Bellamort: a love story

di Bella Riddle51
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ritorno dall' inferno ***
Capitolo 2: *** pensieri ***
Capitolo 3: *** attacco al Ministero ***
Capitolo 4: *** un terribile disastro ***
Capitolo 5: *** cuori sanguinanti ***
Capitolo 6: *** perdonarsi con un bacio ***
Capitolo 7: *** relazione segreta ***
Capitolo 8: *** lo stupro di Bella ***
Capitolo 9: *** vendetta ***
Capitolo 10: *** ricerche e brutti presentimenti ***
Capitolo 11: *** dopo la fuga di Potter ***
Capitolo 12: *** la Seconda Guerra Magica ***
Capitolo 13: *** festeggiamenti ***
Capitolo 14: *** rivelazione e la lettera dei Black ***
Capitolo 15: *** l' arrivo dei Black ***
Capitolo 16: *** io e il Padrone stiamo insieme ***
Capitolo 17: *** addio Cygnus e Druella! ***
Capitolo 18: *** Halloween ***
Capitolo 19: *** Buon Natale! ***
Capitolo 20: *** Capodanno e compleanno ***
Capitolo 21: *** il compleanno di Bellatrix ***
Capitolo 22: *** S. Valentino ***
Capitolo 23: *** sesto mese ***
Capitolo 24: *** Salazar Riddle ***
Capitolo 25: *** i poteri di Salazar ***
Capitolo 26: *** Cassandra Riddle ***
Capitolo 27: *** la proposta ***
Capitolo 28: *** i preparativi ***
Capitolo 29: *** Evviva gli sposi! ***
Capitolo 30: *** paura e pericolo ***
Capitolo 31: *** l' inizio dell' incubo ***
Capitolo 32: *** i fratelli Riddle sono morti? ***
Capitolo 33: *** il dolore di Bellatrix ***
Capitolo 34: *** i pensieri di Voldemort ***
Capitolo 35: *** fuga dall' isola ***
Capitolo 36: *** la zia traditrice ***
Capitolo 37: *** ritorno a casa ***
Capitolo 38: *** racconti ***
Capitolo 39: *** l' anniversario ***
Capitolo 40: *** tutti a scuola! ***
Capitolo 41: *** nuovi amici ***
Capitolo 42: *** le cotte ***
Capitolo 43: *** il segreto di Salazar ***
Capitolo 44: *** vacanze natalizie e chiarimenti ***
Capitolo 45: *** rientro ad Hogwarts ***
Capitolo 46: *** nuove coppie ***
Capitolo 47: *** Draco, sono incinta! ***
Capitolo 48: *** esami ***
Capitolo 49: *** estate ***
Capitolo 50: *** Scorpius Malfoy ***
Capitolo 51: *** un problema peggiore ***
Capitolo 52: *** gli eredi ***
Capitolo 53: *** la storia dei Potter ***
Capitolo 54: *** pigiama party ***
Capitolo 55: *** piccole riflessioni ***
Capitolo 56: *** un momento per loro ***
Capitolo 57: *** la Terza Guerra Magica ***
Capitolo 58: *** ti amo ***
Capitolo 59: *** lei è l' unica che merita il Mio amore ***
Capitolo 60: *** funerale e morte ***
Capitolo 61: *** per sempre insieme ***
Capitolo 62: *** Dromeda e Cissy ***
Capitolo 63: *** la famiglia unita ***
Capitolo 64: *** il Paradiso terrestre ***



Capitolo 1
*** ritorno dall' inferno ***


Bellamort: a love story

 

 

 

Bellatrix era nella sua cella ad Azkaban: ormai, erano 14 anni che era rinchiusa lì, con suo marito e suo cognato, sperando che, un giorno, il suo Signore sarebbe venuto a prenderla e portarla via da quell' inferno. Per tutti quegli anni, sentiva che Voldemort non era morto, quando tutti davano per scontato, che potesse essere sopravvissuto. In quel momento, la donna ripensava a tutti i bei momenti che aveva vissuto da quando era diventata Mangiamorte: a quando aveva visto per la prima volta gli occhi rossi del suo Padrone, a quando aveva ucciso e torturato per la prima volta, a quando era stata marchiata, a quando Voldemort si complimentava con lei per le missioni,... A quei pensieri, sorrise debolmente e, quando vide il Marchio sul suo avambraccio, ripensò a tutte le volte in cui aveva desiderato di baciare colui che glielo aveva tatuato. Ci passò sopra la lingua, facendo finta che fossero le Sue labbra, ma, quando finì di leccarlo, sentì un botto, provenire dalla sua cella e da quella di Rodolphus e Rabastan. Incuriosita, si alzò con fatica da terra e andò verso il luogo di provenienza del botto; vide che una parte delle mura di Azkaban era saltata in aria. La strega rise follemente, perché capì che era stato il suo Signore e che non era morto; infatti, poco dopo, una figura incappucciata si smaterializzò dietro di lei. La mora se ne accorse e si girò di scatto; sorrise, capendo chi si celava sotto quel cappuccio. La figura misteriosa si tolse il cappuccio, facendo realizzare alla strega che era Lord Voldemort in carne ed ossa, ma cambiato, con qualche parte del corpo in meno e più bianco di un morto. Bellatrix camminò il più veloce che poteva, per poi raggiugerlo e inginocchiandosi difronte a Lui:

“Mio Signore, sono così contenta di vedervi! Sapevo che non eravate morto per mano di un moccioso e vi ho aspettato qui dentro per tutti questi anni!”

“ Lo so, Bellatrix e ti ricompenserò, vedrai. Ecco la tua bacchetta...” disse impassibile, porgendogliela “...ora dobbiamo andare. Hai bisogno di lavarti e domani, tu e gli altri, ricomincerete ad allenarvi. Tra qualche mese, dovrete compiere una missione estremamente importante.”

“Grazie, Padrone!” esclamò Bellatrix con le lacrime che minacciavano di scendere.

Infatti, Bella pianse per pochi secondi e Voldemort glielo permise: sapeva che, per lei, quegli anni erano stati trementi. Il Signore Oscuro sorrise debolemente, pensando che c' era qualcuno al mondo che tenesse davvero a Lui:

“Dai, Bella! Basta piangere! Abbiamo molte cose da fare. Andiamo, mia fedele seguace!” disse Lui, cercando di essere freddo con lei, come lo era con tutti.

Bellatrix arrossì un po' per quelle parole, annuì, si asciugò subito le lacrime, prese la bacchetta e se ne andò con Voldemort da quell' inferno, che, per anni, era stata la sua casa. I due si materializzarono all' interno di Malfoy Manor, in cui c' erano Narcissa e Lucius molto agitati per il ritorno di Bellatrix: la prima non vedeva l' ora di rivedere la sorella e il secondo perchè, oltre all' Oscuro, non voleva avere un' altra pazza in casa sua e ringraziò il cielo che Draco era ad Hogwarts. Alla vista di Bellatrix, Narcissa le corse incontro e la abbracciò molto forte, nonostante Bella fosse sporchissima:

“Bella! Grazie al Signore Oscuro sei tornata! Sei magrissima, sembri uno scheletro: dovrò farti mangiare moltissimo...” e, mentre Narcissa parlava, Bellatrix sorrideva nel vedere come la sorella non fosse cambiata per niente; Cissy si rivolse a Voldemort:

“Mio Signore, vi sarò infinitamente grata per riavermi riportato mia sorella! Io e mio marito metteremo la nostra casa a Vostra disposizione, se sarà necessario: farò qualsiasi cosa per sdebitarmi con Voi!” Mentre diceva quelle parole, Lady Malfoy era al settimo cielo e suo marito non riusciva a credere a quello che diceva la moglie, ma si rassegnò:

“Narcissa, non c' è bisogno che mi metti a disposizione la casa, ma, adesso che ci penso, mi servirebbe un quartier generale per le riunioni con i miei seguaci, quindi tutti i Mangiamorte vivranno qui, d' ora in poi.”

“Come volete, mio Signore!” eclamarono Narcissa e Lucius.

“Molto bene. Tra cinque ore ci sarà una riunione, a tra poco.” e Voldemort se ne andò:

“Ben tornata fra noi, cognata.”

“Grazie, Lucius.” disse con fare disgustato Bellatrix: non gli era mai piaciuto suo cognato, lo aveva sempre considerato un mago codardo e incapace di servire il Signore Oscuro:

“Vorrei rimanere a parlare con voi, ma ho molte cose da fare. A stasera!” e se ne andò anche lui. Narcissa si girò verso la sorella e, mentre le parlava, la condusse in bagno:

“Allora, cara Bella: per Rodolphus non devi preoccuparti, sta riposando nella sua stanza, lo stesso Rabastan. La tua è già sistemata, i vestiti e le lenzuola ci sono, tutto di nero e rosso, come piace a te. Ma ora ti lavo per bene, che sei più lercia di una fogna!”

“Ma Cissy, posso farlo anche da sola!” ribattè indignata la mora:

“Sì, ma voglio farlo io. Non ho mai avuto una figlia da lavare e mi mancano i tempi in cui ti lavavo quando eri estremamente sporca, quindi smettila di contraddirmi.”

Bellatrix lasciò perdere il discorso, si spogliò e Cissy cominciò a lavarla.

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Capitolo 2
*** pensieri ***


Erano passati 4 mesi da quando Bellatrix e i suoi compagni erano evasi da Azkaban e si stavano allenando duramente per recuperare le forze. Bellatrix passava tutte le giornate ad allenarsi con chiunque le capitava; stava ritornando la Bellatrix che era un tempo: forte, cattiva, agguerrita, ma, stavolta, più vendicativa di prima e sentiva che niente e nessuno poteva placare la sua sete di sangue. Una sera, dopo la cena, non aveva voglia di dormire, allora si mise seduta su di una poltrona ed iniziò a sorseggiare del Whisky Incendiario, stando davanti al camino a guardare il fuoco scoppiettante. La strega pensava a tutto quello che gli era successo da quando era evasa: a tutti gli allenamenti in cui si rendeva conto che migliorava ogni giorno di più, a Rod, che era diventato più insistente e fastidioso, a Cissy, che aveva fatto di tutto per farla sentire a suo agio e le aveva fatto conoscere Draco, ma, soprattutto, al suo Signore. Lo amava già prima di averlo conosciuto: il suo era un amore vero e non avrebbe mai smesso di amarlo. Credeva che Lui non l' avrebbe mai ricambiata, ma, ormai, ci era abituata a quella situazione, a quel dolore che non se ne sarebbe mai andato. Ma sentiva che, ultimamente, le cose tra lei e Voldemort non andavano tanto male: il giorno dell' evasione, la mora aveva notato che le aveva sorriso, non uno dei soliti ghigni, ma un sorriso vero e dolce, cosa che non aveva mai visto fare al Signore Oscuro. Mentre si allenava, e Lui la guardava, le faceva i complimenti e non rimaneva impassibile, come in passato, ma glieli faceva con sguardo fiero e adorante. Sperava che le cose potessero cambiare, ma non si faceva illusioni: tutti sanno che Lord Voldemort non può amare nessuno. A migliaia di chilometri di distanza, Voldemort si trovava a Riddle Manor, in compagnia della sua Nagini. Anche Lui, come Bella, stava seduto davanti al fuoco a pensare a molte cose: a come attirare Harry al Ministero ed ucciderlo, al Suo piano per prendersi la profezia, a chi affidare la missione, ma anche a Bellatrix. Da quando quella donna era tornata, sentiva delle strane sensazioni: sentiva affetto per lei, le voleva bene, ma non poteva dimostraglielo, era pur sempre il Signore Oscuro, anche se qualche volta si dimostrava buono con lei. Quelle sensazioni le aveva avvertite quando, mentre era ancora uno spettro, aveva capito che la sua strega preferita si era fatta sbattere ad Azkaban per Lui, perché non lo avrebbe mai tradito, perché lo amava. No! Non riusciva a credere che Bella potesse amare; Lui stesso le aveva insegnato che l' amore è per i deboli e che Bellatrix Black non è stata, non è e non sarà mai debole. Eppure sentiva che quelle sensazioni non erano spiacevoli, si sentiva a suo agio con esse e con Bellatrix: “Non so cosa mi succede, Nagini...” affermò al Suo serpente “...con Bellatrix mi sento diverso. Sento di non poter far a meno di lei, sento di volerle bene e, che ogni volta che ci separiamo, ci sto male. Non può essere amore! Io, Lord Voldemort, Signore Oscuro, non posso provare amore! Eppure queste sensazioni sono così piacevoli, ci sto bene. Ah, accidenti! Ho bisogno di pensare e di chiarirmi le idee! Ma ora occupiamoci di Harry Potter.” e tornò a pensare a come attirarlo al Ministero.

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Capitolo 3
*** attacco al Ministero ***


Giugno 1996. I Mangiamorte erano entrati di nascosto al Ministero, a capo di Lucius e stavano aspettando Harry:

“Lucius, quando arrivano! Mi sto annoiando!”

“La vuoi smettere di lamentarti, Bellatrix! Vedrai che tra poco saranno qui!”

“Attento a come parli, Malfoy: potresti pentirtene!”

 

pochi minuti dopo...

 

“Dov' è Sirius?”

“Sai dovresti riconoscere la differenza tra sogni e realtà...” fece Malfoy, togliendosi la maschera: “... hai visto solo quello che il Signore Oscuro voleva che tu vedessi. Dammi la profezia!”

“Si avvicini e la faccio cadere.”

“Ah ah ah! Lui sa come si gioca! Piccino, piccino, piccolo Potter!” disse Bellatrix, rivelandosi ai ragazzi:

“Bellatrix Lestrange!” Neville era sorpreso di vederla:

“Neville Paciock, vero? Come vanno mamma e papà?”

“Molto meglio, stanno per essere vendicati!”...

 

 

 

“AVADA KEDAVRA!”

Il corpo di Sirius cadde oltre il velo; Harry gridò dal dolore e, quando vide l' assassina del suo padrino andarse, con il cuore a pezzi, ma colmo di rabbia ed odio, le corse dietro:

“HO UCCISO SIRIUS BLACK! AH AH AH! VIENI A PRENDERMI!” la strega derideva lui e Sirius ed era felicissima di aver ucciso almeno una dei due membri della famiglia che odiava con tutta se stessa:

“CRUCIO!!”

Bellatrix cadde a terra: la maledizione l' aveva sfiorata, ma ora Harry era davanti a lei, pronto ad ucciderla e non potè far a meno di aver paura e fargli occhi da cerbiatto con quei pozzi neri che Bella si ritrovava per occhi. Voldemort arrivò giusto in tempo per salvarla; non c' era molto tempo, gli Auror sarebbero stati lì entro dieci secondi e non poteva uccidere Harry, gli Auror lo avrebbero visto, quindi lo cruciò per qualche secondo, prese il braccio di Bellatrix e si smaterializzò a Malfoy Manor con lei, ma, quando prese il braccio della donna, si accorse che gli Auror lo avevano visto:

“Mio Signore, vi ringrazio infinitamente per aver...”

“CRUCIO!!!”

Bella cadde a terra dal dolore, ma non urlò: sapeva perché il suo Padrone la stava torturando, per la rottura della profezia. Voldemort tolse la maledizione:

“Perché, mio Signore?”

“Perché lo meritavi: hai avuto paura che un ragazzino potesse ucciderti! Sono deluso da te!”

Quelle parole colpirono Bellatrix come una pugnalata al cuore: poteva sopportare di tutto, anche morire, ma la Sua delusione no. Avrebbe dato qualsiasi cosa per non vederlo deluso da lei e ora stava malissimo:

“è vero! Per un attimo ho avuto paura di morire, ma è stato solo un attimo. Vi prego Padrone! Non ditemi questo, vi prego!” sussurrò la mora, con le lacrime agli occhi:

“Potrà consolarti il fatto che Lucius mi ha deluso più di te: era a capo della missione e ha lasciato che la profezia venisse distrutta e, per questo, gli ho dato una bella lezione. So che se saresti stata tu a capo della missione, forse, adesso, la profezia sarebbe nelle mie mani. Tu e gli altri mi avete deluso meno di tuo cognato, inoltre, ho saputo che hai ucciso quel traditore di tuo cugino e, questo, ha alleggerito la mia delusione in te, quindi smettila di piagnucolare!”

Bellatrix era in parte sollevata e in parte addolorata: voleva risolvere il prima possibile quel problema e la delusione di Voldemort sarebbe sparita. Dicendole quelle parole, Voldemort ci stava male, ma da lei, la sua migliore Mangiamorte, pretendeva il meglio, che fosse più forte di tutti gli altri, eccetto Lui. Le avrebbe dato la possibilità di rimediare e sapeva che lei sarebbe stata eccellente.

 

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Capitolo 4
*** un terribile disastro ***


Un anno dopo

 

Bellatrix era appena stata a casa di Piton, a stringere il voto Infrangibile tra Narcissa e lui. Draco doveva uccidere Silente, ma non ci riusciva a farlo, non perché fosse incapace di uccidere un vecchietto, ma perché era solo un ragazzo e Silente era stato il suo preside per 6 anni e, in certo senso, gli voleva bene.

Cissy non riusciva a sopportare che suo figlio diventasse un assassino, per questo si rivolse a Severus. Tutti, a villa Malfoy, sapevano che Voldemort aveva incaricato Draco di uccidere il preside di Hogwarts solo per farla pagare a Lucius della rottura della profezia ed ora che Malfoy Senior era in prigione, solo Narcissa poteva sostenere il figlio. Comunque, dopo un anno, le cose per Bellatrix andavano bene: finalmente quel babbanofilo di Silente sarebbe morto entro la fine della scuola, la delusione che il Signore Oscuro aveva nei suoi confronti l' anno scorso, ormai, era diventata solo un brutto ricordo. Per far svanire la sua delusione, Voldemort aveva ordinato a Bella di andare nella Londra babbana ed uccidere tutti i babbani che abitavano in 3 palazzi: ovviamente la Mangiamorte ci riuscì senza problemi e quando lo disse a Voldemort, fu molto orgogliosa di se stessa. Anche Voldemort lo era di lei, infatti le fece i complimenti e le fece uno sguardo adorante; la mora se ne accorse ed arrossì, abbassando il capo e continuando a sorridere. Inoltre, il suo Signore era diventato più buono e dolce con lei, ma molto poco. Bella era felice di quel rapporto con Lui, sentiva che qualcosa stava cambiando in Lui e sperava che i suoi sogni si avverassero, ma cercava di non illudersi. Bellatrix tornò a Malfoy Manor per farsi una doccia: ne aveva bisogno, ancora non riusciva a credere che Piton, una delle persone che odiava di più al mondo, forse, avrebbe ucciso Silente. Cissy era andata a Diagon Alley a fare compere e, verso le 10 e le 11, non c' era nessuno in casa. La strega si fermò, vedendo Voldemort seduto sul divano a pensare; Bellatrix provò a parlargli, con molta paura di ricevere un crucio:

“Buongiorno, mio Signore!”

“Buongiorno! Bellatrix, posso farti una domanda?”

Un po' sorpresa, rispose:
“Certo, Padrone!”

“Come si chiama quella sensazione che ti fa sentire legato ad un' altra persona, non la vuoi lasciare andare, pensi sempre a lei e, a volte, ti passa l' appetito ed il sonno?”

Con quella domanda, Bella aveva capito il cambiamento di Voldemort; ecco perché tutti quegli sguardi adoranti, tutti quei sorrisi e tutte quelle belle parole!

Lord Voldemort, il Signore Oscuro, era innamorato di Bellatrix Black in Lestrange, la Mangiamorte più pericolosa mai esistita.

La mora cercò di stare calma a quella conclusione così sconvolgente e rispose:

“Si chiama amore, mio Signore.”

Voldemort si arrabbiò improvvisamente: aveva bisogno di una risposta e ora che Bellatrix gliela aveva data, era su tutte le furie. La prese per la veste e la intimorì:

“Mi stai dicendo che io, Lord Voldemort, sono in grado di amare!?”

Per qualche secondo, Bella non rispose: si sentiva in paradiso, con il suo Padrone che la teneva per il vestito, così vicini che potevano baciarsi solo se uno di loro avesse proteso le labbra, ma aveva anche paura, paura che il Voldemort che era stato per un anno non tornasse più e di ricevere una punizione ingiusta:

“ALLORA?”

Un sussurrò uscì dalle labbra di Bellatrix:

“Sì.”

Voldemort la lasciò e fece qualche passo indietro:

“Ah, è così! Bene, forse questo ti farà capire quanto amore possiedo. CRUCIO!!”

Un dolore lacinante s' impossessò di Bellatrix, tanto che non riuscì a trattenere le urla. Voldemort tolse la maledizione e, si inginocchiò vicino a lei e le prese i capelli:

“Voglio che tu mi ascolti attentamente, Bellatrix: io non sono come voi, non provo sentimenti patetici come l' amore! Scordati che l' Oscuro Signore si fa dominare da queste sensazioni! E poi ti ci metti anche tu! Lo so che sei innamorata di me, ma non ti ricambierò mai! Mettitelo in testa, serva inutile!” e se ne andò, con un gran dispiacere per quello che aveva detto a Bellatrix.

Intanto Bella si mise seduta e cominciò a piangere tutte le lacrime che in quel momento poteva versare.

 

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Capitolo 5
*** cuori sanguinanti ***


Bellatrix era in camera sua, davanti alla finestra, ad osservare il tramonto. Le piaceva guardarlo: tutte quelle sfumature di arancione, giallo, rosso, azzurro e blu le piacevano moltissimo, soprattutto perché dopo arrivava la notte, il suo momento della giornata preferito. Mentre lo guardava, ripensava a quello che era successo con Voldemort: si sentiva un' illusa ed una stupida. Sapeva che Lui non poteva amare, ma lei ci ha creduto e si sa: l' amore è doloroso. Continuava a domandarsi il perché di tutti quegli sguardi, quei sorrisi e quelle parole, che, a volte, erano dolci, ma non tanto. Piangeva molto per tutto quello che gli stava capitando, ma, nonostante tutto, avrebbe continuato a servire il Signore Oscuro, finché non sarebbe morta. Era molto addolorata ed aveva paura che, questa volta, lo avrebbe perso per sempre; non poteva permetterlo, per lei, Lui era i battiti per il suo cuore, l' aria per i suoi polmoni, il cibo per i suoi denti e l' acqua per il suo corpo. Senza di Lui, non poteva vivere. Sentì qualcuno bussare:

“Non voglio vedere nessuno.” disse, asciugandosi le lacrime:

“Bella stai bene?” era Rodolphus:

“Sei sordo? Ti ho detto che non voglio vedere nessuno!” continuò acida:

“Volevo sapere come stai: è da molto che non parliamo e ti ho sentita piangere, prima.”

Bellatrix sgranò gli occhi, infuriata:

“HAI ORIGLIATO!?”

“No, tesoro. Mi stavo avvicinando alla stanza ed ho sentito i tuoi singhiozzi.”

“Vattene subito, Rod.” disse Bella, non tollerando più la presenza del marito:

“Mi dici cos' hai?”

“Ti ho detto di andartene!”

“Bella, ti prego! Voglio aiutarti!”

“HO DETTO FUORI, STUPEFICIUM!!!” gridò ed il marito fu Schiantato fuori dalla camera.

Bellatrix inchiavò la porta ed insonorizzò la camera, in modo che nessuno potesse disturbarla o sentirla piangere ed urlare.

 

 

 

 

 

 

Voldemort era nella Sua stanza di Malfoy Manor e stava pensando, come faceva ultimamente. Anche Lui ripensava a quello che era successo: era molto dispiaciuto per quello che aveva fatto a Bellatrix e gli veniva da piangere se ripensava a quando l' aveva sentita piangere mentre se ne andava, ma trattenne le lacrime. Non poteva credere che provasse amore verso una Sua serva; Bellatrix gli aveva detto la verità, lei non gli mentiva mai e non l' avrebbe mai fatto. Per molti anni aveva creduto che non potesse amare a causa dell' Amortentia, la pozione d' amore che Sua madre usò per far innamorare Suo padre di lei. Ora che sapeva la verità, aveva bisogno di tempo per accettare la cosa e chiedere a Bellatrix perdono. Era la Sua migliore Mangiamorte, aveva bisogno di lei, gli altri erano stolti e codardi, solo lei gli era fedele al 100%. Ma, da quando la riccia gli aveva fatto aprire gli occhi, stava cominciando a diventare qualcosa di più. Lo distruggeva il ricordo dell' altra mattina, ma si promise che non sarebbe mai più riaccaduto. Bellatrix Lestrange non avrebbe più pianto per un Suo rifiuto, perché le cose sarebbero cambiate.

 

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Capitolo 6
*** perdonarsi con un bacio ***


Era passata qualche settimana da quel giorno e Bellatrix e Voldemort non avevano più parlato di quell' episodio. Malfoy Manor era molto grande, ma si incontravano sempre, come se il destino volesse che si incontrassero in ogni momento della giornata. La situazione al Manor non era delle migliori: Draco era sempre triste e piangeva, quando andava a trovare la madre, Narcissa temeva per il figlio e, con Lucius in prigione, era difficile sostenere Draco e cercare di stare calmi, Rodolphus vedeva sempre la moglie triste e non sapeva come tirarla su di morale, Bellatrix piangeva sempre, quando ripensava a quella mattina piovosa e anche quando Voldemort ci pensava c' erano sempre 2 lacrime che gli scendevano sul viso, ma che venivano subito cacciate via. In una sera di maggio, Bellatrix era distesa sul suo letto, con la testa tra le nuvole: addosso aveva la vestaglia di seta nera, che la copriva fino alle ginocchia. Ad un tratto, bussò qualcuno alla porta:

“Bella, posso entrare?” era Voldemort.

Bella si riscosse dai suoi pensieri ed, un po' emozionata che a quell' ora il Signore Oscuro le volesse parlare, disse:

“Certo, Padrone!”

Voldemort entrò, chiuse la porta e Bellatrix si alzò dal letto:

“Io e te dobbiamo parlare di quello che è successo settimane fa.”

Entrambi si rattristarono un pochino al ricordo di quella mattina:

“Mio Signore, io...”

“No, Bellatrix, tu non devi dire niente, anzi, sono io che ti devo chiedere perdono! In questi giorni ho pensato molto a quello che mi hai detto ed hai ragione! Mi sono innamorato di una persona che occupa i miei pensieri continuamente e sai chi è quella persona? Tu!”

Bellatrix spalanco gli occhi per la felicità e fece un sorriso a 32 denti; non poteva credere a tutto quello che gli stava succedendo:

“Davvero, mio Signore?” sussurrò la donna:

“Sì, Bella, e vorrei ottenere il tuo perdono! L' altra volta sono stato orribile a torturarti, solo perché tu mi avevi detto la verità. Ci ho pensato molto e non posso negare la realtà. Ti amo. Ti amo da quando ho capito che ti sei fatta incarcerare per me, perché non mi avresti mai tradito, perché sapevi che non ero morto ed ora vorrei che tu mi perdonassi, non riesco a vivere con il fatto che mi odi!” mentre diceva quelle parole, Voldemort le prese le mani con le Sue ed aveva versato qualche lacrima.

La strega piangeva a dirotto: finalmente sapeva che il suo Signore l' amava e, questo era la cosa più bella del mondo per lei (almeno per ora).

“Ma certo che vi perdono!” esclamò, tra un singhiozzo e l'altro:

“Grazie, Bellatrix!”

Voldemort la abbracciò molto forte, Bella lo imitò, mentre entrambi erano diventati fontane umane. Poi si staccarono e Voldemort parlò:

“Non piangere, diventi più brutta.” le disse con un sorriso dolce, asciugandole le lacrime.

A quella battuta, Bellatrix sorrise:

“Brava, sorridi, così sembri molto più bella, anche se, secondo me, è impossibile!”

La mora rise e gli disse:

“Anche Voi non piangete! Mi piacete molto di più quando sorridete!” e la strega asciugò le lacrime del mago, con, anche lei, un sorriso dolce.

Entrambi si guardarono negli occhi e si sorrisero per poco tempo. Quando i loro sorrisi morirono, continuarono a guardarsi negli occhi, inebriati l' uno dell' altra e si scambiarono un bacio lungo ed intenso. Bellatrix lo tenne per la testa e Lui la prese per i fianchi; entrambi vollero che quel momento non finisse mai, ma ad un tratto, Rodolphus bussò alla porta:

“Bellatrix, io vado a dormire: buonanotte!”

“Buonanotte!” esclamò la riccia, staccandosi da Voldemort.

Dopo che Rod se ne fu andato, Voldemort le disse:

“Bellatrix, sono stanco e non ho voglia di tornare in camera mia e dormirci da solo: posso dormire qui con te?”

Bellatrix sorrise:

“Ne sarei onorata.”

I maghi si sdraiarono sul letto della strega, l' uno difronte all' altra e si guardarono e si baciarono, finché non si addormentarono abbracciati.

 

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Capitolo 7
*** relazione segreta ***


Bellatrix si svegliò quella mattina con il sorriso sulle labbra. Appena aprì gli occhi, si accorse che Voldemort non era più accanto a lei, si rattristò un po', ma si consolò con il ricordo della scorsa notte ed annusando l' odore di sottobosco, l' odore di Voldemort. Più tardi, si diede una rinfrescata e scese a fare colazione. Al piano di sotto, c' erano alcuni Mangiamorte seduti davanti al tavolo imbandito di ogni prelibatezza, che aspettavano alcuni loro compagni. La Mangiamorte vide subito il suo Signore; gli si illuminarono gli occhi dalla gioia, ma durò poco, perché si accorse che i posti accanto a Lui erano occupati, così si sedette vicino a Narcissa e cominciarono a chiaccherare, sussurando:

“Ti vedo particolarmente felice, Bella! Non è che è successo qualcosa ieri sera!?”

“No! Che cosa mai dovrebbe essermi capitato?” domandò Bella, cercando di essere impassibile com' era sempre, ma si girò verso Voldemort, che era poco distante da lei, si guardarono e si sorrisero. A Narcissa non sfuggirono quei sorrisi:

“Adesso ho capito tutto. Tu ed il Padrone, eh!”

“Ma che vai blaterando, sorellina?” si riprese la mora, cercando di convincere la sorella, ma non ci riuscì, perché non smetteva di sorridere, mentre Voldemort tornò a chiaccherare con Mulciber:

“Tranquilla, a me puoi dire tutto. So mantenere i segreti, Bella;”

“Sì, certo. Cosa è successo tutte le volte che ti ho detto un segreto? Che il giorno dopo lo sapeva già mezzo mondo.” disse la riccia, con tono sarcastico:

“Ma questa volta ti giuro sulla memoria dei nostri genitori, che non lo dirò ad anima viva.”

Narcissa era sincera e Bellatrix le raccontò tutto. Narcissa era contentissima per la sorella, non riusciva a credere che il momento che tanto aveva desiderato per Bellatrix fosse avvenuto. Durante la colazione continuarono a raccontarsi cose all' insaputa delle altre persone e, alcune volte, Bellatrix e il Signore Oscuro si scambiarono sguardi maliziosi. Quando tutti se ne furono andati, nella sala rimasero solo Bellatrix e Voldemort e Lui le disse con tono malizioso, avvicinandosi:

“Bella, più tardi puoi venire nella mia stanza? Dobbiamo parlare di alcune cose: di Harry Potter e di quello che è successo ieri sera.”

“Come volete, Padrone.” disse anche lei, maliziosa:

“Ok! Allora a stasera, tesoro!” e si materializzò chissà dove.

Tesoro

Bella non poteva credere a quello che gli aveva detto Voldemort, era tanto felice per tutto quello e se era un sogno, non voleva essere svegliata.

 

 

 

 

 

 

Come promesso, dopo la cena, Bella andò verso la camera dell' Oscuro, bussò e, ottenuto il consenso di Voldemort, entrò:

“Prego, Bella, accomodati!”

La strega si mise seduta sul letto, accanto a Voldemort:

“Stamattina mi avevate detto che avremo parlato di Potter e del nostro bacio, vero?”

“Esatto, ma prima vorrei parlare del Ragazzo, se non ti dispiace.”
“Assolutamente no, potete parlare di quello che volete.”

“Grazie.”

Dopo che parlarono di come fare un altro attacco contro Potter, parlarono del loro bacio:

“Riguardo a quello che è successo tra noi, vorrei che le serate come quella di ieri sera continuassero, sempre se tu vuoi.”

“Certo che voglio, mio Signore! Non desidero altro! Vi ho sempre amato e lo farò per sempre!”

“Anch' io ti amo tanto, Bella, ma dobbiamo mantenere nascosta la nostra relazione. Sono il Signore Oscuro e fino a quando la guerra non sarà finita, non posso dichiarare al mondo intero che ti amo.”

“Capisco e se volete che ci vediamo di nascosto, allora sono disposta a farlo, ma devo informarvi che Narcissa lo sa già, ma prima di pranzo gli ho fatto stringere il voto Infrangibile.”

Voldemort sorrise:

“Bene, così starà zitta! Hai fatto benissimo, perché tua sorella è una pettegola!” disse Lui, facendo ridere la donna:

“Avete ragione, non riesce a tenere a freno la lingua!”

“A proposito di lingua...”

“Cosa?” chiese Bella, mentre sorrideva.

Voldemort la baciò appassionatamente e lei rispose. Bellatrix si sdraiò sul letto e Lui la imitò, mettendosi sopra di lei, mentre continuavano a baciarsi; in un attimo, la strega aprì gli occhi per vedere che ore erano sull' enorme orologio che era appeso sopra la porta: erano quasi le 23.00. La mora si spaventò, pensando al marito che sarebbe venuto a darle la buonanotte e non l' avrebbe trovata, così si staccò:

“Mi dispiace tantissimo interrompere questo momento così bello, ma se Rod non mi trova in camera mia, capisce tutto!”

“Ok, ti faccio andare, ma sappi, che i momenti come questi saranno più lunghi.” disse Lui malizioso:

“Non vedo l' ora.” disse Bellatrix, anche lei maliziosa e, prima di andarsene gli diede un bacio a stampo. Tornata nella sua camera, la mora ripensò a quello che era successo durante la giornata e si addormentò con il ricordo del suo Signore sopra di lei, mentre si baciavano.

 

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Capitolo 8
*** lo stupro di Bella ***


è stata durissima scrivere questo capitolo, ma devo mettere qualche parte drammatica, perché sono sempre le parti drammatiche che rendono più belle le storie d' amore. Buona lettura!

 

 

Dopo la morte di Silente, Voldemort era in parte contento ed in parte deluso: era contento, perché uno dei suoi peggiori nemici era morto ed era deluso, perché voleva che lo uccidesse Draco, così da parla pagare a Lucius per la rottura della profezia, ma lo ha fatto Piton. Alla fine si rese conto che non importava chi lo avesse ucciso, ma che fosse morto. Comunque, la Sua relazione segreta con Bellatrix andava benissimo: erano felici, nessuno sapeva niente, apparte Narcissa. Andava tutto per il meglio, molte persone ostacolavano il loro amore, ma solo una era la più vicina a loro: Rodolphus. Lestrange aveva capito che la moglie frequentasse un altro, se ne era accorto per colpa del cambiamento della donna; con lui, Bellatrix era sempre fredda, acida e triste, anche se cercava di non darlo a vedere, invece, da quando stava con il Signore Oscuro, era sempre felice, ma nascondeva sempre le sue emozioni e sentimenti, però non poté nascondere il rossore delle guance.

Sì, da quando si frequentava con Voldemort, aveva assunto un colorito meno pallido. Ora si trovava nel salotto del Manor, difronte a Bellatrix, Draco, Severus, i fratelli Carrow e Greyback, che erano inchinati ai Suoi piedi:
“Rialzatevi!” ordinò Lui ed i maghi non se lo fecero ripetere due volte.

In quel momento, Bella era molto contenta, Draco spaventato e sconvolto, i Carrow e Greyback impassibili e Piton lo stesso, ma, sotto sotto, se la stava facendo addosso dalla paura:

“Draco, tu dovevi uccidere Silente, ma hai lasciato che Severus lo facesse...” disse Voldemort con un tono che non prometteva niente di buono:

“M-mio Signore, so che d-dovevo farlo, ma non ce l' ho fatta, non ho mai ucciso una persona ed ho molta paura! V-vi prego, non punitemi!” balbettò il biondo, che ormai aveva i box bagnati dalla paura:

“Tranquillo, ragazzo, non lo farò, ma ti do un' avvertimento: la prossima volta che ti ordinerò una cosa del genere, tu la farai senza pensarci, altrimenti non esiterò a cruciarti, sono stato chiaro?”

“Chiarissimo, Padrone.”

“Benissimo! Potete ritirarvi, Bellatrix, tu vieni con me in camera Mia: dobbiamo parlare di una cosa privata.” detto questo, se ne andarono tutti, Voldemort seguito da Bella. Entrati nella camera, i maghi si sedettero sul letto e cominciarono a parlare:
“Di cosa volete parlare?”

“Inanzitutto, volevo anticiparti che non torturerò mai tuo nipote. So che è una delle persone a cui vuoi bene e non voglio farti star male.”

Bellatrix sorrise:

“Non dovete risparmiarvi! Se Draco dovrà ricevere una punizione, anche se dolorosa, allora la subirà, così che impari dai suoi errori.”

“Va bene, se non ti fa star male, allora lo farò; l' ultima cosa che voglio è farti soffrire.” e sorrise anche Lui:

“Vi ringrazio tanto!”

“E poi, ti volevo informare che ho l' impressione che tuo marito sospetti di noi. Non ne sono sicuro, ma se fosse così dovremo eliminarlo.” con quella frase, diventarono entrambi seri:

“Me ne sono accorta: non vi ho detto niente per non farvi preoccupare, ma credo che sia così.”

“Anche se lo fosse, tu non domandargli niente, altrimenti capisce tutto.”

“Come volete, ma ora devo andare. Comincia a farsi tardi e se Rodolphus non mi trova...”

“Va bene, vai, ma non te ne vai se non mi dai un bacio!” e sorrisero entrambi.

La strega lo baciò per qualche secondo e tornò in camera sua.

 

 

 

 

 

 

Ad aspettarla, c' era Rodolphus seduto su una poltrona, incazzato nero:

“Dove sei stata!” le chiese con tono minaccioso.

La mora intuì che, ormai, il marito sospettava qualcosa. Non si fece intimorire e gli rispose acida:

“Sono stata impegnata con una missione. Perché? Ti da fastidio?”

Rodolphus si alzò:

“Mi da fastidio il fatto che mia moglie trascorre la maggior parte delle sere chissà dove!” continuò lui con lo stesso tono e poi aggiunse “Oppure le trascorri con Lui! Ah, lo sapevo, lo sapevo che mi tradisci, ma non capisco perché! Perché quando lo facciamo, non ti soddisfo abbastanza!?” Rod le si avvicinò e diventava sempre più spaventoso. Bella iniziava a temerlo, ma, come sempre, si fece valere:

“Non ti tradisco e se sono impegnata fino alla sera con le missioni, è per il bene del Mondo Magico e dovresti saperlo!”

