Nuova compagna, nuovo amore.

di LadyRunami
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivo a Cocoyashi ***
Capitolo 2: *** Tattica ***
Capitolo 3: *** Richiesta di aiuto ***
Capitolo 4: *** Scontro ***
Capitolo 5: *** Una notte insieme ***
Capitolo 6: *** E' finita ***
Capitolo 7: *** Partenza e nuove avventure ***



Capitolo 1
*** Arrivo a Cocoyashi ***


Oddio, io che mi cimento in una storia, anche se ho già calcolato che saranno solo 7 capitoli.
Non aspettatevi nulla di buono, siete informati. ç_ç
Comunque ho messo l'OOC soprattutto per Rufy, in alcune parti è un po' diverso...ma niente di che.
Se vi fa piacere lasciatemi un commento :)))))
Buona lettura gente <3



C’era una volta, una ciurma fra le più temute al mondo.
Era una ciurma che aveva attraversato mari, isole, fasce di bonaccia, continenti, ed aveva un equipaggio molto, molto speciale.
Era composto da sole sette persone, ma erano persone molto in gamba.
Chopper, il dottore, Robin, l’archeologa, Sanji, il cuoco, Franky, il carpentiere, Zoro, lo spadaccino, Usop, il cecchino, e il capitano, Rufy.
Ma nonostante avessero viaggiato in quasi tutti i mari del mondo, non avevano mai avuto un bravo navigatore, ne avevano però cambiati molti, senza successo. Chi li abbandonava per il loro nome, chi veniva cacciato per la troppa pigrizia, insomma, questi ragazzi erano tornati da poco nel Mare Orientale, la patria di molti di loro, per cercare qualcuno in gamba e degno di essere uno di loro, sulle piccole isole che vi erano lì.
...
Partirono ed attraversarono varie isole, da Orange Town a Gaimon, da Shirop a Rogue Town, ma ancora niente.
Sbarcarono poi su una piccola isola chiamata Cocoyashi.
Decisero di scendere sull’isola solo Robin, Sanji e Rufy, nel resto del gruppo c’era ormai chi aveva perso le speranze e preferiva dedicarsi ad altro, come Franky ed Usop, oppure chi non era interessato, come Zoro.
-Che sia chiaro Sanji, prima prendiamo le provviste e poi cerchiamo qualcuno di adatto alla nostra ciurma- lo informò Robin.
Troppo tardi, stava già sbavando.
-Robin, tienilo d’occhio tu, io vado a fare una passeggiata e a cercare un negozio di cibo-
-Deux fleurs- delle mani comparvero attorno alle braccia di Rufy, il quale non si poteva più muovere –Mi dispiace, ma verrai con noi-
Si avvicinarono ad una montagna per raccogliere dei preziosi fiori che erano anche ottimi medicinali che aveva chiesto di poter avere Chopper, e quando videro che il biondino poteva farcela da solo, i due andarono a riposare un po’.
Scelsero una locanda ed ordinarono lui della carne e lei un caffè.
Mentre stavano tranquillamente pranzando, Sanji entrò furioso nella locanda.
-Idiota, come ti sei permesso di andartene!?!- la sua voce divenne più dolce – e tu Robin-chan, perché mi hai abbandonato??- adesso quasi piangeva attaccato alla gamba della povera ragazza.
La scena durò per circa un minuto, fin quando una ragazza dai lunghi capelli arancioni che era seduta ad un altro tavolo non si alzò e prese per il bavero il povero principe.
-Ascoltami bene, io non so chi tu sia, ma una cosa la so: mi dai fastidio. Se non vuoi ricevere un bel calcio in mezzo alle gambe farai meglio a startene zitto. Chiaro?!?-
Il biondo ingoiò a vuoto e poi rispose:
-Ma certo, scusami tanto!!-                   
-Ecco, ora vattene- poco dopo lo vide uscire correndo dalla locanda.
Intanto Robin la guardava sorridendo.
-Ti ringrazio per averlo fatto tacere-
-Di nulla, anzi, un po’ mi dispiace per voi- disse la ragazza guardando i due ragazzi mori.
-Tu sei di questa zona?-
-Sì, vivo qui da molto tempo- lo sguardo dell’arancione si incupì –voi invece da dove venite?-
-Da diversi mari, io per esempio dal Mar Occidentale, siamo una ciurma-
-Wow, ne avete fatta di strada- si riprese quasi subito.
-Già, ora scusaci, ma dobbiamo andare. A proposito, dato che sei di ques’isola, non è che sai di qualcuno che conosce l’arte della navigazione?-
-Beh, veramente...-
Non fece in tempo a terminare la frase che sua sorella Nojiko entrò  velocemente e le si piazzò davanti con uno sguardo terrorizzato.
-N..Nami… lui è qui, e ti sta cercando…- disse singhiozzando.
-Oddio…e ora che facciamo?!-
-Andiamo a casa!!-
La prese per un braccio e si scaraventarono a casa.
Rufy le vide passare.
-Ma che succede a quella ragazza??-
Ebbe presto la risposta: degli scagnozzi di qualcuno le stavano inseguendo.
-Robin, vieni con me!!-
-Aspetta Rufy, che vuoi fare??-
-Vieni e basta!-
Videro la ragazza dai capelli arancioni esser presa a botte, mentre all’altra era stata puntata una spada al collo.
-Non posso restare a guardare mentre dei villani fanno del male a qualcuno, specialmente se quella persona non ha fatto niente di male!!!-
-Aspetta Rufy…-
-Gom-Gom Pistol!!-
I malviventi caddero a terra, il moro si precipitò a prendere la ragazza dai capelli arancioni al volo, mentre quella dai capelli azzurri fu salvata dalle braccia di Robin.

