Oli, you're like an avalanche.

di AndromedaStonem
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** -Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** -Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** -Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** -Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** -Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** -Capitolo 1 ***


-Capitolo 1

Era una giornata qualsiasi, solite strade, solite persone, e sempre io.
Tornando dall' università notai un piccolo negozio di musica, non avendo nulla da fare ci entrai. La porta cigolò nel silenzio ed il pavimento in legno fece di rimando, continuai ad avanzare in cerca di qualcosa che attirasse la mia attenzione, finchè non scorsi delle piccole spillette dei Coldplay vicino alla cassa. Mi diressi in quella direzione, non facendo attenzione al ragazzo che stava seduto sulla sedia girevole intento a leggersi un fumetto.
Con attenzione staccai le spillette dal sughero sul muro e le presi. -Quanto costano queste spillette?-  Il ragazzo che stava seduto alzò lo sguardo, mi fissò in silenzio per qualche secondo e pose il fumetto sul bancone - Tre dollari-  rispose poi. Gli diedi i tre dollari e misi via le spillette, pensando di fare un piccolo regalino a River. -Sembri triste-  Il ragazzo interruppe il silenzio, lo guardai con fare strano.
-Come scusa?- 
-Dico, mi sembri triste...Magari mi sbaglio-  il ragazzo si risedette sulla sedia e riprese in mano il fumetto ma non ricominciò a sfogliarlo. - Cosa ti fa pensare che io sia triste? E poi..Perchè dovrei dirti a te il possibile motivo?- 
-Perchè sarei disposto ad ascoltarti- 
-Saresti..?- 
-Che importanza ha?-
-Grazie ma ne faccio a meno..- 
-Quando vorrai torna, io sono sempre qui.-

Uscii in fretta da quel negozio, a passo svelto mi diressi verso casa.
Salii di fretta le scale, arrivata al pianerottolo cercai le chiavi di casa, le misi nella serratura e aprii. Mi sistemai cambiandomi i vetiti e indossando il mio caldo pigiama, e chiamai River.
-RIVER-
-ANDROMEDA- 
-River devo dirti una cosa-
-Dimmi-
Le raccontai di quel ragazzo, e delle graziose spillette, non la vedevo da parecchio, troppo. Quindi ci vedremo per il mio compleanno, al quale mancavano solo due settimane.
-Sì ma sto tipo era figo?-
-Eee sì, cioè aveva molti tatuaggi e un sorriso molto bello...non chiedermi il nome, non lo so nemmeno io...-
-OOOO ha i tatuaggi pericolo...no va beh, chiedergli il nome no?-
-EH non ha voluto dirmelo...bho ha un nonsochè di misterioso-
-Magari è interessato a te-
-Se ti interessa una ragazza almeno il nome penso tu glielo dica...-
-O è scemo in culo o è semplicemente timido...-
-Senti... tu piuttosto con quel ratto di Alex?-
-Tutto bene, abbiamo scopato come si deve e siamo tornati ad odiarci, bello no?-
-Wow bello-
-E' anche più dotato di quel che pensavo-
-Pensala come vuoi ma secondo me è antigenico bleah...Dai ora vado a fare una doccia che poi devo finire di studiare...Ci sentiamo pucci.-
Chiusi la chiamata e andai a preparare la doccia, mi svestii ed entrai. Presi del bagnoschiuma ed iniziai ad insaponare tutto quanto il corpo, per poi sciacquarmi tutto quanto ed iniziare ad insaponare i capelli. Sciacquati anche questi uscii dalla doccia e mi avvolsi attorno l'asciugamano, uno per i capelli e uno più grande per il corpo. Misi a scaldare un po' d'acqua, che sarebbe servita per farmi un buon thè fumante ai frutti di bosco.
Dopo aver tamponato i capelli per far assorbire l'acqua in eccesso, li asciugai a testa in giù per renderli un po' voluminosi. Dopo essermi messa comoda insieme al mio thè caldo, iniziai a ripassare il capitolo di storia dell'arte.

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Capitolo 2
*** -Capitolo 2 ***




