Battesimo di Fuoco di Quebello (/viewuser.php?uid=3024)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** When Battle Calls ***
Capitolo 2: *** Countdown e polpette di carne ***
Capitolo 3: *** Ordinary Day ***
Capitolo 4: *** Crimson fields ***
Capitolo 5: *** No turning back ***
Capitolo 6: *** The day I met the real myself ***
Capitolo 1 *** When Battle Calls ***
"ALLORA, reclute?"
Tutti abbassarono lo sguardo, come se la risposta fosse scritta sulle loro scarpe.
"NON C'E' STRONZO TRA VOI CHE SAPPIA RISPONDERMI?"
"Io, comandante!"
Il ceffone del comandante li fece sussultare tutti come se l'avessero preso anche loro.
"LA PRIMA E L'ULTIMA PAROLA CHE DEVE USCIRTI DI BOCCA, RECLUTA, QUAL'E'?"
La recluta si rialzò lentamente.
"Signore"
"Bene recluta! PARLA"
"Signorsì, signore. Per ripulire il mondo, signore, per difendere le nostre famiglie e la
nostra libertà, signore!"
Cloud non aveva provato la minima compassione per quel ragazzo percosso senza alcun
motivo, nè ora lo aveva colpito la sua risposta retorica.
Perchè? Che gli importava, perchè? Combattere, e basta. Se ripensava a quando era partito,
le sue ultime parole per Tifa... si era arruolato solo per farsi notare da lei, ma ora
sembrava tutto troppo lontano, troppo surreale.
I suoi pensieri d'amore per lei, pensieri da bambino... abbracciarla, portarle dei fiori,
scriverle una lettera d'amore... tutto questo, adesso, gli sembrava addirittura ridicolo.
E non tanto perchè, nelle uscite serali con i camerati aveva perso, più che altro per
spirito di aggregazione, la sua verginità sessuale, ma per una verginità più importante
che stava per perdere, quella dell'anima.
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"Cloud è un guerriero, signor Lockheart... sono certa che voleva provare il brivido dei
monti di Nibel... lui è fatto così... ma non credo che possa aver coinvolto una ragazzina i
ndifesa nella sua avventura."
"Ma qui si vaneggia! Lo sa che nei monti vivono i draghi? Come può permettere a cuor
leggero che suo figlio li esplori?"
Ma a Cloud non era importato ciò che il padre di Tifa aveva risposto, nè come sua madre si
era difesa... quella frase lo aveva colpito: sì... lui era un guerriero.
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Adesso si vergognava di aver pensato che un ragazzino violento e sconsiderato si potesse
definire guerriero. Lui sarebbe sceso da quella nave e, allora, avrebbe dovuto uccidere
degli esseri umani. Allora, non avrebbe mai più potuto anche solo sognarsi di portare dei
fiori a Tifa. Ma sarebbe stato un guerriero, questo sì.
Nè importava quel che si diceva degli uomini di Wu Tai, che fossero dei mostri anzichè
uomini veri. Aveva addirittura sentito parlare della loro mitologia sostenevano che i loro
antenati fossero uomini con un corno in fronte, gli "Sciamani" venuti dalla città sacra,
Madain Sari. Proprio il ragazzo che aveva appena assaggiato il ceffone del comandante
gliel'aveva narrato.
"Capisci? Sono sicuro che, sotto sotto, non sono nemmeno esseri umani. Mostri, sono."
"Non c'è nessuna Madain Sari in nessuna mappa del mondo, Koji, perciò è una balla." Tagliò
contro Cloud, quella volta.
Per la verità credeva che Koji fosse piuttosto fastidioso. Lo disturbava l'idea che qualcuno
potesse crescere in una città fatta di ossa di animali montate insieme, arruolarsi nella
polizia militare ShinRa, partecipare all'esame per diventare miliziano e parlare a lui di
come è fatto il mondo. Non aveva una mente molto aperta. Koji era figlio di uno dei
migliori archeologi del continente nord, e lui stesso si dichiarava un esperto di storia
antica. Anzi, tutto per lui, passato, presente e futuro, era come una storia epica con
buoni e cattivi, da narrare un giorno, con orgoglio, ai suoi genitori, ai suoi amici,
alla sua ragazza, se poi non era una storia anche quella del suo fidanzamento.
Cloud lo detestava... perchè gli si era incollato addosso in quel modo? Ma no... era lui,
in realtà, a seguirlo dovunque andasse... con i suoi continui tentativi di coinvolgerlo,
Koji gli dava una scusa per non restare solo. Tutti i camerati che conosceva, in fondo,
erano amici di Koji.
"Cazzo... ma i ragazzi di Nibelheim sono tutti così smorti?"
"E i ragazzi di Boneville tutti così rompicoglioni?"
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"VERGOGNATEVI!!"
La voce del comandante lo riportò alla realtà.
"Soltanto uno di voi microcefali sa perchè siete su questa nave? Cosa fareste se il
signor ShinRa venisse qui, a vedere come vengono spese le sue generose donazioni per il
Partito?"
Qui molti dovettero trattenersi dal ridere. Nessuno diceva più "Il Partito", dal momento
che ogni singolo prodotto acquistabile, a partire dai cadetti militari addestrati quali
erano loro, era prodotto e commercializzato dalla ShinRa o da sottoimprese della ShinRa.
Tutto appartebneva alla ShinRa e, anche se ufficialmente quella guerra era stata voluta
dal Partito di Domino Mayor, eletto democraticamente dal popolo, tutti la chiamavano
"La Guerra della Compagnia" e non c'era neanche bisogno di specificarne il nome.
"Non è un gran problema, non si è mai visto ShinRa da queste parti, signore"
"CHI HA PARLATO!?!"
Cloud avrebbe voluto potersi tappare le orecchie, o la bocca dell'idiota che aveva fatto
infuriare il comandante. E che dopo ebbe addirittura il coraggio di alzare la mano, con un
sorrisetto sulla faccia. Un ragazzo dagli occhi color ghiaccio e lunghi e ispidi capelli
neri.
"Recluta, identificati"
Il comndante fu così rassicurante che pareva che avrebbe vomitato miele.
"Zack"
"Zack... e poi?"
"Bè, mi chiamo Zack."
Il comandante fece un gesto come se stesse per scoppiare a ridere, poi mollò un poderoso
gancio nello stomaco di Zack, che cadde come accartocciandosi.
"Dunque, reclute..." il suo sguardo si posò su Koji, il cui naso sanguinava,e poi su Zack,
raggomitolato a terra. "Sentite dolore? Ma questo non è nulla... perchè la guerra è un
continuo dolore!"
Cloud si concentrò su altro. Evitava, quando possibile, di ascoltare i discorsi. O di
farli. Cercava di percepire la nave che si staccava dal suolo di Junon... le vibrazioni del
mare... quando, ecco, finalmente, qualcuno disse ciò che lui voleva sentire.
"Hai una domanda, recluta?"
"Vorrei sapere se sarà lei a spiegarci come si svolgerà l'esame"
"Recluta..?"
"Signore, Nicholai Tanaka, signore"
"Recluta, il tuo nome..."
"Signorsì, è' Nicholai Tanaka, signore. Signorsì, è un nome occidentale, signore"
"E anche la tua faccia..."
"Signore, i miei genitori sono del Wu Tai. Ma vivono a Midgar, signore."
"Fottuto mostro... spia" sussurrò Koji, ma abbastanza forte perchè tutti lo sentissero.
Cloud era invece colpito dalla compostezza e dalla dignità del ragazzo e notava solo ora
la perfetta corrispondenza di capelli e occhi color castagna tipica dei cittadini di
Wu Tai. Gli occhi color prugna di Koji, prerogativa esclusiva del nord, lo puntavano colmi
di disprezzo.
"Bene, recluta! Immagino che tu sia qui per avere la cittadinanza!"
"Signorsì, signore"
"Benfatto, recluta Tanaka! Osservate quest'uomo che rinnega il suo stesso sangue per
fedeltà al Partito! Non ha omesso di pronunciare neppure un SIGNORE!" Nicholai non fece
una piega.
"Le regole dell'esame sono semplici, reclute! Chi uccide un guerriero del Wu Tai, uno
solo, viene ammesso nella MILIZIA. La classe verrà assegnata a seconda del livello dell'
operazione svolta.
"Uno solo? Non sapevo che fose il mio compleanno!" Qualcuno rise alla battuta di Zack,
mentre il comandante lo raggiungeva per metterlo a tacere di nuovo. Ma qualcosa lo
interruppe.
"Non è semplice come sembra, non lo è affatto"
Cloud sentì una voce calda, ma distante, come se colui che parlava avesse avuto un timbro
rassicurante e familiare che non rifletteva la sua vera personalità. Benchè fossero in
riga, nessuno si trattenne dal voltarsi. Qualcuno sentì stentatamente il comandante che
diceva "Ecco il vostro supervisore" ma nesuno lo ascoltava più. Cloud, Zack, Nicholai,
Koji e tutti gli altri lo videro. L'uomo che avevano visto in centinaia di fotografie,
telegiornali, e persino libri.
