Benvenuti nella giungla

di MaryFangirl
(/viewuser.php?uid=71435)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Titolo originale: Welcome to the jungle
 
 
 
Bagheera emise un lungo sospiro e aumentò il passo, dirigendosi verso casa dopo una lunga giornata di lavoro. I doppi turni alla tavola calda come garzone erano pesanti, ma ne valevano la pena. Aveva bisogno dei soldi per pagare le bollette mentre il suo ragazzo continuava a cercare un lavoro.
Slacciò un bottone della camicia e fece scorrere le dita fra i capelli nel tentativo di sistemarli un po'. Tutto ciò che voleva era tornare a casa tra le braccia aperte del suo ragazzo e sciogliere lo stress mentre Shere Khan lo stringeva.
Forse quello sarebbe stato significare troppo, però. Khan era tutto tranne che uno che amava le coccole. Era molto più simile a un fico d'India che non a un orsacchiotto di peluche. Quando si erano messi insieme, gli amici di Bagheera erano sicuri che fosse semplicemente il risultato del suo debole per quel 'ragazzaccio', ma Bagheera aveva visto della passione in lui e aveva pensato che sarebbe stato in grado di tirargliela fuori.
Eppure, dopo aver vissuto insieme per tre mesi, ancora doveva vedere qualcosa di più a parte quel primo luccichio. Forse si era immaginato tutto? L'unica passione che vedeva era la rabbia nella sua voce quando litigavano, il che, sfortunatamente, accadeva piuttosto spesso.
Aprì la porta dell'appartamento ed entrò. Una volta sparita la barriera costituita dalla porta, sentì Shere Khan parlare a bassa voce dalla cucina e un'altra voce frignante replicava. L'altra voce si soffermava su tutte le 's' abbastanza a lungo perché Bagheera potesse identificarlo. Era Kaa, uno dei drogati a cui Khan regolarmente vendeva la roba.
Quando udirono i passi di Bagheera avvicinarsi, i due lo guardarono, interrompendo la conversazione finché non si allontanò. Bagheera si accigliò e andò in camera sua, per mettersi dei vestiti più comodi. Dopo essersi cambiato in t-shirt e jeans, tornò e sentì Kaa dire mentre se ne andava, "Porta i miei sssaluti alla sssignora"
"Dirò a Bagheera che lo saluti" la promessa di Khan non fu necessaria mentre gli occhi ambrati di Bagheera incontravano quelli eterocromatici di Kaa, ne aveva uno blu e uno marrone, ma entrambi caratterizzati da grosse borse. Kaa fece l'occhiolino e chiuse la porta.
Khan picchiettò la sigaretta nel posacenere più vicino.
"Cosa ci faceva qui?" chiese Bagheera, accigliato.
"Penso che tu sappia cosa ci faceva qui" sospirò Shere Khan, mantenendo però la schiena rivolta a Bagheera.
"Pensavo ne avessimo parlato. Pensavi avessi detto che avresti smesso"
Shere Khan non disse nulla, ma si irrigidì. Era già irritabile e non voleva nuovamente sentire quell'invettiva. Bagheera proseguì, "Non voglio vederti mentre getti via la tua vita"
"Non vuoi vedere? Allora vattene"
Gli occhi di Bagheera si spalancarono alle sue parole. "Cosa?"
Khan si voltò e scandì le parole con un volume molto più alto.
"Mi hai sentito! Vattene!"
Gli occhi di Bagheera erano umidi e il labbro gli tremava nello sforzo di non piangere mentre si allontanava e sbatteva la porta dell'appartamento dopo essere uscito. Tirò fuori il cellulare e chiamò un vecchio amico.
"Baloo? Sì. Ho avuto una serata pesante. Ti va di uscire a bere qualcosa?"
 
 
 
Quando Bagheera giunse al loro solito pub, Baloo era già al bancone, uno sgabello libero accanto a sé, pronto e in attesa di Bagheera. Questi si sedette e stava per ordinare quando il barista piazzò uno whiskey di fronte a lui.
Bagheera sollevò lo sguardo, ma il barista si era già allontanato, quindi rivolse lo sguardo confuso a Baloo, che gli fece l'occhiolino mentre sorseggiava la sua birra, "So cosa piace al mio Baggy"
Bagheera gli sorrise, dimenticando il litigio con Shere Khan...finché Baloo non lo tirò fuori, "Allora, che c'è che non va? Ne vuoi parlare?"
L'altro sospirò, "Ho avuto una lunga giornata di lavoro e quando sono tornato a casa, Khan e io abbiamo battibeccato, ecco tutto"
Baloo si accigliò, "Capisco". Distolse lo sguardo dall'amico e fissò il proprio drink, silenzioso per un po'. Infine, tornò a guardare Bagheera e cominciò, "Se ti fa del male.."
"Non l'ha fatto e non lo farebbe mai!" lo interruppe Bagheera, fiducioso dell'integrità del suo compagno.
Baloo borbottò tra sé qualcosa che sembrava orribilmente simile a 'non esserne così sicuro', ma parlò a voce più alta dicendo, "Scusa. Non intendo accusarlo, so solo che Khanny ci mette davvero poco ad arrabbiarsi"
Bagheera sbuffò e rovesciò gli occhi, ma Baloo continuò, "E non intendo solo in senso fisico. Anche le parole feriscono, Bagheera. Se dice qualcosa che ti sconvolge, vieni a dirmelo. Gliela farò vedere io. E se si tratta di una cosa imperdonabile?" A questo, le mente di Bagheera tornò a Khan che gli gridava di andarsene.
"Sul serio, allora devi rompere con lui. Meriti di gran lunga meglio"
Baloo tornò a guardare il suo drink, ma il suo amico continuò a fissarlo. "E' molto dolce da parte tua, Baloo. Sei davvero un grande amico."
Baloo rispose con un mite sorriso.
 
 
 
Quando la loro serata finì, a malapena Bagheera riusciva a stare in piedi, dovendo appoggiarsi a Baloo. Bagheera non era mai stato il tipo da reggere l'alcool, e Baloo, l'amico protettivo che invece non aveva problemi, fu felice di scortare il suo socio a casa.
Suonò il campanello e Khan aprì la porta, lanciando rapidamente un'occhiata a Baloo e a un Bagheera quasi privo di sensi. Fece un cenno a Baloo, e senza che i due si scambiassero una parola, si caricò addosso Bagheera, portandolo all'interno dell'appartamento e sbattendo la porta in faccia a Baloo.
Baloo battè le palpebre alla porta che urtò rumorosamente e sospirò, voltandosi e lentamente tornando a casa sua, i suoi pensieri non si allontanarono mai dall'amico che per lui significava molto di più.
Poco dopo aver chiuso la porta, Shere Khan lanciò l'ubriaco Bagheera sul divano. A quei movimenti bruschi, Bagheera si svegliò appena, abbastanza da gridare di dolore e guardare Khan, disorientato e spaventato.
"Che ci facevi con quell'orso?" ringhiò Khan.
"Cosa?"
"Ho detto, che ci facevi con Baloo?!"
Bagheera battè a fatica le palpebre, confuso dalla domanda. "Siamo usciti per bere qualcosa"
"Hai scopato con lui?"
Bagheera fu completamente stupefatto, "Scusa?"
"Mi hai sentito!"
Bagheera si stava irritando e fu ovvio dal tono della sua voce, "No, non sono andato a letto con il mio amico d'infanzia"
Khan annuì, accettando la risposta, ma ancora era arrabbiato, "Non mi piace che esci con quel tipo"
-Beh, a me non piace che tu frequenti Kaa e gli altri tuoi clienti-. "Perché no? È il mio migliore amico"
Khan si avvicinò al suo volto, intimidendo il ragazzo dai capelli neri. "A lui piacerebbe essere molto di più. Vuole ciò che è mio"
Bagheera era confuso. L'alcool già lo aveva intontito, e ora Shere Khan stava dicendo delle cose impossibili, tipo che Baloo provava qualcosa per lui. "Non abbiamo fatto altro che parlare. Quello che mi hai detto mi ha davvero disturbato, e volevo tirarmi un po' su di morale"
Khan lo fulminò, "Non incolpare me! Sei stato tu a farmi la predica solo perché stavo guadagnando un po' di soldi!"
"Scusami se sono preoccupato all'idea che il mio ragazzo potrebbe finire in prigione!" le frustrazioni accumulate in tutti quei mesi esplosero nel sarcasmo, "Scusa se non voglio dei drogati qui intorno, sballati e potenzialmente in grado di fare dei casini in casa nostra!"
Bagheera non aveva mai visto Shere Khan più furioso, quando accadde. Con un rumoroso schiocco, Khan lo schiaffeggiò in viso, lasciandolo ad occhi spalancati e con la guancia rossa.
Bagheera fece un passo indietro, shockato, e gli occhi di Khan si allargarono, scosso dalla paura per ciò che aveva fatto. Allungò la mano per calmare il suo amante, "Mi dispia-" ma smise di scusarsi quando Bagheera sussultò allontanandosi. Khan si spostò rapidamente e intrappolò Bagheera in uno stretto abbraccio.
"Mi dispiace. Mi dispiace tanto. Non ho mai voluto farti del male. Non lo rifarò mai più"
Bagheera era rigido e a fatica spinse Khan per le spalle per allontanarsi. Khan allentò la presa per poterlo guardare e giudicare la sua reazione.
Bagheera aveva la sensazione di galleggiare. Non era in sé quando spinse Khan e replicò, "No, non lo farai", prima di uscire dalla porta.
Ancora non era in sé, mentre inciampava lungo la strada, cadendo su se stesso, ma alla fine giunse ai gradini della casa di Baloo, suonando il campanello a un'ora assurda.
Dopo qualche minuto, un barcollante Baloo in pigiama e una t-shirt enorme giunse alla porta.
"Bagheera?" chiese, scettico sul motivo per il quale il suo amico fosse davvero lì. L'esitazione sparì, tuttavia, non appena Bagheera lasciò andare tutte le emozioni dentro di sé, singhiozzando apertamente. L'adrenalina di Baloo si manifestò e abbracciò Bagheera, chiudendo la porta e lasciando che il suo amato gli si aggrappasse alla ricerca di supporto.
Quando alla fine i singhiozzi diventarono sospiri tremuli, Baloo sollevò Bagheera a mo' di principessa e lo portò verso il suo letto, facendolo stendere e coprendolo. Bagheera era così esausto che non si accorse neanche del lieve bacio sulla fronte che ricevette prima di addormentarsi. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 
Quando Bagheera si svegliò, la testa gli martellava e voleva soltanto scivolare nuovamente in un pacifico sonno. Impresa difficile, tuttavia, perché guardandosi conto si rese conto che quella non era la sua stanza, ma riconobbe che era quella di Baloo, quindi non fu un grande shock. Alzandosi alla ricerca del proprietario dell'appartamento, i ricordi della serata precedente giunsero violentemente; il litigio con Shere Khan, l'aver bevuto fin troppo con Baloo, il ritorno a casa soltanto per litigare nuovamente e quella volta era davvero stato colpito. Bagheera si sfregò la guancia, che in realtà non gli faceva molto male finché non toccò il punto sensibile. Tutto il suo corpo però era dolorante, dopo aver camminato tanto a lungo, e in uno stato confusionale dovuto all'alcool (tuttavia non riusciva a ricordarsi com'era finito a casa dell'amico).
Tentando di non pensare a come gestire la situazione, uscì dalla stanza e si mise a esplorare l'appartamento, trovando l'amico in cucina. Quando Baloo notò la sua presenza, gli rivolse un lieve sorriso e porse a Bagheera un bicchiere d'acqua con un'aspirita, già conscio di quanto male Bagheera dovesse sentirsi per via dell'alcool ingurgitato la sera prima.
Si sedettero al tavolo fianco a fianco, senza parlare, Bagheera tracannò impazientemente la medicina. Infine, Baloo parlò, "Ti ricordi cos'è successo ieri sera?"
Bagheera deglutì e annuì, lentamente.
"Vuoi parlarne?"
Bagheera sospirò e disse, "Mi ha colpito".
"Perché?"
Bagheera ricordò che Khan si era arrabbiato e ingelosito per il fatto di essere uscito con Baloo, Khan credeva che a Baloo piacesse il suo ragazzo. Pensò che fosse meglio lasciar perdere. "Non è importante".
"E te ne sei andato?"
Bagheera annuì.
"Bene" scompigliò i capelli già disordinati di Bagheera e sorrise debolmente, "Sono orgoglioso di te. Anche se mi dispiace che ti abbia trattato così"
"Va tutto bene...sono triste e arrabbiato, ma ho chiuso con lui. Sul serio, sono solo preoccupato di come recuperare la mia roba da quella casa" Bagheera si mordicchiò il labbro pensieroso, "Si è scusato dopo...penso che non sia così pazzo da mettermi in pericolo se ritornassi, anche se probabilmente mi convincerà a restare"
"Posso venire con te" offrì Baloo, "mi assicurerò che non ti farà di nuovo del male".
Bagheera gli sorrise tristemente, "E' okay, posso – no, devo farlo da solo. Grazie. Ti chiamerò se ci saranno problemi"
Fecero colazione insieme e Baloo se ne andò per il lavoro. Bagheera chiamò al lavoro e si diede malato e poi si preparò per tornare al suo appartamento. Aveva un pessimo aspetto, quindi fece una doccia decidendo di fare una passeggiata, navigando negli abiti troppo grandi ma puliti di Baloo.
Bagheera aprì lentamente la porta di casa, controllando nel tentativo di capire se Shere Khan fosse lì. Anche se non pensava ci sarebbero stati problemi seri nel caso in cui si fossero incontrati, preferiva comunque evitare i conflitti. Khan non era in vista, quindi entrò, ma i suoi passi erano silenziosi mentre si muoveva con cautela. Entrò in camera da letto e afferrò un borsone e una valigia dall'armadio, infilandoci i vestiti e altri oggetti come meglio poteva. Quando ebbe raccolto ciò che preferiva così come il resto che era riuscito a farci entrare, sospirò di sollievo e si voltò per andarsene.
Proprio quando la sua mano stava per afferrare la maniglia della porta e girarla, gli sfuggì perché qualcun altro l'aprì. Khan gli torreggiò addosso, bloccando la luce del corridoio con il suo corpo prestante. Gli occhi incontrarono quelli di Bagheera e la sua espressione apatica si trasformò in un cipiglio arrabbiato ed entrò, sbattendo la porta. Prima che Bagheera potesse protestare, chiuse la serratura e il chiavistelo.
Il cuore di Bagheera iniziò a correre e tentò di riaprire la porta per scappare, ma Khan gli afferrò il braccio e lo strinse con forza, borbottando, "Dove sei scappato?"
Bagheera deglutì, "D-da Baloo" sussultò quando le unghie di Shere Khan affondarono nel suo avambraccio.
"Hai chiamato la polizia?"
Bagheera aggrottò la fronte, non ci aveva nemmeno pensato. "No".
Khan sembrò poco convinto e lo trasmise nelle sue azioni, piegando il braccio di Bagheera dietro la sua schiena e spingendolo contro la porta, costringendolo a girare il viso, la guancia pressata contro il legno. Bagheera avvertì il suono dello scatto di una lama che veniva azionata e poco dopo sentì una punta fredda e tagliente sulla gola, proprio sotto il mento. L'uomo si piegò in avanti e Bagheera poté percepire il suo respiro tiepido e umido sul collo e l'orecchio.
"Perché dovrei fidarmi di te? Perché dovrei lasciarti andare? Non vorrei che chiamassi la polizia e sporgessi denuncia...e certamente non vorrei che finissi da quell'ORSO". Un'ulteriore raffica d'aria da uno sbuffo di Khan inviò brividi lungo la schiena di Bagheera. "E ci siamo divertiti così tanto insieme. Perché farla ginita? Solo perché ti ho malmenato un po'? Imparerai ad amarlo"
Bagheera frignò mentre Khan lo afferrava per il braccio e lo faceva oscillare, gettandolo bruscamente su una poltrona. Khan gli si avvicinò rapidamente, riportando il coltello al suo collo. "Non emettere un suono, o dovrò tagliare la tua bella gola"
Khan gli salì sopra e lo baciò sul collo, in un punto in cui non gli stava premendo la lama. Quando raggiunse la sua clavicola, si fermò e spostò in basso il coltello per aprirgli la maglietta presa in prestito.
Emise un suono disgustato. "Odori di lui. Che schifo. Dovremo sistemare la cosa"
La lama tornò dov'era e Khan si spostò al suo petto e ai capezzoli, succhiando e mordendo. Anche se avevano condiviso esperienze piacevoli in cui erano stati reciprocamente consenzienti, Khan era fin troppo rude. Era chiaro che il suo obiettivo fosse lasciare più segni possibili per coprire Bagheera. Bagheera si agitò leggermente al pensiero e Khan premette ancora di più la lama. Bagheera guaì e avvertì un qualcosa di colloso e umido sul collo, capendo che si trattava del proprio sangue.
"Non opporre resistenza, renderai le cose peggiori per te stesso"
Prima che Khan potesse proseguire, ci fu un rumoroso colpo, il suono di qualcosa che si spaccava e grida mentre la porta veniva abbattuta, lasciando entrare diversi poliziotti. Entrambi sussultarono.
"FERMO! METTI GIU' LA TUA ARMA, ALZATI CON LE MANI SOLLEVATE!"
Shere Khan brontolò e fulminò Bagheera, con aria rancorosa lanciò il coltello per terra e sollevò le mani, le dita accanto alla testa. Si voltò e fissò gli intrusi, vedendo Baloo vicino alla porta. Gli lanciò un'occhiata cupa, mostrando i denti, e tornò a focalizzarsi sugli agenti.
Bagheera e Baloo si guardarono negli occhi e sospirarono di sollievo. Bagheera continuò con rapidi respiri isterici iniziando a piangere e Baloo gli corse incontro per consolarlo. Mentre Shere Khan veniva ammanettato e scortato fuori, giunsero dei medici per fasciare Bagheera con una coperta.
I poliziotti iniziarono a perquisire l'appartamento e Bagheera li chiamò, dicendo loro dove Khan teneva la droga; in una scatola nel cassetto più basso dell'armadio in camera da letto.
"Grazie, signore" uno dei poliziotti fece un cenno di gratitudine e continuò, "E' da un po' che stiamo dietro a Khan. Sapevamo che era uno spacciatore, ma non avevamo abbastanza prove per arrestarlo. Quando il suo amico qui," indicò Baloo, "è venuto a informarci che se n'era andato per qualche ore e che lei e Khan avevate avuto uno scontro fisico ieri sera, ci ha dato l'opportunità per colpire. Finirà in tribunale non solo per la droga, ma per aggressione e tentato stupro. Non dovrà preoccuparsi di lui per molto tempo".
Bagheera era troppo pietrificato per festeggiare, quindi si limitò ad abbandonarsi a Baloo, piangendo e rabbrividendo, finché non fu portato in ospedale per essere visitato e per medicare la ferita sul collo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


