Gli occhi del male

di Maddypoison
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 0.1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 1.02 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 0.1 ***


Seduta alla scrivania continuava a disegnare senza sosta,come se qualcosa o qualcuno le impedisse di fermarsi
-Tesoro tutto bene?-era sua madre la guardava poggiata contro lo stipite della porta-Astrid cosa ti prende?-la ragazza continuava a disegnare senza degnare di uno sguardo la madre,la donna le si avvicinò e cercò di vedere cosa stesse disegnando di tanto importante da ignorarla, spalancò gli occhi e corse fuori la stanza sbattendo la porta e portandosi le mani sulla bocca per reprimere un urlo,scese al piano inferiore e corse dal marito che era intento a guardare una partita di calcio alla tv-Astrid- sussurrò
L' uomo si alzò di scatto e corse la piano di sopra,aprì la porta con foga e vide la figlia seduta alla quella stamaledetta scrivania intenta a disegnare,lentamente le si avvicinò e le tolse il foglio da sotto gli occhi,ma la ragazza continuò a disegnare scarabbocchiando la scrivani,guardò quello che sua figlia aveva creato e un brivido lo percorse dai piedi fino alla punta dei capelli
-Astrid-le diede una leggera spinta,ma niente lei continuò a disegnare-Astrid cazzo-ringhiò,spostò la sedia e la ragazza continuò a disegnare,ma questa volta sulle sue gambe,graffiandole e ferendole,l`uomo le tolse la penna dalle mani  e prese la figlia in braccio,la portò in bagno,la mise nella vasca da bagno ed aprì l`acqua fredda.
Astridi si riprese con un urlo di puro terrore,guardò il padre,l`uomo si era chinato accanto a lei e la guardava negli occhi,la ragazza era spaventata,non capiva,le facevano male le gambe,se le guardo`e strabuzzò gli occhi,il sangue colava copioso sulla bianca porcellana della vasca da bagno decorandola.
Cosa diavolo era successo?
-Vuoi andare in ospedale?-le chiese premuroso il padre,la ragazza fece cenno di si ed uscì dalla vasca,entrò nella sua stanza ed iniziò a scarabbocchiare il muro con il suo stesso sangue,si ferì ancora di più le gambe.
L`uomo entrò di corsa nella stanza della figlia e l`abbracciò,iniziô ad urlare ed infine svenne a terra con un tonfo sordo.
Da quel giorno non si riprese mai...
Già perché la povera quindicenne morì...
Come?
Nessuno lo sa...
Nessuno indaga,nessuno vuole sapere.





Ciao a tutti
Questa é solo una piccola introduzione e dato che é molto corta aggiungerò subito il primo capitolo
Fatemi sapere cosa ne pensate 
Ciaoooo

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Nuova città,la mia gioia é paragonabile a quella di un gatto a cui schiacciano la coda,mi madre sorride come una bambina,ha uno scatolone tra le mani ed é intenta a soffiare via una ciocca di capelli dal suo viso,io invece ho una faccia da funerale che faebbe invidia persino a Mercoledì Adams.