“BUGIARDA! TU MI TRADISCI, ECCOME SE LO FAI! ABBI ALMENO IL CORAGGIO DI DIRMI IN FACCIA LA VERITà!” le urlò l' uomo, prendendola con forza sul polso:

“NON è VERO!! LASCIAMI! NON OSARE PIù METTERMI LE MANI ADDOSSO!” Bellatrix era fuori di sé: non riusciva a convincere il marito e credeva che, quella notte, le avrebbe fatto del male:

“INVECE LO FAI! SAI, TI VEDO SEMPRE CHE SEI FELICE E NON C'è BISOGNO DI UN GENIO PER CAPIRE CHE STAI CON LUI! SEI UNA PUTTANA!” e le diede uno schiaffo, talmente forte che la fece cadere a terra. Prima che la strega si rialzasse, Rodolphus le prese la bacchetta e la gettò dall' altra parte della stanza, immobilizzò la moglie ed insonorizzò la camera; subito dopo, si tolse i vestiti, strappò quelli della moglie e si mise sopra di lei:

“COSA VUOI FARE, MALEDETTO!”

“DARTI UNA BELLA LEZIONE”

“NO! NO, NON FARLO! SE LO FAI, TI GIURO CHE DOPO NE PAGHERAI LE CONSEGUENZE!!” Bellatrix era sul punto di scoppiare a piangere, ma si trattenne, pensando ad un modo per fargliela pagare:

“COME LO FARAI ADESSO TU!”

Bella iniziò ad urlare, a piangere, sentiva i muscoli incapaci di muoversi, mentre il marito la violentava e le tirava pugni ovunque. Quando finì, si rivestì e le disse: “Spero che ti sia servito da lezione, perché se continuerai a tradirmi, non ci penserò due volte a rifartelo!” ed uscì, lasciando la moglie immobile sul pavimento, nuda, piena di lividi, di sangue che le scendeva dal naso e di lacrime che le rigavano il viso, senza singhiozzare. Quella notte, la Mangiamorte non dormì, ma fissò sempre il soffitto, ripensando a quello che le aveva fatto Rodolphus.

 

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Capitolo 9
*** vendetta ***


La mattina seguente, Narcissa era un po' preoccupata per Bellatrix: erano le 10 passate e Bella si alzava sempre alle 8 e, se di solito faceva tardi, si alzava alle 8.30, non più tardi. Piena di sospetti, la bionda bussò alla porta della camera della sorella:

“Bella, posso entrare?”

La mora non rispose, ma ricominciò a piangere, come aveva fatto tutta la notte, pensando alla faccia della bionda, se l' avesse vista in quelle condizioni. Narcissa entrò:

“SANTO SALAZAR, CHE TI è SUCCESSO, SORELLA MIA!? TI PREGO DIMMI CHI è IL BASTARDO CHE TI HA FATTO QUESTO!” Lady Malfoy tolse l' incantesimo a Bellatrix: cominciò a piangere, vedendo la sorella massacrata, la prese tra le braccia e la strattonò, dato che Bellatrix aveva lo sguardo perso nel vuoto. All' improvviso, la riccia sussurrò:

“è stato Rod. Ha scoperto che io e il Padrone stiamo insieme e ha detto che se lo frequento ancora, non esiterà a farmi ancora del male.”

Narcissa non riusciva a crederci:

“Come può essere!? Rodolphus è incapace di farti del male! E, se anche fosse, tu non ti sei difesa?”

“Mi ha immobilizzata mentre ero distratta. Ieri sera ho imparato che mio marito era un diavolo travestito da angelo. Ma giuro sulla mia anima che la sua sarà una morte molto lenta e dolorosa! Ora aiutami ad alzarmi, mi fa male tutto il corpo.”

Narcissa la aiutò, la lavò, le curò le ferite e la vestì. Subito dopo, Bellatrix andò nella camera del Signore Oscuro, accompagnata da Narcissa, perché aveva ancora il corpo dolorante. Bussò ed entrò, trovando Voldemort seduto davanti alla scrivania:

“Narcissa, perché aiuti tua sorella a camminare!?” domandò Lui:

“Questa è una cosa che vi deve spiegare Bellatrix.” disse la bionda, guardando prima Lui, poi lei. Cissy fece sedere Bella su una sedia, davanti a Voldemort, non riuscendo più a sostenerla:

“Quando ieri sera sono tornata in camera mia, ho trovato Rodolphus che mi aspettava; era molto arrabbiato con me, perché ha scoperto che ho relazione con Voi, i nostri sospetti erano veri. Mi ha urlava in faccia, mi ha dato della puttana; ho cercato di non farmi intimorire, ma mia ha dato uno schiaffo talmente forte che sono caduta a terra. Mentre ero a terra, ha lanciato la mia bacchetta dall' altra parte della stanza, mi ha immobilizzata, ha insonorizzato la camera, si è spogliato, ha strappato il mio vestito e poi...” Bella non riuscì a finire la frase, che incominciò a piangere al sol ricordo. Voldemort era rimasto sconcertato dal comportamento del marito della Sua amante: lo aveva sempre creduto incapace di far del male alla moglie, debole e non certo vigliacco e violento con lei. Non ci vedeva più dalla rabbia e dalla voglia di ucciderlo, ma si trattenne dall' urlare, dato che la Sua amata era distrutta. Le si avvicinò, la sorresse e le promise:

“Ti prometto che, quando lo trovo, gli farò pentire di essere nato.”

Bella lo guardò negli occhi:

“Vi ringrazio infinitamente, ma, con il Vostro permesso, vorrei finirlo io con una morte molto lenta e dolorosa.”

Voldemort si rassegnò e le diede il consenso di fare del marito tutto ciò che voleva. Si abbracciarono e si diedero un bacio a stampo, mentre Narcissa li guardava, capendo che erano una coppia forte e che il loro amore, alla fine, avrebbe vinto su tutti quelli che li ostacolavano. A quel pensiero, Lady Malfoy sorrise, poi Bellatrix e Voldemort sciolsero l' abbraccio e Lui le consigliò:

“Ora devi riposare. Possiamo cominciare a cercarlo domani, però, dopo quello che è successo, dormi con me, finché tuo marito non sarà andato all' altro Mondo.”

“Sì, mio Signore.”

“Narcissa, puoi stare tranquilla. Se Bellatrix si trova da sola in camera Mia o nel Manor, farò ogni incantesimo di protezione, hai la Mia parola. Puoi andare.”

“Mi fido di Voi, Padrone.” detto questo, fece un leggero inchino, guardò Bellatrix ed uscì un po' più sollevata. Voldemort fece stendere la Mangiamorte sul Suo letto, che era talmente grande che poteva contenere 2 persone. Con la bacchetta, la strega si cambiò e si mise la vestaglia da notte e, dopo che Voldemort le ebbe dato un bacio a stampo ed averle augurato buon riposo, abbassò le tende con un colpo di bacchetta, uscì dalla stanza e mise gli incantesimi di protezione. Intanto, Bellatrix era rilassata e tranquilla, sapendo che nessuno sarebbe stato abbastanza forte da sciogliere gli incantesimi e si addormentò in poco tempo.

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Capitolo 10
*** ricerche e brutti presentimenti ***


Erano le 22.00 e Bellatrix aveva dormito per tutto il giorno e nessuno aveva osato disturbarla: Rodolphus era scomparso dalla notte scorsa, nessuno lo aveva più visto e, durante la cena, Voldemort aveva chiesto a tutti i Mangiamorte di non disturbarla fino a quando non si sarebbe svegliata, altrimenti sarebbero stati cruciati. Dopo la cena, Narcissa andò a dormire senza preoccupazioni: sapere che la sorella era sotto la protezione del Signore Oscuro la tranquillizzava. Voldemort, dopo che rientrò nella camera, rimise gli incantesimi; si sdraiò vicino a lei le diede un bacio sulla guancia e gli sussurrò:
“Non preoccuparti, amore mio, avrai la tua vendetta.” e si addormentò anche Lui. La mattina seguente, Bellatrix si svegliò carica di energie e non vedeva l' ora di ritrovare quel bastardo del marito. Si girò e vide Voldemort che le dormiva accanto e sorrise, vedendo quanto fosse bello mentre dormiva; gli si avvicinò e lo baciò piano sulle labbra, svegliandolo:

“Buongiorno, mio Signore!”

“Buongiorno, Bella! Come stai? Sei in forze per ritrovare Rodolphus?”

“Non mi sono mai sentita così carica! Non vedo l' ora di fargli vedere chi è Bellatrix Black!” esclamò lei con un ghigno e poi aggiunse:

“Non ho usato il cognome Lestrange, perché mi vergogno a portare il nome dell' uomo che mi ha violentata!”

“Hai perfettamente ragione!”

“Non so come ringraziarvi! Siete così buono con me!”

“Sono così con te, perché te lo meriti! Hai sacrificato 14 anni della tua vita dentro una lurida cella per me, mi sei sempre stata fedele e non sei stupida come gli altri, esclusa Narcissa.” sorrisero tutti e due, poi Voldemort aggiunse:

“ Ma ora prepariamoci per la ricerca di Lestrange.”

“Certo, Padrone!” si alzarono dal letto e si vestirono. Bellatrix scoprì che il suo corpo era tornato in forze e, quando scesero a fare colazione, era così felice che stava quasi per mettersi a correre, ma non lo fece. Si sedette alla destra di Voldemort e vicino a Narcissa e, con gli altri Mangiamorte, fece colazione in pace. Subito dopo, Voldemort organizzò 3 gruppi per ritrovare Rodolphus; il Signore Oscuro aveva detto loro di ritrovarlo vivo, di riportarlo al Manor e di richiuderlo nelle segrete e non disse loro il perché. Ogni gruppo aveva un capo: uno era guidato da Voldemort, che lo cercarono nella Foresta Proibita, uno da Bellatrix, che lo cercarono a Black e Lestrange Manor e nei dintorni e uno da Lucius, che lo cercarono nei dintorni dei Malfoy Manor. Solo il gruppo di Voldemort trovò qualcosa legato a Lestrange e chiamò gli altri 2 gruppi: un mano. A Rodolphus Lestrange era stata mozzata una mano. Quando lo videro, tutti erano disgustati dalla scena e capirono che, probabilmente, doveva essere morto:

“Non può essere morto! Non ci credo! Da codardo com' è se la deve essere tagliata per farci credere di essere cibo per i vermi!” Bellatrix era l' unica che credeva che Rodolphus fosse ancora vivo, metre tutti gli altri, Voldemort compreso, credevano il contrario:

“Bella, mi rincresce non crederti, ma credi che un uomo con la mano mozzata riesca a sopravvivere per più di 24 ore!?” disse Voldemort, cercando di farla ragionare:

“Se si crea un' altra mano, allora sì.” ribattè la donna:
“Quando sono resuscitato, ho dato un' altra mano a Codaliscia, ma, in quei pochi secondi in cui era senza mano, era molto debole e stava perdendo moltissimo sangue.”

“Avete ragione! Non può sopravvivere per così tanto tempo: dev' essere morto per forza!”

“Brava! Cercheremo il corpo, ma, anche se non lo troviamo, è morto e non ha senso tormentarsi per una persona che ti ha fatto del male e che è morta!”

“Non avete torto! Mi convincerò del fatto che ora non c' è più.”

“Bene! Io vado dagl' altri a vedere cosa combinano, vieni con me?”

“No, grazie. Ho bisogno di pensare un momento.”

“Come vuoi.” e Voldemort andò dai Suoi seguaci, mentre Bellatrix cercava di autoconvincersi del fatto che suo marito fosse morto. Ci provava con tutte le forze, per lei, il Signore Oscuro aveva ragione su tutto, ma c' era una voce all' interno della donna che Rodolphus fosse ancora vivo e sia riuscito ad ingannare tutti gli altri. La voce interiore non smetteva di tormentare la strega; la povera donna voleva solo vivere il suo amore con l' uomo che amava da quando era bambina e vivere i suoi ultimi anni nella felicità, quindi, ignorò la voce.

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Capitolo 11
*** dopo la fuga di Potter ***


Per molti giorni i Mangiamorte cercarono il corpo di Lestrange, ma non lo trovarono. I mesi passarono, Draco tornò ad Hogwarts, con un nuovo preside: Severus Piton. Voldemort aveva scoperto che Potter, quell' anno, non sarebbe ritornato a scuola per via degli Horcrux: il Ragazzo Sopravvissuto voleva trovarli e distruggerli tutti. Da quando lo aveva scoperto, il Signore Oscuro era sempre fuori dal Manor per accertarsi che Harry nono trovasse gli oggetti, ma, quando era al Manor, stava sempre con la Sua Bella. Anche se lei era tornata a dormire nella sua camera, i maghi stavano quasi sempre insieme. Il giorno in cui Voldemort uccise Charity Burbage, Lui e Bella erano nella camera del primo e parlavano di come proseguire per cercare di vincere la Guerra Magica:

“Devo allenarmi molto, tesoro. Tra un anno ci sarà la Guerra e devo essere al pieno delle Mie forze per uccidere Potter.”

“Lo so, Padrone, ma non temete! Voi siete più potente di chiunque altro e vincerete su tutti quelli che vi ostacoleranno!”

“Grazie Bella, che mi sostieni sempre! Avrò bisogno del tuo sostegno per vincere la Guerra!”

Bellatix sorrise:

“No, non ne avete bisogno. Voi potete vincerla anche senza il mio sostegno: siete molto più forte di tutto l' Ordine della Fenice messo insieme!”

Voldemort sorrise e la baciò, poi le sussurrò:

“Mi dai una mano ad allenarmi?”

“Certo! Farà bene ad entrambi!”

I maghi andarono in giardino ad allenarsi. Bellatrix divenne più veloce a schivare gli incantesimi e questi si rafforzarono, non che prima non lo fossero, ma superare i propri limiti era sempre stato il motivo della sua vita. Anche il Signore Oscuro aveva avuto le stesse cose della donna, anche se, secondo molti, era impossibile, ma anche Lui aveva lo stesso motivo di Bella che lo teneva in vita e questa era una delle cose che li accoppiavano. Le settimane successive le passarono più ad alleanarsi che a coccolarsi, finché Potter non fuggì da Malfoy Manor con i suoi amici e Dobby. Quando Voldemort lo scoprì era furioso:

“COME AVETE POTUTO PERMETTERE CHE SCAPPASSE!? ERA PROPRIO SOTTO IL VOSTRO TETTO, DOVEVATE SOLO IMPRIGIONARLO NELLE SEGRETE E CHIAMARMI! MI AVETE DELUSO MOLTISSIMO! CRUCIO!!!!”

Lucius, Narcissa, Bellatrix e Draco stavano soffrendo tantissimo per il loro fallimento, soprattutto la strega mora. Non riusciva a perdonarselo e comprendeva Voldemort, se lo era meritato, come i suoi parenti, lei più di tutti, che era la Sua migliore seguace. Voldemort tolse la maledizione: continuare a torturarli non avrebbe fatto ritornare indietro il tempo e avrebbe soltanto fatto soffrire ancor di più la Sua Bella; sapeva che l' idea di averlo deluso la stava distruggendo dentro e non voleva farla soffrire di più:

“Bellatrix! In camera Mia, subito!”

Bella camminò frettolosamente nella Sua stanza, Lui la seguì e chiuse la porta:

“Mio Signore, mi dispiace tantissimo! Non volevo!” la donna si inginocchiò ai Suoi piedi, cercando il Suo perdono:

“Tirando quel pugnale, hai tolto la vita all' elfo. Prima ho posseduto Potter e, attraverso i suoi occhi, ho visto il cadavere della bestiaccia. Ti perdono per questo e per il fatto che ti amo.”

La donna era sul punto di piangere di gioia:
“Ve ne sarò infinitamente grata, Padrone! Vi assicuro che non succederà mai più!” e lo abbracciò.

Lui ricambiò l' abbraccio, sentendosi in colpa per averla fatta star male, lei lo stesso, ma perché lo aveva deluso, ma, sentir premere il corpo dell' uno sull' altra, si sollevarono e stettero un po' più tranquilli.

 

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Capitolo 12
*** la Seconda Guerra Magica ***


Quella giorno fu dimenticato e tutti i Mangiamorte si prepararono alla guerra. 1 Maggio 1998. Tutti i Mangiamorte erano davanti Hogwarts, cercando di abbattere la barriera che proteggeva la scuola. Dopo svariati tentativi, Voldemort ci riuscì e si intrufolò nel castello, insieme ai Suoi seguaci, sparpagliandosi ovunque. Per alcune ore notturne, uccisero molte persone, dai Purosangue ai Babbani. Bellatrix ne uccise molte, tra cui suo cognato Ted Tonks, sua nipote Ninfadora Tonks e suo marito Remus Lupin. La coppia aveva lasciato a casa il figlio Teddy, ma, se lo avessero portato, Bella sarebbe stata al settimo cielo, per aver ucciso tutte le persone a cui era legata sua sorella Andromeda. A Mezzanotte, venne richiamata dal Signore Oscuro, così come i suoi compagni, nella Foresta Proibita. Intanto, Harry era al castello e Voldemort mandò un messaggio a lui e agli altri studenti:

“Potter, posso risparmiare tutti solo se tu vieni alla Foresta Proibita da solo e mi affronterai e voi, studenti di Hogwarts, se mi consegnerete il Ragazzo, sarete ricompensati. Avete un' ora.”

Lo scadere del tempo di Voldemort era quasi terminato, Piton era morto da un pezzo ed Harry, senza il consenso di Ron ed Hermione, aveva deciso di affontare colui che lo vuole morto. Andò nella Foresta; prima di arrivare a destinazione, rivide le sue più care persone morte: James, Lily, Sirius, Remus e Cedric. I cinque spiriti lo sostennero e gli promisero che, se fosse morto, sarebbero stati per sempre insieme, come una famiglia. Nel frattempo, Voldemort lo aspettava, con la paura che non venisse. Bellatrix gli si avvicinò, intuendo che fosse preoccupato:

“Ho paura, Bella. Paura che non verrà: in realtà, non voglio uccidere nessuno, ma, se non viene, sarò costretto a farlo.” disse alla donna, continuando a darle le spalle:

“Spero che venga.”

In quel momento, Bellatrix voleva abbracciarlo e baciarlo per dargli forza, Voldemort sentì il suo desiderio ed anche Lui voleva le sue stesse cose, ma diveva trattenersi, dato che dietro di Lui c' erano tutti i Mangiamorte. Ebbe un' idea: dato che mancava ancora qualche minuto a Mezzanotte e tutti i Mangiamorte erano distratti, vide un albero molto grande, prese Bellatrix per mano e, silenziosamente, si nascosero dietro di esso. Fino all' arrivo di Harry, si baciarono per pochi secondi e si abbracciarono per minuti. Potter arrivò:

“Harry Potter, il Ragazzo che è Sopravissuto, venuto a morire. AVADA KEDAVRA!!” esclamò Voldemort. Il lampo di luce verde fu talmente potente che fece svenire entrambi i maghi avversari. Bellatrix si prese un colpo, avendo paura che il suo amore fosse morto, gli si inginocchiò accanto e lo chiamò diverse volte, facendolo risvegliare:

“Mio Signore, state bene?”

“Non ho bisogno del tuo aiuto!”

La strega lo aiutò ad alzarsi, poi Narcissa andò da Harry a controllare che fosse morto:

“Il Ragazzo è morto!?” sperò Bellatrix, rialzandosi.

Narcissa capì che Harry era ancora vivo, gli chiese se Draco era ancora vivo, dato che era ancora ad Hogwarts. Potter annuì; la bionda era sollevata, ma doveva dare una risposta al Signore Oscuro. Riflettè: se avesse detto che era sopravissuto, Voldemort lo avrebbe colpito al cuore, così che Harry morisse una volta per tutte, ma se avesse detto il contrario, avrebbe rovinato la vita a Voldemort. Non poteva fargli questo: gli aveva riportato Bellatrix, l' aveva protetta dopo lo stupro, la aiutò a ritrovare Lestrange, anche se non ci riuscì. Avrebbe rovinato anche la vita a Bellatrix: per la sorella voleva solo il meglio ed ora che ce lo aveva, non poteva toglierle tutto quello che aveva sempre sognato. Lady Malfoy si decise:

“Vivo!” disse la bionda.

Voldemort era furioso: ordinò alla donna di ritornare da loro e cominciò a tirare moltissimi Avada Kedavra a Potter, tanto che tutti i gli organi saltarono fuori dal corpo del ragazzo. Dopo il Suo sfogo, il Signore Oscuro ordinò ad Hagrid, che lo aveva catturato qualche ora prima, di prendere il corpo di Harry e di seguirli al castello e così fece. Alla vista del corpo massacrato, gli Auror, gli insegnanti e gli studenti si impressionarono e Ginny cominciò a piangere e ad urlare:

“Taci, ragazzina!” le ordinò Voldemort e lei lo fece, poi il Signore Oscuro riprese a parlare a tutti gli avversari:

“Voglio dirvi una cosa: se vi arrenderete, vi risparmierò, ma diverrete schiavi. Hogwarts continuerà a vivere, ma 3 casate non esisteranno più: esisterà solo Serpeverde, dove i ragazzini Purosangue che mi sostengono, continueranno gli anni che devono terminare. Dopo che si saranno diplomati, diventeranno Mangiamorte, gli altri deventeranno schiavi, come ho già detto. Il Cappello Parlante verrà distrutto, il nuovo Preside sarà Amicus Carrow e tutti quelli che si ribelleranno alle nuove regole che ho imposto, verrà torturato e ucciso!” mentre pronunciava quelle parole, Bellatrix ghignava maligna contro tutti gli avversari.

Tutti si arresero ed accettarono le nuove regole, ma, in cambio, chiesero che venisse restituito loro il corpo di Harry e di fare un funerale in suo onore. Voldemort glielo concesse, ordinò ad alcuni Mangiamorte di togliere loro la bacchetta e di richiuderli nelle segrete, tranne i Serpeverde Purosangue.

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Capitolo 13
*** festeggiamenti ***


Voldemort e i Mangiamorte tornarono a Malfoy Manor, per festeggiare la vittoria. Sulla tavola comparvero dolci, snack salati, arachidi e ogni genere di bibite, anche quelle babbane. Le aveva scoperte Narcissa, un giorno in cui era andata nella Londra babbana; aveva visto molti babbani bere la Coca Cola, l' aranciata, la Sprite e molte altre, anche alcoliche. Quel giorno le aveva assaggiate e gli erano piaciute subito e ne rubò qualcuna. Quando tornò, le fece assaggiare a molti suoi compagni, anche all' Oscuro ed anche a loro piacquero. Sulla tavola c' erano anche la Coca, la Sprite e tutte le altre che avevano assaggiato; Voldemort fece partire la musica e tutti cominciarono a ballare come adolescenti, a mangiare ogni prelibatezza e a divertirsi, dopo aver conquistato il Mondo Magico. C' era, però, un piccolo gruppo composto da Lucius, Bellatrix, Narcissa e Voldemort, che erano seduti in un angolo e si raccontavano delle battute che facevano divertire tutto il gruppo. Mentre tutti si divertivano, c' erano una persona che era triste, come se non stesse partecipando ad una festa, ma ad un funerale: Draco. La zia se ne accorse e, con una scusa, andò da lui, curiosa di sapere perché il nipote fosse così giù di morale:

“Draco, che ti succede? Sei ad una festa, non ad un funerale!”

La donna cercava di essere il più dolce possibile con il ragazzo. All' inizio, il giovane non rispose, ma poi rispose:

“Se te lo dico, ti infurierai.”

“Ti prometto che non lo farò! Sai che mantengo sempre le promesse!”

“E va bene, te lo dico. Da quando ho incominciato ad andare ad Hogwarts, mi sono preso un cotta per una ragazza e ce l' ho tuttora. Si chiama Hermione Granger, Mezzosangue e tu la conosci: è la ragazza che hai torturato qui l' altra volta e che è fuggita con Potter, Weasley e l' elfo ed ora che è diventata una schiava...”

Draco cominciò a piangere. Bellatrix non se la prese, anzi, lo compatì. Quando ha torturato la Mezzosangue, si era accorta che il biondo ci stava malissimo e che lei lo implorava con lo sguardo di salvarla. Draco era una delle poche persone a cui voleva bene e lo voleva vedere felice:

“Potrebbe diventare la tua schiava, se vuoi.”

Draco strabuzzò gli occhi:

“Vuoi dire che mi permetti di tenerla con me?”

Bella sorrise:

“Certo. Dirò ai tuoi genitori e al Signore Oscuro che vuoi che lei sia la tua schiava. Lucius e Narcissa ti permettono qualsiasi capriccio e al Padrone non importerà, quindi non ci sono problemi, basta che non la metti incinta e non aspettarti che la tratteremo come trattiamo te!”

La mora sorrise, Draco ancor di più e ricominciò a piangere, ma di gioia, e la abbracciò:

“Grazie mille, zia! Te ne sarò sempre grato!”

La strega ricambiò l' abbraccio:

“Figurati! Voglio solo che tu sia felice! Vado a dire questa piccola bugia ai tuoi genitori e al Padrone!”

La mora si diresse verso di loro e raccontò la menzogna. Lucius e sua moglie ci cascarono subito, invece, Voldemort capì che la compagna gli stava mentendo per conto di Draco, ma fece finta di niente e diedero il consenso tutti e tre. Bellatrix tornò dal nipote, gli disse che avevano dato il loro consenso ed il ragazzo, al settimo cielo, corse dalla Sanguesporco.

 

 

 

 

 

 

23.45. I festeggiamenti erano finiti, tutti erano tornati nelle proprie camere, però, Bellatrix, invece di essere tornata in camera sua, tornò in quella del Signore Oscuro, dopo mesi:

"Mi hai mentito." La riccia non capiva:

“A Me, tua sorella e tuo cognato.”

La riccia capì e gli raccontò tutto. Voldemort non se la prese: non gli era mai importato di Draco e neanche che volesse stare insieme ad una Mezzosangue e disse:

“Ok, a lui ci penseranno Narcissa e Lucius ed il discorso è chiuso. Ora, però, ho ancora voglia di festeggiare!”

Voldemort la prese per i fianchi, attirandola a sé. Bellatrix capì subito le Sue intenzioni, sorrise e lo assecondò: gli mise le braccia attorno al collo e cominciò a baciarlo. Lui approfondì il bacio, le accarezzò la schiena e quando trovò i nastri che le tiravano il vestito,li sciolse, facendole togliere il vestito nero; cercò di togliersi il Suo di vestito e Bella lo aiutò. Rimasti in biancheria intima e continuando a baciarsi, andarono verso il letto; Bella ci si distese e Voldemort sopra di lei, baciandole labbra, guance, collo e petto ed accarezzandole tutto il corpo Anche lei lo toccava ovunque, cercando sempre le Sue labbra, ogni volta che le si allontanava. Si amarono per ore, finché non si addormentarono abbracciati.

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Capitolo 14
*** rivelazione e la lettera dei Black ***


La mattina seguente, Bellatrix si svegliò di prima mattina. Per la seconda volta, vide Voldemort dormire accanto a lei. Sorrise e decise di non svegliarlo, era ancora presto e dopo aver conquistato il Mondo ed aver festeggiato per ore, il Signore Oscuro si meritava un po' di riposo. La strega rimase a guardarlo, certa che quella visione sarebbe stata molto rara, attendendo che si svegliasse, cosa che non tardò ad arrivare: alla vista della strega, Voldemort sorrise:

“Buongiorno!”

“'giorno! Com' è andata la notte?”

“Meravigliosa. L' ho passata con una donna dai capelli ricci. E a te?”

“ Stupenda. L' ho passata con un uomo dagl' occhi scarlatti.”

Entrambi sorrisero e si baciarono per pochi minuti, poi Voldemort disse che dovevano andare di sotto a fare colazione. Dopo essersi rivestiti ed essere entrati nella stanza prima uno poi l' altra, er non far sospettare gli altri, Voldemort si mise seduto a capotavola e Bellatrix alla Sua destra, vicino a Narcissa:

“Ancora una volta ti vedo molto felice, sorella. Cos' è successo?” sussurrò Cissy a Bella e cominciarono a discutere, sussurrando:

“Sei la solita pettegola, Cissy!”

“Dai, ti prego dimmelo! Ti prometto che non lo dico a nessuno!”

Ancora una volta, Cissy era sincera, Bellatrix se ne accorse e quando stava per raccontargli la verità, Voldemort parlò a tutti i presenti:

“Miei cari seguaci, ho una confessione da fare, Bellatrix alzati, per favore. Dovete sapere che il vostro Signore e la Sua migliore Luogotenente stanno insieme da quasi 3 anni. So che per voi potrebbe essere una cosa sconvolgente, ma è così. C' è un motivo per cui 2 anni fa vi ho ordinato di trovare Rodolphus: quel bastardo ha messo le mani addosso a sua moglie, le ho promesso di trovarlo e fargliela pagare e, per fortuna, è morto. Narcissa sapeva tutto e, conoscendo il suo problema di raccontare le cose ai 4 venti, Bellatrix ha pronunciato il Voto Infrangibile con lei. Lucius, Draco, non prendetevela con lei, ci ha aiutati alcune volte e, per questo, merita una ricompensa. Vieni Narcissa!

Lady Malfoy si alzò, andò verso di loro e Bellatrix sciolse il Voto Infrangibile, così che Cissy potesse spettegolare senza freni, mentre i Mangiamorte si stavano sussurrando molte cose, riguardo Bellatrix ed il loro Padrone, tipo:

“Non ci posso credere!”

“Come fa ad amarlo?”

“Sono uguali, non mi sorprendo che stanno insieme!”

La colazione finì con calma. Qualche ora dopo, Bellatrix ricevette una lettera: erano i suoi genitori:

 

 

Cara Bellatrix,

Abbiamo saputo che ieri sera avete vinto la Guerra Magica. Congratulazioni! Siamo molto fieri di te e di tua sorella! Non abbiamo avuto tempo per festeggiare e vorremmo farlo a Malfoy Manor, con te, il Signore Oscuro e tutti i tuoi compagni! Vorremmo sapere come state e vedere il nostro caro nipote Draco dopo tanto tempo. Arriveremo tra 5 giorni, informa al più presto Narcissa di questa lettera, altrimenti sai cosa succede. Speriamo che stiate tutti bene.

 

I vostri genitori,

 

Cygnus e Druella Black.

 

 

Bella non ci credeva: in parte era contenta, perché erano orgogliosi di lei, ma, in parte era preoccupata e triste. I genitori avevano dato poco amore alle figlie, ma loro gli volevano comunque bene. Aveva paura che se non avrebbero trovato Rodolphus e lei avesse detto loro la verità, si sarebbe scatenato il finimondo. Si decise che, se glielo avrebbero chiesto, avrebbe risposto che era impegnato con una missione che avrebbe durato qualche giorno. La strega andò dalla sorella, le fece leggere la lettera e, quest' ultima, cominciò ad agitarsi:

“Oddio! Abbiamo solo 5 giorni per preparare tutto e dobbiamo dirlo a tutti! Dobbiamo comprare i vestiti, devo informare gli elfi! Dev' essere tutto perfetto!” la bionda corse dagli elfi ad informarli. Disse loro tutti i particolari e li minacciò che, se anche una cosa fosse fuori posto, li avrebbe lasciati nella Foresta Proibita, in attesa che fossero sbranati dagl' animali, incatenandoli ad un albero, in modo che non potessero Materializzarsi. Quando finì, tornò dalla sorella:

“Bene! Ho ordinato tutto agli elfi,ora, tu mi aiuterai a spargere la voce e poi ci andremo a comprare i vestiti!”

“Ti stai agitando troppo! So che è importante per te, ma è necessario tutto questo stress? E, riguardo allo spargere la voce, non hai bisogno di me. Sei molto brava in questo campo!” le rispose la mora, sorridendo:

“Grazie per il complimento, ma lo stress è necessario! Non voglio deludere mamma e papà! Ora muoviamoci!”

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Capitolo 15
*** l' arrivo dei Black ***


I 5 giorni passarono in fretta: tutto il maniero sapeva dell' arrivo dei Black e l' aria era molto tesa. Tutti sapevano che i Black erano molto ricchi e potenti, come i Malfoy, i Rosier ed i Lestrange. Tutti si erano comprati i vestiti adatti e volevano fare bella figura. La sera della seconda festa arrivò. Bellatrix indossava un vestito rosso, poco più lungo delle ginocchia, con delle scarpe nere, alte 7-8cm. I capelli li aveva lasciati sciolti e sul viso aveva un ombretto nero ed un rossetto rosso. In quel momento, mancavano pochi minuti all' arrivo dei genitori ed era nella camera del Signore Oscuro, dove si era trasferita:

“Sono molto preoccupata!”

“Sta calma, ricordati che sono solo poche ore e poi se ne andranno.” a parlare era stato Voldemort, anche Lui pronto, mentre cercava di tranquillizzare la donna:

“Va bene ci provo, ma non vi prometto niente.”

“Brava. Andiamo!”

Tutto il maniero era decorato: la tavola era piena di cibo e bevande, sul soffitto c' erano appesi i lampadari accesi e messi degli striscioni verdi ed argentei, in onore della casata che li ha ospitati ad Hogwarts. Narcissa indossava un vestito bianco, lungo fino alle caviglie, con delle scarpe alte 5cm, anch' esse bianche. Non aveva il trucco in viso ed i capelli erano raccolti in un elegante chignon. Tutti i Mangiamorte attendevano i coniugi Black, infatti arrivarono. Cygnus aveva soltanto un abito da cerimonia, lo stesso abito che si usa a tutte le cerimonie, invece Druella indossava un vestito viola, scarpe alte 5cm, non aveva trucco e i capelli grigi raccolti in uno chignon. Come al solito, avevano quell' aria superiore che non lasciava trasparire nessuna emozione:

“è un piacere rivedervi, cari suoceri.” disse Lucius, cercando di essere il più cortese possibile, baciando la mano di Druella:

“Anche per noi è un piacere rivedere te e tutti voi.”

Poi si avvicinarono a Voldemort, che era vicino a Bellatrix:

“Mio Signore, è un onore rivedervi!” disse Cygnus, inchinandosi come la moglie.

Quando si alzarono, salutarono le figlie, il nipote e tutti gli altri. La serata procedè senza problemi, ma Bellatrix era sempre preoccupata, invece Narcissa si rilassò, vedendo che i genitori erano a proprio agio. Alla fine della serata, Cygnus parlò:

“ Io e mia moglie abbiamo gradito molto il cibo, le bevande e tutto il resto ed abbiamo deciso di rimanere qui per 3 giorni. Vogliamo fare un viaggio per l' America e vorremmo riposarci.”

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Capitolo 16
*** io e il Padrone stiamo insieme ***


Quella sera, molti sogni vennero distrutti: quelli di Bellatrix e Voldemort di stare insieme, quello di Draco di scopare ogni notte con la Mezzosangue, quello di Narcissa di spettegolare sulla sorella ed il Padrone e quelli degl' altri, che spesso adoravano fare baldoria nel Manor. Si consolarono con il fatto che erano solo 3 giorni, 3 giorni e non li avrebbero rivisti più. Dopo che ognuno tornò nella propria camera, Bellatrix fece le valigie:

“Come sarebbe che vuoi tornare in camera tua!?” Voldemort non riusciva a credere che la Sua amata Bella volesse separarsi da Lui:

“Devo tornare in camera mia, ma state tranquillo, saranno solo 3 giorni e poi tornerò, ve lo prometto.”

“Ma non puoi rimanere qui? Staremo attenti!”

“Mi dispiace molto, ma non voglio correre rischi. Se scoprono che ho tradito Rod e che è morto , mi ammazzano, o peggio, mi daranno in moglie ad un altro uomo, anche se è improbabile, dato che ho 47 anni.”

Voldemort sospirò:

“E va bene! Mi mancherai molto!” le disse, avvicinandosi:

“Anche Voi mi mancherete da morire, ma, ricordatevi, che alla fine, resteremo insieme per sempre.” disse lei, sorridendo amaramente.

Si baciarono, finché Bella non si rese conto che se ne doveva andare.

 

 

 

 

 

 

 

I 3 giorni passarono molto lenti. Bellatrix sentiva molto la mancanza del Signore Oscuro, come Lui la sentiva di lei. Non potevano mai stare insieme, senza che nessuno li importunasse. Druella e Cygnus erano sempre freddi, distaccati. Draco aveva sempre paura che lo sorprendessero con Hermione e, per questo, per tutto quel tempo, non andò a letto con lei. Ad Hermione dispiaceva che non la scopasse più: quella situazione da schiava di Draco Malfoy cominciava a piacerle. Narcissa si tratteneva a stento dello spettegolare del Signore Oscuro e Bellatrix. La strega riccia era nel salotto del Manor, insieme ai genitori:

“Bella, dobbiamo parlarti!” fece Druella, fredda come al solito:

“Va bene. Cosa dovete dirmi?” fece Bellatrix, sedendosi sul divano, come i genitori:

“Io e tuo padre ci siamo accorti che, in questi giorni, mostri un certo interesse nei confronti del Signore Oscuro. È così!?”

Bella abbassò lo sguardo:

“Sì, madre.”

“Non vogliamo che lo frequenti.”

La strega alzò lo sguardo arrabbiata:

“Non potete dirmi cosa devo fare! Sono adulta, non ho più bisogno di voi!” Bellatrix cominciava ad alzare la voce:

“Ti ricordo che sei sposata con Rodolphus! Non puoi tradirlo con un altro!” Druella, Bellatrix e Cygnus si alzarono dal divano:

“QUEL PORCO NON è Più MIO MARITO! 2 ANNI FA MI HA VIOLENTATA!”

“E allora? Sai quante streghe Purosangue vengono violentate dai mariti ed, alla fine, rimangono fedeli ad essi?”

“NON SONO COME LE ALTRE E DOVRESTI SAPERLO, MADRE! LE DONNE PUROSANGUE NORMALI RESTANO A CASA A BADARE AI FIGLI! IO, INVECE, HO AIUTATO IL PADRONE A SALVARCI TUTTI, A FAR VALERE I NOSTRI PRINCIPI!”

“Non provare ad avvicinarti a Lui! Non vogliamo che venga distratto da un' amante!”

“è TROPPO TARDI! IO E IL PADRONE STIAMO INSIEME DA Più DI 1 ANNO!”

“COSA? HAI OSATO TRADIRE TUO MARITO!”

“MA NON VI IMPORTA NIENTE DI ME!? AMO IL SIGNORE OSCURO DA QUANDO ERO BAMBINA!” Druella non riusciva più a gestire la situazione, allora Cygnus prese la parola, urlando:

“COSA TI ABBIAMO SEMPRE RIPETUTO! L' AMORE è PER I DEBOLI, COSA CHE TU NON SEI! E POI, CI IMPORTA DI Più CHE IL PADRONE ABBIA VINTO!”

“SIETE IL PESSIMO ESEMPIO DI GENITORI CHE ABBIA MAI VISTO! VI HO SEMPRE VOLUTO BENE, MA OGGI AVETE OLTREPASSATO IL LIMITE!”

“SMETTILA DI FARE LA BAMBINA E RICORDATI CHE LORD VOLDEMORT è UN MEZZOSANGUE!”

“LO SO, MA NON MI IMPORTA!!” Bella cominciava a piangere:

“VUOI FINIRE COME QUELLA TRADITRICE DI ANDROMEDA!? OH, SAPPI CHE NON TE LO PERMETTERò! DOMANI VERRAI CON NOI IN AMERICA, DOVE TRASCORRERAI I TUOI ULTIMI ANNI DI VITA!”

“NON POTETE FARMI QUESTO! HO 47 ANNI E SO PRENDERE LE MIE DECISIONI DA SOLA!”

“FINCHé SIAMO IN VITA DECIDIAMO PER TE E TUA SORELLA! SMETTILA DI PIANGERE E VAI A FARE LE VALIGIE! DRUELLA, ANDIAMO A FARE LE NOSTRE!”

I coniugi Black lasciarono Bellatrix inginocchiata sul pavimento a piangere.

