The sins of death

di pink sweet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Prologo ***
Capitolo 2: *** 2- selezione oc ***
Capitolo 3: *** 3- capitolo primo ***
Capitolo 4: *** 4- capitolo secondo ***
Capitolo 5: *** 5- capitolo terzo ***
Capitolo 6: *** 7- capitolo quarto ***
Capitolo 7: *** 6- iscrizioni riaperte ***
Capitolo 8: *** 8- capitolo quinto ***
Capitolo 9: *** 9- capitolo sesto ***
Capitolo 10: *** 10- capitolo settimo ***



Capitolo 1
*** 1- Prologo ***


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The sins of death
Si aggirava silenzioso per i corridoi bui.
La scuola a quell’ora della notte, mezzanotte e due minuti per essere precisi, era stranamente spettrale.
Ad una persona qualunque avrebbe messo una certa inquietudine, ma non a lui.
Lui era un Nightray, Vincent per l’esattezza, era superiore alla paura.
Forse perfino alla morte.
Arrivò in cima alla torre di astronomia.
Da lì poteva godere di un’ottima visuale, inoltre il freddo venticello che sfiorava i capelli d'oro e solleticava il collo niveo era piuttosto rilassante.
Piegò il labbro in un ghigno che di certo si poteva definire inquietate, pregustando la dolce ricerca che da lì a pochi mesi avrebbe compiuto.
Gli uomini sono sempre stati caratterizzati dal bene e dal male.
Spesso gli elementi si confondevano, il bianco diventava opaco e il nero un po’ più grigio.
Ma non per lui.
Lui sapeva bene dove avrebbe trovato il bianco.
Dove avrebbe trovato il nero.
Perché alla fine l'uomo è un animale incline alla cattiveria, non c'è nulla da fare in merito.
Commette dei peccati.
Ogni giorno.
Alcuni sono più gravi di altri.
Capitali, è così che vengono chiamati.
< Non è forse vero Kuroo? >
Un tenero corvo dalle pene color pece si posò sulla spalla destro del ragazzo che lo iniziò ad accarezzare teneramente.
< Noi lo sappiamo, nè Kuroo? Non possiamo farci nulla infondo, temo proprio che siamo i cattivi. Sai sarà emozionante questo nuovo anno, avrò tante persone da studiare.
La voglio vedere Kuro, la parte più profonda dei loro animi, voglio vedere il loro nero spettrale. In fondo amo gli esseri umani! >
E nel silenzio della notte la risata isterica e altamente folle del ragazzo si levò in aria, confondendosi con la pioggia che fitta iniziava a cadere.
Vincent si guardò nel piccolo specchio che portava sempre con se.
Occhi color ghiaccio esprimevano determinazione.
Superiorità.
Furbizia.
Erano gli occhi di un cacciatore.
E la caccia era iniziata.
   
Angolo di Pink sweet (alias “l’autrice”)
Ciao a tutti!
Sono ritornata in questo fandom con niente popò di meno che un’interattiva!
Devo dire che non ho ancora le idee molto chiare, so cosa voglio fare, ma non ho pensato ai dettagli, quindi sarà abbastanza interessante vedere cosa uscirà.
Comunque questa fic è sui peccati capitali come si è potuto notare u.u ma ci saranno (non sottovalutatene eh!) anche le virtù cardinali perché solo con i peccati è triste no XD
Regole
1) Non lo scrivo per avere più recensioni, ma solo per organizzarmi: nella recensione mi dovete scrivere, sesso, età, peccato o virtù che rappresenta
2) Massimo 2 OC a testa u.u 
3) La storia è ambientata nella nuova generazione, ma i personaggi Canon saranno di importanza secondaria, detto questo non fatemi strane parentele con nessuno (al massimo accetto dei cugini) 
4) Non scegliete tutti le stesse cose, date prima un’occhiata alle altre recensioni ;)
5) Non sparite, gli OC possono morire in modo inquietante :)
6) SIATE ORIGINALI fatemi personaggi disagiati, folli, bipolari o che volete, per favore evitate le solite cose e soprattutto niente mary sue 
7) Se siete un peccato vuol dire che non sarete proprio buoni, ma non dovete nemmeno farmi degli stronzi al 100% gli OC non sanno di essere le incarnazioni di peccati/virtù quindi anche crisi psicologiche sono perfettamente comprensibili (quindi anche le virtù non sono dei santi, qualcosa di cattivello lo sanno fare XD)
8) Potete partecipare anche con personaggi secondari che non siano virtù o peccati 
9) Alla fine sarò io a scegliere gli OC
Peccati capitali
1) Superbia (occupato)
Il superbo ostenta sicurezza e cultura e sminuisce i meriti altrui. La sua posizione psicologica è però più complessa: non sempre è realmente convinto di possedere tutte le qualità che lui stesso si attribuisce. Teme delusioni e insuccessi perché rivelerebbero la triste verità che egli stesso sospetta, quella di essere in realtà un mediocre, un normodotato, di rientrare nella media.
2) Accidia
Indolenza, indifferenza: l'accidioso indugia voluttuosamente nell'ozio e nell'errore. Sa quali siano i suoi impegni, ma pur di non assolverli, ne ridimensiona la portata, autoconvincendosi che si tratti di piccolezze e che rimandarle non comporti conseguenze gravi. 
3) Lussuria
La lussuria non è la semplice dedizione ai piaceri sensuali. Lussurioso è soprattutto chi si lascia rapire e cullare continuamente dalla fantasie sensuali. La lussuria diventa un vizio quando il costante volgersi del pensiero al desiderio impedisce il normale svolgimento delle incombenze quotidiane.
4) Ira
L'ira non è l'occasionale esplosione di rabbia:  diventa un vizio in presenza di un'estrema suscettibilità che fa sì che anche la più trascurabile delle inezie sia capace di scatenare una furia selvaggia.
5) Gola
Il peccato di gola non è la mera ingordigia o la smodata consumazione di cibo, ma il lusso alimentare, la predilezione per la cucina raffinata, la propensione a cibarsi esclusivamente di pietanze  pregiate e costose.
6) Invidia
Per l'invidioso, la felicità altrui è fonte di personale frustrazione. Sminuisce i successi altrui e li attribuisce alla fortuna o al caso o sostiene che siano frutto di ingiustizia.
7) Avarizia
Estremo contenimento delle spese non perché lo imponga la necessità, ma per il gusto di risparmiare fine a se stesso. L'avaro si sente un virtuoso e si descrive con aggettivi delicati ed equilibrati: prudente, attento, oculato, parco.
Virtù cardinali 
1) Prudenza
 è la scienza del bene e del male e di ciò che non é né bene né male. E’ la virtù capace di dirigere l'intelletto nelle singole attività in modo da discernere ciò che é giusto e che conduce al fine ultimo dell'uomo. Retto discernimento intorno al bene e al male.
2) Fortezza (Il coraggio) 
é la scienza di ciò che si deve scegliere e di ciò che si deve evitare e di ciò che non si deve né scegliere né evitare. Forza spirituale, soprattutto nel sopportare le avversità, il dolore fisico o morale, nel non cedere davanti a ostacoli o contrasti.
3) Giustizia
 é la scienza del saper discriminare tra ciò che é giusto e ciò che non é giusto contro tutte le parzialità. Virtù che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli é dovuto secondo la ragione e la legge.
4) Temperanza
 é la scienza del saper stare nel giusto mezzo in tutte le proprie manifestazioni. Virtù morale che consiste nel regolare con saggezza equilibrio il soddisfacimento dei bisogni e appetiti naturali: é regola e freno.
Dalla PRUDENZA(Saggezza) nascono IL BUON CONSIGLIO e L’INTELLIGENZA 
Dalla FORTEZZA (Coraggio)nascono L’INCROLLABILITA’ e LA TENSIONE 
Dalla GIUSTIZIA nascono L’EQUITA’ e LA PROBITA’ .
Dalla TEMPERANZA nascono L’AMORE DELL’ORDINE E LA DISCIPLINA .
Scheda OC
Nome:
Cognome:
Secondo nome*:
Soprannome*:
Sesso:
Età e anno:
Virtù o vizio:
Stato di sangue:
Casa (i vizi possono anche non essere tutti Serpeverde XD)
Aspetto fisico e stile nel vestire:
Prestavolto (basta scrivere il nome):
Carattere (ben sviluppato, più scrivete meglio è, devo entrare nella testa del vostro personaggio u.u)
Storia:
Famiglia:
Ruoli scolastici*:
Quidditch*:
Cosa odia:
Cosa ama:
Animale domestico*:
Debolezze/paure:
Patronus:
Molliccio:
Come reagisce alla scoperta di essere un peccato/virtù? Oppure lo sa già? (Se si perché?)
Amicizie e inimicizie (con chi andrebbe più d'accordo)
Relazione amorosa (si/no/ tipologia preferita)
Orientamento sessuale:
Abilità magica innata (può essere di tutto,servirà più avanti, sbizzarritevi!)
Altro*:
I punti seguiti da * sono facoltativi 
Personaggi introdotti
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Vincent Nightray
Serpeverde
Settimo anno
Libero per filtr 
Detto questo vi aspetto numerosi!
Pink sweet :)

The sins of death

 


Si aggirava silenzioso per i corridoi bui.

La scuola a quell’ora della notte, mezzanotte e due minuti per essere precisi, era stranamente spettrale.

Ad una persona qualunque avrebbe messo una certa inquietudine, ma non a lui.Lui era un Nightray, Vincent per l’esattezza, era superiore alla paura.

Forse perfino alla morte.

Arrivò in cima alla torre di astronomia.

Da lì poteva godere di un’ottima visuale, inoltre il freddo venticello che sfiorava i capelli d'oro e solleticava il collo niveo era piuttosto rilassante.Piegò il labbro in un ghigno che di certo si poteva definire inquietate, pregustando la dolce ricerca che da lì a pochi mesi avrebbe compiuto.

Gli uomini sono sempre stati caratterizzati dal bene e dal male.

Spesso gli elementi si confondevano, il bianco diventava opaco e il nero un po’ più grigio.

Ma non per lui.

Lui sapeva benie dove avrebbe trovato il bianco.

Dove avrebbe trovato il nero.

Perché alla fine l'uomo è un animale incline alla cattiveria, non c'è nulla da fare in merito.Commette dei peccati.Ogni giorno.Alcuni sono più gravi di altri.Capitali, è così che vengono chiamati.

< Non è forse vero Kuro? >
Un tenero barbagianni dalle penne piuttosto scure si posò sulla spalla destro del ragazzo che lo iniziò ad accarezzare teneramente.
< Noi lo sappiamo, nè Kuro? Non possiamo farci nulla infondo, temo proprio che siamo i cattivi. Sai sarà emozionante questo nuovo anno, avrò tante persone da studiare.La voglio vedere Kuro, la parte più profonda dei loro animi, voglio vedere il loro nero spettrale. In fondo amo gli esseri umani! >


E nel silenzio della notte la risata isterica e altamente folle del ragazzo si levò in aria, confondendosi con la pioggia che fitta iniziava a cadere.
Vincent si guardò nel piccolo specchio che portava sempre con se.

Occhi color ghiaccio esprimevano determinazione.

Superiorità.Furbizia.

Erano gli occhi di un cacciatore.

E la caccia era iniziata.


   
Angolo di Pink sweet (alias “l’autrice”)

 
Ciao a tutti!

Sono ritornata in questo fandom con niente popò di meno che un’interattiva!

Devo dire che non ho ancora le idee molto chiare, so cosa voglio fare, ma non ho pensato ai dettagli, quindi sarà abbastanza interessante vedere cosa uscirà.
Comunque questa fic è sui peccati capitali come si è potuto notare u.u ma ci saranno (non sottovalutatene eh!) anche le virtù cardinali perché solo con i peccati è triste no XD

 


Regole

1) Non lo scrivo per avere più recensioni, ma solo per organizzarmi: nella recensione mi dovete scrivere, sesso, età, peccato o virtù che rappresenta

2)Massimo 2 OC a testa u.u 

3) La storia è ambientata nella nuova generazione, ma i personaggi Canon saranno di importanza secondaria, detto questo non fatemi strane parentele con nessuno (al massimo accetto dei cugini)

 4) Non scegliete tutti le stesse cose, date prima un’occhiata alle altre recensioni ;)

5) Non sparite, gli OC possono morire in modo inquietante :)

6) SIATE ORIGINALI fatemi personaggi disagiati, folli, bipolari o che volete, per favore evitate le solite cose e soprattutto niente mary sue 

7) Se siete un peccato vuol dire che non sarete proprio buoni, ma non dovete nemmeno farmi degli stronzi al 100% gli OC non sanno di essere le incarnazioni di peccati/virtù quindi anche crisi psicologiche sono perfettamente comprensibili (quindi anche le virtù non sono dei santi, qualcosa di cattivello lo sanno fare XD)

8) Potete partecipare anche con personaggi secondari che non siano virtù o peccati

 9) Alla fine sarò io a scegliere gli OC



Peccati capitali

 
1) Superbia (occupato)Il superbo ostenta sicurezza e cultura e sminuisce i meriti altrui. La sua posizione psicologica è però più complessa: non sempre è realmente convinto di possedere tutte le qualità che lui stesso si attribuisce. Teme delusioni e insuccessi perché rivelerebbero la triste verità che egli stesso sospetta, quella di essere in realtà un mediocre, un normodotato, di rientrare nella media.

2) Accidia

Indolenza, indifferenza: l'accidioso indugia voluttuosamente nell'ozio e nell'errore. Sa quali siano i suoi impegni, ma pur di non assolverli, ne ridimensiona la portata, autoconvincendosi che si tratti di piccolezze e che rimandarle non comporti conseguenze gravi. 

3) Lussuria

La lussuria non è la semplice dedizione ai piaceri sensuali. Lussurioso è soprattutto chi si lascia rapire e cullare continuamente dalla fantasie sensuali. La lussuria diventa un vizio quando il costante volgersi del pensiero al desiderio impedisce il normale svolgimento delle incombenze quotidiane.

4) Ira

L'ira non è l'occasionale esplosione di rabbia:  diventa un vizio in presenza di un'estrema suscettibilità che fa sì che anche la più trascurabile delle inezie sia capace di scatenare una furia selvaggia.

5) Gola

Il peccato di gola non è la mera ingordigia o la smodata consumazione di cibo, ma il lusso alimentare, la predilezione per la cucina raffinata, la propensione a cibarsi esclusivamente di pietanze  pregiate e costose.
6) Invidia

Per l'invidioso, la felicità altrui è fonte di personale frustrazione. Sminuisce i successi altrui e li attribuisce alla fortuna o al caso o sostiene che siano frutto di ingiustizia.
7) Avarizia

Estremo contenimento delle spese non perché lo imponga la necessità, ma per il gusto di risparmiare fine a se stesso. L'avaro si sente un virtuoso e si descrive con aggettivi delicati ed equilibrati: prudente, attento, oculato, parco.

Virtù cardinali 
1) Prudenza 

è la scienza del bene e del male e di ciò che non é né bene né male. E’ la virtù capace di dirigere l'intelletto nelle singole attività in modo da discernere ciò che é giusto e che conduce al fine ultimo dell'uomo. Retto discernimento intorno al bene e al male.

2) Fortezza (Il coraggio) 

é la scienza di ciò che si deve scegliere e di ciò che si deve evitare e di ciò che non si deve né scegliere né evitare. Forza spirituale, soprattutto nel sopportare le avversità, il dolore fisico o morale, nel non cedere davanti a ostacoli o contrasti.

3) Giustizia 

é la scienza del saper discriminare tra ciò che é giusto e ciò che non é giusto contro tutte le parzialità. Virtù che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli é dovuto secondo la ragione e la legge.

4) Temperanza 

é la scienza del saper stare nel giusto mezzo in tutte le proprie manifestazioni. Virtù morale che consiste nel regolare con saggezza equilibrio il soddisfacimento dei bisogni e appetiti naturali: é regola e freno.


Dalla PRUDENZA(Saggezza) nascono IL BUON CONSIGLIO e L’INTELLIGENZA Dalla FORTEZZA (Coraggio)nascono L’INCROLLABILITA’ e LA TENSIONE Dalla GIUSTIZIA nascono L’EQUITA’ e LA PROBITA’ .Dalla TEMPERANZA nascono L’AMORE DELL’ORDINE E LA DISCIPLINA .

Scheda OC
Nome:

Cognome:

Secondo nome*:

Soprannome*:

Sesso:

Età e anno:

Virtù o vizio:

Stato di sangue:

Casa (i vizi possono anche non essere tutti Serpeverde XD)

Aspetto fisico e stile nel vestire:

prestavolto(basta scrivere il nome):

Carattere (ben sviluppato, più scrivete meglio è, devo entrare nella testa del vostro personaggio u.u)

Storia:

Famiglia:

Ruoli scolastici*:

quidditch*:

Cosa odia:

Cosa ama:

Animale domestico*:

Debolezze/paure:

patronus:

Molliccio:

Come reagisce alla scoperta di essere un peccato/virtù? Oppure lo sa già? (Se si perché?)

Amicizie e inimicizie (con chi andrebbe più d'accordo)

Relazione amorosa (si/no/ tipologia preferita)

Orientamento sessuale:

Abilità magica innata (può essere di tutto,servirà più avanti, sbizzarritevi!)

Altro*:

I punti seguiti da * sono facoltativi 



Personaggi introdotti

Vincent Nightray

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Serpeverde

sesto anno

libero per filtr  

 


Detto questo vi aspetto numerosi!

Pink sweet :)

 

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Capitolo 2
*** 2- selezione oc ***


Ciao a tutti
Eccomi come promesso con la lista degli OC!
Innanzitutto ringrazio tutti perché erano davvero ben fatti motivo per cui è stato molto difficile scegliere, spero che chi non sia stato scelto non ci rimanga troppo male :(
Poi il fatto che ci siano due lussuriose non è dovuto ad un momento di pazzia dell'autrice XD (o forse sì) ma per farvela breve mi servivano entrambe, sono troppo belle, comunque diciamo che alla fine ci sarà solo una vera lussuriosa ma visto che per oscuri motivi non si capisce chi è saranno in gioco entrambe (quindi saranno importanti in egual modo) se non si capisce lo spiego meglio in privato XD

importante: Gin24 l'autrice di “The curse of seven sins” mi ha fatto notare che sarebbe carino dire che è stata lei la prima ad usare come tema i peccati capitali. Io mi scuso pubblicamente per il fraintendimento, in quando non ho nessuna intenzione di copiare la sua bellissima storia, pensavo non ci fossero problemi in quanto i peccati capitali sono noti a tutti, comunque preciso che lei ha scritto prima di me circa questo argomento.

importante 2: alcuni di voi hanno frainteso le abilità magiche innate: esse sono veri e propri poteri dovuti alla virtù o al peccato, tipo alla supereroi quindi se volete cambiarla siete liberi di farlo

Comunque ho parlato troppo >.< ecco la lista!


peccati capitali

Blaze Mitchell
Gola
Serpeverde
Sesto anno
Omosessuale

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Luke Derrick Bellamy
Ira
Corvonero
Settimo anno
Bisessuale

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Oswin McAlistair
Accidia
Corvonero
Sesto anno
Bisessuale

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Nathaniel James
Invidia
Grifondoro
Bisessuale
Sesto anno

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Thomas Boyle
Avarizia
Corvonero
Sesto anno
Eterosessuale

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Monica Leeroy
Lussuria (1)
Corvonero
Eterosessuale
Settimo anno

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Eleanor Argent Andersen
Lussuria (2)
Corvonero
Sesto anno
Bisessuale

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Virtù cardinali

Natasha Rebecca Stevens
Prudenza
Tassorosso
Eterosessuale
Settimo anno

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Jewel Janessa Ashwood
Giustizia
Tassorosso
Eterosessuale
Settimo anno

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Lilian Scarlett Adeyn
Temperanza
Corvonero
Eterosessuale
Sesto anno

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Matthew Jax Sanx
Fortezza
Grifondoro
Eterosessuale
Sesto anno

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Alla prossima!
Baci
Pink sweet :)

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Capitolo 3
*** 3- capitolo primo ***


Capitolo primo

Stessa ora, giorno diverso.
Mezzanotte e due minuti.
Vincent era su quella torre, ad ammirare l'orizzonte.
Ma stavolta non era solo.
Erano in due, ma era come se non ci fossero.
Vincent aspirava piano la sigaretta babbana, avido di essere sopraffatto da quella sensazione che da troppo tempo non riusciva ad abbandonare.

< Ottobre mi piace, non fa né troppo caldo né troppo freddo >
< Umh >

Il ragazzo incurvò il labbro in un sorriso sghembo.

< Cosa c'è che non va Eleanor? >
< Nulla che ti possa interessare Nightray >

Ghignò, girandosi verso la ragazza dalla pelle di porcellana.
Era indubbiamente una gran bella ragazza.
E Vincent lo sapeva bene.
I capelli corvini incorniciavano il viso chiaro e gli occhi azzurri erano stanchi, circondati da delle occhiaie.
Erano occhi grigi.

Ghignò nuovamente.

< Io li preferisco quando sono tendenti al verde, gli occhi intendo, sembri un attimo più umana >
< E io preferisco quando il tuo corpo si trova dall'altra parte del mondo, sembri un attimo meno rompicoglioni >
< Eccola qui la Eleanor che conosco! Come farei a vivere senza i tuoi insulti?! >

Detto questo saltò sul parapetto della finestra, saltellando pericolosamente ad un'altezza tale che se fosse caduto sarebbe di certo morto.

< Se ti butti fai un favore all'umanità intera visto che grazie a te altre persone hanno avuto questa brillante idea >

Il biondo inarcò un sopracciglio, sorridendo appena.

< L'hai saputo? >
< E come facevo a non saperlo! È stata trovata una Tassorosso del quarto anno morta sotto la torre di astronomia, suicidio, è questo che si dice, e io ci credo, ma forse la depressione le è venuta grazie a qualcuno di mia conoscenza >
< Lei mi disonora madame >

Disse Vincent facendo un piccolo saltello e atterrando davanti ad Eleanor che lo fissava irritata e leggermente seccata.

< Pensi davvero che io, che sono un così bravo ragazzo, avrei mai potuto mettere a nudo tutte le sue paure fino a farle capire che persona insignificante è? >
< Umh, fammici pensare...si! >
< Oh...allora mi conosci bene, per questo sei mia amica >
< Togli le tue luride mani dalla spalla > disse la corvina fulminando la mano di Vincent.
< Tranquilla tranquilla, l'altra sera non sembravi della stessa idea >
< L'altra sera avevamo entrambi bisogno di svago, cos'è fai il sentimentale adesso? >
< Ovvio che si, ci tengo molto ai sentimenti dei miei amici, e anche a quelli delle mie amiche, mi rattrista sapere che hai una così scarsa considerazione di me > disse mettendo su un infantile quanto falso broncio.
< Tsk, sei impossibile, comunque cosa c'è di così urgente da avermi fatto chiamare? >
< Te l'ho mai detto quanto io sia magnifico? >
< Lo ripeti ogni giorno da circa sei anni purtroppo. >
< Beh credo di aver scoperto il motivo e visto che sono così magnanimo ho deciso di condividerlo con te e con altre persone, per favore siediti, la notizia potrebbe essere alquanto traumatica >

********
Il giorno prima

Blaze Mitchell sedeva al tavolo dei Serpeverde.
Come ogni sera era intenzionato a gustarsi i deliziosi pasti, che la scuola gli avrebbe offerto, in totale tranquillità.
Perché se c'era una cosa che odiava era essere disturbato durante i pasti.
Prese in mano le posate con ordinaria raffinatezza mentre i bracciali d'argento tintinnavano appena.
Consumò la cena con un lieve sorriso sulle labbra, dopo di che si alzò, non prima di aver augurato buonanotte ai suoi compagni di casa, congedandosi con la scusa di avere un lieve mal di pancia.
Beh a dirla tutta voleva semplicemente andarsene in camera e ascoltare l'adorato canto del suo uccellino Ader, un esemplare di Augurey, un piccolo volatile dalle piume nere screziate d'azzurro il cui canto si dice porti pioggia.

In camera trovò Vincent, in effetti non l'aveva visto a cena, quindi lo salutò con un cenno.
Era incuriosito da quel ragazzo, anche se a volte faceva paura.
Gli occhi più che altro, erano di un blu tanto freddo e intenso che a volte sembrava capace di guardarti dentro.
Di vedere la tua anima.
E Blaze di far vedere la sua anima agli altri non ne aveva propria voglia.

< Com'era la cena? >
< Molto buona, oggi abbiamo mangiato asiatico >
< Oh peccato, adoro quel cibo >
< Perché non sei venuto a mangiare? >
< L'ispirazione, sai quando arriva non puoi abbandonarla >

Fece vedere il disegno che stava nascendo sul suo blok notes.
Ritraeva un ragazzo dal volto coperto che aveva in mano un coltello sporco di sangue.
Era incredibilmente realistico, con quel rosso così scuro e denso che Blaze si ritrovò a deglutire.

< La gola >

Come risvegliato da un sogno il ragazzo da capelli marroni, legati in una coda e dagli occhi azzurri sbatté le palpebre.

< Come scusa? Non ho capito bene... >
< No sai ragionavo tra me e me, hai presente i peccati capitali no? >
< Oh sì certo, le rappresentazioni dei peccati più insediati negli animi degli umani >
< Si, stavo pensando che la gola è piuttosto interessante, non è mera fame... >
< È una ricerca della raffinatezza, non solo dal punto di vista del cibo >
< Vedo che hai fatto i compiti a casa Blaze >
< Avevo letto qualcosa a proposito, tanto tempo fa >
< Si immagino, sai io ho sempre creduto di essere superbo >
< Rendersene conto è già un passo avanti per abbandonare questo peccato >
< Ahahaha abbandonarlo dici? Oh no, mi serve, tu non immagini quanto. Non mi sono mai pentito di essere superbo, e mai lo farò. Vediamoci domani a mezzanotte e quattro minuti davanti alla torre di astronomia, ti devo mostrare una cosa >
< Ecco, non saprei, cos'è che esattamente vuoi mostr... >
< Grandioso! A domani allora >

Detto questo sparì nel buio dei sotterranei.

*******

Sala comune Grifondoro

< Ho vinto di nuovo Matt >
< Aaargh è inutile sei troppo bravo a scacchi Nath! >
< Ma no, è che mi sono allenato tanto >
< Si, però vinci sempre! >
< Vuoi rinunciare? >
< No affatto! Comunque hai sentito di Althea Ross? >
< Quella povera ragazza del quarto anno? Purtroppo sì, non so come sia potuto succedere! L'anno scorso sembrava un po' giù di corda, ma quest'anno all'inizio della scuola l'ho vista piuttosto allegra, non so come abbia potuto compiere un gesto simile. >
< G-già, io non la conoscevo, ma deve essere stato qualcosa di grave, mi spiace un sacco per i suoi famigliari, chissà come stanno soffrendo! >

Matthew Jax Sanx guardò il suo amico, Nathaniel James, negli occhi gentili e vivaci, ma che adesso sembravano oscurati da una nube buia.

< Ehy Nath, ci sei >
Il ragazzo dai capelli biondo scuro sbatté le palpebre un po' di volte e si apprestò a sosturire l'espressione cupa con uno dei soliti sorrisi.

< Ah sisi, scusa mi ero perso nei miei pensieri, stavamo dicendo? >
< Dicevo che probabilmente la famiglia di Ross sarà molto addolorata adesso. >
< Già... >
Calò un silenzio alquanto cupo e triste, interrotto solo dal chiacchiericcio degli altri Grifondoro.

< Perché non ci facciamo una passeggiata? In fondo il tempo è ancora bello! > propose Nathaniel
< Perche no! >
< Magari è la volta buona che ti scontri col tuo grande amore ahahahah >
< Sei cattivo Nath, lo sai che con le ragazze suono negato >
< Sisi, eppure non capisco tutta questa timidezza, va beh andiamo che è meglio! >

I due si incamminarono fuori, camminando senza una meta ben precisa e chiacchierando del più e del mono.
Nathaniel aveva notato quel ragazzino timido al primo anno, quando più che un grifone sembrava un Tassorosso.
Non ricorda esattamente come fossero diventati amici, forse il fatto che lui sembrava quasi risplendere di luce propria e nel bene e nel male riusciva ad attirare un po' tutti, forse perché Matthew gli aveva offerto del delizioso succo di zucca, sta di fatto che strinsero una forte amicizia in breve tempo.

Erano ai pressi del lago nero quando videro una figura camminare in mezzo al prato.

< EHY JJ > urlò Nathaniel.

La ragazza sentendosi chiamare si girò di scatto e corse velocemente verso i due.
I capelli biondi, con una ciocca un po' più blu dei suoi occhi, si muovevano al ritmo della sua corsa e in un attimo fu addosso a Nath.

< Non è che ogni volta che mi vedi mi devi saltare addosso eh! I tuoi artigli fanno male! >
< Idiota > esclamò dandogli un leggero pugno sul petto.
< Quante volte devo ripeterti che non sono artigli bensì unghie lunghe e meravigliose?! Non è vero Matty? >
< C-certo > disse arrossendo un poco < e poi quel viola ti dona molto >
< Finalmente qualcuno che capisce qualcosa! Mica come l'idiota qui presente! >
< Ehy, ehy vacci piano, io sono un artista, io sì che ho stile! >
< Tsk ma smettila > disse dandogli un buffetto scherzoso
< Comunque che ci facevi qui tutta sola Jewel? > aggiunge Matt
< Stavo pensando, volevo un po' di tranquillità >
< Ahahah “tranquillità” e “Jewel Ashwood” non sono compatibili >
Jewel fece una linguaccia al biondo mentre prendeva sotto braccio l'altro ragazzo.
< Andiamo Matty, qui c'è qualcuno che non mi apprezza >
< S-si >
< Ma dai scherzavo! Quanto puoi essere permalosa >
< Non sono permalosa, sei tu che sei scorbutico >

La ragazza si girò facendoli una linguaccia e inziò a correre all'impazzata lasciando indietro anche il povero Matthew.
Quando fu abbastanza lontana si fermò e dopo aver ripreso fiato gridò ai due di vedersi più tardi poiché gli avrebbe avvertiti di una cosa importante.
A quanto pare Vincent Nightray gli aveva inviati a mezzanotte e due minuti in cima alla torre di astronomia.
E anche se la cosa non la convinceva per nulla poteva essere qualcosa di davvero interessante.
E lei adorava le cose davvero interessanti.

******
Vorrei sapere dove diamine si è cacciata quell'idiota!
Natasha Rebecca Stevens, Tassorosso del settimo anno, era fondamentale una ragazza buona e dolce, ma se là si faceva aspettare poteva diventare un tantino irritabile.
E casualmente quella che doveva essere la sua migliore amica, Jewel Ashwood Tassorosso come lei, aveva la straordinaria capacità di far saltare tutti i suoi poveri nervi.
Perché la situazione era semplice.
Avevano da fare una ricerca per difesa contro le arti oscure e quindi avevano deciso di incontrarsi quel pomeriggio in biblioteca.
Allora perché dopo mezz'ora della bionda non c'era ancora traccia?!
Chi conosceva bene Natasha sapeva che farla attendere era un grosso errore, per questo erano pochi gli studenti stupiti nel vedere questo scricciolo di 1.58 con tanto di broncio offeso travolgere gente per il castello.

< JEWEL ASHWOOD >

Nella mente di Natasha era tutto perfetto.
Lei entrava nella sala comune.
Gridava il nome dell'amica che con un bel salto si sarebbe precipitata da lei affermando che stava arrivando, che davvero le mancava solo un minuto.

Allora perché invece di JJ c'era la faccia non troppo sorpresa di Lilian Scarlett Adeyn.

< Mi spiace, non è qui >
< Ah, emh...ok, sai per caso dove la posso trovare? >
< Non saprei, ma se vuoi ti do una mano a cercarla, tanto non ho di meglio da fare >
< Grazie mille Lilian! >
< Figurati >

Le due, nonostante avessero un anno di differenza, erano buone amiche.
Forse perché fondamentalmente erano due ragazze tranquille, o per chissà cosa, sta di fatto che avevano stretto subito un ottimo rapporto.

< Forse è triste per la storia di Althea... Erano buone amiche in fondo > ruppe il silenzio Lilian
< Può essere, ma si sta deprimendo troppo! Dobbiamo farle tornare il sorriso >
< Si, però forse dovremmo darle un po' di temp...AHII >
< EHY ATTENTA >

Successe tutto molto velocemente.
Un ragazzo sdraiato per terra.
Uno sgambetto non voluto.
Lilian che stava per cadere e il provvidenziale aiuto di Natasha.

< Eh, ma cosa? >

La più piccola delle due, Lilian, si abbassò all'altezza del ragazzo che era curiosamente sdraiato sul pavimento del corridoio, con la schiena appoggiata al muro.

< Credi che stia bene? >

Natasha lo guardò scettica per poi scoppiare in una lieve risata dato che aveva riconosciuto il colpevole.

< Tranquilla sta benone, sta solo dormendo! >

Lilian osservò meglio il ragazzo, spostandoli le ciocche marroni che li coprivano il volto.

< Oh ma non è mica Oswin McAlistair?! >
< Già è del settimo anno come me, ma è un Serpeverde, comunque la fa spesso questa cosa di addormentarsi in luoghi improbabili quindi non ti preoccupare >
< Ma andrà bene lasciarlo qui? >
< Umh, non saprei... Magari dovremmo svegliarlo >
< Non so da l'idea di essere stanco... >
< Va beh io ci provo >

Natasha si inginocchiò all'altezza della serpe e lo scosse delicatamente.
Dopo un po' di muniti il ragazzo iniziò a svegliarsi, aprendo lentamente gli occhi azzurri.

< Me li ricordavo marroni gli occhi > affermò Lilian
< Infatti esiste una cosa chiamata lenti a contatto > rispose con voce impastata dal sonno il ragazzo.

< Fai meno il sarcastico McAlistair >
< Tsk, che tasso spaventoso che abbiamo >
< Andiamo Lilian, queste serpi non sanno riconoscere nemmeno un favore >
< Eh? Ma a me sembra che i Tassorosso sono quelli più scorbutici, sono o non sono mica stato investito da quella furia bionda poco fa? >
< Parli di Jewel? >
< Può essere, quella con il ciuffo azzurro >
< Beh e dov'è andata? >
< Chissà...credo di averla vista uscire >
< Beh grazie McAlistair >

Oswin, detto Oz, guardò con sguardo annoiato le ragazze correre via.
Chi gliela faceva fare ad affannarsi tanto?

Stava giusto decidendo di andarsi a riposare sul prato quando si sentì afferrato e nel giro di un secondo si trovò contro un petto tonico e muscoloso.

< Oz perché stavi parlando con quelle due? Devo essere geloso? >

Il moro si calmò subito sentendo quel tono infantile e mellifluo.

< Andiamo Vincet, sai bene che non devi essere geloso >

Si alzò sulle punte per colmare la poca differenza di altezza col Nightray per poi regalargli un tenero bacio.

< Sai bene che la nostra relazione non può essere definita tale >
< Certo certo, Oz è troppo pigro per avere una relazione stabile, ma potrei mettermi a piangere sai? >
< Dovresti eliminare quel ghigno per renderti più realistico >
< Eh dici? Ma a me piace ghignare! Così come mi piacciono le relazioni focose e non stabili, e poi un'altra cosa che mi piace tanto è quel tuo faccino >

Disse prendendo il mento dell'altro tra due dita e alzandoglielo un po'

< perché poi il mascara evidenzia bene quei tuoi occhioni da cerbiatto e ti rende adorabile! >
< Umh, che ci fai qui, ti serve qualcosa? >
< In effetti qualcosa volevo chiederti Ozzy >
< Smettila di chiamarmi Ozzy è ridicolo >
< Uffaaaa, che cattivo che sei. E va beeene, se proprio insisti >
< Ecco appunto >
< Comunque domani sera a mezzanotte e quattro minuti devo dirti una cosa in cima alla torre di astronomia >
< Eh? È troppo alta, non ho voglia, dimmela ora! >
< Non posso >
< Perché? >
< È un segreto Ozzy, ci vediamo domani > Concluse la conversazione Vincent facendo l'occhiolino, mentre un assonato Oswin si allontanava leggermente seccato, non provando nemmeno a controbattere, tanto sapeva che sarebbe stato inutile.

******

Sala comune Corvonero

Il silenzio la faceva da padrone in quella stanza.
Non che a quei tre dispiacesse, anzi in questo modo potevano dedicarsi alla lettura con maggiore attenzione e senza distrazioni esterne.

Era quasi teneri vederli tutti e tre li ognuno immerso nel suo mondo fregandosene altamente dell'altro.
Più che teneri potevano essere fraintesi.
Perché quei tre erano molto uniti, ma a vederli così non sembrava affatto.
Se qualche anno fa qualcuno avesse detto a Monica Leeroy, la componente femminile del trio, che avrebbe stretto una solida quanto strana amicizia con due ragazzi l'avrebbe guardato con indifferenza, quasi che non provasse alcuna emozione, per poi rispondergli che “no, al massimo sarebbero stati buoni conoscenti, che l'amicizia non faceva per lei”
E invece si trovava con questi due bizzarri ragazzi a firmare un bizzarro trio di bizzarri amici.
Perché Monica non capiva nulla di emozioni umane, per quello ci pensava qualcun'altro, ma era sicura che i buoni amici non si comportavano così.
Perché a vederli ora sembravano dei veri estranei, eppure una vocina dentro di lei gli aveva proprio detto che erano buoni amici.
Che lei per gli altri due sarebbe anche morta.
Che poi “gli altri due” avevano anche un nome: Luke Derrick Bellamy e Thomas Boyle.
Che per altro Thomas era anche del sesto anno, mentre lei e Luke del settimo.
Ma erano comunque buoni amici.

< Sta sera ho una riunione con gli altri caposcuola > ruppe il silenzio Luke
< C'è qualche problema in particolare? >
< Althea Ross, in questi anni non è il primo suicidio a cui assistiamo, la cosa ci puzza e sotto potrebbe esserci qualcuno >
Digrignò i denti, evidentemente arrabbiato.

< Calmati Luke, sono sicuro che riuscirete a scoprire qualcosa >
< Se scopro che si tratta di omicidio prendo quel figlio di putt... >
< Buona donna Luke > intervenne Monica
< ... Quel figlio di buona donna e lo adava kedravizzo >
< Così finiresti ad Azkaban >
< Sarà stato per una buona causa >
< Non essere sciocco, ci sono i dissenatori lì >
< Monica ha ragione! Niente è peggio di quei così! Non ne vale proprio la pena, dovresti calmarti Luke >
< Beh ovviamente non parlavo seriamente, ma avete capito no? Odio queste cose >
< Già, beh allora impegnati! Ci affidiamo a te >
< Farò del mio meglio >

I tre ricaddero nel loro tranquillo silenzio, gustandosi le pagine ingiallite dei libri.

Verso le sette il silenzio fu spezzato da Thomas che propose di andare a mangiare.
In effetti si resero conto che avevano tutti un certo languorino, quindi accettarono con piacere.

Stavano scendendo le scale quando Luke sbatté per sbaglio contro un ragazzo.

< Scusami Nightray >
< Mi hai fatto male Bellamy, vuoi cavartela solo con delle mere scuse? >
< È stato un incidente >
< Hai comunque osato sfiorarmi >

< Ehy Luke andiamocene, questo tipo è un attacabrighe >
Sussurrò Thomas all'orecchio dell'amico

< Umh, sarà meglio fare come dici tu Thomas >
< Scappi? >
< Scusa? >
< Devi imparare a prenderti le tue responsabilità mio caro caposcuola, non credi? Comunque a differenza di quel che afferma il tuo caro amico non sono venuto qui per dare fastidio, vorrei parlare solo per qualche minuto con la tua amichetta >

Luke guardò in malo modo Vincent mentre Thomas osservava preoccupato Monica

< State tranquilli, arrivo subito > disse in modo pacato la ragazza

I due si isolarono lontano dagli altri due.

< Cosa volevi dirmi? >
< Sai, voi tre siete stati i più difficili da scovare, è stata proprio una faticaccia e sarebbe un vero peccato se foste proprio voi stessi a mandare tutto a monte >

Vincent guardò Monica che lo osservava con sguardo impassibile.
Ghignò.
Sarebbe stato un piacere far venire a galla le sue emozioni.

< Quindi mi è sembrato più opportuno parlarne con te, tu e i tuoi amici infatti dovreste venire domani sulla torre di astronomia a mezzanotte e quattro minuti, dovrò fare un importante annuncio >
< Perché dovremmo venire? >
< Oh, ci sono tanti motivi, ma io ne so uno in particolare. Rimbaud >

Monica sgranò gli occhi e la sua freddezza venne meno.

< Sei venuto a trovarmi di persona Rimbaud? Quale onore! Comunque se vuoi rimare segreto agli occhi del mondo sarà meglio che vi farete vivi tutti e quattro, ci siamo capiti? >
< Bastardo > sussurrò l'altra parte di Monica.
< Shhh, andrà bene >

Detto questo saltellò giù salutando in modo malizioso Luke e Thomas i quali corsero velocemente verso la loro amica.

< Monica tutto bene? > chiese preoccupato il più piccolo.

La ragazza chiuse gli occhi castani per poi girarsi tranquilla e fredda come al solito.

< Credo che domani le nostre vite cambieranno >

E nel buio del castello i due corvi si guardarono confusi non capendo le strambe, quanto veritiere, parole dell'amica.


Angolo autrice
Sono imperdonabile lo so, ci metto millenni ad aggiornare e me ne esco con questa cacchetta u.u
Comunque scusate, la scuola mi sta prendendo un sacco di tempo.
In ogni caso, ecco il primo capitolo! Che più che altro serve per presentare gli OC la storia vera inizia dal secondo capitolo (che davvero, chissà cosa succederà, una cosa imprevedibile eh XD)
Comunque come ho reso i personaggi? Sono tutti molto complicati e ho paura di aver intrapreso male qualche personalità -_-” se così fosse fatemelo notare.

Per quanto riguarda le relazioni se avete qualche preferenza potere dirmelo, anzi sarebbe cosa buona e giusta hahaha

Per l'autrice di Oz: spero che la parte con Vincet non ti abbia dato fastidio, se si fammelo sapere

Comunque è strano inserire nel primo capitolo con una scena slash però sono quasi tutti bisex quindi aspettatevi cose di questo tipoxD

Beh spero che nonostante tutto vi sia piaciuto, devo ammettere che non l'ho molto ricontrollato perché sono stanca quindi se ci saranno degli errori perdonatemi XD

Pink sweet :)

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Capitolo 4
*** 4- capitolo secondo ***


Capitolo secondo

< Siediti la notizia potrebbe essere alquanto traumatica >
< Tsk traumatico dici? Cosa ci può essere di più traumatico di quello che ho passato Vincet?! >

Il biondo lasciò cadere la sigaretta dalla torre alta e cupa.

< Mezzanotte e tre, un minuto, un minuto e lo scoprirai mia bella Eleanor >
< Vincent > disse con sguardo di fuoco < mi stai facendo innervosire, si può sapere cosa sta succedendo? Cos'è tutto questo mistero? >
< Cos'è dici? >
Ghignò
< La nostra vita non è forse tutta un enorme mistero, ti sei mai chiesta perché a volte ti sei sentita così diversa? >
< I-io non sono diversa, sono solo splendida e bellissima, ma non diversa >
< Ti fa paura l'ignoto? >
< Non mi fa paura proprio un bel niente, so solo che mi stai facendo girare la palle in una maniera assurda >
< Hai i capelli spettinati oggi >

Grosso. Errore.

Eleanor estrasse velocemente la bacchetta puntandola al collo del ragazzo

< Come scusa? Credo di non aver sentito bene >
< Perché onestamente ho visto tante ragazze più belle di te, poi quella cicatrice, ti imbruttisce un sacco >

Socchiuse gli occhi

< Non so chi ti credi di essere bambolina >

Mezzanotte e quattro

< In fondo quello superbo dovrei essere io, non tu mia debole El >

Mezzanotte e quattro
Un Vincent schiantato

< Nightray, rimangiati tutto, ora! >

Mezzanotte e quattro
Un Vincent in piedi
E una Eleanor furiosa

< Rimangiati tutto o sarai tu quello che si farà un giretto all'altro mondo stavolta >

Mezzanotte e quattro
Un Vincent che ghigna
Una Eleanor dannatemente seria
E un Luke altrettanto deciso

Successe tutto molto in fretta.
Il caposcuola afferrò il braccio destro di Eleanor facendola girare, Monica con un veloce schiantesimo fece cadere la sua bacchetta e Thomas si frappose tra i due duellanti.

< Cos'è tutto questo casino Nightray? Se volevi farti mettere in punizione bastava dirlo >
< Oh guarda il nostro illustrissimo caposcuola, che onore averti qui >

Luke lasciò bruscamente Eleanor che ancora faceva fatica a calmarsi.
Guardò male la serpe che da parte sua il trovava la faccenda molto divertente.

< Vincent Nightray siamo venuti come ci avevi chiesto, cosa vuoi da noi? > interruppe il silenzio Monica

Il biondo intanto estrasse dalla tasca interna il suo adorato orologio da taschino, osservandolo alquanto accigliato.

< Sono deluso, mezzanotte e sei minuti e solo voi quattro vi siete fatti vivi? Credo che dovrete aspettare anche gli altri per scoprire la verità >
< Gli altri chi? > chiese Thomas
< Oh, gli altri come noi >

Passarono vari minuti di assoluto silenzio, interrotti solo da sguardi perplessi e preoccupati.

< Ohi secondo voi cosa ci deve dire Vin-coglionito? >

Eleanor scoppiò in una lieve risata dopo aver sentito quella voce allegra venire dalle scale.