-Dai Piccola aiutami-dice mia madre continuando a sorridere,sbuffò e prendo uno scatolone dalla macchina,ma prima leggo cosa c`é scritto sopra,non voglio farmi venire la scoliosi,appena leggo vestiti prendo lo scatolone che per poco non mi cade dalle mani per quanto é pesante
-Ma cosa diavolo ci hai messo qui dentro?-dico poggiando la scatola sul tavolo,mia madre prende un taglierino e rompe lo scotch con facilità
-I miei libri-dice sorridendo,mi mordo la lingua e la guardo in cagneso,indico la scritta
-V-E-S-T-I-T-I- dico scandendo bene ogni lettera,sorride
-Ho scritto vestiti su tutti gli scatoloni-dice soddisfatta,spalanco gli occhi e sbatto le mani sulle mie gambe in segno di resa-Ehy non fare così tutte le volte che ci trasferiamo io mi faccio un c-la zittisco
-Lasciamo stare-dico per poi uscire da casa,mi avvicino alla macchina e vedo un ragazzo un pò troppo  curioso guardare al su interno,mi schiarisco la voce e il poverino si spaventa a tal punto da sbattere la testa contro il bagagliaio,non riesco a trattenere una risata-Male?-dico guardandolo,fa cenno di si,sorriso-Ti sta bene così la prossima volta ti fai i cavoli tuoi-dico prendendo un altro scatolone che probabilmente pesa un quintale,con la fortuna che ho di sicuro ho preso quello contenente gli arnesi da cucina di mio padre oppure quello con i miei trofei,guardo il ragazzo-Hai intenzione di guardare tutto il giorno dentro la nostra auto?-dico acida,fa cenno di no e mi toglie lo scatolone dalle mani-Ehy-urlo,ma lo vedo entrare in casa,sento mia madre urlare e poi chiamarmi
-Raven-vido il ragazzo uscire di corsa da casa e scappare via
-Che tizio stano-sussurro,per poi prendere un altro scatolone ed entrare in casa.
Finalmente avevamo finito di portare dentro tutti gli scatoloni,ci sedemmo a terra distrutte
-La prossima volta chiamo un agenzia-dice mia madre guardando il soffitto
-Lo dici sempre-dico sorridendo e chiudendo gli occhi,sono stanca morta e in più vorrei farmi una doccia
-Che ne pensi se andiamo a mangiare una pizza?-mi chiede mia madre mettendosi su un fianco e spostando i suoi occhi color argento su di me
-Non potevi avere idea migliore-dico puntando i miei occhi color mare nei suoi-Ma prima vado a farmi una doccia-dico alzandomi e diriggendomi verso gli scatoloni sparsi per tutta la casa,trovo quasi subito quello contenete i miei vestiti,salgo al piano di sopra e mi vado a chiudere in bagno,guardo la vasca-Quanto vorrei farmi un bagno caldo-sussurro spogliandomi e lanciando i vestiti in giro,mi infilai nella vasca e mi feci la doccia,cercando di non bagnarmi i capelli,finito di fare la doccia mi asciugai e mi vestii,mia madre era ancora al piano di sotto,la sentivo canticchiare e ogni tanto dire qualche parolaccia per il casino che c`era in casa-Mamma vedo un secondo com`é la mia stanza?-urlo per poi entrare.
Appena entro nella stanza un odere pungente mi colpisce come un pugno allo stomaco facendomi venire la nausea,esco subito dalla stanza
-Mamma-urlo-Mamma puoi venire nella mia stanza per favore-dico affacciandomi per le scale,la vedo sbuffare e venire verso di me
-Cosa c`é che non va adesso?-dice roteando gli occhi
-La mia stanza puzza di morto ecco cosa non va-dico stizzita
-Si come no-dice per poi entrare nella stanza,la vedo uscire con una mano sullo stomaco e una sulla bocca
-Allora?-dico soddisfatta
-Madonna che puzza forse ci sarà un topo morto-spalanco gli occhi e prendo coraggio,rientro nella stanza cercando di respirare il meno possibile,accendo la luce e vede un orrenda carta da parati,mia madre mi segue e le nostre facce hanno entrambe un espressione schifata,ma non parliamo,vedo unn pezzetto di carta staccarsi e vado subito a strappare la restante,spalanco gli occhi
-Mamma ti prego dimmi che questo non é sangue-sussurro,si avvicina a me e spalanca gli occhi,mi prende per un braccio mi porta fuori dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle-Mamma-dico guardandola,é spaventata ma non capisco da cosa
-Andiamo a mangiare-dice cambiando discorso.
Entrammo in un piccolo ristorantino dallo stile rustico e subito mi sento abbracciare da un aria calda e familiare,come se già fossi stata in quel posto,cosa impossibile dato che non avevo mai messo piedo in questa città,ci sedemmo ed ordinammo due pizze,la seratà andò benissimo,mia madre era veramnete felice di passare del tempo con me e io ero felice di passare del tempo con lei.



