Heart of darkness: Storia dedicata a Ken Ichijouji

di Princesse with Wormmon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A thorn in your heart ***
Capitolo 2: *** Capitolo II: Cicatrici ***
Capitolo 3: *** Il Natale di una volta ***



Capitolo 1
*** A thorn in your heart ***


 Capitolo I: A thorn in your heart

Le nostre ferite sono spesso le aperture nella parte migliore e più bella di noi

 

Era ormai notte fonda, era una notte oscura, interminabile e dolente. Là su quell' altura dove fiori variopinti, delicati e sfavillanti ormai da tempo non fiorivano più, un giovane ragazzo il cui cuore era stato offuscato dalle tenebre aveva posto la sua maestosa dimora. Il cielo era gremito di stelle luminose quella notte, che sembravano volessero rischiarare nel suo animo arrogante e ferito un sentimento di speranza. Piccoli puntini gialli incandescenti danzavano allegramente e coraggiosamente in quella brezza leggera quasi stessero cantando, erano solo piccole lucciole, ma audaci, inconsapevoli ed incuranti della rabbia e della solitudine che si erano infiltrati in quel cuore tormentato, e si contrapponevano con alterigia ai suoi sentimenti di vendetta .

Aveva ormai da giorni lasciato il mondo reale per la sua presuntuosa e crudele impresa di conquista di quel mondo, che secondo la sua idea era popolato da creature insulse ed inferiori. Quella notte un breve sentimento di angoscia e di apprensione si impadronì impudentemente del suo animo e si fece spazio spietatamente nei suoi pensieri, il giorno seguente avrebbe di certo conquistato un nuovo settore, come era suo solito fare, ormai nulla gli era più impossibile ed in pochi mesi sarebbe riuscito a portare a termine il suo crudele sogno di conquista, ma quella notte disperata nel suo animo straziato c'era qualcosa che non gli dava pace. Forse nulla gli dava più pace da tempo ormai, anche se non ne era pienamente consapevole, così il sentimento di rivalsa si era impadronito totalmente del suo essere.. si.. avrebbe lottato strenuamente pur di portare a termine il suo malvagio proposito, anche se nella camera solitaria in cui si trovava non riusciva a dormire, vessato dai suoi stessi pensieri di nemesi, che non facevano altro che acuire la sua inquietudine. Provò a chiudere gli occhi ma questo non bastò a calmarlo, aspettava con trepidazione che il sole sorgesse di nuovo per mettere appunto la sua prossima azione malvagia.

Non riusciva a fare a meno di ripensare a quei cinque ragazzi che dallo schermo gigante della sua camera di controllo sempre osservava, così fieri, coraggiosi ed audaci. Sembravano una squadra invincibile, pronti a farsi in quattro reciprocamente per la minima necessità, avevano combattuto strenuamente e valorosamente tutti i digimon che lui gli aveva scagliato contro uscendone sempre vittoriosi, ed erano legati da un forte sentimento di amicizia. Questo era davvero troppo per Ken che non avrebbe per nessun motivo accettato un'altra sconfitta, doveva assolutamente vendicarsi di loro, fargliela pagare amaramente per averlo sfidato, per essersi ribellati a lui con tanta arroganza, e soprattutto non avrebbe più accettato per nessun motivo al mondo che quel malfattore di Davis che aveva osato ferirlo nell'orgoglio restasse impunito. I ragazzi meritavano una degna punizione, che gli facesse comprendere che lui era l'unico assoluto sovrano di Digiworld.

Si alzò di scatto dal letto gelido nel quale si era rannicchiato sperando invano di riuscire a chiudere occhio e si diresse verso la camera di controllo con risolutezza ed eleganza. Aveva appena deciso che non avrebbe aspettato il sorgere del sole, niente poteva far attendere la sua maestà.