< Vin-coglionito è qualcosa di epico > ghignò Eleanor guardando di sottecchi il Nightray
< Oh certo El cara >
< Non. Chiamarmi. El. >
< Come vuoi El >
< Ti uccido >
< Con quale bacchetta El, in fondo la tua ce l'ha la nostra emozionatissima Monica, giusto? >

Disse Vincent lanciando uno sguardo divertito al soggetto in questione che da parte sua non era per niente interessata alla discussione.

Eleanor stava per ribattere quando furono interrotte da due teste brune e una bionda

< Ehy, ehy, ehy, quanta gente, cos'è un party? > Esclamò all'improvviso Jewel.
< Più che un party mi sembra uno strappo alle regole bello e buono, vorrei capire come mi sono lasciata convincere >
< Eddai Lilian non fare la noiosa! >
< Non faccio la noiosa, ma visto che sono un prefetto dovrei dare un buon esempio o sbaglio? Girare per il castello di notte non è per niente un buon esempio! >
< Ma si non siamo le uniche, guarda c'è pure Luke! Lui è un caposcuola! >

La terza, Natasha, ignorando le due che continuavano a battibecchiare si avvicinò a Thomas chiedendogli come mai fossero tutti li.

< Per la vostra stessa ragione immagino, Vincent ci ha convocati qui affermando che devi darci una notizia traumatica >

Natasha guardò male il Nightray.
< Quindi qual'è questa fantomatica notizia? >
< Purtroppo non sono ancora arrivati tutti, ahi che tristezza! Questa gioventù corrotta che non prende sul serio la vita! >

< Guarda chi parla > Borbottò Eleanor.

< Ehy ragazzi sta arrivando il ragazzo dello scontro > urlò Jewel
< Ragazzo delle scontro? > domandò incerto Thomas
< Si quello figo che ho travolto per sbaglio sulle scale, com'è che si chiamava... > la ragazza in questione inizió a battere il medio e l'anulare sul mento, con fare pensieroso.

< Mi chiamo Oswin, pazza dal ciuffetto blu > E così arrivò anche un assonato Oz, che venne travolto da una furia bionda.

< Ozzy, sei venuto quindi! > affermò in maniera eccitata e alquanto infantile Vincent
< Tanto non avevo altra scelta... >

< Nightray siamo tutti adesso? > domandò seccato Luke
< Eh? Non vedi che sono insieme al mio Ozzy > e per enfatizzare il tutto gli mise un braccio intorno al collo chiudendolo in un abbraccio spacca-ossa.
< Comunque no, mancano ancora tre ritardatari, uffaaa che ci posso fare io se sono così lenti?! Nè nè Ozzy vero che non è colpa mia >
< Smettila di chiamarmi Ozzy >

Poi come si dice, parli del diavolo e spuntano le corna

Neanche a farlo apposta uno dei tre mancanti fece la sua apparizione con un'eleganza tale da farlo sembrare quasi etereo.

< Scusate, ho sentito che tre persone sono in ritardo, mi scuso per avervi fatto attendere >
< Oh Blaze, tranquillo tanto non sei l'ultimo! > esclamò con un sorriso falsissimo Vincent

< Mitchell >
< Adeyn >
< Tu guarda, deve essere una riunione tra prefetti questa? >
< Chissà forse è solo il fato >
< Ottima risposta Mitcheel, 10 punti a Serpeverde >
< Lei mi lusinga madame >

Lilian e Blaze continuarono a guardarsi con aria di sfida per parecchi secondi, senza voler distogliere lo sguardo dall'altro.

< Uff...Lilian diventa strana quando c'è quel tipo in giro > sussurrò Jewel seccata
< Si chiama rivalità Jewel > rispose con calma Natasha
< Bah, secondo me sono solo incuriositi, dai se vedi Lilian sembra tenerissima invece può essere davvero cazzuta! >

< Che parole scurrili per una ragazza del tuo rango! >
Jewel si girò di scatto imbronciandosi teneramente.

< Ah, ah, ah che ridere Nath >
< Tu guarda chi ci degna della loro presenza! > esclamò improvvisamente entusiasmato Vincet
< S-scusate il ritardo, ci stavate aspettando da molto? >
< Tranquillo Matty, siamo qui da poco > annuì vigorosamente Jewel

< In realtà siamo qui da un eternità > si intromise Eleanor
< un eternità che equivale a 23 minuti > intervenne pacata Monica
< Tsk, nessuno a chiesto il tuo parere Leeroy >
< Se per questo possiamo vivere anche senza il tuo di parere > ribatté stranamente infuriata la ragazza.

Clap clap
< Su su ragazze non litigate, in fondo da oggi saremo tutti quanti degli ottimi amici dobbiamo andare d'accordo no? >
Disse con un sadico ghigno Vincent.

< Comunque fintamente ora ci siamo tutti e quindi potrò spiegarvi il motivo per cui vi ho fatti venire qui, non siete felicissimi? >

Il biondo ricevette solo sguardi annoiati, tranne una piccola testa che annuendo con vigore esclamò un timido < Si >

< Oh Matt che gioia sapere che al mondo esistono persone come te >
< Su Vin-coglionito cosa devi dirci? > chiese ghignando Jewel.

La povera ragazza però nel giro di un battito di ciglia si ritrovò a penzolare nel vuoto.

< EHY CHE STAI FACENDO? > Natasha e Lilian si alzarono di scatto andando impaurite e arrabbiate verso il Nightray.

< Tranquille, tranquille, devo solo chiarire una questione > disse Vincent con un sorriso così falso che sembrava essere stato scolpito nella sua pelle con un coltello.
Le due ragazze indietreggiarono davanti a quello sguardo.

Il ragazzo continuò a parlare come se niente fosse anche se in realtà stava tenendo la bionda per un braccio e intanto la stava facendo penzolare per la torre di astronomia.

< Jewel Janessa Ashwood devo chiarire la faccenda prima che questa degeneri, io sono convinto che tu non vuoi farti un bel salto per la torre, vero? Non vuoi fare la fine della tua amichetta, com'è che si chiamava...? Ah sì! Althea giusto? >
< TU BASTARDO, COSA LE HAI FATTO >
< Oh nulla di quello che immagini, ha deciso di fare tutta da sola >
< Maledetto, tu c'eri quando si è suicidata! >
< Mmmh...questo potrebbe essere vero >
< Beh perché non l'hai fermata? Mi fai schifo! >
< Ahahah grazie troppo gentile, comunque chi sono io per impedire il libero arbitrio degli esseri umani? In ogni caso ti do la grande possibilità di chiamarmi “sua maestà” >

Con uno scatto tirò su la ragazza e la lanciò sul pavimento

< In fondo amo gli esseri umani! > gridò saltellando pericolosamente sul parapetto

< Tu...bastardo >
< Ehy Jewel non fare pazzie >
< Expelliamus >
< io non credo proprio >

< VINCENT! >

Fu questione di attimi.
Pochi, terribili attimi.

Nel tempo in cui Jewel scagliò l'incantesimo successe l'impensabile.
L'una meno un quarto
Una ragazza con occhi spalancati.
Un'altra che grida il nome di quello che probabilmente è il suo migliore amico.
Tutti che si avvicinano alla finestra.
Qualche secondo dopo che Vincent si sia buttato da essa.

< Q-quel pazzo...cosa ha fatto? > chiese tremante Eleanor

Oswin rimase immobile al muro dove era appoggiato.
Aveva gli occhi sbarrati e il cuore che pulsava troppo velocemente.

< si è buttato? > chiese incerta Monica

< I-io non volevo, davvero non volevo > Jewel era decisamente shoccakata, per causa sua una persona era appena mort...

< SORPRESA! >

...

Gelo
Gelo totale
Ogni singola persona era come se fosse stata appena congelata

< Eh? > “la domanda” di Nathaniel era ciò che tutti nel proprio cuore stavano provando.

< Che diamine...? >

Perché in fondo era normale quello che stava succedendo, decisamente normale.
In fondo che male c'era nel vedere Vincent Nightray vivo che svolazzava in giro per il cielo color pece.

< Sono mica ali da corvo quelle che ha attaccate alle spalle? > chiese sorpreso Thomas
< Non propriamente corretto, sono ali da Angelo nere! Non le trovate adorabili? >

Erano in undici.
Unidici ragazzi che non avevano la più pallida idea di cosa dire, di cosa pensare, a cosa credere.
L'unica non stupita dalla situazione sembrava Monica.

< Potresti spiegarti meglio? >
< Oh certo Monica cara! >

Vincent sbatté le grandi ali atterrando con un abile gesto nel palazzo, proprio davanti a Blaze che quasi si illuminò nel vedere gli occhi rosso sangue.

Vincent agitò leggermente le ali che presto sparirono e anche il colore cremisi degli occhi fu sostituto dal solito azzurro ghiaccio e i capelli che erano diventati di un colore molto simile al bianco ritornarono oro.

< Questo è essenzialmente uno dei motivi per cui vi ho riuniti >
< FRENA UN ATTIMO, TU...TU...DOVRESTI ESSERE MORTO! >
< Sono molto felice nel sapere che mi auguri una vita lunga e in salute, ma se avessi la pazienza di aspettare qualche minuto probabilmente capiresti Jewel >

< Sei un idiota! Cosa pensavi di fare eh? Mi hai fatto spaventare! > disse una piuttosto traumatizzata Eleanor mentre tirava piccoli pugni al petto tonico dell'altro.

Vincent l'osservo dall'alto del suo metro e 87 con un'espressione stranamente tenera

< Scusa, mi farò perdonare >

Sussurrò Vincent

< Comunque > esclamò allegro
< Come stavo cercando di dire > detto questo spostò Eleanor che si andò a sedere con tutti gli altri
< Ciò che sto per dirvi è sicuramente qualcosa di strano, non pretendo che voi mi crediate, io vi dico la verità, sta a voi deciderci se crederci o meno. In ogni caso la nostra storia inizia tanto tempo fa. >

Vincent si fermò un attimo ad osservare i volti degli altri, chi più che meno sembravano tutti piuttosto attenti, quindi decise di proseguire il suo racconto.

< Tantissimi anni orsono, non ci è dato di conoscere la data esatta, tra gli uomini vi era un sacco di cattiveria. Erano crudeli e avidi, bramosi di potere e pur di raggiungerlo facevano di tutto >

Lanciò uno sguardo eloquente a Blaze che lo sostenne con fermezza.

< Allora tre maghi saggi decisero che avrebbero intrappolato tutti i peccati del mondo e gli avrebbero nascosti in modo tale che nessuno li scoprisse.
E così avvenne, i tre maghi, che erano assai potenti, eleborarono un fortissimo incantesimo che riuscì a chiudere in un'urna tutti i peccati.
Ce n'erano sette che spiccavano, era più forti e potenti e si ribellavano con maggior impeto: furono chiamati peccati capitali >

Molte persone in quella stanza deglutirono, sentendosi stranamente a disagio

< I maghi prima di morire affidarono l'urna ai figli, e così per generazioni fino a quando non si arrivò ad una nuova triade maghi. Due erano molto saggi e avevano intenzione di seguire l'esempio dei padri, ma il figlio più giovane non era della stessa idea. Era il più debole e piano piano i peccati riuscirono ad insediarsi nel suo cuore, dato che l'urna si stava via via indebolendo. Venne il giorno in cui il fratello minore, sopraffatto dal desiderio di potere, aprì l'urna poiché pensava che in questo modo avrebbe avuto un potere immenso, e così fu! Divenne tanto crudele e potente che i fratelli non riuscirono ad imprigionare i peccati, quindi per sconfiggere il fratello creano quattro esseri invincibili: le virtù cardinali. Esse erano state create assorbendo le virtù di uomini molto buoni. Ci fu una guerra terribile tra i peccati e le virtù che avevano assunto forme mostruose, che combattevano insieme ai maghi, ma alla fine non ci fu un vero vincitore. La guerra si concluse con un incantesimo così forte uccise tutti i fratelli e i peccati e le virtù si diffusero nel mondo andando di nuovo a riempire gli animi degli uomini, ma rimasero frammenti di peccati e virtù troppo grandi e potenti, così potenti che ognuno di esso si impossessò di una persona, influenzandola inevitabilmente.
Questi uomini sono le reincarnazioni dei peccati stessi e delle virtù >

Nella torre cadde il silenzio, nessuno osava fiatare davanti ad una storia tanto inverosimile quanto assurda. Eppure tutti, nel profondo, sapevano che era vero.

< E-e adesso, cosa ne è di queste reincarnazioni? >
< Ottima domanda Matt, beh ovviamente esistono tutt'oggi, credo che siate abbastanza intelligenti da intuire il finale della storia. >

Vincent si avvicininò agli altri, guardandoli uno per uno dentro negli occhi.

< Vi siete sempre sentiti strani, sempre diversi >

Quando arrivò a Luke il ragazzo abbassò immediatamente gli occhi.
Non gli piaceva essere guardato in faccia.
Anzi ne era proprio terrorizzato

< Vi siete sentiti sempre così in conflitto con voi stessi >

Spostò lo sguardo verso Nathaniel

< Con mille maschere diverse e quel comportamento distaccato >

Saltellò tra loro, come se fossero bambole.

< Con comportamenti che non vi appartengono, come se non fosse voi in quel momento > e in quel momento fissò intensamente Monica ed Eleanor.

< Il motivo è che forse siete davvero diversi > lanciò uno sguardo a Blaze

< Magari siete qualcuno che non volete essere > osservò Oswin

< Chissà... > disse mentre si andò a sedere in mezzo a Lilian, Natasha, Jewel e Mattehw

< Magari siete semplicemente le reincarnazioni delle virtù >

< O DEI PECCATI > affermò guardando il resto del gruppo.

Il ragazzo fu subito sommerso da un ammasso di voci.
In effetti la scena era alquanto divertente.
C'era chi pensava fosse uno scherzo e si aspettava un qualche omino che sbucasse da non so quale posto a gridare “scherzetto”
Altri erano proprio traumatizzati, con tanto di occhi spalancati e respiro irregolare.
Poi c'era chi rideva istericamente promettendomi che tra qualche minuto si sarebbero svegliati e tutto quello sarebbe finito.
Infine i più stoici cercavano di non far trapelare le proprie emozioni, contenendo l'incredulità.

< Suvvia, suvvia calmatevi, perché fare tanto baccano per una simil sciocchezza? > chiese divertito Vincent

< Che idiozie stai dicendo? > disse irato Luke afferrandolo per la collottola e pronto a fargli del male.

Lo tenne così per diversi minuti, osservando il suo collo bianco mentre respirava affannosamente con occhi iniettati di incredulità.
Luke calmò il suo respiro affannato lasciando andare Vincent, confuso si passò la mano tra i cappelli cercando di capire cosa gli era preso.

< Visto? L'ira è decisamente interessante...non credi Luke? >



Luke si prese la testa tra le mani perché non poteva crederci.
Non a lui, lui che era così maledettamente razionale, lui che odiava non rispondere delle sue azioni.
Lui dovrebbe essere la reincarnazione di un peccato?
Tira un pugno al muro.
Fa male, maledettamente male, ma è come se non lo sentisse
Ha qualcosa dentro di ancora più forte, di più doloroso

< Ehy Luke...calmati >
< CALMARMI?! >

Il caposcuola non stava ragionando lucidamente quando afferrò il suo, probabilmente, unico amico, Thomas.
Non sapeva cosa stava facendo nemmeno quando lo sbattè per terra e lo guardò con occhi assatanati.
Però non negli occhi, questo mai.

Si riprense solo quando si accorse che tutti lo fissavano straniti, quasi spaventati.

< Sono un mostro > sussurrò flebilmente

Allora decise di fare l'unica cosa che potesse fare in quel momento: andarsene e cercare di riprendere lucidità.

Quando se ne andò era ormai troppo lontano per sentire la riposta di Thomas.

Anch'io
Anch'io perché in fondo tutti stavano vivendo quelle emozioni.
Sopratutto i peccatori
Sono dei peccati, nel vero senso della parola. Dannati fin dalla nascita.
Si fanno schifo.

Le domande sorgono spontanee in un momento come questo: perché?
Perché io?
Perché non ho potuto scegliere?
Ma sopratutto, cosa farò ora?

È il futuro che preoccupa, perché non sanno bene cosa sono, e non vale solo per i peccati.

< Sono solo una delle tante quindi? > disse distrutta Jewel.
Fa pena a vederla così, una ragazza tanto allegra e vivace distrutta da quella consapevolezza, da quel peso.

< Una delle mille prescelte, chissà quante virtù ci sono state prima di me! Identiche a me! E poi chi sarei eh? Io non sono una virtù, non posso esserlo! >

< Sta zitta idiota! Almeno tu sei una cazzo di virtù! Cosa dovremmo dire noi eh? Facciamo schifo, siamo dei fottutisssimi peccati! >

Jewel guardava ad occhi spalancati quello che le sembrava Nathaniel.
Sembrava perché non era lui.
Non poteva essere lui.
Perché Nathaniel è gentile e solare, e anche se sta sempre sulle sue lo fa con una raffinatezza tale da convincerti che sei realmente suo amico.
Allora chi era quel tipo che la stava insultando?

Poi il ragazzo fece la cosa che nessuno si aspettava.
Iniziò a ridere.
Non una di quelle risate sincere e divertite.
Era una risata pazza, isterica.
Una risata che sapeva di consapevolezza.

< Beh > disse coprendosi la faccia con le mani < almeno adesso lo so, capisco... Capisco molte cose, ciò che ho sempre creduto in quest'anno, ma a cui non volevo dare retta, sono proprio marcio dentro eh? E non guardarmi così Jewel, siamo diversi. Tu sei luce come Math d'altronde, e io e noi > disse lanciando uno sguardo eloquente agli altri < peccatori, quelli destinati all'inferno, nient'altro che peccatori >

< Stai diventando pazzo amico > intervenne Oswin
< questa volta l'hai fatta bella grossa Vinc, farci credere di essere le reincarnazioni dei peccati...Tsk, ti faccio i miei complimenti, uno scherzo davvero ben costruito, ma il gioco è bello quanto dura poco >

< Ozzy, secondo te chi sei tu dei sette? >

L'altro sollevò un sopracciglio, confuso.

< Smettila di fare il coglione... >
< Credo di non essere mai stato più serio di adesso >
< Ah davvero? E quindi chi sarei? Dimmelo tu! >
< Accidia > sussurrò flebilmente Eleanor

Tutti si girarono verso di lei.

< Lo vedo >
< Lo vedi? Davvero? E cos'è che vedi esattamente? >
< Nero e bianco, ma specialmente nero pece, e sopratutto vedo la scritta accidia che è scritta in rosso e indelebile nel tuo animo >
< Che stai blaterando? >

< C'entra con le tue ali vero? C'entra con il fatto che mi hai scoperto? > chiese un'agitata Monica a Vincent.
Era stranamente attiva e viva.

< Più o meno Rimbaud più che altro vi sarete accorti che ognuno di voi ha un potere particolare, e se non ve ne siete accorti lo farete presto, con la consapevolezza di essere ciò che siete verrà a galla più facilmente. Comunque ad esempio quello della nostra cara Eleanor è di leggere le aure degli uomini, dico bene? >
La corvina annuì lievemente, mentre gli altri erano piuttosto esterrefatti.

< Come facciamo a controllarli? > chiese Blaze
< con un allenamento speciale >
< Perché? > domandò Lilian
< Perché lì fuori c'è qualcuno di potente, qualcuno che sa, qualcuno che vuole noi >
< Come l'ultima volta? >
< Oh no, l'ultima volta Lord Voldemort era uno di noi >
< Come sarebbe a dire? > proruppe agitata Natasha < era anche lui un peccato? >
< Oh sì, era la superbia, il mio di peccato, dopo di lui passò ad una donna che non ebbe vita lunga, quindi puff...fui scelto io >
< E quindi dovremmo allenarci per proteggerci da questi individui? Ma chi sono? >
< Vi dico una cosa, stranamente non ho molte informazioni a riguardo, ma so che se ci scovassero e noi non saremmo pronti...moriremmo, tutto qui! Quindi sarà meglio darci una svegliata >
< Come facciamo a crederti? >
< Beh perché sono chimato “l'informatore” e perché sono nella merda come tutti voi >

Nella stanza cadde il silenzio .

< Quando? > chiese Natasha
< Domani >
< Dove? >
< Stanza delle necessità >
< Ora? >
< Indovina? > rispose ghignando Vincent.

Mezzanotte e sette minuti

Angolo dell'autrice sclerata
Wow non ci credo! Dovete ammettere che sono stata piuttosto veloce eh! Tutto questo perché la prossima settimana sarà il delirio totale, causa scuola, quindi non credo di riuscire ad aggiornare.
In ogni caso come vi è sembrato il capitolo? Ho reso bene i personaggi?
Ho deciso di non mettere le reazioni di tutti perché sarebbe stata noioso, ma nel prossimo capitolo darò più spazio a chi ne ha avuto di meno in questo, anche se ho cercato di fare una cosa piuttosto equilibrata nonostante sia un po' difficile con 12 OC tutti nello stesso fottuto posto XD
Comunque se avete richieste particolari specialmente sulle coppie ditemelo pure!
Spero non ci siano tanti errori e che non abbia sbagliato altre case *coff coff*

Baci
Pink sweet :)

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Capitolo 5
*** 5- capitolo terzo ***


Capitolo terzo 

Blaze e Oswin si stavano dirigendo verso il dormitorio, Vincent li avrebbe raggiunti più tardi.
Tra di loro era calato un silenzio surreale, complice il fatto che fossero all'incirca le due di notte.
Dei pericoli che avrebbero corso se fossero stati scoperti non si preoccupavano molto nonostante Blaze fosse un prefetto e quindi sapeva a cosa andavano incontro.
Al momento avevano pensieri più importanti per la mente.

< Candid Camera > pronunciò debolmente Oswin
< Come scusa? >
< Non lo conosci? È un programma babbano in cui fanno degli scherzi, in fondo questo non può essere che uno stupidissimo scherzo! >
< Ne ho sentito parlare, sono nato babbano, ma non l'ho mai visto, mi sembra banale come programma >
< Beh non è questo il punto, andiamo tutta questa storia non ha senso! >
< Lo so, però potrebbe anche essere vero... Drago d'Avorio > sussurrò il prefetto per entrare nella sala verde e argento.
< Bah, in ogni caso io me ne vado a letto che ho sonno, buonanotte >

Blaze osservò allucinato l'amico allontanarsi, come faceva a stare così tranquillo in una situazione del genere?

Capendo che quella sera non si sarebbe addormentato tanto facilmente decise di sedersi su una poltrona vicino al fuoco ormai morto.
Si prese la testa tra le mani, sudando freddo.
Era veramente un peccato?
Perché proprio lui poi?
Poteva credere ad una storia 'si assurda e surreale?
Stava formulando questi pensieri quando la goccia che fece traballare il vaso cadde.
Guardò con occhi spalancati i tentacoli che erano apparsi dalla sua schiena e che senza rendersene conto avevano afferrato il candelabro d'oro posto su una credenza vicino.
A volta gli capitava, sopratutto mentre dormiva, ma vederlo adesso faceva tutto un altro effetto.
Era la prova.
La riposta a mille domande.
Capì e iniziò a ridere, perché la sua era una risata liberatoria.
Era vera e folle.
Ora sapeva.
Sapeva quello che voleva.
E lui voleva essere un peccato perché solo così la sua vita avrebbe avuto senso.

Si alzò traballante asciugandosi le lacrime che ribelli, erano andate ad intrappolarsi tra le ciglia per il troppo ridere, mentre i tentacoli, invisibili agli occhi altrui, sparivano lentamente.

Un nuovo sguardo impreziosiva il Serpeverde.
Era consapevolezza.
Una consapevolezza tale che per quella volta non lo fece nemmeno preoccupare di non fare rumore e di essere silenzioso per non svegliare l'amico.
Tanto, stranamente, non sembrava ancora addormentato visto i gutturali brontolii che provenivano dal suo letto.

< Non avevi mica sonno Oswin? >
< In teoria si, è che questa storia non mi convince affatto e non mi fa addormentare >
< Dovresti tranquillizzarti invece, è la cosa più giusta che ci potesse capitare >
< Non saprei, perché poi quel frammento o che so io è venuto proprio da noi? >
< Chissà magari è stato il caso, magari eravamo prescelti >

*********

< Non puoi andare in biblioteca alle due di notte >
< Perché no? C'è qualcosa che non capisco quindi vado ad informarmi
< Si, ma adesso non è il momento adatto, devi riposarti. Hai appena ricevuto una notizia importante e il tuo corpo necessità di sonno >
< E tu che farai Monica? >
< Una chiacchierata... >

Thomas guardò l'amica allontanarsi velocemente.
Fanculo lui in biblioteca ci sarebbe andato lo stesso.

***

Monica corse verso il bagno dei prefetti, nonostante non fosse uno di essi era riuscita a farsi dire la parola d'ordine da Luke e sapeva che nessuno sarebbe venuta a disturbarla lì.

< Rimbaud tu ne sapevi qualcosa? >
< Beh in effetti qualcosa sospettavo >

Monica le emozioni non le provava per niente, per quello c'era Rimbaud, il suo alter ego.

< Perfetto! Cosa aspettavi a parlamene?! > disse aprendo l'acqua
< Volevo essere sicuro >
< Sicuro? Sicuro di cosa eh? Di essere un fottuto peccato capitale! >
< Andiamo non farla tanto tragica, non è poi così grave >
< Come sarebbe a dire che non è grave, ti ho visto l'altro giorno sai? Con quel ragazzo, tu...io >
< Eddai Monica non metterti a piangere, ero solo voglioso di...contatto fisico! >
< CONTATTO FISICO? Lo odio, lo odio, odio! E tu dovresti saperlo benissimo! A-aspetta un attimo, non dirmi che... > si immerse velocemente nell'acqua cercando di rilassarsi al contatto con il liquido caldo
< Mi sa proprio di sì >
< La lussuria?! Siamo la lussuria! Non ci credo >
< Dai Monica non fare così... >
< Sta zitto! Non ci voglio parlare con te >

< Leeroy cos'è, adesso ti metti anche a parlare da sola? >
< Non sono affari tuoi >
< Sdoppiamento della personalità eh? Ne so qualcosa... >
< ... >

Monica scattò come una molla e cercò di coprire le proprie nudità a d Eleanor che dal canto suo si stava spogliando lentamente non preoccupandosi di essere vista.

Si immerse nelle vasca, al lato opposto dell'altra e iniziò a parlare.

< Sai devo dirti una cosa >
< Che c'è? >
< Tu sei la lussuria, c'è scritto chiaramente sopra la tua testolina >
< Questo lo so >
< Il punto che anch'io incarno questo peccato >
< Cosa? È possibile? Due peccati uguali! >
< Ascolta a me questa storia di essere un peccato non va per niente a genio, ma se prorogò devo esserlo sarò perfetta. Tu sei solo una brutta copia quindi sparisci >
< Eh? Chi ti credi di essere piccoletta? >
< Piccoletta a me? Non ti conviene darti tutte queste arie solo perché sei un anno più grande Leeroy >
< La brutta copia qui sei solo tu >

Eleanor si avvicinò alla più grande evidentemente irata.
Appoggiò un braccio sulla vasca, vicino alla testa dell'altra, mentre le due si lanciavano sguardi infuocati.

< Bitch > lesse Monica sul braccio della più piccola.
< Non dirlo >

Eleanor l'afferrò per i capelli portandole la testa sott'acqua, ma Monica si liberò dalla presa ferrea dell'altra lanciandola con una forza sovrumana dall'altra parte della vasca.
Eleanor tossì per sputare l'acqua che aveva bevuto, ma che almeno aveva attutito il colpo.

< Tu non sai nulla di me, come io non so nulla di te e non mi interessa nemmeno. Però so che non dovresti metterti contro di me, non sai di cosa sono capace >

Spalancò gli occhi marroni e la corvina si trovò a deglutire.
Quello che stava vedendo faceva paura, la ragazza di fronte sembrava quasi un...mostro.

< Tu n-non sei umana >
< Umana dici? Ora come ora credo di aver ben poco di umano >

Calò il silenzio tra le due, nessuna aveva la forza per muoversi e né Eleanor né Monica badavano all'acqua che stava sgorgando fuori dalla vasca.

< Con permesso, devo andare >

Monica si rivestì in fretta lasciando una basita Eleanor sola come un verme.

Quando uscì dal bagno, con i vestiti bagnati fradici, rinizò la discussione che stava avendo poc'anzi con Rimbaud.

< L'hai fatto di nuovo! Hai preso il mio posto senza che ti chiedessi nulla >
< Mi aveva fatto girare le palle, chi si crede di essere! >
< Non è questo il punto! Non puoi apparire ogni volta che qualcuno mi provoca, ci avrei pensato io >
< Sisi va bene, comunque per la parte pratica del peccato ci penserò io, non ti ricorderai di nulla così continuerai la tua vita normalmente >
< Non credo di avere altra scelta... >

********

< Ragazze ci ha evidentemente preso in giro, non ci crederò finché non lo vedrò con i miei occhi! > proruppe nel silenzio della sala comune Lilian
< E poi andiamo, io una virtù cardinale? Non è possibile, non sono così virtuosa! >
< Ma se fosse vero? In fondo potrebbe andarci peggio, le virtù sono i buoni! È una cosa bella essere delle virtù, credo... >
< Ah Natasha questi discorsi tra buoni e cattivi mi sembrano completamente inutili >
< Nath, Nath è gentile, lui non può essere un peccato no? > si intromise Jewel
< E poi io mi sono sempre vantata di essere una fuori dagli schemi e invece... >
< Ehy JJ >
Natasha si avvicinò alla poltrona di Jewel abbracciandola.
< Sei una persona super specialissima! Sei unica, non devi abbatterti per una cosa così! In fondo anche se fossimo veramente delle virtù saremmo comunque delle virtù uniche nel nostro genere, anche se potrebbe essere difficile. In effetti questo è la cosa che mi preoccupa di più! > disse grattandosi timidamente la testa < MA sono sicura che ce la faremo! >
Detto questo saltò sul divano
< Che vengano pure quei brutti così là fuori, non avranno mai il mio potere! >
< Abbassa la voce, le persone normali dormono a quest'ora > disse Lilian
< Beh ma noi non siamo persone normali no? Siamo delle virtù adesso! Su fatemi un bel sorriso altrimenti mi farete perdere la pazienza! > disse imbronciata Natasha

< oddio no, tutto ma non Natasha in versione elfo-arrabbiato >
< Elfo a chi? Ora ti faccio vedere io >

Natasha iniziò a fare il solletico a Jewel che proruppe in una risata contagiosa e nonostante le suppliche di Lilian di fare silenzio, perché davvero a quest'ora dovrebbero dormire e lei in quanto prefetto dovrebbe far rispettare le regole, alla fine anche la più piccola delle tre iniziò a ridere di gusto.

< Noi saremo sempre uniche vero? >
< Puoi dirlo forte Jewel! >
< Si hai ragione Naty! >
< Io comunque continuo a non crederci... > sussurrò imbronciata Lilian

*******

Il giorno dopo arrivò presto e molti di loro non avevano chiuso occhi.
Tra cui Matthew.
Non era bravo a parole, no di certo.
Ma a scrivere era un vero genio.
Chi lo conosceva lo sapeva, anche se lui era piuttosto timido su questo argomento.
Lui era timido un po' per tutto in realtà.
Ieri sera era stato davvero pesante andare in dormitorio, Nathaniel continuava a lanciargli occhiate che ogni volta gli gelavano il sangue.
Era triste che fosse così arrabbiato con lui, in fondo non era colpa sua se lui era una virtù, comunque decise saggiamente di tenere la bocca chiusa visto che l'amico sembrava una bomba a orologeria.
Lui però proprio non ce la faceva a dormire.
Era...felice.
In fondo non capiva perché le altre virtù stessero facendo tutto questo casino, lui stava così bene ora! Finalmente la sua vita aveva un senso, fintamente si sentiva parte di qualcosa.
Per questo, quando ancora il sole doveva ancora splendere nel cielo, Matt si alzò e andò a scrivere su un pezzo di carta i suoi sentimenti.
Probabilmente se lo avesse visto qualcuno lo avrebbe preso in giro, cos'era una femminuccia?
Ma a lui non importava, perché chi lo conosceva lo sapeva bene: a scrivere Matt ci sapeva proprio fare.

Viato che era rimasto a scrivere per un'ora buona sotto le coperte con un gene lumos ad illuminarlo non si stupiva se alle 10 del mattino stava già morendo di sonno, inoltre solo provare a seguire quella lezione di trasfigurazione era un vero e proprio massacro.
Lanciò uno sguardo preoccupato a Nathaniel: sembrava distante.
Beh lo era sempre stato a dirla tutta, non era mai stato troppo aperto, ma adesso la questione era decisamente diversa.
Sembrava come spaccato a metà, come se una parte di lui fosse rassegnata e l'altra contenta.
Non riusciva proprio a capirlo.

Stava sbadigliando quando gli arrivò un biglietto di pergamena sul banco.
Aggrottò le sopracciglia, confuso.

Ci sarai sta sera?

Capì al volo a cosa si riferiva, e senza indugi scrisse un timido si.
Ci pensò un po' su prima di rispedirlo alla proprietaria

spero di capirci qualcosa in più
Aggiunse

Si girò verso Lilian che sembrava piuttosto infastidita dalla risposta.
Dopo meno di un minuto gli arrivò un altro biglietto.

Io ci andrò solo per vedere la buffonata in cui siamo capitati

Lesse il contenuto confuso, non ci credeva? Perché doveva preoccuparsi tanto, quella potrebbe essere la cosa più bella che fosse capitata nella loro vita.

Scrisse velocemente la risposta.

< Sanx fai sparire quel biglietto prima che decida di metterti in punizione! > urlò irata la professoressa di trasfigurazione.

Secondo me è l'inizio di una nuova avventura

A Lilian quel biglietto non arrivò mai

*********

Thomas, Luke e Monica per la seconda notte di fila stavano girando per i corridoi della scuola, andando contro le regole.
A Luke non piaceva questa cosa, non gli piaceva per niente.
Innanzitutto lui era un caposcuola che doveva far rispettare le regole, non infrangerle.
Seconda questione, ma non meno importante, quel Vincent non lo convinceva affatto.
Tralasciando il fatto che si era eletto “capo” o qualcosa del genere da solo, ma sopratutto come faceva da avere tutte quelle informazioni.
Che ne sapeva di questa storia? E poi chi gli cercava?

< Sono stato rinchiuso in biblioteca per tutto il tempo in cui non avevamo lezioni, ma non ho trovato niente di interessante. Le solite cose che si leggono sui peccati capitali, ma della leggenda detta dal Nightray nemmeno una traccia > ruppe il silenzio Thomas.
< Se ci ha presi in giro l'uccido > digrignò i denti Luke.
< No, dice la verità >
< Come fai a essere così sicura Monica? >
< Lo so e basta, ora muoviamoci, più capisco qualcosa di questa faccenda meglio è >

Quando arrivarono davanti alla stanza delle necessità trovarono l'oggetto in questione esercitarsi con la respirazione bocca a bocca con Eleanor.

< Che schifo evitate di farlo in pubblico > proruppe Luke.

Eleanor si girò e li osservò con sguardo seccato e lanciò un'occhiataccia a Monica.

< Ehy guarda chi c'è, il trio della meraviglia. Comunque stavo solo studiando anatomia umana se ti crea disturbo non è colpa mia Luke caro >
< Esatto fatti i cazzi tuoi caposcuola, io limono con chi mi pare >
< Tsk, comunque non è ancora arrivato nessuno? >
< A quanto pare il vostro trio è l'eterno secondo Bellamy >
< Vuoi farmi arrabbiare Nightray? >
< No di certo > disse ghignando

I cinque caddero in un silenzio surreale e ben presto furono raggiunti anche dagli altri.

< Mezzanotte e 12, facciamo progressi! A quanto pare c'è qualcuno di curioso qui! > disse Vincent riponendo l'orologio da taschino nella giacca di pelle.
< Comunque vogliamo entrare? >

Tutti e dodici entrarono nella stanza della necessità che per l'occasione aveva preso l'aspetto di una grande stanza con diversi specchi.

< Prima di iniziare l'allenamento vero e proprio credo che vogliate farmi delle dommade giusto? >
< Nightray voglio capire come sei entrato in possesso di quelle informazioni > domandò agitato Luke.
< Questa è una bella domanda, ebbene il mio potere consiste nel cambiare tre paioadi ali, per adesso, ognuna delle quali mi dà un potere speciale. Quella dell'altra sera >
< L'angelo nero? >
< Esattamente Jewel, le ali dell'altra sera mi permettono di evocare un'arma demoniaca e di entrare in contatto con gli esseri sovrannaturali, infatti ho parlato con una persona defunta che mi ha dato le informazioni che mi servivano >
< A chi vuoi darla a bere Nightray! > esclamò Lilian.

< Umh, facciamo una prova >

Si guardò in giro, ghignando, c'erano un sacco di prede in quella stanza.

< Trovato >

Si avvicinò saltellando a Nathaniel che lo osservò con sguardo confuso.
Come la scorsa notte fece apparire le due ali nere mentre gli occhi diventavano cremisi e i capelli quasi bianchi

< Ciao Adam >

Nath strabuzzò gli occhi per poi svenire, si risvegliò qualche secondo dopo, da solo.
Era esattamente Nathaniel, tranne un piccolo particolare.
Gli occhi.
Non erano più quel castano scuro così luminoso e vivace.
Erano neri, carichi d'odio e di invidia

Nathaniel, o meglio Adam, si tirò su, con un fare strano, quasi come se non controllasse veramente il suo corpo.

< Vincent Nightray, il ragazzo che ci sta distruggendo la vita eh Nath? Quale onore poter parlare direttamente con te, curioso il tuo potere, non c'è che dire >
< Oh, l'onore è tutto mio Adam, sai sono piuttosto emozionato, non era nei programmi parlare con te >
< Immagino > disse l'alter ego ghignando in un modo strano, un modo che non apparteneva a Nath.
< Volevo chiederti una cosa: come hai preso questa notizia di essere un peccato? >
< Beh sono soddisfatto, quell'idota voleva tenerlo nascosto, il fatto è che la sua è mera apparenza. Nathaniel James un così bravo studente! Nathaniel James, ammirato da ogni nato babbano! Nathaniel, Nathaniel, Nathaniel...Ahahahaha una mela marcia a cui hanno messo tanta cera. Fuori così smagliante, ma dentro...ho sempre avuto ragione io, è marcio e questo ne è la prova e...>
< Può bastare, addio >

Con uno schiocco le ali scomparvero e Nathaniel cadde a terra svenuto.
Monica gli andò incontro appoggiandolo sulle gambe e aiutata da Natasha e Luke cercava di farlo riprendere.

< COSA GLI HAI FATTO BASTARDO? >
< Stai diventando seccante Bellamy, ti ho semplicemente fatto vedere come ho parlato con un essere sovrannaturale. Con esseri sovrannaturali intendo persone morte, fantasmi, vampiri, lupi mannari et simila, ma intendo anche le personalità sdoppiate. Beh in genere non potrei parlare con esse in quanto personalità di esseri umani, ma in questo caso è diverso, sono intrise anche loro, sopratutto loro, del peccato e per questo non sono quasi più umane, è per questo che sono riuscito a parlare anche con Rimbaud > disse rivolto a Monica < e con le altre personalità presente in questa stanza senza che loro si ricordino nulla! Suvvia non fare così! Vedrai che quando si riprenderà non ricorderà assolutamente nulla! Ecco vedi, si sta già svegliando >

Vincent lanciò uno sguardo seccato a Nathaniel che dal canto suo si era appena svegliato, confuso.
Chiedeva cosa fosse successo, eppure nessuno in quel momento aveva il coraggio di rispondergli.
Vincent aveva messo a nudo qualcosa di segreto.
Qualcosa che apparteneva solo a lui.
E Monica capì.
E anche ad Eleanor venne qualche dubbio.

~~~~~~~~~~~~~~~

< AAAARGH non ci posso credere! Sono qui da più di un'ora senza concludere niente e tutti se ne sono andati! Sono un'idiota! >
< Meno male che te lo dici da sola JJ >
< Non ti ci mettere anche tu Lilian! E poi non ho ancora capito a cosa ci serve tutta questa cosa >
< Meditazione >
< Cosa-meditazione, è noiosa! >
< Ma così riesci a scoprire qual'è il tuo potere >
< Non è vero, non ci sto riuscendo! Lily che devo fareeee >

Lilian guardò l'altra, con un'espressione esasperata sul volto.

< Il bello è che dovresti essere tu quella matura >
< Eh? Hai detto qualcosa? >
< Quello che voglio dire è che sei troppo agitata, se ti sconcentri ogni due secondi non ce la farai mai! >
< Ma Lilian ! > esclamò Jewel prendendo le mani dell'amica in modo teatrale < queste cose non fanno per me! Sono troppo vivace per starmene seduta per tutto questo tempo >
< Uff...questo lo so e potrebbe essere un bel problema >
< Dici che c'è un altro modo per scoprire il proprio potere? >
< Non saprei, Nightray ci ha detto che dobbiamo meditare e quello verrà fuori da solo, con me ha funzionato e anche con Naty >
< Non è possibile che sia l'ultima rimasta >

Lilian scosse la testa < Mi sembra che anche Matty non ci sia riuscito, e forse anche Luke e Oswin, che si è addormentato poco dopo >
< Questo non mi risolleva il morale! >
< ... Non hai mai notato nulla di strano? Il ero già a conoscenza, almeno in parte, del mio potere, solo che non sapevo di averlo >
La bionda ci pensò su, assumendo una posa piuttosto buffa < Umh...no, non mi pare di aver mai notato nulla di strano, ma ci riuscirò eh! Puoi giurarci, sono io l'artefice del mio destino, non sono mica in balia di esso! >

Lilian guardò intenerita l'amica che a braccia incrociate annuiva come un'ossessa, aveva una grande forza di volontà.

< Pensavo che saresti stata tu la virtù della fortezza >
Jewel si fermò interrompendo quel buffo teatrino.
< Oh beh in effetti, avrei pensato tutto, ma non la giustizia! Andiamo sono una tipa...come dire... >
< Istintiva che ha un concetto di giustizia tutto suo? >
< Beh più o meno, avrei visto meglio Luke come virtù della giustizia >
< Già è vero, beh invece è Matty la fortezza, devo dire che fa un po' strano >
< Esatto! L'ho sempre visto come una persona timida e sulle sue, è strano anche solo il fatto che sia finito in Grifondoro! Chissà magari anche lui ha delle unghie da tirare fuori davanti alle difficoltà ghihihi >
< Umh, chissà... >
< Comunque stavamo parlando di me! Sono io quella che non riesce a concentrarsi! >
< E allora impegnati >
Disse tirandoli un buffetto sulla fronte
< Eeeh, che fai? Mi abbandoni? >
< Si, è tardi e siamo le uniche rimaste >
< Mi lasci tutta sola soletta? Quanta crudeltà! >
< Im~pe~gna~ti > cantilenò prima di sparire dietro la porta.
< Cattiva... >

~~~~~~~~

< Com'è che ci ritroviamo sempre da soli noi due? Vinc potrebbe diventare geloso >
< Fallo diventare geloso quell'idiota, è tutta apparenza la sua, sa benissimo che non c'è niente di serio, è solo sesso. >
< Come sei diretto Oswin >
< Non sono raffinato come te, Blaze >
< Oh, io non mi definirei raffinato >

Oswin, che fino a quel momento stava sonnecchiando su un tronco di un albero, aprì un occhio puntandolo in quelli grigi chiari dell'amico.

< Beh alla fine della fiera voi due siete simili >
< Cosa avremmo di simile io e lui? >
< Non saprei, magari la tendenza a manipolare la gente per raggiungere i propri obiettivi?! >
< Sei acuto Oswin >
< Nah, è solo che noto le cose interessanti >
< Quindi devo dedurre che non hai alcuna intenzione di fare la ricerca di difesa contro le arti oscure >
< Deduci bene, è maledettamente noiosa >
< Sei il classico ragazzo che “ha le potenzialità, ma non si applica” >
< Sei venuto per parlare delle mie potenzialità Blaze? >
< No di certo, volevo chiederti qualcosa riguardo a ieri sera. Dopo che Vinc ci ha spiegato come “scovare” il nostro potere te ne sei andato subito, senza nemmeno tentarci, come mai? Non ti fidi delle tue potenzialità? >
< Non è questo il punto lo so già qual'è quindi rimanere era solo una seccatura > per darne prova fece schioccare le dita e la mela che si trovava attaccata all'albero finì bruscamente tra le sua mani.
< Telecinesi, interessante... >
< Non proprio, diciamo che posso creare energia cinetica su di me o sugli oggetti che mi circondano, la seconda opzione è decisamente più comoda >
< Da quanto? >
< Un po' però devo ammettere che devo perfezionare la tecnica, se avrò voglia. Tu invece? >
< Beh, qualcosa di simile con dei tentacoli... >

~~~~~

Matthew si trovava nel dormitorio, si era seduto vicino ad una finestra ad osservare l'orizzonte.
Possibile che non riuscisse nemmeno a trovare il suo potere?
Era debole e la cosa lo faceva innervosire parecchio.
Strinse un pugno irato.
Questa volta sarebbe stato diverso, questa volta non sarebbe scappato.

< Si può sapere cosa è successo ieri? >

Fu riscosso dalla voce seccata di Nathaniel.
Aveva provato a tenergli all'oscuro la questione di Adam, si sarebbe sicuramente arrabbiato, però l'amico aveva intuito che c'era qualcosa che non andava.

< Matthew dimmelo, devo saperlo >
Il ragazzo sbuffò, ormai non aveva altra scelta.

< Per farci vedere come funziona parte del suo potere ha avuto una...conversazione con te >
< Che tipo di conversazione? >
< Ecco non ho capito molto >
< Matth >
< Non ti arrabbiare però >
< Matthew Jax Sanx >
< HaparlatoconiltuoalteregoAdam >
< Eh? Non ho capito nulla! >
< Ha...ha parlato con il tuo alter ego Adam >
< Ah >
< Ehy, amico dove vai? >
< A commettere un omicidio >
< Aspett... >

Le su inutili proteste furono recise dalla porta sbattuta violentemente da Nathaniel

< Lo sapevo che l'avrebbe presa male >

~~~~~~~

Nathaniel camminava furioso per i corridoi del castello.
Fanculo se faceva cadere qualcuno, erano tutti così tranquilli e vivaci da fargli venire il voltastomaco.

