AKANE

di hayley99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 9 ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


AKANE

KONOHA_VILLAGGIO DELLA FOGLIA

La bambina si girò verso di me fissandomi con quei suoi strani occhi color ghiaccio, mentre un ciuffo di bianchissimi capelli puri come la neve finivano davanti al suo tenero viso. Le sue labbra si aprirono in un caloroso sorriso pieno d’affetto. –Sasuke!- mi chiamò ed io corsi verso di lei. Mentre cercavo di raggiungerla i suoi bellissimi occhi mutarono e divennero color cremisi. Ora urlava il mio nome in cerca d’aiuto, ma io non riuscivo a raggiungerla, mi resi conto di non sapere il suo nome, ma lei continuava a chiamarmi disperatamente mentre un’ombra si avvicinava a lei portandola ancora più lontano da me. –Noooo!- urali cercando di afferrarle la mano, ma ormai era troppo tardi…
-Ahhhh!- mi svegliai sudato fradicio, il cuore a mille e ancora quegli occhi che mi perseguitavano. Guardandomi intorno mi accorsi di essere all’ospedale, non capivo che ci facessi li, sarei dovuto essere a casa ormai. Poi, la verità mi colpì con un pugno nello stomaco… -Itachi…- mi ritrovai a pronunciare il SUO nome, il nome del traditore, il nome di mio fratello. Li aveva uccisi…tutti dal primo all’ultimo…tutti gli Uchiha…tutti morti. Una lacrima solcò il mio viso, subito seguita dalle sue sorelle che uscivano con impeto, con rabbia e con disperazione. “Vi vendicherò…vi vendicherò tutti…lo giuro! Io, Sasuke Uchiha ucciderò Itachi,mio fratello!”
 
SUNA_VILLAGGIO DELLA SABBIA

-Chi è la bambina?- disse una voce nella stanza in cui mi trovavo. -Non ne abbiamo idea, signore. Lei dice di non ricordare niente, ma non è questo il problema signore…- disse l’uomo che mi aveva catturata, legata e bendata. Quella notte mi svegliai nel bel mezzo del deserto, e per ore camminai senza una meta ben precisa, fin quando non trovai degli uomini accampati, che vedendomi cercarono di aiutarmi, almeno finchè non mi guardarono in viso… -E allora qual è il problema!- sbraitò colui che ormai avevo identificato essere il capo. -Ecco, vede i suoi occhi…beh, forse è meglio se lo vede direttamente lei stesso, signore- e così dicendo mi tolse la bandana che mi impediva di vedere quello che stava succedendo in quella stanza. Lentamente aprii gli occhi puntandoli alla mia destra dove si trovava il mio aguzzino, e con molta calma volsi il mio sguardo all’uomo che si trovava davanti a me. Non lo vidi in volto perché indossava un lungo abito bianco con motivi azzurri, e un grande cappello anch’esso munito di velo per poter coprire il viso, era il Kazekage del villaggio della sabbia. Quando mi guardò lo vidi trasalire e prendere un profondo respiro, per poi rivolgersi all’altro uomo. -Da oggi questa bambina farà parte del nostro villaggio, e il suo nome sarà…Akane, sì è giusto per lei…- e poi guardandomi disse -…rosso brillante, come i tuoi occhi.- 

ANGOLO AUTRICE: Salve genteee!!! ho deciso di impegnarmi in un'altra storia (questo non vuol dire che non proseguirò l'altra storia "IL MIO TUTTO") vabbè, bando alle ciance...che ne pensate??? vi prego recensite <3 (per chi non lo avesse capito Akane è la bambina del sogno di Sasuke) ora vi lascio con un'immagine di Akane e Sauke da piccoli...ciauuu_HAYLEY99

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1

8 ANNI DOPO

SUNA_VILLAGGIO DELLA SABBIA

Quella mattina mi alzai presto per poter vedere sorgere il sole, era una cosa che facevo ogni anno lo stesso giorno da quando ero arrivata a Suna. Erano passati otto anni da quando avevo perso la memoria, otto anni da quando ero arrivata a Suna, e otto anni che facevo sempre lo stesso sogno: c’era un bambino, mi chiamava,  ma non sentivo la sua voce, riuscivo solo a vederlo in faccia, e il suo viso sbiadiva ogni volta che lo sognavo. Ora non ricordo più il suo viso, e non lo vedo più in volto quando lo sogno. Lui corre, scappa da un’ombra, a volte urla e chiede aiuto, ma io non riesco mai a raggiungerlo; e ogni volta mi sveglio sempre urlando e fradicia di sudore. Anche quella notte lo sognai, mi svegliai nel bel mezzo della notte rischiando di disturbare Temari, Kankuro e Gaara, che riposavano nelle stanze accanto alla mia. Non riuscii a riaddormentarmi, quindi aspettai a lungo l’ora giusta per salire sul tetto, ed ora eccomi qui, il giorno del mio “compleanno”, o come preferisco dire io, l’anniversario del mio arrivo a Suna.
Quando arrivai a Suna, il Kazekage decise che sarei divenuta un ninja del suo villaggio, e affidò al maestro Baki (il mio “aguzzino”) il mio addestramento, così da quel giorno mi allenai ininterrottamente assieme ai figli del Kazekage: Temari, Kankuro e Gaara (un ragazzino della mia età) e diventammo un’unica grande famiglia, dei fratelli. Temari e Kankuro decisero che il mio compleanno sarebbe stato ogni 18 settembre (il giorno del mio arrivo a Suna)…
Persa nei miei ricordi non mi accorsi di una figura che si stava lentamente avvicinando a me. Mi girai attivando i miei occhi, ma quando vidi che si trattava del maestro Baki li disattivai all’istante. Lo guardai sedersi affianco a me, e mi accorsi che in quegli otto anni non era cambiato poi molto: indossava sempre la solita tenuta jounin, e quello stupido velo che copriva la parte sinistra del viso, ricoperta da cicatrici. Era un uomo in forma, alto e muscoloso, aveva un incarnato abbronzato 365 giorni su 365 all’anno, aveva gli occhi scuri circondati da una riga nera continua, sotto l’occhio sullo zigomo aveva due segni rossi a forma di graffio. Lo zigomo era pronunciato, come il suo naso che era anche dritto, mentre le sue labbra erano carnose. Aveva uno sguardo spesso severo, ma io sapevo che in realtà era una brava persona. Il maestro Baki per me era come un padre, si era sempre preso cura di me e allenandomi mi aveva portato a livelli altissimi. Era l’unico dopo Kankuro, Temari, Gaara e il Kazekage che sapeva del mio potere, e senza di lui non sarei mai riuscita a contenerlo. In quel momento il cielo cominciò a schiarirsi e a tingersi di rosso, e il maestro Baki rimasto in silenzio fino a quel momento disse: -Tempo fa ho iscritto te, Kankuro, Temari e Gaara agli esami di selezione dei chunin, che si terranno tra tre giorni nel villaggio della foglia, Konoha.- Continuai a guardare il cielo ripensando alle parole del maestro, e poi alzandomi conclusi dicendo: -Bene! Quando si parte?-
 
KONOHA_VILLAGGIO DELLA FOGLIA
 
Quella mattina mi alzai presto come al solito per potermi allenare. Era un bisogno sia fisico sia mentale, infatti mi aiutava a pensare, ed io dovevo pensare, quella notte, come ogni notte da otto anni, feci lo stesso sogno: sognai di nuovo la bambina con i capelli bianchi. Ma ogni notte un particolare di lei svaniva, così da ormai un anno la sognavo sempre girata di spalle, con i lunghi capelli sparpagliati da un vento inesistente. Non capivo il perché di quel sogno e neanche volevo saperlo, d’altronde non era un problema per me. La mia vita, da quella notte di otto anni prima, è basata sulla vendetta e non sullo scoprire il perché di questo stupido e insignificante sogno.
 
Verso mezzogiorno decisi di avviarmi verso casa, così da potermi lavare, mangiare e poi rilassarmi prima dell’allenamento pomeridiano. Ma il mio cammino fu interrotto dalla voce squillante di quella testa quadra di Naruto. Decisi di vedere quello che stava accadendo, così mi arrampicai sul ramo di un albero vicino al vicolo nel quale stava succedendo il finimondo: c’erano Naruto, Sakura e due ragazzini disperati che cercavano di aiutare Konohamaru che era chiuso in una stretta e sollevato da terra da un tizio che non avevo mai visto prima. Quest’ultimo era completamente vestito di nero, con uno strano cappuccio tirato sulla testa. Il suo volto era decorato da segni viola e sulla schiena portava legato uno strano involucro. Vicino a lui si trovava una ragazza, aveva i capelli biondi legati in quattro strambi codini, gli occhi erano verdi e dallo sguardo annoiato e sulla schiena portava legato un ventaglio enorme e chiuso.
- HEI TU, LASCIALO SUBITO ANDARE SE NON VUOI FINIRE NEI GUAI!- sbraitò Naruto verso il ragazzo.
- Ora datti una calmata voglio solo divertirmi un po’, che male c’è.-rispose l’altro.
- Ahi…mettimi giù, mettimi giù!- disse Konohamaru scalciando.
- Ah, ma guarda un marmocchio coraggioso.- Konohamaru emise un gridolino spaventato. - LASCIALO STARE!- Naruto partì all’attacco, ma non fece nemmeno a tempo ad arrivargli vicino che il ragazzo con una mossa lo fece inciampare e cadere per terra. -Che cosa è stato?, cosa è successo?- disse Naruto scioccato.
- È tutto qui quello che sai fare? Allora è vero che siete dei buoni a nulla- disse l’altro. –Konohamaru…- sussurrò il baka. - Ti prego lascialo andare!- disse la bambina con gli occhi pieni di lacrime. –Non lo ha fatto apposta- proseguì l’altro bambino. - Ti prego lasciami…non respiro- sussurrò Konohamaru. - STA A SENTIRE, SE NON LO LASCI ANDARE TE NE PENTIRAI AMARAMENTE, TI HO AVVISATO!- disse Naruto mentre Sakura da dietro lo afferrava e lo zittiva dicendo: -Cerca di ragionare, non vedi che così lo fai arrabbiare ancora di più, stupido?!-. l’altro continuò dicendo: -Ah, sai che paura, sto tremando. Apri bene le orecchie, se c’è una cosa che non sopporto sono i ragazzini, specialmente i teppistelli dispettosi come questo.- concluse stringendo ancora di più la presa su Konohamaru che gemette di dolore. –Mi viene voglia di ridurlo in polvere…- affermò mentre i bambini scoppiavano a piangere e Naruto e Sakura si paralizzavano dal terrore. -Ah, che noia. Vogliamo darci una mossa per favore?!- disse la ragazza bionda. - Bene prima mi occupo di te, moccioso, poi penserò ai chiacchieroni- disse ancora prima di caricare un pugno verso Konohamaru che era terrorizzato, feci appena in tempo ad afferrare un sasso e scagliarlo contro quel tizio quando una ragazza sbucata da chissà dove gridò: -Ora basta Kankuro!- il sasso colpì il ragazzo e poi rimbalzò addosso alla nuova arrivata che sbraitò: -AHIA!-. la cosa che notai subito furono i suoi capelli, di un bianco lucente, lunghi fin dietro la schiena con due trecce sul davanti. I suoi occhi erano azzurri come il ghiaccio e il suo incarnato era candido come la neve. Indossava una maglia blu scuro che le lasciava scoperte le spalle e la pancia, dei pantaloncini neri con sopra una gonna molto corta dello stesso colore della maglia, degli stivali neri da ninja alti fino a metà coscia, il copri fronte era legato al braccio destro. Le mani era coperte da dei guanti neri, corti da ninja e sulla schiena portava legata una grande spada che sembrava di ghiaccio, anzi ERA di ghiaccio. -Ma…?- disse il ragazzo stupito. -Cosa ci sei venuto a fare qui nel ostro villaggio, straniero?- dissi mentre lanciavo e riacchiappavo il sasso con la mano. -SASUKE!- sbraitò quell’oca di Sakura. –HEI TU, BELLIMBUSTO!  MI HAI FATTO MALE!- sbraitò la ragazza con i capelli bianchi. -Non sono problemi miei…- dissi con nonchalance mentre Konohamaru correva da Naruto. -Un altro sbruffone che si crede di essere chissà chi…- disse l’altro. -Andatevene via…-dissi riducendo il sasso in polvere. –AH, SEI IL MIO GRANDE EROE!- disse Sakura, ma non la degnai nemmeno di uno sguardo. -Hei capo, tu non vali proprio una cicca…- disse Konohamaru rivolgendosi a Naruto che disperato rispose: -Ma che cosa dici, sai benissimo che sarei riuscito anch’io a battere quel brutto presuntuoso.-.-No…- rispose il povero Konohamaru. Ma che razza di “capo” si era andato a trovare?! - Hei tu vieni giù se hai il coraggio!...io non riesco a sopportare i chiacchieroni, soprattutto quelli che si danno un sacco di arie come te!- disse lo straniero togliendosi quello strano coso dalla schiena, mentre la ragazza bionda gli diceva: -Kankuro! Fermo, non usare la marionetta!- La ragazza con i capelli bianchi la guardò e poi disse: -Eddai Temari rilassati, tanto lo sai che non ne ha il coraggio…-. -Kankuro…smettila!- disse una voce vicino a me. Girandomi vidi un ragazzo appeso a testa in giù, aveva i capelli rossi, l’incarnato pallido e gli occhi azzurri circondati da una linea nera. Sulla fronte aveva un tatuaggio anch’esso rosso e sulla schiena portava legata un’urna. -Sei il disonore del nostro villaggio.- continuò mentre tutti lo guardavamo sbalorditi. -Ma…cosa ci fai qui?- disse Kankuro stranamente terrorizzato da quel tizio. L’unica indifferente alla situazione era la ragazza con i capelli bianchi che lo guardava annoiata. “Notevole è apparso all’improvviso dal nulla, come il maestro Kakashi” pensai fissandolo. All’improvviso si girò verso di me e il suo sguardo mi trafisse. “Che sguardo, mette i brividi”pensai. -Non lo sai il perché siamo venuti fin qui nel villaggio della foglia?- continuò poi rivolto al suo compagno. -Eh…ti prego ascoltami…sono stati loro ad attaccarmi per primi…-cercò di difendersi il ragazzo, ma invano. -Fai silenzio! O ti faccio fuori.- rispose l’altro incazzato. -Sì, lo ammetto, è stata tutta colpa mia. Mi dispiace veramente tanto, credimi.- continuò Kankuro, mentre l’altro non degnandolo di uno sguardo si rivolse a noi dicendoci: -Vi chiedo, per favore, di accettare le nostre scuse- poi si dissolse in sabbia per riapparire affianco alla ragazza dai capello bianchi. -Forza, adesso andiamo, non siamo venuti qui per divertirci- concluse voltandosi mentre Kankuro affermava: -Sì, è vero, hai ragione-.- Sì andiamo, mi sto annoiando…- disse la ragzza dai capello bianchi. Anche gli altri tre si voltarono, e mentre se ne stavano andando Sakura li fermò dicendo: - Aspettate!- La ragazza dai capelli bianchi si fermò dicendo: -Che vuoi?-. Sakura proseguì dicendo: -Dai vostri copri fronte deduco che siete del villaggio della sabbia del paese del vento…il paese del vento insieme al paese del fuoco sono alleati, ma qui non possono entrare ninja senza permesso, qual è lo scopo del vostro viaggio? Se non ce lo dite immediatamente vi denuncerò!- concluse. La bionda e la bianca si voltarono. -Cavolo, a quanto pare non sapete ancora niente, incredibile! Possibile che nessuno vi ha informato?!- disse la prima, mentre l’altra estraeva dalla tasca un pass dicendo: -Ecco qui il nostro pass. Come hai già detto tu siamo del villaggio della sabbia, siamo genin e siamo qui per partecipare ai prossimi esami di selezione  dei chunin.- concluse la seconda. -Cosa? Gli esami di selezione dei chunin?...senti spero che questo sia uno scherzo, noi non ne sapevamo niente!- disse Naruto alquanto perplesso. -Non ci posso credere, questo ha dell’incredibile.- disse la bionda. -Capo, se riesci a superare quell’esame riceverai una promozione da genin a chunin, te ne rendi conto?!- disse Konohamaru sorpreso. -Sì, hai ragione, allora sarà meglio a darsi da fare non credi?!- continuò Naruto. Poi il gruppo di stranieri si girò per andarsene. Scesi dall’albero e prima che se ne andassero dissi: -Hei tu, aspetta! Come ti chiami?-. la bionda si girò chiedendo: -Parlavi con me?-. -Mi sto riferendo al tuo compagno con i capelli rossi, e alla ragazza con i capelli bianchi…- dissi fregandomene del suo sguardo deluso. -Il mio nome è Gaara , è lei è mia sorella, Akane.- disse il ragazzo con i capelli rossi indicando poi la sorella dai capelli bianchi. Akane si girò e disse: -Adesso tocca a te, su avanti dicci chi sei. Qual è il tuo nome?-. Li guardai attentamente e poi dissi: -Io mi chiamo Sasuke Uchiha.- il silenzio piombò tra di noi mentre sia il ragazzo che la ragazza facevano un sorrisino inquietante. –Hei aspettate, non volete sapere come mi chiamo io?!- disse Naruto suscitando il disinteresse generale. -Non ci interessa- concluse Gaara girandosi e andandosene insieme alla bionda e a Kankuro. Solo Akane rimase per dirci: -Beh, spero di vedervi alla selezione…ho molta voglia di battervi.- disse soprattutto rivolta verso di me. Poi si voltò e se ne andò come gli altri tre. “La cosa si fa intrigante” pensai andandomene.

