Stato Di Necessità

di Nicoranus83
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Utimo Bacio ***
Capitolo 2: *** Parole Di Burro ***
Capitolo 3: *** In Bianco E Nero ***
Capitolo 4: *** L'epilogo ***



Capitolo 1
*** L'Utimo Bacio ***


Categoria: Anime e Manga

Anime e Manga: Sailor Moon

Personaggi: Mamoru Chiba

Rating: Verde

Genere: Romatico Introspettivo

L'ultimo bacio

Cerchi riparo fraterno conforto

Tendi le braccia allo specchio

Ti muovi a stento e con sguardo severo

Biascichi un malinconico Modugno



Adesso sei solo nel tuo appartamento, mentre accendi la radio che passa una vecchia canzone italiana di fine anni '50 che sembra parlare della tua situazione del momento, ringrazi e maledici allo stesso tempo la conoscenza di quella lingua così lontana dalla tua perché così capisci il senso di quella canzone che sembra parlare alla tua coscienza. Ti guardi allo specchio, tendi le tue braccia quasi a volerti abbracciare, ma vedi solo riflesso uno sguardo severo che ti rimprovera il fatto di aver rinunciato alla cosa più cara che tu abbia mai avuto, e tra le lacrime cominci a canticchiare quella canzone.



Di quei violini suonati dal vento

L'ultimo bacio mia dolce bambina

Brucia sul viso come gocce di limone

L'eroico coraggio di un feroce addio

Ma sono lacrime mentre piove piove

Mentre piove piove

Mentre piove piove



Senti nella tua testa violini che suonano a lutto, mentre tu invidi il protagonista della canzone, che almeno ha potuto dare quell'ultimo bacio che avresti voluto dare a quella testarda bambina dalla testa ad odango. Ma sapevi che l'unico modo di lasciarla era l'essere il più duro, feroce e cattivo possibile, e non lasciarsi andare in smancerie che avrebbero reso più difficile il distacco dovuto a quel maledetto incubo avuto quella stessa notte. Era da quando eri piccolo che sapevi che i tuoi sogni non erano semplici sogni, ma profezie del futuro, avevi sognato l'incidente in cui avevi perso i tuoi genitori e la tua infanzia. E nella tua mente sapevi che quel sogno non era da meno. Avevi sognato che se l'avessi sposata ella sarebbe morta e ti sei detto che era meglio troncare in modo così brusco, perchè sapevi che Usagi non avrebbe capito altra lingua. Ella era l'incarnazione della speranza e del possibilismo, avrebbe certamente cercato di convincerti a trovare un'altra soluzione, quando tu sai che l'unica soluzione è questa. Quella giornata era una giornata assolata ma nel tuo cuore pioveva e sul tuo viso fintamente truce sentivi qualcosa bruciare, ti eri reso subito conto che quelle erano lacrime, e hai abbassato subito lo sguardo per evitare che anche la tua Usa-ko potesse accorgersene. E nel frattempo con quel tono forzatamente freddo cercavi di troncare quella discussione, forse più dolorosa per te che per lei, perchè ti rendevi conto del male che le stavi facendo, e che ti stavi facendo.



Magica quiete velata indulgenza

Dopo l'ingrata tempesta

Riprendi fiato e con intenso trasporto

Celebri un mite e insolito risveglio



Ricordando ciò ti addormenti sul divano e rifai quell'ingrato incubo, che è venuto a distruggere quella pace che pensavi di esserti meritato dopo una, non due vite di sofferenza, pensavi di essere ormai al sicuro tra le braccia di quella principessa ma arriva quel sogno e rovina tutto. Ma dopo aver ripreso fiato ti risvegli in una strana e magica quiete quasi come se quell'atmosfera fosse d'indulgenza, perchè in fondo quello che hai fatto lo hai fatto per lei e per le vite che potrà salvare grazie al tuo gesto.



Mille violini suonati dal vento

L'ultimo abbraccio mia amata bambina

Nel tenue ricordo di una pioggia d'argento

Il senso spietao di un non ritorno



Quanto l'avresti voluta abbracciare l'ultima volta, almeno per consolarla da quello che tu stesso le stavi facendo, i violini ti risuonano nella testa ossessivi quasi a rimprovero. Ti ricordi quei giorni di pioggia, che tra le sue braccia sembravano giornate di sole, perchè in quel momento il sole era lì tra le tue braccia. Adesso sai che quei momenti non ritorneranno più, e che adesso sei solo e lo sarai sempre.



