MARIA'S WAY

di sole51
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Ciao a tutte

Ciao a tutte.

Ho iniziato questa nuova ff su alcuni dei miei personaggi preferiti.

Stavolta si tratta di telefilm però.

Spero che questo miscuglio di storie vi piaccia, infatti è una crossover.

Protagonisti saranno i personaggi di Roswell, in particolare Michael e Maria(io li amooooo!) e poi Pacey di Dowson’s creek e Brooke di One tree hill, più gli altri dei due telefilm, che però faranno da contorno.

Ovviamente ho fatto alcuni cambiamenti, se alcuni punti non vi risultassero chiari fatemelo sapere e provvederò a chiarirli..ovviamente nella mia testa è tutto chiaro ma temo di poter saltare passaggi essenziali scrivendolo, quindi non fatevi scrupoli a dirmelo.

Spero che mi seguirete anche in questa nuova avventura e soprattutto fatemi sapere che ne pensate.

Baci Sole.

 PRIMA CHE MI INONADATE DI MAIL DI PROTESTA COME L’ALTRA VOLTA.

TRANQUILLE, FINIRO’ ”AFTER DAWN”.

PER QUANTO RIGUARDA “ MY BREAKING DAWN” VI HO GIA’ DETTO CHE HO INTENZIONE DI FINIRLA, MA NON AL MOMENTO. DAVVERO SONO BLOCCATA. MA LA FINIRO’ PROMESSO.

Il vialetto d’accesso era completamente intasato. Calcinacci ovunque.

Stavolta quell’idiota mi avrebbe sentita, Oh sì!!

Parcheggiai in doppia fila, dietro il furgone degli operai e mi diressi a passo di carica dentro la casa.

“La mia casa” mi corressi automaticamente e quel pensiero mi bastò per darmi una calmata ..salvo poi inciampare in una cassetta degli attrezzi e quasi schiantarmi a terra.

Il quasi era dovuto all’intervento tempestivo del mio salvatore, meglio noto al resto del mondo come Pacey Witter, che

mi rimise in piedi ridacchiando.

-‘giorno Maria.

Io gli borbottai contro qualcosa di poco carino e poi gli chiesi dove si trovava l’infida creatura che aveva ridotto così il mio vialetto.

-Non ti aspetterai davvero che io te lo dica vero? –maledetto cameratismo maschile.

-Meglio per te se parli Witter -gli dissi puntandogli contro un dito cercando di essere minacciosa..quanto possibile, certo!!!

Cosa non facile se si considerava che mi sovrastava di almeno venti centimetri e di un numero non meglio precisato di chili.

Ma una provvidenziale imprecazione proveniente dal piano di sopra mi rivelò lo stesso dove si trovava l’oggetto della mia rabbia.

Cercando di non sfracellarmi ancora mi recai al piano di sopra, Pacey mi seguì continuando a ridacchiare.

-Credevo non volessi assistere a quello che farò adesso a tuo fratello .-gli dissi.

-Ohhh, ma tu vuoi scherzare..non me lo perderei per nulla al mondo. -Uomini!!!- ..ma non volevo fare la spia..

Ed eccolo lì, il distruttore della mia pace domestica, intento a demolire..cosa? Oh mio Dio!!!!! –Michael !!!!-trillai del tutto dimentica dalla rabbia di poco prima – Ma quella non è..non sarà…è quello che penso io??

-Sì.- disse conciso come al solito.

Mi fiondai nella mia nuovissima, bellissima e capientissima cabina armadio saltellando come una bambina la mattina di Natale. –Ma è PERFETTA!!!-gli gettai le braccia al collo rischiando di rimanere vittima della sparachiodi che aveva in mano.

-Sta attenta Maria!! –passò l’attrezzo a Pacey e poi ricambiò il mi abbraccio.

Tutto imbarazzato si grattò il sopracciglio, ancora non sapeva gestire bene i suoi sentimenti..ma faceva progressi il mio Spaceboy.-Doveva essere una sorpresa. –brontolò.

-Ma è una BELLISSIMA sorpresa. –lo rassicurai.

-Come mai già a casa? - mi sciolsi dal suo abbraccio e iniziai insistentemente a fissare la cabina.

-Hai messo anche una scarpiera. –commentai cercando di cambiare discorso. Ma la risatina nervosa mi tradì.

-Che nascondi Maria?

Uffa!! Perché non sapevo mentire meglio?

Rialzai lo sguardo e li trovai tutti e due a fissarmi.

Stessa posa ma espressioni diverse.

Pacey aspettava sorridente di sapere cosa avessi combinato, Michael invece era decisamente meno entusiasta.

Davanti a quei due energumeni a braccia conserte mi sentivo ancora più piccola, e sì che avevo anche dei  tacchi notevoli.

-Ehm..ma niente..che vuoi che sia successo..-tentai nervosa.

L’occhiata che si scambiarono fu molto eloquente.

-Tu non sai dire bugie. –sentenziò Michael, come se io non lo sapessi già poi!!!-Su sputa il rospo.

Cavolo!! Adesso dovevo proprio dirglielo..non che avessi potuto realmente non farlo poi..ma cercavo di rimandare il più possibile..soprattutto aspettavo che non avesse a tiro i suoi attrezzi, a mio avviso tutte armi potenziali..e il suo personale scagnozzo, Pacey.

Da che si erano incontrati erano diventati come Batman e Robin, sempre insieme a lottare contro il male.

E qui il male era una persona in carne ed ossa. Il mio capo..EX capo.

-Ma niente Michael ..te lo dico dopo..

Irremovibile. Sospirando mi decisi a sganciare la bomba.

-Ok..ma cerca di restare calmo,prometti? –poi guardai Pacey che aveva smesso di sorridere – E anche tu devi prometterlo.- aggiunsi.

Se Michael era protettivo nei miei confronti, Pacey non scherzava affatto.

Mi era stato subito simpatico. E la cosa era stata reciproca. Un caso di “amicizia a prima vista”.

Lo avevamo incontrato circa un anno dopo la nostra fuga da Roswell.

Tutto era iniziato con una visita agli alieni di New York.

Cercavamo un rifugio, ma trovammo ben altro.

Dopo qualche incentivazione da parte di Michael, Max e Isabel, che non è il caso di rivangare, era venuta fuori una sconvolgente verità.

Loro non erano chi avevano detto di essere. Erano alieni certo..ma non i cloni dei reali.

Da lì avevamo scoperto poi, che c’erano davvero altri reali e per circa un anno appunto portammo avanti la loro ricerca.

Ricerca che si era conclusa con l’incontro con Pacey.

Era da solo. Non aveva idea di quello che era.

Sapeva della sua diversa e particolare condizione, di cui ovviamente  non aveva fatto parola con nessuno,ma non ne conosceva il motivo.

Era stato presto chiaro che lui era “il Michael “ di quel quartetto reale, degli altri, invece, non avevamo tuttora traccia.

Lui e Michael condividevano il DNA di Rath. Per quello ora si consideravano fratelli..e in un certo senso lo erano in fondo,no? Cioè in un senso alieno.

Ma per arrivare a questo considerando il carattere di Michael ce n’era voluto di tempo.

Fortuna che Pacey da questo punto di vista era più simile a me che al mio Spaceboy.

Comunque alla fine il miracolo era avvenuto..e così ora avevo a che fare con due alieni super protettivi.

-Sto aspettando Maria. –disse spazientito.

-Sono stata licenziata. –sussurrai.

Silenzio totale da lassù dove i loro cervellini cercavano di capire cosa non stessi ancora dicendo loro.

Una specie di ringhio mal trattenuto mi avvertì del momento in cui arrivarono a scoprirlo. –Gli spezzo le gambe. –sbraitò Michael facendomi sussultare.

Quando afferrò il grosso martello poggiato sul ripiano accanto a lui, ritrovai la voce. –Avevi promesso!! –gli posai le mani sul petto cercando di trattenerlo. –Non fare così.

-Ti aspetto in macchina.-cominciò quell’altro.

Cavolo!! Come potevo fermarli tutti e due!!!

-Oh ma per favore!!!

-Maria non ti intromettere.

Questa poi!! Adesso ero io che mi intromettevo? –Si da il caso che quello sia il MIO ex capo.

-Dovevi chiamarmi!!-mi urlò in faccia Michael.

Dio, non lo vedevo così arrabbiato da.. da tantissimo tempo.

-Non è successo niente di grave..troverò un altro lavoro..

-Ti ha messo le mani addosso? –disse ignorando del tutto le mie parole. Sibilava come un serpente. Un serpente molto grosso e molto arrabbiato.

Dirglielo o non dirglielo? Questo era il problema.

-Ci ha provato..-mentii al mio meglio. –Ma io ho alzato i tacchi e me ne sono andata. –beh, questo era vero. –E lui mi ha licenziata.

-Adesso vediamo se ha il coraggio di fare il gradasso anche con me. –gli trotterellai dietro fino alla macchina in cui già si trovava anche Pacey.

-Tu aspettami qui. –mi disse salendo in auto.

Oddio, lo stavano facendo davvero. Già mi vedevo a dover andare a pagare la cauzione per tirarli fuori di galera.

Mi piazzai davanti alla macchina per impedirgli di andare.

-Adesso finitela di giocare agli uomini delle caverne e uscite da questa macchina.

-Non si doveva permettere. –sentenziò.

-Ma non è successo niente di così spiacevole che un bel bagno caldo e una cenetta non possano cancellare. –optai per un’altra via.

Lessi l’interesse nei suoi occhi. Solo un bagliore certo, ma sapevo che potevo spuntarla.

Mi avvicinai al suo finestrino e gli passai le braccia intorno al collo mentre gli baciavo piano il lato del collo. –Davvero preferisci andare in città a cercare vendetta invece di stare qui con me a consolarmi? –il bagliore si era acceso di nuovo.

Pacey capì al volo il cambio di piani e spense la macchina scuotendo la testa.

Non condivideva il cambio di programmi, ma si arrese all’inevitabile.

Sesso batteva rissa nella personale morra di Michael, e questo non era un mistero per nessuno.

-Vado a dire agli operai che per oggi abbiamo finito.-disse rientrando in casa. Io gli risposi con un cenno del capo.

-Perché non mi hai chiamato? –continuò il mio cocciuto alieno, anche se orami i progetti di vendetta erano stati accantonati.

-Perché.. –dissi mentre passavo a mordicchiargli il lobo dell’orecchio, strappandogli un gemito -..non possiamo permetterci di pagare una cauzione con tutto quello che ci costa rimettere a nuovo la casa.. –riconobbi nell’oscuro suono che produsse un accenno di risata. Finchè era arrabbiato non avrebbe concesso di più, ma mi bastava perché significava che il pericolo era passato.

I fischi degli operai mi indussero ad accantonare momentaneamente quello che stavo facendo.

Rossa come un peperone risposi cercando di mantenere un minimo di dignità ai loro coloriti saluti.

Persino Michael non riuscì a non ridere vedendomi così.

E LUI lo sapeva benissimo perché ero così in imbarazzo.

Solo una settimana prima infatti ci avevano beccati in flagrante mentre si preparavano a lavorare.

Al solo pensiero diventai ancora più rossa. Le guance praticamente mi bruciavano.

Niente li aveva fermati dal fare battutine per il resto della giornata..e saltuariamente ne facevano ancora.

Nemmeno il fatto che Michael fosse il loro capo.

Michael e Pacey infatti avevano messo su una impresa di costruzioni, che inaspettatamente si era rivelata un’idea illuminata .

Il lavoro calzava a pennello a tutti e due, e forse anche per questo erano piuttosto richiesti.

Adesso avevano circa una decina di operai alle loro dipendenze e molti più contratti di lavoro.

Per questo avevamo deciso che era arrivato il momento di mettere su una vera casa.

Ci eravamo innamorati subito di quella specie di rudere che adesso stavamo cercando di riportare allo stato di casa.

L’opera ci stava costando un impiego di soldi e tempo notevole..ma stava diventando davvero quello che volevamo.

Era un po’ fuori il centro del paese, ma aveva una vista spettacolare..e un accesso diretto a un grazioso laghetto.

Per due che come noi erano cresciuti nel secco New Mexico il paesaggio dell’ East Cost era un paradiso.

Michael aveva intenzione di costruire un piccolo molo. L’idea gli era venuta dopo aver visitato il posto in cui era cresciuto Pacey. Capeside ovvero l’opposto di Roswell.

Ma forse ora che avevo perso il lavoro avremmo dovuto rimandare.

-Non è proprio il momento migliore per perdere il mio stipendio .-sospirai.

Lui aprì lo sportello e mi tirò dentro facendomi sedere sulle sue ginocchia.

-Gli affari vanno bene. –disse scrollando le spalle.

-Lo so..ma un’entrata in più ci faceva comodo. –affondai la faccia nella sua spalla e lui mi accarezzò piano la schiena.

Gli era più facile essere dolce e affettuoso se non c’era nessuno intorno.

-Puoi sempre cercare qualcos’altro.

-Ci avevo già pensato. Lo farò domani come prima cosa.

Che rabbia!! Oltre a servirmi, avevo adorato davvero quel lavoro.

Mi piaceva lavorare nella musica. E lavorare nella musica a New York anche di più.

-Non credo che mi daranno le referenze. –dissi tirandomi su.

Gli passai una mano fra i capelli. Si erano allungati di nuovo.

-Mi sa tanto che sia arrivata l’ora della serata consolatoria.

Annuii mentre imbronciavo le labbra. –Peccato che non abbiate ancora installato la vasca. –sopirai sognando il giorno in cui mi sarei potuta immergere in quell’enorme vasca che ci era costata..meglio non pensarci!!

Le sua sopracciglia si sollevarono insieme agli angoli della sua bocca attirando la mia curiosità. –Che c’è?

Lui non parlava ma continuava a guardarmi tutto soddisfatto. –Non è vero!!-esclamai appena capii il motivo della sua evidente soddisfazione.

-Controlla da te  allora.

-OH MICHAEL!!! Mi hai montato la vasca!!!-urlai di nuovo mentre mi fiondavo in casa.

Ed eccola lì!! Due interi miei stipendi..ma li valeva tutti.

Un idromassaggio grande quasi quanto il bagno stesso. Super mega deluxe.

Ero incantata a guardarla dalla porta del bagno. Sentii le sue braccia che mi passavano intorno alla vita e le coprii subito con le mie mani. –Ma funziona già?

-Sì.-mi disse vicinissimo all’orecchio. Rabbrividii. –Vuoi provarla?

Che domande!!-Tu inizia a riempirla , io prendo un po’ di candele.

Avevo tutte le intenzioni di inaugurarla come meritava quello spettacolo di vasca.

Se lo meritava lei e me lo meritavo anche io.

Stavo andando a recuperare le varie candele che avevamo in casa ma poi tornai sui miei passi.

-Ti ho ringraziato per la bella sorpresa? –chiesi strofinando il naso alla base del suo collo.

-Non ancora. – mi disse allusivo. –Ma di sicuro stai per farlo.

Sentii le sue mani risalire per la mia schiena. Una si portò fino alla mia nuca.

Poi Michael mi spinse verso di sé per potermi baciare.

Quando iniziò ad approfondire la situazione IMPROVVISAMENTE decisi che in fondo non avevamo davvero bisogno delle candele per scaldare l’atmosfera.

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Spero che la combinazione dei personaggi dei vari telefilm vi stia piacendo

Spero che la combinazione dei personaggi dei vari telefilm vi stia piacendo.

Grazie a Miag per essere stata così veloce nel leggere e commentare sia questa che le altre storie.

Buona lettura a tutte.

Baci Sole.

Quella mattina mi svegliai di un umore decisamente roseo.

Merito senza dubbio di Michael e della mia nuova e multifunzionale vasca da bagno.

Così dopo aver aperto gli occhi mi stiracchiai nel letto e poi mi alzai seguendo il meraviglioso odore di caffè che veniva dalla cucina.

Naturalmente oltre al caffè mi attendeva il consueto spettacolo mattutino.

Michael si lamentava con Pacey del fatto che era costretto a vedere tutte le sue mattine la sua brutta faccia nelle sua cucina e bla bla bla bla.

Chiacchiere. Infatti non c’era niente che potesse descrivere cosa voleva dire avere per lui Pacey nella sua vita.

Dopo aver avuto un padre come Hank e dei co-planetari come Tess e gli Skin..un fratello come Pacey faceva bene all’anima.

A quella di Michael e di conseguenza anche alla mia.

Non tutti erano dello stesso parere, certo..ma finchè io vedevo il mio Spaceboy così..potevano lamentarsi fino a sgolarsi e non me ne sarebbe importato niente.

Mi ritornò in mente l’ennesima litigata con Max a questo proposito che risaliva a circa un mese prima, al giorno in cui era venuto a sapere che Pacey aveva finalmente concluso l’acquisto per la casa che si trovava vicino alla nostra.

Per fortuna c’ero solo io.

Perché se avesse rovinato anche a loro due quel momento non mi sarei limitata a dirgli il fatto suo, come avevo fatto, ma ci saremmo trovati in una situazione un po’ più sgradevole e forse definitiva.

Già così era un po’ che  Max girava a largo..figurarsi l’altra situazione!!!

Per chissà quale motivo era venuto a sfogarsi con me credendo che anche a me non andasse bene che Michael si fosse tanto legato a Pacey.

Certo, come no!!! Perché mai sarei dovuta essere felice di vedere il mio ragazzo così felice!!!

