Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Sole,caldo,estate...unico periodo
in cui ogni lavoratore di concede un periodo di meritato riposo in amene
località marine o in centri benessere. Anche i Get Backers sognavano una
situazione del genere,ma come sempre i risparmi erano
pochi e non bastavano nemmeno per un rilassante tuffo in piscina. Ginji si
lasciò andare sulla panchina del parco,lasciandosi
cullare da quella fievole brezza,quanto avrebbe voluto andare al
mare,abbandonare per un poco quella città,andare via da tutti i problemi e le
fatiche,andare via...con Ban. Era sottointeso che avrebbe
voluto andarsene con lui,da solo non c’era ragione per partire,ma
figurarsi se il suo sogno si sarebbe realizzato,un estate lui e Ban da soli al
mare...si era proprio un sogno. Ormai non si stupiva più di quei sentimenti che
fiorivano in lui nei confronti del compagno,era palese
che ne fosse attratto,ma come si sa,il “e vissero felici e contenti” accade
solo nelle favole e non nella realtà,ed era altrettanto lontana una simile
prospettiva data la vita che facevano,sempre sul rischio di rimetterci la
pelle,avversari che bussavano ogni volta alla porta,ogni volta era peggio. Ma
che gli accadeva?Da quando aveva iniziato a piangersi addosso così?No, no...lui
non era solito incupirsi,benché il suo passato non
fosse allegro,ma nemmeno quello di Ban,quindi...inutile piangersi addosso!Si
alzò stiracchiandosi le braccia,certo che Ban era in ritardo,e non era da
lui,...che gli fosse accaduto qualcosa?Poi d’improvviso sentì una mano sulla
spalla e sobbalzò:era Ban.-Ban-chan mi farai morire un giorno o
l’altro!-esclamò il biondino con fare lamentoso. Il compagno si limitò a
fissarlo con il solito sguardo e dato il suo mutismo Ginji gli domandò il
motivo del suo ritardo-Facile a spiegarsi,colpa di
questi!-esclamò estraendo dalla tasca due biglietti. Il biondo non capiva che
cosa fossero,così che Ban dopo cinque minuti buoni nei
quali Ginji tentava di comprendere cosa fossero esclamò rassegnato –Sono due
biglietti per un pernottamento di una settimana di un hotel a Okinawa..-
Ginji non cambiò la sua espressione interrogativa. Ban perse
la pazienza e gli diede un colpo in testa e gli sventolò i biglietti a pochi
centimetri dal naso-Insomma cosa c’è ancora da capire?Ho vinto due biglietti
per una vacanza Ginji!-Il biondino nonostante i lacrimoni per colpo ricevuto mostrò un sorrisone-Davvero?Ma come?Quando?-domandò
entusiasta. Ban si accese una sigaretta e ripose i suoi pregiati biglietti nel
portafoglio-Stavo venendo qui quando passando per il
centro mi hanno venduto un biglietto omaggio della lotteria di un negozio,sono
passato di li per vedere se avevo vinto qualcosa e mi sono ritrovato possessore
del primo premio,tutto qui.-Non descrisse ovviamente le sue reazioni di fronte
a quella vincita,non voleva far sfigurare la sua immagine.
Ginji sembrò finalmente comprendere il tutto ed esclamò gioiso-E’ fantastico Ban-chan!Sei
stato fortunatissimo!Hai già deciso con chi andare?-domandò. Ban lo fissò come
stupito,davvero quel biondo non aveva capito
niente...Si alzò e fece per andarsene,Ginji rimase a fissarlo dubbioso,poi Ban
si fermò e senza voltarsi esclamò-Si parte tra due giorni...-Fu allora che il
volto di Ginji venne coronato da un sorriso –Ban-chan ti adoro!-esclamò
saltandogli addosso. Ban si limitò a sorridere,se solo
sapesse quanto lo adoro io,pensò.
------------------------------------
Ginji ancora non credeva di essere in viaggio per Okinawa,avevano preso uno shinkansen e non ci avrebbero messo molto
ad arrivare,guardava fuori dal finestrino il paesaggio che passava sotto i suoi
occhi,percepiva distintamente delle scariche elettriche sulla schiena,erano per
la gioia e l’agitazione. Ban sedeva di fronte a lui,leggeva
il giornale,o meglio fingeva perchè in realtà spiava il compagno e ogni suo
movimento. Avevano speso gli ultimi risparmi per quei biglietti e ancora si
chiedeva con quali soldi sarebbero tornati, ma ora come ora non aveva occhi che
per il compagno.
-Ban...-esclamò Ginji, il compagno alzò lo sguardo-Non ti ho
ancora ringraziato-Ban lo fisso
stupito-Ringraziato?-Ginji abbassò lo sguardo e disse-si,...per avermi
invitato...-Ban rimase zitto e poi scoppiò a ridere. Il biondino lo guardò
confuso-Ma dai Ginji,con chi mai potevo andarci?Mica
potevo lasciarti solo in città...-Ginji sorrrise,uno spettacolo stupendo per
Ban.-Beh,..grazie lo stesso!-esclamò abbracciandolo incurante di quelle piccole
scariche elettriche che percorrevano il suo corpo,innocue per lui,un poco meno
per Ban,che cercò di liberarsi da quell’abbraccio se non voleva morire.-Dannata
torpedine, mi ucciderai una volta o l’altra!-esclamò sistemandosi i capelli
elettrificati.-scuuuusa Ban, ti preego,perdonami!-lo
implorò il biondino con dei grossi lacrimoni. In quella si sentì l’annuncio
della stazione di Okinawa-Andiamo Ginji,o finisce che
rimaniamo su questo shinkansen per sempre-esclamò con un sorriso,Ginji
annuì,Ban non era più arrabbiato.
------------------------------
Ban e Ginji erano a testa in su da
parecchi minuti. Il loro albergo era davvero altissimo, e stando alla
graduatoria era un cinque stelle.-Ban,ma è davvero il nostro?-domandò per l’ennesima volta il
ragazzo.-Direi di si,forza diamoci una mossa...credo
che se fuori è così,dentro sarà ancora meglio...-e così dicendo prese per un
braccio l’amico e lo trascinò dentro. Ginji si lasciò guidare senza opporre
resistenza e cercando di non elettrizzare ancora il compagno.
L’interno era enorme e raggiunsero la reception sistemandosi
al meglio gli abiti, giusto per non sembrare più trasandati di quanto erano di
solito. Il consierge si fece subito avanti con fare premuroso-Cosa posso fare per voi?-Ban tirò fuori i biglietti ed
esclamò-Ecco noi avremmo vinto una vacanza premio e...-non terminò la frase che
subito un esercito di camerieri li circondò con un applauso-Ecco i fortunati
vincitori!Siamo molto lieti di avervi qui!Sappiate che avete diritto al nostro trattamento
esclusivo che comprende accesso alla spiaggia,piscina,centro relax,....-Il
consierge andava avanti con foga elencando tutte le possibilità che avevano
grazie a quella vincita,mentre Ban si sentiva schiacciato da tutta
quell’esuberanza,cosa che invece non dispiaceva minimamenteGinji. Il ragazzo capì immediatamente che al
compagno dava fastidio quella situazione così che con decisione interruppe il
consierge-Mi scusi ma saremmo molto stanchi per il viaggio e vorremo
riposare...-Un silenzio, poi fu seguito da consensi da ogni parte-Certo, certo...ecco
le chiavi,camera 106 quinto piano e buona permanenza!-
Lottarono a lungo con il facchino per portare o meno loro le borse in camera,ma poi riuscirono a
liberarsene fuggendo sull’ascensore.
-Tremendo...-esclamò Ban sbuffando. Ginji intanto si fissava
allo specchio dell’ascensore e notò che le pareti erano ricoperte di velluto e
vi erano dei decori d’oro puro. L’idea di staccarli balenò nella sua testa più
volte ma poi il ding dell’ascensore dissolse quel pensiero e andarono alla
ricerca della loro stanza. Dopo poco la trovarono, inserirono
le chiavi trattenendo il fiato. La porta si aprì e non poterono trattenere un
ooooooh di stupore. Una stanza magnifica con un ampio
finestrone che dava direttamente sul mare, tv al plasma, dvd, videotelefono e
poi un ampio letto matrimoniale che...
Che cosa?ma scherzo era
quello?Ginji fissò a lungo Ban, stava tremando, così che Ginji esclamò-Avranno
sicuramente sbagliato a darci le chiavi!In un albergo così grande è facile
sbagliarsi no?Ora li chiamiamo e chiariamo il malinteso eh?-esclamò correndo verso
il telefono, le dita tremarono nel comporre il numero della reception, tre
trilli poi si udì “Questa è la reception, mi dica”.
-Siamo della 106 e...-“Certo,certo,mi dica pure!C’è qualche
problema?”domandò allarmato. -Ecco a dir la verità si. La stanza è perfetta ma
c’è un problema,noi siamo in due e...e c’è un solo
letto..-balbettò.”come?Ora controllo sul computer”Istanti di silenzio mentre il
suo cuore batteva a mille,lanciò uno sguardo a Ban che stava ancora sulla porta
e gli fece capire che stavano controllando.”allora si dovrebbe esserci un letto
per due...”-Per essere per due lo è ma..-“Voi siete in due no?I biglietti erano
solo per due!”-Non sto dicendo questo,dico che il letto è solo uno!-“Certo,è un
matrimoniale!-Ma noi,noi non siamo una coppia!-esclamò arrossendo.”ma insomma i
biglietti parlavano chiaro,no?Soggiorno gratuito per una settimana nell’hotel
Blushine per una coppia no?”Ginji rimase in silenzio,come aveva fatto Ban a non
accorgersene?O forse...no,non era possibile..”Signore?E’ ancora in
linea?”-Eh?Si,si...mi scusi ancora,buongiorno-riattaccò,ma non voleva voltarsi
verso Ban,come poteva dirgli che...
-Biglietto valido per un soggiorno gratuito di una settimana
nell’hotel Blushine di Okinawa....valido per una
coppia...-esclamò Ban. Ginji si girò fissandolo. Ban accartocciò il
biglietto.-Mi dispiace Ginji, ma non avevo letto...le
frasi in piccolo...-esclamò tremando. Ginji non disse nulla, si limitò a
sorridere e a trotterellare da Ban e mettendogli un braccio intorno al collo esclamò-Ban
questo è un hotel stupendo, questo piccolo inconveniente lo
si può risolvere con qualche accorgimento...-esclamò lasciandolo e
dirigendosi verso il divanoe gettandosi
sopra.Ban lo fissava.-Come sospettavo,e come dormire
su di un letto!Ban tu dormi sul letto e io sul divano va bene?-domandò
sistemandosi comodamente sul divano. Ban sospirò e poi sorrise chiudendo la
porta.-Vadofarmi una doccia...-
Mi scuso per il ritardo ma ecco il secondo capitolo,vi assicuro che i
prossimi sono già stati scritti e saranno sempre miglior
Mi scuso per il ritardo ma ecco il secondo capitolo,vi assicuro che i prossimi sono già stati scritti e saranno
sempre migliori..insomma d’altraparte sono slo sette lunghi giorni XD Grazie
mille per i commenti
BUONA LETTURA!
Ginji era sdraiato sul letto con gli occhi chiusi che
ascoltava il rumore dell’acqua che scendeva...Ban...chissà cosa sarebbe
accaduto se il compagno gli avesse detto”ma dai Ginji, dormiamo insieme in quel
catorcio di auto figurati se mi faccio problemi per un
letto!”
Poi magari gli avrebbe dato un bacio, bello,
davvero un bel sogno...ecco cos’era. Doveva smettere di fantasticare e
godersi quella settimana di relax con Ban,chissà
quando sarebbe accaduto di nuovo. In quell’istante Ban uscì
dal bagno con l’accappatoio-Ginji dovresti provare a...-vide che era sul
letto con gli occhi chiusi,magari dormiva. Sorrise e si avvicinò in silenzio e
si abbassò fissandogli il volto. Poi Ginji gli fece “Buhu”e
per poco a Ban non venne un infarto. Questa avventatezza fu
punita con un colpo in testa.-Buuuuuuuuuuh,Ban mi hai fatto male!-piagnucolò-Colpa
dei tuoi scherzi cretini- esclamò sistemandosi gli occhiali. Ginji si mise
seduto e lo afferrò per l’accappatoio-Nooo,Ban non essere arrabbiato!-esclamò strattonandolo-E basta
Ginji vuoi togliermi l’accappatoio per caso?-domandò e si liberò da quella
presa e fece per andarsene ma poi udì uno “Scuuuuuuuuuusa”
e come si voltò vide Ginji che gli si lanciava addosso e lo travolgeva completamente
facendolo cadere a terra. Finirono per terra, Ban sotto e sopra un Ginji
disperato incurante della situazione alquanto imbarazzante -Ban, scusa,ti faccio sempre arrabbiare!-Ban era immobile,non sapeva
cosa fare quando Ginji si sarebbe accorto della situazione,e neppure
riuscivaa liberarsi causa il dolce peso
dell’amico. Ginji continuava imperterrito con il suo lamento
quando il compagno chi mise una mano davanti alla bocca facendolo zittire, Ginji
solo allora si accorse di come stavano le cose, ma non riusciva davvero a
smuoversi, era paralizzato-Sei proprio un bambino, lo
sai?-esclamò Ban, incurante della situazione. Ginji era rosso in faccia
e tremava, cosa diavolo aveva fatto?Ban riuscì quindi a liberarsi e alzandosi
si sistemò l’accappatoio mentre l’amico eraa terra ancora immobile, nel pieno della confusione. Ban gli scombussolò
i capelli passando ed esclamò-Tra poco è ora di pranzo...-detto questo tornò in bagno per
cambiarsi. Ginji rimase immobile, poi quando udì il rumore del phon scattò in
piedi e corse fuori dalla stanza. Come
gli era venuto in mente di saltargli addosso così?E perchè Ban aveva avuto quel
comportamento?Poi però il suo voltò mutò in un sorriso e corse sino alla
balconata e lì respirò a pieni polmoni e scoppiò in una risata quasi isterica, poi
si fermò e abbassò lo sguardo-Sono stato proprio uno scemo, Ban avrà ormai
capito di sicuro...-forse era solo una partita persa in partenza...ma da quando
lui si arrendeva senza lottare?Ora si sarebbe mantenuto un poco sul distante, voleva
che fosse Ban a fare la prima mossa, per vedere davvero cosa aveva capito.
Ginji si passò una mano tra i capelli
biondi e fece ritorno verso l’interno.
------------------------------------------------
Era già la terza volta che passava per quel corridoio e non
era ancora riuscito a trovare il giusto percorso, poco aiutava la piantina che
indicava con una freccia rosso fuoco “voi siete qui”. Sbuffò per l’ennesima
volta e si lasciò guidare dove lo portava la sua mente-Ban mi ucciderà appena lo trovo, sempre se lo troverò...-poi udì
una mano sulla spalla e sobbalzò rilasciando una bella scarica elettrica che
colpì in pieno il suo “assalitore”. Era Ban. -Dannata torpedine!Basta, la prossima volta non ti tocco nemmeno con un guanto
di gomma!-esclamò rimettendosi in piedi-Ban!Ban! Finalmente
ti ho trovato! Pensavo di non uscire più da questo
labirinto!-esclamò lanciandosi al collo. -Se continui a girare in tondo come un cretino è logico!-esclamò liberandosi da
quella stretta e incamminandosi.-In tondo?Come fai a dirlo?-. Ban sghignazzò. -Sono già cinque
minuti che ti sto seguendo.-Ginjirimase
immobile poi sorrise, Ban non aveva capito proprio nulla, meglio così. Così
che lo raggiunse e insieme s’incamminarono verso la sala da pranzo.
Le portate erano stupende ed una più deliziosa dell’altra, i
piatti europei erano davvero ottimi,ben diversi dalla
cucina di Pore.-Hai qualche idea per questo
pomeriggio?-domandò l’amico interrompendo le mandibole di Ginji dal loro
lavoro-Io?...Beh mi sarebbe piaciuto andare al mare. -esclamò con un sorriso. Ban
lo fissò un attimo e poi si alzò per uscire a fumare-Perfetto ci vediamo tra poco in stanza...-e così andò. Ginji rimase lì
seduto fissando le bollicine dell’acqua frizzante che risalivano e scoppiavano
in superficie. Poi prese il bicchiere dal quale Ban aveva bevuto, se avesse bevuto sarebbe stato un poco come baciarlo no?Rise e
poi si alzò,ma prima di andarsene bevve da quel bicchiere.
------------------------------
Quando Ban ritornò in stanza vide
che Ginji dormiva beatamente sul letto. Non poté non sorridere al vederlo. Gli
si avvicinò, questa volta fu ben attento nel notare che dormiva per davvero. Respiro
regolare, il torace si alzava e si abbassava
ritmicamente. Gli accarezzò i capelli, ma tolse la mano non appena Ginji fece un
borbottio. Allora decise di uscire fuori in balcone e rimirare il paesaggio, davvero
impagabile, chissà come sarebbe stato al tramonto...doveva essere qualcosa
stile film d’amore, con nubi rosa e viola e un lui che bacia
una lei e una brezza gli scompiglia tutti i capelli. Poi si fermò da quel
fantasticare, da quando era diventato così melenso?Ginji gli faceva davvero uno
strano effetto. Si lasciò andare sullo sdraio che vi era e si addormentò placidamente
per diverse ore.
Ban si svegliò in modo alquanto movimentato. Ginji lo stava
strattonando da diversi minuti. -Ban-chandai svegliati!Ban?!!-Finalmente l’amico aprì gli occhi e lo
sguardo non era dei migliori. -Bel modo di svegliarmi...aggraziato come al solito. -Ginji sorrise-Avresti voluto essere svegliato
come la bella addormentata?Con un bacio?-Ban lo guardò
un poco sorpreso,ma Ginji già era corso dentro e stava cercando il suo costume
nell’armadio. Ban si rassegnò, evidentemente aveva
capito male.
Finalmente raggiunsero la spiaggia riservata dell’albergo: ampia,
con bar e campi per giocare a beach-volley,per nulla
male. Ginji era già alla ricerca della loro postazione quando d’improvviso si
mise a saltare disperandosi,. Ban preoccupato lo raggiunse
subito-La sabbia scotta!-piagnucolò l’amico. Questo non lo salvò
dall’ira funesta di Ban, che dopo una sonora lezione lo superò e raggiunse la
loro postazione. Ginji lo raggiunse saltellando e sistemò le sue cose a fianco
di quelle dell’amico che si era acceso l’ennesima sigaretta. -Ban io vado a
farmi il bagno. Vieni?Vieni?-domandò allegro. -Magari
più tardi...-Ginji avrebbe voluto insistere ma non lo ritenne opportuno così
che si spogliò rimanendo in costume e iniziò a correre
verso il mare urlando come un bambino- MAREMAREMAREMARE!-Ban
ispirò profondamente,era davvero un bambino. Poi il suo sguardo fu attirato da una madre che tentava di spalmare la crema al
figlioletto urlante che voleva solamente entrare in acqua. Ecco quel bimbo somigliava molto a Ginji...al pensiero gli venne da ridere.
Poi rammentò che Ginji non aveva nemmeno preso in considerazione l’idea di
mettersi la crema. Si sarebbe scottato, avrebbe imparato dalla sua fretta a non
farsi del male da solo come era solito fare. Avrebbe
trascorso il resto della vacanza all’ombra con i suoi lacrimoni. Poi però il
sorriso si spense, si alzò in piedi ed osservò che Ginji già sguazzava in mare.
