Another Dimension

di Smeralda Elesar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Intro ***
Capitolo 2: *** 2-Fulmine ***
Capitolo 3: *** 3-Domande, risposte e altre domande ***
Capitolo 4: *** 4-Blood diamond ***
Capitolo 5: *** 5-Saga ***
Capitolo 6: *** 6-Scrivi una lettera ***
Capitolo 7: *** 7-Incavolata nera ***
Capitolo 8: *** 8-Allenamenti ***
Capitolo 9: *** 9-Trenta giorni? ***
Capitolo 10: *** 10-Ancora Saga ***
Capitolo 11: *** 11-Un motivo per vivere ***
Capitolo 12: *** Gemini ***
Capitolo 13: *** Carpe diem ***
Capitolo 14: *** Rissa! ***
Capitolo 15: *** Carpe Kanon! ***
Capitolo 16: *** Sagapò ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Intro ***


Dopo varie incertezze e ripensamenti ho deciso di cimentarmi anche con il genere

romantico… vediamo cosa viene fuori considerando che io sono sentimentale quanto

un calcolatore automatico!

Ecco a voi…

 

 

 

 

 

23 giugno  ore  21:30

 

Rientro a casa dal lavoro, mollo a terra borsa e giacca e mi vado a buttare sul divano.

Che palle, c’ è troppo silenzio! Forse perché ora vivo di nuovo sola.

Eh, già, Kanon se ne è tornato nel suo mondo parallelo (o quello che è) e io sono rimasta qua con

la mia solita vita.

Che palle!

Prendo la foto che gli ho scattato a tradimento un pomeriggio di qualche settimana fa, quella che

mi ha fatto quasi venire un infarto.

Kanon è trasparente, come un disegno fatto su carta velina e incollato sullo sfondo, però io lo so

che non era un fotomontaggio! Lui era reale, anche troppo reale a giudicare dal bacio che… No!

Mi ero ripromessa di dimenticarlo quando l’ho salutato l’ultima volta prima che Mu li teletrasportasse

di nuovo nel loro mondo, praticamente ho rinunciato a lui per lasciarlo tornare a casa, la sua vera

casa.

Forse se glielo avessi chiesto sarebbe rimasto con me, anzi sono ne sicura, però mi è sembrata una

cosa molto egoista da fare.

Cioè, nel suo mondo Kanon è un Saint di Athena, una specie di eroe nonostante il passato non

proprio limpido, qui invece sarebbe stato un disadattato come l’Adriano Meis de “Il fu Mattia

Pascal”: una persona inesistente per la società con un identità fittizia e sempre in pericolo di

essere smascherato.

Guardo ancora la foto. Un fantasma, nel mio mondo Kanon non sarebbe altro che questo.

No, non potevo chiedergli una cosa del genere!

Sospiro. Che palle, che palle, che palle!

Mi alzo dal sofà ancora con la foto in mano e vado nella mia stanza. Apro il cassetto del comodino.

Meno male che ho l’abitudine di tenere un diario, così anche se adesso che è tutto finito mi resta

almeno il ricordo.

Mi siedo sul letto e lo apro.

Non è un diario segreto in stile ragazzina leziosa con foderina rosa e lucchettino (anche perché

ormai ho ventidue anni), è un semplice quaderno spiralato a quadretti, con sulla copertina una

bella immagine di un faro in mezzo alla tempesta.

Una volta che Kanon lo ha visto mi ha detto che gli ricordava tanto Capo Sounion, e ovviamente da

allora sono stata bene attenta a non lasciarglielo più in giro.

Ecco qua, 27 Maggio, quando è cominciato tutto.

Non so se faccio bene a rileggere queste pagine ogni sera dopo quasi una settimana che è andato

via, tanto continuare a pensare a lui non lo farà tornare da me, quindi quasi quasi stasera lascio

perdere, al diavolo i bei ricordi e le storie sentimentali: solo io, una lattina di birra e la TV accesa.

No, non ci riesco.

Accidenti a Kanon, ma proprio da ma doveva piombare quella sera? Non poteva sconvolgere la vita

a qualcun altro? Anzi a qualcun'altra? No, giusto davanti alla mia macchina doveva cadere! Non

andrò più dai miei genitori quando piove, garantito! Anche se quella sera ancora non pioveva…

o forse sì? Boh, non mi ricordo… ma tanto che importa ormai?

Però ora non posso rimanere con il dubbio.

Vado a leggere, và! Però questa giuro è l’ultima volta!

 

 

 

_____________________

 

 

Come va come inizio? Incuriosisce? La protagonista è completamente diversa

da come avevo intenzione di farla sembrare: volevo creare una ragazza dolce,

romantica e sensibile sul modello di Usagi di Sailor Moon, invece questa qui parla

come Death Mask!!!

Non importa, vorrà dire che mi racconterà una storia diversa: sono i personaggi

che raccontano la loro storia, io la scrivo soltanto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 2-Fulmine ***


Ora inizia la vera storia… dal diario di Eleni!

 

27 maggio ore 22:40 casa

 

Oggi mi sono capitate una serie di cose assurde!

A parte il fatto che ho perso tre ore a casa dei miei a riparare l’antenna

(perché devono chiamare sempre me per questo genere di lavori? Non

possono chiedere ad Aléxandros? Certo che no! Il fratellino manager ha

troppe cose da fare per andare a casa loro in campagna, a 40 minuti di

macchina da Atene!), poi mi è capitata la cosa più assurda della mia vita!

Mentre tornavo a casa, anche se ormai è quasi fine maggio, sembrava che

si stesse preparando un temporale di quelli tosti e io, mentre guidavo,

stavo giusto pensando che mettersi in strada con quel tempo è pericoloso

per i fulmini quando all’improvviso è caduta una scarica proprio davanti alla

mia auto!

Il lampo di luce e il rumore sono stati così forti che all’inizio ho pensato

che mi avesse presa in pieno, poi però ho capito che non era così e stavo

ripartendo.

Solo in quel momento ho guardato fuori e mi è venuto un colpo: davanti a

me, dove era caduto il fulmine, c’era un uomo!

Ero sicura che prima lì non ci fosse nessuno e non capivo da dove venisse,

solo che non mi sono fermata a pensarci più di tanto perché, chiunque

fosse e in qualunque modo fosse arrivato lì, quel tizio aveva bisogno di

aiuto, e anche molto.

Sono scesa dalla macchina e mi sono avvicinata.

La scena era abbastanza inquietante: mi trovavo in mezzo a una strada di

campagna, di notte, con un tempo bruttissimo e la possibilità che cadesse

qualche altro fulmine, e per di più con uno sconosciuto semisvenuto da

soccorrere.

Cose che capitano solo a me!

Era steso sul fianco e i fari della mia Nissan lo illuminavano in pieno, così

ho potuto osservarlo bene; tanto per cominciare indossava vestiti strani,

ma la cosa più strana erano i capelli: lunghissimi, un fiume blu scuro che

scendeva oltre la vita nella polvere della strada.

Per una frazione di secondo sono rimasta a fissarlo ipnotizzata e non so

per quale motivo mi è venuto in mente un verso dell’Iliade, quello che si

riferisce ad Ettore.

“Così la testa di lui si ricopriva tutta di polvere”*

Mi sono inginocchiata per vedere come stava e ho visto che, a parte il

fatto che quasi non ce la faceva a respirare, si stringeva il braccio destro

come se gli facesse molto male e teneva gli occhi serrati.

Ho provato a chiamarlo ma non rispondeva, così gli ho messo una mano sulla spalla.

Mamma mia, ha fatto quasi un salto! E quando ha aperto gli occhi aveva un’

espressione veramente terrorizzata.

Però… accidenti  che occhi che aveva! Un colore bellissimo, verde intenso come non

ne avevo mai visti.

Ma non era il momento di pensare a queste cose: aveva bisogno di un medico e

subito.

Ho cominciato a parlargli piano per calmarlo e per fortuna ci sono riuscita.

Capisce bene il greco.

Gli ho detto che lo avrei portato subito all’ospedale e gli ho chiesto se ce la faceva

ad alzarsi, e quando ha fatto segno di sì l’ho aiutato a rimettersi in piedi (cosa non

facile perché lui è più alto e sicuramente più pesante di me).

Nel salire in macchina continuava a tenersi il braccio e io ho avuto subito il sospetto

che fosse rotto.

Gli ho anche abbassato lo schienale perché non riusciva a stare dritto.

Prima di mettere in moto gli ho detto che mi chiamo Eleni, ha fatto un vago cenno

di assenso e ha detto qualcosa che suonava come “Kanon”, forse è il suo nome…

Un po’ strano ma da un tipo con quei capelli me lo posso anche aspettare.

Sono partita e credo di avere infranto un bel po’ di norme del codice stradale

prima di arrivare ad Atene però in quel momento avevo piuttosto fretta di

raggiungere un pronto soccorso, tanto tutto il tempo che avevo recuperato per

strada me lo hanno fatto perdere loro tra fogli da firmare e altre seccature.

E comunque un po’ me la sono cercata io: ho registrato il ragazzo misterioso sotto

il nome di mio fratello.

Lo so che probabilmente è illegale ma non potevo dirgli che lo avevo trovato così, come un fungo e che non sapevo un beatissimo accidente di lui, così ho fatto fare la

cartella clinica a nome di Aléxandros Kalòudis.

Non credo che mio fratello se la prenderà per questo, tanto non lo scoprirà mai, e in

ogni caso se dovesse fare storie glielo darò io un vero motivo per presentarsi all’ospedale!

Il braccio lo aveva rotto davvero, come avevo pensato io, e anche un dito della mano

destra, oltre a varie costole incrinate.

Comunque anche se è illegale mi è sembrata l’unica cosa sensata da fare perché

mi ha risolto un sacco di problemi.  

Tanto per cominciare quelli delle carte per le dimissioni che ho firmato con la

massima convinzione e fretta da brava sorellina.

Ho anche chiacchierato un po’ con l’infermiere mentre aspettavo che facessero tutti

gli esami e che mettessero il gesso: ho scoperto che si chiama Antonis come il mio

ex ragazzo e che come lui ha un’insana passione per il calcio.

Mi sarebbe stato antipatico ma poi è arrivato il dottore dicendo che Aléxandros

aveva finito, e Antonis si è gentilmente offerto di aiutarmi a riportarlo in macchina.

Comunque il ragazzo (Kanon o come altro si chiama) non è molto sveglio, e spero

per lui che quella trovata imbecille fosse solo un effetto del dolore e delle medicine:

stava per rovinare tutto il mio brillante piano con una sola frase!

Infatti il dottore, da persona gentile gli ha detto :-Per ora hai solo bisogno di riposo,

Aléxandros, meno male che con te c’è tua sorella-:

Allora lui è uscito per un attimo dal suo stato di semi incoscienza e aveva iniziato a

dire qualcosa del tipo :-Ma lei non è… Ahi!!!-:

L’ho praticamente pugnalato con le chiavi della macchina per farlo tacere ma il

dottore mi ha guardata lo stesso con un po’ di sospetto, come se avesse capito che

lo avevo imbrogliato.

Non importa, tanto se tutto va bene nessuno ne saprà mai niente.

Ho fatto uno dei miei migliori sorrisi e me ne sono andata.

Per tutto il tragitto fino a casa non ha detto una parola però io mi sentivo un po’ in

colpa per il colpo di chiave (anche perché credo di averlo preso proprio in una delle

costole ammaccate… poverino!) così gli ho detto che mi dispiaceva avergli fatto

male ma era l’ unico modo per portarlo a casa con me.

Non so perché ma ha fatto un sacco di problemi (per quello che gli permettevano le

sue condizioni ovviamente), praticamente tutti quelli che mi sarei dovuta fare io e

che invece non ho neanche pensato.

Il dialogo vale la pena riportarlo.

 

Kanon (alla fine si chiama veramente così): Non puoi portare a casa tua uno sconosciuto!

 

Io: Perché no? Ti hanno dato una prognosi di trenta giorni, come pensi di fare in

tutto questo tempo senza una casa e senza poterti muovere liberamente? E poi,

scusa, non ti offendere ma mi sembri messo piuttosto male e credo che ti serva

qualcuno che badi a te.

 

Kanon: No, hai già fatto abbastanza per me… da ora me la caverò da solo.

Non voglio più essere di intralcio per nessuno…

 

Lo ha detto con un tono strano, come se provasse un profondo disprezzo per se

stesso, come se le ossa rotte fossero colpa sua.

Comunque ho capito che cercando di convincerlo non avrei ottenuto niente così ho

deciso di batterlo in astuzia: dopo un altro poco di discussioni sono riuscita a fargli

accettare ospitalità solo per stanotte, così intanto per ora evita di andarsene in giro

a procurarsi altre fratture.

È un tipo decisamente strano: rifiuta ogni tipo di aiuto anche quando è palese che

ne ha bisogno.

Un po’ credo che sia per il classico orgoglio maschile, però non è solo questo…

Dà l’impressione di tenersi dentro qualcosa che lo fa stare male, e non sono solo

le varie contusioni. Boh, è decisamente strano.

Ad esempio quando siamo arrivati a casa gli ho sistemato molto in fretta il letto

nella stanza degli ospiti e nel frattempo lui avrebbe potuto sedersi un po’, invece

è rimasto ostinatamente in piedi per tutto il tempo… salvo poi crollare sul materasso

senza neanche togliersi la maglietta!

L’ho coperto io perché non ce la faceva neanche a stendere il braccio e quando gli

ho rimboccato le coperte ha fatto di nuovo quell’espressione del tipo

grazie-infinite-ma-io-non-lo-merito”.

In quel momento mi ha fatto tanta tenerezza e per un attimo ho avuto la tentazione

di fargli una carezza come a un bambino, però per fortuna mi sono trattenuta: chissà

quanto se la sarebbe presa con quel carattere orgoglioso che ha!

Poi, quando stavo per andarmene, mi ha chiesto

:-Ma perché fai tutto questo per me?-:

E io con molta sincerità gli ho risposto

:-Perché ne hai bisogno-:

Allora lui ha detto un'altra frase strana, credo che fosse qualcosa del tipo

:-Tu non sai chi sono…-:

Perché io gli ho risposto

:-Me lo dirai quando ti sarai ripreso-:

E poi me ne sono andata perché era abbastanza tardi e volevo andare a dormire anche io.

Ora sono qui nella mia stanza a scrivere queste righe di diario e si è fatto ancora più tardi, però la giornata di oggi meritava di essere raccontata per bene…

E poi domani è domenica quindi non mi devo neanche preoccupare della sveglia!

Bene, visto che domani sono libera posso cercare di conoscere meglio il mio

ospite caduto dal cielo: confesso che mi incuriosisce molto con quell’aspetto da

statua greca, quell’aria perennemente sconsolata e quel nome così strano.

Kanon.

 

________________________________________

 

 

 

*Iliade XXII v. 405

 

Kikka_Hiwatari  Grazie per aver messo la storia tra le “seguite” ^o^

Come procede il mio esperimento romantico? Volevo rendere Eleni un po’ più

dolce ma mi diverte troppo una protagonista così “vivace” e spigliata =D!

 

Dagliasa2 ti piace davvero? Hum, sì, in effetti Kanon non ci sta tanto con una

ragazza zuccherosa… grazie per la recensione!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 3-Domande, risposte e altre domande ***


Ecco finalmente un nuovo capitolo… aggiornamento lentissimo ma ho perso un sacco

di tempo per scriverlo!

 

28 maggio ore 13:00 casa

È strano!

Posso dire solo questo: Kanon è strano!

A parte i capelli blu che già di per se sono particolari, ma stamattina, quando  ha

insistito per raccontarmi almeno in parte quello che gli è successo è venuta fuori una

storia assurda, degna di X-Files che non so neanche io come ho fatto a crederci!

Ma è meglio raccontare le cose con ordine.

 

Stamattina quando mi sono alzata l’ho trovato sveglio che guardava fuori

appoggiato al davanzale della finestra, e siccome non avevo intenzione di farmi

vedere da lui in pigiama e con la classica aria da “mi sono appena svegliata e ancora

non connetto” non mi sono fatta notare, ho afferrato i miei vestiti e mi sono eclissata

in bagno a sistemarmi un po’.

Guardandomi allo specchio ho notato che per fortuna le occhiaie stanno scomparendo

e in generale tutto il mio aspetto è migliorato: da quando ho finito l’università e ho

preso i ritmi del lavoro sono molto meno stressata e, da quello che dice mia madre, anche

più carina.

A parte questo mentre mi vestivo e dopo che il mio cervello si è svegliato un po’

ho cominciato a pensare a Kanon e a farmi un sacco di domande su di lui: tanto per

cominciare da dove viene? Ho pensato che potrebbe essere una specie di alieno,

perché  l’ho trovato in quella maniera assurda, nel punto dove era caduto un fulmine

(che forse non era neanche un vero fulmine ma qualche tecnologia aliena per il

Teletrasporto).

Inoltre anche fisicamente è piuttosto strano: sembra un incrocio tra una perfetta

statua di arte classica come il Discobolo di Mirone e uno di quegli strani personaggi

dei manga giapponesi perché ha capelli e occhi di un colore così insolito.

E poi il suo comportamento…

Perché è così triste? Sono sicura che non è solo il dolore delle ossa rotte.

E poi, se gli fanno così male, perché rifiuta di farsi aiutare?

Sembra che non voglia fare niente per alleviare un po’ il dolore.

Ancora su questo argomento mi aspettava una grossa sorpresa ma andiamo con ordine.

Sono uscita dal bagno decisamente più presentabile e sono tornata davanti alla sua stanza.

Era ancora alla finestra! Per più di mezz’ora non si era mosso!

A quel punto ho deciso che dovevo smuoverlo un po’ e ho bussato per attirare la sua

attenzione.

Accidenti che tipo agitato! Ha fatto un salto e si è girato di scatto con aria spaventata

come se si aspettasse di essere attaccato.

L’ho squadrato un attimo e mi è sembrato più stanco e provato di quando lo avevo

messo a letto, inoltre aveva gli occhi arrossati e una strana espressione smarrita.

Gli ho detto :-Scusa, non volevo spaventarti-:  e lui ha risposto :-Nessun problema-:

Poi mi sono trovata un po’ in imbarazzo perché volevo dirgli se voleva fare una

doccia, solo che mi sembrava una cosa molto maleducata perché sarebbe suonato

come un “lavati!”, allora gli ho chiesto solo come stava e mi ha detto che non aveva

problemi.

Decisamente non è bravo a mentire: mentre lo diceva gli è scappata una smorfia e si

è portato la mano al costato.

Quando si è accorto che avevo capito la bugia ha abbassato gli occhi come un bambino

beccato con le dita nella marmellata e ha cambiato discorso.

Mi ha chiesto la stessa cosa che avevo pensato io, cioè se poteva fare una doccia.

Bè, ovvio che poteva, e gli ho anche dato dei vestiti puliti perché i suoi oltre che

impolverati erano anche pieni di strappi.

Credo che non valga la pena di provare a ripararli, anzi non vale la pena neanche

lavarli ma guai a dirglielo!

Ha accettato i vestiti di mio fratello solo come un prestito: è un uomo molto orgoglioso,

nonostante le sue condizioni da politraumatizzato, e per questo lo ammiro molto.

Credo che chiunque altro ne avrebbe approfittato per farsi servire in tutto, invece

lui conserva sempre una straordinaria dignità, anche nelle cose più semplici.

Mi ha ringraziata ed è entrato in bagno.

Altra cosa che lo differenzia dagli altri è il fatto che sembra vergognarsi: di solito i

ragazzi che hanno un bel fisico non perdono occasione per sfoggiarlo e non si fanno

il minimo problema a spogliarsi, lui invece , quando si è accorto che si stava togliendo

la cintura davanti a me è diventato di un bel rosso fragola intenso ed è scappato a

chiudersi dentro.

È rimasto lì un bel po’ (non deve essere facile lavarsi con un’ ingessatura… per non

parlare delle seccature per lo shampoo con dei capelli così lunghi!) e nel frattempo

a me è venuta in mente un'altra cosa: come ha fatto a farsi male? È stata solo una

brutta caduta? O le ha prese da qualcuno? In questo caso ci sono due possibilità: o

chi lo ha picchiato è un mostro oppure non voglio sapere come ne è uscito conciato…

Perché Kanon non mi pare proprio il tipo che se ne sta a prenderle senza ricambiare!

Comunque tutte queste domande hanno trovato risposta poco dopo.

È venuto in cucina dove stavo lavando i piatti e mi ha chiesto se mi poteva parlare

un attimo, così appena ho finito ho fatto un caffè e ci siamo seduti al tavolo.

In realtà il caffè non mi andava molto visto che erano quasi le 11 di mattina, ma so

per esperienza che quando qualcuno deve parlare di una cosa importante avere

qualcosa in mano lo mette più a proprio aggio.

Avevo ragione perché Kanon prima di iniziare è rimasto un po’ a fissare il liquido

dentro la tazzina come a cercare quello che doveva dire.

:-Eleni, ti ringrazio per tutto quello che stai facendo per me… ma non è giusto che tu

ti metta una persona in casa senza sapere niente di lui-:

Stava aspettando il permesso di continuare, così ho capito che per lui era una cosa

molto importante e alla fine mi sono rassegnata anche se non mi sembrava proprio

nelle condizioni di sforzarsi più di tanto.

Per la verità sembrava avere bisogno di tornare a letto e di restarci un altro paio di

giorni ma sapevo che non ci sarebbe stato modo di convincerlo, così abbiamo

iniziato un altro dialogo che vale la pena riportare.

:-Ok, dimmi cosa devo sapere-:

Non lo avessi mai detto! Ha cominciato a chiedermi se avevo mai sentito parlare dei

Saint di Athena, e quando gli ho detto di no ha sospirato.

:-Allora devo cominciare proprio dall’inizio… ti avverto che ti sembrerà una storia

pazzesca ma ti giuro che è tutto vero, quindi, per favore, lasciami finire prima di

buttarmi fuori, va bene?-:

Gli ho promesso che avrei ascoltato tutto… e che in ogni caso non lo avrei buttato

fuori di casa, allora ha continuato.

:-Devi sapere che i Saint sono guerrieri votati alla dea Athena che rinasce sulla terra

più o meno ogni cento anni-:

Va bene, sapevo che sarebbe stato difficile crederci… ma quello mi sembrava un po’ troppo!

:-La dea Athena… rinasce? Ok, va bene, e perché rinasce?-:

:-Per combattere il male sulla terra. A volte gli uomini diventano troppo egoisti e

malvagi, e rischiano di distruggere il mondo per la loro stupidità…-:

Lo ha detto con un tono particolare, come se avesse in mente qualcuno.

Da parte mia ho deciso di credere alla storia della reincarnazione… forse

perché Kanon la raccontava  così convinto!

:-Quindi Athena rinasce come una specie di Messia, e i Saint la aiutano a combattere

il male, non è vero? Ma scusa, se è una dea che nemici può avere? Cioè, credo che

nessuno si metterebbe contro Athena, no?-:

:-Invece Athena ha molti nemici… divinità che si sono reincarnate come lei e

vogliono dominare la terra… oppure…  oppure uomini troppo idioti che non

capiscono il valore della vita…-:

L’ultima parte l’ha detta con un tono ancora più strano, carico di disprezzo.

Chissà a chi pensava?

Comunque siamo arrivati alla parte migliore: gli ho chiesto cosa c’entravano i Saint.

:-Bè, ecco, io sono uno di loro, almeno per ora-:

:-Come “per ora”? Ma non siete votati per sempre alla dea?-:

:-Sì, ma io sono un caso particolare… sto solo sostituendo una persona per un po’…-:

Ha abbassato gli occhi.

:-Quindi prima o poi questa persona tornerà?-:

:-Lo spero tanto!-:

Chiunque sia, Kanon deve tenerci davvero molto!

:-E quindi il fatto che sei un Saint ha a che fare con il tuo arrivo qui, non è vero?-:

:-Sì, credo proprio di sì… ora ti devo dire una cosa ancora più assurda… allora, io stavo combattendo contro Radamanthys…-:

:-CHE COSA?! Quel Radamanthys? Uno dei giudici infernali?!-:

So che avevo promesso di non criticare ma non mi sono potuta trattenere: un

giudice dell’ Inferno? E Kanon ha combattuto contro di lui?!

:-Per questo sei ridotto tanto male? Ti ha picchiato una specie di mostro mitologico?-:

:-Sì, più o meno è andata così, e siccome non avevo idea di come liberarmene ho

deciso di usare il mio colpo più potente…e…e…sarei dovuto finire disintegrato

insieme a lui…-:

Perché mi è sembrato che volesse aggiungere “peccato che non è andata così”?

:-Hai deciso di finire a pezzi… per sconfiggere Radamanthys? -:

Mi aveva davvero sconvolta: come si può scegliere volontariamente di finire in

modo tanto orribile?

Gli ho chiesto se davvero lo odiava così tanto e lui ha detto che no, non lo odiava

affatto, anzi lo rispettava molto, ma il suo primo dovere era verso Athena, e

Radamanthys in quel momento era un nemico della dea.

Mi ha colpito molto questa assoluta dedizione.

:-Tu faresti tutto per Athena? Qualunque cosa ti ordina?-:

Non ho potuto fare a mano di chiederglielo, ma forse era meglio se evitavo perché

ha fatto una faccia serissima e ha detto qualcosa di sconvolgente.

Più di quello che aveva detto prima voglio dire.

:-Sì, io farei tutto! Lei sa che può chiedermi qualunque cosa…io…io mi sarei tolto la

vita se me lo avesse ordinato!-:

Ancora con questa mania dei suicidi e delle morti cruente? Ma perché?

Avevo una gran voglia di chiedergli altro ma ho visto che stava cominciando a

stancarsi e non respirava bene, così ho deciso di lasciare perdere e di provare a

farlo riposare un po’.

Gli ho detto che per quanto la sua storia fosse strana ci credevo e lui ha fatto un

sospiro di sollievo.

Posso capirlo: si trova in un mondo che non conosce, ferito, stanco, confuso, è

naturale che il fatto che gli ho creduto lo ha un po’ sollevato.

 :-Però… Eleni… devi sapere anche quello che ho fatto in passato: io non sono per

niente il paladino della giustizia che credi tu! Eleni…io ho fatto delle cose terribili…-:

Non ha potuto continuare perché si è portato le mani alle costole e stava per svenire.

Ora, dico io, se stava male non poteva dirmelo? No, ha dovuto arrivare in quelle

condizioni tanto per farmi spaventare a morte e costringermi a portarlo a letto quasi

di peso!

Accidenti a lui e al suo stupido orgoglio maschile!

E poi quando l’ho sistemato ha detto.

:-Eleni, tu non sai ancora tutto… per favore, non fidarti di me-:

Sono riuscita a calmarlo solo con la promessa che poi, quando sarebbe stato meglio,

sarei stata io stessa a chiedergli di continuare.

Adesso dorme e meno male, perché sembra che riesca a trovare un po’ di pace solo

nel sonno.

Il suo passato deve essere pieno di fantasmi che io non posso neanche immaginare e

ascoltare la sua storia, anche se mi ha chiarito molte cose, ha aperto un sacco di altri

interrogativi.

Ad esempio a cosa alludeva quando ha detto “Io ho fatto delle cose terribili”? Come

può un uomo così generoso avere fatto qualcosa di male? E perché questa fissazione

per la morte? E poi, a chi pensava quando parlava di “uomini che non capiscono il

valore della vita”? E chi è la persona che sta sostituendo come Saint e a cui sembra

tenere così tanto? Ho queste e tante altre domande che mi ronzano in testa ma

credo che per avere una risposta dovrò aspettare che si riprenda un poco: oltre al

fatto che è ancora ridotto male penso che raccontare qualcosa di doloroso lo

proverebbe troppo e non mi pare il caso… anche se forse potrebbe servirgli da

sfogo: Kanon mi sembra proprio uno di quei tipi che si tengono tutto dentro e

soffrono in silenzio!

A proposito di soffrire in silenzio: Kanon è più folle di quello che credevo!

Era chiarissimo che quelle costole gli facevano un male boia, eppure quando gli

volevo dare un antidolorifico si è rifiutato nella maniera più totale e qui c’è stata un'altra scena da teatro.

 

IO: Aspetta che ti do qualcosa se no non puoi neanche dormire

 

KANON: No… va bene così, davvero…ahi!

 

IO: Ma va bene il cavolo! Non vedi che non puoi neanche respirare?

 

KANON: Non…importa…

 

IO: Kanon, non fare il cretino! Se non prendi una medicina continuerai a stare male!

