Cambiamenti improvvisi

di bessielizzie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** Morire e rinascere ***
Capitolo 3: *** Non ci si può fidare di nessuno ***
Capitolo 4: *** Nuove scoperte ***
Capitolo 5: *** 1912 ***
Capitolo 6: *** Lady Tinley ***
Capitolo 7: *** un presente cambiato ***
Capitolo 8: *** epilogo ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***


prefazione

Prefazione.

 

Siamo durante la narrazione di Green, ultimo libro della trilogia delle gemme. Ad un certo punto del 1700 rubino e diamante cadono in un’imboscata e lei finisce per morire.

Questa piccola storia racconterà dal punto di vista di Gideon quello che succederà dopo il ferimento della sua ragazza. Ho cambiato diversi fatti dai romanzi anche velocizzando gli eventi.

Inizialmente doveva essere una shot, ma al massimo sarà una storia di 3 capitoli.

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Capitolo 2
*** Morire e rinascere ***


Morire e nascere

GIDEON.

Quel pomeriggio fu per me il più tragico della mia esistenza perché avevo visto morire la donna che amavo. Eravamo in missione per conto del conte di Saint Germain quando Gwenny fu ferita a morte.

Ero troppo lontano e occupato per prestargli soccorsi, ma in un battibaleno riuscì a mettere fuori combattimento chi l’aveva ferita e non appena mi fu possibile la raggiunsi. Era stata colpita in profondità e ad un’arteria importante, la mia ragazza rischiava di morire per un emorragia interna. Cercai di fare il possibile per strapparla alla morte, ma sfortunatamente non ci riuscì.

“Gwenny non lasciarmi, ti amo” le dissi mentre le stavo premendo la ferita con tutta la forza che avevo, ma i miei sforzi furono vani. Immediatamente le testai il polso e non c’era alcun suono, mi sentì morire. Lord Alistar era riuscito nel suo intento di ucciderci. Sebbene non avessi nemmeno un graffio mi sentivo come il corpo che stringevo tra le mie braccia, privo di vita.

Sentì i tipici segnali dell’imminente salto di ritorno, ma non mi interessava perché nulla aveva più senso senza di lei. Strinsi Gwen per non lasciarla nel 1782, non me la sarei lasciata scivolare tra le mani.

Quando arrivammo nella nostra epoca e nella scuola di Gwenny il suo polso era ancora assente e cercai aiuto pur sapendo che non c’erano rimedi. Sapevo che neppure l’eccellente dottor White sarebbe riuscito a salvarla, per quanto eccellenti fosse un medico nessuno era riuscito a riportare tra di noi un defunto. Avrei voluto che ci fosse un rimedio.

 Quando il dottor White mi raggiunse per prestar inutile soccorso successe qualcosa d’impossibile. E fu proprio il mio mentore a dare voce al mio stupore, al mio unico grande desiderio.

“Gwendolyn ha una ferita superficiale. Anche il suo polso è forte e buono. Cosa studiate all’università?”

“Come? Non è possibile!” dissi stupito, ma allo stesso sollevato quando notai che la mia ragazza era riuscita ad aprire gli occhi. Com’era possibile che pochi attimi prima chiaramente non aveva polso e ora era qui con noi? Sentire il polso era la prima nozione che ci insegnavano a medicina. Ero sicuro di non aver sbagliato, ma ero enormemente felice, sollevato e mi sembrava di essere rinato.

Tutt’ora non so descrivere cosa provai in quei momenti. Ero tutto concentrato nell’osservare Gwen per notare qualsiasi cosa. Fu solo quando mister Whitman mi ripeté per l’ennesima volta informazioni sul conte che gli prestai attenzione.

“Lasciatelo in pace, non vedete che è ancora scosso!” intervenne mister George.

“No, sto bene!” dissi per tranquillizzarli.

“Credo che nell’ufficio del preside del whiskey.” Disse zio Falk

Dopo un ultima occhiata alla donna che amavo decisi di seguire i miei superiori.La riunione fu breve e non prestai ascolto dopo aver consegnato quella lettera.

Angolo autrice: spero che vi piacerà questa mia piccola long. Se ci sono degli errori o qualcosa che non va potete dirmelo

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Capitolo 3
*** Non ci si può fidare di nessuno ***


Non ci si può fidare di nessuno

Non ci si può fidare di nessuno.

