La società perfetta

di Andrea_Vitali
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una lezione di Storia ***
Capitolo 2: *** L'esame ***



Capitolo 1
*** Una lezione di Storia ***


Desmon non aveva mai sopportato le lezioni di Storia del professor Klaim.

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La cantilena del professore scandiva i pensieri del ragazzo. Mentre parlava, alle sue spalle, venivano proiettate delle vecchie fotografie degli uomini di spicco della Nuova Civiltà.

“Devi solo resistere un altro anno Des, solo un altro anno” continuava a ripetersi. Il ragazzo faceva roteare la penna elettronica tra le dita e, a ritmo regolare, la bloccava per poi ripartire. Il suo sguardo seguiva le linee luminose sulla parete che collegavano il suo banco alla lavagna.

La lezione era incentrata sul periodo di transizione tra la Vecchia Civiltà e la Nuova. Lo sapevano tutti, anche i Lavoratori, cosa accadde.

<<2171, IV decreto della Corte Eurasiatica, quinto paragrafo “Eletti e Lavoratori”: secondo quanto asserito nella carta costituzionale e inviolandone norma alcuna, la società risiedente nei confini del nostro Stato si suddivide in Eletti e Lavoratori. Chiunque, al compimento del sedicesimo anno d'età, sarà obbligato a presentarsi presso l'ufficio governativo precedentemente assegnatogli ed essere sottoposto all'esame di collocamento. Ogni individuo, comprovatene le capacità mentali e sociali appartenenti alla categoria C o superiore, avrà accesso alla società e ai suoi privilegi da Eletto. Gli individui di categoria D o inferiore non potranno accedervi, rinunceranno ai loro privilegi e verranno assegnati alla Zona di Lavoro a loro più idonea.>>

Ogni anno il professor Klaim premeva che tutti gli alunni lo sapessero a memoria. Come se avesse fatto differenza, pensava Desmon.

<< Desmon, in piedi!>>

La voce stridula del professore fece capolino tra i pensieri del ragazzo. Desmon si alzò lentamente, si sistemò la divisa e guardò con sufficienza il professore, quasi come se lo stesse sfidando. Le risate dei compagni di classe vennero smorzate da un rapido e secco movimento di mano del professore.

<< Desmon, 15 anni, categoria momentanea B superiore>> rispose, lasciando trasparire l'orgoglio che provava in quel momento.

<< Quando spiego esigo la vostra completa attenzione, non transigo che la mia autorità venga insultata dalla vostra indifferenza!>>

<< Chiedo scusa professore>> (aspetta solo qualche anno e prenderò il tuo posto, professore di categoria C)

<< Esponi alla classe il principio di Eleggibilità>>

Senza distogliere lo sguardo dal professore, Desmon iniziò a parlare.

<< È il principio secondo il quale un essere umano è biologicamente predisposto a un determinato settore della società. Ogni individuo ha delle caratteristiche innate che lo rendono superiore o inferiore a un altro. Questo viene espresso nelle categorie di Eleggibilità. Un individuo socialmente accettabile possiede un quoziente intellettivo di almeno 115 punti secondo la scala WAIS-VI. Inoltre deve avere la capacità di utilizzare le proprie capacità di pensiero, scrittura e rielaborazione nella vita sociale e politica di tutti i giorni. Qualora queste capacità non rispettassero gli standard governativi, si vedrà assegnata una categoria di livello D o inferiore. E ciò significa...>>

Lo sguardo del ragazzo vibrò leggermente per la tensione. Pensare era una cosa, ma dirla, quello sì che era difficile!

<< … significa essere rilegato per tutta la vita alla classe dei Lavoratori.>>

Il professore sorrise compiaciuto.

<< Bene, almeno conosci la Storia, Desmon>> fece una breve pausa << E sapresti dirmi quale categoria di Eletti può essere declassata a Lavoratrice?>>

Desmon non lo sapeva.

Il professore si avvicinò al ragazzo e appoggiò la mano sul suo banco. Tra il pollice e l'indice dell'uomo figurava una piccola C tatuata.

