Squads

di GaiaFalba
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stoessel.VS.Blanco ***
Capitolo 2: *** Una nuova squadra ***
Capitolo 3: *** Prima notte ***
Capitolo 4: *** Pechino ***
Capitolo 5: *** Volando ***



Capitolo 1
*** Stoessel.VS.Blanco ***


"Signorina Stoessel, qual'è l'urgenza" la mora alzò gli occhi al cielo. Tutti sapevano perfettamente cosa stava per succedere 
"Chi di voi ricorda Alex" tutti alzarono la mano
"Che fine ha fatto" abbassarono la testa
"E pensate che sia finita qua? Abbiamo un esercito da combattere. Ed io ho la mia squadra perfetta" Martina prese un librone poi aprì la diapositiva sul proiettore
"Alba Rico Navarro: sicario" fece una pausa
"Uccide solo gente a detta sua 'cattiva', boss della mafia, altri sicari, serial killer, pedofili. Gente di merda." Passò alla pagina successiva
"Facundo Gambandè alias ragazzo di fuoco, ha causato incendi procurato centinaia di morti, è pericoloso" fece un sospiro notando le facce dubbiose dei suoi 'colleghi'
"Candelaria Molfese, una pazza! Lei insieme al suo fidanzato Ruggero: hanno rapinato tutte le banche del paese. Senza uccidere nessuno. Frode, hacker, menti criminali. Seduzione. State attenti a loro quando li tireremo fuori, non portate portafogli o chiavi di casa" I più coraggiosi accennarono un sorriso, non erano affatto convinti, ma parlava la Stoessel.
"Mercedes Lambre, lei era un mostro, si vestiva da cat woman uccideva le sue prede le derubava e in tutto questo quando il costume non funzionava usava i bambini. Soffre di personalità multipla" sorrise ricordando i bei tempi in cui lei e Mechi erano amiche. Poi si ritrovarono davanti alla scelta, lei scelse la malvagità, Tini andò per la giustizia, con la promessa che non si sarebbero mai scontrate e che un giorno sarebbero tornate una squadra  per un nemico comune.
                           ***
Clara correva per i lunghi corridoi del edifico di metallo. Stava per iniziare la sfida.
In tutta fretta aprì la porta di scatto
"Jorge, li hanno chiamati" il ragazzo si alzò dalla poltrona in pelle e la seguì nella sala principale
"Siamo pronti, chiama Xabiani e Tomas. La Stoessel ha richiamato una squadra. La ragazzina capirà contro chi si è messa"
Clara rise spontaneamente, certo, però tutti si dimenticavano sempre le sere che trascorrevano insieme loro due. Clara era la sua migliore amica, l'unica che sapeva. L'unica che lo prendeva in giro.
"Muoviamoci ora!" Tomas aveva in mano la katana mentre Xabi aveva indossato la tuta
"Ragazzi" li bloccò Clara
"Il problema non sono loro, non solo..."
 
// ho scritto poco a posta, voglio sapere cosa ne pensate. Se andrà bene posteró (proverò) regolarmente//Baci Gaia💕

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Capitolo 2
*** Una nuova squadra ***


Lara si muoveva in circolo in mezzo alla piastra attirando quanti più passanti e con uno sguardo li pietrificava. Non esisteva panico ma solo silenzio.
                                ***
Martina preparò le carte e la prima che venne scagionata fu Alba
"Allora, che volete, dove mi state portando!" Urlò arrabbiata mentre le guardie la tenevano stretta 
"Alba" salutò l'argentina 
"Stoessel" rispose lei quasi schifata
"Tieni la pistola" la ricciola alzó gli occhi al cielo, quale malato di mente dopo 1 anno  di isolamento avrebbe dato a lei una pistola. Neanche da sola se la sarebbe data.
"Spara al bersaglio e ne avrai altre" indicò il tavolo pieno di armi
"Certo, allora..." Alba prese la pistola e puntò alla guardia spaventata "posso sparargli" Tini non cambió espressione, sapeva che non l'avrebbe delusa.
Alba punto la pistola in aria e sparò; quando si accorse che il proiettile era partito sul volto appari un sorriso a 32 denti e poi mirò al bersaglio. Così a quello dopo e appena la carica era finita cambiava arma, non sbagliava neanche un colpo.
"Benvenuta nella squadra Navarro" Martina poi prese il cellulare
"Diego, muovi il culo, Navarro è dei nostri
"Tini, non é una buona idea" Diego la fissò seria
"Stai zitto, sarai tu a portare avanti la missione e farai come ti dico" lo spagnolo si azzittì. 
 