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Capitolo 17
*** addio Cygnus e Druella! ***


In quella notte serena e senza nuvole, Bellatrix pianse disperata, tanto da bagnare completante il cuscino. Per tutta la notte, ripensò a tutta la sua vita: alla marchiatura, agli anni ad Azkaban, alla sua relazione con Voldemort, al suo splendido rapporto con Narcissa, che, nonostante non si fossero viste per 14 anni, era rimasto intatto, al fatto che ora era libera da Rodolphus, anche se aveva dovuto subire un' orribile punizione per arrivare a questo ed ai genitori, che le stavano rovinando la vita per la seconda volta. La prima è stata quando l' hanno data in sposa a Lestrange, nonostante la ragazza avesse protestato mille volte e la seconda era ora. Per tutta la notte cercò un modo per rimanere al fianco del Signore Oscuro; ripensò a quello che le aveva detto Druella, che non gliene importava niente se veniva stuprata dal marito, le bastava che i Purosangue continuassero ad esistere e che il Singore Oscuro governasse il mondo, alla stessa maniera la pensava Cygnus. Cygnus: lui le aveva dato la soluzione per il problema, senza accorgersene. Alle 5.00, la mora si addormentò, ghignando.

 

 

 

 

 

 

 

 

Alle 8.00, Bellatrix si svegliò e si diresse in salotto, dove c' erano i genitori, Narcissa, Draco , Voldemort e tutti gli altri Mangiamorte. Tutti sapevano della partenza della strega per l' America ed alcune persone ci stavano male: Voldemort era stato con lei per alcune ore a consolarla ed avevano fatto l' amore, avendo paura che potesse essere l' ultima volta. Voldemort aveva pensato di uccidere i genitori, ma non voleva procurarle dolore, Narcissa cercava di consolarla, ma non ci riusciva, perché, anche lei, come gli altri, piangeva e Draco che le sarebbe stato grato per sempre e, nonostante gli mettesse un po' paura, le voleva bene. Tutti e tre le avevano chiesto se voleva restare a dormire con loro, ma lei rifiutò, perché sentiva che c' era un modo per restare e voleva scoprirlo, restando da sola e pensare. Nelle prime ore della notte, aveva perso la speranza, ma, verso le 4.30, le venne un' idea che non sarebbe fallita. Quando si presentò davanti a Cygnus e Druella, vestita con il solito vestito da Mangiamorte, senza le valigie e con 2 enormi borse sotto agl' occhi, questi, si arrabbiarono:

“Perché non hai fatto le valigie, ingrata!? Vai di sopra e falle, non abbiamo tutta la mattina e ti sei vista allo specchio!? Neanche i babbani hanno quelle occhiaie!” Druella era proprio incavolata, però, la riccia ghignò e le rispose:

“Non ne ho bisogno, ma siete stati bravi a fare le vostre! Ho una proposta: invece di fare un viaggio in America, perché non lo fate all' Inferno?”

“Cosa vuoi dire?” Cygnus e la moglie non capivano:

“Voglio dire, che, ieri, mi hai dato la soluzione a questo problema, padre. Mi hai detto che io e Narcissa dobbiamo fare tutto quello che volete voi, finché siete vivi. Ma cosa accadrebbe se moriste? AVADA KEDAVRA!!!”

I corpi di Druella e Cygnus caddero a terra, sul il volto di Cygnus era dipinta in un' espressione di pentimento, lo stesso su quello di Druella. Narcissa, per un attimo, si sorprese, ma poi si riprese. La sorella si accorse che la bionda era rimasta un momento immobile a guardare i genitori morti:

“Cissy, so che sei distrutta, ma...”

“No, Bella, non dire niente. Vedi, non sono mai stati dei bravi genitori: ti ricordi quando eravamo piccole, che erano sempre freddi come il ghiaccio e non ci hanno mai dimostrato il minimo affetto? Bè, se lo sono meritati.”

Bellatrix non ci credeva:

“Da quando sei così cattiva?”

“Da quando ho scoperto che, se i nostri mariti ci violentano, a loro non importa niente.”

Le sorelle si sorrisero e si abbracciarono, poi Bellatrix rivolse la parola al nipote:

“Draco, a te non dispiace che siano morti?”

“Erano stati dei nonni insopportabili, insomma, per loro era più importante la purezza del sangue che la loro famiglia ed, inoltre, in questi giorni pensavano già che dovessi prendere moglie e la stavano scegliendo.”

Zia e nipote si sorrisero e si abbracciarono anche loro ed, infine, la donna andò da Voldemort:

“Come mai, ieri sera, non vi è passata per la testa l' idea di ucciderli?”

“Non volevo farti soffrire.”

“Non ci riuscireste neanche volendo, vi conosco troppo bene.”

Si sorrisero e stavano quasi per baciarsi, se Voldemort non si fosse ricordato che non erano soli.

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Capitolo 18
*** Halloween ***


Lo so che non è il periodo adatto, ma vorrei scrivere dei capitoli sulle festività e i compleanni dei 2 protagonisti, per farvi capire come li passano. Recensite in molti, buona lettura

 

 

Era passato qualche mese dalla morte di Cygnus e Druella Black. La vita a Malfoy Manor procedeva senza problemi ( almeno per il momento): la relazione tra Voldemort e Bellatrix andava a gonfie vele: ogni missione che Lui le affidava, a lei veniva benissimo e la completava senza problemi e le notti che le passavano sotto le lenzuola erano molto focose. Hermione continuava ad essere la schiava di Draco e non le dispiaceva affatto ed il giovane Malfoy ne era felice. La vita privata di Luciuse Narcissa andava bene come sempre, insomma, andava tutto per il meglio. 31 Ottobre. Uno dei giorni preferiti di Bellatrix. Nel Mondo Magico si credeva che, nella notte di Halloween, non solo i morti risalivano dalla terra, ma che le streghe del Medioevo, quelle bruciate sul rogo per colpa dei babbani, resuscitassero ed andassero ad torturare più babbani possibili, fino all' alba, in cui tornavano sotto terra. Si credeva che queste streghe erano diverse da quelle del Mondo Magico: erano donne normali, vestite di stracci neri, che volassero sulla scopa, che avessero un gatto nero e che avessero una bacchetta ciascuna, come i maghi di quell' epoca. Spesso i maghi Purosangue, organizzavano dei rituali per invocarle ed invitarle a tormentare i babbani; nessuno aveva detto di aver visto una strega del '500 e che i rituali funzionassero. Ovviamente era solo una leggenda, come molte altre, ma molti maghi Purosangue, soprattutto Bellatrix, ci credevano, perché si sa: nelle leggende c' è sempre un po' di verità. Come ogni 31 Ottobre, i Mangiamorte ed il Signore Oscuro erano nel giardino del Manor, riuniti in cerchio. Davanti a loro, c' era un piccolo cerchio, formato da tante candele accese, dentro al quale, c' era una piccola bacinella di cristallo in cui si mettevano le offerte; ogni Mangiamorte aveva in mano una semplice ciotola di legno, dentro alla quale c' era un' offerta per invocare le streghe. Ognuno dava loro quello che voleva: chi dava un osso di qualche animale morto, come molti, chi delle erbe aromatiche, come Narcissa, Draco e Lucius, chi dei libri di incantesimi oscuri, come il Signore Oscuro e chi qualche goccia di sangue, come Bellatrix. Ogni Mangiamorte, uno alla volta, doveva entrare nel cerchio delle candele, andare davanti alla bacinella, pronunciare la formula “Oh streghe, che siete state ingiustamente torturate, io vi faccio quest' offerta, per farvi resuscitare una notte e dare sfogo alla vostra rabbia verso i babbani!”, fare un inchino, tenendo la ciotola in direzione della luna piena, versare l' offerta nella bacinella e tornare al proprio posto. Quando fu il turno di Bellatrix, lei trascorse qualche secondo in più degl' altri, perché credeva in quei rituali con tutta se stessa e per lei era importante. Tutti finirono il rituale, Voldemort spense le candele con un colpo di bacchetta:

“Piaciuto il rituale?” sussurrò alla mora, che era rimasta a guardare la luna piena, dopo che tutti furono tornati nelle proprie stanze:

“Come ogni anno. Questa sera la luna è bellissima!” rispose, guardandola:

“Concordo, ma è ora di andare a dormire. Domani ti aspetta una missione alle prime ore della mattina, ricordi?”

“Certo, andiamo!”

Prima di tornare nella loro stanza, Bella rivolse un ultimo sguardo alla luna e, con la coda dell' occhio, vide una figura che passò davanti l' orbita, una figura nera che volava su una scopa.

 

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Capitolo 19
*** Buon Natale! ***


Arrivò il 24 Dicembre. Tutto il Manor era decorato con molti striscioni luccicanti e rossi, qualcuno anche bianco. Al centro del salotto, c' era un enorme albero che sfiorava il soffitto con la punta. L' enorme pianta era decorata con delle palle rosse, le luci colorate e con una grande stella d' oro. Bellatrix aveva sempre odiato il Natale: da piccola lo trascorreva sempre con i familiari. La piccola Bellatrix riceveva molti regali costosi, ma non aveva mai ricevuto quello che doveva esserci ogni 25 Dicembre: l' amore della famiglia. Quell' anno sarebbe andato tutto diversamente; poteva trascorrere quella festività con l' amore che dava e riceveva dalle persone che amava. Mentre tutti stavano dormendo, la strega si alzò in punta di piedi, prese i regali impacchettati e si diresse verso il salotto per metterli sotto l' albero. Le luci erano tutte spente, tranne quelle dell' albero, notò che tutti i regali erano stati messi sotto di esso e mancavano solo i suoi, ma, mentre li stava posizionando, venne sorpresa da una persona:

“Bella, ma che fai sveglia a quest' ora?” era Narcissa, che indossava la sua vestaglia da notte, bianca e rosa, lunga fino alle caviglie:

“ Sono venuta a mettere i regali sotto l' albero. Tu, piuttosto, non dovresti essere a letto?”

Le donne comiciarono a sussurrarsi:

“Anch' io ero venuta per il tuo stesso motivo. Ma tu vai a dormire così, tutte le notti?” chiese la bionda, squadrando la vestaglia della riccia.

Bellatrix indossava una vestaglia nera, lunga fino a metà polpaccio, che era trasparente dalla pancia fino ai polpacci, facendo intravedere le mutandine rosse:

“Sì, perché? A me piace e, a volte, da un incentivo al Signore Oscuro per portarmi a letto.”

“Fa come vuoi.”

Narcissa lasciò perdere il discorso, mise anche lei i regali sotto l' albero e tornò a dormire come la sorella.

 

 

 

 

 

 

 

Il giorno dopo, finita l' ora della colazione, tutti aprirono i regali: Bellatrix ricevette un altro vestito nero, super scollato sul petto da Narcissa, un' asciugacapelli babbano da Draco (glielo aveva consigliato Hermione e Draco non disse MAI alla zia che era babbano, ci teneva alla propria vita) e un nuovo completo intimo nero, con 2 paia di manette panterate da Voldemort. Quando vide gli ultimi oggetti, lanciò un' occhiata seducente al Signore Oscuro, che la ricambiò, dicendole (con lo sguardo) che, quella notte, non si sarebbe tirato indietro. Quest' ultimo, invece, ricevette molti regali da parte dei Mangiamorte: una nuova veste da Signore Oscuro, un ritratto di Salazar Serpeverde, un libro, che parlava dei tutto quello che hanno fatto i Suoi antenati e molto altro. Da Bella ricevette un' enorme scatola, con tutti i vecchi Horcrux che erano stati distrutti, ora riparati e con dentro ancora la Sua anima. Quando rivide il medaglione di Serpeverde, il Suo diario, la coppa di Tassorosso, il diadema di Corvonero e tutti gli altri, per poco non pianse davanti a tutti. Guardò infondo alla scatola e trovò anche la spada di Grifondoro, per conservarla e tenerla al sicuro. Prese Bella per un polso e la trascinò dentro lo sgabuzzino, che era lontano dal salotto:

“Come hai fatto a ritrovarli e, soprattutto, come sei riuscita a ricostruirli?” le chiese con le lacrime agl' occhi.

La donna gli rispose, sorridendo:

“Li ho ritrovati tra le macerie di Hogwarts. Per ricostruirli, ho usato un incantesimo molto antico, ci sono ancora i frammenti della Vostra anima!”

“Cosa?”

Voldemort cominciò a piangere a dirotto:

“Nessuno mi ha mai fatto un regalo del genere.” disse il mago, tra le lacrime ed i singhiozzi:

“Non, mio Signore, non fate così! Per Voi farei questo ed altro!” disse lei, asciugandogli le lacrime:

“Grazie, Bella! Sei sempre la migliore!”

Si sorrisero e si baciarono con passione. Qualche minuto dopo, tornarono dagl' altri.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo l' ora di pranzo, tutti andarono a divertirsi e, con divertirsi, intendevano andare ad uccidere o torturare qualche babbano o Mezzosangue per tutto il pomeriggio, fino all' ora di cena. Anche lei andò bene e dopo di essa, Bellatrix e Voldemort passarono una nottata bellissima, come promesso quella mattina.

 

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Capitolo 20
*** Capodanno e compleanno ***


Il Natale passò ed arrivò il 31 Dicembre. Un giorno molto speciale, perché non era soltanto Capodanno, ma anche il compleanno del Signore Oscuro. Tutti gli abitanti del Manor erano agitati; ogni volta che passava Voldemort, ogni Mangiamorte cercava di nascondere il proprio regalo e ci riuscirono. Quando Voldemort si svegliò, trovò Bellatrix, seduta accanto a Lui, che gli aveva preparato la colazione su un vassoio:

“Buongiorno, Bella! Perché mi ha preparato la colazione!?” le chiese, mettendosi seduto:

“Buongiorno anche a Voi! Ve l' ho preparata, perché gli altri Mangiamorte e gli elfi stanno preparando una cosa.” gli risposte lei, con il sorriso sulle labbra:

“Che genere di “cosa”!?”

“Lo scoprirete questa sera, intanto mangiate con me. Ah, un' altra cosa: se non vi dispiace, questa giornata la passeremo insieme. Potete decidere Voi dove andare, ma, fino alle 8 di sera, non potete rientrare qui al Manor.”

“Perché?”

“Questa è una sorpresa ed ora mangiate, o vi si raffredda il caffè!”

“Tu non mangi?”

“Certo! Ecco la mia colazione!” fece la Mangiamorte, facendo comparire un vassoio, con sopra un caffè, un' aranciata ed una brioche. Finito di mangiare, i maghi andarono in giro per Nocturn Alley, per comprare qualcosa o per uccidere qualche Mezzosangue, scampato alla schiavitù e, per il pranzo, andarono nel ristorante migliore della città.

 

 

 

 

 

 

Arrivarono le 8 di sera:

“Si può sapere perché mi hai messo questa benda?”

“Ve l' ho detto mille volte: è una sorpresa e vi piacerà, ne sono sicura.”

Quando rincasarono, la mora aveva messo una benda sugl' occhi di Voldemort e lo stava portando in giardino. Arrivarono dagl' altri, in cui c' era una parte del giardino illuminata da molti lampioni, rubati ai babbani e piantati lì e la tavola piena di snack e bibite, le stesse cose che ci furono ai festeggiamenti della vittoria della seconda ed ultima guerra ed un enorme striscione, in cui c' era scritto:

“Buon compleanno, Signore Oscuro”.

Lui spalancò gli occhi per la sorpresa, tutto quello non se lo sarebbe mai aspettato dai Suoi seguaci:

“Ma cosa avete combinato!”

Voldemort non riusciva a crederci:

“è stata un' idea di Bellatrix: lei ci ha detto tutti i particolari.” disse Rabastan:

“Bè... grazie a tutti! Nessuno mi ha mai fatto una festa di compleanno!”

Per la precisione, nessuno voleva fargli una festa, ma i Cruciatus di Bellatrix li hanno fatti cambiare idea. Tutti i Mangiamorte aveva in mano un bicchiere pieno di champagne e gridarono:

“BUON COMPLEANNO, MIO SIGNORE!!!”

Anche Voldemort prese un bicchere pieno di champagne e gridò:

“E BUON 1999 A TUTTI!!!”

Tutti quanti urlarono

“WHOOOO!!!!!”

Dietro i Mangiamorte, c' era un enorme orologio, che segnava le ore 20.05. I Mangiamorte diedero dubito al loro Signore i regali: un nuovo serpente (maschio), un album di fotografie vuoto e molto altro. Da Bellatrix ricevette il Mantello dell' Invisibilità. A Voldemort, per poco, non cadde la mandibola:

“Ma come hai fatto a trovarlo!?” le sussurrò, sapendo che gli altri erano vicini a loro e stavano mangiando:

“Era a casa di Potter, ben custodito. Dato che ho trovato e riparato tutti gli Horcrux, ora voglio farlo con i Doni della Morte, ma trovare la pietra e la bacchetta è più difficile di quanto pensassi, però state tranquillo! Li troverò tutti, in un modo o nell' altro e, vorrei chiedervi se, per favore, non li trovate Voi. Vorrei farlo io per farvi una sorpresa.”

“Va bene! Ti prometto che starò buono e ti lascerò campo libero.”

“Grazie mille! Siete il migliore!”

Sorrisero entrambi; stavano quasi per baciarsi, se non fosse stato per Rabastan, che si era accorto che erano le 21.00 ed aveva urlato:

“RAGAZZI, GUARDATE!!! MANCANO SOLO 3 ORE A MEZZANOTTE, WHOOO!!”

“WHOOO!!!!” esclamarono gli altri:

“Ma perché sono così stupidi?” domandò Bella, sussurrando a Voldemort:

“Perché sono fatto così.” le rispose Lui.

 

 

 

 

 

Arrivò la Mezzanotte:

“WHHHOOOOOO!!!! AUGURI A TUTTI!!!!!! urlarono tutti quanti come matti e dalle bacchette uscirono tanti fuochi d' artificio, tutti i colori, che esplosero nel cielo stellato. Festeggiarono fino alle 2.00 e, mezz' ora più tardi, Voldemort li obliviò tutti, tranne Bellatrix:

“Cosa mi è successo?”

“Dove sono?”

“Andate subito a dormire!” disse il Signore Oscuro impassibile ed andarono tutti a dormire.

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Capitolo 21
*** il compleanno di Bellatrix ***


Dato che non si sa il mese e il giorno preciso in cui sia nata Bellatrix, ho scelto il giorno e il mese a mio piacimento. Spero che vi possa piacere!

 

 

 

Neanche un mese dopo il compleanno del Signore Oscuro, arrivò quello di Bellatrix: il 15 Gennaio. Voldemort aveva costretto i Mangiamorte a preparargli una festa coi fiocchi. La festa era stata programmata per l' ora di pranzo; tutti i preparativi erano al loro posto: la torta c' era, il pranzo anche e i regali. Il regalo: questo il Signore Oscuro si era dimenticato per la Sua Bella:

“Accidenti! Quale fidanzato si scorda il regalo da fare alla propria amata!” pensò il Lord, maledicendosi mentalmente.

Cercò di pensare a cosa desiderava Bellatrix. L' elenco non era lungo: passare la sua vita con Voldemort, avere dei figli con Lui, trovare Rodolphus e massacrare il corpo fino allo sfinimento, uccidere suo nipote Ted Lupin (che non si sapeva che fine avesse fatto) e far soffrire Andromeda fino al suicidio. La scelta era difficile, finché non gli venne in mente la cosa che Bellatrix desiderava da quando era bambina. Scelse quella, si smaterializzò nella Londra babbana e cercò le persone che potevano aiutarlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Intanto al Malfoy Manor, erano le 11.50. Bellatrix si avviò nella sala da pranzo e vide che era tutto buio e le tende erano chiuse. Dopo 2 secondi dal suo arrivo, si accese una luce e i Mangiamorte urlarono:

“SORPRESA!!”

La Mangiamorte rimase a bocca aperta, non credeva ai suoi occhi:

“Ma cosa avete combinato!?”

“Il Signore Oscuro ha organizzato tutto!” disse Draco.

Bella fece un sorriso a 32 denti, sapendo che l' amore della sua vita le voleva bene e l' amava. Notò, però, che Lui non c' era e chiese:
“E dov' è?”

“Ha detto che aveva da fare, ma ha promesso che torna entro mezzanotte.”

La donna ci era rimasta un po' male, ma cercò di tirarsi su di morale: era il suo compleanno e voleva goderselo. Dopo il pranzo, ricevette molti regali belli e costosi: un vestito rosso, scollato; una cornice per foto; un libro che raccontava la dinastia dei Black dall' inizio alla fine e molto altro. Subito dopo andò in bagno e vomitò tutto il pranzo. Era da poco più di 2 settimane che continuava a vomitare tutti i pasti, anche quando vedeva del buon cibo e non lo mangiava. Sperava che lo avesse, ma non aspettò; fece un controllo con la magia e capì che, quello che sperava, era vero. Pianse dalla gioia; doveva dirlo a Narcissa, soprattutto a Voldemort, ma voleva aspettare S. Valentino per dirglielo: finalmente poteva esaudire un altro desiderio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arrivarono le 20.00 e Voldemort rincasò. Bella gli corse incontro e lo abbracciò fortissimo:

“Ciao, Bella! Scusa il ritardo. Perché mi stai abbracciando così forte?”

La riccia si staccò e, con le lacrime agl' occhi e un sorriso felice, disse:

“Scusate se sono stata così avventata, ma mi siete mancato molto durante la giornata!”

“Anche tu mi sei mancata tanto, ma ho dovuto. Puoi perdonarmi?”

“Come potrei non farlo!”

Si abbracciarono ancora, poi andarono dagl' altri a cenare. Bellatrix non mangiò molto, la scoperta che aveva fatto all' ora di pranzo le faceva pensare al futuro. Per fortuna non vomitò e, dopo che Voldemort ebbe ordinato a tutti di andare a letto, andò con Lui in giardino, con, in mano, un telo da spiaggia. Lo distesero per terra e ci si misero sopra: Bellatrix posò la testa sul petto di Voldemort, mentre Lui le teneva la spalla più lontana dalla Sua portata:

“Devo spiegarti perché oggi sono stato assente. Sono andato nella Londra babbana stamattina, per il tuo regalo. Stamane avevo pensato a tutti i particolari per la festa, ma mi sono dimenticato il regalo da farti e mi dispiace tanto. Ho pensato a cosa desiderassi e la scelta non era facile, poi mi è venuta in mente la cosa che cerchi e desideri da tutta la vita: la stella che porta il tuo nome. Per ore ho cruciato gli astrologi babbani per sapere che forma avesse la costellazione di Orione e quale fosse Bellatrix. Verso sera hanno confessato la forma e che Bellatrix è la stella più luminosa di tutte. Stasera si vede Orione ed è proprio sopra di noi.”

Bella rimase stupita dal comportamento di Voldemort; le indicò subito Orione e Bellatrix vide la costellazione. Rimase senza parole, vedendo Bellatrix, la stella che portava il suo nome, la stella che aveva cercato con l' occhio nudo per anni. Guardò incantata la stella per molto tempo insieme a Voldemort, tanto che si addormentarono sul telo, abbracciati. Intanto Narcissa non riusciva a dormire, fece una passeggiata in giardino per prendere un po' d' aria fresca e, quando vide sua sorella e il suo Padrone dormire abbracciati per terra, fece comparire un coperta pesante e la mise sopra di loro, silenziosamente.

 

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Capitolo 22
*** S. Valentino ***


14 Febbraio. Bellatrix aveva sempre odiato quel giorno, ma quel Febbraio era importantissimo per lei: doveva dire al Signore Oscuro una cosa che avrebbe cambiato le loro vite. Per festeggiare il giorno, tutti i Mangiamorte che erano fidanzati o sposati, andarono in luoghi differenti con le loro compagne: Bella e Voldemort erano andati al Lago Nero. Dopo aver pranzato davanti al lago, si scambiarono i regali: iniziò Voldemort:

“Ecco qui! So che ti piacciono i ciondoli; spero che ti piaccia.”

Diede alla donna un ciondolo d' oro a forma di cuore, con dentro 2 piccoli spazi per metterci 2 foto:

“Nelle parti dove ci sono le foto, puoi metterci quelle delle persone che ami.” aggiunse il mago, guardandola.

La riccia sorrise, guardando l' oggetto e disse:

“In una ci andrete di sicuro Voi! Grazie mille!”

Si diedero un bacio a stampo e poi Bellatrix gli disse, sorridendo:

“Io ho 2 regali per Voi: il primo è questo.” disse, facendo comparire una scatolina sue mani del Signore Oscuro. La aprì e scoprì che conteneva i restanti Doni della Morte: la bacchetta di sambuco e la pietra della resurrezione. L' uomo rimase a bocca aperta:

“Ve l' avevo detto che, alla fine, avrei ritrovato tutti i Doni!” esclamò la donna, sorridendo.

Il Lord si riprese dallo shock e parlò:

“Bella, nono so che dire. Prima mi hai ritrovato e riparato tutti gli Horcrux, con dentro ancora tutti i pezzi della mia anima, la spada di Grifondoro per tenerla al sicuro ed ora mi hai dato tutti i Doni. Grazie, grazie mille! Mi hai fatto dei regali bellissimi, da Natale fino ad oggi! Sei la davvero la migliore!”

“In realtà, ce n' è un altro. Il secondo regalo è un cosa che non si può impacchettare.” la mora si fermò un attimo e, sorridendo come non mai, aggiunse:

“Sono incinta!”

Voldemort rimase a bocca aperta, gli occhi erano spalancati e il corpo immobile, ma si riprese, dopo alcuni secondi:

“Un figlio: avremo un figlio tutto nostro. Non posso crederci! Bellatrix, mi hai appena fatto il miglior regalo da quando siamo insieme!” la prese in braccio e la fece girare su se stesso, gioendo come un bambino quando riceve un regalo bellissimo:

“Oddio! Non vedo l' ora che nasca! Voglio insegnarli tutto quello che so e, con i Miei poteri ed i tuoi insieme, sarà invincibile! Ma da quanto lo sapevi?”

“Dal giorno del mio compleanno. Dopo il pranzo ho vomitato tutto: erano due settimane che andava avanti, così ho controllato con la magia, è anche per questo che vi ho abbracciato fortissimo, quando siete rientrato in casa. Mi dispiace di avervi mentito, ma volevo aspettare questo giorno, per farvi una sorpresa, più i Doni.”

“Se le cose stanno così, ti perdono, anzi: se avremo più i un figlio, puoi aspettare a dirmelo quanto vuoi, ma non più di un mese dalla scoperta, chiaro?”

“Come l' acqua.”

Si sorrisero e si baciarono per qualche minuto. Quando arrivò la sera, tutti i Mangiamorte rincasarono; dopo la cena, Bella raccontò della gravidanza a Narcissa, Draco e Lucius, con il consenso del Signore Oscuro:

“Cosa? Bella, è una cosa meravigliosa! Finalmente avrai un bambino!”

Narcissa era al settimo cielo, Draco si congratulò con la zia e l' abbracciò, lo stesso fece Lucius. Lady Malfoy era così contenta che pensò anche di quale colore dovesse comprare le tutine e le scarpette del bambino, non sapendo il sesso:

“Compragliele nere!”

“Sì! Nere vanno benissimo!”

Voldemort e Bellatrix decisero per il nero, dato che stavano parlando del bambino del Signore Oscuro e della Sua migliore Mangiamorte: non importava se era maschio o femmina, dovevano far capire a tutti che, il loro, non era un neonato comune, ma un neonato che avrebbe cambiato il Mondo.

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Capitolo 23
*** sesto mese ***


Era passato qualche mese da S. Valentino. Da quando aveva ricevuto la notizia del bambino, Voldemort non fece più partecipare Bellatrix in nessuna missione, anche se banale e facile come bere un bicchiere d' acqua. Voleva che restasse in casa, sorvegliata da qualche Mangiamorte e, se voleva uscire di casa, doveva farlo con loro, in modo da non farsi male, anche se era impossibile. Il Lord aveva deciso che venisse sempre controllata, quando non c' era: aveva paura di cosa sarebbe successo se, o Bella o il bambino, si sarebbero fatti male. Sapeva che Bellatrix era uno spirito libero, ma sa anche che farebbe qualunque cosa per Lui e che gli soddisferebbe qualsiasi capriccio. La maggior parte del tempo, Bellatrix lo passava con Narcissa, chiacchierando, andando ad Hogsmade per comprare il necessario per il bambino, suonando il pianoforte, cruciando gli elfi domestici, ecc... Quando Bella stava da sola con il Signore Oscuro parlavano sempre di come era andata ad entrambi la giornata e del figlio: quale nome dargli se fosse stato o maschio o femmina, a chi avrebbe assomigliato fisicamente e caratterialmente, ecc... La pancia della donna si notava, aveva smesso di vomitare i pasti da un pezzo e, ultimamente, aveva sempre voglia di mangiare: biscotti, fragole, cioccolato (un giorno ha quasi rischiato di prendere il diabete), caramelle e molto altro. Tutto andava per il meglio, ma, spesso, sentiva, nel suo cervello, la vocina che le diceva che Rodolphus era vivo, ma, come sempre, la ignorò: entro 3 mesi sarebbe nato il bambino e non voleva rovinarsi gli ultimi mesi di attesa, sentendo una ridicola voce che la tormentava. Comunque, qualche mese fa, era arrivata la lettera dal Ministero che diceva che, dato che Rodolphus era sparito e, di lui, era stato ritrovato solo un dito, lo avevano dato per morto, quindi Bella era libera e poteva sposarsi con chi voleva. Sfortunatamente, Voldemort era impegnato tutti i giorni, ma le aveva promesso che, quando avrebbe convinto tutte le famiglie Purosangue del mondo ad allearsi con Lui, allora si sarebbero sposati. La aveva avvertita che potevano volerci mesi, forse anni, ma per la mora non era un problema: aveva passato anni d' inferno ad Azkaban per Lui, poteva aspettare qualche altro anno.

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Capitolo 24
*** Salazar Riddle ***


31 Ottobre. Era passato esattamente un anno da quando Bellatrix vide una strega dell' antichità, volare su un scopa, passando davanti alla luna piena. Soltanto quel giorno si rese conto di quanto fosse passato in fretta il tempo. In un anno erano successe tantissime cose: aveva passato un Natale da favola, il compleanno ancora meglio, aveva scoperto di essere incinta dell' uomo che ama da tutta una vita, durante la gravidanza, Voldemort, ancora una volta, le aveva dimostrato che le voleva bene, a lei e al piccolo, aveva ricevuto la lettera che era finalmente vedova da Lestrange ed aveva cambiato idea su S. Valentino: da quando aveva detto al Signore Oscuro, considerò il 14 Febbraio uno dei suoi giorni preferiti. Ottobre era il nono mese. Bella cominciava ad agitarsi: non faceva altro che domandare a Cissy quanto dolore si provava nel partorire, a cercare delle bravi levatrici. Voldemort cercava sempre di calmarla, tra le Sue braccia e ci riusciva. All' apparenza, Voldemort sembrava calmo, ma, in realtà, era anche Lui agitato. Spesso Bella non riusciva a calmarsi e, per non far star male lei ed il piccolo, Cissy ordinava agli elfi di portarle dell' acqua, con dentro un calmante. Funzionava, ma non potevano drogarla continuamente, così, al quinto calmante, smisero di metterglielo nelle bevande e nei cibi. La sera del 30 Ottobre, a mezzanotte, la Mangiamorte non riusciva a dormire: si rigirava sempre nel letto ( non si metteva mai a pancia sotto, per via della pancia troppo grande e per non schiacciare il bambino) e Voldemort se ne accorse:

“Bella, che ti succede?” domandò, accendendo la luce:

“Non riesco a dormire. Sento qualcosa di stran...oh!”

La donna sobbalzò, sentendo un dolore alla pancia ed un liquido che le scendeva dalle cosce. Voldemort cominciò a preoccuparsi:

“Che ti succede, tesoro? Ti prego, parlami: mi stai spaventando!”

“Vi prego, chiamate mia sorella e le levatrici! STA NASCENDO!!”

Il Signore Oscuro non perse tempo: si materializzò da Narcissa e dalle levatrici, che dormivano insieme agl' elfi. Tutti i Mangiamorte si svegliarono ed andarono davanti alla camera del loro Padrone. Entrarono soltanto le levatrici, Narcissa e Voldemort:

“Forza Bella, spingi!”

Cissy cercava di dar forza alla sorella; la teneva per la man sinistra, mentre Voldemort per la destra. La mora stringeva con forza le mani dei maghi, mentre spingeva; non riusciva a fare a meno di urlare, spingeva con tutte le sue forze, ma il bambino non usciva. Le ore passavano, ma non succedeva niente:

“Sono stanca, non ce la faccio più!”

La Mangiamorte era sfinita e le levatrici le permisero di fermarsi, ma solo per pochi secondi:

“Uscite tutte! Devo parlare da solo con Bellatrix!” ordinò il Signore Oscuro e tutte uscirono, tranne la mora. L' uomo si girò verso di lei e le parlò con tono serio:

“Ascoltami bene, tesoro. So che sono ore che spingi e che sei stanca, ma devi farcela. Tra poco darai alla luce i nostro bambino e sarà bellissimo, che sia maschio o femmina. Gli insegneremo tutto sulle Arti Oscure e diventerà invincibile. Ti chiedo solo di spingere più forte di prima e dopo potrai riposarti quanto vuoi, anche giorni se sarà necessario. Sei forte e non ti sei mai fatta sconfiggere da niente e nessuno: ricorda che io ti sto vicino, ora e sempre.”

Quelle parole diedero forza alla donna: annuì e chiamò le altre donne, decisa a spingere più forte di prima. Mezz' ora dopo, una levatrice vide la testa del bambino:

“Signora, si vede la testa del piccolo!”

Bellatrix sorrise e spinse sempre di più, finché, un' ora dopo, non uscì il bambino:

“è un maschio!” disse Narcissa, mentre lo aveva pulito e lo stava dando alla madre sorridente:

“Guardate, mio Signore! Il nostro piccolo!”

Bellatrix e Voldemort guardarono sorridenti il bambino che piangeva, poi si guardarono negl' occhi e si baciarono. Non riuscirono a fermare le lacrime per la gioia:

“Come volete chiamarlo?” domandò Narcissa:

“Salazar.” rispose Voldemort e Bella aggiunse:

“Sì! Salazar Riddle!”

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Capitolo 25
*** i poteri di Salazar ***


Era passata qualche settimana dalla nascita di Salazar. Il bambino era molto carino: aveva pochi capelli neri, come la pece, 2 occhi color rosso rubino e 2 guanciotte cicce. Bellatrix stava sempre con lui; gli sorrideva, gli parlava del suo futuro, dei suoi antenati e dell' odio che doveva provare verso i babbani e i Mezzosangue, mentre lo allattava. Purtroppo, Voldemort non poteva passare molto tempo con il figlio, per colpa del fatto che doveva fare in modo che tutte le famiglie Purosangue del mondo si alleassero con Lui, non sotto Imperio; quando stava con il figlio, il Lord gli raccontava le grandi cose che aveva fatto Salazar Serpeverde, secoli fa, per far in modo che governassero il Mondo Magico solo i Purosangue e di tutto quello che aveva fatto Lui per fare in modo che ciò accadesse. Spesso il Signore Oscuro andava all' estero per raggiungere il Suo scopo: andava in America, in Italia, in Spagna ed in molte altre nazioni e, al ritorno, portava sempre un giocattolo a Salazar, tipo un pupazzo a forma di serpente; un puzzle, in cui c' era ritratto Serpeverde e molto altro.

Il bambino sembrava aver capito che non doveva piangere molto, se lo faceva, era perché aveva solo sonno, invece, quando aveva fame e stava in braccio alla madre, cercava di scoprirle il seno e di attaccarsi ad esso, quando doveva cambiare il pannolino, si dimenava tra le braccia della madre o del padre. Insomma, Salazar Riddle non era un neonato comune; era molto sveglio, nonostante avesse 2 mesi. Un giorno, però, accadde una cosa che sconvolse tutti gli abitanti di Malfoy Manor; come sempre, Bellatrix faceva giocare il figlio, Voldemort stava seduto davanti al camino, a pensare come procedere con il Suo piano, Narcissa e Draco parlavano del più e del meno e Yaxley, Avery, Lucius e Rabastan giocavano a carte. Tutto era tranquillo, ma non si accorsero che, fuori dal Manor, c' erano 5 ladri babbani, arrivati fin lì misteriosamente. Dopo che ebbero ammirato l' esterno dell' edificio, capirono che all' interno c' erano molti oggetti preziosi e ritratti che valevano una fortuna. Vollero entrare e rubare tutto quello che c' era al suo interno; Salazar sentì che qualcosa minacciava gli abitanti, a cui si era affezionato in poco tempo. Si arrabbiò molto: piangeva, urlava come un matto e nessuno, nemmeno Voldemort, riuscì a calmarlo:

“Tesoro, ti prego calmati! Va tutto bene!”

Cominciavano a preoccuparsi che il bambino avesse preso qualche malattia. Bellatrix lo prese in braccio e cominciò a cullarlo dolcemente, ma il bambino diventava sempre più iracondo. Soltanto quando la terra perse a tremare, si spaventarono sul serio, ma questo non bastò per far scappare i ladri:

“FERMI Lì!!!!”

I ladri erano davanti a loro, con il passamontagna sul viso e le pistole in mano.

Voldemort fece per pronunciare l' anatema che uccide, ma uno dei ladri, gli sparò sul petto, facendolo cadere a terra. Tutti i Mangiamorte lì presenti andarono in contro al loro Padrone ferito:

“MIO SIGNORE!!! LURIDI BABBANI, QUESTA ME LA PAGATE!!!” Bellatrix urlò contro di loro e fece per tirar fuori la bacchetta, ma si bloccò.

Salazar divenne sempre più impazzito, finché non cadde un pezzo di tetto sulle teste dei ladri, facendoli morire. Subito dopo, Salazar si calmò, la terra smise di tremare ed il bambino volle scendere dalle braccia di Bella. Lei lo mise vicino al padre e Salazar cominciò a piangere sul punto in cui era stato ferito. In pochi secondi, la ferita si rimarginò e Voldemort era di nuovo in forze, lasciando tutti a bocca aperta. Il Lord prese in braccio il figlio e lo calmò; Voldemort capì che il piccolo era molto più potente di tutti i Mangiamorte messi insieme:

“Mio Signore, ma come ha fatto Salazar?” domandò Bellatrix incredula.

Voldemort le fece cenno di avvicinarsi e le rispose con un sorriso:

“Nostro figlio ha un potere molto speciale, un potere che noi non potremo mai possedere: lui è in grado di percepire il pericolo qualche minuto prima di noi, riesce a far accadere cose brutte a chi minaccia la sua famiglia o lui stesso e a controllare gli elementi naturali. Tra pochi anni, prima che andrà ad Hogwarts, voglio insegnarli gli incantesimi più oscuri che conosco e a dominare l' aria, l' acqua ed il fuoco. Bella, pensa a quanto è potente! Ha soli pochi mesi ed è riuscito ha controllare la terra: pensa ha quando avrà 40 anni! Sarà il mago più potente mai esistito!”

Si abbracciarono felici davanti a tutti, che applaudivano ai nuovi poteri del piccolo Riddle.

