L'ultima battaglia

di Supremo Maestro Ramas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo 1 (preview) ***
Capitolo 2: *** Prologo 02 (preview) ***
Capitolo 3: *** Profezia (preview) ***
Capitolo 4: *** Gli alleati del male ***



Capitolo 1
*** Prologo 1 (preview) ***


Anche le recensioni negative, purché costruttive, sono ben accette.

Tokio, 20 Gennaio 1995

Era stata una giornata come tante altre e stavo tornando a casa dopo essere andato a riscuotere il compenso per il mio ultimo lavoro.
Mentre pensavo che per farmi fotografare quattro edifici di Tokio mi avevano pagato davvero tanto, mi accorsi di essere arrivato a casa.
Raggiunta la porta dell'apparamento, mi accorsi che c'era una busta che sbucava dalla casella di posta.
La tirai fuori e vidi che non era affrancata e recava una scritta: "Per Kyosuke".
Ero io il destinatario di quella strana busta.
Entrai in casa e sedutomi a tavola la aprii, così mi accorsi anche che non era sigillata e che conteneva una lettera.
Era di Madoka, la sua bella calligrafia era inconfondibile.
Aprii bene la lettera e incomincia a leggere:

"Non so neanch'io perchè ti scrivo questa lettera ma probabilmente è perché sono troppo codarda per dirtelo di persona e so che se lo facessi non riuscirei a fare ciò che meditavo di fare da tempo.
Durante la nostra avventura in Messico mi sono resa conto che mi stavo trasformando in una ragazza fragile e insicura a cui mancava l'aria e tutto ciò, dato che mi sono e mi hanno sempre considerato indipendente e sicura, non potevo sopportarlo ancora a lungo.
Perciò ho deciso di partire.
Lascio questa nazione e vado a vivere in qualche grande città degli Stati Uniti.
Non so quanto ci resterò, anzi non so neanche se tornerò in Giappone.
Ti prego, non aspettarmi, non cercarmi ma soprattutto non pensare che sia colpa tua.
Dal momento in cui leggerai questa lettera noi non saremo più fidanzati.
Se vorrai trovarti un altra ragazza sei libero di farlo.

Addio,

Madoka"

Quando ne giunsi alla fine pensai che fosse uno scherzo di cattivo gusto ma mi resi presto conto che non era così.
Corsi al telefono e composi il numero di casa sua, lo lasciai squillare fino a quando non entrò in funzione la segreteria telefonica, alché cominciai ad urlare il suo nome e a supplicarla di rispondere, ma non accadde niente.
In preda alla disperazioni mi teletrasportai fino a casa sua dove scoprii che tutte le finestre erano abbassate, un altro brutto segno.
C'era qualcosa sulla porta d'ingresso, sembrava un biglietto.
Usando la telecinesi lo attirai verso di me, dopodichè lo aprii e lo lessi:

"Addio Kyosuke.

Ti lascio una lettera nella tua casella di posta dove ti spiegherò tutto.

Madoka"


Dopo averla letta, ogni barlume di speranza si spense dentro di me.
Colmo di sfiga, si mise a piovere ma ero troppo sconvolto per accorgermene.
Stringendo tra le mani le sbarre del cancello gridai il suo nome a pieni polmoni, poi, sempre con le mani sul cancello, mi accasciai sulle ginocchia e incominciai a piangere disperato.
Non volevo ! Non potevo crederci !
Lei, la mia dea, la donna che avevo amato sin dall'istante in cui l'avevo vista per la prima volta, se n'era andata... se n'era andata per sempre...

Non so che ora fosse quando tornai a casa, ne cosa feci dopo e nei giorni seguenti dato che fui preda dei deliri causatomi da un febbrone da cavallo.
L'unica cosa che ricordo, è che quando fui di nuovo cosciente la prima cosa che vidi fu il volto preoccupato di mia sorella Manami, che quando si accorse che ero cosciente cominciò a tempestarmi di domande, ma ero troppo stordito dalla febbre per capire cosa mi stesse chiedendo e risponderle.
Qualcosa le dissi visto che lei tornò con una brocca piena d'acqua e un bicchiere.
Ignorai il bicchiere e le strappai di mano la brocca vuotandola velocemente.
Dopo averlo fatto mi sentii come se avessi spento un incendio presente nella mia gola, poi l'oscurità ripiombò su di me.
La seconda volta che ripresi conoscenza era notte fonda e una necessità impellente mi spinse a raggiungere, barcollando, il gabinetto.

Era il 1o febbraio quando finalmente la febbre sparì, ma non avevo ancora forza sufficiente per alzarmi, così restai a letto ripensando agli avvenimenti che mi avevano ridotto così.
Impiegai tutto il giorno per riordinare le idee e la sera stessa presi la mia decisione.

 

Seattle, 1 febbraio 1995


Era tarda sera, e Madoka Ayukawa era appena tornata a casa dal lavoro che si era trovata per guadagnarsi da vivere in quella città.
Andò in cucina a bersi un po' di latte, poi l'occhio le cadde sul portatile che le segnalava un nuovo messaggio di posta elettronica.
Controvoglia decise di leggerlo.
Già la scoperta del mittente fu un enorme sorpresa per lei, ma il contenuto della mail lo fu ancora di più:

"Fai tutto quello che ritieni giusto per ritrovare te stessa e impiegaci pure tutto il tempo che vuoi, non m'importa !!!

 

Se sarà necessario lo farò per sempre... ma...

 

Io ti aspetterò !