-Capitolo 2

Le lancette dell'orologio ticchettavano i secondi, ero seduta infondo alla classe, a prendere appunti della lezione, ma sinceramente non sono stata molto attenta durante la spiegazione, è che oggi ero troppo stanca per tutto.
Dopo essere uscita dalla classe mi avvolsi attorno la mia giacca bella calda e sistemai la sciarpa e mi diressi  verso il bar del college. Ordinai da bere un thè caldo al limone.
Diedi un piccolo sorso dalla tazza e mandai giù il thè, che mi scaldò tutto quanto.
Di solito entravo in quel bar per riflettere, nell'ultimo periodo avevo troppo poco tempo per tutto, soprattutto per pensare, e questo non andava affatto bene, perché sarei arrivata ad un punto cruciale in cui sarei esplosa. Avevo tanta di quella rabbia dentro che dovevo buttare fuori in qualche modo, ma non sapevo come. Finito il thè, mi alzai e andai a pagare, per poi uscire dal bar e scontrarmi con il freddo del vento.
Percorsi la strada per ritornare a casa, la stessa che feci il giorno prima, il giorno prima ancora e così via. Ogni giorno passai davanti a quel negozio di musica, ricordandomi le parole del ragazzo, ma non ci rientrai mai. Forse perché non avevo coraggio di ripresentarmi lì, davanti a lui, dopo aver rifiutato il suo invito a sfogarmi un po'.
Rimasi ferma sul marciapiede indecisa sul da farsi, alla fine decisi di andarci. Cercai di trovare una scusa plausibile da dare a me stessa riferente a ciò che stavo per fare, ma la  verità è che non posso mentirmi da sola, io ero lì perché volevo sfogarmi con quel ragazzo, volevo raccontare tutto a qualcuno che per me non è nessuno così da non dovermi giustificare in qualche stupido modo per un errore commesso o altro. Presi quindi coraggio, toccai il gelido pomello della porta e la spinsi, riprovocando quell'assordante cigolio.
Appena entrai fui avvolta dal calore del negozio che colorò di un leggero rossore le mie guance. Mi guardai intorno alla ricerca di Lui, ritrovandolo sempre seduto sulla sua sedia girevole intento a leggere, sta volta non un fumetto, ma bensì un libro. Mi piegai leggermente per cercar di leggere il titolo, ma Lui mi notò, chiuse il libro e lo poggiò sul bancone. Accennò un piccolo sorriso, per poi rivolgermi la parola. -Sei tornata..-
Si, ero tornata da lui, perché lui forse sarebbe riuscito ad ascoltarmi senza nessuna interruzione, quindi risposi. -Si, non ce la faccio più a tenere dentro questo peso.-
-Dimmi tutto senza fermarti. Se devi, solo per prendere fiato.-
-Comincio con il dire che ho perso l'unica possibilità di credere che voi maschi ragioniate con il cervello. Ho conosciuto questo ragazzo, si chiama Zack, mi sono presa una sbandata per lui. Fa da modello per i ragazzi del corso di figurativo, copia dal vero, ed io sono una tra quelle. Lui è molto più grande di me, ha sui 27 anni, ma qui tutto normale.
iniziammo a frequentarci, la nostra era attrazione fisica, non sapevamo molto l'uno dell'altra, e a me andava bene così. Una sera andai da lui, non era la prima volta che passavo la notte da lui, ma quella fu diversa, puoi già immaginarti del perché. Fu una sensazione bellissima,  anche perché a me iniziava a piacere tanto Zack. Mi disse di provare lo stesso, quindi iniziammo a baciarci e venne quel che avvenne. Lo facemmo sul divano, wow molto romantico. La mattina fu la parte peggio perché: '' Andromeda...ma tu hai 19 anni?'' Beh si ho 19 anni, e per colpa di questa cosa il ragazzo in questione ha deciso di scortarmi al college e non farsi più risentire per colpa della mia età, quindi vaffanculo tutto quanto.
E se non bastasse vedo la sua faccia da cazzo si e no quasi tutte le mattine, quindi vita crudele, perché tutto a me?- Diventai tutta rossa in viso, mi succedeva spesso nelle situazioni di imbarazzo, incazzatura e timidezza.
Tutti, perfino mia madre, mi dicevano che era una cosa carina. Il ragazzo continuava a fissarmi, molto attento a studiare la mia figura, minuta e scheletrica. –Si, ho finito se te lo stai chiedendo-
-Beh, tutto si può rimediare con della cioccolata no?-
-E’ un modo per farmi ingrassare?- dico Io. Il ragazzo accenna un piccolo sorriso per poi riprendere a guardarmi con quegli occhi dolci. –No, è un modo per offrirti un po’ di cioccolata.-
Mi porse la tavoletta di cioccolato e ne staccai un pezzo, lo morsi e lo feci sciogliere in bocca.
-Tu non hai nulla da dirmi per sfogarti un po’..?- Il ragazzo scosse la testa, non era uno di molte parole.
-Tornerai ancora? Qui in negozio intendo.. Mi piace parlare con te.- Ammise lui.
-Si, alla fine non sei poi così male- Dissi io finendo il mio pezzetto di cioccolato.
Tra noi due ci fu silenzio, nessuno dei due aveva qualcosa da dire, odiavo questi momenti.
-Quindi studi?-
-Si, all’università di Towson… Ma sei tatuato ovunque?-
-certo, ma non sul p.. Hai capito.-
-Beh, anche io ne vorrei tanto uno.. Ma non ho mai avuto una vera intenzione di farlo sai? Non per la paura, è solo che devo trovare qualcosa di perfetto, qualcosa che.. Non lo so-
-Beh ‘’ Qualcosa che non lo so’’ è arrivato il momento di buttarsi. Che gusto c’è se no?-
Ci pensai su per qualche secondo, in effetti aveva ragione, io sapevo cosa tatuarmi.
-Facciamolo.- Dissi convinta.
-Ti prendo un appuntamento dal mio amico Matt, fidati, è bravo nel suo lavoro e.. Beh io ne sono la prova. Sta sera lo chiamo, domani quando passi ti dico.- Disse lui molto deciso, intento nel mettere a posto dei vecchi vinili impolverati.
-Sta volta la cioccolata la porterò io però, okay?- Sorrisi, mi piaceva stare con lui, mi metteva tranquillità. Mi piaceva tanto il modo suo di porsi nei miei confronti. Guardai l’ orologio, e lui se ne accorse.
-Devi già andare?-
-Tu vuoi che io resti?- Lo dissi senza pensarci, e questo provocò un leggero imbarazzo tra di noi, perché devo sempre parlare senza pensare?
-La domanda l’ho fatta prima io-
-Sono le 18.. E..-
-E hai di meglio da fare.. Non importa-
- ti va una pizza?- E anche sta volta lo dissi senza pensarci, anche se la pizza mi andava davvero.
-Offro io.- Disse, con fare gentile.
Rimasi sull’uscio ad aspettarlo mentre lui spegneva le luci e si metteva la giacca. Osservai per bene la sua figura, molto alto e magro. La cosa più sbarazzina erano i capelli, che ricadevano sulla fronte in modo disordinato, ma a lui stava bene qualsiasi cosa.
Chiuse il negozio ed entrammo in macchina. Lo convinsi ad entrare in una pizzeria che si trovava a 5 minuti dal parco, lì facevano delle pizze buonissime. Ci sedemmo ad un tavolo vicino ad un divanetto di color rosso e aspettammo il cameriere che venisse a prendere le ordinazioni.
Era tanto strana come cosa, ero a cena con un ragazzo di cui non sapevo nemmeno il nome.
-Come ti chiami? Me lo dirai prima o poi vero?..- Dissi io.
-Prima o poi.-
-Eddai okay fare il misterioso, ma ..-
-Shh, che divertimento ci sarebbe se no?-

