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A parte il fatto che ho perso tre ore a casa dei miei a riparare
l’antenna
(perché devono chiamare sempre me per questo genere di
lavori? Non
possono chiedere ad Aléxandros?
Certo che no! Il fratellino manager ha
troppe cose da fare per andare a casa loro in campagna, a 40
minuti di
macchina da Atene!), poi mi è capitata la cosa più assurda
della mia vita!
Mentre tornavo a casa, anche se ormai è quasi fine maggio, sembrava
che
si stesse preparando un temporale di quelli tosti e io,
mentre guidavo,
stavo giusto pensando che mettersi in strada con quel tempo
è pericoloso
per i fulmini quando all’improvviso è caduta una scarica
proprio davanti alla
mia auto!
Il lampo di luce e il rumore sono stati così forti che
all’inizio ho pensato
che mi avesse presa in pieno, poi però ho capito che non era
così e stavo
ripartendo.
Solo in quel momento ho guardato fuori e mi è venuto un
colpo: davanti a
me, dove era caduto il fulmine, c’era un uomo!
Ero sicura che prima lì non ci fosse nessuno e non capivo da
dove venisse,
solo che non mi sono fermata a pensarci più di tanto perché,
chiunque
fosse e in qualunque modo fosse arrivato lì, quel tizio
aveva bisogno di
aiuto, e anche molto.
Sono scesa dalla macchina e mi sono avvicinata.
La scena era abbastanza inquietante: mi trovavo in mezzo a
una strada di
campagna, di notte, con un tempo bruttissimo e la
possibilità che cadesse
qualche altro fulmine, e per di più con uno sconosciuto semisvenuto
da
soccorrere.
Cose che capitano solo a me!
Era steso sul fianco e i fari della mia Nissan lo
illuminavano in pieno, così
ho potuto osservarlo bene; tanto per cominciare indossava
vestiti strani,
ma la cosa più strana erano i capelli: lunghissimi, un fiume
blu scuro che
scendeva oltre la vita nella polvere della strada.
Per una frazione di secondo sono rimasta a fissarlo
ipnotizzata e non so
per quale motivo mi è venuto in mente un verso dell’Iliade,
quello che si
riferisce ad Ettore.
“Così la testa di lui si ricopriva tutta di polvere”*
Mi sono inginocchiata per vedere come stava e ho visto che,
a parte il
fatto che quasi non ce la faceva a respirare, si stringeva
il braccio destro
come se gli facesse molto male e teneva gli occhi serrati.
Ho provato a chiamarlo ma non rispondeva, così gli ho messo
una mano sulla spalla.
Mamma mia, ha fatto quasi un salto! E quando ha aperto gli
occhi aveva un’
espressione veramente terrorizzata.
Però… accidentiche occhi
che aveva! Un colore bellissimo, verde intenso come non
ne avevo mai visti.
Ma non era il momento di pensare a queste cose: aveva
bisogno di un medico e
subito.
Ho cominciato a parlargli piano per calmarlo e per fortuna
ci sono riuscita.
Capisce bene il greco.
Gli ho detto che lo avrei portato subito all’ospedale e gli
ho chiesto se ce la faceva
ad alzarsi, e quando ha fatto segno di sì l’ho aiutato a
rimettersi in piedi (cosa non
facile perché lui è più alto e sicuramente più pesante di
me).
Nel salire in macchina continuava a tenersi il braccio e io
ho avuto subito il sospetto
che fosse rotto.
Gli ho anche abbassato lo schienale perché non riusciva a
stare dritto.
Prima di mettere in moto gli ho detto che mi chiamo Eleni,
ha fatto un vago cenno
di assenso e ha detto qualcosa che suonava come “Kanon”,
forse è il suo nome…
Un po’ strano ma da un tipo con quei capelli me lo posso
anche aspettare.
Sono partita e credo di avere infranto un bel po’ di norme
del codice stradale
prima di arrivare ad Atene però in quel momento avevo
piuttosto fretta di
raggiungere un pronto soccorso, tanto tutto il tempo che
avevo recuperato per
strada me lo hanno fatto perdere loro tra fogli da firmare e
altre seccature.
E comunque un po’ me la sono cercata io: ho registrato il
ragazzo misterioso sotto
il nome di mio fratello.
Lo so che probabilmente è illegale ma non potevo dirgli che
lo avevo trovato così, come un fungo e che non sapevo un beatissimo accidente di
lui, così ho fatto fare la
cartella clinica a nome di AléxandrosKalòudis.
Non credo che mio fratello se la prenderà per questo, tanto
non lo scoprirà mai, e in
ogni caso se dovesse fare storie glielo darò io un vero motivo
per presentarsi all’ospedale!
Il braccio lo aveva rotto davvero, come avevo pensato io, e
anche un dito della mano
destra, oltre a varie costole incrinate.
Comunque anche se è illegale mi è sembrata l’unica cosa
sensata da fare perché
mi ha risolto un sacco di problemi.
Tanto per cominciare quelli delle carte per le dimissioni
che ho firmato con la
massima convinzione e fretta da brava sorellina.
Ho anche chiacchierato un po’ con l’infermiere mentre
aspettavo che facessero tutti
gli esami e che mettessero il gesso: ho scoperto che si
chiama Antonis come il mio
ex ragazzo e che come lui ha un’insana passione per il
calcio.
Mi sarebbe stato antipatico ma poi è arrivato il dottore
dicendo che Aléxandros
aveva finito, e Antonis si è
gentilmente offerto di aiutarmi a riportarlo in macchina.
Comunque il ragazzo (Kanon o come altro si chiama) non è
molto sveglio, e spero
per lui che quella trovata imbecille fosse solo un effetto
del dolore e delle medicine:
stava per rovinare tutto il mio brillante piano con una sola
frase!
Infatti il dottore, da persona gentile gli ha detto :-Per
ora hai solo bisogno di riposo,
Aléxandros, meno male che con te c’è tua sorella-:
Allora lui è uscito per un attimo dal suo stato di semi
incoscienza e aveva iniziato a
dire qualcosa del tipo :-Ma lei non è…
Ahi!!!-:
L’ho praticamente pugnalato con le chiavi della macchina per
farlo tacere ma il
dottore mi ha guardata lo stesso con un po’ di sospetto,
come se avesse capito che
lo avevo imbrogliato.
Non importa, tanto se tutto va bene nessuno ne saprà mai
niente.
Ho fatto uno dei miei migliori sorrisi e me ne sono andata.
Per tutto il tragitto fino a casa non ha detto una parola
però io mi sentivo un po’ in
colpa per il colpo di chiave (anche perché credo di averlo
preso proprio in una delle
costole ammaccate… poverino!) così
gli ho detto che mi dispiaceva avergli fatto
male ma era l’ unico modo per portarlo a casa con me.
Non so perché ma ha fatto un sacco di problemi (per quello
che gli permettevano le
sue condizioni ovviamente), praticamente tutti quelli che mi
sarei dovuta fare io e
che invece non ho neanche pensato.
Il dialogo vale la pena riportarlo.
Kanon (alla fine si chiama veramente così): Non puoi portare a casa tua uno sconosciuto!
Io: Perché no? Ti
hanno dato una prognosi di trenta giorni, come pensi di fare in
tutto questo tempo
senza una casa e senza poterti muovere liberamente? E poi,
scusa, non ti
offendere ma mi sembri messo piuttosto male e credo che ti serva
qualcuno che badi a
te.
Kanon: No, hai già fatto
abbastanza per me… da ora me la caverò da solo.
Non voglio più
essere di intralcio per nessuno…
Lo ha detto con un tono strano, come se provasse un profondo
disprezzo per se
stesso, come se le ossa rotte fossero colpa sua.
Comunque ho capito che cercando di convincerlo non avrei
ottenuto niente così ho
deciso di batterlo in astuzia: dopo un altro poco di
discussioni sono riuscita a fargli
accettare ospitalità solo
per stanotte, così intanto per ora evita di andarsene in giro
a procurarsi altre fratture.
È un tipo decisamente strano: rifiuta ogni tipo di aiuto anche
quando è palese che
ne ha bisogno.
Un po’ credo che sia per il classico orgoglio maschile, però
non è solo questo…
Dà l’impressione di tenersi dentro qualcosa che lo fa stare
male, e non sono solo
le varie contusioni. Boh, è decisamente strano.
Ad esempio quando siamo arrivati a casa gli ho sistemato molto
in fretta il letto
nella stanza degli ospiti e nel frattempo lui avrebbe potuto
sedersi un po’, invece
è rimasto ostinatamente in piedi per tutto il tempo… salvo poi crollare sul materasso
senza neanche togliersi la maglietta!
L’ho coperto io perché non ce la faceva neanche a stendere
il braccio e quando gli
ho rimboccato le coperte ha fatto di nuovo quell’espressione
del tipo
“grazie-infinite-ma-io-non-lo-merito”.
In quel momento mi ha fatto tanta tenerezza e per un attimo
ho avuto la tentazione
di fargli una carezza come a un bambino, però per fortuna mi
sono trattenuta: chissà
quanto se la sarebbe presa con quel carattere orgoglioso che
ha!
Poi, quando stavo per andarmene, mi ha chiesto
:-Ma perché fai tutto questo per me?-:
E io con molta sincerità gli ho risposto
:-Perché ne hai bisogno-:
Allora lui ha detto un'altra frase strana, credo che fosse qualcosa
del tipo
:-Tu non sai chi sono…-:
Perché io gli ho risposto
:-Me lo dirai quando ti sarai ripreso-:
E poi me ne sono andata perché era abbastanza tardi e volevo
andare a dormire anche io.
Ora sono qui nella mia stanza a scrivere queste righe di
diario e si è fatto ancora più tardi, però la giornata di oggi meritava di
essere raccontata per bene…
E poi domani è domenica quindi non mi devo neanche
preoccupare della sveglia!
Bene, visto che domani sono libera posso cercare di
conoscere meglio il mio
ospite caduto dal cielo: confesso che mi incuriosisce molto
con quell’aspetto da
statua greca, quell’aria perennemente sconsolata e quel nome
così strano.
Kanon.
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*Iliade XXII v. 405
Kikka_HiwatariGrazieper aver messo la storia tra le “seguite” ^o^
Come procede il mio esperimento romantico? Volevo rendere
Eleni un po’ più
dolce ma mi diverte troppo una protagonista così “vivace” e spigliata =D!
Dagliasa2ti piace davvero? Hum, sì, in effetti Kanon non
ci sta tanto con una
Ecco
un nuovo capitolo! Ringrazio tutti i lettori per la pazienza che
hanno avuto
ad aspettarmi.
7-Incavolata
nera
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29 maggio ore 18:20 metropolitana
NON LA SOPPORTOOOOOO!!!!
No, io sono sicura che prima o poi
finisco sulle prime pagine dei giornali nazionali
con questo titolo: “Impiegata folle
uccide collega stronza ”.
Ovviamente l’impiegata folle sono io
e la collega stronza è lei: l’unica, l’inimitabile, la
sola al mondo, Artemis Papadopulos!
Non so se oggi me lo faceva apposta o
se ero io ad essere particolarmente
permalosa, fatto sta che ha rotto le
palle più del solito e abbiamo dato vita ad un
paio di teatrini memorabili.
Tanto per cominciare, quando è salito
il ragazzo che porta la corrispondenza della
ditta, quella cretina gli ha detto di
posare tutto sulla mia scrivania, il che equivaleva
ad un “occupatene tu” detto in modo
molto volgare e prepotente, ma siccome le
lettere non erano molte avrei anche
potuto fare finta di niente.
Poi però ha fatto un'altra cosa che
assolutamente non doveva fare e io ovviamente
ho reagito malissimo.
Ad un certo punto nel pomeriggio è
salito al nostro piano suo padre, e lei, cretina
come non mai, ha avuto il coraggio di
presentarmi a lui come “la sua segretaria”!
Ma come si permette quella scema?!
All’inizio ho fatto finta di non
sentire, poi però quell’altro idiota ha avuto la pessima
idea di chiamare me in causa e a quel
punto non mi sono proprio potuta tenere!
IDIOTA:-Quindi la mia bimba è già così importante da avere una
segretaria? Bene,
veramente molto bene! E tu che ne dici, Eleni? Non sei contenta di
lavorare per
Artemis?
IO:-Sì, mi piace tanto aiutare le persone.
Anche perché la povera Artemis è così scema che le hanno dovuto mettere
una
segretaria per impedire che la ditta vada in fallimento a causa sua!
Ho mantenuto un sorriso a 32 denti
per tutto il tempo, invece loro sembravano
avere beccato in pieno una bomba
Molotov, Artemis in particolare era così
sconvolta che le si è rovinata la
piega, povero tesoro!
Dopo questa scenata se ne sono andati
tutti e due piuttosto in fretta e io ho avuto
pochi minuti di pace, ma solo finchè
lei non è tornata dentro incazzatissima
strillando come una sirena
CRETINA:-Non permetterti mai più di fare una cosa del genere! Ti avverto,
parla di
nuovo male di me davanti a mio padre e io… io…
IO:-Tu cosa? Mi pugnali a morte con il tuo set da manicure?
Ragazzi, che spettacolo! Sembrava che
stesse per scoppiare come un palloncino!
Che poi quando si arrabbia le viene
una buffa vocina da insettino isterico che fa
morire dalle risate, e siccome io non
riesco a trattenermi finisce sempre che le
scoppio a ridere in faccia, così lei
si arrabbia ancora di più e io rido ancora di più e
così via.
È tornata a sedersi alla sua scrivania
con un’ aria da “io-sono-superiore-a-te-e-ti-ignoro”
che la faceva tanto sembrare una
gallina, e sicuramente già allora stava
architettando il modo in cui farmela
pagare.
Bè, ci è quasi riuscita, la stronza!
Circa due ore dopo è venuto in ufficio
Antonis, il mio ex ragazzo, a dirci non so quale
boiata sul party per festeggiare la
fondazione dell’azienda, e allora lei ha creduto
che fosse la sua grande occasione.
Io dovevo avere un’aria abbastanza
pensierosa perché stavo cercando una scusa
plausibile per dribblare il party
anche stavolta, cosa non facile perché dopo che
lavoro lì da quasi un anno ho
inventato praticamente di tutto, e lei invece ha
pensato che io fossi così taciturna
perché Antonis mi metteva in imbarazzo!
Ha cominciato a fargli gli occhioni
dolci e a lanciare battutine del tipo
LA CRETINA:-Povero caro, stai ancora così male per colpa di quella
strega!
Ma se vuoi ti consolo io…
Gli si è praticamente buttata in
braccio credendo di farmi ingelosire, vorrei capire
secondo quale dio, visto che sono
stata io a lasciarlo!
Però mi dava fastidio, devo
ammetterlo.
Non nel senso che intendeva lei, mi
dava fastidio perché è stata così meschina da
giocare con i sentimenti di Antonis
per fare un dispetto a me, e questa è una cosa
che proprio non sopporto.
Cioè, se ha un problema con me cosa
c’entra che mette in mezzo quel povero idiota
che le sbava dietro da anni, almeno
secondo i pettegolezzi che ho sentito.
Non sono solo pettegolezzi però: ho
prove fondate che Antonis si sia messo con me
per fare ingelosire lei, cosa che mi
ha dato tantissimo fastidio e che è stata il primo
motivo per cui l’ho lasciato.
Il secondo è stato che non si lavava.
E il terzo che gli piaceva andare in
discoteca. Io odio le discoteche.
Avrei anche potuto fregarmene che
Artemis lo trattava come un giocattolo perché in
fondo è la stessa cosa che lui ha
fatto con me, però io sono fatta così: mi ci sono
incazzata furiosamente e appena se ne
è andato ho detto ad Artemis tutto quello
che pensavo di lei.
Magari non proprio tutto se no mi
avrebbe davvero pugnalata con una limetta da
unghie, però che è una cretina,
stronza e pure troia gliel’ho detto.
E già che mi trovavo le ho detto
anche che lo sanno pure i piccioni sul cornicione che
il suo bel biondo platino è finto.
Bè, questo la ha proprio fatta
esplodere e ha cominciato anche lei a urlarmi di tutto
e di più, tipo che sono rozza, che mi
vesto malissimo, che non farò mai carriera, e
non so che altre idiozie di cui
onestamente me ne fregava.
Però una cosa che mi ha dato parecchio
fastidio è stata quando ha detto
DEFICIENTE:-Tu non riuscirai mai a tenerti un ragazzo! Stai sicura che
nessuno vorrà
mai stare con te se non ci è veramente costretto! O se non è troppo
disperato!