ANGOLO AUTRICE: SALVE GENTE! non ho resistito così ho deciso di aggiornare la storia xD spero vi piaccia...ringrazio chi segue la mia ff e chi l'ha aggiunta alle preferite o da ricordare....GRAZIEEEE<3<3<3<3<3 ora vi lascio con le immagini del team 7, tema baki, il maestro baki e di Akane....ciauuu_HAYLEY99




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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2
 
KONOHA_VILLAGGIO DELLA FOGLIA

Quella mattina ci dirigemmo alla stanza “prediletta” dove si sarebbe tenuto l’esame, scoprendo all’istante che non era altro che un illusione creata dai supervisori degli esami chunin. Il maestro Baki contento per la nostra prontezza ci condusse personalmente alla stanza dove sia sarebbe tenuta la nostra prima prova, appena entrammo potei notare che mancava ancora moltissima gente, tra cui i ragazzini del giorno precedente. Io e Temari ci sedemmo sopra uno dei tavoli, Gaara si sedette davanti a noi su una sedia e Kankuro rimase in piedi vicino a sua sorella. Non passò molto tempo e la sala cominciò a riempirsi sempre di più finchè non arrivarono anche il biondino, la chewingum (la ragazza con i capelli rosa) e il ragazzo Uchiha. Avevo una strana sensazione, come se lo conoscessi già, ma era impossibile. Quando fummo tutti presenti entrò uno strano tipo che si rivelò essere il supervisore della prima prova. Portava una bandana nera nella testa e una cicatrice gli rigava l’occhio, aveva l’aria severa e al quanto inquietante. Ci dispose tra le file di banchi facendo in modo che i membri di ogni team fossero separati. Poi ci consegnò dei fogli con alcuni quesiti ai quali dovevamo rispondere in modo corretto altrimenti saremmo stati esclusi dalla prova seguente. –Vi avverto, se io o gli altri supervisori qui presenti vi beccheremo a copiare, sarete direttamente eliminati voi e il vostro team. Stessa cosa vale nel qual caso decidiate di arrendervi dinanzi alla decima domanda che vi verrà posta alla fine di questo test. Avete capito?!- tutti annuimmo e il test cominciò. Le domande erano complicatissime, m guardai un po’ intorno e mi resi conto che gli altri non erano messi meglio di me. Guardai avanti e vidi un ragazzo che andava via come un fulmine rispondendo a tutti i quesiti. “Oh, al diavolo! Io ci provo se mi beccano al massimo Gaara mi ammazzerà, sempre se ci riesce.” Sentii i miei occhi che cambiavano colore, e in un secondo passarono dall’azzurro ghiaccio al rosso fuoco. “Tecnica dell’occhi di falco!” ad un tratto il corpo del ragazzo davanti a me scomparve e i miei occhi ebbero piena vista del foglio che stava compilando quel secchione. La mia vista diventò ancora migliore quando i miei occhi focalizzarono meglio il foglio ingrandendo la mia visuale facendomi avvicinare al foglio con la mia vista, da falco appunto. Copiai tutte le domande, finchè: -Hey, tu! Ti ho vista! Sei eliminata!- disse uno dei supervisori. “MERDA!!!” Stavo per alzarmi quando la ragazza affianco a me si mise a piangere e si alzò uscendo di corsa dalla sala, imitata anche dagli altri membri del suo team. Per quella volta l’avevo passata liscia. Quanto il tempo finì, il primo supervisore richiamò la nostra attenzione ponendoci la decima domanda. –Questa è la domanda finale della prima prova. Vi sentite in grado di affrontarla pur sapendo che chi di voi la sbaglia non potrà mai più ripetere questo esame assieme ai suoi compagni di team? Al contrario invece di chi decide di ritirarsi ora, infatti potrà ripetere l’esame l’anno prossimo assieme alla sua squadra.- io sapevo che non avrei potuto sbagliare la decima domanda, e non avrei mai potuto fare questo al mio team e quindi alla mia famiglia, non avrei mai potuto ritirarmi, quindi stetti zitta. Dopo un po’ ci furono le prime ritirate mentre il supervisore rimaneva impassibile. Il biondino, impaziente di conoscere l’ultimo quesito esortò il supervisore che, alquanto sbalordito del comportamento annunciò: -Vi posso comunicare che tutte le persone presenti in questa stanza possono accedere direttamente alla seconda prova!-. –Coosaa?! Ma, e la decima domanda?! E il test che abbiamo appena fatto?!- chiese stupito Naruto. –Non c’è una decima domanda e il test che avete appena fatto non vale. Voi avete appena dimostrato che un ninja non deve mai arrendersi di fronte ad una prova, neanche se questo voglia dire rinunciare per sempre a qualcosa.- detto ciò dal nulla comparve una donna dagli strani capelli viola. –Io sono Anku! Il supervisore della seconda prova! Ci vedremo domani al campo di addestramento numero 44!- detto ciò sparì in una nuvola di polvere. Uscendo Sasuke Uchiha mi fissò in modo strano, così io gli sorrisi in modo divertito. Gaara mi notò e mi esortò a muovermi, così uscii assieme ai miei fratelli. Quella notte lo sognai ancora quel bambino, ma quella volta fu diverso, assieme a lui c’era un altro ragazzo, e possedeva lo sharingan ipnotico.


ANGOLO AUTRICE:
lo so è da molto tempo che non pubblico, ma come ho affermato nell'altra mia stroia il mio vecchio computer si era rotto quindi non ho potuto più pubblicare. spero di farmi perdonare con questo nuovo capitolo! alla prossima!
hayley99

akane

sasuke

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

KONOHA_VILLAGGIO DELLA FOGLIA

Akane...Akane...AKANE!!!- correvo, i polmoni mi stavano esplodendo, non capivo niente, dovevo solo raggiungere quel bambino. Allungai il braccio verso di lui e cercai di afferrarlo ma una mano bloccò il mio tentativo di raggiungerlo. Mi voltai, e li vidi: due occhi bellissimi, rossi come il sangue con tre tomoe nere attorno alla pupilla, era lo sharingan. Ad un certo punto cambiarono le tre tomoe si unirono e formarono una specie di shuriken a tre punte, il Mangekyou sharingan. -Akane, corri!- questa voce la conoscevo, ma non capivo chi era quella persona, una cosa era certa, chiunque fosse voleva proteggermi ed era colui a cui appartenevano quei bellissimo occhi. -Akane...- gli occhi tornarono normali, neri come la pece. -Akane.- mi stavo allontanando da loro. -No!- allungai una mano cercando di raggiungere il possessore di quegli occhi, e il bambino che era costantemente girato di schiena. -AKANE!!!- 


Aprii gli occhi trovandomi nella mia stanza. Temari era chinata su di me con fare preoccupato. Mi alzai leggermente notando che ero bagnata fradicia per il sudore, mentre il letto era un completo disastro: le coperte erano tutte attorcigliate su di loro ed erano mezze per terra, mentre il cuscino che sarebbe dovuto stare sotto la mia testa si trovava dall'altra parte della stanza. -Hai fatto un altro dei tuoi incubi?- Temari mi guardò appoggiandosi al muro. Era già vestita ed era pronta per affrontare la seconda prova. -É sempre il solito sogno, ma da quando siamo qui a Konoha é cambiato qualcosa...- poggiai i piedi a terra e mi chinai per infilarmi un paio di clazini, odiavo camminare sul pavimento scalza. -E cosa sarebbe cambiato?- mi alzai fissando Temari, mentre stavo per risponderle la porta sia aprì ed entrò un Kankuro alquanto arrabbiato. -Akane! Sbrigati a vestirti, la prova inizia tra un'ora!- detto ciò uscì lasciando me e Temari di nuovo sole. 
-Vestiti, ne parleremo dopo la prova.- anche Temari uscì lasciandomi di nuovo sola con i miei pensieri. Tirai un pugno al muro alla mia destra, odiavo non ricordare, e tanto meno non capire. Per un attimo i miei occhi diventarono di un rosso brillante, ma l'attimo dopo tornarono del colore del ghiaccio. Afferrai le mie cose vestendomi velocemente. Indossai le mie garze posizionandole all'addome, sui polsi e sulle caviglie, indossai i mei pantaloncini neri e sopra la minigonna azzurra aperta sul lato del mio fianco destro, il top nero e sopra esso la maglia a maniche corte che lasciava scoperte le spalle azzurra anch'essa. Indossai i miei sandali ninja neri alti fino alla caviglia,fissai il porta kunai e shuriken, posizionai la mia spada sulla schiena e per finire infilai alcuni coltelli tra le garze bianche. Mi guardai allo specchio e presi il mio coprifronte legandomelo alla vita. Uscii dalla stanza e mi incamminai con i miei fratelli verso il campo di addestramento numero 44, detto anche "La foresta della morte". 
 
