Fragile Guerriera

di Gloria Lovely
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Uno strano potere ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Non sono una guerriera ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - La prima missione ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - La principessa di Alckemia ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - Abbandono la squadra ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 - Mente confusa ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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Lo so, il prologo è molto corto, ma ho fatto molta fatica ad elaborarlo in HTML.
Ricordo che Sailor Y si pronuncia in inglese (Sailor Uai), fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione!

Buona lettura.








Prologo





Un muro.

É rimasto solo un muro dietro di me.


Finalmente è il giunto il momento di porre fine ai miei giorni, la mia vita è completamente rovinata.


Dopo aver deluso le mie amiche e aver lasciato colui che credevo il mio unico e grande amore, ora non riesco più ad andare avanti.

Anche se sono diventata più forte, ciò non mi rende felice.

Per niente.



«Addio, Sailor Y. É stato un piacere combattere con te!»



Death Panthom stava per fare la sua mossa, non ci sono vie d'uscita.

Il mio destino è segnato, fra meno di due minuti diventerò parte dell'universo, resterò per sempre accanto agli spiriti.


Era pronto ad assorbire i miei poteri e trasformarmi in polvere.


In quel momento, cominciò a passarmi davanti tutta la mia vita.


Dal giorno in cui sono diventata Sailor Y, la guerriera dell'altra galassia, dove tutto ciò che mi circondava ha cambiato forma.



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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Uno strano potere ***


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Uno strano potere










«Di nuovo in ritardo, Lisa.»

La mia professoressa mi guardò in cagnesco, una punizione, questa volta, non me l'avrebbe tolta nessuno.
Tenni lo sguardo abbassato con l'aria imbarazzata, come al solito, i miei compagni mi ridevano dietro.

Ogni giorno, sempre la stessa scena.

«Vuoi fare i compiti extra o lavare i pavimenti?» domandò ironicamente una delle mie compagne.

Non osai rispondere, almeno per non peggiorare la situazione.
Rei ed Ami erano le uniche ragazze che non parlavano anzi, si sentivano a disagio nel vedermi avvilita.

Ero sempre sola.

Usagi e le altre volevano approcciare con me e, come sempre, non mi facevo avanti e stavo in disparte.


I miei compagni di scuola m'ignoravano completamente, era come se non fossi lì con loro.
Un fantasma. Ho detto tutto.

Mentre mangiavo una mela verde, Rei mi venne incontro e si sedette accanto a me.

«Lisa, perché te ne stai qui?» mi domandò.
«Nessuno mi vuole – risposi con lo sguardo abbassato – l'unica cosa su cui posso contare è la solitudine.»
«Ci siamo io e le altre ragazze, non è il caso di dire così.»

Mi sorrise.
Non potevo ricambiare quel dolce gesto amichevole, l'unica persona che ebbe il coraggio di sorridere davanti a me.

«Sei davvero buona, Rei.» la guardai con un sorriso.






***






Tornai a casa sconsolata. Decisi di farmi una doccia veloce e andare in camera mia a studiare per il prossimo esame.

Di colpo, trovai un braccialetto luminoso con due piccole biglie viola e azzurro.

Non appena le toccai, cominciarono a fluttuare davanti a me e ad illuminarsi sprigionando una luce abbagliante.
Apparve l'immagine di una galassia e una strana scritta, la lessi ad alta voce.


«Potere di Andromeda, vieni a me.»


Di colpo, la luce divenne sempre più forte e cominciai a sollevarmi da terra.

I miei capelli bruni e lunghi diventarono azzurri raccolti in una coda alta, il fermaglio era ricoperto di brillantini e piccoli rubini.
La mia uniforme scolastica cambiò forma diventando azzurro, blu e bianco.
I bordi della gonna erano d'argento, le maniche si accorciarono e diventarono di un azzurro chiaro brillantinato.

Apparve un fiocco blu scuro stellato e, al centro, si attaccarono le due biglie.

Le mie ballerine rosa diventarono delle scarpe col tacco blu scuro legate insieme ad un nastro bianco e sulla mia fronte apparve una tiara d'oro.



Ritornai coi piedi a terra con quello strano vestito addosso e quel colore di capelli assurdo. Mi sentii una persona nuova.

«Che cosa è successo?» domandai intontita.

Una strana voce mi rispose.

«Sei diventata Sailor Y, la paladina della giustizia della galassia Andromeda.»

Mi guardai davanti lo specchio affascinata, ero diventata davvero una guerriera Sailor?

«Perché proprio io?»

La voce rispose.

«Sei una ragazza particolare, dentro di te si nasconde una coraggiosa guerriera.»

Distolsi lo sguardo.

«Non è vero.»

Lo specchio rifletteva una ragazza dal carattere fragile. Una fifona che aveva paura di tutto ciò che vedeva intorno a sé.
Come poteva quella voce dire il contrario?

