missione antisfiga

di jamped
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** trovare un ragazzo prima dei 18 ***
Capitolo 2: *** pronti,partenza..via ***
Capitolo 3: *** miss.Antis e miss.Figa all' azione ***
Capitolo 4: *** cambio di stile ***
Capitolo 5: *** seri dilemmi di stile ***



Capitolo 1
*** trovare un ragazzo prima dei 18 ***


Sin da piccola lei e Denira si erano poste un obiettivo:trovare un ragazzo prima dei 18 anni. A pochi mesi dalla fatidica data del loro compleanno però erano ancora tutte e due single.Che schifo,pensò Kate.Le due amiche erano giunte alla conclusione che la vita era una scalata, e i 18 non potevano che essere la vetta. Dopo,infatti, era tutta una discesa:rughe,smagliature,pelle flaccida...Insomma,se non trovavano un ragazzo adesso,come avrebbero fatto in seguito? Entrambe avevano una sola certezza:se dopo i 18 eri ancora single,rientravi automaticamente nella categoria degli sfigati.Lei e Denira avrebbero fatto di tutto pur di non rientrare in quella categoria;Anche se,almeno secondo il suo parere,probabilmente c' erano già dentro da un pezzo.
Quel giorno, si sarebbero incontrate proprio per discutere della loro missione:
LA MISSIONE ANTISFIGA

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Capitolo 2
*** pronti,partenza..via ***


