La vita è solo una serie di circostanze...ma il destino fa decisamente la sua parte!

di 9MssHaruKaze6
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ~ Grandi cambiamenti ~ ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ~ Brutta giornata ~ ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ~ Un'amore inaspettato ~ ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ~ A volte il destino c'entra eccome ~ ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ~ Nuove ,piacevoli rivelazioni ~ ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ~ Fine o inizio? ~ ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ~ Giornata un po' movimentata? ~ ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ~ Grazie ai tuoi occhi ~ ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ~ Ciò che non ci si aspetta ~ ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ½ ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ~ Un inquieta nottata ~ ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ~ Tremenda confusione in testa ~ ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ~ Alba ~ ***
Capitolo 14: *** Capitolo 12 ½ ***
Capitolo 15: *** Capitolo 13 ~ Chiarimenti, nostalgia e un po' di fortuna ~ ***
Capitolo 16: *** Capitolo 14 ~ Un'amara scoperta ~ ***
Capitolo 17: *** Capitolo 15 ~ Un'insolita giornata autunnale ~ ***
Capitolo 18: *** Capitolo 16 ˜ Carpe Diem ˜ ***
Capitolo 19: *** Capitolo 17 ~ Ciò di cui abbiamo bisogno è più vicino di quel che pensiamo ~ ***
Capitolo 20: *** Capitolo 18 ~ Ho bisogno di te ~ ***
Capitolo 21: *** Capitolo 19 ~ On ice ~ ***
Capitolo 22: *** Capitolo 20 ~ Un raggio di sole in una giornata di pioggia ~ ***
Capitolo 23: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 22 ~ Una notte indimenticabile ~ ***
Capitolo 25: *** Capitolo 23 ~ Nessuno come te ~ ***
Capitolo 26: *** ~ FINE ~ ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ~ Grandi cambiamenti ~ ***


La vita è solo una serie di circostanze, ma il destino fa decisamente la sua parte!

 

Prologo

I genitori di Naruto erano morti in un incidente stradale quando lui aveva solo 5 anni e Iruka, un amico di famiglia e quasi ventenne all’epoca, aveva deciso di prendersi cura del piccolo ( che considerava ormai come un fratellino minore) per ripagare quelle due splendide persone di tutto quello che avevano fatto per lui ma soprattutto per essere stati i genitori che purtroppo in giovane età anche lui aveva perso. Era il minimo che potesse fare. Ma il ragazzo aveva deciso che quando sarebbe diventato abbastanza grande da badare a se stesso avrebbe lasciato la casa del suo fratellone, pur sapendo quanto comunque egli gli volesse bene, era consapevole di tutti i sacrifici che aveva fatto in questi anni per dargli tutto il necessario, aveva messo da parte la sua vita per prendersi cura di lui ma ora non era più un bambino, sapeva badare a se stesso. Aveva già fatto abbastanza, ora era arrivato il momento di prendere in mano la sua vita e percorrere qualunque strada il destino gli avesse riservato.

 

 

Capitolo 1 ~ Grandi cambiamenti ~

Drin...driin...driiin. Accidenti, odiava quel suono, un giorno o l’altro doveva decidersi a cambiare quella dannata sveglia! Ma era ora di alzarsi, oggi iniziava il suo penultimo anno di scuola superiore e visto che molti ragazzi non erano stati ammessi all’anno successivo in entrambi le classi, quest’anno ci sarebbe stata solo una seconda.

 

Naruto si era trasferito ormai da 4 mesi nella sua “ nuova” casa o meglio, la casa in cui da piccolo vivena con i suoi genitori. Non era stata un’impresa per niente facile convincere Iruka ma alla fine( con molta fatica) erano giunti a un compromesso, gli avrebbe permesso di vivere da solo a due condizioni: doveva accettare quei pochi soldi che gli avrebbe fatto avere ogni mese senza fare storie ( ed era la cosa che al biondo pesava di più visto che lo aveva fatto per non dovergli più pesare economicamente, ma a questo avrebbe rimediato con il suo nuovo lavoretto al ristorante di Teuchi)e ogni tanto sarebbe dovuto andare a trovarlo perché altrimenti si sarebbe sentito solo dopo tutto questo tempo ma più che altro era per assicurarsi che stesse bene. Non poteva dirgli di no ma così finalmente avrebbe iniziato la sua nuova vita da giovane indipendente, o quasi.

 

Ci aveva messo più del previsto a prepararsi ed era arrivato giusto in tempo in classe, proprio qualche secondo prima che suonasse la campana. Dopo aver salutato i suoi vecchi compagni e aver preso posto vicino al suo inseparabile compagno di avventure, Sasuke, iniziò a guardarsi intorno osservando i suoi nuovi compagni con cui avrebbe trascorso questi ultimi due anni. Alcuni di loro li conosceva solo di nome e per “ fama” come quel tipo decisamente esaltato di nome Suigetsu e il suo amico troppo tranquillo di nome Jugo, come facevano ad essere amici non lo capiva proprio; una ragazza dai capelli rossi e gli occhiali, Karin, che guardava ormai da un bel po’ Sasuke in un modo tutt’altro che innocente, che strana ragazza! E ancora un biondino chiamato Deidara e Hinata e...aspetta, Hinata?! Cavolo lei si che la conosceva bene, erano stati compagni alle elementari, non pensava che anche lei frequentasse la sua stessa scuola! Forse non l’aveva riconosciuta perché era cambiata davvero molto e in meglio pensò. Dopo sarebbe andato a salutarla, gli faceva piacere averla rincontrata. Che coincidenza, non pensava che sarebbero stati ancora una volta compagni di classe.

 

Finalmente era arrivata l’ora di pranzo e Naruto insieme ai suoi amici era andato a mangiare sul tetto, quando finì si accorse che nel frattempo erano arrivate anche Sakura e Ino e insieme a loro c’era anche Hinata così pensò che fosse un’occasione per andare a salutarla ma Shikamaru gli chiese o meglio lo obbligò a venire a giocare una partita veloce a calcetto prima che finisse la pausa pranzo. Che tempismo Shika! Sospirò, ma non poteva rifiutare, amava così tanto il calcio che ci giocherebbe tutto il giorno se solo potesse! La saluterò dopo,pensò.

 

Stranamente quel giorno trascorse molto velocemente e gli studenti si preparavano per tornare a casa contenti che il primo giorno di scuola fosse finito così presto. Ma qualcuno doveva ancora fare qualcosa...aah non posso ignorarla,altrimenti penserà che mi sia dimenticato di lei e potrebbe rimanerci male, in fondo eravamo molto amici da piccoli, non sarebbe giusto nei suoi confronti...

Era strano che si comportasse a quel modo, di solito era anche troppo diretto con le persone ma in quel momento c’era qualcosa che lo bloccava e non aveva la più pallida idea di che cosa potesse essere. Mentre continuava a scervellarsi, con lo sguardo verso il basso, senza preoccuparsi di dove stesse andando, urtò “ stranamente” contro qualcuno che gli stava di fronte e ( meno male che ci aveva pensato il destino) quella persona era proprio Hinata.

<< Scusa, non volevo...ah Hinata sei tu! Tutto apposto? Stavo camminando senza guardare haha >>,la ragazza rimase per qualche secondo immobile e piacevolmente stupita, era convinta che Naruto non si ricordasse di lei perché se dopo tutta la giornata trascorsa nella stessa classe, non le aveva ancora rivolto la parola, doveva essersi sicuramente scordato di lei. Lei invece lo aveva notato subito, anzi, ormai era da un anno che frequentava la sua stessa scuola ( un caso assolutamente fortuito) e a volte lo incrociava nei corridoi, senza mai salutarlo perché si vergognava troppo e quando poteva, rimaneva a guardarlo giocare nella pausa pranzo. Non avrebbe mai dimenticato che cosa aveva fatto per lei e il fatto di essere capitati casualmente nella stessa classe la rendeva davvero felice. Ma il ragazzo non dimenticava mai le persone con cui faceva amicizia, anche se non le vedeva da tempo e di certo non le avrebbe mai ignorate, non era da lui.

<< Ah f-figurati non ti preoccupare!>>

Stava iniziando ad agitarsi, non sapendo cos’altro aggiungere ma per fortuna intervenne l’altro.

<< Scusa se non ti ho salutata prima, non mi sono dimenticato di te sai?! Eravamo amici alle elementari ma...devo dire che sei cambiata davvero parecchio e quasi non ti riconoscevo>> sorrise, grattandosi la nuca con la mano, a quanto pare lui non era cambiato di una virgola, era rimasto lo stesso bambino o meglio ragazzo, premuroso, dai modi gentili e anche un po’ impacciato che era in passato. Ed era proprio per questo che non l’aveva mai dimenticato ed era anche grazie a lui se ora aveva più fiducia in se stessa, anche se ne era totalmente inconsapevole. Un giorno o l’altro sarebbe riuscita a ringraziarlo, gli doveva davvero molto.

Ora il suo viso era diventato decisamente rosso, ma il ragazzo sembrò non farci caso...; era troppo imbarazzata e non sapeva cosa rispondergli così optò per un timido sorriso.

<< Beh allora...ci vediamo domani, ciao! >> e si incamminò.

Un “ a domani” uscì dalla bocca della ragazza ma fu troppo flebile e in ritardo, per farsi sentire.Era felice, davvero felice ( forse anche troppo) in fondo l’aveva solo salutata, non doveva montarsi la testa per una sciocchezza simile, era stato gentile tutto qua.

Ma quel “ ci vediamo domani” continuava a rimbombargli nella testa, era solo cortesia niente di ché, ma per lei significava davvero molto. Avrebbe tanto voluto sentirglielo dire ogni giorno.

 

Chissà per quale motivo è diventata così rossa, avrò detto qualcosa di sbagliato forse?! Mah che strano...pensava a questo il ragazzo mentre era sulla via di casa. Molte cose sarebbero cambiate d’ora in poi e accadute tante altre, ma si sa, la vita è bella proprio perché è imprevedibile.




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Ciaoo a tuttii, eccomi qua di nuovo! Premetto questa è la mia prima long-fic, per cui perdonatemi se all'inizio potrebbe sembrare una cosa ma poi andando avanti si trasforma in qualcos' altro XD I caratteri dei personaggi non dovrebbero essere OOC ma nel caso avvisatemi!! Mi sono davvero impegnata molto a scrivere questa storia per cui spero che vi piaccia! Recensite miraccomando e fatemi sapere che cosa ne pensate ;) 
Alla prossimaaaa ciaooo

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ~ Brutta giornata ~ ***


Capitolo 2 ~ Brutta giornata ~
 

Era già trascorso quasi un un mese dall’inizio del nuovo anno e la scuola era noiosa come al solito, anzi stava iniziando ad odiarla dopo tutti quegli anni ma sapeva che in fondo era solo l’ennesimo ostacolo da superare per raggiungere il suo obbiettivo, infatti , una volta terminati gli studi e raggiunta la maggiore età avrebbe ereditato l’azienda di suo padre e quando ne sarebbe stato in grado ne avrebbe assunto il comando, avrebbe fatto il possibile così i suoi genitori sarebbero stati orgogliosi di lui. Avevano lasciato tutto nelle sue mani, non poteva assolutamente deluderli.

 

Quel giorno però le stelle dovevano avercela proprio con lui perché gliene capitava una dopo l’altra: quella dannata sveglia si era rotta ( ottima occasione per cambiarla) e per questo era arrivato tardi a scuola, per di più il maestro Asuma si era messo ad interrogare e guarda caso aveva chiamato proprio lui; per un po' filò tutto liscio ma ecco che all'ora di pranzo, affamato e nervoso si accorse che...aveva dimenticato di portarsi da mangiare!!

<< che giornata di merda accidenti>> disse tutto imbronciato.

<< Oi Naruto tieni, prendi un po' del mio, non mi va più >> a questa offerta gli si illuminarono gli occhi.

<< Graziee Shikamaru sei la mia salvezza! >> per poco non lo abbracciava, ormai l'unica sua consolazione per quella giornata era il cibo. Nonostante la generosità del suo amico però aveva ancora fame così decise di andare a fare un salto alle macchinette sperando di trovare qualcosa di commestibile. Arrivato in corridoio per poco non fu investito da una Sakura che piangeva a dirotto e che non si era nemmeno accorta di aver cozzato in pieno contro la sua spalla ( quella ragazza aveva un corpo gracilino ma con una forza da leone ) e senza neanche doverci pensare sapeva benissimo con chi avesse appena parlato, la conosceva troppo bene e solo una persona riusciva a farla piangere a quel modo e poco dopo poté constatare che si trattava proprio di Sasuke.


 

Loro tre erano amici fin dall'infanzia, praticamente erano cresciuti come fratelli, con il passare del tempo però i sentimenti di Sakura per Sasuke erano andati oltre l'amicizia ma il ragazzo l'aveva sempre vista come un'amica, la Sua migliore amica e nient'altro. Come se non bastasse il moro era davvero un bel ragazzo, intelligente, bravo a scuola e per questo le ammiratrici non gli mancavano.

Inutile dire che aveva avuto molte ragazze e ogni volta la rosa ne soffriva molto, sia perché quando ciò accadeva stava più con lei che con loro ma soprattutto perché il solo pensare che un'altra ragazza potesse baciarlo e fare con lui chissà cosa le faceva così male che ci volevano giorni per vederla tornare a “sorridere” per così dire certo, ma era il massimo che riuscisse a fare.

Questo doveva essere uno di quei casi, ormai lo capiva al volo e a lui spettava sempre il compito di consolarla ma non poteva fare altrimenti, dopotutto era la sua migliore amica e gli si spezzava il cuore vederla ogni volta in quello stato. Questa volta però gliene avrebbe dette quattro anche se era il suo migliore amico, cavolo ma era possibile che non riuscisse a stare senza una ragazza per più di due mesi!! Ok che era un ragazzo e che aveva i suoi bisogni però così esagerava, davvero non gli importava minimamente di ciò che provava Sakura?! In fondo era anche la Sua migliore amica, lo sapeva che le voleva bene ma allora perché ultimamente si comportava così? Era arrabbiato e molto anche ma rimase davvero scioccato e non poté fare a ameno di fermarsi nel vedere uno sguardo pentito e una smorfia di dispiacere dipingere il volto oscurato del suo amico, forse quella non era stata la solita lite, doveva essere successo qualcos'altro e per ora non se la sentiva di accusarlo, perciò tornò indietro, in silenzio. Avrebbe parlato con lui più tardi.


 

                                                                                               ***

<< Allora è così che è andata, ti ha visto questa mattina con la tua nuova ragazza (sospirò esasperato) e ti ha evitato tutto il giorno, poi all'ora di pranzo casualmente vi siete incontrati e tu hai avuto la grande idea di confermarle che esci con una nuova ragazza ( lo fulminò con lo sguardo) e le sono salite le lacrime agli occhi...

 

                                                                                            ~ · ~

<< Sakura, ascolta io... sto uscendo con un'altra ragazza, mi sembrava giusto dirtelo...>>

<< Si lo so, vi ho visto questa mattina -era così importante per lui farmelo sapere?! - distolse lo sguardo per nascondere gli occhi lucidi, stava cercando con tutte le forze di trattenersi da questa mattina ma niente, era più forte di lei, le lacrime iniziarono a scendere.

<< Sakura insomma non puoi fare sempre così, ne abbiamo già parlato molte volte, sta diventando una situazione insostenibile e lo sai che mi dispiace vederti piangere ogni volta >>

<< Ah si?! Bé allora come credi mi dovrei comportare vedendo il ragazzo che amo sempre con una nuova ragazza?! >>

<< Diamine te l'ho già detto, tu sei la mia migliore amica e ti voglio bene ma non...io non... provo lo stesso che tu provi per me >> gli si strinse il cuore pronunciando queste parole e sapeva che nel cuore della ragazza l'ennesima crepa si era aggiunta alle altre.

<< No... tu non capisci...perché..tu sei sempre stato...e io...>> diceva parole senza senso, non riusciva a capirla, ormai troppe volte avevano affrontato l'argomento, iniziava a non sopportare più questa situazione.

<< Dimmi una cosa, perché continui ad essere innamorata di me nonostante tutto quello che ti faccio passare? Non sarebbe più facile dimenticarmi e provare ad innamorarti di un altro ragazzo?! Tornare solo amici come prima insomma! Credimi, sarebbe meglio per tutti e due ma soprattutto tu non soffriresti più a causa mia. >> era strano il suo sguardo, sembrava che più di tutti cercasse di convincere se stesso delle sue parole...

<< è questo che credi?! Pensi davvero che ci si innamora così da un momento all'altro?? lasciarsi tutto alle spalle è la cosa più difficile!! >> per un secondo rimase in silenzio, poi continuò.

<< lo so perché dici questo, se io mi dimenticassi di te tu non ti sentiresti più in colpa e potresti avere tutte le ragazze che vuoi, sei senza cuore!! - ormai stava piangendo a dirotto – sigh...sigh... non mi aspettavo questo da te, il ragazzo che eri una volta...non lo avrebbe mai detto, sei uno Stupido!! ...e-eppure non riesco a dimenticarti. Hai sempre fatto parte della mia vita e dicendomi questo vorrebbe dire dimenticare tutto quello che abbiamo passato insieme. N-Non puoi chiedermi questo! >>


Era davvero distrutta, non l'aveva mai vista così...non sapeva nemmeno cosa risponderle, aveva completamente ragione, era soltanto uno stupido egoista...ma anche lui stava soffrendo, non sapeva perché ma quelle parole lo facevano soffrire, non aveva mai provato una sensazione simile. Lo schiaffo che le aveva dato poco dopo se lo meritava proprio, ed era stato piuttosto doloroso ma non tanto perché gli aveva lasciato la guancia rossa, la cosa più dolorosa era stato vedere il suo sguardo...non l'avrebbe mai dimenticato. Questa volta l'aveva ferita davvero...questa volta non l'avrebbe perdonato così facilmente, forse non l'avrebbe mai perdonato.

 

                                                                                             ~ · ~

<< Eeee è davvero una brutta faccenda 'Suke...potrei provare a parlarle lo sai, ma non so quanto sarebbe disposta ad ascoltarmi! Però hai davvero esagerato, che bisogno c'era di risponderle così?! >>

<< Lo so, lo so non c'è bisogno che me lo dica anche tu, ci ha già pensato Ino a farmi la menata! E non mi guardare così, lo so che ho sbagliato...è solo che...questa è la mia vita e... lei non potrà farne sempre parte, sopratutto quando mi trasferirò all'estero...>>

<< Allora hai deciso...>>

<< Si, appena finirà quest'anno scolastico andrò a vivere con mio fratello in Europa, la sua malattia sta peggiorando e ha bisogno di me. Per un po' starò da lui fino a che non avrò trovato un posto tutto mio, ne approfitterò per ricominciare tutto da capo, sarà il mio nuovo inizio.>>

<< Aaah mi mancherai un sacco!! >>

Il biondo lo prese e gli strofinò la testa con il pugno in modo scherzoso.

<< E smettila, così mi fai male!! è appena iniziato l'anno, ce né di tempo ancora! >>

Cercò di sdrammatizzare ma Naruto sapeva che più di chiunque altro sarebbe stato lui a sentire la loro mancanza, perché sarebbe stato lui a lasciare una parte della sua vita li e non sarebbe stato per niente facile, lo sapeva bene. Inconsciamente lui stesso sperava che questi mesi trascorressero il più lentamente possibile.


 


 

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Eccomi qua con questo secondo capitolo!!!! piano piano spunteranno tutti i personaggi ^.^

ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito e aggiunto tra le storie seguite questa mia storiella!!

Alla prossimaaa ciaoo ;)


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ~ Un'amore inaspettato ~ ***



 

Capitolo 3 ~ Un'amore inaspettato ~


 

Choji, Shikamaru e Ino stavano per entrare a scuola uno dietro l'altro, ma con tutte le porte che ci sono perché ne aprono sempre e solo due!! pensò Shikamaru irritato. All' improvviso il più robusto dei tre, che era davanti, si fermò facendo scontrare gli altri due ( per la gioia della ragazza, ogni occasione per stare vicino al suo “ amico” era più che ben accolta ). Lo sapevano tutti che era innamorata di lui, l'unico a non averlo capito era il diretto interessato,eppure era considerato il più intelligente della scuola ma per certe cose era proprio una talpa. Forse non se ne rendeva conto anche perché era interessato ad una sempai di nome Temari ma nessuno ne era a conoscenza, nemmeno Ino ,nonostante fosse la sua migliore amica, lo sapeva solo Choji l'altro suo migliore amico. E lui, per quanto riguardava la bionda, non aveva il coraggio di dirle nulla, ci avrebbe sofferto troppo e per ora era meglio lasciare le cose come stavano. Fatto sta che il motivo per cui il robusto si era fermato era una cosa che nessuno si sarebbe mai immaginato: Tenten di 3 A e Neji di 3 E ( loro grandi amici tra l'altro ) erano...mano nella mano!! Era una cosa così assurda che subito i tre amici pensarono che si trattasse di uno scherzo ma quei due erano forse le persone più serie e riservate che conoscessero ( compreso Shikamaru), non gli sarebbe mai venuto in mente di fare uno scherzo del genere. Ma come era successo?! E soprattutto...da quando?!! dovevano assolutamente chiedere conferma agli altri.

Corsero subito in classe per fare a Rock Lee ( il migliore amico dei nuovi fidanzatini ) mille domande sui due, inizialmente ne rimase sorpreso, non lo sapeva nemmeno lui. Accidenti a quei due, mi hanno tenuto all'oscuro di tutto, pensò un po' offeso. Ma in fondo era davvero contento per i suoi amici, finalmente quei due zucconi si erano decisi a dichiararsi!! Non ne poteva più di sentirli parlare e parlare di quanto si amassero...peccato che lo dicevano a lui e non al diretto interessato! Gli altri ascoltandolo rimasero a bocca aperta; possibile che non si fossero accorti di nulla? << sono stati davvero bravi a nasconderlo non trovate?! >> fece la bionda. Uno sguardo complice sui loro volti confermò che avevano avuto la stessa idea: all'ora di pranzo li avrebbero tartassati di domande prendendoli un po' in giro, una sorta di vendetta per essere stati tenuti all'oscuro di tutto, ma erano davvero felici per loro, come tutti i loro amici del resto.

 

                                                                                                *** 

<< Neanche le avessi chiesto di sposarmi!! >> disse Neji un po' irritato e imbarazzato ( riservato com'era, tutte queste attenzioni lo mettevano un po' a disagio ). Tenten a quell'affermazione arrossì lievemente e lo guardò di sottecchi, di rimando arrossì un pochetto anche lui rendendosi conto di quello che aveva appena detto << be...insomma...non è che io...>>
<< non ti preoccupare Neji, il primo passo è fidanzarsi il resto viene dopo hahaha >> affermò scherzoso Kiba che era li con loro.

<< E smettila una buona volta!! >> nel mentre guardò la sua ragazza sorridendo <<... è ancora presto dopotutto! >> Tenten divenne bordeaux ma non poté fare a meno di regalargli il suo più bel sorriso, proprio quel sorriso che gli aveva fatto perdere la testa; si, prima o poi l'avrebbe sposata davvero, non poteva immaginare una vita senza di lei.


 


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Eilaaà, ecco il terzo capitolo, anche se devo ammettere che è un capitolo un po' a sè, serviva solo per introdurre gli altri personaggi hihi però non potevo non scrivere anche di questa coppia che aimè non è mai nata :( 
alla prossimaaaa

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ~ A volte il destino c'entra eccome ~ ***


Capitolo 4 ~ A volte il destino c'entra eccome ~
 

Era arrivato il giorno del cambio dei posti, per la gioa o la tristezza degli studenti; a qualcuno andò decisamente bene, per qualcun' altro invece apparentemente un po' meno...

<< Hinata Hyuuga vicino a...( Naruto per favore di Naruto!! ) ...a Naruto Uzumaki >>

( Si! Oddio non ci credo, mi ha messo vicino a lui veramente!! - fece un grande respiro – stai calma Hinata...non devi arrossire ) pensò alzandosi.

<< E infine Ino Yamanaka vicino a...( tutti ma non Inuzuka per favore...) - pensò incrociando le dita – ...vicino a Kiba Inuzuka, così stai un po' tranquillo almeno! >> risero tutti, tranne la ragazza ovviamente, quel ragazzo non le andava proprio a genio, era troppo egocentrico per i suoi gusti, l'unica cosa che poteva sperare era che sarebbe arrivato presto il nuovo cambio dei posti.

 

<< Oi Hinata, come ai vecchi tempi eh!! haha >> disse sorridendo << Eh già! >> rispose con un timido sorriso. Lei a differenze del ragazzo era davvero nervosa e allo stesso tempo felice come una bambina a cui hanno appena comprato il gelato che tanto voleva. Sarà stato il destino a metterli vicini?! Se lo chiese molto spesso, ma ora almeno aveva l'occasione di riallacciare i rapporti con lui e di trovare finalmente il coraggio di ringraziarlo per averla aiutata in passato e per averle cambiato la vita.

 

I giorni passavano e parlare con lui diventava sempre più facile, certo lei era sempre la ragazza timida di sempre ma con lui per certi versi riusciva ad essere più spontanea che con gli altri, persino divertente a volte, riuscendo a strappare al biondo anche qualche sorriso. Lei, proprio lei non pensava che sarebbe mai riuscita a far ridere qualcuno in modo così sincero e il fatto di riuscire a far ridere il ragazzo che amava la riempiva di gioia. Amava?! Be' esattamente non sapeva proprio cosa provasse per lui...sicuramente un'immensa gratitudine e un profondo affetto, ma bastava questo? No. In fondo non sapeva nemmeno che cosa significasse amare veramente qualcuno, non ne aveva mai avuta l'occasione. Forse ci vuole un po' di tempo prima di capire se si è veramente innamorati.

Una cosa la sapeva però, se mai avesse avuto l'occasione di rincontrarlo, se fosse stata ancora insieme a lui per un po', avrebbe certamente iniziato a comprendere questo strano ed incredibile sentimento, si ne era certa, si sarebbe innamorata di lui.

A dire il vero non sapeva neanche il perché ma credeva che ci dovesse essere per forza un motivo per il quale alcune persone entrano nella tua vita e lui era uno di questi, per quanto la riguardava, lui non se ne sarebbe mai andato. O almeno desiderava ardentemente che fosse così.

 

<< Ei Hinata, facciamo insieme questi esercizi?! Devo riuscire assolutamente a prendere un voto decente nella prossima verifica altrimenti avrò sotto matematica nel primo trimestre haha >>.

<< haha va bene. Allora prova a fare questi e se no capisci qualcosa dimmelo, va bene? >>.

<< Agli ordini capo!! >> e sorrise.


Naruto era la persona più solare che conoscesse, eppure a volte, quando le capitava di osservarlo, i suoi occhi non mostravano la stessa felicità che voleva far credere con le sue parole, soprattutto nei giorni di pioggia. Credeva che in quei momenti il ricordo dei suoi genitori occupasse completamente la sua mente, anche se cercava di nasconderlo. Sapeva che i suoi genitori erano morti quando lui era ancora piccolo, ma non aveva mai affrontato l'argomento con lui da quando lo conosceva, non aveva tutta questa confidenza e poi non voleva far riemergere tristi ricordi. Se mai avesse voluto, sarebbe stato lui a a parlargliene e lei lo avrebbe ascoltato e sostenuto per qualsiasi cosa avesse avuto bisogno.


Mentre svolgeva gli esercizi ne approfittò per guardarlo, era diventato davvero un bel ragazzo, un corpo tonico con braccia forti ma non troppo muscolose. Chissà che bello sarebbe sentire le sue braccia avvolgermi in un abbraccio, sentire il suo profumo...aah ma cosa penso, non accadrà mai, anche se ora siamo amici non credo che una ragazza come me potrebbe mai interessargli...e poi ho come l'impressione che a volte gli dia fastidio anche solo guardarmi perché abbassa sempre lo sguardo dopo un po'...inconsapevolmente assunse un aria triste; il biondo se ne accorse.

 

<< Che c'è Hinata?! Va tutto bene? È un po' che ti chiamo! >>.

<< Eh?! Oh si, va tutto bene tranquillo! >> il suo sorriso non lo convinse per niente.

<< Sei sicura? >>.

<< Si si, piuttosto...hai finito gli esercizi? >>.

<< Si, però non so se è giusto >>.

<< va bene, vediamo >>. Naruto la guardò mentre correggeva i suoi esercizi, non lo convinceva, doveva esserci qualcosa, altrimenti non avrebbe cambiato espressione senza motivo, prima era così tranquilla. Non riusciva a spiegarselo me credeva che centrasse lui in qualche modo e ciò lo turbava un po' perché non ne capiva il motivo. Ma non voleva insistere troppo...non erano affari suoi del resto, continuava a ripetersi nella mente. Solitamente riusciva a comprendere molto bene le persone ma con lei era diverso, qualcosa lo bloccava. Quando parlavano e la guardava negli occhi, non riusciva a sostenere il suo sguardo neanche un minuto, era più forte di lui, aveva paura che mantenendo lo sguardo lei e solo “lei” potesse giungere nelle profondità del suo essere e scoprire il suo dolore, quello che a tutti i costi voleva nascondere agli altri; non voleva mostrarsi debole proprio davanti a lei perché era stato lui stesso a proteggerla da piccola, insegnandoli che tutto si può superare se solo ci si impegna e ci si crede fino in fondo.

Si sentiva davvero un' ipocrita, come poteva permettersi di dare consigli agli altri se lui era il primo che scappava dai suoi problemi. Si, la verità è che non aveva ancora superato la morte dei suoi genitori anche se voleva far credere a tutti il contrario e già, dopo tutto questo tempo, ma in fondo chi è che ci riesce veramente in situazioni del genere. Ma soprattutto non sopportava la solitudine, anzi la odiava e se ne rendeva conto proprio ora vivendo da solo. Aveva bisogno di qualcuno al suo fianco, qualcuno che si prendesse cura di lui, che non lo facesse sentire solo...qualcuno che lo amasse veramente, proprio come facevano loro; nonostante questo non voleva più essere un peso per Iruka e per questo se n'era andato.


 

Un leggero e impercettibile sorriso si dipinse sulle sue labbra. Era davvero incredibile, stando vicino a quella ragazza tutti questi sentimenti e paure erano diventati più chiari che mai, era riuscita con dei semplici sguardi a fargli capire tutto questo o forse ( e più probabilmente) era ciò che sentiva da tempo e che non aveva mai avuto il coraggio di ammettere a se stesso. “ Le cose capitano sempre per un motivo, bisogna solo capire quale”, gli venne in mente ciò che gli diceva sempre Iruka e iniziò a pensare che forse non aveva poi tutti i torti. Tornò a guardarla con un sorriso sbieco e il mento appoggiato sulla mano; lei si era appena voltata per parlargli e notando quell'espressione arrossì lievemente.

<< B-Bravo Naruto, è giusto! >>.

<< Davvero? Grande !! meno male che ci sei tu ad aiutarmi haha >>.

<< Ma va che dici, non ho fatto niente in fondo! >> disse un po' imbarazzata e allo stesso tempo leggermente compiaciuta.

<< Mi hai aiutato molto invece. Grazie >>.

<< Be non c'è di che! >> disse contenta, era felice di poter essergli stata utile anche se aveva come l'impressione che le sue parole si riferissero ad altro.

<< Che dici, andiamo avanti?!>> Sorrise.

<< Certo, così vediamo se riesco a fare anche gli altri! >>




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Eccoci qua con questo quarto capitolo!! qualcuno qua sta iniziando a capire qualcosa....avrà ragione Iruka?! >.<
Alla prossimaaa
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ~ Nuove ,piacevoli rivelazioni ~ ***


Capitolo 5 ~ Nuove ,piacevoli rivelazioni ~


 

<< Bene ragazzi, per le vacanze estive ho deciso di assegnarvi una ricerca approfondita da fare “ obbligatoriamente ” sul luogo che sarà la destinazione della nostra gita, una volta tornati a scuola. Comprenderà flora e fauna, così saprete cosa vi attenderà una volta arrivati lì. Per chi non l'avesse ancora capito andiamo in campeggio! >>

<< Noo la prego professoressa Kurenai, io odio fare le ricerche!! >> si lamentò un ragazzo.

<< Bene Kiba, dato che ti vedo così impaziente credo che ti troverai ancora meglio se lavorassi insieme con qualcuno, ringraziate il vostro compagno perché la ricerca ora la farete a coppie e con il vostro compagno di banco! >>

Lo sguardo di Ino gli fece gelare il sangue.

<< Mi aspetto un buon lavoro, miraccomando! >>.

Dannazione, quando imparerò a stare zitto una volta tanto! sospirò amareggiato. L'espressione della ragazza gli fece intendere che una volta o l'altra ci avrebbe pensato lei a chiudergli la bocca ma tutto sommato a lui non dispiaceva affatto, finalmente avrebbero potuto lavorare insieme da soli ed anche se sapeva che la ragazza non esultava dalla gioia, forse sarebbe riuscito a farle cambiare idea sul suo conto.

Come biasimarla, a scuola era un pagliaccio, si comportava da arrogante e forse anche un po' egocentrico ma lui non era così o almeno, non lo era più. Da piccolo combinava sempre un sacco di guai, era un bambino molto stravagante e gli piaceva attirare l'attenzione su di sé, un disperato insomma e a lungo andare venne etichettato da tutti come un teppistello, volente o nolente non poteva farci niente, era stato lui stesso a crearsi quell'immagine. Ma, nonostante fosse cresciuto, le persone non lo prendevano mai sul serio, non sopportava più di essere sempre giudicato ma era difficile lasciarsi alle spalle una reputazione del genere e lui lo sapeva fin troppo bene. Almeno poteva contare sui suoi amici, quello sempre; ma voleva che tutti capissero che non era più il ragazzino di tanto tempo fa ma soprattutto voleva che Lei sapesse come era in realtà. Nonostante lei si comportasse sempre in modo freddo con lui, quella ragazza gli interessava troppo, non si spiegava per quale strano motivo gli piacesse così tanto.

 

<< Ei Inuzuka, dato che vorrei togliermi subito il peso di questo compito, va bene se ci vediamo in biblioteca questo sabato? Tanto la scuola finisce venerdì, perciò non abbiamo niente da fare >>.

<< Dai per scontato che io non abbia impegni?! >> disse stuzzicandola.

<< Ma che impegni può avere uno come te!! >> disse con sufficienza.

<< Va bene, va bene – si sentì un po' offeso ma del resto aveva pienamente ragione – ma perché mi chiami ancora per cognome, è così formale!! >>.

<< Be' non abbiamo tutta questa confidenza quindi non vedo perché dovrei chiamarti per nome! >>.

<< Non mi sopporti proprio eh?! >> assunse un espressione quasi rassegnata. La bionda ne rimase sorpresa e si sentì quasi in colpa, forse era stata un po' dura con lui e poi stargli vicino non era poi così orribile come pensava.

Stava per rispondergli, ma forse ci aveva messo un po' troppo a decidere e il ragazzo era giunto alla sua conclusione.

<< Va be' non importa, ho capito. Ci vediamo domani >>.

Non le aveva nemmeno lasciato il tempo per rispondere... aaah che stupido! Pensò tra sé; non aveva mai visto quell'espressione sul suo viso e ripensandoci gli fece un po' di tenerezza, aveva esagerato, non le aveva mai fatto nulla di male in fondo. Domani si sarebbe scusata sicuramente; ma Kiba il giorno seguente non venne a scuola.

 

Quanto mi fa disperare quel ragazzo!! pensò esasperata. Allora prese il telefono per scrivergli un messaggio. - Ei Inuzuka, perché non sei venuto a scuola oggi, era l'ultimo giorno!! vieni domani in biblioteca vero?! -.

Ottene la sua risposta solo dopo un po' – si vengo tranquilla, a domani - . Non fu per niente soddisfatta, perché cavolo non aveva risposto alla prima domanda?! Si sentì stranamente infastidita, non era possibile che se la fosse presa così tanto per quello che gli aveva detto ieri...ma voleva a tutti costo scoprirlo. A volte sapeva essere davvero cocciuta.

 

Quando arrivò davanti alla biblioteca il ragazzo la stava già aspettando.

<< perché diavolo non sei venuto ieri?! Mi hai lasciata da sola a subirmi due ore interminabili del prof. Jiraya!! >>

<< ciao anche a te Yamanaka, da quando senti la mia mancanza a scuola? Eppure pensavo che ti stessi antipatico. >>

<< non ho mai detto questo...e poi non mi sei Mancato è solo che... aspetta, perché ora mi chiami per cognome? >> disse assumendo un'espressione un po' confusa e contrariata.

<< beh credevo che ti desse fastidio che io ti chiamassi per nome cosi... >>

Sgranò gli occhi, ma cosa gli era successo!? Come mai ora si comportava in questo modo...e da quando era diventato così distaccato-accondiscendente e quasi quasi tenero con quell'espressione sulla faccia?! Non ci poteva credere eppure era vero, o forse stava tramando qualcosa?! Meglio non fidarsi...

<< beh si è vero... hai ragione..., piuttosto vogliamo iniziare questa ricerca o no?! >>

 

                                                                             ~ · ~

<< Bastaa ti prego non ce la faccio più, facciamo una pausa!! >>

<< Va bene, va bene tanto siamo a buon punto >>.

<< Eh ci credo! È da tre ore che stiamo lavorando!! >>

<< Si vede che non sei proprio abituato a fare i compiti! >>

Nonostante si atteggiasse a maestrina anche lei era un po' stanca ma ovviamente non lo avrebbe mai ammesso. Meno male che ci aveva pensato Kiba. Già, in fin dei conti lavorare con lui era quasi piacevole, era più simpatico di quanto si immaginasse e di quanto avesse creduto. A scuola non gli dava molte occasioni di lavorare insieme, per questo non se ne era mai accorta. Abbozzò un sorriso senza accorgersene ma al ragazzo non sfuggì...

 

<< Abbiamo cercato così tante piante che sta' notte sono quasi certo di sognare di vivere in un bosco e magari di essermi trasformato in una di loro! Magari in quella pianta buffa...com'è che si chiamava...!? >> Aggrottò la fronte con aria pensierosa.

La ragazza non resistette e scoppiò a ridere, non aveva mai sentito una stupidaggine del genere e lui ne aveva dette tante!

Il ragazzo non poteva crederci, era la prima volta che rideva ad una sua battuta e tanto anche ( forse la distanza che in tutti i modi cercava di mantenere, si stava piano piano riducendo. )

<< Hahah quanto sei scemo Ki - emm Inuzuka hahah >>, anche se si era corretta quasi subito, l'aveva sentito ne era sicuro, stava per dire il suo nome senza nemmeno accorgersene. Ee bravo Kiba, stai facendo progressi! Ok ora si che era davvero compiaciuto e felice si, soprattutto quello.

<< Hahah mi sa che hai ragione >> disse grattandosi la nuca.

<< Certo che ho ragione!! haha >>.

In quel momento si rese conto di quante volte avrebbe voluto ridere ma si era trattenuta perché...credeva di non doverlo fare...perché dava troppo peso ai pregiudizi e a quello che credeva di sapere sul suo conto... ma non lo conosceva affatto. Ovviamente non è che da ora in poi sarebbero diventati amici per la pelle ma amici si, perché no.


 


**************************************************
Quinto capitolo, be' che dire...non so nemmeno come mi sia venuto in mente di scrivere su questa coppia ma gli trovo così carinii *-* 
Alla prossimaaaa

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ~ Fine o inizio? ~ ***


Capitolo 6 ~ Fine o inizio? ~

 

Ormai ne sono certo, i miei migliori amici non hanno un minimo di tatto nei miei confronti. Dovrei andare in giro con le protezioni quando ci sono loro...

                                                                                      ~ · ~

<< Era l'ora di pranzo e il biondo stava chiacchierando tranquillamente con Hinata e Kiba su come avevano trascorso le vacanze estive quando ad un certo punto si sentì prendere e tirare violentemente per un braccio e venire trascinato fuori dalla classe tra lo sguardo confuso degli altri.

<< Ei ei ma che diavolo fai?! Ci tengo al mio braccio!! >>

<< Da quando Sakura esce con qualcuno?! Tu ne sai qualcosa?! >>

<< Che?!? Sakura esce con qualcuno?! No non ne so niente 'Suke. Accidenti questa volta l'hai davvero fatta grossa eh!! Non avete ancora fatto pace da quel giorno? >>

Fece no con la testa, << non ci siamo proprio parlati...ogni volta che ci incontriamo cambia strada. Ho provato a chiederle scusa, ma niente non mi vuole ascoltare >> il suo sguardo diventò triste.

<< E la tua ragazza?! Non la stai un po' trascurando, è da un po' che non la vedo. >>

<< Bhe si...l'ho lasciata, ma non è questo il punto, cosa gli è preso a Sakura da un momento all'altro! >>. Il suo comportamento era strano, non si era mai “ preoccupato “ così tanto per quello che faceva la nostra amica.