Ciao bella gente
Questo é il primo capitolo
scusate se non é molto lungo ma dai prossimi capitolo prometto che saranno più lunghi
Non voglio allungarmi troppo
Quindi fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione che sia positiva negativa o neutra non importa é importantee il parere di tutti
Ciaooo alla prossima

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Capitolo 3
*** Capitolo 1.02 ***


La colazione imbandiva la tavola,mia madre era troppo contenta per i miei gusti,io invece ero tutta dolorante dato che avevo deciso di dormire in macchina
-Buongiorno-urla sorridendomi e dandomi una tazza contenente latte e caffé,mugugno qualcosa di incomprensibile e mi fiondo su uno dei cornetti che si trova al centro del tavolo-Allora ho chiamato un agenzia di pulizie e dei muratori per farti sistemare la stanza-la guardo e sorrido-Adesso preparati per andare a scuola entrerai alla seconda ora- dice,la guardo in cagnesco.
-Avevi detto che oggi potevo rimanere a casa-ringhio
-Ho cambiato idea quindi alza il culetto e vai a cambiarti-la fulmino con lo sguardo ma lei sembra non farci caso perché continua a fare le sue cose con tranquillità,mi alzo e prendo dei vestiti dal mio scatolone e corro al piano di sopra sbattendo i piedi,passo davanti la mia stanza e vedo la porta spalancata
Ma ieri l`avevamo chiusa,penso avvicinandomi.
Guardo al suo interno e con la luce del giorno vedo chiaramente che non solo quello sul muro é sangue,ma é anche un disegno,macabro e meraviglioso allo stesso momento,ignoro l`odore ripugnante ed entro,sento la porta battere e mi volto di scatto per vedere se dietro di me ci fosse qualcuno ma sono sola,mi avvicino al muro come in trans e inizio a strappare la carta da parati,sono come attratta da quello che é disegnato,non riesco a fermarmi,neanche quando sento mia madre chiamarmi,la sento fare le scale,ma la cosa non mi interessa,continuo a grattare contro il muro nei punti in cui la carta da parati non viene via,mi sto facendo sanguinare le dita e probabilmente mi sto consumando i polpastrelli ma non mi interessa,sento la porta aprirsi
-RAVEN-urla mia madre abbracciandomi da dietro e portandomi via di forza-Cosa diavolo ti é preso?-urla ad un centimetro dalla mia faccia
-Di cosa stai parlando?-dico raccogliendo i miei vestiti
-Raven eri nella tua stanza e sembravi matta-sorrido ed alzo un sopracciglio
-Impossibile non entrerei mai in quella discarica-le do una leggera spinta ed entro in bagno,poggio i vestiti su un mobile e mi guardo le mani-Cazzo-ringhio mettendole subito sotto l`acqua,mi spoglio e mi infilo nella doccia,mi guardo allo specchio e mi sistemo i lunghi capelli color cioccolato,mi vesto e scendo al piano di sotto-Mamma abbiamo dei certotti?-dico infilando la testa dento uno degli scatoloni
-Tieni-dice dandomi ciò che gli avevo chiesto.
Qualcosa deve avergli rovinato la giornata,penso sistemandomi i certotti sulle dita
-Ciao mamma ci vediamo oggi pomeriggio-dico per poi uscire,il tragitto da casa mia a scuola é breve e noioso come non mai,non ci sono auto che fanno rumore o persone che urlano,solamente il silenzio.
Entro nel cortile e vedo molti anzi moltissimi ragazzi,eppure la cittadina é piccola come possono esserci tutti questi adolescenti?
Mi incammino verso l`ingresso vedo un gruppo di ragazze che etichetto
subito come le Cheerleader parlano dei ragazzi della squadra la cosa non mi sorprende davanti a me vedo il ragazzo che il giorno prima curiosava nella mia auto.
