The Second Face

di Vivy_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Si ergeva vittorioso sopra quei cadaveri ammucchiati.
Rideva sguaiatamente.
Fiamme alte si ergevano potenti bruciando tutto ciò che trovavano.
La distruzione era ormai padrona di quel luogo dimenticato da Dio.
E lui rideva.
Si sentiva invincibile, potente.
La brezza leggera gli scompigliava i capelli arancioni, portando con sè odore di sangue.
Nulla poteva più contro di lui.

Si svegliò di soprassalto, madido di sudore. Guardò la sveglia, appoggiata sul suo comodino. Le 2 di notte. Si passò una mano sulla faccia sbuffando. Ma che razza di sogno aveva fatto? "Ichigo?" una voce lo riscosse dai suoi pensieri. Si girò mettendo a fuoco la figura illuminata dalla tenue luce lunare che filtrava dalla finestra. "Tutto bene?" chiese Rukia con tono preoccupato "si era solo un brutto sogno. Ritorna a dormire" la tranquillizzò il ragazzo dai capelli arancioni. Rukia annuì e incerta aprì l'armadio e si coricò. Ichigo la seguì con lo sguardo e poi si ributtò a letto sperando di prendere sonno, con la consapevolezza che quel sogno avuto poco prima non dovesse essere condiviso con nessuno.
Nel mentre l'essere bianco sghignazzava felice, sapendo che il tempo della sua vendetta sarebbe arrivato da lì a poco.

"Ichigo?Ichigo?! Ichigo!!!" Si alzò di scatto dal letto per l'ennesima volta "Cosa c'è, Rukia?" chiese con voce annoiata "Ci sono degli Hollow dobbiamo andare" gli disse la corvina indicando il comunicatore. Il ragazzo prese il suo distintivo e colpendosi il petto con esso si trasformò in shinigami. "Sei pronto?" le chiese Rukia "Sono nato pronto"ghignò Ichigo stranamente allegro.

"Questa volta è stata facile" disse la ragazza dagli occhi blu, riponendo la candida spada "già" mormorò il ragazzo "Ichigo stai bene?  È  da stamattina che sembri assorto nei tuoi pensieri" gli fece notare Rukia, cercando il suo sguardo "oh no, va tutto bene" disse lo shinigami agitando le mani. "mmm... non mi convinci. Ah, comunqe ho sentito che qui in città c'è un vecchio che può leggere nel tuo cuore. Ci andiamooooo, ti pregoooo?" gli chiese la ragazza parandosigli davanti. Ichigo sospirò "e va bene" e insieme si avviarono verso il centro città.

"Ma sei sicura che questo vecchio esista davvero?" le chiese Ichigo schermandosi gli occhi dalla luce del sole con la mano. "si, ho avuto notizie da fonti certe" affermò Rukia decisa " e quali sarebbero queste "fonti certe"?" continuò il ragazzo abbassandosi all'altezza della corvina. Ella arrossì leggermente e si allontanò indispettita " oh ma dai, mica te la sei presa?" urlò Ichigo, fecendo girare almeno una decina di passanti dalla sua parte.