<< Di un po' 'Suke, non sarai mica geloso?! >>

<< Ma va figurati, mi da solo fastidio il fatto che ora da un momento all'altro stia uscendo con il primo che capita!! >>

Credo proprio che in quel momento non sapesse davvero che cosa volesse dire essere gelosi, non ne aveva mai avuto l'occasione.

<< Allora non era così innamorata di me dopo tutto! >> il biondo lo fulminò con lo sguardo.

<< Lo sai che sei proprio un idiota?! Lei lo sta facendo per cercare di dimenticarti. E non dovresti biasimarla, l'hai fatta soffrire troppo - >> il moro lo interruppe.

<< ma non gli ho chiesto io di innamorarsi di me... >> l'amico lo guardò severo e continuò.

<< Ascolta è meglio che le cose vadano in questo modo, così finalmente riuscirà ad essere felice anche lei, dopo tutto questo tempo >>.

Sasuke aveva lo sguardo vuoto, assente e arrabbiato, sicuramente non lo stava nemmeno ascoltando.

<< E poi scusa, non sei stato proprio tu a dirglielo?! Te lo chiedo per favore, qualsiasi cosa tu stia pensando, non farlo, non intrometterti, non se lo merita. >>

<< Va bene, come vuoi. Ci vediamo. >> disse freddo. Andò via correndo e il biondo sospirò rassegnato, lo conosceva troppo bene e quando si metteva in testa una cosa nulla poteva fargli cambiare idea. Una cosa era sicura, avrebbe fatto di testa sua.


 

                                                                                         ***

<< Ciao Sakura, a domani! >>

<< Ciao ragazze!! >>

Era stata una lunga giornata e non vedeva l'ora di tornare a casa ma un pensiero la tormentava da qualche tempo...per quanto potesse essere arrabbiata con Sasuke, per tutte quelle volte che aveva sofferto a causa sua, perché era così dannatamente triste quando non poteva stare vicino a lui, da quando non si parlavano più..., la faceva sentire così sola e si odiava così tanto per questo. Anche il solo fatto di essere nella stessa classe e nonostante questo, non riuscire a parlargli e nemmeno a guardarlo e il bello è che dipendeva tutto ed esclusivamente da lei. Ma la delusione era ancora tanta nel suo cuore. E poi si era accorta di dipendere troppo dalla sua persona, condizionava addirittura il suo umore! Ma che problemi ho dannazione!? Continuava a ripetersi. Per di più ora non faceva altro che evitarlo e ogni volta che lo incontrava cambiava strada involontariamente. Il suo animo era un campo di battaglia, solo che non sapeva da quale parte stare. Si sentiva proprio una stupida, quando poteva parlargli lo evitava e quando era lontana da lui sentiva la sua mancanza. Non sapeva più nemmeno che cosa pensare, forse aveva ragione lui, andava avanti da troppo tempo questa storia, forse sarebbe stato meglio dimenticarlo una volta per tutte, anche se era incredibilmente difficile.

Era stato un bene incontrare quel ragazzo dopotutto, non ci aveva neppure fatto caso eppure era la seconda volta che si dichiarava a lei ma ovviamente esisteva solo Sasuke e agli altri non ci pensava minimamente. Questa volta però aveva accettato, non aveva nulla da perdere ma soprattutto non voleva più pensare a lui.

Scendendo le scale diretta verso l'uscita vide qualcuno appoggiato alla parete difronte, immobile, era Sasuke.

Panico.

Cosa doveva fare?! Ignorarlo sfacciatamente come al solito!? E poi perché era lì, la stava forse aspettando?! No, perché mai avrebbe dovuto. Continuando a pensare, fece come al solito e camminò senza girarsi, con lo sguardo baso, verso la porta. No, non riusciva ancora a parlargli. Ma qualcosa andò diversamente dal solito...sentì una mano insolitamente calda, afferrargli il braccio e fermarla. Si voltò sorpresa ma non riuscì comunque a dire niente.

<< Ciao Sakura, possiamo parlare? >> con un cenno lieve acconsentì. Il suo sguardo era così serio che di certo non avrebbe accettato un no come risposta, questa volta non poteva fuggire, dovevano chiarire una volta per tutte.


 

<< Sakura lo so che mi stai evitando e ne hai tutte le ragioni, non avevo nessun diritto di dirti quelle cose sapendo cosa provi e mi dispiace...davvero >> il suo sguardo era sincero, ne era sicura. Qualche secondo dopo però, il suo volto aveva cambiato completamente espressione, ora era seria, quasi arrabbiata.

<< Ma non per questo dovevi prendere alla lettera le mie parole!! >>

<< Cosa intendi?! >> disse confusa.

<< Quel ragazzo, ho saputo che stai uscendo con qualcuno e vi ho visti oggi a pranzo...>>

Spalancò gli occhi quando si rese conto di cosa stesse parlando e arrossì violentemente ( Ino, maledetta,quella pettegola deve averlo detto a tutti!! ei un attimo, perché mai dovrei sentirmi così in imbarazzo e in colpa nei suoi confronti, io ho chiuso con lui! ). Si ricompose.

<< S-Sì è vero, ma a te che importa?! Dopotutto sei stato tu a dirmelo no?! >>

<< Si, ma non per questo devi uscire con il primo che capita! Non vorrei che commettessi qualche sciocchezza. E poi sai come sono i ragazzi, pensano solo a quello! >>

<< Come fai tu no?! O sbaglio?! >> disse furiosa, con le lacrime agli occhi e in quel momento il moro si trovò a pensare che ultimamente ogni volta che parlava con lei, finiva sempre per piangere. Non voleva più vederla piangere così. Il ragazzo non poté replicare, aveva colto nel segno...

<< Che cosa vuoi Sasuke, dimmelo?! Cosa vuoi da me!! Mi respingi e allo stesso tempo non vuoi che esca con nessuno, che cosa dovrei fare allora?! Ho deciso di andare avanti...la mia vita NON deve più girare intorno a te! Un giorno anche io sarò felice con accanto qualcuno che mi ama veramente, si sarò felice...ANCHE SENZA DI TE! >> gli urlò contro, anche se forse queste parole erano rivolte più a se stesa, doveva convincersi che quello che stava dicendo fosse davvero la cosa migliore per lei.

Al ragazzo queste parole fecero male, un male incredibile ma forse era meglio così, lei doveva odiarlo, sarebbe stato più facile che dirle la verità, che in quel momento divenne così chiara e travolgente allo stesso tempo. La verità è che non poteva sopportare di vederla con qualcun altro che non fosse lui. L'aveva sempre respinta per proteggere se stesso e anche lei dai suoi veri sentimenti che ora erano usciti allo scoperto colpendolo alla sprovvista e che ormai non poteva più ignorare. Sapeva benissimo che non avrebbero potuto stare insieme una volta lasciato il paese e voleva risparmiare il dolore a entrambi, un dolore indubbiamente più grande di quello che stavano provando ora.


 

<< Scusami...hai ragione, non sono certo io a dover decidere della tua vita. Io non ho fatto altro che farti soffrire - abbozzò un triste sorriso - ... non riesco proprio a capire come tu abbia fatto ad innamorarti di me >> disse stringendo i pugni.

<< Sasuke...io... - in quel momento avrebbe tanto voluto stringerlo tra le sue braccia, ma non poteva, non doveva... Non sapeva perché ma il ragazzo che ora aveva di fronte era diverso da quello di qualche minuto fa, era quel ragazzo di cui si era tanto innamorata, era tornato eppure lo sentiva più distante che mai.

- ...me lo chiedo ogni giorno, ma la verità è che non lo so nemmeno io. Non bisogna trovare un motivo per forza non credi? È così e basta >>.

Detto questo se ne andò, non aveva bisogno di dirgli nient'altro, anche se ovviamente non lo avrebbe mai dimenticato. Un amore del genere, per quanto doloroso non potrebbe mai cancellarlo dai suoi ricordi. Dal suo cuore.

Si sarebbero sforzati di tornare amici, quello si, anche se ci sarebbe voluto del tempo.

Ma niente di più.

Aveva preso la sua decisione, il suo cuore non sarebbe più appartenuto a lui ,lei e Sasuke avrebbero preso strade diverse dora in poi.


 

 

*****************************

Ciaooo!! ecco il 6 capitolo >.<

allora, qui Sasuke si rende conto di una cosa molto importante e anche Sakura prende un'importante decisione ma riusciranno a mantenere salde le loro convinzioni? Vedremo...

Alla prossima :D

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ~ Giornata un po' movimentata? ~ ***


Capitolo 7 ~ Giornata un po' movimentata? ~

 

<< Ci siete tutti? Possiamo partire?! >>

<< No prof.ssa Kurenai, Kiba non è ancora arrivato! È il solito ritardatario. >> affermò una voce.

<< Ragazzi...eppure vi avevo detto di essere puntuali!! >> sospirò la prof.

Ma un “ eccomi sono qui, sono arrivato!! “ si sentì in lontananza.

Ora non mancava più nessuno, gli alunni delle due terze e della seconda erano tutti presenti e “ pronti” per quella che sarebbe stata una tra le esperienze più movimentate della loro vita, per qualcuno ovviamente.


 

Giorno 1 : arrivo al campo, montaggio tende, divisione per tenda, pranzo, escursione nel bosco, tempo libero, cena e falò.

<< Ei ragazze, come primo giorno non è male vero?! Io non vedo l'ora che arrivi il tempo libero!! >> disse con il foglio in mano.

<< E perchè Karin-chan?! >> chiese curiosa Hinata,

<< bè sai, con questo caldo dopo l'escursione i ragazzi dovranno per forza lavarsi... e visto che le docce sono all'aperto... >>

<< Karin!! ma insomma un po' di contegno hahah - disse ridendo la rosa – non siamo tutte spudorate come te, la povera Hinata è diventata tutta rossa!! >>

<< E ma se ci vedessero?! E poi l'accampamento dei ragazzi e separato dal nostro! >> continuò Ino.

<< O una che mi capisce! Tranquilla basta non farsi scoprire, che male c'è in fondo! - ammiccò – sarebbe un peccato non vedere tutto quel ben di dio e poi bisogna dire che i nostri compagni hanno davvero un fisico niente male. Chissà gli altri!! >>

<< OK ok abbiamo afferrato il concetto e non sbavare hahah >> fece la bionda.

<< Quindi è andata? Ci state tutte?! E tu Hinata? >>

<< Be' non saprei... >> disse leggermente imbarazzata, non era una ragazza che faceva queste cose solitamente...

<< E dai, non ti piacerebbe vedere Naruto solo con i boxer o in costume?! Dipende da cosa si mette ovvio – disse ghignando la rossa con un tono più che malizioso – lo sappiamo tutte che hai una cotta per lui! >>

La ragazza era diventata completamente rossa, quasi come i capelli dell'amica, era così evidente che le piacesse?? E poi... quando le sarebbe ricapitata un'occasione del genere!

Hinata, non fantasticare troppo, ricordati che sei una brava ragazza!! , ma alla fine cedette.

<< V-Va bene, verrò anche io >> si vergognava da morire, quello era ovvio ma la curiosità era troppa. Ma gli interessava solo Naruto, sia chiaro.

<< Bene allora è deciso, ora pensiamo ad un modo per non farci scoprire... >>

                                                                                      ***

<< ...OK ragazze è tutto chiaro? >> Si, risposero all'unisono.

<< Bene, allora possiamo andare >>.

Il turno delle docce spettava prima alle ragazze, le quattro avventuriere avevano cercato di fare il più in fretta possibile ed erano persino riuscite ad accaparrarsi i primi posti nei turni in modo tale da avere tutto il tempo di mettere in pratica la loro MSS ( missione – spionaggio - sexy ) ovviamente ideato anche quello dalla rossa. Chi dice che debbano essere sempre i ragazzi a fare questo genere di cose?!

Era tutto programmato alla perfezione, sarebbero arrivate senza farsi notare agli accampamenti dei ragazzi, Karin avrebbe chiesto al suo complice sotto copertura quando sarebbe arrivato il turno per i ragazzi della loro classe e dove si sarebbero dovute nascondere per avere una buona visuale. Suigetsu era il suo inseparabile amico, eccentrico almeno quanto lei e che non ci pensava due volte ad assecondarla in ogni suo capriccio e poi... sembrava piuttosto contento anche lui di queste “ docce all'aperto “ tipo strano, non c'è che dire.

Ma comunque non dovevano assolutamente farsi scoprire, sarebbero dovute essere come dei ninja : veloci e silenziose.


 

Stava andando tutto come previsto, non potevano avere una visuale migliore : i cespugli le nascondevano alla perfezione, l'unica cosa a cui dovevano fare attenzione era di non farsi sentire perché erano piuttosto vicine, quando...

<< Porca miseria ma quanto sono gnocchi !! >> disse la rossa con gli occhi spalancati ( e una voce forse un po' troppo alta ) dando voce ai pensieri nascosti delle altre che si erano limitate a esprimere apprezzamenti più silenziosi.

<< Kariiin non urlare o ci beccheranno!! però avevi proprio ragione!! >> disse bisbigliando la rosa.

<< Ragazze sembriamo delle stalker ma ne vale decisamente la pena!! >> affermò la bionda anche lei sotto voce.

Il volto di Hinata era diventato completamente rosso, non ci capiva più niente, ma non tanto per la visione di quei ragazzi con indosso praticamente solo l'intimo/ costume, quello non le importava, tutta la sua attenzione era rivolta verso quel bellissimo ragazzo biondo con gli occhi azzurri come il cielo e un corpo da favola che, oltretutto le aveva rubato il cuore o almeno così credeva , non ne era del tutto certa ( ma dopo quella vista e il fatto che praticamente si sentiva avvampare direi che ci siamo quasi ) e ora glielo aveva quasi fermato. Pensò a quanto sarebbe felice se diventasse la persona più importante della sua vita e lui, sarebbe mai potuto essere solo ed esclusivamente tutto suo?

Il suo sogno ad occhi aperti venne interrotto bruscamente da un urlo esageratamente rumoroso di una Sakura che si era trovata faccia a faccia con un ragno “ gigantesco “ a parere suo e che per lo spavento aveva preso a legnate il cespuglio attirando inevitabilmente l'attenzione di chi si trovava dall'altra parte, a solo qualche metro di distanza.

OK, copertura saltata. Dovevano svignarsela subito e in fretta per giunta. Corsero come delle matte per qualche metro giungendo finalmente nel loro accampamento, sembravano che erano appena sfuggite all'inseguimento di orso tanto erano spettinate e piene di foglie e rametti.

<< Waaa che corsa!! >> disse la rosa riprendendo fiato.

<< Dici?! Ma se è tutta colpa tua che hai fatto una strage per un ragnetto!! Pensa che figuraccia se ci avessero scoperto! >> disse furiosa la bionda ma poi scoppiarono tutte a ridere.

<< E che ci posso fare, mi fanno schifo i ragni!! >>

<< Che esperienza haahah...lo rifacciamo anche domani, che dite?! >> intervenne la rossa.

<< Scordatelo Karin hahah una volta direi che è più che sufficiente! E poi non vorrei che la nostra Hinata svenisse per l'emozione! >> disse dando una gomitata amichevole all'amica che ricambiò con un sorriso, ancora affaticata per la corsa. Le sue amiche erano proprio delle pazze, ma sarebbe tutto troppo noioso senza di loro. Era davvero contenta di averle come amiche.

Sistemandosi a vicenda si incamminarono perché era quasi giunta l'ora di cena, ma la giornata non era ancora finita...


 


 


 

*******************************

Eccociii!! 7 capitolo. Perdonatemi ma non so nemmeno io come mi sia uscita una cosa del genere solo che volevo inserire qualcosa di più leggero per smorzare un po' XD e poi Karin, non so perchè ma mi diverte troppo scrivere su di lei ^.^ non penalizzate la mia storia per questo please >.<

continuate a leggere mi raccomando, ci saranno delle svolte interessanti fra un po' !! :D

Alla prossimaaa


 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ~ Grazie ai tuoi occhi ~ ***


Capitolo 8 ~ Grazie ai tuoi occhi ~


 

All'ora di cena i ragazzi erano seduti ai tavoli, Hinata era molto affamata dopo questa giornata e si alzò dal suo tavolo per andare a prendere il bis ( aveva bisogno di riprendere un po' di energie ) e vide li anche Naruto, indeciso su cosa scegliere.

<< Non riesci a decidere?! >> sorrise divertita, notando la faccia concentrata del biondo.

<< Eh già haha mi piace tutto, però questa è già la mia seconda portata. >> disse ridendo.

<< Io prima ho preso l'insalata di riso, è davvero buona! >>

<< Allora è il bis anche per te! >> sorrise e la ragazza arrossì imbarazzata, che stupida ora penserà che sono una mangiona! Pensò fra sé.

<< Credo che la prenderò anche io >> disse tutto contento e la ragazza accennando un sorriso spostò una ciocca di capelli dietro all'orecchio e la manica della maglia scoprì leggermente il suo braccio.

<< Ei Hinata cos'hai sul braccio, ti sei tagliata?! >>

Non se n'era nemmeno accorta ma sicuramente doveva essere successo quando stavano correndo via dal campo dei ragazzi, ora che glielo aveva fatto notare, si rese conto che le faceva abbastanza male.

<< Emm sì … è vero, che sbadata non me ne sono accorta! Forse è meglio che vada a medicarmi ma... >> il ragazzo si avvicinò e le prese dolcemente il braccio per vedere più da vicino.

<< Fammi vedere...mmm è un brutto taglio... vieni con me ci penso io, mio fratello mi ha fatto portare qualche benda o cerotto, quelle cose li insomma, sai per ogni evenienza – indicò il suo braccio – a quanto pare ho fatto bene >> rise.

<< N-No non devi, davvero, non c'è bisogno che ti preoccupi! >> , aah non ci credo ha perfino il kit per le emergenze, che carino! … e io sono un'idiota, ora penserà che sono una poco organizzata oltre che una mangiona! Che figura, dovrei essere io a medicarlo non il contrario!

Ma i suoi pensieri vennero interrotti, come accadeva sempre quando stava con lui, quando si rese conto della strana sensazione che provava nel sentire le sue mani a contatto con la sua pelle, non le aveva ancora lasciato il braccio. Erano così calde... e lei così agitata perché era la prima volta che manteneva il contatto così a lungo. Inoltre gli venne in mente che appena poco più di un'ora fa lo aveva visto praticamente mezzo nudo!

<< Insisto >> disse serio ma scherzoso. Sarebbe potuta andare dalla prof.ssa Kurenai a farsi medicare ma perché sprecare un'occasione del genere?

<< Ok va bene... grazie >> sorrise. Come poteva digli di no? Ma soprattutto...stava forse sognando o era tutto vero?! Naruto si stava preoccupando per lei! Ringraziò il cielo per quello che era successo, come poteva un ragazzo essere così gentile?! Non poteva resistergli...


 

<< Tuo fratello è molto prudente – disse mentre camminavano – non sapevo che ne avessi uno! >>

<< Be' si, in un certo senso è come se lo fosse. >>

Lo guardò un po' confusa, non sapeva proprio tutta la sua storia ma vide che i suoi occhi si incupirono e pensò di aver detto qualcosa di poco opportuno. Non voleva riportagli alla mente tristi ricordi per cui cercò di rimediare ma...

<< Non ti ho mai raccontato della mia famiglia vero? >> continuò lui.

<< N-No ma non sei obbligato, davvero ... io non volevo... >>

<< Nah figurati, non è successo niente, però … ci terrei a raccontartelo … davvero. >>

Non aveva più timore dei suoi occhi, quegli occhi che sembrava potessero arrivare ovunque, a cui non si poteva nascondere nulla. Ma ora era diverso.

Non voleva più nasconderle nulla.

La ragazza si stupì ma non poté fare a meno di esserne felice. Finalmente si stava aprendo con lei, avrebbe conosciuto una parte del suo passato, del suo dolore, avrebbe iniziato a comprenderlo un po' di più, così magari sarebbe stata in grado di fare qualcosa per lui.

Volevano prendere il bis?! Ma a chi importava più.

Dopo averla medicata si sedettero per terra sopra il k-way del ragazzo, guardarono il sole, che ormai stava tramontando, lasciando il posto alle prime stelle. Iniziarono a parlare e trascorse più di un ora senza che se ne accorgessero, incuranti del fatto che prima o poi sarebbero venuti a cercarli dal momento che se ne erano andati senza avvertire nessuno.


 

Gli parlò dei suoi genitori, per quel poco che si ricordava e poi di quello che gli raccontava Iruka, dovevano essere state delle persone stupende e lui ne era molto orgoglioso, si capiva dalle sue parole anche se nella sua voce si poteva notare una malinconia tale da stringerti il cuore.

Per un momento ebbe l'impressione che i suoi occhi fossero più lucidi, come se stessero trattenendo la commozione e per questo abbasso la testa, per non farsi vedere da lei. Era la prima volta che parlava dei suoi genitori con qualcuno. Sembrava così vulnerabile in quel momento.

E allora iniziò a capire quanto aveva dovuto soffrire ma anche quanto era stato forte per portarsi dentro questi sentimenti ogni giorno. La sua voce era molto triste ma allo stesso tempo sollevata, aprirsi con qualcuno gli aveva fatto sicuramente bene. Celando quei sentimenti non faceva altro che ferire se stesso, e finalmente ora l'aveva capito anche lui. Ma non avrebbe potuto farlo con chiunque, stava proprio aspettando quella persona che lo avrebbe ascoltato senza dire niente, perché non ce n'era bisogno. Aveva bisogno di trovare nello sguardo dell'altro comprensione e non di essere compatito. Aveva bisogno di qualcuno la cui sola presenza bastasse per dargli coraggio e a lui serviva proprio quello, il coraggio di andare avanti. E senza quella persona non poteva farcela, non ce l'avrebbe mai fatta. E quella persona era proprio lei. Perché vi chiederete?! Non lo capiva nemmeno lui. Ma era così.

Sì, senza dubbio.

E ora era li, proprio accanto a lui. Non l'avrebbe mai ringraziata abbastanza per questo.


 

Ma non parlarono solo di cose tristi, dopo un po' si concentrarono su cose più tranquille del tipo in che cosa volevano impegnarsi una volta terminata la scuola; lui gli confidò che avrebbe voluto seguire le orme di famiglia e portare avanti l'azienda del padre, lei probabilmente avrebbe voluto fare il medico o qualcosa del genere, era proprio da lei pensò orgoglioso il biondo. E ancora lei gli parlò della sorellina che la faceva disperare ma che a volte era così dolce che avrebbe potuto mangiarsela. Parlarono e si confidarono molto e risero altrettanto. Non si erano mai sentiti così bene, nessuno dei due.

Ad un certo punto l'aria fresca si era fatta un po' più pungente e il biondo le prestò gentilmente la sua felpa. Erano seduti uno affianco all'altra, lei stringendosi le gambe al petto per ripararsi dal freddo, lui con le gambe incrociate e le braccia poggiate indietro per sorreggersi. La sua coscia sinistra toccava leggermente la sua gamba destra, quel contatto le infondeva una sorta di calore ma completamente diverso da quello della felpa. Non si ricordava nemmeno quando si fosse avvicinato ma era contenta che lo avesse fatto. Voleva dire che si sentiva a suo agio ed anche lei provava esattamente lo stesso. Non sapevano nemmeno come fossero arrivati a questo punto e nonostante il lieve imbarazzo di entrambi, qualcosa di familiare scoprirono l'uno nell'altra, qualcosa di incredibilmente piacevole.


 

All'improvviso Hinata lo guardò e si mise a ridacchiare.

<< Perché ridi adesso?! >> la guardò perplesso e divertito allo stesso tempo.

<< Be' ho notato che ora non abbassi più lo sguardo quando mi guardi >> disse un po' indecisa sul fatto di confidarglielo o meno.

Il biondo arrossì lievemente, cavolo allora per tutto questo tempo se ne era accorta!! Sinceramente non sapeva cosa rispondere ma le parole uscirono da sole.

<< bee la verità è che... mi sono accorto che guardando nei tuoi occhi tutte le mie preoccupazioni svaniscono per cui ora... non posso più farne a meno >> ma l'ho detto sul serio?!? si sconvolse lui stesso delle sue parole.

<< Cioè...insomma... quello che volevo dire... - >> come poteva rimediare a quello che aveva detto!? Non poteva!! Ma la ragazza scoppiò a ridere e si coprì il volto con le mani. Com' era dolce la sua risata. Lui per la vergogna voltò il viso dall'altra parte.

<< Ei – la ragazza allungò la mano e la posò sul suo braccio invitandolo a girarsi – sono felice che tu me l'abbia detto >> e gli regalò un bellissimo sorriso e il biondo si sentì leggero come una piuma.

Ma purtroppo non ebbe occasione di continuare perché in lontananza sentirono un rumore di passi che si stava avvicinando piano piano...



 

 

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Eiilaaa 8 capitolo. Be' direi che hanno fatto un grande passo avanti, che dite?! Peccato che siano stati interrotti.... >.< chi sarà mai?

Alla prossimaaaa 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ~ Ciò che non ci si aspetta ~ ***


Capitolo 9 ~ Ciò che non ci si aspetta ~


 

Un'ora prima.

Le ragazze iniziarono a preoccuparsi del fatto che la loro amica non fosse ancora tornata, doveva solo andare a prendere da mangiare in fondo, perché ci stava mettendo così tanto?!

Al termine della cena c'era chi si era riunito intorno al falò per cantare o semplicemente per chiacchierare, loro invece erano più in pensiero che mai.

Preoccupate, andarono alle loro tende ma non la trovarono, si diressero nella tenda della prof.ssa Kurenai, non era nemmeno lì. Ora erano seriamente in pensiero. Ma dove si era cacciata?!

Andarono tutte insieme dai ragazzi per chiedere loro e in particolar modo a Kiba dato che erano amici, se l'avessero vista, ma niente.

<< Sapete a dire il vero anche Naruto non si vede da un po', era andato a prendere da mangiare ma non è più tornato! >>

<< Anche Hinata! >> dissero in coro le sue amiche.

<< Vuoi vedere che quei due se la sono svignata insieme?! >> intervenne Karin ma ricevette subito una “ leggera” gomitata dalla rosa.

<< Eii... - si massaggiò il braccio – bé a questo punto proporrei di andare a disturbarli!! >> sta volta fu la bionda a fulminarla.

<< A cercarli, a cercarli... ci mancherebbe!! >> tentò di rimediare con le mani alzate. Stava scherzando certo ma anche lei era preoccupata per la sua amica.

<< Ma non abbiamo idea di dove possano essersi cacciati!! - sostenne Sakura – però è strano, è già passata quasi un'ora e non ci hanno nemmeno avvisato! E quasi buio! Non hanno pensato che avremmo potuto preoccuparci?... o cavolo, e se gli fosse successo qualcosa?! >> disse allarmata.

<< No non credo e poi se Naruto è veramente con lei non le succederà niente. Non ti preoccupare >>. Le parole di Sasuke la tranquillizzarono un po', era sempre così calmo.

<< S-Sì hai ragione >>. Si sentiva estremamente in imbarazzo, non si parlavano da quella volta... eppure proprio lui, in questo momento, l'aveva rassicurata. E poi non voleva ammetterlo ma... ma aveva avuto ragione anche per quella cosa... quel ragazzo con cui aveva accettato di uscire, si aspettava da lei più di quanto lei credesse. Evidentemente non era molto fortunata con i ragazzi. Si sentiva così stupida... ma non era questo il momento di pensarci.

<< Be' che stiamo aspettando, andiamo a cercarli!! per accertarci che stiano bene, non per altro! >> affermò la rossa intimorita dallo sguardo di Sakura che già le stava addosso.

<< Va bene se ci dividiamo a coppie? Sasuke e Sakura, io e Shikamaru e infine Ino e Kiba, siete d'accordo? >> . La rosa era un po' in imbarazzo ma non ebbe il coraggio di dire niente, non c'era tempo di protestare e nessuno lo fece; nemmeno Ino che fino a poco tempo prima, avrebbe fatto di tutto per andare con Shikamaru rimase in silenzio, con grande stupore di tutti, compreso l'interessato. Ormai era abituato al suo comportamento abbastanza appiccicoso, ma che ci poteva fare, era la sua migliore amica, l'aveva viziata. Ma non poté fare a meno di notare che dall'ora di cena era diventata stranamente taciturna e questo suo comportamento confermava che c'era qualcosa che decisamente non andava.

Aveva cercato di nascondere il suo malumore? Bé non c'era riuscita per niente, ma non gliene importava niente. Ringraziò mentalmente Karin per non averla messa in coppia con Shikamaru, non avrebbe resistito.

<< Allora, il primo che gli trova, lo faccia sapere agli altri, altrimenti gireremmo a vuoto per niente. Poi ci ritroviamo qui, intesi?! >>

I gruppi si divisero e iniziarono la loro ricerca...

 

                                                                                 ***

Karin e Shikamaru dopo aver girato un po' intorno decisero, giustamente, di andare a controllare alle tende dei ragazzi. Avanzando silenziosamente notarono due ombre in lontananza sedute uno una accanto all'altra per terra. Si avvicinarono e finalmente li riconobbero. Gli avevano trovati, i due piccioncini.

La rossa era indecisa sul da farsi, se fosse stato per lei gliel' avrebbe fatta pagare per averli fatti stare così in pensiero. Avrebbe tanto voluto smascherargli in flagrante facendoli spaventare e facendosi di conseguenza un sacco di risate. Possedeva decisamente una natura malvagia. Ma conoscendo Shikamaru non glielo avrebbe mai permesso e poi da come la guardava doveva aver già capito che cosa gli stava passando per la testa. Alla fine avrebbero fatto questo: sarebbero andati loro incontro rimproverandoli del fatto che erano spariti senza pensare di avvisarli e per averli fatti preoccupare tanto. E come si aspettava...

<< Karin, so che cos'hai in mente e non te lo lascerò fare! >> disse con tono autoritario.

<< Si si immaginavo, quanto sei noioso però! >> gli rispose con una linguaccia. La prese sul ridere, ormai aveva capito com'era fatta.


 

<< Eii piccioncini vi abbiamo trovati finalmente! Credevamo che vi fosse successo qualcosa, eravamo così in pensiero. Ma a quanto vedo state piuttosto bene! >> disse con un ghigno divertito. I diretti interessati si voltarono lentamente, come se avessero paura di scoprire chi avessero di fronte. Si guardarono un secondo e poi concentrarono l'attenzione verso chi gli aveva appena rivolto la parola, Hinata era diventata completamente bordeaux così fu Naruto a parlare.

<< Emm ragazzi, scusateci tanto, avete ragione solo che il telefono qui non prende... e poi Hinata aveva un taglio sul sul braccio... così io...- >> si grattava la nuca visibilmente in imbarazzo.

<< Su su non importa, l'importante è che state bene. Forza torniamo al campo centrale che i prof. dovranno sicuramente dirci il programma di domani. >> intervenne comprensivo Shikamaru.

I due ricercati emisero un sospiro rilassato e il biondo porse una mano alla ragazza per aiutarla ad alzarsi.

<< tutto apposto?! >> si rivolse in modo gentile. Indubbiamente erano stati dei minuti molto intensi soprattutto per lei.

Fece si col capo iniziando a rilassarsi per la strana situazione. Gli avevano visti insieme e Karin gli aveva chiamati piccioncini!!? Sembrava tanto un breve fuga d'amore quella che avevano fatto! Aaa ripensandoci era stato tutto così perfetto. Peccato che fosse già tutto finito!

Il ragazzo, evidentemente, aveva pensato esattamente la stessa cosa.

<< Peccato, ci hanno scoperti >> disse con un sorrisetto complice. OK se lo stava immaginando o davvero Naruto sembrava che stesse alludendo a qualcosa?! Forse era solo la sua immaginazione però... e poi quello che gli aveva appena detto...

Erano successe così tante cose oggi... era talmente felice che sarebbe anche potuta svenire. Un momento, non si sviene dalla felicità! Forse sarebbe corretto dire che era stanca morta e terribilmente felice e le sue gambe, se lo sentiva, stavano per cedere. Ma il biondo se ne accorse e si avvicinò di più per sostenerla, gli mise un braccio intorno alla vita.

Non mi sembrava di aver detto qualcosa di così strano!

<< Ei sei sicura di star bene?! >>

<< Si si non ti preoccupare, è solo un po' di stanchezza >> sorrise per rassicurarlo.

Ma non si trattava solamente di stanchezza, più che altro di un'incredibile e travolgente felicità mai provata prima.


 

                                                                               ***

<< Ei Yamanaka, per di qua!! Yamanaka?! Ino insomma ci sei?! >> la ragazza aveva completamente la testa fra le nuvole.

<< Si si ci sono non ti agitare!! >> lei si girò a guardarlo, scocciata, ma vide nel suo volto un'espressione strana.

<< Che c'è?! >> disse ancora più scocciata.

<< Emm... Ino... stai tranquilla eh, ora te lo tolgo, non ti agitare... >>

<< Ma che stai dicendo?! >> non era proprio in vena di scherzi. Ma poi lo vide, sulla sua spalla, un grosso, peloso e orripilante ragno!!

<< Aaaah ho un ragno sulla spallaaa, toglilooo!! >> ma corse via come una disperata al che il ragazzo pensò esasperato, ma come faccio a togliertelo se scappi via! E iniziò ad inseguirla preoccupato anche del fatto che si stava facendo buio e l'ultima cosa che voleva era di perdersi.

La trovò qualche metro più avanti, senza fiato e seduta su un sasso.

<< Va tutto bene? E il ragno?! L'hai buttato giù? >>

<< Si ovvio! Certo che potevi aiutarmi però, STUPIDO!! >>

<< Ma è quello che stavo cercando di fare!! Solo che tu sei scappata via!! >>

<< Va bé lasciamo stare! >> incrociò le braccia.

<< Che caratterino >> disse sospirando il ragazzo.

<< Che?! Hai detto qualcosa?! >>

<< No no niente, piuttosto mi dici che hai? È da l'ora di cena che sei strana. >>

<< Niente... e poi non sono affari tuoi! >>

<< È vero, hai ragione ma lascia che ti dica una cosa, non prendertela con le altre persone quando sei nervosa, non centrano niente >> sembrava quasi offeso.

Rimase molto sorpresa dalle sue parole e quasi le dispiacque di avergli risposto in quel modo ma del resto aveva pienamente ragione: lui non centrava niente, anzi era stato anche gentile a chiederle come stava, si era preoccupato e lei non aveva fatto altro che trattarlo male.
 

Ma la verità... la verità... è che da quando aveva sentito per sbaglio(poco prima di cena) il discorso che stavano facendo quelle due ragazze che riguardava la loro amica Temari e il ragazzo a cui si era interessata... non aveva capiva più niente,ne era rimasta completamente sconvolta.

Quel ragazzo era proprio Shikamaru.

Le due ragazze scommettevano su quanto tempo ci avrebbero messo quei due a mettersi definitivamente insieme, dal momento che era da un po' di tempo che si frequentavano, ma lui non si era ancora deciso a chiederglielo.

A questa notizia la bionda era rimasta di sasso. Come aveva potuto non accorgersi che a Shikamaru interessasse una ragazza?! Ma soprattutto, perché non gliene aveva mai parlato?! Erano migliori amici dopo tutto. Quando aveva bisogno, lui c'era sempre, per qualsiasi cosa e lei lo sapeva, per cui pensava che anche per lui valesse la stessa cosa... ma a quanto pare si sbagliava. Forse si sentiva in soggezione per il suo morboso attaccamento?! Ma era sempre stata così, anche se ultimamente lo era un po' di più, ma non poteva essere sicuramente per quello! Forse di certi argomenti ne preferiva parlare con Choji però... loro si dicevano sempre tutto. Doveva assolutamente farci chiaro in questa situazione. Doveva parlare con Choji.

Però in questo momento...,

<< Scusami, hai ragione e solo che... >> nonostante cercasse di mantenersi calma, la frustrazione ebbe il sopravvento. Stava trattenendo le lacrime da tutta la sera ma ora non ce la fece più. Il ragazzo rimase di sasso.

<< Ei ei non volevo farti piangere, ooh cavolo che stupido, non dovevo dirti quelle cose, mi dispiace!! >> non sapeva cosa fare, non sapeva mai come comportarsi con lei, e poi era così lunatica. L'ultima cosa che avrebbe voluto oggi era di farla piangere. Che cosa aveva detto di sbagliato!?

Ma lei , nonostante si sentisse terribilmente triste e senza smettere di piangere...non poté trattenere una risatina strozzata. Il suo comportamento quando stava con lei, era sempre così spontaneo. Poverino, pensava davvero che fosse per colpa sua che stesse piangendo. Che scemo, lui non centrava proprio niente, anzi. Per quanto fosse stupido, quel ragazzo riusciva sempre a farla ridere, anche in questi momenti dove da ridere non c'era proprio niente. In realtà non sapeva nemmeno per quale motivo lo stesse facendo, forse per il suo modo di scusarsi. Era davvero buffo. A modo suo si preoccupava per lei e questo suo lato era davvero dolce.

<< Che fai, ora piangi e ridi insieme?! >> disse con un'espressione perplessa, confusa ed esasperata.

<< No no tranquillo – continuò a ridacchiare asciugandosi le lacrime – non è colpa tua >>

Ora sorrideva anche lui, era contento di essere riuscito a tirarla un po' su di morale.

<< Comunque... grazie per esserti preoccupato per me >> disse regalandogli un bellissimo sorriso e il ragazzo ne fu incredibilmente felice.

<< Figurati... e poi non ne potevo più di vederti con quel muso, non eri per niente carina sai?! >> disse scherzosamente.

<< Ah si?! Come ti permetti, io sono sempre carina!! >> disse dandogli una gomitata amichevole sullo stomaco. Lui la guardò, aveva ancora le chiazze rosse sulle guance per il pianto. Ma perché era scoppiata a piangere così all'improvviso. Cos'era successo per farle avere una reazione del genere?

 Ma ovviamente, non poteva chiederglielo... e lei sicuramente non glielo avrebbe mai detto.


 

<< Forza ora andiamo, mentre ti stavo rincorrendo ho ricevuto un messaggio da Shikamaru dicendomi che gli hanno trovati e che dobbiamo tornare subito al campo perché i prof. devono riferirci qualcosa >> fece per cambiare discorso, ma appena nominò il nome di Shikamaru gli occhi della bionda s'incupirono e un secondo dopo tornarono quelli di sempre. Non era sicuro di quello che aveva visto ma forse stava iniziando a capire il perché dell'atteggiamento di Ino.

 


 

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Eccoci qua con questo 9 capitolo! Avevo intenzione di aggiungere un altro pezzo però poi mi sarebbe sembrato troppo pieno di situazioni, per cui aggiungerò il capitolo 9 ½ per il continuo XD penso di riuscire a pubblicarlo entro domani.

Ciao e alla prossimaaa :D

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ½ ***


Capitolo 9 ½
 

Camminavano ormai da una decina di minuti senza che nessuno dei due proferisse parola. Entrambi, forse, cercavano qualcosa da dire, giusto per rompere il ghiaccio ma senza trovarne nessuna. Erano già passate due settimane dall'ultima volta che si erano parlati e ormai non era più come quando erano bambini, non bastava più un “ scusa non lo faccio più, siamo ancora amici? “ per sistemare le cose, erano coinvolti troppi sentimenti per far si che tutto tornasse come prima.

Sakura volse lentamente lo sguardo verso Sasuke che, attento e apparentemente non curante di ciò, guardava dritto la strada davanti a se. Erano lì per cercare i loro amici ma in verità sembrava che stessero girando in torno, non che non fossero preoccupati per loro ma in quel momento la mente della ragazza ( almeno per quanto la riguardava) non riusciva a concentrarsi a nulla se non lui.

Quand'è che siamo diventati come estranei, eh Sasuke?! Ma non intendeva nel vero senso della parola perché qualcosina se la spiaccicavano ancora, anche se erano cose banali.

Quello che le mancava era proprio il loro speciale rapporto, la loro sintonia... quella che ormai avevano perso da tempo e che le mancava terribilmente. Ma era tutta colpa sua, è lei che si era esposta rivelando i suoi sentimenti ma non aveva potuto farne a meno... quando si ama davvero una persona si arriva ad un punto in cui non si riesce più a tenerlo nascosto, potrebbe sembrare egoistico e pericoloso perché non si sa mai quale sarà la risposta, ma non te ne importa niente, anche se forse la conosci già ... ma è più forte di te, glielo devi dire.

Anche se questo non farebbe altro che rovinare tutto, perché è questo quello che succede, la maggior parte delle volte. Ed è proprio quello che è successo a loro. Se potesse, tornerebbe indietro... o forse no. Perché avrebbe dovuto nascondere i suoi sentimenti?! Aveva rischiato e aveva perso. Ora però doveva lottare per far si che le cose tornassero come prima. Non poteva permettere che finisse in questo modo. L'aveva odiato? Si. Lo odiava? Non poteva certamente dimenticare tutto e far finta di niente, ma non voleva nemmeno lasciar perdere. È vero che si era imposta di non voler più avere a che fare con lui, ma in quel momento era furente... e poi chi voleva prendere in giro? Non ce l'avrebbe mai fatta.

