Una nuova possibilità

di ForeverDream2015
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** Riavviciniamoci ***
Capitolo 3: *** Come nessun'altro al mondo ***
Capitolo 4: *** Il compito ***
Capitolo 5: *** La quiete prima della tempesta ***
Capitolo 6: *** L'attacco ***
Capitolo 7: *** Rivelazioni.... ***
Capitolo 8: *** ...e chiarimenti ***
Capitolo 9: *** Euclas ***
Capitolo 10: *** Mistero ***
Capitolo 11: *** Il viaggio ***
Capitolo 12: *** Infinite volte ***
Capitolo 13: *** L'inizio ***
Capitolo 14: *** La battaglia - parte uno- ***
Capitolo 15: *** La battaglia - parte due - ***
Capitolo 16: *** La battaglia - parte tre - ***
Capitolo 17: *** Un tuffo nei ricordi ***
Capitolo 18: *** Di nuovo sola ***
Capitolo 19: *** Giocarsi un'altra vita ***
Capitolo 20: *** La loro splendida realtà ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Ed eccoci con il continuo…e grazie alla mia CAROL12 che mi ha dato finalmente l’idea per il titolo….
Ed ecco a voi il primo capitolo!!!!!
Bacioni
FD
 
La primavera è ormai arrivata.
L’aria fredda del mattino è stata definitivamente sostituita da una tiepida e piacevole.
Usagi cammina serena verso scuola. Controlla l’orologio. Ha ancora 20 minuti prima di iniziare le lezioni.
Vede due delle sue compagne di classe camminare insieme. Le riconosce subito. Sono Ami e Makoto. Parlano molto strettamente. Usagi pensa sia meglio non disturbarle.
“Usa!”
Si volta. Seiya la saluta a braccia aperte. Lei le sorride e lo aspetta.
“Ciao Seiya”
“Come stai?”
“Benissimo grazie”
Seiya stringe gli occhi.
“Ma sono Makoto ed Ami?”
“Sì, ma stanno parlando così concitatamente che non volevo disturbarle”
“E’ proprio per questo che dobbiamo andare!”
Seiya corre verso di loro. Senza farsi notare tira la coda di Makoto che, per istinti, si volta lanciando un pugno. Seiya fa appena in tempo ad abbassarsi per evitarlo.
“La prossima volta non ti mancherò Seiya!”
“Buongiorno Mako!”
Usagi scoppia a ridere e li raggiunge.
“Oh buongiorno! Sei in anticipo questa mattina!”
“Eh sì Ami. Ieri sera mi sono addormentata prestissimo” e, quasi imbarazzata, racconta di come si è addormentata sul divano leggendo gli opuscoli delle università.
“Manca ancora tanto all’università”
“Lo Mako-chan. Ma è la scelta più importante che farò nella vita. E voglio farla bene”
“Udite udite! Che belle parole!”
Usagi sorride per il complimento.
“Hai già visto qualcosa che ti attrae più di tutte le altre?”
Usagi annuisce vistosamente.
“Scienze astronomiche”
Seiya a quelle parole si blocca, Makoto quasi cade a terra ed Ami spalanca gli occhi.
“Sì, sì lo so. Matematica. Astronomia è piena di matematica. Stavo pensando infatti di prendere lezioni private per poter migliorare”
Makoto ha un’illuminazione.
“Conosco un ragazzo bravissimo! Posso presentartelo se vuoi!”
“Davvero Makoto? Faresti questo per me?”
Lei le sorride.
“Assolutamente sì!”
In poco meno di un mese Makoto, Ami, Rei e Minako hanno recuperato un bel rapporto.
L’occasione per poter parlare da sola con lei era arrivata, qualche giorno dopo il loro rientro dalla battaglia contro Chaos, a pranzo.
Quel giorno Naru pranzò con Umino. Usagi si sedette da sola su una panchina.
“Posso?”
“Oh certo Makoto!”
“Mako…solo Mako”
Usagi le sorrise dolcemente.
“Odio pranzare sola. Di solito pranzo con Ami e Minako, ma non so dove siano finite”
“Vorrà dire che oggi dovrai accontentarti di me Mako!”
Lei scoppiò in una risata rilassata.
“Senti Mako. Tu sei pronta per il compito in classe di domani?”
“Io?Ma figurati. Oggi pomeriggio dopo scuola infatti mi trovo con le altre per una bella ripassata. Ho un’idea Usagi! Perché non ti unisci a noi?”
Usagi arrossì.
“Io…io non vorrei disturbarvi davvero!”
 Makoto da una leggera pacca sulla spalla ad Usagi.
“Macchè disturbare! Finita scuola andremo subito al tempio da Rei tutte insieme!”
“Rei?”
“La sacerdotessa del tempio sì…siamo molto amiche”
“Wow! Vorrei proprio conoscerla!”
“Allora non hai più scuse!”
Usagi sorrise. E annuì. Felice.
“Verrò!”


Bastarono pochi minuti ad Usagi per ambientarsi.
Ascoltò Ami e Taiki spiegare l’argomento del compito in classe.
Risponse alle provocazioni di Rei e Seiya.
Rise alle battute strampalate di Minako.
Si complimentò con Makoto per gli ottimi pasticcini, finendoli tutti.
Si ingelosisce nel vedere Luna sulle gambe di Yaten.
“Ragazze ci vediamo allora domani a scuola ok? Rei grazie per l’ospitalità. E spero tanto di poter passare con voi tanti altri pomeriggi!”
Usagi sorrise nell’aprire lo Shoji. E si ritrova improvvisamente davanti Haruka. Lei la guardò. Arrossì.
“Oddio ci risiamo!”commentò Haruka.
Michiru rise.
“Scusate…vi lascio entrare!”
Usagi le lasciò passare.
“Allora a domani…”
Ma Usagi non riescì a muovere un passo nel vedere Hotaru.
“Oddio…e tu chi sei? Sei bellissima!”
La piccola le sorrise dolcemente, come solo lei sa fare.
“Si chiama Hotaru” intervienne Haruka “è una bambina che abbiamo in affido”
Usagi a quelle parole quasi si commosse. Chissà, una bambina così piccola, cosa abbia passato per essere lasciata in affidamento.
“Io sono Usagi. Usagi Tsukino”
“Io sono Michiru Kaiou e lei..” e sottolineò con la voce la parola lei “è Haruka Tenou”
“E’ un piacere conoscervi. Ora però devo andare. Spero di rivedervi!”
Tutto come prima. O quasi.
All’appello mancava una sola persona: Mamoru Chiba.
 
Seiya ricomincia a parlare con Usagi di un telefilm. Approfittando della sua distrazione Ami indietreggia leggermente, attirando l’attenzione di Makoto.
“Hai pensato a Mamoru come maestro?”
“Assolutamente…sarà una buona occasione”
“Già. Lascia che ci parli io ok?”
“Certo Ami. Tra geni vi comprendete! A proposito come sta?”
“Bene. Si sente ancora in colpa per ciò che è successo, controlla ogni istante il Cristallo d’Argento ed è convinto di non poter più riconquistare Usagi”
“Nessuna novità quindi!”
Ami sospira sconsolata.
“Nessuna”
 
“Ti prego Mamoru”
“Io…non so cosa fare. Cioè sì. Le farò tutte le lezioni che vuoi, ma poi come farò?”
Ami è a casa di Mamoru. Sta cercando di convincerlo a non aver paura.
“Se non accetti non avrai mai l’occasione per avvicinarti a lei”
“Sì Ami, lo so. Ma…”
“Ma?”
Mamoru sospira.
“Io e Usagi ci siamo trovati tutto fatto. Non ho dovuto conquistarla capisci? Era sempre lei a spingere sull’affetto e sull’amore. Io mi sono sempre lasciato trascinare da lei. E’ per lei che ci amiamo così tanto. Non certo per le mie capacità di latin lover. Che ovviamente non ci sono!”
Ami ridacchia.
“E non provare a prendermi in giro chiaro?”
“Scusami…è strano vedere un laureando in medicina così in difficoltà!”
Lui sospira.
“Ascoltami Mamoru. Te lo ripeterò all’infinito. Lei per te non si è mai arresa. E nemmeno tu devi farlo. E altra cosa. Seiya è sempre lì”
“E prima o poi lo uccido”
“Così mi piaci Mamoru!”


“Novità dal Pianeta Terra?”
“Ancora nessuna novità, mia regina”
“Sono passati due mesi”
“Appunto mia regina. Deve stare tranquilla. Lui non ha nemmeno ancora parlato con lei”
“Non sarò mai tranquilla, fino a che lei sarà viva”
“Non possiamo eliminarla prima che il Cristallo d’Argento non sia completamente formato”
“Non ricordarmelo per favore. L’attesa è veramente lunga”
“Si goda questo momento regina. E stia tranquilla”
Lei annuisce, lui si inchina e la lascia sola sul suo trono.

 

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Capitolo 2
*** Riavviciniamoci ***


Usagi entra al Crown. Vede Makoto, nel tavolo in fondo al locale, sbracciarsi per farsi notare. Le sorride.
“Eccomi!”
“Ciao Usagi!”
Lei si guarda intorno.
“Il tuo amico non è ancora arrivato vero?”
“No. Ma arriverà”
“Ok!Nel frattempo…un bel frappe al cioccolato!”
Usagi si volta di scatto per andare verso il bancone ad ordinare. Si scontra con qualcuno. Per lo spavento fa qualche passo indietro, con il tallone colpisce la sedia.
“Ahia che male!”
Inizia a saltellare sul posto, perde l’equilibrio e cade rovinosamente a terra. Lui si abbassa verso di lei, allungando una mano.
“Tutto bene?”
Lei ancora a sguardo abbassato prende la mano del ragazzo e con una spinta si ritrova in piedi.
“Grazie mille, scusami ero distratta”
Lei alza lo sguardo. La smorfia di dolore presente sul suo viso si trasforma in stupore. Occhi blu, profondi come il mare, occhi che le parlano, che la emozionano, che ha già visto. Non sa dove, ma sa che non è la prima volta che tenta di decifrarli.
“Tu sei Usagi giusto?”
Lei annuisce, senza ancora essere riuscita a riprendere l’uso della parola.
“Piacere. Mamoru Chiba”
Lui allunga la mano. Lei gliela stringe.
“Bene ora che vi siete presentati io vado!”
“Dove vai Mako-chan??”
“Devo assolutamente andare a fare la spesa. Vi lascio soli per accordarvi!”
Entrambi si siedono.
“Bene. Makoto mi ha detto che hai bisogno di qualche lezione giusto?”
“Sì. Ne ho bisogno soprattutto per matematica. E in tempi brevi ”
“Solo matematica?”
“Beh…” Usagi arrossisce “Anche inglese”
“Ok. Posso aiutarti io in entrambe le materie senza problemi.”
“Wow! Studi all’università vero?”
“Medicina”
“Quindi sei un quasi medico, mago della matematica e genio in inglese. Praticamente il contrario di me”
Mamoru si trattiene. Ma alla fine scoppia in una risata rilassata.
“E già ridi di me. Vedrai quando scoprirai il mio livello di inglese! Senti parliamo di soldi. Quanto?”
“Quanto cosa?”
“Quanti Yen per le lezioni?”
Mamoru fa finta di pensare. Sa già cosa dirle.
“Facciamo così. Se sei disposta ad accettare gli orari che ti dirò io non pagherai nulla. Cercherò di aiutarti nelle ore in cui io studierò per l’università. Al massimo potrò chiederti qualche favore ogni tanto in cambio”
A quelle ultime parole Usagi arrossisce di colpo, con la mano destra inizia a sventolarsi.
“Che succede Usagi?”
“No…nulla…caldo….ehm…che tipo di favori?”
Mamoru comprende il rossore delle guance di Usagi.
“Ma che….non quel tipo di favore! Oh santo cielo non sono un pervertito! Magari ti chiederò di aiutarmi ogni tanto a cucinare o magari a pulire”
“A tuo rischio e pericolo!
Lui scoppia a ridere, Usagi lo segue.
“Se vuoi possiamo già iniziare oggi le lezioni!”
“Sarebbe meraviglioso!”
“Allora forza andiamo!”
“A piedi?”
Lui si gratta la fronte, sguardo da furbo.
“Hai paura della moto?”


Usagi entra nell’appartamento di Mamoru. Inizia a guardarsi intorno.
“Lo so non è un granchè!”
“Al contrario. E’ veramente carino, ordinato.”
“Preparo un caffè, se intanto vuoi finire il giro della casa”
Lei annuisce. E si sposta verso la zona notte.
Mamoru carica la moka. La mette sul fuoco e si avvia alla ricerca di Usagi. La trova seduta sul suo letto ad osservare la scatola contenente il Cristallo d’Argento. Lui si siede accanto a lei.
“E’ bellissimo. Peccato che sia rotto”
“E’ un po’…come dire..magico. Si ricostruisce da solo”
Usagi si volta verso di lui. I loro occhi si incrociano. E di nuovo quella sensazione.
“Forse…è meglio se iniziamo. Che ne dici Mamoru?”
“Sì. Il caffè è pronto. Andiamo”


Usagi si stiracchia e passa il foglio a Mamoru. Ha appena terminato gli esercizi da lui assegnati dopo la spiegazione. Li controlla.
“Complimenti, sono tutti corretti!”
“Grazie!”
Lei guarda l’orologio nella parete di fronte. Sono già le 19.00
“Oh cavolo sono in ritardo!”
“Non preoccuparti. In moto ci metteremo pochi minuti”
“Posso…posso fare una telefonata a mia mamma per avvisarla?”
Lui coglie la palla al balzo.
“Solo se le dici che torni a casa dopo cena”
“Vuoi che resto qui per cena?”
Lui annuisce. Usagi sorride, cercando di non far trasparire l’emozione.
“Volentieri!”


Preparano del riso al vapore e dei tori dango. Usagi lo aiuta ad apparecchiare. Cenano parlando della loro vita. E Mamoru racconta di nuovo della morte dei suoi genitori, delle difficoltà che ha dovuto passare. Lei lo ascolta, si commuove, lo abbraccia.
Un paio d’ore e Mamoru la riporta a casa.
“Grazie. Davvero. Sia per matematica, sia per la serata”
“Domani ho degli impegni. Ma se vuoi venerdì sono di nuovo libero”
“Solito orario? Vengo io, ormai ho capito dove abiti”
Lui annuisce e le sorride. Usagi si avvicina a lui, gli lascia un dolce bacio sulla guancia.
“Buonanotte Mamoru”
“Buonanotte Usagi”
La vede entrare in casa. La vede accendere la luce della sua cameretta.
Avrebbe voluto dirle di restare
Avrebbe voluto dirle di amarla.
Avrebbe voluto abbracciarla, baciarla, stringerla.
Tempo al tempo.
Avrebbe fatto tutto.
 
“Il cristallo ha recuperato un altro pezzo?”
“Sì mia regina, l’ho appena visto”
“Voglio vederlo con i miei occhi”
“Glielo ripeto. Il cristallo è sempre sotto la custodia di qualcuno. Se non è sotto la visione di Mamoru è sotto la visione di Ami o Rei”
“E noi attaccheremo. Così potrò vederlo”
Lui fa un inchino.
“Come desidera”
 

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Capitolo 3
*** Come nessun'altro al mondo ***


La settimana a scuola vola. Il sabato sera è vicino.
“Eddai Usa. Vieni anche tu stasera!”
“E va bene Mina. Ma non stupirti troppo nel vedere che sono un mago dei videogame! Venite anche voi vero?”
“Oh certo Usa. Non mancheremo. Voglio sconfiggerti a Mortal Kombat!”
“Sono molto più brava di te Seiya. Vedrai! Alle otto e mezza al Crown allora!”


“Ti prego Mamoru”
“Scherzi vero? Io in sala giochi???”
Usagi è a casa di Mamoru per la lezione di matematica, l’ultima prima del compito in classe che l’attende lunedì.
“E’ strano come tu sia in difficoltà di fronte a una semplice richiesta come questa! Tu genio della matematica, genio dell’inglese, genio della medicina…”
“Appunto”
“Ti divertirai!”
Lui sbuffa. Usagi lo guarda con quello sguardo da cane bastonato che solo lei sa fare.
E lo convince.