Ti amo,

Kyosuke"

Quando ebbe finito di leggere, Madoka cominciò a piangere disperata ma soprattutto commossa e tra i singhiozzi continuò a ripetere:

- Perché ??? Perchè ti sei innamorato di una stupida e insensibile come me ?!?! Perchè ?!?! -

Calmatasi, andò a letto ma prima di addormentarsi pianse ancora a lungo.
Poco prima che il sonno la prendesse riuscì a mormorare:

- Perdonami Kyosuke !!! Perdona questa stupida se puoi !!! -

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Capitolo 2
*** Prologo 02 (preview) ***


Avendo notato che alcuni dei miei lettori ignorano i veri nomi dei protagonisti della storia, rimedio immediatamente:

Kimagure Orange Road = È quasi magia Johnny; Kyosuke Kasuga = Johnny Romero; Madoka Ayukawa = Sabrina;
Hikaru Hiyama = Tinetta; Bunny = Usagi Tsukino; Amy = Ami Mitzuno; Rea = Rei Hino; Morea = Makoto Kino; Marta = Minako Aino; Hellis = Haruka Ten'ou;
Milena = Michiru Kaiou; Silvia = Setsuna Meiou; Ottavia = Hotaru Tomoe;
Marzio = Mamoru Chiba; Jack = Jadeite.
 


Luogo imprecisato, 20 aprile 1997

Jadeite non capiva cosa gli era successo.
L'ultimo suo ricordo risaliva a quando la regina Periglia l'aveva chiuso in quell'enorme cristallo per poi spedirlo in una dimensione sperduta. Adesso, invece, era lì, dolorante, ferito ma vivo e libero.
Non gli ci volle molto per accorgersi che c'era qualcun'altro nella stanza oltre a lui:
- CHI SEI ?!?! FATTI VEDERE !!! - urlò, ma nessuno si fece avanti:- SE NON VUOI CHE TI UCCIDA, ESCI FUORI !!! -
In risposta alla sua minaccia, udì un agghiacciante risata sarcastica, poi qualcosa si mosse e una creatura uscì fuori dall'ombra.

Ciò che uscì dalle tenebre era veramente brutto, di questo il comandante Jadeite se ne convinse profondamente sin dalla prima occhiata !
L'essere che si ergeva di fronte a lui possedeva un grande corpo di forma tondeggiante, simile a quello di un ragno con la lebbra, dotato di una dozzina o più di arti diversi che emergevano caoticamente dai fianchi di un addome simile ad una sacca.
Il viso pendulo assomigliava alla parodia di quello di un vecchio rugoso, con al posto del naso una sottospecie di foro nero e puzzolente.
La parte superiore del corpo era coperta di sacche contenenti fluidi orrendi dai quali si levavano volute di fumo nero, mentre le fauci erano punteggiate da centinaia di cariati denti aguzzi macchiati di muffa.
Ma di quell'essere, la cosa che sconvolgeva di più erano gli occhi: quell'orrore possedeva occhi da essere umano !
- C-chi sei ? - gli chiese Jadeite con la voce che tremava dalla paura e dalla repulsione
- Sono il tuo liberatore ! - gli rispose l'orrida creatura con voce cavernosa:- Sono colui che ti ha liberato dal luogo ove eri imprigionato a causa dei tuoi fallimenti ! -
Jadeite dovette tapparsi il naso per evitare di svenire a causa del pestilenziale alito del suo salvatore:
- Cosa vuoi da me ? -
- Che tu mi serva ! -
- E perchè mai dovrei farlo ? -
- Se mi obbedirai e conquisterai per me questo pianeta, ti farò diventare l'essere più potente di tutti i mondi conosciuti ma soprattutto potrai avere la tua rivincita sulle guerriere sailor !!! -
- Come fai a sapere che sono state loro a sconfiggermi ?!?! Chi sei tu ??? Come hai fatto a liberarmi ??? -
- SILENZIO !!! - tuonò il mostruoso essere.
Jadeite non se lo fece ripetere soprattutto perchè aveva capito che la potenza di quell'essere era qualcosa che andava al di la di ogni sua comprensione !
Una volta calato il silenzio, il mostro riprese:- E ora ascoltami bene !!! Ciò che m'interessa è la tua risposta !!! Accetti o declini la mia offerta ??? -
Jadeite era indeciso sul da farsi dato che avrebbe voluto vendicarsi da solo delle guerriere sailor senza l'aiuto di nessuno:
- Ti vedo indeciso... - gli disse l'orrida creatura:- Pensi veramente di essere in grado di poterti vendicare senza il mio aiuto ? Se è così è meglio che ti metta al corrente della situazione, osserva !!! -
Con un gesto di uno dei suoi arti, l'essere tracciò in aria un cerchio dentro al quale cominciarono ad affiorare diverse immagini:
- Osserva Jadeite ! Osserva la forza dei tuoi nemici !!! -