«Devi solo liberarti da te stessa.»

Furono le sue ultime parole.



Ero diventata una guerriera.
Una scoraggiata come me non poteva esserlo, i cattivi avrebbero riso di me.

Mi sembrava un'illusione.

«Se questo è un sogno, svegliatemi.»






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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - Non sono una guerriera ***


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Non sono una guerriera




Non riuscii a capire il motivo di quella trasformazione improvvisa.
Perché avevano scelto me come nuova guerriera Sailor? Non sono mai stata una tipa coraggiosa e mai lo sarei diventata.
La voce diceva il contrario.

«Deve esserci un errore - parlai alla voce - non posso essere io.»

Nessuno rispose.

«Insomma, guardami! Sono una pappamolla, me la faccio sempre sotto dalla paura. Non posso diventare una guerriera Sailor, non sono in grado.»

Parlai al vento. Non potevo accettare questo dono.
Quel braccialetto con le perle viole azzurre, le più grandi erano attaccate al mio fiocco.
Perché io e non un'altra ragazza?
Non facevo altro che pensarci.

«Qualcuno può rispondermi?»

Nessuno rispose.


Mi sedetti a capo del mio letto e nascosi il viso tra le mani.




***


Il giorno seguente, incontrai Rei.
Lei mi sorrideva, io non osai ricambiare.
Vedendomi giù di morale, si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla in segno d'affetto.

«Qualcosa non va, Lisa?»

Non potevo dirle la verità. Sicuramente non mi avrebbe capita.

«Niente, Rei. È tutto a posto.» feci un sorrisetto con due occhi lucidi.

Mi allontanai da lei dandole le spalle.
Vidi le due grandi perle del mio braccialetto illuminarsi. Non sapevo cosa significasse quel bagliore.
Decisi di ignorarlo.

«Aspetta, Lisa.»
Rea mi venne incontro e si avvicinò.
«Vedo un bagliore provenire da te. Che cos'è?»

Nascosi il polso destro dietro la schiena. Il bagliore si fece più intenso.

«Niente.»
«Lisa, mi stai nascondendo qualcosa?»
«No, non nasconderei nulla a nessuno.»
«Allora, dimmi da dove viene quella luce.»

Era sul punto di farmi parlare con le maniere forti. La curiosità di Rei era indescrivibile.
L'unica cosa da fare era parlare.

M'inginocchiai davanti a lei piangendo nascondendo il viso, lei vide il mio braccialetto luminoso e rimase di stucco.
Si abbassò lentamente verso di me e mi tolse le mani da davanti la faccia, la guardai col trucco colato.

«Tu sei la seconda guerriera Sailor della galassia Andromeda?»

Aveva capito chi ero. Nella mia seconda forma.
Feci un cenno con la testa.

«Come fai a saperlo?»
«Io sono una Sailor di questo pianeta, sono Sailor Mars.»

Avevo già sentito parlare delle guerriere Sailor di questa galassia. Cinque guerriere pronte a difendere la Terra, a sacrificare le loro vite per il bene dell'universo e dell'umanità.
Ero diventata una di loro.

«Non dovrei avere questo braccialetto legato al polso - dissi con aria pessimista - ma quella voce ha detto che devo farlo.»
«Quale voce, scusa?»

Mi guardò dubbiosa.

«Non so chi fosse, ma mi disse che potevo essere una di voi.»
«Lo sei.»
«No, non lo sono.»
La guardai con occhi pieni di lacrime.
«Non sono una guerriera, Rei.»

Mi guardò con occhi nuovi.
Credeva non avessi detto una frase del genere, non ero una pessimista anzi, vedevo il mondo come un grande campo di battaglia.
Si chiese perché, in quel momento, dissi quella frase da pessimisti.
Quasi non ci credeva.

«Non dire così, Lisa - disse - sei una ragazza coraggiosa e adorabile. Se ti hanno scelta come guerriera Sailor ci sarà un motivo.»
«È proprio quello che non riesco a capire.»

Vidi Usagi da lontano. Chiacchierava con Makoto e Ami, ridacchiavano e scherzavano tra loro.
Anche loro erano guerriere Sailor?

«Hey, Rei!»

Ami la salutò agitando il braccio a pochi metri da noi. Lei ricambiò con un piccolo movimento della testa.
Entrambe ci vennero incontro e ci salutarono con educazione.
Poi Usagi mi guardò avvilita, si chiese il perché.

«È una lunga storia, Usagi.» risposi con un piccolo sorriso, quasi invisibile.
«Che ne dite se ne parliamo durante il cammino? Mancano venti minuti al suono della campanella.» propose Ami.

Tutte noi la seguimmo sorridenti. Tranne me.



***





Angolo autrice

Ciao, belli de Gloria!
Lo so, il capitolo è estremamente in ritardo.
La scorsa settimana ero impegnatissima e non sono riuscita a pubblicare in tempo il capitolo.