<< I sovversivi, Desmon>>

Il ragazzo deglutì. (anche gli inadatti, maledetto Klaim)

<< Mi scusi, professor Klaim. Presterò più attenzione ora.>>

Il professore fece una smorfia di compiacimento e tornò alla cattedra.

Il ragazzo si sistemò sulla sedia e iniziò a seguire la lezione sullo schermo del proprio banco.

“Solo un anno, Des, solo un altro stupido anno” continuava a ripetersi Desmon.

 

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Capitolo 2
*** L'esame ***


Desmon e Zimeon erano nella loro stanza e si stavano preparando per l'esame di collocamento. Durante l'ultimo anno, Desmon era cambiato molto: aveva i capelli lunghi, legati in tre code allineate dietro la testa, il segno di ricrescita della barba ed era diventato ancora più muscoloso e atletico. Zimeon sembrava l'esatto opposto: era lievemente sovrappeso, con i capelli rasati e col pizzetto lungo. Messi affianco avrebbero suscitato l'ilarità di chiunque nell'istituto. Ma loro non ci facevano caso, erano stati assegnati allo stesso alloggio da ormai dieci anni, e si era instaurato un profondo legame d'amicizia.

<< Des, sei teso per l'esame di domani?>> la voce di Zimeon faceva intuire una profonda preoccupazione.

Desmon era davanti allo specchio e si stava sistemando i capelli per la notte. La stanza era di un bianco quasi asettico, con alcune strisce luminose che si biforcavano lungo la parete.

<< Per niente, Zim. Anzi, non vedo l'ora che tutta questa pagliacciata sia finita.>> si girò verso il compagno << C'è qualcosa che non va?>>

Zimeon si sedette sulla branda, fece un respiro profondo e iniziò ad arricciarsi il pizzetto.

<< Ho davvero paura di non passare l'esame, di finire tra... tra...>> non riusciva a dirlo.

Desmon finì di slegarsi i capelli e si sedette affianco dell'amico.

<< Zimeon, sedici anni, categoria momentanea C. Non mi sembra poi così disastroso, no? Domani ti faranno delle domande di routine, ti esamineranno e sarà tutto finito. Finalmente potrai abbandonare questo posto e potrai dedicarti a ciò che ti piace di più. Ricorda: tieni sempre focalizzato il tuo obbiettivo e niente al mondo potrà fermarti. Capito?>>

Zimeon sorrise.

<< È facile per te, Desmon, sedici anni, categoria momentanea A inferiore. Sei sempre stato il migliore e anche là fuori sarai il migliore. Non mi stupirei se riuscissi a diventare qualcuno prima dei vent'anni.>>

Desmon prese il cuscino di Zimeon e glielo tirò in pieno volto.

<< Ah, mi credi così incapace, Zim?>> e iniziarono a ridere, combattendo coi cuscini sopra i propri letti.

<< Sai sempre come sollevarmi il morale, Des>>

<< È per questo che servono gli amici, no?>>

 

Il dottor Kyris Blaike aveva appena superato il centinaio d'anni, ma rimaneva ancora il miglior selezionatore di tutto il distretto. Era leggermente ricurvo, con un lungo pizzetto bianco e dei sottili occhiali neri che non lasciavano intravedere nulla. Godeva del rispetto dei propri colleghi e la Corte gli riconosceva dei privilegi speciali. D'altronde erano pochi gli individui di categoria A.

Con passo sicuro, entrò nella stanza d'esame e prese posto nella poltrona centrale; col passare dei minuti, tutti i suoi colleghi lo raggiunsero, lo salutarono con rispetto e si disposero sulle poltrone ai lati. Quando tutti ebbero preso posto, si alzò in piedi.

<< Esimi colleghi. Come ogni anno, daremo inizio all'esame di collocamento. Chiedo a tutti voi, compreso ai veterani come me>> si lasciò sfuggire un lieve sorriso << di prestare massima attenzione sia agli schemi mentali del candidato che alla sua capacità d'esposizione. Si presti anche molta attenzione al modo di porsi verso la commissione. Oggi la Corte ci rende partecipi e protagonisti di quel meraviglioso cammino che è il progresso. Chiedo pertanto la massima precisione.>>

Il breve discorso del dottor Blaike raccoglieva i consensi negli sguardi dei propri colleghi. Passò con lo sguardo il volto di ogni collega: medici, sociologi, psicologhi, umanisti, ognuno di loro fece un cenno col capo in segno di approvazione.

