Il Mondo Segreto di Appletini (借りぐらしのアップルバット)

di Ventodivino87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto I - Le Prendinprestito ***
Capitolo 2: *** Atto II - Little Bloom ***
Capitolo 3: *** Atto III – Controllo ***
Capitolo 4: *** Atto IV – Nascoste ***
Capitolo 5: *** Atto V – Fiducia ***
Capitolo 6: *** Atto VI - Scelte ***
Capitolo 7: *** Atto VII – Pinkie Promessa ***
Capitolo 8: *** Atto VII – Pinkie Promessa (Versione Alternativa) ***
Capitolo 9: *** Note dell'autore ***



Capitolo 1
*** Atto I - Le Prendinprestito ***


借りぐらしのアップルバット
Karigurashi no Appurubatto

The Secret World of Appletini

Il Mondo Segreto di Appletini
 

 
 
 

Il mio nome è Appletini, vivo nel piccolo paese di Ponyville dall’interno delle mura dello Sugarcube Corner, insieme alla mia sorellina Little Bloom; insieme ci nascondiamo dai pony grandi, sono pericolosi, e così quelli come noi preferiscono non farsi vedere; quando ci serve  prendiamo in prestito alcune cose dai pony grandi senza che loro lo sappiano, ci serve per sopravvivere. La nostra casa è bellissima, nonostante viviamo dentro dei muri abbiamo fatto del nostro meglio costernandola di carta da regali e vari oggetti in miniatura, per non parlare delle camere da letto, ho fatto del mio meglio per creare i materassi e le strutture in legno.


 
Atto I - Le Prendinprestito


-Sorellona! Sorellona!
-Cosa c'è Little Bloom?
-Ti stai preparando per una presa in prestito?         Chiese Little Bloom mentre sua sorella si stava vestendo per uscire di casa.
-Sì sorellina, Appletini fra poco va a prendere qualche cosa.      Appletini si alzò e sussurrò all'orecchio di sua sorella.
...e magari prendo anche qualche mirtillo, che ti piacciono.
-Posso venire anche io? Adesso sono grande, non pensi che debba imparare come prendere in prestito?
-Credo tu debba aspettare ancora un po' zuccherino, la fuori è pericoloso.
-Avanti sorellona, le prese in prestito sono sempre notturne, chi ci dovrebbe vedere? E poi non sarò di alcun disturbo.
Appletini prese il suo zainetto verde ed una sorta di rampino creato con un filo di spago ed un amo da pesca.
-...
-Sorellona?
Appletini rimase in silenzio per qualche secondo.
...
Si alzò.
-D'accordo Little Bloom, ti porto con me, ma devi promettermi che non farai rumore.
Gli occhi di Little Bloom s’illuminarono.
-Sarò muta come un pesce! Lo prometto!        Disse allegramente la piccola, lanciandosi a capofitto verso la porta, prima di essere fermata da sua sorella.
-Non correre, prima devi prepararti.
-Cosa?
-Hai sentito bene, prendi uno dei tuoi vestiti dall'armadio e vieni da me.
Little Bloom guardò a terra, dopodiché corse in camera sua.
-Ci metto solo un secondo sorellona!
Appletini guardò sua sorella sfrecciare come un treno, aspettò; sua sorella tornò dopo un minuto con un abitino verde chiaro.
-Ti piace? L'ho fatto tutto da sola.        Disse Little Bloom sorridente.
-Dove li hai presi i materiali?
-Beh... avevamo delle cose che non toccavamo da mesi e quindi...
-Little Bloom, penso che sia davvero carino, ma avresti dovuto informarmi su questo, non pensi?
-Io... scusa sorellona.
-Fa niente, quel vestito ti calza a pennello.
-Dici davvero?
-Certo, quel verde si intona perfettamente con i tuoi occhi.
Little Bloom sghignazzò.
-Aspetta qui.          Appletini camminò verso la camera di sua sorella, tornando con un piccolo zainetto bianco.
-Ecco qua zuccherino, così mi sarai di qualche aiuto.
-Porterò le prese in prestito?           Chiese eccitata la piccola.
-Si, adesso andiamo, la notte sarà lunga, ma non abbastanza da farci rilassare appieno.
Appletini andò ad aprire la porta di casa, mostrando a Little Bloom una scalinata che si estendeva verso il basso; Little Bloom si nascose dietro sua sorella.
-Cosa c'è? Hai paura?
-Sembra... sembra come una cantina.
-Tranquilla piccola, se ci fosse qualcosa di pericoloso io sarò la prima a difenderti.
Little Bloom guardo sua sorella negli occhi.
-Grazie.
Appletini sorrise e s'incamminò giù per le scale, seguita timidamente da sua sorella.
Little Bloom si guardava intorno: lo spazio dentro un muro era sufficiente a tenere tre pony come loro in riga, anche se lei e sua sorella stavano tranquillamente una accanto all'altra; le pareti si estendevano talmente verso l'alto che sembrava non esservi nessun tipo di soffitto, ma solo un'enorme massa nera, il corridoio era illuminato unicamente dalla torcia di Appletini caricata a manovella, ogni volta che la luce si faceva fioca, Appletini provvedeva ricaricando la sua lampadina, Little Bloom era sorpresa dallo stile di sua sorella.
-Hey sorellona.
-Cosa c'è?          Chiese Appletini senza nemmeno fermarsi.
-Un giorno diventerò brava come te?
Appletini si fermò, rimase in silenzio per qualche secondo poi si girò verso sua sorella, le mise una zampa sulla spalla e rispose sorridendo.
-Ma certo che lo diventerai, dovrai solo imparare come muoverti e con un po' di esperienza diventerai brava quanto me. Chissà? Magari sarai ancora meglio.
-Hey, così mi fai arrossire.         Disse imbarazzata Little Bloom.
-Non devi vergognarti, sto dicendo la verità. Avanti zuccherino, siamo arrivate.
-Arrivate?
-Certo, resta un attimo indietro.
Little Bloom indietreggiò mentre sua sorella posò la torcia. Appletini mise le zampe su un pezzo del muro e tirò, aprendo una sorta di porticina poco più grande di lei; Little Bloom osservò senza battere ciglio.
-Ecco qua Little Bloom, questo è lo Sugarcube Corner.
Little Bloom si avvicinò alla porticina, si affacciò: non vedeva molto, sembrava esserci una sorta di pavimento azzurro e poco più in alto il soffitto.
-La fuori è così?
-Avvicinati di più, e fai attenzione a non cadere.
Little Bloom avanzò oltre la porta camminando su quella strana superficie, dopo qualche passo si fermò, Little Bloom non muoveva un singolo muscolo.
-Ma... ma...          Little Bloom non credeva ai suoi occhi.
...è... è enorme...
Little Bloom rimase a contemplare la stanza dall'alto, era una gigantesca camera da letto dove sembrava dormire qualcuno; Little Bloom stava analizzando ogni singolo particolare, tutto quanto le sembrava grande, ma non abbastanza: i palloncini, i giocattoli e i fogli lasciati in giro, tutto le sembrava grande, ma non le sembrava enorme.
-Allora sorellina? Cosa ne pensi?
-Mi... mi aspettavo che gli oggetti fossero più grandi.
-Lo sono.        Appletini si mise accanto a sua sorella e indicò con la zampa.
...la vedi quella palla li nell'angolo? Quella colorata.
-Si.
-Quella palla è cinque volte più grande di te.
-Davvero?
-Se non mi credi ti ci posso portare.
-E come? Siamo così in alto.
-Quello non è un problema, pensi che io non sia organizzata?
Appletini posò a terra il suo zainetto e tirò fuori il suo rampino.
-Ricorda Little Bloom, questo ti sarà davvero utile quando inizierai a prendere in prestito.
Appletini incastrò l'amo da pesca sul bordo della superficie e lanciò la corda verso il basso, si affacciò e guardò in basso per quale secondo.
-Possiamo scendere.
Appletini prese sua sorella e se la caricò sulle spalle.
-Reggiti forte sorellina.
-Cosa vuoi fare?        Chiese Little Bloom con voce tremolante.
-Mi calo giù.
Appletini afferrò la corda ed iniziò lentamente a scendere verso il basso, facendola scorrere attorno alla sua zampa sinistra, mentre con le zampe posteriori si teneva attaccata alla parete; Little Bloom osservava la visuale della stanza abbassarsi lentamente mentre calava insieme a sua sorella. Dopo qualche minuto raggiunsero finalmente terra.
-Ora puoi scendere Little Bloom.
La piccola scese dalla schiena di sua sorella e posò a terra le sue zampe, la stanza le sembrava ancora più grande vista dal basso; Little Bloom si girò verso dove si era calata.
-Sorellona, ma... ci siamo calate da un armadio?
-Si, e con successo direi anche.
Little Bloom si voltò e diede uno sguardo alla stanza.
-È più grande vista dal basso, vero?
-Nettamente...
-Mi raccomando Little Bloom, non allontanarti troppo e non fare rumore, ma cosa più importante di tutte-
-Non devo farmi vedere.
-Vedo che hai studiato.
Little Bloom sorrise.
-Senti sorellona, posso chiederti una cosa?
-Certamente.
-Chi è quel pony che sta dormendo?
-Oh, lei lavora qui al negozio, non è un membro ufficiale della famiglia Cake, ma è ben accetta ed ogni tanto li aiuta nel loro lavoro.
-Sai come si chiama?
-Penso si chiami Pinkie Pie, almeno credo.
-D'accordo, farò attenzione.
Little Bloom corse verso la palla che le era stata indicata da sua sorella poco prima, raggiungendola in poco meno di due minuti. Little Bloom osservava come l’oggetto fosse effettivamente più grande di lei.
"Appletini aveva ragione, è davvero grande."
Little Bloom diede un piccolo colpo alla palla, spostandola a malapena.
"Ma...è leggera."
Little Bloom spinse leggermente la palla, facendola rotolare per una manciata di secondi. Little Bloom ridacchiò, poi sentì qualcosa sulla sua spalla.
-Cosa ti ho detto sugli oggetti?
-Di non toccare ciò che non ci serve...          Rispose Little Bloom imbronciata.
-Questa è la tua prima escursione, e sei autorizzata a divertirti, ma ricorda che le prossime volte dovrai toccare solo ciò che ti serve, se un pony trovasse qualcosa in un posto diverso in cui lo ha lasciato inizierebbe ad avere dei dubbi.         Rispose Appletini rimettendo la palla al suo posto.
-Scusa sorellona...
-Scuse accettate. Avanti, muoviamoci e prendiamo ciò che ci serve.
-Che dobbiamo prendere?
-Ci serve dello zucchero, qualche erba e se ci riusciamo dei mirtilli per te.
-Ma allora non sarebbe più sensata una cucina?
-Esattamente, ti ho portata qua perché pensavo potesse piacerti questa stanza, e poi perché sta proprio sotto di noi.
-Non lo avrei mai detto che qui ci fosse un mondo così grande.         Disse Little Bloom osservando il soffitto, sembrava lontanissimo.
Appletini riportò Little Bloom verso l'armadio.
-Avanti zuccherino, aggrappati come hai fatto prima.
Little Bloom si aggrappò nuovamente alla schiena di sua sorella, la quale afferrò con una zampa la corda e si tirò su riavvolgendola passo passo. Le due tornarono in cima all'armadio dopo un paio di minuti, Appletini rimosse l'amo e il filo rimettendoselo nello zaino, mentre Little Bloom diede un'ultima occhiata alla stanza mentre il pony nel letto si rigirava lentamente passando da un fianco all'altro.
-Chissà cosa starà sognando.
-No ne ho la minima idea, ma tu devi promettermi che non avrai a che fare con lei. In alcun modo.
-Certo che no sorellona, non mi azzarderei mai a farmi vedere da un pony grande, so perfettamente che sono pericolosi.
-Brava puledrina.
-No sono più una puledrina Appletini!
-Beh... hai 10 anni, mi sembrano un po' pochi per dire che sei grande.
-Perché devi averla sempre vinta?
-Beh, sono tua sorella no?        Rispose ironicamente Appletini prima di rientrare nel muro.
-Vieni?
-Uhm... certo, certo.
Little Bloom corse da sua sorella, la quale chiuse la porta.
-Avanti sorellina, adesso scendiamo.        Appletini caricò nuovamente la sua torcia e si fece largo tra le assi di legno scendendo al piano terra dello Sugarcube Corner, fino ad arrivare ad un bivio.
-Adesso dove andiamo?          Chiese Little Bloom.
-Andiamo a destra, la strada per la cucina è quella.        Appletini proseguì a destra seguita da sua sorella. Giunse ad un'altra porticina, l'aprì ed uscì dal muro, seguita da sua sorella.
Little Bloom osservò la stanza, poco più grande della camera di prima, vedeva due porte e tantissimi cassetti, e tutto sembrava talmente lontano che sarebbero serviti minimo cinque minuti per arrivarvici.
-Stessa cosa Little Bloom.       Appletini prese nuovamente il suo rampino e lo posizionò davanti a sé pronta a calarsi. Little Bloom la interruppe.
-Sorellona aspetta!
-Cosa c'è?
-Vedi quello scaffale? Non pensi sia abbastanza vicino da potervici saltare sopra?      Disse Little Bloom indicando uno scaffale vicino a loro, poco più in basso.
-Visto Little Bloom? Stai già imparando ad analizzare il percorso.          Disse Appletini sorridendo e riprendendo il rampino.
...sali sulla mia schiena, saliamo.
-Dici davvero sorellona? Non sarò troppo pesante?
-Ma cosa dici? Sei una piuma, avanti non avere paura e salimi sopra.
Little Bloom fece come ordinato da sua sorella, la quale prese la rincorsa e saltò verso lo scaffale, a Little Bloom sembrò che per un momento tutto rallentasse, si sentiva un'eroina che volava sul suo destriero, guardò giù mentre Appletini saltava e la distanza da terra metteva davvero i brividi; atterrarono.
-Bel salto non trovi?
-Decisamente. Te la cavi davvero bene sorellona.         Little Bloom sorrise.
-Avanti, il barattolo dello zucchero è due scaffali più in giù.      Appletini riprese il rampino e si calò di sotto, raggiungendo il barattolo.
-Che fai sorellina? Mi aspetti qui o scendi?
-Scendo anche io, non me la sento di aspettarti.       Little Bloom afferrò la corda e se la legò alla zampa come meglio potesse cercando di imitare sua sorella, si affacciò mostrando la zampa.
-Così va bene sorellona?
-Va benissimo, ricordati di non essere frettolosa e tenerti forte. Male che vada ti prendo io.
Little Bloom fece un bel respiro e iniziò a calarsi dallo scaffale, raggiungendo in poco tempo sua sorella; una volta raggiunto lo scaffale più in basso iniziò a dondolarsi e saltò sul ripiano, facendosi prendere al volo da sua sorella.
-Tutto a posto Little Bloom?
-Sto che sono una meraviglia.
-Credo che tu abbia bisogno di un po' più di esperienza prima di fare cose come lanciarti.
-Tu dici? Mi è venuto naturale.
-Su questo hai ragione, e con mia grande sorpresa hai saltato abbastanza bene.
Little Bloom fece come per pavoneggiarsi.
-Avanti sorellona, dov'è il nostro premio per essere state così brave?
-È proprio qua, seguimi.         Appletini scomparì in un batter d'occhio dietro il primissimo barattolo, sua sorella la seguì più veloce che potesse, trovandola di fronte ad un grande barattolo di vetro.
-È questo?
-Sì Little Bloom, adesso bisogna prendere lo zucchero.
-E come?
-Ci arrampichiamo.         Appletini tirò fuori dal suo zaino dei piccoli ganci e se li attaccò alle zampe, iniziando a scalare la parete come un alpinista sotto gli occhi affascinati di sua sorella.
-Sorellona hai altri di quei ganci?
-Non pensarci neanche, per il momento te lo sognerai soltanto di camminare sui muri.        Disse sarcasticamente Appletini; arrivata in cima si tolse uno dei ganci e lo tenne stretto fra i denti, dopodiché saltò sopra il barattolo.
-Sorellona! Tutto a posto?!
-Sto bene, aspetta solo un secondo.
Appletini prese il gancio e lo attaccò alla parete, legandovi un filo sopra, mentre l'altra estremità se la legò addosso al vestito, Appletini si appoggiò sul bordo del barattolo e rimosse lentamente il coperchio, che ci mise una decina di tentativi per andare via.
"Ora arriva la parte difficile."
Appletini afferrò il coperchio e lo tenne fermo sul bordo del barattolo facendo molta attenzione a non farlo cadere, altrimenti avrebbe solo peggiorato le cose; con assoluta calma riuscì nel suo intento, ed il coperchio era fermo su un lato.
-Ecco fatto... Little Bloom lanciami il tuo zaino!
-Il mio zaino?
-Beh, ti ho portata con me perché tu mi aiutassi.
-Ah ho capito cosa intendi, arriva!          Little Bloom fece roteare il suo zainetto e lo lanciò in alto verso sua sorella, mandandolo preciso dentro il barattolo.
-Scusa sorellona!
-Fa nulla, anzi, mi hai facilitato il lavoro.
Appletini si calò lentamente sul fondo del barattolo di zucchero, raccolse lo zainetto di sua sorella e vi versò dentro quanto più zucchero potesse usando lo zaino come se fosse un secchiello; una volta finito chiuse lo zaino e se lo legò al petto.
-Prima missione completata.
Appletini afferrò la cordicella e si tirò in poco tempo fuori dal barattolo, si appoggiò sul bordo e con una decina di tentativi richiuse il barattolo, prese tutti i suoi ganci e saltò a terra, o meglio, sullo scaffale, infine restituì a sua sorella il suo zaino.
-Sorellona sei stata fantastica! Non ho parole!
-Hey, tu hai collaborato, SIAMO state fantastiche.
-Ma cosa dici? Io ti ho solo dato il mio zaino, non ho fatto altro.
-Hai fatto qualcosa, e questo è già un passo avanti. Adesso tocca alle erbe, se ci riusciamo domani avremo del buonissimo te e qualche dolcetto ai mirtilli.
Appletini e Little Bloom camminarono lungo lo scaffale facendosi largo fra gli innumerevoli barattoli presenti. Dopo qualche minuto di camminata le due giunsero ad una piccola scatola di ceramica.
-Perfetto, magari questo sarà possibile anche per te.          Disse Appletini.
-Dici davvero?! Cosa farò, cosa farò?!         Little Bloom non stava più nella pelle.
-Vedrai.
Appletini si avvicinò alla scatola, facendo cenno a sua sorella di avvicinarsi.
-Aiutami ad aprire questa cosa.         Little Bloom non se lo fece dire due volte e corse ad aiutare sua sorella.
-Al tre togliamo il coperchio, sei pronta?
-Certo che si.
Appletini fece un bel respiro e guardò sua sorella con aria di sfida.
-Uno... due... eeeeee...
Little Bloom aspettava il tre come se nella sua vita non ci fosse mai stato altro.
-Tre!
Little Bloom sollevò il coperchio con l'aiuto di sua sorella, era un po' pesantuccio, ma riusciva comunque a gestirlo; lei ed Appletini si spostarono lateralmente e posarono il coperchio, tenendolo fra il contenitore e lo scaffale.
-È stato difficile?
-Non proprio, non era molto pesante.
Appletini sorrise.
-Avanti sorellina, prendi una delle foglie.
Little Bloom venne colta alla sprovvista.
-Da... davvero? La lasci prendere a me?
-Sì.
Little Bloom si affacciò al contenitore, notando una quantità incredibile di foglie.
-Di cosa sono?        Chiese Little Bloom.
-Credo siano di menta, non sono sempre le stesse.
Little Bloom afferrò tre foglie e le tirò fuori dal coccio.
-Non sono bravissima?           Disse sorridente Little Bloom.
-Certamente...        Appletini prese due delle tre foglie raccolte da sua sorella e le rigettò nel contenitore.
...ma ricorda sempre di prendere il minimo necessario, altrimenti se dovessimo fare sempre grandi razioni finiremo per farci scoprire.
Little Bloom osservò delusa le due foglie extra venire rigettate nel contenitore e rimase con la prima che aveva preso.
-Tutto bene Little Bloom?
-Sarebbe stato bello prenderle tutte tre... chissà quanto sarebbero durate.       Disse Little Bloom con la faccia imbronciata.
-Non te la prendere Little Bloom, sono semplicemente le regole. Ti ci abituerai.
Appletini posò una zampa sulla spalla di sua sorella.
-Andiamo, abbiamo ancora i mirtilli da prendere.
-Sì...
-E non prendertela, sei stata bravissima.
Appletini e Little Bloom camminarono per minuti e minuti prima di raggiungere il frigo; Little Bloom intervenne.
-Come facciamo ad entrare? È così grande, non riusciremo mai ad aprirlo.
-Per questo entriamo da un'altra parte.       Disse Appletini aprendo una porta segreta nel muro.
-Vuoi entrare da dietro?
-Esattamente.        Appletini entrò nel muro e si portò dietro sua sorella, vagando fra le assi di legno e vari chiodi che fungevano da scalette, giungendo infine ad una piccola porticina.
-Ascoltami Little Bloom, questo posto è pericoloso, ho estremamente bisogno che tu rimanga qui e che tenga la porta aperta fino a che non torno. Capito tutto?
-Ma... perché?
-La dentro è estremamente freddo, se rimanessi chiusa li finirei congelata. Noi non vogliamo che succeda, vero?
-Certo che no!
-Così ti voglio sorellina, adesso mi raccomando: tieni la porta aperta e non entrare per nessuno motivo.
-Ricevuto comandante Appletini!         Disse Little Bloom portandosi una zampa alla fronte.
Appletini apri la porta del frigo e vi tenne la zampa sopra fino a che Little Bloom non accorse, dopodiché entrò.
Appletini tirò fuori il rampino dal suo zaino e lo attaccò ad uno dei ripiani, dopodiché iniziò a calarsi verso il basso.
 
 
Little Bloom rimase ad aspettare per qualche minuto, iniziando a stancarsi.
"Chissà dov'è la sorellona, è lì dentro da un po'..."
-Sorellona?!        Urlò Little Bloom; non ricevette risposta.
-Sorellona stai bene?!
Little Bloom iniziava a preoccuparsi.
"Non dovrei entrare ma... se mia sorella è nei guai?"
Little Bloom entrò e mise il suo zaino a terra per bloccare la porta; come entrò venne travolta da una grande sensazione di freddo, ovunque mettesse le zampe non riusciva a restare ferma.
-Sorellona!
Dopo essersi fatta largo fra qualche scatola di gelati giunse al limite del ripiano, notando il rampino di sua sorella. Little Bloom si affacciò.
...
-SORELLONA!
Little Bloom vide sua sorella distesa su qualche ripiano più in basso con il suo zaino accanto, eppure il suo rampino era lì accanto a lei.
-SORELLONA! SORELLONA SVEGLIATI!
Per quanto Little Bloom urlasse sua sorella non muoveva un muscolo, la piccola iniziò ad agitarsi notando che la corda del rampino era spezzata.
"Ok ragiona, quando c'è un problema la sorellona ragiona sempre."
Little Bloom prese un bel respiro.
"Vediamo... qualcosa per scendere da lei... qualcosa... qualcosa..."
Little Bloom corse verso il suo zaino a vedere se avesse qualcosa che potesse essere d'aiuto.
La piccola frugò rapidamente nel suo zaino trovando una corda.
-Ok questo dovrebbe bastare.
Little Bloom andò verso la sporgenza e si legò la corda alla vita, legando l'altra estremità alla sporgenza e facendo attenzione a fare un nodo bello stretto; una volta fatto tutto Little Bloom diede qualche stradone alla corda per assicurarsi che fosse usabile.
"Arrivo sorellona."
Little Bloom iniziò a calarsi lentamente verso il basso passando pian piano davanti a tutti i ripiani del frigorifero.
Passò un po' di tempo prima che Little Bloom raggiungesse sua sorella.
-Sorellona!
La piccola si lanciò rapidamente su Appletini, dandole qualche scossone. Dopo una decina di strattoni Appletini iniziò a smuoversi.
-Sorellona...        Disse lievemente Little Bloom.
-L... Li... Little Bloom...?
La piccola abbracciò sua sorella immediatamente.
-Sorellona! Sei freddissima!       Appletini tremò.
-Ho... ho freddo.
-Avanti sorellona andiamo via di qui.
Appletini guardò sua sorella.
-C... come sei arrivata qui?
-Sorellona io... so che dovevo stare fuori ma... non tornavi e mi... mi stavo preoccupando. Non preoccuparti, la porta è aperta.
-Sorellina... ti...  ti avevo detto... ... fa nulla...
Appletini si alzò da terra e raccolse il suo zaino.
-C… come sei arrivata da me?
-Mi... mi sono calata con una corda.
-I miei complimenti, non era una presa in prestito ma comunque i miei complimenti. Anche se... anche se saresti dovuta restare alla porta...
-Io ero preoccupata... non tornavi più e... avevo paura...
Appletini rimase in silenzio a guardare la sua sorellina. Le posò una zampa sulla testa.
-Fa niente, andiamo?
-Si.
Appletini legò sua sorella alla corda con la quale si era calata, ed iniziò a tirarla su a mo' di montacarichi.
Una volta che Little Bloom raggiunse la cima e si aggrappò al ripiano, Appletini si legò la corda ad una zampa ed iniziò a tirarsi su, fino a raggiungere sua sorella. Le due uscirono dal frigo ritornando nella parete.
-Mi spiace Little Bloom, non sono riuscita a prendere quello che volevi.
Little Bloom abbracciò sua sorella.
-Non importa, a me basta che tu stia bene!
-Lo sono grazie a te, dovresti sentirti orgogliosa.
Appletini starnutì.
-Sorellona, dovremmo tornare in casa, hai bisogno di caldo.
-Non preoccuparti, io sto bene.     Appletini sorrise a sua sorella.
...Avanti torniamo in casa.
Little Bloom e sua sorella raccolsero i loro zaini e s'incamminarono verso la cima dello Sugarcube Corner. Rientrarono in casa e posarono le loro cose, dopodiché Appletini andò a sedersi al tavolo della cucina.
-Little Bloom?
-Si?
-Senti... so che penserai che io sia arrabbiata perché sei entrata nel frigo mentre ti avevo detto di restare fuori...
-Mi... mi spiace.       Disse Little Bloom abbassando lo sguardo.
-Non prendertela, se non fossi entrata tu non sarei mai uscita, di conseguenza domani saremmo state scoperte. Ti sono grata sorellina.
-Dici davvero?        Chiese sorpresa Little Bloom.
-Certo. Sai sorellina, stanotte sei stata davvero d'aiuto. Non è stato nulla di spettacolare ma per essere la tua prima volta te la sei cavata molto bene, mentre io ero priva di sensi tu hai avuto la calma e il sangue freddo di cercare una soluzione per venire ad aiutarmi. Te ne devo una sorellina.
-Ma... non ce n'è bisogno, io... io DOVEVO aiutarti. Senza di te non so cosa farei.       Little Bloom strizzò gli occhi e sorrise.
-Prima o poi ti insegnerò a lavorare da sola, non avere paura, è più facile di quanto sembra.
-Al tuo fianco farò di tutto sorellona.
Tutte e due risero.
-Avanti Little Bloom vai a dormire, è tardi.
-Che ore sono?
-Sono quasi le due di notte.
-Dici davvero? Siamo state fuori per due ore?
-Esattamente, la fuori il tempo vola.
-Me ne sono accorta.        Sghigniazzò Little Bloom.
-Avanti adesso vai a letto.
-Certo sorellona.       Little Bloom camminò verso camera sua, prima di chiudere la porta si girò verso Appletini.
-Buona notte sorellona.         Chiuse la porta.
...
-Buona notte sorellina.
 
 
 
Little Bloom si svegliò la mattina seguente, si alzò dal letto e si avviò verso la cucina; entrò vedendo sua sorella darsi da fare ai fornelli.
-Buongiorno zuccherino, dormito bene?
-Si... che ore sono? Mi sembra di aver dormito per una vita...
Appletini guardò l'orologio.
-Sono le 11:30.
-Non mi ero mai svegliata così tardi...
-È la prima volta che rincasi tardi, col tempo riuscirai a sopportare i miei ritmi.       Appletini fece l'occhiolino.
-D'accordo. Cosa c'è da mangiare?
-Oggi solo latte e biscotti.
-Così poco?
-Si. E vedi di non ingrufarti, che sennò non mangi nulla a pranzo.
-D'accordo...       La piccola andò a sedersi, prese il latte ed iniziò a fare colazione.
Mentre Little Bloom mangiava, sua sorella si rivolse a lei.
-Che ne dici se stasera torniamo fuori?
Little Bloom ingoiò.
-Non lo so...
-Giusto, dopotutto ti sei appena a svegliata. Te lo richiederò stasera.
Little Bloom finì rapidamente di mangiare.
-Sorellona, io ho finito.
Appletini posò i suoi attrezzi da cucina e si diresse verso il tavolo; a Little Bloom venne un'idea.
-Aspetta!
-Cosa c'è?      Chiese Appletini.
-Se ci pensassi io a lavare la tazza?
Appletini rimase spiazzata per un momento.
-C... come mai questa scelta?
-Beh... sei occupata a cucinare e pensavo... che magari tu potessi finire prima se io mi fossi occupata di lavare.
Appletini rifletté.
-Pensi di farcela?
-Certo. Quanto potrà essere difficile lavare una tazza?       Disse ironicamente Little Bloom.
-Ti terrò d'occhio.
Little Bloom ridacchiò, prese la sua tazzina ed iniziò a lavarla.
-Cosa stai cucinando di buono sorellona?
-Zuppa di mele.
-Davvero? Sei riuscita a prendere un mela?       Chiese incredula Little Bloom.
-Si zuccherino.
-Ma una mela è grande! Rischiamo di farci scoprire!
-Volevo che fosse una sorpresa per te. E poi penseranno che l'abbia presa qualcun'altro.       Appletini fece l'occhiolino.
Little Bloom finì di lavare la sua tazza, dopodiché si girò verso sua sorella.
-Appletini.
-Cosa c'è?
Little Bloom abbracciò la sorella.
-Non fare nulla di pericoloso. Io non voglio restare senza di te.
-Non succederà sorellina. Adesso che ne dici di apparecchiare per il pranzo?
-Perché io?
-Beh, io sono un po' occupata.
-D'accordo.
Little Bloom prese la tovaglia e la distese sul tavolo, dopodiché mise piatti, posate e tutto ciò che potesse servire mentre sua sorella pensava al pranzo.
-Dall'odore sembra buonissimo sorellona.
-E aspetta di assaggiarlo zuccherino.        Rispose Appletini sorridendo.
-Quando si mangia?       Chiese impaziente Little Bloom.
-Giusto qualche minuto, hai già apparecchiato?
-Come ordinato.
-Perfetto, vai a lavarti gli zoccoli che fra poco è pronto.
Little Bloom si catapultò in bagno a lavarsi gli zoccoli, mentre sua sorella mise il cibo in tavola; quando Little Bloom tornò in cucina vide la sua scodella già piena, andò a sedersi.
-Buon appetito Little Bloom.
-Buon appetito sorellona.        Rispose Little Bloom sorridendo.
Le due iniziarono a trangugiare la loro zuppa di mele.
-Mmmmm... è buonissima!        Esclamò Little Bloom eccitata.
-Te lo avevo detto che era buona. Sai, prima che tu nascessi papà me la faceva di tanto in tanto. Chissà dove saranno andati lui e mamma.
-Non importa, in fin dei conti ho te.
-Non sono sorpresa che tu mi voglia bene, dopotutto quando sono scomparsi tu eri molto piccola.
-Avanti Appletini, non ho una mamma ma per me lo sei.
Appletini si portò la zampa destra alla bocca.
-Dai sorellina, così mi fai arrossire.
-Eh eh eh...
Little Bloom continuò a mangiare.
-Chissà cosa staranno facendo i pony grandi di sotto?
-Probabilmente staranno mangiando pure loro.
-Che rabbia, loro avranno certamente più cibo di noi.
-Se tu mangiassi quanto loro finiresti per scoppiare.        Rispose ironicamente Appletini, Little Bloom fece come per ridere ma si coprì la bocca.
-Cosa c'è? Non sarebbe molto carino se tu scoppiassi.
-No, no è... ti ho appena appena immaginata che cercavi di mangiare una mela intera.       Disse Little Bloom ridendo, Appletini non resse e scoppiò a ridere.
-Questa... questa è stata bellissima!
Appletini si passò una zampa sugli occhi.
-Non riuscirei mai a mangiare una mela da sola.
-Posso aiutarti io.      Rispose Little Bloom sorridendo.
-Non scherzare, nemmeno col tuo aiuto ci riuscirei.
Appletini prese una bella boccata d'aria e si rivolse a Little Bloom.
-Avanti... adesso smettiamo di dire sciocchezze e finiamo di mangiare.
-Va bene.
Quando le due finirono di mangiare, Appletini prese i piatti e li mise nel lavandino, pronta per lavarli.
-Sorellona posso aiutarti?! Dimmi di si ti prego!
-Ma mi hai già aiutata prima. Non hai già fatto abbastanza?
-Io... ehm...
-Avanti Little Bloom, se proprio vuoi fare qualcosa sparecchia, che stasera torniamo fuori.
-Allora usciamo di nuovo?
-Se te lo senti.
-Forse... forse una capatina fuori potremmo farla.
-Molto bene.        Rispose Appletini.
Little Bloom sparecchiò ciò che era rimasto sul tavolo: bicchieri, posate e tovaglia, dopodiché si avvicinò a sua sorella.
-Io ho fatto, posso andare in camera?
-Certo zuccherino.
Little Bloom si girò ed andò in camera sua, dopo aver chiuso la porta si distese sul letto pancia all'aria.
"Chissà cosa accadrà stasera?"
Little Bloom pensò che forse riposarsi le avrebbe permesso di essere più vigile la sera.
Little Bloom si addormentò lentamente.