Ora, non so come ha fatto, ma è
riuscita a farmi venire in mente Kanon e la scena
della sera prima, quando mi ha
scambiata per la sua Saga, e questo mi ha fatta
incazzare da morire perché pareva
proprio fatto apposta.
Cioè, primo Kanon è evidentemente
costretto a stare a casa mia, e secondo, posto
che secondo lui io non so niente di
Saga, potrebbe essere tanto meschino da
provarci lo stesso con me?
Non mi va di essere un misero
surrogato della sua biondina mozzafiato!
Meno male che mancava poco alle
cinque e mezza, così ho potuto piantare la
cretina in ufficio a fare tutti gli
straordinari che vuole e me ne sono andata a
prendere la metro per tornare a casa.
Ora sono sul vagone e per fortuna ho
trovato un posto a sedere così ho potuto
scrivere queste due pagine, anche se adesso
sono quasi arrivata alla mia fermata e
devo chiudere qui.
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29 maggio ore 22:10casa
Prima di entrare a casa pensavo
“Accidenti, ora c’è Kanon!”
Ora invece penso
“Accidenti, meno male che c’era Kanon!”
È straordinariamente utile quel
ragazzo!
Ad esempio io ero tornata a casa
incazzatissima e come prima cosa, dopo che mi
sono cambiata, l’ho avvertito
IO:-Ok, Kanon, guarda che sono inc… hem… molto seccata, quindi se ti
rispondo
male o faccio qualche altra cosa strana fai finta che non vedi, va bene?
Inaspettatamente ha annuito, come se
comprendesse perfettamente, e cosa ancora
più strana ha detto
KANON:-Posso fare qualcosa per aiutarti?
Mio malgrado ho sorriso per la
situazione assurda: cioè, lui bendato
come la
Mummia, chiedeva a me se poteva aiutarmi! Però lo ha detto
con molta gentilezza,
come se volesse davvero fare qualcosa
per me, non solo come domanda di
circostanza.
IO:-Bè, solo se sai come sfogare una colossale inc… arrabbiatura!
Lui ha sorriso e senza rispondere ha
alzato la mano sinistra, quella dove non ha
fratture o cose strane, e siccome io
lo guardavo piuttosto interdetta si è spiegato
KANON:-Avanti, colpisci!
IO:-Cosa?
KANON:-L’unico modo sicuro che conosco per sfogare le colossali
incazzature è picchiare qualcosa.
Avanti, dai un pugno, ne sei capace, vero?
Ha fatto un sorrisetto sardonico che
non mi è piaciuto molto.
Mi sono chiesta se mi avesse già
inquadrata come una tipa manesca, visto che
riteneva ovvio che riuscissi a menare
cazzotti con tanta naturalezza, e ovviamente
tutto questo mi ha fatto venire in
mente il discorso di Artemis con conseguente
incazzatura.
Ora, non so cosa è scattato nella mia
testa di cavolo, fatto sta che in una frazione di
secondo ho preso posizione e ho
tirato un pugno da record senza preoccuparmi
minimamente che sembravo una pazza
omicida.
Bè, Kanon ha fatto una faccia
sconvolta al massimo ed io ho pensato
“Cazzo! Stavolta l’ho fatta grossa! Dopo questa non mi guarda neanche
più!”
Invece lui, dopo lo sconvolgimento
iniziale, mi ha osservata con aria critica ed io,
testarda come non mai, ho sostenuto
il suo sguardo come a dire
“Pensa quello che cavolo ti pare ma io sono così e non ho nessuna
intenzione di
cambiare!”
Però lui se ne è uscito con una
domanda che non c’entrava niente
KANON:-Ma tu ti sei mai allenata seriamente?
IO:-Hem, no, diciamo che sono un autodidatta
Ha annuito con un espressione molto
soddisfatta
KANON:-Straordinario, davvero straordinario… hai un talento naturale per
il
combattimento, Eleni, è un vero peccato non sfruttarlo…
Colpiscimi ancora.
IO:-Che cosa? Kanon, ma…
KANON:-Voglio vedere a che livello sei, colpiscimi con tutta la tua
forza.
La situazione era al limite del
surreale: eravamo in cucina, io in tuta nera e canotta
larga che l’unica cosa meno femminile
di me in quel momento era Rocky Balboa, Kanon con il braccio appeso al collo e
tutto il resto del corpo pieno di graffi che
sembrava un reduce della guerra
civile… e in tutto questo mi chiedeva di colpirlo!
Ho provato a farlo ragionare: non lo
avessi mai fatto!
E dire che non gli ho detto niente di
così grave, ma lui si è offeso a morte lo stesso.
IO:-Kanon, non posso colpirti. E se ti faccio male?
KANON:-Fregatene di farmi male! Colpisci!
IO:-Ma non posso combattere con uno bendato e ingessato!
In quel momento ho avuto la netta
sensazione di avere detto una cosa
assolutamente sbagliata e mi sarei
volentieri morsa la lingua, ma ormai non ci
potevo fare più niente.
Kanon è diventato improvvisamente
gelido, e poi i suoi occhi!
Erano duri come l’acciaio, e anche il
resto del volto è cambiato incredibilmente:
espressione impenetrabile, labbra
serrate, era un'altra persona!
Fino ad ora avevo visto solo il Kanon
tormentato e a volte fragile, non avevo mai
conosciuto Kanon il guerriero.
KANON:-Ah… è così allora…
Lo ha detto con un tono sordo, quasi
minaccioso, poi è scattato all’improvviso.
Non so come ma in un secondo è
riuscito a colpirmi in tre punti potenzialmente
mortali (fegato, gola e nuca) e come
se non bastasse mi ha pure quasi fatta cadere a
terra!
In realtà non è che mi ha colpita, ha
solo appoggiato la punta delle dita, però faceva
impressione ugualmente ed io l’ho
paragonato ad un serpente.
Sembrava proprio un cobra: letale ma allo
stesso tempo terribilmente affascinante.
Mi ha acchiappata per un braccio
appena prima che sbattessi a terra e, sempre con
quell’espressione dura ha detto.
KANON:-Stai più attenta la prossima volta che combatti contro uno bendato
e
ingessato.
Io ho continuato a guardarlo negli
occhi e siamo rimasti così per un bel po’, come
una strana scultura.
Intuivo che era la cosa giusta da
fare, anche se Kanon in quel momento mi metteva
un po’ in soggezione, però non mi
sono arresa, e a quanto pare ho fatto bene!
Dopo un paio di minuti che ci
guardavamo truci finalmente lui si è rilassato e ha addirittura sorriso
KANON:-Però! Non sei una che si spaventa facilmente!
Ho sorriso anche io e gli ho risposto
IO:-Decisamente no! La prossima volta ci devi mettere più impegno, Saint
dei Gemelli!
Siamo finiti tutti e
due a ridere a terra, così abbiamo fatto pace e tutto è tornato come prima.
Mi sono persino
lasciata andare a raccontargli la litigata con Artemis e abbiamo riso
ancora finchè non
siamo arrivati alla battuta che mi aveva fatto tanto incazzare, a
quel punto ho tagliato
molto in fretta con la scusa della cena.
Scusa assolutamente
idiota perché erano le sette e mezzo di sera, ma lui per fortuna
non ci ha fatto caso
più di tanto ed io mi sono levata dagli impicci.
Dopo cena abbiamo
guardato un po’ la TV ed io mi aspettavo la seconda parte della
confessione, per
esempio la parte su una certa Saga, però sono rimasta delusa
perché dopo poco Kanon
si è semplicemente addormentato come la sera prima,
solo che io stavolta
sono stata molto meno gentile e invece di un bacino gli ho dato
una bella scrollata.
Poi però me ne sono un
po’ pentita perché si è svegliato di soprassalto e sembrava
spaventato.
Accidenti, è sempre
così teso!
Gli ho ricordato
l’antidolorifico e lui ha fatto una smorfia come a dire
“Accidenti! Non c’è
modo di sfuggirti!”
Ma alla fine lo ha
preso senza fare storie e sono sicura al 99% che pensava a quello
che gli avevo detto
per telefono riguardo a “per suo fratello”.
A proposito del
fratellino innominato, gli ho chiesto come era finita con la lettera e
ho scoperto che l’ha
iniziata ma non finita, il che considerando che Kanon è Kanon
mi pare più che
possibile!
Bè, di tempo per
finirla ne ha da vendere, tanto che deve fare tutto il santo giorno a
casa da solo?!
Ripensandoci adesso
quella era una buona occasione per chiedergli come si chiama
suofratello, però non l’ho fatto un po’ perché
ero stanca e un po’ perché ci siamo
messi a parlare di
altro.
Precisamente del mio
allenamento.
Che figata! Avere come
maestro un Saint di Athena! Ancora non ci credo!
E dire che non pensavo
facesse sul serio quando diceva di sfruttare il mio talento per
la lotta, invece lui
era proprio serio!
Mi ha detto
KANON:-Se vuoi imparare a combattere come un Saint sarò felice
di insegnarti, Eleni.
La tua forza può servire a molto, e sono sicuro che la
utilizzerai bene, devi solo
imparare come.
Ovviamente ho
accettato subito, perché dovevo sprecare un occasione così?
E poi Kanon sembrava
davvero contento, forse lo ritiene un modo per sdebitarsi con
me… sì, credo che sia
proprio così considerando il soggetto!
Ha recuperato in pieno
il suo ruolo da duro, forse un po’ troppo, perché quando
eravamo sulla porta
della sua stanza e gli ho detto “buona notte” è saltato in aria e
si è girato con un
espressione sconvolta.
Non è abituato ad
essere trattato con gentilezza, e questo mi dispiace
IO:-Calmati, non è niente… ti ho solo detto buona notte…
KANON (scuote la testa):-Scusami, Eleni…
IO:-Niente, tranquillo…
Stavo per uscire quando
mi ha richiamata
KANON:-Eleni… buona notte
Vorrei tanto sapere
perché gli tremava un po’ la voce.
Comunque la giornata è
finita meglio di come è iniziata, per fortuna; ora me ne vado
a dormire perché so
che domani suonerà quella dannata sveglia e mi aspetterà
un'altra pallosa
giornata di lavoro.
Mi chiedo a cosa pensa
Kanon prima di addormentarsi.
Forse alla sua Saga, o
forse a suo fratello, o forse agli altri Saint di cui non ha più
notizie.
Magari non erano
proprio amici ma credo che in fondo Kanon vorrebbe essere
accettato come uno di
loro, sarebbe un modo per riscattare il suo passato.
Bè, a qualunque cosa
pensi, spero che trovi un po’ di serenità, mi dispiace vederlo
sempre sovrappensiero
o sconsolato.
Dormi, stella dei
Gemelli, sogna il tuo futuro e brilla, Kanon, ritrova la tua luce e
torna a splendere.
Buona notte, Kanon.
………………………………………………
Accidenti, perché
all’improvviso sono diventata così melensa?!
________________________________________
Eccomi
qua!
Non
credevo che sarei mai riuscita a postare di nuovo, stavolta ho
perso
davvero un sacco di tempo!
Violet
Nearina: grazie per avermi messo la storia tra le“Preferite”!
E
grazie anche per i complimenti, sono felice che Eleni ti stia simpatica
come
personaggio, in effetti anche io mi ci sto affezionando, e poi mi
diverto
tantissimo a scrivere scene dove non si comporta precisamente da
In ufficio giornata pallosissima:
solo io ed Arthemis che ce l’aveva ancora con me per
la litigata di ieri.
Comincio a non poterne più di lei e
non vedo l’ora che torni a lavorare Temi, la mia
amica - collega - ex compagna di
liceo.
Mi trovo in un piccolo pasticcio: le
vorrei raccontare tutto di Kanon e di tutto quello
che mi è successo in questi pochi
giorni che lei è mancata, però per qualche motivo
so che non devo farlo…
Ma allo stesso tempo mi sentirei un
verme se le tenessi nascosta una cosa così
importante…
Come accidenti di un accidenti devo
fare?!
Bah, è tutta colpa di Kanon: è tipico
dei maschi incasinare sempre tutto!
Però non posso neanche prendermela
con lui perché in fondo non mi sta dando
nessun fastidio a casa, anzi è
piacevole averlo come compagnia la sera.
Ho cancellato l’ultima frase perché
era un po’ a doppio senso, scusami, Kanon…
Comunque la sua idea di allenarmi non
è stata male, è stata solo più folle del
previsto, anche se considerato che si
parla di Kanon è molto difficile stabilire dove
sia il confine tra normalità e follia.
Primo allenamento:
Mi ha parlato dell’importanza dei sei
sensi fondamentali dell’uomo, e questo già è
stato abbastanza strano perché io
credevo fossero solo cinque, poi mi ha spiegato
che per i Saint ne esiste anche un
altro, il Settimo Senso, appunto, che è il Cosmo di
un Saint espanso ai limiti delle sue
possibilità.
Gli ho chiesto cos’è il Cosmo e allora
lui ha fatto una cosa stranissima: ha staccato
un pezzetto di gesso e lo ha tenuto
sul palmo della mano, poi ha chiuso gli occhi.
Bè, in quel momento era toghissimo,
seduto a gambe incrociate, con un espressione
concentratissima sul volto e i
capelli blu che per qualche strano motivo
ondeggiavano leggermente… se poi
consideriamo che era anche sul pavimento di
camera mia il tutto era ancora piùdevo stare attenta a quello che scrivo.
Comunque ho avuto subito altro a cui
pensare, infatti il gesso appoggiato sul palmo
di Kanon si stava sbriciolando da solo!
Si è ricoperto di crepe sempre più
fitte finché non è tornato polvere e solo a quel
punto Kanon ha aperto gli occhi e mi
ha detto con un sorriso
KANON:-Questoè il Cosmo
Se voleva impressionarmi ci è
riuscito benissimo!
IO:-Urca! Fortissimo! E ci riuscirò anche io?
KANON:-Sì, se
ti allenerai come si deve, ma ti avviso che non sarà semplice, a volte ci
vogliono anni per imparare anche una
sola tecnica.
IO:-Non importa! Io voglio provarci lo stesso!
Ha fatto una breve risata e ha detto
KANON:-Chissà perché ma da te me lo aspettavo… quindi cominciamo subito
Io mi aspettavo chissà cosa, ad
esempio meditazioni orientali, strani esercizi per la
mente, o qualcosa del genere, invece
lui ha tirato fuori dalla tasca un banalissimo
tovagliolo da cucina e mi ha detto di
bendarmi con quello, al che io ovviamente gli
ho chiesto il perché e lui da bravo
insegnante si è rimesso a spiegare
KANON:-Perché tu devi imparare sia a percepire il Cosmo degli avversari
sia a
sviluppare il tuo. Uno dei Gold Saint, Shaka della Vergine, tiene sempre
gli occhi
chiusi proprio per questo: limitando l’uso di uno dei sei sensi riesce a
potenziare al
massimo il Settimo.
Anche se mi sembrava una cosa strana
alla fine ho fatto come mi diceva
KANON:-Bene, e adesso prendimi
Credevo che mi stesse prendendo in
giro e stavo per mandarlo al diavolo con
qualcuna delle mie espressioni
colorite, poi però ho deciso di fidarmi ancora una
volta di lui e del suo strano
allenamento.
La scena era decisamente comica
perché c’ero io che bendata non riuscivo neanche
ad alzarmi, poi di acchiappare Kanon
non se ne parlava proprio con la velocità che ha!
Mi sentivo una completa deficiente, e
siccome la cosa che detesto di più al mondo è
rendermi ridicola avevo una gran
tentazione di mollare tutto, meno male che Kanon
si è rivelato più paziente di quello
che sembra.
Quando ha visto che ero in difficoltà
mi ha fermata mettendomi una mano sulla
spalla e ha deciso di ricominciare
daccapo
KANON:-No, no, ferma, Eleni, così finisci solo per sbattere da qualche
parte.
Calmati.
Ascolta me: stai ferma. Immobile.
Bene, e adesso concentrati, cerca di capire dove mi trovo.
Non devi usare l’udito, e ovviamente non puoi vedermi, devi solo…
sentire, ecco.
Provaci, Eleni.
Ho cercato di fare come diceva e me
ne sono rimasta ferma ad aspettare di sentire
qualcosa.
Bè, so che può sembrare folle, però a
volte mi sembrava davvero di sentire una
sorta di vibrazione, solo che spariva
subito e dovevo fare un incredibile sforzo di
concentrazione per ritrovarla, oltre
al fatto che non sapevo se era vera o se la stavo
solo immaginando.