Arrivò spedito all'ingresso dei sotterranei per poi ricordarsi che lui non era un Serpeverde e che quindi non sapeva la parola d'ordine.
Nel dubbio si mise a prendere a calci la porta sbraitando il nome del Nightray.
Fu aperto da una ragazza del settimo anno piuttosto seccata dalla situazione che lo minacciò di mandarlo all'altro mondo.
O peggio, di farlo espellere*
Nathaniel stava giusto recuperando il lume della ragione quando da dietro la porta si affacciò una faccia furbetta.
Con un'innata ira nel cuore afferrò malamente il Nightray dalla maglietta e lo trascinò in un corridoio appartato, lontano da occhiate indiscrete.

< Nathaniel caro, se volevi avere un'avventura emozionante con me non c'era bisogno di trascinarmi fin qui! >
< Che cos...NO, assolutamente no, mai con te >
< Quindi non è il mio pene a crearti problemi, ma la mia persona? >
< N-non è di questo che dobbiamo parlare! >
< Oh che sbadato, devo aver frainteso, di cosa vuoi parlare dunque? >
< Lo sai benissimo >
< Umh...no. Credo che mi sfugga >
< Come ti sei permesso a parlare davanti a tutti con Adam? Si può sapere cos'hai nel cervello? Ma sopratutto c'è l'hai un cervello?! Per Merlino che qualcuno mi tenga che è la volta buona che lo uccido veramente! >
< Eh anche tu Nat-Nat? >

Nat-nat...?

< Sai oggi non sei il primo a farmi un discorso del genere, non pensavo vi desse così fastidio, in fondo fa parte di voi > assotigliò lo sguardo

< Nel bene e nel male tu sei anche Adam, una persona non può essere solo luce, dico bene? >
< Sei un bastardo >
< Si grazie mille, me lo dicono in molti, oh guarda lì quella corvetta ci sta osservando, vuoi continuare la pagliacciata? >

Nath lanciò un'occhiata nervosa alla ragazzina che gli guardava con occhi stupiti e un po' intimiditi.

< Non provarci mai più, non scherzare col fuoco > Sussurrò per poi lasciargli la maglia e sparire tra i corridoi, non dopo averlo sbattuto non molto delicatamente contro il muro.

< Però a me piace un sacco giocare col fuoco > ghignò il biondo.

~~~~~~~~~

Quella faccenda era parecchio strana.
E la cosa più strana era che stava facendo unire persone che normalmente non si sarebbero rivolte la parola.
Era successo lo stesso con Natasha e Thomas.
Lei era andata in biblioteca, magari era la volta buona che riusciva a scoprire qualcosa, e aveva visto Thomas immerso in un angolino appartato e nonostante avesse la faccia di uno che non voleva essere disturbato decise di a darsi a sedere vicino a lui.
In fondo erano sulla stessa barca.
Magari avrebbe potuto cogliere qualche informazione in più.

< Ciao Thomas! >
< Ciao Stevens > rispose indifferente senza nemmeno alzare lo sguardo < ti serve qualcosa? >
< Nulla in particolare, volevo solo chiederti come ti sembrava la situazione >
< Surreale >
< Già lo pensavo anch'io, ma quel potere che ci ha fatto vedere ieri Vincent... > sussurrò < credo che forse potrebbe essere vero >
< Non è un'ipotesi da escludere e per questo che mi sto documentando >
< E hai trovato qualcosa? >
< Nulla di interessante >
< Tsk, che seccatura, odio aspettare! >
< Anch'io, sprecare tempo equivale a sprecare denaro, ma a volte per fare le cose fatte bene dobbiamo dedicarci parte del nostro tempo >
< Si, forse hai ragione, ma sono davvero impaziente! In effetti sono una Tassorosso un po' atipica ehehe >
Thomas alzò per la prima volta gli occhi, puntandogli in quelli nocciola di Natasha < Umh, forse si >

Caddero in un silenzio piuttosto imbarazzante. Thomas in realtà era abbastanza a suo agio, non aveva nulla da dire e poi era lei che si era aggiunta così inaspettatamente.
Se lei voleva perdere tempo non era affar suo.

< Quindi Thomas hai scoperto il tuo potere? >
Aggrottò le sopracciglia, non era un po' troppo impicciona?
< All'incirca >
< Anch'io sono messa così! Ho capito in cosa consiste, ma non so ancora gestirlo bene, che stress! Spero che sta sera riusciremo a fare qualcosa di più stimolante che meditare >
< Alcune persone non lo hanno ancora trovato, credo che ci divideremo in due gruppi >
< Già, sarà inevitabile. Va beh è stato bello chiacchierare con te! Se scopri qualcosa dimmelo eh! >
< Umh >

~~~~<~~

Luke camminava col il cappuccio nero in testa, tutto quello che voleva ora, dopo un'estuenamte assemblea tra capiscuola, era riposarsi di fronte a un bel fuoco scoppiettante.

Era nei pressi dell'entrata della sala comune quando vide Eleanor Andersen che si sfrusciatva in maniera piuttosto provocatoria su un ragazzo Serpeverde, a giudicare dalla divisa.

La corvina gli guardò con la coda degli occhi e come animata da un impeto di stupore si staccò bruscamente dal ragazzo che mandò via in malo modo.

< Bellamy devo parlarti >
< Cosa c'è? >
< Vieni di qui >

Salirono in cima alla torre di astronomia, dove tutto era iniziato, sicuri che lì nessuno gli avrebbe sentiti.

< Ci sono peccati che come dire, si fanno sentire, più degli altri. Sta succedendo anche a te vero? >
Luke ripensò a quelle ultime 72 ore, probabilmente aveva avuto più scatti d'ira in quei giorni che in tutta la sua vita.
< Già >
< Succede lo stesso anche a me, sono così vogliosa, non riesco a resistere >
Eleanor si girò verso il più grande, appoggiando un dito laccato di nero sul petto e disegnando con esso la linea dei pettorali.
Luke osservò la sua mano per qualche secondo, come se fosse ammaliato, per poi riprendersi da quel breve trans e scacciandogliela in modo non troppo delicato.
Eleanor sgranò gli occhi e si morse le labbra ricoperte dal rossetto rosso, quasi come se non si fosse accorta di quello che stava facendo.
< È questo che intendo, credo che a lungo andare non lo sopporterò più >
< Credo che a lungo andare non lo sopporteranno quelli che ti circondano >

Abbassò gli occhi pensierosa.

< Tu puoi vedere il futuro prossimo vero? >
< Come fai a...? >
< Non chiedere, a stare con lo zoppo si impara a zoppicare no? >
< E tu in questo periodo stai molto con l'informatore quindi? >
< A quanto pare >

Sbuffò, quel Nightray, alias l'informatore, doveva sbucare in ogni conversazione, era una cosa impossibile! Lo sopportava sempre meno!


< Comunque Luke, cosa prevedi? >

Una stanza buia
Urla
Voci famigliari
Era tutto confuso
Aveva caldo, ma sentiva le mani congelate
Si sentiva svenire, ma voleva prendere il controllo della situazione
Mantelli neri li circondavano
Creature senza un nome
Sentiva la pelle bruciarli, gli arti indolenziti non rispondevano ai suoi comandi
Era come se guardasse il suo corpo dall'alto
Come se non fosse più lui
Ancora urla
E sangue
Molto sangue
Sangue cremisi gli imbrattava le mani nivee
Occhi rossi lo osservano
Ghigni
Davanti a lui solo il liquido scarlatto
E tutto si fece nero

< Guai, prevedo grossi guai >


Angolo autrice
Se qualcuno mi avesse detto che sarei diventata così veloce ad aggiornare non ci avrei mai creduto.
Ma che possiamo farci, questa storia mi sta prendendo e spero valga lo stesso per voi.
Devo ammettere che come importanza questo capitolo non ne ha tanta, certo scopriamo cose fondamentali su qualche OC, ma per il resto la storia sembra a un punto morto (non c'entra il fatto che improvviso sempre eh *coff coff*)
Comunque spero che la lunghezza del capitolo non vi abbia troppo annoiato, in caso contrario ditemelo.
Inoltre spero non ci siamo troppi orrori XD diciamo che ogni volta che devo postare sono piuttosto eccitata e quindi impiego meno tempo per ricontrollare XD

Beh fatemi sapere che ne pensate, le vostre recensioni mi spingono a dare sempre il meglio! * ^ *
Baci
~ Sweet

P.S in realtà se in un punto notate più errori del solito è normale, perché si era cancellato e l'ho dovuto riscrivere e questo ha comportato il mio scazzamento (?) e quindi non l'ho ricontrollato bene XD
P.P.S possibile che nella squadra di Quidditch abbia solo le due lussuriose? XD

 
  • * DOVEVO citare Hermione u.u

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Capitolo 6
*** 7- capitolo quarto ***


Capitolo quarto 

Il silenzio regnava sovrano in quella grande casa abbandonata.
Era divenuta subito la loro sede momentanea, in fondo con loro era sempre così: si stava in un posto per qualche settimana o al massimo dei mesi e poi cambiavano.
Cambiamento, erano in continuo cambiamento.
Il ragazzo camminava lentamente per la stanza facendo oscillare la sua lunga treccia nera.
I capelli sottili erano stati legati con eleganza e impegno, ma non per questo l'acconciatura lo rendeva più femminile, al contrario, lo faceva sembrare un antico principe di un qualche regno dell'Est incutendo un certo timore in chi lo guardava.
Senz'altro gli occhi rossi non aiutavano a renderlo un soggetto amichevole, complice l'espressione spesso inespressiva quasi come se fosse stata una maschera posata elegantemente sul volto diafano.
Il ragazzo passò un dito sul davanzale spostando un po' di sudiciume che gli sporcò il dito.
Aggrottò la fonte, lui odiava la sporcizia, la odiava con tutto il suo cuore.
C'era fin troppo marciume nel mondo.
Per questo appena arrivati in quella dimora aveva ordinato agli altri di ripulirla da cima a fondo, con il suo aiuto ovviamente, e in un solo giorno la vecchia casa abbandonata era tornata a risplendere, a parte quel davanzale evidentemente.
Più tardi avrebbe fatto una bella ramanzina ai suoi sottoposti.

< Signore, li abbiamo individuati >

Judal, quello era il nome del ragazzo, si girò verso il compagno accennando un breve sorriso.

< Eccellente, si va ad Hogwarts >

*********
Qualche giorno prima al castello


< Woooo che bello, non vedo l'ora che sia martedì! Ma ci pensate?! Finalmente si va a Hogsmeade! Non vedevo l'ora! >

Jewel si girò di scatto verso i suoi amici quasi come se fosse stata illuminata da una scoperta folgorante.

< Nè Nathaniel, andiamo a Tiri Vispi, vero? Vero? >
< Certo, non possiamo non passarci >
< ESATTAMENTE! Sono fantastici! Il più bel negozio di tutta Hogsmeade vero Lily? >
< Sisi come dici tu >
< Eeeh non mi prendi sul serio? >
< Certo che sono seria, ricordati che dopo abbiamo i test quindi sarà meglio che ti concentri un po' >

Jewel mise su un broncio adorabile al ricordo che quei maledetti cosi erano sempre in agguato, il divertimento andava sempre distrutto dalle mille verifiche.
Tremò al pensiero dei MAGO che si sarebbero tenuti alla fine dell'anno.

< Che tristezza, fanno paura >
< Andiamo ragazze! In qualche modo ce la faremo >
< Trasfigurazione, trasfigurazione è cattiva, nella scorsa verifica ho preso un troll, sono pessima >
< Non abbatterti JJ! Puoi recuperare, in fondo anche l'anno scorso avevi questo problema, ma poi ce l'hai fatta >
< Già... >
La bionda sorrise debolmente all'amica < COMUNQUE non mi farò rovinare la vita da quella fottuta materia! Al diavolo le verifiche! >

Nathaniel scosse debolmente la testa davanti alla testardaggine della sua amica, gli era mancata.
In quel mese che era passato dalla scoperta di essere un peccato era stato parecchio assente.
Era in continuo conflitto con se stesso e con il suo alter ego Adam e aveva anche ignorato i suoi amici per parecchio tempo, ora finalmente si stava riprendendo, complice il fatto che gli allenamenti notturni stavano dando buoni frutti e piano e piano stava tornando il Nathaniel di sempre.

I tre stavano camminando quando vennero raggiunti da uno scricchiolò piuttosto trafelato.
< Sala grande. Ora. Mcgranitt. Annuncio >
< Natasha calmati, respira profondamente ok? >

La Tassorosso fece come gli era stato detto dall'amico e dopo essersi ripresa riuscì a pronunciare una frase di senso compiuto.

< La Mcgranitt deve fare un importante annuncio in Sala grande, andiamo! >

********

I quattro arrivarono preoccupati nella grande sala ansiosi di ascoltare il fantomatico annuncio della preside.
Nathaniel salutò le ragazze per andarsi a sedere al tavolo dei Grifodnoro, vicino a Metthew.

< Ehy sai cosa sta succedendo? > chiese in un sussurro il peccato dell'invidia
< A quanto pare c'è stato un omicidio, ma non ho capito bene >

Gli studenti vennero azzittiti dalla preside che con fare preoccupato iniziò a parlare.

< Come tutti voi sapete all'inizio dell'anno Althea Ross, una Tassorosso del quarto anno si è suicidata, sta mattina però è stato trovato il corpo di un'altra vostra compagna, Miriam Weiss, Corvonero del sesto anno e sospettiamo che non si tratti di semplici suicidi. Per questo chiediamo agli studenti la massima cautela e chiunque avesse visto qualcosa di sospetto è pregato di riferirlo ad un insegnante. Inoltre dati l'avvenimento come forma di cautela e di rispetto della vostra compagna abbiamo deciso di rinviare la gita ad Hogsmeade >

*******

< Ti giuro che non sono stato io Bellamy >
< Non dire cazzate Nightray >

Luke Bellamy era davvero furioso e sapeva anche con chi essere furioso, motivo per cui Eleanor non era tanto stupita di vedere Vincent contro il muro con la bacchetta del caposcuola puntata al suo collo.

< Bellamy seriamente con Althea l'avevo detto di essere stato io, ma con 'sta tipa non ho fatto assolutamente nulla >
< Dammi un buon motivo per crederti bastardo >
< Era la fidanzata di Eleanor, non le avrei mai fatto del male! >

Luke spalancò gli occhi girandosi verso la sua compagna di casa.

< È vero Andersen? >
< Si...beh onestamente l'avrei lasciata tra qualche giorno, mi aveva seccato, però questa cosa dell'omicidio mi ha completante spiazzato, era una piuttosto diffidente, non aveva nemici. Non so chi avrebbe potuto fare una cosa del genere... >
< Credo che prima di tutto dovremmo scoprire se l'assassino è dentro le mura del castello >
< È ovvio Nightray che è uno della scuola! > sbottò Luke
< Io non ne sarei così sicuro...potrebbero essere uno di loro >
< Si ma cosa c'entra Miriam?! Perché avrebbero dovuto prendersela con lei? >
< Non lo so, magari per arrivare a lei > disse lanciando uno sguardo alla ragazza

Eleanor puntò gli occhi sbarrati verso il pavimento, quello che aveva legato lei e Miriam non era mai stato vero amore, ma provava comunque affetto verso quella ragazza bionda e sarcastica.
Pensare che era morta per causa sua la stava facendo sentire incredibilmente male.

< Però potrebbe essere anche come di Bellamy infondo, che ne sappiamo se la Weiss non aveva nemici >
< Sei l'informatore no? Beh allora scoprilo! > sputò acida Eleanor per poi andarsene con passo frettoloso.

Luke dal canto suo si scompigliò i capelli, già piuttosto arruffati, guardando male il Nightray.

< Non guardarmi così Bellamy, davvero non centro nulla stavolta, ma come ha detto la nostra cara Eleanor sono l'informatore, quindi qualcosa scoprirò! >

*********

Erano passati un paio di giorni da quella terribile notizia, Jewel si era ritrovato col il morale sottoterra perchè quelle morti le mettevano una depressione assurda inoltre la paura che qualcuno gli stesse davvero cercando come aveva detto Vincent diventata sempre più tangibile.
Aveva bisogno di svuotare la mente, ma sopratutto aveva bisogno di Tiri Vispi Weasley perché cascasse il mondo, lei ci sarebbe andata.
Non aveva detto nulla a Lilian e a Natasha, la prima perché l'avrebbe di certo fermata in qualche modo, era davvero fissata con i suoi compiti da prefetto e non sia mai che una delle sue migliori amiche infrangesse di nuovo le regole! L'altra dolce com'era l'avrebbe di certo seguita, ma Jewel non aveva voglia di mettere nei pasticci anche lei.
Per questo verso le due del pomeriggio si stava dirigendo furtiva verso un passaggio segreto: la strega orba che portava ancora a mielandia.
Arrivata nei pressi della statua si guardò in giro furtiva contenta nel non vedere nessuno.
Nessuno tranne due figure dietro di lei.

< Dove vai JJ? >

La bionda fece un salto di tre metri nel sentire una voce a poca distanza dal suo orecchio destro, si girò sconvolta sperando che il cuore avrebbe retto e si ritrovò davanti a un duo piuttosto insolito: Matthew e Monica la osservavano dall'alto, perché nel tutto era anche caduta, e aspettavano pazientemente una riposta.

< Beh a Hogsmeade... >
< C-cosa?! Ma non puoi! Ti metteranno in punizione! >
< Solo se mi scoprono Matty! Beh ora vado, mi raccomando bocca chiusa! >
< Vengo anch'io > esclamò pacata Monica
< Cosa? Anche tu? >
< Se vado fuori forse scoprirò qualcosa sulla morte di Miriam >
< Era una tua amica vero? >
< Imagino di sì, quindi vengo anch'io >
< Per me c'è problema, ma se ci scoprono ne pagheremo le conseguenze, sei sicura? >
< Certo >

Jewel annuì e aprì il passaggio segreto seguita a ruota da Monica.
Lo stavano percorrendo quando videro una figura arrivare velocemente dietro di loro.

< Ma Matty che ci fai qui? >
< Ecco...non mi va di lasciarvi andare da sole, potrebbe essere pericoloso... >

Jewel lo abbracciò esclamando un “ma quanto sei tenero” mentre Monica gli guardava impassibili.

I tre proseguirono in uno strano silenzio lungo il condotto logoro e freddo.
Matthew osservò le due ragazze davanti a se, i loro poteri erano straordinari.
Beh quello di Monica non l'aveva capito tanto bene, ma a quanto pare era dotata di una straordinaria forza fisica.
Jewel invece poteva rivivere la vita degli altri solo guardandogli negli occhi! La ragazza però gli aveva confessato che in alcuni casi non riusciva a vedere tutta la vita, era successo proprio con Monica e con altri ragazzi come Vincent.
Se si concentrava poteva anche prendere il controllo del corpo, ma per adesso la cosa non gli riusciva granché bene ed era molto stancante.
Lui invece aveva il dono della magia curativa.
Se lo aspettava, qualcosa di funzionale per la difesa anziché per l'attacco, in fondo lui era sempre stato un po' così.

< Siamo arrivati > sussurrò Jewel sollevando la botola e nascondendosi dietro qualche scatolone per essere sicura che nessuno gli avrebbe visti.

< Io vado in giro ad informarmi se qualcuno sa qualcosa sulla morte di Miriam >
< E come farai Monica? > le chiese inclinando la testa la bionda
< Non lo so in qualche modo farò >
< Io ho un'idea migliore! Perché non ci facciamo prima tutti e tre un giro ai Tiri Vispi e poi le cerchiamo insieme queste fantomatiche informazioni? >
< F-forse è la cosa migliore, è meglio se ci spostiamo insieme > si aggiunse alla conversazione Matthew

Monica ci pensò un po' con uno sguardo impassibile

< E va bene >
< Evvivaaaa, allora andiamo! >
< Shh non urlare JJ! Devo ricordarti che siamo nella cantina di mielandia? >
< Ops...è vero >

I tre uscirono furtivamente e con passo veloce si diressero verso l'amato, almeno da Jewel, negozio dei gemelli.
Certo vedere George con quel volto privo di qualsivoglia tipo di sorriso non era il massimo, anzi metteva una certa tristezza.
Jewel digrignò i pugni arrabbiata.
Beh lei non aveva vissuto quegli anni bui, ma non avrebbe mai perdonato Voldemort.

< Oh no, Voldemort era uno di noi, lo stesso peccato del sottoscritto >

Sgranò gli occhi mentre in mano aveva delle pasticche vomitose.
Non sapeva perché le parole del Nightray le erano venute in mente proprio ora, ma quell'essere non era assolutamente uno di loro.
Lei poi era la reincarnazione di una virtù proprio come Matthew, Lilian, Natasha e Natan...
Si morse il labbro, rendendosi conto solo ora che lei non era come Nataniel.
Girò la testa avanti e indietro scacciando quei pensieri.

< Tutto bene JJ? >
< Lui non è il cattivo, e non lo siamo nemmeno noi >

La bionda superò Matthew che da canto suo la guardava piuttosto stupito.

< Emh, Monica andiamo, Jewel sta uscendo >
< Arrivo >

*********

Ad Hogwarts

Erano all'incirca le 10 di sera, peccati e virtù si erano riuniti nella stanza delle Necessità per allenarsi come stavano facendo da circa un mese, ma un pensiero più grave attanagliava le loro menti quella sera.

< Dove cazzo è andata a finire? Per Merlino se non la trovo entro un'ora lo ammazzo! >
< Luke calmati > intervenì Lilian < abbiamo già assodato che non è colpa sua, perdere la calma non ci farà trovare una soluzione >
< Come faccio a non perdere la calma?! Monica è praticamente scomparsa! >
< Se per questo anche Jewel non si trova più! >
< E Matthew > intervenì Nataniel
< È possibile che non vi abbia detto nulla? > chiese esasperata Natasha
< A noi > iniziò Thomas < Monica ci aveva solo detto che voleva trovare qualche informazione sulla morte di Miriam, alla fine era l'unica ragazza con cui aveva un rapporto decentemente, però non ci ha detto nulla su dove le avrebbe trovate >

< Tutto questo perché qualcuno non fa bene il suo lavoro > sputò acida Eleanor
< Cosa? Adesso sarebbe colpa mia se sono scomparsi? >
< Esatto Nightray >
< Non è assolutamente vero El >

Blaze osservava quello stupido spettacolo con le braccia incrociate.
Si stavano tutti gridando addosso, a parte Oz che stava, stranamente, dormendo.

Sospirò cercando di evitare di pronunciare commenti ben poco garbati circa il comportamento dei suoi compagni.

< Scusate > disse in modo pacato, ma nessuno parve dargli retta.
Ripetè il richiamo, ma anche questa volta non era riuscito ad attirare l'attenzione degli altri compagni.
Decise allora di usare il suo potere: fece apparire i tentacoli invisibili dalla schiena e frantumò una colonna lì vicino.
Il rumore riscosse tutti che stupiti si girarono verso il Serpeverde.

< Ora che ho finalmente la vostra attenzione posso esporvi la mia idea? >
Qualcuno annuì e il ragazzo si portò nel centro della sala.

< Credo che la Tassorosso Jewel sia andata ad Hogsmeade, se ci pensate è la cosa più ovvia: ogni sera ripeteva che non vedeva l'ora di andarci e poiché mi sembra una persona piuttosto testarda avrà usato qualche passaggio segreto per recarsi lì, deduco quindi che gli altri due l'abbiamo seguita, Monica poiché pensava che così facendo avrebbe potuto sapere qualcosa in più circa la ragazza uccisa, memtre non so bene quale possa essere stato il movente del ragazzo >
< Magari il suo buon cuore > sputò acido Nathaniel
< O la sua incoscienza > continuò imperterrito Blaze < sta di fatto che deve essergli successo qualcosa e immagino che Thomas possa dirci cosa >

Tutti si girano verso il Corvonero, che dal canto suo si sentiva leggermente stranito ad avere tutti quegli occhi puntati addosso.

< Ma certo! > esclamò Natasha colpendosi la mano con un pugno < tu puoi viaggiare nel tempo vero? >
< Beh in realtà ci riesco solo per pochi minuti, ma dovrebbe bastare visto che ciò che devo rivivere è questo pomeriggio >
< È perfetto! Ti prego devi capire cosa è successo a quei tre...per favore >
< Si, beh ci provo >

Thomas si sedette per terra con le gambe incrociate mentre tutti si misero intorno a lui, chi più chi meno interessato.
Il ragazzo aggrottò le sopracciglia scure mentre intorno a lui iniziò ad alzarsi uno strano vento.
All'improvviso venne circondato da una luce blu e sotto di lui apparve una specie di cerchio alchemico.

I presenti trattenero il fiato per diversi minuti fino a quando il cerchio sparì e con lui la luce blu.
Thomas si alzò barcollando puntando i suoi occhi in quelli preoccupati di Natasha.

< Andiamo, sono nei guai >

~~~~~~~

< Ci divideremo in tre gruppi, uno farà da esca, l'altro sarà quello di salvataggio e l'ultimo aspetterà fuori quella fottuta casa ed interverrà in caso di necessità >
< Chi ti ha eletto capo Nightray? >
< La mia perfezione ovviamente > ghignò in direzione di Eleanor
< Ma sentilo... >
< Vorrei dire una cosa prima di partire: non sappiamo chi è il nostro nemico e potrebbe essere una missione difficile, forse addirittura mortale, se qualcuno non se la sente può restare qui >
Vincent osservò ghignando gli altri, nessuno sembrava dell'idea di tirarsi indietro anche se, ovviamente, c'era qualcuno più motivato degli altri.

< Prenderò a calci in culo tutti quelli che hanno osato fare del male a Monica, di loro non resterà che cenere >
< Ti sbagli Bellamy, di loro non resterà che ghiaccio > disse serissimo Nathaniel

~~~~~~

Le 11 e mezza di sera non era un buon orario per uscire dal castello. In realtà non era mai un buon orario per uscire dal castello.
I ragazzi ormai avevano fatto l'abitudine a fare cose fuori dall'aordinario ad orari improponibili, come ad esempio gli stancanti allenamenti a cui si sottoponevano da circa un mese.
Fortunatamente quel pazzo del Nightray conosceva qualche passaggio segreto, per lo meno non sarebbero finiti in punizione.

< Com'è che mi sono fatto convincere a venire? Ho sonno! > piagnucolò Oswald
< Oz caro ti volevo di fianco a me in questa prima impresa >
< Ma io volevo dormire, che pizza... >
< Shh fate silenzio devo concentrarmi > disse nervoso Thomas
< Zittitevi idioti! Fate concentrare Thomas altrimenti non riusciremo mai a salvare Jewel e gli altri > urlò furiosa Natasha

< Ormai è entrata nella modalità Natasha-dittatrice > Sussurò sconsolata Lilian
< È una yandere! >
< Yand...cosa? > domandò stupita Lilian guardando il Nightray
< Andiamo nessun fan degli anime e manga qui? Che tristezzaaaa, comunque una yandere è una ragazza che all'apparenza è tenera e carina, ma sarebbe capace di uccidere in modi terribili, sopratutto per amore! >
< Umh...chissà forse hai ragione Nightray, ma non credo che adesso sia la cosa più preoccupante, sarà meglio se ci concentrassimo sulla nostra missione.
< Già, Thomas siamo arrivati? È da mezz'ora che camminiamo! >
< Ci siamo quasi, fate silenzio >

I ragazzi stavano camminando nel bosco, illuminati solo sa un debole “lumos” quando Blaze andò a sbattere contro qualcosa di invisibile.

< Una barriera? >
< Può essere, ma così lontana dalla scuola, che senso ha? > chiese Nathaniel
< Forse non è della scuola >

< Scansatevi! > sibilò Natasha.
< Woo yandere-chan vai in azione! > esclamò esaltato Vincent
< -chan? > domandò confusa Lilian
< È un suffisso che ha funzione di vezzeggiativo che usano in Giappone, non sarebbe tenerissimo se ti chiamassi Lilian-chan?! >
< Non ci provare Nightray >

< bombardo > sussurrò Natasha, ma tutto quello che ottenne fu solo tanto fumo.

< È una barriera potente, semplici incantesimi non funzionano > constatò Luke
< Quindi che facciamo? > chiese sbrigativa Eleanor

Natasha chiuse gli occhi e come era successo poco prima a Thomas venne circondata da un misterioso vento e sotto di lei apparve un cerchio alchemico, questa volta rosso.

< Proviamo ora >

La ragazza appoggiò una mano sulla barriera che divenne della consistenza dell'acqua, lentamente spinse la mano che attraversò la barriera e piano piano tutto il corpo fu oltre la protezione.
Gli altri la guardarono stupiti aspettandosi qualcosa che però non avviene mai.

< Andiamo, sbrigatevi! >

Lilian fu la prima a superare la barriera seguita a ruota da tutti gli altri.

< Che è successo? > domandò leggermente infastidita Eleanor
< Sono perennamente circondata da uno scudo protettivo e ve l'ho semplicemente passato, ma adesso voi non l'avete più >
< Non fa una piega, in fondo questi nostri poteri sono magie antiche, ben più potenti dei normali incantesimi > intervenne Blaze
< Già e ora andiamo >

Ancora una volta il gruppo seguì Thomas che gli condusse fino a una vecchia casa diroccata.
I ragazzi si nascosero dietro gli alberi e i folti cespugli osservando il paesaggio.
La casa era decisamente abbandonata il fatto che fosse buia e piena di edera non rendeva il suo aspetto migliore per di più il bosco in cui erano immersi era buio e spaventoso.

< Allora, facciamo come abbiamo detto al castello >
< Quindi quali sono i gruppi sergente? > chiese ironica Eleanor al giovane Nightray
< Io, Oz e Blaze proveremo ad entrare dal portone principale, Luke, Lilian e Nathaniel cercheranno un'altra entrata infatti il primo gruppo fungerà da diversivo, il secondo andrà a salvare le povere principesse scomparse e infine Thomas, Eleanor e Natasha si nasconderanno per un po' e al momento adatto o entreranno nella casa oppure verranno a darci una mano. >
< Un gruppo di supporto tsk >
< Supporto dici? “Jolly” èmi sembra più adatto, va beh sparpagliamoci e se qualcuno è in pericolo lanci dei lampi rossi verso l'alto >

~~~~~~~

< Gruppo del demone siete pronti? >
< Perché diamine “gruppo del demone”?! Sembriamo degli idioti così! >
< Ma Ozzy io in fondo sono un demone no? >
< Smettela di fare i bambini voi due, abbiamo visite >

Oz e Vincent, richiamati da Blaze, guardarono verso l'alto.
Due figure, infatti, saltarono dal tetto e si posizionarono circa 5 metri davanti a loro.

< Ehy, ehy, ehy cosa abbiamo qui? Carne fresca! >
< Già, chi sono questi bambocci che hanno avuto la faccia tosta di mettere piede nel nostro territorio eh?! >

< Io di bambocci non ne vedo > urlò sarcastico Oswald < ma se con “bambocci” vi riferite a due tipi strani credo di averceli davanti >
< Come osa quell'insetto farmi il verso > ringhiò la ragazza irata.

Blaze sfruttò lo scambio di battute tra Oz e i nuovi arrivati per osservare meglio i due nemici.
Erano una ragazza e un ragazzo, entrambi fuori dagli schemi.
Il ragazzo, infatti, aveva degli stranissimi capelli bianchi e grigi sparati verso l'alto e due grandi occhi ambra, senza contare il fatto che riusciva a piegare quasi il collo a 90º e che nonostante fosse metà novembre non indossava alcuna maglietta, bensì una specie di cintura che avvolgeva il suo petto a X cui erano appesi delle freccette.

< Sembra un gufo, fa un po' impressione > disse Blaze a Oz
< Un gufo dici? Ehy, ehy, ehy ma tu mi onori! I gufi sono cooosì figli! Non è vero Mal? >
< Tsk, pensala come vuoi, comunque ragazzini farete meglio a sparire da qui, altrimenti saranno guai seri > e per enfatizzare il tutto afferrò la sua amata frusta che mostrò agli studenti con uno ghigno piuttosto sadico.

< Mi spiace signori, ma credo abbiate qualcosa che ci appartiene, saremo lieti se vorreste consegnarceli senza nessun spargimento di sangue, sarebbe molto meglio per tutti > propose divertito Blaze
< Umh, fammici pensare un po' bamboccio, ecco...NO >

Detto questo la ragazza dai capelli corvini fece uno scatto con la mano in modo tale da afferrare Blaze con la frusta e lanciarlo qualche metro più avanti.

< Ehy quello è un mio compagno di casa stronza! Non osare >
< Ed guarda un po' il piccolo scricciolo con il mascara fa il sentimentale >
< “Piccolo scricciolo con il mascara” dici? Prima di insultare gli altri farei qualcosa per la voce, come mai è così roca? Hai forse bisogno del tantum verde? >

Edgar applaudì clamorosamente davanti alla scena della sua compagna che faceva volare contro anche l'altro ragazzo.

< Sai Malaika è una tipa tosta, ha le palle! >
< Lo vedo, sta dando un bel da fare ai miei amici > disse calmo Vincent mentre osservava la corvina utilizzare dei pugnali dalla lama leggermente più allungata verso i suoi compagni
< Tu invece sembri piuttosto tranquillo, è stupidità o sei solo sicuro nelle loro capacità >
< Non so dirti delle loro capacità, ma delle mie sono piuttosto sicuro...KUROO >

Quando Vincent urlò quel nome sulla schiena apparvero le ali nere da angelo, i capelli si fecero bianchi e gli occhi rossi mentre nella mano destra apparve una grande falcia nera.

< Interessnate, gufo contro demone, davvero interessante > ghignazzò Edgar prima di afferrare la sua mazza chiodata e far spuntare delle ali da gufo sulla sua schiena nivea.

~~~~~~

< Dite che da qua si entra? >
< Aspettate prendo la bacchetta >
< Aloho... > sussurrò Nathaniel
< Aspetta fa fare a me > intervenne Luke < voi due siete ancora minorenni e se vi beccano a far magie fuori da Hogwarts finite dai guai >
Gli altri due annuirono e Luke procedette con l'incantesimo che però risultò inefficace.
< Questa fottuta porta non si apre! > sbottò Luke
< Spostatevi >
Nathaniel si avvicinò alla porta e appoggiò una mano sul grande lucchetto che all'improvviso si ghiacciò per poi spezzarsi in mille pezzi.
< Tu guarda magia del ghiaccio, interessante >
< Come la tua magia delle ombre del resto, ma ora non abbiamo tempo per i complimenti, sbrighiamoci > rispose a Lilian
I due annuirono e seguirono silenziosamente Nathaniel.

< Questo posto è buoi da far schifo, lumos > Sussurò Luke.
< Più che altro dove gli troviamo? Thomas non è riuscito a vedere la stanza esatta, ma da quello che ha detto dovrebbero essere in una specie di prigione sotterranea >
< E noi siamo piuttosto “sotterranei” adesso, quindi non dovremmo essere lontani >
< Già > annuì la ragazza < però sbrighiamoci, questo posto non mi piace per niente >

~~~~~~~

Monica aprì lentamente gli occhi marroni guardandosi intorno confusa.
Tutto ciò che vide fu una debole luce e una figura nell'ombra.
Quando ebbe messo a fuoco la situazione provò ad alzarsi notando solo ora le spesse catene che la tenevano appena ancorata alla parete umida.

< Dove sono e chi sei tu? > Non c'era terrore nella sua voce, o altre emozioni, aveva solo voglia di andarsene da lì.

La figura nell'ombra si fece vicina e si appoggiò alla parete adiacente a quella a cui era stata appesa la ragazza.
Con calma glaciale il ragazzo che aveva di fronte prese una sigaretta e, dopo averla accesa, anelò avido il fumo.

< Non posso dirtelo >
< Cosa sono queste urla? >
< L'altra prigioniera >
< Cosa le state facendo? >
< Non è necessario dirtelo >
< Che cazzo, togliti dalla faccia quell'espressione di totale indifferenza quando parli con me stronzetto >
< Non vedo perché dovrei >

< Monica il tipo mi fa girare le palle >
< Anche a me Rimbaud, ma sarà meglio mantenere la calma >
< Questo stronzetto può aver ucciso Miriam! >
< Lo so, ma ora dobbiamo pensare a come scappare da qui >
< A questo proposito credo ci sia un problema >
< Ovvero? >
< Le catene che ci imprigionano bloccano il nostro potere magico >
< Cazzo, e la bacchetta? >
< Non lo so >
< Porca...che possiamo fare >
< Ora come ora, l'unica cosa che possiamo fare è aspettare gli altri >

Quando Monica ebbe finito la sua chiacchierata con l'alter ego puntò gli occhi scuri in quelli del suo “custode” i quali erano di un paio di tonalità più chiari dei suoi.

< Che intenzioni hai? >
< Restare qui e non farti scappare >
< Davvero, nessuna tortura? Nessun gioco? >
< Non ne vedo il motivo Monica Leeory >
< Tu sai il mio nome, ma io non so il tuo >
< Theodore Andersen Dahl >
< Beh Theodore sappi che Luke e Thomas verranno qui e una volta che mi avranno liberata da queste catene insieme ti faremo il culo >
< Gli aspetto >
< Bravo bastardo, aspetta e crepa >
< Pensavo che il detto fosse “aspetta e spera”

< AAAAARGH >
Come se fosse stato attirato dalle parole di Monica, Luke apparve insieme a Lilian e Nathaniel il quale ruppe le sbarre della prigione dopo averle tramutate in ghiaccio.

< Monica! > Urlò Luke

Il caposcuola fece per avvicinarsi alla compagna di casa, ma dovette fare un salto indietro per evitare due coltelli lanciati da Theadore.

< Che diamine > sibilò Luke prima di sfoderare la sua bacchetta
< Posala peccato, è completamente inutile, le mie armi sono ad un livello superiore > disse dopo aver lanciato un altro piccolo coltello che per poco non tagliava la gola al Corvonero.
< Come sarebbe a dire bastardo? >
< Sono circondati da magia oscura e antica, sono stati proprio i tuoi amici a darmela >

Per dar prova delle parole i suoi occhi divennero rossi e i coltelli che erano caduti per terra si rialzarono come per magia.
Thedore guardò a destra e le armi seguirono la trattoria imposta dai suoi occhi.

< Perfetto, questo tipo può controllare i coltelli con gli occhi! Che facciamo? >
< Lilian tu va a cercare Jewel e lancia delle scintille fosse così gli altri verranno ad aiutarti, io e Nathaniel ci occupiamo di questo tipaccio >
~~~~~~

Lilian correva spaventata tra i corridoi alla ricerca di una finestra che le avrebbe permesso di mandare il segnale.
Finalmente la trovò è quasi ci si buttò sopra come se fosse la sua ancora di salvezza.
Mentre stava scappando dalla cella di Monica aveva trovato la sua bacchetta appoggiata su un tavolo.

< Scusa Monica, ma se lo faccio con la mia mi espellono >
Detto questo alzò la bacchetta verso il cielo e lanciò delle scintille rosse sperando che i suoi amici sarebbero presto venuti ad aiutarla.
Non sapeva chi erano quei tipi contro i quali stavano combattendo, ma una cosa era certa: erano dannatamente forti ed era come se avessero anche loro una sorta di poteri.
Voleva capire qualcosa in più.

< Mariska ha trovato qualcuno con cui divertirsi >

Lilian si girò di scatto spaventata da quell'affermazione improvvisa.
Vide davanti a se una ragazza dalla pelle scura e ricci capelli marroni.
Gli occhi dal taglio felino la guardavano divertita.

< Chi sei tu? > urlò spaventata Lilian
< Quella che ti farà a pezzi piccoletta >

Mariska fece uno scatto in avanti e affondò un colpo con la spada che aveva dietro la schiena, ma Lilian creò uno scudo d'ombra appena in tempo per ripararsi.

La studentessa trasformò le ombre in lunghe fruste e inziò a colpire l'avversario la quale le evitava tutti con abili salto, quasi come se fosse un gatto.

< Dov'è Jewel? >
< Intendi la biondina? Oh, ci siamo divertite un sacco! Credo che adesso stia dormendo >
< Puttana >
< Tsk puttana a me? Che sono così meravigliosa?! Ti farò vedere cos'è la vera forza stronzetta >

Lilian ritirò le ombre e si mise bene in piedi
< Ma davvero? Ora ti faccio vedere io,sarai così spaventata che poi implorerai la morte > disse freddamente Lilian.

Chiuse gli occhi e si concentrò mentre Mariska la guardava piuttosto seccata.
Quando gli riaprì erano diventati completamente neri.
Puntò gli occhi in quelli dell'avversaria, ma essa si coprì il volto con la spada e come se ci fosse una forza invisibile la ragazza di Hogwarts venne sbalzata all'indietro.

< Ma cos...? > domandò confusa tenendosi la testa dolorante
< Cosa? Oltre a controllare le ombre controlli anche le persone? >
< No... Diciamo che posso vedere le paure più recondite e renderle reali >
< Oh...ho capito! Allora devo proprio ringraziare la tua amichetta se il tuo potere è completamente inutile >
< Non nominarla! >
< Shadow whip > urlò Lilian, ma come prima l'attacco fu abilmente evitato da Mariska che da sotto l'ampia felpa nera prese due pistole.

< Boom boom, motherfucker! > Esclamò puntando le armi da fuoco verso la ragazza.

~~~~~~~

< Ehy guardate, delle luci rosse, sono in pericolo! >
< È stata Lilian a lanciarle, vedo la sua aura >
< È da sola? > chiese preoccupata Natasha
< No sta combattendo contro qualcuno > rispose Eleanor
< Allora è meglio se ci sbrighiamo, dobbiamo aiutarli! >
< Si andiamo >

~~~~~~~

< Non vi siete ancora stancati? Siete fatti di ferro eh, beh almeno mi diverto un po' >
< Guarda che questo è solo il riscaldamento >
Ghignò divertito Oz < la faccenda sta iniziando a diventare divertente, non è vero Blaze? >
< Verissimo Oz, ora facciamo sul serio! >
Malika roteò gli occhi e sfoderò due stili, pugnali dalla lama più lunga del normale, < andiamo bambocci vediamo cosa sapete fare >

< Oz procedi! > urlò Blaze
Il ragazzo toccò il peccato della gola il quale prese a lievitare leggermente
< Mia cara Malaika, vorrei ricordarti che creo energia cinetica, in fondo sono un pigro, tanto vale far muovere gli altri >

Mentre pronunciava queste parole Oz faceva muovere ad una velocità piuttosto elevata il suo compagno, come se fosse un direttore d'orchestra che stava eseguendo un brano particolarmente difficile.
Dal canto suo Blaze aveva evocato i suoi tentacoli invisibili che andavano a scontrarsi contro le affilate della ragazza che sembrava alquanto divertirsi.

< Lo ammetto bambocci, siete spassosi! Ma è tutto qui quello che sapete fare? >
< Tsk, io non abbasserei così tanto la guardia se fossi in te > sibilò Blaze prima di afferrare con uno dei suoi tentacoli un albero lì vicino e scagliarlo contro la ragazza che però creerò uno scudo con le sue armi e quindi non fu scalfita dall'attacco del serpeverde.

< Tsk, come cavolo si fa ad uccidere questa tipa? >
< Semplice bamboccio: non si uccide! >

~~~~~~

Eleanor, Thomas è una preoccupatissima Natasha stavano correndo verso l'entrata laterale che poco prima avevano imboccato i loro compagni quando però la loro strada fu sbarrata da un ragazzo.

I tre indietreggiarono afferrando le loro bacchette mentre Natasha si concentrava e trasmetteva il proprio scudo magico anche agli altri.

< Chi è 'sto figo? > chiese ammiccante Eleanor
< Ehy dai un taglio ai tuoi ormoni Andersen, non credo sia venuto qui per dialogare > rispose freddo Thomas.

Natasha digrignò i denti fissando il suo sguardo su quello gelido del nemico che se ne stava fermo davanti alla porta.
Lui forse aveva fatto del male a Jewel e anche a Matthew e a Monica. Non l'avrebbe perdonato, non avrebbe perdonato nessuno di loro.

< Siete stati stupidi a mettervi contro il sole nero >
< Sole nero? Cos'è il nome della vostra “associazione”? > Chiese sprezzante Thomas
< Esatto, pagherete per la vostra ingenuità, proprio come è successo ai vostri compagni >

Il ragazzo tirò dal fodero la sua amata spada, Ombra, che al tocco delle sue mani fredde venne circondata da strane fiamme nere.

< Ma che diamine, cos'è quella roba? > chiese stranita Eleanor
< Quella roba è la mia Ombra: è una spada parecchio potente, è fatta di cristallo, sapete cosa vuol dire? >
< È il materiale più duro del mondo...sarà un bel casino distruggerla > rispose Thomas
< Tak, non mi faccio intimidire da una stupida spada >

< Eleanor non essere frettolosa > gli sussurrò Natasha < i nostri poteri non sono adatti al combattimento >
< Tsk, come sei noiosa... >
< Sono prudente, credo, non lo so mi sento strana, se penso a quello che hanno potuto fare ai nostri amici le mani mi prudono e vorrei spaccargli la faccia, ma c'è qualcosa che mi blocca, e non è la paura >
< Sisi, cose da virtù, molto brava, quindi che facciamo? >
< Non lo so >

Intanto che le due parlavano sul da farsi Thomas osservava la spada del nemico: l'elsa era molto semplice, mentre le due parti della guardia erano scolpite come due fiammate. La lama partiva da una figura piuttosto particolare: è un lupo dalle fauci aperte, il pelo irto e le zanne acuminate. Dalla sua bocca nasceva la lama, di un materiale che non aveva mai visto.

Tutta quella perdita di tempo gli dava sui nervi, il tempo è denaro e il denaro non va sprecato, però anche lui doveva ammettere che la situazione era piuttosto critica, come aveva detto prima Natasha i loro poteri non erano adatti ad un combattimento, ma si sarebbe di certo inventato qualcosa, in fondo era un Corvonero.

< Com'è che ti chiami tu? >
< Kurt, ma potete chiamarli “il Lupo” >

~~~~~~


< Che noiaaa non arriva nessuno?! Si vede che non c'è proprio anima viva che può competere con le mie abilità! I tuoi amici ti hanno abbandonato piccolo grifone, o forse più che grifone dovrei chiamarti pulcino > esclamò ghignando Alastair Carsen guardando un piuttosto depresso Matthew.