"Lo sapevo che c'era" gli disse Rukia dandogli un pugno in testa "ahi! Ok ok scusa" mormorò il ragazzo dai capelli arancioni massaggiandosi il punto leso. Davanti a loro si ergeva una specie di tenda viola con ricami dorati e sulla cima c'era un'insegna di legno diroccata con su inciso "Il vecchio Aki vi leggerà il cuore". Entrarono e diversi odori li travolsero facendoli tossire : sembrava odore di marcio misto a lavanda con un pizzico di cipolla. Una volta che si furono ripresi si guardarono attorno. L'ambiente era abbastanza spoglio: c'era solo qualche sedia e qualche cassa che fungeva da tavolo. "venite venite, non siate timidi" li riscosse una voce roca. Si voltarono verso l'anziano sbucato da chissà dove "è lei il vecchio Aki?" chiese estasiata Rukia "certo cara che sono io" disse il vecchio sedendosi su una delle sedie " e tu cosa fai lì impalato, siediti" lo incitò rivolgendosi a Ichigo. Quest'ultimo eseguì gli ordini prendendo posto accanto a Rukia. Aki li scrutò per qualche istante e poi con aria compiaciuta disse " iniziamo dalla ragazza" L'anziano si sistemò meglio sulla sedia e prese la mano della corvina tracciandovi sopra delle linee immaginarie. E questo diede tutto il tempo allo shinigami di osservare attentamente il vecchio dall'aria un po' stramba: le mani tremolanti adornate da mille anelli dorati, la barba lunga e bianca, le palpebre chiuse e il viso segnato dall'età. Eppure gli sembrava che l'avesse già visto da qualche parte. "oh piccola mia, hai un cuore d'oro e sei sempre pronta ad aiutare i tuoi amici. Ti ammiro" disse Aki dopo qualche minuto facendo leggermente arrossire Rukia "e ora tocca a te ragazzo; dammi la mano" gli ordinò spostandosi nella sua direzione. Ichigo gliela porse e il vecchio l'afferrò sfiorando con le unghie lunghe il palmo del ragazzo. Lentamente , Aki, chiuse gli occhi assumendo un'espressione concentrata facendo ogni tanto qualche smorfia disgustata. "beh, ragazzo" disse mollando la presa e guardandolo con occhi velati di malinconia "mi dispiace, ma il tuo cuore è pieno di tenebre" I due shinigami rimasero sbigottiti "sta scherzando vero?" chiese allarmata Rukia. Il vecchio si voltò verso di lei e mesto ribadì "no, io sono sicuro di quello che ho visto" "Ma Ichigo è il ragazzo più buono che abbia mai conosciuto! Si fa sempre in quattro per i suoi amici!" sbottò arrabbiata "basta evidentemente lei è un ciarlatano. Noi ce ne andiamo!" urlò uscendo dalla tenda, trascinandosi un Ichigo ancora sorpreso. Percorsero ancora qualche metro "Ichigo e tu che ne pensi?" gli chiese Rukia voltandosi verso di lui "Eh.. non lo so proprio" mentì lo shinigami, perchè lui sentiva che in qualche modo che quel vecchio aveva ragione. Calò il silenzio tra i due. Ognuno era assorto nei propri pensieri "ehi, Rukia, ti va di andare a prendere un gelato?" propose Ichigo "ma cert-" rispose la ragazza fissandolo poi spaventata  "che c'è?" chiese perplesso il ragazzo "I-i-Ichigo, il tuo o-occhio" balbettò Rukia indicando il suo viso. Lo shinigami si specchiò in una delle vetrine dei tanti negozi presenti in quella strada. Il suo volto era normale tranne che per un piccolo particolare: il suo occhio stava diventando nero. "Ma che diavolo?"
Ichigo...
Il ragazzo si guardò intorno: i contorni delle case e delle persone erano sfocati.
Ichigo...
"chi sei?" mormorò Ichigo. Era confuso. Non capiva più nulla. Tutto era diventato scuro e quella che sembrava la voce di Rukia gli giungeva ovattata alle orecchie.
Ma come non mi riconosci più?
 "Tu?" mormorò sorpreso Ichigo.
Ich-
Ricorda...
-igo
Il tempo della mia vendetta
Ichi-
sta arrivando..
-Go
Re...
"ICHIGO!" urlò Rukia "cos-?" sussurrò lo shinigami spalancando gli occhi "Ah finalmente ti sei ripreso. Mi stavo iniziando a preoccupare" sospirò sollevata la ragazza "cosa è successo?" chiese a fatica Ichigo. La testa gli faceva malissimo "sei svenuto e ti ho portato a casa. Per fortuna che non c'era nessuno" lo informò la corvina. Il ragazzo si guardò intorno. Era proprio sul letto della sua camera. "Come stai?" chiese la shinigami ansiosa "B-bene...credo " rispose Ichigo passandosi una mano sulla faccia. "Okay comunque volevo dirti che..." disse Rukia, ma man mano al ragazzo sembrava che la  voce della shinigami scemasse. E questa voce veniva sostituita da pianti, grida disumane, crepitio del fuoco. Si alzò di scatto dal giaciglio, incurante dei giramenti di testa che lo colpirono per via del gesto brusco. Scese le scale di corsa non ascoltando i richiami di Rukia. Ora non gli importava di nulla. Voleva solo scoprire l'origine di quei suoni. Spalancò la porta e davanti a lui si presentò uno scenario terrificante: cadaveri sgozzati e e decapitati giacevano al suolo, il fuoco bruciava tutto ciò che incontrava per la sua via, donne e uomini che invocavano ogni dio conosciuto, il fumo che ingoiava il cielo. "ICHIGO!". Sentì una lieve pressione sulla spalla e si voltò. "Ma che stai facendo qui fuori?!" urlò Rukia "Ma come non lo vedi tutto questo?!" domandò lo shinigami perplesso per il comportamento dell'amica "Questo cosa?" chiese scettica la corvina "Ques-" indicò Ichigo voltandosi. Ma al posto della distruzione di poco fa c'era solo la solita tranquilla stradina di Karakura. Sgranò gli occhi incredulo. "Ma com'è possibile? Prima c-c-c'era..." balbettò "Forse è meglio che ti porti da Urahara" disse Rukia trascinandolo via.