Con Kanon non sono mai sicura di
niente perché il 99% delle volte fa cose degne
dello slogan della Coca Cola “The
impossible made possible” e io adoro lasciarmi
trascinare nelle avventure!
Quando sono stata abbastanza sicura
ho deciso di rischiare e ho provato a
muovermi verso dove avrebbe dovuto
esserci Kanon.
Due passi di lato e poi… ragazzi,
l’ho preso veramente!
È stato fantastico, però nonostante
l’entusiasmo iniziale pensavo “Ho avuto
culo,
nient’altro… figurati se io posso già fare una cosa da Saint!”
Bè, mai sottovalutarsi!
Kanon mi ha detto che potevo levare
la benda e quando me la sono tolta gli ho visto
il primo vero sorriso da quando vive
con me… e anche da molto più tempo
considerato che tipo è lui!
KANON:-Straordinario! Non me lo aspettavo proprio, Eleni, sei stata
grande!
A vederlo così contento un po’ mi
dispiaceva rovinargli l’entusiasmo, ma alla fine per
amore di onestà gli ho fatto notare
che poteva trattarsi di un classico caso di fortuna
del principiante.
KANON:-No, Eleni, non è stato così… tu stai davvero cominciando a capire
come
funziona il Cosmo! È fantastico! Con le tue capacità puoi ottenere un
grande potere
e… e…
All’improvviso si è bloccato ed è
passato in un secondo dall’esaltazione alla depressione
KANON:-… e… metterlo al servizio… della giustizia… Scusami, Eleni
Si è girato di scatto e stava per
scappare fuori dalla stanza, meno male che io sono
stata più svelta e l’ho agguantato
per un braccio prima che si defilasse.
Ci siamo guardati negli occhi per un
brevissimo istante prima che lui abbassasse di
nuovo lo sguardo.
IO:-Kanon, io lo metterò al servizio della giustizia… come hai fatto tu.
So di averlo sconvolto con questa
frase, anche se lui cercava in tutti i modi di non
darlo a vedere, poi mi ha chiesto
scusa per il suo comportamento così impulsivo e il
primo allenamento è finito così.
Poi siamo andati a fare la doccia,
separati ovviamente.
Questa cosa potevo anche risparmiarmi
di scriverla, non so proprio cosa c’entrava.
Però l’allenamento è stato
fortissimo, e se davvero ho già imparato a percepire il
Cosmo non vedo l’ora di continuare,
anche perché è vero che aiuta a scaricare lo stress!
________________________________________
Mercoledì 31 maggio ore 21:30 casa
Stasera sono a letto insolitamente
presto, però non posso rinunciare a scrivere due
righe.
Finalmente è tornata Temi! Alleluja!
Non la sopportavo più ad Arthemis!
E ho anche trovato un compromesso tra
la sincerità verso Temi e il segreto che devo
mantenere.
Durante la pausa per il pranzo le ho
chiesto se poteva aiutarmi a finire un “lavoro”,
al che lei ha capito al volo che
volevo restare da sola con lei ed è rimasta a parlare di
pratiche noiosissime finché Arthemis
non ha deciso di levarsi dalle palle, poi, quando
Manico di Scopa è stata fuori portata
di udito, mi sono seduta vicino a Temi e le ho detto
IO:-Allora, devo dirti una cosa importante, anche se sarà difficile… il
mio problema è
che sono coinvolta in un segreto in cui vorrei tantissimo coinvolgere
anche te, ma in
cui non posso coinvolgerti perché è coinvolta anche un’altra persona che
non vuole
essere coinvolta…
Lei mi ha fissata un secondo con il sopracciglio
castano inarcato, poi è scoppiata a
ridereper la mia frase assurda, però per fortuna ha
capito quello che cercavo di
dirle e mi ha assicurato che per lei
non ci sono problemi.
Temi è proprio un tesoro, non so come
farei senza di lei!
Tutto il contrario di Arthemis che è
la peggiore scassa palle mai creata dai tempi
della Genesi!
Anche oggi la scema è rientrata
proprio mentre parlavo al telefono con Kanon e mi
ha costretto a riattaccare in fretta,
però credo che abbia fatto in tempo a vedere il
mio numero di casa sul display del
cellulare perché mi ha chiesto con il suo solito
tono allo yogurt acido
SCEMA:-Ma cosa fai, ti senti così depressa che ti chiami da sola per
ascoltare i
messaggi nella segreteria quando arrivi a casa?
No, non è normale quella!
Comunque non avevo voglia di litigare con lei,
così mi sono limitata a ignorarla e a pensare
“Come no! Lo faresti nche tu se la tua “segreteria telefonica” fosse
Kanon!”
A proposito di Kanon!
Gli allenamenti continuano! La buona
notizia è che percepisco il cosmo sempre
meglio, la cattiva è che in questo
modo Kanon aumenta la difficoltà ed io mi ritrovo
a dare epiche ginocchiate ai mobili
nel (vano) tentativo di acciuffarlo.
Ci riesco quasi sempre, però tra ieri
e oggi ho rimediato un bel paio di lividi blu e
viola.
Tra le altre cose mi ha telefonato
mio fratello Alèxandros per dirmi che non poteva
venire a riprendersi i vestiti che ha
dimenticato a casa mia, cosa che a me va
benissimo perché dubito molto che
Kanon metterebbe mai i miei… e non perché sono femminili (io ci tengo molto
alla mia nomina di maschiaccio e il mio guardaroba
lo testimonia molto bene), ma
semplicemente perché le sue spalle sono il triplo
delle mie e farebbe prima (e
meglio) a non mettere maglietta.
Attenta, Eleni, attenta perché scripta manent!
A parte questo però un po’ mi sono
seccata con Alèxandros perché caspita è da
Natale che ha lasciato la sacca con i
vestiti a casa mia!
Ma non l’ultimo Natale, che già è
abbastanza grave, no, io intendo Natale dell’anno
scorso!
Questo tanto per dire da quanto tempo
non si degna di venire a vedere se sono viva
o se per caso mi hanno rapita gli
alieni di Roswell, lui e quel suo cavolo di lavoro da
manager!
Ma perché gli hanno dato quella
promozione?
In realtà lo so benissimo: perché mio
fratello è uno squalo senza scrupoli quando si
tratta di affari… e anche nelle altre
cose se è per questo!
Tornando a Kanon posso dire che
allenarmi sta facendo bene anche a lui, se non
altro ha uno scopo nella sua giornata
che non sia stare a contare le piastrelle della
cucina!
Non dico che è più allegro, questo è
in contrasto con tutte le sue abitudini, ma nel
suo sguardo ho notato un’ energia
nuova, come se essere maestro di un potenziale
Saint lo aiutasse a mettersi in pace con
se stesso.
Non è facile, per uno che aveva
deciso di farsi esplodere, accettare l’idea di tornare
a vivere, ma sembra che Kanon ci stia
riuscendo, e se questo in parte è merito mio
non posso che esserne felice!
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Giovedì 1 Giugno ore 22:10 casa
Sììììììììì!!!!
Standing ovation per Kanon di
Gemini!!!
Accidenti, è stato mitico! Tiè,
Arthemis, così la smetti di impicciarti degli affari che
non ti riguardano!
Oggi è successo che Signorina Tacchi
a Spillo mi ha vista di nuovo al telefono, solo
che stavolta avevo chiamato davvero
mia madre!
Allora lei ha cominciato a fare
domande idiote e siccome io non le rispondevo ha
cominciato con congetture ancora più
idiote.
Per un po’ me la sono spassata
raccontandole scemenze tipo che nascondevo in
casa un alieno verde con le antenne
(della serie E.T.-telefono-casa) e che il Governo
voleva rapirlo così io ogni tanto gli
telefonavo.
Lei diventava isterica e io ridevo
come una matta, anche perché mi immaginavo
Kanon con delle buffe antennine che
facevano capolino tra i capelli blu e con la
vocina meccanica di E.T…
Scusa, Kanon, mi veniva troppo
spontaneo!
È stato divertentissimo ma è durato
poco, perché Arthemis se ne è uscita con un
:-Adesso chiamerò a casa tua e scoprirò cosa nascondi!
Che mi ha fatto venire un colpo!
E non potevo neanche dire no,
altrimenti avrebbe capito che nascondevo davvero qualcosa, anzi, qualcuno, e
non me la sarei più levata di dosso!
Sono stata costretta a fare la faccia
di suola e a dirle di fare un po’ come credeva,
però tremavo come una fogliolina e
già meditavo di fare qualcosa se la situazione
diventava pericolosa…
Non sarebbe stato male dare fuoco ad
Arthemis per esempio!
La stronza ha davvero chiamato a casa
mia, e ha messo pure il viva voce!
Così dopo quattro fottutissimi
squilli si è sentita la voce profonda di Kanon e a me è
venuto un infarto, invece Arthemis ha
fatto la stessa espressione folle di una
tossicodipendente che trova nel
giardino di casa un pacco con trenta chili di coca
non tagliata.
Cazzo che paura che mi sono presa!
Meno male che Kanon ha avuto una
serie di risposte brillanti una dietro l’altra e
grazie a lui quello che poteva essere
un disastro è diventata una delle scene più
divertenti a cui io e Temi abbiamo
mai assistito!
La conversazione è stata più o meno
questa
ARTHEMIS:-Salve! È casa di Eleni Kaloudis?
KANON:-No
ARTHEMIS:-Non è possibile! Io ho fatto il numero di casa di Eleni! Ti
dispiace passarmela?
KANON:-Guarda che io non conosco nessuno che si chiama Eleni. Avrai
sbagliato numero
ARTHEMIS:-NO! Sono sicura che il numero è…
Ha guardato il display del telefono
ma per sua grande sfortuna il numero digitato era
stato sostituito dalla durata della
telefonata, quindi non aveva uno straccio di prova
ARTHEMIS:-Non importa… senti, ti dispiace dirmi come ti chiami?
KANON:-Sì, mi dispiace molto, adesso mi vuoi lasciare in pace?
ARTHEMIS:-Aspetta!...
CLICK… Tu tu tu tu tu
Povera deficiente, come ci è rimasta
male!
Io e Temi nel frattempo ci davamo di
gomito e ci contorcevamo dalle risate, tanto io
mi fidavo di Kanon, dopo la prima
battuta e mi sono goduta la scenetta.
Però Arthemis non si è arresa e dopo
avermi lanciato un occhiata furiosa ha detto
ARTHEMIS:-Non pensare di prendermi in giro! Ora ci riprovo! E stavolta il
numero lo controllo!
Ha ripreso il telefono, ha rifatto il
numero ed è rimasta ad ascoltare il segnale di
libero finche la chiamata non si è
staccata automaticamente.
La battuta finale poi è stata
esilarante!
ARTHEMIS:-Non è possibile! Che trucco hai usato? Perché non risponde
nessuno?!
IO:-Oh, no! Hanno rapito l’alieno!
Ovviamente e con mia grande gioia non
mi ha più parlato per il resto della giornata!
La sera ho raccontato tutto a Kanon è
lui ne ha approfittato per farmi una lezione
sulla paura.
Ci mancava che non trovava
l’argomento drammatico!
Però tutte le cose che ha detto erano
dannatamente vere!
KANON:-La paura non è codardia, la paura è solo una delle tante emozioni
umane, e
come tale in un combattimento va dominata.
Non solo, ma la paura è l’unità di misura del coraggio: il vero coraggio
è quello che
per prima cosa affronta le sue paure più grandi.
Tu devi imparare a provare paura, Eleni, solo così saprai trovare il
coraggio, ricordatelo.
L’allenamento
è andato bene: ho sbattuto solo un ginocchio contro il pouf!
________________________________________
Ciao a tutti!
Scusate ancora una volta il
ritardo indegno ma ero partita per le vacanze!
Allora, adesso rispondo
Tsukuyomi: grazie, grazie, grazie *arrossisco* *blush*
Sono contentissima di aver
creato un personaggio che piace ai lettori, e poi su Kanon hai ragionissima!
“Cosa?! Chi sarebbe il
salame?!” ndr Kanon
“Taci e torna nella
fiction!” ndrio
Ps: l’esame è andato bene
alla fine! Hai ragione anche su questo: que rottura de pelotas!
Bacioni e al prossimo
capitolo!
Sesshoyue: “Buddah? Chi mi chiama?” ndr Shaka
“Nessuno, nessuno, torna a
meditare…” ndr io
Ciao! All’ allenamento come
vedi ci siamo arrivati =D e anche alla verità si arriverà molto presto!
Un mega saluto dal mio
piedistallo mentale! Kiss
Vodia: bè, per noi è normale che il gemello si chiami Saga, ma per
Eleni no!
Poi il fratello di Eleni non
vive con lei, questo credevo si fosse capito… mai dare le cose per scontate
evidentemente, così ho cercato di chiarire in questo capitolo.
Il nome Eleni invece l’ho
messo perché compariva in un libro di Valerio Massimo Manfredi, “l’oracolo”,
non so se hai presente…
No, il film non l’ho mai
visto, anche se ogni volta che lo danno in TV penso “questo sarebbe carino”…
ora mi è venuta la curiosità di vederlo!
Ah, grazie per la correzione
del nome! Sai che non ci avevo fatto caso di avere messo una T?
Kikka_hiwatari: GASP! L’hai letto alle tre di notte O.o? *me onoratissima!*
Eheh! L’allenamento è un
ottima occasione se deve succedere qualcosa! Perché succederà, stanne certa, ci
vuole solo un altro po’… molto poco a dire la verità!
Non svelo più nulla XD alla
prossima!
Violet Nearina: Mi diverto tantissimo a creare una cattiva come Arthemis!
Tra poco il nome di Saga
salterà fuori, e allora… no, no, basta, se nospoilero!
Kississimo e al prossimo
chappy!
Ultima cosa: vi piace la mia
cattiva a metà tra Crudelia DeMon e Miranda Priestly? E allora non perdetela
d’occhio!
Venerdì 02 Giugno ore 19:30 sala d’aspetto
delpronto soccorso
Kanon mi farà impazzire!
Forse per lui certe cose sono normali
ma per me non lo sono affatto!
Allora, oggi sono tornata dal lavoro
come al solito, e credevo che sarebbe stata una
serata normale, invece ovviamente non
è stato così perché quando ho chiesto a
Kanon se ci allenavamo lui ha
risposto con la massima naturalezza
KANON:-Certo! Aspetta un attimo che prima devo togliermi il gesso
IO:-CHE COSA?! Perché ti togli il gesso?! E soprattutto come fai?
KANON:-Perché non ne ho più bisogno! E quanto a come faccio…
guarda un pò
Ovviamente io ho protestato, ma lui
manco mi sentiva e ha cominciato a frantumare
l’ingessatura come aveva fatto due
giorni prima con quel pezzettino microscopico.
Non faceva niente di particolare, se
ne stava solo immobile al centro del corridoio e
il gesso si rompeva da solo: sembrava
un uovo che si sta schiudendo, tutto pieno di
crepettine sempre più profonde finché non si è
rotto completamente e i pezzi sono
caduti a terra.
IO:-Cosmo, non è vero?
KANON:-Esatto. Ora possiamo riprendere il tuo allenamento
Allenamento il cavolo!
Non mi fidavo per niente del suo “Ti
dico che è tutto a posto” perché la sua
concezione del “tutto-a-posto”
è fuori da ogni logica!
Insomma ho insistito perché si
facesse portare a fare una radiografia di controllo, lui
ovviamente si opponeva come se gli
avessi proposto di farsi mettere alla gogna e
così siamo quasi finiti a litigare
perché nessuno dei due aveva la minima intenzione
di cedere.
Dopo più di mezz’ora di discussione
Kanon mi ha chiesto
KANON:-Ma insomma! Perché ci tieni così tanto, Eleni?
IO:-Perché ci tengo a te, ecco!
In quel momento avrei tanto voluto
essere un ragno velenoso per potermi mordere
la lingua e schiattare intossicata,
ma purtroppo non era possibile e sono dovuta
rimanere a sostenere lo sguardo
sgranato di Kanon.
Accidenti, era come dicevo io! Lui
non riesce proprio a concepire che un'altra
persona possa preoccuparsi per lui
perché lui è il primo a cui non importa niente di
se stesso.
Ragionamento contorto e masochista?
Si tratta di Kanon!
L’ho notato spesso nei giorni scorsi:
è come se io gli avessi restituito la vita e lui
adesso non sapesse che farsene, ecco
perché ci mette tanto impegno ad allenarmi.
Comunque sono rimasta a guardarlo
mentre apriva e chiudeva la bocca come una
carpa perché non sapeva che dire, e
alla fine gli è uscito soltanto
KANON:-Quindi per te sarebbe… importante?