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Capitolo 2
*** Atto II - Little Bloom ***


Atto II - Little Bloom

 
 
-Little Bloom? Little Bloom?
La piccola si svegliò lentamente.
-Cosa... cosa c'è?
-Little Bloom ti sei svegliata finalmente.
-Come mai? Per quanto ho dormito?
-Circa sei ore.          Rispose Appletini passandosi una zampa sul capo.
-Sei ore? Ma... ma... com'è possibile? Sono le sette di sera?        Rispose Little Bloom agitata.
-Ehm... si.
-Ma... non hai provato a svegliarmi?
-In realtà ci ho provato due ore fa, ma dormivi della grossa.
-Sorellona mi spiace... probabilmente volevi giocare con me o qualcosa del genere.
-Non è un problema Little Bloom, abbiamo tutta una vita per quello.       Disse Appletini sorridendo.
Little Bloom scese dal letto e guardò l'orologio appeso al muro.
-Le sette di sera... oh Celestia, dovrebbe essere quasi ora di cena.
-Hey Little Bloom, se vuoi possiamo tirare fuori le carte e fare una partita veloce.
-Sorellona forse è meglio se inizi a cucinare, voglio dire... se stasera dobbiamo uscire di nuovo sarà meglio mangiare presto. Non pensi?
Appletini rimase in silenzio per un po'.
-Effettivamente hai ragione, sarà meglio iniziare a cucinare.
-Facciamo qualcosa di semplice? Così posso aiutarti.      Propose Little Bloom guardando sua sorella con occhi dolci nel tentativo di intenerirla.
-Vediamo un po'...          Appletini prese la sua sorellina e se la caricò sulla schiena.
...Che ne dici se stasera ci mangiamo un biscotto per una? Intero.         Gli occhi di Little Bloom si spalancarono.
-Dici davvero sorellona?!
-Certo che si.       Appletini si incamminò verso la porta.
-Avanti Little Bloom! Alla conquista dei biscotti!          Disse eroicamente Appletini, mentre Little Bloom rideva pretendendo di essere la cavaliera sul suo bianco, o meglio, arancione destriero.
 
Le due cenarono mangiando un biscotto per una, sentendosi quasi sazie.
-È rimasto qualcosa?          Chiese Little Bloom.
-Hai ancora fame?
-Chiedevo, un pezzetto di mela c'è?
-Credo che sia rimasto qualcosa.          Appletini si diresse verso il frigo.
-Ne è rimasto un pezzo, lo dividiamo?
-Tu hai ancora fame sorellona?
-Beh... quel biscotto sembrava non finire più, ma se proprio vuoi posso unirmi a te.
-Sorellona non devi sforzarti, se mangi troppo poi ti sentirai male.
-Nessun problema, un pezzettino di mela non ha mai ucciso nessuno.
Little Bloom prese il pezzettino di mela e lo mangiò insieme a sua sorella.
-Io... io devo distendermi un momento.          Disse Appletini.
-Sorellona ti avevo detto di non esagerare.
-Non preoccuparti Little Bloom, dammi solo cinque minuti.
Appletini si alzò dal tavolo e si diresse in camera sua, Little Bloom rimase a sedere.
-Sorellona!
-Si?
-... Oggi torniamo fuori. Vero?
-Ma certo, dammi solo qualche minuto, più tardi andiamo meglio è.
Appletini uscì dalla cucina, mentre Little Bloom restò a tavola.
...
Little Bloom si alzò e prese i piatti mettendoli nel lavandino, insieme ai bicchieri e le posate.
"Te lo avevo detto di non esagerare sorellona. "          Little Bloom fece scorrere l'acqua ed iniziò a lavare il tutto.
Passò un po' di tempo prima che Little Bloom finisse il suo lavoro, dopodiché si asciugò le zampe e si diresse in camera di sua sorella. Si affacciò alla porta.
-Sorellona?
-Si Little Bloom... dimmi tutto...           Rispose Appletini sdraiata sul suo letto.
-Stai... sai bene? Tutto ok?
-Certo che si zuccherino, va tutto a meraviglia.        Appletini si alzò e si mise a sedere sul letto.
... Quando vuoi iniziare Little Bloom?
-Appena te ti senti pronta.        Disse la piccola sorridendo.
Appletini strappò un leggero sorriso.
-Io sono sempre pronta.         Disse Appletini saltando giù dal letto.
-Avanti! Vai in camera tua e prendi ciò che ti serve!
-Lo faccio subito sorellona!        Rispose energicamente Little Bloom.
La piccola corse in camera sua e tornò da sua sorella in un batter d'occhio, indossando il suo completino verde e portandosi il suo zainetto sulla schiena. La piccola si guardò allo specchio e sorrise.
-Dai sorellona, devi ammetterlo che questo completino verde mi sta benissimo.
-Infatti ti sta benissimo, vogliamo andare?          Rispose Appletini caricandosi lo zaino in spalla.
-Certo sorellona! Io sono prontissima!           Little Bloom non stava più nella pelle.
-D'accordo Little Bloom.          Appletini aprì la porta di casa e si calò per le scale insieme alla sua sorellina, questa volta meno spaventata della sera prima; raggiunsero una porticina dopo un paio di minuti.
-Cosa c'è qua sorellona? Ieri sera non siamo passate di qui.
-Facciamo una piccola deviazione, mi servono delle cose.
-Ed io che cosa faccio?
-Tu fai attenzione e vieni con me.
Appletini aprì la porticina, uscendo su di uno scaffale dentro una camera, Little Bloom si avvicinò ed esaminò la camera: c'era un letto con le sbarre e giocattoli sparsi in ogni dove. Nel lettino Little Bloom pensava di vedere due puledrini dormire.
-Loro chi sono?          Chiese dubbiosa Little Bloom.
-Loro sono Pound e Pumpkin, sono i figli dei signori Cake.
-Che carini che sono, chissà cosa staranno sognando?
-Tu non curarti di loro, vieni con me che scendiamo.
-Scendiamo?
-Certo, quello che mi serve è sul cassettone sotto di noi.         Appletini prese il suo rampino dallo zaino ed iniziò a scendere, seguita da Little Bloom, la quale si calò con perfezione guadagnandosi i complimenti della sorella. Arrivarono sul cassettone.
-Sorellona posso fare un giro piccolo piccolo?         Appletini rimase spiazzata.
-Ehm... sei sicura che sia una buona idea?
-Ti prego sorellona presterò assoluta attenzione.       La implorò Little Bloom.
-E va bene, ma vedi di non allontanarti troppo.
-Grazie sorellona.        Little Bloom lasciò lavorare Appletini e si diresse nella direzione opposta.
Little Bloom camminava sul ripiano fra pannolini, giocattoli e robe varie, finché qualcosa non attirò la sua attenzione: sullo spigolo del mobile stava disteso un piccolo nastro rosa. La piccola lo raccolse e lo esaminò: era leggero, soffice e liscio. Little Bloom ne fece un fiocco e se lo fissò ai capelli proprio dietro la testa.
"Sembra che mi stia benissimo, chissà cosa penserà la sorellona. "
Little Bloom guardò il lettino vicino a lei per osservare i due piccoli mentre dormivano ma... qualcosa la bloccò, il corpo di Little Bloom si congelò all'istante.
Pound la stava osservando dal suo lato del letto senza battere ciglio, fermo immobile, il tutto non faceva che terrorizzare Little Bloom al pensiero di essersi fatta vedere, la piccola tremava dalla paura e non riusciva quasi a respirare. Little Bloom pensò di correre da sua sorella, ma le sue zampe non si muovevano, era fin troppo spaventata.
"N... n... no... no.... no..."       Little Bloom iniziò ad immaginare cosa sarebbe potuto accadere, non aveva la minima idea di cosa potesse farle un pony grande, aveva talmente tanta paura che iniziò lentamente a sudare non appena Pound iniziò a svolazzare curiosamente verso di lei.
-S... s... s... st... sta... sta... stam... stammi... l.. l… lontano...
Pound si aggrappò al bordo del letto ed osservò incuriosito il piccolo pony davanti a lui.
Little Bloom chiuse gli occhi spaventata e si buttò a terra.
-S... s... so... sorellona... a... a... aiuto...
Passarono dei secondi, e Little Bloom ancora non si sentiva catturare dal piccolo pegaso.
"Cosa stai aspettando? Perché non mi catturi? Che cosa vuoi da me? "       Little Bloom aprì lievemente un occhio, notando che Pound la stava ancora osservando.
-Sme... smettila di guardarmi...
Pound sorrise ed allungò una zampa verso Little Bloom, la quale trovò una piccola scintilla di coraggio e contrastò la zampa di Pound agitando la sua, cadendo all'indietro. Pound allungò nuovamente la sua zampa.
"È la fine... è la fine..."        Pensò Little Bloom osservando la gigantesca zampa del puledrino avvicinarsi a lei. Decise di chiudere gli occhi.
...
-Ma guarda un po' chi c'è qui uh?
Little Bloom sentì la voce di sua sorella venire da dietro, riaprì gli occhi e la vide camminare davanti al piccolo pegaso.
-Ciao Pound Cake, immagino che tu stia sognando della grossa per vedere due pony piccini come noi.
Pound ridacchiò.
-Sognare è una cosa giusta piccolino, ma adesso devi passare al sogno successivo, che ne dici di tornare a letto e fare la nanna insieme alla tua sorellina?         Disse Appletini sorridendo.
Il puledrino osservò Appletini deluso.
-Avanti zuccherino non fare capricci, tutti i puledrini di Equestria stanno già dormendo e sognando belle cose, manchi solo tu. Vai a letto Pound.
Il piccolino ascoltò Appletini e volò lentamente sotto le coperte, tornando così a dormire.
Appletini si girò verso la sua sorellina, la quale tremava.
-Ti avevo detto di fare attenzione Little Bloom.
Little Bloom continuava a tremare senza dire una singola parola.
-Little Bloom?
La vista della piccola iniziò ad offuscarsi, e la voce di sua sorella sembrava farsi sempre più lontana mentre Little Bloom non riusciva quasi più a respirare. Appletini si gettò su sua sorella.
-Little Bloom!
Little Bloom cadde a terra priva di sensi.
 
 
 
Little Bloom riaprì lentamente gli occhi, la sua vista era sfocata.
-Ugh... d... dove...
I suoi occhi si ripresero in poco tempo, mettendo a fuoco il soffitto della sua camera.
-Sono... sono a casa...
La piccola si alzò lentamente dal suo letto: la camera era in perfetto ordine così come Little Bloom l'aveva lasciata, la luce era spenta e la porta chiusa, sul suo comodino c'era un pezzo di carta.
"Ma cosa... non c'era prima. Ne sono abbastanza sicura. "
Little Bloom prese il foglio e lo lesse.

"Cara sorellina, non preoccuparti per quello che è successo fuori, ne parleremo appena torno ok? Non avere paura, la situazione non è delle peggiori, credimi che andrà tutto bene. Ci vediamo dopo sorellina.
P.S.
In cucina ti ho lasciato un bicchiere d'acqua, se te la senti vai pure a bere, torno presto ;)
-Appletini "

Little Bloom non sapeva cosa pensare, possibile che sua sorella non fosse arrabbiata con lei? Dopo tutto si era fatta vedere da un pony grande.
-S... scusami sorellona...
Little Bloom si diresse timidamente verso la porta di camera sua e l'aprì.
La luce della cucina era spenta, mentre sul tavolo vi stava un bicchiere d'acqua come scritto nella lettera, accanto a quello vi stava anche...
-Quel fiocco...
Little Bloom osservò il fiocco rosa che aveva raccolto prima, notando un altro pezzo di carta sotto di esso.
"Immagino che tu lo voglia tenere"
Little Bloom si sentì leggermente in imbarazzo, bevve l'acqua dal bicchiere, lo rimise al suo posto e tornò in camera rimanendo immobile sulla soglia per qualche secondo.
...
Chiuse la porta e si rimise a letto.
"Chissà cosa penserà la sorellona. Sarà certamente arrabbiata con me..."
Little Bloom si raggomitolò su se stessa sotto le coperte.
"... non sarei dovuta venire... adesso dovremo andarcene per colpa mia..."
Little Bloom sentì un rumore provenire dall’esterno della sua stanza, come una porta che si apriva.
"Appletini!"        La piccola si rigirò sotto le coperte cercando la posizione più naturale per far credere a sua sorella che stesse dormendo. La porta di camera sua si aprì lentamente.
...
Little Bloom sentì sua sorella avvicinarsi silenziosamente.
...
-Hey zuccherino...         Disse Appletini sottovoce.
-...Non so se sei ancora sveglia, ma in tal caso... volevo dirti che non devi preoccuparti di nulla, la situazione è bene o male sotto controllo.
Little Bloom non muoveva un muscolo.
-...Perciò... che ne dici se adesso ti lascio dormire?          Appletini si avvicinò e diede un piccolo bacio sulla fronte di Little Bloom.
-Buona notte sorellina.
Appletini si allontanò dal letto di Little Bloom e chiuse la porta.
...
"Scusami sorellona..."         Little Bloom chiuse gli occhi e finì per addormentarsi.
 
Little Bloom si svegliò la mattina seguente, osservava il soffitto della camera immersa nei suoi pensieri.
"Ormai sono sveglia... appena uscirò di qua mia sorella inizierà a parlarmi..."
Little Bloom si alzò dal materasso, rimanendo a sedere sul letto.
"So già come andrà a finire... la sorellona si arrabbierà con me, ed avrà pure ragione, in fin dei conti ho sbagliato io..."
Little Bloom scese dal letto e si diresse verso la porta posandovi la zampa sopra.
"Avanti Little Bloom, fatti coraggio. "
La piccola aprì la porta: in cucina c'era sua sorella, la quale stava seduta al tavolo senza fare nulla. Si girò verso Little Bloom.
-Buon giorno Little Bloom.        Disse Appletini con voce normale. La piccolina non riusciva nemmeno a guardare in faccia sua sorella.
-Qualcosa non va sorellina?
Little Bloom rispose affranta senza guardare Appletini.
-Io... mi rendo conto da sola di averla fatta grossa...
-Little Bloom tu-
-Adesso dovremo andarcene via ed è tutta colpa mia, sarei dovuta restare a casa ieri sera...
-Beh, ti sei guadagnata un fiocco da mettere sulla tua testa.        Appletini avvicinò il fiocchetto a sua sorella, la quale lo scaraventò via con una zampata.
-È proprio per colpa di questo fiocco che siamo state scoperte! Non avrei mai dovuto prenderlo! Mai!
Appletini osservò sua sorella, mentre il fiocco era stato gettato in un angolo della stanza. Appletini posò una zampa sulla testa di Little Bloom.
-Vuoi sederti? Così ne parliamo con più calma, sei semplicemente stressata.
Little Bloom mugolò.
-Lo prendo come un si.
Appletini accompagnò sua sorella al tavolo e la fece sedere, dopodiché le portò un bicchiere d'acqua e si sedette davanti a lei.
-Hey Little Bloom...
La piccola guardò timidamente verso sua sorella.
-Voglio che tu sappia che non c'è nulla di cui preoccuparsi, quello che è successo ieri notte non è grave come credi.
-Come può essere così se sono stata vista? Noi pony piccoli non dobbiamo assolutamente essere visti, me lo hai insegnato fin da quando ero una puledrina... adesso quel pony lo avrà detto a qualcuno...
-Questo è impossibile.
-E come lo sai?
-Pound è ancora un puledrino, di conseguenza non può ancora parlare.
-Dici che forse possiamo scamparla?
-Io dico che dovremmo vedere che piega prende la situazione, poi decideremo che fare. Sarebbe stupido andarsene via se loro non sospettano nulla.
-Se... se dici così...        Little Bloom guardò il bicchiere davanti a lei, lo prese ma non bevve nulla. Appletini si alzò dal tavolo.
-Cosa fai?
Appletini raccolse il fiocco e lo mostrò a Little Bloom.
-Questo è tuo, te lo sei preso e guadagnato. E poi ti dona.
Little Bloom non fece nulla.
...
-Facciamo così, te lo lascio in camera, così quando ti sentirai di metterlo lo farai. Mh?
Little Bloom non dette risposta, al che Appletini si avvicinò e scompigliò dolcemente i capelli di Little Bloom.
-Non abbatterti sorellina, vedrai che non accadrà nulla di brutto.
-L... lo spero...
Appletini andò in camera di sua sorella per posare il fiocco, dopodiché si mise accanto a lei e le passò una zampa dietro la schiena come ad abbracciarla.
-Andrà tutto bene. Adesso che ne dici se tiriamo fuori qualche giochino? Giusto per distrarci da ciò che è successo.         Rispose Appletini facendo l'occhiolino.
-Io... uhm... va bene...
-Così ti voglio sorellina.        Appletini sorrise.
Le due passarono l'intera mattinata a giocare finendo per risollevare un pochino il morale a Little Bloom, anche se ogni tanto Appletini lasciò vincere sua sorella di proposito. Una volta finito Little Bloom stava un pochino meglio, Appletini iniziò a cucinare e le due mangiarono.
-Ti senti meglio rispetto a stamattina?          Chiese Appletini.
-Un pochino... la cosa che continuo a chiedermi è perché tu non sia arrabbiata con me...
-Non tolgo che tu dovessi fare attenzione, ma in fin dei conti Pound non è una grande minaccia, come sua sorella dopotutto. Oggi pomeriggio uscirò per vedere come si muove la situazione, poi ti dirò come vanno le cose la fuori.
-Sorellona ti chiedo scusa per ieri, ancora non riesco a perdonarmelo.
-Vuoi un consiglio Little Bloom? Non dare tanto peso a quello che è successo, è passato, ed il passato non si può cambiare.
-Peccato che non si possa fare.
-Se tu potessi modificare il passato finiresti per incasinare centinaia di seconde realtà.        Rispose ironicamente Appletini.
-Probabilmente hai ragione.         Little Bloom sorrise imbarazzata, facendo avvicinare sua sorella.
-Cosa è quello? È per caso un sorriso?         Disse allegramente Appletini.
-Dai smettila.         Little Bloom arrossì e sorrise di nuovo.
-Visto che sono riuscita nel mio intento? Se sorridi non c'è problema che possa abbatterti. Adesso vai in camera a riposarti, io sparecchio e poi esco per un'oretta o due. Tu non preoccuparti.
-Va bene sorellona, buona fortuna.
Little Bloom andò in camera sua, quando chiuse la porta notò il fiocco rosa sopra il suo comodino.
...
Little Bloom lo raccolse e lo chiuse dentro il suo armadio, lanciandolo dietro i suoi vestiti.
"Tu non uscirai da li per un bel pezzo. "
Little Bloom si distese sul letto e si mise a fissare il soffitto per un paio di minuti finché non sentì sua sorella passare davanti alla sua porta, la quale si aprì.
-Io vado Little Bloom, ci vediamo dopo, mi raccomando non combinare nulla mentre non ci sono.
-Me lo dici da una vita di non fare niente quando non ci sei, pensi che ancora non abbia capito?
-La sicurezza non è mai abbastanza. Come al solito ti ho lasciato qualche briciola di biscotto ed un bicchiere d'acqua se ti venisse fame.
-Grazie sorellona.
Appletini si sedette accanto a sua sorella.
-Non fraintendere, non ti lascio qui da sola perché penso che tu possa essere d'impiccio, ma vorrei che per una semplice uscita di controllo sia meglio che tu rimanga in casa. Capisci?
-Certo... capisco perfettamente. Rischierei di farmi vedere di nuovo non è vero? Non sono più una puledrina, certe cose adesso le capisco.
Appletini venne colta alla sprovvista.
-In realtà... si... sotto un certo aspetto hai ragione. Ma questo non significa che non mi fidi di te...
-Non lo metto in dubbio, immagino che come sorelle abbiamo bisogno di fidarci l'una dall'altra...
-Certo che si. Adesso fai la brava ed aspettami finché non avrò finito il mio giro, d'accordo?
Little Bloom guardò in faccia sua sorella.
-D'accordo.
Appletini diede una pacca sulla spalla di sua sorella e scese dal letto, si diresse verso la porta ed uscì, lasciando Little Bloom da sola. La piccola si distese e rimase a pensare.
"Chissà come è la situazione fuori da qui... Quel pony si ricorderà di me oppure no? "
Mille pensieri iniziarono a riempire la testa di Little Bloom.
-Sarà meglio che mangi qualcosa, forse mi rilasserá un po'...
Little Bloom scese dal letto e si diresse in cucina, dove sul tavolo vi erano un bicchiere d'acqua ed un piattino con delle briciole di biscotto. La piccola ne mangiò un po', bevve e tornò in camera.
"Speriamo di riuscire a dormire... "
La piccola cercò la posizione più comoda e provò ad addormentarsi.
...
Nessun successo, Little Bloom non riusciva prendere sonno, forse perché a livello mentale era fin troppo preoccupata, sia per sua sorella sia per il fatto di essersi fatta vedere.
...
Little Bloom si diresse verso lo scaffale e prese uno dei libri che vi stavano sopra, cominciando a leggerlo in attesa del ritorno di sua sorella.

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Capitolo 3
*** Atto III – Controllo ***


Atto III – Controllo

 
 
Appletini si aggirava per le mura dello Sugarcube Corner accompagnata solamente dalla luce della sua torcia, diretta verso la prima stanza in cui potessero trovarsi i signori Cake; scavalcando chiodi e qualche ragnatela arrivò infine ad una delle ennesime porte presenti nel palazzo, si fermò un secondo.
"Chissà se Little Bloom sia ancora giù di corda... "
Appletini aprì la porticina di poco, dando un'occhiata per vedere se ci fosse qualcuno nei paraggi.
-Pinkie pensi di riuscire ad occuparti di Pound e Pumpkin per qualche ora?
"Questa dev'essere la signora Cake. "
-Ma certamente! Ormai fra noi tre c'è buon vento!          Disse Pinkie eccitata come al solito.
"Quindi i signori Cake escono... ed io come faccio a sapere se sanno qualcosa? "
-Allora li affidiamo a te Pinkie, non avremo dubbi che vi divertirete.
Appletini aprì un po' di più la porta: vide la signora Cake e suo marito uscire dalla sala principale del negozio e chiudere la porta, lasciando Pinkie da sola con i due puledrini. Pinkie si girò verso di loro.
-Non siete contenti? Passerete un po' di tempo insieme a me!
I due puledrini risero e si lanciarono su Pinkie abbracciandola.
-Eh eh eh, siete davvero contenti non è così?         Pinkie li tenne sulla sua schiena e salì le scale.
"Dovrebbe portarli nella loro camera. "        Appletini si sentì qualcosa dentro, un piccolo senso di nostalgia, forse quella breve scena le ricordava di quando Little Bloom fosse piccola e di come passasse il tempo con lei, un pochino le mancavano quei momenti. Di punto in bianco Appletini si svegliò da quella piccola sorta di trance.
"Oh Celestia, ma io devo seguire quei tre! "
Appletini chiuse la porticina e si affrettò a raggiungere la camera dei due puledrini, iniziò a correre dentro i muri ed a saltare su dei chiodi che facevano da scale. Raggiunse la camera di Pound e Pumpkin in poco tempo, quando aprì la porta fece capolino nella stanza, ma senza uscire dalla parete.
Pound e Pumpkin erano seduti al centro della stanza con dei fogli di carta attorno che si battevano gli zoccoli a vicenda,  mentre Pinkie frugava nella loro scatola dei giochi in cerca di qualcosa.
"Per adesso mi sembra tutto normale. "
Appletini uscì dal suo nascondiglio e si nascose nuovamente dietro i dadi con le lettere dei piccoli Cake, osservando la scena in sicurezza. Pinkie tirò fuori la testa dalla cesta con delle matite colorate in bocca.
-He ho hrohahe!        Pinkie portò le matite ai piccoli, e poco dopo iniziarono tutti e tre a disegnare; Appletini osservava la scena con dolcezza, quasi sentendosi parte della situazione.
"Cosa non darei per riavere la Little Bloom di prima... È da parecchio tempo che non facciamo qualcosa insieme per davvero... "
Appletini osservava come Pinkie si unisse in un certo senso a loro, quasi come se il pony rosa avesse la loro stessa età, disegnando insieme ai piccoli ed osservando ogni tanto cosa facevano, le sembrava così... così... dolce.
Mentre Appletini osservava i tre passare il tempo, Pinkie si girò verso Pound, osservando il suo disegno.
-Cosa è quello?
Pinkie raccolse il disegno del piccolo pegaso, osservandolo in silenzio per qualche secondo.
-Pound cosa è questo? Per caso è un pony?
Pound annuì, il che portò Pinkie ad osservare di nuovo il disegno.
-Dove lo hai visto un pony con i capelli rossi ed un fiocco rosa?
Ad Appletini si rizzò il pelo: allora Pound si ricordava di Little Bloom.
Pound indicò il cassettone vicino al letto, e Pinkie si diresse verso il mobile. Appletini si nascose dietro i cubetti di legno e trattenne il fiato, cercando di ascoltare il meglio possibile.
...
-Io non vedo nessuno, sei sicuro di non averlo immaginato?
Pound svolazzò accanto a Pinkie ed indicò lo spigolo del mobile verso il letto. Lui e Pinkie osservavano la zona sinistra del mobile, dando ad Appletini un po' di tempo per pensare.
"Sono abbastanza distratti, se non guardano di qua posso provare a correre. "
Appletini si affacciò leggermente dal cubo, notando che Pumpkin stava ancora disegnando, prese un bel respiro.
"Avanti Appletini, una corsa rapida, sei piccola, non farai tanto rumore. "
La piccola pony arancione mosse le zampe e corse il più veloce possibile verso la porticina, entrò nel muro e la chiuse immediatamente; vi mise un orecchio a contatto per sentire dall'altro lato.
...
-Lo avrai immaginato Pound, io non vedo nulla.
Appletini sentì Pound mugolare.
-Suvvia non te la prendere piccolino, il disegno è carino.
Appletini tirò un sospiro di sollievo; rimase ad ascoltare per qualche minuto finché non sentì più nulla, probabilmente Pinkie sarà tornata a disegnare con i due piccolini.
-Ok... ok... ha solo disegnato Little Bloom... se i loro genitori non sospettano nulla siamo salve...
Appletini sapeva di non poter stare tutto il giorno ad aspettare, ma non poteva neanche lasciare sua sorella da sola per tutto il tempo, non che non si fidasse, ma credeva che prima o poi finisse per preoccuparsi e provare a cercarla.
Appletini rimase a pensare.
Decise di tornare a casa sua per riferire a Little Bloom la situazione per poi uscire di nuovo.
"Si! È il piano perfetto! "
Appletini iniziò a camminare verso casa, rifacendosi tutta la sua strada al contrario.
 