Sospirò e lo chiamò, ma quello era tanto preso che nemmeno aveva sentito. Ban
allora lo raggiunse un poco seccato-Ginji esci da lì non hai la crema...ti
scotterai..- Ginji si fermò -Ban sei venuto a
nuotare!Che bello!- C’era da aspettarselo,non aveva sentito nulla. Ban entrò
quel che bastava per agguantarlo e trascinarlo fuori-Ban!!!!Che
fai?!!!Perché??!-Ban sbuffò per l’ennesima volta-Mettiti la crema idiota,o
passi il resto della settimana sotto l’ombrellone!-Ginji lo fissò poi esclamò -Ma
dai!Non succede nulla se non la metto Ban-chan!Non ho mica due anni!-esclamò
ridendo. Ban non lo mollò -Te lo scordi!Dopo sono io che dovrò sopportare le
tue lamentele!-e dicendo questo lo scaraventò sulla sdraio
e gli mollò in mano la crema. Ginji era allibito, da quando Ban si mostrava
così...così premuroso?Sorrise ammirando Ban di spalle, non avrebbe
mai creduto che il compagno potesse diventare...protettivo. Ban non
aveva certo intenzione di mostrare quel suo lato affettuoso, si sedette e si
mise a leggere un giornale incurante delle occhiate dell’amico. Era nel pieno
della lettura di un articolo quando percepì qualcosa di glaciale percorrergli
la schiena si voltò di scatto e si trovò a poca distanza dal viso di Ginji. Arrossì
vistosamente e balbettò -Ch..che
stai f..facendo?-domandò. Ginji sorrise-ti metto la crema, no?Vuoi
scottarti per caso?-Ban rimase in silenzio e poi scattò in piedi-Non ho bisogno
di queste frivolezze...-ma il compagno lo trattenne-Se non vuoi essere
inchiodato da una scarica elettrica stai qui!-esclamò con tono deciso. Ban
ne rimase stupito, il volto serio di Ginji, la mano che l’aveva trattenuto. Sorrise,
infondo al cuore non gli dispiaceva questa situazione,
così che si arrese-Ginji...- l’amico si aspettava un commento acido ma invece
ricevette solo-...grazie...-e si sedette di spalle all’amico. Ginjirimase allibito, ma poi sorrise e si dette da
fare con lo spalmare la crema al compagno. Ban si sentì in paradiso, percepire
il compagno così vicino, così a contatto...e non poter far niente, era una
tortura paradisiaca!Dal conto suo Ginji faceva del suo meglio senza riuscire a
nascondere il rossore che aveva invaso il suo volto; quando ebbe finito fece
per andarsene ma una mano lo fermò per il braccio-Ora tocca
a te!Non mi sfuggirai!-esclamò Ban inchiodando l’amico per terra. Ginji stava
letteralmente tremando sotto i tocchi di Ban, nascondeva il volto tra le
ginocchia, sarebbe stato un guaio se l’amico l’avesse
visto in quelle condizioni.-Fatto, vai
a nuotare!-esclamò dandogli uno spintone. Ginji non si mosse subito, quando
si alzò fece di tutto per nascondere il volto all’amico-G...grazie eh...ciao!-e
corse via. Ban sorrise, era davvero un bambino, un bambino tremendamente
affascinante.
Erano passate diverse ore ormai, quando finalmente Ban si
decise a raggiungere il compagno in acqua, gran parte della gente se n’era
andata, ora il silenzio regnava sovrano insieme al fragore delle onde. Ban
arrivò alle spalle di Ginji che stava facendo il morto cullato dal moto
regolare delle onde. Il ragazzo si trattenne dal baciarlo, quel
corpo chiaro in splendido contrasto con l’azzurro delle onde, labbra rosate sulle
quali Ban fece cadere delle gocce di mare che destarono subito l’amico-Ban?!-poi
quando si accorse che si trattava veramente dell’amico fu entusiasta. –Ban-chan
finalmente!Credevo che non venissi più...-esclamò. L’amico si limitò a
sorridere,quegli occhi blu considerati tanto
pericolosi ora potevano essere paragonati a delle pietre preziose,brillavano
con i riflessi del sole ormai calante. Ginji si trattenne nel dire che fosse
affascinante,si era già lasciato sfuggire la battuta
della bella addormentata-Beh,fino ad ora non hai fatto che muoversi a destra e
manca,ed ora che sono qui stai qui impalato?-domandò retoricamente
iniziandopoi a spruzzare l’amico. Ginji
fu preso alla sprovvista ma partecipò subito a quel
gioco.
----------------------------
Il sole aveva iniziato a nascondersi sotto il mare e i due
ragazzi si stavano asciugando sotto l’ombrellone ormai chiuso. Ginji osservava
con sguardo perso il paesaggio, si era alzato un lieve venticello che gli
scompigliava i capelli ancora umidi mentre Ban stava seduto con gli occhi
chiusi pensando a chissà cosa. Il biondino si alzò e raggiunse la riva, sin
dove le onde arrivavano, poi si sdraiò lasciando che le onde gli bagnassero
sino alle ginocchia. Ben presto vide un’ombra avvicinarsi-Che stai facendo?-domandò Ban mentre ancora si asciugava i
capelli con l’asciugamano. -Guardo il paesaggio...in città non si può certo
ambire a vederlo, no?-Ban annuì e poi si sedette a
fianco dell’amico. In effetti il panorama era magnifico
e l’acqua ora tiepida che bagnava le gambe era estremamente rilassante. -Che
faremmo se non avessi vinto i biglietti?-domandò sdraiandosi vicino
a Ginji-Sicuramente saremmo alla ricerca ancora di un qualsiasi lavoro
da fare e andremmo a lagnarci nel solito bar...come sempre...-Ban sorrise -Come
sempre...- s’incupì un poco,era davvero una vita difficile quella che
facevano,piena di rischi ed incertezza ma era bello infondo,infondo non era
solo,era circondato da buoni amici...e da Ginji ovviamente. Si voltò ad
osservarlo, era irradiato dagli ultimi raggi del sole che facevano
risplendere i suoi capelli biondi. -Sei stato bravo oggi Ginji...se avessi
rilasciato qualche scarica elettrica in acqua sarebbero morte tutte le persone
che ci stavano- esclamò ridendo. Il biondino
sorrise-Non faccio apposta certe volte...-sembrava
quasi che si stesse scusando così che Ban per sdrammatizzare gli schizzò un
poco d’acqua addosso. -Non era una predica la mia...-Ginji
sorrise-Lo so e...che idea!-esclamò ridendo poi si voltò verso Ban ed
esclamò -Hai mai provato a fare l’angelo sulla neve,Ban?- L’amico lo guardò
confuso- Massì,non ci vuole nulla!-e dicendo questo iniziò a muovere su e giù
le braccia e le gambe,poi si fermò. -Ecco, dai prova
tu!-esclamò ridendo. Ban non disse nulla, si mise seduto ed esclamò -Come può crearsi un angelo da me che sono il figlio del
demonio?-dicendo questo si alzò scrollandosi la sabbia di dosso e se n’andò. -Ban!-esclamò Ginji alzandosi-Ban, non fare così...Ban?!-a nulla
servirono queste parole. L’amico si era già avviato fuori
dalla spiaggia con le sue cose senza attendere niente e nessuno. -Ban...-le
parole si persero nel vento. Ginji cadde in ginocchio e rimirò il suo angelo, che
senso aveva di esistere un angelo solitario?
Ginji si era trascinato sino in camera e aveva costatato che Ban non
c’era
Visto che sto pubblicando
anche un’altra fanfiction di Getbackers colgo l’occasione di aggiornare anche questa
e posterò pain piano tutti i capitoli che ho già pronti ma sono davvero tanti.Spero
che siate contenti di questa inaspettata prosecuzione.BUONA LETTURA
Ginji si era trascinato sino
in camera e aveva costatato che Ban non c’era. Maperchè prendersela così?Che ragione vi era?L’aveva per caso
offeso o insultato?Ginji si lasciò cadere sul letto fissando il soffitto
bianco. Rimase così per alcuni minuti, poi si alzò e lentamente si avviò verso
il bagno per farsi una doccia, Ban non era un bambino, sarebbe tornato quando avrebbe desiderato...anche se quell’attesa lo
faceva stare male.
Sotto l’acqua non percepiva alcun
suono, solo una certa tranquillità che gli invadeva il corpo, era come essere avvolti in un abbraccio, ma quella dimensione
piacevole fu rotta da un battito ritmico. Ma che cosa poteva essere?Ginji uscì
dalla doccia e s’infilò l’accappatoio, proprio ora dovevano venire a bussare in
camera?Ma magari era Ban che stava male e..subito
accorse alla porta del bagno ma notò che la maniglia non si apriva,qualcosa la
teneva bloccata...o qualcuno...
-Ginji non usare scariche
elettriche per piacere...-esclamò una voce
-Ban!-Ginji ebbe un tuffo al
cuore-Ban che significa?Apri la porta!Che scherzo stupido!-esclamò molto
sorpreso,non era del compagno avere simili trovate.
-Ginji prima vorrei che mi
ascoltassi...poi ti lascerò uscire...-Il ragazzo-torpedine
si fermò di botto e lasciò la maniglia, guardò il pavimento bagnato sotto i
suoi piedi e poi annuì. -Ginji mi dispiace per oggi, mi sono comportato in
maniera...davvero ridicola, si ridicola!Ma non so
davvero che mi sia preso,...ti prometto che non accadrà più,non è da me fare la
vittima,e poi non ho mica intenzione di rovinarci la vacanza,insomma è già
stato una caso fortunato,no? Tra centinaia di biglietti proprio noi...noi che non vinciamo mia nulla senza lottare...magari
dovrei preoccuparmi e insospettirmi,ma proprio non voglio rovinarmi questa
settimana...-Ban parlava a macchinetta senza prendere fiato e Ginji ascoltava
senza capire il perchè di un simile sfogo,attendeva
solo che Ban finisse,non voleva interromperlo. -...Quindi davvero perdonami
Ginji,non voglio infastidirti con i miei problemi,non lo trovo giusto...eh
Ginji?Quindi vorrei che ci mettessimo una pietra sopra.-
Perché diceva quelle cose?-Ginji
non capiva.
- Ginji sono
davvero rompiballe vero?Ma come fai a sopportarmi?-domandò. Basta!Basta!Ginji non riusciva più a sopportare così che diede una
piccola scarica elettrica che attraverso la maniglia di metallo fu trasferita
direttamente a Ban che lasciò immediatamente la porta dolorante. L’amico ne
uscì immediatamente ed osservò Ban che si massaggiava il braccio, forse aveva esagerato. Ginji sorrise e s’incamminò verso di lui,
senza che Ban gli staccasse gli occhi di dosso.
-Ban-chan stavolta mi ha fatto davvero arrabbiare sai?-esclamò
sorpassandolo e buttando sul letto l’asciugamano, Ban era immobile, poi
sussultò, Ginji lo aveva abbracciato da dietro-Sei uno stupido...non capisci
che i tuoi problemi sono anche i miei?- esclamò
poggiando il capo sulla sua schiena. Ban rimase immobile, percepiva l’umido dei
capelli di Ginji sulla schiena e le mani ancora calde per il vapore che lo
cingevano. Ban sorrise poi esclamò-Sono davvero
egoista eh?-Ginji sorrise-Non solo sei anche venale e lunatico...-fece per staccarsi ma Ban gli bloccò un braccio.
-Ginji grazie...- e dicendo questo glielo
baciò provocando brividi infiniti al compagno e aumentando la gradazione del
suo rossore. Ban gli lasciò la mano e si diresse verso il bagno. Ginji rimase
immobile, poi si lasciò cadere sul letto e portò la mano alla bocca-Mi ha
baciato...-poi si udirono gli strepiti di Ban dal bagno-Ginji che disastro!!!-
-------------------
La serata si stava mostrando molto interessante, il luogo era
meraviglioso. Avevano passeggiato nelle vie del centro chiacchierando di tutto
ciò che vedevano e sulla loro condizione se fossero stati
a Shinjuku,aveva
preso il gelato,cose così,sciocchezze forse,ma molto importanti secondo
entrambi,anche se nessuno dei due l’avrebbe mai ammesso.(Shinjuku
è uno dei quartieri di Tokyo,detto anche quartiere dei divertimenti)
Ginji stava
ancora mangiando il suo gelato quando il suo sguardo
fu attirato da una coloratissima locandina. S’avvicinò e notò che era la
pubblicità di un grandissimo luna park. -Ban-chan!Ban-chan!Ci
andiamo?!-esclamò Ginji con gli occhi lucenti. Ban
osservò la locandina, poi l’amico, poi la locandina e
ancora il compagno.
Poi esclamò-Se farai il bravo...vedremo...-esclamò ridendo, in realtà il
problema era un altro.
Ginji sbuffò -Cosa
intendi per fare il bravo?-Ban ci pensò su e poi
esclamò -Non lo so ci devo pensare...cose del tipo farmi da facchino non mi
dispiace...-.
Ginji lo guardò contrariato-Dovrei farti da schiavetto?-domandòretoricamente. Ban si voltò e gli mostrò un sorriso
alquanto ambiguo-Non lo so...ci
penserò su riguardo questa tua proposta...-Ginji lo guardò allibito, poi tornò
in sè -Non era una proposta!-esclamò con decisione-Troppo
tardi!-detto questo corse via lasciando che Ginji lo rincorresse piagnucolando.
--------------------
-Ginji...è
tutta colpa tua...-esclamò ansimando appoggiandosi al muro. -Mia?Sei tu
che hai iniziato a correre!-esclamò l’amico
difendendosi e cercando di riprendere fiato. Ban sorrise-Sappi che comunque è colpa tua...-esclamò prima di entrare
nell’albergo. -Ma Ban-chan!-.
Non c’era niente da fare,
Ginji aveva un effetto disastroso su di lui, riusciva a mutare persino il suo
carattere,quel ragazzo doveva avere anche qualche
potere paranormale. Ban lo fissava al di sopra degli
occhialetti,Ginji era appoggiato alla porta dell’ascensore e sbadigliava senza
contegno. Era tanto stanco che quando le porte si
aprirono Ginji non avendo più nulla su qui appoggiarsi cadde indietro e sarebbe
caduto se Ban non lo avesse afferrato prontamente. -Ginji non è da te crollare così presto...-esclamò facendo appoggiare
Ginji a lui.
-Non ci posso fare
nulla...sono stanchissimo...-e sbadigliò ancora. Ban
sospirò con un sorriso e si diressero verso la loro stanza.
Ginji si lanciò direttamente
sul letto, dimenticandosi dell’”accorgimento”che doveva fare per la notte, Ban
non se la sentì di farlo scomodare,per quella volta
avrebbero fatto cambio. Ban si era già messo in pigiama, quando notò che il compagno era ancora fermo e si stava
addormentando con tutti i vestiti addosso.
-Ginji cambiati, è scomodo dormire con i vestiti...-Ginji aprì un occhio
-Domani Ban...domani...- Ban
sospirò -Ma quale domani e domani...sei un bambino...-e dicendo questo gli levò
le scarpe,ma non se la sentiva proprio di spogliarlo,non
poteva sapere che cosa poi poteva prendergli,non voleva rovinare la vacanza
così ben iniziata.
-Ginji non ho intenzione di
spogliarti...-Ginji si svegliò di colpo e si mise a
sedere e lentamente iniziò a spogliarsi fermandosi tra uno sbadiglio e l’altro.
Ban si stava innervosendo, sembrava che Ginji facesse apposta con quei gesti
lenti e quasi voluti a spogliarsi, così che si alzò e se n’andò in bagno al
sicuro da qualsiasi tipo di visione,tranne quelle
della sua fantasia. Si lavò il viso e si guardò allo specchio, che diamine gli
stava riservando il destino...Poi sentì che l’amico urlava e corse fuori
-Ban-chan è
terribile!E’ terribile!-esclamò Ginji correndogli contro.
-Cosa c’è?-domandò Ban
cercando di ignorare il fatto che l’amico fosse solo
in boxer. -Ho lasciato a casa il pigiama!-esclamò
piagnucolando. Ban avrebbe voluto mollargli un pugno ma
si limitò a sospirare e iniziò a sbottonarsi la giacca del pigiama. Ginji si
fermò e lo guardò allibito, mentre il suo cuore iniziava a correre all’impazzata.
Ban gli lanciò la giacca
sulla testa-Mettiti questa,anche se fa caldo non si sa
mai...-esclamò mettendosi sotto le coperte. Ginji rimase un momento immobile,poi si levò la giacca dalla testa,aveva un buon profumo,di
lavanda,e la indossò e si andò a guardare allo specchio sghignazzando,gli stava
un poco larga sulle maniche.
-Se quella non ti va bene non ci metto nulla a riprendermela... -esclamò schiacciando
il mozzicone nel portacenere. Ginji sorrise e saltò sul letto e gattonò sino vicino a Ban ed esclamò-Vuoi
sempre avere l’ultima parola...- L’amico si limitò a sorridere-E tu sei e sarai
un eterno bambino...-Il biondino rise,era vero,ma non poteva farci nulla,poi
gli venne un’idea. Appoggiò la sua testa sulle gambe di Ban ed esclamò-Sono un bambino ed
hai ragione...allora raccontami una storia Ban-chan!-
Ban rimase
interdetto -Una...una storia?-il biondino annuì. -Tu sei
fuori...- disse Ban cercando di scrollarselo dalle gambe.
-Dai,dai!Ban-chan!-
esclamò lui mettendosi a fianco. Ban si arrese -Ok...Allora c’era una volta un stupido ragazzo torpedine
che...ahia!- l’amico gli aveva dato un piccolo pizzicotto -Ban-chan
non mi piace questa storia!-Ban rise e poi disse -Ma perchè?E’
così realistica...-Ginji per tutta risposta gli lanciò il cuscino in pieno
viso,Ban non rimase impassibile e partecipò con lui a quella guerra.
Quando Ban aprì gli occhi era
ancora buio e fece per alzarsi ma un peso sul petto
glielo impediva, era Ginji. Ban ebbe un tremito ed ebbe l’impulso di togliersi,
ma poi rimase immobile, non era certo una situazione spiacevole quella. L’amico
dormiva beatamente con il capo sul suo petto;alla fine
avevano dormito senza troppi problemi. Gli accarezzò i
capelli biondi, ora appariva come la persona più tranquilla e beata del
mondo. Ban sorrise e tornò a dormire.
Quando aprì gli occhi bruni Ginji ebbe l’impressione di andare a
fuoco,poggiava il capo sulle gambe di Ban il quale tranquilla
Ed ecco qui il nuovo
capitolo!Tra persone scomparse e bambini capricciosi trascorre
così il primo giorno di vacanza dei nostri due GetBackers…BUONA LETTURA!
Quando aprì gli occhi bruni Ginji ebbe l’impressione di andare a fuoco,poggiava il
capo sulle gambe di Ban il quale tranquillamente leggeva una rivista e appena
percepì un tremito dell’amico esclamò-Ben sveglio!-
Il biondino si sollevò un
poco tremante e rosso in volto;le uniche parole che
disse furono -Sc...scusa Ban...- .L’amico sorrise-E
di che?-Ginji rimase zitto.
Ban si alzò e si stiracchiò
accendendosi una sigaretta-Forza oggi dove vuoi
andare?- L’amico era sempre zitto ignorando quel silenzio che presupponeva una
risposta,allora Ban lo prese per la guancia e gli disse-Forza,qualche idea?-domandò
tirandogliela un poco -Ahia!Ban-chan mi fai male!-si lamentò massaggiandosi la
guancia. Ban lo ignorò e iniziò a cambiarsi ,Ginji
sorrise e gli saltò addosso-Dannato idiota,vuoi farmi morire?!-esclamò Ban,per
poco non aveva ingoiato la sigaretta.