 

KANON: Meglio così… ti prego, lascia stare…

 

A quel punto ho capito che non solo non sarei riuscito a convincerlo ma lo stavo

anche facendo sforzare inutilmente, così ho preso una decisione un po’ drastica: imbrogliarlo.

Ho fatto finta di rassegnarmi ma gli ho detto che almeno doveva bere una cosa tipo

un succo di frutta e per fortuna si è convinto.

Certo, mi sono sentita un mostro di malvagità perché lui era convinto che rispettassi

la sua decisione di torturarsi e mi ha regalato un bellissimo sorriso fiducioso… senza

avere la minima idea che avevo già deciso di fregarlo come avevo fatto con quelli

della cartella clinica!

Infatti gli ho messo delle gocce di antidolorifico in un bicchiere di succo di arancia

(così il gusto acido copriva il sapore della medicina che già si sente poco) e lui lo ha

bevuto senza protestare

 

“Così come i medici, quando cercano di somministrare ai bambini

l’assenzio, prima cospargono l’orlo

della tazza di biondo e dolce miele,

affinché l’inconsapevole età dei bambini ne sia ingannata  

fino alle labbra e frattanto beva l’amaro

succo dell’assenzio senza che l’inganno le nuoccia

e anzi in tal modo rifiorisca e torni in salute

 

Niente… citazione dal “de rerum natura” di Lucrezio che mi sembra si adatti bene.

Mi è dispiaciuto tantissimo mentirgli ma non potevo lasciarlo in quelle condizioni!

 

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Kikka_Hiwatari  eh, sì, povero cucciolotto n.n  dovevo pure trovare un modo

per farlo stare fermo! E poi dopo quante ne ha prese dal terribile gigante

monosopracciglio non mi è sembrata una cosa esagerata…

Eh eh… mi immagino la scena: tu con una graziosa divisa da infermierina in stile

Infermiera Joy dei Pokemon che ti prendi cura dell’ affascinante cavaliere dei

Gemelli ^_- trooopooo carina!

A parte questo spero che ti sia piaciuto anche chap A_A    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                  

 

 

 

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Capitolo 4
*** 4-Blood diamond ***


4 - Blood diamond

 

 

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28 maggio ore 22:30

 

Ok, oggi pomeriggio ho scritto che Kanon è strano, ora mi correggo: Kanon è l’essere

più fuori di testa che mi è mai capitato di incontrare!

E detto da me che di persone strane ne conosco parecchie è una cosa abbastanza

grave!

Però è anche disperato, solo, triste e nonostante tutto è anche  un po’ tenero.

Non so bene come considerarlo ora che mi ha raccontato tutta la sua storia: certo,

quando ho saputo cosa ha fatto è stato un brutto colpo, però ora che è così pentito

non posso dargli addosso pure io!

Credo che colpi di tridente, punture di scorpione e mazzate da vari giganti infernali

siano stati più che sufficienti per fargli scontare tutte le colpe!

Lui non la pensa così, anzi è rimasto piuttosto sorpreso quando…

Vabbè, la mia solita abitudine di fare casino sta prendendo il sopravvento e in

questo modo non capisco neanche io quello che scrivo…

Ricominciamo daccapo.

 

Per quasi tutto il pomeriggio ha dormito, non so se perché l’antidolorifico è anche

un po’ sedativo o se perché  senza quei dolori ha potuto recuperare il sonno perso.

Non mi interessa neanche a dire la verità: mi basta che è riuscito a riprendersi un

poco e che si è levato quella smorfia di dolore dal viso… che per quanto stanco e a

volte corrucciato è sempre bellissimo!

Sarà mica che inizia a piacermi? O forse è solo tenerezza? Vabbè, poi si vede.

Comunque abbiamo cenato presto e lui non ha detto una parola tutto il tempo.

Praticamente nella sua psicologia contorta non si auto-autorizzava a parlarmi prima

di avermi raccontato quel pezzo del suo passato che gli da tanti problemi, in modo

da fare scegliere a me come comportarmi.

Sul momento mi era sembrata una cosa idiota e anche un po’ folle, ora però,

dopo quello che mi ha detto, mi sembra un gesto di grande onestà.

Comunque il suo ostinato mutismo mi dava sui nervi e alla fine ho deciso, che stanco

o non stanco, gli avrei chiesto di finire la storia la sera stessa; in fondo era quello che

voleva lui, no?

Ovviamente sapevo che era una cosa che lo avrebbe messo in difficoltà, quindi ho

cercato di metterlo un po’ più a suo agio facendo praticamente quello che faccio di

solito dopo cena: vado nel salotto, accendo la TV e mi sistemo a luce spenta sulla

mia poltrona preferita con una bottiglia di birra in mano.

Solo che stavolta di bottiglie ne ho prese due e una gliel’ho passata dopo averlo

fatto sedere sul divano di fronte.

Ora, io mi ero ripromessa che siccome avevo in casa un ospite con cui ancora non

c’era tutta questa confidenza avrei cercato di controllarmi un po’ per non metterlo

in imbarazzo, e invece ho avuto una grandiosa alzata di ingegno!

Avevo preso le birre ma avevo dimenticato l’apribottiglie e non avevo la minima

intenzione di alzarmi di nuovo, così ho risolto il dilemma come faccio di solito, e cioè

in sequenza:

1)    Imprecare

2)    Appoggiare il collo della bottiglia al bordo metallico del tavolino

3)    Assestargli una bella manata per fare saltare il tappo

Mi ero beatamente dimenticata tutti i miei buoni propositi, anzi mi ero proprio

dimenticata di Kanon e mi sono accorta di quello che stavo facendo solo quando ho

aperto la seconda bottiglia allo stesso modo e ho pensato “ma perché cavolo ho

preso due birre stasera?” .

A quel punto ho realizzato che la seconda non era per me e gli ho lanciato un

occhiata del tipo “fai-finta-che-non-hai-visto-niente-di-anormale”.

Poverino, non sapeva che fare! Mi ha fissata un attimo con un espressione a metà

tra lo sconvolto e il divertito, poi, molto educato, si è girato a guardare da un'altra

parte come se io ero cieca e non vedevo che cercava disperatamente di non

scoppiarmi a ridere in faccia.

Peccato che io lo vedevo benissimo e siccome un motivo per ridere c’era (ed ero io)

non mi sono potuta trattenere e  ho cominciato prima a ridacchiare come una

scema, poi ho contagiato anche Kanon e siamo finiti a contorcerci dalle risate come

due adolescenti imbecilli e ubriachi (anche se non avevamo ancora bevuto niente).

È stato un momento bellissimo e anche se ci ho fatto una figura da deficiente

integrale penso che ne è valsa la pena perché almeno per pochi secondi Kanon è riuscito a dimenticare tutto.

Ancora non sapevo quanto significava per lui lasciarsi andare, anche solo per un

momento, e non mi sono resa subito conto di quanto gli aveva fatto bene quella

risata… anche perché ero troppo presa a considerare quanto diventa bello quando

ride, come se per un momento fosse una persona diversa che non ha mai

conosciuto il dolore.

E invece lui di dolore ne ha provato e ne continua a provare tanto…

Dopo che ci siamo ricomposti ho acceso la TV e ho cominciato a fargli un altro po’ di

domande sui Saint tanto per entrare in argomento, anche perché così parlava e

non pensava troppo al mio comportamento da scaricatore di porto.

Mi ha spiegato che ci sono tre classi di Cloth (da quello che ho capito sono come

delle armature) e i più importanti sono quelli d’oro, che corrispondono ai 12 segni

dello Zodiaco.

Gli ho chiesto com’è il Cavaliere dello Scorpione (perché io sono di questo segno) e

lui ha risposto

 

:-Si chiama Milo ed è un uomo davvero straordinario, personalmente ho un grande debito con lui…-:

 

E mentre lo diceva si è portato una mano sullo sterno e ha sorriso perso nei suoi

pensieri.

Strano? Non immaginavo ancora quanto!

In Tv di decente c’era solo “Blood Diamond”, bellissimo film sul contrabbando di

diamanti in Africa, così anche se lo avevo già visto ho deciso di lasciarlo.

Tra le altre cose gli ho chiesto anche che tipo di Saint era lui (è uno dei Gold: che

figata!) e a quale costellazione apparteneva, solo che quando ha dovuto rispondere

“Gemelli” ha abbassato lo sguardo  e a qual punto ho capito che era arrivato il

momento di chiedergli di finire di parlarmi del suo passato.

Tra parentesi: avevo capito giusto quando avevo pensato che sia il Cloth sia il segno

dei Gemelli avevano qualcosa a che fare con il fatto che mi aveva detto “io ho fatto

cose terribili”, ma non potevo mai pensare fino a questo punto!

Ho aspettato ancora un po’ e poi, con tutta la delicatezza possibile, gli ho detto

 

:-Kanon… tu non dovevi dirmi qualcosa?

 

 

Subito ha ripreso la sua solita aria da “perennemente-depresso” e ha chiuso un

attimo gli occhi prima di dire

 

:-Sì, hai ragione.

Eleni, io ti ho detto che sono un Saint devoto ad Athena, ma devi sapere che non è

stato sempre così.

Io… io una volta… ah, non so neanche da dove cominciare!

 

Ho deciso di intervenire perché mi sembrava in difficoltà egli ho chiesto di

cominciare spiegandomi prima di tutto chi era la persona che stava sostituendo

come Saint dei Gemelli.

Si è rigirato un po’ la bottiglia tra le mani e poi ha detto

 

:-Sì, possiamo partire da lì. In fondo credo che tutto sia cominciato per questo

motivo…

 

Ha sospirato

 

:-Il Saint dei Gemelli prima di me era… era mio fratello.

Noi due siamo stati addestrati assieme per diventare Saint, ma alla fine solo lui ha

ottenuto il Cloth di Gemini, e da quel momento io ho iniziato a cambiare.

Noi eravamo sempre stati due caratteri opposti, uguali solo nell’aspetto…

 

Io:-Che vuoi dire “uguali solo nell’aspetto”? Siete gemelli?!

 

Ha fatto un sorriso tristissimo quando gli ho fatto questa domanda

 

KANON:-Sì, eravamo gemelli… Eleni, riesci a immaginare un legame più forte tra due

persone? Non esiste neanche tra fratelli normali  o tra due amanti… forse solo una

madre può comprendere cosa significa passare nove mesi a contatto così stretto con

un’altra persona… invece io non l’ho capito e ho rovinato tutto!

 

IO:Quindi hai litigato con tuo fratello per quella cosa lì… come si chiama… il Cloth di

Gemini?

 

KANON:-Litigato è un modo molto carino di dirlo, in realtà io gli ho rovinato la vita

e per colpa mia lui è stato costretto a suicidarsi

 

A quel punto devo avere fatto una faccia sconvolta al massimo perché lui ha detto

 

:-Sì, Eleni, hai visto che razza di persona sono io? Ora per favore ascolta tutto il resto,

e scusami se non te ne ho parlato prima.

 

Per “tutto il resto” intendeva una cosa ancora più sconvolgente e se devo essere

sincera anche un po’ macabra, tanto è stata una delle poche volte in cui sono

rimasta senza parole (cosa che accade mooolto raramente!).

Per riassumere in breve posso dire che lui e il gemellino ne hanno fatte di tutti i

colori, e anche se Kanon insiste a prendersi la colpa di tutto anche l’altro ci è andato

giù pesante.

A proposito, non so come è stato possibile ma Kanon  non mi ha detto la cosa più

importante: come caspita si chiama il suo amato/odiato fratello.

Cioè, come ha fatto a parlare quasi un ora e a non dirmi una cosa così fondamentale?!

Comunque da quello che ho capito tredici anni fa Kanon era una specie di pazzoide

con manie di onnipotenza  e suo fratello era un altro pazzoide con una doppia

personalità, una buona come un angelo e l’altra malvagia come un demone.

Kanon era l’unico a sapere questa cosa e aveva avuto la geniale pensata di

coinvolgerlo in un piano criminale assurdo: uccidere Athena, il Sacerdote e prendere

il potere al Santuario, solo che questo tizio (di cui non ho il piacere di conoscere il

nome) non l’aveva presa bene e lo aveva rinchiuso ad affogare in una prigione alla

base di Capo Sounion.

Precauzione inutile perché poco dopo il gemello (o meglio la sua parte di anima

malvagia) ha fatto esattamente la stessa cosa e cioè uccidere il Gran sacerdote e

tentare di accoppare anche la dea neonata, solo che questa era stata salvata dal

Saint del Sagittario, Aoiros (che alla fine è stato fatto uccidere dopo che il fratello

malefico si era messo al posto del Sacerdote e nonostante fosse il suo migliore

amico… amico del pazzoide intendo, non del Sacerdote).

Nel frattempo Kanon non era affogato ma aveva trovato il tempio sottomarino di

Poseidon (ma perché hanno sempre a che fare con divinità strane?) e aveva

organizzato un altro brillante piano di conquista del mondo: imbrogliare il dio dei

mari per farlo combattere contro Athena in modo che si facessero fuori a vicenda.

Gli era andata male anche quella volta, ma torniamo per un momento a quello con

la doppia personalità se no mi confondo con la cronologia.

Dopo tredici anni era riuscito a liberarsi della sua parte malvagia ma non sopportava

la vergogna e il rimorso per quello che aveva fatto era si è suicidato davanti ad

Athena; invece Kanon durante la battaglia tra Athena e Poseidone era venuto a

sapere che a Capo Sounion la dea lo aveva salvato molte volte quando stava per

annegare, allora lui si era pentito di tutto il casino che aveva organizzato e per

dimostrarlo non aveva trovato di meglio che farsi colpire dal Tridente di Poseidon.

Molto nobile come gesto ma di sicuro anche abbastanza doloroso e a me è andata la

birra di traverso quando ha tirato su la maglietta per scoprire le cicatrici che gli sono

rimaste.

Dopo tutto questo era spuntato fuori il dio dei morti Hades e anche lui aveva deciso

di mettersi contro Athena, così Kanon aveva pensato bene di andare al Santuario ad

offrire il suo aiuto per finire di sdebitarsi con la dea.

Gesto nobile anche questo ma poco credibile dati i suoi precedenti, così Milo dello

Scorpione aveva voluto metterlo alla prova e gli aveva lanciato quattordici attacchi

mortali.

Ho chiesto a Kanon che tipo di debito si può avere con uno che ti combina a

colabrodo e lui ha risposto che il suo debito erano proprio quelle quattordici

punture (anche questa scena deve essere stata abbastanza macabra).

Ha detto

 

:-Milo mi ha permesso di pagare con il mio dolore una parte del dolore che altri

hanno sofferto a causa mia, per questo devo ringraziarlo… e poi mi ha ridato la vita

fermando l’emorragia e mi ha permesso di combattere ancora per Athena.

 

Roba da matti: non pensava che stava per morire dissanguato, pensava a

combattere!

L’ho già detto che è completamente fuori dalle possibilità di comprensione, no?

Però ora capisco alcune cose, ad esempio la sua totale devozione ad Athena che gli

ha salvato la vita e lo ha perdonato e anche la scena della sera prima quando non

voleva l’antidolorifico: lui non si è ancora perdonato per quello che ha fatto e

accetta il dolore delle costole ferite come ha accettato quello degli aghi scarlatti.

Mi fa una tenerezza incredibile quando fa così, però so che non posso farglielo

capire perché la compassione è una cosa che lui proprio non accetta: magari si è

liberato dalla cattiveria ma di sicuro gli è rimasta una buona dose di orgoglio e

testardaggine!

Altra cosa che non gli dirò mai è che il modo in cui raccontava faceva più pietà di una

scenata con pianti, lacrime e disperazione.

Parlava di se come di un mostro di malvagità e io ho fatto molta fatica a crederci

perché adesso sembra solo un uomo che soffre: era decisamente impossibile vedere

il male dentro i suoi occhi lucidi di lacrime trattenute.

E poi non ha voluto piangere.

Ogni volta che gli stava per scappare la lacrima buttava giù un sorso per avere la

scusa di ricacciarla indietro con uno scatto della testa.

Forse per orgoglio, o forse perché la sua psiche contorta gli impone di negarsi anche

lo sfogo del pianto, comunque non ha versato neanche una lacrima, neanche

quando parlava di suo fratello.

Quella è la cosa che gli brucia di più e si vede primo perché insiste a difenderlo a

tutti i costi anche se è palese che il gemellino tanto santo non era, e poi perché

quando parlava dei suoi cambiamenti di personalità ha detto

 

:- Io avrei dovuto stargli accanto e invece non facevo altro che tormentarlo per farlo

diventare malvagio come me… sono stato uno stupido egoista… è stata colpa mia, è

stata tutta colpa mia… lui era un angelo… un angelo… e io l’ho fatto diventare un

demone!

 

Gli ho ripetuto per l’ennesima volta che la colpa sicuramente non era soltanto sua e

dopo tanto insistere alla fine ha accettato di ammettere che avevano agito male

entrambi.

 

KANON:-Forse hai ragione tu: io mi sono comportato male e lui ha reagito male…

Però ho cominciato io.

 

Ha abbassato gli occhi con la scusa di posare la bottiglia vuota e poi quando ha

alzato la testa ha detto

 

:-Eleni, conosci la tragedia “I sette contro Tebe”?

 

Più o meno ho capito dove voleva andare a parare perché anche nella tragedia ci

sono due fratelli che finiscono per uccidersi a vicenda e sono rimasta ad ascoltarlo

ipnotizzata mentre recitava a memoria dei versi

 

:-E giacciono

straziati dalle loro stesse mani

tanto era uguale il demone di entrambi

 

Sembrava che ogni parola gli aprisse una nuova ferita però non ha voluto smettere e

non so come ha fatto a ricordarsi tutti quei versi a memoria se anche io che li ho

studiati all’università ho bisogno ora di ricopiarli.

 

:-Poiché entrambi giacciono morti,

trafitti di spada fraterna

e beve la polvere il sangue

in neri grumi di strage.

Chi lo potrebbe espiare?

Chi mai lavare?

 

Era stranissimo: ogni parola lo angosciava e lui si rannicchiava un po’ di più su se

stesso, e devo ammettere che per la prima volta mi ha fatto un po’ di paura (anche

questa cosa più unica che rara).

Sembrava immerso in una sorta di trance, però mamma mia che impressione che

faceva! Non sentiva neanche me che lo pregavo di smettere!

Anche il fatto che la stanza era praticamente al buio rendeva la scena più

angosciante.

Recitava più convincente di un attore tragico, solo che lui non fingeva per niente!

Se ne stava con la mano libera contratta tra i capelli, piegato in avanti e la voce gli

usciva spezzata tra le labbra serrate.

Avrei preferito vederlo piangere invece che in quel modo, almeno avrei saputo che

fare!

Cioè, uno che piange lo puoi consolare, ma con uno che ti trema davanti immerso

nei suoi fantasmi cosa devi fare?

E poi il coro! Quello faceva proprio paura! Già è una roba dura per i fatti suoi, poi

con l’interpretazione di Kanon era inquietante al massimo!

 

-Colpito colpisti

-Uccidesti e sei morto

-Hai trafitto di lancia

-Di lancia sei perito

-Dolori hai inflitto

-Dolori hai patito

-Si versi il pianto

-Si levi il lamento

-Tu giaci

-Poi che uccidesti

 

Chiaramente si riferiva a se stesso, e qui ho assistito alla conferma che i lapsus

freudiani esistono davvero.

Quando qualcuno vuole nascondere qualcosa succede che inconsciamente rimuove

tutto quello che potrebbe portare a ricordargliela, e Kanon ha fatto proprio così: finchè

si trattava di parlare male di lui ricordava tutto alla perfezione, invece nella parte

successiva si era completamente bloccato perché c’era un minuscolo accenno di

comprensione nei confronti del “cattivo”.

A questo punto ho deciso di parlare il suo stesso linguaggio e approfittando di un

suo attimo di esitazione ho recitato svelta

 

-O degno tu di ogni pianto

-O anche tu sventurato

-Tu perito per mano fraterna

 

Si è girato di scatto verso di me e mi ha guardata con gli occhi smarriti, per un attimo

sembrava che volesse finalmente cedere, ma ovviamente è stato solo un attimo

perché subito ha scosso la testa e ha ripreso

 

-Un fratello uccidesti

-Duplice strazio a narrare

-Duplice a contemplare

 

In quel momento lo avrei volentieri preso a calci ma non potevo farlo, così ho deciso

di riprovarci con molta calma e ho cercato di essere più dolce e comprensiva

possibile mentre dicevo

 

-Voi di tutti i più travagliati

 

Peccato che non ne ha voluto sapere

 

-Dominati da un demone

 

Ora, che dovevo fare? A parte svegliarlo dalla sua trance con uno dei miei leggendari

ceffoni (mio fratello dice che picchio peggio di un wrestler) potevo solo cercare di

togliergli dalla testa quella assurda idea che lui si merita solo odio e disprezzo.

Gli ho preso il polso per togliergli la mano dai capelli e gli ho accarezzato le dita

finchè non si è deciso a rilassarle; in realtà avrei dovuto farlo con ogni parte del suo

corpo a cominciare dal cuore, ma ho scartato subito l’idea perché sapevo che lo

avrei solo fatto scappare, invece a me serviva conquistarmi la sua fiducia.

Gli uomini  sono decisamente facili da prendere in giro e Kanon non ha fatto

eccezione: se avessi osato abbracciarlo sarebbe saltato in aria come un pop corn,

invece il fatto che gli tenevo la mano ha deciso che non feriva troppo il suo orgoglio

maschile del cavolo.

La sua mente machiavellica non è arrivata a capire che io lo avevo fatto apposta

perché sapevo che lui voleva lasciarsi consolare ma non lo ammetteva, e così è

caduto in pieno nella trappola del mio finto cameratismo.

A me dispiace prenderlo in giro ma non posso fare in altro modo e in fin dei conti

non è che gli faccio un male!

E poi i maschi sono così prevedibili, sono proprio dei marmocchi!

Per esempio io avevo già calcolato che lui inconsapevolmente si sarebbe aggrappato

al minimo cenno di tenerezza, così ho fatto in modo che per un po’ sentisse solo il

contatto con la mia mano, ho lasciato che si abituasse al calore sul palmo e sulle dita

e solo quando ha smesso di tremare gli ho parlato.

Ho detto solo

 

:-Calmati, va tutto bene…

 

E Kanon mi ha guardata con un misto di riconoscenza e paura.

 

KANON:-Hai capito ora perché non devi fidarti? Eleni, quello che ho fatto non può

essere cancellato ed ora mi dispiace che tu debba ritrovarti in casa una serpe come

me, però, ecco, ti ho raccontato tutto perché mi sembrava giusto che tu sapessi con

chi hai a che fare…

 

Ha sospirato e si è appoggiato indietro sullo schienale con gli occhi chiusi, ed è

rimasto in silenzio.

Io l’ho osservato un attimo e poi ho detto

 

:-Kanon, dimmi la verità, ti ha fatto male raccontarmi del tuo passato?

 

Ho sentito la sua mano contrarsi un attimo nella mia

 

KANON:- Sì, mi ha fatto male… ma va bene così

 

Ha sospirato di nuovo e poi ha mormorato più a se stesso che a me

 

:-Mio Dio, chissà come mi giudicherai adesso…

 

Visto quanto è contraddittorio? Fa di tutto per descriversi nel peggiore dei modi

però allo stesso tempo ha una paura folle di essere rifiutato a causa del suo passato.

Forse perché ha paura di rimanere di nuovo solo.

L’ho osservato ancora un po’ e credo che se mi dovrò ricordare  a vita un’immagine

di Kanon mi ricorderò questa: lui abbandonato sul divano, con la testa buttata

indietro e gli occhi chiusi, mentre la luce tenue della TV creava strani riflessi sui suoi

capelli blu e sul viso teso.

Comunque ho sentito il bisogno di rassicurarlo e di fargli capire che io, anche se si

era comportato male, non avevo nessuna intenzione di scaricarlo.

 

:-Non devi avere paura di me. Ricordati che solo Dio può giudicare, Kanon, ed io non

credo in Dio.

 

Si è girato verso di me senza aprire gli occhi

 

:-Ah, no? E allora in cosa credi, Eleni?

 

A quel punto ho ceduto alla tentazione di rispondergli con una battuta del film

“Il Codice DaVinci”, tanto dubito che lui lo conosca.

 

:-Io credo nelle persone, Kanon, e qualche volta che siano buone

 

KANON:-E secondo te io sono uno dei buoni?

 

Lo ha detto con sarcasmo, come se fosse la più grossa idiozia sparata dai tempi del

Medioevo fino ad ora ed io mi sono dovuta trattenere dal mollargli una sberla.

Non ha la minima idea di quanto diventa palloso quando insiste con questa storia

dell’”io-sono-il-bastardo-della-situazione-prego-sputatemi-addosso”

 

IO:-Certo, Kanon.

Ascoltami, per me non esistono uomini buoni e uomini malvagi, per me esistono

solo uomini che a volte agiscono bene e a volte sbagliano; tu hai sbagliato ma te ne

sei reso conto e ora ti stai correggendo.

Kanon, tu sei diventato uno dei buoni da quando hai deciso di riparare al male che

hai fatto ed è per questo che io mi voglio fidare di te.

 

KANON:-Riparare… si fa presto a dirlo, ma ci sono cose che non sono così semplici da sistemare…

 

Ha tirato un sospiro tremante.

Gli ho chiesto se per caso stesse pensando a suo fratello e lui è praticamente saltato

in aria: forse non credeva di essersi scoperto tanto.

Ha ammesso che sì, stava pensando a lui, e subito dopo è ripiombato nel suo stato

da depresso cronico.

Non so se perché volevo consolarlo o se perché ho avuto un attacco di preveggenza,

fatto sta che ho cominciato a dirgli che forse suo fratello non era morto, o meglio,

magari era morto la prima volta, ma se Athena riusciva a vincere la guerra contro

Hades non avrebbe certo lasciato uno dei suoi Saint nell’Inferno, no?

Devo essere stata abbastanza convincente, o forse era lui che aveva bisogno di

crederci, in ogni caso si è convinto anche perché, come ha detto lui

 

KANON:-Il destino sarebbe veramente ingiusto se lasciasse vivere me e punisse solo

lui…

 

Non c’è proprio niente da fare: è troppo masochista!

Poi mi ha chiesto se secondo me avrebbe mai rivisto questo benedetto cavolo di

fratello che ormai sto cominciando a detestare, e io gli ho risposto molto

sinceramente che non ne avevo idea, però non era del tutto impossibile.

Ha solo annuito e poco dopo è scivolato disteso sul divano.

Per la verità sono stata io a farlo stendere perché si vedeva che era stanchissimo,

ma la cosa importante è che è riuscito a fidarsi di me; cioè, la sera prima non ne

aveva voluto sapere di appoggiarsi!

Ero convinta che dormisse quando ad un certo punto mi ha chiamata.

 

:-Eleni, ma tu pensi che… insomma… che voglia rivedermi? Dopo tutto quello che gli

ho fatto?

 

IO:-Secondo me sì. Andiamo, Kanon, voi siete gemelli! Lo hai detto tu stesso, no?

Voi siete più uniti di chiunque altro, non devi avere paura di lui

 

Non ha risposto ed è toccato a me continuare

 

IO:-Allora, Kanon, ti faccio due domande.

Primo: tu sei pronto a chiedergli scusa se lo incontri?

 

KANON:-Sì, certo! Io… io… ah, non so che farei! Te lo giuro, Eleni, per lui darei quello

che resta della mia vita! Per incontrarlo solo una volta e dirgli quanto mi dispiace…

 

IO:-Va bene, va bene, ora calmati…

Secondo: tu gli vuoi bene?

 

Ha spalancato gli occhi come se gli avessi buttato un secchio di acqua fredda

addosso ed è rimasto un paio di secondi senza voce.

Roba da pazzi: mi ha confessato i suio piani criminali senza battere ciglio e si è

bloccato su una cosa così semplice!

Ha fatto molta fatica a dire

 

:-Sì… io… gli voglio bene… ma dopo tanto tempo che gliene può importare?

 

IO:-Secondo me invece gli importa eccome!

 

Ho continuato su questo tono a rassicurarlo che il gemellino sicuramente gli aveva

già perdonato tutto e che non lo avrebbe preso a schiaffi e non so che altro finchè

non si è addormentato, però prima di scivolare nel sonno mi ha fatto uno dei suoi

sorrisi e ha detto

 

:-Eleni… mi hai ridato la speranza… grazie

 

Accidenti quanto era bello! Lui non ha la minima idea di quanto cambia quando

sorride! Aveva l’espressione di un bambino sereno, niente a che vedere con l’uomo

accecato dall’ambizione che è stato un tempo.