 
Bagheera lasciò che l'acqua gli piovesse sulla schiena, in una sorta di massaggio che andava a colpirgli le scapole tese. Si strofinò lo shampoo tra i capelli, chiudendo gli occhi e pensando alla propria situazione.
Era trascorsa una settimana. Una settimana da quando la vita di Bagheera era cambiata completamente.
Dall'incidente, Bagheera aveva raccolto tutte le sue cose dal vecchio appartamento e l'aveva lasciato, per fortuna lo avevano pagato mensilmente e non c'erano affitti che lo incatenavano a quel posto pieno di brutti ricordi.
Bagheera stava a casa di Baloo. C'era una sola camera, ma il letto era ampio e Bagheera era ignaro dello stress che stava causando a Baloo visto che dormivano insieme ma non si toccavano.
Sarebbe rimasto lì per qualche tempo, finché Bagheera non avesse capito di essere abbastanza stabile per tornare a vivere da solo, cosa che non faceva da mesi.
Bagheera uscì dalla doccia e si asciugò mentre la condensazione sullo specchio evaporava lentamente. Il vetro fu pulito quando finì, tralasciando i capelli. Guardò il proprio riflesso, analizzando le tracce rimanenti dell'incidente.
I succhiotti e i segni dei morsi stavano proprio per sparire a quel punto, ma la ferita sul collo era ancora molto visibile. Probabilmente si sarebbe cicatrizzata, come fisica rappresentazione di quel ricordo che non sarebbe scomparso.
Non stava andando a lavorare. Aveva mollato quel posto; un altro ricordo di tempo sprecato. Non era ancora sicuro di cosa volesse fare. Era stufo di servire ai tavoli, di questo era certo.
Visto che non stava portando alcun denaro in casa, si sentiva in colpa all'idea di bighellonare a casa dell'amico, quindi faceva tutti i mestieri mentre Baloo era al lavoro. Beh, faceva ciò che riusciva. Puliva la casa, lavava i piatti e il bucato, ma stava alla larga dalla cucina. Era un cuoco abbastanza decente. Riusciva a prepararsi qualcosa da mangiare e spesso lo aveva fatto per Khan in passato, ma non avrebbe infastidito il genio. Baloo era uno chef. Qualsiasi pietanza Bagheera potesse preparare, sarebbe risultata inferiore rispetto a quelle di Baloo. Spesso, Baloo portava avanzi dal ristorante in cui lavorava e insieme si godevano quei gustosi sapori.
Bagheera aveva finito con le faccende domestiche e ora aspettava che l'amico tornasse a casa. Passi pesanti in avvicinamento gli dissero che aveva terminato perfettamente in tempo, era uscito dalla doccia un attimo prima del ritorno di Baloo. Questi aprì la porta con un grosso sorriso in volta, canticchiando una canzone sciocca che Bagheera non aveva mai sentito, e sorrise ulteriormente quando vide Bagheera.
"Ehi, Bagghy! Che ne dici che usciamo per un po' di sushi?"
Bagheera arrossì leggermente. Il sushi era ciò che preferiva. "Certo" disse, ricambiando il sorriso.
La coppia partì diretta al primo sushi bar che trovarono. Bagheera, campione di sushi, non aveva problemi a immergere il pesce nella salsa e a mangiare il grosso boccone in un colpo solo. Fu una cena e anche uno spettacolo, visto che Baloo non era abituato al pesce crudo, non sapeva bene come mangiarlo in un sol boccone. Tentò di mordicchiarlo, ma finì soltanto per farsi cadere addosso una considerevole porzione di riso mentre il tonno era scivolato sul piatto. Era un po' imbarazzato per la propria mancanza di eleganza, ma la risata di Bagheera lo alleggerì.
Baloo era grato che, nonostante ciò che Bagheera avesse passato, era ancora capace di ridere. Spesso risultava triste o si azzittiva all'improvviso, sembrava che pensasse profondamente a qualcosa; naturalmente, Baloo ne rimaneva in qualche modo coinvolto. Allo stesso tempo, il sorriso di Bagheera non era stato estraneo durante quella settimana. Baloo era ancora in grado di tirare su l'amico, talvolta.
Mentre Baloo ci pensava, si domandava se non si stesse dando troppo credito, invece di darlo a Bagheera che era capace di rimanere positivo.
 
 
 
La cena terminò, e i due tornarono all'appartamento, chiacchierando e divertendosi. Bagheera aveva trascorso una meravigliosa serata e ciò gli fece pensare a quanto fosse grato a Baloo. Quando entrarono a casa, Bagheera si voltò verso di lui e lo ringraziò.
"Baloo, volevo soltanto dirti che sei stato fantastico. Sei stato così gentile e generoso, lasciandomi rimanere qui senza pretendere niente, e mi hai portato fuori a mangiare il mio cibo preferito. Senza contare..." Bagheera abbassò lo sguardo, i suoi occhi si strinsero mentre ricordava cose spiacevoli, "se non fosse stato per te, lui mi avrebbe tenuto sotto scacco, e non so davvero cosa ne sarebbe stato di me". Guardò Baloo direttamente negli occhi per quella che riteneva la parte più importante, "Grazie. Infinite"
Baloo arrossì e si sfregò la nuca, "Baggy, non è niente. Cosa siamo amici a fare?"
Bagheera si limitò a guardarlo, sorridendo affettuosamente.
Mentre si preparavano per andare a letto, non dissero nulla. Era un silenzio rassicurante e caloroso; l'atmosfera fra due persone che si volevano molto bene.
Baloo finì per primo e salì sul letto dalla parte destra, chiudendo gli occhi e ricordando le parole che Bagheera aveva detto, come lo aveva guardato, gli faceva battere forte il cuore, e tentò di produrre un fantastico sogno in cui il suo amore era ricambiato.
 
 
 
Mentre Bagheera si lavava i denti, pensò al proprio futuro. Non era sicuro di riuscire a riprendersi completamente dal passato, ma con una persona come Baloo che lo supportava, pensò che magari ci sarebbe arrivato molto vicino.
Fu allora che Bagheera capì che cosa voleva fare. Salì sul lato sinistro del letto il più silenziosamente possibile ma poi parlò, "Baloo?" sussurrò a malapena.
Gli occhi di Baloo si aprirono lentamente. "Mmh?"
"Sei sveglio?"
"Mmh"
"Penso...penso di sapere cosa voglio fare d'ora in poi"
"Mh?"
"Intendo, cosa voglio fare della mia vita..."
"Cioè?"
"Io...non voglio che nessuno attraversi ciò che ho attraversato io" si morse il labbro ed esalò un respiro tremulo, "Se...se posso, mi piacerebbe intervenire prima che le cose si spingano così in là, per gli altri. Se io ci sono arrivato troppo tardi, voglio essere presente per gli altri, come...come tu hai fatto con me" guardò Baloo, ma abbassò gli occhi per evitare il suo sguardo. "Voglio...voglio diventare un assistente sociale"
Baloo non disse nulla all'inizio, si limitò a guardare il viso del ragazzo più minuto, cosparso di molte emozioni; dolore, ottimismo, determinazione, compassione...
Infine, sorrise teneramente e posò la mano sulla guancia di Bagheera. "Ti si addice"
Bagheera arrossì sia per quel tocco che per l'affermazione. "Tu credi?"
"Baloo annuì, "Ma, amico mio, è qualcosa a cui pensare da domani. Ora dormi" posò un delicato bacio sulla fronte di Bagheera e si spostò così da non dover più osservare quella tentazione.
Bagheera avvertì una fitta di solitudine mentre Baloo si voltava, e si toccò la fronte, sentendo il fantasma delle labbra di Baloo ancora lì.
Bagheera si girò dall'altra parte e spazzò via quei pensieri, lasciandosi scivolare in un sonno ristoratore.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


 
Bagheera trascorse la sua giornata utilizzando quella grandiosa invenzione che era Google.
Fece molte ricerche, gettandosi a capofitto nel suo nuovo obiettivo, del quale però sapeva molto poco.
Un assistente sociale aveva bisogno come minimo di una laurea triennale. Bagheera era lontano dal navigare nei soldi, quindi pensò di doversi accontentare.
Trovò un sito che convenientemente elencava tutte le università a New York che offrivano lauree in Servizio Sociale e fu sorpreso di scoprire che il sito SUNY* più vicino, Stony Brook, era effettivamente piuttosto economico, specialmente considerato che non doveva vivere nel campus.
Sembrava che, per una volta, le previsioni fossero in suo favore. Se Bagheera avesse creduto in quel genere di cose, avrebbe pensato che fosse un segno.
Inviò impazientemente l'applicazione per iniziare nel semestre autunnale e attese.
Bagheera era stato bravo a scuola, ma non aveva proseguito gli studi dopo il diploma del liceo. A 18 anni, era giovane e insicuro su cosa volesse fare nella vita. Non aveva pensato che fosse giusto, essere costretto a prendere delle decisioni così importanti e praticamente permanenti, prima di conoscere se stesso. Aveva deciso che la cosa migliore da fare fosse entrare nel mondo del lavoro, e vi era rimasto per i successivi quattro anni, servendo ai tavoli e facendo altri lavori che decisamente non rientravano nella carriera che desiderava; era stato troppo impegnato per pensare molto a una migliore alternativa.
Desiderava di aver capito molto prima che cosa voleva. A quel punto, avrebbe già fatto tutto; avrebbe già avuto la sua laurea e magari avrebbe già trovato un lavoro corrispondente. Baloo era stato molto fortunato. Fin da bambino, aveva saputo di voler diventare chef. Quando erano molto piccoli, i due giocavano sempre al 'Ristorante' e Baloo era sempre lo chef, mentre Bagheera era il cliente. Non appena la madre di Baloo si era convinta che lasciare libero il bambino in cucina non lo avrebbe portato a darsi fuoco (e dopo avergli fatto vedere un sufficiente numero di video sulla sicurezza contro gli incendi per sapere come 'Fermati, abbassa e rotola'**), Baloo aveva cominciato ad aiutarla a preparare i pasti più spesso che poteva. Con così tanta pratica e destrezza probabilmente avrebbe ottenuto un lavoro subito, ma per formalità, si era laureato in Scienze gastronomiche e poco dopo, i ristoranti avevano iniziato a supplicarlo di unirsi a loro.
Bagheera sospirò. Nonostante fosse stato fortunato a trovare un'università, dubitava che le cose sarebbero proseguite così facilmente. La vita non funzionava così. Doveva essere razionale, quindi non doveva alimentare le sue speranze per voi vederle infrangersi.
Nello stesso tempo, Bagheera aveva ottenuto un lavoro nel Mc Donald lì vicino, sia per risparmiare denaro per le lezioni (assumendo che sarebbe stato accettato), sia per aiutare a pagare le bollette, visto che continuava a vivere da Baloo. Non era il massimo della vita, ma era necessario. Pensò che avrebbe dovuto risparmiare il più possibile così da smettere di essere una seccatura e di permettere a Baloo di godersi il suo appartamento da scapolo e la sua agognata solitudine.
 
 
 
Passarono alcune settimane e Bagheera ricevette una lettera dalla Stony Brook University. Con le mani che tremavano per l'attesa, l'aprì, ignorando il fatto di essersi tagliato con la carta. Aveva aspettato troppo quella risposta e non poteva attendere oltre. Invece di prendersi il suo tempo per leggerla tutta, saltò alla frase essenziale.
 
'Siamo lieti di informarla che è stato accettato alla Stony Brook University.'
 
