Our little secret

di chia_drew
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** Chapter three ***
Capitolo 4: *** Chapter four ***
Capitolo 5: *** Chapter five ***
Capitolo 6: *** Chapter six ***
Capitolo 7: *** Chapter Seven ***
Capitolo 8: *** Chapter Eight ***
Capitolo 9: *** Chapter Nine ***
Capitolo 10: *** Chapter Ten ***
Capitolo 11: *** Chapter Eleven ***
Capitolo 12: *** Chapter Twelve ***
Capitolo 13: *** Chapter Thirteen ***
Capitolo 14: *** Chapter Fourteen ***
Capitolo 15: *** The End ***



Capitolo 1
*** Chapter one ***


Chapter 1 

Narrator's pov
Oggi le persone si rifugiano sul web per sentirsi amati perché nella vita reale non lo sono abbastanza. Questa storia però é diversa, da una parte abbiamo Hope, 20 anni, vive a Los Angeles ed é figlia unica. É molto amata dalla sua famiglia e nonostante tutto non é neanche viziata. Ama uscire con le amiche, fare shopping ma sopratutto scrivere e disegnare perché sono attività che ama fare e che gli liberano la mente. Dall'altra parte abbiamo Justin, 22 anni, amante della musica e inseparabile dalla sua chitarra con cui crea e fa divertire i suoi amici. Vive a New York ma é originario di Stratford una piccola cittadina dell'Ontario in Canada. Loro si sono conosciuti in un modo che per noi é praticamente normale ma non fino a qualche anno fa e si incontreranno in un modo altrettanto bizzarro sì  perché in pratica Justin e Hope si sono conosciuti sei anni fa in un sito simile Facebook dove gli utenti, però, non utilizzano foto o altro, si scrivono e basta. Non si sono mai visti e la cosa sembra andare bene ad entrambi. 

HOPE'S POV

JUSTIN É ONLINE
-Ciao piccolo drago- scrissi velocemente sulla tastiera appena vidi che era in linea 
Piccolo drago?
-Si oggi ho visto un film sui draghi e mi é piaciuto quindi per un pò ti chiamerò così.- Feci spallucce anche se lui non mi poteva vedere, immaginavo la sua risata. 
-Ahahaah tu sei strana- scrisse poco dopo- ma ti voglio bene lo stesso 
Lo so ;) 
-Allora programmi per l'estate?? Adesso sei libera, hai definitivamente finito la scuola quindi avrai progetti, sogni, speranze  giusto?? Dai dimmi dimmi-
-Ecco si vedi il mio progetto é quello di stare spaparanzata sul divano tutta l'estate con il mio ventilatore. Il mio sogno é quello di poter realizzare questo progetto con la speranza che mia madre non mi spenga il ventilatore.- 

Nel mentre che scrivevo ridevo, mi piaceva fare la simpatica e farlo ridere ma sapevo che dall'altra parte la sua faccia era tipo -.-". Justin certe volte era troppo serio e quindi cercavo di alleggerire la situazione. Lo conoscevo da sei anni ma non conoscevo il suo viso, la sua voce, niente. L'unica cosa a mia disposizione era l'immaginazione. Era biondo o moro? Occhi blu o marroni? Alto o basso? Muscoloso o flaccido(?). I miei pensieri si interruppero con l'arrivo di un altro messaggio 
-Scema -.-" io intendevo per il college anche se comunque proverò a fare anche io questa cosa del ventilatore quindi grazie per l'ispirazione.-
-Ah no ma tranquillo fai pure Ahahaha comunque non lo so c'è una bella università sia qui da me che a New York ma sto vedendo anche qualche corso all'estero voglio fare scrittura o disegno quindi non so valuto.- feci di nuovo spallucce
-New York?! Qui da me? Beh non sarebbe male almeno potremmo conoscerci dopo tutto questo tempo che ne pensi?-
-Non sarebbe male anche se, te l'ho detto devo valutare delle cose-
-Va bene fammi sapere, ascolta io devo andare mia mamma chiama ahahah saluta tutti ci sentiamo dopo-
-Va bene saluta il grande capo Pattie a dopo ti voglio bene-
-Ti voglio bene anche io drago ;) -sorrisi

JUSTIN É OFFLINE
Mi distesi sul letto e feci un respiro profondo. Adoravo parlare con lui mi liberava la mente come il disegno e la scrittura. Amavo disegnare ogni cosa, in pratica, la mia testa diventava una macchina fotografica e a me non rimaneva altro che ammirare quella fotografia e riprodurla. Avevo vinto anche qualche concorso ma niente di importante. I miei genitori mi avevano sempre sostenuto tanto che al piano di sotto avevano mezzo salotto pieno di miei disegni. Avevo pensato di mandarne qualcuno anche a Justin ma non sapevo cosa quindi ho deciso che se me lo avrebbe chiesto avrei fatto qualcosa. Sento da di sotto mia mamma che mi chiama
-Arrivo mamma - scesi al piano di sotto e quando vidi mia cugina jenny corsi da lei ad abbracciarla.

JUSTIN'S POV
Spengo il pc e con un sorriso da cretino vado di sotto e raggiungo mia madre.
-Finalmente sei arrivato- disse con un sacco della spazzatura in mano 
-Scusa mamma é che-
-Stavi parlando con Hope si lo so- sorrisi di nuovo e sorrise anche lei. Mia madre mi conosceva molto bene, logico era mia madre, gli volevo un gran bene e poi sapeva tutto di me e Hope per quanto era possibile. Andai a buttare la spazzatura e una volta tornato dentro mia madre mi chiese come stava.
-Sta bene, e ti saluta. Ha visto un film sui draghi e a quanto pare nel giro di 24 ore sono diventato il suo drago -
 -Voi due non state bene- disse prima di scoppiare a ridere -ha scelto il college?- scossi la testa 
-Sta valutando qualche università ma non sa dove andare.-
-Sarebbe bello se venisse qui no?-
-Si molto bello l'ho detto anche io ma non lo so- la guardai negli occhi
-Justin- 
-Dimmi- dissi mentre prendevo un bicchiere dalla cucina. -come immagini il vostro primo incontro?- 
rimasi sorpreso di quella domanda non me l'aveva mai fatta e così di petto lo immaginai. Era la cosa più bella del mondo. Sorrisi, lo facevo spesso perché nonostante la sua lontananza e il non averla mai vista, immaginarla accanto a me mi faceva stare bene. Mi voltai inquadrai bene i suoi meravigliosi occhi azzurri anzi mi ci persi proprio. Da chi li aveva presi non saprei proprio ma erano meravigliosi. 
-Justin..terra chiama Justin- rinvenni e allora lei mi rifece quella domanda. -allora, come immagini il vostro primo incontro?- 

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Chapter 2 

-Allora, come immagini il vostro primo incontro?- sospirai 
-Deve essere perfetto, ma certe cose non si possono prevedere giusto?Potrei incontrarla domani in un supermercato, in biblioteca o all'università o magari potrei fissare un appuntamento con lei e incontrarla, ma in qualsiasi modo dovesse andare io il nostro incontro lo immagino in un parco. Io seduto su una panchina anzi davanti alla panchina che faccio avanti e indietro per il nervosismo, vestito in tiro, con un mazzo di fiori in mano e guardandomi intorno per cercare di  vedere e incontrare i suoi occhi. Si perché anche se non l'ho mai vista riconoscerei i suoi occhi anche a km di distanza perché sorriderebbero, sarebbero belli e solari proprio come il suo carattere. Lei invece la immagino con un vestito azzurro, capelli sciolti una frangetta leggera, intenta a cercarmi. I nostri sguardi si incontrano, lei comincia a corrermi incontro appoggio i fiori sulla panchina e la stringo a me assaporando quel momento che dovrebbe non finire mai. Ci sediamo e parliamo per ore ma la porterei anche a mangiare il gelato perché é golosa e so che mi ucciderebbe se no la portassi a prendere il gelato. La sera la riporterei a casa, assicuramdomi che tutto fosse apposto per poi tornare a casa, distendermi sul letto e pensare non solo alla migliore giornata della mia vita ma anche al fatto che io abbia incontrato la mia migliore amica.- ero completamente perso nei miei pensieri avevo in mente solo quelle immagini e cercavo di farle belle chiare in modo che le avrei potute rivivere quando volevo. Quando finì alzai lo sguardo su mia madre che aveva una mano sul manico della scopa e mi guardava con il sorriso sulle labbra perché, già lo sapeva ma probabilmente se lo stava ripetendo nella mente, che Hope per me indipendentemente dal fatto di averla vista oppure no, era molto importante. Sei anni fa niente era così, facevo il terzo anno del liceo i pensieri erano altri, le feste, gli amici, il basket. Certo tutto questo esiste ancora ma in maniera più moderata perché da quando lei é entrata nella mia vita,fin da subito ho capito che sarebbe diventata importante e che non avrei dovuto fare lo scemo -mamma mi inquieti cosa c'è?- 
-Niente tesoro, sono felice per te ti auguro di incontrarla presto allora-
-Grazie mamma- dissi socchiudendo gli occhi e utilizzando un tono di voce tra il sospeso e misterioso. Poco dopo sparí e così ne approfittai per andare alla biblioteca dell'università per studiare qualcosa.

HOPE'S POV
Corsi da mia cugina ad abbracciarla, Jenny aveva 23 anni era bella, anzi bellissima, studiosa e una sorella per me. Avevamo tre anni di differenza abbiamo vissuto tutto insieme e adesso mia mamma l'aveva chiamato sicuramente per farmi svagare, perché da quando avevo finito la scuola stavo praticamente i casa tutto il giorno ma ehi avevo un sogno da portare avanti ma non andava come volevo ma l'aveva chiamata anche per essere sicura che io andassi all'università o che almeno avessi le idee chiare. I miei genitori sono meravigliosi ci sono sempre non si fanno problemi per niente e hanno sempre aperto le porte ai miei amici aiutandoli con qualsiasi cosa. Sanno di Justin, che gli voglio bene e che mi piacerebbe vederlo e piano piano, anche se non lo hanno mai visto, si sono affezionati e gli vogliono bene
-Ciaoo ma cosa ci fai qui?- dissi mentre continuavo ad abbracciarla 
-Niente avevo una pausa dal lavoro e sono venuta un po qui- la guardai e  alzai un sopracciglio - e va bene mi ha chiamato tua madre- 
-Mamma, ma perché non importava-
-Sono 2 settimane che stai sul divano, tuo padre ieri si é seduto e credimi si é incastrato nella fossa, quella che tu hai fatto stando sul divano a guardare serie televisive e finendo la mia scorta di patatine- cominciai a ridere, ecco da chi avevo preso la simpatia e il senso dell'umorismo
-Abbiamo una scorta di patatine in casa e non lo sapevo- Mio padre era sconvolto e io ormai ero piegata in due dalle risate- 
-No george hai sentito male-
-Si certo come quando avevo comprato i cioccolatini per Hope e improvvisamente alle tre di notte erano spariti-
-George ne abbiamo già parlato, avevo visto un film sentimentale- 
-Tutte scuse- cominció a ridere anche lui e mia cugina dopo avergli detto che gli erano mancati li abbracció molto forte.
POCHE ORE PIÚ TARDI
-Mamma noi usciamo- urlai dal piano di sotto
-Va bene a più tardi vi voglio bene-
-Anche noi- dimmi all'unisono. Andammo al centro commerciale e parlammo del più e del meno. Mi raccontò di come andava il suo lavoro. Lavorava nel mondo della moda dopo aver fatto un corso di 2 anni in un'accademia e aver ottenuto un contratto di lavoro. Ricordo che lei é sempre stata appassionata di moda tanto che mi utilizzava come modella per creare degli abiti per il corso di cucito del liceo. Gli zii l'avevano sempre sostenuta e così ha intrapreso il suo sogno e ora lo sta vivendo. 
-Allora come vanno le scelte per l'università- disse mentre si gustava la sua granita al cocomero
-Bene, molto bene- avevo lo sguardo basso sulla mia granita alla menta
-Sei sicura??-
-Ok va bene no ho idea di dove andare sono indecisa- 
-Tra cosa??- 
-Qui c'è una buona università che fa corsi di scrittura mentre a New York c'è l'università più importante e bella del mondo dove fanno corsi di arte e disegno- 
-La New York University??- annuì- Caspita, impegnativo ma deve essere bellissimo. Ho degli amici che vanno li- 
-Ah si!? E com'è??-
-Molto buona da tante opportunità di lavoro anche in giro per il mondo- 
-In giro per il mondo?? Caspita un sogno insomma. Già mi ci vedo una mostra tutta mia, avrò una casa con i quadri più belli degli artisti più famosi e poi tanti premi e tanti...-
-weee piccola Picasso prima di sognare ad occhi aperti dovresti parlarne con gli zii e valutare le opzioni- annuì, forse aveva ragione insomma non serviva a niente sognare ad occhi aperti se prima non ne avessi parlato ai miei genitori che ne sarebbero stati contenti, sopratutto mia madre, che avrebbe capito che avrei fatto l'università, avrei avuto un lavoro e in futuro una bella famiglia e che non sarei finita sotto un ponte con 40 gatti in fila per sei con il resto di due(?). Dovevo seguire quello che era il mio sogno e magari seguire dei corsi di scrittura così avrei fatto tutte e due le mie passioni e magari avrei avuto la possibilità di andare a fare uno stage in Europa o in Asia e fare anche la mia prima mostra alla quale avrei invitato anche Justin. A proposito di Justin. Erano già 4-5 ore che non lo sentivo chissà cosa faceva?? Forse era in facoltà anche lui, sapevo che doveva andarci ma non so a che ora. Gli mandai un messaggio sulla chat perché nonostante tutto non avevo mai avuto il suo numero forse non glielo avevo mai chiesto perché nel caso in cui mi chiamasse non avrei saputo cosa dire e magari la mia voce sarebbe stata come quella di una gallina strozzata quindi preferivo evitare:
"Ehi piccolo drago come stai?? Sono in giro con mia cugina dopo ti racconto tutto e ti farò anche qualche domanda. Un saluto e scusa se ti ho disturbato" 
-A proposito di New York, Justin come sta?- 
-Bene parliamo tutti i giorni mi manca- sorrisi 
-Penso che manchi anche a lui- sorrise a sua volta -Da quando vi conoscete?-
-Sono sei anni- 
-Caspita, mi ricordo ancora quando sei venuta da me aprendo la porta di camera mia e urlando AHAHAHAHA- 
-Oddio si lo ricordo- 
FLASHBACK 
-JENNYYYYYYYY JENNYYYY- Spalancai la porta di camera sua e quasi gli venne un colpo
-No ma dico sei impazzita mi hai fatto prendere un colpo- si toccò il cuore ma a me non mi interessava niente perché ero sul suo letto che saltavo e cantavo 
-Ti puoi calmare e dirmi cosa é successo??- lo feci e cominciai 
-Ho conosciuto un ragazzo-
-COSAAAAA?? E me lo dici così santa mucca, come si chiama, dove abita, che capelli ha, che occhi ha?? Io li preferirei azzurri ma una si può accontentare insomma é un ragazzo tu hai 14 anni é presto ma tanto uscirete vi conoscerete e tutto andrà per...
-JENNYFER STEVENS TI DEVI DARE UNA CALMATA- urlai e lei si calmò -Allora ti ricordi quel sito di cui ti parlavo?- annuì - bene, stavo studiando e mi é arrivato un messaggio, così abbiamo cominciato a parlare e una parola tira l'altra e siamo diventati amici. Si chiama Justin ha 16 anni e vive a New York-
-New York? Così lontano ma come farete a vedervi in quel sito non si usa niente- 
-Esiste la fantasia e poi ho 14 anni non devo fare chissà cosa- 
-Si lo so ma un'amicizia a distanza?? Sono complicate non mi sembra una buona idea- 
-No ehi aspetta, so i rischi di internet e di certi siti lo so e capisco la tua preoccupazione ma ci ho parlato mi ha raccontato un pò la sua storia e io la mia. É presto? Forse si ma sono esperienze che nella vita vanno fatte e tu ci sei passata prima di me e dovresti appoggiarmi. Forse tra due giorni lui sarà sparito e ognuno andrà per la sua strada o forse tra 10 anni saremo ancora amici, io questo non lo posso sapere ma so che voglio  provare a conoscerlo e te per favore appoggiami- dissi tutto d'un fiato, lei come risposta mi abbracciò e mi disse che ci sarebbe stata e ci é stata veramente
FINE FLASHBACK 
-Non avrei mai pensato che sareste arrivati fino a qui vi volete molto bene- mi sorrise
-Lui mi rende felice come può, una risata, un bel discorso o una bella chiacchierata. É cresciuto con me e io con lui, si non l'ho mai incontrato ma chissà, forse quest'estate sarà il momento giusto e se non lo sarà arriverà. É molto importante per me gli voglio un bene dell'anima e non mi interessa della distanza o del suo aperto fisico, lui é il mio migliore amico- Le sorrisi e lei mi abbracciò. Sembrava di essere tornata indietro di sei anni e la cosa non mi dispiaceva.




SPAZIO AUTRICE

Salveeeee scusate se non mi sono fatta più sentire ma sono stata occupata con il trasloco e non mi sono fermata un attimo. Vorrei scusarmi anche perché nell'altro capitolo non mi sono presentata o altro quindi meglio farlo adesso. Mi chiamo Chiara ho 19 anni e vivo in Toscana. Mi sono diplomata quest'anno quindi sono finalmente liberaaaaaaaaaa (Popopopopopopopopopopopo). Ho sempre amato scrivere ma ho tralasciato questa passione per concentrarmi sullo studio ma non vedevo l'ora di ripartire e scrivere qualcosa perché avevo 29283828118 idee ma non ne mettevo una insieme. Sono una persona molto disponibile e che si affeziona subito, un pò ansiosa. Mi piace far ridere la gente e sono molto molto timida e a tal proposito il mio ragazzo fa di tutto per farmela passare. Lui é la mia ancora ci conosciamo dalle medie e siamo fidanzati da tre anni e mezzo e lo amo alla follia.