***

Quando arrivammo la maggior parte dei concorrenti era già presente. Il maestro Baki arrivò qualche minuto dopo di noi. -Bene, oggi affronterete la seconda prova a quanto pare. Penso non ci saranno problemi per superarla, giusto?!- annuimmo tutti non prestando molta attenzione al "discorso di incoraggiamento" del maestro Baki. -Purtoppo, ragazzi, ho una brutta notizia, ma non poi così tanto brutta. Siccome nel vostro team sono presenti quattro persone, per superare la prova uno di voi dovrà fare ameni di utilizzare il chakra, e quindi tutte le abilità speciali che non riguardano l'utilizzo di armi.- Baki ci fissò tutti, soffermandosi poi su di me. -E va bene, ho capito! Lo farò io...- Anko spuntò proprio in quel momento. -Allora, chi di voi farà a meno del Chakra?- si avvicinò a noi con in mano un bracciale con disegnato un sigillo per il chakra. -Io.- le diedi il mio polso destro e lei legò il bracciale utilizzando una tecnica di sigillo. -Fatto! Quando avrete finito la prova il bracciale si toglierà da solo. Ora venite sto per dire il regolamento!- Stavo per seguire i miei fratelli quando Baki mi fermò afferrandomi per la spalla. -Akane, ho un brutto presentimento. Se vedi una situazione di pericolo, intervieni subito. So che puoi rompere quel sigillo nel giro di un secondo, quindi se la situazione dovesse precipitare...- guardai il maestro negli occhi e annuii. Raggiunsi poi i miei fratelli cominciando ad ascoltare il discorso della nostra esaminatrice. -Avrete cinque giorni di tempo dal momento in cui entrerete in quella foresta. In quei giorni dovrete riuscire ad avere tutti e due i rotoli e raggiungere l'edificio al centro esatto della foresta. É assolutamente proibito aprire i rotoli se non si è arrivati all'edificio altrimenti...peggio per voi. Ogni squadra entrerà da una porta diversa che poi vi indicherò e avrete un rotolo diverso a squadra. I rotoli sono di due tipi: tipo terra e tipo cielo. Bene! Credo che sia tutto. Ora dirò le entrate di ogni squadra...- Alla fine ci toccò la porta numero 6 e prendemmo il rotolo del cielo. Guardai i miei fratelli sapendo che in poco tempo ce l'avremmo fatta, e al fischio di inizio entrammo senza problemi.
 
***

-Pensavo fosse più difficile!- Temari si sedette su una delle panche all'interno dell'edificio centrale. Nel giro di cinque ore eravamo riusciti a prendere il rotolo della terra e trovare l'edificio, superando tutte le trappole e tutti i mostri all'interno della foresta. -Ora non ci tocca che aspettare...- dissi. Gaara si sedette al mio fianco e restammo in silenzio per molto tempo. Degli schermi ci permettevano di vedere le prove degli altri Team. Uno in particolare attirava la mia attenzione, il Team 7 di Konoha. 

***

Passarono altri tre giorni e noi eravamo stanchissimi di rimanere lì. Altri team arrivarono dopo di noi, finché dalla porta non entrò il Team che aveva attirato la mia attenzione sin dall'inizio. -Evvai!- il biondino entrò e quando ci vide perse la sua allegria paralizzandosi sul posto. -Da quanto siete qui voi?- chiese incuriosito avvicinandosi a me e Gaara. -Non sono affari tuoi.- il tono piatto di Gaara mi fece venire i brividi, era arrabbiato, e molto anche! -Siamo arrivati 5 ore dopo l'inizio della prova. Ora va via.- dissi cercando di allontanarlo. Sapevo che se sarebbe rimasto Gaara avrebbe perso le staffe. -Coosaa?!- ma invece la sua stupidaggine superava persino quella del più stupido di tutto il mondo. -E come avete fatto?!- si avvicinò di più continuando a blaterare e a fare domande. Io passavo lo sguardo da Naruto a Gaara e viceversa. Ad un tratto mio fratello si alzò afferrando Naruto per il collo e sbattendolo addosso al muro. -Mi hai stancato ragazzino.-  "Oh, merda!". 
-Gaara, fermo. Non farlo.- cercai di distogliere la sua attenzione dal biondo, ma invano. Quell'idiota continuava a calciare e a offendere mio fratello facendolo arrabbiare ancora di più. -Hei! Tu!- l'Uchiha si avvicinò prendendo mio fratello per il bavero della maglietta. E sbattendolo sul muro, facendo così cadere Naruto al suolo. Gaara rispose e afferrò a sua volta Sasuke per il bavero della sua maglietta. Sapevo che mio fratello di li a poco avrebbe perso la pazienza, e così fu. La sabbia si levò da dietro di lui e avvolse Sasuke. -Fune...- stava per ucciderlo! -GAARA! FERMO, ORA!- attivai i miei occhi che divennero del colore del sangue e immboilizzai mio fratello facendolo tornare alla realtà. La sabbia si disperse e Sasuke cadde a terra guardandomi sbalordito. I miei occhi tornarono normali, mentre tutti all'interno della stanza mi guardavano sbalorditi e ammutoliti. 
-Chi sei tu?- Sasuke si alzò guardandomi, non feci nemmeno in tempo a rispondergli che il buio mi avvolse completamente.


ANGOLO AUTRICE: Heylà, salve gente! eccomi tornata con un nuovo capitolo...che ve ne pare? Oggi non ho molto da dirvi, apparre che.sono riuscita a postare questo capitolo con il cellulare (sono un mitooo!!!) Comuqnue oggi niente immaggini perché non riesco a metterle, semmai le aggiungerò modificando il capitolo più avanti. Bene ho detto tutto quindi...alla prossima!!!
Hayley99

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4

KONOHA_VILLAGGIO DELLA FOLGIA

-Akane...- aprii gli occhi trovandomi ancora in quel posto completamente buio che popolava i miei sogni da quando ne avevo memoria. -Akane...- quella voce, in qualche modo mi era famigliare. Mi alzai e mi guardai attorno in cerca di couli che mi chiamava. -Akane- la voce si fece più forte e io cominciai a correre in quella che mi sembrava la direzione da cui provenisse. -Akane!- correvo, correvo senza una meta precisa, dovevo raggiungere quella voce ad ogni costo. Le lacrime cominciarono a prendere strada sul mio viso, ero disperata e stanca di quella tortura dovevo capire una volta per tutte di chi era quella voce e chi fosse quel bambino che stranamente in quel momento non vedevo da nessuna parte. -AKANE!- una luce mi investii in pieno e all'improvviso mi ritrovai in una piccola radura completamente circondata da alberi. Al centro si trovava una grande roccia e sopra vi era seduto un ragazzo che mi dava le spalle. Aveva i capelli abbastanza lunghi, lisci e neri come il carbone raccolti in una coda bassa e indossava dei vestiti altrettanto neri. Sulla maglia c'era disegnato uno strano ventaglio rosso e bianco che io avrei giurato di avere già visto. Le sue grandi e affusolate mani erano portate all'indietro ed insieme alle braccia sostenevano il peso del suo corpo. La testa era leggermente inclinata verso l'alto e si poteva così dedurre che stesse guardando il cielo, che quel giorno era limpidissimo senza tracce di nuvole. -So che sei li...- la sua voce era quella che stavo rincorrendo prima di ritrovarmi in quel posto. Rimasi immobile aspettando un suo movimento. -Yuki...lo sai che non puoi nasconderti da me o da tuo fratello.- disse ancora il ragazzo misterioso. Ma con chi stava parlando? Li non c'era nessuno a parte noi due. Ma con chi ero finita, con un pazzo?! Stavo per parlare quando da un albero vicino a me spuntò fuori la testolina bianca di una bambina sui cinque-sei anni. Era molto arrabbiata e i suoi occhi azzurri ghiaccio lanciavano saette alla schiena del ragazzo. I suoi capelli, bianchi come la neve, erano raccolti in due codine sulla sua piccola testolina, mentre due ciuffi di essi erano intrecciati tra loro nel basso della sua testa. Indossava una canottiera con il collo alto e largo azzurra mentre sotto portava una maglietta a maniche corte nera che arrivava sopra la pancia come la maglia azzurra. Inoltre portava una gonnellina a vita alta sempre azzurra e sotto dei pantaloncini neri e per concludere il tutto indossava dei sandali ninja neri. La bambina era la mia esatta fotocopia se non fosse stato per i vestiti, per l'età, per i capelli troppo corti e per il fatto che non ero io. -Uffa! Non é giusto! Tu e Shisui mi beccate sempre!- il ragazzo si mise a ridere voltandosi a guardare la bambina. -Non prendertela così. Succede anche al mio fratellino, siete ancora troppo piccoli per permettervi di non essere visti da dei ninja come me e Shisui. Ma vedrai che un giorno sarai addirittura più brava e più forte del sottoscritto!- disse il ragazzo sorridendo. Aveva un viso bellissimo che dimostrava i suoi dodici anni d'età. I suoi occhi erano neri come i capelli e anche lui aveva la maglia a collo alto come la bambina. Però lui aveva legato sulla fronte anche un coprifronte con il simbolo del villaggio della foglia. -Si ma io sono stanca di aspettare! Voglio anch'io il coprifronte e voglio essere forte come te anch'io!- d'un tratto i suoi occhi divennero rossi proprio come i miei. "Cosa?! Com'è possibile?!" Pensai guardando la bambina. Aveva i miei stessi occhi! Il mio stesso potere, la mia stessa abilità innata! -Yuki, spegni gli occhi.- la bambina seguì gli ordini del ragazzo facendo tornare i suoi occhi al loro colore naturale. Yuki, perché quel nome non mi era nuovo?! Com'era possibile che quella bambina fosse come me?! All'improvviso vidi che il mio corpo stava svanendo, segno che mi stavo per svegliare da quel sogno. Il ragazzo si alzò e cominciò ad andarsene mentre la bambina lo seguiva chiamandolo. Non sentivo quello che diceva, non sentivo il SUO nome. -No! Aspetta!- cercai di muovermi verso di lui ma non riuscii a raggiungerlo in tempo.
 
La luce del sole colpì il mio viso. Aprii leggermente gli occhi per non venire accecata e mi ritrovai in una stanza d'ospedale. Sulla sedia vicino al mio letto si trovava Temari che dormiva pacificamente. Mi tirai su a sedere e notai che avevo addosso ancora i miei vestiti. In quel momento Temari si svegliò e venne subito accanto a me. -Come ti senti?- mi chiese un po' preoccupata. -Mi sento come ogni volta che fermo Gaara perché sta per commettere una stupidaggine. Sto bene Temari! Non é la prima volta e tu lo sai.- mi alzai dal letto e mi misi i sandali recuperando la mia katana e il mio porta shuriken assicurandomelo attorno alla gamba destra. -Quanto sta volta?- chiesi a mia sorella. -Un giorno. Domani ci saranno le eliminatorie per passare alla terza prova.- stava per uscire dalla stanza quando io dissi: -Eliminatorie?-. -Esatto. Hanno deciso di farle perché secondo loro siamo stati in troppi a passare la seconda prova.- detto ciò uscii dalla stanza lasciandomi sola.
 