 
-Little Bloom sono a casa!        Appletini posò il suo zaino all'ingresso e venne rapidamente vista da Little Bloom.
-Sorellona sei tornata! Come è andata la fuori?
-Per il momento non ci sono problemi, ma dovrò stare fuori per il resto della giornata, da un'oretta non posso capire nulla.        Little Bloom abbassò lo sguardo.
-Oh... va bene...
-Hey Little Bloom non preoccuparti, andrà tutto bene.
-È che... sono preoccupata per te sorellona.
-Non ti devi preoccupare, ti ho detto che andrà tutto bene, dopotutto nessuno sospetta ancora niente.
-Dici davvero?!         Rispose sorpresa Little Bloom.
-Per adesso si, ma per averne certezza dovrò mangiare prima ed uscire fino a che non andranno tutti a dormire.
-Quindi rimarrò da sola in casa di nuovo?
Appletini guardò in alto per un secondo.
-Uhm... si. Spero non ti dispiaccia cenare da sola.
-Senti sorellona... io... ehm...
-Cosa devi dirmi?
-Ecco... ti stai dando così da fare solamente per un mio errore, non dovresti impegnarti così tanto, ti sto solamente recando disturbo.         Appletini fece una piccola smorfia.
-Questo non è vero Little Bloom, e poi se non controllassimo per bene non sapremmo neanche se siamo al  sicuro oppure no.
-Questo è vero ma...
-Suvvia zuccherino, che ne dici se adesso inizio a cucinare qualcosa per tutte e due e poi scappo?
-Va... va bene...
-E non tenere quel broncio, che poi ti rimane.         Rispose Appletini scherzosamente.
Little Bloom apparecchiò la tavola in silenzio mentre sua sorella cucinava.
-È strano pensare che dobbiamo cenare in pieno pomeriggio.         Constatò Little Bloom.
-L'ho fatto più volte di quanto tu possa immaginare.        Appletini rispose come per vantarsi.
-Quante volte?
Appletini si fermò per un istante, poi sospirò.
-E chi se lo ricorda? Hai messo i piatti?
-Certo, quando si mangia?
-Fra non molto, vai a lavarti gli zoccoli che adesso si mangia.
Come sempre Little Bloom seguì gli ordini di sua sorella e si mise a tavola il prima possibile, gustando qualche fetta di fragola, il sapore non era quello di una mela, ma era comunque buono per la bocca di Little Bloom. Sua sorella quasi si ingozzava con quello che aveva.
-Senti sorellona...
-Si?  *Munch*Cosa c'è Little Bloom?         Disse Appletini fra un boccone e un altro.
-Vorrei.... ecco... fare qualcosa per aiutare. Mi sembra di farti durare fatica e basta.
Appletini ingoiò.
-Tu non stai facendo fare fatica a nessuno, sto semplicemente facendo il mio dovere, ossia proteggerti.
-Potrei... potrei aiutarti? In qualche modo.
-L'unico aiuto che al momento puoi darmi è startene buona buona qui in casa.
Little Bloom sembrò rattristirsi per un momento.
-Little Bloom? Io... io non intendevo quello...
-È così vero? Hai perso fiducia in me dopo quello che è successo... posso capire, ho fatto l'unica cosa che non dovevo fare, ossia farmi vedere...         Little Bloom scese dalla sedia.
-...Io ho finito di mangiare, buona fortuna sorellona.
-Little Bloom aspetta.
Little Bloom uscì dalla cucina e si chiuse in camera sua, Appletini rimase a guardare.
...
-Scusa...
Quando Appletini finì di mangiare non sparecchiò nemmeno, prese la sua roba e prima di uscire si fermò davanti alla porta della camera di sua sorella.
-Sorellina... io... ecco... io vado. Torno eh...
Nessuna risposta. Appletini si avviò alla porta di casa e l'aprì.
-Ci vediamo dopo eh... adesso esco.
...
-...A dopo Little Bloom.
Appletini chiuse la porta e scese le scale addentrandosi nei lunghi corridoi dentro le pareti, passando fra un asse di legno e l'altra, chiodi, ragnatele e polvere. Appletini avanzava incollata alla sua torcia.
"Saranno le quattro di pomeriggio adesso, chissà sei i signori Cake saranno tornati. "
Appletini si fermò davanti ad una delle ennesime porticine, l'aprì e diede un'occhiata alla stanza: la camera dei piccoli Cake aveva le tende tirate, la luce nella stanza era abbastanza soffusa e la camera era leggermente oscurata.
"Forse staranno dormendo. Meglio così. "
Appletini uscì dal muro e camminò rasente al mobile su cui si trovava la sera prima, si avvicinò al lettino di Pound e Pumpkin, i quali dormivano tranquillamente uno accanto all'altra.
"Dovrei fare qualcosa per scusarmi con Little Bloom... Immagino che ce l'abbia un po' con me... "
Appletini si sedette sul bordo del mobile ad osservare i due piccolini, vederli dormire insieme le faceva quasi tenerezza.
"Guardali... sembrano così tranquilli... immagino che se potessimo potremmo diventare pure amici... "
Appletini si riprese appena sentì dei rumori provenire dal corridoio, si alzò di scatto e andò a nascondersi dietro la prima cosa che potesse trovare; trovò riparo dietro uno dei peluche di Pumpkin.
La porta si aprì lentamente, La signora Cake entrò in silenzio nella stanza e si avvicinò pian piano al lettino.
-Ma guardatevi, siete amorevoli.        Sussurrò la signora Cake appoggiandosi al lettino dei due, si avvicinò e baciò sulla fronte i due piccolini.
-La mamma è di nuovo a casa, ma voi continuate pure a dormire eh.
La signora Cake uscì lentamente dalla camera e chiuse la porta.
Appletini uscì dal suo nascondiglio e si diresse alla porticina, iniziando a marciare verso il piano terra e raggiungendolo in poco tempo; raggiunse la porta che dava sul negozio.
"Va bene, magari scopro qualcosa di utile. "
Appletini aprì la porta e si affacciò, si trovava in cima ad uno degli scaffali dietro al bancone osservando Pinkie che serviva uno dei soliti clienti. Quando il pony davanti a Pinkie uscì dal negozio la pony rosa chiamò i signori Cake senza neanche spostarsi dal bancone.
"Cosa vuole fare quella? "
I signori Cake si avvicinarono a Pinkie.
-Cosa succede? Hai bisogno di qualcosa?        Chiese il signor Cake.
-In realtà dovrei chiedervi una cosa.        Rispose Pinkie.
-È qualcosa di importante?        Intervenne la signora Cake.
-Non… non saprei.
Pinkie tirò fuori da sotto il bancone un foglio di carta e lo mostrò ai signori Cake.
-Vedete, oggi Pound ha disegnato questo pony, dato che io non l'ho riconosciuto volevo sapere se per caso ne ha visto uno simile le volte che avete portato fuori lui e sua sorella.
I signori Cake osservarono il disegno per qualche secondo.
...
-No... non mi dice nulla.        Rispose la signora Cake.
-Nemmeno a me, mai visto.        Constatò suo marito.
Pinkie riprese il disegno.
-Beh... lo avrà immaginato probabilmente, ma mi sembra strano, in genere i puledrini disegnano ciò che vedono.
Pinkie mise via il foglio.
-Vabbè, fa nulla.
Appletini tirò un sospiro di sollievo.
"Pericolo scampato... Little Bloom ne sarà contenta. "
Un pony entrò nel negozio.
-Uhm... ciao Pinkie. Capito in un brutto momento?
-Certo che no Bon Bon, dimmi pure cosa ti serve.
-Avrei bisogno delle solite cose, volevo fare una sorpresa a Lyra.
-Certo Bon Bon! Arrivano subito.        Rispose Pinkie col sorriso sulle labbra.
Appletini aveva già capito che nessuno avrebbe detto altro di importante, decise di alzarsi e tornare indietro. Appletini entrò nel muro e chiuse la porta.
"Beh... tanto vale tornare in casa, nessuno sospetta nulla. Però... devo fare qualcosa per Little Bloom... "
 
 
Little Bloom se ne stava in camera sua seduta a terra con la schiena appoggiata alla porta da qualche ora, sentendosi in colpa per quello che era successo, dopo ciò che sua sorella le aveva detto iniziava a sentirsi come se fosse di troppo.
"Forse... forse dovrei andarmene... dopotutto che cosa faccio qui? ... "
Little Bloom alzò lo sguardo ed osservò il suo comodino, da lontano vedeva la foto di lei e sua sorella insieme, scattata circa un anno prima.
Little Bloom sospirò.
"Cosa faccio? ... Anche se scappassi non saprei dove andare... "
Sentì una porta chiudersi, sicuramente era sua sorella che rincasava; rimase in silenzio.
"Come staranno andando le cose la fuori? Sicuramente saremo state scoperte.
...
Sorellona? Perché non stai ancora parlando? Non mi dire che le cose stanno andando male per davvero. "
Little Bloom spalancò gli occhi, iniziava ad essere veramente preoccupata.
-S... sono nei guai non è così?       Sussurrò Little Bloom.
-S... sorellona non... non ti arrabbiare, è... è stato un incidente...
Little Bloom vide qualcosa con la coda dell'occhio, guardò in basso e vide un foglio di carta bianco passare da sotto la porta.
"Cosa? "
Little Bloom prese il foglio e lo capovolse.

"Porto buone notizie, appena te la senti vieni pure da me, sono proprio qui fuori.      ;)      "

Little Bloom rimase spiazzata, non sapeva cosa aspettarsi da sua sorella.
"Dice che ha buone notizie, magari non andrà poi tanto male. "
Little Bloom si alzò da terra, fece qualche respiro e aprì timidamente la porta.
-Uhm... c... ciao sorellona...
Appletini se ne stava all'ingresso a posare le sue cose.
-Stai meglio zuccherino?
-Mi... mi hai detto che hai delle buone notizie.
-Certo sorellina, dammi solo un secondo e ne parliamo.
Little Bloom si avvicinò al tavolo della cucina e si sedette in attesa di sua sorella, la quale si unì alla conversazione poco dopo.
-Ho un buona notizia ed una leggermente cattiva, quale vuoi prima?
Little Bloom pensò.
-La... la cattiva... almeno ci rifacciamo con quella dopo.
-La cattiva notizia è che Pound ti ha disegnata e che i pony grandi hanno visto il disegno.
Little Bloom iniziò a preoccuparsi.
-Q... quella buona?
-Quella buona è che nessuno sospetta niente poiché pensano che Pound ti abbia inventata.               Rispose sorridendo Appletini.
Little Bloom batté gli zoccoli sul tavolo.
-Dici veramente?! Vuoi dire che siamo salve e non dovremo traslocare?!
-Eeeesattamente sorellina.
Little Bloom rimase a bocca aperta, non riusciva a credere che dopo tutto lei e sua sorella fossero ancora al sicuro.
-Te... te stai bene vero? Non hai fatto nulla di avventato vero?
-Certo che no sorellina, sto che sono una meraviglia.
-Meno male, credo che... credo che per un po' di tempo non rischieremo.
-Oh, prima che me ne dimentichi...
Little Bloom s'incuriosì.
-Cosa c'è sorellona?
-Prova a guardare nel mio zaino.
Little Bloom si alzò dalla sedia e si diresse verso lo zaino di sua sorella, il quale era appeso al muro con una graffetta.
Aprì lo zainetto e vi guardò dentro.
-Ti piace?
-Sorellona ma... ma...
-Ho pensato che potesse farti piacere.
Little Bloom tirò fuori dallo zaino ciò che aveva visto, rivelandosi essere un vestito azzurrino leggermente scuro, dal vestito cadde a terra un biglietto.
-Cosa è?
Appletini non disse nulla, piuttosto indicò con lo sguardo il bigliettino; Little Bloom lo raccolse.
"Ti chiedo scusa per prima, mi sono espressa male. Spero che questo possa risollevarti il morale. "
-Sorellona ma cosa...
-Volevo scusarmi, così ti ho fatto un regalino.
Little Bloom prese il vestito e lo osservò.
-Perché non te lo metti?       Chiese Appletini.
Little Bloom indossò il vestito che aveva fra le zampe, lo fece passare per il corpo, le zampe ed infine per la testa, indossando un completino bluastro che le calzava a pennello.
-Ti sta che è una meraviglia.
-Ma... come mai un vestito nuovo? Gli altri non andavano bene?
-Ti ho fatto questo vestito mentre ero fuori, non avevo gli strumenti adatti quindi ho fatto il meglio che potessi. È comodo?
-È... è leggero. Dove hai trovato la stoffa?
-Segreto professionale, ti piace?
-Non è male, ma non vedo come un vestito blu possa farmi stare meglio.
-Vuoi sapere perché ti ho regalato questo vestito Little Bloom, vero?
-Ecco... uhm... forse si.
Appletini si alzò dal tavolo e si avvicinò a sua sorella, si avvicinò sempre di più fino a sussurrarle in un orecchio.
-Perché il blu si mimetizza perfettamente con le pareti dei piani superiori dello Sugarcube Corner.
Little Bloom spalancò gli occhi e si girò incredula verso sua sorella.
-Significa che presto potrò tornare fuori ad aiutarti?!
-Non volevo che ti sentissi esclusa dopo quello che è successo perché non penserei mai di escluderti per un motivo così, se ti escludessi invece che supportarti che sorella sarei?
-Vuol dire che... che non eri arrabbiata con me? Che non mi consideravi un pony di troppo?
-Non ho mai pensato una cosa simile.
Little Bloom abbassò la testa, Appletini si abbassò al livello di sua sorella.
-Va tutto bene zuccherino?
Little Bloom saltò addosso a sua sorella abbracciandola.
-Ti voglio bene sorellona!
Appletini rimase in silenzio, dopodiché passò una zampa sulla testa di Little Bloom.
-Va tutto bene, se vuoi stasera ti porto fuori. Mh?
-Stasera no... voglio stare con te...
Appletini si sentì soddisfatta nel riuscire a rallegrare sua sorella, pensava che ci sarebbero voluti giorni per riuscirci. Mentre sua sorella l'abbraciava sentiva qualcosa, come una sensazione gradevole, qualcosa che non sentiva da quando Little Bloom era un po' più piccola, ma non sapeva spiegarsi cosa potesse essere.
-Senti Little Bloom... stasera ci sarebbero le olive, ti vanno bene? Sono quelle nere.
-Mi va bene tutto sorellona.       Rispose Little Bloom senza neanche staccarsi da sua sorella. Appletini sorrise lievemente.
-Vada per le olive.
Le due cenarono e chiacchierarono, per un attimo si sentirono entrambe riunite per davvero, sorella e sorella una vicina all'altra. Parlarono per quasi un'ora e mezza senza neanche accorgersene, Little Bloom sembrava essersi momentaneamente scordata di tutto l'accaduto, Appletini invece si sentiva soddisfatta per essere riuscita a "riprendersi" sua sorella. Una volta che finirono di mangiare lavorarono insieme per ripulire piatti e bicchieri e sparecchiare.
Finirono dopo una decina di minuti, dopodiché si augurarono buona notte a vicenda e andarono a dormire. Little Bloom si addormentò quasi subito, mentre Appletini lesse velocemente un libro.
 
La giornata seguente si occuparono entrambe di fare le pulizie in casa, a Little Bloom non è mai piaciuto molto quel giorno della settimana, ma in fin dei conti andava fatto.
-Da dove cominciamo sorellona?
-Te comincia dalla tua camera, almeno riuscirai anche a camminarvici.        Disse ironicamente Appletini.
-Non esagerare, non è tanto inabitabile.
-Una piccola pulita sarebbe comunque gradita.
-Va bene...
Little Bloom prese scopa e cassetta ed entrò in camera sua, solamente in quel momento si rese conto del leggero casino presente in camera sua.
"Non è disordinata, è... semplicemente alcune cose non sono al loro posto. "
Little Bloom cominciò a raccogliere qualche qualche libro dal suo comodino e li ripose sul rispettivo scaffale fra qualche libro sulle piante di Equestria ed uno sui Parasprite.
"Eppure mi chiedo cosa possa farmene di questi libri, non ho mai visto una singola pianta elencata li dentro... "
Dopo aver riordinato lo scaffale iniziò a raccogliere i pochi vestiti che aveva sparsi per la stanza, li ripiegò uno ad uno sul suo letto ed aprì l'armadio per riporli li dentro.
-...
Little Bloom notò il fiocco rosa che aveva gettato dentro il mobile.
"Tu... "
Little Bloom lo prese e lo tenne fra le zampe.
-Ti tiro fuori un momento... giusto per riordinare i miei vestiti. Poi torni li dentro. Capito?
Little Bloom posò il fiocco sul suo letto mentre riponeva i pochi vestiti dentro l'armadio. Quando finì prese nuovamente il fiocco.
-Però... in fin dei conti non sei tanto brutto. Forse potrei pensarci una seconda volta.
Little Bloom era titubante nel rimettere il fiocco dentro l'armadio; ci pensò un pochino, infine decise di lasciarlo fuori sullo scaffale dei libri, dove dava meno nell'occhio.
"Ecco fatto. "
Little Bloom prese la scopa ed iniziò a pulire camera sua da cima a fondo, impiegando circa mezz'ora, quando finì camera sua era una meraviglia.
"Ma tu guarda, Appletini sarebbe orgogliosa di me. "
Little Bloom uscì sollevata dalla sua stanza.
-Sorellona io ho finito, cosa faccio adesso?
Little Bloom si accorse che sua sorella non c'era.
-Sorellona?! Sei in casa?!
Sentì una voce provenire dal piano di sopra.
-Sono quassù sorellina!
Little Bloom si diresse alle scale del piano di sopra e cominciò a salire, giungendo così nella soffitta: era buia e polverosa, vi erano scatoloni riposti da tutte le parti di cui Little Bloom ignorava il contenuto; l'unica luce presente era una debole luce emanata dalla torcia di Appletini. Little Bloom si avvicinò.
-Sorellona cosa ci fai qua?
Sto semplicemente controllando se ci sono cose prese in prestito che possiamo restituire, ho trovato qualche bottone che non ci è mai servito.
Lo sguardo di Little Bloom si posò su qualcosa che sembrò spuntare dal buio, qualcosa su cui la luce della torcia sembrava riflettersi. La piccola vi si avvicinò e raccolse l'oggetto.
Era una sorta di lungo bastone metallico, era appuntito ad un'estremitá mentre sull'altra aveva una specie di pallina gialla.
-Sorellona cosa è questo?        Chiese incuriosita Little Bloom.
-Lo hai ritrovato? È da un pezzo che non lo trovavo più.
-Che cosa è? È strano...
Appletini si avvicinò e prese quella sorta di piccola lancia.
-Beh zuccherino, questo è uno spillo, i pony grandi lo usano prevalentemente per aiutarsi da soli quando creano dei vestiti.
-Davvero? Non ne avevo mai visto uno.
-Sai Little Bloom, questo fu la mia prima presa in prestito.
-Dici davvero? Come hai fatto a prenderlo? È così grande.
-Mi sono fatta aiutare da papà, quando lui e la mamma erano ancora qui. Ero così gracile che quando lo raccolsi pesava davvero tanto.        Rispose Appletini cercando di coprire un sorriso.
-Effettivamente non è proprio una piuma.
-Dopo un po' diventa naturale, mamma lo usava prevalentemente come arma di difesa le poche volte che si trovava qualcosa davanti.
-Non ti dispiaceva il fatto che mamma e papà usassero il tuo spillo?
-In realtà no, dopotutto non ero ancora abbastanza esperta e preferivo non farmi male. Per questo motivo lo tenevo qui lontano da te, volevo evitare che usandolo rischiassi di pungerti una zampa.
-È meglio, non ci tengo a farmi male in modo così stupido.
-Cosa faccio Little Bloom? Lo porto in camera mia? Dopotutto hai appena detto che non lo toccherai.
-Se vuoi farlo fallo pure, io non ci penso neanche a toccarlo. E poi è pesante.
Appletini ridacchiò per un secondo.
-Va bene zuccherino.        Appletini tornò alle scale della soffitta e scese fino a tornare in camera sua a posare lo spillo.
Little Bloom rimase in soffitta al buio, si avvicinò alle scale per avere un po' più di luce; la puledrina cercava di osservare quella stanza, rendendosi conto in poco tempo che non vi era nulla che potesse interessarla.
-Beh, tanto vale tornare giù.
Little Bloom scese le scale, lasciò la porta aperta nel caso sua sorella dovesse tornare in soffitta e si avvicinò alla camera di Appletini.
-Sorellona c'è altro da fare?
Little Bloom osservò meravigliata la camera di sua sorella, era riordinata talmente bene che le sembrò di essere entrata in un'altra camera.
-Sorellona... ma... ma...
-Ho lavorato un pochino.        Disse Appletini appoggiando lo spillo in un angolo della stanza.
-È... è così ordinata... ma quanto ci hai messo?
-Dieci minuti circa, tengo semplicemente la mia camera sempre un po' in ordine. Non come un pony di mia conoscenza.
-Spiritosa.
-Avanti Little Bloom, abbiamo solamente da pulire la cucina e abbiamo finito.
-Meno male, inizio ad avere fame.
-Allora inizia a lavorare Little Bloom, più tardi finiamo e più tardi mangiamo.
La piccola annuì e corse subito in cucina iniziando a pulire, lei e sua sorella finirono in poco tempo e mangiarono, dopodiché passarono il pomeriggio riposandosi e continuando le pulizie, quando finirono passarono il resto del pomeriggio giocando con qualche gioco da tavolo. Prima ancora che potessero accorgersene era già sera. Appletini guardò l'orologio per un momento e si accorse che erano quasi le sette, decise di iniziare subito a preparare la cena ordinando a Little Bloom di togliere dal tavolo i giochi.
Le due finirono di mangiare dopo circa un'ora.
-Senti Little Bloom, ti spiace se stasera esco?
-Come mai esci?
-Devo prendere una cosa veloce, non te la prendi se vado solamente io?
-Uhm... certo che no, sono troppo stanca per uscire.
-Se vuoi vai pure a dormire, io dovrei tornare dopo una mezz'oretta.
-Sparecchio io?
-Nah, fai fare a me. Tu vai a dormire se ti senti stanca.
-Va bene sorellona, fai buona caccia.
-Senza dubbio Little Bloom.
Appletini finì di mangiare e si alzò da tavola, aspettò che anche sua sorella finisse di mangiare e sparecchiò; mentre la sua sorellina era a lavarsi i denti lei si occupò di ripulire i piatti.
-Io vado a dormire sorellona, torna presto.         Disse Little Bloom sbadigliando.
-Tornerò sana e salva come sempre, promesso.
Little Bloom entrò in camera sua e chiuse la porta.
-Buona notte Little Bloom.            Sussurrò Appletini.
Quando Appletini finì di pulire tutto quanto prese il suo zaino, la sua torcia ed uscì di casa.
"Giusto un po' di farina, non è un problema. "
Appletini scese le scale verso i bui corridoi dello Sugarcube Corner.

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Capitolo 4
*** Atto IV – Nascoste ***


Atto IV – Nascoste

 
 
Appletini camminò per un paio di minuti, giungendo ad un piccolo montacarichi costruito con la cima di un cucchiaio a cui erano legati dei fili di spago; Appletini salì su quella sorta di ascensore ed iniziò a calarsi.
Quando arrivò a destinazione si trovò davanti alla porta della cucina, l'aprì ed entrò di nascosto nella stanza: era buia e deserta, l'obiettivo di Appletini sembrava lontano metri e metri.
"Va bene, sono le 9 e mezza, dovrebbero essere tutti nelle loro camere. "
Appletini camminò sullo scaffale cercando di raggiungere un posto per calarsi sul piano da cucina, quando lo raggiunse tirò fuori il suo rampino ed iniziò lentamente a calarsi. Arrivò al piano da cucina in poco tempo, diede una piccola scossa al rampino facendolo cadere accanto a lei in modo da riprenderlo.
Appletini si girò ed iniziò a camminare verso uno dei sacchetti posati sul ripiano.
"Eccolo qua, vieni da me sacchettino. "
Appletini raggiunse tranquillamente il contenitore, lo aprì e notò un'enorme presenza di farina al suo interno.
-Jackpot.
Appletini prese un barattolo dal suo zaino e lo riempì con quanta più farina potesse, quasi riempiendo la minuscola boccetta fino all'orlo.
"Ecco qua, liscio come l'olio. "
Appletini ripose la boccetta dentro il suo zaino, richiuse il sacchetto e si apprestò a tornare indietro. Appena Appletini cominciò a camminare sentì dei rumori provenire fuori dalla cucina.
"Un pony? Ma a quest'ora non dovrebbero essere tutti a letto? "          Appletini corse verso uno dei barattoli e vi si nascose dietro cercando di captare ogni singolo rumore nella stanza.
Sentì la porta aprirsi lentamente, accompagnata da un rumore di passi che si avvicinavano.
-Acqua acqua acqua, dovrebbe essere qui.
"Ma questa è Pinkie, cosa ci fa qui? Forse avrà sete... "
Appletini sentì Pinkie aprire uno scaffale e prendere un bicchiere di vetro, dopodiché sentì riempire il bicchiere e bere, in tutto questo Pinkie non aveva neanche acceso la luce.
"Ok, se adesso va via posso riuscire a raggiungere la porta. "
Appletini sentì Pinkie posare il bicchiere, si affacciò delicatamente: Pinkie se ne stava seduta al tavolo della cucina con il bicchiere davanti, sembrava più che altro annoiata.
Provò a guardare meglio, tuttavia la sua torcia batté contro il barattolo dietro il quale era nascosta, generando un piccolo "Ting". L'orecchio di Pinkie fece istintivamente un piccolo scatto verso il piccolo suono.
-Mh?
Pinkie girò la testa verso il ripiano, questo portò Appletini a nascondersi. Il piccolo pony arancione si mise rapidamente spalle al barattolo sperando che Pinkie non l'avesse vista.
"Fa che non mi abbia vista fa che non mi abbia vista fa che non mi abbia vista. "
Appletini sentì Pinkie scendere dalla sedia ed avvicinarsi, il suo cuore iniziò a battere rapidamente e tratteneva il respiro per non farsi sentire.
-Ma cosa era quel suono? Eppure...
Silenzio.
-Come se non bastasse i Cake hanno lasciato il sacchetto della farina fuori. Meglio che lo rimetta a posto.
Con la coda dell'occhio Appletini vide l'enorme pony rosa afferrare il sacchetto vicino a lei per poi girarsi.
"La porta, è laggiù, devo solamente correre. "
Come Appletini vide Pinkie con la testa nel cassetto uscì dal suo nascondiglio e corse il più veloce possibile verso la porta; col cuore che fremeva dalla paura e le zampe che quasi non osavano fermarsi Appletini inciampò.
-Uh?
"Mi ha sentita! Mi ha chiaramente sentita! Rialzati Appletini! Rialzati adesso!!! "
Come Pinkie si girò con uno scatto fulmineo, Appletini raggiunse lo scaffale e si nascose dietro un barattolo di polvere per il caffè, Pinkie si avvicinò e si apprestò a prendere il barattolo.
"Non venire qui ti prego non venire qui... "
Appletini sentì il vetro scivolare lungo la sua schiena, dopodiché cadde all'indietro; distesa a terra vide sopra di sé l'enorme muso di Pinkie osservarla curiosamente, il cuore del pony arancione batteva così forte che riusciva quasi a sentirlo con le sue orecchie, il suo sguardo era totalmente concentrato sugli enormi occhi azzurri di Pinkie, tutto quanto intorno a lei sembrò rallentare.
-Cosa... cosa sei tu?        Chiese Pinkie.
Appletini era talmente spaventata che non riusciva neanche a prendere un po' di fiato per rispondere.
-Hai paura? Non devi averne.
Appletini non aveva l'anima idea di cosa fare, voleva rialzarsi e scappare ma non riusciva a muovere un muscolo.
Pinkie avvicinò delicatamente una zampa verso Appletini.
-Pinkie? Sei in cucina?
La voce sembrava quella del signor Cake, Appletini non sapeva perché fosse lì ma solamente che fece girare Pinkie.
-Sì... uhm... sono qui.
In quei pochi secondi Appletini trovò il coraggio di alzarsi e correre, come il signor Cake entrò in cucina Appletini raggiunse la porticina nel muro, entrò e la chiuse; il piccolo pony arancione mise un orecchio alla porta cercando di ascoltare il discorso dei due.
-Pinkie cosa ci fai in cucina a quest'ora? Non è un po' tardi pure per te?
-Ecco... avevo sete ed ero venuta qui per prendere un bicchiere d'acqua.
-Uhm... tutto a posto Pinkie? Sembri... sconvolta.
-Io... signor Cake posso dirle una cosa?
-Certamente Pinkie, è successo qualcosa?
-Avevate lasciato il sacchetto della farina fuori posto, io l'ho rimesso dove stava però...
-Però?
-Sentivo dei piccoli rumori, mi sono guardata intorno e... non lo so...
-Pinkie sei sicura che non sia semplice stanchezza? Dopotutto è davvero tardi.
-Io... ho visto qualcosa. Non so dire se fosse vero o no ma... era un pony, piccolo piccolo, proprio su questo ripiano.
...
...
-Io non vedo nulla Pinkie.
-Senta signor Cake, anche se potrei averlo solamente immaginato potrebbe... ecco... tenere gli occhi aperti? Se lo ritrova potrebbe dirmelo? Vorrei giusto assicurarmi che fosse vero.
-Va... va bene Pinkie, ma adesso dovresti tornare in camera tua.
-Certamente. Buona notte signor Cake.
-Buona notte anche a te Pinkie.
...
Appletini sentì la porta della cucina chiudersi.
-Un pony piccolo piccolo, certo che fra lei e i piccoli non saprei dire chi abbia più fantasia, eppure qua non c'è nulla.
...
La porta della cucina fece rumore una seconda volta, dopodiché regnò il silenzio.
Appletini si sedette al muro opposto alla porta ed iniziò ad ansimare.
"È questo quello che ha provato Little Bloom allora... Poverina deve essersi spaventata quasi quanto me. "
Appletini cercò di respirare lentamente in modo da riprendere un respiro più normale.
"E adesso che faccio? Ormai siamo state viste tutte e due, ci credono entrambe come la loro immaginazione ma se.. se davvero terranno gli occhi aperti solo per noi sarà la fine. "
Appletini aprì il suo zaino osservando il piccolo barattolo pieno zeppo di farina.
"Ok facciamo così, per ora lasciamo la cosa nascosta a Little Bloom, se le cose andranno fin tropo male andremmo via e basta, se le cose finiranno bene lei non saprà nulla.
...
No, non posso tenere qualcosa nascosto a quella piccola ma... non voglio che si preoccupi.
...
Va bene, per ora facciamo così. Vedremo poi come vanno le cose. "
Appletini si alzò e si diresse lentamente verso casa sua, chiedendosi per tutto il tempo cosa fosse meglio fare. Quando raggiunse la cima dello Sugarcube Corner aprì la porta di casa ed entrò senza neanche accendere la luce, posò la sua roba e mise il piccolo barattolo di farina dentro uno dei ripiani della cucina.
Appletini prese un bicchiere e lo riempì con dell'acqua, bevendo tutto d'un sorso.
Appletini rimase seduta al tavolo della cucina per un po' di tempo, dopodiché si alzò e si diresse silenziosamente verso la camera di sua sorella, aprì la porta ed entrò nella camera: la sua sorellina se ne stava tranquilla tranquilla sotto le coperte dormendo come un pegaso; Appletini si avvicinò al suo letto e le accarezzò lievemente la testa.
-Dormi bene zuccherino.          Sussurrò Appletini prima di dare un leggero bacio sulla fronte di sua sorella.
Uscì dalla stanza e andò a dormire, nonostante non riuscisse a prendere sonno; Appletini cercava di addormentarsi ma il pensiero di essere stata vista e dover far credere il contrario a sua sorella il giorno dopo le impediva di dormire.
 
 
-Buon giorno sorellona, andata bene la caccia ieri sera?          Disse Little Bloom entrando in cucina.
-Uh?
-Intendo... la presa in prestito. Hai preso ciò che ti serviva?
-Certo, certo, è nel cassetto la in alto.
-Tutto... tutto bene sorellona? Mi sembri giù di morale, è successo qualcosa?
-Sono... sono solamente stanca. Scusami Little Bloom, non ti ho neanche preparato la colazione...
-Quello non è un problema, posso prendere qualche pezzo di biscotto.
Appletini rimase in silenzio.
-Sorellona? È andato tutto bene ieri sera?
-Tu non devi preoccuparti, è andato tutto bene. Garantisco che la presa in prestito è andata a meraviglia.
-Eppure mi sembri un po'... spossata.
-Mi stavo chiedendo... Ti piacerebbe passare un po' di tempo in più con me? Mi sembra che ci siamo leggermente allontanate ultimamente.
-Certo che no, noi siamo sorelle unite, se vuoi passare un po' di tempo con me non devi neanche chiedere.          Little Bloom sorrise.
-Dici che questa volta la puledrina sarei io?
Little Bloom ridacchiò.
-Non ci avevo pensato sorellona.
Mentre Little Bloom era entusiasta per il fatto che sua sorella rimanesse con lei per un po' di tempo Appletini sapeva che tutto questo non era architettato per stare con la piccola, aveva bisogno di una copertura in fin dei conti.
 
Passarono un paio di giorni prima che Little Bloom cominciasse a fare domande.
-Senti sorellona, quando è che torniamo fuori?
Appletini venne colta alla sprovvista mentre lavava i vestiti di sua sorella.
-Uhm... che cosa?         Disse Appletini senza neanche girarsi.
-Fuori, per la presa in prestito. È da un po' di tempo che ormai ce ne stiamo rintanate in casa.
-Ecco... ehm...
-Sorellona, sei sicura di stare bene? Mi sembri... non lo so...
-Va tutto bene Little Bloom, non preoccuparti.
-Sorellona c'è qualcosa che ti turba?
-Tu non devi farti di questi problemi.
-Sai sorellona, è che sono uscita solamente due volte, vorrei poter uscire di nuovo. Ho anche il vestito nuovo che mi hai fatto.
-Ho un'idea, se va bene possiamo uscire di nuovo domani sera, io stasera faccio un giro di perlustrazione.
-Immagino che io non sia invitata.
-È giusto un giro di perlustrazione.
-Se pensi che io... no... lascia stare...
-Dimmi tutto Little Bloom, non succede niente.
-Ecco... uhm... se pensi che io sia un peso per le prese in prestito puoi dirmelo.
Appletini si girò verso sua sorella.
-Questo non è vero! Non ti ho mai considerata un peso! Anche perché se non volessi che tu esca di casa non saresti nemmeno venuta con me le altre due volte e avrei sempre chiuso a chiave la porta d'ingresso!
Nella stanza regnò il silenzio per qualche secondo.
-Sc... scusa Little Bloom, io... sono solamente stressata...
-Sorellona, vuoi che ci pensi io a lavare i vestiti? Vai in camera tua e sdraiati sul tuo letto, così ti rilassi un po'...
Appletini lasciò il lavello con il vestito verde di Little Bloom a sua sorella ed uscì dalla stanza senza dire niente; chiuse la porta e lasciò sua sorella a lavare.
"Scusami tanto Little Bloom... "
Appletini passò davanti alla camera di sua sorella, decise di entrare li piuttosto che in camera sua.
Appletini si distese sul letto di Little Bloom ed osservò il soffitto.
"Devo assolutamente trovare una soluzione... questa situazione sta incasinando sia me che mia sorella... poverina, dev'essere dura per lei starsene in casa come sempre. Quel pony, Pinkie, devo accertarmi che non stia creando problemi o saremmo costrette ad andarcene...
Chissà cosa farebbero mamma e papà in questo momento...  "
Appletini diede uno sguardo veloce alla stanza, notando il fiocco di sua sorella sopra lo scaffale; Appletini si alzò dal letto e provò a prendere il fiocco rosa, finendo per far cadere sbadatamente a terra i libri.
"Accidenti, sarà meglio che mi sbrighi a rimetterli a posto prima che Little Bloom se ne accorga. "
Appletini prese i libri e li riposizionò ai loro posti uno dopo l'altro finché uno di quelli non attirò la sua attenzione.
"E questo cos'è? Sembra quasi... "
Appletini lo aprì.