-Cominciamo subito i lavori della tua cucina, così potrò venire io a scroccare da te.

-Ma sei proprio un ingrato, e io che ti preparo il caffè ogni mattina.

-Già, il MIO caffè.

Come dicevo..bla bla bla.

Avendomi sentita arrivare trovai Pacey già pronto con la mia tazza in mano.

-Buongiorno amore.-dissi afferrando la tazza con un grande sorriso .-..Buongiorno Michael.

Lui ricominciò a borbottare mentre io facevo l’occhiolino a Pacey da sopra la tazza.

-Ma che divertenti che siete..una vera fortuna avere per casa due simpaticoni..

-Cominciate a diventare sempre più simili a una vecchia coppia di sposi..-lo stuzzicai.

-Huh.- il tipico grugnito alla Michael mise fine allo spettacolo della mattina.

-Allora Maria, come ti è sembrata la vasca?

Il solo ricordo di quella meraviglia mi strappò un sospiro di pura gioia. –E' la mia nuova migliore amica.

-Bene, perché stavo pensando di prenderne una anche per me.

-Mmm, allora vuoi fare le cose per bene eh Pace?La ragazza che ne beneficerà sarà davvero molto molto fortunata.

Il mio commento “tanto per” non passò inosservato.

-Ti ringrazio davvero Maria..ma invece di cercare una moglie per me, perché non usi le tue energie a trovarti un marito?

Il rumore nella stanza accanto mi disse che Pacey avrebbe avuto una mattinata difficile a lavorare con Michael.

Lo Spaceboy non era proprio un sostenitore del matrimonio e, dato che si era auto convinto che invece io non desideravo altro cercava di evitare anche solo di pronunciare quella parola.

-Uno di questi giorni lo costringerai alla fuga..e quel giorno te la dovrai vedere con me.-minacciai mentre mi alzavo per andare a prepararmi.

Nemmeno il tempo di andare al piano di sopra e sentii che avevano ricominciato a battibeccare. Proprio una coppia di sposi.

Li lasciai fare quello che orami era diventato una specie di rito e mi concentrai sulla mia preparazione.

Volevo essere perfetta quella mattina.

Mi aspettava un bel giro porta a porta per le varie case discografiche di New York.

Non sarei rimasta a lamentarmi in un angolo, avevo intenzione di rientrare subito in pista..raccomandazioni o no.

Scelsi un vestitino leggero, dei leggins e ballerine comode, carina ma comoda e poi mi preparai.

Quando andai a salutarli prima di andare stavano ancora bisticciando..i miei bambinoni!!! Me andai ridacchiando.

Approfittai del viaggio fino a New York per fare il punto della situazione.

Avevo una lista di posti in cui mi sarebbe piaciuto lavorare ovviamente.

 Ma alcune sarebbero restati solo un sogno, purtroppo.

Non avevo abbastanza esperienza..e referenze, purtroppo, per sperare di raggiungere già i livelli più alti.

Ma ero anche abbastanza convinta di poter riuscire a entrare in quelle più piccole e soprattutto giovani.

Quattro ore dopo le mie speranze erano decisamente meno rosee, proprio come il mio umore.

Ma perché ero uscita di casa? Perché non me ne ero stata  ammollo tutto il giorno magari facendomi fare un po’ di coccole da Michael?

Forse avrei dovuto cominciare ad accarezzare l’idea di fare la casalinga.

Dopotutto Michael guadagnava bene no? E in casa c’era sempre da fare.

Il solo pensiero mi fece scappare una specie di lamento frustrato.

Quello che mi ci voleva era una bella tazza di caffè forte e caldo.

Entrai nel primo Starbucks e ordinai la mia dose di supporto emotivo.

Trovai una poltroncina in un angolo e ne approfittai per riposarmi e spulciare nella mia lista altre possibilità.

Mentre depennavo col morale sotto i piedi tutti gli uffici già visti un simpatico gruppo di ragazzini mi urtò facendomi rovesciare addosso metà del contenuto della mia tazza.

-Ehi!!-protestai del tutto invano. Quelli ormai se ne erano già andati lasciandomi con la lingua bruciacchiata, l’umore sei metri sotto terre e..-OH NOO!!-una enorme macchia sul vestito.

E così ora addio giornata di colloqui!! Certo non potevo andare in giro così.

Stavo per tornarmene a casa con la coda tra le gambe quando qualcuno comparve davanti a  me.

Alzai gli occhi per vedere che altro stava per capitarmi e mi trovai di fronte una ragazza mora con uno sguardo decisamente scocciato.

-Senti. –le dissi prima che iniziasse a insultarmi o peggio. –Non è decisamente il momento per infierire..quindi se ti ho fatto qualcosa scusa,ok?

Il suo sguardo passò da corrucciato a confuso e poi scoppiò a ridere.

-Ma io volevo solo aiutarti. –disse una volta calmato l’eccesso di risa.

-Aiutarmi? –la guardai sospettosa. –Ma..ci conosciamo?

-In un certo senso..quello –disse indicando il mio vestito. –è mio.

Bene, mi ci mancava anche una pazza che mi accusava di furto.

-Senta signorina, io non so cosa vorrebbe insinuare con queste..-lei mi zittì.

-Clothes over bros.-disse. Era la marca del mio vestito.

-Sì, e allora? –ero sempre più confusa.

-Forse sono un po’ presuntuosa a pensare che le persone mi riconoscano.-disse e poi mi porse la mano. Istintivamente gliela stinsi. –Brooke Davis.

-..Maria De Luca..-biascicai impreparata a una cosa così normale da parte di una che avevo reputato pazza.

-Clothes over bros..sono io.

-Cos..ohhhhhh!!- ma certo!!! Ora che me lo aveva detto mi era tornata in mente una foto che avevo visto su un giornale che ritraeva lei e un noto attore hollywoodiano.

-Sì, sono io.-disse compiaciuta.

-Beh..piacere.

-No, il piacere è mio. –ora sapevo chi era ma ancora non capivo cosa volesse da me.

-Ti guardo da quando sei entrata. –ecco, questo era strano. Vedendo la mia espressione rise di nuovo.

-Per il vestito. Ti sta molto bene.

-Oh..beh..grazie.

-Mi fa piacere quando vedo che qualcuno porta così bene qualcosa che ho fatto io. –scrollo le spalle con noncuranza –Credo sia normale no?

-Immagino di sì.

-Infatti. E non sono riuscita a restare impassibile di fronte a questo.-indicò la macchia che si andava asciugando .

-Già. E’ un bel problema in effetti.

Alle mie parole si illuminò. –E’ proprio per questo che sono qui. –esclamò.

-Ha uno smacchiatore con sè?-scoppiò di nuovo a ridere.

-Mi piaci Maria.-disse con convinzione.-Quindi la mia idea mi sembra sempre più giusta.

Idea? Che idea? –Non capisco di cosa stia parlando Miss Davis.

-Brooke

-Allora non capisco cosa vuole..

-Vuoi.

Cominciavo a spazientirmi.

-Cosa VUOI dire BROOKE.

-Brava.- disse acconsentendo.-Vieni con me.

Mi prese per una mano e praticamente mi trascinò fuori dal locale.

A stento mi diede il tempo di prendere le mie cose.

-Ehi!!-tentai di protestare ma aveva una stretta davvero energica.

Arrivata davanti a una limousine si fermò e dopo che l’autista ebbe aperto la portiera mi infilò dentro seguendomi a ruota.

-Questo è un rapimento!!

-Clayton portaci alla COB.

-Subito Miss Davis.

-Alla COB?-chiesi sospettosa.

-Clothes Over Bros.- spiegò. –Voglio che tu prenda un abito nuovo.

Lo stupore sul mio viso provocò un nuovo attacco di risate. –Ma io non posso permetterglielo..

Mi guardò imbronciata. Io arrossii e mi corressi.-..permettertelo.

-E perché no?Che taglia sei? 40, giusto?

Annuii. –Nel nostro magazzino ce ne sarà sicuro una.

-Io non posso..

-E’ un regalo. E io non accetto che si rifiuti un mio regalo. –poi mi strizzò l’occhio. –E poi visto la figura che fa su di te mi sembra il minimo. Per me è tutta pubblicità.

Chiacchierò per tutto il resto del tempo. E parlò praticamente solo lei. Io ero troppo scioccata per farlo.

Quando arrivammo alla COB,un enorme edificio tutto suo in pieno centro, la sua idea iniziale di darmi un nuovo vestito per sostituire il vecchio macchiato, era cambiata.

Scortate da un numero imprecisato di assistenti arrivammo nel “magazzino”.

Che però non lo era affatto. No, era più simile al paradiso dei vestiti.

Esposizioni infinite di vestiti, scarpe, borse e accessori vari a perdita d’occhio.-Oh..ma questa è la cabina armadio dei miei sogni..-sospirai.

-Vero?

-Credo di aver sognato questo posto più di una volta..solo che tu eri Brad Pitt.

Stavolta risi con lei. Entusiasta del mio entusiasmo mi prese per mano e mi fece fare un mini tour del locale.

Dopo mi portò in quello che doveva essere il suo ufficio e chiese alla segretaria di portarci il pranzo. Stavo per protestare di nuovo ma lei mi bloccò.-No no no. Tu resti a pranzo con me. –poi chiese alle sue assistenti di portare un po’ di vestiti.

-Sarà un pomeriggio davvero divertente.

Quelle parole però su di me ebbero un effetto opposto.

-Che succede?-mi chiese curiosa.

-Io non dovrei essere qui ma in giro a fare colloqui.

-Cerchi lavoro?-annuii.-Che genere di lavoro?

Senza sapere come né perché mi ritrovai a raccontarle quello che era successo, compresi i dettagli censurati a Michael per ovvi motivi.

-Che porci gli uomini!!-esclamò alla fine.

-Già. E io sono senza lavoro.

-Dovresti denunciarlo.

-Meglio soprassedere..ieri ho dovuto già impedire al mio ragazzo di venire a ucciderlo..

-Se lo sarebbe meritato.-ribadì sicura.

-Tanto ormai è fatta. Meglio fare in modo che finisca qua, prima che a Michael rivenga in mente qualche idea di vendetta.

Ma lei non sembrava più seguire quello che dicevo.

Restò zitta qualche minuto poi mi fissò raggiante.-Credo di avere io un lavoro per te!!

-Tu?..Oh grazie Brooke ma non sei tenuta a ..e poi il mio campo non è la moda, cioè mi piace..ma la musica, io..cioè..

-Ma è di musica che parlo infatti.

-Di musica?

-La mia migliore amica ha appena aperto una sua etichetta. Red Bedroom Records.La conosci?- Ammisi di no.

-E’ piccola e sta iniziando ora.-mi spiegò- Ma Peyton è in gamba.

-Peyton Sawyer. Ha lavorato per anni come schiava in una grossa casa discografica di Los Angeles, poi si è stufata e ha deciso di tornare qui e aprirne una tutta sua.

-Ma forse lei non ha bisogno di personale nuovo.

-Ma glielo chiederò come favore personale. -asserì.

-Oh Brooke, non devi..non mi conosci nemmeno!

-Di questo non preoccuparti..e poi io sono sua socia in questa cosa.

Cavolo!!!- Ma chi sei la mia fata madrina?

Lei rise di gusto. –Sì,ma una molto sexy.

Quando ci lasciammo avevo una grossa busta piena di vestiti e quant’altro, la promessa di un colloquio di lavoro in settimana e soprattutto un grosso grosso sorriso sulle labbra.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Allora tanto per essere chiari da subito

Allora tanto per essere chiari da subito. Io sono pro Michael e Maria, e questo si era capito credo. Allo stesso modo sono contro Max e Liz che mi stanno decisamente sull’anima,quindi non stupitevi se non ne verranno fuori molto bene in questa ff. Lo stesso si può dire per altri personaggi dei vari telefilm che uso come avrete modo di scoprire man mano che andremo avanti.

Poi volevo precisare che sebbene questa sia una crossover l’ho messa sotto Roswell perché in realtà è quello il telefilm a cui faccio maggiormente riferimento. Dagli altri ho preso per lo più i personaggi.

Buona lettura, baci Sole.

 

Questa volta quando tornai a casa ero così su di giri che non feci minimamente caso al caos che avevano aggiunto al preesistente.

-Michael!!-lo cercai nel momento stesso in cui entrai in casa. -Ehi Spaceboy dove sei?

-Cucina.-mi urlò di rimando.

-Non hai idea di quello che mi è successo oggi. Non ci crederesti mai..nemmeno io lo farei se non mi fosse successo di persona..-buttai le buste ai piedi delle scale e lo raggiunsi.

Stavo per fargli un resoconto dettagliato ma quando entrai in cucina restai senza parole.

Seduta al tavolo, al NOSTRO tavolo, c’era quella gatta morta di Joey Potter.

Pacey, visibilmente teso, era in piedi poggiato al lavandino, mentre un furioso Michael le stava seduto di fronte palesemente sul piede di guerra.

-Ciao Maria.

Che faccia tosta!! Aveva anche il coraggio di salutarmi????

-Che ci fai tu qui?

ADESSO faceva tutta la mortificata.-Allora?-incalzai.

-Joey deve parlarmi di qualcosa di serio.-disse Pacey evidentemente facendole il verso. –Ma a me non va proprio di ascoltarla.

-Bene, allora perché è ancora nella mia cucina?

Lei continuò a stare zitta ma i suoi occhi avevano iniziato a mandare lampi, ma non avrebbe mai detto qualcosa contro di me, non davanti a Pacey e di certo non davanti a Michael, specie mentre era di quell’umore.

-Perché –rispose sempre Pacey –non vuole accettare un no come risposta.

Sembrava davvero stanco e non potevo certo dargli torto.

Joey si era dimostrata davvero una stronza.

Erano anni che obbligava Pacey a vivere questo triangolo amoroso, in cui il terzo vertice era occupato dall’ex migliore amico di Pacey, Dawson Leery. Un emerito cretino, a mio modesto parere.

-Dove hai lasciato Dawson? –mi fulminò con gli occhi.

Recitando come un’attrice provetta mi finsi mortificata per quell’evidente gaff.-Ops.-sussurrai.

Mi piazzai di fianco a Michael, cioè di fronte a lei e incrociai le braccia con tutt’altra espressione ora sul viso. –O forse la tua visita vuol dire che è già tornato il turno di Pacey?

Lei stavolta si alzò in piedi pronta al confronto.

Bene, erano anni che aspettavo quel momento.

-Che c’è Joey..ti senti toccata dalle mie parole?

Pacey mi mise una mano sulla spalla però parlò a Joey. –E’ proprio ora che tu vada Joey.

-Non senza averti parlato. –grrr la gatta morta era risorta!!!

-Lui non deve fare proprio niente che non vuole.-anche Michael tentò di calmarmi. Mi abbracciò per la vita.

-‘Ria.-tentò.

-Non starò zitta!-urlai cercando di divincolarmi. –Non puoi prendere e tornare dopo tutto quello che gli hai fatto.

-Maria, lascia che me la sbrighi io ,ok?

Lo guardai scettica.-Ti farai convincere da questa..-Michael mi coprì la bocca con una delle sue manone.

-Ok Pace, vai tranquillo, a lei ci penso io. -Mi alzò di peso facendo leva sul braccio che mi teneva per la vita e mi portò via.

Uscendo però, senza nemmeno voltarsi, salutò a modo suo Joey.- Spero che sia un addio Joey.

Mi lasciò andare solo una volta arrivati in camera nostra. –Perché non hai lasciato che gliene dicessi quattro a quella sgualdrina?

Mi sbarrò l’uscita, per impedirmi di tornare giù. –Non hai sentito Pacey?

-Lo convincerà!-dissi a metà tra il piagnucolio e l’irritazione.

-E pensi che picchiandola cambierai le cose?

-No, ma mi sentirei meglio. –mi buttai sconfortata sul letto.

Lui mi raggiunse.-Non avevi grandi notizie?

-Mmm.-mugugnai. –Mi ha rovinato tutto!!

-Non ci credo che questa cosa possa fermarti dal raccontarmi tutto per filo e per segno.

Dio,come mi conosceva bene. Mi tirai a sedere e mi sistemai un cuscino dietro la schiena poggiandomi alla spalliera.

-Trovato lavoro?

Improvvisamente ritrovai il sorriso. –Più o meno.

-Dai parla. –si mise comodo sapendo che i miei racconti di solito andavano per le lunghe.

-Ho girato a vano tutta la mattina ed è stato un fallimento totale. Stavo per mollare tutto ma poi ho pensato che già che c’ero tanto valeva restare fino al pomeriggio e finire il giro dei nomi della mia lista.

Lui annuì incoraggiandomi a proseguire. Aspettava la parte della buona notizia. –Mi sono fermata per una pausa consolazione da Starbucks  e pensa un po’?Un gruppo di ragazzini mi ha rovesciato la tazza che avevo in mano sul vestito. PIENA.-aggiunsi per dare enfasi al disastro.

Gli mostrai il vestito. –E’ stata davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ero a tanto così dalle lacrime. –mostrandosi adeguatamente inorridito dalla cosa ..anche se sapevo bene che lui non capiva davvero il perché del mio dramma..poi passò una mano sulla macchia e alienamente la fece sparire. –Oh grazie amore.

Per fortuna che Brooke non aveva insistito troppo per darmene uno uguale, ma si era accontentata che ne prendessi un paio della nuova collezione.