Alla fine della visione Jadeite era sconvolto, era sparito quando in circolazione c'erano solo tre guerriere sailor, ora avrebbe dovuto fronteggiarne dieci, senza contare quel guastafeste di Milord.
Quando il cerchio si dissolse, la creatura ricominciò a parlare:
- Ebbene ? Sei ancora convinto di poterle sconfiggere unicamente con le tue misere forze ora che hai visto che fine ha fatto la tua regina e tutti gli altri che sono venuti dopo di lei ? -
Jadeite, troppo sconvolto per parlare, fece un cenno negativo col capo, poi s'inginocchiò di fronte alla mostruosità e incominciò a supplicarlo:- Ti prego !!! Dammi la possibilità di vendicarmi !!! Te ne supplico !!! -
- Accetti di diventare un mio servo ? -
- SÌ, SÌ !!! ACCETTO, ACCETTO !!! FARÒ QUALSIASI COSA PUR DI AVERE LA MIA VENDETTA !!! -
Il volto dell'essere si contorse in una smorfia che avrebbe dovuto essere un sorriso, poi sparò un fascio di luce nera contro Jadeite:
- Il tuo compito sarà quello di sconfiggere quelle ragazzine, dato che loro sono l'unico ostacolo che si frappone tra me e la conquista di questo pianeta, ma ti avverto !!! Io non tollero i fallimenti, quindi sappi che se mi deluderai, rimpiangerai in eterno la punizione che t'inflisse la tua regina !!! -
Detto questo sparì, lasciando Jadeite da solo a riflettere sull'ultima minaccia e sul suo nuovo padrone:
"Ero convinto che la regina Periglia fosse potente ma la forza del mio nuovo signore è immensamente più forte della sua !!!
Mi sento perfettamente in grado di farla pagare cara a quelle dannate mocciose !!!"
Pensato ciò, prese a fissare le sue nuove vesti, così si accorse che la sua uniforme era diventata nera, ed era dello stesso colore del mantello che ora portava sulle spalle, mentre la foggia non era minimamente cambiata.
Dopo aver fatto ciò, attraversò la sale, si sedette sul trono appartenuto a Periglia e si mise a pensare alla sua prima mossa.

Dopo la sconfitta di sailor Galaxia, la vita delle nostre paladine era tornata alla normalità e nessuna di loro poteva lontanamente immaginare cosa stava per accadere. Difatti, quella era stata una giornata come tante altre e le ragazze stavano tornando a casa insieme dopo le lezioni del primo pomeriggio, visto che, tranne Ami, andavano tutte nello stessa università.
Durante il tragitto sull'autobus le ragazze stavano parlando di vari argomenti, quando qualcosa attirò l'attenzione di Rei.
Le sue amiche notarono il bizzarro comportamento e le chiesero cosa non andasse:
- Non so... non riesco a capire... e non so neanche come spiegarlo... - rispose la miko
- Cosa ? - le chiese Usagi
- Avverto... avverto un pericolo !!! -
Tutte si guardarono in faccia preoccupate, poi guardarono di nuovo Rei la cui espressione si era fatta ancora più seria:
- Se è come dici tu, ci converrebbe andare al tuo tempio, cosi potrai verificare il tuo presentimento. - propose Makoto
Tutte approvarono quella scelta e circa mezz'ora dopo erano a destinazione.
Rei entrò nel tempio come un fulmine, indossò gli abiti sacerdotali e si mise in meditazione davanti al fuoco sacro mentre le altre aspettavano fuori.
Circa 10 minuti dopo, la miko uscì e dal pallido colorito del suo viso si potevano intuire brutte notizie:
- Allora ?!?! - le chiesero tutte in coro
- H-ho avvertito chiaramente la presenza di un grande pericolo... - fu la sua risposta
- Che genere di pericolo ? - le chiese Minako
- N-non sono riuscita a capirlo... l'unica cosa che so e che la potenza del nostro nemico è immensa... -
Quest'ultima affermazione preoccupò non poco le guerriere sailor.

- Mi scusi ! Non può andare più veloce ? -
- Mi spiace signorina, ma purtroppo a quest'ora il traffico è sempre così congestionato e, di conseguenza, questa è la velocità normale. -
La ragazza bruna sbuffò e si adagiò nuovamente sul sedile posteriore del taxi:
"Accidenti !!! Sembra che tutti facciano di tutto per impedirmi di rivederlo !!! Prima il mio volo viene cancellato e mi è toccato prendere quello di questa mattina, poi sull'autostrada che dall'aeroporto internazionale di Narita porta a Tokio c'è stato quel maxi incidente e ora questo traffico !!!"
Madoka Ayukawa si mise a guardare fuori dal finestrino e a ripensare a ciò che aveva fatto negli ultimi anni: la scoperta del suo cambiamento da ragazza forte, indipendente e sicura in una che ne era l'esatto opposto, la scelta di andarsene a Seattle per ritrovarsi, i momenti difficili passati laggiù ma alla fine, dopo quasi 2 anni e mezzo, si era sentita finalmente ritrovata, pronta a tornare in Giappone e a riabbracciare il suo amato Kyosuke.
La voce del tassista la riscosse dai suoi pensieri:
- Signorina, sono spiacente d'informarla che questo traffico durerà ancora a lungo. Alla radio hanno detto che c'è stato un maxi incidente due chilometri più avanti che ha congestionato tutta la circolazione. -
La giovane donna stava per obbiettare qualcosa ma si accorse di non essere troppo distante da casa di Kyosuke, quindi decise di proseguire a piedi.
Con la valigia al seguito non le fu troppo facile districarsi tra la folla ma alla fine raggiunse la casa del suo amato.
Nel salire le scale intravide che, attaccato alla porta d'ingresso, c'era un foglio ma non ci diede peso fino a quando non fu davanti alla porta d'ingresso e riuscì a leggerlo:

" A Manami, Kurumi e papà,

ho deciso di accettare quell'offerta di lavoro, perciò parto per l'Italia.

Non so quando tornerò ma non penso di farlo prima di un mese e mezzo circa.

Kyosuke"

Madoka rimase immobile per parecchi secondi a causa dello shock subito, poi tirò un violento pugno contro la porta:
- N-non... non è possibile !!! - disse mentre rimandava faticosamente indietro le lacrime:
- NON È POSSIBILE !!! - ripeté mentre colpiva un altro paio di volte la porta, poi si avviò verso il suo appartamento.
Arrivata a casa, accese il suo portatile e una volta on-line, scaricò e lesse tutta la posta dell'ultimo mese che era rimasta sul server a causa di un guasto alla linea telefonica del suo appartamento.
Tra le tante e-mail ce n'erano diverse di Kyosuke, e grazie ad una di esse, datata 19 aprile, Madoka venne a conoscenza delle ragioni della di lui partenza:

" Ciao,

come ti va la vita negli U.S.A. ? Ti sei ambientata ? Ti stai divertendo ?
Spero che la risposta sia affermativa anche perché quì a Tokio ogni giorno senza di te è per me di un grigiore e di una noia mortale.