Il biondino rise e poi
afferrò i suoi vestiti e due minuti dopo entrambi
erano in spiaggia,già affollata di persone.
Vicino alla loro postazione
stava una madre con un bimbo di circa sette anni che non aveva nessun’intenzione di mettersi la crema solare, Ban notò che
era il medesimo del giorno prima. Alla fine la madre giunse al ricatto, o la
crema o niente mare. Il bimbo si sedette di spalle con le
braccia conserte e gli occhi rossi, era un’ingiustizia quella!la madre
n’approfittò per recarsi un momento al vicinissimo bar, avrebbe preso qualcosa
di buono per quel figlio capriccioso. Gli occhi del bambino s’incontrarono per
un istante con quelli di Ban ed ebbe un tremito,gli
facevano paura,abbassò subito la sguardo e nel farlo il suo cappello gli si
levò e il vento lo fece volare in alto.
Il bimbo temette che il suo
berretto fosse perduto per sempre quando una mano
gliela porse con un largo sorriso sul volto:era Ginji.
-Questo è tuo,no?-Il
bimbo lo prese e sorrise -Grazie...-Il giovane lo salutò con la mano e andò a
risedersi vicino a quello con gli occhi tanto paurosi. Il bimbo si risedette e
si mise a tracciare dei disegni con un sasso,si
annoiava e voleva fare il bagno.
Ginji con movimenti furtivi
si allontanò da Ban e si avvicinò al bambino ed esclamò-Non
vai a fare il bagno?E’ un peccato perchè oggi c’è un
bel sole...-disse sedendosi accanto-Devo mettere la crema...ma
non voglio.-
Ginji sorrise-Anch’io
ieri non volevo ma poi quello che mi sta vicino,lo
vedi?Si chiama Ban ed è venuto sino in acqua,mi ha trascinato fuori e mi ha
portato qui,dovevo mettermi la crema altrimenti oggi sarei qui con una bella
scottatura...ti conviene accettarlo,o sprechi ore qui ad annoiarti e a vedere
gli altri in acqua. -Il bimbo lo osservò e poi sorrise-Io mi chiamo Satoshi,tu?-Ginji ne fu sorpreso
ma poi esclamò -Ginji...-in quella arrivò la madre che esclamò -Satoshi non infastidire il signore!-
Ginji si alzò ed esclamò-No,no...sono io che l’ho
infastidito semmai...-Satoshi prese Ginji per mano e
disse-Mamma questo è un mio amico si chiama Ginji!Ora mettimi la crema che
voglio andare a fare il bagno...-la madre era interdetta,poi sorrise e prese la
crema-Ginji vieni a fare il bagno con me?-domandò il bimbo eccitato.
Il biondo ebbe un sussulto,lanciò un’occhiata a Ban,sembrava ancora intento a leggere
e nessuna intenzione di andare in acqua-Va benissimo-. Appena si allontanarono
Ban sospirò,era ora che Ginji andasse,il suo progetto
non poteva subire altri ritardi. Appena si assicurò che Ginji fosse scomparso
si alzò e si avvicinò alla madre di Satoshi-Mi
scusi...-la signora chiuse il libro che stava leggendo e lo fece accomodare
sullo sdraio vicino-Avrei un favore da chiederle...-la
signore stupita annuì.
-----------------------------
Ginji ora cominciava a
tremare e così Satoshi così che uscirono,anche se la differenza di età era notevole si erano
comunque divertiti molto. Ginji appena arrivò cercò Ban con lo sguardo,non vi era nessuno...com’era possibile?
-Se cerchi il signor Mido ha detto che aveva una
commissione da fare...tornerà tardi...-
Cosa?Perché Ban non gli aveva detto niente?Ginji rimase
immobile fissando il vuoto. Ban...Ritornò in se solo quando Satoshi
lo tirò per il costume -Ginji dopo mangi con me?-domandò allegro. -Ma io...-La
madre sospirò-Satoshi
smettila ora...Ginji non ha la tua età avrà certamente altre cose da fare...-Satoshi lasciò il costume e nascose lo sguardo sotto il
cappello. Ginji lo fissò dall’alto. Infondo attendere per attendere...
-Se il tuo invito è ancora valido accetto...- esclamò il biondino. Gli occhi di Satoshi s’illuminarono -Visto
mamma?Visto?-era al colmo della felicità. Ginji sorrise alla madre che
lo ringraziò largamente -Ora vado a fare una doccia,torno
subito Satoshi...-e si allontanò.
Percorse in fretta la
spiaggia,andò verso il bar,agli spogliatoi,ma di Ban
non c’era traccia. Ginji si appoggiò alla ringhiera delle scale,perchè Ban era scomparso
così?Quella mattina era così ansioso di uscire...forse troppo...e se in realtà
c’era di mezzo una missione?Se quei biglietti erano stati solo una scusa?Ginji
sussultò.. No,no...Ban non gli avrebbe mai mentito così. -Ban sta bene,non devo preoccuparmi!-disse a sè
stesso e detto questo s’incamminò verso la sua postazione.
---------------------------
Il pomeriggio era passato,
Ginji era in crisi, non una visita, una telefonata...Ban era scomparso.
Il biondino era seduto sullo sdraio con la testa tra le mani. La madre di Satoshi si avvicinò e pacatamente esclamò -Magari il suo
amico l’attende in albergo...-Ginji alzò il volto e pronunciò un timido sorriso-Grazie
signora...il fatto è che lui...-La donna lo interruppe -Non deve
spiegarmi...non faccio distinzione di persone io...-e detto questo lo salutò ringraziandolo. Ginji rimase allibito “distinzione di
persone”?
-Ciao Ginji, a domani!-esclamò Satoshi mentre
seguiva la madre. Il ragazzo abbozzò un sorriso e s’alzò, forse aveva ragione
la signora. Raccolse le sue cose e s’avviò verso l’albergo, sperando
d’incontrare presto lo sguardo del compagno.
---------------------------
Era davanti alla porta ma tremava, non voleva entrare e non trovare Ban.
Sospirò e spinse la maniglia, la porta era aperta, la stanza era
irradiata dai raggi di un sole tramontante. Non c’era nessuno. La borsa
che portava cadde a terra -Ban-chan...-
sentì una porta aprirsi, era quella che dava sul balcone
-Bentornato Ginji...ti stavo
aspettando...-
Il biondino rimase immobile,ma poi un sorriso gli si stampò in faccia e corse in contro
al compagno stringendolo in soffocante abbraccio.
-Piano,piano...mi
uccidi!-esclamò Ban cercando di respirare. -Ban-chan
ma che fine avevi fatto?Ero preoccupatissimo...dov’eri
finito?-domandò tutto d’un fiato.
Il moro sorrise e gli poggiò
un dito sulle labbra,Ginji arrossì enormemente. -Troppe
domande...fatti una doccia che andiamo a mangiare.- e
si staccò. -Ma Ban-chan...!-Il compagno si fermò ed esclamò-Capirai tutto sta sera...-e rientrò. Il ragazzo era
dubbioso,che voleva dire?Un pensiero solo gli investì
la mente,ma era davvero troppo improbabile per essere vero...
---------------------------
Ginji seguiva fedelmente Ban,
non sapeva dove lo stava portando, stavano girando da
parecchio per il centro, circondati da negozi affollati. -Ban-chan...dove
stiamo andando?-domandò timidamente. -Adesso vedi...-esclamò
rapidamente,era alla ricerca di qualcosa,era palese. -Chi
stiamo cercando?-domandò ma non ottenne risposta. -E’ una missione?-nessuna risposta.
-Ban!-esclamò fermando l’amico. Il moro si
voltò ed esclamò -Ci siamo Ginji, aspettami qui...-detto
questo entrò in un bar lì vicino. Ma che cosa...?Ginji
sospirò, che prendeva a Ban?Si appoggiò al muro del bar attendendo
pazientemente e dopo poco lo vide uscire -Vieni Ginji, dai!-e lo prese per un
braccio. Il biondino si fece trascinare sino alla fine, Ban non dava risposte,
si limitava fare mezzi sorrisi.
Alla fine Ginji si liberò -Insomma
Ban-chan!Dove caspita mi stai portando?E’ tutto oggi
che fai il misterioso!-Ban si fermò e si voltò -Siamo arrivati,guarda davanti a
te...-
Il biondino alzò lo sguardo e
fu quasi accecato da mille luci colorate :un Luna
Park. -Ma...che significa?-domandò stupito,il moro
sospirò e lo riprese per il braccio -Secondo te?Stasera andiamo a
divertirci,no?-. Il biondino si liberò e lo seguì al fianco. Ban si fermò
attendendo Ginji
-Ban-chan...-il moro alzò lo sguardo -Si?-il biondino sospirò -Beh,...grazie...-e pronunciò un timido sorriso.
Ban temette
di morire, quell’espressione era a dir poco meravigliosa. -E di che?Dai andiamo...-e si avviò nascondendo al meglio il
suo imbarazzo. Ginji lo seguì fedelmente all’interno.
Le attrazioni erano davvero molteplici, c’era solo l’imbarazzo della
scelta -A te Ginji...-esclamò accendendosi una sigaretta. Il biondino si guardò
intorno e poi indicò una giostra-Quella Ban-chan!-Quando il moro alzò lo
sguardo ebbe un attimo di mancamento: montagne russe.
-Che c’è
Ban-chan?-
Il compagno scosse la testa -Nulla...andiamo
dai...-
Inutile dire che il
divertimento fu assicurato, Ginji scelse la prima postazione,voleva
vedere per primo il percorso del veicolo. Ban dovette spegnere la sua sigaretta
e appena scesi notò che i suoi capelli avevano assunto una pettinatura a dir
poco ridicola.
-Dannata torpedine, guarda
come mi si sono messi i capelli!-esclamò mentre se li
sistemava con le mani.-Scusa, scusa Ban-chan...ora
scegli tu.- Ban sospirò-Perme
è uguale...fai tu.- Ginji insistette -Una per uno Ban-chan...-
-Sei il solito bambino-esclamò
sospirando. Ginji sorrise e rimase in attesa. -Andiamo là...- disse indicando una giostra chiamata “Il tunnel
della paura”. Ginji si pentì di aver insistito tanto. Al momento di entrare il
biondino era titubante -Ginji, non mi dire che l’imperatore dei fulmini ha paura di qualche scheletro di gomma ...-esclamò ridendo.
Il biondino scosse la testa ed entrò con finta decisione. Ban sospirò e lo
seguì.
Dopo le solite banali sorprese,tipo scheletri che apparivano dal nulla dal
soffitto e dopo urla registrate,i nostri getbackers erano sul procinto di raggiungere l’uscita, quando
un VERO pipistrello attraversò la stanza terrorizzando il biondino. -Che spavento!Mi ha sfiorato la guancia!-esclamò notando
solo in quel momento le risate del compagno -Ban-chan!Tu
stai ridendo!-esclamò con tono piagnucoloso. -Ah,...Ginji
sei una cosa pazzesca...spaventarti per un pipistrello...-esclamò superandolo -Ma
Ban-chan mi è passato vicinissimo!Poteva ferirmi la faccia!O rendermi cieco
o...-si fermò Ban lo stava fissando da un paio di minuti,lo guardava in modo
strano...non sembrava aver ascoltato molto del discorso,aveva lo sguardo come
perso -Ban-chan...?-poi si sentì strattonare per la
mano e andò addosso al compagno. Lo fissò e avvampò, erano così vicini -Ban...-il
moro lo stava fissando intensamente e non gli aveva ancora lasciato lamano.
Quell’atmosfera era così piacevole, essere così vicini,
bastava poco e...
-Allora vi date una mossa,o no?-esclamò il gestore-Ci sono altri che vogliono
entrare!-Ban si risvegliò come improvvisamente e trascinò fuori Ginji -Mi
scusi,ma il mio amico si era perso...-e detto questo s’avviò seguito da un
imbarazzatissimo Ginji.
Ban si accomodò sulla
panchina più vicina fumandosi una sigaretta, ma che gli era preso?Voleva
commettere l’irreparabile?In posto così poi?Un tunnel dell’orrore... davvero
poco romantico. Ginji gli stava di fronte, vedeva la sua ombra...come si
sarebbe dovuto comportare ora?
-Ban-chan...- Il moro alzò lo sguardo e ne incontrò uno dispiaciuto -Non ti stai divertendo vero?-Ban sussultò. -Scusami
se ti ho trascinato in un posto del genere...non è il tuo genere...- Ban spense
il mozzicone -Non è per quello...è solo che...sono solo un poco
stanco...forse...-
Lo sguardo di Ginji non aveva
mutato inclinazione,Ban si sentiva un poco
responsabile così che si alzò -Ginji dove vogliamo andare?Di soldi ne ho ancora
per un giro da qualche parte...-Ginji alzò lo sguardo con un piccolo
sorriso,annuì e poi si voltò e contemplò la ruota panoramica -Mi piacerebbe...-Ban
lo interruppe -Ho capito,dai andiamo...-esclamò sorridendo.
La faccenda fu più
imbarazzante del previsto, ma a Ban sembrò non importare molto, non gli importava di cosa pensava la gente sotto. Cosa
c’era di male se due ragazzi salivano insieme? Nonostante i parlottii di
sottofondo Ban seguì Ginji nella medesima cabina
ignorando tutti gli sguardi,persino quello imbarazzato di Ginji. Ban tirò un respiro quando la giostra si mise in moto. Ginji era di
fronte a lui ma teneva lo sguardo basso.
-Ginji la ruota panoramica
non si chiama così per caso,se tieni lo sguardo basso
cosa mai potrai vedere?-Il biondino sollevò appena il capo e guardò sulla parte
che dava sul Luna Park. Ban sospirò, il paesaggio davanti ai suoi occhi era
certamente migliore,le luci della città si
riflettevano nel mare e viceversa. -Ehi Ginji,guarda
qui...-esclamò indicandogli il finestrino. Il biondino costretto si voltò e
ammirò il paesaggio -Ma è splendido!-esclamò allegro.
Ban aveva raggiunto il suo scopo, far sorridere compagno.- E tu che ti intestardivi a guardare il Luna Park...-esclamò
avvicinandosi e osservando il paesaggio.
-Ban-chan...-il
moro si voltò appena -...grazie...-Ban sorrise -E di che cosa?-Ginji sorrise -Per
la serata,sai forse non è stata molto movimentata...non è da paragonare ad un
incontro con Akabane-san e Himiko-chan
e...-Ban gli aveva appoggiato un dito sulle labbra -Credi che mi diverta quando
dobbiamo affrontarli?io credo che questa serata sia stata meravigliosa...-lo
disse con assoluta convinzione. Il volto di Ginji si tinse di un rosato pallido
e poi abbracciò Ban,che infondo un poco se l’aspettava,anzi
forse aveva proprio desiderato quello.
-Ban-chan,mi fa piacere che la pensi così- esclamò-Anche
a me...-.
Dopo poco si staccarono
lievemente imbarazzati e continuarono a contemplare il paesaggio sotto i loro
occhi. Ban si era reso conto che il tempo a disposizione non era stato
sfruttato come sperava, ma non voleva mettersi fretta,non
voleva rovinare quella situazione che era tutto,fuorché un’illusione.
Durante il ritorno accadde
qualcosa di particolare,Ban fu fermato da un uomo di
mezz’età che usciva da un bar. -Signor Mido!-. Ban si
fermò,ma gli si lesse negli occhi che non gradiva
quella situazione. -Signor Mizuko...-esclamò
aspirando dalla sigaretta e avvicinandosi. Ginji lo seguì lentamente.
-Allora è proprio
sicuro?Sarei disposto ad offrirle anche il doppio...-
Che si trattasse di una missione?
Ban sorrise. -Mi dispiace,ma sono in vacanza...-Il signore annuì. -Comprendo,se cambia idea sa dove trovarmi.- esclamò gioioso. -Lo
terrò presente.- esclamò frettolosamente,voleva sbrigarsela
il prima possibile,Ginji lo capita benissimo. Ban era irrequieto,e questo succedeva ben poche volte...e non era positivo. -Bene,bene,ma mi dica,le sono bastati per uscire?-esclamò con
tono leggermente ambiguo. -Ma certo...-e dicendo
questo cinse per la vita Ginji. -...ci siamo divertiti
moltissimo,vero Ginji?-.
Il biondino fu colto alla
sprovvista e si limitò ad annuire, domandandosi ancora il significato di quei
discorsi,ma la persona che era stata maggiormente
presa alla sprovvista era sicuramente il signor Mizuko,il
quale guardava allibito Ban e Ginji.
-C...capisco...beh allora,buona serata!-detto questo fece un rapido inchino e ritornò
rapido nel bar. Ban sogghignò e lasciò la presa tornando ad incamminarsi per il
viale. Ginji rimase vagamente dubbioso e subito si accostò
all’amico. -Ban-chan,ma c’è
per caso di mezzo una missione?-Ban aspirò dalla sua sigaretta e si limitò a
scuotere il capo e a spettinare il capo di Ginji con una mano. -Torniamo,dai...-.
I successivi tentavi di Ginji furono pressoché vani,non ottenne che mezze
frasi,e pacchette sul capo. Ban lo stava trattando
come uno stupido,la cosa gli dava terribilmente
fastidio. Ma di fare una scenata in strada non era cero il caso,avrebbe atteso in albergo.
-Che stanchezza...-esclamò
Ban,non fece in tempo ad entrare che fu sbattuto al
muro. -Ginji...?-.
Il biondino era estraneo a
questi comportamenti, che gli succedeva? -Ban sono
stanco,perchè tutti questi
misteri?Voglio la verità!Siamo i GetBackers,no?Siamo in due,no?Sono stufo di essere tagliato
fuori!-Ban strabuzzò gli occhi, poi sorrise. Ginji non gradì quell’espressione .
-Vuoi sapere la verità? Bene,...mi prometti che dopo non farai scenate?-domandò serio. Ginji, seppur titubante annuì.
-Durante questa mattinata e
pomeriggio ho lavorato nel bar gestito dal signor Mizuko.-
Ginji era interdetto,Ban non aveva mai accettato un
lavoro che non fosse quello del ricuperatore. Gli lasciò le braccia e fece
qualche passo indietro. -Perché?-. Ban sospirò. -Quando
abbiamo preso i biglietti per lo shinkansen
abbiamo usato tutti i nostri risparmi,con quali mai saremmo tornati?-esclamò
sorridendo. Aveva mentito, ma solo in parte. Come avrebbe mai potuto confessare
che in realtà voleva disperatamente portarlo al Luna Park?Ginji non sapeva cosa dire, aveva preso un granchio gigantesco.
-Ma...perchè non me l’hai
detto?Tu detesti fare altri lavori, io avrei potuto darti una mano!Ban-chan
siamo in vacanza!-esclamò disperato, gli pesava enormemente quella situazione.
-Ti stavi divertendo e non
volevo rubarti tempo. -Non prenderla come un’ingiustizia, vedila
come una gentilezza...-disse con tono calmo e rassicurante. Ginji lo
guardò triste. -Ma...-sospirò e gli si gettò tra le
braccia.
-Dove troverai
un’altra persona come te,Ban-chan?-esclamò stringendolo come tutte le volte. -Da
nessuna parte,io sono unico!-esclamò sorridendo. -E meno male...- esclamò staccandosi. -In che senso?Non mi
piaceva questa nota sarcastica...-disse leggermente indispettito. Ginji rise. -Nulla,nulla...-Ban lo guardò male. -Ah,è
così?Ora paghi!-esclamò divertito. Non sapeva come, ma quella vacanza gli
piaceva sempre più.