***
 
L'indomani mi diressi assieme al resto del Team Baki e del Maestro all'Arena interna dove si,sarebbero tenute le eliminatorie. Quando arrivammo c'erano già gran parte dei team partecipanti così aspettammo gli ultimi team. Quando fummo tutti presenti ci disponemmo in ordine davanti al piccolo "palco" su cui si trovava il Terzo Hokage che avrebbe assistito sia alle eliminatorie che all'ultima prova assieme al Kazekage, il padre di Gaara. L'esaminatore si presentò rivelandosi Gekko Hayate e diede il via alle eliminatorie. I primi a sfidarsi furono Sasuke Uchiha e un certo Yoroi Akado del villaggio dell'erba. Guardai attentamente il combattimento dell'Uchiha e constatai che era uno dei pochi che li dentro se la sapeva cavare. Durante il combattimento Sasuke fu sempre rivolto verso me e quando lui e il suo avversario si scambiarono di posti, cadendo dopo l'uso di una tecnica, rimasi bloccata a guardare ciò che il moro aveva sulla schiena. Sulla sua maglia era disegnato un ventaglio rosso e bianco. Ad un tratto il sogno che avevo fatto il giorno prima ebbe un senso. Il ragazzo e la bambina erano due Uchiha, ma non sapevo ancora perché avessi fatto quel sogno. Lo scontro finì e Sasuke ne uscì vincitore. Passando accanto a me mi guardò lanciandomi una sfida con lo sguardo, ma sapevo che io ci avrei messo molto meno di lui nel mio combattimento, anche se lui era stato davvero bravo. Non prestai molta attenzione agli scontri seguenti nemmeno quando toccò a Temari e prima ancora Kankuro. Ero immersa nei miei pensieri che non facevano altro che riportarmi a quel sogno. Ad un tratto l'esaminatore annunciò gli sfidanti seguenti. -Shinici Akito* e Akane!- il Maestro Baki mi guardò assicurandosi con quello sguardo che non facessi troppi danni al mio avversario. Io saltai giù dagli "spalti" e mi ritrovai esattamente davanti al mio avversario. Era uno strano tipo del villaggio del suono, la sua faccia non si vedeva perché era nascosta da una maschera d'acciaio che ritraeva un "Criceto?! Ah, no scherzavo, una specie di gatto." Dentro me cominciai a ridere pensando con chi avevo a che fare. Il ragazzo (penso) mi guardò e disse: -Intendi combattere anche con quella?-. -Beh, se proprio ci tieni ne faccio a meno, ma a danno tuo.- detto ciò mi tolsi la katana dalla schiena e la lanciai a Temari che la prese al volo. Il ragazzo ghignò e il combattimento ebbe inizio. Lui cominciò da subito a lanciarmi kunai e shuriken che io schivai senza problemi facendo "un passo di qua e uno di là". Il mio avversario allora cominciò ad attaccarmi usando delle tecniche legate al suono, ma che io respinsi usando tecniche d'acqua. -Hai finito con il riscaldamento?!- chiesi gurdandolo annoiata mentre Temari sghignazzava assieme a Kankuro. -Non prenderti gioco di me ragazzina! Tu non sai con chi hai a che fare!- lui partì all'attacco incominciando a suonare una strana melodia da dietro la maschera mentre intanto mi lanciava dei kunai con attaccate delle carte bomba. Cercai di togliermi dalla sua traiettoria ma rimasi ferma. -Ma che diamine...- lui cominciò a ridere mentre i kunai caddero a pochi centimetri da me esplodendo. Mi ritrovai distesa a terra con graffi leggeri e tutta sporca di fuliggine. Mi guardai e mi accorsi che una ciocca di capelli era bruciata come una parte della maglietta. "Oh no bello mio, ora vedi che ti faccio!" Lo guardai infuriata mentre i miei occhi cambiavano colore. -Sai, chi mi conosce sa molto bene cosa NON bisogna fare per non farmi arrabbiare di brutto. Ma evidentemente tu non lo sai, ma non ti posso perdonare!- composi i sigilli velocemente mentre lui rimaneva li fermo a guardarmi sghignazzante. Finito di comporre i sigilli la mia mano e il mio braccio destro si riempirono di fiamme creando una specie di fiaccola tagliente attorno al mio braccio. Lo guardai furente mentre lui si preparava al contrattacco e partii alla carica. Quando gli fui vicino lui cercò di colpirmi ma io veloce come un fulmine gli fui alle spalle e lo colpii con tutta la forza che avevo. Lui su schiantò addosso al muro riducendolo in macerie. La mia mano si "disattivò" ma non i miei occhi furenti. Mi avvicinai piano a lui e quando la polvere se ne andò mi ritrovai la sua bruttissima faccia senza maschera che mi guardava impaurita e sconvolta. -Come...come hai fatto? Nessuno era...era mai riuscito a...a rompere la maschera ne...ne tantomeno a battermi!- lo guardai malissimo e poi dissi: -NESSUNO la passa liscia se mi fa arrabbiare.-. Mi girai e me ne tornai da Temari mentre l'esaminatore decretava me come vincitrice. Gaara mi guardò e disse: -Ci sei andata leggera.-. -Lo so, ma d'altronde non potevo ucciderlo.- sorrisi mentre Sasuke, Naruto e il loro maestro mi guardavano sbalorditi. Ad un tratto il Maestro Baki guardò il loro maestro, un uomo di bell'aspetto, credo dato che indossava una mascherina che gli copriva naso e bocca e il suo coprifronte gli copriva l'occhio sinistro. Aveva dei capelli sparati in aria argentati e lo sguardo perso ma furbo e attento. Era alto e slanciato e indossava la divisa da jounin del villaggio della foglia. Ad un tratto il suo sguardo si poso su di me e sui miei occhi che erano ancora rossi, io li disattivai subito e mi girai dall'altra parte. Ad un tratto i nomi dei seguenti sfidanti vennero annunciati. -Gaara contro Rock Lee!- guardai Gaara che era già pronto allo scontro. Scese con calma i gradini e raggiunse il suo sfidante che era tutto entusiasta di battersi con lui per sconfiggerlo. Poverino, non ce l'avrebbe mai fatta a battere Gaara. L'incontro iniziò e, devo ammetterlo, vidi Gaara molto in difficoltà con quello strano tipo con delle sopracciglia che sembravano due carrarmati. Rock Lee mise alle strette Gaara che per un velocissimo momento cambiò aspetto. Oh bo." Guardai Temari e Kankuro al mio fianco, anche loro erano preoccupati tanto quanto me. Gaara ordinò alla sua sabbia di intrappolare il ragazzo. Il suo braccio e la sua gamba sinistra rimasero intrappolate tra la sabbia. Ad un tratto Gaara pronunciò le fatidiche parole: -Funerale di sabbia.-. La sabbia strinse il braccio e la gamba di Rock Lee facendolo urlare dal dolore mentre le sue ossa si rompevano. Ma per Gaara non era ancora finita, infatti Rock Lee dopo aver sofferto si alzò traballante cercando di sferrare un altro attacco che venne fermato da Gaara che imprigionò completamente il corpo del ragazzo. -NO! GAARA, FERMO!- urali saltando giù e poi dirigendomi verso mio fratello. -Tu non intrometterti!- la sua sabbia mi avvolse la gola sollevandomi da terra e stringendomi forte. -GAARA!- il Maestro Baki lo guardava sconvolto mentre io attivai i miei occhi. Provai a fermarlo ma sia per il combattimento precedente, che per il fatto che la sabbia di Gaara mi assorbiva il chakra non riusii a fermarlo. Ad un tratto il Maestro di Rock Lee si mise tra Gaara e il suo allievo fermando la pazzia di mio fratello. Gaara ritornato in se mi lasciò andare mentre Temari mi raggiungeva per aiutarmi. Rock Lee fu portato subito all'ospedale e Gaara si incamminò pronto ad andarsene. -Hei! Come hai osato a fare del male a mister sopracciglia?!- Naruto cominciò ad andare a passo di carica verso Gaara che si girò dicendo solamente: -Vuoi per caso fare anche tu la sua fine?-. -Gaara ora basta!- lo guardai e lui dopo avermi guardata si girò per poi andarsene. Guardai Temari che mi aiutò ad alzarmi e poi dissi a Naruto: -So che non riuscirai a perdonarlo per quello che ha fatto al tuo amico, ma Gaara ha avuto un passato difficile e tutt'ora combatte contro i suoi demoni. Ti chiedo io perdono a nome suo.-. -Non é un motivo accettabile! Anche io ho avuto e ho tutt'ora molti problemi! Non ho mai incontrato i miei genitori e tutti sin da bambino mi evitavano dandomi del mostro! Ma io non faccio tutto ciò che tuo fratello fa! Quindi non chiedermi scusa al suo posto, lo deve fare lui se vuole essere perdonato, ma non a me! A Rock Lee!- rimasi colpita dalle sue parole. Lo guardai nei suoi occhi color cielo e poi gli dissi: -Allora Naruto fallo ragionare, ti prego! Tu sei come lui, l'ho visto e l'ho capito da come mi hai parlato ora. Tu sei come lui, e sei l'unico come me che riesce a capirlo, ma ormai a me non presta più attenzione, quindi ti prego, fallo tu.-. Sasuke arrivò in quel momento mi guardò attentamente e poi disse: -Forza, andiamo Naruto.-. Si incamminarono assieme a Sakura e al loro maestro, ma mentre uscivano Naruto si girò e annuì.

*é un personaggio che non esiste e che ho inventato io di sana pianta per poter dare un avversario ad Akane

ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti! scusate il super ritardo!!! mi farò perdonare lo giuro!!! questo capitolo l'ho scritto tempo fa su wattpad e non riuscivo a trovare il modo di pubblicarlo qui senza doverlo riscrivere...alla fine ce l'ho fatta!!! la foto che troverete qui sotto è un disegno che ho fatto io...quindi abbiate pietà di me!!!...non ho altro da dirvi...tra poco posterò anche un nuovo capitolo...mi raccomando recensite ecc.
alla prossima!!!
hayley99


 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 ***


CAPITOLO 5

KONOHA_VILLAGGIO DELLA FOGLIA

L’aria quella sera era molto tesa. Il giorno seguente si sarebbe tenuta l’ultima prova prima del passaggio da genin a chunin. al villaggio tutti erano in fibrillazione non vedendo l’ora di poter ammirare l’ultimo degli Uchiha in azione. Ormai il sole stava calando ed io ero ancora nel bosco ad allenarmi. Correvo, lanciavo kunai e shuriken, e usavo usavo qualche tecnica senza attivare i miei occhi. D’un tratto mi fermai trovandomi in un luogo alquanto famigliare. Era una piccola radura e al centro di essa vi era un grande masso, dove ero certa che un tempo vi fosse seduto un ragazzo con lunghi capelli corvini come gli occhi, occhi che diventavano rossi con tre tomoe, come quelli degli Uchiha. Mi sedetti sulla roccia e ad un tratto tutto divenne buio.
 
…INIZIO FLASHBACK…
 
-Yuki…- un ragazzo mi sorrideva. Era molto bello. I suoi occhi erano neri come la pece e allungati verso l'alto. I capelli (se così si può definirli) erano una massa non ben definita sopra la sa testa. Una fascia ninja con il simbolo di Konoha avvolgeva la sua fronte e una maglia a collo alto copriva leggermente il suo viso. Il suo sorriso era bellissimo e pieno d'affetto. La mia bocca si mosse da sola senza che io me ne rendessi conto e senza volerlo, era come se avesse avuto una propria volontà. -Shisui! Sei sempre il solito! Non mi aspetti mai!!!- stranamente ero arrabbiata con quel ragazzo che scoprii si chiamasse Shisui. Lui mi guardò e poi mi scoppiò a ridere in faccia. -Smettila subito!!!- mi alzai e cominciai a tirargli dei pugnetti sulle gambe. "Sulle gambe?!" pensai rendendomi conto in quel momento di essere nel corpo di una bambina. "Ma cosa...?!". -Yuki così mi fai solo il solletico...- il ragazzo scoppiò a ridere di nuovo. Sentii i miei occhi cambiare e mi resi conto di averli attivati per la rabbia. -Yuki lo sai che non puoi farmi niente vero? - Shisui mi guardò e io lo fissai sfidandolo. -Ok, lo hai voluto tu, sorellina.- "Sorellina?! Non ci capisco più niente!!!" Lo guardai e i suoi divennero rossi e tre tomoe apparvero. "Cosa?! Un altro Uchiha?!" Shisui mi sorrise e mi porse la mano che afferrai saldamente. Lui mi mise sulle sue spalle e disse: -Forza, andiamo da Itachi e Sasuke!-.
 
...FINE FLASHBACK...
 
Riaprii gli occhi e mi trovai nuovamente nella radura. Una lacrima solitaria scivolò dal mio occhio destro cadendo sulla roccia. Il ragazzo del sogno mi era famigliare e molto anche, era come se lo conoscessi da sempre e provavo per lui una sorta di affetto, ma nel profondo sapevo che non lo avrei mai più rivisto se non nei miei sogni. E lasciandomi andare ad un pianto di sfogo pronunciai il suo nome all'interno di quella foresta silenziosa.
 