Eccola lì, in inchiostro nero. Le parole che aveva aspettato. Liberò il respiro che non si era reso conto di aver trattenuto e collassò sul divano, le ginocchia avevano ceduto. Rimase lì, gli occhi assenti e la testa da un'altra parte, sconvolto.
Era ancora lì, quindici minuti dopo, quando Baloo arrivò a casa. Non si era mosso; ancora stringeva la lettera in una presa mortale e Baloo ebbe paura che la notizia doveva essere stata terribile a giudicare dall'aspetto di Bagheera.
Sempre sensibile per quanto riguardava le sensazioni di Bagheera, Baloo prese la lettera dalla mano dell'amico per leggerla a sua volta, e non costrinse Bagheera a rivelare la brutta notizia. La scrutò velocemente, come faceva con ogni lettera.
 
'Siamo lieti di informarla che è stato accettato alla Stony Brook University.'
 
Baloo rilasciò una risatina. Quindi l'aspetto di Bagheera era dovuto a una completa incredulità. Baloo rise più forte e crollò sul divano accanto a lui.
"Congratulazioni, Baggy!" gli mise un braccio intorno e lo attirò stringendolo. "Dovremmo festeggiare!"
Prima di poter suggerire cosa ciò avrebbe implicato, notò una macchia rossa sulla mano del ragazzo. Sorpreso, scattò bruscamente, "Diamine, Baggy! Ti sei tagliato e sei rimasto qui, a sanguinare ovunque?! Ma che cavolo!"
Balzò e afferrò Bagheera dalla mano sana, trascinandolo in bagno per medicarlo. Bagheera era ancora in shock mentre la sua mano veniva messa sotto l'acqua corrente e una pomata antibiotica veniva posta sulla piccola fonte di tanto sangue. Quando Baloo aveva quasi finito, ed era sul punto di fasciarlo, Bagheera si mise a parlare al coinquilino dei suoi progetti.
"Baloo..." fissò il cerotto rosso, nero e bianco della Carica dei 101 con cui Baloo gli stava avvolgendo il dito, "Me ne vado."
Gli occhi di Baloo si sollevarono dal taglio agli occhi che aveva di fronte. "...Bagheera?" disse solo il suo nome, sperando che il tono curioso fosse in grado di chiedere tutte le cose che aveva paura di chiedere e di nascondere ciò che desiderava veramente.
-Perché? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Non te ne andare. Rimani con me-.
"Sono solo un peso per te. Sei stato così gentile, a concedermi la tua casa – diamine, persino il tuo letto. Mi sono approfittato della tua generosità. Dovrei lasciarti in pace e vivere per conto mio"
Baloo unì l'ultimo tratto di adesivo al resto del cerotto, e sorrise leggermente per quello che stava per dire, prevedendo la reazione di Bagheera. "No".
Fu Bagheera a fissare Baloo, "No? Baloo..."
"No"
Finlmente i loro occhi si incontrarono e Baloo sorrise teneramente, "Non ti trovi bene qui? Sei infelice?"
"Beh, no, ma-"
"Beh, non lo sono nemmeno io. Mi piace molto la tua compagnia. Ero da solo, prima"
Gli occhi di Bagheera erano più lucenti e sembravano sul punto di lacrimare.
"Inoltre" continuò Baloo, "Se inizierai l'università, allora sarai a corto di denaro, e di tempo per guadagnarne. Non vorrai sicuramente pagare un affitto"
Bagheera stava per protestare, per dire che avrebbe almeno dovuto aiutare Baloo a pagare l'affitto, ma l'amico lo interruppe, "Aiutami solo con i lavori di casa come stai facendo. Mi rendi le cose molto più facili. Okay?"
Bagheera arrossì e guardò altrove, incapace di continuare a fissare l'amico che era sempre così dolce. Troppo dolce.
"Ma che dici riguardo al...letto condiviso?"
Baloo rise, "Mi sta bene finché continui a scaldarmi i piedi"
Ci fu una pausa prima che Bagheera registrasse ciò che Baloo aveva detto e rise, "I tuoi piedi sono troppo freddi, dannazione. Dovresti farti controllare. Hai una cattiva circolazione. Non riesco a dormire perché i tuoi piedi ghiacciati rubano tutto il mio calore"
Baloo sorrise, soddisfatto di averlo convinto. Abbracciò Bagheera, stringendolo forte.
Bagheera chiuse gli occhi e si godette il calore di quell'abbraccio (solo i piedi di Baloo erano freddi; il suo cuore era particolarmente caloroso). Rise dentro di sé per quel pensiero sdolcinato e sorrise, grato al suo meraviglioso amico.
 
 
 
 
*State University of New York, sistema di atenei pubblici.
**'Stop, drop and roll', semplice tecnica insegnata ai bambini nel caso in cui i vestiti prendano fuoco per limitare i danni. (Il soggetto deve fermarsi, sdraiarsi e rotolare per privare il fuoco di ossigeno e così spegnerlo).

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


 
Bagheera si mosse sulla sedia, leccandosi le labbra e sistemandosi il copricapo per la sedicesima volta da quando si era seduto. Ed erano solo arrivati alla lettera B. Si guardò le mani, immaginandosi la scena che si sarebbe svolta.
"Bagheera Cabot". Il microfono rafforzava la voce e la testa di Baghera scattò in su e si alzò, avvicinandosi all'oratore e stringendogli la mano, prendendo il foglio arrotolato nell'altra. Mentre scendeva dal palco, udì un fischio e qualcuno che gridava, "VAI BAGGY!"
Bagheera abbassò lo sguardo e arrossì, mentre alcuni ex colleghi sussurravano, sorpresi che una persona così calma e composta come Baghera potesse avere una famiglia tanto rumorosa.
Dopo aver sceso i gradini ed essere soddisfatto perché l'attenzione non era più su di lui, Bagheera guardò in mezzo alla folla e trovò un viso familiare e ghignante. Baloo era in fondo, sbracciava per farsi notare da Bagheera. Bagheera sorrise timidamente e fece un lieve cenno, sia per fargli capire che lo aveva visto che per fargli smettere con quella scena.
Tre anni e mezzo erano trascorsi dal primo giorno di Bagheera alla Stony Brook.
Nonostante il suo programma fosse di quattro anni, Baghera era stato, come sempre, un instancabile lavoratore. Aveva seguito i corsi in estate ed era stato in grado di raggiungere i requisiti in anticipo. Il lavoro era stato ripagato, e ora aveva finito!
 
 
 
Mentre la folla di toghe rosse si dissipava, Bagheera diede un'occhiata al pubblico alla ricerca dell'unico ospite che era lì per lui. Il suddetto ospite lo notò per primo e Bagheera si ritrovò improvvisamente sollevato per aria da dietro. Cacciò un urlo e iniziò a calciare, cercando di farsi mettere giù.
Baloo afferrò il messaggio e lo rimise a terra. Bagheera si voltò ma prima di poter rimproverare il coinquilino, Baloo lo stava stringendo in un abbraccio da orso.
"Baggy. Baggy, ce l'hai fatta! Sono così fiero di te!"
Bagheera si sentì arrossire e si accigliò, insicuro di quali fossero le emozioni che provava al momento. "Grazie, Baloo"
"Andiamo a festeggiare!"
"Beh, prima fammi cambiare, okay?"
 
 
 
I due erano seduti sui loro soliti sgabelli nel solito bar a godersi i soliti drink.
Bagheera ci pensò e pensò a come la sua vita con Baloo fosse così familiare e casalinga. Gli ultimi anni trascorsi con lui lo avevano portato a ritenere impossibile una vita senza Baloo. Avevano una routine quotidiana; entrambi sapevano quando era il loro turno di fare la doccia o quale tv show avrebbero guardato insieme quella sera. Condividevano la casa, i lavori noiosi, la stanza, persino il letto.
Sembrava una cosa giusta. Così normale. E perciò era spaventosa.
Bagheera voleva bene a Baloo. Erano migliori amici da più tempo di quanto riuscisse a ricordare. Le qualità che Bagheera amava di più di Baloo, comunque, erano quelle che facevano del male allo stesso Baloo. Bagheera aveva sempre ammirato la sua compassione e la sua generosità. Gli aveva aperto la sua casa, e aveva completamente spento la sua vita privata per lui. In tutto quel tempo, Bagheera non aveva mai visto Baloo frequentare qualcuno. Non lo aveva mai visto flirtare quando andavano al bar.
Baloo non era mai stato un casanova, ma aveva avuto delle relazioni al liceo e all'università. L'unico fattore che avrebbe potuto cambiare la sua vita sentimentale, Bagheera concluse, ra proprio lui. Baloo doveva essersi sentito a disagio all'idea di frequentare qualcuno, visto che Bagheera viveva con lui e convidideva il suo letto. Forse era preoccupato di come Bagheera si sarebbe sentito se avesse portato qualcuno a casa e lo avesse cacciato per un po'. O peggio, forse si vergognava di condividere il letto con il suo amico platonico.
Qualsiasi fosse la ragione, Bagheera si sentiva in colpa. Era il momento di liberare Baloo, per quanto gli facesse male pensarci.
Dopo qualche drink, il cervello di Bagheera si era finalmente rilassato e la sua bocca poté dire quello che voleva.
"Baloo. Me ne vado"
Baloo lo guardò con occhi enormi, sorpreso dalla brusca affermazione. "Baggy? Perché?"
Se non ci fosse stato l'alcool, probabilmente avrebbe fatto un discorso sul fatto di essere indipendente e auto-sufficiente. Ma c'era l'alcool, quindi disse, "Perché non è giusto per te"
Baloo si accigliò, senza comprendere.
Bagheera proseguì, "Sono sempre in mezzo. Sono nel tuo letto. Sei stato così gentile a lasciarmi rimanere con te ma a causa di questo tu non ti sei sentito libero di trovare l'amore"
Baloo replicò senza esitare, "E se l'avessi fatto?"
Il cuore di Bagheera si sentì ferito a quelle parole. Dopo qualche secondo per recuperare compostezza, insistette, "Beh, allora, avrai voglia di stare un po' da solo con quella persona. Non mi vorrai nel tuo letto quando tenterai di sedurre qualcuno. Io non vorrei essere nel tuo letto quando tenterai di sedurre qualcuno"
"In una relazione c'è più del sesso, Bagheera" gli occhi di Baloo si strinsero e sembrò un po' irritato.
"Beh, ovvio, ma c'è anche quello. Qualunque persona frequentassi, non apprezzerebbe che noi due vivessimo come..."
"Come cosa?"
"Come una coppia sposata!" Bagheera diventò tutto rosso rendendosi conto di ciò che aveva detto, "Voglio dire, certo, non mi sposeresti mai, ma - !
"Beh, non l'hai mai chiesto"
Bagheera si voltò e incontrò gli occhi dell'amico.
"C...cosa?"
"Ho detto che non me l'hai mai chiesto. Non dire che non ti sposerei, visto che non hai mai chiesto la mia opinione"
"Baloo? Che stai dicendo?"
Baloo arrossì leggermente ma era l'unico indizio esteriore del suo nervosismo per via della sua confessione, "Sto dicendo, Bagheera, che io ti amo. Ed è così da che ne ho memoria e nonostante sia egoista da parte mia, non voglio che tu te ne vada perché sono felice con te"
La testa di Bagheera pulsava per via del sangue che si radunò tutto lì, e il suo viso passò dal rosso al porpora. Si sentiva intorpidito.
"Ba...loo?" la visione si oscurì e Baloo fu fortunatamente abbastanza sovrio da acciuffarlo mentre iniziava a scivolare dallo sgabello.
Con un Bagheera a peso morto fra le braccia e un pesante cuore spezzato, Baloo sospirò. Beh, era stato un disastro. Alcool e notizie sconvolgenti non erano un buon mix. Pagò il conto e tornò a casa, portandosi Bagheera sulle spalle.
 
 
 
Quando Bagheera si svegliò, udì dei flebili rumori e capì che il coinquilino stava guardando la tv. Con un terribile mal di testa, rimase a letto per un po', rimettendo insieme i ricordi.
Erano al bar a festeggiare la laurea, e Baloo...Baloo aveva detto di amarlo.
Baloo aveva detto di amarlo. Bagheera scattò dal letto, balzando effettivamente fuori dalla mentalità disorientata di quando si era svegliato e si connesse col cervello.
-Oh mio Dio-. Perché non l'aveva capito prima? Baloo era sempre così gentile con lui e sempre passivo-aggressivo nei confronti dei ragazzi che frequentava. E per quanto riguardava i sentimenti di Bagheera, beh...aveva le farfalle nello stomaco oltre alla nausea dovuta alla sbornia. Arrossì e il cuore si mise a battere più forte. Perché non aveva capito prima nemmeno quello?
Scese dal letto e si diresse piano in salotto, dove vide Baloo sul divano, fissando con aria assente uno show di cucina.
Bagheera si mise accanto a lui, leggermente più vicino del solito, ma non disse nulla. Baloo, senza nemmeno pensarci, abbassò il volume per non disturbare Bagheera, era sicuro avesse un bel mal di testa a causa della serata precedente. Passò qualche minuto in cui Bagheera fissava Baloo e questi cercava di ignorarlo, fallendo.
Finalmente sospirò, "Senti, Bagheera. Mi dispiace per ieri sera. Mi sono lasciato trasportare. Non avrei dovuto dire tutto quello che ho detto. Capisco perfettamente se vuoi trasferirti, e non ti fermerò. Ma..." deglutì nervosamente, "spero che i miei sentimenti per te non disturbino la nostra amicizia"
"Baloo", e Baloo si voltò per guardare Bagheera, "Ti amo anch'io".
A Baloo cadde la mascella.
Bagheera lo fissò con ansia, un po' preoccupato dalla reazione traumatica, se ne aspettava una felice.
"Cosa? No..." Baloo alzò un sopracciglio, scettico, "No...sto sognando. Il vero Bagheera mi vede solo come il suo migliore amico. Né più, né meno"
"E' quello che pensavo anch'io!" Bagheera alzò la voce, afflitto dall'accusa di mentire, di essere un sogno, "Ma quando ho pensato a trasferirmi, sentivo dolore, e quando ho pensato a te che frequentavi qualcun altro, mi sono intristito ma anche arrabbiato, tutto in una volta! E vivere con te sembra così perfetto che non voglio andarmene, e so di averti sentito bene, il cuore mi batte all'impazzata e sto arrossendo e voglio davvero che tu mi -!"
Il suo sproloquio fu interrotto dalle labbra dell'amico premute contro le sue, ma finì la frase dopo i secondi rubati da quel tocco, "- baci adesso...!"
I loro ochi si incontrarono e Bagheera sorrise teneramente, e il sorriso di Baloo si allargò finché non si abbassò per un altro bacio. I due rimasero lì per il resto del loro pigro sabato, completamente rapiti l'uno dall'altro, impazienti di liberare anni di emozioni represse.
 
