A Monster like me

di RoriStark
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Guardiana ***
Capitolo 2: *** Puppy ***



Capitolo 1
*** La Guardiana ***


Era una delle poche mattine tranquille a Storybrooke, Maine. Alla tavola calda, i nani stavano facendo colazione mentre Biancaneve andava avanti e indietro con un fagottino in braccio che piangeva come se fosse sotto tortura e suo padre, il principe azzurro che si massaggiava le tempie davanti ad una fumante tazza di caffè. Sembrava tutto tranquillo, Emma entrò poco dopo, accompagnata da Henry. Vi era finalmente un momento di pace, se non fosse che diversi giorni prima, Regina aveva  perso , di nuovo, il suo vero amore, Robin. Ora se ne stava lì, ad osservare la vetrina, e perfino Henry non sapeva se avvicinarsi o meno.

“Regina”

La voce di Emma la scosse all’improvviso, costringendola a voltarsi svogliatamente, gli occhi appesantiti dalla notte passata in bianco, tra le lacrime, incapace di riportare indietro ciò che aveva lasciato ormai in obitorio, ed ora  sotto una lapide.

“cosa c’è”

Chiese secca

“lo so che è difficile per te, ma hai fatto la cosa giusta”

“grazie per avermelo fatto notare”

La salvatrice  rimase ferma con un sospiro paziente, strinse appena la bambina per potersi avvicinare alla regina “cattiva”

“ascolta,io so bene più di tutti gli altri cosa significa perdere qualcuno che si ama, ma credimi, non è il momento di crollare così”

“cosa vuoi? Il tuo amato è vivo e vegeto, sebbene sia  morto più volte del mio…nessuno lo ha premiato e riportato indietro dalla morte per aver fatto una buona azione”

“Regina io..”

Stava per terminare la frase quando la terra tremò, come al solito, tanto che la maggior parte dei presenti alzò gli occhi al cielo prima di uscire allarmata fuori dal negozio per vedere quale fosse stavolta il motivo di tale trambusto., tutti guardarono in aria quando sentirono un frastuono simile a quello di un jet che viaggiava oltre la barriera del suono, poi un lampo di luce, infine, tutti videro una sorta di aereo militare all’avanguardia, dai colori brillanti e luci che lo facevano quasi sembrare un ufo. Non sembrava un normale Jet,  questo si avvicinò come se volesse atterrare, ma non accadde, si avvicinò alla strada mentre  lasciò sotto di essa cominciò ad apparire sotto forma di dati digitali una figura misteriosa, armata fino ai denti ed in armatura. Subito regina ed Emma si misero fianco a fianco mentre la figura si avvicinava con un lungo fucile appoggiato sule spalle come se nulla fosse. Indossava un armatura che sembrava un misto tra fantascienza ed i cavalieri medievali, con figure di lupi ringhianti sul cappuccio che le copriva il capo, mentre a coprire il viso vi era una maschera in ferro decorata, l’intera divisa aveva colori mimetici, dal verde all’oro. Si avvicinò con noncuranza mentre Regina decise di prendere parola

“metti via quell’arma e identificati!”

La minacciò mentre una palla di fuoco si formò tra le sue mani, di risposta la figura abbassò il fucile e questo scomparve come se si frantumasse in tanti pezzetti di luce azzurra, in tanti pixel, come direbbe chi se ne intende di computer. La figura continuava ad avvicinarsi a mani alzate

“non dovete temermi”

Affermò una voce femminile metallica, mentre si tolse il cappuccio e come era scomparsa la sua arma, anche l’elmo fece la stessa fine, mostrando un volto umano, capelli leggermente lunghi, rosso sangue ed occhi color nocciola con una spruzzata di lentiggini sul naso. Tutti rimasero in silenzio, a studiare quella che si rivelava una giovane donna venuta da chissà dove con aria attonita

“sapete dirmi dove sono?”

“siamo a Storybrooke, nel Maine”

Affermò titubante Emma con un accenno di sorriso, la ragazza di risposta spalancò gli occhi stupita dall’affermazione di emma, si guardò intorno incredula, scosse poi il capo mentre tese in avanti la mano con il palmo rivolto in alto, ma subito le due salvatrici puntarono di nuovo le mani contro di lei, pronte a colpirla

“non ti muovere!”

