Ritorno a casa.

di Lellaofgreengables
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo incontro. ***
Capitolo 2: *** Una gioia per Fe e un rimprovero per Marcos. ***
Capitolo 3: *** Incontro al cimitero. ***
Capitolo 4: *** La visita del dottore. ***
Capitolo 5: *** Un nuovo alleato e i ricordi di Sol ***
Capitolo 6: *** Tempo di compromessi. ***
Capitolo 7: *** La Elegante. ***
Capitolo 8: *** Idee e consigli. ***
Capitolo 9: *** Angeli e demoni. ***
Capitolo 10: *** Un padre molto geloso. ***



Capitolo 1
*** Primo incontro. ***


Lucas Moliner stava chiudendo il suo ambulatorio. Doveva dirigersi a La Puebla per occuparsi di un anziano moribondo. Ad un certo punto suonò il telefono. Qualcuno aveva la febbre e ruchiedeva la visita di un medico. Lucas riattaccò e si rivolse ad un giovane di circa diciotto anni, moro e con gli occhi blu. Era Marcos Moliner Santacruz, il figlio che il medico e sua moglie Sol avevano adottato da neonato. 
" Marcos, figliolo, devo scappare a La Puebla. Tu potresti affinare le tue capacità mediche andando alla Villa. Beltran Montenegro mi ha telefonato. Qualcuno ha la febbre alta e hanno bisogno di assistenza. È il nipote della mia amica Aurora e non posso dirgli di no." disse Lucas. Aveva fretta di lasciare l'ambulatorio.
"Certo, padre. Lo farò immediatamente." sorrise il giovane.

Esperanza Castro Castañeda era stesa sull'enorme letto che era al centro della stanza, che un tempo aveva occupato sua madre Maria quando viveva alla Villa.
" Non ho bisogno di un medico, Beltran. Ho solo necessità di dormire e di stare tranquilla. Tendi a preoccuparti troppo per me, fratellino." si lamentò, sdraiandosi tra i cuscini. Era senza forze ma non voleva mostrarlo a nessuno.
" Io ho chiamato Lucas Moliner. La zia Aurora afferma che è un grande medico. Sarò più tranquillo e tu potrai smetterla di fingere di stare bene. Il termometro ha quasi sfiorato i 40 gradi. Sei malata e molto debole." Beltran era irremovibile. Fe entrò nella stanza e avvisò il che Moliner era in soggiorno. Beltran uscì dalla stanza con Fe per riceverlo.
Esperanza era cocciuta come sua madre e aveva deciso di mostrarsi in piena salute davanti a Moliner. Approfittando di quei pochi attimi da sola, la giovane si alzò dal letto e provò a percorrere alcuni passi. 
Stava per giungere nelle vicinanze della porta quando questa si aprì. Beltran era tornato in compagnia di un affascinante giovanotto, che vista l'età non poteva essere Lucas, l'amico di sua zia Aurora.
Proprio in quel momento le gambe di Esperanza decisero di cedere. 
Due braccia piuttosto forti la sostennero. Erano quelle del nuovo arrivato. In quel momento i loro occhi si incontrarono e il tempo si fermò. Gli occhi verdi di Esperanza si persero in quelli blu di Marcos. 
" Marcos, vi presento Alba, la ragazza più testarda che io conosca".Beltran fece le presentazioni.
" Piacere, signorina. Ora vi sistemo sul letto per visitarvi". Sorrise Marcos prendendola in braccio e depositandola sul letto, incurante delle proteste di lei.
" Visitarmi? Ma se siete un ragazzo. Avete preso la laurea in medicina nella culla?" domandò Esperanza - Alba.
" Non sono un medico. Sono Marcos Moliner .Spero di trasferirmi il prossimo anno alla facoltà di medicina. Sono però sempre stato al fianco di mio padre, Lucas, e durante la guerra civile l'ho aiutato a curare ogni tipo di ferita e patologia. E voi, signorina, avete solo la gola infiammata e qualche linea di febbre. Non morirete e non avrete bisogno di mio padre. Necessitate solo di riposo e di stare a letto, al caldo. Dovrete prendere le pasticche che lascerò al signor Montenegro. La cosa fondamentale però per voi sarà tenere a freno la lingua lunga e la testardaggine. Arrivederci, Alba" sorrise Marcos andando via seguito da un divertito Beltran.
Esperanza espresse il suo disappunto scuotendo i suoi lunghi riccioli neri.

Marcos Moliner stava sistemando il dispensario di suo padre ma il volto dolce e stupendo di Alba appariva davanti ai suoi occhi.
"Fuori dalla mia testa" affermò irato.
Proprio in quel momento nella stanza giunse l'anziana Dolores Mirañar. 
" Salve, Marcos. Come sta? Ho saputo che è stato dal signorino Beltran. Volevo sapere se ha visto la signorina Alba. La misteriosa giovane di cui tutti parlano. E come è?" chiese la pettegola proprietaria dell'emporio.
" Una ragazza coraggiosa, simpatica e piuttosto bella." sorrise Marcos pensando ad Alba.
" Una ragazza furba. È la fidanzata del signorino Beltran e lui le ha intestato la metà dei suoi beni. Ovvero la metà esatta delle fortune della defunta Montenegro. Quella strega ha saputo con chi allearsi durante la guerra e ha saputo quadruplicare le sue fortune, che ora sono nelle mani di Beltran e di Alba. Ma quale donna decente si farebbe mantenere dal proprio fidanzato? Solo una poco di buono, ve lo dico io." sorrise Dolores in modo perfido.
Ogni sorriso scomparve dal volto di Marcos: la meravigliosa ragazza con la febbre era una mantenuta dotata di un giovane e affascinante fidanzato.