Erano trascorse poche ore da quei fatti quando me ne tornai a casa. Ero furioso con i guardiani perché mi sembrava che sì interessassero solo a ciò che ordinava il conte.Quando tornai a casa ero pieno di rabbia e di voglia di prendere a pugni qualcosa o trovare qualsiasi modo per cercare di tranquillizzarmi quindi optai per una doccia.
Mentre l'acqua scorreva ebbi il tempo di riflettere e pensare che questi episodi erano stati organizzati da qualcuno quindi dovevo riuscire scoprire chi era l’artefice di quell’imboscata, ma  più mi sforzavo meno riuscivo a trovare la soluzione. Lady Lavinia aveva altri complici? Ripensando a quella donna la rabbia contro me stesso aumentava perché non l'avevo mandata al diavolo prima? Perché ero un gentiluomo e non volevo ferila, ma anche allontanare  l'unica che per me è sempre stata importante.
Ripensai anche a qualche giorno prima quando Paul De Villiers mi consegnò dei manoscritti del conte che spiegavano quali erano i suoi reali piani. Per quello avevo cercato di allontanarmi dalla donna che amavo, ma mi era difficile starle lontano perché l’amavo.
Durante la doccia venivo sommerso da molti pensieri, ma tra di essi c’era il fatto che non riuscivo a capire della guarigione così improvvisa della mia ragazza. Forse essendo il rubino il potere di guarire era il grande dono di cui parlavo i guardiani.
Credevo che la doccia riuscisse ad eliminare tutta quella rabbia, quell’astio che provavo per la loggia, ma era riuscito a risolvere in parte i miei dubbi. L’unica soluzione era che dovevo escogitare qualcosa e quindi scoprire di chi mi potevo fidare.
Non riuscivo ancora a capacitarmi di aver obbedito al conte da quando avevo memoria, ero furioso che la mia famiglia seguiva gli ordini di un nostro antenato egoista. Dovevo parlare con Gwen, dovevamo essere furbi per lottare contro la loggia e il conte. Ero immerso in quei pensieri quando allo specchio del mio bagno vidi il mio riflesso ciò che non mi piaceva. L’immagine che vedevo era quello di un ragazzo dai lunghi capelli che gli avevo lasciati crescere per le missioni nel 1782, per praticità dei viaggi, per dimostrare a tutti che sapevo che una delle regole fondamentali del viaggiatore era di nascondersi tra le persone di quell’epoca in cui viaggiava. Al diavolo l’autenticità e la loggia e presi le forbici e iniziai a tagliarmi i capelli per impedire l’avverarsi dei progetti del conte avrei potuto anche rivelare chi eravamo.
Dopo un po’ di tempo ero riuscito ad ottenere il risultato che volevo. Finalmente ora non avevo più quella codina che mi ricordava di essere stato quasi il cagnolino del conte. Ora mi sentivo come un soldato pronto per partire per il fronte e in effetti dentro di me c’era una guerra però insieme a Gwenny l’avremmo vinta. Mentre mi vestii diedi un ultimo sguardo ed ebbi un flash dell’aggressione che subì nel 1912 e capì chi mi aveva ferito. Dopo aver capito di essermi colpito da solo provai un senso di vergogna per aver accusato la mia rubino di aver partecipato a quell’aggressione. Dovevo assolutamente parlare con Gwen e provai a chiamarla, ma inutilmente.  Quando mai aveva il cellulare libero quella ragazza?
Le dovevo dire di quello che avevo scoperto e quindi partì per casa Montrose indossano le prime cose che mi capitavano per mano. Per arrivare a quell’abitazione impiegai un paio di minuti e quando bussai al portone d’ingresso sperai di trovare Gwenny e non il loro maggiordomo, ma non fui particolarmente fortunato. Ad aprirmi fu la sorella minore di Gwendolyn

“Buonasera, tu devi essere la sorella di Gwendolyn? Per caso è in casa?” le chiesi perché poteva essere che sì fosse rifugiata da Leslie.

“Buonasera Gollum, mia sorella è in casa. La vado avvisare.” Nell’attesa mi passai una mano tra i capelli in preda ad un vecchio tic, ma poi vidi Charlotte venirmi incontro.

“Buonasera Gideon.  Sei venuto per me?” mi guardò con malizia, ma se non fossi stato così agitato ne sarei stato divertito. Mi dispiaceva doverla deluderla, ma alla fine le dissi il reale motivo per cui ero lì.

“No, ma sono qui per tua cugina abbiamo importanti questioni su cui discutere!” le dissi un po’ triste per averla ferita ma per lei provavo solo un affetto fraterno.

“Tranquillo. Puoi salire.” mi disse dandomi un’ultima occhiata alla mia maglietta bianca, per fortuna che non avevo il potere del conte. Anche se dubitavo che lui fosse capace di leggere il pensiero altrui.

Mi dispiaceva far soffrire Charlotte e mi vergognavo di essermi impegnato a farla innamorare di me solo per obbedire a quel conte. Però invidiavo Charlotte per non aveva ereditato il gene dei viaggi del tempo.
Mi sarebbe piaciuto essere un ragazzo qualsiasi.
Arrivammo nella sala da pranzo dove era riunita tutta la famiglia e ci furono momenti leggermente imbarazzanti. Alla fine Gwen e io ci incamminammo verso la sua camera però notai la sua agitazione perché continuava a parlare. Giunti alla porta della sua stanza ormai sapevo diversi dettagli della famiglia Montrose. Anch’io ero leggermente nervoso e nuovamente mi passai le mani nel ciuffo, ma ero contento vedere in salute Gwenny.

Tutto ad un tratto Gwen divenne silenziosa così decisi di sciogliere il ghiaccio in quella deliziosa cameretta.

“Giornata terrificante oggi, vero?”

“Vero, non me lo dire. Nel 1782 in quella stanza ho davvero creduto di morire non pensavo di avere così tanta immaginazione” mi rispose.

“No, non era una ferita superficiale! C’ero anch’io, non ti ricordi?” le dissi sconvolto che quasi manco la voce nel ripensare a quei momenti… però allo stesso tempo detestavo mostrarmi debole con lei.

“Però hai visto che c’è solo una cicatrice. Avresti dovuto intuirlo.”

“ Un taglio superficiale non ti avrebbe provocato uno svenimento, lo so perché sono uno studente di medicina e poi ti sei riempita di sudore. Quando ti ho prestato i primi soccorsi hai esalato il tuo ultimo respiro.”

“Non è possibile. Forse ce lo siamo immaginati per via di quello che è successo. L’unica spiegazione è che sei immortale!”

“No, io credo sia impossibile!”

“Credimi è possibile, non c’è nessuna altra spiegazione. Inoltre, anche i documenti che Paul De Villiers mi ha consegnato qualche giorno fa accenna a questa tua caratteristica.

“Quindi non sono altre strane poesie del conte?”