-Ehy-mi guarda e sorride mostrando dei denti perfetti,sembra diverso ma non gli do molto peso-Ieri non ci siamo presentati-dico avvicinandomi
-Ti chiami Raven-dice soddisfatto,roteo gli occhi
-Oddio un altro imbecille-dico passandogli accanto-Ciao tizio strano-dico alzando il braccio in segno di saluto,sento che con gli occhi continua a seguirmi,ma non mi interessa non sono una persona molto paziente soprattutto con chi fa finta di essere qualcun`altro.
Entro in classe e mi fiondo all`ultimo banco,appena mi siedo dalla mia bocca esce una sospiro di sollievo,vedo piano piano la classe riempirsi,nessuno si siede accanto a me e non capisco il perché.
-Quello é il mio posto-dice un energumeno altro due metri e largo quattro,sorrido e sposto la sedia accanto alla mia per poi picchiettarci sopra,grugnisce qualcosa ma si mette a sedere senza troppe storie
-Sono Raven-dico porgendogli la mano,la stringe e in quel momento qualcosa mi fa sudare freddo
"-Mamma mamma alzati é ora di cena- un bambino di si e no sei o sette anni inizia a muovere la madre,un colpo,due  colpi,tre colpi al quarto colpo la mano della madre cade dal divano -Mamma tutto bene?-vedo un uomo entrare nella stanza,sposta il bambino dandogli un sonoro schiaffo sul viso che diventa subito rosso"
-Ehy tutto bene?-mi chiede il ragazzo accanto a me,mi ha lasciato la mano,faccio segno di si-Mi chiamo Mark-sorrido sperando di apparire il più sincera possibile,lui ricambia il sorriso quindi deve avermi creduto.
Cosa diavolo é successo?
Perché ho visto quelle cose? 
La testa mi pulsa e mi martella come non mai,così decido di prenderla tra le mani e chiudere gli occhi,sento delle voci e vedo delle scene che mi fanno venire il ribrezzo,sangue ovunque,poi tutto rallenta,le voci si affievoliscono fino a diventare un brusio,una ragazza mi somiglia molto capelli color ciccolato guarda un muro,anzi no sta disegnano sopra un muro,si volta di scatto e i suoi occhi sono puntati nei miei,dice delle parole che non capisco.
Apro gli occhi e scatto all`indietro facendo cadere la sedia,il mio compagno di banco mi guarda preoccupato,sorrido al professore e sistemo la sedia per poi tornare a sedere.
Mi guardo intorno,la classe é troppo piccola per contenere venti ragazzi,infatti non ho neanche lo spazio per allungare le gambe sotto il tavolo che sbatto contro la persona che ho davanti,subito si volta e riconosco il ragazzo curioso del giorno prima,mi guarda per un secondo e poi torna a guardare la lavagna,la stanza é verde con delle finestre hai lati che permettono alla luce di entrare e disturbare i ragazzi che vogliono fare un riposino invece di ascoltare,nella parete alla mia destra ci sono attaccati cartelloni contro il bullismo,come se servissero a qualcosa non faccio in tempo a pensare a queste parole che il ragazzo accanto a me viene tartassato di palline di carta,ma lui sembra non farci caso,é un bel ragazzo anche se molto robusto,ha i capelli biondo cenere e gli occhi azzurri, é molto trasandato e si vede nel modo di vestire,guardo sul suo quaderno e vedo che anche la sua scrittura é molto disordinata,molto probabilmente tiene tutto dentro.