Sephiroth. |
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Capitolo 2 *** Countdown e polpette di carne ***
Mangiare con la calma di un impiegato bancario, quasi con appetito -ingiustificabile, vista l'orrenda qualità del cibo della mensa di bordo- era l'unica reazione che Cloud riusciva ad avere per le due forti emozioni avute quel giorno: la sua prima missione, e l'aver visto il suo eroe d'infanzia, anche se questo poi si era defilato rapidamente dicendo ai cadetti che avrebbe fatto un briefing a pranzo.
Koji, viceversa, se ne stava seduto accanto a lui parlando a macchinetta con tre dei suoi compari prediletti; i suoi argomenti passavano rapidamente dalla magnificenza del grande Sephiroth alle leggende metropolitane sul suo conto.
"Sapete, secondo me, Sephiroth è antico!"
"Vecchio, intendi dire?" Azzardò uno; in effetti era arduo definire l'età di quell'uomo (o era un ragazzo?) basandosi sul suo aspetto fisico.
"Ma che cazzo dici! Intendo dire che è UN Antico! Mai sentito parlare? Gli Avi, gli Ancestrali, i Cetra? Non ne sapete nulla? I nostri grandi antenati! Sono loro che hanno inventato la magia... mio padre dice che a nord del bosco c'è la città dove vivevano. Lui l'ha vista... una città enorme, fatta di conchiglie e ghiaccio... Ha visto il grande tempio dorato a sud... diceva che nei murali si ritraevano sempre con gli occhi di smeraldo, proprio come quelli del nostro Sephiroth... che è un mago potentissimo! Eh, il sangue blu non è acqua!"
Cloud era strabiliato. Nessuno si era sognato di far notare a Koji che stava parlando di qualcosa ce era meno di una fiaba per bambini, perdipiù prima della loro prima missione.
"E in proposito... io mi vergogno a stare davanti al grande Sephiroth quando tra i miei cadetti c'è un uomo dell'ovest..." gli occhi purpurei cercarono la capigliatura a caschetto color castagna di Tanaka, per accusarlo ma invano, tra le molte teste di quindicenne che si contavano in quella sala. Nel ricordarsi di Tanaka, anche Cloud fce altrettanto, e lo vide.
Seduto in disparte, estremamente composto, Cloud si alzo per andare verso di lui, come se obbedisse a un imperativo interiore; forse Tanaka era come lui? Solo, spaventato, incapace di comunicare? Oppure ea semplicemente sereno? Mentre pensava a questo Cloud fu intercettato e sorpassato da uno spumeggiante Zack che si sedette davanti a Tanaka senza nessuno dei dubbi e dei ripensamenti che tenevano Cloud a metà tra un tavolo e l'altro.
Ma lo costrinse a decidersi il rumore dietro di lui di una sedia che si spostava. Era Koji, che, avendo intuito dove il suo compare Cloud andava a sedersi, voleva fermarlo per evitarsi la vergogna. Non ebbe scelta che sedersi immediatamente, cercando di pensare a quale scusa usare con Zack e Tanaka per la sua presenza. Ma nessuno dei due gli chiese nulla.
"E dai, Nicholai, che ti chiedo?"
"Non capisco perchè ci tieni tanto."
"Bè, perchè si vede che sei il più secchione, qua dentro!"
"E nopn ti importa cosa gli altri penseranno di te?" Non c'era vittimismo nella voce di Nicholai: era una semplice constatazione.
"Scusa, puoi spiegarti meglio?"
"Come non detto... te lo ripeto per l'ultima volta: non ho niente, in contrario, semplicemente non decidiamo noi la formazione delle squadre"
"Ma possiamo fare richiesta! L'ho letto nel regolamento! Dai, su, siamo tu, io e il tuo amico... come ti chiami?"
"Cloud"
"La richiesta a carattere meramente informativo e non è obbligatorio formare le quadre in base alle richieste..."
"Ma puoi tentare!"
Cloud adorava Zack, anche se lo conosceva da poche ore: stava facendo e dicendo tutto ciò che avrebbe voluto fare e dire lui, che non ne aveva il coraggio.
"La mia educazione non mi consente di disturbare un'autorità per così poco. E' insolenza"
"Ficcatela nel culo la tua educazione. Qui non siamo nel Wu Tai, straniero" esordì Koji senza ottenere alcuna reazione da parte di Tanaka. Si sedette accanto a Cloud con fare accigliato, aspettando il momento per schiodarlo da lì.
"Nervoso?" fece Zack. Era disinvolto, pensò Cloud, o semplicemente stupido?
"Buongiorno a tutti."
Aveva sentito quella voce una sola volta e già la riconosceva. Come se si fosse tolto il tappo di una vasca piena d'acqua, tutti gli sguardi vennero risucchiati verso un unico punto.
"Non sono bravo con i discorsi, perciò sarò breve. Sapete bene che il vostro scopo sarà uccidere almeno un guerriero dell'ovest, quindi il briefing è inutile. Non vi terrorizzerò parlandovi della forza del vostro nemico, ne vi rassicurerò ricordandovi la vostra, ne vi farcirò di nozioni strategiche che dimenticherete una volta scesi dalla nave.
Non ho idea di cosa vi abbiano detto sulla missione, sulla guerra, sul perchè la combattiamo. Non ne ho idea... perchè è inutile. Dimenticatelo. Dimenticate perchè siete qui. Cosa vi lega a casa. Se odiate il vostro nemico, dimenticate quell'odio. Scendete dalla nave, e pensate con la vostra testa: la vostra priorità è sopravvivere, perchè i morti non entrano nella MILIZIA. Pensate a mente fredda come sopravvivere e come uccidere. Non pensate neanche lontanamente a nulla di quello che sapevate prima di trovarvi di fronte al nemico. Dimeticatevi il passato... o entrerete a far parte di esso. E' tutto.
Molti non seppero come commentare lo strano discorso inaugurale della leggenda vivente. Se a parlare non fosse stato Sephiroth, avrebbero fischiato e insultato. Ma se era lui... c'era qualcosa che dovevano capire. Anche Cloud era perso in queste considerazioni quando se lo ritrovò davanti.
"Salve" nessuno dei quattro capì a chi era rivolto il saluto e nessuno di loro rispose. "Sei tu la recluta che ha origini occidentali?" "Sì" fece Tanaka, inflessibile. "Sai qualcosa delle usanze della tua gente?" "Sì." "Dei Materia rossi?" "Cosa sono i Materia rossi?" interruppe Zack. La sua mancanza di rispetto per le autorità pareva coinvolgere anche Sephiroth. "Le armi usate a Wu Tai. Sono Materia invocativi." fece Cloud, e si sorprese a pensare che quella risposta didattica gli era venuta proprio bene. Apriva bocca solo per comunicare fatti materiali? Era un male? "E' un modo di spiegarlo. A me piace pensare che... siano chiavi, create per accedere al mondo degli spiriti." commentò Sephiroth. Di nuovo, le sue parole e la sua voce davano l'impressione di una grande sensibilità, ma i suoi occhi e il suo tono erano gelidi. "Noi chiamiamo 'Eoni' quegli spiriti." "Dunque davvero ne sai qualcosa..." "Sì" ribadì Nicholai Tanaka. "Bene. Mi affascinano molto" perchè quell'uomo riusciva a dire "Mi affascinano" con lo stesso trasporto con cui avrebbe ripetuto la tabellina del due? Eppure la sua voce era cos' calda... "Nessuno a Midgar ne sa molto. Quindi sarai tu ad istruirmi. Sei nella mia squadra."
"Ma... Ma... le squadre non sono ancora state formate!" balbettò Koji, scosso dal fatto che il grande Sephiroth volesse un occidentale nella sua squadra.
"Ma al supervisore danno la facoltà di formare una squadra a piacimento. Quindi sarai tu e questi tuoi tre amici. Obiezioni?" Se stare con un occidentale era il prezzo da pagare per stare in squadra con Sephiroth, pensava Koji... ma il suo cervello non riusciva a terminare la frase... andava bene? O no? Ma lui si era già allontanato. Cloud guardò per un attimo i tre ragazzi con cui Koji parlava minuti prima, ricordando che Koji aveva promesso di fare richiesta per essere in squadra con loro. Ora era improbabile che gli avrebbe più rivolto la parola... e del resto loro lo guardavano gonfi di invidia. Koji sì che aveva un gran senso dell'amicizia! A Cloud piaceva il pensiero di poter dare, tra sè e sè, giudizi negativi su chi voleva. Era un calmante naturale. Contò le polpette di impasto sconosciuto che stavano nel piatto come se fosse il numero delle polpette a separarlo dalla sua prima battaglia. E ricominciò a mangiare con calma. |
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Capitolo 3 *** Ordinary Day ***
Cloud non avrebbe portato fiori a Tifa...
Ma certo poteva portargli storie, come quella. Dopo essersi recato sulla prua
della nave, dove lo aspettava il suo caposquadra, lo aveva visto slegarsi i capelli
argentei, gettare nel mare la sua divisa viola da miliziano di prima classe e
starsene lì, a torso nudo, a prendere il vento. Poi aveva indossato una specie di
lacero impermeabile nero rinforzato con spalliere d'acciaio: ora, il miliziano
esemplare, vanto della ShinRa, sembrava nient'altro che un pazzo solitario, il cui
cappotto svolazzava nella tempesta come un pipistrello nero. Ma, per qualche motivo,
Cloud lo amava ancora di più, in quel modo. E Sephiroth solo allora lo aveva notato,
dietro di lui.