Mi dispiace, voi che lo aspettavate dalla scorsa settimana.

Il prossimo capitolo sarà un po' più lungo del solito. Promesso! ^.^

Alla prossima e... Kawaii a tutti!

- Gloria -


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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - La prima missione ***


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La prima missione





Usagi e le sue amiche erano le mie compagne di classe, anche le più intelligenti della scuola.
Tutte eccetto proprio Usagi.

Lei è la più testarda di tutte, ma adoro il suo ottimismo.
Anche se andava male a scuola oppure aveva avuto una giornata pesante, l'ottimismo non le manca mai.

Rei è la più bella. L'ho sempre invidiata.
I suoi lunghi e morbidi capelli lasciano tutte le ragazze di stucco, occhi ipnotici e sorriso smagliante.
È un vero peccato che non sia fidanzata.

«Dopo la scuola, cos'avete intenzione di fare?» domandò Makoto, la castana del gruppo.
«Dipende quanti compiti ci assegneranno i professori.»
«Per quello non è un problema - intervenne Usagi - possiamo sempre rimandarli a dopo.»
«Che pigrona!» reagì Rei.

Il mio braccialetto continuava a illuminarsi. Solo Rei si accorse del suo bagliore, le altre si credevano che fosse la luce del sole proveniente dalle finestre.
Poi se ne accorsero.

«Lisa, perché il tuo braccialetto si è illuminato?» domandò curiosa Usagi.
«Non lo so, se devo essere sincera.»
«Deve pur significare qualcosa - intervenne Ami - tipo un pericolo.»
«Potrebbe essere qualcosa di urgente.»

All'improvviso, non appena sfiorai una delle perle luminose, apparve una strana sfera azzurra fluttuante.
Vidi il parco della città attaccato da due mostri inferociti, bambini che venivano catturati e risucchiati nei loro corpi.

«Allora, è un pericolo!» esclamò Usagi.
«Raggiungiamo il parco e alla svelta.» concluse Makoto.

Rei mi afferrò il polso e mi trascinò con loro. Superammo le scale e la porta d'ingresso della scuola per poi raggiungere il cancello ancora aperto.
Il parco non era tanto distante dalla scuola, dovevamo solo svoltare a sinistra e andare sempre dritto.
Un brusco vento ci fermò davanti a un albero abbattuto. Una bambina stava scappando terrorizzata dai due mostri, essi ridevano maleficamente.

«Forza, ragazze. È ora di entrare in azione.»

Usagi pronunciò la sua frase, poi si trasformò. Lei era la famosa Sailor Moon.
Il suo vestito era blu e rosso, un paio di guanti lunghi e bianchi e stivali col tacco medio. Aveva due fermagli rosso oro sui suoi lunghi codini e un paio di orecchini pendenti a forma di mezzaluna.

Lo stesso Rei, Ami e Makoto.

Rei era Sailor Mars, aveva un vestito alla marinara rosso. Al posto degli stivali, aveva un paio di scarpe col tacco rosse.
Ami era Sailor Mercury, il suo vestito era simile al mio, con l'unica differenza che aveva solo il colore azzurro. Non aveva altro di particolare, solo una tiara più piccola rispetto alle altre.
Makoto, invece, era Sailor Jupiter. Il suo vestito era verde militare, portava anche lei un codino. Il suo era più alto e corto rispetto al mio.

Rimasi immobile a guardare quell'orrore di mostro, i bambini che scappavano e quelli che vanivano risucchiati dalle loro pance.
Volevo far qualcosa, ma non ci riuscivo.
Mi sentivo così inerme.

«Lisa, trasformati in Sailor.» mi ordinò Usagi.
«Ho troppa paura, non ci riesco.»
«Ti copriremo le spalle ma, per favore, trasformati. Abbiamo bisogno anche del tuo aiuto.»

Feci un cenno con la testa e pronunciai la mia frase, trasformandomi in Sailor Y.

«Coraggio, fermiamo quei mostri.»

Non avevo la forza di andare avanti con loro. Vedere quei mostri mi avevano messo un'ansia terribile, come camminare in una vecchia casa abbandonata con una candela quasi consumata.
Camminavo lenta. Avevo troppa paura di affrontare quei mostri, anche se le ragazze mi avrebbero protetta.
Non sapevo per quale ragione.

«Sailor Mars, tocca a te.» disse Sailor Moon.

Lanciò una pergamena al mostro che, in un attimo, s'indebolì.
Sailor Moon prese lo scettro lunare e disegnò un cerchio nell'aria, sconfiggendo il mostro una volta per tutte.

L'altro, invece, aveva già catturato un'altra bambina.
Sailor Jupiter mi guardò preoccupata. Le mie gambe tremavano come non mai, così come le dita delle mie mani.