Drinn
-vado io- urlai dalla mia stanzetta
-Finalmente-sbuffai.
Denira non disse niente.Si andò a stendere sul mio letto,esausta.
Scommetterei il mio peluche preferito che si era fatta tutti e sei piani a piedi,come al solito .Aveva un terrore folle per le ascensori.
-Ti sto aspettando da ore-  dissi
Ero incazzata nera. Che si fosse fatta le scale  di corsa oppure no era comunque in ritardo, e non glielo avrei  perdonato facimente.Oggi era un giorno importantissimo, lo aveva per caso dimenticato?
Impossibile, dal momento che ne parlavamo dall' inizio dell' anno, e 24 ore su 24 per giunta.
-Lo so,lo so..scusa.Ho litigato pesante con mio fratello ed è durata più del previsto.Quel idiota non voleva prestarmi la sua bicicletta e mamma non poteva darmi un passaggio . Lo sai? L' hanno finalmente assunta al supermercato qua sotto.-mi disse felicissima della novità.
L' anno scorso suo padre era stato licenziato e ora lavorava part time,quindi a casa sua non circolavano molti soldì.Così,quando la situazione sembrava disperata, la mamma aveva deciso di cercare un lavoro anche lei. E finalmente l' aveva trovato
-fantastico-dissi condividendo la sua felicità.
-comunque, quanto odio tuo fratello..-
-ehi-
-che c' è? lo odi anche tu -
-Ma è mio fratello.. -
-ok,ok..scusa,sono sicura che sotto sotto (ma proprio assai  sotto) non è poi così male-
mi lanciò un occhiata torva.
Essendo figlia unica non capivo questo strano rapporto tra fratelli. Litigavano,si disprezzavano a vicenda ..però.. GUAI A CHI LI TOCCA
Bha ,sinceramente essere figlia unica non mi dispiaceva. A volte era un pò oppressivo e mi sentivo sola ma c' erano anche tantissimi vantaggi.
-Guarda qui,mi hanno regalato un nuovo computer-
Eh si, tanti tanti vantaggi. I miei,per esempio,mi compravano tutto quello che volevo e lo ammetto,mi avevano un tantino viziata.
- Uffa, non è giusto.  Io ho quel cascione da anni e i miei si ostinano a dire che è perfetto per studiare . Studiare??? ma dico, dimmi tu chi usa un computer per studiare nel 21esimo secolo..Io ho una vita sociale da portare avanti,ho bisogno di fb ..e vogliamo parlare di tumbrl? Ho un milioni di seguaci la sopra ..mi dici che cosa faranno quando quella vecchia carcassa si romperà?,chi sarà il loro nuovo punto di riferimento?la loro ispirazione?....-
-Calma,calma..-
Denira era fatta così,quando partiva in quarta non la smetteva fino a quando non intervenivo io o qualcun altro a zittirla.
Un pò perchè mi dispiaceva per lei,un pò perchè quel suo blaterare era abbastanza snervante,mi decisi a consolarla.
-Non ti preoccupare.Non ti serve un nuovo computer per il momento. Da oggi,e per tutta l' estate,questa camera sarà il nostro quartier generale. E quando non staremo in questa cameretta staremo fuori a svolgere la nostra missione. Quindi a casa ci starai solo per dormire ,contenta?-
Usare la casa di Denira come quartier generale era escluso. Avevamo bisogno di tranquillità, e casa sua era un inferno. Inoltre, il fratellino aveva la cattiva abitudine di entrare in camera della sorella quando gli pareva e piaceva e senza alcun preavviso. Sarebbe stato molto imbarazzante.
No,noi avevamo bisogno di tranquillità ,casa mia sarebbe stata perfetta. Per la prima volta ringraziai i miei genitori per il fatto che passavano più tempo in ufficio che a casa con me.
Feci spostare Denira che si era impadronita di tutto il mio letto e mi ci sedetti sopra anch' io.
-ok, possiamo iniziare- esclamai tutta felice.
Denira sorrise,non stava più nella pelle,proprio come me.
-Uhm..non so. Iniziamo a prendere carta e penne-
-Uff, sei una fissata..-
-Che c' è? Dobbiamo pianificare la missione in ogni singolo dettaglio se vogliamo uscirne vincenti-
-Io-sottolineai -sono una persona organizzata-
-Certo,certo..vogliamo prendere il tuo diario e contare tutte le liste che hai fatto fino ad ora? è un disturbo mentale KATE, se vuoi te lo cerco su internet-
- Che c' è di male a scrivere liste?- chiesi infastidita.
- Vediamo, Quante cose hai spuntato di quelle che hai scritto?- mi domandò perfidamente.
-Questo è un colpo basso, lo sai vero?- le dissi risentita.
Non avrei dovuto farle leggere il mio diario. Il fatto è che io credevo fermamente di riuscire a fare tutto quello che mi ero proposta .Solo che poi mi ero resa conto che erano troppe cose e non sapevo da dove partire . Nell' indecisione, non ho fatto assolutamente niente.
-ah si, alcune cose le ho spuntate- dissi, ricordandomene all' improvviso.
-Tipo?-
-"lavarmi i denti almeno due volte al giorno"-
ah ah un punto per me,vediamo adesso che tieni da ribattermi.
Non disse niente, ma l' espressione sul suo viso parlava da sè. 
Un misto di shok e disgusto.
-Non guardarmi così,è una scocciatura-
- Vabbè -disse accondiscendente-passiamo al sodo-
Prese la penna rossa e con un bel stampatello scrisse:
MISSIONE ANTISFIGA

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Capitolo 3
*** miss.Antis e miss.Figa all' azione ***