Lo sto osservando proprio in questo momento: è rannicchiato contro la spalliera,

scalzo, con la tuta grigia di Alexandros che gli sta larga in vita e la maglietta nera che

gli tira un po’ sul torace ampio… credo di non avere mai visto niente di così bello in

vita mia!

Ovviamente in tutto questo non ho seguito una sola parola del film: la storia di

Kanon era decisamente più interessante!

Blood diamond… un diamante insanguinato…

Credo che Kanon sia proprio questo: una bellissima gemma che si è sporcata di

sangue e che ora sta cercando disperatamente di tornare a brillare.

Ce la farà, ne sono sicura, lui è forte.

Ora trema un po’, forse ha freddo.

Sì, ha le mani fredde, è meglio che gli metto addosso una coperta se no capace che

gli viene un raffreddore e non mi pare proprio il caso: gli bastano i problemi che ha.

Blood diamond.

Meglio che non gli dico neanche questo.

 

 

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Scusate l’aggiornamento lentissimo ma ci ho messo un casino di tempo a sistemare questo capitolo

 

Grazie a Kikka_hiwatari, deneb86, e RedStar12 per aver messo la

storia tra le preferite  *thanx guys*  e a Sesshoyue per averla

messa tra le seguite

 

Recensioni

 

Sesshoyue: grazie per i complimenti  *danke*  mi sto impegnando

particolarmente perché è la mia prima fiction romantica e sono contenta

che stia piacendo.

Radamante? Eh eh… chissà che fine ha fatto? Se Kanon è finito in

un'altra dimensione a lui dovrebbe essere successa la stessa cosa.

Potrebbe essere un idea per un'altra fic però sinceramente non è che

Rada mi ispira poi così tanto come personaggio.

 

 

Kikka_hiwatari:  ESATTO!!! Hai centrato in pieno! Mi dispiaceva troppo

che un  personaggio tanto mitico finisse in quel modo e così ho inventato

questo espediente dell’altra dimensione.

Dai! Un character come Kanon non può ASSOLUTAMENTE finire  a

pezzettini! Kurumada è troppo crudele a volte t.t!

Ti piace davvero il mio Kanon “triste-ma-lo-stesso-duro-e-orgoglioso”?

A me tantissimo ^.^, e spero che ti piaccia anche questo capitolo…

kississimo e al prossimo aggiornamento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** 5-Saga ***


5-Saga

 

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28 Maggio ore 23:15

AAARRRGGHHHH!!! ODDIO CHE FIGURA DI MERDA CHE STAVO PER FARE!!!!

Accidenti a me e a quando mi affeziono alle persone che non lo meritano!

Mi succede sempre la stessa cosa: io incomincio un rapporto normale, poi mi lascio

coinvolgere un po’ di più e appena mi accorgo che mi sto veramente affezionando

ad una persona ecco che arriva la mazzata!

E meno male che Kanon mi sembrava diverso, cioè, una cosa così vigliacca proprio

da lui che faceva tanto il pentito non me la potevo mai aspettare!

Invece si è rivelato uno sporco doppiogiochista come tutti gli altri ragazzi che ho

conosciuto!

Dannazione! Dannazione! Dannazione!

Ok, devo calmare gli istinti omicidi, fare finta di essere uno spettatore disinteressato

come la coscienza di Husserl in filosofia e analizzare i fatti concreti.

ACCIDENTI!!!

 

Allora, poco fa avevo scritto che Kanon aveva freddo e che era meglio se gli

prendevo una coperta, così sono andata in camera mia, ho preso uno dei miei plaid

e glielo ho messo addosso.

Dannazione quanto mi sento scema se penso a quanta cura ci ho messo a

sistemarglielo in modo che non rimanesse scoperto!

E poi mi viene da vomitare solo ad immaginare il sorriso sdolcinato e melenso che

dovevo avere stampato in faccia mentre lo guardavo!

Bleah! Disgustoso! Accidenti a me che mi sono fatta fregare così da due begli

occhioni e da un raccontino patetico! Sono una scema matricolata!

Ok, ora devo sforzarmi di non strillare per raccontare il seguito.

Me ne stavo lì a fissarlo come una gallina ipnotizzata quando mi sono accorta che

aveva tutti i capelli sugli occhi, e ho deciso che siccome dormiva potevo toglierglieli

io così non gli davano fastidio.

Che cretina che sono stata!

Gli ho scostato la frangia dal viso con una mano, e non so perché ma a quel punto mi

è venuto spontaneo di appoggiargli un bacio sulla fronte, tanto dormiva…

In realtà lo so benissimo perché: è stato perché mi faceva troppa tenerezza…

 E vatti a fidare della tenerezza!

Lui si è mosso un po’ e a me è venuto un colpo perché credevo di averlo svegliato,

invece lui è rimasto beatamente addormentato e in più sognava! Sognava!

E chissà cosa, anzi chi sognava, perché ha mormorato una cosa nel sonno che io era

meglio che non sentivo!

Un nome: Saga.

Accidenti ma come ho potuto essere così scema da non pensarci subito!

Nel suo mondo Kanon ha una ragazza!

Ovvio che ha una ragazza: un fotomontaggio come lui mica può restare scapolo!

Sicuramente questa Saga sarà una ragazza bellissima e strafiga come lui, magari una

reincarnazione di Aphrodite, visto che là gli dei vanno a spasso come niente fosse!

Ed io che per un folle memento avevo creduto che tra me e Kanon ci potesse essere

quel qualcosa in più, dopo che mi aveva confessato tutte quelle cose!

È proprio questo il punto: come ha potuto non dirmi niente?

No, cioè, cosa credeva? Che fosse una cosa secondaria? Alla faccia!

O me lo ha voluto tenere nascosto per qualche altro motivo?

Non me ne frega niente di qual è il motivo, so solo che dopo che ha fatto la scenata

“assoluta-sincerità” poteva aggiungere il piccolo particolare che gli mancava la sua

ragazza!

Che cretina che sono stata a non pensarci! Che altro motivo può avere un uomo per

essere tanto depresso? Davvero Athena e la sua guerra sacra? Un paio di palle!

No, questa non me la doveva fare.

Ora però che faccio? Come cavolo mi devo comportare con lui?

Credo che sia meglio fare finta di niente, alla fine forse se non me lo ha detto ha un

buon motivo… magari si sono appena lasciati!

Sì, certo, ci credo…

Peccato però, mi piaceva l’atmosfera di fiducia che si era creata.

ACCIDENTI!!!

Comunque meno male che l’ho scoperto, almeno evito altre figure da imbecille

innamorata.

E meno male che nella maniera più assoluta non si è accorto del bacio!

Ma pure io cretina, ma chi mi portava? Non potevo mordermi la lingua?

Bah, certe cose capitano solo a me!  

Alla fine ho deciso che con Kanon continuo a comportarmi da amica ma niente di

più, tanto forse tra poco se ne uscirà con una nuova confessione e finalmente

scoprirò chi è questa Saga.

Ora è meglio che me ne vado a dormire perché domani devo andare al lavoro e di

sicuro in ufficio non avrò tempo di stare a pensare a Kanon e ai suoi problemi

sentimentali del cavolo!

Saga.

Avrei una gran curiosità di vedere com’è.

 

________________________________________

 

Questo capitolo è un mio piccolo sclero personale e mi sono divertita

tantissimo a scriverlo *-*!

In realtà il merito è tutto di mia nonna che una volta, vedendo il mio

sfondo del PC con Saga, mi ha chiesto con il massimo candore

:-Ma chi è questa bella ragazza?-:

 

Povero Saga !!!

 

Va bene, ora passiamo alle recensioni

 

Kikka_hiwatari hai proprio ragione: Kanon si vuole male! Una scena con i

due gemellini faccia a faccia? Eh eh… ce l’ho in mente ma mi ci dovrò

impegnare parecchio!

Anche a me piacciono da morire quel tipo di scene, però devo stare

attenta a non farle troppo melense perché se c’è una cosa che Kanon NON È

  è essere sdolcinato!

 

Sesshoyue  bè, sì, il mio Kanon è un vero cucciolo da coccolare… anche se

in questo capitolo Eleni è decisamente di un altro parere!

Grazie per i complimenti  *blush* ^//^

 

Un grazie speciale a RedStar12 che mi ha messa tra gli autori preferiti

e che sta seguendo la storia: GRAZIEEEE!!!!

 

E un altro grazie ai lettori che seguono questa fiction anche senza recensire: un bacione raga!

                                           

 

 

 

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Capitolo 6
*** 6-Scrivi una lettera ***


6-Scrivi una lettera

______________________________________

29 maggio ore 14:00

C’è la pausa pranzo ed in questo momento sono in ufficio: due palle!

Oggi di venire a lavoro non mi andava proprio, ma una giornata di stipendio non è

una cosa che posso permettermi di buttare via così, almeno non con le spese della

casa da affrontare e con un paio di milioni di Euro di debiti che ho con i miei per

tutte le tasse universitarie che mi hanno pagato fino all’anno scorso.

Comunque il pensiero principale della mattinata è stato ovviamente Kanon.

Stamattina quando sono uscita di casa dormiva ancora e siccome non avevo molta

voglia di parlare con lui ho fatto tutto in silenzio e me ne sono andata senza farmi

sentire.

Prima però gli ho lasciato un biglietto, una specie di piccolo promemoria per aiutarlo

ad orientarsi in casa mentre non c’ero.

Ero ancora incavolata nera, però mi sono detta “devo fare la persona matura e

ragionevole”, così gli ho lasciato scritte le cose più importanti.

 

1)    Prendersi quel cavolo di antidolorifico all’una

2)    Rispondere al telefono (perché sul punto 1 non mi fido di lui e voglio controllarlo)

3)    Se deve firmare qualcosa della posta può usare il nome di Alexandros Kaloudis

 

Gli avrò lasciato anche un altro paio di cose ma ora non me le ricordo, anzi ora che ci

penso forse è meglio se adesso lo chiamo, giusto per vedere cos’ha combinato nel

frattempo.

Se devo essere sincera devo dire che mi sento un po’ in colpa per essermi arrabbiata

in quel modo ieri sera: ripensandoci ora mi sembra una reazione stupida e infantile,

ma fa parte del mio carattere impulsivo… meno male che spesso mi correggo!

In fondo non c’è niente di male se Kanon non mi ha detto nulla, cioè, magari non

aveva voglia di parlarne, oppure si era concentrato troppo sui vari tradimenti e su

suo fratello, oppure semplicemente era stanco.

Ho deciso che non mi interessa se non scatterà la scintilla romantica perché con un

uomo come Kanon anche un’ amicizia non si butta via, e poi i miei sentimenti non

sono cambiati: mi fa ancora tenerezza quello sguardo smarrito che ha a volte, e

soprattutto voglio aiutarlo a dimenticare il passato.

Sono sincera quando dico che vorrei davvero che suo fratello fosse vivo, che lo

avesse perdonato e che trovasse un modo per farglielo sapere, vorrei davvero che si

incontrassero perché ho visto che Kanon ci sta veramente male.

A proposito di questo mi devo ricordare di digli una cosa quando gli telefono.

Ora vado.

 

 

 

 

Mentre parlavo con Kanon mi sono messa a scarabocchiare ed è venuta fuori una

Cosa che a me sembra un po’ il promontorio di Sounion.

Scarabocchiare è una cosa che faccio spesso, e non perché non sto attenta a quello

che mi dice la gente, al contrario perché così mi concentro di più.

Comunque ho fatto bene a telefonargli per controllarlo: quel folle masochista non si

era preso la medicina e pensava di fregarmi solo perché non ero a casa!

Povero illuso: non aveva fatto i conti con i miei metodi di persuasione!

Per un po’ ci ho girato attorno, poi gli ho detto all’improvviso

 

:-Insomma, Kanon! Sono sicura che tuo fratello non vorrebbe mai vederti soffrire!

Fallo almeno per lui!       

 

Ho sentito che tratteneva il fiato dall’altra parte del filo e ho capito che ce l’avevo

fatta, così già che c’ero gli ho detto anche la mia pensata geniale; stranamente

stavolta si è convinto subito, come se lui avesse la stessa idea ch egli ronzava nella

mente da un po’ e gli servisse solo una piccola spinta per decidersi a metterla in

pratica.

, gliel’ho data io, e così adesso forse si calma un poco.

La mia idea era una lettera: siccome Kanon mi sembra tanto uno di quei tipi chiusi

che non riescono ad esprimere quello che provano sono convinta che, nel caso di un

eventuale faccia-a-faccia con il gemello che lo mette tanto in soggezione, lui non

sarebbe capace di essere così aperto com’era stato con me e non riuscirebbe mai a

parlargli francamente.

Però le cose cambiano molto con carta e penna: ho visto un sacco di persone

introverse che non si sanno assolutamente esprimere a parole e che poi, quando

hanno la possibilità di scrivere, fanno miracoli: ecco, questo mi pare proprio il caso

di Kanon.

E poi un sacco di personaggi famosi hanno scritto lettere: il “De profundis” di Oscar

Wilde è una delle mie Bibbie!

Gli ho chiesto se gli andava di provare a scrivere a suo fratello per dirgli

sinceramente quello che prova e lui dopo un breve attimo di silenzio ha risposto che

sì, “poteva provare”.

Lo ha detto con il suo solito tono malinconico da “troppo-bello-per-essere-vero-non-oso-crederci”.

, ho solo dovuto incoraggiarlo ancora un po’.

 

KANON:-E che gli scrivo?

 

IO:-Tutto quello che vuoi! Che sei cambiato, che ti dispiace, insomma, tutte quelle

cose che hai detto a me! E soprattutto gli devi dire che gli vuoi bene

 

Kanon:-Cosa? Prima gli ricordo tutto quello che ho fatto e poi me ne esco con “ti

voglio bene”? Ma no, dai!

 

IO:-Perché no? Tu gli dici che sei disposto a dimenticare tutto, poi tocca a lui…

Kanon, ricordati che l’amore non viene mai ripagato con l’odio: prova a fidarti di lui

e vedrai che tuo fratello non ti farà del male

 

Mi sembrava quasi di vederlo con quella sua espressione da bambino a metà tra la

speranza e il timore.

 

KANON:-Va bene… allora ci provo

 

Meno male! Gli ho detto di prendere uno dei miei quaderni, quello che gli pare,

tanto ne ho un casino: ho la netta sensazione che avrà bisogno parecchie pagine per

farci stare tutto!

Avrei voluto continuare a parlare con lui ma proprio in quel momento è arrivata

Artemis, la mia collega scassapalle, e ho dovuto mollarlo in fretta e furia.

Per depistare meglio quell’arpia ho pure detto a Kanon “ciao, mamma”, così non le

vengono in mente strane idee: non oso immaginare cosa combinerebbe quella

scema se sapesse che ho a casa un ragazzo, e soprattutto se dovesse mai scoprire

che il ragazzo è uno come Kanon!

Per fortuna per ora è sparita dalla circolazione e io ho potuto finire queste righe in pace, certe volte proprio non la reggo.

Vabbè, basta parlare male di “Miss-il-mondo-è-mio”, è meglio che torno a lavoro se

voglio arrivare a casa ad un ora decente!

Piuttosto devo ricordarmi di comprare i biglietti della Metro che li ho finiti ieri.

Viaggiare con i mezzi pubblici è molto più economico che prendere la macchina

perché io lavoro dall’altra parte della città e mi costerebbe un patrimonio in

benzina, peccato che hanno tempi da lumaca centenaria con l’artrite!

Spero di non arrivare troppo tardi oggi: voglio proprio vedere com’è finita con la

lettera!

 

 

________________________________________

 

Recensioni

 

Kikka_hiwatari Ciao bella! Che tesoro che sei, mi recensisci tutti i capitoli

*occhioni luccicanti* Come procede la mia folle creazione? Povero il tuo

cognatuccio: l’ho fatto diventare una donna XD  

(Per favore rinchiudetela! ndr Saga) scleri a parte, non ho intenzione di

tirarla troppo a lungo, mi serviva solo per movimentare un po’ la storia.

 

DevilDragon AHAHAH!!! Saga una top model? Questa ancora non l’avevo

pensata! No, dai, poverino, lui che è così virile… Comunque sono contenta

che ti stia piacendo la fiction, e grazie per averla messa tra le preferite!

 

E per finire un salutone a tutti i lettori che seguono la storia *kiss*

 

 

 

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Capitolo 7
*** 7-Incavolata nera ***


Ecco un nuovo capitolo! Ringrazio tutti i lettori per la pazienza che

hanno avuto ad aspettarmi.

 

7-Incavolata nera

________________________________________

29 maggio ore 18:20            metropolitana

 

 

NON LA SOPPORTOOOOOO!!!!

No, io sono sicura che prima o poi finisco sulle prime pagine dei giornali nazionali

con questo titolo: “Impiegata folle uccide collega stronza ”.

Ovviamente l’impiegata folle sono io e la collega stronza è lei: l’unica, l’inimitabile, la

sola al mondo, Artemis Papadopulos!

Non so se oggi me lo faceva apposta o se ero io ad essere particolarmente

permalosa, fatto sta che ha rotto le palle più del solito e abbiamo dato vita ad un

paio di teatrini memorabili.

Tanto per cominciare, quando è salito il ragazzo che porta la corrispondenza della

ditta, quella cretina gli ha detto di posare tutto sulla mia scrivania, il che equivaleva

ad un “occupatene tu” detto in modo molto volgare e prepotente, ma siccome le

lettere non erano molte avrei anche potuto fare finta di niente.

Poi però ha fatto un'altra cosa che assolutamente non doveva fare e io ovviamente

ho reagito malissimo.

Ad un certo punto nel pomeriggio è salito al nostro piano suo padre, e lei, cretina

come non mai, ha avuto il coraggio di presentarmi a lui come “la sua segretaria”!

Ma come si permette quella scema?!

All’inizio ho fatto finta di non sentire, poi però quell’altro idiota ha avuto la pessima

idea di chiamare me in causa e a quel punto non mi sono proprio potuta tenere!

 

IDIOTA:-Quindi la mia bimba è già così importante da avere una segretaria? Bene,

veramente molto bene! E tu che ne dici, Eleni? Non sei contenta di lavorare per

Artemis?

 

IO:-Sì, mi piace tanto aiutare le persone.

Anche perché la povera Artemis è così scema che le hanno dovuto mettere una

segretaria per impedire che la ditta vada in fallimento a causa sua!

 

Ho mantenuto un sorriso a 32 denti per tutto il tempo, invece loro sembravano

avere beccato in pieno una bomba Molotov, Artemis in particolare era così

sconvolta che le si è rovinata la piega, povero tesoro!

Dopo questa scenata se ne sono andati tutti e due piuttosto in fretta e io ho avuto

pochi minuti di pace, ma solo finchè lei non è tornata dentro incazzatissima

strillando come una sirena

 

CRETINA:-Non permetterti mai più di fare una cosa del genere! Ti avverto, parla di

nuovo male di me davanti a mio padre e io… io…

 

IO:-Tu cosa? Mi pugnali a morte con il tuo set da manicure?

 

Ragazzi, che spettacolo! Sembrava che stesse per scoppiare come un palloncino!

Che poi quando si arrabbia le viene una buffa vocina da insettino isterico che fa

morire dalle risate, e siccome io non riesco a trattenermi finisce sempre che le

scoppio a ridere in faccia, così lei si arrabbia ancora di più e io rido ancora di più e

così via.

È tornata a sedersi alla sua scrivania con un’ aria da “io-sono-superiore-a-te-e-ti-ignoro”

che la faceva tanto sembrare una gallina, e sicuramente già allora stava

architettando il modo in cui farmela pagare.

Bè, ci è quasi riuscita, la stronza!

Circa due ore dopo è venuto in ufficio Antonis, il mio ex ragazzo, a dirci non so quale

boiata sul party per festeggiare la fondazione dell’azienda, e allora lei ha creduto

che fosse la sua grande occasione.

Io dovevo avere un’aria abbastanza pensierosa perché stavo cercando una scusa

plausibile per dribblare il party anche stavolta, cosa non facile perché dopo che

lavoro lì da quasi un anno ho inventato praticamente di tutto, e lei invece ha

pensato che io fossi così taciturna perché Antonis mi metteva in imbarazzo!

Ha cominciato a fargli gli occhioni dolci e a lanciare battutine del tipo

 

LA CRETINA:-Povero caro, stai ancora così male per colpa di quella strega!

Ma se vuoi ti consolo io…

 

Gli si è praticamente buttata in braccio credendo di farmi ingelosire, vorrei capire

secondo quale dio, visto che sono stata io a lasciarlo!

Però mi dava fastidio, devo ammetterlo.

Non nel senso che intendeva lei, mi dava fastidio perché è stata così meschina da

giocare con i sentimenti di Antonis per fare un dispetto a me, e questa è una cosa

che proprio non sopporto.

Cioè, se ha un problema con me cosa c’entra che mette in mezzo quel povero idiota

che le sbava dietro da anni, almeno secondo i pettegolezzi che ho sentito.

Non sono solo pettegolezzi però: ho prove fondate che Antonis si sia messo con me

per fare ingelosire lei, cosa che mi ha dato tantissimo fastidio e che è stata il primo

motivo per cui l’ho lasciato.

Il secondo è stato che non si lavava.

E il terzo che gli piaceva andare in discoteca. Io odio le discoteche.

Avrei anche potuto fregarmene che Artemis lo trattava come un giocattolo perché in

fondo è la stessa cosa che lui ha fatto con me, però io sono fatta così: mi ci sono

incazzata furiosamente e appena se ne è andato ho detto ad Artemis tutto quello

che pensavo di lei.

Magari non proprio tutto se no mi avrebbe davvero pugnalata con una limetta da

unghie, però che è una cretina, stronza e pure troia gliel’ho detto.

E già che mi trovavo le ho detto anche che lo sanno pure i piccioni sul cornicione che

il suo bel biondo platino è finto.

Bè, questo la ha proprio fatta esplodere e ha cominciato anche lei a urlarmi di tutto

e di più, tipo che sono rozza, che mi vesto malissimo, che non farò mai carriera, e

non so che altre idiozie di cui onestamente me ne fregava.

Però una cosa che mi ha dato parecchio fastidio è stata quando ha detto

 

DEFICIENTE:-Tu non riuscirai mai a tenerti un ragazzo! Stai sicura che nessuno vorrà

mai stare con te se non ci è veramente costretto! O se non è troppo disperato!

 

Ora, non so come ha fatto, ma è riuscita a farmi venire in mente Kanon e la scena

della sera prima, quando mi ha scambiata per la sua Saga, e questo mi ha fatta

incazzare da morire perché pareva proprio fatto apposta.

Cioè, primo Kanon è evidentemente costretto a stare a casa mia, e secondo, posto

che secondo lui io non so niente di Saga, potrebbe essere tanto meschino da

provarci lo stesso con me?

Non mi va di essere un misero surrogato della sua biondina mozzafiato!

Meno male che mancava poco alle cinque e mezza, così ho potuto piantare la

cretina in ufficio a fare tutti gli straordinari che vuole e me ne sono andata a

prendere la metro per tornare a casa.

Ora sono sul vagone e per fortuna ho trovato un posto a sedere così ho potuto

scrivere queste due pagine, anche se adesso sono quasi arrivata alla mia fermata e

devo chiudere qui.

 

 

________________________________________

 

29 maggio ore 22:10        casa

 

Prima di entrare a casa pensavo

 

“Accidenti, ora c’è Kanon!”

 

Ora invece penso

 

“Accidenti, meno male che c’era Kanon!”

 

È straordinariamente utile quel ragazzo!

Ad esempio io ero tornata a casa incazzatissima e come prima cosa, dopo che mi

sono cambiata, l’ho avvertito

 

IO:-Ok, Kanon, guarda che sono inc… hem… molto seccata, quindi se ti rispondo

male o faccio qualche altra cosa strana fai finta che non vedi, va bene?

 

Inaspettatamente ha annuito, come se comprendesse perfettamente, e cosa ancora

più strana ha detto

 

KANON:-Posso fare qualcosa per aiutarti?

 

Mio malgrado ho sorriso per la situazione assurda: cioè, lui bendato come la

Mummia, chiedeva a me se poteva aiutarmi! Però lo ha detto con molta gentilezza,

come se volesse davvero fare qualcosa per me, non solo come domanda di

circostanza.

 

IO:-Bè, solo se sai come sfogare una colossale inc… arrabbiatura!

 

Lui ha sorriso e senza rispondere ha alzato la mano sinistra, quella dove non ha

fratture o cose strane, e siccome io lo guardavo piuttosto interdetta si è spiegato

 

KANON:-Avanti, colpisci!

 

IO:-Cosa?

 

KANON:-L’unico modo sicuro che conosco per sfogare le colossali incazzature è picchiare qualcosa.

Avanti, dai un pugno, ne sei capace, vero?

 

Ha fatto un sorrisetto sardonico che non mi è piaciuto molto.

Mi sono chiesta se mi avesse già inquadrata come una tipa manesca, visto che

riteneva ovvio che riuscissi a menare cazzotti con tanta naturalezza, e ovviamente

tutto questo mi ha fatto venire in mente il discorso di Artemis con conseguente

incazzatura.

Ora, non so cosa è scattato nella mia testa di cavolo, fatto sta che in una frazione di

secondo ho preso posizione e ho tirato un pugno da record senza preoccuparmi

minimamente che sembravo una pazza omicida.

Bè, Kanon ha fatto una faccia sconvolta al massimo ed io ho pensato

 

“Cazzo! Stavolta l’ho fatta grossa! Dopo questa non mi guarda neanche più!”

 

Invece lui, dopo lo sconvolgimento iniziale, mi ha osservata con aria critica ed io,

testarda come non mai, ho sostenuto il suo sguardo come a dire

 

“Pensa quello che cavolo ti pare ma io sono così e non ho nessuna intenzione di

cambiare!”

 

Però lui se ne è uscito con una domanda che non c’entrava niente

 

KANON:-Ma tu ti sei mai allenata seriamente?

 

IO:-Hem, no, diciamo che sono un autodidatta

 

Ha annuito con un espressione molto soddisfatta

 

KANON:-Straordinario, davvero straordinario… hai un talento naturale per il

combattimento, Eleni, è un vero peccato non sfruttarlo…

Colpiscimi ancora.

 

IO:-Che cosa? Kanon, ma…

 

KANON:-Voglio vedere a che livello sei, colpiscimi con tutta la tua forza.

 

La situazione era al limite del surreale: eravamo in cucina, io in tuta nera e canotta

larga che l’unica cosa meno femminile di me in quel momento era Rocky Balboa, Kanon con il braccio appeso al collo e tutto il resto del corpo pieno di graffi che

sembrava un reduce della guerra civile… e in tutto questo mi chiedeva di colpirlo!

Ho provato a farlo ragionare: non lo avessi mai fatto!

E dire che non gli ho detto niente di così grave, ma lui si è offeso a morte lo stesso.

 

IO:-Kanon, non posso colpirti. E se ti faccio male?

 

KANON:-Fregatene di farmi male! Colpisci!

 

IO:-Ma non posso combattere con uno bendato e ingessato!

 

In quel momento ho avuto la netta sensazione di avere detto una cosa

assolutamente sbagliata e mi sarei volentieri morsa la lingua, ma ormai non ci

potevo fare più niente.

 

Kanon è diventato improvvisamente gelido, e poi i suoi occhi!

Erano duri come l’acciaio, e anche il resto del volto è cambiato incredibilmente:

espressione impenetrabile, labbra serrate, era un'altra persona!

Fino ad ora avevo visto solo il Kanon tormentato e a volte fragile, non avevo mai

conosciuto Kanon il guerriero.

 

KANON:-Ah… è così allora…

 

Lo ha detto con un tono sordo, quasi minaccioso, poi è scattato all’improvviso.

Non so come ma in un secondo è riuscito a colpirmi in tre punti potenzialmente

mortali (fegato, gola e nuca) e come se non bastasse mi ha pure quasi fatta cadere a

terra!

In realtà non è che mi ha colpita, ha solo appoggiato la punta delle dita, però faceva

impressione ugualmente ed io l’ho paragonato ad un serpente.

Sembrava proprio un cobra: letale ma allo stesso tempo terribilmente affascinante.

