un'avventura grazie al prof

di JadeSery_Liz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la sfida di Sikowitz ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** la sfida di Sikowitz ***


I ragazzi erano a lezione di recitazione nella classe di Sikowitz, André, Cat e Jade stavano provando una scena di uno spettacolo per la settimana dei girasoli. Cat faceva finta di trotterellare allegramente da brava bimba contadinella: “Ohh, che bella giornata che è oggi!! E ho raccolto un sacco di dolcissime mele rosse! Papà sarà contentissimo di vederle!!”. André aveva la parte del padre: “Ehi, papà! Sono arrivata! Ho raccolto così tante mele rosse che ci sfameranno per... Aahhhh!!!”. Cat cadde inciampando in un filo. Tutti si raddrizzarono sulle sedie e Robbie si alzò per aiutarla a rialzarsi: “Cat, ti sei fatta male? Stai bene?” chiese Tori con tono preoccupato: “Sì....va tutto bene...Ah ah ah ah, sono inciampata in questo luuuungo spaghetto rosso al ragù!!” rispose la rossa sorridendo leggermente. A quelle parole André portò la mano alla fronte e Jade si coprì la bocca come per dire: “Ma cosa sta dicendo?!” e così disse: “Cat, è il cavo della corrente! E non lo mangiare!”. Cat fece una faccia un po' preoccupata: “Non so se riuscirò a resistere alla tentazione!”. Tutti erano sconvolti: com'era possibile che una quindicenne fosse così...svampita?! Ma...d'altronde era Cat, e si sa, Cat è fatta così. “Cat, perchè non giochi con le chiavi di Jade?” disse affettuosamente Robbie: “No!” rispose a tono Jade, che era dietro André: “Perchè?” chiese Robbie curioso: “Ti basta sapere che l'ultima volta ha inghiottito la chiave di casa mia, Robbie?!” rispose la castana con tono minaccioso, spostandosi una ciocca dei suoi lunghi capelli castano chiaro dal viso, per poi continuare: “Dalle le tue, invece!” disse sorridendo: “Ma Jade...io non...” non ebbe il tempo di finire: “Su! Avanti!” Robbie rispose: “Beh, non voglio farlo!”. Cat era preoccupata: “Scusate ragazzi ma...” Nessuno sembrava sentirla: “Non ti ho chiesto se volevi farlo!” Allora Robbie si convinse: “Uff...e va bene...tieni Cat, le...mie...uniche chiavi!”. Il ragazzo evidenziò la parola uniche. Cat, quando realizzò che le chiavi erano di Robbie, le rifiutò: “Ehm...grazie mille Robbie, ma non le voglio più!” sorrise dolcemente la rossa, per poi risedersi al suo posto, come fecero anche gli altri. Sikowitz disse loro: “Bene ragazzi, vi propongo una sfida!”. Tutti erano molto perplessi, André parlò per primo: “Ma non abbiamo fatto nulla di...”. Non potè finire la frase che Sikowitz aveva già ricominciato a parlare senza dargli retta: “Vi ricordate quando avete provato a passare una settimana senza tecnologia?”. Tori sorrise voltandosi verso i ragazzi: “Ohh, intende quella volta dove, pur di vincere, avete imbrogliato perchè eravate certi di perdere?”. Cat e Jade sorrisero maliziosamente, i ragazzi sbuffarono. Nel frattempo il professore continuò: “Io...vi chiuderò in una stanza tutti assieme, buia, senza finestre, senza mobili, senza interruttori della luce, cavi o telefoni, chiaro? Niente elettronica! Ma stavolta...nemmeno corrente elettrica, neanche fiammiferi e niente torcia a batterie! Ci state?”. Jade gridò: “No!” e Sikowitz sorrise: “E se vi assicurassi una A per il primo e secondo semestre?”. Il primo e secondo semestre? Una proposta allettante. Tori si alzò in piedi, guardò gli amici, poi si girò verso Sikowitz e rispose con tono fermo: “Ci stiamo!” e Sikowitz rispose afferrando il filo rosso: “Bene, la gara inizia ora!” e, subito dopo aver premuto un pulsante blu del suo telecomando, strattonò con forza il filo rosso e di colpo, tutte le luci si spensero. I ragazzi avrebbero voluto replicare, erano certi che la gara iniziasse in un altro momento, Beck riuscì solo a dire: “Quanto dura questa gara?”