 
 
Di domenica, Bagheera si diresse nel più vicino ufficio di servizi sociali pieno di autostima derivata dal duro lavoro, dalla laurea, e da un sacco di baci da parte del suo nuovo ragazzo. Era pronto per il colloquio, e aveva intenzione di ottenere il lavoro.
Dopo qualche minuti di attesa, il suo nome fu chiamato ed entrò in ufficio. Dopo strette di mano e presentazioni, e dopo qualche domande di base e ipotesi, giunse la domanda maggiore, "Qual è il suo obiettivo?"
Bagheera respirò profondamente e iniziò il riassunto della sua storia, "Ho avuto una relazione con una brutta persona. Ho subito abusi, e quasi uno stupro. È stato orribile e ha cambiato la mia vita e il mio modo di pensare per sempre. Dopo quello che ho passato, sapevo che non volevo che nessun altro affrontasse la stessa cosa. Volevo essere capace di prevenire questo genere di cose. Volevo aiutare le persone che affrontavano momenti duri come ho fatto io, quindi ho deciso di diventare un assistente sociale. Il mio obiettivo è aiutare quante più persone perché possano andare avanti con le loro vite ed essere felici e al sicuro"
L'interlocutore annuì e chiese, "Non pensa che le sue esperienze possano essere un problema? Non si preoccupa di poter avere un crollo emotivo dovuto alle esperienze simili di qualcun altro?"
"No" disse Bagheera con fermezza, "Io ce l'ho fatta. Sto bene. L'ho superata e proprio perché l'ho affrontata, so cosa osservare negli altri e so cosa serve per superare il problema"
L'interlocutore sorrise leggermente e annuì, poi affermò che il colloquio era finito e che avrebbe fatto sapere a Bagheera del lavoro molto presto.
 
 
 
Dopo due giorni di monotoni turni in cassa al McDonald, e un miglioramento notturno visto che tornava a casa da un uomo amorevole, Bagheera finalmente ottenne la chiamata.
Rimase vicino all'isola della cucina, tentando di concentrarsi su quell'importante conversazione mentre Baloo faceva dei gesti incomprensibili con le mani, tentando di capire la notizia. Bagheera gli indicò di smetterla e di lasciarlo concentrato.
"Sì. Sì. D'accordo. Grazie infinite. Sì. Ci vediamo allora"
Anche se Baloo era piuttosto certo del verdetto prima che gli fosse comunicato, tentò di reprimere il ghigno e attese di sentire il compagno.
Bagheera mise giù con calma il telefono.
"Beh...?" Baloo fece un gesto da 'parla'.
"Ho ottenuto il lavoro!" la facciata composta di Bagheera cadde e sorrise apertamente, ridendo per il sollievo.
Baloo lo sollevò e lo fece girare, ridendo e condividendo l'entusiasmo. Dopo aver fatto un giro completo, invece di mettere giù il suo amato, lo buttò sul divano e lo seguì subito dopo, abbracciandolo e ricompensando il successo di Bagheera con un sacco di baci.
 
 
 
Bagheera arrivò al suo primo giorno di lavoro il lunedì successivo, impaziente di iniziare. Era molto bello svolgere quello che era non solo il lavoro dei suoi sogni, ma anche uno in cui indossava un bel completo invece di una divisa da fast food e la visiera.
Salutò i nuovi colleghi e il capo, che lo guidò al suo cubicolo. Gli fece sapere che il primo cliente sarebbe arrivato in breve e sarebbe stato portato da lui, prima di andarsene. Bagheera si sistemò sulla sua sedia girevole e guardò il piccolo spazio designato come 'suo'.
-Wow. Sta succedendo davvero- pensò. Le pareti erano semplici, anche se pensò che avrebbero dovuto essere più decorate in futuro. Immaginò disegni fatti da bambini impazienti di dimostrare il loro talento artistico. Aprì la sua valigetta e tirò fuori due fotografie incorniciate; una di lui e Baloo quando erano bambini, e una recente di Baloo da solo, le posò sulla scrivania per dare il suo primo tocco personale.
Sorrise tra sé. -Non posso crederci. Tutto sembra andare perfettamente.-
"Cabot, ecco il tuo primo cliente"
Ancora con il sorriso in volto, Bagheera si voltò.
"Cabot, questo è Kaa Holloway. Kaa, questo è Bagheera Cabot".
-Sei bravo a portarti sfiga da solo, Bagheera-.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


 
I due si fissarono in quello spazio angusto. Il capo di Bagheera se n'era andato e ora erano rimasti solo lui e Kaa, l'uno di fronte all'altro, con la scrivania di Bagheera in mezzo.
Bagheera si schiarì la gola e decise di rompere il silenzio. Doveva comportarsi da professionista. Era il suo primo cliente. Anche se era una serpe.
"Allora...signor Holloway"
"Ti prego, Bagheera. Non c'è bisssogno di esssere così formale" sorrise lo smunto ometto. Si stava godendo ogni minuto di quel momento, Bagheera lo sapeva. Lo faceva infuriare.
"Senti, Kaa. Perché sei qui? Solo per prendermi in giro? Finalmente ho superato tutto. Sono felice adesso. Non mi serve che ti presenti e che mi trascini nuovamente in...qualsiasi cosa sia" scattò Bagheera, ma si ricordò di abbassare la voce dopo qualche parola, non voleva che i suoi colleghi fraintendessero.
Kaa rovesciò gli occhi al cielo. "Per quanto sssarebbe ssspasssosssso, non tutto ruota intorno a te, Bagheera"
Bagheera si accigliò ma gli fece cenno di continuare.
Kaa sbuffò e distolse lo sguardo, quasi vergognandosi di ammettere le proprie intenzioni. "Voglio davvero cambiare la mia vita. Di sssicuro tu puoi capirlo. Sssono pulito da messsi. Sssono qui perché ho bisssogno di aiuto nel cercare lavoro e anche per unirmi a gruppi di sssupporto per persssone nella mia sssituazione"
Tornò a guardare Bagheera. I suoi occhi erano sinceri e, per una volta, Bagheera sentì di potersi fidare.
"Okay" rispose, "Ti aiuterò come potrò"
I due trascorsero il resto della giornata trascrivendo un curriculum per Kaa. Furono piacevolmente sorpresi nello scoprire che, dopo aver messo da parte l'iniziale antipatia, furono in grado di lavorare bene insieme. Kaa tornò a casa con un sacco di volantini dei Narcotici Anonimi e mentre Bagheera tornava a casa pensò che, forse, avere Kaa come cliente non sarebbe stata la fine della sua tanto attesa felicità, dopotutto. Forse sarebbe stato perfino un bene; un test per provare a se stesso che era andato avanti.
 
 
 
Baloo entrò in casa quella sera, notando Bagheera sul divano e volando da lui per salutarlo con un bacio entusiasta.
"Allora com'è andato il grande giorno?" era affascinato. Bagheera pensò quasi che Baloo fosse più eccitato riguardo al lavoro di lui.
Bagheera sorrise, ricordando gli eventi della giornata, "E' andato bene...ho avuto il mio cubicolo personale e...il mio primo cliente"
"Com'era?" Baloo si sedette accanto a lui, impaziente di ascoltarlo.
"Beh...è..."
"Sì?"
"Kaa"
L'allegria di Baloo si bloccò e lui si accigliò. "Kaa? Intendi quel drogato inquietante che stava sempre insieme a..." fece una pausa per controllare la reazione di Bagheera, "lui?"
Bagheera sospirò, "Puoi pronunciare il suo nome, sai. E sì. Quel Kaa. Dice che è pulito da qualche mese e vuole ricominciare da capo"
Baloo sollevò un sopracciglio, scettico. "Gli credi?"
Bagheera si sorprese di rispondere così velocemente. "Sì. Gli credo. Sembrava serio e siamo riusciti a lavorare molto. Capisco completamente che voglia andare avanti"
Baloo si accigliò leggermente e gli mise un braccio intorno, abbracciandolo. "Okay. Però stai attento, d'accordo? Non voglio che rimani coinvolto in qualche cosa strana"
Bagheera lo abbracciò a sua volta. "Lo so. Non succederà" sollevò lo sguardo su di lui. "Ma non penso che dobbiamo preoccuparci di nulla...voglio dire, perché si sarebbe presentato se non perché ha bisogno di aiuto? Non sapeva che io fossi lì; era sorpreso tanto quanto me, anche se ha pensato che fosse divertente. Inoltre, non è che Khan possa più influenzarlo" Bagheera non reagì quando pronunciò quel nome, ma Baloo sussultò al suo posto.
"Sì, penso che tu abbia ragione" baciò Bagheera sul naso. "Non c'è niente di cui preoccuparsi".
 
 
 
"La prego, signor Cabot. Voglio trovare la sua famiglia" l'uomo fissò Bagheera con attenzione, supplicando il suo aiuto con le parole e l'espressione, mentre il ragazzo si agitava accanto a lui.
"Ma io ho una famiglia! Voi siete la mia famiglia!" a dover indovinare, Bagheera immaginò che il ragazzino avesse dieci anni, ed era comprensibilmente sconvolto e confuso dalla situazione.
"La sua vera famiglia" si corresse l'uomo, passandosi una mano fra i capelli per calmare le proprie emozioni scatenate. "Lo amiamo profondamente. Ma abbiamo così tanti ragazzi in affido e vogliono tutti essere adottati perché non hanno più nessuno. Penso che lui possa avere una famiglia, da qualche parte. Non era come gli altri. Lo abbiamo trovato, non ci è stato assegnato"
Bagheera si accigliò, "Mowgli, giusto?"
Il ragazzo sollevò lo sguardo in risposta.
"Mowgli. Perché non passiamo un po' di tempo insieme? Signor Wolf, mi permetta di portarlo fuori a pranzo e parlerò con lui. Può venire a riprenderlo tra un'ora"
Il signor Wolf guardò Mowgli che appositamente gli rivolse le spalle, emettendo un suono di disapprovazione. "Penso che sia una buona idea, signor Cabot. Mowgli, ci vediamo tra poco" scompigliò i capelli neri del ragazzo e lo lasciò da Bagheera. Questi emise un sospiro e sorrise al bambino, "Beh, dunque, Mowgli. Dove ti piacerebbe andare per pranzo? Possiamo andare ovunque tu voglia, come ti sembra?"
Mowgli non rispose.
"Avanti, devi avere un ristorante che ti piace particolarmente? Chi è il più bravo a preparare da mangiare?"
"Mamma" borbottò Mowgli. "La signora Wolf"
Bagheera stava per proporre un posto che pensava fosse gradito ai bambini (come si chiamava quel posto con i giochi a gettoni e mascotte inquietanti a forma di topo? Chuch E*...), ma prima che potesse finire di pensarci, una voce esplosiva lo interruppe.
"Ehi, ehi, Baggy! Pronto per la pausa pranzo?" Bagheera sobbalzò quando la testa di Baloo sbucò dall'angolo, con un enorme sorriso. Bagheera stava per rispondere quando fu attaccato da un'altra domanda, "Chi è questa scimmietta?" fece indicando il bambino che lo guardò con occhi spalancati.
"Baloo, lui è Mowgli, il mio nuovo cliente. Mowgli, questo è il mio...amico, Baloo"
Baloo ridacchiò all'imbarazzo di Bagheera riguardo alla loro relazione e Bagheera lo guardò, "Baloo, Mowgli verrà con noi a pranzo"
"D'accordo" Baloo sorrise al bambino, "Perché non andiamo a quel locale in fondo alla strada dove fanno gli hamburger?"
Mowgli annuì ma rimase zitto e i tre andarono a pranzo.
 
 
 
"Allora, Mowgli" iniziò Baloo, seduto di fronte a Bagheera e al ragazzo, "Qual è il problema? Perché sei insieme al vecchio Baggy qui?"
"Baloo!" lo rimproverò Bagheera, "Segreto professionale!"
"Mio padre non mi vuole più" disse Mowgli tristemente.
Bagheera lo guardò. Gli faceva male vederlo così triste; sentire che il bambino pensava certe cose. "Ora, Mowgli. Hai frainteso. Tuo padre ti vuole molto bene. Ma pensa che per te sia meglio stare con la tua famiglia d'origine"
Mowgli lo fulminò, "Non ho una famiglia originaria. Mi hanno abbandonato. Non mi vogliono. Pensavo che il signore e la signora Wolfmi volessero, ma avevo torto" rivolse lo sguardo verso le proprie gambe per nascondere le lacrime che cadevano e quando parlò, la voce aveva perso il sarcasmo, "Non so che cosa ho fatto. Tengono tutti i miei fratelli e sorelle. Perché io?"
"Mowgli" Bagheera posò la mano sulla sua spalla, "Tutti gli altri bambini sono in affido. Anche loro hanno perso le loro famiglie e hanno sopportato il sistema governativo e poi inseriti nella famiglia Wolf. Tu sei stato trovato quando eri un neonato. Per quanto ne sappiamo, probabilmente la tua famiglia ti ha cercato per tutto il tempo"
Mowgli si mise a fare le bolle nel suo latte al cioccolato.
Bagheera lo lasciò fare per poi proseguire, "Vogliono solo il meglio per te. Con tutti quei ragazzi in affido, il denaro non è sufficiente, e loro non vogliono che ciò infici la tua educazione"
"Numero 23!"
Bagheera lanciò un'altra occhiata a Mowgli prima di andare a prendere il loro pranzo.
Dopo essersene andato, Baloo decise di far aprire il ragazzo, visto che con Bagheera non stava funzionando. Per rompere il ghiaccio, soffiò forte sulla sua Coca Cola e osservò le bolle spumeggiare rumorosamente, cogliendo l'attenzione di Mowgli. Batté le palpebre, sorpreso che un adulto potesse comportarsi così infantilmente e Baloo sorrise.
"Baggy è un guastafeste, ma le sue intenzioni sono buone. Credimi, io lo so" sorrise profondamente.
Mowgli rimase zitto per un istante, pensieroso prima di chiedere, "E' lui la tua famiglia?"
Il sorriso di Baloo si allargò e arrossì leggermente, "Sì...ma quel tipo di famiglia che si sceglie"
Esasperato, il bambino agitò le braccia, "E' quello che dico! Voglio scegliere di stare con la mia famiglia! Non mi interessa dell'altra famiglia e a loro non interesso io! Non sono la mia famiglia! Ma penso..." la frustrazione divenne malinconia, "penso di essere un peso...non mi vogliono. Nessuno mi vuole"
Baloo si lasciò coinvolgere dal momento e dall'afflizione negli occhi del ragazzo e prima di rendersi conto di ciò che stava dicendo, buttò fuori, "Noi sì! Noi ti vogliamo!"
Subito dopo, i suoi occhi si allargarono e iniziò ad agitarsi. Oh, no...cos'aveva fatto?
"Davvero?!" Mowgli sorrideva leggermente incredulo e la sua voce si spezzò per l'entusiasmo.
Come poteva tornare indietro e dirgli di no quando lo aveva reso così felice?
"Sì" disse Baloo, "Sì, ci piacerebbe averti come nostro figlio" e scoprì che non gli sembrava una bugia. L'opprimente voce che avvertiva in testa iniziò a sparire.
Bagheera tornò con un vassoio pieno e sorrise, compiaciuto di vedere che Baloo era riuscito a tirare fuori Mowgli dal suo guscio. Baloo era sempre stato bravo con i bambini. Con le persone, in realtà. Così allegro e premuroso da non poter far altro che far sorridere...
Bagheera si rese conto che stava adulando il suo ragazzo e battè gli occhi, ridestandosi e sorridendo ai due.
"Vedo che andate molto d'accordo" Bagheera si sedette.
"Sì! Papà Orso è grandioso!"
Bagheera sputò il sorso che aveva appena bevuto della Coca dietetica sentendo lo pseudonimo di Baloo.
Si schiarì la gola e si voltò verso il bambino, dicendo cortesemente, "Papà...Orso?"
Mowgli si illuminò, "Sì! Perché è grande come un orso!"
Bagheera serrò le labbra per evitare di scoppiare a ridere ma il tentativo fu vano e scambiò un'occhiata con Baloo. I due si misero a ridere rumorosamente, attirando l'attenzione degli altri clienti e cogliendo tutti di sorpresa. Mowgli li guardò, senza capire. "Cosa? Che c'è di tanto divertente?"
"Niente...niente, Mowgli. Aaah" Bagheera si asciugò una lacrima e sorrise al bambino, "Allora..." lanciò una rapida occhiata a Baloo ponendogli una domanda silenziosa e lui sorrise. Era un sorriso assente, che copriva il senso di colpa, ma Bagheera non parve notarlo. "Ti senti meglio?"
Mowgli sorrise e abbracciò Bagheera, "Sì"
Bagheera rimase sconvolto all'improvviso contatto fisico visto che in precedenza era stato incapace di ottenere una comunicazione verbale. Ricambiando l'abbraccio, guardò Baloo, notando il tenero sorriso che inviava a loro due. Bagheera arrossì e inviò un bacio al suo ragazzo prima che qualcuno potesse accorgercene.
 