"Sei nella mia squadra?" Cloud annuì.
"Che arma hai preso?" Cloud mostrò una "Velvet", era una specie di fucile che
poteva fungere da spada; essendo lui portato nella scherma e nel tiro, era una
scelta logica. "Sai usarla?" lui annuì nuovamente. Sephiroth non trovò
altro da dire. Da sottocoperta venne fuori Koji con una coppia di gunblade,
il che era sorprendente perchè nessuno, dalla diffusione dei Materia, usava più i
gunblade. Erano considerati avanzi di deposito, o cimeli di vecchie guerre. Sephiroth
ripetè a lui le stesse domande. "Signorsì!
Mio padre mi ha sempre raccontato del suo servizio militare e dei duelli con il
gunblade! Ho sognato fin da piccolo di usarli con passione come mio padre..."
Koji continuò per molto, non accorgendosi che, dopo il suo "Signorsì" Sephiroth
aveva smesso di ascoltare. Ancora una volta, Cloud ebbe il gusto di pensare
male di lui. Forse per lui anche quella guerra doveva diventare una delle sue
favole... forse, in battaglia, si sarebbe messo a piangere come facevano molti...
"Eccoti, finalmente" Cloud e Koji si chiedettero a chi si rivolgeva.
Era Nicholai Tanaka, che si era accontentato di un pugnale ricurvo con l'elsa
simile ad un fiore chiuso. Era una delle armi hi-tech della ShinRa, ultima
generazione: caricando dei cristalli chiamati Materia, di cui Cloud sapeva
escluisivamenente quel che c'era da sapere dal punto di vista militare, si
acquisivano capacità sovrannaturali. Nell'elsa c'era una specie di occhio che
incorniciava una splendente gemma fuxia. "Che.. che è?" chiese Koji,
e Tanaka non si fece problemi a rispondergli. "Un Materia, il
modello prevent." "Che?"
"Koji, studia un pò di più! I Materia fuxia mutano il fisico del proprietario,
quelli gialli incrementano le sue capacità tecniche, quelli verdi conferiscono
poteri elementali, eccetra... Questo tipo di Materia rende meno visibili e rumorosi
quando si attacca un nemico alle spalle. "Scusi, professor Cloud."
Sephiroth li interruppe di nuovo rivolgendosi a Tanaka. "Avevo
sentito che nel Wu Tai esiste un'arte marziale che consente di uccidere senza essere
visti..." "Ninjutsu" precisò Tanaka. "Siete bravi a colpire alle
spalle!" s'intromise Koji. Pareva che non riuscisse a tenersi nel semplice ambito
della missione, quando doveva aprire bocca. "Ora ho capito perchè dobbiamo
ammazzare un solo guerriero! Se ne stanno nascosti, è questa la loro strategia!"
"Sbagliato" disse semplicemente Sephiroth, senza aggiungere altro.
"SALVEEEE!!" sbraitò Zack uscito da sottocoperta. Salutò tutti con una pacca sulla
spalla. "Bene, è ora di darsi da fare!" disse, e poi si adagiò sulla spalla, con
sorprendente maneggevolezza, un enorme blocco metallico che era azzardato definire
spada, evidentemente l'arma che si era scelto. "Sai usarla?" chiese
Sephiroth, come da protocollo. Zack fece "ok" con il pollice. "So che ha
la tecnologia di supporto per i Materia, ma non ne ho... qualcuno me ne presta?"
"Credi che siano caramelle?" disse Cloud, senza troppo trasporto. "Ehi...
ma allora tu PARLI! Accidenti!" "Ecco" Quella semplice parola di
Sephiroth fu istantaneamente compresa da tutti, che volsero lo sguardo al mare.
"LA COSTA DEL WU TAI!!!" disse il comandante, risalendo da sottocoperta con un
seguito di dieci guardie almeno. "Ci siamo!" Cloud osservava i Picchi Sacri,
monti altissimi e aguzzi, collegati da esili ponti di corda, le cui cime erano
scolpite a forma di pagode sovrapposte. Chissà se qualcuno, dalle finestre scavate
nella
roccia, osservava loro? Oltre, poteva immaginare l'enorme capitale imperiale del
Wu Tai, gli edifici color rosso e oro, gli alberi che si diceva crescessero dentro
le case stesse, e oltre ancora le Statue Divine del Da-Chao, dove nessun soldato
aveva ancora messo piede... ecco, il guerriero Cloud Strife è arrivato... viene a
conquistare questa terra straniera... Diverse navi avevano già attraccato
nella sabbia, scaricato un'infinità di cadetti come loro, si erano allontanate e
ora costeggiavano la costa puntando su essa ogni tipo di artiglieria a bordo.
"Signore" fece Koji timoroso "La artiglieria di supporto è... puntata
verso i nostri, signore..." "E dunque?" ribattè, quasi ruggendo il
comandante. "Si-signore, chiedo chiarimenti sullo svolgimento della
missione,signore." "Il caposquadra Sephiroth vi ha fatto un briefing a
pranzo." "Ma..." "Non preoccuparti" spiegò Sephiroth. "Hai capito
bene: se le nostre forze sono in svantaggio, le navi sparerranno sulla costa. Ma
questo non è mai successo." "N-non siamo mai andati in svantaggio?" chiese
Koji speranzoso. "No... sono le navi che non hanno mai fatto in tempo a
sparare." "BOH! Chi ci capisce è bravo..." esclamò Zack; il comandante sembrava
combattuto tra la necessità di colpire nuovamente Zack e l'attenzione per la
battaglia. Quello che colpì Cloud fu che una delle guardie al seguito del
comandante tirò fuori una telecamera. "Mi raccomando, ci servono più dati
possibili" aggiunse il comandante. Nel caso avesse ancora dubbi, Cloud realizzò
definitivamente che per la Compagnia tutti quei ragazzi, lui compreso, per i quali
quel giorno era una svolta nella loro vita, non erano che numeri sulla carta.
Per un pò non accadde nulla: le varie squadre presero posizione ai piedi
dei Picchi Sacri. La nave era ormai così vicina a terra che a Cloud parve di vedere
i loro volti alcuni dei quali, per ora, erano calmi come se si trattasse di una
esercitazione qualsiasi. Koji e Zack davano bene a vedere l'emozione, Tanaka molto
meno. Poi lo vide. "Eccolo! Che cos'è quello?" disse Sephiroth come se lui
e Tanaka fossero in gita a documentare uccelli rari. Era la cosa più strana
che Cloud avesse mai visto: sembrava una specie di samurai, anche se molto grosso e
con le braccia un pò troppo lunghe, ma il suo corpo era fatto come di oro e rame
intrecciati in grandi spirali, e portava un grosso cappello e un manto variopinto.
Sembrava che l'aria intorno a lui si fosse riempita di petali di fiori.
I cadetti sulla spiaggia si paralizzarono, ma non erano spaventati: quell'essere
si muoveva troppo lentamente e... che faceva? Si inchinava! Sì, si era inchinato
ai cadetti, e poi aveva rialzato la testa. Nessuno di loro sapeva bene come reagire.
"Quindi?" incalzò Sephiroth. "Sì. E' un eone, si chiama... Yojimbo,
lama vendicatrice. Abbiamo molte leggende su-" "Bè, non sta vendicando un
accidente! E' fermo!" interruppe Koji, sarcastico. Qualcos'altro accadde.
La terra, dall'altro lato della formazione dei cadetti rispetto all'eone, parve divenire
gommosa. Un volto e una mano premevano sotto la superficie, tentando di uscire; fu
come se una montagna si formasse e sgretolasse subito dopo. Un enorme uomo muscoloso,
dalla carnagione color terra e folti barba e capelli bianchi. Numerose corna lo
ornavano, partendo dalle spalle e allungandosi sul suo corpo, che sembrava a tratti
incandescente. "Quello è il titano della terra, Jecht" illustrò calmo
Tanaka. Jecht aveva un'apparenza decisamente più minacciosa di Yojimbo, ma
si limitò ad conficcare gli artigli nel terreno, che sollevò come un tappeto. Quella
che prima era una eventuale via di fuga verso le pianure a sud del Wu Tai ora era una
parete di roccia insormontabile, curva su se stessa. Jecht sparì nella voragine
creata dal suo corpo. "CHE CAZZO STA SUCCEDENDO!?!" Urlò Koji come se non ce
la facesse più. E dire che non era ancora successo nulla. I cadetti, terrorizzati,
erano ora bloccati tra la parete artificiale e l'eone Yojimbo, ancora immobile.
"All'inferno! Sono gli stessi mostri di sempre! Che guerra del cazzo, non
succede mai nulla! Che giornata piatta!" Il comandante si voltò e comincio a scendere
sottocoperta con la scorta. "Non tu! Tu resti qui e filmi tutto!" e ridiscese,
lasciando uno solo dei suoi con la squadra. "Cos'è? C-Cos'è?" continuò Koji.