Bene ciancio alle bande(?) come vi sembra il capitolo?? Troviamo la
Piccola Hope alle prese di importanti decisioni e sua cugina sembra, per il momento, la sua ancora di salvezza, la persona giusta per staccare un pò la spina. E voi?? Siete alle prese con importanti decisioni?? Fatemelo sapere e se volete vi posso dare anche qualche consiglio.
Per favore lasciate anche un piccolo commento su come vi sembra il capitolo e magari anche qualche consiglio che si accettano sempre volentieri. 
Allora per il momento vi saluto e spero di aggiornare presto un grande bacio 

P.S scrivo dal telefono ed é per questo che non trovate lo spazio autrice tutto colorato perché non me lo fa cambiare e non capisco perché ma appena ho il pc cerco di sistemare tutto :) 
Bacioni, 
Chiara 

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Capitolo 3
*** Chapter three ***


Chapter three

HOPE'S POV
Io e Jenny trascorremmo il pomeriggio così tra chiacchiere sul passato ,presente, futuro e shopping senza tralasciare, ovviamente, il gelato. Verso l'ora di cena tornammo a casa e una volta entrate un'odore di lasagne invase il mio naso fino a farmi venire l'acquolina in bocca.
-Mamma siamo tornate- l'avvisai entrando in cucina e facendola spaventare
-Ehi ciao ragazze, allora com'è andata al centro commerciale?-
-Bene- intervenne mia cugina che gli schioccò un bacio sulla guancia proprio come faceva da quando era piccola- abbiamo parlato tanto vero Hope?- mi fece l'occhiolino e capí che stava parlando della chiacchierata fatta sul discorso college.
-Già, a proposito mamma, dopo a tavola devo parlarvi- mia madre a quelle parole si girò di scatto chiedendo se andasse tutto bene, annuì facendogli, o almeno cercando di fargli, il sorriso più vero che potessi fare. Lei annuì e mia cugina mi strinse la spalla come per dire che lei c'era. Sorrisi anche a lei e andai a salutare mio padre che invece era in giardino ad annaffiare le piante.
-Vado a vedere se Justin mi ha risposto- annunciai a Jenny dopodiché salì in camera presi il pc e mi buttai a peso morto sul letto. Lo accesi e andai a vedere se Justin mi aveva risposto ma niente però era online 
JUSTIN É ONLINE
-Ehi ma che fai sei online e non rispondi- scrivo mentre cerco di non ridere anche se so che i miei sorrisi lui non poteva vederli.
-Ehi piccolo drago, sono entrato adesso e stavo leggendo proprio adesso il tuo messaggio. Cosa succede??- 
Ed eccola li quella fatidica domanda "cosa succede", non sapevo più neanche io che succedesse io sapevo solo che stamani era tutto perfetto, non avevo pensieri o altre cose mentre adesso ne ho talmente tanti che non so nemmeno come mi chiamo. Questa era la vita io stavo crescendo e naturalmente le scelte adesso spettavano a me ma ero pronta?? 
-SOS- risposi semplicemente. 
SOS era la parola che usavamo io e Justin quando non trovavamo soluzione a dei problemi e ovviamente questo era un SOS.
-SOS Tipo??-
-SOS college, AIUTAMI ti prego-
-Certo che ti aiuto dimmi tutto- gli racconto dell'uscita con Jenny e della chiacchierata tutto in maniera tranquilla e poi gli feci quella domanda, secca.
-New York University o università di Los Angeles- speravo veramente che lui mi dicesse cosa fare o almeno un consiglio ma per l'ennesima voltai mi buttò in faccia la realtà.
-Tu cosa vuoi fare-
-Justin non lo so, pensi che se lo avessi saputo ti avrei chiesto un consiglio?? Non so cosa fare, non so  dove andare, ho paura a parlare con i miei. Stamattina non avevo pensieri e adesso eccomi qui con 50000 problemi e nessuna risposta- abbassai la testa che mi scoppiava attendevo ancora un consiglio o altro ma non arrivava.
-Hope é normale questa é la vita adesso non sei più una ragazzina che va al liceo ma una donna che presto andrà al college. Posso darti consigli ed appoggiarti ma non posso scegliere io, non posso perché tu sei l'autrice del tuo futuro non io. Non devi aver paura dei tuoi genitori anche loro ti appoggeranno. Quindi mio piccolo drago devi scegliere te quello che vuoi fare- 
Ed eccole li delle piccole gocce salate che scendevano sul mio viso ero tra mille incertezze ma con una sola certezza, io volevo il mio migliore amico li con me.
-Quanto vorrei averti qui- 
-Anche io vorrei essere li con te abbracciarti e darti mille certezze. So che questo é un brutto periodo ma fidati, troverai la risposta a tutto-
-E quando troverò tutte le risposte??-chiesi sull'orlo della disperazione
-dipende da te ,lo capirai, ti starò vicino e per qualsiasi cosa sai dove trovarmi- sorrisi e in quel momento entrò Jenny che mi chiamò per dirmi che era pronto annuì e le dissi che sarei scesa tra 2 minuti.
-Grazie Justin sei il migliore amico migliore di sempre e Scusami se mi sono alterata prima-
-Non ti preoccupare capisco cosa si prova ;)- 
-Senti io devo andare, mamma ha fatto la lasagna e non voglio farla aspettare- 
-LASCIAMENE UN PEZZO per favore- sorrisi e gli dissi che l'avrei mangiata tutta io. Mi piaceva farlo sorridere e la stessa cosa valeva per lui, sentii mia madre chiamarmi e così lo salutai definitivamente.
-Adesso vado ciao migliore amico-
-Ciao migliore amica- 

JUSTIN'S POV 
HOPE É OFFLINE
Rimasi a fissare quella scritta per qualche minuto, la fissavo ma in realtà pensavo ad altro. Pensavo ad una soluzione per lei, pensavo a cosa dirgli e a mille altre cose. Volevo che lei venisse a New York, da me, ma a quel punto sarei sembrato un egoista e non mi andava proprio di provare certe sensazioni. Sapevo le sue passioni i suoi punti deboli, i suoi punti di forza e tutto ciò che riguardava la sua vita ma purtroppo questa volta non potevo trovare una soluzione, non potevo scegliere io il suo futuro, doveva farlo lei. 
Mia madre mi chiamò e scesi. A tavola ero molto pensieroso e, naturalmente, non passai inosservato a mia madre alla quale raccontai tutto e che mi rispose 
-Justin qui purtroppo non puoi fare niente, puoi stargli accanto si, ma non puoi dirgli cosa deve o non deve fare perché questa é la vita, la sua vita. Hai ragione é una donna ed é una donna intelligente e con la testa sulle spalle, prenderà la scelta migliore per lei, tu sta tranquillo- mi accarezzò il braccio e io l'abbracciai forte tornando poi a mangiare e a parlare di altro. 
2 SETTIMANE DOPO
Ho una pausa dall'università e ho deciso di fare una sorpresa a mia mamma. Ho organizzato un viaggio alle Hawaii alla quale parteciperanno anche Ryan e Chaz con le rispettive famiglie. Ovviamente sentivo Hope tutti i giorni e le avevo detto che facevo un viaggio con la famiglia ma non gli ho detto dove perché non volevo si preoccupasse o altro anche perché oggi é il suo compleanno e sono sicuro che sta preparando una festa. Ogni anno gli invio sempre un regalo ma oggi avrebbe fatto 21 anni e non volevo regalargli la solita collana dell'amicizia, volevo fargli qualcosa di più speciale ma non sapevo cosa e quindi per il momento avevo rimandato il regalo. Prendo i biglietti e scendo al piano di sotto, mamma é sul divano che guarda una delle sue serie preferite. Mi avvicino alla tv e la spengo. 
-Ehiiii, riaccendi subito la tv era la parte più importante- dice con una voce da bambina 
-La potrai riguardare dopo, come se non sapessi che te le registri. Devo parlarti- spostò il suo sguardo su di me e con il suo sguardo anche quei pozzi azzurri. -Allora partiamo dal presupposto che sei la mamma migliore del mondo-
-Justin?!-
-Si?-
-Che hai combinato??-
-Niente mamma-
-Hai fumato? Ti sei ubriacato? Hai messo incinta una ragazza?-
-COSA?? NO MAMMA- ero imbarazzatissimo. Fece un sospiro di sollievo e continuai -Allora come ti dicevo dato che sei la mamma migliore del mondo ho pensato di farti una sorpresa- i suoi occhi si illuminarono e così senza altri giri di parole tirai fuori i biglietti -io, te e tutta la famiglia alle Hawaii, ci stai?-
Si alzò e cominciò ad urlare, mi abbracciò stretto e io ricambiai. Sembrava una bambina saltava per tutta casa. Risi a quella scena e così gli dissi di calmarsi ma niente faceva come voleva -Partiamo domani prepara tutto- non se lo fece ripetere 2 volte e corse di sopra a preparare le valigie.

HOPE'S POV 
Sono passate 2 settimane da quando ho parlato ai miei genitori e non potete immaginare la loro reazione. Si bloccarono mia madre stava per piangere e non capivo se perché avevo proposto un college dall'altra parte dello stato o perché avevo deciso di andare al college, mentre mio padre mi guardò con la bocca spalancata. Rivolsi uno sguardo a Jenny che mi incitò a continuare e così dissi a mio padre di chiudere la bocca perché le mosche sarebbero potute entrare  e a mia madre di non piangere perché non avevo ancora scelto. Loro come risposta mi abbracciarono e mi dissero di non pensarci per il momento e che ne avremmo riparlato insieme quando sentivo di aver fatto la mia scelta. Li adoro punto. Jenny ha deciso di prolungare la sua vacanza da noi e ripartirà quando andrò al college, vuole starmi vicino e la casa di moda dove lavora gli ha concesso di continuare il lavoro anche da casa e gliene sono veramente grata UNA GIOIA FINALMENTE.
-Ehi festeggiata ma quanto ci metti a prepararti- già oggi era il mio compleanno, 21 anni, tanti, non avevo organizzato feste solo una piccola cena in un ristorante di Los Angeles.
-Arrivo arrivo- presi la borsa e scesi di sotto. Indossavo un vestito bianco e dei tacchi neri e non mi ero truccata molto perché faceva caldo e non volevo che mi colasse tutto. Avrei voluto mandare una foto a Justin ma mi vergognavo e poi oltre che a quel sito non avevo la sua email o un numero di telefono. Poco dopo arrivammo al ristorante e dopo una bella cena arrivò il dolce e con lui una busta. 
-Cos'è??- domando incuriosita
-Apri e lo scoprirai- rispose mia madre che stringeva la mano di mio padre. Non me lo feci ripetere 2 volte e aprii. I miei occhi si illuminarono e cominciai a piangere dalla felicità. 
-Non ci posso credere voi siete matti. Mi avete regalato un viaggio- 
-In realtà é un viaggio di famiglia- intervenne subito mio padre -ma te lo abbiamo fatto perché avevi bisogno di staccare e cambiare aria- 
-Oh grazie mille veramente- corsi ad abbracciarli compresa Jenny che sapevo era l'artefice di tutto
-Quindi qual'e la destinazione??- domandò mia madre tutta contenta 
-Hawaii, noi partiremo per le Hawaii-




SPAZIO AUTRICE 
Ciaoo, so che é tantissimo che non aggiorno ma non me la sentivo perché vedendo che non recensiva e nessuno mi diceva niente mi sono persa d'animo e non ho più continuato. Ma adesso eccomi qui con un nuovo capitolo che spero ci piaccia. Lasciatemi una recensione e ditemi cosa ne pensate 
Un bacio 
Chiara 




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Capitolo 4
*** Chapter four ***


Chapter four 

HOPE'S POV
Dopo aver mangiato la torta che, ovviamente era buonissima, facemmo una passeggiata, qualche foto e poi tornammo a casa. Nonostante la semplice serata mi ero divertita tantissimo e si erano fatte le 01.00 ma io di dormire non ne volevo sapere proprio ero troppo eccitata per il viaggio di domani. Poco dopo aver appoggiato il telefono sul comodino mi arrivò un messaggio, sorrisi quando vidi che era Justin e così cominciammo a parlare. Gli raccontai della serata e del viaggio non dicendogli dove sarei mandata, non so perché ma preferivo non dirlo, mi raccontò che la sorpresa fatta a sua mamma era andata benissimo e che domani sarebbe partito. A malincuore gli dissi che ci saremo sentiti poco ma me lo disse anche lui il giorno prima e mi stava bene così, diciamo.
-Justin, ti immagini ci incontriamo magari all'aeroporto- cominciai a fantasticare avevo la faccia da scema, per fortuna non poteva guardarmi altrimenti sarebbe scoppiato a ridere.
-Sai vero che se succede te dalle mie braccia non ci esci più vero?- sorrisi a quelle parole e mi sentii improvvisamente come protetta immaginando che le coperte fossero le sue calde e morbide braccia, lo facevo spesso.
-Allora sarò ben felice di farci la residenza- 
-Ahahaha sempre la solita eh-
-Ormai mi conosci Biebs- 
-Anche troppo credimi ahahah-
-Senti Mr stritolo la mia migliore amica io vado che mi sto addormentando ci sentiamo domani appena arrivo ti mando un messaggio e ti prego fallo anche te e non farmi rimanere in pensiero- dissi prima di salutarlo e staccare. Poco dopo mi addormentai cadendo in un sogno profondo.

-HOPE JENNIFER ANDERSON DOVE HAI MESSO I MIEI BISCOTTI AL CIOCCOLATO- Eeeeeeeeeh...si mi svegliai così, con mi padre in preda ad un attacco di panico perché non trovava i suoi biscotti e doveva essere anche forte perché non mi chiamava mai con il mio nome completo. Mugugnai qualcosa di incomprensibile ma mi svegliai completamente quando mio padre urlò il nome di mia madre
-Papà ma cosa urli sono le- avvicinai una mano verso il comodino e prendendo il telefono guardai l'orario. Sgranai gli occhi-SONO LE SEI PAPÀ- misi la testa sotto il cuscino
-Hope dove sono i miei biscotti-
-Quali papá siamo pieni schifezze in questa casa-
-Quelli nella credenza in alto- accidenti...
-Li ho mangiati io- 
- TU COSA?? MARY VIENI QUI- mi trattenni dal ridergli in faccia. Poco dopo arrivò anche mia mamma che chiese di abbassare la voce e di dirgli cosa stesse succedendo. 
-TUA FIGLIA HA MANGIATO I MIEI BISCOTTI AL CIOCCOLATO- 
-mia figlia?? Ah no bello non diventa mia figlia solo quando ti mangia i biscotti- rimproverò mia madre a mio padre che fece il labbruccio e lo accarezzò cercando di confortarlo
-No ma io sarei qui- 
-Mi hai mangiato i biscotti cattiva- mi fece tenerezza così gli sorrisi e lo abbracciai
-Dai papà non fare così, te li compro non appena arriveremo all'aeroporto- mi staccai e gli sorrisi
-Promesso?- 
-Certo, però adesso vai che mi devo sistemare e fare la valigia- annuì ma prima che andasse di sotto lo richiamai
-Papà-
-Dimmi-
-I biscotti erano buoni- dissi per poi chiudermi in bagno e sentire mio padre piagnucolare andando da mia madre dicendogli quello che gli avevo appena detto. Scoppiai a ridere per poi entrare in doccia e lavarmi.

JUSTIN'S POV
Mi svegliai molto presto per finire di preparare le ultime cose e preparare la colazione a mia madre. Poco dopo scese di sotto in tutto il suo splendore e mi diede un bacio sulla guancia. Amavo mia mamma, come ovviamente ogni figlio ama i propri genitori, mi ha cresciuto lei con tanto impegno e sacrificio ed é per questo che ho deciso di andare all'università e studiare legge, per far si che lei possa essere fiera di me che con quel poco io possa ripagarla di quello che lei ha sempre fatto per me. Quando si accorse che la stavo fissando mi sorrise
-Non vedo l'ora di partire é tutto pronto non sto nella pelle- disse tutta eccitata
-Allora va a prendere la valigia perché tra poco arriva il taxi- annuì e andammo di sopra a prendere tutte le valigie. Dopo di che chiudemmo tutto e andammo all'aeroporto. Gli altri ci aspettavano li e dopo essere arrivati andai a salutare tutti compreso i miei amici
-Justin, Amico ciao- mi salutò Ryan venendo verso di me e salutandomi come facciamo noi uomini 
-Ciao Ryan, ciao Chaz- mi salutò anche lui e poi cominciammo a parlare 
-Allora come vanno le cose?- Chiese Ryan
-Come andavano ieri quando ci siamo visti- scoppiammo tutti a ridere e poi Chaz mi chiese di Hope. Anche loro sapevano di lei e sembrava gli andasse bene perché non vedevano l'ora di incontrarla, come me del resto-Hope sta bene é in viaggio anche lei, la sua famiglia gli ha regalato un viaggio per il suo compleanno- dissi sorridendo 
-A proposito di compleanno tu cosa gli hai regalato?- mi chiede Ryan
-Ecco io in realtà non le ho regalato niente-
-Come?? Sono sei anni che gli fai il regalo- 
-Lo so ma ha compiuto 21 anni e non volevo farle una cosa da poco- fece una faccia strana e poi mi chiese
-Justin ma ti piace Hope?- CHE??
-Cosa?? Ryan non l'ho mai vista non so come siano i suoi occhi, il suo corpo lei in generale. Conosco solo il suo carattere e niente di più- abbassai lo sguardo un pò intristito perché comunque volevo incontrarla, stringerla e accarezzarla e non vivere più con un disegno immaginario di lei che aveva creato la mia mente. I miei pensieri vennero interrotti da mia madre che ci chiamò per imbarcarci. Ci alzammo e Chaz mi mise una mano sulla spalla affiancandomi
-Dai non ci pensare, adesso andiamo alle Hawaii e facciamo strage di cuori- Risi e con me anche Ryan 
-Hawaii stiamo arrivando- disse Ryan prima di entrare in aereo prendere posto e partire.