<< Bene, possiamo iniziare col primo candidato.>>

 

Fuori dall'ufficio governativo si era formata una fila ordinata di studenti; ai lati si erano creati due gruppi: a destra, gli studenti che avevano passato brillantemente l'esame, che orgogliosamente si erano disposti uno accanto all'altro, aspettando pazientemente la fine dell'evento, e a sinistra un piccolo gruppo di studenti a testa bassa, singhiozzanti, che erano stati scartati. Dietro a quest'ultimi erano parcheggiati dei grossi furgoni. Il destino era ormai segnato per loro, la Zona di Lavoro li avrebbe aspettati di lì a poco.

Desmon era il prossimo ad essere esaminato e, dietro di lui, c'era Zimeon.

Anche in quel frangente era evidente la differenza tra i due: Desmon era composto, con la solita pomposa arroganza e sicurezza che lo contraddistingueva. Zimeon era agitato.

<< Zim, non agitarti, vedrai che andrà tutto bene.>> sussurrò Desmon.

Zimeon teneva la testa bassa.

<< S-sì Des...>> balbettò il ragazzo.

Le porte automatiche dell'ufficio si aprirono e uscì un uomo di bassa statura, con una divisa nera.

<< Il prossimo. Una volta entrato fornisci le tue generalità agli esaminatori.>> disse l'uomo, ripetendo ogni volta la stessa frase di rito.

Desmon si girò verso il suo amico e fece un cenno con la testa, poi si incamminò verso l'entrata dell'ufficio governativo.

 

<< Desmon, sedici anni, categoria momentanea A inferiore.>>

Il ragazzo si era impettito mentre pronunciava queste parole.

“Ci siamo Des, ora puoi dimostrare chi sei” pensava.

Il dottor Blaike sorrise e fece un cenno a un suo collega; questo si alzò e si incamminò verso il ragazzo, portando con sé un piccolo elmetto.

<< Per favore ragazzo, indossalo>> disse l'esaminatore.

Il ragazzo, meccanicamente, lo indossò.

<< Questa sonda rileverà l'attività delle tue connessioni cerebrali e dovrai indossarla per tutta la durata dell'esame. Se non hai domande possiamo iniziare.>>

<< Quanto ci vorrà per finire tutte queste formalità?>> disse il ragazzo con impazienza.

Il dottore smise di sorridere e prese tra le mani una penna elettronica, svitandola e riavvitandola.

<< Il tempo necessario, ragazzo. Ora, se non ti dispiace, incominciamo>>

“Sei il migliore Des, fagli vedere con chi hanno a che fare” continuava a ripetersi.

<< Perchè stiamo facendo questo, ragazzo?>> disse il dottore.

Desmon non si aspettava una domanda del genere e, dopo un breve attimo di sorpresa, iniziò a parlare.

<< Questo è l'esame atto a identificare le capac...>>

Il dottore lo interruppe con un rapido movimento di mano.

<< Non ti abbiamo chiesto cosa è, ti abbiamo chiesto il perchè.>> disse in tono di rimprovero.

Desmon iniziava ad agitarsi, ma non lo lasciava trasparire.

<< Perchè la società necessita di progredire sempre più velocemente e, per far questo, bisogna selezionare i migliori candidati, le migliori menti e i migliori pensatori. Analizzando la nostra storia, dall'introduzione di questo concetto, la nostra società non ha fatto altro che migliorare in tutti i settori, lasciandosi alle spalle la disorganizzazione e l'incompetenza della Vecchia Civiltà.>>

Il dottore non gli lasciava respiro.

