Lacrime d'amore

di YaoiManga4e
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** proologo ***
Capitolo 2: *** Cambia tutto ***



Capitolo 1
*** proologo ***


PROOLOGO Andavo avanti..il condizionatore dell'auto era rotto... e sudavo in maniera oscena...
il sole picchiava forte... molto forte... con una mano guido con l'altra mi metto il burro cacao e intanto mi specchio nello specchietto, ho delle occhialie che sono enormi...
La direzione era quella della mia scuola solo un posto libero sotto un bel cipresso... rubatomi da una maledetta ka blu metallizato...
Poco piu avanti vedo un altro posto libero ma quest'ultimo è al sole... parcheggio e osservo il ragazzo all'interno della ka... capelli scuro e occhi chiari... una specie di ''compagnio della barbie'' uno da urlo....
la scuola non è ancora aperta e io come al solito mi dirigo alla prima panchina per studiare chimica...mi sento picchiettare sulla spalla e alzando lo sguardo vedo sempre quel ragazzo... con il giubbotto di pelle e borchie sulle braccia...
-hey bello hai da accendere..?-mi parla stringendo i denti con lo sguardo da tutt'altra parte..
-No scusa...-io lo fisso negli occhi anche se lui non fa lo stesso...
Se ne va... suona la campanella..mi metto lo zaino e mi fiondo in classe...
Il primo giorno di scuola...Il primo giorno di universita...il moi indirizzo era psikologia/psikologia criminale.
Entro in classe un sacco di faccie nuove... tutti prendono posto...è pazzesco sebra ceh si conoscano gia tutti... io come al solito solo...il banco di fianco a me è vuoto... chissa quale è il compagno che manca?
Entra il professsore di chimica, ci alziamo in piedi e salutiamo... il prof si siede con sguardo serio... un tipo strano..molto qloquente con lo sguardo... probabimente si sara alzato male... e a giudicare dalla camicia si è anche versato il caffe addosso...
lo sguardo serio ci fissa uno a uno... è un tipo giovane alto e palestrato... carino si... ceh ci guarda tutti male... ma sorride sotto i baffi a una ragazzina piccola minuta... ma cn grandi tette...
passano diesci minuti...e poi entra lui il solito ragazzo... ceh si siede affianco a me...
-ciao-dico in modo educato io...
-tse-quel verso cossi arrogante mentre mi guarda dallìalto al basso... con aria di disgusto...cosa gli ho fatto?
passa l'ora e suona la campana... e cosi un'altra ora e poi l'altra ancora..e il ragazzo mi ignora... completamente... non tira fuori neanceh un libro... si guarda le unghie tutto il tempo... deve essere ripetente di molte volte... ha circa tre anni piu di me...
conosco tutti i prof uno piu strambo dell'altro... ma in fondo posso capirli se in tutti glia anni di cariera hanno sempre avuto individui come il mio compagno di banco come alunni...
sta per suonare l'ultima campana...guardo l'orario consegnatomi dal prof di chimica precedentemente e noto che alla prima ora il giorno dopo avrei avuto latino... quindi la prima cosa appena arrivato a casa sarebbe stato un bel ripasso di latino..
la campanella suona...procurandomi un leggero mal di testa...esco da scuola entro in macchina e parto...dietro di me la solita ka... ma mi sta perseguitando?
vedo ceh mi fissa... lo vedo dallo specchietto.. mi accendo una sigaretta con l'accendino....e appena si accorge che avevo l'accendino lo strano ragazzo mi mostra il dito medio...
stronzo...
mi squilla il cellulare.. un dei due quello con scritto tutto glitterato il mio nome:Yani..
è mia madre che mi chiede a che ora sarei arrivato gli rispondo ceh non lo so e chiudo il cellulare...


