Un amore di gioventù

di punk_is_dad
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo terzo ***
Capitolo 4: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo ***


 

UN AMORE DI GIOVENTÙ

 

 

2:30 am

 

L'ultimo ad arrivare è Achille: si presenta alla porta già ubriaco, con un sorrisone di alcol e erba, e quasi è contento di aver ceduto alle suppliche di Regina, che gliel'ha chiesto per favore, ché le avrebbe fatto piacere stare insieme e festeggiare la fine degli esami con i suoi amici. Achille all'inizio non voleva andare perché gli amici sono di Regina, non suoi, ma in fondo sono stati compagni di scuola per cinque anni, sono andati in gita insieme, e comunque gli stanno abbastanza simpatici (tranne Danilo).

È Regina ad aprire la porta, e lo abbraccia per un secolo e lo bacia sulle guance venti volte prima di farlo entrare. Danilo, dal divano, li guarda e il suo sorriso si incrina appena, dentro di sé sente il cuore accartocciarsi e si chiede perché mai il mondo sia così ingiusto con lui, che è un bravo ragazzo, uno con la testa a posto. Stava proprio bene prima, a parlare con Regina, che aveva occhi solo per lui! Invece, appena ha suonato il campanello, Regina si è alzata di scatto, quasi inciampando nella borsa di Lidia, ed è andata alla porta con un sorriso che è un sole.

Gli altri sono tutti in salotto, in pigiama, seduti tra bottiglie mezze vuote e posacenere strapieni. Le ragazze sono sedute per terra, con la schiena contro il divano, spalla contro spalla. Parlano dell'università, e sono sull'orlo delle lacrime perché andranno a studiare in città diverse (Lidia non riesce a guardare nessuno in faccia, Anna Mae ha un sorriso triste, Agata ha lo sguardo fisso su Sevil, che, cercando di tirare su il morale alle altre, blatera di quando la andranno a trovare a Milano). Poi ci sono Enrico e Sirio che osservano gli altri in silenzio – Sirio che fuma e Enrico con la testa sulla sua spalla, le loro dita intrecciate.

Salutano tutti Achille, ma nessuno si alza (perché sono mezzi addormentati, non per altro: sono felici di vederlo, sta simpatico a tutti, tranne che a Danilo). Achille resta fermo in piedi per un po', accanto a Regina, quando poi lei si siede, lui si mette tra lei e Danilo, per fargli dispetto. Danilo guarda Regina, l'invidia e la vergogna stampate sul volto: fa molta fatica a nascondere quanto fastidio gli dia il fatto che Regina, per quanto sia gentile con lui, stia comunque con Achille.

Regina non fa caso a Danilo, e appoggia la testa sulla spalla di Anna Mae, che le dà un bacio sui capelli.

“Che si fa, allora?” dice Achille, tutto tranquillo.

“Te vai pure a cagare” dice sottovoce Danilo, così piano che nessuno lo sente.

“Giochiamo a Non ho mai?” propone Lidia.

Va bene a tutti. Sevil fa per prendere una bottiglia, ma Agata la fulmina con lo sguardo: Sevil ha bevuto troppo, e quando beve troppo vomita anche l'anima e quella a tenerle i capelli, per qualche congiunzione astrale, è sempre Agata (in realtà è perché lei ha uno stomaco di ferro, tutti gli altri appena pensano che qualcuno possa vomitare sentono le budella ritorcersi).

“Non bevo, Agata! Te lo giuro! Voglio solo iniziare!” dice Sevil, la mano sul cuore.

“Giuralo o, se bevi, vai a vomitare lontano da me” dice Agata, affatto convinta, prendendo lei la bottiglia.

Sevil la ignora, si accende una sigaretta e fa un tiro.

“Allora, vediamo, non ho mai, non ho mai,” dice Sevil, sorridendo con la cattiveria che sibila tra i denti, “Non ho mai fatto sesso con qualcuno in questa stanza”.

Tra quelli che bevono, Enrico e Agata lo fanno senza troppo imbarazzo, dato che tutti sanno già cosa è successo (era stata Agata a chiedere a Enrico di andare a letto insieme, così per provare, da amici; non era stato granché, ma avevano riso tantissimo, per l'imbarazzo). Achille, in linea teorica, non dovrebbe saperlo, ma tra lui e Regina non ci sono segreti, e lei non riuscirebbe a tenere per sé un pettegolezzo del genere nemmeno per tutto l'oro del mondo.