***
 
Mi trovavo su un terrazzino incavato nel muro dell'arena dove si sarebbe tenuta l'ultima prova, la prova finale. Temari era al mio fianco assieme a Kankuro e agli altri partecipanti. Gli unici che non si erano ancora fatti vivi erano Naruto, mio fratello Gaara, che era misteriosamente sparito, e l'Uchiha.                   I combattimenti erano già stati decisi. I primi sarebbero stati Naruto Uzumaki contro Neji Hyuga; poi sarebbe toccato a Shino Aburame contro mio fratello Kankuro; subito dopo sarebbe stato il turno di Shikamaru Nara contro Temari; poi Sasuke Uchiha contro Gaara (l'incontro che tutti aspettavano) e alla fine sarebbe toccato a me contro il tipo del villaggio del suono, Dosu Kinuta. -Agitata?- mi girai guardando Temari e con una risata le diedi la risposta che si aspettava, sapeva che non sarebbe stato facile battermi. Guardai l'arena e poi gli spalti riempirsi di gente. -Quindi alla fine vostro padre e venuto a vedervi...- fu Temari questa volta a girarsi e a ridere nervosamente. -Avrei preferito restasse a Suna.-. Le feci un sorriso tirato e all'improvviso la strana visione che ebbi il giorno prima tornò a tormentarmi. Quel ragazzo, Shisui, mi era così famigliare. E poi lui conosceva Sasuke, forse quest'ultimo avrebbe potuto aiutarmi a comprendere tutto questo. All'improvviso al centro dell'arena comparve il supervisore, Genma Shiranui, che annunciò il primo scontro. Naruto tutto elettrizzato scese all'istante nell'arena mentre il suo pacato avversario lo raggiungeva convinto della propria vittoria, ma non sapeva che Naruto aveva un motivo più che valido per batterlo. Lo scontro durò un bel pò ma alla fine Naruto vinse stupendo tutti gli spettatori. -Quel ragazzo nasconde un grande talento...- sorrisi e continuai a guardare il ragazzo che saltava dalla felicità. Il prossimo scontro sarebbe stato tra Shino e Kankuro, ma mio fratello stupì tutti ritirandosi dallo scontro, così fu il turno di Temari. Gaara arrivò appena Temari scese nell'arena. -Dov'eri?- gli chiesi senza neanche girarmi e prestando attenzione allo scontro. -Non sono affari tuoi.-. Alzai gli occhi al cielo, ma perché doveva essere sempre così scontroso?! Lo scontro finì con la resa di Shikamaru che era in netto vantaggio su mia sorella, e così lo scontro che tutti attendevano ebbe inizio.
Gaara scese in campo ma di Sasuke non vi era ancora traccia. Dove diavolo era quell'Uchiha?!                                                                                       Dopo 5 minuti abbondanti con il rischio di essere eliminato Sasuke Uchiha accompagnato dal suo maestro comparve proprio dinnanzi al suo sfidante. E l'incontro iniziò. Erano entrambi a livelli molto alti, e devo proprio ammetterlo, l'Uchiha oltre che forte era anche molto bello e misterioso. Un sorriso comparve sul mio volto mentre la protezione assoluta di Gaara veniva abbattuta dal chidori del ragazzo dai capelli d'ebano e dagli occhi cremisi. Ma subito dopo un urlo squarciò l'aria, Gaara era stato ferito. Sasuke ritrasse la sua mano e un'enorme zampa uscì dalla sfera di sabbia di Gaara.                             -Oh, no!- Temari e Kankuro affianco a me tremavano dalla paura ed io stetti pronta ad attivare i miei poteri non appena sarebbero serviti. Gaara dissolse la sua protezione e la sua espressione di pura follia mi fece preoccupare più del previsto. Gaara si accasciò al suolo tenendo la testa tra le mani cercando di contenere il demone, ma d'un tratto tutti gli spettatori caddero in un sonno improvviso. "Un Taijustsu!" pensai e subito lo respinsi usando il rilascio. Un esplosione poi attirò l'attenzione di coloro che erano fuggiti all'illusione e rivolsi il mio sguardo verso il luogo dove si trovavano i due Kage e quello fu l'inizio. Temari e Kankuro accorsero da Gaara e approfittarono dell'attimo di distrazione di Sasuke per prendere Gaara e scappare, ma l'Uchiha li seguì subito dopo. Decisi di seguirli anch'io per tenere sotto controllo mio fratello ma alcuni ninja si frapposero tra me e il mio obbiettivo e dovetti abbatterli tutti. Dopo un pò riuscii a liberarmene e seguii i miei fratelli. Qualche attimo dopo alle mie spalle percepii quattro presenze mi girai e vidi Sakura, Shikamaru, Naruto e un cane ninja che mi seguivano per cercare di proteggere il loro amico. Non badai molto alla loro presenza e proseguii senza fermarli.                                     Shikamaru fu costretto a fermarsi per bloccare dei ninja del suono e io e gli altri proseguimmo indisturbati. Dopo un pò giungemmo sul luogo di uno scontro ma non tra Sasuke e Gaara ma tra Shino e Kankuro. -Kankuro!- mi avvicinai a mio fratello mentre gli altri proseguivano. Lo sollevai leggermente e lo poggiai ad un albero li vicino. -Vai, hanno bisogno di te...- Kankuro mi guardò e dopo essermi assicurata che sia lui che Shino stessero bene mi allontanai. Non appena arrivai al luogo dello scontro vidi Gaara che teneva Sakura imprigionata tra le zampe del demone a una coda. Sasuke era poco più lontano e non aveva l'aria di uno che stava particolarmente bene, Temari guardava la scena da lontano e sapevo che non sarebbe mai intervenuta per la paura di nostro fratello e Naruto era alquanto arrabbiato e fissava Gaara con sfida. I miei occhi erano già attivi e mi avvicinai a mio fratello con molta calma.             -Gaara lasciala andare, lei non centra nulla voleva solo proteggere un suo amico. Lasciala.-. Gaara si voltò con una luce folle negli occhi, ormai il demone aveva preso il controllo. -Sta zitta!- la sua ferocia si abbatté su di me scaraventandomi poco distante da lui. -Non mi lasci altra scelta…OCCHI DEL DEMONE!- il mio chakra crebbe finché i miei occhi, ormai divenuti rossi, non catturarono quelli di Gaara e lo intappolarono in una morsa invisibile. Il mio chakra per quanto potente fosse si stava esaurendo drasticamente, dovevo liberare Sakura anche se questo mi portava a rischiare la mia stessa vita. Non usavo mai quel potere, era troppo instabile e mi serviva ancora molto allenamento per perfezionarlo. Gaara sotto il mio potere stava cedendo e riuscii a liberare Sakura prima di consumare tutto il mio chakra. Purtroppo però non feci in tempo a cantare vittoria che il demone prese totalmente controllo su Gaara e il suo corpo mutò rivelando il vero aspetto del demone monocoda. Ero troppo debole e non sarei mai riuscita a sconfiggerlo da sola, inoltre Sasuke si era appena ripreso ma era comunque debole, non ce l'avrei mai fatta.                                                                                                                    -Hey!- mi voltai e vidi Naruto che più combattivo che mai sfidò Gaara. -Naruto...- lui si voltò verso me e con un sorriso a trentadue denti disse: -Non preoccuparti Akane, prenditi cura di Sakura e Sasuke, a lui ci penso io!-. Detto ciò usò la tecnica del richiamo e un attimo dopo Naruto si trovava sulla testa di un'enorme rospo arancio. Naruto spinse Gaara ad allontanarsi da li in modo che io riuscissi a curare gli altri. Mi avvicinai a Sakura che non era poi così tanto messa male e dopo cinque minuti le sue ferite scomparvero. Poi mi avvicinai a Sasuke, e con le ultime gocce di chakra che mi rimanevano lo rimisi in sesto. Lui mi guardò negli occhi tornati azzurri come il ghiaccio e io guardai i suoi occhi d'onice, somigliavano così tanto a quelli di quel ragazzo dai capelli lunghi, subito dopo averlo pensato, sia per la stanchezza per il troppi uso del chakra che per le ferite svenni, ma prima di chiudere definitivamente gli occhi due paia di braccia mi afferrarono e l'ultima cosa che vidi fu il viso di Sasuke Uchiha.
 
***
 
Mi svegliai quattro giorni dopo all'ospedale di Konoha. Temari era al mio fianco come sempre ed io ne fui più che felice. Quel giorno, il giorno della mia partenza da Konoha, scoprii della morte sia del terzo Hokage che del quarto Kazekage. Purtroppo mi persi il funerale del terzo al quale avrei voluto partecipare con tutta me stessa, quel vecchio mi stava simpatico. Io, i miei fratelli e il nostro maestro ci avviammo alle porte del villaggio ma prima di andarcene il team 7 accorse a salutarci assieme al team di Shikamaru. -La prossima volta ti batterò.-. Temari rise all'affermazione di Shikamaru e rispose altrettanto sfrontata: -Continua a ripetertelo.-. Naruto poi si avvicinò a Gaara e gli porse la mano. -Alla prossima amico!- un sorriso illuminò il volto di Naruto. Gaara rimase di sasso davanti a quel gesto, ma non lo respinse, anzi, strinse la mano del biondino con forza e un debole sorriso apparve sulle sue labbra marmoree. -Alla prossima Naruto Uzumaki.-. Un sorriso si aprii sulle mie labbra e corsi da Naruto per salutarlo. -Ciao Naruto, mi raccomando diventa più forte, so che ce la farai e quando diventerai Hokage ricordati di me.-. Gli feci l'occhiolino e lui imbarazzato si mise una mano tra i capelli. Salutai tutti gli altri e lasciai Sasuke per ultimo apposta. -Ci sono molte cose che ancora non so di te, Akane. Conto che un giorno ci rincontreremo, e quel giorno sarò molto più forte di te.-. Alzai gli occhi al cielo e guardai l'Uchiha negli occhi. -Un grazie sarebbe ben accetto. Ma mi accontento lo stesso.-. Sorrisi e lui mi guardò serio. -Non temere, Uchiha, un giorno ci ritroveremo.-. Detto ciò mi voltai e mi incamminai con il mio team verso Suna, ma prima di sparire mi girai e guardai un'altra volta quegli occhi onice che tanto adoravo. "Non temere Sasuke Uchiha, ci rivedremo molto presto. Tieniti pronto!”

 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6 ***


CAPITOLO 6
 
3 ANNI DOPO
 
SUNA_VILLAGGIO DELLA SABBIA
Saltavo di albero in albero aumentando la mia andatura più che potevo. Davanti a me gli alberi si facevano sempre più radi e grazie ai miei occhi riuscivo a vedere in lontananza il colore dorato della sabbia. I miei capelli erano cresciuti parecchio e ora li tenevo completamente sciolti, mentre il coprifronte cercava di tenere il ciuffo lontano dai miei occhi.
Erano passati tre anni. Tre anni da quando conobbi Naruto e gli altri, tre anni da quando Sasuke se ne andò diventando un ninja ricercato per tradimento. Quando seppi della fuga di Sasuke il maestro Baki mi aveva già affidato una missione di massima importanza, così non potei andare assieme ai miei fratelli per soccorrere Naruto e gli altri. La missione si era conclusa in breve tempo, ma il nemico riuscì a ferirmi gravemente, così non potei riportare indietro quel baka di Sasuke. Avrei voluto rivederlo per fargli vedere quanto forte fossi divenuta, ma ormai era troppo tardi.
In quegli anni ero riuscita a divenire Jonin ed ora ero un membro della squadra ANBU di Suna. Anche la missione appena conclusa si rivelò un successo ed ora ero di ritorno a Suna, da sola visto che ero partita senza nessun ninja di supporto. La mia katana era saldamente legata alla mia schiena ancora perfettamente intatta, ma purtroppo la mia maschera non era stata altrettanto fortunata, ed ora pendeva al mio fianco, distrutta per tre quarti.
Non vedevo l’ora di buttarmi sul letto e poltrire per tutto il resto della giornata, ma sapevo che il Kazekage non avrebbe gradito. Da quando Gaara era divenuto uno dei Kage la mia vita era stata molto movimentata, ma ero anche molto felice per lui. In quei tre anni era cambiato notevolmente ed ora era uno dei ninja più forti e più conosciuti di quest’epoca ninja. Anche Temari e Kankuro erano migliorati molto, e come me erano divenuti anche loro due bravi Jonin, inoltre assieme a Gaara addestravano giovani reclute ninja.
Ormai la sabbia scorreva veloce sotto i miei piedi. Alzai gli occhi al cielo e sorrisi, avevo l’impressione che sarebbe andato tutto bene quel giorno. Ma non sapevo quanto mi sbagliavo.
 