“No, i suoi manoscritti erano chiari e dicevano che tu ,il rubino, dovresti morire quando il cerchio di sangue si sarebbe chiuso per acconsentire la rinascita del conte. La tua morte sarebbe dovuta venire a causa del diamante cioè io. Per quello il giorno successivo all’incontro che hai avuto con il conte ho finto di averti mentito, di non averti amato e di essere interessato solo ad un’amicizia. Per amore ci si sacrifica… Non riuscirei a vivere in un mondo in cui non esisti…  Oggi è stato allucinante vederti morire…” nemmeno quella volta ero riuscito ad esprimere ciò che avevo provato in quei momenti, ma decisi di avvicinarmi per abbracciarla avevo bisogno di un suo contatto, di sentire la sua presenza.

L’abbraccio fu come ritornare a casa e ben presto si trasformò in un bacio. Appena le labbra di Gwen toccarono le mie mi sentii come se qualcuno mi stesse bruciando dall’interno e lei fosse l’unica a calmare l’incendio. Le sue mani passarono dalle mie spalle ai miei capelli e me li arruffò, credo che d’ora in poi li avrei portati sempre corti.

Con il fiato corto ci staccammo e fu Gwen a parlare per prima.

“Mi piace tanto il tuo nuovo taglio di capelli e poi adoro arruffarti quel ciuffo da piccolo ribelle!” disse le ultime parole cercando d’imitare madame rossini. Scoppiai a ridere e mi riavvicinai a lei.

“In effetti, il mio è stato un gesto di ribellione. I capelli lunghi raccolti in una coda erano di moda nel 1700 e anche ora, ma all’università erano uno strazio non sono pratici le lunghe chiome in sala operatoria. Ero talmente furioso per quello che è successo poche ore fa che mi sono ribellato all’immagine del giovane damerino che si faceva mettere i piedi in testa quindi ho deciso di tagliarli. Solo che erano giorni che avevo intuito che l’obiettivo della loggia!”

“Suppongo che Madame Rossini e Giordano saranno contenti per l’autenticità in fondo adesso dovresti viaggiare solo nel 1900. Per andare dal conte basta solo una parrucca!”

“Hai ragione. Ogni volta che dovevo andare da Lady Tinley cercava in qualche modo di sistemarmi i capelli!”

“Forse la mia trisnonna inizialmente ti aveva confuso per un avventuriero o per un tizio in cerca di fortuna…” mi rispose ironica

“La mia fortuna è stata quella di conoscerti” e mi avvicinai per baciarla di nuovo

Purtroppo il bacio fu interrotto dalla divertente suoneria del cellulare di Gwenny  e sì scoprì che era Leslie, la migliore amica della mia ragazza. Volevo raccontarle tutto, ma non ci riuscì perché arrivò la ciurma composta dalla famiglia di Gwen eccetto Charlotte e sua madre e Lady Arisia e Leslie. Se avessi chiamato mio fratello lo avrei avuto immediatamente tra i piedi perché era cotto dell’amica della mia rubino.

Il resto della serata fu piacevole e a volte mi imbarazzavo per i complimenti che mi facevano i familiari della mia ragazza però finalmente mi sentivo a casa.

Dopo che i fratelli di Gwenny, la madre e la sua prozia della mia rubino lasciarono la camera dove avevamo chiacchierato e mangiato la torta al cioccolato, io con Gwenny, Leslie e probabilmente rimanemmo a discutere dei misteri della loggia.

Il nostro piccolo gruppo aveva discusso sulle scoperte delle vere intenzioni del conte, dei messaggi di Lucas Montrose, dell’immortalità della mia ragazza ma anche della nostra vulnerabilità, Gwenny convinse l’amica di fidarsi di me.

Leslie leggendo Anna Kareina aveva intuito tutto in pochi giorni quello che io in anni avevo imparato.

“Non credi che qualcuno stia facendo la spia del conte? Che quella persona sia un passo davanti a noi e che forse sia il conte stesso? Da quei documenti sì può intuire che il conte sia ancora vivo, ma la vera domanda dove si nasconde il conte?” chiese Leslie.

“Sono d’accordo con te Leslie, ma alla tua ultima domanda non so come risponderti. Però se fosse ancora tra di noi perché il conte ci fa trasmigrare nel 1782? Ci può affrontare direttamente qui.”

“Probabilmente non sì palesa per non farsi scoprire!” intervenne Gwenny.

La fine di quella serata si concluse con un nuovo mistero da svelare, ma decidemmo di essere entrambi favorevoli alla causa della loggia così avremmo potuto indagare senza destare sospetti. Avrei voluto rimanerre con la mia amata, ma doveva riposare anche per il mitico rubino aveva bisogno di dormire e di rilassarsi.

Angolo tutto mio: in questa parte ho inserito delle parti dei film e dei romanzi spero che gradirete. Se cìè qualcosa che non va avvisatemi

 

 

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Capitolo 4
*** Nuove scoperte ***


Nuove scoperte

Nuove sconcertanti scoperte.

 

Gideon

 

Non ero da solo quando uscimmo da casa Montrose, insieme a me c’era Leslie e conversando con lei intuì perché il mio fratellino se ne era infatuato.

Mi stava parlando di una festa in verde a casa di una loro compagna di classe.

“Sai sto cercando di convincere Gwenny a venire alla festa in verde di Chitina. Potresti venire anche tu? Così la mia migliore amica ci verrebbe, se vuoi puoi portare tuo fratello?”

Sapendo che Rafael aveva preso una sbandata per Leslie accettai, ma ero abituato ai balli e una festa tra liceali non mi spaventava.

Avrei voluto trascorrere la notte con la mia rubino, ma era necessario che sì riposasse dopo quello che le era successo. Io avevo trascorso la notata nel pensare alle prossime mosse che avremo dovuto fare per uscire illesi da quella situazione.