Era passata qualche settimana dalla nascita di Salazar. Il bambino era molto carino: aveva pochi capelli neri, come la pece, 2 occhi color rosso rubino e 2 guanciotte cicce. Bellatrix stava sempre con lui; gli sorrideva, gli parlava del suo futuro, dei suoi antenati e dell' odio che doveva provare verso i babbani e i Mezzosangue, mentre lo allattava. Purtroppo, Voldemort non poteva passare molto tempo con il figlio, per colpa del fatto che doveva fare in modo che tutte le famiglie Purosangue del mondo si alleassero con Lui, non sotto Imperio; quando stava con il figlio, il Lord gli raccontava le grandi cose che aveva fatto Salazar Serpeverde, secoli fa, per far in modo che governassero il Mondo Magico solo i Purosangue e di tutto quello che aveva fatto Lui per fare in modo che ciò accadesse. Spesso il Signore Oscuro andava all' estero per raggiungere il Suo scopo: andava in America, in Italia, in Spagna ed in molte altre nazioni e, al ritorno, portava sempre un giocattolo a Salazar, tipo un pupazzo a forma di serpente; un puzzle, in cui c' era ritratto Serpeverde e molto altro.

Il bambino sembrava aver capito che non doveva piangere molto, se lo faceva, era perché aveva solo sonno, invece, quando aveva fame e stava in braccio alla madre, cercava di scoprirle il seno e di attaccarsi ad esso, quando doveva cambiare il pannolino, si dimenava tra le braccia della madre o del padre. Insomma, Salazar Riddle non era un neonato comune; era molto sveglio, nonostante avesse 2 mesi. Un giorno, però, accadde una cosa che sconvolse tutti gli abitanti di Malfoy Manor; come sempre, Bellatrix faceva giocare il figlio, Voldemort stava seduto davanti al camino, a pensare come procedere con il Suo piano, Narcissa e Draco parlavano del più e del meno e Yaxley, Avery, Lucius e Rabastan giocavano a carte. Tutto era tranquillo, ma non si accorsero che, fuori dal Manor, c' erano 5 ladri babbani, arrivati fin lì misteriosamente. Dopo che ebbero ammirato l' esterno dell' edificio, capirono che all' interno c' erano molti oggetti preziosi e ritratti che valevano una fortuna. Vollero entrare e rubare tutto quello che c' era al suo interno; Salazar sentì che qualcosa minacciava gli abitanti, a cui si era affezionato in poco tempo. Si arrabbiò molto: piangeva, urlava come un matto e nessuno, nemmeno Voldemort, riuscì a calmarlo:

“Tesoro, ti prego calmati! Va tutto bene!”

Cominciavano a preoccuparsi che il bambino avesse preso qualche malattia. Bellatrix lo prese in braccio e cominciò a cullarlo dolcemente, ma il bambino diventava sempre più iracondo. Soltanto quando la terra perse a tremare, si spaventarono sul serio, ma questo non bastò per far scappare i ladri:

“FERMI Lì!!!!”

I ladri erano davanti a loro, con il passamontagna sul viso e le pistole in mano.

Voldemort fece per pronunciare l' anatema che uccide, ma uno dei ladri, gli sparò sul petto, facendolo cadere a terra. Tutti i Mangiamorte lì presenti andarono in contro al loro Padrone ferito:

“MIO SIGNORE!!! LURIDI BABBANI, QUESTA ME LA PAGATE!!!” Bellatrix urlò contro di loro e fece per tirar fuori la bacchetta, ma si bloccò.

Salazar divenne sempre più impazzito, finché non cadde un pezzo di tetto sulle teste dei ladri, facendoli morire. Subito dopo, Salazar si calmò, la terra smise di tremare ed il bambino volle scendere dalle braccia di Bella. Lei lo mise vicino al padre e Salazar cominciò a piangere sul punto in cui era stato ferito. In pochi secondi, la ferita si rimarginò e Voldemort era di nuovo in forze, lasciando tutti a bocca aperta. Il Lord prese in braccio il figlio e lo calmò; Voldemort capì che il piccolo era molto più potente di tutti i Mangiamorte messi insieme:

“Mio Signore, ma come ha fatto Salazar?” domandò Bellatrix incredula.

Voldemort le fece cenno di avvicinarsi e le rispose con un sorriso:

“Nostro figlio ha un potere molto speciale, un potere che noi non potremo mai possedere: lui è in grado di percepire il pericolo qualche minuto prima di noi, riesce a far accadere cose brutte a chi minaccia la sua famiglia o lui stesso e a controllare gli elementi naturali. Tra pochi anni, prima che andrà ad Hogwarts, voglio insegnarli gli incantesimi più oscuri che conosco e a dominare l' aria, l' acqua ed il fuoco. Bella, pensa a quanto è potente! Ha soli pochi mesi ed è riuscito ha controllare la terra: pensa ha quando avrà 40 anni! Sarà il mago più potente mai esistito!”

Si abbracciarono felici davanti a tutti, che applaudivano ai nuovi poteri del piccolo Riddle.

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Capitolo 26
*** Cassandra Riddle ***


Passarono 4 anni da quel giorno. Salazar era cresciuto ed era diventato un bambino simile al padre da giovane. Voldemort aveva anticipato a Bellatrix che avrebbe incominciato ad allenare il giovane Riddle quando avrebbe avuto 8 anni ed a lei andò bene. Salazar era diventato un degno figlio del Signore Oscuro: era molto sveglio ed intelligente, era curioso di sapere ogni cosa dei suoi antenati Black e Gaunt e delle loro gesta per purificare il Mondo Magico. Aveva imparato da poco a leggere e, per esercitarsi, spesso andava in biblioteca, a leggere qualche libro di Storia della Magia. Anche se era ancora molto piccolo, voleva sapere ogni cosa riguardo il suo Mondo: Voldemort gli diceva sempre che era troppo presto per insegnargli qualcosa, ma, per accontentarlo, gli spiegava, con parole semplici, le basi per essere un perfetto Principe Oscuro: la differenza tra Purosangue, Mezzosangue e babbani, essere eccellente nelle Arti Oscure, le gesta di Salazar Serpeverde, uccidere Mezzosangue, babbani e traditori del proprio sangue (anche se erano schiavizzati) e molto altro. Intanto, Bellatrix aveva scoperto di essere di nuovo incinta; ancora una volta, il Lord era al settimo cielo, come la Sua Bella. Salazar voleva sapere se avere un fratello o una sorella fosse bello o brutto:

“Dipente da come interpreti tu questa notizia.” gli diceva sempre Bella.

Salazar si era convinto del fatto che avere un fratellino o una sorellina fosse bellissimo e, per questo, stava sempre vicino alla madre, per sostenerla e non farla sforzare troppo. La mora era felice di vedere che il suo bambino era tale e quale al padre: era potentissimo e voleva un gran bene alla madre. Il secondo figlio nacque il 16 Maggio, durante il tramonto. Scoprirono che era una bambina, Cissy chiese alla coppia come volevano chiamarla e, stavolta, fu Bellatrix a scegliere il nome:

“Cassandra, Cassandra Riddle!”

“Sì! È un bellissimo nome!” esclamò Voldemort sorridente come la compagna, dandogli un leggero bacio sulle labbra.

Salazar era rimasto fuori dalla stanza, ma la zia lo fece entrare:

“Oh, tesoro, vieni! Lei è la tua sorellina, si chiama Cassandra!” esclamò la madre, mostrandogli la bimba.

Voldemort lo fece avvicinare alla piccola: Salazar la vide dormire, dopo aver pianto per qualche minuto. Notò quanto fosse carina nel lenzuolino: dormiva con una manina che le toccava la bocca, aveva 2 guanciotte cicce, come il fratello, pochissimi capelli neri e la pelle ancora arrossata e ruvida, a causa del parto avvenuto pochi minuti fa. Il bambino sorrise e le volle subito bene.

 

 

 

 

 

Qualche mese dopo, la bimba divenne ancor più carina: i capelli le crebbero, neri e ricci, e gli occhi neri: in poche parole, assomigliava a Bellatrix, vedendo il suo aspetto. Bella e Salazar giocavano con lei e le davano da mangiare e Voldemort le portava le bambole, dal ritorno dei Suoi viaggi in giro per il mondo; Salazar non veniva messo da parte dai genitori e nemmeno se lo sentiva. Il problema di Cassandra era che, ogni volta che aveva in mano una bambola, le tirava i capelli e la sbatteva ripetutamente per terra. I genitori non sapevano cosa fare. Il Signore Oscuro continuava a portargliele, ma la bambina le trattava sempre male, fino a che, un giorno, mentre la bambola era per terra davanti a lei, dalle manine della piccola non uscì un fiotto di luce nera; la bambola era tutta bruciata e completamente distrutta. Tutta la famiglia la vide: Voldemort la prese in braccio, orgoglioso di Sua figlia:

“Non ci posso credere! Bimba Mia, hai il Potere dell' Oscurità, la forma di magia più potente dell' intero universo! Sono orgoglioso di avere dei figli come Salazar e te! Quando sarete adulti, farete grandi cose!” disse sorridente, prendendo in braccio anche Salazar.

Il mago fece cenno a Bellatrix di avvicinarsi, anch' essa sorridente, le diede in braccio Cassandra e si abbracciarono felici. Quel giorno, i Malfoy avevano capito che la famiglia Riddle era invincibile e più potente di qualsiasi altra.

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Capitolo 27
*** la proposta ***


Passò qualche anno dalla nascita di Cassandra. All' età di 4 anni, era diventata una bambina tale e quale a Bellatrix: se le veniva fatto un torto, diventava cattiva e vendicativa; aveva i capelli lunghi, neri e ricci, che le ricadevano sul viso; gli occhi neri, come pozzi senza fondo; si divertiva a veder soffrire le persone; era sveglia e intelligente; per imparare a leggere, trascorreva ore interminabili in biblioteca a leggere qualche libro di Arti Oscure; voleva sapere tutto del Mondo Magico e disprezzava con tutto il cuore i babbani, i Mezzosangue e i traditori del proprio sangue. Salazar aveva 8 anni e Voldemort cominciò ad allenarlo, per fargli governare meglio gli elementi della natura. Era molto bravo e voleva imparare sempre di più. I genitori erano molto orgogliosi dei figli; per loro, avevano deciso di farli diventare maghi oscuri, ma decisero anche che, se si volevano sposare, avrebbero scelto da soli le persone con cui stare. I bambini chiedevano ai genitori se erano sposati e loro negavano sempre. In quel periodo, Voldemort aveva ottenuto l' alleanza di tutte le famiglie Purosangue ancora in vita e decise che quello era il momento per chiedere a Bellatrix di sposarlo. In una tiepida serata di Aprile, chiese ai figli di cenare nel salotto del Manor, senza i genitori (perché loro avrebbero cenato nella loro camera) e di andare a dormire nelle loro camere, senza disturbarli. Salazar e Cassandra obbedirono, uscirono dalla stanza dei loro genitori e il Lord, con la magia, fece apparire la cena. Bellatrix tornò qualche minuto più tardi, andò in camera per cambiarsi il vestito, ma, quando entrò, si sorprese di vedere Voldemort seduto davanti ad un piccolo tavolo apparecchiato:

“Mio Signore, cosa significa questo?” chiese la donna, indicando la tavola:

“Siediti, Bella. Stasera ceneremo da soli: devo darti 2 bellissime notizie, ma prima ceniamo.”

La donna si sedette difronte a Lui e cominciarono a cenare. Finito di mangiare, il Signore Oscuro si alzò, fece alzare anche la mora, si mise seduto sul letto e fece sedere Bella sulle Sue ginocchia:

“Ora ti do le notizie: la prima è che, adesso, tutte le famiglie Purosangue del mondo si sono alleate con me.”

“Davvero? È una notizia magnifica!”

“Sì, lo so, ma la seconda sarà meglio della prima!”

“Ditemi.”
“Ormai è qualche anno che stiamo insieme, ora governiamo il Mondo Magico, abbiamo dei bambini bellissimi e abbiamo l' alleanza dei Purosangue. È giunto il momento che ti faccia una domanda.”

Bellatrix si stava facendo un' idea di cosa poteva trattarsi, ma non ci poteva credere; intanto Voldemort prese una scatolina rossa dalla tasca, la aprì e dentro c' era un anello d' argento, con incastonato un piccolissimo teschio, i quali occhi erano smeraldi. Voldemort riprese il discorso di prima:

“Bellatrix Black, vuoi sposarmi?” le chiese sorridendo e sul punto di piangere.

Bella non riuscì a trattenere le lacrime:

“Sì!” sussurrò lei e poi gridò molte altre volte “sì”, mentre Voldemort l' abbracciava e la baciava. Il Signore Oscuro la calmò e le asciugò le lacrime:

“Dai non piangere! Va tutto bene!”

“Sì avete ragione. Sentite, ho un po' freddo: potete risaldarmi, per favore?” gli chiese, con tono malizioso.

Il Signore Oscuro la capì e la assecondò:

“Tranquilla! Ti riscalderai talmente tanto che ti scotterai.”

“è proprio quello che voglio.”

Voldemort la spinse sul letto, mettendosi sopra di lei, le tolse il vestito e la baciò con foga, ovunque, facendola sentire in Paradiso.

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Capitolo 28
*** i preparativi ***


Il giorno dopo, i maghi raccontarono la notizia ai figli, ai parenti e ai Mangiamorte.

I parenti gridarono dalla gioia e li abbracciarono e i Mangiamorte li applaudirono. Il matrimonio era stato fissato per Giugno: avevano soltanto 2 mesi per prepararsi. In quei 2 mesi, Voldemort decise che, per la cerimonia, si sarebbe messo la nuova veste, regalatagli per Natale; ordinò a Lucius di sposarli e, che la cerimonia, si sarebbe fatta nel giardino del Manor. Bellatrix pensò a tutti i preparativi: i fiori neri, il cibo, le persone da posizionare ai tavoli e il vestito da sposa. Ovviamente Narcissa la aiutò e pensò anche i vestiti da far indossare ai bambini e a lei stessa. Cissy si comprò un vestito blu elettrico e le scarpe dello stesso colore; Salazar e Cassandra, all' inizio, non volevano indossare dei vestiti, ma Bella li convinse che, se li avrebbero indossati, avrebbero reso ancora di più orgogliosi i genitori. Cassandra indossò un vestitino rosso, non tirato, in modo da non dargli fastidio, e delle scarpette dello stesso colore; Salazar, invece, indossò dei pantaloni neri, non tirati, una camicetta celeste e un paio di scarpe nere. Tutti i Mangiamorte maschi indossarono lo smoking e le donne si comprarono dei vestiti a scelta.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ormai, mancava una settimana alle nozze.

Il Signore Oscuro non era in casa e Narcissa ne approfittò per attirare Bellatrix in camera e dargli il vestito da sposa:

“Aspetta qui: devo darti una cosa.”

Cissy sgattaiolò fuori dalla stanza e prese una grande scatola e, poi, rientrò:

“Questa è per te!” le disse Cissy.

Bella prese la scatola, tolse il coperchio e rimase a bocca aperta, vedendo il vestito:

“Oddio, Cissy! Il vestito!”

“Allora? Cosa aspetti! Provatelo!”

Con un gran sorriso, la Mangiamorte andò in bagno, lo provò ed uscì, per farsi vedere dalla sorella e vedersi allo specchio:

“Bella, sei stupenda!” sussurrò Cissy, incantata dall' aspetto della mora.

Bellatrix si vide allo specchio e si accorse che era una bellissima sposa oscura. Il vestito era come lo aveva sempre desiderato: nero, lungo, scollato sul petto e sulla schiena e poco vaporoso. Le scarpe sempre nere e poco alte:

“Cissy, non posso credere che, tra una settimana, sposerò l' amore della mia vita.”

“Credici, perché accadrà una volta sola e durerà per sempre.”

Le sorelle si abbracciarono, ma trattennero le lacrime, anche se erano sul punto di scoppiare a piangere.

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Capitolo 29
*** Evviva gli sposi! ***


 “Bellatrix, svegliati! Oggi ti sposi!”

“Oddio! Corro subito in bagno!”

Finalmente era arrivato il giorno delle nozze; Bellatrix e Voldemort avevano dormito separati solo per quella notte. La cerimonia era stata fissata per le 8.30 e Bella si era svegliata alle 7.50, solo grazie a Cissy, altrimenti avrebbe dormito fino all' inizio della cerimonia. La riccia corse in bagno a farsi una rapida doccia, a mettersi il vestito e a truccarsi. Naturalmente la sorella la aiutò:

“I bambini sono pronti?” chiese la mora:

“Sì, li ho preparati io. Adesso sono in giardino, con Lucius, Draco e gli altri Mangiamorte.”

“Bene!”

 

 

 

 

Voldemort si era svegliato prestissimo quella mattina: verso le 6.00, per la precisione. Si prese tutto il tempo di cui aveva bisogno per farsi una doccia, si mise la nuova veste e le scarpe; fece colazione e, verso le 7.50, scese in giardino, dove c' erano tutti i Suoi servi e i figli. Mancava solo Bellatrix:

“Ma dov' è Bella?” chiese il mago a Lucius:

“State tranquillo, mio Signore. Le spose fanno sempre attendere 10 o 20 minuti. Tra poco arriva.”

 

 

 

 

 

Quando tutti erano ai loro posti, Bellatrix arrivò: era una sposa bellissima. Quel vestito nero e scollato le stava benissimo; sugli occhi aveva messo il mascara, la matita e l' ombretto nero e sulle labbra aveva messo poco rossetto rosso, dato che le sue erano già rosse e carnose; i capelli li aveva sistemati in una treccia, legata da un elastico nero. Tutti rimasero ammaliati dal suo aspetto; quando arrivò all' altare, Voldemort le sussurrò:
“Sei bellissima!”

Bellatrix arrossì e Lucius parlò (Bella e Voldemort avevano richiesto un matrimonio rapido):

“Ho bisogno delle fedi.”

I bambini Riddle portarono il cuscino, con sopra le fedi, insieme. Giunti vicino ai genitori, consegnarono loro le fedi e i genitori li tennero vicini a loro:

“Volete Voi, Lord Voldemort, prendere in sposa Bellatrix Black, nella buona e nella cattiva sorte, per amarla ed onorarla tutti i giorni della Vostra vita?”

“Sì, lo voglio!” esclamò con un gran sorriso, mentre le infilava la fede:

“E tu, Bellatrix Black, vuoi prendere in sposo Lord Voldemort, nella buona e nella cattiva sorte, per amarlo ed onorarlo tutti i giorni della tua vita?”

Mentre Lucius le parlava, la donna non riuscì a non piangere: ripensava a tutti quegl' anni passati ad Azkaban per Lui, a tutte le difficoltà che ha passato con Lui e alla nascita dei suoi bambini, che li considerava più preziosi dell' oro. Quando Lucius finì la richiesta, la donna rispose:
“Sì, lo voglio!” e infilò la fede al dito di Voldemort:

“In questo caso, vi dichiaro marito e moglie. Potete baciare la sposa.”

Senza esitazione, si baciarono e tutti li applaudirono, tranne i bambini, che commentarono con una smorfia di disgusto, ma gli sposi non se la presero. Verso 12.00, andarono verso i tavoli apparecchiati e cominciarono a pranzare fino alle 14.00; poco più tardi, partì la musica e tutti cominciarono a ballare. Per tutto il pomeriggio, gli sposi ballarono e si fecero delle foto con gl' altri. Subito dopo la cena, Salazar e Cassandra si addormentarono, sfiniti dopo essersi divertiti tutto il giorno:

“Bella guarda! I nostri piccoli si sono addormentati.” sussurrò Voldemort, per non svegliarli:

“State tranquillo! Li porto io nelle loro camere.”

Detto questo, Bellatrix li portò sui loro letti, mise loro il pigiama, diede loro il bacio della buonanotte e tornò disotto a festeggiare. La festa durò fino a mezzanotte; ogni Mangiamorte si congratulò con gli sposi e andò a dormire; Voldemort e Bellatrix per ultimi. Tornati nella loro camera matrimoniale (quella di Voldemort), Bella si tolse subito le scarpe:

“Accidenti! Mi fanno male i piedi! Maledette scarpe!”

Senza che la donna se ne accorgesse, il marito insonorizzò la camera e chiuse a chiave la porta:

“Sta tranquilla, tra qualche minuto ti passa. Ma, intanto, non dovremo fare una cosa?” le chiese, con tono malizioso.

La riccia sapeva perfettamente cosa stava per succedere e lo assecondò:
“Certo, ma prima, permettetemi di mettere a posto l' abito.”

“Prego!”

Senza vergognarsi, la strega rimase in intimo, mise a posto il vestito e si sdraiò sul letto, in attesa di quello che le avrebbe fatto Voldemort, che non tardò ad arrivare: il Signore Oscuro si tolse subito la veste e si avventò sulla moglie, baciandola con passione e togliendole gli ultimi indumenti che aveva addosso.

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Capitolo 30
*** paura e pericolo ***


Da questo capitolo, inizierà una serie di capitoli tristi. Non sarà affatto facile scriverli. Buona lettura!

 

 

Passarono pochi giorni dal matrimonio di Bellatrix e Voldemort e la prima non faceva altro che guardarsi la fede al dito, ripensando a quello che era successo:

“Bella, la vuoi smettere di guardare la fede! Andrà a finire che si consumerà, come la tua vista!” la rimproverava sempre Cissy.

I figli erano contenti che, finalmente, i genitori fossero marito e moglie e anche Voldemort era contento, anche se non lo dava a vedere. I giorni procedevano benissimo: Salazar aveva imparato alla perfezione a controllare gli elementi naturali e Cassandra i suoi fiotti di luce; si era anche scoperto che i fratelli Riddle erano rettilofoni, come il padre e che Cassandra, quando si arrabbiava, i suoi occhi diventavano scarlatti. Tutto andava per il meglio, ma c' era una cosa che tormentava Bellatrix: la solita vocina. Ultimamente, era diventata molto insistente: la avvertiva della presenza di Rodolphus, che era vicino e che presto si sarebbe fatto vedere. Ovviamente la donna la ignorava, ma in quel periodo non ci riusciva: sentiva il pericolo addosso ai suoi figli e, per paura che le venissero portati via, fece a Salazar una profonda cicatrice sul braccio destro, che raffigurava i nomi della madre e del padre, lo stesso su quello di Cassandra. I bambini le chiesero il perché e lei rispose che lo aveva fatto per ricordare i nomi dei genitori, nel caso in cui un giorno si fossero persi; anche Voldemort le fece la stessa domanda:

“Si può sapere perché hai fatto quelle cicatrici sui bracci dei nostri piccoli?”

“Non vi mentirò: è da quando non si è più visto Rodolphus che una voce mi tormenta, che mi dice che è ancora vivo e che presto tornerà. Io l' ho sempre ignorata, ma in questo periodo è molto insistente, sento il pericolo addosso ai bambini e non riesco a non avere paura.”

“Bella, è solo un' illusione, non devi preoccuparti.”

“Lo so, ma non posso farne a meno.”

“Sta tranquilla! Vedrai che ti passerà.”

“Lo spero.”

Le preghiere della donna non furono ascoltate: la voce continuava a perseguitarla. La riccia temeva il peggio e non sapeva cosa fare. Ogni volta che usciva, si portava i figli con lei, non li lasciava mai soli e, se proprio doveva, li lasciava alle persone di cui si fidava: gli ordinava di tenerli d' occhio, altrimenti avrebbe cruciato fino alla morte la persona in questione. Tutte le persone a cui erano stati affidati Salazar e Cassandra tennero sempre d' occhio, tutti avevano paura dei Cruciatus di Bellatrix. Un giorno, la mora lasciò i figli alla sorella, per andare sul luogo dov' era stato trovato il dito di Rodolphus; spesso si guardava alle spalle (perché si sentiva osservata). Ad un tratto, andò a sbattere contro un uomo incappucciato e vestito di stracci:

“Ehi! Perché non guardi dove vai! Crucio!!”

L' uomo cadde a terra contorcendosi dal dolore e, a forza di dimenarsi, il cappuccio scoprì il suo volto. Bellatrix tolse la maledizione: era rimasta sconvolta, non ci credeva. Non poteva dimenticare una delle tante persone che le avevano sconvolto la vita: Cygnus e Druella Black, Sirius Black, Andromeda Tonks, Harry Potter, Barty Crouch Senior e tutti quelli che lo appoggiarono, quando è stata rinchiusa ad Azkaban, Severus Piton e Rodolphus Lestrange. In quel momento, aveva davanti a sé una di quelle persone: non poteva dimenticare una di quelle persone che aveva conosciuto per anni, non poteva dimenticare quella persona con i capelli neri, con quegl' occhi dello stesso colore e che le dicevano che cercavano vendetta. Con gl' occhi spalancati e il cuore che stava perdendo battiti, soltanto un sussurro uscì dalla bocca della strega:

“Tu.”

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Capitolo 31
*** l' inizio dell' incubo ***


 “TU. TU! LO SAPEVO!! LO SAPEVO CHE ERI ANCORA VIVO!! CRUCIO!!!”

Rodolphus si contorse di nuovo per terra, ma riuscì a dire una frase che fece gelare il sangue all' ex moglie:

“Invece...di stare qui...a torturarmi,...perché...non ti chiedi...dove sono... i tuoi figli?”

“Cosa intendi dire e come fai a sapere che sono madre!”

La donna tolse la maledizione, ma lo legò con le catene ad un albero:

“Lo so perché è da quando che sono sparito che ti osservo e so anche che si chiamano Salazar e Cassandra. Ho visto i regali che hai fatto al Lord, che avete vinto la guerra, che hai permesso a Draco che stesse con la Sanguesporco, come avete festeggiato tu e Lui, che hai ucciso i tuoi per stare con Lui e che vi siete sposati da poco. Devo dire che non sono affatto sorpreso dal tuo comportamento. Mi fai schifo, avevo ragione quella notte: sei una disgustosa sgualdrina!”

“CRUCIO!!!!!!!”

Mentre lo torturava, il sangue di Bella si gelò letteralmente ed ebbe veramente paura per i propri figli:

“NON OSARE TOCCARE LA MIA FAMIGLIA, LURIDO BASTARDO!!!!!!”

“è troppo tardi... Ho preso... i bambini... e non... li... troverai...più!”

“Dove sono! DIMMI IMMEDIATAMENTE DOVE SONO O FINIRAI PEGGIO DEI PACIOCK, LO GIURO!!!!”

“NON...TE LO... DIRò...MAI!!!”

“INVECE LO FARAI!! CRUCIO, CRUCIO, CRUCIO!!!!!!!!”

La strega era nel panico, decise di usare la Legilimazia, ma sentì un rumore sospetto provenire da dietro le spalle. Quei pochi secondi in cui era distratta, bastarono per farla pentire. Quando si rigirò verso Lestrange, lui non c' era più; lo cercò nelle zone vicine, ma niente. Credendo che Lestrange le avesse mentito, corse a casa dai suoi figli:

“NARCISSA, DOVE SONO I BAMBINI!”

Lady Malfoy non poteva rispondere, perché era imbavagliata e legata ad una sedia in un angolo del salotto. Appena la sorella la vide, le slegò e chiese spiegazioni:

“Non ci crederai, ma è stato Rodolphus: è ancora vivo. Stavo giocando con i bambini, poi, tutto ad un tratto, è arrivato lui: mi ha legata e imbavagliata, ha addormentato i bambini e li ha portati via!”

“Oh no! Allora non stava mentendo, eppure me lo sentivo che era ancora vivo: accidenti a me! Dovevo essere più insistente!”

“Che cosa facciamo adesso!?”

“Chiamiamo mio marito e gli altri, spieghiamo tutto e li cercheremo per mari e monti.”

E così accadde. I Mangiamorte non persero tempo: si organizzarono in squadre composte da 6 uomini, Voldemort informò della scomparsa dei figli anche tutte le famiglie Purosangue del mondo che si erano alleate con Lui: americani, russi, indiani, spagnoli e tutti gli altri li cercarono.

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Capitolo 32
*** i fratelli Riddle sono morti? ***


Da mesi stavano cercando i fratelli Riddle in tutte le parti del mondo, anche in quelle più difficili da raggiungere. Più il tempo passava, più Voldemort perdeva le speranze di ritrovarli; passarono 10 mesi, ma di Cassandra e Salazar nemmeno l' ombra. A quel punto, tutti persero le speranze di ritrovarli, anche il Signore Oscuro, ma Bellatrix non si dava per vinta:

“VI DICO CHE SONO VIVI. PERCHé NON MI CREDETE?”

“Bella, ti supplico, ragiona! Abbiamo cercato ovunque, anche nei posti più remoti del mondo!”

“MA PERCHé? PADRONE, PERCHé NON MI CREDETE? SONO LA LORO MADRE, LI HO PARTORITI IO! IL MIO ISTINTO DI MADRE MI DICE CHE SONO VIVI E CHE CI STANNO ASPETTANDO!!!”

“TESORO DEVI CALMARTI! MI DISPIACE MOLTISSIMO AMMETTERLO, MA SONO MORTI!” esclamò Voldemort con tristezza nella voce.

La strega iniziò a piangere, ma era intenzionata a non rinunciare in quello in cui credeva:

“NO, NON è VERO! MI DISPIACE DIRVELO, MA NON POSSO CREDERVI! SO CHE SONO VIVI ED HANNO BISOGNO DI NOI!”

“TI PREGO, ACCETTA LA REALTà! NON C' è PIù NIENTE DA FARE!

“VI PREGO, SMETTETELA! SMETTETELA, NON POSSO DARVI CREDITO!!!”

“Bella, calmati!”

“NO!!”

Mentre la donna si dimenava, Voldemort cercava di abbracciarla per confortarsi a vicenda e, alla fine, Bellatrix cedette e si lasciò andare all' abbraccio. Quell' abbraccio fu fortissimo e pieno di lacrime. Dopo pochi minuti, si sciolsero, con i visi tutti bagnati:

“Domani ho intenzione di fare un funerale in loro onore. Ho preso una tomba vuota, sulla lapide ci sarà una foto di loro due insieme, con scritte le date di nascita e morte e sotto la frase:

 

 

Ci mancherete più di chiunque altro. Siete stati la luce dei nostri occhi. Siamo orgogliosi di quello che siete diventati. Vi ameremo per sempre.

mamma e papà.

 

 

“Verrò anch' io.”

Si abbracciarono di nuovo e piansero più di prima. La sera arrivò. Per calmarla, l' Oscuro Signore aveva dato del sonnifero alla moglie e l' aveva fatta dormire sul letto. Lui dormì nella camera di Cassandra: amava lei e Salazar allo stesso modo, ma la secondogenita era la Sua preferita, la chiamava “la Mia piccola Principessa Oscura”. Era la Sua preferita, perché gli ricordava la Sua amata Bella da giovane: bella, ribelle, cattiva e pericolosa. Molti ricordi di Lui e la Sua bambina albergavano in quella stanza e non voleva dimenticarseli, così come quelli di Lui insieme a Salazar, uno dei Suoi pochi allievi preferiti e dei più amati.

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Capitolo 33
*** il dolore di Bellatrix ***


In questo e nel prossimo capitolo, Bellatrix e Voldemort parleranno in prima persona, dando voce ai loro pensieri e ricordi riguardo la “morte” dei loro figli e alle loro vite. Se li odiate entrambi, spero che questi capitoli vi facciano capire il perché sono diventati così, soprattutto Bellatrix, che io l' ho capita. Buona lettura!

 

 

Il funerale è passato da pochi minuti, ma io sono ancora qui, davanti alla tomba dei miei tesori. Ho addosso il vestito nero più semplice che possiedo (non tirato e scollato) e il mio viso è coperto dal velo di pizzo nero. Stavolta non ho voluto indossare vestiti indecenti: sono scomparsi i miei bambini, non posso non onorare la loro memoria. Mi siedo sul terreno umido, vicino alla tomba. Il mio viso è coperto letteralmente di lacrime, su di esso è dipinta un' espressione di sofferenza, un' espressione di una persona che sta perdendo tutti, ma che lotterà per andare avanti. Mentre sono seduta, ripenso alla mia vita. Vita: non so neanche se si può chiamare così la mia esistenza. Vita, per me, significa passare momenti belli e brutti, durante l' esistenza di una persona; io ho passato la maggior parte della mia esistenza a soffrire, ho avuto pochi momenti felici. Se il mio destino è soffrire fino alla fine dei miei giorni, allora preferisco morire in questo preciso momento, ma rimarrò al fianco del mio Signore: so che sta soffrendo quasi quanto me e non voglio che soffra di più, solo per un mio atto egoista. Soltanto adesso, dopo anni, mi accorgo che sto perdendo tutte le persone che amavo: i miei genitori, anche se credo che non erano tanto importanti per me, ma mi hanno educata in una villa che è quasi il triplo di una casa babbana e mi hanno insegnato i valori per cui lottiamo; Sirius, che ho sempre detestato perché ci ha voltato le spalle, ma che, nel profondo del mio cuore, gli volevo un pochino di bene. Ricordo ancora quel giorno in cui era nato: avevo solo 8 anni, ma gli volevo già bene. Poi, ad Hogwarts, le cose sono cambiate: ha sempre creduto che maghi e babbani fossero uguali, che stupido. E, per questo, è andato a Grifondoro e, da quel punto, lo abbiamo tutti odiato in famiglia, me compresa. Poi è toccato ad Andromeda, che si è innamorata di quel dannato Sanguesporco, è fuggita con lui, quando è rimasta incinta e, di lei, non ho voluto sapere più niente; verso di lei, ho provato rabbia, odio e delusione. Sapevo che era ribelle, ma non credevo che arrivasse fino a questo punto. Il colpo di grazia è stato quando i miei genitori mi hanno promessa a Lestrange, un francesino colto e che gli piacevo, ma non mi amava. Ho protestato contro i miei, ma a loro non importava un accidente di cosa volevo: volevano soltanto che i Purosangue si riproducessero e continuassero a vivere. Ma, anche se non mi sposavo, poteva andare benissimo, l' importante era che non mi sposavo con un lurido babbano o Mezzosangue. Ovviamente, i miei non mi hanno ascoltata e mi sono sposata con Lestrange; anche Cissy si era sposata, ma con Malfoy, di cui era innamorata ed era ricambiata e lo è tuttora: forse è per questo che l' ho sempre un po' invidiata. Credevo che dopo il matrimonio la mia vita sarebbe finita totalmente, ma non sapevo quanto mi sbagliavo. Dopo la luna di miele, ho conosciuto di persona il mio idolo, l' uomo che adoravo da quando ero bambina, l' uomo che avrei seguito anche in capo al mondo: Lord Voldemort. Quando l' ho incontrato, mi è mancato il fiato. Era bellissimo e lo è anche ora, anche se una persona proverebbe ribrezzo solo a guardarlo. Gli anni successivi, ho incominciato a vivere: tutte le ore che ho passato con Lui con gli allenamenti per diventare la migliore tra tutti i Mangiamorte e alla fine ce l' ho fatta. Tutto andava bene, fino a quella maledetta notte del 1981, in cui quel dannato moccioso ha sconfitto il mio amato Padrone. Sono stata malissimo: ho torturato quei traditori dei Paciock fino alla follia, ma sono morti senza dirmi niente. Sono finita ad Azkaban insieme a Rodolphus, a Rabastan e a Barty. Tutti sostenevano che era morto, ma ho sempre creduto che era ancora vivo, in qualche parte del mondo, ad attendere la Sua vendetta contro Potter. 14 anni dopo sono fuggita da quell' Inferno e sono tornata al fianco del mio amore, che, un anno dopo, mi ha dimostrato il Suo amore nei miei confronti e mi sono liberata di Lestrange, anche se in un modo orribile e che ha segnato il resto dei miei giorni. Abbiamo vinto la guerra, abbiamo avuto 2 figli bellissimi e ci siamo sposati. Tutto questo è durato per pochi anni: volevo insegnare l' Occlumanzia a Cassandra e vederli crescere. Li amavo e li amo, allo stesso modo, ma Salazar era il mio preferito: lo chiamavo “il mio piccolo Principe Oscuro” e mi ricordava tanto il mio Signore. Era bravissimo con gli incantesimi, nelle rare volte in cui lo vedevo allenarsi, in lui, come in Cassandra, percepivo un' aura oscura molto più potente del mio Padrone: per forza! erano i nostri figli. Per me, erano più preziosi di tutto l' oro del mondo, li avrei protetti a costo della vita. Non potrò mai dimenticare i giorni in cui ho dato alla luce i miei bambini, anzi, i nostri bambini. I momenti in cui ho dato loro da mangiare, in cui ho giocato con loro, in cui li ho visti mostrare i loro poteri più forti di 100 Mangiamorte messi insieme. Poi, il ritorno di Lestrange: quel verme che non merita nemmeno di mangiare ha rapito i miei piccoli e tutti credono che li abbia uccisi, ma non ci credo. Sento qualcosa che mi dice che sono ancora vivi, che sono nascosti da qualche parte e che stanno aspettando che la loro mamma e il loro papà li vengano a prendere. Mio marito si è arreso, ma questa volta non posso e non devo appoggiarlo: mio Signore, mi rincresce dirvelo, ma non posso stare con le mani in mano, mentre Lestrange starà facendo del male ai miei bambini. Mentre penso questo, le lacrime mi rigano ancora il viso, ma mi alzo, poso un bacio sulla foto dei miei bambini e mi dirigo dove vuole il mio istinto di madre, decisa a farla pagare a quel bastardo che cerca di farmi credere di aver perso le persone che amo di più al mondo. Il Signore Oscuro crede che, ormai, sono morti, ma, se c' è una speranza, voglio crederci e cercare i miei piccoli, finché non rivedrò i loro corpi.

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Capitolo 34
*** i pensieri di Voldemort ***


Volevo dirvi che i prossimi 2/3 capitoli riguarderanno Cassandra e Salazar. I capitoli tristi sono quasi finiti. Buona lettura!