Fine cap 1.

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Capitolo 2
*** Una gioia per Fe e un rimprovero per Marcos. ***


" Ti piace Marcos. Ad Esperanza piace Marcos" canticchiava come uno sciocco Beltran.
" Stai in silenzio. Fe potrebbe sentirti pronunciare il mio nome e scoprire la mia vera identità e allora si che sarebbero guai. E poi ti comporti come un bambino dell'asilo.Non mi piace quel ragazzino che gioca a fare il medico." Esperanza era furiosa.
" Fe non ti tradirebbe mai e sarebbe felice di sapere nostra madre viva. Devi poi smetterla di preoccuparti. Anche se scoprissero la tua vera identità non sarebbe un problema. Ho i giusti agganci e so di poter sistemare la situazione di nostra madre."spiegò Beltran.
" Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Poi è stata una tua idea quella di fingerci fidanzati." affermò Esperanza.
" Solo perché per arrivare fino a Puente Viejo abbiamo fatto un viaggio pieno di insidie e in Spagna la situazione con Franco è difficile. In Europa c'è una guerra in atto. Esperanza, è pericoloso circolare senza una protezione per una donna e un fidanzato era la soluzione migliore. Non potevi certo presentarti come mia cugina." disse Beltran.
" E allora continueremo a fingere per un po'. Per prudenza e perché sono tempi difficili."
Beltran fu costretto a cedere anche perché Fe apparve con una brocca piena di acqua fredda.
" Sono qui perché la signorina Alba deve fare un bagno con acqua fredda per abbassare la febbre." spiegò la domestica.
Beltran uscì dalla stanza.
Esperanza non desiderava farsi fare il bagno da Fe ma la domestica fu irremovibile. Lei doveva aiutare la signorina che era ammalata.
Esperanza dovette cedere. Fe adorava Alba Hidalgo. La amava perché in qualche modo le ricordava la povera signorina Maria, morta tanti anni prima insieme alla sua piccola Esperanza. Anzi la figlia di Maria avrebbe avuto all'incirca la stessa età di Alba. Povera bimba innocente.
Quando però la domestica tolse la camicia da notte e i calzoncini alla signorina Alba, notò qualcosa che la sconvolse sulla gamba della giovane: i tre nei dei Castro.
" Signorina Alba, signorina Alba... Voi siete, voi siete Esperanza" disse sconvolta. 
" Si. Sono Esperanza Castro." confermò Alba ormai scoperta.
" E quindi anche vostra madre Maria è viva. La mia dolce signorina Maria." 
" Si, Fe. E anche il mio papà. Ora vivono felici a Cuba e hanno altri tre figli, oltre a Beltran e a me. Alba in realtà è il nome di mia sorella minore. Il vero nome di mia nonna Pepa. Però ti prego, Fe, non dire nulla a nessuno e mantieni il mio segreto." 
" Sarò una tomba, signorina Alba." 
Fu così che Esperanza raccontò alla domestica tutta la storia della sua famiglia a Cuba.

Lucas tornò in ambulatorio e trovò suo figlio Marcos che brontolava contro l'armadietto dei medicinali, colpevole di non chiudersi.
" Ci penso io." disse serrando gli sportelli.
Il medico poi guardò il figlio e chiese: " Come è andata a casa di Beltran? La signorina Alba sta meglio?" 
Il nome della Hidalgo dopo quanto scoperto per bocca di Dolores, provocò in Marcos un grande turbamento. 
" Nulla di grave. Solo gola infiammata e febbre. Tra qualche giorno starà meglio." 
" Dicono che sia una ragazza molto bella" sorrise il medico.
" Bella e lo sa. Visto che è una poco di buono che preferisce farsi mantenere da un Montenegro." 
Per la prima volta in vita sua, Lucas diede uno schiaffo a suo figlio.
Marcos era rimasto senza parole ed ora guardava suo padre a bocca aperta.

Fine Cap 2.

 

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Capitolo 3
*** Incontro al cimitero. ***


" Ma padre ..." si lamentò il giovane.
" Non si insulta nessuno in questo modo. Soprattutto una signora e per di più solo per le quattro voci messe in giro da Dolores. E soprattutto non voglio che tu faccia questi discorsi davanti a tua madre." lo rimproverò Lucas.
"Perdonatemi, padre." Marcos sapeva infatti che sua madre in passato era stata costretta a prostituirsi.
" Non puoi giudicare nessuno senza averne conosciuto tutta la storia." disse Lucas. 
"Avete ragione, padre. Solo che quella ragazza riesce a mandarmi fuori di testa. Alba Hidalgo è un personaggio piuttosto peculiare." ammise Marcos.
" E a te piace." sorrise Lucas.
" Non mi piace per nulla. È solamente una ragazza arrogante"
" Se lo dici tu, figliolo" sorrise poco convinto Lucas.