"Oggi sarà il grande giorno, finalmente uscirò con mia sorella per la mia prima presa in prestito. Sono così eccitata! Chissà come potrà essere il mondo esterno! La sorellona mi ha sempre detto che è gigantesco.
 
La mia prima presa in prestito è stata fantastica, non ho racimolato nulla di personale ma sono comunque soddisfatta. Il mondo esterno è più grande di quanto pensassi, una semplice palla era grande otto, nove, anche dieci volte più di me, eppure sembrava così leggera.
Questa notte ho persino salvato la mia sorellona, era entrata nel frigorifero dei pony grandi e la sua corda si era rotta, sono andata da lei e le ho fatto riprendere i sensi.
Chissà se un giorno potrò essere brava come la sorellona, è fantastica, si è persino arrampicata su un muro. Lei dice che un giorno diventerò più brava di lei ma... non lo so, è stata così eccezionale, diventare più brava di lei sarà un’impresa.
Beh, forse è meglio se adesso vado a letto. "

Appletini rimase senza parole, non aveva la minima idea del fatto che sua sorella avesse una sorta di diario. Passò alla pagina seguente.

"Non so come dirlo... io... io... mi sono fatta vedere, uno dei figli dei pony grandi che vivono qui mi ha vista, ero così terrorizzata che non riuscivo a muovere una zampa, la mia sorellona è riuscita a mandare a letto quel piccolino, anche se non era piccolo per niente, avevo così paura che non riuscivo a respirare e sono finita a terra priva di sensi, mi sono risvegliata in camera mia.
Io...mi sento uno schifo, se adesso dovremmo andarcene sarà solamente colpa mia, molto probabilmente la mia sorellona crederà che adesso sono inaffidabile, anche se ha continuato a dirmi che andava tutto bene mi sento inutile, se non dannosa.
Sorellona, ho paura che tu possa persino buttarmi fuori di casa per quello che ho fatto ma... ti giuro che è stato un incidente, non volevo farmi vedere lo giuro, non pensare male di me..."

Appletini non sapeva minimamente cosa pensare di sua sorella, se stesse esagerando o se in fondo in fondo un po' di ragione l'avesse. Andò avanti di qualche pagina.

"Non riesco a capire cosa passi per la mente di mia sorella, è da un paio di giorni che sembra giù di corda, mi dice di essere stanca ma... non so, c'è sicuramente qualcos'altro: è da un paio di giorni che non usciamo di casa e che mi sembra strana. Non ho il coraggio di chiederle cosa stia accadendo e per quanto io possa esserne capace faccio finta di essere contenta che la sorellona sia a casa. Non so come mai sia ridotta in questo modo ma sono certa che è successo qualcosa l'ultima volta che lei è uscita... sorellona è successo qualcosa la fuori con i pony grandi? Dimmi che io non c'entro nulla... "

Appletini chiuse il diario di sua sorella e sospirò.
-Io... vorrei tanto dirti cosa è successo ma... non voglio che ti preoccupi...
-Sorellona?!
Appletini sentì sua sorella avvicinarsi, si alzò rapidamente dal letto e corse a mettere il diario di Little Bloom al suo posto. La porta si aprì.
-Sorellona sei qui?
-Ecco... uhm... si, cosa succede?          Chiese Appletini al centro della stanza.
-Io... io ho finito di lavare, tu... tu cosa ci fai in camera mia?        Little Bloom era confusa.
-Io... ecco... stavo solo dando un'occhiata.
-Davvero?         Rispose Little Bloom non convinta della risposta di sua sorella.
-Giusto... ho usato un po' il tuo letto. Tutto qui.
-Sorellona, non è che hai sbirciato di nuovo in camera mia, vero?
-In realtà... volevo dare uno sguardo al tuo fiocco, lo avevo visto li in alto, sulla mensola.
Little Bloom diede una pigra occhiata al suo fiocco.
-Va bene sorellona, fatto sta che io ho finito. Che facciamo?        Chiese imbarazzata.
-Che ore sono?
-Sono quasi le sette di sera.
-Sarà meglio che inizi a cucinare, cosa vuoi per cena?
-Dovrei chiederlo io a te visto che sei tu a cucinare.
-Beh... credo ci sia... che ne dici di un po' di mela?
-Almeno mangeremo bene.
Appletini grattò il capo di sua sorella con una zampa.
-Suvvia non lamentarti, che ti piacciono anche.          Appletini sorrise.
-E chi si lamenta?
Appletini si mise a cucinare quello che era rimasto della loro ultima mela e la servì; le due mangiarono e parlarono per tutto il tempo aspettando che giungessero le nove di sera, anche se finirono di mangiare con un'ora di anticipo. Appletini giocò a carte con la sua sorellina fino a che la piccola non cominciò ad avere sonno.
-Vuoi andare a letto zuccherino?
-A quanto siamo?       Chiese Little Bloom quasi sbadigliando.
-Siamo quattro pari.
-Non lo so...
-Vuoi finire la partita un'altra volta? Posso lasciare le carte così come sono, prometto che non barerò.
-Se... se invece provassi a vincere?
-Ce la fai?
-Certo... hai un due?
Appletini lasciò le sue carte coperte sul tavolo.
-Mi chiedo come tu faccia a battermi tutte le volte.
Little Bloom ridacchiò.
-In realtà non lo so nemmeno io, sarà solo fortuna.
Appletini si alzò dal tavolo e si mise sua sorella sulle spalle.
-O magari sei semplicemente brava. Avanti adesso vai a letto.
Appletini portò Little Bloom in camera sua e la mise sotto le coperte.
-Sorellona?
-Sì?
-Fai attenzione la fuori... stasera...
-Certamente Little Bloom, adesso sii brava e fai la nanna eh.
-Buona notte sorellona...
-Buona notte anche a te Little Bloom.         Appletini baciò la fronte di sua sorella come al solito ed uscì dalla sua camera.
Tornata in cucina Appletini prese le carte e le mise a posto, osservò il mazzo.
"Perché dovrei lasciarla perdere? Dopotutto si merita un po' di svago. "
Sì diresse in camera sua, prese il suo zaino, la sua torcia e...
"Non si sa mai, magari questa volta potrebbe servirmi. "
Appletini spense le luci ed uscì di casa con la sua solita attrezzatura ed uno spillo.
 
Mentre Appletini scendeva le scale di casa iniziò a pensare.
"Non starò facendo una stupidaggine? Voglio dire... è da pazzi per pony come noi ma... voglio soltanto che mia sorella non si preoccupi.
Va bene Appletini, fatti coraggio. "
Dopo una piccola camminata Appletini entrò in camera di Pinkie dalla porticina sopra l'armadio, si avvicinò pian piano al bordo del mobile ma...
"Dove è Pinkie? Non dovrebbe essere in camera sua? Perlomeno a leggere qualcosa. "
Appletini era disorientata: le luci della stanza erano spente, le tende aperte e il letto sembrava non essere stato neanche toccato.
"Forse... forse è dai Cake, ma mi sembra strano, in genere a quest'ora sono tutti a letto. "
Appletini rimase ad aspettare per una decina di minuti, nel negozio regnava il silenzio e di Pinkie non vi era neanche l'ombra.
"Non riesco a capire, forse... "
Appletini si alzò immediatamente dall'armadio ed entrò nella porticina iniziando a correre per le mura. Passarono un paio di minuti perché il minuscolo pony raggiungesse il piano terra.
"Lei è qui, ne sono certa. "
Appletini aprì la porta trovandosi nella cucina dello Sugarcube Corner: le luci erano spente e tutto era esattamente come era l'ultima sera che Appletini era uscita di casa.
Appletini avanzò lentamente sul ripiano notando che vi era qualcosa sopra, forse era un'arancia.
"Se ci fosse più luce riuscirei almeno a capire cosa sia. "
Appletini si avvicinò cautamente a quella specie di sfera grande quanto lei.
Appletini sentì qualcosa, una specie di rumore di qualcosa che strisciava: si girò quasi istintivamente.
"Non dirmi che- "
Ancora prima che potesse pensare qualcosa venne inondata da una luce fortissima che la costrinse a coprirsi gli occhi.
-Trovata!
Appletini riconobbe la voce.
"Ma questa... è Pinkie! "
Provò ad aprire gli occhi, la prima cosa che notò fu una sagoma della stessa grandezza del pony rosa: doveva essere lei!
-Pinkie Pie?         Chiese Appletini come per presentarsi.
-Uh... come fai a sapere chi sono?
-Per adesso diciamo che lo so. Per prima cosa: ti spiacerebbe spostare quella torcia?
-Ehm... certo che no.         Pinkie posò la torcia accesa sul ripiano accanto ad Appletini, la quale stava iniziando ad abituarsi alla luminosità della stanza: iniziava pian piano a notare meglio il volto di Pinkie ed il resto della cucina.
-Sapevo di non averti immaginata e che ti avrei ritrovata qui.
-Sei persistente per essere un pony grande, chissà perché non sono sorpresa.
-Potrei chiederti chi e che cosa sei?
Appletini esitò un secondo, dopodiché si fece coraggio e rispose prontamente al gigantesco pony rosa.
-Io... io sono Appletini, vivo dentro le mura di questo negozio insieme alla mia sorellina e sopravviviamo prendendo un po' di cibo e cose varie da voi in piccole quantità, in modo da non farci scoprire.
-Tua sorella? Per caso è quella che è stata disegnata da Pound?
-È lei, Pound l'ha vista la seconda volta che siamo andate insieme a prendere in prestito; ci sono stati dei problemi e siamo state costrette a ritirarci in casa nostra per del tempo, fino a che tu non mi hai vista.
-È... è colpa mia?          Dal tono di voce Pinkie sembrava delusa.
-Noi pony piccoli non dobbiamo farci vedere da nessuno, e se veniamo scoperti siamo costretti ad andarcene.
-Non... non fatelo. Prometto che non dirò nulla a nessuno.
-Non so se devo fidarmi.
Pinkie allungò una zampa verso Appletini, la quale afferrò immediatamente il suo spillo e lo puntò verso il pony rosa.
-Non provare a toccarmi!
-Sc... scusa...
-Le tue scuse non varranno nulla se me ne andrò da qui, tienilo bene a mente.
Appletini indietreggiò continuando a puntare lo spillo verso Pinkie.
-Non farlo per favore! Prometto che non dirò niente a nessuno!
-Lo spero.
-Pinkie promessa...
-Pinkie promessa?
-Sì. Pinkie promessa, per favore. Non ne ho mai infranta una...
Appletini notò lo sguardo del pony, non sembrava mentire.
...
-Pinkie promessa.          Appletini guardò Pinkie.
-Allora è deciso, rimani qui?
-Dipende da quello che succederà d'ora in poi.           Appletini abbassò lo spillo.
-Senti Appletini... uhm... potrei aiutarti ad avere del cibo se vuoi.
-Non provarci minimamente: andiamo avanti per anni con i nostri ritmi e non vi siete mai accorti di noi, e continueremo a prendere in prestito per conto nostro. Adesso torna in camera tua, mettiti a fare quello che vuoi e tieni la bocca chiusa. Capito tutto?
-Capito tutto.          Rispose Pinkie portandosi la zampa destra alla fronte.
-Molto bene.
Appletini tornò alla porta pronta a tornare in casa, quando venne chiamata da Pinkie.
-Appletini?
-Sì?
-Siamo... siamo amiche?
Appletini si bloccò, il pony grande l'aveva sorpresa.
-Io... ehm... non so che dirti...
-Possiamo tranquillamente essere amiche, non c'è nessun problema.
-Fai come credi, se vuoi che io sia tua amica allora fai pure, ma per il momento non posso dirti che la cosa sia reciproca.
-Va bene... buona... ehm... buona notte Appletini.
-Lo spero.         Disse freddamente il pony arancione chiudendo la porticina.
Appletini tornò lentamente a casa sua.
"Avrò fatto bene a rivelarmi? Non ho la minima idea di cosa potrebbe fare quel pony...
Pinkie promessa... mah... "
Appletini si fermò lungo strada.
...
-Perché dovrei fidarmi? È un pony grande... ed i pony grandi non portano che guai, però...
Appletini osservò il suo spillo per qualche secondo.
"Per ora lascerò scorrere le cose... "
Appletini tornò a casa.

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Capitolo 5
*** Atto V – Fiducia ***


Atto V – Fiducia

 
 
Appletini si svegliò prima di sua sorella come al solito, le preparò la colazione e l'aspettò.
"Speriamo solamente che Little Bloom non faccia domande... Cosa posso inventarmi? "
La porta della camera di Little Bloom si aprì.
-Buongiorno sorellona...
-Hai dormito bene Little Bloom? Ti vedo un po'... spossata.
-Sono solamente stanca.          Disse la puledrina passandosi una zampa sugli occhi.
-... cosa c'è per colazione?
-Latte e biscotti come ieri.
-Bene...
Little Bloom si mise a tavola ed iniziò a mangiare, Appletini si unì.
-Come è andata ieri notte?
-Ieri notte... ehm... non ho racimolato niente. In compenso però le cose dovrebbero essere a posto.
-Allora questa sera torniamo a prendere in prestito.
-Come scusa?
-Ehm... questa sera, presa in prestito, noi due.
Appletini si era totalmente dimenticata che sarebbe dovuta uscire con sua sorella.
-Oh Celestia... scusami tanto sorellina, me ne ero del tutto dimenticata...
-Meno male che c'ero io.       Little Bloom accennò ad un lieve sorriso.
"E adesso cosa faccio? La porto fuori lo stesso? "
-Sorellona? Stai bene?
-Sì. Tutto a posto, stavo... stavo pensando a cosa potesse servirci così... così... lo prendiamo stasera.
-Allora... ehm... che facciamo oggi?
-In realtà non ne ho idea.
Le due rimasero in silenzio per un po'.
-Potremmo... ecco...
-Ho un'idea!         Disse Appletini battendo le zampe sul tavolo, quasi spaventando sua sorella.
-Ricordi quel dolce che da piccola ti piaceva tanto? Quella torta di mele?
-Io... si.         Rispose Little Bloom tenendo con sé la propria tazza di latte per evitare che sua sorella la facesse ribaltare.
-Potremmo provare a ricucinarla, dato che prende un po' di tempo. Così abbiamo la mattinata piena.
Little Bloom vide sua sorella sorridere.
-Abbiamo il necessario?
-Certo che si.
Appletini gli ingredienti e sua sorella l'attrezzatura, dopodiché le due iniziarono a lavorare insieme; Appletini sperava che in questo modo potesse staccare un po' dal suo stress e al tempo stesso far sentire sua sorella utile in qualcosa, mentre le due lavoravano dandosi zampa forte a vicenda, Appletini iniziava a sentire di nuovo qualcosa facendo tutto insieme a sua sorella, vederla sorridere e scherzare; quando finirono era già ora di pranzo.
-Sorellona fra quanto mangeremo?           Chiese impaziente Little Bloom.
-Appena qui sarà finito, vai a lavarti le zampe ed apparecchia la tavola.
-Come vuoi tu sorellona.
Little Bloom fece come disse sua sorella, andò a lavarsi gli zoccoli ed apparecchiò la tavola mentre l'odore della torta di mele si faceva sempre più intenso. Si sedette ed aspettò sua sorella per mangiare.
-Spero che l'attesa non ti abbia fatto passare la fame.         Disse Appletini dopo un paio di minuti.
-Sì mangia?
-Ebbene si Little Bloom, prepara la bocca.
Come Appletini aprì il forno l'odore della torta si espanse in tutta la stanza, inondando le narici dei due pony presenti. Little Bloom non stava più nella pelle, dopo sei anni che non mangiava una torta di mele ne aveva ormai scordato il sapore; Little Bloom la osservava: aveva il colore dei biscotti che mangiava ma sembrava ancora più buona, l'aspetto in sé sembrava invitante come non mai.
Appletini mise la torta in tavola.
-Sei pronta Little Bloom?         Chiese maliziosamente Appletini.
-Ci puoi scommettere.
Appletini tagliò una fetta e la servì a sua sorella, la quale aspettò che anche Appletini avesse la sua. Le due diedero il loro primo morso quasi contemporaneamente.
...
Little Bloom ingoiò.
-È buonissima!
-Hai ragione sorellina, è davvero buona!
-Siamo state bravissime vero?
-Puoi scommetterci.          Disse allegramente Appletini continuando a mangiare.
Le due finirono le loro porzioni dopo un paio di minuti, e Little Bloom si sentiva già la pancia piena, tanto che una parte di dolce era avanzata.
-Era buona Little Bloom?
-Assolutamente si, dovremmo farla più spesso.
-Se fossimo dei pony grandi potremmo mangiarne quante vogliamo, pensa che una torta come questa per loro è un antipasto.
-Pensare a quanto possano mangiare mi fa un po' paura.
-Avresti paura a vedere quanto mangia Pinkie, quel pony divorerebbe dolci dalla mattina alla sera.
-E se mangiano noi?          Chiese preoccupata Little Bloom.
-Per quanto i pony grandi possano portarci solamente guai non hanno mai mangiato uno della nostra specie, quindi puoi stare tranquilla su questo.
Little Bloom tirò un sospiro di sollievo.
-Ma loro... intendo i pony grandi... come mai vogliono farci del male?
Appletini venne colta alla sprovvista, in tutti quegli anni Little Bloom non glielo aveva mai chiesto, e come se non bastasse non aveva la minima idea di come rispondere.
-Loro... ehm... loro ci creano guai, che lo vogliano oppure no. Qualcuno con buone intenzioni la fuori esiste certamente, ma magari cercando di aiutarci creerebbe solamente danni, e per questo non possiamo farci vedere.
-Sei sicura? Anche volendoci aiutare sei sicura che possano creare solo guai?
Appletini voltò lo sguardo.
-Io credo a ciò che mamma e papà mi hanno detto quando ero piccola. Adesso da brava, aiutami a sparecchiare e pulire i piatti.
Little Bloom si alzò dalla sedia e fece come sua sorella le disse, iniziando ad aiutarla lavando i piatti e pulendo la tavola.
Come di consueto le due finirono in poco tempo il loro lavoro.
-Io vado a riposarmi.         Disse Little Bloom.
-Come mai?
-Beh devo essere in forze per stasera. Non credi?
-Oh... ce... certo.
Little Bloom osservò sua sorella con aria dubbiosa, tuttavia andò comunque in camera sua. Appletini andò a sedersi al tavolo.
"Cosa faccio? Se la porto fuori rischio di metterla in pericolo, se invece la lascio a casa non farà che lamentarsi..."
Appletini era indecisa.
"Pinkie Pie ha promesso di non fare a nessuno parola su di noi ma..."
Il pony arancione pensò a quello che lei è sua sorella si erano dette a tavola poco prima.
"E... e se lei fosse uno dei pony grandi di cui ci si può fidare? Non è possibile, i pony grandi non ci faranno che andare via. "
Appletini guardò la porta della camera di Little Bloom.
"Non mi immaginavo che Little Bloom potesse vedermi come una figura così alta, se accadesse qualcosa chissà cosa potrebbe pensare..."
Appletini andò in camera sua e si distese sul proprio letto.
"Voglio solamente il tuo bene sorellina. Noi due siamo unite e niente ci potrà separare, neanche i pony grandi. "
Appletini si girò osservando il comodino sul quale vi era una foto, una foto che rappresentava lei e sua sorella appena puledrina, Appletini prese la foto e la tenne fra le zampe per un po' di tempo.
"Cosa devo fare?
 
 
-Sorellona? Sorellona sei sveglia?
Appletini aprì lentamente gli occhi.
-Co... cosa...
-Sorellona hai dormito della grossa, sono quasi le 20:30.
-Devo... Devo essermi assopita... hai fame?
-Mi dispiaceva svegliarti quindi... ecco... ho sgraffignato qualche biscotto dalla dispensa.
Appletini si alzò pian piano dal suo letto.
-Poverina... mi spiace tanto, volevo prepararti qualcosa di buono ed invece ti sei dovuta accontentare di qualche pezzo di biscotto.
-Fa niente sorellona, quando hai finito di mangiare...
-Oh... a proposito di quello...         Disse Appletini quasi vergognandosi.
-Cosa c'è sorellona?
-Forse... forse è meglio se non andiamo. Mi spiace...
Gli occhi di Little Bloom si posarono sul volto di sua sorella.
-Ma... ma... perché?
-Non... non me la sento di portarti fuori.
-Ma come mai? Sono un fastidio? Dimmi perché stai continuando a tenermi in casa.        Chiese insistentemente Little Bloom.
-Semplicemente non posso farlo.
-Ma perché?
-Adesso smettila Little Bloom, se ho detto che non posso farti uscire non uscirai.
-Ma come mai? È successo qualcosa o non ti fidi più di me?
-La cosa non ti riguarda.
-Sì che mi riguarda! Sono tua sorella!
-Ho detto che la cosa non ti riguarda!
-...
-Scusa...
Little Bloom non rispose e andò in camera sua, dopodiché chiuse la porta. Appletini provò ad entrare ma sembrava che sua sorella si fosse chiusa dentro.
-Little Bloom apri, mi dispiace.
Non ricevette risposta.
-Ho esagerato... me ne rendo conto da sola... Little Bloom?
Silenzio. Appletini sospirò.
-D'accordo, ti lascio da sola a pensare, appena te la sentirai di parlarmi vieni pure fuori... io... io sono in camera mia...
Appletini tornò in camera sua e si distese sul letto, dove ancora vi era la foto di lei e sua sorella da piccole.
"Cosa ho fatto? "
Appletini iniziava a non sostenere più la situazione, sentiva di potersi fidare di Pinkie Pie, ma al tempo stesso voleva evitare che sua sorella si cacciasse nei guai.
Appletini si rigirò su un fianco dando le spalle al resto della camera stringendo con sé la foto, finendo infine per addormentarsi insieme alle sue preoccupazioni.
 

"Che cosa ho fatto per far arrabbiare Appletini? Io voglio solo sapere cosa è successo... non è possibile che di punto in bianco lei sia diventata così scontrosa senza motivo..."
Little Bloom era seduta sul suo letto guardando in terra.
"Sorellona perché non mi dici semplicemente cosa è accaduto? Sono la tua sorellina... se non ci siamo mai tenute nascoste niente perché dovremmo iniziare adesso?"
Little Bloom guardò il fiocco sul suo scaffale.
"Sai cosa? Se non mi spieghi niente tu cercherò delle risposte da sola."
Little Bloom scese dal letto e con decisione aprì l'armadio, prese senza esitazione il suo nuovo vestito blu e si mise il fiocco rosa fra i capelli; non sapeva davvero perché, ma raccolse anche il suo zainetto.
"Scusami tanto sorellona, ma a mali estremi estremi rimedi. "
Little Bloom camminò lentamente verso la porta cercando di non fare rumore, osservò l'orologio.
22:36
"Appletini dovrebbe essere a letto in questo momento. "
Little Bloom spense la luce ed aprì la porta; uscita dalla stanza la chiuse nuovamente a chiave dall'esterno.
"Almeno così non penserà che io sia uscita, penserà soltanto che mi sia addormentata con la porta chiusa. "
Little Bloom camminò per la casa brancolando nel buio fino alla porta della camera di sua sorella, vi posò l'orecchio sopra.
...
Little Bloom non sentì niente, giusto un po' russare.
"Via libera. "
Little Bloom camminò pian piano fino alla porta di casa e l'aprì più delicatamente possibile.
"Non posso crederci che lo sto facendo davvero... "
Little Bloom si rendeva perfettamente conto che se fosse stata scoperta da sua sorella si sarebbe ritrovata nei guai fino al collo, ma aveva bisogno di risposte, e appena a si trovò davanti la scalinata non esitò: prese la sua piccola lampadina e chiuse la porta, iniziando a scendere le scale.
"Sto facendo una pazzia, lo so da sola... "
Quando Little Bloom raggiunse la base delle scale si trovò davanti ad un bivio.
"Dunque... se mi ricordo bene, a destra dovrebbe esserci la strada per la camera di Pinkie. "
Little Bloom esitò per un momento, tuttavia iniziò ad avanzare lungo il corridoio finché non raggiunse la porticina della camera della gran pony rosa e l'aprì.
Little Bloom camminò sulla cima dell'armadio notando Pinkie dormire nel suo letto, distesa sul fianco destro.
"Forse... forse è meglio di no. "
Little Bloom ragionò.
"Ma certo! Pound Cake! "
Little Bloom corse nuovamente verso la porta, pensò che riferirsi al piccolo, per quanto potesse sembrare strano, fosse la cosa migliore da fare.
"Soltanto Pound mi ha vista, se vado da lui correrò meno rischi. "
Little Bloom avanzò verso la camera dei due puledrini, continuando a chiedersi se stesse facendo la cosa giusta.
 