-allora?che facciamo?-
-raccogliamo materiale –
Mi guardai intorno;c’ erano ragazzi ovunque:truzzi,fighetti,fissati dello sport..
Insomma ,stavamo parlando dello Statecenter,la piazza di cupido.
Tutti i sabato sera le ragazze della scuola si truccavano, sfoggiavano vestitini superaderenti e aspettavano al centro della piazza, nella speranza  di essere scelte dal principe di turno.
-ah-mi guardò dubbiosa. Subito dopo però la sua attenzione si spostò su un tipo strafigo appoggiato al muretto, dove i ragazzi ,tra pacche sulla schiena e battutacce oscene,aspettavano di fare la loro prima mossa .
-facciamo un’ offerta a cupido?-chiese ,con gli occhi ancora incollati sul ragazzo misterioso.
Gli diedi una seconda occhiata,tanto per vedere se ne valeva la pena.
Dio santo,eccome se ne valeva la pena…ma come si faceva a essere così perfetti??
- ti prego,ti prego..-
-uhm..- non so..
Avevamo già buttato al vento troppe paghette settimanali per fare offerte al fantomatico “dio dell’ amore” (la statua che dava il nome alla piazza),nella speranza che prima o poi avrebbe scoccato le sue frecce appositamente per noi e colpito il bersaglio perfetto.
Al diavolo quell’ angelo da strapazzo..
-Avrei potuto comprare una casa con tutti quei soldi- dissi con astio, rivolgendomi più a lui che alla mia amica.
-esagerata..-
-ok,non una casa,ma perlomeno una macchina-
-ma se non hai neanche voluto prendere la patente-mi fece notare
- dettagli. Comunque è meglio che ti conservi quei soldi per la missione-
-Tadà..due quadernetti per annotare tutto ciò che può tornare utile alle due miss- dissi cacciando fuori dallo zaino due piccolini quadernini verde acido.
gli unici quaderni che ero riuscita a trovare quella mattinata
-wow..carini-disse visibilmente schifata-verde acido..proprio uno dei miei colori preferiti-continuò ironica
-mi fa piacere, perché mi devi 50 cent-
-Scordatelo, questi quaderni sono osceni-
-ingrata..comunque senti la mia idea geniale-
-mi fai paura quando parli di idee geniali-mi guardò preoccupata
-zitta e senti.-dissi, colpendola col quadernino -poiché stiamo svolgendo una missione antis.figa,ho pensato che potremmo dare un nome anche a noi-
-Io sarò miss.Antis,tu miss.Figa-pronunciai orgogliosa della mia trovata.
-lo sapevo che non dovevo prenderti sul serio-
-E dai sarebbe figo-protestai,un pochino offesa per il fatto che di solito le mie genialità non venivano comprese da nessuno.
-come vuoi..io però sarò miss Antis-
-ma neanche per sogno.. è stata una  mia idea e decido io-urlai senza farlo a posta.
Un gruppetto di ragazze e ragazzi che doveva aver sentito, forse tutto il discorso,o forse solo l’ urlo(lo speravo),ci guardò come fossimo delle aliene. Poi continuarono a chiacchierare,molto probabilmente sparlando delle due tipe strane che progettavano una missione per trovare un ragazzo, compravano quaderni color vomito e lottavano per chi doveva chiamarsi Antis o Figa .Quando poi il nome più corretto per entrambe sarebbe stato miss Sfiga.
-Che vergogna-dissi coprendomi il volto con le mani.
Quanto sarei voluta diventare invisibile in quel momento.
Denira ,dal canto suo, sarebbe addirittura voluta sprofondare nelle viscere della terra.
-C’ era anche lui..-disse piagnucolante-la mia vita è finita..-sospirò con aria tragica.
 

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Capitolo 4
*** cambio di stile ***