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Ok, salve a tuttiii
Questo è il secondo capitolo, come storia mi piace molto, spero pure a voi, quindi se vi va lasciatemi tante recensioni carine, al prossimo capitolo!!
                                                                                      Andromeda xx

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Capitolo 3
*** -Capitolo 3 ***





La scorsa sera il ragazzo mi ha riportato a casa, alla fine non è poi così male come pensavo. Ma è ancora in sospeso la questione del nome, che ogni tanto mi frulla ancora in testa. Oggi sarei dovuta tornare da Lui in negozio, mi doveva aggiornare a proposito del tatuaggio, non me ne ero dimenticata, solo che non ero del tutto sicura. Per Lui era facile, ne era praticamente pieno, uno in più non faceva differenza, ma dato che per me era la prima volta e per di più il primo tatuaggio, ero un pochino indecisa. Chiusi il quaderno degli appunti, misi tutto in borsa ed entrai nel piccolo bar dell' università. Questa volta non dovevo riflettere su nulla in particolare, ma gli avevo promesso che gli avrei portato una tavoletta di cioccolato, perciò la comprai. Uscendo dal negozio incrociai lo sguardo di Zack, ma non ci salutammo. Ormai ci comportavamo come se fossimo sconosciuti, e mi dava ai nervi tutto ciò. Tra di noi si era formata come una linea che segnava il confine tra i nostri due corpi, che mai uno dei due osava attraversare.
Misi la barretta di cioccolato in tasca e a passo svelto mi diressi verso il negozio, che stava in centro a Towson, non molto lontano dall' università. Attraversai in fretta ed arrivai davanti alla porta del negozio. Entrai e venni avvolta immediatamente dal calore. Lo salutai scuotendo la mano e accennando un sorriso, lui rispose con un sorriso decisamente più bello del mio.
-Eccoti..Come stai?-
-Bene, guarda che ti ho portato..- Gli smollai sul bancone la tavoletta di cioccolata, che lui non esitò a scartare.
-Ho sentito Matt, il mio amico tatuatore, e ti ho preso un appuntamento per questo sabato, ovvero domani.-
-Cosa..? Cioè grazie mille sei stato un tato però ecco..-
-Non fare storie, secondo me ti fa pure lo sconto perchè sei carina..-
-Cosa scusa-
-Niente, niente..-
Si era creato un po' di imbarazzo tra di noi, mi trovava carina, ed io trovavo lui molto bello, ma non penso che glielo dirò mai. Lo seguii nella zona del negozio dove era intento nel sistemari i vari dvd, mi piaceva guardarlo mentre lavorava, ogni volta mi soffermavo sui particolari del suo corpo, spalle, mani, schiena e gambe. Adoravo il suo fisico, non era nè palestrato nè fuori forma ma..Aveva un nonsochè di affascinante. Non era precipitoso ma bensì calmo e pacato, tutto ciò mi faceva Impazzire, ma in senso buono, perchè beh..Mi intrigava, e anche molto.
-Hai deciso cosa tatuarti?-
-Sì, ma lo vedrai quando sarà finito..-
-Questa cosa è ingiusta, lo sai vero?- Lo disse in modo scherzoso, accennando un dolce sorriso, che fece sorridere anche me.
-Se tu mi dici il tuo nome, io ti dico cosa mi tatuerò-
- Doppiamente ingiusto-
-Prendere o lasciare-
-Lascio, ma solo perchè mi piacciono i misteri. -
Mi alzai in piedi e mi misi accanto alla sua figura.
-Invece a me no, dimmi il tuo nome...Ti prego, sta cosa mi sta uccidendo.-
-Perchè lo vuoi tanto sapere?-
-Perchè quando penso a te non so mai a cosa associarti, il nome è importante e..Beh..Sono curiosa, basta misteri-
-Tu..Pensi a me..?-
Dio, in questi momenti vorrei sparire, dissolvermi. Non sapevo che rispondere.
-Ora devo andare, vengo qui domani per poi andare dal tatuatore..Ci vediamo-
-Non cambiare discorso, non è andandotene che risolvi tutto quanto-
-Infatti, torno domani, ragiono su cosa dirti prima che tu intenda tutto il contrario-
-Troppo tardi..Non vedo l'ora di domani..- Diventò rosso, e questa cosa mi fece sorridere. Mi allacciai la giacca e mi avvolsi la sciarpa attorno al collo.
-Sto iniziando ad affezionarmi a te sai?- Lo dissi prendendo gli ultimi tre quadratini dalla barretta di cioccolata.
-Mhh, secondo me ti stai prendendo una cotta per il sottoscritto.-
-Abbracciami e sta zitto.- Mi fiondai tra le sue braccia stringendolo più forte possibile, e lui non esitò a fare lo stesso. Finalmente, un saluto che non sia un "Ci vediamo!".
Uscii dal negozio e tornai velocemente a casa, quel pomeriggio da Lui è stato strano, forse iniziava a piacermi, ma non ne ero totalmente sicura, o forse non volevo esserlo, ecco.