IO:-Tantissimo
Ha scosso la testa e poi, finalmente…
KANON:-Va bene… allora andiamo
Così adesso sono qui ad aspettare che
finisca di fare la radiografia e a pregare in
cirillico perché nessuno scopra mai
il mio ennesimo imbroglio, infatti, oltre a dover
andare in un altro ospedale per
evitare di essere riconosciuti e dover spiegare come
mai dopo una settimana “Alèxandros” si era già tolto il gesso, ho dovuto anche
inventare una balla credibile per
fargli fare quei cavolo di esami medici senza
destare sospetti.
Ho contato a tutti che il braccio se
lo era già rotto in precedenza (cosa che non è
proprio una bugia, basta non dire quanto in precedenza) e che siccome era
caduto
battendo proprio quel braccio
volevamo controllare che non se lo fosse rotto di
nuovo.
Balla assurda ma per fortuna nessuno
ha fatto domande e a me va benissimo così.
Però, cavolo, come ha fatto? Cioè, lo sanno tutti che il minimo per far guarire
una
frattura sono trenta giorni, come è
possibile che Kanon dopo soli cinque giorni è
tornato come nuovo?
Spero che non mi tiri di nuovo in
ballo il cosmo perché questa è la volta buona che lo
prendo a ciabattate, garantito!
Sono nervosa, va bene? Parecchio
nervosa!
Da un lato vorrei che Kanon stesse
davvero bene e che potesse liberarsi da quella
zavorra che con questo caldo è una
gran rottura di palle, però dall’altro mi chiedo: e
se sta bene non vorrà andare via?
Mi sono affezionata tantissimo a lui
e non vorrei perderlo, però so che prima o poi
se ne andrà ugualmente…
Bah, che razza di problemi mi pongo!
Kanon farà semplicemente quello che
vuole, come è giusto che sia…
Ed io lo prenderò a ciabattate per
tutti i casini che mi sta combinando, come è
ancora più giusto che sia!
________________________________________
Salve a tutti!
‘Sto capitolo è breve ed un po’ palloso, lo so, ma mi
serviva proprio… con il prossimo mi farò perdonare,
lo prometto ^-^
Poi volevo chiedere scusa a Vodia e Oreo perché avevano messo la mia storia tra le
seguite/preferite già dal capitolo scorso ed io non me ne ero accorta: scusate.
Orbene, passiamo a:
Kikka_hiwatari: Sissì! Gli sta proprio bene a
Miss Oca! Figurati se una scema come lei riusciva a fregare il Saint dei
Gemelli: tra lei e Kanon non c’è partita!
E poi tra Kanon ed Eleni eheh…
pensa, pensa
Un bacione e al prossimo capitolo
Tsukuyomi: Meno male che ho aggiornato appena in tempo, allora!
Il Kanon senza attacchi di follia omicida ci stiamo
attrezzando per fartelo arrivare a casa, c’è solo qualche piccolo problema a
ripiegarlo per farl0 entrare nel pacco
“GASP! Aiuto!” ndr Kanon
Scherzi a parte hai ragionissima
quando dici che anche Kanon avrebbe diritto ad un armatura permanente, senza
fare da surrogato a Saga: i due gemellini sarebbero
fantastici uno accanto all’altro con dei Cloth
identici come loro!
Grazie anche per i complimenti su “Libertà” ^-^ è vero, mi
sono immedesimata tantissimo nel personaggio!
A me piace tantissimo scrivere le fiction in prima persona
perché è un po’ come recitare, mi piace la sfida di “interpretare” io il
personaggio, e diciamocelo, chi è che non vorrebbe impersonare Kanon?
Poi il rapporto tra lui e Saga è una delle cose più
affascinanti di Saint Seiya e ci si potrebbe scrivere
un numero di fiction praticamente infinito !
Detto questo buone vacanze, vai a fare le valigie e goditi
un po’ di relax !
Kisskiss
VioletNearina: Grashie!
Sono contenta che la storia continui a piacere, soprattutto tenendo conto che
la sto scrivendo improvvisando ogni capitolo in base all’ispirazione del
momento!
Un Bacione anche a te e al prossimo appuntamento!
Un saluto anche a Sesshoyue, Devildragon, RedStar12, e a tutti i lettori.
Sabato 03 Giugno ore 01:20 del mattinoCasa(cucina)
IO
LO AMMAZZOOOOO!!!
Sarà
sopravvissuto alla Viverna infernale e a tutto quello
che vuole, ma di sicuro
Kanon
non sopravviverà a ME!!!
Dannazione,
che figura da deficiente integrale che ho fatto!
Ora
vediamo se posso mettere un po’ in ordine nelle mie confusissime idee e se
riesco
a raccontare tutto per bene.
Ovviamente
il braccio di Kanon era a postissimo, sano come
purtroppo la sua mente
non
è, come non lo sarà neanche la mia se continuo così!
Me
lo hanno riconsegnato che era felice come il coniglio pasquale e per tutto il
tragitto
fino a casa non ha fatto altro che muovere il braccio, flettere le dita e
girare
il
polso: che esagerato! Aveva il gesso solo da cinque giorni, cosa avrebbe fatto
se
avesse
dovuto portarlo davvero per un mese?
Penso
che solo a chiederglielo gli verrebbe una crisi isterica!
Comunque
appena siamo arrivati a casa è cominciata una sfilza di cose assurde!
Tanto
per cominciare Kanon, felice come non mai, se ne è uscito con un
:-Combattiamo adesso!-:
Che
non stava ne in cielo ne in terra, solo che io, trascinata dal suo entusiasmo,
non
ci
ho neanche pensato a dire di no, e poi perché avrei dovuto?
Ci
siamo cambiati in tre secondi e poi via, verso la mia stanza ed il ring
improvvisato!
(Hem… si tratta del mio tappeto)
Io
pensavo al solito esercizio di acciuffare Kanon che scorazzava nella stanza,
invece
lui
ha detto
:-No, oggi combattiamo davvero! In
guardia!-:
Ed
io contentissima! Primo perché la mosca cieca mi aveva un po’ rotto, secondo
perché
volevo vedere come combatte Kanon senza zavorra, e terzo perché volevo
fargliela
pagare per tutte le ginocchiate che avevo preso in quei tre giorni!
O
almeno questo era quello che credevo io, perché non è andata così!
Tanto
per cominciare Kanon che combatte è una forza della natura, poi euforico per
la
liberazione dall’ingessatura era proprio impossibile anche solo da sfiorare!
Io
non riuscivo neanche a pensare dove
lo dovevo colpire che lui mi aveva già rifilato
almeno
cinque tocchi, ovviamente il tutto corredato da una serie di “Sei lenta” “Alza
la guardia” “Ah! Toccata di nuovo! E di
nuovo!”
Però
anche se mi prendeva in giro non me la sono presa primo perché era vero (io
contro
di lui sembravo il bradipo contro la tigre), e secondo perché il suo viso
sorridente
mi ripagava di qualunque punzecchiatura!
Poi
ad un certo punto io ero così stanca per tutti i colpi che avevo tirato alla
cieca
che
ho inciampato come una scema, e qui c’è stata la coincidenza di un paio di cose
strane:
io sono caduta addosso a Kanon, lui ha dato una spallata al muro, guarda
caso
ha centrato in pieno l’interruttore, e così ci siamo ritrovati abbracciati e al
buio.
Siamo
rimasti fermi un paio di secondi, senza che nessuno dei due avesse la minima
intenzione
di muoversi e a dire la verità a me la situazione non dispiaceva per
niente,
se non fosse stato per una scomoda vocina che continuava a sussurrarmi
all’orecchio
“Saga”
Ma
quanto sono stata scema!
Tornando
al racconto, la situazione non dispiaceva neanche a Kanon perché poco
dopo
ha fatto un timido tentativo di accarezzarmie devo dire che io non l’ho
propriamente
dissuaso: in parte volevo vedere fino a dove aveva il coraggio di
arrivare
nonostante “Saga”.
Bè, è arrivato solo fino al bacio.
Piccola
parentesi e domanda: perché un guerriero impavido che affronta ogni tipo di
pericolo
senza battere ciglio si mette a tremare quando bacia una ragazza?
Perché
Kanon tremava un po’, ne sono certa, e il suo più che un bacio passionale
sembrava
una richiesta di aiuto, come se dicesse “per favore, mi sento così solo… ho
un
disperato bisogno di amore, se no mi basta anche un po’ di comprensione”
Lui
non ha mai parlato dei suoi stati d’animo, sono sempre stata io a decifrarli
dietro
la
sua maschera impassibile, e con quel bacio ho scoperto un altro dei sentimenti
che
Kanon soffoca così tenacemente: la solitudine.
Mi
faceva una tenerezza assurda e avrei continuato ancora per un bel po’, però c’era
sempre
quella vocina fastidiosa che ronzava “Saga Saga Saga”,
così anche se
mooooooooooolto a
malincuore, me lo sono dovuto staccare di dosso.
Da
una parte è stato un grosso errore perché a lui è sembrato di essere rifiutato
per
l’ennesima
volta e si è subito richiuso a riccio farfugliando scuse del tipo “No,
scusami”
“Non ne avevo il diritto” “Io… non so cosa pensavo”
“Scusa, scusa, scusa,
scusa”
allora io ho deciso di mettere le cose in chiaro una volta per tutte, gli preso
una
mano tra le mie e gli ho detto
IO:-No, Kanon, per favore, ascoltami… il problema non sei tu, anzi tu mi piaci
tantissimo, sei un ragazzo meraviglioso,
mi sono tanto affezionata a te e se dovessi
scegliere qualcuno da amare sicuramente
quel qualcuno saresti tu, ma…insomma…
Saga non ci resterà male?
Nel
buio l’ho sentito sussultare e credevo che fosse perché avevo nominato Saga…
ed
era così, solo non nel senso che credevo io!
Ma
quanto ho potuto essere scema!
KANON:-No… non
saprei… perché dovrebbe restarci male?
Poverino,
cadeva completamente dalle nuvole! E aveva ragione!
IO:-Ah, non so, pensaci. Secondo me un
buon motivo ce l’ha!
KANON:-Ma quale sarebbe? Sai, io e Saga
non abbiamo mai parlato di…insomma…
di ragazze, ecco
IO:-Bè, ci
credo che non parlavate di ragazze!
KANON:-Ma perché a mio fratello dovrebbe
dare fastidio se noi…
IO:-Di tuo fratello non mi interessa, io
sto parlando di Saga
KANON (sempre più confuso):-Lo so, anche
io sto parlando di Saga.
IO:-Ma se hai detto “mio fratello”!
KANON:-Perché Saga è mio fratello
Mi
ci è voluto un po’ per capire il significato esatto della sua frase, e appena l’ho
capito
mi sono resa conto che avevo preso il granchio più colossale della mia vita!
IO:-No, aspetta, mi stai dicendo che tuo
fratello gemello, quello che aveva il Cloth di
Gemini prima di te, quello che ti ha
rinchiuso a Capo Sounion…si chiama Saga?!
KANON:-Sì… perché,
non te lo avevo detto?
IO:-No che non me lo avevi detto!
KANON:-Ah! Ops!
Quindi tu credevi che Saga fosse… una ragazza?
Giuro
che in quel momento avrei tanto voluto scavare un buchino per terra e
rintanarmi
sotto una mattonella come una bratta, però non potevo e me ne sono
rimasta
impalata ad ascoltare il silenzio imbarazzato.
Silenzio
che è durato poco perché dopo due secondi Kanon ha cominciato a ridere!
All’inizio
non si voleva fare vedere e cercava in tutti i modi di trattenersi, poi ha
capito
che era inutile ed è scoppiato in una gran risata.
Avrei
potuto anche esserne felice perché Kanon ride molto raramente, però stava
ridendo
di me, ed io detesto quando
ridono di me!
IO:-Vedi di piantarla perché è stata
colpa tua! Me lo potevi dire che si chiamava Saga!
E piantala!
Lui
ovviamente ha continuato a sghignazzare e io, poco femminile come sempre, gli
ho
mollato un pugno.
Vorrei
precisare che se non l’ho preso è stato solo
perché lui è un Gold Saint ed io
sono
ancora una matricola, altrimenti non sarebbe riuscito a sfuggirmi!
Ci
sarebbero volute le telecamere per riprendere la scena di me che lo inseguivo
con
la
ferma intenzione di prenderlo a calci e di Kanon che scappava piegato in due
dalle
risate,
e che oltretutto se ne fregava altamente di tutti i miei improperi!
Gliene
ho dette di tutti colori, peccato che più io mi incavolavo e più lui rideva…
sempre
se non era impegnato a ripetere “Saga una ragazzaO.o … Bwahahahahah!!!”
IO:-PIANTALA DI
RIDEREEEEEEE!!!
KANON:-Ok, ok…scusa… (risata trattenuta) no, è solo che immaginavo… mio
fratello… con un vestito…ahahahahahahahah!!!!
Appena
ha detto così io mi sono bloccata, ho avuto un flash mentale dove c’era un
clone
di Kanon in abitino rosa, cuffia, crinoline… e
ovviamente sono scoppiata a
ridergli
in faccia!
Così
addio inseguimento e mi sono dovuta sedere sul letto perché ridevo più di lui.
IO:-Oddio, Kanon, scusami…
sono una completa cretina!
Non
appena ho detto così Kanon è tornato immediatamente serio.
KANON:-No, Eleni, no…
Si è
seduto accanto a me e mi ha abbracciata di nuovo.
KANON:-Tu non sei assolutamente una
cretina, sei la persona più meravigliosa che
ho mai incontrato e per me hai fatto tantissimo,
Eleni, io…io…
Non
riusciva a trovare le parole, ma il suo abbraccio diceva tantissimo!
Mi
parlava del suo cuore ferito che io stavo aiutando a guarire, delle lacrime
amare
che ancora
non ha pianto, della speranza che sboccia fragile dalla cenere del suo
passato.
Una
goccia di miele nel deserto di sale del suo dolore, ecco come mi ha definita
mentre
mi teneva in braccio.
Era
così tenero!
Kanon
è un essere meraviglioso e non me ne importa niente di cosa ha fatto in
passato,
ormai ha pagato, basta, nessuno merita di soffrire tanto e non lascerò che
continui
a torturarsi!
Se
solo lui riuscisse a capirlo!
Anche
quando sono riuscita a farlo stendere e ci siamo baciati di nuovo (stavolta
senza
vocine fastidiose, semmai con un coro di angioletti che cantavano “myheart
will go on”) lui non è voluto
andare oltre.
Non
è ancora pronto per lasciarsi andare tanto, anche se non capisco cosa lo frena.
Ora
riporto il dialogo, lo analizzo per bene e vediamo se riesco a risolvere il suo
ennesimo
mistero!
KANON:-No, Eleni…
per favore… basta così, Eleni…
IO:-Che c’è, Kanon?
Ha
sospirato e si è alzato a sedere.
Era
così bello con il suo profilo perfetto che si stagliava contro la finestra, ma
era
anche
tanto triste.
KANON:-Eleni, io…
non sono pronto, ecco, non so perché. Tu mi piaci tantissimo, però…
IO:-Kanon,
rispondi a questo: tu mi ami?
Si è
voltato di scatto con gli occhi sbarrati
KANON:-Ah…
credo di sì…ma… ma come
posso parlare di amore proprio io?
Ha
fatto un altro sospiro tremante, poi si è disteso di nuovo e guardava il
soffitto
mentre
diceva
KANON:-Io non sono capace di amare,
Eleni, io sono capace soltanto di distruggere
tutto quello che tocco.
Mi è
sembrato che i suoi occhi luccicassero leggermente e ho capito che ancora una
volta
il grande guerriero stava per posare lo scudo.
IO:-Kanon,
vieni qui
Mi
ha guardata indeciso mentre lo abbracciavo e gli facevo posare la testa sul mio
seno:
si vede che non è abituato alle manifestazioni di affetto!
IO:-Tu non sei un mostro, Kanon, non è
vero che sai solo distruggere. Tu puoi
benissimo provare amore, ne sono sicura.
Si è
rannicchiato contro di me e aveva il respiro spezzato come se stesse per
piangere.
KANON:-Io non voglio farti del male,
Eleni. Io non voglio più fare del male a nessuno.
Ancora
una volta però non ha pianto.
Mi
chiedo quando riuscirà a sfogarsi in questo modo perché sono sicura che gli
farebbe
un gran bene, ma lui resiste sempre.
Chissà
per chi sono quelle lacrime? Chi è che dovrà accoglierlo quando finalmente
scioglierà
il suo dolore?