Little Bloom raggiunse la camera di Pound e Pumpkin, aprì la porticina e si ritrovò sul cassettone dei due piccoletti.
"Ok ci sono, vediamo di scoprire qualcosa. "
Little Bloom avanzò sul mobile lievemente illuminata dalla luce notturna della finestra, passando fra qualche giocattolo e peluche dei due puledrini fino a raggiungere il lettino.
"Eccolo qua... "
Little Bloom vide i due piccolini dormire uno accanto all'altro sotto le coperte, per quanto fosse strano sembrò però che fossero totalmente tranquilli. Little Bloom provò a chiamare il piccolo pegaso.
-Pound! Pound svegliati!
A malapena il piccoletto scosse un orecchio.
-Pound sono il piccolo pony che hai visto tempo fa!
Inutile, Pound non muoveva un muscolo.
"Cosa faccio? Devo cercare di svegliarlo... in qualche modo. "
Little Bloom si guardò intorno, osservando se sul mobile potesse esserci qualcosa che potesse aiutarla a svegliare il puledrino.
...
-Ci sono!
Little Bloom adocchiò i peluche dei piccoli Cake, pensò che quello a forma di scimmietta potesse essere perfetto: sembrava abbastanza leggero da essere spostato da un pony come lei.
Little Bloom si diresse verso il gran peluche, non appena vi si ritrovò davanti realizzò quanto fosse grande, tuttavia sentiva di riuscire a smuoverlo.
"A noi due piccoletto."
Little Bloom lo afferrò con i denti e provò a trascinarlo, riuscendo , seppur di poco, a spostare il primato di pezza.
"Funziona! Continua a tirare Little Bloom! "
La puledrina continuò a tirare fino a che il pupazzetto non cadde disteso sul ripiano.
"Perfetto... adesso devo solo portarlo fino al letto di quei due... "
Little Bloom camminò dall'altro lato del pupazzo e si preparò a spingerlo; come iniziò a fare forza sul gran pupazzo si rese conto di quanto fosse pesante, ma non bastò a farla rinunciare.
Little Bloom spinse il pupazzo fino al bordo del ripiano.
"Avanti Little Bloom... ancora qualche spinta... "
La puledrina continuò a spingere finché la scimmietta di pezza non cadde nel lettino dei due piccoli, proprio alla base del letto.
-Ti prego funziona...
Little Bloom vide Pound muoversi, rigirarsi nelle coperte, mugolare.
-Ti prego svegliati!
Pound aprì lentamente gli occhi, girandosi poi verso la base del letto; il pegaso osservava dubbioso il suo peluche, probabilmente si stava chiedendo come avesse fatto a finire li.
Little Bloom cercò di richiamare l'attenzione del piccolo.
-Hey Pound! Quassù!
Come sentì quella voce il puledrino guardò versò l'alto, notando Little Bloom. Pound si alzò dal suo posto e cercò di raggiungere il piccolo pony in cima al mobile.
Come Pound raggiunse l'altro lato del letto fece lentamente svegliare sua sorella, la quale mugolò; Little Bloom stava ad osservare.
Pound svolazzò in alto in modo da aggrapparsi al bordo del letto e trovarsi faccia a faccia con Little Bloom, sembrava sorpreso di vederla proprio come la prima volta, tanto che cercò lo stesso di darle la zampa.
-Non ho paura di te questa volta. Effettivamente... effettivamente sono venuta a cercarti di mia spontanea  volontà, avrei bisogno di aiuto.
L'espressione di Pound mutò, il piccolo ritirò la zampa e rimase aggrappato al bordo del letto a fissare Little Bloom con un'espressione che quasi sembrava seria.
-Vedi... sono venuta da te perché sei stato l'unico a vedermi e quindi... volevo evitare rischi. Capisci?
Pound annuì con la testa.
-Il punto è... come posso dirlo... mia sorella mi sta nascondendo qualcosa e non ho idea di che si tratti, saresti in grado di aiutarmi? Lo so che sarebbe stupido riferirmi a te dal momento che non sai neanche parlare ma... non so a chi altro riferirmi e sei l'unico che sappia di me.
Little Bloom vide avvicinarsi anche Pumpkin, la quale osservava il suo fratellino aggrappato al letto come a chiedergli cosa stesse facendo; Pound mugolò e indicò Little Bloom.
-Lei è la tua sorellina giusto?
Pumpkin ci mise qualche secondo a notare Little Bloom, dopodiché cercò di arrampicarsi anche lei verso il piccolo pony. Pumpkin decise, dopo vari tentativi andati a vuoto, di farsi levitare fino al bordo; in poco tempo i due piccoli si trovarono uno accanto all'altro aggrappati al letto a fissare Little Bloom, mentre Pumpkin cercò di toccarla.
-Tu devi essere Pumpkin Cake, giusto? Vorrei dire che sono lieta di conoscerti, tuttavia le circostanze non sono delle migliori.
Pumpkin sembrò rattristirsi per un momento.
-Quindi... Pound... saresti in grado di darmi una zampa a scoprire cosa è successo?
Il piccolo si girò alla sua sinistra ad osservare sua sorella, la quale fece la stessa cosa; i due piccolini rimasero a guardarsi come a studiare un piano, fino a che i due non sembrarono pensare la stessa cosa e tesero entrambi le loro zampe verso Little Bloom.
-Immagino che sia un accordo, non è così?
Inizialmente titubante, Little Bloom batté il suo zoccolo contro quello dei due puledrini.
-Patto fatto, che si fa?
Pound si mise a cavallo del letto abbassando l'ala destra come una sorta di rampa.
-Vuoi... vuoi che salga sopra di te?          Chiese confusa Little Bloom.
Pound emise un verso sorridendo, il che portò Little Bloom a pensare che fosse un si.
-D... d'accordo.        Little Bloom si arrampicò sopra l'ala di Pound e si sdraiò sulla schiena del piccolo pegaso.
-Siamo sicuri che tu sia già in grado di volare? Voglio dire... sei ancora piccolo per-
Pound iniziò a sbattere le ali e lentamente si sollevò dal bordo del letto mentre la sua sorellina lo osservava sorridente dal basso, Little Bloom invece faceva di tutto per tenersi al piccolo pegaso.
-Ok va bene, sai volare! Quali sono adesso le tue intenzioni?!
Pond girò leggermente la testa verso Little Bloom e sorrise, come a dirle di non preoccuparsi; volò tranquillamente fino alla porta con il piccolo pony sulla sua schiena, quando la raggiunse si girò verso la sua sorellina e fece un cenno con la testa.
-Cosa state architettando voi due? Me lo fareste almeno capire?        Chiese Little Bloom leggermente stressata.
Pumpkin usò la propria magia per volare fuori dal letto e andare incontro al suo fratellino, dopo che lo raggiunse caricò la sua magia sforzandosi per aprire la porta mentre Pound sembrava incitarla sottovoce; quando Pumpkin aprì la porta tirò un sospiro e si distese con la pancia a terra soddisfatta, mentre Pound le diede una piccola pacca sulla spalla. Little Bloom rimase sorpresa dal modo in cui i due piccoletti collaborarono, e non poté fare a meno di complimentarsi con Pound.
-Sono sorpresa, come fate a collaborare così nonostante siate ancora piccoli?
Pound e Pumpkin la guardarono.
-Già, dimenticavo. In ogni modo... dove siamo diretti?
Pound si girò ed avanzò verso la porta in tutta calma, mentre Pumpkin lo seguì poco dopo; i tre camminarono lungo il buio corridoio fuori dalla camera dei due puledrini, Pumpkin sembrava però leggermente a disagio.
-Pound? Credo che la tua sorellina non si senta bene.          Disse Little Bloom.
Pound si fermò e diede un'occhiata dietro di sé, notando Pumpkin indietreggiare sulla soglia del corridoio.
-Credo... non è che forse ha paura del buio?
Pound si diresse verso la sua sorellina e cercò di incoraggiarla con qualche verso, ma Pumpkin non ne voleva sapere.
-Potremmo andare avanti solo noi due, lei ci serve per forza?
Pound guardò male Little Bloom come a dirle di no, la sua sorellina lo guardava negli occhi preoccupata mentre le sue zampe posteriori tremavano leggermente.
-Ha proprio così paura?          Chiese preoccupata Little Bloom.
Pound afferrò la zampa di Pumpkin e le sorrise, Pumpkin cambiò leggermente espressione e si fece un po' di coraggio muovendo qualche passo.
-Voi pony grandi continuate a stupirmi, come fate voi due a comunicare senza neanche parlare?
Pound sorrise semplicemente a Little Bloom, dopodiché s'incamminò lungo il corridoio tenendo la zampa alla sua sorellina. I tre camminarono fino all'estremità del corridoio, dove si trovavano le scale per il piano di sopra.
-Ma dove volete portarmi? Non vorrete mica...
Pound guardò la sua sorella, le prese anche l'altra zampa ed iniziò a sbattere le ali in modo da sollevarsi lentamente da terra; Little Bloom non era poi un gran peso, la cosa che fece però faticare il piccolo pegaso era la sua sorellina, la quale non era poi tanto leggera, oppure era lui che non aveva abbastanza forza per trasportarla fino alla cima delle scale.
-Pound cerca di non affaticarti troppo, non... non vorrei che ti accadesse qualcosa...
Pound lasciò lentamente calare sua sorella sul terzo gradino e riprese fiato.
-Pumpkin... ecco... ce la fai a salire le scale da sola? Se il tuo fratellino non riesce a trasportarti forse dovresti provare a salire da sola.
Pumpkin guardò Little Bloom con fare dubbioso, dopodiché provò a salire i gradini portando avanti una zampa dopo l'altra, durando un po' di fatica sia per la bassa statura che per il pannolino, il quale le limitava in parte l'uso delle zampe posteriori.
Come Pound vide la sua sorellina salire lentamente le scale fu entusiasta e batté le zampe come ad applaudirla.
-Non aveva mai salito delle scale prima d'ora?
Pound si girò verso Little Bloom e sorridendo le fece cenno di no.
Passò qualche secondo prima che Pumpkin riuscisse a salire due gradini, Little Bloom sapeva che in fin dei conti era piccola e serviva pazienza, ma non aveva tutta la notte; il pensiero di Little Bloom tuttavia svanì dopo un pochino, vedere la piccola unicorno che saliva le scale da sola e senza l'utilizzo della magia in qualche modo la rallegrava.
Pound volò leggermente di gradino in gradino tenendo sempre un'occhio su sua sorella, la quale, seppur a piccoli passi, gli stava dietro col sorriso stampato in faccia.
Little Bloom iniziava a sentirsi felice per la piccola unicorno, tanto che in poco tempo si ritrovò ad incitarla senza nemmeno rendersene conto.
-Dai Pumpkin! Ormai hai preso il via, ce la fai Pumpkin!
La piccola iniziò a salire le scale con sempre più rapidità, permettendo a Pound di avanzare un po' più rapidamente.
Little Bloom iniziava a sentirsi strana, per un momento le sembrava di sentirsi un pony normale, di trovarsi allo stesso piano dei pony grandi.
-Sai Pound, forse non siamo poi così diversi.
Il piccolo pegaso sorrise.
Prima che Little Bloom potesse accorgersene lei e i due puledrini si ritrovarono in cima alle scale, Little Bloom si rivolse ai due.
-Ma come mai mi avete portata qui? Non dovrebbe esserci... Pinkie Pie?
I due si guardarono in faccia e fecero cenno di si, al che Little Bloom si dimostrò leggermente scossa.
-Siete... siete sicuri che lei possa aiutarmi?
Pound si girò verso sua sorella e le indicò la porta, Pumpkin si avvicinò ed usò la sua magia per aprire la porta.
-Pound non credo che sia una buona idea portarmi da lei, voglio dire... lei... è più grande, diversa da te e tua sorella, non... non mi farà del male?
Pound si coprì la bocca per non scoppiare a ridere sotto gli occhi inquieti del piccolo pony.
-È... è brava?         Chiese Little Bloom con voce tremolante.
Pound fece cenno di si col sorriso sulle labbra.
Come Pumpkin aprì la porta della camera di Pinkie cadde a terra nuovamente, e proprio come prima, Pound andò da lei a "complimentarsi"; Pumpkin si rialzò e tutti e tre entrarono nella camera.
Little Bloom vide la stanza dal basso per la seconda volta, questa volta in groppa ad uno dei figli dei signori Cake, le sembrò di essere distante almeno dieci centimetri da terra.
I due puledri si avvicinarono pian piano al letto di Pinkie.
-Pound io... ho un po' paura.
Il piccolo pegaso girò la testa verso Little Bloom, tese la zampa destra avanti a se e fece l'occhiolino al pony sulla sua schiena.
-Vuoi... vuoi che salga sulla tua zampa?
Pound sorrise.
Little Bloom camminò lungo la schiena di Pound arregendosi alla pelliccia del pegaso per non cadere accidentalmente; in poco tempo Little Bloom si ritrovò sulla zampa di Pound.
-Io... non mi sento sicura...
Pound si sedette e con la zampa destra diede una piccola carezza a Little Bloom, la sua grande zampa beige passò sopra il piccolo capo di Little Bloom.
-Ti ringrazio lo stesso Pound ma... forse è meglio se le parlo di nascosto, non me la sento di guardarla in faccia.
Pound guardò la piccola pony e fece cenno di aver capito, svolazzò sopra il comodino di Pinkie, distese la sua zampa destra e fece scendere Little Bloom, la quale si rivolse a Pound con le zampe sul mobile.
-Grazie Pound, e ringrazia anche tua sorella da parte mia. Potreste farmi un ultimo favore?
Pound si girò e cercò di attirare l'attenzione di sua sorella, la quale si stava intrattenendo con un piccolo pallone colorato della sua stessa altezza; Pound la prese per la coda e la trascinò verso il comodino, dopodiché sorrise a Little Bloom.
-Ehm... potreste svegliare Pinkie per me? Prometto che poi non vi chiederò più nulla. Per favore.
Pumpkin guardò il suo fratellino in faccia, Pound fece lo stesso.
Entrambi annuirono.
-Uff... grazie.
Little Bloom si nascose dietro la lampada mentre Pound trasportò lentamente sua sorella sopra il letto di Pinkie, i due puledrini toccarono un po' la schiena del pony rosa cercando di svegliarla, ovviamente i due ci andarono leggero.
Dopo qualche colpetto Pinkie mugolò, i due continuarono ancora un pochino, finché non iniziò a girarsi nel letto.
Come si girò i due piccolini guizzarono sotto il letto ad una velocità incredibile.
-C'è... c'è qualcuno?        Chiese Pinkie in mezzo al sonno.
Little Bloom si fece coraggio e parlò da dietro la lampada.
-I... Io.
Pinkie guardò alla sua sinistra da dove aveva sentito la voce.
-Dove sei? Non ti vedo, e non mi sembra di riconoscere la tua voce.
-Ecco... io mi chiamo Little Bloom. Non puoi vedermi perché... sono molto piccola.
-Ho... ho capito, sto sognando. Vero?
-In realtà no... io sono veramente qua.
-Ma... io non ti vedo, dove sei?
Little Bloom rimase in silenzio per un pochino.
-Io... non voglio dirtelo, almeno per adesso
-Potresti descrivermi come sei fatta? Vorrei... vorrei farmi un'idea di te.
Little Bloom esitò un momento, poi rispose.
-Io... ecco... non ne sono sicura...
-Va tutto bene, non ti mangio mica.
La voce di Pinkie sembrava essere sincera.
-Va bene...
Little Bloom prese fiato.
-Mi chiamo Little Bloom, vivo fra le mura di questo negozio insieme a mia sorella Appletini, sono giallina con i capelli rossi, porto un vestito blu ed un fiocco rosa.
-Appletini?
-S... si...
-Come mai sei qui Little Bloom?         Chiese Pinkie sollevando la testa dal cuscino.
-Ecco... ci sono stati dei problemi in casa mia, la sorellona ha cominciato a comportarsi in modo strano, cerca di non farmi uscire, fa di tutto per farmi rimanere in casa... deve essere successo qualcosa per forza, noi due... noi due eravamo uscite insieme due volte, adesso cerca di non farmi passare la porta d'ingresso...
Pinkie rimase ad ascoltare.
-... Non sono una stupida, mi sono accorta perfettamente che mi sta tenendo nascosto qualcosa, deve... deve trattarsi di qualcosa di grosso perché la sorellona non mi ha mai nascosto niente... ho... ho paura che abbia fatto qualcosa di stupido, o che peggio ancora... si sia fatta vedere.
Pinkie si rivolse a Little Bloom.
-Oh... mi spiace, se vuoi... se posso fare qualcosa per aiutarti...
-Sono... sono venuta qua in cerca di risposte, se sai qualcosa... ti prego dimmelo, qualunque cosa sia.
Pinkie rimase in silenzio per qualche secondo, dopodiché si rivolse a Little Bloom.
-Hai detto che tua sorella si chiama Appletini, giusto?
Little Bloom iniziò ad avere leggermente paura.
-S... si?
-Per caso lei è un pony arancione che porta con sé uno spillo?
Little Bloom sgranò gli occhi, faceva fatica a mantenere la calma.
-N... N... Non... non dirmi che...         Little Bloom si portò le zampe alla bocca.
-Ho... ho detto qualcosa di sbagliato? Mi spiace.
Little Bloom non riusciva a parlare.
-Little Bloom? Stai... stai ansimando?
Little Bloom era nel panico.
"No... no... no... la... la sorellona non può essersi fatta vedere... non lei... lei è brava... non si farebbe mai vedere... "
-Little Bloom stai ansimando, credo che ti serva una zampa.
Pinkie scese dal letto e si apprestò ad accendere la lampada, tuttavia non fece in tempo ad accenderla che si trovò davanti Little Bloom: la piccola si girò verso il grande pony rosa, adesso che Pinkie l'aveva vista si sentiva ancora peggio.
-No... no... tu... tu non dovevi vedermi!
Little Bloom indietreggiò, raggiungendo senza accorgersene lo spigolo del mobile, continuò ad indietreggiare e Pinkie tese subito una zampa verso di lei.
-Attenta!
Little Bloom sentì la sua zampa posteriore sinistra cadere, si aggrappò allo spigolo ma senza successo, finendo per cadere.
Little Bloom era più spaventata che mai: sua sorella era stata vista, lei si era fatta vedere da Pinkie e adesso stava cadendo da quasi un metro d'altezza, l'unica cosa che riuscì a fare fu chiudere gli occhi.
...
Little Bloom aprì lentamente gli occhi.
-Ehm... stai... stai bene?          Chiese Pinkie.
Little Bloom si guardò intorno, non riusciva a credere su cosa fosse atterrata.
-P... P... Pound?
Little Bloom era distesa sopra la pancia del piccolo pegaso, il quale la guardò con sguardo perfettamente immobile. La puledrina tirò un sospiro di sollievo.
-G... Grazie Pound.
-Tutto bene Little Bloom?
-S... si, sto bene. Più o meno.
-Adesso dimmi, cosa ci fa Pound qua? È opera tua?
-Ecco...
Little Bloom sentì una voce provenire dalle scale.
-Pinkie? Per caso sei sveglia?
-Oh no, è la signora Cake.       Disse Pinkie.
-Oh cielo! Io non dovrei essere qui, e neanche Pound e Pumpkin!
Pinkie si abbassò subito al livello di Little Bloom.
-Presto, salimi sulla testa.
-Cosa?
-Fidati, non ti farò del male.
Sentendo i passi avvicinarsi Little Bloom scattò verso Pinkie arrampicandosi rapidamente sulla sua testa ed aggrappandosi ai suoi capelli.
Pinkie raccolse immediatamente Pound, dopo aver trovato anche Pumpkin si sdraiò sul suo letto.
-Little Bloom nasconditi fra i miei capelli e non uscire finché non te lo dico io. Tutto chiaro?
-S... si.
-Molto bene.
La signora Cake entrò in camera di Pinkie.
-Pinkie, scusami se ti disturbo a quest'ora ma per caso hai visto Pound e Pumpkin? Non sono in camera loro ed avendo cercato già al piano terra ho pensato che-
-Oh certamente, me ne sto occupando io.
Pinkie se ne stava sul letto con Pumpkin alla sua destra e Pound alla sua sinistra, entrambi sotto il leggero tocco delle zampe di Pinkie, come se li stesse accarezzando.
-Come mai sono qui da te?
-In realtà non lo so, mi sono svegliata che erano già qui. Forse volevano stare un po' con me.
-Alle una e mezza di notte? Non è che c'entri qualcosa tu?
-Certo che no. I due piccini sono venuti qua da me da soli... almeno credo.
-Beh, credo sia il caso di rimetterli a letto non trovi?
Pinkie si girò e parlò ai due puledrini.
-Avete sentito la mamma? È tardi, adesso dovreste proprio tornare a dormire.         Concluse sorridendo.
I due non sembravano molto contenti di lasciare Pinkie, si accovacciarono sotto le sue zampe.
-Suvvia non fate capricci, dopotutto dovreste essere a dormire già da un pezzo.
Pinkie prese entrambi e li mise spalla a spalla davanti a lei.
-Io sto bene, e sono certa che se andate a dormire lo sarete anche voi.
Pinkie si avvicinò e sussurrò alle orecchie dei due.
-In fin dei conti andrà tutto bene, giusto?         Concluse con un occhiolino.
I due si guardano in faccia e fecero cenno di si a Pinkie, si fecero prendere in zampa dalla loro madre e vennero trasportati alla porta; Pound e Pumpkin osservavano preoccupati Pinkie, la quale si indicò i capelli e fece l'occhiolino.
Pound e Pumpkin sorrisero poco prima che la porta venisse chiusa.
-Buonanotte Pinkie.
-Buonanotte a lei signora Cake, e anche a voi due piccolini.
La porta si chiuse lasciando la camera in silenzio per qualche secondo; appena Pinkie non sentì più i passi per scale si rivolse a Little Boom.
-Puoi uscire adesso.
Little Bloom fece capolino dalla chioma di Pinkie, la quale le porse una zampa in modo che potesse arrampicarvici sopra e scendere dalla testa del grande pony rosa.
Pinkie posò delicatamente Little Bloom sopra il proprio cuscino e spense la luce sul comodino.
-Allora, dove eravamo rimaste?
Pinkie osservò Little Bloom, sembrava distrutta.
-Hey, tutto bene? Sei ancora sotto shock per prima?
Little Bloom rispose a bassa voce.
-La... la sorellona me l'ha tenuto nascosto... p... perché?
-Hey Little Bloom, mi spiace per quello che ho detto prima, non avevo intenzione di farti star male.
-La colpa non è tua, è... è di mia sorella.
-Hai detto che Appletini ti ha tenuto nascosto di essersi fatta vedere da me, giusto?
-Sì.
-Magari lo ha fatto per proteggerti o farti sentire al sicuro, se è tua sorella immagino che ci tenga a te.
-Potrebbe essere ma... perché tenermelo nascosto? Noi ci siamo sempre dette tutto...
-Senti... Appletini mi ha detto che voi non dovete farvi vedere da noi... ehm... pony grandi?
-Esatto, sono le regole della nostra specie.
-E come mai? Noi non siamo cattivi, possiamo anche aiutarvi qualunque sia il problema.
-Ecco... ehm... la sorellona dice che voi pony grandi non ci create che problemi, che le vostre intenzioni siano buone o cattive, e che se le cose vanno troppo male dobbiamo andare via.
-Little Bloom, pensi davvero che noi siamo cattivi? Io non lo sono, e la cosa che mi sta più a cuore è la felicità degli altri.
-Beh... Pound e Pumpkin non sono stati un problema, loro mi hanno aiutata ad arrivare da te ma... loro sono piccoli mentre un pony grande è più intelligente e pericoloso.
Pinkie accarezzò la testa di Little Bloom.
-Non so cosa ti abbia raccontato tua sorella, ma posso assicurarti che tutti i pony che conosco sono buoni e che non creerebbero mai guai di loro spontanea volontà.
Little Bloom scosse il capo e si risistemò il fiocco.
-Non so che fare, devo fidarmi di te oppure no? Ormai non so più a chi o cosa appoggiarmi.
-Allora fidati di me, ho promesso a tua sorella che non avrei detto una singola parola su voi due.
Little Bloom guardò dal basso gli occhi giganteschi di Pinkie, era insicura, eppure sentiva che poteva fidarsi di lei.
-Pinkie?
-Sì?
-Perché mi hai tenuta nascosta quando è arrivata la signora Cake?
-Beh, ho pensato che se ti avesse vista le cose non sarebbero andate molto bene, mi sei sembrata piccola e indifesa così come sei e volevo tenerti al sicuro. Tutto qui.         Disse Pinkie con uno sguardo quasi serio.
-Senti Pinkie... cosa è successo quando tu e mia sorella vi siete incontrate? Lei... cosa ha fatto?
-Beh... la prima volta era spaventata, vedevo che tremava e faceva fatica a respirare... non mi toglieva gli occhi di dosso... poi è scappata appena mi sono distratta.
-Lei... aveva paura?
-Sì, almeno credo...
-Hai detto "la prima volta", per caso vi siete viste una seconda?
-Sì, la seconda volta è venuta lei da me a spiegarmi tutto, sembrava seria e fredda, come se io fossi solo una creatura di troppo sulla sua strada.
-Era... era arrabbiata?
-Mi ha puntato il suo spillo contro appena ho provato a toccarla, forse si sarà sentita schiacciata.
-Lei... no, lei non potrebbe fare del male a qualcuno.
-Credo che volesse solo spaventarmi, mentre mi spiegava tutto quanto era estremamente fredda, voleva che recepissi subito il messaggio. Molto probabilmente...
-Senti Pinkie... so che mia sorella deve essere stata dura con te, ma non farti un'idea sbagliata, lei... lei non è cattiva...
-Capisco perfettamente, vedevo che aveva paura, glielo leggevo in faccia.
-Sai Pinkie... anche io quando venni vista da Pound la prima volta ero terrorizzata, dopo che Appletini riuscì a mandarlo via svenni e mi risvegliai in camera mia.
-Poverina, dovete aver avuto paura entrambe, immagino che se fossi stata nei tuoi panni avrei avuto paura pure io.
-No... non capiresti Pinkie.
-Little Bloom... posso chiederti una cosa?
-Ehm... certo, di che si tratta?
-Vorresti... vorresti essere mia amica?
Little Bloom rimase spiazzata.
-Lo... lo hai chiesto anche a mia sorella?
-Ecco... si.
Little Bloom rimase in silenzio distogliendo lo sguardo da Pinkie.
-Io... non lo so.
-Non preoccuparti, anche se la risposta è "no" posso capire.
-Cosa... cosa ha risposto mia sorella?
-Lei, lei ha detto che potevo pensare ciò che volevo, non credo che il suo fosse un "si" convinto.
-Insomma... credo che il mio possa esserlo invece.
-Dici davvero?          Rispose sorpresa Pinkie.
-Tu mi hai tenuta al sicuro dalla signora Cake, non hai detto niente su di me e su mia sorella e non mi hai fatto del male, immagino che fidarmi di te non sia una cosa sbagliata.
-Awww grazie Little Bloom. Pensi di riuscire a convincere anche Appletini?
-Ecco... ehm... in realtà...
-Cosa c'è?
-Io non dovrei essere qui, sono uscita mentre lei dormiva. Se mi scopre sarò nei guai fino al collo.
-Allora facciamo così Little Bloom...          Pinkie si avvicinò alla puledrina.
-Per il momento terremo nascosto il nostro incontro, se tua sorella tornerà da me non aprirò bocca e noi due non ci saremo mai incontrate. Ci stai?
-Dici davvero?
-Certamente.         Pinkie sorrise e porse la zampa a Little Bloom.
-Se dici veramente, allora sono con te. D'altro canto adesso siamo amiche, no?
Little Bloom batté la sua piccola zampetta contro quella di Pinkie, grande il doppio di lei.
-Allora abbiamo concluso Little Bloom?
-Io... credo di si.
-Allora ti lascio andare. Vuoi una zampa per tornare a casa? Intendo... sai come tornare indietro?
-Effettivamente... potresti farmi un piccolo favore?
-Dipende, se è qualcosa di fattibile volentieri.
Little Bloom indicò l'armadio di Pinkie.
-Sopra quell'armadio c'è una scorciatoia che mi permette di tornare a casa, potresti... ecco....
-Ho capito, non dire altro.        Pinkie sorrise.
Il pony rosa si alzò dal letto e spostò una sedia davanti all'armadio, dopodiché si diresse verso il letto e abbassò il capo verso Little Bloom.
-Avanti, sali sopra.
Little Bloom salì cautamente sopra la testa di Pinkie tenendosi stretta ai suoi capelli.
-Reggiti Little Bloom.
Pinkie camminò attraverso la stanza fino a raggiungere l'armadio, salì sopra la sedia e posò le zampe anteriori sull'anta di legno, la testa del pony grande raggiungeva di poco la cima del mobile.
-Riesci a salire?
-Credo di farcela.
Little Bloom si arrampicò per i capelli di Pinkie.
-Ce la fai a spostare la testa in avanti, forse ad appoggiarla sull'armadio?
-Penso di si.
Pinkie mise la testa a contatto con l'anta, Little Bloom fece qualche respiro e saltò; atterrò sopra l'armadio perfettamente.
-Posso muovermi?
-Certo Pinkie, grazie dell'aiuto.
Pinkie scese dalla sedia.
-Ma figurati, era il minimo che potessi fare.
-Allora io vado. Ecco... ehm... buona notte Pinkie.
-Anche a te Little Bloom.
La piccola camminò verso la porticina ed entrò nel muro, mentre Pinkie tornò molto probabilmente sotto le coperte.
Little Bloom era già sulla strada di casa.
"Eppure non sembra che lei e i piccoli fossero cattivi, inizio a pensare che i pony grandi non siano una minaccia ma... no, forse mia sorella è stata semplicemente condizionata, magari i pony che stavano qui prima dei Cake erano diversi da loro ed è per quello che Appletini pensa siano cattivi. "
Little Bloom raggiunse le scale di casa.
"Va bene Little Bloom, va tutto bene, ti basterà non spiccicare una singola parola e comportarti come se non fosse successo nulla. "
Little Bloom salì le scale nel modo più silenzioso possibile, raggiunse la porta di casa e prima di aprirla provò ad origliare.
...
Nessun rumore, Little Bloom aprì la porta ed entrò lentamente in casa.
"Ci sono, adesso non fare rumore. "
Little Bloom chiuse silenziosamente la porta di casa e si avviò lentamente verso la sua camera; un volta davanti alla porta tirò fuori la chiave.
"Con calma Little Bloom... con calma. "
Little Bloom inserì la chiave, la girò ed aprì la porta cercando di fare meno rumore possibile, entrò in camera sua e chiuse la porta a chiave come aveva fatto prima, per assicurarsi che la porta fosse chiusa provò ad aprirla.
"Non si muove, perfetto. "
Little Bloom posò il suo zaino per terra, si tolse fiocco e vestito e li mise dove stavano prima, il fiocco sopra lo scaffale e il vestito nell'armadio; passò poi a svuotare lo zaino, tolse la sua torcia e qualche cosetta e mise tutto quanto dove stava prima, proprio come aveva fatto per i vestiti.
"È fatta. Adesso sarà meglio che vada a dormire. "
Little Bloom si distese sotto le coperte e guardò la porta.
"Scusami sorellona, ma avevo bisogno di sapere cosa stesse accadendo... dovrò fare in modo che tu non mi scopra ma... cosa faccio? "
Little Bloom non riusciva a prendere sonno.
"Se... se mi chiedesse qualcosa dovrei sembrare esattamente come prima, se mi mostrassi dubbiosa potrebbe insospettirsi... "
Little Bloom chiuse gli occhi occhi si addormentò poco dopo.
 
-Little Bloom? Sei sveglia?
Little Bloom si svegliò lentamente al rumore di sua sorella che bussava alla porta chiusa a chiave.
-Senti... ieri sera io... ho esagerato, quindi... nel caso tu stia ascoltando... volevo solo dirti che mi dispiace.
Little Bloom scese dal letto e andò ad aprire la porta, dopo averlo fatto si trovò davanti sua sorella a guardarla.
-Sorellona...
Little Bloom saltò addosso a sua sorella e l'abbracciò.
-Non c'è bisogno di scusarsi! Mi spiace anche a me di essermi chiusa in camera... ho reagito in modo eccessivo... non... non sono neanche venuta a scusarmi...
Little Bloom era sicura di quello che diceva, ed oltre che far sentire meglio sua sorella stava dicendo veramente quello che pensava.
-Scusa.
-Little Bloom non preoccuparti, l'importante è che entrambe abbiamo compreso i nostri errori.
Appletini ricambiò l'abbraccio di sua sorella e le passò una zampa fra i capelli.
-Dai, adesso facciamo colazione insieme. Mh?
Little Bloom sorrise, lasciò sua sorella ed entrambe andarono a tavola.
Mentre mangiavano Appletini si rivolse a Little Bloom.
-Senti sorellina, vorrei... vorrei chiederti una cosa.
-Dimmi tutto sorellona.
-È un po' dura per me chiederti questa cosa ma... ecco...
-Non farti problemi sorellona, sputa il rospo.
-Insomma... ultimamente sono stata dura con te, e volevo sapere se pensavi qualcosa di me. Dimmi pure quello che vuoi.
Little Bloom venne presa alla sprovvista.
-Ma... sorellona io... non ti aspetterai che ti dica che ti odio. Vero?
-Non proprio.
-Beh, ci sono stato momenti in cui mi sei sembrata giù di corda, nervosa o in pensiero per qualcosa. Ho pensato che fosse successo qualcosa ma... ehm...
-Ma?
Little Bloom sapeva la verità ormai, ma non se la sentiva di parlarne a sua sorella.
-Prometti che non ti arrabbi se te lo dico?
-C... certamente.
-È... è successo qualcosa l'ultima volta che sei uscita? Hai combinato qualcosa e ora ci stiamo nascondendo dai pony grandi?       Chiese Little Bloom a bassa voce.
Appletini distolse lo sguardo.
-Little Bloom io... io non so da dove iniziare...
-Prendila pure con calma sorellona.
-Ecco vedi... è una cosa un po' complicata da spiegarti.
Little Bloom rimase in silenzio a guardare sua sorella.
"Cosa faccio, non posso dire a Little Bloom di essermi fatta vedere da Pinkie ma... ormai sembra averlo capito. "
Appletini prese un bel respiro e disse tutto d'un fiato:
-MisonofattavederedaPinkie!
Appletini batté le zampe sul tavolo e riprese fiato, guardò sua sorella negli occhi.
-Scusa... a... avrei dovuto dirtelo prima... mi odierai per avertelo tenuto nascosto così tanto...
Little Bloom sorrise.
-Va tutto bene sorellona, la cosa che voglio più di tutte è che tu stia bene.        Finì sorridendo.
-Non... non sei preoccupata per essermi fatta vedere?         Chiese spaesata Appletini.
-In realtà... non lo so, io mi sono già fatta vedere da Pound.
-Un... un puledrino è una cosa, un pony grande è un'altra.
-Ma se lei ti ha vista non è un problema, giusto?
-Io... già, non credo sia un problema.
-Era sveglia quando ti ha vista? Intendo... era cosciente?       Chiese Little Bloom cercando di non tradirsi da sola.
-Lei... credo fosse cosciente, ho fatto di tutto purché non si curasse di me ma... ancora non mi fido.
-Cosa le hai detto?
Appletini alzò la testa.
-Come fai a sapere che le ho parlato?
Little Bloom sembrò leggermente scossa.
-Ho... ho... ho tirato a indovinare. No?
Appletini tornò a spiegare.
-Le ho detto chi siamo, cosa facciamo e che viviamo dentro le mura del negozio.
-Solamente? Non mi sembri il pony che la mette sul diretto.
-In realtà... c'è dell'altro.
-Ossia?
-Io... le ho detto di non dire niente di noi, ma anche se lei me lo ha promesso non mi fido...
-Ascoltala sorellona, magari non è cattiva per davvero. Posso capire che i pony grandi possano causare paura od insicurezza, o entrambe... ma forse possiamo fidarci di loro. Non... non sembrano cattivi, perlomeno Pound, Pumpkin e Pinkie.
-Come fai a sapere come si comportano? Tu non sai niente dei pony grandi, credimi.
-Forse mi sbaglio o forse no, fatto sta che non puoi non fidarti per sempre.
Appletini non sapeva se fidarsi più di sé o di sua sorella, rimase a ragionare per qualche secondo.
-Io non penso che tutti i pony grandi siano da buttare ma... non riesco lo stesso a fidarmi.
-Fai così sorellona: provaci e basta.
-Dici che funzionerà?
-Io dico di si.        Rispose Little Bloom sorridendo.
-Da quando tutta questa fiducia nei pony grandi Little Bloom?        Chiese sospettosa Appletini.
Little Bloom si bloccò per un momento.
-Ecco... ehm...         Little Bloom provò a far finta di nulla.
Appletini sembrò sospettosa, e non poco.
-Mi stai nascondendo qualcosa, te lo leggo in faccia.
-Non... no... ti sbagli.          Little Bloom stava cercando di nascondere ancora la sua uscita notturna, ma adesso che sua sorella aveva capito tutto non sapeva come mantenere la calma.
-In realtà io... ehm...
-Oh no no no no.         Appletini si alzò e mise le zampe sul tavolo.
-Non dirlo, tiro ad indovinare!         Guardava Little Bloom con sguardo arrabbiato.
-S... sorellona...?
-Ti sei fatta vedere di nuovo, non è così?!
Little Bloom si sentiva oppressa guardando sua sorella dal basso verso l'alto, ed era arrabbiata, molto arrabbiata.
La puledrina rimase in silenzio spaventata.
-Lo sapevo... Quando sei uscita?! Dimmelo!
Little Bloom aveva capito di essere nei guai fin sopra la testa, anche se non voleva sembrare maleducata non riusciva a trovare il coraggio di spiccicare una singola parola.
-Ti ho detto di dirmi quando sei uscita!         Insistè Appletini.
Little Bloom emise qualche suono.
-S... s... so... sorellona... mi... mi stai facendo paura.       Disse Little Bloom spaventata.
-Faresti anche bene ad avere paura! Te lo chiederò una terza volta e poi basta: Quando sei uscita?!
-N... n... ne... nella notte. M... me... mentre... mentre dormivi.       Little Bloom era in preda al panico.
-Come sei uscita? Eri chiusa in camera tua! No ferma, non dire niente: hai aspettato che mi addormentarsi e ne hai approfittato per sgattaiolare fuori di casa non è vero?!
-...
-Sì o no?! Rispondimi!
-S... s... si.        Singhiozzò Little Bloom con voce striminzita.
-E la motivazione quale era?! Volevi farti un passeggiata, una presa in prestito da sola, o altro?! Cosa mi rispondi?!
-S... sorellona... a... a... abbassa la voce... mi... mi stai facendo paura...
Appletini sgranò gli occhi e sembrò caricare i suoi polmoni.
-Cosa hai detto...?        Disse a bassa voce.
-D... d...
-Cosa hai detto Little Bloom?!
-D... di... di abbassare la voce... mi stai spaventando...
Appletini sbottò battendo gli zoccoli sul tavolo.
-MI STAI DICENDO DI ABBASSARE LA VOCE?! DOPO QUELLO CHE È SUCCESSO HAI PURE LA FACCIA TOSTA DI DIRMI DI CALMARMI?! AH NO! QUESTA NON LA PASSI LISCIA!
Little Bloom era congelata dalla paura.
-C... cosa vuoi fare?
-Prima di tutto sapere cosa è successo ieri mentre eri fuori! Fra tutte le cose che potevi fare hai deciso proprio di uscire di casa! Pretendo una spiegazione! ADESSO!
Little Bloom deglutì.
-Da... da tempo ti vedevo diversa, nonostante... nonostante te lo avessi chiesto più e più volte tu non volevi darmi risposte e così... così sono andata a cercarne da sola!        Disse affranta la piccola.
-Alla fine la risposta l'hai avuta, ti ho detto che ero stata vista da Pinkie proprio poco fa!
-GIÀ, PECCATO CHE PINKIE STESSA ME LO ABBIA DETTO PRIMA DI TE!
...
Nella stanza regnò il silenzio per qualche secondo, Little Bloom aveva... reagito.
-Sta... stai scherzando.
-Mai stata più seria.        Rispose Little Bloom innervosita.
-Little Bloom non dire bugie, sopratutto adesso.
-Non sto mentendo.
Appletini osservò sua sorella con quel poco di pazienza che le era rimasta.
-Little Bloom ti ho detto di smetterla, non rendere la situazione peggiore di quanto già non lo sia.
-Se non mi credi vallo a chiedere direttamente a Pinkie.
-Mi auguro che tu sia in vena di scherzi, fammi capire un momento…
-Cosa vuoi capire sorellona? Pinkie mi ha detto tutto quando sono uscita da sola.
-VUOI DIRE CHE TI FIDI PIÙ DEI PONY GRANDI CHE DI TUA SORELLA?!
-A quanto pare si!
Nella stanza vi era ormai un'atmosfera di rabbia da entrambe le parti, nessuna delle due aveva intenzione di darla vinta all'altra.
-Oh oh oh sei in guai grossi piccoletta!
-Tu dici?! Lascia che ti dica la verità: tu sei solo spaventata dai pony grandi solo perché sono più grandi di noi, ma io ci ho parlato, ci ho collaborato e loro mi hanno aiutata quando serviva! Se loro fossero cattivi in questo momento io non sarei qui! Vuoi sapere quanto sono cattivi i pony grandi?! Quando la signora Cake stava per entrare in camera di Pinkie quel pony rosa mi ha tenuta nascosta fra i suoi capelli fino a che la signora Cake non se n'è andata! È proprio un comportamento indicibile, vero?! E sai cos'altro c'è?! Che Pinkie mi ha persino aiutata a tornare a casa, mentre invece i piccoli Cake mi hanno portata da lei, ho visto come si trattavano Pound e Pumpkin fra di loro, si davano supporto l'un l'altro e si sorridevano per incoraggiarsi! E la vuoi sapere un'ultima cosa?! C'è stato un momento in camera di Pinkie dove ero caduta dal comodino, e quando è successo Pound si è gettato a capofitto per prendermi mentre Pinkie mi chiedeva se stessi bene! Ti sembra un comportamento da pony cattivi?! Rispondimi sorellona!
Appletini rimase in silenzio ad osservare sua sorella senza battere ciglio.
-Dimmelo! Ti sembrano ancora cattivi?!
-V... vai in camera tua...
Little Bloom rimase senza parole.
-Seriamente? Dopo tutto quello che ho detto vuoi mandarmi in camera mia? Sarai pure la mia sorellona ma sei testarda come un mulo, tutto perché non sopporti il fatto che io abbia ragione, sei più puledrina tu di me.
-Ti ho detto di andare in camera tua...       Le zampe di Appletini stavano tremando, e il pony arancione sembrava sul punto di esplodere.
Little Bloom si girò e rispose seccamente a sua sorella.
-Ma certo, dopotutto preferisci mandarmi via piuttosto che ammettere la verità.
Little Bloom andò in camera sua e sbatté la porta, andò a sedersi sul letto e sospirò, nei pochi secondi di silenzio a venire sentì sua sorella colpire qualcosa e poi urlare.
 