Che cosa provi tu... tornò a guardarlo e nel mentre il ragazzo si voltò verso di lei, come se in qualche modo, avesse sentito ciò che stava pensando e il suo sguardo volesse darle una risposta ma ovviamente questo era solo ciò che credeva, che sperava solo lei. Ma il suo sguardo era impenetrabile.

Si guardarono negli occhi per un tempo che sembrò l'eternità, come se quegli occhi scuri volessero davvero dirle qualcosa che però la sua bocca non aveva il coraggio di pronunciare, qualcosa che forse non avrebbe mai saputo.

La suoneria del cellulare di Sasuke però, riportò entrambi alla realtà.

<< Si?! … ah sei tu... mm ok... si arriviamo subito – riattaccò – era Shikamaru, gli hanno trovati >>. Era come se non fosse successo niente.

<< Davvero?! Che sollievo e come stanno? >>

<< Stanno bene, non era nulla di che come ti avevo detto, erano al nostro campo, si sono messi a parlare dimenticandosi di avvisarci, tutto qua. Che testa quadra! >>

Sorrise ghignando, era sollevato anche lui, anche se non voleva ammetterlo era molto legato a Naruto. Era come un fratello per lui.

<< Meno male! >> sospirò rassicurata la rosa.

<< Ora andiamo, dobbiamo sbrigarci, ha anche detto che i prof devono dirci il programma per domani. Dobbiamo tornare subito, si sta facendo buio >>.

<< O-Ok va bene! Aspetta che... waaah!! >>

Si girò per il forte tonfo e la vide per terra.

<< Ma che?!? stai bene? Come cavolo hai fatto a cadere?! >>

<< Aaah non lo so...che male... credo di essere inciampata in un radice! >> si stava pulendo le ginocchia e fece una smorfia quando notò che si erano sbucciate.

Inspiegabilmente sul volto del moro si dipinse per un secondo un sorriso nostalgico.

<< Sembri una bambina >> cercò di trattenere una debole risatina.

<< Non è vero!! >> rispose la rosa, alzando il viso per guardarlo, mettendo un finto broncio.

Lo guardò di sottecchi, era molto strano... da molto tempo non si rivolgeva a lei in questo modo, che cos'era successo?

Ma come era iniziato tutto finì in un lampo, il suo sguardo tornò distaccato come prima. Perché ostinava a comportarsi così?!

Inaspettatamente però, fece qualcosa che la stupì molto, si inginocchiò di fronte a lei dandogli le spalle e dicendo:

<< Forza, sali >>

<< Che?! Guarda che riesco a camminare da sola! >>

<< Lo so, ma dato che ti sei fatta male e conoscendoti – sottolineò molto questo fatto – durante il tragitto non farai altro che lamentarti e ci impiegheremmo una vita a tornare perciò sbrigati >> con le mani le fece il gesto di salire.

<< D'accordo, se la metti così! >>

Non sapeva se sentirsi felice o offesa dalle sue parole ( bé soprattutto offesa ) ma di sicuro era imbarazzata e, tanto per cambiare, aveva ragione. Ma come mai quell'atteggiamento quasi... gentile? Sembrava come... come prima ma no... non era possibile.

E poi... lei stava facendo di tutto per dimenticarlo “ in quel senso” e lui lo sapeva bene ma nonostante ciò gli chiedeva di salirgli sulle spalle e di stargli inevitabilmente molto vicina anzi, praticamente appiccicata. Ma non poteva fare diversamente, altrimenti sarebbero sul serio arrivati in ritardo. E poi le facevano davvero male le ginocchia, ma forse... era solo una scusa?

Così la prese sulle spalle e si avviarono, non era molto lontano dopotutto.

La sua calda schiena e le sue braccia forti la facevano sentire così protetta e al sicuro e non poté fare a meno di ricordare un episodio simile accaduto molto tempo fa, quando erano ancora bambini.

Erano al parco e lei stava per scendere dallo scivolo, forse per la troppa velocità cadde con le mani e le ginocchia per terra, si mise a piangere e Sasuke fece esattamente ciò che aveva fatto in questo preciso istante. L' accompagnò a casa, insieme a Naruto, ma fu lui a portarla sulle spalle, forse perché rispetto all'altro era meno gracilino? Non lo sapeva. Non glielo aveva mai chiesto. La madre gli ringraziò entrambi per prendersi sempre cura di lei. Ma lui... lui c'è sempre stato per lei, sempre... forse è anche per questo che si era innamorata di lui.

Appoggiò dolcemente la fronte sulla sua nuca,

<< sarebbe troppo se tornasse tutto come prima? >> disse con un filo di voce, non aveva intenzione di farsi sentire...

<< Mmh... hai detto qualcosa?! >>

<< No no... niente >>

Respirò il suo profumo, era sempre lo stesso. Rilassandosi si rese conto di essere davvero davvero stanca e Sasuke non aveva nemmeno replicato perciò doveva andargli bene. Sembrava quasi che stesse camminando piano per non creare sobbalzi, per non disturbarla.

Aveva sentito esattamente quello che la rosa aveva appena detto, silenziosamente rispose.

<< Lo vorrei anch'io, davvero... >>

Ma purtroppo la ragazza non sentì mai la sua risposta.


 

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Eccoci qua!!! un pezzettino solo su loro due XD Le convinzioni di Sasuke stanno forse vacillando?! Per quale motivo?!

Alla prossimaaa :D

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ~ Un inquieta nottata ~ ***


Capitolo 10 ~ Un inquieta nottata ~

 

Dopo una giornata così impegnativa, l'unica cosa che, sia la mente che il corpo richiamava inevitabilmente era di poter dormire in santa pace. Ma non tutti furono così fortunati.

 

Quella notte Ino non riusciva a prendere sonno ( nonostante fosse già molto tardi ) un po' per colpa dello strano grugnito che usciva dalla bocca di Karin – una ragazza non può russare a quel modo! - ma soprattutto perché non riusciva a togliersi dalla testa quello che aveva sentito dire a quelle ragazze... da quanto tempo andava avanti?!

Doveva assolutamente parlare con Choji, lui sicuramente sapeva qualcosa riguardo a questa storia... ma allora perché anche lui non le aveva detto niente?! Sicuramente aveva deciso di rimanere in silenzio perché glielo aveva chiesto Shikamaru, altrimenti non glielo avrebbe mai tenuto nascosto...

Iniziò seriamente a sentirsi come se fosse stata ingannata per tutto questo tempo... la cosa che le faceva più male era il fatto che fossero proprio i suoi migliori amici a farla sentire così, non persone qualunque, proprio loro.

Ma non sapeva tutta la storia per cui era naturale che fosse arrabbiata, chi non lo sarebbe?

Ma in realtà lei non sapeva che il suo amico paffutello lo aveva fatto solo per proteggerla, perché sapeva che cosa provava per l'altro e sapeva anche che scoprirlo l'avrebbe distrutta. Stava aspettando che il suo amico si desse una mossa per fare il primo passo, perché era giusto così. Shikamaru doveva parlargli di questa cosa, che sapesse o meno dei sentimenti di lei, non aveva importanza, perché sicuramente avrebbe capito e accettato la situazione. Non era una bambina. Ma più il tempo passava e più diventa difficile dirle la verità.

Pensando e ripensando e cercando di capire tutto questo, la stanchezza iniziava a farsi sentire, doveva riuscire a dormire almeno un pochino altrimenti l'indomani chiunque l'avesse vista sarebbe scappato via. Altro che zombie!! Così piano piano tentò di addormentarsi.

 

Un'altra persona, sdraiata all'interno della sua tenda e con le braccia dietro alla testa, rivolgeva lo sguardo oltre la tenda verso la luna, della quale poteva vedere solo una massa informe e poco luminosa e pensava o meglio cercava di comprendere lo strano atteggiamento della sua amica. Shikamaru conosceva Ino talmente bene da notare ogni suo minimo cambiamento di umore e oggi il suo comportamento era decisamente strano. Lei era come una sorella per lui, la proteggeva da tutto e da tutti, l'aveva sempre fatto; inoltre lui era certo di essere la persona di cui lei si fidasse di più, gli confidava sempre tutto, anche le cose più stupide, per questo quando c'era qualcosa che la turbava, ne veniva subito a conoscenza.

Ultimamente si comportava in modo strano però, quando si abbracciavano o meglio, quando lei gli saltava addosso ( ogni mattina a scuola ) come se non lo vedesse ogni giorno, il suo abbraccio durava quei secondi in più, quasi come se non volesse lasciarlo andare. Non era più il solito abbraccio.

Lui non ci faceva caso più del dovuto, in fondo era sempre stata così affettuosa ma era quasi certo di avvertire qualcosa di diverso.

E poi questa sera si era comportata in maniera davvero insolita, sembrava spenta e non era di certo la solita esuberante Ino che conosceva e a cui voleva bene.

Era così preoccupato che decise di mandarle un messaggio senza pensare che magari potesse essersi già addormentata.

- Ei Ino è successo qualcosa oggi?! Hai voglia di parlarne?! -

La ragazza aveva fatto in tempo a leggere il messaggio prima di addormentarsi. Avrebbe voluto rispondergli ma che cosa gli avrebbe detto?! “ Be' sai ho appena scoperto che esci con qualcuno e sono arrabbiata perché non hai avuto la premura di farmelo sapere!! “ , nah non era decisamente il caso in quel momento. Forse non gli avrebbe proprio risposto, però... era contenta di aver ricevuto quel messaggio. Allora nonostante tutto si preoccupa ancora per me! Pensò sorridendo.

Ma poi si ricordò di quello che aveva appena scoperto e si innervosì. No, non gli avrebbe risposto, era troppo delusa e stanca così spense il telefono. Un secondo dopo si sentì in colpa ma non poteva perdonarlo, non oggi almeno.

 

Il ragazzo aspettò la sua risposta che però non arrivò, ci rimase un po' male, rispondeva sempre ai suoi messaggi.

Avrei dovuto chiederglielo prima, sicuramente ora starà dormendo..., pensò guardando il telefono. Eh si, era molto tardi.
Ma perché non gliel'ho chiesto prima?! Se lo starà chiedendo anche lei... ultimamente gli sono così distante... se ne sarà accorta sicuramente... e io non sto facendo niente per evitarlo. Che codardo che sono. Si coprì il volto con le braccia.
Ora basta, glielo devo dire. Domani gli racconterò tutto.


 

~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~

 

Quella notte la mente di molte persone fu occupata da pensieri ininterrotti che non accennavano a dare un minimo di tregua.

I sentimenti di una certa ragazza dai capelli rosa nei confronti di un certo ragazzo moro iniziavano a vacillare ( di nuovo ), la confondevano e l'opprimevano riportando a galla emozioni che aveva tentato di sopprimere e nascondere a se stessa, ma senza riuscirci.

Era giunta ad una conclusione: avrebbe continuato ad amarlo, non poteva fare altrimenti, ma non glielo avrebbe più detto, mai più. Ma voleva, doveva sistemare le cose con lui. Non riusciva più a sopportare questa situazione. Ma tanto avrebbero avuto tutto il tempo necessario per farlo.

All'improvviso un ricordo gli attraversò la mente come un flash : Sasuke non molto tempo fa gli aveva accennato distrattamente che forse sarebbe dovuto partire per andare dal fratello ma... non ricordava bene né quando e né per quanto tempo. Un'ansia ingiustificata l'assalì all'improvviso.

Non c'è bisogno di agitarsi Sakura, te lo avrebbe detto se avesse deciso di partire non credi?!

Cercò di auto-convincersi. Ma si, mi sto agitando inutilmente, pensò.

Quel senso di vuoto, però non l'abbandonò per tutta la notte.


 

D'altra parte il ragazzo moro si chiedeva se ciò che stava facendo fosse davvero la cosa giusta, ora che finalmente aveva compreso i suoi sentimenti si sentiva un completo idiota ma soprattutto un vero stupido per averla fatta soffrire in quel modo e senza ragione. Ma dopo tutto quello che le aveva fatto passare come poteva anche solo pensare di dirle la verità? Non era nemmeno sicuro di meritarla una ragazza come lei anzi, ne era certo. Ma il pensiero di non poterla più proteggere, di non poterla stringere tra le braccia e di sentire il suo profumo – sorrise debolmente a questo pensiero, poteva ancora sentirlo addosso a sé – ma poi gli tornò in mente il motivo per cui si era comportato in maniera così distaccata, o almeno la scusante valeva solo per metà perché per il resto era stato semplicemente uno stronzo.

Fra qualche mese se ne sarebbe andato, non potevano in alcun modo stare insieme ( sempre se lei lo avesse ancora voluto ) e di certo non poteva permettersi di farla soffrire ancora, non rivelarle i suoi sentimenti era la cosa più giusta da fare, sarebbe stato molto meglio per tutti e due. Ci aveva pensato parecchio e in effetti era la scelta migliore, solo che sarebbe stato dannatamente difficile starle lontano. Perché ora lo era così tanto?!

Prima di andarsene però doveva trovare il modo di riallacciare i rapporti con lei, non voleva che lo odiasse, non più e di certo non voleva lasciarla in questo modo, voleva provare a riportare il loro legame a come era prima o almeno avvicinarsi un pochino. Be' cosa importante, prima di tutto doveva dirglielo che aveva deciso di andarsene, glielo aveva accennato ma àllora, non ne era ancora certo. Ora lo era.

Altro clamoroso errore.

Perché diavolo non gliene aveva ancora parlato?! Quando c' era di mezzo lei non ne faceva davvero una giusta.

Sospirò esasperato. Il prima possibile...il prima possibile glielo dirò. Almeno questo glielo doveva.

Così, una volta partito, si sarebbero lasciati con affetto e senza rancore... - era questo quello che sperava - e con il cuore spezzato, quello si ma almeno l'avrebbe salutato con un sorriso. Quel sorriso, che per colpa sua, gli era stato negato troppe volte armai.


 

~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~.~

 

Ma la notte non portò solo tristi e deprimenti pensieri, quelli di una ragazza con la frangetta erano così felici da non permetterle di prendere sonno, nonostante fosse stanca morta. Non poteva ancora credere a quello che le era accaduto quella sera: aveva parlato e parlato con Naruto, da soli, sotto un cielo stellato e una luna splendente... era stato quasi come uno dei suoi tanti sogni solo che questo, 'sta volta, era accaduto davvero. Si sentiva così emozionata ma non sapeva con certezza come interpretare quello che era successo, magari Naruto aveva semplicemente voglia di parlare tutto qua, senza alcuna pretesa però... quelle parole... “mi sono accorto che guardando nei tuoi occhi tutte le mie preoccupazioni svaniscono per cui ora... non posso più farne a meno” e poi “ peccato, ci hanno scoperti! “

Come faceva a non fraintendere tutto questo?! Ok che pensava molto, troppo anzi, e che si faceva dei filmini mentali che avrebbero fatto invidia ad un vero regista però... poteva anche essere come credeva lei, cioè che voleva davvero stare con lei e che se non gli avessero interrotti avrebbero potuto parlare ancora! Si mise le mani sul viso che nel frattempo era diventato rosso come per coprirsi dalla vergogna. Calma Hinata non arrivare a conclusioni affrettate, capirai tutto da come si comporterà d'ora in poi Naruto! Ma una cosa ormai l'aveva capita : si stava seriamente innamorando di lui. Di questo ormai ne era certa.


 

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Eccocii :D 10 capitolo! È vero non è successo niente di interessante, però mi serviva davvero per definire i sentimenti e le emozioni di alcuni di loro XD vi prometto che nel prossimo succederà sicuramente qualcosa!

Alla prossimaa ;)

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ~ Tremenda confusione in testa ~ ***


Capitolo 11 ~ Tremenda confusione in testa ~


 

Il giorno seguente, sedute al tavolo per la colazione, Karin, più che bella e riposata fece notare alle sue due amiche che avevano proprio delle brutte occhiaie.

<< Ino, ma hai dormito almeno un po' sta notte?! Anche tu Sakura, non sei messa molto bene!! >> disse seriamente preoccupata. La bionda la fulminò con lo sguardo.

<< In effetti tra le altre cose non riuscivo a prendere sonno perché qualcuno, russava come un orso! >> era così stanca che non riusciva neanche ad arrabbiarsi seriamente con lei.

<< Davvero?! E chi era?... ma aspetta, in tenda ci siamo solo noi due!! >>

<< Perspicace la ragazza! >>

<< Non c'è bisogno di essere sarcastici, scusa ma ho il sonno pesante, che ci posso fare! Sta notte mettiti i tappi allora! >> disse un po' offesa ma anche sentendosi leggermente in colpa.

La bionda sorrise rassegnata ma soprattutto intenerita, non era tutta colpa sua in fondo.

<< scusami, tranquilla, non è tutta colpa tua. Non riuscivo a dormire perché aveva la testa impegnata... >> il suo sguardo si rabbuiò,

La rossa rimase molto stupita : non le aveva sbraitato contro più del dovuto per questa notte e oltretutto si era pure scusata?! Ok c'era sicuramente qualcosa che non andava.

<< Ei tesoro che succede? C'è qualcosa che ti preoccupa? >>

<< È successo qualcosa Ino?! >> chiese la mora in pensiero. Tutte loro avevano notato il comportamento insolito della loro amica da ieri sera ma ora erano certe che fosse successo qualcosa.

<< mmm... il fatto è... insomma ieri... - doveva dirglielo, aveva bisogno di sfogarsi con loro, altrimenti questa storia le avrebbe sicuramente rovinato la gita. Non voleva questo. - ieri ho sentito dire da delle ragazze di terza che... che Shikamaru... che lui ha una ragazza... e e si chiama Temari e va in 3 A >> le ragazze sbarrarono gli occhi senza parole. Da quando Shikamaru aveva una ragazza? E più grande per giunta!! ( pensieri più o meno comuni delle sue amiche )

Ecco perché Ino era così triste!!

<< Ai capito tu quel sapientone, si è dato da fare senza dirlo a nessuno eh?! >> disse indignata la rossa .

<< Aaa ma che idiota! Come può farti questo?! Non l'ha detto nemmeno a te e a Choji che siete i suoi migliori amici?! >> chiese la rosa.

La bionda fece no con la testa, << non so se Choji ne sia a conoscenza o meno infatti dopo volevo andare a parlargli... io però non lo sapevo... e per tutto questo tempo io... >> non riuscì più a trattenere le lacrime, dirlo ad alta voce era ancora peggio.

Hinata si avvicinò a lei e l'abbracciò teneramente rassicurandola.

<< Ei ei ssh, va tutto bene, magari non è nemmeno vero! Magari è solo un pettegolezzo! >> la bionda strinse forte l'amica con affetto ma non le rispose, per quanto sperasse che avesse ragione, qualcosa dentro di lei sapeva che era tutto vero.


 

<< Buon giorno ragazze! Ei Ino... va tutto bene? Ieri sera ti ho scritto ma tu... >>

<< parli del diavolo... >> disse aspramente la rossa.

Il ragazzo la guardò con uno sguardo interrogativo ma c'era qualcosa di più importante di cui preoccuparsi in questo momento. La sua migliore amica... stava piangendo... per quale motivo? Quando era arrivato lo aveva guardato appena, non l'aveva mai fatto, normalmente l'avrebbe salutato con un radioso sorriso come ogni mattina, ma oggi... era abbastanza sveglio da capire che era lui la causa del suo strano comportamento e forse stava iniziando a capire quale poteva essere il motivo o non si sarebbe comportata così.

<< Ino... >> provò a chiamarla, sperando che lo degnasse almeno di uno sguardo, ma niente. Era combattuta, non sapeva come comportarsi. Fece per voltarsi, ma si ritrasse subito e non lo guardò nemmeno questa volta.

 

Inconsciamente aveva pronunciato il suo nome quasi come una scusa, vederla così lo faceva stare male, sopratutto perché la colpa non era altro che sua.

 

<< Hai fatto abbastanza Shika, ora lascia stare. Quando avrà voglia di parlarti penso che verrà lei da te >> disse seriamente la rosa.

<< Va bene >> lo disse in modo così rassegnato che sembrava davvero un cane bastonato.

Quando il ragazzo se ne fu andato, Ino si ricompose e si asciugò le lacrime.

<< Grazie ragazze >> poi guardò la rosa e con un cenno la ringraziò per averlo fatto andare via, l'amica capì e le sorrise. Aveva ragione lei, ora non aveva proprio voglia di parlare con lui. Non poteva aver di certo capito il motivo per cui lo stesse evitando anche se era evidente che avesse capito che qualcosa in lei non andava. E comportandosi in questo modo di certo non gli dava la possibilità di spiegarsi, per qualunque cosa. Ma non le importava. Prima doveva accertarsi che quello che aveva sentito fosse vero, poi lo avrebbe affrontato. Non poteva permettere che questa giornata peggiorasse più del dovuto. Per ora non doveva più pensare a questa storia o almeno ci doveva provare.

Terminarono la colazione.

 

<< Forza ragazze, ora andiamo! Oggi come da programma ci aspetta Base Militare! >> i suoi occhi si illuminarono.

<< Di cosa si tratta Karin?! >> chiese curiosa la mora.

<< Non hai mai giocato a questo gioco Hinata?! Non ci credo, è troppo bello! >>

<< Qualcosa mi dice che bisogna correre...! >> la bionda non era per niente entusiasta, lei odiava correre.

<< Esatto!! Ma vedrete che sarà troppo divertente correre in mezzo al bosco! >>

<< COSAA!?? >> fecero all'unisono le altre tre.

<< Spero solo di non rompermi qualcosa >> affermò sarcastica la rosa.

<< Eddai Sakura, al massimo ti farai portare in spalla da qualche bel ragazzo >> ammiccò la rossa. A quelle parole il suo viso divenne completamente rosso. Perché aveva detto quelle parole?! Non poteva assolutamente sapere quello che era successo ieri con Sasuke, ma allora perché?! Nah si stava preoccupando troppo, sarà stata solo una coincidenza e poi a lei piaceva sempre scherzare.

<< N-Non dire cavolate Karin!! >>

<< Tranquilla stavo scherzando, non te la prendere hahah >>.

Così si diressero tranquille, chi più e chi meno, verso le loro tende per prepararsi.

Abbigliamento per il gioco: ovviamente il più mimetico possibile.

Scopo principale: trovare la bandiera degli avversari e portarla alla propria base, tutto questo il più velocemente possibile e senza farsi scoprire.

Un gioco da ragazzi no?!

 

 

Questa “specie” di gioco/impresa durò tutta la mattina e nonostante i graffi sulle gambe a furia di correre avanti e indietro per il bosco, le foglie tra i capelli e una voglia incredibile di dormire, tutto sommato i ragazzi si divertirono davvero. Sembrava quasi di essere tornati bambini, senza pensieri, a quando l'unica preoccupazione era di divertirsi il più possibile nonostante la stanchezza.

Ogni tanto ci voleva un momento del genere.

A una certa ragazza bionda servì per sbollire un po' la tensione e non pensare per qualche ora a ciò che la preoccupava tanto.

Ma ecco che, terminato il gioco e con esso quel senso di spensieratezza, tutto tornò a galla senza lasciarle via di scampo.

Inconsciamente, sul sentiero per tornare alle tende, si allontanò dalle ragazze. Era evidente che volesse essere lasciata sola per questo le sue amiche non obbiettarono più del dovuto. Più che altro si preoccupavano che potesse scivolare o cadere, visto che la sua mente era completamente fra le nuvole ma decisero di non infastidirla oltremodo.

Ma evidentemente qualcuno non voleva proprio lasciarla in pace.


 

Qualcuno la raggiunse correndo e mettendosi al suo fianco.

<< Ei Ino! >>

<< Che c'è Kiba? >> ormai non le dava più fastidio sentirsi chiamare per nome da lui.

<< Hai una foglia tra i capelli haha >> .

Sei venuto qui solo per dirmi questo?! Pensò.

Senza chiedere il permesso il ragazzo poggiò la mano sulla sua testa e con l'altra le tolse la foglia. A quel contatto improvviso la ragazza sobbalzò leggermente, per un secondo si sentì strana ma in qualche modo quel contatto la fece stare bene, anche se non sapeva bene il perché.

<< Grazie >> e gli fece un mezzo sorriso.

Il ragazzo non poteva crederci. Ok, qualcosa decisamente non andava: l'aveva ringraziato, ma soprattutto l'aveva chiamato per nome?! Non era da lei, questo era sicuro.

<< È stato divertente il gioco non trovi?! Soprattutto perché abbiamo vinto noi >> ridacchiò compiaciuto.

<< Ee certo ci mancava!! avevate Sasuke in squadra, sono quasi certa che in un'altra vita doveva essere stato un ninja, nessuno è più svelto e silenzioso di lui! >> sostenne profondamente convinta e il ragazzo ridacchiò divertito immaginandosi un Sasuke vestito da ninja. In effetti ce lo vedeva eccome!

<< Comunque sì, è stato divertente, anche se non capisco per quale motivo i nostri prof. abbiano deciso di farcelo fare, soprattutto quel pazzo del prof. Gai, lui e il suo “potere della giovinezza “ che continua a ripetere! Non siamo abbastanza grandi per giocare ormai?! >>

<< Secondo me hanno avuto una grande idea invece, ogni tanto non fa male tornare bambini non trovi? Il tempo passa troppo velocemente e quasi senza accorgersene si diventa grandi e iniziano i problemi e le preoccupazioni, bisogna prendere decisioni per il proprio futuro... tutto questo è così noioso. E così ripensi a quando eri solo un bambino senza pensieri, e desideri di non essere mai cresciuto... ma questo non è possibile giusto?! >> ridacchiò con lo sguardo basso sul sentiero e le mani dietro la testa. In quel momento la ragazza avvertì un'altra sensazione di tenerezza nei suoi confronti.

Lo guardò stranita, era rimasta senza parole, non immaginava che uno come lui potesse dire delle cose del genere e poi, non si era mai aperto così tanto con lei.

<< Che c'è, perché mi guardi così?! E poi cosa sarebbe quel sorrisetto? >> disse guardandola di sbieco.

<< Non è niente, non è niente... è solo che mi hai sorpreso! - il suo sguardo si fece più furbetto – non pensavo che fossi così tenero, cucciolotto! >> e gli scompigliò i capelli in modo scherzoso avvicinandosi a lui.

<< Ei per chi mi hai preso, non sono un cane! E poi non prendermi in giro! >> si voltò verso di lei e le scompiglio anche lui i capelli, per quanto fosse possibile visto che erano legati in una treccia ormai quasi del tutto disfatta.

Chissà come, si trovarono incredibilmente vicini, lui era leggermente più alto ma continuarono a fissarsi negli occhi in silenzio. Ino si trovò a pensare che tutto sommato era davvero un ragazzo piacevole, stava bene quando era insieme a lui e lo stargli vicino suscitava in lei emozioni diverse da quelle che provava stando vicino a Shikamaru... Shikamaru... al quel pensiero si rabbuiò. Rendendosi conto della pericolosa vicinanza, si allontanò imbarazzata da lui, ma con lo stesso sguardo triste sul volto.

<< Scusa, colpa mia >> disse il ragazzo al quale non sfuggì quello sguardo. La ragazza non gli rispose.

<< … senti, come mai prima stavi piangendo, a colazione intendo >> disse voltandosi dall'altra parte, chissà perché poi. La bionda sbarrò gli occhi stupita e imbarazzata, l'aveva vista piangere? Questo vuol dire che la stava guadando... ma perché avrebbe dovuto farlo!?

Forse si trattava solo di una coincidenza...

Il ragazzo non ottenendo alcuna risposta si voltò a guardarla,

<< Allora?! >>

Cosa doveva rispondergli... ma soprattutto, perché non gli aveva ancora detto di farsi gli affari suoi!? Forse inconsciamente voleva parlare con lui? Voleva confidarsi? Ma perché proprio con lui!!

No Ino, ti ha già visto piangere ieri, hai un orgoglio da mantenere e non sei così fragile.

<< M-Mi era entrato qualcosa nell'occhio – però Ino, che fantasia!, e infatti dal suo sguardo capiva di non averlo convinto per niente – mi faceva molto male, davvero!! >>

<< Davvero?! >> disse con un sopracciglio alzato e con un tono per niente convinto.

Ok, avrebbe decisamente potuto inventare una scusa migliore, ma non poteva dirgli la verità...

Doveva assolutamente trovare un modo per cambiare discorso e in fretta anche, così optò di puntare sulla difensiva.

<< Ma scusa a te che importa?! E poi come fai a saperlo, mi stavi spiando?! >> senza volerlo aveva calcato un po' la mano e lo aveva detto con un tono più seccato di quanto non fosse in realtà. Non voleva veramente dire quelle cose e non in quel modo soprattutto.

<< Ero solo preoccupato per te >> fu questa la sua risposta. Il suo sguardo era molto serio, così serio non lo aveva mai visto.

<< … perché? >> chiese con un filo di voce.

<< E da ieri che non sei più te stessa... e credo di aver capito che in qualche modo centra Shikamaru... >>

<< Aspetta, che - ?! >> disse visibilmente sorpresa, ma fu interrotta.

<< A volte sarebbe meglio lasciar perdere ciò che ci fa soffrire non credi? >> la ragazza lo guardò interrogativa.

<< Che cosa stai cercando di dirmi?! >> lo strinse per un braccio.

<< Niente >> si scostò e aumentò il passo lasciandola indietro.


 

<< Ei Ino, ti abbiamo trovata finalmente! >> disse Sakura ansimando e poco dopo fu raggiunta dalle altre.

<< Ei ragazze! >> disse in maniera distratta, il suo sguardo osservava ancora il ragazzo che si era appena allontanato da lei.

Che cosa intendeva con quelle parole? E perché non le aveva risposto... forse aveva visto in lontananza le ragazze che stavano arrivando. Probabile.

Ero solo preoccupato per te “ quelle parole occuparono la sua mente per un bel po', facendole quasi dimenticare la questione in sospeso con Shikamaru.


 


 


 

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Eilaàà 11 Capitolo XD non mi viene in mente niente da dire hahah

Grazie a tutti quelli che ancora continuano a seguire la mia storia, veramente!! *-*

Ciao e alla prossimaaa :D


 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ~ Alba ~ ***


Capitolo 12 ~ Alba ~

 

Nonostante ci avesse provato in tutti i modi, il giorno precedente non era riuscita a trovare un momento tranquillo per parlare con Choji senza nessuno tra i piedi e così, arrivato il penultimo giorno di gita, non aveva ancora risolto un bel niente. Per fortuna quel giorno i prof. ebbero quella strana idea di svegliare tutti prima dell'alba per poterla ammirare da una bella visuale.

Una bella iniziativa, senza dubbio e un'occasione perfetta seconda una certa bionda per poter farsi dire tutto dal suo amico e senza essere disturbati. Non poteva fallire quel giorno, neanche per sogno.

 

Com'era stato stabilito si svegliarono tutti molto presto, quando ancora l'aria era fresca per la precedente nottata e tutto era immobile, perfettamente in silenzio.

Impugnate le torce, iniziarono la salita sul sentiero che li avrebbe condotti sul punto più alto; nonostante l'aria fosse ancora pungente, nessuno ci faceva poi tanto caso, era piacevole e poi erano tutti occupati a bearsi di questa tranquillità che sembrava avesse il potere di lenire anche gli animi più turbati.

 

<< Aaaa come si sta bene, non trovi?! >> disse il biondo dopo aver raggiunto Hinata riempendosi per bene i polmoni di aria fresca. Il quel momento qualcosa dentro di lui lo aveva spinto ad andare da lei, voleva condividere questo momento insieme a lei.

<< Già, è così rilassante... >> sorrise per la piacevole ed improvvisa compagnia. Chiuse gli occhi per avvertire meglio quella splendida sensazione.

<< Perché sorridi? >> disse con un tono divertito e allo stesso tempo serio.

La ragazza aprì gli occhi e lo guardò di sfuggita, si sentiva ancora in imbarazzo per la sera precedente e non sapeva come comportarsi; il giorno prima non avevano avuto occasione di parlare dell'argomento anche perché non gli avevano lasciati soli nemmeno un'istante per cui ora non sapeva proprio cosa dire. Per fortuna il ragazzo sprigionava una tale serenità che finì per influenzare anche lei.

<< Be' perché... sono contenta! >>affermò semplicemente.

<< Mmm e come mai?! >> chiese curioso ma con un sorriso stampato sulle labbra.

<< Non lo so, sarà quest'aria... >> affermò ridacchiando senza accorgersi che lo stava provocando.

<< Ah si?! E io che pensavo che fosse merito mio! >> disse fintamente offeso incrociando le braccia.

La ragazza rise in imbarazzo, era ovvio che fosse merito suo ma non poteva certo dirglielo così liberamente! Non sapeva cosa rispondere, doveva essere sincera? Come doveva interpretare le sue parole... magari stava solo scherzando no?!

Il biondo tornò serio e continuò. << … sai, sono stato molto bene la sera scorsa... >> disse tranquillamente ma dentro di lui era tutt'altro che tranquillo. Ancora non riusciva a credere a quello che le aveva detto, eppure lo aveva fatto, e se c'era una cosa che aveva capito di se stesso era che se faceva una cosa era perché se lo sentiva davvero.

<< Davvero?! … emh... sai, non volevo farti pensare a delle cose tristi... mi dispiace... >> la sua voce era molto insicura.

<< Nah tranquilla, pensa che... non so come spiegarlo ma... parlarne con te, non mi ha fatto sentire per niente triste, anzi mi ha fatto stare bene >> il suo sorriso sincero esprimeva tutta la sua gratitudine ma poteva giurare di aver colto un certo nervosismo mentre glielo diceva.

Non si era ancora abituata alla sua schietta sincerità, meno male che era ancora buio altrimenti avrebbe visto quanto fosse diventata rossa.

<< Meno male, ne sono contenta >> disse sollevata.

<< Ma non è solo per questo... - ecco che le parole prendono di nuovo vita propria - … ultimamente mi sono reso conto che... che be'... >> la ragazza lo guardò incredula, non stava per dire davvero quelle parole, non poteva essere così, non poteva succedere a lei...

<< che... mi piace davvero molto stare con te! >> ecco l'aveva detto, non riusciva più a tenerselo dentro.

La ragazza continuò a guardarlo con gli occhi sbarrati, ecco non sapeva di nuovo come comportarsi, che cosa voleva dire?! Stava bene con lei come amici o intendeva qualcosa di più?! Ma pensandoci bene non era possibile che si fosse innamorato di lei così all'improvviso, non aveva fatto niente per far si che ciò accadesse per cui doveva riferirsi sicuramente alla loro amicizia. Be' in fondo gli bastava anche solo questo. Le sue parole l'avevano resa davvero felice. Ma per un secondo, aveva sperato davvero che si riferisse proprio a quello.

<< Anche a me. Sono contenta che siamo tornati amici come un tempo >> gli sorrise teneramente ed era vero ma... non era esattamente quello che intendeva il biondo. Quest'ultimo rimase qualche secondo stupito, ecco si era espresso male, che stupido!

 

La ragazza non poté fare a meno di pensare a quanto fosse tenero questo suo lato impacciato. Inutile dire che il suo cervello, trovandosi in uno stato di semi-shock, non le permetteva di fare più di due cose alla volta e lei aveva deciso di non badare per nulla alla prudenza perciò non guardava nemmeno a dove metteva i piedi. Guarda caso una radice la stava proprio aspettando e attirò il suo piede come una calamita, inevitabilmente vi ci inciampò, per fortuna Naruto fu più accorto di lei e l'afferrò giusto in tempo di evitarle di cadere con il viso per terra.

<< Ei non pensavo di sconvolgerti così tanto >> rise nervoso.

Afferrandola i loro volti si erano ritrovati a pochi centimetri l'uno dall'altro. Si fissarono per qualche secondo negli occhi, più di quanto avessero fatto fino a quel momento, ormai non aveva più nulla da nasconderle, avrebbe potuto guardarla fino a quanto avesse voluto. Ma poi la ragazza imbarazzata si allontanò da lui e si tirò su.

Che stava facendo, non poteva lasciarsi andare, erano amici dopo tutto, chissà cos'avrebbe pensato Naruto.

Non voglio fargli credere di aver frainteso le sue parole. Lui è stato così gentile ad aprirsi con me, ma non è stato niente di più! Pensò, ma ovviamente non aveva capito niente.

<< scusa è che le tue parole mi hanno fatto piacere... sono felice >> e gli sorrise, un sorriso che non aveva mai visto rivolgere a nessun altro e quel bellissimo sorriso ora era solo per lui.

Non poteva credere che Naruto provasse per lei qualcosa che fosse più di semplice amicizia ma le sue parole quella notte l'avevano davvero colpita, non poteva fare a meno di ripensarci, forse davvero stava iniziando a provare qualcosa per lei, qualcosa nei suoi occhi le diceva che poteva anche essere così. Anche se era troppo bello per essere vero. Magari ora non lo sapeva bene nemmeno lui, ma non c'era fretta, per ora le andava bene così. Non avendo replicato alla sua risposta, non poteva che essere così.

 

Il biondo in quel momento si rese conto di tenere moltissimo a quella ragazza. Si sentiva così strano quando stava insieme a lei, si sentiva... felice, davvero felice. Non aveva mai provato una cosa simile. Possibile che questa ragazza potesse essere davvero quella giusta?

 

<< Questa volta però è merito mio vero? >> asserì il biondo, la ragazza ridacchiò.

<< Si... ma lo era anche prima... >> concluse sotto voce. Ah la devo smettere di rispondergli in questo modo, altrimenti capirà sul serio che provo qualcosa per lui! Non voglio rovinare tutto!

 

Il biondo rimase molto sorpreso dalla sua ultima risposta; nonostante avesse frainteso le sue parole... quando lo guardava, il suo sorriso, i suoi occhi...lo illuminavano completamente, e non era il sole, era proprio lei. L' altra sera non l'aveva spaventata con le sue parole e questo era già qualcosa. Questa volta era stato frainteso, ma se c'era una piccola possibilità che anche lei ricambiasse i suoi sentimenti, la prossima volta glielo avrebbe detto chiaro e tondo. Non voleva rischiare che qualcun' altro se la portasse via, non poteva permetterlo, lui aveva bisogno di lei.

 

In risposta non poté che sorriderle e poi si sa che un sorriso dice più di mille parole. Quei sorrisi erano la chiave che avrebbe potuto aprire un mondo, ma poteva davvero diventare il Loro piccolo e personale mondo?! Certo che poteva, ma quello dipendeva solo ed esclusivamente da loro.


 

 

                                                                                   ***

La camminata risultò abbastanza lunga e faticosa ma una volta raggiunto il luogo stabilito, tutti rimasero a bocca aperta, il panorama era davvero stupendo. Erano arrivati giusto in tempo per ammirare il sorgere del sole da dietro le colline, valeva decisamente la pena di aver percorso tutta quella strada. I ragazzi si sedettero sull'erba per riposarsi e mangiare qualcosa per riprendere le forze. Poco dopo Naruto e Hinata raggiunsero i loro amici. Era da un po' che il biondo osservava Sasuke e il suo comportamento non lo convinceva proprio per niente e anche quello di Sakura a dirla tutta. Gli sguardi fugaci che si lanciavano cercando di non farsi scoprire quando l'altro era girato...tutto questo pensando di non essere visti e magari gli altri non ci facevano nemmeno caso, ma lui gli aveva notati benissimo. Li conosceva troppo bene.

Una scena in particolare aveva suscitato il suo interesse: stavano per raggiungere la collina la cui pendenza era piuttosto consistente, Sakura stava cercando di salire, Sasuke era molto più avanti di lei ma stranamente trovò un pretesto per rimanere in dietro, nel frattempo la rosa lo aveva quasi raggiunto.

Vuoi per la stanchezza, per l'erba bagnata e per la sua goffaggine, Sakura scivolò e sarebbe sicuramente finita per terra se un ragazzo moro non l'avesse prontamente afferrata e sostenuta. La rosa arrossì in quel momento e poteva giurare di aver notato un po' di rosa anche sulle guance dell'amico, ma non ne era certo, dopo tutto era Sasuke. Dopo essersi scambiati qualche parole che non riuscì a comprendere trovandosi troppo distante dai due, si allontanarono l'uno dall'altra con fare non curante, come se non fosse successo niente ma le loro espressioni mostravano di gran lunga il contrario. Forse era scattato qualcosa nella testolina di entrambi?! Forse per lui, ciò che prima non aveva alcuna importanza o che non riusciva a comprendere, ora era diventato più chiaro che mai? E per lei forse non era altro che l'ennesimo recupero di quei sentimenti che ormai avevano fatto le radici nel suo cuore, quelli che, per quanto ci avesse provato o ci provasse tutt'ora, non sarebbero mai scomparsi? Anzi proprio quelli che più tentava di sopprimere e più la travolgevano senza via di scampo.