Mi ha acchiappata per un braccio appena prima che sbattessi a terra e, sempre con

quell’espressione dura ha detto.

 

KANON:-Stai più attenta la prossima volta che combatti contro uno bendato e

ingessato.

 

Io ho continuato a guardarlo negli occhi e siamo rimasti così per un bel po’, come

una strana scultura.

Intuivo che era la cosa giusta da fare, anche se Kanon in quel momento mi metteva

un po’ in soggezione, però non mi sono arresa, e a quanto pare ho fatto bene!

Dopo un paio di minuti che ci guardavamo truci finalmente lui si è rilassato e ha addirittura sorriso

 

KANON:-Però! Non sei una che si spaventa facilmente!

 

Ho sorriso anche io e gli ho risposto

 

IO:-Decisamente no! La prossima volta ci devi mettere più impegno, Saint dei Gemelli!

Siamo finiti tutti e due a ridere a terra, così abbiamo fatto pace e tutto è tornato come prima.

Mi sono persino lasciata andare a raccontargli la litigata con Artemis e abbiamo riso

ancora finchè non siamo arrivati alla battuta che mi aveva fatto tanto incazzare, a

quel punto ho tagliato molto in fretta con la scusa della cena.

Scusa assolutamente idiota perché erano le sette e mezzo di sera, ma lui per fortuna

non ci ha fatto caso più di tanto ed io mi sono levata dagli impicci.

Dopo cena abbiamo guardato un po’ la TV ed io mi aspettavo la seconda parte della

confessione, per esempio la parte su una certa Saga, però sono rimasta delusa

perché dopo poco Kanon si è semplicemente addormentato come la sera prima,

solo che io stavolta sono stata molto meno gentile e invece di un bacino gli ho dato

una bella scrollata.

Poi però me ne sono un po’ pentita perché si è svegliato di soprassalto e sembrava

spaventato.

Accidenti, è sempre così teso!

Gli ho ricordato l’antidolorifico e lui ha fatto una smorfia come a dire

 

“Accidenti! Non c’è modo di sfuggirti!”

 

Ma alla fine lo ha preso senza fare storie e sono sicura al 99% che pensava a quello

che gli avevo detto per telefono riguardo a “per suo fratello”.

A proposito del fratellino innominato, gli ho chiesto come era finita con la lettera e

ho scoperto che l’ha iniziata ma non finita, il che considerando che Kanon è Kanon

mi pare più che possibile!

Bè, di tempo per finirla ne ha da vendere, tanto che deve fare tutto il santo giorno a

casa da solo?!

Ripensandoci adesso quella era una buona occasione per chiedergli come si chiama

suo  fratello, però non l’ho fatto un po’ perché ero stanca e un po’ perché ci siamo

messi a parlare di altro.

Precisamente del mio allenamento.

Che figata! Avere come maestro un Saint di Athena! Ancora non ci credo!

E dire che non pensavo facesse sul serio quando diceva di sfruttare il mio talento per

la lotta, invece lui era proprio serio!

Mi ha detto

KANON:-Se vuoi imparare a combattere come un Saint sarò felice di insegnarti, Eleni.

La tua forza può servire a molto, e sono sicuro che la utilizzerai bene, devi solo

imparare come.

 

Ovviamente ho accettato subito, perché dovevo sprecare un occasione così?

E poi Kanon sembrava davvero contento, forse lo ritiene un modo per sdebitarsi con

me… sì, credo che sia proprio così considerando il soggetto!

Ha recuperato in pieno il suo ruolo da duro, forse un po’ troppo, perché quando

eravamo sulla porta della sua stanza e gli ho detto “buona notte” è saltato in aria e

si è girato con un espressione sconvolta.

Non è abituato ad essere trattato con gentilezza, e questo mi dispiace

 

IO:-Calmati, non è niente… ti ho solo detto buona notte…

 

KANON (scuote la testa):-Scusami, Eleni…

 

IO:-Niente, tranquillo…

 

Stavo per uscire quando mi ha richiamata

 

KANON:-Eleni… buona notte

 

Vorrei tanto sapere perché gli tremava un po’ la voce.

Comunque la giornata è finita meglio di come è iniziata, per fortuna; ora me ne vado

a dormire perché so che domani suonerà quella dannata sveglia e mi aspetterà

un'altra pallosa giornata di lavoro.

Mi chiedo a cosa pensa Kanon prima di addormentarsi.

Forse alla sua Saga, o forse a suo fratello, o forse agli altri Saint di cui non ha più

notizie.

Magari non erano proprio amici ma credo che in fondo Kanon vorrebbe essere

accettato come uno di loro, sarebbe un modo per riscattare il suo passato.

Bè, a qualunque cosa pensi, spero che trovi un po’ di serenità, mi dispiace vederlo

sempre sovrappensiero o sconsolato.

Dormi, stella dei Gemelli, sogna il tuo futuro e brilla, Kanon, ritrova la tua luce e

torna a splendere.

Buona notte, Kanon.

………………………………………………

Accidenti, perché all’improvviso sono diventata così melensa?!

 

 

________________________________________

 

Eccomi qua!

Non credevo che sarei mai riuscita a postare di nuovo, stavolta ho

perso davvero un sacco di tempo!

 

Violet Nearina: grazie per avermi messo la storia tra le“Preferite”!

E grazie anche per i complimenti, sono felice che Eleni ti stia simpatica

come personaggio, in effetti anche io mi ci sto affezionando, e poi mi

diverto tantissimo a scrivere scene dove non si comporta precisamente da

signora!

 

Kikka_Hiwatari: *smile* *smile* *smile* *smile* *smile* *smile*

ok, ho ripreso il controllo, più o meno…

Ciao! Bè, che posso dire? Innanzitutto un mega-grazie che riempie tutto EFP, poi dico… viva sbivacarsi sul divano!

He he, per la letterina si dovrà aspettare un po’, riuscirà Eleni a non

essere troppo curiosa?

(“Io non ci scommetterei troppo!” nd Eleni “Sta buona tu” ndr io)

Grazie ancora e un Kississimo!

 

Sesshoyue: Argh! Kanon in cuffietta?!  Quello sì che è terrificante!

Oddìo, ho creato un mostro! No, no, dai, Sesshy, riprenditi!

Scerzi a parte, se ti piace la fiction non posso che essere onorata*smile* e felicissima. Un bacione

 

Devildragon: bè, che posso dire per ringraziarti di tutti i complimenti?

Qualcosa che non sia banale, monotono e standardizzato intendo…

Un po’ per mia momentanea mancanza di fantasia, un po’ perché

sinceramente non so che dire, ti dovrai accontentare di un banalissimo

Grazie!!!

Tsukuyomi: grazie per l’imbocca al lupo, anche se ormai gli esami sono

andati.

Ho cancellato quello pseudo-capitolo anche perché credo che sia una

“violazione del regolamento”

 

 

Un grazie anche ai lettori che seguono senza recensire e alle persone

che seguono ma non sono iscritte al sito: so che ci siete anche voi, ragazzi!

 

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Capitolo 8
*** 8-Allenamenti ***


8-Allenamenti

Martedì 30 maggio ore 22:15 casa

 

In ufficio giornata pallosissima: solo io ed Arthemis che ce l’aveva ancora con me per

la litigata di ieri.

Comincio a non poterne più di lei e non vedo l’ora che torni a lavorare Temi, la mia

amica - collega - ex compagna di liceo.

Mi trovo in un piccolo pasticcio: le vorrei raccontare tutto di Kanon e di tutto quello

che mi è successo in questi pochi giorni che lei è mancata, però per qualche motivo

so che non devo farlo…

Ma allo stesso tempo mi sentirei un verme se le tenessi nascosta una cosa così

importante…

Come accidenti di un accidenti devo fare?!

Bah, è tutta colpa di Kanon: è tipico dei maschi incasinare sempre tutto!

Però non posso neanche prendermela con lui perché in fondo non mi sta dando

nessun fastidio a casa, anzi è piacevole averlo come compagnia la sera.

Ho cancellato l’ultima frase perché era un po’ a doppio senso, scusami, Kanon…

Comunque la sua idea di allenarmi non è stata male, è stata solo più folle del

previsto, anche se considerato che si parla di Kanon è molto difficile stabilire dove

sia il confine tra normalità e follia.

 

Primo allenamento:

Mi ha parlato dell’importanza dei sei sensi fondamentali dell’uomo, e questo già è

stato abbastanza strano perché io credevo fossero solo cinque, poi mi ha spiegato

che per i Saint ne esiste anche un altro, il Settimo Senso, appunto, che è il Cosmo di

un Saint espanso ai limiti delle sue possibilità.

Gli ho chiesto cos’è il Cosmo e allora lui ha fatto una cosa stranissima: ha staccato

un pezzetto di gesso e lo ha tenuto sul palmo della mano, poi ha chiuso gli occhi.

Bè, in quel momento era toghissimo, seduto a gambe incrociate, con un espressione

concentratissima sul volto e i capelli blu che per qualche strano motivo

ondeggiavano leggermente… se poi consideriamo che era anche sul pavimento di

camera mia il tutto era ancora più     devo stare attenta a quello che scrivo.

Comunque ho avuto subito altro a cui pensare, infatti il gesso appoggiato sul palmo

di Kanon si stava sbriciolando da solo!

Si è ricoperto di crepe sempre più fitte finché non è tornato polvere e solo a quel

punto Kanon ha aperto gli occhi e mi ha detto con un sorriso

 

KANON:-Questo è il Cosmo

 

Se voleva impressionarmi ci è riuscito benissimo!

 

IO:-Urca! Fortissimo! E ci riuscirò anche io?

 

KANON:-Sì, se ti allenerai come si deve, ma ti avviso che non sarà semplice, a volte ci

vogliono anni per imparare anche una sola tecnica.

 

IO:-Non importa! Io voglio provarci lo stesso!

 

Ha fatto una breve risata e ha detto

 

KANON:-Chissà perché ma da te me lo aspettavo… quindi cominciamo subito

 

Io mi aspettavo chissà cosa, ad esempio meditazioni orientali, strani esercizi per la

mente, o qualcosa del genere, invece lui ha tirato fuori dalla tasca un banalissimo

tovagliolo da cucina e mi ha detto di bendarmi con quello, al che io ovviamente gli

ho chiesto il perché e lui da bravo insegnante si è rimesso a spiegare

 

KANON:-Perché tu devi imparare sia a percepire il Cosmo degli avversari sia a

sviluppare il tuo. Uno dei Gold Saint, Shaka della Vergine, tiene sempre gli occhi

chiusi proprio per questo: limitando l’uso di uno dei sei sensi riesce a potenziare al

massimo il Settimo.

 

Anche se mi sembrava una cosa strana alla fine ho fatto come mi diceva

 

KANON:-Bene, e adesso prendimi

 

Credevo che mi stesse prendendo in giro e stavo per mandarlo al diavolo con

qualcuna delle mie espressioni colorite, poi però ho deciso di fidarmi ancora una

volta di lui e del suo strano allenamento.

La scena era decisamente comica perché c’ero io che bendata non riuscivo neanche

ad alzarmi, poi di acchiappare Kanon non se ne parlava proprio con la velocità che ha!

Mi sentivo una completa deficiente, e siccome la cosa che detesto di più al mondo è

rendermi ridicola avevo una gran tentazione di mollare tutto, meno male che Kanon

si è rivelato più paziente di quello che sembra.

Quando ha visto che ero in difficoltà mi ha fermata mettendomi una mano sulla

spalla e ha deciso di ricominciare daccapo

 

KANON:-No, no, ferma, Eleni, così finisci solo per sbattere da qualche parte.

Calmati.

Ascolta me: stai ferma. Immobile.

Bene, e adesso concentrati, cerca di capire dove mi trovo.

Non devi usare l’udito, e ovviamente non puoi vedermi, devi solo… sentire, ecco.

Provaci, Eleni.

 

Ho cercato di fare come diceva e me ne sono rimasta ferma ad aspettare di sentire

qualcosa.

Bè, so che può sembrare folle, però a volte mi sembrava davvero di sentire una

sorta di vibrazione, solo che spariva subito e dovevo fare un incredibile sforzo di

concentrazione per ritrovarla, oltre al fatto che non sapevo se era vera o se la stavo

solo immaginando.

Con Kanon non sono mai sicura di niente perché il 99% delle volte fa cose degne

dello slogan della Coca Cola “The impossible made possible” e io adoro lasciarmi

trascinare nelle avventure!

Quando sono stata abbastanza sicura ho deciso di rischiare e ho provato a

muovermi verso dove avrebbe dovuto esserci Kanon.

Due passi di lato e poi… ragazzi, l’ho preso veramente!

È stato fantastico, però nonostante l’entusiasmo iniziale pensavo “Ho avuto culo,

nient’altro… figurati se io posso già fare una cosa da Saint!”

Bè, mai sottovalutarsi!

Kanon mi ha detto che potevo levare la benda e quando me la sono tolta gli ho visto

il primo vero sorriso da quando vive con me… e anche da molto più tempo

considerato che tipo è lui!

 

KANON:-Straordinario! Non me lo aspettavo proprio, Eleni, sei stata grande!

 

A vederlo così contento un po’ mi dispiaceva rovinargli l’entusiasmo, ma alla fine per

amore di onestà gli ho fatto notare che poteva trattarsi di un classico caso di fortuna

del principiante.

 

KANON:-No, Eleni, non è stato così… tu stai davvero cominciando a capire come

funziona il Cosmo! È fantastico! Con le tue capacità puoi ottenere un grande potere

e… e…

 

All’improvviso si è bloccato ed è passato in un secondo dall’esaltazione alla depressione

 

KANON:-… e… metterlo al servizio… della giustizia… Scusami, Eleni

 

Si è girato di scatto e stava per scappare fuori dalla stanza, meno male che io sono

stata più svelta e l’ho agguantato per un braccio prima che si defilasse.

Ci siamo guardati negli occhi per un brevissimo istante prima che lui abbassasse di

nuovo lo sguardo.

 

IO:-Kanon, io lo metterò al servizio della giustizia… come hai fatto tu.

 

So di averlo sconvolto con questa frase, anche se lui cercava in tutti i modi di non

darlo a vedere, poi mi ha chiesto scusa per il suo comportamento così impulsivo e il

primo allenamento è finito così.

Poi siamo andati a fare la doccia, separati ovviamente.

Questa cosa potevo anche risparmiarmi di scriverla, non so proprio cosa c’entrava.

Però l’allenamento è stato fortissimo, e se davvero ho già imparato a percepire il

Cosmo non vedo l’ora di continuare, anche perché è vero che aiuta a scaricare lo stress!

 

 

 

________________________________________

 

Mercoledì 31 maggio ore 21:30 casa

 

Stasera sono a letto insolitamente presto, però non posso rinunciare a scrivere due

righe.

Finalmente è tornata Temi! Alleluja! Non la sopportavo più ad Arthemis!

E ho anche trovato un compromesso tra la sincerità verso Temi e il segreto che devo

mantenere.

Durante la pausa per il pranzo le ho chiesto se poteva aiutarmi a finire un “lavoro”,

al che lei ha capito al volo che volevo restare da sola con lei ed è rimasta a parlare di

pratiche noiosissime finché Arthemis non ha deciso di levarsi dalle palle, poi, quando

Manico di Scopa è stata fuori portata di udito, mi sono seduta vicino a Temi e le ho detto

 

IO:-Allora, devo dirti una cosa importante, anche se sarà difficile… il mio problema è

che sono coinvolta in un segreto in cui vorrei tantissimo coinvolgere anche te, ma in

cui non posso coinvolgerti perché è coinvolta anche un’altra persona che non vuole

essere coinvolta…

 

Lei mi ha fissata un secondo con il sopracciglio castano inarcato, poi è scoppiata a

ridere  per la mia frase assurda, però per fortuna ha capito quello che cercavo di

dirle e mi ha assicurato che per lei non ci sono problemi.

Temi è proprio un tesoro, non so come farei senza di lei!

Tutto il contrario di Arthemis che è la peggiore scassa palle mai creata dai tempi

della Genesi!

Anche oggi la scema è rientrata proprio mentre parlavo al telefono con Kanon e mi

ha costretto a riattaccare in fretta, però credo che abbia fatto in tempo a vedere il

mio numero di casa sul display del cellulare perché mi ha chiesto con il suo solito

tono allo yogurt acido

 

SCEMA:-Ma cosa fai, ti senti così depressa che ti chiami da sola per ascoltare i

messaggi nella segreteria quando arrivi a casa?

 

No, non è normale quella!

 Comunque non avevo voglia di litigare con lei, così mi sono limitata a ignorarla e a pensare

 

“Come no! Lo faresti nche tu se la tua “segreteria telefonica” fosse Kanon!”

 

A proposito di Kanon!

Gli allenamenti continuano! La buona notizia è che percepisco il cosmo sempre

meglio, la cattiva è che in questo modo Kanon aumenta la difficoltà ed io mi ritrovo

a dare epiche ginocchiate ai mobili nel (vano) tentativo di acciuffarlo.

Ci riesco quasi sempre, però tra ieri e oggi ho rimediato un bel paio di lividi blu e

viola.

Tra le altre cose mi ha telefonato mio fratello Alèxandros per dirmi che non poteva

venire a riprendersi i vestiti che ha dimenticato a casa mia, cosa che a me va

benissimo perché dubito molto che Kanon metterebbe mai i miei… e non perché sono femminili (io ci tengo molto alla mia nomina di maschiaccio e il mio guardaroba

lo testimonia molto bene), ma semplicemente perché le sue spalle sono il triplo

delle mie e farebbe prima (e meglio) a non mettere maglietta.

Attenta, Eleni, attenta perché scripta manent!

A parte questo però un po’ mi sono seccata con Alèxandros perché caspita è da

Natale che ha lasciato la sacca con i vestiti a casa mia!

Ma non l’ultimo Natale, che già è abbastanza grave, no, io intendo Natale dell’anno

scorso!

Questo tanto per dire da quanto tempo non si degna di venire a vedere se sono viva

o se per caso mi hanno rapita gli alieni di Roswell, lui e quel suo cavolo di lavoro da

manager!

Ma perché gli hanno dato quella promozione?

In realtà lo so benissimo: perché mio fratello è uno squalo senza scrupoli quando si

tratta di affari… e anche nelle altre cose se è per questo!

Tornando a Kanon posso dire che allenarmi sta facendo bene anche a lui, se non

altro ha uno scopo nella sua giornata che non sia stare a contare le piastrelle della

cucina!

Non dico che è più allegro, questo è in contrasto con tutte le sue abitudini, ma nel

suo sguardo ho notato un’ energia nuova, come se essere maestro di un potenziale

Saint lo aiutasse a mettersi in pace con se stesso.

Non è facile, per uno che aveva deciso di farsi esplodere, accettare l’idea di tornare

a vivere, ma sembra che Kanon ci stia riuscendo, e se questo in parte è merito mio

non posso che esserne felice!

 

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Giovedì 1 Giugno ore 22:10 casa

 

Sììììììììì!!!!

Standing ovation per Kanon di Gemini!!!

Accidenti, è stato mitico! Tiè, Arthemis, così la smetti di impicciarti degli affari che

non ti riguardano!

Oggi è successo che Signorina Tacchi a Spillo mi ha vista di nuovo al telefono, solo

che stavolta avevo chiamato davvero mia madre!

Allora lei ha cominciato a fare domande idiote e siccome io non le rispondevo ha

cominciato con congetture ancora più idiote.

Per un po’ me la sono spassata raccontandole scemenze tipo che nascondevo in

casa un alieno verde con le antenne (della serie E.T.-telefono-casa) e che il Governo

voleva rapirlo così io ogni tanto gli telefonavo.

Lei diventava isterica e io ridevo come una matta, anche perché mi immaginavo

Kanon con delle buffe antennine che facevano capolino tra i capelli blu e con la

vocina meccanica di E.T…

Scusa, Kanon, mi veniva troppo spontaneo!

È stato divertentissimo ma è durato poco, perché Arthemis se ne è uscita con un

 

:-Adesso chiamerò a casa tua e scoprirò cosa nascondi!

 

Che mi ha fatto venire un colpo!

E non potevo neanche dire no, altrimenti avrebbe capito che nascondevo davvero qualcosa, anzi, qualcuno, e non me la sarei più levata di dosso!

Sono stata costretta a fare la faccia di suola e a dirle di fare un po’ come credeva,

però tremavo come una fogliolina e già meditavo di fare qualcosa se la situazione

diventava pericolosa…

Non sarebbe stato male dare fuoco ad Arthemis per esempio!

La stronza ha davvero chiamato a casa mia, e ha messo pure il viva voce!

Così dopo quattro fottutissimi squilli si è sentita la voce profonda di Kanon e a me è

venuto un infarto, invece Arthemis ha fatto la stessa espressione folle di una

tossicodipendente che trova nel giardino di casa un pacco con trenta chili di coca

non tagliata.

Cazzo che paura che mi sono presa!

Meno male che Kanon ha avuto una serie di risposte brillanti una dietro l’altra e

grazie a lui quello che poteva essere un disastro è diventata una delle scene più

divertenti a cui io e Temi abbiamo mai assistito!

La conversazione è stata più o meno questa

 

ARTHEMIS:-Salve! È casa di Eleni Kaloudis?

 

KANON:-No

 

ARTHEMIS:-Non è possibile! Io ho fatto il numero di casa di Eleni! Ti dispiace passarmela?

 

KANON:-Guarda che io non conosco nessuno che si chiama Eleni. Avrai sbagliato numero

 

ARTHEMIS:-NO! Sono sicura che il numero è…

 

Ha guardato il display del telefono ma per sua grande sfortuna il numero digitato era

stato sostituito dalla durata della telefonata, quindi non aveva uno straccio di prova

 

ARTHEMIS:-Non importa… senti, ti dispiace dirmi come ti chiami?

 

KANON:-Sì, mi dispiace molto, adesso mi vuoi lasciare in pace?

 

ARTHEMIS:-Aspetta!...

 

CLICK… Tu tu tu tu tu

 

Povera deficiente, come ci è rimasta male!

Io e Temi nel frattempo ci davamo di gomito e ci contorcevamo dalle risate, tanto io

mi fidavo di Kanon, dopo la prima battuta e mi sono goduta la scenetta.

Però Arthemis non si è arresa e dopo avermi lanciato un occhiata furiosa ha detto

 

ARTHEMIS:-Non pensare di prendermi in giro! Ora ci riprovo! E stavolta il numero lo controllo!

 

Ha ripreso il telefono, ha rifatto il numero ed è rimasta ad ascoltare il segnale di

libero finche la chiamata non si è staccata automaticamente.

La battuta finale poi è stata esilarante!

 

ARTHEMIS:-Non è possibile! Che trucco hai usato? Perché non risponde nessuno?!

 

IO:-Oh, no! Hanno rapito l’alieno!

 

Ovviamente e con mia grande gioia non mi ha più parlato per il resto della giornata!

 

La sera ho raccontato tutto a Kanon è lui ne ha approfittato per farmi una lezione

sulla paura.

Ci mancava che non trovava l’argomento drammatico!

Però tutte le cose che ha detto erano dannatamente vere!

 

KANON:-La paura non è codardia, la paura è solo una delle tante emozioni umane, e

come tale in un combattimento va dominata.

Non solo, ma la paura è l’unità di misura del coraggio: il vero coraggio è quello che

per prima cosa affronta le sue paure più grandi.

Tu devi imparare a provare paura, Eleni, solo così saprai trovare il coraggio, ricordatelo.

 

L’allenamento è andato bene: ho sbattuto solo un ginocchio contro il pouf!

 

________________________________________

 

Ciao a tutti!

Scusate ancora una volta il ritardo indegno ma ero partita per le vacanze!

Allora, adesso rispondo

 

Tsukuyomi: grazie, grazie, grazie *arrossisco* *blush*

Sono contentissima di aver creato un personaggio che piace ai lettori, e poi su Kanon hai ragionissima!

“Cosa?! Chi sarebbe il salame?!” ndr Kanon

“Taci e torna nella fiction!” ndr  io

Ps: l’esame è andato bene alla fine! Hai ragione anche su questo: que rottura de pelotas!

Bacioni e al prossimo capitolo!

 

Sesshoyue: “Buddah? Chi mi chiama?” ndr Shaka

“Nessuno, nessuno, torna a meditare…” ndr io

Ciao! All’ allenamento come vedi ci siamo arrivati =D e anche alla verità si arriverà molto presto!

Un mega saluto dal mio piedistallo mentale! Kiss

 

Vodia: bè, per noi è normale che il gemello si chiami Saga, ma per Eleni no!

Poi il fratello di Eleni non vive con lei, questo credevo si fosse capito… mai dare le cose per scontate evidentemente, così ho cercato di chiarire in questo capitolo.

Il nome Eleni invece l’ho messo perché compariva in un libro di Valerio Massimo Manfredi, “l’oracolo”, non so se hai presente…

No, il film non l’ho mai visto, anche se ogni volta che lo danno in TV penso “questo sarebbe carino”… ora mi è venuta la curiosità di vederlo!

Ah, grazie per la correzione del nome! Sai che non ci avevo fatto caso di avere messo una T?

 

Kikka_hiwatari: GASP! L’hai letto alle tre di notte O.o? *me onoratissima!*

Eheh! L’allenamento è un ottima occasione se deve succedere qualcosa! Perché succederà, stanne certa, ci vuole solo un altro po’… molto poco a dire la verità!

Non svelo più nulla XD alla prossima!

 

Violet Nearina: Mi diverto tantissimo a creare una cattiva come Arthemis!

Tra poco il nome di Saga salterà fuori, e allora… no, no, basta, se no  spoilero!

Kississimo e al prossimo chappy!

 

Ultima cosa: vi piace la mia cattiva a metà tra Crudelia DeMon e Miranda Priestly? E allora non perdetela d’occhio!

Un salutone a tutti!

 

 

 

 

                                                                   

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** 9-Trenta giorni? ***


9-Trenta giorni?

 

Venerdì 02 Giugno ore 19:30 sala d’aspetto del  pronto soccorso

 

Kanon mi farà impazzire!

Forse per lui certe cose sono normali ma per me non lo sono affatto!

Allora, oggi sono tornata dal lavoro come al solito, e credevo che sarebbe stata una

serata normale, invece ovviamente non è stato così perché quando ho chiesto a

Kanon se ci allenavamo lui ha risposto con la massima naturalezza

 

KANON:-Certo! Aspetta un attimo che prima devo togliermi il gesso

 

IO:-CHE COSA?! Perché ti togli il gesso?! E soprattutto come fai?

 

KANON:-Perché non ne ho più bisogno! E quanto a come faccio… guarda un

 

Ovviamente io ho protestato, ma lui manco mi sentiva e ha cominciato a frantumare

l’ingessatura come aveva fatto due giorni prima con quel pezzettino microscopico.

Non faceva niente di particolare, se ne stava solo immobile al centro del corridoio e

il gesso si rompeva da solo: sembrava un uovo che si sta schiudendo, tutto pieno di

crepettine sempre più profonde finché non si è rotto completamente e i pezzi sono

caduti a terra.

 

IO:-Cosmo, non è vero?

 

KANON:-Esatto. Ora possiamo riprendere il tuo allenamento

 

Allenamento il cavolo!

Non mi fidavo per niente del suo “Ti dico che è tutto a posto” perché la sua

concezione del “tutto-a-posto” è fuori da ogni logica!

Insomma ho insistito perché si facesse portare a fare una radiografia di controllo, lui

ovviamente si opponeva come se gli avessi proposto di farsi mettere alla gogna e

così siamo quasi finiti a litigare perché nessuno dei due aveva la minima intenzione

di cedere.

Dopo più di mezz’ora di discussione Kanon mi ha chiesto

 

KANON:-Ma insomma! Perché ci tieni così tanto, Eleni?

 

IO:-Perché ci tengo a te, ecco!

 

In quel momento avrei tanto voluto essere un ragno velenoso per potermi mordere

la lingua e schiattare intossicata, ma purtroppo non era possibile e sono dovuta

rimanere a sostenere lo sguardo sgranato di Kanon.

Accidenti, era come dicevo io! Lui non riesce proprio a concepire che un'altra

persona possa preoccuparsi per lui perché lui è il primo a cui non importa niente di

se stesso.

Ragionamento contorto e masochista? Si tratta di Kanon!

L’ho notato spesso nei giorni scorsi: è come se io gli avessi restituito la vita e lui

adesso non sapesse che farsene, ecco perché ci mette tanto impegno ad allenarmi.

