Come tutto ebbe inizio

di argentina1988
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'INCONTRO ***
Capitolo 2: *** Te lo presento ***



Capitolo 1
*** L'INCONTRO ***



Cap. I: L’incontro
 
 
Ospedale di Lima, Ohio, ore 7.30 a.m.
 
“È arrivata la nuova infermiera?” esclamò una giovane ragazza bionda rivolgendosi alla collega che aveva appena finito di fare la notte, mentre entrambe si cambiavano rispettivamente per iniziare e concludere il proprio turno in ospedale.
 
“No, non si è ancora fatta vedere!” le rispose cordialmente la ragazza dai capelli mori.
 
“Benone, non ha ancora iniziato a lavorare ed è già in ritardo!” esclamò la giovane bionda sbuffando.
 
“Dai, non ti arrabbiare!” cercò di tranquillizzarla l’altra “lo so che ti hanno appioppato questa nuova per farle da balia, ma pensa positivo, quando avrà imparato ci sarà un minor carico di lavoro per tutti!” concluse la mora.
 
“Già Rachel hai ragione, almeno su questo devo proprio darti ragione!” rispose la bionda rivolgendo all’amica un bellissimo sorriso.
 
“Scusami, ma ora devo proprio scappare! Fammi sapere com’è e come va col nuovo acquisto!” rispose la moretta per poi uscire dallo spogliatoio salutando la bionda con leggerissimo gesto della mano e dirigersi verso l’uscita del pronto soccorso.
 
 
Erano passate oramai due ore e della nuova infermiera ancora nessuna traccia.
 
La bionda oramai stava iniziando a spazientirsi; come diavolo faceva a concentrarsi e a svolgere le sue mansioni dovendo, anche, aspettare la nuova ragazza che sembrava non aver la minima intenzione di presentarsi? La giornata per lei sembrava iniziare veramente male.
 
-Ma dove cavolo sarà finita?- si domandò tra sé e sé l’infermiera bionda –non so neppure come si chiama o come reperirla…- i pensieri della giovane furono improvvisamente interrotti da una figura alta e magra che, sorreggendo un’anziana signora, fece il suo ingresso al pronto soccorso di Lima.
 
“Ha battuto la testa cadendo dalle scale proprio qui fuori!” esclamò la giovane appena entrata “si dovrebbe subito procedere con una TAC per accertarsi che non vi siano emorragie e se tutto è a posto le si possono mettere solamente dei punti per chiudere la ferita visto che continua a sanguinare!” disse tutto d’un fiato la ragazza.
 
“Mi scusi lei è una parente?” le domandò l’infermiera bionda che nel frattempo si era avvicinata all’anziana signora per valutarne le condizioni.
 
“No” rispose la giovane “sinceramente l’ho incrociata qui fuori e dovendo già venire al pronto soccorso l’ho accompagnata per farle fare un controllo vista la ferita!”
 
“Lei invece come mai è qui? Ha qualche problema?” domandò con fare professionale l’infermiera mentre continuava a tamponare la ferita dell’anziana donna.
 
“No, io sto benissimo, è solo che oggi inizio a lavorare qui!” rispose la sconosciuta
 
“Ah bene allora sei tu la ragazza nuova…” disse l’infermiera staccando per la prima volta il suo volto dalla fronte della donna che stava medicando.
 
“Io…” tentò di parlare la ragazza
 
“Puck!! Porta una sedia a rotelle per la signora, ha una ferita alla nuca; dobbiamo accompagnarla subito dalla dottoressa Fabray!” iniziò l’infermiera “tu invece muoviti, sei già in ritardo di 2 ore, non perdere altro tempo, qui ci penso io, tu va a  cambiarti li nello spogliatoio” le disse indicando una porta a vetri il cui ambiente interno era nascosto da una di quelle tapparelle tipiche degli ospedali per poi girarsi e dirigersi insieme a Puck verso lo studio della dottoressa.
 
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“Hey ragazze, avete visto la nuova infermiera?” domandò la bionda alle colleghe, mentre si godevano un meritatissimo caffè, curiosa di sapere le loro opinioni al riguardo.
 
“Come scusa?” domandò un’infermiera dai tratti asiatici, mentre continuava a sorseggiare lentamente il suo caffè.
 
“Tina la nuova infermiera, quella che doveva iniziare oggi a lavorare qui con noi in pronto soccorso, quella che è entrata con quell’anziana signora con la ferita alla testa!” spiegò subito la bionda cercando di farsi capire dalle altre.
 
“Guarda che c’è stato sicuramente un errore!” esclamò improvvisamente la ragazza di colore da dietro il bancone dell’accettazione…
 
“Scusami Mercedes, ma io non ti seguo per nulla…” disse la bionda
 
“La nuova infermiera ha chiamato poco fa avvertendo che rinunciava al posto perché era stata selezionata per non so quale reality…” spiegò velocemente la ragazza di colore “comunque tanti siamo e tanti rimarremo per ancora molto tempo…”
 
A quelle parole la bionda rimase pressoché basita…
 
“Scusami, ma se non era la nuova ‘recluta’ chi era quella ragazza?” domandò “mi ha detto che oggi iniziava a lavorare qui al pronto soccorso e ho dato per scontato che fosse la nuova infermiera…”
 
“No, quella è la nuova pediatra!” disse un ragazzo moro spuntando da uno studio…
 
“Oddio Kurt, sei serio?” domandò l’infermiera bionda…
 
“Si, mai stato più serio in vita mia!” rispose
 
 
“Ciao ti stavo giusto cercando” cominciò la bionda guardando la pediatra negli occhi
 
“E per quale ragione, non mi hai già rimproverato abbastanza questa mattina?” domandò la giovane pediatra.
 