Mamoru riguarda l’orologio. Sono ormai le 21. Deve entrare.
“Oh avanti Mamoru! E’ solo Usagi!”
Prende fiato, le porte scorrevoli si aprono. E lui entra.
Non è difficile per lui trovarla. La sua risata cristallina lo attrae immediatamente. E’…lei. Lei con la sua calzamaglia rosa e l’immancabile salopette. Il maglioncino bianco esalta la sua carnagione. Gli occhi. Oh i suoi occhi sono il paradiso. I capelli. Sciolti. Bellissimi. Anche se gli mancano gli Odango. Quante sere ha passato ad accarezzarli, a sentirne l’odore.
Continua a fissarla.
Usagi alza lo sguardo e incrocia il suo. Lei le sorride dolcemente. Continua a guardarlo come se non ci fosse nessun altro che lui.
“Hey pinguino! Sei arrivato!”
Mamoru si volta di scatto.
“Non solo devo passare la serata circondato da un mucchio di bambini, ma devo sopportare anche te Seiya!”
“Oh come siamo cattivi!”
“Non ho voglia di litigare con te stasera. Sono qui solo per lei”
“Certo pinguino. Nemmeno io sono qui per te sai?”
Seiya si avvicina senza timori alle ragazze. Usagi nel frattempo è tornata a giocare ai videogame.
“Vincerò io!”
“Eh no Mina…stavolta no!”
Usagi preme sull’acceleratore. Una ventata di profumo invade le sue narici. Lei si blocca per un secondo di troppo. Con la macchina va a sbattere contro la montagna.
“UUUhhhhh vinto!”
Usagi non si muove da quella posizione.
“Usa?”
Scatta come se fosse stata risvegliata da un sogno.
“Che succede?”
Usagi non risponde, esce dalla postazione. Davanti a lei Seiya.
“Che hai?”
Usagi guarda accanto a lui. Di nuovo quegl’occhi blu come il mare, quella strana sensazione di deja-vù. Preme una mano forte sulla sua fronte. Un dolore acuto, più forte del solito, la invade. E’ come se qualcosa stesse spingendo per uscire da quella testa. Pochi minuti e tutto passa.
“Tutto ok. E’ stata solo una fitta”
“Tutte scuse ho vinto!”
“Hai vinto Mina…vero! Mamoru. Forza vendicami! A proposito. Non ti ho ancora presentato le altre!”
Lui scuote la testa sorridendo. Una veloce e finta presentazione ed Usagi gli cede il posto.
“Sai come si gioca?”
“No Minako. Ma a differenza tua so guidare!”
“Vedremo!”
Entrambi inseriscono un gettone. E la gara inizia
Usagi si sposta accanto a Rei.
“E’ proprio carino vero?”
“Chi Rei?”
“Come chi!”
“Seiya?”
“Scherzi vero?”
Usagi ride.
“Sì. Lo so che parlavi di Mamoru. Ma anche Seiya non è male…”
“Mamoru è meglio!”
“Sì” risponde Usagi poco convinta “ma forse….non fa per me”
Rei sbianca a quelle parole.
“Lui è intelligente, bello,..immagino sia anche uno sportivo e non abbia nessuna paura. Il contrario di me”
“Gli opposti si attraggono sai?”
“Cosa potrebbe mai pensare quando scoprirebbe che la mia media in matematica non è proprio 50? E quando scoprirà che sono una frana in ogni sport?E che ho paura dei temporali? E comunque Rei stiamo parlando di aria. Io e lui siamo solo amici”
“Secondo me ti fai troppi problemi”
“Intanto mi godo la vista dei suoi occhi, dei suoi pettorali, dei suoi…”
“Sì sì basta Usagi ho capito!”
 Sorridono insieme. Fino a che Minako non urla come una pazza.
“E tu non ci hai mai giocato vero?”
Si alza stizzita, lasciando il posto libero.
“Si penso io Mina”
Seiya si siede e offre un gettone a Mamoru.
“Sei pronto?”
Scelgono le auto, il percorso, piede impaziente sull’accelleratore. Il count down inizia.
3-2-1
Partono. Entrambi si impegnano al massimo. Ad ogni curva scalano la marcia, per poi riaccellera. Un testa a testa continuo.
“Sembrano quasi che si stiano battendo per una ragazza”
Ma Usagi non da peso alle parole di Minako. Ultima curva prima dell’arrivo. Seiya decelera troppo lentamente, uscendo per pochi secondi, fuori strada. Impreca. Di fronte a loro l’ultimo rettilineo fatto di sorpassi.
“Per chi tifi Usa?”
“Mina…non lo so!”
A tagliare il traguardo per primo è Mamoru. Esulta. Seiya si alza.
“Ho perso una battaglia, ma non la guerra”
Mamoru capisce a cosa si sta riferendo.
“Te l’hanno detto di non provare a fare il furbo”
“Non mi interessa nulla pinguino. Io proseguo”
“Non avrai speranze!”
“Vedremo”
Usagi li interrompe.
“Non vi sembra eccessivo? E’ solo un videogioco!”
Seiya ride sarcasticamente.
“Non stiamo più parlando del videogioco”
“E allora di cosa?”
“Di te Usagi”
Lei resta impietrita. Seiya si allontana.
“Cosa…”
Mamoru si alza. Lei lo guarda negli occhi per poi scappare fuori dalla sala giochi.
Lui la ritrova pochi secondi dopo, appena dietro l’angolo. Appoggiata ad un muro.
“Che significa quello che ha detto Seiya?”
Mamoru prende fiato, poi sospira.
“Allora?”
“Tu…tu piaci a Seiya.”
“Io e Seiya siamo solo amici”
“Lui vuole di più”
“Cosa ne sai tu?”
“Me l’ha detto!”
“Non dire cavolate!”
“Oh santo cielo sei sempre stata una testona che non vuole ascoltare nessuno!”
Usagi lo guarda stranita.
“Ci conosciamo da meno di una settimana. Come fai a parlare così?”
Lui non le risponde.
“Rispondimi Mamoru!”
Lui abbassa lo sguardo.
“Rispondimi ho detto!”
“Scusa”
“No. Quello che hai detto, il come l’hai detto, fa presupporre che tu mi conosca.”
“L’ho detto senza pensarci”
“Il problema è che è vero che sono una testona!E voglio sapere come fai a saperlo!”
“Usagi per favore non fare altre domande!”
“Da quando ti conosco ho continui mal di testa, la sensazione continua di aver già vissuto certi momenti con te. Sento un legame che non è normale dopo così poco tempo. Per favore dammi una spiegazione Mamoru!”
Lui si avvicina a lei e la bacia. La bacia dolcemente, come sempre ha fatto, come se i mesi passati separati non fossero mai passati.
“Anche questo l’abbiamo già vissuto Mamoru?”
Lui ripensa alle parole di Cosmo: Usagi dovrà riprendere i ricordi da sola. Senza forzature esterne. E senza che voi le diciate nulla se lei non chiederà conferma. E quella era una richiesta di conferma.
“Sì”
Usagi si porta la mano sulla bocca, confusa.
“Ho avuto un incidente e ho perso la memoria?”
“Non posso dirti altro Usagi”
“Devo sapere!”
“Tempo al tempo”
Mamoru sta per andarsene. Lei lo prende per mano.
“Un’ultima domanda ti prego. Ci siamo amati tanto vero?”
Lui le sorride dolcemente.
“Come nessun’altro al mondo”

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Capitolo 4
*** Il compito ***


“Ragazzi vi ricordo che avete solo 60 minuti per terminare il test”
Usagi guarda le operazioni sul foglio del compito in classe. Più va avanti e più sorride. Prende la biro in mano. E lentamente inizia a scrivere.
Usagi guarda l’orologio. Mancano 20 minuti alla fine del tempo massimo. Riguarda ancora una volta il foglio di fronte a lei. Si alza in piedi. Ami fa lo stesso.
“Vai tu Ami. Hai sempre consegnato per prima”
“Ho un’idea migliore Usagi”
Ami la prende per mano. E consegnano il compito insieme.
“Tsukino che consegna insieme a Mizuno? Giuro che se non fossi certa di essere sveglia penserei ad un sogno”
Usagi ridacchia.
“Aspettate qui. Lo correggo immediatamente”
Tese aspettano l’esito. La professoressa segna qualcosa in rosso su uno dei due fogli. Poi assegna un voto. Il secondo foglio resta immacolato. L’unico numero in rosso è quello del voto.
“Ecco a voi. E visto che avete già finito potete uscire in corridoio”
Usagi prende il compito in mano e non crede ai suoi occhi appena vede il voto.
“Ora riconsegnatemelo. Ve lo ridarò appena gli altri avranno terminato. Ah Tsukino. Qualsiasi cosa tu stia facendo continuala. Sono veramente orgogliosa di te”
Lei si commuove. Ed annuisce, ringraziando.
Appena fuori dall’aula Ami la abbraccia per complimentarsi.
“Devo…devo chiamare Mamoru. Devo ringranziarlo”
Ami pensa per un attimo.
“Era a casa questa mattina?”
“Sì. Aveva le lezioni solo nel pomeriggio.”
“Allora vieni con me”
Usagi segue Ami. Prendono le scale e arrivano fino al piano terra, alla segreteria.
“Buongiorno signora Masaki come sta?”
“Oh Ami che piacere rivederti. Molto bene e tu?”
“Benissimo grazie. Avrei bisogno di un favore. Purtroppo mia mamma inizierà il turno all’ospedale prima del mio rientro a casa e mi sono accorta solo ora che non preso con me le chiavi. Posso fare una telefonata a casa per avvisarla di lasciarmi le chiavi dalla vicina?”
La signora Masaki sorride dolcemente e la invita ad andare nell’altra stanza dove c’è il telefono.
Ami e Usagi si inchinano. Ami richiude la porta dietro di sé.
“Ecco il telefono. Tutto tuo!”
“Trucchi di un genio eh?”
“Esatto Usa!”
Lei compone il numero. Appena sente la sua voce, chiude gli occhi, emozionata.
“Sono Usagi”
“Non dovresti essere a scuola?”
“Ti sto chiamando da scuola. Volevo solo avvisarti che ho terminato il compito in classe”
“Com’è andato?”
“Ancora non lo so. La prof. deve ancora correggerlo. Ascolta posso…posso chiederti una cosa?”
“Dimmi”
“Stasera. Posso venire da te? Ecco…mi piacerebbe cenare con te, poi non so se hai…”
“Sì”
Lei sorride felice.
“Otto e mezza da te ok?”
“Certo. A stasera”
“Ciao Mamoru”
“Ciao Usako”
E a quel Usako, si scioglie.
Usagi sta terminando il tema di Giapponese assegnato dall’insegnante. Ha chiesto ad Ami di non dir nulla né del voto, né della telefonata a Mamoru.
“Ami me lo controlli? Non dovrebbero esserci errori, ma quattro occhi sono meglio di due!”
Ami sorride e inizia a leggere mentre la porta scorrevole si spalanca.
“Ma siete ancora qui a studiare?”
“Voi tre avete già finito Yaten?”
“Non abbiamo ancora cominciato Rei!”
“Ti mancavo così tanto che sei venuto a trovarmi vero Yatenuccio mio?”
Yaten fa finta di pensare “Assolutamente no! Siamo qui perché c’è qualcuno che stamattina ha fatto un compito in classe…ed ha consegnato insieme ad Ami!”
Usagi sorride, si alza in piedi e fa un inchino.
“Mi presento! Sono Usagi Tsukino e questa mattina io ed Ami abbiamo consegnato il compito insieme!”
“Eh ma il voto?”
“Rei con calma…sei impaziente eh?”
Ami ridacchia. Minako la fissa.
“Tu…tu lo sai già?”
Lei annuisce.
“E vi assicuro una cosa. Usagi non ha copiato da me. Io ho preso 98. Ma tranquille martedì la professoressa mi reinterrogherà e riporterò la mia media a 100!”
Usagi tira fuori dallo zaino il compito e lo pone al centro del tavolo. La prima a prenderlo è Makoto che, appena vede il voto, resta a bocca aperta. Minako le ruba il foglio e si ribalta per terra per lo stupore. Rei chiede se sia tutto vero. I tre ragazzi, alla visione di quel voto, scoppiano in un applauso all’unisono.
“Questa sera allora si festeggia!”
“Veramente non posso stasera Seiya. Ho un appuntamento”
“E chi è quel pazzo che ha il coraggio di uscire con te?”
“Mamoru”
A quel nome l’espressione di Seiya cambia. Stringe i pugni fino a farsi venire le nocche bianche.
“E tu…esci con un uomo da sola di sera? Lo conosci appena!”
“Perché ti stai arrabbiando?”
“Perché? Sei ingenua! Potrebbe farti del male lo sai?”
“Non preoccuparti so quello che faccio”
“Io non credo! Non lo conosci!”
Usagi si alza di scatto.
“Seiya che problema hai oggi?”
“Io?Tu che problema hai! No Usagi, tu stasera non esci!”
“Solo i miei genitori possono dirmi di non uscire. E molte volte non ascolto nemmeno loro!”
“Te lo impedirò!”
Lei lo prende per il braccio e lo porta fuori dalla stanza. Chiude la porta scorrevole alle sue spalle.
“Seiya che ti prende?”
“Mi sto solo preoccupando per te!”
Rei, Ami, Makoto, Minako, Taiki e Yaten, nel frattempo, stanno origliando attraverso la porta.
“So difendermi da sola!”
“Ma smettila che da sola non sapresti far nulla!”
“Seiya che stai dicendo! Non ho dieci anni lo sai? Fatti gli affari tuoi!”
“Non voglio che esci con lui! Usagi io….”
Yaten scatta in avanti quasi a voler uscire, ma Rei lo blocca.
“Se provi ad intrometterti mi trasformo in Sailor Mars e ti brucio con la mia freccia di fuoco!”
La conversazione tra Usagi e Seiya riprende.
“Tu?”
“Non voglio che esci con lui ok?”
“Seiya sei geloso?”
“Sì. E lo sai!Sai perfettamente cosa sento per te!”
Lei indietreggia scuotendo la testa.
“Io e te siamo solo amici. E questo te l’ho detto mille volte”
“Hai sentito cosa ti ho detto?”
“Qualsiasi cosa tu provi per me non cambierà nulla. Quello che ti offro è il massimo che posso darti.”
Per la seconda volta Usagi lo stava rifiutando. Lei prende fiato e prosegue.
“Uscirò con Mamoru che a te piaccia o pure no! Mi fido di lui e so quello che voglio”
Lei gli volta le spalle avviandosi verso casa la sala dove si trovano le altre.
“Un giorno mi amerai!”
“No. E ci metto la mano sul fuoco!”
“Ti bruceresti”
“Pazienza”
Usagi apre la porta scorrevole. La richiude alle sue spalle.
“Ehm…tutto bene?”
“Eddai Minako. Volete farmi credere di non aver origliato? A proposito. Taiki e Yaten. Ricordate a Seiya che ha un posto nella mia vita ed è quello di essermi accanto come amico. Se questa posizione non gli piace più è libero di andare. E ora vado a casa, prima che mia mamma mi dia per dispersa.”
Di fronte a queste parole tutti restano a bocca aperta. Usagi prende la sua roba e, ancora nervosa, si avvia a piedi verso casa.
 
“Ciao mamma sono a casa!”
Ikuko si affaccia dalla porta della cucina.
“Oh ciao Usagi.Tutto bene?”
“Sì mamma. A proposito stasera esco”
“Di questo ne parliamo dopo signorina. E’ passato Umino e mi…”
“Sì immagino ti abbia detto del compito in classe di matematica”
“Esatto”
Usagi sospira.
“Ascolta mamma…”
“Ecco lo sapevo. Un altro 30. Santo cielo Usagi cosa devo fare con te?”
Usagi sente la voce di sua mamma che continua a sgridarla. Lei si abbassa per prendere il compito nella cartella. Glielo da.
“E non so come tu possa solo….”
Sua mamma si blocca. Resta a bocca aperta.
“Bene, vado in camera. Preparo la cartella per domani. Resto a dormire da Rei. Avvisi tu papà?”
Ikuko, ancora a bocca aperta annuisce.
“Se gentilmente me lo firmi, così domani mattina lo restituisco.”
“Come…come hai fatto?”
Usagi fa l’occhiolino a sua mamma.
“Studio! Semplice studio!”
 
 Ciao ragazzi!
Scusate se ancora non ho risposto alle vostre recensioni, ma sono in piena scrittura del prossimo capitolo che sarà molto importante.
Prometto di rispondere a tutti!!!!
baci a tutti

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Capitolo 5
*** La quiete prima della tempesta ***


Usagi suona alla porta. Visibilmente emozionata attende che lui le apra.
“Eccomi!”
“Ciao Usako. Entra”
Li appoggia la sua borsa vicino all’ingresso.
“Che buon profumino!”
“E’ del semplicissimo Okonomiyaki! A proposito. Il compito di matematica?”
“L’ho fatto!”
A lui cadono le braccia.
“Lo so! Quanto hai preso?”
“Siediti per favore”
Lui si siede, lei, sospirando, gli passa il compito.
“Non arrabbiarti ti prego!Io ci ho messo tutto il mio impegno!”
Lui lo guarda e resta piacevolmente sorpreso di quel 100 che spicca in rosso sul foglio.
“Sei un genio!”
Lei fa un inchino.
“Grazie lo so! Ora voglio un premio!”
Lui allunga le braccia, lei si siede sulle sue gambe.
“Che premio vorresti?”
 Lei sorride, per poi dargli un bacio lieve sulle labbra.
“Ottima scelta Usako”
“Non era questo il premio!”
“Ah no!”
“No…voglio risposte”
L’espressione di Mamoru cambia. Da felice a quasi esasperato.
“Prima, durante o dopo cena?”
Usagi ci pensa un attimo. Il suo stomaco risponde per lei. Lui ride mentre la invita a sedersi a tavola.
“Ottimo davvero”
“Grazie. Sono abituato a fare le cose da solo”
“Come mai abiti già solo?”
Lui guarda il suo piatto, giocherella con il cibo. Racconta di nuovo la sua storia. La sua infanzia dimenticata, i genitori scomparsi.
“Me l’hai già raccontata vero?”
Lui sorride senza risponderle.
“Mia mamma nel suo armadio ha una cartellina per ognuno di noi. Dentro ci sono tutti i nostri esami del sangue, prescrizioni mediche, persino quanti raffreddori io e mio fratello abbiamo avuto. Non c’è nulla su qualche mio incidente. Capisci che ho bisogno di risposte?”
“E io non…posso dartele ora”
“Come posso fidarmi di te se non mi aiuti!”
Mamoru appoggia le bacchette sul tavolo. Si sposta i capelli all’indietro.
“Non so cosa dire”
“Come?”
“Posso solo dirti di fidarti di me. E un giorno tutto ti sarà chiaro Usa”
“Mi sto fidando di te solo perché dentro me so che abbiamo vissuto qualcosa di grande insieme. Ma come faccio? Come faccio a capire che quello che sento non è solo un impressione?”
Lui scuote la testa.
“Non sei di molte parole eh?”
“Non lo sono mai stato Usa”
“E come facevi a dimostrarmi il tuo affetto?”
“Questa è una di quelle domande a cui non posso rispondere”
“Perché?”
Lui si alza in piedi, spazientito.
“Perché non posso Usa! Se potessi ti avrei già detto tutto, ti avrei di nuovo presa fra le mie braccia e avrei rimediato a tutti gli errori che ho fatto fino ad oggi! Ma non posso risponderti, non posso raccontarti e non posso pregarti di fidarti di me. Ma ti posso giurare, Usa, che se lo farai, tutto un giorno sarà chiaro. Ti amo. E ti amo come mai ho amato nessuno. Nemmeno me stesso”
Usagi, con le lacrime agli occhi, lo guarda. Vorrebbe parlare ancora, chiedergli ancora.
“Credo…credo di dover andare”
“Ti prego resta!”
Lui si avvicina a lei. La bacia. Lei si lascia trascinare.
Baci e carezze si moltiplicano.
Dalla sala da pranzo, senza quasi accorgersene, si ritrovano entrambi sdraiati sul letto.
“Mamoru….ti prego io…non l’ho mai..”
“Siamo in due”
Baci e carezze continuano. Mille brividi solo immaginati e finalmente provati.
Due corpi, che da anni si desiderano, finalmente insieme.
Due anime, che da secoli bramano solo di poter stare condividere la loro vita, finalmente lo fanno.
E stanchi, ma appagati si addormentano uno nelle braccia dell’altro.
 
Sono le 6.15 quanto Usagi scatta a sedere nel letto. Il viso sudato,le gambe tremanti,lo stomaco in subbuglio.
Lentamente, cercando di non svegliare Mamoru, si alza dal letto. Chiude la porta del bagno alle sue spalle. Lascia scorrere l’acqua. Appena la temperatura è quella giusta si infila in doccia.
Sospira. Deve calmarsi. E’ un sogno. E’ stato solamente l’ennesimo sogno.
 
Mamoru si stiracchia. Sente l’acqua della doccia scorrere. Guarda accanto a lui. Usagi non c’è. Sorride e si rilassa al pensiero della notte appena passata.
Hanno fatto l’amore. Ed è stato stupendo la prima volta sul letto. Meravigliosa la seconda sul divano. E unica quella
Richiude gli occhi al pensiero di quello che non ha visto.
Deve parlare con Seiya. E questa volta non sarà pacifico.
 