X yggdrasil : Il numero preciso non saprei dirtelo,però potrei dirti
che all’incirca ne mancano ancora cinque o sei. Grazie per il commento ^O^
Il mattino dopo, quando i suoi occhi bruni si schiusero, temette di
sognare
Dopo idialliaci
momenti di dolcezza è l'ora che i problemi capitolino
abbondanti sui nostri
GetBackers...
BUONA LETTURA!
Il mattino dopo, quando i
suoi occhi bruni si schiusero, temette di sognare. Era avvinghiato a Ban, e lui
contraccambiava. Sicuramente stava sognando. Ma nonostante si fosse più volte
pizzicato il braccio quell’immagine non spariva. Ma allora...?Ginji tremò per la felicità, ma nonostante il suo
desiderio irrefrenabile di stringersi maggiormente al compagno, si liberò dal
suo abbraccio e si sedette. Poteva solo immaginare in che stato d’imbarazzo si
sarebbe trovato Ban al risveglio. Notò che si erano addormentati vestiti, poi
era lui quello che si lagnava...Ginji indossò il costume e sistemò al meglio
l’abbigliamento. Ban dormiva ancora profondamente, doveva
svegliarlo? Sinceramente non se la sentiva. Così prese un pezzo di carta e
scrisse qualche parola. Glielo appoggiò vicino agli
occhialetti viola e senza far rumore uscì.
Non appena giunse in spiaggia
Satoshi gli andò in contro.
-Ginji!Credevo non venissi
oggi!Andiamo,andiamo!-esclamò prendendolo per mano e
trascinandolo. La madre non poté che rimproverare il figlio per quell’oppressante saluto,ma
infondo a Ginji la cosa non dispiaceva,gli piacevano molto i bambini.
-Il signor Mido non c’è?-domandò notando che
il biondino era solo. -Stava ancora dormendo e non me la sono
sentita di svegliarlo...-esclamò sorridendo. -Anzi se lo vede
arrivare...-La signora sorrise. -Tranquillo,ci
penso io.- esclamò annuendo. Ginji diede un’ultima scorta e poi seguì un
impaziente Satoshi.
----------------
Ad essere sinceri Ban non aveva molto apprezzato il gesto di Ginji, avrebbe dovuto
svegliarlo, ma alla fine si arrese a quegli occhi supplicanti di scuse.
-Va bene,va
bene. Ma la prossima volta svegliami, ok?-esclamò
spettinandolo come era solito fare.
-Ok Ban-chan. Ci vediamo dopo!-esclamò
rituffandosi nel mare. -Ieri Ginji è stato molto in pensiero
per lei...-esclamò la madre di Satoshi
abbandonando la rivista. -Immagino,ma poi ho saputo
farmi perdonare...-esclamò mostrando un sorriso ambiguo. La signora arrossì e
tornò alla sua rivista. Ban felice di aver riottenuto il silenzio s’accomodò
sullo sdraio.
Questa volta Satoshi lasciò la spiaggia per pranzo permettendo quindi a
Ban di parlare in santa pace con il suo compagno. -Quel moccioso non ti molla
davvero mai...-esclamò mentre fumava la sua sigaretta.
-Satoshi è davvero molto simpatico,è iperattivo e non si stanca mai.- esclamò Ginji
stiracchiandosi.
-Immagino...-disse mentre
poggiava la sigaretta nel portacenere. Ginji si voltò. -Ban-chan a te da fastidio?-domandò con tono
dispiaciuto. -Eperchè mai?-
domandò spegnendo il mozzicone.
-Perché non sto con te...ed in fondo se non era per te io non
sarei qui.- esclamò guardando il mare. Ban sospirò ed esclamò. -Andiamo a farci un bagno, dai...-esclamò con un sorriso.
Ginji annuì e lo seguì allegro.
Quando il sole divenne
davvero insopportabile allora ritennero opportuno ritornarea riva ed andare in albergo. Capitò
tutto casualmente. Il braccio di Ginji si scontrò con quello di un altro e
presto una bella granita cadde sulla sabbia e fu prontamente assorbita da quest’ultima. Il ragazzo non parve accorgersene, ma quando
percepì una stretta violenta al braccio non poté che voltarsi.
-Ehi biondino!Questa me la ricomperi!-esclamò il ragazzone indicando un bicchiere ormai
vuoto a terra. -Come?-domandò dubbioso Ginji. -Cos’è giochi a quello a cui non è successo niente?- esclamò
rafforzando la presa. -Non ho idea di che stai dicendo. Lasciami!-
esclamò un poco adirato, pronto a rilasciare una bella scarica
elettrica.
-Che diavolo volete?-domandò Ban con sguardo serio. -Questo ragazzino mi
ha rovesciato la granita,rivoglio i soldi!-esclamò
lasciando il braccio di Ginji sul quale erano ancora evidenti i segni della
stretta. Ban li notò e poi si volto verso il
ragazzone. -Sicuro che sia lui il ragazzino?Prendersela per una simile idiozia mi sembra un comportamento davvero
infantile...-esclamò mostrando un sorriso di sfida. Il ragazzo fece un passo indietro e subito degli amici arrivarono per
dargli supporto. Ban sospirò. -L’ennesima cricca
d’idioti,andiamocene Ginji...-e fece per voltarsi.
-Brutto bastardo! -e già un pugno s’indirizzava contro
Ban. -Ti spacco la faccia!-. Ma bastò un momento. Il
pugno era serrato nella mano destra di Ban. Tutti assistevano alquanto
preoccupati, tutti tranne Ban e Ginji.
-Vedi,brutto
scimmione,hai sbagliato ancora. Perché se non te ne vai, la
faccia te la spacco io, intesi?-e strinse talmente tanto la mano che si udirono
scricchiolare le ossa e il ragazzone urlò per il dolore. Ban mollò la
presa, lasciando che la mano dolorante fosse sottratta a quella presa omicida.
Detto questo Ban si voltò seguito a ruota da Ginji. Raccolsero le loro cose e
si avviarono, sotto ancora lo sguardo di molti presenti, all’albergo.
---------------------------
-Hai usano lo SnakeBite?-domandò
Ginji un poco preoccupato, mentre erano in ascensore. - Figurati, per quello
sarebbe stato uno spreco.- esclamò sorridendo. Ginji ricambiò. - Hai fatto
appena in tempo, o l’avrei fulminato io.- esclamò mentre
le porte si aprivano. - Così ci rimaneva secco davvero...-esclamò
Ban tirando fuori la chiave e aprendo la serratura. -Dai Ban-chan andiamo che
ho una fame da lupi...-esclamò il biondino già pronto
ad andare nella sala ristorante. Ban sospirò e si diede una rapida aggiustatina prima di seguire il compagno.
Come il giorno precedente il
pranzo ottimo ed entrambi ne uscirono satolli. -Tutto squisito!-esclamò gioioso
Ginji salendo le scale. -Ho notato,ma se continui così
finisce che ti ricoverano per indigestione...-esclamò Ban mentre si accendeva
una sigaretta. Ginji sorrise e gliela rubò-E a te per inquinamento all’ambiente...sei una ciminiera!-esclamò
ridendo, per poi correre su per le rampe senza restituire il maltolto al
legittimo proprietario che lo inseguiva.
Da quanto non si sentivano così
liberi? Da mai. Non erano mai stati così tranquilli, senza preoccupazioni che fossero di denaro o missioni. Erano soli, in una località
stupenda, senza problemi. Erano davvero un miracolo divino.
-Ho deciso che appena torniamo a Tokyo vado al
tempio a ringraziare...-esclamò Ginji mentre si
dirigevano in spiaggia. -Addirittura?-domandò divertito Ban. -Dai,guardiamo in faccia la realtà,ti saresti mai immaginato che
un giorno ci saremmo trovati in una situazione del genere?Io...te...soli,senza
tormenti...-esclamò piano guardando il mare ormai a portata di mano. -No,ma ti confesso che la cosa non mi dispiace, minimamente-.
Ginji si voltò di scatto,era ovvio che il compagno non
avesse colto l’allusione. Si limitò quindi a mostrare un sorriso e raggiungere
finalmente la spiaggia.
Come al
solito Ginji fu acchiappato da Satoshi e Ban se ne
stette sulla sdraio,indeciso sul da farsi. Chi gli impediva di raggiungerli?Ma poi la sola idea di dover sopportare un bambinetto capriccioso lo faceva desistere dall’impresa.
Doveva anche valutare che il tempo che trascorreva con Ginji si riduceva ai pasti,pausa pomeridiana e le ore serali,il
mattino e il pomeriggio erano completamente occupati da quel bambino,possibile
che si facesse battere in maniera così spudorata?No,o almeno non lui di certo.
Così che si accese una sigaretta,si alzò dalla
sdraio,e sotto l’occhio sempre vigile della madre di Satoshi
raggiunse l’amico che sguazzava felicemente in mare in compagnia del bimbo.
-Ehilà Ginji...-esclamò restando sulla riva. -Ban-chan!-sembrava davvero che l’amico avesse deciso
di riporre l’ostilità verso Satoshi e stare in loro
compagnia. Ginji lo raggiunse -Ban-chan,non credevo che...- esclamò ancora poco certo. Era pronto a
sentirsi dire che l’amico aveva intenzione di andare a qualche parte e non
certo che aveva intenzione di stare con loro.
-Ho deciso di farmi una
nuotata,tutto qui...-esclamò con sufficienza. Ginji
sorrise,era un modo come un altro per dire che sarebbe
stato con loro. -E’ splendido Ban-chan!- e non gli
fece dire altro che lo prese per un braccio e lo trascinò dove lo attendeva il
piccolo Satoshi. Il bimbo sulle prime non fu molto
contento di quella presenza, Ban gli incuteva timore,soprattutto
il suo sguardo penetrante. Ma nonostante le difficoltà
iniziali Satoshi sembrò abituarsi a quella presenza e
continuò a divertirsi. Ban infatti nuotava lì
accanto ma non prendeva parte ai loro giochi,quello proprio non riusciva a
farlo,era troppo!Si limitava quindi ad osservare l’amico,che a sua differenza
era parte integrante dei giochi e riusciva a far divertire il bimbo senza fare
particolari evoluzioni. Quella era l’abilità innata di Ginji,
aveva il potere di attrarre a sè chiunque e di
trasmettergli un ottimismo contagioso. In qualche modo Ginji riuscì anche ad
attirare Ban in quei giochini, forse perchè bastava poco per provocarlo, erano sufficienti degli
spruzzi per far si che il compagno abbandonasse le sue
monotone bracciate e restituisse con gli interessi tutti gli schizzi ricevuti. Inutile dire che però ben presto il moro si stancò e uscì.
-Ban-chan!Mi prendi un gelato,per
piacere?-esclamò Ginji poco prima che Ban raggiungesse la riva. Lui si limitò a
sospirare. -Se mi andrà...-e poi si avviò verso lo
sdraio. Ginji sorrise e poi si distese facendo il morto. -Ma
è davvero tuo amico?-domandò Satoshi andandogli
accanto. Ginji lo fissò come spaesato, poi sorrise e guardò il cielo. -Ban-chan è fatto così...è un poco scontroso in apparenza,e anche venale e presuntuoso,ma se lo conosci bene capisci
che sa anche essere sensibile e disponibile. - Satoshi
si mise anch’esso a fare il morto. -Se lo dici tu...però
a me...fa un poco paura.- esclamò piano,un poco se ne vergognava. -Ti fanno
paura i suoi occhi?-domandò Ginji certo di aver colto nel segno,difatti il bimbo annuì. -Gli occhi Ban sono
qualcosa di terribile e di stupendo allo stesso tempo...-esclamò
sorridendo. -Ma che significa?- domandò satoshi confuso. -Mah,troppo
difficile da spiegare... andiamo, dai!- esclamò alzandosi e prendendolo per
mano.
Nel frattempo Ban si era
recato nel baretto della spiaggia e senza troppi
problemi aveva acquistato due gelati e stava giusto facendo ritorno alla sua postazione quando vide che verso di lui avanzava il
ragazzone di quella stessa mattina, ma questa volta si era circondato del doppio
di amici,tutti imponenti quanto lui. Ban era pronto ad un qualsiasi confronto
ma con sua sorpresa. Quando si ritrovò a pochi passi
da loro, il volto del ragazzone si fece preoccupato, tanto che contagiò
l’intero gruppo che si aprì nel mezzo e fece passare il moro. Idioti e codardi,
una combinazione indissolubile.
Li sorpassò senza comunque perdere la concentrazione,pronto a schivare un
possibile, se non ovvio,colpo alle spalle,ma non fu così,ne fu quasi deluso.
Fece ancora qualche passo in piena tranquillità quando
una fitta atroce lo immobilizzò. Tremò tutto, mai provato un dolore del genere.
Proveniva dal basso, dalla pianta del piede destro. Lentamente la sollevò e con
stupore notò che vi era conficcato un frammento di vetro. Ma cosa...? Udì delle bieche risate. Si voltò. Il gruppo d’idioti se
la rideva di santa ragione. Quello che doveva essere il capo
si fece avanti. -Ora non fai più lo spavaldo,eh?Mi hai
umiliato stamattina,ma come vedi...so come vendicarmi. E
sistemeremo anche il tuo amico biondo.- detto questo si voltò. Fece tutto
talmente rapidamente che Ban non fece nemmeno in tempo ad usare ilJagan. Gli avrebbe fatto
un’illusione di prim’ordine... quei bastardi!Il
sangue fuoriusciva copiosamente dalla ferita e
camminando rapidamente senza infierire troppo sul taglio raggiunse il suo
ombrellone. Lasciò i gelati sullo sdraio e si prese il piede in mano, aveva lasciato impronte di sangue su mezza spiaggia. -Oh
cielo!Che ha combinato?!-esclamò allarmata la madre di
Satoshi lasciando al sua rivista. Ban non poté
nemmeno rispondere che subito la donna gli aveva preso il piede e stava
controllando la ferita. -Che combina?Faccio da
me...-esclamò precipitosamente. La donna lo guardò un poco
seccata. -Fare cosa?Sono un’infermiera,mi lasci
fare.- esclamò con quanta tranquillità aveva. Ban fu irremovibile, ma i suoi
rifiuti avevano cominciato ad’incuriosire i vicini
d’ombrellone, l’unica cosa che Ban non avrebbe mai desiderato. Non appena tutti
seppero della ferita ci fu un correre ovunque alla ricerca di bende e cose del
genere, su ordine della signora.
Nel frattempo Ginji e Satoshi stavano ritornando dalla riva
quando l’intero gruppo di ragazzoni li bloccò. Ginji li riconobbe
immediatamente. -Cosa volete?-domandò acido
nascondendo Satoshi dietro di lui. -Nulla,solo fartela pagare...-esclamarono ridendo. Ginji lanciò
un’occhiata a Satoshi che osservava la scena vagamente preoccupato e un poco curioso. -Non mi
pare il caso.- esclamò secco Ginji alludendo alla presenza del bimbo,ma quelli non intuirono e presero questo comportamento come
vigliaccheria. -Sei ancor più penoso del tuo amico!Ma
perlomeno con lui ci siamo riusciti!-esclamò ridendo. L’espressione di Ginji si
fece minacciosa. -Che cosa avete fatto a
Ban-chan?-domandò acido lasciando la presa di Satoshi.
-O nulla...ma stai sicuro che quando vedrà in che stato ne uscirai da un
confronto con noi gli passerà la voglia di fare lo spaccone!-Ginji era indeciso,la situazione era critica. Non voleva che Satoshi fosse coinvolto in alcuna maniera. Poi una certa scena
lo ispirò. -Io avrei un’idea più vantaggiosa,voi qui
siete i migliori in tutto,vero?-
Ed ecco il nuovo capitolo!Se
da un lato la situazione generale si risolve,a livello
personale la fragile dimensione che si era venuta a creare crolla miseramente…
BUONA LETTURA!
-Sei un
totale idiota!-esclamò Ban
camminando al fianco di Ginji.
-Perché Ban-chan?Non ti piace come idea?-esclamò un poco divertito.
-Oh certo,sfidarli a
beach volley è un’idea stupenda!-Poi però si fermò,il volto del biondino si era
fatto serio.
-Satoshi era con me,non volevo che mi
vedesse picchiare quei ragazzi o incenerirli con l’elettricità,non è giusto che
un bimbo così piccolo sia sottoposto alla violenza persino in vacanza...è stato
per questo che ho proposto la partita. - Ban sospirò e lo circondò con un
braccio. -Sei troppo buono Ginji...Ma vediamo di
vincere questa partita!-. Il volto di Ginji si fece raggiante e annuì allegro.
Ban dal canto suo aveva vietato alla madre di Satoshi
di rivelare all’amico la condizione precaria del suo piede. Anche
questa volta sarebbe stato al suo fianco e avrebbe dimostrato che ci voleva ben
altro per piegare Ban Mido.
Non fu troppo difficile il
primo set, quei ragazzoni non si organizzavano a sufficienza e il tifo gli era
chiaramente sfavorevole, forse perché conosceva anche troppo bene i loro modi
fare. Ma fu durante la metà del secondo set che il
piede di Ban cominciò a risentire di quei continui sforzi. Vi era stata
applicata solo una garza e una stretta fascia, che il
moro aveva abilmente mascherato a Ginji affondando ad ogni passo il piede nella
sabbia. Ora però la situazione era critica, fitte acute lo attanagliavano ad
ogni movimento.
-Ban-chan,va tutto bene?-domandò ad un certo punto il compagno
notando che gli interventi del compagno erano sempre in ritardo.
-Certamente!Credi che sia stanco?-domandò retorico con
un sorriso. Ginji sembrò convincersi ma la situazione
non migliorò, anzi sembrava peggiorare d’azione in azione. Il primo set era
stato a loro favorevole, ma ora, dopo un lungo distacco,gli
avversari li stavano riprendendo e si trovavano sul 19 a 22. L’occasione che
inchiodò Ban a terra fu semplice,un passaggio troppo
rapido di Ginji,dovette scattare per riuscire a mandarlo dall’altra parte del
campo,ma a quel punto il dolore ebbe la meglio e il moro dopo il tocco
rimasea terra. -Ban-chan!-esclamò Ginji preoccupato vedendo lo stato
in cui si trovava l’amico. Il sorriso si dipinse sui volti
degli avversari, un vetro nel piede faceva pur sempre male. La madre di Satoshi scese le gradinate e si fece largo tra le persone
venute ad assistere che ora si domandavano il motivo di tale caduta di Ban. Fu
chiesto tempo all’arbitro e Ban si mise seduto non lasciando però il suo piede.
-Ban-chan che succede?-domandò sempre
più angosciato davanti al silenzio del compagno. -Te lo spiego io!Il tuo amico
è un pazzo,gli è entrato un vetro nel piede ed ha
voluto giocare lo stesso...-la signora si fermò,lo sguardo con il quale si era
scontrata era paragonabile ad incubo. Gli occhi di Ban la fecero tremare e fu salva
dalJagan solo grazie a
Ginji. -Ban-che è vero quello che dice?-esclamò
leggermente arrabbiato. Ban si voltò verso di lui incapace di rispondere.
-Fammi
vedere!-disse il biondo. -Non è
niente!-ribattè secco Ban. Ginji non ascoltò le sue
lamentele e poté costatare di persona la ferita dalla quale usciva copiosamente
il sangue. Non ci mise molto a capire chi fosse stato,e
la cosa lo fece infuriare tremendamente. -Quei bastardi...come hanno potuto?-
esclamò lanciando un’occhiata a quest’ultimi. -Suvvia,non è che una
ferita, riprendiamo!-. La madre di Satoshi stava per
aprir bocca, ma il terrore provato prima la fece rimanere in silenzio.