«Sailor Y, va tutto bene?»
«S-si. Alla grande.»
«Non avere paura, è soltanto un ammasso di fumo.»

Di colpo, due grida a me familiari attirarono la mia attenzione.
Vidi Sailor Moon e Sailor Mars tra i tentacoli di quel mostro, la presa era molto stretta.

«Devi assolutamente usare i tuoi poteri.» disse Sailor Mercury.
«Non so da dove cominciare.»

In un attimo, m'impanicai.

«So che hai un potere chiamato Sfera di Cristallo.»
«E come funziona?»
«Non lo so. Dovresti saperlo tu.»
«Ma sono diventata Sailor da quasi un giorno!»

Poi, anche Sailor Jupiter e Sailor Mercury vennero catturate dal mostro. L'ultimo tentacolo libero era destinato a me, cercava in ogni modo di catturarmi ma senza successo.

Cercai di non farmi prendere facendo salti e capriole, ma non funzionò.
Il tentacolo mi prese per le caviglie trascinandomi per aria accanto al suo grande occhio.
Il sangue cominciò ad affluirmi in testa facendomi perdere l'equilibrio e un po' la vista, poi le due perle attaccate al mio fiocco s'illuminarono di colpo creando una fiamma blu scuro circondata da stelle.

«Guardate, ragazze!» esclamò Sailor Moon attirando l'attenzione delle altre guerriere.
«La Starlight Flame.»
«Credevo fosse una leggenda.» disse Sailor Mars.

La fiamma, intanto, sprigionò una forza devastante che disintegrò il mostro, senza lasciare alcuna traccia.
La mia testa era così pesante che caddi a terra con gli occhi leggermente chiusi. Questo è tutto ciò che riesco a ricordare.




***




Mi risvegliai distesa su un prato, le ragazze erano attorno a me preoccupate.

«Si è risvegliata.» disse Rei.
«Cosa...? Dove mi trovo?»
«Siamo al parco.»

Mi rialzai guardandomi intorno. Il parco era completamente raso al suolo, gli alberi abbattuti e la fontana centrale, ormai, a pezzi.

«E il mostro?»
«Tranquilla, se n'è andato. Grazie a te.» poi Usagi sorrise.
«Davvero l'ho sconfitto io?»
«Sì, ed è stata la tua leggendaria Starlight Flame a sconfiggerlo.»
«La... cosa?»
«Te lo spiegheremo dopo.»

Le guardai con aria dubbiosa.

«Coraggio, torniamo a scuola.» concluse Rei porgendomi la sua mano. La presi e camminai accanto a lei.

Mi chiedo ancora come abbia fatto a creare una mossa così strana e, allo stesso tempo, così potente.
Una mossa leggendaria? Da me? Assurdo.



***





Angolo autrice

Ciao, belli de Gloria!
Ed ecco qui la prima missione di salvataggio per la nostra Sailor Y.

Capirete il motivo di tutta questa sua agitazione e paura nell'affrontare i nemici, ci saranno sempre le nostre amate Sailor a farle compagnia!
Vi aspetto sabato prossimo per un nuovo capitolo!

Alla prossima e... Kawaii a tutti!

- Gloria -


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Capitolo 5
*** Capitolo 4 - La principessa di Alckemia ***


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La principessa di Alckemia





Come ero riuscita a creare quella strana fiamma, la Starlight Flame?
Leggendaria, dicevano loro.
Era assurdo.

«Va tutto bene, Lisa? - domandò Rei - Sembri sconvolta.»

«Sto bene. Non è necessario che vi preoccupiate per me, davvero.» risposi con un sorriso.

Non stavo affatto bene, invece.

La testa continuava a girarmi, come se tutto intorno a me si stesse muovendo.
Case, alberi, statue... ogni cosa.

Poi, all'improvviso, una strana figura apparve davanti a me.

Mi assomigliava, ma aveva i capelli azzurro chiaro e un vestito nero incantevole. Pensai fosse la voce di colei che mi aveva dato il potere di Andromeda, ma non lo era.

La sua voce era più dolce, quasi come la mia.

Forse ero io. Tutto quello mi sembrò surreale.

«Libera la guerriera Sailor che è in te.» disse, prima di sparire.


Aveva un tatuaggio a forma di stella sul polso destro, esattamente dove ce l'ho io.

Cominciai a farmi mille domande su quella strana visione.





***




Il tempo passò ed io e le ragazze decidemmo di parlare di quei mostri che, poco prima, ci aveva attaccate.

Non sapevano come fossero arrivati sulla Terra, cercavano risposte attraverso strani gadget.
Io, invece, pensavo ancora a quella strana ragazza dal vestito nero.

«Lisa, a cosa stai pensando?»


Usagi mi guardò un po' strana, come se avessi qualcosa che non andava.


«Niente.»