Emilia si presentò nella stanza di Esperanza con del brodo caldo.
" Nonna" mormorò la ragazza sorridendo alla locandiera.
" Tesoro mio, come stai?" domandò la signora Castañeda.
" Bene. Mi è passata la febbre e presto potrò tornare a gironzolare per il paese o a cavalcare per i prati".

" Sei una ammazzone come tua madre. Non assomigli a tuo padre e a nonna Pepa."

" Io assomiglio a me stessa e un poco alla mia mamma. Almeno così dice Fe. Ora sa tutta la verità. "Spiegò Alba .

" Si, lo so. Me lo ha appena detto e mi ha promesso che si occuperà di te e di Beltran. Adorava le vostre madri." sorrise Emilia.
Esperanza stava letteralmente divorando il brodo.
" Assomigli a tutti e due i tuoi genitori. Sei una meraviglia, tesoro mio." Emilia si commosse.

Qualche giorno dopo Esperanza decise di recarsi al cimitero per visitare la tomba dei suoi nonni e degli zii, Bosco ed Ines. La guerra e la mseria inoltre avevano procurato la morte di tante persone di cui i genitori gli avevano parlato, compreso il parroco Don Anselmo, che tanto affetto aveva provato per i Castro e per Gonzalo e Maria. Esperanza depose un fiore anche sulla sua tomba.
Ma rimase imbambolata quando vide alla lapide di Gonzalo. Sapeva che suo padre era vivo, che aveva dovuto fingersi morto, che la Montenegro aveva assoldato un sicario per ucciderlo, ma trovarsi davanti alla tomba di Gonzalo Castro Balmes, le provocò un forte turbamento. 
Notò due piccole croci di legno accanto alla lapide di Gonzalo.
" Buongiorno, signorina Hidalgo" la salutò la voce di Marcos.
" Buongiorno a voi, signorino Moliner. Non avete vite da salvare, oggi?" domandò irriverente Esperanza.
" No. Sono venuto a salutare i miei cari defunti come la zia Candela, Don Anselmo e anche Gonzalo Castro, lo zio del tuo fidanzato." spiegò il giovanotto.
" Si anche io. Sono stata da tutti i parenti del mio fidanzato. I defunti intendo. Compresa Candela e Don Anselmo." 
" Però si vede che è questa la tomba che più ti turba. Una storia molto triste quella di questo giovane e anche quella di sua moglie Maria e della piccola Esperanza. La favola d'amore di Gonzalo e Maria fu meravigliosa e triste." Marcos depose un fiore sulla tomba di Gonzalo.
Per Alba fu troppo sentir parlare di sé, ovvero di Esperanza in quel modo.
E anche del grande amore dei suoi genitori.
" Si, Beltran me ne ha parlato. Mi ha raccontato la tragica storia d'amore dei suoi zii." Espe tentò di frenare la narrazione .
" Mi ha talmente colpito la morte di quelle tre anime innocenti. Me ne parlarono mio padre e Aurora Castro e mi sembrò giusto costruire queste due lapidi di legno anche per Maria e per la piccola Esperanza. Amo parlare con loro. Lo faccio sin da bambino, da quando costruii le croci." spiegò Marcos. Esperanza lo guardò con gli occhi quasi lucidi. Suo padre aveva detto che il destino lo aveva condotto a Puente Viejo per ricongiungerlo alla sua metà, ovvero alla figlia della migliore amica di sua madre Pepa, una bimba venuta al mondo quando lui era appena stato costretto a partire per le Americhe. E se il destino avesse deciso di far percorrere lo stesso cammino anche a lei?.
" Alba, non crede che tutti dovrebbero vivere una storia d'amore come quella di Gonzalo e Maria? Certo sono stati felici per poco ma un amore così intenso vale sempre la pena, non trova? La sua storia con Beltran è così perfetta come quella di questa sfortunata coppia?".
Esperanza non rispose ma si allontanò bruscamente.
" Arrivederci, Moliner." disse fuggendo via.

Fine 3 capitolo.

 

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Capitolo 4
*** La visita del dottore. ***


" Cara Isabel. 
È tuo cugino Marcos chi ti scrive. Ti invio i miei più sinceri saluti a te e porgili anche allo zio Severo. Non vedo l'ora di raggiungervi a Madrid per le nozze dello zio. Dopo tanti anni di solitudine merita di essere felice.
In verità non ti scrivo per parlare delle nozze di tuo padre. Lo faccio per parlarti di una ragazza che mi ha fatto perdere la testa ovvero di Alba Hidalgo. Il grande problema è che la giovane in questione ha un fidanzato. E questo fidanzato è Beltran Montenegro, il figlio della nipote di tua madre. Alba sembra molto innocente ma ha accettato la metà esatta del patrimonio di Beltran e sembra sempre sul punto di nascondere qualcosa, come ha fatto circa un'ora fa' al cimitero. Quella ragazza è un vero rebus. E devo dire che mi piace.
Aggiungo i miei saluti più sinceri a tutti voi . Devo scappare in ambulatorio. Mio padre mi attende.
Tuo.
Marcos.