Anche Anna beve. Una goccia le cade lungo il mento, se l'asciuga con il dorso della mano, poi passa la bottiglia a Regina. Regina beve, e dà la bottiglia a Achille, che esita un po' prima di bere, e non sposta mai lo sguardo da Regina. Le loro mani si sfiorano, le dita di lei a un soffio da quelle di lui.

Danilo li guarda, sente le viscere aggrovigliarsi e non è perché ha bevuto troppo. Si trova la bottiglia in mano, senza poter bere. Vorrebbe poterlo fare, vorrebbe aver fatto sesso con Regina (in realtà crede che gli basterebbe anche solo baciarla o tenerle la mano, accarezzarle i capelli, abbracciarla forte). Ma lei ha Achille, e insieme stanno bene, non litigano mai e sono una coppia così carina (biondo su biondo, lei piccola e vestita bene, lui alto e muscoloso, i fiori per San Valentino e le cene fuori per i compleanni, sembrano le coppie già vecchie e mediocri che i cantanti indie usano nelle loro canzoni per fare ironia, solo che loro due, insieme, sembrano davvero contenti. Il che per Danilo, come per i cantanti indie, è un po’ triste, a diciannove anni). Danilo ha sempre più voglia di bere, si chiede perché Anna abbia bevuto, se pure lei abbia fatto sesso con Enrico, anche se non ha molto senso se lui è gay, ma in fondo con Agata c'è stato, quindi forse Enrico è bisessuale, come Sirio, ma comunque chi se ne frega di Anna e Enrico. Alla fine Danilo si trova per l'ennesima volta a guardare Regina che ricambia lo sguardo per un momento solo, poi abbassa gli occhi, quasi fosse in imbarazzo, quasi si stesse scusando. Danilo spera che il prossimo dica qualcosa che lui ha già fatto per poter bere.

“Io non ho mai avuto un cane” dice Anna.

“Nemmeno io, Anna! È da quando ho sei anni che cerco di convincere mamma” dice Achille, sporgendosi oltre Regina per dare ad Anna delle piccole pacche sul ginocchio. Achille sembra stranamente di buonumore, anche se forse è solo ubriaco, ma a Regina fa comunque piacere vederlo aprirsi un po' con gli altri. Sarebbe contenta se non parlasse solo con lei e i suoi amici di atletica. E poi è sicura che andrebbero davvero d'accordo, lui e gli altri, se solo Achille si sforzasse.

Danilo, dal canto suo, non è mai stato tanto contento di avere un cane da piccolo; è decisamente meno felice del modo in cui Regina sta guardando Achille: dai suoi occhi cola amore.

“Non ho mai preso più di sette in matematica” dice Enrico.

Bevono tutti, Enrico li odia un pochino.

“Mai fatto sesso, sono puro come una vestale” dice Sirio.

“Morirai vergine” dice Anna.

“Spero di no” dice piano Enrico.

Bevono quelli che non hanno bevuto prima, Sevil continua a fumare, impassibile.

“Dani, te che ci dici?” chiede Regina, tanto per coinvolgerlo. Il cuore di Danilo sobbalza, odia i soprannomi ma in bocca a Regina sembrano miele.

“Io? Non ho mai, boh, non ho mai baciato un ragazzo” dice Danilo, senza particolare enfasi.

Bevono tutti tranne Anna Mae e Achille. Regina guarda Achille per secoli, i suoi occhi sembrano lucidi ma forse è solo la luce. Achille prende la bottiglia da Regina e la passa a Sevil, gli sembra di avere la bocca particolarmente secca.

“Non ho mai,” dice Agata, “Non lo so, non mi viene in mente nulla”.

“Non hai mai baciato una ragazza, mi sembra” dice Lidia, ridendo.

“Proprio!” dice Agata.

Tutti bevono, Sevil finisce la sigaretta. Danilo scuote la testa, prima di bere. Non capisce come facciano a essere tutti così promiscui, i suoi amici. Capirebbe un paio, ma tutti no. Soprattutto Regina, che in qualche modo finisce sempre per baciare qualche ragazza (solo Anna Mae, in realtà, ora che ci pensa) sotto gli occhi impassibili e vagamente annoiati di Achille. Una volta Regina gli ha detto di essere lesbica, ma era davvero ubriaca e aveva appena spento il telefono dopo aver mandato un numero esagerato di cuori rosa scintillanti a Achille.