< I-io sono sicuro che Nathaniel arriverà ad aiutarmi >
< Sempre con questo Nathaniel! Ma quanto sei noioso, non puoi salvarti da solo piccolo pulcino? >

Matthew abbassò lo sguardo mentre la consapevolezza e la rabbia aumentavamo sempre di più.
Era debole, questa era la dura quanta vera realtà, tutto quello era successo per causa della sua debolezza e come al solito stava facendo affidamento su qualcun altro.
Una lacrima si impigliò tra le ciglia, ma stringendo i denti si ripromise di non piangere, non voleva veraare altre lacrime inutili.

< Tra amici si fa così, ci si aiuta a vincenda! Per questo sono sicuro che verrà ad aiutarmi >
< Oh sono commosso! > disse teatrale il ragazzo socchiudendo gli occhi verdi < Beh io lo aspetto allora, in fondo mi hai dato abbastanza potere magico piccolo pulcino da rendere tutto molto divertente, non è vero! >

Matthew girò la testa a destra per non vedere il ghigno del suo carceriere.
Ad un certo punto si sentì un rumore di passi e una voce unica che gridava il suo nome.

< Credo che la tua attesa sia finita, in fondo tra amici si fa così > disse sorridente Matthew alla vista del suo compagno di casa.




Angolo autrice
Ebbene sì non sono morta, semplicemente una parola: maggio.
Maggio l'incubo di ogni studente, credo che possiate comprendermi u.u oh almeno spero, anche se questo non perdona il mio ritardo, senza contare il fatto che trovo questo capitolo piuttosto noioso e l'afa di questi giorni mi fa anche perdere la voglia di ricontrollarlo ahahahha
Comunque eccovi qui un assaggio dei cattivi che ho fatto comparire tutti in questo capitolo.
La storia inizia a farsi più movimentata e nei prossimi capitoli capirete meglio.
Intanto domanda super extra importantissima per i proprietari degli OC cattivi
Domanda number one: qual'è il potere del vostro OC? Per Kurt e Theodore ho delle idee quindi se vorrete sentirle sarò ben liete di esporle. Se gli autori dei vari oc non dovessero rispondermi via recensione o per MP allora inventeró io i poteri e se vi piacciono bene altrimenti pace (scusate la brutalità )
Domanda number two: in che punto del corpo avete il simbolo dell'associazione? ( che tu guarda è un solo stilizzato! Viva la fantasia)

Poi secondo voi di chi può essere OC un tipo dai capelli bianchi sparati in aria e le ali da gufo? Della sottoscritta ovviamente! Ahahah

Per quanto riguarda il trio che è stato imprigionato, non è che vi schifo e che ce lo con voi ahahah semplicemente ho fatto la conta e mi è uscito questo trio assurdo u.u nei prossimi capitoli però avrete modo di riscattarvi! Non pensiate che trasformi i vostri OC in principesse da salvare eh! Saranno super cazzuti * ^ *

Scusate per il disagio dei combattimenti non descritti, ma èuna cosa che priorio non riesco a fare, in ogni caso mi impegnerò un po'di più!
Detto questo adesso dovrebbe essere più facile scrivere, anche se verso luglio/agosto un po' faticoso aggiornare causa internet di merda, ma al limite vi avviso

Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo
Baci
Pink sweet

 

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Capitolo 7
*** 6- iscrizioni riaperte ***


Iscrizioni riaperte per i ruoli di "cattivi"

Per chi avesse sperato che questo fosse un nuovo capitolo, mi dispiace, ma è solo un annuncio u.u
Tranquille, nessuna cancellazione della storia o robe del genere, semplicemente all'alba del quarto capitolo Pink sweet si rende conto di non aver cattivi .-.
Come ho detto a qualcuno la storia è scritta passo per passo senza pensarci troppo prima -_-” quindi questa cosa può starci...credo (?)
In ogni caso sono aperte le iscrizioni per i cattivi.
Vorrei prima spiegarmi meglio, è molto probabile (anzi sicuro) che qualche peccato e virtù (anche loro u.u) passino al dark side muahahah quindi state attenti! In ogni caso non voglio fare quelle terribili divisioni tra buoni e cattivi, diciamo che gli OC che mi servono adesso sono quelli che vogliono uccidere i nostri protagonisti ^^
È molto probabile che ai “cattivi” inizialmente darò meno spazio che ai peccati/virtù ma poi saranno molto importanti quindi vi chiedo di portar pazienza.

Comunque cose importanti da ricordare
  • Ho bisogno di 6 OC, non è che essendo cattivi devono essere per forza tutti stronzi, sbizzarrite insomma (ma niente doppie personalità XD ne ho già troppe)
  • Questi OC devono aver finito la scuola (non per forza Hogwarts, possono venire anche da Pandalandia (?))oppure averla abbandonata perché sono dei trasgre XD in ogni caso devono avere almeno 17 anni
  • È probabile che in futuro assegnerò qualche strana cosa/potere anche a loro, ma per adesso ci devo pensare, al limite ve lo chiedo dopo
  • Un solo OC a testa, nella recensione scrivete il sesso
  • Le persone che già partecipano non possono proporre un nuovo OC
  • Inviate la scheda per messaggio privato solo dopo il mio ok
  • Questi OC sono riuniti in una specie di confraternita, associazione dei cattivi e cambiano spesso sede (ma questo non interessa a nessuno)

Detto questo ecco la magica scheda


Nome:

Cognome:

Soprannome (facoltativo):

Età (17-20):

Sesso:

Excasata (se andava ad Hogwarts)

Stato di sangue:

Aspetto fisico e stile nel vestire:

Carattere (scrivete! Devo entrare nella vostra testa)

Prestavolto: basta il nome (guardate il cap. 2 per non prendere esseri già presi)

Storia:

Famiglia:

Bacchetta:

Patronus:

Molliccio:

Relazione amorosa (si/no):

Orientamento sessuale:

Amicizie/inimicizie:

Arma preferita (spade, pistola, arco... )

Cosa ama:

Cosa odia:

Animale domestico:

Perché si è unito all'associazione? (Potete essere generici. Es: per potere,nuove esperienze (?) un peccato passato ha ucciso il canarino del nonno e vuole vendicarsi)

Debolezze:

Sogni/aspirazioni:

Altro:


Cosa è successo nei scorsi capitoli? (Per i pigri come me che non hanno voglia di leggere XD)

Essenzialmente 11 ragazzi scoprono di essere le incarnazioni di un peccato capitale o di una virtù cardinale grazie a Vincent, il peccato della superbia, e visto che qualcuno vuole prendere il loro potere (chissà chi) ora si stanno allenando per diventare forti.
Fine
Che gioia hahaha

Comunque spero di trovare cattivi emozionanti
Baci
~ Sweet 

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Capitolo 8
*** 8- capitolo quinto ***


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Capitolo quinto

< Signore, i nostri sono in evidente vantaggio rispetto ai ragazzi di Hogwarts >
< È stato già assorbito del pyrìnas? >
< Si Signore, al studente Grifondoro di nome Matthew Jax Sanx >
< Abbiamo ottenuto i risultati desiderati? >
< I poteri intrinsechi sono molto aumentati, ma non quanto ci aspettavamo >
< Naturalmente, non siamo ancora riusciti a trovare la formula definitiva >
< Esatto, comunque cosa ha intenzione di fare con quei studenti? >
< Osservarli Johanna, osservarli, sono molto interessanti, non credi? > Domandò Judal fissando con i suoi occhi rossi quelli azzurri delle ragazza di fronte a lui.
Johanna si spostò una ciocca arancione dietro l'orecchio guardando con attenzione la sfera di vetro che teneva saldamente in mano.

< Si Signore, sono davvero molto interessanti >

~~~~~~~~

Cazzo, cazzo, cazzo!

< Non si spezza! Questa fottuta catena non si spezza! >
< E tu perché diamine hai fatto andare via Nathaniel brutto idiota?! Il tuo potere è utile alla merda se si tratta di combattimenti e se non riesci a liberarmi quel tipo ci fa fuori! >
< Lo so Monica, non c'è bisogno che me lo ricordi! > sbottò esasperato Luke il quale era anche piuttosto stranito dalle parole dell'amica che non si era mai rivolta in modo così scorbutico, sarà lo stress, pensò.

< Scusate se interrompo il vostro patetico teatrino > intervenne Thedore < ma io dovrei ferirvi, meglio se mortalmente >

Luke digirgnò i denti girandosi verso il nemico, era stato stupido ed istintivo, aveva visto l'impazienza di Nathaniel ad correre da Jewel o da Metthew e l'aveva lasciato andare senza nemmeno fargli spezzare quelle catene che sembravano immuni a qualsiasi tipo di attacco.
Il suo potere era particolare e se usato correttamente poteva essere fatale, ma come aveva detto Monica, o quella che sembrava Monica, in un attacco era ben poco utile.
Era con le mani nel sacco.

< Tu non riesci proprio a liberarti? >
< Ci ho provato mille volte Luke, queste catene bloccano tutto il mio potere, non riesco nemmeno a rilasciare i miei vermi >
< Vermi?! >
< Shh, guarda! >

Luke fece come detto dell'amica e si girò verso Theodore il quale si stava tranquillamente accendendo una sigaretta.

< Ma che...è scemo quel tipo?! > chiese allibito Luke il quale, per la prima volta dal suo arrivo, vide l'inespressiva faccia del nemico mutare in un sorriso che più che un sorriso sembrava un ghigno.

< Ho un'idea > sussurò Theodore ghignando.

Con estrema calma si avvicinò a Monica mentre con gli occhi comandò ai suoi coltelli di infilzare Luke per i vestiti al muro il quale, nonostante i continui strattoni, non riusciva a liberarsi.

< COSA VUOI FARLE BASTARDO?! PROVA A TORCERLE ANCHE UN SOLO CAPELLO E TI SPEDISCO ALL'INFERNO >

Dal canto suo Monica, che aveva dato il cambio a Rimbaud, fissava con occhi altrettanto inespressivi il moro, non spostando lo sguardo o vacillando in alcun modo.
Theodore si faceva sempre più vicino.
Luke sudava freddo e malediceva quel brunetto e la propria debolezza.
Malediceva Vincent, perché era sempre colpa sua, e tutto il modo e se si fosse aperta una voragine sarebbe stato meglio per tutti.
Theodore prese dalla tasca destra una chiave di ferro e l'appoggiò sulla fronte della ragazza che, nonostante rabbrivì al contatto col ferro freddo, non diede segno di provare paura o alcun tipo di emozione.
Il ragazzo fece scivolare la chiave sulle spalle coperte da una maglia di lana della ragazza finché non arrivò alla serratura delle catene.

Crack

< Cosa? > Luke guardava sbalordito il nemico togliere le catene alla sua amica, mentre lei sembrava guardarlo interessata.

< Monica Leeroy > pronunciò Theodore facendo qualche passo indietro < e Luke Bellamy...fatemi divertire! > Disse con un'innaturale freddezza mentre i coltelli che tenevano bloccato Luke ritornavano verso il proprietario.

< Sará un vero piacere >

Con un calma sorprendente e un ghigno che di certo apparteneva a Rimbaud, Monica si stiracchiò per bene per poi colpire il pavimento con un pugno.
Fu un attimo che fece spalancare gli occhi di Luke all'inverosimile.
Zolle di terra si erano completamente alzate sotto l'incredibile potenza del pugno della ragazza.
Theodore riuscì per un pelo ad evitare quel terribile attacco e subito guidò i suoi fidati coltelli verso Monica.
La ragazza dal canto suo si spostò molto velocemente e si preparò a caricare un altro gancio destro sotto gli occhi allibiti di Luke e quelli inespressivi di Theodore.

I due iniziarono una cruenta battaglia a suon di pugni e di lame affilate.
Monica era decisamente più forte, era una forza strabiliante e innaturale la sua, ma Theodore aveva un'agilità fuori dal comune, e quindi riusciva ad evitare la maggior parte dei colpi della ragazza.

< Luke va' ad aiutare qualcun altro, qui sei solo di intralcio > urlò la ragazza rivolta all'amico.
< Che cosa? Sei sicura? >
< Si non ti preoccupare per me, c'è chi è messo molto peggio >

Il caposcuola la squadrò poco convinto, ma dovette darle ragione quindi dopo averle augurato buona fortuna e aver sbraitato qualcosa come “se muori vengo a prenderti all'oltretomba e ci mando 'sto tipo a suon di pugni” sparì nell'oscurità dei corridoi.

Theodore osservò Luke con una faccia che poteva essere definita annoiata, ma poi spostò la sua attenzione su Monica.

< Hai mandato via il tuo compagno per mostrarmi il tuo vero potere? >
< Sei acuto Theodore Dahl, peccato che questa è l'ultima cosa che vedrai >

Detto questo spalancò le braccia e piegò la testa all'indietro mentre dal suo corpo iniziarono ad uscire dei piccoli animaletti simili a dei vermi.
Quella fu, forse, la prima volta che Theodore sgranò gli occhi.

~~~~~~~~

< Tu devi essere il famoso Nathaniel, sai il pulcino ha parlato spesso di te e del tuo vomitevole coraggio e del fatto che lo avresti salvato e bla bla bla, che cose inutili! > disse spazientito Alastair mentre si alzava per prendere la sua affilata spada.
< Ma almeno sei qui e forse riuscirò a divertirmi almeno un po', tu che dici? >
< Dico che ti staccherò quella dannata lingua e te la farò mangiare >
< Cruento il ragazzo, mi piace >
< Cosa hai fatto a Matthew? > domandò arrabbiato il peccato dell'invidia
< Perché non glielo chiedi tu stesso? Cosa ti ho fatto pulcino? >
Matthew abbassò gli occhi ancora pieni di lacrime, reprimendo un ringhio basso.
< Umh...a quanto pare il pulcino non vuole parlare, ma se ci tieni così tanto a vedere cosa gli abbiamo fatto puoi andare in una delle stanze più avanti, credo che il mio collega tra poco si divertirà con l'altra tua amichetta...com'è che si chiama? >
< JEWEL >
< Ah sì! Proprio lei , allora cosa vuoi fare mio caro peccato? > chiese innocentemente Alastair < vuoi andare da lei e forse riuscire a salvarla, ma abbandonare il pulcino, oppure restare qui a fare l'eroe? In ogni caso morirai quindi vedi un po' tu, per me è uguale > affermò ghignando il ragazzo dagli occhi verdi, mentre si sedeva stancamente su una sedia nera.
Nathaniel stava stringendo i pugni così tanto che era uscito un po' di sangue, le sopracciglia erano aggrottate e lo sguardo un misto tra il furioso e il disperato.
Era stato messo davanti ad un bivio, un bivio terribile.
Jewel o Matt, le persone più importanti della sua vita probabilmente.

< Tic toc, tic toc, presto che è tardi! Che farai cara invidia? Che farai? >
< Tu miserabile... >
< VA' DA LEI >

Cadde il silenzio mentre Alastair formava una O perfetta con la bocca, stupito dall'intervento di quel piccolo pulcino.

Nathaniel si girò verso l'amico guardandolo con occhi sgranati.
< Sei sicuro Matthew? >
< Si...va' da lei >
< Ma io non posso abbandonarti! >
< Nath, io ti ho sempre ammirato...come tutti del resto. Sei sempre stato il mio modello e senza rendermene conto sei diventato il mio migliore amico. Mi rendo conto di non sapere molte cose su di te, non so chi è Adam...non so il tuo passato...ma il Nathaniel che conosco io mantiene le promesse, ti prego... > disse fissandolo intensamente negli occhi < ti prego salvala, promettilo! >

Nathaniel ancora sconvolto si girò lentamente verso la porta, iniziando a correre senza mai rompere il contatto visivo con il moro.

< Te lo prometto > urlò < te lo prometto! >

E mentre la voce di Nathaniel spariva nell'oscurità dei corridoi Matthew, stranamente, si ritrovò a sorridere, convinto che avrebbe mantenuto la promessa.

< Tsk, tutte queste smancerie mi danno il voltastomaco > ruppe il silenzio Alastair

~~~~~~~

< Com'è che sono ancora vivo? >
< Devi ringraziare i miei tentacoli >
< Oh...grazie tentacoli di Blaze per avermi salvato la vita >
< Ti dicono prego >

< Bambocci smettetela di parlare! Possibile che non vi siate ancora stancati?! >
< In effetti ho sonno > disse Oz sbadigliando rumorosamente < se mi metto a dormire qui è un problema? >

< Smettila di pigliarmi per il culo! > urlò Malaika con una vena pulsante sulla fronte e la frusta pronta a scattare.

< Non ti sto pigliando per il culo ragazza sclerata, questo combattimento va avanti da tanto ed evidentemente che non c'è un vincitore! >
< Ma sei scemo?! Io sono totalmente illesa mentre tu hai un braccio rotto mentre il tuo amico ha qualche costola fratturata! >
< Beh...sono dettagli >
< Ho a che fare con due idioti! > sbuffò spazientita Mal
< Uno se permetti > si aggiunse alla conversazione la Gola
< Ah Blaze, stai dalla sua parte quindi?! >
< No di certo, ma almeno io ho il coraggio di ammettere che la situazione è piuttosto...critica >
< Quindi cosa proponi di fare genio? >
< Non abbiamo speranze contro di lei, ci servono dei rinforzi! >
< E chi di grazia? Sono tutti occupati! >

Blaze si schioccò le dita con fare nervoso, effettivamente non solo loro erano nei guai, ma tutti i loro compagni sembravano avere la peggio contro quegli strani individui, persino Vincent sembrava in serie difficoltà contro quell'Edgar.

< Uopo* che ci ritiriamo > disse stancamente Blaze
< Uopo?! >
< Vuol dire “bisogna” >
< Perché diamine ti metti ad usare questi paroloni ora?! >
< Mi sembrava il momento adatto >
< Non lo è affatto! > esclamò un quasi traumatizzato Oz
< Comunque, per quanto mi dispiaccia ammetterlo, mi sa che hai ragione, uopiamo di una ritirata strategica! >

~~~~~~~~~

Vincent respirava forte mentre guardava con aria di sfida il suo nemico.
Edgar era davvero forte e quella mazza chiodata faceva molto male, pensò il Nightray mentre guardava con aria critica i lividi lungo le braccia e le gambe.
Lo strano ragazzo invece sembrava divertirsi e continuava a blaterare cose come “sono il più figo!”
Che nervi!

< Allora ti sei riposato? >
< Io sono fresco come una rosa, tu piuttosto? >
< Prontissimo! > esclamò Edgar mostrando il suo sorriso a trentadue denti.

La Superbia afferrò la sua amata falce Kuroo mentre il ragazzo-gufo fece roteare la mazza chiodata.
Entrambi piegarono leggermente le ali e con uno scatto velocissimo andarono uno verso l'altro.
Uno spettatore esterno non avrebbe capito molto di quel duello, i due infatti erano molto veloci e si potevano riconoscere solo per il colore delle ali.
Quelle nere di Vincent sbattevano contro quella marroncino-bianche di Edgar.
Quando il nemico cercava di colpire Vincent con la sua arma, il Serpeverde si riparava con la propria falce e provava a ferire l'altro senza successo.
Ormai andavano avanti così da parecchio tempo e non sembrava ci fosse stato un vincitore.

Si fermarono di nuovo, respirando quando più velocemente possibile.
Vincent si pulì il sangue che colava dal suo labbro, mentre il ghigno lentamente scompariva dal suo volto.
Era stanco e sicuramente lo era anche Edgar, ormai era una sfida a chi si sarebbe arreso per prima.
Si rese conto solo ora come avevano vissuto spensieratamente quegli anni.
A scuola se sbagli qualcosa puoi riprovarci il giorno dopo, qua invece ti aspetta la morte.
Una nuova consapevolezza attanagliò il cuore del Nightray.
Una consapevolezza buia e oscura, come un'ombra che avvolge il cuore e non lo lascia respirare, come una mano crudele che lo stringe forte fino a farlo esplodere.
Fanculo pensò un attimo prima di ritornare all'attacco con una foga e una rabbia ancor maggiore.
Riuscì a colpire Edgar.
Uno graffietto da nulla sulla guancia, ma vedere il liquido rosso scivolare dalla pelle chiara del nemico lo esaltò.
Anche lui poteva essere ferito, in fondo era un umano, proprio come lui.
Anzi no.
Lui era superiore, lui era la superbia.
Senza pensarci molto, ormai accecato dalla convinzione di poter vincere alzò entrambe le braccia verso il cielo.
Un ghigno folle gli increspava le labbra mentre sopra le sue mani si formava una sfera nera.

Moriranno tutti, gli diceva la coscienza, questo attacco spezzerà via l'intera villa, non si salverà nessuno.

Ma tu vivrai perché sei il migliore

Ma Vincent non sentiva ciò che la coscienza aveva da dirgli.

Ucciderlo
Ucciderlo
Ucciderlo

Voleva solo uccidere quel bastardo che lo aveva messo in difficoltà, quello che per un attimo gli aveva fatto credere di essere inferiore.
Non sarebbe rimasto nemmeno un osso di quello stronzetto che lo guardava confuso.
Si mise a ridere, perché sapeva che avrebbe vinto.
Lui sarebbe rimasto vivo.

Moriranno anche i tuoi amici

Non hai bisogno di loro

Lui sarebbe rimasto vivo.
Perché lui era il migliore.
Solo lui.

La sfera, con un diametro ormai di circa 7 metri, sparì nell'esatto momento in cui il giovane sentì un urlo e sbattè le palpebre confuso, come se si fosse appena svegliato da un brutto sogno.
Vide Edgar volare verso una finestra e afferrare qualcosa.
Ma non capiva bene cosa o chi.
Vedeva tutto sfuocato e la testa gli pulsava come mai prima d'ora.

Sei il migliore, devono morire tutti, tu sei l'unico e vero dio di questi stolti.

Vincent urlò cercando di scacciare quella voce dalla sua testa.
Era iniziato.
La voce continuava a parlare e il dolore era così lancinante che perfino Kuroo e le ali sparirono facendolo precipitare malamente al suolo umido.

Nessuno può sconfiggerci

~~~~~~~

< Mariska vuole divertirsi, fai divertire Mariska piccoletta! > canticchiava la ragazza dai capelli ricci.

Lilian strinse i pugni facendo correre sul pavimento delle ombre con l'intento di afferrare la caviglia della nemica e lanciarla dall'altro lato del corridoio.

< Uffa Mariska è stanca di questi trucchetti! Non puoi inventarti niente di nuovo? > chiese ironicamente la ragazza dopo aver evitato l'ennesimo attacco della ragazza.

Lilian la guardò male, arretrando di qualche passo.
Cercava di pensare ad un buon piano e di rilassarsi, tutta questa ansia non la faceva ragionare bene, ma l'avversario era proprio una tipo tosta.
Ora stava ricaricando una delle sue tante pistole con molta calma, come se non fosse nel bel mezzo di un combattimento, mentre Lilian si asciugava il sangue che colava dalla fronte e che rendeva la sua visuale un po' più rossa.

< Sai piccoletta, stavo pensando che se adesso te lo faccio vedere andrà bene >
< Farmi vedere cosa? >
< Il vero potere, ovviamente! >

Mariska lanciò la pistola lontano, come un vecchio giocatolo, mentre venne circondata da un'aura dorata e le labbra formavano un ghigno.

Lilian si fece attenta, pronta a tutto e piuttosto spaventata da quello che stava per succedere.
Per qualche secondo calò il silenzio, ma all'improvviso fu scaraventata da una pianta apparsa dal nulla sul pavimento.

< Ecco le miei bambine! Ti piace la natura, piccoletta? >

Lilian andò a sbattere contro il muro, ma non ebbe nemmeno il tempo di rendersene conto che nuove piante la strinsero forte al muro.
La ragazza cercò di dimenarsi e spezzare quelle piante, inutilmente.
Vide Mariska venirle velocemente incontro, pronta a darle un pugno nella pancia, ma Lilian fece in tempo a creare uno scudo d'ombra e nel mentre, con una mano d'ombra, riuscì ad afferrare una delle spade di Mariska che usò per tagliare le piante.
I pugni della Tassorosso vennero circondati da delle ombre e ignorando il dolore lancinante alla schiena, caricò una serie di pugni verso la nemica.
Quei pochi che andarono a segno le diedero il tempo di circondare Mariska da una gabbia d'ombra, l'avrebbe rallentata in modo tale che lei avrebbe potuto respirare un po'.
Come previsto da Lilian, la ragazza non ci mise tanto a liberarsi dalla prigione utilizzando una grande pianta che andò a distruggere le ombre della ragazza.

< Mariska è molto arrabbiata > urlò la ragazza.
< Anch'io sono parecchio arrabbiata > sbaritò Lilian mentre afferrò la spada che precedentemente aveva rubato alla ragazza e che circondò con delle ombre.
Con un poderoso salto andò verso Mariska che, sorprendentemente, riuscì a trapassare con la spada.
Lilian guardò confusa la ragazza che dopo qualche secondo iniziò a sbriciolarsi e a trasformarsi in terra.

< Ma cos... >

La Tassa fece appena in tempo a girarsi e a capire l'inganno, quando vide gli occhi felini del nemico comparire dietro di lei.

< Era una semplice copia fatta di terra! > gridò Mariska un attimo prima di spingere Lilian giù dalla finestra dietro di lei.

Per un attimo la ragazza spalancò gli occhi sentendo l'aria venirle meno, ma quando il cervello elaborò quello che era successo iniziò ad urlare senza nemmeno rendersene conto.
Chiuse gli occhi e digrignò i denti.

Non oggi...
Continuava a ripetere quella preghiera silenziosa, non oggi, ti prego non oggi.

Le sue urla si mischiavano al silenzio del giardino e a quelle un po' meno acute di un ragazzo.

Non oggi!

All'improvviso sentì qualcosa di caldo toccarle la schiena e un braccio circondarle la vita.

Aprì lentamente gli occhi, leggermente inumiditi da uno strato di lacrime, e fissò lo sguardo sulla stella più luminosa del cielo.
< Cosa diciamo a Dio quando stiamo per morire? > gli chiese una voce roca al suo orecchio
< Non oggi... > sussurò Lilian
< Già, non oggi >

Lilian alzò lo sguardo verso il suo salvatore, ritrovandosi due grandi occhi ambra che la fissavano incuriosita, degli strambi capelli grigi e bianchi sparati verso l'alto e un sorriso dolce contornarli le labbra.

Quando si rese conto di star bellamente chiacchierando a circa 10 metri da terra si aggrappò alla braccia robuste dello strano ragazzo, che ridacchiando volò verso il basso.

Quando furono arrivati a terra la ragazza si staccò come se fosse stata scottata e subito puntò la bacchetta contro lo sconosciuto.

< Chi sei tu? > chiese piuttosto spaventata
< È così che a Hogwarts ringraziano le persone che vi salvano la vita? >

< EDGAAAAR, COSA FAI IDIOTA?! >
La loro “presentazione” venne interrotta da un'arrabbiatissima Mariska che stava sbraitando dalla finestra.

< NESSUNO HA MAI DETTO CHE BISOGNA UCCIDERLI! CI SERVONO VIVI! > rispose Edgar

Si sentì qualcosa molto simile a un “tsk” e Mariska sparì dietro la finestra.

Lilian continuava a guardare scettica il ragazzo che le rivolse un'occhiata confusa.

< Siete tutti strani! >
< Come sarebbe a dire? > sbottò acida la ragazza
< Stavo combattendo con quel tipo, ma adesso è in quello stato > disse Edgar indicando Vincent, il quale stava urlando accasciato a terra, con le mani che li coprivano le orecchie.
< Senza che io gli facessi nulla! E tu adesso mi guardi come se vorresti uccidermi, quando sei viva proprio grazie a me! > esclamò Edgar incrociando le braccia e dando le spalle a Lilian mentre la fissava con uno sguardo offeso.
< Aspetta, tu adesso vorresti passare per il buono? > chiese incredula la ragazza < la tua amica mi aveva quasi uccisa e tu e i tuoi compagni avete fatto del male ai miei amici! Scusa se non mi fido! >
< Uffa però come sei noiosa >
< Noiosa io?! Cos'è ti aspettavi un “grazie”? >
< Sarebbe un buon inizio! >
< Beh allora grazie, cos'è adesso mi ferirai mortalmente? >
< Se avessi voluto farti del male ti avrei lasciato morire! Senti, Mariska sta per arrivare e di sicuro vorrà picchiarmi o qualcosa del genere, non è contenta quando le “si ruba la preda”, tanto vale che tu vai nella parte anteriore della casa dato che ho visto dei tuoi amici in difficoltà >
< Mi lasci andare? Perché? >
< Come ho già detto non vogliamo uccidervi, o almeno io no, e tu sei già abbastanza ferita, quindi è inutile combattere ancora >

Con un movimento delle ali si alzò verso l'alto.

< Poi sei carina, sarebbe un peccato ferirti ulteriormente > le disse facendole l'occhiolino per poi volare verso Vincent mentre Lilian lo guardava allibita e con le guance leggermente tinte di rosso.

~~~~~~~~

Nathaniel correva per i corridoi debolmente illuminati da qualche candela.
Era incredibilmente preoccupato per Jewel e se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
Continuava ad guardare ogni cella, con la speranza di trovarvi dentro la ragazza, ma erano tutte vuote e la cosa lo faceva andare in bestia.
Dove diavolo era?!
Si fermò un attimo, sudando freddo e fissando una porta di metallo che prima non aveva notato.
Appoggiò una mano su di essa, percependo delle sensazioni negative.
Respirò piano mentre tramutò la porta in ghiaccio che si frantumò in tanti piccoli pezzi sotto la potenza del suo calcio.

Entrò lentamente e quando si girò verso l'entrata la trovò chiusa con una nuova porta.
Aggrottò le sopracciglia definendo l'evento come “inquietante”, ma decise di ignorarlo.
Superò il breve corridoio e si ritrovò in una sala circolare molto diversa dalle restanti stanze della villa.
Innanzitutto era completamente fatta di metallo, perfino le pareti e il soffitto.
Proprio sul soffitto era appeso un grande lampadario, anch'esso di metallo, che sprigionava una forte luce che andava a colpire il tavolo vuoto posto al centro della sala.
Nathaniel fece qualche passo verso il tavolo, guardandosi intorno stupito.
All'improvviso si udì un rumore metallico e parte della parete si spostò facendo intravedere due figure buie.
Una era un ragazzo, piuttosto alto e dalla carnagione chiara, quasi cadaverica. Il viso era affilato e presentava qualche lentiggine, i capelli erano tinti con un insolito blu elettrico, colore molto simile a quello degli occhi.
Quando Nathaniel si rese conto che il ragazzo portava in braccio Jewel sgranò gli occhi e fu pronto a colpirlo.
Purtroppo però i piedi erano stati ancorati al pavimento da delle catene di metallo create al momento dal,ragazzo.
Nath guardava con occhi infuocati lo sconosciuto, che nel frattempo aveva appoggiato Jewel sul tavolo, facendo apparire anche per lei delle catene di ferro.
Nathaniel osservò Jewel svenuta sul tavolo.
Di certo non era morta, visto che respirava e, a parte qualche livido, non sembrava essere in cattive condizioni, o almeno non era messo peggio di lui.
Lo sguardo si spostò sul ragazzo che aveva fatto apparire una cassetta in cui dentro c'era una siringa con un sinistro liquido verde.
Il nemico si avvicinò a Jewel pulendo con cura l'ago della siringa.

< Cosa hai intenzione di fare?! Lasciala andare immediatamente, combatti da vero uomo se hai il coraggio! > Urlò come un pazzo Nathaniel.

< Sta' tranquillo, qui dentro c'è solo un anestetico, così non soffrirà molto, o almeno credo... > rispose con voce roca il ragazzo dai capelli blu.

< Lasciala andare bastardo! Ehi mi hai sentito?! >
< Non mi chiamo bastardo, il mio nome è Erik > rispose il ragazzo mentre riversò il liquido verde nel corpo di Jewel.

Nathaniel provò a ghiacciare le catene per potersi liberare, ma stranamente non ci riuscì

< È inutile, sono le mie catene speciali che neutralizzano qualsiasi potere, così non farai che farti un grosso livido. Tranquillo, in fondo ciò che voglio farle non la ucciderá, prendo solo i suoi poteri...in prestito >

Erik toccò il muro e come era accaduto prima esso si spostò. Apparve un asse di ferro con sopra una valigia nera, il ragazzo la prese e la aprì con molta calma.

< Questo è il mio laboratorio, è interamente fatto di metallo, il mio elemento! >

Nathaniel si sporse per osservare il contenuto della valigia e spalancò gli occhi nel vedere una specie di pistola.
Al posto dei proiettili Erik inserì una specie di contenitore fatto di cristallo.
Si avvicinò a Jewel e appoggiò quella strana arma sulla gamba, dove precedentemente le aveva fatto la puntura.

< Ehy lasciala andare, ti prego non farlo! Prendi me, lasciala andare! Fallo a me quella roba! > urlava disperato Natahiel
< Tranquillo, dopo verrà il tuo turno > gli rispose concentrato il nemico.

Quando schiacciò il grilletto non si sentì nessun colpo, ma la pistola iniziò a cambiare forma.
La canna, anch'essa fatta di cristallo, si allungò e si diramò in quattro pezzi di ferro che andarono a conficcarsi nella pelle di Jewel.
All'improvviso si sentì un forte rumore e una strana sostanza gialla, una specie di gas, iniziò ad uscire dalla pelle della ragazza, per poi passare nella canna della pistola e depositarsi nel contenitore che Erik aveva precedentemente inserito.
Nonostante fosse svenuta Jewel sembrava soffrire lo stesso, continuava a contorcersi dal dolore, mentre Nathaniel urlava a Erik di fermarsi.

Quando il contenitore fu pieno Erik pigiò di nuovo sul grilletto e la pistola ritornò al suo aspetto originario.
Jewel aprì gli occhi blu e il suo urlo rimepì il silenzio della stanza.

Natahiel la guardava impotente, con le lacrime agli occhi e l'ira nel cuore.
Si sentiva incredibilmente male, non era riuscito a proteggerla.
Aveva fallito.
Era una mela marcia.
Era marcio.
Marcio, marcio, marcio, è solo apparenza, tutti gli altri sono migliori di noi.
Marcio.

Jewel smise di urlare e fissò negli occhi Erik.
La stanza all'improvviso si riempì di un'aceccante luce bianca.
Nathaniel dovette chiudere gli occhi mentre quella voce nella testa continuava a ripetergli quanto facesse schifo.

Quando la luce sparì il peccato dell'Invidia aprì lentamente gli occhi.
Davanti a loro era apparso un uomo che non aveva mai visto.
Sembrava...cattivo.
Stava parlando, diceva qualcosa ad Erik, ma lui non riusciva a sentirlo.
Spostò lo sguardo su Jewel, i suoi occhi erano fissi su quelli dell'uomo vestito di nero.
Improvvisamente apparve una donna, aveva lunghi capelli biondi e occhi di un blu intenso.
Sembrava dolce e anche lei prese a parlare con Erik, nonostante lui non sentisse nemmeno una parola di quello che si sentivano.
Vide una lacrima solcare la guancia sinistra di Erik.
Che poi urlò.
E si accasciò a terra.
Nathaniel spostò lo sguardo su Jewel, confuso.
Le stava dicendo qualcosa con il labile.
Si concentrò.

< Prova ora >

Prova ora a fare cosa? La guardava confuso e spaventato, cosa stava cercando di dirgli?! E perché la sua voce gli arrivava così ovattata?!

< Le catene, prova ora >

Le catene, giusto, che idiota!
Riuscì a ricoprire col suo ghiaccio e a spezzarle.
Senza pensarci due volte si precitpitò sulla ragazza.
Stava piangendo e le sue labbra erano screpolate, ma il suo sguardo era così deciso!
Avrebbe voluto uccidere tutti.
Congelò anche le sue catene e quando la aiutò a mettersi in piedi Jewel cadde miseramente a terra.
La prese in braccio lanciando uno sguardo terrorizzato a Erik.
Non sembrava accorgersi di quello che stava succedendo.
Nathaniel inziò a correre.
Quando superò il corridoio però non c'era più nessuna porta, iniziò a prendere a calci le mura e ad urlare.
Le sue urla si confondevano con quelle di Erik.
Le sue mani erano così calde a confronto di quelle gelate di Jewel, e pensare che il suo potere consisteva nel ghiaccio.

< Calmati Nath, ora usciamo >

Si fermò e respriò forte.
Guardò la ragazza intensamente, come mai aveva fatto prima.
Jewel gli sorrise e appoggiò un piede per terra.

< L'avevo visto... > sussurrava piano.

Mosse qualche passo traballante verso destra, sorretta da Nathaniel.
< Ecco, là sopra, deve esserci un pulsante >

Nathaniel lo trovò e, come per magia, la porta apparve.
Quando stavano per uscire vide con la coda dell'occhio il ragazzo dai capelli blu elettrico guardarli indemoniati.
Prese Jewel come un sacco di patate e se la caricò in spalla scappando fuori e creando uno spesso strato di ghiaccio che Erik iniziò a prendere a calci inutilmente.
Fecero qualche passo avanti quando crollarono tutti e due per terra.

< Grazie > sussurò Jewel
Nathaniel scuoteva la testa e appoggiò la sua fronte contro quella della ragazza.
Le asciugò le ultime lacrime e chiuse gli occhi, seguito dalla ragazza

< Scusa JJ, non ce l'ho fatta...non ho mantenuto la promessa >
< Che promessa? >
< Non ti ho salvato, glielo avevo promesso e non ti ho salvato >
< Ehy > disse Jewel accarezzandoli la guancia e puntando i suoi occhi in quelli marroni del ragazzo.
< Tu mi hai portato fuori di lì, giusto? E poi lo sai...io non voglio essere la principessa da salvare, io sono una guerriera...vero? >
< Vero...scusa >
Jewel lo guardò dolce avvicinando il suo volto a quello del ragazzo.
< Adesso dobbiamo andare > proruppe Nathaniel, alzandosi all'improvviso
< Già... >
< Ce la fai a camminare? >
< Certo! Per chi mi hai preso?! > disse la ragazza facendoli vedere che era in piene forze, ma l'unico risultato che ottenne fu quello di una disastrosa caduta seguita da una breve risata del ragazzo.

< Ehy prendimi meglio, cosa ti sembro un sacco di patate?! > domandò imbronciata Jewel rivolta al ragazzo che l'aveva presa in braccio proprio come se fosse un sacco di patate
< Eh ma che guerriera puntigliosa che abbiamo! Come sei delicata > rise Nathaniel mentre la prendeva meglio e faceva aderire il proprio petto allo sguardo imbronciato di Jewel.

< Comunque chi erano quelle persone che parlavano con Erik? >
< Illusioni >
< Pensavo che potessi solo vedere il passato degli altri guardandoli, non che creassi illusioni! >
< Lo pensavo anch'io... >

~~~~~~~

Eleanor evitò l'ennesima fiammata nera che Kurt aveva lanciato nella sua direzione.
Ormai si limitava solo ad evitare colpi, aiutata da Thomas che era riuscito ad andare avanti nel tempo di qualche minuto e quindi poteva dirle in anticipo la prossima mossa del nemico.
Natasha era andata dentro all'edificio per controllare, in fondo se aveva chiesto il loro aiuto ci doveva essere qualcosa che non andava.
Eleonor invece era riuscita a trovare una solo soluzione.
Era parecchio avventato come piano dato che non riusciva ancora a controllarlo bene, ma ormai non aveva altra scelta, aveva anche cercato di sedurre quel Kurt, ma lui non aveva fatto una piega, cosa che aveva mandato in bestia la Corva che per la prima volta nella sua vita veniva rifiutata da un ragazzo.

Si fermò un attimo per poi piegarsi a destra evitando l'ennesimo fiammata.
Kurt sembrò fermarsi ed Eleanor approfittò del momento per avvicinarsi al compagno di casa.

< Ti ricordi cosa ha detto prima? > chiese a Thomas
< Che siamo dei poveri stolti? >
< No, intendo quello che ha detto dopo, le sue fiamme sono nere perché assorbono la luce >
< E già qua non ha senso perché dovrebbero essere bianche allora >
< E invece ha senso, adesso non hanno ancora assorbito la luce perché è notte, ma cosa pensi che succederà se le assorbono? >
< Diventerebbero ancora più forti e letali ovviamente >
< Ma se assorbissero troppa luce? >
Thomas squadrò serio Eleanor < e tu hai così tanta luce da far esplodere quelle fiamme e renderle inutilizzabili? >
< Forse si >
< E sai che è un piano completamente pazzo? >
< Si >
< E che potrebbe rafforzare il nemico invece di indebolirlo? >
< Certo che lo so, ma vale la pena tentare, cerca di distrarlo, io ho bisogno di tempo >
< Moriremo tutti e due >
< Che pessimista! >

Elenor andò a nascondersi dietro un albero, mentre chiuse gli occhi e si concentrò.

< Allora mie care virtù, siete pronte a prestarmi un po' della vostra luce? >

Kurt inarcò un sopracciglio guardando Thomas leggermente confuso

< Sono io il tuo avversario ora! >
< Uno vale l'altro, tanto morirete tutti >

Kurt balzò in avanti pronto a dare un pugno infuocato a Thomas, ma i suoi movimenti risultavano terribilmente rallentati grazie al potere di Thomas.

< Cos'è, hai mangiato pesante sta sera? > ghignò ironico il Corvonero prima di dargli un pugno alla pancia e farlo cadere per terra.
Kurt si rialzò, questa volta ad una velocità normale, e raccolse la sua adorata spada Ombra, che nel volo gli era caduta.

< Fai meno l'ironico, scricciolo >
Il ragazzo del Sole nero provò a colpire Thomas, il quale si era già precedentemente spostato a sinistra
< Scusa, ma l'avevo visto, ritenta sarai più fortunato! >

**

I due andarono avanti così per un bel po' mentre, nascosta tra i cespugli, Eleanor si concentrava per raccogliere quanta più luce possibile.
Si era accorta che oltre a vedere le aure delle persone riusciva ad immagazzinare la loro parte buona, quella fatta di luce, e ad usarla.
La scoperta era avvenuta circa tre giorni fa e quindi non aveva avuto molto tempo per riuscire a controllare questo nuovo potere, ma tentare non nuoce.
L'unico problema è che non riusciva a trovare molta luce, ovviamente le fonti maggiori erano le virtù che si trovavano tutte piuttosto lontane.
A parte una, che si stava avvicinando piuttosto velocemente.

< Ma che cavolo... >
Eleanor afferrò il braccio di Lilian che la guardò stupita.

< Andersen che ci fai qui? >
< Potrei farti la stessa domanda! >
< Praticamente sono caduta e stavo per morire, ma questo ragazzo-gufo mi ha... >
< No no, non mi interessa! Non abbiamo tempo, ho bisogno della tua luce! >
< Cosa? >
< Vedi quel tipo figo con quella spada pericolosa? Beh devo fargli magiare cosi tanta luce fino ad esplodere! >
< E se gli facessi mangiare anche delle ombre? >
< Continua... >

**

< Anf... Non ti sei ancora stancato eh? >
< Come te del resto, devo riconoscerlo Thomas, sei un avversario degno di nota >
< Beh anche tu, sei un tipo tosto! >

< Si ma noi di più! > proruppe la voce di Lilian.

< Cosa, un'altra ragazza? >

< Ricordati che lo faccio solo per la mia sopravvivenza, non parlarne con nessuno > sussurò Eleanor all'orecchio della Tassa
< Lo stesso vale per me >

Le due ragazze intrecciarono le dita della mano sinistra e allungarono il braccio verso Kurt, mentre con l'altro braccio si circondarono la vita a vicenda.

< UNISON RAID > urlarono in contemporanea

Dalle due uscirono dei potentissimi raggi di luce e di ombra che andarono ad intrecciarsi in un unico gigantesco colpo.

Thomas si parò dietro di loro, mente Kurt non fece in tempo a proteggersi e dovette subire l'attacco che lo lasciò svenuto sul terreno.

Quando l'attaccò finì le due si staccarono immediatamente dandosi le spalle.

< Thomas > inziò Lilian
< Questa cosa non la deve sapere nessuno > finì Eleanor
< Che fine farebbe la mia reputazione se si sapesse che ho collaborato con lei?! > gridarono all'unisono piantandosi l'indice contro.

Il ragazzo fece qualche passo indietro rendendosi conto che le ragazze erano davvero delle strane creature.