 
 
Dopo aver mangiato, tornarono in ufficio, Mowgli parlò per tutto il giorno. Camminava in mezzo a Bagheera e Baloo, tenendo a entrambi la mano e facendo ondeggiare le braccia avanti e indietro.
Bagheera apprezzava l'allegria del ragazzino ma era perplesso per via delle mani unite. Qualcosa sembrava strano, ma a caval donato non si guardava in bocca.
Notò anche che Baloo era più silenzioso del solito. O meglio, lo era di più con Bagheera. Chiacchierava con Mowgli, ma ogni volta che Bagheera gli diceva qualcosa, rispondeva con una parola sola o guardava altrove. Strano...
Raggiunsero l'ufficio e videro il signor Wolf appoggiato alla macchina vicino al parchimetro qualche metro più avanti. Mowgli si girò e abbracciò Bagheera, mentre a Baloo riservò una stretta ancora maggiore. "Ci vediamo, Bagheera! Papà Orso!" corse a raggiungere il padre affidatario e lasciò la coppia da sola.
"Allora..." Bagheera si voltò verso il fidanzato con un sorriso, pronto a dimostrare la sua gratitudine per l'aiuto di Baloo con il bambino. "Che cosa gli hai detto per fare sì che si aprisse con te così velocemente?"
Baloo sussultò. "Uhm...uh...io..."
"Sì?"
"Glihodettochevogliamoadottarlo" buttò fuori Baloo alla velocità di un fulmine.
Sfortunatamente, non fu abbastanza rapido perché Bagheera non sentisse. "COSA?!" gridò.
Baloo sobbalzò al suo tono di voce. "Mi...mi dispiace, Baggy. È solo che...era così triste. Pensava che nessuno lo volesse, e prima che me ne rendessi conto, ho detto che lo volevamo noi. Volevo solo renderlo felice, e ha funzionato e poi non potevo rimangiarmelo. E dopo averlo conosciuto, non penso di volerlo fare. Baggy...sono serio" esalò un respiro che non sapeva di trattenere e guardò Bagheera, "Baggy, voglio adottarlo, insieme a te"
"UH!" Bagheera si mise a balbettare e Baloo pensò, per un secondo, di averlo distrutto. "No! No! No, Baloo. No! Prima di tutto, il ragazzo è felice con la sua famiglia affidataria – l'unica ragione per cui lo stiamo spostando è che crediamo di aver trovato la sua famiglia d'origine. La sai una cosa, Baloo?! NOI NON SIAMO LA SUA FAMIGLIA D'ORIGINE!"
"Ma Bagheera, lui non la vuole"
"Non ha importanza, Baloo! È così che funziona! Stare con la sua famiglia è la cosa migliore per lui! E in secondo luogo, Baloo, non possiamo adottare qualunque bambino che mi viene affidato!"
Era troppo. Baloo si accigliò, "Non si tratta di questo! Quel bambino...è speciale, si capisce"
Bagheera rimase lì fremente, respirando profondamente nel tentativo di calmarsi, "E in terzo luogo, Baloo, non abbiamo mai discusso dell'argomento bambini!"
"Dai, Baggy, non dirmi che non ne vuoi"
"Non è questo il punto" sbuffò l'altro, "Il punto è che non ne abbiamo mai parlato! Hai fatto il passo più lungo della gamba!"
"Ma Baggy - !
"NO!" Bagheera esplose. "NON ADOTTEREMO MOWGLI. SE VUOI PASSARE PIU' TEMPO CON LUI, PUOI VENIRE CON ME QUANDO LO ACCOMPAGNEREMO NELLA SUA CITTA' NATALE, MA FINISCE LI'" E con ciò, sparì. Baloo sospirò e si voltò per tornare al lavoro. Sarebbe stata una lunga giornata.
Nessuno dei due notò l'uomo dall'aspetto malaticcio che aveva sentito tutto.
 
 
 
Kaa tornò nel suo appartamento e premette l'interruttore. Non comparve alcuna luce e, sospirando, armeggiò nella tasca per trovare l'accendino, usando la tenue fiamma per cercare di dirigersi verso la lampadina che penzolava dal soffitto. Fissando l'interno della lampadina, sembrava che il filo fosse ancora intatto, e un paio di occhi comparvero nell'oscurità, scintillando nella debole luce. Kaa emise un rantolo mentre una grande mano avvolgeva la sua magra gola. Le unghie affondarono nella sua pelle e lui frignò mentre il braccio lo sbatteva al muro.
"Buonasera, Kaa" una voce fece le fusa e la mano intorno alla sua gola si attenuò appena perché lui potesse respirare e parlare.
Deglutendo, lo fece, "Sssalve, Ssshere K-Khan!"
Khan ridacchiò e lo lasciò del tutto, e l'altro scivolò sul pavimento. "Dove sei stato mentre ero via?"
"B-beh...ho lasssciato quella roba..." i suoi occhi non si allontanarono mai dall'uomo minaccioso, costantemente alla ricerca di un movimento pericoloso.
"Oh? Davvero?" Il rumore di qualcosa che veniva accartocciato comparve mentre tirava fuori una bustina dalla tasca e agitò la polverina bianca di fronte all'ex tossicodipendente.
Kaa la vide e mugolò mentre iniziava una battaglia interiore che vedeva una parte che la bramava e l'altra che diceva, 'No, hai fatto tanta strada! Non arrenderti!'.
Alla fine, ci fu un vincitore. Con mani tremanti ma veloci si allungò per prendere la bustina, ma la mano di Khan fu più rapida e l'allontanò prima che potesse prenderla. Kaa gemette e vide Khan rimetterla in tasca.
"Ah, ah, ah. Prima il pagamento"
Kaa balbettò, "Io-io-io...non ho ancora un lavoro, mi sssto impegnando per ottenerne uno! Sssto facendo buoni progresssi! Bag-!" rendendosi conto di chi stava per menzionare, Kaa serrò la bocca.
Le sopracciglia di Khan si sollevarono, intrigato, "Cosa?"
"N...niente! Nesssuno!"
Khan prese di nuovo la bustina e ricominciò a farla ondulare di fronte al naso di Kaa.
"Dimmelo"
"Bagheera!" spifferò. "Bagheera. Mi sssta aiutando"
"E...perché lo farebbe?" parlò lentamente.
Gli occhi di Kaa seguirono i movimenti della bustina. "E'...è un asssissstente sssociale ora..."
Khan rise, "Oh sul serio?"
"Sssì...e sssono uno dei sssuoi primi clienti"
"Dimmi di più"
Kaa si accigliò e incontrò lo sguardo di Khan, indicando la bustina e chiudendo la bocca, facendogli capire che avrebbe detto il resto dopo aver ottenuto ciò che voleva.
Khan sospirò ma, certo che avrebbe ricevuto di più, lasciò la presa. Le mani di Kaa scattarono per afferrarla prima che cadesse a terra e continuò entusiasta, "Sssta con quel tipo ora"
Khan aggrottò la fronte. Aveva un'idea ma chiese comunque, "Quale tipo?"
"Baloo" esaminò la polverina nella bustina e disse, "Ha delle sssue foto nella sssua cabina. Sssono carini..."
Khan ringhiò e Kaa si affrettò a correggersi, "M-ma non sssono sssicuro che le cossse vadano tanto bene tra di loro..."
"E perché?"
"Perché...prima li ho sssentiti di nassscosssto...e Baloo vuole adottare un cliente di Bagheera, mentre Bagheera no..."
Khan disprezzò il pensiero di quei due con un bambino.
"Allora...a Baloo piace molto questo ragazzino, uh?"
"Sssembra di sssì"
"Come si chiama?"
"Penssso che fossse...Mowgli".
 
 
 
*Chuck E. Cheese's.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


 
Quella sera Baloo tornò a casa con una borsa piena di cibo sotto il braccio, determinato a farsi perdonare da Bagheera, anche tentandolo con ciò che preferiva mangiare. "Bagheera?" lo chiamò, "Ho portato la cena...è il tuo piatto preferito...! Sushi...! Io, uh, ho portato anche la torta...French Silk*
Baghhera sbirciò il suo coinquilino dall'angolo, vide la sua schiena mentre svuotava la borsa sull'isola della cucina. Sorrise appena, commosso dal fatto che il suo vecchio amico conoscesse così bene i suoi gusti e si premurava tanto da tentare di accontentarli, anche se non si sposavano bene insieme.
Bagheera si mosse furtivamente e lo abbracciò da dietro, strofinando con il viso contro la sua schiena. Baloo si bloccò per un istante, assorbendo la familiare sensazione delle braccia di Bagheera attornò a sé prima di continuare a preparare la cena.
"Mi dispiace per averti gridato addosso, Baloo" mormorò l'altro contro la sua maglietta.
Baloo sospirò, "No, Baggy, capisco perché fossi arrabbiato. Non avevo il diritto di dire una cosa del genere a quel ragazzino. È stato avventato da parte mia. Mi dispiace"
Bagheera sbuffò, "Sei stato più fortunato di me, almeno sei riuscito a farlo parlare. A me non avrebbe detto niente. Sei più tagliato di me per questo lavoro"
Baloo si voltò in modo da poter ricambiare l'abbraccio, e attirò Bagheera al proprio petto. "Ora, non dire così...io ho rovinato tutto. Tu avevi ragione a volergli dire la verità"
Bagheera sollevò lo sguardo su di lui, "Ma non avevi detto che era quella la verità? Per te, almeno?"
Baloo distolse lo sguardo e un suo braccio abbandonò Bagheera per andarsi a grattare con aria imbarazzata dietro il collo. "Beh, uh...vedi...io..."
"Sì?"
"Io...io non ci avevo mai pensato prima, ma...dopo essermi reso conto che poteva essere vero...e, voglio dire, mi sono sempre piaciuti i bambini. Non sono a contatto con loro da molto tempo, e lui me l'ha fatto ricordare. E..." guardò il suo amante, "Tu mi piaci davvero. E io...beh...non mi dispiacerebbe, uh, trascorrere il resto della mia vita con te. E, sai. Essere un padre. Insieme a te"
Bagheera sentì il proprio viso accaldarsi e abbassò lo sguardo per nasconderlo. "Baloo...mi...mi piacerebbe" lo disse così a bassa voce che Baloo pensò di esserselo immaginato.
"Cos'hai detto, Baggy?"
"Ho detto che...mi piacerebbe"
Gli occhi di Baloo si allargarono. Nemmeno in un milione di anni avrebbe pensato che Bagheera potesse concordare di vivere insieme a lui per sempre, figuriamoci il discorso sui bambini. Era uno dei momenti più felici della sua vita...subito dopo quella volta in cui Bagheera aveva ammesso di ricambiare i suoi sentimenti.
"Bagheera, io ti amo" sussurrò le parole contro le sue labbra e gli carezzò le guance con i pollici mentre lo baciava. Quando si separarono, Bagheera si morse un labbro, rimpiangendo di dover comunque contestare l'idea di adottare Mowgli. "Ma Baloo, non possiamo adottare Mowgli"
"Perché no?"
"La ragione per la quale i Wolf lo stanno mandando via è perché pensiamo che la famiglia originaria di Mowgli potrebbe ancora essere in vita"
"E se non fosse così? Dubito che il piccolo soldo di cacio vorrebbe tornare nella famiglia che ha tentato di liberarsi di lui. E inoltre non hanno poche risorse economiche?"
"Baloo..." sospirò. "Va bene...se la famiglia di Mowgli non esiste..."
"Sì...?" un sorrisino iniziava a comparire sulla faccia di Baloo.
"Allora..."
"Sì...?" il sorriso aumentava così come le sue speranze.
"...allora considererò l'idea di adottarlo"
Baloo ghignò. Quello era davvero il massimo che poteva aspettarsi da Bagheera.
"Oh, Baggy!" lo sollevò e Bagheera emise un grido di sorpresa. Tenendolo ben saldamente, lo trasportò velocemente nella camera da letto. Avrebbero potuto riscaldare la cena più tardi.
Con un soffice 'ump', Bagheera fu lasciato sul letto, e arrossì furiosamente mentre l'altro gli si metteva a cavalcioni e si abbassava per un bacio...
Entrambi erano pronti a mettersi in azione quando il telefono si mise a squillare. Sospirarono all'unisono e si guardarono, dubbiosi sul fatto di andare a rispondere o meno finché gli squilli non cessarono e la chiamata passò in segreteria.
'Pronto, signor Cabot?' disse la voce incorporea, 'Signor Cabot, abbiamo delle notizie urgenti. La prego richiami imm-!'
Bagheera si accigliò, confuso, e afferrò la cornetta, "Pronto?"
"Ah! Pronto! Signor Cabot?"
"Sì"
"Dipartimento di polizia di Nissequogue. Signore, mi dispiace dover consegnare delle brutte notizie ma temo che lei debba davvero saperlo"
La mente di Bagheera andò a tutti gli scenari peggiori possibili. I suoi genitori erano stati uccisi. Il suo posto di lavoro era andato a fuoco. Qualcosa era accaduto a uno dei suoi clienti. Deglutendo il groppo che aveva in gola, chiese all'uomo di continuare, "Sì...?"
"Sembra che Shere Khan sia evaso"
Bagheera si gelò e tutto il sangue presente sulle sue guance grazie a Baloo scomparì e impallidì come un lenzuolo. Di tutte le cose plausibilmente terribili che potevano succedere, non si era mai sognato quella. Ascoltò solo in parte il resto della conversazione.
"Dicono che sia riuscito in qualche modo a scavare un tunnel. Comunque, la nostra priorità è stata quella di informare lei, perché potrebbe essere in pericolo. Probabilmente lui voleva scappare per ricominciare la sua vita. Forse non la disturberà. Ma lei stia in all'erta e cauto, a meno che lui non venga trovaro e consegnato alla giustizia"
"...sì. Grazie per avermelo fatto sapere. Arrivederci" Bagheera tagliò corto, ma era sconvolto. Ripose il telefono e collassò, a peso morto, sul letto.
"Bagheera? Bagheera, che c'è che non va?"
Baloo era teso. Bagheera era sempre stato pessimista ma di solito non era drammatico. Almeno, non a tali livelli. Era successo qualcosa. Qualcosa di grosso.
"K...Khan è evaso"
E per la prima volta da quando si era detto di averla superata, Bagheera fu incapace di pronunciare quel nome senza avvertire la paura nel cuore.
 