"Un uomo con le chiavi d'invocazione, i Materia rossi se preferisci, se ne
sta in uno di quei picchi sacri e invoca questi esseri, questi eoni, per
sterminarci. Forse ce ne sono altri con lui, in ogni caso ogni guerriero di Wu Tai invoca da solo. Chi riesce ad uccidere almeno un invocatore passa l'esame. Tutto qui."
Non si capiva se Sephiroth avesse voluto essere rassicurante (nel qual caso non ci
riusciva affatto) o al contrario deliberatamente crudele verso i suoi cadetti.
A Cloud non importava molto. Certo, stava morendo dalla paura... se lo
aspettava. E d'altro canto si aspettava anche il resto: doveva uccidere o essere
ucciso. Non avere paura è stupido, pensò, averla e vincerla è il coraggio.
Il crollo emotivo di Koji pareva finire lì. Strinse le mani sui due gunblade con
faccia di colpo risoluta. "Andiamo!" disse, subito fermato da un gesto di
Sephiroth. "Prima dobbiamo vedere il loro esame, poi comicerà il nostro."
In effetti, l'hangar della nave era ancora sigillato. "Bè, adesso è chiaro
il senso dell'esame, no?" disse Zack, più serio del solito ma non meno ottimista.
"Inizia" fece notare Tanaka. Sotto Yojimbo si formo una specie
di lago di inchiostro nero, nelle cui profondità splendeva un bagliore color sangue.
Emerse una spada, chiusa in una elaborata elsa rossa. Lentamente, come se avesse tutto il
tempo del mondo, l'eone estrasse la spada. "FUOCO RAGAZZI, FUOCO!!!!"
Non era stato un caposquadra ad urlare, ma un cadetto a caso. Quelli che
avevano scelto armi da fuoco presero la mira e tirarono, gli altri sguainarono le
spade e si prepararono a difenderli, se l'eone si fosse avvicinato.
Come infatti stava accadendo. Del tutto indifferente alla cascata di proiettili,
Yojimbo correva verso di loro a spada sguainata... ora c'era quasi... Koji si
affacciò rischiando di perdere lequilibrio, e così Zack... e anche Cloud, più
composto... non rallentava affatto... Tanaka non disse nulla... Sephiroth...
lui sembrava ammaliato... Yojimbo era proprio davanti a loro... li aveva sorpassati...
poi era saltato oltre la parete di roccia creata da Jecht... ed era sparito.
Non era successo nulla?!? Neanche un urlo. Niente di niente.
Cloud ebbe però l'impressione che il numero di cadetti si fosse moltiplicato...
sì... troppe gambe, troppe braccia in più... e poi pareva che si fossero appiccicati
l'uno all'altro, insomma non si capiva più nulla. Dovette osservare per un
pò... ...per capire che... ...senza un gemito, nè una goccia di
sangue, quei ragazzi erano diventati un cumulo di cadaveri smembrati.
Gli tornarono alla mente le parole del comandante... gli stessi di sempre...
mai nulla di nuovo... una giornata piatta... Una giornata piatta, davvero.
Sentì una specie di grosso muggito... un'altro di quei maledetti era apparso
sul campo... una specie di enorme bocca senza corpo, dentro la quale vibrava un vortice
di energia purpurea. I pezzi di sei decine di giovani si alzarono in cielo lasciando una
lieve pioggerella rossa, e scomparvero nel vortice. "E quello?" Sephiroth
interruppe il silenzio come se nulla fosse accaduto. "Quello..." anche
Tanaka sembrava un pò sudato. "Lo chiamiamo Atomos, Cancelli del Nulla"
Cloud si aspettava che Koji avrebbe detto qualcosa di offensivo per
Tanaka, ma non lo fece. Guardava il campo rosso dove quei giovani erano scomparsi, e
piangeva. Piangeva... Proprio come Cloud si era augurato. Ma
ora non ci trovava niente di piacevole. "Cazzo...." dalla bocca di Zack non
uscì altro. E comunque il volume assordante del megafono avrebbe coperto le suae parole. "VA BENE RAGAZZI; E' FINITA! SPARATE A QUEL GROSSO ASPIRAPOLVERE
PRIMA CHE FUGGA ANCHE LUI!" la voce del comandante sembrava venire da un'altra era. Tutti gli
incrociatori, eccetto il loro, caricarono i cannoni. Cloud abbassò lo sguardo... forse
il mare l'avrebbe calmato. Non ebbe questa grazia, perchè vide ciò che c'era
sotto l'acqua. Aveva sentito dire che a Wu Tai c'era un cimitero delle navi... ma ora
comprendeva che era il cimitero delle LORO navi. Il loro cmitero, in altre parole. E loro ci galleggiavano sopra.
Gli eoni come avevano affondato tante navi? La risposta giunse da sola.
"Si ostina a voler tentare coi cannoni... non ha capito la lezione." disse
Sephiroth. Appena i cannoni furono carichi qualcosa si alzò dall'acqua...
Sembrava una specie di balena molto adornata, color crema, con delle
lunghe ali da insetto. "Guarda quello!" Sephiroth continuava placidamente
il suo corso di istruzione sugli eoni "Noi lo chiamiamo 'Punizione dei Naviganti'... ormai lo conosciamo bene." "No..." lo corresse Tanaka, che
sembrava doppiamente sfinito, per lo shock e per il tentativo di nasconderlo "Quello è il
sommo Bismarck, Generale delle Balene... lui..." Mentre Tanaka parlava,
forse capendo che Koji non lo avrebbe più interrotto, Cloud cercò di alienarsi dal
contesto, e dirigersi semplicemente negli alloggi. Non voleva vedere nè sentire... non sentì nemeno il fragore prodotto da
Bismarck che affondava sistematicamente le navi, mentre Atomos volava via... e poi
anche Bismarck... voleva dimenticare di aver anche solo visto quegli esseri.
Era una giornata piatta. Una come ce ne sarebbero state tante altre.
Le poche ore che lo separavano dallo sbarco, le impiegò tutte cercando di convincersene.
E' una giornata piatta. |
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Capitolo 4 *** Crimson fields ***
E' proprio vero che la realtà è definita dalle nostre percezioni... Perchè
a Cloud parve che fossero passati anni da quando era entrato nella cabina ed era
rimasto a fissare il soffitto, apatico, a quando sentì dei passi fuori dalla porta.
"Caposquadra?" fece, da fuori, la voce di Zack; i passi si interruppero
proprio ad un passo dalla porta. "Dimmi." "E' venuto a chiamare
Cloud?" "Cloud? Oh, il cadetto Strife?... sì, manca poco allo sbarco."
A Cloud parve strano di non sentirsi offeso... Sephiroth non ricordava il suo
nome... eppure la cosa lo stimolava. Certo, Zack era simpatico... gli
piaceva. Ma lui non voleva che Sephiroth lo trovasse simpatico...
voleva che lo stimasse... Quel pensiero gli ridiede forza... ecco
perchè era lì: per fare un grande esame... venire ammesso nella MILIZIA, in Prima
Classe... allora Sephiroth lo avrebbe dovuto guardare come un suo pari. Tutti l'
avrebbero fatto. E Tifa... Tifa. Come osava pensare a lei?
Ormai facevano parte di due mondi diversi... Sephiroth l'aveva detto:
dimenticate il passato o ne farete parte. "Io volevo... parlare con lei...
con te. Posso darti del tu? Saremo in squadra insieme..." Cloud sentì
qualcosa di incredibile. "Va bene." Come sarebbe? Sephiroth lasciava
che uno scapestrato di Gongaga lo trattasse da pari? Gongaga... dove le case
erano scavate nelle rocce tondeggianti, e la gente doveva ancora coltivarsi quel che
voleva mangiare... se Zack non fosse fuggito di casa, gli aveva spiegato a pranzo,
sarebbe diventato un contadino, e avrebbe vissuto in una casa di pietra scolpita...
non voleva finire così... Ma adesso finiva addirittura nel dare del tu a
Sephiroth?!? Certo che... era un ragazzo sorprendente... e del resto anche il suo
tono di voce era completamente cambiato. Non era più insolente nè scherzoso, era
dannatamente serio... Cloud riusciva ad avvertirlo da oltre la porta.
"Parla, allora... come ti chiami?" "Zack." "Parla... Zack."
"Io vorrei capire... che senso ha tutto questo? Questa guerra? Perchè quei
ragazzi sono morti? Io avevo sentito dire... che eravamo in vantaggio... che
andava tutto bene... i notiziari lo dicevano ogni giorno... perchè allora
sono tutti morti?" "Questo, Zack, si chiama 'gettare troppa carne al fuoco',
credo" non si sarebbe potuto dire se era dispiaciuto o sarcastico, o semplicemente
insensibile. "RISPONDIMI!" Un pensiero balenò nella mente di Cloud,
un pensiero estremamente semplice rispetto ai suoi abituali, così contorti: Zack
aveva davvero le palle d'acciaio. "D'accordo... d'accordo, Zack. Ti
rispondo. Hai mai visto la Piana delle Spade?" "S-sì... sì, in
fotografia... ma... che c'entra? Ho... ho capito... è falsa, vero?" "No."
Cloud capiva benissimo tutte le implicazioni di quel discorso origliato.