***
Quando arrivai non vidi nessuno a difesa dell’ingresso principale, e subito mi allarmai. Corsi subito al palazzo del Kazekage ma non trovai nessuno. Ma dov’erano finiti tutti quanti?! Mi precipitai fuori e guardandomi attorno notai uno dei ninja che sorvegliavano il palazzo di mio fratello. –Hei! Ma che diavolo è successo?! Dove sono tutti?!- lui mi guardò spaesato, e poi disse: -Ma come, non lo sai? Il Kazekage è stato rapito!-. Cosa?! Gaara era stato rapito?! Ma che diavolo era successo?! –Dove sono Temari e Kankuro?! Dove?!- lui mi guardò cercando di calmarmi, ma io ero troppo sconvolta per poter ragionare lucidamente. –Ora calmati. Kankuro è stato ferito gravemente mentre inseguiva il Kazekage e Temari è all’ospedale assieme a dei ninja di Konoha…- non lo lasciai finire e mi precipitai all’istante in ospedale. Non potevo ancora crederci, Gaara era stato rapito e Kankuro era ridotto ad uno straccio. Ma chi diavolo erano quei bastardi che avevano fatto questo ai miei fratelli?! Appena arrivai mi gettai subito all’interno dell’ospedale chiedendo dove si trovasse mio fratello e appena lo seppi mi avviai come una furia da lui. Attraversai parecchi corridoi mentre lacrime di rabbia e disperazione si facevano strada sul mio viso. Non prestavo attenzione a niente e nessuno, dovevo solo vedere mio fratello. Attraversai parecchi corridoi mentre lacrime di rabbia e disperazione si facevano strada sul mio viso. Non prestavo attenzione a niente e nessuno, dovevo solo vedere mio fratello. Quando girai l'ultimo angolo davanti a me vidi il maestro Baki che parlava con un uomo alto dai capelli argentei, il suo viso era nascosto per metà da una maschera nera e dal coprifronte con il simbolo di Konoha. Vicino a lui stava una ragazzo dai folti e sbarazzini capelli biondi. Aveva l'aria molto preoccupata e arrabbiata, ma lo riconobbi subito. Il maestro Baki sentì la mia presenza e prima che potessi spalancare la porta ed entrare nella stanza.dove si trovava Kankuro mi bloccò con le sue forti braccia. -Mi lasci andare! É mio fratello quello che sta morendo! Mi lasci ho detto!- Kalashi aiutò il mio maestro a calarmi ma io non demordevo, dovevo vederlo ad ogni costo. -Akane! Akane basta! Smettila di fare la bambina! Kankuro non morirà, e ora smettila!- le parole del mio sensei mi riportarono alla realtà e disperata caddi a terra, mentre le lacrime salate scendevano sul mio viso. Il maestro si accucciò affianco a me e mi abbracciò forte per farmi capire che lui cera, così lo avvolsi con le mie braccia e sfogai il mio pianto d'ira. Quando mi calmai mi sedetti affianco a Naruto e mi feci raccontare per filo e per segno quello che era accaduto. L'Akatsuki, un'organizzazione di ninja traditori, avevano attaccato il villaggio e avevano rapito Gaara con l'intento di prelevare dal suo corpo il demone monocoda. -L'Akatsuki...dunque ora questi tizi stanno cercando le forze portanti, e vi é venuta la bell'idea di portare Naruto in missione con voi! Non ci credo...- mi schiaffeggiai la fronte disperata per la stupidità di Konoha. -A dir la verità ho insistito io per venire, d'altronde Gaara é un mio amico!- io guardai Naruto e gli sorrisi buttandogli le braccia al collo e abbracciandolo. Lui mi strinse a sé e disse: -Però, non sei cresciuta solo in altezza Akane!-. Io mi staccai guardandolo confusa, finché non vidi dove puntava lo sguardo. -Baka! Non osare mai più guardare lì o un po' più in giù altrimenti ti ammazzo!- dissi attivando i miei occhi per spaventarlo un po'. Lui rise e io mi unì a lui. Dopo un po' Naruto e il maestro Kakashi vollero sapere di tutti i cambiamenti avvenuti in quei tre anni, ed io gli raccontai tutto.
Il tempo intanto passava ma non vi era ancora nessuna notizia su Kankuro, ed io cominciavo ad innervosirmi. D'un tratto la porta si aprì e una Sakura distrutta ne uscì tutta soddisfatta facendoci segno di entrare. Io fui la prima e mi precipitai al fianco di mio fratello stringendogli la mano per fargli capire che c'ero anch'io. Lui aprì gli occhi e mi sorrise dolorante. Poi di voltò dall'altro lato del letto dove si trovava Temari, che non avevo nemmeno notato, troppo intenta a preoccuparmi per Kankuro. -Non é possibile. Quando non ci sono io a pararvi il culo voi fate tutto questo casino finendo addirittura così male.- sdrammatizzai mentre Kankuro sghignazzava. -Che diavolo é successo?- chiesi poi quando lo vidi un po' più tranquillo. Lui provò a sollevarsi ma io lo feci stendere nuovamente. -I nemici sono due. Uno sta portando Gaara. Quindi basta seguire l'odore di Gaara, e anche se si sono divisi in due gruppi ho fatto strappare a Karasu, la mia marionetta, un pezzo del vestito dell'altro.-. -Perfetto, io sono molto bravo negli inseguimenti e a trovare tracce...- cominciò Kakashi, ma fu interrotto da Naruto. -Quindi appena Sakura sarà pronta partiremo!-. Certo che quel tipo non si smentiva mai! 
-Kankuro...sei sicuro che uno dei due fosse Sasori, vero?- una vecchietta che si trovava nella stanza assieme ad un altro vecchietto parlò rivolgendosi a mio fratello. Solo quando li guardai meglio mi accorsi che si trattava dei saggi del villaggio: Cho Baa-Sama e Ebizou Jii-Sama. Kankuro abbassò lo sguardo ma il vecchio lo interpellò nuovamente cercando di farlo parlare. -Sì...era Sasori della sabbia rossa...me lo ha detto lui stesso.-. Cosa?! Sasori?! Questa non ci voleva proprio...-Tieni, bevilo tutto.-. Sakura si avvicinò a Kankuro facendogli bere uno strano intruglio, e mentre gli parlava io mi rivolsi agli altri. -Verrò con voi. Kankuro non può venire e Temari serve al villaggio, quindi io verrò con voi, e non si discute!- dissi guardando tutti negli occho uno dopo l'altro. -Bene! Sbrighiamoci!- annunciò Naruto infilandosi lo zaino in spalla. Ma prima che potessimo uscire Kankuro disse: -Naruto Uzumaki. Ti affido mio fratello, e mia sorella. Non permettere che le torcano un solo capello.-. Naruto guardò Kankuro e disse: -Non preoccuparti...tanto anch'io un giorno diventerò Hokage! E così quando succederà il Kazekage sarà già in debito con me.-. 
Uscimmo ma dopo un po' Temari annunciò di voler venire con noi. Ma Cho Baa-Sama intervenne. -No Temari, tu rimarrai qui. Di ninja della sabbia bastiamo io e Akane.- poi saltò giù all'edificio sbalordendo i ninja della foglia e aggiunse. -Dopo tutto questo tempo voglio coccolare il mio bel nipotino...-.
***
Sfrecciavamo come delle saette da un albero all'altro cercando di essere il più veloce possibile. Dovevamo raggiungere in tempo Gaara o sarebbe stato spacciato. Kakashi era in testa al gruppo, seguito subito dopo da me, Naruto, Sakuraa e la Baa-Chan che chiudeva il gruppo. Io ero un corda tesa al massimo e non vedevo l'ora di spaccare la faccia a quei due brutti ceffi. D'un tratto Sakura ruppe il silenzio: -Naruto, da quant'è che l'Akatsuki ti sta puntando?-. Naruto la guardò per poi riabbassare lo sguardo. -Non lo so.- disse. -Una volta due persone dell'Akatsuki per incontrare Naruto sono venute fino a Konoha. Da quel giorno sono passati tre anni, e adesso hanno ricominciato a muoversi. Però non ne sappiamo il motivo.- Kakashi parlò continuando a puntare lo sguardo davanti a sé. 
-Perché hanno aspettato tre anni?- continuò la rosa. -...forse non é che non si sono mossi, ma magari non hanno potuto muoversi. Naruto ha avuto sempre Jiraiya accanto...- Kakashi venne interrotto dalla vecchia. -No...secondo le informazioni che ho ottenuto pare che ci sia un'altra ragione...per estrarre i Bijuu sigillati nelle persone ci vuole un'apposita preparazione...e questo richiede tempo.-. -Bijuu?- Sakura pareva confusa. -I Bijuu sono bestie demoniache con la coda. La sabbia possiede l'Ichibi sin dai tempi antichi. É lo Shukaku sigillato dentro Gaara.- dissi prima che la vecchia parlasse male a Sakura per non sapere una cosa.tanto importante. -Ichibi? Quindi ci sono altre bestie oltre al Kyuubi...- dedusse Sakura. -Esatto, nel mondo ci sono nove Bijuu in totale.- la vecchietta parlò e questa volta io non sapevo quello di cui parlava. Non pensavo ci fossero così tanti Bijuu...
-I Bijuu hanno una caratteristica...ognuno ha un numero di code diverso. L'Ichibi ha una coda, il Nibi ne ha due, e così via fino al Kyuubi. I loro nomi esprimono appunto il numero di code che possiedono.-. La vecchia su interruppe un momento prima di riprendere il discorso. -I Bijuu sono un'immensa fonte di Chakra, e durante la grande guerra ninja, per usarli come forza militare, i villaggi nascosti di ogni nazione hanno fatto a gara per impadronirsene. Però nessuno é riuscito a dominare quella forza che superava la conoscenza umana. Non so per quale motivo l'Akatsuki la voglia, ma...é una forza troppo pericolosa. Comunque, in tempi di pace anche i tempi cambiano, adesso i Bijuu dovrebbero essere sparsi in vari luoghi del mondo.-. E così la conversazione finì.
***
Stavamo ancora saltando tra gli alberi, ma all'improvviso dinnanzi ad una radura Kakashi si fermò ordinandoci di fare altrettanto. Davanti a noi si ergeva una figura coperta da una cappa nera con delle nuvole rosse stampate sopra. L'uomo in questione era alto e il viso era ricoperto per metà lasciando però intravedere i lunghi capelli neri e gli occhi. Occhi rossi con tre tomoe, lo sharingan. "Ma lui, lui é..." non feci a tempo a ripetere il suo nome nella mia testa che Naruto esclamò: 
-Itachi...Uchiha!-. Lui guardò Naruto indifferente per poi posare lo sguardo su Kakashi, Sakura, Baa-Chan e infine su di me. Quando i nostri occhi si incontrarono lui ebbe un fremito, o così mi parve, ma poi spostò di nuovo lo sguardo su Kakashi e Naruto. -É da un po'...Kakashi...Naruto.-. Naruto fremette di rabbia e disse: -...tu, bastardo...non solo io, ma.anche Gaara...STO PER.RIDURTI IN POLTOGLIA!-. Io guardai l'Uchiha e lo riconobbi, era uno dei ragazzi dei miei sogni, lui era il ragazzo che stava sopra la roccia in mezzo alla radura. Lui...era Itachi Uchiha. I miei occhi diventarono rossi e li puntai su di lui ma Kakashi in quell'istante urlò: -Che nessuno guardi direttamente nei suoi occhi...é pericoloso!-. Oops, troppo tardi. D'un tratto mi trovavo all'interno del villaggio della foglia, o così mi sembrava, ed ero legata ad un palo. Tutto attorno a me prendeva sfumature di rosso e la luna era alta nel cielo. All'improvviso un dolore lancinante si propagò per tutto il mio corpo. Era insopportabile! Urlavo a squarcia gola, ma il dolore non passava, e intanto due occhi rossi mi perseguitavano. Urlai ancora, ma sta volta delle immagini mi comparvero davanti agli occhi. Era una bambina, la bambina del sogno. Correva e affianco a lei c'era quel bambino che tanto desideravo conoscere, e mi accorsi di sapere chi era, era Sasuke da bambino. In quell'istante tutto mi fu chiaro, la bambina ero io e Sasuke correva con me. I bambini arrivarono in una radura molto grande e lì videro due ragazzi, uno era Itachi, era più giovane e lottava contro un altro ragazzo, Shisui. I bambini corsero incontro ai due ragazzi e mentre Sasuke finiva tra le braccia del fratello i mi gettavo tra quelle dell'altro urlando: -Fratellone!-. L'immagine cambiò, ed ora mi trovavo in una villa, era abbastanza grande e il simbolo del clan Uchiha spiccava sui muri. Davanti a me si trovavano i corpi morti di un uomo e una donna la bambina, ovvero io, piangeva disperata urlando il nome dei propri genitori. La finestra illuminava la scena, ma un'ombra oscurò in un secondo la scena. Mi voltai e vidi Itachi con la divisa di Anbu addosso, aveva una katana nella mano ed era pronto per uccidere la bambina, ma d'un tratto di fermò. Agguantò la bambina per le spalle e attivò lo sharingan. -Ora ti dimenticherai del villaggio, di me, Sasuke e Shisui. Ti dimenticherai tutto e ricorderai tutto solo quando lo dirò io. Da quando riaprirai gli occhi inizierai una nuova vita, il più lontano possibile di qui. Mi dispiace Yuuki.- e detto ciò la bambina svenne.
***
Riaprii gli occhi e vidi Sakura che cercava di curarmi. Intanto Naruto e Kakashi lottavano contro l'Uchiha. Naruto mi vide con la coda dell'occhio e subito Itachi spostò lo sguardo su di me. Io lo guardai dritto negli occhi e lui capì. -Itachi! Tu sai chi sono non é forse così?!- mi alzai e lui da sotto la cappa sorrise. -É da molto tempo che non ti vedevo, Yuuki...sei davvero cresciuta e sei molto forte visto che sei riuscita a fuggire dalla mia illusione grazie a dei ricordi.- io lo guardai in cagnesco. -Smettila di prendermi in giro! Ridammi la memoria! Ridammi i miei ricordi, subito!- lui continuò a guardarmi e prima di ricominciare a combattere disse: -Se rivuoi i tuoi ricordi, devi venire a cercarmi. Solo allora ti dirò tutto.-. Naruto e Kakashi tornarono all'attacco e in poco tempo riuscirono a battere l'Uchiha. Io avanzai verso il piccolo cratere e come gli altri rimasi di sasso. Quello non era Itachi, bensì un uomo della sabbia. Strinsi i pugni e guardai ancora il corpo di quell'uomo. Poi mi allontai dirigendomi verso la foresta. -Akane! Ma dove vai? Gaara é da quella parte!- Naruto mi raggiunse posandomi una mano sulla spalla. Io gliela schiaffeggiai girandomi verso di lui. -Mi dispiace Naruto, ma io non verrò con voi. Me ne devo andare, devo trovare Itachi, devo ritrovare i miei ricordi.-. -Ma...- continuò lui. -No, Naruto, questa é la mia strada. So che facendo questo tradirò mio fratello e anche il villaggio, ma se l'Akatsuki, e quindi Itachi ha delle risposte, de o averle. Addio baka, un giorno ci rivedremo.- detto ciò attivai i miei occhi e feci svenire Naruto. Poi guardai gli altri che senza fiatare presero Naruto e se ne andarono. Io mi voltai verso la foresta e seguendo le traccie che mi aveva lasciato Itachi raggiunsi il luogo dove, sia lui che uno strano uomo pesce, si trovavano. 
-Verrò con te, Itachi Uchiha.-. -Bene, ma sappi che da oggi sei una traditrice del villaggio della sabbia. Benvenuta nell'Akatsuki, Yuuki.-.