Angolo autrice
Salve a tutti questa è la prima fanfiction che scrivo su Bleach quindi spero che sia scritta bene e che i caratteri dei personaggi non siano troppo diversi. Devo dire che per questa storia mi sono ispirata alla fanfiction (che adoro <3) "The other side" di Shirley Mei. Cercherò di aggiornare il prima possibile. Alla prossima! ^-^ Scusate se la pubblico tardi ^-^"

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


"Eccomi qua. Perdonatemi per l'attesa" si scusò Urahara entrando nella piccola stanza, dove sedevano compostamente Ichigo e Rukia. Il primo aveva un'aria spaesata mentre la seconda una preoccupata.
"Allora, cosa vi serve?" chiese l'uomo accomodandosi su un cuscino posto vicino al tavolo.
"Si tratta di Ichigo" esordì la corvina non riuscendo a celare lo sgomento che provava dentro di se.
Kisuke la inivitò a proseguire con un cenno del capo.
"Ecco... Ichigo forse è meglio che parli tu" disse Rukia voltandosi verso il ragazzo, trovandolo con il viso contratto in un'espressione a dir poco terrorizzata.
"Ichigo?"
Ichigo si alzò di scatto, sotto lo sguardo perplesso dei due, e prese il distintivo trasformandosi in shinigami. Poi estrasse lentamente Zangetsu continuando ad osservare un punto preciso.
"Ichigo? Che succede?" domandò la corvina.
Il ragazzo non la degnò nemmeno di uno sguardo, ma si limitò a sibilare "Un hollow". Poi prese la sua zampakunto e cominciò a menare fendenti qua e là, distruggendo vari oggetti.
"Forse è meglio che lo fermi. Prima che mi distrugga la casa." proferì Urahara alzandosi e assestando un poderoso pugno nello stomaco di Ichigo. Quest ultimo tossì un paio di volte, poi si guardò intorno come se non riconoscesse più il luogo dov'era.
"Cos'è successo?" mormorò con voce roca.
"Hai appena cercato di attaccare un hollow immaginario" chiarì l'uomo dal cappello a righe verdi.
L'arancione, incerto, ritornò a sedersi.
"Non credo ci sia bisogno di dire altro" disse Kisuke.
"Ah Urahara un'altra cosa. L'altra volta l'occhio di ichigo stava diventando nero. C'entra qualcosa il suo hollow interiore, vero?" chiese la shinigami.
"Si. Propabilmente sta cercando di uscire fuori. Deve aver trovato un'apertura" spiegò l'uomo. Poi si rivolse al ragazzo di fronte "Ichigo. Devi stare molto attento. Se questa volta prendesse il controllo sarebbe molto difficile riuscire ad ottenere di nuovo il dominio sul tuo corpo."
"Non ti preoccupare, Urahara" annuì deciso, il ragazzo "Non lo lascerò vincere." detto questo si alzò e uscì, seguito da Rukia.

I due camminarono in silenzio fianco a fianco per interminabili minuti.
"Ehm...Ichigo" esordì la corvina, rompendo quell' opprimente attesa.
Il ragazzo si voltò verso di lei e con un cenno del capo la invitò a proseguire.
"Credi che dovremmo dirlo anche a Inoue, Chad e Ishida?"
L'arancione rimanette in silenzio continuandò a guardare il cielo terso di mille sfumature arancioni.
"No" rispose poi. "È meglio non farli preoccupare"
Rukia sorrise dolcemente. Non capiva proprio come quel vecchio avesse potuto dire quelle cose sul conto dello shinigami.