Esperanza tornò in casa sconvolta dopo l'incontro al cimitero.
" Fe, per favore. Preparami una tazza di tè. Sono sconvolta." spiegò alla domestica quando raggiunse la donna e Beltran in sala da pranzo.
" Certo, signorina Alba. Ve lo avevo detto che andare al cimitero a trovare i defunti avrebbe potuto turbarvi troppo." 
Quando Fe lasciò soli i due cugini, Beltran si avvicinò ad Alba e le chiese: " Cosa ti è successo veramente? Non mi inganni." 
" Il fatto è che sulla tomba di mio padre ho visto due lapidi di legno. Una per la mamma e l'altra per me. Poi è arrivato Marcos Moliner che mi ha spiegato di essere colui che le ha collocate lì. Ha iniziato a parlarmi del grande amore dei miei genitori. Mi ha fatto domande piuttosto personali ed io sono fuggita via."
" E per fortuna che il ragazzo non ti piaceva. Sei un disastro, Alba." sorrise il giovane Montenegro prima di fuggire in direzione delle sue terre.
Poco dopo giunse Fe con il tè. Ma non era sola. Lucas Moliner la seguiva.
" Il dottore per voi, signorina." Spiegò la domestica servendo tè per due in salotto.
" Prego, Dottor Moliner." Esperanza invitò il nuovo arrivato a seguirla e a sedersi.
" Signorina, sono felice di vederla ristabilita." spiegò il medico. 
" Tutto merito delle cure di suo figlio."
" Non sono venuto qui per parlare di Marcos. Ma di voi." 
" Di me? Ho fatto qualcosa di male?" domandò Esperanza bevendo il suo tè. 
" No. Non avete fatto nulla di cui preoccuparvi. Sono solamente a conoscenza della vostra identità, Esperanza Castro Castañeda."

Il volto di Esperanza divenne improvvisamente pallido.

Fine 4 capitolo.

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Capitolo 5
*** Un nuovo alleato e i ricordi di Sol ***


"Niente paura, mia cara e dolce ragazza. So da sempre che i vostri genitori e voi stessa eravate vivi. Lo so da quando la vostra famiglia informò Aurora e Matias, i vostri zii. Non dirò nulla." Lucas cercò di tranquillizzare Esperanza.
" E allora come mai siete qui? Come fate a sapere che io sono Esperanza?" domandò la giovane.
" Grazie a vostra zia Aurora. Lei è riuscita a scrivermi e ad avvertirmi prima che la situazione a Parigi precipitasse. E a farmi sapere dell'arrivo vostro e di Beltran. Aurora Castro ha parecchi difetti ma adora i suoi nipoti. " le spiegò il medico.
" Povera zia. Spero che presto riesca a raggiungerci. Parigi ormai è stata invasa. Solo i buoni contatti che mio fratello sta utilizzando con gli uomini di Franco, potrà agevolare la situazione. Saperla in un paese occupato mi spaventa." Esperanza era assai preoccupata.
" Vostra zia è una donna forte. Ce la farà.  Nel frattempo però io sarò a vostra disposizione per ogni cosa. Anche a Puente Viejo circolano figure nuove e pericolose." 
" Dottor Moliner, essere eredi della Montenegro per ora servirà a tenere al sicuro me e mio fratello. Ci permetterà di aiutare mia zia a raggiungere Puente Viejo e Camilla ed Hernando a stabilirsi a Cuba con la loro famiglia. Inoltre siamo riusciti a mantenere in piedi la fabbrica tessile, che con la guerra sta rifornendo vari eserciti di uniformi. Trovo disdicevole arricchirsi con le guerre, ma dopo quello che è successo in Spagna negli ultimi anni, credo che i nostri operai abbiano bisogno di denaro per riprendersi." Esperanza finì di parlare e addentò un pasticcino. Lucas era rimasto piacevolmente sorpreso .
" Ora comprendo il motivo per il quale a mio figlio Marcos siete tanto simpatica." disse il medico.
" Riuscirete a mantenere il segreto sulla mia vera identità anche con lui?" domandò Esperanza.
" Certo. Marcos però è una persona onesta e non vi tradirebbe mai." 
" Ne sono convinta. Al momento però preferirei mantenere il segreto."

" Marcos, tesoro. Hai la febbre? Non hai assaggiato nessuno dei biscotti nel tuo piatto. E generalmente tutte le volte che porto a casa una nuova ricetta dalla fabbrica sei il primo ad assaggiarla." domandò Sol servendo del tè. 
" Madre, sono ormai un uomo. Non mangio più biscotti come un bambino." si infuriò Marcos.
" Marcos, non ti sarai per caso innamorato?" domandò la donna sorridendo. Il suo bambino stava crescendo.
" Innamorato? Io? E chi sarebbe la fortunata?" chiese lui, fingendo di non sapere nulla.
" Questo devi dirmelo tu, non trovi?" sorrise Sol. " In ogni caso nei prossimi giorni andrò alla Villa per vedere se potrò concludere un affare con i Montenegro.  Ho bosogno del loro grano e loro non rifiuteranno altro denaro di questi tempi." proseguì Sol.
" Madre, vorrei accompagnarvi. Trovo molto simpatici Beltran e Alba."
"  Il piccolo Beltran... Sai che quando ho iniziato a frequentare tuo padre, quel bambino aveva perso sua madre e io mi occupavo di tanto in tanto di lui insieme a Lucas..." Sol iniziò a raccontare a Marcos aneddoti dell'infanzia del giovane Montenegro.
A Marcos però non interessavano molto. Nonostante la simpatia per Beltran, l'unica che riusciva a destare il suo interesse era Alba, la misteriosa fidanzata di Montenegro.