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HEY GENTE, ecco il terzo capitolo!!! :D
Ook, Il tatuaggio che Andromeda si farà è speciale...Molto speciale, non per lei ma per il ragazzo misterioso, che sappiamo tutti essere Olober. Quindi essendo una cosa un pochino contorta uscita dalla mia mente.......Spero vi piaccia, eeee niente w Zack Merrick che in sta storia è uno stronzo ma nella vita reale è un tatino
 

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Capitolo 4
*** -Capitolo 4 ***





La sveglia segnava le 12:15, ed io, con la mia faccia assonnata mi diressi verso il bagno per accendere l'acqua della doccia. La regolai a calore intermedio, ed inizia a spogliarmi. L' appuntamento per il tatuaggio era segnato sul bigliettino da visita che mi aveva lasciato il ragazzo del negozio, sarei andata da lui verso le tre di pomeriggio, per poi dirigerci insieme dal tatuatore. La cosa che più mi preoccupava era il costo...Sono una studentessa e anche se ho un piccolo lavoro, che però non mi impegna ogni giorno non so come riuscirò a pagarlo, e chiedere soldi in prestito a mio fratello non mi sembra giusto. Ormai non potevo tornare indietro, e anche se l'avessi fatto, sarebbe stata una cosa da stupida oltre che maleducata.

Sapevo bene che cosa mi sarei fatta tatuare, una frase a cui sono molto legata da tutta la vita, che ti fa riflettere, e ti fa capire un po' come sono le persone.

Cercai di prepararmi velocemente, tentando pure di prepararmi un toast che stranamente mi riuscì bene.

Mancava solo un' ora all'appuntamento dal tatuatore così iniziai a pensare che risposta avrei dato al ragazzo dopo la sua domanda tanto simpatica -Tu pensi a me..?- Cioè, si io penso spesso a lui, e per quanto io possa odiare il fatto di non sapere nulla su di lui..Beh inizia a piacermi, perchè posso farmi tante idee sul suo conto, pensare a quale potrebbe essere il suo nome e inventare tanti nomignoli come, ma per ora, per me lui è Nameless.

Era ora di andare, perciò mi misi la giacca, scesi le scale e mi incamminai verso il negozio.

Arrivai giusto in tempo, sta volta lo salutai con un forte abbraccio, non so, ero contenta.

-Saaalve!-

-Ciao pic...Ehm allora sei agitata?-

-Giusto un pochino...Quindi andiamo...?-

-Che fretta c'è? Tu devi ancora rispondere alla mia domanda, ti rendo noto!-

-Speravo tanto che te ne dimenticassi..Comunque si, ogni tanto penso a te..Ma credo sia normale..Cioè..Senti andiamo okey.-

Mi prese per una mano, forse per fermarmi..Ma in ogni caso, quel gesto mi fece rabbrividire.

-Oddio, tu ti stai prendendo una cotta per me.-

-...Come scusa?-

-Tu hai una cotta per me.-

-Forse.-

Dio, che cazzo ho detto? Già la mia vita è complicata, dovevo renderla ancora più ingestibile? Odio quando reagisco d'istinto, e la maggior parte delle volte parlo senza accorgermi di ciò che dico.

Si era creato un vero e proprio imbarazza, ma Lui non sembrava esserci rimasto male, anzi, aveva pure accennato un sorrisino. Con ancora la mia mano stretta nella sua, senza aggiungere una minima parola, raggiungemmo la macchina per andare dal tatuatore.

Il minimo tempo trascorso in macchina è stato molto silenzioso, non osavo girarmi per incontrare il suo sguardo, avevo vergogna, però con la coda dell'occhio notai che ogni tanto mi lasciava dei piccoli sguardi, come per vedere se stessi bene, anche se tra di noi non era successo nulla di così grave, almeno per lui.

Arrivammo con qualche minuto di ritardo, ma il suo amico, Matt, ci accolse come se ci conoscessimo da una vita, presentandosi senza problemi.

-Mhh..Bene, quindi ora tu vieni con me, che O..-

Notai subito il suo sguardo, a quanto pare lui non sapeva del suo "giochetto" riguardo al suo nome, perchè Lui lo zittì all' istante.