"M-mamma?"
"Ciao tesoro" lo salutò la donna sorridente.
"Mamma cosa ci fai qui?"
"Sono tornata. Per te. Ora potremo stare sempre insieme, non sei contento?"
"Si è una notizia fantastica" esclamò il ragazzo gettandosi fra le braccia della madre, e iniziando a piangere di gioia.
"A-a-aspetta un attimo..." sussurrò poi, allontanandosi dalla donna, come se avesse appena ricevuto una scossa elettrica.
"Cosa c'è?" domandò lei con un sorriso forzato.
"Tu... Tu sei morta" sussurrò a fior di labbra, sgranando gli occhi.
"Ma cosa dici, Ichigo?" chiese sua madre sorridendo, mentre lentamente la pelle del suo viso marciva.
Il ragazzo si allontanava mentre la donna si avvicinava a piccoli passi. Ichigo cominciò a correre a una velocità che non aveva mai raggiunto. Il cuore batteva forte, il respiro era affannoso e un grosso peso gli gravava nel petto. Non si voltò nemmeno una volta per controllare se la madre lo stesse ancora seguendo. Non gli importava più. Voleva solo fuggire. Scappare.
Tutto si oscurò, costringendolo a fermarsi. Subito dopo lo spazio venne illuminato dai suoi ricordi. Ricordi che raffiguravano la morte di sua madre. Lui che inseguiva quell'hollow credendo che fosse umano, il corpo di sua madre imbrattato di sangue dopo averlo protetto, le perle salate che quel giorno inondarono instacabilmente il suo viso. E nel mentre una voce gracchiante e distorta gli riempiva i timpani:
Ichigo?
Ichigo, vedi?
È solo colpa tua se tua madre è morta.
Se non avessi inseguito quell' hollow tua madre non sarebbe mai rimasta uccisa. Non avrebbe mai sacrificato la sua vita per quella di un inutile ragazzino come te.
È colpa tua.
Solo colpa tua.
Solo tua.
Tua.
Tua.
Tua.


Si svegliò urlando.
"Ichigo tutto bene?" chiese Rukia uscendo dall'armadio e avvicinandosi al volto del ragazzo ansimante.
"Ehi...stai...piangendo?"
Ichigo non riusciva a rispondere. Violenti tremiti scuotevano il suo corpo. Una terribile nausea improvvisa lo costrinse ad alzarsi e correre verso il bagno.
 Vomitò, assistito da Rukia che cercava di dargli conforto in tutti i modi possibili. Ma lui non sentiva le sue rassicurazioni e la mano poggiata sulla sua schiena. Con la vista appannata dalle lacrime, ripensava e ripensava a quei ricordi che lo tormentavano. I sensi di colpa in lui si erano risvegliati e non lo lasciavano in pace. Vomitò fino all'alba.

Ichigo quella mattina uscì prima di casa, evitando così di incontrare Rukia e i suoi familiari. Aveva bisogno di stare da solo, lontano da tutti e da tutto. Doveva riflettere sugli ultimi eventi accaduti. I ricordi che riguardavano la morte di sua madre l'avevano sconvolto. Continuò a camminare fino a che qualcosa non lo bloccò. La figura evanescente di sua madre sostava sul cipiglio della strada. Dopo la sopresa iniziale, prese un profondo respiro e riprese il suo cammino.
-È tutto finto. È solo il mio hollow che cerca di confondermi- pensò mentre sorpassava la figura di sua madre.
"Ichigo"
La voce calda e profonda della donna lo costrinse a fermarsi.
"Ichigo" sussurrò di nuovo, allungando la mano nella direzione del ragazzo.
Ichigo strinse pugni e denti e andò avanti, ripetendosi mentalmente che quello era solo un suo scherzo. Proseguì fino a quando non si trovò vicino al fiume. Diede uno sguardo all'orologio, che quella mattina aveva accuratamente agganciato al polso: le 6:30. Aveva ancora tempo. Si sedette sulla sponda del fiume per meditare un po'. Il suo hollow interiore stava cercando in tutti i modi di forzare un'apertura che aveva trovato nella sua anima. Ma, quell' apertura da cosa poteva essere stata causata? Si ritrovò a ripercorrere tutti i suoi ricordi, nella speranza di trovare cosa avesse potuto scatenare quell' irreparabile guaio in cui era finito. In tutto questo suo meditare non si accorse del tempo che passava.
 - Cavolo quanto è tardi- costatò controllando l'orario sull'orologio da polso. Si alzò velocemente da terra e iniziò a correre come un forsennato per le stradine di Karakura, spintonando, così, alcuni abitanti ignari di tutto, che ovviamente non dimenticarono di dedicargli qualche parola pescato dal loro  repertorio di insulti, arricchito durante i loro anni di vita.