Fine 5 capitolo

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Capitolo 6
*** Tempo di compromessi. ***


" Alba, abbiamo ospiti a cena questa sera" annunciò Beltran entrando nella stanza. 
" Che tipo di ospiti?" domandò Esperanza.
" Ospiti che in altre occasioni non avremmo mai degnato di uno sguardo, per il disgusto. Il nuovo sindaco e alcuni suoi amici provenienti dalla Germania." spiegò il cugino.
" Insomma nazisti a cena. Inizio a vedere tutto nero, Beltran. Forse dovevamo dare retta ai nostri genitori e non venire a vivere in un continente in guerra.  Odio scendere a compromessi con certe persone." disse Esperanza pettinandosi i capelli.
" Anche io." ammise Beltran, legando una collana sul soave collo di sua sorella.
" So che dobbiamo pensare alla zia Aurora, so che grazie ai nostri contatti la situazione di mamma e papà si risolverà e che Camila ed Hernando sono in procinto di raggiungere Cuba. Però mi disgustano. Soprattutto il figlio del sindaco. È viscido e mi provoca repulsione. Non la smette di perseguitarmi anche se sa che sono fidanzata. Non riesco a sopportarlo."  si infuriò Esperanza.
" Mi domando che interesse possano trovare dei nazisti in un paese piccolo come Puente Viejo." sospirò Beltran.
" Conosci già la risposta. Le fabbriche di armi del nostro nuovo sindaco." si lamentò Esperanza.
" Stai uscendo, Alba?" le domandò Beltran.
" Si. Fe ha mal di schiena e ha bisogno di pastiglie per calmare il dolore. Visto che abbiamo ospiti illustri passerò alla locanda per chiedere a mia nonna se può prestarci una delle cuoche del ristorante per questa sera. Inoltre vorrei comprarmi un vestito per l'occasione. Se devo scendere a compromessi voglio farlo con stile e Gracia ha bisogno di qualche buona cliente. La situazione non è delle più rosee." disse Esperanza baciando con amore Beltran sulla guancia.

Lucas stava leggendo il giornale nello studio de La Quinta.
Sol lo raggiunse con dei documenti relativi alla fabbrica.
" Dov'è Marcos?" chiese la donna al marito, baciandolo su una guancia e sedendosi al suo fianco.
" Nostro figlio è in ambulatorio. Mi sta sostituendo." 
" Non trovi che in questi giorni il nostro ragazzo sia un po' strano? Io credo che si sia innamorato" disse Sol raggiante.
" Sol, lui è un ragazzo riservato. Se vorrà dirci tutto, lo farà.  Lascialo in pace..." Lucas prese le difese del figlio.
" Uh, ma allora tu sai il nome della fortunata. Dovrai dirmelo" disse la donna baciando il marito.
"È inutile, Sol Santacruz. Nessuno dei tuoi baci mi spingerà a tradire la fiducia di nostro figlio. "
Esperanza entrò in ambulatorio e notò che Marcos era seduto alla scrivania e indossava un paio di occhiali. Ad Esperanza piacque. Gli occhiali lo facevano sembrare più adulto ed interessante.
" Non credevo che tu portassi gli occhiali." disse lei sedendosi davanti a lui.
"Mi stanno male?" chiese lui.
Esperanza divenne rossa e affermò:  " No, anzi. Credo che ti stiano benissimo". Caspita, doveva ricordarsi di essere la falsa fidanzata di Beltran e controllarsi davanti agli altri uomini.
Marcos sorrise e le spiegò:  " Come saprai sono stato adottato da Lucas e Sol Moliner quando ero solo un neonato. I miei genitori erano morti ed io ero un bambino cieco. Però una collega di Aurora Castro, scoprì che soffrivo di cataratta congenita. Fui operato e recuperai la vista. Devo molto ai miei genitori" 
Esperanza prese una delle mani di Marcos e la strinse forte. 
" Mi mancano molto i miei genitori. Loro sono a Cuba. Non so quando potrò rivederli." spiegò lei.
" Alba, vuoi parlarmi di loro?" domandò Marcos con dolcezza.
" No. È meglio di no. Lo farò in un'altra occasione. Sono qui per Fe. Ha mal di schiena. Ha bisogno di un antidolorifico." gli spiegò. 
La giovane era ritornata in se stessa. Per tutti era Alba Hidalgo e nessuno per il momento avrebbe dovuto scoprire la sua vera identità.

Fine cap 6.