Dopo aver appurato che le offerte a cupido non servivano ad altro che a svuotarci il portafoglio, avevamo deciso di passare a un piano d’ azione più serio.
-Guarda quella gonna-
Eravamo rimaste nella piazza  in cerca di ispirazione sul vestire e Denira mi stava indicando una ragazza lì vicino.
Era Alta e bionda e con una  lunga gonna a campana.
 -Le metto sulla lista-
-le? – mi chiesi perchè usasse il plurale per una gonna -la, semmai-la corressi.
Odiavo le persone che facevano questi errori grossolani di grammatica.Io,che venivo dal classico,non potevo proprio permettere che una lingua perfetta quale l' italiano venisse storpiata da una volgare plebea.
madò che rabbia..
Denira mi guardò stranita. –vabbè,se lo dici tu..
-favolose-disse trasognante -oddio,guarda il pizzo..-
-e sono anche color panna,il mio colore preferito-
Pizzo? color panna? Ma di che diamine stava parlando?
La gonna che mi aveva indicato era bianca e semplicissima . La osservai più attentamente.
Ah…
-lo sai che se la missione non avrà buon esito, saranno un inutile spreco di soldi? –le chiesi
-e che le vedrai solo tu?-
-Tranquilla,ho pensato a tutto-mi disse soddisfatta.
-comprerò anche la gonna ovviamente e...-sorrise,furba- faremo in modo di uscire a quest’ ora,così il sole la renderà ancora più trasparente-
-Geniale..-dissi-e tu..che ti preoccupavi della mia sanità mentale,per l’ ossessione delle liste..-
-in realtà-fece con aria tragica-sono ancora preoccupata per te-
-ho fatto altre ricerche su internet e dice che potresti avere bisogno di uno psicologo per le tue ossessioni compulsive-
Mi diede un buffetto sulla spalla,di incoraggiamento.
-Tranquilla,tranquilla..-continuò-risolveremo tutto, anche senza l aiuto di un esperto-
Le sorrisi.
Muhahaha, L’ indomani mi sarei vendicata.
-a proposito di liste-dissi-che cos’ è che hai scritto?-
-ho visto una tipa che stava veramente da favola con un vestitino a fiori color panna-
Denira si immaginò con quel meraviglioso vestito addosso. I ragazzi che le sbavavano dietro , le ragazze che tentavano di emularla senza successo...
Ma soprattutto si immaginò il ragazzo  misterioso che si inchinava davanti a tanto splendore e la chiedeva in sposa tra lo sguardo sbigottito della gente.
-deni..?-
-deniraa? –la chiamai più ad alta voce -oi,sveglia..perchè hai quello sguardo da ebete?
-uffi..sei una guastafeste-disse,adirata per il brusco risveglio.
La lasciai perdere (la ignoravo spesso e volentieri  ) e continuai nella ricerca di ispirazione.
Eravamo giunte alla conclusione che se i ragazzi non ci filavano neanche di striscio,non era colpa del nostro aspetto-alquanto insignificante-
Insomma,c’ erano ragazze più bruttine di noi che avevano un successo strepitoso nelle relazioni amorose.
Doveva esserci un altro motivo...
Denira(questo però non glielo avevo detto)sembrava una scolaretta delle elementari.
Camicetta panna nei pantaloni oversize,cardigan della nonna griglio topo, mocassini e calzettini bianchi. Era stata questa osservazione a darmi l’ idea di rimanere in piazza in cerca di segreti di stile.
Denira l’ aveva trovata un’ idea geniale,ma dubito che se avesse saputo la mia fonte di ispirazione sarebbe rimasta ancora di quel parere.
-e tu?che hai scritto?- mi chiese.
-niente-dissi -sono ancora più confusa di prima-rivelai in preda alla disperazione
-che dici? dovrei adottare uno stile hippy?punkabestia?emo?..
-nessuno-disse,secca.
-vedi-disse-ogni stile riflette una personalità diversa-
-e tu..-proseguii   -non possiedi né una personalità emo,né hippy nè chicchessia-
La osservai preoccupata-e allora che personalità ho? Come mi dovrei vestire?-chiesi.
Figo,pensai.Non possedevo nessuna  di quelle personalità convenzionali.
Eheh, lo sapevo che ero speciale…
Era questo che intendeva dirmi Denira,no? Mi sentii un verme per aver pensato cose spiacevoli su di lei.
Insomma,non per essere cattiva ma Denira era una delle tipe più convenzionali che conoscessi. E non era neanche in una bella categoria di persone…
-tu non hai una personalità-mi guardò come se fosse la cosa più ovvia nell’ universo.
-come il tuo stile-disse squadrandomi dall’ alto verso il basso-grigio e noioso…-
Che???ok, ora non mi sentivo più in colpa.
 Stupida mocciosa sfigata.
-Che c’ è? non mi guardare così-
-non sto dicendo che tu non avrai mai una personalità. Sei ancora giovane..-
Non mi pronunciai.Dio quanto era insopportabile.
 