~~~~~~~

Natasha correva per quei corridoi tetri.
Aveva un cattivo presentimento che era aumentato quando aveva visto Monica combattere contro un ragazzo, completamente circondati da dei vermi.
Quando aveva chiesto spaventata cosa stava succedendo la Corvonero aveva detto che andava tutto bene e che avrebbe fatto meglio a preoccuparsi di Matthew.
Per questo ora era piuttosto disperata e terribilmente impaziente di trovare il ragazzo.
All'improvviso sentì delle urla e la felicità di averlo trovato venne subito sostituito dalla paura di scoprire cosa gli stavano facendo.
Entrò in una stanza e vide un ragazzo moro colpire ripetutamente la spalla sinistra del povero Grifondoro.

< F-fermati! Fermati immediatamente! >

Alastair si girò lentamente, ghignando.
Squadrò Natasha come se fosse un animale che doveva essere ucciso, per poi spostarsi verso di lei.

< E tu chi sei? Il pulcino non mi ha parlato di te! Che tristezza >
< Non è importante chi io sia, ciò che mi preme adesso è che tu lasci andare il mio amico! >
< Eh? Il tuo amico dici? Io non vedo nessun amico, al massimo c'è un tenero pulcino! > Disse stringendo le guance di Matthew e soffiandoli sul collo.

< Guarda ragazzina, ho scoperto una cosa davvero interessante! > Alastair quasi saltellò per andare a prendere la sua spada.
Ritornò da Matthew e scavò un grosso solco sul braccio, che subito si tinse di rosso, il sangue però dopo pochi secondi sparì e la ferita si rigenerò.

< Hai visto cosa riesce a fare il pulcino? Non è fantastico! > esclamò entusiasta battendo le mani.

Natasha intanto osservava la scena sconvolta puntando gli occhi in quelli pieni di lacrime di Matthew.

< Perché gli provochi così tanto dolore? > quasi sussurrò la ragazza
< Perché dici? Umh...è divertente ed è giusto! Quindi perché non dovrei ferirlo? > chiese Alastair assottigliando gli occhi.
< Questo...questo non è per niente giusto! Sei un mostro! >

Natasha venne improvvisamente circondata da un'aura rossa e lo scudo che la poroteggeva perennemente divenne visibile.
Esso divenne della consistenza dell'acqua e Natasha lo afferrò come se avesse in mano due fruste e inziò a colpire Alastair che si muoveva agilmente da una parte all'altra della stanza piuttosto divertito.

< 'Sta attenta ragazza senza nome, così rischi di ferire il tuo amichetto! >

Natasha però sembrava non udire le parole del nemico, era arrabbiata, arrabbiata come non lo era mai stata.
Ed era incredibilmente impaziente di uccidere quel farabutto.
Riuscì a fermarsi solo quando colpì accidentalmente Matthew che accasciò contro la parete.
Natasha spalancò gli occhi, correndo verso il ragazzo.

< Scusami, scusami io non volevo, ti giuro, scusa >
< Tranquilla, in fondo sei venuta qui per me, grazie. Sei una vera amica >

Natasha annuiva con le lacrime agli occhi intanto che cercava di spezzare le catene con il suo scudo.

< Non così in fretta ragazzina > sibilò Alastair un attimo prima di lanciarsi contro di lei e di afferrarle il collo.
Alzò la ragazza a circa mezzo metro da terra, stringendo forte sul suo collo, mentre lei si dimenava.
Matthew urlava di lasciarla andare, ma Alastair sembrava ben intenzionato a concludere il suo lavoro.
La mano di Alastair fu circondata da del fuoco e Natasha inziò a piangere.
Ad un certo punto però gli occhi verdi del nemico si spalancarono e lasciò andare la ragazza per terra.

< Siete fortunati ragazzini, a quanto pare il mio capo vuole vederci, ma non vi preoccupate, morirete presto > e detto questo sparì in una nube nera.

< N-Natasha come stai?! >
< Anf...bene, tu piuttosto >
< Mai stato meglio... > rispose con un mezzo sorrise dolorante Matthew

La ragazza si alzò barcollando e si concentrò per spezzare le catene.
Finalmente ci riuscì, ma quando spezzo l'ultima catena quasi cadde se solo Matthew non l'avesse presa al volo.
Il ragazzo però non aveva fatto i conti con i dolori lancinanti alle gambe e caddero entrambi rovinosamente a terra con Natasha sopra di lui.

< S-scusa non volevo, che disastro, sono davvero imbranato! >
Natasha lo guardò con i suoi occhioni da cerbiatta per poi scoppiare a ridere.

< F-faccio così ridere? >
< Si, sei adorabile > rispose dandogli un buffetto sulla guancia.

Matthew avvicinò lentamente la mano al collo della ragazza che tremò appena a quel tocco gentile.
Il livido e le bruciature che le aveva procurato Alastair scomparvero velocemente e Matthew si guardò la mano stupito.

< Ancora non ci posso credere >
< Si ti capisco, anch'io non avevo mai modificato il mio scudo, ho agito d'istinto >
< Sei stata incredibile >
< Io non direi, se non se ne fosse andato saremmo entrambi morti >

Matthew abbassò lo sguardo colpevole.
< Ma ora è meglio non pensarci > proruppe allegra Natasha < in fondo loro sono dei professionisti, e noi è meglio se ce ne andiamo di qui! >
< Già hai ragione >
< Poi passiamo a prendere Monica, ormai avrà finito con quel tipo >
< Quale tipo? >
< Emh...te lo spiego dopo! >

~~~~~~~

Luke si appoggiò al muro, tenendosi il petto con una mano.

Acqua
Molta acqua
Una frusta
Occhi scuri fissavano un ragazzo
Un ghigno divertito
Urla
Sangue
Dei pugnali
Una testa mozzata
Un giardino
Il corpo tremante di Oz
Una testa mozzata
Una testa famigliare
La testa di Blaze

Il ragazzo respirò profondamente sbattendo le palpebre velocemente.
Inziò a correre.
Era sempre brutto quando aveva quello che fino a poco tempo fa pensava fossero allucinazioni e che invece adesso aveva scoperto fossero predizioni.
Gli avevano detto che Blaze sarebbe morto.
E lui non aveva tempo.
Iniziò a correre dalla parte opposta di quella del serpeverde.
Sorrise nel vedere tre figure in piedi nel giardino.
Afferrò le spalle di Thomas con violenza e quasi lo spintonó per terra.

< Thomas devi fermare il tempo, hai capito?! Devi fermarlo! >
< Eh, cos...? >
< Non abbiamo tempo! >
< Posso darti al massimo 50 secondi >
< Basteranno >

Luke riniziò a correre.
Non badò a un buffo ragazzo dalle ali da gufo immobile nel cielo che stava caricando un pugno contro una ragazza dai capelli ricci che si era fermata nel momento in cui stava correndo.

40

Non badò a Vincent immobile per terra con le mani a coprirli le orecchie e la bocca spalancata.

30

Si guardò intorno cercando i due Serpverde.
Non li trovava, dove diavolo erano?!

20

All'improvviso vide dell'acqua e capì che quello era il posto giusto.
Corse.

10

Vide Oz imprigionato dentro una bolla d'acqua gigante che stava urlando contro una ragazza che aveva appena lanciato una specie di pugnale.
L'arma si trovava a qualche centimetro da lei.
Vide Blaze in mezzo ai due rivolto verso il compagno di casa.
Non si era ancora reso conto del pericolo.
Luke prese Oz per un braccio e lo buttò via dalla prigione d'acqua mentre si buttò su Blaze.

0

Quando il tempo riprese a correre Oz stava tossendo e Blaze aveva la faccia sporca di terra con Luke sopra di lui.
Malaika aveva gli occhi sgranati e non aveva ben capito cos'era successo.

< Cos'è successo? > chiese piano il Serpeverde
< Stavi per morire >

Blaze sgranò gli occhi guardandolo confuso e visibilmente shockato.

< Quindi tu mi avresti salvato la vita caposcuola? >
< Qualcosa del genere > rispose leggermente imbarazzato Luke, mentro lo aiutava ad alzarsi.

< Comunque come la sconfiggiamo? > domandò accennando a Malaika
< Non la sconfiggiamo, mi spiace ammetterlo, ma dobbiamo andarcene al più presto, altrimenti ci rimetteremo le penne sul serio >

< Dannati mocciosi! > Urlò inferocita Malaika < e tu brutto idiota, cosa hai fatto?! > chiese rivolgendosi a Luke e lanciando la sua frusta verso di lui, la quale venne intercettata da un tentacolo di Blaze

< Ora siamo pari > disse il Serpeverde facendoli l'occhiolino
< Scusate se vi interrompo piccioncini, ma credo che abbiamo un problema > intervenne Oz indicando Vincent che ancora urlava come un ossesso blaterando cose come “vattene via”.
< Credo che la tigre che abbiamo davanti sia un attimo più problematica di quell'idiota urlante > rispose stancamente Blaze.
< Idee? > chiese Luke
< L'unica cosa che possiamo fare è continuare ad attaccare >

Ma proprio quando i ragazzi stavano per partire all'attacco Malika scomparì in una nube nera, sbuffando.

~~~~~~~~

< Signore, il pyrìnas è stato assorbito anche dal secondo soggetto, Jewel Ashwood >
< Eccellente Johanna, che mi dici della terza ragazza, Monica? >
< Purtroppo lei sembra dotata di una forza superiore ed è riuscita a liberarsi, tutt'ora sta combattendo contro Theodore e credo che vincerà >

Judal prese la lunga treccia tra le mani rigirandosela piuttosto nervosamente.

< D'accordo, abbiamo preso ciò di cui avevamo bisogno, avverti gli altri >
< D'accordo mio Signore >

Johanna si spostò leggermente a sinistra facendo ondeggiare il lungo vestito nero.
Chiuse gli occhi azzurri e si concentrò su ogni membro dell'associazione.

Il vostro compito è finito, tornate nella sala principale

La voce della ragazza apparve in tutte le menti delle persone appartenenti all'associazione.
Uno alla volta iniziarono a smaterializzarsi tutti.
Per prima Malaika, poi Alastair, poi Theodore e tutti gli altri.

Judal si alzò e andò a porsi davanti alla grande finestra con le braccia incrociate dietro la schiena.

< Il nostro compito è finito, è ora di andarcene >
< Si Signore > risposero in coro tutti.

~~~~~~~~

< Ehy Vincent, mi senti? Sono Oz, dai non c'è nessuna voce, svegliati dai! >

Il biondo aprì lentamente gli occhi trovandosi davanti i “falsi” occhi azzurri di Oz

< Che...che è successo? >
< Hai iniziato ad urlare ad una voce di andartene e poi sei svenuto >
< Oh...e i nemici? >
< Sembrano essere spariti tutti, non so cosa sia successo, ma è meglio così >
< Cazzo che emicrania! Che diamine mi è preso?! >
< Non lo so, ma non ti ho mai visto così, facevi paura... >

Vincent afferrò la maglietta del ragazzo e lo attirò a sè, unendo le loro bocche in un bacio delicato e, sorprendentemente, quasi casto.

< Sei proprio il mio Ozzy > sussurrò accennando un lieve sorriso
< Certo che sono io, e ora tirati su, è quasi l'alba e noi dobbiamo ritornare a Hogwarts, se ci sgamano moriamo per davvero! >
< Ma il tuo braccio? >
< Me l'ha curato quel tipo...mi pare che si chiami Matthew >
< Ah, ok >
< Tirati sù >

Vincent accettò con piacere la mano che Oz gli offriva.
Si guardò in torno.
Blaze e Luke parlottavano tra loro.
Matthew curava le ferite di Eleanor e Lilian mentre Natasha stava stritolando Jewel.
Nathaniel era appoggiato ad un albero, visibilmente distrutto, mentre osservava la tassa.
Thomas invece stava ponendo qualche domanda a Monica che sembrava la meno provata.
Poi c'era lui che era praticamente attaccato al braccio di Oswin.
Aveva un sacco di domande nella testa e altrettante da porre a Jewel, Matthew e Monica, ma per quello ci sarebbe stato tempo.
Ora la cosa più importante era tornare a casa.









Angolo autrice
Si, lapidatemi pure, me lo merito.
Ero piuttosto convinta di riuscire ad aggiornare prima della mia partenza, ovvero il 4 di luglio, ma come potete vedere non ce l'ho fatta.
In compenso eccomi qui, con un capitolo-parto che proprio non voleva saperne di uscire dalla mia cara testolina.
Senza contare che è lunghissimo e secondo me anche piuttosto noioso *coff coff*
Comunque ho cercato di renderlo un po' più interessante e ho provato a descrivere un po' meglio i combattimenti, ma nulla, proprio non ce la faccio.

Comunque parliamo delle cose importanti: come avete potuto notare c'è una new entry Johanna e mi scuso personalmente con l'autrice se in questo capitolo non l'ho fatta interagire troppo, ma ahimè c'erano i (fottuti) combattimenti, ma il suo momento arriverà.
Poi vorrei annunciarvi che la mia mente è riuscita a partorire tutte le coppie, è un'impresa suicida perché sono 10 coppie e alcune sono un po' difficili dal punto di vista degli incontri xD ma in qualche modo farò, anche se sicuramente ci saranno alcune coppie più sviluppate di altre.
Comunque tutti gli oc (a parte uno che l'autrice mi aveva detto che non voleva alcuna ragazza) sono accoppiati e per fare questo ho dovuto aggiungere l'ennesimo bimbo *da leggere con risata isterica* ovvero il mio caro Erik.
Si, questo è masochismo.
Comunque in questo capitolo ho accennato ad alcune coppie, quindi shippate e coniate nomi, che è cosa buona e giusta!

Detto questo, spero di aggiornare entro la fine del mese, ma non so visto che foto internet a mio nonno e che in teoria dovrei iniziare i compiti xD io comunque ci provo.
Poi ho cercato di dare il giusto spazio a tutti, ma può essere che qualcuno ne abbia avuto di più visto che gestire 20 oc contemporaneamente è un po' difficile, comunque se il vostro bimbo dovesse essere apparso poco fatemelo pure notare (questa cosa è rivolta più che altro si protagonisti).

Poi un'altra cosa importante è che per i cattivi i cui autori non mi hanno riposto (ringrazio i creatori di Theodore e Alastair per avermi dato retta) ho inventato io i poteri e se vi vanno bene good altrimenti pace.

Per i prestavolto dei cattivi: gli aggiungerò appena avrò più internet dalla mia parte u.u

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere e non linciatemi se ci sono troppi errori xD
Baci
Pink sweet:)

*ho fatto uno stage e ho scoperto l'esistenza della parola uopo che adoro, quindi ve la beccate anche nel capitolo ahahah

P.S ho cercato di fare un banner con scarsi risultati ahahah scusate, è il primo xD

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Capitolo 9
*** 9- capitolo sesto ***


Capitolo sesto

Piccole goccioline di sudore imperlavano la sua fronte, quasi come se non si sentissero degne di scivolare lungo il suo corpo sinuoso.
Erano le uniche spettatrici di quell'allenamento non previsto.
I capelli dorati erano legati in un morbido codino poiché qualche ciocca ribelle finiva sempre per andare davanti agli occhi azzurri, oppure in bocca.
La maglia nera era stata bellamente abbandonata in qualche angolo della stanza delle necessità.
Faceva caldo e nessuno lo avrebbe visto e anche se fosse successo sarebbe stato un bello spettacolo.
Vincent manovrava la sua falce con assoluta fluidità, lottando contro un nemico invisibile.
La faceva roteare mentre incrementava il proprio potere.
L'altro giorno aveva sbagliato, ma non sarebbe più accaduto.
Sarebbe stato pronto.

< Non le avevo mai notate quelle ali >

Vincent sgranò gli occhi sentendo quella voce inaspettata.
La sua falce demoniaca, Kuroo, cadde a terra provocando un tintinnio piuttosto fastidioso.

< Come sarebbe a dire che non le avevi mai notate? Mi avrai visto non so quante volte nudo! >
< Beh di solito c'è sempre buio e poi generalmente mi concrentro su qualcos'altro che di certo non è la tua schiena! >

Vincent ghignò di fronte alla schiettezza di Oz.
< Beh se per questo anch'io, ma delle ali nere tatuate sulla schiena si notano! >
< Sono come quelle che hai evocato per lottare contro il ragazzo gufo? > Gli chiese Oz, il quale con passo calmo si era avvicinato a lui e aveva iniziato a percorre il contorno del tatuaggio con l'indice
< Mmh >
< Sono belle >

Vincent chiuse gli occhi assaporando appieno quel momento.
Merlino se lo faceva impazzire.

< Vai piano altrimenti non credo riuscirò a trattenermi > sussurrò con voce roca
< Nessuno vuole che tu ti trattenga >

Ghignò
Erano esattamente le parole che voleva sentire.

Si girò lentamente prendendo il suo volto tra le mani e lo iniziò a baciare con foga.

< Ti sei fatto la barba! >
< A volte capita > rispose con nonchalance Oz.

Vincent si fermò un attimo ad osservarlo, era decisamente un tipo strano, non che lui non lo fosse.
Per diventare amico di Oswin bisogna innanzitutto guardare oltre a quell'aspetto così inusuale.
Gli occhi erano resi più grandi dal mascara, le labbra con quel piccolo tocco di lucidalabbra erano molto invitati.
I vestiti eleganti, ma dark lo facevano sembrare un principe atipico, non era il principe azzurro.
Lui era il suo principe nero.

C'era una sola cosa che non gli andava bene in realtà.

< Vada per i cappelli attualmente...oddio che colore è questo? >
< Blu notte >
< Blu notte, ma gli occhi azzurri? Ozzy i tuoi occhioni sono così belli! Sembrano stati creati con la cioccolata fusa! Non mi va che te li rovini mettendo quelle stupide lenti! >

Oz guardò seccato il ragazzo davanti a se.
Aveva incrociato le braccia e si era girato leggermente, con tanto di broncio infantile.
Era possibile che un secondo prima lo stava baciando con una 'si grande foga e l'attimo dopo si stava lamentando del fatto che non gli andavano bene le lenti a contatto?!

< Qual'è il problema? Se non ti va bene il mio aspetto puoi anche dirmelo! >
< Non è questo, e che gli occhi sono lo specchio dell'anima...così non sembra neanche più di parlare con Ozzy, sembra che stia baciando una persona diversa! Non mi va >
< Ma come? Tre settimane fa mi proponevi una cosa a tre con quella tipa del settimo anno e ora non ti va solo perché non vedi il mio colore naturale degli occhi?! >

Vincent lo guardò un po' sorpreso, e leggermente confuso.

< Cosa siamo noi Ozzy? >
Il ragazzo alzò un sopracciglio confuso
< Che problemi ti fai? Sembra di parlare con una ragazzina in piena crisi amorosa! Quando abbiamo iniziato questa cosa lo sapevi, era solo sesso, te l'ho sempre detto. Se non ti va bene sei libero di andartene >

Vincent lo osservò freddamente, e con una punta di...delusione.

< Lo so che è solo sesso, infatti ora ho voglia di farmi un essere dotato di tette, tanto ci sono abituato, no? >

Detto questo si rimise la maglietta e sparì dietro la porta.

Oz lo guardò piuttosto confuso andare via.
Si piegò per raccogliere la falce che Vincent aveva lasciato, ma non appena la toccò essa sparì, un po' come il suo proprietario in fondo.

< Quell'idiota... >

*********

< 'Sta attento idiota! >

Eleanor non le sopportava quelle persone che travolgevano gli altri nei corridoi.
Se hai le palle girate non ti metti a correre come un ossesso facendo cadere chi incontri sulla tua strada.

Il ragazzo che era appena caduto andava così veloce che non era nemmeno riuscita a riconoscerlo tant'è che aveva solo fatto in tempo a gridargli un ridicolo “'sta attento”
Che poi nel corridoio c'era solo lei, aveva una mira!

Se ne stava già dimenticando quando si sentì afferrare le spalle e senza rendersene conto si trovò contro due grandi lastre di ghiaccio.

< Né Eleanor hai voglia di scopare? >

Eh?

< Ti sei rincoglionito Vincent? >

La ragazza si staccò malamente guardando stranita il ragazzo che sembrava alquanto...agitato.

< Che schifo sei sudato! >
< Eddai ti prego! Ho bisogno di sfogarmi! >
< Seriamente cosa hai fatto per essere così sudato? >
< La volta scorsa ti è piaciuto! >
< Ma poi perché sei sudato? >

Se qualcuno gli avrebbe visti da fuori avrebbe definito la scena piuttosto esilarante.

< C'entra Oz? >
< No, c'entra il fatto che ho le palle che mi stanno per scoppiare! >

Eleanor guardò l'amico piuttosto scandalizzata.

< Cosa sono la tua puttana? >
< Certo che no! Non ho mai detto questo >
< A me sembra di sì >
< E invece no, te l'ho proposto perché pensavo che ti saresti divertita anche tu >
< Di solito si, ma oggi non ho voglia, comunque siediti su quel gradino...si quello a un metro di distanza, te l'ho detto amico: puzzi, perché poi se così sudato? >
< Mi stavo allenando! >
< Beh vatti a fare una doccia allora! Ma poi è possibile che ti devi allenare ad ogni ora del giorno? >
< Voglio essere pronto, la volta scorsa stavamo morendo tutti! >

Eleanor ripensò alla battaglia avvenuta due giorni prima, se non avesse unito le forze con Lilian di certo si sarebbe ferita gravemente, o forse sarebbe addirittura all'altro mondo.
Una cosa era certa: il loro nemico era incredibilmente forte e loro troppo inesperti.

< Comunque cos'è successo con Oz? >
< Perché pensi sia successo qualcosa con Oz? >
< Le uniche tre volte in cui ti ho visto arrabbiato sono quando non riesci a raggiungere qualcosa, quando ti rifilano dei broccoletti nel piatto e quando succede qualcosa con lui. La tua faccia sconvolta e il tuo inappagato membro mi fanno dedurre che sia successo qualcosa con lui >

Vincent la guardò male, era lui che leggeva gli altri non viceversa.

< Si, può darsi che sia successo qualcosa con lui >
< Ovvero? >
< Non lo so >
< Vincent Nightray che non sa qualcosa? Che scoop! >
< Fai meno la sarcastica Eleanor, quello che voglio dire è che non so se mi piace tanto questo tipo di relazione >
< Disse il ragazzo che si è fatto mezza Hogwarts! >
< È questo il punto! Di solito considero gli altri dei burattini...a parte te ovviamente! Sei la miglior scopamica che un ragazzo abbia mai desiderato! No intendevo amica! Si, sei proprio la mia migliore amica! Però con lui è diverso. È lui che mi considera il suo burattino, questa cosa mi dà sui nervi! >
< Non capisco se ti dia fastidio il non essere una coppia vera o semplicemente il fatto che hai trovato una persona che, oltre alla sottoscritta, riesce a tenerti testa >
< Tu non riesci a tenermi testa, e nemmeno lui perché sono magnifico! Ma hai mai visto un essere più bello di me?! >

Eleanor guardò seccata l'amico che continuava a elogiare più o meno tutto di se stesso. Qualcosa gli diceva che anche se non fosse stato la reincarnazione della superbia sarebbe stato ugualmente così, faceva parte di Vincent.

< Comunque tieni! >

Vincent le sorrise, stranamente, felice come un bambino mentre gli passava quello che evidentemente era un lecca-lecca incartato con tanto di fiocco rosso.

< E questo? >
< È il mio “mi farò perdonare”. Quando, per dimostrarvi che abbiamo dei poteri, mi sono buttato dalla torre di Astronomia hai detto che ti sei spaventata a morte, quindi tieni! Con questo mi sono fatto perdonare >
< Ma è successo più di un mese fa >
< Lo so, ma sono un ragazzo così impegnato! > disse con fare teatrale Vincent.
Eleanor lo guardò scettica, ma poi aprì la confezione con un leggero sorriso, ben attenta a non farsi vedere dal Nightray.
< Ceh tu mi stai dicendo che per farti perdonare vuoi darmi un dolce che mi farà ingrassare? >
< Non vederla così Ely >
< Non chiamarmi Ely >
< È il mio dolce preferito! Ti piacerà un sacco Ely! >

Detto questo saltellò via verso i sotterranei perché davvero, aveva un tremendo bisogno di una bella doccia.

Eleanor abbandonò la sua espressione scettica per sostituirla con una ben più dolce, sapeva quanto l'amico era geloso dei suoi dolci.
Averne ceduto uno non doveva essere stato facile per lui.
In fondo anche i sadici, lunatici, pazzi e manipolatori potevano essere dolci.
Alla fine anche lui era umano.

< Quell'idiota... Se ingrasserò sarà tutta colpa sua! >

~~~~~~~~~~

Jewel sbadigliò rumorosamente, stiracchiandosi un po'.
Afferrò la sveglia a forma di ciambella che aveva comprato quell'estate e che aveva subito adorato.
Le 13:17
Grazie a Dio quel giorno era domenica e si era concessa un po' di sonno, beh forse molto sonno, ma due giorni prima era stata rapita, quindi era normale, no?

< Alla buon ora! >
< Buon giorno anche a te Nathy > esclamò ancora assonata la ragazza.
< Come stai? >
< Meglio >

Nathasha distolse gli occhi dal libro di pozioni per puntarli in quelli di Jewel

< La gamba ti fa ancora male? >
< No >
< Sicura? >
< Uff...si, non sei mia madre Nathy! Ti ho detto che sto bene, anzi ho fame! >
Detto questo la ragazza si alzò sbuffando e andò in bagno, chiudendosi la porta alle spalle, leggermente stizzita.
Quando fu sola nel bagno aprì il getto della doccia, aveva bisogno di una bella rinfrescata.
Quando entrò l'acqua fredda iniziò a colpirle violentemente il viso.
Chiuse gli occhi e si accasciò nel fondo della doccia, sedendosi.
Passò due dita sulla piccola cicatrice a forma di cerchio che era rimasta sulla gamba.
Non aveva pianto e si era ripromessa di essere forte, ma la sera, quando era da sola nel letto buio, riviveva quei minuti in cui Erik le risucchiava qualcosa.
Erano terribili e si svegliava sempre sudata e aveva un sacco voglia di abbracciare qualcuno, un certo grifone di sua conoscenza (anche se questo non l'avrebbe mai ammesso), ma poi ritornava a dormire dandosi della stupida.
Doveva essere forte, come al solito, perché lei non era una tipa che si deprimeva facilmente, era vivace e combina guai e aveva un sacco di idee in mente e spesso le sue amiche le dicevano che era un tornado.
Una stupida associazione di pazzi sclerati non le avrebbe portato via la sua felicità.
Mai.

~~~~~~~~~~

Blaze si spostò seccato una ciocca di capelli che, ribelle, gli era andata davanti agli occhi.
Si alzò educatamente dalla tavola, nascondendo il suo disappunto per il pranzo che non l'aveva molto entusiasmato.
Eppure era come tutti gli altri giorni.
Camminava lentamente per i corridoi, non sapendo bene dove andare.
Portò le dita affusolate alla testa aggiustandosi il fermaglio color argento che, a quanto pare, quella mattina non ne voleva sapere di fare correttamente il suo lavoro.
Lo prese con stizza e lo gettò in un secchio della spazzatura.

Inutile

Senza rendersene conto arrivò sulla riva del lago nero.
Inspirò profondamente, beandosi del sole che accarezzava la sua pelle diafana.

< Mitchell >
< Bellamy > rispose lui

Blaze si era già accorto di Luke, il quale se ne stava appoggiato ad un tronco intento a leggere un grosso tomo, in fondo lui si accorgeva sempre di tutto.

< Cosa ci fai qui? >

Sorrise appena nel vedere che quel giorno il caposcuola era stranamente chiacchierone.

< Nulla di particolare, tu invece cosa leggi? >
< Un libro babbano, un giallo >
< Hai già scoperto l'identità dell'assassino? >
< Ancora no, vedi quest'uomo è piuttosto brutale, le sue vittime sono tutte donne dai 20 ai 30 anni e sono tutte state trovate infilzate al muro da una miriade di coltelli >
< Stupro? >
< No, mero divertimento, a quanto pare >
< Ci sono tanti modi per divertirsi >
< Non ritengo che uccidere sia uno di questi >
< I fini giustificano i mezzi >
< Ma questo non vuol dire che bisogna perdere la propria umanità! >
< No di certo > rispose Blaze assottigliando gli occhi.

Cadde un silenzio tra di loro, non di quelli imbarazzanti in cui si pensa a qualcosa di sensato da dire, semplicemente sembrava giusto.

< Come hai fatto a salvarmi? > spezzò quel silenzio Blaze
< Mi sono buttato addosso a te e sei fortunato visto che non sono troppo alto >
< Intendo prima, come facevi a saperlo, l'hai visto? >l
< Si, l'ho visto >
< E com'è stato? >

Luke interruppe la sua lettura per qualche secondo, cercando il giusto termine per descrivere la visione che aveva avuto qualche giorno prima durante i combattimenti contro il Sole nero.

< Orribile >
< Cosa hai visto? >
< La tua testa mozzata >
< C'era del sangue? >
< Molto >

Blaze degluttì piano mentre Luke, dal basso, concentrò la sua attenzione sul suo pomo d'Adamo, trovandolo dannatamente sexy.
Abbassò lo sguardo sul libro, senza leggere veramente, con le guance un po' tinte di rosso, mentre si dava dello stupido per aver formulato un pensiero tanto sciocco.

< Che colore sono i tuoi occhi caposcuola? Non gli abbiamo mai incrociati... >
< Non mi piace guardare le persone negli occhi >
Blaze si sedette vicino all'altro puntando lo sguardo sul suo viso mentre si teneva la testa con la mano destra, col braccio appoggiato sul ginocchio.
< Perché? Hai paura che qualcuno ti guardi dentro? >
< Non sono affari tuoi! >
Offeso girò la testa a sinistra, non accorgendosi che il serpeverde si era seduto proprio lì, Luke spalancò gli occhi quando lo vide e quando, prontamente, Blaze afferrò più o meno delicatamente il suo mento, alzandolo verso di lui.

< Andiamo caposcuola, voglio solo vederli un secondo, ci metterò un attimo > sussurrò sensuale al suo orecchio, mentre Luke continuava a tenergli chiusi.
Piano piano però si decise di aprirli perché, diamine, erano solo occhi!
Il fatto che non guardasse le persone negli occhi più o meno...una vita non contava, no?
E poi anche lui era piuttosto curioso di vedere meglio quelli dell'altro.
Non aveva mai capito del tutto di che colore ce li avesse.

< Nonostante tu non sia di origine inglese hai gli occhi acquamarina caposcuola, è bizzarra come cosa! Poi la forma ricorda quella dei faraoni dipinti sulle tombe, sei di origini egiziane per caso? >
< Si > disse scontandoli brutalmente la mano girandosi dall'altro lato, era stato un errore farsi convincere, non gli piaceva chi lo guardava negli occhi, lo metteva a disagio e lui era stato uno stupido.
< Spero non ti offenderai, ma a vederli così sembrano gli occhi di uno psicopatico > disse Blaze con una strana luce negli occhi < sono degli occhi davvero molto interessanti...mi piacerebbe guardarli ancora un po' >
Luke storse il naso e puntò lo sguardo sul lago nero, guardandolo male, come se avesse chissà quale colpa.
< I tuoi occhi invece sembrano quelli di un gatto, sono allungati e sembrano dirti “non ti fidare, sono pericoloso” poi adesso sono di un azzurro strano, simile a questo cielo nuvoloso, sembra che nei tuoi occhi ci sia una continua tempesta Blaze Mitchell >

Il serpeverde lo guardò leggermente stupito per qualche attimo, per poi proruppe in una leggera risata.

< Eh? Perché diamine ridi ora?! >
< No, è che mi sembri leggermente nervoso > disse trattenendo la risata, in fondo lui era educato.
< Se vuoi parlare con qualcuno io sono in giro, arrivederci caposcuola > disse pulendosi i jeans stretti e allontanandosi con un leggero ghigno in faccia.

~~~~~~~~~~

Lilian aggrottò le sopracciglia fulminando con lo sguardo il gufo che le stava beccando la mano in cerca di attenzione.
Non voleva prendere la lettera perché sapeva che sarebbe stata sempre la stessa.
Era già la terza volta nel giro di due giorni!
La prima lettera l'aveva ricevuta la sera dopo la loro “scappatella”, mentre stava mangiando dell'ottimo curry all'improvviso era arrivato un gufo, e già qua la faccenda era spospetta visto che loro arrivavano sempre la mattina, senza contare il fatto che lei quel bel gufo dal pelo lucido non l'aveva mai visto.
Titubante aveva preso in mano la pergamena aprendola e trovandoci solo una grossa E scritta in rosso e con una scrittura non troppo elegante.
Si era guardata intorno sospettosa sotto lo sguardo brillante di Jewel e quello titubante di Natasha, per poi accantonare l'accaduto come “uno stupido scherzo”.
La mattina dopo però era successa la stessa cosa, questa volta il gufo aveva le penne scure e la solita pergamena con la lettera E, Lilian l'aveva stracciata infastidita, stufandosi di quello scherzo per niente divertente.
Quando quella mattina era arrivato il terzo gufo, questa volta una civetta bianca, era davvero intenzionata a bruciare quella fottuta lettera.

< Scrivi a questo idiota chi è così la facciamo finita! > proruppe spazientita Natasha mentre sorseggiava dell'acqua < mi sta scocciando questa storia >

L'amica annuì seguendo il consiglio della ragazza, prese un pezzo di pergamena dalla tasca, ne portava sempre un po' per ogni evenienza, e scrisse un semplice Chi sei?

< Dici che dovrei mettere anche una minaccia di morte Nathy? >
< Non so, poi magari scopriamo che è un bambino del primo anno che ci sta provando e lo traumatizzi >

Lilian si ritrovò di nuovo d'accordo con l'amica, quindi legò la pergamena, senza aggiungere nient'altro, alla zampa del volatile che spiccò il volo.

< Vado in sala comune, devo finire di scrivere un tema di aritmazia > disse Lilian
< A più tardi >

La ragazza superò le porte della Sala grande dirigendosi verso il proprio dormitorio quando andò a sbattere contro qualcosa che sapeva di dopobarba, menta e qualcos'altro che non riusciva a capire.

< Chi abbiamo qui? Lilian-chan! >
< Nightray >
< Cos'hai in mano? >
< Nulla che ti possa interessare >
< Eddai, fammi dare un'occhiata, sono curioso! >
< Scordatelo! >

Lilian superò Vincent con fare stizzito, ma il ragazzo riuscì comunque a sfilarli la lettera dalla mano portandola in alto.

< Sei scorretto Nightay! Non vale usare il tuo metro e 87 per questa faccenda! >
< Eeh? Sai addirittura la mia altezza! Ti sei informata su di me Lily-chan! Mi rendi felice! > disse dandole le spalle.
< Ma se sei tu che sbraiti sempre la tua altezza a destra e a manca! Io non mi sono di certa informata su di te, stupido Nightray! >
Vincent intanto non sembrava ascoltarla, infatti continuava a canticchiare con fare infantile “bla, bla, bla” mentre, tenendo la lettera sempre in alto, né leggeva il contenuto.

< La mia Lily-chan ha un ammiratore segreto! Come cresci in fretta! >
Lilian ormai aveva smesso di tirare pugni a Vincent e aveva incrociato le braccia al petto, aspettando che la serpe le restituisse la sua busta.
< Chi potrebbe essere? > chiese pensieroso il biondo < Magari è Eddy Mcgarden del sesto anno, Corvonero, oppure Edward Strauss settimo anno, Tassorosso, potrebbe anche essere quel tenerone di Edoardo del terzo anno, quel Grifondoro, oppure chissà...magari è il ragazzo-gufo! >
< Quale ragazzo-gufo? > domandò sospettosa la ragazza
< Quello dell'associazione, sai io ci ho combattuto contro! >
Lilian sgranò gli occhi e distolse lo sguardo imbronciata, si ricordava bene del ragazzo che l'aveva salvata da quella caduta disastrosa, e ancora ora si chiedeva perché l'avesse fatto.
< E c-com'è che si chiama? >
< Lily-chan è cu~rio~sa ! > cantilenò eccitato Vincent
< N-no che non lo sono! > arrossì vistosamente la ragazza, girandosi dall'altro lato mettendo su un broncio tenerissimo.
< Si che lo sei > continuò Vincent annuendo forte con la testa
< No! >
< Allora non te lo dico! >
< Non dirmelo stupido Nightray, a me non interessa! > disse Lilian andandosene via.

Vincent la osservò ghignando per poi urlare < Edgar > seguita a ruota da un < non mi interessa! > della ragazza.

Il serpeverde si mise le mani nella tasca, andando verso la sala grande fischiando
< Si che ti interessa Lily-chan! Ah che bello l'amore! >

~~~~~~~~~~

Villa abbandonata, 00:05

Ricordati chi sei.
Ricordati.

Johanna si svegliò di soprassalto, mandida di sudore e col petto che si alzava e abbassava velocemente.
Si asciugò piano il sudore sulla fronte, alzandosi da quel letto scomodo, ben conscia che non si sarebbe più addormentata.
Si stiracchiò e si aggiustò un po' la camicia da notte bianca.
Mise delle scarpe nere, storse il naso nel vedere l'abbinamento camicia da notte/scarpe col tacco, ma tanto era buio e nessuno l'avrebbe vista.
Prese in mano la sua bacchetta sussurrando lumos e andò verso il piano inferiore, dove c'era la grande cucina, aveva sete.

Una volta disettata ripensó alle parole che si erano insinuate nella sua mente.
Non era un sogno, oh no questo lo sapeva perfettamente, erano pensieri.
Pensieri altrui.

Secondo lei iniettare quel poco di pyrìnas non solo era stato uno spreco, ma poteva addirittura danneggiarli.
I suoi poteri, infatti, si erano messi a fare i capricci e col senno di poi non le sembrava neanche tanto strano aver udito i pensieri di chissà chi quella sera.
Una seccatura.
L'aveva detto a Judal, eccome se gliela aveva detto, lui aveva staccato gli occhi rossi circondati dalle perenni occhiaie, da quel verbale che doveva mandare alla casa madre, perché si c'era anche una casa madre, e l'aveva guardato preoccupato.
Era stato un attimo però e Johanna si chiese se non se l'era immaginato, se aveva voluto vedere della preoccupazione in quegli occhi tanto misteriosi, perché chissà...forse un pochino le sarebbe piaciuto.
Ma lei aveva spazzato via quei pensieri tanto futili quanto sciocchi, ricordandosi il motivo per cui era lì.
In ogni caso Judal l'aveva congedata con un < domani si ristabilizzeranno, sei brava >.
E non poteva non ammettere che quel “sei brava” le aveva fatto accelerare un po' i battiti del cuore.
Solo un po' però.
Poi si ridava della stupida perché in fondo si trovava lì proprio perché era brava, non perché ci volesse stare, sia ben chiaro.
Osservava la Luna e le sembrava così grande e bella e libera e quasi ne fu invidiosa perché anche lei agognava a quella libertà tanto amata, ma non poteva.
Semplicemente non poteva perché c'era in gioco qualcuno di terribilmente importante per lei e quindi non poteva e sarebbe rimasta anche tutta la vita in quella stupida associazione se l'altra persona sarebbe stata bene.
Troppo buona, eppure di quei tempi, di quei luoghi, la bontà sembrava una virtù andata dimenticata e lei non aveva proprio voglia di cambiare, di farsi cambiare.
Voleva rimanere la sincera, leale e diretta Corvonero che era sempre stata, anche se quei tempi sembravano ben lontani e ogni volta che ripensava ad Hogwarts spuntava un piccolo sorriso amaro.

“È inutile pensarci” si disse, mentre sciacquava il bicchiere e lo metteva a posto.
La loro misisone era ben lungi dall'essere conclusa.
Come poteva esserlo se non avevano ancora tutti i pezzi del puzzle?
La ragazza si diresse verso la biblioteca perché ormai era certa che il sonno le era scivolato addosso come l'acqua e tanto valeva rifugiarsi in quel luogo così bello e maestoso che forse era l'unica cosa che la faceva sentire bene, che la faceva sentire un po' più a casa.

Si avvicinò alla grande teca di vetro, quella che si trovava in mezzo alla sala, e la spostò come se contenesse chissà quale tesoro.
E in fondo era così.
Spostò la copertina vecchia come il mondo con una lentezza disarmante, come se fosse un uomo in procinto di morire e lei doveva essere il più delicata possibile per non farlo soffrire, come una di quelle infermiere dal sorriso dolce e le mani attente.
Ormai conosceva il contenuto di quel libro a memoria, ma non si stancava mai di leggerlo, ogni volta scopriva un dettaglio, un particolare che precedentemente le era sfuggito e ne rimaneva ammaliata.
Probabilmente si trovavano lì “grazie” a quel libro, eppure non ce la faceva ad odiarlo.
Rilesse con calma la storia dei tre maghi, dell'urna che catturò i peccati e della terribile guerra che ci fu tra virtù e peccati.
Infine lesse i nomi dei primi portatori di frammenti, piano, con una leggera titubanza.
Sfogliò le molte pagine che contenevano i nomi di tutte le persone che rappresentavano le reincarnazioni di peccati e delle virtù.
Vi era scritta la data di nascita e di morte, per chi non si trovava più in questo mondo, e c'era anche una minuziosa descrizione fisica degli anni migliori, non che fossero vissuti granché tutte quelle persone.
Nessuno aveva scritto quei nomi, quelle date, erano semplicemente apparsi, perché era giusto così, perché quello era un libro speciale e perché forse proprio per questo era tanto importante.
Arrivò al capitolo che trattava del pyrìnas, quello più corto e quello che le lasciava mille dubbi.
Pyrìnas ovvero nucleo.
Il nucleo del peccato o della virtù.
O il frammento, il peccato/virtù stesso/a, se vogliamo dirla tutta.
Non era spiegata bene questa questione e lei ci aveva rimarginato così tanto che alla fine era riuscita anche a trovar un modo provvisorio per prendere quel potere antico.
Il pyrìnas doveva essere grande pressapoco quanto una biglia, una piccola pallina che si trovava in chissà quale parte del corpo.
Una pallina di potere allo stato puro.
Quel potere si riversava nel sangue, e qui Johanna si era scervellata per capire come potesse essere così eterno, perché se il potere si “staccava” dalla pallina questa doveva via via rimpicciolirsi per poi scomparire, ma non sembrava così, forse si rigenerava, chissà.
Comunque il potere si riversava nel sangue, in mezzo a globuli rossi, piastrine e chi più ne ha più ne metta ed ecco che c'erano microscopici frammenti del frammento, e qua già si poteva fare confusione.
Ma il concetto era semplice in realtà, c'era il nucleo da cui si staccava frammentini che viaggiavano indisturbati nel corpo e donavano straordinari poteri al possessore.
Loro erano riusciti solo a prendere quei piccoli frammenti, e fa niente se avrebbero dovuto dire “Abbiamo preso i frammenti del Frammento” perché dire “abbiamo preso il pyrìnas gli faceva sentire un po' più vicini alla metà, ed era più veloce, sicuramente era più veloce.
Solo Dio sapeva cosa sarebbe successo se avessero preso il vero pyrìnas.
Probabilmente il loro poteri sarebbero stati duraturi e incredibilmente forti, senza avere il pensiero di doversi ricaricare continuamente con altri frammenti quasi come se fossero chissà quale oggetto babbano e avevano bisogno di quella corrente elettrica.
Questa era la visione positiva.
Ma come impiantare il pyrìnas nel corpo? E poi avrebbero retto tale potere o il loro corpo si sarebbe via via sgretolato? E come prenderlo dalle vere reincarnazioni? E infine cosa sarebbe stato di quei ragazzi?
Troppi interrogativi senza risposta vorticavano nella mente della rossa.
C'erano ancora troppe cose che non sapevano e, purtroppo, neanche quel libro così particolare sembrava auitarla.
Ma lei ci sarebbe arrivata.
Avrebbe capito, perché in fondo era la mente del Sole nero.
Perché se si trovava in quella prigione con la cella un po' più grande era per il semplice fatto che era brava.


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Hogwarts 1:12

È tutto nero, e sente freddo.
Apre piano gli occhi come se venisse al mondo per la prima volta.
Si trova dentro qualcosa di gelido che gli fa venire la pelle d'oca.
Acqua, o meglio dire Oceano o mare o forse un grande fiume, chissà.
Lentamente i suoi occhi si abituano al buio.
Vede delle alghe, spera siano solo alghe.
Il mare è freddo, silenzioso e pieno di terrori e l'unica cosa che vuole è andare via da quel posto tetro.
Vede dei sassi in fondo al mare, mischiati ad una sabbia fine che gli scivola via dalle mani velocemente, senza dargli il tempo di constatare quanto sia morbida al tatto.
Spalanca gli occhi quando si accorge che quei sassi di uno strano giallognolo non sono pietre bensì teschi.
Teschi umani.
Si sente sopraffatto dal terrore e un fastidioso ronzio risuona nelle orecchie.
Vuole andare via, subito.
Nuota verso l'alto, rendendosi conto solo ora che è immerso in quelle acque maledette da non sa quanti minuti eppure è ancora vivo e non ha intenzione di morire proprio ora.
È quasi arrivato in superficie.
La vede, luminosa e calda, sembra invitarlo, sembra sussurrargli che con lei sarà al sicuro.
Sta per spezzare l'agognata superficie, ma non ci riesce, qualcosa lo trattiene.
Vede delle alghe, incredibilmente grandi e calde e potenti, che lo trascinano nel fondo buio di quell'oceano, o mare, o fiume o chissà cosa.
Si agita e tutto quello che fa è perdere conoscenza piano piano.
Vede un sorriso.
È un sorriso con dei canini incredibilmente appuntiti, talmente tanto che non sembrano umani.
Poi vede degli uomini vestiti di nero sussurrare “lo abbiamo trovato”.
Sempre quegli uomini.
Fin da bambino.
Poi è solo il buio.

***

Luke si alzò dal letto, sudato e con gli occhi acquamarina spalancati.
Si passò una mano tra i capelli castano scuro che erano, lo sapeva fin troppo bene, arruffati in una maniera incredibile.
Non era la prima volta che si svegliava nel cuore della notte, le perenni occhiaie ne erano testimoni, sospirò nel pensare che probabilmente non sarebbe stata nemmeno l'ultima.
Aprì il cassetto di getto e posò lo sguardo sulla confezione di farmaci babbani.
La guardò un po', come se potesse dirgli cosa dovesse fare, poi richiuse il cassetto ancor più furente di prima.
Non aveva più bisogno di quella roba.
Si mise la maglietta che aveva lanciato precedentemente per terra, e fanculo che era il 4 novembre, lui aveva caldo.
Scese le scale per andare nella sala comune perché aveva bisogno di riflettere e il russare dei suoi compagni non era proprio un sottofondo rilassante.
Si stupì nel vedere che non era solo, e stava anche per tornare indietro perché non aveva voglia di parlare o condividere il suo momento di beata solitudine con qualcun altro, quando si sentì chiamare da una voce familiare.
Si sedette nella poltrona vicino alla suddetta voce famigliare che intanto aveva accesso una candela sul tavolo vicino.

< Non riesci a dormire, Monica? >
< Ho troppi pensieri nella testa, tu? >
< Qualcosa di simile >

Cadde uno strano silenzio, non che fossero tipi inclini a chiacchiere futili loro due, forse proprio per questo andavano così d'accordo.

< Ho fatto sesso con un ragazzo >
< Oh > risucì a pronunciare Luke
< E non volevo >
< Che cosa?! > il caposcuola si alzò di scatto tremante d'ira e di preoccupazione < dimmi chi è questo bastardo che ti ha costretta e giuro che non rimarrà nulla di lui, lo ucciderò con le mie stesse mani e lo farò in mille pezzi e il pezzo più grande sarà quanto un... >
< Non è questo che intendo > lo interruppe Monica
< Sono io che l'ho voluto > proseguì la ragazza
Luke si sedette guardandola male < credo di essere leggermente confuso... >
< Ceh, da una parte volevo, da un'altra no >
< Lo ami? >
< No, no davvero non è questo il punto. Volevo...volevo solo fare sesso! Ma non ero io, era qualcos'altro dentro di me che voleva, ma io non volevo, ma l'ho fatto perché quest'altra cosa voleva, e oddio è tutto così incasinato! >
< Respira...il tuo peccato? >
< Credo di si... >

Luke guardò la sua migliore amica torturasi le mani affusolate. In quella vestaglia sembrava una piccola bambolina che andava protetta e gli fece una tenerezza assurda, anche se l'aveva vista lottare e sapeva di cosa era capace.
Non era bravo con i rapporti umani, ancor di più con quelli fisici, ma appoggiò lo stesso la sua grande mano sulla spalla dell'amica in quella che doveva essere una pacca amichevole, o un abbraccio mancato.
In fondo sapeva che neanche a Monica piaceva il contatto fisico, o almeno pensava di sapere, perché sembrava così diversa perché la Monica che conosceva lui se ne sbatteva altamente dei ragazzi e non sarebbe mai andata con qualcuno così.
Non la stava giudicando, non lei, quella storia gli stava scombussolando tutti, lui per primo.
Lui che era sempre stato così calmo e freddo, con un piano sempre pronto si ritrovava ad essere sempre più iracondo.

< Beh...almeno con me sei sicura che non può succedere nulla >
Monica rise appena < lo so >
< Ti ho fatto ridere! Fantastico! E se posso chiedere da quanto hai capito che sono dell'altra sponda? >
< Al quarto anno >
< Sei sempre stata una buona osservatrice >
< Di solito chi se ne sta zitto è bravo ad ascoltare >
< Già >
< E tu invece cos'hai visto sta notte? >
< Chi ti dice che abbia visto qualcosa? >
< Supposizioni... >
< Supposizioni corrette. Comunque non lo so bene nemmeno io, ero immerso in un grande mare e non riuscivo ad uscire fuori perché delle alghe mi strascinavano, poi ho visto un sorriso dai canini appuntiti e... >
< E? >
Luke ripensò agli uomini in nero che da tempo immemore infestavano la sua mente.
< E nulla, faceva paura, e pensare che io adoro il mare! >
< Chissà cosa vuol dire...magari la nostra prossima battaglia sarà in acqua? >
< Non so... >

Il buio gli inghiottì di nuovo e con lui quel silenzio macrabo e surreale.
C'era una domanda che vorticava da un po' di tempo nella mente del ragazzo.
Un dubbio piccolo piccolo, che con l'ultima battaglia era andato a diventare una noiosissima e grande curiosità.
Ci pensava sempre di più e avrebbe tanto voluto una risposta.
Squadrò la ragazza chiedendosi se fosse il caso di chiederle una cosa tanto intima, però in fondo era la sua migliore amica, di questo ne era certo, e poteva starci il fatto che lui venisse a sapere di quella cosa. E comunque lei non doveva rispondere per forza, però tentar non nuoce, si disse.

< Monica, posso farti una domanda? >
< Che tipo di domanda? >
< Una un po'...personale >
Vide la ragazza assumere un'aria pensierosa, per poi scostarsi una ciocca marrone che era scivolata davanti agli occhi.
< Umh...va bene, però solo se anch'io potrò farti una domanda a mia volta >
< D'accordo > rispose quasi immediatamente, ormai aveva iniziato il gioco, tanto vale giocare.
< Ecco...soffri di una qualche disturbo della personalità? No è che a volte sembra di parlare con due persone completamente diverse, e poi durante lo scontro con quel Theodore mi hai insultato come se fossi uno scaricatore di porto, non è da te... >
Monica sgranò leggermente gli occhi e spostò lo sguardo sul candelabro, improvvisamente incuriosita dagli intarsi che erano stati scolpiti elegantemente.
< Si > rispose freddamente e Luke si sentì come quando trattieni il fiato sott'acqua.
Abbassò a sua volta lo sguardo non sapendo bene cosa dire, nonostante fosse lui ad averle fatto quella domanda.
< Si chiama Rimbaud > proseguì la ragazza < e fa tutto quello che non posso fare io >
< Tipo reggere il peso del tuo peccato? >
< Tipo provare le emozioni >
< È una malattia! >
< Rimbaud non è una...malattia, è me, un'altra parte di me, ma pur sempre me >
< Cosa intendi per provare le emozio... > Luke venne nuovamente interrotto dalla ragazza
< Cosa sono quei farmaci che ti prendi? >
< Quali farmaci?! >
< Non fare il finto tonto con me! >
< Io...beh ecco... > Luke si grattò il collo pensieroso, aveva detto che lui avrebbe risposto a una sua domanda, e lui era un uomo d'onore.
< Per l'ansia, ma per lo più per le allucinazioni >
< Allucinazioni? >
< Beh fin da piccolo avevo queste cose e ho sempre creduto fossero allucinazioni! Ora però quel biondo ossigenato di Nightray se ne esce con questa storia dei peccati e scopro che non sono allucinazioni bensì visioni, e io che mi sono dannato per tutto questo tempo a cercare di farle andare via! >
< Oh...capisco, beh effettivamente questa storia ci ha sconvolti, ma per lo meno ci ha dato qualche risposta >
< Esatto >
< Comunque non credo che Vincent sarebbe contento di sentirsi chiamare “biondo ossigenato”, so che è un biondo naturale >
< Vincent può bellamente mettersi un palo nel culo e non dare più fastidio >
< Ma quanto siamo volgari?! > disse Monica ridendo appena
< Proprio tu me lo vieni a dire?! Io che da bravo amico ero venuto a salvarti e tu hai iniziato ad insultare il mio potere, che per la cronaca ha salvato non una bensì due persone! >
< Ma davvero? E chi sarebbero queste fantomatiche persone? >