 

                                                                                   ***
 

Finalmente aveva avvistato il suo bersaglio: Choji, da solo e senza nessuno intorno, era arrivata la sua occasione tanto ambita. Stava per raggiungerlo, mancava poco, si guardò un attimo in torno.... e poi li vide,

quei due...insieme.

La risposta alle sue domande era arrivata da sola; a quanto pare ora non aveva più bisogno di alcuna spiegazione dal suo amico, era proprio davanti ai suoi occhi, in carne ed ossa, letteralmente.

Quello che temeva di più, quello che fino in fondo sperasse fosse solo uno scherzo, era tutto vero ed era di fronte a lei.

Rimase immobile, imbambolata lì dov'era. Non voleva rimanere così come un'idiota ma non era nemmeno tanto sicura di volersene andare; voleva che quei due la vedessero, che lui la vedesse. Non sapeva esattamente che faccia avesse in quel momento ma di sicuro non risplendeva di felicità, anzi proprio il contrario, e voleva che lui la vedesse e che si sentisse in colpa perché la stava facendo soffrire come non mai. La stava facendo soffrire... doveva sentirsi in colpa...

Poi qualcosa in lei scattò e si rese conto di essere una patetica e piagnucolosa bambina, in quel momento. Tutto quello che provava era assolutamente vero, certo, ma che colpa ne aveva lui in fondo se non quella di essersi innamorato di una ragazza che, oh guarda, non era lei! Forse non era proprio questo il punto, non era tanto il fatto che avesse una ragazza come credeva fino a qualche giorno fa, la cosa che l'aveva delusa di più era il fatto che non si fosse minimamente preoccupato di riferirle una cosa così importante per lui. Cosa ci sarebbe stato di male in questo?! Avrebbe anche potuto dargli dei consigli se solo glielo avesse chiesto.

Sapeva di essere per Shikamaru solo come una sorella e non le importava di essere qualcosa di più a dire il vero, era sempre stato così. Gli voleva un bene incredibile, che forse aveva scambiato per amore, non poteva esserne certa, e poi ci sono tanti tipi di amore; ma il dolore che provava, di quello ne era certa. Magari non per il motivo che credeva all'inizio ma il suo comportamento l'aveva ferita. Davvero tanto. Non poteva negare di essere gelosa di quella ragazza. Tanto gelosa. Ma non perché fosse la sua ragazza, più che altro si sentiva come se fosse stata messa da parte, non era più così importante per lui come si sentiva prima. Il suo legame con Shikamaru era sempre stato molto forte, fin da bambini, era come se fosse il suo fratellone, da sempre. Per questo si sentiva così delusa da lui.

Lei era una di quelle ragazze che ci rimane male per ogni piccola cosa, soprattutto se a farla è una delle persone che per lei contano di più. Pensando a tutto questo non si rese conto che il ragazzo la stava guardando, il suo volto mostrava un'espressione strana, non riusciva a capirla in quel momento ma sembrava quasi di terrore. Non il terrore che si prova quando si vede un fantasma ma il terrore che si prova quando si capisce di aver profondamente ferito una persona importante senza aver fatto nulla per evitarlo. Non si accorse nemmeno che aveva iniziato a chiamarla, una nota di scusa poteva sentirsi chiaramente nella sua voce. Non ce la faceva più, la pressione accumulata in questi giorni stava diventando insopportabile, tutti questi sentimenti stavano sopraffacendola e le lacrime iniziarono a scendere da sole e incontrollate.

<< Ino... Ino, aspetta!! >> ma la bionda era già corsa lontana da loro. Provò a rincorrerla ma il prof. Asuma lo chiamò proprio in quel momento ( chissà per cosa poi, non era mica il messaggero dei prof. !! )Perché diavolo tutti continuavano a impedirgli di parlare con lei, dannazione! Doveva assolutamente parlare con lei, sapeva già di aver tirato troppo a lungo la corda e se si era arrivati a questo punto la colpa non era altro che sua. Sapeva quanto fosse legata a lui e quanto fosse sensibile e gelosa. Avrebbe preferito trovare le parole giuste ma alla fine il tempo passava e l'occasione giusta non arrivava mai. Non avrebbe mai voluto arrivare fino a questo punto, non l'aveva mai vista così, e il fatto che tutto questo dipendesse da lui, ovviamente lo distruggeva. Avrebbe dovuto parlarle di Temari sin dall'inizio.

Temari. La ragazza al suo fianco lo stava guardando sorpresa ma anche in modo comprensivo. Lei sapeva quanto fosse legato alla sua migliore amica per cui non si era mai messa in mezzo finché non fosse stato lui a raccontarle di loro. Non voleva diventare un problema tra loro due, ma evidentemente non ci era ancora riuscito. Ma non lo incolpava per questo. Sapeva come era fatto e sapeva anche che avrebbe trovato una soluzione. Ci riusciva sempre.

 

 

************************************

Eccomiii 12 capitolo!!! scusate il ritardoo ma sono un po' incasinata in questi giorni XD ora che inizio l'università non riuscirò a pubblicare regolarmente ma cercherò comunque di fare il possibile >.< questo capitolo mi è uscito un po' incasinato ( come sono io in questi giorni XD ) ma spero che si capisca lo stesso !! nel caso chiedete ;)

Alla prossimaaaa :D

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Capitolo 14
*** Capitolo 12 ½ ***


Capitolo 12 ½

 

Ino senza pensarci avevano iniziato a correre, doveva andare il più possibile lontano da loro. Già, ma dove? Non è che ci fosse poi così tanto spazio. Non voleva raggiungere Sakura e gli altri perché altrimenti l'avrebbero vista con gli occhi arrossati e avrebbero iniziato a fare un mucchio di domande e non aveva per niente voglia di risponderne proprio a nessuna.

Ora camminava un po' a casaccio e appena avvistò l'unica persona che non ne sapeva abbastanza né di lei e né di Shikamaru per poter giudicare la situazione e che, oltre alle sue amiche, era stato l'unico a vederla piangere per questa storia, l'afferrò malamente per un braccio e lo trascinò esattamente nella parte opposta che doveva essere la sua destinazione. Ovvero dai loro amici.

Fece sedere Kiba per terra e lei vi si appoggiò schiena contro schiena, senza dire una parola.

Lo aveva fatto per evitare che la vedesse piangere un'altra volta, eppure, nonostante tutto, era stata la prima persona a cui aveva pensato in quel momento.

<< Ei Ino, mi dici che succede? >> chiese calmo guardando verso il cielo. Ormai non si stupiva neanche più dei suoi strani comportamenti.

La ragazza rimase in silenzio per qualche minuto.

<< Gli ho visti insieme... >>.

<< Chi?! >> era un po' confuso.

<< ...Shikamaru e la sua ragazza... >> il ragazzo serrò la maschella, ecco perché era così strana in questi giorni...sicuramente deve averlo appena scoperto, oppure ne ha appena avuto la conferma.

Come tutti gli altri, anche lui era a conoscenza dei sentimenti della ragazza verso Shikamaru e in un attimo tutto gli fu più chiaro.

<< È per questo che eri così distratta e giù di morale in questi giorni?! >> ottenne una leggera gomitata sulle costole.

<< No, cioè si, ma non è solo per quello... >> aveva smesso di piangere ma la sua voce tremava ancora.

<< Perché non me lo ha detto prima? Io pensavo che anche lui mi dicesse sempre tutto... >> continuò a parlare e a buttare fuori tutto quello che si sentiva dentro. Aveva bisogno di sfogarsi e lui l'ascoltò, senza dire niente. Dopo un po' intervenne anche lui approfittando di un suo momento di pausa.

<< Magari aveva i suoi motivi >> disse risoluto. Non voleva in alcun modo prendere le sue difese dopo averla fatta soffrire in questo modo, però lo conosceva quel poco da sapere che non era il tipo da fare le cose senza prima pensarci. Ovviamente ciò non giustificava in alcun modo il suo comportamento.

La ragazza rimase stupita dalle sue parole. Fece per rispondere ma tacque. Il ragazzo alle sue spalle continuò.

<< Hai già parlato con lui ? >>

<< … no >>

<< E cosa aspetti!? >>

<< Ma l'ha chiamato il prof Asuma!! E poi ora non ne ho voglia! >> ovviamente non capiva a cosa si riferisse dal momento che non era lì con loro in quel momento, ma continuò.

<< Prima o poi vi dovrete chiarire... penso che nemmeno lui se la stia passando bene. E poi non credo che l'abbia fatto apposta... e lo sai anche tu >>. In un angolino del suo cuore sapeva che aveva perfettamente ragione. Piano piano sentiva alleggerirsi quel peso sullo stomaco che l'attanagliava da qualche giorno e che fino 15 minuti prima era stato più presente che mai.

<< Si... penso di si... >> si sentiva decisamente meglio ora che si era sfogata. Le sue parole l'avevano tranquillizzata un po'. La ragazza si tirò su e si appoggiò completamente alla sua schiena. Passò qualche minuto.

Per cambiare argomento il ragazzo mormorò << è stata molto bella l'alba vero? Non l'avevo mai vista! >>

<< Già, nemmeno io >> si rasserenò a quel ricordo. Il momento brutto ormai era passato, ora poteva tornare anche dagli altri. Fece per tirarsi su e nel gesto di posizionare le mani all'indietro per farsi leva, posò casualmente una mano su quella del ragazzo. Si voltò di scatto e anche lui lo fece. Erano a pochi centimetri uno dall'altra. Con le mani ancora sovrapposte. Entrambi arrossirono leggermente ma appena si sentirono chiamare si allontanarono subito uno dall'altra.
 

<< Ei ragazzi...Ino, va tutto bene? >> disse Choji avvicinandosi a loro << ti ho cercata molto! >> affermò preoccupato.

<< Ero qui, scusa >> così si sedette anche lui accanto a loro e i due iniziarono a parlare di quello che era appena successo e a confidarsi ciò che provavano. Come immaginava nemmeno a lui glielo aveva detto, però l'aveva scoperto da un po' e se non aveva voluto farglielo sapere era perché non riteneva giusto che fosse lui a dirglielo, ma soprattutto perché sapeva che avrebbe sofferto per questo.

Kiba si sentiva un po' di troppo in quella conversazione per cui fece per alzarsi ma fu subito trattenuto per un braccio dalla bionda con uno sguardo leggermente allarmato. Con lo sguardo gli chiese di rimanere e sempre con uno sguardo lui acconsentì, così si sedette di nuovo accanto a lei. Non ci aveva capito granché di questa storia ma del resto non era nemmeno uno che faceva troppe domande. Forse era anche per questo che era venuta da lui... e se lei lo voleva al suo fianco, lui ovviamente sarebbe rimasto. Cercò di non far trasparire alcuna emozione, ma dentro di lui stava sorridendo a trentadue denti.


 

Da qualche tempo aveva notato come lei non cercasse di tenerlo più a distanza o forse si era arresa al fatto che semplicemente lui non glielo avrebbe mai permesso. Ma non l'aveva mai costretta, mai.
 

Si erano avvicinati sempre di più senza che lei nemmeno se ne rendesse conto. Aveva iniziato inconsciamente ad aver bisogno di lui, ma non l'avrebbe mai ammesso a se stessa. Erano solo amici dopotutto. Già, questo era quello che credeva.


 

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Ecco a voi un altro mezzo capitolo!! Mi è venuto in mente dopo ma volevo aggiungerlo lo stesso XD Qualche momento KibaIno in più dal momento che me l'hanno richiesto ;)

Alla prossimaaa :D

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Capitolo 15
*** Capitolo 13 ~ Chiarimenti, nostalgia e un po' di fortuna ~ ***


Capitolo 13   ~ Chiarimenti, nostalgia e un po' di fortuna ~

 

Quella sarebbe stata l'ultima sera al campeggio, la mattina seguente avrebbero levato le tende e questa esperienza sarebbe entrata nel bagaglio dei ricordi dei ragazzi. Qualunque essi siano stati. Qualcuno ne avrà un bellissimo ricordo e qualcun altro forse un po' meno, o forse no... non era ancora finita.

 

Nel pomeriggio i ragazzi ottennero il permesso dai prof. di poter fare un bagno nel fiume e a parte l'acqua non proprio calda nonostante fossero a settembre, fu una tra le esperienze più divertenti di quei giorni ma solo i più coraggiosi riuscirono ad entrare.

Due ragazzi erano rimasti sulla riva ad osservare i loro amici. Forse non andavo matti per l'acqua fredda o più probabilmente non avevano alcuna voglia di prendersi un raffreddore.

<< Guarda quei due come si divertono, sembrano dei bambini! >> disse con un mezzo sorriso un ragazzo leggermente depresso, osservando il suo migliore amico ed Hinata che si rincorrevano schizzandosi con l'acqua.

<< E già, beati loro! >> asserì il ragazzo col codino, nella sua stessa situazione.

<< Eei che ti prende?! Non che tu sorrida spesso ma oggi sei peggio del solito! Problemi con la tua ragazza? >>

<< Come...?! >> Shikamaru spalancò gli occhi, anche lui l'aveva capito?

<< Non sono stupido, so come ci si comporta con le ragazze ( già forse, peccato che con una non ci hai azzeccato nemmeno una virgola! Disse una vocina nella sua testa. La scacciò via )... e poi vi ho visto insieme questa mattina >> osservò il moro.

<< Già, e non sei l'unico... >> sospirò sconsolato.

<< Quando avevi intenzione di dircelo?! >> l'altro lo guardò storto.

<< Lo sai che non mi piace condividere la mia vita con tutti!... con lei va tutto bene e comunque ve lo avrei detto presto... >>

<< Almeno a lei dovevi dirglielo però... a Ino... >> disse tornando a guardare il fiume.

<< Lo so, ho fatto un casino e ora è arrabbiata con me e ne ha tutte le ragioni... non mi è mai sfuggita così una situazione dalle mani... non pensavo che l'avrei mai fatta soffrire così tanto - disse abbassando la testa sulle ginocchia sconsolato ricordandosi di averla vista piangere ieri a colazione – ora mi odierà >>.

<< No non ti odia... è solo molto delusa, penso >> disse sincero. Con una sonora pacca sulla spalla il moro dimostrò la sua comprensione verso l'amico.

<< Vedrai che riuscirai a sistemare tutto, digli la verità e ogni cosa tornerà esattamente come prima >> l'altro con un mezzo sorriso rispose << si, forse hai ragione >>. Il moro continuò

<< un'amicizia come la vostra non può finire per una sciocchezza del genere... se solo potessi tornare indietro io... >>

<< Ei ei, direi che ora non stiamo più parlando di me o sbaglio?! >> affermò alzando un sopracciglio.

<< No niente... lascia stare, non ho voglia di parlarne >>.

<< Allora c'è qualcosa! Mi sembravi un po' troppo depresso anche tu! >>

<< Ti ho detto che non ne voglio parlare! >> capì dalla sua espressione che era meglio lasciare stare.

<< Va bene, va bene non ti scaldare! >>

Mentre parlava il moro volse nuovamente lo sguardo verso il fiume, cercando con lo sguardo una ragazza dai capelli rosa che, aggrappata alla sua amica bionda, cercava di rimanere in equilibrio su un sasso, nonostante la corrente.

Ma allora perché è entrata in acqua se non vuole bagnarsi? pensò e sul suo viso si dipinse un sorriso – è sempre la solita .

Mentre la guardava, lei alzò il suo sguardo e, come se sapesse esattamente dove guardare, inevitabilmente incrociò il suo. Si guardarono. Lei non sorrise e nemmeno lui lo fece ma continuarono comunque a mantenere lo sguardo. Che cosa significava questo continuo rincorrersi di sguardi? Non riusciva a capire perché i suoi occhi la cercassero in continuazione, i suoi occhi verdi erano come delle calamite per lui. Da questa mattina non riusciva a fare a meno di guardarla.

Nessuno dei due voleva distogliere per primo lo sguardo e sarebbe andata avanti per le lunghe se la rosa non fosse scivolata ( in maniera anche abbastanza comica ) sul sasso sopra il quale stava cercando di mantenersi in equilibrio, per poi finire completamente in acqua. Era stato così divertente il modo in cui era caduta che Sasuke non poté fare a meno di ridere, la ragazza ovviamente lo notò e divenne rossa fino alle orecchie. Quel suo modo di ridere, le smorfie che faceva, il suo sorriso... non gli vedeva da tempo ormai. Quello lì in particolare lo faceva sempre quando lei faceva qualcosa di buffo...

Per vendicarsi dell'affronto subito gli rivolse inconsciamente la linguaccia, come faceva sempre da piccola quando lui la prendeva in giro. Il moro non si stupì di ciò anzi, continuò a ridere più di prima, si aspettava proprio quella reazione.

Qualcosa era cambiata in lui, ormai se ne rendeva conto e sperava davvero che ciò dipendesse da lei, ma forse era troppo egoistico anche il solo pensarlo. Sakura si girò voltandogli le spalle facendogli credere di essersi offesa ma in realtà sul suo volto si dipinse un tenero sorriso.

È sempre il solito, pensò.
 

                                                                                      ***

Non poteva più aspettare così decise di mandarle un messaggio.

-Tra mezz'ora ti aspetto alla tua tenda. Ti prego vieni. Ho bisogno di parlare con te e lo sai anche tu – la bionda non ne rimase troppo sorpresa ma lesse il messaggio con un certo timore. Sapeva di dover andare. Non ne poteva più di questa situazione... non era mai successa una cosa del genere tra di loro, che non si parlassero per giorni... si sentiva un peso sullo stomaco insopportabile, era durato anche troppo, doveva finire. E poi mancava ancora un bel po' all'ora di cena.

 

Cinque minuti prima si incamminò per raggiungere la sua tenda, aveva avvisato le sue amiche in modo che, sapendolo, non si sarebbero preoccupate e non avrebbero iniziato a cercarla. Aveva cercato di spiegare anche a grandi linee la situazione a tutte loro per evitare che ce l'avessero con Shikamaru più del dovuto. Sapevano essere davvero terribile quando ci si mettevano, soprattutto la rosa e la rossa.

Quando arrivò, Shikamaru era già lì, pronto ad aspettarla...

<< Ciao >>

<< Ciao >>

<< Ascolta... sono uno stupido, uno stupido idiota! No, uno stupido idiota e scemo! >> alla bionda scappò un debole sorriso, nonostante la situazione fosso più seria che mai. Per quanto ci avesse provato, non riusciva rimanere arrabbiata con lui per troppo tempo, ma per ora voleva ancora fargli credere il contrario.

<< Credimi, non avrei mai voluto farti soffrire così e... cavolo sono una frana in queste cose! >> si coprì il viso con una mano come per nascondere l'imbarazzo e anche un po' di vergogna.

<< Continua >> lo incoraggiò la ragazza.

<< Volevo parlarti di Temari, fin dall'inizio... però non so, non riuscivo a trovare mai il momento giusto e forse... anche il coraggio per dirti una cosa del genere perché... io a lei ci tengo davvero molto e ho intenzioni serie perciò... temevo che mi avreste preso in giro perché dite sempre che non faccio mai nulla seriamente e ... >>

<< Shika, io e Choji siamo i tuoi migliori amici, Io sono la tua migliore amica, non potrei mai giudicarti men che meno per una cosa cosa così importante, pensavo che ormai l'avessi capito!

Non ce l'ho con te perché hai una ragazza, ma perché... perché me l'hai tenuto nascosto per tutto questo tempo. Mi sono sentita messa da parte, non considerata e a dir la verità sono un po' gelosa di quella ragazza perché può averti tutto per sé e noi no. Io non posso più averti tutto per me.

<< Ino... >> sussurrò intenerito.

<< Io... credevo di essermi innamorata di te perché mi faceva troppo male pensarti con un'altra ragazza ma poi ho capito che si può stare male anche quando il tuo migliore amico ti viene strappato via da sotto gli occhi, e fa male. Sapevo che prima o poi sarebbe successo ma non me lo immaginavo così >> si sforzò di sorridere ma dai suoi occhi si capiva benissimo come doveva sentirsi.

Il ragazzo si avvicinò e allargò le braccia, la bionda capì al volo e si buttò fra le sue braccia, si sentiva così al sicuro quando era insieme a lui, era proprio come se fosse il suo fratellone, quel fratello che non aveva mai avuto.

<< Ino, scusami davvero. Mi dispiace così tanto per tutto questo e per esserti stato distante in questo ultimo periodo. Anche se ora ho una ragazza il nostro rapporto non cambierà, certo magari ora non staremo sempre insieme come prima ma stai pur certa che non vi abbandonerò, questo mai. Né a te, né a Choji. Mi dispiace di averti messa da parte ma questo non succederà più, promesso >> si staccò da lei e la guardò dolcemente.

<< Tu sarai sempre la ragazza a cui ho voluto bene per prima – questi complimenti ingrandivano il suo ego e lei adorava quando glieli facevano, e lui lo sapeva bene – sarai sempre la mia sorellina >> gli scompigliò i capelli affettuosamente.

<< Già, e tu il mio fratellone. E ti voglio tanto, tanto bene >> gli regalò un bellissimo sorriso.

<< Anche io >> sorrise anche lui << perciò... sono perdonato? >> chiese un po' con timore.

<< Non lo so, ci devo pensare >> disse altezzosa per poi scoppiare a ridere. La ragazza lo abbracciò più forte di prima.

<< Mi sei mancato sai? >>

<< Lo so, anche tu >>

<< Non fare mai più una cosa del genere, capito! >>

<< Come vuole lei, signorina! >> risero entrambi, come se non fosse successo niente, tutta la tensione che avevano accumulato era scomparsa con quelle risate. Tutto era tornato esattamente come prima.

<< Ah devi chiedere assolutamente scusa anche a Choji, non voleva dirtelo ma anche lui ci è rimasto molto male, anche se lo aveva già scoperto da solo. Sotto sotto è un tenerone anche lui >>.

<< Si, hai perfettamente ragione. Troverò il modo di farmi perdonare da tutti e due >> e si incamminarono verso il campo centrale, giusto in tempo per la cena e pronti per trascorrere la loro ultima serata al campeggio. Questa volta con entrambi il sorriso sulle labbra.


 


 

Finalmente tutto si era risolto e lei era riuscita a fare chiarezza nel suo cuore disturbato. Credeva di essere innamorata del suo migliore amico, ma si sbagliava, quello che provava non era amore. In un certo senso si poteva dire che si fosse tolta un peso dal cuore... ma allora perché provava una strana sensazione di vuoto? Era come se sentisse la mancanza di qualcosa, di qualcuno. Improvvisamente la sua mente rivolse la sua attenzione verso una persona, così inconsciamente che si stupì sul serio. Kiba.

Perché mai avrebbe dovuto pensare a lui? Ma poi si rese conto di aver voglia di vederlo, di parlare con lui... si colpì la testa per scacciare quel pensiero. Forse uno dei motivi poteva essere il fatto che non aveva ancora dimenticato ciò che le aveva detto il giorno prima, quelle parole che continuavano a rimbombargli in testa senza sosta e delle quali ancora non riusciva a capirne il motivo. Che diavolo volevano significare? Se una persona si preoccupa per qualcuno vuol dire che tiene a lei no?! Quindi Kiba teneva a lei?!

Si sentì stranamente allarmata a questo pensiero. Eee lui... che cosa rappresentava per lei?

Aaa non ci capisco più niente!! pensò coprendosi il volto con entrambe le mani. Era notte. Karin dormiva, poteva lasciarsi andare per qualche secondo. Si agitò per qualche secondo dentro al suo sacco a pelo. Ok, questo servì a calmarla almeno un po'.

Non ci capiva più niente, soprattutto in questo periodo.


 

                                                                                     ~ · ~

 

Era arrivato il giorno della partenza, tutto sommato erano stati dei giorni molto divertenti e poi passarli interamente con i propri amici era stata la cosa migliore di tutte e Ino, ora che aveva sistemato le cose con Shikamaru, era tornata la ragazza solare di sempre.

Avevano già smontato le tende e pranzato, rimaneva solo da sistemare le ultime cose.

Peccato che al momento di prendere posto sul pullman la sua compagna d'andata non l'avesse abbandonata per sedersi vicino al suo amico Suigetsu. Maledetta, questa me la paghi Karin!! Ma tutto questo era successo perché lei ed altri ragazzi erano stati gli sfigati di turno ad essere incastrati dai professori per farsi aiutare con gli ultimi preparativi per la partenza. Ovviamente tra questi c'era pure Kiba. Per cui una volta saliti sul pullman tutti i loro amici avevano già preso posto. Che premurosi erano stati a pensare a loro, si disse fra sé con una vena ingrossata sul collo che si poteva vedere a distanza. In sostanza a loro due non rimaneva altra scelta che sedersi vicini nei primi posti liberi che avessero trovato.

<< Io vicino al finestrino! >> si apprestò ad affermare la bionda.

<< E perché?! >> chiese contrariato Kiba.

<< Perché mi piace guardare fuori! >> rispose semplicemente. Nonostante tutto era così serena che proprio non le si poteva dire di no.

<< Va bene, siediti lì >> la bionda si sedette tutta contenta e soddisfatta. Stranamente non le dava per niente fastidio doversi sedere accanto a lui. Ma Karin l'avrebbe pagata comunque.

Rimasero in silenzio fino a quando non furono partiti.

 

<< A quanto vedo si è risolto tutto! >> disse tutto a un tratto il ragazzo.

<< Ah si! >> rispose, presa alla sprovvista ma capì perfettamente a cosa si stesse riferendo.

<< ...tu stai bene? >> chiese.

Fece cenno di sì con la testa e volse lo sguardo verso il finestrino.

<< Voglio molto bene a Shika, ma non nel modo in cui credevo... ovviamente dovrà offrire a me e a Choji da mangiare tutte le volte che vorremmo per farsi perdonare ma sì, è tornato tutto esattamente come prima >>.

<< Se lo dici tu >>

<< Si, ormai è tutto passato >>.

<< ...ti ha fatta piangere però, questo lo sa? >> rispose leggermente seccato. Lo guardò un po' sorpresa.

<< Si... lo sa, ma ora non ha più importanza. E poi... in parte è anche colpa mia, sono troppo emotiva e poi ho fatto un po' la melodrammatica >> ridacchiò.

<< Tze... continui a difenderlo, non ti capisco >>.

<< Non potrei fare altrimenti, non riuscirei mai ad odiarlo. È il mio migliore amico, qualche discussione ci sta anche! >>

<< Sei troppo buona... e io non l'avrei mai fatto >> le ultime parole le disse bisbigliando. Ma lei le sentì ugualmente e si agitò un pochino. Che cosa voleva dire? Perché se ne usciva con queste frasi alle volte!!?

Rimase qualche secondo in silenzio.

<< C-Che cosa non avresti mai fatto? >> gli chiese voltandosi a guardarlo. Il ragazzo la guardò stupito, allora l'aveva sentito!

<< Bee... io non mi sarei mai fatto comprare con del cibo!! >> rispose. In parte era anche vero, ma era la prima cosa che gli era venuta in mente di dirle. Stava diventando rosso per questo si voltò dall'altra parte. La ragazza scoppiò a ridere. Gli diede una pacca amichevole.

<< Eddai come siamo rigidi!! >> che carino che è quando arrossisce! Pensò.

<< Bisogna perdonare le persone perché altrimenti rimarremmo da soli... tutti sbagliano, ma non per questo non bisogna dargli una seconda possibilità >> lo guardò negli occhi dolcemente. Una seconda possibilità, proprio quella che lei gli aveva concesso quando aveva deciso che sarebbero anche potuti diventare amici, nonostante le apparenze. Il ragazzo fece una smorfia e incrociò le braccia mettendosi comodo sul sedile, per quanto si potesse star comodi su quel coso.

<< Se lo dici tu >> la bionda sorrise soddisfatta. A modo suo, si era preoccupato per lei. Ancora.

Dopo un po' il ragazzo le chiese tranquillamente se voleva ascoltare la musica con lui. Ne rimase piacevolmente stupita e rispose di sì. Si avvicinò a lui quel tanto che bastava per mettersi le cuffie ma ben presto si accorse che tenere la testa dritta con le cuffie in comune, il cui filo di una delle due ( quella di Kiba ) era più corta dell'altra e per questo motivo al minimo movimento cadeva, era piuttosto scomodo, così in modo azzardato ghi chiese.

<< P-Posso appoggiarmi... alla tua spalla? Così non ti cade la cuffia ogni volta che mi muovo. E-Ee poi mi fa un po' male il collo in questi giorni! >> aggiunse, per essere più convincente.

In parte era vero e in parte no, ma chiedergli semplicemente il permesso di appoggiarsi alla sua spalla non le sembrava il caso. Almeno così aveva una scusa. Ma una scusa di cosa?! Era scomoda non per altro! Non glielo avrebbe mai chiesto altrimenti... vero? Era per non fargli cadere la cuffia... e poi aveva anche sonno! Si, si ecco un altro motivo. Non voleva stare vicino a lui per altro, no no. E poi che male c'era, erano amici no?

Il ragazzo sorrise e lei si sentì quasi sollevata, aveva per caso paura che le dicesse di no?

<< Certo >> così si appoggiò a lui. Si sistemò per bene, era così comodo, non lo avrebbe mai pensato della spalla di un ragazzo.

<< Non farti strane idee, è per le cuffie e poi il sedile è scomodo!! >>

<< Ma non ti faceva male il collo?! >> si mise a ridacchiare.

<< Anche!! e ora zitto che voglio riposarmi >> si accoccolò per bene.

<< Vaa bene >> sorrise compiaciuto, consapevole che lei non potesse vederlo.

Ascoltarono la musica per un bel po', non conosceva nemmeno una delle sue canzoni ma non le importava affatto, si stava rilassando così tanto che di lì a poco si sarebbe addormentata sicuramente e anche Kiba iniziava a pensarlo dal momento che non si era mossa di un millimetro. Rimase ad osservarla per qualche minuto e un sorriso si dipinse sul suo volto inconsciamente.

Ma lei non stava dormendo, anche se ci mancava poco e dovette appellarsi a tutto l'autocontrollo di cui disponeva per non muoversi nel momento in cui sentì pronunciare al ragazzo con voce seria << io non ti avrei mai fatta piangere così >> lo aveva detto a bassa voce per cui lei non avrebbe dovuto sentirlo avendo pure le cuffie, eppure lo aveva sentito lo stesso.

A quelle parole il suo cuore sussultò. Che gli è preso? Perché mai dovrebbe dire una cosa del genere? Pensò allarmata. Nel mentre il ragazzo aveva iniziato a toglierle le cuffie visto che ormai si era “ addormentata ”e le mise via. A quanto pare non aveva più voglia nemmeno lui di ascoltare la musica. Ma non riuscì più a pensare ad altro nel momento in cui sentì l'altro appoggiarsi delicatamente sulla sua testa. Il suo cuore sobbalzò un'altra volta. Cosa doveva fare? In fondo lei stava “dormendo ”, non poteva di certo dirgli niente! Ma forse a dire il vero, non voleva nemmeno che si spostasse. Le piaceva sentirlo così vicino...

Aaa ma cosa stava pensando, magari semplicemente stava venendo sonno anche a lui e dato che qualcuno stava comodamente dormendo sulla sua spalla e non potendo muoversi, l'unica cosa che poteva fare era di appoggiarsi a sua volta!

Siamo solo amici, Ino. Non c'è niente di male, si disse fra sé. Ma allora perché mi sento così agitata?!!

Basta Ino, dormi un po'... o almeno provaci. Ma non resistette, provò a chiamarlo, così per vedere se si fosse addormentato.

<< ...K-Kiba? >> chiese con un sussurro. Nessuna risposta. Sospirò, che poteva farci? Si sistemò meglio e cercò seriamente di addormentarsi. Forse era stata una fortuna che Karin l'avesse paccata.

Il volto del ragazzo appoggiato a lei fu attraversato da un sorriso.


 


 

*******************************

Eilaaà 13 capitolo! Devo ammettere che questo mi è venuto più lungo del solito XD

A me piace un sacco Shikamaru e mi dispiace un po' avergli fatto fare questa parte! Ma pazienza :P
La gita è finita e alle nostre coppiette sono successe un bel po' di cosette hihi ^-^

Alla prossimaaa :D

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Capitolo 16
*** Capitolo 14 ~ Un'amara scoperta ~ ***


Capitolo 14 ~ Un'amara scoperta ~

 

Se tra i banchi di scuola era rinata una certa sintonia tra Naruto e Hinata, durante la gita la situazione non aveva fatto altro che migliorare per loro. Era passata più di una settimana da quando erano tornati. Per entrambi i sentimenti verso l'altro continuavano a crescere, ora dovevano solo giungere al fatidico passo “oltre ”. Ma se per loro due andava tutto a gonfie vele, per i due migliori amici del biondo era tutt'altro che andata, non era proprio partita, forse avevano solo inserito la marcia. Ma ormai aveva capito che c'era qualcosa di diverso in loro, bé per Sakura non era certo una novità, lei cambiava sempre idea alla fine, ma forse finalmente anche Sasuke aveva aperto gli occhi. Ogni volta che si incontravano, sia in classe che fuori, sembrava come se intorno a loro si diffondesse una strana tensione, volevano parlarsi ma allo stesso tempo non sapevano cosa dirsi. Però lui l'aveva notato, quella loro necessità di stare vicini anche se per poco, anche senza parlarsi, pareva una forza calamitica la loro, eppure qualcosa gli impediva di stare vicini come vorrebbero. Qualcosa come la paura, come l'orgoglio.

Ma pensò anche che per il momento sarebbe stato meglio non immischiarsi, almeno finché non ce ne sarebbe stato bisogno.

 

Un pomeriggio Hinata e Sakura erano venute a casa sua per fare i compiti e studiare insieme ma più che altro erano venute per aiutare lui in vista delle imminenti verifiche. Praticamente rimasero buona parte del tempo a casa del biondo. Ad un certo punto qualcuno suonò al campanello.

<< Naruto, aspetti qualcuno?! >> chiese la rosa.

<< No non mi pare...però potresti andare ad aprire? Sono quasi certo che si tratta di Sasuke >>

La rosa si era già alzata per andare verso la porta ma si bloccò di botto quando gli disse che poteva esserci Lui dietro quella porta. Ma non poteva di certo lasciarlo fuori, anche perché pareva divertirsi molto con quel campanello. Aprì la porta.

Eh si, era proprio Sasuke. Il ragazzo spalancò gli occhi, non si aspettava di trovarla lì.

<< Ciao >>

<< Ciao >>

<< Posso... entrare? >> non si era resa conto di averlo lasciato sulla soglia.

<< Ah si certo... scusa >> .

<< Oi Naruto – salutò l'amico – Hinata – lei sorrise di rimando, cordiale come sempre. Raggiunto il divano vi ci sdraiò comodamente, evidentemente lo faceva spesso di piombargli in casa perché il biondo non sembrava per niente sorpreso. Quando non aveva niente da fare andava sempre da lui.

Sakura tornò a sedersi sul tavolo in salotto. Dopo un po' e dopo averci pensato su, con coraggio la rosa gli disse.

<< Sasuke vuoi... studiare insieme a noi? >> chiese un po' indecisa.

In realtà non ne aveva per niente bisogno ma del resto non aveva niente da fare e poi... glielo aveva chiesto lei...

<< Va bene >> per un secondo gli occhi della rosa si illuminarono e lui ne fu molto felice.

Forse finalmente... stava iniziando a perdonarlo sul serio? Tutto ciò era molto ironico perché, neanche a farlo apposta, fra poco avrebbe rovinato di nuovo tutto come sempre... ma doveva dirle assolutamente quella cosa, aveva temporeggiato abbastanza.

Aveva paura, ma non poteva più tirarsi indietro.

Studiarono tutti insieme per circa un'oretta. Sasuke si era seduto vicino a lei. Si “ aiutarono ” a vicenda e lei, ogni volta che si avvicinava per spiegarle qualche esercizio, doveva lottare duramente con se stessa per evitare di perdere la concentrazione. Non toccavano l'argomento “sentimenti ” da un po' ormai per cui la situazione tra di loro stava lentamente migliorando. Il fatto che ora non litigassero più ad ogni occasione rappresentava un gran sollievo per il biondo, ma allo stesso tempo sapeva che quello non era abbastanza per loro, anche se cercavano di nasconderlo in tutti i modi. Gli conosceva troppo bene. Aveva bisogno solo di una conferma da Sasuke ma era quasi certo anche dei suoi sentimenti.

Si stava facendo tardi e Hinata doveva tornare a casa, per cui il biondo si offrì prontamente di accompagnarla a casa. Così quei due sarebbero rimasti a casa da soli. Sperava solo che Sasuke non rovinasse tutto o che almeno non la lasciasse andare a casa subito e da sola!

Era un'occasione che non poteva lasciarsi sfuggire. Eh già.

 

Dopo un po' a nessuno dei due andava più di studiare, da quando Naruto e Hinata se ne erano andati lasciandoli soli avevano continuato a farlo solo per non dover pensare proprio a quello. Erano da soli in casa!! Da un sacco di tempo ormai non accadeva più.

Si vedeva lontano un miglio quanto la rosa fosse agitata, di cos'altro potevano discutere se non della scuola?! Ah idea!

<< Naruto in questo periodo sembra un'altra persona, non trovi? >> attaccò all'improvviso, il moro la guardò curioso.

<< Dici? A me sembra sempre il solito! >> la rosa sospirò.

<< Voi ragazzi non capite mai niente – la guardò indispettito - … quando è insieme a Hinata sembra molto più tranquillo e sorridente, con lei anche il suo animo è più sereno... lo capisco dai suoi occhi >> il ragazzo non disse nulla e lei continuò.

<< Sappiamo entrambi quello che ha dovuto passare, ha avuto molto coraggio per riuscire e sopportare tutto questo, ma a volte solo il coraggio non basta... noi gli siamo sempre stati vicini, come anche gli altri ma... era sempre come se gli mancasse qualcosa. Ora, penso proprio che l'abbia trovata... però si deve decidere a dichiararsi! >> rise, era davvero felice per lui, dopo tutto quello che aveva passato, se lo meritava proprio.

<< è vero, hai ragione – sorrise anche il moro – ci vuole coraggio per fare certe cose... >> disse a bassa voce voltandosi e guardando fuori dalla finestra.

Anche il suo passato non era stato dei più rosei, i suoi genitori da qualche anno avevano dovuto trasferirsi all'estero per lavoro e lui e suo fratello erano cresciuti con i nonni, poi anche lui lo lasciò per seguire la sua strada. L'unica differenza con Naruto era che lui non aveva perso nessuno anche se in realtà si era sempre sentito un po' solo, ora più che mai senza suo fratello. L'unico che tenesse davvero a lui. Ma ora che suo fratello stava male... non poteva sopportare di perderlo, non lui. Gli aveva promesso che sarebbero rimasti sempre insieme e invece... ma non ce l'aveva con lui per questo, lui stesso non vedeva l'ora di andarsene e vivere la propria vita liberamente. Da quando era bambino si era sempre promesso che l'avrebbe seguito ovunque fosse andato, e avrebbe fatto così una volta finita la scuola. Era sempre stato un bambino che stava molto sulle sue, distaccato, eppure quei due non l'avevano mai lasciato in pace, chissà perché? E poi proprio loro due, erano diventati i suoi migliori amici. Erano tutto per lui, contro ogni sua aspettativa, ora non avrebbe mai voluto lasciarli ... ma lui era suo fratello. Doveva farlo. Doveva raggiungerlo il prima possibile. Ora più che mai.
 

Sasuke non era un codardo, non lo era mai stato, riusciva sempre ad affrontare ogni situazione in modo calmo e razionale. Ma quando si trattava di lei... andava tutto a farsi fottere.

Ora che le cose stavano iniziando ad andare bene... non poteva rovinare tutto proprio ora, ma non aveva altra scelta, doveva dirle che fra qualche mese l'avrebbe lasciata... forse anche per sempre. Ma come poteva riuscirci... l'avrebbe fatta soffrire ancora. Ma come evitarlo? Sembrava proprio che tutto quello che facesse fosse destinato a farla star male.

Forse andarsene sarebbe stato un bene... forse.

Fece un gran respiro.

<< Sakura... ti ricordi quando ti avevo parlato di mio fratello? >> la ragazza si voltò a guardarlo. Eccolo, lo aveva sentito di nuovo, quella terribile stretta allo stomaco e un senso di angoscia tale da toglierle il respiro. Non voleva sentire che cosa aveva da dirle.

Fece cenno di sì con la testa.

<< Ecco... la sua malattia sta peggiorando, per cui ha bisogno di me...non voglio lasciarlo da solo in un momento come questo... io devo stare al suo fianco... e poi... >> parlava molto lentamente, aspettandosi quasi che di li a poco si sarebbe messa a urlare ed inveire contro di lui. Se lo aspettava, ma invece non accadde nulla di tutto ciò. Aveva paura di alzare lo sguardo e guardare il suo volte, aveva paura di cosa vi avrebbe potuto vedere. Ma di gran lunga avrebbe preferito che gli avesse urlato contro. Quando non si ha neanche la forza di gridare, allora si che è tutto finito.