HOPE'S POV 
Siamo atterrati da poco e ho un sonno tremendo. Alla fine ho comprato i biscotti a mio padre altrimenti chi lo sentiva. Arrivammo fuori al resort e dire che era bellissimo era niente. Io, mio padre e mia madre con la bocca aperta voltammo la testa verso Jenny che sorrideva contenta 
-Che c'è?? Smettetela siete inquietanti- disse Jenny assumendo un'espressione impaurita
-Cosa c'è?! Vuoi davvero che ti faccia un elenco delle meraviglie che ci sono qui e credimi non basterebbe una giornata- dissi per poi abbracciarla era meraviglioso. Fuori si trovava una piscina enorme e dietro di essa una struttura che non finiva più, inoltre intorno era pieno di negozi e spiagge. 
-Ti deve essere costato un sacco- disse mia madre 
-Per la mia cuginetta preferita e per la mia famiglia questo ed altro- ci fece l'occhiolino
-Oh una sdraio, mia- disse mio padre 
-Ehi l'ho vista prima io- ribattei 
-Eh no mi hai già rubato i biscotti non mi ruberai anche la sdraio- ci lanciammo uno sguardo di sfida 
-Ho bisogno di un drink mi fate impazzire- cominciammo a ridere ed entrammo, prendemmo le chiavi e ci avviammo, sistemammo le cose e ognuno andò a fare un giro per i fatti suoi. Presi il telefono e mandai un messaggio a Justin ma una volta arrivata vicino all'uscita andai a sbattere contro qualcuno e cademmo a terra. 
-Scusami tanto non ti ho visto- disse questo ragazzo mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi
-No Scusami te stavo mandando un messaggio e non ho visto la porta- mi diedi una sistemata e lo ringraziai. Mi sorrise e gli guardai gli occhi erano color caramello. Avvertì una scossa ma non una di quelle scosse che hai quando ti innamori era diversa.
Due occhi color caramello. Una scossa



SPAZIO AUTRICE 
CIAOOOOOOOOOOOOOO
Come va?? Avete già cominciato la scuola?? Troppe domande?? NOOOO ok la smetto
Allora, Ho aggiornato prima che potevo é mi dispiace se é troppo lungo ma scrivendolo sul telefono la misura cambia. 
Ditemi cosa ne pensate, ce la facciamo ad arrivare a 3 recensioni?? Dai sono 3, 3 piccole e innocenti recensioni, mi fido di voi 
Un bacio 
Chiara 

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Capitolo 5
*** Chapter five ***


Chapter five 

Due occhi color caramello. Una scossa

HOPE'S POV 
Lo avevo detto che quel ragazzo aveva degli occhi magnetici che ti portavano ad assumere facce strane perché ti ci perdevi? No?! Adesso lo sapete
-Scusami di nuovo, ti sei fatto male?- dissi tirandomi su continuando a guardarlo
-A parte qualche costola incrinata sto bene- sorrise -sto scherzando- mi fece l'occhiolino ed arrossì leggermente
-Lo avevo capito tranquillo- ricambiai l'occhiolino e ci mettemmo a ridere 
-Io comunque sono Justin- JUSTIN? Ma guarda te che coincidenza 
-Hope, piacere- gli strinsi la mano, di nuovo quella scossa.
Sentì qualcuno chiamarlo, erano due ragazzi che quando mi videro cominciarono a fare sorrisi da ebeti. Maschi bah
-Beh Scusami ma devo andare, ci vediamo in giro va bene?-
-Certo, anche perché il resort e l'hotel sono questi quindi- dissi ovvia, scoppiò a ridere e se ne andò. Quando passò mi sfiorò la spalla e...scossa. Ma cosa stava succedendo?

JUSTIN'S POV
-Hope, piacere- A quelle parole mi si gelò il sangue e quando mi strinse la mano una scossa invase il mio corpo. Si chiama Hope come la migliore amica a distanza, coincidenze? Forse 
Dopo qualche chiacchierata mi avviai verso Chaz e Ryan che mi stavano aspettando per andare in camera ma andando via sfiorai la sua spalla e un'altra scossa invase il mio corpo. Ma cosa cavolo succede? Lasciamo stare
-We bro hai già fatto conquiste?- Chiese Ryan tutto contento, un pó troppo contento 
-No mio caro sono semplicemente caduto- 
-Certo Justin si...- rispose Ryan 
-Ti prego Insegnami- Chaz si inginocchiò. Scoppiai a ridere e tirandogli un piccolo scappellotto salimmo in camera.
Era bellissima e molto grande con le pareti color bianco panna, c'erano tre letti sul lato destro, due divani con un tavolo da caffè, un piccolo tavolo di legno rotondo sulla sinistra e una finestra gigantesca che dava sulla piscina. Il bagno era azzurro con una vasca, il lavandino e un grande specchio. Insomma una stanza da sogno.
Sistemammo le nostre cose ma di andare a fare un giro non ne avevamo voglia eravamo molto stanchi, così ci buttammo sul letto, io mandai un messaggio a Hope la mia migliore amica e ci addormentammo. 

HOPE'S POV
Dopo aver salutato Justin andai in giro per qualche negozio e comprai una maglia, un costume e un pantaloncino. Sono qui da neanche tre ore e sto già facendo shopping forteee. Decisi di andare in spiaggia a vedere il tramonto, adoravo guardarlo mi rilassava presi il telefono, guardai la chat e vidi un suo messaggio, per l'ennesima volta sorrisi e gli risposi
"Ehi, sono contenta che sei arrivato e scommetto che già dormi come un ghiro anche perché non so dove sei e non so il fuso orario quindi. Io sono su una bella spiaggia a vedere il tramonto e penso davvero di continuare il mio progetto di fare le fosse qui perché starò parecchio su questa spiaggia a pensare e a divertirmi. Sai oggi ho conosciuto un ragazzo e non so se sia o meno una coincidenza ma si chiama proprio come te strano vero??" 
Misi il telefono in tasca e continuai a godermi il tramonto senza pensieri fin quando mia mamma non mi chiamò avvisandomi che sarebbero andati a cena così mi alzai e andai in camera a sistemarmi. 
La cena passò molto velocemente tra risate e chiacchierate anche se di ridere e scherzare non avevo voglia perché Justin non mi aveva ancora risposto e mi sembrava strano ma davo la colpa al fuso orario. Mia cugina se ne accorse così dopo cena mi portò a bordo piscina 
-Cuginetta cosa hai?- posò lo sguardo su di me io abbassai lo sguardo
-Niente perché-
-No perché é tutta la serata che controlli il telefono ogni cinque minuti e fai sorrisi che nemmeno la bambola assassina fa quindi penso che ti abbia qualcosa-
-No ma cosa dici AHAHHAHAHA- mi bloccai quando sentì la mia risata e il suo sguardo- e va bene ho due notizie-
-Spara- 
-Justin non risponde ai miei messaggi, non so in quale parte del mondo sia e mi manca e poi- abbassai la voce -Ho conosciuto un ragazzo- 
-TU CHE COSA??-
-ZITTA NON URLARE CI SENTIRANNO TUTTI- dissi cercando di tappargli la bocca ma attirammo l'attenzione di qualche turista -ehm hahah salve tutto bene?- si voltarono...maleducati
-Tu hai conosciuto un ragazzo e non me lo hai detto prima??-
-Te l'ho detto adesso va bene no?- sorrisi e lei scosse la testa
-Come si chiama?-
-Ecco si chiama jstin- dissi cercando di non farmi capire
-Non ho capito-
-Si chiama Justin- dissi molto piano 
-Non ti sento Hope sono vecchia e sorda-
-Si chiama Justin- sgranò gli occhi e io gli tappai gli occhi prima che cominciasse ad urlare -Prima che tu dica qualcosa non é il Justin che pensi te-
-Ne sei proprio sicura?- Già ne ero sicura? Stavo per rispondere quando un ragazzo mi chiamò, mi voltai ed era Justin. Mia cugina mi tirava le gomitate sul fianco così prima di buttarla in piscina decisi di presentarla a Justin 
-Lei é mia cugina Jennifer- si strinsero la mano e poi lei ci lasciò soli. PERCHÉ JENNY PERCHÉ MI FAI QUESTO

JUSTIN'S POV 
Dopo cena andai con i ragazzi a fare un giro in spiaggia, avevo bisogno di prendere aria non lo so avevo un presentimento. Avevo letto il messaggio di Hope ma non le avevo risposto, avevo bisogno di pensare e staccare da tutto. Ero Stronzo lo so ma avete presente quei periodi dove non volete sentire nessuno?? Ecco io ero in quel periodo ed
Era cominciato tutto dopo un sogno che nemmeno ricordo più ma che mi ha lasciato con una strana sensazione addosso. 
A tutto questo si aggiungeva Il fatto che volevo capire perché ogni volta che quella ragazza mi sfiorava o mi parlava io avevo delle scosse, che poi non erano scosse di amore, erano diverse ma non sapevo cosa erano. 
-Senti Justin ma come si chiama la ragazza di oggi?- chiese Ryan mentre continuavo a tenere la testa bassa
-Hope perché-
-Aspetta si chiama Hope? Come..-
-Si come la famosa Hope di cui vi parlo sempre esatto- dissi acido 
-Uuh Nervosetto eh- disse Chaz 
Mi scusai, loro mi strinsero la spalla e andarono via, avevano capito che qualcosa mi turbava e mi lasciarono da solo. Camminai fin quando non la vidi, a passo svelto andai da lei e cominciammo a parlare
-Ehi ciao- 
-Ciao- ricambiò il saluto e sorrise, aveva un bel sorriso solare, coinvolgente
-Tutto bene?- chiesi
-Si te?- abbassò lo sguardo 
-Pensieroso-
-Siamo in due allora- scoppiammo a ridere
-Cosa ti turba?- 
-Ho un migliore amico a distanza e non mi ha ancora risposto ad un messaggio, é in vacanza ma non si é fatto sentire te?- ASPETTA UN MOMENTO MIGLIORE AMICO A DISTANZA? 
-Anche io ho una migliore amica a distanza ci sentiamo tutti i giorni e mi manca- sorrise e cominciammo a parlare di loro senza entrare nei particolari 
-Senti posso sapere come si chiama questa tua amica?- 
-Non ci crederai mai ma si chiama proprio come te e invece il tuo?-
-Justin proprio come te, strano vero?-
-Già molto strano- ci guardammo negli occhi le mani cominciarono a sudare e di nuovo quella scossa invase il mio corpo per un paio di volte però. Era tutto così strano ma nonostante questo stavo bene con lei proprio come quando messaggiavo con Hope al telefono. La guardai di nuovo e di nuovo quella scossa invase il mio corpo.


SPAZIO AUTRICE 
Ciaoooooooo sono tornata, contenti?? Allora volevo ringraziare tutti coloro che leggono la mia storia perché siete tantissimiiiii. 
Spero vi piaccia il capitolo, non avevo tante idee e sinceramente a me non piace tanto ma comunque fatemi sapere e se vi piace lasciate una recensione. 
Per chi non lo sapesse ho anche scritto una one shot la trovare sul profilo :) .
Allora io vi lascio buona lettura 
Un bacio 
Chiara 

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Capitolo 6
*** Chapter six ***


Chapter six 

CINQUE GIORNI DOPO 
JUSTIN'S POV
Con Hope le cose andavano bene ma ogni volta che stavo con lei sentivo quelle scosse. Ho capito che dovevano significare qualcosa o almeno che dovevo ascoltare il mio corpo. Dopo una bella passeggiata e dopo qualche ora di chiacchiere con Hope tornai in camera. I ragazzi già dormivano così mi sistemai e mi misi a letto a pensare. 
Pensavo alla mia migliore amica, pensavo a Hope la ragazza che da una parte era molto misteriosa e sulle sua, a me e a quel periodo che improvvisamente mi aveva reso cupo e triste. 
Presi il telefono, erano cinque giorni che non mandavo un messaggio a Hope, ma non lo facevo perché non la volessi sentire, lo facevo perché sapevo che era in vacanza per divertirsi e non volevo dargli un peso con i miei problemi. Aprii la chat e mi misi a leggere i messaggi che mi aveva mandato. 
"Mi manchi"
"Come stai" 
"Che fine hai fatto" 
Una lacrima scese sul mio viso, lei si preoccupava per me e io facevo lo Stronzo. Vidi che lei era online, decisi di risponderle ma il sonno prese il sopravvento e mi addormentai. Idiota.
MATTINA DOPO 
I ragazzi mi svegliarono per dirmi che andavano a fare colazione, li ringraziai e mi alzai dal letto, poco dopo bussarono alla porta e andai ad aprire. 
-Ciao mamma- gli baciai le guance 
-Amore mio, buongiorno- ricambiò il saluto 
-Già sveglia??- chiesi mentre mi mettevo una maglia 
-Si volevo andare un pò in spiaggia oggi- disse sedendosi sul letto di Ryan e annuì -Tesoro cosa ti succede?- rimasi spiazzato da quella  domanda
-Niente perché?-
-É da quando hai conosciuto quella ragazza che sei cupo, i ragazzi e io siamo molto preoccupati per te-
-Ma no mamma non dovete io sto bene-
-Se stai bene perché Ryan mi ha detto che ieri notte ti ha sentito piangere?- 
Mi paralizzai quando sentii quelle parole, a quanto pare ieri sera non mi era scesa solo una lacrima. Probabilmente era un pianto di sfogo di cui io non ricordo niente 
-Va bene mamma, adesso ti racconto tutto- le presi la mano -Quando sto con Hope mille scosse invadono il mio corpo e le mani sudano, non sono innamorato mamma te lo assicuro ma tutte queste cose devono voler dire qualcosa e io non so cosa inoltre sono cinque giorni che non rispondo ai messaggi della mia migliore e non oso immaginare come diamine stia e so che é colpa mia. É un periodo particolare della sua vita non voglio dargli problemi in più ma é la mia migliore amica e dovrei parlarne con lei ma non lo faccio. Io mamma non so cosa mi sta succedendo, non lo so-
Mille lacrime caddero sul mio viso, lei non disse niente mi abbracciò e basta
-Amore mio io posso solo starti accanto ma fidati la risposta é più vicino di quanto tu possa pensare-
-Cosa vuoi dire mamma-
-Voglio dire quello che ho detto, adesso preparati che dobbiamo andare- non obiettai ma pensai tutto il giorno a quello che mia madre mi aveva detto. 
"La risposta é più vicina di quanto tu possa pensare"

HOPE'S POV 
Nonostante le mie uscite con Justin tutto andava da schifo. Ero alle Hawaii in un resort stupendo con delle persone stupende, dovevo essere la persona più felice del mondo ma in realtà ero vuota dentro. Justin non mi mandava un messaggio da cinque giorni cioè CINQUE DANNATI GIORNI, ormai avevo capito che non mi voleva sentire e io mi stavo cominciando a stufare di mandargli messaggi e a preoccuparmi per lui quando lui non si preoccupava di me. 
Mi alzai, anche quella mattina, con un sorriso falso e dopo aver fatto colazione, con tutta la famiglia andammo in una spiaggia non poco lontano dal resort. 
Mi sorprese vedere quella spiaggia  per la maggior parte vuota nonostante fossero comunque le 10.00 della mattina. Mia cugina sapeva che qualcosa mi turbava ma quando me lo chiedeva dicevo solo che mi mancava Justin e cambiavo discorso. 
Mentre gli altri prendevano il sole decisi di andare a fare una passeggiata per schiarirmi le idee. Arrivai su un ponte, mi misi a sedere e osservai la meraviglia che mi circondava. Il mare era di azzurro intenso, quasi verde tanto immenso e trasparente da vedere i pesci che nuotavano. 
In quel momento avrei voluto tanto essere come loro, vivere e nuotare sotto l'acqua e senza problemi riguardanti università e migliore amico o almeno quello che credevo migliore amico.
Presi il telefono andai sulla chat di Justin e cominciai a scrivere:
"Caro Justin,
Se stai leggendo questo messaggio molto probabilmente risponderai ma sappi che da me non ci saranno più risposte. Hai capito molto bene, sono cinque dannatissimi giorni che non mi scrivi, non ti preoccupi e non mi cerchi mentre io alle volte piango, ti scrivo e spero di avere una tua dannata risposta che non arriva. Sapevo che il tempo per sentirsi sarebbe stato poco ma arrivata a questo punto penso proprio che tu non mi voglia nemmeno sentire e la cosa mi fa male perché sono sei anni che tu sei parte di me. Sono in un posto meraviglioso dove dovrei divertirmi ed essere spensierata ma non lo sono perché ho mille problemi e tu non ci sei, io per te non conto più niente ero solo l'amichetta della California con cui vantarsi con gli amici. Questo é quanto Justin adesso tu sei libero di vivere la tua vita senza problemi e preoccupazioni e io anche perciò addio e spero ti trovi qualcuno a cui volere bene quanto te ne ho voluto io 
Addio 
Hope" 
Inviai quel messaggio con rabbia e delusione, volevo piangere ma non mi riusciva, vuoi l'orgoglio o non lo so, ma sapevo che da li tutto sarebbe cambiato. Decisi di tornare dai miei e cercare di godermi la giornata 

ORE 18.00
Siamo a prendere un aperitivo fuori dall'hotel e a chiacchierare un pò come capita spesso ma io sono immersa nei miei pensieri e ritorno sulla terra quando mia mamma mi chiama
-Hope ehi ma cosa ti succede é quasi una settimana che sei giù- dice con il tono di voce preoccupato 
-No mamma tutto bene sono solo un pò pensierosa niente di che- 
-Qualche motivo in particolare?- 
Ecco e io ora che gli dovevo dire?? Che avevo chiuso con il mio migliore, no sarebbe stato uno shock e mi avrebbero riempito di domande a cui io non avevo la forza di rispondere, così strinsi la coscia di mia cugina che mise una mano sopra la mia
-No mamma é solo che devo scegliere l'università perché tra poco inizieranno i test di ammissione e sono indecisa- 
-Sai zia é una scelta molto importante é normale che sia così sotto stress- intervenne mia cugina ringraziandola mentalmente anche perché l'attenzione dei miei genitori si spostò tutta di lei 
-Oddio non é che non vuole più andare?- CHE??
-Nessuno dice questo zia ma non sarebbe male se Hope si prendesse un anno sabbatico- RIPETO CHE??
-Non se ne parla proprio Hope andrà all'università quest'anno che le piaccia o no, non starà a casa a fare le fosse sul divano e a mangiare fino a scoppiare, qui parliamo del suo futuro, della persona che diventerà, nessun anno sabbatico punto- disse mio padre cominciando ad agitarsi e io a quel punto mi alzai in piedi
-Adesso basta- dissi cominciando ad alzare la voce 
-Ma di cosa state parlando eh? Questa é la scelta più importante della mia vita e voi che fate litigate?? Non ho bisogno di questo santo cielo non ne ho bisogno, andrò all'università papà ci andrò quest'anno senza nessun dannatissimo anno sabbatico e cercherò di diventare la persona migliore del mondo- dissi con le lacrime agli occhi
-Mamma vuoi sapere cosa ho? Te lo dico subito, ho chiuso con Justin oggi e sto di merda perché pensavo che potesse interessargli qualcosa di me dopo sei anni di amicizia ma no, di me non importa a nessuno é questo il dannato problema. Lo voglio qui con me, con noi per parlare e darmi consigli ma lui non c'è...lui non c'è- 
Appoggiai entrambi le mani sul tavolo, avevo il respiro affannato e il cuore mi esplodeva. Stavo per avere un attacco di panico e non sapevo cosa fare così mi scusai e alzando lo sguardo vidi che non poco lontano da noi c'era Justin con la famiglia e gli amici, tutto aumentò e corsi via fin quando qualcuno non mi prese per un polso. 