 

Sono nella camera della Mia bambina, seduto dietro alla porta. Ripenso a tutto quello che è successo in pochi anni: la guerra vinta, il matrimonio e i figli. Figli: non avrei mai pensato di averli e con la Mia seguace più devota. Ho sacrificato la maggior parte dei Miei anni a cercare di conquistare il Mondo Magico e ci sono riuscito: l' ultime cose che volevo erano crescere i Miei figli, insegnare loro a guidare il regno oscuro per quando sarei stato stanco e passare l' eternità con Bellatrix. La Mia amata Bellatrix: nella sua vita ha sofferto moltissimo e perso le persone che amava, tranne Narcissa: lei ci ha aiutati a mantenere nascosta la relazione tra me e Bella; se non fosse stato per lei, non ho idea di quanto tempo Bellatrix avrebbe avuto tutti quei dolori, dopo che quel maiale le ha messo le mani addosso. Con Bellatrix, ho vissuto i momenti più belli di tutta la Mia vita (dopo aver vinto la guerra): il Natale, S. Valentino, il matrimonio e la nascita dei Miei eredi. Salazar e Cassandra sono stati la luce dei Miei occhi: non avrei mai immaginato che essere padre ti cambia la vita. Vederli nascere è stata una cosa talmente bella che nessuna potrà mai batterla. Penso ai pochi momenti che ho passato con Cassandra: la Mia piccola Principessa Oscura era così carina. Era il ritratto di Bellatrix e la trattavo meglio che potevo; le portavo i giochi, io e Bella le abbiamo insegnato a camminare e Salazar, con il Mio aiuto, ha cercato di insegnarle a parlare. Non potevo trascorrere tutto il tempo con lei, ma cercavo di esserci nei momenti più importanti. E Salazar, ho voluto molto bene anche a lui; ogni volta che gli insegnavo qualcosa o quando ci ha dimostrato di cosa è capace, ho visto me stesso da giovane e il ritratto del Mio antenato che porta il suo nome insieme. Da piccolo ho sofferto tanto per la morte di Mia madre e per il fatto che a Mio padre non importasse nulla di me, ma questo è servito a farmi valere e a non provare niente verso le persone che non mi vogliono. Dopo Hogwarts, ho ucciso lui e i suoi genitori, nonché i Miei nonni paterni; per anni ho creduto che nessuno mi amasse e che l' amore fosse per i deboli, ma, dopo che ho scoperto che Bella si è fatta sbattere in prigione per non tradirmi, ho capito che c' è ancora qualcuno che mostra affetto nei Miei confronti e mi sono innamorato di lei. Mentre penso a tutto questo, mi alzo da terra e sfioro tutte le cose di Mia figlia: il letto, l' armadio, la scrivania e tutti gli altri, per ricordarmi di tutti i bei momenti che ho passato con lei all' interno di queste 4 mura. Prima sono stato in quella di Salazar e ho fatto la stessa cosa; ho ricordato tutte le volte in cui ho provato a fargli dire la prima parola, a farlo camminare e a farlo addormentare, quando Bellatrix non c' era. Dal giorno in cui ha dimostrato di essere potentissimo, sono sempre stato orgoglioso di lui, come lo sono di Cassandra. Non posso evitare di piangere, il dolore è troppo forte, mi sento come se mi avessero strappato bruscamente il cuore, peggio di quando Potter ha distrutto tutti gli Horcrux. So che Bellatrix sta soffrendo più di tutti e che ci vorrà tantissimo tempo per farla riprendere. Lei crede che i bambini sono ancora vivi, ma, secondo me, è il dolore che le fa negare la realtà; adesso sarà in giro chissà dove, per sfogarsi nelle lacrime e nelle urla disperate che, ultimamente, lancia quando sente nominare i nostri figli, oppure sarà andata a uccidere qualcuno. Le lascio fare quello che vuole fino a quando non passerà questo momento terribile; so che ognuno affronta il dolore come vuole, quindi può andare per i boschi a piangere ed urlare, se vuole, ma se si metterà ad inseguire i fantasmi di Salazar e Cassandra, credendo che le loro voci la chiamano, non le permetterò di rovinarsi da sola il resto della vita. Ha passato molte situazioni dolorose ed è sempre riuscita a risalire dall' abisso di disperazione in cui si trovava in quei momenti, sono sicuro che ce la farà anche stavolta, ma il dolore di una madre che perde un figlio è immenso, figuriamoci 2 figli! In ogni caso, io, Narcissa e gli altri la sosterremo per dargli forza, soprattutto io. Pensando a tutto questo, piango sempre di più; mi avvicino alla porta, la apro e prima che io esca, lancio un' ultimo sguardo triste alla camera della Mia Principessa Oscura ed esco, cercando Bella: ho bisogno di lei.

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Capitolo 35
*** fuga dall' isola ***


Dopo essere stati addormentati, Salazar e Cassandra si svegliarono in una piccola capanna, legati da delle catene alle caviglie:

“Ma dove siamo?” domandò il primo.

La risposta arrivò da un uomo, che era nell' altra stanza:

“Siete in un' isola sperduta in mezzo all' oceano.”

L' uomo aveva i capelli lunghi, tra il nero e il grigio, gli occhi dello stesso colore e un' aria che sembrava innocente, ma che era tutt' altro che innocente e i bambini se ne accorsero, ma cercarono di far finta di niente:

“Come si chiama?” chiese la bambina dai capelli ricci:

“Mi chiamo Rodolphus Lestrange, sono un vecchio “amico” dei vostri genitori.”

Cassandra e Salazar non si fidavano di lui e la seconda continuò a domandargli:

“Perché ci ha portati qui? E perché abbiamo queste catene alle caviglie?”

“Siete qui perché i vostri genitori mi hanno detto che non vi vogliono più e avete le catene legate alle caviglie perché non posso permettere che torniate da loro.”

Il sangue dei bambini si gelò: dopo come li avevano trattati i genitori, avevano capito che, l' ultima cosa che volevano era abbandonarli. Avevano capito che Lestrange gli stava raccontando solo balle, ma loro, essendo furbi, finsero di essere stupidi:

“Davvero non ci vogliono più?”

“Esatto, piccola, ma non preoccupatevi! Penserò io a voi.”

I bambini annuirono e, dato che era quasi notte, decisero di cenare e di andare a dormire. Rodolphus li accontentò e, quando andò a dormire, i fratelli escogitarono un piano per svignarsela:

“Non è vero quello che ci ha raccontato. Mamma è papà ci vogliono ancora e, scommetto, che ci stanno cercando, dato che siamo spariti da qualche ora.”

“Hai ragione, Sal. Dobbiamo scappare ora. Sei d' accordo?”

“Assolutamente, Cas.”

I bambini si liberarono silenziosamente delle catene e, in punta di piedi, si avviarono verso l' uscita:

“Dove credete di andare!”

Rodolphus si era svegliato e li aveva beccati:

“Voi non andate da nessuna parte!”

“Ci ha mentito: i nostri genitori non ci abbandonerebbero mai. Torniamo da loro.”

“Io non credo proprio!”

Salazar avvertiva il pericolo in quell' uomo e cominciò ad agitarsi. Cas aveva alzato lo sguardo per un secondo ed aveva visto un vulcano sopra di loro e lo fece vedere al fratello:

“Non vi permetterò di tornare da loro!” disse Lestrange:

“Davvero!?”

Cassandra si era arrabbiata moltissimo: nessuno poteva dirle cosa fare, tranne i parenti. I suoi occhi divennero rossi, come le fiamme dell' Inferno e lanciò un potentissimo incantesimo che lanciò il corpo dell' uomo contro la capanna, talmente forte da distruggere la misera abitazione. Sapevano che non era morto, ma, per quei pochi minuti che avevano a disposizione per fuggire, legarono Rodolphus ad un albero, buttarono la bacchetta in mare e Sal fece eruttare il vulcano. Rodolphus si svegliò, ma era troppo tardi per lui: il vulcano stava bruciando tutta l' isola e i bambini stavano fuggendo:

“VE LA FARò PAGARE, PICCOLI MOSTRICIATTOLI!!!!!!!!” gridò lui.

I fratelli Riddle non lo ascoltavano, dato che Cassandra aveva fatto apparire una barca (perché non avevano ancora imparato a Materializzarsi) e si stavano dirigendo verso casa, lasciando Rodolphus a bruciare, insieme all' isola.

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Capitolo 36
*** la zia traditrice ***


Passarono 10 mesi e, dopo aver attraversato l' oceano, Salazar e Cassandra tornarono, finalmente, nella cara e vecchia Gran Bretagna. Si fermarono in un porto, ma non sapevano dove andare, dato che erano in mezzo a migliaia di babbani. La lampadina si accese quando si ricordarono che il padre aveva detto loro che la stazione di King's Cross era il portale che collegava i 2 mondi. Attraversarono il muro senza farsi vedere e ritornarono al loro mondo:

“Sorellina, ce l' abbiamo fatta! Ora dobbiamo solo trovare mamma e papà! Ma dove?”

“Proviamo a chiedere a qualcuno dov' è la villa di zio Lucius. Qualcuno dovrà pur saperlo!”

I bambini cominciarono a cercare qualcuno a cui chiedere informazioni, ma nessuno si aggirava da quelle parti, finché:
“Scusate, cercate qualcuno?”

Una donna dagl' occhi neri e dai capelli castani li sorprese alle spalle:

“MAMMA!!! SEI TU!!!”

I ragazzini l' abbracciarono, credendo che fosse Bellatrix, dato che le assomigliava molto. La donna si soprese del comportamento dei due:

“No, non sono la vostra mamma. Ma, ditemi, come si chiama? Forse posso aiutarvi a cercarla.” rispose, pazientemente:

“Si chiama Bellatrix Black, nostro padre è Lord Voldemort e noi siamo Salazar e Cassandra Riddle.”

Salazar presentò se stesso e la sorellina, educatamente, ma con un po' di superiorità.

La donna non sembrò affatto turbata, anzi, si sorprese: sapeva che i maghi oscuri più malvagi che erano mai esistiti avevano avuto 2 figli e le avrebbe fatto piacere conoscerli, ma la madre non glielo avrebbe mai permesso, neanche se gli avesse baciato le scarpe. Dopo pochi secondi passati a pensare, la donna si presentò:

“Piacere di conoscervi: io sono Andromeda Tonks!”

I bambini si sorpresero più di lei:

“Aspetta, tu sei Andromeda Tonks. Quella Andromeda Tonks!?” le chiese Cassandra, incredula:

“Direi di sì, dato che, per ora, ce n' è una sola di Andromeda Tonks e ce l' avete davanti.”

“Non accettiamo aiuto dai traditori. Nostra madre ci hai detto che sei la “zia traditrice” e che non dobbiamo fidarci di te e, poi: perché mai vorresti aiutarci?” rispose con acidità Cassandra:

“Puoi scusarci un momento?”

Salazar prese il braccio della sorellina e la trascinò poco più lontano dalla strega:

“Io credo che dovremo fidarci di lei. Non sento il pericolo su di lei, anzi, tutto il contrario: non ha mai ucciso un insetto, figurati far del male a 2 bambini.” sussurrò il più grande alla sorellina:

“Non mi fido di lei; la mamma ha detto che è una traditrice, non merita neanche di parlare con noi.”

“Lo so cosa ha detto la mamma, ma, qui, sono io il maggiore ed io comando quando non ci sono gli altri membri della nostra famiglia! Inoltre, abbiamo bisogno di un posto in cui riposarci, almeno per 5 giorni: siamo sporchi, abbiamo fame e sono 10 mesi che non dormiamo almeno 8 ore. Non vorrai tornare dai nostri genitori con l' odore di pesce addosso, vero?”

La piccola sapeva che Salazar aveva ragione:

“No, hai ragione. E va bene! Andiamo a vivere da quella là, ma non aspettarti che la tratti come tratto i nostri genitori!”

“Tranquilla, non lo farò nemmeno io.”

Sal e Cas tornarono dalla zia e le spiegarono la situazione; la donna propose loro di andare a vivere con lei, loro accettarono, ma le anticiparono che non l' avrebbero trattata come Narcissa. Ovviamente, Andromeda ci rimase un po' male, ma sapeva che erano come la madre, quindi accettò.

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Capitolo 37
*** ritorno a casa ***


Da questo capitolo, finisce la serie dei capitoli tristi, dopo aver versato tante lacrime da parte dei protagonisti e della sottoscritta (no, scherzo! Io non ho pianto!). Buona lettura!

 

Da quando i suoi figli erano “morti” ed aveva ripreso a partecipare alle missioni, Bellatrix era diventata molto più violenta: ogni volta che vedeva una donna con suo figlio, non esitava ad ucciderlo. Tutte le donne la maledivano e le giuravano vendetta, ma lei le spezzava le bacchette, le cruciava e le lasciava in vita, a piangere la morte dei loro figli defunti. La strega li uccideva, perché voleva che anche le altre madri provassero il suo stesso dolore e perché aveva deciso che, se lei non poteva riavere indietro i suoi bambini, allora nessuna donna li avrebbe avuti. Quando non aveva niente da fare, passava tutto il giorno con la vestaglia e girovagava per la casa come uno zombie. Tutte le domeniche andava al cimitero, a piangere silenziosamente sulla tomba di Sal e Cas. I Malfoy si stavano riprendendo, ma per Cissy era difficile: i nipotini erano diventati come figli per lei e vedere così la sorella le causava un gran dolore. Per anni, aveva sperato che Bella, dopo una vita di sofferenze, trovasse la felicità e potesse morire contenta dei suoi ultimi anni di vita. Voldemort non era da meno; cercava di sembrare come sempre, ma, sotto sotto, soffriva da morire. Pensava sempre a loro, quando non era occupato e piangeva silenziosamente, come la moglie. Una mattina, Bellatrix andò a passeggiare nei dintorni di Malfoy Manor e si sedette davanti ad un albero, essendo stanca di camminare: come faceva in quel periodo, ripensava a tutti i bei momenti che aveva passato in pochi anni, versava qualche lacrima e si addormentava sotto l' albero.

 

 

 

 

 

 

Come promesso, 5 giorni dopo, Andromeda accompagnò Salazar e Cassandra dai genitori; andarono a piedi, perché volevano fare una sorpresa a tutti. Passarono davanti all' albero in cui era addormentata Bellatrix e la videro:

“Ma chi è quella donna?” domandò Dromeda:

“è la mamma! Riconoscerei quella testa riccioluta tra mille!” esclamò Cas, correndo verso di lei.

Anche Sal e la zia se ne accorsero e seguirono la bambina:

“Mamma, svegliati! Sono io, Cassandra! Ci sono anche Salazar e la zia traditrice!”

La strega si svegliò:

“Oddio! Sto sognando o sono morta?”

“Ma che vai a dire, mamma! Sei viva, come noi!”

Salazar le fece capire che non era morta:

“Non posso crederci! BAMBINI MIEI!!! LO SAPEVO CHE ERAVATE VIVI!!!!”

Bellatrix li abbracciò talmente forte che, per poco, non soffocarono; madre e figli piansero e si abbracciarono per minuti lunghissimi. Andromeda si limitò a sorridere, vedendo la sorella come non l' aveva mai vista: rilassata, felice, umana. I tre si sciolsero dall' abbraccio e Bellatrix disse:

“Forza! Non perdiamo tempo, vostro padre continuerà a soffrire senza di voi!”

La riccia si Materializzò con i figli e la sorella al Manor, dove c' era Voldemort:

“PAPà!!!!!!!!!”

Quell' urlo, l' Oscuro lo avrebbe riconosciuto tra tanti: la Sua piccola Principessa lo stava chiamando:

“PRINICIPESSA MIA!!!!!!!!!”

Il mago corse verso la bambina e la prese in braccio, per abbracciarla come non aveva mai fatto con nessuno. Subito dopo, arrivarono anche Salazar, Bellatrix ed Andromeda; la mora prese in braccio Salazar e corse verso il marito. Si abbracciarono come se non ci fosse un domani e piangendo di felicità. Dopo minuti infiniti, i genitori misero a terra i figli, dissero loro di andare dagli zii e rivolsero la parola a Dromeda:

“Perché li hai salvati? Potevi vendicarti, dopo tutto quello che ti abbiamo fatto. E dov' è Rodolphus? Voglio torturarlo per almeno un anno!”

“Non ho idea di dove sia Rodolphus, Bellatrix, ma ho sentito di quello che è successo e, se è morto, meglio così. Riguardo ai bambini, è vero, potevo vendicarmi, ma non l' ho fatto, perché non sono come voi: non procuro dolore alle persone, per quanto queste mi abbiano fatto del male.”

I coniugi Riddle tennero quel cipiglio duro e freddo con la donna:

“Da quanto tempo stavano con te?” chiese il Lord:

“Da 5 giorni.”

“E come ti hanno trattata?”

“Quando mi hanno incontrato, mi hanno chiamata la “zia traditrice”: Voi cosa pensate?”

Bellatrix e Voldemort se lo immaginarono e non furono scontenti del comportamento dei figli e la prima parlò:

“Grazie mille! Ti sarò sempre grata per quello che hai fatto, ma non aspettarti che ti abbracci e che ti chieda scusa, dopo tutto quello che ti ho fatto passare e che tu hai fatto passare a me.”

Andromeda non ci rimase male, li salutò e tornò nella sua casa. Il signore Oscuro e Sua moglie tornarono dai figli a festeggiare il loro ritorno, con tutti gl' altri. Festeggiarono per tutto il giorno e, verso le 21.00, dopo la cena, Bellatrix si stava facendo una doccia, quando sentì il rumore della porta del bagno aprirsi:

“Chi è?”

Nessuna risposta:

“Ehi, so che c' è qualcuno! Se questo è uno scherzo, non mi piace per niente!”

Ancora una volta non ricevette nessuna risposta, finché la tenda nera che le chiudeva l' ingresso della doccia non si aprì velocemente, facendole emettere un gridolino e coprendosi i seni e l' intimità:

“Oh, Padrone! Siete Voi, credevo che qualcuno volesse farmi uno scherzo!”

Il marito non le rispose, ma lei si accorse che aveva uno sguardo malizioso:

“Dato che i nostri piccoli sono tornati, che ne dici di festeggiare un altro po'?” le chiese:

“Se siete Voi a chiedermelo, accetterò sempre!” gli rispose, con un sorriso.

Il Lord entrò subito nella doccia, chiuse la tenda e fece la doccia con la moglie, tra carezze e baci appassionati.

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Capitolo 38
*** racconti ***


Passarono pochi giorni dal ritorno dei fratelli Riddle; tutto era tornato come prima. Bellatrix e Voldemort, però, volevano sapere come aveva fatto Lestrange a portarli via e dove: volevano sapere come avevano trascorso i loro figli in quei 10 mesi. All' inizio pensarono che era meglio far loro dimenticare quello che era successo, ma la curiosità li vinse; una mattina, li portarono nella loro camera e si sedettero sul letto:

“Ragazzi, vorremmo parlarvi.”

“Dicci, mamma!”

“Ecco, sappiamo che forse per voi è difficile parlarne, ma vorremmo sapere dove siete stati per tutti questi mesi e come avete fatto a tornare.”

I bambini ci pensarono un po' e poi Salazar parlò:

“Va bene, ora vi racconto tutto. Un giorno di 10 mesi fa, ci siamo svegliati in una capanna, legati da delle catene alle caviglie. Poi è arrivato Rodolphus e ci ha detto che non ci volevate più, che avrebbe pensato lui a noi e che eravamo in un' isola sperduta in mezzo all' oceano. Non gli abbiamo creduto, ma gli abbiamo fatto credere di essere stupidi; di notte, mentre dormiva, abbiamo cercato di scappare, ma si è svegliato. Ho fatto eruttare il vulcano e Cas lo ha legato ad un albero, ha buttato la bacchetta in mare ed ha fatto comparire una barca, lasciando morire quell' uomo. 10 mesi dopo siamo arrivati ed eravamo sporchi, affamati e stanchissimi; siamo arrivati alla stazione di King's Cross ed abbiamo incontrato la “zia traditrice”, ci ha offerto di stare a casa da lei, noi abbiamo accettato, ma a condizione che 5 giorni dopo saremmo tornati da voi e che non l' avremmo trattata come trattiamo voi. Per favore, perdonateci: eravamo stanchissimi e non sapevamo che direzione prendere per tornare qui.”

“Tranquilli, vi perdoniamo!”

I genitori provarono un enorme odio verso Lestrange, soprattutto Bellatrix, che aveva sofferto più di tutti per colpa sua: se fosse stato ancora vivo e lo avesse avuto davanti ai suoi occhi, lo avrebbe torturato come fanno i babbani, cioè frustarlo, marchiarlo a fuoco, pugnalarlo più volte ed ucciderlo con tutti i modi che conosceva. Aveva scoperto come torturano i babbani, guardando alcuni di loro di nascosto, mentre era in missione. Qualche minuto dopo, le passò la rabbia e l' odio e decise di godersi il resto della vita; si avvicinò a loro e li abbracciò e Voldemort la imitò, poi Sal le chiese:

“Ma perché ci ha fatto questo? Perché a noi?”

Bellatrix non sapeva se dire la verità ai figli; guardò il marito e, con lo sguardo, le disse che era ora di tirare fuori il sacco:

“Bambini, è ora che sappiate la verità, ma, per favore, cercate di comprendermi. Molti anni fa, quando ero ancora una ragazza, i miei genitori mi hanno costretta a sposarmi con Rodolphus, nonostante avessi protestato tante volte. Poco tempo dopo, ho conosciuto vostro padre, che lo amavo già prima di conoscerlo. Qualche anno dopo, si è venuto a sapere che una profezia avrebbe sconfitto vostro padre; ovviamente, ha cercato di ucciderlo, ma non ce l' ha fatta. Quel giorno ho sofferto molto: non si sapeva dov' era finito ed ho torturato i Paciock, una famiglia che ha tradito i proprio sangue. Alla fine son morti e sono finita in prigione con Lestrange, Rabastan, che è su fratello e Barty, un nostro amico devoto. 14 anni dopo, vostro padre ci ha fatti evadere e, l' anno successivo, ci siamo dichiarati, mettendoci inseme, senza che nessun lo sapesse, ad eccezione di vostra zia. Rodolphus lo è venuto a sapere e mi ha fatto del male; lo cercammo, ma trovammo solo un suo dito. A quel punto, tutti credevano che era morto, ma io sentivo qualcosa che mi diceva che era ancora vivo. È per questo che vi ha rapiti, solo per farcela pagare. Ragazzi, so che tradire qualcuno è una cosa gravissima, ma io amavo e amo vostro padre alla follia, Rodolphus non era niente per me: potete perdonarmi?

I bambini le risposero, soltanto abbracciandola e la madre capì che aveva ottenuto i loro perdono.

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Capitolo 39
*** l' anniversario ***


Passò esattamente un anno da quando Bellatrix e Voldemort si erano sposati, ma non si erano ricordati che era passato tutto quel tempo. Narcissa, Salazar e Cassandra se n' erano accorti e, per rimediare, avevano organizzato una sorpresa per loro. Dalla mattina fino alla sera, avevano provato a tenerli lontano dal Manor:

“Mamma, papà, perché oggi non vi prendete una piccola vacanza?”

“Perché ce lo chiedi, Salazar?”

“Papà, non pensi che sia ora che vi riposate soltanto un giorno? Per anni avete cercato di conquistare il Mondo Magico, avete avuto dei problemi con Rodolphus e vi occupate sempre di noi.”

I coniugi Riddle ci pensarono un po' su, ma avevano il sospetto che i figli li stavano ingannando. Dopo che avevano raccontato loro come avevano fatto a fuggire dalle grinfie di Lestrange, Bella e il Signore Oscuro avevano capito avevano che i loro figli erano bravi a mentire, ma, anche se ci mettevano tutto l' impegno possibile, non potevano ingannare i genitori. Voldemort e la moglie annuirono, anche se avevano qualche dubbio. Dopo aver salutato i figli, uscirono dal Manor; Cas e Sal, quando furono sicuri che i genitori non erano più all' interno dell' abitazione, chiamarono la zia:

“Bene! Ora che non ci sono più, possiamo procedere.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Intanto, Bellatrix e Voldemort avevano deciso di andare in spiaggia, per godersi il sole di Giugno. Non c' era nessuno e neanche nelle ore seguenti non si vide nemmeno una persona e ne approfittarono per fare un bel bagno (uno alla mattina e uno al pomeriggio). Dato che non avevano i costumi, entrarono nel mare azzurro e limpido completamente nudi; non si preoccuparono affatto di rimanere nudi, perché non si aggirava nessuno da quelle parti e l' uno aveva già visto mille volte tutto il corpo dell' altra. Entrarono nell' acqua incontaminata e si immersero dentro:

“Sei bellissima.” le sussurrò, mentre la strega si immergeva nell' acqua. La riccia sorrise e disse:

“Anche Voi lo siete.”

La mora posò le sue labbra sulle Sue e si toccarono ovunque. Quando uscirono, si asciugarono con dei teloni, arrivati lì grazie alla magia della bacchetta del Signore Oscuro. Per pranzo, mangiarono soltanto dei panini e il pomeriggio fu come la mattina. Arrivò la sera e Bellatrix e Voldemort tornarono a Malfoy Manor; appena misero piede all' interno dell' edificio, Sal e Cas li afferrarono per un braccio e li portarono in giardino. Al centro del giardino dell' enorme magione, c' era un tavolino rotondo apparecchiato e sugl' alberi e sui cespugli c' erano le luci gialle che usavano per Natale. I genitori rimasero stupiti da tutto quello:

“Ma cosa significa tutto questo?” chiese la madre

“è il vostro anniversario, non ricordate?”

Il Signore Oscuro e la Sua migliore Mangiamorte si diedero mentalmente degl' idioti. Riconobbero, però, che i loro figli avevano ragione:

“Forza, sedetevi!”

Salazar fece accomodare i genitori sulle sedie e tornò da Cassandra e Narcissa, che erano dietro alla porta che conduce al giardino. Poco dopo, uno alla volta, Sal e Cas portarono la cena ai genitori, mentre Cissy dava i piatti ai nipoti. Finita la cena, zia e nipoti si fecero vedere dalla coppia:

“Piaciuto l' anniversario?” chiese Lady Malfoy alla sorella e al cognato.

I coniugi Riddle si guardarono negl' occhi e ripensarono a tutta la giornata, dalla mattina alla sera e Bella rispose:

“è stato uno dei miei giorni preferiti di tutta la mia vita.”

A quella frase, Cissy, Sal e Cas furono orgogliosi del lavoro che avevano fatto.

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Capitolo 40
*** tutti a scuola! ***


è ricominciata la scuola * inizia a piangere a dirotto*. Perché non dedicare un capitolo a questo (orribile) giorno? Buona lettura!

 

Passò qualche anno e Cassandra poté finalmente andare ad Hogwarts; la bambina aveva 11 anni, mentre Salazar ne aveva 15. Il primogenito era già andato ad Hogwarts gli anni scorsi ed aveva fatto molte amicizie, con gli insegnanti aveva un ottimo rapporto ed era considerato uno dei migliori studenti che la casata Serpeverde avesse mai avuto. Cassandra era emozionata: non vedeva l' ora di visitare il castello, di conoscere qualche bambina della sua età e imparare tutti gli incantesimi. Prima di Settembre, la famiglia l' aiutò a comprare tutto quello di cui aveva bisogno: il gatto nero, la divisa, i libri e la bacchetta. La notte prima di andare ad Hogwarts, Cas non riusciva a dormire ed andò in cucina a prendere un bicchiere d' acqua. Anche Voldemort andò in cucina per lo stesso motivo:

“Cassandra, non dovresti essere al letto? Domani vai ad Hogwarts!” le disse:

“Lo so, papà, ma non riesco a dormire. Non riesco a pensare ad altro che non sia Hogwarts. E se non sono brava ad imparare gli incantesimi? O le pozioni? E se non mi faccio nessun amico?”

Il Signore Oscuro si mise a sedere su una sedia e fece sedere la bambina sulle Sue ginocchia:

“Tesoro, ascoltami: non devi temere il futuro, devi solo goderti il presente e poi non preoccuparti per Hogwarts, sono sicuro che ti troverai benissimo, sia per lo studio, sia per gli amici. Inoltre, ricordati di chi sei figlia: io, tua madre, tuo fratello, tuo cugino, i tuoi zii e persino i tuoi antenati erano bravissimi ad Hogwarts! Sono sicuro che diventerai brava come Salazar! Ed ora, andiamo a dormire, che domani si va a scuola!”

Il Signore Oscuro prese la bambina in braccio e la portò in camera sua; dopo pochi minuti, Cassandra si addormentò e il padre tornò dalla moglie:

“Mio Signore, dove siete stato?” sussurrò Bella, che si era svegliata, sentendo il marito che si rimetteva sotto le coperte:

“Sono andato in cucina perché avevo sete ed ho visto Cas. La Mia Principessa teme che le cose ad Hogwarts andranno male, ma l' ho rassicurata e l' ho riportata in camera sua.”

Bellatrix sorrise:

“Siete bravissimo a fare il padre!”

“Grazie, ma ora dormiamo: è l' una di notte.”

 

 

 

 

 

 

La mattina seguente, Cassandra si svegliò alle 6.00; era il suo primo giorno di scuola e non voleva fare tardi. Si fece una doccia, si vestì con tutta la cura possibile e portò la valigia pronta nel salone. Un' ora dopo, si svegliarono tutti gli altri e fecero colazione. Mezz' ora dopo, la famiglia Riddle andò alla stazione di King's Cross, dato che mezz' ora dopo, Salazar e Cassandra dovevano partire. Alle 8.00, arrivò il treno e tutte le famiglie cominciarono a salutare i figli:

“Ragazzi, avete preso tutto?” domandò Bella ai figli:

“Certo, mamma! Sta tranquilla, ti scriveremo ogni fine settimana!”

“Amori miei, non posso credere che siate diventati così grandi!”

“Ma che dici! Non siamo poi così grandi!”
“Tu sì, Sal e lo sei anche tu, Cas! Mi mancherete tanto! Forza, datemi un abbraccio!”

I ragazzini l' abbracciarono forte e poi Voldemort disse:

“Ragazzi, sono orgoglioso di voi. Siete dei maghetti incredibili!”

Voldemort li abbracciò e li fece salire sul treno. Dopo che ebbero preso posto sul treno, i fratelli misero la testa fuori dal finestrino e salutarono i genitori, finché non li videro più:

“I figli.” sospirò Voldemort e Bellatrix aggiunse:

“Crescono così in fretta.”

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Capitolo 41
*** nuovi amici ***


Dopo che non vide più i genitori, Salazar incontrò tutti i suoi vecchi amici: Thomas, Arcturus e Xavier. Salazar era il leader del gruppo; si erano conosciuti il primo anno, sul treno, in cui stavano nello stesso scompartimento. Iniziarono a chiacchierare e subito diventarono amici, ma Salazar aveva imparato dai suoi genitori, come la sorella, che prima di fidarsi delle persone bisogna conoscerle bene, ma MOLTO bene. Dopo 6 mesi, il giovane Riddle li conobbe alla perfezione e, da allora in poi, si fidò sempre di loro, ma, se avessero provato a mentirgli, lui se ne sarebbe accorto, dato che Voldemort gli aveva insegnato la Legilimanzia. Ritornando sul treno diretto alla scuola di magia, Salazar li salutò ed anche Cassandra ebbe il piacere di conoscerli:

“Vi presento la mia sorellina Cassandra.”

Il primogenito la presentò agl' amici:

“Ciao, Cassandra. È il tuo primo anno ad Hogwarts?” le chiese gentilmente Xavier:

“Sì è così. Non vedo l' ora di arrivare ad Hogwarts!” esclamò la bambina entusiasta:

“Stai tranquilla, ti troverai molto bene e farai tante amicizie con quelle della tua età.”

“Grazie, se molto gentile.”

“Oh, che maleducato! Non te li ho presentati: loro sono Xavier, Arcturus e Thomas e formiamo un gruppo chiamato le “Serpi Velenose”. Siamo chiamati così, perché siamo le Serpi più cattive e sexy di tutta la casata.” disse Salazar.

Thomas, come gli altri, era una Serpe Velenosa molto bella: aveva i capelli mori e gli occhi azzurri. Arcturus era un po' più diverso: aveva i capelli biondi e gli occhi marroni ed aveva l' aria di uno che ama studiare e Xavier aveva i capelli bruni e gli occhi neri. Cassandra pensò subito che, già, gli amici del fratello gli stessero simpatici e passò il viaggio, chiacchierando con i suoi nuovi amici. Arrivati a destinazione, era ormai sera e tutti gli studenti vennero condotti al castello; i 2 prefetti dissero agli studenti del primo anno dov' erano i dormitori maschili e femminili e diedero loro un foglio, con scritto gli orari delle lezioni e a che ora dovevano svegliarsi ed andare al letto. All' ora di cena, Cassandra si mise seduta vicino a Thomas e a una bambina della sua stessa età, con la quale non parlò, mentre il preside augurava un buon anno scolastico a tutti, soprattutto agli alunni nuovi. Finita la cena, Cas andò con i suoi nuovi amici fino al punto in cui i dormitori erano separati:

“Purtroppo dobbiamo separarci, sorellina, ma sta tranquilla; domani mattina ci rivedremo e poi potrai farti delle amiche della tua età!”

Salazar cercava di consolarla, vedendo che c' era rimasta male, visto che doveva separarsi dai suoi amici e da suo fratello:

“Non preoccuparti Sal. Starò bene. A domani ragazzi!”

“Buonanotte, Cassandra!”

La bambina salutò le Serpi Velenose ed andò nel suo dormitorio. Entrata nella sua camera, vide che, con lei, c' era anche la bambina che le si era seduta vicino a cena ed altre due che non aveva mai visto; le si avvicinò e si presentò:

“Ciao, ti ho vista a cena! Io sono Jane.”

“Io sono Cassandra.”

Subito dopo, le altre due si presentarono:

“Oh, vedo che avete fatto conoscenza. Io sono Victoria.”

“Ed io sono Catherine.”

Le bambine stettero subito simpatiche a Cassandra: Jane aveva dei lunghi capelli biondi e lisci e 2 occhi azzurri come il cielo; Victoria aveva i capelli corti fino alle spalle, mossi e bruni e gli occhi marroni e Catherine aveva i capelli lunghi fino alle spalle, lisci e rossi e gli occhi erano di un verde smeraldo.

Le undicenni cominciarono a parlare di se stesse, della loro famiglia e di come avevano passato le vacanze. Ancora, Cassandra non si fidava di loro, ma, tra pochi mesi, le cose sarebbero cambiate.

 

 

 

 

 

 

 

 

Intanto, a Malfoy Manor era ora di andare a dormire e lo fecero tutti, tranne qualcuno:

“Sono contenta che i bambini siano andati ad Hogwarts, così impareranno molto e noi avremo più tempo per stare insieme.”

Era passato qualche minuto da quando Bellatrix e il Signore Oscuro avevano trascorso uno dei tanti momenti di fuoco, ma di quel fuoco bollentissimo che ti scotta, quando stai quasi per toccarlo. In quel momento, la schiena di Voldemort era appoggiata al muro freddo della camera, mentre Bella era seduta sulle Sue gambe e si intrecciavano le dita:

“Hai ragione Bella e ne dobbiamo approfittare, finché sono a scuola. Bé, chissà! Forse, tra qualche mese, verrà fuori un altro figlio!”

Al sol pensiero, un brivido percorse la schiena nuda della strega:

“No, vi prego. Già, 2 figli bastano e avanzano e, poi, non voglio più provare quei dolori atroci, meglio un Crucio!”

Voldemort rise piano e gli disse:

“Non preoccuparti, neanch' io non voglio averne altri, anche perché, alla fine, non potremo più avere questi momenti.”

“Grazie che siete d' accordo con me, ma dovremo prendere precauzioni; domani vado a comprare dei preservativi.”

“Comprane molti, mi raccomando.”

La mora annuì e si lasciò andare un respiro di sollievo. Qualche secondo dopo, un pensiero peccaminoso le venne in mente e la fece sorridere maliziosamente:

“Sentite, ho una proposta: Voi avete detto che dobbiamo approfittare dell' assenza di Salazar e Cassandra, il mio corpo è ancora caldo e, se volete, potremmo...”

Bella lasciò la frase a metà per far capire al marito qual' era il suo scopo; Lui la afferrò alla lettera e cominciò a baciarla con foga, sotto quelle lenzuola che, per anni li avevano accolti.

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Capitolo 42
*** le cotte ***


Per qualche capitolo, non si parlerà più di Bella e Voldy, ma di Salazar e Cassandra e delle loro vite ad Hogwarts. Buona lettura!

 

Ormai, era passato qualche mese da quando i fratelli Riddle erano andati ad Hogwarts; nei fine settimana, come promesso, scrissero delle lettere della loro situazione a scuola ai genitori. Come gli anni passati, Salazar era eccellente in tutte le materie, di solito faceva degli scherzi agl' alunni più piccoli, insieme al resto delle Serpi Velenose e faceva stragi di cuori delle Serpeverde di qualsiasi anno, tranne di Cassandra e di Jane. Salazar, come il padre, non sopportava il fatto che qualcuno non facesse il suo volere: il giovane Riddle voleva che tutte le ragazze della sua casata, eccetto la sorellina, cadessero ai suoi piedi e Jane non lo faceva. Per questo, la biondina si era attirata la cattiveria del primo erede di Lord Voldemort; ogni volta che usciva dalle aule, Sal gli faceva sempre un dispetto, come buttarle i libri a terra, spintonarla o lanciarle qualche Expelliarmus, Stupeficium o Crucio. Jane non diceva niente ai professori, perché sapeva che Salazar non voleva farle del male, ma solo prenderla un po' in giro; Cassandra, Catherine e Victoria sapevano tutto e non volevano che quella situazione andasse avanti. La piccola Riddle aveva chiesto al fratello, più e più volte, di smetterla, ma lui non ne voleva sapere; Cas gli aveva anche chiesto il perché molte volte, ma niente uscì dalla bocca del fratello. A quel punto, la moretta non sapeva cosa fare per la sua amica; un giorno, ebbe un' idea:

“Thomas, devo parlarti!”

La bambina andò di nascosto nel dormitorio maschile, mentre il fratello giocava a Quidditch:

“Dimmi, Cassandra.”

“Tu sei, in assoluto, il migliore amico di Salazar e credo che tu sappia perché prende sempre di mira Jane.”

Il ragazzo la invitò a sedersi vicino a lui sul suo letto e gli disse:

“Sono sincero: credo che tuo fratello si sia preso una cotta per la tua amica. So che lui vuole avere tutte le ragazze ai suoi piedi, ma lei non lo fa e questo lo irrita molto; di solito parla delle ragazze che gli fanno la corte, ma solo per pochi minuti, invece, con Jane è tutta un' altra cosa: non fa che parlare di lei, è un' ossessione e, quando la vediamo che studia sotto un albero o quando esce dalle aule di pozioni ed incantesimi, lui la guarda intensamente e poi decide di farle qualche brutto scherzo.”

Cassandra c' era rimasta di sasso: non aveva pensato alla cosa più ovvia e si sentiva una completa idiota. Sapeva che neanche Thomas ne era certo, quindi decise di verificare personalmente:

“Grazie Thomas. Andrò da Salazar e mi dirà la verità una buona volta, con le buone o con le cattive.”

Thomas sorrise, vedendo quanto era determinata l' undicenne:

“Accidenti, non ti facevo così determinata! Inoltre, sei proprio carina quando fai la cattiva!”

A quel complimento, Cas arrossì molto ad abbassò lo sguardo per non darlo a vedere, ma la Serpe Velenosa, con l' indice, le alzò il mento, costringendola a guardarlo. Si guardarono entrambi negl' occhi, percependo l' aura oscura e misteriosa dell' altro; ad un tratto, il ragazzo le sussurrò, continuando a guardarla negl' occhi:

“Hai degl' occhi stupendi. Sono bellissimi, come la notte, come te.”

La bambina arrossì più di prima, ma cercò di non darlo a vedere; voleva fuggire, ma voleva anche che Thomas continuasse quello che stava facendo. Pensando a quello, si era accorta troppo tardi che Thomas le si era avvicinato e sentiva il suo respiro sulle sue guance; ormai, mancava solo un centimetro e mezzo a separarla dalle sue labbra. Cassandra voleva fuggire ed urlare, ma non ce la faceva; non riusciva a parlare e ad alzarsi da quel letto, ma, per sua fortuna, Xavier entrò in camera, facendoli separare prima che Thomas la baciasse:

“Cosa stavate facendo?” chiese il bruno.

Cassandra si alzò subito dal letto:

“Ero venuta a chiedere a Thomas il perché Salazar prende sempre in giro Jane, vado a cercarlo, ma non prima di aver finito la mia relazione sulla pozione Polisucco. Ciao, ragazzi!”

Cas uscì frettolosamente dal dormitorio ed andò al suo per finire i compiti. Intanto, in quello maschile:

“Ho visto cosa stavi per farle. Ma sei impazzito?”

Xavier era arrabbiato con l' amico, chi, intanto, si era disteso sul letto:

“Ma tu ed Arcturus lo sapete che mi piace. Cosa c' è di male se la bacio?”

Xavier era sempre più arrabbiato:

“Cosa c' è di male? Cosa c' è di male? Salazar è stato chiarissimo: non dobbiamo provare ad avvicinarci alla sorella, altrimenti ci aspetta una brutta sorpresa. Ma vuoi forse morire? Lo sai che è il mago più forte della casata!”