Mentre
lo tenevo ho sentito chiaramente che non sarò io e ho accettato questo
fatto
con un po’ di rammarico, ma forse proprio per questo ho provato per lui una
tenerezza
ancora più profonda.
L’ho
cullato come un bambino e lui ha ceduto poco alla volta, l’ho sentito che
rilassava
i muscoli e gli ho accarezzato la testa finché non è scivolato nel sonno.
Non
ho capito perché si è fermato, però credo di avere capito un’altra cosa: Kanon,
prima
di fidarsi di una persona, ha bisogno di essere sicuro al 110% che quella
persona
si fida di lui, ed io mi fido, per questo si è addormentato tra le mie braccia.
Prima
di addormentarmi anch’io, ho fatto un paragone strano: non so perché ma mi
sono
venuti in mente i versi del “de rerum natura” che parlano di Venere e di Marte
“Marte potente nelle armi,lui che
spesso sul tuo grembo
si
abbandona,
vinto da ferita d’amore che dura per sempre;
e così, reclinato il collo ben fatto,
guarda in alto,
e sazia d’amore gli sguardi desiderosi
rivolgendoli a te, o dea”
Bè, magari il paragone tra me e Venere non
è molto azzeccato, ma caspita, la
descrizione
di Marte/Kanon ci stava tantissimo!
Un
dio della guerra che depone le armi e cerca un po’ di pace per riposare lontano
dalla
battaglia, un uomo che cerca l’oblio tra le braccia di una donna.
E mi
sento fortunata ad essere io quella donna. Davvero.
Quando
mi sono svegliata all’inizio non capivo bene cosa ci faceva Kanon appollaiato
sulla
mia spalla, poi però ho ricostruito il tutto e mi sono alzata perché se no,
agitata
com’ero,
lo avrei sicuramente svegliato.
Ero
nervosa perché mi sono posta lo stesso problema di ieri: ora che sta bene,Kanon
se
ne andrà?
Oppure
potrebbe decidere di restare per me?
Lo
vorrei tanto, e vorrei anche chiederglielo, ma poi lui potrebbe sentirsi
costretto e
rimanere
solo perché mi deve ricambiare il favore di avergli salvato le penne.
Boh!
Ora
ho troppo sonno per pensare anche a questo, preferisco tornare ad abbracciarlo
finché
posso!
Comunque,
nonostante la figuraccia, sono contenta di avere scoperto che Kanon
non
ha una ragazza, anche se non avrei mai immaginato che Saga fosse proprio…
mio cognato!
________________________________________
In questo capitolo la frase di Kanon “Non voglio più fare
del male a nessuno” è palesemente in contrasto con le sue intenzioni espresse
nella saga di Hades di sconfiggere tutto il male del
mondo e ho avuto qualche dubbio prima di inserirla, ma alla fine l’ho fatto
perché mi piaceva.
Kikka_hiwatari: eh, sì, la sindrome da “sono cotta di Kanon” si allarga
sempre di più! Si potrebbe fare una lista dei sintomi e inserirla ufficialmente
come nuova malattia, così ci sarebbe un reparto subito pieno!
Bè, sono contenta che ti sia piaciuto un capitolo
apparentemente insulso, vuol dire che ti interessa.
Questo è decisamente più movimentato!
Un bacione e al prossimo ancora!
Eris_San: CIAOOO!!! Vedo che la mia fiction ti piace!
Poi li hai letti “I sette contro Tebe” ? Secondo me Eteocle e Polinice potrebbero
benissimo essere sostituiti da Saga e Kanon.
Kanon fa sempre il duro, ma a me piace tantissimo anche
nella versione “Fragile dentro” e in quasi tutte le mie fiction finisco per
mettere qualche scena triste o decisamente angst tra
i gemellini: quei due mi tentano troppo!
Per quanto riguarda il problema “ora me ne vado”, si
risolverà nel prossimo capitolo…zittzitt… no spoiler!
Comunque per Kanon la scelta più difficile deve ancora
venire, e credimi, questa è niente a confronto di quella che lo aspetta!
Bè, in realtà non ho fatto niente di
diverso da una qualunque altro sabato
d’estate… ma è anche vero che tutti gli altri sabati non
c’era Kanon!
Ormai
faccio meglio a rassegnarmi: sono completamente cotta di lui!
Ma
tu guarda!
Solo
io mi potevo innamorare di un tizio misterioso che proviene da un'altra
dimensione
e che per di più ha precedenti da criminale!
Criminale
pentito e in cerca di redenzione, ci tengo a precisarlo…
e che stamattina si
è svegliato
in braccio a me con una bella aria da micio soddisfatto!
Il
mio risveglio è stato molto particolare perché visto che non ho mai avuto un
gatto
mi stavo
giusto chiedendo cosa fosse tutto quel pelo che mi solleticava il collo, poi
ho
notato che ero praticamente sommersa da lunghe ciocche azzurro intenso e ho
pensato
“Ah, bene, è solo Kanon”
Chissà
perché ma ho trovato perfettamente naturale che quell’essere così
enigmatico
e tormentato dormisse sereno sulla mia spalla, anche se la scena
contrastava
nettamente con i “risvegli romantici” che si vedono nei film: di solito al
cinema
si vede sempre l’uomo virile ed affascinante che guarda la sua donna
addormentata,
invece qui c’era proprio il contrario!
Cioè,
Kanon è una montagna di muscoli ed è alto più o meno un metro e ottanta
(capello
più capello meno), quindi in teoria avrebbe dovuto essere lui a tenere me
assopita
sul suo torace scolpito… e invece era Kanon che se ne
stava beatamente
accoccolato
con la testa sulla mia spalla a dormire un sonno di piombo!
Però,
a parte l’insolita inversione di ruoli, lui era dolcissimo ed io me ne sono
stata
per
un bel po’ a guardarlo e a pensare che finalmente, forse, Kanon aveva trovato
un
po’ della pace che cercava, così l’ho tenuto in braccio finché non ha
cominciato a
svegliarsi.
All’inizio
neanche lui aveva capito bene la situazione e quando ha aperto gli occhi
aveva
la classica espressione da “Dove sono?-Che ci faccio qui?-Che sta succedendo?”
poi
però si è accorto che era a letto con me e gli è venuto un mezzo collasso!
Le sue
prime reazioni sono state:
1)scatapultarsi fuori
con un espressione terrorizzata
2)impigliarsi nel lenzuolo
3)cadere lungo disteso sul tappeto
e a
quel punto è toccato a me rifarmi di
tutte le risate che lui si era fatto
ieri sera alle
mie
spalle: era troppo divertente vedere un Saint di Athena che combatte contro…
le
coperte!
IO:-Hem…Kanon… io lo so di non essere un granché la mattina appena svegliata…
ma non ti pare di esagerare un po’?
L’ho
aiutato a liberarsi e quando è riuscito a mettersi in piedi la prima cosa che
mi ha chiesto è stata
KANON:-Eleni…
che ho fatto…hem…
stanotte?
E
sembrava davvero preoccupato! Si è calmato solo quando gli ho assicurato che
non
aveva fatto altro che dormire, anche se in braccio a me.
Ha
sospirato e si è ributtato sul letto con la testa tra le mani, ed io credevo
che si
fosse
riaddormentato perché ci è rimasto un bel po’, solo che Kanon non dormiva
affatto,
anzi la sua mente doveva essere in piena attività come una centrale nucleare
in
surriscaldamento!
Tutto
perché come al solito non riesce ad esprimere i suoi sentimenti e finisce per
incasinarsi
terribilmente.
KANON:-Eleni, scusa, ma io sono confuso.
Stamattina per me… per me…
IO:-Per te è stato strano svegliarti
senza provare per prima cosa dolore, non è vero?
A
giudicare dal suo sguardo avevo fatto centro.
KANON:-Sì, è così. Tanto per cambiare
devo ringraziarti, Eleni
IO:-E perché?
KANON:-Perché è stata la prima notte
dopo non so quanto tempo che ho dormito
senza avere incubi. So che può sembrare
stupido, ma quando sono con te mi sento
diverso, non so come spiegare, è come se
tu riuscissi a cancellare tutto quello che mi
tormenta. Con te mi sento di nuovo innocente,
come se il mio cuore non fosse mai
stato oscurato dal male…
Si è
zittito, come se credesse di aver detto troppo, ed io per toglierlo
dall’imbarazzo
gli
ho proposto un caffè, così si è schiodato dal letto e ce ne siamo andati in
cucina.
Mentre
aspettavamo il caffè Kanon mi ha fatto una domanda piuttosto logica, e
cioè:
se lui non mi aveva detto come si chiamava il gemello, io come facevo a sapere
del
nome “Saga”?
Allora
io, anche se ero imbarazzata e rossa fino alle orecchie gli ho spiegato come
era
nato l’equivoco quando lui aveva parlato nel sonno, e ovviamente sono stata
costretta
a raccontargli del bacino sulla fronte.
In
quel momento mi vergognavo tanto che la mia faccia mandava più vapore della
caffettiera
messa a bollire, ed ero convinta che Kanon si sarebbe fatto un altro paio
di
risate per la mia stupidaggine, invece lui è rimasto serio serio
per tre secondi e poi
mi
ha chiesto se potevo rifarlo.
Mi è
sembrato un po’ strano, però mi sono alzata lo stesso, ho fatto il giro del
tavolo
e mentre
lui era ad occhi chiusi ho rifatto il gesto di pochi giorni prima: scostargli i
capelli
dalla fronte e posare le labbra sulla pelle liscia.
Lui
è rimasto un po’ pensieroso, come se cercasse di capire qualcosa che gli
sfuggiva,
poi
ha sorriso e ha detto
KANON:-Ah, certo, ecco perché
E
quando gli ho chiesto se mi poteva spiegare cosa era “perché” mi sono trovata
davanti
un altro pezzetto del suo passato, ma per fortuna stavolta non era niente di
traumatico
e cruento, anzi era un ricordo molto dolce.
KANON:-Vedi, Eleni, quello che tu hai
fatto prima è lo stesso gesto che faceva spesso
mio fratello Saga quando eravamo
piccoli, prima di…insomma…
di tutto.
La prima volta che lo ha fatto eravamo
davvero dei bambini: ricordo che era una
notte di temporale, io avevo appena
fatto un brutto sogno e non volevo stare da
solo, così sono andato da lui perché
avevo troppa paura…
Ha
scosso la testa e ha sorriso
KANON:-Aveva un lettino minuscolo, ma mi
ha fatto spazio lo stesso e ha cercatodi
consolarmi, anche se lui forse aveva più
paura di me, però io non smettevo di
piangere e allora Saga non sapeva più
che fare così si è ricordato che spesso i
genitori fanno in quel modo con i
bambini spaventati e, bè, non so cosa mi è
successo, ma quando mi ha baciato sulla
fronte io mi sono calmato immediatamente.
Da allora quello è diventato il “nostro”
gesto, anche se in realtà è molto comune, ma
per noi era una cosa speciale, era il
nostro segreto…finchè io
non ho rovinato tutto.
E ti
pareva che non trovava la cosa tragica!
IO:-Quindi l’altra sera io ho fatto una
cosa che tu credevi esclusiva di te e Saga e
diciamo che in qualche modo inconscio tu
mi hai scambiata per tuo fratello…
KANON:-Credo proprio che sia andata
così.
In effetti tu e lui avete parecchie cose
in comune, sai? Siete persone generose e
leali, mi volete bene, e poi entrambi
avete cercato di proteggermi da me stesso.
Ha
sorriso di nuovo, sicuramente ricordando che i primi giorni io lo sorvegliavo
come
un’arpia
per fargli prendere l’analgesico, e a me è venuto spontaneo notare quanto
è cambiato
solo in una settimana: adesso sembra quasi una persona normale e non
ha più
quegli attacchi di folle autolesionismo!
Stava
per dire qualche altra cosa, però in quel momento la caffettiera ha deciso di
ricordarci
che era a bollire da troppo tempo ed io sono dovuta correre a spegnere il
fornello
per non fare finire tutto il caffè fuori.
Mentre
mettevo lo zucchero nelle tazzine mi sono ricordata un'altra cosa e gli ho
chiesto
che fine avesse fatto la lettera per suo fratello: dopo quasi una settimana ci
sta
“ancora lavorando”!
Ok,
significa che ha più cose da dirgli di quanto pensassi io!
Poi
abbiamo parlato anche della sua sistemazione ed io sono felicissima perché Kanon…
VUOLE
RESTARE A VIVERE CON MEEEEEE!!!!!!!!
Ancora
non ci credo!
Io
gli avevo detto solo che “se voleva” , “ancora per un po’”, poteva restare a
casa
mia,
ma non mi aspettavo certo che accettasse così!
Prima
è rimasto a lungo a riflettere ad occhi bassi, poi però ha fatto un gesto
bellissimo:
mi ha tolto la tazzina dalle mani e mi ha abbracciata.
Cioè,
non era niente di particolare, però considerato che con il suo carattere duro
ha
dovuto
ingoiare una buona dose di orgoglio prima di arrivare a tanto, non posso fare
a
meno di considerarlo un gesto straordinario.
E
poi un abbraccio di Kanon non è mai banale perché lui è fatto così: quando non
trova
le parole è costretto a ricorrere ad una cosa immediata come il contatto fisico
e lo
fa con la spontaneità più completa!
Il
suo è puro e semplice bisogno di affetto, ed è anche bisogno di dimostrare il
suo,
di
affetto: è bellissimo quando mi stringe e sento che in quel momento per lui non
conta
nient’altro che… la sottoscritta!
Sono
proprio persa, non ci posso fare niente!
Però
per quanto riguarda “esprimere-i-suoi-sentimenti”
Kanon sta facendo
progressi,
perché ha cercato di spiegarmi i suoi motivi anche con le parole, e devo
dire
che ci è riuscito bene!
KANON:-Eleni, tu mi hai trovato subito
che ho combattuto contro Radamanthys e ti
ho già raccontato che avevo deciso di
morire dopo aver sconfitto il mio nemico, ma
Eleni, io avevo deciso da tempo di
togliermi la vita perché credevo che per me non ci
fosse più posto in questo mondo, credevo
di aver perso per sempre l’amore.
Se sono andato a combattere è stato solo
perché non volevo essere completamente
inutile, ma io ero già morto dentro… poi sei arrivata tu e mi hai ridato la vita non
solo perché mi hai curato, ma anche
perché ogni volta che accarezzavo l’idea del
suicidio mi venivi in mente tu e pensavo
“no, questa ragazza si sta impegnando
tanto per me e non è giusto che le
manchi di rispetto”.
Adesso non penso più di uccidermi, ma ho
bisogno di uno scopo nella mia vita, ho
bisogno di qualcosa che dia al mio cuore
un buon motivo per continuare a battere,
quindi, Eleni, per favore, vuoi essere
tu il mio motivo per vivere?
Ovviamente
era un sì, solo che io mi sono commossa e mi stavo mettendo a
piangere
come una scema sentimentale!
Per
fortuna mi sono ripresa in tempo!
In
tempo per un bacio favoloso!
Bè, comunque lo sappiamo tutti e due che
non sarà una cosa eterna e che appena
Kanon
ne avrà la possibilità tornerà nel suo mondo, però, finché dura, perché no?
Poi
ci siamo occupati di un altro problema molto più concreto: come passare la
giornata.
Io
di solito il sabato vado a mare e credevo che non ci fosse niente di male nel
coinvolgere
anche Kanon, peccato che mi ero momentaneamente scordata dei
suoi…hem…
diciamo problemi con il mare, e lui non ci voleva venire.
Abbiamo
discusso un po’, ma alla fine si è convinto perché gli ho detto che in questa
realtà
lui non aveva avuto nessun problema con Poseidon
(sempre se è mai esistito),
e
che in ogni caso quella poteva essere un ottima occasione per chiedere scusa
anche
a lui.
Come
costume gliene ho rifilato uno che ho trovato in un fusto di detersivo o in non
so
quale altra boiata del super mercato: un pantaloncino nero con due strisce
catarifrangenti
sui fianchi, e devo dire che ero parecchio curiosa di vedere come gli
stava
addosso.
Appena
arrivati sulla spiaggia ho avuto la risposta: era uno schianto!
Peccato
che tutta quella meraviglia era un po’ rovinata dal suo mutismo e dal fatto
che
si guardava intorno sospettoso come se dietro ogni pietra ci fosse in agguato
Poseidone
pronto a cazziarlo di nuovo!
Si è
buttato sulla tovaglia a peso morto con le braccia incrociate sugli occhi, e in
quel
momento ho notato di nuovo la sua cicatrice: parte dalle ultime due costole sul
lato
sinistro e gli attraversa tutto l’addome per finire quasi sulla cresta iliaca
dall’altro
lato, e poi è bianca, in rilievo.