"Candelaria" bussò alla porta della cella per aprire la gabbietta e guardarla in faccia 
"Lo sai Marti, mi piace molto la tua collana" la rossa scoppiò a ridere
"Rugge" si appoggiò al muro alla destra 
"Lo senti" il ragazzo di getto appoggiò una mano alla porta
"La combinazione è 4892" la dissero insieme e poi un'altra risata.
Martina fissò Diego con aria strafottente.
"Molfese, Pasquarelli: siete dei nostri" aprì le due celle e i due si baciarono appassionatamente poi furtivamente rubarono il contenuto della valigetta e la collana 
"Cande..." La rossa abbassò lo sguardo e diede a Martina la collana 
"Scusa" disse con tono finto dispiaciuto.
"Diego portali con Alba" 
Il ragazzo li accompagnò nella stessa stanza dove Alba stava lucidando la sua pistola viola e poi le altre armi 
"Ciao" disse Candelaria avvicinandosi a lei 
"Me ne presti una?" Domandò, la riccia la squadrò da capo a fondo
"Se non me le rubi ti rigalo il mitra" 
Cande annuì entusiasta
"Ma che razza di problema avete voi?" Chiese Diego 
"Sono cose da ragazze, non puoi capire" osservò la rossa mentre Alba rideva 
 
Diego raggiunse da solo la cella di Facundo, il ragazzo stava fermo, meditava. Aveva ucciso circa 20 bambini in quella fiera dov'è aveva scatenato l'inferno. 
"Gambande" bussò 
"Quanta voglia hai di uscire" chiese Diego
"Quanta voglia hai di vivere?" Chiese lui 
"Perfetto, tu non mi uccidi e non uccidi la tua squadra io ti faccio libero" Facundo lo guardò strano
"Squadra?!"
 
 
Tini si trovava davanti alla gabbia di Mercedes. Lei stava ballando mentre canticchiava una canzoncina inquietante, quando il primo a fare un passo avanti fu Diego, la bionda si girò di scatto
"Dieguito" la bionda si aggrappò alle sbarre di ferro
"Abbiamo una proposta" il moro non si scompose 
"Non accetto accordi con te, lo sapete chi voglio vedere." Martina fece un passo avanti
"Tini" urlò la bionda con occhi felici
"Ehi Mechi" aveva la voce tremolante, nessuno tra le guardie aveva mai assistito ad una Martina così fragile
"Mi sei mancata" disse Mercedes sincera. Perché lei era cattiva, ma solo con chi pensava se lo meritasse. Tini l'aveva sempre accettata, anche quando aveva scelto la distruzione. Poi quando fu catturata le sarebbe toccata la pena di morte. Ma arrivò la sua migliore amica, che la mise in una prigione e che per quanto dopo il fatidico giorno della scelta non si erano più viste, loro c'erano ancora; l'una per l'altra.
Martina aprì la gabbia senza esitare ed un abbraccio scoccò tra loro. Le guardie fecero un passo indietro 
"Lambre è dei nostri" la mora alzò la voce ricomponendosi 
"Siamo tornate una squadra a quanto vedo" 
Martina prese dalla borsa una giacca di pelle rossa e la passo all'amica che se la mise e le diede il cinque.
                       ***
"Clara ho bisogno che mi spieghi meglio, Martina ha tirato su un intero esercito di cattivi per combattere una strega che sta creando il suo esercito di umani per dominare il mondo?" Domando Jorge con le mani trai capelli
"In verità per creare una macchina per dominare il mondo" precisò Clara 
"Quindi qual'è il nostro intento, voglio dire che dobbiamo fare" chiese Tomas, Jorge non sapeva cosa rispondere
"Dobbiamo creare un attacco, ma al momento la strega non farà molto, abbiamo tempo. Dobbiamo creare uno scontro tra noi e l'altra squadra" Clara li guardò più seria che mai
"Vuoi dire noi, noi 4 contro 7, tra cui un sicario, un pazzo sputa fuoco, due menti criminali, il tuo mezzo moroso, la Stoessel e la mia ex?" Xabiani guardò la bionda che effettivamente non aveva fatto bene tutti i calcoli
"Per non parlare della tipa con la katana" sta volta fu Tomas che tocco gelosamente la sua spada
"Ma no, non parlavo di un combattimento" si mise una mano sulla fronte
"Intendevo chiamare Eziquel, di sicuro potremmo accordarci e se ci darà la missione la toglieremo a loro" Clara avventò il cellulare 
"Eziquel!" 
"Clara" la voce robotica dall'altra parte del telefono rimbombò nella sala
" hai sentito della strega"
"Lara, la strega che sta creando il peggio panico. Lo stai chiedendo alla CIA, buono. La missione non la darò a voi né tanto meno alla Stoessel con il suo gruppo di folli criminali" fece una pausa
"Vi voglio vedere tutti tra 3 ore, dove lo sai bene"  
I ragazzi si guardarono tra di loro e dopo qualche secondo andarono alle moto
                              ***
 
"È molto semplice, fate qualcosa che non dovete fare e morirete: scappate, vi arrabbiate,minacciate. La morte" Diego sorrise compiaciuto, era tutta la mattina che aspettava quel momento.
Martina era attaccata al telefono, aveva il viso teso e gli occhi arrabbiati, attaccò la chiamata con cattiveria.
"Successo qualcosa" 
"La tua 'amichetta' Alonso ha avuto la bella idea di portare la missione a livello di sfida, era Eziquel, ci vuole tra 3 ore. Con tutti loro"
"Clara non è un'amichetta e poi qui non sono io che ho contatti con il nemico" la guardò male
"Possiamo avere i nostri vestiti?" chiese Alba interrompendo i due
"Stanno lì" indicò un baule marrone
Mercedes pese i suoi shorts verdi, la sua canotta militare che si abbinava perfettamente alla giacchetta di pelle e le converse nere. 
Facundo si limitò a prendere la giacca marrone con dietro la scritta 'fire'
Candelaria e Ruggero presero dei semplici vestiti. Loro non hanno mai avuto una tuta rispetto ad Alba, la quale prese i suoi pantaloni di pelle, gli stivaletti neri e il top Bordeaux con la cintura porta armi ed il mirino.
Diego e Facundo continuavano a fissarla 
"Complimenti alla mamma" disse sotto voce l'argentino 
"Mia madre non c'entra niente" si sciolse i capelli con far regale 
"È solo lavoro mio" prese la pistola e la mise nel porta armi, Facundo aveva la mascella a terra ed Alba un sorriso soddisfatto.
"Ragazzi, vi voglio presentare l'anima del vostro gruppo" richiamò l'attenzione Martina
"Lei è Lodovica" una ragazza mora, con i leggins aderenti, una cintura rossa, un top bianco, la coda di cavallo è una katana in mano si fece spazio
"Sei molto figa" disse Alba compiaciuta dal fatto che non c'era solo lei a fare la donna cazzuta. L'italiana si sedé vicino a lei come per ringraziarla.
Bene ora ci conviene partire.
 