“Danilo, rassegnati, sei la minoranza etero di cui non frega un cazzo a nessuno,” dice Lidia.

 

 

 

 

 

💐 💐 💐

 

Nota: la storia partecipa al contest “Coppie su coppie” di Alexalovesmal (link al contest) col pacchetto numero 2: Good Babies.

Sebbene i personaggi principali siano gli stessi dell'unico altro racconto che ho pubblicato su EFP, God Help The Girls, le due storie possono essere ritenute indipendenti dal momento che le ho scritte a un anno di distanza e ho modificato alcuni aspetti della trama piuttosto rilevanti, oltre ad aver aggiunto nuovi personaggi. Volendo vedere le due storie collegate, questa è ambientata circa un anno dopo la giornata al mare di God Help The Girls.

Ringrazio tantissimo chi legge e chi commenta.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo secondo ***


 

4:00 am

 

In tutta la casa il silenzio, Danilo, da solo, sdraiato sul divano, fissa il soffitto al buio. Gli sembra di essere in mezzo al mare, di oscillare con le onde, ma in realtà è solo ubriaco. Nella sua mente un solo, terribile pensiero: mentre tutti dormono, Achille e Regina si baciano in silenzio, e poi il viso di Achille tra le cosce bianche di Regina e le mani di lei nei capelli di lui. Danilo vuole morire mentre ci pensa, vuole esserci lui al posto di Achille, vuole essere lui quello che Regina desidera.

Nel buio qualcosa si muove: qualcuno scende le scale, malfermo. È Agata, che va in cucina e riempie un bicchiere d'acqua e lo beve, lo riempie di nuovo e lo porta con sé. Si ferma davanti al divano, Danilo la guarda al buio, poi si mette a sedere.

“Sev è di fuori” dice Agata, sedendosi accanto a Danilo.

“Ha bevuto troppo?”

“No, cioè sì, insomma ha bevuto più di quanto io potrei mai nella mia vita, ma non sta bene. Nella testa, dico" dice Agata, gesticolando nell'aria con una mano. “Cioè non dico problemi seri, ma è di fuori. Cioè ha iniziato a piangere perché il suo ragazzo le ha scritto buona notte con la faccina che manda il bacino, cioè ma quanto stai male? Dico troppi cioè.”

“Già” dice Danilo, guardando Agata con la coda dell'occhio. Non riesce a preoccuparsi davvero per Sevil, pensa solo che proprio in quel momento Regina e Achille probabilmente si stanno baciando (o peggio), mentre lui è seduto lì come un idiota accanto a Agata – Agata che sa tutto di Regina, che saprebbe dirgli così tante cose su di lei, così tante cose che lui nemmeno immagina. Agata che potrebbe aiutarlo a capire perché Regina sta con Achille da sei anni – sei anni! – se non si baciano mai in pubblico (forse lo fanno quando sono da soli, forse si baciano così tanto quando sono da soli che tenersi per mano e darsi baci sulla fronte è abbastanza in ogni altra occasione).

“Come fanno a stare insieme da così tanto?” dice Danilo, prima di rendersi conto di averlo fatto davvero. Agata sorride, ma al buio non si vede. Sa benissimo che a Danilo piace Regina: lo sanno tutti, anche i muri. E se non lo sapessero, non sarebbe difficile da capire, dato che la guarda come se fosse la creatura più preziosa ad aver mai messo piede sulla terra.

“Cos'hanno in comune?” dice ancora Danilo, che ormai vuole una risposta.

“In realtà un sacco di cose” dice Agata, “Hanno tipo gli stessi gusti, cioè film, libri, musica, un po' tutto insomma. Sai, quella roba un po' schifosa e un po' trash – a loro piace da morire. Si fanno le maratone di Criminal Minds e di Quattro matrimoni. E parlano un sacco dei loro sentimenti, è una cosa carina”.

Per Danilo non è una cosa carina, patetica piuttosto. Si immagina Achille e Regina sdraiati sotto le stelle, mano nella mano, Achille che arrossisce e le dice “Prometto di amarti per tutti i giorni della mia vita” e lei che piange e sorride insieme perché mai nessuno l'ha amata come la ama lui e poi baci su baci su baci. Se li vede a ripromettersi amore eterno guardandosi negli occhi, a dirsi ti amo dopo ogni bacio, a fare quei discorsi melensi da telefilm, Achille che, a letto, prima di addormentarsi, cerca le parole giuste da dire a Regina il giorno dopo. Li odia, perché sono così felici, perché si guardano come se il loro mondo fosse un eden di fiori profumati e frutti carnosi. Un eden da cui lui è escluso. Porta sbarrata e filo spinato tutto intorno.