-Io vi aspetto qui, non ci vorrà molto.-

Seguii Matt e mi portò nella stanza, dove mi fece sedere per poi chiedermi i particolari del tatuaggio, vari colori ed il resto.

La scritta che mi feci tatuare sul retro della spalla fu " Everybody wants to go to heaven but nobody wants to die" semplice, senza decori o altro, ma era fantastica.

Matt, finito il lavoro, uscì dalla stanzetta e andò all' ingresso, dove ci stavva Lui ad aspettare, finii di rivestirmi e li raggiunsi.

Cercai il portafogli in borsa ma notai che, Matt stava già mettendo dei soldi in cassa.

-Sta cosa non mi sta bene, per niente sai? Perchè hai pagato tu?-

-Volevo farti un regalo...-

-Beh...Grazie, davvero..- Arrossimmo all' unisono.

Salutai Matt e lo ringraziai del bellissimo tatuaggio.

-Quindi il tuo nome inizia per O?-

-Matt mi ha detto cosa ti sei tatuata..Dio all'inizio pensavo scherzasse ma..-

-Cerchi di divagare tu.-

-No dico sul serio cazzo, quella frase..Dove l'hai vista?-

- Beh ecco, quando ero piccola, per tornare a casa da scuola passavo nel parco della città e vedevo sempre quella frase scritta sul muro con una bomboletta..-

-L'ho scritta io, 10 anni fa...Ora è sulla tua pelle..Strano vero?-

-Giusto un tantino..Sul serio l'hai scritta tu?-

-Si, e..Bho continuo a pensare che il nostro incontro non sia stata una coincidenza..-

-Dimmi il tuo nome, ti prego..-

La macchina si fermò davanti a casa mia, ma non scesi.

-Oliver, mi chiamo Oliver Sykes..E tu?-

-Andromeda Stonem.-

La distanza tra di noi iniziava a diminuire sempre di più, fino a quando non mi prese il viso tra le mani e le nostre labbra si incontrarono. Con la mia mano toccai la sua, gelida come il ghiaccio, che rimaneva incastonata sul mio viso.

Quando si staccò dalle mie labbra io rimasi ad occhi chiusi, come per conservare quel ricordo e riviverlo. Volevo dirgli qualcosa, dovevo prendere coraggio e riuscire a buttare fuori quello che volevo dirgli, e finalmente, anche sotto pressione dissi qualcosa di cui non mi sarei mai pentita.

-Non andare, resta con me stanotte.-

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Finalmente!!!!!!! Ok Oliver e Andromeda si sono baciati eheh mi piace molto come capitolo,

spero di riuscire a trovare un seguito ecco, però state certe che aggiornerò! Scusate se non pubblico capitoli ogni settimana, solo che sono molto impegnata con la scuola :(

Se il capitolo vi è piaciuto lasciate qualche commento se vi va, mi farebbe tanto piacere! Ciao stelline

 

 


 

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Capitolo 5
*** -Capitolo 5 ***


Salimmo in casa, mi muovevo un po' impacciata, daltronde non sapevo come comportarmi. Tra noi due c'era stato un bacio, lui non aveva reagito in nessun modo, forse perchè era anche lui in imbarazzo..O semplicemente non gliene fregava. Io non osavo porgli alcuna domanda, temevo troppo di una sua possibile risposta..Non volevo commettere lo stesso errore che feci con Zack, non volevo essere ancora presa in giro. Dopo le mie dolci parole lui fore si aspettava altro, invece gli stavo portando una tazza di thè fumante. Gli dissi di restare con me, ma non sapevo che fare ora..Non me la sentivo di andare a letto con lui, c'era di mezzo il problema che lui aveva dieci anni in più di me e per quanto io potessi far finta di nulla, la differenza si sentiva. Poi, prima di tutto volevo accertarmi di quello che lui provava, non mi aveva mai parlato delle sue relazioni...

Rientrai in soggiorno e posai sul divano due piatti con dei noodles appena fatti.

Lo trovai vicino alla mensola sopra la Tv, intento ad osservare vecchie fotografie del liceo, foto di famiglia e vari ricordi.

-Eri così bella in questa foto...- Aveva interrotto il silenzio.

-Era il giorno del mio diploma..Grazie.-

-Hai altre foto..? Mi piacerebbe tanto vederle..-

-Si!..Devrei avere un album di fotografie e ricordi in camera..Mi aiuteresti a prenderlo? Non ci arrivo in alto..-

- Ehm...Certo, però poi mangiamo che ho fame.-

-Sei sempre il solito.-

Finalmente tra noi si era interrotto il silenzio, ci tenevo tanto a fargli una buona impressione.

-Wow bello il reggiseno rosso.-

-Cos..Oddio tu non avresti dovuto vederlo..- Ero troppo in imbarazzo, lui non faceva che sorridere e ridere.

-Dammi qui..- Glielo strappai di mano e lo misi sotto al cuscino.