. Sikowitz, prima di sparire dal soffitto, disse: “Dodici ore!” e poi i ragazzi rimasero soli. Tori si voltò a guardare gli altri, mise le mani ai fianchi e disse in un lamento: “Bene!! Ora cosa facciamo?!” e si portò una mano al capo grattandosi la nuca nervosamente. Jade incrociò le braccia e disse: “Ragazzi, almeno non ci ha chiusi dentro e siamo liberi di muoverci. Ora dobbiamo riuscire a trovare la caldaia della scuola, so che lì ci sono cavi e interruttori per le luci e la corrente elettrica!”. Al buio i ragazzi non riuscivano a vedersi bene. Beck, non appena riuscì a trovare Jade, disse: “Ragazzi, accidenti! Come riusciamo a trovare la strada per un posto che non sappiamo nemmeno a che piano sia, quando non riusciamo a distinguere nemmeno le aule che conosciamo?! Dobbiamo trovare un modo per orientarci!”. Jade rispose bruscamente incrociando le braccia “Mi sembra evidente!”. Beck non era più il suo ragazzo, avevano litigato di nuovo in precedenza, lasciandosi ancora una volta, e ora era fredda e scontrosa anche con lui. Il ragazzo mise le mani dietro la nuca: “Chiedo scusa, agli ordini, sissignora.”. Egli cercò di rompere il ghiaccio, ma la castana seppe ovviamente controbbattere: “Signora?!?! Dillo un'altra volta e ti giuro che ti metto al tappeto!”. Beck rispose con una risata simpatica, ma che evidentemente irritava molto Jade: “Scusa, volevo dire ragazza”. Gli altri ascoltavano increduli: “Scusate, ma ora che Jade e Beck si sono lasciati, Beck non dovrebbe essere un ragazzo come gli altri per Jade? Di solito quando un ragazzo la infastidisce lei lo picchia, perchè con lui no?” disse Tori sottovoce, in modo da farsi sentire solo da Cat e André. Cat le rispose: “Perchè lui è Beck”. André continuò: “Per lei Beck è speciale, non credo che riuscirebbe a fargli del male, per quanto sia arrabbiata con lui”. Tori annuì leggermente delusa, tanto al buio nessuno se ne accorse. Jade trovò la maniglia della porta, la abbassò e chiamò gli altri facendo in modo che seguissero la sua voce. Il corridoio e l'ingresso, di giorno, erano sempre allegri e pieni di vita e di gente, ma quella volta, al buio, illuminati solo dai cartelli dell'uscita sulle porte e desolati, erano a dir poco spettrali. I ragazzi si fecero strada con quelle poche luci cercando di trovare un'uscita. Ad un tratto, quando Tori si rese conto che Beck era alla sua sinistra, e notò una lucina a terra, fece finta di cadere e si lasciò andare tra le braccia del ragazzo: “Ohh...Beck, scusami se ti sono caduta addosso, sono inciampata, non volevo... Qua c'è una luce”: Beck cercò di staccarsi, era sempre stato in parte attratto da Tori, ma amava Jade più di ogni altra cosa, anche se si erano lasciati. I ragazzi diedero un'occhiata alla luce che c'era a terra, cercando di scoprire cosa fosse...... ANGOLO DELL'AUTRICE Ciao a tutti! Sono su fanfiction da molto, ma questa è in realtà la mia prima storia. Premetto che il mio stupidissimo computer è in língua portoghese e ho dovuto rileggere il testo più volte per correggere tutto. Se è rimasto qualche errore ditemelo, io cercherò di aggiornare appena potrò. Detto questo, un saluto a tutti, recensite in tanti, datemi consigli e noi ci scriviamo alla prossima fic! Bella ragazzi! P.S: sì, sembro Favij da come ho salutato, ma vabbè, in fondo mi sta simpatico! Ciao!