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Capitolo 2
*** Cambia tutto ***


durante questa mia nuova fanfiction ho voluto provare a utilizzare un nuovo tipo di narrazzione... usando riflessioni dei due non temporali che ho diviso da spazzi dopo ogni spazio che un altro pezzettino che torna un po dietro co la storia...mettendo in evidenza i punti di riflessione sotto il punto di vista del personaggio opposto... poi capirete leggendo... mi pare stia venendo bene...buona lettura!
ps se non vi piace ho p difficile fatemelo sapere che torno alla narrazzione originale!=)

TUTTO CAMBIA;

Era sera e dopo quella giornata pesante avevo bisogno di rillassarmi... mi diressi alla spiaggia... quasi deserta...e osservai la torretta del bagnino...sopra un ragazzo...poco visibile non c'era abbastanza luce....Yani guarda il mare...Yani assomiglia molto al mare... è calmo ma anceh molto agitato in alcuni momenti...è cristallino...e sembra tutto uguale e banale ma al suo interno ci sono grandi tesori....basta pensare ai fondali...
io continuavo a guardare il mare..poi con la coda dell'occhio vidi il bagnino avvicinarsi a me....perche? cominciai ad agitarmi....girai subito il capo verso il mare di nuovo e attesi...dovevo farmi desiderare..avevo tanta volgia di giocare...pareva carino...quando il ragazzo fu vicino a me mi disse -hey sei tu? bella serata vero?cmq il mio nome è cheis-sentii le parole del ragazzo e nn lo guardai...mi parlava senza
neanceh guardarmi..con aria scazzata..ma comiciai a provarci spudoratemente....un errore?no è e era nel mio stile...provarci mentre lo ignoravo...-stasera ci sono cose molto piu belle della serata...-lo guardai dall'alto al basso con aria maliziosa...facendogli un sorrisetto quasi sadico...dio quanto mi divertivo!


Un sorrisetto sghembo arricciò le morbide labbra del Diciottenne(cheis) e i dolci e giovani lineamenti sono erano ordinati in un’espressione cordiale. Gli occhi del colore dell’ambra, curiosi,osservavano me. O, meglio, almeno per il momento, osservano il mio profilo.La scena era ancora immobile. Lo sguardo dell’Universitario(cheis) è ancora fisso sul mio profilo. Non è male. ecco la risposta arrivare. Solamente alla fine delle frase Cheis si rivela. - Hai perfettamente ragione... - Il sorriso persiste sul volto. Si direbbe quasi che sta al mio gioco. Forse, ha qualche scheletro nell’armadio il New Yorkese. Ma tanto, solo vivendo lo scopriremo.


gli sorrisi in modo mooolto snob porgendogli la mano come una checca isterica...-non dovevo mettere questa tracolla rosa... stona in maniera mostruosa... ma cosa avevo per la testa?mah...-ragionavo ad alta voce... con quella vocina sottile...dolce...odiosa!...-ti piacciono i gatti? io ne uno miaoh...-continuavo a cambiare discorso come un bambino piccolo in cerca di attenzioni... mentre imitvo il verso dell'animale,cambiai completamente espressione pero,gli occhi si socchiusero producendo uno sguardo assai seducente... ma cosa stavo facendo? chissa che strani messaggi subliminali stavano arrivando a Cheis...non cercavo mica la scopata giornaliera..no no...pero mi divertivo e questo mi bastava....mi divertivo tanto...giocherellavo con i miei sottili capelli...sottili...se ne staccarono due e li la trsitezza interiore mi invase...mi cadrvano i
capelli...sintomo dell'anoressia....cerca di non pensarci...