Di quei violni suonati dal vento

L'ultimo bacio mia dolce bambina

Brucia sul viso come gocce di limone

L'eroico coraggio di un feroce addio

Ma sono lacrime mentre piove piove

Mentre piove piove

Mentre piove piove

Questa la dedico a Luciadom

come ringraziamento per aver inserito

i miei due lavori precedenti tra i preferiti

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Capitolo 2
*** Parole Di Burro ***


Categoria: Anime e Manga

Anime e Manga: One Piece

Personaggi: Usopp e Kaya

Rating: Verde

Genere: Romantico



Parole Di Burro



Narciso parole di burro

Si sciolgono sotto l'alito della passione

Narciso trasparenza e mistero

Cospargimi di olio di mandorle e vanità

Modellami...



Dopo tante scorribande tutta la ciurma di Cappello di Paglia è riuscita ad esaudire i propri sogni e dopo aver trovato il One Piece, avevano deciso di prendersi una pausa per ritornare ognuno nel proprio luogo d'origine. Usopp Ritorna nel suo villaggio Syrupp per rincontrare la sua amata Kaya. Ella lo accolse con una passione che il cecchino non si aspettava; dopo un iniziale imbarazzo Usopp le raccontò tutte la avventure che aveva vissuto, ma come al solito ricamate alla sua maniera. La principessa lo ascoltò tutta emozionata pensando a come il suo cecchino non fosse cambiato di una virgola egli aveva sempre avuto uno sguardo molto cristallino dal quale si poteva vedere attraverso la sua anima, anche se egli aveva sempre cercato di nascondersi dietro quelle storielle che le avevano reso lieta la sua esistenza attraversata da una salute cagionevole.



Raccontami le storie che ami inventare

Spaventami

Raccontami le nuove esaltanti vittorie



Conquistami inventami dammi un'altra identità

Stordiscimi disarmami e infine colpisci

Abbracciami ed ubriacami di ironia e sensualità



Quanto avrebbe voluto che non finisse mai di raccontare delle sue battaglie a capo di una cirma di 8000 uomini, con i quali ha sgominato tutte le flotte della marina i pirati concorrenti più spietati, truffaldini e malvagi della Rotta Maggiore. Quanto avrebbe voluto essere lì assieme a lui ed essere protagonista delle sue avventure. Ogni volta che Usopp raccontava i particolari più cruenti delle sue battaglie ella si spaventava. A Kaya venne quasi voglia di abbracciarlo da quanto si sentiva ebbra delle parole del cecchino e da quanto sembrasse così sicuro, arguto e quasi sensuale nella sua immensa ironia.



Narciso parole di burro

Nascondono proverbiale fobia nelle intenzioni

Narciso sublime apparenza

Ricoprimi di eleganti premure e sontuosità

Ispirami...



La biondina conosceva il suo pirata sapeva che dietro le sue favole nascondeva una fragilità e una fifa proverbiale, ma sapeva che anche tremante di paura il suo Usopp riusciva a trovare sempre il coraggio di affrontare le battaglie che gli si presentavano davanti. Usopp era sempre stato premuroso con lei le aveva sempre fatto compagnia ogni volta che la sapeva solo nella sua camera. Ciò l'aveva ispirata e le aveva dato il coraggio di affrontare e amare la vita anche quando la stessa poteva sembrare dura e crudele.



Raccontami le storie che ami inventare

Spaventami

Raccontami le nuove esaltanti vittorie



Conquistami inventami inventami dammi un'altra identità

Stordiscimi disarmami e infine colpisci

Abbracciami ed ubriacami di ironia e sensualità

Abbracciami ed ubriacami di ironia e sensualità



Conquistami

Conquistami

Conquistami

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Capitolo 3
*** In Bianco E Nero ***