JUSTIN'S POV
Ero a prendere un aperitivo con la mia famiglia quando cominciamo a sentire qualcuno alzare la voce, rimasi a bocca aperta quando vedi che era Hope e rimaseto a bocca aperta anche tutti gli altri. Stava piangendo e in quel momento un pezzo del mio cuore si ruppe facendomi pensare al messaggio ricevuto oggi. 
Alzò il viso, i nostri sguardi si incontrarono e lei fuggì via, non pensandoci due volte lasciai tutto e corsi da lei. Riuscì a raggiungerla e a girarla verso di me, aveva il respiro affannato ed era completamente rossa in viso per via delle lacrime. Gliele asciugai ma lei continuava a piangere e ad ansimare 
-Cosa é successo?- chiesi prendendola per le spalle e accarezzandogliele
-J..Justin io... Io non riesco a respirare- disse tra mille singhiozzi 
-Hai un attacco di panico- annuì con la testa e provai in mille modi a calmarla ma i respiri non funzionavano e le carezza nemmeno. 
Così decisi, al diavolo la timidezza e il mistero, la presi e l'abbracciai. Non avete idea di quante scosse il mio corpo fu invaso. La sentii inizialmente rigida ma poi cominciò a calmarsi, ma io dovevo capire perché quelle scosse erano triplicate
-Hope, perché ogni volta che sono con te mille scosse attraversano il mio corpo- dissi ancora attaccato a lei 
-Succede anche a me Justin e non so perché- 
-Dalla prima volta che ti ho vista tutto é cambiato- si staccò da me 
-Anche per me tutto é cambiato, il tuo nome mi ricorda la persona più importante della mia vita, il mio migliore amico- si mise le mani sul viso pronta a piangere le ultime lacrime che le erano rimaste quando mi accorsi di un dettaglio. 
Hope aveva al braccio destro un braccialetto rosa con scritto "you're my person" cosa normale se non fosse che io ho un braccialetto identico a lei di colore blu. 
Mille brividi e flashback mi vennero il mente, il suo migliore amico che si chiama Justin, l'università, la provenienza e tutto quello che mi aveva detto su di lui. Ed é li che capii il perché di quelle scosse e la frase di mia mamma. 
Quella persona ero io. 
Io avevo davanti a me la mia migliore amica.
Hope é la mia migliore amica
Stavo piangendo di gioia cioè il sogno di una vita si stava realizzando e senza pensarci gli dissi 
-Sono io il tuo migliore amico, sono Justin- 
-CHE COSA- 


SPAZIO AUTRICE 
Ciaooooooooooooooo
Come va?? Io tutto bene 
Allora Hope ha fatto una scelta ma finalmente questi uno dei capoccioni ha capito qualcosa ma non vi svelo niente
Allora cosa ne pensate, vi piace?? Se si lasciate una recensione e per chi volesse parlare di qualcosa può anche mandarmi un messaggio privato. 
Bene allora io vi lascio, buona lettura 
Un bacio 
Chiara 

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Capitolo 7
*** Chapter Seven ***


Chapter Seven 

Sono io il tuo migliore amico, sono Justin 

HOPE'S POV 
-Che cosa?- dissi sull'orlo di una crisi di nervi 
-Sono io il tuo migliore amico Hope, sono qui- continuò a ripetere mentre il suo viso era completamente bagnato di lacrime 
-Non é possibile lui é in vacanza-
-Te lo posso assicurare Hope sono io, abbiamo lo stesso braccialetto- mi mostrò lo stesso braccialetto che avevo io. 
Mi staccai da lui, presi il suo polso e lo accarezzai, in quel momento milioni di brividi invasero il mio corpo. Non può essere in questo mondo si vendono milioni di braccialetti uguali a questi ed é tutta una casualità questa
-Ne vendono milioni di questi braccialetti puoi averlo comprato da qualche parte- lui mi strinse la mano 
-No te lo posso assicurare Hope sono io devi credermi- gli lasciò la mano -ricordi?? Sei il mio koala, il progetto dell'estate di fare una fossa sul divano di casa ma tua madre non voleva, il tuo compleanno, la partenza- si avvicinò a me accarezzandomi il viso -sono io-
-Justin, ti ho raccontato tutto questo la sera scorsa quando siamo andati in spiaggia. Non ti credo non ti posso credere mi dispiace- tolsi le sue mani delicatamente dal mio viso e mi avviai all'hotel fin quando il mio telefono non vibrò.
Un messaggio 
Un suo messaggio 
Dalla nostra chat 
"Se non fossi io secondo te saprei che in questo momento mi odi ma che nonostante tutto quelle scosse dimostravano che tu eri sempre stata con me e io con te?? 
Se non fossi io saprei che al collo in questo momento hai una collana che ti ho regalato per il tuo sedicesimo compleanno a forma di delfino perché so che li adori? Hope dimmi, lo saprei secondo te?" 
Rimasi a bocca aperta e toccai la collana che avevo al collo a forma di delfino, quella che lui mi spedì per il mio compleanno. 
Mi voltai e in meno di un nano secondo fui di nuovo tra le sue braccia, quelle braccia che io avevo immaginato per sei anni e che erano la mia sicurezza. Piangevamo insieme e ci stringevamo insieme ma in quel momento fin troppo perfetto tutto per me cambiò perché la rabbia  e la delusione provate per una settimana esplose e le lacrime che fino a 30 secondi fa erano di gioia adesso erano di frustrazione 
-Brutto idiota- cominciai a colpirlo sul petto -non ti sei fatto sentire per cinque giorni-
-Hope ehi calmati, lo so che non mi sono fatto sentire e mi dispiace- disse bloccandomi le mani invano
-Ti dispiace?? Ti dispiace?? A me non sembra proprio Justin non mi sembra. Sono stata in pensiero così tanto per te e tu sei sparito-
-Lo so-
-Ho pianto per te Justin, manco fossi il mio ragazzo. Ho appena rovinato la vacanza della mia famiglia facendo una scenata idiota per un idiota come te-
-Lo so- abbassò lo sguardo 
-Io ti odio Justin vattene e non cercarmi più, io per te da oggi non esisto più- dissi per poi togliermi il braccialetto, darglielo e andarmene. 
Non sapevo dove stavo andando o dove andare, sapevo solo che non volevo vedere nessuno perché mi ero preoccupata talmente tanto degli altri che non avevo pensato a me e a quello che volevo dalla mia vita. Era arrivato il momento di staccare la spina ed entrare in modalità non me ne frega di niente e nessuno o almeno ci avrei provato.

JUSTIN'S POV
Rimasi li come un cretino guardando lei andare via da me. Volevo corrergli dietro ma ero incapace di muovere un muscolo.
Idiota 
Idiota 
Idiota 
Ad un tratto vidi mia madre e i ragazzi correre da me 
-Tesoro mio che é successo? Perché piangi?- mia madre mi accarezzò il viso mentre io fissavo i suoi occhi 
-Mamma é lei, lei é qui-
-Chi tesoro?- mi strinse le spalle
-Hope- 
-Ma certo che é qui ci sei uscito tutte le sere o quasi- disse Ryan sorridendo
-No Ryan non quella Hope l'altra- disse mia madre guardando i ragazzi che smisero di sorridere
-Non riesco a muovermi mamma- dissi guardando il bracciale e cominciando a piangere
-Lo so tesoro ma andrà tutto bene- tutti mi abbracciarono e i ragazzi dopo essermi calmato mi portarono in camera. Quella sera non mangiai, mi addormentai cercando di far svanire tutto quel casino appena successo. 

MATTINO DOPO
Mi alzai molto presto e così ,senza fare rumore, decisi di andare a farmi una passeggiata in spiaggia. Presi il mio IPod ed uscì dall'hotel. In poco tempo immersi i piedi nella sabbia ma ecco che prontamente i pensieri invasero la mia mente, mi mancava Hope e dovevo parlare con lei.
Misi la mano in tasca e tirai fuori dalla tasca il suo bracciale, ci giocai un pò e sorrisi. Continuai a camminare fino a vedere un ponte decidendo di mettermi a sedere staccare la musica e sentire il rumore del mare. 
Il mare aveva un suono calmo e delicato, tutto il contrario di come mi sentivo io, aveva un colore tra lo scuro e il chiaro dato che comunque era l'alba e mi rilassava, mi liberava la mente. 
Pochi minuti dopo sentì dei passi, mi voltai e la vidi. Indossava una maglia bianca a maniche corte e un pantaloncino dello stesso colore, non indossava più la collana con il delfino e li inevitabilmente il mio cuore perse un battito
Idiota
Idiota 
Mi guardò negli occhi e sussurrando uno scusa se ne andò. In quel momento ebbi il coraggio di corrergli incontro perché sì, io rivolevo la mia migliore amica 
-Hope aspetta- la chiamai mentre continuava a camminare 
-Cosa vuoi Justin- 
-Solo che tu mi ascolti- 
-No-
-Per favore mi devi ascoltare- si fermò di colpo e poi mi rivolse la parola
-Cosa vuoi Justin eh? Ti devo ascoltare? E per farmi dire cosa, che ti dispiace e le solite stronzate che voi maschi vi inventate?? Io ho aspettato ogni singolo giorno un tuo messaggio non sapevo dove tu fossi e non sapevo come stavi eri svanito cazzo svanito- mi urlò quelle parole con tutta la frustrazione che aveva in corpo e poi ricominciò a camminare. Ricominciai a seguirla e una volta raggiunta la girai piano verso di me 
-No! mi devi ascoltare perché tu mi manchi Hope, mi sei sempre mancata. Hai ragione ad essere arrabbiata con me ma quando ho letto quel messaggio dio solo sa con che forza io sono andato avanti perché in quel momento un pezzo del mio cuore e della mia vita erano bruciati e spariti. Non ti ho scritto solo perché sapevo che eri in una fase complicata della tua vita e non ti volevo infastidire-
-Io volevo te al mio fianco Justin, pensi davvero che se non ti avessi voluto accanto ti avrei scritto di aiutarmi? Avevo bisogno di te per dei consigli e tu sei sparito-
-Lo so e sono un cretino e mi dispiace se hai pianto per me o altro ma anche tu sei parte di me da sei anni e non una persona della California con cui vantarsi con gli amici. Non lo sarai mai Hope e ci sarò sempre per qualsiasi cosa io ci sarò, sul serio-
-Justin io..-
-Perdonami ti prego-
-Sei un cretino- 
-Lo so- sorrisi e in tutta risposta  ricevetti un abbraccio.
Mi sentì sollevato e la strinsi a me come se fosse la cosa più preziosa del mondo, anzi lei era la cosa più preziosa al mondo. Dopo qualche minuto ci staccammo e prima che lei mi invitasse a fare colazione gli misi al polso il suo bracciale. 
Una volta arrivati al bar vidi che tutta la sua famiglia era seduta a fare colazione
-Salve gente- disse lei prima di attirare la loro attenzione e presentarmi 
-Ecco vi devo presentare una persona speciale- prese fiato -Lui é Justin...quel Justin- 
Tutto ad un tratto la sua famiglia lasciò quello che stava facendo e sua madre prese la parola
-Sei sicura tesoro?- 
-Penso sia abbastanza sicura anche perché so che lei fa delle lasagne da urlo, il signor Anderson adora i biscotti al cioccolato e Jenny invece lavora per una casa di moda- dissi, facendo spalancare la bocca a tutti.  Poco dopo si fiondarono su di me e mi abbracciarono. Era una cosa bellissima, non avevo immaginato il nostro incontro così ma mi stava bene era perfetto ugualmente.
-É questo quello che voglio- disse Hope per poi unirsi all'abbraccio 


SPAZIO AUTRICE 
Ciaoooooooooooooooooo come va?? 
Si lo so il capitolo é lungo e fa schifo ne sono consapevole perdonatemi.

Io però volevo cogliere l'occasione per ringraziare tutti coloro che leggono la mia fan fiction, chi l'hanno messa tra i preferiti e chi la
segue. Inoltre vorrei ringraziarti per tutte le visite ricevute in quanto il primo capitolo é arrivato a 302 visite e l'ultimo capitolo invece a 50 *---* quindi grazie mille 
Allora io vado fatemi sapere cosa ne pensate buona lettura 
Un bacio 
Chiara 

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Capitolo 8
*** Chapter Eight ***


Chapter Eight 

JUSTIN'S POV
Non mi aspettavo una reazione del genere, sembravo babbo natale che ha portato loro i regali. Poco dopo si staccarono e sua mamma mi prese il viso tra le mani
-Finalmente ti conosciamo mamma mia- mi riabbracciò e io ricambiai
- É un piacere conoscerla signora Anderson- lei ricambiò 
- Quindi ti piacciono le mie lasagne eh?- risi
-Quando le assaggerò sicuramente. Hope mi dice che sono veramente la fine del mondo- 
-Concordo ahahah- mi lascia e vado a salutare suo padre
-Ciao Justin molto piacere benvenuto in famiglia- 
Mi faceva uno strano effetto essere definito membro della sua famiglia, ma era un effetto positivo. 
Gli strinsi la mano, ci scambiammo qualche parola e dopo salutai sua cugina che avevo già conosciuto
-Sapevo che eri te fin da subito- disse Jenny e io sorrisi
- E dirlo no eh- intervenne Hope e scoppiammo a ridere 
-Preferisco l'effetto sorpresa- 
-Lo abbiamo visto- rispose lei 
-Ah Justin una cosa- mi voltai -se mai un giorno dovessi venire a casa da noi, non toccare la dispensa, i biscotti sono i miei- 
-Oh santo cielo papá ma che dici- Hope si mette una mano sul viso e si scusa con lo sguardo, rido
-Te non parlare me li hai mangiati tutti- 
-Ero andata a correre avevo fame, va beh te li ho ricomprati non rompere- 
-Non si preoccupi signore i suoi biscotti resteranno li- sorrisi
-Bravo ragazzo- mi diede una pacca sulla spalla poi sua moglie gli diede uno scappellotto e imprecò portandolo via
-Mi dispiace per mio padre- 
-Tranquilla, adoro la tua famiglia- sgranò gli occhi e io l'abbracciai 
-Non posso crederci che tu sia qui- disse lei mentre avevo il mento sopra la sua testa 
-Io non posso credere al fatto che ti sto abbracciando, senti che ne dici se stasera facciamo una cena anche con la mia famiglia almeno ti conoscono- dissi convinto 
-Certo bella idea- 
Passammo così la nostra giornata, tra chiacchiere, abbracci e risate, una giornata perfetta direi, perfetta perché finalmente dopo anni avevo con me la mia migliore amica.

HOPE'S POV 
La giornata passò molto velocemente, con Justin parlai tantissimo e mi diede anche qualche  consiglio per l'università. 
Mi disse che lui era al secondo anno di giurisprudenza alla New York University e li mi si illuminarono gli occhi, sapevo che studiava a New York ma non li, dopo mi parlò anche di Chaz e Ryan raccontandomi varie cose che mi fecero piegare in due dal ridere e così via fino al momento di andare a cambiarmi per la cena, quindi lo salutai e andai a sistemarmi 

-Allora mi raccomando, mamma non chiacchierare troppo e non dire cose di quando ero piccola, papà non parlare di biscotti o cibo in generale se non perché Pattie ti chieda qualcosa riguardanti le ricette e te Jenny...tu sei perfetta continua così- ero nervosa e si notava, mi sudavano le mani e avevo paura di aver fare una cattiva impressione, mia madre se ne accorse 
-Tesoro va tutto bene ci siamo noi- mi strinse la mano e ci avviammo verso l'entrata del ristorante 
-No mamma aspetta- la fermai prima di entrare 
-Hope ascolta, sei bellissima stai benissimo e sei una ragazza d'oro, stai per conoscere amici e parenti del tuo migliore amico, non amici e parenti del tuo futuro marito- Aww papá che dolce 
-Ma lo conosco da sei anni non l'avevo mai visto, nessuno di loro mi aveva vista e se non si aspettano che sia così? Magari si immaginavano una modella di Victoria secret e io invece sono una che sta tutto il giorno in pigiama a mangiare patatine- mio padre sorrise e mi baciò la testa poi mi incoraggiò e alla fine entrammo.
Justin era già li, quando ci vide si alzò in piedi e ci venne a salutare per poi presentarci. La sua famiglia era meravigliosa e Pattie era una persona stupenda per non parlare di Chaz e Ryan che non facevano altro che farmi ridere commentando i ricordi che il pomeriggio Justin mi aveva raccontato. 
-Allora Hope come va la scelta del college?- mi chiese Pattie 
-Mmh diciamo che ancora devo scegliere, anzi non diciamolo é così- tutti risero
-Ma almeno hai delle opzioni?-
-Si certo, sto valutando la New York University e l'università di Los Angeles- 
-New York University? Dove studia Justin- annuì e lei mi sorrise - non sarebbe male se andaste nella stessa università vi vedrete spesso e poi comunque é una buona università- annuì di nuovo e le sorrisi 
-Devo sbrigarmi a scegliere però, tra poco ci sono i test di ammissione e non voglio rischiare di rimanere fuori- 
Si creò qualche minuto di silenzio rovinato da mia madre con una delle sue
-Pattie ti immagini Justin e Hope fidanzati- 
-MAMMA- tutti cominciarono a ridere compreso Justin mentre io ero paonazza in viso
-Quando ti ho detto di non parlare troppo intendevo questo- mi fece la linguaccia -scusatela-
-Non ti preoccupare sono mamme e pensano al futuro ahahah- Justin mi abbracciò
-Justin che ne dici se dopo la vacanza vieni con noi a casa- MAMMA ODDIO
-Grazie mille per l'invito signora Anderson ma devo tornare all'università, la pausa é finita, magari un'altra volta- dice Justin molto gentilmente 
-Non ti preoccupare capisco benissimo, allora quando vuoi vieni pure e non farti problemi-
-Stessa cosa vale per te Hope- disse  Pattie e io la ringraziai
Dopo cena noi ragazzi andammo a fare un giro e parlammo per ore. 
Ma del tipo che ho visto mia cugina guardare con occhi a cuoricino Ryan?! No poi mi faccio raccontare tutto. Tornammo in camera alle due e andammo a dormire cadendo in un sonno profondo. 