“Secondo te dovrei dirglielo?” chiede Danilo ad Agata, che sa benissimo cosa intende. La voce di Danilo è più disperata di quanto lui vorrebbe che fosse.

“Non lo so, davvero non lo so” dice Agata. Lo dice per non dire: “No, lo sa di già e non sa cosa fare, la mandi nel panico e non non capisci la situazione. Fattela passare che è meglio per tutti”.

“Dovrei dirglielo, eh?” dice di nuovo Danilo. Non riesce a dire altro.

“Non lo so, Dani” (anche detto da Agata il soprannome sa un po' di miele, ma di quello del supermercato).

Agata gli mette la mano sul ginocchio, gli sorride (ma è buio e Danilo non lo vede) e si alza. Mormora qualcosa che Danilo non capisce, e sale al piano di sopra. Danilo resta un altro po' seduto, quando alla fine si sdraia si addormenta.

 

✨ ✨ ✨

 

Agata sale e va in bagno, le ragazze sono tutte lì. Sevil è seduta per terra, vicino al cesso in posizione strategica. Anna Mae è seduta nella vasca da bagno, le altre due si stanno struccando allo specchio. Agata chiude la porta, il silenzio assonnato delle ragazze riempie l'aria.

“Danilo vuole dirti che gli piaci” dice Agata, mentre dà il bicchiere d'acqua a Sevil. Non ha bisogno di parlarne in privato con Regina: la cosa è di dominio pubblico.

Regina fa una smorfia terribile, come se avesse visto un grosso ratto. Anna Mae cerca di soffocare una risata, ma non ci riesce, iniziano tutte a ridere, e Sevil quasi vomita.

“Che ti ha detto di preciso?” chiede alla fine Regina, mentre si asciuga il viso.

“Ma nulla di che, in realtà. Mi ha chiesto tipo che cosa avete in comune te e Achille, e io gli ho detto roba a caso, sai tipo quelle trashate sui matrimoni che piacciono a voi. E poi mi fa “Glielo dico o no?”, che gli garbi, insomma, e io ero lì tipo “Ehm, non lo so, fai te, forse meglio di no”, ma non sapevo cosa fare quindi me ne sono andata” dice Agata.

“È troppo triste!” dice Lidia continuando a strofinarsi gli occhi con un dischetto di cotone, prima che Regina possa dire qualcosa, “Dopo un po' non dovresti superarla? Sono vent'anni che gli piaci, e hai tipo il ragazzo più fico dell'universo, e postate talmente tante foto insieme che fate schifo. Insomma, fattela passare, zio, perché, se credi di avere speranze, ripensaci”.

“Non posso crederci,” dice Regina, appoggiando la testa al muro, la curva sinuosa della coda alta contro la parete, l'asciugamano sporco di eyeliner ancora in mano, “Non so che dirgli. E poi perché deve dirmelo, non può fare come le perone normali e tenersi tutto dentro? Tra un mese non ci vedremo mai più, perché non resiste un altro po' e non mi lascia vivere in pace?”

“Regina, tesoro, digli la verità” dice Agata, guardandola nel riflesso dello specchio.

“Te l'ho detto che se vuoi ci parlo io, chi se ne frega se sembra brutto, cazzi suoi” dice Anna Mae.

Regina fa una smorfia e tira su col naso. Anna si alza, scavalca con cautela il bordo della vasca e va ad abbracciare Regina, che scoppia a piangere. Subito tutte si avvicinano e diventano un groviglio di braccia che accarezzano capelli e labbra che baciano guance. Sussurrano parole di incoraggiamento e proposte di picchiare Danilo. Regina si ritrova a ridere tra la spalla di Anna Mae e nei capelli di Sevil.

“Scusate, non sto piangendo per lui, mi deve venire il ciclo,” dice Regina piano; altre cascate di baci e carezze, Regina si sente benedetta dal cielo, sente la luce di mille angeli splendere su di lei, “Che palle, però!” dice Regina tra nuovi singhiozzi.