«È da tutto il giorno che non parli, sei sicura di voler parlarne con noi?»

Decisi di vuotare il sacco.


«Stavo pensando a quella ragazza dal vestito nero.»

«Quale ragazza?» domandarono Makoto e Usagi in coro.
«Ho visto... una ragazza coi capelli azzurri, un vestito nero e una corona dorata. Se non ricordo male, era inciso uno strano simbolo.»

Mi guardarono con aria interessata.

«Era una mezzastella.»

«Non saprei dirti chi sia. Da come l'hai descritta, sembra una ragazza come tutte le altre.»
«Il vestito era lungo e luccicante.» aggiunsi.

Usagi, poi, ebbe un'illuminazione.


«Ci sono! Deve essere la principessa del pianeta Alckemia.»

«È di questa galassia, vero?» domandai.

Luna, la gatta ambasciatrice del regno della Luna, decise di rispondere al posto di Usagi.


«Lei viene dalla galassia Andromeda, dove esiste un satellite simile alla nostra Luna. Gira intorno ad un pianeta chiamato IG-45, per gli umani, non ancora identificato.»


Rimasi colpita.


«Il suo nome è Dahlia ed è la Principessa del regno di Alckemia.»

«So che è sparita dopo essere stata inghiottita da un buco nero, non è ancora tornata a casa.» disse Usagi.
«Solitamente, dove porta un buco nero?» domanda Ami con aria curiosa.
«Non ne ho la più pallida idea, davvero.» rispose Luna.

Capii che quella strana ragazza che era apparsa davanti a me era proprio Dahlia. Avrei voluto sapere più di lei.

Decisi di affidarmi a Luna.
D'altronde, lei conosceva tutto di lei.





***





«Luna, aspetta!»

Si voltò verso di me.
Mi avvicinai e m'inginocchiai davanti a lei fissandola negli occhi.

«Voglio sapere altro su Dahlia.»
«Perché sei così interessata a lei?» mi domandò un po' incredula.
«È apparsa davanti a me qualche ora fa, voglio sapere chi è e perché si mostra agli occhi della gente.»

Luna fece un cenno con la testa e mi salì sulla spalla.


«Prima di tutto, portami davanti ad uno specchio.»


Eravamo ancora a scuola, così decisi di andare nel bagno delle ragazze.

Sulla parete c'erano alcuni specchi.
Luna chiuse gli occhi e, poi, vidi il simbolo sulla sua fronte illuminarsi.
Apparve una galassia a spirale, arancione e bianca. Dall'aspetto sembrava familiare, forse la conoscevo.

«Quella che vedi è la galassia Andromeda ed è proprio da qui che vieni, Sailor Y.»

«Quindi, difendo questa galassia? È da qui che viene la principessa Dahlia?»
«Sì e, se vedi il puntino rosa vicino alla sfera arancione, quella è Alckemia.»

Rimasi a guardare quell'immagine con gli occhi spalancati.


«Tira fuori la Sailor che è in te...»


Ha ragione Dahlia.


Devo essere coraggiosa, ma strani ricordi percorrono la mia mente, c
ome impulsi elettrici che non smettono di perseguitarti.

Ho ancora strani ricordi sulla mia nascita e sulla mia vera famiglia.
So di essere stata adottata, ma volevo saperne di più.
Forse la principessa Dahlia ero proprio io.










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Angolo Autrice:

Ciao, belli de Gloria!
Questo è un capito un po' più corto di quello precedente, ma il prossimo sarà interamente dedicato alla scoperta delle origini di Lisa.
Sono un po' indietro con i capitoli. Mancano ancora tre capitoli alla fine. Tenete duro!
Detto questo, io vi saluto.

Un bacio e buon weekend!




- Gloria -


















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Capitolo 6
*** Capitolo 5 - Abbandono la squadra ***


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Abbandono la squadra





Chiusi gli occhi e mi concentrai sull'immagine riflessa sullo specchio.
Quella che, probabilmente, era casa mia.
«Lisa, sei sicura di voler sapere tutto su Dahlia?»
«Sicurissima.»

Vidi qualcuno a me caro.
Non era mio padre. Non era neanche mio fratello.
Forse era il mio unico amore.

All'improvviso, un flash attraverso i miei occhi. Cominciai a vedere strane immagini, sentire suoni e rumori incredibilmente fastidiosi.
Vidi Dahlia seduta sulla Mezzaluna Rossa e luminosa della galassia Andromeda, la riconobbi dal suo bagliore simile a quello dell'aurora.
Indossava un lungo vestito blu notte e un manto di seta azzurro che copriva parte delle sue braccia, la corona, stavolta, era d'argento.
Un uomo biondo dagli occhi grigi lucenti la guardò con occhi sognanti, e viceversa.
Erano innamorati. Riuscii a capirlo dai loro sguardi incrociati e ardenti d'amore.
Una bellissima coppia.