La Piana delle Spade era una piccola pianura verde a sud del Wu Tai, quella
che il titano Jecht aveva reso inaccessibile poche ore prima... era una specie di
cimitero simbolico per gli abitanti del Wu Tai: Quando uno dei loro moriva, la sua
famiglia andava in pellegrinaggio dalla Capitale Imperiale nell'estremo nord fino
alla Piana delle Spade, e lì seppelliva il defunto piantando, come una lapide, una
spada con inciso il suo nome. Dal momento
che credevano che gli spiriti dei morti potessero perseguitare i vivi, li seppellivano
lontano... La Piana delle Spade... foto dove il numero di spade era sempre
crescente apparivano sui giornali dall'inizio della guerra: dal momento che non si
potevano avere contatti con il Wu Tai, erano la prova che la guerra andava bene, che
il nemico era fiaccato, che non c'era da preocuuparsi... Aveva detto bene,
Zack... dopo quella giornata, a Cloud pareva logico pensare che fossero
fotomontaggi... certo! Avrebbero dovuto fare circolare altre foto? Magari la foto
di quel campo di erba color cremisi, che era tutto ciò che era rimasto di sessanta
cadetti addestrati per anni nella polizia militare? Magari la foto di Koji,
che piangeva in silenzio, guardando quella estesa macchia rossa? E soprattutto...
...GLI IMPORTAVA? Non si sarebbe arruolato, se avesse saputo?
"No" aveva detto Sephiroth "Quelle foto sono vere. La guerra la conduciamo noi."
"Non... non prendermi in giro." "Mo non lo sto facendo. E' vero.
Come sono vere tante cose... l'economia è in crescita, hai sentito? Lo hanno detto
oggi al notiziario." "Che cazzo stai dicendo? Mi stai prendendo in giro?
Perdo tempo, qui! Vado in coperta!" Zack... non aveva davvero paura di nulla.
"Aspetta." la voce di Sephiroth si era di colpo fatta autoritaria. Cloud si
era alzato, per origliare meglio. "E' vero, che l'economia è in crescita."
"Io... io non capisco..." "Peccato, ti facevo più svelto. Ma l'
economia è davvero in crescita, Zack. Eppure... in ogni città che conosco non manca
la gente che muore di fame. La tua è diversa?" "Gongaga?... no..."
"Eppure è vero che l'economia è in crescita... ma della gente muore di fame. E' vero
che la guerra la conduciamo noi...ma oggi sessanta ragazzi sono morti. Sai cosa
significano quelle morti? Statisticamente parlando, zero. Niente. La guerra non è
diversa da tutto il resto, Zack. La gente vive e muore senza alcun senso. Non
sforzarti a cercarlo. Non c'è. Pensa a sopravvivere." "Se... se
non c'è alcun senso... perchè combatti?" "Non so fare nient'altro. La
ShinRa mi prese in esame quand'ero orfano... o almeno credo, non so dove sia mio
padre. Mi hanno addestrato ad uccidere e hanno studiato come lo facevo. Ti sconvolgerà, Zack, ma non ho mai toccato
una ragazza in vita mia e non mi riesco a capacitare di perchè a voi interessi
tanto toccare un altro essere umano. Non ne vedo il senso"
"Perchè... mi stai dicendo questo?" "Non lo so bene neanch'io... perchè
mi stai simpatico, credo, e voglio che tu sappia la verità... la mia verità,
almeno.Non ho mai parlato a nessuno della mia vita. Se morirò, tutti ricorderanno le
mie battaglie, ma nessuno saprà come la penso. Non so bene perchè, ma... non mi va."
"Gra... Grazie. Ho... un'ultima domanda." "D'accordo. Abbiamo ancora
qualche minuto." "Perchè quelli ci hanno attaccato, e perchè ora stanno
perdendo?" "Sono due domande, ma fa niente." Cloud doveva digerire
ancora il primo discorso, ma si sforzò di ascoltare per bene anche questo. Certo
era evidente che Zack trovava più interessante essere amico di Sephiroth che
diventare un buon miliziano, e lui non era così... ma le parole di Sephiroth avevano
un fascino inspiegabile. Poteva fare gli unici discorsi che gli fossero mai interessati.
"Buona parte dell'alimentazione, dell'arte medica e dell'artigianato
del Wu Tai" spiegò Sephiroth con un tono da insegnante che, notò Cloud con
orgoglio, assomigliava al suo "Si basava sul celebre cedro foglia blu, lo
conosci?" "No" "Ovviamente... perchè è estinto. Questo a seguito
delle alterazioni dell'ecosistema prodotte dai reattori Mako creati dalla ShinRa.
Il presidente ShinRa ha proposto ai Cinque Saggi del Wu Tai di aprirsi all'energia
Mako, ora che il loro stile di vita è irrimediabilmente rovinato, e loro si sono
rifiutati. Allora... il presidente ha organizzato un embargo nei confronti del Wu
Tai. Dal momento che questo significava morire di fame, perchè i pesci che
costituiscono l'altro pilastro dell'alimentazione del Wu Tai sono diventati velenosi
per le stesse ragioni, i Cinque Saggi hanno chiesto al Partito la revoca dell'
embargo. Al rifiuto, ci hanno dichiarato guerra. Bè, tutto qui." Cloud riflettè bene anche
su questo... anche Zack doveva averlo fatto perchè giunse alla sua stessa
conclusione... "I morti seppelliti nella Piana delle Spade... sono civili morti
di fame o di malattia." "Esatto, Zack. Sai una cosa? Io sono sopravvissuto a dodici eoni
ed ho ucciso nove invocatori. Son il primo in assoluto nella prima classe della MILIZIA della ShinRa. Ma questo, ai fini della guerra..."
".. non ha alcun senso." concluse Cloud. |
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Capitolo 5 *** No turning back ***
A Cloud era tornato in mente quell'articolo che aveva letto sua madre ad alta voce,
quando lui era piccolo. Si intitolava...
LIETO FINE INASPETTATO NEL SETTORE 01
Iniziava così: "Un miliziano, tanto giovane quanto forte e generoso, ha sventato
un'attentato al reattore 01 di Midgar che si sarebbe concluso in una strage di
innocenti..."
Era Sephiroth, naturalmente.
La prima volta che apparve sui giornali. Da allora
aveva salvato, secondo le stime più critiche, trecentosessantadue civili, ventuno
addetti alla manutenzione dei reattori, eliminato fisicamente trentanove membri di
organizzazioni criminali e sette ecoterroristi. (E si attendevano con urgenza le
liste di unità nemiche eliminate durante la guerra).
Un eroe.
Dopo quello che aveva visto quel pomeriggio, Cloud non sapeva che farsene di un
eroe. Invece, quell'uomo cinico e nichilista, il VERO Sephiroth, era l'uomo che
avrebbe seguito ovunque.
L'uomo con tutte le risposte.
Certo, aveva ragione lui... nulla aveva senso. Sessanta ragazzi come lui erano
morti, e allora? Non erano preparati abbastanza. Tutto qui. Tutto il resto non aveva
senso, la guerra, la pace, i dubbi di Zack, la solitudine di Tanaka (e la sua), le
leggende di Koji...
...e Tifa...
Solo arrancare, brandire la spada, e sopravvivere. Qualcosa che Cloud capiva,
finalmente.
Così pensava mentre, nonostante gli scarponi, avvertiva minuziosamente la
costituzione della sabbia della spiaggia, mentre alle spalle si lasciavano il
cimitero delle navi e l'unica nave ancora a galla, la loro, quella che doveva
riportarli a casa.
Koji sembrava davvero un altro, rispetto a prima. L'unico gesto che si potesse
attribuire alla debolezza fu passarsi una mano lungo tutta la faccia, dalla sua
corta barba da adolescente ai suoi capelli rasati alla stessa lunghezza. Intorno
ai suoi occhi purpurei era sparita ogni traccia di rossore. Con i gunblade alle
mani, apriva il gruppo che era diretto ai piedi dei Picchi Sacri.
Sephiroth e Zack camminavano l'uno accanto all'altro... evidentemente erano entrati
in confidenza. Sephiroth portava in una mano, come se fosse infoderata, la sua
lunghissima, scintillante, arcinota Masamune, mentre Zack teneva in spalla con
disinvoltura il suo enorme spadone. Aveva ripreso il suo solito sorriso
spavaldo, con cui ogni tanto salutava i cadetti delle altre squadre che via via
erano sempre più lontane, dietro di loro. Ma era silenzioso.
Cloud li seguiva a breve distanza, controllando e ricontrollando la sua Velvet.
Se qualcuno si avvicinava, uno sguardo ostile di Cloud lo rispediva nella sua
squadra da cui si era allontanato. Era il momento... lui avrebbe fatto un esame
strepitoso... doveva farlo... altrimenti perchè era venuto lì?
Nicholai Tanaka chiudeva il gruppo. Per un attimo, Cloud si chiese se non avesse
negli occhi una specie di nostalgia ereditaria, nel vedere per la prima volta la
terra dove erano nati i suoi genitori... ma quando lo guardò, non ne trovò traccia:
lo vide solo estremamente scrupoloso, con il suo pugnale in una mano, intento a
fare esattamente quello che l'ultimo della fila doveva fare, ossia controllare che
non ci fossero movimenti sospetti dietro di loro. Il comandante aveva detto che,
passato l'esame, Tanaka avrebbe avuto la cittadinanza. Forse era lì solo per
quello, e non gli importava altro. Chissà se avrebbe continuato così, quando si
sarebbe trovato ad uccidere un'uomo col suo stesso sangue?