Visto che non aveva ancora detto niente, si convinse ad alzare lo sguardo. Il suo volto, i suoi occhi, mostravano varie emozioni: confusione, incredulità, forse un briciolo do rabbia ma soprattutto paura e la consapevolezza che forse questa volta sarebbe potuto davvero scomparire dalla sua vita.

<< Sakura... >>

<< … mi stai dicendo che te ne andrai? … che non tornerai più... da noi? … da me? >>

Perché doveva essere tutto così difficile per loro?! Non potevano vivere semplicemente la loro complicata vita da adolescenti? Insieme? Ovviamente no.

<< Sakura io... >>

<< Perché non me lo hai detto... perché non me lo hai detto prima?! >>

<< Che differenza avrebbe fatto? Ormai ho deciso... non posso farci niente! >> finiva sempre per risponderle male quando era sotto pressione, accidenti!

<< Ormai hai deciso... e non ti importa di noi!? >> sapeva di essere egoista in quel momento ma davvero non riusciva a credere alle sue parole.

<< Certo che mi importa di voi! Siete la cosa più vicina a una famiglia che ho! Ma lui è mio fratello, farei qualsiasi cosa per lui. Cosa credi che non mi mancherete?! Che non mi dispiaccia non poter finire la scuola con voi?! >> la sua voce era strozzata, si sentiva chiaramente quanto fosse frustrato per questa situazione.

Era qui. Tutta la sua vita era qui, e gli sarebbe mancata da morire, ma cosa poteva farci? Non lo avrebbe mai immaginato, eppure era così. Evidentemente il destino aveva deciso che doveva andare in questo modo. Magari sarebbe tornato, non poteva saperlo ma era inutile darle false speranze. Anche a se stesso.

Gli occhi arrossati della rosa erano spalancati ma allo stesso tempo sembravano che non stessero guardando niente.

<< … finire la scuola... con noi? Quando... quando avevi intenzione di partire? >> la sua voce tremava.

<< Al termine di quest'anno scolastico... >> dirlo di nuovo e ad alta voce, lo rendeva tutto più concreto, inevitabile.

<< Ma... manca solo qualche mese... >> il ragazzo abbassò lo sguardo, non poteva sopportare di vedere di nuovo il suo viso rigato dalle lacrime che ora piano piano stavano iniziando a scendere.

<< Rovini... sempre... tutto >> pronunciò debolmente abbassando lo sguardo a sua volta.

<< Lo so... è vero e mi dispiace... proprio ora che stava andando tutto bene >> aggiunse riferendosi più a sé stesso che a lei.

<< … e proprio per questo non voglio trascorrere questi ultimi mesi litigando con te o evitandoci, non lo sopporterei... >>

<< Ah non lo sopporteresti? Hai idea di quanto Io abbia dovuto sopportare? Lasciato correre! E quante volte ti abbia perdonato... perché, nonostante tutto, continuavo ad amarti! Hai idea di quanto sia stato difficile per me, di quanto abbia sofferto?! E ora tu mi vieni a dire che te ne vai? Non mi hai fatto male abbastanza!! >> erano crudeli le sue parole ma lo erano così tanto proprio perché erano vere. Lui lo sapeva, lo sapeva eccome. Si stava sfogando, ne aveva tutto il diritto.

<< Scusami... >>

<< Cosa me ne faccio delle tue scuse!! le tue scuse non mi faranno stare meglio una volta che te ne sarai andato! >> ora stava urlando, piangendo e lui si sentiva proprio una merda.

L'aveva delusa di nuovo... eppure questa volta, poteva giurare che i suoi occhi neri come la notte non erano poi così diversi dai suoi , si vedeva quanto fosse dispiaciuto, quanto anche lui stesse soffrendo. In fondo al cuore capiva perfettamente la sua situazione, anche lei avrebbe fatto lo stesso. Non lo incolpava per questa sua decisione, non questa volta almeno, ciò non toglie che avrebbe dovuto dirglielo già da tempo. Solo che... avrebbe fatto troppo male lo stesso. Lo sapeva bene.

Ma quando avrebbe potuto dirglielo se ultimamente non facevano altro che litigare?

Era arrabbiata, così arrabbiata, perché il destino ce l'aveva così tanto con loro? Perché non gli lasciava in pace una buona volta!? Facile prendersela con il destino, ma chi altro si può incolpare quando tutto va così male?

Gli occhi di Sasuke erano così tristi, così non li aveva mai visti. Ciò non toglie che aveva sbagliato a tenerglielo nascosto, poteva scommetterci che Naruto già lo sapeva.

<< Naruto lo sa? >> faceva dei respiri profondi per cercare di calmarsi, aveva anche smesso di piangere.

<< Si... >> come immaginava.

<< Per quale motivo io sono sempre l'ultima a sapere tutto? >>

In realtà non sapeva perché avesse aspettato così tanto a dirglielo ma tra di loro era sempre tutto così in tensione. Questa sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso del suo dolere. Lo sapeva.

<< Non lo so... forse perché sei quella a cui più di tutti non vorrei dire certe cose. Speravo che qualcosa sarebbe cambiato. Non avrei mai voluto farti stare così, ma a quanto pare è impossibile >>.

<< Da quando ti importa quello che provo, non ti è mai importato di me >>

<< Ti sbagli e lo sai – la guardò in modo penetrante negli occhi – io non avrei mai voluto farti tutto questo... se l'ho fatto è perché sono stato un'idiota e quando me ne sono reso conto, ormai era troppo tardi >>

<< Reso conto di cosa!? >>

<< Se me ne fossi reso conto prima io... >> non riuscì a finire la frase che la porta si aprì, Naruto entrò e si rese subito conto di aver interrotto qualcosa di importante.

Se avesse avuto l'occasione di continuare la frase probabilmente le avrebbe detto che l'avrebbe amata come nessun altro. E che era stato uno stupido. Ma ora non poteva più, l'occasione era scappata via. Forse il fatto che Naruto fosse tornato proprio in quel momento, era stato un bene altrimenti, dicendole quelle parole, avrebbe reso vano tutto quello che aveva fatto fino a quel momento. Se le avesse detto che l'amava, sarebbe stato troppo assurdo da credere perfino per lei.

Quella consapevolezza, in quelle circostanze, sarebbe stato troppo per chiunque. Il rimpianto di tutto quel tempo perso sarebbe stato troppo da sopportare. Aveva deciso che non glielo avrebbe detto, doveva continuare a fare così.

<< Scusate ragazzi... - guardò la rosa – Sakura sono già le 8.00, i tuoi si staranno preoccupando per te >> Naruto l'aveva risvegliata da quello che doveva essere sicuramente un incubo, sembrava un incubo... ma invece era tutto vero.

Avrebbe tanto voluto sentire che cos'altro gli avrebbe detto Sasuke ma ora non aveva più voglia di ascoltarlo.

<< Ah si, hai ragione, grazie Naruto >> gli rivolse un debole sorriso.

<< Ti accompagno a casa? >> chiese gentilmente.

<< No grazie, preferisco tornare da sola, lo sai che è qui dietro >> e con quel da sola, intendeva proprio da sola. Mancavo solo lo sguardo ma era chiaro che si riferisse soprattutto al ragazzo dietro di lei.

<< Sakura aspetta... >> provò ad avvicinarsi a lei fermandola ma lei lo guardò con un sguardo che non ammetteva repliche. A volte faceva davvero paura.

<< Da sola >> prese la borsa, si avvicinò alla porta, salutò Naruto con un bacio sulla guancia e se ne andò. Inutile dire che il biondo fu l'unico ad essere salutato. Una volta che la porta fu chiusa il moro prese la prima cosa che gli capitò a tiro e la lanciò, fortunatamente per il padrone di casa si trattava solo di un cuscino.

<< Fammi indovinare, non è andata bene? >>

<< Da cosa l'hai capito?! >> il biondo chiuse gli occhi sospirando. Il moro fece lo stesso cercando di calmarsi.

<< Naruto, io ci sto provando ma con lei ogni cosa che faccio è sempre sbagliata. È così frustrante! >>

<< E perché ci stai provando? >> chiese stuzzicandolo.

<< Perché? … non lo so! >> volse lo sguardo verso il pavimento, in effetti a lui non ne aveva ancora parlato dei suoi “ nuovi ” sentimenti.

<< Ci stai provando perché tieni molto a lei e vorresti che le cose migliorassero tra di voi per questo ti preoccupi così tanto >> lo guardò con uno sguardo di chi sapeva già tutto e il suo amico, lo guardò confuso. Allora lui sapeva?

<< No io... cioè si però... >>

<< Sai, mi chiedevo quando avresti aperto gli occhi. Ce ne hai messo di tempo vecchio mio! >> gli diede una pacca sulla spalla, il moro ancora stupito.

<< Non puoi fingere con me, ti conosco troppo bene e avevo capito che era solo una questione di tempo. Sapevo che alla fine avresti capito di essere innamorato di lei >> era davvero impossibile nascondergli qualcosa.

<< Già... - sorrise tristemente - ma comunque le cose non cambiano... >>

<< Perché sei troppo cocciuto e orgoglioso per dirglielo?! >>

<< No, e tu lo Sai che non è per quello >> lo fulminò con lo sguardo.

<< Io non ti capisco, davvero preferisci non dirle niente e soffrire, perché soffrite è evidente, piuttosto che essere sincero e trascorrere insieme quei pochi mesi che vi restano?! >>

<< Hai detto bene. Pochi mesi! >>

<< Ma se continui così non ce ne sarà nessuno! Non ti rendi conto di quanto la renderesti felice dicendole ciò che provi? Non importa che siano solo pochi mesi, quello che conta è che starete insieme! Dici che non ne vale la pena? >>

Se fino a qualche minuto prima credeva che ciò che stesse facendo fosse la cosa giusta, ora non ne era più così sicuro. Era vero, tutto quello che aveva detto lo aveva steso come un pugno in faccia, ma almeno era servito a fargli capire che si stava comportando da codardo. Lui aveva solo paura delle conseguenze e di ciò che avrebbero provato in seguito ma ora, doveva pensare al presente e il solo stare con lei sarebbe bastato per sopportare il dolore che avrebbe provato lasciandola. Era completamente l'opposto di ciò che credeva ma ragionandoci gli sembrava assurdo anche solo il fatto di averlo pensato. Non poteva rinunciare a lei così.

Si ne valeva decisamente la pena.

<< Grazie amico, hai proprio ragione – i suoi occhi si illuminarono – vado a parlarle subito >>

Il biondo annuiva compiaciuto ma poi tornò in sé << No aspetta, meglio darle una notizia alla volta non credi? Per oggi è abbastanza. E poi è già tardi >> cercò di convincerlo ma lo sapeva che non aveva tutti i torti. Naruto ci sapeva proprio fare in certe occasioni ma non glielo avrebbe mai detto, non poteva dargli una tale soddisfazione.

<< Va bene, aspetterò. Giusto per farle passare la rabbia per la mia partenza >> disse un po' sconsolato.

L' amico si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla confortandolo.

<< Vedrai che capirà – ghignò – ti ama troppo >> sorrise, ma era profondamente convinto delle sue parole. Il moro fece un cenno con la testa e sorrise anche lui. Chiuse gli occhi e sospirò per l'ennesima volta quel giorno. Forse anche più di quanto io meriti, pensò.

Salutò l'amico e se uscì dalla porta.

 

Sakura era andava via da venti minuti ormai ma volle comunque accertarsi che andasse tutto bene. Si avviò verso casa sua che era a due passi da quella del suo amico. Vide la luce della sua camera accesa e un'ombra dietro la tenda che faceva avanti e indietro, poi all'improvviso vide l'ombra fermarsi ed uscire dalla visuale. Rimase a guardare la sua finestra per qualche minuto. Chissà se riuscirà davvero a perdonarmi. Sorrise mestamente e poi si incamminò.

Nel frattempo la rosa continuava a pensare e a ripensare a quello che le aveva appena detto Sasuke camminando avanti e indietro per la sua camera come se fosse nella più completa agitazione. Poi distrattamente portò lo sguardo alla finestra senza alcun motivo particolare e si bloccò. Lui era lì e stava guardando dalla sua parte. Subito si nascose per non farsi vedere. Non se l'aspettava proprio, che ci faceva lì? E poi perché aveva quello strano sorriso sul volto? Sperò per un momento che non suonasse al campanello e le chiedesse di scendere per parlare, per oggi lo aveva visto abbastanza, anche se una piccola vocina nella sua testa sperava che fosse venuto proprio per quel motivo. Ma dovette ricredersi perché qualche secondo dopo lo vide andare via.

Sasuke non era mai venuto sotto casa sua, non con quello sguardo, mai dopo un litigio.

 

 

**********************************

Eilaaà 14 capitolo!

Finalmente Sasuke si è deciso a dirglielo e la reazione di Sakura è più che normale :[

Ma ora ha un nuovo obbiettivo: dirle finalmente ciò che prova! Ma Sakura riuscirà a perdonarlo dopo l'ennesima rivelazione? Lo scopriremo frà poco... hihi

Ringrazio tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le preferite/ seguite/ ricordate, mi fa davvero molto piacere ^_^ e a tutti quelli che trovano il tempo per recensire e farmi sapere che cosa ne pensano :D

Alla prossimaaa ;)


 

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Capitolo 17
*** Capitolo 15 ~ Un'insolita giornata autunnale ~ ***


Capitolo 15 ~ Un'insolita giornata autunnale ~

 

Una delle cose che preferiva fare, a parte mangiare e giocare a calcio ovviamente, era dormire. Dormire, in un bel letto caldo. L’autunno non aveva tardato ad arrivare e la temperatura era calata così all’improvviso, per cui il cambio d’abiti non poteva più attendere e al lenzuolo si era aggiunta anche la coperta più pesante.

Il biondo stava dormendo beatamente nel tepore del suo lettuccio quando all’improvviso un suono fastidioso ruppe il suo sonno tranquillo. Non ci fece molto caso ma soprattutto non aveva la minima intenzione di alzarsi, per cui spense immediatamente l’oggetto da cui proveniva quel suono odioso. Voleva dormire ancora un po’ e poi non c’era fretta, oggi era solo lunedì … lunedì.

Qualcosa nella sua testa si attivò, si tirò su a sedere sul letto come un forsennato, voltò subito lo sguardo verso la sveglia … dove diavolo era la sua sveglia?! Si guardò un po’ in torno e la vide, era per terra vicino al comodino, evidentemente doveva averla accidentalmente fatta cadere per terra quando aveva cercato di spegnerla. Si alzò dal letto e la rimise al suo posto guardando l’ora, erano le 7.50. Accidenti è tardissimo, non arriverò mai in tempo a scuola!! Pensò allarmato, anche se abitava abbastanza vicino alla scuola era materialmente impossibile che arrivasse in tempo. Cercò comunque di fare il più veloce possibile. Uscì in fretta e furia da casa dimenticandosi anche di fare colazione.

Riuscì ad entrare a scuola miracolosamente ma non gli fu permesso di entrare in classe perché la lezione era già iniziata. Perfetto, ora doveva starsene un’ora fuori a bighellonare! La sua corsa era stata del tutto inutile. Non ho fatto nemmeno colazione! Pensò accigliato sentendosi brontolare lo stomaco.

Arresosi all’idea di stare tutto solo ad aspettare si incamminò verso le scale per salire sul tetto.

Con sua grande sorpresa, sentì qualcuno salire per le scale di corsa, come aveva fatto qualche minuto fa anche lui. Un’ altro ritardatario, pensò compiaciuto e sorpreso allo stesso tempo. Almeno non sono l’unico! Ridacchiò fra sé e sé.

Ma la sorpresa fu ancora più grande quando appurò che il suo compagno ritardatario non altro che Hinata. Se la trovò davanti con le guance rosse e il respiro affannato per lo sforzo. Appena lei si accorse della sua presenza divenne ancora più rossa e cercò di sistemarsi al meglio i capelli che si erano un po’ arruffati.

<< Ei >> fece il biondo alzando una mano per salutarla con un sorriso. Da quando l’aveva vista non era riuscito a smettere di sorridere.

<< Ciao! >> gli ricambiò il sorriso cercando ancora di regolarizzare il respiro.

<< Ci ho già provato, ma non mi fanno entrare – disse indicando la porta della loro classe – mi sa che ci tocca rimanere fuori! >> dal modo in cui l’aveva detto non sembrava molto dispiaciuto, chissà perché?! Gli era andata meglio di quanto pensasse a quanto pare.

<< Eh si, non abbiamo scelta >> la sua espressione era leggermente combattuta, evidentemente anche lei pensò di aver corso per niente.

<< Ti va di andare sul tetto? >> propose il biondo.

<< Certo >> rispose cordiale la mora. Non aveva ancora analizzato la situazione lucidamente, era successo tutto troppo in fretta. Si era svegliata tardi, aveva corso come una matta nonostante sapesse che non ce l’avrebbe mai fatta ad entrare, aveva perfino accettato l’idea di dover saltare un’ora di lezione ( cosa mai successa tra l’altro ) e di passare un’ora da sola … e poi, chi si trova d’avanti per qualche assurda coincidenza? Naruto!! Proprio lui! Certe coincidenze sono davvero assurde, ma di questa certamente non poteva lamentarsi.

E ora sarebbe stata insieme a lui, per un’ora, sul tetto, da soli!! Ultimamente la fortuna doveva trovarla simpatica! Dentro di lei stava gioendo come una bambina, era davvero al settimo cielo.

Una volta giunti sul tetto si sedettero per terra con la schiena appoggiata al muro. Lui con le gambe incrociate e lei con le gambe distese.

Nonostante l ‘aria fresca, era davvero una luminosa giornata autunnale.

<< Allora... hai fatto tardi perché non ti è suonata la sveglia eh? >> chiese divertito il biondo.

<< Già – sospirò – però è strano, mi era già successo di fare tardi ma mai di rimanere fuori! >> rise dolcemente. Eh già, lei non aveva mai saltato un’ora di lezione in tutta la sua vita ma pensandoci non gli dispiaceva per niente se questo gli aveva permesso di passarla con lui.

<< hahah c’è sempre una prima volta per tutto! Pensa che io la sveglia l’ho buttata giù dal comodino senza accorgermene per cui sono uscito tutto di fretta e- >>

Improvvisamente si sentì un’imbarazzante brontolio di uno stomaco che reclamava cibo.

<< … non sono riuscito a fare colazione. >> rise imbarazzato grattandosi la nuca.

La mora scoppiò a ridere, poi prese la sua cartella e tirò fuori due brioche << nemmeno io ho fatto in tempo a mangiare qualcosa per cui ho preso le prime cose che ho trovato sul tavolo … ne ho prese due perché non sapevo quale scegliere … ne vuoi una? >> chiesa premurosa. In realtà le aveva prese per mangiarsele tutte e due, ma ne avrebbe volentieri fatto a meno per lui. Naruto la guardò meravigliato, riusciva sempre a sorprenderlo, sicuramente non se ne rendeva nemmeno conto ma lei aveva sempre quello di cui lui aveva bisogno, Lei era quello di cui lui aveva bisogno. Questa era una sciocchezza, una strana coincidenza, ma a volte le coincidenze servono a farti capire molte cose e lui ormai aveva sempre meno dubbi: lei era davvero quella giusta. Basare le proprie decisione sulla base di coincidenze, lo sapeva, non era molto logico, ma a volte quello che si cerca è semplicemente una conferma, e se si ottiene da una coincidenza be’… non è importante.

<< Si grazie! >> il suo sorriso, era più bello che mai.

Iniziarono a parlare di varie cose, i compiti, gli esami ecc… poi uscì fuori che fra qualche giorno sarebbe stato il compleanno del biondo, non che gli importasse particolarmente ma appena glielo disse la ragazza sembrò così eccitata dalla cosa che subito anche lui cambiò idea. In effetti era da un po’ che non faceva una festa come si deve e poi non c’era niente di male a divertirsi ogni tanto. Soprattutto perché, con gli esami all’orizzonte, non ne avrebbero avute poi tante di occasioni per divertirsi. E poi, cosa più importante: aveva la casa a sua completa disposizione!! Poteva esserci qualcosa di meglio?!

<< Ti andrebbe di venire nel caso dovessi organizzare una festa a casa mia?! >> chiese molto speranzoso.

Gli occhi della mora si illuminarono. Ovviamente non sarebbe mancata per qualsiasi ragione al mondo, solo che … sperava veramente che i suoi genitori non le facessero troppe storie!! Ma gli avrebbe convinti in tutti i modi, voleva andarci a tutti i costi. Si era persa un’ attimo nei suoi pensieri tant’è che il biondo pensò subito il peggio. Ma poi si rilassò perché la mora gli sorrise caldamente.

<< Certo, mi piacerebbe moltissimo! >> il biondo la guardò sorridendo.

Rimasero qualche minuto in silenzio guardando il cielo stranamente azzurro per quella stagione, ogni tanto qualche folata di venticello scompigliava i capelli a entrambi.

Ad un certo punto il biondo fece per sdraiarsi per terra, forse voleva osservare le nuvole, pensò ingenuamente la ragazza. Inconsciamente, come se fosse una cosa normalissima, gli propose una cosa che, ripensandoci con calma, non riusciva a spiegarsi da dove avesse preso il coraggio per dirgliela.

<< V-Vuoi appoggiarti alla mia gamba … così sei più … comodo?! >> ma come diavolo ti è saltato in mente di chiedergli una cosa del genere!!? Chissà che cosa penserà ora!!

Naruto la stava guardando basito e meravigliato allo stesso tempo.

<< M-Ma se non vuoi lascia stare … anzi dimentica tutto !! >> il suo viso era diventato completamente bordeaux e nel mentre agitava le mani davanti a sé in modo buffo. Che carina che era quando era imbarazzata. A dire il vero non gli dispiaceva per niente la sua offerta, ne rimase piacevolmente stupito. La guardò dolcemente.

<< Troppo tardi … accetto volentieri >> rise divertito dall’espressione che fece la mora per la sua risposta. Eh si, troppo carina.

Per smorzare un po’ la tensione iniziò a parlare della prima cosa che catturò la sua attenzione: le nuvole!

Si divertirono come bambini a riconoscere le figure in quelli ammassi bianchi che parevano batuffoli di cotone o panna montata secondo il biondo.

Senza pensarci la mora appoggiò la mano sulla testa del biondo iniziando ad accarezzargli i capelli. Non aveva resistito, davano l’impressione di essere morbidissimi anche semplicemente guardandoli e in effetti era proprio così. Ora poteva sentirlo. Lei non era solita fare queste cose così avventate ma quando era con lui le sembrava così naturale comportarsi in questo modo che rimaneva sorpresa delle sue stesse azioni. Il ragazzo non aveva replicato, per cui non doveva dargli fastidio. Fu molto sollevata per questo.

Anzi, appena aveva avvertito la sua mano su i suoi capelli, che gli accarezzavano dolcemente … aveva avvertito dentro di sé una serenità e una dolcezza incredibile. Sembrava così materno il suo tocco che non poté fare a meno di abbandonarsi completamente ad esso. Ogni tanto anziché osservare le nuvole soffermava il suo sguardo su di lei senza che se ne accorgesse. E la guardava, semplicemente.

Si sentiva così rilassato che senza accorgersi si addormentò, cullato dalle sue carezze.

Se era bello dormire al calduccio, era ancora più bello addormentarsi per le carezze di una ragazza.

Ad un certo punto sentì qualcosa di morbido e leggero sfiorargli dolcemente la guancia e una voce gentile che chiamava il suo nome.

<< Naruto >> il biondo aprì gli occhi lentamente e la mora ebbe un tuffo al cuore rimanendo affascinata dai suoi bellissimi occhi azzurri come il cielo che era sopra di loro e resi ancora più belli dai raggi del sole.

Mise la mano sopra quella di lei e sorrise.

<< Naruto, dobbiamo andare a lezione >> sussurrò come se stesse ancora dormendo.

<< Mmm … per forza? >> brontolò il biondo senza lasciarle la mano.

<< Si, per forza >> rispose sorridendo e trattenendo una risatina.

Indugiò qualche secondo prima di lasciarle la mano e le accarezzò debolmente il dorso con il suo pollice. Se qualcuno gli avesse visti da fuori gli avrebbe sicuramente scambiati per una coppietta. Gli veniva così naturale comportarsi in questo modo affettuoso con lei che non dava quasi peso a ciò che avrebbe potuto pensare di lui, ma a dire il vero non gli importava. Se ciò serviva a farle comprendere anche se di poco i sentimenti che provava nei suoi confronti, be’ tanto meglio. Ma ogni volta la ragazza rimaneva più spaesata che mai, per i suoi atteggiamenti. Felice si, ma completamente spaesata.

Lui d’altra parte in quell'esatto momento avrebbe tanto voluto afferrarla e baciarla, ma non poteva … e ciò lo convinse che non poteva più aspettare, doveva farle sapere quanto la voleva, quanto aveva bisogno di lei, altrimenti il suo cuore sarebbe scoppiato. Ma non poteva farlo ora, non così di fretta, voleva fare le cose per bene. Avrebbe approfittato della festa per fare questo passo.

<< Va bene andiamo >> si sollevò a malincuore e si avviarono verso la porta, uno a fianco dell’altra.

 

 

All’ora di pranzo ne approfittò per informare i suoi amici dell’imminente e appena organizzata, festa a casa sua.

<< Ei ragazzi, visto che ho praticamente ho la casa libera che ne dite di una grande festa a casa mia per festeggiare il mio compleanno ?! >> propose tutto contento.

<< Ma scherzi?! Non c’è neanche bisogno di chiederlo! Ho proprio voglia di divertirmi!! >> disse tutto eccitato Kiba.

<< È da un po’ che non organizzi una festa, eh Naruto! Che cosa ti ha fatto cambiare idea? >> chiese Ino molto incuriosita dalla novità. Il biondo rise leggermente nervoso e guardò di sottecchi Hinata che nel frattempo era leggermente arrossita, un gesto impercettibile ma la rosa lo notò eccome. Ma il biondo non voleva esporsi troppo per cui disse una mezza verità.

<< Bee non c’è un motivo particolare … era solo per svagarsi un po’ prima degli esami! >> si grattò la nuca come suo solito.

<< Be’ l’importante è che si festeggia!!!! >> intervenne rumorosamente Rock Lee.

<< Ei ei la casa la rivoglio intera alla fine, avete capito?! >> si rivolse specialmente a Kiba, Choji e Rock Lee, perché quando alzavano un po’ il gomito diventavano incontrollabili.

<< Tran-qui-llo!! >> scandirono per bene in coro, divertiti. Sorrise anche lui, non ci contava molto ma del resto bastava solo tenergli d’occhio.

<< Speriamo bene! >> aggiunse.

I suoi amici erano molto contenti del suo buon umore, ultimamente era più solare del solito anche se non ne sapevano esattamente il motivo, solo chi lo conosceva davvero bene aveva iniziato ad avere qualche sospetto che, a poco a poco diventava sempre più una certezza. Sakura sapeva che il biondo non era molto pratico di questioni amorose, non tanto perché non gli si fosse mai presentata l’occasione perché di opportunità ne aveva avute eccome. Era dolce, gentile e soprattutto bello!! E tra le ragazze non passava di certo inosservato, ma lui… non aveva mai avuto troppo interesse per questo, non era come qualcuno di sua conoscenza che le cambiava come se nulla fosse. Qualche storiella, si, ma non l'aveva mai colpito nessuna. No, lui era come si suol dire un inguaribile romanticone, anche se non lo dava a vedere. Era certa che stesse aspettando la ragazza giusta e forse, ora l’aveva trovata davvero. Personalmente non ne poteva trovare una migliore di Hinata. Per questo voleva aiutarli a tutti costi cercando di dargli delle spintarelle per far si che quei due si decidessero a mettersi insieme. Loro che ne avevano l’opportunità non dovevano assolutamente perdere tempo…

Gli era già venuta un’idea, qualcosa che avrebbe aiutato Hinata sicuramente. Gli guardò nuovamente, prima uno poi altra; si scambiavano timidi sguardi. Erano così teneri!! Come è bello l’amore! Pensò ma la sua euforia fu per un secondo oscurata da un’amara tristezza. Per quanto la riguardava, lei non poteva dire lo stesso. Ma non era gelosa, tutt’altro; per quanto sembrerebbe assurdo e nonostante tutto il dolore che prova, lei non rinuncerebbe mai ad amare Sasuke. Semplicemente si trattava di situazioni diverse. Ma dopo la sua ennesima uscita, davvero stava mettendo a dura prova la sua sanità mentale e il suo cuore … be’ lasciamo stare. Si voltò distrattamente verso la fonte della sua pazzia e il suo cuore si fermò per un secondo. Sasuke la stava guardando. Con la stessa espressione con la quale si erano lasciata qualche giorno fa a casa di Naruto: era triste. Si voltò immediatamente, non riusciva nemmeno a guardarlo dopo quello che le aveva detto.

Non si parlavano da allora, ormai era sempre la stessa storia.

 

                                                                                     ~ . ~

Tornando da scuola Hinata continuava a pensare a che cosa avrebbe potuto regalare a Naruto per il suo compleanno, qualcosa di utile certo, ma con questo regalo voleva dimostrargli quanto ci tenesse a lui. Rimuginandoci per un po’ ebbe un’idea. Si, potrebbe andare! Pensò tutta euforica. Meglio che mi metta subito a lavoro però!

 

Poi all’improvviso i suoi pensieri vennero interrotti dalla suoneria del suo cellulare. Era Sakura. Chissà, magari aveva da dirle qualcosa di urgente?  

 

 

*************************************

Eilaaaà 15 Capitolo!! Mi scuso per il ritardo ma come ho già detto l'università mi occupa molto tempo >_<

Che dire, non so se sia molto plausibile il fatto che non gli abbiamo fatti entrare ma ho preso spunto da quello che capitava a me quando arrivavo in ritardo hihi lasciamo perdere i dettagli XD peccato solo che nella nostra scuola non esiste proprio salire sul tetto!! spero che si sia capito in questa scena i sentimenti di entrambe, ormai non riescono più a nasconderli!

Ciaoo e alla prossima ;D

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 16 ˜ Carpe Diem ˜ ***


Capitolo 16   ˜ Carpe Diem ˜
 
Camminava decisa verso il luogo in cui aveva deciso di incontrarsi con Naruto. Aveva bisogno che il ragazzo le restituisse degli appunti molto urgenti  che gli aveva prestato e che aveva “accidentalmente”dimenticato di dirgli che gli servivano assolutamente. In realtà era una palesissima scusa:  era vero che le servivano ma non erano poi così urgenti.
Ovviamente questa era stata un’idea che Sakura le aveva riferito al telefono qualche giorno prima:  secondo lei  con questa scusa avrebbe potuto dargli con tutta calma il suo regalo. La mora le aveva spiegato che avrebbe potuto  tranquillamente darglielo quella sera stessa  ma la rosa aveva insistito molto affinché fossero da soli nel momento in qui glielo avesse dato. Oggi infatti era il suo compleanno.

 Non ne capiva esattamente il motivo ma forse era meglio così, ripensandoci era un regalo che aveva fatto apposta per lui e non voleva che anche gli altri lo vedessero ma solo perché era molto timida per questo genere di cose, non per altro.
 Naruto la raggiunse qualche minuto dopo. Si salutarono e il biondo le restituì i suoi appunti.

<< Scusami, Naruto, ma me n’ero completamente dimenticata! Non ti volevo scomodare… e pensare che ci siamo visti solo qualche ora fa! >> cercava di essere il più convincente possibile ma  non era brava a fare queste cose! Sperava davvero di esserci riuscita altrimenti agli occhi di Naruto sarebbe sembrata come una banalissima scusa inventata solo per stare un po’ con lui. E in effetti era proprio così, ma sperava solo che non fosse così evidente.

Ma il biondo a questo non ci pensava proprio, era rimasto sorpreso dalla sua telefonata, quello sì, ma lei non sapeva che appena lo aveva chiamato era uscito di casa immediatamente rendendosi poi conto solo a metà strada che aveva dimenticato ciò per cui era stato chiamato, così fu costretto a tornare indietro ed era proprio questo il motivo del suo ritardo. Non gli era sfiorata minimamente l’idea che potesse trattarsi di una scusa, ma che cosa gli importava. Era troppo felice anche solo per ragionare.

<< Non ti preoccupare, non mi hai disturbato affatto! E poi non stavo facendo niente di particolare! >> sorrise cordiale.
Approfittando della situazione, dal momento che erano fuori e che era appena pomeriggio, il biondo le chiese se avesse voglia di mangiare qualcosa insieme  e fare una passeggiata per il parco. La ragazza accettò immediatamente con un sorriso a trentadue denti. Camminarono un po’ per il parco quando finalmente incontrarono un venditore di castagne arrosto, il profumo era molto invitante e tutti e due ne andavano matti. Che coincidenza!! Così ne presero due porzioni e si sedettero su una panchina per mangiarsele in tranquillità.  Sembrava proprio un appuntamento, anche se non era del tutto ufficiale. Ma che importanza aveva in fondo!
Una volta finite, Hinata si decise finalmente a tirare fuori il suo regalo.

<< Emm Naruto, a proposito… volevo darti…si insomma… non è niente di specilae però… tieni, questo è un regalo per te! Buon compleanno!  >> Il biondo la guardò sorpreso. Non se l’aspettava proprio di ricevere un regalo in questo momento.
<< Grazie Hinata ma… sul serio, non dovevi… >> anche se diceva così era incredibilmente felice che glielo avesse fatto. Aprì il fagotto: era una sciarpa, al tatto morbidissima, doveva essere stata fatta a mano; era arancione – sorrise dolcemente – era il suo colore preferito sin da quando era piccolo, ed era quasi sicuro che non glielo avesse mai rivelato. Aveva proprio indovinato, senza neanche saperlo.

La mora si affrettò ad aggiungere << h-ho pensato di farla arancione perché… secondo me quel colore ti dona molto… >> era arrossita leggermente dicendogli queste parole. Praticamente si intonava perfettamente con il colore della sua pelle, dei suoi capelli, del suo carattere e dei suoi bellissimi occhi… ma ovviamente questo pensò bene di omettersi dal dirglielo.

<< È perfetta… grazie davvero… ma spetta, l’hai fatta tu?! È così morbida!! >> se la strofinò sul viso.
<< S-Si l’ho fatta io… mi piace molto lavorare a maglia… mi rilassa, e poi mi sono impegnata anche perché… era per te >> era diventata ancora più rossa, sia per le lusinghe e sia per la faccia che aveva appena fatto Naruto: gli brillavano letteralmente gli occhi, ed era  tutto per merito suo. 
<< … Sono contenta che ti piaccia … >> sorrise timidamente.

Il biondo si trovò inspiegabilmente a pensare a quanto sarebbe stato tenero vederla fare delle sciarpine  per bambini… magari per i loro bambini. Idiota!  Ma che cavolo stai pensando, questi sono pensieri da ragazza!! Non fare la femminuccia!
 Ma in quel momento capì con certezza una cosa: non poteva più aspettare.

 La mora stava giocherellando nervosamente con le proprie dita mentre aspettava con ansia una sua qualsiasi risposta che tardava ad arrivare, quando ad un tratto si sentì afferrare le proprie mani da quelle di Naruto.

<< Hinata, durante la gita ti ho detto che mi piaceva molto stare con te ed è assolutamente vero! Però… non mi sono espresso bene quella volta… non vorrei spaventarti con quello che sto per dirti però… penso di… io … - fece un respiro deciso e la guardò negli occhi – mi sto innamorando di te >>  appena dopo averlo detto il suo volto assunse un’espressione rilassata, doveva essere stata una cosa molto impegnativa da fare. Hinata, dal suo canto,  non poté  fare a meno di sciogliersi vedendo quanto fosse sincero e dolce il suo sguardo. Ma poi si rese conto di quello che le aveva appena detto. SHOCK.

Naruto – si sta – innamorando – di me? Naruto prova qualcosa per me?! Voleva che qualcuno le desse un pizzicotto perché le sembrava davvero un sogno. Ma Naruto era proprio di fronte a lei, aveva in mano il suo regalo, quelle parole le aveva dette proprio lui appena un secondo fa… ma allora era proprio tutto vero!  Non riusciva a crederci, aveva desiderato così tanto questo momento… ma l’aveva colta così alla sprovvista che ora non sapeva come comportarsi. Ma di una cosa era certa: si sentiva la ragazza più felice del mondo.

Si stupì lei stessa del suo gesto, ma fu davvero più forte di lei, si tuffò fra le sue braccia e l’abbracciò. Erano ancora seduti e per come erano messi era un po’ scomodo abbracciarsi così Naruto in un lampo si alzò senza sciogliere l’abbraccio e la strine ancora più forte a sé. Nonostante non gli avesse risposto il suo gesto era bastato per fargli capire esattamente quello che sperava. In quel momento desiderò di poterla abbracciare per il resto della sua vita.

<<  Grazie… >> sussurrò la mora tra le sue braccia.
<< Per cosa?!  >> sorrise il biondo.
<< Per essere entrato a far parte della mia vita – lo strinse più forte nascondendo il viso sulla sua spalla -  non sono mai riuscita a ringraziarti abbastanza per avermi aiutata da piccola,  per essere stato mio amico, per avermi dato coraggio… senza di te non sarei diventata la persona che sono ora, senza di te la mia vita sarebbe stata completamente diversa… ti ringrazio anche perché mi hai dato l’opportunità di innamorarmi di te >> il ragazzo aveva poggiato timidamente  una mano sulla sua testa iniziato ad accarezzargliela dolcemente.

Stava provando un’emozione incredibile, si sentiva scoppiare di gioia.  In quel momento, pensò che sarebbe stato in grado di fare qualsiasi cosa, se lei sarebbe rimasta al suo fianco. Non era il solo a pensare che incontrarla gli avesse cambiato la vita,  insieme a lei sarebbe riuscito a superare  il suo dolore… ma non dimenticandolo, solo imparando a conviverci e insieme a qualcuno si fa certo meno fatica. Gli aveva reso la vita più luminosa e ora con lei anche i giorni di pioggia non erano poi così terribili come prima. E questo, glielo avrebbe dimostrato ogni giorno.

<< No, sei tu che l’hai cambiata a me >> si sciolse dall’abbraccio per guardarla negli occhi.
<< E che cosa avrei fatto?! >> non riusciva a capire a che cosa si riferisse.
<< Be’, grazie a te ho avuto un’altra opportunità…  senza accorgermene stavo permettendo al mio dolore di condizionare la mia vita, cercavo di nasconderlo, di evitarlo ma… non mi lasciava mai. Ma da quando ci sei tu, si è trasformato in qualcosa che posso gestire, mi hai dato il coraggio di affrontarlo… ma posso riuscirci solo a patto che tu rimanga con me >> la ragazza gli posò una mano sulla guancia commossa dalle sue parole. I suoi occhi erano diventati lucidi.
<< Allora non ho altra scelta >> ridacchiò con un sorriso e una lacrima scivolò sulla sua guancia. Il biondo gliela asciugò con il dorso della mano e posò la sua sopra quella di lei.
<< Mi sa di no >> sorrise e lei fece lo stesso.
<< Quindi… per essere sicuri…  rimarrai con me? >> chiese grattandosi l’altra guancia con la mano libera.
La ragazza iniziò a ridere, era troppo tenero quando faceva così.
<< Si >> e ora? Cosa doveva fare?! Di solito in situazioni del genere si dovrebbe… e lei lo voleva, davvero però… non sapeva come fare…

Non fece in tempo a pensare ad altro che il biondo gli prese dolcemente il viso tra le mani iniziando lentamente ad avvicinarsi per baciarla, ovviamente lei non si opponeva minimamente, aveva perso il conto di tutte le volte che lo aveva desiderato!
I loro volti erano sempre più vicini, i loro nasi si stavano per sfiorare, la sua bocca perfetta stava per congiungersi alla sua… ma all’improvviso la ragazza serrò gli occhi e si allontanò leggermente da lui. Naruto rimase perplesso.

<< S-Scusa… non ho mai baciato nessuno… non so come si fa >> disse sincera, coprendosi il viso con le mani. Naruto la sorrise intenerito, le prese le mani e la guardò dolcemente.
<< Non ti preoccupare, non c’è niente di più semplice…  >> si avvicinò piano e le diede un piccolo e dolce bacio e la tensione iniziale  svanì, completamente.
Quando si divisero il biondo sussurrò a fior di labbra << be’ ora posso dire di essere stato il primo! >> si gonfiò.
<<  A fare cosa?! >> chiese incuriosita.
<< A rubare il tuo primo bacio… e il secondo… e il terzo >> continuò dandogli altrettanti piccoli e teneri baci.
La ragazza scoppiò di nuovo a ridere, non si era mai sentita così felice in tutta la sua vita. Era qualcosa che non riusciva a descrivere ma sperava di poterla provare per sempre.
Il biondo rise con lei e poi continuò più composto.