A vederli, mi scese una lacrima.
L'amore era l'unico sentimento che non sono mai riuscita a sentire nel mio cuore, non mi sono mai innamorata di qualcuno.
Ero testarda. Non avevo mai attaccato la corda con i miei compagni di classe, sono sempre stata seduta nell'angolo più buio della classe.
Rei e Makoto sono le uniche amiche che ho, poi si sono aggiunte Usagi e Ami.
Mi volevano davvero un gran bene.

«Qualcosa non va, Lisa?»
Luna mi vide piangere. Feci un respiro profondo e risposi sorridendo. «È tutto apposto.»
Poi, le raccontai della mia strana visione.
Luna mi spiegò che l'uomo che guardava Dahlia si chiamava Cornelius ed era il principe di Exaverie, il pianeta più grande di Andromeda.

«Lui era innamorato di lei - aggiunse - ma qualcosa li ha costretti a separarsi l'uno dall'altro.»
«Glielo avevano imposto, vero?»
«No. Death Panthom rapì la regina Sapphire di Alckemia, nonché madre di Dahlia.»
Ascoltai attentamente la sua storia.
«Se Dahlia non gli avrebbe dato il braccialetto dalle perle lucenti, avrebbe trasformato Sapphire in un mostro. Lei non lo ha fatto.»
«Quindi...?»
«Alla fine, Dahlia fu catturata da altri due mostri di Death Panthom e Sapphire venne liberata. La principessa scomparì non appena uno dei mostri sfiorò le perle del braccialetto.»
«Dove sarà finita?» domandai sorpresa e allo stesso tempo preoccupata.
«Non so dirtelo.» rispose scuotendo la testa.
«L'unica cosa che so è che, se l'energia negativa va a contatto con le due perle del tuo braccialetto, colei che lo indossa scompare perdendo, poi, la memoria.»
«Con quale logica, poi?»
«Il potere di Andromeda è estremamente pericoloso per le guerriere Sailor, mia cara Lisa - disse un po' in ansia - se non impari ad usarlo come si deve, farai la stessa fine di Dahlia.»
Rimasi paralizzata.
«Il suo potere è collegato all'energia possente della galassia da cui proviene.»
Avevo paura.
Paura di scomparire e non rivedere più la mia famiglia, le mie amiche.
Paura di non vivere più una vita normale.
«Luna, io... ho paura...»
«Lo so che è rischioso, ma Sapphire ha scelto te. Con quel braccialetto sul polso, salverai il suo regno e tutto l'universo.»
Mi guardò dritta negli occhi.
«È un compito delle guerriere Sailor, Lisa. E tu, ora, sei una di loro.»

Un brivido mi percosse lungo la schiena.
La paura dentro di me salì minuto per minuto, ricordai il giorno in cui ho rischiato la vita per colpa di una distrazione.
Una stupida distrazione che potevo evitare.

In quel momento, avevo visto qualcosa che un vivo non avrebbe potuto capire.
Non volevo più rivedere quell'immagine.

«Luna, io...»
Non avevo il coraggio di dirglielo. Mollare tutto e tornare a vivere una vita normale.
«Cosa, Lisa?»
Mordendomi il labbro, lo dissi tutto ad un fiato.
«Ho deciso di abbandonare la squadra.»
Luna non mi crebbe poi, guardandomi con gli occhi lucidi, cambiò idea.

«Non puoi, Lisa.»
«Invece posso.»
L'immagine riflessa sullo specchio si sbiadì all'improvviso.
«Ho troppa paura di affrontare Death Panthom, non sono in grado di prendermi una responsabilità tanto grande.»
«Lisa...»
«No, Luna - la mia voce s'incrinò in un attimo - non cambierò idea. Ho deciso di abbandonarvi.»
Uscii dal bagno delle ragazze nascondendo il viso pieno di lacrime tra le mani.





***





Sapevo che era una scelta sbagliata, ma fui costretta a farlo.
Non potevo continuare a combattere contro mostri e altre minacce, avevo paura di qualsiasi cosa.
Non riuscivo neanche a capirlo.
Camminai lungo il corridoio della scuola, poi una strana voce attirò la mia attenzione.

«Perché hai deciso di lasciare le tue amiche?»
Vidi un ragazzo biondo al lato della porta di classe, aveva un orecchino d'argento sul lobo destro e due occhi color diamante.
«Tu chi sei?» domandai tremante.
«Mi chiamo Sora.»
«Come fai a sapere che...»
«Ho sentito tutto. Ti sto osservando da un po', Lisa, e noto che il trauma che hai subito è tornato nella tua testa.»
«Q-quale trauma?»

Iniziò a farmi paura.

«Non capisco, cosa...»
«Possibile che sei così tonta?» ridacchiò.
«Dahlia non è sparita, è proprio qui davanti a me.»
«Io... non vedo niente.»
«Non ci arrivi, zucca vuota? La principessa di Alckemia sei tu!»