Comunque sono rimasta a guardarlo mentre apriva e chiudeva la bocca come una

carpa perché non sapeva che dire, e alla fine gli è uscito soltanto

 

KANON:-Quindi per te sarebbe… importante?

 

IO:-Tantissimo

 

Ha scosso la testa e poi, finalmente…

 

KANON:-Va bene… allora andiamo

 

Così adesso sono qui ad aspettare che finisca di fare la radiografia e a pregare in

cirillico perché nessuno scopra mai il mio ennesimo imbroglio, infatti, oltre a dover

andare in un altro ospedale per evitare di essere riconosciuti e dover spiegare come

mai dopo una settimana “Alèxandros” si era già tolto il gesso, ho dovuto anche

inventare una balla credibile per fargli fare quei cavolo di esami medici senza

destare sospetti.

Ho contato a tutti che il braccio se lo era già rotto in precedenza (cosa che non è

proprio una bugia, basta non dire quanto in precedenza) e che siccome era caduto

battendo proprio quel braccio volevamo controllare che non se lo fosse rotto di

nuovo.

Balla assurda ma per fortuna nessuno ha fatto domande e a me va benissimo così.

Però, cavolo, come ha fatto? Cioè, lo sanno tutti che il minimo per far guarire una

frattura sono trenta giorni, come è possibile che Kanon dopo soli cinque giorni è

tornato come nuovo?

Spero che non mi tiri di nuovo in ballo il cosmo perché questa è la volta buona che lo

prendo a ciabattate, garantito!

Sono nervosa, va bene? Parecchio nervosa!

Da un lato vorrei che Kanon stesse davvero bene e che potesse liberarsi da quella

zavorra che con questo caldo è una gran rottura di palle, però dall’altro mi chiedo: e

se sta bene non vorrà andare via?

Mi sono affezionata tantissimo a lui e non vorrei perderlo, però so che prima o poi

se ne andrà ugualmente…

Bah, che razza di problemi mi pongo!

Kanon farà semplicemente quello che vuole, come è giusto che sia…

Ed io lo prenderò a ciabattate per tutti i casini che mi sta combinando, come è

ancora più giusto che sia!

 

________________________________________

 

Salve a tutti!

‘Sto capitolo è breve ed un po’ palloso, lo so, ma mi serviva proprio… con il prossimo mi farò perdonare, lo prometto ^-^

Poi volevo chiedere scusa a Vodia e Oreo perché avevano messo la mia storia tra le seguite/preferite già dal capitolo scorso ed io non me ne ero accorta: scusate.

 

Orbene, passiamo a:

 

Kikka_hiwatari: Sissì! Gli sta proprio bene a Miss Oca! Figurati se una scema come lei riusciva a fregare il Saint dei Gemelli: tra lei e Kanon non c’è partita!

E poi tra Kanon ed Eleni eheh… pensa, pensa

Un bacione e al prossimo capitolo

 

Tsukuyomi: Meno male che ho aggiornato appena in tempo, allora!

Il Kanon senza attacchi di follia omicida ci stiamo attrezzando per fartelo arrivare a casa, c’è solo qualche piccolo problema a ripiegarlo per farl0 entrare nel pacco

“GASP! Aiuto!” ndr Kanon

Scherzi a parte hai ragionissima quando dici che anche Kanon avrebbe diritto ad un armatura permanente, senza fare da surrogato a Saga: i due gemellini sarebbero fantastici uno accanto all’altro con dei Cloth identici come loro!

Grazie anche per i complimenti su “Libertà” ^-^ è vero, mi sono immedesimata tantissimo nel personaggio!

A me piace tantissimo scrivere le fiction in prima persona perché è un po’ come recitare, mi piace la sfida di “interpretare” io il personaggio, e diciamocelo, chi è che non vorrebbe impersonare Kanon?

Poi il rapporto tra lui e Saga è una delle cose più affascinanti di Saint Seiya e ci si potrebbe scrivere un numero di fiction praticamente infinito !

Detto questo buone vacanze, vai a fare le valigie e goditi un po’ di relax !

Kiss kiss

 

Violet Nearina: Grashie! Sono contenta che la storia continui a piacere, soprattutto tenendo conto che la sto scrivendo improvvisando ogni capitolo in base all’ispirazione del momento!

Un Bacione anche a te e al prossimo appuntamento!

 

Un saluto anche a Sesshoyue, Devildragon, RedStar12, e a tutti i lettori.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** 10-Ancora Saga ***


10-Ancora Saga

Sabato 03 Giugno ore 01:20 del mattino   Casa(cucina)

IO LO AMMAZZOOOOO!!!

Sarà sopravvissuto alla Viverna infernale e a tutto quello che vuole, ma di sicuro

Kanon non sopravviverà a ME!!!

Dannazione, che figura da deficiente integrale che ho fatto!

Ora vediamo se posso mettere un po’ in ordine nelle mie confusissime idee e se

riesco a raccontare tutto per bene.

 

Ovviamente il braccio di Kanon era a postissimo, sano come purtroppo la sua mente

non è, come non lo sarà neanche la mia se continuo così!

Me lo hanno riconsegnato che era felice come il coniglio pasquale e per tutto il

tragitto fino a casa non ha fatto altro che muovere il braccio, flettere le dita e girare

il polso: che esagerato! Aveva il gesso solo da cinque giorni, cosa avrebbe fatto se

avesse dovuto portarlo davvero per un mese?

Penso che solo a chiederglielo gli verrebbe una crisi isterica!

Comunque appena siamo arrivati a casa è cominciata una sfilza di cose assurde!

Tanto per cominciare Kanon, felice come non mai, se ne è uscito con un

 

:-Combattiamo adesso!-:

 

Che non stava ne in cielo ne in terra, solo che io, trascinata dal suo entusiasmo, non

ci ho neanche pensato a dire di no, e poi perché avrei dovuto?

Ci siamo cambiati in tre secondi e poi via, verso la mia stanza ed il ring improvvisato!

(Hem… si tratta del mio tappeto)

Io pensavo al solito esercizio di acciuffare Kanon che scorazzava nella stanza, invece

lui ha detto

 

:-No, oggi combattiamo davvero! In guardia!-:

 

Ed io contentissima! Primo perché la mosca cieca mi aveva un po’ rotto, secondo

perché volevo vedere come combatte Kanon senza zavorra, e terzo perché volevo

fargliela pagare per tutte le ginocchiate che avevo preso in quei tre giorni!

O almeno questo era quello che credevo io, perché non è andata così!

Tanto per cominciare Kanon che combatte è una forza della natura, poi euforico per

la liberazione dall’ingessatura era proprio impossibile anche solo da sfiorare!

Io non riuscivo neanche a pensare dove lo dovevo colpire che lui mi aveva già rifilato

almeno cinque tocchi, ovviamente il tutto corredato da una serie di “Sei lenta” “Alza

la guardia” “Ah! Toccata di nuovo! E di nuovo!”

Però anche se mi prendeva in giro non me la sono presa primo perché era vero (io

contro di lui sembravo il bradipo contro la tigre), e secondo perché il suo viso

sorridente mi ripagava di qualunque punzecchiatura!

Poi ad un certo punto io ero così stanca per tutti i colpi che avevo tirato alla cieca

che ho inciampato come una scema, e qui c’è stata la coincidenza di un paio di cose

strane: io sono caduta addosso a Kanon, lui ha dato una spallata al muro, guarda

caso ha centrato in pieno l’interruttore, e così ci siamo ritrovati abbracciati e al buio.

Siamo rimasti fermi un paio di secondi, senza che nessuno dei due avesse la minima

intenzione di muoversi e a dire la verità a me la situazione non dispiaceva per

niente, se non fosse stato per una scomoda vocina che continuava a sussurrarmi

all’orecchio “Saga”

Ma quanto sono stata scema!

Tornando al racconto, la situazione non dispiaceva neanche a Kanon perché poco

dopo ha fatto un timido tentativo di accarezzarmi  e devo dire che io non l’ho

propriamente dissuaso: in parte volevo vedere fino a dove aveva il coraggio di

arrivare nonostante “Saga”.

, è arrivato solo fino al bacio.

Piccola parentesi e domanda: perché un guerriero impavido che affronta ogni tipo di

pericolo senza battere ciglio si mette a tremare quando bacia una ragazza?

Perché Kanon tremava un po’, ne sono certa, e il suo più che un bacio passionale

sembrava una richiesta di aiuto, come se dicesse “per favore, mi sento così solo… ho

un disperato bisogno di amore, se no mi basta anche un po’ di comprensione”

Lui non ha mai parlato dei suoi stati d’animo, sono sempre stata io a decifrarli dietro

la sua maschera impassibile, e con quel bacio ho scoperto un altro dei sentimenti

che Kanon soffoca così tenacemente: la solitudine.

Mi faceva una tenerezza assurda e avrei continuato ancora per un bel po’, però c’era

sempre quella vocina fastidiosa che ronzava “Saga Saga Saga”, così anche se

mooooooooooolto a malincuore, me lo sono dovuto staccare di dosso.

Da una parte è stato un grosso errore perché a lui è sembrato di essere rifiutato per

l’ennesima volta e si è subito richiuso a riccio farfugliando scuse del tipo “No,

scusami” “Non ne avevo il diritto” “Io… non so cosa pensavo” “Scusa, scusa, scusa,

scusa” allora io ho deciso di mettere le cose in chiaro una volta per tutte, gli preso

una mano tra le mie e gli ho detto

 

IO:-No, Kanon, per favore, ascoltami… il problema non sei tu, anzi tu mi piaci

tantissimo, sei un ragazzo meraviglioso, mi sono tanto affezionata a te e se dovessi

scegliere qualcuno da amare sicuramente quel qualcuno saresti tu, ma… insomma…

Saga non ci resterà male?

 

Nel buio l’ho sentito sussultare e credevo che fosse perché avevo nominato Saga…

ed era così, solo non nel senso che credevo io!

Ma quanto ho potuto essere scema!

 

KANON:-No… non saprei… perché dovrebbe restarci male?

 

Poverino, cadeva completamente dalle nuvole! E aveva ragione!

 

IO:-Ah, non so, pensaci. Secondo me un buon motivo ce l’ha!

 

KANON:-Ma quale sarebbe? Sai, io e Saga non abbiamo mai parlato di… insomma…

di ragazze, ecco

 

IO:-Bè, ci credo che non parlavate di ragazze!

 

KANON:-Ma perché a mio fratello dovrebbe dare fastidio se noi…

 

IO:-Di tuo fratello non mi interessa, io sto parlando di Saga

 

KANON (sempre più confuso):-Lo so, anche io sto parlando di Saga.

 

IO:-Ma se hai detto “mio fratello”!

 

KANON:-Perché Saga è mio fratello

 

Mi ci è voluto un po’ per capire il significato esatto della sua frase, e appena l’ho

capito mi sono resa conto che avevo preso il granchio più colossale della mia vita!

 

IO:-No, aspetta, mi stai dicendo che tuo fratello gemello, quello che aveva il Cloth di

Gemini prima di te, quello che ti ha rinchiuso a Capo Sounion… si chiama Saga?!

 

KANON:-Sì… perché, non te lo avevo detto?

 

IO:-No che non me lo avevi detto!

 

KANON:-Ah! Ops! Quindi tu credevi che Saga fosse… una ragazza?

 

Giuro che in quel momento avrei tanto voluto scavare un buchino per terra e

rintanarmi sotto una mattonella come una bratta, però non potevo e me ne sono

rimasta impalata ad ascoltare il silenzio imbarazzato.

Silenzio che è durato poco perché dopo due secondi Kanon ha cominciato a ridere!

All’inizio non si voleva fare vedere e cercava in tutti i modi di trattenersi, poi ha

capito che era inutile ed è scoppiato in una gran risata.

Avrei potuto anche esserne felice perché Kanon ride molto raramente, però stava

ridendo di me, ed io detesto quando ridono di me!

 

IO:-Vedi di piantarla perché è stata colpa tua! Me lo potevi dire che si chiamava Saga!

E piantala!

 

Lui ovviamente ha continuato a sghignazzare e io, poco femminile come sempre, gli

ho mollato un pugno.

Vorrei precisare che se non l’ho preso è stato solo perché lui è un Gold Saint ed io

sono ancora una matricola, altrimenti non sarebbe riuscito a sfuggirmi!

Ci sarebbero volute le telecamere per riprendere la scena di me che lo inseguivo con

la ferma intenzione di prenderlo a calci e di Kanon che scappava piegato in due dalle

risate, e che oltretutto se ne fregava altamente di tutti i miei improperi!

Gliene ho dette di tutti colori, peccato che più io mi incavolavo e più lui rideva…

sempre se non era impegnato a ripetere “Saga una ragazza  O.oBwahahahahah!!!”

 

IO:-PIANTALA DI RIDEREEEEEEE!!!

 

KANON:-Ok, ok… scusa… (risata trattenuta) no, è solo che immaginavo… mio

fratello… con un vestito… ahahahahahahahah!!!!

 

Appena ha detto così io mi sono bloccata, ho avuto un flash mentale dove c’era un

clone di Kanon in abitino rosa, cuffia, crinoline… e ovviamente sono scoppiata a

ridergli in faccia!

Così addio inseguimento e mi sono dovuta sedere sul letto perché ridevo più di lui.

 

IO:-Oddio, Kanon, scusami… sono una completa cretina!

 

Non appena ho detto così Kanon è tornato immediatamente serio.

 

KANON:-No, Eleni, no…

 

Si è seduto accanto a me e mi ha abbracciata di nuovo.

 

KANON:-Tu non sei assolutamente una cretina, sei la persona più meravigliosa che

ho mai incontrato e per me hai fatto tantissimo, Eleni, io… io…

 

Non riusciva a trovare le parole, ma il suo abbraccio diceva tantissimo!

Mi parlava del suo cuore ferito che io stavo aiutando a guarire, delle lacrime amare

che ancora non ha pianto, della speranza che sboccia fragile dalla cenere del suo

passato.

Una goccia di miele nel deserto di sale del suo dolore, ecco come mi ha definita

mentre mi teneva in braccio.

Era così tenero!

Kanon è un essere meraviglioso e non me ne importa niente di cosa ha fatto in

passato, ormai ha pagato, basta, nessuno merita di soffrire tanto e non lascerò che

continui a torturarsi!

Se solo lui riuscisse a capirlo!

Anche quando sono riuscita a farlo stendere e ci siamo baciati di nuovo (stavolta

senza vocine fastidiose, semmai con un coro di angioletti che cantavano “my heart

will go on”) lui non è voluto andare oltre.

Non è ancora pronto per lasciarsi andare tanto, anche se non capisco cosa lo frena.

Ora riporto il dialogo, lo analizzo per bene e vediamo se riesco a risolvere il suo

ennesimo mistero!

 

KANON:-No, Eleni… per favore… basta così, Eleni…

 

IO:-Che c’è, Kanon?

 

Ha sospirato e si è alzato a sedere.

Era così bello con il suo profilo perfetto che si stagliava contro la finestra, ma era

anche tanto triste.

 

KANON:-Eleni, io… non sono pronto, ecco, non so perché. Tu mi piaci tantissimo, però…

 

IO:-Kanon, rispondi a questo: tu mi ami?

 

Si è voltato di scatto con gli occhi sbarrati

 

KANON:-Ah… credo di sì… ma… ma come posso parlare di amore proprio io?

 

Ha fatto un altro sospiro tremante, poi si è disteso di nuovo e guardava il soffitto

mentre diceva

 

KANON:-Io non sono capace di amare, Eleni, io sono capace soltanto di distruggere

tutto quello che tocco.

 

Mi è sembrato che i suoi occhi luccicassero leggermente e ho capito che ancora una

volta il grande guerriero stava per posare lo scudo.

 

IO:-Kanon, vieni qui

 

Mi ha guardata indeciso mentre lo abbracciavo e gli facevo posare la testa sul mio

seno: si vede che non è abituato alle manifestazioni di affetto!

 

IO:-Tu non sei un mostro, Kanon, non è vero che sai solo distruggere. Tu puoi

benissimo provare amore, ne sono sicura.

 

Si è rannicchiato contro di me e aveva il respiro spezzato come se stesse per piangere.

 

KANON:-Io non voglio farti del male, Eleni. Io non voglio più fare del male a nessuno.

 

Ancora una volta però non ha pianto.

Mi chiedo quando riuscirà a sfogarsi in questo modo perché sono sicura che gli

farebbe un gran bene, ma lui resiste sempre.

Chissà per chi sono quelle lacrime? Chi è che dovrà accoglierlo quando finalmente

scioglierà il suo dolore?

Mentre lo tenevo ho sentito chiaramente che non sarò io e ho accettato questo

fatto con un po’ di rammarico, ma forse proprio per questo ho provato per lui una

tenerezza ancora più profonda.

L’ho cullato come un bambino e lui ha ceduto poco alla volta, l’ho sentito che

rilassava i muscoli e gli ho accarezzato la testa finché non è scivolato nel sonno.

Non ho capito perché si è fermato, però credo di avere capito un’altra cosa: Kanon,

prima di fidarsi di una persona, ha bisogno di essere sicuro al 110% che quella

persona si fida di lui, ed io mi fido, per questo si è addormentato tra le mie braccia.

Prima di addormentarmi anch’io, ho fatto un paragone strano: non so perché ma mi

sono venuti in mente i versi del “de rerum natura” che parlano di Venere e di Marte

 

“Marte potente nelle armi, lui che spesso sul tuo grembo

si abbandona, vinto da ferita d’amore che dura per sempre;

e così, reclinato il collo ben fatto, guarda in alto,

e sazia d’amore gli sguardi desiderosi rivolgendoli a te, o dea”

 

, magari il paragone tra me e Venere non è molto azzeccato, ma caspita, la

descrizione di Marte/Kanon ci stava tantissimo!

Un dio della guerra che depone le armi e cerca un po’ di pace per riposare lontano

dalla battaglia, un uomo che cerca l’oblio tra le braccia di una donna.

E mi sento fortunata ad essere io quella donna. Davvero.

Quando mi sono svegliata all’inizio non capivo bene cosa ci faceva Kanon appollaiato

sulla mia spalla, poi però ho ricostruito il tutto e mi sono alzata perché se no, agitata

com’ero, lo avrei sicuramente svegliato.

Ero nervosa perché mi sono posta lo stesso problema di ieri: ora che sta bene,Kanon

se ne andrà?

Oppure potrebbe decidere di restare per me?

Lo vorrei tanto, e vorrei anche chiederglielo, ma poi lui potrebbe sentirsi costretto e

rimanere solo perché mi deve ricambiare il favore di avergli salvato le penne.

Boh!

Ora ho troppo sonno per pensare anche a questo, preferisco tornare ad abbracciarlo

finché posso!

Comunque, nonostante la figuraccia, sono contenta di avere scoperto che Kanon

non ha una ragazza, anche se non avrei mai immaginato che Saga fosse proprio…

mio cognato!

 

________________________________________

 

In questo capitolo la frase di Kanon “Non voglio più fare del male a nessuno” è palesemente in contrasto con le sue intenzioni espresse nella saga di Hades di sconfiggere tutto il male del mondo e ho avuto qualche dubbio prima di inserirla, ma alla fine l’ho fatto perché mi piaceva.

 

Kikka_hiwatari: eh, sì, la sindrome da “sono cotta di Kanon” si allarga sempre di più! Si potrebbe fare una lista dei sintomi e inserirla ufficialmente come nuova malattia, così ci sarebbe un reparto subito pieno!

, sono contenta che ti sia piaciuto un capitolo apparentemente insulso, vuol dire che ti interessa.

Questo è decisamente più movimentato!

Un bacione e al prossimo ancora!

 

Eris_San: CIAOOO!!! Vedo che la mia fiction ti piace!

Poi li hai letti “I sette contro Tebe” ? Secondo me Eteocle e Polinice potrebbero benissimo essere sostituiti da Saga e Kanon.

Kanon fa sempre il duro, ma a me piace tantissimo anche nella versione “Fragile dentro” e in quasi tutte le mie fiction finisco per mettere qualche scena triste o decisamente angst tra i gemellini: quei due mi tentano troppo!

Per quanto riguarda il problema “ora me ne vado”, si risolverà nel prossimo capitolo… zitt zitt… no spoiler!

Comunque per Kanon la scelta più difficile deve ancora venire, e credimi, questa è niente a confronto di quella che lo aspetta!

Kiss

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Capitolo 11
*** 11-Un motivo per vivere ***


11-Un motivo per vivere

Sabato 03 Giugno ore 19:25 casa

Oggi è stata una giornata fantastica!

, in realtà non ho fatto niente di diverso da una qualunque altro sabato

d’estate… ma è anche vero che tutti gli altri sabati non c’era Kanon!

Ormai faccio meglio a rassegnarmi: sono completamente cotta di lui!

Ma tu guarda!

Solo io mi potevo innamorare di un tizio misterioso che proviene da un'altra

dimensione e che per di più ha precedenti da criminale!

Criminale pentito e in cerca di redenzione, ci tengo a precisarlo… e che stamattina si

è svegliato in braccio a me con una bella aria da micio soddisfatto!

Il mio risveglio è stato molto particolare perché visto che non ho mai avuto un gatto

mi stavo giusto chiedendo cosa fosse tutto quel pelo che mi solleticava il collo, poi

ho notato che ero praticamente sommersa da lunghe ciocche azzurro intenso e ho

pensato “Ah, bene, è solo Kanon”

Chissà perché ma ho trovato perfettamente naturale che quell’essere così

enigmatico e tormentato dormisse sereno sulla mia spalla, anche se la scena

contrastava nettamente con i “risvegli romantici” che si vedono nei film: di solito al

cinema si vede sempre l’uomo virile ed affascinante che guarda la sua donna

addormentata, invece qui c’era proprio il contrario!

Cioè, Kanon è una montagna di muscoli ed è alto più o meno un metro e ottanta

(capello più capello meno), quindi in teoria avrebbe dovuto essere lui a tenere me

assopita sul suo torace scolpito… e invece era Kanon che se ne stava beatamente

accoccolato con la testa sulla mia spalla a dormire un sonno di piombo!

Però, a parte l’insolita inversione di ruoli, lui era dolcissimo ed io me ne sono stata

per un bel po’ a guardarlo e a pensare che finalmente, forse, Kanon aveva trovato

un po’ della pace che cercava, così l’ho tenuto in braccio finché non ha cominciato a

svegliarsi.

All’inizio neanche lui aveva capito bene la situazione e quando ha aperto gli occhi

aveva la classica espressione da “Dove sono?-Che ci faccio qui?-Che sta succedendo?”

poi però si è accorto che era a letto con me e gli è venuto un mezzo collasso!

Le sue prime reazioni sono state:

1)    scatapultarsi fuori con un espressione terrorizzata

2)    impigliarsi nel lenzuolo

3)    cadere lungo disteso sul tappeto

 

e a quel punto è toccato a me rifarmi di tutte le risate che lui si era fatto ieri sera alle

mie spalle: era troppo divertente vedere un Saint di Athena che combatte contro…

le coperte!

 

IO:-Hem… Kanon… io lo so di non essere un granché la mattina appena svegliata…

ma non ti pare di esagerare un po’?

 

L’ho aiutato a liberarsi e quando è riuscito a mettersi in piedi la prima cosa che mi ha chiesto è stata

 

KANON:-Eleni… che ho fatto… hem… stanotte?

 

E sembrava davvero preoccupato! Si è calmato solo quando gli ho assicurato che

non aveva fatto altro che dormire, anche se in braccio a me.

Ha sospirato e si è ributtato sul letto con la testa tra le mani, ed io credevo che si

fosse riaddormentato perché ci è rimasto un bel po’, solo che Kanon non dormiva

affatto, anzi la sua mente doveva essere in piena attività come una centrale nucleare

in surriscaldamento!

Tutto perché come al solito non riesce ad esprimere i suoi sentimenti e finisce per

incasinarsi terribilmente.

 

KANON:-Eleni, scusa, ma io sono confuso. Stamattina per me… per me…

 

IO:-Per te è stato strano svegliarti senza provare per prima cosa dolore, non è vero?

 

A giudicare dal suo sguardo avevo fatto centro.

 

KANON:-Sì, è così. Tanto per cambiare devo ringraziarti, Eleni

 

IO:-E perché?

 

KANON:-Perché è stata la prima notte dopo non so quanto tempo che ho dormito

senza avere incubi. So che può sembrare stupido, ma quando sono con te mi sento

diverso, non so come spiegare, è come se tu riuscissi a cancellare tutto quello che mi

tormenta. Con te mi sento di nuovo innocente, come se il mio cuore non fosse mai

stato oscurato dal male…

 

Si è zittito, come se credesse di aver detto troppo, ed io per toglierlo dall’imbarazzo

gli ho proposto un caffè, così si è schiodato dal letto e ce ne siamo andati in cucina.

Mentre aspettavamo il caffè Kanon mi ha fatto una domanda piuttosto logica, e

cioè: se lui non mi aveva detto come si chiamava il gemello, io come facevo a sapere

del nome “Saga”?

Allora io, anche se ero imbarazzata e rossa fino alle orecchie gli ho spiegato come

era nato l’equivoco quando lui aveva parlato nel sonno, e ovviamente sono stata

costretta a raccontargli del bacino sulla fronte.

In quel momento mi vergognavo tanto che la mia faccia mandava più vapore della

caffettiera messa a bollire, ed ero convinta che Kanon si sarebbe fatto un altro paio

di risate per la mia stupidaggine, invece lui è rimasto serio serio per tre secondi e poi

mi ha chiesto se potevo rifarlo.

Mi è sembrato un po’ strano, però mi sono alzata lo stesso, ho fatto il giro del tavolo

e mentre lui era ad occhi chiusi ho rifatto il gesto di pochi giorni prima: scostargli i

capelli dalla fronte e posare le labbra sulla pelle liscia.

Lui è rimasto un po’ pensieroso, come se cercasse di capire qualcosa che gli sfuggiva,

poi ha sorriso e ha detto

 

KANON:-Ah, certo, ecco perché

 

E quando gli ho chiesto se mi poteva spiegare cosa era “perché” mi sono trovata

davanti un altro pezzetto del suo passato, ma per fortuna stavolta non era niente di

traumatico e cruento, anzi era un ricordo molto dolce.

 

KANON:-Vedi, Eleni, quello che tu hai fatto prima è lo stesso gesto che faceva spesso

mio fratello Saga quando eravamo piccoli, prima di… insomma… di tutto.

La prima volta che lo ha fatto eravamo davvero dei bambini: ricordo che era una

notte di temporale, io avevo appena fatto un brutto sogno e non volevo stare da

solo, così sono andato da lui perché avevo troppa paura…

 

Ha scosso la testa e ha sorriso

 

KANON:-Aveva un lettino minuscolo, ma mi ha fatto spazio lo stesso e ha cercato  di

consolarmi, anche se lui forse aveva più paura di me, però io non smettevo di

piangere e allora Saga non sapeva più che fare così si è ricordato che spesso i

genitori fanno in quel modo con i bambini spaventati e, , non so cosa mi è

successo, ma quando mi ha baciato sulla fronte io mi sono calmato immediatamente.

Da allora quello è diventato il “nostro” gesto, anche se in realtà è molto comune, ma

per noi era una cosa speciale, era il nostro segreto… finchè io non ho rovinato tutto.

 

E ti pareva che non trovava la cosa tragica!

 

IO:-Quindi l’altra sera io ho fatto una cosa che tu credevi esclusiva di te e Saga e

diciamo che in qualche modo inconscio tu mi hai scambiata per tuo fratello…

 

KANON:-Credo proprio che sia andata così.

In effetti tu e lui avete parecchie cose in comune, sai? Siete persone generose e

leali, mi volete bene, e poi entrambi avete cercato di proteggermi da me stesso.

 

Ha sorriso di nuovo, sicuramente ricordando che i primi giorni io lo sorvegliavo come

un’arpia per fargli prendere l’analgesico, e a me è venuto spontaneo notare quanto

è cambiato solo in una settimana: adesso sembra quasi una persona normale e non

ha più quegli attacchi di folle autolesionismo!

Stava per dire qualche altra cosa, però in quel momento la caffettiera ha deciso di

ricordarci che era a bollire da troppo tempo ed io sono dovuta correre a spegnere il

fornello per non fare finire tutto il caffè fuori.

Mentre mettevo lo zucchero nelle tazzine mi sono ricordata un'altra cosa e gli ho

chiesto che fine avesse fatto la lettera per suo fratello: dopo quasi una settimana ci

sta “ancora lavorando”!