La  rossa alzò lo sguardo leggermente innervosita, strinse il pugno quando la voce di Henry li costrinse tutti a girarsi

“aspettate!! Fermi!!”

Il ragazzino corse a perdifiato verso di loro, con un libro in mano e lo zaino sulle spalle

“è colpa mia! Ho fatto un errore”

Gridò il giovane autore frapponendosi tra la nuova arrivata e le due mamme

“ascoltate…io..volevo esercitarmi a scrivere e per sbaglio, beh, si è avverato..”

“quindi lei viene da una favola?”

“non proprio favola…videogioco..”

Ammise Henry mordendosi il labbro e guardando altrove con fare colpevole, in quel momento la donna guardò Emma e gli altri sospirando e prese a parlare


"il mio nome è Niniel, del clan dei corvotempesta, signora del ferro sulla mont..."

“lei è…una guardiana, una protettrice del suo mondo, dell’universo, a dire il vero, ed è fantastica! L’ho creata io in quel gioco ed è davvero potente con l’armatura e le armi più forti”

Emma si fece avanti smorzando l’overture del figlio

“aspetta ,aspetta ,aspetta…Henry…non dovresti far pratica con quella cosa, vedi che fine ha fatto il vecchio autore?”

“scusami mamma, io…volevo solo darvi una mano, lei è forte e pensavo..”

Nel frattempo la ragazza alle spalle di Henry aveva di nuovo portato il palmo all’aria dal quale era apparso un piccolo robot dalla forma cuboidale con una sfera simile ad un occhio metallico al centro

“spettro..analisi..”

L’esserino sembrò scansionare l’intera area voltandosi e lanciando dei segnali luminosi che si espandevano come onde lungo tutta la zona circostante

“siamo sulla terra…ma molto molto prima di quanto credevamo”

Disse la voce metallica del robottino.  Di rimando, la ragazza posò una mano sulla spalla del giovane scrittore per farlo voltare, il suo viso esprimeva a malapena un accenno di confusione

“ascolta…hai detto di essere stato tu a farmi venire qui?”

“sì”

“perché mi hai evocato? Ragazzino..”

“perché abbiamo bisogno di una mano”

“corrotti? Alveare? Caduti?”

Chiese all’improvviso la rossa allarmata mentre gli altri la guardavano sconcertati

“no, nulla di tutto questo”

Fece cenno alla donna di avvicinarsi, e prese a sussurrarle all’orecchio

“ dobbiamo aiutare mia madre a scappare al suo destino”

La ragazza inarcò un sopracciglio e portò le mani ai fianchi, osservando il giovane in tono di rimprovero

“ascolta piccolo, credo che per ora la terra, a parte un singolo individuo… non  necessita di una guardiana..”

“ti prego, ti offriremo un lavoro e una casa, potrai goderti la terra, in pace..”

La donna storse il labbro e si voltò verso lo spettro che sembrò muoversi come per fare spallucce

“non ha tutti i torti”

“…e va bene, resto…”

A quel punto, come al solito, regina si avvicinò, portò una mano sulla spalla di Henry e tese l’altra alla guardiana

“benvenuta a Storybrooke, guardiana..”

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Capitolo 2
*** Puppy ***


 Era passata una settimana circa dal suo arrivo a Storybrooke e apparentemente la situazione si era un tantino complicata. Per qualche ragione la compagnia sembrava essere sparita in un'altra dimensione e quando poi era tornata, avevano portato dietro, letteralmente, una mongolfiera carica di gente nuova e strana che loro etichettavano come “personaggi delle storie mai raccontate” , ma ancora non avevano chiesto aiuto a Niniel, almeno fino a quel momento, anche perché era davvero indaffarata a gestire il negozio di animali, un paio di giorni prima aveva trovato un grosso esemplare di metalupo scampato da chissà quale cacciatore di chissà quale favola, ed ora era lì, non in vendita, bensì era stato eletto come suo nuovo compagno animale. La guardiana era nel negozio a dar da mangiare ai conigli nella gabbia di fianco al bancone, quando la porta si aprì facendo trillare il campanello, seguito da passi regolari e lenti, la giovane tornò in piedi mentre teneva ancora un paio di carote in mano.