                                  ***
Alla parte destra del tavolo era seduto Jorge con a fianco Clara, a seguire Tomas e Xabi. Mentre a sinistra Tini, vicino Diego
"Dov'è la vostra squadra simpatica" rise Jorge mentre Tini rispose con un'occhiataccia e poi un 
"Potete entrare" la prima fu Lodo seguita da Alba
"Cazzo" esclamò Tomas sottovoce 
Poi entrarono Ruggero e Cande che si guardavano in torno, gli mancavano molto i luoghi così bui e tecnologici.
Infine entrò Mechi a cavalcioni su Facundo, i due erano molto amici
"Non ha perso tempo" esclamò Xabi geloso. L'intento della bionda era andato a buon fine
"Oddio le stai ancora dietro" esclamò Clara che si diede un'altra pacca sulla fronte
"Che belle squadre" rise Eziquel che avrebbe dato loro una notizia al quanto sgradevole
"Vedete questa" prese in mano una statuina
"È il cuore della strega, anche chiamata Lara" 
"Noi potremmo sconfiggerla, ma c'è un problema" i ragazzi si guardarono 
"Non è l'unica strega, ha la sua dolce gemella. Kara" 
"Noi che dovremmo fare?" Chiese Clara 
"Inizialmente avevo pensato di darvi una strega a squadra" rise Eziquel
"Ma poi vi sareste fatti la guerra come al solito, così" fece una pausa per aumentare la suspence, tutti volevano la missione. 
"Lavorerete come una squadra sola" 
"Cosa" Martina si alzò di scatto 
"No, io non lavorerò con quell'essere inutile"
"Io tantomeno con quella ragazzina viziata" controbatté lui 
"Ora basta, magari nei vostri reparti comanderete voi, ma qui sono io che decido! O fate così oppure vi elimino e mando Clara a capo di tutto" Diego fece uno sguardo stranito. Tra lui e Clara c'era sicuramente qualcosa. Ma anche Eziquel aveva un debole per la bionda autoritaria.
"Bene" Arricciò il naso Martina
"Bene" rispose seccato il messicano 
Mercedes squadrò da capo a piedi Xabi che si era fatto  ancora più muscoloso di quanto non si ricordasse, lo stesso era per lui che nonostante tutto la guardava ancora come una volta 
"Martina, dove staranno? Li rimettiamo in cella?"
"No, Mercedes verrà da me, tanto sta sera devo andare da una parte quindi sarà sorvegliata. Cande, Ruggero, Facundo e Alba si sistemeranno nelle stanze dei sotterranei" Eziquel annuì poco convinto
"Bene, allora andate a sistemarmi. Domani iniziamo gli allenamenti, e non sarà per nessuno piacevole" poi girò i tacchi e varcò l'enorme porta nera automatica.
"Diego li accompagni tu" il ragazzo annuì per poi andare seguito dal gruppo.
Jorge si avvicinò a Martina furtivamente
"Sono curioso di sapere dove andrai questa notte" le sussurrò per poi andare anche lui, Tini si morse il labbro. Forse lo odiava, certamente lo odiava; ma c'era qualcosa che li legava come una calamita.
 
// secondo capitolo: li faccio più corti così sarò più attiva. Allora, vediamo subito che tra Jorge e Tini c'è un odio (passionale anche direi *cof cof*) abbiamo Facu che è un tipo abbastanza menefreghista e di lui si sa molto poco, come Alba d'altronde. Vediamo anche un'amicizia di Facu e Mechi che verrà sempre spiegata più avanti: le relazioni sono ancora tutte molto incerte, ma trovo questo capitolo abbastanza divertente. Beh, ci vedremo presto. Besos❤️ 

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Capitolo 3
*** Prima notte ***



\\Vorrei dire solamente che è la prima volta che scrivo una scena un po' più spinta, quindi sono aperta a giudizi, opinioni, consigli e critiche, ci vediamo giù.
      