Ok, significa che ha più cose da dirgli di quanto pensassi io!

Poi abbiamo parlato anche della sua sistemazione ed io sono felicissima perché Kanon…

 

VUOLE RESTARE A VIVERE CON MEEEEEE!!!!!!!!

 

Ancora non ci credo!

Io gli avevo detto solo che “se voleva” , “ancora per un po’”, poteva restare a casa

mia, ma non mi aspettavo certo che accettasse così!

Prima è rimasto a lungo a riflettere ad occhi bassi, poi però ha fatto un gesto

bellissimo: mi ha tolto la tazzina dalle mani e mi ha abbracciata.

Cioè, non era niente di particolare, però considerato che con il suo carattere duro ha

dovuto ingoiare una buona dose di orgoglio prima di arrivare a tanto, non posso fare

a meno di considerarlo un gesto straordinario.

E poi un abbraccio di Kanon non è mai banale perché lui è fatto così: quando non

trova le parole è costretto a ricorrere ad una cosa immediata come il contatto fisico

e lo fa con la spontaneità più completa!

Il suo è puro e semplice bisogno di affetto, ed è anche bisogno di dimostrare il suo,

di affetto: è bellissimo quando mi stringe e sento che in quel momento per lui non

conta nient’altro che… la sottoscritta!

Sono proprio persa, non ci posso fare niente!

Però per quanto riguarda “esprimere-i-suoi-sentimenti” Kanon sta facendo

progressi, perché ha cercato di spiegarmi i suoi motivi anche con le parole, e devo

dire che ci è riuscito bene!

 

KANON:-Eleni, tu mi hai trovato subito che ho combattuto contro Radamanthys e ti

ho già raccontato che avevo deciso di morire dopo aver sconfitto il mio nemico, ma

Eleni, io avevo deciso da tempo di togliermi la vita perché credevo che per me non ci

fosse più posto in questo mondo, credevo di aver perso per sempre l’amore.

Se sono andato a combattere è stato solo perché non volevo essere completamente

inutile, ma io ero già morto dentro… poi sei arrivata tu e mi hai ridato la vita non

solo perché mi hai curato, ma anche perché ogni volta che accarezzavo l’idea del

suicidio mi venivi in mente tu e pensavo “no, questa ragazza si sta impegnando

tanto per me e non è giusto che le manchi di rispetto”.

Adesso non penso più di uccidermi, ma ho bisogno di uno scopo nella mia vita, ho

bisogno di qualcosa che dia al mio cuore un buon motivo per continuare a battere,

quindi, Eleni, per favore, vuoi essere tu il mio motivo per vivere?

 

Ovviamente era un sì, solo che io mi sono commossa e mi stavo mettendo a

piangere come una scema sentimentale!

Per fortuna mi sono ripresa in tempo!

In tempo per un bacio favoloso!

, comunque lo sappiamo tutti e due che non sarà una cosa eterna e che appena

Kanon ne avrà la possibilità tornerà nel suo mondo, però, finché dura, perché no?

Poi ci siamo occupati di un altro problema molto più concreto: come passare la

giornata.

Io di solito il sabato vado a mare e credevo che non ci fosse niente di male nel

coinvolgere anche Kanon, peccato che mi ero momentaneamente scordata dei

suoi… hem… diciamo problemi con il mare, e lui non ci voleva venire.

Abbiamo discusso un po’, ma alla fine si è convinto perché gli ho detto che in questa

realtà lui non aveva avuto nessun problema con Poseidon (sempre se è mai esistito),

e che in ogni caso quella poteva essere un ottima occasione per chiedere scusa

anche a lui.

Come costume gliene ho rifilato uno che ho trovato in un fusto di detersivo o in non

so quale altra boiata del super mercato: un pantaloncino nero con due strisce

catarifrangenti sui fianchi, e devo dire che ero parecchio curiosa di vedere come gli

stava addosso.

Appena arrivati sulla spiaggia ho avuto la risposta: era uno schianto!

Peccato che tutta quella meraviglia era un po’ rovinata dal suo mutismo e dal fatto

che si guardava intorno sospettoso come se dietro ogni pietra ci fosse in agguato

Poseidone pronto a cazziarlo di nuovo!

Si è buttato sulla tovaglia a peso morto con le braccia incrociate sugli occhi, e in

quel momento ho notato di nuovo la sua cicatrice: parte dalle ultime due costole sul

lato sinistro e gli attraversa tutto l’addome per finire quasi sulla cresta iliaca

dall’altro lato, e poi è bianca, in rilievo.

È formata da tre cicatrici vicine come una linea tratteggiata, ma l’arma che le ha

procurate è una sola.

Comunque io sicuramente leggo troppi thriller, perché se no non si spiega come mai

guardando Kanon mi è venuta in mente la descrizione di Will Graham e della

cicatrice che gli ha lasciato Hannibal Lecter in “Red Dragon”.

A parte questo però mi dispiaceva sul serio che Kanon si fosse quasi fatto uccidere

in quel modo e così ho deciso di provare a parlarne con lui.

 

IO:-Kanon… ma ti fa male?

 

KANON:-No, le ossa si sono appena risistemate ma il braccio non mi da problemi

 

IO:-Non il braccio, Kanon, sto parlando di questa

 

L’ho sfiorato appena sul torace e lui mi ha guardata in silenzio come se non sapesse

bene cosa rispondere.

 

KANON:-No… e sì

 

Ha appoggiato la sua mano sulla mia senza dire altro ed io avrei potuto benissimo

farmi i cavoli miei, invece ho provato a smuoverlo un po’ con una proposta quasi

indecente: entrare in acqua.

 

KANON:-No, non posso, mi dispiace.

 

IO:-Il mare non vuole farti del male, Kanon

 

KANON:-Forse no, ma il mare racconta anche delle storie, Eleni, ed io ho troppa

paura che mi racconti di nuovo la mia.

 

IO:-E se invece ti raccontasse la storia di un uomo libero di costruirsi un futuro?

Kanon, dammi retta, è meglio se ci provi, così risolverai un altro problema, no?

Andiamo, che hai da perdere? Tanto prima o poi dovrai affrontare anche questo.

 

KANON:-Non è così semplice. Io non ne ho il coraggio, non dopo… questa.

 

E si è portato l’altra mano sulla cicatrice come per proteggerla, ma anche così non

riusciva a coprirla completamente.

In quel momento ho capito cosa voleva dire con “no e sì”: no perché fisicamente è

guarito ormai, e perché in ogni caso quella cicatrice gli rammenta continuamente

il suo passato.

 

IO:-Kanon, ascolta, un giorno un guerriero coraggioso mi ha insegnato che il vero

coraggio è quello che sa affrontare le sue paure più grandi. Io so che hai paura del

mare, ma so anche che sei abbastanza forte da affrontarla e vincerla.

 

KANON:-Non è così, Eleni, non sono io il guerriero di cui parli. Io non sono

coraggioso: quando combattevo sono stato un pazzo, prima incosciente e poi

disperato, ma non sono mai stato coraggioso.

 

IO:-Non è vero che eri un pazzo incosciente, semplicemente tu davi poco peso alla

tua vita perché eri solo. Adesso non lo sei più, Kanon, ci sono io, e qualunque cosa la

affronteremo insieme, d’accordo?

 

Piccola parentesi: non ancora capito come è stato possibile che appena ho finito di

parlare gli sono caduta addosso, però ho il vago sospetto che Kanon con i suoi

movimenti alla velocità della luce c’entri eccome!

In ogni caso sono finita ancora una volta in braccio a lui e non ho avuto modo di

chiedermi come perché… mi stava baciando di nuovo! E ovviamente in quei

momenti io metto il cervello in stand-by!!!

 

KANON:-Va bene, mi hai convinto, andiamo

 

Ci siamo alzati e siamo entrati in acqua mano nella mano come una qualsiasi

coppietta, peccato che Kanon, qualunque cosa fa, non può mai essere definito

“uno qualsiasi”!

Era bellissimo!

Non intendo solo il fisico, era… tutto, ecco.

Il modo in cui si muoveva, il suo sguardo determinato, insomma, tutto in lui

emanava una forza straordinaria, e Kanon più che un pentito venuto a chiedere

perdono al mare sembrava una divinità capace di dominarlo.

Mi stringeva la mano ed io da quella stretta percepivo ogni minimo cambiamento

nei suoi stati d’animo, ad esempio quando l’acqua è arrivata a toccargli la cicatrice

gli è venuta la pelle d’oca ed ha avuto un attimo di indecisione e si capiva che aveva

una gran tentazione di scapparsene all’asciutto…

Comunque non lo ha fatto, è andato avanti e ci siamo fermati prima di un dislivello

nel fondale oltre il quale non si toccava più.

A quel punto Kanon ha chiuso gli occhi ed è rimasto ad ascoltare qualcosa che

sentiva solo lui, non so se il mare, o il vento, o semplicemente il suo cuore.

Era fantastico in quel momento, assolutamente fantastico!

Mi sono convinta sempre di più che somigliasse ad un dio dei mari per il contatto

così profondo che era riuscito a stabilire con quell’elemento, perché credo che

Kanon tema il mare, ma in fondo ne sia anche molto affascinato.

E nonostante in passato abbia cercato di imbrogliarlo adesso lo rispetta.

Ormai ha imparato la lezione e non la scorderà più.

Quando si è svegliato dalla sua trance si è voltato verso di me sorridendo e stavolta

sono stata io ad abbracciarlo!

Il sorriso di Kanon è troppo magnetico ed io non ho potuto fare a meno di lasciarmi attirare!

 

IO:-Bravissimo, Saint dei Gemelli,

 

Gli ho detto mentre ero attaccata a lui come una stellina di mare.

 

KANON:-Credi che dovrei provare ad andare oltre?

 

IO:-No, direi che così può bastare, non ce n’è bisogno se non te la senti.

 

KANON:Però una volta una ragazzina testarda mi ha detto che il vero coraggio è

quello che sa affrontare le sue paure più grandi…

 

Mi ha detto con una specie di sorrisetto malizioso, poi mi ha mollata e… si è buttato

in acqua a nuotare!

Dopo che ha fatto tanta scena che aveva paura del mare si è messo a sguazzare

libero e felice come un pesce!

, però più che un banalissimo pesce Kanon sembrava un delfino.

Una volta ne ho visto uno, quando andavo in traghetto da Kos a Bodrum, uno di quei

delfini eleganti e bellissimi che a volte saltano fuori dalle onde e danno l’impressione

di volare sott’acqua, e Kanon era identico a quel delfino: forte, deciso, nuotava

come se fosse assolutamente padrone del mare, libero nel suo elemento.

Quando è tornato da me aveva l’aria più felice del mondo!

Dopo un po’ è intervenuto in telefono a rompere le scatole, e ovviamente al

telefono non c’è persona che rompe più di mio fratello Aléxandros, soprannominato

da me Lex Luthor per la straordinaria somiglianza di carattere con il personaggio di

Smallville!

Dico sul serio, Lex è davvero inquietante a volte!

Comunque come al solito ha chiamato per chiedermi un favore, e di preciso vuole

che gli tengo sua figlia Kori per tre giorni perché lui e la sua moglie americana

(manager anche lei) devono fare un viaggio di lavoro.

Quei due partono solo per lavoro!

Però c’è anche da dire che i loro “work travel” sono sempre sponsorizzati e loro

hanno a disposizione i migliori Hotel senza tirare fuori un centesimo, quindi, tirando

le somme, non credo che si possano tanto lamentare se devono partire!

Però la bambina deve lasciarla a me!

No, credo proprio che la porterò dai miei genitori perché io lavoro e lasciare Kanon

in balia di una ragazzina di cinque anni mi sembra una cosa troppo crudele!

Intanto domani devo andare a prenderla alla stazione e questi non erano

precisamente i miei progetti per la domenica, perché io intendevo passare un'altra

giornata con Kanon prima di affrontare di nuovo Arthemis e l’ufficio, però, a parte

dare del “deficiente-egoista-e-pessimo-padre” a Lex non posso farci niente.

Gli ho detto che ho un ospite a casa mantenendomi molto sul vago, ma figurati se

gliene fregava qualcosa… a lui basta avere un posto dove parcheggiare la pargola!

Ho riagganciato e ho spiegato il tutto all’uomo-delfino, che è stato d’accordissimo

con me sul fatto che sbolognare una figlia in questo modo è una cosa egoista.

Quando abbiamo deciso di tornare a casa, molte nuotate e baci dopo, erano quasi le

cinque di pomeriggio, ma siamo arrivati quasi un ora dopo per il traffico: Athene è

proprio impraticabile d’estate!

Comunque mentre Kanon era nella doccia io ho telefonato a mio padre per chiedergli

se potevano tenere Kori per questi tre giorni, solo che loro… NON

POSSONO!!!

Stanno facendo dei lavori a casa e non sanno proprio dove mettere la bambina,

quindi, o per sì o per forza dovrà stare a casa mia!

Io picchierò Lex un giorno o l’altro!

Ne ho parlato con Kanon, e abbiamo deciso che lui torna “momentaneamente” nella

stanza degli ospiti e che Kori dorme con me perché non voglio che riferisca al mio

caro fratellino che io dormo con un ragazzo… non che mi importi più di tanto quello

che pensa Lex, è solo che su Kanon voglio dare meno spiegazioni possibili a

chiunque, e il fatto che dormiamo assieme potrebbe sollevare domande molto

indiscrete.

A dire la verità Kanon non sembrava poi tanto contrario all’idea di essere sfrattato

dal letto, anzi era quasi sollevato.

Un po’ come dire “non ci indurre in tentazione”.

Sì, certo.

Amen.

 

________________________________________

 

Ok, rieccomi qua ancora una volta con un ritardo indegno, sorry

 

Ho voluto inserire il mare in questo capitolo perché Kanon non può non avere a che fare con il mare: sono troppo legati.

 

Poi vorrei ringraziare tutte le persone che hanno aggiunto Another Dimension tra preferiti o seguiti , e in particolare vorrei ringraziare Vodia per aver messo praticamente metà delle mie fiction tra le preferite.

 

Tsukuyomi: Già, sia Eleni che Kanon sono un po’ fuori di testa, sarà per questo che assieme si trovano bene!

Comunque le persone dure nascondono sempre un lato sensibile da qualche parte, anche se lo nascondono moooolto bene *-* come fa Kanon!

 

Kikka_hiwatari: “No, ti prego, i lavori forzati nooooooooooo!!!!!  °w° va bene, resto, sei contenta ora?” ndr Kanon terrorizzato.

Sì, in effetti solo io posso arrivare ad immaginare Saga vestito come Cenerentola XD

Eh eh, credo che Kanon abbia fatto la scelta giusta, ma… durerà? To be continued…

 

Devildragon: Ah! Sai che il fatto che sia stato malvagio e poi redento è il motivo per cui Kanon mi piace tanto? E non solo lui, ho tutta una lista di personaggi tipo Vegeta, l’Innominato, Karl Moor… ok, la pianto qua XD

Comunque sono contenta che ti stia piacendo la storia!

 

Vodia: povera Eleni che figura da deficiente che le ho fatto fare! Vabbè, dai, ormai il gioco è finito…

Hum… la tua interpretazione della frase di Kanon è sostanzialmente giusta, però quanto a non voler fare loro del male… non so, io a Minos almeno un ossicino glielo avrei rotto, sai com’è, giusto per ricambiare…

 

Violet Nearina: povera, povera, povera Eleni!

“Ecco! Ce l’hanno tutti con me… bwaaaaahh!” ndr Eleni che scappa in braccio a Kanon.

No, dai, scherzo, sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo XD

 

Sesshoyue: Eh, già, la fatale rivelazione infine è arrivata! Povero Saga, che gli ho combinato…

, se ti è piaciuta la scenetta non posso che essere felicissima!

A presto

 

EriS_San: è più forte di me: io scovo lati dolci e delicati anche dove non ci sono…

E poi Kanon è un personaggio così complesso! Adoro provare ad interpretare come funziona quella sua mente contorta e criminale…

Prima o poi, prometto, finirò di leggere “Anniversario”, perché dopo i primi due capitoli non ne ho più avuto il tempo… Sorry… 

 

 

1996: Ah, , io ho un sacco di libri di Manfredi: è uno dei miei scrittori preferiti!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

          

 

 

 

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Capitolo 12
*** Gemini ***


12-Gemini 

 

Domenica 04 giugno ore 20:10           casa

 

Oggi è stata una giornata strana, ma ormai è da parecchio tempo che le mie giornate

non sono più “normali”!

E poi sono anche un po’ triste perché ho capito che Kanon non sarà mai veramente

mio.

L’ho capito da una cosa apparentemente idiota, però sento che è così e non ci posso

fare niente.

Ecco cosa è successo.

Ieri sera, dopo che siamo tornati dal mare e che abbiamo discusso su Kori, lui è

uscito in balcone a guardare il tramonto e tanto per cambiare era bellissimo, allora

mi è venuto in mente di scattargli una foto in quel modo, di profilo con lo sguardo

perso lontano e i capelli mossi dal vento.

Non mi sono fatta vedere e credo che lui fosse troppo preso da chissà quale

pensiero per accorgersene, e poi preferivo che non ne sapesse niente, però oggi,

quando sono andata a scaricarla sul computer mi è venuto un infarto!

Kanon è praticamente trasparente!

Come se fosse un fantasma!

Lo sfondo si vede benissimo, ma lui sembra fatto di aria o di fumo, come se non

esistesse veramente.

In effetti a pensarci bene è così: Kanon è qui solo per sbaglio, non appartiene a

questo mondo e so bene che non vi apparterrà mai, per quanto stia cercando di

adattarsi.

Ora sono convinta più che mai che lui tornerà nel suo mondo presto o tardi, ma

anche se so già che quando succederà mi dispiacerà parecchio sono contenta che

ritrovi il suo posto.

E sono contenta anche che oggi abbia trovato quel contatto con suo fratello perché

so quanto era importante per lui.

Bè, forse risulta tutto più chiaro se comincia a raccontare le cose con ordine partendo

dalla mattina.

 

Mia nipote è arrivata a casa mia alle nove perché Aléxadros ha cambiato programma

e ha deciso di accompagnarla con la macchina, cosa di cui io sono stata

assolutamente felice perché mi evitava la seccatura di affrontare il traffico che c’è

sempre nei pressi della stazione.

Tanto per andare sul sicuro ho confinato Kanon in cucina senza presentarlo a mio

fratello, ma tanto lui non è neanche entrato a casa: si è limitato a mollarmi bambina

e valigia sulla porta e se l’è filata dopo un saluto frettoloso.

Che tipo!

Bè, meno male che aveva fretta, così si è scordato di chiedermi dei suoi vestiti… ma

in ogni caso io gli avrei detto che li avevo smarriti, tanto sono bravissima a perdere

le cose!

A Kori invece l’ho dovuto presentare e la scena è stata troppo carina!

Io ero nella mia stanza a sistemare la sua valigia, quando lei è entrata di corsa dicendo

 

KORI:-Thìa! Thìa Eleni! Ma quello in cucina è un angelo?

 

Ora, escludendo che Kori abbia visioni mistiche tipo Lourdes, l’unica spiegazione

possibile era che avesse visto Kanon.

 

IO:-No, non è un angelo, ma gli assomiglia molto. Vieni che te lo presento

 

L’ho riportata in cucina dove l’angioletto stava litigando con la moka perché non

riusciva ad avvitarla come si deve.

A quanto pare gli ho attaccato l’abitudine di fare caffè a tutte le ore  e Kanon sta

diventando un caffeinomane accanito come me, che dolce!

Comunque la cosa carina è stata questa.

 

IO:-Kori, questo è Kanon, ed è…

 

KANON:-…Il suo fidanzato

 

Allora Kori ha guardato prima me, poi lui, poi di nuovo me e alla fine ha detto

 

KORI:-Va bene, mi piace. Lo puoi tenere.

 

 

L’abbiamo guardata leggermente interdetti ma Kanon non si è per niente offeso,

anzi è scoppiato a ridere.

Non è giusto però: se fossi stata io a palargli come ad un animaletto da compagnia si

sarebbe arrabbiato eccome!

Bah, se vanno d’accordo tanto meglio, in fondo tra bambini si trovano bene!

Kanon all’inizio era un po’ in imbarazzo perché scommetto che non ha mai avuto a

che fare con ragazzini di qualunque forma e misura, però per fortuna Kori non è una

bambina troppo rompiballe (diciamo che è nella media) quindi dopo mezz’ora

l’angelo era già diventato “thìo Kanon”.

E Kori ha pensato bene di invitarlo al nostro tradizionale tour della città.

Sì, perché io ogni volta che ospito la bambina a casa mia la porto un po’ in giro e le

nostre tappe sono più o meno sempre le stesse: prima visita al Partenone,

all’Eretteo, al tempio di Nike, insomma, a tutto quello che c’è sull’Acropoli, poi

pranzo al McDonald, pomeriggio al museo nazionale e all’Hard Rock Cafè, e poi fino

a sera in giro nei vicoli della Placa.

A me è sembrata un ottima idea farlo venire con noi perché a pensarci bene Kanon

non era mai uscito di casa prima, a parte la giornata di ieri al mare, e credo sia ora

che cominci un po’ a conoscere la città visto che non sa quanto tempo sarà costretto

a rimanerci.

Ora c’è da dire una piccola cosa: io sono riuscita a plagiare la mia nipotina in modo

che diventasse una patita di mitologia antica, e quale migliore argomento di

conversazione in comune poteva trovare con un Saint di Athena?

In macchina non hanno fatto altro che parlare di storie di dei ed eroi, Kanon senza

cintura girato indietro contro tutte le norme di sicurezza e Kori che lo ascoltava

entusiasta saltellando sul sedile posteriore come una pallina di gomma.

Che poi Kanon non si aspettava che anche qui ci fosse un tempio dedicato ad

Athena, lui era convinto che esistesse solo nella sua dimensione.

Bè, quando siamo arrivati sono successe cose decisamente strane: Kanon vedeva il

Tempio com’è nel suo mondo!

O meglio, a tratti vedeva il Partenone com’è qui, poi per pochi secondi lo vedeva

come lo conosce lui.

Era terribilmente confuso.

Anche Kori lo vedeva strano e ovviamente gli ha chiesto se stava male.

 

KANON:-No, tutto bene, è solo che questo posto mi ricorda un antica leggenda

 

Al che subito Kori ha cominciato con “racconta, racconta, racconta” e Kanon le ha

raccontato la storia dei Saint di Athena, delle dodici Case e dei dodici guerrieri dalle

armature dorate che dedicano la loro vita ad Athena ed alla giustizia.

 

KORI:-E dici che le dodici Case una volta erano qui? Ed i Saint? Ci sono ancora i Saint, thìo?

 

KANON:-Sì, loro sono i guerrieri della speranza e appaiono ogni volta che il mondo

sta per sprofondare nel caos.

Anche le dodici case sono ancora qui, basta credere che ci siano…

Vedi, qui c’è la Casa dell’Ariete… e poco più avanti, dietro quella curva c’è la Casa del Toro… e poi…

 

KORI:-E poi, thìo?

 

KANON:-La Casa dei Gemelli.

 

Kanon le ha risposto pianissimo, non solo, ma più ci avvicinavamo a dove avrebbe

dovuto esserci il tempio dei Gemelli e più lui diventava inquieto, così ho deciso di

intervenire io con la mia proverbiale furbizia.

 

IO:-Hem, Kanon, se sei stanco ti puoi fermare qui per un po’

 

Lui mi ha guardata senza capire minimamente

 

IO:-Kanon… accendi quei due neuroni, per favore… non ti vuoi fermare un po’?

 

Fortunatamente stavolta ha capito

 

KANON:-Ah, sì, certo… hem, voi andate pure avanti

 

KORI:-Ma thìo! E la storia dei Saint?

 

IO:-La conosco anche io! Se vieni ti racconto la storia dell’ultima guerra tra i Saint di

Athena ed il re del mondo dei morti Hades

 

“Raccontare-una-storia” per Kori sono le paroline magiche e mi ha seguita senza

problemi, invece Kanon si è seduto sul bordo del sentiero con la testa tra le mani e

lo sguardo perso nel vuoto.

Avrei voluto restare con lui perché sapevo che era un momento particolare, però,

se è vero il detto “meglio soli che male accompagnati”, a Kanon serviva di più starsene

un po’ da solo senza Kori che friniva come una cicala.

Siamo arrivate in cima ed io mi stavo anche un po’ preoccupando e avevo pensato di

scendere di nuovo a cercarlo quando Kanon è spuntato quasi dal nulla con un

sorriso raggiante stampato in faccia.

Avrei voluto chiedergli qualcosa ma lui non me ne ha dato il tempo perché mi ha

praticamente presa in braccio per il bacio più mozzafiato della storia!

Hem… Kori era da un'altra parte a giocare ovviamente…

 

IO:-Hei, che ti è successo che sei così felice?

 

Gli ho chiesto dopo che ci siamo seduti sull’erba

 

KANON:-Sta bene… è vivo…

 

IO:-Hem… sì, ne sono felicissima… ma di chi parli?

 

KANON:-Ah, già, scusa… sto parlando di Saga. Prima l’ho visto. Ed anche gli altri Saint-:

 

IO:-Lo hai visto? Ma allora tuo fratello è qui!

 

KANON:-No, non è qui… però c’è… ma non c’è… no, insomma, è da qualche parte

qui, ma non è qui, anche se è qui…

 

Forse dalla mia espressione ha pensato che io stessi pensando che era fuori di testa.

Bè, aveva ragione!

 

KANON:-Ok, senti, non so neanche io com’è successo, ma prima quando sono

rimasto indietro, ho pensato che avrei potuto provare a chiamare mio fratello

perché se era vivo era anche molto probabile che fosse proprio nel Tempio dei

Gemelli…

 

IO:-E lui ti ha risposto?

 

KANON:-Sì! Ho avuto l’impressione che Saga stesse pensando a me nello stesso

momento in cui ero io a cercarlo, e poi… è stato solo per pochi secondi ma sono

riuscito a vederlo proprio di fronte a me! Eleni, sono così contento che mio fratello

stia bene!

 

Ora, è un fatto risaputo che Kanon ha degli occhi fantastici, ma in quel momento che

brillavano di felicità e speranza erano più belli che mai.

Va bene, lo ammetto: cercavo solo una scusa per baciarlo di nuovo!

 

IO:-Hai visto? Te lo avevo detto che non lo avevi perso per sempre!

 

KANON:-E avevi ragione… tu hai ragione su troppe cose! Ti ricordi quando mi hai

detto che Saga sicuramente non mi odiava? Bene: quando ho cercato di contattarlo

con il cosmo lui non ha avuto paura di me, anzi sembrava felice di sentirmi.

 

Per un attimo ho avuto la tentazione di chiedergli se voleva più bene a me o a Saga,

ma poi non l’ho fatto perché Kanon era troppo felice e non me la sentivo di assillarlo

con un altro problema.

Quando si è fatto mezzo giorno abbiamo recuperato Kori che rincorreva farfalle

intorno al tempio ed abbiamo cominciato a scendere verso la città.

Io credevo che Kanon, una volta recuperato un minimo contatto con il suo mondo,

avrebbe perso ogni interesse per il mio, invece stranamente per tutto il resto della

giornata è stato vispo e allegro come un cardellino… con grandissima felicità di Kori

a cui evidentemente non bastavo io come zia sballata!

Comunque per strada non ho potuto fare a meno di notare che molte persone ci

guardavano con invidia perché di sicuro ci hanno scambiati per la classica famigliola

felice: io e Kanon mano nella mano e Kori che saltellava tutto intorno.

La commessa del McDonald addirittura le ha detto “Hei, bambina, riporta il resto a

tuo papà!” perché io l’avevo mandata alla cassa da sola e lei si era scordata di

prendere il resto.

E poi Kanon ha dimostrato insospettabili inclinazioni per la musica rock!

All’Hard Rock Café ho potuto divertirmi ad acculturare quelle due vongole ignoranti

su uno dei massimi miti dei tempi moderni: l’unico, affascinante, insuperabile John

Bonjovi!

Anche perché nel locale c’era “It’s my life” a tutto volume ed io adoro quella canzone!

Tra parentesi l’ho dedicata a Kanon e lui e Kori hanno continuato a cantarla in un

inglese completamente inventato per tutta la strada fino a casa.

Mamma mia, che tortura!

Però mentre loro cantavano io ho pensato al legame straordinario che c’è tra Kanon

e suo fratello: è vero che quei due sono più uniti di due amanti!