 
*Torta con crema spumosa al cioccolato e molto burro, spesso servita con panna montata.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


 
"Cosa?! No, non è possibile!" esclamò Baloo, scuotendo il capo incredulo.
"E' la verità...la polizia mi ha appena chiamato per avvertirmi, nel caso in cui dovesse presentarsi"
Baloo seppellì le proprie paure sotto un sorriso nervoso. "Nah. Nah. È tutto ok, Baggy, sono sicuro che non lo farebbe...voglio dire, se è fuori probabilmente ha solo voglia di stare per conto suo. Probabilmente se ne starà traquillo"
Bagheera si passò le mani sul volto nel tentativo di destressarsi, "Baloo...non ha importanza. E se succede? E se si presenta da me? Non posso...non possiamo...mi dispiace, ma Mowgli...è fuori questione al momento...non posso metterlo in pericolo"
Gli occhi di Baloo erano tristi. "Capisco".
Bagheera esalò un profondo sospiro e chiuse gli occhi, desiderando che fosse tutto un sogno. Baloo lo abbracciò e gli carezzò la schiena. "Andrà tutto bene" lo baciò sulla fronte. "Te lo prometto".
Con cuori inquieti, i due si addormentarono, in un posto in cui il mondo era un luogo più sicuro.
 
 
 
Bagheera fece un profondo respiro e ansiosamente si intrecciò la corda del telefono attorno al dito, serrando la cornetta in una presa ferrea. Quando udì la voce dall'altro lato, iniziò a parlare, "Salve! Mi chiamo Bagheera Cabot, e sono un assistente sociale di New York. Chiamo per parlare di un membro della vostra famiglia. Lei è Messua Reitherman, giusto?"
"...sì?" la voce di una donna lo incoraggiò a continuare.
"Sì. Uhm, dico bene se presumo che lei è imparentata con una donna di nome Abhisneha Reitherman?"
Ci fu un lungo silenzio, "...lei l'ha vista?"
"Ah...no. È scomparsa da quasi dieci anni, ma...suo figlio è un mio assistito"
"Suo...figlio?" la voce risultò esterrefatta, "Aveva...aveva un figlio?"
"Sì...non sappiamo se sia morta o se lo abbia semplicemente abbandonato, ma una famiglia affidataria lo ha trovato e l'ha fatto crescere fino a oggi. Mi è stato chiesto di ritrovare la sua famiglia d'origine, ecco perché la sto chiamando"
"Mia sorella aveva un figlio...ho un nipote"
"Sì. La sua famiglia affidataria vuole sapere se lei vuole adottarlo"
"Io...wow. Se...se la domanda riguardasse solo l'adozione sarebbe diverso...ma...un nipote perduto..."
Bagheera attese e ascoltò pazintemente.
"Dovrebbe stare con noi. La sua famiglia affidataria aveva ragione. Mio marito e io saremmo felici di accoglierlo"
Bagheera emise un sospiro di sollievo che non sapeva di aver trattenuto fino a quel momento, "Fantastico! Lo porterò a casa vostra, mi dia l'indirizzo".
 
 
 
"Ecco il piano" spiegò Bagheera mentre si annodava la cravatta. "Andremo a prendere Mowgli e gli diremo che lo porteremo a casa nostra, visto che pensa che lo adotteremo. Poi..."
Baloo guardò il fiore all'occhiello, cupo, "Poi gli spezzeremo il cuore"
Bagheera sospirò e lo guardò, con un'espressione simile in volto, "Non abbiamo altra scelta. Se siamo fortunati, per un po' non capirà ciò che starà succedendo"
Baloo ridacchiò piano, "E' un ragazzino intelligente. Io non ci conterei"
Bagheera sorrise tristemente e posò la mano sul più ampio petto del compagno, "Pronto?"
"Come sempre".
 
 
 
"Papà orso!" Mowgli sorrise e piombò verso Baloo, balzando per essere accolto in un abbraccio.
Baloo guardò Bagheera, assicurandosi che il ragazzo non vedesse la sua tetra espressione e parlò con voce allegra, "Ehi, soldo di cacio! Come va?"
"Alla grande, papà orso! Non vedo l'ora di andare a casa" continuò a sorridergli. Baloo ricambiò il sorriso, nascondendo i propri veri sentimenti e portò il bambino in macchina, poi si accomodò al posto del passeggero e aspettò che Bagheera finisse di parlare con il signor Wolf.
Alla fine, le cose furono sistemate e il signor Wolf salutò tristemente Mowgli dal finestrino, e il ragazzo ricambiò. Per quanto fosse sconvolto dal tradimento della sua famiglia, era pur sempre l'unica famiglia che aveva conosciuto e amato.
Il signor Wolf osservò il trio allontanarsi, pregando che la nuova vita di Mowgli gli avrebbe riservato il meglio.
Mowgli si divertì a chiacchierare con Baloo per una buona mezz'ora prima di incominciare a insospettirsi. "Ehi, vivete terribilmente lontano da dove lavorate!"
Bagheera non commentò e Baloo si affrettò a cambiare argomento, ma era impossibile tornare a distrarre il ragazzo, una volta visto il cartello che diceva 'Benvenuti in Pennsylvania'.
"Aspettate un secondo...non mi state affatto portando a casa vostra! Dove mi state portando?!"
"Mowgli, è la scelta migliore. Ti stiamo portando a casa di tua zia. Ti adotterà"
Mowgli si incupì, "Non voglio che lei mi adotti! Voglio che lo faccia papà orso!" il suo sguardo puntato sullo specchietto retrovisore andò da Bagheera a Baloo, ma la sua furia rimase. "Papà orso. Mi hai mentito!"
Baloo sentì un dolore al cuore, "Mowgli, mi dispiace. Ma Bagheera ha ragione. È la scelta migliore. Loro...sono la tua famiglia. Noi no. E ci sono anche altri motivi" borbottò le ultime parole quasi tra sé, ma Bagheera lo sentì e la sua presa sul volante si serrò mentre pensava agli 'altri motivi'.
"Non m'importa! Ti odio! Vi odio entrambi! Siete dei bugiardi!" si mise a battere i pugni sugli interni in pelle per la frustrazione.
"Mowgli..." iniziò Bagheera, "Mi dispiace. Sul serio, è così...puoi non crederci ma vorrei sinceramente poterti adottare, però -!"
"E allora perché non lo fate? Non capisco!" tirò un calcio al sedile di Bagheera e questi si contrasse.
"Perché, Mowgli, è complicato. Voglio solo ciò che è meglio per te"
"Come fate tutti quanti a sapere cosa è meglio per me?! Quello che voglio è ciò che è meglio per me!"
Bagheera capì che non stava ottenendo alcun risultato e si arrese e Baloo, tentando di stemperare la tensione, accese la radio su Tune Disney, pensando che sarebbe stato appropriato per un bambino.
"Odio Tune Disney! È per bambini!"
Baloo sobbalzò e frettolosamente cambiò sulla radio pubblica nazionale, Bagheera approvò mentre Mowgli emise un rumoroso suono di disapprovazione.
Sarebbe stato un lungo viaggio.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


 
Erano passate tre ore.
Tre ore in cui Mowgli non aveva proferito parola. Inizialmente, perché aveva tenuto il broncio, ma dopo circa quaranta minuti di chiacchiere alla radio e del noioso paesaggio rurale, si era addormentato. Gli adulti, d'altra parte, erano del tutto svegli; Bagheera vigile al volante e Baloo irrequieto, bisognoso di un bagno.
Dopo essersi agitato per quindici minuti buoni, Baloo finalmente guardò il suo ragazzo con la disperazione negli occhi e disse, "BAGGY, DEVO PISCIARE!"
Bagheera lo guardò e scoppiò a ridere, "D'accordo, Baloo. Non ti preoccupare. È da tanto che siamo in viaggio; sapevo che ne avresti avuto bisogno. C'è un'area di servizio alla prossima uscita. Puoi fare tutto lì"
Fedele alle proprie parole, Bagheera lasciò l'autostrada e parcheggiò all'area. Lanciò un'occhiata al bambino che dormiva sul posto del retro prima di uscire dalla macchina e di chiuderla, anche lui doveva andare in bagno. Se Mowgli si fosse svegliato e avesse dovuto andare in bagno a sua volta, si sarebbe fermato più avanti. Non c'era bisogno di svegliarlo nell'unico momento in cui non stava facendo discussione.
Bagheera si allontanò, non sapendo che il ragazzo si era svegliato allo starnazzamento che comunicava che la macchina era chiusa. Mowgli aprì gli occhi e si guardò intorno, prendendosi un momento per assorbire la situazione. Si mise a sedere, ricordandosi. Stavano viaggiando verso la casa della sua nuova famiglia. Non voleva andarci. Lo avevano lasciato in macchina, da solo. Lentamente, gli venne un'idea...
Mowgli sbloccò la macchina dall'interno e aprì la portiera, saltando sul suolo e sbattendo la portiera. Si guardò intorno per vedere se qualcuno lo stesso osservando prima di andarsene, correndo verso l'autostrada.
-Scapperò. Vivrò per strada o nella foresta o da qualche altra parte, non importa. Non mi serve nessuno. Devo andarmene prima che mi becchino. Farò l'autostop! L'ho visto in tv...!-
Il ragazzino rimase al lato della strada con il pollice sollevato, inconscio di quanto fosse pericolosa quella posizione, per più di un motivo.
 
 
 
Kaa teneva stretto il volante mentre guidava a dieci chilometri orari superiori al limite di velocità. Si era messo in strada poco dopo Bagheera e gli altri, ma non si sarebbe fermato finché non l'avesse fatto la macchina di fronte a sé.
Lasciò il volante per sfregarsi gli occhi rossi e li lasciò vagare verso qualcosa che aveva notato, sul lato della strada. Quello era...il ragazzino? Mowgli? Kaa batté le palpebre per capire se la visione fosse reale ma il bambino non scomparve. Non poteva essere...era troppo facile.
Si spostò poco più avanti rispetto a dove era il ragazzo e parcheggiò, presumendo che avrebbe afferrato la sua offerta. Compiaciuto, Mowgli si avvicinò alla macchina sconosciuta e aprì la portiera, salendo su.
"Beh, sssalve" gli sorrise Kaa.
Mowgli ricambiò, "Salve! Grazie per essersi fermato, signore"
L'uomo aveva un aspetto gracile e malaticcio, preoccupante, ma sembrava gentile.
"Dove sssei diretto?"
"Non so. Voglio cominciare una nuova vita"
Kaa ridacchiò. "Ssso esssattamente cosssa intendi"
"Davvero?"
"Beh, sssì. In effetti, io ssstessssso ho cominciato una 'nuova vita', recentemente"
"Com'è andata?"
"Mh?"
"Com'è andata con la sua nuova vita?"
Il sorriso di Kaa sparì, "Ah. Beh...diciamo che ssstava andando alla grande ma la mia vecchia vita mi ha recuperato"
Mowgli pensò a cosa ciò potesse significare prima di chiedere, "Come si chiama?"
"Kaa"
"Io sono Mowgli"
"Beh, Mowgli, io sssto andando a New York. Che ne dici?"
"E' da lì che vengo! Ma suppongo che potrei ripartire da lì"
"E' una grande città"
La coppia si mise a chiacchierare e andarono alla grande per circa un'ora prima che il cellulare di Kaa si mise a squillare.
"Ssscusssa Mowgli, ma potresti prendermelo?" chiese Kaa indicando il portabevande, dove il telefono stava vibrando e Mowgli lo tirò su, guardando il nome del mittente.
"E' uno che si chiama Shere Khan...?"
L'umore di Kaa cambiò visibilmente. Si tese e si accigliò. A denti serrati richiese, "Dammelo, per favore" e tese la mano.
Mowgli gli lasciò il telefono e si zittì, ascoltando la pausa della conversazione, poi un'altra quando la voce dall'altro lato aumentava di volume. Questo Shere Khan aveva una voce molto profonda e intimidatoria.
"Pronto?...Il ragazzo...sssì, lui"
Mowgli era confuso. Stavano parlando di lui?
"Non lo ssso. Devono esssersssi divisi. Sssto tornando indietro. Sssaremo lì tra circa due ore. Puoi sssossstituirmi lì. Ciao" Con ciò, attaccò e rimise il telefono dov'era.
Non sembrava così sospetto, ma Mowgli stava già pensando che avessero parlato di lui...Kaa aveva detto 'saremo lì'. Perché questo Shere Khan avrebbe dovuto attenderli entrambi...? Iniziò a pensare di essere in un brutto guaio. Perché non aveva ascoltato gli insegnamenti di prima elementare, che dicevano di non parlare con gli estranei e di non entrare nelle auto di persone che non si conoscevano? Doveva andarsene...
"Uhm...devo fare pipì"
Kaa lo guardò e si stampò in faccia un altro sorriso amichevole. "Okay. Mi fermo alla prossima area di servizio"
Effettivamente, Kaa si fermò circa quindici minuti dopo e lasciò uscire Mowgli mentre lui aspettò in macchina. Mowgli entrò nel piccolo edificio, diretto in bagno, come promesso, ma poi uscì da altre porte; quelle che conducevano ai furgoni. Pensando che il suo tentativo di autostop fosse stato infruttuoso, decise che in quell'occasione il tentativo che avrebbe dovuto fare sarebbe stato quello di intrufolarsi come un clandestino. Vide un uomo diretto a un camion e capì che se ne sarebbe andato a breve, così come capì che avrebbe potuto agire ora o mai più.
Il rimorchio aveva il disegno di un orango tango, che oscillava su una pianta rampicante e beveva una bevanda arancione. A lettere bianche e cubitali sopra la bestia, c'era scritto 'TANG'. Mowgli ricordava vagamente che esisteva una bibita zuccherata con quel nome e capì che il camion doveva esserne pieno. Più veloce che poté, si diresse verso il rimorchio, sollevò il portello il giusto che bastava a poter entrare e si guardò intorno. Era buio, ma sentiva delle scatole, quindi si accomodò su una di esse e aspettò di essere condotto alla sua nuova vita.
 
 
 
Bagheera e Baloo tornarono dal bagno e si accomodarono in macchina. Quando si voltarono per guardare Mowgli, l'orrore prese possesso di loro nello scoprire che non c'era.
"Oh, no..." Bagheera non riusciva a crederci e si schiaffeggiò sulla fronte.
"Pro...probabilmente è andato in bagno dopo di noi e l'abbiamo mancato! Vado a controllare!" Baloo tornò fuori velocemente e controllò ogni cabina del bagno, alla ricerca di piedini che avrebbero confermato la presenza di Mowgli. Non ebbe fortuna. Tornò da Bagheera. Baloo scosse il capo e si rimise in macchina. "Non ho idea di dove sia"
"Oh, Dio. È scappato. Lo so. Non voleva andare via, e ci odia. È scappato. E non glielo abbiamo lasciato fare. Dannazione, lo abbiamo lasciato in macchina da solo, era ovvio. È stata un'occasione perfetta e lui l'ha colta. Dio, potrebbe essere ovunque a quest'ora. Potrebbe essere stato investito! Potrebbe essere stato rapito! Potrebbe -!"
Baloo interruppe il suo incoerente e frenetico fiume di parole.
"Quel che è stato, è stato. Smettila di avercela con te stessa e incomincia a pensare oltre. Dobbiamo trovarlo. Come?"
Bagheera rimase in silenzio, lasciando che il proprio respiro e il battito si calmassero un po'. "Dobbiamo denunciare la sua scomparsa. Chiamiamo la polizia"
"Bravo, Baggy" Baloo lo baciò sulla fronte e Bagheera tirò fuori il cellulare, componendo il 911.
"Salve. Vorrei riferire un'emergenza. Sono un assistente sociale e stavo accompagnando un bambino dalla sua nuova famiglia, ci siamo fermati a un'area di servizio e ora lui è sparito. Abbiamo cercato ovunque, non ho idea di dove sia. Non voleva andare da questa nuova famiglia, penso che sia scappato. Okay. Okay. Sì. Mi chiamo Bagheera Cabot. Sì. Grazie. Grazie mille" e riattaccò.
 