“Amore, digli la verità. Se la dici ai tuoi, puoi dirla a lui” dice Anna Mae, la sua fronte contro quella di Regina, “Comunque davvero ci parlo io, se vuoi”.

“Ma gliel'ho già detto un paio di volte, però ero ubriaca e lui pensava che scherzassi” dice Regina.

“Sta volta lo capisce, non preoccuparti” dice Anna.

“Lo hai detto ai tuoi?” chiede Lidia.

“No, glielo volevamo dire prima di partire per Paxos. Secondo Achille a suo padre verrà un infarto. A mia mamma di sicuro. Ma se non lo facciamo ora non lo facciamo più” dice Regina.

“Ragazze devo vomitare” dice Sevil.

 

✨ ✨ ✨

 

“Sevil sta vomitando” dice Enrico.

“Come fai a sapere che è lei?” dice Sirio.

“Vomita sempre” dice Achille.

“In realtà avrà vomitato tipo tre volte, eh” dice Sirio.

“Io non ho mai vomitato” dice Enrico.

“Che uomo che sei, un vero macho” dice Sirio, e fa una risata strana, tipo un grugnito.

“Una volta ho vomitato sui gradini del duomo” dice Achille.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo terzo ***


 

5:30 am

 

Achille si sveglia, ma non apre gli occhi. È nel letto di Regina, in mezzo a Enrico e Sirio, che stanno parlando sottovoce. In realtà non sa nemmeno cosa ci fa lì con quei due (il terzo incomodo, ecco cosa), sa solo che è tutta colpa di Danilo e la sua fragile virilità che non gli permette di dormire con altri ragazzi. Danilo si è preso il divano e le ragazze l'unica altra camera da letto, condannando Achille a una notte di sofferenze.

Achille resta fermo, il più fermo possibile, si finge morto. Enrico sta dicendo a Sirio che ha visto Laura l'altro giorno, che stava bene anche se era stanca, stava cercando un costume da portarsi in viaggio di maturità (quello da cui Achille si è chiamato fuori, lui va a Paxos con i suoi amici di atletica, negli stessi giorni di Regina e gli altri, così magari possono vedersi, ma non per forza). Sirio non dice nulla, si sente sempre a disagio quando si parla di Laura, che l'ha mollato per uscire con Enrico, solo che, alla fine, complici una cotta lunga quasi tre anni e il primo bacio da sobri, era stato Sirio a mettersi con Enrico.

Achille non sa se dire qualcosa, ora che c'è silenzio. Forse dovrebbe: non è bene origliare le conversazioni altrui, ma non è colpa sua se quei due stanno parlando di cose personali con lui lì presente. Tutto quello che fa è spostarsi un po' perché gli sta andando un braccio in cancrena. Con la faccia nel cuscino e le mani al petto, Achille smette di ascoltare Sirio e Enrico e pensa al fatto che vorrebbe dire la verità a qualcuno. Regina l'ha detta alle sue migliori amiche, quindi perché non dovrebbe poterlo dire anche lui a qualcuno? Non che Sirio e Enrico siano i suoi migliori amici, anzi non sono nemmeno amici, ma non gli importa. Vuole solo dirlo a qualcuno, levarsi il peso di dosso, parlare con uno che non sia Regina ma sia a suo agio con l'argomento come lo è lei. Vuole spiegare tutto a qualsiasi persona disposta ad ascoltarlo, raccontargli per filo e per segno come stanno davvero le cose, si è preparato il discorso da secoli, lo ha perfezionato e lo sa a memoria parola per parola. Vuole solo dirlo ad alta voce.

Eppure più ci pensa, più è vicino a mettersi a sedere e fare la sua orazione, più gli sembra che sia una brutta idea.

Ha paura di interromperli, di rompergli le scatole coi suoi problemi mentre loro stanno parlando di altro. Non crede che siano così cattivi da mettere le loro chiacchiere prima di qualcosa di serio, ma non si può mai sapere.

Poi c'è la cosa che più lo fa vergognare, ovvero che Sirio e Enrico sono belli, almeno secondo lui. Sirio somiglia sempre di più a suo padre (che Achille ha visto una volta sola, fuori dal cancello della scuola) il naso importante e la mascella squadrata da slavo. Enrico invece è i colori caldi dell'India di sua madre, la pelle di bronzo e gli occhi nerissimi. Gli sembra terrificante, parlare di cose personali con qualcuno che gli piace, figuriamoci con due. Ha paura che non siano gentili come vorrebbe che fossero, e sa che si sentirebbe mille volte peggio se parole cattive venissero dette da loro, che in qualche modo ammira.