Il loro è più che amore, è un senso di appartenere uno all’altro come se fossero un

solo essere ed è più importante di qualunque altro vincolo.

E forse anche di me ma non mi lamento di questo: mi interessa di più vedere Kanon

finalmente felice.

La sera ho avuto modo di stare un po’ con lui solo quando ho ipnotizzato Kori

davanti ad “Harry Potter e la pietra filosofale” , peccato che al Saint di Athena era

venuta una colossale botta di scemenza ed aveva deciso di farmi il solletico senza

motivo!

Ed ovviamente è stato un caso se siamo caduti sul letto…

 

KANON:-Sai, non vedo l’ora di tornare a dormire qui…

 

Mi ha detto con un tono allusivo da fare arrossire una pietra

 

IO:-Ah, sì? E perché?

 

KANON:-Perché ho una cosa da finire… ed io odio lasciare le cose a metà!

 

Bè, se non è una promessa questa…

 

________________________________________

 

Come al solito perdonate la lunga assenza ed il disgustoso ritardo…

Sono peggio della mamma di Sana quando devo postare qualcosa XD

 

Alle recensioni cercherò di rispondere la prossima volta, per ora mi limito a ringraziare tutte le persone che leggono, seguono la storia o semplicemente si prendono la briga di aprire il primo capitolo… GRAZIE A TUTTI!!!

 

 

 

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Capitolo 13
*** Carpe diem ***


13- Carpe diem

Lunedì 05 Giugno  ore 14:30       ufficio

 

Carpe diem              carpe diem               carpe diem      

carpe diem      carpe diem 

Carpe diem             carpe diem      carpe diem          

carpe diem                carpe diem          carpe diem          

carpe diem                carpe diem                 carpe diem

 

Oggi non avevo voglia di fare un cavolo in ufficio, così ho preso le penne colorate ed

ho cominciato a riempire la pagina di “carpe diem” di tutte le forme e misure.

Avrei potuto mettermi a scrivere “Kanon” un  centinaio di volte, ma quando penso a

Kanon mi viene sempre in mente che potrei perderlo da un momento all’altro,

quindi ho preferito scrivere “Carpe diem”.

Cogli l’attimo.

Perché da ora in poi questa sarà la mia parola d’ordine nei rapporti con quel

bellissimo ragazzo che mi ha sconvolto la vita.

In teoria, visto che potrebbe piantarmi in asso e tornarsene a fare il Saint di Athena

in qualunque momento, sarebbe più saggio da parte mia cercare di allontanarmi da

lui, meno che mai amarlo, però è risaputo che io non sono per niente una persona

saggia!

Ho deciso che con un uomo come Kanon vale la pena di avere una storia anche se di

un solo giorno ed intendo approfittare di ogni attimo che posso passare con lui.

Carpe diem, appunto.

Certo, lo so che quando se ne andrà ci resterò male… ma se finché ce l’ho a casa

perdessi l’occasione di amarlo sono sicura che ci resterei ancora più male!

Quindi ti amo, Kanon, per sempre o solo per poche ore, e sono felice di averti

incontrato… anche perché hai una promessa da mantenere, caro il mio Saint dei

Gemelli!!!

 

Ps: poco fa ho parlato al telefono con Kori e Kanon.

       Io sono chiusa qua dentro a morire di caldo e quei due fancazzisti se ne sono    

       andati alla villa e a mangiare gelati: NON è GIUSTO!!!!

 

________________________________________

 

Tsukuyomi:  chiedo umilmente perdono per l’attesa… *me con il capo cosparso di cenere*

No, che schifo, la cenere sporca i capelli! Chiedo solo umilmente perdono, ti accontenti?

Hum, domanda più che giusta la tua, non credo che arriverò ad odiarti per così poco ^^ comunque posso dire che il Saga con cui Kanon si è messo in contatto durante la sua piccola gita è effettivamente l’unico vero e originale nevrotico delle 12 Case che si trova nella dimensione “Saint Seiya” e sta benissimo  (una specie di post Tenkai-Hen, però tutto all’insaputa di Kanon).

Però non è male l’idea che i Saint, dopo il Muro del Pianto, invece di sparire se ne vadano tutti a spasso in dimensioni alternative… attenta perché il prossimo potrebbe essere Death Mask! E potrebbe essere finito nel tuo armadio XD!

Ok, sto dicendo troppe idiozie, meglio che la pianto qua.

Un bacione e spero di aggiornare presto.

 

Kikka_Hiwatari: eheheh, qui qualcuno è un po’ troppo vispo! A proposito, Eleni sta cercando qualcuno che le tenga la bimba per una notte: ti offri volontaria tu? Ti assicuro che è per una buona causa…  ^_^

Basta, basta, oggi sono troppo esaltata, sarà il clima natalizio?

“No, sei proprio tu che sei scema!” ndr Kanon

Vabbè, Kisssses… al prossimo chap!

 

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Capitolo 14
*** Rissa! ***


14-Rissa!

 

Mercoledì 07 Giugno ore 14:10                ufficio (pausa pranzo)

 

Finalmente Arthemis si è tolta dalle balle ed io mi posso mettere a scrivere in santa pace.

Temi manca di nuovo dal lavoro perché sua figlia sta male e come al solito a me

tocca sorbirmi la scema Miss Capello Platinato, però oggi è un po’ meno rompipalle

del solito perché ha sonno, quindi è 99% rincoglionita e non è in grado neanche di

riconoscersi allo specchio.

Bè, in realtà oggi queste sono le condizioni di tutti i miei colleghi perché si sono

ostinati a venire al lavoro nonostante ieri notte abbiano tirato parecchio tardi

all’evento più infausto dell’anno: il Party per l’anniversario della fondazione

dell’azienda!

Ora io mi domando un paio di cose:

 

1)    Perché mai il 7 giugno di quattro anni fa un qualsiasi pirla non è andato a mare a prendersi un colpo di calore invece di firmare un contratto per aprire una filiale della Coca Cola ad Athene?

2)    Perché mai io o chiunque altro dovremmo festeggiare questa sua brillante idea?

3)    Perché dovremmo decidere di festeggiarlo proprio con un party in un hotel disgustosamente lussuoso mettendoci tutti in ghingheri come alberi di natale fuori stagione?

 

Ma soprattutto mi chiedo…

 

4)    Perché dobbiamo fare tutti gli ipocriti e stare tutta una serata fingendo di andare d’amore e d’accordo con persone a cui (almeno a titolo personale) sputeremmo volentieri in un occhio e metteremmo fuori uso l’altro con una spruzzata di peperoncino, oppure che uccideremmo volentieri usando lo stuzzicadenti per l’aperitivo come paletto da piantare nel cuore stile Dracula?

 

Forse queste questioni esistenziali non troveranno mai una risposta, ma a pensarci

bene a me non ne serve una perché…

IERI SERA HO ALLEGRAMENTE DRIBBLATO TUTTO QUESTO!!!

Sì, lo so, così non farò mai carriera e bla, bla, bla, però ho deciso lo stesso che non

mi andava di andare al party, non ci sono andata ed invece me ne sono andata al

luna-park con la mia adorabile e pestifera nipote e con Kanon.

Spieghiamo tutto con ordine.

 

Ieri, causa party imbecille, siamo usciti dall’ufficio alle quattro invece che alle cinque

e mezza, io in metropolitana ho visto appiccicato un volantino pubblicitario sul

nuovo luna-park nel centro di Athene e sul momento ho deciso che era un ottimo

modo per passare il resto del pomeriggio, così appena tornata a casa, ho caricato i

due in macchina e siamo partiti.

Mentre guidavo Kanon mi ha chiesto come mai non volevo andare con i miei

colleghi, e quando gli ho risposto che onestamente avrei preferito cenare con dei

cobra ha detto

 

KANON: Bè, peccato… avrei potuto accompagnarti io

 

Allora mi sono immaginata una scena tipo finale del Titanic in cui io sono vestita con

un bellissimo vestito elegante, e faccio il mio ingresso trionfale in quella cavolo di

sala esclusiva accompagnata da un Kanon ancora più abbagliante del solito con

addosso uno smoking ed il classico garofano rosso appuntato sul petto.

Nel mio sogno ad occhi aperti Kanon ha la stessa aria fiera e nobile di quando ha

affrontato la sua paura del mare.          

Hum… giuro che non è per questo che stavo finendo fuori strada!

Comunque una volta arrivati là abbiamo dovuto badare a Kori con dieci occhi perché

quella pulce scappa da tutte le parti ed abbiamo passato il pomeriggio ad

accompagnarla su e giù per tutte le giostre.

E quando dico tutte intendo proprio tutte!

Non so come avrei fatto se non ci fosse stato Kanon perché a me dopo un po’ era già

venuto il rifiuto psicologico dei giochi ed è toccato allo zietto immolarsi per il suo

divertimento.

Ci siamo stati per più di tre ore e quando siamo usciti io ero convinta che sarei

tornata a casa per preparare una cena banale  però alla fine non è stato proprio così!

Mi aspettava ancora una sorpresa.

All’uscita, nel parcheggio, abbiamo notato un gruppetto di ragazzi  che sembravano

discutere animatamente tra di loro, due da una parte e quattro vestiti da skinhead

da un'altra, ed i due a destra si tenevano chiaramente per mano.

 

IO:-Hei, Kanon, sembra che lì ci siano dei problemi… andiamo a dare un occhiata?

 

Come se ci fosse stato bisogno di chiederglielo!

 

KANON:- Già, sembra che abbiano preso di mira quei due. Andiamo, ma tu e la bambina non

fate niente: ci penso io.

 

Ci siamo avvicinati con Kori che trotterellava curiosa dietro di noi e una volta arrivati Kanon ha

sfoggiato il suo tono più amabile chiedendo

 

KANON:-Sembra che qui ci sia una discussione interessante, posso unirmi anch’io?

 

I quattro skin lo hanno guardato malissimo ma ovviamente hanno capito che con lui non

c’era da scherzare.

Alla fine uno di loro si è deciso a parlare e con un ghigno da assoluto deficiente gli ha detto

 

:-Bè, certo… se hai intenzione di aiutarci a dare una lezione a questi due froci unisciti pure

 

Stavolta è stato Kanon a guardarlo malissimo e credo che quell’idiota abbia

realizzato in un secondo di aver fatto la più grossa cazzata della sua vita.

 

KANON:-E se invece io volessi dare una lezione a voi?

 

Si è messo in mezzo tra gli skin ed i ragazzi ben deciso a fargli da scudo.

 

:-Ma bene! Li vuoi difendere? Cos’è, sei uno di loro? Vuol dire che ce ne sarà anche per te…

 

Kanon non gli ha risposto, ha solo aspettato che quello lo attaccasse e lo ha fatto arrivare

a terra di schiena con un tonfo.

 

KANON:-Io vi consiglio di andarvene. Voi non avete nessun diritto di giudicare altre persone

e meno che meno ne avete di dare lezioni. Andatevene.

 

Se lo avesse detto a me con quel tono e quello sguardo incazzato gli avrei senza dubbio

dato retta, loro però sono stati troppo deficienti ed hanno deciso di fare una cosa tanto

inutile quanto sleale: attaccare tutti insieme.

A quel punto Kanon si è incazzato di brutto ed appena gli sono arrivati a tiro li ha

sbattuti a terra uno dopo l’altro senza troppi complimenti, anzi senza neanche

muoversi: gli è bastato un po’ di cosmo o quello che è e quelli sono finiti ad un bel

paio di metri di distanza.

 

KANON:-Volete riprovarci?

 

Ovviamente no, se la sono data a gambe appena si sono potuti rimettere in piedi!

Siamo rimasti nel parcheggio con i due ragazzi che erano indecisi se ringraziarci o

scappare pure loro, ma siccome Kanon quando non è incavolato ispira molta più

fiducia hanno deciso di restare.

Lo hanno ringraziato quasi timidi, facevano una gran tenerezza mentre si tenevano

per mano.

Mi chiedo, perché ci sono al mondo persone così cretine da ritenersi in diritto di

decidere per gli altri? Cioè, alla fine se stanno insieme o no a quegli skin cosa

cambiava? Bah, non riesco proprio a capirlo!

In ogni caso a me è venuto un lampo di genio ed ho insistito per riaccompagnarli a

casa con la mia macchina, tanto non abitavano neanche molto lontano.

Bè, meno male che l’ho fatto perché dietro l’angolo c’era lo stesso gruppo di

deficienti che avevano tutta l’aria di aspettare loro, peccato che come hanno visto di

nuovo Kanon dal finestrino hanno fatto una replica della loro ritirata di prima!

Intanto grazie a tutto questo Kanon è diventato ufficialmente l’idolo di Kori.

Che tenera bambina! Meno male che dopo lo zio ha usato questo nuovo ascendente

per darle una bella lezione.

Infatti Kori non era convinta del fatto che due ragazzi potessero amarsi come un ragazzo

ed una ragazza, e continuava a ripetere che al catechismo le avevano detto che era peccato.

Devo dire ad Aléxandros di non mandarla più al catechismo se le riempiono la testa di

queste cavolate.

Comunque è abbastanza difficile far capire ad una marmocchia che l’amore è amore

e basta, tra maschi, femmine o cos’altro, specie se hanno già iniziato a riempirla di

preconcetti, poi per fortuna Kanon ha trovato l’esempio giusto.

 

KANON:-Ascoltami, Kori, a te sembra strano che qualcuno preferisce la Coca Cola

e qualcun altro preferisce l’aranciata?

 

KORI:-No, certo che no

 

KANON:-Bene, per quei due ragazzi è la stessa cosa: invece di innamorarsi di una ragazza

si sono innamorati uno dell’altro, non è strano. E non è neanche un peccato.

 

Non importa se non lo capisce subito, avrà tempo per capire bene quando sarà più

grande, per ora mi importa che non cresca con le stesse stupide idee conservatrici di

suo padre!

 

A casa poi Kanon mi ha fatto prendere due mezzi infarti.

Il primo quando mi ha detto che lui ogni tanto sente suo fratello che lo chiama,

anche se solo per pochi attimi, ed il secondo quando l’ho visto che si rigirava

tra le mani il mio diario (questo diario XO) con aria pensierosa.

Gli ho chiesto se per caso aveva letto qualcosa che lo aveva offeso o fatto

arrabbiare, ma lui ha risposto che no, non lo aveva neanche aperto, però l’immagine

di copertina gli ricordava tanto Capo Sounion.

Promemoria: mai più lasciare in giro cose del genere.

 

Ps: quasi dimenticavo! Oggi è il gran giorno, anzi, la grande notte!

Oggi pomeriggio Lex viene a riprendersi quella metà di suo patrimonio genetico

ambulante che sta a casa mia e la mia camera da letto sarà finalmente libera!

Carpe diem, Eleni, anzi…

Carpe Kanon!

 

______________________________________________________

 

Peace & love !

 

Avevo in mente questo capitolo da un paio di mesi, precisamente dai pestaggi di Roma e Firenze, però sono arrivata a scriverlo solo adesso.

Ormai non se ne parla più ma due ragazzi sono finiti in ospedale solo perché qualcuno ha deciso che non sono “normali” e questo mi ha fatta tremendamente incazzare.

Tutto parte da un versetto del Levitico 18;22 “non avrai con uomo rapporti come con donna: è abominio”

Sì, ma perché? L’unica spiegazione un rigo sotto è “io sono il Signore”.

Sarò presuntuosa, ma a me non basta.

 

Va bene, lasciamo da parte i problemi esistenziali e passiamo alle recensioni.

 

EriS_San: giusto, cogliamo l’attimo! Allora, cosa è successo di preciso non lo so neanche io XD, però suppongo che dopo aver combattuto contro Hades ed Artemide (non so se lo hai visto ma nel film Tenkai hen ci sono i Gold intrappolati in delle gigantesche statue di loro stessi come punizione divina) Saori si sia decisa a comportarsi da dea come si deve, li abbia liberati e rimessi tutti ai loro posti, compreso Saga ovviamente.

Però siccome nel mondo di Eleni è passata poco più di una settimana mi viene da fare l’ipotesi che nella dimensione “Saint Seiya” il tempo scorre in maniera diversa, un po’ come  ne “Le cronache di Narnia”.

Per quanto riguarda l’incontro tra i due gemellini non manca poi così tanto, stai tranquilla =D

Kiss

 

Kikka_Hiwatari: ma sì, dai, puoi cominciare da domani a prenderti cura di un minuscolo Kanon formato bebè con il bavaglino ed il ciuccio! Buon divertimento =D

Kiss

 

Tsukuyomi: eh, già, la filosofia del carpe diem è una gran cosa! Io l’ho scoperta con il film “L’attimo fuggente”  non so se l’hai mai visto.

Però poi c’è stato anche Angelo Branduardi che canta “Cogli la prima mela”  a darmi l’ispirazione, sai quando canta “stringilo forte a te / l’amico che ti sorride già”.

Hem… mi sono un po’ persa in speculazioni mentali anche io…  XD

Bacioni, ora che sono in vacanza spero di riuscire ad aggiornare più in fretta.

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Capitolo 15
*** Carpe Kanon! ***


15-Carpe Kanon!!!

 

Giovedì 08 giugno  ore 14:45      ufficio

Oggi sono decisamente felice!

Sono tanto di buon umore che stamattina appena entrata in ufficio ho persino

salutato Arthemis, fatto un favore ad Antonis e sbrigato la mia parte di

corrispondenza senza mugugnare.

Inoltre mi ero incantata come un disco rotto sulla canzone di Patty Smith “Because the night”

e non la finivo più di canticchiare il ritornello

 

 Because the night

 Belong to lovers

 Because the night

 Belong to us

 

Temi aveva il sospetto che fossi completamente impazzita però poi le ho spiegato che tutto

dipendeva dal “segreto-in-cui-centrava-un-altra-persona-da-non-coinvolgere”…

E lei ha avuto la certezza assoluta del mio sballamento!

Ma sì, chi se ne importa! Pensino pure quello che vogliono: io sono felice lo stesso!!!

Il motivo di tanta euforia è ovviamente il mio enigmatico coinquilino-fidanzato, che

da ieri è diventato il mio uomo a tutti gli effetti.

Evito di scendere in particolari per evitare di arrossire furiosamente e di passare il

resto della giornata ad emettere sprazzi rossi ad intermittenza come un faro, però posso

dire che appena siamo rientrati io ho trasformato all’istante il “Carpe diem” in

un “Carpe Kanon”… e a lui non è dispiaciuto per niente!

Magari all’inizio sì perché pensava che se un giorno lui dovesse andarsene io rimarrei

con il cuore spezzato, poi io gli ho spiegato il mio punto di vista (cogli

l’attimo, eccetera eccetera) e poi… altro dirti non vo’  ( Leopardi, ma non

chiedetemi quale poesia XD perché non me lo ricordo più* ndr Makoto).

In ogni caso una descrizione abbastanza precisa si trova nel caro, “vecchio” Lucrezio

e nel suo impareggiabile “De rerum natura”, precisamente nel libro IV tra i versi

1058 e 1140.

A proposito del mio tesoruccio posso dire che ad un certo punto ha rischiato di finire

strangolato dalla sotto scritta: io gli ho chiesto come mai la prima volta che avevamo

dormito insieme non ne aveva voluto sapere e invece poi si era convinto, e lui ha avuto

il coraggio di rispondermi

 

KANON:-Bè, sai, mi sentivo in colpa…

 

IO:-Ti sentivi in colpa? E perché?

 

KANON:-Per mio fratello e gli altri. Sai, credevo che fossero morti tutti nella guerra contro

Hades, e sinceramente essere sopravvissuto proprio io che non lo meritavo, avere trovato

accoglienza qui e per di più fare l’amore con una bella ragazza… mi sembrava troppo un

affronto verso di loro, capisci?

 

Sì, sì, capivo perfettamente il suo punto di vista… però lo avrei preso a testate ugualmente!

Meno male che poi si è fatto perdonare…

Che altro dire?

Da oggi pomeriggio riprendo il mio allenamento trascurato in questi giorni causa Kori, però

non so quanto ci “alleneremo”… ok, basta, sono diventata completamente cretina!

Kanon, è tutta colpa tua!

Ora come ora non so quanto potrà durare la nostra scapestrata storia romantica, ma

io mi auguro il più a lungo possibile!!!

 

_____________________________________________________

 

Ecco qua, anche in questa fiction il momento tanto atteso è arrivato !

 

L’ennesima citazione di Lucrezio è un regalo per tutti gli studenti di liceo classico o che in ogni caso hanno a che fare con questo genere di studi: amici ed amiche, non disperate: anche nel latino e nel greco può esserci qualcosa di erotico!

 

A parte questo voglio augurare un buon 2010 a tutti!

Fate i buoni propositi per l’anno nuovo, scriveteli su un pezzetto di carta e poi fate come me: buttatelo e riprendete le vostre care vecchie cattive abitudini!

 

Orbene, adesso passiamo alle recensioni:

 

Vodia: grazie, sono contenta che nonostante tutto il capitolo ti sia piaciuto ^-^

Comunque nell’episodio di Sodoma l’idea dei sodomiti di violentare gli ospiti non era bella, ma quella di Lot di dargli la figlia non è che era tanto meglio!

Se poi vogliamo parlare di contesti allora credo che il problema non sia di tempo, se 5000 anni fa o altro, quanto piuttosto di contesto sociale: la Bibbia appartiene al popolo ebraico e contiene precetti adatti a quel tipo di società patriarcale estremamente legata alla religione in ogni aspetto della vita (ad es. una donna che partorisce è impura e deve stare una settimana in isolamento se è il neonato è maschio, due se è femmina… punto di vista palesemente maschile che perché tanto gli uomini mica partoriscono e se lo possono permettere di avere schifo del sangue è_é)

E per quanto riguarda i matrimoni gay legali o no quello è un problema di apertura mentale, non di codici scritti.

Il matrimonio, cioè l’atto di comparire davanti al prete o al funzionario civile e farsi dichiarare sposati, di per se non servirebbe a nulla se non ci fossero di mezzo problemi di documenti tipo il conto in banca, l’intestazione della casa, il cognome sul campanello di casa eccetera…

A due persone che si amano bastano le luci spente ed una stanza appartata!

Ultima cosa: hai ragione che il tema che ho scelto è praticamente un vespaio, ma che ci vuoi fare, l’ispirazione era quella!

E poi io non sono per niente politically correct: io sono come il Cyrano di Guccini “spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato”

 

 

Kikka_hiwatari: ecco i due finalmente soli! Ok, forse sarebbe stato meglio un capitolo più lungo, ma non mi sembrava molto realistico che Eleni si mettesse a scrivere tutti i particolari con il rischio che il suo prezioso diario venisse letto da qualcuno… a parte noi, intendo XD

Comunque, come va con il pupo-Kanon? Fa i capricci?

 

Tsukuyomi: *me onoratissima per tutto ciò che hai detto* ^//^

Giusto, giusto, giusto!!! Concordo con ogni singola parola della tua recensione!

Bando all’ipocrisia e via libera a dichiarazioni d’amore verso uomini, donne, canguri e facoceri!!! (hem… influssi de La gaia scienza, ma non quella di Nietszche: quella di Mario Tozzi e del trio medusa alle 20:30 su La7)

 

A parte questo volevo ringraziarti anche per la recensione su “Ananke 

 

Eris_San: tratteniamoci, va bene… però restano degli odiosi meschini, piccoli…

*Makotooo!* Ndr te che mi tappi la bocca appena in tempo.

Grazie per la solidarietà ^^ non ricordo se eri tu che citavi Terenzio, comunque a proposito dell’ aggettivo “umana” mi è venuto in mente “homo sum nihil humano a me alieno puto” , traduzione: sono estremamente fiera di essermi meritata questa definizione.

Per quanto riguarda gli skin lo so che non sono tutti del folli razzisti, però mentre scrivevo stavo pensando ad una scena che ho visto personalmente e loro sono venuti fuori come i cattivi delle situazione…

 

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Capitolo 16
*** Sagapò ***


Il titolo di questo capitolo l’ho dovuto tradurre per forza in inglese

perché in greco moderno “Sagapò” vuol dire sia “ti voglio bene” sia “ti

amo”, e l’inglese è l’unica lingua che conosco che ha la stessa

caratteristica.

   

Sagapw, adelfòs

I love you, brother

Giovedì 08  giugno ore 23:20               casa

Ok, dopo quella della guarigione improvvisa credevo di aver visto tutte le cose più

assurde con Kanon, invece me ne mancava ancora una, e credo proprio che dopo

questa posso andare in psicanalisi.

Allora, quella di oggi mi pareva una serata normale, finalmente, con me e Kanon in

soggiorno a parlare di cavolate in compagnia di due fedeli “Mytos”, solo che

all’improvviso Kanon è diventato serio serio e mi ha chiesto

 

:-Eleni, mi prenderesti troppo per matto se ti dicessi una cosa strana?

 

Io gli ho risposto

 

:-Dilla pure, tanto lo so già che sei matto

 

E lui per un attimo ha riso, poi però è tornato subito serio per dire

 

:-Sai, a volte mi sembra di sentire mio fratello.

Non so come è possibile, davvero non lo so, ma a volte sento il suo cosmo che mi

cerca, come se stesse pensando a me… oddio, forse sto impazzendo!

 

A essere sincera per un secondo l’ho pensato anche io, ma ormai mi sono abituata a

non seguire più la ragione quando si tratta di Kanon.

 

IO:-Forse lui ti sta davvero cercando. Rispondigli, Kanon, fagli sentire che lo cerchi

anche tu. Prova a cercarlo con il tuo cosmo, la prossima volta che lo senti, va bene?

 

Ha sorriso e si è appoggiato alla spalliera.

Fa sempre così quando vuole dire “sì, va bene”, solo che non mi aveva ancora detto

la cosa più importante.

 

KANON:-Eleni… è adesso…

 

Ma è matto davvero! No, non è matto, aveva solo un bisogno di un po’ di

incoraggiamento, e ovviamente sono intervenuta io.

Gli ho preso la mano esattamente come la prima volta che mi ha parlato di suo fratello.

Accidenti, è passata solo poco più di una settimana! Solo ora che sto per lasciarlo mi

rendo conto di quanto tempo ho passato con Kanon.

Comunque ancora non avevo la minima idea di quello che sarebbe successo, e

anche se sarebbe facile prendermi il merito di tutto so che non sarebbe la verità dire

che io ci credevo totalmente, in ogni caso ho cercato lo stesso di convincerlo ad

espandere il suo cosmo per cercare quello di Saga.

 

IO:- Avanti, Kanon, chiamalo! Tu vuoi vederlo, non è vero? Ascolta il tuo cuore, tu

vuoi  parlargli, gli vuoi dire che sei cambiato… Kanon, cerca tuo fratello con amore e

lui ti risponderà con amore, non devi avere paura.

 

Lui ha annuito e ha cominciato a far vibrare il cosmo, poi ha chiuso gli occhi

concentratissimo e ha formato intorno a se un’aura dorata.

Ha annuito con un sorriso sereno che aveva qualcosa di angelico, poi si è portato

una mano sulla spalla ed è rimasto per un attimo come sospeso.

Me lo ricorderò per sempre così: Kanon con la mano destra chiusa tra le mie, la sinistra

appoggiata sulla spalla destra e una bellissima espressione da “ora-va-tutto

bene”.

Siamo rimasti così ed io ho avuto l’impressione che il tempo si fosse fermato, però

da qua in poi c’è un po’ di confusione in quello che mi ricordo e non so se riesco a

raccontarlo come si deve.

Convivendo con Kanon prima o poi si fa l’abitudine a tutto, ma… due persone che si

materializzano all’improvviso nel salotto di casa mia sono davvero troppo!

Praticamente la mano che Kanon aveva posato sulla spalla non era più sulla spalla ma

stava stringendo un’altra mano, precisamente quella del suo gemello, che a sua

volta stringeva il braccio di un ragazzo con stranissimi capelli lilla.

Comunque se io ero sconvolta Kanon non era da meno: appena ha alzato gli occhi ed

ha visto chi era appena spuntato dal nulla gli è venuto un collasso istantaneo ed è

schizzato in piedi!

 

IO (rivolta a mio cognato) :-Tu sei Saga, non è vero?

 

SAGA:-Ah… sì, sono io.

 

IO:-Piacere, io sono Eleni.

 

Ci siamo stretti la mano ed a me è sembrato stranissimo fare un gesto così normale

data la situazione completamente fuori dall’ordinario.

Poi si è presentato anche l’altro ragazzo, Mu dell’Ariete.