-No!-a parlare era stato
Ginji. -Ban-chan non posso permetterlo,farò da solo,vincerò comunque...-detto questo andò dall’arbitro
avvisandolo sulla situazione. -Ginji!-esclamò incredulo Ban. -Credo che non
abbia alternative questa volta...-esclamò la signora
riacquistando un poco di sicurezza. Il ragazzo si alzò in piedi e zoppicò fuori dal campo mettendosi seduto sulla panchina.
-Mi dispiace,ma non è possibile fare uno contro due,non è
regolare...-esclamò dispiaciuto l’arbitro. Ginji sospirò, non
avevanessun’intenzione di perdere a tavolino,
non contro quegli idioti.
-Ginji hai trovato il tuo nuovo elemento!-. Il
ragazzo si voltò e vide la madre di Satoshi.
-EikoManehara,titolare
della squadra delle Fighters!-esclamò raggiante. Il
biondino sembrò non crederci, tanto meno Ban da fuori. -Che diavolo dice quella tizia?-esclamò esterrefatto. -La verità. La
mamma gioca ancora a pallavolo, anche se meno di quando era giovane...è
brava...- esclamòSatoshi
mettendosi vicino. -Questa è davvero bella...-esclamò sorridendo il moro mentre infilava il piede dolorante in una bacinella
d’acqua fresca.
Il secondo set andò agli
avversari in modo abbastanza semplice, ma il terzo fu combattuto ferocemente da
Ginji ed Eiko che felicemente riportarono una
vittoria di 25 a 21. Al massimo dell’allegria Ginji abbracciò la signora e il
tifo si fece sentire gioioso. Il biondino in seguito corse incontro a Ban
abbracciandolo calorosamente com’era solito fare. -Ban-chan abbiamo vinto!-esclamò gioioso. -Ho visto,ho visto...-esclamò sorridendo l’amico spettinandogli i
capelli.
-Grazie infinite Eiko,se non fosse stato per
te...-esclamò Ginji lasciando per un momento Ban. La signora si limitò a
sorridere. -La ringrazio anche per la fasciatura...- esclamò
abbozzando un sottile sorriso il moro. -Si figuri,era
il minimo.- disse con un sorriso più convinto.
--------------------------------
- Miraccomando,
si riguardi e non faccia sforzi...- disse un’ultima volta Eiko.
-Non ti preoccupare,ci penserò io a curare
Ban-chan!Non lo farò muovere dal letto...-esclamò deciso Ginji.
-Ottimo!Se poi c’è qualcosa
che non va chiamate un medico.- aggiunse la signora. Così che dopo qualche
ultima raccomandazione si salutarono e i GetBackers fecero ritornò
all’albergo.
-Ginji ci riesco anche da
solo...-esclamò Ban un pochino imbarazzato. Il
compagno gli aveva preso un braccio, messo dietro al collo e in tal modo lo
aiutavaa
camminare. -A me non costa nulla Ban-chan,con tutte le
volte che l’hai fatto tu...- esclamò sorridente il ragazzo. -Si ma era diverso,tu stavi davvero male...-continuò Ban.
Ginji si morse il labbro.
-Beh allora guardala così,è un modo per
ringraziarti...-disse mentre apriva la porta della stanza. -E
per cosa?- domandò lasciando la presa di Ginji e sdraiandosi sul letto.
-E me lo chiedi pure?- domandò Ginjimentre distendeva le salviette. Ban
non rispose ma era ovvio che desiderasse una risposta
più chiara da parte del compagno. -Come al solito sei stato avventato e per
poco la tua ferita non si infettava...-esclamò con
tono serio il biondino con le mani sui fianchi.
-Grazie tante,la prossima volta non muoverò un dito per te...-esclamò
sistemandosi al meglio i cuscini dietro alla testa. Ginji per tutta risposta si
avvicinò e glieli sistemò lui dietro la testa così che stesse
comodo.
-Lo so che l’hai fatto per me,e ti ringrazio,però mi dispiace che io non possa mai
contraccambiare. Sei sempre tu che mi tiri fuori dai
guai,ti causo problemi e...-Ban gli aveva messo un dito sulle labbra.
-Mi va bene se parli,ma
non dire più queste sciocchezze,intesi?-esclamò sorridendo. Ginji era
notevolmente arrossito, ma superò il problema
sorridendo. Ban ricambiò lasciandolo perdere nei suoi occhi. Poi con due dita
gli prese il mento e fece per avvicinarlo a se. Così vicini, quando lo erano
stati prima?Mai!Ginjiincapace
di contenere il suo imbarazzo non poteva che fissare intensamente il volto
dell’amico che si faceva sempre più vicino.
-...Ban-chan...-e socchiuse
gli occhi. Ma la presa di Ban si fermò bruscamente
udendo picchiare alla porta
-Servizio in camera!-.
Gli lasciò velocemente il
viso e Ginji scattò in piedi diretto alla porta. -Ecco ciò che aveva ordinato. Spero che tutto sia di vostro gradimento...-detto questo il cameriere lasciò
il cartellino e Ginji e fece dietrofront. Il biondino rientrò e chiuse la porta.
-E quello
cos’è?-domandò curioso Ban mentre si accendeva una sigaretta. -Beh,...date le tue condizioni avevo pensato che sarebbe stato
più comodo mangiare qui...-esclamò mentre osservava con ben poco interesse il
carrello imbandito.
Ban lo fissò. -Che esagerato...- esclamò aspirando profondamente dalla sigaretta.
Ginji non disse nulla, era ancora piuttosto agitato
per la precedente reazione di Ban. Il moro credendo che l’amico si fosse un poco offeso tentò di rimediare e ci riuscì alla
perfezione. -Beh,forza allora,vogliamo far raffreddare
tutto?-esclamò mentre schiacciava la sigaretta nel portacenere. Ginji si
svegliò come d’improvviso e annuì sorridendo porgendo un piatto a Ban.
------------------------------
Nonostante fosse già tardi non riusciva proprio ad abbandonare
quella posizione. Ginji era appoggiato al parapetto di ferro battuto del
balcone senza curarsi troppo degli arti intorpiditi e della brezza che gli
provocava brividi sulla schiena. Era talmente confuso e agitato che non faceva
che rivedere la medesima scena, Ban che gli prendeva il volto, arrivarea pochi
centimetri,tanto quanto basta per percepire il respiro dell’altro,e in un
baleno,come se fosse sorto un muro,tutto era finito. La cosa non gli era
dispiaciuta affatto, ma allora perchè aveva un peso
sul cuore?Perché in quel momento aveva provato sia gioia che timore?
-Sei ancora fuori?-domandò
una voce permettendogli di abbandonare quei pensieri. Ginji si voltò appena e
notò che Ban gli si era avvicinato e si era anch’egli appoggiato al parapetto
con lo sguardo rivolto al mare. Ci fu un momento di silenzio
poi il moro parlò ancora. -Tutto bene,Ginji?-domandò
serio. Il biondino si limitò ad annuire. -Pensavo...-disse
a voce bassa. -A cosa?-continuò l’amico. Ginji rimase
per un istante in silenzio e poi rispose. -Ad oggi...-.Ban sospirò,in quelle occasioni poteva rivedere il
primo Ginji,quello che si limitava a parlare per monosillabi, ma che alla fine
mostrava un sorriso.
E lui era alla ricerca di quello.
-Io non posso costringerti a parlare...ma vedi di non pensare troppo,non bisogna vivere troppo
nel passato.- esclamò mettendogli una mano sulla spalla.
Fu in quell’occasione che
percepì una scossa. Lieve, sottile, quasi impercettibile. Ma
in qualche modo gli fece male.
-Buona notte...-ed entrò.
Ginji non l’aveva fatto
volontariamente, non se n’era nemmeno accorto, era stato un riflesso del suo
cuore. Come se volesse limitare il legame che aveva iniziato a
unirli insieme, lo voleva arrestare prima che s’incontrasse.
Il biondino guardò per
un’ultima volta l’orizzonte e poi rientrò, notando con un poco di dispiacere la
luce già spenta e Ban già addormentato. Ginji si mise la sua parte del pigiama
e si accomodò sull’estremo opposto del compagno. Talmente distanti che tra loro
si potevano mettere altre due persone, così distanti,come
se li separasse un muro invisibile. Il biondino si raggomitolò stringendo
quanto più possibile il lenzuolo e chiuse gli occhi imponendosi di dormire.
Dall’altra parte
gli occhi aperti di Ban spaziavano nel buio della stanza. Che si fosse spinto troppo avanti? Che
avesse mal interpretato i gesti da parte del compagno? Molto probabilmente si. Aveva volato un po’ troppo con la fantasia, aveva vissuto
lui stesso un’illusione. A questo pensiero sorrise -Certamente è durata più di
un minuto...- esclamò pronunciando un piccolo sorriso che
però si spense subito. Ginji era immobile nella sua posizione e certo
non gli sembrava il caso di indagare ulteriormente. Così che si decise nel
chiudere gli occhi e concedere un minimo di riposo al suo corpo.
Quando aprì gli occhi notò con stupore di essere per metà sul letto e
per metà sul pavimento
Rieccoci con un nuovo capitolo!Il titolo già rende l’idea
delle tematiche di questo nuovo pezzo,dove le menzogne
per salvare un rapporto non producono altro che crepe maggiori.
BUONA LETTURA!
Quando aprì gli occhi notò con stupore di essere per metà
sul letto e per metà sul pavimento. Ginji si stropicciò gli occhi e si mise
seduto. Ban dormiva ancora o almeno così sembrava. Un piccolo sorriso gli
illuminò il volto,ma poco dopo si spense. Si alzò e alzò le tapparelle permettendo alla luce di entrare e
facendo sì che anche l’amico si svegliasse. Si udirono dei mugugni e poi vide
che il moro prendeva la coperta e se la tirava al di sopra
del viso.
-Ban-chan è mattina,non vuoi
alzarti?-domandò un poco incuriosito da quel comportamento del tutto estraneo
all’amico.
-Dieci minuti...-.Ginji annuì e nel frattempo si
cambiò. Trascorsi questi ritornò dall’amico.
-Ban-chan...?-.Vide distintamente che l’amico, ormai perfettamente
sveglio, si ostinava a rimanere sotto le coperte. Sorridendo gattonò sul letto
e lo mosse un poco.
-Ban-chan non è da
te comportarti così...stai male?- domandò preoccupato. -No...-ribatté piano.
-Ti fa male
la ferita?-continuò il biondino.
-No...-.Il ragazzo
sospirò e gli sedette a fianco.
-Stavo pensando che oggi potevamo
andare alle terme dell’albergo,ti va?Ho letto sul depliant che sono davvero
molto belle e poi si possono fare massaggi e tantissimi altri trattamenti.-
Silenzio.
-Sai,ho
pensato che questo potesse piacerti e che potesse limitare al massimo i
movimenti,non voglio che ti affatichi-. Dopo poco il
viso di Ban sbucò dalle coperte.
-Hai detto
alle terme?-domandò curioso.
L’amico annuì sorridente. Ban ci pensò un attimo e poi si alzò.
-E sia...dieci minuti e sono pronto...-esclamò alzandosi
e recuperando le ciabatte.
-Vuoi una
mano?-domandò premuroso Ginji.
-Non sono mica invalido...-ribatté il moro mentre si
avviava in bagno.
-Già...-esclamò piano.
La porta si chiuse e il ragazzo si abbandonò sul
letto. Ma che succedeva?Perché era triste? Perché aveva una voglia matta di abbracciare Ban e
nonostante questo qualcosa lo bloccava?
Aveva paura di soffrire,
tremenda pura che di nuovo un dolore troppo grande lo lacerasse.
Se avesse confessato i suoi sentimenti avrebbe
rovinato tutto,ma rimanere in quella situazione lo faceva star peggio.
Rapidamente i minuti passarono e dopo poco entrambi si stavano
avviando verso la zona benessere dell’albergo. Il biondino stava sfogliando il
depliant e scegliendo cosa fare.
-Uhm,sono indeciso se
fare o no il bagno turco...-domandò insicuro. Ban scoppiò a ridere. -Che c’è Ban-chan?- domandò curioso.
Il moro sospirò -Mi hai fatto
ridere con la tua affermazione,mi sembrava di sentire
un riccone che davanti al suo chilometrico bagno non sa cosa fare...-.
L’amico mostrò un sorriso,ma era privo d’ogni qualsiasi allegria. Ban l’aveva capito
che c’era qualcosa che non andava,ma cosa?
-Ginji che cos’hai?E’ da ieri sera che sei strano...-avrebbe voluto anche
aggiungere “...non ti sei nemmeno abbracciato a me...”ma non lo ritenne
opportuno.
-Nulla...-esclamò chiudendo
il depliant. -Ah ,eccoci!-esclamò indicando un
insegna. Ban avrebbe voluto ribattere ma rimase in
silenzio. Qualcosa gli sfuggiva,per la prima volta gli
sfuggiva qualcosa di Ginji e la cosa gli faceva un male atroce.
---------------------
Avrebbe mai potuto dire che
stare soli lui e Ban era un’atroce tortura?Non avrebbe mai creduto di pensarlo ma fu così. Passò un’intera giornata, ed ora si
trovavano entrambi alle terme dell’albergo e Ginji stava
osservando il cielo che si tingeva di blu e si copriva di stelle. Un giorno passato ad evitare gli sguardi del compagno, un giorno a
sopprimere il dolore con falsi sorrisi e finti sguardi allegri. Un
giorno d’inferno. Sentì l’acqua muoversi e intravide tra i vapori una figura
che avanzava lenta,tranquilla.
-Eccoti qui...-disse Ban
aspirando dalla sigaretta. L’amico si limitò a sorridere forzatamente. Ban gli
si mise di fronte.
-Dimmi una cosa,ti faccio più paura di Jackal,per
caso?-Ginji ne rimase vagamente turbato.
-Che intendi
dire?-domandò. Il muro aspirò di nuovo dalla sigaretta e lo fissò dritto negli
occhi,Ginji si sentì trapassare da una parte
all’altra.
-Che c’è...?-domandò ora un poco intimorito. -C’è che tu sei strano, c’è che continui ad evitarmi...-disse secco. Il biondino si morse il labbro e si inabissò quasi completamente.
-Perché?-continuò Ban
-Perché ti comporti in questa maniera?-. Come poteva rispondere?Non poteva certo dire che era indeciso riguardo all’amore che
provava verso di lui. Allora doveva dire una bugia?No,non
avrebbe mai potuto mentire a Ban-chan, mai e poi mai!
-Allora?-si fece insistente
l’amico avvicinandosi ancora.
Nessuna risposta. Quella
situazione lo logorava e metteva duramente alla prova la sua già poca pazienza.
Cos’era di così grave in Ginji da privarlo addirittura di un sorriso sincero?
-Ieri sera sono
stato un poco brusco...-esclamò mettendosi a fianco.
-Come?-disse allibito Ginji,che si riferisse a quella specie di tentativo di baciarlo?
Se poi lo era stato,per intenderci.
-Massì,quando tu eri fuori sul balcone. E’ per quello? C’è
qualcosa del tuo passato che ti sta tormentando?-esclamò
incontrando il suo sguardo e leggendo in quegli occhi di cioccolato tutta
l’insicurezza possibile.
-Ban-chan...-
Stupido,scemo!Ecco
cos’era!Basta!Avrebbe dovuto tornare il Ginji di sempre!A costo di soffrire
come un cane!Non voleva più vedere sul volto di Ban quell’espressione così
triste.
-Beh,...ecco hai
centrato nel segno...come sempre...Ieri ti sei messo nei guai per colpa
mia,come sempre...proprio ripensando a quello nella mia mente sono riaffiorati
ricordi che credevo aver cancellato o almeno arginato...- disse riemergendo un
poco dall’acqua.
-E’ per quello, allora?- domandò un poco incerto il moro.
Ginji annuì lentamente.
-GomenBan-chan-
e lo guardò con i suoi occhi da cucciolo smarrito. Difficile davvero non
perdonare qualsiasi cosa avesse fatto di fronte a
quell’espressione,difatti le sue labbra si sciolsero in un sorriso. Gli scombussolò
i capelli biondi ed esclamò: -Dai, andiamo!- e così dicendo uscirono dalle
terme per avviarsi verso la loro stanza.
-----------------------
La situazione non faceva che
allargare la sua ferita. Oltre ad essere volutamente
allontanato doveva subire pure tali umiliazioni. Venir ingannato da lui.
Ban si rivoltò per l’ennesima volta nel letto e osservò l’amico che già dormiva
beatamente, tutto avvolto dalla coperta, sottratta senza troppe complicazioni a
Ban. Allungò la mano e gli accarezzò lievemente il volto liscio e vellutato e
passò più volte le dita tra quei capelli biondi. Impossibile comprendere quanto
i sentimenti facciano più male delle ferite,quanto le
parole lacerino più che le azioni.
-Perché ti ostinia mentirmi?Perché continui a inventare falsità
su come stai?Perché non mi dici il motivo della tua sofferenza?-esclamò piano
con un tono misto a rabbia e dolore.
Ginji dal canto suo
continuava a riposare ignaro di quali pensieri attraversassero
la mente dell’amico.
Mi scuso per l’immane ritardo, ma la scuola mi sta sommergendo di studio
e sono appena guarita da una lunga influenza
Mi scuso per l’immane ritardo,
ma la scuola mi sta sommergendo di studio e sono appena guarita da una lunga
influenza. A breve posterò anche il prossimo capitolo
di “The little siren” che è quasi ultimato.Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia nonostante la
crisi tra i nostri due recuperatori arrivi davvero ad un punto irreversibile.
Il giorno tardò ad arrivare e
quando finalmente il sole sorse fu subito oscurato da nuvole grigie. Nell’aria
leggermente più fredda del solito, si percepiva distintamente il profumo della
pioggia ormai poco lontana e il mare s’infrangeva con piùaudacia sulla scogliera. Aprì poco a
poco gli occhi e avvertendo subito un brivido tirò più vicino a sè il lenzuolo. Voltò appena il capo e vide la figura
seduta del suo amico, già impegnato a fumare una sigaretta. Lo sguardo serio
preso a fissare il vuoto della stanza.
-Ban-chan...?-si azzardò a far
pronunciare alle sue labbra. Non un movimento condizionò Ban, il quale rimase
immobile, come se avesse continuato ad udire il silenzio. A quella reazione del tutto estranea e misteriosa Ginji si mise seduto e toccò
appena il braccio del moro.
-Ban-chan,c’è qualcosa che non va?-domandò preoccupato. Quello
sorrise, un sorriso sarcastico,acido,quasi di scherno.
-Mi chiedi se sto male?Ma dimmi...ti diverti a prendermi in giro per caso?-disse
con tono tutt’altro che calmo,alzandosi poi e
scostando bruscamente la mano di Ginji.
-Ban-chan...-
esclamò interdetto il ragazzo.
Ban si voltò. -Non credevo
riuscissi ad andare avanti con questa farsa!Pensavo tu fossi una persona
diversa!-e detto questo si avviò verso il bagno,ma
Ginji,desideroso di capire,fu più rapido e lo fermò per un braccio.
-A cosa ti stai
riferendo?-esclamò serio. Ban sorrise, ma questa volta
fu breve, intenso e più sprezzante. In un istante Ginji venne buttando
bruscamente contro la parete, non fece in tempo ad accorgersene che già Ban
l’aveva inchiodato con la schiena contro la parete e gli serrava brutalmente le
braccia per non permettergli di andar via.
-Osi chiederlo?Credi che sia
uno stupido?-disse con quanta rabbia aveva nel petto.