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Capitolo 7
*** La Elegante. ***


“ Queste sono le pasticche per Fe.” Disse Marcos passando le medicine ad Alba. 
“ Grazie mille. Beh, allora, ciao.” Rispose lei uscendo dalla porta senza lasciare al giovane la possibilità di rispondere 
Uscita dall'ambulatorio Esperanza si diresse verso “ La elegante”, il negozio di abiti di Gracia Mirañar e di  Mariana. Mariana era la zia della madre di Esperanza, scappata anni prima con uno sconosciuto.
Il fatto grave era stato che per farlo aveva dovuto lasciare sua figlia Juanita ancora in fasce ed il marito Nicolas. Maria non aveva mai capito il comportamento della zia e per tutti coloro che avevano amato Mariana era stato un grande dolore.
Quando entrò nel negozio, la giovane incontrò Alberto Mirañar, il figlio di Gracia ed Hipolito. Un ragazzo molto sensato e con la testa sulle spalle, stando a quanto diceva Fe. 
Il giovane stava facendo i conti mentre sua madre stava cercando di sistemare dei vestiti.
“ Buongiorno, signorina” la salutarono madre e figlio. Era la prima volta che Alba scendeva in paese per fermarsi a parlare con qualcuno. Di solito era Beltran che si occupava delle relazioni con il paese. Sua sorella passeggiava per la tenuta della Villa con la sua giumenta, faceva lunghe passeggiate nei boschi, qualche solitario bagno nel fiume e le sue visite in paese erano veloci. Quasi nessuno l'aveva vista  e questo aumentava l'interesse di tutti nei suoi confronti, soprattutto quello di Dolores Mirañar.
“ Buongiorno. Il mio fidanzato mi ha parlato molto bene del vostro negozio. Era bellissimo il cappello che mi ha regalato l'altro giorno e che ha acquistato da voi. Volevo comprare un abito. È possibile?” domandò Esperanza.
“ Certo, signorina Alba.” Si offrì gentilmente Grazia.
La donna iniziò a tirare fuori una serie di vestiti. Alba capì che la situazione del negozio si stava facendo seria. I vestiti erano belli ma di qualità scadente. Erano modelli vecchi e già visti. Inoltre in paese in pochi potevano permettersi certi abiti. Gracia e Alberto avevano bisogno di aiuto e lei glielo avrebbe dato. Il primo passo sarebbe stato acquistare il miglior vestito, quello più caro, per il terribile ricevimento che l'attendeva in serata.
Esperanza aveva fatto la sua scelta quando una ragazzina bionda di poco più giovane di lei, scese le scale. Era evidente che proveniva dall'appartamento al piano superiore.
“ Juana, bentornata.” La salutò Alberto arrossendo.
Grazia si avvicinò alla nuova arrivata e la salutò con un bacio sulla guancia.
“ Sono tornata ieri da Murcia. Come vanno i conti della nostra attività,  Alberto?” domandò. 
“ Male come sempre, Juana.” Rispose il giovane.
“ Lo credo bene. Per colpa della guerra e di tutto quello che è seguito abbiamo vestiti scadenti, fatti di materie prime scadenti.” Rispose la giovane.
Forse potresti aiutarci tu, Juana. Voglio dire a Murcia si vivrà di più al passo con i tempi.” Disse Gracia.
“ Mio padre ed io abbiamo poca voglia di dedicarci a questo negozio, Gracia. Ci ricorda quella donna.” Rispose Juana.
Esperanza per tutto il tempo era rimasta in silenzio. Era stupita ed emozionata davanti alla cuginetta della sua mamma. Inoltre la giovane aveva iniziato a riflettere sulle questioni relative al negozio dei Mirañar.
“ Forse ho io la soluzione ai vostri problemi” disse Alba.

Fine 7° puntata.

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Capitolo 8
*** Idee e consigli. ***


" Io credo che potremmo diventare soci. Mia madre è una stilista e io sono brava a disegnare abiti. Lei lavora in un famosissimo grande magazzino nelle Americhe. Disegna abiti meravigliosi. Qui Beltran ed io siamo proprietari di una azienda tessile. Potremmo realizzare dei vestiti moderni da vendere in esclusiva sia qui nel negozio, che in altre città come Madrid e Barcellona. I prezzi sarebbero ridotti per via della produzione industriale. Il materiale giungerebbe dal Portogallo. Vero è che per ora ci stiamo occupando soprattutto di divise per i militari in guerra, ma sarebbe buona cosa anche occuparsi del mercato interno." spiegò Alba.
" Mi sembra una grande idea, signorina." si rallegrò Gracia.
" Sai il fatto tuo, ragazza" affermò Juana felice.
" Saresti la nostra salvezza, Alba" aggiunse Alberto.
" Bene. Allora è deciso. Ne parlerò con Beltran. Sono sicura che il mio fidanzato sarà d'accordo." sorrise Alba. La ragazza si avvicinò alla cassa e pagò il suo vestito, che Gracia aveva incartato in maniera magistrale.
Dopo aver salutato tutti, la ragazza lasciò il negozio.