“Scusami è che pensavo fossi la nuova infermiera, se…” tentò di scusarsi la bionda venendo tuttavia interrotta dall’altra ragazza.
“Non fa nulla!” tagliò corto la pediatra “ma cerca di non essere sempre così scontrosa con chi non conosci, almeno prima cerca di capire chi è la persona e poi un po’ di rispetto non ha mai fatto male a nessuno, non trovi?”
 
“Si mi scusi… comunque piacere io sono Brittany Pierce” disse la bionda cercando di stemperare la tensione che si era creata dopo l’uscita della pediatra.
 
“Sisi, piacere Dottoressa Santana Lopez!” rispose cordialmente la ragazza.
 
“Dottoressa Lopez che piacere incontrarla di nuovo!” una voce proveniente dalla destra di Santana attirò l’attenzione delle due ragazze.
 
“Buongiorno Professor Schuster il piacere è tutto mio!” rispose cordialmente la giovane latina.
 
“Vedo che avete ha già fatto le prime conoscenze tra i colleghi” disse il primario del pronto soccorso indicando l’infermiera che si trovava al suo fianco “Brittany è una dei nostri migliori elementi, anzi mi azzarderei a dire che è sicuramente la migliore infermiera del pronto soccorso!”
 
“Professor Schuster, non esageri per favore, così mi fa diventare rossa!” rispose Brittany al complimento fatto dal primario.
 
“E cosa ci posso fare, ho detto solamente la verità!” ribadì il professore “ora però vi devo lasciare, devo correre, c’è una riunione alla quale non posso assolutamente mancare… Santana se ha bisogno di qualsiasi cosa si rivolga pure a Brittany, e tu Brittany per agevolare la dottoressa Lopez per oggi e fino a nuovo ordine sarai a sua completa disposizione e quindi destinata alla ‘zona’ pediatria!” concluse il professore per poi salutare le due giovani e dirigersi verso gli ascensori.
 
“Bene, come inizio non c’è male!” sentenziò sarcastica la latina
 
“Mi scusi, dottoressa, ma se non mi vuole tra i piedi cercherò qualcun altro che mi sostituisca!” rispose la bionda notando il sarcasmo nella voce dell’altra.
 
“No, non importa… tu mi sei stata assegnata e con te lavorerò!” le rispose la pediatra “ora inizio il giro delle visite, non vorrei mai fare tardi!” concluse la latina sottolineando con molta enfasi la parola tardi.
 
“Va bene dottoressa, se ha bisogno di me, sa dove trovarmi!” le rispose Brittany cercando di mantenere quanta più calma possibile nonostante l’evidente frecciatina di Santana.
 
 
 “Oddio ragazzi, ma l’avete vista la nuova pediatra?” domandò un ragazzo alto con gli occhi scusi “è veramente una bomba!”
 
“Si, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere!” disse bruscamente Brittany “Non sai quanto sia scorbutica! Sarà anche molto carina fisicamente, ma che caratterino!”
 
“E di sua grazia, lei come lo sa?” domandò curioso Finn
 
“Beh sai Finn, per quanto riguarda la parte del ‘è una bomba’ posso tranquillamente dire che pure io gli occhi li ho, per quanto riguarda il caratterino, beh in questo caso ho avuto la sfortuna di combinare un pasticcio la prima volta che l’ho vista e quindi di sperimentarlo sulla mia persona!” commentò la bionda
 
“Ma dai con quel viso angelico, non può essere così tremenda!” tentò Finn
 
“Aspetta di parlarci e poi lo scopriremo!” concluse Brittany non sapendo più come rispondere al dottor Hudson “ora comunque devo andare ci vediamo dopo Finn!”
 
“Ok, ciao Brittany!”
 
 
“Brittany corri sta arrivando un’emergenza, devi avvisare immediatamente la dottoressa Lopez!” ordinò Mercedes dopo aver riattaccato il telefono.
 
“Si Mercedes ora la cerco subito!” rispose la bionda mettendosi alla ricerca della pediatra.
 
 
“Cosa abbiamo qui?” domandò la dottoressa ai paramedici
 
“Bambina di 8 anni, sospetta intossicazione alimentare, ha qualche linea di febbre e continui coniati di vomito…” le rispose velocemente uno dei paramedici facendo brevemente il quadro clinico della situazione.
 
“Perfetto, Mercedes scusi, quale sala visita abbiamo libera?” domandò velocemente mentre continuava a valutare i parametri vitali della bimba.
 
“La 2 dottoressa!” rispose velocemente la ragazza all’accettazione
 
“Ok, grazie Mercedes!” rispose cortesemente la latina cercando di ascoltare il ritmo cardiaco di quella piccola creatura “Brittany, tu vieni con me!”
 
“Si dottoressa, vengo subito!” rispose cordiale la bionda.
 
 
“Dovrei parlare con la mamma di questa bambina, la puoi chiamare per favore?” domandò gentilmente la mora.
 
“Certo dottoressa, la chiamo subito!” rispose altrettanto cordialmente Brittany
 
Dopo 2 minuti l’infermiera fece il suo ingresso con la madre e la nonna della bambina.