"Allora, cosa facciamo?"
"Dicono che faranno attenzione se ci sono chiamate che lo riguardano e che se vogliamo possiamo andare al commissariato per fornire maggiori informazioni e, se lo trovano, lo porteranno lì. Oh, Baloo" afflitto, Bagheera si prese il volto fra le mani.
 
 
 
Luigi era seduto al volante di un autoarticolato e stava per partire, facendo manovra per uscire dal parcheggio dell'area di servizio per tornare in autostrada, quando udì un rumoroso stridio metallico. Era il suo camion? Sollevò appena il berretto e si grattò la fronte, perplesso. Visto che era meglio prevenire che curare, uscì per dare un'occhiata.
Di sicuro, il portello non era completamente chiuso. Poteva chiuderla così da non far cadere la merce per strada...ma c'era qualcosa di strano. Come poteva essersi aperto da solo? Qualcuno lo stava prendendo in giro? O peggio...c'era qualcuno lì dentro...?
Respirando profondamente, pregando che chiunque ci fosse non avesse un'arma, Luigi afferrò la maniglia e aprì il portello. In effetti c'era qualcuno, ma con sollievo constatò che era solo un bambino sui dieci anni.
"Ragazzino...che stai facendo?"
Il bambino lo fissò. "N...niente. Cioè. Mi dispiace. Per essermi nascosto nel suo camion, ma devo andarmene e...il mio ultimo accompagnatore non era così degno di fiducia"
Luigi sollevò un sopracciglio. "Uh...okay. Come sei arrivato qui? La tua famiglia è in quest'area?"
"No"
"D'accordo. Uhm...coraggio. Esci da lì"
Riluttante, il bambino abbandonò il suo trono di scatole e seguì Luigi. Questi aprì la portiera del sedile del passeggero e indicò di salire. Il bambino era esitante, ma obbedì. Luigi tornò al posto di guida e non disse nulla, lasciò il parcheggio e tornò in strada, insieme alla sua musica jazz preferita.
Dopo tre canzoni non disturbate dalla conversazione, Mowgli si ritrovò eroso dalla curiosità.
"Uhm...dove mi sta portando?"
"Al commissariato"
Gli occhi del ragazzino diventarono enormi. "Mi dispiace! So che non avrei dovuto nascondermi nel suo camion, ma...! La prego, la prego, non mi denunci! Mi manderanno in riformatorio!"
Luigi osservò lui e il suo attacco di panico prima di scoppiare a ridere, "Non preoccuparti, ragazzo. Non ho intenzione di farti arrestare"
"Allora...perché...?"
"Ti ci porto perché sono sicuro che qualcuno ti sta cercando, e probabilmente sarà andato là"
Mowgli pensò a Kaa e rabbrividì, poi pensò a Bagheera e Baloo. Forse se c'era qualcuno che lo stava cercando, si trattava di loro due.
-Un momento. Davvero l'ho pensato? Sono dei bugiardi! Non mi vogliono! Ma...non erano inquietanti come Kaa...-
Il silenzio proseguì mentre Mowgli era in lotta con se stesso e Luigi ballava al ritmo del suo album preferito, The Wildest!, di Louis Prima. 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


 
Il furgoncino dovette giungere sul retro del parcheggio del commissariato, dove c'erano le automobili della polizia. Luigi sperava che, nonostante non fosse consentito, gli agenti avrebbero compreso quando avrebbe spiegato che doveva lasciare lì il ragazzo e non sarebbe rimasto a lungo.
Uscì dal veicolo e aspettò che lo facesse anche il ragazzino, volendosi prima assicurare che non avrebbe tentato di scappare. Mowgli aprì la porta del commissariato, visibilmente teso e con gli occhi che guizzavano sui visi sconosciuti dei poliziotti. Deglutì mentre Luigi si schiariva la voce e disse, "Con chi posso parlare per un bambino scappato di casa?"
L'agente puntò verso l'ufficio in fondo e Mowgli sentì ancora di più gli sguardi su di sé. Si sfregò la nuca goffamente e seguì Luigi. Questi bussò al vetro della porta e la aprì quando una voce disse, "Avanti".
Dentro l'ufficio c'era un uomo stempiato sui cinquant'anni, con il volto aggrottato e un'espressione stanca negli occhi, i baffi che si increspavano quando sospirava. L'uomo era seduto su un'ampia poltrona, e sulla scrivania c'era una targhetta che diceva 'Commissario Hathi'. Accanto a lui, su un'altra poltrona, c'era un bambino dall'aria vivace, con capelli biondi e sporchi. Doveva avere sette anni.
"Mi scusi, signore. Sono un camionista, ed ero diretto a sud per consegnare della merce quando ho sentito qualcosa nel rimorchio. Quando sono andato a controllare, ho trovato questo ragazzino" spinse Mowgli in avanti. "E' meglio che io vada, ma ho pensato di lasciare lui in un posto sicuro"
Gli occhi di Mowgli non si staccarono mai dal pavimento mentre sentiva che l'uomo lo fissava.
"Ehm. Sì. Sì, ci prenderemo cura del ragazzo e troveremo la sua famiglia. Grazie. Vada pure"
Luigi annuì e sollevò il cappello all'uomo, scompigliando i capelli di Mowgli prima di andarsene.
"Allora, figliolo. Qual è la tua storia? Sei scappato da casa?" la voce del commissario era profonda e intimidiva Mowgli. Il ragazzo era agitato, torceva la maglietta con le mani. Non disse nulla.
"D'accordo. Beh. Io..." Hathi borbottò qualcosa di incomprensibile e guardò il ragazzo accanto a sé. "Io, uh. Devo andare in bagno. Rimanete qui"
Hathi si alzò e lasciò il figlio sorridente e il ragazzino scappato di casa e accigliato. L'ufficio rimase in silenzio per meno di un minuto prima che il bambino più giovane parlasse. "Beh, ciao!"
"...ciao" sussurrò Mowgli.
"Come ti chiami?"
"Mowgli" replicò, finalmente sollevando lo sguardo.
"Io mi chiamo Junior! Beh, Hathi Junior, ma mio padre è Hathi, io sono solo Junior"
Mowgli annuì.
Il minuto bambino faceva andare avanti e indietro le gambe, incapace di rimanere fermo, "Allora, perché sei qui? Perché quel tizio ti ha trovato nel suo camion?"
"Sono scappato"
Gli occhi di Junior si spalancarono e lanciò un'espressione incredula, quella che solo un bambino poteva avere, "Non ci credo! Davvero?!"
"Mhm"
"Beh, perché? Per via dei tuoi genitori?"
"Non ho i genitori"
Hathi Junior era confuso, "Allora da chi sei scappato?"
Mowgli scosse il capo. Proprio allora si aprì la porta, e la voce di Hathi Senior tuonò all'interno. "Figliolo? Posso parlarti un minuto?"
"Certo, papà!" Junior balzò giù dalla poltrona e uscì. Hathi chiuse la porta, lasciando Mowgli in ufficio da solo.
Sicuro che Mowgli non avrebbe potuto sentirlo, Hathi chiese "Figliolo, ti ha detto niente?"
"Si chiama Mowgli! Ha detto che è scappato! Ma non ha i genitori! Da chi si scappa se non si hanno i genitori?"
Hathi sospirò profondamente e i suoi baffi si arruffarono. Ignorando la domanda del figlio, chiese se ci fossero altre informazioni.
"No!"
"Grazie, figliolo"
I due tornarono in ufficio. Hathi aveva notato che Mowgli stava ancora in piedi, non si era mosso.
"Ehm...Mowgli, giusto? Puoi accomodarti" indicò una sedia accanto alla porta. Mowgli obbedì.
 
 
 
Kaa rimase in macchina per quarantacinque minuti prima di rendersi conto che qualcosa non andava. A meno che il ragazzino non fosse morto di dissenteria, sembrava che fosse scappato. Kaa si strofinò le tempie per tentare di alleviare la pressione. Con uno sbuffo, uscì dalla macchina e andò in bagno. Non trovando il ragazzo, iniziò a impanicarsi. Gemendo per la frustrazione, tirò un debole calcio a un distributore automatico mentre tornava all'auto. Si accomodò al volante e guardò il telefono. Compose il numero di Khan, trattenendo il fiato.
"Che c'è?"
"Il ragazzo. Non...c'è" disse più piano che poteva.
"COSA?!" gridò Khan. Kaa sussultò.
"Ha detto che doveva andare in bagno. Ho dovuto fermarmi. È ssscappato. Non ho idea di dove sssia"
-Per favore, non farmi male- aggiunse nella sua testa.
Khan sospirò intensamente. "Perfetto. Ora devo scoprire dove possa essere. A che stazione sei?"
Kaa glielo comunicò e Khan controllò online quale fosse il commissariato più vicino.
"E' solo una supposizione. Ma, quando il ragazzino è scappato da Bagheera, probabilmente lui ha chiamato la polizia. Il ragazzino potrebbe essere in commissariato. Si reincontreranno. Dobbiamo prenderli prima che si rivedano, e alla larga dagli sbirri"
Kaa confermò di aver capito.
"Il tuo compito – e non fare casini questa volta!- è andare al commissariato più vicino e accamparti lì fuori. Aspetta e vedi se escono con il ragazzino. Se succede qualcosa, chiamami"
E con ciò, Khan riattaccò. Kaa rabbrividì. Si sentiva male all'idea di tradire Bagheera in quel modo. Soprattutto perché lo aveva aiutato tanto. Ma non aveva molta scelta. Tra la paura e la droga, non poteva non obbedire a Khan. Era troppo rischioso. Con un altro sospiro, ruotò la chiave nella fessura di accensione e partì per seguire le direttive di Khan.
 
 
 
Bagheera ansimava mentre si precipitava attraverso le porte del commissariato. "Mi scusi! Sono qui perché ho denunciato la scomparsa di un bambino al telefono e mi avete detto di venire qui!"
Baloo comparve poco dopo, sbuffando e ansimando.
Un agente raggiunse i due e li salutò prima di informarli, "Beh, siete fortunati. Sembra che sia stato lasciato qui un bambino scappato. Forse è quello che cercate"
Baloo ridacchiò per il sollievo e Bagheera sorrise, sfregandosi gli occhi umidi per cancellare la paura che non era ancora svanita.
"Oh, splendido!"
"Come si chiama il bambino e può dare una descrizione, per favore?"
"Si chiama Mowgli. Ha dieci anni. Indiano. Capelli neri tagliati in una sorta di caschetto...?"
L'agente sorrise e disse, "Dovrebbe essere lui"
"Oh, grazie al cielo" Bagheera tremava per la gioia.
Dopo aver chiarito la natura della sua relazione con Mowgli e fornito le prove della sua professione e del fatto che Mowgli fosse suo cliente, Bagheera e Baloo furono guidati nell'ufficio del commissario. L'agente che li aveva aiutati aprì la porta e consentì loro di entrare. Hathi annuì e Mowgli lentamente si voltò, notandoli.
Prima di poter reagire, Bagheera lo aveva sollevato e stretto in un abbraccio. "Oh, Mowgli, eravamo spaventati a morte. Stai bene? Che è successo?"
Mowgli era completamente sconvolto dalla dimostrazione di affetto di Bagheera. Pensava che solo Baloo tenesse a lui. Mentre ci pensava, Baloo si allungò e scompigliò i capelli di Mowgli, sorridendogli.
-Perché li ho lasciati? Mi sento così al sicuro con loro...-
"Allora? Mowgli? Che è successo?" Bagheera guardò Mowgli negli occhi.
Il ragazzo scrollò le spalle, "Beh...mi sono svegliato e sono scappato..." distolse lo sguardo, vergognandosi. "Uhm, e ho fatto l'autostop..."
Bagheera trattenne il fiato, chiaramente nervoso all'idea.
"E un tizio si è fermato e mi ha fatto salire, sembrava gentile e abbiamo viaggiato per un po', ma qualcuno lo ha chiamato e sembrava che stesse parlando di me e poi lui si è innervosito per il resto del viaggio, quindi ho detto di dover andare in bagno, lui si è fermato a un'area di servizio e io sono scappato sul retro dove c'erano i camion, sono entrato in un furgone e l'autista mi ha trovato e portato qui, e questo è quanto" Mowgli batté le palpebre, avendo raccontato la storia in un'unica veloce frase così come sono bravi a fare i bambini.
"Un uomo ti ha preso e sembrava che parlasse di te al telefono?"
"Sì, come se il tizio dall'altra parte sapesse già chi io fossi. È stato strano"
"Ti ha detto il suo nome?"
"Kaa. E il tipo dall'altra parte era...Shere Khan, o qualcosa del genere?"
Gli occhi di Bagheera si allargarono e lui impallidì. Strinse maggiormente Mowgli, desiderando di non aver trascinato un bambino innocente in mezzo a quel caos.
Baloo intervenne e accarezzò la schiena di Bagheera, "Suppongo che tu abbia indovinato, Baggy"
"Vorrei...vorrei avere torto" Bagheera si morse il labbro per impedirsi di piangere. "E Kaa...non posso crederci...ho pensato davvero che fosse cambiato. Avevamo fatto così tanti progressi...eravamo praticamente amici e io...mi sono fidato e l'ho lasciato entrare nella mia vita, e guarda cosa sarebbe potuto succedere"
Proprio allora, qualcuno si schiarì a lungo la gola. "Ehm. Scusatemi" la voce cupa di Hathi cominciò, "Che sta succedendo qui? Mi pare di capire che lei sia il custode del bambino, ma qual è il problema?"
Bagheera mise giù Mowgli ma lasciò la mano sulla sua spalla. Era ancora scosso e aveva bisogno di quel contatto per sapere che Mowgli fosse lì, al sicuro.
"L'uomo al telefono. È un evaso. Ho avuto una relazione con lui"
La mascella di Mowgli si aprì e fissò l'assistente sociale con occhi colmi di meraviglia.
"Io sono la ragione per cui lui è stato incarcerato. Deve essersi voluto vendicare. Deve aver sentito di Mowgli attraverso uno dei miei assistiti, Kaa, l'uomo che lo ha preso in macchina"
Mowgli si accigliò, tentando di ricomporre il puzzle.
"Come si chiamava l'evaso?" Hathi si spostò al computer per fare una ricerca.
"Shere Khan".
 