-Hei..Scherzavo..Però è carino, dico sul serio.-

-Oliver..-

-Mi vengono i brividi quando mi chiami per nome completo, sembra che sono nei guai.-

-Ed è quello che sarai se non ti muovi a prendermi la scatola che sta in alto all' armadio.-

-Tranquilla amore.-

-Cosa scusa...?.-

-Tranquilla..?-

-No, ciò che hai detto dopo.-

-Ah..Cristo scusa..Non mi sono reso conto..-

-Tu mi piaci.-

Mi piaceva, davvero tanto, ma appena pronunciai quelle parole lui rimase serio, non ebbe nessuna reazione. Mi sentivo un pochino presa in giro, non riuscivo a capire che gli prendeva, Io mi stavo innamorando, avevo bisogno di qualcuno con cui stare, qualcuno a cui potermi sfogare ancora una volta, uno come lui. Ma cosa potevo aspettarmi da un trent'enne che all'inizio non voleva nemmeno dirmi il nome?

-Che ti è preso ora?-

-Niente è che.. non me lo aspettavo..-

-Oli, non mi hai mai parlato di te, dei tuoi problemi delle..Tue ex. Ora è il momento di farlo.-

-Non mi va, non è nemmeno molto interessante...Piuttosto..Dove hai messo quel reggiseno carino..?-

Si sdraiò sul mio letto, io ero immobile, davanti a lui.

-Smettila, fai il serio, smettila con questi giochetti, smettila con tutto questo mistero..Raccontami di te.-

-L'unica cosa che voglio è stare su questo letto con te.-

-Andiamo a mangiare..Ho bagliato a chiederti di restare con me..-

-No..Fanculo..Andromeda aspetta..-

Sentivo la sua voce che si allontanava mentre io me ne andavo nell'altra stanza, non aveva senso stare con qualcuno che non voleva parlarti di sè stesso.

- Andromeda dai...Non amo parlare di me, dovresti saperlo..-

-Tu sai tutto di me cristo, io so solo il tuo nome, il tuo cognome e la tua cazzo di età. Io voglio sapere cosa siamo, perchè tu inizi a piacermi, davvero tanto. Quindi perfavore, non prendermi in giro. Io con te sono sempre stata sincera, e per una volta vorrei che tu ti aprissi con me.-

Eravamo di nuovo vicini, gli passai una mano tra i capelli e lo attirai a me, volevo baciarlo, coccolarlo e ribaciarlo ancora.

-Sei una tentazione per me...Io sono un coglione..Ma questo già lo saprai. Non..Non voglio perderti...Ora che ti ho con me.-

Lo baciai di nuovo, ma sta volta con più foga. Mi cinse i fianchi, e percorse il mio corpo con le sue mani.

-Mangiamo, poi voglio coccolarti come si deve, in un letto caldo..-

Mi diede un ultimo bacio per poi andare a mangiare i noodles ormai freddi.

-L'album di fotografie te lo farò vedere un' altra volta..-

-Tranquilla.-

Si tolse la maglietta, facendomi intravedere i tatuaggi lungo il suo corpo, per poi togliersi i pantaloni.

-Oliver..-

-Shh, tranquilla, è tutto ok, non ti tocco..Tranne per qualche bacio.-

Mi fece sorridere, e mi raggiunse nel letto.

-Mi rimangio tutto, ho fatto bene a dirti di restare con me..-

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Ammetto che questo capitolo fa un pochino schifo, lo so!! Ma ho difficoltà nel scrivere e andare avanti, ma spero che vi sia piaciuto comunque! Ho voluto introdurre più dialogo del solito, per vedere se poteva funzionare, tutto sommato non fa poi così schifo..Mi rifarò con il prossimo capitolo!

Andromeda xx

 

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Capitolo 6
*** -Capitolo 6 ***





La mattina seguente, quando mi svegliai, erano già le dieci passate.

Mi girai verso Oliver, ma lui non era vicino a me, così decisi di alzarmi e andare in cucina per vedere se fosse lì.

-Oliver..?-

Nessuno rispose. Mi avvicinai al tavolo della cucina e notai un biglietto con scritto qualcosa, lo presi in mano ed iniziai a leggere.

-" Ei Andromeda, quando leggerai questo biglietto io sarò già al lavoro, dormivi troppo bene e non mi andava di svegliarti. Sono stato tanto bene con te ieri sera e scusami se sono così misterioso, ma è ancora troppo presto per parlarti di me e del mio passato. Qui sotto ti lascio il mio numero, e per quanto io non voglia avere una storia, non riesco a starti lontano. Lo so, è una cosa un po' stupida vero? Ma quando sto con te è tutto migliore. Quindi..Ti prego, non avere fretta nel conoscermi, ci vuole tempo per ogni cosa, abbi solo un poco di pazienza. Quasi dimenticavo, tanti auguri piccina."-

Era il mio compleanno e mi ero pure dimenticata cazzo, River doveva arrivare sta sera per festeggiare con me, finalmente potevo riabbracciarla.

Non ci vedevamo da settembre, nonostante Towson e Baltimora non siano così disanti, ma con l'università e impegni vari non avevamo molto tempo per vederci.

L'amicizia con River è iniziata all'asilo, quando mangiai le sue arachidi 'per sbaglio'. Da allora non ci siamo più staccate, e mi dispiace molto non vederla più come prima, ma tra tutti è l'amica con cui, anche dopo le scuole superiori, non ho smesso di tenermi in contatto.