Al chiaro di luna, quella notte la sua bellezza ed il suo fascino risaltarono impudentemente, e il fisico slanciato ed esile da grande atleta avrebbe fatto breccia nel cuore di qualunque ragazza, come un fiore appassito, decaduto al quale erano stati strappati con crudeltà tutti i petali così era lui, ogni più piccolo barlume di bontà, o di gentilezza era stato spazzato via, solo l'oscurità lo possedeva adesso, completamente e non gli lasciava via di scampo. Quando giunse vide quel piccolo digimon verde cosi fedele e leale che dormiva silenziosamente a pochi metri dalla sua sedia, un vero amico, un amico sincero e fidato che non l'avrebbe abbandonato mai. Si avvicinò al piccolo bruco verde che riposava assopito, rannicchiato sul quel pavimento gelido, che gli raggelava anche il cuore e dopo aver esitato un secondo gli diede un calcio molto forte, crudelmente con una potenza inaudita per il suo corpicino esile, proprio come quando si trovava nel campo di calcio, e padroneggiava il pallone con estremo vigore e maestria, da lasciare sbalorditi gli spettatori. Wormmon sussultò terrorizzato, era stato appena svegliato da un dolore forte alla testa nel cuore della notte, e di scatto chiese '' Ohh.. chi è? Ho tanta paura! '' poi aprì gli occhi di scatto e vide la figura esile dell'essere umano che amava di più al mondo. '' Ken.. sei tu! Come stai? Non riesci a dormire? C'è qualcosa che non va? '' chiese sinceramente preoccupato. Ken non rispose nulla all'accorata preoccupazione di quel digimon, allora Wormmon continuò '' Ti prego Ken, se c'è qualcosa che non va dimmelo, forse posso aiutarti '' disse supplichevole.

'' Quei ragazzi.. sono diventati una vera seccatura, devo fargliela pagare e trovare un modo per sconfiggerli una volta per tutte, domani loro torneranno e noi gli tenderemo una trappola ''

'' Ken.. ma ne sei davvero sicuro? Loro sono ragazzi come te, non vorrai mica fargli del male? ''

'' Senti stupido vermiciattolo, sono stufo di stare a sentire il tuo insulso parere, mi hanno già intralciato troppe volte e mi hanno fatto perdere tanto tempo dato tutti i settori che hanno liberato, dovrò sprecare altro tempo prezioso per riconquistarli, lo capisci o no?!! '' urlò Ken furente.

'' Si Ken.. si.. scusami, scusami.. hai ragione ''

'' Quante volte devo ripeterti di non chiamarmi così?! '' urlò, questa volta visibilmente più irritato, e gli diede un calcio sotto la mandibola spingendolo lontano e facendolo rimbalzare sul pavimento freddo.

'' Devo costruire una trappola, e tu mi aiuterai stupido schiavo. ''

'' Si Ken..o cioè voglio dire imperatore digimon, ti darò una mano ''.

Salirono su Airdramon e si diressero in un luogo deserto, era notte fonda, tutto era buio e spettrale. Arrivano in una foresta lugubre popolata da alberi terrificanti, sembravano proprio dei mostri orribili ed incutevano terrore.

'' Ken.. dove siamo? Ho tanta paura.. questa foresta mi fa venire i brividi e a te no? ''

Ken sbottò con disappunto davanti a tanta vigliaccheria poi disse '' è incredibile, sei proprio un codardo ''. Scesero da Airdramon e si inoltrarono in quella foresta terrificante, camminarono insieme per un po' uno accanto all'altro, ma era soprattutto Wormmon che terrorizzato da quell'orribile luogo non riusciva a staccarsi da Ken e gli stava azzeccato alle calcagna con un attaccamento quasi morboso. Finchè non sentì un leggero sibilo e vide un uccello dall'orribile aspetto, tutto nero che emetteva uno stranissimo verso e faceva venire i brividi.

'' Aaaaaahhhhhhhhh... aiutoooo '' urlò Wormmon terrorizzato, e improvvisamente saltò, senza pensarci su, sulla schiena di Ken, il quale lo allontanò con uno strattone e lo fece cadere a terra, con somma crudeltà.

'' Tu.. stupido verme, non osare mai più toccarmi, ne saltarmi sulla schiena come hai fatto adesso o te la farò pagare '' urlò Ken visibilmente arrabbiato.