-AAARGH!        Appletini tirò un pugno al tavolo pur di sfogarsi.
"Ma tu guarda in che guaio ci siamo cacciate! Io lo dicevo che i pony grandi non portano che guai! "
Appletini iniziò a girare avanti e indietro per la cucina.
"Complimenti Pinkie, sei riuscita a fare un casino enorme nella mia famiglia senza neanche metterci le zampe addosso, bella giocata... è tutta colpa tua stupido pony festaiolo! "
Appletini si girò verso la porta della camera di Little Bloom.
"Sei riuscita a farmi urlare contro mia sorella, sei riuscita a fare in modo che si fidasse di te, e sei riuscita a farle pensare che possa riporre più fiducia in te che in me... burattinaia rosa... "
Appletini picchiò nuovamente il tavolo, questa volta con meno forza.
-Ti odio... potevi semplicemente non abitare qua... vero?
 
Little Bloom se ne stava attaccata alla porta ad origliare.
"Sorellona... mi odi a tal punto? "
Come sentì Appletini camminare, Little Bloom scattò verso il proprio letto, tuttavia appena lo raggiunse sentì i passi allontanarsi; forse non era lei l'obbiettivo di Appletini.
Little Bloom sentì dei rumori provenire dalla stanza accanto, come se sua sorella stesse cercando qualcosa.
 
"Ma tu guarda che cosa mi tocca fare... "
Appletini prese il suo zaino in fretta e furia, facendo per sbaglio cadere la foto che stava sul suo comodino, la cornice cadde a terra e il vetro si ruppe.
"Ah ma per favore, datemi una pausa! "
Appletini prese lo spillo ed uscì dalla camera dirigendosi verso la porta d'ingresso; una volta arrivata li raccolse le chiavi di casa.
-Little Bloom io esco! E non farti domande, non andrai da nessuna parte!
Appletini uscì e chiuse a chiave la porta d'ingresso.
"Così non andrai effettivamente da nessuna parte. "
Appletini tolse le chiavi dalla serratura e le tenne con sé dentro il suo zaino, scese le scale lasciando sua sorella chiusa in casa.
"Metterò fine a tutto questo. "
 
 
Little Bloom era in camera sua che guardava a terra con mille pensieri in testa.
"Sorellona non è possibile che tu pensi davvero questo di me... vuoi davvero che me ne vada da qui? "
Little Bloom saltò giù dal letto e si diresse verso la porta: la aprì lentamente.
"È uscita davvero... "         Disse Little Bloom guardandosi attorno.
La piccoletta uscì dalla sua camera e si diresse alla porta d'ingresso, posandovi un orecchio sopra.
...
Niente, di sua sorella neanche un rumore.
"Sì... è andata via davvero... "
Little Bloom si girò e camminò fino alla camera di sua sorella.
Aprì la porta lentamente.
Little Bloom entrò in camera di Appletini con l'intenzione di dare uno sguardo.
L'intera casa era in silenzio, non c'era niente se non Little Bloom a creare suoni, la puledrina notò qualcosa alla base del letto di sua sorella, si avvicinò per osservarlo.
-S... sorellona... no...
Gli occhi di Little Bloom si concentrarono sulla foto di lei e sua sorella.
"L'hai... l'hai rotta... s... sorellona... "
Little Bloom raccolse la foto e la osservò: Appletini aveva la gioia stampata in faccia mentre la teneva fra le zampe, lei invece tendeva una zampa verso sua sorella come se volesse toccarla.
Una piccola lacrima solcò la guancia destra di Little Bloom senza che la piccola neanche se ne rendesse conto.
"Se... se vuoi che me ne vada... allora lo faccio. "
Little Bloom corse via dalla camera di Appletini e si diresse a prendere il suo zaino.
"Nemmeno io ho bisogno di te sorellona. "
Little Bloom aprì lo zaino e ci mise dentro quello che pensava potesse esserle più utile.
-Dunque: vestiti di riserva, due ganci, una corda...
Little Bloom si guardò attorno e notò il fiocco rosa sopra il suo scaffale.
"Lo prenderò lo stesso, in fin dei conti me lo sono guadagnato da sola... "
Little Bloom prese il fiocco rosa e se lo mise sulla testa, dopodiché tornò al suo lavoro; osservò i vestiti, osservando quello blu chiaro si sentì come innervosita. Si fermò a guardarlo.
...
-Tu no.
Little Bloom prese il vestito blu e lo lanciò dentro l'armadio, mettendosi al suo posto quello verde.
"Ok ho tutto, vediamo un po' in cucina. "
Little Bloom prese lo zaino ed uscì dalla camera, si diresse in cucina e posò lo zaino sopra il tavolo, dirigendosi poi verso la dispensa.
"Vediamo cosa c'è qui... "
Little Bloom passò le zampe nella dispensa ricavandone un barattolo con delle briciole di biscotto ed uno vuoto.
"Cosa posso... "
Little Bloom ebbe un'illuminazione: prese il barattolo vuoto e andò a riempirlo al lavello della cucina, dopodiché lo chiuse e lo mise nel suo zaino insieme a quello dei biscotti.
"Cos'altro manca? "
Little Bloom fece mente locale pensando a cosa potesse ancora portare con sé.
...
-Oh cavolo!
Little Bloom corse in camera sua e prese il proprio diario, lo aprì ed iniziò a scrivere.

"Sono Little Bloom, una piccola pony prendinprestito che viveva fra le mura dello Sugarcube Corner; non riesco più a fidarmi di mia sorella Appletini dopo che mi ha tenuto nascosto di essersi fatta vedere da un pony grande, noi... noi non ci siamo mai nascoste nulla... perché deve avermi mentito?
In ogni modo ho iniziato una nuova avventura da sola, sono perfettamente in grado di cavarmela, imparerò certamente più cose lontana da qui, dopotutto uscendo ho scoperto che i pony grandi non sono cattivi come dice mia sorella, loro mi hanno aiutata quando serviva e non posso ignorare la cosa.
La mia sorellona... non mi vuole più in casa, abbiamo litigato, pesantemente... l'ho sentita da camera mia, voleva che me ne andassi, che io non fossi mai stata qui...
Posso rimediare sorellona.
Non so cosa accadrà d'ora in poi, ma confido nell'aiuto di chi troverò sulla mia strada, mi mancherà questa casa, già lo sento. "

Little Bloom chiuse il diario e lo mise nel suo zainetto insieme alla penna con cui aveva scritto.
-Adesso c'è proprio tutto.
La piccola prese lo zaino e se lo caricò sulla schiena, si avviò alla porta principale è provò ad aprirla.
-Ma cosa...?
La porta era chiusa, quasi sicuramente a chiave.
"Dovevo aspettarmelo... "
Nonostante ciò Little Bloom non si abbatté, sapeva che poteva trovare un modo per uscire di casa senza troppi problemi, doveva solamente trovarlo.
"Non posso certamente buttare giù la porta... vediamo un po'. "
Little Bloom andò in camera di sua sorella sperando di trovare qualcosa; si mise a rovistare nei cassetti e nel suo armadio, ma non sembrava esserci nulla che la potesse aiutare.
"Avanti Little Bloom, ci deve essere per forza qualcosa che possa aiutarti. "
Little Bloom guardò sotto il letto notando una scatola, la afferrò e la portò verso di sé.
"Vediamo un po' cosa abbiamo qui. "
Little Bloom notò qualche oggetto, nessuno di quelli sembrava particolarmente importante, sembrava un semplice ammucchio di cianfrusaglie, ma qualcosa attirò la sua attenzione.
"Cosa sei tu? "
Little Bloom tirò fuori dalla scatola un piccolo stecchino metallico, non riusciva a capire però che cosa fosse, forse era un pezzo di un orecchino o di un compasso, Little Bloom era così presa che quasi si bucò con il piccolo stecchino.
"IDEA! "
Little Bloom corse a capofitto verso la porta e provò ad usare quello strano arnese per scassinare la serratura, una volta aveva visto sua sorella fare una cosa simile con un lucchetto.
La piccoletta inserì lo stecchino metallico nel buco della serratura ed iniziò a muoverlo.
...
Little Bloom sentì uno scatto dopo un paio di tentativi.
"Così dovrebbe andare. "
La piccola provò a tirare la maniglia.
-Non ci credo!
La porta si aprì davanti agli occhi della puledrina.
-Ce l'ho fatta! Non posso crederci...
La piccoletta era pronta ad uscire, ma qualcosa la fermò.
"Ma... no... non posso andarmene così. "
Little Bloom mise a terra il suo zaino e tirò fuori il suo diario, lo aprì, strappò una pagina dalla fine ed iniziò a scrivervi sopra.
Passarono un paio di minuti prima che Little Bloom finisse di scrivere, dopodiché prese la pagina ed entrò in camera sua.
"Anche se mia sorella non mi vuole più merita comunque delle spiegazioni. "
Little Bloom posò il foglio sul suo letto, proprio sopra il cuscino.
-Adesso è finita, posso andare.
Little Bloom diede un ultimo sguardo alla sua camera e s'incamminò lentamente verso l'uscita insieme al suo zaino.
"Un barattolo di biscotti, uno con dell'acqua, un gancio, una corda e il mio diario. Immagino che sia tutto. "
Chiuse la porta di camera sua e attraversò lentamente la cucina fino alla porta d'ingresso; Little Bloom se ne stava immobile sulla soglia di casa osservando tutto quello che avesse davanti.
-Ciao ciao casetta...         Disse con tono quasi dispiaciuto.
Little Bloom voltò le spalle e chiuse la porta.

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Capitolo 6
*** Atto VI - Scelte ***


Atto VI - Scelte

 
 
 
Camera di Pinkie.
-Lo sapevo fin dall'inizio che voi non avreste portato che guai!
-Appletini cerca di calmarti, sono sicura che non sia così grave.            Rispose spaventata Pinkie mentre il piccolo pony arancione le puntava contro il suo spillo.
-Non sia così grave? Non sia così grave?! Little Bloom non si fida più di me ma di voi, e questo mi sembra già un buon motivo per avercela con te e i tuoi compari!
-Appletini qualsiasi sia la questione sono sicura che la si possa risolvere senza conflitti pesanti.
Appletini puntò nuovamente lo spillo.
-Non fare giochi! So già a cosa portano i tuoi giri di parole, l'ho visto! Hai incasinato così tanto il rapporto fra me e Little Bloom che non riusciamo neanche più a parlarci seriamente! Dovresti essere contenta!
-Appletini...           Disse Pinkie senza muovere una zampa.
-Non dire niente... non meriti di essere ascoltata...
Appletini era furiosa, talmente tanto che sarebbe riuscita a saltare addosso a Pinkie e ferirla, letteralmente.
Pinkie osservava il piccolissimo pony.
"Come avrà fatto a scoprire che Little Bloom ed io ci siamo parlate? Glielo avrà detto? Se Appletini si sta inventando tutto potrebbe stare tentando di incastrarci ma... no... non la vedo come un pony che mente. Sta facendo sul serio. "
Pinkie prese fiato.
-Appletini ascoltami, sei proprio sicura che litigare così posa risolvere questo problema? Lamentarsi non serve a nulla, possiamo risolvere la situazione senza troppi guai.
-E perché dovrei crederci? Tu sei un pony grande, e i pony grandi non portano che guai.
-Little Bloom ti ha già detto come ci siamo comportati con lei?
Appletini si fermò e fece una faccia strana, sembrava quasi spaventata.
-Questo non è affar tuo... mia sorella... mia sorella è una responsabilità solamente mia... non tua. Capito?
Pinkie si avvicinò leggermente ad Appletini.
-Sarà anche, ma comunque è sia amica mia che di Pound e Pumpkin.
Appletini sbatté uno zoccolo.
-È questo il peggio! Non solo si è fatta di vedere una seconda volta da voi pony grandi, ma è persino diventata vostra "amica"! Esigo che come minimo tu mi dica come hai fatto a farle il lavaggio del cervello!
-Io... io non le ho fatto nulla... abbiamo solamente parlato...           Disse Pinkie con voce strozzata.
-E di cosa? Dimmi.
-Lei ha detto...
Pinkie si fermò un istante a ragionare, aveva promesso a Little Bloom di non spifferare nulla sul loro incontro ma dal momento che Appletini sembrava furiosa e sapeva che Little Bloom era uscita tanto valeva raccontare come stavano le cose.
-...lei ha detto che era venuta a cercare delle risposte, ha detto che da tempo ti vedeva diversa e che nonostante provasse a farti domande tu non le rivelavi nulla... lei si deve essere sentita ferita e aver deciso di uscire e trovare risposte da sola.
-Little Bloom... si è sentita così?
-A me sembrava convinta quando lo ha detto.
-Puoi darmi una prova della veridicità di quello che hai detto? Oppure stai solo cercando di metterci di nuovo i bastoni fra le ruote?
-Ti giuro che è come ti ho detto. Tua sorella... si comportava stranamente pure lei?
Appletini iniziò a pensare, cercando di ricordare il comportamento di Little Bloom.
-Effettivamente... effettivamente si era resa più disponibile verso di me e... e... e insisteva tanto sul sapere se fosse accaduto altro l'ultima volta che sono uscita.
Appletini scattò.
-Questo... questo vorrebbe dire che è tutta colpa mia?!        Disse la piccola pony spaventata.
-Io non voglio metterla così Appletini.
-P... Pinkie... dici che sono stata stupida io?        Disse Appletini guardando davanti a sé, senza guardare necessariamente Pinkie.
-No Appletini, credo solo che tu abbia agito in modo sbagliato, ti basterà scusarti con Little Bloom. Giusto?
-Non... non posso farlo... abbiamo litigato pesantemente e credo che ora come ora non voglia neanche vedermi.
-Tu fallo Appletini, sempre meglio che tenere tutto dentro come hai fatto fin'ora.
Appletini era sul punto di lanciare un'occhiata a Pinkie, tuttavia si fermò; il pony gigante aveva effettivamente ragione.
-Come faccio Pinkie? Non posso certamente entrare in casa e dire "Little Bloom mi dispiace facciamo pace".
-Non dico questo Appletini, dico solamente che quando torni in casa tua dovresti scusarti con tua sorella il prima possibile e nel miglior modo possibile.
-Pinkie puoi venire giù ad aiutarci per favore?!
-I signori Cake! È vero il negozio va gestito! ARRIVO!
Pinkie corse verso la porta di camera sua, prima di aprirla si voltò verso Appletini.
-Ce la puoi fare amica mia, credo in te.
Pinkie fece l'occhiolino ed uscì dalla camera, lasciando da sola Appletini, la quale cominciò a fare avanti e indietro sul letto del pony.
"Cosa faccio cosa faccio? Little Bloom sarà infuriata nera con me, non posso certo scusarmi così... cosa faccio? "
Appletini scese dal letto attaccandosi alla coperta, dopodiché camminò fino ad un angolo della stanza dove aprì una piccola porta, poco più piccola delle altre.
Appletini entrò nel muro e si avviò verso casa camminando nei bui corridoi dentro lo Sugarcube Corner, continuando a pensare a cosa potesse fare per riappacificarsi con Little Bloom.
Mentre il piccolo pony entrò dentro il suo "ascensore" e cominciò a tirare la corda per salire ebbe un'idea.
"Ma certo! Posso provare all'ora di pranzo, forse non funzionerà, ma sarà un tentativo. "
Appletini raggiunse la cima dell'ascensore e scese, continuando finché non raggiunse le scale di casa. Il pony arancione prese un bel respiro.
"Va bene Appletini, puoi farcela. "
Appletini salì lentamente i gradini di casa raggiungendo in poco tempo la porta di casa, prese la chiave e sbloccò la porta. Entrò in casa lentamente e posò la sua roba.
-Little Bloom... sono a casa... giu... giusto per farti sapere. Se... se hai bisogno di me...
Appletini camminò fino in camera sua per posare lo spillo in modo che la sua sorellina non si facesse troppi dubbi.
La casa sembrava ad Appletini più silenziosa del normale, dal momento che Little Bloom se ne stava chiusa in camera senza aprire bocca.
Appletini posò lo spillo e si girò verso il letto.
"Quella foto... meglio trovare una cornice di riserva... "
Appletini prese la foto e la mise sul suo comodino, dopodiché diede un'occhiata all'orologio.
"Beh... sono le 11:45. Meglio se inizio a cucinare. "
Appletini uscì dalla camera e si diresse in cucina, quando aprì gli armadietti notò che alcune cose al loro interno sembrarono essere leggermente spostate.
"Forse... forse Little Bloom avrà mangiato qualche briciola di biscotto... si, probabilmente è così. "
Appletini allungò le zampe verso uno dei barattoli contenente dei pallini gialli.
"Beh... penso che del mais possa andare bene, non ho molta voglia di cucinare, meglio andare sul rapido. E poi a Little Bloom non dispiace. "
Appletini apparecchiò la tavola da sola e cominciò a cucinare.
 
 
 
Little Bloom camminava fra le mura dello Sugarcube Corner portandosi dietro il suo zaino e tutto il relativo contenuto; aveva camminato così tanto che non le sembrava vero di essere uscita da sola.
"Dove sarò arrivata? Sarò ancora dentro il negozio o sarò in qualche corridoio sottoterra? "
Little Bloom iniziava a sentirsi stanca, si fermò e si sedette contro il muro.
"Che sete, sarà meglio che beva qualcosa. "
Little Bloom aprì lo zaino e prese la boccetta con l'acqua dentro, dandovi una piccola sorseggiata; adesso si sentiva leggermente più rilassata.
-Uff... ma non c'è un'uscita o qualcosa di simile? Possibile che sia finita in una zona che neanche Appletini conosce?
Little Bloom diede una piccola botta al muro appoggiandovi la testa, la piccola sentì la parete come se si stesse muovendo, e in men che non si potesse dire cadde all'indietro, urlando quasi istintivamente.
Little Bloom si trovò distesa a terra con gli occhi rivolti verso l'alto.
"Ma che cosa... una porta? "
Little Bloom si rialzò notando una zona del negozio che non aveva mai visto prima: sembrava essere una sorta di dispensa, era enorme e vi erano un mucchio di scaffali, sopra i quali non vi erano che barattoli o contenitori.
Little Bloom diede un'occhiata più attenta.
La piccoletta era sul pavimento della stanza ed il soffitto le sembrava lontanissimo, vicino a lei sembrava esservi un grande sacchetto con su scritto "farina", era così grande che Little Bloom non riusciva ad immaginare quanto ci avrebbe messo a scalarlo.
-Cavolo i pony grandi tengono con loro tutto questo cibo? Ma... come fanno a mangiare così tanto?
Little Bloom sentì la porta aprirsi, venendo inondata da una forte luce. Si portò le zampe davanti per pararsi, realizzando solamente dopo il suo errore.
"Oh no, aspetta! Cosa... cosa ho fatto?! No no no mi avranno vista certamente! "
Little Bloom guardò davanti a sé.
...
-E tu cosa sei?
Little Bloom aveva davanti un pony azzurro con i capelli rosa che la fissava intensamente senza battere ciglio. La piccoletta era spaventata, non riusciva a capire come mai, dopotutto si era già fatta vedere più e più volte.
Provò a rispondere ma non trovava il coraggio di parlare.
-Cosa stai facendo nella nostra dispensa? E per caso è uno zaino quello che hai li con te?
Little Bloom annuì spaventa.
La signora Cake si abbassò per osservare meglio la piccola earth pony, la quale indietreggiò fino ad inciampare.
-Che cosa sei? Non ho mai visto nulla come te, sei un pony davvero piccolo.
Little Bloom sentì una voce maschile chiamare il pony.
-Amore! Vieni a darmi una zampa!
La sinora Cake drizzò le orecchie e rispose.
-Ce... certo, arrivo subito!
La signora Cake raccolse rapidamente Little Bloom e la mise nel taschino del suo grembiule.
Little Bloom provò a scappare, tuttavia non riuscì a liberarsi dalla presa del pony grande, una volta nel grembiule della tale si sentì sbalzare a destra e a sinistra, quasi al punto di sentirsi male; doveva trovare un modo per scappare.
Mentre sentiva la signora Cake e la voce di tanti altri pony iniziò a spaventarsi ancora di più, aveva paura che ancora tanti altri pony potessero vederla.
"Devo andarmene! Devo fare assolutamente qualcosa o sarà finita per me! "
Little Bloom si tolse lo zaino e fra uno sballonzolamento e l'altro prese i due ganci che vi teneva dentro.
"È la mia unica possibilità! Devo farcela! Devo farcela! "
Little Bloom afferrò i due ganci e provò ad attaccarli al grembiule per tirarsi su, tuttavia non riuscì nel suo intento a causa dei movimenti del pony grande, che continuava a farla cadere di nuovo verso il basso.
Improvvisamente tutto si fece più silenzioso ed il pony sembrò fermarsi, Little Bloom era immobile.
...
Little Bloom si sentì afferrare una seconda volta facendosi tirare verso l'alto, scoprendo di trovarsi nella cucina; solamente una volta fuori dalla tasca realizzò.
"No! Il mio zaino! È ancora lì! "
Little Bloom iniziò a dimenarsi finché non venne lasciata cadere dentro un barattolo di vetro, la piccola scivolò dentro il barattolo quasi istantaneamente.
La puledrina si rimise subito sulle zampe osservando da dentro il contenitore il gigantesco pony azzurro davanti a lei.
-Adesso mi dici che cosa sei.
Little Bloom pensava a come riprendere il suo zaino, ma era tropo spaventata dagli occhi della signora Cake che la fissavano intensamente.
Little Bloom provò a chiedere al pony di lasciarla andare, tuttavia non riusciva neanche ad emettere una singola lettera.
-Hey... capisci quello che dico? O magari non sai parlare. Dico bene?
Little Bloom non aveva il coraggio di distogliere lo sguardo. La signora Cake sospirò.
-Senti un po' piccola, non so chi o cosa tu sia, ma sappi che non ho intenzione di farti del male. Ho due puledrini e me ne prendo responsabilmente cura, quindi puoi parlarmi tranquillamente.
Little Bloom sentiva le sue zampe tremare, voleva a tutti i costi riavere il suo zaino.
La signora Cake rimase a pensare per un po' di tempo, poi si rivolse a Little Bloom.
-D'accordo. Se non mi dici tu cosa sei me lo farò dire da qualcuno che ne sa sicuramente più di me.
Il pony azzurro si diresse verso uno degli scaffali e tirò fuori un rotolo di pellicola trasparente, si avvicinò a Little Bloom, la quale indietreggiò.
La signora Cake attaccò la pellicola sulla superficie del barattolo e vi fece dei buchi affinché la piccola potesse respirare.
Little Bloom cominciò a dare delle piccole botte al contenitore sperando di farlo cadere e riuscire a scappare, tuttavia la signora Cake prese il barattolo e si diresse verso uno degli armadietti.
Little Bloom aveva capito.
"No, no, mi chiuderà li dentro al buio. E dopo verrà con un altro pony per analizzarmi, se... se verrò controllata finiranno per scoprire cosa sono! No! No! "
Little Bloom si girò verso la signora Cake battendo sul vetro, tuttavia non si rese conto di essere già dentro l'armadietto.
"No! No! Lasciami andare ti prego! "
La signora Cake mise delle piccole scatole intorno al barattolo per fare in modo che Little Bloom non potesse ribaltarlo. La puledrina provò a saltare verso la cima, tuttavia era troppo piccola per raggiungerla.
Improvvisamente divenne tutto buio e sentì la signora Cake parlare con qualcuno.
-Tesoro puoi farmi un favore? Puoi tenere d'occhio quel piccolo armadietto? L'ho chiuso con un lucchetto ma gradirei che tu possa farci attenzione.
-Di cosa stai parlando? Perché mai dovresti mettere un lucchetto li? Hai forse trovato qualcosa?
-Diciamo di si, ad ogni modo per ora occupiamoci dei clienti, appena sarà pausa pranzo uscirò per circa dieci minuti.
-E cosa faccio io?
-Semplicemente tieni un occhio la, pensi di riuscirci?
-Immagino di si.
-Molto bene, tieni la chiave e non perderla.
Little Bloom era... rinchiusa!
"NO! NO! LASCIAMI ANDARE! "
Little Bloom iniziò a sbattere disperatamente li sue zampe sulle pareti del barattolo, finendo finalmente per urlare.
-FAMMI USCIRE! FAMMI USCIRE TI PREGO! SE MI SENTI FAMMI USCIRE!
Silenzio.
-Ho... ho paura...
Little Bloom era disperata: si trovava rinchiusa al buio, dentro un barattolo, da sola e senza il suo zaino. Iniziò lentamente a piangere.
-S... s... sorellona... s... scusa... scusami sono stata una stupida...
Little Bloom si rannicchiò su se stessa e cominciò a piangere, non pensava, ma sentiva che sotto sotto aveva bisogno di sua sorella.
-So... Sorellona... dove sei?
Little Bloom continuò a piangere.
 
 
Appletini aveva quasi finito di cucinare; ci aveva messo tutta se stessa a cucinare quel mais, voleva che Little Bloom si riprendesse mangiandolo.
Una volta finito Appletini mise la pentola in tavola e si diresse verso la camera della sua sorellina.
-Little Bloom, è... è pronto. Vieni a mangiare altrimenti si raffredda...
...
-Sorellina? Sorellina mi hai sentita?
Appletini non ricevette risposta.
-Little Bloom?
Appletini aprì la porta della camera di sua sorella, entrando lentamente nella stanza.
-Little Bloom stai dormendo?
Appletini entrò ed osservò la stanza: tutto sembrava essere al suo posto, tuttavia...
-Sorellina?
Appletini non vedeva Little Bloom da nessuna parte, portandola a spaventarsi.
"Ma che cosa... il letto sembra non avere pieghe, le cose di Little Bloom sembrano essere al loro posto. Ma dove è lei? "
Appletini avanzò, notando un foglio sopra il cuscino di sua sorella.
"Oh cavolo, non dirmi che ha fatto quello che penso. "
Appletini si avvicinò e raccolse il foglio.

"Scusami tanto sorellona, ma non riesco più a stare qui dentro.
Non fraintendere, io non ho mai dubitato di te, e non ho mai pensato che tu potessi essere una cattiva sorella, ma gli avvenimenti che sono accaduti recentemente hanno sconvolto un po' entrambe; ho provato in tutti i modi di farmi raccontare da te cosa fosse accaduto, ma tutte le volte continuavi ad evitare l'argomento o dicendomi di non pensarci.
So che è una scelta dura, ma ho deciso di andare via e vivere da sola, perché a farla breve non posso reggere l'idea di una sorella che non mi informa di qualcosa di così grande.
Ti ho sentita dopo che abbiamo litigato, dicevi che sarebbe stato meglio se io non fossi mai stata qui, hai pure rotto la foto di noi due...
Quindi ho pensato... dal momento che io non voglio più stare con te, e tu non mi volevi più in casa... magari sarebbe meglio che me vada.
Spero solo di non mancarti troppo sorellona, magari un giorno ci vedremo di nuovo, e ti prometto che per allora sarò diventata una puledrina più abile e matura di adesso.
Ciao ciao Appletini.
 