È
formata da tre cicatrici vicine come una linea tratteggiata, ma l’arma che le
ha
procurate
è una sola.
Comunque
io sicuramente leggo troppi thriller, perché se no non si spiega come mai
guardando
Kanon mi è venuta in mente la descrizione di Will Graham e della
cicatrice
che gli ha lasciato HannibalLecter
in “Red Dragon”.
A parte
questo però mi dispiaceva sul serio che Kanon si fosse quasi fatto uccidere
in
quel modo e così ho deciso di provare a parlarne con lui.
IO:-Kanon… ma
ti fa male?
KANON:-No, le ossa si sono appena
risistemate ma il braccio non mi da problemi
IO:-Non il braccio, Kanon, sto parlando
di questa
L’ho
sfiorato appena sul torace e lui mi ha guardata in silenzio come se non sapesse
bene
cosa rispondere.
KANON:-No… e
sì
Ha
appoggiato la sua mano sulla mia senza dire altro ed io avrei potuto benissimo
farmi
i cavoli miei, invece ho provato a smuoverlo un po’ con una proposta quasi
indecente:
entrare in acqua.
KANON:-No, non posso, mi dispiace.
IO:-Il mare non vuole farti del male,
Kanon
KANON:-Forse no, ma il mare racconta
anche delle storie, Eleni, ed io ho troppa
paura che mi racconti di nuovo la mia.
IO:-E se invece ti raccontasse la storia
di un uomo libero di costruirsi un futuro?
Kanon, dammi retta, è meglio se ci provi,
così risolverai un altro problema, no?
Andiamo, che hai da perdere? Tanto prima
o poi dovrai affrontare anche questo.
KANON:-Non è così semplice. Io non ne ho
il coraggio, non dopo… questa.
E si
è portato l’altra mano sulla cicatrice come per proteggerla, ma anche così non
riusciva
a coprirla completamente.
In
quel momento ho capito cosa voleva dire con “no e sì”: no perché fisicamente è
guarito
ormai, e sì perché in ogni caso
quella cicatrice gli rammenta continuamente
il
suo passato.
IO:-Kanon,
ascolta, un giorno un guerriero coraggioso mi ha insegnato che il vero
coraggio è quello che sa affrontare le
sue paure più grandi. Io so che hai paura del
mare, ma so anche che sei abbastanza
forte da affrontarla e vincerla.
KANON:-Non è così, Eleni, non sono io il
guerriero di cui parli. Io non sono
coraggioso: quando combattevo sono stato
un pazzo, prima incosciente e poi
disperato, ma non sono mai stato
coraggioso.
IO:-Non è vero che eri un pazzo
incosciente, semplicemente tu davi poco peso alla
tua vita perché eri solo. Adesso non lo
sei più, Kanon, ci sono io, e qualunque cosa la
affronteremo insieme, d’accordo?
Piccola
parentesi: non ancora capito come è stato possibile che appena ho finito di
parlare
gli sono caduta addosso, però ho il vago sospetto che Kanon con i suoi
movimenti
alla velocità della luce c’entri eccome!
In
ogni caso sono finita ancora una volta in braccio a lui e non ho avuto modo di
chiedermi
come perché… mi stava baciando di nuovo! E ovviamente
in quei
momenti
io metto il cervello in stand-by!!!
KANON:-Va bene, mi hai convinto, andiamo
Ci
siamo alzati e siamo entrati in acqua mano nella mano come una qualsiasi
coppietta,
peccato che Kanon, qualunque cosa fa, non può mai essere definito
“uno
qualsiasi”!
Era
bellissimo!
Non
intendo solo il fisico, era… tutto, ecco.
Il
modo in cui si muoveva, il suo sguardo determinato, insomma, tutto in lui
emanava
una forza straordinaria, e Kanon più che un pentito venuto a chiedere
perdono
al mare sembrava una divinità capace di dominarlo.
Mi
stringeva la mano ed io da quella stretta percepivo ogni minimo cambiamento
nei
suoi stati d’animo, ad esempio quando l’acqua è arrivata a toccargli la
cicatrice
gli
è venuta la pelle d’oca ed ha avuto un attimo di indecisione e si capiva che
aveva
una
gran tentazione di scapparsene all’asciutto…
Comunque
non lo ha fatto, è andato avanti e ci siamo fermati prima di un dislivello
nel
fondale oltre il quale non si toccava più.
A
quel punto Kanon ha chiuso gli occhi ed è rimasto ad ascoltare qualcosa che
sentiva
solo lui, non so se il mare, o il vento, o semplicemente il suo cuore.
Era
fantastico in quel momento, assolutamente fantastico!
Mi sono
convinta sempre di più che somigliasse ad un dio dei mari per il contatto
così
profondo che era riuscito a stabilire con quell’elemento, perché credo che
Kanon
tema il mare, ma in fondo ne sia anche molto affascinato.
E
nonostante in passato abbia cercato di imbrogliarlo adesso lo rispetta.
Ormai
ha imparato la lezione e non la scorderà più.
Quando
si è svegliato dalla sua trance si è voltato verso di me sorridendo e stavolta
sono
stata io ad abbracciarlo!
Il
sorriso di Kanon è troppo magnetico ed io non ho potuto fare a meno di
lasciarmi attirare!
IO:-Bravissimo, Saint dei Gemelli,
Gli
ho detto mentre ero attaccata a lui come una stellina di mare.
KANON:-Credi che dovrei provare ad
andare oltre?
IO:-No, direi che così può bastare,non ce n’è bisogno se non te la senti.
KANON:Però una volta una ragazzina
testarda mi ha detto che il vero coraggio è
quello che sa affrontare le sue paure
più grandi…
Mi
ha detto con una specie di sorrisetto malizioso, poi mi ha mollata e… si è buttato
in
acqua a nuotare!
Dopo
che ha fatto tanta scena che aveva paura del mare si è messo a sguazzare
libero
e felice come un pesce!
Bè, però più che un banalissimo pesce Kanon
sembrava un delfino.
Una
volta ne ho visto uno, quando andavo in traghetto da Kos
a Bodrum, uno di quei
delfini
eleganti e bellissimi che a volte saltano fuori dalle onde e danno l’impressione
di
volare sott’acqua, e Kanon era identico a quel delfino: forte, deciso, nuotava
come
se fosse assolutamente padrone del mare, libero nel suo elemento.
Quando
è tornato da me aveva l’aria più felice del mondo!
Dopo
un po’ è intervenuto in telefono a rompere le scatole, e ovviamente al
telefono
non c’è persona che rompe più di mio fratello Aléxandros,
soprannominato
da
me LexLuthor per la
straordinaria somiglianza di carattere con il personaggio di
Smallville!
Dico
sul serio, Lex è davvero inquietante a volte!
Comunque
come al solito ha chiamato per chiedermi un favore, e di preciso vuole
che
gli tengo sua figlia Kori per tre giorni perché lui e
la sua moglie americana
(manager
anche lei) devono fare un viaggio di lavoro.
Quei
due partono solo per lavoro!
Però
c’è anche da dire che i loro “work travel” sono
sempre sponsorizzati e loro
hanno
a disposizione i migliori Hotel senza tirare fuori un centesimo, quindi,
tirando
le
somme, non credo che si possano tanto lamentare se devono partire!
Però
la bambina deve lasciarla a me!
No,
credo proprio che la porterò dai miei genitori perché io lavoro e lasciare
Kanon
in
balia di una ragazzina di cinque anni mi sembra una cosa troppo crudele!
Intanto
domani devo andare a prenderla alla stazione e questi non erano
precisamente
i miei progetti per la domenica, perché io intendevo passare un'altra
giornata
con Kanon prima di affrontare di nuovo Arthemis e
l’ufficio, però, a parte
dare
del “deficiente-egoista-e-pessimo-padre” a Lex non posso farci niente.
Gli
ho detto che ho un ospite a casa mantenendomi molto sul vago, ma figurati se
gliene
fregava qualcosa… a lui basta avere un posto dove
parcheggiare la pargola!
Ho
riagganciato e ho spiegato il tutto all’uomo-delfino, che è stato d’accordissimo
con
me sul fatto che sbolognare una figlia in questo modo è una cosa egoista.
Quando
abbiamo deciso di tornare a casa, molte nuotate e baci dopo, erano quasi le
cinque
di pomeriggio, ma siamo arrivati quasi un ora dopo per il traffico: Athene è
proprio
impraticabile d’estate!
Comunque
mentre Kanon era nella doccia io ho telefonato a mio padre per chiedergli
se
potevano tenere Kori per questi tre giorni, solo che loro… NON
POSSONO!!!
Stanno
facendo dei lavori a casa e non sanno proprio dove mettere la bambina,
quindi,
o per sì o per forza dovrà stare a casa mia!
Io
picchierò Lex un giorno o l’altro!
Ne
ho parlato con Kanon, e abbiamo deciso che lui torna “momentaneamente” nella
stanza
degli ospiti e che Kori dorme con me perché non
voglio che riferisca al mio
caro
fratellino che io dormo con un ragazzo… non che mi
importi più di tanto quello
che
pensa Lex, è solo che su Kanon voglio dare meno
spiegazioni possibili a
chiunque,
e il fatto che dormiamo assieme potrebbe sollevare domande molto
indiscrete.
A
dire la verità Kanon non sembrava poi tanto contrario all’idea di essere
sfrattato
dal
letto, anzi era quasi sollevato.
Un
po’ come dire “non ci indurre in
tentazione”.
Sì,
certo.
Amen.
________________________________________
Ok, rieccomi
qua ancora una volta con un ritardo indegno, sorry
Ho voluto inserire il mare
in questo capitolo perché Kanon non può non avere a che fare con il mare: sono troppo
legati.
Poi vorrei ringraziare tutte
le persone che hanno aggiunto “AnotherDimension” tra preferiti o seguiti , e in particolare vorrei
ringraziare Vodia per aver messo praticamente
metà delle mie fiction tra le preferite.
Tsukuyomi: Già, sia Eleni che Kanon
sono un po’ fuori di testa, sarà per questo che assieme si trovano bene!
Comunque le persone dure
nascondono sempre un lato sensibile da qualche parte, anche se lo nascondono moooolto bene *-*come fa Kanon!
Kikka_hiwatari: “No, ti prego, i lavori
forzati nooooooooooo!!!!!°w° va bene, resto, sei contenta ora?” ndr Kanon terrorizzato.
Sì, in effetti solo io posso
arrivare ad immaginare Saga vestito come Cenerentola XD
Eh eh,
credo che Kanon abbia fatto la scelta giusta, ma…
durerà? Tobecontinued…
Devildragon: Ah! Sai che il fatto che
sia stato malvagio e poi redento è il motivo per cui Kanon mi piace tanto? E
non solo lui, ho tutta una lista di personaggi tipo Vegeta, l’Innominato, Karl Moor… ok, la pianto qua XD
Comunque sono contenta che
ti stia piacendo la storia!
Vodia: povera Eleni che figura da
deficiente che le ho fatto fare! Vabbè, dai, ormai il
gioco è finito…
Hum… la tua interpretazione
della frase di Kanon è sostanzialmente giusta, però quanto a non voler fare loro
del male… non so, io a Minos
almeno un ossicino glielo avrei rotto, sai com’è, giusto per ricambiare…
VioletNearina: povera, povera, povera
Eleni!
“Ecco! Ce l’hanno tutti con me…bwaaaaahh!” ndr Eleni che
scappa in braccio a Kanon.
No, dai, scherzo, sono
contenta che ti sia piaciuto il capitolo XD
Sesshoyue: Eh, già, la fatale
rivelazione infine è arrivata! Povero Saga, che gli ho combinato…
Bè, se ti è piaciuta la
scenetta non posso che essere felicissima!
A presto
EriS_San: è più forte di me: io
scovo lati dolci e delicati anche dove non ci sono…
E poi Kanon è un personaggio
così complesso! Adoro provare ad interpretare come funziona quella sua mente
contorta e criminale…
Prima o poi, prometto,
finirò di leggere “Anniversario”, perché dopo i primi due capitoli non ne ho
più avuto il tempo…Sorry…
1996: Ah, bè, io ho un sacco di libri di
Manfredi: è uno dei miei scrittori preferiti!
Oggi è stata una giornata strana, ma
ormai è da parecchio tempo che le mie giornate
non sono più “normali”!
E poi sono anche un po’ triste perché
ho capito che Kanon non sarà mai veramente
mio.
L’ho capito da una cosa
apparentemente idiota, però sento che è così e non ci posso
fare niente.
Ecco cosa è successo.
Ieri sera, dopo che siamo tornati dal
mare e che abbiamo discusso su Kori, lui è
uscito in balcone a guardare il
tramonto e tanto per cambiare era bellissimo, allora
mi è venuto in mente di scattargli
una foto in quel modo, di profilo con lo sguardo
perso lontano e i capelli mossi dal
vento.
Non mi sono fatta vedere e credo che
lui fosse troppo preso da chissà quale
pensiero per accorgersene, e poi
preferivo che non ne sapesse niente, però oggi,
quando sono andata a scaricarla sul
computer mi è venuto un infarto!
Kanon è praticamente trasparente!
Come se fosse un fantasma!
Lo sfondo si vede benissimo, ma lui
sembra fatto di aria o di fumo, come se non
esistesse veramente.
In effetti a pensarci bene è così:
Kanon è qui solo per sbaglio, non appartiene a
questo mondo e so bene che non vi
apparterrà mai, per quanto stia cercando di
adattarsi.
Ora sono convinta più che mai che lui
tornerà nel suo mondo presto o tardi, ma
anche se so già che quando succederà
mi dispiacerà parecchio sono contenta che
ritrovi il suo posto.
E sono contenta anche che oggi abbia
trovato quel contatto con suo fratello perché
so quanto era importante per lui.
Bè, forse risulta tutto più chiaro se
comincia a raccontare le cose con ordine partendo
dalla mattina.
Mia nipote è arrivata a casa mia alle
nove perché Aléxadros ha cambiato programma
e ha deciso di accompagnarla con la
macchina, cosa di cui io sono stata
assolutamente felice perché mi
evitava la seccatura di affrontare il traffico che c’è
sempre nei pressi della stazione.
Tanto per andare sul sicuro ho
confinato Kanon in cucina senza presentarlo a mio
fratello, ma tanto lui non è neanche
entrato a casa: si è limitato a mollarmi bambina
e valigia sulla porta e se l’è filata
dopo un saluto frettoloso.
Che tipo!
Bè, meno male che aveva fretta, così
si è scordato di chiedermi dei suoi vestiti… ma
in ogni caso io gli avrei detto che
li avevo smarriti, tanto sono bravissima a perdere
le cose!
A Kori invece l’ho dovuto presentare
e la scena è stata troppo carina!
Io ero nella mia stanza a sistemare
la sua valigia, quando lei è entrata di corsa dicendo
KORI:-Thìa! Thìa Eleni! Ma quello in cucina è un angelo?
Ora, escludendo che Kori abbia
visioni mistiche tipo Lourdes, l’unica spiegazione
possibile era che avesse visto Kanon.
IO:-No, non è un angelo, ma gli assomiglia molto. Vieni che te lo
presento
L’ho riportata in cucina dove
l’angioletto stava litigando con la moka perché non
riusciva ad avvitarla come si deve.
A quanto pare gli ho attaccato
l’abitudine di fare caffè a tutte le oree Kanon sta
diventando un caffeinomane accanito
come me, che dolce!
Comunque la cosa carina è stata
questa.
IO:-Kori, questo è Kanon, ed è…
KANON:-…Il suo fidanzato
Allora Kori ha guardato prima me, poi
lui, poi di nuovo me e alla fine ha detto
KORI:-Va bene, mi piace. Lo puoi tenere.
L’abbiamo guardata leggermente
interdetti ma Kanon non si è per niente offeso,
anzi è scoppiato a ridere.
Non è giusto però: se fossi stata io
a palargli come ad un animaletto da compagnia si
sarebbe arrabbiato eccome!
Bah, se vanno d’accordo tanto meglio,
in fondo tra bambini si trovano bene!
Kanon all’inizio era un po’ in
imbarazzo perché scommetto che non ha mai avuto a
che fare con ragazzini di qualunque
forma e misura, però per fortuna Kori non è una
bambina troppo rompiballe (diciamo
che è nella media) quindi dopo mezz’ora
l’angelo era già diventato “thìo
Kanon”.
E Kori ha pensato bene di invitarlo
al nostro tradizionale tour della città.