Mamoru si fa trovare all’uscita da scuola. Usagi appena lo vede gli corre incontro. Un bacio.
“Come stai Usako?”
“Benissimo. Tu come stai?”
“Bene. Un po’ assonnato”
Usagi ridacchia a quell’affermazione, arrossendo leggermente.
“Come mai sei qui?”
“Volevo salutarti e poi devo dare alcuni libri ad Ami. E ho anche bisogno di parlare con Seiya”
“Praticamente sei qui per tutti tranne che per me ammettilo!”
Lui sorride e le da un altro bacio.
“Io ci sarò sempre per te”
Usagi viene richiamata dalle Minako, mentre Ami si dirige verso Mamoru.
“Arrivo Mina! E tu non scappare!”
Minako cerca di distrarre Usagi mentre lui da ad Ami la scatola contenente il cristallo d’argento.
“Wow quanti progressi!”
“Già. Domani sera passo a riprenderlo ok?”
“Mamoru tranquillo”
“Mi fido Ami. Ma è un mio compito e lasciartelo…”
“Mamoru non farti problemi ok? A proposito. Come mai devi andare ad Aomori?”
“Devo incontrare un professore per la mia tesi. Visto che ci vogliono quasi 5 ore di treno a questo punto rientro domani”
Ami annuisce.
“Posso farti una domanda?”
“Dimmi Mamoru”
“Quando Usagi ha avuto quella relazione con Seiya…sapete cos’è successo fra di loro?”
Ami scuote la testa.
“Hanno fatto tutto di nascosto. Sappiamo veramente poco”
“Parlerò direttamente con lui”
“Avviserò Minako allora”
“Minako?”
“E’ convinta che tu e Seiya non siate capace di fare un discorso pacifico”
“Minako ha ragione”


“Oh e ci sei arrivato da solo Mamoru?”
“Domani sera alle 21.00 Seiya. Al Parco di Saigoyama. Chiudiamo questa faccenda”


“Mia regina, il cristallo sarà fino a domani nelle mani di Ami”
“Conoscendola lo porterà a scuola. Domani mattina attaccheremo”
“Come desidera”

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Capitolo 6
*** L'attacco ***


sagi e Yaten seguono interessati la lezione di storia.
Ami e Taiki stanno prendendo appunti.
Minako e Seiya cercano di non addormentarsi.
Makoto, facendo finta di prendere appunti, prepara la lista della spesa.
Un brivido fa scattare Ami in piedi.
Un rumore forte come una bomba scuote le finestre dell’aula.
Le ragazze si guardano negl’occhi: un nuovo nemico.
Il professore attua il piano di evacuazione. Seiya prende Usagi per il braccio per assicurarsi che non segua Ami, Minako e Makoto.
“Dove si trova, Ami?”
“Il computer segnala sul tetto Mako!”
“Mmm…questi nemici adorano il tetto di questa scuola!”
Scale interne, pochi minuti e si ritrovano tutte e tre sul tetto.
“Oh uffa! Ci risiamo vero?”
“Minako non lamentarti e trasformati!”
“Ok Ami…ma non arrabbiarti! Venus Power Make Up!”
 
“Dove sono?”
“Chi?”
“Ami, Mako e Mina!”
“Saranno già uscite!”
“No Seiya erano dietro di noi. Devo cercarle!”
“Usa fermati!”
Lei si libera dalla sua presa, controsenso procede verso il tetto.
Scale interne, pochi minuti e le ritrova tutte e tre sul tetto. Davanti a loro una creatura dalla conformazione umana, ma con lame al posto delle mani. La pelle viola, gli occhi color sabbia. Usagi trattiene un urlo.
“Oh uffa! Ci risiamo vero?”
La voce di Minako invade le sue orecchie.
“Minako non lamentarti e trasformati!”
Quella che ha appena parlato è Ami!
“Ok Ami…ma non arrabbiarti! Venus Power Make Up!”
Quella formula. La testa inizia a batterle pesantemente. Prova a trattenerla con le mani,ma il dolore è troppo intenso. Le gambe le tremano, è costretta a inginocchiarsi. Chiude gli occhi.
“Mercurio. Rapsodia acquatica di Mercurio. Azione!”
Parole per lei non nuove.
“Giove. Rivoluzione di Giove, Azione!”
Non riesce a sopportare il dolore. Riscende le scale. Deve trovare Seiya. O almeno qualcuno che le dia una mano. Passa di fronte la sua aula. Qualcuno è ancora dentro.
“Hey la scuola è stata evacuata”
La ragazza sembra non averla nemmeno sentita. Apre la cartella di Ami.
“Hey metti giù le mani quella non è tua!”
Prende dalla cartella di Ami la scatola contenente il cristallo d’argento. Lo guarda, lo osserva. Usagi prova a fare un passo. La ragazza allunga una mano. Usagi si ferma.
“Lo rimetto al suo posto. Volevo solo vederlo”
“Chi diavolo sei!”
Lei si volta. Capelli lunghissimi scuri con riflessi verdi legati parzialmente in un chignon, occhi tendenti al rosso.
“Davvero non sai chi sono?”
Usagi scuote la testa.
“Meglio così. Siamo ancora lontani”
“Che significa?”
“Levati di torno!”
La donna muove il bastone accanto a lei. Qualcosa di invisibile scaraventa Usagi contro il muro. E la luce sparisce.
 
“Usa! Rispondi Usagi!”
Usagi apre lentamente gli occhi. Di fronte a lei Seiya.
“Che diavolo…”
“E’ tutto ok Usagi”
“Ami…”
“Sono fuori ci stanno aspettando”
Usagi annuisce debolmente. L’urto è stato notevole.
“La cartella di Ami”
“La cartella di Ami?”
“Prendile la cartella”
Seiya entra in classe e la prende.
“Possiamo andare ora?”
Usagi si alza in piedi. E barcollando si avvia, insieme a Seiya, verso l’uscita della scuola.
Minako è la prima a correre verso Usa. Ami ringrazia per la sua cartella.
“Come ti senti?”
“Io bene Mako, un po’ stordita. E voi?”
“Bene tranquilla”
“Vi ho visto”
“Cosa?”
“Ho visto chi siete”
Makoto sbianca per un istante.
“Allontaniamoci da qui. Venite a casa mia, lì potremmo stare tranquille”

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Capitolo 7
*** Rivelazioni.... ***


Ultimo capitolo della giornata!
Oggi sono stata bravissima.
E domani….domani Mamoru chiarirà a modo suo con Seiya!
Siete cariche???
A domani
FD
 
“Sei sicura di quello che hai visto Usagi?”
“Vi siete trasformate davanti ai miei occhi Minako!”
“Ok era solo per capire se avevi detto quella frase per la botta alla testa!”
Sono a casa di Makoto. Ami sta controllando la ferita alla testa di Usagi, Rei le ha raggiunte in pochissimo tempo.
“E’superficiale, non serviranno punti. Ora però sta ferma che devo disinfettarla.”
“Grazie Ami. Le altre guerriere Sailor chi sono?”
A quella domanda Makoto fa cadere il pentolino con l’acqua.
“Ahhh ok. E’ una di quelle domande a cui non potete rispondere, ma devo fidarmi di voi e tutto un giorno mi sarà chiaro”
“E ti arrendi così?”
“Minako!” Ami la rimprovera.
“Ero solo curiosa!”
“Minako, puoi aspettare l’arrivo delle altre prima di metterci sotto pressione per favore?”
“Scusami Ami, hai ragione”
Minako si zittisce ed Usagi si lascia medicare senza ribattere.
“A che pensi?Ecco un po’ di camomilla”
“Grazie Makoto. Penso di aver capito chi sono le altre”
Tutte pendono dalle sue labbra. Usagi inizia a gesticolare mentre da la sua spiegazione.
“Ho pensato al nostro gruppo. Ricordo, dalle immagini viste sui giornali, che Mars ha i capelli lunghi e neri proprio come Rei. L’altezza di Saturn e il suo caschetto è identico a quello della piccola Hotaru. Per non parlare della somiglianza di Neptune e Uranus con Haruka e Michiru. Mi manca solo Moon. Ho indovinato?”
“E’ una richiesta di conferma vero Ami?”
“Sì Rei”
“Allora sì. Hai indovinato Usa!”
Usagi si alza di scatto, come se avesse avuto un’idea.
“E se fossi io Sailor Moon?”
Ma il salto provoca in Usagi un capogiro talmente forte da costringerla a risedersi sul divano.
Ami scuote la testa.
“Santo cielo stai seduta. Lo sai che potresti avere un trauma cranico? Hai emicrania?Nausea? Senti un tintinnio nelle orecchie?Hai male al collo?”
Mentre Ami prosegue la sua personale visita medica su Usagi, qualcuno bussa alla porta. La padrona di casa va ad aprire.
“Bentornate!”
Haruka va subito da Usagi per accettarsi delle sue condizioni.
“Ciao Sailor Uranus!”
Haruka si volta verso Ami, sconvolta.
“Questa parte ci è arrivata da sola. Ti racconteremo dopo”
Lei annuisce. Hotaru si avvicina ad Usagi.
“Ti curo io”
Hotaru appoggia la sua mano alla testa di Usagi.
“Wow che forza. Già mi sento meglio”
“Tra qualche minuto sarai perfettamente guarita”
“Grazie piccola”
Lei sorride, appagata.
“Bene. Potete spiegarci che è successo?” interviene Michiru.
E’ Makoto a raccontare dell’attacco.
“C’erano simboli sul nemico?”
“Nessun simbolo Haruka!”
“Ha parlato per caso per conto di chi stava combattendo?”
“No Michiru”
“Siamo in un vicolo cieco”
Usagi attira l’attenzione su di sé con qualche colpo di tosse.
“Vuoi dire qualcosa?”
 “Veramente sì Mako. Ecco. Non sono inciampata da sola contro il muro. Sono stata attaccata”
“Cosa?!?!?”
“Ehm…sì”
“E quando diavolo avevi intenzione di dircelo?”
“Non prendetevela con me dai. Tra la confusione e tutto…mi era passato di mente”
“Da chi sei stata attaccata?”
“Era…una donna. Avrà la vostra età Haruka. Lunghi capelli scuri con i riflessi verdi, un chignon in testa e occhi rossi. Mi ha colpito con una specie di bastone. C’era un cuore e una pietra rossa.”
Hotaru si alza in piedi scuotendo la testa.
“Ne sei certa Usa?”
“Sì. Mi ha anche chiesto se mi ricordavo di lei. Ha preso in mano la scatola quella con dentro quello strano cristallo che di solito ha Mamoru, ma che oggi avevi tu Ami. Poi lo ha riappoggiato. Ha detto solo che voleva vederlo.”
Hotaru corre verso il suo zaino. Agitata estrae il diario. Lo apre e prende una foto. La porge, con mani vibranti, ad Usagi.
“E’ lei?”
“Sì”
“Non è possibile”
“Io…non ricordo chi sia. Ma ti assicuro che è lei”
Haruka e Michiru si guardano per qualche istante. Usagi si alza in piedi
“Sentite ragazze. Hotaru mi ha perfettamente guarito. A me è scesa tutta l’adrenalina e mi sento davvero stanca. Vado a casa. Così potete parlare liberamente ok?”
“Usa…”
“Dimmi Rei”
“Se hai bisogno…chiama ok?”
Lei le sorride. E lascia le ragazze da sole.
 
“Sta di fatto che non è possibile”
“Haru. Usagi l’ha riconosciuta!”
“Sì Hotaru, ma spiegami il perché dovrebbe farlo”
Minako si alza in piedi.
“Ve lo spiego io. Ma ho bisogno di un volontario…vediamo…Rei. Siediti sul divano e chiudi gli occhi”
Rei, un po’ scettica, segue le istruzioni di Minako.
“Bene ora ascoltami. Tu non sei Rei. Sei una donna in carriera che lavora per una grande azienda. Conosci il capo e la sua compagnia. Ok?”
Rei annuisce.
“La compagnia del tuo capo ti affida un lavoro molto importante, ma isolato, senza remunerazione e soprattutto senza privilegi”
“Che stronza!”
“Rei! Stai parlando di Usagi!”
“Anche se fosse Usagi direi che è stronza!”
“Possiamo proseguire? Dunque. Insieme a tutto questo mettici anche che hai una cotta per il capo. Improvvisamente, ti svegli una mattina e l’amministratore delegato ti dice: la compagna del capo ha perso la memoria. Da domani sarai tu la nuova compagna. Ed avrai tutti i suoi beni, tutto il suo potere. Ci sei Rei?”
“Ohhh sì!”
“Bene. Ora hai poteri, beni, privilegi. Ed il capo. Ma un bel giorno vieni a sapere che forse la compagna potrebbe tornare”
“No dai!”
“E invece sì! Vorresti restare dove sei. Ma sai che se dovesse tornare perderai tutto”
“La uccido!”
“Ma tu sei buona!”
“Pago uno per ucciderla!”
“E che ti chiede in cambio?”
Rei spalanca li occhi
“Il Cristallo D’Argento!”
Minako applaude. Si volta verso Haruka con sguardo sicuro.
“Sei ancora sicura che Setsuna sia innocente?”

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Capitolo 8
*** ...e chiarimenti ***


La giornata è stata lunga e faticosa. Ma Usagi non ha ancora voglia di tornare a casa. Trova una cabina telefonica, avvisa la madre che tornerà un po’ più tardi. Ikuko le chiede solo di stare attenta.
“Mamma siamo tutte da Rei. Ci stiamo preparando per il compito di scienze. Non stiamo mica progettando un attentato!”
“Oh benedetta ragazza! Quando sarai mamma anche tu capirai. Tuo padre rientrerà tardi stasera. Se hai bisogno che qualcuno ti porti a casa prendi un taxi ok?”
“Ma torno a casa prima del tramonto!A dopo mamma!”
Usagi prende l’autobus. Vuole un posto dove stare sola, dove poter pensare a tutto quello che le sta accadendo.
Le è successo qualcosa che le ha fatto perdere parte dei suoi ricordi. Qualcosa di cui non ha traccia sulla pelle e nella mente. Qualcosa che nemmeno i suoi genitori sanno. Ma le sue amiche e Mamoru sì. Le amiche. Oh, quanto le adora. Fin troppo per conoscerle da così poco tempo. Ed Haruka. Prova per lei un affetto ancora più forte rispetto alle altre. Eppure…l’ha vista poche volte. Mamoru. Mamoru le ha confermato che si sono amati tanto. Anche il suo cuore lo conferma. Ma quando?
E Seiya. Lui è il più grande punto interrogativo della sua vita. Sono amici. Ma da quando Mamo è comparso nella sua vita, è cambiato.
E alle 15.00 arriva a destinazione: il parco di Saigoyama.
 
Mamoru rientra in città prima del previsto. Le sue ricerche sono andate benissimo. E’ pienamente soddisfatto. Ha bisogno di vedere Usagi. Le manca. Le manca da morire. Pensando a lei, sane emozioni lo invadono.
Prova un amore folle per lei. Per lei che le è sempre stato vicino. Per lei che lo ha sempre visto come un punto di forza quando, in realtà, è sempre stato il suo punto debole. E i nemici lo hanno di continuo capito. Solo Usagi lo ha sempre considerato forte. Lei che si è sacrificata per salvarlo. E che ora gli è di nuovo vicino nonostante mille domande senza risposte.
Il treno arriva in stazione. Vuole anticipare il suo appuntamento. Trova una cabina telefonica. E Seiya gli risponde al secondo squillo.
“Meglio per me. Così stasera vado a trovare Usagi. Lo sai che è stata attaccata oggi?”
Mamoru deve appoggiarsi al vetro della cabina per non cadere.
“E nemmeno stavolta c’eri”
Ha ragione. Ha pienamente ragione.
“Tra un’ora Seiya. E chiudiamo questa storia”
“Non vedo l’ora”
Mamoru guarda l’orologio. Sono le 15.00. Deve muoversi.
 