La mattina successiva volevo avvertire Gwenny delle mie deduzioni, ma in quelle ore lei era a scuola e io avrei dovuto essere in facoltà ma ero alla loggia dove tutti erano in subbuglio perché presto avrei dovuto portare a termine la missione zaffiro- tormalina rossa. Ormai i guardiani sapevano che Lucy e Paul erano nel 1912 .

Andai da Madame Rossini che mi aspettava insieme a Giordano per prepararmi alla missione. Poi avrei aspettato l’arrivo di Gwen e non mi importava se avessi infranto qualche regola.

La sarta della loggia era talmente occupata che non sì accorse quando arrivai, ma Giordano mi salutò cordialmente.

“Buongiorno Mister De Villiers vedo che ha preso seriamente l’autenticità delle prossima missione” disse riferendosi al mio nuovo taglio di capelli.

“ In effetti se non fosse per voi più di una volta avrei tolto qualche particolare in quei bizzarri abbigliamenti!”

“Siete arrivato, piccolo furfante! Si sbrighi, bisogna prepararti per la missione. Ho trovato un nuovo copricapo adatto per lei.” Mi disse sovrappensiero, ma speravo di non portare più quegli stupidi cappelli per nascondere la coda.

“Non c’è bisogno di un cappello”

 “Finalmente! Però dovremmo fare qualche piccola modifica al suo nuovo taglio e aggiungere qualcosa!”

“Non vorrà applicarmi dei baffoni da inizio novecento?” dissi ridendo

“Mimetizzarsi è un buon modo per passare inosservato durante le missioni” mi rispose madame Rossini.

Credevo di aver fatto un buon lavoro ieri sera, infondo sapevo fare molte cose ma forse preso dalla rabbia quindi non ero stato perfetto come sempre.

Alla fine mi ritrovai con un bel paio di baffetti stile secolo scorso, un completo color militare e i capelli di nuovo accorciati come quelli di Paul. Mi specchiai e sembravo proprio un militare, chissà magari quando tutto fosse finito mi sarei lasciato crescere la barba solo per stuzzicare Gwen. Controllai l’orologio e vidi che ormai sarebbe giunta alla loggia.

La mia rubino arrivò accompagnata dalla madre e dal signor Marley. Accolsi con un caloroso saluto la mia ragazza dopo che la madre si era diretta da zio Falk accompagnata dallo stupido secchione e discendenti del leopardo nero

“Ciao”

“Ciao” Gwenny ricambiò il mio saluto.

 “Quanto mi sei mancata!” le dissi

“Anche tu!” mi rispose.

“Avevo voglia di trascorre dei minuti con te visto che a quanto pare oggi viaggeremmo in due epoche diverse.” Le dissi sincero perché non avevo proprio voglia di partire senza averla baciata e salutata.

“Devi andare nel secolo scorso?”

“Sì, ma anche se non siamo d’accordo con la loggia dobbiamo far credere che siamo loro alleati finché non sconfiggeremo il conte. Leslie aveva un romanzo ieri che teneva come un sacro gral, cos’era?” le dissi e per poi cambiare discorso

“Ti ho portato Anna Karenina dove ci sono delle informazioni di nonno Lucas. Leslie non voleva che te lo dessi finché non fossimo certi che tu eri totalmente dalla nostra parte, però io non sono d’accordo con la mia amica!”

Ero felice che finalmente la mia amata Gwen sì fidasse di me tanto che mi avvicinai a lei per baciarla. Le nostre labbra s’incontrarono nuovamente e inizialmente il bacio fu leggero come un battito di ali, quelle che provavo ogni volta che vedevo Gwen, ma poi sì trasformò in fuoco di passione che solo lei sapeva donare. Lei rispose con entusiasmo anche se sorrideva per il solletico dei baffetti e per rispondere alla provocazione voleva arruffarmi il ciuffo che ormai era molto corto quindi faticava giocarci. Sorrisi sodisfatto per il bacio, per tutto e poi ci staccammo per riprendere ossigeno.

“Ti sei divertito a provocarmi con quei baffetti?” mi domandò

“Sì” e risi passandomi una mano sui capelli

“Madame Rossini ti ha adeguato il taglio all’inizio novecento!”

“ Lei era al settimo cielo perché ho deciso di adeguarmi all’ultima epoca in cui dovrò viaggiare, ma lo sai com’è la solita perfezionista! Ma dimmi dov’è quel libro che volevi farmi vedere?” le chiesi

“Ecco l’ho lasciato nella borsa” mi disse ma poi sì accorse che non ce l’aveva e andò a recuperarla.  Nel frattempo risposi al cellulare. Era mia madre che voleva avere notizie di mio fratello, per lei ero sempre stata il figlio con lo strano gene che consente i viaggi nel tempo, il figlio di serie B. Le risposi brevemente quello che voleva sentire.

Quando conclusi la telefonata decisi di raggiungere l’unica donna che per me contava veramente.

La trovai che origliava la conversazione tra zio Falk e sua madre e aveva una faccia sconvolta, mi avvicinai per darle conforto e anch’io ascoltai la discussione che stava avvenendo.

“Nessuno sapeva che Lucy e Paul aspettassero una bambina!” disse zio Falk.

Sapevo che rubino era speciale, ma per non occorreva la magia del corvo per essere tale.

“Gwenny, tutto ok?” sapevo che era una domanda inutile perché era troppo evidente il suo stato di shock.

“Devo andarmene da qui” mi rispose e la sua voce era fredda come il ghiaccio.

“So dove possiamo andare senza essere disturbati da nessuno. Seguimi!” le dissi perdendola per mano in modo che mi seguisse.

C’era solo un modo dove non ci avrebbero trovati e l’unica soluzione era trasmigrare.