“Buongiorno” disse Santana guardando negli occhi le due donne appena entrate “io sono la dottoressa Lopez, la pediatra del pronto soccorso, sono io che mi sono occupata di Clara!” spiegò velocemente.
 
“Perdone pero noi non capire vostro lingua!” cercò di spiegarsi alla meglio la giovane donna.
 
“Vale, no hay problema, yo hablo español, mis padres son portoricanos! (Non ci sono problemi io parlo spagnolo, i miei genitori sono portoricani!)” spiegò la dottoressa guardando le due donne sedute davanti a loro “Clara no tiene nada grave, tiene solo que descansarse un poquito!” (Clara non ha nulla di grave, deve solo riposarsi un po’)
 
A quelle parole le due donne sembrarono tranquillizzarsi.
 
“Muchas gracias doctora, no sabemos como decirle que gracias!” (Grazie mille dottoressa, non sappiamo come ringraziarla) risposero in coro le due donne.
 
“De nada! Hora tengo que ir! Hasta luego señoras” (Di nulla, ora devo andare, a dopo signore!).
 
“Non pensavo che parlasse spagnolo così bene!” esclamò Brittany mentre seguiva la dottoressa fuori dal suo studio.
 
“Beh come ho già spiegato alle signore, i miei genitori portoricani… praticamente sono madrelingua spagnola, mentre l’inglese è la lingua del paese in cui vivo da quando ho 5 anni!” spiegò brevemente e con sufficienza la latina non volendo proseguire oltre con la conversazione.
 
“Ah capisco” si limitò a rispondere la ragazza notando nuovamente il solito e antipatico comportamento della mora.
 
“Si bene, allora a Clara devi fare solo una dose di fisiologica in modo da reidratarla… poi passerò io a controllare come sta e in base alle condizioni in cui la troveremo, procederemo” spiegò celermente la mora senza degnare di uno sguardo la ragazza che continuava a camminarle di fianco.
 
“Va bene dottoressa!” si limitò nuovamente a rispondere la bionda non sapendo in che altro modo reagire “Ora vado a farle immediatamente la fisiologica, a dopo!”.
 
Dopo aver messo la flebo di fisiologica a Clara, Brittany si diresse verso le macchinette del caffè e degli snack per una meritatissima pausa, pausa che tuttavia fu interrotta dalla dottoressa Lopez.
 
“Brittany hai fatto quello che ti ho chiesto a Clara?” domandò con il solito tono che la bionda iniziava a non sopportare più.
 
“Si dottoressa, ho appena finito di controllarla!” rispose Brittany cercando di mantenere la calma.
 
“Bene!” esclamò la dottoressa con un’espressione tranquilla sul volto.
 
Espressione che tuttavia era destinata a durare poco, purtroppo; non fece in tempo a dire bene che subito iniziò a suonare il suo cerca persone indicando un’emergenza in camera 19.
 
“Brittany con me, emergenza in camera 19!” esclamò la mora per poi dirigersi di corsa verso il reparto del pronto soccorso riservato a pediatria.
 
Entrando in camera videro la bimba nelle stesse condizioni in cui era arrivata, febbre, anche se più elevata e continui coniati di vomito. La dottoressa Lopez si mise subito all’opera riuscendo a salvare per la seconda volta in poche ore la piccola Clara.
 
 
“Cos’hai messo nella flebo della bambina?” urlò inaspettatamente la latina alla bionda.
 
“Come scusi?” domandò perplessa la bionda non capendo il comportamento della pediatra.
 
“Ora ti ripeto la domanda” ripeté alterata “cos’hai messo nella flebo di Clara?”
 
“Esattamente ciò che mi ha detto lei dottoressa!” esclamò spazientita l’infermiera bionda.
 
“Dagli esami di Clara non sembra!” sbraitò nuovamente la latina “leggi pure i risultati da sola e vedi quello che non va!” aggiunse Santana buttando sulla scrivania la cartella contenente gli esami della bambina.
 
Dopo una rapida occhiata agli esami la bionda chiese “e questi valori così alti?”
 
“è proprio quello che voglio sapere, stamattina non li aveva e pomeriggio ha avuto quella ricaduta… ed inoltre era in condizioni peggiori di quelle in cui è arrivata, ne sai niente?” domandò quasi scocciata.
 
“No, non ne so nulla perché io nella flebo le ho messo semplicemente della fisiologica per reidratarla proprio come aveva detto lei…” esclamò esasperata la bionda iniziando a capire le accuse che la pediatra le rivolgeva.
 
“Calme signore, non esageriamo” intervenne il professor Schuster osservando la scena, sono sicuro che Brittany non può aver combinato una cosa del genere, è troppo diligente per commettere un errore simile! Ed inoltre se devo essere sincero questa sostanza che risulta nel suo corpo è un medicinale che non è molto usato in pronto soccorso e tantomeno su un bambino è proprio per questo motivo che non capisco come diavolo sia finito nel sangue della bimba!”
 
“Professore mi scusi, ma io cosa dovrei fare? Come posso andare di la dai parenti della piccola a dire che le abbiamo avvelenato la figlia/la nipote?” sbottò Santana sempre più stizzita dalla situazione ed osservando in malo modo la povera infermiera.
 
“Ma il professore ha ragione, quel medicinale noi in pronto soccorso non lo teniamo perché viene generalmente somministrato ai pazienti che vengono ricoverati e che soffrono di…” Brittany si bloccò di colpo ricordando che la nonna della piccola, quando era andata a chiamarla insieme alla madre, aveva inavvertitamente fatto cadere una borsa dalla quale era uscito un flacone di *****, farmaco contente proprio la sostanza incriminata.
 