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Ciao a tutti voi di Fanfiction! Mi scuso innanzitutto per questo clamoroso ritardo, avreste potuto dirlo: 2 mesi di ritardo!?!? Ma che cavolo sta aspettando JadeSery_Liz!? Noi invecchiamo ad aspettando il capitolo 2! Quindi eccomi qui :). In realtà non vi avevo dimenticati, ma tra la scuola (le medie… che due occhi a palla!!) e tra che ho rischiato di perdere il capitolo 1, mi sono dovuta concentrare SOLO sull’account. Ora che sono riuscita a scassarvi abbastanza vi lascio al capitolo che spero vi piaccia! Baci :)! … I ragazzi si avvicinarono alla luce per capire che cosa fosse. Beck, guardandola meglio, si rese conto che proveniva da un pulsante di un punto del pavimento che, con un po’ di attenzione, si poteva constatare che non era come il resto del corridoio. Il ragazzo stava per premere il pulsante quando Cat lanciò un urlo così forte da far spaventare gli amici, tutti tranne, ovviamente, Beck: “Woooaaaahhhh!! Una lucciola verde!”. Jade, sempre più nervosa, disse a Cat con un forzatissimo sorriso e cercando di trattenersi da non saltarle addosso e strapparle i capelli: “Cat, lancia un altro urlo del genere, e ti assicuro che ti farò gridare io, ok?!”. Come al solito la rossa non capì, e restò a guardarla con un’espressione confusa. Ci fu silenzio per qualche secondo, un silenzio che fu rotto da Rex con uno dei suoi soliti ed offensivi commenti: “Oh dai! Non ha capito nemmeno stavolta!! ma è impossibile!?”. Robbie lo rimproverò: “Rex! Dai, che abbiamo già abbastanza problemi!”. Il pupazzo lo guardò: “Sicuro che sia io il problema, e non tu, Rob? Sicuro?”. “Ma Rex!!”. Robbie era stato offeso un’altra volta, ma che novità, la verità è che ci era abituato. Beck li interruppe: “Dai ragazzi, venite, e vediamo cosa succede se premo il pulsante...” ma Jade si voltò e lo fulminò con lo sguardo: “Non prendo ordini da te, chiaro!?” e poi continuò: “Vengo solo perché ne ho voglia io!”. Beck alzò gli occhi al cielo, poi premette il pulsante. Improvvisamente il pavimento sotto di loro sparì e i ragazzi precipitarono in uno scivolo alto almeno 250 metri. Finito lo scivolo i ragazzi furono scaraventati su un disgustoso pavimento pieno di polvere in una stanza buia. Cercarono di alzarsi, ma inutilmente, gli mancavano il fiato e l’energia dopo quella “traumatizzante” discesa. Strisciarono stancamente verso le pareti per appoggiarsi, e iniziarono a farsi un sacco di domande e a straparlare dell’accaduto. Tori era intontita dalla botta, come gli altri: “Ma… Dove siamo?!”. Jade si alzò sulle braccia faticosamente: “Siamo a 250 metri sottoterra!”. Beck sorrise: “È bello che tu sia sempre precisa!” ma lei sembrò non gradire: “Beck, è tutta colpa tua se ci troviamo qui! Tu hai premuto quello stupido pulsante!!”. Beck le rispose: “Perchè devi sempre urlare, Jade!”. Andrè cercò di calmarla: “Ehi, Jade, calmati! Non è colpa di Beck! In fondo nessuno di noi si è opposto!”. Jade sbuffò: “Allora è colpa di Tori!”. Tori gridò nervosa: “Ehi! Ma perchè dai sempre la colpa a me! Beck, di’ qualcosa!”