La notte era calata e ognuno stava nelle sue stanze. Il dormitorio era piccolo, ma Ruggero e Candelaria erano scomparsi ormai da molto, qualche volta si affacciavano ma si capiva benissimo che quella notte non avrebbero dormito.
Facu stava sul suo letto a petto nudo con i pantaloni della tuta, stava giocando a solitario.
Alba invece stava davanti a lui, era sdraiata e guardava il soffitto mentre toccava la sua pistola; qualche volta alzava lo sguardo, non aveva avuto ancora modo di parlargli in modo normale: qualche battutina qua e là, i complimenti, le prese in giro, ma una conversazione normale no.
Continuò a fissarlo finché Facuno non la vide ed alzò istintivamente un sopracciglio 
"Devo mettermi la maglietta?" Rise lui
"Stavo solo pensando" si fermò 
"E poi no! Non rimetterti la maglietta" 
"Allora, a cosa penavi?"domandò
"Che non abbiamo fatto una conversazione normale, sai vorrei sapere di più"
"Di più sul mio conto da pazzo piromane" Alba sospirò
"Come mai sei così amico con Mercedes?" 
"Io e lei ci conosciamo da quando avevamo 8 anni, era l'unica che mi parlava. Era l'unica bambina che non aveva paura di me. Da lí non cambiò molto. Altre domande" Alba arricciò istintivamente il naso, cosa che fece nascere un sorriso innocente sul volto di Facu, cosa che non succedeva da molto tempo 
"Mi dici cosa c'è tra Xabiani e Mechi, prima al tavolo si guardavano come per dire 'ti odio, ora prendimi'"
"Ah, domanda da un milione di dollari, con Xabi ero abbastanza amico, poi sono diventato un pazzo, Mechi mi aiutava e stava con Martina. E Xabian stava dietro a Mercedes poi si sono lasciati per motivi che non so neanche io" Alba mise il broncio, aspettava una storia spettacolare
"Invece tu, assassina di cause perse"
"Amore, sta tutto lì no!? Ti innamori e poi rimani inculata. Ami qualcuno, anche come amico o magari un fratello" si fermò un secondo
"E sei finito" accenna un sorriso amaro
"Mi dispiace Alba" la riccia abbassò la testa le lacrime minacciavano di uscire, come sempre, ma lei riuscì anche sta volta a tenerle dentro
"Ehi, vuoi venire qui" Facundo le fece spazio nel letto dove lei si intrufolò, rimanendo inizialmente a distanza, poi si rilassò al contatto del ragazzo che posò una mano sulla sua vita.
                          ***
"Che intenzioni hai?" Mechi guardava l'amica interrogativa 
"Cosa?!"
"Dai, vuoi negarmi che sta sera andrai da Blanco" Martina aveva lo sguardo perso
"Non far finta di non sentirmi" si lamentò la bionda
"Bene, è vero ma è solo ed esclusivamente"
"Sesso" rispose Mercedes
"Ovviamente" continuò ironicamente 
"La vuoi finire, ora va a letto" Mechi si morse il labbro inferiore 
"Posso andare nel letto di Xabiani?" Tini la fissò a lungo con uno sguardo tra il serio e l'arrabbiato
"No! Non di nuovo e ti controllano"
"Appunto" sorrise "se mi controllasse lui..." Fece cadere la frase
"Ah, No. Mechi..." La bionda mise il broncio da ciucciolo
"Dai, Mercedes non fare così... No! Uff, e va bene ma solo per sta notte" si arrese infine.
"Ora però io vado tu esci molto dopo di me, e se lui ti rifiuta non ne voglio sapere nulla"
"Certo, come se mi avesse mai rifiutato" comparve un sorriso beffardo sul volto della bionda che già aveva programmato quella serata 
                                ***
Martina aprí la porta facendo meno rumore possibile
"Tranquilla non ci sente nessuno" disse il ragazzo che la sorprese alle spalle
"Non credo Blanco, lo so che sono brava ma devi limitare i tuoi urletti" si sdraiò sul letto
"Io?!" Si mise su di lei a cavalcioni pogiando le mani sul materasso
"Si, tu" si avvicinò alla sua bocca poggiandosi sui gomiti.
Tempo due secondi che Jorge si avventò sulle sue labbra, stendendola sul letto, Tini gli tolse la maglietta
"Frettolosa la ragazza" rise iniziando a mordicchiare il collo della mora
"Jorge non ci provare" disse lei che stava già alla cintura dei pantaloni, lui la fermò; le blocco i polsi ed iniziò a scendere lentamente dalla guancia alla scollatura
"Jorge!" Urlò più forte ed arrabbiata 
"Non abbiamo neanche iniziato e già urli" la ragazza liberò la presa e si tolse la maglietta, rimanendo in reggiseno. Jorge si bloccò incantato, la ragazza era meravigliosa e lui in gran segreto si sentiva molto fortunato.
"Ora muoviti" disse per poi togliere la cintura ai pantaloni del ragazzo, gli bacio il petto muscoloso per poi levargli i pantaloni, lo stesso fece il ragazzo lasciandola in intimo