<< Ci sono un sacco di cose che tu non sai di me e io non so di te e che magari non conosciamo di noi stessi però… ti andrebbe di scoprirle insieme? >> Hinata gli circondò il collo con le braccia e lo baciò, ormai non aveva più alcun timore. Il biondo rimase piuttosto sorpreso del suo gesto ma anche incredibilmente felice.
<< Lo prendo per un sì? >>
<< Sì >>
Credo sia superfluo dire che questo fu il compleanno più bello della sua vita, almeno fino ad ora.
 
                                                                            ˜ ∙ ˜

Finalmente era arrivato il momento della festa, tutto era pronto e da bere ce n’era in quantità. I suoi amici stavano arrivando uno dopo l’altro portando altri loro amici, in sostanza c’era un mucchio di gente in casa sua. Ma non era un problema troppo grave, bastava solo che non distruggessero niente e poi dopo oggi pomeriggio si sentiva come se potesse sopportare qualsiasi cosa. Questo non era un suo problema al momento, la sua attenzione era tutta rivolta verso la porta nell’attesa di vedere entrare  una persona in particolare. Dopo un tempo che sembrò l’eternità,  finalmente la vide e le andò subito in contro sorridendo.

<< Ciao Hinata, sei arrivata! >> disse raggiante.
<< Ciao Naruto… >> disse ancora un  po’ imbarazzata per quello che era successo quel pomeriggio, ancora non le sembrava vero! Ma il suo splendido sorriso ovviamente non mancava mai.
<< Sei bellissima >> quel ragazzo aveva quell’incredibile capacità di mettere in imbarazzo le persone senza nemmeno rendersene conto, ma per quel commento non poteva che esserne felice.
<< G-Grazie >> disse leggermente rossa in viso. Continuarono a guardarsi intensamente per qualche secondo fino a che non vennero interrotti.
<< Ei Naruto e a noi non ci saluti?! >> disse fintamente offesa a nome di tutte ( con loro c’erano anche Karin e Ino ) una ragazza dai capelli rosa. Dai loro sguardi poteva giurare che quel pomeriggio fosse davvero accaduto qualcosa, ci aveva visto giusto allora!  Meglio così, in ogni caso ora se lo sarebbe fatto raccontare nei minimi particolari. Ma nonostante tutto era davvero felice per quei due, anche se non riusciva proprio a capire che cosa ci trovasse in lui, Hinata. Però doveva concedergli che era proprio un bravo ragazzo seppur con tutti i suoi difetti, ma in fondo chi non li ha?! L’importante è che l’avrebbe resa felice e su quello non c’era di che preoccuparsi.

<< Si certo, scusate ragazze. Buona sera anche a voi! >> era così bello quando sorrideva che passò di mente a tutte il fatto che non le avesse minimamente calcolate.
<< Va bene, ti perdoniamo!  Ancora buon compleanno! >> si aggiunsero in coro le altre.
<< Grazie mille! Prego ora entrate e fate come se foste a casa vostra! Io vado un attimo dagli altri >> prima di andarsene fece un occhiolino alla mora e dalle sue labbra uscì un silenzioso “ ci vediamo dopo “ alche’ non poté fare a meno di arrossire ancora di più. Lo aveva già detto che le sembrava ancora un sogno?!

Ma subito la rosa attirò la sua attenzione << Ei Hinata, per caso devi dirci qualcosa?! >> disse con un tono malizioso, sicuramente aveva già capito tutto ma in fondo era anche per merito suo se oggi era stato il giorno più bello della sua vita, per cui doveva ringraziarla anche per questo. E poi aveva proprio voglia di condividere tutta la sua felicità con le sue migliori amiche. Non era per vantarsi, ma era davvero troppo felice.

                                                                           ***
 La serata stava procedendo come previsto, c’era la musica, da bere ce n’era ancora, i ragazzi si stavano divertendo come se fosse l’ultima festa di tutta la loro vita ma soprattutto la casa era ancora intera… tutto stava andando per il meglio. Ora però, dopo aver trascorso la maggior parte della sera insieme agli altri,  Naruto desiderava passare un po’ di tempo da solo con Hinata così la chiamò da parte  << Ei, ti va di andare un attimo fuori? >> chiese gentile. La ragazza non aveva desiderato altro tutta la sera, finalmente potevano stare da soli un po’ loro due.
<< Certo >> sorrise,  si diressero fuori sulla piccola veranda e parlarono per il resto della serata.
 

Le altre ragazze non si stupirono molto dell’assenza della loro amica, potevano immaginarlo benissimo dove potesse essere, meno che tutte Ino, non perché non le importasse ma perché ultimamente la sua mente era un po’ confusa ed era più sulle nuvole che a terra. Infatti  ad un certo punto perse di vista le altre, c’era molta gente e si arrese al fatto che non le avrebbe trovate molto facilmente. Girovagando un po’ qua e là come aveva previsto non le trovò ma piuttosto notò da lontano Choji e pensò di raggiungerlo, così per non rimanere sola nel frattempo. Avvicinandosi sempre di più, notò che non era da solo ma c’era Kiba al suo fianco che, stranamente, stava parlando con una ragazza.
Una strana sensazione la attraversò da capo a piedi e improvvisamente si sentì “ leggermente “ irritata. Purtroppo per lei quella sensazione la conosceva bene anche se non voleva ammetterlo. Sei gelosa… sei gelosa?! Diceva una vocine antipatica nella sua testa ma lei cercò in tutti i modi di scacciarla via. No, non era gelosa. Perché avrebbe dovuto esserlo… e di cosa poi? Di lui? Nah, neanche per sogno, pensò. Ma nonostante tutto continuò ad avvicinarsi a loro, che guarda caso erano vicini alle cose da bere. E lei aveva sete, sia chiaro.
 
Già dalla gita, ma anche dopo di essa, accadevano delle cose che la confondevano ogni volta di più e tutte giravano in torno al fatto che quel ragazzo si dimostrava particolarmente gentile nei suoi confronti e ciò la faceva rimanere a dir poco perplessa, disorientata e non poteva negarlo. Una di queste cose era accaduta giusto qualche giorno fa…
 
Inizio flashback
<< Bene bene bene, chi interroghiamo oggi sulla lezione precedente?! >> affermò la prof.ssa Tsunade sadica come non mai.
Era l’ora di inglese, un incubo ogni volta… almeno per la maggior parte della classe.
<< Anzi vediamo… chi è che sarebbe così gentile da correggere i compiti che immagino tutti avrete fatto?! … Ino?!  >>
 La ragazza sbiancò, voleva sotterrarsi. Con tutte le cose che aveva avuto da fare quella settimana, ai compiti di inglese proprio non ci aveva pensato. Era chiaro che voleva interrogarla, altrimenti non l’avrebbe mai chiamata, solo che per lei sarebbe stato davvero un problema prendere un brutto voto visto che non era per niente brava in quella materia. E anche cavarsela all’ultimo momento non rientrava tra le sue capacità.

 Dannazione!! Cosa faccio!!?
<< Eem si ecco… dunque… >> non sapeva proprio che fare. Ma all’improvviso un ragazzo iniziò a parlare al posto suo, l’aveva salvata per un pelo.

<< Prof. io gli ho fatti >> e iniziò a correggerli dopo aver ottenuto il consenso della prof.
Con sua grande sorpresa quel ragazzo era proprio il suo compagno di banco. Era Kiba.
Ma perché l’aveva fatto?! Neanche lui era così bravo in inglese… bè sicuramente più di lei, ma questa non aveva importanza al momento.  Voleva forse aiutarla? Aveva capito che non gli aveva fatti e quindi… ma perché?!
Rimase in un certo senso intenerita dal suo gesto, anche se non era per niente sicura del perché lo avesse fatto. Aveva proprio un lato tenero quel ragazzo.

Una volta terminata la lezione non se la senti di chiedergli spiegazioni, sarebbe stato un po’ imbarazzante… e poi aveva fatto tutto lui. Però voleva almeno dirgli grazie, anche se non sapeva come… . Ma anche lui non disse niente e si comportò come se nulla fosse perciò, evidentemente, doveva andargli bene così. Anche perché sennò glielo avrebbe subito rinfacciato. Anzi, era proprio quello che si sarebbe aspettata da lui, e invece non fece niente. La tentazione era tanta ma alla fine decise di lasciar perdere.
 
Fine flashback

 
Per farla breve, ultimamente non sapeva bene come comportarsi con lui. In un certo senso le dava fastidio il fatto che dopo ogni volta che faceva qualcosa di carino, si comportasse in maniera fastidiosamente troppo normale. Perché diavolo lo faceva allora? E puntualmente ogni volta non poteva fare a meno di pensare  a quando le aveva detto, non molto tempo fa e in maniera piuttosto schietta, che in pratica si preoccupava per lei. Questo pensiero tornava sempre a galla, sempre. Ed era come se fosse una tacita risposta alle sue domande. E sempre ogni volta le veniva una voglia matta di chiedergli spiegazioni anche se, una piccola parte di lei, aveva paura di sentire quale sarebbe potuta  essere la risposta. Ma la domanda vera era: che cosa sperava di sentirsi dire sinceramente?
Non lo sapeva, oppure non voleva ammetterlo o meglio ancora, non voleva rimanere delusa un’altra volta. Aveva paura soprattutto di quello.
 
Appena arrivò al tavolo il più grassottello dei due la salutò.

<< Eilà Ino! >> il ragazzo al suo fianco invece voltò lo sguardo distrattamente e apparentemente non ebbe alcuna reazione particolare, anche se si irrigidì, seppur in modo quasi impercettibile.

<< Ciao >> disse.
<< Ciao >> rispose la bionda e fece per prendere un bicchiere, osservò un po’ quello che c’era sul tavolo e guarda caso la cosa che voleva era proprio vicino a Kiba. Nonostante tutto, cercava di non guardarlo troppo, né lui e né la tipa vicina ( che tra l’altro non aveva mai visto). O, andiamo!! Pensò leggermente scocciata. Il ragazzo si accorse della sua indecisione  e le chiese semplicemente, non calcolando più l’altra ragazza.

<< Vuoi qualcosa da bere?! >>
<< Si… >> rispose stranamente timida.
<< Che cosa? >>
<< Emm scegli tu… va bene qualsiasi cosa!  >> no aspetta, ma che cavolo sto facendo? Io so che cosa voglio prendere!! Ma allora… perché gli ho detto così!!

 Si sentiva così ridicola, ma che cosa le stava capitando?!  

Quando il ragazzo le passò il bicchiere, nell’afferrarlo gli toccò la mano. Cosa inevitabile e normalissima ma nel farlo si sentì un brivido attraversargli tutta la schiena. Non era la prima volta che gli toccava per sbaglio la mano ma ovviamente in questo periodo ogni cosa suscitava in lei reazioni strane.

<< G-Grazie… >> rispose senza neanche guardarlo negli occhi. Fece per voltarsi ma il ragazzo la fermò.
<< Ei Ino, va tutto bene?! >> chiese seriamente confuso dal suo comportamento insolito. Subito pensò che poteva trattarsi ancora di “quella” questione, che magari non l’aveva ancora superata, anche se voleva far credere il contrario.
<< È successo qualcosa?! >> dal suo sguardo capì che si stava riferendo proprio a “ quello” ma Shikamaru non centrava proprio niente, non questa volta almeno.
<< No, va tutto bene >> lo guardò negli occhi sperando che ciò potesse bastare a convincerlo. Ma non ci riuscì per niente. Era davvero incredibile, non gli si poteva nascondere proprio niente.

<< E allora perché sei così strana? Da quando mi permetti di scegliere qualcosa per te, di solito me lo ordini!!  >> la prese sul ridere ma era seriamente convinto delle sue parole.
<< Non sono strana!! Piuttosto sei tu che ti comporti così! >> le sue guance gonfie si erano leggermente imporporate. Si rese conto di aver alzato il suo tono di voce di almeno un tono e non aveva la minima intenzione di dare uno spettacolino per cui afferrò  l’altro per un braccio e lo trascinò in un punto dove avrebbero potuto parlare senza troppe persone intorno.

<< Scusa ma quand’è che mi sarei comportato in modo strano?! >> continuò non riuscendo davvero a capire a che cosa si stesse riferendo.
<< Da un po’!! Fai delle cose carine… sei gentile con me… però poi fai finta di NIENTE!! >> si rendeva conto che era una cosa imbarazzante da dire ma ormai i suoi sentimenti avevano prevalso sulla ragione, era troppo esasperata. Aveva bisogno di capire.

 Qualcosa era cambiato nello sguardo del ragazzo, uno strano luccichio ora illuminava i suoi occhi. Forse aveva una speranza con lei. Finalmente si era accorto di lui. Non doveva rovinare tutto.

<< Non è vero che è solo da un po’… io veramente mi sono sempre comportato così… solo che tu… non l’avevi mai notato >> la ragazza spalancò gli occhi. Ripensandoci bene, aveva proprio ragione. Lui è sempre stato gentile con lei… solo ora se ne rendeva conto. Si sentiva così stupida ma soprattutto imbarazzata! Glielo aveva detto veramente!!

 Ma… allora lui...

Ma perché non riusciva mai a capire i suoi comportamenti?! Era così esasperante!!  Il cuore iniziò a batterle all’impazzata. Quindi lui…

<< Ma allora tu… >>

Forse è arrivato il momento di dirglielo, pensò il ragazzo. Certo, non era così che lo aveva immaginato ma ormai non poteva più tirarsi indietro.

 Fece uno dei suoi mezzi sorrisi e la bionda  improvvisamente si rese conto di adorare quando faceva così.

<< Se proprio vuoi saperlo… tu mi piaci e … anche da un po’ >> si stava grattando una guancia  ed era visibilmente imbarazzato, ma allora anche lui si imbarazzava per qualcosa! Ma sicuramente doveva aver capito male, non poteva provare davvero qualcosa per lei ma era anche vero che non lo aveva mai visto comportarsi così e poi in quel caso, tutto avrebbe avuto più senso. Ma seriamente, quando era successo??!! Ma, nonostante tutto, sentirgli pronunciare queste parole la resero più felice di quanto avesse pensato.

<< Potresti anche non crederci ma è così… ma non mi aspetto niente, lo so che tu provi ancora qualcosa per Shikamaru… >> la sua voce si era fatta più triste e aveva lo sguardo basso. Sembrava davvero un cucciolo. Dentro di lei nacque il bisogno di dirgli che si stava sbagliando, che per lei Shikamaru era solo un fratello e nient’altro e che invece lui in realtà… le piaceva. Le piaceva davvero tanto. Ora lo aveva capito.  
Non poteva sopportare di vederlo così giù di morale per colpa sua, per la sua indecisione. Se ne rese conto proprio in quel momento. Tutti i momenti passati con lui tornarono a galla travolgendola. Aveva provato emozioni mai provate con nessuno, stava bene vicino a lui, era felice. Dalla gita… sentiva che era cambiato qualcosa. Quando lui si assentava da scuola, ora poteva ammetterlo, sentiva la sua mancanza. Si sentiva come se le mancasse qualcosa anche se i suoi amici erano tutti li. Le mancava lui.

E ora glielo avrebbe detto, che senso aveva aspettare?
 Sorrise e lo guardò  negli occhi.

<< Si, ci credo e no, per me Shikamaru è come un fratello, te l’ho già detto – fece un passo verso di lui avvicinandosi – in realtà, ho capito che… che a me piac- >>

<< Ei Kiba ti ho trovato finalmente!! Ah Ino, ecco dov’eri finita!! E?! ma che ci fate qua da soli?! >> chiese tutta serena una ragazza dai capelli rossi. Non lo sapeva, ma evidentemente doveva avere una sorta di predisposizione ad interrompere situazioni delicate, quella ragazza.

I due poveri ragazzi erano completamente sbiancati, soprattutto la bionda. Proprio in quel momento doveva arrivare?!?!

<< Karin, che spavento!! >> si affrettò a rispondere la bionda allontanandosi dal ragazzo e cercando di essere il più naturale possibile, ovviamente senza riuscirci. Cercò comunque di mantenere un certo controllo.

<< È da un’ora che ti cerco! Stavo giusto chiedendo a Kiba se ti avesse visto! Vero? >> si rivolse a lui con uno sguardo supplichevole. Non ci poteva davvero credere che gli avessi interrotti proprio in quel momento.  Come minimo non avrebbe più avuto il coraggio di guardarlo in faccia per la vergogna. Fortunatamente il ragazzo stette al gioco. E visto che la rossa doveva aver bevuto parecchio non fece troppe domande. Gli disse a Kiba che Naruto lo stava cercando perché doveva chiedergli un favore e poi si dileguò. Ma non se ne andò da sola. Ora non aveva più alcuna scusa per stare con Kiba visto che aveva “ trovato “ colei che stava cercando. Kiba cercò di fermarla, il suo sguardo era molto disorientato ma allo stesso tempo carico di aspettativa. Ma la bionda non riusciva più a ragionare lucidamente e per quanto le dispiacesse lasciarlo così, era l’unica cosa che potesse fare.

<< Ci vediamo Kiba >> il ragazzo la guardò ancora più perplesso.
<< Ino!! >>  ma la ragazza si disperse tra la folla dietro alla sua amica.

Dannazione! Pensò il ragazzo, pervaso di amarezza. Dannazione…
 
 
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Eilàà 16 capitolo!!  finalmente ce l’ho fatta a pubblicare, scusate il ritardo!! Però ora mi sono resa conto che tra gli impegni ed altro, riesco a pubblicare solo una volta alla settimana, il giovedì o al massimo venerdi! XD tornando a noi questo capitolo mi è uscito davvero lungo ma volevo dire così tante cose! Finalmente Naruto e Hinata si sono dichiarati e si, magari sono stata un po’ troppo sdolcinata ma non posso farci niente, per loro riesco a pensare solo a quello e sinceramente mi sono anche trattenuta! Hihih
^-^ anche Kiba e Ino stavano raggiungendo un punto di svolta ma purtroppo sono stati interrotti, non era il loro momento XD Vi anticipo che presto arriverà anche il momento per un’altra coppia…
Alla prossimaaa ;D 

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Capitolo 19
*** Capitolo 17 ~ Ciò di cui abbiamo bisogno è più vicino di quel che pensiamo ~ ***


Capitolo 17 ~ Ciò di cui abbiamo bisogno è più vicino di quel che pensiamo ~

 

Al termine della festa piano piano i ragazzi iniziarono ad andare via.

Hinata avrebbe tanto voluto aiutare Naruto a mettere a posto ma si era fatto molto tardi e i suoi genitori già la stavano tormentando, per cui doveva assolutamente tornare a casa e lui non voleva farle fare ancora più tardi, anche se gli dispiaceva vederla andare via. Kiba aveva accettato gentilmente di accompagnarla a casa insieme a Karin, per cui poteva stare tranquillo.

Ino invece, sembrava essersi dileguata. Quando Kiba aveva chiesto a Karin prima di accompagnare sia lei che Hinata a casa dove si fosse cacciata la bionda, l'amica gli rispose che se ne era andata giusto una decina di minuti prima e aggiunse che sembrava piuttosto turbata. Che razza di situazione!

Ovviamente non era stata colpa di Karin, però era arrivata proprio nel momento sbagliato. Qualche secondo in più e avrebbe saputo la sua risposta, indipendentemente da quale fosse stata, l'avrebbe accettata. Si era preparato al peggio ovviamente ma in fondo al suo cuore sapeva di poter avere qualche possibilità. Ma forse era ancora troppo presto, magari non sapeva bene nemmeno lei cosa rispondergli, per questo se ne era andata. Era stato tutto così improvviso... lo sapeva bene e la capiva perfettamente.

Decise di non insistere per questo fine settimana, l'avrebbe lasciata tranquilla e quando sarebbe stata pronta, gli avrebbe dato la sua risposta. Doveva solo aspettare. Anche se era proprio difficile. Ma almeno l'avrebbe saputo.

Continuò a rivivere la scena ancora e ancora mentre aspettava Hinata.

Mancava così poco...continuava a ripetersi amaramente.

 

                                                                                      ***

<< Mi dispiace Naruto, mi sarebbe piaciuto rimanere ancora un po’ >> disse dispiaciuta.

<< Anche a me. Ma non ti preoccupare, ci vediamo lunedì - d’istinto si avvicinò a lei per darle un bacio sulla fronte – Buona notte >>

<< Buona notte >> sorrise, un po' imbarazzata. Per quanto avesse voluto baciarlo anche lei, era meglio non dare troppo nell’occhio, anche perché non sapeva se gli altri sapessero o meno di loro due. Già il fatto che Naruto l’avesse baciata davanti agli altri la metteva leggermente a disagio, non era abituata ad avere tutte quelle attenzioni. Guardò Naruto negli occhi, con un'espressione un po' preoccupata, per cercare una qualche risposta che non tardò ad arrivare. Lo sguardo gentile del biondo bastò a farle capire che non doveva preoccuparsi di nulla. Si avvicinò di più a lui e gli diede un dolce bacio sulla guancia.

Il biondo sorrise, quanto avrebbe voluto che fosse rimasta ancora!!

<< Buona notte >> ripeté.
 

                                                                                                 ***
 

Bene, ora rimaneva solo da rimettere tutto in ordine. Per fortuna Sakura e Sasuke erano rimasti ad aiutarlo, uno dei privilegi ad avere dei migliori amici che abitano a due passi da casa tua.

La rosa non aveva scambiato nemmeno una parola con Sasuke per tutta la sera e nemmeno mentre mettevano a posto. Però la cosa strana era che per tutto il tempo il moro non l’aveva lasciata per un attimo, era sempre rimasto vicino a lei; ma una cosa ancora più strana era il fatto che fosse rimasto ad aiutare, di solito non lo faceva mai, era davvero insolito.

Tutti e tre insieme ci misero poco a riordinare e così dopo aver salutato il loro amico ed essere stati ringraziati di cuore uscirono da casa sua insieme. Giunti in strada, i propositi della ragazza erano di salutarlo educatamente e andarsene a casa ma le intenzioni di Sasuke non prevedevano di lasciarla andare molto presto.

 

Si fermò di fronte a lei per impedirle di andare avanti e ciò le fece capire immediatamente le sue intenzioni.

<< Sakura… ti andrebbe di parlare un po’ ? C'è… una cosa che - >> ecco, appunto.

<< No >> rispose secca.

<< Ti prego… Sakura >> insisté.

<< È tardi >> fece per andarsene.

<< È una cosa importante >> la fermò costringendola a guardarlo.

<< Hai qualche altro segreto da svelarmi per caso?! >> disse sarcastica.

<< A dire il vero… sì >>

<< Sparisci >> rispose senza mezzi termini.

<< Ti amo, Sakura >> per un momento la ragazza spalancò gli occhi e lo guardò incredula ma poi tornò ad assumere uno sguardo serio. Ora stava davvero esagerando.

<< Certo e io ci credo! Ti diverte così tanto giocare con i miei sentimenti?! >> poteva anche fargli credere il contrario ma le sue parole l'avevano davvero scossa. Nel frattempo si era voltata per cercare di regolarizzare il respiro, però era rimasta ferma, come in attesa di qualcosa... ad un tratto Sasuke l'afferrò per un braccio, più dolcemente di quanto avrebbe immaginato, facendola voltare e guardandola negli occhi, più serio che mai.

<< Non è uno scherzo. Tutto quello che ho fatto è sempre stato un errore e ti ha fatto soffrire… lo so perfettamente... ma questo è vero, credimi… >>

Come poteva davvero credergli, come poteva anche solo pensare che lei gli potesse credere. Sembrava proprio che si divertisse a farla impazzire. Ma lei era pazza davvero, perché nonostante tutto, il suo cuore non aveva smesso per un secondo di battere all'impazzata per la felicità, dopo avergli sentito pronunciare solo quelle due semplici parole. Quelle parole che in pratica stava aspettando di sentirsi dire da tutta una vita e non da una persona qualunque, proprio da lui.

Era talmente scioccata che non oppose minimamente resistenza quando Sasuke la trascinò via, giusto per non rimanere sotto casa di Naruto, facendola avvicinare vicino ad un muretto, a qualche passo da un lampione.

Una volta lì. Ricominciò a parlare.

<< Mi sono reso conto di amarti nel momento in cui ho capito di non poter sopportare di vederti con qualcun' altro. E sempre in quell'istante ho capito che se te lo avessi confessato, per te sarebbe stato ancora più difficile nel momento in cui avrei dovuto andarmene e lo stesso valeva per me. Così, stupidamente, ho pensato che sarebbe stato meglio se mi avessi odiato, credevo... che sarebbe stato più facile lasciarmi andare. Ma poi mi sono reso conto di non riuscire a starti lontano…

Continuavo a convincere me stesso dicendomi che ciò che stavo facendo fosse la cosa migliore per entrambi … ma mi sono reso conto, ancora, che stavo sbagliando di grosso. Che stavo solo perdendo tempo. Egoisticamente volevo che almeno tornassimo amici, così forse mi avresti anche salutato con un sorriso quando sarebbe arrivato il momento… - le prese una mano - ma ho capito che non mi bastava… il pensiero di non poterti stringere fra le mie braccia quando desideravo, di non poter chiacchierare anche di cose stupide, di non poter stare insieme a te come avrei voluto, non era quello che volevo… non è quello che voglio e anche se ormai mancano pochi mesi, io questi mesi vorrei passarli al tuo fianco, voglio recuperare tutto il tempo perso, per quanto sia possibile >> rise debolmente mettendosi l’altra mano sul viso.

<< Non so perché ma quando si tratta di te non riesco mai a fare la cosa giusta. Ma per una volta vorrei riuscirci. Vorrei farmi perdonare da te >> strinse più forte la sua mano.

<< Sasuke… >> ora anche lei si era portata una mano sulla bocca, era davvero tutto così assurdo. Ma finalmente Sasuke era stato sincero con lei, almeno per una volta. E ora, conoscendo la verità, riusciva quasi a comprendere le sue decisioni, le sue incertezze, i suoi sentimenti. Non doveva essere stato facile nemmeno per lui, era pur sempre un ragazzo come tutti gli altri. Un ragazzo che alla fine, pur di trascorrere solo qualche mese con la persona che amava , era disposto a sopportare tutto il dolore e l'angoscia che avrebbe comportato la loro inevitabile separazione. Ma con la consapevolezza che, anche se per poco, avrebbe avuto l'occasione di essere veramente felice. E anche lei era disposta a sopportarlo, pur di stare con lui. Se solo non fosse stato così orgoglioso e glielo avesse detto prima...

Ma ora, tutto il rancore che aveva provato per molto tempo era ad un tratto svanito nel nulla, erano bastate quelle poche parole. Era davvero debole da un certo punto di vista, ma non le importava… e nemmeno di quello che avrebbero pensato gli altri. Era troppo felice per pensare ad altro in quel momento. Non badava nemmeno a quella vocina che in un angolino della sua testa gli diceva che era solo un’illusa perché la felicità che stava provando adesso sarebbe finita a breve. Mandò al diavolo anche quella. Le lacrime iniziarono a scendere.

<< Se dopo tutto quello che ti ho fatto decidessi di non perdonarmi, ti capirei perfettamente e ti lascerei stare, non potrei mai costringerti. Ma se invece, nonostante tutto, volessi darmi un’occasione per rimediare e decidessi di rimanere con me, allora io … sarei la persona più fortunata di questo mondo >> la sua voce tremava, sembrava che stesse per piangere, ma lui era Sasuke, non piangeva mai.

<< Perché... tutto questo me lo stai dicendo solo ora? >> si era ripresa dallo shock, riuscendo ora a formulare qualche frase di senso compiuto.

<< Perché non posso più sopportare di starti lontano… e che tu ce l’abbia con me >> rispose sincero, seppur egoista. Ma ormai aveva capito come era fatto.

<< E secondo te come potremmo risolvere tutto questo? >>

<< Lasciandoci tutto alle spalle o almeno provandoci … lo so che sarà difficile per te e che ti sto chiedendo troppo però - >> non fece in tempo a finire di parlare che la ragazza si avvicinò a lui e lo abbracciò, stringendolo forte, non c’era più bisogno che le dicesse nient’altro.

<< Sei uno stupido >> mormorò lievemente tra un singhiozzo e l’altro.

<< Lo so >> infilò una mano tra i suoi capelli morbidi e con l’altro braccio la strinse più forte a sé.

<< … Scusami per tutto quello che ti ho fatto >> continuò, nascondendo il viso fra i suoi capelli e sentendo quel profumo che tanto adorava. La sentì annuire con la testa.

Poi sentì una debole risatina, soffocata nella sua spalla, provenire da lei << stupida lo sono anche io… perché nonostante tutto alla fine, non sono mai riuscita ad odiarti veramente… >>

<< Perché non l’hai fatto? … >> gli chiese anche se ovviamente sapeva già la risposta.

La rosa sorrise, come se non lo sapesse! pensò.

<< Perché… ti amo troppo. Ti ho sempre amato troppo, anche più di quanto avessi voluto >>

Le lacrime continuavano a scendere, ma ora la sua voce era più rilassata. Non era mai stata così felice.

Aveva resistito, e alla fine ne era valsa la pena.

<< Ti amo anche io… non immagini quanto >> in quel momento si sentì davvero fortunato ad averla. Un’altra al posto suo, non l’avrebbe perdonato. Ma lei era diversa da tutte le altre. Non si era arresa con lui e gli era così riconoscente per non averlo fatto. Tutto quello di cui aveva bisogno, era sempre stato al suo fianco. Solo che era stato troppo stupido per rendersene conto.

<< Ci vuole pazienza con te, lo sai?! >> mormorò la rosa.

<< So anche questo >> rise. Poi si stacco da lei quel tanto che bastava per prenderle il viso fra le mani.

<< E tu sei una ragazza incredibile perché contro ogni logica sei riuscita a sopportare tutto questo >> Si avvicinò a lei e la baciò.

Fu un bacio dolcissimo, un bacio che entrambi desideravano da molto tempo.

<< Grazie >> mormorò fra le sue labbra.

 

L’amore è proprio strano, è capace di farti soffrire o essere incredibilmente felice in un attimo e se ciò dipende dalla stessa persona be’… allora sei fregato.

L'amore ti completa o ti svuota. Ti rende forte ma anche debole. Ti fa prendere decisioni importanti ma ti porta anche a fare scelte che non vorresti fare.

Ma sopratutto ti permette di sentirti vivo, a qualunque prezzo, a qualunque condizione, ma vivo.


 

************************************

Eccocii 17 Capitolo!!

Lo so, due/tre dichiarazioni vicine non sono il massimo, ma Sasuke non poteva più aspettare!! haha e poi non so come mai ma sono venute tutte così vicine >_< mi sono fregata praticamente da sola perché la cosa più difficile era di non farle sembrare tutte troppo simili! Mi scuso per questo ma vi prego di far finta che siano separate lo stesso XD che ne pensate della decisione di Sasuke? Ha fatto bene oppure no a dirglielo?!

Ringrazio sempre tutti coloro che ancora seguono la mia storia e che recensiscono!! mi fa sempre piacere sapere che cosa ne pensate! :D

Ciao e alla prossimaa ;D

 

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 18 ~ Ho bisogno di te ~ ***


Capitolo 18 ~ Ho bisogno di te ~
 

Quella mattina Ino non aveva per niente voglia di andare a scuola, non ne aveva il coraggio. Dopo quello che era accaduto la scorsa sera con Kiba, come avrebbe anche solo potuto guardarlo senza sentirsi una totale idiota?! Semplice, non poteva!!

Era stata a due passi dal dirgli una cosa così importante... e invece, cosa aveva fatto?! Lo aveva lasciato lì, dopo che anche lui le aveva rivelato i suoi sentimenti. Non sarebbe dovuta andare così. Aveva sbagliato tutto.

Avrebbe dovuto tornare indietro da lui e dirgli ciò che provava... anziché scappare.

Aveva permesso che l'agitazione prevalesse su di lei, era stata debole in un certo senso. Se davvero avesse voluto, glielo avrebbe detto senza esitazioni... ( la rimproverava una vocina nella sua testa ). No, ti sbagli! Non ho frainteso i miei sentimenti! Ero solo spaventata e disorientata dalla situazione. Rispondeva a quella vocina, ma nonostante tutto si sentiva in colpa... chissà come doveva essersi sentito Kiba...

Doveva rimediare, anche se ciò richiedeva un enorme coraggio che purtroppo veniva sempre a mancare in queste situazioni... ma doveva chiarirsi con lui, assolutamente.

Si, sarebbe andata a scuola quel giorno, ad ogni costo.

 

Arrivata in classe Kiba non era ancora arrivato, ci rimase davvero male. Perché non c'era?! Guardò l'orologio e trasse un sospiro di sollievo: era ancora presto. Doveva solo aspettare.

Aspettò pazientemente che la campanella suonasse ma lui non arrivava. Iniziava ad avvertire quella ormai troppo conosciuta sensazione di vuoto. Aspettò la seconda, la terza ora, ma niente. Evidentemente aveva deciso di non venire quel giorno.

Non riusciva a capire se ciò che stesse provando fosse tristezza o rabbia ma più probabilmente le provava entrambe. Anzi, l'angoscia le superava di gran lunga. Perché non era venuto oggi?!

Al termine delle lezioni decise di recarsi a casa sua, era davvero furibonda. Ma che modo era di comportarsi, non certo da uomo! Anche lei era imbarazzata, ma almeno a scuola ci era venuta lo stesso!

E se fosse arrabbiato... o offeso?! Poteva anche essere così ma... non rappresentava in alcun modo una scusa valida per comportarsi in questo modo! Non era più un bambino ormai e ora l'avrebbe sentita eccome!!

 

Era praticamente arrivata a casa sua ma ad un tratto si bloccò.

Ma che cavolo sto facendo?! Non posso andare a casa sua così di punto in bianco, è ridicolo! Io sono ridicola!

Resasi conto di ciò, fece immediatamente dietro front ma dopo appena pochi passi e dopo aver svoltato l'angolo, si trovò faccia a faccia proprio con la persona che stava cercando e in più, una vecchietta al suo fianco.

 

<< Ino? >> la guardò sorpreso il ragazzo.

<< Kiba! >> dopo aver superato quei secondi di stupore, le tornò subito in mente il motivo che l'aveva spinta lì ( anche se in realtà se ne stava giusto tornando indietro ) e la rabbia tornò a galla.

<< Che ci fai qui?! >> chiese spaesato, ma la ragazza ignorò completamente la sua domanda.

<< Perché non sei venuto a scuola oggi ?! >> rispose, invece, furiosa.

<< Bè perché... >> si voltò a disagio versa la nonnina al suo fianco.

<< Oh è colpa mia, mi dispiace! Sono venuta a trovare il mio nipotino, era da tanto che non lo vedevo - si sollevò leggermente per strattonargli una guancia in modo affettuoso - mi ha fatto compagnia per tutto il giorno, è proprio un bravo nipote >> disse sorridendo come solo le nonne sanno fare.

<> le sue guance erano diventate tutte rosse, non era abituato a ricevere questo genere di complimenti e poi non di fronte alla ragazza che gli piaceva!!

Sentendo questo, la bionda, non potè che intenerirsi. Tutta la rabbia che provava fino a qualche secondo prima scomparve completamente lasciando posto ad uno sguardo carico di tenerezza. Giungeva sempre alle conclusioni sbagliate, non aveva pensato minimamente al fatto che potesse esserci un'altra spiegazione per la sua assenza. Quanto si sentiva stupida.

<< Ma si figuri, non è niente! Non volevo essere invadente - rispose un pò nervosa - comunque, piacere di conoscerla >> continuò educatamente.

<< Il piacere è mio - rispose cordiale - che carina la tua ragazza Kiba, davvvero adoraile. Ben fatto nipote mio >> Ino si sentì quasi una stretta allo stomaco. No, non era adorabile per niente.

<< Ma no nonna... Noi non siamo... >> i due ragazzi si guardarono imbarazzati.

<< Oo suvvia, puoi dirle queste cose alla tua nonna! Non ti vergognerai mica?! >>

<< Ma no ... è che... >> in realtà non sapeva nemmelo lui che cos'erano veramente.

<< Mi raccomando, fagli mettere la testa a posto eh!! >> si rivolse alla ragazza che inconsciamente le sorrise, anche se era un sorriso strano.

<< Nonna... >> sospirò esasperato.

<< Ssh - lo zittì - ti precedo in casa, vado a prepararmi del thè. Voi fate pure con comodo >> rivolse un'occhiata furba ad entrambi, la bionda arrossì lievemente e si sentì in parte sollevata.

<< Scusala, mia nonna sa essere molto imbarazzante a volte. Non farci caso! >> affermò ridacchiando quando ormai la vecchietta era entrata in casa.

<< Tranquillo, è molto simpatica invece! Però... su di una cosa si è sbagliata... io non sono per niente adorabile... >> rispose con uno sguardo triste. Si sentiva proprio giù di morale.

<< Perchè dici questo?! >> ma che cosa era successo? Era passata dall'essere arrabbiata a triste nel giro di qualche minuto!

<< Perché penso sempre a me stessa... - chiuse gli occhi sospirando profondamente – scusa, ora devo andare >> rispose decisa e il ragazzo continuava a non capire ma questa volta non l'avrebbe lasciata andare così.

<< Come mai sei venuta fin qui? >> non era stupido, anche se si erano incontrati all'angolo, era praticamente ovvio che provenisse da casa sua.

<< Non lo so >> rispose sbrigativa cercando di scansarlo.

<< Non è una risposta >> ci doveva essere un motivo per forza e forse, poteva anche immaginarlo.

Le prese una mano, costringendola a fermarsi e a guardarlo.

<< Pensavi che non fossi venuto per quello che è accaduto venerdì? - fissò il suo sguardo nei suoi occhi - non sono arrabbiato se è quello che pensi e nemmeno offeso o che altro... forse un po' dispiaciuto in verità... ma capisco la tua reazione dopo quello che ti ho detto... e ti ripeto che io non- >>

Eccola, di nuovo quella sensazione... quel bisogno di dirlgli la verità. Ormai non ce la faceva più, era egoista è vero ma non poteva farci niente. Aveva bisogno di lui, nonostante tutto.

<< È vero che l'ho pensato ed ero arrabbiata per questo ma ... non è colpa tua, sono io che ho sbagliato. Volevo chiederti scusa per l'altra sera, per essermene andata così... è solo che... mi hai sorpreso!! Non mi aspettavo che tu provassi qualcosa per me – rise, per questo, ripensandoci in realtà era proprio chiaro - ... sarei dovuta tornare indietro da te ma ancora prima, se Karin non ci avesse interrotti io... probabilmente ti avrei risposto che... che... ( forza Ino, ormai non puoi più tornare indietro )

<< Che? >> la incoraggiò il ragazzo, completamente ignaro di ciò che avrebbe sentito.

<< Che... provo anche io qualcosa per te! >> rispose tutto d'un fiato che per poco non si riusciva a capirla.

Kiba spalancò gli occhi e la bocca incredulo, dire che era rimasto di sasso era poco. Anche se era proprio quello che sperava di sentirsi dire, sentirlo veramente, faceva completamente un altro effetto. Allora quella sera non se n'era andata perché non sapeva come rifiutare la sua dichiarazione!!

Non c'era dubbio, quella ragazza era decisamente lunatica ma era la Sua ragazza lunatica. Sul suo viso si aprì un sorriso sincero, bellissimo e la ragazza si sentì incredibilmente felice.

<< Io ti piaccio!? >>

<< Si... >>

<< Davvero?! >>

<< SI!! Quante volte te lo devo dire!? >> il suo viso era diventato rosso come un peperone e l'incredulità del ragazzo non migliorava affatto la situazione.

<< Ma come...?! >>

<< Non lo so, non chiedermelo... >> il suo cuore sembrava un martello pneomatico, tutto questo era così nuovo per lei... ma almeno ora si sentiva decisamente più sollevata. Ma la cosa più strana era che non riusciva a smettere di sorridere, nessuno dei due.

<< Ti prego continua a dirmelo perché non ci credo >>

<< Neanche per sogno!! >> gonfiò le guance come una bambina.

Si invece, sei proprio adorabile...,pensò il regazzo.

La tensione era palpabile e anche l'imbarazzo, entrambi non sapevano esattamente come comportarsi in questo momento. Ora che avevano rivelato i reciproci sentimenti non sapevano che fare, le parole e i gesti non venivano più immediati come prima. Era una situazione davvero strana.

Lentamente il ragazzo si avvicinò a lei e le posò una mano sulla testa, un brivido l'attraversò, ma fu piacevole, familiare.

<< Sai, all'inizio pensavo di starti antipatico... mi rispondevi male ed eri sempre distaccata. Ma non potevo d'arti torto, lo so cosa pensa di me la gente che non mi conosce... devo ammettere che fino a qualche tempo fa non ero esattamente un tipo “tranquillo”. E anche se ora sono cambiato, non tutti ne sono a conoscenza. Ma sai una cosa? Non mi interessa. Ora ho degli amici fantastici, ma soprattutto ora... ho te. E sei ciò che conta di più per me >>

Le sorrise dolcemente, a volte la sua sincerità la lasciava davvero senza parole. Come aveva fatto un ragazzo così dolce a provare interesse per una come lei, non lo capiva proprio. Aveva un carattere difficile e lo sapeva bene ma nonostante tutto a Kiba lei piaceva così come era. Forse per lui sarebbe stata disposta anche a cambiare. No, non solo per lui, non per gli altri ma per se stessa. Era migliore di così. E glielo aveva fatto capire proprio lui. Le aveva fatto capire molte cose a dire il vero.

