Just kids - Raccolta

di HollyMaster
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cattivi ragazzi; Bellarke ***
Capitolo 2: *** Goodbye; Bellarke ***
Capitolo 3: *** Tornare in piedi; WIck/Raven ***
Capitolo 4: *** Not in this life; Bellarke ***



Capitolo 1
*** Cattivi ragazzi; Bellarke ***


Cattivi ragazzi 

 

Bellarke stile Rory/Jess. Non dovrebbe piacergli. Insomma, è il cattivo ragazzo, è un cliché vivente! 
Ringrazio Hiromi Chan per il prompt.


 

Bellamy era il tipico ragazzo dal quale i genitori ti pregano di stare alla larga. Perchè ti porterà a stare male, perchè scapperà lontano per qualche desiderio egoistico facendoti sentire, però, stranamente, in colpa.
Clarke non poteva dire di non essere stata avvertita, Abby aveva fatto un ottimo lavoro con le raccomandazioni sui "cattivi ragazzi", eppure lei era lì, davanti a lui, in silenzio, ad ascoltare qualunque cosa avesse da dire. Nonostante l'avesse lasciata, tempo prima, senza nessuna spiegazione, senza farsi mai più farsi vedere o sentire. Semplicemente scomparso nel nulla, quasi fosse stato buttato fuori dall'Arca da un giorno all'altro.
Ed ora era ricomparso, girovagava per il campo Jaha come se fosse casa sua, come se fosse un suo diritto, dopo tutto quello che aveva fatto. Continuava a imbattersi in lei, senza dirle niente, come se non esistesse più.
Ma adesso erano uno davanti all'altra. Il silezio regnava padrone e Clarke lo odiava.
-Cos'hai da dire?- Gli chiese scontrosa. Aveva pensato tantissime volte a come lui si sarebbe ripresentato (sempre se lo avesse fatto), che parole avrebbe usato, se si sarebbe scusato per averla abbandonata.
E nonostante avesse pensato ad ogni scenario Bellamy la spiazzò.
-Ti amo.- Si limitò a dire per poi andarsere, rispettando il clichè vivente da cattivo ragazzo che era, lasciando Clarke a fissare il cancello del Campo Jaha mentre si allontanava nella foresta radioattiva.

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Capitolo 2
*** Goodbye; Bellarke ***


Goodbye


 

Bellarke: "You're the one that I love and I'm saying goodbye"
Ringrazio Little Redbird per il prompt.


 

Non la guarda allontanarsi.
Non può.
La fermerebbe ma non è ciò che lei vuole. E lui vuole provare a farla felice.
Clarke vuole allontanarsi dal Campo Jaha, dai suoi abitanti, da tutti coloro a cui ha appena salvato la vita ad un prezzo troppo alto per poterlo sopportare.
Bellamy riporta gli occhi sulla grande barriera difensiva e metallica che avvolge l'intero accampamento, sapendo benissimo che dietro di lui, Clarke si sta allontanando da tutto.
Persino da lui.
Le sue parole gli risuonano in mente: -Ci incontreremo di nuovo.-
Lo sperava.
Sapeva già che avrebbe aspettato quel momento e l'immagine di lei gli avrebbe fatto visita nelle sue notti insonni. Cercò di fissare la figura di Clarke come fosse una sensazione, quella dell'abbraccio che si erano appena scambiati. Lei tra sue braccia, il profumo dei suoi capelli biondi che gli soletticano il volto. Le sue labbra ancora premute sulla sua guancia, come se lì potessero trovare una speranza nascosta a chiunque altro.
Gli ricordò il loro primo e vero abbraccio. Quando lei gli era saltata letteralmente addosso per accoglierlo nuovamente in quel gruppo di criminali minorenni mandati sulla terra che avevano imparato a chiamare famiglia. Era stato in quel momento, mentre la stringeva tra le braccia che aveva capito di provare qualcosa per lei che andava al di là di qualunque cosa avesse mai sperimentato prima. Non solo voleva proteggerla, così come voleva salvare tutti quelli che erano rimasti dei 100, ma gli bastava condividere un solo sguardo con lei per sentirsi capito, accettato, per sentirsi a casa. E a casa vivono le persone che amiamo. O almeno così diceva la gente.
Bellamy si incamminò verso l'entrata del Campo Jaha cercando di non pensare che dietro di lui, la persona che amava, se ne stava andando per sempre.
-Ci incontreremo di nuovo.- Quello era il suo addio, carico di speranza e aspettative, ma pur sempre un addio.