Seduta su una panchina si perde nei dettagli. Le foglie che lente si muovono al vento. L’erba scintillante al sole. Usagi chiude gli occhi rilassandosi. Li riapre. Qualcosa non va. Il sole è più basso all’orizzonte. Le fa anche male il collo come se avesse dormito in una posizione sbagliata. Guarda l’orologio che ha al polso. Le 16.00
“Mi sono addormentata!!!!!”
Prende al volo la sua cartella e inizia a correre verso l’uscita. Improvvisamente rallenta. Riconosce subito il codino che vede. Lei sorride, rallenta, lo segue. Gli farà uno scherzo. Ma lo vede girare verso l’interno del parco, verso una parte meno curata.
“Puntualissimo!”
Quella voce. Mamoru. Usagi si nasconde dietro un albero.
“Te l’avevo detto che non vedevo l’ora no?”
Mamoru sorride nervoso.
“Ti propongo un armistizio: stai lontano da Usagi e io non ti farò nulla”
“Ti propongo io un armistizio: stai lontano tu da lei. Sei solo la sua rovina!”
“Tu non sai cosa abbiamo vissuto insieme”
“E tu non ci sei stato quando lei aveva bisogno di te. Non c’eri prima della battaglia con Galaxia, non ci sei stato durante l’attesa contro Chaos!”
“Ci sono stato contro altri nemici. Sono un essere inutile, lo so. Ma l’ho salvata tante volte. L’ho aiutata con tutto me stesso. Tu non c’eri contro gli Shitenno. Non c’eri quando l’ho protetta da loro, dai loro Yoma. Non c’eri quando l’ho protetta da Ail e An, non c’eri quando la terra è stata attaccata dal Clan dei Black Moon, quando Demand l’ha rapita, quando ci siamo scontrati contro i Death Busters, e il Dead Moon Circus. Non c’eri quando le ho salvato la vita. Non c’eri quando eravamo Endymion e Serenity. E non c’eri nel 30° secolo. Parli senza sapere le cose!”
“Io parlo perché le sono stato vicino. Parlo perché io non sarei mai partito, abbandonandola!”
Mamoru abbassa lo sguardo.
“Lo so. E’ stato l’errore più grande della mia vita. Per colpa di quella partenza ho perso tutto quello che avevo.”
“Io sono stato l’unico a renderla felice mentre tu non c’eri!”
“Hai detto bene. Io non c’ero! Se ci fossi stato non ti saresti nemmeno avvicinato a lei”
“Non ne sarei così sicuro. Ci sei arrivato da solo che io e lei abbiamo fatto l’amore no? Cosa che con te non ha mai fatto…”
“La motivazione per il quale noi non eravamo arrivati a quel punto è semplice: aspettavamo. Usagi aveva 14 anni quando l’ho conosciuta. Era piccola. Il sesso non doveva fare ancora parte della sua vita. L’ho rispettata.”
Usagi ascolta tutto senza fiatare. Sono pezzi della sua vita di cui non ricorda nulla. La testa comincia a batterle forte. Resiste. Deve resistere.
“Ti assicuro che non ho dovuto costringerla”
“Finiamola qui”
“Concordo”
Mamoru estrae dalla giacca una rosa rossa. Usagi vede tutta la scena. Il vestito elegante, la camicia, quel mantello, il cappello e la mascherina bianca. Lo conosce. L’ha già visto. Non sa dove, ma l’ha già visto.
“Ecco il mio pinguino preferito!Potere stellare del coraggio vieni a me!”
Un’altra guerriera Sailor.
“Pronto pinguino?”
“Io?Sempre!”
Gli corre incontro. Mamoru tenta un pugno verso lo stomaco di Seiya, ma lui lo para con poche difficoltà. Gli blocca la mano e con una spinta perfetta lo fa cadere all’indietro, con la schiena a terra. Lui reagisce dandogli un calcio. Seiya viene colpito alla gamba. Mamoru si rialza velocemente. Tenta di nuovo un pugno che stavolta va a buon fine. Seiya indietreggia, leggermente stordito, ma non si arrende. Prende la rincorsa, corre verso Mamoru. Prepara un pugno che lui para, poi un altro e un altro ancora. Lo colpisce alla mascella. Senza lasciare il tempo a Mamoru di riprendersi gli da un calcio al ginocchio, costringendolo ad inginocchiarsi, con il gomito lo colpisce tra le scapole. Mamoru rotola di lato per evitare di essere colpito ancora e blocca un pugno di Seiya. Lo spinge all’indietro come aveva fatto con lui. Entrambi in piedi, al punto di partenza.
Mamoru prepara il suo bastone.
“Oh ci andiamo pesante?”
Lui non lo ascolta e gli corre incontro. Seiya evita tutti i colpi. Come aveva fatto con Usagi durante l’ultimo allentamento prima della battaglia contro Chaos, salta sopra di lui, trovandosi dietro. Ma al posto di cercare di strangolarlo subito, gli da un pugno alla spina dorsale. Mamoru è in ginocchio. Seiya lo prende per il collo.
“Ti arrendi?”
“No!”
Seiya inizia a stringergli il braccio interno al collo. Lui cerca di divincolarsi, ma non riesce.
“Ti arrendi?”
“Ancora no!”
“E allora ti saluto!”
Seiya prende la sua spilla,la rivolge alla schiena di Mamoru.
“Energia Stellare….”
“Seiya fermati!”
“…ho finalmente la possibilità di dimostrarti chi è il migliore. E’ arrivato il tuo momento!”
Usagi corre verso di loro.
“All’attacco!”
Usagi raggiunge Seiya, lo spinge appena prima che la spilla emani energia. Lei si avvicina a Mamoru e lo abbraccia.
“Mamo…Mamo-chan dimmi che stai bene!”
“Usa…”
Lei si rivolge a Seiya
“Sei impazzito per caso? Che diavolo ti dice la testa? Volevi ucciderlo?”
Seiya fa un passo indietro. La guarda negli occhi.
“Usagi…”
“Esci dalla mia vita Seiya!”
Lui spalanca la bocca, scuote la testa, gli occhi si riempiono di lacrime.
“No ti prego non…”
“Hai superato ogni limite!”
“E’ stato lui a proporre di combattere non io!”
“Ti ha fatto una proposta che non hai accettato!”
“Non posso uscire dalla tua vita. Lo capisci che ti amo?”
“Se mi amassi per davvero, dopo tutte le volte che ti ho detto che non può esserci nulla di più di quello che c’è ora, saresti felice per me e basta!”
“Perché Usagi? Perché lui e non io! Ti rendi conto che è un debole? Ti rendi conto che sei stata tu a doverlo salvare?”
“Che importa chi ha salvato chi! Ora sono stata io ad aiutare lui perché ne aveva bisogno. Sono certa che, se un giorno fossi io in pericolo, lui mi aiuterà senza tirarsi indietro. Non ho bisogno di qualcuno che mi protegga. Voglio solo che lui mi ami anche solo la metà di quanto lo amo io. Perché quella parte basterà a farmi sentire amata fino alla fine dei miei giorni.”
“Perché lui e non me!”
Usagi cerca di sorridergli.
“Perché avresti dovuto conoscermi prima di lui. E per quello che ho sentito parliamo di molto tempo fa”
Lei si alza, va verso Seiya.
“Sei un amico importante per me. Se vuoi restare puoi. Ma come amico, senza mai più intrometterti tra me e Mamoru”
Seiya scioglie la trasformazione. Prende la mano di Usagi.
“Sarà più forte di me. Non ce la farò”
“E allora non ho altre alternative da proporti Seiya”
Lui sospira. Volta le spalle. Mamoru va ad abbracciare Usagi.
“Domani torno a casa. Ho già salutato tutti. Mancavate solo voi”
Lui si volta, li vede. Abbracciati. Luna e Terra. Un amore nato più di quattro miliardi di anni fa.
“Vi posso solo augurare buona fortuna”
Usagi si stacca dall’abbraccio, corre da Seiya.
“Anche se non ricordo nulla…grazie”
Lui scoppia a ridere e si rivolge a Mamoru.
“Probabilmente, se non ci fosse stata lei, saremo potuti diventare amici sai?”
“Forse”
Seiya si allontana. Si allontana con quella domanda in mente, ma con una grande e nuova convinzione: nulla, nemmeno il tempo, nemmeno la morte, avrebbe mai potuto distruggere un amore grande come quello di Mamoru e Usagi.

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Capitolo 9
*** Euclas ***


ltimo capitolino...corto ma interessante....a domani!
Baci baci
FD

“Meglio così. Il Cristallo è quasi del tutto ricostruito ormai. Stando insieme, i due piccioncini, velocizzeranno il processo”
“Ne sei certa vero che non recupererà i ricordi appena il cristallo si sarà riformato?”
Lei scuote la testa.
“Cosmo è stata chiara. Luna dovrà ridarle i ricordi”
“Eliminare Luna no? Almeno saremo più sicuri”
“Luna non è un pericolo. E’ uno stupido gatto! Non mi fa paura”
“Per quello hai deciso di trasformarmi in un gatto?Perchè è stupido?”
“Torna immediatamente al tuo posto. Controlla il Cristallo ventiquattro ore su ventiquattro. E poi adempi al tuo compito. Uccidi Usagi”
Lui sbuffa. Lei si alza in piedi.
“Cos’era quello sbuffo eh?”
“Mi ricordo perfettamente il mio compito Setsuna. Non c’è bisogno di ricordarmelo ogni santo minuto”
“E allora vai Euclas!”
Setsuna si siede di nuovo sul trono prendendosi la testa fra le mani. Ripensa al suo piano perfetto. E alla malvagità che il potere può provocare. Ma non le importa. La vita che stava vivendo era quella che voleva. Non sarebbe mai più tornata alla porta del tempo. Nemmeno sotto tortura.
 
Non fu difficile per lei trovare un alleato. Conosceva Euclas e la sua storia. Conosceva perfettamente il potere oscuro latente dentro di lui. Ma Queen Serenity non era preoccupata.
“Quel ragazzo ne ha passate tante. Qui sta crescendo tra pace e serenità. Lascialo stare Pluto”
Dentro di lui c’era il male di un vecchio nemico. Un nemico che aveva distrutto il Silver Millenium.
 
All’epoca del Silver Millenium, Beryl era incinta. Nonostante fosse innamorata di Endymion, il principe della Terra, aveva deciso di costruirsi una vita sua. Era all’ottavo mese quando lei incontrò Metaria, entità malefica pronta a mettere a ferro e fuoco l’intero universo pur di avere fra le mani il famigerato Cristallo D’Argento Illusorio. La manipolò. La condusse sulla via sbagliata.
Mise al mondo un bambino che decise di chiamare Euclas. Lo abbandonò subito dopo il parto.
Fu ritrovato, solo e abbandonato, dalla Regina Selene, in uno dei suoi viaggi di recupero della figlia scappata da Endymion. Lo prese con sé e lo affidò a una degli abitanti del Silver Millenium, così che crescesse e potesse vivere in salute e prosperità.
E poi…il poi lo sappiamo tutti. Beryl si lasciò trascinare da Metaria, il Silver Millenium fu distrutto, Serenity fu uccisa ed Endymion perse la vita. Nel tentativo di dare una seconda possibile vita alle Guerriere Sailor, a sua figlia e all’uomo che tanto amava, inviò le loro anime nella Terra dei giorni nostri. Ma salvò anche quel povero ragazzo che, nonostante non fosse nato lì, combattè fino all’ultimo instante.
La sua anima cambiò rotta, finì in una fenditura dello spazio tempo e si ritrovò davanti alle porte del Tempo del 30° secolo.
 
Non fu difficile per Setsuna raccontargli una bugia.
“E’ stata Sailor Moon ad uccidere tua madre. Lei ti amava così tanto”
“Mi ha abbandonato”
“E’ stata costretta da Sailor Moon”
Lui la fissa negli occhi. Ci vede verità.
“E sempre lei ha costretto me a stare fino a poco tempo fa su quella maledetta porta”


Lo convinse, lo prese accanto a sé sviluppando, in pochi giorni, il suo enorme potere nero. Lo manipolò, lo circuì, lo rese forte e pieno di rabbia verso Usagi.
“La ucciderò per vendicare mia madre. Ma in cambio voglio solo una cosa: il Cristallo D’Argento”
“Sarà tuo. Ma non toccarmi Crystal Tokyo”
“Non lo farò…mia regina!”


Usagi arriva a casa di Mamoru, gli da un bacio.
“Pronto per la lezione di inglese?”
“Come sei carica Usako!”
Lei sente qualcosa strusciarsi fra le sue gambe. Abbassa lo sguardo.
“Hey Mimiko sei tornato!”
Usagi prende in braccio il gattino rosso, che le inizia a fare le fusa.
“E’ tornato qualche ora fa. Non capisco dove vada. Prima invade casa mia senza il mio permesso e poi si permette anche di uscire senza avvisarmi. E’ furbo il piccolo”
“L’importante è che torni a casa no??”
 
 
 
 
Piccola precisazione sul nome dei figlio di Beryl (e un po’ di cultura…si ringrazia Wikipedia!!!!):
 
I nomi degli Shittenou, ovvero i Quattro Generali del Dark Kingdom, avevano tutti nomi di minerali.
ZOITISTE (il nostro Jack) – traduzione italiana: Zoisite, un minerale formato da cristalli non ben definiti, in aggregati cristallini anche bacillari, in cristalli appiattiti. Spesso ingloba in sé dei rubini
JADEITE (la/il nostro/a Zachar) – traduzione italiana: Giadeite,  fa parte dei pirosseni alcalini assieme all'egirina, con cui forma soluzioni solide.
NEPHRITE (Nevius) – traduzione italiana: Nefrite, massa rocciosa microstallina della famiglia degli anfibali ed è una varietà di tremolite. La varietà più comune contiene Acrinolite che ne causa il colore verde
KUNZITE (Lord Kaspar) – traduzione italiana: Kunzine, varietà dello spodumene di colore rosa
 
Proprio per questo ho deciso di dare al figlio di Beryl il nome di una pietra: Euclasio.
 

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Capitolo 10
*** Mistero ***


Ho fatto un errore madornale prima...non doveva essere scritto in quel modo. 
Lo ripubblico....diviso in due....

“Ahhhhhhh”
Un lungo sospiro di Minako durante la merenda attrae lo sguardo di tutte. Lei prende un Onigiri, lo ingoia quasi senza masticarlo.
“Oh sì Mina-chan, concordo con te”
A risponderle è Makoto. E anche lei sospira.
“Si può sapere che avete voi due?”
“Oh nulla Usa…proprio nulla. Vero Makoto?”
“Siamo solo invidiose”
Usagi arriccia la fronte. Non capisce a cosa si riferiscano.
“E’ inutile che fai la finta tonta! Due giorni al mare a fare la piccioncina con Mamoru. Che invidia!A proposito, ti ha detto la meta?”
“A Yonago. Prendiamo l’aereo. Un’ora e venti di volo!”
Minako e Makoto sospirano all’unisono.
“Ragazze stiamo lì solo sabato e domenica sera siamo di nuovo a casa”
“Intanto sei con il tuo amore…”
“Già!”
Rei si schiarisce la voce.
“Senti Usa. C’è ancora qualcosa che non mi quadra. I tuoi genitori sanno che starai via tutto il week-end?”
“Sì sì”
“E non hanno obiettato?”
“No no!”
“Nemmeno tuo papà?”
“No no!”
“Tu hai detto a tuo padre –Vado al mare con Mamoru, ci vediamo domenica sera – e non ha detto nulla?”
“Ecco…” Usagi inizia ad arrossire. Alza un braccio e inizia a grattarsi la testa. “…forse al posto di mare ho detto – ritiro spirituale – e al posto di Mamoru ho detto – Rei - . Tranquilla sono felici!”
A Rei cadono le braccia. Ami ridacchia. Makoto e Minako si ribaltano dalle risate.
“A proposito” si intromette Ami “A che ora passa Mamoru?”
“Ha detto verso le 16.00. Dovrebbe arrivare tra poco”
Nemmeno il tempo di finire la frase che lo Shojo si apre.
Usagi scatta in piedi, gli corre incontro, gli salta al collo.
“Mamo-chan!”
Lui la circonda con le braccia, affondando il viso tra la sua spalla e il collo.
Minako e Makoto si guardano. E sospirano all’unisono, di nuovo.
“Se fossi in voi” ad intervenire è Rei “non sarei così invidiosa. Sapete quanta pazienza ci vuole a sopportare Usagi?”


E’ notte. Di nuovo notte. Usagi si volta più volte nel letto. E’ inquieta.
Il viso imperlato di sudore.
Le ginocchia. Sente il terreno sulle ginocchia.
Sente un dolore profondo al cuore.
Il dolore di una perdità, il dolore di una promessa infranta.
E’ lei: ne è sicura. Un po’ più magra, ma è lei.
Una scatola, una bottiglia di vetro.
Occhi pieni di lacrime e sabbia.
Si sveglia. E’ stato il solito sogno. Deve trovare una soluzione. Non può più continuare così.
Guarda l’orologio, sono le 6.00. Pensa un istante. E trova la sua ancora di salvezza: Haruka.
 
Minako si sta avviando verso la scuola. Sa già che non troverà Usagi in classe: per qualche strano motivo, alle sei del mattino, ha chiamato Haruka.
“Quindi Luna non manca tanto. Il cristallo è quasi completo! Mamoru l’ha portato ieri ad Ami”
“Mamoru ha fatto un ottimo lavoro. E della partenza di Seiya, Usagi, ha detto qualcosa?”
Minako scuote la testa.
“Deve però essere successo qualcosa. Sono partiti così all’improvviso”
“I rapporti tra Seiya e Usagi si erano incrinati. Forse hanno avuto una discussione, non so. A proposito di partenze. Sei contenta di passare il week-end con Artemis?”
“Non sopporto dormire con Artemis, Minako! Lui russa!”
“Io russo?E tu ti sei sentita?”
“Oh su finitela micetti!”
“Non chiamarmi micetto”
“Artemis è quello che sei sai?”
“Smettila!”
Luna scuote la testa e sospira.
“Siete riuscite a parlare con Haruka?”
“No Luna. Abbiamo provato a richiamarla. Forse Usagi è ancora con lei”
“Chissà cos’è successo!”
“Non lo sappiamo. Haruka ha solo detto che Usagi le ha chiesto di accompagnarla in un posto.Bene io ora entro in classe. Fate i bravi micetti!”
 
Sono le 9.30 quando Usagi entra in classe.
“Tsukino. Capisco il ritardo, ma stamattina…”
“Avevo una visita medica. Ecco qui la giustificazione”
“Vai al tuo posto intanto”
Usagi si inchina e si dirige al suo banco. Incrocia lo sguardo spaventato e scioccato di Minako. Con la mano le fa il tipico gesto della mano a carciofo. Minako sussurra tre parole: test di gravidanza.
“Ma sei impazzita!?!”
La professoressa, intenta a scrivere alla lavagna si gira di scatto verso Usagi.
“Mi…mi scusi non era per lei…faccia finta di non aver sentito!”
“Tsukino. Siediti e segui la lezione. Un’altra parola e finisci dal preside chiaro?”
 

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Capitolo 11
*** Il viaggio ***


ll cielo è azzurro su Tokyo. Usagi stringe forte la mano di Mamoru.
“Hai paura?”
“No”
“Usagi dai puoi essere sincera con me”
Sono già seduti sull’aereo, in attesa della partenza.
“Non ho paura. Me la sto solo facendo sotto per il terrore!”
Lui ride, le da un bacio per farla tranquillizzare.
“Andrà tutto bene”
Lei guarda fuori dal finestrino. Vede la terrazza da dove si vedono partire gli aerei. Lei non è mai stata all’aeroporto. Eppure sente, dentro sé, che quel posto non è nuovo. Sente due bip.
“Signori e Signore buongiorno, qui è il capitano che parla. La Jet Star Airlines vi dà il benvenuto sul volo 887 con destinazione Yonago. Le condizioni meteo di oggi sono ottime, quindi, presupponiamo che non subiremo ritardi”
Le hostess iniziano la dimostrazione delle norme di sicurezza. Usagi continua a guardare la terrazza tenendo Mamoru per mano.
“Siamo pronti per il decollo”
L’aereo è in posizione. Usagi ha una fitta alla testa.
“Usagi?”
“Sto…bene”
L’aereo inizia la fase di decollo. Accellera.
Lei è costretta a premere una mano sulla fronte per il dolore.
L’aereo supera la metà della pista.
Lei sente una voce dentro di lei. Una voce femminile che ripete la frase “Buon viaggio amore mio”
L’aereo inizia ad alzare il muso
Lei è costretta a chiudere gli occhi. No questa volta no. Questa volta farà suo il dolore alla testa. Ne assapora le note acide, sente il picchiettio forte e chiaro. Deve resistere. Il suo cervello le sta dicendo qualcosa. Stringe più volte la mano di Mamoru.
“Usagi che succede?”
Pochi secondi. Pochi secondi che durano un eternità. Usagi spalanca gli occhi e si volta verso Mamoru.
“Usako per favore dimmi che hai!”
L’aereo ha terminato la fase di decollo. Ora è in posizione orizzontale.
“Usako!”
Usagi apre la bocca e prende fiato.
“Galaxia”
 

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Capitolo 12
*** Infinite volte ***


Mamoru sbianca di colpo. Usagi alza lo sguardo verso di lui.
“Non c’è Galaxia tranquillo. E anche se ci fosse, questa volta, non potrebbe farti del male. Ci sono io con te”
“Usagi? ”
Lei annuisce di fronte a Mamoru. Le lacrime agli occhi. Lacrime di gioia, lacrime di chi ha appena riavuto la sua vita.
“Ricordo. Ricordo tutto quello che siamo”
Mamoru le sorride dolcemente. La abbraccia
“Ti amo Mamo. Oggi più di ieri. ”
“Bentornata amore mio”
“Come ho potuto dimenticare! Perdonami ti prego!”
“Sei tu che devi perdonare me!”
“Ho tante cose da raccontarti e da chiederti e…”
“Usako aspetta. Appena arrivati sentiamo Ami. Devo…devo chiedergli delle cose. Poi andiamo in hotel, appoggiamo i bagagli e ci facciamo due passi in spiaggia. E nel pieno relax parleremo”
“E io che pensavo mi portassi in hotel per fare l’amore!”
“Quello stasera!”
Usagi sorride. Il suo sorriso in pochi secondi sparisce. Si porta una mano sulla bocca.
“Oh santo cielo…”
“Cosa c’è?”
“Io…io e te abbiamo…e tu…o no!”
Mamoru non riesce a capirla.
“Ok dopo. In spiaggia. Devo spiegarti davvero troppe cose”
Lei si appoggia alla sua spalla. Era tornata. E ne era felice.
 