Sai... intorno a metà marzo sono stato contattato dall'editore di una rivista che voleva affidarmi l'incarico di andare in Italia a fotografare tutte le bellezze artistico-naturali di quel paese.
All'inizio ho temporeggiato, ma la sua insistenza, la lauta ricompensa per un tale lavoro ma soprattutto la possibilità di andare in un posto dove niente potesse far riaffiorare nella mia mente stupendi ma dolorosi ricordi mi hanno spinto ad accettare l'incarico.
Il mio volo parte domattina alle 10.
Spero di tornare per l'inizio dell'estate o poco più in là, così come spero che per quel periodo tu sia finalmente tornata a casa.

Ricordati che io ti aspetterò anche se dovrò farlo a lungo.

Ti amo,

Kyosuke"

Dopo aver letto la mail, Madoka non poté fare altro che maledirsi per la sua stupidità.
Aveva programmato di tornare in Giappone ai primi di aprile, ma aveva ceduto alle insistenze di una sua amica che l'aveva invitata al suo compleanno. La festa si era tenuta il 19 e si era protratta ben oltre le previsioni, così le era toccato prendere l'ultimo aereo di quel giorno che però era stato cancellato, così aveva svanita l'opportunità di riabbracciarlo e adesso, chissà quanto tempo avrebbe dovuto aspettare prima di rivederlo.

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Capitolo 3
*** Profezia (preview) ***


Nuova pagina 1

Scusate per l'attesa, ma non ho idee e ancora meno tempo per scrivere.

Non ho ancora deciso se tenere i nomi originali in giapponese, usare quelli in italiano oppure usare quelli autentici per i protagonisti di Orange Road e quelli italiani per quelli di Sailor Moon.
A voi la scelta su come vi è più comodo.

Per Fan di Orange Road: non capisco perchè nella recensione ti sei firmato in modo così anonimo.

A quanti mi chiedono cosa centrano Madoka e Kyosuke in tutto ciò, vi chiedo di pazientare ancora un po'; Madoka entrerà in gioco a partire dal prossimo capitolo.

Per qualsiasi domanda non spoiler, non usate le recensioni, ma contattatemi tramite e-mail.

Vorreste farmi la cortesia di far sì che, con questo capitolo, il numero di recensioni salga a 15 ?
Ve ne sarei grato, così capirei se vale o meno la pena di continuare questa fic.

Alla prossima :-)

Profezia

Tokio, 26 aprile 1997

Erano passati alcuni giorni da quando Rea aveva avvisato tutte le altre guerriere sailor del pericolo che incombeva su di loro, ma nessun nemico si era mostrato e nessun fatto strano era accaduto in città, ma nessuna di loro avrebbe abbassato la guardia, ben consce che poteva essere un trucco del nemico.
Ciò che tutte loro giudicavano strano, era il fatto che la miko avesse avvertito il pericolo; non era mai successo prima e ciò insospettiva parecchio Amy:
"Mi pare veramente strano che Rea abbia intuito il pericolo... che si sia sbagliata ? No, sono sicura che non si è sbagliata !
Mi viene il dubbio che il nostro nemico abbia voluto farsi sentire. Ma perché ? Perché ha voluto metterci in allarme ?"
Mentre pensava, continuava a scarabocchiare su un foglietto del suo block-notes:
"E se invece non avesse voluto avvertirci di proposito ? Se il suo potere fosse tanto grande da essere percepibile dovunque ?
Può essere, ma, a meno che non sia uno stupido, perchè non tentare di occultarlo ? Perché mettere sul chi vive eventuali nemici ?"
- AHHHH !!! BASTA !!! MI SCOPPIA LA TESTA !!! NON RIESCO PROPRIO A VENIRNE A CAPO !!!
TUTTO CIÒ NON HA ALCUN SENSO !!! -
Decise di lasciar perdere e di concentrarsi sullo studio.

Bunny era alla biblioteca comunale, dove stava cercando un libro di matematica indispensabile per passare quell'esame.
Era però riuscita a perdersi e adesso stava vagando senza una meta precisa tra gli scaffali:
- UFFA !!! MI SONO PERSA !!! MA COME HO FATTO ?!?! - si lagnò ad alta voce sperando di attirare qualcuno ma vanamente
Scoraggiata riprese a camminare, quando uno scintillio attirò la sua attenzione.
Alzò lo sguardo e notò che il luccichio proveniva da un piccolo libro, l'unico situato nel ripiano più in alto di quella sezione.
Incuriosita prese la scala e salì a prenderlo, ma stranamente la scala non arrivava fin lassù.
Correndo un grosso rischio, si alzò in punta di piedi e si allungò più che poté.
Riuscì ad afferrarlo, ma oramai si era sbilanciata, non riuscì a mantenere la presa e cadde all'indietro.
Gridò terrorizzata ma nessun suono le uscì dalla bocca.
Era ormai giunta a pochi centimetri da terra quando:
- Signorina ?!?! Signorina ?!?! Si sente bene ??? - la bibliotecaria era a 3 metri da lei e la stava fissando con un aria preoccupata
Bunny si guardò in giro confusa.
Era sicura di essere caduta e di essersi fatta molto male, ma non avvertiva alcun dolore:
- Signorina, si sente bene ? -
- Eh ?!?! Ah !!! Sì, sì !!! Sto bene ! Sto bene ! -
- Sicura ?!?! È lì ferma da cinque minuti con quel libro stretto in mano e lo sguardo perso nel vuoto. -
Bunny abbassò lo sguardo e vide il libro che era salita a prendere:
- Sto bene ! Sto bene ! Non si preoccupi ! A volte mi capita di avere la testa tra le nuvole ! Ah ah ah ! -
La donna si strinse nelle spalle e tornò al suo posto.
Guardandola, Bunny si accorse che la scrivania della bibliotecaria non distava più di una decina di metri da lei:
"Ma che è successo ? Ho sognato tutto ? Eppure il libro che era lassù l'ho pres..." s'interruppe perché lo scaffale vuoto non c'era più.
Si sfregò gli occhi convinta di non vederci bene, ma mancava sempre quella mensola vuota:
"Ahhh ! Forse è meglio se vado a mangiare qualcosa, devo avere le allucinazioni dalla fame !"
Cercò e trovò il libro di matematica, si avvicinò ad un terminale e registrato il duplice prestito e uscì diretta al fast food più vicino.