-Comunque..che stavo dicendo?

-Le lacrime.

-Oh sì..stavo per scoppiare a piangere quando qualcuno mi si è avvicinato.

La sua faccia subì all’istante un cambiamento da bassamente interessato a marcatamente sospettoso. –Chi ti ha rimorchiato? Ti hanno importunata?

-Calma Spaceboy fammici arrivare.

-Dimmi solo che è e io..

-Non era un lui, Michael, era una lei.-dissi spazientita. Dannato alieno geloso che mi rovinava il racconto.

-Ti ha rimorchiata una donna?-ora sembrava interessato.

Lo colpii con uno dei cuscini del letto. –Sei un maiale Michael!!!

-Ehi..l’hai rimorchiata tu  mica io!!

-Non mi hanno rimorchiata!!Posso raccontare o no?

-Sì, ma se non vuoi che io fraintenda cerca di essere più precisa.

Dio a volte poteva essere davvero fastidioso questo spaceboy!!!!

-Mi si è avvicinata questa ragazza,ok?

-Carina?-mi stava provocando, ma decisi di ignorarlo. Quella era l’unica possibilità con lui.

-E vuoi sapere chi era? –lasciai passare un paio di secondi per creare la giusta suspance. –La stilista che aveva disegnato il vestito!!Il mio vestito capito? Questo !!

Aspettai che mostrasse la giusta dose di entusiasmo, ma a quanto pareva la dose giornaliera si era già esaurita.

-Hai capito che ho detto?

-Sì..hai incontrato la tua sarta.

Uomini!!!!! –Stilista Michael, non sarta.

Lui scrollò le spalle. Non c’erano differenze tra le due case per il suo cervellino.

-Ha una casa di moda che fattura miliardi. Ha un palazzo tutto suo in pieno centro. –questo sembrò colpirlo di più.

-Ma se rende tanto perché non fai la sarta anche tu.

-Oh Michael ma come devo fare con te?

-Che ho detto..mi sembra la cosa sensata da fare.

-Mi lasci finire o no? –mi fece segno di continuare. –Bene..allora..mi ha portato nella sede della sua società e mi ha regalato un sacco di vestiti..e sai che detto? Che era naturale che lo facesse perché i suoi vestiti mi stanno così bene che le faccio solo pubblicità portandoli. Ci credi?

Il suo sopracciglio si era inarcato di nuovo.-Non è una lesbica.-dissi al limite della pazienza.

Da quando non c’era più Liz sentivo davvero tanto la mancanza di un’amica con cui parlare. Di una donna insomma. Forse per quello mi era sembrato così naturale parlare con Brooke.

-Insomma hai beccato roba gratis. –concluse lui da quel troglodita che era.

-Già “roba” che costa centinaia di dollari..e..-suspance di nuovo -..e mi ha

 detto che lei e una sua amica sono socie in una etichetta discografica nuova..una piccola cosa..però mi ha promesso che mi fisserà un colloquio!!Capisci?

-Fico. –mi aspettavo qualcosa in più di un misero “fico”.

-Tutto qui? Hai capito che ti ho detto?

-Senti piccola..non vorrei che ti affezionassi troppo a questa idea..magari è una di quelle ricche svitate che si diverte a prendere in giro le persone..

-No, sono sicura che era sincera..abbiamo parlato tutto il pomeriggio. –quell’idea mi sembrava assurda..ma era anche vero che in queste cose non ero certo la più furba.

-Ok piccola, se lo dici tu ci credo. –poi si alzò e si diresse verso il bagno. –Mi faccio una doccia al volo e poi ceniamo, ok?

-Mmmm?

-Doccia e cena.- ripetè mentre si toglieva la maglietta.

-Oh sì..che c’è in frigo?

Fece capolino dal bagno. – Ecco..veramente credo che oggi i ragazzi si siano spazzolati tutto.

-E allora? –mi venne incontro e mi porse le mani. Io le presi e lui mi tirò su. –Che ne dici di una doccia e una pizza?

-Mmm..facciamo una doccia , un massaggio e DUE pizze?

-Viziosa. –poi senza che me ne accorgessi si chinò e mi si caricò in spalla correndo sotto la doccia.

-Michael!!! Sono vestita!!!! –ma le mie proteste non lo fermarono e così ci ritrovammo entrambi sotto il getto d’acqua calda.

Arrabbiata? Proprio no!

Devo proprio ammettere che il ragazzo sapeva come far diventare insignificanti certi tipi di dettagli.

 

 

 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Eh già, se Max e Liz mi stavano sull’anima, meglio che non vi dico dove mi stanno Dawson e Joey alias Mr e Miss Pallitudine

Eh già, se Max e Liz mi stavano sull’anima, meglio che non vi dico dove mi stanno Dawson e Joey alias Mr e Miss Pallitudine.

Ma che ci avrà mai trovato Pacey? Comunque nella mia storia non ci trova niente hehehehehe.

Come sempre buona lettura, baci Sole.

 

Finalmente sabato!!!

Un pensiero felice di prima mattina è sempre una gran cosa..specie se è un sabato mattina.

Mi stiracchiai sorridendo e poi rotolai nel letto fino  a raggiungere la schiena di Michael. Gli passai un braccio intorno alla vita e gli baciai piano la schiena. –Oggi è sabato. –canticchiai facendolo ridere.

-Detto così suona simile a”oggi è Natale”.

Intrecciò le dita con le mie. –Che ti va di fare per festeggiare?

Finsi di pensarci ma in realtà sapevo già cosa volevo. –Mmmm..restiamo a poltrire a letto tutto il giorno?

Lui continuando il mio gioco fece finta di valutare la mia proposta anche se le sue mani lo smentirono.

Cominciò accarezzandomi il braccio e poi si girò per avere più pelle da accarezzare. –Tutto il giorno dici? – disse con tono dubbioso.

Feci segno di sì con la testa. –Non so..non ci annoieremo? –stavolta il segno era negativo. Deciso e negativo.

Mi sorrise facendosi un po’ più vicino. –Ok allora..ma se ci annoiamo sarà tutta colpa tua ,chiaro?

-Correrò il rischio. –intanto le sue labbra avevano trovato le mie e avevano dato inizio a quello che si prospettava come l’opposto stesso della noia:un allegro sabato di sesso.

Peccato però che il telefono la pensava diversamente.

-Ignoralo.-sussurrai dedicandomi a un lato del suo collo.

Ma dall’altro capo del telefono era palese che non avevano intenzione di arrendersi così alla fine imprecando e sbuffando Michael rispose. –Pronto!! –ringhiò molto poco ben disposto.

Non sentivo la voce di chi chiamava così gli chiesi chi era. Per tutta risposta lui mi passò il telefono –La tua sarta. –disse.

La mia sarta? –Pronto?-dissi titubante.

Un’inconfondibile risata mi rivelò l’interlocutore prima che si presentasse..anzi l’interlocutrice.

-Brooke!

-Proprio io. Ciao Maria.

-Ciao a te. –davvero non capivo il motivo di quella chiamata. Di sabato mattina poi. –Posso fare qualcosa per te?

Rise di nuovo.-In realtà sono io che ho appena fatto qualcosa per te.

Un campanello iniziò a suonare nella mia testa. –Ti ricordi della mia amica discografica? –ora erano campane.  –Le ho parlato di te. –e suonavano a festa.

-E?-chiesi impaziente.

-Perché non mi hai detto che eri una cantante famosa?

Io? –Ma veramente..

-Peyton mi ha detto che tempo fa avevi preso accordi per un disco, come mai non se n’è fatto più niente?

Cercai un modo breve per spiegare tutto quello che era successo allora.

-Non importa..quello che importa è che Peyton sarebbe davvero felice di conoscerti e di lavorare con te.

-Ma io non canto più. –di nuovo la feci ridere.

-Noo che hai capito..vuole lavorare con te come collaboratrice. Senti, io non sono molto pratica di queste cose forse è meglio se parli con lei, no?

-Quando? –dissi subito.

-Che ne dici di ..ora?

-Ora? –guardai incerta Michael che nonostante non approvasse il cambio di programma di disse di sì.

-Sì, va bene..dammi il tempo di venire in città..io credo che..diciamo al massimo..

-No, non hai capito io dico proprio ora.

Allora era davvero matta. –Uhm..certo..solo che io non abito in città..e sono..sai ..insomma..a letto..

-E io sono sotto casa tua. –dire che mi lasciò senza fiato era poco.

Corsi alla finestra seguita dallo sguardo curioso di Michael.

Brooke era appoggiata alla sua limousine accanto a una ragazza bionda.

Mi fece ciao ciao con la mano. Io le risposi come un automa.

-Abbiamo portato la colazione. Il meglio che puoi trovare a New York il sabato mattina.

-Cosa?..oh certo..scendo subito ..dammi solo un minuto.

-Fai con calma, intanto noi ci godiamo il panorama.

Nemmeno risposi. Mi lanciai sotto la doccia cercando intanto di dare una spiegazione a Michael.

-Ma da quando i colloqui si fanno a domicilio e nel week-end poi?-mugugnò.

-Lo so Spaceboy..ma è una grande occasione per me..giuro che cercherò di fare tutto nel minor tempo possibile ok?..e prometto che ci rifaremo nel pomeriggio ok?

-Huh.- fine discussione.

Gli sorrisi grata mentre mi asciugavo e intanto gettavo sul letto qualcosa da mettermi.

-Tranquilla vado io a farle entrare.

-Oh Michael sei un amore, grazie…-poi però mi ricordai di chi era lui e gli urlai dietro. –Però non farle scappare per la paura!!!

Dopo aver stabilito il nuovo record di preparazione mattutina volai giù dalle scale, trasalendo ripetutamente per lo stato della casa.

Ma non li trovai né in salone né in cucina.

La risata di Brooke però mi condusse alla porta sul retro.

Michael le aveva fatte accomodare nel giardino sul retro, al momento l’unica parte presentabile della nostra proprietà..da cui si godeva peraltro una bella vista del laghetto.

Li raggiunsi sollevata. –Oh ecco Maria finalmente!!

-Ciao Brooke. –poi mi rivolsi alla sua amica. –Io sono..

-Maria De Luca. - finì per me. –Peyton Sawyer.

-Piacere di conoscerti.

Brooke venne a mettersi vicino a me. –Non parlerete di lavoro prima di colazione vero? –mi indicò la tavola imbandita.

-Clayton ci ha preparato una meravigliosa colazione. –mi guardai in giro ma non vidi traccia dell’autista/maggiordomo. –Non sapevo cosa vi piaceva così ho preso di tutto.

Effettivamente ce n’era per sfamare un reggimento..oppure noi tre e Michael.

-Sembra tutto meraviglioso.-dissi.

-Lo so!!-poi prese posto e mi invitò a fare altrettanto.

-Dovete scusare Brooke, ma quando le viene in mente una cosa non c’è verso di farle cambiare idea.

-Ma ho portato la colazione –protestò lei –e un lavoro!!!

Peyton la liquidò con un gesto della mano.

-Per me questa colazione mette tutto a posto. -Sentenziò Michael alla seconda brioche.

-Michael, non fare l’ingordo.

-Sciocchezze.-disse invece Brooke. –Un ragazzone come lui deve mangiare.

Peyton ed io ci guardammo un po’ in imbarazzo .-Non farci caso ..è fatta così.

-Allora andranno d’accordo. –sospirai. Scoppiammo a ridere di gusto mentre gli altri due parlottavano di non so cosa.

-Che ne dici se facciamo due passi?- mi chiese.

-Certo. –le feci strada fino ad arrivare accanto al laghetto. –Quando avremo finito con la casa metteremo un pontile qui.

-Anche a Tree Hill ne avevamo.

-Tree Hill?

-Brooke ed io siamo cresciute lì. North Carolina. Invece tu sei del New Mexico vero?

Cercando di tenere a bada l’ansia che mi assaliva ogni volta che qualcuno accennava al mio passato, annuii. –Roswell.

-La città degli alieni.

-Eh, già. –sorrisi cercando di non sembrare nervosa.

Mi ripetei mentalmente che ormai non c’era più niente da temere. Eravamo al sicuro. Definitivamente al sicuro.

-Sai mi piace sapere con chi ho a che fare. Quindi dopo che Brooke mi ha parlato di te mi sono informata.

-Anche piuttosto bene direi..non credevo che ci fossero ancora tracce del mio demo andato in fumo. –confessai.

-Ho i miei mezzi.-disse con una punta di soddisfazione. –Tornando alle mie scoperte..ho letto cose interessanti su di te..compreso quello che hai fatto nel tuo ultimo lavoro.

OPS.-Ecco a questo proposito..-lei mi bloccò.

-Tranquilla Maria, ci sono passata anche io, conosco quei tipi..e quando una ragazza brillante..e carina , come te, viene licenziata in tronco, riesco a capire cosa c’è dietro..

Il mio sospiro di sollievo fu piuttosto evidente.

-Sono tutti dei porci e dei  maschilisti.

Non potei che concordare. -E’ anche per questo che ho deciso di mettermi in proprio. –annuii di nuovo. –Ed è per questo che vorrei che venissi a lavorare con me.

-Dici davvero?-a momenti le gettai le braccia al collo.

-Brooke è davvero entusiasta di te.-mi disse poi –E ora capisco perché..

-Oh, ti giuro che non ti pentirai di avermi dato questa opportunità..vedrai..

-Ne sono sicura.

-Ok allora..capo.-dissi con un sorriso a cento denti.

-Capo? Oh no, Maria non hai capito..

-Che vuoi  dire?

-Io non cerco una dipendente..cerco una socia.

Stavolta non mi trattenni e urlando come un’invasata l’abbracciai. –ma..una socia? Sei sicura?

-Sicura. –disse contagiata dal mio entusiasmo. – Io mi sto occupando di tutto al momento..ed è piuttosto impegnativo..perciò cerco qualcuno per dividere un po’ il carico.

-Credevo che Brooke fosse la tua socia.

-Economicamente sì, ma per il resto sono sola.

-Ecco quello potrebbe essere un problema.

Un bel problema. Dove diavolo avrei trovato i soldi per partecipare alla società?

-I soldi dici?

-Già. –ammisi sconsolata.-Forse tra qualche anno..ma ora..

Cavolo !! Dannati soldi che mi ostacolavano..e stavolta ero andata così vicina a realizzare il mio sogno!!

-Se è per quello non devi preoccuparti. Ho studiato un piano con il mio commercialista.

-Piano? Che piano?

-Invece che anticipare una somma, potremmo semplicemente scalare la quota dai profitti.

Lo spiraglio che mi stava aprendo si rivelava sempre più grande. –Quindi per un po’ prenderei solo lo stipendio da impiegata giusto?

-Giusto…ovviamente sarà messo tutto in chiaro nel contratto..ma per queste cose avevo pensato di vederci direttamente nello studio del commercialista..porta anche un avvocato o un consulente ..ci tengo che tutto sia chiaro..

-Ok. –si poteva essere più grati di quanto lo fossi io ora? Ne dubito fortemente.

-Quello che mi interessa sapere adesso e se te la senti ..

-SI’!!-quasi urlai.

-Ok, Ok..l’entusiasmo è davvero una gran cosa..-arrossii. -..anche perché all’inizio le cose non saranno facili..è bene che tu sia preparata.

-Lo so, non è un ambiente facile.

-Specie per due giovani donne.

-Non mi spaventa la sfida.

Sorrise rilassata anche lei e mi tese la mano. –Allora benvenuta a bordo ..socia.

-Suona proprio bene ..socia.

Dopo averci di certo scrutate a distanza arrivarono anche Michael e Brooke , entrambi palesemente soddisfatti.

Abbracciai Michael con slancio.- Ma ci credi Spaceboy?

-Dobbiamo festeggiare.-disse baciandomi i capelli.

-Questa sì che è una cosa in cui non ho rivali..mi piace!!!

-Brooke, contieniti.

-Oh Peyton , non fare la barbosa..è un evento importante e dato che il merito è tutto mio..

-Socia?-mi chiese Peyton.

-Per me va bene..festeggiamo!!!

Brooke lanciò un grido di felicità e un secondo dopo si attaccò al telefono.

Da quello che riuscii a sentire capii che era davvero seria quando diceva di voler festeggiare.

Quando terminò la chiamata infatti annunciò tutta soddisfatta. –Bene , abbiamo l’aereo.

-Aereo? –no, forse non avevo capito fino a che punto era seria.

 -Ma dove vuoi andare a festeggiare?

-Ma come dove?

All’improvviso sentii Michael che tratteneva il fiato. –Las Vegas?

Mi voltai a guardarlo. –Las Vegas? Ma che dici Michael..-poi mi voltai a guardare Brooke che pareva tutta soddisfatta di aver trovato qualcuno che viaggiava sulla sua stessa lunghezza d’onda.

-Andiamo a Las Vegas?-chiesi conferma a Peyton.

-No, non a Las Vegas, amica mia.. –mi corresse subito Brooke. –Noi andiamo a LAAAAAAS VEEEEEGAS!!!!!

 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Pronte per LAAAS VEEEEEGAAAAS

Pronte per LAAAS VEEEEEGAAAAS???????????

 

Cosa c’è di più eccitante di una vacanza fuori programma a Las Vegas?

Solo un vacanza a Las Vegas GRATIS!!!!!!

Brooke e Peyton ci avevano lasciato per rincontrarci la mattina dopo all’aeroporto..dove un aereo privato ci avrebbe aspettati pronto a partire.