“Ami…”
“Oh Mamoru meno male che hai chiamato tu. Il Cristallo D’Argento. E’ completo!”
“E Usagi ha ricordato tutto”
“Cosa?”
“Non so cosa sia successo. Dobbiamo parlare un po’. Dobbiamo chiarirci le idee”
“Rilassatevi ragazzi. Qui ci pensiamo noi. A proposito. Il tuo gattino è qui a casa mia”
“Mimiko?”
“Esatto. A presto Mamoru”
Mamoru riaggancia.
“Bene. Posso finalmente rispondere a tutto quello che vuoi Usagi”
“Eh no!Prima albergo, poi spiaggia, poi domande giusto?”
Lui scoppia in una risata rilassata.
In meno di mezz’ora dall’atterraggio sono già in spiaggia. Seduti uno accanto all’altro. Usagi tiene stretto fra le mani il suo zainetto. La prima a rompere il silenzio è proprio lei. Gli racconta di come ha vissuto i mesi senza di lui prima della battaglia con Galaxia. Gli racconta dell’apparizione delle Sailor Star Lights, di Chibi Chibi e della principessa Kakyuu. Gli racconta dello scontro epocale contro una guerriera Sailor come lei, di come tutti siano spariti, di come siano ritornati. Tutti tranne lui. Gli racconta dei mesi vissuti senza la sua presenza, di come ha perso 15 kili, di come la sua voglia di vivere fosse sparita. Gli racconta del dolore parzialmente sanato dalla presenza di Seiya. Di come lui le è stato vicino. Di come loro sono arrivati a creare un rapporto basato sull’affetto.
“Non posso dirti Mamoru che sono pentita. Ti direi una bugia. Ti credevo morto. Ero convinta che tu non saresti mai più tornato. Seiya è stato il mio appiglio alla vita. Ti posso solo dire che tutto è finito nel momento in cui Chaos si è presentato a me. E ho saputo che eri tu. Il resto…lo conosci.”
“Ti giuro che non partirò mai più. Non resterai mai più sola Usagi. Tutto questo è stata colpa mia”
Usagi sorride e scuote la testa.
“Hai il seme di stella della Terra Mamo-chan. Avrebbe fatto di tutto per prendertelo”
“Mi avresti protetto”
“E forse avrei perso”
“Avresti vinto”
“Nessuno lo può sapere”
Usagi si stiracchia, poi appoggia la testa sulla spalla di Mamoru.
“Parla tu ora”
Lui le racconta di come Galaxia gli ha rubato il seme di stella.
“Lei..lei me lo ha mostrato”
Lui le racconta di quello che sentiva dentro Chaos. Di come sentiva tutto. Di quanto ha cercato di combattere dentro di lui. Senza riuscirci. Di come è riuscito a convincere Chaos a toccare lo Star Locket.
“Sei stato tu!”
“Una cosa buona sono riuscita a farla”
“Mamo smettila di incolparti!”
“Usako…”
“Ascoltami. Basta. Tregua. Io ho sbagliato, tu credi di aver sbagliato. Ricominciamo da qui”
Lui annuisce. Lei apre la cerniera del suo zainetto. Ne estrae il contenuto. Apre la scatola.
“Le nostre foto, i nostri regali, i nostri ricordi”
“Come..”
“Erano giorni che rivedevo il giorno in cui ho seppellito queste cose a Miura. Ieri mattina ho svegliato Haruka prestissimo e mi sono fatta accompagnare lì.”
Lui prende in mano le foto e le riguarda ad una ad una. E ripensano ai momenti di felicità, ai nemici passati, a tutto quello che hanno vissuto.
“Ho conservato tutto tranne due cose. La nostra ultima foto insieme e l’anello. Le ho messe in una bottiglia di vetro e…l’ho lanciata in mare. Come per avere l’illusione che viaggiando fra le onde il nostro amore sarebbe sempre stato coccolato”
“E’ un’idea romantica”
Usagi chiude gli occhi per trattenere le lacrime. Lui la abbraccia ancora più forte.
“No, no. Basta lacrime. Ne abbiamo versate troppe. Voglio solo sorrisi Usako ok?”
Lei si stacca dall’abbraccio ed annuisce.
“Visto la fine che ha fatto l’anello..” estrae una scatolina di velluto blu, la apre di fronte ad Usagi “…e visto che dobbiamo ricominciare da qui, cosa ne dici se te ne regalo un altro?”
Lui prende l’anello e lo mette al dito di Usagi. Lei lo osserva commossa. E’ un anello semplice, con una sola pietra blu al centro. Un anello più adulto, più maturo.
“Questo rappresenta una promessa Usako: non ti abbandonerò mai più”
Usagi non ce la fa più. Abbraccia Mamoru, lo bacia con tutto l’amore che può. E piange. Insieme a lui. E appena si stacca dal bacio sente di doverlo baciare ancora, e ancora.
Lei era tornata, lui anche. E da lì, da quella chiacchierata, da quell’anello e da quei baci, la loro vita insieme sarebbe ricominciata.
“Mamo…ti ho amato, ti amo e ti amerò in tutte le vite che avrò a disposizione”
“Potrebbero essere infinite”
“E allora..ti amerò infinite volte”
 
Ancora abbracciati e commossi, vengono interrotti dal bip del comunicatore di USagi.
“Ami!”
“Ragazzi…come…come state?Vi state rilassando?”
“Sì, ma perché sei trasformata?”
“Ecco...Usa, Mamoru. Ce la stiamo mettendo davvero tutta, ma da sole non ce la facciamo!Abbiamo bisogno di voi!”
“Che succede?”
“Siamo sotto attacco!”
“Hanno aspettato proprio che me ne andassi via?”
“Hanno aspettato che il Cristallo d’Argento fosse riformato”
“Ami torniamo subito all’aeroporto, prendiamo il primo volo a disposizione!”
“Vi stanno venendo a prendere!”
“Chi!”
“Ecco…li ho dovuti chiamare Usagi, non avercela con me! Eravamo troppo in difficoltà!”
“Ami chi!”
“Seiya, Taiki e Yaten. Vi teletrasporteranno qui”
Usagi sorride leggermente. Tre scie luminose come comete compaiono in cielo.
“Sono qui! Ami, resistete!”

 

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Capitolo 13
*** L'inizio ***


Oggi vado a rilento.
Ho scritto la prima parte della battaglia,ma devo sistemarla.
Vi lascio con l'anteprima.
E se riesco, pubblicherò già la prima parte.
A presto
baci 
FD

“Seiya!”
Usagi gli corre incontro. Lui spalanca le braccia, accogliendola.
“Mi hanno detto che sei tornata!”
Lei non risponde, beandosi del suo calore.
“Grazie per il passaggio ragazzi!”
“Non c’è di che Mamoru” risponde Taiki. “Se poi Seiya molla Usagi partiamo!”
“Sì, andiamo. Ami mi ha detto che sono sotto assedio. Grazie per l’aiuto che ci state dando”
“Nessun problema Usa, ma io ti aiuterò a una sola condizione”
“Quale Yaten?”
“Tenetemi lontana Minako!”
Usagi e Mamoru sono al centro del cerchio formato dai tre ragazzi.
“Aspettate!”
“Che c’è Seiya!”
Seiya controlla nelle sue tasche e la trova.
“La tua spilla Usa. Ora andiamo!”
Il tempo di chiudere gli occhi e si ritrovano tutti davanti al tempio di Rei. Senza perdere tempo si trasformano. Usagi di nuovo con la vecchia divisa.
“Sì! Favoloso! Di nuovo la mia divisa”
“Usa…”
“Sì scusami Mamo! Chiamo Ami!”
Una chiamata di pochi minuti. La situazione è davvero difficile.
Ami sta affrontando due mostri che hanno attaccato il Japan Red Cross Medical Center, a Shibuya.
Rei si trova ad affrontarne solo uno, ma veramente potente, al Tempio Hie Shine, a Chiyoda.
Makoto è al Hamarinyu Gardens, a Chūō, circondata da non si sa quante entità.
Minako è alla Meiji Gakuin School a Minato. Sembra che ne stia affondando tre.
Haruka è alla Kejo University, sempre a Minato. La più vicina di tutte. E accanto a lei ha due Youma che la attaccano.
Quella che sembra passarsela meglio è Michiru. Sta combattendo un solo mostro, gli tiene testa. E’ sul Rainbow Bridge.
La piccola Hotaru fa da spola fra tutte loro per aiutarle.
Usagi trema leggermente, ma è pronta. Si sfila il comunicatore e lo da a Mamoru.
“Io prenderò uno di quello delle ragazze. Ho bisogno di stare in contatto con te per riuscire a manovrarti”
Lui annuisce.
“Bene” prende fiato. Lei è il capo, è lei che deve trasmettere fiducia e dare ordini. Lei che, questa volta, non è riuscita a lasciare fuori dalla battaglia le sue amiche.
“Yaten, vai a Chūō da Makoto.Tu sei il più agile. Lei una delle più forti. In coppia sarete perfetti. Taiki. Vai da Minako. Ne sta affrontando tre. Sono sicura che insieme troverete un piano d’attacco.
Seiya. Vai a Chiyoda da Rei. E’ solo uno. Unite le vostre forze. Manderò Hotaru ad aiutare Ami a Shibuya. Mamoru. Vai da Haruka. Io andrò ad aiutare Michiru. E’ solo uno. Così ci sbrigheremo in fretta. Tutto chiaro?”
Un sì all’unisono da la forza ad Usagi di cercare di restare tranquilla.
“Un’ultima cosa. State attenti. Vi ho perso troppe volte per resistere un’altra volta”
 

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Capitolo 14
*** La battaglia - parte uno- ***


RAINBOW BRIDGE
 
La scena che Usagi si trova davanti non è così florida come descriveva Ami. E’ vero, Michiru ne sta affrontando solo uno. Ma per ben tre volte in pochi secondi ha rischiato di cadere giù dal ponte.
L’aspetto del mostro è da pelle d'oca.
Una folta criniera ricopre la sua testa. Peli ispidi e pungenti spuntano dalla sua schiena. Le zampe posteriori ricordano quelle dei leoni, ma quelle anteriori sono mani. Mani enormi con lunghe unghie affilate. Enormi occhi color melanzana. Lunghe zanne gialle al posto dei denti. Pieno di bava
Un lungo brivido percorre la schiena di Usagi. Ancora correndo lei prepara l’attacco.
“Cristallo di Luna, azione!”
Il mostro, preso alla sprovvista, si lascia colpire. E’ a terra, stordito.
Michiru si volta di scatto.
“Sailor Moon!”
“Neptune! Felice di rivederti!”
Michiru la abbraccia così forte da restarne stupita. E’ sempre stata una ragazza che difficilmente ha espresso i suoi sentimenti. Il mostro cerca di rialzarsi.
“Maremoto di Nettuno! Azione!”
Lo centra in pieno.
“Ho bisogno del tuo scettro Sailor Moon. Senza non riesco a scoffingerlo! Gli avrò dato 100 calci e non so quanti maremoti gli ho lanciato. E’ forte.”
Usagi alza la mano al cielo. Il suo scettro le compare nella mano. Usagi, felice, lo ammira un istante.
“Scettro della Luna eterna: Luce dei Petali di stelle, entra in azione!”
Lo scettro non emana nessun tipo di energia.
“Oh no! Nessuno di noi ci ha pensato!”
“Sailor Neptune…”
“Per far funzionare di nuovo la tua spilla dopo che abbiamo inserito il cristallo d’Argento al suo interno, Mamoru ha dovuto passargli la sua energia. Solo allora si è attivata!”
“Mamoru…l’ho mandato da Haruka a Minato! Dammi il tuo comunicatore!”
Lui risponde al secondo tentativo.
“Come diavolo fate a combattere e rispondere!”
“Mamo”
“Sono forti Usa!”
“Me l’ha detto Michiru. Ho bisogno di te. Ora!”
“Sto aiutando Haruka. Non riesco a liberarmi!”
In lontananza si sente la voce di Haruka che impreca e che con parole colorite invita Mamoru ad andare. Usagi riesce a sorridere nonostante la situazione.
“Sto venendo verso di te, tu vienimi incontro!”
Salta sui tetti, corre a perdifiato. Il suo cuore le urla di fermarsi, è stanco. I suoi polmoni le chiedono di rallentare. Le sue gambe vorrebbero non collaborare. Non si ferma, continua. Lo deve alle sue compagne, quelle che mai l’hanno abbandonata nonostante lei abbia dimenticato tutto.
In lontananza vede il mantello di Mamoru. E accelera ancora. Appena arrivano uno di fronte all’altro è quasi uno scontro.
“Tocca il mio scettro come hai fatto con la spilla”
Tocca lo scettro e si concentra sul suo potere. Usagi gli prende la mano destra e chiude gli occhi.
Lo scettro si illumina.
Nella mano di Mamoru, quella che lei le sta stringendo, compare la spada. Lui la guarda stupito.
“Quella è tua. Finalmente qualcuno ha un’arma potente come la mia. A dopo Mamo!”
Lei si volta per tornare da Michiru. Lui la ferma.
“Stavolta non ti deluderò Usako”
Lei sorride.
“Non mi hai mai deluso Mamo-chan. A tra poco!”
Un lieve bacio sulle labbra. E le loro strade si dividono.
 
Usagi arriva in pochi minuto da Michiru.
“Sono qui Neptune!”
“Sei troppo lenta! Mandiamo all’inferno questo mostro!”
Michiru corre incontro al mostro. Lui reagisce con un ruggito terrificante. Le corre incontro.
“E che sia l’ultimo! Maremoto di Nettuno. Azione!”
Lui si alza in piedi. Con una zampata devia il percorso del maremoto e con l’altra colpisce in pieno Michiru. Resta appesa per un soffio alla ringhiera del ponte.
“Hey tu! Prenditela con me!”
Il mostro ghigna. Usagi deglutisce a fatica. Lei lo aspetta. All’ultimo istante salta verso l’alto per evitare la sua presa. Scaglia il cristallo di Luna contro il nemico che viene colpito appena dietro la testa. Con una mano riesce a prendere il piede di Usagi che viene scagliata violentemente a terra.
Michiru cerca di sorprenderlo con un grosso calcio alla schiena. Serve solo a farlo innervosire di più. Lui lascia Sailor Moon e si scaglia contro Neptune che, prima riesce a bloccarlo, ma poi viene spinta all’indietro.  Usagi si alza in piedi a fatica, cerca di corrergli di nuovo incontro, ma la caviglia non la aiuta.
“Hey mostriciattolo! Prenditela con me e non con lei!”
Lui si volta, dando le spalle ad Usagi che ne approfitta. Non pensa al dolore e corre verso di lui. Gli salta sulla schiena. Richiama a sé la Tiara e gliela appoggia sulla schiena. Il colpo è fortissimo, talmente potente da far cadere a terra anche Usagi, che però, si rialza subito.
“Neptune ci sei!”
“Sì!”
Sailor Neptune scaglia il suo attacco con tutta l’energia possibile.
Sailor Moon richiama a sé lo scettro.
“Ti prego funziona! Scettro della Luna eterna: Luce dei Petali di stelle, entra in azione!”
Il fascio di energia si sprigiona immediatamente. Lo colpisce in pieno.
E dopo pochi secondi, di quel mostro, resta solo polvere nera.
“Ce l’abbiamo fatta!”
“Sì! Bentornata Sailor Moon!”
Lei le sorride con tutto l’affetto possibile.
 
KEJO UNIVERSITY
 
“Ah sei tornato! Ce la posso fare sola!”
“Non ho dubbi a riguardo Uranus!Ma in due finiamo prima no?”
“A proposito come se la stanno cavando le donne?”
“Posso solo dirti che a Sailor Moon e Neptune mancava solo l’uso dello Scettro.”
“Non possono batterci in velocità! Hai idea di quante volte me lo rinfaccerà Neptune?”
“Uno io e uno tu ok?”
“Ci sto Tuxedo! Avanti scegli quello che preferisci”
Mamoru li squadra ad uno a uno.
Il primo: non fa molta paura. Sembra quasi un essere umano. Se non fosse per le ali sulla schiena, la pelle violacea e lunghi artigli al posto delle dita.
Il secondo:un’ enorme pianta carnivora con le radici al posto delle gambe e i rami al posto delle braccia.
Mamoru ci pensa un attimo. Il primo sembra molto agile e meno forte del secondo. E il secondo sembra molto più forte, ma più goffo.
“Prendo la pianta”
“Lo sapevo! Ti sei preso il più semplice. Meglio così! Avanti uccidiamoli!”
Entrambi, in contemporanea, corrono verso i due nemici. E sempre contemporaneamente vengono scagliati via come foglie al vento.
La prima a riprendersi dalla caduta è Haruka.
“Bomba di Urano, azione!”
Come aveva sospettato Mamoru, il primo mostro è molto agile e riesce ad evitare l’attacco senza difficoltà. Anche Mamoru tenta di colpire con il suo bastone la creatura anomala che ha scelto, ma senza successo.
Con un colpo di ali la creatura viola crea un vento talmente forte da far perdere l’equilibrio ad entrambi. Haruka colpisce con la testa un muretto, Mamoru, con la schiena, un albero.
“Che diavolo…”
“Dobbiamo unire le forze Uranus. Così non andremo lontano.”
“Hai qualche brillante idea?”
“Sì. Attirerò l’attenzione di entrambi i nemici su di me. Tu resta qua e appena li hai sulla tua traiettoria colpiscili!”
“E se per errore colpisco te?”
Mamoru sorride, sa che Haruka sta scherzando.
“Subirai le ire di Sailor Moon!”
“Allora non sbaglierò!”
Mamoru si alza in piedi. Corre verso i due mostri. Attira la loro attenzione. Riesce a farsi rincorrere da loro. Si ferma, si volta e, con il bastone, riesce a colpirne uno che si accascia, più stupito di essere stato colpito che dolorante. Salta in alto e riesce a trasformare l’unica arma che ha sempre avuto a disposizione in una corda bloccando l’altro. Haruka è stupita nel vedere la velocità con cui è riuscito nel suo intento.
“Ora Uranus!”
Haruka è pronta.
“Bomba di Urano. Azione!”
Questa volta i nemici vengono colpiti. Mamoru ricorda di avere una spada. La estrae. Colpisce prima in mezzo alla schiena il mostro con le ali e poi in mezzo agli occhi la pianta carnivora.
Spera che basti.
Spera di non deludere di nuovo Usagi.
Spera di non aver bisogno nuovamente di lei.
Pochi secondi. E una nuvola di povere investe entrambi.
 
Il comunicatore di Michiru suona.
“Mamo!”
“Tuxedo sarebbe carino!”
“Scusa...”
“Noi qui abbiamo fatto! Dove ci possiamo spostare?”
“Avete…come??”
“La spada. Funziona come il tuo scettro. Sono spariti”
Usagi sorride a quelle parole e si sente sollevata: non è più l’unica a poterli sconfiggere. Chiude gli occhi un instante per pensare su come procedere.
Mercury ne sta affrontando due con Saturn. E sa che Saturn è davvero forte.
Minako ne sta affrontando tre insieme a Taiki. Ha sicuramente bisogno di aiuto.
“Mamo vai subito alla Meijii Gakuin. Venus ne sta affrontando tre!”
“Vado subito!”
Makoto ne ha…non si sa quanti. Ed è con Yaten
“Haruka. Vai al Hamarinyu Gardens da Jupiter!.”
“A dopo!”
Usagi si volta verso Neptune, le ridà il comunicatore.
Rei ne ha solo uno. Ed è con Seiya.
“Io andrò al Tempio Hie Shide da Mars. Ne stanno affrontando uno soltanto. Vai da Mercury al Japan Red Cross. Appena finito con il mostro di Mars arrivo.”
Neptune le sorride. E’ ora di andare.