. Jade avrebbe voluto lanciarle un’occhiataccia, ma non riuscì nel suo intento solo perché la sotto non si vedeva nulla: “Sei stata tu a farci notare quel maledettissimo pulsante! E poi... Ora cerchi pure riparo dagli altri! Sei proprio una bambina viziata!”. Mentre le due litigavano, Beck prese le difese di Tori e disse: “Ehi! Basta Jade! Stai davvero esagerando! Smettila di incolpare Tori senza motivo!”. Jade a sentire quelle parole avrebbe voluto semplicemente sparire, non poteva sentirle proprio da lui. Gli rispose stizzita: “In caso tu non l’abbia notato il motivo ce l’ho eccome! È colpa sua! E anche tua, Beck!”. Andrè si rese conto che, anche se non apparentemente, Jade era dalla parte della ragione, e che Beck non si sarebbe mai schierato dalla parte di nessuna delle due, tanto meno quella di Tori, e stava facendo quello solo per aver rotto con Jade, così si schierò dalla parte di Jade, anche se non gli faceva assolutamente bene litigare col suo migliore amico, ma era necessario. Disse: “Basta! Ma Beck! Non ti rendi conto di che fai! E anche tu, Tori! Tu resti a guardare! Ora piantatela, va bene!?”. Jade si rese conto benissimo del perché Andrè lo avesse fatto, e anche che il ragazzo era proprio alle sue spalle, così girò la testa e lo ringraziò sottovoce: “Grazie Andrè, non ne potevo più!”. Lui sorrise. Robbie era agitato: “Ragazzi, troviamo un modo per uscire! Io sono claustrofobico!”. Jade sbuffò alzando gli occhi al cielo: “No Robbie, tu sei ‘pauradiqualsiasicosafobico’, ecco cosa sei!”. Cat fece una risatina divertita sottovoce, e Jade sorrise soddisfatta. Robbie fece una risata, ma non aveva capito niente. Beck tirò fuori il cellulare: “Ragazzi, il mio telefono è scarico, ma l’avevo portato a scuola che era completamente carico, controllate i vostri, probabilmente sono spenti.”. I ragazzi controllarono, erano spenti. I ragazzi iniziavano ad agitarsi, quando iniziarono a sentire dei tonfi sulle loro teste, come dei passi, e una sorta di voce. La cosa più strana ed inquietante, era che i ragazzi non potevano assolutamente sentire i rumori dei professori, essendo così in profondità, eppure riuscivano a farlo. Ad un tratto smisero di colpo. Era spaventoso. Tori, tentando di stare calma, disse: “Ragazzi, proviamo a toccare le pareti, magari qualche altro pulsante ci tirerà fuori dai guai!”. I ragazzi seguirono il consiglio della mora e iniziarono a tastare le pareti. Cat, ad un tratto, quando poggiò il piede a terra, sprofondò e si iniziarono a sentire rumori di ingranaggi e la stanza iniziò a tremare. Beck capì che cosa stava per succedere, così gridò: “Ragzzi!!!! Tutti a terra!!!”. I ragazzi si buttarono tutti a terra, proprio prima che delle frecce potessero colpirli. Tutti lanciarono un urlo quando sentirono le frecce (ovviamente non Beck, ma come fa!?!?). Quando tutto finì, gli amici si alzarono lentamente, e Jade, alzandosi, raccolse una delle frecce, e notò una cosa che le fece saltare i nervi… ANGOLO DELL’AUTRICE: Ciao! Dato che vi ho già detto tutto lassù, qui vi dico solo: Mi raccomando, lasciatemi tante recensioni, se vi piace, e se non vi piace DITEMIPERCHEEEEÈ!!!! Mi scuso ancora ma non ho l'HTML, non ci posso fare nulla, eheh! Vi voglio bene, ciaooo :-)!

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