Sì, perché io ogni volta che ospito
la bambina a casa mia la porto un po’ in giro e le
nostre tappe sono più o meno sempre
le stesse: prima visita al Partenone,
all’Eretteo, al tempio di Nike, insomma,
a tutto quello che c’è sull’Acropoli, poi
pranzo al McDonald, pomeriggio al
museo nazionale e all’Hard Rock Cafè, e poi fino
a sera in giro nei vicoli della
Placa.
A me è sembrata un ottima idea farlo
venire con noi perché a pensarci bene Kanon
non era mai uscito di casa prima, a
parte la giornata di ieri al mare, e credo sia ora
che cominci un po’ a conoscere la
città visto che non sa quanto tempo sarà costretto
a rimanerci.
Ora c’è da dire una piccola cosa: io
sono riuscita a plagiare la mia nipotina in modo
che diventasse una patita di
mitologia antica, e quale migliore argomento di
conversazione in comune poteva
trovare con un Saint di Athena?
In macchina non hanno fatto altro che
parlare di storie di dei ed eroi, Kanon senza
cintura girato indietro contro tutte
le norme di sicurezza e Kori che lo ascoltava
entusiasta saltellando sul sedile
posteriore come una pallina di gomma.
Che poi Kanon non si aspettava che
anche qui ci fosse un tempio dedicato ad
Athena, lui era convinto che
esistesse solo nella sua dimensione.
Bè, quando siamo arrivati sono
successe cose decisamente strane: Kanon vedeva il
Tempio com’è nel suo mondo!
O meglio, a tratti vedeva il
Partenone com’è qui, poi per pochi secondi lo vedeva
come lo conosce lui.
Era terribilmente confuso.
Anche Kori lo vedeva strano e
ovviamente gli ha chiesto se stava male.
KANON:-No, tutto bene, è solo che questo posto mi ricorda un antica
leggenda
Al che subito Kori ha cominciato con
“racconta, racconta, racconta” e Kanon le ha
raccontato la storia dei Saint di
Athena, delle dodici Case e dei dodici guerrieri dalle
armature dorate che dedicano la loro
vita ad Athena ed alla giustizia.
KORI:-E dici che le dodici Case una volta erano qui? Ed i Saint? Ci sono
ancora i Saint, thìo?
KANON:-Sì, loro sono i guerrieri della speranza e appaiono ogni volta che
il mondo
sta per sprofondare nel caos.
Anche le dodici case sono ancora qui, basta credere che ci siano…
Vedi, qui c’è la Casa dell’Ariete… e poco più avanti, dietro quella curva
c’è la Casa del Toro… e poi…
KORI:-E poi, thìo?
KANON:-La Casa dei Gemelli.
Kanon le ha risposto pianissimo, non
solo, ma più ci avvicinavamo a dove avrebbe
dovuto esserci il tempio dei Gemelli
e più lui diventava inquieto, così ho deciso di
intervenire io con la mia proverbiale
furbizia.
IO:-Hem, Kanon, se sei stanco ti puoi fermare qui per un po’
Lui mi ha guardata senza capire
minimamente
IO:-Kanon… accendi quei due neuroni, per favore… non ti vuoi fermare un po’?
Fortunatamente stavolta ha capito
KANON:-Ah, sì, certo… hem, voi andate pure avanti
KORI:-Ma thìo! E la storia dei Saint?
IO:-La conosco anche io! Se vieni ti racconto la storia dell’ultima
guerra tra i Saint di
Athena ed il re del mondo dei morti Hades
“Raccontare-una-storia” per Kori sono
le paroline magiche e mi ha seguita senza
problemi, invece Kanon si è seduto
sul bordo del sentiero con la testa tra le mani e
lo sguardo perso nel vuoto.
Avrei voluto restare con lui perché
sapevo che era un momento particolare, però,
se è vero il detto “meglio soli che
male accompagnati”, a Kanon serviva di più starsene
un po’ da solo senza Kori che friniva
come una cicala.
Siamo arrivate in cima ed io mi stavo
anche un po’ preoccupando e avevo pensato di
scendere di nuovo a cercarlo quando
Kanon è spuntato quasi dal nulla con un
sorriso raggiante stampato in faccia.
Avrei voluto chiedergli qualcosa ma
lui non me ne ha dato il tempo perché mi ha
praticamente presa in braccio per il
bacio più mozzafiato della storia!
Hem… Kori era da un'altra parte a
giocare ovviamente…
IO:-Hei, che ti è successo che sei così felice?
Gli ho chiesto dopo che ci siamo
seduti sull’erba
KANON:-Sta bene… è vivo…
IO:-Hem… sì, ne sono felicissima… ma di chi parli?
KANON:-Ah, già, scusa… sto parlando di Saga. Prima l’ho visto. Ed anche
gli altri Saint-:
IO:-Lo hai visto? Ma allora tuo fratello è qui!
KANON:-No, non è qui… però c’è… ma non c’è… no, insomma, è da qualche
parte
qui, ma non è qui, anche se è qui…
Forse dalla mia espressione ha
pensato che io stessi pensando che era fuori di testa.
Bè, aveva ragione!
KANON:-Ok, senti, non so neanche io com’è successo, ma prima quando sono
rimasto indietro, ho pensato che avrei potuto provare a chiamare mio
fratello
perché se era vivo era anche molto probabile che fosse proprio nel Tempio
dei
Gemelli…
IO:-E lui ti ha risposto?
KANON:-Sì! Ho avuto l’impressione che Saga stesse pensando a me nello
stesso
momento in cui ero io a cercarlo, e poi… è stato solo per pochi secondi
ma sono
riuscito a vederlo proprio di fronte a me! Eleni, sono così contento che
mio fratello
stia bene!
Ora, è un fatto risaputo che Kanon ha
degli occhi fantastici, ma in quel momento che
brillavano di felicità e speranza
erano più belli che mai.
Va bene, lo ammetto: cercavo solo una
scusa per baciarlo di nuovo!
IO:-Hai visto? Te lo avevo detto che non lo avevi perso per sempre!
KANON:-E avevi ragione… tu hai ragione su troppe cose! Ti ricordi quando
mi hai
detto che Saga sicuramente non mi odiava? Bene: quando ho cercato di
contattarlo
con il cosmo lui non ha avuto paura di me, anzi sembrava felice di
sentirmi.
Per un attimo ho avuto la tentazione
di chiedergli se voleva più bene a me o a Saga,
ma poi non l’ho fatto perché Kanon
era troppo felice e non me la sentivo di assillarlo
con un altro problema.
Quando si è fatto mezzo giorno abbiamo
recuperato Kori che rincorreva farfalle
intorno al tempio ed abbiamo
cominciato a scendere verso la città.
Io credevo che Kanon, una volta
recuperato un minimo contatto con il suo mondo,
avrebbe perso ogni interesse per il
mio, invece stranamente per tutto il resto della
giornata è stato vispo e allegro come
un cardellino… con grandissima felicità di Kori
a cui evidentemente non bastavo io
come zia sballata!
Comunque per strada non ho potuto
fare a meno di notare che molte persone ci
guardavano con invidia perché di
sicuro ci hanno scambiati per la classica famigliola
felice: io e Kanon mano nella mano e
Kori che saltellava tutto intorno.
La commessa del McDonald addirittura
le ha detto “Hei, bambina, riporta il resto a
tuo papà!” perché io l’avevo mandata
alla cassa da sola e lei si era scordata di
prendere il resto.
E poi Kanon ha dimostrato
insospettabili inclinazioni per la musica rock!
All’Hard Rock Café ho potuto
divertirmi ad acculturare quelle due vongole ignoranti
su uno dei massimi miti dei tempi
moderni: l’unico, affascinante, insuperabile John
Bonjovi!
Anche perché nel locale c’era “It’s my life” a tutto volume ed io
adoro quella canzone!
Tra parentesi l’ho dedicata a Kanon e
lui e Kori hanno continuato a cantarla in un
inglese completamente inventato per
tutta la strada fino a casa.
Mamma mia, che tortura!
Però mentre loro cantavano io ho
pensato al legame straordinario che c’è tra Kanon
e suo fratello: è vero che quei due
sono più uniti di due amanti!
Il loro è più che amore, è un senso
di appartenere uno all’altro come se fossero un
solo essere ed è più importante di
qualunque altro vincolo.
E forse anche di me ma non mi lamento
di questo: mi interessa di più vedere Kanon
finalmente felice.
La sera ho avuto modo di stare un po’
con lui solo quando ho ipnotizzato Kori
davanti ad “Harry Potter e la pietra filosofale” , peccato che al Saint di
Athena era
venuta una colossale botta di
scemenza ed aveva deciso di farmi il solletico senza
motivo!
Ed ovviamente è stato un caso se
siamo caduti sul letto…
KANON:-Sai, non vedo l’ora di tornare a dormire qui…
Mi ha detto con un tono allusivo da
fare arrossire una pietra
IO:-Ah, sì? E perché?
KANON:-Perché ho una cosa da finire… ed io odio lasciare le cose a metà!
Bè, se non è una promessa questa…
________________________________________
Come al solito perdonate la
lunga assenza ed il disgustoso ritardo…
Sono peggio della mamma di
Sana quando devo postare qualcosa XD
Alle recensioni cercherò di
rispondere la prossima volta, per ora mi limito a ringraziare tutte le persone
che leggono, seguono la storia o semplicemente si prendono la briga di aprire
il primo capitolo… GRAZIE A TUTTI!!!
Oggi
non avevo voglia di fare un cavolo in ufficio, così ho preso le penne colorate
ed
ho
cominciato a riempire la pagina di “carpe diem” di tutte le forme e misure.
Avrei
potuto mettermi a scrivere “Kanon” uncentinaio di volte, ma quando penso a
Kanon
mi viene sempre in mente che potrei perderlo da un momento all’altro,
quindi
ho preferito scrivere “Carpe diem”.
Cogli
l’attimo.
Perché
da ora in poi questa sarà la mia parola d’ordine nei rapporti con quel
bellissimo
ragazzo che mi ha sconvolto la vita.
In
teoria, visto che potrebbe piantarmi in asso e tornarsene a fare il Saint di
Athena
in
qualunque momento, sarebbe più saggio da parte mia cercare di allontanarmi da
lui,
meno che mai amarlo, però è risaputo che io non sono per niente una persona
saggia!
Ho
deciso che con un uomo come Kanon vale la pena di avere una storia anche se di
un
solo giorno ed intendo approfittare di ogni attimo che posso passare con lui.
Carpe
diem, appunto.
Certo,
lo so che quando se ne andrà ci resterò male… ma se finché ce l’ho a casa
perdessi
l’occasione di amarlo sono sicura che ci resterei ancora più male!
Quindi
ti amo, Kanon, per sempre o solo per poche ore, e sono felice di averti
incontrato…
anche perché hai una promessa da mantenere, caro il mio Saint dei
Gemelli!!!
Ps: poco
fa ho parlato al telefono con Kori e Kanon.
Io sono chiusa qua dentro a morire di
caldo e quei due fancazzisti se ne sono
andati alla villa e a mangiare gelati:
NON è GIUSTO!!!!
________________________________________
Tsukuyomi:chiedo umilmente perdono per l’attesa… *me
con il capo cosparso di cenere*
No, che schifo, la cenere
sporca i capelli! Chiedo solo umilmente perdono, ti accontenti?
Hum, domanda più che giusta
la tua, non credo che arriverò ad odiarti per così poco ^^ comunque posso dire
che il Saga con cui Kanon si è messo in contatto durante la sua piccola gita è
effettivamente l’unico vero e originale nevrotico delle 12 Case che si trova
nella dimensione “Saint Seiya” e sta benissimo (una specie di post Tenkai-Hen,
però tutto all’insaputa di Kanon).
Però
non è male l’idea che i Saint, dopo il Muro del Pianto, invece di sparire se ne
vadano tutti a spasso in dimensioni alternative… attenta perché il prossimo
potrebbe essere Death Mask! E potrebbe essere finito nel tuo armadio XD!
Ok,
sto dicendo troppe idiozie, meglio che la pianto qua.
Un
bacione e spero di aggiornare presto.
Kikka_Hiwatari:
eheheh, qui qualcuno è un po’ troppo vispo! A proposito, Eleni sta cercando
qualcuno che le tenga la bimba per una notte: ti offri volontaria tu? Ti
assicuro che è per una buona causa… ^_^
Basta,
basta, oggi sono troppo esaltata, sarà il clima natalizio?
Mercoledì 07 Giugno ore 14:10ufficio (pausa pranzo)
Finalmente Arthemis si è tolta dalle
balle ed io mi posso mettere a scrivere in santa pace.
Temi manca di nuovo dal lavoro perché
sua figlia sta male e come al solito a me
tocca sorbirmi la scema Miss Capello
Platinato, però oggi è un po’ meno rompipalle
del solito perché ha sonno, quindi è
99% rincoglionita e non è in grado neanche di
riconoscersi allo specchio.
Bè, in realtà oggi queste sono le
condizioni di tutti i miei colleghi
perché si sono
ostinati a venire al lavoro
nonostante ieri notte abbiano tirato parecchio tardi
all’evento più infausto dell’anno: il
Party per l’anniversario della fondazione
dell’azienda!
Ora io mi domando un paio di cose:
1)Perché mai il 7 giugno di quattro
anni fa un qualsiasi pirla non è andato a mare a prendersi un colpo di calore
invece di firmare un contratto per aprire una filiale della Coca Cola ad
Athene?
2)Perché mai io o chiunque altro
dovremmo festeggiare questa sua brillante idea?
3)Perché dovremmo decidere di
festeggiarlo proprio con un party in un hotel disgustosamente lussuoso
mettendoci tutti in ghingheri come alberi di natale fuori stagione?
Ma soprattutto mi chiedo…
4)Perché dobbiamo fare tutti gli
ipocriti e stare tutta una serata fingendo di andare d’amore e d’accordo con
persone a cui (almeno a titolo personale) sputeremmo volentieri in un occhio e
metteremmo fuori uso l’altro con una spruzzata di peperoncino, oppure che
uccideremmo volentieri usando lo stuzzicadenti per l’aperitivo come paletto da
piantare nel cuore stile Dracula?
Forse queste questioni esistenziali
non troveranno mai una risposta, ma a pensarci
bene a me non ne serve una perché…
IERI SERA HO ALLEGRAMENTE DRIBBLATO
TUTTO QUESTO!!!
Sì, lo so, così non farò mai carriera
e bla, bla, bla, però ho deciso lo stesso che non
mi andava di andare al party, non ci
sono andata ed invece me ne sono andata al
luna-park con la mia adorabile e
pestifera nipote e con Kanon.
Spieghiamo tutto con ordine.
Ieri, causa party imbecille, siamo
usciti dall’ufficio alle quattro invece che alle cinque
e mezza, io in metropolitana ho visto
appiccicato un volantino pubblicitario sul
nuovo luna-park nel centro di Athene
e sul momento ho deciso che era un ottimo
modo per passare il resto del
pomeriggio, così appena tornata a casa, ho caricato i
due in macchina e siamo partiti.
Mentre guidavo Kanon mi ha chiesto
come mai non volevo andare con i miei
colleghi, e quando gli ho risposto
che onestamente avrei preferito cenare con dei
cobra ha detto
KANON: Bè, peccato… avrei potuto accompagnarti io
Allora mi sono immaginata una scena
tipo finale del Titanic in cui io sono vestita con
un bellissimo vestito elegante, e
faccio il mio ingresso trionfale in quella cavolo di
sala esclusiva accompagnata da un
Kanon ancora più abbagliante del solito con
addosso uno smoking ed il classico
garofano rosso appuntato sul petto.
Nel mio sogno ad occhi aperti Kanon
ha la stessa aria fiera e nobile di quando ha
affrontato la sua paura del mare.
Hum… giuro che non è per questo che
stavo finendo fuori strada!
Comunque una volta arrivati là
abbiamo dovuto badare a Kori con dieci occhi perché
quella pulce scappa da tutte le parti
ed abbiamo passato il pomeriggio ad
accompagnarla su e giù per tutte le
giostre.
E quando dico tutte intendo proprio
tutte!
Non so come avrei fatto se non ci
fosse stato Kanon perché a me dopo un po’ era già
venuto il rifiuto psicologico dei
giochi ed è toccato allo zietto immolarsi per il suo
divertimento.
Ci siamo stati per più di tre ore e
quando siamo usciti io ero convinta che sarei
tornata a casa per preparare una cena
banaleperò alla fine non è stato
proprio così!
Mi aspettava ancora una sorpresa.