Comunque Saga e Kanon continuavano a guardarsi senza dire niente e, non so se è

stata solo suggestione per tutto quello che Kanon mi aveva raccontato su suo

fratello e sul loro legame, ma ad un certo punto ho avuto la netta sensazione che io

e Mu fossimo di troppo in quella stanza, allora io ho tirato fuori tutto il mio senso

pratico e la mia delicatezza da caterpillar.

 

IO:-Ragazzi, voi avete parecchie cose di cui parlare, quindi adesso io e Mu ce ne andiamo

fuori dai piedi e voi risolvete tutti i vostri problemi, d’accordo?

 

Il “d’accordo” era giusto per formalità perché me ne fregava del loro consenso: quei

due dovevano parlare e basta!

Ho acchiappato Mu senza lasciargli tempo di reazione, l’ho trascinato fuori dalla stanza e li ho chiusi dentro.

 

MU:-Hem… allora anche tu sai cosa è successo tredici anni fa tra Saga e Kanon?

 

IO:-Sì, me lo ha raccontato lui. Adesso voglio vedere come finisce, quindi seguimi e

non fare rumore.

 

Ok, lo so che non ho fatto una cosa corretta nel mettermi a spiarli, però dopo che per

“Saga” avevo fatto una delle peggiori figuracce della mia vita avevo il diritto di

sapere se i gemellini avevano intenzione di fare pace o di prendersi a schiaffi!

Ho convinto Mu ad uscire in balcone dalla finestra della stanza degli ospiti e,

siccome il balcone si stende tutto intorno alla casa, abbiamo fatto il giro e siamo

arrivati vicino alla finestra del salone, che per fortuna era aperta e faceva un po’ da

specchio permettendoci di vedere cosa succedeva all’interno.

 

Vedendoli vicini mi sono resa conto di quanto effettivamente Kanon e Saga siano

complessi: a momenti sembrano assolutamente identici, poi subito dopo sono

diversissimi.

Sembrano il volo di due rondini che si uniscono e si separano ma alla fine tornano

sempre insieme.

Sono rimasti un po’ in silenzio, uno di fronte all’altro, poi Kanon si è inginocchiato

con il palmo delle mani a terra e ha detto

 

KANON:-Se devi punirmi per quello che ho fatto, fallo subito, Saga, così ci leviamo il

pensiero tutti e due.

 

SAGA:-No… per favore, Kanon, alzati… io non voglio punirti… non ho nessun diritto di

punirti… ti prego alzati!

 

Sembrava seriamente preoccupato per Kanon, almeno quanto Kanon era sorpreso perché

suo fratello era preoccupato per lui.

 

KANON:-Va bene. Che ne dici, ci sediamo e proviamo a parlare come persone adulte?

 

SAGA:-Sì, mi sembra la cosa migliore da fare…

 

Si sono seduti Saga nel divano e Kanon nella “mia” poltrona, solo che erano tutti e

due troppo impacciati anche solo per guardarsi in faccia.

Alla fine è stato Saga a prendere coraggio e a parlare per primo, e giuro che per

poco non mi sono messa a piangere io per quello che ha detto!

 

SAGA:- Allora, Kanon, per me è molto difficile parlarti in questo momento, quindi,

per favore, ascoltami fino alla fine senza interrompermi, poi giudica pure come vuoi.

Io… io ti devo delle scuse, Kanon.

No, aspetta, lasciami finire: ti devo delle scuse soprattutto ora che sei così cambiato

perché il fatto stesso che tu abbia dovuto soffrire tanto per ritrovare il tuo lato

buono è solo la prova della mia ennesima mancanza verso di te, e mi dispiace

davvero tanto per questo.

 

Sicuramente Saga non poteva sapere che in quel momento era assolutamente

identico a Kanon quando mi raccontava del suo passato: stessa espressione contrita,

stesso modo di mettersi la mano tra i capelli, stesso modo di parlare con gli occhi

bassi… si era seduto persino nello stesso punto dove era seduto Kanon quando mi

ha fatto la sua “confessione”.

Mi sarebbe piaciuto farglielo notare, però ovviamente non potevo e sono rimasta

nel mio angolino ad ascoltare

 

SAGA:-Da dove posso iniziare ora? Direi da quando sono diventato Saint: avevamo

solo 15 anni, Kanon, e forse è stata l’età a farmi agire male; forse, nonostante mi

chiamassero “semidio” ero troppo umanamente arrogante e l’arroganza porta le

persone a fare le più grandi idiozie: io ero troppo preso dal fascino della frase

“servire la giustizia” e cercavo di metterla in atto con chissà quali gesta eroiche, così

ho finito solo per perdere di vista quello che era veramente giusto e ho trascurato te.

Questo è stato il mio primo errore: non accorgermi che come era giusto che io fossi

felice di avere ottenuto il Gold Cloth era giusto anche che tu fossi deluso per non

esserci riuscito, così ogni volta che ti vedevo corrucciato imputavo tutto al fatto che

tu fossi sempre stato quello “cattivo” tra noi due.

Oddio, Kanon, non sai quanto mi sento meschino per aver cercato di metterti in

cattiva luce solo per poter risaltare di più!

Mi dispiace, mi dispiace tanto…

 

Identico, era assolutamente identico a Kanon!

 

SAGA:-Ti ho ignorato, Kanon, ho cercato di convincermi che se ti stavi allontanando

dalla giustizia era solo colpa tua, neanche per un momento ho pensato che la tua era

una reazione alla mia indifferenza.

Avrei dovuto capire che ogni tuo gesto insofferente era un tentativo di attirare la mia

attenzione e avrei dovuto starti vicino nonostante il tuo carattere scontroso: non ne

sono stato capace e ho continuato a respingerti in nome di un ideale che ormai mi

faceva da scudo contro la mia stessa bassezza…

Credevo di dare ascolto alla giustizia, invece ascoltavo solo la mia presunzione… io

volevo sembrare un Saint perfetto, e per questo sono arrivato a sacrificare te!

Non ho fatto altro che sbagliare nei tuoi confronti.

Ogni volta che ti trattavo male tu perdevi sempre di più la fiducia non solo in me, ma

in tutto quello in cui avevi creduto fino ad allora, e avevi ragione: hai pensato “se

mio fratello gemello mi tratta così, il resto del mondo come mi tratterà?”; così sei

diventato sempre più chiuso e violento, ed io invece di aiutarti continuavo a rifiutarti

alimentando così il tuo rancore.

Questo è stato il mio secondo errore: anteporre la punizione che credevo fosse giusto

infliggerti come Saint all’amore che avrei dovuto darti come fratello, e questa è stata

la mia mancanza più grave.

Kanon, non capisci quello che ti ho fatto?

Ho lasciato deliberatamente che l’odio ti avvelenasse l’anima e distruggesse te che

sei metà del mio sangue!

Se ogni volta che mi facevi una scenata io ti avessi abbracciato invece di prenderti a

schiaffi forse le cose sarebbero andate in modo diverso per entrambi,  invece io

ho lasciato che tu mi odiassi e ho permesso che il rancore uccidesse e soffocasse

tutto quello che in te c’era di buono… perché in te c’era del buono, Kanon, ma solo

l’amore avrebbe potuto nutrirlo… ed io non sono stato capace di capire.

Mi dispiace, Kanon, non so dirti quanto mi dispiace…

 

Ha sospirato, ma nonostante Kanon volesse fermarlo perché sapeva che era

doloroso per lui, Saga ha fatto segno di no ed ha continuato

 

SAGA:-E poi a Capo Sounion… Kanon, io ti ho abbandonato a morire affogato…!

Vorrei poter dare la colpa solo alla mia anima malvagia ma non sarei sincero: so

bene che dentro di me io credevo… credevo che quello fosse un gesto nobile…

Com’ero cieco! Credevo che sacrificarti per il bene di Athena che tu stavi minacciando sarebbe

stato… insomma… un atto encomiabile… sacrificare addirittura

il proprio fratello per la giustizia.

Quanto sbagliavo, Kanon!

Io non ti stavo sacrificando alla giustizia, ti stavo sacrificando alla mia vanità!

Però potevo ancora fermarmi e quando ti ho visto dietro quelle sbarre come un

animale in trappola sarebbe stata l’ occasione buona per ascoltare quel briciolo di

cuore che mi era rimasto: avrei dovuto tirarti fuori da lì, stringerti a me e chiederti perdono per tutto.

Sai bene che non l’ho fatto: ti ho voltato le spalle e allora sì che hai avuto ragione di

maledirmi.

Inoltre se davvero io avessi amato tanto la giustizia avrei scelto di sopprimere prima

di tutto la mia anima malvagia… Kanon, avrei dovuto starci io in quella prigione!

 

Stavolta giuro che ho sentito un singhiozzo, Kanon è stato più bravo a controllarsi

quando non voleva piangere.

 

SAGA:-Dopo 14 anni ti ho rivisto che proteggevi il Tempio dei Gemelli con

addosso il mio Cloth… Kanon, allora avevo già compreso di avere sbagliato nei tuoi

confronti, ma quando ti ho rivisto mi sono lasciato di nuovo accecare.

Come al solito il mio cuore mi diceva la cosa giusta e come al solito io non l’ho voluto

ascoltare: ho ignorato l’aura di pentimento che colorava il tuo cosmo e mi sono

convinto che tu fossi ancora un traditore.

Kanon, se in quell’occasione ancora una volta non ti ho chiesto scusa è stato solo

perché ancora una volta sono stato troppo ottuso per capirti veramente.

Potrei dire che se ti ho attaccato è stato per ingannare gli Specter che ci

controllavano, ma so che non è vero: io… io in quel momento desideravo davvero

colpirti…

Mi dispiace, fratello, mi dispiace…

Da quando la guerra contro Hades è finita ho pensato spesso a te perché volevo

finalmente chiederti scusa ed ero convinto di averti perso per sempre, poi però un

paio di giorni fa ho percepito il tuo cosmo e allora ho chiesto a Mu di aiutarmi a raggiungerti, e ora…

ora… che altro posso dire, Kanon?

So che non ci sono giustificazioni per come mi sono comportato, ma… ecco… fratello,

 voglio che tu sappia che mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto, solo questo…

non pretendo altro da te.

Mi basta solo che tu mi sia stato ad ascoltare adesso.

 

KANON:-Non devi giustificarti con me, Saga, tu hai solo fatto quello che ritenevi

giusto, sono stato io ad esagerare.

E poi anche  io avevo giurato che se mai ti avessi rivisto per prima cosa ti avrei

chiesto scusa, quindi adesso ascoltami tu per favore.

 

Lo spettacolo di Kanon, l’essere più chiuso sulla faccia della terra, che prova a

parlare sinceramente è una cosa che non si può descrivere, però devo dire che se l’è

cavata bene.

 

KANON:-Credo di dover iniziare anche io da quando tu sei diventato Saint dei Gemelli.

Noi eravamo sempre stati identici in tutto, ma in quel momento che le nostre strade

hanno iniziato a dividersi e questa era una cosa che non riuscivo a sopportare.

Sono stato stupido, lo so, però ero convinto che tu ti stessi allontanando da me a causa dei tuoi

doveri di Saint e poi, quando hai travato anche l’amore in Aioros, ho

creduto che tu mi avessi definitivamente messo da parte.

Non tolleravo che tu potessi amare qualcun altro, ero terribilmente geloso, lo ammetto.

E poi c’era il tuo segreto,Saga, la tua doppia anima.

Io credevo che nessuno a parte me avrebbe potuto amarti se lo avesse saputo.

Tu cercavi di correggerti perché  volevi essere degno di lui, io invece lo odiavo perché

a causa sua ti vedevo cambiare sempre di più e questo per me significava perdere il

nostro legame, ed in più mi feriva a morte il fatto che tu vi rinunciassi così facilmente.

Sono stato uno stupido: non riuscivo a capire perché tu volessi cambiare tanto per

Aioros perché non conoscevo la forza del’amore.

Adesso la conosco.

 

Sono arrossita come una lucciola perché sapevo che stava parlando di me!

 

KANON:-Ho pensato solo a me stesso, non mi curavo del fatto che tu fossi felice e

che avrei dovuto lasciarti in pace. Io… io volevo disperatamente che tutto tornasse

come prima tra noi, volevo che tu tornassi ad essere identico a me come era sempre

stato.

Questo è stato l’errore più dannato che potessi fare: per tornare ad essere uguali

non ho mai pensato che avrei dovuto essere io a cambiare.

Invece di cercare dentro di me qualcosa di buono che mi unisse a te ho insistito per

fare emergere dalla tua anima qualcosa di malvagio che ti rendesse simile a me.

Mi dispiace, Saga, sono stato io a spaccare il tuo cuore in due.

Ti ho praticamente costretto a rinchiudermi a Sounion.

Ti chiamavo ipocrita perché mi condannavi a morire di una morte orribile e non mi

rendevo conto che in realtà il tuo più grande desiderio era che io uscissi vivo da la

dentro.

E nella prigione di Sounion… tu sai che Athena mi ha aiutato tante volte, vero?

Sai perché l’ha fatto? Quando saliva la marea io ti maledicevo in tutti i modi perché

si dice che le maledizioni lanciate in punto di morte non lascino tregua, ed io volevo

assolutamente vendicarmi del tuo tradimento.

Ti odiavo di un odio disperato e credevo che il mio più grande desiderio fosse

distruggerti ma alla fine, quando sentivo la vita sfuggirmi via, non ce la facevo ad

odiarti oltre e finivo sempre a pensare a te con amore.

Ti chiedevo perdono, Saga, ed era in quel momento che il cosmo di Athena veniva ad aiutarmi.

Lei aveva capito che in me era rimasta ancora una minuscola scheggia di amore ed

anche se solo per quella, ha deciso di salvarmi, ma io non me ne sono reso conto se

non tredici anni dopo quando Ikki mi ha rivelato tutto.

Allora ho capito che dando retta al mio orgoglio avevo solo fatto una serie di errori

uno peggiore dell’altro e che del mio sogno di elevarmi al di sopra di tutto non era

rimasta neanche la cenere ma ormai non potevo più fare niente se non pagare una

parte del mio debito con Athena e con te con il mio sangue.

Quando ti ho rivisto al santuario eri uno Specter.

Da un lato volevo ripagarti con la stessa moneta e combatterti ignorando il nostro  legame, ma

il mio è stato solo un ultimo, maldestro scatto di orgoglio perché mi è

mancato il coraggio di affrontarti direttamente e mi sono affidato alle illusioni.

Come vedi non sono cambiato molto, Saga, sono sempre testardo ed incosciente, però

adesso ho imparato che ci sono cose più importanti dell’ambizione personale.

Adesso che sei qui davanti a me sarebbe l’occasione perfetta per chiederti scusa ma

mi domando… ha senso? Dopo che ti ho rovinato la vita ha senso dirti che mi dispiace?

Saga, se adesso non ti imploro di perdonarmi non è per orgoglio ma per vergogna.

 

Sono rimasti in silenzio a guardare a terra, gettandosi solo un occhiata di tanto in tanto.

È stato Kanon a svegliarsi per primo.

 

KANON:-Però sono felice, Saga. Insomma, sei vivo, sono riuscito a parlare con te dopo

tanto tempo… mi sento fortunato, sai?

 

SAGA:-Anche io sono felice di averti ritrovato. Davvero, quando ho sentito il tuo

cosmo che mi chiamava pochi giorni fa è stato…

 

KANON:-… come se ti avessero ridato la vita. Lo so.

 

Saga lo ha guardato un attimo sorpreso però ha annuito.

 

KANON:-Sai una cosa? Se fossimo ancora due ragazzini vorrei… ah, e va bene, tanto ormai

ho detto tutto posso dire anche questo! Vorrei abbracciarti, Saga

 

Saga lo ha guardato decisamente sconvolto.

Non mi meraviglierei se anche lui avesse pensato la stessa cosa nello stesso momento.

 

SAGA:-Ma anche se non siamo più bambini non è troppo tardi, non è vero, Kanon?

 

Stavolta è stato Kanon a restare sconvolto: lo ha guardato con la stessa espressione di

un bambino che riceve un regalo che desidera da tempo e quando ha risposto gli

tremava un po’ la voce.

 

KANON:- Forse no, Saga. Non è mai troppo tardi

 

Si sono alzati nello stesso momento e per un istante si sono guardati negli occhi,

come aspettando uno la prima mossa dell’altro.

Saga tremava un po’ forse perché credeva ancora che Kanon lo avrebbe mandato a quel

paese, ma così ovviamente non è stato: Kanon lo ha fissato un attimo ad occhi

sbarrati, poi anche lui si è lasciato andare.

Sembrava che fosse mosso da una forza sconosciuta, come se il corpo di Saga fosse

una calamita da cui lui, volente o nolente, era irresistibilmente attratto.

Ora, io lo sapevo che il suo più grande desiderio era abbracciarlo, stringerlo a se e

dirgli quanto gli vuole bene, sapevo che Kanon non avrebbe resistito più di tanto

all’offerta di aprire finalmente il suo cuore a Saga, però mi sono sorpresa lo stesso.

Con un gesto improvviso Kanon lo ha afferrato dai fianchi e lo ha stretto come se per

lui fosse una questione di sopravvivenza appiccicarglisi addosso.

Ricordo che quando Kanon faceva di tutto per non piangere mi sono chiesta perché

resistesse tanto se il dolore che provava era così profondo.

Credevo che fosse per fare il duro, ma adesso capisco che non è così: lui stava solo

aspettando il momento giusto e la persona giusta che capisse fino in fondo il suo

dolore per poterlo consolare.

Avrebbe dovuto essere ovvio ma io l’ho capito solo quando li ho visti piangere uno

tra le braccia dell’altro: l’unico che poteva comprenderlo perché aveva provato gli

stessi sentimenti era suo fratello Saga, non io.

Accidenti, sono gelosa di mio cognato!

 

KANON:-Sagapw’, adelfòs  

 

SAGA:-Sagapw’, Kanon

 

A quel punto io e Mu abbiamo deciso di andarcene, tanto la riappacificazione tra i

due non sarebbe potuta andare meglio e siamo tornati a sederci nella stanza degli

ospiti (ex stanza di Kanon tanto per capirci).

Abbiamo parlato un po’ del più e del meno e lui è rimasto piuttosto sorpreso dal

fatto che Kanon avesse deciso di allenarmi come Saint… bè, io però non gli ho

raccontato nulla del nostro ultimo “allenamento”…

Inoltre mi ha spiegato che Saga ha chiesto proprio a lui di accompagnarlo perché tra

tutti i dodici Gold Saint lui è quello con le maggiori capacità di teletrasporto, il che

suppongo che sia parecchio utile quando si tratta di recuperare una persona

dispersa in un'altra dimensione.

Comunque stavamo aspettando che Saga e Kanon ci raggiungessero prima o poi, e

siccome dopo quasi un ora ancora non spuntavano io ho deciso di andare a controllare.

Roba da matti!

Stavano dormendo!

Non scherzo: si erano appallottolati non so come nel divano e dormivano

beatamente abbracciati!

Non li ho svegliati con un secchio d’acqua fredda solo perché erano troppo teneri

insieme, sembravano due passerotti nel nido!

Ovviamente li ho lasciati dov’erano, poi ho sistemato Mu nella stanza di Kanon ed io

me ne sono venuta qui in camera mia a scrivere questa assurda serata.

Non credo che riuscirò a dormire molto: conoscendomi so già che me ne starò tutta

la notte a pensare a cosa sceglierà di fare Kanon domani.

Tornerà nel suo mondo?

Ora che ho visto il sentimento profondo che lo unisce al fratello non me la sento

assolutamente di chiedergli di restare con me e sono felicissima che lo abbia ritrovato, però…

Mi mancherai terribilmente, Kanon!

 

_____________________________________________________________

Capitolo lunghissimo, scritto e riscritto mille volte perché il rapporto tra Saga e Kanon è un rompicapo assurdo che forse neanche Kurumada riesce a capire!

Scusate tanto ma alla fine non ho resistito e sono caduta nell’angst più deprimente che si possa immaginare.

Un grazie speciale ad EriS_San per avermi aiutata a capire meglio questi fratellini un po’ psicopatici e per aver avermi fatto da beta-reader: grazie mille ^-^!

 

Kikka_hiwatari: come si può non impazzire per il folle, adorabile, strapazzabile Saint dei Gemelli? Però adesso sono ricominciati i problemi per la povera Eleni…

 

EriS_San: una lista dei latini lussuriosi? Non ci avevo mai pensato, comunque per me il primo della lista è Ovidio: mi sa tanto di un Dorian Gray con la toga XD!

Comunque… viva il carpe Kanon ed anche Kanon già che ci siamo! Certo, è un po’ sballato, però è per questo che lo adoro tanto come personaggio!

 

Tsukuyomi: “NOOOO!!!! Che cosa le hai messo in testa?!!!” ndr Kanon che scappa da Eleni che lo rincorre con il frustino*

Devo dire che il tuo comizio mi è piaciuto parecchio: hai mai sentito la frase “finchè non nuoce agli altri fai quello che vuoi”? bene, quella è esattamente la mia filosofia di vita!

E poi, come diceva il mitico Faber “l’Inferno esiste solo per chi ne ha paura” .

 

Hum… il solstizio d’inverno è andato bene: ho fatto un bellissimo comizio sulle radici pagane del Natale  XD

 

Lady Katjie: hem… giuro che non lo faccio apposta… ma questo è il penultimo capitolo! In ogni caso sono contentissima che fino ad adesso ti sia piaciuta tanto ^-^

 

 

                                    

 

 

 

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Capitolo 17
*** Epilogo ***


17-Epilogo

22 giugno ore 23:30  casa

 

Bene, così è finito tutto.

Dopo quella notte non ho più scritto neanche una riga perché non ce la facevo proprio.

È come se scrivere “Kanon se ne è andato ed io sono rimasta come una scema”

rendesse tutto più definitivo, invece così ho ancora la speranza che…

“Che” cosa, stupida? Che Kanon rispunti come un coniglio dal cappello?

No, non lo farà: sono stata io a convincerlo ad andarsene!

Insomma, sapevo che l’Athene dove vivo io non era il suo vero ambiente ed in più

Saga è venuto a riprenderselo, non potevo dirgli “Senti, Kanon, lo so che ci rimarresti

malissimo se lo dovessi lasciare un'altra volta, però a me me ne frega un

beatissimo cavolo e voglio assolutamente che resti qui perché sono pazza di te”.

Non è così che funziona: anche i fiori esotici sono bellissimi, ma se costretti in un

vaso, per quanto amore gli si possa dare, finiscono sempre per soffocare.

Kanon ha bisogno di essere libero.

Quando mi ha baciata l’ultima volta aveva gli occhi lucidi e sono stata io a spedirlo

vicino a Saga e Mu per tornare nel suo mondo con il teletrasporto o quello che altro

cavolo è.

Bè, io l’avevo detto!

Carpe Kanon finché puoi, Eleni, e adesso non lamentarti!

Poso il diario nel cassetto, spengo la luce e me ne vado in cucina.

Passo davanti alla stanza di Kanon e per la centesima volta mi dico che dovrei

decidermi a lavare i vestiti che gli avevo prestato.

Sì, magari un altro giorno.

Magari quando la smetterò di buttarmi sul suo letto abbracciata alla sua maglietta.

Mi è rimasta anche la lettera che aveva scritto per Saga ma non l’ho mai aperta in

tutto questo tempo.

Ma che palle!!!

Acchiappo con rabbia una lattina dal frigorifero e decido di stravaccarmi sul divano a

non fare niente.

A parte pensare a Kanon.

Nel corridoio c’è uno strano riflesso, sicuramente io nel mio rincoglionimento ho

lasciato la luce accesa.

No, aspetta, io sarò stonata per i fatti miei, ma la luce mi ricordo benissimo che l’ho chiusa!

Mi alzo imprecando e torno a chiuderla.

Magari l’interruttore era rimasto a metà e si è riaccesa, ormai a casa sono sola e

dubito molto che Kanon venga apposta da un'altra dimensione solo per accendere

una lampadina!

A meno che non sia un ladro… in questo caso ha scelto la serata sbagliata perché

sono incazzatissima!

Però è meglio lo stesso se non faccio rumore.

Mi avvicino alla porta di soppiatto giusto per vedere se davvero c’è qualcuno o se sono

solamente paranoica e…

NO!

Ma che cavolo ci fa lui qui?

 

:-Hei, Kanon! Ti è andato male un altro Galaxian Explosion?-:

 

Lui si gira di scatto e sorride.

Oh, my God, quanto è bello!

Si passa una mano tra i capelli perennemente scompigliati.

 

:-No, sono qui per sbaglio… in realtà dovevo andare da una bella ragazza…-:

 

Voglio prenderlo a schiaffi, giuro, adesso lo prendo a ceffoni!

 

:-Ah, sì? Ed è davvero tanto bella?-:

 

Un lampo di pura malizia gli passa negli occhi.

 

:-Oh, sì, è bellissima! Anche se a volte è un po’ gelosa di una certa Saga…-:

 

Ok, non solo ceffoni, qua ci vuole anche una passata di calci!

Vabbè, mi trattengo un altro po’  e vediamo dove vuole andare a parare.

 

:-E la ami?-:

 

:-Tanto da convincere Mu ed insegnarmi a teletrasportarmi nelle altre dimensioni in

due settimane!-:

 

A questo punto è d’obbligo: gli salto addosso e lo butto sul letto.

Non che lui faccia granché per resistere…

 

:-E adesso che sei tornato qui quanto hai intenzione di restare a rompermi le scatole?-:

 

:-Per sempre, è ovvio-:

 

_____________________________________________________

 

Nota dell’autrice: ho scritto questo capitolo sotto le minacce congiunte di Eleni e di un Galaxian Explosion by Kanon incombente… cedo alla violenza XD

No, dai, non potevo separarli, mi ci ero affezionata troppo a questa coppietta di sballati!

 

In ogni caso questo è l’ultimo capitolo, mi sono divertita tantissimo a scrivere ma è giunto il momento di mettere la parola fine anche a questa storia, quindi…

 

                                  THE END

 

Ringraziamenti

 

Ringrazio Andry_chan, deneb86, hinayuki, Kasdeya, Kiara_Turner, Kikka_hiwatari, nightfox, NinfaDellaTerra, RedStar12, Tsukuyomi, Violet Nearina e Vodia per aver messo la storia tra i preferiti

 

Ringrazio Devildragon, EriS_San, Kiara_Turner, Kikka_hiwatari, Oreo, PlInCy4, sesshoyue, Tsukuyomi, Vodia e Xela per averla messa tre le seguite

 

Un ringraziamento particolare, poi, a chi ha recensito questa storia fino alla fine, quindi:

 

Lady Katjie: meno male che sei buona… forse eviterò il linciaggio per questa volta….

In ogni caso sono contentissima che la storia ti sia piaciuta, la prossima volta prometto che scriverò venti capitoli in più solo per te XD

Kiss =*

 

Tsukuyomi: ma no, anche una faccina andava benissimo come commento!

Anche  a me dispiace mettere il punto, ma ogni cosa ha un inizio ed una fine (oddio, come sono profonda oggi… forse sto male!) e per questa fiction, secondo me, la fine non poteva essere diversa da questa.

Un sincero, sentitissimo grazie da parte mia, di Eleni e di Kanon!

 

Kikka_hiwatari: sono contentissima che ti sia piaciuto il capitolo! Eh, già, i gemellini sono bellissimi, ma anche assurdamente complicati  X(

Piuttosto… sei contenta della decisione finale ^-^?

Infinitamente grazie per aver avuto la pazienza di seguire la storia fino alla fine nonostante i miei indegni ritardi e soprattutto per avermi dato tanta fiducia per continuarla con i tuoi commenti.

GRAZIE!

 

EriS_San: intervengo prontamente ad appiccicarti una palla di cotone sotto il naso ndr *me colpevole di emorragia non premeditata*

E così ci hai azzeccato di nuovo! Kanon ha trovato il modo di salvare capra e cavoli (Eleni e Saga mi guardano malissimo per il paragone poco nobile XD) e da adesso in poi potrà stare con la sua amata e nello stesso tempo andare a trovare il fratellino quando ne ha voglia.

A proposito di Sole… sicuramente Aioros, pur essendo anche lui “bello come il sole” si comporterà meglio di un “certo” don Giovanni che noi conosciamo!

Indovina un po’ di chi si parla ^-^?

Comunque a parte questo… grazie tantissimo per il sostegno morale che mi hai dato e per tutti i consigli… ed anche per le nostre discussioni “Filosofiche”  sia sui Saint che su Notre Dame =D

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