Nota sul suo abbigliamento
 i capelli tirati su da una bandana, mentre al posto della sua armatura aveva una tshirt con un unicorno disegnato sopra e dei jeans lilla. L’avevano portata  ad un negozio di vestiti e lei sembrava avere una preferenza per quelli più colorati e con i motivi più… carini?
 
L’uomo che era entrato nella stanza, era alto almeno un metro e novanta, indossava un abito novecentesco, nero elegante con un foulard rosso legato al collo e fermato con una spilla dorata. Aveva i capelli corti e neri con delle folte basette, sul suo viso vi erano diversi segni rossi, cicatrici per la precisione e quando i suoi occhi scuri  incontrarono quelli della guardiana, lei vide che erano come iniettati di sangue, come se qualche vena si fosse rotta al loro interno bagnando di sangue la sclera dell’occhio. Non lo aveva mai visto prima, così dedusse che fosse uno dei tanti nuovi arrivati

“buongiorno signore, posso fare qualcosa per aiutarla?”

Lui rimase fermo, ad osservarla quasi stupito nel sentire certe parole. Si avvicinò lentamente, studiando la figura della guardiana che però sembrava tranquilla e poco indispettita dall’uomo di fronte a lei. Posò le mani sul tavolo e si guardò attorno prima di tornare a posare il suo sguardo sulla giovane donna

“tu non mi conosci, immagino”

“no, ha importanza?”

“credo che tu sia la prima persona che non mi guarda male, non sembri interessata alle voci che girano in città..”

“no, affatto, il ragazzino che mi ha assoldato non mi ha detto nulla, perciò…se non vuoi comprare nulla..”

Disse lei agitando un mazzetto di carote mentre faceva per girarsi verso i conigli, ma la voce tuonante dell’uomo la bloccò senza però voltarsi  

“il mio nome è Mr Hyde”

Ribattè all’improvviso, seccato, battendo i palmi delle mani sul bancone, Niniel voltò lentamente il capo verso di lui, innervosita, ma sempre immobile

“ed ora questa città è mia..”

Niniel si appoggiò al bancone con i gomiti e le mani che le sorreggevano il mento

“ah sì? Quindi mi pagherai tu lo stipendio?”

“bada a come parli ragazzina…”

L’uomo stava per allungare una mano verso di lei, quando si ritrovò una pistola puntata in fronte, in un attimo la ragazza l’aveva fatta apparire dal nulla, era una strana pistola, dalla canna d’argento con delle piume incise sopra

“da come ti descrivevano nelle storie eri almeno un metro più basso, con la gobba ed i peli…oh sì, i peli sulle mani ci sono, ma non ti stanno male, sai? In fondo tutti gli uomini virili ce li hanno..lo vuoi un cucciolo?”

“…come?”

“sei in un negozio di animali, nel MIO negozio di animali”

La donna ghignò mentre tirava indietro  il cane della pistola

“allora te lo porti a casa un cucciolo, oppure no?”

Hyde indietreggiò, incuriosito dal fare di quella giovane donna dagli strani poteri. Si sistemò il colletto e fece una lieve riverenza

“certo che per essere nuova, te la cavi meglio di tutti…posso sapere il tuo nome?”

“Niniel…del clan dei corvo tempesta, signora del ferro”

“sembri un pezzo grosso..non conosco una storia che riporti il tuo nome…”

“non c’è una storia, la mia storia deve ancora essere scritta..”

Sussurrò mentre la pistola le scompariva  dalle mani e  si avvicinava alle gabbie dei cani, aprendo la gabbia ad un dobermann di appena un anno, ma comunque di grossa stazza, questo uscì avvicinandosi alla ragazza e sedendo fiero a petto in fuori, con lo sguardo rivolto verso di lei, che di rimando gli stava dando dei buffetti sulla testa

“cosa stai facendo?”

Chiese Hyde avvicinandosi alla ragazza

“davvero vorresti dare un cane..a me?”