La verità, però, è che ha paura di dirlo, chiunque sia ad ascoltarlo. Ai suoi genitori ha deciso di dirlo in modo conciso: nomina sunt consequentia rerum e ci potevate pensare prima di chiamarmi Achille. Vuole solo provare il discorso con qualcuno, giusto per vedere com'è. I suoi amici sono fuori discussione, non vuole dirglielo ancora, vuole aspettare di essere costretto a farlo, di non avere altra scelta, vuole rimandare fino all'ultimo, ritardare l'esplosione.

I pensieri di Achille stanno ancora correndo quando Sirio e Enrico iniziano a sbadigliare e decidono di mettersi a dormire. Si sdraiano, si danno la buonanotte e chiudono gli occhi. Achille si gira, fa un respiro profondo e lo dice. Niente orazione preparata, lo dice e basta.

“Io sono gay e Regina è lesbica e non stiamo insieme davvero”.

Si sente così leggero che quasi trema.

 

✨ ✨ ✨

 

Danilo si sveglia e apre gli occhi, ma resta fermo. La luce in cucina è accesa, qualcuno parla cercando di fare piano, ma non ci riesce. Due persone ridono, il frigo viene aperto, appoggiano una bottiglia sul tavolo, poi due bicchieri. Danilo tende appena il collo, vede prima Regina (l'aureola giallo banana dei suoi capelli contro la luce al neon), e per un momento teme che l'altra persona sia Achille, ma è solo Anna Mae. Rincuorato, Danilo chiude gli occhi, si sposta appena per trovare una posizione comoda e si riaddormenta.

Le ragazze stanno ridacchiando, Regina quasi si strozza mentre beve. Si siedono sul tavolo e si dicono cose nell'orecchio, sempre ridendo il più piano possibile (che non è poi così piano, in realtà, ma Danilo è troppo stanco per farci caso). Sono fronte contro fronte, si guardano negli occhi, le mani di Regina sono sulle cosce di Anna, le mani di Anna nei capelli di Regina. Si baciano per secoli interi, fermandosi solo per sorridere e riprendere fiato. E poi si baciano di nuovo e di nuovo, e quando hanno finito Regina bacia Anna Mae sulla fronte e sul naso e sugli occhi. E Anna Mae bacia Regina sulle labbra ancora una volta, ma solo per un momento, il bacio schiocca nel silenzio, e loro ricominciano a ridere.

Dopo ere geologiche si calmano, bevono un paio di bicchieri d'acqua a testa e scendono dal tavolo. Mentre Regina sta mettendo i bicchieri nel lavandino, uno le cade di mano; il rumore sveglia Danilo. Si alza di scatto, in un secondo è in cucina. Anna e Regina lo rimandano a letto, puliscono in fretta, spazzano per terra un po' alla buona.

Anna sale per prima ché deve andare in bagno, Regina si ferma davanti al divano, davanti a Danilo seduto con un'aria spaesata.

“Ehi,” dice Danilo.

“Dani,” dice Regina, sedendosi accanto a lui, “Devo parlarti”.

Forse dovrebbe aspettare la mattina, fare un discorso per bene quando è riposata e fresca, ma è meglio togliersi il dente subito, senza tante cerimonie.

“Anche io,” dice Danilo con un filo di voce. Gli batte il cuore a mille, il respiro gli muore in gola, le mani gli tremano: è come se la sua intera vita dipendesse da quella conversazione. Cerca di soffocare la speranza che Regina gli confessi il suo amore e lasci per sempre Achille, almeno così, non aspettandosi nulla, non rischia di rimanerci male. È molto più difficile a dirsi che a farsi, però, e Danilo si trova a pensare, per un attimo, di baciarla, ma non lo fa: lei non vorrebbe, e non è proprio il caso. Pensa poi come sarebbe se fosse lei a baciarlo: il viso sempre più vicino, i capelli biondissimi messi dietro le orecchie, il suo profumo, le sue labbra di rosa. Danilo pensa che morirebbe.

Ma non corre rischi.

“Dani, non so come dirtelo,” dice Regina, che non riesce a guardare Danilo in faccia, “So cosa vuoi dirmi, e sei un ragazzo stupendo, ma...”