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Capitolo 2
*** Tattica ***


-Non si è ancora ripresa-
-Non è giusto, perché capitano tutte a te le fortune babbeo??-
-Shishishi tanto al mio posto non avresti combinato proprio niente!!-
-Calmatevi-
-L’unico che si deve calmare qui è il capitano-
Di rimando lui gli fece la linguaccia.
-Mmmh…-
-L’avete sentita? Ha cercato di parlare-
-Mmmh, Arlong, mi ha ucciso?-
-Ma che sta dicendo?-
-No, mia carissima dea, nessuno ti ha fatto del male!!!-
-Mmmh Nojiko, sei tu?-
-Veramente no, siamo Rufy, Sanji e Robin, che sono io- disse in maniera materna –e tu, come ti chiami?-
-Nami- riaprì gli occhi –non so chi sia stato a salvarmi, ma lo ringrazio-
-Sono stato io- rispose Rufy in maniera seria. Passò qualche secondo, poi riprese a parlare –perché ti cerca quell’uomo?-
-Mmmh...-
-Mmmh cosa?- chiese cappello di paglia.
-Non so se posso fidarmi...-
-Nami- le rispose di rimando Robin –ti abbiamo salvato, è ovvio che non abbiamo cattive intenzioni-
La ragazza ci ragionò un po’ su, dopo di che prese un respiro profondo.
-Perché è in debito con la mia famiglia...però intanto si è già preso la vita di mia madre e 100 milioni di Berry, io ormai lavoro per lui da un bel po’ nella speranza di saldare il debito, però non ci sono ancora riuscita-
-O mia dea, quanto sei forte per resistere alle calugne di quell’uomo!! Ma stai tranquilla, il grande principe Sanji ti salverà!!-
-Un principe? Sembri di più un buffone-
Il biondo si mise in un angolino a piangere.
-Scusalo, fa sempre così quando qualcuno lo offende-
-Che permaloso…-
Nami e Robin erano uscite la sera stessa per fare una passeggiata nelle vie della cittadina.
-E così quell’uomo ti ricatta e maltratta?-
-Esatto, è da 10 anni ormai che va avanti così-
-Mi dispiace-
-Se solo esistesse qualcuno così forte da sconfiggerlo… no, ma che dico, nessuno può sconfiggere quel mostro, è l’uomo più forte del Mare Orientale-
-Sai, non credo che né io né Sanji potremmo sconfiggerlo, avrebbe più probabilità il nostro capitano, Rufy-
-Chi, quel ragazzo mingherlino? Non credo proprio-
-Sembra debole, ma non è-
-Beh, se volesse provarci, sarei più che contenta di aiutarlo-
-Mi fa piacere- si sorrisero a vicenda.
-E così non le avete prese???-
-Esatto capo, ci dispiace, ma c’era con loro un ragazzo fortissimo, ha anche una taglia-
-Di quanto?! Scommetto che non supera la mia da 300 milioni di Berry-
-In realtà la supera, su di lui pende una taglia da 500 milioni di Berry!!!-
-Che cosa?!? Come si chiama?!?-
-Monkey D Rufy signore-
-Monkey D Rufy?!?! Bene, lo voglio vedere morto!!!-
Dopo circa tre giorni i ragazzi non se n’erano ancora andati, stavano attuando una strategia per sconfiggere la persona che stava facendo del male a Nami. Nonostante Rufy non fosse d’aiuto, in quanto continuava a dire di voler fare tutto da solo di fretta e furia.
-Guardate- disse Nami porgendo loro una cartina –questa è l’entrata di Arlong Park, ed è super sorvegliata, solo io ci posso entrare senza che mi facciano del male-
Robin e Sanji annuirono, entrambi sapevano che lei lavorava per Arlong disegnando cartine, quando l’avevano scoperto, le avevano chiesto se volesse unirsi a loro, ma lei aveva declinato l’invito.
Solo Rufy fra la sua fretta e furia forse non l’aveva ancora capito, anche se era un capitano molto famoso e con una taglia molto alta, era una testa di gomma.
-Qui c’è sempre di guardia Hacchan, un polpo che combatte con sei spade, è un ufficale di Arlong- continuò la rossa- mentre prima di incontrare lui bisogna superare una marea di uomini pesce e passare questa porta, sorvegliata da Kuroobi e Pciù, altri due ufficiali-
-Non sembra così difficile- disse Sanji.
-Non sembra, è vero, però ricordati che stiamo parlando di una razza fra le più potenti del mondo-
-La cosa non mi interessa- disse una voce in fondo alla sala- mi interessa solo di vedere Nami smettere di soffrire-
Un pugno gli arrivò in testa da Sanji –Cosa credi!! Neanche io voglio vedere una dea come lei soffrire, ma almeno dobbiamo avere un piano!!!!!-
-Pff, io vado ad affrontare Arlong- disse deciso alzandosi dalla sedia su cui era seduto.
-Aspetta!- urlò Nami, troppo tardi.
-Capo!!-
-Sì?-
-Un ragazzo si sta avvicinando!!-
-Chi è?-
-Si tratta di quel Monkey D Rufy-
-Lasciatelo passare…- uno sguardo sadico comparve sul suo volto.