Arrivò davanti al cancello della scuola in anticipo. All' entrata Inoue, Ishida, Chad e Rukia, che aveva un' espressione abbastanza arrabbiata, lo stavano aspettando.
"Ciao ragazzi"
"Ichigo potresti seguirmi un attimo?" gli chiese Rukia, che senza aspettare una risposta, prese a trascinarlo per la manica.
"Dove diavolo eri finito?" La corvina lo squadrava gelida.
"Non riuscivo a dormire e così ho deciso di uscire prima per fare una passeggiata" rispose lui, evitando di incrociare il suo sguardo.
"Hai idea di quanto mi hai fatta preoccupare?! Soprattutto ora che sei più vulnerabile, non sei al sicuro. Non farlo mai più" sbottò la shinigami, voltandosi e andando, poi, via.
Ichigo rimase qualche secondo ad osservare la minuta schiena dell'amica che si allontanava.
Ehi Ichigo. Come si permette di rimproverarti, nonostante la situazione in cui ti trovi? Non si interessa minimamente di te. Si è preoccupata di te solamente perchè sei una responsabilità affidatale dalla Soul Society.
"Io non sono una sua responsabilità" sibilò lo shinigami a denti stretti.
E allora perchè continua a dormire nel tuo armadio? Potrebbe benissimo ritornare alla Soul Society, dato che ha recuperato i suoi poteri.
Il ragazzo non seppe rispondere.
Te lo dico io perchè. Ti stanno tenendo d'occhio. Non si fidano di te. Temono che con il mio potere tu possa diventare più forte.
"N-non è vero"
Neanche tu sembri molto convinto. Guarda. Rukia è davanti a te. Potresti ancora riuscirle a dimostrare che tu non sei un cagnolino degli shinigmi. Su, raggiungila. Ti basta correre. Corri. Raggiungila.
Senza riflettere, Ichigo, cominciò a correre, raggiungendo in pochissimo tempo Rukia.
"Cosa c'è?" chiese la shinigami voltandosi verso il ragazzo.
Vai Ichigo. È la tua occasione.
"Ichigo?"
Dimostrale chi è il più forte. Colpiscila.
"Ehi, Ichigo?"
Colpiscila.
"Ichigo, tutto okay?"
Su dai, colpiscila.
Il braccio destro cominciò a formicolare.
"Ichigo!"
Vai, colpiscila.
Chiuse la mano a pugno e lentamente alzò il braccio.
Su ci sei quasi. Manca poco.
"Ichigo?"
Il braccio destro del ragazzo si bloccò  metà strada, fermato dal braccio sinistro.
Cosa fai, Ichigo? Su, dimostraglielo. Molla la presa.
"I-i-io..."mormorò con voce strozzata, dato lo sforzo sovraumano che stava compiendo per fermare l'altro braccio.
"Io... non mi sottometterò...mai... a te" e detto questo l'oscurità lo avvolse.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Aprì a fatica gli occhi. Una luce abbagliante lo costrinse a chiudere le palpebre. Questo giochetto di aprire e chiudere gli occhi continuò per qualche altro minuto, fino a che non si fu abituato alla luminosità dell'ambiente.
"Finalmente ti sei ripreso"
Si girò di scatto verso la direzione dalla quale era provenita la voce e mise a fuoco la figura di un essere uguale a lui, ma tutto bianco.
"Dove sono?" ringhiò il ragazzo.
"Nella tua coscienza" sghignazzò l'altro, cominciando a fluttuare in aria.
"E il vecchio Zangetsu?"
"E chi lo sa"