"Pizzo?! Qualcuno sta iniziando a volere di più" lo sguardo di Jorge si fece ancora più malizioso mentre toccava l'angolo dello slip
"Divertente" fece un finto sorriso per poi tornare sul ragazzo che tolse il reggiseno a Martina buttandolo a capo del letto, le sue mani calde andavano sicure sul corpo di Tini che iniziò ad ansimare appena il ragazzo arrivò all'intimità esperto
"Jorge" disse lei mentre lui le sussurrava all'orecchio mordendole il lobo, la situazione cambiò appena Martina gli tolse i boxer, si posò delicatamente ma con molta foga sul ragazzo.
 La notte passò veloce tra lussuria e forse un  piccolo accenno di amore...
                                 ***
Xabiani si trovava nella sua stanza ripensando all'incontro con Merchedes. Era stata rinchiusa 9 mesi, ma contando le 3 in cui era evasa e se ne sono accorti più le 5 in cui se ne andava e tornava come se la sua cella fosse casa, lui e la bionda non si vedevano da 2 mesi.
Le mancava: fisicamente e sentimentalmente. Mercedes lo aveva stregato e in fondo, non lo avrebbe mai ammesso, ma la amava.
"Xabi" la causa dei suoi pensieri bussò alla porta, lui si alzò frettolosamente, nascose il piangiamone e la sveglia che era rosa confetto, tirò fuori i pesi e si tolse la maglietta.
" che vuoi" disse poi con un finto tono di disprezzo
"Te" rise lei dietro alla porta
"Dai Xabi apri!" Era poggiata alla porta e proprio nell'istante in cui si stava sistemando il reggiseno il messicano aprí
"Certo che non cambi mai" rise
"Vedo che tu migliori" osservò poggiando le sue mani sul petto muscoloso. A quel contatto entrambi ebbero un brivido, come se la terra avesse smesso di girare.
Mechi circondò il collo di Xabiani e iniziò a baciarlo, come se non fosse mai successo niente, la bionda saltò in braccio al ragazzo che con una gamba chiuse la porta.
"Mi sei mancato" disse assaporando ancora le sue labbra, Xabiani rimase in silenzio.
Mercedes lo sapeva, sperava che in fondo Xabi ricambiava ancora quel sentimento troppo forte per entrambi.
La bionda si irrigidì
"Credo sia meglio evitare" disse con uno sguardo dolce
"Già domani ci aspetta una giornata difficile" si mise sotto le coperte accompagnando i movimenti di Mechi
"Certo, perché tu credi che una notte con te mi stenderà" rise lei
"Io non lo credo" disegnò la schiena della ragazza con estrema precisione 
"Io lo so" iniziò a baciarle la colonna vertebrale, il suo punto debole
"Maledetto" disse lei con voce acuta mentre teneva stretti i denti, poi si mise a cavalcioni su di lui e lo baciò con più foga di prima
"Bene, allora vedremo chi avrà ragione" si tolse la maglietta e il raggi seno quasi allo stesso tempo. Xabi osservò compiaciuto.
                              ***
Clara stava ancora nella sala grande del suo reparto, ordinava gli ultimi fogli e osservava con attenzione le schede di tutti i criminali, poi prese in mano anche quella di Diego, certo era l'uomo perfetto. Un comandante vero, che ha iniziato a 17 anni come semplice soldato per ritrovarsi a 24 anni a capo di varie missioni, era bello, aitante ma allo stesso tempo era simpatico, dolce ed estremamente magnetico. Gli piaceva molto, ma tra loro due sarebbe stato tutto impossibile; bastava guardare la situazione di Jorge. In più c'era Eziquel, sarebbe stato tutto imbarazzante è sbagliato. Il portellone si aprì
"Tomas! Mi hai spaventata" disse lei
"Scusa, allora cosa ci fa la nostra signora a notte fonda ancora qui"
"Ah, pensavo a domani" raccolse le carte sul tavolo
"Ti aiuto" le se avvicinò, quando nel mucchio notò un foglio
'Lodovica Comello, combattente, origini italiane'
"Però carina eh, che ne dici?" Disse la bionda notando lo sguardo perso dell'amico
"Eh, sì... Credo di sì" iniziò a massacrarsi la barba seguito da una risata da parte di Clara
"Okay, meglio andare a dormire, non voglio neanche pensare a domani" disse poi prendendo sotto braccio l'amico.
                             ***
Era la mezza precisa, Pechino era invasa da una strana nebbia verde, tra gli stretti vicoli una ragazza passava, alta e molto secca, scura di capelli ma molto chiara in visto, portava uno strano velo e le labbra carnose riflettevano di un Borgogna molto scuro. Qualcosa stava nell'aria, la ragazza entrò in un angolo buio dove dava il retro di una cucina di uno scadente ristorane.
"Ivan" disse lei camuffando la sua voce, il cinese aprì la porta con una busta in mano.
                              