TRE SETTIMANE DOPO 
Sono tornata a casa da qualche settimana e salutare Justin é stato qualcosa che non avrei voluto fare. Piansi tantissimo ma lui mi rassicurò dicendomi che ci saremmo sentiti tutti i giorni, anche perché mi aveva dato il suo numero, inoltre mi aveva detto che tra poco mi sarebbe arrivata una sorpresa a casa. Dio se ero curiosa ma non mi avrebbe detto niente nemmeno sotto tortura quindi non chiesi niente, l'unica cosa che feci fu abbracciarlo stretto a me il più possibile e respirare il suo profumo che mi dava sicurezza. 
-Tesoro scendi c'è un pacco per te- urlò mia madre dal piano di sotto. 
Le risposi, appoggiai il libro sul comodino e scesi. 
Quando scesi sul tavolo della cucina trovai un piccolo pacchetto rosso e una lettera che lessi subito. Sorrisi quando capì che era di Justin 
"Ciao Koala, 
Parto così perché qui quella che sa scrivere sei te e non io comunque, mi dispiace non averti inviato il regalo qualche settimana fa ma non volevo regalarti la solita collana perché era un compleanno speciale e ci voleva un regalo speciale quindi spero ti piaccia.
É stato bellissimo incontrarti e stringerti per due settimane ma sappi che anche a km di distanza io ci sono e ci sarò sempre per te.
Sei la migliore amica che tutti vorrebbero e sono fortunato ad averti con me, grazie di tutto. 
Adesso finisco perché altrimenti sembra una lettera d'amore e troppo sdolcinata ahahah
Un bacio ad una persona speciale 
Con affetto
Justin " 
Tutti erano li con me mi scese una lacrima di gioia e allo stesso tempo sorrisi. Aprì il pacco cominciando a piangere come una cretina perché Justin m aveva regalato una cornice con dentro una nostra foto. Era stata fatta alla Hawaii qualche settimana prima e la mostrai fiera ai miei che sorrisero
FLASHBACK
-Che ne dici di inmortalare questo momento?- dice lui con la macchina fotografica in mano 
-Dico che hai avuto una bella idea- 
Ci alzammo, eravamo sul pontile non poco lontano dalla spiaggia. Cominciò a scattare qualche foto ma venivano male perché lui faceva le faccie buffe e io ridevo 
-La devi smettere, se continuiamo così ci metteremo una vita dai- risi
-Va bene va bene dai adesso faccia seria- scattò - é venuta benissimo-
-Fammi vedere- la guardai e per poco non mi commuovo -hai ragione é bellissima-
FINE FLASHBACK

Corsi su a chiamarlo e lo ringraziai continuando a piangere e a fissare la foto. Lui cercò di calmarmi e poi chiacchierammo per un'oretta, fin quando mia mamma non mi chiamò per mangiare. 
Dopo quella sorpresa diventai molto pensierosa. Io volevo passare del tempo con Justin e averlo accanto a me, dopo sei anni mi pare normale, però allo stesso tempo non volevo lasciare la mia famiglia e il corso a Los Angeles mi piaceva ma non potevo più rimandare la scelta non più ormai. 
Avevo fatto la mia scelta.
-Mamma papà- richiamai la loro attenzione e mi fecero un cenno come per continuare 
-Io ho fatto la mia scelta- dissi e loro smisero di fare quello che stavano facendo.


SPAZIO AUTRICE
Ciaooooooooooooo 
Scusate per il ritardo ma in questo periodo avevo molto da fare é scusate anche se fa schifo.
Grazie mille per le visite e per la recensione ❤️ Inoltre ringrazio coloro che hanno messo la storia tra i preferiti, seguiti e ricordati.
Adesso vi lascio buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate 
Un bacio 
Chiara 


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Capitolo 9
*** Chapter Nine ***


Chapter Nine

Sono passate altre due settimane da quando ho preso la mia scelta e adesso sono in volo verso New York. Esatto ho scelto di andare alla New York University dove hanno il corso di arte migliore del paese e forse anche perché volevo stare con Justin. So che quest'ultima motivazione fa storcere un pò il naso ma ho bisogno di stare con il mio migliore, che inoltre non sa niente del mio arrivo. 
L'aereo atterrò, recuperai la mia valigia e con un taxi mi diressi all'università arrivando venti minuti dopo. 
Era un posto enorme con mille persone che andavano avanti e indietro, chiacchierava o si rilassava. Pagai e mi diressi in segreteria dove mi accolse una signora con i capelli biondi e ben raccolti
-Salve- ricambiai il saluto -Desidera?-
-Si, volevo la chiave della camera 510 per favore- la signora controllò al pc e poi mi rivolse uno sguardo interrogatorio
-Nella camera 510 alloggia il signorino Bieber, posso sapere chi é lei?-
-La sua ragazza- buttai li nella speranza che ci creda anche perché la mia immatricolazione sarebbe avvenuta qualche giorno dopo quindi dovevo pur dormire da qualche parte -vengo da Los Angeles e ho voluto fargli una sorpresa-
-Capisco- continuava a guardarmi e la cosa mi stava veramente dando sui nervi quindi presi io la parola
-Ehm allora, posso avere la chiave?- annuì scusandosi e dandomi la chiave 
-Quarto piano, sesta porta a sinistra- la ringraziai e mi incamminai.
In quel momento mi venne in mente i momenti che avrei passato li, cavolo ero al college non più al liceo, iniziava una nuova vita, con nuove amicizie e perché no, magari anche un fidanzato. Probabilmente per quello avrei aspettato un pò anche perché volevo evitare la ramanzina di mio padre sui suoi biscotti. 
Ritornai sulla terra quando vidi davanti a me una porta con su scritto "510" e senza pensarci due volte inserì la chiave e aprì la porta.
-SORPRESA- 
Rimasi a bocca spalancata nel vedere Justin che stava consumando con una ragazza bionda 
-HOPE- Justin si tirò subito su e si copri
-Oh mio dio scusatemi ecco io...buon divertimento- chiusi immediatamente la porta e mi avviai fuori dal l'edificio. 
Ok forse era meglio avvisare, bussare o dormire in albergo.

Mi misi a sedere vicino ad una fontana ripensando alla scena, non so perché ma qualcosa dentro di me si ruppe e una sensazione di tristezza invase il mio corpo. Che situazione cavolo ma perché a me eh perché? dio che mal di testa 
-Hope- mi sentì chiamare 
-Justin- mi alzai di scatto e gli sorrisi 
-Ecco io..lei- era imbarazzato 
-Non ti preoccupare, sono cose che capitano, credo- gli sorrisi per rassicurarlo e lui ricambiò -dovremo smetterla di incontrarci così però- scoppiammo a ridere e dopo esserci ricomposti prese parola
-Allora cosa ci fai qui e come fai a sapere il numero della mia stanza- 
-Ecco io...ho passato il test d'ingresso per studiare arte qui ma non avevo un posto per andare a dormire, così in segreteria ho detto di essere la tua ragazza in modo da farmi dare le chiavi.  Non ti ho detto nulla perché volevo farti una sorpresa quindi...SOPRESA- dissi tutto d'un fiato
-Aspetta aspetta, tu studierai qui?- annuì e in meno di cinque secondi mi ritrovai tra le sue braccia che stavo girando -Oddio non ci posso credere tu studierai qui-
-Non se morirò di soffocamento dato che mi stai stritolando- sorrise e mi mise a terra.
Parlammo per un pò spiegandogli tutto quello che avevo fatto in quel mese che non lo avevo visto e lui uguale poi aiutandomi con la valigia mi fece salire in camera.

Eravamo in una pizzeria poco lontana dall'università e credetemi quando vi dico che il silenzio che si era creato era veramente ed estremamente imbarazzante. Nessuno dei due sembrava voler dire qualcosa ma la curiosità mi stava uccidendo io volevo sapere chi era quella ragazza così chiesi 
-Justin, chi era quella ragazza in camera tua?-

JUSTIN'S POV 
Quella domanda arrivò come un fulmine a ciel sereno e come se non bastasse mi vergognavo ancora per quello che era successo il pomeriggio. Non gli avevo parlato di Jane anche se comunque non la frequentavo da tanto ma preferivo non parlarne 
-Lei è- sospirai prima di continuare la frase -lei è la mia ragazza- 
Hope sgranò gli occhi incredula, come non biasimarla 
-La tua ragazza? Non mi avevi mai parlato di lei- 
-Già lo so-
-Come mai?- puntò i suoi occhi verdi sui miei e quasi mi ci persi 
-Non era così importante e non ne sentivo il bisogno- sul suo volto si dipinse la delusione e io come
Risposta abbassai lo sguardo. 
-Da quanto state insieme?-
-Un mesetto, ma già ci frequentavamo prima della pausa estiva- 
-Bene- sorrise ma si vedeva da lontano che era un sorriso falso.
Passarono minuti interminabili di silenzio fin quando il suo telefono non squillò  
-Pronto? Ciao mamma come va? Io tutto bene sono qui con Justin. 
Si mamma ho trovato la sua stanza tranquilla non dormo con i procioni stanotte, dai vado dai un bacio a papà ti voglio bene-
Staccò la chiamata e gli sorrisi lei diventò rossa e abbassò lo sguardo sorridendo. 
-Menomale che non ci siamo baciati alla Hawaii allora- disse molto piano tanto che non la sentì
-Come?-
-No niente, ascolta possiamo andare sono molto stanca- annuì, pagai ed uscimmo
Che serata imbarazzante 

HOPE'S POV 
Justin dormiva da un pò mentre io mi ritrovavo a dormire sul divano, lo stesso divano in cui avevo trovato Justin e Jane quel pomeriggio.  Mentre ci pensavo il cuore perse di nuovo un battito e di nuovo quel senso di tristezza mi avvolse.
Ma cosa mi stava succedendo santo cielo. 
Dopo un'altra ora insonne e piena di pensieri decisi di andare in camera di Justin. 
 Aprì piano la porta e mi avvicinai al letto scuotendolo piano, inizialmente pronunciò parole insensate poi si svegliò 
-Ehi Hope tutto bene?-
-Si é che non riesco a dormire, non é che posso dormire qui con te?- senza pensarci due volte Justin spostò il lenzuolo e mi infilai dentro
-Il divano non era comodo?-
-Non dal momento in cui ci ho visto il mio migliore amico fare cose sconce- 
-Già mi dispiace- 
-Capita notte- lo dileguai così perché non so per quale assurdo motivo avevo voglia di piangere ma non era il momento ne il luogo 
-Notte- 
Due minuti dopo lo sentì girarsi dalla mia parte e abbracciarmi spingendomi al suo petto, mille brividi percorsero la mia schiena e il mio cuore ballava la conga. 
Non sapevo cosa fosse tutto quello che stavo provando o forse non ci facevo caso ma di una cosa ero sicura, quello che provavo mi piaceva .



SPAZIO AUTRICE
Ciaooooooooooooo 
Scusate per il ritardo e per il capitolo schifoso butttttttttt grazie mille per le visite e per la recensione ❤️E un grazie va anche a coloro che hanno messo la storia tra i preferiti, seguiti e ricordati grazie mille davvero.
Fatemi sapere cosa ne pensate e per qualsiasi cosa contattatemi.
Adesso vi lascio buona lettura 
Un bacio 
Chiara (@chiaraveltrons su instagram) 


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Capitolo 10
*** Chapter Ten ***


Chapter Ten

JUSTIN'S POV 
La sveglia del mio telefono risuonò in tutta la stanza facendomi svegliare, allungai una mano spegnendola definitivamente e facendo finire quella tortura mattutina. 
Ancora mezzo assonnato mi girai dalla parte opposta scontrandomi con un corpo minuto. Mi sporsi leggermente, Hope stava beatamente dormendo dandomi le spalle, i suoi capelli neri le ricadevano leggeri lungo la schiena e aveva una mano che le copriva la pancia. Dopo pochi minuti si girò dalla mia parte, mi avvicinai a lei attaccando la mia fronte alla sua. Ero distante due centimetri da lei e la cosa mi faceva uno strano effetto perché fino a l'altro giorno ero distante da lei chilometri e chilometri. La osservai in ogni minimo dettaglio soffermandomi sulle sue labbra, carnose, rosa e bellissime. 
Certo Justin che dire certe cose sulla tua migliore amica ed essere fidanzato con un'altra ragazza non é una cosa molto normale ma sorvoliamo.
Piano piano aprì gli occhi, quando si svegliò del tutto e capì la situazione si alzò di scatto annullando quella pericolosa ma piacevole distanza cominciando a giocare con i suoi capelli e a parlare velocemente. 

HOPE'S POV 
Svegliarsi con Justin Bieber quello che é il tuo migliore amico da sei anni a due e dico DUE centimetri dalle tue labbra non era previsto nei miei piani. Mi alzai velocemente cominciando a blaterare cose a caso
-Che ore sono?- domandai nervosa
-Le 7.00, dai torna a dormire oggi non hai lezione- mi toccò il braccio con delicatezza provocandomi brividi a non finire
-Hai visto che bella giornata oggi? Ma guarda te che sole Ahahaha, vuoi un caffè? Vado a farlo subito- dissi tutto d'un fiato alzandomi dal letto e andando prima in bagno. 
Mi appoggiai alla porta di quest'ultima e feci dei respiri profondi. Cosa cavolo mi stava prendendo, il cuore mi batteva velocemente, le mani sudavano e il mio stomaco era in subbuglio e non perché avevo fame, forse fare una doccia era la scelta migliore. 

-Justin io esco- dissi prima di prendere la borsa
-Dove vai?- disse lui spuntando dalla  sua camera, senza maglietta oltretutto. Uomo copriti santo cielo
-Io...si, devo andare a vedere la mia camera e a firmare tutte le scartoffie relative alla mia nuova stanza inoltre devo anche andare a prendere i libri- sorrise. 
Non sorridere per favore
-Guarda che se vuoi puoi dormire qui non é un problema-
-Non posso dormire sempre in camera tua- sorrisi e lui ricambiò 
-Ho una stanza in più e no non mi dai fastidio o altro- mi aveva letto nella mente perché stavo per dirgli che non volevo dargli fastidio.
-Va bene allora dopo o domani vedo come arredarla tanto le lezioni iniziano la prossima settimana, grazie mille- corsi verso di lui e lo abbracciai lasciandogli un bacio sulla guancia e sentendo le guance bollirmi. 

JUSTIN'S POV
-Jane ciao- salutai appena vidi una ragazza bionda a me conosciuta 
-Ciao Justin- ricambia il mio saluto dandomi un bacio sulle labbra che io ricambiai freddo -tutto bene?-
-Si perché?-
-Sei Strano- negai facendogli un sorriso che risultasse vero.
Il fatto é che non sapevo nemmeno io cosa avessi, Jane era una bella ragazza, studiosa e sempre pronta a darti una mano ma l'arrivo di Hope mi aveva scombussolato, reso fragile in meno di 24 ore. Avevo mille pensieri e nessuna soluzione.
-Chi era quella ragazza di ieri?- chiede tranquilla
-La mia migliore amica, te ne avevo parlato-
-Aaah si la ragazza conosciuta su internet- annuì e cominciammo a parlare del più e del meno andando a prendere un caffè. Dopo una mezzoretta decisi di tornare nella mia stanza, Hope non era ancora tornata e così ne approfittai per fargli una sorpresa 

-Hope per favore torna ti prego mi sono fatto male ho bisogno di aiuto- dissi cercando di non ridere dato che era tutta una scusa per farla tornare prima e fargli vedere quello che avevo fatto
-Si Justin arrivo subito tu stai calmo e respira profondamente- disse lei nel panico 
-Non sto partorendo Hope mi sono fatto male dai corri arriva subito- e attaccai.
Dieci minuti dopo aprì la porta una Hope tutta sudata con l'affanno e con i mano alcuni libri
-Finalmente sei arrivata, ce ne hai messo di tempo- 
-Sono qui tranquillo che hai?- chiese premurosa lei
-Niente non ho niente- dissi facendo spallucce
-Vuoi dire che era tutta una messa in scena?- annuì e lei come risposta buttò i libri sul tavolo -Justin Drew Bieber, ero dall'altra parte del campus e tu mi hai fatto fare una corsa che manco la maratona di New York ,oltretutto con 10 libri grandi come l'Africa in mano, per cosa eh? PER COSA?- urlò e io cercai di non ridergli in faccia così mi limitai ad aprire la porta della sua nuova camera. 
-Per questo- entrò e la sua faccia cambiò radicalmente, si rilassò e per poco non mi stritola in un abbraccio 
-É bellissima Justin, hai messo anche le luci sopra il letto le adorooo- si guardò intorno, era bellissima, sembrava una bambina nel castello delle principesse. 
Si avvicinò al comodino e si girò a guardarmi regalandomi un bellissimo sorriso
-La nostra foto- la accarezzò -sta benissimo qui. Justin grazie mille davvero sei il migliore amico migliore che potessi mai avere-
-Sicura? Perché prima mi hai detto di odiarmi-
-Ho detto così? NOOO io ti adoroo- gli feci la linguaccia e lei ricambiò, le circondai le spalle con un braccio e insieme andammo a prenderci un caffè.