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Angolo autrice:

Ciao, belli de Gloria!
Abbiamo scoperto qualcosa sulle origini di Lisa, ma lei sembra non capire.

Riuscirà ad accettare la realtà? Tornerà con le Sailor oppure resterà da sola?
Mercoledì prossimo lo scoprirete ^^




- Gloria -






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Capitolo 7
*** Capitolo 6 - Mente confusa ***


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Mente confusa







«Io, la principessa di Alckemia?»

Senza un motivo apparente, scoppiai a ridere.
Sora mi guardò malissimo.

«La mia non era una battuta.»
«Lo so, ma non posso essere io... insomma, guardami. Non sono quella che voi credete.»
«Questo è quello che pensi tu.»


Si avvicinò e mi fissò.


«Dahlia, so che non ricordi nulla, ma io e te eravamo innamorati.»
«C-cosa...?»


Rimasi sorpresa dal suo comportamento. Che fosse lui, Cornelius?
Quella domanda era scontata.

«Non capisco... Dahlia dovrebbe essere dall'altra parte dell'universo.»
«Il buco nero che ti risucchiò deve averti portata qui sulla Terra.»


La mia testa cominciò a pulsare, ero confusa.

Non riuscivo a capire chi ero veramente, se una principessa o una semplice studentessa liceale che veste alla marinara.
L'amante di un principe coraggioso e potente o una ragazza solitaria.
La guerriera più coraggiosa o una che se la faceva addosso dalla paura.
Cominciai a perdere la testa, nel vero senso della frase.








***









Sora continuò a fissarmi.
Non riuscivo a capire più niente.
La mia mente era invasa dai ricordi su Alckemia, mescolati con quelli sulla Terra.
Finora sono sempre stata una studentessa liceale. Niente poteri, niente problemi, niente pensieri.
Solo lo studio e la compagnia delle mie amiche.

Le avevo abbandonate. Mi sentii così in colpa.

«Cerca di ricordare, ti prego.»

Ricordai solo la gita in campagna con i miei genitori. Eravamo felici, senza alcun pensiero in testa.
All'improvviso, ricordo il giorno in cui Dahlia è stata risucchiata da quel vortice.




«Dahlia... Dahlia!»




La voce di Cornelius mi tormentava in quel momento.
Come poteva Sora conoscere tutto di loro? Che fosse un guerriero mandato da Queen Serenity?
Impossibile.

«Io... io... non ricordo...»

Scoppiai in lacrime. Sora mi consolò stringendomi a sé.
Un rimbombo improvviso mi invase la testa. Riconobbi quel calore.
Solo una persona speciale emanava quel calore. Quell'abbraccio amorevole e ammaliante.
Cornelius. Era proprio lui.

«Cornelius.» mormorai a denti stretti.
«Dahlia, finalmente ricordi.» disse stringendomi sempre più forte.

Alcuni ricordi del mio passato erano ancora sbiaditi.
Immagini in bianco e nero che si ripetono nella mia mente. Muto e insonoro, era come un film d'epoca.
Erano ancora confusi.

Sora mi afferrò il mento e cercò di darmi un bacio, ma lo respinsi allontanando il mio volto dal suo.
Rimase immobile a guardarmi. Sbalordito.


«Scusa, ma non posso.»
«Perché, Dahlia?»
«Sono... sono ancora confusa. Mi dispiace, ma non sono ancora pronta ad accoglierti nuovamente tra le mie braccia.»


Mi allontanai da lui con occhi lucidi.
La giornata non poteva andare peggio di così.







***






Una grande nuvola nera coprì il cielo. Emanava strani fulmini.

Lentamente, la città venne attaccata da numerose presenze malvagie.
Il braccialetto brillava, ma lo ignorai.
Ormai non ero più Sailor Y, la guerriera dell'altra galassia. Mi ero arresa.


Avevo abbandonato le mie amiche, la mia vera famiglia, Cornelius.
Ero una donna distrutta.
Anche se, durante il cammino, cambiavo aspetto, non osai guardare in alto.
Sailor Y non mi aveva abbandonata. Sono stata io a farlo.




Uno strano individuo attirò la mia attenzione. Era Death Panthom.
Impossibile non poterlo riconoscere.


«Finalmente c'incontriamo, Sailor Y.»
«Death Panthom. Strano trovarti in giro per strada.» dissi un po' ansiosa.
«Ho sentito che hai abbandonato le guerriere Sailor. Sei da sola, a quanto pare.»


Nel palmo della sua mano, si creò una strana sfera di energia.
Indietreggiai spaventata.


«N-non sono sola.» risposi.
Lui cominciò a ridere.
«Per favore, non farmi ridere. Sei da sola, fattene una ragione. Quel che è stato è stato. Hai rinunciato a Queen Serenity.»
Abbassai lo sguardo.