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Capitolo 8
*** CAPITOLO 7 ***


CAPITOLO 7
 
COVO DI OROCHIMARU

-Sasuke corri!- io ed una bambina stavamo scappando da un negoziante inferocito. Quella piccola peste con i capelli bianchi, come la neve in inverno, aveva rubato dei dolci dal suo banco al mercato del villaggio. Mi fermai davanti ad una vetrina e vidi che il mio corpo era tornato quello di un bambino. -Sasuke!- mi voltai e vidi che la bambina stava tornando indietro. Era molto arrabbiata e quando arrivò vicino a me mi prese per l'orecchio costringendomi a seguirla. Corremmo ancora e alla fine arrivammo ad un piccolo laghetto che si trovava li a Konoha. Ci sedemmo sul pontile, i nostri piedi non toccavano l'acqua per via della nostra piccola altezza. La bambina mi fissò e mi porse un dolcetto che accettai di buon grado. Strano, io odiavo i dolci. Li mangiammo tutti e prima che lei si alzasse parlai senza volerlo realmente. -Yuuki, questo é per te...- le porsi una piccola bustina. Lei mi guardò e poi la prese tra le mani e iniziò ad aprirla. All'interno si trovava un nastro blu, che si intonava perfettamente con gli occhi azzurri della bambina. -É per il tuo compleanno, visto che me ne ero dimenticato. Ho pensato che così mi avresti perdonato...- la bambina mi guardò e poi si gettò su di me abbracciandomi. -Ti ho già perdonato, baka!-. Sorrisi e le mie guance presero fuoco. Quella bambina mi ricordava tanto una persona che conoscevo, ma chi? -Yuuki! Sasuke!- ci staccammo e vidi che una ragazzo dai capelli ribelli e neri come la pece si avvicinava a noi. -Fratellone!- la bambina si gettò addosso al ragazzo abbracciandolo e facendolo cadere all'indietro. -Guarda cosa mi ha regalato Sasuke!- gli fece vedere il nastro. Il ragazzo sorrise e prese il nastro legando i capelli della bimba in una sottospecie di coda di cavallo. -Ah, Shisui! Tu non sei capace!- la bambina si alzò da sopra il fratello e sciogliendo la coda che lui aveva fatto si legò saldamente i capelli in una treccia bianca. -Ecco, così si fa Shisui!-. Il ragazzo si alzò e ridendo afferrò la sorellina e se la posizionò a caavlcioni sulle sue spalle. Poi mi guardò e sorridente mi fece segno di seguirlo.
***
Mi svegliai di soprassalto tornando alla realtà. Ora ricordavo quella bambina. Era la bambina del mio sogno, era Akane...
***
COVO DELL'AKATSUKI_VILLAGGIO DELLA PIOGGIA

Mi trovavo nella mia stanza e ripensavo a tutto quello che mi aveva detto Itachi. Il mio vero nome era Yuuki Kiryu, ero l'ultima superstite del mio clan che venne distrutto poco prima della mia "miracolosa" nascita. Il padre di Shisui, colui che avevo sempre considerato un fratello, mi aveva trovata, dopo aver eliminato il nemico, e mi aveva portata con se a Konoha, lì il Terzo Hokage aveva dato il permesso, all'uomo che sarebbe divenuto mio padre, di tenermi con se. Così ero divenuta Yuuki Uchiha. Avevo vissuto la mia infanzia assieme a Shisui e avevo conosciuto Itachi e Sasuke, il mio migliore amico. Il mio potere era già abbastanza sviluppato già all'età di tre anni, e solo Itachi, Shisui e altre persone molto influenti del villaggio, come il Terzo, sapevano di me. La mia vita era tutto sommato molto felice a Konoha, ma non durò a lungo. Shisui venne ucciso da Danzo ed io non avevo più un motivo per andare avanti, mio fratello era morto. L'unico che mi stette vicino era Sasuke, ma anche con lui la mia felicità durò poco. Pochi giorni dopo Itachi fu costretto a stermiare il clan Uchiha, ma risparmiò solo il fratellino e me. Cancellò la mia memoria e fece dimenticare a Sasuke della mia esistenza. Era tutta colpa di Konoha, era tutta colpa di quei bastardi. Shisui era morto per colpa loro! Sasuke e Itachi avevano sofferto per colpa loro! Dovevano morire, dovevano morire tutti! Lacrime di rabbia scesero sul mio volto mentre con un kunai incidevo una profonda linea orizzontale sul mio coprifronte. Il simbolo della sabbia era stato per sempre segnato dal mio dolore. Mi guardai allo specchio e vidi una ragazza segnata profondamente dal dolore. Ora indossavo la divisa dell'organizzazione e il coprifronte era legato alla mia testa, ma ancora qualcosa non andava. Presi un kunai e con una mossa decisa tranciai i miei lunghi capelli bianchi come la neve. D'un tratto sembrò quasi che all'interno della stanza fosse caduta la neve, i miei capelli erano sparsi dappertutto e la mia sofferenza si stava tramutando in ira, e l'ira in vendetta. Mi guardai nuovamente allo specchio e i miei occhi diventarono rossi, rossi come il sangue, rossi come la vendetta che si sarebbe abbattuta su chiunque avesse osato intromettersi nel suo scorrere. Ora ero divenuta a tutti gli effetti un membro di Akatsuki. Ora ero Akane, Akane Kiryu.
***
Qualcuno bussò alla porta es andai ad aprire. Davanti a me si trovava Itachi. -Vieni, il capo ha indetto una riunione.-. Seguii Itachi per quei corridoi bui e infiniti. Finché camminavo ripercorrevo ancora il mio passato e istintivamente portai la mano sinistra sul polso della mano destra dove si trovava un nastro blu. "Sasuke...". Itachi si fermò e io andai subito a suo fianco riportando le braccia alla loro originale posizione. Lui mi guardò e attivò lo sharingan entrando nella stanza. I miei occhi erano già rossi da qualche minuto prima, e avevo l'impressione che non si sarebbero mai più spenti tanto facilmente. Il rosso aveva preso il sopravvento sull'azzurro ed ora il nastro sul mio polso non si intonava più con i miei occhi. Entrammo nella stanza che si rivelò non essere una stanza. Quando Itachi aprì la porta davanti a noi trovammo delle scale che scendevano in profondità. Itachi cominciò a scendere ed io lo seguii senza dubitare di lui nemmeno un attimo. Mi fidavo di lui, e sapevo che lui teneva a me, anche se lo mascherava molto bene. Le scale erano molte e potevo capire che stavamo scendendo molto in profondità. D'un tratto le pareti attorno a noi fecero spazio ad una caverna immensa. Al centro esatto si trovava una strana statua dalle grandi dimensioni. Aveva in totale dieci occhi ma non tutti erano aperti. Sulle dita delle sue mani si trovavano gli altri membri di Akatsuki, alcuni in ologrammi, altri in carne ed ossa come Kisame, l'uomo pesce che stava in squadra con Itachi, Konan, una donna molto bella dai capelli blu e gli occhi gialli, e Pain, il capo. Io e Itachi ci dirigemmo su alcuni dei posti liberi eseguendo il suo esempio formai dei sigilli per permettere agli altri membri non presenti si vederci. 
-Bene, ora ci siamo tutti.- Pain mi guardò impassibile mentre io con i mei occhi rossi fissavo i suoi con il rinnegan sempre presente. -Ma come? Manca Sasori!- quello che parlò era Hidan, da quanto mi aveva detto Itachi, il compagno di squadra di Kakuzu l'uomo che stava affianco a lui. -Sasori é stato sconfitto dalla vecchia di Suna e la ragazzina di Konoha, Sakura Haruno, la compagna di team del jinchuuriki della volpe a nove code.- disse Deidara, il compagno di team del deceduto Sasori. Quei nomi risvegliarono in me dolorosi ricordi, e il mio sguardo si rabbuiò. -Inoltre- continuò Zetsu, una specie di pianta umana. -la vecchia é riuscita a riportare in vita il jinchuuriki del demone monocoda, il Kazekage di Suna, Gaara.-. I miei occhi si dilatarono per la sorpresa, mio fratello era vivo! No, non mio fratello. Un'amara consapevolezza si fece largo dentro di me, non sarei più potuta tornare a Suna. -Bene, se abbiamo finito con i rapporti della missione...- cominciò Pain interrompendo gli altri. -Come avrete visto abbiamo due nuovi membri. Tobi e Akane.-. Lo strano tipo.con la maschera arancione si sbracciò per farsi notare da tutti i presenti. -Io sono Tobi!- disse con enfasi. -Lo abbiamo capito!- Deidara sembrava su di giri per la morte del compagno. Io alzai lo sguardo su gli altri presenti che dopo la scenata di Tobi puntarono il loro sguardo su di me, e in particolare suo miei occhi. -Oh no! Un'altra Uchiha!- Deidara sembrava incazzato con il fato ma io lo feci subito calmare. -No. Non sono un Uchiha. Il mio nome é Akane Kiryu. Faccio parte appunto del clan Kiryu che venne sterminato quando naqui. Il mio potere non ha niente a che vedere con lo sharingan.-. -Se fossu in te non ne sarei così sicura, Akane. Vedi il tuo potere deriva dallo sharingan, e quindi non é altro che un'evoluzione di esso.- concluse Pain. Io lo guardai rassegnata a questa realtà e continuai a seguire la riunione. -Tobi farà squadra con Deidara visto che non ha più un compagno, e quindi prenderà l'anello di Sasori. Mentre tu, Akane, per ora starai nella squadra di Itachi e Kisame. Non abbiamo ancora anelli a disposizione, quindi dovrai aspettare. Bene, la riunione é finita, andate.-. Pain sciolse la tecnica e uno dopo l'altro tutti i membri se ne andarono tranne io, Itachi e Kisame. -Bene, ragazzina, da oggi sarai nella nostra squadra e dovrai essere alla nostra altezza. Porteremo le tue capacità a livelli molto alti. Benvenuta nella nostra squadra, ragazzina!.-.