 


Un secondo capitolo molto leggero direi, ma già di per sé la storia non ha una trama troppo complessa, quindi...
La trama è leggermente modificata da quella di Arlong Park, perché lei non ha mai dato 100 milioni ad Arlong, mentre qui sì, però ho preferito così perché volevo semplicizzare la trama (si nota che non amo le trame troppo intricate da scrivere eh? XD) e mi è parsa la soluzione migliore. Tra l'altro è un capitolo dove si cambia molto spesso punto di vista, spero non vi dia fastidio :D a me piace perché se mentri leggi nella tua testa immagini queste cose sembra un po' di vedere un cartone :D Anche le taglie sono diverse, ma bisogna comunque pensare che Rufy ha già viaggiato molto prima di tornare nel mare orientale e che Arlong con una misera taglia da 20 milioni non avrebbe avuto chance ;)
Vi pregheri di lascirmi un commentino se ne avete voglia, ne sarei molto felice, e ringrazio RuNamistaAVita per averlo fatto ^_^
A presto gente, 
LadyRunami

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Capitolo 3
*** Richiesta di aiuto ***


-Mmmh, Arlong Park dovrebbe essere questo…- disse Rufy studiando la scritta che si ergeva sull’enorme costruzione tenendo il mento tra il pollice e l’indice –adesso entro e faccio fuori tutti! Gom gom…PISTOL!!!-
L’ingresso di Arlong Park era stato spazzato via e la polvere delle macerie non permetteva una visione pulita.
-Chi di voi è Arlong?- chiese il ragazzo entrando.
Aveva una faccia diversa dall’ultima volta, pensò l’uomo pesce, questa volta era…incazzato nero.
-Dobbiamo fermarlo prima che faccia pazzie!-
Robin, che di solito manteneva la sua calma, questa volta era riuscita a dare di matto.
Si vedeva che ci teneva molto al suo compagno di viaggio, visto che era anche la persona che le aveva salvato la vita.
-Sta tranquillaRobin, lo troveremo! Seguitemi, vi porto ad Arlong Park!!-
Erano appena usciti dalla porta quando sentirono una voce.
-Vengo anch’io- disse una voce femminile.
-E io non sono da meno- si aggiunse una voce maschile.
-Nojiko! Genzo! Rimanete lì, vi ho fatto soffrire troppo in questi otto anni!! Non voglio che rimaniate feriti, o peggio, solo per me!!-
La rossa sentì gli occhi iniziare a pizzicarle ai lati.
-Piantala Nami, lo sai che noi ti staremo sempre vicini giusto? Non piangere per noi, non meritiamo le tue lacrime dopo che non siamo nemmeno riusciti a proteggerti-
Nami si asciugò le lacrime con la sua maglia annuendo piano.
Robin e Nojiko la presero sotto braccio e si diressero tutti verso la loro meta.
Quando arrivarono nel luogo trovarono un grande ammasso di macerie.
-Rufy!!!- gridava Robin con tutta l’aria nei polmoni di cui disponeva.
-Ragazzo col cappello di paglia!!- urlavano Genzo e Nojiko.
-Bene bene, allora siete venuti anche voi…- disse una voce da un punto indefinito –e c’è anche la mia bellissima Nami…-
-Arlong!!- Nami lo iniziò a intravedere fra le nubi di polvere che vi erano sul posto.
Si avvicinò a lui e iniziò a strattonarlo per la camicia.
-Lurido bastardo!! Dimmi che ne hai fatto di Rufy o giuro che te la farò pagare!! Non dovevi permetterti di fare del male ad una persona che non c’entra niente con la nostra questione!! Su, parla!!!-
-Intendi quel ragazzino di gomma? Semplice, l’ho fatto fuori e l’ho buttato in piscina. Pensa un po’, la specie di coloro ce hanno mangiato il frutto del diavolo fa così schifo che non riesce neanche a nuotare.
E’ proprio vero quando si dice che non tutte le razze nascono con gli stessi privilegi AHAHAHA!!!-
-In piscina…- erano le uniche parole che uscivano dalla bocca di Nami.
Tutti furono presi da un iniziale colpo di panico, ma si ripresero e deicsero di ribaltare la situazione.
Sanji, Nojiko e Genzo intanto, senza farsi vedere si erano allontanati dalla discussione e i due uomini si erano tuffati in piscina per recuperare cappello di paglia.
Robin invece grazie al suo frutto aveva avvisato Zoro e Chopper di arrivare sul posto alla svelta senza perdersi, visto che ci sarebbero stati molti feriti.
-E non crederai mai alle ultime parole che mi ha detto- continuò l’uomo pesce- le ha dette per TE-
-Per me?-
-Probabilmente gli sei entrata nel cuore Nami-
-Cosa ha detto??!- Nami parlava a denti stretti.
-Ha detto di non provare anche solo a torcerti un capello e poi….- prese in mano una ciocca ramata dei suoi capelli.
-E poi?! Parla, verme!!-
-Ha detto che gli piacevi-
Il suo cuore aveva iniziato a battere forte, ma si era resa subito conto che quello che aveva detto quel mostro era privo di fondamenta.
Fin quando…
-NAAAAAAAAAMIIIIIIIIIII!!!!!-
-Rufy?- disse lei fra l’incredulità e l’incertezza.
Lei lo abbracciò appena se lo vide correre incontro.
-Nami…scusa…-
-E di cosa baka?- ormai non riusciva più a fermare le lacrime.
-Non volevo che lo sapessi così…-
La risposta della bella cartografa fu un pugno in testa.
-Ma ti sei bevuto il cervello?? Ah si scusa… Comunque, ma sei scemo!! La prima cosa a cui pensi dopo che sei quasi morto è una tale sciocchezza!!-
-Beh, scusami se è una sciocchezza il fatto che per me sei speciale!!!-
“Probabilmente” pensò Rufy “lei non mi ricambia”, il suo sguardo divenne triste.
“Rufy ha detto davvero che io gli piaccio? Quando me l’ha detto Arlong non ci volevo credere, insomma, chi mai si potrebbe innamorare di una come me? Ce ne sono stati di uomini che mi hanno corteggiata, ma appena venivano a sapere di Arlong, se ne andavano. Ma lui no, lui non solo mi ha accettata, mi ha anche voluta aiutare dalla brutta situazione in cui mi trovavo, quasi morendo per me”. Lei che non aveva mai amato e mai era stata veramente amata in vita sua, ora si ritrovava a provare quel sentimento pieno di misteri.
La ragazza si accasciò a terra.
-Nami? Tutto bene?- le chiese il moro preoccupato.
-Rufy…AIUTAMI-