Dopo pranzo, tirò fuori il libro luccicante e si accorse che la copertina era ricoperta da una lamina grigia:
"Questo libro è sempre più strano !" pensò mentre se lo girava e rigirava tra le mani:"È laminato e mi sembra anche molto antico.
Chissà perché l'ho preso ??? Vediamo almeno qual'é il titolo."
Girò la copertina e sfogliò le prime 5 pagine sollevando una nube di polvere che la fece tossire, senza neanche immaginare cosa la aspettava.
"Cos'è questa roba ?!?!" pensò mentre un grosso gocciolone le scendeva dietro la testa:"È incomprensibile !!! È tutto un insieme di simboli strani !!! Uff !!! Chiederò ad Amy se sa che significano queste parole ! Fortuna che stasera dobbiamo riunirci al tempio visto che Rea vuole fare un altra prova per tentare di capire chi ci minaccia !" sbuffò nuovamente:
"Possibile che non possiamo avere una vita normale come tante altre ??? Ahhhh !!! L'unica cosa positiva di queste lotte è l'aver conosciuto tante amiche ma soprattutto il mio adorato Marzio !!! Chissà cosa starà facendo ora ?"

Nel frattempo, Hellis stava discutendo con Silvia:
- Ma chi può essere stavolta ? Pensavo che Sailor Galaxia fosse stata l'ultima minaccia ! -
- Evidentemente non è così - rispose la guardiana del tempo
- Non riesco proprio a immaginare chi possa essere più forte di Galaxia. -
- E stavolta non potremo contare sull'aiuto delle Sailor Starlight ! -
- Di male in peggio ! -
Milena si avvicinò ad Hellis e l'abbracciò:
- Tranquilla, ce la caveremo anche questa volta ! -
- Lo spero... -

La sera arrivò presto, tutte le ragazze, Luna, Artemis e Marzio si riunirono al tempio.
Come suo solito, Bunny arrivò ultima e fu rimproverata da Rea.
Quando tutte si sedettero, la miko iniziò il vaticinio appellandosi agli spiriti del fuoco.
Il rito andò avanti per  un ora abbondante, ma senza successo:
- Dannazione !!! Neanche stavolta sono riuscita a capirci qualcosa !!! - sbottò la sacerdotessa
- Il nostro nemico non sarà così stupido da lasciarsi individuare ancora, o no ? - chiese Morea
- Ottima domanda... - disse Marzio
Seguì qualche istante di silenzio, poi Bunny tirò fuori il libro luccicante, lo porse ad Amy e le chiese:
- Amy, sei in grado di dirmi qual'è il titolo di questo libro ? -
- E come faccio a saperlo ? -
- Leggi il titolo. -
- E perchè non lo fai tu ? -
- Non ci sono riuscita... è una lingua incomprensibile ! -
La ragazza sbuffò e acconsentì a darci un occhiata.