-La tua sorellina, Little Bloom"

Appletini era incredula davanti alla lettera della sorella.
"No. No. No no no. "
Appletini lasciò cadere il foglio a terra, mentre rimaneva immobile davanti al letto. Improvvisamente corse in cucina.
-Little Bloom!          Urlò spaventata Appletini.
-Little Bloom dovunque tu sia vieni fuori! Non è divertente!
Appletini iniziava a stare in pensiero per sua sorella, non riusciva a credere a quello che aveva letto. Era... era troppo assurdo.
Appletini corse in camera sua.
-Little Bloom, sei qui?! Dimmi di si! Ti giuro che mi dispiace!
Appletini setacciò camera sua da cima a fondo, controllando che sua sorella non fosse nascosta da qualche parte; stessa cosa per la cucina e la seconda camera.
"Non... non è possibile... Ma certo! La soffitta! Sarà sicuramente li! "
Appletini corse al piano superiore ed aprì la porta con una spallata, entrando e cominciando a perquisire freneticamente la soffitta cercando di non tralasciare neanche un angolo.
-Little Bloom! Little Bloom! Vieni fuori!
Appletini guardò dovunque, ma di Little Bloom non vi era neanche l'ombra. Si sedette e chinò il capo.
-S... sorellina. Non è possibile.
Mille pensieri cominciarono ad invadere la mente del pony arancione, la quale corse giù dalle scale e si diresse in camera di Little Bloom quasi inciampando. Appletini setacciò nuovamente la camera, finché non trovò qualcosa nell'armadio.
-Questo... questo è...
Non credeva ai suoi occhi.
-Questo è il vestito che le ho fatto io.
Appletini tenne il vestito blu fra le zampe.
"Possibile che mi odiasse così tanto da prendere il suo vestito invece che quello che le ho fatto io con le mie zampe? "
Appletini continuò ad osservare la camera, notando anche l'assenza del fiocco rosa e dello zainetto della sorella; avvicinandosi allo scaffale dei libri notò persino l'assenza del diario.
"Cavolo cavolo cavolo! "
Appletini corse in camera sua raccogliendo il suo zaino e il suo spillo, dopodiché corse fuori di casa scendendo le scale in fretta e furia.
"Come ha fatto a scappare? La porta era chiusa a chiave! "
Appletini vagò per le mura del negozio a perdifiato, controllando ogni strada potesse trovare nella speranza di intravedere qualsiasi traccia del passaggio di Little Bloom.
-Sorellina!!! Soreelliiinaaaaaa!!!
Appletini si stava sgolando pur di richiamare l'attenzione di Little Bloom, tuttavia non ottenne nessuna risposta, neanche una volta. Appletini continuava ad urlare, dicendo di essere dispiaciuta, di volerle bene, di volerla rivedere, ma niente.
Appletini si fermò appoggiandosi al muro.
"Dove sarà finita? Possibile che sia davvero riuscita ad andare via dallo Sugarcube Corner? No... no non è possibile, non esistono uscite dirette per noi. "
Appletini rimase a pensare.
Aveva bisogno di aiuto, qualcuno che potesse darle una zampa a trovare sua sorella.
-P... Pinkie?
Appletini stava prendendo in considerazione l'idea di farsi aiutare da Pinkie, non riusciva ad immaginarsi se stessa che collaborava con un pony grande, le sembrava così... innaturale.
"Dovrei farmi aiutare da lei? È un pony grande in fin dei conti... "
Appletini si mise a correre verso la camera di Pinkie risalendo le mura del negozio.
"Chi se ne frega?! C'è la vita di mia sorella in gioco, a questo punto tanto vale provare! "
Appletini mosse le sue zampe così velocemente che sembrava quasi una macchinina caricata; il pony raggiunse la camera di Pinkie in circa cinque minuti, aprì la porta e si diresse verso il letto senza neanche pensarci.
-Pinkie! Pinkie!
Il pony rosa si alzò sul letto e si girò, guardò in basso notando Appletini, la quale si stava arrampicando sulle lenzuola per raggiungere il pony.
-Appletini cosa succede? Ti vedo agitata.
Il pony arancione raggiunse la cima del letto ed urlò.
-Pinkie mi devi aiutare! Little Bloom è sparita e non la trovo da nessuna parte, ho persino setacciato le mura da cima a fondo! Ti prego devi aiutarmi!
Appletini sembrava essere disperata, di conseguenza Pinkie si abbassò al livello del piccolo pony.
-Dici seriamente? Come sarebbe a dire che Little Bloom è sparita? Sei sicura che non sia nascosta da qualche parte?
Appletini era così stressata che non trovava neanche il tempo di prendere fiato, parlando quasi senza pause.
-È scappata di casa di sua volontà! Ho trovato una lettera in camera sua dove diceva che non voleva stare più con me! Ha sentito delle cose che ho detto in sua assenza e pensava parlassi di lei, è tutta colpa mia e della mia boccaccia! Pinkie aiutami a trovare Little Bloom! Ti prego! Farò tutto quello che vuoi! È la mia sorellina, non posso abbandonarla!
-Sei sicura di aver controllato ovunque? Non hai scordato qualche posto?
-Ne sono sicura! Ho setacciato lo Sugarcube Corner da cima a fondo!
Pinkie osservava Appletini, il piccolo pony sembrava essere sul punto di svenire, ansimava e aveva gli occhi lucidi.
-Va bene Appletini, ti aiuto a cercare tua sorella, dovunque sia sono sicura che non possa essere andata così lontana.
Appletini non rispose, abbassò semplicemente lo sguardo.
-Hey Appletini.
Il pony guardò Pinkie sulla sua enorme faccia, i suoi occhi erano pieni di lacrime che ancora non colavano sul suo volto..
-La troveremo. Little Bloom è anche amica mia, ed io non abbandono un'amica in difficoltà.
Appletini annuì con la testa.
-Avanti Appletini, sali sopra di me e cerchiamo la tua sorellina.
Pinkie porse una zampa ad Appletini e la fece salire sulla sua testa, dopodiché saltò giù dal suo letto dirigendosi decisa verso la porta.
Prima che Pinkie potesse aprire la porta si rivolse ad Appletini.
-Senti Appletini, gradirei che tu rimanga nascosta fra i miei capelli fino a che non è via libera. Ti va bene?
-Certo. Non ci tengo a farmi vedere nuovamente.
-Posso capire, fai solamente attenzione a quello spillo, non vorrei che tu mi pungessi.
-Lo terrò d'occhio.         Disse Appletini passandosi una zampa sul volto per asciugarsi le lacrime.
Pinkie aprì la porta e scese le scale con il pony arancione nascosto fra i suoi capelli rosa.
Le due scesero le scale prestando attenzione a qualsiasi punto vedessero che potesse sembrare come un nascondiglio per Little Bloom, perquisendo tutto il secondo piano ed il primo, compresa la camera di Pound e Pumpkin.
Pinkie scese al piano terra: il salone era vuoto a causa dell'ora di pausa del negozio, i signori Cake non c'erano, il che diede alle due più possibilità di controllare; guardarono dovunque, dal bancone alla porta d'ingresso, ma non vi era la singola traccia della piccola.
Pinkie si diresse in cucina, notando il signore e la signora Cake insieme ai loro due figli seduti al tavolo a pranzare.
-Pinkie sei arrivata, iniziavamo a chiederci quando saresti scesa per mangiare.      Disse il signor Cake. Pinkie rispose imbarazzata.
-Oh, ehm... avevo... avevo semplicemente perso la cognizione del tempo.        Disse Pinkie mettendosi una zampa dietro la testa.
-Fa niente Pinkie, siediti pure.         Rispose la signora Cake.
Pinkie sorrise imbarazzata e andò a sedersi al suo posto guardandosi attorno per scrutare qualche particolare che potesse esserle utile, attirando così l'attenzione del pony azzurro.
-Tutto bene Pinkie? Mi sembri un po' ... confusa.
-Ehm... no, tutto a meraviglia signora Cake, è che...
Pinkie stava cercando di trovare una scappatoia, finché l'idea del secolo non le venne in mente.
-Ho giusto perso qualcosa in camera mia e non riesco a trovarlo.
Pinkie cominciò a mangiare, prestando sempre attenzione alla cucina.
I signori Cake mangiavano il loro cibo ed imboccavano Pound e Pumpkin per nutrire anche loro, il tutto come ogni giorno, mentre Pinkie cercò di mangiare normalmente per non destare sospetti, almeno finché non sentì Appletini muoversi sulla sua testa.
Pinkie si grattò rapidamente il capo come a far capire al pony di restare nascosta, avendo poi la fortuna di non essere stata guardata dai quattro pony Pinkie riuscì a non sollevare alcun dubbio.
Pinkie notò uno degli armadietti in alto chiuso con un lucchetto.
"Un lucchetto? È strano, non c'è mai stato un lucchetto li. Che sia..."
-Pinkie?
Il pony rosa fece un piccolo scatto.
-Sì? C'è qualche problema? Qualcosa non va?          Rispose Pinkie facendo finta di nulla.
-Cosa stai guardando?         Chiese la signora Cake.
-Io ecco... come mai quell'armadietto è chiuso a chiave?
La signora Cake sembrò dubbiosa per un momento, poi si fece avanti.
-In realtà... ho preso qualcosa, lo sto tenendo chiuso li finché non capisco cosa possa essere.
Pinkie stava ascoltando attentamente.
-E cosa sarebbe? Può descrivermelo?
-Ecco... preferivo tenere la cosa per me, non penso che tu possa essere di grande aiuto; è per questo motivo che pensavo di andare da Twilight dopo mangiato.
-Da Twilight?         Pinkie era confusa.
-Beh, lei sa un po' tutto, penso che possa capire cosa sia quella piccola creatura che ho preso.
Pinkie rimase a guardare il mobile.
-Ho capito.
Pinkie osservò il suo piatto, tuttavia sentiva il bisogno di prendersi un po' d'aria, aveva capito come stavano le cose.
Si alzò da tavola.
-Signora Cake, le dispiace se mi alzo? È che non ho tanta fame oggi.
-Non è da te Pinkie, ma se proprio vuoi sentiti libera di alzarti.
Il pony rosa si alzò ed uscì dalla cucina, salì rapidamente le scale verso camera sua, dove si chiuse.
-Che cosa stai facendo? Come mai tutta questa fretta?          Chiese il piccolo pony spuntando fuori dai capelli di Pinkie.
-Appletini, hai capito anche tu cosa sta accadendo, vero?
-Temo di si, dobbiamo aprire quello sportello il prima possibile prima che quella Twilight possa fare del male a mia sorella.
-E tu pensi che sia così facile? Non sappiamo ne dove sia la chiave ne se la signora Cake abbia effettivamente catturato Little Bloom.
-Non dirmi che hai dubbi e vuoi tirarti indietro.
-Non ho mai detto questo. E poi ricordi? Tu e tua sorella siete amiche mie.         Pinkie sorrise.
-Già... hai ragione.
Appletini scese dalla testa di Pinkie e saltò sopra il cuscino.
-Allora cosa vuoi fare? Immagino che tu non ti sia alzata da tavola solamente perché non avevi fame.
-Volevo avere un po' più tempo per escogitare un piano.
-Senti Pinkie... perdonami se non hai mangiato, la colpa è mia.
-No preoccuparti Appletini, ho una scorta segreta.
Pinkie aprì uno dei cassetti del comodino, rivelando un'enorme quantità di caramelle al suo interno.
-Mi chiedo ancora come tu non ti sia presa il diabete.           Rispose Appletini alzando gli occhi al cielo.
-Beh, non lo so neanche io.          Rispose Pinkie lanciandosi in bocca una delle caramelle.
Il pony rosa masticò e masticò in silenzio mentre veniva osservata continuamente da Appletini.
Pinkie drizzò improvvisamente le orecchie.
-Ho un'idea! Appletini so come tirare tua sorella fuori da quell'armadietto.
-Dici veramente?!          Rispose il pony arancione entusiasta.
-Sì, ma prima di tutto dobbiamo sapere chi fra la signora e il signor Cake ha la chiave.
-Mi sembra abbastanza ovvio chi abbia rinchiuso mia sorella, hai sentito quel pony? Ha detto di aver catturato qualcosa di piccolo, è stata certamente lei.
-Potrebbe essere, ma chi ci dice che la chiave ce l'abbia lei?
-Non ne ho idea, ma qualcuno deve averla per forza. E noi dobbiamo innanzi tutto controllare le tasche del grembiule della signora Cake, se lo toglie sempre quando esce, se non è lì è certamente nel camice del signor Cake.
-Dici che funzionerà?
-C'è solo un modo per scoprirlo, ossia provare. Ci stai?        Disse Pinkie porgendo il suo zoccolo destro verso Appletini.
-Ci sto, facciamo questa cosa e liberiamo mia sorella.
Appletini batté il suo piccolo zoccolo contro quello grande di Pinkie, ormai le due erano socie.
 
Pinkie ed Appletini aspettarono che i quattro pony in cucina finissero di mangiare e che i genitori sparecchiassero, dopodiché si avvicinò.
-Senta signora Cake, quando è che va da Twilight?
-Stavo proprio per andare però... sei sicura di non voler andare tu? Voglio dire... Twilight è tua amica dopotutto, no? Penso le farebbe piacere vederti.
Pinkie non poteva certo accettare la richiesta della signora Cake, aveva una missione da compiere.
-Preferisco riposarmi un po', spero che non se la prenda a male. E poi se lei viene qui posso vederla dopo. Dico bene?
-Come vuoi tu Pinkie. Senti, potresti farmi un piccolo favore?
-Cosa c'è?
La signora Cake si tolse il grembiule e lo porse a Pinkie.
-Potresti metterlo a posto per me? Per favore?
Pinkie non ci pensò su due volte.
-Ma certo! Si affidi pure a me!         Pinkie sorrise.
-Allora io vado Pinkie, se ti serve qualcosa puoi cavartela.
La signora Cake uscì dalla cucina e si diresse all'ingresso del negozio, uscì dalla porta e la chiuse.
-Campo libero Appletini.
Il pony arancione uscì dai capelli di Pinkie.
-Fa caldo li sotto.
-Non pensare che me li tagli, sarebbe l'ultima cosa che vedresti da me.
Pinkie controllò immediatamente il taschino del grembiule, notando qualcosa di strano.
-Ehm... Appletini?
-Cosa succede Pinkie? Hai trovato la chiave?
-Non proprio, ma ho trovato qualcos'altro... e non penso ti possa piacere.
Appletini iniziò a sembrare tesa.
-Cosa hai trovato?
Pinkie mise la zampa nel taschino, mettendo il contenuto sopra il tavolo della cucina.
-Credo... credo che sia di Little Bloom.
Appletini scese dalla testa di Pinkie e corse verso lo zaino.
-No Pinkie, questa roba È di Little Bloom.
-Allora è così, la signora Cake l'ha veramente messa sotto chiave.
-Pinkie ho paura... e se Little Bloom fosse... fosse...
-Non dirlo neanche per scherzo Appletini, anche se può averla rinchiusa la signora Cake non farebbe mai del male a qualcuno.
-Senti... t... troviamola e basta. Se la chiave non è qua allora ce l'avrà sicuramente il signor Cake.
-Va bene Appletini, andiamo a prenderla.
Pinkie lasciò il pony arancione salire dalla sua zampa e si avviò al piano superiore.
-Appletini aspetta. Cosa dico al signor Cake per prendergli la chiave? Non posso semplicemente andare li e prenderla.
-Inventati qualcosa Pinkie, mia sorella sarà intrappolata, al buio, spaventata e probabilmente assetata. Mi va bene qualsiasi cosa, basta che tu la tiri fuori di li.
-Non so cosa dirgli, è questo il punto.
-Improvvisa qualcosa.          Disse seccamente Appletini.
Pinkie raggiunse il piano superiore e si diresse verso la camera dei due pony adulti, dove trovò il signor Cake sdraiato sul letto a riposarsi.
Pinkie si avvicinò il più silenziosamente possibile.
...
Pinkie parlò sottovoce al pony sulla sua testa.
-La chiave, è nella sua tasca destra.
-E allora prendila, che aspetti.
-Non capisci Appletini? Finirò certamente per svegliarlo.
-E allora cosa facciamo? Ci trasformiamo in unicorni e materializziamo la chiave davanti a noi?
-No Appletini, dobbiamo escogitare un piano B, e credo di avere già qualcosa in mente.
-Ossia?
Pinkie uscì dalla stanza in punta di zoccoli, dopodiché si diresse verso la camera dei due puledrini.
-Pinkie cosa hai intenzione di fare? Me lo dici?
-Pound e Pumpkin non potranno prendere la chiave, ma ci serviranno comunque nel caso tutto fallisca.
Pinkie entrò nella cameretta, notando i due piccoletti giocare nel loro letto; come Pinkie si avvicinò i due puledirni si misero su di zampe rivolti verso di lei.
-Per cosa vuoi usarli Pinkie?
-Vedrai.
Pinkie si rivolse ai due puledirni afferrandoli delicatamente e tirandoli fuori dal loro letto. Entrambi si attaccarono alle zampe del pony rosa.
-Pound, Pumpkin, dovete aiutarci, quindi promettetemi che farete tutto quello che vi dirò senza discutere.
I due bebè si guardarono negli occhi per un po', dopodiché annuirono a Pinkie.
-Molto bene. Allora dovete fare semplicemente una cosa.
Pinkie prese fiato.
-Dobbiamo prendere una cosa dalla tasca del vostro papà, tuttavia se lo facessi io verremo scoperte senza ombra di dubbio; per ovviare a questo problema farò prendere la chiave ad Appletini, nel caso-
Pinkie venne interrotta.
-Aspetta! Vuoi che prenda la chiave io?!
-Certamente Appletini, tu sei più piccola e leggera, ti basterà pendere la chiave e rimetterla nella tasca una volta finito.
-Ma tu sei matta o cosa? Vuoi davvero che mi avvicini così tanto ad un pony grande?
-Non lo hai già fatto? Se non sbaglio sei sopra di me, e poi il signor Cake sta pure dormendo, non dovrebbe essere tanto difficile.
Appletini rimase in silenzio per qualche secondo.
-Continua...
Pinkie si rivolse nuovamente ai due piccoli.
-Stavamo dicendo: Appletini prenderà la chiave, nel caso vostro padre si svegli voi dovrete entrare in gioco distraendolo, in modo che non sospetti nulla. Tutto chiaro?
Pound e Pumpkin fecero cenno di aver capito.
-Molto bene. Siete pronti?
Pound e Pumpkin batterono insieme le loro zampe.
-Appletini sei pronta?
-Penso di si.
-Molto bene. O la va o la spacca.
Pinkie uscì dalla camera con tre pony sopra di lei, diretta verso la camera del signor Cake; entrò e si rivolse ai due piccoletti sottovoce.
-Pound, vola dietro papà, tu Pumpkin segui tuo fratello, ma mi raccomando: nessuno di voi due lo tocchi prima che si svegli. Se si sveglia fate di tutto per distrarlo.
I due scesero dalla groppa di Pinkie e si diressero verso il letto, mentre Pinkie si avvicinò insieme ad Appletini.
Pinkie raggiunse il signor Cake e parlò al pony arancione.
-Sei pronta? Ora ti faccio scendere.
Pinkie mise una zampa sul letto permettendo ad Appletini di scendere.
La piccola creatura camminò lentamente sul letto, anche se i suoi passi non facevano nessun rumore e fosse troppo leggera per fare peso sul materasso.
Appletini si arrampicò delicatamente sopra il signor Cake per raggiungere la tasca.
Pinkie stava a guardare, Pumpkin era a terra davanti al letto, Pound stava svolazzando sopra suo padre ed Appletini stava facendo del suo meglio per non farsi beccare.
Il piccolo pony arancione aveva afferrato la chiave con i denti e la stava pian piano tirando fuori dalla tasca, fino a che il signor Cake non mugolò.
Appletini si fermò istantaneamente, tutti i suoi muscoli si congelarono all'istante ed il suo respiro si bloccò.
Tutti quanti rimasero in assoluto silenzio, compresi Pound e Pumpkin.
"Ti prego non svegliarti ti prego non svegliarti ti prego non svegliarti. "          Pensò Appletini.
"Ti prego Appletini ti prego Appletini ti prego Appletini. "           Pensò Pinkie.
Pound era immobile a mezz'aria con le zampe alla bocca, mentre Pumpkin osservava la scena senza battere ciglio.
...
Il signor Cake non si muoveva.
Prima ancora che Appletini potesse tirare un sospiro di sollievo tirò la chiave fuori dalla tasca e scese dal petto del signor Cake. Il piccolo pony fece cenno a Pinkie di farsi prendere.
Pinkie allungò una zampa permettendo ad Appltini di arrampicarsi.
-Ce ho hahha.          Disse Appletini con la chiave ancora in bocca.
Pinkie rispose a bassa voce.
-Hai fatto un ottimo lavoro Appletini.
Pinkie fece cenno ai piccoli Cake di tornare da lei, Pound e Pumpkin tornarono dal pony rosa senza contraddirla.
-Adesso usciamo tutti quanti.
Pinkie prese Pumpkin con una zampa e la portò con sé fino ad uscire dalla camera; una volta uscita tornò in camera dei due piccoletti e li rimise a letto.
-Bravi puledrini, siete stati bravissimi.
-Veramente non hanno fatto nulla.           Rispose Appletini.
-Proprio così, non hanno avuto bisogno di fare niente.        Rispose Pinkie sorridente.
Pinkie si rivolse ai due.
-Mi raccomando non addormentatevi, dopo ci servirete ancora.
-Dopo?
-Certamente, restituiremo la chiave così come l'abbiamo presa.
Pinkie uscì dalla camera di Pound e Pumpkin.
-Abbiamo la chiave, che ne dici se andiamo a liberare tua sorella?
-Sarebbe anche il momento.
Pinkie non rispose e scese le scale senza pensarci due volte.
Pinkie ed Appletini si ritrovarono nel salone del negozio e si diressero immediatamente nella cucina.
Come entrarono Appletini tirò Pinkie per i capelli indirizzandola verso lo sportello chiuso.
-Ho capito Appletini, pensi che possa aspettare?
-Tu cosa dici? Li dentro c'è mia sorella.
-Non hai tutti i torti.
Pinkie si diresse verso l'armadietto e si apprestò a prendere la chiave.
-Appletini, la chiave ce l'hai tu?
-Certamente, è proprio qua.
Appletini prese la chiave e la lanciò in aria, in modo che Pinkie potesse prenderla al volo; cosa che fece.
-E adesso concludiamo questa storia.
Pinkie infilò la chiave dentro il lucchetto e la girò; Appletini fremeva dalla voglia di rivedere sua sorella e Pinkie voleva aiutare in qualche modo.
Pinkie aprì il lucchetto e lo tolse, aprendo così l'armadietto.
Appletini non batteva ciglio.
...
-Appletini! La vedo! È qui!
Il pony arancione cercò di avvicinarsi, non riusciva a credere che Little Bloom potesse essere chiusa dentro un barattolo.
-Little Bloom!         Urlò Appletini.
Little Bloom, la quale era seduta, si alzò di scatto e si girò verso la voce; quando vide sua sorella e Pinkie si mise faccia al vetro.
-Sorellona! Sorellona sei davvero tu?!
-Sì Little Bloom sono davvero io! Siamo venute a salvarti!
-Ti prego, fammi uscire!
-Subito Little Bloom! Pinkie!
Il pony rosa capì subito cosa dovesse fare: prese il barattolo dove la puledrina era confinata e lo posò sul tavolo. Appletini saltò giù dal pony rosa ed atterrò sul tavolo pronta a salvare sua sorella. Prese il suo spillo pronta a rompere la pellicola in cima al barattolo.
-Appletini aspetta!
-Cosa c'è Pinkie?! Dobbiamo liberarla adesso!
-Lascia fare a me, se rompi la pellicola rimarranno delle traccie.
Appletini si fermò un secondo a riflettere, osservò sua sorella appiccicata al vetro con fare disperato.
-Qualunque cosa tu voglia fare falla adesso.
Pinkie tenne fermo il barattolo e rimosse delicatamente la pellicola sopra di esso, dopodiché sdraiò lentamente il barattolo per far uscire Little Bloom; la piccola doveva solamente camminare in avanti.
Little Bloom era sul punto di scoppiare a piangere di nuovo, sua sorella era lì davanti a lei che le sorrideva con il suo zaino sulla schiena.
-S... so... sorellona...
-È tutto a posto, vieni qui...        Disse Appletini quasi contenta.
-S... sorellona...
Little Bloom corse incontro a sua sorella quasi in lacrime.
-Sorellona! Sorellona scusa! Scusa, scusami tanto! Non lo farò più, lo prometto!
-Va tutto bene zuccherino, adesso sei al sicuro.
Little Bloom cominciò lentamente a piangere una seconda volta.
-Sc... scusami... sono... sono stata una stupida...        Disse la piccola in mezzo alle lacrime, non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti.
-Ti perdono sorellina, ti prometto che da oggi le cose non saranno più come prima. Tu non c'entri nulla, la colpa è solamente mia, sono stata io la stupida, fin dall’inizio.
Appletini portò una zampa dietro la testa di sua sorella come a darle conforto.
-Little Bloom, che ne dici se adesso torniamo a casa? Direi che è stata una giornata abbastanza intensa, meglio se almeno tu torni la.
-T... tutto quello che vuoi, voglio... voglio solo che tu... che tu non ti comporti più come prima...
-Ricevuto Little Bloom.           Appletini strinse sua sorella per qualche secondo.
Pinkie osservò la scena senza dire nulla fino a che Appletini non si rivolse proprio a lei.
-Pinkie, ti spiace se io ti lascio qui e mi occupo di mia sorella?
-Certo che no, fai quello che devi fare.
-Pensi di cavartela da sola?
-Sì, lascia fare a me, ti prometto che nessuno saprà nulla di voi due.
Pinkie sentì una porta aprirsi in lontananza, forse era quella principale e la signora Cake era tornata portandosi dietro Twilight.
-Avanti, adesso andate, qui ci penso io.
Appletini annuì e si diresse verso la porticina nel muro con sua sorella al suo fianco, la raggiunse ed entrò.
 
-Come stai Little Bloom?
-Io... io... ho... ho avuto tanta paura..
-Va tutto bene, sono venuta io a salvarti. Adesso che io sono con te non hai più nulla da temere.
-S... so... sorellona...
-Sì?
-P... portami... portami a casa...
Appletini accarezzò sua sorella.
-Certamente zuccherino, ti meriti un po' di riposo dopo ciò che è successo.
-Pinkie... pensi che risolverà tutto?
-Penso di si, se mi ha aiutata a trovarti forse... forse...
Appletini sembrò vergognarsi per un momento.
-Forse avevi ragione tu...
-Su cosa?
-Forse i pony grandi non sono tutti così cattivi...
Little Bloom rimase in silenzio e si lasciò trasportare fino a casa.
Appletini non sapeva da che parte stare: la signora Cake aveva intrappolato Little Bloom mentre Pinkie aveva provveduto a salvarla.
"Quel pony mi ha aiutata... ma... ma se i pony grandi sono tutti cattivi... possibile che mamma e papà si siano sbagliati? Possibile che sia andata così? "
Appletini si rivolse a sua sorella.
-Little Bloom?
-Sì?
-Secondo te... secondo te mamma e papà avevano ragione sui pony grandi?
Little Bloom rimase a pensare.
-Io... non lo so... la signora Cake mi ha messa dentro un barattolo ma... non penso del tutto che avesse cattive intenzioni...
-Ma lei ti ha rinchiusa.
-Lei... lei voleva capire cosa fossi. Forse... forse non mi avrebbe fatto del male... non... non intenzionalmente...
-Tu dici Little Bloom?         Chiese Appletini cercando di capire cosa fare; il pony arancione non sapeva più che pesci prendere.
-Io... anche se la signora Cake si è comportata così... Pinkie... Pound e Pumpkin... loro... loro sono stati buoni con me...
-Sai Little Bloom? Non penso che il signor Cake fosse a conoscenza della situazione, lui... lui aveva solamente l'ordine di tenere la chiave, dopotutto non sapeva neanche che cosa avesse preso sua moglie.
-Come... come avete fatto a trovarmi? Intendo... ero chiusa dentro un barattolo, chiuso a sua volta dentro un armadietto...
-È stata opera di Pinkie, è grazie a lei se ti ho trovata.
A forza di camminare le due piccoline si ritrovarono davanti alle scale di casa senza neanche accorgersene. Appletini aprì la porta.
-Vuoi andare a letto Little Bloom?
-Io... io voglio solamente stare con te...
-Allora sarà così.
Appletini entrò in casa, notando la tavola ancora apparecchiata.
-Senti Little Bloom... vuoi mangiare qualcosa?
-N... non lo so...
Appletini sembrò delusa: prese sua sorella e la fece sedere davanti a lei, dopodiché la guardò negli occhi.
-Senti Little Bloom, so che potresti sentirti in colpa per quello che è accaduto, ma adesso voglio che tu mi prometta una cosa.
-Cosa?
-Voglio che tu non pensi più male di me, riconosco che ho sbagliato tante cose e che avrei dovuto darti ragione su altrettante... perciò... mi perdoni?
-S... si...
Appletini strinse sua sorella fra le zampe, sentendosi come se non riuscisse quasi a parlare.
-M... mi dispiace zuccherino... non...non sentirti male... non hai colpe per ciò che è successo...
-Ma io... io ti ho disobbedita... sono... sono uscita da sola... e senza dirti niente...
-Se tu non lo avessi fatto chissà quanto tempo avremmo passato nascoste fidandoci ancora meno l'una dall'altra...
Little Bloom guardò sua sorella, la quale la strinse nuovamente.
-Allora, vuoi mangiare qualcosa? Anche se il pranzo si è raffreddato posso farti comunque qualcosa.
-D... de... della zuppa di mele si può?
Appletini accarezzò il capo di sua sorella sorridendo.
-E zuppa di mele sia.
Le due prendinprestito si misero a tavola e iniziarono a mangiare una volta pronto.
Little Bloom sembrava mangiare normalmente, questo portò Appletini a pensare che a sua sorellina si fosse in qualche modo ripresa.
-È buona?
-Sì, è buona.
Lo sentiva dalla risposta, sua sorella stava passando quel brutto momento, a rilento ma stava riuscendo a superare l'accaduto.
Appletini stava a guardare sua sorella mangiare pian piano e finire lentamente il suo piatto; una volta che Little Bloom finì, Appletini si alzò dalla sua sedia e prese il suo piatto vuoto.
-Ti senti meglio?
-Un pochino.
-Ma comunque meglio di prima, dico bene?
-Beh... si.
Appletini si sedette nuovamente dal lato opposto del tavolo e parlò a sua sorella.
-Senti Little Bloom, ti va se stasera andiamo da Pinkie? Intendo ad un'ora abbastanza tarda... credo che quel pony si meriti qualche ringraziamento.
Little Bloom sembrò tesa all'inizio, tuttavia si fece avanti.
-C... credo di si, si merita qualche parola.
-Va bene, aspetteremo le dieci. Ti va bene?
-S... si.
Appletini si alzò rapidamente dal tavolo.
-Allora! Vuoi fare qualcosa? Io sono qui.
-Se... se a te va bene possiamo prendere le carte.
-Carte siano.
Appletini sparecchiò e prese le carte, passando tutto il pomeriggio a giocare con sua sorella.
Appletini sembrò sentirsi bene, iniziava a riscoprire quanto volesse bene a Little Bloom, fare qualcosa con lei in tutta calma e magari divertendosi anche, vederla riprendersi dopo qualcosa di brutto, il tutto faceva sentire Appletini... migliore.
Il pony arancione continuava a chiedersi come mai si fosse comportata in quel modo fino a quel momento, si sentiva quasi in colpa ma ormai la questione era chiusa.
Little Bloom giocava senza neanche pensarci, ogni tanto vinceva ed ogni tanto perdeva, non che alla fine le interessasse davvero la partita, a Little Bloom interessava solamente stare con sua sorella esattamente come prima. La puledrina si era certamente spaventata per quello che era successo, tuttavia la presenza di sua sorella ormai non più arrabbiata la faceva sentire del tutto meglio.
Le due fecero ora di cena quasi senza accorgersene, concludendo la partita con Little Bloom in vantaggio, probabilmente Appletini l'avrà lasciata vincere come la volta scorsa, chi lo sa?
Le due cenarono, e Little Bloom si offrì persino di aiutare con la tavola: Appletini vedeva che ormai la sua sorellina si era ripresa quasi del tutto, di conseguenza la lasciò lavorare.
Quando le due finirono di cenare, Appletini mandò sua sorella a prepararsi dal momento che fra un'ora sarebbero dovute uscire, tuttavia Little Bloom prese le cose con molta calma, dopotutto era solo un'ora.
Little Bloom si affacciò alla camera di sua sorella, notandola seduta sul letto con qualcosa fra le zampe.
-Sorellona?
Appletini si girò.
-Cosa c'è Little Bloom?
-Cosa... cosa stai facendo?
-Oh... certo... vieni qui.
Little Bloom si avvicinò a sua sorella fino a trovarsi davanti a lei.
-Siediti, non avere paura.
Little Bloom saltò sopra il letto di sua sorella e si sedette accanto a lei, notando cosa Appletini stesse tenendo fra le zampe.
-Ma... sorellona...posso... posso chiederti perché l'hai rotta?
-La cornice? Vedi... è stato un incidente, non avrei mai potuto disfarmi di questa foto.
-Allora... allora non eri arrabbiata al punto di romperla. Vero?
-Assolutamente no zuccherino, e mi dispiace che tu l'abbia pensata così. Che vergogna... non l'avevo neanche rimessa sopra il comodino.
-Va tutto bene Appletini, ho capito che eri stressata... abbiamo... abbiamo esagerato entrambe, tu con il tuo martellarti per cercare una soluzione ed io con la mia convinzione che i pony grandi fossero buoni.
-Non avevi tutti i torti.        Disse Appletini senza distogliere lo sguardo dalla foto.
Little Bloom rimase in silenzio per qualche secondo.
-Hey sorellona?
-Sì?
-Non preoccuparti per la foto, troveremo una cornice di riserva.
Appletini si girò verso Little Bloom e la vide sorridere.
-Little Bloom...
...
… Meno male che ci sei tu.        Appletini abbracciò sua sorella ancora una volta.
-Adesso vatti a cambiare, a breve usciremo.
-Capito sorellona.
Little Bloom saltò giù dal letto di Appletini e si diresse in camera sua, mentre il pony arancione osservò la foto ancora un momento.
"Sei davvero cresciuta molto Little Bloom, non solo fisicamente, e questo mi fa solamente piacere. I miei complimenti sorellina. "
Appletini posò la cornice al suo posto.
"Sarà meglio che anche io cominci a cambiarmi."
Appletini scese dal letto e si avviò verso il suo armadio in cerca della sua tuta arancione. Il pony trovò il vestito dopo pochissimo tempo.
Appletini non sapeva se prendere il suo zaino oppure no, alla fin fine non aveva bisogno di nulla.
"Forse non dovrei portare nulla affatto. "
Appletini lasciò il suo zaino in camera sua ed uscì dalla stanza, avviandosi verso quella di sua sorella.
-Little Bloom sei pronta?
-Solo un momento sorellona.
-Non c'è bisogno di indossare tutto l'armadio, una semplice tuta può bastare.
-Ti ho detto solo un secondo.
Appletini rimase ad aspettare appoggiata al muro finché sua sorella non uscì.
-Eccomi, scusa se ci ho messo tanto.
Little Bloom indossava il vestito blu ed il suo fiocco rosa, inoltre si teneva lo zainetto sulla spalla.
-Sorellina non c'è bisogno di portare lo zaino, sarà una capatina veloce per ringraziare Pinkie.
-Preferisco portarlo.
-Cosa c'è dentro?
-È una sorpresa.
Appletini era confusa dalla scelta di sua sorella di portarsi dietro lo zainetto, inoltre non riusciva a pensare che cosa potesse contenere.
-Ad ogni modo io sono pronta, tu?
-Prontissima.
-Allora andiamo.
Appletini si avviò alla porta di casa con sua sorella che la seguiva a ruota, aprì la porta.
-Prima tu Little Bloom.
-Grazie sorellona.        Disse la piccola passando avanti e scendendo le scale.
Appletini chiuse la porta e seguì la sua sorellina giù per i corridoi fino a che le due non raggiunsero la camera di Pinkie; Appletini aprì la porticina.
-Sorellona? Ma di qui non ci siamo mai passate o sbaglio?
-Non ti sbagli, è una strada più semplice.
Le due uscirono e si ritrovano sul pavimento della camera, più precisamente sotto il letto di Pinkie dove erano presenti scatole e cianfrusaglie varie.
Appletini chiuse la porta dopo aver fatto passare sua sorella e si diresse all'esterno; uscita da sotto il letto guardò in alto vedendo spuntare la coda di Pinkie.