“Brittany ti è venuto in mente qualcosa?” domandò il professore


“Si” si limitò a rispondere l’infermiera per poi raccontare brevemente quello che era successo.
 
I due dottori uscirono di corsa dallo studio del primario seguiti dalla bionda dirigendosi alla camera 19.
 
“Señorita necesito hablar con usted!” (signorina dobbiamo parlare con lei) disse la mora rivolgendosi alla madre della piccola Clara “a solas!” (in privato) aggiunse.
“Vale!” si limitò a rispondere la giovane.
 
In breve Santana spiegò la situazione alla madre della bambina, che non poteva credere alle sue orecchie. Improvvisamente la giovane si alzò uscendo dallo studio andando ad aprire la borsa che la madre aveva appoggiato al suo fianco. Aprendola trovò proprio quel flacone di cui la giovane dottoressa le stava parlando…
 
“No me lo puedo creer, qué hiciste?” (non ci posso credere, che hai fatto) sbottò con le lacrime agli occhi “Clarita es tu nieta porqué lo hiciste?” (Clara è tua nipote perché lo hai fatto?)” domandò nuovamente la giovane madre non ottenendo alcuna risposta.
 
“Questa la prendiamo noi!” esclamò improvvisamente il professor Schuster, mentre Santana si apprestava a tradurre tutto ciò che il primario le stava dicendo… “lei signora venga con noi, mentre lei vada da sua figlia, starà bene in poche ore e poi potrà portarla a casa!” concluse.
 
“Vale, muchas gracias doctores!” si limitò a rispondere la giovane madre con gli occhi lucidi.
 
 
“Brittany, posso parlarti un attimo?” domandò gentilmente la giovane pediatra.
 
“Certo dottoressa Lopez, finisco di sistemare la cartella e la raggiungo nel suo studio”
 
Passarono due minuti e come promesso Brittany raggiunse la dottoressa.
 
Toc toc…
 
“Posso?” domandò incerta la bionda
 
“Certo entra pure!” rispose sempre cordialmente la mora
 
“Brittany mi dispiace di averti accusata così ingiustamente questo pomeriggio e di essermi comportata male con te tutto il giorno, scusami, ma ero nervosa per il primo giorno di lavoro, poi tu mi sei saltata addosso in quel modo e… si beh insomma non mi hai preso in una giornata buona… scusami ancora!”
 
“Non si preoccupi dottoressa Lopez, a tutti capita di avere una giornata storta e se devo essere sincera neppure io mi sono comportata benissimo questa mattina quando ci siamo incontrate e…”
 
“No ti prego, basta, tu ti sei già scusata, non c’è bisogno di farlo nuovamente!” la interruppe la mora “ed inoltre credo che io e te dovremmo avere in fin dei conti la stessa età quindi dammi pure del tu e chiamami per nome per favore!” disse Santana con uno sguardo sereno.
 
“Va bene dottoressa..mmm…volevo dire Santana!” rispose Brittany stranita dal comportamento che stava avendo la mora.
 
“Perfetto, ora vai pure, se non erro stai per finire il turno…” esclamò
 
“Si hai ragione, stacco tra 5 minuti!” disse la bionda non riuscendo a capire come la latina faceva a sapere i suoi orari.

“Bene allora buona serata Brittany”
 
“Buona serata anche a te, ci vediamo domani!”
 
“A domani Brittany!”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Te lo presento ***


Ciao a tutti!
Eccomi di ritorno con un nuovo capito della storia.
Alcuni di voi hanno notato la somiglianza tra Hospital Central e la mia introduzione...
Effettivamente ho preso spunto dalla puntata di HC in cui Maca y Ester si incontrano per la prima volta.
Tuttavia già da questo capitolo potrete vedere delle enormi e sostanziali differenze tra il telefilm spagnolo e la mia storia.
Buona lettura! Spero di leggere i vostri commenti.
Andrea

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Cap. II: Te lo presento

 
Era una giornata comune al pronto soccorso di Lima.
Tutti i medici e gli infermieri erano impegnati e la sala d’aspetto brulicava di gente.
 
“Puck” si sentì chiamare il giovane barelliere “potresti venire un attimo nel mio ufficio?” domandò la dottoressa Fabray
 
“Certo dottoressa, accompagno la signora White dal dottor Hudson e sono subito da lei!” rispose il ragazzo con un sorriso stampato sul volto.
 
 
“Hey, come mai mi hai chiamato? Hai bisogno di qualcosa?” domandò con fare malizioso il ragazzo, una volta entrato nello studio.
 
“Dai Puck dovremmo essere un pochino più discreti quando siamo in ospedale” rispose Quinn altrettanto maliziosa guardando dritto negli occhi il suo uomo…
 
“Cos’hai in mente per questa sera? Io avevo pensato a due alternative” sorrise il moretto “Piano A, cena in ristorante, cinema e casa mia oppure piano B serata a casa mia con tanto di cena a lume di candela, uno dei film sdolcinati che tu segretamente adori e coccole post film?” domandò il giovane abbracciando teneramente la bionda.
 
“mmm… il piano B mi alletta molto di più dell’A” sussurrò la dottoressa all’orecchio del giovane amante, sfiorandolo con le labbra “e se devo essere onesta, non vedo l’ora di passare del tempo da sola con te…” aggiunse rispondendo all’abbraccio.
 