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Capitolo 15
*** La battaglia - parte due - ***


TEMPIO HIE SHIDE
 
Usagi corre a perdifiato sui tetti di Tokyo. La caviglia è gonfia, le fa male. Ma continua a saltare.
Deve raggiungere Mars e Star Fighter.  E lo deve fare il più velocemente possibile.
“Resistete. Sto arrivando”


“Quindi dici che ora arriverà?”
“Avrà finito con Neptune no?”
“Magari è andata ad aiutare Makoto”
“Credo che prima verrà qua Star Fighter”
Rei e Seiya sono seduti nell’erba davanti al tempio. Entrambi, attendono serenamente l’arrivo dello Scettro. Rei si era trovata in difficoltà per pochi minuti. L’arrivo di Seiya è stato provvidenziale.
“A proposito. Grazie Seiya”
“Figurati! Ammettilo. Se non fossi arrivato io…”
“Se non fossi arrivato tu ci avrei messo qualche minuto in più!”
Appena arrivato, Seiya, aveva trovato una Sailor Mars in pieno combattimento. Stanca e affaticata, ma sempre convinta della sua vittoria. Lui ha atteso nascosto dietro ad una siepe. E appena lo ha avuto sotto tiro ha scagliato il suo attacco, stordendolo. Rei non ha aspettato l’apparizione di Seiya, mandando a fuoco il mostro in pochissimo attimi.  E ora è lì a terra, stordito e bruciacchiato, ma ancora vivo.
Rei sbadiglia mentre Seiya si stiracchia. Usagi arriva, correndo.
“Mars!”
“Moon!”
Lei rallenta, fermandosi. Li vede tranquilli e seduti nell’erba.
“Il mostro?”
Rei scoppia a ridere.
“E’ lì dietro. Se gentilmente attivi il tuo scettro chiudiamo la storia”
Usagi allunga il collo. Vede una figura sdraiata a terra blu, con alcune parti neri. Assomiglia ad un enorme gatto, ma con la testa di serpente.
“Ho corso come una pazza per trovarvi entrambi belli rilassati nell’erba?”
“Ho provato a chiamarti sul tuo comunicatore, ma ha risposto Mamoru che tu avevi quello di Neptune. Ho chiamato lei, ma ha detto che eri già andata”
“E intanto io correvo come una pazza”
“Non è colpa mia se non sapevo come avvisarti!”
“Avresti potuto venirmi incontro!”
“Non sapevo nemmeno dove fossi!”
Seiya si alza in piedi.
“Usa. Prima che questo coso si svegli. Che ne dici?”
Lei arrossisce. E richiama a sé lo scettro.
“Scettro della Luna eterna: Luce dei Petali di stelle, entra in azione!”
Un fascio di luce e il mostro si trasforma in povere.
 
MEIJI GAKUIN SCHOOL
 
Il muro al quale è appoggiato Mamoru trema. Accanto a lui Minako cerca di fermare il sangue che gli cola dal ginocchio, Taiki aspetta istruzioni.
Appena arrivato Mamoru li ha contati. Sono tre. Tre esseri dalle sembianze di orsi. Poco agili, ma molto forti ed irruenti. A suon di pugni ha messo in difficoltà entrambi. E sembra che il loro obiettivo sia distruggere ogni cosa.
“Dobbiamo cercare di isolarne almeno uno. Ed eliminarlo nel minor tempo possibile”
“Idee?”
“Dobbiamo attirarne uno a testa.”
Minako spalanca gli occhi sorpesa.
“E dovrete resistere”
Taiki scuote la testa.
“Non mi sembra una bellissima idea Mamoru”
“Ho solo una spada e abbiamo tre entità. Se hai idee migliori sono pronto ad ascoltarti”
Taiki si alza in piedi, porge la sua mano a Minako.
“Forza andiamo. Speriamo funzioni!”
Mamoru si prepara. Chiama a sé la spada. Il primo ad uscire allo scoperto è Taiki, seguito da Minako. Tutti e tre i mostri si avvicinano a loro. Mamoru esce dal suo nascondiglio attirando l’attenzione di uno dei tre che, correndo, si avvicina a lui. L’agilità di Mamoru è sorprendente. Con un salto riesce a salire sulle sue spalle. Alza la spada per poi conficcargliela in testa. Una nuvola di polvere compare al posto di quell’essere. Mamoru cade a terra, di sedere.
“Tuxedo!”
Lui si rialza, massaggiandosi.
“Tutto ok”
Minako lascia Taiki da solo. Corre verso di lui.
“Davvero?”
“Sì, ho solo dato una botta al…alla chiappa!”
“Oh beh. Speriamo si gonfi. Almeno noi guerriere Sailor avremo qualcosa in più da guardare!” Lei gli fa l’occhiolino. Mamoru arrossisce. Usagi, più di una volta, gli aveva raccontato di come tutte, tranne Ami, almeno una volta avevano fantasticato su Tuxedo Mask. Fantasie terminate appena scoperto la sua identità.
“Scusate! Qualcuno gentilmente mi aiuta!”
La voce di Taiki lo fa tornare alla realtà. Ha un piano.
“Venus, tienine bloccato una con la tua catena. Taiki, attacca l’altro!”
Minako ubbedisce nell’immediato.
“Venere! Spirale dei cuori di Venere! Azione!”
Subito dopo Taiki mette sotto torchio il secondo
“Potenza stellare all’attacco!”
Mamoru prende la spada, corre verso il mostro e cercando di non lasciarsi colpire dal fascio di potere di Star Maker, lo colpisce ad un piede. Il secondo mostro non è lontano. Corre, ma la creatura si libera dalla catena di Sailor Venus e, con una zampata, lo spedisce a 10 metri di distanza sbattendolo contro il muro. Perde i sensi.
Riapre gli occhi. Vede solo il buio. Allunga le mani. Tocca qualcosa di ruvido e polveroso. Ripercorre con la mente la scena. Capisce che sono mattoni. Cerca di spostarne uno. Ma da sopra ne arrivano altri. E’ bloccato. Per l’ennesima volta non può più aiutare Usagi.
 
“Non risponde!”
“Vai da lui Usagi!”
“Io…ci sono ancora Ami e Makoto in pericolo!”
“Magari lo è anche lui!”
Usagi è indecisa. Non vuole lasciare sole le sua compagne. Mamoru non risponde da un paio di minuti.
 
Lo sente.
Sente il comunicatore suonare. Ma il braccio destro bloccato da qualcosa. Vorrebbe piangere. Non per il dolore fisico, ma per la sconfitta. Le aveva promesso che non lo avrebbe delusa. E invece, anche questa volta lo avrebbe fatto. Sospira. No. Non può mollare. Non può di nuovo aspettare lei. Con la mano libera richiama a sé la spada. Deve essere veloce e sperare che la mano destra si sblocchi subito. Altrimenti saranno guai. Alza la spada, i mattoni vengono ridotti in polvere. La mano destra si sblocca e con il mantello si copre la bocca. Riesce a sedersi e poi ad alzarsi. Si è liberato.
“Moon!”
“Mamoru!”
“Sto…sto bene prosegui verso Mercury!”
“Vado!”
Sorride a sé stesso. Corre di nuovo verso il mostro, messo ormai alle strette da Minako e Taiki. Salta in alto. Sente la spada conficcarsi nel mostro. Di nuovo polvere. E di nuovo una vittoria.

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Capitolo 16
*** La battaglia - parte tre - ***


JAPAN RED CROSS MEDICAL CENTER
 
Appena Usagi arriva con Mars e Seiya capisce che la situazione è davvero critica
Il Japan Red Cross Medical Center è crollato per metà. Sente dei rimbombi, il rumore di vetri infranti.
Usagi si addentra nella struttura demi-cadente. Sente la voce di Ami.
“Mercurio: rapsodia acquatica di Mercurio, azione!”
Corre verso la direzione della voce. Li trova. Al secondo piano della struttura.
Mercury, Saturn e Neptune. Tutti contro due soli mostri.
“Maremoto di Nettuno, azione!”
Usagi resta pietrificata. Quelle due entità mettono i brividi. Corpi alti e squadrati. Interamente ricoperti di lame.
“Ragazze!”
“Oddio Sailor Moon!”
Ami le sorride.
“Era ora che tornassi!”
“Piacere mio di rivederti Mercury! Che devo fare?”
Ami si avvicina a lei. Le spiega che i loro poteri non riescono a far nulla contro quei mostri e che il loro unico punto debole si trova sul collo.
“Non riusciamo ad avvicinarli, quelle lame tagliano davvero! Hotaru si è anche ferita!”
Usagi annuisce. Cerca di pensare. Come poteva arrivare sul collo di quei mostri? Lei non era agile, la caviglia la stava torturando e non avrebbe potuto fare molto.
“Stavolta ci siamo sbagliati”
“In che senso Usagi?”
“Ci serve Mamoru.Dammi il tuo comunicare Ami!”


HAMARINYU GARDENS
 
Makoto blocca uno dei mostri con il suo Rivoluzione di Giove. Mamoru pianta la spada nella quarta creatura che hanno incontrato fin’ora.
“Bravissimo Tuxedo Mask! Yaten ne sta gestendo due! Andiamo da lui!”
Mamoru annuisce correndo verso Yaten. Lo trova intento a colpire due entità. Stesso schema. Sailor Star Healer colpisce i mostri. Mamoru li finisce con la spada.
Il suo comunicatore suona. Ma Sailor Uranus è inseguita da tre esseri con la testa di albero. Allungano i rami e la prendono per il piede. Non può rispondere. Ha altro da fare.
 
JAPAN RED CROSS MEDICAL CENTER
 
“Non risponde!”
Ad Usagi viene un’idea.
“Sailor Saturn! Hai provato a tagliare le lame con la tua falce?”
“Sì. Appena si rompono ricrescono all’istante!”
Usagi scuote la testa. La sua idea non serve.
Non può fare altro che lanciare attacchi insieme agli altri. Nella speranza che Mamoru la richiami subito.

HAMARINYU GARDENS
 
“Tuxedo qua!”
Mamoru raggiunge subito Minako che nel frattempo è riuscita a bloccare un mostro. Pianta la spada. Taglia uno dei rami che blocca il piede di Uranus. E ne elimina un altro.
“Sembrano non finire mai!”
“Ce ne sono altri 4!”
“Arrivo Jupiter!”
Il comunicatore suona di nuovo.
 
JAPAN RED CROSS MEDICAL CENTER
 
“Marte: Freccia Infuocata di Marte, azione!”
“Cristallo di Luna!Azione!”
La tiara infuocata di Usagi colpisce uno dei due mostri che non sembra subire danni. Anzi, è servito solo a farlo arrabbiare.
Con uno scatto riesce a colpire Rei che sviene. Anche Usagi viene colpita. Sbatte contro una libreria che le cade addosso bloccandola. Il suo urlo viene avvertito da Seiya che corre in soccorso.
“Energia stellare. All’attacco!”
Il nemico non arretra di un millimetro. Seiya cerca di aiutare Usagi, ma senza successo.
Rei, ripresa dal colpo preso in precedenza, richiama a sé l’attenzione del mostro.
“Libera Usagi! Veloce!”
Seiya con non poca fatica ce la fa.
“Usa!”
E’ svenuta, non reagisce. Prende il comunicatore. Richiama di nuovo Mamoru. Che di nuovo non risponde.
“Cazzo!”
Seiya cerca in ogni modo di risvegliare Usagi. Le da uno schiaffo in faccia. Lei stropiccia gli occhi e si porta una mano sulla guancia.
“Sei sveglia!”
“Mi hai dato uno schiaffo?”
“Io? No!”
Usagi si siede tenendosi il retro della testa.
“Santo cielo che botta!”
Il pavimento trema.
“Stanno ancora combattendo?”
“Sì andiamo!”
Lei annuisce, si alza in piedi e corre verso le sue campagne. Ami, per l’ennesima volta, tenta l’attacco. La stessa cosa fa Rei. Ma nota un piccolo dettaglio che potrebbe essere la loro salvezza.
“L’hai notato anche tu Seiya?”
“Cosa avrei dovuto notare?”
“La differenza di reazione tra l’attacco con l’acqua e quello con il fuoco. Quando Ami lo ha attaccato il mostro si è fermato qualche secondo in più come se…”
“Come se dovesse togliersi l’acqua di dosso?”
Lei annuisce. Richiama Neptune. Lei obbedisce e lancia il suo maremoto.
“E’ come dico io! Mars, Saturn! Venite qua!”
Usagi spiega il suo piano. Chiederà ad Ami e Michiru di attaccare contemporaneamente i due mostri. Lei e Seiya sfrutteranno il momento per attaccare alla gola le due creature coperte dal fuoco amico di Rei e dalla falce di Hotaru.
“E’ pericoloso”
“Lo so Rei”
“Se sbagli il salto ti ritroviamo con mille lame conficcate ovunque!”
“Non sbaglierò!Ti prego dammi fiducia.”
Rei l’abbraccia, annuisce.
Seiya si posiziona appena dietro ad Ami, Usagi dietro Michiru.
“Sei pronto?”
“Senti Usagi, se mai dovesse andare male. Sappi che ti amo eh!”
“Senti Seiya, se mai dovesse andare bene. Ricordati che Mamoru è tornato!”
Lui scoppia a ridere. E si concentrano.

HAMARINYU GARDENS
 
Ultimi due. Lo schema resta sempre lo stesso.       
“Senti damerino io sono stanca!”
“Uranus lo sono anche io!”
“Ultimo attacco! Prendine due in una volta chiaro?”
Lui annuisce.
“Bomba di Urano! Azione!”
Mamoru corre verso gli ultimi due. Colpisce il primo, si volta di scatto e colpisce anche il secondo.
Si inginocchia, appoggia la spada a terra e sospira. Era finita. Makoto si avvicina a lui, dandogli una pacca sulla spalla.
“Complimenti Mamoru!”
“Solo una volta chiamatemi con il mio nome di battaglia!”
“Ok. Complimenti Tuxedo Mask!”
“Grazie Jupiter!”


JAPAN RED CROSS MEDICAL CENTER
 
“Mercurio: rapsodia acquatica di Mercurio, azione!”
“Maremoto di Nettuno, azione!”
Entrambi i mostri vengono colpiti in contemporanea. Usagi e Seiya corrono verso i loro obiettivi. Saltano.
“Energia stellare! All’attacco!”
“Cristallo di Luna! Azione!”
I nemici vengono colpiti nel loro punto debole. Cadono a terra, tramortiti.
Mars e Saturn li colpiscono di nuovo
“Marte: Freccia Infuocata di Marte, azione!”
Saturn usa la sua falce come arma.
Usagi tocca terra con i piedi. Prende in mano il suo scettro. Sperando che sia l’ultima.
“Scettro della Luna eterna: Luce dei Petali di stelle, entra in azione!”
Polvere.
Usagi abbassa le braccia, sospira e sviene.

HAMARINYU GARDENS
 
Il comunicatore suona di nuovo.
“Scusa Usa ero impegnato!”
“Mamoru!”
“Rei che…che succede?”
“Nulla stiamo bene, ma devi raggiungerci. Usagi...credo che abbia esaurito le sue energie”
“Arrivo di corsa!”
“Vi aspettiamo qua!”


JAPAN RED CROSS MEDICAL CENTER
 
Pochi minuti e Mamoru arriva correndo. La scena davanti a lui gli fa male al cuore.
La testa di Usagi appoggiata sulle gambe di Rei. Hotaru le sta curando la caviglia. Seiya la tiene stretta per mano e Michiru guarda tutto dall’alto. Senza neanche parlare tocca subito la mano libera di Usa. Le da un po’ di energia.
“Ha usato tantissimo potere”
“Lo so Rei. L’importante è che si riprenda”
“E’ stata…bravissima”
Lui sorride dolcemente. Accarezza il viso di Sailor Moon.
Anche gli altri arrivano. E tutti riuniti, attendono il risveglio della loro principessa.
“Puoi…puoi lasciare la mano della mia fidanzata?”
“Posso tenerla un altro minuto?”
“No!”
“Ok pinguino la tolgo..”
Usagi sorride leggermente. Parla con un filo di voce.
“Da quando sei geloso?”
“Oh amore mio da sempre!”
“E da quando mi chiami amore mio?”
“Da ora!Bentornata!”