"Come chi lo sa?" sbottò Ichigo, afferrandolo per la collottola.
"Ehi, calma i bollenti spiriti. Se non lo so, non lo so" ghignò quello liberandosi dalla presa ferrea dell' arancione.
"Stupido hollow inutile" borbottò il ragazzo, infossando le mani nelle tasche dei jeans, rendendosi conto solo ora di come era vestito.
"Ma dov'è la mia Zampakunto?" chiese, mentre si guardava intorno.
"Non ne ho idea" rispose Hichigo continuando a svolazzare qua e là.
"Hollow schifoso" urlò Ichigo gettandosi addosso al suo hollow.
"Idiota levati di dosso" gridò di rimando l'altro, cominciando a tirare pugni e calci per allontanare l'aggressore. Poi il suo volto si illuminò.
"Ichigo..." sussurrò Hichigo con aria furba "Ti ricordo che io ho questa" continuò estraendo la Zangetsu bianca e mostrandogliela.
L'arancione osservò per qualche secondo la lama lucente e poi si scostò dall' hollow, borbottando frasi incomprensibili.
"Bene" sghignazzò l'albino con un sorrisetto fiero.
"Adesso mi dici che ci faccio qui? E non mi rispondere con un non lo so" lo fulminò il ragazzo.
"Beh... probabilmente sei stato proprio tu a volerlo" disse l'hollow con fare annoiato e riprendendo a fluttuare a mezz'aria.
"Perchè io vorrei mai vederti?" chiese l'altro.
"Forse..." ghignò avvicinandosi pericolosamente al viso di Ichigo "dentro di te hai paura di me e automaticamente il tuo subconscio sta cercando di farti parlare con il sottoscritto per provare a farmi cambiare idea sul prendere possesso del tuo corpo"
"Non dire stronzate" urlò l'arancione "Io non ho di certo paura di te"
"E allora mi sai dire perchè sei qui?" ridacchiò Hichigo, che vedendo l'espressione smarrita sul volto dell'altro, allargò il ghigno.
"Comunque adesso ho capito una cosa" disse l'arancione dopo qualche minuto di silenzio.
"E cioè?" L'hollow lo osservò mentre camminava tranquillamente, girato di spalle.
"Ho capito che..." arrestò la sua camminata "...ti devo fermare" proferì voltandosi.
"E come pensi di fare?" shignazzò l'hollow, avvicinandosi a Ichigo. "Qui...Non hai una spada..." gli fece notare, toccandogli le mani.
"Non hai poteri..." gli sfiorò l'addome, coperto dalla maglia.
"E..." gli poggiò l'indice sulla parte sinistra del petto "Non hai fiducia in te stesso"
"Io ho fiducia in me stesso" ringhiò l'arancione, scostando il dito dal suo petto.
"Beh, si come vuoi. Ma resta comunque il problema che non sai come sconfiggermi"
"Senza la tua Zangetsu sei inutile. Sei alla mia completa mercé" disse l'albino, prendendo la spada bianca. Ichigo cominciò a indietreggiare.
" Mi basta fare...così" continuò, mentre conficcava la lama nello stomaco dell'arancione, che iniziò a gridare.
"E così tu non ti vuoi sottomettere, eh?" mormorò all'orecchio dell'altro per farsi sentire. Hichigo estresse la zampakunto macchiata di sangue con un colpo secco.
"Ricorda..."
La vista dello shinigami si annebbiò.
"Prima o poi, il cavallo prenderà il posto del re"
E detto questo Ichigo chiuse gli occhi, lasciando spazio solo al buio più nero.