-Io...-Ginji era più sconcertato che mai. Da quando non vedeva Ban così
furioso?Non se lo ricordava e per quanto facesse
appello alla sua memoria quello sguardo così furioso non lo trovò mai. Sul suo
volto aveva visto la rabbia, il furore, ma mai paragonabile a quell’istante.
-Ban-chan...mi fai
male...- disse lamentandosi per quella pressione. Per tutta risposta Ban serrò
più ferocemente la presa, tanto che Ginji emise un gemito strozzato.
-Sei sempre stato tu a dirmi
che siamo in due e i problemi sono di entrambi,ed
ora...ora mi tradisci in questa maniera?Mi racconti velenose menzogne che
infangano tutta la nostra amicizia!-gli sbraitò in piena faccia.
Amicizia...eccola la parola
tanto maledetta. Quella parola che aveva iniziato ad odiare
da qualche tempo, quella parola che ergeva un muro invalicabile tra loro
due.
Il biondino invano trattenne
le lacrime che iniziavano a nascere dai suoi occhi.
-...Lasciami...-sibilò con
tono più serio. -Non ti permetterò di andartene da qui fino a
quando non mi avrei detto la verità!Hai capito bene?Non mi interessa se
ti farò male,io voglio sapere la verità!-continuò con la medesima furia il moro
facendo un’ulteriore pressione sulle braccia di Ginji. Ora le lacrime avevano
iniziato a rigargli il volto.
-No...Io non posso!-esclamò con tono quasi disperato, per il dolore infinito
che provava. Quelle colpirono direttamente in faccia Ban, che dopo un attimo
d’incertezza riprese a parlare.
-Non puoi?O non vuoi?-disse lacerandolo con il suo sguardo penetrante. Ginji
tremò, aveva paura, per la prima volta aveva paura di
Ban-chan, aveva paura del suo sguardo, aveva paura di morire per il dolore di
quelle parole.
Inavvertitamente
l’elettricità cominciò a scorrergli a fior di pelle e Ban la notò subito,
sorrise.
-Ed eccola qui...vuoi
fulminarmi?Vuoi colpirmi?Fallo!Avanti!Tanto fino ad ora cosa credi di aver
fatto,eh?Mi hai colpito con le tue menzogne come se
avessi dovuto colpire il tuo peggior nemico!-gridò con tono destinato ad
incrinarsi.
-Non è vero!- urlò trattenendo invano l’elettricità che ora si rendeva
visibile sul suo corpo.
-Menti!Menti ancora!Sei uno
sporco bugiardo! Perché mi fai questo, Ginji? Perché m’insulti peggio di quanto faresti con Jackal? Perché mi odi adesso?- e
involontariamente impose una più dura pressione che causò una violenta scarica
elettrica da parte di Ginji. Fu sbalzato a pochi metri di distanza,
mentre la figura di Ginji si rannicchiò contro la parete, tutta tremante con
lacrime che abbondanti gli solcavano il volto. Ban si
rese conto solo in quell’istante di ciò che aveva fatto e alzandosi lentamente
s’avvicinò a lui e fece per mettergli una mano sulla spalla
quando un muro elettrico s’impose su Ginji.
-NON MI TOCCARE!- gridò
quello proteggendosi il volto. -...Ginji...io non so cosa...mi dispiace...-e
tentò di avvicinarsi ma il muro si fece ancor più violento e visibile.
-NON TI AVVICINARE! LASCIAMI
STARE!-. Ban fece un passo indietro mentre Ginji, a
fatica, si alzava e si avviava verso il letto, afferrava i suoi vestiti e
rapidamente se l’infilava avviandosi verso la porta e come il moro tentò di
fermarlo una potente scossa lo colpì in pieno. Ban non poté che vedere il lento
chiudersi della porta e lo svanire dietro di essa di
Ginji.
-...Ginji...-
----------------------------
Male, gli dolevano
enormemente. In ascensore osservava i segni che ricoprivano i suoi sottili
polsi, bruciavano se li sfiorava.
A farli era stato davvero
Ban?
Si, era stato lui.
Si guardò nello specchio e
notò le lacrime copiose che ancora sgorgavano.
Era stato Ban a provocarle?
Si, era stato lui.
Mantenendo fisso lo sguardo
si perse nei suoi stessi occhi rossi che bruciavano.
Era stato Ban a renderli
così?
Si era stato lui.
Con una mano si sfiorò il
petto all’altezza del cuore, un dolore lancinante lo attraversava, come se
avesse una spada piantata in mezzo al petto.
Era stato Ban ad infliggergli
quella lama nel petto?
Si, era stato lui.
E quelle parole che
confusamente gli inondavano la testa rendendolo sordo a tutto il resto di chi erano?
Quelle parole le avete
pronunciate Ban?
Si, era stato lui.
Le porte si aprirono e come
Ginji vide quella nuova strada che si apriva corse fuori, fuori dell’ascensore,
fuori dell’hall, fuori dell’albergo, fuori da tutto
ciò che gli ricordava Ban.
--------------------------
Si osservò nello specchio e
più volte ebbe l’istinto di colpirsi da solo, ma tutto quello che ottenne fu
solamente una ferita sul dorso della mano e uno specchio in frantumi.
Non si preoccupò del sangue
che sgorgava copioso, non faceva più male del suo cuore.
Perché aveva detto tutte quelle cose?Perché l’aveva
aggredito in tal maniera?
Poi un sorriso si dipinse
sulle sue labbra.
- Perché sono geloso, geloso
dei tuoi pensieri, geloso di non poter esserti sempre vicino...e perchè...perchè
sono un totale idiota...-
Detto questo si avviò di mala
voglia in bagno per bendare quella ferita che lasciava
macchie rossastre sul pavimento.
Sigaretta dopo sigaretta,
mozzicone su mozzicone, il portacenere pieno, il pasto ordinato e nemmeno
guardato, la tv accesa ma senza l’audio, sguardo fisso ad una porta che rimaneva chiusa. Dov’era
finito?Sarebbe tornato?
Come si era precipitato fuori dell’albergo aveva visto un pulmino
diretto verso una passeggiata lungomare immersa nella natura
Pensavo di riuscire a postare
con più costanza ma la scuola mi sta davvero assorbendo anche ogni singolo
momento di tempo libero così che anche l’altra fic è ancora ferma. A breve
provvederò,anche grazie alle imminenti vacanze di carnevale.Per scusarmi ecco
un bel capitoletto,abbastanza lungo anzi,dove le cose sembrano davvero
sistemarsi,ma…Fine delle anticipazioni ^O^
BUONA LETTURA!
Come si era precipitato fuori
dell’albergo aveva visto un pulmino diretto verso una passeggiata lungomare
immersa nella natura e senza pensarci troppo era salito, ignorando il fatto che
bisognasse indossare almeno delle scarpe da trekking e avere il pranzo al
sacco.
Voleva solo rimanere solo,
immerso nella solitudine.
Osservando il paesaggio
seduto su quella roccia ripensava alle sue parole.
Voleva davvero non rivederlo
più?
Voleva davvero farsi così
male?
A quel pensiero si massaggiò
le contusioni che ormai lo affliggevano in tutto il corpo. Inutile dire che senza
l’attrezzatura giusta era finito per terra numerose volte, e naturalmente non
sul morbido. Si pulì una guancia e notò una stria rossa sulla mano, si era
ferito perfino in volto?
“Sei solamente un baka!”
Così gli avrebbe detto
Ban-chan.
Si morse il labbro, cosa
doveva fare?Si mise le mani in tasca e con sorpresa trovò un bigliettino, ma da
quando c’era?
Lo aprì delicatamente
scostando la terra che l’aveva sporcato. Era la calligrafia di Ban!
“Stupida torpedine non so cosa tu abbia in testa in
questo momento ma ti ricordo che noi siamo i Get Backers, con la “s”, e
significa che non siamo soli e i problemi tuoi sono anche i miei.
Ban”
Le tremanti mani candide
sostenevano a fatica quel bigliettino che ben preso fu inondato da una lacrima,
poi un’altra e un’altra ancora.
-...Ban-chan...-
Scemo, idiota...Non aveva
capito nulla!Ban era preoccupato per lui!Era per colpa dei suoi sorrisi falsi e
delle sue frasi fittizie. Cosa doveva fare?Come poteva rimediare?
Dopo essere rimasto in
silenzio per un paio di minuti, scattò in piedi e iniziò a correre verso al
fine di quel percorso accidentato.
-Ban-chan...sto arrivando!-
----------------------------------
L’orologio segnava le 22.30.
La porta era chiusa, la luce spenta, l’unico rumore che si udiva era il
silenzio, l’unico odore presente era quello di sigaretta che non accennava a
sparire nonostante la portafinestra fosse aperta.
Poi il rumore tanto atteso lo
udì, tanto reale da sembrare un’illusione alla quale Ban non volle dare credito
sulle prime. Ma quando vide la figura ansimante di Ginji entrare...era davvero
un’illusione?No,o almeno non voleva che lo fosse.
Il biondino lo vide già al
buio ma preferì accendere la luce.
-...Ban-chan...-
Nessuna risposta.
-...io...Gomen
Ban-chan...-esclamò accompagnando la porta che si chiudeva alle sue spalle.
Furono proprio quelleparole a
convincerlo che l’immagine di fronte ai suoi occhi non era un’illusione ma pura
realtà tangibile.
-Che hai combinato?-domandò
serio schiacciando la sigaretta nel posacenere.
-Beh ecco...diciamo che ho
fatto una passeggiata senza i mezzi giusti...-esclamò balbettando. Ban si alzò,
gli passò innanzi e andò in bagno.
Era ancora furioso,
prevedibile, anzi ovvio a tutto dire.
-Siediti...-disse uscendo dal
bagno con delle bende, del disinfettante,cerotti e cose del genere.
Ginji annuì e si sedette sul
letto mentre Ban poggiava le cosea
terra e gli si metteva di fronte. Gli tolse le scarpe e osservò i numerosi
lividi che infliggevano la sua candida pelle. -Hai combattuto contro
qualcuno?-domandò alzando lo sguardo e incontrando il suo. -No,te l’ho già
detto dove sono andato...Te lo giuro!-esclamò serio. Ban annuì e cominciò prima
a disinfettare le ferite più leggere e in seguito ad applicare cerotti a quelle
più evidenti. Tutto ciò nel pieno silenzio.
-Ban-chan...-disse piano
Ginji.
-Cosa c’è?-ripose con tono
quasi indifferente.
Silenzio.
Come introdurre il
discorso?Era l’ora della verità. Più volte se l’era immaginata e aveva
fantasticato sui suoi esiti, ma ora che l’aveva davanti a sè la temeva come non
mai. Avrebbe davvero voluto essere sincero al 100% e confessare i suoi
sentimenti? E se Ban l’avesse rifiutato o peggio allontanato?Dove sarebbe andato?Cosa
avrebbe fatto senza lui?Sarebbe morto di dolore, era certo solo di questo. Ma
di fronte alla possibilità di un amore ricambiato...come poter resistere a
questa tentazione?
Una goccia, poi un’altra. Ban
sollevò la mano e vide che due piccole e calde gocce trasparenti la solcavano.
Alzò lo sguardo e ciò che apparì fu la figura singhiozzante di Ginji.
-...Ginji...-
-G...Gomen Ban-chan...io...io
non so perchè...Gomen,gomen Ban-chan...- balbettarono le sue sottili labbra
bagnate anch’esse dalle lacrime copiose che discendevano senza sosta dai suoi
occhi bruni. Ban si sentì scosso dal più profondo, a che serviva ora
trattenersi?A che servivano le sue frasi dure adesso che vedeva il più vivido
dolore sul volto della persona che amava?
-...Io ho sbagliato, avevi
ragione, ti ho insultato e poi sono scappato, io non merito le tue attenzioni e
preoccupazioni!-disse abbassando il capo.
Era tutto freddo, un gelo si
diramava dal suo cuore. Ma improvvisamente un dolce tepore lo investì. Bastò un
istante per percepire il profumo di Ban così a contatto con lui. Ban, lo stava
abbracciando e gli stava accarezzando i capelli.
-Non azzardarti più a dire
queste sciocchezze, hai capito dannata torpedine?-gli sussurrò nell’orecchio.
-Sono io che non capivo. Quando sei fuggito mi è sembrato di aver distrutto
tutto in un istante...e forse è stato così...-disse piano.
-Oh no Ban-chan, quello
mai!Io...io non posso stare senza di te...-lo disse senza accorgersi e
solamente quando udì le sue stesse parole arrossì vistosamente abbassando il
capo e pendendosi di averle dette.
Aveva udito bene? Aveva
davvero pronunciato quelle parole?Che forse...
Ban sorrise e gli accarezzò
il capo avvicinandosi a lui. -Anch’io non posso stare senza di te...-.
-Ban-chan...-non ci credeva
era un sogno,era tutto un bellissimo sogno!Le parole, i gesti,gli sguardi e
quel calore che sentiva sulle sue labbra e...
A Ginji sembrò di vedere solo
in quell’istante, e di vedere la cosa più bella del mondo. Un bacio. Ma era più
bello di quelli che si vedono nei film di una certa epoca,dove i due fidanzanti
si baciano mentre il sole tramonta o prima che lui parta per l’America o per la
guerra,era più dolce,era più soffice,era come sfiorare i petali di un fiore.
Poi quel breve ma intenso
contatto finì, ma lasciando un soave calore sulle sue labbra.
-Ban-chan...-non sapeva cosa
dire,cosa fare. Sentiva che il suo cuore batteva come una grancassa e che un
gran calore sgorgava da quest’ultimo insieme con un’impazzata gioia improvvisa.
Avrebbe voluto abbracciarlo, stringerlo tra le sue braccia, tempestarlo di
baci, ma qualcosa rendeva i suoi gesti pesanti come il piombo.
Paura...paura che fosse
un’illusione. Ban sembrò quasi intuire i suoi pensieri e lo baciò di nuovo, con
un poco in più di trasporto e accarezzandogli il volto.
Questo bastò per convincere
Ginji che tutto ciò non era che la banalissima quanto improbabile realtà.
-Sei convinto adesso?-esclamò
il moro sorridendo davanti a quell’espressione trasognata. Ginji rimase
immobile, ma un secondo dopo si era lanciato nelle braccia di Ban, tutto il suo
peso era svanito lasciando una meritata leggerezza nell’animo. Abbraccio che
Ban contraccambiò subito, incredulo anch’esso del passo che aveva compiuto e
della situazione nuova in cui ora si trovavano. Avevano spalancato una nuova
vita da percorrere senza fretta, gustandosi insieme ogni istante d’ogni singolo
giorno. Ginji si staccò appena da lui e disse piano -Ai shiteru Ban-chan...-(Ai
shiteru significa ti amo)non controllando un lieve rossore che gli colorò
le guance. A quella reazione Ban sorrise e fece per baciarlo di nuovo, ma prima
gli sussurrò sulle labbra -Ai suru mo...-(di
risposta abbiamo ai suru mo, ovvero
anch’io)
Che incredibile follia è
l’amore. Ti porta a compiere azioni prive di razionalità e blaterare frasi sconclusionate.
Scombussola ogni sensazione e ogni profumo circondandoti di una realtà che non
è che un’illusione. Tu ne sei cosciente e più vai avanti e più l’illusione
diviene realtà,sino a quando sei talmente ubriaco d’amore che la realtà perde
ogni significato e la confondi con l’illusione.
Ma questa era ancora
un’illusione?Erano illusioni quei baci e quelle carezze?
No, era la realtà più vera e
concreta.
L’illusione era finita e
rimaneva solamente un ricordo nelle loro menti.
Finalmente certo di questo Ginji
si era gettato tra le braccia di Ban, ignorando di essere abbracciati sul
pavimento freddo. Non vedevano che l’uno il volto dell’altro e non potevano
permettersi di perdere nemmeno per un istante quel calore reciproco.
Solo quando la schiena di Ban
cominciò a risentirne allora, si alzarono senza staccare le loro labbra e
continuando quella sinuosa e appassionata danza.
-...Ban-chan...-sussurrò
ansimante lasciandosi accarezzare il volto dall’amico.
Amico?Avrebbe dovuto
definirlo ancora così?Oppure avrebbe dovuto usare altri termini come compagno,
partner, fidanzato?
-Vieni...-disse prendendolo
per un braccio e facendolo sedere sul letto dove continuò a coccolarlo. Notò
poi quei brutti segni che circondavano i suoi sottili polsi, era stato lui
l’artefice di quel dolore. Così che glieli prese delicatamente e iniziò a
baciarglieli. Il biondino arrossì notevolmente ma sorrise.
-Mi dispiace averti fatto
così male...-disse tra un bacio e l’altro.
-Non biasimarti
Ban-chan...non ne hai motivo...-esclamò accarezzandogli una guancia. Ban
sorrise.
-Sei troppo buono...ma a me
piaci così...-esclamò prendendogli la mano destra e iniziando a succhiare
dolcemente le estremità delle dita. Sapevano di miele, di fiori, sapevano di
dolce.
-Ban-chan...-come non
ammettere che sentire la lingua di Ban che ruvida accarezzava le sue mani,non
fosse eccitante?Era terribilmente piacevole e piccole scariche gli percorrevano
la schiena.
Lentamente prese a
mordicchiargli i polpastrelli, il braccio, l’avambraccio e risalì sino al collo
gioendo di quando il volto di Ginji si tinse di rosso acceso ed emise un
trasportato sospiro.
Si arrischiò a sollevargli la
maglietta e mordicchiarlo dolcemente, ed un gemito lo invogliò a proseguire.
Gli passò la lingua nell’ombelico e pian piano risalì percorrendo le morbide
linee dei suoi pettorali.
-Ban-chan...-ansimò il
biondino mordendosi un dito. Per tutta risposta Ban gli tolse la maglietta
candida e ricominciò a baciarlo con passione sulle labbra. Staccandosi
malvolentieri ripercorse i suoi muscoli facendo volteggiare Ginji in un
turbinio di passioni.
Era davvero
quello...cioè,stava davvero per accadere?Era così?Ginji in preda ad una
confusione totale di sensazioni e passioni si scordò quasi di essere sulla
terra e non nei suoi sogni.
Anche Ban si era tolto la
camicia ormai d’impiccio e tornò su quelle labbra tanto invitanti. Il biondino
ricambiava come drogato da quella visione, si sentiva ubriaco d’amore. Mai
avrebbe immaginato che un tal sentimento facesse un simile effetto.
-Ti voglio...-gli sussurrò
Ban nell’orecchio ma tanto Ginji era perso nella sua visione celestiale che
accettò quelle parole come un bambino accetta una caramella.
Realizzò un istante dopo
quando percepì le dita di Ban slacciare la sua cintura.
-No...Ban-chan
aspetta...-disse piano uscendo a malavoglia dal suo universo. Talmente flebile
che il moro non la udì e si apprestò a slacciare anche il bottone dei pantaloni
quando una mano lo fermò.
-Ban-chan!-esclamò Ginji con
un velo di apprensione. Ban lo guardò sorpreso, che cos’era accaduto?
-Io...ecco...io non so se...beh...-balbettò sconclusionatamente il biondino
abbassando lo sguardo imbarazzato. Ban scosse il capo e senza troppi
ripensamenti riallacciò il piccolo bottone.
-Gomen,Ban-chan...-disse
piano Ginji nascondendo il volto alla sua vista. Il moro gli sollevò a forza il
volto. -Non chiedermi scusa,a me basta rimanere con te ,non ho fretta...-e poi
lo baciò dolcemente suscitando un sorriso sulle labbra di Ginji.
Si addormentarono
placidamente, mentre il vento si placava con i loro animi,feriti a incatenati
da troppo tempo.
Appoggiato sul petto di Ban,
Ginji sembrava dimenticare ogni preoccupazione, vivere in una dimensione di
tranquillità assoluta, era questo che gli procurava la sola vicinanza con Ban.