Hola gente, ecco il terzo capitolo ^_^
Mi farebbe molto piacere sapere le vostre opinioni sulla storia, quindi se avete tempo me lo lasciate un commento piccolo piccolo? *fa gli occhioni*
Ho aggiornato questa sera perché non so se questa settimana riuscirò...ma spero di sì :D
Ciao a tutti e buon inizio settimana <3

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Capitolo 4
*** Scontro ***


-Rufy…AIUTAMI-
Rufy capì che quelle non erano due semplici parole, c’era un significato profondo dietro. In quel “aiutami” c’era racchiusa tutta la stima nei suoi confronti, la sicurezza assoluta che riponeva in lui, e l’amore che per lui aveva iniziato a provare.
-Ti aiuterò- disse calando il suo cappello in testa alla ragazza –ma quando ripartiremo, tu vieni con noi…con me-
Nami spalancò gli occhi. Lui la voleva addirittura come compagna di viaggio?
Era ovvio che non si sarebbe rifiutata, ormai li adorava quegli scalmanati.
Il combattimento vero e proprio era appena iniziato e Rufy aveva già usato parte dei suoi attacchi più forti, mentre Robin e Sanji si erano ritrovati a combattere rispettivamente contro Pciù e Kuroobi.
Zoro invece aveva subito visto nel polpo Hacchan un nemico e i due stavano già lottando da un po’ fuori da Arlong Park.
-Gom gom frusta! Gom gom bullet! Gom gom gatling!-
-Sei proprio un umano...AHAHAH non riuscirai mai ad uccidermi!!!-
Il ragazzo di gomma intanto stava avvicinandosi alla “torre” principale, dove lavoravano tutte le persone che aveva sottomesso, anche Nami.
-Ne sei proprio sicuro!? Io non solo ti sconfiggerò, ma mi porterò via anche Nami!!- urlava cappello di paglia mentre correva su per le scale.
-Ah, quindi è questa la tua vera intenzione?- sulla faccia di Arlong si era stampato un ghigno ben evidente –vuoi rinchiuderla in uno stanzino a disegnare cartine per te...perché non l’hai detto prima, avremmo potuto collaborare-
-Rinchiuderla!!! Ma tu sei un pazzo!! Nami è pur sempre una donna!!-
-AHAHAHA la migliore in circolazione!!-
-Bastardo!! Gom gom pistol!!-
Il mostro schivò l’attacco molto facilmente.
-E’ inutile che provi ad attaccarmi, io sono invincibile!!! Shark on Darts!!!-
“L’attacco di Arlong si basa sul suo naso” pensò Rufy”potrei riuscire a deviarlo”
-Gom gom pistol!!-
Il nemico fu colpito direttamente sul suo prezioso naso e lanciato in una stanza poco lontana dalle scale dove prima stavano combattendo.
-Dove pensi di andare, non ho ancora finito con te!!-
Entrando in quella piccola stanza, quasi una mansarda, il ragazzo notò che era piena di mappe.
-Queste- disse prendendone una in mano –le ha disegnate Nami?-
-E chi altro se no?!?!-
-Nami è una cartografa?!-
-L’hai capito solo ora?! Vai via da questa stanza!! Shark on Darts!-
-Perchè mai dovrei andarmene?! Gom gom rete!!-
Il naso di Arlong si spezzò e, avendo Rufy colpito un muro principale dello stabile, iniziò a tremare tutto.
-Ma che succede?!?- 

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Capitolo 5
*** Una notte insieme ***


Premetto una cosa:
Io, davvero, non volevo alzare il raiting della storia, non era nelle mie intenzioni.
Leggete poi in fondo al capitolo per alcuni chiarimenti.