<< Cosa sai della Vecchia Civiltà?>>

<< Prima dell'anno 2171, il nostro Stato era suddiviso in diverse nazioni, con diverse lingue, diverse culture, diverse usanze e diversi modi di pensare. Il declino e il pericolo di una devoluzione sociale era imminente: gli uomini stavano perdendo la capacità di pensare, di acquisire e rielaborare dati. Erano troppo attaccati al presente, senza pensare a un futuro comune. La democrazia, come la storia ci insegna, è la forma governativa più pericolosa e inefficace; il genere umano era guidato da menti non illuminate, e queste menti inette rispecchiavano le menti del popolo. E quando un popolo è o vuole essere ignorante, non c'è futuro, e tutta questa ignoranza non fa altro che alimentare ogni genere di estremismo. Per questo, ribadisco, è stato necessario istituire un nuovo modello di società, basato su una Oligarchia Illuminata, se mi permettete un termine arcaico.>>

Mentre parlava, Desmon guardava negli occhi uno a uno tutti gli esaminatori. Qualcuno lo fissava, altri guardavano su uno schermo l'attività cerebrale del ragazzo, scambiandosi commenti a bassa voce.

Il dottor Blaike annuì e proseguì con l'interrogatorio.

<< Cosa ne pensi dei Lavoratori?>>

<< Sperando che non offenda sensibilità alcuna, penso che non siano nemmeno da considerare come esseri umani.>>

Il dottore si alzò gli occhiali, mostrando due occhi azzurro ghiaccio.

<< Definisci meglio questa tua affermazione.>>

<< È molto semplice in realtà: da quando l'uomo si è evoluto, si è creata una netta distinzione nel regno animale. L'uomo sapeva usare la testa, sapeva plasmare la natura a suo piacimento e necessità. Il progresso, la scienza, le arti, questi erano il fine ultimo della razza umana. Ma un uomo che non riesce a guardare al futuro, è davvero un uomo? Certo, biologicamente abbiamo lo stesso corredo genetico, ma non è solo questo a fare tutto. Chiunque non sia adatto a portare avanti, a portare benefici nei campi elencati poc'anzi, credo che sia corretto definirlo come “sub-umano”. O, per dirla in breve, animali. E i Lavoratori sono come degli animali, degli animali utili solo a lavorare e produrre per sorreggere la società degli Eletti. Per il bene comune.>>

<< Queste sono posizioni abbastanza estremiste, usando parole tue, non pensi ragazzo?>>

Desmon non cadde nella trappola.

<< Non esiste estremismo nella verità.>> disse gelido il ragazzo.

Il dottore si rimise gli occhiali e sorrise compiaciuto.

<< Bene, molto bene ragazzo.>>

Si fece porgere il piccolo schermo dai propri colleghi e inizio ad analizzare tutti i dati raccolti.

<< Ragazzo, sarai sicuramente un membro essenziale per la nostra società. Hai delle ottime capacità mentali ed espositive, un potenziale come non vedevo da tempo. Hai già scelto il campo sociale verso cui indirizzarti?>>

Desmon sorrise.

<< Politica, signore.>>

<< Bene, ottimo. Ora puoi toglierti la sonda, avvicinati>>

Il ragazzo se la tolse e , avvicinandosi, la porse al dottore.

<< Desmon, 16 anni, categoria definitiva A, ti do ufficialmente il benvenuto tra gli Eletti. D'ora in poi potrai utilizzare anche il nome del tuo distretto per presentarti. Desmon Elysi, categoria A, che il futuro ti sia luminoso e prospero.>>

E Desmon uscì dalla stanza, incamminandosi verso il suo futuro.

 

Desmon si era messo in linea con gli altri studenti che avevano superato l'esame. Guardando dritto davanti a sé, si immaginava la propria ascesa al potere. Gli sarebbero bastati pochi anni, le scelte giuste, ed era sicuro di diventare un membro essenziale della Corte. Con un po' di fortuna, poteva diventare anche il Capo della Corte.

Ritornò brevemente alla realtà, disturbato dal rumore delle porte automatiche dell'ufficio governativo che si stavano aprendo: Zimeon aveva il volto rigato dalle lacrime e guardò per un attimo Desmon mentre si incamminava verso i furgoni.

Desmon non si mosse, nessun gesto, nessun segno di dispiacere. Lui non aveva più un amico. Non lo aveva mai avuto.

Come sempre, mentre Zimeon veniva caricato sul furgone, mentre Desmon era tornato a fissare con sufficienza la parete dell'edificio, la differenza tra i due era chiara a tutti.

 

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