HOPE'S POV
Sono qui da quasi un mese e tutto procede bene anche le lezioni tanto che ho fatto già amicizia, anche con Justin tutto procede bene,abbiamo inventato il venerdì del cinema, una serata tutta per noi dove guardavamo film fino ad addormentarci e indovinate che giorno é oggi? Venerdì esatto 
-Ehi panda- lo salutai dandogli un bacio sulla guancia e mettendomi  di fronte a lui a fare colazione
-Ciao- 
-Tutto bene?-
-Un pò stanco ma sai la vita da universitario é questa- 
Quella mattina Justin era strano, spento e non per la vita da universitario, forse perché era una settimana che non vedeva la sua ragazza dato che stava studiando per un esame importante o forse per altro quindi decisi di sorvolare sul discorso e parlare di stasera
-Allora sei pronto per stasera? Che film guardiamo?- chiesi tutta elettrizzata
-Ecco é proprio di questo che ti volevo parlare, stasera non possiamo fare la nostra serata del cinema- disse abbassando lo sguardo e il sorriso che si trovava sul mio viso si spense
-Perché no?- 
-Ho invitato Jane qui, é tanto che non la vedo e domani lei torna dalla famiglia per un paio di giorni-
-Ma Justin é la nostra serata- 
-Lo so ma lei me lo ha chiedo su due piedi e gli ho detto di si, mi dispiace-
Non solo aveva disdetto la nostra serata ma se ne era anche dimenticato. In quel momento avrei voluto tanto rovesciargli il tavolo addosso ma l'unica cosa che feci fu annuire 
-Va bene, in effetti hai ragione non la vedi da un pò ed é giusto che tu possa passare del tempo anche con lei- dissi sperando di non urlargli in faccia e piangere 
-Sicura?- 
-Certo, però se non ti dispiace io sto in camera mia ma tranquillo non farò improvvisate o altro. Adesso scusa ma devo andare a lezione a dopo- 

Quella sera guardai un film in camera mia anche se Jane mi aveva chiesto se volevo stare con loro. 
Era mezzanotte e il mio stomaco cominciò a brontolare così decisi di andare a prendere qualcosa in cucina. Aprì delicatamente la porta e vidi Justin e Jane abbracciati che guardavano un film e pensare che al suo posto ci dovevo essere io stasera. Poco dopo cominciarono a baciarsi e lì, per la seconda volta, mi cascò il mondo addosso, la fame che provavo svanì e la voglia di piangere arrivò.  Improvvisamente si alzarono per andare in camera e così socchiusi piano la porta in modo da non farmi vedere.
-Aspetta aspetta- disse Justin sulle sue labbra e lei si staccò -Devo andare a salutare Hope, lo faccio tutte le sere- 
Già, Justin ogni sera prima di andare a letto veniva da me e mi salutava mentre quando mi addormentavo sul divano mi portava a letto e mi dava un bacio sulla testa come fa un papá o un fratello maggiore. 
Sorrisi quando lo sentì pronunciare quelle parole.
-Dai la saluti domani, adesso vieni- 
-Va bene- e ricominciarono a baciarsi per poi sparire in camera
Tutto in quel momento svanì e le lacrime che avevo scacciato prima uscirono involontarie. Lui non mi aveva salutato solo perché la sua fidanzata glielo aveva detto. Mi misi a letto e cominciai a guardarmi intorno, le pareti bianco panna con alcune foto, la libreria, il cassettone con sopra la tv, tutto in quel momento diventò nero, anche la nostra foto. Cominciai a piangere silenziosamente ma arrivarono i singhiozzi quando dall'altra stanza provenivano urla e risate. Misi le cuffie nelle orecchie e continuai a piangere.
Adesso avevo capito cosa mi stava succedendo, il perché di tutte quelle emozioni e sentimenti, mi stavo innamorando di Justin. 
Mi stavo innamorando del mio migliore amico 


 SPAZIO AUTRICE
Ciaooooooooooooo 
Scusate per il ritardo. ALLOOOOOOORA cosa ne pensate? Justin con mille pensieri ma che comincia ad ignorare la sua migliore amica e lei che comincia a provare qualcosa. Ve lo aspettavate? raccontatemi tutto. Grazie mille per le visite e grazie anche a coloro che hanno messo la storia tra i preferiti, seguiti e ricordati grazie mille davvero.
Adesso vi lascio buona lettura 
Un bacio 
Chiara (@chiaraveltrons su instagram) 


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Capitolo 11
*** Chapter Eleven ***


Chapter Eleven 

La mattina dopo mi alzai di pessimo umore. Le urla e le risatine erano finalmente finite e il silenzio regnava già da qualche ora.
Mi fiondai in bagno a fare una doccia, unico posto dove i pensieri svanivano e io potevo stare tranquilla. Poco dopo uscì, mi sistemai e tornai in camera mandando un messaggio ad Eleonor, una mia compagna di corso, chiedendole se le andava di fare colazione fuori, rispondendo poco dopo con un si. 
Nel frattempo mi misi a guardare la foto che Justin mi aveva fatto per il mio compleanno.

Ci eravamo appena incontrati, tutto andava bene, non c'era niente che non andava. Sorridevamo, come due persone che si conoscono da una vita e in effetti era così. Non pensavo che tutto avrebbe preso questa piega e che da migliori amici saremmo passati a sconosciuti, quasi. 
Prendo la foto e la abbasso come se non volessi accettare tutto quello che stava succedendo ed era così, presi la borsa e andai in salotto. Era tutto in disordine e di certo non avrei pulito io, quindi aprì la porta e uscì senza lasciare un messaggio, d'altra parte cosa gliene importava. 

-Allora fanciulla come te la passi?- disse Eleonor dopo aver preso posto in una caffetteria del college e ordinato.
-Si va avanti- sospirai 
-Va tutto bene?- 
-Diciamo che potrebbe andare meglio- le sorrisi 
-Problemi con Justin?- la guardai negli occhi ed annuì.
La conoscevo da appena un mese e lei già mi capiva più di mia madre, come diamine faceva
-Mi sto chiedendo se venire qui sia stata una bella idea, insomma, tutto andava bene, scherzavamo, ridevamo e passavamo le serate a guardare film e lui adesso é freddo, distaccato e non mi saluta- dissi mentre il cameriere ci portò le nostre ordinazioni -ho sbagliato qualcosa?-
-Tu non hai sbagliato niente tesoro mio, forse sta passando un periodo difficile per via dello studio é stanco e per non farti stressare ti lascia in pace poi guarda il lato positivo, se non fossi venuta qui non ci saremo mai incontrate- sorrisi a quello che disse
-Hai ragione, forse é l'unica cosa buona che sia successa per ora, comunque lo vedo che periodo sta passando tranquilla- sollevai le sopracciglia sorseggiando il mio cappuccino 
-Cosa vuoi dire?- 
-Stanotte Mr. Periodo di stress e Mrs. Sto studiando per un esame importante ci hanno dato dentro come dei maiali inferociti- 
Lei cominciò a ridere attirando l'attenzione di qualche studente mentre io rimasi seria perché sinceramente non avevo niente da ridere. 
Non avevo niente da ridere perché soltanto il pensiero dei loro corpi nudi mi faceva schifo.
Non avevo niente da ridere perché immaginare Jane dormire nello stesso letto con Justin mi faceva stare male.
Non avevo niente da ridere perché immaginarli uniti in quell'abbraccio che Justin mi dava quando vedevamo un film di paura mi struggeva.
Non avevo niente da ridere perché io mi ero innamorata del mio migliore amico e mi ero fottuta da sola.

Dopo due minuti Eleonor si riprese e mi diede la sua attenzione
-Perché non stai ridendo?- la guardai negli occhi -Oddio, no Hope no- 
-Cosa?- chiesi "tranquillamente" cercando di nascondere l'ansia che stava salendo perché lei aveva sicuramente capito tutto
-A te piace Justin- ecco appunto
-AHAHHAHAAHJAHAHAHA cosa?? Ma cosa vai a pensare- incrociò le braccia
-Hope, ti piace Justin?-
 Si
-No- dissi sicura
-Hope- 
Si mi piace Justin 
-Non mi piace Justin davvero- 
-Va bene- 
Finalmente aveva deciso a lasciar stare il discorso, anche perché penso che non sarei riuscita a negare ancora per molto. 
Pagammo e uscimmo. 
In quel momento mi maledissi di esser voluta andar via, poco più avanti a me vidi Justin tenersi per mano e baciare Jane. Di nuovo quella sensazione di rottura popolò il mio petto e una mano si posizionò sulla mia spalla facendo si che  Eleonor mi affiancasse. 
-Se non ti piace perché hai gli occhi lucidi- 
-Non ho gli occhi lucidi, ho qualcosa nell'occhio-
-Si certo e io sono Beyoncé- sorrisi -senti Hope, so che non ci conosciamo ma tanto ma ti voglio bene e l'ultima cosa che voglio é vederti stare male. So che hai qualcosa che non va ma non voglio stressarti quindi, quando ti sentirai pronta mi dirai tutto- 
La sua calma mi dava la forza, quella forza che Justin non riusciva più a darmi. Le sorrisi e mi voltai verso di lei
-Va bene, hai ragione,mi piace Justin e dio solo sa perché- lei mi prese per mano e mi portò in un grande prato dove avremmo potuto parlare più tranquillamente. Una volta arrivate li ci mettemmo a sedere e cominciai a raccontarle tutto. 
Li ebbi la certezza che lei per me ci sarebbe sempre stata. 

DUE SETTIMANE DOPO
Ovviamente le cose non erano cambiate, io e Justin continuavamo ad ignorarci e a non parlare se non per salutarci la mattina. 
Nessun nomignolo,
Nessuna serata passata insieme,
Nessun bacio della buonanotte,
Nessuna intenzione di ricominciare a parlare.
Lui passava le sue giornate a studiare in camera o stando con Jane che spesso veniva da noi, alle volte nemmeno tornava a casa e
mi avvertiva tramite messaggio alle una o alle due di notte. 
Io invece passavo molto tempo da Eleonor che ormai era diventata la mia confidente e la mia migliore amica e mi andava bene così perché con lei sorridevo e dava colore alle mie giornate. 
Dopo l'ennesima sera passata fuori torno in stanza stanchissima.
-NO HOPE MA DICO SEI IMPAZZITA- un Justin preoccupato e allo stesso arrabbiato si presentò di fronte a me.
Era la prima volta dopo tanto tempo che non solo mi rivolgeva la parola, ma faceva una frase intera.
-Ho chiuso solo la porta tranquillo, se la vuoi aperta basta dirlo- risposi secca
-Simpatica, sono le 21.00 dove cavolo sei stata tutto il giorno?- 
-Da una mia amica cosa che faccio due settimane a questa parte ma ovviamente non puoi saperlo- ignorò le mie parole e continuò il suo discorso.
-Non hai lasciato messaggi e non ti sei fatta sentire per tutto il giorno- 
-Non pensavo servisse tutto qui- dissi mentre andavo in camera mia ma lui mi afferrò per un braccio 
-Non pensavi servisse? Ma cosa cavolo dici, sono stato preoccupato per te tutto il giorno, ti chiamavo e non rispondevi, ti mandavo messaggi e niente, che ti succede?-
-Niente, non succede niente- dissi mentendo più a me stessa che a lui 
-Allora se non hai niente perché mi ignori?- 
-Io non ti ignoro- dissi staccandomi da lui 
-Ti conosco da sei anni e so quando mi ignori- 
-Senti sai che ti dico? Hai ragione ti sto ignorando e sai un'altra cosa? Tu non mi conosci affatto. No non mi conosci perché se tu mi conoscessi sapresti che sto male, che ho davanti a me una persona che non é il mio migliore amico perché lui é dolce, gentile e scherzoso mentre la persona che ho davanti é fredda e si permette di farmi il terzo grado neanche fosse mio padre. 
Non mi conosci perché altrimenti sapresti che mi mancano i tuoi baci della buona notte, mi manca fare colazione con te e mi manca anche la nostra serata, ma no tu non lo sai perché stai tutto il giorno in camera tua o da Jane mentre io ogni volta che torno da Eleonor e non ti trovo piango in camera mia perché mi manca il mio migliore amico- buttai fuori quelle parole come se fossero fuoco e mi sentì dannatamente sollevata per essermi tolta finalmente quel macigno che da settimane stava logorando il mio cuore.
Justin rimase di fronte a me con gli occhi lucidi e le mani che tremavano.
-Io...- 
-No tu niente, mi sono stufata veramente- una lacrima rigò il mio viso e prontamente Justin me l'asciugò 
-Non piangere per favore- disse in lacrime anche lui 
-Lasciami stare- tolsi delicatamente la sua mano dal mio viso e andai in camera mia dove mi lasciai andare ad un pianto liberatorio. 

JUSTIN'S POV
Tolse la mia mano dal suo viso e andò via. La mia mano era ancora umida delle sue lacrime, quelle lacrime che io le avevo procurate.
Forse aveva ragione non la conoscevo o non la conoscevo abbastanza per capire che ignoravo l'unica cosa bella della mia vita. Lei c'era sempre stata, anche se lontano  e non mi aveva fatto mancare l'affetto, solo che io ero troppo stupido e non capivo. Passavo le mie giornate da Jane perché pensavo le servisse spazio e poi speravo che le cose tornassero come prima ma evidentemente non stava andando nel verso giusto. 
Mi asciugai il volto e andai in camera mia mettendomi sotto le coperte, che quella sera erano fredde,
Fredde come il mio umore
Fredde come il mio carattere
Fredde come la mia personalità 
Dall'altra stanza provenivano singhiozzi e pianti, lo stomaco si contorse e il cuore perse battiti. Soltanto dopo qualche ora il silenzio cominciò a regnare, così mi alzai e andai in camera sua.
Una volta dentro notai che la nostra foto non era più sul comodino, la sua scrivania era piena di libri e la sua libreria piena di quaderni. 
Spostai lo sguardo su di lei che dormiva con le cuffie nelle orecchie e  piano m avvicinai al letto e mi stesi accanto a lei.
Aveva ancora le guance bagnate, le asciugai con delicatezza per non svegliarla, le tolsi le cuffie e cominciai ad accarezzarle il viso.
-Perché ci siamo ridotti così Hope? Perché sono stato così stupido da permettere che accadesse tutto questo. Mi sento così maledettamente in colpa per tutto e mi dispiace. So che dovrei dirti queste cose in faccia ma non ci riesco perché comincerei a piangere e a maledirmi. Ti voglio bene lo sai e non smetterò mai di volertene- 
Le stampai un bacio sulla fronte delicatamente e andai in camera mia dove poco dopo mi addormentai.

-Stupido computer, stupido stupidissimo computer- 
Erano passati un paio di giorni da quella discussione e le cose non erano migliorate. Faceva tutto schifo come questa giornata piovosa. Faceva tutto schifo anche perché Hope non mi parlava e il mio computer non andava 
-Sono rovinato-
-Senti se non ti va prendi il mio, tanto non lo uso- una testina mora comparve dal salotto. Finalmente dopo due giorni risentì la sua voce che in meno di due secondi mi tranquillizzò
-Sicura che non ti serva?- 
-Ti ho detto che non lo uso, Prendilo pure é in camera mia- 
Mi alzai e andai a prendere il computer e andando su google che era già aperto. 
Davanti a me comparve un sito di una università di San Francisco,  sgranai gli occhi e spalancai la bocca
-Hope vieni qui per favore- urlai e lei arrivò
-Cosa urli guarda che ti sento- lasciai stare le sue parole, girai il computer e le mostrai quello che avevo visto. Sbiancò.
-Cos'è questo, te ne vuoi andare?- lei come risposta abbassò lo sguardo. 
Il mio cuore si ruppe 
Lei se ne voleva andare e io l'avrei persa per sempre.




 SPAZIO AUTRICE
Ciaooooooooooooo 
Finalmente ho finito di scrivere questo capitolo. É stato difficilissimo perché avevo 1883919181 idee che non riuscivo a mettere insieme ma grazie ad una persona speciale sono riuscita a sistemare tutto. 
Grazie mille per le visite e grazie anche a coloro che hanno messo la storia tra i preferiti, seguiti e ricordati grazie mille davvero.
Adesso vi lascio buona lettura 
Un bacio 
Chiara (@chiaraveltrons su instagram) 




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Capitolo 12
*** Chapter Twelve ***


Chapter Twelve

-Allora, te ne vuoi andare?- 
La sua voce risuonò triste, sorpresa e piena di rabbia. Non sapevo se volevo andarmene, tutto era diventato un'incognita, le cose tra me e lui non andavano bene e mi sentivo soffocare. Si forse volevo scappare perché non trovavo soluzione a questo conflitto che ci stavamo facendo. I miei pensieri terminarono quando Justin mi rifece quella domanda.
-Non lo so Justin- 
-Tu non puoi andartene- si alzò dal letto e mi seguì in salotto 
-Perché no?- chiesi mentre prendevo i miei libri dal tavolo per portarli in camera mia
-Perché sei la mia migliore amica, perché dopo sei anni che ho desiderato vederti, che ho desiderato sentire la tua voce, desiderato di scherzare, ridere e giocare con te, adesso che ti ho qui in carne ed ossa non voglio che tu vada, di nuovo, dall'altra parte dello stato solo perché stiamo passando un brutto momento- 
Appoggiai i libri sulla scrivania e mi girai verso di lui che era appoggiato allo stipite della porta che mi fissava.

Sembrava un angelo. I suoi capelli color cenere erano alzati in un piccolo ciuffo, i suoi occhi color nocciola puntavano i miei e facevandoli sciogliere, le sue labbra potevano essere paragonate agli occhi di Medusa, solo che invece di trasformarti in una statua ti ipnotizzavano il cervello mandando comandi a cui tu non potevi rispondere.
Si ero decisamente innamorata di lui ma dirglielo sarebbe equivalso a rovinare un'amicizia che durava da sei anni e non ne avrei avuto il coraggio.
-Ho qualcosa che non va?- cazzo l'avevo fissato per troppo tempo. In meno di due secondi diventai rossa come un peperone
-Ehm, si, no cioè...quella maglia ti sta bene- sorrisi
-Se vuoi te la regalo tanto io...- stava per togliersi la maglia quando lo bloccai subito
-NO! No grazie non importa, sta meglio a te- dissi prendendo la borsa e andando in salotto 
-Dove vai, stiamo parlando- 
-Senti Justin...- mi fermò subito prendendo la parola 
-No senti tu, tu sei mia ok?- 
Sgranammo entrambi gli occhi per quello che disse.
-Cosa?- chiesi incredula.
Le sue parole mi rimbombavano in testa come la melodia più bella che avessi mai sentito, lui mi considerava sua, e se provava qualcosa per me? 
Dio Hope non cominciare a sognare per favore che poi ci resti di merda 
-No ecco io, si tu sei mia nel senso di migliore amica- 
Ed eccolo di nuovo li quel tonfo sordo che sentivo solo io perché proveniva dal mio petto. Ero solo la sua migliore amica, quella con cui confidarsi ma che da un mese non faceva, quella con cui scherzare ma che da un mese non faceva, quella con cui uscire a bere qualcosa ma che da un mese non faceva.
-Oh, certo é ovvio, senti devo andare a dopo ciao- ed uscì dalla stanza lasciandolo lì immobile. 

JUSTIN'S POV
Tu sei mia? Ma cosa mi era uscito dalla bocca? 
Beh in effetti lei era mia, mi apparteneva da sei anni ma da come l'avevo detto avevo fatto intendere che era mia in un altro senso. Ah che confusione!
Tornai in camera mia e cominciai a lavorare al progetto di diritto privato che avrei dovuto consegnare tra due settimane ma il telefono cominciò a suonare 
-Pronto?-
-Farsi sentire é diventato un reato?- sulle mie labbra si formò un sorriso sentendo la voce di mia mamma
-Ciao mamma come stai?-
-Adesso bene, sono settimane che non ti fai sentire, tutto bene?-
-Si tranquilla ho avuto molto da studiare per questo non ti ho chiamato- buttai li
-Va bene ti crederò, senti Hope come sta?- alzai lo sguardo, mamma non sapeva niente di quello che stava succedendo quindi risposi che stava bene e che era uscita 
-Ehi senti stavo pensando, perché non venite qui questo fine settimana così stiamo un pò insieme? Ripartite domenica- 
-Sai che hai avuto una bellissima idea? Preparo le valigie ci vediamo stasera- 
Riattaccai subito e feci immediatamente la mia borsa e anche quella di Hope mettendo dentro di tutto, conoscevo i suoi gusti e sicuramente si sarebbe portata l'armadio intero. 
Fortunatamente quel giorno tornò presto in modo da partire presto.