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 8 ***


CAPITOLO 8
 


COVO DELL'AKATSUKI_VILLAGGIO DELLA PIOGGIA

-PUGNO DI FUOCO!- sgretolai l'albero davanti a me passando poi alla roccia accanto che diventò polvere anch'essa. Avevo creato una nuova tecnica che si basava appunto sul mio chakra di tipo fuoco. Per crearla dovevo usare i miei occhi dato che il fuoco non era uno dei miei elementi principali. Erano passati ormai tre mesi dalla mia entrata nell'Akatsuki e in quel tempo ero molto migliorata. Kisame non mi chiamava più "ragazzina" visto la bella lezione che gli avevo dato la prima volta, ed Itachi come al solito era silenzioso. Non avevamo parlato molto su quello che era successo anni prima, stavo aspettando il momento giusto per chiedergli tutto molto più chiaramente. Di notte mi capitava ancora di sognare fatti avvenuti in passato, molto spesso sognavo Shisui e quando mi svegliavo mi accorgevo che avevo pianto. -Bene, vedo che ce l'hai fatta! Quella tecnica é molto probabilmente alla stessa altezza del Millefalchi e del Rasengan!- Kisame si avvicinò circondandomi le spalle con un braccio. Lo guardai malissimo con i miei occhi scarlatti e lui si staccò subito da me. Mi voltai e disattivando gli occhi mi avviai al covo dell'Akatsuki. Guardai il mio anello che spiccava sul mio dito medio nella mano sinistra. Nord, era ciò che era stato inciso sull'anello. Era appartenuto a Kakuzu, che assieme al suo compagno Hidan, era stato abbattuto da Naruto e altri membri di Konoha. Ora eravamo rimasti in otto e ogni giorno ci allenavamo intensamente oppure partivamo per missioni in cerca di danaro per completare la nostra missione. Finché pensavo entrai nel covo e vidi Itachi raggiungermi silenziosamente. -Vieni con me- disse il moro. Io lo seguii e mi portò alla sua stanza dove entrò seguito da me. Aspettai in mezzo ad essa guardandomi intorno. Era una stanza molto semplice come la mia, un letto matrimoniale era attaccato al muro e davanti un armadio nero che conteneva i vestiti del ragazzo spegneva la luce che entrava dalla finestra. Ma la cosa che attirò la mia attenzione fu il simbolo del clan Uchiha dipinto sul muro sopra la testiera nera del letto. Guardai Itachi che si avvicinò all'armadio estraendo un pezzo di stoffa nera che proteggeva qualcosa di lungo e stretto al suo interno. Me la porse ed io cominciai a srotolare la stoffa dove vi era disegnato un altro ventaglio degli Uchiha. Presi l'oggetto che vi era protetto all'interno, era una katana dalla fodera completamente nera tranne per l'ennesimo simbolo degli Uchiha inciso e poi colorato nel fodero. Sfilai la Katana che era in condizioni meravigliose. Era molto affilata e il metallo rifletteva sul muro motivi rossi. La guardai meravigliata e notai un'incisione sulla lama proprio sotto l'impugnatura. In caratteri eleganti vi era scritto un nome che conoscevo benissimo: -Uchiha Shisui.-. Itachi si tolse la cappa dell'organizzazione e poi si venne a sedere al mio fianco sul grande letto. Una lacrima svivolò sulla lama della spada ma subito la tolsi ferendomi una mano. -Non serve che ti dimostri forte davanti a me, Akane.- guardai il ragazzo che prese la spada dalle mie mani posandola a terra. Si alzò e prendo un cassetto dell'armadio prese una benda e la avvolse attorno alla mano che aveva cominciato a sanguinare. -Shisui mi diede questa spada la stessa notte che morì. L'aveva con sé e voleva regarartela quella sera stessa...ma non tornò più a casa per portartela. Mi disse che avrei dovuto dartela quando saresti stata pronta e avessi saputo la verità, ed ora é tua.- guardai nuovamente la spada. -Grazie Itachi.-. -Perché Akane? Perché hai deciso di abbandonare i tuoi amici, i tuoi fratelli, per unirti a noi?- guardai il ragazzo davanti a me che aveva abbassato lo sguardo. -Per proteggerli. Per diventare più forte. Perché tu sei quello che rimane della mia famiglia. E perché tu sai qualcosa su di me che io ancora non so. Io sono qui perché non posso perdere te come ho perso Shisui, e non voglio nemmeno che quel baka di Sasuke si faccia uccidere per una cosa così stupida, se solo sapesse la verità...-. -Non dovrà mai saperla. Prima o poi titti moriremo Akane, e preferisco morire per mano della persona che amo più al mondo che per colpa di una stupida malattia...- Itachi volse lo sguardo alla porta finestra mentre io continuavo a guardarlo comprensiva. Mi alzai e lo abbracciai. All'inizio lui non si mosse ma anzi si irrigidì all'istante, ma poi si lasciò andare abbracciandomi leggermente. -Ma io non voglio che tu muoia Itachi...tu, Sasuke, Gaara e tutti gli altri siete troppo importanti per me. Non voglio vedere qualcun'altro a cui tengo morire. Non voglio...- lui sorrise flebilmente mentre continuava ad abbracciarmi.

***

COVO DI HOROCHIMARU

Stavo correndo nella foresta quando avvertì una strana sensazione, qualcuno mi stava seguendo. Decisi di tendere una trappola al mio avversario e al momento giusto colpii. Scagliai degli shuriken verso lo sconosciuto che li deviò come se niente fosse. Non capivo se fosse un uomo o una donna, il volto era coperto da una maschera nera come quella di Kakashi ed era completamente coperto da un mantello nero con il cappuccio e delle nuvolette rosse e bianche disegnate sopra. Dietro di sé portava due spade legate alla schiena, una era una katana dalla fodera e l'impugnatura nera e l'altra era una spada molto più grossa completamente fatta di ghiaccio. Guardai meglio quelle.die spade e su quella nera notai un simbolo a me famigliare, il ventaglio del mio clan, il clan Uchiha. Guardai di nuovo quell'estraneo che mi guardava di rimando. Era strano, avevo come la sensazione di conoscere quella persona...-Certo che ne é passato di tempo, Sasuke Uchiha.-. -Chi sei?!- colui che si rivelò essere una ragazza si tolse il mantello lasciando una maschera, ma io la riconobbi comunque. -Akane...vedo che non sei cambiata poi molto, tranne per il fatto che ora sei un membro di Akatsuki e quindi dovrei ucciderti...- la ragzza dai capelli bianchi mi guardò e ridendo rispose: 
-Non ti conviene sottovalutarmi, Uchiha. Sò tenere testa persino a tuo fratello ora.-. I suoi occhi cambiarono, le iridi rimasero rosse ma la cornea da bianca divenne nera e delle piccole venette rosse si crearono nella parte esterna dell'occhio, come una specie di byakugan. Di rimando attivai lo sharingan e partii all'attacco. Lei sfilò lentamente la sua katana mentre io facevo lo stesso e in un nano secondo le due lame entrarono in contatto creando delle piccole scintille. Grazie allo sharingan prevenivo ogni sua mossa, ma lei faceva lo stesso grazie alla sua abilità innata. Combattemmo a lungo ma alla fine riuscì a disarmarla e afferrando la sua spada le tranciai la maschera che cadde a terra. Eravamo molto vicini e sentivo il suo respiro sulla mia pelle mentre la mia spada era poggiata sulla sua gola fine. Guardai quegli occhi strani che tornarono al loro consueto rosso cremisi, mentre i miei tornarono neri carbone. Guardai ancora la ragazza che stava ameno di tre centimetri dal mio viso. Ricordai com'era da bambina, quegli occhi azzurri sempre.slrridenti che ora erano rosso fuoco, i capelli lunghi e bianchi ora corti e scompigliati, il viso da bambina che ora era quello di una donna, quelle labbra ridenti che ora davanti ai miei occhi sembravano due boccioli di rosa rossa che ti invitavano a baciarle...Ma che cosa?! Ma a cosa stavo pensando?! Mi riscossi dai miei pensieri e solo allora mi resi conto di quanto vicini e appiccicati eravamo. Il mio corpo era sul suo che era bloccato dal mio e da un albero, i nostri volti erano vicinissimi e sia io che lei co guardavamo a vicenda le labbra che ora distavano un centimetro. Mi allontanai da lei con un salto, rinfoderai la mia katana e poi le lanciai la sua. -Sei brava con la spada, peccato che io sia sempre il migliore, e vedrai riuscirò a uccidere quel bastardo di mio fratello...- nello sguardo dell'albina notai una punta di rabbia e delusione. -Tu non sai niente Sasuke Uchiha.-. -Sò tutto ciò che mi serve sapere. Riferisci pure a mio fratello che presto sarò pronto, presto porterò a termine la mia vendetta. Addio Akane.- mi allontanai nella foresta, ma prima di andarmene la sentì dire: -Ci rivedremo presto, Sasuke Uchiha, é una promessa.-.

 

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 9 ***


CAPITOLO 9



KONOHA_VILLAGGIO DELLA FOGLIA

10 ANNI PRIMA

SASUKE'S POV

-Ahhhh! Che belle!- la bambina vicino a me continuava ad assillare il mio fratellone che con dolcezza le posava sulle mani delle lucciole che lei "accidentalmente" uccideva. -Sasuke ne hai una sulla testa!- non feci in tempo a scansarmi che quella peste mi tirò un ceffone sulla mia povera testa facendo, ovviamente, scappare la piccola e innocente lucciola. -Ahi!Yuuki sei sempre la solita!- lei sorrise innocentemente mentre i suoi capelli albini brillavano sotto la luna piena di quella serata estiva. Itachi sorrise mentre Yuuku tornava all'attacco, quella bambina era incorreggibile, proprio come il fratello, Shisui. Guardai nuovamente le scenate che Yuuki faceva con il mio fratellone e una fitta di gelosia si fece strada in me. Non ero geloso per mio fratello ma per lei, avrei voluto che lei fosse così con me, e lo so era stupido da pensare visto che ero solo un bambino, ma a me quella piccola furia piaceva davvero tanto. Era sempre stata parte della mia vita, era la mia migliore amica, una sorella, ma ultimamente le cose erano cambiate. Mi piaceva quando mi faceva i dispetti, mi piaceva quando mi abbracciava, mi piaceva tutto di lei. Ma lei aveva una cottarella per Itachi che la considerava solo una bambina, e difatti lo era. Una piccola peste di sei anni. -Heilà! Dov'è la mia terribile sorellina?!- Yuuki si illuminò saltando addosso al fratello appena tornato da una missione. -Shisui!- il moro abbracciò la sorellina facendola volare in aria e poi riafferrandola saldamente. -Mi sei mancata piccolina!-. -Anche tu fratellone!- sorrisi quando la peste albina mi salutò dandomi il bacio della buona notte. -A domani Sasuke!- e si incamminò con il fratello verso casa.

AKANE'S POV

-Mamma! Papà! Sono a casa!- entrai di corsa in casa fiondandomi in cucina dove sapevo che avrei trovato i miei genitori e il mio fratellone. Entrai nella tanto agognata stanza, ma invece della solita allegria trovai mia madre in lacrime mentre mio padre la consolava. Guardai mio padre e mi avvicinai a lui crecando si attirare la sua attenzione. Sul tavolo vidi una piccola katana, una katana che conoscevo molto bene, la kantana di Shisui. Ma lui dov'era? -Papà...perché la mamma piange?- lui mi guardò accorgendosi solo allora della mia presenza. -Tesoro...- guardai papà notando che anche lui stava piangendo. -Papà...dov'è Shisui?- mamma cominciò a piangere più forte di prima mentre papà mi abbracciava dicendomi delle parole che non avrei mai più dimenticato. 
-Piccola...Shisui non tornerà più a casa. Lui ora ti guarderà sempre dall'alto...- i miei occhi si dilatarono mentre copiose e salate lacrime scendevano dai miei occhi azzurri come il ghiaccio. -No...no!- mi liberai dall'abbraccio di papà e uscii di casa afferrando la katana di mio fratello. 
-Yuuki!- sentii mio padre urlare il mio nome cercando di fermarmi, ma ormai era troppo tardi. Mi precipitai all'istante nel luogo dove sapevo che Shisui si allenava e si incontrava con Itachi. Arrivai davanti la cascata che stava dall'altra parte di un precipizio, ma non trovai nessuno. Mi avvicinai al bordo del burrone con la katana ancora stretta tra le mani. Li c'era una roccia, e su quella roccia c'erano incisi i nostri nomi: Shisui e Yuuki Uchiha. Era la nostra roccia, la roccia mia e di mio fratello. Caddi sulle mie ginocchia piangendo più forte di prima. I singhiozzi non cessavano, e anche quando si mise a piovere a dirotto potevo udire ancora la mia voce disperata. Ero bagnata fradicia, ma non mi importava, preferivo morire piuttosto di perdere per sempre il mio fratellone. Lui era tutto ciò che avevo di più caro in quel mondo di pazzi. Rivolevo indietro mio fratello, lo rivolevo ad ogni costo. Strinsi più forte la katana, aprii gli occhi che divennero rossi e urlai, urali con quanta più voce avevo in corpo. Non volevo pensare, non volevo credere che quell'idiota non c'era più, non volevo, non volevo e basta. La pioggia continuava a cadere ma io rimanevo lì, ferma con gli occhi rossi di pianto e con quella katana stretta tra le mani, finché una piccola mano si poggiò sulla mia spalla. Non mi voltai, sapevo chi era. Il bambino si sedette affianco a me, in silenzio. Aspettò, aspettò una mia mossa che dopo svariati minuti arrivò. Mi gettai sul bambino, su quel bambino che era il mio migliore amico, mi gettai su Sasuke piangendo mentre lui mi stringeva a sé. La katana ora era al nostro fianco, ma non mi.interssava più dell'oggetto, ora avevo solo bisogno di lui, di Sasuke. Restammo in quella posizione per molto tempo, finché le mie lacrime non finirono e la pioggia cessò. Continuai a tenerlo stretto a me mentre lui non parlava ma abbracciandomi mi consolava. Alla fine alzai lo sguardo e venni catturata da quegli occhi neri come la pece. Lui mi sorrise alzandosi mi porse la sua mano, la afferrai e assieme a lui mi inviai verso casa. Solo quel giorno tanto terribile mi accorsi di una cosa, Sasuke non era un amico, non era un fratello, era un qualcosa di più, qualcosa che non riuscivo a spiegarmi, qualcosa che ti faceva battere forte il cuore e che ti faceva ribaltare lo stomaco.

ANGOLO AUTRICE:
hola gentaglia!!! è da un po' che non ci si sente...sorry!!! mi dispiace tantissimo per la mia lunga assenza ma ho avuto un casino di problemi quindi perdonatemi vi prego...oggi ho postato ben 2 capitoli per farmi perdonare...ovviamente i commenti sono ben accetti <3 prometto che proseguirò anche con la ff de "IL MIO TUTTO" e con la mia nuova ff sulle cronache di narnia (chi vuole vada a leggerla<3) bene...penso di aver concluso per oggi...mi raccomando ditemi cosa ne oensate e ci vediamo alla prossima! 
hayley99

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