“Beh allora dovrò decisamente impegnarmi” sorrise “questa sera devo prepararti qualcosa di buono, non trovi?” mormorò il ragazzo con la cresta prima di iniziare a baciarle il collo… “Ma dimmi un po’, cosa dirai a quel mammalucco del tuo fidanzato?” domandò tra un bacio e l’altro.
 
“I-io cr-credo che gli dirò che… wooou si che devo uscire con unaaaaaah vecchia amica dell’università che aaaaah non vedo da parecchio tempo” rispose Quinn tra un gemito e l’altro, provocati dal leggero tocco delle labbra e della lingua del ragazzo che seguendo un immaginario percorso discendente si stava lentamente impadronendo del decolté della bionda.
 
“Perfetto! Questa sera sarai tutta per me allora!” rispose Puck ripercorrendo lo stesso tragitto in senso ascendente, dal decolté al collo sino ad arrivare alle labbra gonfie e carnose della giovane dottoressa.
 
 
Quinn sorrise
 
“Adesso però è meglio che tu vada. Non possiamo rischiare che qualcuno entri in ufficio e ci trovi in una situazione compromettente” intervenne la ragazza quando il bacio da tenero e dolce era passato ad intenso e passionale “lo sai meglio di me che se passiamo un certo ‘limite’ non riusciamo più a fermarci” continuò la bionda staccando Puck dalle sue labbra. “Dai ora vai” aggiunse stampando un ultimo bacio sulle labbra del giovane “Vengo da te per le 8” concluse.
 
Sorridendo il ragazzo si limitò a rispondere “Ok Q a stasera”.
 
 
 
“Ciao Britt” salutò una giovane moretta entrando nello spogliatoio “com’è andata in questi giorni?” domandò mentre dal suo armadietto recuperava la divisa. 
 
“Oh ciao Rachel! Tutto bene grazie!” rispose Brittany mentre si infilava la casacca “Anche se devo ammettere che se sono stati giorni piuttosto pesanti!”.
 
“Per via delle emergenze? Anche durante i tuoi turni ce ne sono state parecchie?” chiese innocentemente la mora - “A proposito, com’è la nuova infermiera?” domandò la moretta con fare curioso.
 
“Emmm, possiamo cambiare argomento?” rispose Brittany arrossendo leggermente
 
“Perché che è successo? Dai racconta!!” esclamò Rachel sempre più curiosa notando l’espressione imbarazzata di Brittany
 
“Emm…, diciamo che non c’è nessuna nuova infermiera. Dovremmo arrangiarci con i turni in pronto soccorso senza poter contare sul nuovo elemento, visto che la ragazza ha rinunciato al posto assegnatole solo per poter partecipare ad uno stupido reality!” mugugnò Brittany
 
“Davvero?” chiese sbalordita “E come mai allora hai fatto quella faccia?” domandò Rachel
 
“Faccia? Quale faccia?” ripeté la bionda facendo finta di cercare un qualcosa nel suo armadietto.
 
“Dai Britt, sono 2 anni che lavoriamo insieme! Ormai ti conosco bene, cos’hai combinato?” domandò chiaramente la mora che sembrava conoscerla meglio delle sue tasche.
 
“Ma nulla che vuoi che abbia combinato? Ho solo fatto una delle mie solite gaffe!” sospirò la bionda prima di continuare ”ti ricordi stavo aspettando la nuova infermiera il giorno in cui tu hai staccato per i giorni di riposo?”.
 
“Si, ricordo bene” ridacchiò la moretta “e se devo essere completamente onesta, eri piuttosto buffa con quell’aria scocciata stampata in volto!” sorrise.
 
“Rach, smettila!!” arrossì la bionda “Vuoi che finisca di raccontarti ciò che è accaduto o preferisci iniziare il turno senza saperlo?” minacciò
 
Rachel fece segno di chiudersi la bocca con una zip fornendo a Brittany un implicito “Dai Continua”
 
“Ad un certo punto” continuò l’infermiera alzando gli occhi al cielo, come conosceva bene l’altra giovane “è arrivata una ragazza che accompagnava una signora anziana che aveva una vistosa ferita alla testa…” si interruppe guadagnandosi uno sguardo minaccioso dall’altra “ eeh… mmmm… e dopo avermi accennato che non era una parente della donna, ha accennato che quello era il suo primo giorno di lavoro in pronto soccorso…” si fermò nuovamente per prendere fiato per poi continuare “si beh” nuovo sospiro… “si beh, in sintesi l’ho bacchettata come una scolaretta perché era in ritardo e l’ho spedita a cambiarsi senza neppure permetterle di proferire parola!”
 
“E beh? Che sarà mai? Tanto se poi è venuta per dire solo che rinunciava al posto non la vedrai più!” commentò Rachel quasi annoiata dalla vicenda che credeva molto più avvincente…
 
“è questo il punto Rach!! Quella non era la nuova infermiera che veniva per rinunciare al posto!” le rispose la bionda.
 
“Se non era la nuova recluta o meglio non recluta allora chi era?” domandò la moretta con rinata curiosità.
 
“La nuova pediatra!” esclamò la bionda iniziando ad agitarsi “ma ti rendi conto che figura del cavolo ho fatto? Incredibile! E poi devi sapere che ha anche un bel caratterino! Lo vuoi un consiglio? Non farla arrabbiare!”