Categoria: Anime e Manga

Anime e manga: Sailor Moon

Personaggi: Chibiusa

Genere: Introspettivo

In Bianco E Nero

Guardo una foto di mia madre

Era felice avra avuto tre anni

Stringeva al petto una bambola

Il regalo più ambito

Era la festa del suo compleanno

Un bianco e nero sbiadito

Guardo mia madre a quei tempi e rivedo

Il mio stesso sorriso



Finalmente ho scovato un album di foto di mia madre, e vengo colpita da una foto di famiglia immaggino durante il suo terzo compleanno in quanto la mia nonna Ikuko è incinta di mio zio Shingo, stranamente è una foto in bianco e nero e non a colori, come ci si aspetterebbe visto che sono gli anni ottanta, ma adesso mi ricordo che mia madre mi disse che suo padre essendo un fotoreporter aveva il piacere di sviluppare e stampare le foto, e che in casa infatti avevano uno sgabuzzino che il mio nonno terrestre usava come camera oscura. In questa foto la vedo felice con la sua prima Barbie tra le braccia, che bel sorriso che aveva sembra proprio il mio.



E pensare a quante volte l'ho sentita lontana

E pensare a quante volte...



Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché

Dei lunghi ed ostili silenzi e momenti di noncuranza puntualmente

Mi dimostravo inflessibile inaccessibile e fiera

Intimamente agguerrita temendo una sciocca rivalità



E pensare a quante volte mi sentivo abbandonata ogni volta che i suoi impegni da regina la allontanavano da me. In quei momenti le avrei voluto raccontare le me giornate, delle mie piccole scoperte, chiderle almeno il perché di quegli allontanamenti anche nei giorni in cui qualsiasi altra famiglia si riuniva, come a Natale o nei compleanni. Io ero sempre in competizione con lei perché mi sentivo inadeguata in confronto al suo essere regale.



Guardo una foto di mia madre

Era felice avrà avuto 14 anni

Capelli raccolti da due odango

Ed un'espressione svanita

Nitido scorcio degli anni '90

Di una raggiante Tokyo

La scruto per filo e per segno e ritrovo

Il mio stesso sguardo



In quest'altra foto ci sono anch'io, infatti è stata scattata durante il mio primo viaggio nel tempo. Ma che espressione da ebete che ha. Adesso ricordo anche il momento in cui è stata fatta: eravamo appena uscite dal “Crown” dopo che era stata battuta per l'ennesima volta da Ami ai videogiochi, e per consolarsi si era spazzolata due coni gelato formato extra gigante, annaffiati da tre frappè al cioccolato e due alla fragola. Adesso che mi ricordo anch'io non c'ero andata leggera con i dolci, sembrava che facessimo a gara a chi ne mangiasse di più. Rivedendoci mi accorgo di quanto i nostri sguardi si somiglino.

E pensare a quante volte l'ho sentita lontana

E pensare a quante volte...



Le avrei voluto parlare di me chiederle almeno il perché

Dei lunghi ed ostili silenzi e di qulla arbitraria indolenza puntualmente

Mi dimostravo inflessibile naccessibile e fiera

Intimamente agguerrita temendo l'innata rivalità



E pensare a quanto l'ho sentita lontana, quasi come sè tra noi ci fosse un abisso, lei così elegante ed io invece così goffa. In quel periodo mi ero presa una cotta per quello che sarebbe poi diventato mio padre, e poi come ciliegina sulla torta mi sono fatta fare il lavaggio del cervello pur di farle pagare quelle volte che mi ha lasciata da sola, come in quei momenti in cui avevo più bisogno di lei, ed ella si era permessa di morire.

Le avrei voluto parlare di me

Chiederle almeno il perché

Le avrei voluto parlare di me

Chiederle almeno il perché...



Perdonatemi sè ho un po' cambiato il testo della canzone.

Passiamo adesso ai ringraziamenti:

ringrazio Luisina e Luciadom per la recensione al primo capitolo, son davvero felice che vi sia piaciuta;

ringrazio anche Kamy e CloudStrifeAC per quelle del secondo capitolo e chiedo a quest'ultimo/a suggerimenti per “Bambina Impertinente”;

ringrazio dal più profondo del cuore sia Kamy che Luciadom per aver inserito la presente raccolta tra i preferiti;

ringrazio ancora Luciadom, anche se non ci sono parole abbastanza adeguate, per avermi inserito tra i suoi autori preferiti per me è un grande onore.