Ironicamente, i cadetti che erano rimasti sottocoperta e non avevano visto il
massacro di quel pomeriggio furono molto più terrorizzati di loro quando passarono
in mezzo all'erba imporporata dal sangue. A Cloud parve anche di sentire qualcuno
commentare che quel crepaccio, lì era innaturale. Ma la scena più divertente venne
pochi secondi dopo.
Un cadetto si avvicinò a Koji.
"KOJI! EHI, KOJI! SONO IO!"
"E' iniziato l'esame, che vuoi?" evidentemente, essere popolare non era più
l'interesse prioritario di Koji; era probabile che adesso fosse uccidere il
guerriero invocatore, pensò Cloud. L'epica vendetta di Koji! Sì, doveva essere
così...
"Soltanto, ehm, coi ragazzi ci chiedevamo... prima c'erano altri due incrociatori
in acqua, secondo te dove sono finiti?"
"La prossima volta tu e i ragazzi non passarete il tempo a ridere e scherzare negli
alloggi insonorizzati. Siamo in guerra, imbecille." giusto, e se Sephiroth non
ti avesse scelto per caso tu saresti stato lì con loro, continuò a rimuginare
Cloud, malignamente.
"M-ma Koji, allora... sai dove sono finiti?"
"Dov'erano prima: in acqua." disse calmo Sephiroth e a quel punto le due squadre si
allontanarono definitivamente. Vedere quel campo insanguinato aveva fatto rallentare
il passo a tutte le altre squadre, eccetto la loro.
"Ci siamo." disse Koji, ripassandosi di nuovo la mano sul volto, come fosse sudato.
Stavolta la mano era occupata dal manico del gunblade, ma lui non se ne accorse e se
lo passò sulla faccia, dove rimasero tre graffi rossastri: doveva avere i nervi a
fior di pelle... e con ragione. Erano ai piedi dei Picchi Sacri.
"Saliamo." disse Sephiroth a bassa voce, ma incredibilmente imperativo. E così
fecero, salendo una scala scolpita nella roccia di cui non si vedeva la fine.
Erano circondati da elevatissime pareti di roccia le cui cime erano quelle pagode
scolpite in chiaro stile Wu Tai, che sembravano un cartellone gigante con scritto
"QUI INIZIA IL TERRITORIO NEMICO".
Si resero conto di quanto tempo era passato solo quando arrivarono ad uno dei tanti
spiazzi di pietra da cui si vedeva il cielo. Era il tramonto.
"Facciamo una pausa" ordinò Sephiroth, calmo.
"Perchè?!?" protestò Koji.
"Perchè sei sfinito" rispose lui e, nel sentirselo dire così apertamente, Koji si
sentì libero di crollare seduto a terra, subito imitato dagli altri tre.
"Sephiroth?"
"Zack?"
"Che ne è delle altre squadre?"
"Mi pare evidente che sono rimaste indietro!" rispose Koji, inorgoglito, al posto di
Sephiroth.
Sephiroth tirò fuori qualcosa... una specie di cristallo che risplendeva di giallo,
a forma di prisma ottagonale. Cloud la riconobbe subito. Sehiroth si avvicinò e,
come se fosse una piuma, sollevò la spada Zack... doveva aver premuto qualcosa,
perchè la spada si scompose come in tasselli in un certo punto. Lì Sephiroth
inserì il cristallo, e la spada si richiuse. La passò al volo a Zack, che
sorprendentemente riuscì a prenderla.
"Tieni, fai pratica"
"Che è? Cloud...?"
"Un Materia giallo, credo sia il modello 'sense'. Permette di scovare nemici e amici
nelle vicinanze e di intuirne le potenzialità."
"Forse non so farla funzionare... io non sento nulla."
"No, impossibile. Entra in azione da sola e chiunque riesce a percepire molto bene-"
"Io ti dico che non sento nulla!" ribadì Zack. Sephiroth non sembrava intenzionato a
chiarire le cose, quindi Cloud continuò.
"Allora... l'unica possibilità è che non ci sia nessuno o quasi nel raggio di due o
tre chilometri."
"Non dovrebbe esserci questo stacco tra noi e le altre squadre." disse Tanaka
aprendo la bocca in via del tutto eccezzionale.
Era evidente che Sephiroth stava zitto per mettere alla prova loro, quindi Cloud
si sforzò ancora di più a ragionare.
"Gli altri devono essere tornati indietro o morti." concluse.
"CAZZATE!" sbottò Koji "...scu... scusate... ma non è così... vero? Se qualcuno...
qualcosa... li avesse uccisi, Zack ne sentirebbe la presenza... no?"
"Dicci qualcosa, Cloud! Sei la nostra salvezza!" La stima di Zack se l'era
guadagnata... era a buon punto per guadagnare quella di Sephiroth?
"No... gli esseri con grandi poteri magici sono refrattari per natura al potere di
quel Materia... bisogna essere molto portati per percepire gli eoni, o i guerrieri
invocatori." seppe di aver superato se stesso.
Koji estrasse il Materia giallo dalla spada di Zack prima che lui reagisse, e lo
gettò giù.
"Quello stupido sasso! Non so proprio che te l'eri preso a fare! Non serviva a
nulla!"
"Ehm, Koji, non me l'ero preso io...." Koji divenne rosso e chiuse gli occhi, come
aspettando il rimprovero di Sephiroth; questi, dal canto suo, non sembrava
minimamente interessato al fatto che il suo Materia fosse volato giù dai Picchi
Sacri. Continuava a dare le spalle al gruppo, silenzioso.
"L'ipotesi più plausibile resta la mia." insistè Cloud. Tanaka annuì.
"G-già..." balbettò Koji.
"Insomma, che si fa?" chiese Zack. Era proprio un tipo positivo!
Qualcosa catturò l'attenzione di Koji che schizzò di nuovo in piedi e corse fino al
bordo dello spiazzo di roccia, tanto da far sembrare che volesse buttarsi.
"Non farlo, sei ancora giovane!" scherzò Zack.
"I... idiota! Come fai a scherzare in un momento simile? Guarda là!"
Indicò il mare. Anche Cloud e Tanaka si avvicinarono... si vedeva il Cimitero delle
Navi. E l'incrociatore che li aveva sbarcati era ora in compagnia di quattro
imbarcazioni più piccole. Cloud le riconobbe... erano navette da guerra ShinRa,
completamente automatizzate, capaci di immergersi sott'acqua, dotate di artiglieria
acqua-terra... Koji interruppe Cloud nella consultazione della sua enciclopedia mentale.
"V-visto! E' come pensavo io!"
Ci furono due minuti di silenzio.
"E cioè?" si decise infine Zack.
"Quelle sono navette da guerra, no? Serviranno per il fuoco di copertura! Sì,
dev'essere così! Stanno aspettando che ci ritiriamo anche noi! Non potevano essere
spariti tutti di colpo!"
"E se invece non hanno più notizie di nessuno? Magari le navette servono a coprire
la ritirata del COMANDANTE, ci hai pensato? Magari scendiamo lì e se ne sono già
andati." chissà come mai, Cloud trovava che la spiegazione più plausibile fosse
questa data da Zack.
"Dici così solo perchè il comandante non ti piace! Tentiamo, almeno!"
"Scusate, perchè non usiamo la radio?" l'osservazione di Tanaka fu ovvia quanto
ragionevole e... infruttuosa. La radio emetteva un ronzio confuso e fastidioso.
"Cloud?" cos'era diventato, per Zack, una specie di manuale vivente? Bè... mica
male!
"Se fa così... vuol dire che siamo stati tagliati fuori."
"Qu-quindi?" fece implorante Koji.
"Quindi Zack 1 Koji 0! Ci hanno fottuto!" sempre vivace, Zack.
"Sentite, io propongo di fuggire verso QUELLE navi..." se Cloud non ci fosse stato
dentro, sarebbe stata una scena comica: fu come se Koji, puntando il dito, avesse
premuto un bottone a mezz'aria; proprio dove indicava lui, al centro della piccola
flotta, si sollevò una enorme colonna d'acqua che fece sparire tutte e cinque le
navi.
Eccheggiò una specie di ruggito. L'enorme massa d'acqua prese la forma di un drago
alato. Poi la gigantesca massa liquida si rituffò nell'
acqua, ma stavolta non ci furono risucchi o scossoni: sparì
nell'oceano, semplicemente.
"No-non sono stato io..." fu tutto quello che Koji riuscì a dire.
"Tranquillo... lo... lo immaginavo... cioè, no scu... scusa..." allora anche a lui
passava la voglia di scherzare, ogni tanto?
"Avete finito?" finalmente Sephiroth riprese la parola "Ho sempre detto al
comandante di non ormeggiare troppe navi intorno al Wu Tai. Mi chiedo chi sarà il
prossimo comandante assegnato qui."
"Se non altro a lui non dovrai più ripeterlo."