“Ma che succede lì dentro?!” pensava Nami guardando il palazzo iniziare a crollare.
-Nami!!- urlò una voce.
-Che c’è, Nojiko?-
-Andiamo via di qui, sta cadendo tutto!!-
-Ma...Rufy...- disse toccandosi il cappello sulla sua testa.
-Lui se la caverà, ora corri!!-
Non fecero in tempo ad andarsene da quella piazzola che l’edificio cadde del tutto.
Tutti osservavano preoccupati e abbastanza intimoriti la scena. “e se avesse vinto Arlong?” si domandavano tutti i cittadini accorsi fino a lì per supportare i ragazzi che stavano liberando la loro cittadella.
Ad un certo punto, dalle macerie si innalzò glorioso il corpo del vincitore, che nessuno aveva ancora capito chi fosse.
-NAAAAMIII!!!-
-Rufy...-sussurrò lei.
Robin indicò spaventata la grossa montagna fatta di cemento crollato.
-A me quello non sembra Rufy...-
-E la voce non è la sua...- si aggiunse Sanji.
-Ma non può essere!-
L’essere si avvicinò a Nami e le prese il mento fra la mano schiacciandole leggermente le guance. –Cara Nami, sei pronta a lavorare per me per il resto della tua vita?-
-No, mai e poi mai!! Te lo scordi essere viscido!-
-Ma come sei crudele con me...dai, non ucciderò nessuno della tua gente, ma torna con noi AHAHA, magari ti concederò una pausa quando sarai decrepita-
-Ma tu sei un folle!! Ehm...si accetto...va bene, torno nella tua banda-
-Davvero?! AHAH-
-E ci credi pure! Rufy, finiscilo!!-
Il ragazzo rimasto sotto l’edificio distrutto per tutto il tempo, diede un pugno sulla schiena all’uomo pesce che cadde a terra sputando sangue.
-Così impari a toccare la mia Nami!!-
Mia...Nami non se lo sentiva dire da almeno dieci anni, da quando sua madre Bellemere la chiamava “la sua bambina”.
La ragazza si avvicinò a Rufy e lo abbracciò talmente forte, che in confronto un pugno di Arlong sarebbe stata una sciocchezza.
Anche tutti gli altri della ciurma di cappello di paglia erano usciti da quello scontro vincitori e per fortuna nessuno era rimasto ferito gravemente.
...
Quella sera...
-Hey Nami, non vieni a festeggiare?- chiese il ragazzo moro.
-No, non mi va...-
-A che pensi?- disse sdraiandosi vicino a lei sotto il cielo stellato.
-Devo proprio dirtelo?- chiese un po’ dubbiosa.
-Se vuoi...-
-Mmmh...io ho provato per anni ad andarmene di qui senza mai riuscirci, e ora sei arrivato tu e in meno di quattro giorni hai cacciato Arlong...mi sento debole...-
-Tu non sei affatto debole! Sei la ragazza più forte che conosca, l’unica che vorrei al mio fianco...- era diventato rosso.
-Grazie, ah, e grazie anche per il cappello, mi ha tenuto compagnia mentre tu combattevi- gli aveva rivolto un sorriso più che sincero.
-Di nulla shishishi- disse grattandosi la nuca.
-Allora, quando partiamo?-
-Anche domani-
-E stasera che facciamo?-
-Non lo so, se non vuoi andare alla festa potremmo fare un giretto-
-Sì, è una buona idea! Ma prima- si avvicinò a lui, più precisamente alle sue labbra –non c’è forse una cosa di cui dovevamo parlare?- chiese maliziosa.
Ingoiò a vuoto. Era decisamente impacciato.
-Beh, se la metti in questi termini...cioè...forse...ehm- alla rossa sfuggì una risatina e fece congiungere le loro labbra. In un primo momento era solo una sfiorarsi di labbra, ma ben presto il bacio casto dell’inizio si era trasformato in un bacio passionale, una danza di lingue che volevano rimanere unite tutta la sera, e perché no, tutta la vita.
Quando si staccarono l’attrazione che li univa era più forte che mai.
E anche qualcos’altro lo faceva intendere...
-Rufy...i tuoi pantaloni- era imbarazzatissima.
Sul cavallo dei pantaloni del ragazzo era ben evidente il rigonfiamento del suo amichetto che aveva reagito fin troppo bene a quel bacio.
Appena il ragazzo se ne accorse diventò rosso come la sua maglietta.
Si calò appena il cappello sulla testa. Non riusciva a guardarla in faccia.
-Rufy?- lo richiamò –tutto bene?-
-Io...scusami- disse dispiaciuto.