//capitolo più corto, la storia dal prossimo capitolo diventerà assolutamente più veloce, ora stiamo solo alla notte ma dal 4 capitolo inizieranno i primi scontri e varie allusioni... No vabbè lo vedrete. Ho postato molto velocemente ma non so quando posteró il prossimo capitolo, datemi più di una settimana.BACI❤️

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Capitolo 4
*** Pechino ***


 
"Ragazzi, sveglia!" Candelaria tentò, inutilmente di svegliare Alba e Facu che stavano ancora abbracciati 
"È la prima notte e già iniziano le tresche" rise Ruggero
"Ho un'idea, chiamiamo Diego" disse ingenua la rossa che si divertiva a vedere Diego dare di matto 
"Ho un'idea migliore" disse l'italiano che stava per avvicinarsi alla pistola viola di Alba
"Non provarci nemmeno" Si svegliò di botto puntandogli una calibro 9 dal letto
"E quella da dove l'hai tirata fuori?" Domandò Facu che sperava in un risveglio più dolce, magari dato dalla riccia.
La porta si aprì di botto
"Ragazzi svegliatev..." Era Diego che si bloccò alla vista di Ruggero e Alba con le pistole in mano
"Dio santo! Sono le sei meno dieci, muovete il culo. Tra dieci minuti nella sala grande" disse esasperato
"Meglio muoverci" si alzò dal letto lasciando Facu ancora più deluso e speranzoso.
"Te l'ho detto, mi fa troppo ridere quanto Diego impazzisce" continuò ridendo Cande.
                               ***
"Iniziamo con un allenamento di base, le due squadre si mischieranno e visto che siete tutti bambini di due anni, Jorge e Tini venite qui e fate la mora cinese e chi vince sceglierà prima uno dell'altra squadra poi della propria" disse Eziquel 
"Sasso batte forbice, Jorge chi scegli"
Il moro si guardò la squadra di pazzi
"Alba" disse sicuro, la ragazza fece un inchino e si spostò al lato destro dove stava il ragazzo
"Scusa, ma non siamo un po' dispari?" Chiese Xabiani
"Faremo ad esclusione Ponce De Leon, ora Tini"
"Emh... Tomas" il moro si affiancò a Martina
"Clara" disse Jorge 
"Ruggero e Cande" prese Tini
"Ho paura a prendere Mercedes" disse guardando i rimanenti
"Allora" prese fiato Eziquel, si stavano dilungando troppo "Mercedes e Xabiani raggiungete Jorge con Clara e Alba, Lodovica e Facu aggiungetevi alla squadra di Tini. Diego tu rimarrai a fare da guardia, lí ci sono i programmi e le carte già divisi per squadra e per persona, ci vediamo alle 14:35 puntuali" poi lasciò la stanza con la solita esagerata drammaticità 
"Bene, Tini noi due passiamo all'altra stanza mentre Jorge, tu vai nella sala per l'allenamento vero e proprio" e lo spagnolo si diresse nel cuore del bunker.
                                ***
Una sala enorme con specchi ovunque, pesi, armi, manichini e molto altro.
Alba entrò facendo un flic avanti sui tacchi e sparo al manico che stava in aria
"Si, questo posto già mi piace" Jorge la guardò malissimo mentre Mercedes la raggiunse entusiasta
"Non stiamo qui per giocare" alzò la voce il messicano
"Sia io che Xabiani abbiamo vissuto missioni più difficili di questa. Il punto è che qui si rischia il mondo, l'umanità. L'altra squadra cercherà di rintracciare la strega, noi impareremo a combatterla" tutti erano presi dalle sue parole 
"Okay, ma conta che poi faremo cambio, cioè non é che combatteremo solo noi..." Lasciò cadere la frase notando lo sguardo scocciato di Jorge
"Era solo una frase ad effetto, per incoraggiare" le disse all'orecchio Alba mentre Clara si diede una pacca sulla fronte.
"Allora" si schiarì la voce "potremmo iniziare da... Ecco" Jorge si guardò in torno
"Mercedes e Alba a destra c'è una sala con armi camuffate, noi andremo lì. Xabiani e Jorge voi due iniziate a riscaldarvi e mettete in posizione i manichini, tutti, sia quelli da sparare, quelli che ributtano i proiettili e quelli da non sparare" Clara si fece avanti e entrò nell'altra stanza con le ragazze
"Bene, questi sono 'accendini' apriteli e parte una granata" fece un sorriso tirato. Mercedes iniziò a guardarsi a torno e saltellare
"Queste sono tutte armi da infilare nei tacchi e negli stivali"
"Questa è una cintura per te Alba" la spagnola di mise la cinta marrone di pelle, aveva un doppio rivestimento e spazio interno per gli 'accendini granate'.
Intanto i ragazzi avevano sistemato i manichini e da lì iniziò un duro allenamento di 5 ore dove Jorge, Xabi e Clara rimasero stupidi dalle due cattive che erano veramente brave.
                               ***