WOW.

-Ehi Spaceboy hai finito con la tua valigia?

-Quasi.

Uhm. Era la terza volta che mi rispondeva così, decisi che era il caso di controllare.

Lo ritrovai davanti a una specie di bara nera colma all’inverosimile.

-Michael ma che cos’è quella cosa?

-La mia valigia.

La sua valigia!!!Quella non era una valigia..era un trasloco!!!!

-Vuoi trasferirti là?

-Huh. –Eh no, stavolta non se la cavava così!!

-Non puoi portare quella cosa.

-Perché no? –mi chiese infastidito.

-Beh, prima di tutto perché quella valigia è un oltraggio al buon gusto..

-Umpf!!

-..Fa male agli occhi..

-Maria non dire stupidaggini..questa è una signora valigia..

-Certo, e sarà molto utile il giorno che vorrai fare una gita nostalgica su Antar..ma finchè restiamo su questo pianeta è troppo grande.

-E’ perfetta.

-Troppo grande.

-Tanto la porterò lo stesso.

Pacey ci trovò mentre bisticciavamo animatamente.

-E’ inutile Michael, tanto lo sai che la piccoletta la spunta sempre.

-Grazie Pacey. –dissi incrociando le braccia soddisfatta.

-Comunque per cose litigate? –si buttò sul letto dando un’occhiata interessata alla valigia. –Torni su Antar Michael?

-AHA’!!! –dissi esultando –Visto?

-Accidenti a me e a quando ti ho detto che la casa a fianco era in vendita.!!–disse buttando all’aria la valigia.

-Sì, anche io ti voglio bene fratellone. –per fortuna che Pacey non era un tipo permaloso. –Insomma mi dite dove ve ne andate?

Il mio sorriso si ampliò ancora. –Las Vegas.

Sgranò gli occhi .-Ma..avete deciso di farlo alla fine?

Anche io li sgranai. –Fare cosa?

-Sposarvi!!

Qualunque fosse la cosa che Michael avesse in mano in quel momento non fece una bella fine dal rumore che si sentì. –Ma che dici Pace..non andiamo a sposarci.

-Bugiarda..non volete dirlo perché il signor-non-credo-nel-matrimonio non vuole testimoni.

-Pace, ti giuro che non ci andiamo a sposare..è una vacanza..anzi una vacanza di lavoro.

-Come no, un progetto a Las Vegas.

Sbuffai mentre raccoglievo in giro le cose di Michael. –IL MIO LAVORO.

-Ma se non ce l’hai un lavoro!!

Esasperata lanciai di nuovo tutto per aria.-Adesso basta!!Non bastava lo spaceboy, anche tu devi mettertici?

-Allora perché te lo sposi?

-AHHHHH.-urlai prossima al tracollo.

-NON.ANDIAMO. A .SPOSARCI.

-Allora vengo anch’io. –disse con un sorriso angelico.

-Non puoi. E’ un viaggio di lavoro.

-Inventane una migliore.-poi si alzò e se ne andò.

-E adesso dove va? –mi chiese Michael inarcando un sopracciglio.

-A fare la valigia!! –gli rispose Pacey uscendo di casa.

Io mi buttai a sedere sul letto.- Ci rinuncio.

-A cosa? A Las Vegas? Neanche per sogno!!

-Ma come faccio a dire a Brooke che Pacey si è imbucato?-piagnucolai.

-Tutto qui? –rotolò sul letto e afferrò la cornetta –Lo faccio io. Dimmi il numero.

-Scherzi? –Michael che sceglieva volontariamente di parlare con qualcuno?

-Piccola è Las Vegas. –Giusto. Scrollai le spalle e lo accontentai.

E poi assistetti a un miracolo. Michael Guerin che comunicava in modo normale con un altro essere vivente. Incredibile.

-Visto? Era molto contenta dell’aggiunta.

-Sono scioccata.

-Mi ha detto che se era mio fratello era molto felice che venisse..ha buon gusto la tua sarta. –alzai gli occhi al cielo mentre lui gongolava.

-Dio, ti ci volava solo un incoraggiamento..come se il tuo ego non fosse già abbastanza grosso..

Venne a mettersi vicino a me. –Eppure finora non mi sembrava che le dimensioni fossero un problema per te.

-Michael!!-dissi ridacchiando.

-Mi sbaglio? –sentii la guance che si facevano rosse.

Ma come faceva a farmi arrossire ancora dopo tutto questo tempo?

-Smettila Spaceboy.

Mi fece lo sguardo più innocente del mondo .-Se non ricordo male qualcuno prima mi aveva promesso che si sarebbe fatta perdonare l’interruzione causa lavoro..no? –intanto la sua bocca aveva raggiunto il mio collo e le sue mani si stavano infilando sotto la mia maglietta.

-Devo preparare le valige. –protestai debolmente.

-Non ci servono le valige..compreremo là quello che ci serve.. –infido alieno!! E dire che stava portandosi dietro mezza casa.

-Non è corretto così ..-sospirai mentre mi spingeva giù sul letto seguendomi.

-Una promessa è una promessa De Luca..

Che volete che vi dica..una promessa è una promessa.

Così alla fine avemmo lo stesso il nostro pomeriggio di sesso in allegria.

Ancora meglio dopo una bella litigata poi!!

Tanto meglio che diventò una notte e per poco anche una mattina.

Ovviamente arrivammo all’aeroporto per un pelo..e se non fosse stato per Pacey non ce l’avremmo fatta.

-E voi che non mi volevate .-borbottò finchè non fummo sull’aereo.

-Va bene, va bene, ci dispiace ok? –alieni noiosi!!!

-Finalmente !!Pensavo aveste cambiato idea. –Brooke ci venne incontro super sorridente. –Dica al capitano che possiamo partire.

Salutò me e Michael , ma fissando interessata Pacey.

-Beh, ciao imbucato.

-Oh sì scusa..Pacey Witter lei è Brooke Davis.

Brooke si avvicinò squadrandolo senza ritegno. –Piacere Pacey Witter.

Lui non fu da meno .-Tutto mio  Brooke Davis.

Sbaglio o erano scintille quelle che sentivo? –Tirai Michael per una manica fino ad avere il suo orecchio a tiro. –Non è quello che credo vero? –chiesi vagamente allarmata.

Lui mi rispose sussurrando come me, ma con tutt’altro tono. –Ci puoi scommettere piccola.

-Oh mio Dio..ma perché devono capitare tutte a me?

-Ma come? Non eri tu che volevi che Pacey si trovasse una ragazza?

-Ma non la socia della mia socia! –brontolai.

Ecco, lo sapevo che era tutto troppo perfetto.

Un lavoro fichissimo, delle nuove amicizie fichissime..il mio karma non doveva essere d’accordo con tutta questa grazia.

-Ma dai cosa vuoi che succeda? –lo guardai incredula mentre prendevamo posto nella lussuosissima cabina.

Sconvolta sì, ma certe cose non possono passare sotto tono.

-Stai scherzando vero? Non ti ricordi come sono finite le ultime storie di tuo fratello?

-Certo che sì.-disse fiero delle prodezze del fratello. –A letto.

-Sì..e poi fuori dal letto la mattina dopo.

-Sono adulti e consenzienti no?

-Ma lei non è una qualunque.-ribadii.

Il mio sguardo ebbe uno strano effetto su di lui. Si irrigidì e comincio a fare di no con la testa.

-Non pensarci nemmeno Maria. –io insistetti. –Non puoi chiedermelo..è contro il codice .

-Che codice?

-Non si può chiedere a un altro uomo di non fare sesso con una sventola..figurarsi se quell’uomo è tuo fratello..a meno che,certo, quella donna non sia la tua donna..o tua sorella..o madre..o..

Lo interruppi prima che mi snocciolasse tutte le possibili forme di parentele femminili esistenti.

-Bene, allora mettiamola così..se loro vanno a letto e poi lui la scarica, e lei di conseguenza scarica me..sarai tu l’uomo che non farà più sesso, che ne dici?

Imprecando tra i denti, maledisse di nuovo il fatto di aver insistito perché suo fratello venisse a vivere accanto a noi.

Ma se poco poco avevo tirato il fiato, l’ingresso di Peyton nella cabina mi gettò di nuovo nello sconforto..anzi più giù ancora di prima.

Lo sguardo che rivolse a Pacey fu eloquente tanto quanto quello di Brooke.

-Non posso crederci.-dissi poggiando la testa sulla spalla di Michael e chiudendo gli occhi. Non volevo vedere.

-Credici tesoro.-mi confermò lui.

-E adesso? – piagnucolai.

-Ecco, ADESSO sono cavoli amari.

Soffocai la specie di singhiozzo che mi era uscito schiacciando la bocca sulla sua maglia. Lui mi diede un paio di pacche di conforto.

-Ci parlerai vero? –dissi disperata.

-Ehh..io ci proverò..ma..-indicò la scena di fronte a noi.

Brooke e Peyton lo avevano praticamente messo in mezzo e se lo stavano rimirando. Ci voleva un cieco per non accorgersene.

-E’ il magnetismo alieno .-spiegò Michael. Io lo ripagai con un pugno sulla spalla.- Ahi!! –così imparava a dire idiozie!!

E la situazione peggiorò ulteriormente.

Perché ci voleva anche un cieco per non accorgersi che le due amiche avevano iniziato a guardarsi in modo piuttosto inequivocabile.

Ci mancava poco che i loro occhi lanciassero lampi infuocati l’una nei confronti dell’altra.

-..non so se riuscirò a trovare un modo di convincerlo a non fare sesso a tre con due ragazze così . –beh, un cieco o il mio Spaceboy..

 

 

 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Per festeggiare la prima ondata di esami andata bene , sperando che ce ne sia una seconda altrettanto buona

Per festeggiare la prima ondata di esami andata bene , sperando che ce ne sia una seconda altrettanto buona.

Buona lettura, baci Sole.

Nell’attimo in cui aveva messo piede nella hall dell’albergo lo spaceboy era istantaneamente regredito ai 16 anni.

Sembrava di essere tornati alla nostra piccola fuga da scuola qualcosa come mille anni prima.

-..e poi voglio giocare ai dadi..-stava spiegando il suo piano a Pacey, che lo ascoltava troppo attentamente.

Mmm, decisamente li avevo persi.

-Uomini. –mi disse Brooke mettendosi al mio fianco.

Sospirai.-Non dirlo me.

Intanto i suddetti continuavano a confabulare fitto fitto.

-E’ bello che siano così uniti però.

-Bello per loro forse, non per chi ci vive.-rise della mia espressione e poi mi prese sottobraccio.

-Allora è un bene per te non essere qui sola con loro.

La guardai elettrizzata.- Che hai in mente ?

-Vedrai amica mia, vedrai.

Quando ci mostrarono le stanze cominciai ad intuire quello che aveva detto Brooke circa il saper festeggiare.

-Adoro Las Vegas!!! –Michael era già partito per l’esplorazione della suite extra lusso che ci era stata assegnata.

-Questa fa sembrare quella dell’altra volta la camera di un motel. –disse lasciandosi cadere sul divano alla fine del tour.

-Ma quanto sarà costata? –chiesi sedendomi accanto a lui.

-Non mi hai detto che è molto ricca? –Volete semplificare un problema? Basta chiedere a Michael Guerin.

-Appunto, non voglio che paghi tutto lei.

-Facciamo così, se sbanco il casinò offro io, ok? –mi attirò a sé e iniziò a baciarmi il collo.

Ridacchiai per il solletico.-Non vorrai usare i tuoi poteri per vincere vero?

Non rispose.-Michael?

-Mmm?

-Niente “Mmm?”, rispondimi…che stavate complottando tu e quell’altro debosciato prima?

-Cose da uomini. –gli sollevai il viso.

-Puoi essere più specifico? –roteò gli occhi scocciato dalla mia cocciutaggine.

-Ma niente Maria..sai..cose da uomini..tra fratelli.. –se pensava che mollassi aveva capito proprio male.

-Ancora più specifico per favore. –sbuffò e si allontanò un po’ da me. –Più fai così e più io penso a cose terribili lo sai vero?

-E va bene, Maria, va bene. –si grattò il sopracciglio.

Mmm, era in imbarazzo. NO BUONO. –Sputa il rospo Spaceboy.

-Ecco..sai che noi abbiamo dei riti di passaggio, no?

-Voi?

-Noi uomini. –Mmm. Decisamente no buono.

-Cose fra uomini..fratelli..e noi siamo fratelli da poco..quindi non abbiamo mai fatto queste cose.

Non riuscivo a capire dove voleva andare a parare, ma ero certa che non mi sarebbe piaciuto. –Non puoi semplicemente dirlo?

-..andjcofo.teepceeebb..-corrucciai la fronte.

-Cosa?

Prese un bel respiro e poi parlò mettendosi in posizione di difesa. –Streep club. –disse coprendosi ancora di più gli organi vitali come poteva.

Ma io lo sorpresi scoppiando a ridere.-E’ questo allora? –lo colpii piano sul braccio e lui si rilassò. Lentamente però, forse non si fidava della mia reazione tranquilla. –Niente urla o botte? –era davvero sorpreso.

Mi avvicinai fino a parlargli all’orecchio. –Se ti limiti a guardare.. no. –poi lo fissai negli occhi -..ma se scopro che hai allungato anche solo l’unghia del mignolo..-lasciai la frase in sospeso.

-In quel caso? –chiese deglutendo.

-Non avrei fretta di scoprirlo se fossi in te.-minacciai sempre sorridendo.

-Ma tanto è solo per ridere. – Come no!!!Da che mondo è mondo infatti gli uomini vanno a vedere gli streep quando vogliono sbellicarsi.

Vedendomi scettica continuò la sua opera di persuasione. –Te lo giuro Maria.

Il telefono lo salvò in modo classico, suonando in quel momento. Risposi io.

-Pronto?

-Ho cambiato idea! Vendo tutto e  mi trasferisco qui!!-era Pacey ovviamente.

-Hai proprietà di cui sono all’oscuro?

-No perché?

-Perché –dissi reprimendo una risata –con quello che otterresti dalla vendita della tua casa potresti stare qui al massimo una settimana.

Sbuffò.-Sei una guastafeste. Passami Michael.

-A proposito di Michael..Se combinerà qualche casino nel vostro “rito di passaggio” passerai un bel po’ di guai Witter.

Scoppiò a ridere. –Maria, come potevi pensare che non avrei organizzato un addio al celibato per il mio fratellino? –stavolta restai io senza parole. Mi voltai a guardare Michael scioccata.

-Che c’è?

-Addio al celibato?-chiesi vagamente balbettante.

-Cosa? –praticamente mi strappò il telefono dalle mani e cominciò a inveire contro Pacey.

Ahhhh. Per un momento avevo davvero pensato che…che scema!!

Dato che la telefonata sembrava andare per le lunghe andai nella stanza da letto e iniziai a sistemare i vestiti nell’armadio.

Stranamente Michael arrivò nell’attimo esatto in cui richiudevo l’armadio.

-Vuoi una mano? –gli risposi alla sua maniera, alzando un sopracciglio. –Non guardarmi così sai quanto chiacchiera Pacey.

-Chissà perché è sempre colpa di Pacey. –allargò le braccia davanti alla semplice verità di quelle parole e poi le richiuse attorno a me.

-Che hai in mente? –chiesi divincolandomi.

-Beh l’altra volta non ci siamo davvero goduti la nostra suite..

-Beh era un po’ più affollata..

-Ma stavolta no però..è tutta per noi..

-.mmsì.. –maledetto aveva cominciato a far lavorare a dovere le labbra sul mio collo .

-E chissà quando ci ricapiterà un’altra vacanza deluxe tutta gratis.. –ottima osservazione certo, e in più  le sue mani avevano trovato la strada sotto la mia maglietta.-E poi non mi hai mai fatto vedere come si è svolto esattamente il tuo provino..

-Provino?

-Come streaper ricordi? –gli schiaffeggiai la mano che era quasi arrivata al mio seno. –Fu tutta colpa tua!

-Però stavolta ti ho accompagnato no?

Sbuffai .-Certo, ma solo per la vacanza gratis..

-Pignola.

-Scroccone.

Ok, il battibecco preliminare era durato abbastanza. Decisi di godermi l’attimo e lo assecondai.

Prima che me ne rendessi conto eravamo intenti a sbaciucchiarci sull’enorme letto che occupava buona parte della stanza.

Ma evidentemente nell’ultimo periodo il destino aveva deciso di rovinare i nostri piani, e infatti fummo interrotti per l’ennesima volta dal telefono.

-Non ho intenzione di rispondere quindi ignoralo.-mi disse deciso.

-Potrebbero essere Peyton e Brooke.

-O Pacey..dai ignoralo..richiameranno..

Tentennai qualche secondo ma poi mi allontanai un po’ da lui.-Potrebbe essere lavoro.

-Sta diventando davvero una pessima abitudine. –lo presi per un assenso e mi fiondai sul telefono. –Pronto?

-Signorina De Luca?- bene non era nessuno dei nostri compagni di viaggio, forse il nostro programma poteva riprendere tranquillamente.

-Sì sono io. –poi mi voltai sorridendo e dissi a Michael che era qualcuno dell’albergo.

-Sono del servizio di sicurezza dell’albergo, dovrebbe venire giù alla reception.

La mia schiene si tese all’istante e il mio tono di voce si fece incerto. –C’è qualche problema?