- Allora ? - chiese Bunny
- Boh ? - fu la risposta della sua amica
- Come sarebbe a dire "Boh ?" -
- Sarebbe a dire che non capisco che cosa c'è scritto !!! Non ho mai visto una scrittura del genere prima d'ora !!! -
Tutti presenti si incuriosirono e si avvicinarono a Bunny:
- Non è uno dei tuoi scherzi, vero ? - chiese Rea rivolgendosi a Bunny
- No ! No ! Assolutamente !!! -
- È vero ! - disse Amy:- La carta di questo libro è troppo strana. Non può essere uno scherzo. -
- Dove l'hai trovato questo libro ? - le chiese Marta
Fu così ce Bunny raccontò di come ne era venuta in possesso.
Alla fine del racconto lo scetticismo dilagava tra il resto della compagnia:
- Dai Bunny, non scherzare ! - le disse Marzio
- Non sto scherzando !!! È andata esattamente così !!! -
- Un po' fantasiosa come ricostruzione ! - obbiettò Chibiusa
- Fatemi dare un occhiata al libro ! - ordinò Luna
Il libro fu posato per terra, la gatta vi si avvicinò e cominciò a studiarlo attentamente.
Quando Bunny le mise sott'occhio le prime pagine, Luna disse:
- Non può essere... -
- Cosa ? - domandò Bunny
- Artemis, vieni a leggere anche tu ! -
Il gatto bianco si avvicinò e lette poche righe capì tutto
- Allora ? - chiese Bunny:- Cos'hai scoperto ??? -
- È qualcosa d'importante ? - chiese Morea
- Dai, non teneteci sulle spine ! - li esortò Milena
I 2 gatti si guardarono negli occhi, poi decisero di parlare:
- Questo libro... è stato scritto dalla regina Selene in persona ! -
- Cosa ?!?! - dissero tutti in coro
- Sì ! - continuò Artemis:- In questo libro c'è scritto della guerra contro questo nemico ! -
- E cosa dice ? - chiesero tutti in coro nuovamente
- Non lo so... - fu la risposta della gatta
A tale risposta, finirono tutti a gambe all'aria:
- LUNA !!! - strillò Bunny
- Non è colpa mia !!! Questo testo è codificato magicamente !!! -
- E come lo decodifichiamo ? - chiese Amy
- Se ho ben capito ciò che c'è letto qui sopra... dovrete disporvi in circolo intorno a questo libro, avvicinarvi le penne che usate per trasformarvi e pronunciare la frase che vi permette la trasformazione in guerriere sailor. -
- Allora cosa stiamo aspettando ? - chiese Morea:- Muoviamoci che sono curiosa di sapere cosa c'è scritto ! -
- Non sei l'unica ! - le fece eco Hellis
In breve tempo, tutte le guerriere si riunirono intorno al libro e fecero quanto detto da Luna.
Quando anche l'ultima di loro pronunciò la formula, la stanza piombò nel silenzio più assoluto; erano tutti in attesa di qualcosa... che però non accadde.
- Luna, sei sicura di aver interpretato bene la frase ? - chiese Amy
- Sicurissima ! E Artemis lo può confermare ! -
- Ehi ! Ma la disposizione del testo è cambiata !!! - disse Chibiusa che nel frattempo aveva aperto il libro
Subito, tutti i presenti si affollarono intorno al libro e notarono che aveva ragione.
Subito Luna cominciò a tradurre:
- Per farla breve, ora dovremmo esporre questo libro alla luce della luna piena per qualche secondo e poi sarà possibile leggerlo. -
Pochi secondi dopo, la gatta stava traducendo il testo.

"Mia cara figliola,

se stai leggendo questa pagine, vuol dire che hai sconfitto tutti i malvagi che hanno tentato di ostacolare la formazione del Regno Argentato.

Purtroppo, ora ti aspetta un compito ancora più difficile, il più arduo che tu e le guerriere abbiate mai affrontato.

Colui che si parerà sulla vostra strada essendo una divinità, è dotato di una potenza inimmaginabile.
Proviene da una dimensione parallela alla nostra ove è temuto e osannato dai suoi adepti.
Non potreste mai farcela da sole contro di lui, così sono riuscita a fare in modo che cinque valorosi guerrieri vi assistano in questa dura battaglia."

Luna interruppe la lettura pensierosa: come mai la regina Selene aveva contattato quei cinque guerrieri, ma soprattutto chi erano ?
Quanto erano forti ? Come avrebbero fatto a riconoscerli ?
- Luna, c'è qualcosa che non va ? - le chiese Bunny
La gatta espose i suoi dubbi ai quali seguì il silenzio.
- Forse nel libro c'è scritto qualcosa su di loro. - suggerì Amy
- Può darsi... meglio se continuo a leggere. -

"Quando nuove tenebre minacceranno la pace portata dalla luna, cinque potenti guerrieri giungeranno in soccorso della futura regina:
un antico albero di canfora dalle remote terre coperte dalla neve e dal ghiaccio;
un oscuro nobiluomo dalle lunghe e affilate mani;
un gatto rosso fuoco che elimina i nemici con le sue nove code;
una bianca colomba sputafuoco;
un rapace dalle nere piume che combatte coi suoi magici e metallici artigli, nemico giurato della divinità malefica.

Dovrete stare attente all'inizio, poiché sicuramente il nemico sarà riuscito ad assicurarsi con l'inganno i servigi del Nobiluomo e del Gatto.
Ma non abbiate timore, quando l'Albero si farà vivo, porterà con se il necessario affinché due guerriere sailor possano riportare i due sulla retta via e una terza possa chiamare il rapace.
Quando i cinque si saranno riuniti, tu, figlia mia, otterrai un nuovo immenso potere col quale potrai sconfiggere questo nemico ma non prima che Saturno cambi fattezze.

Col loro aiuto sono sicura che ce la farete.

Selene"

- Uffa !!! Ma che significa ?!?! - chiese Bunny con tono lacrimevole
- Un po' criptiche queste modalità di riconoscimento... - disse Hellis
- Silvia, ne sai niente ? - le chiese Milena
La guardiana del tempo scosse la testa
- Certo che tutta questa situazione è un bel mistero... - disse Amy:
- La regina Selene c'informa dell'arrivo di un nuovo nemico, ma non ci dice chi è...
Ci dice che cinque guerrieri ci aiuteranno ma l'unico indizio per identificarli è quella incomprensibile profezia...
Ci dice che tre di noi saranno indispensabili per riunire i cinque ma non ci dice chi siano le prescelte...
Insomma... noi cosa dovremmo pensare di tutta questa faccenda ? -
- A meno che la regina temesse che questo libro potesse cadere in mano al nemico, non vedo l'utilità di tutti questi segreti. - obbiettò Marta
- Può anche essere. - disse Marzio:- Se il nostro misterioso nemico è veramente una divinità, potrebbe essere dotata di poteri inimmaginabili... - detto questo, diede un occhiata all'orologio e vista l'ora tarda decise di andarsene a dormire.
Tutto il resto della compagnia ne seguì l'esempio.