-E di che dovrei scusarti? Del fatto di essere un uomo?- gli chiese lei che aveva superato l’imbarazzo iniziale.
Lui alzò lo sguardo –Quindi non ti ha dato fastidio?-
Scosse la testa -Anzi, mi ha fatto sentire desiderata-
-Nami...-
La ragazza si ritrovò stesa a terra con sopra Rufy che la stava baciando ancora più passionalmente di prima.
Ma la cosa che le fece perdere la testa, in senso positivo, fu l’inesperta mano del ragazzo che iniziava ad esplorare il suo territorio.
La scena era pressoché questa: Nami sotto, con le mani sotto la maglietta di Rufy, ed il ragazzo sopra che la stringeva a sé, e le loro labbra che non si erano staccate neanche per un attimo.
-Rufy, andiamo a casa mia...-
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e in meno di due minuti si trovavano sotto casa di Nami e in quel momento non gli importava neanche che qualcuno li avesse visti, e anche se fosse stato?
Il moro chiuse a fatica la porta d’ingresso con il piede, dato che le mani erano impegnate a fare altro, come tenere la ragazza in braccio e toccarle il fondoschiena, e la salita per le scale non aiutò la situazione in quanto dovettero stare attenti a non cadere più di una volta.
Arrivati in camera dovette staccarsi un attimo dalle labbra belle e invitanti di Nami per riuscire a chiudere la porta imprecando due o tre volte prima di riuscirci, facendo scappare una risatina a lei che gli stava scompigliando i capelli.
Una volta dentro, lontani da tutti i rumori lontani che provenivano dalla piazza principale si buttarono sul letto facendo sollevare il lenzuolo e iniziarono a spogliarsi.
Quando Nami si rese conto di non avere nulla addosso d’istinto si coprì con le mani. Rufy, percependo chiaramente il messaggio di imbarazzo si avvicinò al suo orecchio sussurrandole dolci parole  –Non devi vergognarti sai, sei bellissima così...-
La ragazza acquistò fiducia e tolse le mani guardando Rufy. Lui era perfetto, muscoli giusti, nulla di esagerato, occhi neri che nonostante tutto le trasmettevano grande fiducia e poi la riga dell’inguine che invitava a sbirciare al di sotto.
Dio, era semplicemente divino.
Nami si ritrovò anche a pensare quante donne avessero avuto l’onore di guardare il suo corpo, di stare strette a lui, di fare l’amore con lui e un pizzico di gelosia si depositò sul suo cuore.
Certo, era ovvio che non era la prima, ma quantomeno voleva essere l’ultima.
-Nami...io vado- disse svegliandola dai suoi pensieri e dandole un bacio a fior di labbra prima di entrare in lei. La ragazza inarcò la schiena permettendogli di entrare del tutto e gemette nel sentire il ragazzo dentro di lei.
E per Rufy non era da meno, Nami era calda, accogliente, e ci mise qualche secondo a riprendersi.
Si sentiva strano, aveva avuto altre ragazze prima di lei, eppure con Nami si era ridotto a un bambino alla sua prima cotta. Beh, forse Nami era davvero la sua prima cotta. Nessuno di quelle con cui era andato a letto erano mai state qualcuno per lui, eppure questa ragazza con i capelli arancioni gli piaceva, gli piaceva davvero!!
Iniziò a muoversi sempre più velocemente, sentiva l’adrenalina scorrergli nelle vene, ancora di più quando si mise a fare un succhiotto vicino al seno della ragazza e la sentì gemere senza ritegno, fregandosene se prima era intimorita anche solo a farsi vedere.
Sentiva il cuore pompare, Nami, o forse era solo Rufy dentro di lei, ma questo poco importava, sapeva solo che quello che stavano facendo non era semplicemente la passione di una notte insieme, c’era dell’altro.
Rufy ormai era al limite come Nami, e entrambi, invocando i loro nomi all’unisono, raggiunsero l’estasi per il rapporto appena avuto.
Lui le baciò piano la fronte e invertì le posizioni, in modo che lei potesse stare comoda e dormire tranquillamente per tutta la notte, dato che il giorno dopo sarebbe stato un giorno importante.