Ma il problema è che non sei stupendo, sei come ogni altro ragazzo, e non sei per nulla il mio tipo, e non perché hai fatto quella faccia schifata appena hai visto la pila di Cosmopolitan in camera mia, ma ti sei ricomposto subito perché sei un bravo ragazzo – anche se ti ho visto, ti ho visto mentre pensavi “Non me l'aspettavo davvero così scema” – e mi ha dato davvero fastidio, ma non è per questo, e nemmeno per il motivo che pensi tu, che credi che mi piacciano i tipi muscolosi che ascoltano la peggio musica pop, e non è perché non sei abbastanza per me, anche se forse è vero, dato che ci provi così tanto a non mostrare quanto ti faccia strano (per non dire schifo) vedere Enrico e Sirio che si baciano, me e Anna che ci baciamo, o quanto ti sembriamo un po' troie tutte noi che abbiamo pomiciato con gente conosciuta da mezz'ora, e se anche sei omofobo e misogino, non è nemmeno per quello.

“Sono lesbica”.

Le parole cadono nel vuoto, Danilo annuisce piano. Ha una specie déjà-vu: Regina in piedi insieme a lui in un parcheggio mentre aspettano che Sirio li riporti a casa, lei sta fumando, Anna li saluta mentre sale in macchina dei suoi, Regina le risponde con la mano, fa un altro tiro e poi dice: “È davvero la persona più bella su questa terra, la amo” e quando Danilo dice che sì, è davvero dolce, Regina ride e risponde: “Lo so, la amo”.

“E Achille?” è l'unica cosa che Danilo riesce a dire.

“Oh, lo sa. Insomma anche lui...”

“Oh,” dice Danilo, e gli sembra che tutto sia molto più chiaro, anche se in realtà è tutto molto confuso nella sua testa, ha informazioni sparse con vuoti a collegarle.

“Quindi con Anna,” dice Danilo, ma si ferma lì perché non sa come continuare.

“Sono sicura che troverai la ragazza perfetta per te, magari all'università” dice Regina, un sorriso stretto sulle labbra.

 

 

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Capitolo 4
*** Epilogo ***


6:20 pm

 

Danilo è seduto sul suo letto, la schiena contro il muro, le ginocchia al petto. È stanco morto e vorrebbe dormire, ma ha un mal di testa terribile, e pensare e ripensare a quello che Regina gli ha detto non lo aiuta. Ha unito tutti i puntini e ha studiato ogni informazione che ha, più scava e più gli sembra che l'intera faccenda abbia del ridicolo, cose da film di seconda classe per adolescenti. La cosa peggiore, però, è che sta realizzando di essersi illuso anche più del necessario: il triangolo amoroso era solo nella sua testa, non aveva mai avuto speranze con Regina e mai le avrebbe avute. Gli viene da piangere, ma si dice che è solo per la stanchezza e per i postumi della sbronza, non perché ha il cuore a pezzi, frantumato e si sente vuoto come se gli avessero tolto tutte le viscere.

Sa che dovrà farsene una ragione, che non può farci nulla, ma sente di avere il diritto di prendersi del tempo per digerire la faccenda. Ancora non ci crede, più ci pensa e meno gli sembra reale. Sono cose che non accadono davvero, e poi non gli torna che Regina sia lesbica (troppo carina, femminile, così fissata coi trucchi e coi vestiti). Achille invece ce lo vede, eccome, e la cosa lo gonfia ancor più di odio e di disgusto: il degno erede del Pelide, Achille che guarda con la coda dell'occhio Sirio e Enrico, il cuore che gli si stringe di invidia (o di speranza?).

Nemmeno pensare ad Achille, che ormai non rappresenta più un rivale, riesce però a tirare su il morale a Danilo. La delusione gli brucia in fondo alla gola, il sangue gli ribolle nelle vene, si sente vittima di un torto insanabile. Non è giusto, si ripete, non è giusto che sia successo a lui, e poi perché proprio la ragazza che piace a lui doveva essere lesbica? Non gli importa se Anna Mae e Regina sono felici insieme, perché lui è triste e lo sarà, crede, per sempre. Perché è successo a lui? Non è giusto, dopotutto è un bravo ragazzo.

 

✨ ✨ ✨

 

A Lidia arriva un messaggio mentre è sotto la doccia. Quando esce lo legge: è Danilo, “Wow, sono davvero la minoranza etero, bella merda” dice.

 

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