'' Scusami.. scusami Ken ti prego, è che il buio mi ha sempre fatto tanta paura ed ho appena visto un uccello dall'aspetto davvero inquietante ''

Ken fece un verso di disprezzo e disappunto. '' Non mi importa cosa hai visto! Non permetterti più, hai capito stupido vermiciattolo?!''..

'' Si Ken.. scusami, scusami, perdono... perdono..'' supplicò Wormmon.

Ken preparò quella che sarebbe stata la trappola per catturare i digiprescelti, creò con uno dei suoi programmi informatici una voragine enorme che avrebbe risucchiato i ragazzi rendendoli prigionieri, catapultandoli in una delle prigioni sotterranee di quel settore spettrale che aveva conquistato pochi giorni prima e da li non sarebbero più potuti fuggire.. li avrebbe attirati li con uno stratagemma, la voragine sarebbe entrata in azione solo quando i ragazzi sarebbero passati su quel terreno fangoso, per farla partire bastava azionare un pulsante presente su una minuscola batteria che Ken aveva posto su un albero li vicino.

'' Tu stupido verme, ascoltami bene ''.

'' Si.. dimmi Ken ''

'' vedi questo pulsante rosso? Dovrai premerlo quando i ragazzi giungeranno in questo punto esatto dell'area, domani verrai qui di guardia e aspetterai il loro arrivo, quando giungeranno in questo punto schiaccerai il pulsante e loro saranno miei prigionieri, è tutto chiaro? ''

'' Si Ken.. chiarissimo.. solo che.. beh.. cosa succederà a quei ragazzi? ''

'' Saranno intrappolati nella prigione sotterranea di questo settore, e quando saranno miei prigionieri allora si che cominceremo a divertirci sul serio '' spiegò Ken ironicamente.

'' Ok Ken lo farò '' disse Wormmon mestamente

'' Molto bene '' esclamò Ken compiaciuto. Wormmon sembrava triste, non aveva mai potuto tollerare le cattiverie gratuite di Ken, e non riusciva a comprendere come mai volesse infliggere delle pene cosi crudeli a quei ragazzi innocenti, come poteva volere tutto ciò? No.. lui non avrebbe mai potuto condividere le sue idee e i suoi misfatti.. ma.. cosa poteva fare adesso? Poteva disubbidire a Ken e lasciare liberi i ragazzi, prendendo su di se una dolorosa punizione, e poi? Che sarebbe successo? Ken di certo non si sarebbe arreso davanti a nulla, e avrebbe trovato il modo di catturarli nuovamente, proprio come aveva fatto quando aveva liberato Agumon dalla schiavitù dell'anello del male, Ken aveva trovato il modo di soggiogarlo di nuovo. È cosi pensò, non sarebbe stata la sua disobbedienza a fargli cambiare idea, né si sarebbe arreso davanti a nulla pur di portare avanti il suo piano malvagio. Dentro di sé capì che non aveva altra scelta se non quella di obbedire a Ken, assecondarlo ed aiutarlo nel suo piano malvagio, doveva restare al suo fianco e proteggerlo in ogni necessità, era questo il suo compito, lo scopo della sua esistenza nel bene e nel male.

'' Senti Ken..'' disse Wormmon timidamente ed in lieve soggezione verso quel ragazzo tanto potente e maestoso.

'' Cosa c'è? '' chiese Ken freddamente

'' Ken.. io.. io ti aiuterò... ti proteggerò sempre, farò qualunque cosa tu mi chiederai, ti prometto che resterò sempre al tuo fianco.. potrai sempre contare su di me '' disse Wormmon accoratamente.

Ken sogghignò malvagiamente, ma allo stesso tempo era compiaciuto di quelle parole sincere che aveva appena sentito da parte di quel verme insulso ed imbranato.