“Si, ma da quello che mi hai raccontato, ti ha anche chiesto scusa o mi sbaglio?” domandò Kurt entrando nello spogliatoio “Beh allora? Non rispondi?” incitò
 
“Beh si è vero anche quello” ammise “ma da quel giorno non l’ho più incrociata e quindi non so cosa pensare… e comunque l’impressione che mi ha dato è sicuramente quella di essere una persona che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno!” spiegò brevemente ad entrambi i colleghi
 
“Suvvia se ti ha chiesto scusa, possiamo dire che è almeno una persona che sa capire quando sbaglia!” tagliò corto Rachel “ora però andiamo altrimenti ci daranno per disperse!”
 
“Si è meglio che andiamo” confermò Brittany avvicinandosi alla porta per iniziare quell’infernale e lunga giornata “ci vediamo alle 10 al bar e ci prendiamo un caffè insieme?” domandò la bionda girandosi verso i due colleghi, ottenendo come risposta un cenno positivo da entrambi.
 
 
Erano le 10 e come promesso i tre ragazzi si ritrovarono al bar dell’ospedale per assaporare un meritatissimo caffè.
 
“Allora come procede la giornata?” domandò Kurt distratto
 
“Mah nulla di che” rispose Rachel “la solita routine”.
 
“Si ha ragione lei Kurt, le solite cose…” confermò Brittany “hey aspetta che stai guardando?” domandò improvvisamente la bionda notando lo sguardo assente dell’amico
 
“I- io che?” tentò Kurt, ma purtroppo per lui le due ragazze lo conoscevano fin troppo bene e non poteva dargliela a bere “Niente” tentò “ero distratto dai miei pensieri!”
 
“Si bello mio e magari i tuoi pensieri sono alti con occhi scuri e capelli arruffati” lo schernì Rachel avvicinandosi a Brittany ed indicandole un giovane cameriere dietro il bancone
 
“Dai Kurt, davvero? Questa me l’ero persa!” rispose Brittany guardando nella direzione indicata dalla mora
 
“Ma insomma sono proprio un libro aperto per voi due? Solitamente accade il contrario, sono io che indovino le cotte di tutti giù al pronto soccorso!” rispose quasi seccato
 
“Comunque se vuoi, te lo posso presentare” rispose Brittany guardandolo dritto negli occhi, notando l’aria sorpresa del giovane “lo conosco dal liceo, frequentavamo alcune classi insieme. Era il giocatore di football più in conteso tra le cheerleader in quegli anni, fino a quando stanco delle continue pressioni dell’ex non ha rivelato davanti a tutta la scuola di essere gay!” spiegò brevemente la bionda notando che gli occhi di Kurt si erano magicamente illuminati
 
“Dav-davvero?” balbettò “è gay?”
 
“Si, e se vuoi evitare di continuare a chiamarlo lui ti basta sapere che si chiama David, anche se preferisce essere chiamato Dave!” rispose Brittany facendo l’occhiolino ad un ormai agitatissimo Kurt
 
“Dave!” esclamò improvvisamente la bionda facendo segno al ragazzo di avvicinarsi
 
“Oh ma ciao Britt, come stai? Da quanto tempo! Mamma mia sei sempre più bella, fatti vedere!!” fece alzare la bionda “Sisi non c’è dubbio, se non fossi gay saresti la mia donna ideale!” ridacchiò l’ex giocatore di football
 
“Ma dimmi, che ci fai qui? Credevo che avessi aperto un nuovo locale in centro!” esclamò l’infermiera
 
“Si infatti, ma poi ho deciso di allargarmi e come investimento ho deciso di prendere in gestione questo bar!”
 
“Ah ecco allora chi è il nuovo gestore!” gli rispose Brittany “allora sei il nostro salvatore, non ne potevamo più di quella pseudo bevanda al caffè che ci rifilano alle macchinette del pronto soccorso!”
 
“Ma dai? Lavori al pronto soccorso ora? Ma il tuo sogno non era fare la ballerina?” domandò curioso Dave

“Si, continuo a ballare e ad insegnare danza nei giorni liberi, ho un piccolo gruppo di bambine che vuole sfondare nel mondo dello spettacolo, ma ho deciso di dedicare la mia vita al servizio degli altri, mi sono laureata in scienze infermieristiche e dopo aver vinto il concorso ho iniziato a lavorare in questo ospedale”
 
“Wow Britt e pensare che al liceo c’era gente che ti dava della stupida! Se ti vedessero oggi rimarrebbero meravigliati da quanto sono stati stupidi al liceo a lasciarsi guidare dalla apparenze!” le rispose il giovane
 
“Già!” rispose semplicemente Brittany “oddio che sbadata! Come vedi alcuni difetti del liceo non li ho persi!” esclamò per poi sorridere a Dave che sorrise di rimando “Loro sono due dei miei colleghi, Rachel e Kurt!” disse indicando prima la moretta e poi il ragazzo che stava seduto al suo fianco.
 
“è un piacere ragazzi, io sono David Karofsky, ma per favore chiamatemi Dave” rispose con tono simpatico e giocherellone “Ora però scusatemi, ma devo andare, tra poco arrivano i fornitori all’altro locale e devo essere presente per delle firme…” spiegò in breve il ragazzo “anzi se stasera non avete di meglio da fare mi farebbe molto piacere se vi uniste a me per l’inaugurazione”
 
I tre ragazzi si guardarono e dopo un cenno di intesa fu Brittany a riprendere la parola “certo Dave per noi sarebbe un vero piacere”

“Bene, ecco a voi un biglietto del locale, li ci sono tutte le indicazioni per raggiungerlo, ci vediamo stasera e scusatemi ancora per la fretta!”
 