Diciamo che dopo aver riletto il capitolo che anche voi avete appena letto, non sono riuscita a trattenermi...mi dispiace.

Il titolo penso che abbia parlato da solo...ma comunque spero che abbiate notato che non c'è nulla di troppo esplicito, ma purtroppo io son fatta così, anche la cosa più minima per me è troppo, come dire...imbarazzante, sia da scrivere che da leggere...Rufy è molto OOC, mi dispiace...
Abbiate pietà di un'imbarazzatissima LadyRunami che per riprendersi ha assolutamente bisogno di un commento, anche se piccolo...°_°
Un bacio a tutti ^^

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Capitolo 6
*** E' finita ***


-Mmmh...- una testolina rossa si stava svegliando dopo una notte passata nelle braccia del suo Rufy.
-Finalmente ti sei svegliata shishishishi-
-Rufy...- disse toccandogli il petto dove vi era il cuore.
-Dormito bene?-
Lei annuì piano.
-Sai, io non potevo chiedere nulla di più shishishi- lo sguardo del ragazzo era fermo sul suo petto.
-Pervertito!!- gli diede un piccolo pugno, senza forza, sulla testa.
-Non sono un pervertito, è normale che mi piaccia vedere la mia ragazza senza vestiti!- fece un finto broncio.
“La sua ragazza!! Io sono la sua ragazza!!” pensò euforica Nami.
-Ah, prima è passata tua sorella che voleva dirti qualcosa e dalla porta le ho detto che stavi ancora dormendo- si mise a giocare con una ciocca ramata di lei.
-Coooosa?!? Ma tu non sei normale!! Chissà cosa ha pensato Nojiko dopo la tua frase!!-
-E cosa doveva pensare? Vogliamo essere lasciati in pace, mi pare ovvio shishishi-
-Ma io non volevo che lo venisse a sapere così, idiota!!-
Scese velocemente dal letto e iniziò a vestirsi.
-Ma dai Nami, che male c’è? Non puoi essere innamorata alla tua età?-
-Non è quello, e oh, se mi farà strane domande ti verrò a prendere a pugni!!-
Uscì velocemente dalla stanza.
-Beh- disse il ragazzo fra sé –è ovvio che te le farà se ci vai con la mia maglietta addosso...mah, ragazze, a volte non le capisco...- disse tornando a dormire.
...
Rufy scese a fare colazione mezz’ora dopo di Nami e si ritrovò davanti una scena alquanto buffa. Sanji e Genzo erano trattenuti rispettivamente dalle braccia di Robin e da Nojiko, che nonostante lo stessero aiutando, avevano uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
-Ehy gente! Che succede?- disse con un sorriso a trentadue denti.
-Cosa succede? COSA SUCCEDE?! Ma ti rendi conto del putiferio che hai scatenato?!?!- urlò la turchina.
-Io?- si indicò con il pollice il petto.
-Sì, tu!!-
-Dov’è Nami?- chiese tranquillamente il ragazzo.
-Penso che sia alla tomba di nostra madre...perché?-
-Le devo parlare, ma prima...posso avere del cibo?-
Fra lo stupore di tutti per la scaltrezza del ragazzo, Robin si mise a ridere e con lei tutta la ciurma, apparte Sanji ovviamente.
-Il nostro capitano è fatto così!- urlò Chopper fra le risatine generali.
Dopo aver mangiato quasi un chilo di carne, Rufy uscì di casa portando anche il suo amato cappello. Raggiunse una piccola collina poco distante.
-Ciao Nami- le posò il suo tesoro sulla testa.
-Ciao-
-Tuo padre non l’ha presa benissimo eh?-
Nami non discostò lo sguardo nemmeno per un attimo dalla tomba della madre, ma continuò il suo discorso –Devi sapere che lui non è il mio vero padre, e lei non è mia madre...però, noi siamo una famiglia lo stesso. Capisci?-
-Io sono cresciuto con una banda di ladri-
-Cosa?- la testa dell’arancione si girò per guardarlo stupefatta.
-Ho detto che sono cresciuto con una banda di ladri. Dadan, così si chiamava la mia finta mamma, ha cresciuto me e i miei fratelli insieme-
-Hai dei fratelli?-
Negò con la testa –Sono adottivi-
-Capisco...e sai dove si trovino ora?-
-Beh, uno di nome Ace sì, l’altro, Sabo, gira per il mondo quindi con certezza no...-
-Dove vive Ace?-
-...diciamo che vive nel mio cuore, lui non c’è più-
-Oh...scusa...non lo sapevo-
-Ora basta pensare alle cose brutte!! Forza Nami, oggi si parte!!-
-Hai ragione!-
La ragazza si tirò in piedi alla svelta e insieme tornarono a casa.
...
-Nami...lui è qui, dentro casa. Se non sei pronta, non entrare. Non sei costretta-
La sua sorellina dai capelli azzurri la stava rassicurando in ogni modo.
-Cosa vuole?!-
-Non so, ma stai tranquilla, Genzo, Sanji e Zoro gli stanno attaccati. Sei al sicuro-
-Pensi mi voglia parlare?-
-Può darsi-
Entrata nell’abitazione dove era nata e cresciuta e che nel giro di poche ore avrebbe abbandonato, scorse nell’oscurità il suo nemico di sempre.
Era diverso, non l’aveva mai visto tutto ingessato e con la testa bassa intenta a guardare e studiare nei minimi particolari la tovaglia della piccola cucina.
Sembrava davvero indifeso.
-Arlong? Sei davvero tu?-
-Ciao Nami. Accomodati-
Erano da soli nella stanza, ma poteva chiaramente percepire tutti i suoi amici attaccati alle varie porte e pronti ad intervenire in qualsiasi istante.
-Che vuoi?- chiese acidamente.
-Voglio scusarmi-
-Sì certo, vai a raccontarlo a qualcun’altro!-
-Dico sul serio, siediti e parliamo-
-Non parlo con gli assassini-
-Nami...-
-Tu!! Ti sei portato via la vita dell’unica donna che mi abbia mai voluto bene!! Sei un mostro e ti sta solo bene quello che Rufy ti ha fatto!!-
-Volevo chiederti solo scusa...-
-Bene. Ora che l’hai fatto, vattene-
Arlong si alzò dalla sedia.
-Speravo davvero che almeno una volta nella vita una nostra conversazione non degenerasse, ma mi sbagliavo, me ne vado-
-Sai che verranno a prenderti vero? La Marina intendo. E' finita per sempre l'era di Arlong, Cocoyashi è libera ora-
-E' sempre stato il tuo forte voltare le spalle alla gente...- sul suo volto c’era davvero un sorriso amareggiato.
-Pensavo ti fosse chiaro il fatto che non sono mai stata dalla tua parte-
La porta si aprì, l'uomo-pesce uscì e si richiuse.
-Nami-san!! Non ti ha fatto niente?-
Scosse la testa.
-Dici che fosse davvero pentito?- chiese Rufy.
-Non lo so. So solo che è finita. La mia sofferenza è finita-