Voleva meritare quel ragazzo.

<< Ma che cosa ci trovi in me?! Ho anche un brutto caratteraccio e lo sai! Ti va bene lo stesso?! >>

Non riuscì a trattenere una risatina a questa domanda << nessuno è perfetto! Anche se devo ammettere che sul tuo carattere... >>

<< Ehi!! >> gli diede una pacca sul braccio.

<< Scherzo, scherzo!! Ma...per quanto può valere e nonostante tutto, tu per me, sei molto importante >>

La bionda arrossì e si sentì le gambe molli. Nessuno la faceva sentire così importante come quando stava con lui. Non c'è cosa più bella che sentirsi speciale per qualcuno. Ti fa sentire vivo, e con lui, lei si sentiva sempre così.

Le era venuta un'incredibile voglia di abbracciarlo e di non lasciarlo più. Ecco tra le altre cose era anche possessiva ma a lui andava bene anche così, no?! Ma il ragazzo l'anticipò.

<< Posso... abbracciarti?! >> chiese educato, sapeva che con lei bisognava comportarsi in un certo modo.

<< Davvero me lo stai chiedendo?! >> risero insieme, il ragazzo si avvicinò e la circondò con le sue braccia e lei fece lo stesso.

<< Sai, quando la prof. Ci cambiò di posto, non ero per niente contenta – sentì il ragazzo ridacchiare – ma ora la ringrazio davvero per averlo fatto >>.

Lo strinse più forte. Non era il tipo da dire cose così sdolcinate ma era la verità. Poteva essere tante cose ma di certo era una ragazza che sapeva che cosa voleva e ora voleva lui.

<< Io invece speravo proprio che accadesse >>

Il suo cuore sobbalzò. Davvero, la sua dolcezza la scioglieva come il burro.

Avvicinò il viso all'incavo del suo collo e, inaspettatamente, fece qualcosa di estremamente dolce, perfino per lei. Gli diede un tenero bacio sul collo.

Il ragazzo a quel contatto si irrigidì, non se lo aspettava proprio un gesto simile da una come lei. Era davvero imprevedibile.

<< Non smetterai mai di sorprendermi lo sai?! >> sorrise poggiando delicatamente la sua testa su quella di lei avvicinandosi di più. Quel gesto gli aveva provocato un brivido che gli attraversò tutta la schiena.

<< Ti piaccio anche per questo no?! >> rispose stranamente senza alcuna vergogna.

Il ragazzo gli circondò le spalle con un braccio e gli diede un bacio sulla fronte.

La timidezza ormai era svanita, per entrambi; così, da un momento all'altro.

<< Ovviamente si >> rispose guardandola negli occhi e sorridendole e lei fece lo stesso.

<< Ti va di andare da qualche parte? >> le chiese tranquillo.

<< Va bene! - cercò di mantenere un certo autocontrollo ma dentro di se stava gioendo come una bambina. Era così felice! - Ma tua nonna?! >> le tornò in mente la vecchietta.

<< Aa tranquilla, lo sa già - la bionda lo guardò confusa alzando un sopracciglio – conoscendola non avrà smesso per un secondo di guardarci dalla finestra >> rispose tranquillo ma qualcuno non era dello stesso avviso.

<< E me lo dici così?! Che vergogna!! >> si coprì il viso con le mani imbarazzata.

Kiba rise divertito << tranquilla, scherzavo!! >> poi le prese una mano, che lei intrecciò alla sua.

<< Andiamo? >> disse con quel suo sorriso sghembo che le piaceva così tanto. La ragazza acconsentì, non dopo avergli dato una gomitata sulle costole per lo scherzo ovviamente.

Allontanadosi il ragazzo voltò lo sguardo verso casa sua, su di una finestra in particolare: il vetro appannato e la tenda rimessa velocemente al suo posto non fecero altro che dimostrare ciò che credeva. Non riuscì a controllare una risatina la quale non sfuggi alla bionda al suo fianco.

<< Perché stai ridendo?! >>

<< Ah non è niente, davvero >> cercò di convincerla ma senza riuscirci particolarmente.

Divertito pensò : Che impicciona che sei nonna!


 

*******************************

Eccoci qua finalmete, 18 Capitolo!! Mi sembra inutile dire che sono stata molto impegnata ultimamente ma finalmente sono riuscita a pubblicare! Che dire, tutto è bene quel che finisce bene XD almeno per il momento....almeno per qualcuno.

Per quanto mi dispiaccia questa mia storiella sta per giungere al termine :'(

Ora, non so quando riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo anche perché devo ancora pensarlo ma comunque spero di riuscirci in tempi decenti ;)

Alla prossima!!! :D

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Capitolo 21
*** Capitolo 19 ~ On ice ~ ***


Capitolo 19 ~ On ice ~


 

Gli esami del secondo trimestre erano finalmente terminati e le vacanze invernali erano alle porte. Per festeggiare questo momento e anche per sollevare il morale a chi non era andato troppo bene in questi esami, qualche giorno prima del termine delle lezioni, durante il pranzo, a Ino venne in mente un'idea carina per svagarsi un po'.

<< Ragazzi, che ne dite di andare a pattinare?! >> chiese tutta euforica. Da quando lei e Kiba avevano iniziato ad uscire insieme, la ragazza lunatica di prima era scomparsa completamente e se prima sorrideva spesso, ora quel quel sorriso non l'abbandonava mai. Tutti i loro amici erano rimasti alquanto sorpresi da questa notizia, non l'avrebbero mai immaginato! Ma si sa, l'amore arriva proprio quando meno te lo aspetti.

Per non parlare di Sakura e Sasuke... anzi, per quanto riguardava loro due, fu un sollievo per tutti vederli finalmente sereni e insieme, sopratutto quello. Anche se, per il momento, nessuno dei loro amici (o quasi) immaginava che di li a qualche mese il viso di Sakura non sarebbe stato più radioso come in questo momento.

Nessuno dei due aveva voluto più toccare l'argomento direttamente ma entrambi sentivano il peso dei giorni che trascorrevano inevitabilmente e troppo velocemente. Sakura cercava davvero di non pensarci, non aveva nemmeno senso arrabbiarsi per questo... anche perchè, le cose non sarebbero cambiate in ogni caso....

Ma in questo momento la cosa più importante era: festeggiare la fine degli esami! E tutti avevano davvero bisogno di staccare un po', ragion per cui, l'idea venne accolta ben volentieri, anche tra chi non aveva molta praticità con i pattini...


 

Il pomeriggio seguente...

 

Si trovarono tutti alla pista all'ora prefissata e neanche cinque minuti dopo era già stata orgazizzata una gara tra Kiba e Ino contro Shikamaru e Temari, inutile dire che entrambe le coppie erano piuttosto competitive. A Choji spettò l'infausto compito di fare da arbitro e purtoppo fu costretto a farlo per ben due volte perchè per la prima non era riuscito a determinare il vincitore ma non sarebbe finita molto presto per sua sfortuna, quei quattro erano davvero esageratamente competitivi e si ritrovarono a fare ben più di due gare!

 

Ma c'era anche chi, più tranquillamente, scivolava sul ghiaccio godendosi il pomeriggio. Sakura ancora non riusciva a credere che Sasuke avesse accettato di venire con loro, a lui non piaceva per niente pattinare eppure aveva deciso di accompagnarla ugualmente, ne era rimasta incredibilmente felice. Anche se forse poteva immaginarne il motivo...

 

E poi c'era la nostra cara ed esuberante Karin la quale non aveva mai visto nemmeno da lontano dei pattini, men che meno dei pattini da ghiaccio!

I suoi amici l'avevano praticamente costretta a venire con loro nonostante il suo tranquillissimo rifiuto; si era lasciata convincere solo perché poteva contare sul fatto che non fosse l'unica senza cavaliere ( cosa relativamente vera, perché infatti lei Era l'unica fra le sue amiche, rimasta senza "cavaliere" non che le importasse più di tanto ) ma almeno Choji e Rock Lee le avrebbero tenuto compagnia. Ma non era neanche la motivazione più esatta... la verità è che non aveva prorpio la più pallida idea di come si pattinasse! E non aveva la minima intenzione di tornare a casa coperta di lividi... ma alla fine la persuasione di Ino aveva prevalso su di lei.

Come si faceva a dire di no ad una ragazza così felice?

Per cui eccola qui, sulla pista di pattinaggio, intenta a cercare di rimanere almeno in piedi. Per un po' potè contare sull'aiuto di Rock Lee ma ben presto anche lui l'abbandonò come aveva fatto precedentemente Choji ( lui non proprio di sua spontanea volontà ) non potendo rifiutare una sfida propostagli da Choji stesso, che per il momento era riuscito ad astenersi dal fare l'arbitro agli altri. Ma non poteva aspettare un'altra mezz'oretta che finalmente stavo imparando? Pensò sconsolata. Ma lei era una tipa cocciuta e sì, ce l'avrebbe fatta anche da sola! Poteva riuscirci, d'altronde lei era una che imparava molto velocemente.


Dopo vari tentativi aveva almeno imparato a muoversi senza cadere ( era già un bel traguardo ) e dopo aver fatto tutto il giro della pista, si fissò in testa la malsana idea di attraversarla, da parte a parte e completamente da sola! Giusto per testare le sue capacità, nulla di che, ma forse si era dimenticata una cosa fondamentale: non si era fatta insegnare il modo per fermarsi!

Ma testarda com'era, credeva che quella fosse la parte meno complicata del tutto. Presto avrebbe scoperto che si sbagliava di grosso...

Aveva iniziato inaspettatamente bene, non aveva perso l'equilibrio, non si era scontrata con nessuno, tutto stava andando per il meglio e aveva anche deciso di aumentare un po' la velocità ... ma poi per qualche strano motivo, un ciuffo di capelli della frangia si posizionò tra la lente degli occhiali e il suo occhio e questo iniziò a darle decisamente fastidio. Inconsciamente cercò di spostare il ciuffo sbuffando aria verso l'alto: mai l'avesse fatto!

Ora per qualche strano fenomeno di condensa, si ritovò gli occhiali parzialmente appannati e che non accennavano minimamente a spannarsi, di conseguenza, non riusciva più a vedere bene che cosa avesse di fronte a sè. Che idiota che sei Karin!! Si rimproverò da sola. L'unica soluzione logica sarebbe stata quella di fermarsi li dove era e pulirsi gli occhiali, ma ecco che si ricordò della cosa fondamentale e allarmata pensò: ma come diavolo si fermano questi cosi?! Non per altro... è solo che senza accorgersene aveva iniziato a prendere velocità ( ma come accidenti aveva fatto?!? )

Sperava davvero di riuscire ad arrivare fino al bordo senza scontrarsi con nessuno, il che era davvero poco propabile dal momento che non vedeva niente! Il panico iniziò a prendere il sopravvento...

Si stava preparando mentalmente all'imminente scontro con qualcuno ma invece, inaspettatamente, si sentì afferare per un braccio e venire trascinata a lato della pista. Accadde tutto in pochi secondi e si sentì così sollevata che qualcuno l'avesse fermata ma soprattutto, fu molto colpita dalla sua bravura. I suoi movimenti erano stati così fluidi nell'atto di afferrarla! Non sapeva come spiegarselo ma in un certo senso ne era rimasta affascinata; ma poi pensò: ma chi diavolo si è permesso di toccarmi ?!

Prima che riuscisse a togliersi gli occhiali, tutta accigliata, sentì una voce dire << Karin, quante volte ti ho detto di metterti le lenti quando esci di casa? Vedi poi cosa succede?! >> Era una voce calma, familiare, ma diversa dal solito... si tolse gli occhiali e vide una ragazzo, che conosceva molto bene ma che stranamente non aveva riconosciuto. La sua voce era così...profonda e per la prima volta si rese conto che aveva proprio una bella voce! Ma c'era qualcosa di strano... e poi come mai l'aveva notata solo ora?!

<< Suigetsu?! Anche tu qui? Ma che ha la tua voce? >>                                                                                                                 << Eeh si, sono venuto insieme a degli amici, stavo insegnando a Jugo a pattinare! - si voltò indicando i suoi amici, schiarendosi la gola – penso di avere un po' di mal di gola in effetti ... perché si nota così tanto? >>                                                                                 << Bee abbastanza... quasi non ti riconoscevo! >> rispose, rimettendosi gli occhiali.

Quella voce... non riusciva a togliersela dalla testa, perché l'aveva trovata così incredibilmente... affascinante! Aah ma che stupidaggini stava mai pensando, non l'aveva mai considerato in questo modo, forse era rimasta colpita anche dal suo modo di pattinare... ma in ogni caso: era il suo amico!! Solo il Suo amico!
In effetti, l'aveva conosciuto solo da quest' anno ma per qualche strano motivo erano diventati subito inseparabili, come se fossero destinati ad incontrarsi per qualche ragione. Erano in perfetta sintonia. Ma nonostante tutto ... lui era il suo amico! Sicuramente il freddo le stava congelando la parte intelligente e razionale del suo cervello.

<< Ma perché sei venuto ad aiutarmi?! >> aggiunse, cercando di scacciare via quei pensieri...

<< Lo dici come se non avessi dovuto farlo! Ringrazia il cielo piuttosto, che non ti ha fatto scontrare con nessuno! Eri fuori controllo! >> Affermò. Al ricordo non riuscì a trattenere una risata. Karin divenne rossa forse quanto i suoi capelli e non poteva nemmeno replicare! Aveva perfettamente ragione... però dai, non stava andando mica così veloce!

<< G-Grazie allora ... per avermi fermata! >> rispose quasi offesa ma soprattutto imbarazzata.

<< Non c'è di che – accompagnò le parole con un occhiolino - ... in realtà eri troppo buffa mentre pattinavi... mi era venuta voglia di farti spaventare arrivandoti da dietro, ma poi ho visto che ti trovavi in difficoltà e così ti ho presa >> disse sincero.

<< Ma – che – GENTILE!! >> rispose la rossa con un tono sarcastico ma in realtà si sentì stranamente compiaciuta e intenerita dalle sue parole. È venuto per aiutarmi...
Ma poi combinò il tutto con un potente pugno sulla spalla.

<< Ahia!! E questo perché? >> replicò massaggiandosi la parte offesa.

<< Perché volevi farmi spaventare!! >> disse facendogli una linguaccia scherzosa.

Il ragazzo alzò le mani in segno di resa << d'accordo, te lo concedo >> la sua risata fu seguita da uno sguardo strano, enigmatico... affascinante....

Aaah Karin, ma che ti prende!!? Smettila! Pensò tra sè e sè, stava davvero dando i numeri! Ma era anche colpa sua, non si era mai comportato in questo modo! L'albino, nonostante la strana espressione della sua amica, le porse una mano chiedendole << allora, vuoi che ti insegni come ci si ferma? >> queste parole la distrassero dai suoi pensieri... (quando sorride gli spunta fuori quel suo canino da un lato che gli da un'aria così tenera! ) forse non poi così tanto...

Il sorriso che comparve sulle sue labbra anticipò la sua risposta ma era fin troppo orgogliosa per cui replicò con un tono più composto  << se proprio insisti! >> fece altezzosa.  
<< Certo! Non voglio che nessuno si faccia male nel caso avesse la sfortuna di scontrarsi con te e il tuo leggiadro peso! >> Eh si, ora lo riconosceva, il solito Suigetsu impertinente!
<< Ah si?! Vieni un po' qui che ti tolgo subito quel sorrisino dalla faccia! >>

Così iniziò a rincorrerlo, o almeno quella era l'intenzione. Come facesse a non cadere non se lo spiegava nemmeno lei ma il desiderio di acciuffarlo era più forte di qualsiasi cosa. E piano piano, senza nemmeno accorgersene, quel pomeriggio, imparò anche lei il modo giusto per fermarsi.

 

Nel mentre...

 

<< Forza, dammi la mano, così proviamo a staccarci dal bordo >> affermò gentile Naruto alla sua ragazza visibilmente in difficoltà.

<< Ok va bene, però non ridere!! >> rispose impacciata la mora. Farsi vedere da lui così goffa non la entusiasmava per niente eppure era davvero convinta di aver imparato a stare sui pattini già dalla scorsa volta! Evidentemente ci voleva più tempo...

Ma la cosa che non sapeva era che per Naruto non rappresentava minimamente un peso il fatto di doverla aiutare, anzi era anche più divertente in questo modo.

<< Perchè mai dovrei ridere?! >> asserì con un principio di risata sulle labbra.

<< Nel caso dovessi muovermi in modo buffo!! Lo sai che non son0 per niente coordinata... >> la sua espressione così concentrata era davvero adorabile, per non parlare delle guance tinte di rosso un po' per il freddo e un po' per l'imbarazzo della situazione.

Non si sarebbe mai stancato di guardarla.

<< Te lo prometto! >> rispose solenne con quel suo bellissimo sorriso.

Si era sempre chiesta come facesse ad essere così bello quando sorrideva ma forse non si era mai resa conto che quel sorriso ce l'aveva solo quando era con lei.

La ragazza sorrise e annuì e dopo avergli afferrato la mano, si lasciò guidare sulla pista.

Quando pensò che fosse arrivato il momento, il biondo, la lasciò andare lentamente. Per un secondo la mora avvertì una sensazione di vuoto, solo perchè lui le aveva lasciato la mano... pensò che fosse una reazione un tantino esagerata, non stava andando da nessuna parte infondo, eppure...

La sua mente fu invasa da tristi pensieri, si ritrovò a pensare a quale terribile sensazione si dovesse provare nel perdere una persona che ormai fa parte della tua vita, il solo pensiero ti toglie il fiato... il pensiero di poterlo perdere un giorno... no, non potrebbe sopportarlo...

Ma perché diavolo stava pensando a queste cose proprio ora?!

Poi inspiegabilmente le venne in mente Sakura, chissà perchè pensando a questo le era venuto in mente il suo viso... qualcosa in lei le diceva che per qualche ragione sapeva come ci si dovesse sentire... il suo sguardo alle volte era così triste...

 

Il biondo notando la sua strana espressione intuì ( erroneamente ), che non doveva sentirsi per niente sicura senza di lui al suo fianco, così le poggio affettuosamente una mano alla base della schiena per sostenerla accompagnando il gesto con delle semplici parole e un espressione rassiucurante sul viso << tranquilla non ti lascio, sono qui >> a quelle parole Hinata si voltò a guardarlo con uno sguardo indecifrabile sul volto. Ovviamente sapeva a che cosa si riferissero ma l'emozione che provò dentro di lei fu qualcosa di indescrivibile, le scaldarono il cuore. Quelle parole dette così inconsapevolmente avevano risposto ai suoi pensieri...era esattamente ciò che sperava sentirsi dire, in un certo senso. Lui, era esattamente ciò di cui aveva bisogno, era sempre stato così.

Le si inumidirono gli occhi e riuscì prontamente ad abbassare lo sguardo per non farsi vedere ( accidenti alla mia eccessiva emotività, sempre fuori luogo! ) pensò irritata ma allo stesso tempo felice; quelle semplici parole le avevano dato una carica incredibile, ora si sentiva per fino in grado di attraversare tutta la pista da sola. Ma non l'avrebbe fatto, non era così sconsiderata da fare una cosa del genere...

Risollevò lo sguardo, sta volta più decisa e sorridendo gli disse << guardami >> si girò e si allontanò da lui sempre reggendosi al bordo; poi si stacco ed iniziò ad avanzare verso di lui, un po' goffamente, ma pur sempre da sola. Il biondo le porse la mano per poter afferrare la sua una volta arrivata. Hinata la strinse e scivolò verso di lui tutta soddisfatta.

<< Hai visto, ci sono riuscita!! >> asserì euforica.

<< Si, ci sei riuscita >> rispose, con uno sguardo dolcissimo sul volto.

<< Merito mio però! >> aggiunse beffardo intrecciando le mani in quelle della ragazza.

Avrebbe voluto tanto rispondergli ma era rimasta come incantata dal suo gesto e dai suoi occhi che ora la stavano guardando intensamente e quando la guardavano in quel modo, lei non ci capiva più niente. ( non si era ancora abituata a tutto questo! )

Il biondo si stava avvicinando per darle un bacio e lei per un secondo si dimenticò di avere i pattini e del ghiacchio: terribile errore! Chissà come perse l' equilibrio spostando tutto il suo peso verso Naruto che, colto alla sprovvista, non ebbe il tempo di reagire. Conseguenza: caddero entrambi malamente sul ghiaccio. Poco dopo scoppiarono a ridere come due bambini, per fortuna non si erano fatti male, eccetto forse il fondoschiena del ragazzo che aveva dovuto sopportare anche il peso della ragazza.

<< Tutto bene Naruto? Mi dispiace!! >> chiese la mora seriamente dispiaciuta.

<< Si si, non ti preoccupare >> accompagnò la risposta con un'allegra risata.

Come si sentiva terribilmente in imbarazzo!! Magari ora Naruto stava pensando che si fosse spaventata per il bacio che aveva cercato di darle... ma non era affatto così! Doveva dirglielo, non voleva in alcun modo che pensasse che lo avesse evitato per qualche motivo.

Nel mentre il ragazzo le porse la mano per aiutarla ad alzarsi.

<< ... Senti Naruto... io non... stavo assolutamente cercando di - >> il ragazzo la guardò con un espressione un po' confusa ma prima che potesse replicare vennero interrotti da Kiba che si era avvicinato a loro.

<< Eilà piccioncinii!! >>

Aaaa Kiba! Ma che tempismo!! pensò sconsolata la povera Hinata.

<< Ei Kiba, che succede? >> rispose il biondo, cortese come sempre. I due ragazzi iniziarono a parlottare ma Hinata non ascoltò minimamente la loro conversazione, era troppo concentrata a trovare il modo giusto per concludere ciò che aveva iniziato a dirgli prima che l'amico gli interrompesse, ma soprattutto... era il caso che gli dicesse qualcosa?! Se solo non fosse scivolata accidenti!! Ripensandoci non capiva nemmeno come avesse fatto!


Quando vide Kiba andarsene non aveva ancora deciso un bel niente ed era certa che ora Naruto le avrebbe chiesto di continuare il discorso...

<< Allora andiamo? >> le chiese improvvisamente il biondo.

La domanda la lasciò perplessa e il ragazzo lo comprese chiaramente dall'espressione sul suo volto.

<< Non hai ascoltato quello che ha appena detto Kiba? >> la guardò con un'espressione tra il divertito e il preoccupato. Non capiva il motivo della sua reazione, eppure era rimasta li accanto a loro mentre parlavano!

La mora si guardò intorno con fare evasivo ( che cosa gli rispondo adesso ?!? )

<< Eem...>>

<< Non ti va ... di andare a prendere una cioccolata insieme agli altri? >> cercò di azzardare una risposta.

<< O no, sisi! Certo che mi va! >> lo disse con un po' troppa enfasi e ovviamente al biondo non sfuggi nemmeno questo.

<< Sei sicura di stare bene? ... E poi prima che cosa stavi cercando di dirmi? >> << si si sto benissimo! >> ma ovviamente non bastò come risposta per convincere il biondo. << E...? >> la incalzò.

Non sapeva che inventarsi ma il bello era che aveva fatto tutto da sola! Ma ecco che arrivò l'illuminazione, una cosa un tantino azzardata per lei ma era davvero la prima cosa che le fosse venuta in mente. Si avvicinò al ragazzo e gli diede uno schioccante bacio sulla guancia al quale Naruto non potè che rimanerne alquanto stupito. Se voleva evitare che continuasse a fare domande ci era riuscita benissimo.

<< Allora, andiamo? >> sta volta fu la mora a parlare.

Il biondo sorrise in segno di resa, non capiva il motivo, ma era evidente che la ragazza non volesse continuare il discorso e così uscirono insieme dalla pista. Dal suo canto, Hinata, si riteneva estremamente soddisfatta del suo gesto, nonostante non fosse proprio da lei ma almeno aveva sortito l'effetto sperato. Non pensava nemmeno di essere in grado di poter fare una cosa del genere per sviare una conversazione. In qualche modo e senza nemmeno accorgersene, stava cambiano o meglio, stava crescendo, acquistando sicurezza e sempre... grazie a Lui.


 

********************************************

Eilà! Eccomi qui, finalmente sono tornata dopo una luuunga pausa. Chiedo perdono non sono riuscita ad organizzarmi bene con lo studio e poi è stato un periodo in cui mi mancava un po' l'ispirazione.... infatti questo capitolo non è nulla di che, mi spiace anche per questo. Cercherò di farmi perdonare con i prossimi ; )

Ho deciso di dedicare questa piccola parte a Karin perché non mi sembrava giusto che fosse l'unica senza cavaliere >_< ( anche se non fa parte delle coppie che avevo deciso all'inizio) ma comunque non scriverò altro su di loro. Spero che continuerete a seguirmi fino alla fine!

Che dire, un saluto grande e alla prossima!! :D

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Capitolo 22
*** Capitolo 20 ~ Un raggio di sole in una giornata di pioggia ~ ***


Capitolo 20 ~ Un raggio di sole in una giornata di pioggia ~

 

Quel mese, quei giorni, quel... giorno... era arrivato.

Come vola il tempo...

Questo fu il suo primo pensiero quella mattina.

Erano già trascorsi 11 anni ma.... per quanto ci provasse, ogni anno, in quei giorni, si sentiva sempre allo stesso modo; sentimenti come rabbia, frustrazione, dolore... lo invadevano completamente e poi, come se non bastasse un fastidioso e incessante ticchettio fu la causa del suo risveglio. Stava piovendo, proprio come quella volta.

...Che coincidenza eh? Si disse fra sè, in modo sprezzante, come se volesse offendere il destinatario di quelle parole, ma chi... chi poteva mai essere il destinatario?

Si rigirò nel letto, prese il cuscino e se lo mise sopra le orecchie per non dover sentire quel rumore. Niente, era proprio fastidioso.

Si alzò e prese l'ipod, si mise le cuffie... una canzone a caso andava più che bene, l'importante era che non sentisse quel rumore.

Per fortuna non era un giorno di scuola, non aveva alcuna voglia di farsi vedere così ma non ci sarebbe andato in ogni caso. Oggi era il suo momento di lasciarsi andare... domani sarebbe tornato il solito allegro e sorridente Naruto ma oggi... era solo Naruto.

 

A mezzogiorno inoltrato decise di alzarsi. Mentre pranzava, un pensiero continuava ad occupargli la mente o meglio... un'espressione, un'espressione triste. Voleva togliersela dalla testa ma non ci riusciva.

Hinata... mi dispiace... pensò con un profondo rammarico.

Mangiò qualcosa veloce, sistemò la casa e uscì. Sarebbe poi passato dal fioraio a comprare dei fiori, i preferiti della sua mamma, quelli che, per quei pochi ricordi che aveva, non mancavano mai nella loro casa. Erano dei Girasoli, chissà perché poi..., si era sempre chiesto. Gli venne in mente il suo viso sorridente e involontariamente comparve un debole sorriso anche sul suo volto. Aveva tante cose da raccontargli...

 

                                                                                          ~ · ~
 

Naruto era strano, in questi giorni non era più lui; quando parlavano la sua attenzione era rivolta altrove, era assente, distaccato pur rimanendo accanto a lei... e questo la rendeva ansiosa. Per quale motivo non si confidava con lei? Si dicevano tutto, sempre. Perché quella volta era diverso?

Per via del suo carattere insicuro iniziò a pensare che potesse essersi stancato di lei ma lui non era quel genere di persona che si comporterebbe in questo modo e poi fino a una settimana prima andava tutto bene! Si sentì una sciocca anche solo per averlo pensato, come sono egoista... sto pensando solo a me stessa... ma davvero non sapeva dove sbattere la testa, non riusciva a capire il motivo del suo comportamento, avrebbe tanto voluto aiutarlo ma come poteva se lui la teneva a distanza. Al termine delle lezioni tornava subito a casa e sempre con una scusa banale – sorrise tristemente - non sa proprio mentire... pensò. Vederlo così la rendeva terribilmente triste ma soprattutto continuava a chiedersi perché non ne volesse parlare con lei. Forse, anche se era la sua ragazza, non per forza doveva renderla partecipe di tutto ciò che lo riguardava... lo capiva e non era così presuntuosa da prendersela per questo... solo che... si sentiva così impotente e si odiava per questo.

Erano tre giorni che si comportava in questo modo e per tutto questo tempo, per quanto con tutta se stessa volesse sapere, non riusciva a trovare il coraggio di chiedergli spiegazioni. Se avesse voluto, me ne avrebbe già parlato... continuava a rispondersi amareggiata. Provò a chiedere spiegazioni a Sakura e scoprì che in questo periodo Naruto si comportava sempre in questo modo, tutti gli anni, da quando erano morti i suoi genitori. Non ne aveva mai voluto parlare apertamente con loro ma non c'era bisogno di alcuna giustificazione. Solo una volta lei e Sasuke provarono a parlargli dicendogli che per qualunque cosa avesse avuto bisogno, loro erano li per lui, " volevamo solo aiutarlo a superare tutto, ma non voleva sentire ragioni... è sempre stato troppo testardo e orgoglioso... è sempre pronto ad aiutare gli altri ma quando si tratta di lui, tiene tutti a distanza..." le disse con una nota di malinconia nella voce. " Più di stargli vicino e volergli bene non sapevamo che altro fare, non ci permetteva di fare altro ma...ho sempre pensato che prima o poi sarebbe riuscito a confidarsi con qualcuno e in quel momento sarebbe stato pronto a superare tutto... e sono convinta che quella persona sia tu. "

Le sue parole erano più sincere che mai ma ciò che più le diede da pensare fu quello che le disse prima di salutarla " Ora tocca a te" .

E allora si convinse... non doveva darsi per vinta, se c'era qualcosa che lo turbava lei lo avrebbe aiutato. Per qualche motivo aveva deciso di non dirle niente ma non le importava... tutti hanno bisogno di aiuto, anche se non lo chiedono esplicitamente. Era il momento di ricambiare il favore. Aveva promesso a se stessa e a Sakura che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, qualunque cosa. Ma soprattutto lo aveva promesso a lui.

 

                                                                                                ~ · ~

 

<< Ciao mamma, ciao papà >> disse, poggiando i fiori che aveva appena comprato sulla loro tomba.

<< Come state?... >> andava a trovarli solo una volta all'anno, solo in quel giorno. Non perché non avesse tempo o per altro, solo che... a lui andava bene così, riusciva a sopportarlo per un giorno. Così iniziò a raccontargli dei suoi nuovi compagni di scuola, del suo "trasloco" nella loro vecchia casa dopo aver fatto una fatica incredibile nel convincere il fratellone a lasciarlo andare perché ... ora era abbastanza grande da badare a se stesso, non doveva più preoccuparsi per lui. E nemmeno loro avrebbero dovuto.

<< ... anche quest'anno penso che sarò promosso, ho faticato ma ce la farò – rise, pensando che suo padre sarebbe sicuramente molto orgoglioso del suo impegno - Sakura e Sasuke, anche loro stanno bene... - Sasuke...- però l'anno prossimo... non riusciremo a diplomarci insieme perché Sasuke a breve... se ne andrà... suo fratello sta molto male e capisco perfettamente la sua decisione di raggiungerlo però... sarò sincero, almeno con voi ... mi mancherà moltissimo... è il mio migliore amico dopotutto, anzi, lui e Sakura in questi anni...sono stati come la mia famiglia, insieme al fratellone... >> Era la prima volta che parlava di questo a qualcuno e la verità era che dirlo ad alta voce faceva ancora più male e lo rendeva più vero che mai. Avrebbe voluto urlare... perché, perché anche lui aveva deciso di lasciarlo!? Era il suo migliore amico, dannazione!

Quanta fatica avevano fatto lui e Sakura per far si che diventassero amici e poi, senza neanche accorgersene, erano diventati inseparabili. Era come un fratello e in fondo al suo cuore... lo detestava... detestava il fatto che fra poco gli avrebbe lasciati. Ma ormai aveva capito che niente rimane per sempre...

Però c'era qualcosa, come un presentimento o una speranza. Non sapeva come definirlo ma era convinto, che non sarebbe stato un addio... almeno così sperava, nel profondo del suo cuore.

Non ne aveva mai parlato a nessuno, nemmeno con Hinata... Hinata, Hinata... HINATA!

Bastò un secondo.

Quella giornata fin dalla mattina era stata uno schifo, aveva accumulato così tanti sentimenti che sarebbe esploso da un momento all'altro. Era triste, nervoso, arrabbiato, si sentiva come se niente potesse calmarlo, potesse alleviare la sua frustrazione... niente che potesse dargli un minimo di gioia e poi... gli venne in mente il suo sorriso e si sentì meglio; come un timido raggio di sole che si insinua tra le nuvole per illuminare anche solo una piccola parte di terra oscura che non aspettava altro che un po' di sole.

Lei era quello, per lui. Il suo raggio di sole.

Bastò un secondo per ricordarselo.

<< Mamma, Papà! Non vi ho detto la cosa più importante, ho trovato il mio raggio di Sole! Vi prometto che tornerò a parlarvi di lei ma ora... devo andare! E non preoccupatevi...io starò bene! >> gli salutò e corse via. Magari un giorno, sarebbe potuto tornare anche insieme a lei.

Qualcosa dentro di lui era cambiato.

 

Che sciocco che era stato! In questi giorni si era comportato esattamente come tutte le altre dannatissime volte... ma le altre volte lei non era al suo fianco, come aveva potuto dimenticarsi di questo! Si era promesso che non si sarebbe più fatto sopraffare dal dolore... si certo, solo belle parole.

E pensare che era stato lui stesso a dirle che ce l'avrebbe fatta solo se lei fosse rimasta al suo fianco, e invece ... era stato il primo a tenerla a distanza... che diavolo stava facendo!! Si vergognava terribilmente per questo, come avrebbe potuto guardarla ancora negli occhi... e poi quelle scuse patetiche che si inventava per tornarsene a casa! Tutto questo dimostra quanto io sia ancora debole e ingenuo... Pensavo davvero di riuscire a superare tutto da un momento all'altro? Non in questo modo sicuramente, e da solo per giunta?! Non voleva che lei vedesse questa sua debolezza ma... allo stesso tempo doveva averla ferita con questo suo comportamento... che idiota!!

Si era comportato da vigliacco egoista non condividendo i suoi sentimenti con lei... e aveva permesso che il suo bellissimo sorriso si spegnesse per colpa sua. Come aveva potuto? Non voleva che lei vedesse quanto in realtà fosse debole, nonostante tutto quello che le aveva premesso?! Quanto fosse patetico il suo atteggiamento, perchè dopo 11 anni... non poteva più comportarsi così... non doveva più scappare.

Pensava di essere adulto ormai, ma in verità... lui era ancora semplicemente un ragazzo. La maggior parte della sua vita l'aveva vissuta senza i suoi genitori per cui come poteva sentire la mancanza di una famiglia, senza avere abbastanza ricordi per cui stare male? Eppure lui gli aveva e allo stesso tempo non sapeva bene che cosa significasse avere una mamma e un papà ma... quando stava con Hinata si sentiva come se... l'unico suo pensiero fosse quello di renderla felice, di proteggerla e forse era questo che provava suo padre quando guardava sua madre, quando guardava lui. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per non vedere più sul suo viso quell'espressione triste. Perchè lei, era il suo raggio di sole e un raggio di sole deve illuminare.

Doveva andare da lei e spiegarle tutto.

 

La prima cosa che pensò una volta allontanatosi dal cimitero fu di prendere il cellulare e chiamarla. Guardò nella tasca del giubbotto, dei pantaloni...niente non c'era, lo aveva dimenticato a casa. Dannazione! Iniziò a correre come un forsennato, incurante della pioggia che da un po' aveva ripreso a cadere, per arrivare a casa il prima possibile per prendere quel dannatissimo telefono. Svoltò l'angolo ansimante, finalmente era arrivato ma poi si bloccò e sgranò gli occhi.

Lei era li.

Ferma sul portico di casa sua.


 


 

*******************************************************

Eccomi qui! 20 esimo capitolo! Che dire, riuscire a superare alcune cose della vita è davvero dura ma se si è insime a qualcuno diventa tutto meno complicato. Finalmente è riuscito a capirlo il nostro Naruto. Spero che vi sia piaciuto questo capitolo e cercherò di pubblicare il continuo molto presto. Non sono così cattiva da lasciare un discorso a metà bwahaha

Un saluto e alla prossima! ;) 

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Capitolo 23
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21

Lei era lì, davanti la sua porta d'ingresso, stava chiudendo l'ombrello perchè... aveva appena smesso di piovere.

Spalancò gli occhi appena la vide e gli si strinse il cuore pensando per quanto tempo potesse essere rimasta li ad aspettarlo. La ragazza fece in tempo solo a pronunciare il suo nome che subito delle braccia forti la circondarono completamente.

<< Naruto sei... tutto fradicio... >> sussurrò, provando un'incredibile tenerezza << ti prenderai un raffreddore >> continuò, stringendolo più forte. Non le importava minimamente di bagnarsi lei stessa.

<< Scusami... scusami... scusami... >> iniziò a ripetere il biondo e ad ogni parola la sua voce si incrinava sempre di più.

<< Ei perché ti scusi, non è successo niente! >> cercò di confortarlo con queste parole anche se sapeva bene il motivo per il quale si stesse scusando... ma non ce l'aveva assolutamente con lui, come potrebbe? Non negava di essersi sentita messa un po' da parte... e per questo ci era rimasta davvero male ma d'altronde lei non era il centro della sua vita! Era normale che Naruto volesse i suoi spazi e non lo biasimava assolutamente per questo.

<< Non mi sarei dovuto comportare così... sono stato un'idiota... ho allontanato tutti come al solito, ma soprattutto ho allontanato te, l'unica persona alla quale... mi ero promesso di affidarmi... Ogni anno mi comporto sempre allo stesso modo, ma è più forte di me, non riesco a fare diversamente! Mi chiudo in me stesso... e non mi importa di nient'altro se non di... me, del mio dolore... convinto del fatto che nessuno possa aiutarmi. Ma io so badare a me stesso! L'ho sempre fatto, eppure non è cambiato niente... >> si allontanò da lei cercando di assumere un'aria più composta. Approfittando dell'abbraccio, era riuscito a liberare almeno una parte di ciò che si era tenuto dentro in questi giorni... non voleva che lei lo vedesse così, aveva ancora un orgoglio! Ma ripensandoci, di virile non c'era proprio niente in tutto quello che aveva detto.

Abbassò la testa sconsolato mantenedo le mani sulle sue spalle, chissà che cosa penserà adesso di me... sono davvero patetico!
Era davvero incredibile, ogni volta che era al suo fianco, scattava qualcosa nella sua testa che lo portava a buttare fuori tutto ciò che provava, i suoi sentimenti, le sue angoscie... insomma tutto! Non poteva fare a meno di essere sincero con lei... come se fosse l 'unica persona con la quale sentisse di poter essere davvero se stesso... senza nascondersi... senza mentire, nemmeno a se stesso.

Ma Hinata non pensò minimamente che fosse patetico o altro, semplicemente era contenta che lui si fosse confidato. Era rimasta ad ascoltarlo perché era di questo che aveva bisogno, di essere ascoltato.

Stava iniziando a conoscere sempre più sfacettature del suo carattere e le avrebbe amate e accettate tutte. Con queste parole la ragazza ebbe la certezza di quanto Naruto confidasse in lei ( anche se non se ne rendeva conto) ... e lei era qui per lui, ci sarebbe stata sempre.

Allungò il suo esile braccio raggiungendo il suo viso, lo sollevò e posò dolcemente una mano sulla sua guancia.

<< Non riesco neanche a immagginare quanto possa essere difficile superare tutto questo e sarebbe impensabile che tu ci riesca così da un momento all'altro... e dal momento che mi hai detto che con il mio aiuto un giorno potrai riuscirci... allora cercherò di fare del mio meglio! Ma non permettere solo a me di farlo, hai bisogno anche dei tuoi amici e sono più che certa che farebbero qualsiasi cosa per te >> gli sorrise dolcemente e finalmente vide comparire anche sul volto del biondo un sorriso, come se in un certo senso si sentisse sollevato e forse in parte, lo era davvero.

<< Grazie >> fu l'unica parola che in quel momento fu in grado di pronunciare e che se pur insignificante, conteneva tutti i sentimenti che provava per lei.


 

Ad un certo punto la ragazza si fece scappare uno starnuto ( che cercò di trattenere il più possibile ma senza riuscirci) e subito il biondo pensò che lì fuori stesse sicuramente prendendo freddo.