“No, voglio solo stare con lei: è così carina.”

“Faresti meglio a starle lontano per qualche mese e poi è solo una bambina: capisco che una bambina possa mettere gli occhi su di te, ma che tu li metti a lei, non ci posso credere!”

Thomas si alzò dal letto, infuriato:

“Credici Xavier, perché io la amo e farò l' impossibile per stare con lei. Non mi importa se è una bambina, mi importa solo che mi ricambi e che mi voglia e, se è così, Salazar dovrà accettarlo!”

Thomas uscì dalla camera, rosso in viso per la rabbia, diretto al Lago Nero per sfogarsi.

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Capitolo 43
*** il segreto di Salazar ***


Dopo aver finito la relazione sulla Polisucco, Cassandra non perse tempo ed andò da Salazar, che aveva finito di allenarsi a Quidditch:

“Salazar devo parlarti di una cosa.”

“Possiamo farlo prima di cena, sorellina? Devo lavarmi e cambiarmi.”

“Ok, ti aspetto nel bagno delle femmine al piano di sopra, lì non ci va mai nessuno.”

“Va bene. Ci vediamo dopo.”

“A dopo.”

Come era stato concordato, Salazar salì nel bagno femminile, dove trovò Cassandra in piedi davanti al lavandino:

“Ehi, sorellina! Di cosa volevi parlarmi?”

“Sal, oggi sono stata da Thomas e mi ha raccontato tutto: è vero che ti piace Jane?”

Salazar non sapeva cosa rispondere, non voleva che la sorella lo scoprisse, ma, ormai, era fatta:

“Ma di cosa stai parlando?”

“Non mentirmi, è inutile.”

Il giovane Riddle capì che, se continuava a mentirgli, non risolveva niente:

“Devo dirti un segreto, ma voglio che mi prometti che non lo dirai ad anima viva: mi sono preso una cotta per Jane.”

“Ma guarda, non lo sapevo.” disse Cassandra sarcastica, ma Salazar non l' ascoltava e continuava a parlarle di Jane:

“Jane non è come le altre: non è un' oca che ci prova con me, mi ignora e non fa altro che studiare, è per questo che la prendo in giro, è come una sorta di punizione. Non capisco perché, tra tutte le ragazze che posso avere, il mio cuore ha scelto lei.”

“Credimi se ti dico che non lo so neanch' io.”

“Chi ha parlato?”

Una voce stridula uscì da uno dei water:

“Chi siete voi?”

La voce uscì dal water e i fratelli capirono che era appartenente al fantasma di una bambina:

“Noi siamo Salazar e Cassandra Riddle.”

“Avete detto Riddle? Andatevene subito da qui, non voglio vedere nessuno che porta quel cognome! Se vostro padre è Lord Voldemort, sappiate che lo odio con tutte le forze! Il mio nome è Mirtilla Malcontenta e più di 50 anni fa, vostro padre mi ha tolto la vita! Non voglio vedervi, sparite!”

Cas e Sal si guardarono e si sorrisero; in poco tempo, fecero apparire degli oggetti a caso e li tirarono a Mirtilla. La bambina urlò e tornò nel water, mentre piangeva:

“Quanto è insopportabile!”

“Concordo fratellone e sappi che non dirò a nessuno il tuo segreto.”

“Grazie Cas, ma ora andiamo a cenare: ho così fame che potrei mangiare il Basilisco!”

L' undicenne sorrise ed andò a cenare con il fratello.

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Capitolo 44
*** vacanze natalizie e chiarimenti ***


Finalmente arrivò il 24 Dicembre. Tutti gli studenti e gli insegnanti tornarono nelle proprie case. Cassandra, dopo aver fatto la valigia ed averla portata davanti al portone della scuola, salutò, insieme al fratello, tutti i suoi amici. Abbracciò le sue migliori amiche e ne approfittò per chiedere Jane se le piaceva Salazar:

“Beh, sì. È molto carino, ma mi prende sempre in giro e un ragazzo come lui non noterà mai una come me.”

Cassandra avrebbe voluto dirgli la verità, ma aveva promesso al fratello che sarebbe stata zitta e si limitò a rassicurarla:

“Non preoccuparti, vedrai che troverai qualcuno che ti noti! Sei molto carina e qualunque ragazzo sarebbe fortunato ad averti, al contrario di me.”

“Ma che dici! Anche tu sei tanto carina e c' è qualcuno che ha posato gli occhi su di te.”

“Davvero?”

Cassandra faceva la fintatonta, ma sapeva perfettamente chi si era innamorato di lei:

“Ma dai, lo sai quanto me! Thomas, chi sennò!”

“Zitta, non devi dirlo a nessuno, altrimenti mio fratello non so cosa gli farà!”

“Ok, come vuoi!”

Jane se la rideva sotto i baffi, mentre la sua migliore amica stava andando a salutare il suo corteggiatore. Da quando Thomas aveva provato a baciarla, non si erano più parlati, ma solo osservati intensamente. In quel periodo, avevano pensato entrambi a quello che era accaduto: Thomas, con suo rammarico, aveva deciso di starle lontano, per il bene di tutti e Cassandra non sapeva cosa fare. Le piaceva essere corteggiata, ma non sapeva come comportarsi; in quel momento, lo andò a salutare e lo abbracciò, sussurrandogli:

“Mi mancherai tanto.”

“Anche tu mi mancherai, Cassandra, e ti auguro di essere felice.”

Ad un tratto, i fratelli Riddle videro i genitori che li aspettavano al cancello; Salazar, prima di andare da loro, dette un ultimo sguardo a Jane, la quale ricambiò. Invece, a metà strada, Cassandra dette un ultimo sguardo a Thomas, che la ricambiò con tristezza; guardandolo, la bambina sentì il suo cuore stringersi, tanto che, le vennero le lacrime agl' occhi, ma non le fece scendere. Con una falsa espressione di gioia, andò dai genitori e li abbracciò:

“Ciao mamma, ciao papà! Sono contenta di rivedervi!”

“Anche noi lo siamo, tesoro, ma ora è giunto il momento di andare a casa: zia Cissy, zio Lucius e Draco vi stanno aspettando.” disse la madre:

“Va bene, andiamo; non vedo l' ora di rincontrarli!”

Prima che se ne andassero con la famiglia, Cassandra rivolse un ultimo sguardo alle sue amiche, soprattutto a Thomas; Salazar fece lo stesso con i suoi amici, ma a Jane rivolse uno sguardo che le diceva “mi dispiace”. Poco dopo, si Smaterializzarono con i genitori a Malfoy Manor. Lì, la zia li accolse a braccia aperte e li fecero andare a disfare le valigie nelle proprie camere, mentre Bellatrix e il Signore Oscuro parlavano in un piccolo angolo del salotto:

“Sai, sono contento che siano tornati, mi mancavano, ma un po' mi dispiace, perché non potremo più divertirci come prima.”

“Non preoccupatevi, sono solo 2 settimane e poi potremo riprendere il divertimento. Siete disposto ad aspettare 2 settimane, per poi continuare a farlo in modo più “bollente”?”

Voldemort ci rifletté un attimo e, con suo rammarico, ma anche un pò curioso accettò.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le 2 settimane di vacanza erano quasi finite: i fratelli Riddle avevano finito tutti i compiti, durante le festività, avevano ricevuto dei regali bellissimi e i piatti che avevano preparato gli elfi domestici erano sublimi, ma non tutto andava bene per loro. Per cominciare, Cassandra non faceva altro che pensare a Thomas: mangiava molto poco; aveva sempre la testa tra le nuvole; la notte non riusciva a dormire, o se ci riusciva, ripensava sempre al momento in cui Thomas era sul punto di baciarla e al suo viso, quando lo aveva salutato prima di tornare a casa. Salazar non era da meno, pensava sempre a Jane: non mangiava mai, quando era da solo, piangeva e la notte, veniva tormentato dai ricordi di tutte le volte che l' aveva presa in giro ed aggredita. In poche parole, il senso di colpa lo distruggeva. I genitori se ne erano accorti e non sapevano come aiutarli; decisero, quindi, di parlargli.

Bellatrix andò nella camera della sua bambina:

“Tesoro, posso entrare?”

“S-Sì.”

Una volta entrata, Bella si accorse che la figlia stava piangendo:

“Cas, che ti succede?” chiese la donna preoccupata.

Cassandra si asciugò subito le lacrime:

“NON SO COSA DIAVOLO MI SUCCEDE!!!” urlò l' undicenne:

“Di cosa parli?”

“DEL FATTO CHE NON MANGIO PIù COME PRIMA, NON RIESCO PIù A DORMIRE, TUTTO PER COLPA DI THOMAS, IL MIGLIORE AMICO DI SAL!!!!!”

Bellatrix capì che Cassandra era innamorata di quel ragazzo e fu molto felice:

“Cas sei innamorata di questo ragazzo! Ma perché la prendi così male? Capita a tutti, prima o poi, di perdere la testa per qualcuno, è naturale!”

Bellatrix cercava di tranquillizzare la figlia e ci riuscì:

“D-Davvero?”

“Certo! Guarda me, per esempio: sono innamorata di tuo padre da quando ero nata ad ora abbiamo te e Sal, le poche cose più belle che siamo riusciti a fare. Ma cosa ti ha colpito di lui?”

Cassandra ci pensò e sorrise:

“ È un bel ragazzo: ha i capelli bruni e 2 occhi bellissimi, come il ghiaccio. È gentile, simpatico, oscuro, misterioso e molto affascinante, inoltre, un giorno, mi ha quasi baciata, ma non devi dire niente a Salazar, altrimenti farà del male a Thomas!”

Bella sorrise, nel vedere che la figlia era cotta di Thomas:

“Mamma, forse sono troppo piccola, ma posso stare con lui?”

Bellatrix ci pensò un po' ed alla fine acconsentì; Cassandra la abbracciò fortissimo e le diede dei baci sulle guance, ringraziandola all' infinito. Nello stesso istante, Voldemort entrò nella camera di Salazar:

“Oh papà, sei tu!”

“Sal, posso parlarti?”

“Certo, siediti!”

Il Lord si sedette sul letto, difronte al figlio:

“Allora, di cosa vuoi parlarmi?”

“Ho notato un cambiamento in te, da quando sono cominciate le vacanze di Natale. Io e tua madre siamo preoccupati, me ne vuoi parlare?”

Il volto si Salazar si rabbuiò, pensando a Jane:

“Papà, sarò sincero: mi sento un completo idiota. Tutte le ragazze di qualsiasi anno mi corrono dietro e a me piace spezzare loro il cuore, ma la migliore amica di Cassandra, Jane, mi ignora continuamente. Ho sempre voluto avere le ragazze ai miei piedi e lei non lo fa: per questo, la prendo sempre in giro e la attacco. E poi, non faccio altro che pensare a lei e il senso di colpa mi attanaglia. Mi sono innamorato di lei, vero?”

Il padre annuì:

“Lo so e ne volevo avere la certezza. Anche Cassandra lo sa.”

“E quindi? Cosa pensi di fare?”

“Mi scuserò con lei, è il minimo che possa fare.”

Il Signore Oscuro gli mise una mano sulla spalla:

“Salazar ascoltami: qualunque cosa tu vorrai fare, sappi che la tua famiglia ti sosterrà sempre, anche se deciderai di metterti con quella bambina.”

“Grazie papà!”

Sal lo abbracciò e gli chiese se poteva restare solo e Voldemort lo fece. Quella sera, Voldemort e Bellatrix raccontarono per filo e per segno tutto quello che i figli avevano detto loro:

“CHE COSA?????? QUEL RAGAZZINO HA PROVATO A BACIARE LA MIA PRINCIPESSA!!!!!!”

“Padrone, per favore, calmatevi! Ho dato il consenso a Cassandra che può stare con lui e mi ha parlato molto bene di lui.”

“MA SEI FUORI DI TESTA????? NON PUOI DARE IL CONSENSO A NOSTRA FIGLIA, SENZA AVERMI PRIMA CONSULTATO!!!!!!”

“Lo so che ho sbagliato, ma mi ha ricordato tanto me stessa quando ci siamo baciati e mi ha fatto tanta pena. Vi prego, potete perdonarmi?”

Voldemort la guardò arrabbiato:

“Solo perché ti amo e perché a letto sei la migliore!”

Come ringraziamento, Bella cercò di baciarlo sulle labbra, ma Lui le teneva serrate, finché non le aprì e approfondì il bacio.

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Capitolo 45
*** rientro ad Hogwarts ***


Il 7 Gennaio, Salazar e Cassandra, per la seconda volta in quell' anno, presero il treno per finire l' anno ad Hogwarts. Ritornata nel dormitorio, Cassandra incontrò Victoria:

“Ciao, Vicky!”

“Ciao, Cas!”

Le 2 bambine si abbracciarono fortissimo e, quando si staccarono, Victoria chiese:

“Ma Cat e Jane dove sono?”

“Qualcuno ha fatto i nostri nomi?”

Catherine e Jane entrarono nella stanza ed abbandonarono le valigie per abbracciare le amiche. Dopo un po', disfarono le valigie e Catherine chiese:

“Allora, Cassandra: hai incontrato Thomas?”

Victoria, Jane e Catherine erano molto curiose e sorridevano per l' amica, ma Cassandra non capiva cosa avessero in mente, anche se la sua espressione si era addolcita di più, sentendo il nome del ragazzo:

“No, ma perché dovrei incontrare proprio lui?”

“Dai! Vogliamo sapere cosa intendi fare con lui! Smettila di fare la stupida, lo sappiamo tutte, in questa stanza, che ha una cotta per te e forse l' hai anche tu per lui!”

La moretta divenne rossa per l' imbarazzo e sgridò Jane:

“JANE, COME HAI POTUTO TRADIRMI???”

“Non sono stata io, lo hanno capito da sole.”

La rabbia di Cassandra cessò e Cat le chiese:

“Allora: ti piace Thomas o no?”

Tutte e quattro le ragazzine si sedettero sul letto di Jane e Cassandra incominciò a parlare con calma:

“Ragazze, ci ho pensato molto e sì, mi piace tanto. Mia madre mi ha aperto gli occhi, ma ho bisogno che manteniate il segreto, altrimenti Salazar gli farà del male.”

Le compagnie le promisero che sarebbero state mute come pesci e Cas si fidò di loro: sapeva che erano brave a mantenere i segreti.

 

 

 

 

Intanto, nel dormitorio maschile, le Serpi Velenose si erano ritrovate:

“Ragazzi, come state!”

“Ehi, Sal!”

Salazar, Xavier, Thomas e Arcturus si abbracciarono forte e si diedero delle pacche sulle spalle. Poco dopo, tornarono a disfare le valigie e Arcturus chiese al giovane Riddle:

“Allora, Sal: tu e Jane, eh?”

Al sentire il nome della biondina, le guance di Salazar si tinsero di rosso:

“Di che parli, Ar?”

“Del fatto che sei stracotto della migliore amica di tua sorella e poi lo sappiamo tutti qua dentro. Smettila di fare il cascamorto con le altre e corri dietro a Jane, è molto meglio delle altre.”

Salazar non sapeva cosa rispondere, ma, alla fine, si decise a raccontare la verità. Se continuava a mentire ai suoi migliori amici, loro sarebbero stati ancor più sicuri che il loro leader era innamorato della bambina:

“Avete ragione, ragazzi: mi piace tanto Jane, ma è solo una bambina e credo che sia troppo piccola per avere una relazione. Inoltre, ho paura di quello che diranno i genitori, ma, per ora, l' unica cosa che posso fare è scusarmi con lei.”

Mentre parlava, Thomas si era reso conto che l' amico era nella sua stessa situazione: lui un adolescente, lei una bambina, paura della reazione dei genitori, ma Thomas aveva un problema in più: la reazione del fratello, il suo migliore amico:

“Non devi baciarla con foga, come fai sempre con le altre, basta che la porti a fare delle passeggiate, le fai dei regali e, se proprio vuoi, la baci con dolcezza, ma niente di passionale, chiaro? Ricorda: ha solo 11 anni.” disse Xavier:

“E tu come fai a sapere tutte queste cose?”

“Sono nella tua stessa situazione.”

Salazar gli lesse la mente e capì tutto:

“Ti piace Victoria.”

“Come fai a saperlo?”

“Sono un Legilimens, come mio padre. Ma parlaci di lei: cosa ti ha colpito?”

“Il fatto che... siamo ribelli! Sono venuto a sapere che i suoi genitori sono persone colte e molto attente all' educazione, lei va in giro a fare baldoria con Cassandra, la famiglia le hai insegnato che ha volte non bisogna dire tutto quello che si pensa e lei non ha paura di farlo e porta sempre i capelli sciolti e li ha senza regole, non come la madre, che li ha sempre perfetti e raccolti in qualche acconciatura raffinata. E voi sapete che anch' io sono ribelle, che i miei vogliono che mi comporti bene qui, ma non hanno idea di quanti casini e cuori rotti abbia causato.”

Xavier si sentì sollevato, dopo aver raccontato tutto agl' amici e Sal fu contento di sapere che non era l' unico che si era preso una cotta per le amiche di sua sorella:

“Bene! Manca solo che Arcturus si metta con Catherine e Thomas con Cassandra.” disse Salazar sarcastico.

Thomas, per un attimo, arrossì, ma, per fortuna, nessuno se ne accorse. Per tutto il giorno, Salazar cercò Jane e Cassandra Thomas, ma non li trovarono e decisero che, il giorno seguente, li avrebbero trovati a qualunque costo.

 

 

 

 

 

 

 

Intanto, al Manor dei Malfoy era passata un' ora da quando i Mangiamorte erano andati a dormire, ma c' era sempre qualcuno che rimaneva sveglio fino all' alba, ma nessuno se ne accorse, perché la camera era insonorizzata: Bellatrix urlava, mentre Voldemort, sopra di lei, la faceva godere come una matta. Dopo una serie di urli e gemiti da parte della strega, il Signore Oscuro si sdraiò accanto a lei:

“Santo Salazar! Non ho mai urlato così tanto!” esclamò la mora:

“Per forza! Durante il periodo di Natale, non ho fatto altro che pensare a questo, dopo la preoccupazione di Salazar e del fatto che quel moccioso ha osato baciare la Mia Principessa Oscura!”

“Comunque, credo che, se continuiamo così, per non restare incinta, avrò bisogno di 2 preservativi. Inoltre, mi causa un dolore immenso dirlo, ma dobbiamo darci una controllata: le molle del letto cigolano moltissimo, andrà a finire che, tra qualche mese, si rompe.”

Voldemort si girò verso di lei e l' attirò sopra di sé:

“Va bene, ma, fino a quel momento, non ci fermeremo, chiaro?”

La strega sorrise:

“Mi fate morire...”

Il Lord l' afferrò per i ricci scuri e la obbligò a coinvolgerla in un bacio animalesco, l' unico bacio che è adatto alla Sua natura.

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Capitolo 46
*** nuove coppie ***


Il giorno seguente, Cassandra si svegliò presto e decisa a cercare Thomas. Fortunatamente, era sabato e gli studenti avevano il pomeriggio libero: dopo tutta la mattina passata a studiare l' Amortentia e ad imparare svariati incantesimi, la piccola Riddle lasciò perdere i compiti per il lunedì e i giorni successivi, per cercare Thomas. Per 5 ore lo cercò: nel dormitorio maschile, al campo da Quidditch, nelle aule, in bagno, in biblioteca, ma niente. Verso l' ora di cena, ormai rassegnata e dispiaciuta, andò verso la Sala Grande, ma, mentre camminava, sentì dei passi dietro di lei; si girò e vide che era Thomas:

“Oh, Thomas, sei tu!”

“Cassandra, devo parlar...”

“No, zitto! Durante le vacanze, ho pensato a quando mi hai quasi baciata, all' inizio non sapevo cosa fare, ma mia madre mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che mi piaci da morire!”

Thomas rimase a bocca aperta: era sorpreso e felice:

“Io non so cosa dire...”

“Allora non dire niente e baciami!”

Cassandra gli fermò il viso con le mani e lo baciò appassionatamente. La Serpe Velenosa rimase shoccata dal comportamento dell' undicenne, ma si riprese subito, aprendo di più la bocca e permettendo alle loro lingue di intrecciarsi e stringendola a sé; il loro momento magico durò poco, perché sentirono dei passi venire verso di loro e si staccarono subito:

“Ehi, ragazzi! Forza, andiamo a cena: ho molta fame!”

Il ragazzo era Salazar e portò l' amico e la sorella a cenare. Thomas e Cassandra si sedettero vicini, ma non parlarono, visto che Salazar era davanti a loro; per tutto il tempo, si tennero la mano e si guardarono alcune volte. Dopo non poterono più parlarsi, perché era ora di andare a dormire e non dovevano violare il coprifuoco: ci rimasero un po' male, ma l' importante era sapere che la loro storia era appena iniziata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anche per Salazar la giornata andò bene; nelle prime ore del pomeriggio, la Serpe Velenosa cercò Jane e, per sua fortuna, la trovò nel dormitorio femminile, nel suo letto, mentre faceva i compiti:

“Che cosa vuoi, Salazar?” gli domandò acida la biondina:

“Ti devo parlare.”

Jane, vedendo che il bel ragazzo non aveva cattive intenzioni nei suoi confronti, mise da parte i libri, lo fece sedere sul letto e lo ascoltò:

“Dimmi.”

“Sono un idiota: durante il periodo natalizio, non riuscivo a pensare a nient' altro che non fossi tu e a tutte le volte in cui ti ho attaccata e piangevo, perché ho capito che ti amo e che ti ho fatto del male solo per la mia stupida idea di avere tutte le ragazze del mondo ai miei piedi. Ti amo perché non sei un' oca, ti amo perché sei intelligente, ti amo perché sei diversa e, se tu mi corrispondi, allora vorrei provarci, ma ora vorrei solo che mi perdonassi, mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto.”

Con quella confessione, Jane era al settimo cielo, mentre Salazar era sul punto di piangere. La biondina non gli rispose, ma lo baciò dolcemente e lo strinse a sé; la Serpe Velenosa, anche lei felice, la strinse di più a sé ed accarezzò il viso della bambina. Dopo poco tempo, Jane trasformò la dolcezza che era nel bacio in passione; il ragazzo si sorprese, ricordando le parole di Xavier, ma assecondò la sua innamorata, contento del fatto che l' apparenza inganna. Quel bacio durò poco, perché Catherine entrò nella camera, ma si separarono, prima che la rossa li vide:

“Ciao Salazar: cosa stavate facendo?”

Jane, con imbarazzo, guardò prima Sal e poi Cat:

“Niente, Salazar doveva dirmi una cosa e sta andando via.”

Salazar sorresse il gioco e se ne andò; Catherine aveva capito tutto, ma non domandò niente all' amica. Poche ore più tardi, Jane e Salazar si ritrovarono in luogo appartato nel giardino della scuola, in cui c' era un muretto: trascorsero quell' ora a baciarsi, Salazar seduto sul muretto e Jane sopra le sue ginocchia, finché, all' ora di cena, non si separarono per non destare sospetti.

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Capitolo 47
*** Draco, sono incinta! ***


Mi sono divertita un mondo a scriverlo e non riuscivo a smettere di ridere, perché (secondo me) questo è un capitolo, in un certo senso, comico, poi giudicate voi! Buona lettura!

 

 

Le settimane passarono e, mentre Salazar e Cassandra si godevano gli ultimi mesi ad Hogwarts, insieme ai loro amici e ai loro fidanzati, a Malfoy Manor andava tutto bene: Bellatrix e Voldemort trascorrevano tutte le notti in bianco e, durante il giorno, spesso a Bellatrix venivano affidate delle missioni, ma talmente semplici che le portava a termine in poco tempo e, a volte, Voldemort andava all' estero, per accordarsi con i Purosangue, riguardo alle condizioni degli schiavi babbani. Qualche Mangiamorte si stava costruendo la propria famiglia: tutto andava bene, ma i problemi vengono proprio nel momento più calmo. In una mattina di Marzo, Draco ed Hermione stavano dormendo attaccati l' uno all' altra, sotto le coperte rosse, quando la ragazza si svegliò e corse in bagno a vomitare; subito dopo, Draco si svegliò:

“Herm, dove sei?” chiese con la voce impastata e gli occhi ancora chiusi per la stanchezza.

Hermione tornò da lui qualche secondo dopo e si sedette sul letto:

“Ehi, Draco! Dormito bene?” disse dolcemente:

“Dormirò sempre benissimo con te!” disse il biondo, sorridendo.

Anche Hermione sorrise e il giovane Malfoy posò le sue labbra su quelle della ragazza, cercò di metterla sotto di lui e spogliarla, ma lei gli mise le mani sul petto per fermarlo:

“Aspetta, fermati!”

“Cosa c' è?”

La castana si mise seduta difronte al suo innamorato:

“C' è una cosa che devi sapere...”

Draco si fece tutt' orecchie, mentre Hermione prendeva in respiro profondo per parlare:

“Tra qualche mese, diventerai padre.”

Non riuscendo a reggere l' emozione, Draco svenne. Hermione non riusciva a svegliarlo, neanche con la magia, e, con addosso la vestaglia da notte, corse in salotto, per chiedere aiuto; nel salotto, c' erano Narcissa, Lucius, Voldemort e Bellatrix:

“Vi prego, aiutatemi! Draco è svenuto e non riesco a rianimarlo!”

Narcissa e Lucius si allarmarono subito, mentre Bellatrix e Voldemort provarono solo curiosità nel sapere cosa era successo a Malfoy Junior:

“Cosa è successo al mio bambino!?” chiese Cissy preoccupata:

“Gli ho solo detto che sono incinta!” rispose Hermione, come se fosse una cosa normalissima:

“COSA????????? COME HAI OSATO FARTI METTERE INCINTA, LURIDA SANGUESPORCO!!!!!!! IL FIGLIO DEL MIO BAMBINO NON SARà UN MEZZOSANGUE, TE LO GARANTISCO!!!!!”

Lady Malfoy, dopo la sua sfuriata, corse da Draco, insieme a Lucius, Bellatrix, il Signore Oscuro ed Hermione; dopo un po' di minuti, finalmente Draco si svegliò:

“Cos' è successo?”

“Draco, per fortuna ti sei svegliato!”

La madre tirò un sospiro di sollievo:

“Ho fatto un sogno incredibile: Hermione mi ha detto di aspettare un bambino.”

La ragazza non riusciva a crederci:

“Draco, è vero!”

Il povero mago svenne di nuovo e, dopo averlo rianimato una decina di volte, non svenne più ed accettò la realtà. Dopo un po' di tempo:

“Questo è chiaramente un errore che dovrà essere riparato: Mezzosangue, dovrai abortire!” dichiarò Lucius con un tono che non ammetteva repliche.

Hermione fu la prima ad avere paura, seguita a ruota da Draco:

“No! Non vi permetterò di ammazzare mio figlio!”

“Se lo terrai, sarà un Mezzosangue!”

“Lo so, ma gli vorrò bene per quello che è e gliene voglio anche adesso, perché sono innamorato di sua madre!”

Lucius e Narcissa ci rimasero di sasso, ma Voldemort e Bellatrix no:

“Cos' è che hai fatto?” gli chiese il padre con tono minaccioso:

“Hai capito benissimo, papà: amo Hermione.”

“Da quando!”

“Da quando l' ho conosciuta ad Hogwarts e zia Bella lo sa. Non datele la colpa, perché non se lo merita e voi dovrete accettare Hermione per quella che è, altrimenti fuggirò di casa con lei!”

Improvvisamente, Draco si fece coraggioso e deciso, mentre teneva la mano della sua amata; Lucius rimase molto sorpreso dal comportamento del figlio. L' uomo non era intenzionato a farsi mettere i piedi in testa dal figlio: stava quasi per cacciarlo, se Narcissa non lo avesse convinto che quel ragazzo era il loro figlio ed era la cosa più preziosa che avevano, se lo perdevano, rischiavano di morire di crepacuore: Lucius non aveva mai provato quella sensazione di chi gli aveva voltato le spalle, ma Narcissa sì, per colpa di Andromeda tanti anni fa, e non voleva riprovarla, il suo cuore sarebbe ceduto subito. I coniugi Malfoy non lo cacciarono, ma dissero che avrebbero avuto bisogno di moltissimo tempo per accettare Hermione. Il resto della giornata non andò male: Lucius e sua moglie, ancora, non riuscivano ad accettare quella situazione, Hermione e Draco avevano passato tutta la giornata insieme a parlare del bambino: del nome, del sesso, a chi doveva assomigliare fisicamente e caratterialmente,...

Venuta la sera, Bellatrix e suo marito erano nella loro camera, seduti sul letto a parlare:

“Ma ci pensate a quando toccherà a Cassandra e a Salazar avere figli?”

Con quella domanda, il Lord si irrigidì subito:

“Per Salazar non mi preoccupo, ma Cassandra è tutta un' altra cosa: non mi fido affatto di quel mostriciattolo che ha provato a mettere le sue disgustose labbra su quelle di Mia figlia. E se volesse farla soffrire? O del male? O peggio: se la metterà incinta e, subito dopo, l' abbandonerà, come ha fatto quel bastardo di Mio padre con la Mia povera madre?”

Voldemort cominciava ad agitarsi molto, ma Bella si mise dietro di Lui e gli massaggiò le spalle, rilassandolo:

“State calmo, non vi fa bene tutta questa preoccupazione! Cas è una bambina molto sveglia e si sa difendere: non dovete temere per lei, se Thomas proverà a farla soffrire, allora lei gli farà capire chi è Cassandra Riddle. A dire la verità, sono gelosa di quella mocciosetta che ha rubato il cuore del mio Principe Oscuro: ogni volta che lo guardo, vedo Voi e non posso vedere una Vostra copia tra le braccia di un' altra!”

Il Lord sorrise, nel vedere che la moglie era gelosa; le prese una mano e, con forza, la tirò talmente forte da far andare tutto il corpo della strega sulle Sue gambe:

“Vuoi capirlo o no che amo e amerò solo e soltanto te?”

Dal Suo tono, Bella capì che Lui aveva voglia di lei e, con un ghigno, rispose:

“Dimostratemelo!”

Voldemort capì il suo gioco e cominciò con lo spogliarla e riempirla di baci. Mentre bruciavano quella passione rovente, capirono che il loro 'amore' era costituito di passione e desiderio come un fuoco bollentissimo che non smetterà mai di bruciare, e per niente di quell' amore dolce e delicato come un fiore, che avevano Lucius e Narcissa, come quello di Draco ed Hermione e come quello che avevano avuto Ted ed Andromeda. I cattivi, come i buoni, potevano amare, ma amavano in modo passionale e violento.

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Capitolo 48
*** esami ***


Passò qualche mese dalla notizia della gravidanza di Hermione e a Malfoy Manor le cose erano le solite: Draco ed Hermione stavano sempre insieme e parlavano del bambino, Cissy e suo marito faticavano ad accettare l' amante del loro figlio e Bella e Voldemort trascorrevano sempre dei momenti focosi, ma Lady Riddle non restava più incinta e si era venuto a sapere che erano fuggiti alcuni schiavi Mezzosangue, dalle baracche in cui venivano rinchiusi, ma il Signore Oscuro non se ne preoccupò, cosa che fece molti mesi dopo. Nel frattempo, ad Hogwarts si avvicinavano gli esami per gli studenti; Salazar non era molto preoccupato, dato che sapeva sempre tutto, infatti, per questo motivo, alcuni compagni lo chiamavano “il Secchione Sexy”, ma a Salazar non importava. Ma per Cassandra, era tutta un' altra cosa: dall' inizio di Maggio, aveva incominciato a ripassare tutto il programma di quell' anno ed era estremamente agitata e preoccupata, tanto che si era dimenticata del suo compleanno, se non fosse stato per Thomas:

“Ehi, Cas! Non dirmi che ti metti a studiare anche il giorno del tuo compleanno!?” esclamò il ragazzo, fingendosi indignato.

La bambina non gli rivolse nemmeno uno sguardo:

“Scusa, ma non ho tempo. Devo essere eccellente, se voglio superare gli esami e, per diventarlo, dovrò studiare ogni giorno, senza distrarmi nemmeno un secondo!”

Thomas sapeva che, per lei, era la prima volta che aveva a che fare con gli esami e comprendeva il suo timore; le si sedette vicino e le chiese:

“Cosa stai studiando?”

“Storia della Magia, ma è la materia che capisco di meno! Ci sono alcune date che metteranno sicuramente all' esame e non riesco a memorizzarle, cavolo!”

Thomas rise piano, nel vedere che era così carina, quando si incavolava:

“Se vuoi, ti do una mano!”

“Davvero lo faresti?”

“Certo, ma solo se mi prometti che dopo ti fermi e mi fai compagnia.”

Cassandra riflettè su cosa intendesse il fidanzato con 'compagnia' ed alla fine accettò. Dopo un' ora per imparare le date più importanti, i 2 piccioncini smisero di studiare e Cassandra si mise sulle ginocchia del ragazzo:

“Allora, prima cosa intendevi con 'compagnia'?

Senza risponderle, Thomas fece apparire un dolcetto, con sopra una candelina a forma di '12' ed era già accesa:

“È alla nocciola, come piace a te. Forza! Esprimi un desiderio!”

Cassandra soffiò la candela ed espresse il desiderio:

“Ebbene, che desiderio hai espresso?”

“Che io e te fossimo felici per tutta la vita. So che, di solito, i primi amori finiscono dopo qualche anno, ma sento che tu sei la persona giusta per me.”

Thomas le sorrise:

“La stessa cosa vale per me. Sei la creatura più bella e meavigliosa che abbia mai incontrato e non ti lascerei per nessun' altra al mondo: se lo facessi, sarei un idiota!”

Come ringraziamento, Cassandra fece incontrare le loro labbra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arrivò il giorno degli esami e Cassandra era più agitata che mai: dall' alba, aveva ripassato tutto in gran fretta e Thomas l' aveva baciata alcune volte, in segno di buona fortuna e, grazie al cielo, Salazar non se ne accorse. Le materie su cui erano gli esami erano Storia della Magia, Incantesimi, Pozioni ed Arti Oscure; la seconda e l' ultima furono facilissime, la terza un pochino più difficile e sulla prima, Cassandra non riusciva a ricordarsi la data in cui era nato suo padre, perché era entrato nella storia; c' erano 4 risposte e solo una era giusta:

 

  • 1928

  • 1923

  • 1926

  • 1925

 

La bambina si ricordò che Thomas le aveva detto di ricordarsi che il padre era nato nel loro stesso secolo e che le ultime 2 cifre erano '26' e capì che la terza era giusta. Gli esami finirono a fine giornata e solo il giorno dopo, quando tutti dovevano tornare a casa per le vacanze estive, nella bacheca della scuola, ci furono i risultati ( dato che ad Hogwarts c' era solo una casa, gli insegnanti corressero in poco tempo tutti gli esami): le amiche di Cassandra furono le prime a vedere i loro voti, seguite dalle Serpi Velenose. Tutti erano stati promossi e, per la gioia, si abbracciarono tutti quanti e Victoria fece una cosa che Xavier non si sarebbe mai aspettato: la bruna lo baciò e quando si staccò gli sussurrò all' orecchio:

“Mi piaci da quando ti conosco!”

Contento, Xavier disse agl' altri che avevano assistito alla scena:

“Scusateci, ma io e Victoria dobbiamo parlare; a dopo!”

E se ne andarono. Poco dopo, anche gli altri se ne andarono, ma non da soli: Salazar con Jane, Cassandra con Thomas ed Arcturus con Catherine.

 

 

Vi lascio fantasticare su cosa potrebbero aver fatto i ragazzi, mi pare abbastanza ovvio! Ora tutto va bene, ma se avete letto il capitolo precedente,c' è una frase che dovreste tenere a mente per i prossimi capitoli: presto ci sarà un altro problema! Vi anticipo che le note le metterò alla fine da ora in poi .

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Capitolo 49
*** estate ***


Mentre il treno riportava i ragazzi alla stazione, dove li aspettavano i genitori, Salazar e Cassandra stettero tutto il tempo con i loro amici e i loro fidanzati e chiesero loro se volevano passare le vacanze insieme:
“Sìììì, non vedo l' ora!” esclamarono all' unisono.

Arrivati alla stazione di King' s Cross, i ragazzi chiesero ai genitori se potevano trascorrere le vacanze con i loro amici e gli ultimi accettarono. Dopo essersi presentati, le Serpi Velenose, Cassandra, le sue amiche e i suoi genitori andarono a Malfoy Manor, per conoscere i parenti dei fratelli Riddle e disfare le valigie nelle camere. Le Serpi Velenose, come Cassandra e le sue amiche, dormirono nella camera del loro leader, visto che il letto era abbastanza grande per contenere 4 persone, ma non a tutti andava bene che dei ragazzini albergassero nell' immensa villa e quelle persone erano il Lord Oscuro e la Sua migliore seguace. Loro due, erano gelosi di Thomas e Jane; dopo poche settimane, in un normalissimo giorno estivo, Voldemort sapeva che Thomas era da solo nella camera di Salazar e ne approfittò per parlargli:

“Ehi, Thomas! Posso parlarti?”

“Certo, mio Signore. Prego, sedetevi!”

Il mago accettò l' offerta del giovane e si sedette sul letto, come Thomas:

“Allora, come vanno le vacanze?”

“Molto bene! Io e i miei amici facciamo i compiti tutti i giorni e li abbiamo quasi finiti e alcune volte al giorno ci esercitiamo con gli incantesimi e giochiamo nella piscina con le femmine.” (eh sì! A Malfoy Manor c' è la piscina! ndAutrice)

Quando Thomas disse che lui e i suoi amici giocavano nella piscina con le bambine, Voldemort si innervosì, ma cercò di contenersi:
“Ecco, vorrei parlarti di Cassandra: Mia moglie, mesi fa, mi ha detto che hai provato a baciarla e che siete innamorati; ti permetto di stare insieme a lei, ma se provi a farla soffrire, te ne pentirai amaramente!”

Thomas se la fece addosso dalla paura e si affrettò a rispondere:
“Mio Signore, vi assicurò che non lo farò, avete la mia parola: amo Cassandra con tutto me stesso e non la farei soffrire per niente al mondo!”
“Lo spero! Ora vai: Salazar ti sta aspettando con gli altri!”

Thomas uscì in tutta fretta, per evitare lo sguardo assassino del padre della sua amata, ma non fu il solo a ricevere delle minacce quel giorno: Jane era sotto un albero, a studiare alcune erbe per fare una pozione per i compiti, insieme a Cassandra, che intanto stava leggendo un libro di Arti Oscure, quando arrivò Bellatrix e si mise seduta vicino alla figlia:

“Ragazze! Come va?”

“Molto bene, mamma! Vado a prendere del tè freddo: voi ne volete un po'?”

Le altre annuirono e mentre Cassandra andava dentro casa, Bellatrix ne approfittò per parlare con Jane:

“Dai, Jane! Metti da parte quelle erbe e parla un po' con me, su! So che non ci conosciamo molto bene, ma le amiche di mia figlia sono anche le mie. Come sono andate queste prime settimane di vacanza?”

Come le era stato ordinato, Jane mise da parte le erbe ed incominciò a parlare con la donna:

“Oh, molto bene! Abbiamo quasi finito con i compiti e a volte giochiamo nella piscina con i maschi!”

“E con Salazar come va? Ho saputo che è innamorato di te e che vi siete messi insieme.”

“Alla grande, mia Signora! È molto dolce e premuroso con me... e io lo amo tanto; non lo lascerei mai!”