~~~~~~~~~~

< Oz, Blaze, io vado un po' fuori, mi dispiace che voi dovrete sopravvivere per delle ore senza vedere il mio incredibile fascino, sarà una dura sfida, ma credo in voi! >
< Sparisci idiota >
< Buona passeggiata Vincent > disse Blaze, per poi rivolgersi al suo compagno di dormitorio < oggi sei scontroso con lui più del solito e pensare che sono solo le otto di mattina >
< Tsk, è lui che è uno stupido idiota, esco anch'io >

Oz non ricambiò nemmeno il saluto dell'amico, troppo nervoso per qualcosa che neanche lui sapeva.
Ok, forse un piccolo dubbio ce l'aveva, magari la discussione avuta la mattina precedente con Vincent gli aveva lasciato l'amaro in bocca.
Naah doveva essere la stanchezza, si era proprio stanco, indipendentemente dalle almeno 10 ore di sonno che si faceva al giorno.
Decise di dirigersi in biblioteca, non per fare i compiti, questo mai, troppo noiosi a parer suo.
La biblioteca gli piaceva, aveva un'aria maestosa, antica, e poi si trovava sempre qualcuno da punzecchiare, giusto per vedere di che pasta era fatto.
Ghignò quando vide la sua prossima vittima.
Non che fosse priorio una vittima, si sentiva stranamente in dovere di ringraziarlo quindi si posò malamente su una sedia di fronte al Corvonero, scrutandolo con i suoi occhi azzurri (scacciò via quella vocina che gli ricordava che gli occhi erano lo specchio dell'anima o qualche cavolata simile).

< Quell'idiota di Blaze mi ha detto che quell'idiota di Luke gli si è buttato a dosso salvando il sopracitato idiota e anche me e per far tutto questo ha utilizzato la tua idiozia > disse velocemente Oswin
< Quindi siamo un branco di idioti che si para il culo a vicenda? >
< Si, qualcosa del genere >
< Bene, dopo che la mia lettura è stata interrotta da un'idiota credo che potrò tornare a fare i compiti, se permetti >
Thomas puntò lo sguardo sul grosso tomo ignorando lo sguardo di Oz fisso su di lui.
Non poteva non ammettere che gli dava leggermente fastidio, sentirsi osservato in quel modo mentre leggeva, beh...non c'era abituato.
Non che fosse un asociale o cose del genere, semplicemente preferiva i libri alle persone, ma se qualcuno avesse cercato di stringere amicizia non si tirava certo indietro.
L'unica cosa che Oswin non sembrava voler fare amicizia, ma più che altro infastidirlo.

< Posso fare qualcosa per te? > chiese Thomas col il chiaro intento di far trasparire il messaggio “sto studiando e non voglio essere disturbato, quindi sparisci”.
< Sei mai stato a letto con qualcuna? >
< Cosa? >
< Le preferisci more o bionde? Oppure sei più per un altro tipo di buco? >
< Mi prendi in giro? >
< Non mi sembri gay, ma chissà magari lo nascondi bene, sarebbe una bella scoperta per me! >
< Non sono gay...e abbassa la voce siamo in biblioteca >
< Umh...peccato >
Thomas sbuffò, l'aveva detto che quel tipo era particolare e gli avrebbe dato fastidio.

< Quindi sei mai stato con qualcuna? >
< Fatti gli affari tuoi >
< È giusto per sapere! >
< Beh non è una cosa che devi sapere >
< Quindi è un no, lo sapevo! Sei troppo tirchio per avere una ragazza, ma guarda che non c'è bisogno di tutti quei convenevoli, conosco parecchie amiche che ti scalderebbero il letto per una notte sola perché se continui così la mano ti si brucerà a furia di seg...>
< BASTA > urlò Thomas alzandosi di botto, per poi riabbassarsi leggermente imbarazzato sotto lo sguardo di rimprovero degli altri studenti.

< Basta così > sussurrò vicino alla serpe < si può sapere che diamine ti è preso? >
< Testavo! >
< Testavi cosa? >
< La tua pazienza, il pudore, l'esperienza, queste cose qui... >
< E cosa ha dedotto il signore dal test >
< Che sei un ragazzo raro! Un verginello dagli antichi valori! È difficile trovare persone come te oggigiorno! >
< Primo: che ne sai se sono vergine oppure no? Secondo: non è che tutti devono esser dei decerebrati che invece di pensare col cervello usano ciò che si ritrovano tra le gambe > rispose piuttosto scorbutico Thomas
Era vero che era vergine, ma non gli aveva mai dato troppo peso.
Non che le ragazze gli mancassero, aveva un viso che le sue coetane definivano “adorabile” anche se lui non ci aveva mai trovato nulla di particolarmente adorabile, e le pretendenti non gli erano mai mancate.
Ma semplicemente non faceva per lui, al quarto anno aveva avuto una storia che era finita nel giro di un mese.
Era stato definito un “tirchio che non ha mai tempo per me!” dalla sua adorata ex ragazza e da allora aveva capito che il gentil sesso era rumoroso, e gli faceva spendere tempo e soldi.
Che poi la sua ex era anche una tipa calma, figurati se fosse stata una di quelle ragazze spendaccione che pensavano solo alla moda.
Decisamente no, magari avrebbe messo su famiglia, ma più avanti quando sarebbe stato costretto, non ora. Voleva godersi quegli anni, e i suoi soldi e il suo tempo.

< È un vero peccato che tu non sia gay! >
< Finiscila con questa storia! >

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Prendeva molto seriamente il suo ruolo da prefetto, era una ragazza seria e ligia al dovere e pretendeva sempre moltissimo da se stessa, soprattuto nell'ambito scolastico.
Perciò, quando aveva ricevuto la tanto agognata spilla, ne era rimasta entusiasta e si era da subito impegnata per fare in modo che il suo lavoro fosse impeccabile.
C'era un'inica nota dolente in tutto quello: Blaze Mitchell.
Non che fosse mai stata presa in giro dal Serpeverde o cose del genere, tutt'altro.
Ogni volta si presentava con quel suo sorriso lucente e i modi impeccabili, raffinato come un principe d'altri tempi.
Forse era stato proprio questo a mettere in allarme Lilian: era fin troppo bravo.
Fin troppo perfetto.
C'era qualcosa che non andava in quel ragazzo, il luccichio sinistro che vedeva nei suoi occhi le faceva venire i brividi.
Nonostante quel mese lo avessero passato un po' insieme, tra allenamenti e il Sole nero era stato inevitabile, non era riuscita a capire proprio nulla di lui, lui che sembrava nascondere una personalità ben diversa da quel che appariva.
Invece lei si sentiva nuda sotto il suo sguardo e questa cosa non le piaceva per niente.
Non che fosse una stupida, il capello parlante ci aveva messo ben sette minuti (se lo ricorda bene, era sotto lo sguardo di tutti ed era imbarazzatissima) a scegliere se la sua casa fosse i Corvonero oppure i Tassorosso, dove era effettivamente stata collocata; e infatti spesso riusciva a rigirare la situazione a suo favore.
Ma non con lui.
Motivo per il quale non era propriamente felice nell'essere stata accoppiata con Mitchell nella ronda notturna.

< Vincent mi ha detto che hai una specie di stalker, spero che questo non ti crei troppo disturbo >
Emise un basso ringhio, squadrandolo di sbieco: perfetto, come al solito. Così perfetto da far sentire il resto del mondo dei piccoli vermiciattoli.
< Tsk, Nightray dovrebbe imparare a farsi i fattacci propri >
< Credo che questo sia impossibile > ammise in una risata cristallina, quanto finta (a detta della ragazza).
< Inoltre ha continuato a blaterale che secondo lui si tratta del ragazzo gufo del Sole nero, Edgar mi pare sia il suo nome, se fosse davvero così sarebbe un'occasione d'oro >
< Quale parte di “occasione d'oro” non mi è chiara, signorino? >
< Intendo dire che potresti ricavare informazioni utili, lui sarà sicuramente qui per questo, non hai voglia di vendicare i tuoi amichetti? >
Lilian aggrottò le sopracciglia ripensando a ciò che avevano fatto a Jewel e Matthew, gli avevano risucchiato qualcosa anche se la ragazza continuava a dire che andava tutto bene, e non sapere di preciso di cosa si trattasse la faceva mandare in bestia.
< Non farò il doppio gioco se è questo che chiedi Mitchell, non sono quel tipo di persona >
< Lo immaginavo...beh almeno non farti scappare il fatto che siamo messi davvero male >
< Non siamo messi male e io non sono un'idiota! E poi tu e Nightray state viaggiando troppo di fantasia, c'è una piccolissima possibilità che si tratti davvero di quel tipo! > sbottò Lilian.
Ok, era una piccola bugia.
Beh forse non tanto piccola.
La ragazza diede le spalle ala serpe per non fargli vedere le guance leggermente tinte di rosso.
Va bene era una grande bugia e lei era in un mare di guai.

Inizio flashback

Era successo quello stesso pomeriggio, quel giorno in cui avevo mandato la lettera col fatidico “chi sei?”.
Non avevo ricevuto alcuna risposta, o almeno non come me lo aspettavo io, con uno stupido gufo che mi portava una pergamena con un nome.
E invece no, me l'ero ritrovato direttamente davanti, all'improvviso e quasi tiravo un urlo.
Lui mi aveva tappato la bocca con una delle sue grandi mani e mi aveva trascinata dietro un albero.
Era calda, la mano intendo.

< Per favore, per favore, per favore, non urlare! Non ti voglio fare nulla! Ora ti lascio ok? Tu però non urlare e non scappare, per favore >
Annui incerta e lui mi lasciò andare per davvero.
Io invece feci due passi indietro, due passi da tipo 1.50 ciascuno (e chi lo sa come ce l'ho fatta visto la lunghezza poco considerevole delle mie gambe) giusto per tenermi lontana dal tipo.
Che sul serio non sapevo che fare: se spalmarmi la mano in faccia perché quell'idiota del Nightray aveva ragione, se ridere, scappare o denunciarlo per stalking.
Nel dubbio tirai fuori la bacchetta e sibilai acida un expelliamus.
Mi sembrò parecchio stupito mentre si faceva un bel salto all'indietro.
Quando si rialzò temetti davvero che fosse arrabbiato e invece si mise a ridere, davvero, a ridere! E disse qualcosa come < Ehy, ehy, ehy tu si che hai carattere! >
Beh io ero abbastanza interdetta e non voglio nemmeno immaginare la faccia da pesce lesso che feci in quel momento.
Quando gli chiesi chi fosse, come se non lo sapessi, mise giù un broncio infantile incrociando le braccia al petto e quasi non si metteva a piangere perché < la ragazza carina si è dimenticata di me! Non è giusto, non può essersi dimenticata di me! >
Come se mi potessi dimenticarmi del ragazzo che due giorni prima mi aveva salvato la vita.
Comunque la situazione era piuttosto imbarazzante perché mi ritrovai a farlo sedere e a consolarlo dicendoli che si, sapevo chi fosse, che si chiamava Edgar, ma che volevo essere sicura, tutto qua.
E lui mi aveva fatto un sorriso bellissimo, uno di quelli in cui si vedono tutti i denti, uno di quelli genuini e spontanei.
Ne rimasi colpita, devo ammetterlo.
Era sincero, e mi era sembrato proprio un bambino a sorridere in quel modo, senza paura e senza barriere.
In quel pomeriggio capii una cosa di Edgar: era un bambino, un bambino in un corpo da ragazzo.
Anzi, era proprio un sempliciotto.
Un adorabile sempliciotto.
Tralasciando il fatto che indossò una divisa Grifondoro dietro un albero, e anche qui non voglio sapere come diamine abbia fatto a trovarla.
Nè come abbia fatto ad entrare indisturbato a scuola.
Comunque quasi mi costrinse a trascorrere il pomeriggio con lui perché < mi sono fatto tutta questa strada è la ragazza carina mi ignora! >
< È Lilian, idiota! >
Devo ammettere però che è stato divertente, assurdo, ma divertente.
Edgar è quel tipo di persona che fatichi a incontrare.
Spontaneo.
Quando mi aveva fatto quel complimento pensavo che fosse uno di quei dongiovanni che mirano a portarsi le ragazze a letto, e invece no!
In ogni caso avevo capito tutto e niente di lui.
Parlava, parlava tantissimo e ininterrottamente.
Quando raccontava qualcosa si agitava un sacco e faceva un sacco di gesti con le mani, la sua voce profonda coinvolgeva tantissimo nella storia, come se la stessi vivendo tu stesso.
Scoprii che aveva un fratello gemello, un certo Erik, ma che erano l'uno l'opposto dell'altro.
Che venivano dall'America, ma si erano trasferiti in Russia e poi in Inghilterra e la sua vita sembrava un casino assurdo.
Quando Edgar si accorse del lago nero, e non chiedetemi come ha fatto a non accorgersene prima, mi ha letteralmente trascinato in una parte piuttosto isolata.
Devo ammettere che in quel momento ebbi un po' di paura ed avevo preso in considerazione l'idea di lanciargli qualche incantesimo.
Poi però si era fermato di colpo, si era tolto le scarpe rosso accesso, si era alzato i pantaloni color panna e si era immerso con i piedi nel lago.
A quel punto iniziai a gridare in modo isterico, e se ci ripenso me ne vergogno molto, e gli urlai che era pericoloso, che c'era la piovra gigante e chissà quale altri mostri.
Lui ovviamente si mise a ridere forte e mi raccontò di quella volta che era stato morso da un verme gigante che faceva davvero schifo.
Quando il buonsenso tornò, il ragazzo si distese sull'erba umida a circa mezzo metro di distanza da me.
Mi guardava ridendo perché ero ancora rossa di rabbia, ma che ci potevo fare io se era un irresponsabile?!
Peggio di Jewel, decisamente!
Lei è un tornado, letteralmente, ma un minimo di sale in zucca ce l'ha!
Mentre Edgar...beh lui è un bambino spericolato, punto.

< Sono contento di esser venuto fin qui! Se il capo lo scoprirà mi sgriderà di certo, ma ne sarà valsa decisamente la pena! >
< Se ti sgrida è tutta colpa tu! Agisci d'istinto senza pensare alle conseguenze! >
< Già..eh eh eh > disse grattandosi la testa, mentre le guance erano leggermente tinte di rosso.

Chiusi gli occhi concentrandomi sul suo respiro.
Calmo, ma in qualche modo potente.
Aprii piano gli occhi puntandogli sul cielo che si stava tingendo dei colori del tramonto.
Quel pomeriggio ero stata...bene.
Si bene, perché Ed è un tipo divertente e ti fa sentire a tuo agio.
Ma non potevo.
Mi alzai di scatto.
Per tutto quel pomeriggio avevo ignorato quella vocina che mi gridava fastidiosa quanto fosse sbagliato per lui.
Ma ora non ne potevo più.
Lui e i suoi compagni avevano quasi ucciso Jewel, e Matthew, i mei amici.
Avevano quasi ucciso me.
Si ma lui ti ha salvato.
Lui è diverso.
Ignorai quell'ennesima vocina fastidiosa che a quanto pare voleva solo farmi impazzire.
Era come se dentro di me si stesse combattendo una guerra sanguinosa.
Cuore e ragione.

< Ehy dove stai andando Lily? >
< Non va bene > dissi gelida, dandogli le spalle < Tu sei un nemico, e avete cercato di ucciderci, avete fatto del male ai miei amici e questo non posso dimenticarlo, devi andartene >
La mia voce era ferma, ma dentro di me sentii che qualcosa si era spezzato.
Non ero tanto sicura delle mie parole.
Lo osservai con la coda dell'occhio.
Aveva abbassato lo sguardo e sembrava incredibilmente triste.
Assomigliava ad un cucciolo abbandonato e la voglia di abbracciarlo era fortissima.
Fece un passo verso di me, e poi un altro, fino a quando non si mise davanti a me, dandomi la schiena.
Aveva una schiena così grande, sembrava che potesse trasportare qualsiasi peso.
Senza darmi il tempo di capire cosa fosse successo mi prese per i fianchi, fece spuntare le sue ali e in un attimo eravamo nel cielo, io su di lui come se fossi un sacco di patate.
Urlai, e le mie urla si mischiarono alla sua risata.

< Fammi scendere immediatamente, giuro che ti infilo la bacchetta su per il cul...AAAAAH fammi scendere >

Non so come ero viva.
Viva e in cima alla torre di astronomia.
Sempre lì dovevano succedermi le cose strane.
Agii d'istinto e lo presi per le spalle scuotendolo violentemente (in realtà alle spalle non ci arrivavo minimante, tant'è che lo presi per i fianchi e a pensarci adesso sarò sembrata parecchio ridicola).

< Che diamine ti è preso?! Volevi uccidermi brutto idiota che non sei altro! E smettila di ridere, sono seria cazzo! >

Edgar mi ignorò bellamente e si sedette a gambe incrociate.

< Il tramonto è davvero bello >
< Cosa? >
< Qui inoltre c'è una vista mozzafiato >
< Ma mi ascolti quando ti parlo?! > sbottai
< C'è quella storia babbana > proseguì lui, con uno sguardo stranamente serio rivolto verso una rondine che svolazzava nel cielo.
< C'è lei e lui, ma lei muore e pure lui e...oddio com'è che si chiamava? > chiese prendendosi la testa tra le mani.
Risi appena perché era davvero buffo mentre si concentrava così tanto.
< Umh...prova a raccontarmi la trama, magari capisco di quale libro stai parlando >
Gli occhi di Edgar si illuminarono mentre prese ad annuire forte intanto che io mi sedevo vicino a lui.
< Ecco...ah sì! Erano di famiglie rivali, ma si amavano e quindi escogitano un casino assurdo ma poi muoiono entrambi come dei fessi! >
< Romeo e Giulietta! >
< Ah si sì quello >
< S-stupido, è il più celebre romanzo romantico tra i babbani, come facevi a non ricordarti il titolo! > esclami fingendomi irritata, giusto per nascondere il rossore.
Diamine ci aveva appena paragonati a Romeo e Giulietta!
< Ahahah non sono stato mai bravo a ricordarmi i nomi >
< Si ho notato, comunque che c'entra adesso? >
< Ma è ovvio! Sono stai proprio degli stupidi a morire in quel modo, se fossi stato io avrei trovato una soluzione! Sei fossi stato io Romeo avrei trovato un modo per far vivere entrambi! Facciamo sempre delle scelte, a volte sbagliate, ne so qualcosa eh eh, ma l'importante è decidere per se, non bisogna far in modo che il destino controlli la nostra vita, dobbiamo essere noi i padroni assoluti di essa! Beh era questo che ti volevo dire > concluse con un altro dei suoi sorrisi e gli occhi ambra puntati nei miei.
< Quindi continuerò a scriverti, rispondi però eh! Ci tengo! >
Edgar fece riapparire le ali da gufo e mise un piede sul parapetto pronto a prendere il volo, ma senza sapere il perché lo bloccai.

< P-perché io? >
< Perché cosa? >
< Perché hai fatto tutta questa strada per venire da me, se non mi conoscevi nemmeno? > dissi con lo sguardo basso e le guance in fiamme
< Umh...è stata una sensazione a pelle, mi sei sembrata subito una bella persona! Non credo ci sia un vero perché, è così è basta! > disse senza un ombra di imbarazzo

Così e basta sussurrai mentre il tessuto della maglia nera scivolava via dalle mie dita e il ragazzo-gufo si confondeva tra le nuvole.
Caddi a terra sospirando rumorosamente.
Ero decisamente sfinita e avevo un mal di testa assurdo.
Eppur non sapevo spiegarmi quel sorriso, o forse non volevo.
Dopotutto non si era arreso.

Saltai, letteralmente, quando sentii una voce ben poco virile gridare un < awwww >
Voltai la testa con fare allarmato trovando,i davanti ad uno spettacolo decisamente...sconcertante.

< Lo sapevo! Lo sapevo! >

Vincent Nightrau stava saltellando per la torre con le mani incrociate al petto e gli occhi a cuoricino.

< La Ledgar può diventare canon! >

C-Canon?!

< Cosa stai dicendo stupido di un Nightray?! >
< Ma non è ovvio! > disse afferrando le mie mani e avvicinandosi pericolosamente al mio viso
< Vi shippo! > sussurò ancora docciato
< Ci...shippi? > chiesi non capendo minimamente il significato di quella parola
< Esattamente, ma 'sta tranquilla Lily-chan, sarà il nostro segreto! > disse facendomi un occhiolino malizioso per poi sparire.
Che poi vorrei capire da quanto tempo fosse lì.
Sbuffai.
Succedevano sempre cose starne suono torre di Astronomia.

~~~~~~~~~~

< È. Un. Grandissimo. Stronzo >

Natasha schivò l'ennesimo cuscino che l'amica da una decina di minuti stava lanciando interrottamente rendendo il dormitorio un campo di battaglia.
Fortuna che c'erano solo loro due.

< Jewel perché non ti siedi, magari ti calmi, e mi dici di chi stai parlando? >
< Di Nathaniel ovviamente! È un grandissimo troio >
< Troio... >
< Esatto è un troio! >

Natasha sbuffò lasciandosi cadere su uno dei cuscini finiti per terra.
Che lei fosse impaziente era ben noto, ma quando c'era di mezzo la sua migliore amica qualcuno lassù l'aiutava a trovare un po' di sano auto-controllo che non la faceva impazzire, bensì, spesso riusciva a risolvere i problemi della suddetta amica, anzi doveva ammettere che in generale era proprio brava a dare consigli e ad ascoltare chi era in difficoltà.

< Cosa ti ha fatto da essere un troio? >
< È lunatico quel ragazzo! Cambia idea di continuo! >
< Si ma forse è dovuto alla sua doppia person... >
< HO CAPITO! >
< Cosa? > chiese un po' terrorizzata Natasha
< Ha le sue cose! È l'unica spiegazione >
< Jewel...Nath è un ragazzo >
< Ne sei sicuraaaa? Chissà che non è così nervoso perché nasconde la sua vera natura! >

Natasha scoppiò a ridere seguita a ruota da Jewel.
Le due iniziarono una terribile gara di solletico dove Natasha aveva sempre la meglio, JJ lo soffriva troppo!
Quando si furono calmate si sedettero entrambe sul letto della bionda e ben presto il sorriso fu sostituito da un'espressione triste.

< Ehy, vuoi dirmi che c'è che non va? >
< Non lo so Nathy...non ci capisco più nulla. Io...io non so quasi più come trattarlo e non so più cos'è per me >
< Ti sei innamorata? > chiese dolce la mora
Jewel fece una faccia da cucciolo bastonato guardando il pavimento < Forse si >
< Beh ma è fantastico! >
< Per niente! Mi sono innamorata del mio migliore amico! Non voglio rovinare la nostra amicizia! >
< Capisco le tue preoccupazioni, ma secondo me devi un po' indagare, capire se hai qualche possibilità >
< Non ne ho! > sbottò all'improvviso Jewel < proprio oggi mi ha cacciato via malamente! >
< È per questo che sei arrabbiata? >
< Si...è uno stronzo > disse JJ rifugiandosi tra le braccia dell'amica che prese a coccolarla dolcemente, come se fosse una sorta di sorella maggiore.
< Forse è solo un po' scosso, tre giorni fa rischiavamo tutti la vita, e poi non credo abbia ancora accettato il suo essere un peccato, credo che abbia bisogno di più tempo >
< Ma io dove lo trovo tutto questo tempo? Sai benissimo che non riesco a stare ferma un minuto! >
< Lo so, ma per amore si devono fare dei sacrifici, a volte la persona che amiamo è la più insospettabile e quando abbiamo raggiunto questa consapevolezza dobbiamo affidarci al nostro cuore, alla volontà, e al tempo > disse leggermente rossa in viso, ma con un sorriso dolce ad incresparle le labbra.
< Mi sa che hai ragione, grazie mille Nathy sei la migliore amica che qualsiasi essere umano possa desiderare! >
< Ahahaha addirittura! Mangiamo una ciambella, ti va? >
< SIII! Ciambella! Ciambella! >

~~~~~~~~~~

Matthew stava sistemando dei panni mentre osservava l'amico intento a mirar il soffitto.
Era evidentemente nervoso, e la sua espressione (una sorta di misto tra tristezza e rabbia) gli imponeva di aiutarlo.
Beh forse è meglio dire che semplicemente lo voleva aiutare, perché erano amici, no?
E poi nella vecchia casa abbandonata, dove era stato tenuto prigioniero, aveva capito una cosa.
Doveva cambiare.
Doveva diventare più forte, per lui e per i suoi amici. Doveva cercare di vincere la timidezza!
Strinse il pugno respirando profondamente.

< Emh...quindi cos'è successo con Jewel? >
< Da quando non ti fai i fatti propri? >
< Da quando tu stai diventando un emo depresso! >

Nathaniel alzò il sopracciglio destro in direzione dell'amico, era sinceramente sorpreso dalla grinta con cui gli aveva risposto.
Abbassò lo sguardo.
Lo stava rifacendo.
Stava facendo soffrire le persone a lui fare.

< Ho fatto la cosa giusta >
< Da quando gridare addosso ad una ragazza è una cosa giusta? >
< Mphf...beh forse ho sbagliato il metodo, ma così lei sarà arrabbiata e si allontanerà da me >
< Ma perché?! Perché vuoi allontanarla? Siete ottimi amici e lei ti vuole un sacco bene! >
< È PROPRIO PER IL SUO BENE CHE LO FACCIO! > urlò Nathaniel alzandosi di scatto
Matthew sospirò appoggiando una mano su un fianco.

< Scusa se sono schietto, ma hai un modo contorto di ragionare. Voglio dire, mi stai dicendo che per farle del bene la allontani, ma così facendo la fai stare male >
< All'inizio, poi si dimenticherà >
< Oh sì, come se Jewel potesse dimenticarsi del suo migliore amico >
< Lo farà per forza >
< E tu? >

Nathaniel sgranò gli occhi.
E tu?

< Anch'io mi dimenticherò di lei >
< Subito guarda >
< Dopo un po' >
< Almeno posso sapere perché ti è rivenuta questa illuminazione che tu le farai del male? >
< Non sono come voi > disse aggrottando le sopracciglia < sono un peccato, sono cattivo, una mela marcia, e ho una doppia personalità che continua a ribadirlo, e ha ragione... Non voglio che Jewel venga...contagiata >
< Contagiata? Ti senti quando parli?! Stai dicendo solo un mucchio di schiocchezze, tu sei una bellissima persona! >
< Non è vero! >
< Lo è, e smettila di deprimerti così! Vai a dire queste cose a Jewel se hai il coraggio! >
< C'eravamo quasi baciati >

Matthew sgranò gli occhi per poi assumere un'espressione stupita.
< Oh...oh, è...fantastico no? >
< Sei ancora innamorato di lei? >

La domanda arrivò all'improvviso, come una doccia fredda che faceva dannatamente male.

< È cosa vecchia, risale all'anno scorso, se...se ti stai facendo tutti questi problemi per questo...io, tu devi stare tranquillo. Tra noi non può funzionare >
< Non è solo questo. Sono fermamente convinto di quello che ho detto prima, considerando anche il fatto che metto in gioco la sua amicizia e quella tra di noi, è meglio se io e lei non ci parliamo per un po'. Soffriremo all'inizio, ma sarà meglio così, per entrambi >

Matthew abbassò la testa cercando le parole per dissuadere l'amico.
Ma non le trovava.
C'era un tempo che aveva odiato Nathaniel.
Era stato al quinto anno e lo odiava per amore.
Perché era geloso di lui e Jewel.
A ripensarci si odia per aver provato un sentimento tanto meschino, e gli viene da ridere se pensa che adesso è proprio Nathaniel la reincarnazione del peccato dell'Invidia.
Comunque la ferita era guarita, credeva.
Ci aveva messo tanto tempo, due anni circa, perché ci credeva davvero in quell'amore impossibile, ma alla fine era andata com'era andata.
Era diventato il fratellino tenero di Jewel, o qualcosa del genere.
Se almeno avesse avuto il coraggio di dichiararsi, magari non avrebbe avuto tutti quei rimpianti.
Comunque in quegli anni ce l'aveva messa tutto per vedere la ragazza come una grande amica, nient'altro che un'amica, e deve dire che ce la sta facendo piuttosto bene.
Il capitolo “amo pazzamente Jewel” per lui era chiuso, certo a ripensarci faceva ancora male, e forse una punta di invidia la provava ancora per Nathaniel.
Scosse forte la testa.
No, doveva essere felice per il suo amico, non sapeva nulla del suo passato, ma doveva essere uno che aveva sofferto parecchio, quindi se lui e JJ sarebbero diventati una coppia sarebbe stata una bella notizia.
Una bellissima notizia.

< Andiamo in Sala Grande, ti va Nath? >
< Ok... >

Proprio una bellissima notizia.

~~~~~~~~~~

I capelli corvini gli scivolavano tra le mani come se fossero fili di seta.
Il corpo caldo aderiva perfettamente a quello della sua amica con benefici.

< Vinc sei stato fantastico anche sta sera > disse con voce civettuola la ragazza del sesto anno.
< Sai mi hanno detto che Lorena Twin si è messa con quel cesso di Park! Come ci si fa a mettersi con Park! >
< Chissà...dicono che l'amore è cieco >
< Si, ma lui proprio non si può vedere >

Vincent ghignò per nascondere la sua irritazione.
Liza era proprio brava a letto, ma quando si trattava di parlare l'avrebbe uccisa.
Li faceva schifo con quanta superficialità muovesse le labbra.
Però doveva ammettere che con quel tipo di ragazze per lo meno era sempre informato sul gossip.

< Inoltre... >

Decise che ne aveva avuto abbastanza della voce da oca della ragazza, quindi optò un bacio focoso per spegnere quel rubinetto di parole che presto sarebbe esploso.

< Umh...come siamo passionali sta sera! > disse con una punta di finta innocenza nella voce.
< Solo con te > le sussurrò all'orecchio

Solo con te
Certamente...

“Chiodo scaccia chiodo” aveva detto Eleanor, ma a quanto pare quel chiodo era troppo debole.
E pensare che l'aveva fatta venire nel suo dormitorio, con Oz che stava a tipo due metri di distanza!
Ovviamente il signorino si era messo dormire come se nulla fosse.
Beh in fondo c'era abituato, ma non era questo il punto!

Si alzò di scatto ignorando le lamentele della ragazza.

< Scusa è che oggi non mi sento tanto bene, continuiamo un altro giorno va bene? > disse Vincent dandogli le spalle
< Oh poverino! Quanto mi dispiace! Vuoi che ti prenda qualcosa? >
Quanto è falsa
< No grazie, va' via, non vorrei svegliare gli altri > disse facendogli un occhiolino dannatamente forzato.
La ragazza ridacchiò e si rivestì in fretta andando nel sua camera silenziosamente, per non farsi scoprire.

Quando se ne fu andata si vestì anche lui, prese un pacchetto di sigarette babbane e fece volare il suo prezioso corvo, Kuroo, dove sapeva lui.
A grandi falcate si diresse verso la torre dei Corvonero.
Aveva un sacco di confusione in testa e voleva stranamente parlarne con una persona amica.
Aspettò pazientemente vicino alla porta quando 10 minuti dopo una figura avvolta in una vestaglia di velluto blu lo incenerì con lo sguardo.

< Porca miseria biondino ossigenato, non è possibile che ogni volta mandi quel tuo dannato corvo a svegliarmi! >
Vincent fece posare Kuroo sul suo braccio e prese a coccolarlo piano.
< Non ti preoccupare piccolo mio, non ascoltare questa brutta cattivona, sei bellissimo amore del papà >

Eleanor sbuffò e lo guardò contrariata.

< Che vuoi alle 11 di sera? >
< Andiamo nella camera delle necessità >
< Che cosa? >
< Devo parlarti, è importante > per convincerla assunse la sua posa da cucciolo e la ragazza, sbuffando, iniziò a camminare.

La stanza aveva assunto l'aspetto di un accogliente salottino, con tanto di fuoco scoppiettante e divanetti comodi.

< Allora di cosa vuoi parlarmi? Ancora Oz? >
< No, beh anche, ma non adesso >
< Quindi cos'è? >
< In realtà non avevo mai parlato con una persona così, non mi piace che la gente sappia qualcosa di me, ma questa cosa mi sta assillando da un po' di giorni e inizia ad essere fastidiosa >
< Ti capisco, però a volte parlarne con qualcuno può aiutare >
< Immagino di si... >
< Quindi, di cosa si tratta? >
< Quando stavo combattendo contro il ragazzo-gufo alla villa abbandonata stavo per...perdere il controllo >
< In che senso? > chiese seria la ragazza
< Hai visto quella palla enorme e nera sospesa in aria? >
< Certo che l'ho vista! Anche se stavo combattendo era impossibile non notarla, centri qualcosa? >
< Vi avrebbe ucciso tutti >

Gelo
Eleanor spalancò gli occhi.
Si alzò lentamente dirigendosi verso il camino.
Puntò lo sguardo nelle fiamme ardenti.
Prese una scopa che c'era lì vicino.

< BRUTTO IDIOTA! >
La Corvonero iniziò a inseguire Vincent per poterlo brutalmente picchiare con la scopa.
< Oddio Elly sei assatanata! Vade retro! >

Dopo due minuti abbondanti Vincent riuscì a prendere la scopa e buttarla nel camino.
Quell'arma maledetta doveva sparire.

< Ma sei scema?! >
< Lo scemo sei tu! Potevi ucciderci! >
< Si ma che reazione è la tua? Sembri una vecchietta indemoniata! >
< Non osare darmi della vecchietta Vincent Nightray! >
< Oh oh oh vec~chiet~ta! Vecchietta! Vecchietta! >

Vincent scoppiò a ridere, una risata vera di quelle che non faceva da tempo, e anche Eleanor si lasciò andare ad una tenue risata, per poi tornare seria e assumere un cipiglio preoccupato.

< Quindi l'hai fatta perché sei stato sopraffatto dal tuo potere? >
< Si... >
< Come hai fatto ad accorgertene >
< Credo sia stato l'urlo di Lilian, mi ha come risvegliato, ma se lei non fosse caduta, io forse l'avrei lanciato davvero quel colpo > disse prendendosi la testa tra le mani
< Anche a me...anche a me sta succedendo sempre più spesso, mi risveglio tra le braccia di ragazzi e neanche mi ricordo di averci parlato. È orribile è come se fosse un'entità che mi controlla...che sconnette il mio cervello, è come se... >
< Come quando la tua seconda personalità prende il sopravvento? >
< COSA? Tu come...come fai... >
< L'ho scoperto al quinto anno, ma non te ne ho mai voluto parlare, pensavo che prima o poi ti fossi aperta tu, e infatti lo stavi per fare >
< Sei incredibile! È assurdo, è un segreto che non ho mai rivelato a nessuno, come diamine hai fatto a scoprirlo?! >
< Ho i miei assi nella manica > disse con sguardo furbetto < comunque è una cosa seria, è una malattia e devi farti curare >
< Tsk, come se non lo stessi facendo Mr. perspicacia >
< Umh...ti credo, però se c'è qualcosa che non va avvertimi! >
< Da quanto sei così premuroso verso gli altri? >
< Suvvia Elly, mi dipingi come un essere mostruoso quando invece sono una persona fantastica e dolcissima! >
< See > disse la ragazza ridendo

~~~~~~~~~~

< Ma guarda chi c'è?! >
< Tsk, non posso nemmeno venire in Sala Grande adesso? >
< Certo che puoi, io non ti fermerò di certo! >

< Jewel smettila di aggredire Nathaniel >
< Non lo sto aggredendo Nathy, anzi gli ho detto di che può andare in Sala Grande quando vuole! >

< Nath non fare il bambino, smettila di guardarla male! >
< Io non sto guardando male proprio nessuno Matth! >

Natasha e Matthew sospirarono contemporaneamente, quei due quando si arrabbiavano erano impossibili, dei veri bambini!

Jewel e Nathaniel incrociarono le braccia al petto lanciandosi uno sguardo di sfida, la ragazza poi si girò di scatto ignorando completamente il Grifondoro.

Matthew intanto si avvicinò cautamente a Natasha, voleva capire meglio la situazione visto che l'amico non era stato tanto chiaro con le spiegazioni.