 
 
Kaa parcheggiò ad alcuni isolati di distanza dal commissariato. Sollevò il bavero della maglietta e affondò maggiormente nel sedile per tentare di rendersi meno riconoscibile. Fissò le porte, quasi senza battere le palpebre. Osservando e aspettando la sua preda.
Sembrava che fosse passata un'ora, invece erano solo quindici minuti, ma alla fine, due uomini e un bambino uscirono. Non riuscì a vedere le loro facce, ma dai capelli e dalla conformazione dei corpi, oltre che dal colpo di fortuna, era abbastanza sicuro che fossero loro.
Rapidamente se ne andò, per evitare di essere visto, e intanto chiamò Khan.
 
 
 
Il trio tornò in macchina, pronto a continuare il viaggio dopo la frenetica avventura.
"Mowgli" sorrise Bagheera, "Scegli il canale radio che preferisci"
Mowgli lo fissò per un istante prima di fare una domanda invece di rispondere, "Come conoscete quei tizi?"
Bagheera sorrise cortesemente, tentando di celare il disagio che stava sentendo. Baloo gli prese la mano e lui accettò. "Quali tizi?"
"Quello che mi ha preso e quello con cui stava al telefono"
Il sorriso di Bagheera sparì velocemente. "Beh. L'uomo che era al telefono e io eravamo molto...vicini. Poi un giorno, lui mi fece molto male. Se non fosse stato per Baloo," guardò il fidanzato con occhi umidi, "mi avrebbe fatto ancora più male. Forse non sarei qui"
Baloo gli strinse la mano.
"E l'altro?"
"E' amico di quello al telefono. Quello che lo ha chiamato andò in prigione diversi anni fa. Quello che guidava è stato mio cliente e pensavo fosse cambiato, ma a quanto pare non è così"
Mowgli si spostò, "Sembrava gentile. Un po' inquietante. Almeno all'inizio. Finché non ha ricevuto la chiamata"
Bagheera sorrise tristemente, "E' una brava persona. Solo che...si perde facilmente. E a volte finisce con il fare cose molto brutte"
"Quindi...come sapevano di me?"
"Bella domanda. Non ne ho davvero idea. Ma penso che ti stiano dietro perché vogliono colpire me"
"Perché avere me dovrebbe colpire te?"
"Mowgli, sei un bambino molto speciale. Tengo molto a te. Voglio solo ciò che è meglio per te. Se qualcosa dovesse succederti, sarei sconvolto"
Mowgli arrossì e guardò fuori dal finestrino. Ridacchiando, Bagheera fece partire il motore e tornarono in strada.
Non erano in autostrada da molto prima che Mowgli parlasse, "Uhm...mi sento strano a dirlo, visto che ho finto prima, ma devo andare in bagno"
Bagheera e Baloo si guardarono, un po' diffidenti.
"Ci fermeremo alla prossima area"
Così, Bagheera deviò e parcheggiò.
"Andiamo anche noi" disse Bagheera. Tutti e tre uscirono dall'auto e si diressero in bagno, inconsapevoli di essere osservati.
 
 
 
Khan era nella sua auto, parcheggiata. Gli occhiali da sole addosso. Osservando, guardando le auto che entravano nel parcheggio. Era improbabile, ma era tutto ciò che aveva. Il ragazzino era scappato da Kaa con la scusa di dover usare il bagno. Probabilmente non ci era andato davvero. A meno che non ci fosse andato in commissariato, presto al bambino sarebbe servita una sosta per il bagno. Se ne era reso conto subito e aveva scelto la prima area di servizio dopo il commissariato. Con un po' di fortuna, tuta quell'attesa non sarebbe stata vana.
Alla fine, riconobbe un passeggero. -Quel fottuto orso-. Ringhiò mentre osservava il suo ex, il suo nuovo ragazzo, e il bambino che entravano nell'edificio. Dopo qualche minuto, uscì dalla macchina e li seguì.
Dopo essere entrato nel bagno, immediatamente chiuse la porta e svoltò l'angolo fino a dove stavano le cabine e gli orinatoi. Bagheera si stava lavando le mani e canticchiava tranquillamente. Baloo e il bambino dovevano essere nelle cabine perché non li vide da nessuna parte. Mentre Bagheera teneva la testa bassa, guardandosi le mani insaponate, Khan comparve dietro di lui. Bagheera non sollevò lo sguardo. Non lo sollevò finché non avverti gli occhi di qualcuno fissi sulla schiena. Poi guardò lo specchio e vide il suo peggiore incubo che tornava con un sorriso a trentadue denti.
"Da quanto tempo"
Bagheera perse la capacità di emettere suono. Non riusciva a gridare. Era troppo spaventato. Troppo preoccupato a rivivere quello che era successo l'ultima volta in cui quell'uomo gli era stato vicino. Iniziò a iperventilare e Khan ridacchiò, avvolgendogli un braccio intorno e puntando la lama del coltellino sulla gola dell'ex amante.
Bagheera deglutì e il suo viso iniziò ad essere rigato dalle lacrime. Chiuse gli occhi, tentando di fingere che non stesse succedendo, ma mentre li serrava riusciva solo a vedere gli eventi così simili a quelli di diversi anni prima.
Bagheera venne destato dai suoi ricordi con il rumore dello scarico e Mowgli uscì dalla cabina. Khan si voltò insieme a Bagheera. Mowgli fece un passo indietro, inorridito.
"Cosa?! Cosa stai - ?! Chi sei tu?"
"Sono Shere Khan, caro ragazzo"
Mowgli fece un altro passo indietro.
"Hai paura, ragazzo?"
Senza buonsenso, Mowgli ribatté, "Certo che no! Perché dovrei aver paura di te!?"
"Perché la vita di Bagheera è nelle mie mani" Khan premette il coltello nella pelle di Bagheera, facendo uscire sangue. Bagheera sussultò. Khan rise e gli leccò l'orecchio prima di commentare, "Vedo che l'ultima volta ha lasciato un segno" ammirò la cicatrice sul suo collo, "Ora. Dov'è quel vecchio stupido orso?"
Bagheera iniziò a piangere più forte, terrorizzato all'idea che Baloo potesse rimanere ucciso e sarebbe stata tutta colpa sua per aver ricambiato i suoi sentimenti e averlo coinvolto nella situazione.
"Proprio qui, Kenny" Baloo uscì dalla sua cabina con un'espressione furiosa.
Khan sorrise ancora di più, se possibile, e fissò Baloo. "Ho sentito che voi due state insieme ora"
"Giusto"
Khan lo fulminò, "Gli ho sempre detto che gli andavi dietro, ma non mi ascoltava. Ma vedi, mi hai fatto arrabbiare, Baloo. Hai toccato ciò che è mio" per dimostrare la sua possessività su Bagheera, lo accarezzò davanti sensualmente. Prima di poter dire altro, le ginocchia gli cedettero, e mollò Bagheera per la sorpresa. Si voltò e vide Mowgli, che era stato la causa di tutto ciò, dietro di lui gli aveva colpito la parte posteriore delle ginocchia.
"Perché, tu..." ringhiò e fece per afferrare Mowgli, allungando un braccio e colpendo l'aria minacciosamente con l'altro. Mowgli evitò le sue mani e a malapena fu toccato quando Baloo trattenne Khan con le sue forti braccia.
Khan si agitò e si mise a calciare mentre Bagheera gridava, "Mowgli! Scappa! Chiama la polizia!"
Mowgli annuì e fuggì, aprendo la porta e correndo verso la prima persona che potesse trovare per chiederle in prestito il telefono. Proprio mentre Bagheera si stava ricomponendo, Khan andò in vantaggio su Baloo. Gridando, "Ti ucciderò per questo!", Khan si voltò e spinse Baloo a terra, mettendosi a pugnalarlo. Lo colpì al petto, preparò la lama ad agire di nuovo, quando Bagheera lo afferrò per la maglietta e lo fece girare, spruzzandogli negli occhi con una boccetta di spray al peperoncino che teneva attaccato al portachiavi. Khan inciampò all'indietro e gridò, sfregandosi gli occhi. Bagheera era livido. Prese Khan dal colletto e fece l'unica cosa a cui riuscì a pensare per sopraffare l'uomo prima che arrivasse la polizia. Sbatté la sua testa contro la parete. Khan, probabilmente con una commozione cerebrale, perse i sensi e cadde di botto. Bagheera calciò via il coltello. Sicuro che Khan fosse KO, Bagheera corse da Baloo.
"Baloo! Baloo, stai bene?"
Baloo tossì e raspò, "Starò bene". Tentò di ridere ma tossì di nuovo. Bagheera guardò la ferita e andò in panico.
"Smettila di parlare. Hai un polmone forato" scoppiò a piangere, "Oh, Baloo. Ti amo così tanto. Ti prego, resisti"
"Te l'ho detto, sto bene" lo zittì Baloo. Dopo, sentirono le sirene della polizia e quelle dell'ambulanza. In meno di cinque minuti, quattro poliziotti erano entrati, insieme ai medici.
I medici diedero a Bagheera e Mowgli delle coperte termiche e chiesero a Bagheera cos'era successo a Khan e Baloo. Bagheera spiegò della coltellata e dello spray al peperoncino/trauma cranico e che lui sospettava si trattasse da una parte di un polmone perforato, dall'altra di una commozione cerebrale. La squadra di medici annuì e con attenzione spostò i due feriti sulle barelle.
Uno dei poliziotti, la cui targhetta portava il nome di 'Buzzie', andò verso Khan privo di sensi e gli spostò le braccia, ammanettandogli i polsi, poi fece lo stesso con le caviglie. Grugnì qualcosa sul non potergli ammanettare le mani dietro la schiena perché i medici non gli avrebbero consentito di muovere così superficialmente qualcuno con la testa o il collo possibilmente feriti.
Un altro poliziotto, 'Flaps', parlava con Mowgli per ascoltare il suo punto di vista. Freneticamente, prese nota per il verbale.
Il poliziotto di nome 'Ziggy' parlò con Bagheera, che incluse il dettaglio della fuga di Mowgli.
Quando Bagheera disse il suo nome, l'agente 'Dizzy' intervenne ad alta voce, "Ehi! Tu eri nel file di Khan. Quello che ha tentato di..." rendendosi conto che continuare sarebbe stato privo di tatto, continuò, "Ti odiava così tanto? È evaso soltanto per metterti ancora di più nei casini?"
Bagheera si strinse intorno la coperta e scrollò le spalle, "A quanto pare".
"Beh, non preoccuparti. Dopo l'evasione, sarà sbattuto in prigione di massima sicurezza. E dopo il suo tentato omicido, ci rimarrà per ancora più tempo"
Il labbro di Bagheera tremò a 'tentato omicidio' e all'impicazione che Baloo potesse non sopravvivere. Ziggy, notandolo, aggiunse rapidamente, "Non preoccuparti! I nostri medici sono grandiosi. Il signor Harris starà bene"
Bagheera annuì solennemente e pregò che avesse ragione.
 
 
 
Una settimana più tardi, Bagheera stava consentendo con riluttanza a Baloo di unirsi al secondo -o terzo?- tentativo di portare Mowgli alla sua famiglia d'origine. Baloo aveva effettivamente avuto un polmone perforato, ma per fortuna al suo caso fu riservata l'emergenza abbastanza in fretta da salvarsi, doveva solo prendere anti-dolorifici e antibiotici durante la convalescenza.
Tutte le affermazioni alla polizia furono usate come prova da aggiungere alla sentenza di Khan mentre era rinchiuso in una prigione di massima sicurezza.
Anche Kaa era stato beccato e stava ricevendo un tempo minore di carcerazione per aver cooperato con la polizia e aver rivelato tutto. La polizia disse che era raro vedere un criminale esprimere tanta preoccupazione per le vittime di un suo reato, ed era così gentile e dispiaciuto, mortificato.
Comunque, i tre finalmente arrivarono in Virginia. Bagheera si scusò in abbondanza con Messua e lei fu molto comprensivae visibilmente agitata mentre guardava le copiose bende che gli coprivano la ferita sul collo.
In onore del ritorno di Mowgli, Messua e il marito avevano riunito la famiglia Reitherman. Immediatamente, Mowgli passò dal non avere famiglia ad avere più familiare di quanto riuscisse a contarne. Il ragazzo era un po' sopraffatto, però, mentre tutti quegli adulti si ammassavano intorno a lui dicendo cose tipo, "Assomigli così tanto a tua madre", e, "E' fantastico conoscerti". Mowgli si aggrappò apprensivamente a Baloo.
Finché una ragazzina della sua età non passò li vicino. Si diresse alla zuppiera contenente punch e se ne servì un po', rimanendo lì a sorseggiarlo e a fissare Mowgli. Questi era completamente catturato dalla sua presenza.
"Zia?"
"Sì, caro?" Mowgli guardò Mowgli, interrompendo la conversazione con Bagheera.
"Chi è quella ragazza?"
"Oh tesoro, è Shanti. È la nipote di mio marito. Non è una Reitherman, ma è venuta a farci visita, ed è stata la benvenuta alla festa"
"Quindi...non sono suo parente?"
"No, tesoro" Messua sorrise apertamente, comprendendo le sue ragioni.
Proprio allora, Shanti perse la presa del bicchiere e lasciò che il drink cadesse a terra. Lo guardò, con aria sorpresa e insicura su cosa fare.
Mowgli si affrettò a prendere un nuovo bicchiere, lo riempì e glielo offrì. Lei lo accettò e gli sorrise e lui arrossì, completamente preso da lei.
"L'ha fatto apposta" Baloo era aspro perché il ragazzo che era rimasto così attaccato a lui, in pochi secondi era corso da una ragazza.
"Certo che l'ha fatto" dissero Messua e Bagheera all'unisono, sorridendo a Baloo. Questi borbottò e Bagheera gli mise un braccio intorno, strofinandosi contro di lui. I due rimasero lì per un po' prima di ritenere che fosse tempo di andare. Salutarono Mowgli. Molti abbracci e indirizzi e-mail e numeri di telefono furono scambiati prima che tornassero alla macchina.
"Penso che Mowgli starà bene" sorrise Bagheera affettuosamente. "Però lo ammetto, mi mancherà"
"Lo dici a me" Baloo si sfregò la nuca, imbarazzato su come affrontare i propri sentimenti di solitudine senza il bambino. Improvvisamente si ricordò qualcosa. "Oh, Bagheera"
"Sì?" gli sorrise l'altro.
Baloo tirò fuori dalla tasca una scatolina di velluto nero e si mise su un ginocchio.
"Bagheera...tu non l'hai mai chiesto, quindi ho pensato di farlo io" aprì la scatolina e rivelò un semplice anello in oro bianco, "Vuoi sposarmi?"
Bagheera era senza parole. -Così all'improvviso. E ha scelto questo posto fra tutti? Oh, ma chi se ne importa?-
"Certo!" Bagheera gli saltò addosso, avvolgendogli le braccia intorno al collo e baciandolo. "E, Baloo?"
"Mmh?" Baloo chiese tra i baci.
"Magari...potremmo anche adottare"
Gli occhi mezzi chiusi di Baloo si aprirono del tutto e con entusiasmo chiese, "Dici davvero?!"
"Sì, Baloo. Dico davvero"
Alla fine, la coppia di neo fidanzati entrò in macchina e imboccò la strada verso New York. Ma prima, era solo tempo di stare l'uno fra le braccia dell'altro, felici.
 
 
Grazie a chiunque abbia letto e a yuki28 per aver commentato!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3466871