"Pianatala di fare battute, imbecille! Ma perchè cazzo non te ne sei rimasto a
Gongaga ad arare i campi? Cos'era quello? Cosa diavolo era?"
"Un eone" constatò semplicemente Cloud.
"Esatto. Il più potente eone del Wu Tai. Leviathan, Signore degli Oceani. Dico bene,
Tanaka?" ma quando Sephiroth si voltò, Nicholai Tanaka era scomparso.
"Oh." chissà perchè, non sembrava sorpreso.
"Ni-Nicholai?" la verve comica di Zack andava e veniva "Cloud?" chiamò infine, come
per cercare sicurezza nella freddezza di lui. Che però, ora, sembrava decisamente
agitato.
"Non so... comuque... indietro non si torna...
"MAGNIFICO! Siamo tagliati fuori dal mondo! Le altre squadre sono sparite! Uno dei
nostri ci ha tradito... o magari, è solo tornato alle sue origini, giusto? Magari,
stasera se ne starà nella Capitale Imperiale a-"
"KOJI, STA ZITTO!!!" esplose Cloud "Non ti rendi conto di nulla! Tanaka può
essere stato preso dal nemico!"
"Preso dal nemico? Era qui, un secondo fa! Si può uccidere qualcuno senza produrre
un gemito?" lui stesso si zittì, dopo quella domanda: In effetti, era proprio quello
a cui avevano assistito poche ore prima, ben sessanta persone erano morte senza
neanche accorgersene.
"Non intendo solo questo! Ti rendi conto che siamo con il signor Sephiroth? Sono
sicuro che torneremo a casa sani e salvi... anzichè tremare come una foglia, pensa
all'esame! E' quasi sera e non ho visto uno straccio di invocatore!"
"Hai... hai ragione... che dobbiamo fare, caposquadra? Ci ritiriamo?"
"Il prossimo incrociatore arriverà domani mattina. Abbiamo tutto il tempo per
trovare un invocatore e ucciderlo. Naturalmente non avrà alcun senso se sarò io a
farlo... comunque finora ho cercato di non intervenire per vedere come ve la
cavavate. Direi che siete un disastro. Forse è meglio tornare in spiaggia e
aspettare. Mi sembra che l'unico che può passare l'esame sia Tanaka."
"Tanaka? Tanaka è scappato!" insistè Koji.
"No, è ancora qui, non-" Sephiroth interruppe bruscamente il discorso. Guardava
intorno con aria circospetta.
"E' salita la nebbia" concluse.
"Che palle!" precisò Zack.
"E' troppo fitta... e troppo veloce. E innaturale." osservò Cloud.
L'aveva capito subito. Gli aveva fatto tornare in mente Nibelheim...
Da un lato, i Monti Nibel, aguzzi, sinuosi, lucidi, nerissimi... e pericolosi. Ma si
diceva che dentro le montagne splendessero di color smeraldo e oro, e la roccia si
muoveva come se respirasse... Cloud sapeva che era vero, la mattina presto usciva di
casa e andava a spasso per i monti, marinando la scuola. Ma questo significava
litigare a morte con sua madre...
Dall'altro, il Foscorivo, il fiume che separava l'area di Nibelheim dai Canyon a
sud. Era come una ferita in mezzo alla terra erbosa, che sgorgava nebbia: un enorme
sentiero di nebbia compatta, che rendeva impossibile vedere l'acqua del fiume.
Ma se non altro, lì niente mostri. Poteva andarci quando voleva... cioè, sempre.
Aveva imparato a memoria i movimenti della nebbia. Rivederla adesso,
improvvisamente lo fece dubitare. Davvero era a suo agio, lì, o forse aveva
nostalgia di casa, della mamma, di Tifa, del Foscorivo? Davvero si trovava a suo
agio nella guerra? Esisteva, poi, un uomo che stesse a suo agio nella guerra?
Ma la seconda constatazione era che quella nebbia non era affatto naturale. Nè era
naturale quello che ne venne fuori.
Una ragazza giovanissimavestita di rosa, con un mazzo di fiori in mano, avanzava
verso Zack.
"No... non puoi essere tu... tu sei a Midgar... oppure sei tu? Sì, sei tu...
Aeris..."
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Capitolo 6 *** The day I met the real myself ***
Cloud non aveva la più pallida idea di chi fosse Aeris, nè del resto se lo chiese:
lui non la vide, nemmeno sentì Zack parlare. Era totalmente preso da ciò che aveva
davanti.
Davanti a lui c'era... lei... Tifa? No... era lei, ma con molti anni in più...
aveva un'aria stanca, i capelli più lunghi, i suoi occhi bronzei così tristi,
vestiti scuri, e... delle forme decisamente più accentuate. Non era più una
bambina, era una donna. Forse, pensò Cloud... forse se tu fossi così... potrei
amarti ancora... ebbe una gran voglia di andare verso di lei, possederla...
"Amore mio... amore mio" biascicava Zack "Mi manchi tanto... finito questo esame...
me ne torno a Midgar... voglio fare l'amore con te... facciamolo adesso..."
anzichè tenersi la spada in spalla, ora la lasciava strisciare persantemente a
terra, pronto a lasciarla cadere; era sul punto di togliersi la corazza di
dosso...
"Ragazzi! Ragazzi... siete vivi! Che giornata terribile! State... tutti bene, e
noi... non è successo nulla... noi torneremo a raccontarci storie nella mensa...
e rideremo... e sogneremo... sì..." farfugliava Koji mentre i
cadetti delle altre squadre uscivano dalla nebbia uno ad uno, con espressione
amichevole.
Poi, quello che videro fu uguale per tutti: Sephiroth che, con la spada, troncava
brutalmente le figure di coloro che erano così felici di rivedere, che poi
svanivano come spettri... tornavano ad essere nebbia. Crollarono a terra. Non
piansero, ma avrebbero voluto farlo.
"Cloud, cosa... cosa è stato?" si fece coraggio Zack.
"Io... non lo so..."
"L'ho affrontato altre volte. E' Fenrir, un eone che cantando provoca illusioni.
Ma i suoi poteri non finiscono qui... in ogni caso, con me non ha mai
funzionato" non c'era bisogno che spiegasse perchè... Sephiroth non aveva immagini
di persone amate che lo rendessero condizionabile.
"Dove sta?" ringhiò Koji, furibondo. Sembrava davvero al limite. In effetti, lo
scherzo era stato un pò pesante.
"Vicino... anche l'invocatore è vicino..."
Cloud non se lo fece dire due volte... cercò la "Velvet"... l'aveva lasciata cadere
a terra... la afferrò, e salì di corsa la rampa di scale che partiva dal loro
spiazzo.
La sorte ha un'ironia crudele. L'invocatore era nello spiazzo sopra quello
dov'erano loro... a quattro passi! E poi... Cloud aveva visto molte collane del
Wu Tai, prima di quella... erano collane con enormi sfere di vetro consecutive che
ingombravano un pò il collo. L'invocatore aveva qualcosa del genere... ma le perle
erano disgiunte tra loro, e fluttuavano intorno al suo collo, splendendo di rosso
vivo... dieci, undici... almeno dodici Materia rossi, o chiavi d'invocazione, come
diceva Sephiroth. Quel singolo invocatore poteva scatenare l'inferno. Ma, infine...
...il "guerriero invocatore" era la ragazza più bella che si potesse immaginare.
Un angelo non era nulla a confronto... Cloud fu sul punto di inginocchiarsi, per
venerarla. Lei non sembrava averlo visto... stava seduta, con un semplice
kimono bianco e rosso scuro, a gambe incrociate e occhi chiusi; la sua pelle lattea
e i capelli castani che gli arrivavano al collo si tingevano della luce del
tramonto... guardandola, non veniva in mente nessuna delle espressioni tradizionali
per descrivere la bellezza. Avendola davanti, tutte le parole sembravano vuote.
Perchè non apriva gli occhi? Una specie di trance?
"Che... che facciamo? Voglio dire, lo so che è stupido, ma... sembra così
indifesa..." Era stupefacente che Zack l'avesse raggiunto per primo, con quello
spadone immenso sulla spalla.
"Hai... hai ragio- no, ma stai scherzando? Hai visto cosa ha fatto?" Cloud cercava
di darsi un contegno "Uccidiamola subito!" non ne era affatto convinto.
"C'è un altro problema, chi di noi ucciderà quel mostro? Voglio essere io..."
Koji sembrava sfinito per la salita, ma il desiderio di uccidere gli dava la
carica. Stava sfregando le lame dei gunblade l'una contro l'altra.
A Cloud parve che l'aria intorno all'invocatrice si distorcesse... gli parve di
scorgere per un secondo una corazza di metallo blu prodotta dalla ShinRa, come
le loro... la lama di un pugnale... poi di nuovo aria... capì.
"Tanaka." disse a voce bassa.
"Come?" Koji lo aveva comunque sentito.
"Mentre noi litigavamo, Nicholai Tanaka ha usato il Materia per occultare la sua
presenza ed è scivolato via. E' lì. Sta per tagliare la gola all'invocatrice. Io...
lo devo fermare!"