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Capitolo 7
*** Atto VII – Pinkie Promessa ***


Atto VII – Pinkie Promessa
 
 
 
-Pinkie! Pinkie Pie!
Appletini notò la coda muoversi, in poco tempo Pinkie era a sedere sul letto.
-Appletini? Sei qui?
-Sì Pinkie, sono quaggiù.
Pinkie si guardò attorno fino ad affacciarsi al lato del letto, notando così Appletini.
-Oh ciao, sei tornata allora, eh?
-Diciamo di si, e ho pure portato con me un'altra conoscenza.
Appletini fece cenno a Little Bloom di avvicinarsi.
Little Bloom uscì da sotto il letto e si mise accanto a sua sorella.
-Little Bloom ci sei anche tu. Stai meglio?
-Beh, diciamo di si.          Disse il pony sorridendo lievemente.
-Voi due come ve la passate? Mi sembra che vi siate riappacificate.
Appletini passò una zampa dietro il collo di Little Bloom.
-Sì, siamo tornate a volerci bene come prima. Non so dirti se del tutto o no ma-
-Siamo tornate sorelle come prima.             Interruppe Little Bloom.
-Beh, mi fa piacere saperlo.           Pinkie sorrise, dopodiché parlò.
-Oh! Quasi dimenticavo.
Il pony rosa tese la zampa verso le due.
-Salite su, almeno non dovrete sempre guardare un alto e vi sentirete al mio stesso livello.
Le due piccolette si guardarono l'un l'altra, dopodiché Little Bloom sorrise e si aggrappò alla zampa di Pinkie sorridendo; venne seguita tranquillamente da Appletini. Pinkie sollevò la zampa e lasciò le due scendere sopra il materasso.
-Senti Pinkie, come è andata dopo che io e Little Bloom siamo andate via? Sei riuscita a cavartela?
-Oh sapessi cosa ho fatto, è stato incredibile.
Appletini si sedette accanto a sua sorella.
-Racconta. Immagino che anche a Little Bloom possa far piacere udire le tue incredibili gesta.
-Ow è stato un mezzo casino, praticamente appena siete andate via ho rimesso la pellicola sopra il barattolo e l'ho rimesso al suo posto, richiudendo persino l'armadietto a chiave. Sono uscita dalla cucina dalla seconda porta ed ho fatto il giro in modo da non farmi vedere dalla signora Cake, lei e Twilight sono entrate in cucina e la signora Cake ha parlato con Twily; qui entro in gioco io.
-E che cosa hai fatto? Racconta.            Disse Little Bloom.
-Eh eh, in quel momento sono entrata di nuovo in cucina e ho fatto finta di nulla, ho salutato Twilight e la signora Cake voleva andare da suo marito per farsi dare la chiave, a quel punto io mi sono offerta di andare a svegliarlo e lei ha accettato; sono andata in camera del signor Cake, ho rimesso la chiave nel suo taschino e lui si è svegliato, io ho finto di averlo colpito leggermente per farlo svegliare e gli ho detto che sua moglie lo voleva di sotto. Alla fine...
-Alla fine che cosa?            Little Bloom era sempre più interessata.
-Ah ah ah, alla fine sono scesa anche io mostrandomi curiosa di vedere la presunta te, la signora Cake ha aperto lo sportello e... per tutte le tortine, cercare di non ridere è stata un'impresa, dovevi vederla, era così confusa che non sapeva che pesci prendere, perlomeno Twilight non si è arrabbiata ed è rimasta comunque qui. È stato bellissimo: quando la signora Cake ha visto il barattolo vuoto era così confusa, pensava che tu fossi scappata ma non riusciva spiegarsi come dal momento che la pellicola non era rotta.
-E quindi?
-E quindi ho fatto credere a tutti quanti che fosse stata solamente immaginazione. Fine della storia.
-Wow Pinkie, sei sorprendente.          Constatò Appletini.
-Ma cosa? Ho semplicemente fatto quello che dovevo fare. Ad ogni modo… non penso mi abbiate detto perché siete venute qui.
-Ah già, glielo vuoi dire tu zuccherino?          Disse Appletini a sua sorella, la quale rispose senza esitazione.
-Beh, volevamo solamente ringraziarti per tutto quello che hai fatto per noi due, ci hai aiutate quando serviva e ci hai fatto capire che non tutti i pony grandi sono cattivi; ti siamo debitrici.
-In tal caso immagino che voi vogliate rendermi il favore un giorno. Dico bene?
-Più o meno.             Disse Appletini.
-Allora vi chiedo un favore in questo momento.
-Tutto quello che vuoi Pinkie.
Il pony rosa si sistemò meglio sul letto e parlò alle due.
-Voglio che da adesso in poi voi due non litighiate più come avete fatto di recente e che siate contente per quanto possibile.
Appletini e Little Bloom si guardarono negli occhi per qualche secondo.
-Dici che possiamo riuscirci?
-Dico di si sorellona.
-Allora vada così.
Le due si girarono verso Pinkie e si portarono le zampe alla fronte esclamando insieme:
-Promettiamo di non litigare più e di essere sorelle come si deve.
Pinkie sorrise.
-Brave.
Little Bloom si tolse lo zaino e lo aprì.
-Finalmente saprò cosa nascondi li dentro?       Chiese Appletini.
-Adesso si.
La piccoletta tirò fuori dallo zaino un piccolo fermacapelli a forma di mela.
-Questo è per te Pinkie, come mio simbolo di ringraziamento.
-Little Bloom ma... non era necessario per niente.         Rispose Appletini, tuttavia Pinkie intervenne.
-Non preoccuparti Appletini, lo accetto comunque... a meno che per voi quel fermacapelli non significhi qualcosa di importante.
-Effettivamente no ma...
-Allora lo accetto.
-Pinkie ma se qualcuno lo vedesse...
-Nessun problema, lo terrò nascosto, domani andrò al mercato di Ponyville e quando tornerò dirò di averlo comprato perché mi piaceva. Non è geniale?
Appletini guardò sua sorella.
-Sì, è geniale.       Rispose sorridendo.
-Allora voi due che farete adesso che la storia può considerarsi conclusa?
-Credo che torneremo alla nostra vita di sempre.
-Quindi tornerete a prendere da noi ciò che vi serve.
-Esattamente.
-Se volete posso darvi una zampa quando serve.
Appletini tese una zampa davanti a Pinkie.
-Non serve, l'unico aiuto che ci puoi dare è continuare a comportarti come quando non sapevi della nostra esistenza.
-Quindi... non devo fare nulla? Proprio nulla nulla?         Chiese un po' delusa Pinkie.
-Esattamente nulla Pinkie; ricordi come ti comportavi prima che tu ci scoprissi? Continua in quel modo e non darci peso.
-Mi dispiace un po' fare finta che voi non esistiate.
-Ma è necessario alla nostra sopravvivenza, pensi di potercela fare?
-Io... si!          Rispose Pinkie decisa.
-Non pensare male, può capitare che tu ci veda di nuovo.        Disse Little Bloom.
-Questo lo spero.
-Mia sorella ha ragione, possiamo sempre vederci ancora.
-Appletini?
-Sì Pinkie?
Il pony rosa rimase in silenzio per qualche secondo.
-Buona fortuna.
-Grazie Pinkie.
Appletini si alzò dalla pancia del grande pony e si rivolse a sua sorella.
-Allora penso che abbiamo finito, andiamo a casa zuccherino?
-Perché no?
Le due si rivolsero a Pinkie.
-Buona notte Pinkie.
-Buona notte Pinkie.
Le due scesero dalla pancia del pony e scesero sotto il letto per tornare alla porta, Appletini fece passare la sua sorellina ma come fece per seguirla venne chiamata da Pinkie.
-Appletini aspetta.
-Cosa c'è?
Il pony rosa avvicinò il suo zoccolo al pony arancione.
-Questa volta possiamo ritenerci effettivamente amiche?
Appletini guardò dubbiosa lo zoccolo del pony rosa, poi rispose.
-Prendilo come un si.
-Pinkie promessa?
Appletini sorrise e batté il suo piccolo zoccolo arancione contro quello enorme davanti a lei.
-Pinkie promessa.
 
 
 
Le due piccole prendinprestito passarono dei problemi nello Sugarcube Corner da quando Little Bloom venne vista la prima volta, tuttavia, col passare del tempo sia lei che la sua sorella scettica si resero conto di potersi fidare di qualche pony grande e che i suddetti non fossero tutti cattivi, trovando un pony rosa che aiutò entrambe ogni qualvolta potesse servire; quando tutto giunse alla fine i due piccoli pony tornarono alla loro vita di sempre continuando a prendere in prestito senza farsi mai più vedere, tuttavia di tanto in tanto si mostrarono a Pinkie. Passarono gli anni e nello Sugarcube Corner i piccoli Cake crebbero, i due raccontarono spesso di aver visto due pony minuscoli quando erano ancora puledrini, il signor Cake immaginò che fosse stata un'immaginazione collettiva, mentre la signora Cake continuava ad essere convinta di aver catturato una piccola strana creatura quel giorno; tuttavia solamente Pinkie seppe davvero come andarono le cose.
E cosa accadde ad Appletini e Little Bloom?
Beh, in realtà nessuno lo sa, fatto sta che col passare degli anni a Pinkie sembrò di intravedere Little Bloom lanciarsi da sola da uno scaffale all'altro di tanto in tanto. Pinkie parlò sempre di meno con le due, ma sapeva che si erano riappacificate e che sarebbero state bene per il resto dei loro giorni.


 
Good Ending

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Capitolo 8
*** Atto VII – Pinkie Promessa (Versione Alternativa) ***


Atto VII – Pinkie Promessa
(Versione Alternativa)


-Pinkie! Pinkie Pie!
Appletini notò la coda muoversi, in poco tempo Pinkie era a sedere sul letto.
-Appletini? Sei qui?
-Sì Pinkie, sono quaggiù.
Pinkie si guardò attorno fino ad affacciarsi al lato del letto, notando così Appletini.
-Oh ciao, sei tornata allora, eh?
-Diciamo di si, e ho pure portato con me un'altra conoscenza.
Appletini fece cenno a Little Bloom di avvicinarsi.
Little Bloom uscì da sotto il letto e si mise accanto a sua sorella.
-Little Bloom ci sei anche tu. Stai meglio?
-Beh, diciamo di si.          Disse il pony sorridendo lievemente.
-Voi due come ve la passate? Mi sembra che vi siate riappacificate.
Appletini passò una zampa dietro il collo di Little Bloom.
-Sì, siamo tornate a volerci bene come prima. Non so dirti se del tutto o no ma-
-Siamo tornate sorelle come prima.             Interruppe Little Bloom.
-Beh, mi fa piacere saperlo.           Pinkie sorrise, dopodiché parlò.
-Oh! Quasi dimenticavo.
Il pony rosa tese la zampa verso le due.
-Salite su, almeno non dovrete sempre guardare un alto e vi sentirete al mio stesso livello.
Le due piccolette si guardarono l'un l'altra, dopodiché Little Bloom sorrise e si aggrappò alla zampa di Pinkie sorridendo; venne seguita tranquillamente da Appletini. Pinkie sollevò la zampa e lasciò le due scendere sopra il materasso.
-Senti Pinkie, come è andata dopo che io e Little Bloom siamo andate via? Sei riuscita a cavartela?
-Oh sapessi cosa ho fatto, è stato incredibile.
Appletini si sedette accanto a sua sorella.
-Racconta. Immagino che anche a Little Bloom possa far piacere udire le tue incredibili gesta.
-Ow è stato un mezzo casino, praticamente appena siete andate via ho rimesso la pellicola sopra il barattolo e l'ho rimesso al suo posto, richiudendo persino l'armadietto a chiave. Sono uscita dalla cucina dalla seconda porta ed ho fatto il giro in modo da non farmi vedere dalla signora Cake, lei e Twilight sono entrate in cucina e la signora Cake ha parlato con Twily; qui entro in gioco io.
-E che cosa hai fatto? Racconta.            Disse Little Bloom.
-Eh eh, in quel momento sono entrata di nuovo in cucina e ho fatto finta di nulla, ho salutato Twilight e la signora Cake voleva andare da suo marito per farsi dare la chiave, a quel punto io mi sono offerta di andare a svegliarlo e lei ha accettato; sono andata in camera del signor Cake, ho rimesso la chiave nel suo taschino e lui si è svegliato, io ho finto di averlo colpito leggermente per farlo svegliare e gli ho detto che sua moglie lo voleva di sotto. Alla fine...
-Alla fine che cosa?            Little Bloom era sempre più interessata.
-Ah ah ah, alla fine sono scesa anche io mostrandomi curiosa di vedere la presunta te, la signora Cake ha aperto lo sportello e... per tutte le tortine, cercare di non ridere è stata un'impresa, dovevi vederla, era così confusa che non sapeva che pesci prendere, perlomeno Twilight non si è arrabbiata ed è rimasta comunque qui. È stato bellissimo: quando la signora Cake ha visto il barattolo vuoto era così confusa, pensava che tu fossi scappata ma non riusciva spiegarsi come dal momento che la pellicola non era rotta.
-E quindi?
-E quindi ho fatto credere a tutti quanti che fosse stata solamente immaginazione. Fine della storia.
-Wow Pinkie, sei sorprendente.          Constatò Appletini.
-Ma cosa? Ho semplicemente fatto quello che dovevo fare. Ad ogni modo… non penso mi abbiate detto perché siete venute qui.
-Ah già, glielo vuoi dire tu zuccherino?          Disse Appletini a sua sorella, la quale rispose senza esitazione.
-Beh, volevamo solamente ringraziarti per tutto quello che hai fatto per noi due, ci hai aiutate quando serviva e ci hai fatto capire che non tutti i pony grandi sono cattivi; ti siamo debitrici.
-In tal caso immagino che voi vogliate rendermi il favore un giorno. Dico bene?
-Più o meno.             Disse Appletini.
-Allora vi chiedo un favore in questo momento.
-Tutto quello che vuoi Pinkie.
Il pony rosa si sistemò meglio sul letto e parlò alle due.
-Voglio che da adesso in poi voi due non litighiate più come avete fatto di recente e che siate contente per quanto possibile.
Appletini e Little Bloom si guardarono negli occhi per qualche secondo.
-Dici che possiamo riuscirci?
-Dico di si sorellona.
-Allora vada così.
Le due si girarono verso Pinkie e si portarono le zampe alla fronte esclamando insieme:
-Promettiamo di non litigare più e di essere sorelle come si deve.
Pinkie sorrise.
-Brave.
Little Bloom si tolse lo zaino e lo aprì.
-Finalmente saprò cosa nascondi li dentro?       Chiese Appletini.
-Adesso si.
La piccoletta tirò fuori dallo zaino un piccolo fermacapelli a forma di mela.
-Questo è per te Pinkie, come mio simbolo di ringraziamento.
-Little Bloom ma... non era necessario per niente.         Rispose Appletini, tuttavia Pinkie intervenne.
-Non preoccuparti Appletini, lo accetto comunque... a meno che per voi quel fermacapelli non significhi qualcosa di importante.
-Effettivamente no ma...
-Allora lo accetto.
-Pinkie ma se qualcuno lo vedesse...
-Nessun problema, lo terrò nascosto, domani andrò al mercato di Ponyville e quando tornerò dirò di averlo comprato perché mi piaceva. Non è geniale?
Appletini guardò sua sorella.
-Sì, è geniale.       Rispose sorridendo.
-Allora voi due che farete adesso che la storia può considerarsi conclusa?
-Non so come dirtelo ma… credo che ce ne andremo.
-Ma… non potete, questa è casa vostra… come potete andare via?
-Vedi Pinkie… io e Little Bloom pensiamo che possa essere la scelta migliore; sebbene tu abbia fatto del tuo meglio per nasconderci preferiamo lo stesso andare via. Troppi pony ci hanno già viste.
-Se volete posso darvi una zampa quando serve.
Appletini tese una zampa davanti a Pinkie.
-Non serve, l'unico aiuto che ci puoi dare è continuare a comportarti come quando non sapevi della nostra esistenza.
-Quindi... non devo fare nulla? Proprio nulla nulla?          Chiese un po' delusa Pinkie.
-Esattamente nulla Pinkie; ricordi come ti comportavi prima che tu ci scoprissi? Continua in quel modo e non darci peso.
-Mi dispiace un po' fare finta che voi non esistiate.
-Ma è necessario alla nostra sopravvivenza, pensi di potercela fare?
-Io... si!           Rispose Pinkie decisa.
-Non prendertela, potrebbe capitare che tu ci veda di nuovo.          Disse Little Bloom.
-Questo lo spero.
-Mia sorella ha ragione, possiamo sempre vederci ancora… da qualche parte…
-Appletini?
-Sì Pinkie?
Il pony rosa rimase in silenzio per qualche secondo.
-Buona fortuna.
-Grazie Pinkie.
Appletini si alzò dalla pancia del grande pony e si rivolse a sua sorella.
-Allora penso che abbiamo finito, andiamo a casa zuccherino?
-Perché no?
Le due si rivolsero a Pinkie.
-Buona notte Pinkie, le valigie non si preparano da sole.
-Buona notte Pinkie, spero che tu possa comprendere la nostra decisione.
Le due camminarono fino alla faccia del pony.
-Pinkie?          Disse Appletini.
-Si?
Appletini abbracciò, per quanto potesse, il muso di Pinkie; insieme a lei si unì anche Little Bloom.
-Grazie ancora Pinkie, ci mancherai.
-Non dire così Little Bloom, detto in questo modo sembra quasi un addio.        Constatò Pinkie.
La piccolina sospirò.
-Pinkie… so che ci vedremo di nuovo almeno una volta ma… sento già la tua mancanza. Ci hai aiutate tutto questo tempo e… non lo so, forse mi sono affezionata a te e ai piccoli Cake…
-Non preoccuparti Little Bloom, è normale.
Applejack posò una zampa sulla spalla della sua sorellina.
-Hey… Andiamo?           Chiese delicatamente Appletini
-S… solo un minuto… sorellona…
-Appletini, sei proprio sicura di voler andare? Mi sembra che Little Bloom non sia molto convinta.
-N.. no, sono convinta… capisco la scelta di mia sorella… e penso che abbia ragione… è proprio perché rispetto la sua scelta che… che…
Pinkie passò lievemente la sua zampa destra sulla testa della piccoletta.
-Non piangere Little Bloom, non è un addio vero e proprio.
-Ma… ma…         Little Bloom si stava sforzando di non piangere.
-Su su Little Bloom, va tutto bene.
-N… non posso farne a meno… è… è più forte di me…
-Lasciala piangere.
-Sei sicura Appletini?
-Certo, se non si sfoga supererà la cosa più difficilmente.
-I… io… io non… non piangerò…        Disse Little Bloom con le lacrime agli occhi.
-Va tutto bene zuccherino, anche la sorellona ha pianto ogni tanto, non te lo vieta nessuno.
Little Bloom cominciò a singhiozzare; sia Pinkie che Appletini la accarezzavano e la confortavano mentre le sue piccole lacrime bagnavano il suo piccolo volto, sebbene fosse stata coraggiosa quanto sua sorella rimaneva comunque una puledrina.
Little Bloom pianse per circa tre minuti, finché non cominciò a calmarsi.
-Sto… sto bene… sto bene…
-Sei sicura Little Bloom?
-S… si…
Pinkie non si sentiva comunque convinta e decise di provvedere.
-Cosa fai?       Domandò Appletini.
-Rallegro un po’ la tua sorellina.
Pinkie aprì il cassetto del suo comodino e prese una delle molteplici caramelle al suo interno.
-Little Bloom, ti piacciono le more?
-Un… un pochino.         Rispose la piccola asciugandosi le lacrime con una zampa.
-Allora tieni questa, sono sicura che ti solleverà il morale.
Little Bloom prese la caramella e se la mise dentro lo zainetto.
-La mangerò appena me la sento… va bene?
-Ma certamente.
-Pinkie?
-Si?
-Non hai… qualcosa di permanente?
Sua sorella si intromise.
-Little Bloom, non ti sembra di chiedere troppo?
-Non preoccuparti Appletini, posso capirla.
Pinkie posò delicatamente Little Bloom ed Appletini sul proprio cuscino e si alzò dal letto dirigendosi verso il suo armadio; lo aprì ed iniziò a rovistare dentro una scatola. Pinkie prese qualcosa che sembrava un ciondolino e si diresse verso Little Bloom.
-Questo ti va bene?
Pinkie mostrò alla piccola un piccolo ciondolo raffigurante la lettera P.
-L’ho preso qualche mese fa ad una fiera a Fillydelphia ma non l’ho mai indossato, se vuoi posso darlo a te.
-Va benissimo.       Disse Little Bloom pronta a prendere il ciondolo.
-Aspetta.
-Cosa c’è?
Pinkie aggeggiò rapidamente con le zampe e rimosse la catenina, poi porse il ciondolo a Little Bloom.
-Perfetto, adesso hai solamente questo, non penso che tu riuscissi a portarlo insieme alla catenina.
-Quella lasciala a mia sorella, chissà che possa servirci.
-Come preferisci Little Bloom.
Pinkie dette la catenina ad Appletini, la quale se la legò attorno al collo e si rivolse alla sua sorellina.
-Allora Little Bloom? Andiamo?
-Si.
-Beh Pinkie, credo che qui abbiamo finito.
-Pinkie?
-Si Little Bloom?
La piccola rimase in silenzio per qualche secondo e poi sorrise.
-Grazie… Grazie di tutto…
-Semplice dovere.
-Sorellona, possiamo andare.
-Molto bene, Pinkie?
-Dimmi tutto, Appletini.
-Noi ce ne andremo domani, forse non ti saluteremo nemmeno quindi…
-Ho capito, fate ciò che dovete fare.
-Pinkie… grazie anche da parte mia.
-Già detto, dovere.
-Arrivederci Pinkie.         Disse Appletini.
-Pinkie… Arrivederci.         Rispose Little Bloom.
-Arrivederci piccoline, sono certa che le cose andranno bene… insieme formate una bella squadra, sicuramente se state insieme riuscirete a superare qualsiasi ostacolo.
-Non ho alcun dubbio, non più almeno.          Disse Appletini.
Appletini diede una piccola pacca sulla spalla della sua sorellina.
-Avanti, torniamo a casa.
-Certo sorellona.        Disse Little Bloom sorridendo.
Appletini e Little Bloom si calarono giù dalle lenzuola del letto per tornare alla porta, Appletini fece passare avanti la sua sorellina ma come fece per seguirla venne chiamata da Pinkie.
-Appletini aspetta.
-Cosa c'è?
Il pony rosa avvicinò il suo zoccolo al pony arancione.
-Questa volta possiamo ritenerci effettivamente amiche?
Appletini guardò dubbiosa lo zoccolo del pony rosa, poi rispose.
-Prendilo come un si.
-Pinkie promessa?
Appletini sorrise e batté il suo piccolo zoccolo arancione contro quello enorme davanti a lei.
-Pinkie promessa.
 
 
 
Le due piccole prendinprestito passarono dei problemi nello Sugarcube Corner da quando Little Bloom venne vista la prima volta, tuttavia, col passare del tempo sia lei che la sua sorella scettica si resero conto di potersi fidare di qualche pony grande e che i suddetti non fossero tutti cattivi, trovando un pony rosa che aiutò entrambe ogni qualvolta potesse servire; quando tutto giunse alla fine i due piccoli pony decisero che sarebbe stato meglio andare via dalla loro casa e cercare un nuovo posto in cui vivere, lasciandosi alle spalle ricordi e pony grandi con cui avevano fatto amicizia; sebbene il piccolo pony arancione avesse deciso tutto si sentiva comunque a disagio, la sua sorellina invece comprese la decisione della sua parente, e anche se pianse decise di rimanerle fedele.
Il giorno dopo, il grande pony rosa con cui le due avevano fatto amicizia si svegliò, provò a cercare le sue piccole amiche per salutarle prima che se ne andassero, tuttavia non riuscì a trovarle da nessuna parte, capendo di non aver fatto in tempo a salutarle; si sentì triste, ma in cuor suo sapeva che era meglio in questo modo.
Passarono gli anni e nello Sugarcube Corner i piccoli Cake crebbero, i due raccontarono spesso di aver visto due pony minuscoli quando erano ancora puledrini, il signor Cake pensò che fosse stata una sorta di immaginazione collettiva, mentre la signora Cake continuava ad essere convinta di aver catturato una piccola strana creatura quel giorno; tuttavia solamente Pinkie seppe davvero come fossero andate le cose.
Sebbene si fossero promesse di rivedersi, Pinkie non vide più Appletini e Little Bloom, il pony rosa provò di nascosto a cercarle nelle abitazioni delle sue conoscenze, perquisendo con discrezione le loro case da cima a fondo, ma non riuscì mai a rivedere le sue amiche neanche una volta, che fossero effettivamente andate via da Ponyville? Sarebbero davvero riuscite a raggiungere un’altra città? Da sole…
L’unica cosa che riuscì a rallegrare Pinkie fu il pensiero che le sue piccole amiche fossero intelligenti, ma soprattutto unite, e che in qualsiasi posto si fossero trovate sarebbero riuscite ad andare avanti. Insieme.


 
Alternative Ending

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Capitolo 9
*** Note dell'autore ***


Quanto drama signori...
Ad ogni modo, anche questa storia è conclusa.
Lo so lo so, sono andato piuttosto a rilento nel pubblicare i vari capitoli, ma la scuola mi sta veramente massacrando essendo io al quinto anno di superiori (fotografia per chi se lo stesse chiedendo).
Passiamo subito alle note tecniche e robe varie della storia.

La storia è stata cominciata il 29 Aprile 2016, per poi venire conclusa il 27 Giugno, ho voluto fare un Semi Cross-Over fra MLP ed Arrietty per due motivi:
1) Non ne avevo mai visti in giro, magari ci sono e non sono stato abbastanza bravo a trovarli
2) Trovai tempo addietro questa Fan Art che fondeva insieme i due universi...


...a quel punto (ricollegandoci al punto 1) mi chiesi come mai non vi fossero Fanfiction dedicate a questo, quindi decisi di prendere iniziativa io e di fare la mia propria versione de "Il mondo segreto di Appletini".

Scelta dei personaggi:
Allora,come protagonista non avevo il minimo dubbio... Applejack trionfava su questo (oltre che al fatto di essere la mia Mane Six preferita), solo che ho preferito non infilarci nel mezzo i Poison Joke o un incantesimo di Twilight andato male (come qualcuno pensava, e so che stai leggendo, non fare il furbo ;)   ) e fare in modo che Applejack.... o meglio Appletini, fosse già nata in quel modo.
Poi, Apple Bloom: con lei la più grande fatica semmai è stata nella scelta del nome, il quale è finito per diventare Little Bloom per motivi abbastanza ovvi.
Come mai non ho inserito Big Mac e Granny Smith? Beh, all'inizio volevo farlo, ma poi temevo che la storia potesse diventare troppo complicata per me da gestire, quindi... via! Non siete ben accetti!
Pinkie: Pinkie al posto di Sho credo fosse una scelta piuttosto ragionevole, dal momento che secondo me avrebbe potuto naturalmente comportarsi come il dodicenne; e proprio per aver scelto Pinkie come Sho qui arriva la mia idea di ambientare la storia nello Sugarcube Corner: QUALE MIGLIOR POSTO PER DELLE PRENDINPRESTITO SE NON UNA PASTICCERIA?!  :D
Gli altri personaggi come Pound, Pumpkin e così via... sono venuti da se, dovevo trovare un modo per metterli nella storia.

Cosa ho voluto rappresentare?
Sinceramente, escludendo le tematiche già presenti in Arrietty, ho voluto marcare il rapporto fra Applejack ed Apple Bloom, sentivo che era la mia occasione per farlo.

Come mai due finali? Non potevi far finire tutto semplicemente bene?
Allora, il True End è il primo che avete letto, quello dove Appletini e Little Bloom restano allo Sugarcube Corner, questo perché ho voluto creare un finale che fosse diverso da quello di Arrietty. La motivazione? molto semplice:
Ho voluto fare quello che grossomodo mi aspettavo di vedere alla fine del film, tuttavia ho preferito fare due finali così accontentavo sia me stesso che gli amanti dei Good End, sia per lasciare comunque un collegamento (non mi viene il termine) alla storia originale.
Pensate che se in Arrietty fossero rimasti alla casa della signora Haru sarebbe stata l'estinzione di una specie...

Citazioni:
La storia contiene due citazioni (Ogni riferimento ad Arrietty non vale)
Il primo riguarda un videogioco basato sui viaggi nel tempo, alcuni di voi avranno già capito.
Il secondo invece si ricollega ad una mia Fic precedente, i più svegli si saranno accorti di già.

Anticipazioni sulla prossima Fic:
La prossima storia...
ehm...
sarà il caos assoluto...
In poche parole vedrete cosa accade quando due persone scrivono una parte di storia senza sapere come l'altro la manderà avanti.
Diciamo solo che... ecco... verranno fusi parecchi universi fra loro... e ci sarà da ridere... parecchio...
Amanti del No-Sense preparate i Pop Corn, state per decollare sul razzo della fantasia pissicopatica di due persone che quel pomeriggio si annoiavano sotto lo stesso video.


Bono, se avete resistito fino a qui scrivetemi Candy nella recensione insieme a quello che ne pensate.
Qua è Ven e ci vediamo alla prossima storia.
Byyyyye!   ;P

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