-E’ per i suoi documenti. Potrebbe scendere per favore? Si tratterà di pochi minuti.- serio e secco.

Michael mi fu subito vicino. Io lo fissavo inquieta. –Signorina?

-Oh sì, sì scendo subito.-riattaccai la cornetta come se scottasse.

-Un problema con i documenti. –dissi con un filo di voce.

-Chi era?

-La sicurezza dell’albergo. –iniziai a tremare.

-Non può essere Maria, lo sai. –mi abbracciò stretta. –Siamo al sicuro. Abbiamo eliminato ogni traccia.

Era vero. Tutto quello che l’FBI aveva trovato sugli alieni era stato trovato e distrutto. Tutto..e tutti.

Al ricordo di quello che era successo mi scappò un gemito.

Era stato per proteggerci certo..e solo in risposta al loro attacco..ma delle persone erano morte e non c’era niente per cambiare questo fatto.

-Scendo con te. –mi lasciò e cominciò a rivestirsi. –Coraggio.

Presi in mano la mia maglia ma non riuscii a rimettermela.

Un pensiero mi immobilizzò. –Maria..

Alzai lentamente lo sguardo su di lui. – E se non fossero..umani?

La faccenda FBI poteva anche essere stata sistemata..ma quella alieni-brutti-e-cattivi no.

Ce n’erano ancora e noi non sapevamo dove né con che aspetto e soprattutto con quali intenzioni.

-Alieni?-mi sembrava di sentire il soldato che c’era in lui vagliare le varie conseguenze della mia ipotesi.

-Sì. –sussurrai.

Prese il cellulare .-Chiamo Pacey. Tu vestiti intanto.

Lo feci cercando di fermare il tremito delle mie mani.

Calmati Maria, calmati!!

Non potevo andare giù in quello stato. Anche se si fosse trattato di un semplice controllo li avrei insospettiti.

-Non risponde. –intuendo la mia crisi mi rassicurò subito. –Avrà lasciato il cellulare in camera..non preoccuparti..

Facile a dirsi!!-Su andiamo.

Il percorso fino alla hall mi sembrò eterno.

Credevo di aver lasciato alle spalle il periodo della paura.

Pensavo che finalmente tutto sarebbe stato tranquillo. Che fossimo al sicuro.

Sempre tenendomi per mano Michael si diresse verso il bancone. –Sono Michael Guerin. Hanno chiamato per un problema della mia ragazza..

-Maria De Luca. –la voce venne dalle nostre spalle.

Sussultai come per una scossa e poi mi voltai lentamente.

Conoscevo quella voce.

La paura si trasformò all’istante in furore.

Lasciai la mano di Michael e mi scagliai contro i tre uomini di fronte a me.

 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Approfitto della momentanea libertà per postare di nuovo, ma non vi ci abituate che la pacchia durerà ancore per poco

Approfitto della momentanea libertà per postare di nuovo, ma non vi ci abituate che la pacchia durerà ancore per poco.

Intanto buona lettura.

Baci Sole.

Sfruttai l’effetto sorpresa come meglio potei.

Mi scagliai contro di loro mulinando le mani come una pazza.

Colpii  con tutta la mia forza incurante della scena che stavo offrendo agli altri ospiti dell’albergo.

Ero così arrabbiata, così ARRABBIATA!!!

Continuai a colpire finchè qualcuno da dietro mi afferrò saldamente e mi allontanò di qualche passo. –Calmati ‘Ria. –era la voce di Michael che cercava di calmarmi sussurrandomi all’orecchio.

-Calmarmi? Ma se ho appena iniziato!! Lasciami andare e ti faccio vedere io cosa gli combino!!!-ma ormai mi ero sfogata e piano piano smisi di agitarmi. Quando fu ragionevolmente sicuro che non stessi fingendo mi lasciò andare.

Dopo essersi assicurato che stessi bene si dedicò ai tre Caballeros che intanto si fissavano imbarazzati e colpevoli le scarpe.

Gli si parò davanti inquietante come solo lui sapeva essere.-E poi sono io quello che passa da cretino eh? –Tutto qui? Dopo lo spavento che ci avevano fatto prendere era questo che ottenevano?

Lo spostai e mi rimisi di fronte a loro pronta a finire l’opera.

-Idioti!!!!-sottolineai la mia posizione pestando forte il piede a terra.

Poi ci ripensai e pestai uno dei loro.

-AHI Maria..basta adesso!!!

-Non.Osare.Lamentarti.

Michael decise di intervenire prima che la situazione precipitasse di nuovo.- Kyle ma tra i tanti scherzi che potevi pensare..proprio questo hai scelto?

Lui borbottò qualcosa in risposta ma continuò a guardarsi il piede acciaccato. –E tu poi.-Pacey ebbe la decenza di mostrarsi mortificato.

-Scusa Maria davvero..non ho pensato che ti saresti spaventata.

Spaventata?Questo sì che era un eufemismo.

-E dai Maria non guardarmi così..non c’ho pensato davvero.

Sbuffai un altro paio di volte e poi mi voltai un po’ più bendisposta.

-Sì, come vuoi..ma comunque..che ci fai qui Kyle?

Rincuorato dalle mie parole il mio fratellastro ricominciò a sorridere. –Vacanza che altro?

Non mi riusciva proprio di resistere al sorriso di Kyle Valenti. Così abbandonai i miei propositi di vendetta e mutismo e lo abbracciai.-Sei proprio un idiota lo sai?

-E’ parte del mio fascino.-disse ridacchiando.-Come va sorellina?

-Molto bene fino a cinque minuti fa..-mugugnai.

Poi passai a salutare il terzo membro del trio, Jack McPhee.

Avevamo conosciuto Jack insieme a Pacey. Erano amici.

Jack era umano e all’inizio non sapeva nulla della discendenza aliena di Pacey.

Ma questo era solo all’inizio.

Poi le cose erano cambiate. Cavolo se erano cambiate.

L’iniziale amicizia che lui e Kyle avevano stretto si era trasformata presto in un ben diverso tipo di sentimento..e lasciandoci tutti basiti un giorno Kyle aveva candidamente ammesso di essersi innamorato di lui.

Ammetto che lo choc era stato bello forte. Per tutti..beh, per tutti meno lo spaceboy. All’incredibile si aggiungeva l’incredibile.

Lui sosteneva di averlo sempre saputo che il Buddah Boy era gay.

Comunque…da allora erano diventati inseparabili come i pappagallini quei due. Si erano trasferiti a New York dopo il college e ancora vivevano lì.

Cercavamo di vederci almeno una volta la settimana, ma non sempre era facile.

Jack insegnava in un liceo e Kyle, nonostante i tentativi di scrollarsi di dosso il mestiere di famiglia, era entrato in polizia.

Jim scoppiò di gioia per quella notizia..meno per l’altra..ma grazie all’intervento di mia madre le cose pian piano si erano sistemate.

Adesso entrambi stravedevano per lui. Del resto era impossibile non stravedere per Jack McPhee.

Lo abbracciai stretto. –Da te non me lo sarei mai aspettato, sai?

-Dovresti saperlo meglio di me che questi sono più alienati che alieni.

-Ehi! –la triplice protesta dei suddetti partì all’unisono.

-Che bello che siete qui.-dissi abbracciandolo di nuovo.

-E’ la magia di Las Vegas.-sentenziò Michael.

-Alleluja fratello.-poi battè le mani tutto contento e mise le braccia sulle spalle di Kyle e Jack. –E così potrete assistere anche voi alla cerimonia.

-Pacey!! –tentai ma fu inutile..ovviamente.

-Che cerimonia? –nemmeno lo sguardo assassino di Michael lo fermò.

-Ma come Maria? Non l’hai detto nemmeno tu al tuo fratellino?

Kyle mi guardò e ripetè la domanda.

-Nessuna cerimonia..è solo una fissazione di Pacey.

-Non crederle..lei e Michael sono venuti a sposarsi!!!-annunciò.

-Cosa?-Ragazzi ma è meraviglioso?-Ma l’hai detto a mamma e papà? –Era ora!!-Dio che notizia!!-Auguri!!-Ma come, non mi avresti detto nulla?

Parlavano così velocemente che non riuscivo a seguirli.

E in tutto ciò Pacey rispondeva tranquillo per noi.

-Ma perché a te l’hanno detto? –borbottò Kyle offeso.

-Perché io sono, oltre che il fratello dello sposo, anche il suo testimone..a proposito, lo so che non vi interessa particolarmente l’argomento..ma festeggiamo l’addio al celibato di Michael alla vecchia maniera stasera.

-Cioè?

-Streep Club. Roba di classe, il meglio del meglio di Las Vegas.

Non sapevo se piangere o strangolarlo.

Michael sembrava catatonico, per cui da lui non avrei avuto alcun aiuto.

-Pacey vuoi smetterla con questa storia?

Ma Kyle mi interruppe. –Un momento..e chi sarebbe la tua damigella d’onore?

-Che damigella? –perfetto!!!! Ci mancava solo che questa storia arrivasse fino a Brooke!!!

-Oh, ciao Brooke. –provai a fare la vaga.

-Qualcuno si sposa? Ciao io sono Brooke. –disse porgendo la mano a Jack e Kyle.

-Oh sì..Brooke Davis loro sono Jack McPhee e Kyle Valenti..Kyle è mio fratello..fratellastro in effetti..cioè lui è il figlio del marito di mia madre ma sai noi ci consideriamo fratelli..-come al solito avevo cominciato a straparlare per l’imbarazzo.

Sentivo che tutti mi guardavano così chiusi la bocca e mi limitai ad arrossire.

-Grazie per il riassunto Maria.-poi si rivolse a loro. –Piacere di conoscervi.

Kyle le strinse la mano socchiudendo gli occhi. Aveva ereditato lo sguardo da sceriffo del padre. –E così tu saresti la damigella eh? –oddio ricominciava!!!

-Che damigella?-chiese Peyton che arrivava in quel momento.

Perfetto, ora non mancava proprio più nessuno.

-La damigella d’onore di Maria.-disse Kyle.

-Ok, adesso basta. –Michael continuava a guardare sempre più insistentemente la porta. –Non siamo qui per sposarci..Brooke diglielo tu..digli che hai organizzato tu la vacanza..-ma le mie speranza furono vanificate nell’attimo in cui mi girai per guardarla.

-Ecco perché eravate così contenti di partire..-si strinse le mani al petto con uno sguardo che non mi piaceva per niente.

-E’ così rooomaaantiiicoooo!!!! –oh-ho. Mi sa che la situazione stava precipitando irrimediabilmente.

Provai a spiegarle che era solo una fantasia della mente malata di Pacey, ma lei veleggiava per altri mari.

-Oh Peyton non è romantico? Io ADORO i matrimoni...Uh oh.-disse con la lampadina ancora accesa sopra la sua testa e poi mi si mise davanti super sorridente. –Non devi preoccuparti di niente organizzo tutto io.Sarà il mio regalo di nozze.

-No..Brooke..cosa..-niente, non mi ascoltava.

-E poi sei stata così carina a pensare a me come damigella!!!

-Allora visto che Pacey è il testimone di Michael IO ti porterò all’altare. –sentenziò Kyle incrociando le braccia, pronto a sfidare chiunque volesse togliergli quello che evidentemente per lui era un diritto inalienabile.-Dopotutto sono l’unico membro maschile della famiglia presente.

-Ma non c’è nessun matrimonio..-ritentai anche se con molte meno speranze.

-Oh, così tu sarai il testimone. –si avvicinò a Pacey guardandolo in modo inequivocabile e gli si mise sottobraccio.

-E tu la damigella.

Sottotesto: Sai cosa si dice di damigelle e testimoni, vero?

A quanto pareva lo sapevano entrambi..anzi, lo sapeva anche Peyton.

-Ehi, e io che devo fare? –disse piccata dalla svolta che aveva preso la situazione.

-Puoi fare la ragazza dei fiori.-le disse senza nemmeno guardarla.

-Perfetto, così Jack può portare gli anelli.

Jack non sembrava contento della mansione riservatagli non meno di Peyton.

Ma dopo una seconda occhiata Peyton mi sembrò meno scontenta. Forse anche per la ragazza dei fiori e il ragazzo degli anelli valeva la stessa leggenda metropolitana?

-Io sono Peyton Sawyer. La socia di Maria.

-Jack McPhee, suo cognato. –disse subito. Anche Jack aveva capito il sottotesto.

-Non sapevo avessi una famiglia così numerosa..anche tua sorella è qui?-probabilmente pensava che in fondo poteva flirtare lo stesso con lui sempre che non ci fosse LEI nei paraggi, certo.

-Veramente no.-dissi non sapendo come dirle quello che evidentemente non aveva ancora capito.

-Ma..-il suo sguardo passò dal viso di Jack alla sua mano che si stava intrecciando a quella di Kyle, e poi arrossì come un peperone.

-Credo di aver fatto una bella gaffe vero?

-Diciamo un complimento.-propose lui.

Una scena davvero da ridere se non si fosse trattato di una situazione così incasinata.

-Michael..-lui mi guardò atterrito.

Oh mio Dio, che situazione!! E ora come avrei fatto a venirne fuori?

-Bando alle ciance..qui c’è un matrimonio da organizzare.

-Io ho pensato all’addio al celibato.-disse Pacey tronfio.

-Non temere Maria, anche tu avrai la tua festa.

Festa? –Che festa?

-Ma come che festa? L’addio al nubilato no?

-Fidati, Brooke è una maestra in queste cose..ricordi quello di Haley?

Lei si voltò e le prese le mani cominciando a saltellare tutta eccitata.

-Sì ma stavolta ho molti più soldi a disposizione..e poi siamo tutti maggiorenni!!!

Ecco ora avevo davvero paura!!!Se solo per festeggiare un nuovo lavoro aveva affittato un aereo cosa avrebbe potuto fare per un matrimonio?

-Ok, ok..devo iniziare a fare delle telefonate. –frugò nella borsa e tirò fuori il cellulare.-Peyton puoi occuparti della chiesa?

-Vado.-disse lei sparendo così velocemente da non lasciarmi dire nemmeno “a”.

-Pacey, tu occupati del vestito dello sposo..e dei testimoni.-lui annuì serio. –Niente cose strane. Semplice e nero. –poi mi guardò per rassicurarmi.- E’ vero che è un matrimonio a Las Vegas, ma sarà di classe, te lo prometto.

-No, Brooke, tu non hai capito..

-Ma certo, ma certo.-mi disse dandomi delle pacche gentili sulla mano.- Oh, pronto? Milly? Sono Brooke..ho bisogno che mi mandi un campionario della linea da sposa a Las Vegas..no, mi servono subito. Taglia 40.

Vestito da sposa? –Oddio Pacey, devi fermare questa cosa.

-Non sei contenta? Hai una damigella e un’organizzatrice..devi solo rilassarti e quando te lo chiederanno dire “sì, lo voglio”.

-Pacey, non vogliamo sposarci..ma come te lo devo dire?

Lui mi prese il viso fra le mani e mi baciò sulla fronte. –Ma certo che volete.

Poi sparì anche lui portandosi appresso Kyle e Jack. –Michael ? –vedendo che lui non reagiva lo prese per mano e se lo tirò dietro.

-Michael? –tentai di fermarli ma per l’ennesima volta fu solo un vano tentativo.

All’improvviso mi ritrovai sola al centro della hall.

-Oh mio Dio..-OH MIO DIO!!!!

Stavo per sposarmi..Oh. Mio. Dio.

STAVO PER SPOSARMI?????

Un improvviso mancamento mi colse quando mi resi conto che era tutto vero. Mi aggrappai a un tizio che passava per non cadere a terra.

-Sto per sposarmi. –gli dissi mentre mi saliva la nausea.

-Oh..beh..auguri.-disse lui proprio mentre le gambe mi mollavano.-Ehi!!

Mi afferrò al volo e mi portò sul divanetto più vicino e appena possibile se ne andò via turbato quasi quanto me.

-Sto per sposarmi. –ripetei all’aria.

Lo so che forse può sembrare strano, ma per me Kyle è gay.

E secondo me lui e Jack formano una coppia troppo carina, no?

Come avrete capito comunque le storia di Roswell è proprio quella raccontata dal telefilm, quelle di Dawson’s creek e OneTree Hill invece solo in parte.

Colmerò i vari buchi man mano che la storia procede.

Naturalmente se qualcosa non vi torna fatemelo sapere ok?

Del resto che dire? Avete qualcosa di carino da mettervi al matrimonio?

Hehehehehehehehe.

Baci Sole.

 

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


Altro piccolo regalo che arriva fresco fresco dal Circeo

Altro piccolo regalo che arriva fresco fresco dal Circeo.

Che bello è di nuovo estateeeeeeeeee!!!!!!!!

Buona lettura e per le fortunate buon mare.

Baci Sole.

Man mano che passavano i minuti l’ansia invece di diminuire saliva..esponenzialmente.

Ancora cinque minuti così e un bell’infarto non me lo toglieva nessuno..altro che matrimonio!!!Brooke si sarebbe ritrovata ad organizzarmi un bel funerale..MALEDETTO PACEY!!

E Kyle..e Jack..e tutto il mondo.

Presa dalla lista delle persone da maledire mi accorsi dell’arrivo di Michael solo quando mi si inginocchiò davanti.

Se io ero in crisi, non credo ci fosse modo di descrivere come stava lui.

Continuava a guardarsi intorno circospetto e bisbigliava.