Il tono dolce di Bellatrix si trasformò in un tono minaccioso, rivelando la vera intenzione che la strega aveva di parlare con la biondina:

“Ebbene, ti conviene non farlo soffrire! Salazar, alcune volte, è un bravo ragazzo e non merita che gli venga spezzato il cuore, ma se succederà, credo che tu sappia cosa ho fatto anni fa, prima di andare ad Azkaban... fallo soffrire e non esiterò a farti la stessa cosa!”

Jane sapeva a cosa si riferiva, deglutì con forza ed annuì:

“Ma dai, stavo scherzando! Credevi davvero che fossi capace di minacciare la fidanzata di mio figlio?”

“Diciamo che mi sono presa un bello spavento!”

Jane tirò un sospiro di sollievo; avrebbe voluto dire a Bella:

“È stata capace di fare molto altro.” ma non lo disse, perché teneva alla propria salute, fisica e mentale.

In quel momento, Cassandra tornò con una grande brocca di tè freddo, con 3 bicchieri vuoti:

“Eccomi! Di cosa avete parlato?”

“Tua madre mi ha chiesto come va il periodo di vacanza e mi ha minacciata di non far soffrire Sal o me l' avrebbe fatta pagare, ma stava scherzando!”

Quando Jane ebbe finito di parlare, Cassandra dette alle altre due i bicchieri pieni e Bellatrix disse tra sé e sé, con il bicchiere vicino alle labbra, riferito a quello che aveva detto Jane:

“O forse no!”

Il mese di Agosto, lo passarono al mare, lo stesso mare dove erano stati Bella e suo marito, mentre i figli gli preparavano la cena per l' anniversario. Per tutto il mese, i ragazzi giocarono a rincorrersi, a pallavolo, a fare i castelli di sabbia e a fare infiniti bagni, tutti tranne Hermione, che, per colpa della pancia che si stava gonfiando sempre di più, e Bellatrix e Voldemort, che trascorrevano tutto il tempo in bagno, completamente nudi, a scambiarsi passionali effusioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le vacanze erano giunte al termine e tutti i ragazzi fecero le valigie per incominciare un nuovo anno ad Hogwarts. Il 1 Settembre, andarono tutti alla stazione di King' s Cross per prendere il treno; Thomas ringraziò il cielo che il treno arrivò subito, così che poteva salirci e liberarsi dello sguardo assassino di Voldemort, che per tutta l' estate l' aveva tenuto d' occhio, invece Jane non temeva Lady Riddle, ma avrebbe fatto meglio a farlo; quel giorno d' estate, Bellatrix le aveva detto che quella minaccia era uno scherzo, ma in realtà, era serissima.

 

 

So già che, quando avrete finito di leggere, sarete incazzati con me, per questo non ho messo la città in cui abito sulle note del profilo: per non trovarmi una folla inferocita sotto casa. No, sto scherzando! Ma, per sicurezza, non vi dico dove vivo: non si sa mai!

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Capitolo 50
*** Scorpius Malfoy ***


Passò qualche mese dall' inizio del nuovo anno scolastico, ad Hogwarts andava tutto per il meglio, ma a Malfoy Manor cominciavano ad esserci i problemi; la pancia di Hermione era diventata una mongolfiera e la ragazza non faceva altro che mangiare brioche. In un pomeriggio solare, ma gelido d' inizio Novembre, la castana era con Draco e, come sempre, parlavano del bambino, che tra poco sarebbe arrivato:

“Non vedo l' ora che nasca, così potrò coccolarlo, crescerlo e dargli tutto l' amore del mondo!”

“Sarai una madre fantastica, tesoro! Ma ti senti bene? È tutto il giorno che ti vedo strana!”

“Non hai torto! È da questa mattina che c' è qualcos... OH!”

Hermione lasciò interrotta la frase, sentendo un gran dolore alla pancia e tenendola tra le mani; Draco si allarmò, le chiese cosa avesse e lei urlò:

“IL BAMBINO!!!!!!!!! CHIAMA QUALCUNO!!!!”

Draco si precipitò nel salotto, per chiedere aiuto ai genitori e agli zii:

“HERMIONE NON STA BENE!!!! HA SENTITO QUALCOSA ALLA PANCIA E HA COMINCIATO A GEMERE!!!!!”

“Cazzo!” esclamarono gli altri all' unisono.

Bellatrix, Narcissa e Draco si fiondarono nella camera di quest' ultimo, ad 'aiutare' Hermione, mentre il Signore Oscuro e Lucius rimasero fuori, insieme ad altri Mangiamorte, che erano appena arrivati. Intanto, nella camera di Draco:

“Allora Mezzosangue, devi spingere fortissimo, chiaro?” le disse Bellatrix con voce imperiosa, mentre preparava l' acqua e gli asciugamani:

“Siete sempre gentile, mia Signora!” ribatté Hermione, sarcasticamente.

Con quella frase, Bellatrix lasciò perdere acqua e asciugamani, si avvicinò minacciosamente alla Grifondoro e sibillò:
“Non usare quel tono con me, babbana! Potrei ucciderti anche adesso, anche il figlio di mio nipote!”

“Non osate!”

Bella e Mione si fronteggiavano come 2 leonesse, in attesa di sbranarsi a vicenda:

“Smettetela, voi due! Sanguesporco, ti conviene darti da fare, perché non ho intenzione di aiutarti! Mi sono fiondata qui, solo per vedere la nascita di mio nipote, anche se il suo sangue non sarà puro come quello dei Malfoy!”

Appena Cissy smise di parlare, Draco andò su tutte le furie:

“Come? Non l' aiuterai? Mamma, ha bisogno di tutto l' aiuto possibile per far nascere mio figlio! Zia Bella, mi aiuti a farla partorire?”

La mora scoppiò in una risata folle e si mise accanto alla sorella, che era appoggiata alla parete:

“Ma per chi mi hai preso? Secondo te, do una mano a far partorire una Nata babbana? Se sono qui, è per lo stesso motivo di tua madre. Ho preparato tutte le cose necessarie per il parto. Buona fortuna!”

Il biondo rimase disgustato da tanta indifferenza:

“Come potete essere così egoiste?! Vi interessa vedere solo mio figlio, ma non vi vergognate?! Va bene, rimanete, ma sappiate che siete 2 perfide streghe!”

Le parole del ragazzo, ferirono il cuore di Narcissa, ma su Bellatrix non ebbe lo stesso effetto:

“Sta attento a quello che dici, Draco! Sarai pure mio nipote e ti voglio bene, ma se sono stata in grado di uccidere i miei genitori, che volevo loro bene da piccola, vuoi che non lo faccia anche con te?”

Draco non aveva paura della zia:

“Fai pure, non ti temo più come una volta!”

Durante il duello di sguardi che c' era tra Bella e Draco, Hermione cercava di far uscire il bambino ed un suo urlo interroppe quel duello assurdo:

“Draco, aiutami e lasciale perdere: sono senza cuore!”

Il biondo andò ad aiutare l' amante; per ore, ormai, Hermione spingeva, gemeva ed urlava, ma il bambino non usciva e la ragazza era sfinita:

“Non ce la faccio più!”

“Mione, ce la devi fare! Pensa che, quando nascerà, sarà il bambino più bello del mondo!”

Quella frase fece venire ad Hermione più forza e più voglia di far nascere il piccolo Malfoy, mentre le 2 sorelle Black stavano ancora aspettando. Venuta la sera, il bambino non usciva e i maghi non sapevano quanto tempo ci volesse ancora:

“Forza tesoro, ce la puoi fare!”

Hermione spinse ancor più forte e lanciò un grido sovrumano, finché Draco non vide qualcosa:

“Vedo la testa! Spingi ancora, Hermione: manca poco!”

Bellatrix e Narcissa si fecero attente, sapendo che, tra poco, avrebbero visto il loro nipote, mentre Hermione spinse più forte delle altre volte ed urlò talmente forte che i Mangiamorte che erano nelle proprie camere la sentirono, finché non si senti un pianto, il pianto di un neonato:
“O mio Dio! Bambino mio!” esclamò la castana, con le lacrime agl' occhi, come Draco.

Bella e Cissy si rallegrarono e la prima chiese:

“Come volete chiamarlo?”

A parlare fu Hermione:

“Scorpius, Scorpius Malfoy!”

“È un bellissimo nome, Amore Mio, ma perché lo vuoi chiamare così?”

“ Tempo fa, i babbani hanno deciso di dare ad ogni mese dell' anno un segno dello Zodiaco. Oggi è il 3 Novembre e, tra il 22 Ottobre e il 22 Novembre, i bambini che nascono sono sotto il segno dello Scorpione, uno dei segni più forti dello Zodiaco. Chi nasce sotto questo segno ha un carattere gentile e dolce, ma può essere spietato con chi se lo merita; inoltre, il carattere degli Scorpioni è un po' come questo pomeriggio: solare, ma gelato!”

Draco sorrise e la baciò a stampo; mentre Narcissa li guardava, le si rivoltava lo stomaco, ma Bellatrix aveva provato interesse verso il tema 'Segni dello Zodiaco'.

Dopo che Hermione si fu addormentata e che Scorpius fosse stato lavato e avvolto in un lenzuolino di lana bianca, Voldemort, Lucius e i Mangiamorte presenti nella dimora videro baby Malfoy e si congratularono con Draco.

 

 

 

 

 

Finalmente il piccolo Malfoy è nato, ma, dal prossimo capitolo, incomincerà il famoso problema di cui vi avevo parlato e si piangerà tanto alla fine (almeno da parte mia).

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Capitolo 51
*** un problema peggiore ***


La notizia del parto di Hermione si era diffusa in tutto il Mondo Magico, Salazar, Cassandra e i loro amici avevano chiesto ad Amycus se potevano assentarsi da Hogwarts solo per un giorno, per vedere il piccolo Scorpius e il preside della scuola acconsentì.

I ragazzi rimasero incantati dalla bellezza del piccolo Malfoy: il pargoletto aveva la pelle pallida, pochi capelli biondi e lisci e gli occhi grigi.

 

 

 

 

 

 

 

 

I mesi passarono e, mentre il Signore Oscuro passeggiava nella Foresta Proibita, vide 3 ragazzi, tutti più o meno dell' età di Salazar, che avevano l' aria familiare:

“EHI, VOI TRE!!!!! CHI SIETE!”

I ragazzi si girarono verso di Lui, che intanto si era avvicinato a loro, e uno di loro rispose:

“Lord Voldemort, giusto?”

“In persona!”

I giovani furono presi dalla rabbia e dall' odio; tirarono fuori le bacchette e gli lanciarono uno Stupeficium ciascuno. Fortunatamente, Voldemort li schivò tutti e si chiese il motivo di tanto odio nei Suoi confronti; li guardò attentamente e si accorse che assomigliavano a dei Suoi vecchi nemici. Una dei 3 ragazzi era una femmina e notò che assomigliava ad una ragazzina che aveva abbindolato anni fa: aveva i capelli rossi e lisci, le lentiggini e gli occhi azzurri. Il ragazzo accanto a lei, aveva i tratti di Sirius da giovane: capelli mossi e bruni e gli occhi color oceano, ma, la cosa che più lo impressionò, fu vedere a chi assomigliasse il ragazzo che gli aveva parlato per primo; capelli mori e lisci e gli occhi verdi, fecero capire al Signore Oscuro una cosa che non credeva possibile. Con gli occhi sbarrati e la rabbia alle stelle chiese:

“Chi siete?”

Negli occhi dei giovani si leggeva tutto l' odio che provavano in quel momento e l' unica femmina del gruppo rispose:

“Credo che sappiate esattamente chi siamo...”

“Voglio sentirlo uscire dalle vostre bocche.”

“Non ne avete bisogno.”

Quella ragazza dai capelli rossi era veramente sfacciata: come osava contraddire Lord Voldemort, il Signore Oscuro, Colui-che-non-deve-essere-nominato, Tu-sai-chi, colui che ha riportato in alto l' importanza dei Purosangue?

Il Lord era proprio incazzato, non solo perché quei mocciosi erano sfacciati ed avevano cercato di Schiantarlo, ma anche perché sapeva con chi erano imparentati.

 

 

 

 

E da qui incomincia il problema peggiore che Bella e Voldy abbiano mai affrontato. Chi saranno i ragazzi misteriosi? Credo che ormai abbiate capito chi sono, ma ditemi chi sono, secondo voi :)

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Capitolo 52
*** gli eredi ***


Nella Foresta Proibita, c' era un' atmosfera di tensione tra Voldemort e i ragazzi misteriosi:

“DITEMI CHI SIETE, CAZZO!!!!” urlò il Signore Oscuro, ormai incazzato nero.

Il ragazzo che gli aveva parlato per primo gli rispose con orgoglio:

“Io sono Albus Severus, lei è Lily Luna e lui è James Sirius. Siamo i figli di Ginny Weasley ed Harry Potter!”

Il cuore di Voldemort perse un battito; non riusciva a credere che stavolta doveva affrontare i figli del Suo acerrimo nemico. Ormai il Signore Oscuro era vecchio e tutto quello che voleva era passare l' eternità con Bellatrix, veder crescere i Suoi nipoti, se mai fossero arrivati, vedere la Sua Principessa Oscura con l' abito da sposa di Bellatrix e Salazar che giurava fedeltà davanti a Jane sull' altare. Anche se li aveva visti lanciargli solo uno Stupeficium, aveva capito che Albus, James e Lily erano molto forti, non se lo spiegava, ma sapeva che era così. Cercò di attaccarli, ma si Materializzarono via da quel luogo buio e misterioso; preso dalla rabbia, li cercò nei dintorni, ma, subito dopo, tornò a Malfoy Manor, avendo paura che quei piccoli bastardi avessero fatto del male alla Sua Bella:

“BELLA, DOVE SEI? BELLA!!!!!!!!!!!”

Dopo qualche secondo, Bellatrix diede segni di vita nella casa:

“Eccomi! Che vi succede?” chiese con aria scocciata:

“Oh, grazie al cielo stai bene! Perché non mi hai risposto subito?” le chiese abbracciandola, fino a non farla respirare:

“ Ero in bagno, ma Padrone, vi prego, non respiro. Allentate la presa!”

E il Lord lo fece, ma non la lasciò, poi la moglie gli chiese con curiosità:

“Come mai siete così agitato?”

La preoccupazione tornò sul volto sfigurato del mago:

“Abbiamo un nuovo problema, Amore Mio: nella Foresta Proibita ho visto i figli di Harry Potter.”

La strega era rimasta a bocca aperta, non ci credeva:
“M- ma come è possibile? È morto da molti anni!”

“Lo so, ma so anche quello che dico: i Potter sono ancora vivi! Ho capito subito che erano loro: erano 3 ragazzi, tutti più o meno dell' età di Salazar. Si chiamano Lily Luna, che assomiglia alla madre, quella Weasley, James Sirius assomiglia a quel cagnaccio di Sirius Black ed Albus Severus, che assomiglia al padre.”

La riccia era molto scossa, come il marito; ancora una volta, dovevano combattere un' altra volta, ma cercarono di sollevarsi un pochino: Voldemort aveva già sconfitto Potter, non sarebbe stato un problema uccidere i figli:

“È una cosa sconvolgente, ma non temete: siete il mago oscuro più forte mai esistito ed avete ucciso il Ragazzo Sopravvissuto, potete anche farlo con i suoi figli!”

Il mago la guardò negl' occhi e capì che la moglie aveva ragione:

“Hai ragione tesoro. Sono soltanto dei ragazzini, anche se credo che sono molto forti, non riusciranno a sconfiggermi!”

Come premio per quella frase, Bella fece incontrare le loro labbra.

 

 

 

Allora, da qui si inizia a fare sul serio, ma, per farvi preoccupare di meno, d' ora in poi, vi metto dei piccoli dialoghi tra me e i personaggi:

Voldemort: ma perché vuoi farci soffrire ancora? Non ti è bastato lo stupro di mia moglie e il rapimento di Sal e Cas?

Io: no, dovete soffrire ancora per un po', poi potrete godervi la 'vita' insieme a Bella!

Voldemort: dovevo ucciderti settimane fa!

Io: se lo aveste fatto, non avreste scopato con Bellatrix come un coniglio;)

Bellatrix: almeno a quello sei servita, ma comincio ad odiarti...

Io: Non ti conviene farlo, il finale sarà triste, ma bello, lo prometto!

Cassandra: almeno mi hai messa con quel figo di Thomas!

Salazar: a me piaci, perché mi hai fatto fare il belloccio con tutta Hogwarts!

Io: grazie, Sal**

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Capitolo 53
*** la storia dei Potter ***


Nelle settimane successive, la sicurezza del Signore Oscuro e di Sua moglie sparirono definitivamente. Albus, Sirius e Lily li attaccavano ogni volta che erano da soli, si erano persino infiltrati nel Manor di Narcissa! I giovani erano molto forti ed agivano singolarmente: attaccavano non solo i coniugi Riddle, ma anche gli altri Mangiamorte, inclusa Narcissa, e qualcuno di questi era anche morto. Con il passare delle settimane, i morti aumentarono e i Potter avevano dichiarato guerra a Voldemort e Lui, non potendo più accettare che altri seguaci morissero, accettò. Mentre tutti si preparavano, gli studenti ad Hogwarts andarono tutti a Malfoy Manor, per essere addestrati dai Mangiamorte che erano rimasti in vita, nonostante i genitori dei ragazzi fossero preoccupatissimi. Anche Salazar, Cassandra e i loro amici ebbero lo stesso trattamento, mentre Draco ed Hermione cercavano di tenere al sicuro Scorpius, come Bellatrix e Voldemort facevano con Cassandra e Salazar. La piccola strega e Thomas, come Salazar e Jane, cercavano di passare tanti momenti insieme, per allenarsi o per scambiarsi qualche bacio. In una mattina piovosa, Cassandra si trovava da sola nella villa degli zii; non aveva nulla da fare, non c' era nessuno e si annoiava, così andò in biblioteca per leggere un libro. Appena aprì la porta fu subito attaccata da un Crucio, proveniente dalla bacchetta di James, ma fu molto veloce a schivarlo:

“CRUCIO!!!!!!!!!!” esclamò Cas.

Il ragazzo cadde a terra, si contorse ed urlò dal dolore; la vista di un suo nemico soffrire, fece provare alla ragazzina un gran piacere, un piacere malsano come quello che prova la madre, quando fa la stessa cosa. Dopo un po', tolse la maledizione, addormentò James, lo legò ad una sedia e s' impossessò della bacchetta; James si svegliò:

“Ben svegliato!” esclamò Cas:

“Che cosa vuoi?” le chiese serio il ragazzo:
“Potrei farti la stessa domanda. Perché tu e i tuoi fratelli ci state uccidendo?”

“Perché tuo padre è un bastardo e non sono solo io e i miei fratelli a pensarlo!”

La rabbia s' impossessò della bambina, tanto da farle prendere il suo pugnale e puntarlo alla gola di James:

“Mio padre è un grand' uomo e se pensi questo, scommetto che la tua famiglia è composta da Sanguesporco o peggio: da babbani!”

James non se la prese e la piccola Riddle continuò:

“Ma vorrei sapere perché pensi questo di Lui. Voglio sapere qual' è la tua storia, Potter, e quella di quegli stronzi dei tuoi fratelli!”
James prese un respiro profondo e raccontò la sua storia con profondo odio verso Cas e la sua famiglia:
“Io e i miei fratelli siamo nati qualche mese dopo la morte di nostro padre, in una lurida baracca. Per anni abbiamo dovuto sopportare umiliazioni da parte di voi maghi, che vi credete superiori a tutti, mentre dovevamo costruire ville enormi, solo per soddisfare i vostri stupidi capricci. Quando avevamo 1 anno, sono nati i nostri cugini Victoire, Dominique, Louis, Molly, Lucy, Fred e Roxanne. All' età di undici anni, nostra madre ci ha costruito delle bacchette vere e, rubando la bacchetta di un Mangiamorte, ha pronunciato un incantesimo ed è riuscita a farle diventare magiche, anche per i nostri cugini. Negli anni a seguire, di giorno lavoravamo e di notte imparavamo a domare la magia; qualche mese fa, mia madre, i miei zii e i miei nonni sono morti, perché il lavoro troppo pesante che ci avete obbligato a fare li ha distrutti e io, i miei fratelli e i miei cugini siamo scappati, giurando loro che li avremo vendicati. Infatti, in questo periodo, non sono solo io, Albus e Lily che vi stiamo facendo fuori: Roxanne è riuscita a far passare i Dissennatori e gli Inferi dalla nostra parte, è molto brava a recitare, invece gli altri stanno uccidendo le famiglie Purosangue degl' altri continenti. Presto vi ritroverete soli e indifesi!”

La rabbia si impossessò di nuovo di Cassandra: stava quasi per lanciargli un' altra Cruciatus, ma sentì un rumore sospetto, provenire dal salotto. Andò a controllare, ma, quando tornò da James, lui non c' era più. In preda al panico, lo cercò per tutto il Manor, ma niente: il ragazzo non c' era più e la moretta si sentì terribilmente in colpa.

 

 

 

 

 

 

 

Cassandra: ma brava! Me lo hai fatto scappare, sei contenta?

Io: molto!

Cassandra: e ora chi lo dice a papà?

Io: tu, ovviamente!

Cassandra: stronza!

Io: 'ste parole! La situazione comincia a farsi complicata! I ragazzi Potter e Weasley stanno uccidendo tutti e i Mangiamorte diventano sempre di meno. Il Signore Oscuro riuscirà a sconfiggere i ragazzini, che sembrano più forti dei genitori, oppure verrà sconfitto?

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Capitolo 54
*** pigiama party ***


Un' ora dopo, i parenti e gli amici di Cassandra rincasarono e lei raccontò tutto:

“ Papà, mi dispiace di essermelo fatto scappare: sono mortificata.”

Era così: la moretta era mortificata e non riusciva a perdonarselo; Voldemort sapeva che la Sua Principessa Oscura ci stava male e l' abbracciò:

“Non preoccuparti, tesoro! Anche se non sei riuscita a tenerlo qui, fino al nostro arrivo, sei comunque riuscita a farti raccontare la sua storia ed ora sappiamo cosa stanno combinando. So che ti dispiace, ma, nonostante ciò, ti perdono.”

La piccola Riddle si sentì sollevata e cercò di dimenticare quel brutto episodio. I giorni passarono; i ragazzi si allenavano, ma avevano bisogno di un momento di svago, durante tutti gli sforzi che facevano per essere eccellenti. I fratelli Riddle chiesero ai genitori se potevano fare un pigiama party con tutti i ragazzi che avevano conosciuto ad Hogwarts e loro acconsentirono. In una calda sera di Maggio, qualche giorno dopo il compleanno di Cassandra, i ragazzi fecero comparire dei sacchi a pelo nel giardino della villa dei Malfoy, illuminato da alcune luci, e si riunirono in 1 gruppo in cerchio. Chiacchierarono, scherzarono, risero e giocarono a 'Obbligo e Verità'; a Mezzanotte, i giovani decisero di voler fare un piccolo scherzo agli adulti, che erano ancora svegli a discutere su come catturare i Potter e i Weasley: volevano lanciar loro delle bombe d' acqua e lo volevano fare il prima possibile, così Cassandra, con il Potere dell' Oscurità, fece comparire dei palloncini colorati pieni d' acqua. Le femmine, che avevano la voce più acuta dei maschi, strillarono forte e chiesero aiuto; gli adulti, sentendo le urla, corsero di sotto:

“CHE SUCCEDE!?” gridò Voldemort, temendo che fosse capitato qualcosa di brutto ai figli.

Intanto, i ragazzi si erano nascosti dietro gli alberi, tenendo in mano i palloncini; appena i Mangiamorte uscirono di casa, i giovani si fecero vedere e, ridendo, tirarono agl' adulti le bombe d' acqua. I Mangiamorte urlarono come femminucce e cercarono di ripararsi con le mani dalle bombe; ormai, la battaglia era giunta al termine:

“Perché?” chiese Voldemort sorpreso:

“Era un piccolo scherzo!” esclamò Salazar sorridente, così come i suoi amici.

I Mangiamorte non se la presero: anche loro erano stati adolescenti ed avevano fatto le loro cavolate. Invece di sgridarli, fecero comparire altre bombe d' acqua e Bellatrix urlò:

“CHE LA BATTAGLIA ABBIA INIZIO!!!!!!!!!!”

I ragazzi fecero comparire altri palloncini riempiti d' acqua e per un' ora giocarono tutti insieme. Alla fine della battaglia, erano tutti bagnati e Narcissa fece entrare tutti gli adolescenti per asciugarli, mentre gli adulti andarono nelle loro camere per asciugarsi:

“Era dai tempi di Hogwarts che non facevo questo genere di scherzi!” esclamò Bella, appena entrata nella sua camera con il marito ed aggiunse:

“Io, Lucius, i Lestrange, Nott ed Avery ci vendicavamo sempre dei Malandrini, quando ci giocavano brutti scherzi.”

“E ti divertivi?”

“Molto!”

“E ti diverti, se ora faccio questo?”

L' Oscuro le baciò le labbra, il collo e il petto:

“Non potrei più di così!” esclamò la strega maliziosa.

Voldemort la strinse a sé.
“Sei sicura di quello che dici?”

“Certo!”

“Allora vediamo!”

Voldemort la trascinò in bagno, fece apparire l' acqua calda e la schiuma rosea, che odorava di rose, fece Evanascere i loro vestiti bagnati fradici, prese in braccio Bella e si tuffò con lei nella vasca, dove la baciò con foga, finché non si staccò per farla respirare:

“Ho torto: per me, il massimo del divertimento è questo!”

Ormai, la riccia era fuori controllo e lo voleva in quel momento e Bellatrix Riddle ottiene tutto ciò che vuole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo essere stati asciugati, i ragazzi tornarono nei loro sacchi a pelo, che potevano contenere al massimo 4 persone. Le Serpi Velenose, come Cassandra e le sue amiche, non avevano voglia di dormire, così iniziarono a chiacchierare delle loro vite sentimentali (da poco, Salazar aveva scoperto che la sorella e il suo migliore amico stavano insieme):

“Raga, Jane è veramente passionale!” esclamò il leader:

“In che senso?” chiese Arcturus:
“Nel senso che una volta, ad Hogwarts, eravamo sotto un albero e ci stavamo baciando: ad un tratto, lei mi sbottona la camicia e stava quasi per farlo anche con i pantaloni, se Kate non ci avesse avvisato che dovevamo rientrare.”

Le Serpi Velenose non ci credevano: la bellissima secchiona che voleva perdere la verginità a 12 anni:

“Invece, come va con Cas?” chiese Xavier, rivolto a Thomas.

Salazar si fece attento, perché voleva sapere come andava la relazione tra il suo migliore amico e la sorellina, dato che quest' ultima non voleva parlarne:
“ Anche Cassandra è molto passionale: un giorno, mi ha portato nel bagno della sua camera e mi ha chiesto se potevamo fare la doccia insieme.”

“E tu che hai risposto?”
“Ho accettato!”

Salazar non s' infuriò: sapeva che Cassandra aveva ereditato il fisico e il carattere dalla madre.

 

 

 

 

 

 

Bellatrix: ritiro quello che ho detto: ti adoro!**

Io: visto che qualche momento focoso su di te e il tuo Lord ce lo metto!

Voldemort: sì, ma datti un contegno! Mi fai fare la figura del porco! Ma come hai potuto far perdere la verginità alla Mia Principessa Oscura!

Cassandra: papà, non sono più una bambina!

Voldemort: per me lo sarai sempre**

Cassandra: *e che cazzo*

Salazar: io proprio non capisco: hai fatto sverginare la mia sorellina e me no?

Io: infatti, ma toccherà anche a te;)

Bellatrix: Jane, se tocchi il mio bambino...

Jane: no, mia Signora! Non lo farei mai! (almeno per il momento)

Io: un po' di divertimento ci voleva in un momento buio:D

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Capitolo 55
*** piccole riflessioni ***


Le settimane passavano veloci come il vento, mentre i Mangiamorte continuavano ad allenarsi. Non solo Lily, Albus e James continuavano ad attaccarli, ma anche Victoire, Dominique e Fred ci si erano messi di mezzo, mentre Louis, Lucy, Molly e Roxanne stavano ammazzando i Purosangue del resto del mondo. L' Impero che il Signore Oscuro aveva costruito con il sudore della fronte per anni, ora, arrivano dei ragazzini poco più grandi di Salazar che, in pochi mesi, lo distruggono tutto: doveva assolutamente fermarli, se voleva che il progetto che Salazar Serpeverde aveva pianificato secoli fa durasse per sempre. Ma aveva bisogno d' aiuto: non poteva farcela da solo. Il Suo aiuto non erano solo i Mangiamorte, ma anche la Sua famiglia: Cassandra era la Sua Piccola Principessa Oscura, Salazar il Suo allievo migliore e li amava entrambi, e poi c' era Bellatrix. La Sua Bellatrix non lo ha mai lasciato, gli è sempre stata vicino, anche quando aveva l' aspetto di un serpente. Lei è stata la Sua prima allieva, ed ora era la Sua migliore Mangiamorte e la Sua amata moglie; con lei, aveva provato le emozioni più belle che si possano mai provare. 







Con le morti che si stavano verificando, Bellatrix aveva paura che quei mocciosi potessero far del male alla sua famiglia: era troppo legata a loro, non avrebbe permesso a nessuno di far loro del male. Sapeva che erano degl' adolescenti, ma erano figli dei Weasley e dei Potter e quando si è spinti dall' odio e dalla rabbia, si è capaci di commettere i gesti più atroci che si possano compiere e questo lei lo sa bene: quando Voldemort era caduto per mano di Potter, lei ha torturato i Paciock fino alla follia, finendo ad Azkaban. La strega aveva anche paura per i suoi figli: aveva già sofferto l' indicibile, quando erano scomparsi anni fa e, quando li ha ritrovati, ha sentito la stessa sensazione che aveva sentito quando Voldemort era tornato a prenderla da Azkaban, si era sentita rinata; se li avesse persi un' altra volta, non sapeva se ce l' avrebbe fatta a vivere, ma lei era Bellatrix, era una guerriera che aveva combattuto tutta la vita ed era abituata alle continue sofferenze, fisiche e mentali ed era troppo orgogliosa per fare la figura della debole.






Salazar e Cassandra avevano vissuto un' infanzia felice, nonostante Rodolphus li avesse separati dalla loro famiglia. I genitori e gli zii non avevano fatto mancare loro niente: li avevano trattati come principi, avevano avuto tanti giocattoli, il padre li aveva addestrati prima di andare ad Hogwarts ed avevano dei poteri che gli altri maghi e streghe potevano solo sognarsi. Divenuti adolescenti, si erano fatti degli amici, si erano innamorati ed avevano fatto tante cose dolci con i loro fidanzati; avevano paura che tutto quello che avevano, potesse sparire da un momento all' altro, non potevano rinunciare a Jane, a Thomas, a Victoria, a Catherine, a Xavier, ad Arcturus e a tutti le altre persone che amavano.





La vita di Narcissa aveva avuto complicazioni; aveva sopportato ben 2 guerre e non poteva affrontare un' altra. Aveva paura di perdere le poche persone che amava: Bellatrix, Draco, Salazar, Cassandra, Scorpius, Lucius e si era persino affezionata a Voldemort, mentre, per Hermione, aveva incominciato da poco a starle simpatica. Da quando Salazar e Cassandra erano stati ritrovati, Lady Malfoy non aveva più sofferto, escluso il fatto che suo figlio si era innamorato di una nata babbana e l' aveva messa incinta: quello era stato un trauma! Cissy era anche invecchiata e tutto quello che voleva era trascorrere i suoi ultimi anni di vita in pace, così da poter morire serena e felice, pur sapendo che i suoi familiari avrebbero sofferto.






Bellatrix: perché?
Io: tra poco ci sarà una cosa sconvolgente:(
Voldemort: ma la vuoi smettere di farmi sembrare così debole?
Io: forse...
Narcissa: grazie che hai messo una piccola parte dedicata a me! Avrei pensato le stesse cose che hai scritto!
Io: era il minimo che potevo fare per un personaggio che ha partecipato dall' inizio della storia fino a qui!
Bellatrix: Cissy, ma che ringrazi! Questa ci vuole male!
Io: se ti avessi voluto male, non ti avrei fatta godere mille volte come una matta con il tuo adorato Padrone;)

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Capitolo 56
*** un momento per loro ***


La battaglia si sarebbe svolta a Malfoy Manor, appena la notte sarebbe arrivata. Il giorno prima che ci sarebbe stata la Terza Guerra Magica, Bellatrix e l' Oscuro Signore volevano restare con i loro familiari, avendo paura che quella sarebbe stata l' ultima volta. Nessuno si allenò, ma restarono in famiglia; le famiglie Malfoy e Riddle restarono in casa, per fare molte cose divertenti, in modo da dimenticarsi per un momento che, il giorno dopo, forse, non ci sarebbero stati più. Mentre i più giovani giocavano, gli adulti li guardavano, in modo da ricordare i loro volti, nel caso fossero morti. Arrivata la notte, come al solito, tutti si ritirarono nelle proprie stanze, ma non tutti lo fecero: Jane andò a dormire con Salazar, stretta dalle braccia della Serpe Velenosa, senza neanche il lenzuolo, visto che era Agosto. Anche Thomas e Cassandra dormirono stretti l' uno all' altra; Draco ed Hermione dormirono con il piccolo Scorpius e Narcissa e Lucius abbracciati. Ma la notte non fu così, per Voldemort e Bellatrix:

“Mio Signore, detesto ammetterlo, ma ho paura: paura che il Vostro Impero crolli, paura di perdere le persone che amo, paura di perdere Voi.” sussurrò la Mangiamorte:

“Non ne devi avere, Bella. Quei mocciosi non riusciranno a sconfiggerci e non morirà nessuna delle persone che amiamo, te lo prometto.”

La strega posò la testa sul petto del marito e Lui la strinse a sé; quando si staccarono, si guardarono intensamente negl' occhi. Solo guardandosi, riuscivano a capire cosa provava l' altro: guardandola in quei pozzi senza fondo, Voldemort sapeva che la moglie era veramente preoccupata e che, stavolta, non sarebbe riuscito a convincerla solo con le parole. In quegl' occhi di ossidiana, Voldemort leggeva anche il bisogno di protezione: Bella sapeva che, stando con il mago più pericoloso di tutti i tempi, sarebbe stata sempre al sicuro, ma c' era qualcosa che le toglieva quella sicurezza. L' Oscuro vide anche quella preoccupazione e decise che le avrebbe dato la prova che non doveva temere nulla, stando al Suo fianco; tenendola per la vita, il mago l' attirò ancor di più a sé, facendo incontrare le loro labbra in un tenero bacio. Subito dopo che Bellatrix gli ebbe circondato il collo con le braccia, Lui le tolse dolcemente il vestito nero e lei fece lo stesso con il Suo, per poi sdraiarsi sul grande letto. Quella volta non fu come le altre, non si erano soltanto divertiti, sentivano che quella sarebbe stata l' ultima volta che avrebbero fatto l' amore e, per ore, non fecero altro che amarsi, per poi addormentarsi abbracciati. Alle prime luci dell' alba, Voldemort si svegliò: vide che Bellatrix era ancora addormentata sul Suo petto e ne approfittò per guardarla per un po' di tempo. Quando si fu stancato, scostò lentamente la riccia, per non svegliarla, si alzò, si mise la veste che gli aveva regalato la moglie a Natale, molti anni fa, ed andò davanti all' enorme finestra, per guardare i colori e le meravigliose sfumature del sole che sorge. Dopo qualche minuto, Lady Riddle si svegliò, lo vide, si mise la vestaglia nera e si mise accanto a Lui, senza parlare, guardando l' alba e sapendo che, quando Voldemort pensava, non voleva essere disturbato, finché non le circondò le spalle con un braccio:

“Dormito bene, tesoro?”
“Con Voi sempre, Padrone!”

Come premio per quella risposta, le diede un bacio sulla fronte, stringendola a sé:

“Non ho paura di quello che succederà.” aggiunse Bella.

L' Oscuro la guardò, mentre la donna continuava a parlare, guardando il sole, che stava piano piano nascendo tra le nuvole tinte di rosso ed arancione:

“Non ho motivo di temere il futuro: siete il mago più forte mai esistito e vinceremo, so che vinceremo. Me lo avete promesso e mantenete sempre le promesse; inoltre, abbiamo Cas e Sal che hanno dei poteri molto forti, posso stare tranquilla.”

Ancora una volta, l' Oscuro la baciò appassionatamente, per ringraziarla; quando si staccò, le sussurrò:

“Brava, Piccola Mia! Ora vestiti: abbiamo una guerra da vincere!”

 

 

 

 

 

Bellatrix: ti adoro!**

ma perché hai messo quelle parti tristi?

Io: lo vedrai...

Voldemort: incominci a farmi paura.

Io: lo so: sono diabolica!

Voldemort: no, sei stronza! Hai fatto sverginare la Mia bambina!

Io: tanto capita a tutti!

Voldemort: non a 12-13 anni!

Io: vabbé, fate come vi pare! Allora, un piccolo momento tra Bella e Voldy, prima della guerra, ci doveva andare! Riguardo alla guerra, la vedremo nel prossimo capitolo.

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Capitolo 57
*** la Terza Guerra Magica ***


Mancavano pochi minuti all' arrivo dei ragazzi Potter e Weasley, intanto Voldemort e i Mangiamorte avevano preparato le barriere di difesa; ognuno guardava i propri parenti e stringeva loro la mano, con la paura di perdere tutti, finché i nemici non distrussero le barriere difensive e non sfondarono la porta d' ingresso:

“Bene bene bene! Spero per voi che siate pronti, perché stasera morirete tutti,in nome dei nostri parenti!” esclamò Albus:

“Lo spero anche per voi, piccoli mocciosi! Non avremo pietà, siete avvertiti!” esclamò Voldemort minaccioso.

Albus ed il suo avversario si scambiavano sguardi assassini, come i Mangiamorte facevano con gli altri ragazzi. La battaglia iniziò subito: l' Oscuro Signore si fronteggiò con Albus. Vedendoli combattere l' uno contro l' altro, sembravano Voldemort ed Harry, che combattevano ai tempi della Seconda Guerra Magica; incantesimo dopo incantesimo, l' impegno e la voglia di uccidere l' altro aumentavano i colpi mortali che l' uno tirava all' altro. Appena vide il ritratto di suo cugino Sirius, Bellatrix volle subito combattere contro James, ma, quando vide un altro ragazzo, cambiò idea e si rivolse a questo, vedendo la somiglianza di alcune delle persone che detestava di più al mondo: Remus e Ninfadora:

“EHI, TU!!!!!!!”

Il ragazzo si voltò verso la donna e le chiese, tra il rumore che gli incantesimi e le urla minacciose che si scambiavano gli avversari:

“BELLATRIX RIDDLE, VERO?”

“IN PERSONA!!!”

“PIACERE DI CONOSCERTI, STREGA! SONO TEDDY LUPIN!!!!!!!!”