Una volta entrato in casa un odore di biscotti invase le mie narici e sorrisi. Mamma faceva i biscotti ogni volta che tornavo a casa. L'università non era tanto lontana però avevo preso una stanza li perché alle volte le lezioni finivano tardi e volevo andare a prendere qualcosa con i miei amici invece che tornare a casa, insomma volevo i miei spazi e lei mi appoggiò.
Ritornai sulla terra quando sentì Hope ridere di gusto, sorrisi
-Perché ridi?-
-Tua mamma mi ha raccontato di quando qualche anno fa eravate a Parigi e uscendo dall'hotel hai battuto la testa contro la porta di vetro dell'hotel- continuò a ridere
-Ehi non ridere mi sono fatto male- 
-Scommetto che ti sei messo a ridere anche te- 
-Forse- scoppiai a ridere anche io.
Qualche minuto dopo le nostre risate furono interrotte dal telefono di Hope che squilló, si scusò e uscì a rispondere.
-Tesoro tutto bene con Hope?- chiese una volta che Hope fu fuori
-Si mamma te l'ho detto- 
-Avete litigato- mi girai di scatto trovandomi i suoi occhi azzurri su di me, tanto potenti da farmi abbassare lo sguardo
-Diciamo che le cose potrebbero andare meglio- 
-Perché pensi che vi abbia fatto venire qui?- istintivamente la abbracciai e rimasi unito in quell'abbraccio per minuti interi
-Ho fatto un casino mamma, ci parliamo a malapena, lei se ne vuole andare e io non so che fare- 
-Si tesoro che lo sai ma vedrai che tutto si aggiusterà tranquillo-

La ringraziai e dopo che Hope tornò in casa, mia mamma ci portò di sopra dicendo che avremmo dovuto dormire insieme perché non c'erano più stanze.
La guardai stranito perché in realtà una camera in più c'era, la usavo sempre quando Ryan e Chaz venivano a dormire da me, lei mi fece l'occhiolino e li capì che stava cercando di farci tornare uniti come prima e la ringraziai sottovoce. Quando mamma se ne andò ci sistemammo e ci mettemmo a letto per poi cadere in un sonno profondo. 

04.00 A.M
Una luce molto forte seguito da un tuono penetrò nella stanza facendomi svegliare.
Posai gli occhi su Hope che era girata di spalle e che stava tremando come una foglia, aveva sempre avuto paura dei temporali me lo disse durante una delle nostre chiacchierate.
-Tutto bene?- chiesi facendola sobbalzare- 
-S..si grazie dormi pure- si sentì un altro tuono e la vidi rannicchiarsi ancora di più sotto la coperta 
-Sei sicura?- annuì 
-Vieni qui- non se lo fece ripetere due volte e si fiondò nel mio letto sempre dandomi le spalle.
In quel momento una scossa piacevole che partiva dal cuore invase il mio corpo. La strinsi a me facendo si che lei appoggiasse la testa sul mio braccio tatuato.
-Justin- disse lei con un filo di voce
-Dimmi-
-Grazie- sorrisi e le baciai i capelli

La mattina dopo mamma ci svegliò presto per annunciarci che ci voleva portare a fare un bel giro per New York. Inutile dire che Hope in meno di 10 minuti era giù a fare colazione tutta bella pronta mentre io prima di riprendermi campa cavallo che l'erba cresce. 
Dopo un'oretta uscimmo direzione Empire State Building. Lo ammirammo in tutta la sua bellezza e Hope non perse occasioni per fare foto e rimanere affascinata. Presi la macchina fotografica e cominciai a scattare delle foto a lei perché veramente in quel momento era lei la cosa più bella in tutta New York.
Aspetta che?? Ma che stavo dicendo? Lasciamo stare.
Proseguimmo per Central Park, Madison Square Garden, Time Square e chi più ne ha più ne metta. Verso l'ora di cena tornammo a casa, mangiammo una bella pizza e ci mettemmo sul divano e vedere un film. In quel momento mille ricordi riaffiorarono e un sorriso comparve sulle mie labbra. Mezz'ora dopo sentì un peso sulla spalla, Hope si era addormentata su di me, così l'appoggiai delicatamente sul divano coprendola e andando da mia mamma in cucina
-Ciao tesoro, vuoi un pò di the?- chiese porgendomi la tazza 
-Si grazie-
-Allora ti sei divertito oggi?-
-Molto grazie e te?-
-Si sopratutto quando il piccione ha cominciato ad inseguirti- cominciò a ridere mentre io rimasi serio
-Era indemoniato si vedeva-
-Certo tesoro hai ragione, ma Hope?-
-Si é addormentata sul divano- annuì 
-Tesoro senti posso farti una domanda?- disse mentre sorseggiò un pò di the
-Dimmi pure- dissi mentre facevo il suo stesso gesto
 -Ti piace Hope?- sputai il the cominciando a tossire 
-Che cosa? Ma che domande sono? No non mi piace Hope-
-Sicuro?-
-Si mamma-
-E allora perché oggi non hai fatto altro che scattagli foto e sorridere come un ebete-
-Perché era carina tutto qui- abbassai lo sguardo
-Justin sono tua madre lo capisco, non c'è niente di male- 
-Si invece perché io sto con Jane e le voglio bene- dissi mettendomi le mani nei capelli
-Le vuoi bene ma non la ami-
-Si che la amo-
-Justin- 
-Va bene mamma hai ragione non la amo-
-Quindi mi stai dicendo che...-
-Si, mi sto innamorando di Hope-

 

SPAZIO AUTRICE
Ciaooooooooooooo 
Visto? Questa volta sono tornata prima. Allora cosa ve ne pare? 
In questo capitolo ho voluto far vedere, quasi tutto, dal punto di vista di Justin e sinceramente é uno dei pochi capitoli che adoro. 
Vorrei ringraziare tutti per le visite e grazie anche a coloro che hanno messo la storia tra i preferiti, seguiti e ricordati grazie mille davvero.
Adesso vi lascio buona lettura 
Un bacio 
Chiara (@chiaraveltrons su instagram) 


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Capitolo 13
*** Chapter Thirteen ***


Chapter Thirteen

Two mounth later

JUSTIN'S POV
Siamo a metà dicembre e sono passati due mesi da quando siamo tornati al college.
Il freddo a New York si faceva sentire, la neve era già scesa da qualche settimana, tutto il campus era decorato con luci, addobbi e un grande albero di Natale al centro della piazza. Mancavano solo io e Hope. 
Ah a proposito, tra di noi le cose erano parzialmente migliorate, questo vuol dire che eravamo passati da ignorarci ad avere una buona conversazione a tavola ma niente di più, io continuavo a stare con Jane e lei con Eleonor. 

-Hope dai vieni che decoriamo l'albero- dissi mentre posizionavo l'albero di Natale vicino alla finestra del salotto
-Arrivo- disse uscendo dalla sua camera e sfoggiando uno dei suoi sorrisi più belli.

Per favore non sorridere, questo pensava il mio cervello quando lei sorrideva, si spostava i capelli su un lato o mi guardava, mentre il mio cuore scalpitava perché voleva andare da lei.
-Allora, hai progetti per Natale?- chiesi mettendo alcune palle sull'albero
-Si ho pensato di tornare a casa per qualche settimana, te?- 
-Si anche io, pensavo di portare Jane con me per farla conoscere a mia mamma- 
Quando dissi quella frase il suo sorriso spari, lasciando spazio ad un sorriso falso e agli occhi lucidi.
-Bene, mi fa piacere-
-Quando partirai?-
-Il 19 te?-
-Anche io, se vuoi possiamo fissare anche il ritorno insieme- 
-Per me va bene- sorrise

Continuammo a decorare l'albero in silenzio per un'altra ora, fin quando non arrivò il momento di mettere la stella.
-Ehi Hope dobbiamo mettere la stella, lo facciamo insieme?-
-Certo- presi la stella e insieme a lei la posizionai in cima all'albero. 
Hope per via dell'altezza dovette alzarsi sulle punte ma una volta scesa me la ritrovai a due centimetri. Il cuore cominciò a battere forte nel petto, le mani sudavano e i miei occhi erano puntati sui suoi.
Volevo baciarla, eccome se volevo.

HOPE'S POV
La sua bellezza era immensa, tutto di lui era bello e immenso. Riuscì a prendere il controllo delle mie capacità mentali e fisiche e cercai di allontanarmi, ma lui mi teneva stretta a se.
-Mi mancherai- disse Justin fissandomi 
-Staremo due settimane lontani non é una tragedia- dissi ponendo fine a quella pericolosa vicinanza, giusto in tempo, perché il campanello suonò ritrovandomi davanti Jane.
-Ciao ragazzi, bell'albero- disse sorridendo 
-Grazie ma é tutto merito di Hope- disse Justin stampando un bacio sulle labbra di Jane. 
Raccolsi tutte le forze per non piangere li.
-Siamo stati bravi entrambi, adesso scusatemi ma devo andare- 
-Dove vai si gela fuori- 
-Vado da Eleonor a dopo- chiusi la porta per poi andare dalla mia migliore amica.

ORE 11:00 PM
Dopo aver salutato Eleonor, che partiva il giorno dopo, tornai in camera. Bussai ma nessuno rispose, riprovai ma niente, presi le chiavi e aprì.
Una volta dentro trovai Justin seduto per terra con la schiena appoggiata alla porta del bagno, posai le chiavi e la borsa e lo raggiunsi.
-Tutto bene Justin?-
-Non lo so- rispose guardando davanti a se
-Che é successo?-
-Jane mi ha lasciato-
Spalancai la bocca, non ci potevo crederci, fino a qualche ora fa erano li che si baciavamo e si accarezzavano, cosa era successo.
-Che cosa? Come mai?-
-Non lo so- 
-Come stai?-
-Non lo so-
Vedevo che non ne voleva parlare, quindi lasciai perdere tutto, persino il rancore, lo presi per le spalle, stesi le gambe e ce lo feci appoggiare, cominciando ad accarezzargli i capelli.
Mi era mancato farlo, mi faceva stare bene.
-Mi dispiace Justin-
-Doveva andare così- 
-Io ci sono se ne vuoi parlare-
-Lo so, grazie- 
Il silenzio avvolse la stanza mentre io continuavo ad accarezzargli i suoi soffici e lucenti capelli color cenere, fin quando gli occhi si fecero pesanti e mi addormentai.

CHRISTMAS DAY
Sono tornata a Los Angeles da qualche giorno e tutto andava bene, l'accoglienza era stata meravigliosa e persino Jenny era venuta per stare un pò con noi. 
Justin mi mancava ma ogni tanto mi chiamava per sapere come andava e io uguale, sopratutto dopo la rottura con Jane.
Tornai sulla terra quando dal salotto sentì mio padre urlare "BUON NATALE" a Jenny e a mamma facendomi ridere.
Dopo i vari saluti ci sedemmo a tavola e cominciammo a mangiare, poi passammo ai regali e ai soliti giochi in scatola.

-Papà non barare mi raccomando-
-Ehi io non baro, sfrutto le mie potenzialità- tutti si misero a ridere 
-Si rubando i numeri dalla busta- 
-Non é vero- ci sedemmo e cominciammo a giocare
-Bene signori, numero 33- dissi posizionando il numero sul tabellone
-Come gli anni Cristo, devi dirlo tesoro altrimenti non c'è enfasi- Risi 
-I biscotti che verranno rubati a papà se non la smette- 
-Uno?-
-No 10- ci pensò su e poi fece il finto sconvolto 
-Ehi ma nella mia scatola ci sono dieci biscotti TU NON LI TOCCHERAI- cominciammo a ridere tutti
-Numero...- non terminai la frase, il campanello suonò
-Aspettate qualcuno?- chiesi
-No tesoro tu?- chiese mamma e io scossi la testa.
Ci alzammo tutti, aprì la porta e rimasi sconvolta 
-Justin? Ma che ci fai qui?- 
-Ho bisogno di parlarti- Disse molto nervoso 
-E non potevi aspettare di tornare al college, invece di venire qui, oltretutto il giorno di Nata- non mi fece finire la frase che prese subito parola lui
-Ti ho mentito- aprì bocca ma continuò a parlare
-Ti ho mentito perché Jane non mi ha lasciato, sono stato io. L'ho lasciata perché non l'ho mai amata, gli volevo bene ma non l'ho mai amata. Amo un'altra ragazza, il mio cuore appartiene a lei, tutto di me appartiene a lei, solo che non sapevo come dirglielo perché non volevo rovinare niente. L'ho detto a mia madre e lei ha detto "va da lei e diglielo, se ti ama non avrai rovinato niente", sai com'è fatta, lei é per l'amore e la pace nel mondo mentre io sono un cagasotto di prima categoria- disse tutto molto velocemente 
-Senti Justin perché non entri e ne parliamo io e te?- gli tesi la mano per farlo entrare ma non ricambiò.
-Non posso perché riguarda me e te, sei tu la ragazza di cui mi sono innamorato Hope, non so nemmeno perché sono venuto fino a qui, avevi ragione te lo potevo dire una volta tornati al college ma no, eccomi qui dall'altra parte dello stato, il giorno di natale a dirti che sono innamorato di te- 
In tutto questo io ero incredula, piangevo. 

Piangevo perché finalmente lui provava le stesse cose che provavo io, mi amava ed era venuto fino a Los Angeles per dirmelo e non potevo chiedere regalo migliore di questo. 
Non esitai un secondo e corsi ad abbracciarlo, lui si irrigidì ma due secondi dopo si abbandonò al mio abbraccio. 
-Sono innamorata di te anche io Justin- 
-Dici sul serio?- annuì 
-Non ho voluto dirti niente per non rovinare la nostra amicizia- mi riabbracciò, poco dopo voltai lo sguardo e vidi i miei genitori e Jenny sorridere, ricambiai 
-Hope- mi voltai 
-Dimmi-
-Siamo sotto il vischio- alzai lo sguardo e sorrisi
-Mi concede un bacio signorina?-
-Con molto piacere- mi accarezzò il viso, mi avvicinò a lui e mi baciò.

Mille emozioni mi avvolsero, le farfalle svolazzavano nel mio stomaco, il cuore stava esplodendo e tutto questo perché stavo baciando il mio migliore amico.  Aveva le labbra morbidissime e il tocco leggero. 
Lo sentì sorridere e feci la stessa cosa. 
Tutto in quel momento era perfetto.
Lui era il migliore regalo di Natale mai ricevuto.




SPAZIO AUTRICE
Ciaooooooooooooo 
Ho aggiornato a tempo di record credo. Allora cosa ve ne pare? 
Finalmente si sono dichiarati ero in ansia anche ioooooo. 
Vorrei ringraziare tutti per le visite e grazie anche a coloro che hanno messo la storia tra i preferiti, seguiti e ricordati grazie mille davvero.
Adesso vi lascio buona lettura 
Un bacio 
Chiara (@chiaraveltrons su instagram) 


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Capitolo 14
*** Chapter Fourteen ***


Chapter Fourteen

HOPE'S POV
Tutto andava magnificamente, tanto che mamma e papà avevano fatto venire qui anche Pattie e tutta la sua famiglia. 
Ci divertivamo come dei matti e noi ragazzi, compresi Ryan e Chris, passavano le serate in giardino a chiacchierare, eravamo a Los Angeles, la temperatura era mite e si stava bene.
Io e Justin eravamo felici ma ancora non mi ero abituata a tenerlo per mano o a dargli un bacio quindi ogni volta che mi sfiorava la mano le mie guance prendevano fuoco.

-Dai ragazzi ci siamo manca un minuto- disse papà prendendo lo spumante in cucina.
-Arriviamo, ma stai calmo papà- dissi entrando in salotto e sorridendogli.

Papà consegnò a tutti un bicchiere e insieme cominciammo a fare il conto alla rovescia, una volta arrivati a zero stappò lo spumante e brindammo passando poi agli auguri. Diedi un bacio a mamma e papà che in cambio mi diedero un bellissimo abbraccio, sentì un flash e mi accorsi dopo che Pattie aveva scattato una foto. Corsi ad abbracciarla e feci lo stesso con tutti tranne che con lui. Lui meritava più di un semplice "auguri", lui meritava di essere stritolato in un mio abbraccio cosa che, però, fece prima lui
-Buon anno piccola- 
-Buon anno anche a te- mi staccai dall'abbraccio per unire le nostre labbra in un casto bacio. 
-Jenny!- Ryan richiamò l'attenzione di mia cugina che non ebbe tempo di rispondere perché il bel biondo le fece fare un casché(?) baciandola. 
Tutti in coro urlammo "wohoooo" e in quel preciso momento sentì Justin da dietro, avvolgermi in un abbraccio. 
Tutto in quel momento era perfetto o quasi 
-Justin, che ne dici di suonare una canzone?- dissi voltandomi verso di lui e attirando l'attenzione di tutti 
-Adesso? Non mi sembra il caso- disse nervosamente
-Dai su mica ti vergognerai-
-Ecco un pò si é poi non ho nemmeno la chitarra- disse sorridendo 
-Justin tu non viaggi mai senza la chitarra- Disse Chris guadagnandosi uno sguardo di fulmine da parte di Justin 
-Chris non ti sta chiamando tua madre?- 
-Dai, non vergognarti siamo la tua famiglia e poi lo so che non vedi l'ora di suonare- dissi sorridendogli 
-E va bene vado a prenderla- andò a prenderla e si mise a sedere sul bracciolo della poltrona cominciando a cantare una canzone scritta da lui. 