Nella stanza del cronografo c’era il signor Marley ad aspettarci ed era già su tutte le furie.

“Signor De Villiers dovrebbe partire e perché rubino non è bendata?”

“Cambio di programmi!” dissi prima di metterlo KO.

Il cronografo era destinato nel 1912, bene. Saremo andati dai genitori della mia ragazza e avremmo ottenuto le risposte. Decisi di programmare il viaggio per 3 ore e poi avremmo raggiunto in qualche modo Villa Tinley che distava dalla Loggia solo di pochi km.

Angolo personale: di recente ho inserito questa long su wattpad, non sono molto pratica. Spero che vi piacerà questa storia e la foto di Jannis Niewhoner. Ecco il Gideon di questa storia ha il look di Jannis nell'immagine iniziale

 

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Capitolo 5
*** 1912 ***


1912


 1912

A raggiungere il 1912 per prima fu la mia rubino, ma sapevo che in quella stanza non c'era nessuno ad aspettarmi quindi Gwen sarebbe stata al sicuro. La segui a breve e la trovai seduta nel divano a piangere.

"Gwen, sono qui!" le dissi per rassicurala.

"La mia vita è una continua menzogna, sono sola!" mi disse.

"Non sei sola, tu hai me. Non ti sbarazzerai mai di me!"

"Perché non mi hanno mai raccontato la verità? Pensavano che fossi così stupida che non l'avrei capito? Perché mi hai allontanata facendomi credere di non amarmi? Solo per proteggermi da quella dannata profezia? Tutto nella mia vita è in subbuglio, Nick e Caroline non sono i miei fratelli ma miei cugini, mia madre è la mia prozia e papà diceva che avessi preso da lui la passione per la musica ed ho appena scoperto che non siamo parenti, nonno Lucas è mio bisnonno e lo zio Harry è mio nonno. Non voglio che lui sia mia nonno..." disse tra le lacrime. Credevo che mi avesse perdonato per averle mentito...

"Gwen, i sentimenti che provi per i tuoi familiari non cambieranno a causa della parentela. Non sei sola ad affrontare tutto questo, non ti lascerò mai più. Credevo che avessi superato il mio comportamento da idiota!"

"Ti ho perdonato per il tuo comportamento, ma tutte queste novità, questi segreti per me è troppo. Ti ringrazio per il tuo supporto, per avermi portata qui. Vorrei solo che la mia vita fosse normale come un paio di settimane fa. Però in che epoca siamo?"

Sospirai sollevato e mi scompigliai un po' i capelli e poi aggiunsi :"Siamo nel 1912. Oggi dovevo partire prima di te quindi il cronografo è impostato per la mia missione. Guarda il lato positivo di questa tua nuova vita, fino ad un paio di settimane fa non ci consociavamo e ora siamo qui insieme e ti amo"

"Mi avresti amata anche se non fossi stata il rubino?"

"Non sarebbe cambiato niente. Io ti amo per quello che sei non per quello che rappresenti!" le dissi e togliendomi i baffi posticci mi chinai per baciarla. Come sempre i baci della mia amata mi mandano in estasi ogni volta che le nostre labbra si incontrano.

Dopo il bacio ed essersi ripresa Gwen mi chiese: "Essendoci anch'io in quest'epoca i guardiani non potrebbero crearti problemi?"

Le risposi sorridendo : "In diverse epoche in questa stanza non c'è mai stato nessuno perché era riservata alle trasmigrazioni controllate. Ieri mi sono dimenticato di raccontarti che ho scoperto chi è stato ad aggredirmi in quest'anno?"

"Chi?"

"Sono stato io... Scusami perché mi sono arrabbiato così tanto quel giorno!"

"Perché ti sei picchiato da solo?"

Non riuscii a rispondere alla domanda che sentimmo aprire la porta della stanza.

"Nasconditi" le ordinai

"Non avevi detto che non c'era nessuno qui?"

Ovviamente la sua domanda, la sua curiosità c'impedirono di nasconderci e ci trovammo di fronte una persona che non doveva essere lì.  Lo sconosciuto era il mio me stesso del passato recente. Quell'imprevisto mi cambiò o meglio si aggiunsero dei ricordi di qualche giorno prima. 

Lui mi fissò sbalordito era come specchiarsi allo specchio leggermente impreciso. Nel frattempo Gwen intuì il mio stato d'animo e mi strinse la mano, con lei sarei riuscito ad affrontare me stesso.

" Gwen che ci fai qui con lui?" disse lui con una nota di gelosia, possibile che fossi geloso fino a questo punto?

" Dovresti saperlo che vengo qui per le trasmigrazioni!" 

"Perché l'hai portata qui? Cosa le hai fatto?" mi chiese

"Questa volta non è colpa nostra. Sono successi un sacco di fatti che ti porteranno dove ora mi trovo" Risposi a me stesso facendo cautela nel svelare notizie al mio doppelganger del passato.

"Sono sollevato nel vedervi insieme. Questo vuol dire che alla fine sarò libero di amare Gwndolyn?"

"Esattamente da quando arrivi?" chiese Gwen.

"Ieri ho incontrato Paul!" rispose il mio doppelganger e quindi capì le motivazioni delle sue reazioni.

"Certo che sei masochista! Non potevi parlarmene invece di ferirci in quel modo?" mi rimproverò Gwen.

"L'ho fatto per proteggerti!" disse lui e poi aggiunsi "lo sai perché ti ho allontanata!"

"Forse dovremmo raccontargli quello che è successo ieri?" chiese Gwen

"Non credo che cambierebbe qualcosa visto che quei momenti...non sono cambiati." replicai 

"Forse rendendoti libero di amarmi fin dall'inizio quel trauma ti sarà meno doloroso?"