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Capitolo 4
*** Gli alleati del male ***


Gli alleati del male

Erano passati alcuni giorni da quando Jadeite era stato liberato, e ora, era lì, seduto sul trono appartenuto a Periglia, a pensare a che mostro mandare contro le sailor.
Era ancora assorto nelle sue meditazioni quando udì due voci che lo schernivano:
- Allora ? Sei o non sei un uomo d'azione ? Che stai facendo ancora quì ? - domandò la prima voce
- È vero ! Come mai non ti sei ancora mosso ? Non è forse il tuo più grande desiderio vendicarti delle sailor ? - disse la seconda voce
Il comandante trasalì, colto di sorpresa dalle due voci, ma si riprese in fretta e, irato, tuonò - CHI SIETE ?!?! COSA VOLETE ? FATEVI VEDERE ?!?! -
I possessori delle due voci non si fecero attendere.

Dopo qualche secondo, due teste mascherate sbucarono dalla penombra seguite poco dopo dal resto del corpo.
Alti e grossi uguali, differivano sostanzialmente nell'abbigliamento.
L'essere di sinistra indossava una maschera raffigurante una brutta faccia rossa con un nasone a patata e due bianche corna ricurve d'ariete ai lati della testa mentre il resto del corpo era celato da una lunga tunica nera che gli arrivava fino ai piedi, senza maniche, orlata d'oro e con uno scollo quadrato che terminava all'altezza dell'osso sporgente delle clavicole.
L'altro invece portava in testa un tricorno nero e una parrucca accuratamente incipriata, il volto coperto da una maschera nera che lasciava scoperta solo la bocca. Dello stesso colore era quasi tutto il resto dell'abbigliamento composto da degli ampi calzoni portati allo scoperto che si stringevano sotto il ginocchio con un nastrino rendendoli aderenti così come il panciotto. Gli intarsi dorati delle asole dei bottoni della giacca e della mantella abbellivano anche la parte frontale della giacca, il retro, i bordi delle tasche ed i polsini.
Dalla mantella s'intravedeva il colletto rialzato delle giacca, chiamato jabot, mentre le due code della giacca, rivoltate sul lato, e fissate con un bottone per lato, insieme a due scarpe col tacco e grosse quadrate fibbie dorate, completavano un abbigliamento settecentesco europeo.

Jadeite li squadrò per diversi secondi.
Di certo il loro vestire non li faceva passare inosservati ma cosa ci facessero lì era un mistero.
- Cosa volete ? - gli domandò incuriosito da come avessero potuto arrivare fin lì così facilmente
- Servire il nostro signore e padrone che poi è anche il tuo. - risposero atoni e all'unisono i due:- Siamo anche noi al servizio di colui che ti ha liberato. - rispose il volto rosso
- Si potrebbe anche dire che siamo... alleati... - continuò il viso nero con la maschera che gli celava un sorriso ironico
- Non so che farmene di alleati ! - sbottò il biondo liquidandoli con un gesto della mano:- Questa battaglia voglio condurla e vincerla da solo !!! -
I due sconosciuti si scambiarono un occhiata divertita, poi il volto rosso riprese a parlare:
- Da... solo... ??? - scandì bene le parole quello in rosso
- Hai, per caso, intenzione di farci ridere ? - chiese il volto nero malcelando l'ironia nella voce
- E perchè mai ? - domandò il comandante incredulo da quanto sentivano le sue orecchie
- Perchè mi pare che da quelle bimbette tu sei stato miseramente... sconfitto !!! - disse il volto rosso marcando bene il verbo mentre il suo compagno iniziò a sghignazzare
- CHE HAI DA RIDERE ?!?! - tuonò Jadeite
- Ih, ih, ih !!! È... umpfh !!! È troppo... ih ih ih !!! È troppo... divertente che tu sia stato battuto da delle mocciose !!! Ah ah ah !!! - ormai il riso di quello in nero era incontrollabile
- M-MA COME OSI ?!?! - tuonò il comandante irato da tal comportamento ormai rosso in volto
- Mio fratello ha ragione... comandante ! - evidente era lo scherno con cui era stato usato l'appellativo:- Non soltanto non sei riuscito a uccidere Sailor Moon quando c'era il solo Milord ad aiutarla, ma non sei riuscito nemmeno ad eliminare una tra Sailor Mercury o Sailor Mars ! - puntualizzò il volto rosso
- Già, già !!! - gli fece eco il benvestito:- Se... umpfh... se ripenso a quando Sailor Mars ha indirizzato quell'aereo contro di te... - continuò cercando di soffocare le risa:- Chissà come te la caverai ora che sono ben dieci !!! -

Jadeite era sul punto di scoppiare per l'ira e la vergogna, ma, poco prima di passare all'attacco, ebbe una grande intuizione, s'impose di calmarsi e disse:- Facciamo così... vi lascio l'onore della prima mossa ! -
- Eh ?!?! - dissero in coro i due stupiti da tal decisione
- Avete capito bene ! - puntualizzò lui:-  Lascerò che siate voi due ad attaccare per primi le guerriere sailor ! -
I due volti si guardarono negli occhi per qualche secondo in assoluto silenzio, poi posarono il proprio sguardo su Jadeite:
- Non ci pensiamo neanche ! - risposero in coro
Il sorriso beffardo svanì dal volto del biondo:- Potreste ripetere... - sibilò con l'ira crescente mentre riduceva gli occhi a due fessure
- Hai capito benissimo ! - sentenziò faccia rossa
- Già ! - gli fece eco l'altro annuendo con la testa e incrociando le bracci davanti al petto:- Noi prendiamo ordini solo da nostro signore e padrone e non di certo da uno come te ! - precisò per poi indicarlo con l'indice della mano destra
- Considerando poi che nemmeno sai cosa fare ! - puntualizzò quello col nasone mentre l'altro annuiva convinto dopo aver rincrociato le braccia davanti al petto.