Rise di gusto mentre il dobermann lo osservava senza muovere ciglio

“già il fatto che non ti vuole mordere è un buon motivo per affidartelo, ha un microchip di mia invenzione, se gli fai qualcosa, io lo verrò a sapere e fidati, quella pistola non è nulla in confronto alle armi con cui ti darò la caccia”

“ah sì?”

Hyde si inginocchiò per accarezzare il cane

“immagino che gli altri ti stiano odiando perché ti conoscono come…il cattivo del libro, ma ho visto che qui ci sono cattivi con più anima dei buoni, perciò…spero per te che tu sia uno di loro”

L’altro rimase in silenzio mentre si chinò ad accarezzare il cane, la osservava pensieroso mentre la guardiana dal suo canto sembrava piuttosto tranquilla

“non hai paura di me?”

Chiese all’improvviso

“non mi odi?”

Niniel lo osservò inarcando un sopracciglio

“non ho paura di te, ho combattuto cose più spaventose di te.. e non ti odio, perché al momento non hai fatto nulla di male ai miei cani”

Sorrise appena mentre Hyde ricambiò per un attimo il sorriso tornando a guardare il cane che sembrava apprezzare le sue carezze

“mi ricordi tanto una mia vecchia amica, neanche lei mi temeva..”

“ho letto la tua storia"

Disse all’improvviso Niniel mentre si avviava al bancone, prese un guinzaglio rosso ed una borsa di croccantini per cane, prese una scodella e ficcò il tutto in un sacchetto, tornò da lui con il guinzaglio ancora in mano, Hyde la osservava serio in viso

“non ricordavo di una donna..ma la storia dell’uomo e del mostro dentro di lui, Jeckyl e Hyde, due persone in un corpo solo…tra un po’ tornerai ad essere un dottore sbadato e mingherlino?”

“non stavolta”

La guardiana tirò fuori il suo spettro, Hyde si alzò di colpo pieno di sorpresa nel vedere quell’affarino scansionarlo

“è reale, ma sembra avere un DNA singolo”

“interessante..”

“cosa hai fatto?”

"nulla, volevo solo studiare il tuo DNA..hai ragione ci sei…solo tu..interessante, ti sei separato dalla tua identità e sei diventato un entità senziente singola, stupendo…”

Sorrise appena mentre lo spettro scomparve e porse all’uomo il guinzaglio

“visto che ora avrai più tempo a disposizione, ti ci vorrà un po’ di compagnia, non trovi?”

Hyde rimase interdetto per un minuto buono, ma poi sorrise con uno sbuffo e prese il guinzaglio

“certo che sei strana, ragazzina..sei una guerriera ed indossi gli abiti di una bambina..”

“nel mio mondo non sono mai stata una bambina…non ho memoria…”

Sussurrò lei sorridendo appena

“nel mio mondo non mi sono mai tolta la mia armatura…però anche lì ho delle crome spettacolari!anche se spesso le imbrattavo di sangue e vomito d'alveare”

“sono parole forti per una ragazzina..”

“te l’ho detto, non lo sono mai stata..”

Hyde si voltò verso il cane, e lentamente gli infilò il collare ed il guinzaglio, poi tornò ad osservare Niniel, inclinando appena il capo

“perché mi stai affidando questo cane?mi hai appena conosciuto, e sono perfino il cattivo..nella mia storia..”

“perché molto spesso le storie vengono scritte male…molto spesso bisogna saper leggere tra le righe…”

Hyde annuì piano, poi scosse il capo avvicinando la mano al taschino

“quanto devo per la bestiola?”

“un pranzo va più che bene…ed un nome per lui, mi raccomando”

Hyde si attorcigliò la corda sul palmo della mano, avvicinandosi alla guardiana

“potresti pentirtene”

“potrei, ma ho sempre amato tentare la sorte, inoltre so difendermi egregiamente..”

Gli strizzò l’occhio mentre tornava al bancone verso la gabbia dei conigli

“buona giornata signor…Hyde”

L’uomo si avviò verso la porta con un sorriso compiaciuto, senza smettere di guardare la ragazza che intanto sembrava aver distolto lo sguardo da lui

“a presto…signora del ferro..”

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