Forse Cheis non stava al gioco..Effettivamente, è anche possibile che non abbia capito. E’ possibile che abbia frainteso il suo tono. Stentavo a credere che il Cheis all'eta di diciotto anni non si conosca..che abbia qualche segreto. Però dal tono che aveva usato poco fa, sembrava proprio che avesse intenzione di giocare con me. Era un tono troppo allusivo per far intendere un’eventuale incomprensione.
L’Oceano, nero come la pece, era stranamente calmo e fermo. Sulla superficie piatta si rifletteva la miriade di stelle e il piccolo spicchio di luna crescente. Però, sono certo che il Diciottenne non alludeva a questo.avevo visto piu volte Cheis fuori da scuola con delle ragazze.... che fosse bissessulae?probabile... In ogni caso, la scena procedeva.... Una mano si materializza tra i due. Probailmente lui non aveva piu dubbi sull mio intento, ormai. Senza pensarci su, mi strinse la mano con un accenno di virilità. forse si...era bisessuale, però non lo dimostrava nemmeno troppo negli atteggiamenti. – Effettivamente... -(si riferiva alla tracolla) - Però c’è gente a cui sta bene tutto. - Mi sorrise alla sua stessa allusione. Ovviamente, anche il tono di voce era molto allusivo. - Dipende dalla razza. -(qui si riferisce ai gatti) Gli viene da sorridere alla scenetta che stavo improvvisando... Simpatico il tipo. Ovviamente, non sapendo nulla,lui nemmeno si accorse della mia reazione alla caduta dei capelli. - Mi piacciono i tuoi capelli. – Il suo tono era diventato improvvisamente serio. probabilmente è un grandissimo buffone in fin dei cont Cheisi. - Ti vieto di strapparteli. - Ovviamente, il sorriso, comparve spontaneo sul suo volto.


vidi che il ragazzo continua a stare al gioco e questo mi divertiva da morire... ma tornai immediatamente serio all'ultima battuta del ragazzo... io vole dirgliene dietro di tutti i colori volevo inoltre dirgli che ero sulla via dellì anoressia..ma nn ne avevo le palle quindi mi alzai in piedie mi accarezzai la pancia e tirai vie le piaghe dalla maglietta-trovi bella questa maglietta?-speravo tanto che Cheis notasse la mgrezza estrema... ma io non vuolevo ceh l'atmosfera diventasse troppo seria io  volevo giocare con il bel ragazzo davanti a me...-allora ti piace la mia maglietta...e mi rakkomando lamaglietta non guardare altro intesi?hihi-ridacchiavo...in realtà a me avrebbe fatto solo piacere se Cheis avesse guardato altro... osservai il sedere del bel ragazzo....era messo davvero bene...


Gli occhi del colore dell’ambra di Cheis erano rimasti fissi su di me, cercando di essere il più espressivi possibili. Comunque, ora, mentre ancora lui aspettava una mia reazione, estrasse dalla tasca un pacchetto di sigarette. Sulla parte più grande si vede la scritta “Marlboro Gold”. Il pacchetto, ovviamente, è seguito anche da un accendino. Anche se era minorenne probabilmente non gli avevano fatto storie i Tabaccai. Con gesti fluidi e rapidi si accende una sigaretta e poi ripone tutto l’armamentario. Fece un tiro e sputò il fumo voltando la testa verso sinistra. evitando cosi di sputarlo in faccia a me. Essendo stato impegnato in altro, non si era accorto che io avevo evitato la sua domanda. - Molto bella. – Sembrava uno studioso guardando l’espressione che aveva assunto. Uno studioso che stava studiando un’opera d’arte. - Inutile e di impiccio, ma bella. – Ed ecco un’altra allusione. Ora toccava a lui ad alzarsi. - E della mia che ne pensi?! - Girava anche sul posto, mostrando la polo verde che gli calzava a pennello. Non èra né troppo stretta né troppo larga...
all'ultima allusione diCheis io gli sorrisi....lo guardai... strane immagini passavano per la mia mente... no non èra da me... poi vidi il ragazzo alzarsi in piedi e porgermi la stessa domanda...-solitamente apprezzo di piu quello che sta sotto le magliette...-io risposi...mi avvicinai a lui man mano rallentando... fisandolo negli occhi... lo continuavo a fissare mentre feci scivolare la mia piccola mano esile e fredda sotto la polo del ragazzo accerrezzandogli il petto....poi lo gurdai leccandomii le labbra per poi ridacchiare...gli sfilai la maglietta e la buttai a terra...-facciamo un bagno?-