“Ciao, a stasera!” risposero in coro i tre infermieri.
 
 
“Cavoli Britt, mi hai fatto prendere un colpo o meglio mi hai fatto perdere 30 anni di vita, ma ti adoooroooo! Grazie grazie e ancora grazie per avermelo presentato e poi per aver accettando l’invito di stasera!” scoppiò Kurt mentre i tre erano in ascensore…
 
“Ma di nulla, figurati! È un piacere poter aiutare un amico, comunque ora sta a te conquistarlo e capire se a lui interessi o meno…” l’amica lo guardò negli occhi “io mi dovrò occupare dell’ardua impresa di convincere Artie a venire nel locale di Dave, cosa che mi costerà una fatica incredibile visto lui e i locali gay non vanno per niente d’accordo!” esclamò la bionda.
 
“Già a chi lo dici, non sai che impresa sarà convincere Sam” constatò la moretta al loro fianco “Beh in ogni caso io e Brittany non ti abbandoneremo piuttosto lasciamo i ragazzi a casa da soli o diamo la serata libera ad entrambi per andare a divertirsi!” sentenziò Rachel ottenendo uno sguardo di pieno accordo da parte di Brittany
 
“Scusate, ma è tardissimo devo scappare la dottoressa Lopez mi starà aspettando per il giro delle visite!” esclamò improvvisamente la bionda guardando l’orologio “Ci vediamo dopo, altrimenti a questa sera!” concluse il suo discorso la bionda per poi correre in direzione della pediatria.
 
Arrivata davanti all’ufficio della dottoressa Lopez, Brittany capì che non era sola, dei sussurri pressoché impercettibili riempivano la stanza. Toc toc… trascorsero alcuni secondi…
 
“Avanti!” scandì Santana all’interno del suo studio.
 
“Buongiorno dottoressa Lopez, sono venuta per iniziare il…” si interruppe Brittany appurando che, effettivamente, la dottoressa non era sola
 
“Si Brittany, va avanti…” tentò di scuoterla lei
 
“Si mi scusi dottoressa, ero venuta per iniziare il giro delle visite!” disse la bionda tutto d’un fiato
 
“Ah si Brittany, non mi sono accorta che fosse già ora, arrivo immediatamente, lasciami parlare due minuti con la mia amica e arrivo!” disse la mora indicando una giovane ragazza alta quanto l’infermiera, bionda ed occhi scuri…
 
“Si inizio ad andare a prendere il carrello allora!” disse guardando Santana per poi aggiungere un “Arrivederci!” indirizzato alla ragazza bionda che la dottoressa aveva la suo fianco.
 
 
“Amica?” domandò maliziosa la ragazza nello studio.
 
“Quante volte ti devo dire che non devi più cercarmi e che ora sto con un’altra persona e non voglio ferirla?” domandò brusca la latina.
 
“Ma amore che stai dicendo siamo sempre state una coppia favolosa noi due!” esclamò la bionda
 
“Ashley ma quante volte te lo devo dire che non devi più chiamarmi amore, che non devi più cercarmi, che io non ti voglio più vedere, che io e te non stiamo insieme!” si arrabbiò la mora spazientita dalla situazione.
 
“Santana non vorrai rinunciare a tutto questo ben di Dio!” esclamò la bionda sempre più maliziosa indicando il suo formoso corpo
 
“Ti ho detto di smetterla Ashley, io ora sto con un’altra persona e non voglio più saperne di te così come ti ho detto quattro mesi fa quando hai insistito nel rivedermi!” rispose nuovamente in malo modo
 
“Ma…” tentò di parlare la bionda
 
“Niente ma Ashley, io ora devo lavorare, dimenticati di me, costruisciti una nuova vita, io l’ho fatto!” sbottò definitivamente Santana alzando la voce ancor più di quanto avesse voluto.
 
Toc toc…
 
“Avanti”

“Mi scusi dottoressa Lopez, ma ti ho sentita urlare da metà corridoio e mi sono preoccupata, tutto bene?” domandò perplessa Brittany facendo il suo ingresso nello studio.
 
“Non ti preoccupare Brittany, Ashley stava andando via e poi ti ho già detto di chiamarmi Santana!” rispose leggermente brusca la mora.
 
“Si scusami Santana, hai ragione!” balbettò Brittany decisamente a disagio “ora vi lascio…”
 
“No no aspetta che esco con te!” la fermò la latina “e per quanto riguarda te Ashley credo di essere stata abbastanza chiara” le ringhiò contro “non voglio più vederti ed  ora per favore vattene!”.
 
“Non credere che mi arrenderò mai!” sbraitò Ashley prima di uscire dallo studio e abbandonare l’ospedale.
 
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“Scusa Santana se mi permetto, ma cos’è successo prima nel tuo studio?” domandò incuriosita Brittany
 
“Ma nulla di che, come ben avrai notato il giorno in cui ci siamo conosciute, non ho certo un bel carattere quando mi si attacca o ci si ostina a non capire le cose” tentò di spiegare Santana senza dare tuttavia troppe informazioni
 
“Beh però…” cercò di parlare la bionda
 
“Ma niente, non ti preoccupare, ora iniziamo il giro delle visite che siamo già in ritardo, hai preso tutto l’occorrente?” domandò la latina distogliendo l’attenzione dall’incontro che c’era stato nel suo studio.
 