"Quale trauma? La smettete di parlare come se non ci fossi!" chiese il mio doppelganger .

 Dovevo dirgli che di lì a pochi giorni avrei visto morire Gwen, ma che fortunatamente lei è immortale? Forse no, perché non sapevo fingere così bene per ingannare l'alleato del conte. Poi mi ricordai che lui sarebbe ritornato a breve nella sua epoca.

"Non sprecare il tempo a farti odiare da ma! Non farci soffrire. Ci sono altri modi..."

Gwen non aggiunse altro perché lui se ne era andato. 

"Dovevi per forza dirlo? Sei così imprevedibile!"

"Dopo ieri pensavo che avevamo il diritto di viverci così ho parlato"

Non potei replicare che altri ricordi sì aggiunsero nella mia mente.

"Sta succedendo anche a te?"

"Cosa?"

"Ti sono aggiunti dei ricordi?"

"Sì, ma.."

"Insieme siamo indistruttibili ! Ti amo." conclusi la sua frase.

"Anch'io ti amo, ma tu credi che se gli avessimo detto qualcosa in più ora avremmo già sconfitto il conte?"

"Forse, ma non avevo molto tempo. Ora ho nuovi ricordi e mi sento più sicuro"

"Anch'io!"

"Gwen... Hai notato che cosa succede se cerchiamo di cambiare il corso degli eventi? Forse se avessi saputo proprio tutto non mi sarei fatto mettere i piedi in testa dalla loggia, ma non potevo immaginarmi che chi mi ha cresciuto fossero così subdoli perciò credo che anche zio Falk abbia creduto alla bugia del conte. Noi De Villiers siamo cresciuti con l'idea di far parte ad un élite importante che avrebbe salvato il mondo, che ci avrebbe guadagnato. Dal mio punto di vista avrei preferito un po' di amore materno invece di essere gettato in pasto a quei vecchi creduloni. Fin da piccolo ero visto come colui che avrebbe riscosso la famiglia dal tradimento di Paul mentre in realtà lui voleva proteggerti e credo che per questo mio zio ti ha affidata a Grace. Sei fortunata a non essere cresciuta sapendo di essere una De Villiers e di essere l'ultima viaggiatrice nel tempo, la prima donna della nostra famiglia"

"Ecco avrei preferito non essere una De Villiers... perché adesso sarà tutto più difficile, tutti penseranno che sia sbagliato, pervertito, ma preferirei vivere nel peccato che rimanere senza di te..."

"Gwen... Non ti preoccupare per questo Paul e Falk sono dei miei lontani parenti. Loro discendono da uno dei gemelli corniola mentre io da un altro. Quindi non ti preoccupare il nostro legame non ha niente di perverso. Siamo solo lontani consanguinei" le dissi rassicurandola, ma allo stesso tempo ero disperato perché i miei sentimenti rispecchiavano i suoi. Ero terrorizzato che a causa mia le potesse succedere qualcosa, che qualcuno vicino al conte conoscesse tutto ciò e che avrebbe usato quest'informazione a proprio vantaggio. Però il 1912 era l'età in cui sì erano rifugiati i genitori della mia rubino però avevamo già perso 60 minuti e ne avevamo ancora . Volevo proporle di andare a villa Tinley, ma questa volta sentimmo dei passi provenire dall'esterno e riuscimmo a nasconderci in tempo.



SALVE,Sono ritornata e spero che vi piacerà quello che ho scritto. Buona lettura...

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Capitolo 6
*** Lady Tinley ***


Lady Tinley

Lady Tinley

 

A varcare la soglia della stanza non fu altro che Lady Tinley giunta lì per non so quale arcano motivo. Per quello che sapevo il cronografo era in un’altra stanza.

“Miss Shepherd ,Mister De Villiers. So che vi trovate qui!”

Come diavolo sapeva che eravamo in quella stanza e pensare che era quella meno affollata, ma non in quel giorno. Volevo essere prudente anche se sapevo che l’antenata di Gwen era nostra alleata, ma la mia ragazza come sempre non seguiva le mie direttive.

“Buongiorno Lady Tinley, come fa sapere che noi eravamo proprio qui?” disse Gwen quindi decisi di uscire dal nascondiglio.

“Sei stata proprio te a dirmelo qualche giorno fa. Mi avevi chiesto un incontro proprio oggi e in questo luogo. Dicevi che dovevi parlarmi e che mister De Villiers è una persona fidata”

“Forse ha incontrato una me stessa del futuro? Non mi ricordo di aver fatto questa conversazione!” rispose Gwen

“Mi scuso per come mi sono comportato l’ultima volta che ci siamo incontrati, ma erano circostanze diverse!” decisi d’intervenire prima che succedesse qualcosa.

“Giovanotto, lei non sì è comportato bene con me però sono d’accordo con lei che erano altre circostanze quindi è meglio sorvolare e raggiungere il nocciolo della questione”

 “Come?”  Disse Gwen.

 “Gwendolyn ,non ha idea perché mi ha chiesto un incontro proprio qui?” chiese la trisnonna della mia ragazza.

“Non ne ho idea, ma… vedi in questi giorni sono successi un sacco di fatti” disse Gwen. Dovevo intervenire prima che commettesse qualche errore.

 “Lady Tinley volevo dirle che da quando ci siamo incontrati sono cambiati dei fatti che mi hanno aperto gli occhi. Vorrei chiederle se dal suo punto di vista il mio incontro con Paul nel 1783 sia già avvenuto?”

“Giovanotto, perché glielo dovrei dire? Fino a qualche giorno fa sì fidava cecamente delle direttive del conte, come mai ora sembra aver cambiato idea? Però devo ammettere che il vostro incontro con Paul De Villiers è già avvenuto però non so ora dove alloggia!”