Si chiamava "Life is worth living" e ogni tanto lo sentivo provare in camera sua senza mai essere riuscita a sentirla tutta intera perché appena sentiva un passo smetteva di suonare.
La sua voce riempiva tutta la stanza, una voce leggera che diventava più forte in certi punti, era perfetta e colpiva il cuore. Le sue mani accarezzavano le corde della chitarra con una determinazione che mi impressionò, tanto che presi la macchina fotografica e cominciai a scattargli delle foto. Continuò per un paio di minuti e una volta finito giurai di sentire il cuore vuoto perché avrei voluto che la sua voce risuonasse in quella stanza per ore.
Tutti applaudimmo e ci alzammo in piedi facendolo arrossire, cosa che credetemi, non succede tutti i giorni. Lui poggiò la chitarra e corse da me dandomi il bacio più bello e dolce del mondo.
-Sei stato bravissimo- dissi a due millimetri dalle sue labbra
-Ti amo- 
-Anche io- 

5 MOUNTH LATER

Già, siamo a maggio. L'aria é più fresca, gli alberi sono in fiore e Justin Drew Bieber si laurea. Esatto avete capito bene Justin ha ottenuto abbastanza crediti da potersi laureare mentre io ho passato il primo anno di università con ottimi voti.
Durante questi cinque mesi non é successo niente di particolare, io e Justin stiamo continuando la nostra storia che va di bene in meglio, Jenny e Ryan vanno molto d'accordo, tanto che Jenny ha accettato un nuovo lavoro qui a New York e i nostri genitori stanno benissimo.
-Justin dai sbrigati farai tardi- 
-Arrivo, é solo che non riesco ad annodare la cravatta- disse uscendo dal bagno con la cravatta in mano, gli sorrisi
-Vieni faccio io- si avvicinò 
-Sei bellissima- arrossì
-Anche tu piccolo mio- cominciai a fargli il nodo alzando ogni tanto lo sguardo su di lui. Era teso, aveva la mascella serrata e gesticolava con le mani
-Tutto bene?-
-Sono solo un pò emozionato, sto per laurearmi capisci, non ci credo- 
-Si stai per laurearti- sorrisi 
-Te tutto bene? Sembri triste- mi prese il viso tra le mani ma io per l'ennesima volta sorrisi.

Lui se ne stava per andare, aveva finito i suoi studi ed era giusto che continuasse la sua vita. Non lo avrei più avuto accanto a me quando mi sarei svegliata o durante un temporale. Non avrei più riso con lui o visto tutti i giorni e questo mi logorava l'anima perché lo amavo talmente tanto che non riuscivo a farlo andare via.
Sorridevo perché quello era il giorno più bello per lui ma il peggiore per me, in quanto, avrei visto il mio compagno di avventure andarsene e diventare un uomo libero e indipendente. 
Sorridevo perché era la cosa giusta da fare e non volevo rovinargli la festa.
-No piccolo, va tutto bene andiamo? Altrimenti facciamo tardi- 
-Certo andiamo- si avviò alla porta 
-Justin- si girò verso di me -stai dimenticando cappello e toga- lui si sbatté una mano sulla fronte per poi venirla a prendere 
-Grazie mille, come farei senza di te- mi baciò e uscì dalla stanza 
-Già me lo sto chiedendo anche io- uscì anche io chiudendo la porta 

-Consegnamo il prossimo diploma al signorino Justin Drew Bieber- 
Tutti noi ci alzammo in piedi ad applaudire, Justin prese la laurea e l'alzò in aria come se fosse un trofeo. Cercò il mio sguardo e quando lo trovò gli sorrisi continuando ad applaudire e alzando in su i pollici, mentre a sua mamma mandò un bacio. Pattie cominciò a piangere io dopo di lei, ero così fiera di lui.
-Bene, ragazzi e ragazze in piedi- tutti si alzarono
-Dichiaro laureati tutti i ragazzi del corso di legge della New York University- tutti spostarono il filo del cappello dalla parte opposta a quella che era e lanciarono i cappelli in aria. 

Erano passati dieci minuti e Justin ancora non era arrivato ma mamma già ci aveva avvisato delle foto. Nonostante fossimo all'aria aperta avevo bisogno di spostarmi, non volevo stare li quindi con un semplice scusatemi mi allontanai e andai in camera.

Chiusi delicatamente la porta e ci appoggiai la schiena sospirando. Passai il dito sul tavolo del salotto dove io e Justin passavamo intere giornate a parlare o a studiare, guardai il divano e notai un plettro blu con le sue iniziali, lo presi accarezzandolo e sorrisi. Glielo avevo regalato per il nostro primo mesiversario mentre lui mi regalò una collana con scritto il mio nome, due cose semplici come noi.
Mi alzai e andai in bagno per sciacquarmi il viso dopo di che appoggiai la mano sulla maniglia della camera di Justin aprendola.
Tutto era in ordine, il suo letto, i suoi vestiti e le foto, al solo pensiero che lui non fosse rimasto qui e che tra una settimana massimo quella stanza sarebbe diventata vuota gli occhi cominciarono a pizzicarmi facendo scendere mille goccioline salate sulle mie guance. Io non volevo che andasse via, non di nuovo.

JUSTIN'S POV 
Dopo aver salutato i miei amici di corso raggiunsi la mia famiglia che mi accolse a braccia aperte e con degli splendidi sorrisi, non mi diedero neanche il tempo di salutarli tutti che cominciarono a fare le foto ma mi accorsi che mancava Hope.
-Ehi ma Hope?- Jenny stava per rispondermi ma mia mamma la precedette.
-Tesoro mio, allora innanzitutto complimenti davvero, sono così fiera di te, però in certe occasioni non basta un semplice regalo come un viaggio o dei soldi quindi io, insieme ai genitori di Hope, e insieme all'aiuto di tutti ovvio, abbiamo deciso di regalarti una cosa molto più grande che spero ti piaccia- tirò fuori dalla borsa due chiavi ma io non capendo lasciai che mi spiegarono tutto
-Queste Justin sono le chiavi della tua nuova casa- disse Mary 
-Che cosa? La mia nuova casa?-
-Tua e se vorrai di Hope- disse George
-Mia e di Hope? Oddio non ci credo non so come ringraziarvi-
-Lo hai fatto oggi laureandoti Justin- disse mia mamma per poi abbracciarmi 
-Grazie mille davvero, devo dirlo a Hope- si ma il fatto é che non la trovavo.

Cominciai a correre quando Jenny mi fermò dicendomi che aveva visto Hope andare verso gli appartamenti, la ringraziai e corsi da lei. 
Dio non potevo crederci io e Hope potevano andare a vivere insieme, se era un sogno non volevo svegliarmi.
Entro nella nostra stanza e noto che la porta di camera mia é aperta, mi avvicino piano e sento dei singhiozzi. Mi sporgo e vedo che é Hope, senza farmi sentire mi avvicino e lei cingo le spalle. Appena mi sentì si rilassò e mi abbracciò in un modo che non aveva mai fatto.
-Ehi piccola, tutto bene?- chiesi accarezzandole la schiena 
-Sono un'egoista Justin- disse tirando su con il naso e staccandosi dall'abbraccio 
-Perché dici questo?- 
-Non voglio che tu vada via Justin, non riesco a staccarmi da te e non sopporto il fatto che dovrò stare sola e senza di te qui in questo appartamento- 
-Sai, penso di avere una soluzione- 
-E quale sarebbe?- tirai fuori dalla tasca della giacca le chiavi che mamma mi aveva consegnato prima
-Queste chiavi?-
-Queste chiavi sono il mio regalo di laurea, sono di una casa- sgranò gli occhi 
-Di che cosa?? Ma chi te l'ha comprata- 
-Mia mamma e i tuoi genitori- 
-I miei genito...-
-É nostra se vuoi- i suoi occhi diventarono di nuovo lucidi
-Nostra? Vuoi dire che...-
-Voglio dire che vorrei che tu venissi a vivere con me, ci stai?-


SPAZIO AUTRICE
Ciaooooooooooooo 
Scusate il ritardo, Come va?? Io in questo ultimo periodo non tanto bene ma ho delle bellissime persone che mi stanno accanto e mi vogliono bene.
 Volevo avvertirvi che questo sarà il penultimo capitolo e tipo io già sto male perché mi sono affezionata a queste due meraviglie ma non vi preoccupate tornerò presto. 
Allora cosa ve ne pare? 
Justin si é laureato e a chiesto a Hope di andare a vivere insieme ma lei cosa dirà??
Vorrei ringraziare tutti per le visite e grazie anche a coloro che hanno messo la storia tra i preferiti, seguiti e ricordati grazie mille davvero.
Adesso vi lascio buona lettura 
Un bacio 
Chiara (@chiaraveltrons su instagram) 


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Capitolo 15
*** The End ***


Final Chapter 

(Per favore, potete passare dallo spazio autrice dopo? Ve ne sarei grata) 
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HOPE'S POV
-Voglio dire che vorrei che tu venissi a vivere con me, ci stai?-
No aspettate un secondo, Justin Drew Bieber il mio migliore amico da sei anni e amore della mia vita, mi ha appena chiesto di andare a vivere con lui in una casa che hanno comprato sua madre e i miei genitori? WOW
-A vivere con te?- dissi shoccata
-Si- rispose sorridendo
-Quindi ti avrò accanto a me appena sveglia, durante un temporale e ti vedrò tutti i giorni?- dissi con occhi lucidi 
-Si, ma solo se lo vorrai- 
-SI, SI, MILLE VOLTE SI- 
Lo abbracciai aggrappandomi come un koala mentre lui mi accarezzò la schiena e i capelli. Poco dopo si staccò dicendomi che dovevano andare a dare la bella notizia a tutti, quindi mi prese per mano e trascinò fuori dalla stanza.

-Mamma, Mary, George e tutti voi presenti, io e Hope dobbiamo farvi un annuncio- tutti si voltarono verso di noi dedicandoci la loro completa attenzione. 
Accarezzai il braccio di Justin come per dargli la forza di continuare. 
-Ecco, io e Hope andiamo a vivere insieme- 

In meno di due secondi ci ritrovammo avvolti in un abbraccio enorme e pieno di emozione. Vidi mia mamma piangere. 
-Mamma non piangere- le accarezzai la guancia
-Sono così felice per voi- mi baciò la fronte 
-Sono felice anche io mamma, lui é quello giusto ne sono sicura- 
Questa volta fu lei ad accarezzarmi la guancia e a stringermi. 
Io ero felice, si lo ero.
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TWO YEARS LATER
Ed eccoci di nuovo qui, sono passati...due anni ma ci credete?? Adesso ho 23 anni e indovinate un pò?! Oggi tocca a me laurearmi. Finalmente dopo milioni di esami e stress ho finito il mio corso di studi, ma dopo due anni é anche giusto che vi racconti come vanno le cose.

Poche settimane dopo la laurea di Justin abbiamo lasciato gli appartamenti dell'università per andare a vivere nella nostra nuova casa.
Era bellissima, con un piccolo corridoio affiancato dalle scale che portavano al piano di sopra mentre in fondo al corridoio si trovava la cucina, e che cucina. 
Le pareti erano bianco panna con attaccate sopra tutte le foto mia e di Justin.
 Al piano di sopra si trovava il bagno, la nostra camera e una camera degli ospiti. Da camera nostra era anche possibile vedere il giardino della casa, uno spazio enorme e verde che dava tranquillità. 
Devo essere sincera, andare a vivere con lui era stata la scelta migliore del mondo e non era nemmeno male ma solo per il fatto che avevamo vissuto insieme già un anno all'università.

Justin adesso aveva 25 anni e lavorava come avvocato in uno studio molto importante di New York e ogni tanto insegnava a suonare la chitarra ai bambini del quartiere, una cosa meravigliosa.

Ah a proposito vi ricordate Ryan e Jenny? Bene, anche loro sono andati a vivere insieme e indovinate....stanno per avere una bella femminuccia, non potrei essere più contenta per loro.

-Amore sei pronta?- sorrisi a quelle parole, mi sembrava di essere tornata a due anni fa quando chiesi io a lui se era pronto.
-Si amore arrivo-
-Sei bellissima- arrossì e gli diedi un bacio sulle labbra ringraziandolo successivamente.
-Ok, facciamo mente locale: cappello e toga ci sono, la testa dovrebbe esserci, l'ansia é sempre presente, possiamo andare- 
-Sei sicura, non dimentichi niente?- rifeci mente locale e corsi in camera a prendere il foglio contenente il discorso che avrei dovuto fare davanti a tutta l'università.

Avevo lavorato a quel discorso per mesi, insieme all'aiuto di Justin. Quando mi fu chiesto la stanza dell'aula magna era vuota e quasi piansi davanti al signor Marvin, professore di architettura. 
Sorrisi ripensando a quella scena ma ritornai sulla terra quando Justin mi disse che era tardi e dovevamo andare.

-Salve a tutti e grazie ad amici e parenti per essere venuti a condividere con noi questo momento veramente importante- 

Guardai tutti i presenti compresa la mia famiglia e li capì che il vero discorso non doveva essere scritto 

-Sapete, non c'è bisogno di leggere un foglietto per fare un discorso e nemmeno per dire che questa esperienza é stata la più bella della mia vita. Qui ho conosciuto persone meravigliose che hanno saputo volermi bene ed amarmi, ho trovato la forza di lottare per qualcosa che per me era importante e alla fine ce l'ho fatta, tutti noi ce l'abbiamo fatta. 
Io non vorrei dilungarmi troppo quindi ringrazio di cuore tutti i professori per essersi presi cura di noi e per averci insegnato e fatto amare quello che spero, sarà il nostro mestiere. Grazie al direttore Geskins per averci permesso di frequentare questa facoltà e di averci appoggiato in tutto quello che facevano.
Arte non vuol dire andare in un museo o in una chiesa e guardare un quadro o una statua, l'arte é tutto ciò che vi circonda. Può essere un albero, una foglia o addirittura una canzone, amatela e non fatevela scappare. Grazie mille-

Quando finì il mio discorso mi sentì libera e tutti i presenti si alzarono ad applaudirmi. I miei occhi diventarono lucidi e l'unica cosa che feci fu sorridere perché non potevo fare altro.
La cerimonia proseguì per il meglio e una volta terminata raggiunsi la mia famiglia e la strinsi a me.
-Tesoro mio- 
-Papà ciao- 
-Bellissimo discorso- lo ringraziai e mi sentì prendere per i fianchi
-Ciao artista- sorrisi
-Ciao avvocato- 
-Complimenti, bel discorso- 
-Grazie, io...- non finì la frase che una signora bionda sulla quarantina ci interruppe.
-Salve, scusate il disturbo cerco Hope-
-Sono io mi dica- mi fece un mega sorriso e cominciò a parlare.
-Salve sono Erika Belnever e ho una galleria in centro a New York, ho notato dei tuoi disegni all'interno dell'istituto e volevo chiederti se ti andava di esporli in una mostra tra due settimane-

CHE COSA? NO RIPETO CHE COSA? 
-Una..una mostra? Tutta mia?-
-Si tutta tua, mi piace il modo in cui disegni lo trovo particolare, dovrai solo scegliere un tema e portare 20 disegni tra dieci giorni nel mio studio, al resto ci pensiamo noi, allora accetti?-
-Oddio si accetto, accetto molto volentieri- corsi ad abbracciarla e iniziai a piangere di gioia, lei ricambiò l'abbraccio e dopo averci salutato andò via.
Tutta la mia famiglia iniziò a gridare e ad abbracciarmi 
-Avrai una mostra tutta tua amore mio- disse Justin più emozionato di me.
Finalmente il sogno di tutta una vita si stava per realizzare e io non potevo crederci, era così surreale.
-Io non ci credo- 
-Sono così fiero di te- 
-Ti amo- e senza aspettare la sua risposta mi fiondai sulle sue labbra e lo baciai. 

TWO WEEKS LATER

JUSTIN'S POV
Siamo tutti quanti alla mostra di Hope, che non mi ha voluto svelare niente del suo lavoro perché non voleva rovinare l'effetto sorpresa, come diceva lei. 
Viene chiamata sul palco e tra gli applausi di tutti cominciò a fare un piccolo discorso di introduzione.
-Grazie mille per essere venuti é un onore avervi qui. Due settimane fa non pensavo che tutto questo potesse accadere e per questo devo ringraziare Erika che ha creduto in me e anche la mia famiglia e il mio fidanzato per aver sempre creduto in me- sorrisi
-ll tema che ho scelto é amicizia e amore perché indipendentemente dal sesso quando una persona fa amicizia inevitabilmente dopo diventa amore, sta a noi decidere però che tipo di amore. Quindi buona visione e spero vi piaccia- 

Hope tornò accanto a me e mi strinse il braccio, i teli neri presenti nella sala sparirono per lasciare spazio a venti meravigliosi disegni.

Dopo essermi avvicinato un pò notai che i ragazzi presenti nei disegni eravamo noi due
-Hope ma..- si avvicinò a me e intrecciò le dita delle nostre mani e appoggiò la testa sul mio braccio.
-Si siamo noi due Justin-
-Ma come ti é venuto in mente, é bellissimo- dissi commosso.
-Ehi non piangere, non avevo idee. Un giorno ero a casa che guardavo le nostre foto e puf ecco l'idea.
Tu Justin sei sempre stato tutto per me, fin dal primo giorno in cui ci siamo scritto e questo era una piccola ricompensa per quello che tu hai fatto per me in tutti questi anni-
Mi voltai verso di lei, le accarezzai una guancia facendola avvicinare a me e dandogli il miglior bacio che potessi dargli. Pochi minuti dopo ci staccammo e sorridemmo entrambi.

-Facendo questo lavoro ho capito una cosa-
-Cosa hai capito?-
-Che la mia arte sei tu- sorrise e li ebbi la certezza che questa meravigliosa ragazza sarebbe stato la persona che mi sarebbe stato accanto per tutta la vita.


"Ciao mi chiamo Justin piacere"
"Piacere io sono Hope" sorrisi mentre scrissi quelle parole sulla tastiera del mio pc.

THE END



SPAZIO AUTRICE
Oddio non posso credere di aver finito questa fan fiction mi ci sono veramente affezionata ma state tranquilli che tornerò presto. 

Mi dispiace aver fatto un salto temporale di due anni ma altrimenti avrei dilungato troppo e non mi sembrava il caso.

Io vorrei innanzitutto ringraziare tutti dolori che hanno messo la storia tra i seguiti, preferiti e ricordati.
Vorrei ringraziare tutti i lettori silenziosi che nonostante tutto hanno contribuito a rendere questa storia ciò che é oggi.
Vorrei ringraziare il mio ragazzo e la mia migliore amica Sharon per avermi dato la forza di continuare a scrivere ance quando le idee non c'erano.
Un grazie( di nuovo) va a tutti voi che avete speso anche solo dieci minuti per leggere i capitoli.
Credete sempre nei vostri sogni e non smettete mai di crederci perché prima o poi tutto si avvererà.
Un bacio enorme e di nuovo grazie 
Chiara (@chiaraveltrons su instagram) 


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