Capitolo molto easy, ma spero che vi piaccia lo stesso ^_^
Questa settimana ho intenzione di finire questa storia e di pubblicare una one-shot molto veloce che ho già preparato e che uscirà il 29.
Se il capitolo vi è piaciuto, lasciatemi una recensione!
Grazie a RuNamistaAVita, molto gentile da parte tua commentare ogni volta ^3^
A presto...
LadyRunami

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Capitolo 7
*** Partenza e nuove avventure ***


Gli unici rumori che si sentivano per le vie della città erano i singhiozzi di un padre molto preoccupato per il futuro della figlia.
-Mi raccomando Nami- le raccomandava Genzo fra le lacrime –stai attenta a tutte le persone che incontrerai nel tuo cammino!-
-Veramente- si aggiunse sorridendo Nojiko –sono le persone che devono stare attente a lei, e al loro portafogli!!-
Tutti e tre si dettero un veloce abbraccio per non sentire troppo dolore per la partenza di Nami.
Una famiglia stava dicendo addio ad un suo membro, e un’altra lo stava accogliendo.
La costa si riempì di persone che erano venute a dare il loro ultimo saluto alla cartografa.
Quando la nave non fu più visibile neanche all'orizzonte, tutti rientrarono nelle loro case, mentre per la ciurma il viaggio era appena iniziato.
...
Una settimana dopo...
Robin stava leggendo come sempre il giornale, quando il suo occhio cadde su una notizia in particolare.
-Arlong è stato catturato dalla Marina-
-Davvero?- chiese Sanji mentre le stava servendo un cocktail fresco.
-Almeno così c’è scritto...Nami sarebbe felice se fosse vero-
-Infondo se lo meritava quel bastardo-
-Perché io sarei felice? Di cosa?-
La cartografa e navigatrice della ciurma di cappello di paglia si era appena alzata e si era presentata sul ponte delle nave solo con la camicia del capitano addosso, dato che ora dormivano insieme.
-Parla su! Non ho tutta la mattinata! Sanji smettila di sbavare e vattene!! Devo ancora rifare molte delle orribili cartine che qualcuno prima di me ha fatto...- disse appoggiando sul tavolino vicino a lei un pezzo di carta disegnato.
-Qua sul giornale c’è scritto che Arlong è stato portato ad Impel Down. Nell’articolo è specificato che ha cercato di scappare, ma è stato bloccato in tempo dal viceammiraglio Smoker che passava da quelle parti...-
-Impel Down è una prigione giusto?-
Robin annuì.
-Meno male che per una volta la Marina ha fatto il suo dovere. Ora avrà tutto il tempo che vuole per pensare a cosa a fatto...-
-Impel Down...anche il nostro capitano c’è stato lì una volta, senza di noi-
-Ah sì?! Ti prego raccontami!!-
-Forse è meglio se te lo fai raccontare da lui, è un argomento delicato-
-Ma lui sta ancora dormendo!! Intanto non mi potresti raccontare qualcosa tu?-
-Vediamo, da cosa partiamo?-
-Dal principio!!-
-Tempo fa vi fu un uomo chiamato Gol D Roger, il re dei pirati, che diede inizio all'epoca della pirateria...-
-Non esageriamo ora! Parlami delle avventure della ciurma!-
E così la mora iniziò a raccontarle per filo e per segno cosa gli era capitato dopo il suo arrivo in ciurma, quindi dopo Alabasta.
Parlò dell’isola di Jaya divisa in due, di cui una parte in cielo, parlò di Water Seven e Thriller Bark, della loro separazione e anche del Nuovo Mondo.
Nami sembrava incantata da ogni parola uscisse dalla bocca della donna, ogni descrizione le faceva sembrare di essere nel luogo di cui si parlava.
La giovane pirata si ripromise che d’ora in poi anche lei avrebbe vissuto tante avventure insieme ai suoi nuovi amici e al suo Rufy, voleva finalmente anche lei conoscere il mondo.
 
Loro sono la ciurma di cappello di paglia, sono Franky, Sanji, Robin, Chopper, Zoro, Usop, Nami e Rufy, e questo è solo un capitolo della loro lunghissima storia.
E ovviamente del grandissimo amore fra il futuro re e regina dei pirati.





Angolo autrice
La storia è finita!! Vi è piaciuta?? Se sì fatemelo sapere, ci terrei tanto!! ^^
Anche se non vi è piaciuta potreste lascarmi una veloce recensione per farmi capire dove ho sbagliato...
Il finale non è esattamente come lo volevo, ma non è neanche orribile (spero XD), credo che sia un po' troppo semplice ma purtroppo non mi veniva in mente nulla per finirlo già quando l'avevo scritto tempo fa, e ora rileggendolo mi son resa conto che alla fine la storia si è chiusa, chi doveva finire in prigione c'è finito, quindi spero vada bene...
Un bacio a RuNamistaAVita e Kuro 99 che hanno recensito, ma anche a chi ha solo letto!!
Alla prossima gente
LadyRunami
 
 

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