“Come sta Paul, papà?” intervenne la mia ragazza che come sempre mi prendeva contropiede.

“Da quando lo sapete?” ci chiese una Lady Tinley basita.

“Da poco fa!” rispondemmo entrambi.

“Mi ricordate tanto Lucy e Paul. Solo che voi rischiate di più di loro. Paul, tuo padre, sta meglio grazie a questo giovanotto. Quindi signorino  ha letto le memorie del conte?”

“Si, ma ci sono ulteriori sviluppi ed essendoci qui nel 1912 pensavo di farvi visita con Gwenny per poter parlare con Lucy e Paul. Abbiamo davvero bisogno di un chiarimento solo che ho fatto male i calcoli quando ho trascinato miss Gwendolyn con me. Abbiamo perso tempo ed ora non ne abbiamo a sufficienza per poter conversare con Lucy e Paul. Inoltre, non credo che la loggia ci permetterà di utilizzare l’unico cronografo a disposizione.”

“Ehm Gideon c’è ancora una possibilità per incontrare i miei genitori…”

“Come?” le chiesi sbigottito

“Ragazzi. Cosa succede? Sono molto sorpresa da lei. Non accade spesso di ascoltare uno di voi di ammettere d’aver sbagliato. Credo che dovreste chiarirvi. Inoltre, ritengo opportuno fissare un incontro con Lucy e Paul. Penso che per domani alle 17.00 del 20 aprile 1912 possa andare bene?”

“Si, ma vorrei chiederle dove?” intervenni prima che Gwen combinasse qualche pasticcio

“ Signor De Villiers sì fidi di Gewndoly credo che avrà delle piacevoli sorprese!”

“Ma?”

Solo che Lady Tinley se ne era già andata.

“Cosa le prende?” chiesi rivolto alla mia ragazza.

“Non ti ho raccontato tutta la verità. Vedi Lucy e Paul hanno nascosto il cronografo rubato e io insieme a Leslie l’abbiamo trovato. Per questo sono riuscita a incontrare il mio nonno nel passato…”

“Solo che nel cronografo per farlo funzionare serve il tuo sangue. In quello che hanno rubato i tuoi genitori non c’era e quando sono spariti eri troppo piccola per poter farlo funzionare…” poi riuscì a fare i miei calcoli

“Ad inserire il sangue è stato mio nonno Lucas…”

E lì capi tutto. Un paio di giorni fa avevo notato una ferita al polso di Gwen ,ma lei mi aveva rassicurato che non era niente di grave. Ancora una volta mi aveva dimostrato che non aveva fiducia in me, ma ora la potevo capire. Lei credeva che non l’amassi, lei credeva che le avessi sempre mentito sui miei sentimenti per quello non me ne aveva parlato nonostante le avevo ripetuto più volte di fidarsi con me come buoni amici che pirla ero stato.

Gwendolyn non ebbe il tempo di continuare la frase che salto nella nostra epoca e per me fu lo stesso da lì a breve.

Angolino tutto mio. Sono ritornata con un capitolo strimizito e dopo un po' di tempo. Sono imperdonabile. Credo che fra due capitoli questa storia avrà il suo termine. Spero che vi piacerà

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Capitolo 7
*** un presente cambiato ***


un presente cambiato

Un presente cambiato.

 

Quando ritornai vidi che ad accoglierci c’erano zio Falk e Grace che ci stavano attendendo. Ero pronto alla ramanzina quando si avvicinò dicendomi solo un :” Dovevi essere più prudente!”

Cosa era successo a mio zio? Appena mi posi quelle domande ebbi dei flash. L’incontro con me stesso aveva provocato dei problemi e molte soluzioni. Ora sapevo che potevo fidarmi di lui e che sentiva la mancanza di Paul. Zio Falk finse di portarmi nel suo ufficio e dovetti seguirlo.

“Gideon il tuo comportamento di poco fa non è corretto così rischi di mettere in dubbio quello che la Loggia sta cercando di fare da secoli” mi disse quando eravamo in corridoio e notai che da lì passava mister Whitman.

“Vedi Gwen era desolata per quello che ha scoperto poco fa. Dovevo aiutarla!”

“Non essere impulsivo caro ragazzo, devi controllarti!” poi quando eravamo al di fuori della portata di Mister Whitman zio Falk cambiò tono e mi disse :” Devi imparare a fingere meglio i tuoi sentimenti per Gwendolyn sono troppo evidenti. Dobbiamo parlare di una strategia di marketing dopo!”

Dopo quella conversazione con zio Falk ebbi altri flash ed era come se il me stesso che avevo incontrato poco fa nel 1912 sì fosse fuso con me. Dopo quella constatazione decisi di mandare un sms alla mia ragazza.

Gwen, ti devo parlare. Raggiungimi al solito posto.

Okey, io e mia mamma arriviamo subito

Dove sei?

Sono ancora alla loggia con Grace. Cavolo, ora non so più nemmeno come chiamarla!

Segui il tuo cuore. Come ti ho detto poco fa i sentimenti per i tuoi parenti non cambieranno per il diverso grado di parentela.

Grazie Gid, ma adesso è tutto un casino!

Fai attenzione a quando esci. Sai com’è la situazione alla loggia.

Si, lo so ma non fare il paranoico. Poi lo sai che il rubino ha il potere del corvo quindi mi accorgo se ci sono persone che mi seguono. Scusami un attimo…

Adesso cosa le era successo che non mi chattava più? Se non fosse arrivata entro pochi minuti la sarei andata a cercare, ma appena formulai quella domanda dall’ingresso della loggia usci la mia fidanzata. Quando la vidi mi senti sollevato e allo stesso tempo agitato avevo la sensazione di essere osservato.