Lucas entrò nello studio e salutò suo figlio.
" Ciao, Marcos. Ti vedo decisamente imbambolato. Per caso è arrivata Alba in ambulatorio?" domandò. 
" Si ma cosa c'entra?" domandò il figlio.
" Da quando l'hai incontrata sei diventato strano. Perfino la mamma ha capito che il suo pulcino si è innamorato." sorrise Lucas.
" Alba mi manda completamente fuori di testa. Però è fidanzata, padre."
" Non farci caso. Tante cose non sono come sembrano e poi non è detto che tra lei e Beltran le cose dureranno in eterno, giusto?"
" Hanno una casa e una fabbrica in comune, padre" 
"Non disperare. Non perdere la fiducia." sorrise Lucas.
" Le piaccio quando indosso gli occhiali." 
" Ha buon gusto la ragazza."

Esperanza tornò a casa e spiegò a Beltran cosa aveva deciso riguardo alla Elegante e alla loro fabbrica. Il fratello l'appoggiò.
Poi la giovane salì negli appartamenti della servitù per portare a Fe le sue medicine.
" Signorina, non dovreste portarmi voi le medicine. Potevo scendere da sola a prenderle. " si lamentò la donna, che era sdraita sul letto.
" Figurati, Fe. Nessun disturbo. Tu devi riposarti. Ecco. Prendi la pillola."
" Grazie, signorina Esperanza. Siete un tesoro." sorrise Fe. " Siete andata voi in ambulatorio? Avete visto il signorino Marcos? Vi piace vero?" aggiunse la domestica.
" Ho visto Marcos e si, quel ragazzo mi ha fatto perdere la testa."
" Non dovete lasciarvelo scappare di mano." sorrise la domestica.
" Ma Fe, per il momento devo fingermi fidanzata con Beltran." sorrise Esperanza.
" Non perdete troppo tempo che il tempo scorre in fretta. Non fate come me con il Mauricio. Mai giungemmo a stare insieme.  Voi cercate di sbrigarvi con il dottorino Marcos. O ve ne pentirete. Il toro va preso per le corna." 
" Grazie, Fe. Questi letti sono scomodi. Dovremo far cambiare i materassi nelle stanze del personale e decorarle un poco" disse Esperanza baciando una guancia alla domestica.
" Dolce come la mia signorina Maria." mormorò Fe quando la ragazza ebbe lasciato la stanza.

Fine 8 cap

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Capitolo 9
*** Angeli e demoni. ***


" A quanto pare questa sera il sindaco Marquez e alcuni suoi amici tedeschi andranno a cena da Beltran." disse Sol davanti alla tavola imbandita dove sedeva con il marito e il figlio per la cena.
" E la cosa ti turba, vita mia?" chiese Lucas.
" No. Però non credo che per quel ragazzo sia buono avere certi contatti, Lucas" disse Sol mettendo in bocca un cucchiaio di zuppa per poi proseguire " Credo che Alba Hidalgo abbia una cattiva influenza su di lui."
"Madre non è così " urlò d'istinto Marcos.
Lucas toccò il braccio del figlio per calmarlo e aggiunse: " Nostro figlio voleva dire che Alba Hidalgo è un tesoro di ragazza. Ha fatto di tutto per aiutare Gracia. Le ha fatto una proposta impossibile da rifiutare, cara." E così il medico iniziò ad infornare la moglie e il figlio della trovata di Alba e della possibilità di fare affari con Gracia.
" Quella ragazza è un tesoro, madre." sospirò Marcos quando il padre terminò di parlare.
" È vero. Ha fatto qualcosa di eccezionale per la povera Gracia. Non credo che possa influenzare negativamente Beltran." ammise Sol.
" Beltran deve mantenere dei buoni rapporti con il potere se desidera salvare la fabbrica. Hai dovuto farlo anche tu per la produzione dei dolci tua e di Severo. Ed inoltre Beltran deve tentare di riportare Aurora a Puente Viejo." spiegò Lucas.