Finalmente la campanella suona e tutti ci alziamo facendo un rumore molto simile a quello delle unghie di Freddy Krugher contro il metallo,prendo il mio zaino e mi dirigo verso l`uscita,voglio prendere aria 
-Raven-mi volto e vedo il ragazzo di poco prima venire verso di me-Mi chiamo Jogard ma puoi chiamarmi Jo-dice sorridendomi e mostrando nuovamente i denti perfetti,mi mordo il labbro inferiore e mi perdo ad osservarlo per qualche secondo,ha gli occhi color nocciola  e i capelli neri come la notte,ha un fisico bene definito e si vede dalla maglietta che non lascia nulla all`immaginazione,torno a guardargli il viso e noto una piccola cicatrice sotto l`occhio destro,probabilmente se l`é fatta facendo a botte con qualcuno,mi tende la mano e io la stringo senza pensarci troppo,per mia fortuna nessun flash colora la mia mente già stanca,la sua mano é fredda sembra quasi finta-E`una protesi-dice come se mi avesse letto nel pensiero,arrossisco in modo evidente
-Forte-dico guardandolo,mi sorride
-Per ieri scusa se sono stato strano é che quella casa non ha un bel passato-dice puntando i suoi occhi nocciola nei miei occhi blu
-Tutti abbiamo un passato non molto bello-dico-Non é la casa ha farti un effetto strano ma sicuramente quello che é successo al interno-dico per poi sbadigliare
-Già hai ragione-dice quasi più a se stesso che a me-Vieni a mensa?-mi chiede speranzoso
-In realtà volevo prendere una boccata d`aria prima di mangiare-sussurro
-Ehy Jo-vedo Mark fargli cenno con la mano-Andiamo a mangiare-dice venendo verso di noi,mi guarda-Vieni con noi?-mi chiede guardandomi negli occhi e sorridendo,sbuffo e faccio cenno di si,non ho voglia di sembrare scorbutica il primo giorno di scuola.
La mensa é enorme,rimango quasi meravigliata dalla distesa di tavoli davanti hai miei occhi,le pareti sono di un azzurro tenue,tutto il resto é bianco,i ragazzi sono l`unica cosa che colora la stanza,una ragazza intenta a flirtare mi viene addosso per un lasso di tempo brevissimo ma che sembra durare un eternità
"-Vieni qui-un uomo sulla cinquantina l`afferra per i capelli e la butta a terra per poi strappale gli indumenti"
-Raven-mi volto verso Jogard mi guarda preoccupato,sorrido-Stai bene?-
-Certo ed ora muoviti che ho fame-dico sprizzando finta gioia da tutti i pori,mentre andiamo al tavolo cerco di non toccare nessuno,non voglio altre sorprese,mi siedo ed inizio a mangiare la poltiglia nel mio piatto,
guardo Jogard muove la protesi come se fosse parte di se e la cosa mi fa sorridere e mi fa tornare alla mente un anime che guardavo da piccola L`Alchimista,mi guarda e ricambia il sorriso.
-Raven sai che nella casa in cui vivi sono successe delle cose terribili?-mi chiede Mark mettendosi in bocca una quantità di cibo ben superiore a quella consentita,faccio cenno di no-Quella casa é stregata-dice sputtacchiando ovunque
-Ok grazie-dico non del tutto convinta.
Le lezioni finalemnte erano terminate e io potevo tornare a casa e sistemare le mie cose,arrivo a casa ad una velocità assurda
-Ciao-dico spalancando la porta ed entrando,lancio lo zaino e corro al piano di sopra,le scale sono in legno quindi sotto il mio peso scricchiolano un pò,le pareti sono completamente bianche e impersonali,mi fermo ad osservare la porta della mia stanza e mi mordo il labbro inferiore,la porta é in legno massicio ed é scura sembra un pugno nell`occhio con il resto della casa che é completamnente candida,entro senza rifletterci troppo e l`odore di morto mi arriva addosso 
-Non doveva venire la ditta di pulizie?-ringhio,mi guardo intorno,davanti a me c`é una finestra che illumina la stanza,ma non abbastanza quindi mi costrige ad accendere la luce,nell`angolo sinistro c`é un enorme armadio dello stesso colore della porta, a destra c`é un letto a una piazza e mezzo ancora disfatto,accanto all`letto c`é una scrivania completamente rovinata,il pavimento é in legno e in alcuni punti scricchiola e il muro é ancora ricoperta dalla carta da parati,anche se ora si riesce a vedere gran parte del disegno,sembrano degli occhi,ma non sono umani.