I ragazzi si muovevano rapidi sui computer, Ruggero e Candelaria avevano lo schermo digitale totalmente per loro. Certo potevano rapinare mezzo mondo con quella, eppure una missione, un lavoro vero li aveva elettrizzati parecchio.
"Tini" la rossa chiamò la ragazza che si stranì
"Credo sia meglio se mi chiami Martina" Candelaria alzò gli occhi
"Ascoltami T-I-N-I" rise "queste sono le riprese ti Whitby, un paese innocuo vicino Londra. Questa è Lara" Indicò una foto poco chiara di una figura magra capelli lunghissimi, ma era circondata da una nebbia verde e grigia al quanto inquietante
"Ma perché Whitby"
"Perché è un paese piccolo, innocente ma riconoscibile" disse Cande
"Vuole farci sapere dove si trova" Martina teneva lo sguardo fisso sullo schermo
"C'è di più" colpí due volte la tastiera 
"La stessa nebbia é stata trovata a Pechino, noi sappiamo dell'esistenza di due streghe, ne abbiamo un pungo una, la stessa che possiamo rintracciare e riconoscere. Una nebbia identica che però è solo verde la troviamo a Pechino. Voglio dire La Cina è lontana, molto lontana " Ruggero gesticolava
"Posso dire una cosa" Facu si fece avanti
"Se noi capiamo di cosa è fatta la nebbia possiamo risalire al suo stato naturale e possiamo capire, quindi, dove si trova" 
"E non solo" continuò Tomas che si ritrovò solo nell'altro gruppo
"Se arriviamo allo stato naturale possiamo capire anche perché c'è, di conseguenza potremo trovare anche la gemella, credo"
Tutti si guardavano 
"Allora, muoviamoci" Lodovica andò nella camera chimica e iniziò a sperimentare qualsiasi cosa tenendo a portata di mano il cuore di Lara, con al suo fianco Tomas.
Ruggero e Cande continuarono a tenere sotto controllo Whitby mentre Diego, Martina e Facu cercavo altre tracce di nebbia e chi fosse il tizio di Pechino.
Passarono 8 ore tra ricerche e allenamenti, con tanto di Diego che correva da una parte a l'altra per poter dare le informazioni anche a loro che si allenavano.
Eziquel entrò nel salone 
"Mi avete girato le informazioni, e sono molto colpito dal vostro successo in queste 8 ore. Diego a te la parola"
"Oltre quello che già sappiamo, abbiamo trovato un uomo. Si chiama Ni Liu, si fa chiamare Ivan da tempo, cinese ed è a capo di catene ristoratrici di locali scadenti agli angoli buoi e viscidi dei vicoli e delle periferie di Pechino"
"Clara, rapporto sull'allenamento" 
"Assolutamente positivo, non è andato sprecato neanche un manichino e nessuno è ferito neanche di striscio; a parte Xabi ma quella è stata Mercedes" alzò gli occhi 
"Qualcosa di negativo?"
"Di negativo, la disciplina. Ci si può lavorare" Clara era sempre più sicura ed Eziquel annuiva tra se e se
"Ragazzi" prese fiato "si vola a Pechino"
                              ***
"Prima classe" disse Ruggero estasiato 
"Da quando non viaggiavamo in prima classe in un jet privato" era emozionata Cande, tutti li guardavano male
"Permettete la domanda" alzò la mano Tomas
"Come facevate ad avere un jet privato"
"Lo rubavamo" sbuffò la rossa che lo disse come se fosse stata la cosa più normale del mondo.
"Giusto, come ho fatto a non pensarci" Poi andò avanti e si mise su una poltroncina davanti al tavolo da scacchi 
"Tu con la katana, sai bene com'è fatta la Cina" Lodovica abbassò la testa
"Mercedes, io sono Italiana e la Katana è giapponese. Comunque sí, ho lavorato in Cina" 
"Quindi sai anche un modo per far passare il jet lage " disse Clara un po' frastornata 
"Tieni, una che viaggia tanto come te dovrebbe vivere di queste" disse Lodo passando una scatola arancione
"Che roba è" domandò preoccupata
"Pasticche all'arancia  per  il mal d'aria ed il regolamento del fuso orario" sorrise 
"Bene ragazzi, abbiamo 5 stanze e 3 dormitori, fate voi. Non voglio litigare ancora, vado insieme al guidatore" Eziquel di dileguò
"Quell'uomo non ha proprio fiducia in noi" disse Alba con il consenso degli altri
"Bene, io vado a farmi la doccia visto che qui sono l'unica che non ha avuto tempo" continuò per poi andare verso il bagno.
"io mi sistemo nella sala più in fondo" disse Mechi facendo intendere al Messicano di seguirla. Ma Tini la raggiunse prima.
"Ieri non sei tornata" 
"Neanche tu" rispose Mercedes 
"Si può sapere che è successo" era arrabbiata certo, ma era allo stesso tempo felice per l'amica
"Vuoi che ti faccio un disegnino" rise la bionda "e tu?"
Martina alzò gli occhi al cielo ed iniziò a raccontare la notte con Jorge. 
Il problema è che nessuna delle due si era accorta della presenza di Xabi.
 