< Emh...ciao Natasha, scusa ma tu sapresti dirmi cos'è successo? Ceh, cos'è che si sono detti? >
< In realtà neanch'io ho capito bene la discussione, ma a quanto pare Jewel era andata da Nathaniel e lui gli ha detto che dovrebbe essere più attenta perché se non avrebbe infranto le regole non sarebbe stata catturata, allora hanno iniziato una discussione assurda e poi Nathaniel se n'è uscito con qualcosa tipo che è meglio che si allontanino un po' perché a quanto pare il suo peccato sta avendo delle brutte conseguenze anche su di lei. Se posso dire la mia è un'incredibile baggianata dato che Jewel è sempre stata così fin dal primo anno, quindi questa mi sembra una scusa bella e buona >
< Già, lui pensa che sia “indegno” come se fosse completamente buio, non so non riesco a capirlo completamente, però mi fa male vederlo così... > disse con voce affranta
< Già è un vero peccato che litighino in questo modo quando si capisce che non vedono l'ora di passare del tempo insieme >
< Esatto... >
< Anzi se si mettessero insieme sarebbe proprio una bella cosa, a parer mio ci stanno mettendo fin tropp tempo ahah >
< Eh eh già... > distolse lo sguardo Matth

~~~~~~~~~~

Fuori pioveva, ma nella grande sala si stava bene.
C'era un bel fuoco scoppiettante prodotto da Alastair, il quale continuava a vantarsi delle sue grandi capacità di controllo dei poteri, nonostante il frammento di pyrinas che si era impiantato stesse finendo.
Quando Edgar apparve sulla soglia era bagnato fradicio, ma aveva un grande sorriso a contornarli il volto, come al solito del resto.

< Tu guarda Mr. Sorriso è ritornato, si può sapere dove sei stato? >
< Questo non posso dirtelo Mariska, anche se vedo che muori dalla voglia di saperlo. Mi commuove sapere che ti preoccupi per me >
< Tsk preoccupazione, ti piacerebbe. Sai speravo che fosse la volta buona che morissi, è un vero peccato >
< Purtroppo per te ho la pellaccia dura, non sarà così semplice togliermi dalla circolazione >

I due si lanciarono uno sguardo di sfida mentre la ragazza digrignava i denti.
Non lo sopportava, per niente.
Le dava sui nervi con quel suo sorriso costante, cosa aveva da ridere tanto?!
Senza contare il fatto che impediva lei e il suo amatissimo uomo di stare insieme!
Si erano già sposati e avevano ben 4 figli e lui si impicciava sempre!
Beh in realtà erano sposati solo nella mente della mora, e anche i figli non erano che frutto della sua immaginazione, ma era sicurissima che prima o poi il suo adorato Erik avrebbe aperto gli occhi.
In fondo se non aveva ancora ceduto alle sue avances era sicuramente colpa di quell'idiota di suo fratello, Edgar.

Mentre Mariska era immersa nell'ennesimo sogno ad occhi aperti, mentre era circondata da 30 bambini dai capelli blu elettrico, Malaika affilava i suoi stili e Theodore si fumava una sigaretta.
Erik invece giocava agli scacchi dei maghi con Johanna.

< Mi hai sconfitto di nuovo, complimenti >
< Grazie...beh è questione di pratica immagino >
< La pratica aiuta molto > rispose Theodore

Johanna spostò lo sguardo su Malaika.
Si trovava vicino al fuoco e stava affilando le sue armi con molto impeto, aveva uno sguardo piuttosto corrucciato e sembrava parecchio nervosa.

< C'è qualcosa che non va Malaika? > chiese premurosa Johanna
< Vorrei capire perché il capo non ci ha fatto prendere tutti gli insetti, eravamo in netto vantaggio e a questore avremmo ancora più pyrinas dalla nostra parte >
< Sono sicura che se Judal ha fatto così un motivo ci dev'essere, non fa nulla per caso e probabilmente il suo vero intento ci sfugge >
< Tsk, infatti a volte potrebbe parlarci un po' meglio dei suoi veri piani, mi so coca questa cosa di essere usata come una marionetta >

< Figurarsi se alla mezza-vampira gli va qualcosa a genio >
< Hai detto qualcosa brutta gattaccia?! >

Le due ragazze, Mariska e Malaika, si alzarono di scatto facendo sbattere la fronte l'una contro l'altra guardandosi con sfida e odio.
Non erano mai andate d'accordo, complice il fatto che entrambe fossero molto orgogliose e arroganti e quindi era un continuo primeggiare sull'altro.
Comunque per Theodore la scena che gli si parò di fronte non aveva nulla di speciale, andava a finire sempre così.
Le due iniziarono una rissa a cui si aggiunse poco dopo un eccitato Edgar e anche Alastair in quanto “dio meraviglioso” non poteva tirarsi indietro se c'era da menar le mani.
Lui di solito se ne stava fermo a guardarli inespressivi, mentre continuava a fumarsi le sue adorate sigarette, mentre Johanna si nascondeva dietro qualche tavolo dato il suo scarso amore per i combattimenti e soprattuto perché in quelli situazioni volava di tutto.
Dai tavoli, a coltelli e una volta gli era arrivato anche in faccia un reggiseno.
Non volle mai sapere a chi appartenesse.
Dopo 10 minuti buoni apparve Judal vestito con una camicia linda infilata dentro un pantalone di cotone nero e con la lunghissima treccia ben in in vista.
Il ragazzo corrucciò lievemente la fronte, e a Theodore sembrò che avesse anche accennato ad un lieve sorriso divertito, ma era durato così poco che neanche era sicuro.
Il capo schioccò le dita e in un attimo tutti si fermarono e lo fissarono.
Succedeva sempre così, Judal entrava e non diceva nulla sulla rissa, anzi si preparava un caffè e poi ritornava nel suo studio.
Tutti risistemavano ciò che era caduto e tornavano alle proprie attività come se nulla fosse successo.
Era la routine.

< Signori io mi ritiro nelle mie camere perché anche un dio come me ha bisogno di dormire, buonanotte > disse Alastair ottenendo un lieve “notte” da Johanna e un “crepa, fottutissimo viziato” da Malaika.

Ah...erano un gruppo proprio strano!















Angolo autrice
Aggiornerò a Luglio...diceva
È molto probabile che ce la faccia...diceva
Va beh come al solito vi porgo le mie scuse, ma questo periodo con la fottu-matematica che mi aspetta per un tenero esame è un incubo.
Senza contare che per tre giorni vado non mi ricordo dove è che ho da finire tutti i compiti. Quindi mi sono detta “Ehy se finisco di scrivere il capitolo sta sera con qualche errore (tanti) sarà sempre meglio di nessun capitolo” quindi mi scuso per gli eventuali errori, ma davvero l'ho ricontrollato poco per mancanza di tempo.
Comunque non sono per niente convinta del capitolo (ma dai! Che novità!) anche perché mi sembra il capitolo delle crisi esistenziali/amorose.
Infatti ho deciso che poiché non c'è nemmeno una goia (seriamente anche dal punto dell'amore, mai 'na gioia) ho deciso che nel prossimo capitolo ci sarà una festa.
Si può risultare incredibilmente monotono e forse lo sarà, ma spero di no.
Comunque vi assegno un lavoro, ahimè ma questa è un'interattiva e non vi chiedo nulla di impossibile. Dovrete rispondere a delle domande via recensione, o messaggio privato, vedete voi.
Le domande sono:
1- breve descrizione o foto del vestito che indosserà alla festa (sarà tipo discoteca, ma un po' più elegante (?))
2- l'oc regge l'alcool? (Vi dico solo che voglio divertirmi muabhaha)
3- dove potrei fare la festa? (Vi giuro che non ho idee per il luogo, la camera della necessità non mi pare il caso è anche la sala comune, quindi avete qualche idea?)

La festa sarà per un compleanno e il compleanno sarà della prima persona che in una recensione mi scriverà “ti regalo un elefantino dagli occhi teneri” (don't task, lol) così per essere oggettivi

Alle domande rispondono tutti, oc buoni e cattivi eh eh (se non rispondente invento io ahahah, ma avete tempo suvvia)

Ora ler parlare dei dati cattivoni, ho intenzione di analizzarne uno per ogni capitolo (tipo come ho fatto sta volta con Johanna che nello scorso capitolo non era proprio apparsa).

Spero che il capitolo via sia piaciuto, fatemi sapere cosa pensate (anche se probabilmente non potrò rispondere prima del 16 .-.)
Probabilmente (sicuramente) ci risentiamo a settembre :/

Baci
Pink sweet  

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Capitolo 10
*** 10- capitolo settimo ***


 

Capitolo settimo

14 ottobre, 05:58

Oz si alzò di soprassalto.
La testa gli pulsava in un maniera assurda e temeva sul serio che sarebbe esplosa da un momento all'altro.
Dannato alcool.
Alzò gli occhi al cielo stupendosi di non vedere il solito soffitto bianco bensì...il cielo?!
Un tenue giallo si sposava perfettamente con il celeste e il blu più scuro che circondava quel semicerchio luminoso.
Un'alba stupenda, non c'è che dire.
Ma cosa diamine ci faceva...nella foresta nera?!
All'alba e...nudo.

< Oh cazzo, oh cazzo, oh cazzo >

Oz spostò lo sguardo preoccupato sul suo corpo.
Va bene.
Cosa ci faceva lui nella foresta nera, all'alba, nudo e...completamente bagnato?!

< Ma che diamine! Spero sia solo acqua! >

E insieme a Vincent Nightray.
Anche lui nudo, ovviamente.
Maledetto alcool.
E maledetta festa
E maledetto Nightray.
Sopratutto maledetto Nightray.

< Accio vesti...oh no Merlino! >

E maledetta bacchetta che aveva lasciato nel dormitorio!
Però era l'alba, se avesse corso come un ossesso (e maledetto il mondo che lo faceva correre!) sarebbe arrivato sano e salvo al dormitorio evitando di farsi vedere nudo da mezza scuola.
L'occhio li cadde sul Nightray, non poteva lasciarlo lì.
Con non poca fatica cercò di caricarselo sulle spalle senza fare rumore, in modo da non svegliarlo.
Quando si fu assicurato che il biondo non fosse in una posizione precaria e che non rischiasse la vita, si avvicinò al lago nero dove vi buttò malamente il povero ragazzo.
La foresta fu presto riempita da un urlo ben poco virile del suddetto Nightray che inziò ad agitarsi come un ossesso.
Oz non si curò di tutto quel trambusto, bensì proseguì la sua ardua ricerca: voleva trovare una foglia che li coprisse ciò-che-non-deve-essere-visto.

< Merlino, cosa ci faccio in acqua?! > sbottò esasperato Vincent uscendo dal lago
< Muori > rispose tranquillo l'amico
< E cazzo sono nudo, e...oh lo sei anche tu! Cos'è successo sta notte Ozzy? >
< Non lo so e non voglio ricordarlo >
< È una foglia quella? >
< A te cosa sembra? >
< Una foglia >
< Allora perché fai queste domande inutili >
< Ah...lasciamo stare, certo che potevi svegliarmi più delicatamente invece che buttarmi in acqua >
< Inanzitutto non hai la certezza che sia stato io a buttarti nel Lago nero, secondo: speravo che affogassi >
< Ma quanto amore Ozzy caro! >

Oswin sbuffò lanciando un'occhiataccia a Vincent, che intanto si era trovato anche lui una foglia.
< Questa foglia è proprio grande, forse riuscirà a coprirmelo > canticchiò stranamente allegro il biondo
< Ma smettila >

Oz sospirò e iniziò ad incamminarsi, seguito a ruota dal Nightrey.

< Va bene, ora comincia la parte difficile, da qui non ci sono più alberi dietro cui nasconderci, quindi dobbiamo correre il più velocemente possibile...potremmo usare il tuo potere! >
< Oh giusto! > rispose Oswin

Oz schioccò le dita e il suo corpo si mosse ad una velocità impressionante.
Saper produrre energia cinetica poteva avere molti vantaggi.
Quando superò il cancello lanciò uno sguardo di sfida al Nightray, che da parte sua lo stava guardando molto incavolato.
Oz non si ricordava cosa avesse combinato il biondo, ma era certo che quella era la giusta punizione.
Stava ancora sghignazzando quando entrò nel dormitorio, sano e salvo a parte le battute di qualche quadro spiritoso, quando trovò Blaze e Luke (fortunatamente vestiti) abbracciati sul suo letto.

< Che diamine questa fottuta festa! >

Intanto Vincent entrò dalla finestra, con tanto di ali nere, e si stava lamentando del fatto che una stupida Corvonero del quarto anno stesse facendo chissà cosa sulla torre d'astronomia e lo avesse visto volare.
Nudo.
Blaterò anche qualcosa su una dolorosa vendetta, ma Oz non ci fece molto caso.
Voleva solo dormire.

~~~~~~~~

Due settimane prima, dormitorio femminile Tassorosso

< Susu Nathy svegliati! Non è questa l'ora di dormire! Abbiamo un compleanno da organizzare, e non un compleanno qualsiasi! Diciassette anni non sono mica una cosa da poco! Entro nell'età adulta, diventerò maggiorenne! Potrò fare magie fuori da Hogwarts! Ma ci pensi?! Quindi su...datti una mossa! >

Natasha si sbattè in faccia il cuscino cercando di ritornare tra le braccia di Morfeo. Stava facendo un bellissimo sogno: era in groppa ad un meraviglioso destriero bianco, che aveva chiamato Batuffolo perché era molto soffice, e dal cielo pioveva dolcetti e ne poteva mangiare quanti ne voleva senza ingrassare.
Ma ormai aveva capito che il sonno non sarebbe più tornato.
Erano in quel periodo dell'anno, e quel periodo dell'anno significava una sola cosa: una Jewel ancora più vivace.

< Al tuo primo anno hai detto “Natasha questo è un compleanno mica da poco! Il primo che festeggio a Hogwarts! > disse stancamente la ragazza.

Intanto Lilian era entrata segretamente nel dormitorio del settimo anno per dare manforte a Natasha, la quale senza di lei non sarebbe sicuramente sopravvissuta.

< E al secondo > si intromise Lilian < dissi “è un compleanno mica da poco, quest'anno lo festeggierà anche la mia piccola Lily con me! >

< Al terzo anno invece era “un compleanno mica da poco” perché era il terzo anno, l'anno in cui si sceglieva le materie facoltative. Una meta importante insomma! > disse Natasha sbuffando.

< Il quarto anno invece era “l'anno prima dei G.UF.O. quindi è un compleanno mica da poco, ho ancora poca libertà!” >

< Il quinto hanno fu quello dei G.U.F.O. >

< Il sesto era l'ultimo anno da minorenne >

< E infine questo è “un compleanno mica da poco” perché diventi maggiorenne >

< Forse qui però ha ragione > disse annoiata Lilian

< Ma certo che ho ragione! > esclamò imbronciata Jewel < e non capisco come faccio ad avere delle amiche così noiose! Ah povera me! Comunque come siamo messe con la ricerca “del luogo del super-mitico-ultra compleanno di JJ? > domandò vivace la ragazza

Natasha sbuffò appoggiando la testa sullo schienale del letto < beh i posti possono essere il Paiolo Magico, oppure qualche altro pub a Hogsmeade >

< Io avevo pensato che potevi chiedere a George Weasley se potesse affittarti una sala vicino ai Tiri Vispi come l'anno scorso >

< Oppure ci sarebbe la sala del Complemorte qui ad Hogwarts > proseguì Lilian < oppure...no è meglio lasciare stare, è un'idea folle... >

< OPPURE COSA DOLCE LILY?! > Lilian roteò gli occhi vedendo lo sguardo luminoso dell'amica che aveva prontamente afferrato le sue mani e avvicinato il suo volto al proprio, così da intimarle di parlare.

< No, lascia stare. Era un'idea che mi aveva dato quello stupido del Nightray, quindi è male >
< Sarà super epico! I suoi compleanni sono sempre super epici! >
< Ti sbagli > disse Natasha < i suoi compleanni sono sempre “oh tu guarda non sono morta, che strano!” >
< Si, ma EPICI! Andiamo Lilian, che ti ha proposto il sociopatico?! >
< Io so già che mi pentirò... >
< Lo so anch'io > sussurò Natasha
< Andiaaaamo Lilian! Sai che ti voglio tanto tanto bene! >
< Uff...allora lui aveva proposto la stamberga strillante >
< CHE COSA?! > urlò Natasha
< MA È FANTASTICO! > rispose di rimando Jewel
< Ha detto che ha scoperto un passaggio segreto con cui arrivarci senza troppi problemi, aveva pensato che fosse un ottimo posto per allenarsi in caso la stanza delle necessità fosse occupata, infatti ha detto che ha già inserito diversi incantesimi protettivi, ma ci sarebbe comunque da sistemare un po' di cose...inoltre bisognerebbe portare gli invitati dentro senza che vedano il passaggio perché sai, è geloso delle sue scoperte, ma “essendo io una persona così magnanima e meravigliosa farò un'eccezione per puffetta dicendole questo segreto come regalo di compleanno” parole sue >
< Perché puffetta?! > chiese imbronciata Jewel
< Forse per il ciuffo blu o magari solo per il semplice fatto di darti un soprannome > disse Natasha alzando le spalle
< Ma solo alta 1.73! >
< E lo so, ma che ci posso fare io?! >

< Ragazze > le riprese Lilian < non trovate che ci stiamo allontanando dal discorso centrale? >
< Giusto! > esclamò Jewel schioccando le dita < allora è deciso, la faremo alla Stamberga Strillante! Lilian, Natasha, voi occupatevi degli invitati, io andrò a parlare con Vincent e vedrò di trasformare quella vecchia catapecchia nella sala più chic di sempre! >

< Ho una brutta sensazione riguardo questa festa... >
< Dai non fare così Lilian! Jewel è fatta così, ma alla fine ci divertiamo sempre, no? >
< Si...almeno spero >

~~~~~~~~

< Emh...Jewel, d-dove stiamo andando di preciso? >
< A cercare Vincent, Matty ho bisogno del tuo aiuto! >
< E per cosa? >
< Per la festa ovviamente! >

Matthew si grattò la testa un po' imbarazzato.
Era contento che Jewel fosse così allegra in vista del suo compleanno, però avrebbe potuto chiamare qualcun altro oltre lui! Già quando stava in compagnia di una ragazza diventava un idiota, figurarsi se poi ci si metteva il serpeverde che probabilmente avrebbe fatto di tutto per metterlo in imbarazzo.
Però almeno avrebbe potuto indagare un po' di più sul suo rapporto con Nathaniel e provare a farle cambiare idea.
In fondo con Natasha avevano stabilito che quei due fossero un'ottima coppia e la loro lontananza non solo stava facendo soffrire i due ragazzi, ma tutte le persone che li circondavano che dovevano subirsi i loro lamenti!
Il passato ormai era passato.
Il futuro invece iniziava oggi.
Quel giorno lui, Matthew Jax Sanx avrebbe dato inizio alla missione “far fidanzare la ragazzina iperattiva col bimbo che si fa le seghe mentali” così soprannominata da Natasha (ma per brevità avevano optato per un semplice “missione Jeweniel”)

< Eccolo lì, Mitchell aveva ragione nel dire che l'avremmo trovato sulla riva del lago nero! >

Le due virtù andarono, chi assolutamente convinta, chi un po' di meno, verso Vincent che era intento a disegnare sotto una grande quercia.

< Nightray > proruppe Jewel < accetto! Ma vedi di non chiamarmi più puffetta! >
Vincent alzò un sopracciglio senza tuttavia puntare lo sguardo sulla sua interlocutrice.
< Ma che sbadato! Puffetta era il soprannome della cara Natasha, provvederò a trovarne uno anche per te, tranquilla! Comunque credo mi sfugga qualcosa > disse ghignando < cos'è che accetti di preciso? >
< Uff...ma è logico! Il tuo “regalo” di compleanno ovviamente! >
< Oh...quello. Beh venite allora > il Nightray ripose il suo block notes nella tracolla nera e sorrise a Jewel e Matthew.
I tre camminarono per un po' finché non arrivarono al
< PLATANO PICCHIATORE?! Sei serio Nightray >
Vincent roteò gli occhi e, dopo aver immobilizzato l'albero entrò dentro.
Jewel e Matthew si guardarono un po' timorosi, ma dopo un “massi sarà divertente” da parte della ragazza decisero di entrare.
Quando arrivarono all'interno della stamberga strillante trovarono il Serpeverde seduto ben poco elegantemente su una vecchia poltrona.

< Eccoci qui >
< Ma è pieno di polvere questo posto! >
< Oh che sbadato, ho dimenticato di far venire la donna delle pulizie. Sai il posto conosciuto come “la casa più stregata dell'Inghilterra” viene pulito regolarmente! >
< M-ma quindi non ci sono i fantasmi? S-siamo sicuri? > chiese spaventato Matthew
< No, a quanto pare venne usata negli anni 70 da Remus Lupin nei giorni di Luna piena, quando si trasformava in un Lupo Mannaro. Fu Silente stesso a spargere la voce dei fantasmi per far frequentare tranquillamente le lezioni a Remus. >
< E questo come lo fai a sapere? >
< Semplice, me lo ha detto James Potter, sai gliela raccontato un certo tipo...Harry Potter, mai sentito? > chiese ironicamente Vincent.
< Potter si è diplomato due anni fa! > esclamò Jewel
< E io l'ho saputo due anni fa, infatti >
< E allora perché non l'hai mai usata? >
< L'ho usata, ma non per feste di compleanno, l'ho detto alla tua amica: volevo proporla come luogo per gli allenamenti >
< Tsk >
< Quindi ti va bene? >
< Dovremo cambiare praticamente tutto, però va bene. L'unica cosa hai detto che non vuoi mostrare il passaggio agli altri, come facciamo? >
< Tranquilla, di questo me ne occupo io >

Cadde uno strano silenzio tra di loro, uno di quelli imbarazzanti che ti senti in dovere di spezzare.
Vincent tornò a guardarsi l'anello d'argento che teneva al pollice, mentre Jewel osservava la stanza.
Fu Matthew, che trovava le sue scarpe davvero interessanti, a rompere quel silenzio assordante.

< M-ma non sarà pericoloso? La Stamberga Strillante non è nei confini di Hogwarts >
< Oh piccolo grifoncino, hai proprio ragione, quindi scopriamo se questo posto è pericoloso! >
< Aspetta Nightray > sbottò Jewel girandosi di scatto < non voglio mettere in pericolo i miei invitati, è una festa e quindi deve essere divertente >
< Lo so, lo so, tranquilla, ho messo un sacco di incantesimi di potrezione, non succederà nulla, senza contare che se uscissimo da dove siamo entrati ci ritroveremmo ad Hogwarts, nessuno dei tuoi amichetti normali si farà male >
Jewel puntò i suoi occhi azzurri in quelli di qualche tonalità più chiara di Vincent < se succederà qualcosa a qualcuno sarai tu a doverti assumere la responsabilità >
< D'accordo > disse Vincent ghignando < ora credo che dobbiate sistemare questa catapecchia come l'hai chiamata tu, il mio lavoro qui è finito. Grifoncino, Tornado, arrivederci! >
< TORNADO?! > esclamò Jewel
< Ti si addice perfettamente! >

Jewel sbuffò alzando gli occhi al cielo.
< Dai Matth, mettiamoci al lavoro! >
< Okay... >

~~~~~~~~

< È la volta buona che lo ammazzo >
< Anch'io devo comprare delle cose >
< Voglio dire: ci ha preso per i suoi fattorini?! >
< È fatto così, ma anch'io ho delle cose da comprare >
< Le sue fottute maschere se le va a prendere da solo al negozio Weasley! Vorrei capire come diamine ho fatto ad accettare! >
< Probabilmente la paura che entrasse nella modalità "ti stresso fino allo sfinimento" era maggiore della noia che provavi nell'andare ad Hogsmeade >
< No! L'ho accontentato solo perché ho bisogno di un nuovo vestito, il biondo può stressarmi quanto vuole, io non cederò mai ai suoi ricatti >
< Certo Eleanor, sei una ragazza forte >
< Ovviamente, ma se tu dovevi andare a comprare delle cose perché non ha mandato solo te? >
< "Non vorrei che succedesse ciò che è accaduto ai nostri amici qualche settimana fa, andare da solo ad Hogsmeade sarebbe quanto meno imprudente" > disse Blaze in un acuto falsetto che doveva imitare Vincent < e io non avrei mai lasciato andare una ragazza da sola, ne va del mio orgoglio e delle mie buone maniere demoiselle >
< Oh, quindi esistono ancora dei ragazzi educati >
< Mi sembra inappropriato giudicare l'intero genere maschile solo perché si è incontrato qualche elemento non dignitoso >
< Giudicare, io non giudico, dico solo che a questa età i maschi hanno una sola cosa in testa >
< Non posso contraddirti del tutto Eleanor, ma non siamo solo questo. Bisogna avere fede >
< Fede dici? La fede non mi ha portata molto lontana > disse con sguardo malinconico toccandosi il braccio destro
< Toh, eccoci qui alla strega orba, entriamo nel passaggio segreto e facciamola finita in fretta, ho un vestito da cercare > si riprese in fretta la ragazza
< Quindi hai deciso di andare alla festa della Tassorosso? >
< Perché no, finché posso divertirmi...poi Oz mi ha detto che Vincent gli ha detto che Jewel la farà in un posto speciale, sono un po' curiosa ad essere onesta >
< Si anch'io l'ho sentito, infatti le "maschere allucinogene" servono proprio a questo >
< Praticamente è come se drogasse i suoi invitati >
< È stata un'idea di Vincent >
< Già, cosa possiamo aspettarci da lui > sbuffò Eleanor

I due proseguirono in silenzio e arrivarono a Mielandia senza troppi problemi.
Dopo essere furtivamente usciti dal negozio di dolci si diressero a passo spedito verso i tiri vispi Weasley dove un sorridente George gli aspettava impaziente.
Nonostante fossero passati molti anni dell'apertura del negozio, e altrettanti da quando era stato chiuso, subito dopo la morte del gemello, George Weasley era sempre lì, con parecchi anni in più ma un viso ugualmente sorridente, forse un po' più maturo e invecchiato, ma sempre pronto a creare qualcosa che stupisse.

< Vincent Nightray è proprio un tipo particolare, vi avverto che è il primo cliente a cui vendo le Maschere Confondimente, ma dovrebbe andare tutto bene > asserì il Weasly
< Come funzionano? > chiese pratica Eleanor
< È semplice, basta indossarle e il luogo che abbiamo in torno ci apparirà completamente diverso, ovviamente la forma che prenderà varia da soggetto a soggetto, se poi si vuole trasformale in normalissime maschere basta pronunciare “Il trucchetto è stato un bello scherzetto!” >
< Il trucchetto è stato uno bello scherzetto? > chiese scettica Eleanor
< Emh...si, sto lavorando sulla frase, una rima con “maschera”? >
< Credo sia “mi spiace ma ora dobbiamo andare, grazie di tutto signor Weasley > rispose prontamente Blaze, prendendo velocemente le scatole e uscendo dal negozio seguito a ruota da Eleanor.
I due, con tanto di scatoloni giganti si diressero verso un negozio di vestiti, perché Eleanor aveva assolutamente bisogno di un vestito nuovo e anche Blaze doveva comprare una camicia nera.
Circa due ore dopo e cento vestiti provati i due riuscirono ad uscire (nonostante Blaze fosse distrutto a causa dello shopping sfegatato della Corvonero che aveva avuto l'effetto di farlo convincere che un fidanzato maschio era l'ideale) e si diressero verso Hogwarts, attenti a non farsi vedere da nessuno.
Nel tragitto verso la scuola Blaze si offrì di portare la scatola piena di maschere da Eleanor, da vero gentiluomo, e la ragazza fu ben felice di cederla al ragazzo.
Quando finalmente riuscirono ad entrare nella scuola i due si salutarono e Blaze portò stancamente le maschere a Vincent, ricordandosi che il biondo aveva un grosso debito nei suoi confronti.

~~~~~~~~

Le giornate successive trascorsero lente per Lilian e Natasha. Quest'ultima, grazie al suo senso dello stile, aveva aiutato ad riorganizzare la Stamberga Strillante (perché se fosse stato per Jewel sarebbe stata un'esplosione di colori). Lilian invece si era occupata di invitare più o meno tutta la scuola (ma dal V anno in su) e aveva anche discusso con Vincent perché “far avere delle allucinazioni agli invitati grazie a quelle stupidissime maschere, per non far vedere come si arriva alla Stamberga Strillante” non era proprio il loro concetto di divertimento. Però per sua sfortuna, l'infantilismo di Jewel e la sua immaturità aveva dato ragione a Vincent, e lei era potuta solo arrivare al compromesso che tutti i peccati e le virtù avrebbero indossato le maschere solo a condizione che il loro potere allucinogeno non sarebbe stato attivato.
Jewel era proprio emozionata per il compleanno, tant'è che era andata di persona a convincere Luke e Thomas a venire alla festa, poiché i due non sembravano molto convinti dall'idea di partecipare a una festa clandestina, il primo perché era fermato dal suo senso di giustizia che gli diceva che era una cosa sbagliata che avrebbe portato solo guai, il secondo perché non aveva voglia di spendere soldi per il regalo.
E a questo punto nella testa di Lilian scattò una lampadina.
Un qualcosa di dannatamente importante che avevano tralasciato.
Il regalo.
E mancava più o meno una settimana al compleanno.
Fare un regalo ad una persona così piena di sorprese ed esuberante come Jewel non era facile, le cose “tipo” erano da scartare, anche perché lei e Natasha ci tenevamo davvero a fare un bel regalo all'amica, in fondo diventava maggiorenne.
Ci vollero cinque giorni per scegliere il regalo.
Il sesto giorno lei e Tasha andarono ad Hogsmeade a prendere il regalo.
Il settimo giorno, che era un sabato, erano in piena crisi pre-festa.
Solite cose da ragazze: scarpe perse, trucco ancora non fatto, i capelli.
Merlino i capelli!

< QUALCUNO HA VISTO LA MIA BACCHETTA? I CAPELLI NON DIVENTERANNO BLU DA SOLI! >

Natasha sospirò < l'ho vista sul plico di abiti >
< Ah sì, eccola qua! Grazie mille Nathy! >
< Nulla >
< Dici che sto bene con questo vestito? >
< Dico che siamo delle idiote patentate ad aver comprato tutte e tre dei vestiti piuttosto simili tra loro quest'estate, ma si...stai davvero benissimo >
< Oh grazie! Vedrai questa sera sarà indimenticabile >
< Ne sono certa > rispose seriamente contenta la piccola Tassorosso

~~~~~~~~

< Sono contento che alla fine sia voluto venire > disse Matthew aggiustandosi la cravatta grigia
< Non ho niente di meglio da fare > grugnì in risposta Nathaniel allacciandosi gli ultimi bottoni della camicia nera.
Matthew alzò gli occhi al cielo sospirando leggermente.
< Le hai fatto un regalo? >
< Si...beh, qualcosina le ho preso >
< Bene >
< Già >
< Senti...per quanto tempo ancora vorrai tenergli il muso? È circa due settimane che non vi parlate >
< Non le sto tenendo il muso >
< Nathaniel... >
< Tsk, te l'ho detto Matt, è che non può funzionare, quindi mi sono preso una “pausa” è che non son... >
< Sono adatto a lei e la farei soffrire, si si questo l'ho capito, lo stai ripetendo praticamente tutti i giorni. Ma quello che mi chiedo realmente hai paura di far soffrire lei o te stesso? > chiese Matth alzando lievemente il sopracciglio.
Nathaniel fece cadere un po' troppo gel nella mano a causa della forza con cui aveva stetto il flacone, ma non sembrò farci caso.
< Lo sai come la penso >
< Si...lo so > sbuffò Matth, non notando lo sguardo cupo dell'amico che improvvisamente aveva trovato le sue nere e lucide scarpe decisamente interessanti.

Inizio flashback

Demoni.
Tutti abbiamo i nostri demoni.
Alcuni si nascondono nell'armadio.
Altri ci fanno visita quando chiudiamo gli occhi.
Altri ci perseguitano dovunque.
Non importa da quante persone sei circondato.
Da quanti amici hai.
Ti aiuteranno, forse.
Ma alla fine siete solo voi due.
Tu e il demone.
Faccia a faccia.
Spesso però non sappiamo nemmeno qual'è il volto del nostro demone.
Questo ci spaventa, ci fa sentire più deboli.
Siamo più deboli.
Ma prima o poi li dobbiamo affrontare i nostri demoni.
Possiamo solo vincere o perdere.
Possiamo solo sperare che dopo la nostra lotta, comunque essa vada, rincontreremo dei volti famigliari.
Facce amiche.
Qualcuno che ci sorrida e che ci dica che va tutto bene.
Anche quando tutto va per il verso storto.

***

Nathaniel si alzò di soprassalto chiudendosi in bagno.
La maglia nera che usava come pigiama era mandita di sudore ed era attaccata al suo petto come se fosse una seconda pelle.
Si prese la testa tra le mani.

< Va' via, vai via, vai via, vai via >

Continuava a sussurrarlo, mentre si dondolava su se stesso, in posizione fetale.

< Va' via, ti prego vai via >

Si alzò di scatto e aprì l'acqua del rubinetto.
Si passò l'acqua gelida sulla faccia, per far scomparire quella voce.
Guardò il suo riflesso nello specchio appeso sopra il lavandino.
Ognuno ha i suoi demoni.
Il suo era Adam.
Vide la sua immagine riflessa.
Un'immagine contorta.
Aveva gli occhi neri come la pece e un ghigno sghembo che rideva sornione.

< VA' VIA >

Urlò nel cuore della notte e tutto ciò che ottenne fu solo un'altra risata.
Più acuta, più folle.

< Li disprezziamo tutti Nath > iniziò Adam
< Sono tutte delle creature orribili, questo mondo corrotto non fa per noi Nathaniel >
< Vai via, vai via, vai via > continuava a ripetere il Grifondoro in una litania senza fine.
< Tutti così felici della loro lurida vita, tutti così spensierati. Tutti che raggiungono i loro obbiettivi così facilmente, mentre noi dobbiamo sacrificarci tanto. Una vera ingiustizia non trovi anche tu? >
< Non voglio ascoltarti, devi sparire dalla mia testa! SPARIRE! >
< E come faccio a sparire? Noi due siamo una cosa sola. Una stessa anima in due corpi, ricordi? O hai voluto dimenticare anche questo? >
< Io non ti ho mai dimenticato! >
< BUGIARDO! Bugiardo, mi hai dimenticato e lo farai di nuovo > gracchiò il demone < quando starai con quella frivola ragazzina, ti dimenticherai del tuo amato fratello...lei è come tutti gli altri, così spensierata, così pura, così luminosa! Sei tu quello sbagliato Nathaniel. Sei marcio, non puoi stare con lei, vi distruggerete a vicenda. Non ne uscirebbe nulla di buono. Male contro bene, un'eterna lotta che tu non puoi abbattere. Devi abbandonare questo sciocco pensiero infantile. L'ora dei giochi è finita. Siamo adulti. Non c'è più alcuna “magia dei gemelli” >

L'immagine dell'alter ego scomparve quando Nathaniel ruppe lo specchio.
La mano gli sanguinava e un vetro si era incastrato tra due dita.
Tutti hanno i propri demoni.
Il suo era Adam.
Il suo gemello defunto.
Lui però non voleva affrontarlo.
Perché in fondo Adam aveva ragione.
Vivevano in un mondo marcio quanto il suo cuore.
Quanto la sua anima.
Quanto la sua esistenza.
Non sarebbe mai stato luce.
Un peccato non può che essere buio.

Fine flashback

< andiamo, altrimenti faremo tardi > disse seccato Nathaniel superando Matthew con una spallata.
< Tsk...a quanto pare ci vorrà ancora un po'... >

~~~~~~~~~~

13 ottobre, 22:04 Stamberga Strillante

Monica si guardava intorno leggermente a disagio, la stamberga strillante era stata completamente cambiata, per lo meno all'interno, tanto da farla sembrare una lussuosa sala con ogni tipo di cibo e, sopratutto, alcolici.
Si strinse nella sua giacca nera e allisciò i pantaloni eleganti, si trovava a disagio con vestiti e scollature, quindi aveva optato per un inusuale completo stile “ufficio” ricevendo non poche occhiate torve.
Si guardava in giro cercando Thomas, o Luke, ma tutto quello che vedeva erano corpi sudati con maschere colorate.
Agli invitati “normali” era stata fatta indossare la famosa maschera che serviva a confondere la visione del mondo circostante, erano stati guidati fino alla stamberga senza che se ne rendessero conto e una volta dentro le maschere avevano perso il loro potere e avevano assunto il solo ruolo di comunissime maschere.
Lei l'aveva indossata, come tutti del resto, ma non aveva attivato il loro potere perché tanto quel luogo probabilmente sarebbe divenuto la loro “base segreta” a detta della festeggiata.
Monica la osservò bene, per l'occasione si era tinta i capelli totalmente di blu. Era deliziosa nel vestito corto nero, col pizzo, era davvero sensuale, a differenza di lei.

< Ehy Monica, ti ho trovato finalmente, vuoi? >

La ragazza bevve velocemente il cocktail che gli stava offrendo Thomas, cercando di non fare caso al bruciore alla gola.

< Cosa sta succedendo là in mezzo? > chiese piuttosto incuriosita Monica, indicando la massa di gente che si era riunita attorno a qualcuno.
< A quanto pare Nightray ha perso una scommessa contro Mitchell e ha dovuto indossare un costume da unicorno >
< Da unicorno? Seriamente! >
< Si purtroppo...è un spettacolo piuttosto raccapricciante >
< Più che raccapricciante direi spassoso > si aggiunse alla conversazione Eleanor, assolutamente bellissima nel suo abito attillato nero
< È raro che Vincent perda qualcosa, specie se una scommessa, quindi credo che gli rinfaccerò questo giorno per secoli > disse allegra Eleanor, bevendo un po' del suo Mojito
< Tsk, che idioti, è sola una perdita di denaro > borbottò piano Thomas.

Eleanor fece spallucce e si immerse nella “calca poco rassicurante”, come la definiva Monica.
La ragazza si alzò sulle punte, maledicendo l'alta statura delle persone circostanti, perché in fondo vedere Vincent Nightray vestito da unicorno non era cosa da poco.

< Qua fa caldo > urlò Thomas per sovrastare la musica < ti va se usciamo fuori? >

Monica annuì convinta seguendo il suo amico all'esterno della stamberga.
Sospirò finalmente lontana dal quel caos infernale.

Thomas allentò il nodo della cravatta nera mente appoggiava la sua maschera in stile veneziano bianca per terra e si appoggiava sulla staccionata di legno.

< Qua va decisamente meglio >
< Già... > rispose Monica.

I due caddero in uno strano silenzio, ma piuttosto usuale per loro.

< Fa decisamente caldo qua fuori >
< Già hai ragione... > rispose corrucciata Monica
< C'è qualcosa che non va... > la ragazza non fece in tempo a formulare la frase che si ritrovò spiaccicata contro la staccionata, bloccata da dei coltelli, e Thomas veniva circondato da delle grandi fiammate.

< Buona sera ragazzi, temo che questa festa abbia degli infiltrati spero non sia un problema > disse una voce in lontananza.

Monica assotigliò gli occhi vedendo un ragazzo vestito con uno smoking bianco.
Due occhi verdi la fissarono, mentre uno sorriso sadico compariva sul suo volto.

< Chi è questo qua?! > urlò infuriata Monica, che ormai aveva perso il controllo e aveva ceduto il posto alla sua controparte Rimbaud.
La ragazza si girò impaurita verso Thomas vedendo che stava prendendo fuoco.
Stava per andare ad aiutarlo quando il ragazzo le rispose.

< Oh, che disonore, però credo vada bene, in fondo la volta scorsa ho giocato col pulcino, forse riconoscerai il mio collega >

Monica spalancò gli occhi e si spostò un attimo prima che un coltello la colpisse in mezzo alla fronte.

< Theodore Dahl... > sussurrò la ragazza, guardando di traverso la figura che si era aggiunta e che a differenza dell'altro stava mantenendo un'espressione di totale indifferenza.

< Si Theodore e Alastair, ma che bella sorpresa! > sbottò l'altro.

All'improvviso Alastair venne sbalzato all'indietro.

< Ma cos... >
< Dovresti stare più attento a ciò che ti circonda, tipo del Sole Nero > sibilò freddo Thomas.

Alastair si alzò, ripulendosi quel poco di sangue che gli era uscito dal labbro.

< Non sei bruciato, interessante. Questo vuol dire che o sei immune al fuoco, oppure... >
< Oppure controllo il tempo > affermò Thomas.

Il Corvonero iniziò a correre verso il nemico, ma il suo corpo andava molto più velocemente perché aveva accelerato il tempo intorno al sè, il risultato fu che Alastair non riuscì a parare nemmeno il secondo colpo.

< Molto interessante... facciamo sul serio piccolo signore del tempo > Affermò ghignando Alastair mentre sfoderava la sua spada e si apprestava a controbattere.

< Non distrarti Monica Leeroy, voglio sconfiggerti in un duello leale > affermò intanto Theodore, che si trovava a circa un metro di distanza dalla ragazza.
< Oh...non sei un po' troppo sicuro di se? > sorrise Monica che arretrò con qualche salto.
< E va bene, divertiamoci! >
La ragazza corse verso l'altro e Theodore fece la stessa cosa.
Quando Monica aveva quasi raggiunto Theodore saltò verso l'alto piegando la gamba destra e provocando una torsione su se stessa.
Colpì il terreno con la gamba, provocando una grande scossa che fece alzare delle zolle di terra, ma il ragazzo era stato più veloce e aveva per un pelo schivato l'attacco.

~~~~~~~~~

Il bicchiere appoggiato sul tavolo tremò appena, ma nessuno a parte il serpeverde se ne accorse.

< Ragazze avete sentito qualcosa? C'è per caso un terremoto? > chiese piuttosto alticcio Vincent, che intanto si era tolto il costume da unicorno, ed era rimasto con una camicia nera i pantaloni dello stesso colore.

< Non c'è nessun terremoto > ridacchiavano frivole le ragazze che lo circondavano.
< Forse siete voi bellezze, producete un terremoto qui sotto > disse Vincent indicando divertito i pantaloni. Le ragazze risero sguaiatamente strusciandosi contro il serpeverde il quale però non le stava dando molta retta.
Era più che altro interessato ad una ragazza dal lungo vestito rosso, con uno spacco sul lato destro, che stranamente non riconosceva.
< Vinc sta sera ci divertiamo, vero? > fece gli occhi dolci una di quelle, ma Vincent si alzò facendole solo un breve cenno confuso.
Lentamente si avvicinò alla ragazza dal vestito rosso, nonostante le lamentele delle fanciulle che aveva lasciato indietro.

La ragazza era al bancone e si era fatta dare un cocktail dall'aspetto esotico, mentre guardava di sottecchi Vincent da sotto la maschera rossa.

< Ci conosciamo? > chiese Vincent
< Chissà, sono una tipo che non dà molto nell'occhio >
< Una Corvonero >
< Umh, potrebbe essere. Cosa te lo fa pensare? >
< Sensazioni >
< E ti fidi delle tue sensazioni? >
< Le mie sensazioni non hanno mai sbagliato >
< Molto poco prudente >
< O forse semplicemente molto ambizioso, ragazza che era una Corvonero >

L'interlocutrice smise un attimo di bere, per poi sorridere piano.

< Beccata >

Detto questo appoggiò l'indice e il medio sulla tempia di Vincent, che la guardava confuso.
All'improvviso il ragazzo sentì la voce della ragazza, e si stupì non poco nel constatare che non aveva mosso le labbra.
La ragazza chiuse le palpebre lentamente per poi alzarsi sulle punte e sussurrare il suo nome all'orecchio di Vincent: Johanna.
Se ne andò subito dopo, sparendo tra la calca di persone, come se nessuno si fosse accorto di lei.

Vincent restò qualche secondo impalato ripensando alle parole che la rossa gli aveva trasmesso mentalmente.

Non siete soli

Il biondo aggrottò le sopracciglia.
Se era una minaccia non si sarebbe fatto intimidire.
Anche loro potevano lottare.

~~~~~~~~~~

Jewel stava ringraziando l'ennesimo invitato per essere venuto alla festa quando dovette aggrapparsi al tavolo perché la casa era stata mossa da una forte scossa.
Durò giusto qualche secondo.
Gli invitati si guardarono tra loro spaventati, Jewel cercò lo sguardo delle sue amiche senza trovarlo.
Una seconda scossa, questa volta decisamente più forte della prima fece urlare tutti i festeggiati.
Fu il panico totale, tutti cercavano di scendere le scale il più velocemente possible per scappare via da quella casa tremante.
Bicchieri, sedie, quadri, stava cadendo tutto.
Jewel cercava di mantenere la calma e di farla mantenere alle poche persone rimaste dentro la Stamberga, ma non ci stava riuscendo molto bene.
Gli invitati erano talmente agitati che pensavano solo a scappare, quasi non rendendosi conto che il posto in cui fino a qualche minuto prima fosse la casa più infestata d'Inghilterra.
Le scosse continuavano e Jewel venne afferrata per il braccio, mentre il ragazzo le urlava di uscire di lì prima che fosse morta.
Si ritrovò fuori quasi senza accorgersene e si stupì non poco nel constatare che il suo salvatore fosse Luke.

< Tutto a posto? >
< Si, ma che succede? >
< Guarda! >

Luke le indicò il retro della casa dove Thomas e Monica stavano tenendo un violento scontro contro due componenti del Sole nero.

< Che diamine! Allora sono loro quattro che stanno provocando tutte queste scosse! Ma che ci fanno qui quei tipi?! > chiese agiata la festeggiata

< Non lo so, ma non credo sia per darti gli auguri >

Jewel digrignò i denti osservando Luke che sembrava star cercando di mantenere la calma.

< Dobbiamo trovare gli altri >

Luke annuì.

< Tranquilli, Mariska vi rende la ricerca più facile >

Jewel si girò di scatto vedendo la ragazza del Sole nero tenere in pugno Nathaniel mentre gli puntava una pistola alla testa.

< Rendete il lavoro di Mariska più semplice, date a Mariska il pyrinas e questo ragazzo non morirà >

Jewel strinse i pugni fissando negli occhi Nathaniel.
Merlino quanto lo odiava.
Le creava sempre un sacco di problemi!

< LASCIA. STARE. NAT > urlò per poi essere circondata da un alone blu.

~~~~~~~~~~

< Tu guarda chi si rivede, il bamboccio della volta scorsa! E tu non sei mica l'idiota che ha combattuto contro Edgar?! >
< Mi spiace tipa sclerata, ma io non sono il “l'idiota” bensì l'unico e inimitabile Vincent Nightray! >
< Sisi, molto interessante, ora saprò cosa scrivere sulla lapide, ma vedi è lui che mi interessa! Ha avuto la faccia tosta di non morire la volta scorsa, quindi bisogna rimediare >

Vincent guardò divertito Oz, adorabile e selvaggiamente sexy nel suo abito dai toni dark, che dal canto suo stava sbadigliando.

< Tsk, l'avevo detto che non sarei dovuto venire a questa stupida festa. Tutta fatica sprecata! >
< Ma su Ozzy caro, sai benissimo che quando sei in mia compagnia il divertimento è assicurato! > ghignò Vincent.
< KUROO > il biondo urlò la parola d'ordine e apparvero le consuete ali neri e la sua amata falce.