La sfera di energia, intanto, s'ingrandì sempre di più.
«Questa è la tua fine, Sailor Y.»
Lanciò la sfera contro di me.
Riuscii a schivarla con un salto mortale. Atterrata coi piedi per terra, cominciai a scappare.


Lui era proprio dietro di me.
Non faceva altro che lanciare quelle strane sfere viola. Le schivai di continuo.


All'improvviso, mi trovai in un vicolo cieco. C'era solo un muro.


Ormai, per me, era giunta la fine.




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Angolo autrice:

Belli de Gloria, come va?

Siamo giunti, ormai, alla fine di questa storia.

C'è un "però", potrebbe esserci il seguito di questa storia.

Ora che Lisa ha scoperto di essere la principessa di Alckemia, non posso non dedicare una storia alla sua nuova vita da futura regina e guerriera Sailor. Voi cosa ne pensate?

Ci sentiamo sabato per il gran finale!

- Gloria -




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Capitolo 8
*** Epilogo ***


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Epilogo








Sono spacciata. Letteralmente.
La sfera di energia che galleggia sul palmo della mano di Death Panthom si fa sempre più grande.
Non riesco ad usare i miei poteri. Sono debole.

La mia vista, poco a poco, s'indebolisce. Vedo tutto scuro.
Forse la mia morte è vicina.

«Addio, Sailor Y - dice lui prima di sferrare un colpo - è stato un piacere conoscerti.»

Stringo gli occhi abbassando lo sguardo.
Mi considero già una particella cosmica che naviga nello spazio senza una meta. Morta, in parole povere.
Di colpo, un fulmine attira la mia attenzione. È Sailor Jupiter!
«Death Panthom, libera subito Sailor Y!» esclama.
Arrivano anche le altre quattro, tutte unite per salvarmi.
«Vi stavo aspettando, Guerriere Sailor. Ho giusto qualcosa anche per voi.» dice lui con tono minaccioso.
«Vi prego, non fatelo!» grido.

Sailor Mars prende una delle sue pergamene e le lancia contro di lui, ma senza alcun successo.
Tremo dalla paura.
Non riusciranno mai a sconfiggere Death Panthom, è immortale.
Sailor Venus lancia un fascio di luce colpendo in pieno il nemico, lui reagisce con un mugugno.
È il turno di Sailor Moon, con il suo cristallo d'argento.
Death Panthom reagisce gridando dal dolore, all'improvviso sparisce.

«Non è finita qui, Sailor!»

Sono libera.
Le ragazze mi vengono incontro e mi sorridono. Mi sento una stupida.
Le ho abbandonate. Per quale motivo mi stanno sorridendo?

«Ragazze... scusatemi...»
«Non devi scusarti, Sailor Y. Non ci hai davvero abbandonate.» risponde Sailor Jupiter.
Mi commuovo.
«Resterai sempre una di noi.» aggiunge Sailor Moon.
Mi passo una mano tra il codino, poi continuo a guardarle con occhi lucidi.
«Vi voglio bene, ragazze.» sorrido.

Un improvviso bagliore accecante mi circonda, il mio aspetto cambia.
Il vestito da Sailor Y si converte in un abito nero brillante, una corona d'argento sulla testa e i capelli raccolti da una parte in una treccia.
Sono... sono proprio io?
Le ragazze ansimano dallo stupore nel guardarmi cambiare aspetto.
Sì. Dahlia sono davvero io.

«È proprio la principessa di Alckemia! Dahlia.» dice Sailor Mars sorpresa.
«Questa è la mia vera me?» domando toccandomi la treccia.
«A quanto pare, sì, vostra magnificenza.» risponde Sailor Venus inchinandosi davanti a me.
Lo stesso anche tutte le altre.

«A proposito Lisa... ehm, Dahlia - interviene Sailor Mars - qualcuno di tua conoscenza vuole farti un saluto.»
Dietro di lei c'è Cornelius, il mio amato principe.
Gli corsi incontro con le lacrime agli occhi e lo abbracciai forte, lui ricambia avvolgendomi a sé.
I miei ricordi sono ancora sbiaditi ma, poco a poco, comincio a metterli a fuoco.

Dahlia, Cornelius, Sailor Y, Lisa.
Le persone più importanti della mia esistenza.









Dahlia e Cornelius








Fragile Guerriera - Fine






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Angolo autrice:


Ciao, ragazzi! Ed è con grande piacere che dichiaro conclusa "Fragile Guerriera"!
Non disperate, ci sarà un seguito.

Ho deciso di continuare questa storia.
Chissà come sarà la muova vita di Lisa come nuova regina e guerriera Sailor. Staremo a vedere. ;)

Detto questo, vi saluto.
Ci sentiamo in giro.



- Gloria -
















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