"Certo!" rincarò Koji. Non capiva... Cloud non voleva fermarlo per aggiudicarsi
l'esame... ma per... no, era troppo tardi... puntò la canna della "Velvet" nell'aria
dietro l'invocatrice. Doveva intimare a Tanaka di fermarsi....
"Fermatevi." ordinò calmo Sephiroth; sembrava che si fosse preso tutto il tempo del
mondo per salire le scale. In ogni caso tutti, da Koji a Tanaka, gli obbedirono.
Lei... era ancora lì, immobile, come la statua di una dea.
"Che c'è, Sephiroth?" Zack sembrava essersi appena svegliato da un sogno.
"Non avete capito? Lei sta già invocando. Da un pezzo. I suoi eoni sono intorno a
noi. Se provate a toccarla vi faranno a pezzi."
"Io... non li vedo." puntualizzò Koji, ormai fremente.
Un urlo squarciò l'aria. Il pugnale di Tanaka roteò ai loro piedi. In un punto del
tutto diverso da dove stava Tanaka prima, apparve il suo cadavere dilaniato.
"Sono qui... ma le illusioni di Fenrir li nascondono... uno e lui, l'altro è...
Ifrit." illustrò Sephiroth col massimo della calma; di certo la morte di Tanaka non
era stato uno shock insuperabile. E dire che era di gran lunga il più capace,
secondo lui!
"Nicholai!" Zack strinse forte l'impugnatura della spada. Eppure, ancora non
sembrava convinto di volerla colpire...
Diversamente stavano le cose per Koji: iniziò una corsa furibonda verso
l'invocatrice. Allora... apparvero.
Fenrir era un lupo bianco magro e allungato; il suo corpo era ornato da fregi color
cobalto... Ifrit... sembrava anch'esso un lupo ma, in qualche modo, più umano...
il suo corpo terreo e massiccio era lambito dalle fiamme, e sfoggiava enormi
corna e artigli.
Ifrit si gettò all'istante su Sephiroth, che superava in stazza di almeno il
triplo. Cloud li vide cadere in un istante giù dai Picchi Sacri... non ebbe il
tempo di pensare... doveva agire, subito! Puntò la "Velvet" verso l'invocatrice...
stava per chiudere gli occhi, non voleva vederla morire... ma fu più veloce a
sparare. Fenrir era saltato davanti a lei, e vove aveva poggiato le zampe
le mattonelle grezze dello spiazzo si erano sollevate tutte contemporaneamente
formando un muro di roccia irregolare ma solido, che proteggeva l'invocatrice...
Koji si era allora trovato davanti Fenrir, e...
Gli teneva testa?!?
Ad ogni assalto che Fenrir tentava, Koji roteava le gunblade con maestria,
costringendolo a fermarsi a mezz'aria... era facile immaginare che, se lo avesse
sfiorato, avrebbe premuto il grilletto infiammando la lama. Ma Cloud non riusciva
a mirare se quei due ballavano in quel modo... Zack scattò.
"Tienilo, Koji! Io butto giù il muro!"
"Eh no, Zack, lei è mia!" ma mentre diceva questo, Koji perse la guardia. Fenrir lo
usò come trampolino per saltare su Zack, squarciando la corazza di metallo blu.
Le spalle e le ginocchia di Koji erano belle che andate... Zack...
Fece un'improvvisazione magnifica! Usò la spada come scudo e, dando un calcio
sulla lama appena Fenrir vi era atterrato sopra, lo aveva rovesciato e atterrato...
poi, rapidamente... si era fiondato a terra... aveva raccolto il pugnale di Tanaka
ed estratto il Materia "prevent", lo aveva caricato nella sua spada ed era...
scomparso.
Nei momenti decisivi, Cloud perdeva sempre l'occasione stando troppo a
rimuginare. Zack stava certo per uccidere l'invocatrice... lui non voleva che
lei morisse... ma se non l'avesse fatto, sarebbero morti tutti... ma allora, Cloud
avrebbe fallito l'esame e Zack sarebbe stao promosso... ma se fermava Zack, che ne
sarebbe stato di Koji? E poi, Fenrir poteva benissimo attaccare lui anzichè
Koji...
Come infatti stava per fare, visto che, come eone, non aveva tutte le indecisioni
di Cloud. Cloud rinsavì appena in tempo, e gli puntò la "Velvet" contro... lo aveva
davanti, non poteva sbagliare... e allora... il corpo di Fenrir cominciò a
sprigionare uno spostamento d'aria che sarebbe presto diventato un tornado... Cloud
si ancorò ad una roccia, ma... l'arma? Era volata via? Il vento cessò... certo, ora
aveva il tempo di sbranarselo con calma... sarebbe morto senza sparare un colpo.
Mentre Fenrir spiccava il balzo, Koji scostò Cloud con una spallata, prendendo
l'attacco al posto suo. Come diavolo si era alzato, con quelle ferite? Aveva
trafitto l'eone con entrambe le gunblade e premeva il grilletto a ripetizione,
mentre l'avversario lo mordeva... nella lotta, uomo e lupo non sembravano molto
diversi.
Non c'era nulla che lui potesse fare... alla fine non serviva a niente. Una specie
di botto lo fece voltare.
Sephiroth!
Era vivo, combatteva con Ifrit in una altura lì vicino. Una specie di aura verde e
nera lo circondava, come un'energia che defluiva da lui... e gli effetti si
vedevano. Una moltitudine di massi gli girava intorno creando un campo difensivo
che Ifrit non tentava nemmeno di attraversare... poi... il suo corpo dell'eone
divenne come una meteora di fuoco diretta verso l'avversario, che fuse le rocce e...
venne bloccata.
Con una mano.
Le fiamme diventarono cristalli di ghiaccio. Sephiroth frantumò a terra quella
grossa statua scinitillante. Guardò Cloud, senza emozioni... eppure, era certo
che lo stesse accusando. Tutti combattevano, perchè lui non faceva nulla?
A Zack serviva un sacco di tempo per uccidere l'invocatrice... se si muoveva
velocemente, tornava visibile e percepibile. Koji sarebbe morto in quel tempo...
anche con i nudi pugni, lo avrebbe impedito. Scattò verso Koji e Fenrir avvinghiati,
solo per vedere l'eone che svaniva in un mare di gocce di luce. L'invocazione era
stata interrotta.
Zack uscì strisciando da dietro al muro di roccia. Piangeva. E poi iniziò a
vomitare. Lo aveva fatto davvero, pensò Cloud? Aveva usato quel blocco di ferro per
squartare quell'essere incantevole? No... non poteva essere... Corse dietro le
rocce... l'aveva fatto. Cloud non resse la vista per più di un secondo.
Anche Koji non era un bello spettacolo. Aveva i minuti contati. Tentò di farfugliare
una specie di discorso d'addio ma non ci riuscì, il sangue gli ostruiva la bocca.
Alla fine lui non era davvero servito a nulla. Anzi... aver "rinunciato" ad amare
Tifa, aver origliato le parole di Sephiroth ed essersi convinto che niente aveva
importanza, e la scelta stessa di arruolarsi... tutto ora gli sembrava un pezzo
di un destino già scritto, la cui sola conclusione era che lui era assolutamente
privo di valore.
Forse avrebbe dovuto restarsene a casa, a curarsi di sua madre, una donna sola...
ma non sarebbe stato capace neanche lì... anzi, perchè usare il condizionale?
Non ERA stato capace... sua madre non era forse rimasta da sola?
Ma il suo sconforto culminò quando si ricordò una cosa che Zack aveva detto a
pranzo, quello stesso giorno ormai finito...
"Se uno di noi passa, chiederà di avere per supporto tattico gli altri!"
"Ma in quel caso io sarei un miliziano, e voi soldati semplici..." aveva ribattuto
Koji, spavaldo.
"Bè... basta che stiamo insieme!" aveva risposto Zack.
Era quello il suo destino? Rivivere l'umiliazione della bocciatura ogni singolo
giorno di lavoro, all'ombra di lui che ce l'aveva fatta, e che magari diventava il
miglior amico di Sephiroth?
Del resto... meritava di meglio? No.
Luce e calore interruppero i suoi pensieri. Tre alte colonne di fuoco si alzavano
nella notte ormai stellata... Sephiroth usava la magia per cremare i corpi.
Koji, Nicholai Tanaka e l'invocatrice... di cui Cloud avrebbe voluto almeno sapere
il nome...
Senza alcuna emozione nel viso, Sephiroth camminò fino a Zack, ancora riverso
su una pozza del suo stesso vomito, piangente.
Come aveva detto Sephiroth, lui aveva dimenticato tutto il resto, e aveva pensato
solo ad uccidere e sopravvivere. Ma poi aveva ricordato... il suo passato, chi era e
chi avrebbe voluto diventare. Non un massacratore di ragazze. Non un guerriero
invasore...
Ma, Cloud ne era certo, sarebbe tornato lo stesso di prima. presto o tardi... lui
era forte. O forse, come lui, non sapeva chiedere aiuto.
Sephiroth gli tese la mano, per aiutarlo a rialzarsi. Lui alzò la testa, e guardò
Sephiroth. Cloud non sapeva bene se invidiarlo o meno... lui certo non sembrava
felice. Però, afferrò la mano.
L'esame era finito.
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