E fu quel cognome a scatenare l' ira della Mangiamorte: riconobbe che quel ragazzo dai capelli azzurri e blu era il figlio della nipote tanto odiata che aveva ucciso molti anni fa. Prozia e nipote combatterono determinatamente, guidati uno dalla sete di vendetta, l' altra dalla voglia di vendicarsi ancora una volta di Andromeda. Salazar e il resto delle Serpi Velenose si fronteggiarono contro Victoire, Lucy e Louis e Cassandra e le sue amiche con James, Lily, Dominique e Fred; prima di combattere contro qualcuno, Draco aveva ordinato ad Hermione di portare in salvo Scorpius e, prima che i ragazzi diedero inizio alla guerra, la ragazza fuggì dalla villa e si nascose a Grimmauld Place, certa che non l' avrebbero mai cercata lì, mentre Draco, Narcissa e Lucius combattevano contro James, Roxanne e Molly. Gli altri Mangiamorte combattevano contro gli altri alleati dei ragazzini; dopo molti incantesimi lanciati, la maggior parte degl' alleati dei ragazzini morì, anche Teddy morì e Bellatrix si sentì orgogliosa di se stessa, orgogliosa di aver ucciso l' ultima persona legata a Ninfadora. Subito dopo, cercò un altro avversario: gli capito davanti Fred. Il ragazzo assomigliava in maniera impressionante allo zio che portava il suo stesso nome, sembrava proprio lui; Bella ricordava che, nella guerra precedente, aveva ucciso uno dei gemelli Weasley, ma non si preoccupò neanche se poteva essere Fred o George:

“COME TI CHIAMI!?”

“SONO FRED WEASLEY JR! PIACERE DI CONOSCERTI, BELLATRIX RIDDLE: VEDO CHE TI RICORDO QUALCUNO, QUALCUNO CHE HAI UCCISO NELLA SECONDA GUERRA!!”

“ESATTO!!!!! ASSOMIGLI A QUEL RAGAZZO CON I CAPELLI ROSSI, QUELLO CHE MI DERIDEVA, MA, ALLA FINE, HA AVUTO QUELLO CHE MERITAVA!!!!!”
“BASTARDA!!!!!!!”

La mora e il rosso cominciarono a combattere con tutte le forze che ancora avevano in corpo. Ormai, era passato molto tempo, da quando Fred e Bellatrix avevano iniziato a duellare e nessuno riusciva a prevalere sull' altro; la sete di vendetta alimentava entrambi e non erano intenzionati a mollare, finché la Mangiamorte non disse:

“EXPELIARMUS!!!!”

Il ragazzo si ritrovò subito disarmato e cadde a terra, contorcendosi dal dolore, quando Bellatrix lo Cruciò. La mora tolse dopo un po' la maledizione:

“È finita per te, Fred!”

Con un ghigno sadico, Bellatrix stava pronunciando quelle parole orribili:
“AVADA KEDAV...”

Non riuscì a terminare la formula, perché sentì che la stessa maledizione, anche se più debole, che l' ha colpita; Bellatrix vide che era stato James a lanciarla.

 

 

 

Bellatrix: bastardo!!!!!

James: troia!!!!!!!

Io: ooohhhh!!!!! Piano con le parole!!!

Bellatrix: obbedisco solo al mio Signore!

Io: Padrone, potete dire a Bella di lavarsi la lingua!

Voldemort: Bella finiscila! Devi usare termini più pesanti! Digli: vaffanculo, James, porco ***!!!

Io: non voglio sentire le bestemmie nella mia storia, chiaro! Cosa diavolo insegnate a Cassandra!

Voldemort: fortunatamente non sei Mia madre, sporca babbana!

Io: peccato! Vi avrei sculacciato talmente tanto da farvi diventare il culo più rosso del sangue! Allora ragazzi, più tardi mi occupo del mio 'adorato' Padrone; Bella è stata colpita dall' Anatema che uccide: morirà o sopravviverà?

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Capitolo 58
*** ti amo ***


In quella frazione di secondo in cui lo vide, Bellatrix ebbe una sorta di flashback: ricordò quando lei lo aveva lanciato a Sirius, mentre era intento a Schiantare Lucius. Capì che quel gesto che le aveva fatto James, era come la vendetta da parte di Sirius, fatta nella stessa maniera di anni fa; l' Anatema che uccide era stato debole e riuscì a vedere Voldemort, Salazar e Cassandra un' ultima volta prima di lasciare per sempre la Terra. Appena le famiglie Riddle e Malfoy videro Bellatrix a terra, i loro cuori persero un battito e la battaglia s' interruppe; il Signore Oscuro, Sal, Cas e Cissy corsero verso di lei:

“Tesoro, resisti!” le disse con preoccupazione il marito.

Voldemort la prese in braccio, mentre ordinava a Salazar di piangere, per curarla. Il ragazzo riuscì a piangere, ma Bella non stava meglio e tutti capirono che le lacrime di Salazar erano curative solo per le ferite poco gravi, non per quelle mortali:

“No, no, ti prego! Bella non puoi morire!”

“Padrone, presto non ci sarò più e voglio che mi ascoltiate attentamente: voglio che Voi e Narcissa vi prendiate cura di Cas e Sal. E voi due fate i bravi, mi raccomando.”

“Mamma non dire così. Troveremo un modo per curarti.” le disse tra le lacrime Cassandra.

Tutti sapevano che non c' era la cura, ma volevano negare la realtà:

“Sappiamo tutti che non c' è la cura per l' Anatema che uccide, ma non preoccupatevi: non ho paura di morire.”

Anche se Bella era rilassata, piangeva anche lei, vedendo le persone che amava di più al mondo soffrire per lei:

“Bella, devi vivere: siamo legate da tutta la vita: chi mi aiuterà quando farò qualche piccolo errore?” le chiese Narcissa:

“Cissy, non hai bisogno di me, per riparare ai tuoi errori. Sei una donna forte, ce la farai senza aiuto: mi fido di te.”

“Mamma, ho bisogno di te. Chi mi aiuterà quando avrò il ciclo? Chi mi aiuterà quando dovrò fare le scelte più importanti della mia vita?”

“Cassandra, anche tu sei forte, come tua zia e tuo padre. Hai delle amiche fantastiche e un fidanzato che ti ama alla follia: non lasciarlo mai e voglio che ti godi la vita. Fallo, tesoro, perché passa così in fretta, che neanche te ne accorgi. E tu Salazar, tu rimarrai per sempre il mio Principe Oscuro; voglio che anche tu viva la tua vita, che rimani al fianco delle persone che ami, che ti sposi con Jane. Ho visto che tra voi c' è amore e meritate di vivere insieme.”

“Lo farò, mamma.”

Prima di esalare il suo ultimo respiro, Bellatrix si rivolse a Voldemort:

“Quante ne abbiamo passate.”
Voldemort e Bellatrix ricordarono tutti i momenti che avevano vissuto insieme: il loro primo bacio, tutte le volte che avevano fatto l' amore, le nascite di Salazar e Cassandra, il matrimonio, il dolore che Rodolphus, i Potter e i Weasley aveva loro causato, la guerra vinta, il pigiama party...

“Tesoro non dire così. Ce la farai, devi farcela sei la donna più forte che conosca: senza di te non posso vivere.”

“Invece potete farlo, siete immortale. Ed è vero: sono forte, perché sono una guerriera, ma, alla fine, ogni guerriero cade, ma lo fa con orgoglio.”

Voldemort, Bellatrix e gli altri che la circondavano piangevano tantissimo e quando l' Oscuro capì che la mora sarebbe morta entro pochi secondi, pronunciò quelle 2 parole che le aveva detto poche volte:

“Ti amo.”

E la baciò dolcemente, finché la Mangiamorte più pericolosa del mondo non si mosse più. Quel bacio fu l' ultima cosa che Bellatrix riuscì a sentire e gli occhi di Voldemort l' ultima cosa che riuscì a vedere; non vide Voldemort uccidere tutti i nemici in poco tempo e non sentì il grido di disperazione che ebbe lanciato subito dopo.

 

 

 

 

Voldemort: come hai potuto!!!!!

Io: credete che per me sia stato facile!? *piange disperata*

Salazar: sei una stronza!

Cassandra: concordo, fratellone!
Io: smettetela! Anche per me è difficile accettare la crudele realtà, ma state calmi:

soffrirete ancora! Raga, sto piangendo tantissimo e voi? Vi prego, recensite in tanti: mi è costata una fatica immensa scriverlo!

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Capitolo 59
*** lei è l' unica che merita il Mio amore ***


I giorni trascorrevano lentissimi, da quando Bellatrix era morta: Salazar e sua sorella avevano perso l' allegria e il senso omicida che li caratterizzava, Narcissa era caduta in depressione, ma Voldemort era in condizioni peggiori della donna: non mangiava e non dormiva più, stava sempre chiuso nella propria stanza, ricordava sempre i momenti più belli che aveva vissuto con la moglie ed aveva perso la freddezza e la crudeltà che usava contro i Mangiamorte che fallivano una missione o osavano contraddirlo. Nessuno lo aveva mai visto in quelle condizioni, neanche quando i figli erano scomparsi, ma quella situazione era diversa: quando Sal e Cas erano stati rapiti, Lui poteva cercare sostegno e ricevere forza da Bellatrix, ma lì non c' era e non ci sarebbe stata mai più. La sera in cui la Mangiamorte aveva perso la vita, il marito aveva provato a farla resuscitare, ma si rese conto troppo tardi che, uno dei seguaci dei Potter, durante la battaglia, era entrato di nascosto nella camera dei coniugi Riddle ed aveva distrutto tutti i Doni della Morte. E poi, non aveva ancora organizzato un funerale per Bella: dopo che la donna ebbe smesso di vivere, l' Oscuro Signore aveva tenuto il suo cadavere nella camera, stretto tra le braccia del mago, non l' aveva mai lasciata, nemmeno per un secondo. I giorni continuavano a passare, ma la situazione non migliorava e il corpo senza vita di Bellatrix aveva iniziato a puzzare tutta la camera, ma Voldemort non se ne preoccupò: era troppo triste per pensare di cambiare l' aria. Pian piano, Narcissa cercava di tornare quella di una volta e di ridare vitalità ai nipoti, ma senza successo; non era facile affrontare il dolore, però ci provava. Aveva visto che Voldemort non era più l' uomo spietato e crudele che aveva conosciuto molti anni fa; in quel momento le pareva diverso, le pareva una persona che aveva bisogno d' amore, di quell' amore che solo Bellatrix poteva dargli. Un giorno, decise di parlargli:

“Mio Signore, dovete farvi forza: il Vostro Impero e soprattutto i Vostri figli hanno bisogno di Voi, nemmeno Thomas e Jane riescono a tirarli su. E poi, mi dispiace dirlo, ma Bellatrix deve essere seppellita, non può continuare a stare nella Vostra camera: l' odore che emana quel corpo è troppo disgustoso, si sente in tutto il Manor!”

Lady Malfoy cercava di essere dolce e delicata con le parole:

“Ognuno affronta il dolore come vuole, Narcissa ed io ho bisogno di stringere il cadavere di Bella tra le braccia!” esclamò con amarezza l' Oscuro.

La bionda sapeva che, per Voldemort era veramente difficile affrontare quel terribile dolore, ma non avrebbe permesso che si rovinasse in quel modo e, di conseguenza, anche i fratelli Riddle:

“So che è difficile affrontare questo dolore, anche per me è difficilissimo, ma lascio che il dolore mi attraversi completamente e cerco conforto nelle persone che amo e che mi amano.”

“Ma io non ho nessuno che mi ama, solo lei poteva farlo!”

“ Invece ce le avete: Cassandra, Salazar e persino me: da quando ho capito che, per mia sorella, siete stato una benedizione, ho incominciato a volervi bene.”

Voldemort non riusciva a tenere testa alla donna: la testardaggine di Narcissa era una delle poche cose che era in comune con Bellatrix, Lui se ne accorse e un turbine indomabile di ricordi gli affollò il cervello:

Lei mi ha amato come non mi ha mai amato nessuno.”

“Lo so e mi manca tanto.”

“Anche a me. Hai ragione, Narcissa: anche i Miei figli mi amano e non posso portare questo peso sulle spalle da solo.”
“Esatto! Se Voi lasciate che i Vostri parenti più stretti vi stiano accanto e che vi diano forza, loro ci saranno sempre: Bella vorrebbe che Voi continuaste a vivere felice e che il Vostro Impero prosperi. Vuole che siate forte e che andiate avanti, anche se avrete bisogno di un' altra donna al Vostro fianco!”

“Non potrò mai sostituire Bellatrix con un' altra: lei è l' unica che merita il Mio amore.”

Cissy iniziò a piangere, ricordandosi di quella volta in cui aveva portato Bellatrix, piena di lividi, da Voldemort e Lui che le aveva promesso che l' avrebbe sempre protetta: quello fu il giorno in cui Narcissa capì che il loro amore avrebbe vinto su tutto, anche sulla Morte:

“Era una donna molto forte, non si è fatta soggiogare da niente!”

“È stato questo che mi ha fatto innamorare di lei. Grazie Narcissa! Grazie per avermi ascoltato e dato un appoggio e per quanto riguarda il funerale di Bellatrix, si farà tra 2 giorni.”

E se ne tornò della mora, per stringerla forte per poco più di 24 ore. Narcissa si sentì sollevata per aver fatto aprire gli occhi al cognato e per aver fatto in modo che alla sorella maggiore fosse data una degna sepoltura.

 

 

 

 

 

 

 

Voldemort: non ho bisogno di una donna qualunque per farmi dare consigli!

Narcissa: ah, quindi è così che trattate Vostra cognata!

Io: calmatevi! Per vostra informazione, si soffrirà ancora per un po',ma Voldy e Bella avranno il loro 'lieto fine'...

Voldemort: e finiscila di chiamarmi “Voldy”, cazzo!

Io: la storia è mia e vi chiamo come mi pare!

Voldemort: che hai detto!?

Io: n-niente, m-mio S-Signore...

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Capitolo 60
*** funerale e morte ***


I 2 giorni passarono molto lenti per Voldemort; per tutto il tempo, aveva stretto Bellatrix tra le Sue braccia e le aveva dato dei dolci baci, anche se il cadavere della strega era nauseante e la pelle era bianca come il latte. Arrivato il giorno del funerale, per la prima volta, dopo la morte della strega, Voldemort rivide i figli:

“Ragazzi, scusate se non ci sono stato in questi giorni.”

“Non importa, papà! Io e Cas sappiamo che il tuo dolore è immenso e non possiamo rinfacciarti niente.”

“Grazie che siete così comprensivi. Ora andiamo: vostra madre ci aspetta!”

Il funerale fu una vera e propria tortura per l' Oscuro Signore: sentiva Narcissa, Cassandra e Salazar che singhiozzavano e piangevano, Draco versava poche lacrime, Lucius e gli altri Mangiamorte che stavano in completo silenzio e Scorpius che emetteva dei piccoli versi. Tutti quanti erano vestiti di nero, le donne con i veli di pizzo in testa e gli uomini con quella piccola fascia nera attorno al braccio, in segno di lutto. Dopo che bara che conteneva Bellatrix fu stata messa nella fossa, uno alla volta, i compagni e i parenti della mora lasciarono cadere sulla bara una rosa rossa, il fiore preferito di Bella, e se ne andarono, lasciando la famiglia Riddle davanti alla tomba di Lady Riddle, mentre gli schiavi babbani riempivano la fossa di terra:

“Cas, Sal rientrate in casa! Ho bisogno di restare da solo!”

I figli obbedirono al padre e lo lasciarono solo, difronte alla tomba di Bellatrix. Appena gli schiavi babbani ebbero finito di riempire la fossa, Voldemort li uccise e fece sparire i cadaveri; si sedette difronte alla lapide, che recitava:

 

 

BELLATRIX BLACK (RIDDLE)

 

15/01/1951                                                                                                                    9/08/2015

 

ANCHE SE ERI PAZZA,

ERI L' UNICA CHE RENDEVA

LE NOSTRE GIORNATE DIVERSE.

GRAZIE PER AVERCI INSEGNATO

AD ESSERE FORTI

E A NON ARRENDERSI MAI!

NON TI DIMENTICHEREMO MAI,

SEI DIVENTATA UNA LEGGENDA

PER LA FAMIGLIA RIDDLE.

GRAZIE DI TUTTO,

RIMARRAI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI!

 

I PARENTI

 

 

Voldemort si sedette vicino alla lapide e ripensò a tutta la Sua vita, senza parlare. Aveva un bisogno disperato di riavere Bellatrix indietro, ma sapeva che, questo, era impossibile; rimase vicino alla tomba per ore e si addormentò. Quando si risvegliò, era notte fonda e si vedeva il cielo stellato, si vedeva persino Orione; il mago ripensò a quando aveva fatto quel regalo di compleanno a Bellatrix, lo ricordava come se fosse ieri. Quella volta, fu una delle volte in cui l' aveva vista felice più degli altri giorni, dopo che si erano sposati, ma, notò che la stella che componeva la spalla destra della costellazione nono c' era più, Bellatrix non c' era più. Ritornò subito nella camera, non riuscendo più a vedere Orione senza la stella più importante, se continuava a stare sotto le stelle, gli veniva da piangere; arrivato nella stanza illuminata solo dal chiarore lunare, si mise sotto le coperte e cercò di addormentarsi.

 

 

 

Davanti a sé, vide un potente bagliore di luce bianca e, subito dopo che si fu dilatato, vide la stazione di King' s Cross completamente bianca e Bellatrix in tutto il suo splendore, ma non era come il giorno della sua morte: era giovane di qualche anno, aveva la vestaglia di seta che le arrivava fino alle ginocchia, era scalza, tranquilla e sorridente, vedendo Voldemort davanti a sé. Il mago spalanco gli occhi e la bocca per la sorpresa:

Bella!”

Padrone, voglio che andiate avanti con la Vostra vita, che siate felice e che governiate il mondo per sempre. Anche se sono morta, potete essere felice e niente vi fermerà. Ora devo andare: vi auguro il meglio, a Voi, Cissy, Sal e Cas.”

No! Bellatrix non andartene: ho bisogno di te!”

L' Oscuro voleva correre verso la strega, ma sentiva i piedi incollati al pavimento, mentre vedeva la moglie defunta che andava verso la luce bianca…

 

 

 

 

 

Il mago si svegliò di soprassalto, con il fiatone; aveva avuto paura, per un istante, che quel sogno fosse la realtà. Anche se fosse stato vero, Bellatrix gli avrebbe detto le stesse cose, la conosceva fin troppo bene e Narcissa aveva ragione: Bella voleva che il suo Padrone andasse avanti con la propria vita, solo per vederlo felice. Invece di calmarsi, Voldemort riuscì solo a singhiozzare e a piangere; Bellatrix occupava continuamente i Suoi pensieri e non ne voleva sapere di lasciarlo in pace e neanche Lui voleva dimenticarla, non voleva dimenticare tuti i momenti, belli e brutti, passati con lei. Bella gli aveva insegnato ad amare, poco a poco, e che lei era l' amore della Sua vita; quando l' aveva persa, aveva capito che, senza di lei, non valeva nemmeno la pena di vivere, ma sapeva che doveva darsi forza, per sostenere Cassandra e Salazar. Però, ormai, era stanco, stanco di continuare a vivere e non aveva paura di lasciare i figli: erano gli eredi di Slytherin, i maghi più potenti della loro generazione e Narcissa, Lucius e i loro amici li avrebbero protetti e sostenuti. Con rabbia, prese la spada di Griffindor e distrusse tutti gli Horcrux; subito dopo, riprese la bacchetta, se la puntò al petto e pronunciò quelle parole fatali:
“Avada Kedavra!”

 

 

 

 

 

 

 

Cassandra: ma tu sei proprio una grandissima stronza, ma di quelle vere!

Io: guarda che mi risulta difficilissimo scrivere questi capitoli! Non ce n' è uno in cui non abbia pianto, giuro!

Salazar: giura quanto ti pare, ma ci hai lasciato orfani e non ti perdonerò mai per questo!!!!!!

Io: ma guardate il lato positivo: ora i vostri genitori possono stare insieme per sempre:)

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Capitolo 61
*** per sempre insieme ***


Quando riaprì gli occhi, Voldemort si ritrovò nello stesso posto in cui era stato nel sogno: alla stazione di King' s Cross completamente bianca. Si alzò dal pavimento, notò che non era più come quando aveva pronunciato l' Anatema che Uccide: si era ringiovanito di qualche anno, forse poco più di 10; aveva la solita veste nera che portava sempre e, dalla luce bianca che era davanti a Lui, vide che una donna, vestita con una vestaglia di seta nera che le arrivava fin alle ginocchia, scalza e gli occhi e i capelli neri. Il mago capì subito chi era: era colei che gli aveva insegnato ad amare, colei che gli aveva donato gli eredi migliori del mondo, colei che non lo ha mai lasciato: Bellatrix Black. Era come la ricordava nel sogno, anche lei era ringiovanita:

“Bellatrix, sei tu?” sussurrò l' Oscuro, stupito più che mai:

“Sì, sono io.”

La donna era, ormai, arrivata difronte al marito incredulo:

“Amore Mio! Credevo che non ti avrei più rivista!!”

Marito e moglie si abbracciarono come non facevano più da giorni, una volta staccati, Voldemort le parlò, tenendole il volto tra le mani:

“Non sai quanto ho sofferto, quando ti ho persa!”

“Credetemi se vi dico che lo so: so che avete pianto tanto per me, ma non dovrete più farlo. Niente ci separerà, ora che siamo entrambi morti!”

Non riuscirono a trattenersi nello scambiarsi un bacio di ritrovo:

“Ma come è possibile? Come è possibile che siamo ringiovaniti entrambi?”

“Perché, quando stavo morendo, ho ripensato alla mia vita, da quando ci siamo baciati per la prima volta e Voi avete fatto lo stesso, quando eravate nella mia stessa situazione. Penso che, dopo che si è morti, si ritorni al primo momento in cui comincia la vita di una persona, la vita che si è vissuta fino in fondo e noi lo abbiamo fatto da quella notte.”

All' improvviso, videro che la luce bianca davanti a loro si stava facendo più viva:

“Dobbiamo andare, mio Signore.”

“Aspetta! Ho tante di quelle domande da farti...”

“Quando saremo passati attraverso la luce, potrete farmi tutte le domande che volete.”

“Bella, cosa succederà, dopo che l' avremo attraversata?”

Bellatrix capì il Suo timore, anche lei ne aveva; gli prese la mano, la strinse forte e gli rispose:

“Resteremo sempre insieme, ovunque andremo!”

L' Oscuro Signore si fece coraggio, che trasmise anche a Bellatrix, le strinse la mano a sua volta e ordinò:
“Andiamo!”

Insieme, si avviarono verso la luce bianca: non sapevano cosa li attendesse, non credevano nel Paradiso e Inferno, perché li avevano già conosciuti. Per loro, l' Inferno erano stati Azkaban, la scomparsa dei loro figli e la perdita di Bellatrix, il Paradiso, invece, erano i loro figli ed il loro letto. Non sapevano dove sarebbero stati per l' eternità, ma, quello che sapevano, era che sarebbero rimasti per sempre insieme.

 

 

 

 

 

 

 

Bellatrix: grazie, grazie, grazie:D

Voldemort: alla fine, qualcosa di buono l' hai fatto!

Io: scusate, Padrone: quali è la parolina magica che mi dovete rivolgere, dopo avermi insultata le volte scorse?

Voldemort: devo proprio?

Io: sì!

Voldemort: cruciò!!!!

Io: *cade a terra e si contorce dal dolore*

ok, scusate!!!!”

Voldemort: *toglie la maledizione*

adesso che siamo entrambi morti, io e Bellatrix potremo pomiciare per l' eternità?

Io: ma anche di meglio!

Bellatrix: hieeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!

Io: mi dispiace interrompere il bel momento, ma devo dire che, tra poco, ci sarà il finale:(

Bellatrix: ma come, di già?

Io: eh sì, ma tu e Voldy pomicerete per sempre!
Bellatrix: sìììììììììììì!!!!!!!!!!!

Voldemort: finiscila di chiamarmi Voldy o ti ammazzo veramente, stavolta!

Io: s-scusate P-Padrone...

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Capitolo 62
*** Dromeda e Cissy ***


“PAPà, TI PREGO, APRI QUESTA CAZZO DI PORTA!!!!!!” urlò Cassandra preoccupata, mentre cercava di aprire la porta della camera del padre.

Erano passate molte ore, per la precisione un giorno, da quando era stato fatto il funerale di Bellatrix: i figli erano veramente preoccupati, perché non avevano sentito nemmeno i pianti e le urla dell' Oscuro Signore. Non sopportando più quella preoccupazione che le divorava lo stomaco, Cassandra sfondò la porta e il suo cuore si spezzò letteralmente:

“NOOOOO!!!!!!!! PAPà, PERCHé!!!!!!!!!!!!!!”

La dodicenne cadde a terra, piangendo ed urlando disperata. Salazar chiamò la zia, mentre anche lui piangeva e cercava di sostenere le sorella; appena Narcissa raggiunse i bambini, dovette aggrapparsi alla porta per sorreggersi:

“Per tutti i discendenti di Slytherin, cos' è successo!”

La Serpe Velenosa, tra i singhiozzi, parlò alla bionda, tenendo tra le braccia Cassandra:

“Papà non ce l' ha fatta a sopportare la morte di mamma e si è suicidato!”

Con quella risposta, Lady Malfoy si sentì morire, aveva perso un' altra persona che le ricordava la sorella maggiore e il suo rapporto speciale che aveva con Voldemort. Per molto tempo, la bionda restò a guardare la triste scena: Voldemort disteso a terra e morto, Cassandra che urlava per la disperazione e Salazar che, nonostante piangesse, cercava di consolarla ed alla fine ci riuscì:

“Sorellina ascolta: non devi vedere male tutto questo. So che, ormai, siamo orfani, ma pensa che, ora, mamma e papà rimarranno insieme per sempre e papà non piangerà mai più!”

La moretta annuì e lo abbracciò, fino a fargli mancare il respiro, ma a Salazar non importava: anche lui era distrutto dal dolore e ricambiò l' abbraccio della piccola strega e la loro zia si unì a loro, sfogando tutto il dolore che aveva trattenuto in quei giorni e che aveva subito in quel momento. Quel giorno, i fratelli Riddle, sostenuti dagli amici, celebrarono il funerale del padre con i parenti e gli altri Mangiamorte; non misero la bara contenente il corpo di Voldemort in una fossa a parte, ma misero il corpo del mago in quella dove giaceva Bellatrix, in modo che non venissero separati, e, con la magia, aggiunsero sulla lapide:

 

 

LORD VOLDEMORT (TOM MARVOLO RIDDLE)

 

31/12/1926                                                                    28/08/2015

 

 

CI HAI INSEGNATO

A FARE GRANDI COSE E

A FARE DA SOLI LE NOSTRE SCELTE.

GRAZIE MILLE,

I RIDDLE TI RICORDERANNO

PER SEMPRE!

 

 

I FIGLI

 

Dopo il funerale, i Mangiamorte rientrarono in casa e Narcissa, Salazar e Cassandra rimasero davanti alla tomba dei più grandi maghi oscuri degli ultimi 2 secoli, poi, sentendola, ma continuando a guardare la tomba con i volti spenti, arrivò Andromeda e si mise anche lei a guardare la tomba della sorella e del cognato con aria triste, vicina a Cissy:

“Che cosa vuoi?” le chiese acidamente Salazar, senza guardarla:

“Ho voluto far visita a Bellatrix. So che è morta da giorni, ma sono stata impegnata con il funerale di mio nipote e ho dovuto riprendermi dal dolore per venire qui. Ho saputo che Voldemort è morto, mi dispiace per voi.”

Al solo sentir pronunciare il nome del padre, Cassandra andò su tutte le furie:

“NON TI AZZARDARE MAI PIù A NOMINARLO!!!!!! NON NE SEI DEGNA!!!!!”

La moretta stava quasi per scagliarsi su Dromeda, se Sal e Cissy non l' avessero fermata:

“Cassandra calmati, per favore! Salazar portala dentro!”

La Serpe Velenosa fece come volle la zia, ma non prima di aver lanciato uno sguardo carico di disprezzo ad Andromeda:

“Non farci caso: sono come i genitori.”

“Lo so, Narcissa.”

Per una lunga pausa, restarono a guardare le scritte sulla lapide e le foto dei defunti, finché Andromeda non parlò:

“Mi dispiace.” sussurrò a bruciapelo, con le lacrime agli occhi:

“Non volevo che Bella morisse, anche se ha ucciso le persone che amavo di più al mondo.”

Narcissa non si aspettava affatto quella dichiarazione, non credeva che alla sorella mancasse colei che le aveva tolto tutto:

“Ma come? Dopo tutto quello che ti ha fatto, non la odi?”

“Sì, la odio, ma le voglio bene assieme. Ricordi quando giocavamo tutte e tre insieme nel giardino di Black Manor a rincorrerci, a fare le coroncine con i fiori e quello scherzo che abbiamo fatto a Rodolphus, Rabastan e Lucius perché non ci lasciavano in pace?”

Lady Malfoy sorrise amaramente all' ultimo ricordo:

“Come posso dimenticarlo? Abbiamo lanciato loro delle bombe d' acqua ed era Febbraio, per giunta! È stata una delle poche volte in cui ci siamo divertite tutte e tre insieme e ci siamo volute bene.”

Dromeda annuì:

“È quello l' amore che provo verso di te e Bellatrix: anche se non ci vediamo da anni e ci odiamo, vi amo comunque e poi, da quando, grazie a me, Salazar e Cassandra sono tornati, ho capito che nostra sorella era felice al fianco del Signore Oscuro e l' ho perdonata per tutto il male che mi ha procurato.”

Cissy iniziò a piangere, ricordandosi di quelle volte in cui aveva visto Bellatrix felice con Lui:

“Sì! Bella è sempre stata felice con il Padrone: non c' è stata una sola volta in cui non l' ho vista in lacrime per Lui!”

La bruna vide la reazione della sorella minore e le mise una mano sulla spalla per confortarla:

“Non fare così, Cissy! Ora Bella e l' Oscuro sono in un posto migliore, un posto dove niente e nessuno li separeranno e non soffriranno più!”

“Lo so, ma non posso fare a meno di piangere e soffrire per lei!”
“Ti capisco, ma, pian piano, la ferita si rimarginerà!”

Senza pensarci 2 volte, la bionda abbracciò la sorella e venne ricambiata dalla bruna, mentre, nel cielo coperto dalle nubi grige, senza che se ne accorgessero, l' anima di Bellatrix le guardava, sorrideva, piangeva e capì che anche a lei era sempre mancata Andromeda, anche se la odiava.

 

 

 

 

 

Narcissa: non mi ricongiungerò mai con quella traditrice di mia sorella!!!!

Andromeda *con tono sarcastico*: vedo che mi vuoi bene, eh!

Bellatrix: tu, schifosa babbana, come puoi pensare che mi manchi questa qui?!?!?!

Io: perché questa è la mia storia e ci faccio quello che mi pare, chiaro? Allora, Cissy e Dromeda si sono “riconciliate” e Bella ha capito che ama ancora sua sorella: cosa succederà alle ultime 2 sorelle Black? E Cassandra e Salazar? Riusciranno ad andare avanti oppure il dolore fermerà le loro vite?

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Capitolo 63
*** la famiglia unita ***


Rientrata in casa insieme ad Andromeda, Narcissa raccontò ai parenti che voleva che la sorella tornasse a vivere con lei; ovviamente, Lucius, Salazar, Cassandra e Draco si opposero, ma la donna riuscì a convincerli. Per Draco e Lucius, il tempo per accettare la presenza della bruna fu poco, ma per i fratelli Riddle non fu lo stesso: erano come i genitori, odiavano i traditori, i Mezzosangue e i babbani ed odiavano la zia come solo Bellatrix poteva fare; per loro, ci vollero circa 5 mesi per accettarla, ma alla fine, le riservarono lo stesso trattamento che riservavano a Narcissa. Gli anni passarono, il dolore per la perdita di Bellatrix e Voldemort passò. Andromeda e Narcissa erano tornate a volersi bene come quando erano bambine: ridevano, scherzavano, si raccontavano cose di ogni genere e si prendevano cura dei nipoti e dei loro amici. Draco ed Hermione crebbero Scorpius con amore e pazienza, insegnandogli i principi che erano stati insegnati al padre. Salazar divenne ancor più bello, come quando suo padre aveva 20 anni, si sposò con Jane ed ebbero una bambina. Quella bambina aveva i capelli neri e lisci e gli occhi neri; da quando era nata, il padre aveva capito che sarebbe stata tale e quale a Bellatrix, anche nel carattere, per questo chiamò la piccola Bella. Invece, Cassandra si era sposata con Thomas ed avevano avuto un bambino dagli occhi neri e i capelli folti e mori; lo chiamarono Orvoloson, anche se era assolutamente uguale a Voldemort, anche nel carattere, che i genitori videro pochi mesi dopo. Sapevano che la nonna paterna di Cassandra, Merope Gaunt, si era innamorata di Tom Riddle, che poi sarebbe diventato il padre di Voldemort. Sapevano anche che il vero nome del Signore Oscuro era Tom Marvolo Riddle e Cassandra e Thomas non volevano dare quel nome al loro figlio, in modo che il nome “Tom” non continuasse ad esserci per le prossime generazioni. Bella ed Orvoloson erano dei bambini fantastici, Salazar e Cassandra vedevano che assomigliavano in tutto e per tutto a Bellatrix e Voldemort; erano arrivati anche a pensare che i genitori si fossero incarnati nei corpi dei piccoli, come se Voldemort e Bellatrix non li avessero mai lasciati e, in un certo senso... era così.

 

 

 

 

Salazar: perfetto!!!!!! Così io e la mia Jane ci siamo sverginati, finalmente!

Jane: oh, Sal! La nascita di Bella non mi fermerà... forse, un giorno, potremo avere un secondo figlio...

Salazar: non vedo l' ora di darci da fare per generarlo...

*si guardano maliziosi*

Io: ehi, ehi, ehi!! Dateci un taglio! Andate a creare il vostro secondo figlio da un' altra parte, grazie!

Salazar *sarcastico*: simpatica come sempre, eh!

Io: esatto Sal! La prossima volta c' è il finale, ma tranquilli, non sarà un pianto. Un ultima cosa: NON sono io la figlia di Sal e Jane, che sia chiaro! Alla prossima!

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Capitolo 64
*** il Paradiso terrestre ***


Intanto, nell' Altro Mondo, Bellatrix e Voldemort stavano molto bene: non avevano ben capito se l' Inferno e il Paradiso esistessero, perché avevano fatto cose orribili di cui non si pentivano, ma si erano amati ed avevano dato amore alle persone più strette. Comunque sia, i maghi erano finiti in un vero e proprio Paradiso terrestre: erano finiti in un bosco dalla fitta vegetazione, con ogni genere animale docile e innocuo, dove c' era una laghetto pieno d' acqua limpida grazie alla piccola cascata sopra di esso. Insieme a loro, c' erano anche le persone che conoscevano e non; c' erano Rodolphus, Sirius, Regulus e tutti gli altri parenti di Bellatrix e quelli di Voldemort. C' erano anche il resto dei Malandrini, la famiglia Potter e Weasley, Silente, Piton e molti babbani, soprattutto quelli che erano stati uccisi dai Mangiamorte; c' erano persino i fondatori di Hogwarts e il Signore Oscuro fu al settimo cielo di conoscere il Suo idolo Salazar Slytherin. A volte, Bellatrix aveva provato a far del male all' ex marito, ma in quel posto, le anime potevano toccarsi solo se avevano buone intenzioni, altrimenti si oltrepassavano. Queste passavano il tempo come meglio preferivano: i Malandrini facevano comparire uno stereo, tenevano la musica alta e ballavano e cantavano sempre le canzoni del periodo insieme ad Harry e a Ron; Lily , Ninfadora , la signora Weasley e Ginny cercavano di far mantenere l' ordine i quel posto meraviglioso e stavano quasi sempre con i figli; i Black, i Lestrange, i Malfoy e le altre famiglie Purosangue delle generazioni passate dicevano sempre:

“Silenzio!”

“Smettetela di fare baldoria, feccia!”

“Voi Mezzosangue e voi traditori, questo è un posto dove deve regnare la pace, non il trambusto!”

Insomma, erano dei veri rompicoglioni, ma nessuno ci faceva caso, anzi: Sirius si divertiva come da bambino a far arrabbiare la madre Walburga; Regulus aveva fatto amicizia con i Malandrini e divenne quasi identico al fratello maggiore nel fare casino; George e Fred, come sempre, facevano gli scherzi a tutti, specialmente ai Purosangue che non si svagavano mai; Teddy, James Sirius, Lily Luna, Albus Severus, Louis, Molly, Fred, Victoire, Lucy, Roxanne e Dominique giocavano a rincorrersi e a fare il bagno nel laghetto; Rodolphus aveva conosciuto una babbana di nome Alexandra, con i capelli ramati e lisci e gli occhi color nocciola. Aveva soltanto 16 anni, ma era morta da molto più tempo di Rod e, nonostante l' enorme differenza di età, si erano innamorati e Lestrange non fu più geloso dell' ex moglie e del suo nuovo marito. Per gli altri andava tutto bene, anche per Bellatrix e Voldemort: i coniugi Riddle avevano ritrovato la felicità di quando erano in vita, stavano sempre insieme, non si lasciavano mai, si baciavano, si abbracciavano e guardavano la vita sulla terra dei loro cari, soprattutto quella dei figli e dei nipoti. Dopo tanto tempo, il Signore Oscuro conobbe la madre e ne fu molto felice e Bella fu felice di vedere che le sorelle minori si furono perdonate; la cosa che accumunava la felicità di entrambi era di vedere i figli contenti delle loro vite, ma, specialmente, di restare insieme per l' eternità. Alcuni dicono che l' amore vero riesce a sopravvivere anche alla Morte e Bellatrix e Voldemort, da quando si erano messi insieme, erano due di quelle persone che sostenevano questa cosa e compresero che avevano ragione. Negli anni passati, credevano che, dopo la morte, non ci fosse niente e volevano vivere per sempre, invece, in quel luogo stupendo, capirono che si erano sbagliati e che morire ed andare in quel Paradiso terrestre era stata la cosa che aveva ricompensato tutte le loro fatiche e le loro sofferenze.

 

THE END

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Malandrini: ti amiamo <3

Io: oh, ragazzi, smettetela: mi fate arrossire!

Bella sei contenta ora?

Bellatrix: assolutamente sì!

Io: Voldy?

Voldemort: moltissimo! E smettila di chiamarmi Voldy!

Io: lo farò quando mi bacerete!

Voldemort: ma come ti permetti, sudicia babbana! Io bacio solo Bella!

*Bellatrix arrossisce e sorride*

Io: vabbè, lasciamo perdere! E tu Rod?”

Rodolphus: se la babbana scopa bene, allora sì!

Io: ok! Quindi siete tutti contenti?

Tutti: sìììììììììììììììì!!!!!!!!!!!!

Io: perfetto! Inizio col dire che vi devo svelare la verità: non ho voluto far finire Bella e Voldy all' Inferno, per questo non ho messo né quello né il Paradiso, ma diciamo che ho creato un Aldilà in cui tutti, buoni e cattivi, stanno insieme, senza essere puniti da nessun giudizio divino.

Le immagini che ho messo sopra è un regalo per chi mi ha seguito fino a qui; ringrazio tutti quelli che hanno recensito, specialmente Yuki White97,che mi ha seguito fino all' ultimo con le sue bellissime recensioni, ma ringrazio anche tutti gli altri lettori che sono troppo pigri per recensire! Ringrazio anche chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate. Un' altra cosa: sto pensando di fare uno spin-off, in cui i protagonisti saranno Bella ed Orvoloson; ditemi se lo volete e vi accontenterò. Aspetto le recensioni: grazie a tutti!

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