"Ichigo tutto okay?"
La voce calda e risoluta di Chad gli invase i timpani. Si mise in ascolto e avvertì il fruscio delle foglie e i respiri di altre persone che molto probabilmente erano riunite attorno a lui. Aprì lentamente gli occhi, mettendo a fuoco, non senza fatica, le figure di Chad, Rukia, Inoue e Ishida. Si guardò intorno stancamente e riconobbe il cortile della sua scuola.
"Cosa...cosa è successo?" chiese con tono debole.
"Sei improvvisamente svenuto" spiegò Ishida. I suoi occhi emanavano freddezza, come al solito, ma Ichigo riuscì a scorgere all'interno una leggera sfumatura di preoccupazione.
"Kurosaki-kun sei sicuro che vada tutto bene?" squittì Inoue.
"Si non ti preoccupare" Guardò un attimo tutti i suoi amici "Credo che sia per il fatto che in questi giorni non sto mangiando molto" mentì. Non li voleva far preoccupare. E per questo era pronto pure a mentire.
"Tsk. Che stupido" commentò il quincy.
Ichigo ignorò deliberatamente quel commento. Si alzò con fatica, prese la borsa da studio ed entrò dentro l'edificio, lasciandosi dietro espressioni confuse.


Percorse velocemente il corridoio, scontrandosi con alcuni studenti che passavano per di lì.
"Ichigo!" Una voce femminile lo chiamò. Non si girò e continuò a muovere meccanicamente le gambe.
"Ichigo!" lo richiamò la stessa voce, questa volta però, con una punta di rabbia. Ichigo alzò gli occhi al cielo e accelerò il passo, sperando di seminare la persona che gli stava alle calcagna. Scese febbrilmente le gradinate, facendo un salto dal quarto scalino. Subitò si lanciò in una corsa appena accennata. Per quanto tenesse a lei, non gli andava di parlare con nessuno e pregò che lei lo capisse. Ma a quanto pare non fu così, dato il rumore di passi dietro di lui, che non accennava a diminuire la velocità.
"Ichigo! Fermati subito!" urlò rabbiosa la voce di qualche minuto prima.
Il ragazzo si trovò costretto a fermare la sua corsa. Prese grandi respiri, nell'attesa che la persona che lo stava seguendo, si avvicinasse. Nel suo campo visivo comparse Rukia, con tanto di capelli spettinati, guance arrossate, mani sui fianchi e gambe divaricate. E soprattutto sul suo volto aleggiava un' espressione furiosa. Anzi dire furiosa era un eufemismo.
"Cosa c'è?" chiese lui, voltando il viso da un' altra parte per non incrociare i suoi occhi blu.
"Lo sai bene cosa voglio"
"Non ho idea di cosa tu stia parlando" rispose Ichigo, riprendendo a camminare. Solo allora si accorse di dove si trovassero: la sponda del fiume distava a pochi passi da loro.
Rukia lo raggiunse, affiancandolo.
"Cosa è successo? Prima di svenire hai detto io non mi sottometterò mai a te. A chi ti riferivi?" spiegò la corvina, spazientita.
"Chissà se Yuzu e Karin sono già a casa" mormorò il ragazzo fra sè e sè, ignorandola. Sapeva che stava mettendo a dura prova la  pazienza della shinigami, ma non voleva far preoccupare nessun altro, nè tantomeno creare scompiglio nella Soul Society.
"Ichigo?"
"Ah dobbiamo davvero fare tantissimi compiti"
"Ichigo?!"
"Cosa potrei cucinare? Forse il piatto preferito di Karin"
Scese un silenzio vuoto e tentacolare, scandito solo dal rumore dei loro passi che battevano sul cemento.
Improvvisamente Ichigo si ritrovò a terra, steso, con il fianco che gli pulsava dal dolore e la vista che si tingeva di puntini rossi e neri.
"Ma sei scema?!" sbraitò il ragazzo in direzione di Rukia, la quale, prontamente, lo bloccò al suolo sedendosi a cavalcioni su di lui, con le mani ferme sul petto e artigliate alla maglietta. Nessuno dei due fece caso alla posizione compromettente, pensavano solo a sfidarsi con gli sguardi.
La corvina gli mollò un pugno sulla guancia.
"Ahi prima il calcio e ora il pugno?!" si lamentò Ichigo portando una mano sul punto leso, che doleva come non mai. Fitte fastidiose gli arrivavano constantemente alle gengive corrispondenti alla guancia colpita.
"Non me ne frega niente! Dimmi cosa è successo" urlò Rukia aumentando la presa sulla maglia di Ichigo.
"C'entra il tuo hollow, non è così?" gli chiese lei, notando lo sguardo assente di lui.
Di nuovo scese quel silenzio vuoto e opprimente.
"Cosa ti ha detto? Guarda che a me puoi dirlo Ichigo, ti posso aiutare" mormorò la corvina, con un sorriso dolce e rassicurante.
Il ragazzo se la scostò bruscamente di dosso, si rialzò, spolverò i pantaloni ormai sporchi, caricò la borsa in spalla e riprese a camminare, dando le spalle a Rukia.
"Non c'è niente che tu possa fare" sbottò lui, fermandosi.
"È solo una questione tra me e quel decelebrato del mio hollow. Nessuno può aiutarmi" aggiunse, incamminandosi per la stradina secondaria che portava verso casa sua.
"Nessuno" sussurrò.
Lasciò, così, Rukia. Seduta scompostamente per terra e con lo sguardo confuso.