“Signorina Shepherd ora come si sente?” le chiesi grattandomi la nuca come segnale

“Dovrebbe saperlo signor De Villiers!”

“Quindi posso andarmene tranquillo!” le risposi fingendo di non amarla ma nel frattempo eravamo fuori dalla portata di chi ci voleva spiare.

Dopo un po’ raggiungemmo un posto tranquillo dove solo in pochi fidati sapevano che era la base di chi voleva sconfiggere il conte. Da quando ero ritornato ricordavo che anche zio Falk aveva letto i diari del conte e che ci stava aiutando proprio come il nonno di Gwenny ai tempi Lucy e Paul.

In quel piccolo appartamento non c’era nessuno nemmeno mio fratello e Leslie che di solito si rifugiavano lì per rimanere da soli.

Sapendo di essere al sicuro decisi di farmi più audace e di baciarla passionatamente. Lei ricambiò il bacio e il suo dolce invito mi convinse a sbottonarle la camicetta. Quanto la desideravo, ma questa volta fumo interrotti da zio Falk e da Grace. Che imbarazzo! Mi passai la mano nei capelli nervosamente e mi ricomposi come la mia ragazza.

“Tranquilli ragazzi, siamo stati giovani anche noi!” rispose Grace guardando con amore zio Falk e capì che anche loro avevano ricominciato. Quindi il terribile ammonimento che tra i De Villiers e le Montrose era solo un’altra inutile fandonia del conte.

“Devono stare in guardia, amore!” rispose zio Falk.

“Hai ragione, ma almeno qui possono godersi il loro amore.”

“Cara, adesso dobbiamo discutere su qualcosa di più importante. Ho scoperto chi potrebbe dar una mano al nostro amato antenato o potrebbe essere anche lui. Da quando sono alla Loggia lui c’è sempre stato e fino ad un paio di anni fa era sempre uguale.”

“Lui chi?” lo interruppi.

“Il signor Whitman!”

“Sapevo che lo scoiattolo c’entrava qualcosa!” intervenne Gwenny e quasi scoppiai ridere se la situazione non fosse delicata!

“Bene, ora che sappiamo con chi abbiamo a che fare dobbiamo assolutamente escogitare un piano per metterlo fuori gioco!” intervenni, ma mentre stavo pensando al da farsi zio Falk propose qualcosa.

“Potremo chiudere il cerchio di sangue su entrambi i cronografi e vedere se c’è un modo per riprodurre l’elisir!”

“Sarebbe un ‘idea grandiosa ma prima dobbiamo evitare che il conte ci ostacoli e d’incarceralo!” Anche se per quello che voleva fare alla mia ragazza volevo quasi ucciderlo con le mie mani.

“Dovrebbe arrivare tuo fratello, magari il suo passato da teppistello potrebbe ritornarci utile!”

Angolo tutto mio: Scusatemi per l'assenza di aggiornamenti, ma ero presa... Le frasi in nero sono delle chat tra il diamante e il rubino. Ovviamente qualcosa sta cambiando fortunatamente in meglio, ma bisogna fare attenzione con i viaggi del tempo.

Di recente ho iniziato a scrivere una raccolta di lettere dal punto di vista di Raphael De Villiers se volete passare ne sarei felice. Che dire i fratelli De Villiers mi hanno stregata...un sacente e un monello, magari fossero tutti così...

Questo è il link:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3473293 

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Capitolo 8
*** epilogo ***


epilogo gemme

Epilogo

 

Gideon

 

Sentivo che quel giorno avremo risolto la situazione. Ero stato cresciuto con la consapevolezza che viaggiando nel passato potessi provocare dei danni, ma per fortuna non c’erano stati. Tutt’ora mi chiedo se siamo stati fortunati o non è veramente così pericoloso fare dei cambiamenti viaggiando nel tempo.

Quando noi ritornammo dal 1912 notai altri piccoli cambiamenti. Ad aspettarci c’erano zio Falk e Grace che sembravano molto più uniti di poche ore prima, inoltre notai che alcuni membri della famiglia De Villiers e Montrose si erano uniti per fargliela pagare al conte, anche se personalmente lo volevo uccidere con le mie mani però non sono mai stato la testa calda in famiglia.

Raphael, quella testa vuota del mio fratellino, ci aveva portato il signor Whitman nel nostro nascondiglio insieme a pochi guardiani. Se non lo conoscessi bene avrei rischiato di metterlo a KO credendo che ci avesse tradito però quel furbacchione aveva finto di passare al lato oscuro per fregare gran parte del patrimonio al conte per poi portarcelo da noi e rinchiuderlo nelle carceri della loggia.

Forse dovrei chiedere a mio fratello qualche dritta da hacker, ma finalmente che il conte è stato sconfitto posso dedicarmi ai miei studi e alla mia ragazza.

Ora sto preparando la tesi di laure in medicina e chirurgia, ma non nascondo che vorrei trovare un modo per studiare la pietra filosofale. Di tempo ne avrei all’infinito visto che sono diventato immortale grazie ad essa però devo trovare un modo per riprodurla e usarla per aiutare il prossimo. Purtroppo le malattie s’intensificano e spero di trovare la cura per ogni male.

Da quando Gwendolyn ha scoperto d’essere immortale vive nel continuo terrore di non trascorrere il tempo necessario con le persone che ama, dopo di me ovviamente. Anch’io condivido quel timore ma sono certo che insieme riusciremo a vincere anche questa paura.

Angolo tutto mio: scusatemi l'assenza ma sono stata presa da problemi personali. Vi posto l'epliogo spero che vi piacerà

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