Nemmeno quando ci nascondevamo dall’FBI era così nervoso.

-Michael..

-Shhh!!!!!-mi mise una mano sulla bocca. –Sono qui in giro..forse mi stanno già cercando..

Ecco, grazie tante Pacey!! Adesso avevo anche un fidanzato fuori di testa..più del solito!!

-Amore non c’è nessuno..-gli accarezzai piano una guancia.

Lui mi bloccò la mano e si avvicinò ancora un po’ per evitare che qualcuno sentisse. –Sono scappato.

-Come?

-Stavano provandosi i vestiti..io ho finto di entrare nel camerino e poi ho tagliato la corda..meno male che ti ho trovata subito..abbiamo poco vantaggio..

Vantaggio?-Che vuoi dire?

-Per scappare no?

-Scappare?-avevo iniziato a sussurrare anche io. –Per andare dove?

-A casa..al sicuro. –disse serio.

-Michael siamo a Las Vegas..casa non è proprio dietro l’angolo sai?

Mi tirò per il braccio e fece alzare in piedi. –Intanto andiamo via.

Sempre come se si trovasse nel mezzo del territorio nemico cominciò a dirigersi verso l’uscita.

-Ma come? Siamo a piedi..e i nostri documenti..-mi zittì di nuovo.

Proprio davanti a noi c’era Peyton. Parlava al telefono. Di fiori.

Deglutimmo entrambi. –E ora? –dissi più piano che potevo.

Abilmente mi guidò dietro uno di quei carrelli per portare le valige.

Era carico, così fu semplice uscire senza farci vedere.

Wow.- Come ai vecchi tempi.-dissi non riuscendo a trattenere un sorriso.

-Solo che stavolta il nemico è più pericoloso.

Mmm. Forse avrei dovuto cominciare a sentirmi un po’ offesa. –Che vuoi dire?

Neanche a dirlo non mi stava minimamente ascoltando. –Michael?

Niente. –Michael ..che vuoi dire con “più pericoloso”?

-Non adesso. –Eh no!! Zittita tre volte in meno di dieci minuti era troppo.

Mi piantai a terra come un mulo rifiutandomi di fare anche solo un altro passo. –Invece proprio adesso.

-Huh! –GRRRRRRRR.

-Huh???? HUH???????

Finalmente si voltò a guardarmi. –Maria..

Gli piantai un dito in pieno viso. –Vuoi forse dire che essere seguiti..-abbassai la voce guardandomi intorno - ..dall’ F..da chi sai tu..

-Maria non qui..

-Invece proprio qui..proprio adesso..

-Ci stanno guardando tutti..-incurante delle mie proteste mi spinse di lato, lontano dall’ingresso. –Ci troveranno.

-E con questo? Stanno organizzando un matrimonio mica

un’impiccagione!!!-cavolo forse mi era uscita un tantino a voce alta .

Smise di guardarsi intorno e prese a fissare me..come se all’improvviso mi stessero per spuntare delle antenne.

E dire che l’alieno era lui!!!

-Non guardarmi così .-dissi irrigidendomi.

-Parli di questo matrimonio come di una catastrofe.

-Aspetta un attimo..sbaglio o prima stavi per uccidere Pacey..sbaglio?

Pestai i piedi innervosita.-Non c’entra questo!!-possibile che fosse tanto zuccone?

-Certo che sì..mi sembra che non fossi molto contenta  di quello che stavano organizzando quanto me..

-Certo!!..perchè..insomma..non era questo..cioè ..non era in programma..ma..-mi bloccai e iniziai a fissarmi la punta dei piedi.

-Ma?

Smisi di fissarmi le scarpe e rialzai la testa fino a incontrare il suo sguardo.

-Ma non credo che sarebbe tanto male farlo..-impallidì di botto. -..non adesso..però..voglio dire..più in là..-indietreggiò di un paio di passi.

-Tra qualche..ma allora avevo ragione io..TU VUOI SPOSARTI!!!-accidenti sembrava un’accusa più che una semplice constatazione.

-Beh..immagino di sì..

-Immagini? IMMAGINI?

Incrociai le braccia sul petto. –Forse no dopotutto.-adesso sì che ero offesa.

Dato che non diceva niente mi voltai e feci per rientrare.-Ecco appunto. Fai finta che non abbia detto niente, ok?

Mi bloccò e mi riportò indietro. –Che vuoi ancora?

-Avevi detto che non era importante..-mi disse sempre tenendomi per un braccio.-..o vuoi dire che me lo sono immaginato?

Mi scrollai di dosso la sua mano. –AHI.

-Maria..-lo ignorai di proposito fingendo di massaggiarmi il braccio.

-Maria..-mi sollevò il viso con due dita.

-Sì, va meglio così? L’ho detto. Ecco ora puoi essere felice. Avevi ragione.-tolsi le sue dita da sotto il mio mento piuttosto bruscamente.

-Non volevo avere ragione. –questa sì che era una novità!!!

-E allora cosa vuoi?

-Capire.

Alzai le mani al cielo esasperata. –Ma che c’è da capire!! –inizia a camminare avanti e indietro. –Sono una donna giusto? Beh alle donne..a TUTTE le donne piace l’idea di sposarsi. Cavolo, la prima volta che ho pensato al matrimonio è stato quando è arrivato Ken!!

-E chi è adesso questo Ken!! –lo guardai a bocca aperta. –Mi prendi in giro vero?Vuoi farmi una scenata mentre IO ne faccio già una a TE?

-Certo che sì!! Allora chi diavolo è questo Ken?

-Non ci posso credere..-dissi più che altro a me stessa.

-Quindi c’è stato qualcuno oltre quello strimpellatore..MI HAI MENTITO!!

Mi misi le mani nei capelli mentre quasi urlavo per l’esasperazione. –Michael, Ken è un bambolotto. Mai sentito parlare di Barbie e Ken?

Mi fissava scettico. –Dio..va bene venire dallo spazio..ma sei qui già da un po’ no? –chiaramente ancora non si fidava. –E va bene, allora pensa quello che v..-mi afferrò e mi baciò.

Ma non era un vero bacio. Il bastardo voleva accertarsi che dicessi la verità e quale metodo era più efficace del sondare la mia mente?

Lo spinsi via. –Michael!!! –adesso ero davvero furiosa.

-Ok..scusa.-disse grattandosi il sopracciglio.

-Huh!

-Ehi mi copi le battute!! –si meritò un pugno nello stomaco.

-AHI Maria!!! –disse piegandosi.

-Così impari..

-Ti ho chiesto scusa!!

-E per cosa? Per aver dubitato di me? O per aver frugato a tradimento nei miei pensieri?..o per non volermi sposare?

-Ok. Direi che è davvero il caso di parlare di questa cosa.

Alzai di nuovo platealmente le braccia al cielo. –Alleluja!!! Il miracolo è avvenuto!! Dopo solo otto anni vuoi parlare !!!!

Liquidandomi con un’occhiataccia riprese a guardarsi intorno, poi lesto come il baleno mi si caricò in braccio e tornò verso l’albergo.

-EHI!!!!-inutilmente come al solito protestai.

Pensavo volesse portarmi in camera, invece lui puntò dritto verso il parcheggiatore e non appena lui uscì da un’auto mi infilò sul sedile del passeggero e poi si mise alla guida.

Diede persino la mancia. –Ma che fai?-sussurrai basita.

-Oh grazie e auguri signore e signora Price!!-disse lui, evidentemente era rimasto soddisfatto dalla mancia.

-Michael stai rubando questa macchina?

Invece di rispondermi partì.-MICHAEL!!

-Che c’è?

-CHE C’E’?

-Consideralo un anticipo di anniversario.

Coosa? Ma dimmi tu!!! Proprio quando una aveva deciso di strozzarlo lui faceva riferimento al nostro primo incontro..scontro.

Si voltò a guardarmi e mi fece uno di quei suoi sorrisi malandrini..uno di quelli che già mi avevano fregato più di una volta.

-Come la prima volta ti ricordi? Quando ti ho rubato la macchina..

-..e mi hai rapito. –finii per lui. –Me lo ricordo.

-Sorridi, stavolta la macchina non è nemmeno tua!

Incredibile!!!-E questo dovrebbe tranquillizzarmi? Abbiamo rubato la macchina a una coppia di sposini..e probabilmente adesso DAVVERO qualcuno ci sta seguendo.

Senza parlare mise una mano fuori dal finestrino fino a toccare la carrozzeria e ne cambiò il colore.

-Contenta? Così abbiamo un bel vantaggio sui nostri inseguitori.

Ripeto:incredibile!!!!

-Comunque..dove stiamo andando? –ci stavamo lasciando la città e le sue luci alle spalle.

-A parlare.

-E non era più semplice andare a farlo in camera?

Scosse la testa.-Dobbiamo parlare in pace..senza interruzioni.

Fu il mio turno di scuotere la testa. –Che c’è?

-Viviamo insieme e tu devi aspettare di venire a Las Vegas..in mezzo al deserto per parlare in pace?

-Non avevamo mai avuto bisogno di farlo prima di adesso. –ma che faccia tosta!!!

-Oh no caro mio!! Il motivo per cui non abbiamo mai parlato e tu grugnisci e chiudi il discorso!!

-Questo era un tempo..ora sono cambiato..

-Ok, mi arrendo!! –era inutile discutere con lui quando faceva così. Avrei ricavato di più parlando con il muro.

Rimasi in un ostinato silenzio finchè lui non fermò la macchina..praticamente nel nulla. –Qui?

-Qui è perfetto.

-Beh di certo non rischiamo di essere interrotti.

DRIIIIIIINNNNNN

-Come si dice? Le ultime parole famose? –lo presi in  giro.

Prese il cellulare dalla tasca. –E’ Pacey.

-Strano. –mi guardò male prima di rispondere.

-Pronto? –mi offrì la telefonata più breve della storia –Abbiamo da fare, non ci aspettate.- e mise giù.

-Complimenti per la sintesi.

Si voltò verso di me. –Adesso parliamo.

-Sembra una minaccia.

-Non era questo che volevi? .adesso gli avrei fatto cambiare io tono.

-Quello era prima..adesso voglio altro.-colpito in pieno. Di nuovo il colore aveva lasciato la sua faccia.

-E dai, scherzavo.-se voleva davvero parlare forse era il caso di farlo per bene.

Non è che lo Spaceboy facesse di queste offerte così spesso da poterle sprecare.

-Ok, parliamone. –mi disse lui probabilmente dopo aver fatto la mia stessa riflessione. –Ma prima..

-Non ci posso credere!! Lo sapevo che non poteva essere vero..io lo sapevo..io..

Mi tappò la bocca..però stavolta lo fece con la sua..meglio.

-TU, dovresti lasciarmi finire di parlare.-gli feci cenno di continuare.

-Volevo dire-e si girò per indicare fuori dal finestrino –che prima vorrei vedere questo spettacolare tramonto nel deserto con te.

Mi voltai a guardare dove stava indicando.

-Wow..oh.

-Già.

Che dire? Questi spaceboy sanno come farti restare senza parole.

-Sembra un secolo dall’ultimo che abbiamo visto. –non c’è niente come un tramonto nel deserto. –Non è bello?

-Non ricordavo più che colori aveva. –dissi in estasi.

-Ben tornata a casa. –mi disse prendendomi la mano.

Sentii le prime lacrime pizzicarmi gli occhi. –Sei sleale..come posso arrabbiarmi e litigare con te se mi dici certe cose?

Alzò di nuovo il sopracciglio e poi mi sorrise.

-Fascino alieno piccola. –sorrisi e gli accarezzai la guancia.

Ecco il mio Michael. Pensavi che finalmente avesse capito cosa voleva una ragazza..e poi tornava ad essere se stesso.

-Il mio Spaceboy.-sospirai mentre mi avvicinavo per baciarlo.

Non credo avesse capito il perché di quel bacio, ma non importava.

Importava che sapessi io il motivo.-Ti amo Spaceboy.

-Anch’io ti amo piccola.

Poggiai la testa sulla sua spalla e poi restammo a guardare in silenzio quel tramonto così familiare. Così carico di ricordi.

Per tutto il resto c’era tempo.

Non avevo forse aspettato otto anni?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


Quando anche l’ultimo colore fu inghiottito dal blu profondo della notte ero di nuovo calma

Quando anche l’ultimo colore fu inghiottito dal blu profondo della notte ero di nuovo calma.

Michael lo sentì subito e si rilassò di conseguenza.

Sapevamo tutti e due che l’argomento non era stato accantonato ma la discussione sì, e questo era decisamente un bene.

Naturalmente fui io a rompere il ghiaccio, lo Spaceboy non era molto a suo agio con questo genere di conversazioni.

-E’ stato molto bello. –optai per la presa larga.

Michael si girò a guardarmi e alzò un sopracciglio. Sapevo che aveva riconosciuto il mio gioco –Sì, bello. –ma a quanto pareva sembrava intenzionato a giocarci insieme a me.

-Tutti quei colori..ricordi come ci sembrò diverso quel primo tramonto dopo la fuga?

Dove eravamo?Iowa?

-Idaho.

Iniziai a mordicchiarmi il labbro. –Già Idaho. –non potevamo certo evitare il discorso a lungo.-Non sono brava a ricordare i nomi.

-Io ricordo quello e anche il resto. –E chi ha orecchie intenda.

-Lo so .- sussurrai. Poi mi tirai su a sedere sciogliendomi dal suo abbraccio.

Se dovevamo parlare lo avremmo fatto seriamente.

-Finita la tregua? –mi provocò lui. Lasciai correre.

Volevo parlare e non gli avrei dato nessuna scusa per non farlo.

-So che tu ricordi tutto, ma  io ricordo molto..specie le cose importanti.

Si raddrizzò sul sedile anche lui. –Come cosa?

-Come il fatto che quando abbiamo iniziato ad uscire insieme tu non volevi..

-Non siamo mai usciti insieme noi due. –mi interruppe ridacchiando.

-Michael..

-Ok, la smetto..ma non puoi negare che non era prorpio una frequentazione in senso classico-

-Appunto!-sbottai.

Accidenti mi aveva fregato!!!

Contai mentalmente ad occhi chiusi e li riaprii solo quando ero sicura di essermi calmata .Ero arrivata fino a dieci, di solito dovevo arrivare almeno fino a venti.

Bene.

-Appunto. –complimenti Maria! –E il motivo era che tu non volevi lasciarti andare..che tu in realtà non volevi legarti a me.

Visto che non aveva replicato mi voltai a guardarlo.

Sembrava genuinamente sorpreso dalle mie parole.

..Quasi scioccato.

-E’ questo che pensi? –più che parlare squittì.

Accidenti avevo sbagliato. Non era choc..era indignazione.

-Credi che non ti voglia sposare perché continuo a pensare di tornarmene su Antar?

Mi limitai a scrollare le spalle.-Lo pensi davvero? Cioè DAVVERO DAVVERO?

Eh sì, era proprio indignato.

-Cioè fammi capire bene. Tu pensi che in questi otto anni io ho vissuto con te e ho fatto progetti con te mentre segretamente organizzavo una fuga spaziale?

-Progetti? E quali sarebbero questi progetti?

-Come quali sarebbero? E la casa? E il mio lavoro?

-E io ?

-Tu sei il motivo per cui io ho dei progetti Maria..il motivo per cui io sono restato qui.-mi prese il viso fra le mani.-Davvero continui a pensare che voglio andare via?

Non volevo guardarlo in faccia perché i suoi occhi sembravano feriti e io non sopportavo di vederli io soprattutto se ne ero la causa.

-Spesso non so che pensare Micheal..e a volte devo arrivare da sola alle conclusioni visto che tu non parli con me.

Sbuffò. –Questo era prima. –Disse convinto.

-Ok, magari ho sbagliato a tirare le conclusioni..ma non è che le tue convinzioni siano migliori.

-Che vuoi dire?

-Che forse parli più di quando avevi sedici anni Michael ma non è che tu sia uno che si apre con facilità.

-E perché questa cosa viene fuori solo ora?

Abbassai solo lo sguardo. –Forse perché sono una vigliacca.- sussurrai.

-Tu? Maria tu sei tante cose ma di certo non sei una vigliacca.

-A volte sì.

-Per esempio?-Per esempio quando si tratta di te..di noi.

Si passò una mano nei capelli. Era agitato.

-Che c’è?

Invece di rispondermi grugnì e poi uscì rumorosamente dalla macchina.

-Michael!! Ma che succede, dove vai?

Lo seguii fuori dall’auto. Era appoggiato al cofano. Lo raggiunsi.

Aveva assunto quella che io chiamavo la posizione del paguro: braccia conserte, testa bassa e, anche se non potevo vederlo, broncio.

Gli posai una mano sul braccio.- Ti prego parla con me.

Alle mie parole invece che calmarsi come avrebbe dovuto quasi mi si scagliò contro.

Pensavo fosse arrabbiato ma era solo in preda a una specie di crisi di panico.

-IO????IO??????E TU???????

Dire che restai di sasso è poco. –Che vuoi dire?

-Accusi ME di non parlare..ma non è che TU fai di meglio, vero?

Ok, adesso ero davvero persa. Dio solo sapeva dove lo aveva portato il Michael-pensiero.

-Che strano! E io che pensavo che fossimo qui per parlare proprio perché l’avevo voluto io!

-Oh sì fingi di volerlo fare ma poi non è così, vero? VERO?