'' E come potresti mai proteggermi? Sentiamo un po'... dubito fortemente che una nullità come te possa proteggermi, sei solo uno stupido verme inutile, debole e codardo.. ma comunque ho scelto te per questo compito solo per le tue dimensioni ridotte, tu puoi nasconderti bene dato che sei minuscolo, e riesci a strisciare tra gli alberi mimetizzandoti con la vegetazione.. per il resto sei un digimon completamente inutile, ed insulso, un insetto indegno anche solo di parlare con me che sono l'imperatore.. tu sei un digimon repellente, sei solo una nullità ''

Wormmon rimase ferito nel profondo dell'anima da queste parole, ma con estrema dignità di fronte a tanto disprezzo non disse nulla, abbassò la testa e le antenne tristemente, le lacrime scaturirono invisibili dai suoi occhi limpidi e cominciarono a solcargli il viso. Ken sembrò non accorgersi di quell'estremo dolore che aveva provocato a quella piccola creatura estremamente sensibile e timida, proprio come una pugnalata sferrata da un pugnale affilato lo aveva ferito profondamente nel cuore, come una spina che pungeva implacabilmente. Poi all'improvviso Ken vide le lacrime che sgorgavano da quei grandi occhioni azzurri e fece un verso maligno di disappunto, e una risatina crudele che esprimeva quasi piacere, ora era consapevole di averlo ferito.

'' E adesso che fai stupido vermiciattolo, piangi anche? Sei proprio un vigliacco piagnucolone, lamentoso e codardo, dovresti vergognarti di essere cosi debole e stupido '' disse Ken crudelmente.

Wormmon non rispose nulla tentò di asciugarsi le lacrime, le parole gli si fermarono in gola.. poi con un filo di voce sussurrò impercettibilmente '' io ti proteggerò sempre Ken..te lo prometto.. '' ma Ken non lo avrebbe mai sentito.

'' Torniamo alla base '' ordinò autorevole Ken.

Si diressero di nuovo verso quell'abitazione spettrale, e giunti li Ken entrò regalmente nella stanza dove era posto il suo trono, Wormmon lo seguiva fedelmente ancora triste e con il cuore straziato per tutto quello che Ken gli aveva detto solo pochi minuti prima. Ken si sedette sulla sedia maestosamente, probabilmente non aveva sonno, né aveva intenzione di dormire quella notte, Wormmon rimase li, accanto a lui come sempre.. come aveva promesso di non lasciarlo mai solo. Doveva mettere a punto tutte le torture che avrebbe fatto passare ai ragazzi nelle ore successive, così in silenzio cominciò a pensare malevolo e i pensieri sembravano non volergli dare pace, né scampo.. Wormmon il cui dolore si era leggermente alleviato adesso guardava Ken preoccupato per il suo stato d'animo pensieroso, Ken infatti sedeva sulla sua sedia austeramente, col suo sguardo crudele e sprezzante, poi abbassò la testa sembrava ferito, inquieto mentre era assorto nei suoi pensieri. A cosa stava pensando? Si chiedeva preoccupato il piccolo Wormmon. Non osava però chiedergli a cosa stesse pensando, quali terribili pensieri lo attanagliavano in quella notte disperata?. La rabbia nel cuore di Ken aveva ormai preso del tutto il sopravvento, senza pietà alcuna, il desiderio di rivalsa e di vendetta date le innumerevoli umiliazioni che aveva subito, si era totalmente impadronito del suo essere. All'improvviso un ricordo antico si fece spazio prepotentemente nella sua mente già tormentata, era un ricordo amaro, penoso e tagliente, anche se l'aveva rimosso da un po', quella notte si era fatto spazio prepotentemente dentro di lui e non ci fu speranza di allontanarlo.

 

Flashback:

 

Quella sera il crepuscolo stava nascendo. Il cielo iniziava a tingersi di riflessi rosati e dorati, mentre l'imbrunire avanzava speditamente. Di li a breve sarebbe venuta la sera. Un'aria delicata accarezzava il viso dei passanti, dovevano essere circa le 19 nel parco Tamachi, dove dozzine di bambini di tutte le età giocavano allegramente spensierati in quel luogo ameno, inconsapevoli del fatto che presto la giovinezza gli avrebbe portato via i sogni e quella felicità desiderosa di cose semplici che solo i bambini sanno conoscere.