Mentre Cheis fa la bella statuina e si concedeva ai mie sguardi, continuava a fumare tranquillo. La sigaretta, che èra stretta tra il suo indice e il medio della mano destra, raggiunse nuovamente le labbra. per un attimo rimase sospesa tra le due morbide e rosse labbra, per poi ritornare lungo il fianco. Il fumo lo sputava sempre di lato. Sorrise alle mie parole....
.Bene, la penssiamo allo stesso modo.. Stava anche per rispondere quando rimase pietrificato. Una mano fredda si posava contro il suo addome. Gli addominali ben strutturati, sollecitati dal freddo, si contraggevano. Ancora qualche istante e l’aria fresca della sera accarezzava il busto di Cheis. Era pietrificato. Pensava che stessero giocando. Non se lo sarebbe mai aspettato. Era talmente scioccato che la mano si rilassò e la sigaretta cascò sullo scoglio. Però, èra piacevolmente scioccato...si vedeva bene.. Infatti, ben presto, un sorriso malizioso si allargò sul suo volto. - Chi arriva per ultimo fa penitenza! – Il lato ragazzino esce fuori. Rapidamente la mano scense ai pantaloni. Per un istante le dita lavoravano con la cintura. Velocemente la slacciò e poi passò al bottone dei pantaloncini corti. Qualche secondo e fu in Boxer neri. Il fisico era asciutto è anche leggermente tonico. Alla luce della luna si vedeva il profilo di qualche muscolo. L’addome èra piatto e i pettorali appena accennati. Anche le gambe erano gradevoli allo sguardo. iniziò a correre verso il mare. forse voleva arrivare per primo. Doveva.forse aveva già una penitenza in mente.


io lo guardai sorridendo...-penintenza eh?-appoggiai la tracolla allo scoglio e mi tolsi lentamente la cintura borchiata... mi sfilai la maglietta... la luna illuminava con il suo chiarore quelle ossicine flebili..le ossa sulle spalle sporgenti e le gambe sottili lui..la fame spesso si faceva sentire... e i brividi di freddo pure...la mano destra èra ancora calda dal calore trasmesso dal corpo di Cheis.
...mi ritrovai in boxer neri e mi dirissi verso il mare...a passi lenti entrai nell'acqua...mentra guardavo la luna e quindi il ragazzo....piu mi immmergevo e piu i miei Occhi brillavano al luccicchio della luna sull'oceano...mi immersi completamente e raggiunsiil ragazzo completamente in immersione per poi sbucargli a 2 centimetri dal volto...

Cheis assunse una posizione stabile e si girò verso la spiaggia. Sorrise compiaciuto. probabilmente perceh ero ancora lontano. aveva vinto lui e, quindi, avrebbe avuto..
la sua penitenza. Le palpebre cadevano sugli occhi d’ambra e probabilmente con l’immaginazione, inizia a pregustarsi la sua vittoria. Quando riaprì gli occhi il suo sguardo non mi ritrovò piu. Nel frattempo, per evitare di affondare, le gambe continuavano a muoversi. Si guardava intorno alla ricerca di un segno. Niente. Probabilmente pensava che me ne fossi andato. Proprio quando stava per perdere ogni speranza, un volto compare a pochissimi centimetri dal suo.si ero io.. Le goccioline d’acqua sulla mia pelle bianca davano un senso di leggerezza al mi volto. La luna illuminava la cena con la sua luce romantica. - Ho vinto io, allora... Eccola – Cheis, dopo un primo attimo di imbarazzo, pronunciò parola con sicurezza ed improvvisa malizia. Le orecchie più allenate, nella frase, avrebbero potuto sentire anche una nota di dolcezza. Senza pensarci troppo, comunque, si sporse in avanti. Il volto si piegò sul mio verso destra e gli occhi si chiusero. Le sue morbide labbra, per un istante solo, si posarono sulle mie. Un attimo e poi si staccò. Se ne volevo di più probabilmente dovevo prendermelo...

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