Juan Marquez era il nuovo sindaco. Un uomo basso con i capelli neri e brizzolati, i baffetti alla Hitler e gli occhialini rotondi. Il figlio Julio era la sua fotocopia solo di circa 20 anni più giovane. La guerra aveva portato quell'uomo molti vantaggi perché era salito sul carro dei vincitori e si era procurato molti amici e contatti. Quelli che non aveva più Hipolito Mirañar soprattutto perché anni prima suo padre era andato a vivere in Russia diventando a tutti gli effetti un comunista agli occhi delle autorità. Franchiste. Hipolito e la sua famiglia dovevano essere grati per il fatto di aver conservato la vita e le loro attività economiche , l'emporio e l'elegante.
Ma il posto di sindaco era stato occupato da Juan che possedeva una fabbrica di armi a Puente Viejo e che giocava con tedeschi ed alleati in maniera da rifornirli nel modo per lui più vantaggioso.
Anche Beltran Castro offriva divise agli eserciti in guerra e in questo modo poteva far vivere dignitosamente i suoi operai in tempi difficili. Le uniformi della Montenegro erano comode e di un buon tessuto: quei ragazzi, secondo Esperanza e Beltran soffrivano già abbastanza le penalità della guerra e il rischio di morire o essere feriti.
" Le vostre uniformi molto belle, Fräulein Hidalgo." stava dicendo proprio in quel momento il tenente Müller ad Alba. 
"E per la questione di mia zia?" stava domandando Beltran a Müller e al capitano Höffmann.
Alba, Beltran e i due nazisti stavano bevendo del liquore in salone insieme al sindaco e al figlio Julio.
" Vostra zia ha avuto salvacondotto. Ha lasciato Parigi e la Francia. Presto a Puente Viejo, Herr Montenegro." spiegò il capitano Höffmann.
" Grazie mille, capitano." rispose Beltran, il cui salvacondotto era costato uniformi e denaro.
Esperanza aveva sempre pensato che l'uniforme tedesca fosse orribile, con quel teschio con le ossa incrociate e quella svastica e che avrebbe voluto tatuare quei due simboli del male proprio lì, sul volto di Müller e del suo superiore Höffmann. 
Era stufa del comportamento di quei quattro delinquenti e disse: " Vado un attimo al piano di sopra, nella stanza della musica. Mi è parso di sentire un rumore. Tornerò immediatamente" spiegò. 
Quando giunse nella stanza si sedette al pianoforte a riflettere.
La giovane pensò a Marcos e al loro ultimo incontro. Fe aveva ragione: avrebbe dovuto trovare presto una soluzione perché si era innamorata. 
"Eccoti qui. Ti ho trovata." disse una voce viscida.
Julio era davanti a lei.

Fine 9 parte.

 

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Capitolo 10
*** Un padre molto geloso. ***


Nota. Questa storia farà parte di una serie. Avrà quindi un prequel dedicato alla vita di Gonzalo e Maria dopo il loro arrivo a Cuba e anche un sequel con le avventure di Alba e Gabriel. E forse anche altre storie se troverò spunti. In questo capitolo do qualche piccola anticipazione di ciò che leggeremo nelle altre storie.
Lella.

Cuba 1940

Gonzalo e Maria avevano appena smesso di leggere una delle lettere di Esperanza. L'uomo era molto fiero della sua bambina.
" È una ragazza molto matura." disse orgorglioso Gonzalo Castro mentre beveva una tazza di tè. 
" Si. Molto più di noi alla sua età.  E anche Beltran. E poi i nostri due ragazzi sono molto responsabili ma quello che temo sono le situazioni politiche che dovranno affrontare."
" Già ma fino a quando quei due saranno insieme, noi potremo stare più tranquilli." sospirò Gonzalo.
" Noi ci siamo opposti a questo viaggio ma loro sono praticamente fuggiti via. Non avevamo altra scelta che lasciarli salire su quella nave verso un continente in guerra." sorrise tristemente Maria.
" Mi è piaciuta l'idea di Esperanza di chiamarsi Alba come sua sorella minore e come tua madre." proseguì la donna addentando un pasticcino.
" A proposito di Alba, non trovi che lei e Gabriel Doscasas  siano un po' troppo amici? Per quale motivo devono andare a pescare e a nuotare insieme. Sono due bambini." si lamentò Gonzalo.
" Non più di tanto." sorrise Maria.
" Sei troppo protettivo, Gonzalo.Castro. E le tue bambine stanno crescendo. Presto sarai nonno."
" Nonno... Se Alba è precoce, la nostra Esperanza è ancora ignara del fascino maschile.  Per fortuna." sospirò Gonzalo.
" Non so se ti ricordi, ma Esperanza ha l'età che avevo io quando lei è nata. Non credo che resterà lontana dai ragazzi per molto." sorrise Maria.
" Tu mi vuoi morto. Erano altri tempi, cara mia." si indignò il marito.
" Parlando di cose serie, Camila, Celia ed io andremo a cena sul lungomare. Camila deve riassaporare i sapori di quella Cuba che ha lasciato molti anni fa'. Tu, Hernando e Tristan dovrete cercare di divertirvi senza di noi."
Maria doveva scappare ai grandi magazzini perché aveva dei bozzetti da mostrare. 
" Certo, mi godrò gli ultimi momenti di libertà prima di diventare nonno". Scherzò Gonzalo.
Celia la vecchia amica di Maria aveva deciso di andare a vivere a Cuba e aveva sposato Tristan Jr, diventando la cognata di Maria e Gonzalo. Erano due coppie e due famiglie inseparabili, che abitavano insieme in una grandissima villa dal porticato bianco.
Camila ed Hernando Doscasas avevano lasciato Puente Viejo grazie all'aiuto di Alba e Beltran e dei loro contatti. Il nuovo sindaco infatti era riuscito ad impadronirsi de Los Manantiales per costruirvi una seconda fabbrica di armi e aveva visto di mal occhio la permanenza di Doscasas a Puente Viejo.
Gonzalo e Maria li stavano aiutando a rifarsi una vita a Cuba, anche perché erano i genitori di Beatriz, la moglie di Matias e la loro cognata.
Gonzalo si avviò verso la spiaggia dove vide Alba scherzare con Gabriel mentre pescavano insieme ma pensò che non era il caso di raggiungerli. Maria aveva ragione. Ormai i loro figli erano cresciuti.

Fine 10 capitolo.

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