Scendo al piano di sotto e trovo mia madre seduta in cucina
-Com`é andata la scuola?-mi chiede sorridendo
-Tutto bene-dico sorridendo di rimando-Senti mamma gli attrezzi di papà?-chiedo senza girarci troppo intorno,mi indica un punto indefinito ma riesco a trovarli.
L`unica stanza veramente bella della casa é la cucina mia madre l`ha fatto rifare ha tutto quello un cuoco vorrebbe e dato che mio padre é un cuoco,la stanza rispecchia perfettamente la sua idea,nera opaca,grandi taglieri,fornelli elettrici,piano di preparazione centrale e frigorifero immenso, insomma é meravigliosa.
Corro al piano di sopra ed entro in camera,voglio scoprire da dove viene l`odore nauseante,mi siedo per terra ed inizio a levare la carta da parati,dopo una mezz`ora non mi sento più le braccia,così decido di colpire il muro per sentira se ci sono buchi in cui una qualche bestia possa esserci morta,ma niente é tutto perfetto,sbuffo e mi dirigo verso l`armadio,prendo un gran respiro prima di aprire le ante,mi tappo immediatamente la bocca ed esco di corsa dalla stanza.
-Mamma-sussurro guardandola,sta bevendo un bicchiere di vino rosso mentre fuma una delle sue sigarette alla menta,sembra preoccupata,le tocco la spalla-Mamma-si volta e mi guarda
-Dimmi tesoro-ha profonde occhiaie e i capelli solitamente biondi accesi sono spenti ed arruffatti
-Cosa ti preoccupa?-sussurro sedendomi accanto a lei,mi accarezza e tira dalla sigaretta
-Niente tesoro-la vedo chiudere gli occhi e riaprirli
-Ho scoperto da dove vienie la puzza-dico tutto d`un fiato,la vedo sorridere-Non é un bello spettacolo-dico chiudendo per un secondo gli occhi-Puoi darmi dei guanti e dei sacchi dell`immondizia?-
-Vengo ad aiutarti-la blocco
-Mamma non preoccupati-si rimette a bere il suo vino e poi mi dice dove trovare quello che gli ho chiesto,prendo il necessario e torno in camera,chiudo gli occhi ed inizio a slegare i nodi dei poveri animali impiccati,un paio di gatti,qualche topo e un cane,sono in decomposizione avanzata quinidi si trovano nel armadio da molto tempo,metto tutto nel sacco e scendo al piano di sotto per buttare il sacco nell`immondizia
-Ehy Raven-mi volto e vedo Jogard sorridermi,ha una maglietta a maniche corte e ora riesco a vedere la protesi che parte dal gomito,lui non sembra infastidito dal mio sguardo
-Ciao Jo-dico aprendo il secchio e buttando quello che fino a pochi minuti fa si trovava nella mia stanza-Sei sempre qui a curiosare-dico prendendolo in giro
-Si ma sai qui ci vive una creatura meravigliosa-dice sorridendomi
-Mia madre é felicemente sposata-dico continuando il suo gioco
-Peccato speravo veramente di poter diventare il tuo patrigno-lo vedo avvicinarsi,mi accarezza il viso con la protesi e gliene sono grata-Le somigli-sussurra soffiandomi il suo respiro caldo sul viso
-A chi?-dico godendomi quel contatto
-Nessuno,lascia stare-mi sorride-Ci vediamo domani a scuola-dice per poi scappare via.





Ciao
Ho aggiunto un altro capitolo perché avevo troppe idee in testa
comunque ringrazio chi ha recensito e spero di ricevere sempre più pareri
Ciao alla prossima

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Capitolo 4
*** Capitolo 2 ***


Finalmente mio padre é arrivato nella nuova casa,non é stato molto entusiasto nel sapere che i muratori e il servizio di pulizie non avevano voluto saperne di venire nella nostra casa,ma a me la cosa non interessava,con la mamma avevamo buttato il vecchio armadio,la scrivania e anche il letto ed avevamo comprato tutto nuovo ma solo dopo aver tolto tutta la carta da parati e ridipinto di un bel verde menta la mia stanza.