Tra queste allegre risate, e gridolini di gioia e rincorrersi beatamente c'erano anche i sorrisi di 2 fratellini, uno maggiore di 3 anni rispetto all'altro. Il fratello più grande tentava di insegnare invano al suo fratellino come fare goal nel gioco del calcio, ma il fratellino era piuttosto lento e un po' imbranato, e trovava difficoltà nel tenere in mano quel crudele pallone arancione che non si lasciava dominare, ne si decideva a fare quello che lui gli comandava disperatamente. Il fratello maggiore era molto paziente, e ripetutamente gli spiegò come fare, come del resto gli aveva spiegato tante volte come risolvere quei complicati problemi di matematica, che il fratello minore non riusciva proprio a risolvere per quanto si sforzasse, per quanto ce la mettesse tutta proprio non ci riusciva, non era il suo campo, non era mai stato portato. Il fratello maggiore era un vero e proprio genio a tutti gli effetti, in tutti i campi ed in ogni disciplina, ed i suoi genitori impazzivano di orgoglio e di fierezza per lui, si vantavano di avere un figlio cosi intelligente e geniale.. era davvero un ragazzo prodigio, nonostante la sua giovanissima età era il loro trofeo ed il loro più grande orgoglio. Il fratellino minore amava infinitamente il suo fratellone, lui era tutto per lui, un modello da imitare, il suo punto di riferimento, il suo migliore amico, si fidava di lui ciecamente e ne era cosi fiero che sempre si vantava di lui con chiunque gli ponesse delle domande. Quella sera i due bambini giocavano serenamente all'aria aperta baciati da quel delicato vento primaverile.

'' Allora hai capito Ken? Devi prima prendere la mira e poi tirare la palla quando sei assolutamente sicuro di centrare il bersaglio hai capito?''

'' Si fratellone''

'' Ecco bravo, allora adesso riprova a fare goal, dai ce la puoi fare ''

'' ok ''. Il più piccolo dei fratelli Ichijouji prese fiduciosamente la palla e la pose davanti al suo piede destro speranzoso di riuscire a segnare questa volta e di riuscire finalmente a stupire il suo fratellone. Prese la mira accuratamente cercando di mettere a fuoco ogni centimetro libero di quel muro davanti al quale suo fratello faceva da portiere. Quando fu convinto della correttezza della traiettoria si fece coraggio e tirò un calcio al pallone, che sembrò volesse proclamarlo vincitore dato che non toccò il muro per pochissimo perchè suo fratello con estrema agilità e maestria aveva parato il colpo. Neppure questa volta Ken era riuscito a segnare. Abbassò la testa mestamente con il viso mogio e gli occhi addolorati, non osava fare neppure un passo verso quel fratello cosi potente, ne riusciva a guardarlo negli occhi per la vergogna di averlo deluso ancora. Osamu perspicacemente si accorse subito dello stato d'animo del piccolo Ken che si sentiva infatti un buono a nulla, una nullità impotente, un debole e uno stupido, cosi si avvicinò lentamente al suo fratellino cercando di confortarlo in qualche modo, gli mise la mano su una guancia e dolcemente lo accarezzò cercando di infondergli il coraggio e la forza di cui aveva estremamente bisogno.

'' Ken, non devi preoccuparti se ora non ci riesci, sii paziente con te stesso e un giorno ci riuscirai anche tu ne sono convinto. Devi solo stare sereno, e poi tu sei bravo in tante altre attività, quando facciamo le bolle di sapone ad esempio tu sei il migliore perchè soffi con gentilezza, io non sono bravo come te infatti con me scoppiano sempre. E poi quando usciamo i cagnolini vengono tutti a leccarti le scarpe perchè loro avvertono che sei gentile, percepiscono la tua purezza d'animo, cosa che non fanno con me. Per questo ti dico abbi sempre fiducia in te Ken.'' disse saggiamente il giovane Osamu

'' davvero fratellone? Quindi c'è davvero qualcosa che tu non sai fare? '' chiese ingenuamente Ken.