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Capitolo 3
*** Tornare in piedi; WIck/Raven ***


Tornare in piedi

 

Wick/Raven: Raven non l'avrebbe mai ammesso a se stessa, ma quell'ingegnere l'aveva rimessa in piedi, e non solo letteralmente.
Ringrazio Ayumu per il prompt.




Raven, stesa su un lettino di fortuna, fissava la sua gamba. Abby l'aveva guardata con sofferenza, ma lei non sentiva nulla. Era come se l'arto fosse solamente un peso inutile che non riusciva più a muovere a suo piacimento.
Era stato Wick a riportarla al campo Jaha, l'aveva tenuta tra le forti braccia per tutto il tempo, guardandola negli occhi, facendole capire che sarebbe tutto andato per il meglio. L'aveva adagiata su quel lettino e l'aveva lasciata nelle mani dei medici, ma non si era allontanato da lei neanche per un secondo. Mentre gli specialisti dell'Arca le giravano intorno, parlottando di chissà quale procedura spaventosa che avrebbero dovuto farle, lei, alzando semplicemente gli occhi scuri, poteva incontrare quelli di lui. Uno sguardo vigile e sicuro che non l'aveva mai lasciata.
-La rimetteremo in sesto anche questa volta.- Disse avvicinandosi a lei dopo che Abby e i suoi colleghi si furono allontanati per aiutare gli altri feriti. -Andrà meglio.- La rassicurò incrociando le braccia davanti al petto. Raven continuava a ringraziarlo mentalmente, ma non l'avrebbe mai fatto a voce.
-Starò qui fino a che non sarai di nuovo in piedi.- Le sorrise lui dolcemente.
-Wick...- Mormorò debolmente lei abbassando lo sguardo sulla gamba ferita.
-Non me ne andrò prima, posso portarmi i progetti su cui sto lavorando qui.- Esclamò lui sbuffando, sentendosi rifiutato nuovamente da lei. -Non provare neanche ad opporti.- Si impuntò lui accarezzandole il braccio per poi prenderle la mano e chiuderla nella sua.
-Magari puoi restare anche quando sarò di nuovo in piedi.- Si corresse lei stringendo la mano di lui. Non l'avrebbe mai ammesso ma ne aveva bisogno, più di quanto Wick potesse anche solo immaginare.
-Starò attento che tu non cada più.- Le mani ancora strette l'una nell'altra e dei dolci sorrisi sulle loro labbra.

 

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Capitolo 4
*** Not in this life; Bellarke ***


Not in this life



Bellarke: "Some people stay in your heart but not in your life." 
Ringrazio Little Redbird per questo prompt.




Il ricordo di Clarke che si allontanava dal campo Jaha lo tormentava ancora. Aveva cercato di non guardare, ma l'immagine dei suoi capelli biondi che danzavano al vento e scomparivano tra gli alberi della foresta lo tormentava. Così come la sensazione delle sue braccia che avvolgevano il corpo della ragazza e le labbra di Clarke sulla sua guancia. Ogni tanto, se chiudeva gli occhi, poteva sentire ancora la sua pelle contro quella di lei, ma quando li riapriva lei non era lì.
L'aveva cercata. Tutte le esplorazioni che Marcus ordinava erano una possibilità in più per Bellamy di trovare finalmente Clarke, di dirle quello che non era mai riuscito a confessarle prima, di pregarle di tornare indietro con lui. 
Ogni spedizione, però, rendeva la sua missione sempre più difficile. E la motivazione poteva essere solamente una: Clarke non voleva essere trovata. Non era disperata e sconsolata, sola, nel freddo della notte, come Bellamy l'aveva sempre immaginata, non aveva bisogno di nessuno che la scaldasse e la confortasse. Al contrario di lui, Clarke era sempre stata forte e indipendente, Bellamy doveva solo accettarlo. 
Ci aveva messo del tempo, doveva ammetterlo, ma lentamente aveva trovato molta più importanza nel ritrovare i superstiti dell'Arca, più che nel cercare Clarke tra i boschi sconfinati della Terra. Aveva cominciato a parlare con gli altri, con sua sorella, con Lincoln, ad addestrarsi senza che ogni pungo che tirava fosse uno sfogo della rabbia che provava non avendola vicino, sentendosi in colpa per non essere riuscito a fermarla dall'abbandonarli tutti, dall'abbandonare lui.
Lentamente aveva accettato che alcune persone, semplicemente, rimangono nel tuo cuore ma non nella tua vita. Eppure tutte le volte che scorgeva qualche chioma bionda il suo cuore perdeva un battito e si riscopriva un illuso nello sperare che fosse la sua Clarke.

 

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