Pochi minuti ed Usagi riesce ad alzarsi in piedi.
“Come ti senti?”
“Stanca, ma sto meglio”
Lui la abbraccia.
“E’ finita”
“No Mamo-chan. E’ solo l’inizio!”
Il tempo di finire la frase e Usagi vede un fascio di luce viaggiare velocemente verso di loro.
“Santo cielo!”
Lei spinge Mamoru il più lontano possibile. Lei si lancia dalla parte opposta. Vengono sfiorati da qualcosa.
“Che diavolo è!”
Qualcuno compare dalla penombra.
Un ragazzo. Capelli Rossi fuoco, occhi grandi ed allungati dello stesso colore. Usagi lo guarda.
Gli ricordano qualcuno. Ma non riesce a far fuoco nella sua mente.
“Chi…chi sei!”
“Davvero non mi riconosci Sailor Moon?”
Usagi lo guarda ancora. Scuote la testa. Accanto a lei Mamoru è pensieroso.
“I miei occhi dicono siano come erano i suoi”
Questa volta, Mamoru, apre bocca.
“Queen Beryl”
Usagi si volta di scatto verso di lui.
“Gli occhi sono quelli di Beryl Sailor Moon”
“Mi fa piacere che tu ti ricordi ancora i suoi occhi!”
A Mamoru cadono le braccia.
“No davvero mi fa piacere!”
“Usagi vuoi discutere in questo momento?”
“Mi piacerebbe!”
Ami tocca il braccio di Usagi. Lei sbuffa.
“Ok. Quindi tu chi sei?”
“Sono Euclas, il figlio di Beryl, la donna che tu hai costretto ad abbandonarmi e dopo hai ucciso!”
“Io? Io non sapevo nemmeno che avesse un figlio! Non è che…” si volta verso Mamoru “E’ figlio tuo?”
“Usagi davvero sei impazzita?”
Euclas ne approfitta per lanciare un attacco, fortunatamente deviato senza fatica dall’energia stellare di Seiya.
“Santo cielo Usagi!”
Lei si volta verso Euclas.
“Non riuscirai mai a batterci. Siamo in 13 Euclas!”
“Io vi sconfiggerò!”
“Non sei abbastanza potente!”
“Stai zitta!”
Lui carica l’attacco. Lo lancia, ma viene fermato da Ami.
“Mercurio. Rapsodia di Mercurio, azione!”
“Te l’ho detto non ce la farai!”
“Smettila!”
Lui ci riprova. Questa volta è Uranus che lo ferma.
“Bomba di Urano. Azione!”
Michiru lo attacca con il suo maremoto.
“Maremoto di Nettuno. Azione!”
Lui viene colpito. Stordito cerca di rialzarsi.
“Sailor Moon. Il suo potere. E’ bassissimo”
“Lo immaginavo Ami. Ragazzi non colpitelo. Lasciatela fare a me”
Usagi fa qualche passo verso Euclas. Lui, in piedi, tenta di colpirla. Lei, senza fatica, riesce a deviare tutti i colpi. Lui prova un ultimo colpo. Usagi si concentra creando un campo di protezione. Il potere nero del nemico si schianta contro di lei. Senza provocarle nessun danno. Lei lo guarda negli occhi.
“Possiamo parlare?”
“Tu! Tu hai costretto mia madre ad abbandonarmi e l’hai uccisa!”
“Io non sapevo nemmeno chi fosse tua madre”
“Non ti credo!”
“Quanti anni hai Euclas?”
“17”
“Sei..sei più grande di me! Come faccio ad aver costretto tua madre ad abbandonarti! L’ho sconfitta due anni fa!”
“Sto parlando del Silver Millenium!”
Usagi sorride e scuote la testa.
“Non ero Sailor Moon”
Lui spalanca gli occhi.
“Io ero la principessa Serenity. E anche io sono morta in quella battaglia. E con me sono morte anche le mie guerriere e il principe Endymion”
Usagi fa un altro passo avanti.
“So poco della mia vita passata. Ma sono sicura di non essere stata Sailor Moon. Io…ho fatto un casino all’epoca. Mi innamorai di Endymion, il principe della Terra. E fra terrestri e abitanti della Luna non avrebbero dovuto esserci contatti. Questo nostro amore fu la vampata che scatenò il risentimento degli abitanti della Terra nei nostri confronti. Queen Metaria soggiogò tua madre. La costrinse a combattere contro il Silver Millenium. Fu tua madre ad uccidere Endymion e me. Mia mamma riuscì a sigillare Metaria  e a spedire le nostre anime qui in questa epoca. Qui siamo rinati”
Euclas si accascia sulle ginocchia.
“Perché quello che mi racconti mi è familiare? Non è quello che però mi ha detto lei!”
“Lei? Pluto?”
Lui abbassa lo sguardo ed annuisce.
“E’ stata lei a reclutarti?”
“Sì. Mi ha detto che mia mamma era incinta di me quando il Silver Millenium dichiarò guerra alla Terra. Beryl era regina della Terra. E mi abbandonò per farmi sopravvivere. Poi tu la uccidesti”
“E che ci farei qui? E soprattutto se davvero io avessi ucciso tua madre all’epoca..perchè il Silver Millenium fu comunque distrutto?”
Lui inizia a scuotere la testa, tappandosi le orecchie.
“Lei mi ha detto che io ero più forte di voi, molto più forte!”
“Lei ti ha sfruttato!”
“Io..mi ricordo del viso di tua madre. Mi ha portato lei nel Silver Millenium, facendomi crescere lassù con una famiglia che mi ha sempre trattato come un principe. Mi ricordo della battaglia. Mi ricordo che tua mamma mi ha spedito con voi per poter rinascere. Solo che io ho peso un percorso diverso. E sono finito a Crystal Tokyo. Io di tutto questo ho ricordi vaghi, come se fossero sogni! Le ho creduto. Subito!”
Usagi, passo dopo passo è di fronte a lui.
“Qual’era il suo piano?”
“Ucciderti. In cambio ho chiesto il famoso Cristallo d’Argento. Ma tu…tu hai recuperato la memoria contemporaneamente alla ricostruzione del cristallo. E lei ha perso tutto”
“Tutto cosa?”
“Lei è la regina di Crystal Tokyo”
Usagi chiude per un istante gli occhi. Ora è tutto chiaro. Alla sua morte, alla sua nuova possibilità senza memoria, qualcuno doveva pur mandare avanti il regno del 30° secolo.
“Per quello mi vuole morta? Per il riavere il posto di Regina?”
Lui annuisce.
“Oh cavolo!”
“Posso…posso liberarti dalla tua energia malvagia. Puoi aspettare qui e quando la situazione sarà sistemata potrai tornare nel trentesimo secolo”
“Ho cercato di uccidervi”
“Non importa”
“Mi…mi perdoneresti?”
“Oh sì”
“Liberami. Ti prego. Non voglio questa vita!”
Usagi sorride. E lanciando un’ultima volta l’attacco con il suo scettro lunare, lo libera dall’ultimo soffio di energia negativa del Dark Kingdom.

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Capitolo 17
*** Un tuffo nei ricordi ***


Ciao a tutti!
Ho voluto creare questo capitolo un po’ “leggero” prima del gran finale contro Pluto.
Spero vi faccia sorridere.
Un bacio!
E a prestissimo!!!!
FD
 
“Non possiamo aspettare che ci trovi lei!”
“Per una volta devo dare ragione ad Haruka”
“E’ un onore Seiya!”
Ami sta cercando Pluto in tutta la città con il suo computer.
“Usagi è troppo debole per combattere ancora”
“Non è da sola Rei. Ci siamo noi!”
“Lo so Mako-chan. Ma sappiamo come andrà a finire. Che lei combatterà da sola”
Usagi fa un lungo respiro.
“Riuscirò tranquillamente a combattere”
“Non basteranno le parole questa volta”
“Lo so Mamo. Ma sono tranquilla. Ce la farò”
“Trovata!”
Ami, sorridente, richiude il suo pc portatile.

“Dovete ammetterlo ragazze, lei è la più bella!”
“Mina, mi dispiace, ma non sono d’accordo con te!”
Mamoru si volta verso Minako e Makoto che stanno discutendo.
“Come fate a correre e a parlare? E soprattutto di cosa state discutendo?”
“Oh Mamoru. E’ facile parlare e correre. Noi siamo allenate. Mica come Usagi che dopo 10 metri è già stanca!”
A quell’affermazione di Minako, Mamoru sorride. Usagi scuote la testa.
“E comunque si parlava della bellezza delle nemiche affrontate fin’ora!”
Usagi si ferma di colpo. Minako e Makoto si fermano, preoccupate.
“Che succede?”
“Pensandoci bene Mako-chan.. nemiche brutte erano veramente poche. Anche Zoisite, nel suo essere poco femminile era bella!”
“Usa. Era un uomo!”
“No Minako, era una donna!”
“Te lo assicuro era un uomo!”
“E tu che ne sai Mamoru!”
“Non aveva seno..si vedeva che era un uomo!”
“E ti sei messo a guardare se aveva seno??”
Mamoru alza gli occhi al cielo, Ami cerca di salvarlo.
“Anche nemici brutti ne abbiamo visti pochi”
Minako sospira insieme a Makoto.
“Ricordi quanto era bello Kunzite?”
“Non era male Minako, ma il più bello è sempre stato Nephrite. Quei capelli selvaggi..” e sospira.
“Voi due non avete capito nulla!” interviene Rei “il più bello di quei quattro era Jadeite”
Minako e Makoto scoppiano a ridere insieme.
“Naaaaaaa”
Minako smette di ridere, come se avesse avuto un illuminazione.
“Ragazze. Vi ricordate di Ail? Anche lui era veramente carino! E Rubeus? Era veramente crudele. Ma a bellezza…”
“In effetti…beh anche le quattro sorelle Akayashi erano veramente belle!”
“E’ vero Ami. Devo ammettere di aver provato una certa invidia. Poi l’invidia è passata appena arrivata Esmeraude” conclude Minako
Mamoru interviene.
“Che aveva che non andava?”
“Quando rideva…mamma mia che volgare!”
“Però era un bel vedere!”
Usagi fulmina con lo sguardo Mamoru.
“Volete farmi credere che le Witch 5 non erano le più belle?” a fare questa domanda è Haruka che riceve una gomitata allo stomaco da Michiru.
“Non dirmi che quelle erano belle!”
“Nemmeno brutte!”
“Mamoru!”
“Non fare così Usa! Dobbiamo ricordarti Prince Diamond?”
A quel nome Usagi si rallegra.
“Oh. Lui si che era un bel piacere per gli occhi!”
“Devo ammettere” e ad intervenire, inaspettatamente è Ami “che era veramente bello. Aveva un certo fascino regale che non ho mai visto in altri nemici”
Usagi annuisce con decisione.
“Ragazze. La più bella nemica mai affrontata è stata Nehellenia. E ammetto che anche Galaxia aveva il suo perché!”
Rei aveva ragione. E proprio perchè aveva ragione, Usagi, si volta subito verso Mamoru che alza lo sguardo verso il cielo.
“Non far finta di nulla”
“Usa tu sei la più bella!”
“Certo come no!”
Hotaru si schiarisce la voce. Tutte si voltano verso di lei.
“Non vorrei interrompere il vostro idillio sulla bellezza dei nemici. Ma abbiamo una battaglia da affrontare sapete?”
Tutte arrossiscono.
“E ricordatevi sempre che la nemica più bella sono stata io quando mi sono trasformata in Mistress 9!”
Mamoru scoppia a ridere.
“E se la mettiamo così a questo punto il nemico più bello sono stato io con il Dark Kindom!”
Usagi scuote la testa sospirando.
“Alla faccia dell’umiltà!”
 

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Capitolo 18
*** Di nuovo sola ***


Tutte le guerriere sono arrivate a destinazione
“Siamo pronte?”
Tutte annuiscono ad Usagi. Ami specifica che devono salire al 24° piano del Shinjuku Park Tower.
 
“E’ qui. Dietro questa porta.”
Usagi fa un passo avanti. Appoggia la mano sulla maniglia, pronta ad abbassarla.
“Ragazzi. Io…”
Usagi chiude gli occhi e sospira.
“Vi voglio bene”
Abbassa la maniglia ed entra. Un’enorme stanza vuota. Nulla all’interno. Le finestre oscurate.
“Vi aspettavo”
La voce di Setsuna rompe il silenzio.
“Vedo che purtroppo stai bene Usagi”
Lei non risponde.
“Hai mandato all’aria un piano infallibile. E ora tocca a me concludere il lavoro. Sapevo di non dovermi fidare di Euclas”
“Solo una domanda. Perché?”
Pluto stringe i pugni.
“Perché? Mi hai segregato alle porte del tempo. Non mi hai lasciato nulla! Nulla! Ti sei presa Endymion, ti sei presa il trono e il regno. Quando sei morta contro Chaos, sono stata convocata nel trentesimo secolo da Cronos: mi ha affidato Crystal City. Ho governato accanto al re. Lui mi ha accolta senza problemi. Ha seguito le istruzioni. E ho avuto tutti i privilegi che non ho mai avuto.”
Usagi ha un brivido lungo la schiena. Pluto prosegue nel suo racconto.
“Improvvisamente Cronos mi richiama: il tuo percorso verso il ritorno era iniziato. E appena concluso, io, avrei di nuovo riavuto il mio ruolo. Per questo tu non dovevi tornare. Ma da sola non potevo. Non avevo del potere malvagio. Così ho ingaggiato Euclas. Lui vi ha controllato, mi ha tenuto aggiornata. Sapete chi era? Il tuo gattino Mamoru. Mimiko non era altro che Euclas. Avrebbe dovuto ucciderti prima di riprendere la memoria ed, in cambio, avrebbe avuto il Cristallo D’Argento. Ma, come al solito, tu hai stupito tutti, recuperando la memoria da sola. E convincendo Euclas ad arrendersi”
“Tu gli hai mentito sulla sua vita!”
“Oh davvero? E vabbè. Sai a volte i cattivi lo fanno”
“Tu non lo sei! Ti libererò dal male che si è impossessato di te”
“Non hai ancora capito? Nessuno si è impossessato di me. Questa sono io!”
“Pluto tu…sei una guerriera Sailor come noi!”
“Non serve più parlare. Credo che Ami l’abbia già scoperto, ma avviso anche te. Al 34° piano ci sono 20 nuove cellule pronte solo ad essere attivate. 20 nuovi mostri. Ora li attivo. Almeno i tuoi amichetti sapranno cosa fare mentre ti uccido”
“No. Aspetta no!”
Pluto sorride diabolicamente.
“Cosa devo aspettare?”
“Così resteranno coinvolte persone che non centrano nulla! Troviamo…troviamo una soluzione!”
“Dammi solo un buon motivo per il quale dovrei accontentarti!”
“Perché ti serve energia per attivare i mostri. E a te interessa solo la mia di sconfitta. Ti garantisco un combattimento solo io e te”
Haruka la richiama, Usagi alza la mano destra in segno di silenzio.
“Come me lo garantisci?”
Usagi si volta verso le guerriere. Le guarda ad una ad una. Chiude gli occhi.
“Sciogliete tutti quanti le vostre trasformazioni”
“Non ci penso nemmeno!”
“Rei. Fai come ti ho detto!”
“Usako”
“Mamo” lei apre gli occhi. Lo guarda. Il suo sguardo è inteso e sicuro
“Per favore”
Lui sospira, ma obbedisce. Anche gli altri seguono il suo esempio. Lei si avvicina ad ognuno di loro.
“Lasciatemi gli oggetti con cui vi trasformate”
La prima ad allungare il braccio verso di lei è Haruka.
“Sei sicura di quello che stai facendo?”
Usagi annuisce sorridendo.
Michiru e Hotaru lasciano la loro penna insieme.
Taiki e Yaten fanno lo stesso con i loro oggetti.
“Usa”
“Seiya”
“Qualsiasi cosa succeda…”
“Non ora per favore”
“Volevo solo dirti che qualsiasi cosa succeda sarò sempre orgoglioso di te”
Usagi lo guarda. Capisce il suo sguardo. Pieno d’affetto e amore.
Anche le Inners consegnano le loro penne. Ora Usagi è di fronte a Mamoru. Lui si mette una mano nel taschino interno della giacca. Lei gli lancia le braccia al collo, abbracciandolo. Si avvicina al suo orecchio. Cerca di parlargli, sussurandogli in maniera quasi impercettibile.
“Lei non sa come ti trasformi. E io ho bisogno di te”
Usagi scioglie l’abbraccio, Mamoru estrae un orologio da taschino, consegnandoglielo. Lei gli sorride dolcemente. Si volta, si avvia vicino ad una finestra, la apre e appoggia le penne sul davanzale. Richiude la finestra e si riposiziona di fronte a Setsuna.
“Può bastare?”
Lei scuote la testa. Allunga una mano e crea un muro invisibile tra lei e gli altri.
“Così possono guardarci, ma non possono intervenire. Vedranno in diretta la tua sconfitta”
“Ho modo di farti cambiare idea senza combattere?”
“No Usagi. Assolutamente no”
Lei annuisce.
“Sono pronta”
Pronta e sola, per scelta, per l’ennesima volta.

La prima ad attaccare è Setsuna. Le corre incontro a pugni chiusi.
 
Usagi ricorda un allenamento fatto con Haruka.
“Aspetta l’ultimo istante. Se alza il pugno destro, spostati dalla parte opposta. Uguale con il sinistro. E se colpisce al centro incrocia le mani davanti a te e spingile verso chi ti sta colpendo. Così perderà l’equilibrio”


Setsuna prepara il pugno destro. Usagi si sposta di lato. Ci riprova con il sinistro. E anche questa volta non viene colpita. Prova al centro. Usagi fa come le aveva suggerito Haruka. Setsuna perde per un istante l’equilibrio. Istante prezioso per Sailor Moon che le va incontro e cerca di colpirla. Salta appena davanti a lei per mettersi dietro. Setsuna è pronta e si volta di scatto. Ma Usagi si inginocchia, allunga una gamba e la colpisce alla caviglia, facendola cadere a terra. Attacca ancora con un pugno dall’alto verso il suo stomaco. Ma Setsuna rotola di lato e Usagi colpisce il pavimento. E sono di nuovo una di fronte all’altra.
 
“Ricorda Usagi, non abbassare mai lo sguardo o il nemico sentirà la tua paura”
“Michiru è solo un allenamento”

 
E così fa Usagi. Non abbassa lo sguardo, fiera. Setsuna è quasi stupita di tutta quella sicurezza.
“Vuoi farmi credere di non aver paura?”
“Non ho paura di te Pluto”
“Sei davvero così certa di battermi?”
“Assolutamente sì!”
Setsuna non arretra e la riattacca. Questa volta usa il suo bastone come arma.
 
“Makoto! Se tu mi attacchi con un ramo io come mi difendo?”
“Sfrutta la mia lentezza no? Se io ho un ramo in mano sono più pesante di te che hai le mani libere!”


Usagi le corre incontro senza indugi. Riesce a non essere colpita, anzi è lei a riuscire a colpirla allo stomaco. Si accascia leggermente. Usagi prepara il Cristallo di Luna che però viene deviato dal talismano di Pluto, di nuovo in piedi. Usagi corre di nuovo incontro a lei,fa finta di darle un altro pugno allo stomaco, ma all’ultimo istante si abbassa puntando alla gamba. Il colpo va a segno, ma Setsuna sfrutta il momento per colpirla alla schiena.
 
“Devi usare l’intelligenza anche quando combatti. Studia i suoi punti deboli. Osservalo e studialo”
“Ami devo studiare anche quando combatto?”



Usagi, dolorante arretra. Aspetta che sia lei ad attaccarla. E cosi avviene. Setsuna corre verso di lei. Zoppica leggermente. Usagi sorride. La attende. Salta evitando di essere colpita. La gamba con la quale traballa è vistosamente rossa. Appena tocca terra è lei a correre verso Pluto. Con un calcio la colpisce in quel punto. Un piccolo tremore di dolore di Setsuna dona ancora più forza ad Usagi.
 
“Sììì ti ho quasi preso!”
“Mina appunto! Quasi!”
“Bisogna sempre gioire Usagi, anche delle piccole cose come questa!”
 
E Usagi segue anche questo ricordo. L’ha colpita. E da questo punto riparte con ancora più forza.
“Cristallo di Luna. Azione!”
Pluto devia il colpo, le corre incontro. Usagi, stupita, non reagisce e si lascia colpire prima allo stomaco e poi sul fianco. Il colpo alla costola la fa trasalire. Si inginocchia a terra tenendo una mano premuta sul punto dove Setsuna l’ha colpita con il suo talismano. Per il dolore chiude gli occhi.
 
“Ahia Rei! Mi hai fatto male! E smettila di colpirmi ancora!”
“Devi sempre concentrarti, anche quando stai soffrendo!!!”
 
Riapre gli occhi, si rialza, blocca l’attacco di Setsuna. Con una spinta l’allontana da sé.
“Cristallo di Luna. Azione!”
Questa volta riesce a colpirla.
 