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Capitolo 5
*** seri dilemmi di stile ***


-tutti si fanno delle idee sugli altri- e odio pensare che possa farsene una sbagliata su di me-
-Magari pensa che sono antipatica - disse piagnucolando.
Denira era alle prese con un problema di stile non irrilevante. Aveva finalmente trovato la gonna che le piaceva , ma aveva scoperto che la facevano in più colori e scegliere non era mai stato il suo forte. E poi quei colori erano tutti così belli…
-cavolo, ci ha preso in pieno! - esclamai, ironica- oltre che bello è pure sveglio -
Denira mi guardò con aria truce.
-sto scherzando -  tentai di rabbonirla.
Anche se..magari non era tanto errato da pensare.
- però Deni…sei paranoica. Tipo Misterioso non sa neanche che esisti- cercai di farla ragionare
-allora, prima cosa… è solo questione di poco; vedrai che con questa gonna nuova cadrà ai miei piedi-disse
-e seconda …- aggiunse, trafiggendomi con lo sguardo-io non sono affatto paranoica-
-ma se alle elementari cantavi la canzoncina dei teletubbies per non farmi sentire i tuoi pensieri-ribattei scettica.
In realtà lo avrei fatto anche io ma ero troppo occupata ad atteggiarmi da figa, per imparare un intera canzone a memoria. Tra l’altro la canzone di un cartone animato avrebbe screditato l’immagine che mi ero duramente costruita.
-bè, a mia discolpa, non erano pensieri positivi- rispose –e non volevo che ci rimanessi male-
-oh , come sei premurosa- la ringraziai, con voce melliflua
-grazie-disse sorridendomi- allora che faccio? La prendo gialla, così sembro più solare e amichevole? -
- a dire il vero così assomigli solamente a un pulcino triste e spelacchiato- dissi, osservandola attentamente.
Denira poteva anche essere carina, con quel suo modo dolce di essere biondina e mingherlina ma il colorito grigio da metropoli inquinata e le borse sotto gli occhi che si era procurata a causa della sua dipendenza dai social, non giocavano a suo favore in quel momento.
-mhh,mi sa che hai ragione ...  Prendo le mutande gialle e la gonna la prendo bianca? -mi chiese sussurrando, per non farsi sentire dalla commessa là vicino.
-Ma è proprio necessario indossare il giallo? Già che siamo in tema, somigli a Tinky winky così conciata-
-è allora? è così tenero e coccoloso...-rispose indigniata ,per l’ ovvietà della sua affermazione.
Nessuno poteva toccarle il personaggio del suo cartone preferito.Tzè…
- si ma lo sono anche gli altri –dissi, cercando di non pensare alla piega assurda che aveva preso quella conversazione -e non sono gialli- ribattei.
-e poi a dire il vero il più carino è po – le feci notare.
-ah,  dici che devo prenderle rosse?-mi chiese, soppesando la cosa seriamente.
-non so… poi può farsi l’idea che sono impegnata e che sono state un regalo di san valentino da parte del mio ragazzo-riflettè
-no,non intendevo questo  - dissi esasperata dalla sua stupidità –senti… lascia perdere,va bene?compra quello che vuoi e andiamocene da qua-non ce la facevo più.Erano ore che segivo Deni in giro per negozi alla ricerca della fantomatica gonna.E non mi pagavano neanche...
-ok,ok- vado a pagare- trillò con voce acuta, emozionata dall’ acquisto appena fatto.
Alla fine aveva optato per le mutande rosse.A detta sua,così  lo avrebbe fatto rodere dalla gelosia.
Mentre Denira si avviava sognante alla cassa, cercai di ricordare come facesse la canzoncina.
Ciao ciao Dipsy…cavoli no! C’ era prima Dipsy o Tinky Winky? Va bene, La sarei andata a cercare su youtube più tardi.
Insomma ,ormai la mia immagine da figa e tosta era più che  consolidata… ora potevo anche sprecare un po’ del mio tempo prezioso.

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