 
 
//capitolo corto, e per di più poco interessante, ci vediamo forse la settimana prossima con il viaggio in aereo.
Eeeeee, i love you (dedico questo capitolo a Linda e Ire❤️ belle belle persone)//

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Capitolo 5
*** Volando ***


 
Alba era appena uscita dalla doccia, si era messa dei pantaloncini, un top e si aggirava per il bagno alla ricerca di un phon.
"Alba" qualcuno bussò alla porta
"Posso entrare" chiese, la mora capí subito che era Facu, non sapeva perché ma si sentiva imbarazzata; avevano dormito insieme e abbracciati. Si sentiva protetta vicino a lui.
"Entra pure" il riccio entrò e fece un sorrisetto compiaciuto a vedere Alba in quel modo.
"Allora, volevi dirmi qualcosa?" Lo fissò insistente 
"E tu, mi devi dire qualcosa Navarro" Continuava a fare il disinvolto (riuscito male ovviamente) e questo era al quanto esilarante quanto tenero
"Non rispondere con un'altra domanda" alzò gli occhi al cielo
"Okay" prese fiato "mi stai molto simpatica... Si e, anche molto bella.. Ecco"
La ragazza chiuse gli occhi a due fessure e si sforzò a capire dove volesse andare parare l'argentino. Lui doveva essere il cattivo re del fuoco, e ora farfugliava cose a caso.
Rise spontaneamente e per due secondi si fermarono a guardarsi, due secondi come due minuti.
                               ***
"Bella la katana" disse Lodovica avvicinandosi al tavolo da scacchi
"Grazie" alzò a malapena gli occhi, poi la guardò meglio: non aveva ancora spiccicato parola con lei, la conosceva di vista ma così bella, non se la sarebbe mai aspettata.
La carnagione chiara, gli occhi color miele, i capelli lunghi e lisci come la seta.
"Anche la tua, di katana è bella" rise
"Giochiamo a scacchi?" Propose l'italiana, Tomas chiuse definitivamente il libro che stava leggendo. Tolse le statuine dal tavolo, girò la scacchiera e tirò fuori i dischetti 
"Preferisco la dama, più difficile, più competitiva" Lodovica si mise in posizione di sfida
"Nere" disse prendendo in mano una pedina facendo roteare la piattaforma verso di lei.
"Bene" rise, i due si scambiavano sguardi di intesa e ogni tanto partiva una risata.
Erano rimasti con le stesse pedine
"Aspetta" lo fermò lei "non abbiamo ancora deciso il premio"
"La soddisfazione !?" Domandó innocente Tomas, Lodovica alzó il sopracciglio 
"Tu credi che Martina mi abbia messo nella squadra dei criminali perché sono buona e giusta" rise. Si, era seriamente troppo bella.
"Allora scommettiamo" accenó un sorriso beffardo.
                                                         ***
"Diego mi sta chiamando, nel dormitorio, chissà che vuole." Marina uscì dalla porta e nel momento in cui Xabi entró iniziò a disegnare cuoricini con le mani alle spalle del ragazzo.
"Allora" il ragazzo inizio la frase avvicinando le mani ai fianchi della ragazza, la quale si sento sollevata a quel gesto 
"Tra Jorge e Tini c'è qualcosa?!" domandò poi rovinando il romanticismo del momento.
"Non lo so" disse tranquillamente la bionda
"Mercedes"
"Ma che vuoi che ne sappia, poi tu che centri nei discorsi tra me e Martina" lo fissò intensamente 
"Nulla, é che c'è della chimica tra loro" si grattò la nuca
"Ti vedo troppo sicuro, che ci stavi ascoltando!"
"Io, no!" Abbassó lo sguardo 
"Ponce De Leon!" La bionda fece due passi indietro "non ci credo!" Rise 
"Scusa, mi avevi chiesto di seguirti, Tini é stata più veloce..." 
"Quindi hai sentito anche quello che ho detto su di te!?" Rimase sconcertata
"Solo che sono diventato piú bravo, che ti senti protetta tra le mie braccia e che speri in un dormitorio solo per noi" si avvicinò nuovamente sorridendo 
"Ma sentilo! Visto che sei così modesto penso che stasera puoi fare benissimo da solo" gli morde il lobo dell'orecchio uscendo dalla stanza ridendo istericamente. 
Era pazza, ma era la sua pazza.
                                                          ***
Martina entrò nel dormitorio, una figura dietro di lei chiuse la porta, si girò di scatto ma non vide nessuno. Una mano attappó la sua bocca sbattendola alla porta.
Lei rigirò il braccio e la figura finì a terra.
"Tinita mi ucciderai così" Jorge si alzò da terra
"Ma porca puttana! Mi hai fatto prendere uno spavento!" Il messicano rise
"Dov'é Diego?" Domandó ancora frastornata
"Ero io che ti ho inviato un messaggio rubandogli il telefono"
"Addirittura Blanco, hai così bisogno di me che rubi un telefono" rise , un po' era imbarazzata. Conosceva bene il codice d'onore di Jorge e rubare per lei, anche così poco, la rendeva stranamente eccitata, e per una volta, non solo in senso fisico.
Lui la baciò, non sapeva che rispondere, dopo ieri notte aveva capito che quella 'ragazzina' stava diventando importante.
La mora rispose al bacio, e saltò in braccio al ragazzo.
                           ***
Diego vagava per l'aereo 
"Ciao" entrò nella stanza 2 dove Clara stava al computer, la ragazza alzò lo sguardo e gli sorrise. Diego si fermò ad osservarla incantato.
"Hai perso qualcosa?" Domandò Clari notando il suo sguardo perso 
"Non trovo il cellulare" si grattò la testa
"Beh, puoi usare il mio se è urgente" disse un po' tesa. La situazione tra loro due era sempre imbarazzante quanto semplice. Si piacevano e amavano il loro lavoro, ma se fossero usciti insieme sarebbe stato tutto troppo strano. Entrambi erano a conoscenza del rapporto tra Jorge e Tini. Li distruggeva. 
"No, volevo chiamare Martina ma se Jorge non sta con te..." Alzò gli occhi al cielo seguito da una risata della bionda 
"Comunque ho trovato delle cose" si alzò ma perse l'equilibrio e finí in braccio allo spagnolo che la tirò su diminuendo la distanza.
"Emh...ah,ah" rise istericamente fissando prima le labbra e poi gli occhi del ragazzo che faceva lo stesso.
Era inutile reprimere quella attrazione, sarebbe successo. 
Diego afferrò il fianco di Clara mentre con la destra le prese il viso. Lei si lasció trasportare da quei movimenti e prese l'iniziativa.
Aveva sognato tante volte le loro labbra unite, ma in quel preciso instante il cuore iniziò ad accelerare, le loro lingue si incontravano mentre le loro mani diminuivano la distanza ormai inesistente.
La porta si aprì lentamente ed i due ebbero il tempo per staccarsi
"Clara, qualche novità?" La bionda stava riprendendo fiato e con la nochalance più totale si rimise seduta facendo accomodare Eziquel.
Diego invece fece un cenno al capo e riprese con la ricerca del cellulare
Come se non fosse mai successo nulla.
                          
//eccomi, i capitoli d'ora in poi saranno così. Che ne pensate?
Che succederà, ditemelo con una recensione
Un beso alle mie scrittrici❤️//

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