Ma ora che erano qualcosa di più, come sarebbero cambiate le cose?In meglio di
certo, la loro già forte relazione sarebbe divenuta indissolubile, e nemmeno i
bisturi di Akabane sarebbero riusciti a scalfirla.
Il sole era già alto da tempo ma i suoi raggi impertinenti non
avevano ancora raggiunto i suoi occhi ancora chiusi
Finalmente ecco qui il nuovo
capitolo!Il mio vecchio pc si è rotto ed ho dovuto comprarne uno nuovo,
ma ho anche perso tutti i dati. Per bontà divina gran parte li ho
recuperati e pochi giorni fa ho ritrovato anche questa fan-fiction di cui ora
mi accingo a completarne la pubblicazione. Se non mi avete ancora abbandonato
lasciate che vi auguri come sempre una…
BUONA LETTURA!
Il sole era già alto
da tempo ma i suoi raggi impertinenti non avevano ancora raggiunto i suoi occhi
ancora chiusi. Fu un profumo caldo e dolce a destarlo.
-Sapevo che con questi ti
saresti svegliato di certo...-esclamò una voce divertita. Un sorriso si
dipinse sulle labbra del biondino che poco a poco aprì gli occhi bruni.
-Guten Morgen...-disse Ban
dandogli un bacio veloce sulle labbra.
Ginji si leccò le
labbra e poi esclamò sorpreso
-Ban-chan non vale!Non mi hai
aspettato!Hai già mangiato una brioche!-.
Quello sorrise e gliene porse
una che immediatamente Ginji addentò felice, talmente era buona e
fragrante.
-Ero sicuro che potessero
farti piacere...-esclamò sorseggiando del caffè. Il biondino
sorrise con le labbra zuccherate che vennero poi attentamente ripulite da
quelle di Ban.
-Dove vuoi andare
oggi?-domandò accarezzandogli il capo.
-Dovunque,mi basta restare
con te ,Ban-chan...-disse ingurgitando un secondo croissant. Il moro sorrise.
-Come vuoi,allora vestiti...-e detto questo si alzò.
------------------------
Avrebbero potuto anche
rimanere tutta la mattina seduti su di una panchina per quello che gli
importava. Non aveva rilievo il dove fossero, l’importante era starci
insieme. Così pensava Ginji, affiancando Ban in quella passeggiata verso
l’ignoto. Aveva più volte avuto la tentazione di prendergli la
mano, ma la situazione sarebbe divenuta certamente imbarazzante, anche per Ban.
Così si limitava a stragli accanto e guardarlo con la coda
dell’occhio. Dal canto suo Ban sperava di non sbagliare strada, aveva un
posto speciale dove avrebbero potuto starsene in pace senza dover tener conto
di nessuno.
Avevano superato tutte le spiagge
attrezzate e ora il biondino si guardava in giro curioso.
-Dove stiamo andando
Ban-chan?-domandò allegro. Il compagno sorrise e si fermò.
-Stiamo andando qui. Siamo
arrivati...-esclamò voltandosi verso una spiaggia libera totalmente
deserta. Ginji la osservò a lungo, era totalmente deserta eppure non
erano troppo lontano dal centro d’Okinawa.
Era un’isola felice in
mezzo ad un arcipelago infinito. L’unico suono che rompeva il silenzio
era quello del mare adornato da una tiepida brezza marina e il richiamo di
qualche gabbiano lontano.
-Che dici?-domandò il
moro attendendo con trepidazione una risposta. Ginji gli sorrise.
-Davvero bello Ban-chan...-Bastò
quello,non servivano tante parole per comprendersi.
--------------------------------
Il sole era già alto
nel cielo cosicché non ritennero opportuno prendersi
un’insolazione il penultimo giorno di vacanza e non appena
l’orologio segnò le 12.30
uscirono dall’acqua e
si sdraiarono sulla sabbia facendosi asciugare dal sole.
Ginji aveva lo sguardo fisso
in cielo e sembrava costantemente immerso nei suoi pensieri. -Non mi hai ancora
detto cos’hai...sono giorni che sei taciturno...- esclamò Ban
mentre si scrollava della sabbia e si metteva a sedere sotto
l’ombrellone.
-Eh?-domandò Ginji
uscendo da chissà quale meditazione.
-Ecco appunto...- disse sospirando il
moro. Il biondino si alzò e andò a sedersi vicino con un mezzo
sorriso sul volto.
-Vuoi sapere
cos’avevo?- domandò come se volesse essere certo di ciò che
aveva udito. Ban annuì debolmente con il capo non togliendogli gli occhi
di dosso. Ginji mostrò un sorriso radioso.
-A dir la verità ero
confuso...riguardo noi ecco...-disse facendo arrossire le sue guance.
-Ah...-esclamò
abbassando il capo.
-Quella sera dopo che quel gruppo di
bulli ci avevano sfidato,beh ecco...c’è stato un momento che
tu...ecco a me sembrava...-come poteva spiegare il tutto?
Assurda poi la situazione che
s’imbarazzasse ancora in quella maniera.
-...che ti volessi baciare
per caso?-finì la frase il moro mostrando un sorriso affascinante.
-Beh ecco...si.- ammise
timoroso il biondino.
-Capisco...-e detto questo
Ban si alzò stiracchiandosi.
-Vado a prendere qualcosa da
mangiare o ben presto ti brontolerà lo stomaco,ho visto prima di venire
qui che c’era un negozio di...-venne bruscamente interrotto.
-Ban-chan!Non mi hai
risposto...-sul finire la frase perdeva ogni genere di sicurezza. Il moro dopo
avere mostrato uno sguardo sorpreso. Si avvicinò al compagno e gli diede
un veloce bacio sulle labbra. -Hai bisogno di ulteriori conferme,baka?- disse
queste parole solleticandogli le labbra. Il biondino sorrise e per risposta lo
baciò con passione.
-Ok,ho capito che hai
fame...torno subito!-esclamò Ban staccandosi un poco mal volentieri dal
compagno e infilandosi le ciabatte si avviò verso la strada.
Ginji lo osservò sino
a quando lo vide attraversare e scomparire alla sua vista. Fu colto
d’improvviso da un desiderio irrefrenabile di ridere, saltare, cantare
come un matto. Era così folle essere innamorati?Forse perchè non
aveva mai provato a convivere con un Ban dolce ventiquattro ore su
ventiquattro, anche se la cosa non gli dispiaceva minimamente, gli faceva uno
strano effetto.
Filtrò i raggi del
sole con la mano e osservò i gabbiani che con le ali immobili si
lasciavano cullare dal vento, erano liberi in cielo, senza preoccupazioni. Lo
sarebbero stati anche loro?
Passò una
mezz’ora buona e il biondino cominciava a chiedersi che fine avesse mai
fatto il compagno quando la luce venne improvvisamente a mancare, due mani gli
avevano oscurato la vista. Ginji sorrise.
-Ban-chan?-domandò
già certo della risposta.
-Spero ti vada bene...- disse
il moro mettendogli tra le mani un panino dal profumo decisamente invitante.
-Come mai ci hai messo
così tanto?-domandò mentre Ban si sedeva a fianco.
-C’era coda...-tagliò secco
il ragazzo addentando il suo panino.
-Capisco...-esclamò
Ginji leggermente turbato. Era calato un silenzio strano, misterioso a dirla
tutta. Ban era strano, sembrava pensieroso. Il biondino non ritenne opportuno
fare domande o le risposte sarebbero state tutte certamente negative,
così che spazzolò rapidamente il suo pranzo per poi alzarsi
facendo finta di stiracchiarsi e così fare qualche passo indietro per
poi sedersi dietro Ban e cingerlo con le braccia,gesto che sorprese
notevolmente il moro.
-C’è qualcosa che non va,
Ban-chan?-domandò appoggiando il capo sulla sua schiena. Il compagno
stupito sulle prime, abbandonò per un momento il suo pranzo e strinse
una mano a Ginji
-No,non è
nulla...forse...-fece una pausa in cui sorrise-...forse mi fa uno strano
effetto tutto questo...-esclamò piano. Il biondino rise
-Ban-chan non pensavo fossi così
sentimentale...-.
Il moro rispose subito con
quanto sarcasmo era capace di utilizzare in quel momento
-Infatti io non sono sentimentale,
sono solo un ottimo attore-.
-Lo sospettavo. Infondo
rimarrai sempremanesco, venale ed
egocentrico...-e Ban stava per rispondergli su tono quando le labbra del
compagno si fecero vicino al suo orecchio
-...ed è anche per
questo che sono innamorato di te...-. Il moro fu zittito in un modo che certo
non si aspettava, non avrebbe mai creduto di udire simili parole dalle labbra
di Ginji, o perlomeno non rivolte a lui,nonostante il loro rapporto si fosse
notevolmente evoluto.
Terminò quel che rimaneva
del suo pranzo mentre Ginji gli si era accoccolato sulla schiena con gli occhi
semichiusi.
-Non credere che ti permetta
di restare lì all’infinito...-disse mentre beveva avidamente una
bottiglietta d’acqua. Il biondino si risvegliò come
d’improvviso ed esclamò con tono lamentoso
-Anch’io Ban-chan!-
riferendosi alla bottiglietta che con un gesto divertito Ban allontanò
alla sua presa.
-Sapevo che l’avresti fatto-disse
staccandosi da lui e tentando di afferrare la fonte della sua salvezza.
Ovviamente il moro non aveva nessun’intenzione di cedergliela così
facilmente, era un piacere troppo forte vedere i tentativi inconcludenti di
Ginji per rubargliela. Se aveva avuto alcune possibilità quando erano
seduti, ora che erano in piedi era inutile dire che finiva per mangiare sabbia
per tutte le volte che scivolava nel prenderla. Alla fine il compagno si arrese
sedendosi sulla sabbia con le ginocchia strette al petto.
-Sei cattivo Ban-chan!Mi si
seccherà la golae non
potrò più parlare...-esclamò piagnucolando tentando di
commuovere in qualche maniera il moro.
-Quale dispiacere...mi priverai di
sentire i tuoi capricci?- esclamò sarcastico.
-Non parlerò
più e avrò la voce rauca e mi seccheranno anche le
labbra...-esclamò tentando di puntare su qualcosa che interessasse nel
vivo il compagno. Il moro sospirò e poi si avvicinò mettendosi di
fronte.
-Questo in effetti sarebbe
problematico...-.Ginji alzò appena il volto felice di aver raggiunto il
suo scopo.
-Ecco vedi...dai
Ban-chan!-esclamò allungando la mano. Il moro sorrise e anziché
dargliela la bevve fino all’ultimo goccio e prima che Ginji potesse
recriminare ancora si abbassò e lo baciò permettendogli di bere
direttamente dalle sue labbra. A Ginji quell’azione sorprese in maniera
inverosimile, tanto che per poco non gli andò di traverso la bevanda.
-Dissetato?-domandò il
compagno a pochi centimetri da lui.
-Sei sempre il
solito...-esclamò imbarazzato il biondino.
-Sei stato tu a dirmi che ti
piaccio per questo, no?-rispose prontamente Ban sistemandogli una ciocca di
capelli dietro l’orecchio.
Ginji sorrise. -Mi arrendo.-
----------------------------------
Ban si era addormentato sotto
l’ombrellone cullato da quella piacevole brezza, riparato da quei raggi
cuocenti da un ampio e ombroso ombrellone, mentre Ginji se ne stava seduto ad
osservare con sguardo perso il mare e le sue indomabili onde che sembravano
quasi voler fuggire dal mare e raggiungere la spiaggia, ma ad ogni slancio
queste venivano ricatturate dal mare e di nuovo allontanate dalla spiaggia.
Si voltò poi a
guardare Ban, in quell’istante appariva in tutta la sua debolezza,
respiro tranquillo, muscoli rilassati, occhi chiusi e mente totalmente lontana
dalla realtà. In quell’istante avrebbero potuto fargli di tutto e
non se ne sarebbe accorto, era davvero raro vedere Ban Mido così
indifeso, era davvero un privilegio. Il biondino gli si avvicinò piano
senza far rumore, voleva vederlo da vicino. Con estrema delicatezza gli tolse
gli occhialetti viola e li appoggiò con cura sopra le salviette. Senza
quelle difese Ban appariva in tutta la sua bellezza angelica e demoniaca
insieme, logico capire il perchè avesse così tante ammiratrici.
Lui più che quegli occhi da cucciolone non poteva mostrare, non aveva
quell’eleganza innata e quello spirito che contraddistingueva Ban da lui.
Aveva ancora indosso il
profumo del mare e Ginji lo assaporò chiudendo gli occhi e sfiorando
appena quella pelle lattea. Poi un’idea gli balenò in mente, era
rischiosa ma sicuramente piuttosto divertente. Si mise subito all’opera.
------------------------
Essere svegliati con un bacio
è sicuramente il massimo del romanticismo e certo Ban non poté
che apprezzare quel gesto da parte del compagno. Lo assaporò solo con il
tatto, non aprendo gli occhi, voleva gustarsi quelle sensazioni rimanendo
cieco, ma quando volle sfiorare con le sue mani quel volto qualcosa glielo
bloccò. Le sue mani erano come paralizzate e non potevano muoversi, ma
anche tutto il suo corpo!
Subito spalancò gli
occhi e la sua ansia si placò quasi immediatamente. In effetti, a dirla
tutta, era veramente prigioniero e impossibilitato a muoversi.
-Ginji...-esclamò con tono incline all’infuriarsi. Questo fu
subito ben inteso dal compagno che nonostante piangesse per le risate
già correva verso il mare, con la speranza di salvarsi.
-...Io ti
uccido!-esclamò Ban saltano fuori della sua prigione di sabbia e
scattando verso il biondino.
Superfluo è ormai
spiegare cosa avesse fatto Ginji per ingannare il tempo,era stata una
tentazione troppo forte ricoprire completamente Ban di sabbia lasciandogli
fuori solamente la testa a riccio.
Invano il compagno
scappò da Ban che in pochi istanti l’aveva acciuffato braccandolo
da dietro.
-E così mi attacchi durante il
sonno, eh?-esclamò sprezzante ma allo stesso tempo sorridendo.
-Gomen...Ban-chan...-tentò il
giovane.
-No,no...questa volta il suo
sguardo da cucciolo non ti salverà...-esclamò con un sorriso
ambiguo.
Inutile dire che la
“pena” inflitta da Ban non fu poi così dolorosa. Diciamo che
si divertiva come un gatto con la sua preda. Permetteva a Ginji di scappare,
poi lo riacciuffava e lo cacciava sott’acqua oppure lo spruzzava, senza
mai però allentare la presa, adorava vederlo alle strette, soprattutto
se era lui a metterlo in quelle situazioni.
Trascorsero così il
pomeriggio, accorgendosi dell’ora solo quando il sole tramontava, e fu
allora che Ban raccolse le preghiere di Ginji.
-...Ban-chan...stop...per
piacere...- ansimò il biondino scostandosi i capelli bagnati dalla
fronte e raggiungendo una zona del mare in cui si toccasse. Ban lo seguì
ma quando intuì che il compagno voleva raggiungere la riva lo prese per
un braccio e lo voltò ritrovandosi a pochi centimetri.
-Credi di aver già
finito?-gli sussurròbaciandogli una guancia.
-Ma Ban-chan...avevi detto...-tentò
di ribattere il ragazzo. Ban sorrise.
-Allora l’ultimo...-disse
continuandolo a baciare sul viso e ritornando in una zona in cui a mala pena si
toccava.
-...Ban-chan...-.
Non capiva cosa il compagno
volesse fare, ma gli piaceva da matti quella situazione. -Fidati...-gli
sussurrò Ban e costringendolo ad andare sott’acqua con lui. Il
biondino tenne chiusi gli occhi e percepì distintamente i movimenti di
Ban, le sue mani che gli prendevano il volto, le sue labbra che si avvicinavano
e lo baciavano.
Indescrivibile cosa
provò in quell’istante, sentire improvvisamente freddo intorno e
un calore nascere dall’interno e diramarsi per tutto il corpo. Un
desiderio irrefrenabile di non staccarsi mai più e di bloccare il tempo
in quel singolo istante.
Nonostante questo
però, quando l’ossigeno finì furono costretti a riemergere.
Ginji con un lieve rossore sulle guance, poiché certo non si aspettava
un simile gesto, Ban divertito nel vederlo così. Si guardarono un attimo
e poi Ginji esclamò.
-Altre sorprese Ban-chan?-.
Il moro sorrise indeciso su come rispondere,ma pi si limitò a rimanere
in silenzio e a seguire il compagno fuori dall’acqua. Ora doveva dirgli
la cosa più difficile.
-----------------------------
-Dai Ban-chan!Ho una fame
tremenda!-strepitò Ginji lamentandosi della lentezza del compagno. Ban
si allacciò l’ultimo bottone della camicia e fece cenno a Ginji di
avvicinarsi e sedersi. Il biondino piuttosto incuriosito, ubbidì senza
fare domande.
-Cos’hai
Ban-chan?-domandò vedendo quell’espressione seria sul suo volto.
Il compagno per tutta risposta si accese una sigaretta e solo dopo arene
aspirato gli si sedette di fronte.
-Ginji mi spiace,ma questa
sera dovrai rimanere ad aspettarmi in albergo da solo...-.Il biondino fu
piuttosto sorpreso per quell’affermazione, voleva dire solo una cosa.
-Perché mi dici questo?Avevo
ragione io a pensare che ci fosse di mezzo una missione,vero?E vuoi tenermi
fuori per delle assurde ragioni,per caso?Ban-chan avevi detto che...-lo sguardo
di Ban lo fece zittire.
-Non c’è nessuna
missione Ginji. La cosa è molto più semplice...-esclamò
aspirando nuovamente dalla sigaretta.
-Il problema è che non
ci bastano i soldi per i biglietti sia per l’aereo e per lo
shinkansen...così oggi a pranzo ho ricontattato il gestore di quel
bar...gli ho chiesto di prendermi per questa sera...così domani possiamo
partire senza problemi...-.Ginji rimase in silenzio e poi replicò
–
Allora vengo
anch’io!Non voglio che debba lavorare solo tu!E poi so bene che tu
preferisci fare solamente il riportatore e non altro...-.Ban sorrise e poi gli
avvicinò il volto e gli sussurrò
-Meglio di no. Mi distrarresti
troppo...-e gli baciò l’orecchio.
-Non è vero
Ban-chan...-mugolò il biondino.
Alla fine, in un modo o in un
altro era sempre Ban ad averla vinta. Inutile dire che sapesse alla perfezione
come ottenere il consenso del compagno. Ora stavano camminando nel centro
diretti verso l’albergo.
-Fino a che ora starai via?-
domandò ad un certo punto il biondino. Ban lo guardò sorridendo.
-Ehi,mica devi abbatterti
così!Guarda che mica ti lascio per sempre, saranno tre o quattro
orette...-.
Ginji sobbalzò.
-Così tanto?Posso venirti a
trovare?-domandò ansioso.
-No,mi faresti distrarre,lo
sai. E poi non ti ricordi nel Mugenjo quanto siamo stati divisi?Tu eri con
Akabane ed io con quel garzone da circo...Sei sopravissuto, no?- disse gettando
il mozzicone in un cestino.
-Per bontà divina,Akabane avrebbe
potuto attentare alla mai vita in ogni istante,...e poi non è vero che
non mi mancavi!-esclamò arrossendo un poco. Ban rimase in silenzio, ma
poi sorrise e senza preavviso lo cinsea lui con un braccio.
-B...Ban-chan?-era un poco imbarazzante
andare in giro così. Come avrebbero potuto?