"Yuzu! Karin!" urlò Ichigo, una volta aver spalancato la porta di casa e buttato la borsa lì vicino. Non udì nessuna riposta. Non dovevano essere ancora tornate. Si lanciò su per le scale e entrò in camera sua. Si stendette sul letto di peso, con la faccia rivolta verso il materasso. Lasciò sfuggire alla sua bocca un sospiro. Un sospiro frustrato. Un sospiro rassegnato. Un sospiro colmo di solitudine.
 Solitudine... Una semplice parola che può cambiare il tuo modo di vedere le cose. Dieci lettere che sconvolgono la tua vita perfetta in meno di un secondo. Anche lui era solo. Maledettamente e completamente solo. Nessuno poteva aiutarlo. Solo, era solo nel combattere quella folle battaglia.
"Sono solo" mormorò a fior di labbra. Volse il viso di lato, verso la parete. Le ombre scure che si andavano allungando su per i muri, come se volessero raggiungere il soffitto.
"Solo." L'aria nella stanza che sembrava appesantirsi e la luce che diminuiva, fino a far rimanere la camera al buio.
"Hai me" una voce candida, gli sfiorò dolcemente i timpani. Si issò sulle braccia e girò la testa nella direzione della porta. Una figura evanescente e leggermente luminosa, che riconobbe come quella di Yuzu, sostava sorridente sullo stipite della porta.
"Yuzu" la chiamò stancamente Ichigo. "Sei tornata. Karin dov'è?"
Yuzu si avvicinò al fratello e si sedette accanto a lui, sul letto.
"Fratellone non ti preoccupare, ci sono io con te" bisbigliò la bionda, intersecando le braccia all'addome di Ichigo. Il ragazzo ricambiò l'abbraccio e sorrise.
"Yuzu"
"Che c'è fratellone?" chiese la sorella alzando il capo e mostrando il volto, fino ad allora infossato nella maglia del fratello. Ichigo urlò, allontanando la sorella da sè. Si spinse contro il muro, spingendo con le gambe, nel tentativo di fuggire da quella cosa che sembrava essere la sua adorata sorellina. Yuzu lo guardava perplessa, con gli occhi completamente neri e un ghigno orribile stampato in volto.
"Fratellone cosa c'è?" richiese la ragazzina, mentre iniziava ad avvicinarsi. Ichigo si schiacciò al muro. Goccioline di sudore gli percorrevano lentamente i tratti somatici, ora contratti in un'espressione spaventata. Sentiva il contatto freddo del muro contro la schiena.
"Oni-chan?" Yuzu era a qualche centimetro da lei,  sussurrava il suo nome con enfasi e inaspettata freddezza. Il volto grazioso di lei, ora pallido e marcio, si piegava in un'espressione oscenamente inquietante.
"Fratellone" sussurrò la sorellina a un palmo dal suo naso.
"Allontanati mostro!" Ichigo urlava e si schiacciava contro il muro.
"Fratellone!" continuava a chiamarlo la voce, preoccupata.
"Oni-chan" urlò Yuzu, mentre calde perle salate inondavano il suo volto.
Ichigo incontrò di sfuggita due occhi castani. Scacciò di nuovo la sorella, che aveva preso a scuoterlo all'impazzata.
"Fratellone riprenditi!"
"Che succede?" Urlò Rukia entrando nella stanza. Yuzu era chinata su Ichigo che si muoveva in preda alle convulsioni.
"Tu chi sei?" chiese la sorellina, voltando per un attimo il viso nella direzione della corvina, che si era fiondata sul ragazzo.
"Un'amica" rispose velocemente Rukia "Cos' ha?" richiese, poi.
"Oni-chan è impazzito" gridò Yuzu con voce mal ferma.
"Vai a prendere un secchio d'acqua gelata" ordinò la ragazza all'indirizzo della sorella, che senza aspettare altro si fiondò giù per le scale.
"Ichigo! Ichigo! Riprenditi!" sbottò Rukia, schiaffeggiando il volto del ragazzo.
Yuzu ritornò qualche secondo dopo con una bacinella piena d'acqua. La shinigami l'afferrò malamente e la rovesciò sul corpo del ragazzo, sotto gli occhi allibiti della bambina.
Ichigo sgranò gli occhi, per quanto potesse, e cominciò a sputacchiare acqua. Rukia e Yuzu tirarono un sospiro di sollievo. Il ragazzo respirava affannosamente, abbassando ed alzando il petto freneticamente. La gola e il petto gli bruciavano.
"Yuzu" Urlò. La sorella si avvicinò a lui: "Si fratellone?"
Il ragazzo rimase interdetto quando incontrò due iridi castane "Yuzu tu non sei...?"
"Ecco qui" Rukia gli porse un asciugamano, che l'arancione prese. Se lo strofinò sul viso mentre l'odore di detersivo gli pungeva le narici.
"Yuzu forse è meglio se andiamo di sotto. Lasciamo riprendere Ichigo" La invitò Rukia, passando un braccio attorno alle spalle minute della bionda. Yuzu annuì e si lasciò pilotare verso la porta. Prima di uscire Rukia lanciò ad Ichigo un'occhiata che lasciava intendere un "Più tardi faremo un bella chiaccherata."
E così Ichigo rimase solo, la mente offuscata e le braccia mollemente cadute sui fianchi.



Angolo autrice

Eccomi qui! Dopo un mese! Non mi uccidete, vi prego. Sono stata sommersa dagli impegni e ho davvero avuto poco tempo per aggiornare! :( Mi dispiace davvero tanto! Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto. Per farmi perdonare, questa volta il capitolo è più lungo degli altri <3 Ah, ho deciso che aggiornerò una volta al mese, in modo da riuscire a gestire meglio il tutto. Alla prossima!
 

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