<< Vieni entriamo dentro, non voglio che ti ammali >> la mora lo guardò sottecchi. << Non sono io quella che ha i vestiti completamente bagnati! >> pronunciò scherzando con un tono di rimprovero. Il ragazzo rise << Eh già, hai ragione haha >>


 

Entrarono in casa e la ragazza notò subito che sopra al tavolo della cucina, dentro un piccolo vaso, c'era un bellissimo girasole. La curiosità prese subito il sopravvento e dopo averglielo domandato il ragazzo le rispose sorridendo che, da che ne aveva memoria, erano sempre stati i fiori preferiti di sua madre e gli raccontò anche un episodio in cui suo padre per farsi perdonare di qualcosa aveva cercato di addolcirla con un mazzo gigante di girasoli che aveva disperso per tutta la casa.

<< Avrei voluto avere l'occasione di conoscerli... >> disse sovrappensiero, rendendosi conto poco dopo delle parole poco opportune che aveva appena pronunciato. Per un secondo ne rimase sorpreso anche il ragazzo ma poi addolcendo lo sguardo le rispose << Ti sarebbero piaciuti moltissimo – sorrise- ... anche se a dire il vero mia madre quando si arrabbiava... >> e iniziò a raccontare vari aneddoti. Lo faceva stare bene parlare di loro, ricordarli... sembrava quasi come se fossero ancora con lui. Non sarebbe stato più triste pensando a loro, mai più.

Nel mentre erano andati in camera sua e dopo essersi cambiato si sdraiarono sul letto a chiacchierare uno tra le braccia dell'altro.

<< Sai... Sasuke... >> iniziò il biondo, bloccandosi subito dopo.

<< Dimmi >> la ragazza notando il cambiamento del suo tono di voce lo incalzò e si sollevò leggermente per poterlo vedere bene.

Il ragazzo sospirò pesantemente chiudendo gli occhi << Sasuke fra poco se ne andrà... e non tornerà più >> la notizia la sconvolse non poco ma soprattutto non riusciva a capirne il motivo.

<< Come se ne va! In che senso? >> Naruto le raccontò del fratello e di quanto lui gli fosse affezionato perché rappresentava tutta la sua famiglia, i loro genitori erano sempre via per lavoro e di loro si erano sempre presi cura i nonni. Itachi aveva sempre desiderato andarsene via ed era proprio quello che aveva fatto e lui avrebbe fatto lo stesso una volta cresciuto ... ma poi si era ammalato e nulla sarebbe più stato come prima. In questo momento le sue condizioni stavano diventando davvero critiche per questo Sasuke aveva preso la decisione di raggiungerlo, voleva stare al suo fianco a tutti i costi, glielo doveva... aveva fatto così tanto per lui e ora doveva ricambiare il favore.

<< Be ma... potrebbe anche decidere di tornare un giorno... >> cercò di rassicurarlo in qualche modo vedendo quanto fosse diventato triste il suo viso.

<< No non tornerà... è fatto così, quando prende una decisione rimane quella fino alla fine – una smorfia si dipinse sul suo viso – non posso biasimarlo, in questo siamo uguali >>.

<< ... solo che, penso a Sakura e a quanto tutto questo potrebbe distruggerla... e pensare che sono stato io a convincerlo di rivelarle i suoi sentimenti, pensavo che in fondo glielo doveva dopo tutto quello che le aveva fatto passare... ma forse non avrei mai dovuto... >>

<< Io avrei fatto lo stesso al tuo posto e poi non l'hai costretto, se non ne fosse stato convinto non glielo avrebbe mai detto... tu gli hai dato solo una piccola spinta >> il suo sorriso lo rasserenò un po'.

<< Anche se per poco... penso che Sakura meritasse di sapere i suoi veri sentimenti - continuò la mora – e anche se sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato... avrei voluto saperlo anche io >>

<< Ma anche se non sarà più qui con voi non vuol dire che non sarete più amici, non penso che la vostra amicizia finirà solo perchè siete distanti... sei il suo migliore amico dopotutto, avrà bisogno di te anche da lì! >> sostenne decisa.

La sua determinazione lo intenerì moltissimo, stava cercando in tutti i modi di tirarlo su di morale – come sei dolce – pensò. Ma in fin dei conti aveva ragione... aveva sempre questo brutto vizio di pensare sempre al peggio! È vero che d'ora in avanti sarebbe stato tutto diverso e che forse questo non sarebbe stato onesto nei confronti di Sakura ma per lei, la cosa migliore sarebbe stata certamente quella di dimenticarlo anche se dubitava fortemente che ci sarebbe mai riuscita completamente.

Il biondo fece un cenno di assenso con la testa, la stanchezza stava iniziando a prendere il sopravvento e dopo quella giornata così intensa, l'unica cosa che voleva era di non pensare più a niente.

Naruto si abbandonò completamente nel suo abbraccio e alle sue coccole e in quel momento per la prima volta da anni, in quel giorno terribile giorno, non si sentì solo.


 

Quando trovi una persona che ti fa stare bene sempre, che ti capisce, che anche dopo qualche litigio l'unica cosa che desideri e di stringerla forte tra le braccia, quella persona che il solo pensarla ti fa sorridere e per la quale saresti disposto a fare l'impossibile pur di rimanerle accanto. Quando trovi una persona del genere non hai più bisogno di cercare perché hai già trovato tutto, avrai bisogno sempre e solo di lei.

 

 

*************************************************

Eccocii Capitolo 21 secona parte!

Finalmente sono riuscita a terminare questo capitolo, lo ammetto sono un disastro ultimamente, non non vi faccio più promesse perché tanto non riesco a mantenerle, perdonatemii >_<

Ringrazio sempre moltissimo quelli che ancora mi stanno seguendo :D

Un saluto e alla prossima! ;) 

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Capitolo 24
*** Capitolo 22 ~ Una notte indimenticabile ~ ***


Capitolo 22 ~ Una notte indimenticabile ~
 

<< Non andare... ti prego non LASCIARMI! >>

La ragazza si svegliò all'improvviso, tutta sudata, ansimante e ancora scossa per il terrore che aveva appena provato.

Ma... era stato solo un sogno, per fortuna.

Ultimamente non faceva altro che ripetere quel dannatissimo incubo, anche se iniziava in modi diversi l'epilogo era sempre lo stesso: Sasuke che la lasciava per sempre.

Ogni mattina si svegliava ancora più stanca del giorno precedente e ormai i suoi amici iniziavano ad accorgersi che qualcosa in lei non andava in quest'ultimo periodo.

Ci pensava letteralmente giorno e notte, non poteva andare avanti così... ma aveva così bisogno di parlarne con qualcuno... era la prima volta che desiderava che la scuola finisse il più tardi possile.

 

                                                                                             * · *

 

<< Sakura, mi dici che ti prende? Hai una faccia orribile! >> la finezza di Ino era una delle caratteristiche dell'amica che riusciva sempre a farla sorridere.

<< Non ho niente tranquilla – rise ma il suo viso era molto stanco e l'amica non poteva più far finta di niente – questa notte non ho dormito molto, il cane dei vicini continuava ad abbaiare! >> cercò di sdrammatizzare.

<< Io penso che non dormi bene da un bel po' di tempo invece! >> quando Ino si impuntava era davvero cocciuta, infatti non credette minimamente alle sue parole.

Ma la rosa cedette quasi subito, aveva davvero bisogno di sfogarsi, l'aveva nascosto per troppo tempo. Iniziò a raccontarle tutta la faccenda e la bionda rimase due volte stupita, sia per la questione di Sasuke, che per la facilità con cui l'amica aveva iniziato a confidarsi. Ormai mancava davvero poco, poco più di un mese... ed era per questo che in questi giorni poteva sembrare agli occhi degli altri un po' "assente", ormai non riusciva a pensare ad altro...

Anzi quando non ci pensava stava anche bene ma poi appena vedeva Sasuke, per quanto si imponesse di non farlo, iniziava ad avvertire un vuoto e una specie di terrore la invadeva completamente. Non voleva passare quest ultimo mese in questo modo. Come se non bastasse iniziarono a salirle le lacrime agli occhi ma proprio in quel momento una voce le interruppe e fu costretta a trattenersi.

<< Ei Ino! Ti stavo cercando! – Kiba si avvicinò correndo ma notò subito gli occhi lucidi di Sakura – ei che è successo? >> chiese preoccupato.

Le due ragazze si guardarono; la bionda non sapeva se l'amica volesse che questa notizia si spargesse ma con un cenno la rosa acconsentì, non ci sarebbe stato nulla di male nel dirglielo, in fondo ora era anche amico suo.


 

Sasuke era sempre stato un ragazzo molto riservato e raramente parlava di se stesso e della sua famiglia, per questo motivo non aveva detto niente a nessuno ( eccetto Naruto ) come se agli altri della sua vita non dovesse importare, ma si sbagliava, a loro importava proprio perchè erano i suoi amici.


 

Come previsto ne rimase tristemente sorpreso, cercò di chiedere spiegazioni ma la bionda lo zittì con uno sguardo, non voleva che l'amica dovesse ripetere tutto da capo. Glielo avrebbe spiegato lei in un secondo momento. Improvvisamente il ragazzo, un po' imbronciato per lo sguardo della ragazza, ebbe come un illuminazione. Salutò le ragazze e se ne andò di corsa.

Ino si mise a ridere, lo conosceva troppo bene e sapeva esattamente che cosa aveva maturato la testolina del suo ragazzo. Sakura la guardò curiosa << perché ridi, Ino? >>

<< Non è niente tranquilla – sorrise – piuttosto, ti va di andare a prendere un gelato dopo scuola? Chiediamolo anche a Hinata e Karin! >> l'amica capì che era meglio non dilungarsi e acconsentì volentieri. Aveva proprio voglia di un bel gelato tra amiche

 

                                                                                              * · *

 

Era già pomeriggio inoltrato quando si avviò per tornare a casa, ma non immaginava che qualcosa di piacevole o meglio, qualcuno, la stava aspettando.

Appena lo vide le si illuminarono gli occhi e sul suo volto si dipinse un enorme sorriso << Sasuke! Che ci fai qui? >> chiese sorpresa, non lo vedeva solo da un giorno eppure aveva sentito la sua mancanza.

<< Avevo voglia di vederti >> rispose sorridendo.

<< Ma ci siamo visti ieri! >> rispose ridacchiando.

<< E allora!? Io ho sempre voglia di vederti! >> scherzò ma la ragazza potè giurare di aver visto qualcosa di strano nel suo sguardo... tristezza forse?

<< Ei... va tutto bene? >>

<< Certo - rispose con un mezzo sorriso – vieni qui >> allungò la mano e la ragazza si accoccolò fra le sue braccia e lo strinse forte, ma quando lo stringeva in Quel modo significava solo una cosa.

Sospirò profondamente e il moro capì immediatamente a che cosa fosse dovuto.

<< Lo so a che cosa stai pensando >> la ragazza lo guardò con una smorfia di sfida ma il suo sguardo tradì la sua tristezza.

<< A niente perché? Mi sei mancato oggi, tutto qua... >>

<< E allora perché sei così triste? >> le chiese provocandola, la conosceva troppo bene accidenti.

<< Dimmi tu perché sei triste!! >> lo conosceva troppo bene anche lei, ma dal suo sguardo capì che non avrebbe ottenuto alcuna risposta da parte sua.

Sospirò nuovamente << manca poco ormai... non puoi proprio aspettare qualche altro mese? >> chiese sottovoce.

<< Lo sai che non posso... ne abbiamo già parlato... >> rispose il ragazzo.

Annuì con la testa nascondendo il viso nell'incavo del suo collo. Ma perché, perché doveva andare a finire così?

<< Sono contenta che tu sia qui... >> disse e il ragazzo gli diede un dolce bacio sul capo. Ogni volta che la sentiva sospirare, sapeva che era per quel motivo e vedere quegli occhi tristi, anche se con lui cercava di nasconderli... era davvero insopportabile. Si sentiva terribilmente in colpa per tutto quello che le stava facendo passare e ogni volta non poteva fare a meno di domandarsi se dirle la verità fosse stata davvero la cosa giusta...


 

Se da una parte lui si sentiva in colpa, lei non poteva continuare a comportarsi da vittima, non era difficile solo per lei. Continuando in questo modo, Sasuke si sarebbe sentito ancora più in colpa e a chi avrebbe giovato continuare a ricordarlo? Sicuramente a nessuno dei due. Per questo doveva smetterla, ormai non aveva alcun senso. Doveva iniziare seriamente ad accettare i fatti per quelli che erano anche perché non sarebbero cambiati.

A questo proposito le venne in mente che era da un po' che non uscivano insieme ai loro amici e pensò che fosse una bella idea per distrarsi e divertirsi.

<< Ti va di uscire questa sera? >> chiese inaspettatamente e il ragazzo ne rimase stupito, sembrava quasi un altra persona.

<< Bè... sì, perché no! >> fu sollevata per la sua risposta affermativa.

<< Chiediamo anche a Naruto e Hinata di venire con noi, anche agli altri magari! >> aveva proprio bisogni di passare una serata con i suoi amici.

<< D'accordo >> rispose il moro e la ragazza ne fu incredibilmente felice.

 

In verità, quella giornata per lui non era stata per niente facile, quella mattina aveva ricevuto una telefonata dalla madre ( che lo aveva stupito molto dal momento che non lo chiamava quasi mai ) che lo informava del peggioramento delle condizioni di Hitachi... aveva deciso di non dire niente a Sakura perché non sarebbe stato giusto nei suoi confronti, l'avrebbe resa ancora più triste e non poteva permetterselo.

Aveva aspettato che tornasse a casa per poterla vedere perché, dopo quella notizia... lei sarebbe stata l'unica persona in grado di farlo stare meglio. Nonostante la stanchezza ,avrebbe fatto qualunque cosa le avesse chiesto. Se uscire quella sera l'avrebbe resa felice, l'avrebbe accontentata senza pensarci due volte.
 

                                                                                           ***

 

La notizia della partenza di Sasuke si diffuse presto in tutta la combricola e siccome Ino non riusciva mai a farsi gli affari suoi ( anche se questa volta era stato a fin di bene) ebbe la stessa idea del suo ragazzo : organizzare, quella sera, una festa tutti insieme.

 

Nel frattempo la rosa chiamò Naruto per sapere se quella sera lui e Hinata avessero avuto voglia di uscire a mangiare con loro ma il biondo, avendo già appreso l'idea di Ino, declinò l'invito dicendogli che quella sera era occupato ma che se avessero avuto voglia di venire a casa sua dopo cena ci sarebbe stato volentirei. Gli incitò particolarmente a venire a casa sua in verità e la ragazza, per quanto dispiaciuta per la cena, acconsentì volentieri.

Dopo cena, quando arrivarono a casa del biondo, con loro grande sorpresa, non c'erano solo lui e Hinata ad aspettarli.

C'erano tutti i loro amici riuniti lì ad aspettarli.

<< Ma che ci fate tutti qui?! >> Sasuke guardò sospettoso il biondo che sorrideva e guardava con un sguardo complice gli altri.

Ma fu Shikamaru a rispondere << che c'è di male a voler trascorrere una serata tutti insieme? >> lo guardò con un espressione che la diceva lunga e il moro comprese immediatamente il suo sguardo. Dovevano aver saputo la notizia e quella sera erano tutti li per lui, non si sarebbe mai immaginato una cosa simile.

Aveva davvero dei buoni amici e Itachi sarebbe stato contentissimo di saperlo circondato da tante persone che gli volevano bene. Sorrise sinceramente di cuore e tutti ne furono sorpresi perché, il freddo Sasuke non sorrideva quasi mai.


 

Fu una serata davvero piacevole, giocarono, bevettero, Kiba e Rock Lee misero su i loro soliti spettacolini. La cosa più bella era il clima di gioia e serenità che si era creato e per un po', nessuno si ricordò il motivo per cui fossero tutti li riuniti; si trattava semplicemente di una festa tra amici.


 

Al termine della serata, quando tutti ormai erano tornati a casa, Sakura, presa da un momento di commozione, abbracciò il biondo stritolandolo forte come faceva quando era piccola << grazie, per tutto quello che hai fatto >>

<< Io non ho fatto proprio niente >> rispose sereno stringendola a sua volta.

<< Direi che manca qualcuno in questo abbraccio! >> affermò beffardo voltandosi verso Sasuke che gli osservava poco distanti da loro.

<< Non ci provare, non sono un tipo da abbracci >> rispose con aria scocciata ma la sua smorfia sorridente tradì le sue parole.

<< Esatto, proprio per questo >> la rosa lo prese per un braccio facendolo avvicinare e anche se inizialmente mostrò un po' di imbarazzo, bastò qualche secondo per farlo rilassare. Si abbracciarono forti tutti e tre.

Anche se fra poco tempo non sarebbero più potuti stare insieme, su di una cosa tutti e tre non avevano alcun dubbio: il loro legame sarebbe durato per tutta la vita. Anche se lontani, anche se non si sarebbero visti più... nessuno dei due l'avrebbe mai dimenticato.

 

                                                                                              ***

 

Tornando a casa, Sakura si ricordò che l'ultima volta che Naruto aveva organizzato una festa a casa sua, era stata la sera in cui Sasuke le aveva rivelato i suoi veri sentimenti... erano già trascorsi cinque mesi.

<< Come vola il tempo... >> disse sovrapensiero e aumentando la forza con cui stringeva nella sua, la mano fredda di Sasuke.

<< mmh? >> chiese il moro al suo fianco.

<< Sono già passati 5 mesi da quella sera... >> il ragazzo ci pensò un attimo e capì subito a che cosa si stesse riferendo.

<< Eh si... di già >> a sua volta le strinse più forte la mano.

<< Sai, c'è una cosa che ho sempre voluto dirti ma... non ne trovavo mai il coraggio, o il momento giusto... >>

<> la incitò il moro.

<< Tu... avevi deciso che saresti partito già da molto tempo e prima che... che mi rivelasti i tuoi sentimenti – abbassò lo sguardo dai suoi occhi neri – ma ora che lo so... che lo sai anche Tu! Non potresti cambiare i tuoi piani? Vuoi partire davvero per non tornare più? >>

<< Sakura... avevo messo in conto tutto questo fin dall'inizio, nel momento in cui ho deciso di dirti quello che provavo... ma lo sai che non posso fare altrimenti. Dovrò rimanere il tempo che sarà necessario e se dovessero passare anni... io non potrei mai farti aspettare così tanto tempo – disse sospirando come se fosse l'unica cosa giusta da dirle e non quella che avrebbe voluto – questi anni non torneranno più indietro e non voglio che tu rimanga legata a me inutilmente! Troverai sicuramente qualcuno migliore di me... >>

<< Io ho te e non voglio nessun altro... >>

<< Lo sai che non sarà possibile, fra un mese io non ci sarò più >> la sua voce si faceva sempre più stanca.

Non c'erano soluzioni, ci aveva pensato così a lungo ma era tutto inutile... non avrebbero più potuto stare insieme...

<< Perché non possiamo provare a rimanere insieme ugualmente! Posso venirti a trovare e tu ogni tanto puoi venire qui! >> lei stessa parlando, si rese conto di quanto fosse assurdo quello che stesse dicendo... non c'erano soluzioni, doveva accettarlo.

<< Sakura... >> in quel momento si aspettava che ribattesse e contestasse che una soluzione la si poteva trovare, perché lei era testarda quasi quanto lui. Ma la sua risposta lo sorprese e allo stesso tempo gli strinse il cuore.

<< lo so... non avrebbe senso, me ne rendo conto ma... ancora non ci voglio credere... >>

Lo aveva capito anche lei e in realtà era quello che il ragazzo sperava fin dall'inizio, che lo accettasse... ma allora, perché si sentiva così triste? Si erano arresi entrambi?

<< Scusami... penso sempre a cosa voglio io ma tu, che cosa vuoi davvero? >>

Che cosa voleva? In realtà se lo chiedeva da tutta la vita e ancora non l'aveva capito. Quella sera però, di una cosa era più che certo.

<< In questo momento, voglio solo te >> sussurandole queste parole la guardò intensamente negli occhi, come non aveva mai fatto.

 

Quella sera Sakura non sarebbe tornata a casa sua per dormire, avevano aspettato così tanto tempo che ormai non aveva alcun senso posticipare. Si erano desiderati così tanto, quasi da impazzire e quella sera nessuno gli avrebbe impedito di appartenersi l'un l'altra.

 

<< Anch'io ti voglio >>




 

***************************************

Capitolo 22 eccoci qua!

Non so come farmi perdonare per questo ritardo stratosferico >_< ma finalmente sono riuscita a terminare gli esami estivi...

Mi scuso tanto tanto tanto!

Ringrazio molto come sempre quelli che ancora seguono la mia storia :)

Un saluto e alla prossima :)

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Capitolo 25
*** Capitolo 23 ~ Nessuno come te ~ ***


Capitolo 23 ~ Nessuno come te ~

 

Era arrivato quel giorno, il giorno in cui Sasuke gli avrebbe lasciati per sempre, avrebbe lasciato Lei, per sempre.

Da quando Sasuke le aveva detto che l'amava, i giorni, le settimane, i mesi... erano volati via inevitabilmente come i petali dei fiori portati via dal vento: unici e bellissimi ma pur sempre troppo effimeri per poterseli godere quanto vorresti.


 

Quella mattina Sakura e Naruto lo avevano accompagnato all'aereoporto, mancava ancora mezz'ora alla partenza. Sasuke aveva insistito affinchè lei non venisse, ma la ragazza non aveva voluto sentire ragioni ... tutto per evitarle questo.

Il volto di Sakura era rigato dalle lacrime.

<< Scusami.... avevo promesso di non piangere ma non, non ci riesco... abbiamo perso così tanto tempo... hic hic... siamo stati così stupidi... tu sei stato uno stupido!! >> si stava sfogando, ne aveva tutto il diritto, era stata anche troppo forte per riuscire a sopportare tutto questo.

<< Lo so... hai perfettamente ragione, sul fatto che sia uno stupido soprattutto – cercò di scherzare e in parte ci riuscì perchè la ragazza sorrise ma gli diede comunque una gomitata – ma in questi 6 mesi siamo riusciti a recuperare in parte il tempo perso,giusto? >> le disse, accarezzandole una guancia cercando di confortarla ma dai suoi occhi trasparivano le stesse sue emozioni.
 

<< Si... >> rispose annuendo, strofinandosi con il dorso della mano per asciugarsi le lacrime.

<< Devo raggiungere mio fratello... ha bisogno di me >>

<< Anche io ho bisogno di te!! >> Si sentiva così disgustosamente egoista ma in questo momento era l'unica cosa che riusciva a pensare. Fino all'ultimo aveva sperato che le cose sarebbero cambiate, che stupida...

Si sentiva così vuota ora che tutto si era concretizzato e il dolore che stava provando era qualcosa che non riusciva nemmeno a spiegare. Ma la colpa era solo sua, avrebbe potuto evitarlo dal momento che sapeva da mesi che cosa sarebbe successo. Avrebbe voluto fare insieme a lui ancora così tante cose, la loro vita era solo all'inizio... e lui non ci sarebbe stato, ma tra tutte le cose che le giravano in testa, voleva sapere almeno una cosa... nonostante tutto quello che avevano passato, a volte, aveva ancora dei dubbi.

<< Sono... stata importante per te? ... si insomma... paragonandomi alle altre... >>

<< Oi, ascoltami, certo che lo sei! Lo sei sempre stata e lo sarai per sempre! E non potrei paragonarti alle altre per nessuna ragione al mondo. Tu, sei l'unica persona che ha sopportato tutto di me e nonostante questo è rimasta... ancora non mi spiego come tu abbia fatto - poco distante da loro si sentì un brusio contrariato, risero tutti e tre – si Naruto, anche te, scusami >>

Tornò a rivolgersi a Sakura << Ma... a volte le circostanze ti impongono scelte che non vorresti fare ma alle quali non puoi fuggire, anche se questo comporta perdere ciò che per te conta di più... >> fece un respiro profondo.

<< E poi, non starò via per sempre... >>

<< Non mentirmi... lo so che non tornerai – ormai era diventata brava a capire quando mentiva – non rendere le cose più difficili... >>

<< Perspicace come sempre... scusa - abbozzò un debole sorriso – però, tu rimarrai per sempre la mia principessa rompiscatole, qualunque cosa accada, hai capito? >>

<< Sì... >> sorrise e lo abbracciò, forte, stringendolo. Sentì subito il suo profumo, non l'avrebbe mai dimenticato.

Dopo quei lunghi ed interminabili secondo in cui sembrava che tutto si fosse fermato, Sasuke la guardò più intensamente negli occhi, quegli occhi in cui si era perso così tante volte e che avrebbe ricercato per tutta la vita, pur sapendo che non gli avrebbe mai più incrociati, quegli occhi neri le stavano chiedendo scusa, scusa per averla fatta soffrire come nessun altro ma allo stesso tempo che l'avevano amata come nessun altro. Quegli occhi le stavano dicendo addio anche se quelle parole non uscirono mai dalla sua bocca. Poggiò la sua fronte sulla sua sospirando, guardò l'orologio, era arrivato il momento.

<< Ora devo andare... ciao principessa >> gli diede un dolce e lunghissimo bacio sulla fronte e con queste parole si allontanò e si rivolse a Naruto che nel frattempo si era avvicinato alla ragazza, avrebbe avuto bisogno di lui in questo momento.

<< Buona fortuna amico, per tutto e ... prenditi cura di lei >>

<< Ci penso io, tranquillo >>

Una stretta di mano, un abbraccio << Buona fortuna anche a te amico mio >> un ultimo sguardo a Sakura e dopo questo Sasuke si voltò e se ne andò. Non si volto nemmeno una volta, avrebbe voluto dire che se ne stava andando via per davvero e che non gli avrebbe più visti... no, non avrebbe permesso a se stesso di farsi vedere debole di fronte a due delle persone più importanti della sua vita. Non ci sarebbe stato niente di male, ma non poteva perché... si, era una lacrima quella che rigava il suo viso senza che lui se ne rendesse nemmeno conto. Avrebbe tanto voluto sorridergli ma sarebbe stato un sorriso forzato e lo avrebbero capito sicuramente, non voleva assolutamente che loro si preoccupassero per lui, non voleva fargli capire quanto gli costava allontanarsi da loro.

Ma ormai aveva preso quella decisione, doveva andare avanti.

Non poteva più tornare indietro ma... non le avrebbe detto addio.


 

Poi accadde tutto in un secondo, qualcosa da dietro lo afferò fermandolo.

<< Aspetta... >> disse una dolce e triste voce alle sue spalle. Si voltò sorpreso e lo rimase ancora di più quando delle morbide e umide labbra bagnate dalle lacrime, incontrarono le sue. Fu un bacio completamente diverso da tutti gli altri, ma allo stesso tempo pieno di tristezza, amore, dolore e gratitudine... un po' come era stata la loro vita insieme fino a quel momento, ma allo stesso tempo, unica e indimenticabile. Quello sarebbe stato il loro ultimo e preziosissimo bacio.

 

Quando lo vide allontanarsi, non dopo averle regalato uno dei suoi rari e bellissimi sorrisi, la ragazza pensò alle parole che Sasuke le aveva detto la sera precedente...


 

~ Flashback ~

Stavano tornando a casa verso l'ora del tramonto, quel giorno era particolrmente bello e si fermarono qualche minuto ad osservarlo, soffiava un venticello fresco, era così piacevole...

Sakura riprese a camminare ma vide che Sasuke non la seguì, rimaneva immobile, a guardare il tramonto.
 

<< Sai... forse non avrei mai dovuto dirti la verità. È una cosa a cui penso spesso... ti avrei risparmiato tanto di quel dolore, e invece... >>

<< Non dirlo nemmeno per scherzo! Non è stato un errore quello che abbiamo fatto, e poi è stata una scelta di entrambi, la ripeterei all'infinito se ne avessi l'occasione. Alla fine ne è valsa la pena di aspettarti per tutto questo tempo... e non mi pento di averlo fatto >> si avvicinò e sorridendo gli prese una mano.

Ricambiò il sorriso ma i suoi occhi erano colmi di tristezza.

<< Non sai quanto mi dispiaccia lasciarti qui... mi... odio per come è andata e per come andranno le cose, però sarà così... Ma devi promettermi una cosa: non dovrai più pensare a me, dovrai dimenticarmi- >>

<< Ma non posso! >> lo interruppe la ragazza.

<< Lo sai cosa intendo... dovrai farlo. Non è come in una storia, io non sarò il tuo primo e ultimo amore, siamo ancora giovani e tu... meriti di più. Il mondo è pieno di gente, troverai sicuramente qualcuno migliore di me...>> cercò di sdrammatizzare anche se il suo sguardo era più serio che mai.

<< Forse si... ma nessuno sarà come te >> rispose la rosa stringendo la presa.

Rimase colpito dalle sue parole. Che cosa troverà mai in me, non ho niente di speciale...

Come un flash gli tornarono in mente le parole che lei stessa gli aveva detto molto tempo fa " Non bisogna trovare un motivo per forza, non credi? È così e basta! "

Sorrise.

<< Nemmeno come te >> rispose, addolcito dalle sue parole. Ed era proprio vero, una ragazza così, non l'avrebbe più trovata da nessuna parte. Era consapevole di star perdendo un'occasione.

Sakura sgranò gli occhi, non avrebbe mai immaginato che Sasuke potesse dirgli qualcosa del genere. Era davvero dolce in quel momento.

Sakura lo interruppe prima che potesse continuare e guardando un punto indefinito nel cielo disse << vuol dire che doveva andare così, non potremo stare insieme, è vero, ma ciò che abbiamo passato non potrà togliercelo nessuno... le nostre vite cambieranno, per un po' ci sentiremo, ma la distanza tra di noi aumenterà sempre di più...le nostre vite andranno avanti, dovranno andare avanti, per il nostro bene... per caso era più o meno questo quello che volevi aggiungere? >> sospirò ma c'era qualcosa di adulto e consapevole nel suo sguardo.

La guardò sorpreso << Si... >> non finiva mai di sorprenderlo quella ragazza. Ma era la cosa giusta da fare, non doveva più tornare, sarebbe stato meglio per lei, la sua vita era troppo incasinata e le aveva fatto più male che bene la sua presenza... doveva uscire dalla sua vita, non sarebbe stato facile ma prima o poi l'avrebbe capito anche lei.

Tutto quello che erano stati, diventerà un ricordo prezioso nella loro memoria, sarà solo una parte della loro vita. Sarà solo un ricordo...

~ Fine flashback ~


 

Lo guardò allontanarsi fino a che non lo vide scomparire tra la folla.

Proverò a dimenticarti, ma non ti prometto niente...

Ciao Sasuke...


 

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Capitolo 26
*** ~ FINE ~ ***


5 anni dopo
 

Era una fredda giornata di Novembre, Naruto aveva invitato i suoi amici a casa sua per trascorrere un pomeriggio insieme visto che, tra gli impegni di tutti era da un po' di tempo che non si ritrovavano tutti insieme.

Erano già passati 4 anni dal loro diploma e 5 anni anni dalla partenza di Sasuke.

Nei loro ricordi, rivedendosi tra i banchi di scuola, quando la loro strada era ancora tutta da decidere, quando il superare gli esami era la loro maggiore preoccupazione... era ancora tutto vivido nella loro memoria, nonostante ora non fossero più dei ragazzini. Alcuni dei suoi amici avevano preso la strada di Sasuke: Neji e Tenten si erano sposati e avevano cambiato città, Rock Lee aveva deciso di girare il mondo e ogni tanto mandava cartoline dei posti che visitava; Kiba e Ino fra qualche tempo si sarebbero laureati e, contro ogni previsione, stavano ancora insieme. Nonostante la loro fosse stata una relazione molto turbolenta, non erano mai riusciti a rimanere per troppo tempo separati.

Ognuno di loro aveva scelto la sua strada e per quanto possa essere triste lasciare i propri amici è così che va la vita, bisogna fare delle scelte.
 

Si era fatta ora di cena, purtroppo gli altri avevano dovuto andarsene per vari impegni ma Sakura fu convinta da Naruto e Hinata a rimanere a cena insieme.

Per quanto riguardava loro due... erano esattamente quel tipo di coppia che una volta incontrati, non si sarebbero lasciati per nulla al mondo. Per Naruto, Hinata era l'amore della sua vita e con il passare del tempo questa convinzione diventava sempre più salda e lo stesso valeva per Hinata. Quando gli si guardava, non si poteva fare a meno di pensare " quei due sono fatti per stare insieme".      Perchè è vero, alcune persone sono proprio destinate a trovarsi... e a scegliersi.

 

 

Insistettero molto perchè la rosa avrebbe voluto lasciarli da soli per festeggiare tranquilli la recente promozione di Naruto, come socio dell'azienda, ma non ci fu verso e si lasciò convincere. Non riusciva mai a dire di no a quei due.

Mentre i due fidanzatini apparecchiavano la tavola, Sakura si era incantata a guardare fuori dalla finestra, il cielo era di un grigio molto scuro, pareva proprio che sarebbe venuto a piovere a breve.

In momenti come questo le veniva spesso in mente Sasuke, anche se era riuscita a lasciarsi la loro storia alle spalle... dimenticarlo completamente era qualcosa che non sarebbe mai riuscita a fare. In questi anni aveva avuto altre storie, ma brevi, perché mai nessuno era riuscito a colmare il vuoto che le aveva lasciato Sasuke. Per quanto lei provasse a non pensarci, a convincersi che tutto questo non aveva alcun senso perché tanto non sarebbe tornato e che, sopratutto, nessuno sarebbe mai stato come lui. Doveva smetterla di cercarlo nelle altre persone. Ma forse era proprio questo il punto: non aveva alcuna intenzione di dimenticare quello che provava per lui.

L'unico suo rimpianto è che non avrebbe mai saputo come sarebbe andata tra di loro... Se solo le cose fossero andate diversamente...

In ogni caso, aveva imparato a sopportarlo, anche se all'inizo era stato molto difficile ora stava bene e per questo, non avrebbe mai smesso di essere grata a quei due ragazzi che erano in cucina. Ringraziava tutti i suoi amici ma in particolare loro due.

Un leggero sorriso amaro si dipinse sul suo volto.

Chissà come sarà diventato adesso...

Il suono del campanello di casa interruppe bruscamente i suoi pensieri.

<< Ei Sakura, andresti ad aprire tu per favore? >> chiese il Biondo.

<< E perché, sei più vicino tu scusa! >> disse scocciata, il suo carattere era rimasto lo stesso.

<< Sono impegnato, dai per favore vai ad aprire che sarà il ragazzo delle pizze! >> lo disse con un tono strano, come se sapesse qualcosa che lei ignorava... ma non ci fece poi tanto caso.

Non le andava di essere disturbata quando era immersa nei suoi pensieri... ma visto che era un ospite...

<< Va bene va bene, vado >> si avviò verso la porta e l'aprì.

Dietro la porta vide un ragazzo alto, bellissimo, con i capelli neri e la punta del naso rossa per il freddo... ma non aveva alcuna pizza in mano e poi...

Ci volle qualche secondo per dare un senso a quello che aveva di fronte agli occhi, per quanto potesse essere assurdo e impossibile... ma quegli occhi... erano i suoi.

Per un secondo trattenne il fiato << Sa...suke >> si portò la mano alla bocca, gli occhi sbarrati e increduli.

Gli occhi del ragazzo si spalancarono allo stesso modo, ma non tanto per la sorpresa, quanto per la felicità di vedere sul suo volto quell'espressione: l'espressione che avrebbe fatto quando l'avrebbe visto di nuovo... l'aveva immaginata così tante volte. E per lui valeva lo stesso, pur sapendo di trovarla li quella sera... vederla di persona, di nuovo, era qualcosa di indescivibile. Rincontrala gli aveva fatto capire ancora di più quanto gli fosse mancata in questi anni e quanto quella ragazza, ormai donna, fosse importante per lui. Tutti i suoi dubbi svanirono all'istante.

Il suo sguardò si addolcì << Ciao principessa... - un largo sorriso si aprì sul suo volto – sono tornato... >>

Ancora non riusciva a crederci che stesse accadendo per davvero.

<< Avevi detto che... non... non saresti più tornato... >> sussurò con le lacrime agli occhi per l'emozione.

<< Non ho mai voluto dirti addio >> non fece in tempo ad aggiungere altro che la ragazza di fronte a lui si fiondò fra le sue braccia senza pensarci due volte.

Provava un' infinità di sentimenti contrastanti in questo momento: era felice ma allo stesso tempo avrebbe voluto darli un bel pugno perché non poteva permettersi di stravolgerle la vita ogni volta... ora che finalmente era riuscita a...

Al diavolo tutto! Appena l'aveva visto, il cuore le era uscito dal petto, questo significava tutto. Finalmete era tornato da lei, al resto ci avrebbe pensato dopo.

Erano trascorsi 5 anni ma tutti quegli anni vissuti senza di lui, tutto il dolore, la rabbia, la tristezza... erano svaniti in un istante non appena i suoi occhi avevano incontrato nuovamente i suoi.

<< Mi sei mancata >> sussurrò il ragazzo e la ragazza lo strinse più forte. Aveva così tante cose da farsi raccontare e da raccontargli lei stessa. Come stava Itachi? Era guarito? Perché aveva deciso di tornare ma soprattutto: sarebbe rimasto per davvero questa volta? Ma tutte queste domande per ora, potevano aspettare.

Sasuke alzò lo sguardo e incrociò quello sorridente e complice di un certo ragazzo appoggiato sullo stipite della porta.

<< Il ragazzo delle pizze, eh?! >> lasciò un secondo Sakura per dirigersi verso Naruto.

<< Scusa amico, è la prima cosa che mi è venuta in mente! >> si abbracciarono e scoppiarono a ridere.

I due erano rimasti in contatto per tutto questo tempo e questa " sorpresa" non era stata certo qualcosa di inaspettato per il biondo; ma riaverlo qui insieme a loro, era qualcosa di indescrivibile anche per lui.

<< Grazie per tutto quello che hai fatto in questi anni >> affermò Sasuke riferendosi chiaramente alla ragazza alle sue spalle.

<< Non c'è niente da ringraziare, l'avrei fatto comunque >> rispose il biondo sorridendo.

<< Lo so >> asserì consapevole.

Tornò da Sakura, intanto Hinata era andata a chiudere la porta, Sasuke guardò la ragazza e piacevolmente sorpreso si rivolse all'amico.

<< Ei testa quadra, mi devi dire qualcosa? >> chiese curioso facendo un cenno verso Hinata.

Il viso del biondo si illuminò con un radioso sorriso, questa era l'unica cosa che non aveva voluto dirgli. Si avvicinò a lei

<< bè si... diventerò Papà! >> disse orgoglioso abbracciando teneramente Hinata. Questo regalo era capitato a proposito perché fra poco si sarebbero sposati e finalmente avrebbero iniziato a costruire una famiglia tutta loro. Quella che Naruto aveva sempre sognato.

Tra i complimenti e le risate, si sedettero per cenare, si raccontarono un mucchio di cose e chiacchierarono per tutta la sera, per due di loro in particolare fu una delle serate più belle di questi ultimi 5 anni, e sicuramente quella che desideravano da più tempo.


 

Per quanto ci avesse provato, in questi anni, non era riuscito a ricominciare tutto da capo... ad essere pienamente felice, come aveva sperato.

Ma come poteva se aveva lasciato tutto ciò che per lui contava davvero a chilometri di distanza, non immaginava che gli sarebbe mancato così tanto quel posto dal quale aveva sempre sognato di andarsene. Pensava di essere più forte di così ma in fondo " era solo un ragazzo" come più volte aveva cercato di fargli capire suo fratello Hitachi. Per quanto fosse contento della sua presenza, sapeva che la sua vita non era lì, non con lui... ora che stava meglio non poteva permettersi che il suo fratellino sprecasse le sua vita restando al suo fianco." Noi ci rivedremo ma ora... torna da loro, è lì il tuo posto " ripensò a quello che gli aveva detto Hitachi prima che partisse.

Avevi ragione fratello... la sua vita era qui. Ora l'aveva capito.

 

Loro quattro, come ai vecchi tempi e questo non sarebbe mai cambiato.

 

                                                                                       FINE


 

*********************

Eccoci qui alla fine di questa mia prima avventura che è durata poco più di un anno. Mi sono divertita anche se a volte è stato faticoso ma ne sono soddisfatta, magari avrei potuto dare di più però sono contenta di averla scritta... rispecchia una parte della mia vita in un certo senso, per cui ci sono molto legata.

Ma soprattutto io adoro tutti loro *-* e non potevo assolutamente scrivere un finale triste perché almeno nelle storie, ci sarà sempre un lieto fine.

Ringrazio infinitamente chi è rimasto con me fino alla fine, spero di non avervi deluso ( magari immaginavate un altra fine? ) mi farebbe piacere sapere che cosa ne pensate e in che cosa potrei migliorare in vista di altre future storie XD

GRAZIE ancora per aver seguito la mia storia, un bacio e alla prossima :*


 


 


 


 

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