Interminabili secondi.

di Xenia_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Interminabili secondi. ***
Capitolo 2: *** Strani avvenimenti. ***



Capitolo 1
*** Interminabili secondi. ***


Piccola parentesi.
Ho voluto condividere con voi questa piccola scena che mi è capitata, e che, a quanto pare, mi ha scombussolata.

 

Sono Ginevra e ho 18 anni. Vi voglio raccontare un episodio che mi è capitato mesi fa, quando ancora frequentavo la scuola.
Quarto anno. La mia classe era la meno calcolata da tutti gli studenti, eri considerata solamente se eri facilmente passabile o se avevi un sedere scolpito o due airbag al posto delle tette. A me andava bene così, rimanere nella mia classe durante la ricreazione, o scendere alle macchinette per prendere ciò che mi serviva e risalire. Certo, conoscevo molte persone, ma era quella conoscenza di pura cortesia, un saluto e poi via, mi dirigevo al piano superiore, nella mia aula.
L'unico momento che passavamo insieme a qualcun altro era durante la lezione di educazione fisica, bisognava dividere la palestra con due classi, ma la situazione non cambiava molto.

Era già da un paio di giorni che mi sentivo fissata. Ogni ora, durante le lezioni, quando bisognava andare in segreteria a prendere del materiale mi offrivo per uscire un po', quella solita aria che si respirava in quella classe mi nauseava. Un paio di volte mi capitava di incrociare dei ragazzi che venivano sbattuti fuori dalla classe, oppure non avevano semplicemente voglia di seguire la lezione, così si piazzavano in corridoio ed era in quel momento che quella sensazione mi avvolgeva, mi faceva desiderare di nascondermi, di correre in classe. Non ero abituata. Io quei due ragazzi li conoscevo di vista, avevano due occhi verdi, ma uno di loro, quello più alto, aveva gli occhi di un verde più intenso, più luminoso. Ma non ci facevo molto caso.
Qualche giorno dopo, durante l'intervallo stavo percorrendo le scale per ritornare nel mio solito buco, avevo appena finito una rampa, quando senza accorgermene mi ero fermata, sentivo il bisogno di voltarmi e guardare verso il basso, in direzione dei primi gradini. È stato proprio in quel momento che sentivo il mio cuore accelerare, un'emozione strana, insolita, si impossessava di me, sentivo gli occhi illuminarsi, brillare, che razza di sensazione era? Avevo incrociato lo sguardo di quel ragazzo alto, mi stava fissando prima ancora che io mi fossi girata. Secondi interminabili. Mi ricordo che mi mancava il respiro. Non so dire cosa mi sia preso, ma mi sentivo strana, le farfalle nello stomaco non finivano di sbattere le ali. Avevo dietro di me altre ragazze che dovevano passare, così distolsi lo sguardo.
Continuavo a pensare a quella scena. Ancora oggi mi viene in mente.
Chissà se lui ha provato la stessa cosa.

 

Se siete interessati a sapere se questa storia ha una continuazione o meno lasciate una piccola recensione insieme a un vostro piccolo pensiero, negativo o positivo che sia, in modo tale da aiutare a migliorare questa mia passione.
Vi abbraccio, grazie a tutti.

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Capitolo 2
*** Strani avvenimenti. ***




Continuavo a ripensare a quei secondi interminabili, giorno dopo giorno.
Tutto era tornato alla normalità, fino a quando, qualche giorno dopo, mentre trascorrevo il mio monotono intervallo nelle stesse mura, mi son ritrovata quei due occhi verdi davanti ai miei, si dirigevano verso di me, verso la mia classe. Cercavo di essere indifferente ma una strana sensazione si faceva spazio nel mio stomaco, diversa da quella provata sui gradini delle scale. Nessuno veniva a farci visita, solo due ragazzi, Klaus e Riccardo, venivano per il semplice motivo che noi non eravamo oche, non ci davamo arie, e finalmente qualcuno l'aveva capito. Ed eccoli li ora, altri due ragazzi nella nostra classe; non ero stupita perchè eravamo circondate da maschi, ma perchè eravamo circodate da quei maschi. Erano venuti a chiamare Klaus e Riccardo, i loro compagni. La cosa mi aveva messo a disagio. Mi sentivo osservata pure in quel momento, ma non lo davo a vedere. Mentre i quattro occhi verdi aspettavano i due compagni parlavano sotto voce, io ero intenta ad ascoltare ma nulla da fare.

Erano sempre più frequenti le loro presenze nel nostro corridoio, ma non succedeva nulla.

Il giovedi della settimana successiva erano, come sempre, in corridoio a fare i "fancazzisti" fuori dalla classe. "Perchè non ve ne state in classe?", "Perchè osservate dalla testa ai piedi?" mi chiedevo senza darmi delle risposte. Come poteva lui, il ragazzo più conosciuto della scuola, osservare una ragazza come me? Non me lo sapevo spiegare. Dovevo passare per forza davanti a loro, mi ero messo l'anima in pace.Mi stavo avvicinando, a passo svelto per farla finita il prima possibile. Ero sempre più vicina, ed eccolo lì, di fianco a me che mi veniva addosso. Altri interminabili secondi. Ero riuscita a scansarlo."Perchè si era mosso cosi all'improvviso?", era appoggiato al muro qualche istante prima. Troppi perchè rieccheggiavano nella mia mente.
Riflettevo su quello che era appena accaduto. Cos'aveva detto? Aveva pronunciato delle parole che non ero riuscita a capire. Merda.

La risposta a tutte le mie domande era arrivata il pomeriggio. Sul mio telefono era apparso; nuovo messaggio da Robert;
Quel ragazzo con quegli occhi di un verde profondo mi aveva scritto, Robert mi aveva scritto.

 

Buongiorno a tutti,
rieccomi qui. Ho deciso di continuare a raccontare la mia piccola storia, le mie sensazioni.
Spero che continuate a leggere questi piccoli capitoli e che mi lasciate delle piccoli recensioni con un vostro pensiero.
Bacioni.

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