< Non è che potresti rendermi un po' più veloce Ozzy caro? >
< Pur di non muovermi > rispose facendo spallucce.

< Tsk stupidi bambocci, pensate di riuscire a sconfiggermi con questi fenomeni da baraccone? Vi farò vedere cos'è la vera potenza! > esclamò glaciale Malaika estraendo la sua frusta.

~~~~~~~~~

< Dove diamine sono gli altri?! Perché non riusciamo a trovare nessuno? >
< A quanto pare vogliono dividerci >

Lilian e Blaze stavano cercando i loro amici da tempo, ma erano stati sbalzati, come per magia, nella foresta oscura e non riuscivano ad uscire, si ritrovavano sempre al punto di partenza, come se ci fosse qualcosa che non gli facesse trovare la via d'uscita.
E non è che fossero due stupidi loro due, centrava sicuramente la magia nera.

Lilian sbuffò stanca, aveva freddo (sapeva che avrebbe dovuto mettere un vestito più lungo e delle scarpe decisamente più comode) senza contare il fatto che Blaze era di certo l'ultima persona con cui avrebbe voluto trovarsi da sola nella foresta nera.

Blaze sembrava piuttosto tranquillo, anche se in realtà era semplicemente molto attento. Era pronto a captare qualunche segnale nemico.

< La vuoi? Sta sera fa piuttosto freddo >
Lilian guardò storta la giacca che Blaze le stava educatamente porgendo.

< No grazie > disse simulando un falsissimo sorriso < tienila tu, sono sicura che avrai freddo anche tu >
< In realtà sono una persona piuttosto calorosa, quindi mi farebbe piacere se la prendessi tu, in fondo che uomo sarei se facessi morire di freddo un ragazza? >
< Tranquillo, non morirò oggi, tienila tu quindi >
< Contenta tu... > sogghignò Blaze < certo che hai un bel caratterino, non capisco tutto questo odio che provi nei miei confronti, non credo di averti mai mancato di rispetto >
< Non mi hai mai mancato di rispetto! Ma per odiare, e non capisco la tua insinuazione visto che non odio proprio nessuno, non bisogna aver ricevuto per forza un torto >
< L'ipocrisia è il peggiore dei vizi >
< Un peccato che mi dà dell'ipocrita, questa è bella. Dovresti imparare a non giudicare dalla copertina >
< Questo è quello che dovresti fare tu >
< Infatti io ho visto cosa sei veramente: un essere disgustoso! >
< Oh davvero signorina so-tutto-io, si crede migliore degli altri perché lei ha un codice d'onore molto virtuoso >
< Non ho mai detto questo >
< Ah no, davvero? Allora temo di essere diventato anche bugiardo oltre che disgustoso > sorrise piano Blaze.

Lilian sbuffò e alzò gli occhi al cielo.

< Faccimola finita, non siamo più dei bambini >

< Sono contento che l'abbiate capito, anche se guardavi litigare era piuttosto divertente, sembravate una coppia di vecchi sposati >

Lilian scattò verso la fonte di quella voce e lo stesso fece Blaze.

La ragazza spalancò gli occhi vedendo le due figure.

< Probabilmente nessuno di voi due mi conosce, anche se tu > disse il ragazzo indicando Lilian < a quanto pare hai incontrato mio fratello, piacere sono Erik, e sono qui per prendere il vostro potere, non me ne vogliate >

Blaze si mise in posizione d'attacco, mentre Erik con un abile balzo scese dall'albero sul quale era posto.

Il ragazzo dai capelli blu prese dalla tasca dei pantaloni neri degli eleganti guanti bianchi che si mise con tutta calma.
Si allacciò meglio il farfallino e sistemò il completo che Lilian associò a una di quelle divise che i camerieri indossano nei ristoranti di lusso.

< I guanti sono nuovi, quindi preferire non sporcarli col sangue, le macchie sono difficili da far andare via >

Erik sistemò meglio la coda bassa, portandosi i capelli all'indietro.

Lilian e Blaze lo guardavamo piuttosto stupiti mentre Edgar, che non era sceso dall'albero osservava la scena con fare preoccupato.

< Questa sarà un duello tra gentiluomini, quindi signorina se permette potrebbe lottare contro mio fratello? I numeri coincidono e possiamo eseguire due duelli corretti >

Lilian corrucciò la fronte, ritrovandosi senza parole.
Chi era quel tipo e come si permetteva di dargli ordini in modo tanto elegante?!

Stava per ribattere quando una mano si appoggiò sulle sue spalle, bloccandola.

< Erik non c'è bisogno che la signorina > ghignò Blaze < lotti contro tuo fratello, il nostro duello basterà a decidere le sorti di entrambi >
< Quindi ti fai carico anche della sua sorte? Impavido! >
< Assolutamente no! > urlò Lilian < e voi due smettetela di comportarvi come uomini d'altro tempo, non sono la fanciulla da salvare! Io combatto! > disse togliendosi le scarpe dal tacco vertiginoso e lanciandole verso gli alberi.

< Vuoi combattere contro il tuo amato? > le sussurò diabolico Blaze al suo orecchio.

< Lui non è il mio amato! > rispose quasi ringhiando.

< E non c'è niente di meglio di una foresta di notte per il mio potere > aggiunse poco prima di colpire Edgar con una frusta fatta d'ombra.

Blaze sorrise e si girò verso Erik, facendo comparire i suoi tentacoli invisibili mentre l'altro ricopriva la sua mano di ferro.

< Dobbiamo darci da fare anche noi allora > disse Blaze
< Parole sagge > rispose Erik

~~~~~~~~

< Stai bene? >
< Si, grazie mille >
Matthew si alzò a fatica tossendo un po' di sangue, mentre Natasha lo guardava preoccupata.

Eleanore stava cercando di tenere un po' a bada il loro nemico, utilizzando la luce che riusciva a “raccogliere” due virtù vicine, ma non era abbastanza forte visto che non riusciva ancora bene a controllare questa parte del suo potere.
Erano in tre contro uno, ma avevano tutti poteri difensivi.
Matthew poteva curarli, e quindi da quel punto di vista erano protette, anche se in realtà ci pensava già un po' lei con il suo scudo.
L'unica che riusciva almeno un po' ad attaccare era Eleanore, che vedendo le auree delle persone riusciva a prendere in prestito la parte di luce nei loro cuori, ma il suo non era un tipo di potere d'attacco, mentre il loro nemico con quelle fiamme e fulmini neri e con la sua spada era davvero molto temibile.

Eleanore balzò all'indietro dopo l'ennesimo colpo ricevuto.
Matthew non perse tempo a correrle incontro per curarle le ferite.

< Non è abbastanza, maledizione! >
< S-scusa, è tutto quello che posso fare! > disse affranto Matth
< Non mi riferivo a te! È il mio potere che non è abbastanza! >
< Dobbiamo mantenere la calma e osservare attentamente il nostro nemico >
Eleanor puntò gli occhi su Kurt che stava aspettando pazientemente che finissero di parlare.
Fantastico, ora le faceva anche pena!
La volta scorsa il ragazzo non era caduto nella sua trappola e lei non era riuscita a conquistarlo.
Questa cosa le rodeva parecchio perché di solito tutti cadevano ai suoi piedi.
Oggi si sarebbe di certo rifatta!

< Durante questi allenamenti ho provato una nuova tecnica... > disse Natasha < è parecchio rischiosa e mi servirà l'aiuto di entrambi: Eleanore, tu dovrai tenerlo occupato per un po', Matt tu dovrai costantemente ricaricarmi di energia, se la tecnica va bene dovrei riuscire a chiuderlo in una bolla di energia per un po' a quel punto Eleanore dovrai cercare di colpirlo con tutta la forza che hai. Tutto chiaro >
< S-si! >
< Tsk, ci penso io > sussurò la corvina.

< Ehy tu... >

~~~~~~~~~~

< Oh Mariska sta facendo male al tuo fidanzatino? Scusala tanto > disse la ragazza dai capelli ricci stringendo il viso di Nathaniel.
Il ragazzo cercava di congelarle la mano, ma appena ci provava delle grandi piante spuntavano fuori dal terreno schiaffeggiandolo malamente.
E pensare che a lui piaceva biologia!

< Lascialo stare maledizione! > Jewel era parecchio arrabbiata e il suo non poter far nulla la faceva rodere
< Altrimenti cosa fai a Mariska? Il tuo potere consiste nel vedere le vite altrui utilizzando soltanto uno sguardo, ma Mariska conosce il suo passato e non ne ha paura >

Luke si girò verso Jewel guardandola con una faccia piuttosto sorpresa.

< Quindi tu hai... >
< No, non ci riesco con i peccati, non riesco a vedere la vostra vita se ti rende più contento >

Luke si trovò a sospirare leggermente, non gli piaceva l'idea che qualcuno sapesse tutto di lui.

Mariska osservò i due parlottare tra di loro.
Si stava innervosendo, odiava le persone che non riuscivano a decidersi, le facevano perdere solo tempo.

< Tsk, ora basta, mi avete stancato! Il vostro amico morirà! >

< No, aspetta, ti darò il mio potere, per favore lascialo star... >

Boom

Tutto ciò che Mariska vide prima di premere il grilletto fu solo un'abbagliante luce verde-blu.

Il rombo del proiettile risuonò nel silenzio della notte.
Mariska vide la ragazza dai capelli blu spalancare gli occhi e accasciarsi a terra, mentre il ragazzo stava fermo immobile.

Nathaniel cadde con un tonfo secco, mentre una chiazza rosso scuro si stava velocemente espandendo su tutto il suo collo e fuoriusciva dalla sua bocca.
Jewel si avvicinò al grifondoro.
I suoi occhi erano vitrei e il respiro inesistente.
Jewel si morse il labbro fino a farlo sanguinare, auto imponendosi di non piangere.
Doveva essere forte, doveva essere forte.
La ragazza si alzò traballando, mentre Luke la sorreggeva.

< Ve lo avevo detto ragazzini, io non scherzo, ora da bravi consegnatevi e datemi il vostro potere >

La tassorosso alzò lo sguardo.
Era freddo, di ghiaccio e rosso per le lacrime che nonostante tutto non era riuscita a fermare.
Puntò quello sguardo negli occhi marroni di Mariska, la quale si sentì leggermente sotto pressione.

< Muori > sibilò Jewel e subito fu circondata da un abbagliante alone blu.

Mariska spalancò gli occhi vedendo ciò che stava succedendo.

Nathaniel, ormai morto, si stava alzando con fare meccanico come se fosse un robot.
Il suoi occhi erano completamente rosso e assenti, vitrei, come se non la stesse realmente guardando.

< Tu...tu puoi riportare in vita i morti? >
< Posso animarli, tuttavia non torneranno in vita, ti seguirà fino alla morte > disse apatica Jewel.

Nathaniel prese per il collo Mariska in una stretta ferrea decisamente non appartenete ad un essere umano.
Mariska cercava di liberarsi utilizzando il potere delle terra, ma non sembrava avere effetto su quell'essere praticamente immortale.
Come fai ad uccidere un qualcosa di già morto?
Nathaniel la lanciò per terra.
All'improvviso i suoi capelli iniziarono a cambiare, da biondo scuro diventarono neri e la sua pelle più scura.
Mariska spalancò gli occhi.

< Papà... >

< Hai detto che non hai paura del tuo passato > affermò Luke, anche lui diventato apatico come Jewel.
< Ma e una menzogna, tutti noi siamo legati al passato. Esso è colui che scrive il nostro futuro. Sono strettamente legati > *

< Papà...no >

Mariska spalancò gli occhi spaventati quando nella mano di quello che non era nè Nathaniel nè suo padre biologico apparve una pistola.

Mariska provò un ultimo disperato tentativo di salvezza.
Sparò con la sua pistola che trapassò il corpo di Nathaniel senza tuttavia ferirlo.

< Pagherai col sangue per aver ucciso una persona che amavo > disse Jewel, un attimo prima che il proiettile sparato da Nathaniel trapassase il cuore di Mariska.


< Papà...di nuovo? >

Una lacrima scese dall'occhio sinistro della ragazza.
E poi fu solo il buio.

~~~~~~~~~~~

Il ragazzo si svegliò di soprassalto guardando con occhi sbarrati la ragazza distesa al suo fianco.
Non c'erano tracce di ferite sul suo corpo, tutt'altro, sembrava stare bene.
Era semplicemente svenuta.

< Ma che diamine... >

Nathaniel si piegò in due dal dolore per poi ritrovarsi bloccato in una stretta soffocante.

< Stupido, stupido, stupidissimo, per Merlino quanto sei stupido! >

Sorrise dolce quando si rese conto che il dolore era dovuto al pugno che Jewel gli aveva fato nella pancia e la morsa era un suo abbraccio.

< Ma aspetta...provo dolore! Sono vivo! >
< Ma certo che sei vivo stupido idiota! Pensavi veramente che ti avrei fatto morire?! Tsk mi sottavaluti grifone! >
< Ma come...? >

< Forse questo è meglio se lo spiego io > si aggiunse Luke
< Già, il caposcuola è proprio un cervellone! Ben fatto! > disse JJ tirandogli un pugno affettuoso sul fianco, anche se risultò piuttosto brutale per il povero Corvonero che si ritrovò a sbuffare, capendo che non si sarebbe mai abituato a persone vivaci come la Jewel.

< Beh è andata più o meno così... >

Poco prima che Mariska sparasse

< Caposcuola, che possiamo fare? Sei un Corvonero escogita un piano! > urlò isterica Jewel
Luke arretrò davanti allo sguardo implorante e al contempo arrabbiato di Jewel.

< EHY VOI, ORA BASTA! Datemi una risposta altrimenti il vostro amichetto morirà >

< Luke! >
< Ci sto pensando! Ci sto pensando! >

Il Corvonero aggrottò le sopracciglia.
Sia lui che Jewel non avevano poteri utili per un attacco, e l'unico che effettivamente poteva dare una mano era imprigionato nelle mani del nemico.
Lui poteva avere visioni, poteva vedere il futuro, mente Jewel entrava in possesso del passato altrui.
Futuro e passato.
All'improvviso si accese una lampadina, effettivamente non sapeva se la sua idea avesse senso, o se fosse davvero realizzabile.
Ma tanto valeva provare, non avevano altre scelte!

< Thomas mi ha raccontato che la volta scorsa per sconfiggere un certo Kurt, Eleanore e Lilian hanno fatto una Unison Raid >
< Una che? >
< Hanno unito i loro poteri per poter fare un attacco più forte >
< E anche noi potremmo? >
< I nostri poteri sono strettamente legati, se uniamo passato e futuro otteniamo... >
< Il presente >
< Un presente, un presente alternativo >
< Come un'illusione? >
< Qualcosa del genere >

< EHY VOI, MARISKA SI È STANCATA, FACCIAMOLA FINITA >

< Nononono aspetta > urlò Jewel < dai cazzo come si fa questo Unison-coso?! >

Luke agendo completamente d'isitnto afferrò la mano destra di Jewel e la puntò verso il nemico.
Da lui si sprigionò un'aura verde, mentre dalla ragazza una blu

< Illusion > gridarono i due all'unisono

Tempo presente (?)

< Quindi è stata tutta un'illusione? >
< Si >
< Io non ero morto? >
< No >
< E nemmeno lei? > chiese Nathaniel indicando Mariska
< No> rispose nuovamente Luke
< Quindi non mi sono mai trasformato in un mostro-mutante-zombie? >
< No >
< Oh... >
< Già >

< Ahahhaha non te lo aspettavi eh?! Siamo troppo bravi! > Si aggiunse con iliarità Jewel
< Ma se tu non hai fatto niente > rispose ghignando Nath
< Che cosa? Ehy ciao, senza di me saresti mooooorto, credo che la cosa ti sfugga >
< Ma se Bellamy non avesse avuto l'idea sarei morto ugualmente >
< Dettagli >
< Io non direi >

Luke si allontanò leggermente stonato da tutte quelle chiacchiere a cui non era decisamente abituato.
Aveva un forte mal di testa, ma questo probabilmente era dovuto al illusion che aveva fatto insieme all' ex bionda.
Li aveva prosucigato un sacco di energie.
All'improvviso sentì come una fitta al cuore.
Si appoggiò per terra tenendosi la testa tra le mani.

Le campane risuonano
I corvi volano
Un temporale
La grandine cade su una grande vetrata
Due figure incappucciate sono in piedi
C'è una terza persona, inginocchiata per terra
“La tua colpa è la tua stessa esistenza”
Due occhi di ghiaccio
Un ghigno
Occhi che piangono sangue
“La tua colpa è la tua stessa esistenza...Vincent Nightray”
“ Essa verrà pagata col ferro e col sangue”
Una lama bianca
Sangue

Luke si risvegliò di soprassalto, come succedeva ogni volta che aveva una visione.
Il respiro affannato e la mente confusa non gli avevano neanche fatto accorgere del fatto che Jewel e Nathaniel si erano avvicinati preoccupati.
C'era qualcosa di diverso e terribilmente oscuro in quello che aveva appena visto.
E non si spiegava il perché.

< Cos'hai visto Luke? > chiese timorosa Jewel
< La morte del Nightray >
< Di Vincent? Morirà? Sta sera? >
< Non sta sera >
< Ma...ma perché hai visto proprio lui? >
< Non lo so...io lo odio il Nightray. Lo odio più di ogni altra cosa, deve morire >


Inizio flashback

Luke si guardava intorno leggermente spaventato.
Tutto quello era straordinario.
Anche se non sapeva se fosse in senso positivo o meno.
Era entrato da tre settimane nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e ancora non si era ambientato.
Quella rottura della normalità, cose se la sua vita fosse mai stata normale, non era per niente prevista.
E l'aveva spaventato, ecco si, l'aveva spaventato.
Stava scoprendo un mondo del tutto nuovo, grande e misterioso.
Aveva abbandonato il suo essere “un comune cittadino” per provare ad essere un mago.
Aveva abbandonato il computer.
Merlino quanto gli mancava il computer.
Persone come lui si sentono finite senza un qualcosa di tecnologico in mano anche per un solo giorno.
E lui doveva vivere con questo fardello per per circa sette anni.
Non sapeva se ce l'avrebbe fatta. Era diventata una specie di droga per lui.
Senza contare che il suo essere “Luke” non gli aveva fatto stringere chissà quali grandi amicizie e quindi i pensieri si concentravano sul portartile a casa e sulle persone che avrebbe voluto hackerare.
Ci sapeva fare con queste cose, anche se aveva solo undici anni ci sapeva proprio fare.

< Ehy ciao >
Sentì quelle due parole un pomeriggio come un altro, mentre rifletteva vicino al Lago Nero.
Luke alzò gli occhi grandi e azzurri sul ragazzino che gli stava porgendo la mano.

< Ti va di diventare amici? >

La risposta che diede quel pomeriggio segnò gran parte della sua esistenza

***

All'inizio non ci credeva che si potesse diventare amici così, con una stretta di mano e la passione per il computer in comune, ma era successo.
Lui e Aaron erano diventati ottimi amici.
C'erano sempre per l'altro.
Poi c'era una ragazzina dai capelli lunghi e le occhiaie che gli guardava sempre.
Gli fissava ed era leggermente inquietante, ma visto come stavano andando le cose magari un giorno sarebbe diventata loro amica e avrebbero formato un bel trio di Corvi.
Solo in seguito Luke scoprì che il suo nome era Monica.

***
La sua vita non era mai stata normale, e nemmeno il modo di fare amicizia. Gli viene da ridere se ci ripensa.
Un trio buffissimo, davvero.
Un ragazzino piuttosto asociale con la passione dei computer, una ragazzina che a volte sembra non provare niente e altre volte era come se fosse un'altra persona e infine Aaron, una specie di Tassorosso mancato, pronto a farsi in quattro per gli altri.
Aaron era diventato un amico davvero fidato, la prima persona a cui rivolgersi. Se vedeva qualche ingiustizia e doveva sfogarsi con qualcuno il ragazzino moro lo ascoltava sempre pazientemente esprimendo la sua idea, spesso simile a quella di Luke, e riusciva perfino a placare l'ira incontrollata che a volte sprigionava senza rendersene conto.

***
Successe durante il secondo anno di Luke.
L'incontro con il più piccolo dei Nightray fu qualcosa di atipico, come atipico era quel bambinetto dagli occhi vispi e il sorriso furbetto.
Luke era in crisi, letteralmente.
Era da tanto che non gli capitava, ma era appena tornato dalle vacanze estive che aveva passato incollate al computer.
I vizi sono duri a morire.
Aveva una specie di crisi d'astinenza, come succede ai i drogati che cercano di abbandonare il loro problema.
Lui era un hacker e per ogni hacker il computer è vitale.
Era sulla torre di astronomia, come al solito.
Non ricorda se stesse urlando, ridendo, piangendo o forse tutte e tre le cose insieme, ricorda solo che questo ragazzino del primo anno, sbucato all'improvviso, iniziò a parlargli.
Parlare con lui! Che per tanto tempo era stato evitato e che ancora non riusciva ad abbandonare completamente ciò che lo faceva sentire insicuro.
Parlarono del più e del meno, del futuro, del computer di Luke, dello specchio che il ragazzino portava sempre con sé, della morte e degli angeli.
Quel bambino era stranamente fissato con gli angeli.
L'unica frase che ricorda è “Lucifero deriva dal latino, lux vuol dire luce, mentre fero portare, quindi Lucifero significa “portatore di luce”. In fondo era l'angelo più bello, è un vero peccato che sia diventato il diavolo, la cattiveria imbruttisce. Ah quasi dimenticavo...mi chiamo Vincent Nightray, è stato un piacere parlare con te Portiere”.

Luke riflettè a lungo su quella frase, non capendo mai fino in fondo a cosa si riferisse. L'unica cosa che sapeva è che quel ragazzino riuscì a calmarlo. Non c'era più traccia d'ira nel suo cuore, o di mancanza per il computer.
L'aveva disintossicato.
Ciò che ancora non sapeva è che sarebbe accaduto qualcosa di peggio delle solite crisi d'astinenza.
Ben presto Vincent Nightray sarebbe diventato la sua nuova droga.

***

Ad Aaron il Nightray non era mai piaciuto. A parte il fatto che il cappello parlante ci aveva messo secoli a scegliere in quale casa porlo, e questo voleva dire aspettare ancora di più per l'amata cena.
Ma non gli piaceva, non gli piaceva come stava da solo e sembrava non accorgersene.
Non gli piaceva il ghigno che faceva in biblioteca, mentre se ne stava spudoratamente a guardare gli altri invece di studiare.
Non gli piaceva la luce che vedeva nei suoi occhi.
E sopratutto non gli piaceva che Luke ci passasse sempre più tempo insieme.
Era diventata quasi un'ossessione per il Corvonero.
Voleva capirlo, voleva comprenderlo.
Desiderava sapere cosa passasse per la mente di quel primino tanto atipico.
La cosa lo faceva imbestialire ed emozionare allo stesso tempo.
Chi era davvero Vincent Nightray?
Per lui era solo un grosso punto di domanda, e ogni volta che sembrava vicino a capirlo ecco che cambiava totalmente e si ritrovava punto e a capo.
Vincent non lo scacciava mai, anzi, parlavano, parlavano tantissimo e più parlavano e più Luke non sapeva se tirargli un pugno in faccia o provare una sorta di rispetto nei suoi confronti.
Si ricorda bene che fin dal primo anno Vincent trasudava potere e superioritá da ogni poro. Metteva in soggezione le persone, le studiava, le capiva e infine le confondeva.
Un pomeriggio gli rivelò che lui aveva delle allucinazioni.
Si sentiva nudo dopo aver detto una cosa del genere.
Era il primo a cui lo rivelava.
Non capiva cosa stesse succedendo.
Non capiva cosa provava per il Nightray.
Sapeva solo che aveva quel peso e che non ce la faceva più e che stranamente Vincent gli sembrava la persona più adatta a cui confidarlo.
Si aspettava una presa in giro, un “non ti credo” o peggio lui che spaventato correva via.
Tutto quello che ricevette fu solo
< Lo so > poi il silenzio.
Non tornarono mai più su quell'argomento, ma per Luke quel < lo so > valeva più di mille computer.
Era stato accettato.
Forse ora sarebbe stato un po' più in pace con se stesso.

***

Negli anni successivi Luke abbandonò completamente la dipendenza dal computer, senza tuttavia rinunciare al sogno di diventare un ingegnere informatico.
Quegli anni lo avevano trasformato nella persona che era veramente.
Giusta e decisa, un esempio per tutti.
Durante il terzo anno era anche diventato molto amico di Thomas che si era legato particolarmente a Monica.
Il quinto anno per Luke segnò la fine di ogni sua convinzione.
Fu l'anno in cui Aaron morì.
Fu l'anno in cui l'angelo della morte mietè la sua prima vittima.
Così come Luke stava riscoprendo se stesso anche Vincent aveva capito chi era.
Giocare con le persone non gli bastava più, voleva vedere i risultati, voleva vedere fin dove le debolezze dell'anima portano l'uomo.
Aaron fu solo una vittima.
Inutile dire il dolore del trio dei Corvi, e ancor di più il dolore negli occhi di Luke che aveva capito chi era il colpevole, ma che non aveva prove sufficienti -o forse non voleva- per denunciarlo.
Quella sera mentre urlava addosso al Nightray tutto il suo rancore e la sua rabbia si chiese se si potesse odiare così tanto una persona che prima era stata una tua cara amica, per cui provavi ammirazione...o qualcosa di più.
Si, la risposta era sì perché lo odiava.
Lo odiava tantissimo.
Se Luke avesse potuto vedere il suo sangue in quel momento sarebbe stato certo che sarebbe stato nero.
Nero come la pece, come l'odio che provava nei confronti di Vincent.
Lo odiava anche quando gli riempiva la faccia di pugni e il biondo stava fermo, senza più quel ghigno sulle labbra.
Lo odiava tantissimo.
Lo odiava anche quando si accasciò a terra e si prese la testa tra le mani perché, diamine, aveva completamente perso il controllo.
Lo avevano perso tutti e due.

< Non dovevi ucciderlo Vincent >
< Io non l'ho ucciso, è lui che ha deciso di togliersi la vita, io gli ho solo mostrato chi era veramente, il suo lato più buio, il suo vero “io” >
< Che ne sapevi tu chi era Aaron? > la domanda gli uscì come un lamento, come le ultime preghiere di una bestia che sta morendo.
< L'ho visto >

Luke portò lo sguardo sul Nightray.
Era sdraiato per terra e respirava a fatica.
Aveva la faccia rossa di sangue, del sangue che lui aveva fatto sgorgare.
La mano era tesa verso l'alto in un movimento che sicuramente doveva dolergli malissimo.
Chiuse la mano a pugno.

< Sai prefetto... > ansimò Vincent < anche il diavolo prima era un angelo >

Quella fu l'unica volta in cui Luke vide piangere Vincent Nightray.

Fine flashback

~~~~~~~~~

< Ehy Ozzy muoviti un po' dai! >

Oz sbuffò spostando Vincent dal lato opposto, giusto in tempo per evitare l'attacco di Malaika.

< 'Sta attento con le mie ali! Sono delicate! >
< Che seccatura...parli troppo >

Oz assottigliò gli occhi e sradicò un pezzo di una staccionata per poi lanciarlo verso il nemico che non riuscì a evitare l'attacco dato che era impegnata a difendersi dalla lama di Vincent.

< Bel colpo! >
< Tsk, presta attenzione invece di perdere tempo >

Vincent ghignò non facendoselo ripetere due volte, fece roteare la sua falce e tornò all'attacco.
Stava per sferrare l'ennesimo colpo quando si ritrovò davanti un albero.
Grazie ai suoi riflessi pronti riuscì a volare a destra, evitando per un pelo l'ostacolo che era improvvisamente apparso davanti al suo campo visivo.

< Ma che diamine... >

Oz si guardò intorno, stupito quanto Vincent e come la stessa Malaika.

< Siamo nella foresta oscura! > affermò confuso Vincent
< Sei perspicace bamboccio > rispose ghignando Malaika < credo che qualcuno mi stia dando un aiuto dall'alto > disse sadica < non distrarti ragazzino! >

Questa volta nè Vincent nè Oz furono abbastanza veloci da evitare l'attacco di Malaika la quale, grazie alla sua frusta, afferò Vincent per una caviglia.
Lo fece roteare un paio di volte lanciandolo verso un albero.
Oz in queso caso però riuscì a spostare il compagno utilizzando il suo controllo dell'energia cinetica.

Vincent tornò all'attacco, velocissimo e piuttosto eccitato.
Malaika sfoderò dei pugnali e tra i due iniziò un'agguerrita battaglia di lame.
Vincent aveva dalla sua l'aiuto considerevole datoli da Oz, era molto più veloce del normale e riusciva a schivare la maggior parte degli attacchi grazie all'attenzione del compagno.
Malaika però era una guerriera molto esperta, inoltre il controllo dell'acqua e la sua natura per metà vampiresca non erano per nulla d'aiuto ai due giovani serpeverde.

Vincent e Oz furono più volti travolti da delle anomale onde d'acqua.
Erano fradici e stanchi a causa del ritmo del combattimento.
Al contrario Malaika sembrava divertirsi e la sua stanchezza non era per niente paragonabile a quella delle due serpi.

< Suvvia ragazzini, l'acqua non è mica l'elemeto dei serpeverde? O era solo una storiella scritta in qualche stupido libro? Sarebbe un vero peccato, vorrei divertirmi un po' di più >

Vincent fu catapultato ben poco delicatamente sul terreno da Oz.
Nonostante lo avesse fatto per salvarlo dall'ennesimo sguardo non poté evitare di guardarlo male.
Il biondo stava perdendo la pazienza e anche Oswin aveva perso la sua tranquillità.
Vincent si strappò la camicia in un mito d'ira, dato che quest'ultima, ormai fradicia, riusciva solo a rallentarlo nei movimenti.

Il fattore acqua per il Nightray era un grave ostacolo, se le sue ali si bagnavano lui non riusciva più ad usarle, quindi non poteva volare, cosa piuttosto fondamentale per lui.

< Tsk, Oz come facciamo? > sussurrò Vincent avvicinandosi all'altro
< Non sei tu quello dai piani geniali tra noi? >
< Credo che la mia parte geniale si sia presa una vacanza >
< Questo potrebbe essere un problema >
< Giusto un po' >

~~~~~~~~

Erano 5 minuti buoni che Lilian stava attaccando ed era altrettanto tempo che Edgar continuava a schivare i suoi attacchi, senza mai contrattaccare.

< Se devi attaccarmi fallo bene per favore, smettila di scappare >
Edgar la guardò con fare affranto, per poi girando il viso imbronciato

< Ma io non voglio fare del male a Lily... > disse infantile Edgar

Lilian abbassò gli occhi sorridendo dolce.

< E allora perché ci attaccate? >
< Ecco...io non vorrei, è il capo che ce l'ha ordinato, io non vorrei... >
< Se non vuoi non devi farlo per forza >
< E invece si, è una situazione un po' complicata eheh magari un giorno te la spiegherò, però per favore non costringermi a farti del male >
< Io non posso darti il mio potere, lo sai vero? >
< Lo so >
< E non posso nemmeno attaccarti senza che tu risponda, quindi così non possiamo andare avanti >
< Quindi cosa dovremmo fare? >
< Semplice, quello che si fa in ogni storia: il bene che sconfigge il male! >

Lilian con un movimento rapido delle mani bloccò Edgar tra le sue ombre, il ragazzo per liberarsi dovette per forza attivare le sue ali da gufo librandosi nel cielo.

< COMBATTI EDGAR >

La ragazza le lanciò un altro attacco a cui Edgar rispose creando un piccolo tornado che annullò l'attacco della mora.

< COMBATTI CONTRO CIÒ CHE TI TIENE PRIGIONIERO! >

Il ragazzo spalancò gli occhi sentendo quelle parole.

< La vera libertà è fare ciò che ci piace, non dimenticarlo mai Edgar! >

Edgar abbassò lo sguardo, stringendo i pugni fino a farsi male.

< Non posso... >

Spalancò gli occhi e volò improvvisamente verso Lilian.
La ragazza si protesse con uno scudo d'ombra, allora Edgar l'attaccò con una folata di vento a cui la mora contrappose delle fruste d'ombre.
Lilian sghignazzò, finalmente si era deciso a combattere.
Seguirono una serie di attacchi molto veloci, difficili da distinguere per un occhio poco allenato.
Lilian ci stava mettendo tutta la sua forza ad attaccare, anche se non sembrava valere lo stesso per il ragazzo-gufo.
Edgar era energico, ma Lilian sentiva che non stava ancora facendo sul serio.

Intanto poco lontano anche Blaze e Erik continuavano la loro lotta.
Il ferro di uno si contrapponeva ai tentacoli invisibili dell'altro.
Blaze era elegante, ma c'era qualcosa di sinistro in lui.
Gli occhi spalancati e iniettati di sangue facevano presagire qualcosa di ben più oscuro e molto diverso da quello che Blaze Mitchell appariva tutti i giorni.
La sua era una mera maschera, una maschera che sapeva indossare con una raffinata eleganza, una maschera che gli permetteva un posto d'alta classe nella società.
I suoi movimenti erano fluidi, molto elaborati, come se invece di combattere stesse danzando.
Come se quella fosse la sua coreografia preferita.
Blaze Mitchell era una persona contorta, e lui lo sapeva, non se ne vergogna affatto.
Era un diavolo tentatore, tanto bello quanto subdolo.
Sapeva esattamente cosa voleva e raggiungeva sempre i suoi obiettivi.
Per lui il bene massimo era l'espressione suprema del piacere, che fosse alimentare, carnale o di altro tipo.
Non avrebbe sprecato la sua vita per della simile feccia.
Lui non sarebbe morto, ma avrebbe assaporato la bellezza ancora per molto.

Se da un lato Blaze era elegante e raffinato Erik era più pratico.
Faceva tante mosse veloci e precise, al fine di colpire i punti scoperti del nemico, punti che erano ben nascosti.
Tra i due imperversava una lotta all'ultimo sangue.
Il freddo ferrro sbatteva contro lo strano materiale con cui erano fatti i tentacoli di Blaze, anche se Erik si ritrovava spesso a terra, svantaggiato dal fatto che non potesse vedere l'arma del nemico.
Il ferro aveva iniziato a coprire ogni cosa.
Albero, terra, foglie.
La foresta nera si stava trasformando in una tetra quanto finta foresta grigia, liscia e fredda.
I due si fermarono per un momento, riprendendo fiato.
Le punte dei tentacoli di Blaze erano sporche del sangue del nemico.
Il Serpeverde ne avvicinò uno alla sua bocca e con un movimento sensuale quanto inusuale leccò parte di quel liquido proibito.
Erik rimase impassibile mentre Blaze assaporava il sapore ferroso del suo sangue.

< Vedo che il mio sangue è di tuo gradimento >
< Il est magnifique > affermò Blaze < il sangue! Quale sublime nettare! Così denso, rosso e intenso, è ciò che ci rende vivi, ciò che ci rende umani! È il suo sapore è così forte e delizioso e inebriante > quasi urlò portandosi una mano sulla fronte in una posa piuttosto teatrale
< Voglio assaggiare ancora il tuo sangue Erik >

Il ragazzo dai capelli blu non fece in tempo a ripondere che si ritrovò la faccia di Blaze davanti alla sua.
Balzò all'indietro venendo ferito solo sulla guancia.
Blaze ritentò l'attacco e questa volta avrebbe colpito Erik nel cuore se solo Edgar non avesse afferrato il blu in tempo.
Blaze rimase stupito davanti a quella svolta inaspettata, mentre Edgar guardava con dolcezza il fratello.
Lilian corse verso i tre ponendosi al lato destro di Blaze osservando la scena sconcertata quasi quanto l'altro.

< Lascia stare il mio fratellone > sibilò freddo Edgar

Lilian lo guardò con la bocca spalancata, non gli aveva mai visto quello sguardo addosso.
Era uno sguardo di puro odio.
Erik sorrise scompigliando la chioma bianca del fratello minore, e si sciolse dal suo abbraccio possessivo.

< Che figura, farsi salvare dal proprio fratellino, devo rimediare! > disse schioccando un bacio di ringraziamento sulla fronte del fratello.

< Mi spiace Blaze Mitchell, ma credo che dovrò ucciderti >

~~~~~~~~

< Matt metti le mani sulla mia schiena! > oridinò decisa Natasha
< C-cosa? >
< Ora inizierò a raccogliere l'energia per sfoderare il mio attacco, ma tu devi ricaricarmi altrimenti non ce la farò! >
< Ricaricare? Cosa sono un carica batteria! > rise il ragazzo
< Matth >
< Scusa, scusa, stavo scherzando! Sono serio! >
< Dobbiamo utilizzare questi minuti in cui Eleanor lo distrarrà, è la nostra unica possibilità >
< Già...speriamo bene... > disse Matthew osservando la Corvonero poco distante

Kurt squadrò la ragazza che lo aveva chiamato.
Eleanor lo fissava con aria di sfida, come se fosse una tigre pronta a cacciare la sua preda.

< Quindi il tuo nome e Kurt, vero? >
< Esatto >
< E scommetto che ti credi un gran cattivone >
< Faccio solo il mio dovere >
< Tsk, dovere? Cazzate, questa cosa ti piace. Ami vedere il sangue, uccidere. Tu sei solo un mostro Kurt >

Il ragazzo digrignò i denti concentrando il suo gelido sguardo su Eleanore.

< È solo il mio lavoro >
< Chi credi di ingannare? Io vedo le persone, vedo le loro anime. La tua è completamente nera, non c'è nulla di buono in te >
< Anche se fosse non mi interessa >
< Ma davvero? Quindi ti va bene essere un mostro? >
< Non sono un mostro >
< Si che lo sei, sei un mostro alimentato dal sangue e dall'odio. Non hai mai provato amore >
< Ti sbagli >
< Stai mentendo >
< No, non è vero. Io ho amato, e amo tutt'ora >
< Dimostralo > ghignò Eleanor.

Kurt sospirò ed Eleanor cadde per terra con la spada del nemico infilzata nel suo corpo.
Il ragazzo fu brutale nel sfilarle la spada con cui l'aveva infilzata alla pancia.
Eleanor spalancò gli occhi azzurri e boccheggió alla ricerca di aria.
Sentì delle urla, forse quelle di Natasha e Matthew, ma non ci fece molto caso.
Si concentrò invece sulla figura di Kurt, di cui vedeva solo i contorni.
Stava per perdere i sensi.
E forse la vita.
Il moro la prese per le spalle, evitando di farla cadere per terra, e avvicinò le proprie labbra al suo orecchio.

< Amo il sangue Eleanor Andersen, e amo i miei fratelli se proprio vuoi saperlo >

Eleanor chiuse gli occhi e si sentì afferrare da qualcun altro.
Kurt indietreggiò vedendo che Matthew aveva preso Eleanore e che cercava di guarirla con il suo potere.

< S-sto per morire? > chiese tremante la corvina
< N-no, certo che no! Io posso farcela, p-posso farcela > affermava tremante Matthew mentre le sue mani si sporcavano del liquido rosso.
< S-se devo andare all'inferno qualcuno si deve, p-prendere cura di Marg >
< N-non morirai! Te lo prometto! Non morirai! >

Intanto Natasha guardava la scena con occhi spalancati.
Mancava pochissimo, ancora un po' di energia e sarebbe stata pronta per l'attacco finale.
Digrignava i denti e cercava di non cadere per terra.
Le energie la stavano abbandonano.
Quel Kurt stava fermo immobile a guardare la scena e Eleanor stava per morire.
Era una situazione davvero tragica.
Che senso avrebbe avuto fare quello bolla d'energia se una sua compagna sarebbe morta?!
Spalancò gli occhi.
Forse c'era una possibilità.
Magari poteva usare quel potere per salvare una vita, piuttosto che ucciderne un'altra.
Ma chi le avrebbe detto che anche se avesse salvato Eleanor il nemico non gli avrebbe uccisi successivamente?
La cosa più saggia era bloccarlo, ma se nessuno sarebbe riuscito ad attaccarlo le sue fatiche sarebbero state vane.
Diamine che situazione, mancavano pochi secondi e avrebbe lanciato il colpo, il proprio corpo non ce la faceva più a reggere quel peso.
Doveva scegliere e in fretta.

4

< G-grifone? >
< Non parlare, non devi spendere energie! >

3

< In realtà l'aura di Kurt è solo per 1/3 nera...coff coff...che g-grandissimo stronzo >

2

< Nessuno è totalmente buono o talmente cattivo >

1

< Prenditi c-cura di Marg... >

Una luce abbagliante colpì Eleanore.
Il suo corpo all'improvviso fu sospeso in aria, immerso in una bolla rosea.

Natasha teneva le mani dritte verso di lei, mentre col ginocchio destro si appoggiò sul terreno umido.
Era più difficile di quanto pensasse.
Non sapeva se sarebbe riuscita a tenere l'incantesimo ancora a lungo.
All'improvviso vide Matth prenderle una mano e venire circondata da un caldo alone arancione.
Era come se avesse recuperato un po' più di forze.

< Sei fortissima Tasha, credo in te! > sussurò Matthew, realmente convinto di ciò che stava dicendo.

La ragazza sorrise sprigionando intorno ad Eleanore un ultimo e potente bagliore di luce.
Scene subito dopo, presa al volo da Matthew mentre il corpo della Corvonero cadeva disastrosamente a terra.

Matthew non riuscì a fare nulla, mentre vedeva Kurt prendere i frammenti del pyrinas di Eleanore.
Si odió tantissimo.

~~~~~~~~~~

Monica sfoderò l'ennesimo calcio.
Theodore evitò l'ennesimo colpo.
Il combattimento non sembrava avere fine, la straordinaria forza di Monica era tenuta a bada da Theodore con la sua agilità e il suo sangue freddo.
Ad un certo punto dell'incontro si era anche fermato, era andato verso uno dei fuocherelli che il suo compagno di squadra Alastair stava lasciando sparsi per il cortile, e si era acceso una sigaretta.
Questa cosa aveva fatto ridere Monica-Rimbaud, che era tornata all'attacco ancora più carica di prima.
C'erano stati pugni e calci, mentre Theodore comandava con la vista i suoi coltelli.
Quella era di certo la cosa più seccante e Monica era arrivata alla conclusione che l'unico modo per fermare il suo potere fosse di accecarlo.
Ma non se la sentiva.
Quando era stata imprigionata Theodore avrebbe potuto farle di tutto, e invece non l'aveva sfiorata.
Quindi lei poteva vincere quell'incontro senza sfigurarlo per sempre.

I due, dopo l'ennesimo colpo, si fermarono per riprendere fiato.
Erano oggettivamente stanchi entrambi tant'è che Theodore si stesse chiedendo se la ragazza avesse in mente di farlo stancare per poi attaccarlo indisturbata.
Senza contare che le forze non erano le uniche cose che si stavano esaurendo, i frammenti del pyrinas che si era impiantato stavano diventando sempre più piccoli, e con essi il controllo sui suoi coltelli.
Non poteva vincere in quel modo, e lo stesso valeva per Alastair.
Nonostante egli fosse un combattente eccezionale vincere contro qualcuno che poteva controllare il tempo era pressoché impossibile.
Avevano bisogno di un piano, e alla svelta.














Angolo autrice
*schiva i pomodori *
Si lo so, faccio schifo. Avrei dovuto aggiornare a settembre e invece mi ritrovate solo a metà ottobre.
Che merda, ma sappiate che non abbandonerò mai questa storia.
A mia discolpa (?) posso dire che l'ispirazione era andata a farsi benedire, quindi è stato un peirodo un po' così.
Il capitolo riguardante la “festa” ho deciso di dividerlo in due.
L'idea iniziale era di terminarlo in questo, ma poi veniva davvero troppo lungo, quindi finirò nel prossimo capitolo dando più spazio a chi in questo ne ha avuto di meno.
È stata una scelta molto ragionata, ma credo sia meglio così, comunque in ogni caso la seconda parte del capitolo potrebbe arrivare per inizio novembre (magari per il mio compleanno XD) perché più o meno ce l'ho in mente e sopratutto sarà una cosa molto più breve...credo (?)
Comunque faccio schifo nelle descrizioni, che siano di combattimenti o di vestiti, quindi vi piazzo direttamente le foto XD e finalmente anche gli amati prestavolti dei nostri cattivoni.
Vorrei ringraziare tutti voi per essere sempre così presenti nonostante gli aggiornamenti irregolari. Grazie di cuore, le vostre recensioni sono una delle poche gioie della mia vita XD sono davvero bellissime e spesso mi danno quel “qualcosa in più” per andare avanti * ^ *
Detto questo spirò
A presto (si spera)
Pink sweet

.* in questo pezzo Luke e JJ non sono veramente loro, e un po' come se fossero degli alter ego di un universo parallelo, per questo il loro carattere è diverso

P.S scusate gli eventuali errori grammaticali e anche di distrazione, ma quando finisco un capitolo la voglia di postarlo è enorme ahaha e quindi faccio tutto di fretta, contando anche che è da due mesi che non posto XD
P.P.S. I peramggi che sono apparsi poco in questo capitolo avranno più spazio nel prossimo, scusatemi tanto -_-”



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Monica


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Natasha


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Lilian

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Jewel


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Luke

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Oz

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Matthew


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Vincent


Prestavolto oc “cattivi”:


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Johanna Burke
18 anni

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Malaika Hamilton
20 anni

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Kurt Blade
20 anni

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Mariska Eberlin
18 anni

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Alastair Carsen
19 anni

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Theodore Andersen Dahl
20 anni

I Prestavolto di Edgar e Erik Knight praticamente non esistono ahaha comunque hanno entrambi 18 anni

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