“Sisi, ho tutto” le sorrise la bionda
 
“Perfetto iniziamo!”

 
 
“Finalmente abbiamo finito con le visite! Oggi non ne potevo più!” disse la mora rivolgendosi a Brittany che stava camminando al suo fianco.
 
“Già questa è stata una giornata particolare” rispose cortesemente la bionda
 
“Si è vero e vorrei solo che finisse al più presto per andarmene a letto ad aspettare che finisca, sperando che il domani mi riservi qualcosa di meglio” esclamò la latina con tono sognante.
 
Proprio mentre stavano parlando del più e del meno una figura mora e non eccessivamente alta si posizionò alle spalle della latina portando le sue mani sugli occhi della pediatra. “Heyla indovina chi sono?” domandò
 
“Ma chi vuoi che sia, chi è che a quasi trent’anni continua a fare questo gioco?” rispose tra una risata e l’altra Santana
 
“Ahahahah Hai ragione tesoro, dovrei cambiare trucco!” rispose la figura alle sue spalle lasciandole libera la visuale e andando a stringerle i fianchi.
 
“Eheh già, forse dovresti!” concordò la latina girandosi a guardare in faccia la persona

“Ahahah Buon giorno tesoro!” le disse stampandole un bacio sulla fronte “è andata bene la giornata?”
 
“Mmmm… diciamo che poteva andare meglio! Ma ora che sei qui sicuramente prenderà un’altra piega, che ne dici se andiamo a mangiare velocemente un boccone? Avrei bisogno di parlarti!” propose la latina
 
“Si, non ci sono problemi! Possiamo andare anche subito!” rispose sempre con grande cortesia la persona.
 
A quelle parole il viso di Santana si rilassò completamente: era felice.
 
“Ah scusatemi, che maleducata che sono!” disse girandosi a guardare la bionda che era ancora al suo fianco “Brittany questo è Blain! Blain lei è Brittany!”
 
“Piacere” risposero insieme stringendosi la mano.
 
“Anche lui è un medico, ma è stato più fortunato di noi, ha trovato impiego in una famosissima clinica privata in un paesino a pochi km da qui…” spiegò la latina per poi essere interrotta da Blain “Si, sarà anche una famosissima clinica privata, tesoro, ma non puoi sapere che aria tira li dentro…” chiarì Blain “c’è competizione anche per cambiare un cerotto! Ci rendiamo conto?” domandò non riuscendo a credere alla realtà in cui era costretto a vivere.
 
“Si Blain, hai ragione però…” la latina fu nuovamente interrotta dal giovane medico “Si però andiamo a mangiare che tra due ore devo essere di ritorno in clinica!” spiegò celermente “Brittany vuoi unirti a noi?” domandò cortese
 
“No grazie, non vorrei mai disturbarvi e poi ho già un altro impegno per il pranzo! Magari sarà per la prossima volta!” rispose con altrettanta educazione la bionda
 
“Va bene, ma la prossima volta ci conto!” rispose il ragazzo con un sorriso sulle labbra.
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In caffetteria
 
“Allora?” domandò curioso Blain
 
“Allora cosa?” chiese Santana non riuscendo a capire cosa volesse l’amico

“Carinaaaa!”
 
“Carina chi, scusa?”

“Come chi? No dai, hai ragione è la prima volta che vengo in ospedale e mi hai presentato così tante persone che giustamente non hai idea di quella a cui mi sto riferendo” la canzonò il moretto
 
“Ah parli di Brittany!” concluse il ragionamento Santana non rispondendo alla provocazione “Si, carina!”.
 
“Santana, che è successo? Ma hai visto che schianto è quella ragazza? Se la Santana Lopez che conosco io l’avesse vista e intendo osservata ai raggi x come squadra tutte le belle ragazze che incontra, le sarebbe subito saltata addosso, ma invece? Tutto il ciò che ha detto qui seduta a questo tavolo è stato: “Si, carina?”… dai racconta che è successo?” terminò il suo discorso il ragazzo moro.
 
“Niente è che dopo i mille problemi che ho avuto in questi ultimi mesi, non ho certo intenzione di cercarmene degli altri… in più oggi è venuta Ashley qui in pronto soccorso e ha fatto la sua solita scenata!” spiegò la ragazza
 
“Oddio, ancora? Ma credevo che fossi stata chiara con quella ragazza? Non era stato solo sesso durante qualche notte brava?! Domandò curioso Blain
 
“Si, infatti! Le peggiori della mia vita!” sbottò “è da allora che non riesco più a togliermela di dosso, c***o B. che devo fare?”
 
“Beh le hai rispiegato che non la vuoi più vedere?”
 
“Certo è stata la prima cosa che ho fatto quando l’ho vista e se per quello pure l’ultima quando finalmente se n’è andata!” rispose la latina
 
“Beh ora vediamo come procede la situazione poi valuteremo il da farsi, va bene?” propose Blain guardandola dritta negli occhi cercando un cenno di intesa con la ragazza che arrivò ben presto. A quel cenno il ragazzo si spostò più vicino alla latina. La abbracciò e le diede un altro bacio sulla fronte per poi darle un altro castissimo bacio anche se questa volta le destinatarie di questo gesto d’affetto erano le rossissime quanto carnose labbra della mora.
 
Proprio in quell’istante nella caffetteria fecero il loro ingresso Rachel, Brittany e dulcisi in fondo Kurt.
 

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