Cercai di mettere a posto casa, lavando piatti e finendo di stirare le due cose che mi erano rimaste. Infine preparai una di quelle torte fredde con gli ingredienti già pronti nella propria scatola e la misi in frigo.

Tra poco sarebbe arrivata River alla stazione, perciò mi preparai per andarla a prendere. Era l'uno di Novembre, e nonostante fossero le sei di sera, le strade di Towson erano silenziose, come in attesa di qualcosa. Passai davanti al negozio di Oliver, sta volta senza entrarci, perchè ero già in ritardo, ma volevo anche passare il mio compleanno sola con River.

Arrivai giusto in tempo per vederla scendere dal treno, e senza pensarci le corsi incontro per abbracciarla.

-Quanto mi sei mancata.- Le dissi.

-Pure tu, sono troppo felice di vederti! Finalmente un fine settimana senza quel ratto di Alex..Tanti auguri!-

-Grazie, ho preparato una torta senza far espledere nulla, penso sia pure venuta buona, quindi sbrighiamoci a tornare a casa eheh.-

-Wow cuoca provetta.-

Arrivammo a casa, mente River sistemava le sue cose, io tagliavo due fette di torta.

Quando River tornò in cucina, era intenta nel leggere il bigliettino di Oliver.

-Oddio ma che tatino...Aspetta avete passato la serata insieme...cosa scusa?-

-Eh, si è rimasto a dormire...Non guardarmi così non è successo niente..-

-Ah..E io che volevo sapere.-

-Beh, l'unica cosa che puoi sapere è che ci siamo baciati, gli piace il mio reggiseno rosso, e..Aspetta devo dirti una cosa più importante.-

-Più importante?-

-Sì. Ieri, mi ha portato da un suo amico per fare il mio primo tatuaggio.-

-E..?-

-In pratica, mi sono tatuata la frase di cui ti parlavo spesso, quella scritta con le bombolette sul muro...E..Sono venuta a sapere che quella frase l'ha scritta Oliver dieci anni fa..-

-Oddio, Oliver sarebbe il tipello del negozio..?-

-Esatto...Dopo che me l'ha detto ci siamo baciati, eravamo ancora in macchina, sotto casa.-

-Destino?-

-Può darsi..Non me lo sarei mai immaginato sai?-

-Beh ovvio...Con quel Zick ci hai più parlato?-

-Zack..Comunque no, non avremmo nulla da dirci..-

-A te non interessa più giusto?-

-Esatto.-

Il giorno dopo, River tornò a casa, ed io ripresi la mia solita vita da universitaria. E come ormai di tradizione, andai da Oliver nel pomeriggio.

-Eii..Come stai?- mi chiese lui.

-Bene, grazie per il bigliettino...E per gli auguri.-

-Ma ci mancherebbe...Il tuo regalo arriverà a breve, ci sto ancora lavorando.-

-.......Ho paura.-

-E di cosa? Daii so già che ti piacerà, ne sono certo...Piuttosto, oggi hai visto Zack?-

-Si, come tutti i giorni, perchè?-

-Perchè ho in mente una vendetta nei suoi confronti, ci vorrà solamente qualche bomboletta spray, e tanta carta da imballaggio...-

-Quel tuo ghigno mi spaventa tanto lo sai vero?-

-Shh..Tranquilla, ho già pianificato tutto, ti divertirai.-

-Ma..Questo che so già essere un atto di vandalismo, quando si farà?-

-Questa sera.-

Così dicendo mi baciò, rimasi da lui per buona parte del pomeriggio, a parlare del compleanno, di River...Ma nulla riguardante lui.

Riguardo alla piccola vendetta, non sapevo che aspettarmi, era l'unico dei suoi tanti misteri che non volevo sapere. Una vendetta non è mai il modo giusto di porre fine ad un litigio o a delle incompresioni, ma stavolta ho decisi di lasciarmi trasportare da Oliver, daltronde un po' di divertimento non nuoce mai a nessuno, e sotto sotto, avevo tanta voglia di vendicarmi.

-Quindi lo stronzo ha pure una bella macchina.-

Mi muovevo goffamente, avevo buste piene zeppe di carta da imballaggio, e Oliver non vedeva l'ora di vendicarsi, quasi più di me.

-.....Non vorrai impacchettargli la macchina spero.-

-Nono, gliela vernicio anche.-

-E se ci scopre..?-

-Non ci scoprirà, tranquilla.-

Oliver iniziò ad avvolgere la carta attorno alla macchina, fino a ricoprirla completamente, è la prima volta che lo vidi metterci impegno nel fare qualcosa.

-Ci tieni più di me nel vendicarti...Come mai?-

-Ti ha fatta stare tanto male, ora tocca a lui..E poi ho sempre desiderato farlo.- Finito di ricoprire la macchina, Oliver aggiunse una scritta con la bomboletta "Master Syko".

-Master Syko..?-

-Era il mio soprannome quando avevo la tua età..-

-Grazie..- Mi avvicinai al suo viso, lo presi delicatamente tra le mani e lo baciai.

-Cristo, corri Andromeda.-

Si staccò velocemente, con una mano prese le bombolette, e con l'altra la mia mano, che strinse forte. L' allarme stava suonando, corremmo via il più veloce possibile.

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Heyyyyya, buonsalve.
 