Ringrazio altresì chi leggerà semplicemente.

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Capitolo 4
*** L'epilogo ***


Categoria: Anime/Manga

Sottocategoria: Dragon Ball

Genere: Introspettivo

Personaggi: Bulma, Yamcha

Rating: Verde

L'Epilogo



Certamente mi accorgo che è svanito un incatesimo

E abbiamo deposto le ali

Tra gli abiti e i trucchi di scena

Certamente saprai cadere in piedi e con abilità

Con fascino e stile superbo

Avrai calcolato anche questo



Mi sto rendendo conto che tra noi non c'è più la fiamma che ci aveva acceso quel giorno nel deserto, in cui tu eri il predone timido con le ragazze, ed io ero la preda alla quale rubare delle capsule Hoi-Po, e che in questo periodo sembriamo delle maschere da teatro, che i nostri cuori non volano più come dovrebbero fare due cuori innamorati. So anche che tu non vedi l'ora che io ti lasci perché dietro quella porta hai altre ragazze che sbavano dietro al tuo corpo, e quindi saprai certamente come consolarti.



La dolce evasione e il rientro

La porta di casa la luce ed il gas

Le solite foto sul frigo e il pensiero

Di essere altrove



Com'era bello all'inizio, quando eravamo dei ragazzini e uscivamo senza preoccuparci della porta di casa della luce e del gas accesi perché c'erano i miei genitori a pensare a tutto, adesso che siamo adulti tale responsabilità è diventata la nostra anche se questa routine era divertente all'inizio, forse perché eravamo innamorati ed era bello rientrare aprire la porta di casa e vedere quelle buffe foto sul frigo. Rivedendole adesso vorrei che al tuo posto ci fosse un altro vorrei in fin dei conti essere altrove e tra altre braccia forse un po' più rudi e meno tenere delle tue.



Mi sto allontanando da te

E scherzi a parte l'ultima romantica rinuncia

Mi sto allontanando da te

Dei piccoli e incantevoli frammenti di dolcezza

Mi accorgo che mi sto allontanando da te



Mi sto allontanando da te, è inutile che la prendi sul ridere questa è l'ultima volta che mi vedi come tua ragazza. Mi sto allontanando da te o forse mi sono già allontanata da te e me ne sono accorta solo adesso, perché a quanto pare quella svanita di mia madre se n'era accorta da tempo; a quanto pare ci si dovrebbe fidare di più dei presentimenti di donne che hanno il cervello tra le nuvole, forse da lassù hanno una visione più ampia di quella che abbiano quelli che come me hanno i piedi piantati fin toppo bene per terra; da quando cioè Vegeta era entrato nella nostra casa. Lo so già che mi mancheranno le tue dolci attenzioni e le piccole cose ma l'unica cosa che so adesso è che mi sto allontanando da te.



Certamente mi accorgo che è svanito un incatesimo

E abbiamo affrontato con nonchalance

Il breve (e) inevitabile epilogo



So per certo che tra noi quell'incantesimo chiamato amore è svanito, e che forse non formalmente ci eravamo lasciati da tempo, ed è per questo che in questo momento nessuno dei due recrimina niente all'altro, forse tu vedrai in questa mia decisione quasi una liberazione, perché lo so che alle volte posso anche essere pesante con i miei atteggiamenti da super cervellona e da superdonna, e quindi per te sono stata una bella gatta da pelare.



La dolce evasione e il rientro

La porta di casa la luce ed il gas

Le solite foto sul frigo e il pensiero

Di essere altrove



Mi sto allontanando da te

E scherzi a parte l'ultima romantica rinuncia

Mi sto allontanando da te

Dei piccoli e incantevoli frammenti di dolcezza

Mi accorgo che mi sto allontanando da te

E scherzi a parte l'ultima romantica rassegnazione

...Mi sto allontanando da te...

...Mi sto allontanando da te...

...Mi sto allontanando da te...

...Mi sto allontanando...





Ringrazio tanto Luciadom per continuare a recensire. e per aver continuato a credere in questa mia raccolta così come Kamy che, assieme alla suddetta Luciadom, ha iserito la seguente tra i preferiti. Ringrazio ancora Luciadom per avermi inserita tra i suoi autori preferiti

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