“Mai perdere la speranza Usa”
“Lo so Hotaru. Ma è bello che qualcuno me lo ricordi”


Usagi la riattacca. Ancora un pugno e un calcio, ancora una spinta e Pluto è a terra. Lei si avvicina. Ma Setsuna la prende per una caviglia facendola cadere a terra di schiena. Il colpo le fa male. Ma si rialza subito. Insieme a Pluto.
“Complimenti Sailor Moon. Non credevo saresti durata così tanto. Ma sai qual è la differenza tra il combattere contro un nemico e combattere contro un amico?”
Setsuna posiziona il suo bastone di fronte a sé. Il cristallo rosso posto in cima si illumina.
Usagi scuote la testa.
“Che le tue amiche conoscono perfettamente i tuoi punti deboli. Meteorite di Plutone, azione!”
Usagi controlla la direzione del colpo eseguito da Pluto. Non è rivolto a lei, ma si dirige verso Mamoru.
“Ma che…”
Il muro di protezione su Mamoru cade a pochi secondi dall’impatto. Usagi capisce il gioco di Setsuna. Si lancia in quella direzione, si concentra e riesce a creare un campo di protezione che la protegge dal meteorite. Il muro ricompare di fronte a Mamoru.
“Proprio come avevo previsto”
“Cosa?”
Usagi sente qualcosa provenire dall’alto. Ma ha già sciolto la sua protezione. Un’altra bomba di Setsuna è sulla sua testa. E non riesce a fare nulla se non lasciarsi colpire.
La sfera di potere è talmente forte da stordire Usagi che si accascia a terra. Setsuna si avvicina a lei dando le spalle a Mamoru.
E’ successo di nuovo. Il nemico ha approfittato dell’amore che lei prova per lui. E’ stato usato di nuovo. Estrae la sua rosa dal taschino interno e si trasforma ripensando alle parole di Usagi
“Non mi hai mai deluso Mamo-chan!”
Richiama a sé la spada. E inizia a colpire quel maledetto muro che la divide dal suo amore.
Setsuna da un calcio allo stomaco talmente forte ad Usagi da scagliarla a qualche metro di distanza.
Le tira i capelli per farla posizione a pancia in su. La sovrasta.
Mamoru continua a cercare di abbattere la barriera.
Si accovaccia su di lei. Preme un ginocchio sul punto dove l’ha colpita prima. Usagi urla dal dolore. Il suo urlo fa rabbrividire Mamoru. Setsuna appoggia le mani sulla gola di Sailor Moon.
“Addio”
Preme forte. Ed Usagi inizia a smettere di respirare.
Un colpo netto. Mamoru riesce a far breccia in quel muro. Continua a spingere per aprirsi un varco. Setsuna continua a soffocare Usagi.
Ci sta mettendo troppo. Spinge con tutta la sua forza. E finalmente riesce ad aprirsi un varco.
Corre verso Setsuna che, troppo presa dal cercare di uccidere Usagi, non si accorge di lui.
Mamoru la spinge lontana da Usagi. Lei nella spinta riesce comunque a riprendere il suo bastone che usa come protezione dalla spada di Mamoru.
Ma i suoi colpi sono precisi e talmente pieni di rabbia da costringere Pluto ad arretrare.
Lui, con un’abile mossa riesce a disarmare Setsuna. Lei arretra ancora, fino a trovarsi bloccata all’angolo. Mamoru appoggia la punta della spada sulla sua gola.
“Uccidimi”
Lui deve riprendere il controllo del respiro prima di fare la sua mossa.
Trova il suo obiettivo.
Guarda Setsuna negli occhi.
Scuote la testa.
“Se fosse per me lo farei. Ma so perfettamente che Usagi non lo farebbe mai”
Si volta verso il talismano. E affonda la lama della sua spada nella pietra rossa.
“No. Non togliermi il potere!”
Lui affonda ancora. La trasformazione di Setsuna si scioglie. Lei si inginocchia in lacrime.
“Mamoru!”
Lui si volta. A chiamarlo è Ami.
“Non respira”
Il cuore perde due colpi, il fiato inizia a mancargli. Corre subito in sua direzione.
Deve trovare il modo di salvarla.
E anche questa si sente in colpa: avrebbe dovuto fare più in fretta.

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Capitolo 19
*** Giocarsi un'altra vita ***


Bene fanciulle,
concludo le pubblicazioni oggi.
Domani, putroppo, pubblicherò l’ultimo (o penultimo) capitolo… :o(((
A presto
Baci
FD
 
 
“Mamoru dobbiamo fare qualcosa!”
Lui si abbassa verso Usagi. La guarda. Il viso bianco, gli occhi chiusi, graffi e lividi su gambe e braccia.
“Mamoru!”
La voce di Ami gli arriva quasi come un sibilo, nonostante il tono molto alto.
Sente freddo alle gambe, il sangue pompargli forte nel cuore. La mente si offusca, il battito cardiaco accellera. Il fiato si accorcia, la testa comincia a girargli. Un attacco di panico.
Seiya si accorge di quello che gli sta succedendo. Lo prende per le spalle e lo scuote.
“Non provarci nemmeno! Dobbiamo salvarla! Adesso!”
“E’ colpa mia se…”
“Non me ne frega nulla di chi sia la colpa. Salviamola! Ora!”
Mamoru chiude per un solo istante gli occhi.
“Mamoru, il suo cuore è fermo già da un minuto!”
Lui ascolta le parole di Ami.
“Ok. Seiya aiutami. Dobbiamo eseguire una rianimazione cardiopolmonare”
“Eh?”
“Sai fare il massaggio cardiaco?”
Lui scuote la testa.
“Va bene ascoltami. Al mio via chiudile il naso e appoggia la tua bocca sulla sua in modo che l’aria non possa uscire e soffia per qualche secondo ok? Pronto?”
Mamoru preme con entrambe le mani direttamente sullo sterno di Usagi per cercare di stimolarle il battito cardiaco. Conta. Arriva a 30
“Ora!”
Seiya obbedisce.
“Due volte”
Mamoru riprende le compressioni.
“95 secondi da quando ha smesso di battere”
“Ce la faremo Ami. Ora Seiya!”
Michiru non riesce a guardare e si volta verso Setsuna, ancora in ginocchio. Si avvia verso di lei.
“Dove vai?”
“Io…non riesco a guardare. Controllo che non scappi, Haru”
Haruka annuisce.
“Vengo con te”
Hotaru va con Michiru.
“120 secondi!”
Rei scoppia a piangere, Makoto stringe i pugni talmente forte da far diventare le nocche bianche. Minako è immobile, impossibilitata a muoversi.
“Ora Seiya!”
Yaten si inginocchia per la disperazione. Taiki sostiente Ami. Mamoru continua il suo massaggio
“Usako non puoi farmelo di nuovo! Non provarci nemmeno!”
Seiya continua a seguire le istruzioni.
“140 secondi”
“Usako forza!”
“160 ragazzi!”
Gli occhi di Mamoru iniziano a riempirsi di lacrime. Non può perderla. Non può vivere senza lei. Hanno troppi sogni da realizzare, hanno ancora tanti anni da vivere insieme.
“Amore mio non abbandonarmi!”
“Un battito!”
Mamoru si volta verso Ami fermando il massaggio cardiaco.
“O mio Dio batte!”
Controlla anche lui. Il battito sta ricominciando ad essere regolare.
Sospira e scoppia a piangere. Le passa un po’ di energia per aiutare il cuore a riprendersi prima.
Seiya si siede con il fiato corto, troppe emozioni in una botta sola.
“Il battito è stabile”
Mamoru annuisce ad Ami.
“Ottimo lavoro ragazzi!”
Una voce fuoricampo mette tutti in allerta. Nella penombra di quella stanza una figura quasi angelica si muove a passi lenti verso di loro. Un lungo vestito bianco, una corona in testa. La prima a capire di chi si tratta è Minako.
“Neo Queen Serenity!”
Lei sorride dolcemente, lo sguardo orgoglioso e luminoso.
“Scusate il ritardo. Ma prima ero morta, poi viva, poi di nuovo morta e ora viva. Diciamo che è stato un viaggio movimentato”
“Mi perdonerai se non mi alzo vero?”
“Certo Endymion”
“Mamoru. Qui sono solo Mamoru”
“Resta pure accanto a lei. Ditemi solo dove si trova”
Seiya segna con il dito la sua posizione. E la Queen Serenity si avvia verso Pluto.
Appena la vedono, Hotaru, Michiru e Haruka si inchinano.
“No no vi prego. Sono io che dovrei inchinarmi a voi. Avete salvato per l’ennesima volta il futuro”
“Merito di Sailor Moon”
“Non solo suo Saturn. Anche vostro. Ora lasciatemi parlare con Pluto. Andate da Moon”
La lasciano sola. Setsuna, ancora in ginocchio e con le lacrime abbassa lo sguardo.
“Non hai più poteri vedo”
“Restituiscimeli ti prego!”
Lei scuote la testa.
“Ti rendi conto di quello che hai fatto?”
“Io…sì me ne rendo conto”
“Vedi Pluto. E’ vero. Il compito di proteggere la porta del tempo te l’ho affidato io. Ma sotto pressione di Cronos che ti ha sempre considerata la migliore di tutte”
Pluto a quelle parole non sa più cosa dire.
“Sarà Cronos stesso ad occuparsi di te. Tra pochi secondi inizierà il passaggio tra questo tempo e il 30° secolo”
Pluto riesce solo a sussurrare uno scusa.
“Non mi interessano le tue scuse. Posso passare sopra il fatto che volevi uccidermi. Se dovessi arrabbiarmi per tutti i nemici che vogliono la mia morte sarei perennemente arrabbiata. Posso passare sopra anche al fatto che volevi governare su Crystal Tokyo. Sono buona, ma nessuno tocca mio marito! Mi dispiace, ma su quello non transigo”
Pochi secondi e il corpo di Setsuna inizia a sparire.
“Bene. Ora devo andare. Prima che Usagi si riprenda. Guerriere Sailor. Ancora grazie”
Usagi apre gli occhi nel preciso istante in cui la Neo Queen Serenity sparisce.
“Usako!”
“Che…che è successo Mamo-chan?”
“Nulla piccola. Sei solo morta e tornata”
“Mi sono giocata un’altra vita?”
Lui scoppia in una risata liberatoria.
“Non farmi ridere Mamo, ti prego. Mi fa male!”
“Mi sa che hai una costola rotta. Dopo ti porto all’ospedale”
“Setsuna? Come sta?”
“E’ stata portata via da Serenity”
“Davvero?”
Lui annuisce.
“Spero che non la punisca. Mi dispiace da morire per lei”
“Usagi voleva ucciderti!”
“Lo so Seiya, ma posso passare sopra il fatto che volevi uccidermi. Se dovessi arrabbiarmi per tutti i nemici che vogliono la mia morte sarei perennemente arrabbiata. Posso passare sopra anche al fatto che voleva governare su Crystal Tokyo. L’unica cosa che mi ha dato veramente fastidio è che voleva Mamoru!”
Tutte scoppiano a ridere. Ad una ad una la abbracciano cercando di non farle male.
“Sciogli la trasformazione forza Usa. Dobbiamo portarti all’ospedale!”
“No Mamo dai! Sto bene!”
“Usako. Forse hai una costola rotta e potresti avere un’emorragia interna senza che tu te ne stia accorgendo.”
“In più” prosegue Seiya “ il tuo cuore ha smesso di battere per quasi tre minuti. Il tuo cervello potrebbe aver subito danni”
“Ah no Seiya, quello sicuramente no!” risponde Mamoru “ Più danni di quelli che già ha? Impossibile!”
“Mamo…la prossima volta che un nemico cercherà di ucciderti lo lascerò fare!”
“ E ti avviso” conclude Seiya “la respirazione bocca a bocca io non te la faccio!”
 

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Capitolo 20
*** La loro splendida realtà ***


Siamo alla fine. (Sigh!)
Piango.
Ma sono felice di essere riuscita in questo progetto.
Se il mio cervello non mi abbandona prometto che pubblicherò altro.
Quest’ultimo capitolo è tutto per voi.
Carol12: grazie ancora per il sostegno (ciao Pazzarella!)
A presto
Un bacio
FD
 
 
Sono tutte al tempio.
Rei e Minako hanno organizzato un piccolo rinfresco per festeggiare l’ennesima vittoria.
Makoto ha preparato una mega torta per tutti.
Ami si è occupata delle decorazioni.
E’ passata una settimana dal giorno della vittoria.
La tac effettuata all’ospedale non ha rilevato danni al cervello di Usagi, la costola è in via di guarigione ed è solo costretta ad indossare un tutore per la caviglia. Le scale si sono rivelate un vero e proprio nemico per lei.
“Santo cielo Rei! Un ascensore!”
Rei le corre incontro abbracciandola.
“Me lo dici sempre Usagi!”
Ci sono tutti. Comprese Michiru, Haruka, Hotaru e le Sailor Starlights.
Chiacchierano allegramente, ogni tanto si fermano per mangiare qualcosa e per bere, ogni tanto Minako si getta su Yaten che, stizzito, arretra.
Usagi, nonostante sia al centro dell’attenzione di tutti, si isola per attimo. Mamoru la fissa. Si accorge del suo sguardo triste. Le stringe ancora di più la mano per attirare il suo interesse. Lei si volta verso di lui, sorridendo.
“Non fingere con me ti conosco. Che succede Usako?”
Lei scuote la testa.
“Per favore”
“E solo che…sono felice che siamo tutti qui. Ma tra poco ci separeremo di nuovo. Haruka e Michiru torneranno in America portandosi via Hotaru. Seiya, Taiki e Yaten torneranno nel loro pianeta. E…ecco mi dispiace”
“Usako, devi essere felice invece. Ognuno di noi, nonostante il nostro ruolo, può comunque proseguire nella realizzazione dei nostri scopi”
“Lo so, ma mi mancheranno”
“Le ragazze potrai sentirle quando vuoi con il comunicatore no? Il problema sarà solo riuscire a sentire Seiya”
“E Taiki e Yaten”
Lui sorride.
“So già che ti mancherà Seiya più di tutti”
“Pensavo avessimo chiarito questo punto”
“Io e te sì. Io e lui anche”
“Tu e lui?”
“Qualche sera fa mi ha chiamato. Ha chiesto di potermi parlare. Non gli ho negato l’incontro. E mi ha detto delle cose”
“Cosa?”
“Mi ha solo raccontato di come ti è stato vicino quando io non c’ero. Di come ha cercato in ogni modo di darti un motivo per sopravvivere. Mi è servito molto parlare con lui. Ti ama. E non si può smettere di amare una persona a comando. Ho capito cose che da solo non avevo compreso. Sarete per sempre legati da un sottile filo tra l’amicizia e l’amore. E non credo che il tempo possa aiutare nessuno dei due a dimenticare”
“Mamo io ti amo. E lui è solo un amico”
“Usako lo so che mi ami. E’ un discorso complicato, ma credo che tu stia solo fingendo di non aver capito.”
Usagi abbassa lo sguardo senza riuscire a rispondere. Aveva perfettamente capito.
“Non lasciarli partire. Chiedigli di restare sulla Terra”
Lei guarda Mamoru, sorpresa dalla richiesta.
“Avanti torniamo dagli altri. Ma prima di andare via, parla con lui.”
Lei lo abbraccia, commossa di questo gesto. Riesce a sussurrare un piccolo grazie.
 
La serata volge al termine fin troppo in fretta.
Michiru, Haruka e Hotaru salutano tutti con gran trasporto.
“Ragazze fate le brave. Soprattutto tu Hotaru. E spero di rivedervi presto”
“Oh no Usa” a rispondere è Haruka “ogni volta che ci vediamo è solo perché arriva un nemico!”
“Sconfiggerei mille nemici solo per potervi vedere”
Haruka abbraccia forte Usagi, sospirando.
“Se tu non fossi fidanzata e io non fossi fidanzata, giuro, mi fidanzerei con te!”
Usagi scoppia in una risata rilassata.
E’ il turno di Michiru che la ringrazia ancora per averla salvata. E poi Hotaru.
“Hey mi raccomando ok?”
“Sì Usa. Terrò io d’occhio quelle due”
“Brava Hotaru!”
Mamoru si alza in piedi.
“Bene ragazzi, vi lascio. Vado a casa. Devo..sistemare alcune cose prima di domani”
Anche Usagi si alza.
“Puoi restare se vuoi”
“E chi mi aiuta a tornare a casa?”
Lui le da un bacio sulle labbra, la guarda negli occhi.
“La risposta la sai già”


“Grazie Seiya. Da sola sarei ancora alla fine della scalinata del tempio!”
“Di nulla”
Usagi abbassa lo sguardo, chiude gli occhi.
“Vorrei tanto che…che restaste”
“Usa…Kinmoto ha bisogno di noi”
Lei annuisce debolmente.
“Vorrei dirti mille cose, ma davvero…non mi escono le parole”
“A volte ci sono silenzi che valgono più delle parole sai Usa?”
Lui l’abbraccia, lei scoppia a piangere.
“No ti prego. Ti ho visto piangere troppe volte. Basta. Voglio partire con te che sorridi”
“Mi mancherai da morire”
“Tornerò un giorno”
“Davvero?”
“Forse…sarai sempre nel mio cuore”
“E tu nel mio Seiya”
“Ciao piccola mia”


Due giorni dopo, Mamoru e Usagi stanno passeggiando lungo le vie di Tokyo.
“…e così Minako è ancora in lacrime. Ma sono certa che troverà presto l’alternativa a Yaten”
Mamoru annuisce distrattamente.
“Non mi stai ascoltando vero?”
Lui scuote la testa.
“Grazie per la sincerità! Dove stiamo andando?”
“Da Rei”
“Perché?”
“Dobbiamo fare una cosa”
“Cosa?”
“Stai facendo troppe domande Usagi”
Pochi minuti e percorrono per l’ennesima volta le scale del tempio. Appena arrivano, Minako, trascina Usagi nella stanza di Rei. Chiude dietro le sue spalle la porte scorrevole.
“Che succede?”
Minako allunga una mano.
“Cosa?”
“L’anello!”
“Eh?”
“Dammi l’anello che ti ha dato Mamoru”
“Perché?”
“Fallo e basta!”
Usagi sfila l’anello e lo da a Minako.
“Mettiti quel vestito. Tra poco arriverà anche Rei”
“Ma perché?”
Minako alza gli occhi al cielo ed esce dalla stanza. Usagi sbuffa. Guarda il vestito. Un Kimono. Un fantastico Kimono bianco decorato in maniera incantevole. Fine e di classe. Lo indossa. Si guarda allo specchio. Si sente veramente bella.
“Wow! Lo sapevo! Ti sta un incanto!”
“Grazie Rei. Vorrei solo sapere il perché me lo state facendo indossare”
“Perché io sono in kimono rosso, Ami in azzurro, Makoto in verde e Minako in arancione”
“E io avrei dovuto metterlo rosa!”
Rei ridacchia e scuote la testa.
“No, il bianco va bene! Forza vieni fuori”
Rei apre lo Shoji. Usagi vede un piccolo altare bianco al centro del parco che circonda il tempio. Dietro l’altare, Minako, la saluta commossa.
“Mi spiegate…” ma la sua voce si interrompe appena vede Mamoru in abiti tradizionali. Lei resta a bocca aperta. Rei le da una piccola spinta
“Vai da lui”
Lei gli va incontro.
“Sei stupenda Usako”
“Non sto capendo nulla”
Lui le sorride.
“Un giorno lo faremo davvero. Te lo giuro Usa. Ma oggi ho voglia di vivere un’illusione. Voglio sposarti, voglio vivere la mia vita accanto a te. Ne sono certo. Non voglio nessun’altra al mondo. Sono successe tantissime cose in questo periodo. Usako. Ricominciamo da qui. Da questa nuova possibilità che abbiamo davanti”
Lei deve chiudere gli occhi per trattenere le lacrime. Lo prende per mano.
Si culla felice di quel sogno che Mamoru le stava regalando.
Un sogno che, un giorno, sarebbe stato una realtà.
La loro realtà, la loro splendida realtà.
 

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