-Allora principessa come va a scuola?-mi chiede mio padre puntando i suoi occhi nei miei,sorrido nel guardare la somiglianza tra i nostri visi,entrambi abbiammo il viso squadrato e magro ,gli occhi grandi e le orecchie un pochino a sventola,sto per parlare quando mia madre si mette in mezzo
-Credo abbia trovato un fidanzatino-dice con la voce squillante,spalanco gli occhi e immagino come ucciderla in diversi modi
-Davvero?-dice mio padre con lo sguardo duro e la mascella serrata
-PUFF...No-dico per poi infilarmi in bocca mezzo cornetto sperando di concludere questa imbarazzante e poco piacevole conversazione
-Non mentirmi-dice mio padre avvicinando la mia sedia alla sua,mi prende il viso tra le mani e poggia la sua fronte contro la mia-Sei la mia principessa non dimenticarlo-sussurra per poi darmi un bacio tra i capelli.
Il rapporto tra me e mio padre é meraviglioso,andiamo d`accordo quasi su tutto,l`unico problema é la gelosia spasmodica che lo assale al solo pensiero che io possa fare sesso con qualche ragazzo o peggio che io possa fidanzarmi e come dice lui abbandonare il dolce nido accogliente di casa.
Mi alzo e subito gli occhi dei miei genitori sono puntati su di me
-Dove vai?-mi chiede mia madre con un sorriso furbo 
-Mi vedo con Jo-sussurro,sperando che mio padre non senta,ma non posso essere fortunata quindi mi ritrovo lo sguardo accusatorio di mio padre addosso.
-Jo?-dice alzando un sopracciglio
-Il suo fidanzato-dice mia madre prendendolo per un braccio e avvicinandolo a se-E`così carino-sorrido e guardo i miei genitori che iniziano a discutere,sembrano due bambini,appena sono sicura che l`attenzione non é più su di me scappo fuori casa.
Inciampo rovinosamente su qualcuno che per fortuna ha molto più equilibrio di me
-Ti sono mancato così tanto?-dice sorridendomi,ma la mia mente é partita in un trip di flash
"-Astrid-una donna di bell`aspetto entra in una stanza,ma é la mia stanza solo più disordinata,la donna si tappa il naso e la bocca con le mani,sicuramente l`odore in quella stanza deve essere ben peggiore a quello che io avevo nello mia-Astrid dov`é tuo fratello?-la ragazza si volta,é ricoperta di sangue ed ha un sorriso da psicopatica sulle labbra,fa cenno alla madre di rimanere in silenzio,la donna spalanca gli occhi-Cos`hai fatto?- urla scoppiando a piangere"
-Raven-ho il respiro irregolare e gli occhi lucidi
-Non toccarmi-sussurro allontanadomi,ho lo stomaco sotto sopra e la testa mi gira
-Mettiti seduta-mi dice porgendomi la protesi,non faccio in tempo ad afferrargli la mano che cado a terra svenuta

Sangue ovunque,un odore di decomposizione talmente forte da farmi lacrimare gli occhi,le pareti sono completamente ricoperte di sangue,davanti a me un corridoio lunghissimo con delle luci che funzionano ad intermittenza,sento il ronzio di una mosca e la vedo poggiarsi su una carcassa,continuo a camminare,anche se vorrei fermarmi ed uscire da questo incubo.
-Non stai sognando Raven-una voce roca e metallica,sento un urlo di dolore ed inizio a correre voglio vedere chi é voglio aiutare,entro in una stanza che riconosco subito come la mia camera da letto,appena entro mi piego in due e vomito,il sangue cola dalle pareti come se stessero piangendo.