-Ti giuro Spaceboy che non ho idea di quello cha stai dicendo.

-Non chiamarmi Spaceboy!!-WOW. Allora la cosa era seria. Lui adorava che lo chiamasse così.

-Michael io ti dico tutto,lo sai..anzi spesso ti dico troppo.

-No, non tutto..e certo non le cose importanti.-mi fulminò con gli occhi. –Non mi hai mai detto che pensavi che per me la nostra storia..la nostra VITA fosse solo un gioco!!!

-E va bene..forse ho sbagliato..ma cosa avrei dovuto pensare?

-Per esempio che non mi piacciono i cambiamenti?-quasi me lo urlò in faccia.

-Ok..ok- accidenti , non avevo mai visto le vene del suo collo raggiungere quel volume.- Tesoro calmati, ti farai venire un colpo..

-Calmarmi?

-Mi dispiace.-ed era vero. Forse ci ero andata giù pesante..anzi, senza forse. –Ma ero arrabbiata..e ferita.

-Ma da cosa?

Stavolta fui io a strabuzzare gli occhi. –Scherzi? Mi hai detto che era preferibile avere a che fare con.-abbassai di riflesso la voce-..con chi sai tu, che sposarmi!!!

-Ero sconvolto!! Quei pazzi ci stavano organizzando la cerimonia!!

-Ero sconvolta anche io che credi!!

Restammo a fissarci entrambi col fiatone, come due pugili alla fine di una ripresa.

Un attimo..-Hai detto che non ti vuoi sposare per via dei cambiamenti?

Grugnì.- Hai paura dei cambiamenti?

-Beh, certo!!

-E di quali cambiamenti avresti paura esattamente? Viviamo già insieme..sai tutto di me..non cambierebbe nulla.

-Ne sei così sicura? E Max e Liz?

Accusai il colpo, ma mi ripresi in fretta. –Noi non siamo Max e Liz, Michael..noi siamo l’anti Max e Liz.

-Non puoi esserne sicura.

-Certo che lo sono.

-Non eri sicura che fossero la coppia più bella del mondo?

-Avevo 16 anni..-mi giustificai.

-Pensavi che fossero una coppia migliore di noi.-mi accusò senza esitazione.

-Era tutto diverso Michael.-mi appoggiai al cofano accanto a lui.

-Forse..il punto è Maria è non si può sapere quello che accadrà.

-Sì, lo so.

-E io non voglio rischiare.-si girò a guardarmi.-Te e me.

-Pensi che il matrimonio rovinerebbe tutto? –ora cominciavo a capire.

-Va così bene fra noi adesso..non è mai andata meglio.

Non dissi niente. Che potevo dire? Era vero.

Poggiai la testa sulla sua spalla e lui si irrigidì.

-E ora che c’è?

-Beh..in fondo forse non è così, giusto?

-Ok, mi sono persa di nuovo.

-Pensi che io ti nasconda delle cose..soffri perché io non parlo con te..quante altre cose mi hai tenuto nascoste ?

-Io? Ma che dici?

-Dico che forse non sei così felice come pensavo..dico che forse non va tutto così bene come credevo..

Mi misi di nuovo in piedi davanti a lui e gli presi il viso tra le mani, così forte che gemette. Mi fissò dritto negli occhi, ma non era questo che volevo non ora.

Lo baciai. Non per amore né per lussuria, ma per fare quello che lui aveva fatto a me prima.

Gli diedi un posto in prima fila per vedere da sé tutto quello che c’era dentro di me.

Questa era forse l’unica cosa che era realmente cambiata rispetto a quando ci eravamo conosciuti, adesso le nostre menti erano in perfetto contatto e le nostre emozioni, i nostri pensieri in bella vista..soprattutto quando ci toccavamo.

Mi staccai di botto da lui. Ero arrabbiata.

Non cercò di trattenermi e fu un bene.- Contento?

Annuì.- Mi credi? –annuì di nuovo.

-Allora non dire mai più queste idiozie..queste..-non trovavo la parla adatta.

-..Bestemmie? –mi sorrise.

Anzi mi sorrise col suo sorriso. Quel suo maledetto sorriso che mi scioglieva ogni stramaledettissima volta.

-Sì, sono bestemmie. E tu dovresti saperlo.-battei con forza il piede a terra.

-A quanto pare non ci conosciamo così bene come pensavamo. –si grattò il sopracciglio e quello fece crollare definitivamente le mie pretese di fare la dama oltraggiata.

Si fece avanti per abbracciarmi e io non mi opposi, anzi. Gli passai le braccia intorno al collo e affondai il viso tra la sua spalla e il collo.

Aspirai profondamente. Il suo odore, così familiare mi calmò del tutto.

-Mi dispiace. Davvero.

-Forse dovremmo davvero parlare di più.-iniziò ad accarezzarmi piano la schiena.

-Non posso credere che sia accaduto davvero..e tutto per quell’idiota di tuo fratello!!

Ridacchiò così vicino al mio orecchio che mi vennero i brividi.

-Forse è stato un bene.

-Litigare così?

-Adesso sappiamo delle cose che non pensavamo nemmeno esistessero.

-Io non ha mai davvero pensato che tu volessi tornare su Antar.

-Mai?

-No, da tanto ormai. Ma è come la paura dei mostri sotto il letto, sai?Quando cresci sai che non ci sono,ma dopo un film horror credo che nessuno resista alla tentazione di controllare.

-Ed è così per te?

-Quando hai tutto quello che vuoi la paura più grande e che qualcosa possa portartelo via…o peggio..

-Peggio?

-Sì. Peggio. Come svegliarsi una mattina e scoprire che non era vero niente..che era tutto un sogno.

-Ma io sono prorpio qui.

-A volte mi sveglio dopo aver fatto un incubo..sempre lo stesso.

-Raccontamelo. –scossi la testa sulla sua spalla. –Scommetto che se ne parli ti sembrerà meno brutto.

-Sogno sempre la stessa cosa. Sogno quel giorno .Solo che tu non torni da me ma parti.

-Per tornare su Antar con Max, Isabel e Tess? –annuii di nuovo e mi strinsi di più a lui.

-Davvero un brutto sogno. Ma non è andata così..non c’è speranza che io rinunci a te Maria. Fattene una ragione. –nonostante tutto mi scappò da ridere.

-“Fattene una ragione”? –ripetei cercando di imitare la sua voce.

-Esattamente.-mi allontanò da se quel tanto che bastava per potermi baciare.

E stavolta non fu né per vendetta né per spiarci i pensieri a vicenda.

-Ti amo Spaceboy.-sospirai sulle sue labbra.

-Brava ragazza. –provai a resistere me mi venne di nuovo da ridere e lui si unì subito a me.

-Sei il grinch del romanticismo , lo sai?

-Perché non ti voglio sposare?

-Anche..-mi avvicinai per avere un altro bacio, ma lui si allontanò.

-Che c’è?-dissi riaprendo gli occhi.

-Vuoi davvero sposarti?

In generale o con qualcuno in particolare dici?

-Ha ha ha.

-Ok, ok..

-Allora ?

Ci pensai un po’. In realtà fino a quando non eravamo arrivati a Las Vegas non avevo mai davvero pensato al matrimonio.

Non è che intorno a me ci fossero esempi così positivi in tal senso.

-Non è che VOGLIO.-precisai.

Mi guardò dubbioso.-Non fare quella faccia è così ti dico..

-Ma?

-Ma non NON-voglio. –dissi con un mezzo sorriso.

-E non non-vorresti sposarti adesso?-per poco non gli caddi ai piedi.

-Michael è una proposta?-squittii.

-E’ una domanda.

-E qual è la differenza?

-Quello che voglio sapere è se ti sposeresti stasera.I nostri organizzatori avranno già preparato tutto.

-Ci puoi scommettere.

-Allora te lo ripeto. Ti sposeresti stasera?

Mi presi il tempo necessario per dare una risposta sincera.

Alla fine fu più semplice di quello che pensavo. –No.- risposi. Ed era vero.

-Sei sicura?

-Sicurissima.

-Perché?

-Perché non è così che vorrei sposarmi. Non è il posto giusto né il momento giusto..nè la motivazione giusta.

Mi baciò piano sulla punta del naso.

-Se, e dico SE ci sposeremo sarà perché l’avremo deciso noi..insieme.

-Concordo.-stavolta fui io ad evitare il suo bacio.

-Concordi?

Mi guardò come un gatto che ha appena mangiato un topo. Uno bello succulento.

-Hai capito bene donna.

-Vuoi dire che vuoi sposarti anche tu ora?-incredibile!!!questo sì che era un miracolo.

-Forse che sì forse che no, donna.

E poi finalmente baciò la NON-sposa.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


Tra una cosa e l’altra quando alla fine rientrammo in albergo era giorno fatto

Tra una cosa e l’altra quando alla fine rientrammo in albergo era giorno fatto.

Che volete dopo il bacio alla non-sposa, c’era stata anche la non-luna di miele.

E poi se c’era una cosa in cui io e lo Spaceboy credevamo fermamente era il sesso rappacificatore..a volte pensavo che mi provocasse solo per quello!!

E..ehm..a volte lo facevo anche io.

Mi aspettavo di vedere i nostri amici schierati nella hall pronti al massacro vista la nostra fuga..ma non trovammo nessuno.

Nemmeno Kyle e Pacey e questo sì che era strano.

-Vedrai che staranno spendendo i loro averi al casinò.-mi disse Michael quando entrammo nella nostra camera..pardon SUITE.

Lasciai cadere le braccia lungo i fianchi mezza imbronciata.

-Che c’è piccola?

-Siamo due idioti. –mi guardò senza capire.

Indicai la stanza. –Perché diavolo abbiamo fatto sesso in auto quando potevamo farlo qui!!-scoppiò a ridere e mi abbracciò da dietro.

-Lo sai che il sesso rappacificatore non perdona. Quando capita capita.

Sorrisi anch’io.- Già..

-E parte del suo magico potere.

-Ok..ma pensa come sarebbe stato farlo qui.-nemmeno finii di dirlo che Michael mi sollevò in braccio facendomi strillare per la sorpresa. –Michael!!!!

-E chi ti ha detto che non lo faremo qui?

-Michael!!-dissi in tutt’altro tono mentre lui si avvicinava al letto.

-Non sia mai detto che sprecheremo una suite come questa.

Eh sì, quando aveva ragione, aveva ragione.

-Sarebbe un peccato ignorare un letto come questo..-continuò mentre si liberava lentamente dei miei vestiti.

-E la vasca?

-Daremo la giusta attenzione a tutte le meraviglie che ci sono qui dentro.-iniziai anche io a spogliarlo tirandolo contemporaneamente sul letto con me.

-Viva Las Vegas!-canticchiò imitando Elvis.- Viva, viva..Las Vegas!!

-Direi che l’aria di questo posto ha degli interessanti effetti su di te.

-Vuol dire che possiamo tornarci?

Senza entrare in dettagli intimi..ma CAVOLO se l’aria di Las Vegas faceva bene allo Spaceboy, davvero davvero davvero bene.

Tanto bene che se non fossero venuti a chiamarci, bussando insistentemente alla porta forse ci saremmo persi il resto delle follie che quella città provocava.

-Dici che dobbiamo proprio aprire?-gli sussurrai mordicchiandogli l’orecchio.

-Non mi sembrano intenzionati ad andare via.

Sbuffando e brontolando si infilò la prima cosa che gli capitò a tiro e andò ad aprire. –Dovevamo mettere il cartello NON DISTURBARE.-continuò mentre si allacciava la cintura dell’accappatoio.

Io mi concessi un altro paio di stiracchiate in quel super letto.

-Toh, Pacey, che strano. –mi coprii la bocca con una mano per non ridere, probabilmente eravamo abbastanza nei guai senza aggiungere prese in giro.

-COSA HAI FATTO???????

La voce ..anzi L’URLO di Michael mi fece saltare in un secondo fuori dal letto.

Il secondo dopo avevo infilato il mio accappatoio e li stavo raggiungendo.

La scena che trovai non era per niente incoraggiante.

Michael passeggiava nervosamente su e giù davanti a Pacey che si era seduto su una poltroncina e si teneva la testa fra le mani.

-Oh mio Dio, che è successo? Pacey stai bene?

.Oh, sta bene, sta bene..PER ORA!!!-mi rispose Michael furente.

-E Kyle? Jack?-trattenni il respiro finché non mi rassicurarono.

OK. Nessuno era ferito..o morto. Tutto il resto potevo affrontarlo.

-Allora che cosa è successo? Mi avete spaventata a morte.

-Oh, è a lui che devi dirlo non a me Maria. A questo DEFICIENTE!!!

Dopo aver cercato di calmare inutilmente Michael mi rivolsi a Pacey.

Mi inginocchiai davanti a lui e posai le mie mani sulle sue.

Lasciò che togliessi le mani da lì e alla fine alzò lo sguardo da terra.

-Mi dici che è successo?-bloccai Michael prima che rincominciasse a inveire contro il fratello.-Per favore Pacey, parla.

-Ho fatto un casino Maria. –fui costretta a minacciare Michael per farlo stare zitto.

-Si tratta di soldi?-scosse la testa.

-Di donne? –lui annuì e io sospirai di felicità attirando su di me i loro sguardi.

-Beh, che c’è..credevo si trattasse di..di voi sapete cosa..-che volete?Per me niente è peggio dell’FBI.Come ho detto tutto il resto posso affrontarlo.

-Non è detto che non verrà coinvolta.-sibilò Michael.

Era davvero arrabbiato.Un pensiero orribile mi attraversò la mente. –Oddio Pacey non avrei fatto del male a una ragazza? –mi vergognai di averlo pensato anche prima che i loro sguardi mi inducessero a farlo. –Scusa..ma Michael ha detto..

-Non ho fatto del male a nessuno Maria..io, ecco..io..

-Avanti diglielo se hai il coraggio!-infierì lo Spaceboy.

-Mi sono..ecco io mi sono..sposato.

All’improvviso le ginocchia non mi ressero più e caddi molto poco elegantemente col sedere a terra. –AHI!!!

Restammo tutti e tre in silenzio e immobili. –Vuoi ripetere scusa? –chiesi non appena fui in grado.

-Hai capito bene. L’IDIOTA qui presente si è sposato ieri sera.

-Ma..ma…ma..

-Vuoi sapere con chi?-io annuii, non essendo in grado di fare di più. –Con la tua amica, ecco con chi!!!!

-La mia amica?-evidentemente lo choc mi aveva rallentato i neuroni perché dovetti pensarci su un minuto buono prima di arrivarci. –OH MIO DIO!!!!!

-Già. Proprio così .- confermò lo Spaceboy incrociando le braccia al petto.

-Oh mio Dio..Oh mio..un momento? Quale delle due?

-Indovina?

-Michael ti prego non sono in vena per gli indovinelli.

Proprio in quel momento Pacey ritrovò la voce. Sembrava addirittura essersi rimpicciolito sulla sedia. NO BUONO.

-Che c’è ancora? Oddio non le avrei sposate entrambe .-dissi inorridita.

-No..cioè non prorpio.

-Che vuol dire non prorpio? –dalla faccia di Michael capii subito che questa era una novità anche per lui.

-Per amor di Dio Pacey parla!!-lo implorai.

-Ecco..mi sono sposato con…

-Con?-quasi urlai in preda a un attacco di nervi.

-Con Brooke.

-Hai sposato Brooke?-annuì mestamente.

-Ma..

Ecco la parte brutta. Potevo distintamente fiutarla.-Ma?

-Ma poi stamattina mi sono svegliato a letto con Peyton.

Per fortuna ero ancora seduta a terra sennò sarei finita lunga sul pavimento da un altezza da cui mi sarei fatta davvero male.

Me li ritrovai addosso che cercavano di vedere se fossi ancora fra loro.-Sto bene, sto bene.-dissi mentre mi tiravano su e mi facevano sedere sula poltrona dove era seduto fino a qualche istante prima Pacey. –Hai battuto la testa?

-No, Spaceboy sto bene ..davvero.-mi massaggiai dove avevo battuto e infatti ci trovai un bernoccolo.

Ma al momento non era quello il maggiore dei miei problemi.-Hai sposato Brooke e passato la notte con Peyton?

-Credo di sì.

-Che vuol dire credo?-urlammo in coro.

-Ero ubriaco ok?

-Pacey hai bevuto?

Ecco questa sì che era la ciliegina sulla torta.

Gli spaceboys potevano sopportare ragionevoli quantità di alcol ma una sbornia era una bella botta per il loro organismo e poteva essere un bel problema spiegarlo.

-E loro ti hanno visto fare..qualcosa? –chiesi in un sussurro.

-Non lo so, Maria, non so niente.

-Dille tutto.-mi voltai a guardare Michael. La sua voce mi aveva spaventata, era completamente atona.

-C’è dell’altro?

Dato che Pacey non si decideva lo fece lui. –Li hanno fotografati.

-Il personale..-scosse la testa.- Un giornalista?-non servì annuire.

Guardai Pacey con un desiderio crescente di strozzarlo.-Mi dispiace Maria.

-Ti..ti dispiace?

-Non so che mi è preso.

-Pacey..potrebbero aver visto qualcosa..potrebbero avere anche delle foto di quel qualcosa..tu non ..io..Michael..

-Hanno riconosciuto Brooke in albergo e ci hanno seguiti..non me ne sono accorto..non so..