Avete conosciuto River, chissà..Nei prossimi capitoli forse incontrerete pure Zack!
Alla prosima xx

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


-Oliver se finirò nei guai sarà solo colpa tua, Dio..-
-Ti ho detto che devi stare tranquilla, in ogni caso mi prendo io la colpa.-
-Mi porti a casa per favore?
-Sì..-

Non volevo vendicarmi in questo modo così infantile, perchè se avesse scoperto tutto quanto, sarei passata davvero per la ragazzina con cui non voleva stare, invece della donna che ai suoi occhi volevo apparire.
Ma si sa com'è..Quando sei tanto presa da qualcuno,e ti fidi, ti sembra che quel qualcuno faccia sempre la cosa giusta, quando effettivamente è sbagliata, o non è semplicemente quello che vuoi tu.
Per quanto zack non mi interessasse più, sentivo che con lui avevo un conto in sospeso, e di certo impacchettargli la macchina non era un modo per risolvere ciò che si era creato tra di noi.
Avevo in mente di chiedergli scusa, sapevo che non era giusto, ma allo stesso tempo avevo paura per la sua reazione, Dio, che casino.

La mattina seguente, passo dopo passo arrivai davanti alla classe, e ci entrai. Non ci parlammo più dopo quel giorno, c'era abbastanza tensione tra di noi, ma in qualche modo avrei dovuto cercare di risolvere la cosa, non tanto per chiedergli scusa, ma anche per porre fine alla nostra freddezza e imbarazzo in classe.
Mi avvicinai a lui quasi impaurita dalla situazione, come al solito mi facevo prendere dall'ansia.
-Ei Zack, hai due minuti..?-
-Sì..Dimmi..-
-Stai bene..?-
-No, qualche coglione mi ha impacchettato e verniciato la macchina, sono dovuto venire al lavoro in bicicletta con questo freddo, e sinceramente non voglio nemmeno pensare quanto mi costerà ripulire tutta quanta l'auto, il nervoso che ho non puoi nemmeno immaginarlo.-

Perfetto, se gli avessi detto tutto quanto, come minimo mi avrebbe fatto pagare tutti quanti i danni, per non parlare di cosa avrebbe pensato di me.
Una neo 19enne che ha combinato un casino con un uomo di 30 anni solamente perchè si voleva vendicare, wow che ragazza matura! Chi me l'ha fatto fare? Nessuno è la risposta, perchè ho deciso io di combinare quella cazzata.
-Senti Zack, io ti devo dire una cosa, ok? Ne parliamo dopo la lezione, ti va?-
-Ehm si..Va bene..Posso sapere di che si tratta?-
-No, dopo ne parliamo.-
Mi sentivo letteralmente una merda.

-Senti Andromeda, io ho del lavoro da sbrigare a casa, per la macchina, se ti va mi accompagni e mi dici quello che mi devi dire..-
- Si.. ehm sinceramente non so nemmeno da dove iniziare...-
-Se mi devi parlare di quello che è successo tra di noi, ne abbiamo già parlato..Circa..Perciò penso tu abbia capito come la penso..-
-No Zack non si tratta di quello, anche se comunque dovremmo parlarne perchè non mi è andato molto giù ciò che hai fatto..Ma comunque, ti volevo parlare a proposito di quello che è successo alla tua macchina...-
-Ovvero?-
-Sono stata io..Lo so, sei incazzato, e ne hai tutto il diritto...Ti ripagherò fino all'ultimo centesimo..Solo..Fammi spiegare ok?-
-Beh, direi di si. Sentiamo, che cazzo mi dovresti dire?-
-Ero con un ragazzo, e mi sono lasciata prendere dalla rabbia e..un po' perchè ero con lui...So di aver sbagliato e ti chiedo scusa. Sono stata immatura, e me ne rendo conto, solo che tu mi piacevi davvero tanto e mi hai leggermente spezzato il cuore dopo quello che mi hai detto..mi dispiace davvero..Dimmi solo quanto ti devo e cercherò in qualche modo di risarcirti tutti i danni..-

-Andromeda anche tu mi piacevi, ed a essere sincero mi piaci ancora, quanto darei per riaverti con me...Solo che abbiamo troppi anni di differenza a parere mio. Non ti incazzare.. credimi, quella notte con te sono stato davvero bene, ma.. non lo so, è difficile perchè non voglio prendermi questo 'incarico' ma allo stesso tempo ti vorrei vicina a me, come una la scorsa volta. Svegliarsi tutte le mattine con te al mio fianco che dormi ancora, svegliarti sussurrandoti all'orecchio parole dolci, andare insieme a visitare i musei...Ma non sono sicuro che possa funzionare tra di noi...-
-Come fai a dirlo se non ci provi?-
-Se vuoi..Posso provarci..-
Il cuore mi batteva all'impazzata, zack iniziava ad avvicinarsi verso di me. Da una parte volevo baciarlo, ma dall'altra no, perchè avrebbe significato tradire Oliver, in un certo senso, anche se non stavamo insieme ufficialmente.
-Perchè indietreggi..?-
-Perchè non..-
Mi Baciò.
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Buongiorno, non uccidetemi eheh comunque ho aggiornato con il settimo capitolo, spero vi piaccia, continuerò appena avrò tempo e fantasia!!

Andromeda

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