-Raven guarda-mi riprendo e vedo la ragazza dal sorriso psicopatico-Mi chiamo Astrid-dice avvicinandosi a me,in mano ha un ascia,voglio scappare ma le mie gambe sono paralizzate dalla paura,mi afferra per la mano e mi trascina vicino al muro-Guarda non é bellissimo-sussurra avvicnandosi al mio orecchio per poi leccarlo,dei brividi mi percorrono la schiena,fisso il muro,gli occhi che ha rappresentato Astrid iniziano a muoversi in modo poco naturale,le pupille viaggiano a destra e sinistra ad una velocità inaudita.
-Voglio andarmene-sussurro per poi afferrare il viso di Astrid e farla voltare verso di me,i suoi occhi sono completamente bianchi e sanguinano,mi afferra per i capelli e mi avvicina al suo viso
-Tocca a te-sussurra prima di poggiare le sue labbra sulle mie.

Spalanco gli occhi e mi pulisco la bocca,Jogard e i miei genitori sono accanto a me,mio padre mi tiene la mano e l`accarezza con dolcezza
-Ti senti meglio?-sussurra Jo sfiorandomi il viso,chiudo gli occhi e lì riapro subito
-Andiamo via da qui-sussurro-Per favore-sento le lacrime scendere copiose sul mio viso,vedo Jogard chiudere gli occhi sicuramente per reprimere la voglia di abbracciarmi,gli afferro la mano e lo avvicino a me in modo tale da potergli parlare nel orecchio-Astrid-dico prima di svenire nuovamente.
I giorni seguenti resto a casa,mi sento strana,ho sempre lo stomaco sotto sopra,il cibo mi fa ribrezzo così come il contatto umano che prima mi piaceva tanto ora ne ho paura,sono quasi sempre chiusa nella mia stanza,il cellulare continua a suonare ma io non rispondo,non voglio sentire nessuno,voglio bearmi del silenzio così decido di spegnerlo e chiudere la porta della stanza dall`interno,mi allungo sul letto e chiudo gli occhi,voglio solamente dormire e svegliarmi nella mia vecchia casa con i miei vecchi amici e la mia vecchia vita,ma so che é impossibile.
E`passata una settimana e io mi sento meglio quindi decido di andare a scuola,salto la colazione ed esco da casa,mi incammino lentamente per la strada,sento come un peso sullo stomaco
-Raven-é la voce di Jogard,lo vedo correre verso di me,mi blocco e lo vedo mentre mi abbraccia a sé,vorrei cacciarlo ma quel contatto sembra quasi aria pulita,non ho flash e la cosa mi rallegra non poco-Come ti senti?-mi chiede accarezzandomi,gli prendo il viso tra le mani e lo avvicino al mio,chiudo gli occhi e poggio le mie labbra sulle sue,in un primo momento rimane immobile,senza rispondere al mio bacio ma quasi subito mi stringe di più a se e mi bacia con foga,le nostre lingue si inseguono e si combattono,questo bacio sembra quasi una richiesta d`aiuto da parte mia e sembra che lui l`accetti volentieri,ci allontaniamo l`uno dall`altro quel tanto che serve per riprendere fiato
-Grazie-sussurrò guardandolo negli occhi,sorride e mi da un bacio sulla punta del naso
-Quando vuoi-sento gli occhi di tutta la scuola puntati su di noi ma non mi interessa,non voglio che questo momento finisca e non voglio rimanere sola di nuovo.
Non capisco ora posso toccare le persone senza avere flash forse é tutto passato oppure qualcosa di peggiore deve succedere?



Ciao bella gente
Non volevo aggiornare ancora ma alla fine non ho resistito.
Cosa ne pensate del capitolo?
Ora si inizia ad entrare nel vivo della storia
Spero di ricevere qualche recensione in più 
Perché sono una che si demoralizza facilmente....
Non voglio andare troppo per le lunghe spero di ricevere qualche recensione in più e che il capitolo vi piaccia
Ciaoo  



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