-Non ci guarda nessuno,baka.
E comunque per me non è un problema...-e fece per staccarsi quando Ginji
rafforzò la presa.
-No...-.
---------------------------
Quando furono le 19.30 Ban
dovette abbandonare il suo cucciolotto e recarsi a quel bar. -Non fare tardi,
ok?-esclamò Ginji sulla porta della stanza.
-Si mamma...ah il maglione di
lana ce l’ho...-e si beccò un cuscino in faccia.
-Spiritoso!-esclamò
andandosi a sedere sul letto con le gambe e braccia incrociate. Ban sorrise e
raccogliendo il cuscino gli si avvicinò.
-Su, non tenermi il
broncio...-esclamò iniziando a mordicchiargli le labbra.
-Non...non vale...-mugolò il
biondino, accettando di buon grado quelle attenzioni.
-Devo andare...-disse Ban,
non volendo interrompere per nulla al mondo quel contatto tanto piacevole.
-Va bene...-annuì il
biondino. Ma nonostante questo Ban non accennò ad andar via e ciò
fece sorridere Ginji che fece un piccolo risolino.
-Ban-chan...devi andare...-
esclamò staccandosi da lui.
Il moro sospirò
-Dannata anguilla diligente...-esclamò prima di alzarsi e uscire dalla
porta. Ginji rimase in contemplazione della porta per alcuni minuti poi accese
la tv sperando che il tempo passasse in fretta.
Ed ecco forse il capitolo più
dolce di questa fan-fiction.Premetto
che il rating di una parte di questo capitolo è arancione quindi per non urtare
la sensibilità di alcuno porrò un avviso ad inizio e
fine del pezzo. Non aggiungo altro se non…
BUONA LETTURA!
Purtroppo i minuti erano
lenti come non mai e Ginji dopo l’ennesimo zapping
televisivo spense l’apparecchio e decise di andare a prendere una boccata
d’aria.
La tentazione di andarea trovare Ban fu grande, ma dato che gliel’aveva promesso si limitò a gironzolare
intorno all’albergo. Poi d’improvviso si sentì chiamare e come si voltò si ritrovò di fronte a ...
-Satoshi!-esclamò sorpreso.
-Ginji!Che fine
avevi fatto?Oggi in spiaggia non c’eri...-esclamò
triste.
-Ehm, ecco...-.In
quella arrivò la madre.
-Satoshi non correre
più via in quella maniera!Ah...Che piacere incontrati
qui, come stai?- domandò allegra Eiko.
-Molto bene. Ban-chan si è ripreso perfettamente...voi
come state?-domandò mentre scombussolava i capelli al bambino.
-Bene. Ieri e oggi Satoshi ti ha cercato come un disperato...più
che altro perchè voleva salutarti assolutamente prima
di partire...-disse sorridendo.
-Partire?Quando?-
-Proprio
ora. Stavo per mettere in moto
quando Satoshi ti ha visto e ha aperto la portiera
senza dir nulla...Mi sono presa un colpo...-a
quell’affermazione il bimbo fece un sorriso furbetto. Ginji
annuì e mettendosi all’altezza di Satoshiesclamò
-Beh, allora arrivederci Satoshi, spero di rincontrati presto,...anzi...a
questo proposito...-e fece per cercare un foglietto di
carta ma fu costretto a chiederlo ad Eiko.
-Ecco qua...-esclamò
porgendolo a Satoshi.
-Così se passerai per Tokyo potrai
venirmi a trovare, senza contare che io e Ban-chan
siamo i GetBackers,qualunque
cosa ti è stato rubato, noi te lo recuperiamo al 100%!-esclamò sorridendo.
Il bimbo ricambiò il sorriso
e abbracciò il biondino.
- SayoonaraGinji-chan- esclamò Satoshi.(Sayoonara significa arrivederci).
Il ragazzo salutò anche la signora e attese
che partissero e scomparissero al di là della sua
vista,prima di ritornare in stanza ad attendere Ban.
--------------------------------
Ma era mai possibile che alle
22.20 di sera non ci fossero che horror e soap opere di terza categoria e
qualche noioso quiz?Ginji guardò ancora l’orologio,erano trascorse solo due ore e davvero non riusciva più a
sopportare l’assenza del compagno. Così che spense la tv e si sdraiò sul letto
e chiuse gli occhi, almeno si sarebbe riposato un poco.
Quando l’orologio segnò la
mezzanotte e mezza Ginji si
svegliò di soprassalto, udendo la porta aprirsi .
-Ban-chan!-esclamò
spaventato e felice allo stesso tempo. Il moro accese la luce.
-Stavi già dormendo?-domandò richiudendo la
porta alle sue spalle.
-Ahhh,lascia perdere!Quel dannato bastardo mi ha costretto
arimanere sino a quest’orario assurdo o
non mi avrebbe pagato quanto volevo...Tutta la sera a servire ragazzine
petulanti e famiglie con relativi mocciosi al seguito!- esclamò scocciato sedendosi
sul letto. Ginji rise,Ban era
davvero poco paziente. Poi gli si mise alle spalle e gli iniziò a
massaggiargliele.
-Se mi avessi fatto venire
avrei potuto aiutarti...-esclamò con tono tranquillo.
-Se fossi venuto a quest’ora
non avrei guadagnato quanto volevo,anzi mi sarei
indebitato pure con quello a furia di fare cadere bicchieri. Mi avresti
distratto da tutto e tutti...-rispose con ugual calma
chiudendo gli occhi. Ginji sorrise
-Sempre il solito...-e si sporse un poco in avanti baciandogli la guancia.
-Ho incontrato Satoshi prima...partiva con la
madre...- disse appoggiando il capo sulla sua spalla non smettendo di
accarezzare quelle spalle tanto “provate” dal lavoro.
-Oh,come
mi dispiace...-esclamò il moro con tono sarcastico mantenendo sempre gli occhi
chiusi.
-Ban-chan ora non ti punisco perchè
sei stanco...Comunque sia,gli ho lasciato il nostro
recapito,così ci fanno un po’ di pubblicità...-.
-Come sei previdente...-esclamò Ban abbandonando quel
contatto tanto dolce e alzandosi dal letto.
-Vado a farci una doccia,torno subito...-esclamò dandogli un veloce bacio sulle
labbra.
----------------------------------
Era seduto sul letto
lasciando che il suo sguardo si perdesse nel biancore della parete mentre il rumore
dell’acqua scrosciante della doccia gli riempiva la mente. Quello era l’ultimo
giorno che avrebbero trascorso in quella splendida località,così
splendida che aveva permesso ai loro cuori di aprirsi e lasciare che le parole
rivelassero i sentimenti più intimi e nascosti. A questo pensiero sorrise,mai avrebbe potuto immaginare che sarebbe bastato così poco
per sentire le labbra di Ban sulle sue,di sentire il
suo calore che l’avvolgeva e...e poi l’aveva fermato. In quel’istante
aveva perso al cognizione del tempo e si erano lasciati trasportare dalla
passione, ma lui aveva fermato tutto prima che accadesse, qualcosa in lui
voleva gustarsi lentamente quella nuova situazione. Ban
non aveva opposto resistenza e aveva accettato. Ma
ora, ora era diverso.
Ban chiuse gli occhi mentre l’acqua lo investiva
completamente con il suo getto caldo. Anche se soffice, quel tocco non poteva
mai eguagliare quello di Ginji, così delicato e
timoroso allo stesso tempo, così ingenuo, di chi per la prima volta si apre
completamente agli altri. In fondo era stato davvero così, anche per lui.
Chissà cosa sarebbe successo se lui, l’invincibile BanMido, non avesse infranto ogni regola e non avesse
raggiunto quelle labbra candide. Sorrise. Aveva sentito in un istante tutto
l’amore che Ginji provava, aveva percepito il suo
profumo avvolgerlo completamente e tranquillizzarlo. Peccato che proprio sul
più bello si fossero fermati, ma poco importava, ce ne sarebbero state tante
altre occasioni per fare l’amore.
D’improvviso sentì una ventata
fredda sulla schiena e non fece in tempo a voltarsi che delle braccia lo
cinsero da dietro. Sorrise. Quel profumo l’avrebbe riconosciuto tra milioni di
persone.
-Ginji...- esclamò voltando appena la testa.
-GomenBan-chan ma...-e si strinse ancor più a lui. Il moro per tutta risposta
si voltò e lo strinse anche lui tra le sue braccia baciandogli il capo, la
fronte, il volto. -Mi mancavi, sai?- esclamò mentre lo baciava. -Anche tu...-disse l’altro appoggiando il capo sulla spalla
dell’amico. Ban lo strinse più forte, che sensazione
strana era mai quella. Essere entrambi sotto quel getto caldo, soli, senza
difese. Senza difese? Solo in quell’istante Banrealizzò che entrambi erano nudi!La situazione era
interessante pensò facendo un piccolo sorriso. Poi preso lo shampoo e lo mise
sui capelli di Ginji che si sorprese per il gesto.
-Su,già
che ci sei approfittane,no?-disse sorridendo. Il biondino ricambiò e lasciò che
Ban lo insaponasse per bene. Percepire le sue mani
nei suoi capelli era una sensazione afrodisiaca, gli comunicava un’assoluta
tranquillità nell’animo. Era tutto così magico e bello, talmente sovrannaturale
da pensare che fosse un’illusione.
-Ahi!-esclamò Ginji portandosi le mani sugli occhi.
-Che c’è?-domandò Ban scostando le mani che coprivano il volto del suo
angelo.
-Mi bruciano gli occhi...mi è entrato il sapone...- piagnucolò quello mostrando
due occhioni arrossati. Ban
sorrise e poi disse.
-Vedrai che passa subito...-detto questo si chinò su di lui e gli baciò a lungo gli
occhi. Albiondino
parve di andare in estasi, era tra le braccia di Ban
e percepire il calore delle sue labbra sul suo volto gli produceva delle
continue scariche di piacere.
-Va meglio?-esclamò
staccandosi appena dai suoi occhi che pian piano si aprirono.
-Si...-lo
disse con un tono forse troppo caldo, non seppe perchè
gli era venuto così. Fatto sta che Ban sorrise.
-Mi fa piacere...-esclamò per poi riniziarea baciarlo sul volto, sul collo, lambendo
ogni particolare con la lingua.
-...Ban-chan...-disse Ginji ora che
percepiva quelle sensazioni così forti. Il moro sentendosi chiamare così
disperatamente lo accontentò e le sue labbra finalmente catturarono quelle di Ginji mentre lo stringeva forte a sè.
Sentirsi così a contatto eccitava terribilmente Ban
che ora a stento si tratteneva dal ricoprire Ginji di
baci.
Ma forse l’avevano capito entrambi che questa era volta
buona, e che qualcosa questa volta era cambiato, tanto che anche il timido
biondino perse ogni imbarazzo e cominciò a mordicchiare l’orecchio dell’amico
torturandolo anche con la lingua.
-Ahh...Ginji...-sentire
per la prima volta così attivo l’amico lo spinse a prendere il sopravvento,
così che pian piano Ginji si ritrovò contro il muro
della doccia mentre Ban, chiusa ogni via di “fuga” lo
stringeva nelle sue braccia. Baciarsi mentre l’acqua scorreva sui propri volti era una sensazione più che unica, indescrivibile se
non si vive in prima persona. Il moro si staccò un poco mal volentieri da
quelle soffici labbra e scese sul petto candido di Ginji
seguendo le linee dei muscoli con la lingua e gioiendo
nel sentire l’amico contorcersi per il piacere.
(INIZIO RATING ARANCIONE)
-Ban-chan...-.Avrebbe tanto voluto aggrapparsi a qualcosa, ma era
solo circondato da mura scivolose e con un crescente desiderio. Ban continuò la sua opera andando a torturare uno dei
capezzoli e sorridendo nel vedere il volto dell’amico imperlato da gocce
d’acqua e da un lieve rossore che man mano stava catturando tutto il suo volto.
Lo succhiò a lungo fino a quando gli mancò il fiato mentre Ginji
tratteneva a stento i gemiti mordendo un dito della mano.
Il moro era più che felice di
quella reazione e senza troppi indugi passò all’altro. Il biondino dal canto
suo si sentiva divorato da sensazioni talmente estranee che aveva quasi paura a
dire di starle provando davvero. Non appena percepì che le labbra di Ban si staccarono da lui con violenza gli alzò il volto e
lo baciò, come se fossero mesi che non si vedessero.
-Non mi lasciare...-balbettò
Ginji stringendo più forte Ban.
-Sarei un pazzo a farlo...-rispose l’altro staccandosi un
poco e mostrandogli un sorriso radioso.
-Ban-chan...- e di nuovo venne baciato. Era così delicato, ma
d’improvviso si fermò, Ban si staccò appena
sorridendo. Era così piacevole vederlo eccitarsi.
-Ban-chan...-esclamò non osando guardare dove fosse la mano del
compagno.
-Cosa c’è?- A Ginji mancarono le parole ma non un gemito. Il moro sorrise
e gli sussurrò.
-Stai tranquillo...-e
dicendo questo cominciò a baciarlo scendendo gradualmente mentre Ginji,forse imbarazzato per i gemiti che frequenti lo
facevano loro si mordeva un dito mentre un mano vagava alla disperata ricerca
sul muro,pur di afferrare qualcosa a cui aggrapparsi. Ma
poi il suo cuore saltò un battito quando percepì le labbra di Ban sul suo sesso e che dolcemente lo accoglievano in se.
Come potersi trattenere?Come frenare quella passione?Ban
lo stava letteralmente facendo morire, mai avrebbe immaginato simili sensazioni,non le aveva mai nemmeno sognate. Ban
iniziò a pompare più in fretta gioendo finalmente nel sentire che i gemiti di Ginji si facevano sempre meno trattenuti.
-Ban-chanahhh...io...aaaaah.- non riuscendo più nemmeno a formulare una frase
che avesse un senso compiuto si perse in quelle sensazioni proibite fino a
raggiungere l’apice del piacere. Ban ingoiò tutto e
poi lo osservò da vicino, con gli occhi semi chiusi, il respiro irregolare,un rossore crescente sulle gote e gocce d’acqua che lo
facevano risplendere.
-Ban...chan...-riuscì a male pena a
balbettare il suo nome prima di abbandonarsi a lui, nelle sue braccia. Il moro
lo accolse e lo strinse a se dandogli piccoli e dolci baci sulla spalla.
-Come va?-domandò quasi
ridendo.
-Secondo te...?- ribatté l’altro con tono poco più calmo. Per poi sorprenderlo
e baciandolo appassionatamente, un gesto improvviso che sorprese persino Ban, al quale però si sottopose più che felice. Quando si staccarono il moro lo baciò sul viso e piano piano gli sussurrò nell’orecchio.
-Continuiamo di là...-indeciso se attendere una risposta,che però non tardò ad
arrivare.
-Si...sì
Ban-chan...-
----------------------------------
Ginji sembrava dieci volte più carino
del solito con l’accappatoio avvolto e il cappuccio che gli copriva la metà del
volto. Era terribilmente affascinante e delizioso allo stesso tempo, tanto che Ban si trattene dallo sbattere direttamente sul letto e
ricoprirlo di baci, nonostante la tentazione fosse molta.
-Sei davvero adorabile...-esclamò abbracciandolo e sollevandogli il cappuccio che
gli negava la visuale su quegli occhi dolcissimi.
-Ban-chan...-fece lui primo di stringersi saldamente al compagno e
mischiare il ruvido del tessuto spugnoso dell’accappatoio con la liscia pelle
di marmo di Ban.
Stettero così per un paio di
minuti quando si udì la fievole voce del biondino.
-Ban-chan...avevi detto che...di qui...-disse saltando volutamente
delle parole.
A quell’espressione Ban rise, evidentemente non era l’unico ad aver atteso con
trepidazione quel momento.
-Ti ho già detto che sei
delizioso?-esclamò iniziandolo a baciare sul collo e scostando un poco
l’accappatoio e indirizzando il compagno verso il letto.
-Uhm...si...-disse
piano attendendo che le labbra di Ban si posassero
sulle sue.
-E che ti amo?-domandò nuovamente con un
sorriso.
-...Anche...-rispose
divertito il biondino.
-Cielo,sto diventando
terribilmente monotono,allora...-e raggiunto il letto lo sdraiò delicatamente
baciando finalmente quelle soffici labbra.
-...A
me piaci così...-mugolò il compagno.
-Anche questo l’hai già detto...-disse il moro sorridendo per poi tornare a baciarlo.
Piano piano
gli sciolse il nodo dell’accappatoio e poté sfiorare quella pelle ancora calda
per il vapore dell’acqua, con tocchi leggeri, ma che in realtà nascondevano una
costante eccitazione.
Ginji accettò di buon grado quelle attenzioni e pregò che durassero una vita intera, poi quelle carezze divennero
baci, tanto inebrianti che lo costrinsero ad emettere qualche gemito di
piacere.
-Mi farai morire...-disse con tono soffocato.
-Tutto ciò che non vorrei...-rispose nello stesso tono Ban
liberandosi di quell’accappatoio che ormai gli limitava i movimenti.
Baci, carezze, tanto per
farlo venire di nuovo, e poi con delicatezza prese le
dita del biondino, martoriate dai segni dei denti, per resistere a quella
crescente eccitazione. Le baciò a lungo e introdusse le sue dita candide tra le
labbra ribollenti del biondino che iniziò a succhiarle delicatamente. Ban si chinò poi a baciare quelle labbra, e gli sussurrò
piano.
-Farà male...se non
vuoi io...-ma un bacio lo zittì.
-Non dire sciocchezze,tu non mi farai mai male Ban-chan...-e
come risposta ricevette un sorriso meraviglioso. Prima uno per farlo abituare,
poi due, e quando ritenne che il dolore stesse sfumando lo penetrò piano,dandogli tutto il tempo di abituarsi a quell’intrusione
dolorosa che aveva provocato piccole lacrime dagli occhi bruni...
-Passa subito...-disse con il tono più calmo che in quell’istante poteva
permettersi e tornò a masturbare il suo sesso per calmarlo. Quando poi il
dolore passò Ban iniziò a spingere, piano, poi più
veloce, sino a quando entrambi si persero in un orgasmo...
(FINE RATING ARANCIONE)
------------------------------
Si era accoccolato a lui,
calmo, tranquillo, mentre il respiro tornava regolare. Anche se in quel momento
non aveva il più lontano brivido di freddo,il pensiero
che d’improvviso tutto ciò potesse rivelarsi un’illusione gli provocava piccoli
tremiti.
-Tutto bene?-domandò Ban accarezzandogli il capo e arricciandogli i capelli tra
le dita. Il compagno annuì con il capo.
-Hai freddo?-domandò nuovamente.
-No,...sto
bene...-disse piano aprendo un poco gli occhi bruni.
-Ban-chan... stringimi.-
Il moro ubbidì a quella richiesta e lo cinse
con più fermezza. –
Temi che sia ancora
un’illusione?-domandò incerto.
-Hai.- si limitò a rispondere.
(Hai = sì ).
-Pensi che d’improvviso io
scompaia?-continuò Ban.
-Hai- rispose ancora.
-Credi di star sognando?-
chiese con un leggero sorriso sulle labbra.
-Hai-.
Ban rise -Cosa devo fare per farti capire che sono qui,vivo e presente?-domandò curioso. Ginji
sollevò appena il capo e lo guardò dritto in quegli occhi brillanti
-Dimmi...dimmi
che mi ami...-disse con un tono quasi supplicante. Ban
ne fu quasi sorpreso e gli prese il volto tra le mani.
-Aishiteru...-e gli baciò il
volto delicatamente. -AishiteruGinji...-e poi lo baciò sulle labbra.