All’uscita, nel parcheggio, abbiamo
notato un gruppetto di ragazziche
sembravano
discutere animatamente tra di loro,
due da una parte e quattro vestiti da skinhead
da un'altra, ed i due a destra si
tenevano chiaramente per mano.
IO:-Hei, Kanon, sembra che lì ci siano dei problemi… andiamo a dare un
occhiata?
Come se ci fosse stato bisogno di
chiederglielo!
KANON:- Già, sembra che abbiano preso di mira quei due. Andiamo, ma tu e
la bambina non
fate niente: ci penso io.
Ci siamo avvicinati con Kori che
trotterellava curiosa dietro di noi e una volta arrivati Kanon ha
sfoggiato il suo tono più amabile
chiedendo
KANON:-Sembra che qui ci sia una discussione interessante, posso unirmi
anch’io?
I quattro skin lo hanno guardato
malissimo ma ovviamente hanno capito che con lui non
c’era da scherzare.
Alla fine uno di loro si è deciso a
parlare e con un ghigno da assoluto deficiente gli ha detto
:-Bè, certo… se hai intenzione di aiutarci a dare una lezione a questi
due froci unisciti pure
Stavolta è stato Kanon a guardarlo
malissimo e credo che quell’idiota abbia
realizzato in un secondo di aver
fatto la più grossa cazzata della sua vita.
KANON:-E se invece io volessi dare una lezione a voi?
Si è messo in mezzo tra gli skin ed i
ragazzi ben deciso a fargli da scudo.
:-Ma bene! Li vuoi difendere? Cos’è, sei uno di loro? Vuol dire che ce ne
sarà anche per te…
Kanon non gli ha risposto, ha solo
aspettato che quello lo attaccasse e lo ha fatto arrivare
a terra di schiena con un tonfo.
KANON:-Io vi consiglio di andarvene. Voi non avete nessun diritto di
giudicare altre persone
e meno che meno ne avete di dare lezioni. Andatevene.
Se lo avesse detto a me con quel tono
e quello sguardo incazzato gli avrei senza dubbio
dato retta, loro però sono stati
troppo deficienti ed hanno deciso di fare una cosa tanto
inutile quanto sleale: attaccare
tutti insieme.
A quel punto Kanon si è incazzato di
brutto ed appena gli sono arrivati a tiro li ha
sbattuti a terra uno dopo l’altro
senza troppi complimenti, anzi senza neanche
muoversi: gli è bastato un po’ di
cosmo o quello che è e quelli sono finiti ad un bel
paio di metri di distanza.
KANON:-Volete riprovarci?
Ovviamente no, se la sono data a
gambe appena si sono potuti rimettere in piedi!
Siamo rimasti nel parcheggio con i
due ragazzi che erano indecisi se ringraziarci o
scappare pure loro, ma siccome Kanon quando
non è incavolato ispira molta più
fiducia hanno deciso di restare.
Lo hanno ringraziato quasi timidi,
facevano una gran tenerezza mentre si tenevano
per mano.
Mi chiedo, perché ci sono al mondo
persone così cretine da ritenersi in diritto di
decidere per gli altri? Cioè, alla
fine se stanno insieme o no a quegli skin cosa
cambiava? Bah, non riesco proprio a
capirlo!
In ogni caso a me è venuto un lampo
di genio ed ho insistito per riaccompagnarli a
casa con la mia macchina, tanto non
abitavano neanche molto lontano.
Bè, meno male che l’ho fatto perché
dietro l’angolo c’era lo stesso gruppo di
deficienti che avevano tutta l’aria
di aspettare loro, peccato che come hanno visto di
nuovo Kanon dal finestrino hanno
fatto una replica della loro ritirata di prima!
Intanto grazie a tutto questo Kanon è
diventato ufficialmente l’idolo di Kori.
Che tenera bambina! Meno male che
dopo lo zio ha usato questo nuovo ascendente
per darle una bella lezione.
Infatti Kori non era convinta del
fatto che due ragazzi potessero amarsi come un ragazzo
ed una ragazza, e continuava a
ripetere che al catechismo le avevano detto che era peccato.
Devo dire ad Aléxandros di non
mandarla più al catechismo se le riempiono la testa di
queste cavolate.
Comunque è abbastanza difficile far
capire ad una marmocchia che l’amore è amore
e basta, tra maschi, femmine o
cos’altro, specie se hanno già iniziato a riempirla di
preconcetti, poi per fortuna Kanon ha
trovato l’esempio giusto.
KANON:-Ascoltami, Kori, a te sembra strano che qualcuno preferisce la
Coca Cola
e qualcun altro preferisce l’aranciata?
KORI:-No, certo che no
KANON:-Bene, per quei due ragazzi è la stessa cosa: invece di innamorarsi
di una ragazza
si sono innamorati uno dell’altro, non è strano. E non è neanche un
peccato.
Non importa se non lo capisce subito,
avrà tempo per capire bene quando sarà più
grande, per ora mi importa che non
cresca con le stesse stupide idee conservatrici di
suo padre!
A casa poi Kanon mi ha fatto prendere
due mezzi infarti.
Il primo quando mi ha detto che lui
ogni tanto sente suo fratello che lo chiama,
anche se solo per pochi attimi, ed il
secondo quando l’ho visto che si rigirava
tra le mani il mio diario (questodiario XO) con aria
pensierosa.
Gli ho chiesto se per caso aveva
letto qualcosa che lo aveva offeso o fatto
arrabbiare, ma lui ha risposto che
no, non lo aveva neanche aperto, però l’immagine
di copertina gli ricordava tanto Capo
Sounion.
Promemoria: mai più lasciare in giro cose
del genere.
Ps: quasi dimenticavo! Oggi è il gran
giorno, anzi, la grande notte!
Oggi pomeriggio Lex viene a
riprendersi quella metà di suo patrimonio genetico
ambulante che sta a casa mia e la mia
camera da letto sarà finalmente libera!
Avevo in mente questo capitolo
da un paio di mesi, precisamente dai pestaggi di Roma e Firenze, però sono
arrivata a scriverlo solo adesso.
Ormai non se ne parla più ma due
ragazzi sono finiti in ospedale solo perché qualcuno ha deciso che non sono
“normali” e questo mi ha fatta tremendamente incazzare.
Tutto parte da un versetto del
Levitico 18;22 “non avrai con uomo rapporti come con donna: è abominio”
Sì, ma perché? L’unica
spiegazione un rigo sotto è “io sono il Signore”.
Sarò presuntuosa, ma a me non
basta.
Va bene, lasciamo da parte i problemi
esistenziali e passiamo alle recensioni.
EriS_San: giusto, cogliamo l’attimo!
Allora, cosa è successo di preciso non lo so neanche io XD, però suppongo che
dopo aver combattuto contro Hades ed Artemide (non so se lo hai visto ma nel
film Tenkai hen ci sono i Gold intrappolati in delle gigantesche statue di loro
stessi come punizione divina) Saori si sia decisa a comportarsi da dea come si
deve, li abbia liberati e rimessi tutti ai loro posti, compreso Saga
ovviamente.
Però siccome nel mondo di Eleni
è passata poco più di una settimana mi viene da fare l’ipotesi che nella
dimensione “Saint Seiya” il tempo scorre in maniera diversa, un po’ comene “Le cronache di Narnia”.
Per quanto riguarda l’incontro
tra i due gemellini non manca poi così tanto, stai tranquilla =D
Kiss
Kikka_Hiwatari: ma sì, dai, puoi cominciare da
domani a prenderti cura di un minuscolo Kanon formato bebè con il bavaglino ed
il ciuccio! Buon divertimento =D
Kiss
Tsukuyomi: eh, già, la filosofia del carpe
diem è una gran cosa! Io l’ho scoperta con il film “L’attimo fuggente”non so se l’hai mai visto.
Però poi c’è stato anche Angelo
Branduardi che canta “Cogli la prima mela”a darmi l’ispirazione, sai quando canta “stringilo forte a te / l’amico
che ti sorride già”.
Hem… mi sono un po’ persa in
speculazioni mentali anche io…XD
Bacioni, ora che sono in vacanza
spero di riuscire ad aggiornare più in fretta.
Ecco qua, anche in questa fiction il momento tanto atteso è
arrivato !
L’ennesima citazione di Lucrezio è un regalo per tutti gli
studenti di liceo classico o che in ogni caso hanno a che fare con questo
genere di studi: amici ed amiche, non disperate: anche nel latino e nel greco
può esserci qualcosa di erotico!
A parte questo voglio augurare un buon 2010 a tutti!
Fate i buoni propositi per l’anno nuovo, scriveteli su un
pezzetto di carta e poi fate come me: buttatelo e riprendete le vostre care
vecchie cattive abitudini!
Orbene, adesso passiamo alle recensioni:
Vodia: grazie, sono contenta che nonostante tutto il capitolo ti
sia piaciuto ^-^
Comunque nell’episodio di Sodoma
l’idea dei sodomiti di violentare gli ospiti non era bella, ma quella di Lot di dargli la figlia non è che era tanto meglio!
Se poi vogliamo parlare di contesti allora credo che il
problema non sia di tempo, se 5000 anni fa o altro, quanto piuttosto di
contesto sociale: la Bibbia appartiene al popolo ebraico e contiene precetti
adatti a quel tipo di società patriarcale estremamente legata alla religione in
ogni aspetto della vita (ad es. una donna che partorisce è impura e deve stare
una settimana in isolamento se è il neonato è maschio, due se è femmina… punto di vista palesemente maschile che perché
tanto gli uomini mica partoriscono e se lo possono permettere di avere schifo
del sangue è_é)
E per quanto riguarda i matrimoni gay legali o no quello è
un problema di apertura mentale, non di codici scritti.
Il matrimonio, cioè l’atto di comparire davanti al prete o
al funzionario civile e farsi dichiarare sposati, di per se non servirebbe a
nulla se non ci fossero di mezzo problemi di documenti tipo il conto in banca,
l’intestazione della casa, il cognome sul campanello di casa eccetera…
A due persone che si amano bastano le luci spente ed una
stanza appartata!
Ultima cosa: hai ragione che il tema che ho scelto è
praticamente un vespaio, ma che ci vuoi fare, l’ispirazione era quella!
E poi io non sono per niente politicallycorrect: io sono come il Cyrano
di Guccini “spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato”
Kikka_hiwatari: ecco i due finalmente soli! Ok, forse sarebbe stato
meglio un capitolo più lungo, ma non mi sembrava molto realistico che Eleni si
mettesse a scrivere tutti i particolari con il rischio che il suo prezioso
diario venisse letto da qualcuno… a parte noi, intendo
XD
Comunque, come va con il pupo-Kanon?
Fa i capricci?
Tsukuyomi: *me onoratissima per tutto ciò
che hai detto* ^//^
Giusto, giusto, giusto!!! Concordo con ogni singola parola
della tua recensione!
Bando all’ipocrisia e via libera a dichiarazioni d’amore
verso uomini, donne, canguri e facoceri!!! (hem…
influssi de La gaia scienza, ma non quella di Nietszche:
quella di Mario Tozzi e del trio medusa alle 20:30 su La7)
A parte questo volevo ringraziarti anche per la recensione
su “Ananke”
Eris_San: tratteniamoci, va bene… però
restano degli odiosi meschini, piccoli…
*Makotooo!* Ndr te che mi tappi la bocca
appena in tempo.
Grazie per la solidarietà ^^ non ricordo se eri tu che
citavi Terenzio, comunque a proposito dell’ aggettivo “umana” mi è venuto in
mente “homo sum nihilhumano
a me alieno puto” , traduzione: sono estremamente fiera di essermi meritata
questa definizione.
Per quanto riguarda gli skin lo
so che non sono tutti del folli razzisti, però mentre scrivevo stavo pensando
ad una scena che ho visto personalmente e loro sono venuti fuori come i cattivi
delle situazione…
Capitolo lunghissimo, scritto e riscritto mille
volte perché il rapporto tra Saga e Kanon è un rompicapo assurdo che forse
neanche Kurumada riesce a capire!
Scusate tanto ma alla fine non ho resistito e
sono caduta nell’angst più deprimente che si possa immaginare.
Un grazie speciale ad EriS_San per avermi aiutata a capire meglio
questi fratellini un po’ psicopatici e per aver avermi fatto da beta-reader:
grazie mille ^-^!
Kikka_hiwatari: come si può non impazzire per
il folle, adorabile, strapazzabile Saint dei Gemelli? Però adesso sono
ricominciati i problemi per la povera Eleni…
EriS_San: una lista dei latini lussuriosi?
Non ci avevo mai pensato, comunque per me il primo della lista è Ovidio: mi sa
tanto di un Dorian Gray con la toga XD!
Comunque… viva il carpe Kanon ed anche Kanon già che ci siamo! Certo,
è un po’ sballato, però è per questo che lo adoro tanto come personaggio!
Tsukuyomi: “NOOOO!!!! Che cosa le hai messo
in testa?!!!” ndr Kanon che scappa da Eleni che lo rincorre con il frustino*
Devo dire che il tuo comizio mi è piaciuto parecchio: hai mai sentito
la frase “finchè non nuoce agli altri fai quello che vuoi”? bene, quella è
esattamente la mia filosofia di vita!
E poi, come diceva il mitico Faber “l’Inferno esiste solo per chi
ne ha paura” .
Hum… il solstizio d’inverno è andato bene: ho fatto un bellissimo
comizio sulle radici pagane del NataleXD
Lady Katjie: hem… giuro che non lo faccio
apposta… ma questo è il penultimo capitolo! In ogni caso sono contentissima che
fino ad adesso ti sia piaciuta tanto ^-^
Nota dell’autrice: ho scritto questo capitolo sotto le minacce congiunte
di Eleni e di un Galaxian Explosion by Kanon incombente… cedo alla violenza XD
No, dai, non potevo separarli, mi ci ero affezionata troppo a
questa coppietta di sballati!
In ogni caso questo è l’ultimo capitolo, mi sono divertita
tantissimo a scrivere ma è giunto il momento di mettere la parola fine anche a
questa storia, quindi…
THE END
Ringraziamenti
Ringrazio Andry_chan,
deneb86, hinayuki, Kasdeya, Kiara_Turner, Kikka_hiwatari, nightfox,NinfaDellaTerra, RedStar12, Tsukuyomi, Violet
Nearina e Vodia per aver messo la storia tra i preferiti
Ringrazio Devildragon, EriS_San,
Kiara_Turner, Kikka_hiwatari, Oreo, PlInCy4, sesshoyue,Tsukuyomi, Vodia e Xela per averla
messa tre le seguite
Un ringraziamento particolare, poi, a chi ha recensito questa
storia fino alla fine, quindi:
Lady Katjie: meno male che sei buona… forse eviterò il linciaggio per questa
volta….
In ogni caso sono contentissima che la storia ti sia piaciuta, la
prossima volta prometto che scriverò venti capitoli in più solo per te XD
Kiss =*
Tsukuyomi: ma no, anche una faccina andava benissimo come commento!
Anchea me dispiace
mettere il punto, ma ogni cosa ha un inizio ed una fine (oddio, come sono
profonda oggi… forse sto male!) e per questa fiction, secondo me, la fine non
poteva essere diversa da questa.
Un sincero, sentitissimo grazie da parte mia, di Eleni e di
Kanon!
Kikka_hiwatari: sono contentissima che ti sia piaciuto il capitolo! Eh, già, i
gemellini sono bellissimi, ma anche assurdamente complicatiX(
Piuttosto… sei contenta della decisione finale ^-^?
Infinitamente grazie per aver avuto la pazienza di seguire la
storia fino alla fine nonostante i miei indegni ritardi e soprattutto per
avermi dato tanta fiducia per continuarla con i tuoi commenti.
GRAZIE!
EriS_San: intervengo prontamente ad appiccicarti una palla di cotone
sotto il naso ndr *me colpevole di emorragia non premeditata*
E così ci hai azzeccato di nuovo! Kanon ha trovato il modo di
salvare capra e cavoli (Eleni e Saga mi guardano malissimo per il paragone poco
nobile XD) e da adesso in poi potrà stare con la sua amata e nello stesso tempo
andare a trovare il fratellino quando ne ha voglia.
A proposito di Sole… sicuramente Aioros, pur essendo anche lui
“bello come il sole” si comporterà meglio di un “certo” don Giovanni che noi
conosciamo!
Indovina un po’ di chi si parla ^-^?
Comunque a parte questo… grazie tantissimo per il sostegno morale
che mi hai dato e per tutti i consigli… ed anche per le nostre discussioni
“Filosofiche”sia sui Saint che su Notre
Dame =D