Fu solo grazie a Michael che non mi lasciai prendere dalla crisi totale.

Come al solito, quando ce n’era bisogno, il soldato che era stato entrava in gioco.

Fu la voce di Rath a parlare e a calmarmi.

-Dobbiamo trovarlo.

Qualcosa mi disse che anche il Rath dentro Pacey si era svegliato.-Posso chiedere al portiere.

-Lo farò io. Tu devi parlare con Brooke e Peyton. Dobbiamo sapere cosa hanno visto.

-Brooke non parlerà con me.

-Oh no. Ti prego, dimmi che non vi ha visti..ti prego ti prego ti prego.-si limitò a guardarmi. –Oh no.

-Maria, non adesso.

Guardai i due Rath e annuii mestamente.-Ci parlerò io con Brooke..tu parla con Peyton. –e andai nell’altra stanza a vestirmi.

Non volevo sentire altre sorprese.

Li sentii confabulare ancora per un po’, poi sentii la porta aprirsi  e richiudersi e Michael entrò in camera da letto.

-Quanto è grave la situazione Michael?

Mi fissò per un lungo momento prima di rispondere. –Non lo so Maria.

-Dovremo scappare di nuovo? –sentivo già le prime lacrime pizzicarmi gli occhi.

-Forse. –mi abbracciò proprio quando non riuscii più a trattenermi e scoppiai a piangere.

La sensazione che avevo provato il giorno prima si ripresentò.

Tutto stava per ricominciare e stavolta non era uno scherzo.

Avevano delle foto..forse un video..era tutto finito. Avremmo di nuovo perso tutto.

-Sistemeremo ogni cosa.

-Non sappiamo nemmeno chi sia questo giornalista..nè per quale giornale lavori.

-A questo penso io, ok?

-Ma come?

-Fidati di me. Tu pensa a Brooke e avverti gli altri ok?

Alzai lo sguardo su di lui asciugandomi gli occhi. Aveva ragione Michael. Ora era il momento di agire, non di piangere. –Vuoi dire tutti?

-No, Non ancora. E’ inutile allarmarli finchè non sappiamo bene cosa fare.

-Ok. Allora chiamerò Kyle e Jack..

-Stai bene? –certo che no!!!! Ma non lo dissi. Dissi di sì e iniziai a prepararmi.

C’era solo una domanda che volevo fargli e anche se avevo paura della risposta la feci lo stesso.

-Michael?

Si fermò con la mano già sulla maniglia.

-Se Brooke e Peyton hanno davvero visto qualcosa…-non ce la feci a dire il resto.

-Non pensiamoci adesso.- naturalmente fu Rath a rispondere e così ebbi esattamente la risposta che temevo.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


Michael e Pacey uscirono insieme nel giro di pochi minuti

Michael e Pacey uscirono insieme nel giro di pochi minuti.

Io ci impiegai mezz’ora solo per vestirmi, e non era la vanità a rallentarmi stavolta, ma le mani, tremavano come foglie.

Mi ci volle tutto il mio coraggio ed un’intera fialetta di eucalipto per calmarmi..o meglio per calmarmi quel tanto che bastava per arrivare davanti la porta della camera di Kyle e Jack.

Per fortuna erano lì perché non so davvero come avrei fatto, probabilmente mi sarei limitata a rannicchiarmi davanti la loro porta e aspettare.

-Toh, guarda chi si vede Jack, la sposa in fuga.

-Non è proprio il momento di scherzare Kyle.

-Deduco che Pacey ti abbia già detto la novità allora. –sgranai contemporaneamente occhi e bocca.

-Ma come..tu lo sapevi già?

-Certo, noi c’eravamo..non siamo scappati NOI.

-E nonostante tutto hai ancora voglia di scherzare? –e va bene che non era la persona più seria di questo mondo, ma non credevo fino a questo punto.

-Oh Maria,ma si può sapere dove vi siete cacciati..-molto più attento a Jack non sfuggì la mia angoscia. –Ehi, ma stai bene? E’ successo qualcosa?

-Ha saputo di Pacey e Brooke e ne sta facendo un dramma...al solito.

Ma che scellerato..se non fossi stata presa da cose più importanti gli avrei fatto una bella ramanzina.

-Non ci posso credere..ma ti senti quando parli?

Si lasciò cadere sul divano e alzò gli occhi al cielo. –Ma dai Maria..sono due adulti..e poi è solo sesso, che vuoi che sia!!

-A parte che gli adulti sono tre il problema non è il sesso,ma il resto.

-Tre?-disse di nuovo improvvisamente interessato.

-Sì, Pacey, Brooke e Peyton.

-Peyton? –dissero all’unisono.

Erano sbigottiti e io non ero da meno.

-Sì..perchè di chi pensavate stessi parlando?..Ohhhh, ma allora non sapete niente!!

-Sputa l’osso.-disse Jack sedendosi sul divano e tirandomi con lui in modo che fossi tra loro due.

-Ma allora voi cosa sapete?

-Beh, che ieri dopo che abbiamo capito che non vi sareste uniti a noi siamo venuti a cercarvi..

-Ma dopo un po’ abbiamo capito che non era cosa e così siamo andati al casinò. –finì Kyle.

-E poi?

-Beh..abbiamo folleggiato un po’ in effetti..e, ma sì!!!-esclamò jack come per una rivelazione. –Ora che ci penso Pacey era al bar on Peyton..non con Brooke.

-Sì, è vero..ma poi lo abbiamo visto andare via con Brooke.

Jack annuì. –Quindi si è ubriacato con Peyton e poi ha sposato Brooke?

-SPOSATO?????-gridarono insieme dritto nelle mie orecchie.

-Ehi!!! –protestai al vento però, erano troppo scioccati per dare peso alle mie parole.

-Pacey e Brooke?

-Ma scherzi?

-Magari..e questo non è tutto. –dissi appoggiando di nuovo la schiena al divano per poterli guardare entrambi più facilmente.

-C’è dell’altro? –annuii mestamente.

-Ma come avete potuto lasciare andare via Pacey ubriaco?

-Non era ubriaco..aveva bevuto nemmeno mezza birra..-disse Kyle dopo averci pensato per bene.

-Lui dice che lo era..che non ricorda nulla.

Dalla nuova posizione che assunsero capii che il momento del pettegolezzo era finito. Anche loro stavano fiutando la magagna.

-Che cavolo è successo Maria?

-Non lo sappiamo. –li aggiornai brevemente su quello che Pacey ci aveva raccontato e cercammo insieme di colmare le lacune del suo racconto, ma non ottenemmo molto di più.

-Non capisco, eppure sono sicuro che non era ubriaco.-insistette Kyle. –Me ne sarei accorto..ricordi Michael?

-Sì, ma subito sembrava che stesse bene..forse a Pacey è successo lo stesso..magari non ci avete fato caso.

-Non lo so..forse hai ragione..

-Il punto comunque non è questo.-disse Jack.

-Giusto, le foto.

-Forse dovrei chiamare Michael.-suggerii.

-No, non serve. Andremo noi a dargli una mano, tu pensa a Brooke.

Oddio me ne ero dimenticata.

-Dobbiamo sapere cosa è successo..

-Lo so..-sussurrai.

Spinta quasi a forza da loro mi ritrovai davanti ad un’altra porta..una a cui non avevo nessuna voglia di bussare.

-Forza Maria. –solo quando Brooke aprì la porta Kyle e Jack si allontanarono.

Bella fiducia.

-Oh..ehm..Maria..ciao..

Bene, almeno non ero l’unica a non voler essere lì in quel momento.

-Ehi..ehm..ciao Brooke..

Restammo a fissarci per un po’, poi si fece da parte e mi invitò ad entrare.

-Scusa..entra pure..

Era in vestaglia e sembrava sulle spine quanto me.

-Puoi aspettare solo un secondo.

Non avevo fatto caso al telefono. Le feci cenno di non preoccuparsi e continuare a fare quello che doveva.

-Sì, Milly, ci sono, ci sono..chiama Scott e poi fammi sapere ok?

Riagganciò di netto. –Oh..se è per me..posso tornare dopo..-vigliacca, vigliacca, vigliacca.

-No..non importa..in realtà sarei venuta io da te più tardi..

OK. Allora lei sapeva che anche io sapevo.

Ma cosa sapeva?

-Dunque ieri sera..

-Eh già..è stata una notte molto lunga..

Ma che simatico eufemismo!!!-Sì..immagino di sì..

Oddio a quel ritmo saremmo invecchiate in quella stanza. Dovevo prendere in mano la cosa. –Senti Brooke..io non so come chiedertelo..quindi lo farò di netto, ok?-lei annuì, mi sembrava grata. –Si può sapere che cavolo avete combinato ieri? Come avete potuto sposarvi!!-trasalì ..forse ero stata un po’ troppo diretta. -..scusa..oddio, scusami, non volevo..

-No, va bene..hai ragione..

-Avevo capito che Pacey ti piaceva..ma sposarvi!!

-Non ho la minima idea di quello che è successo te lo giuro.

-beh, almeno avete una cosa in comune.-borbottai.

-Cosa?

-Niente. –OPS. –Cosa ricordi?

-Beh..che vi siamo venuti a cercare..-la stoppai.

-Sì, sì, questa parte la so già..parlami da dopo che sei uscita dal bar con Pacey.

Sembrò un po’ spaesata ma mi accontentò. –Stava parlando con Peyton e io mi sono avvicinata.

-Bevevano?

-Sì..una birra credo..-poi però si corresse.-Cioè Pacey.

-Peyton no?

-No. O almeno non in quel momento..non aveva bicchieri davanti a lei.

Ok, quindi forse qualcuno sobrio c’era stato.

-E poi?

-Poi Lucas ha chiamato e lei si è allontanata.

-Chi è Lucas.

-E’ una storia troppo lunga..diciamo che è l’eterno ragazzo di Peyton..

-Quindi lei è fidanzata?

-Bella domanda..non è molto facile stabilirlo quando si tratta di loro.

Ma che bello, un’altra storia da incubo!!

-Ok..e dopo che lei si è allontanata voi siete andati via?

Sì..oh no, aspetta..prima io sono andata da Penny.

-Chi è penny?

-La ragazza che si era occupata dei dettagli del matrimonio..volevo avvertirla per disdire..ma non l’ho trovata..’ho cercata per un po’ ma alla fine mi sono scocciata.-la invitai a continuare cercando di non farle vedere quanto fossi sulle spine.

-Così sei tonata al bar?

-Sì. Ma c’era solo Peyton..stava litigando con un cameriere..non so di cosa..

-Un cameriere?-annuì di nuovo.

-Ma io ho visto Pacey che stava uscendo e così l’ho seguito..perchè ..insomma come hai detto prima..

-Non ti è indifferente.

-Già..e poi ho pensato..siamo a Las Vegas..lui è un ragazzo carino..single..io anche..

-E hai pensato di cogliere l’attimo.

Mi sorrise un po’ imbarazzata.-Non pensare male..ma..sì, è andata così.

Figurarsi se io potevo giudicare lei dopo aver passato una notte intera in pieno deserto a fare sesso con un alieno!! –Tranquilla non sono una che si turba facilmente.

Sembrò colpita dalla mia affermazione..e stupita.-Dico davvero..magari un giorno ti racconterò la storia mia e di Michael. Am adesso ti prego, continua a raccontare.

-Hai ragione..beh..l’ho raggiunto..

-Ti è sembrato ubriaco?

-No..cioè non subito. –OH-HO, allora era proprio come temevamo.

-Che vuoi dire?

-Beh..abbiamo parlato..e poi siamo saliti in camera mia..

-E ti sembrava normale?

-Sì..una volta qui ci siamo fatti una mezza birra a testa..non di più..

-Solo?

-E va bene..io no..ma ho bevuto solo io..o almeno così credevo…ma dopo un po’ eravamo fuori di testa tutti e due..

-Quanto fuori di testa? –non ero prorpio sicura di voler sapere la risposta, ma non avevo scelta.

-Tanto che quando Penny mi ha chiamato perché aveva trovato i miei messaggi..ecco, invece di dirle di disdire tutto..

-Ma non mi dire? E’ così che è andata?

-Già..siamo scesi noi e ci siamo..-mi fece vedere la fede. -..ci siamo sposati.

-Ma eravate ubriachi..ve l’hanno permesso?

-Cara, è Las Vegas..quasi tutti sono ubriachi qui.

Ottima osservazione. –E dopo esservi..sposati?

-Non ne ho idea..

-Niente di niente?

-Nel modo più assoluto..so solo che stamattina mi sono svegliata nella sua stanza con la fede al dito e il letto vuoto.

-Cioè non ricordi di aver..capito no?

-No..non credo che abbiamo fatto sesso..tu hai parlato con lui..lui pensa che lo abbiamo fatto?

-Lui ricorda meno di te credimi.

-Oddio, che casino!!-disse prendendosi la testa fra le mani.

-C’è dell’altro…non so se lo sai già..

-Oddio che cosa? –era sbiancata.

-Ecco..qualcuno..vi ha fotografato..

Scattò in piedi.-MERDA MERDA MERDA-poi mi guardò –Mentre ci sposavamo?

-Non lo so..Michael è andato a cercarlo.

-Questo è un guaio..oddio Victoria mi ucciderà..sarà su tutti i giornali!!!MERDA MERDA MERDA!!!!!

Sì, MERDA rendeva perfettamente l’idea della situazione in cui ci trovavamo.

-Vedrai che Michael sistemerà tutto.

-Vorranno un sacco di soldi per non pubblicare nulla.

-Oh, penso che Michael risolverà la cosa senza denaro..sa essere moolto convincente quando vuole.

Lei mi guardò a bocca aperta. e poi furtiva mi bisbigliò –Vuoi dire che lo picchierà?

Avrei voluto fingermi scandalizzata..ma non avevo proprio la forza per fingere.-Se sarà necessario..ma di solito basta l’intimidazione.

-Intimidazione?

-Prima che tu mi chieda altro..credimi è meglio sorvolare.

Non sembrava contenta ma lo fece.

-Così..cosa farai ora?

-Ho chiamato il mio avvocato. Se ne occuperà lui.

-Bene.

Mi sembrò fosse sul punto di chiedermi qualcosa ma non osasse. –Che c’è Brooke? –oddio, che avesse visto Pacey fare qualcosa?

-Sai..per il divorzio. –per poco non mi scappò un sospirone di sollievo. Mi ripresi appena in tempo.

-Sono sicura che Pacey sarà d’accordo. –Molto meglio per lui che non avesse creato altri casini!!!

-Sì no..io volevo sapere..no, lascia stare..

-Parla Brooke.

-Credi che avanzerà pretese sui miei soldi?

Per poco non caddi di nuovo col sedere a terra. –C-coosa? Ma certo che no!!!

Il sospirone fu Brooke a farlo alla fine .-Sei sicura?

-E’ un bravo ragazzo Pacey.-ero vagamente indignata. –E poi non ha bisogno di soldi..il suo lavoro va bene..ha comprato casa da poco..

-Ok ok  scusa!!!Non volevo offenderlo.

Grugnii qualcosa alla Micheal maniera.

-Ma sai..la gente fa cose strana quando si tratta di soldi..specie se sono tanti..

-Beh, allora dovresti stare più attenta quando ti ubriachi.-Colpo decisamente sotto la cintura Maria!!!

-Accidenti, non ci vai leggera quando devi difendere chi ami vero?

Cavolo, ero stata di nuovo troppo dura con lei.

In fin dei conti avevano fatti insieme quel casino..e poi non mi piaceva giudicare così le persone..specie quelle che erano stata così gentili con me.

-Scusami ancora Brooke..ma questa storia mi ha un po’ ..scombusslato.

-Non dirlo a me tesoro!!-disse con una buffa espressione.

Ridemmo entrambe.

Per fortuna bastò quel momento per ricreare quel feeling che avevamo avuto fin dal primo istante.

E forse, e dico forse, se nessuno avesse fatto altre cavolate saremmo potute restare amiche.

-Ehi Brooke!! Ci sei?

Bastò però il suono di quella voce a riportarmi alla realtà.

Peyton!!

MERDA MERDA MERDA

Brooke non aveva fatto parola di Peyton.

Probabilmente non lo sapeva.

Brooke si era svegliata in camera di Pacey e Pacey in camera di Brooke..merda!!

Di certo non ne sapeva niente!!!

La domanda ora era..dovevo dirglielo?

-Ehi Brooke non puoi capire cosa ho fatto stanotte!!-problema risolto, lo stava per fare Peyton.

-No, cara tu non sai cosa ho fatto IO stanotte.

Oddio, quanto avrei dato per poter svanire per magia da quella stanza.

-Oh ciao Maria.

-..ehm..ciao..

Sembrò sorpresa di vedermi e dal rossore sulle sue guance capii il perché.

Beh, almeno una buona notizia c’era: almeno lei ricordava cosa aveva fatto.

Il problema invece era scoprire QUANTO e COSA ricordasse.

Ma..volevo farlo ora?

No, decisamente no. –Beh, visto che dovete parlare vi lascio ok?

Mi fermarono entrambe.-Ma no, che dici resta pure.

-Per te è un problema Peyton?

-No..non direi..anzi in un certo senso ti riguarda.

MERDA MERDA MERDA

-Ah sì?

Una nuova domanda si affacciò nella mia mente spodestando tutte le altre.

Poteva una persona morire per pura forza di volontà?

Stavo per scoprirlo…sperando che la risposta fosse sì.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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