Tal affermazione dissipò l'ira del comandante. Quei due avevano ragione. Quando quella specie di ammasso informe lo aveva liberato non gli aveva detto molte cose:- E... sentiamo... - iniziò cauto:- cos'è che dovrei fare esattamente ? -
- Mi domandavo quando ce lo avresti chiesto ! - saltò su quello in nero sbuffando sonoramente
- È presto detto ! - s'intromise il nasuto:- Oltre a cercare di eliminare le dieci guerriere dovrai assicurare al nostro signore massicci rifornimenti di energia vitale ! -
Il biondo sgranò gli occhi:- Tutto quí ? - domandò incredulo
- Perché ? Ti aspettavi altro ? - domandò il nasuto fissandolo come si fa' con uno stupido
- Beh... io... - balbettò Jadeite stranamente a disagio
- Devi sapere che per arrivare in questa dimensione il nostro sire dovrà impiegare una grande quantità di energia vitale per tenere aperto il varco tra il suo mondo e questo ! - spiegò quello in nero
- Inoltre... - s'intromise l'altro:- L'energia che raccoglierai servirà anche a lui per inviarti delle creature che ti potranno aiutare a compiere la tua missione. - continuò a spiegare
- Inoltre gli servirà per far arrivare quà il suo esercito che gli permetterà di dominare questo pianeta una volta sconfitte le marmocchie ! - concluse infine il mascherato in nero

Se era deluso, Jadeite lo mascherò bene. Aveva intuito sin da subito la forza del suo nuovo sovrano ed era sicuro che ai suoi ordine avrebbe potuto trionfare facilmente:- Avete parlato di un esercito... -
- Sì, vuoi sapere in cosa consiste ? - domandarono i due all'unisono e prima di avere la risposta, schioccarono le dita
Poco dopo, dall'ombra sbucarono due guerrieri molto diversi tra di loro.
Il primo, non troppo alto, assomigliava ad un globin, con la pelle verdastra, i due canini superiori aguzzi come quelli di un vampiro, un largo naso schiacciato mentre un armatura di cuoio borchiata gli proteggeva il torace mentre la testa era protetta da un elmo nero dalla forma triangolare con una placca a protezione del naso.
L'altro era più alto dell'altro essere di tutta la testa e più grosso e maggiormente corazzato.
Oltre ad una cotta di maglia che gli copriva tutto il corpo, il busto era protetto da una nera corazza che partendo da poco sotto il collo arrivava fino alla cintola ma che continuava fino al gomito e metà gamba grazie a delle lamine di ferro sovrapposte tra di loro.
Adeguatamente coperti erano anche i polsi e il ginocchio mentre la testa era racchiusa da un elmo borchiato rinforzato attorno agli occhi e per il lungo da una spessa banda metallica bianca. Bianchi era anche la fila di superiore di denti aguzzi dell'elmo che insieme al teschio dipinto sull'addome della corazza contribuiva ad aumentare l'aria sinistra della figura.

- Sarebbero questi i soldati del mio esercito ? - domandò schifato il biondo comandante additando le due nuove creature
- Al momento sì, ma altri ne arriveranno più energia accumulerai sottraendola ai terrestri... - spiegò quello totalmente in nero
Jadeite prese a massaggiarsi pensieroso il mento:- E voi due invece combattete o siete bravi solo a parole ? - ironizzò volutamente per provocare i due
- Perché ? - domandò quello col nasone:- Vuoi sfidarci per caso ? -
Un sorriso beffardo si dipinse sul volto del comandante:- Lo farei più che volentieri... - ammise divertito:- ...ma preferisco vedervi in azione contro quei due ! - e dicendo ciò, indico i due nuovi venuti:- Avanti ! Attaccateli ! - ordinò alle due creature che, senza farselo ripetere, partirono all'attacco.
Il più basso dei due mirò a quello vestito all'antica cercando d'infilzarlo con la sua lancia mentre il corazzato nero puntò a quello col nasone dopo aver sguainato la sua nera spada seghettata e aver impugnato un grosso scudo borchiato di legno.
La reazione dei due mascherati fu' talmente veloce che i due attaccanti nemmeno se ne accorsero.
Quello con la spada nera si ritrovò improvvisamente le membra avvolte da nove braccia di frusta e un secondo dopo fu' tagliato in vari pezzi di diverse dimensioni mentre quello più piccolo fu diviso in due per il lungo da quello con la maschera nera le cui mani si erano allungate e indurite.
Poco dopo si udì nell'aria un batter di mani.
Seduto sul suo scranno, Jadeite applaudiva soddisfatto:- Davvero bravi, i miei complimenti ! -
- Questi sono solo degli insetti al nostro confronto ! - replicò quello col tricorno mentre scrollava vigorosamente la mano per pulirla dal sangue
- Ben detto fratello ! - saltò su l'altro prendendo a roteare in circolo il suo gatto a nove code per avere lo stesso effetto:- Anche se contro quelle mocciose ritengo che saranno più che sufficienti ! - sentenziò convinto mentre, con un rapido gesto del polso, riavvolse la sua frusta e se la infilò nella cintura
- Fa' un buon lavoro, mi raccomando ! - disse l'essere in nero prima di sparire nel nulla
- Soprattutto perché il nostro signore mal tollera i fallimenti... - lasciando in sospeso la frase scomparve anche lui

- Presuntuosi... - sentenziò il comandante:- ...ma li farò ricredere io... - sibilò per poi rimettersi a pensare alla tipologia di mostro da impiegare contro le odiate guerriere
 

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