'' Certo Ken, ci sono tantissime cose che io non so fare e nelle quali tu sei più bravo, tu hai delle ottime qualità tutte tue, sei speciale e lo sarai sempre, non dimenticarlo mai ok? E sii più gentile con te stesso. ''

'' Grazie fratellone, ti voglio bene ''

''Anche io te ne voglio tanto Ken. ''

 

Fine Flashback

 

'' Ken.. cosa ti prende? Ti prego parlami, anche solo una parola, ti supplico, non resisto più a vederti così giù, è una tortura per me..'' disse supplichevole il piccolo Wormmon.

Ken non rispose nulla tanto era assorto nei suoi ricordi passati, ricordi che gli davano ancora angoscia nonostante fosse passato tanto tempo, perchè lui.. quel fratello che aveva tanto amato e allo stesso tempo odiato.. il suo migliore amico ma anche il suo peggior nemico... non era più li.. era andato via da tempo. Gli mancava? Come facevano questi frammenti di ricordi a dargli ancora cosi tanto dolore? Se era passato cosi tanto tempo?

Quella notte la solitudine e l'angoscia non volevano abbandonarlo, né lasciarlo dalla loro stretta agghiacciante, adesso doveva solo abbracciare il buio con coraggio ed andare avanti per portare avanti il suo proposito crudele. Si.. Ken era davvero senza scrupoli. Ancora ammutolito in quella camera fredda e umida non dava cenno di voler proferire parola, né di voler stare meglio. Solo memorie e ricordi angosciosi ora possedevano la parte più fragile e segreta di lui. Cosi non potè fare altro che abbandonarsi a loro senza speranza... Continua...

 

Fine Capitolo

Buonasera a tutti ragazzi!!! :) , questa lunga storia introspettiva e tutta psicologica ( ebbene sì! sarà lunga XD spero di non annoiarvi XD ) è interamente dedicata a Ken Ichijouji, cercherò di mettere in risalto le sue sensazioni, i suoi sentimenti, sin da quando era il crudele Digimon Kaiser, il suo rapporto con Wormmon e con gli altri ragazzi, con Miyaco soprattutto *__*....ma non voglio spoilerare nulla. Non mi concentrerò solo sull'aspetto psicologico, anche se è molto importante porre l'accento su questo, in quanto il personaggio del Digimon Kaiser è stato un po' troppo banalizzato, e troppo maltrattato secondo me.. non è stato posto troppo l'accento sui suoi tormenti interiori e sulle sue ferite del passato, insomma nella serie non si parla dei suoi stati d'animo tranne in qualche episodio ( come nel 9 ad esempio.. in cui possiamo percepire solo un pochino del malessere di Ken, ed il suo tormento interiore ).. ma viene svelato tutto solo nell'episodio 23 mai trasmesso in Italia ( tanto simpatica la Rai con le sue censure -.- )... cmq io amo tantissimo la coppia Kenyako, secondo me sono perfetti insieme... quindi si.. la mia è una Ken x Miyaco ovviamente ^_^ ... nella mia storia ci sarà anche azione, dramma, nuove avventure e nemici da combattere, e naturalmente anche la coppia Takari *_*.. ( povero Davis XD mi ha sempre fatto tanta tenerezza XD.. anche perchè amo il personaggio di Davis, secondo me è fantastico! ).
Spero che il mio primo capitolo vi sia piaciuto, che non sia stato troppo noioso o scontato, e che non vi abbia annoiato.. per favore siate clementi! e perdonate qualche errore di ortografia XD prometto che i prossimi capitoli saranno migliori.. un bacio a tutti :*

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo II: Cicatrici ***


Capitolo II: Cicatrici

 

''Fratellone, facciamo le bolle di sapone? ''

'' Vabbene Ken, più tardi però adesso abbiamo ospiti di là e poi devo finire i compiti.''

'' Ti prego fratellone, facciamo le bolle di sapone, adesso però! ''

'' Ok, vabbene Ken, solo che in cucina c'è la zia non vorrei disturbare, ma se vogliamo fare le bolle devo andare di la a prendere tutto l'occorrente per preparare l'acqua saponata ''

'' Dai fratellone, ti prego! ti prego prepara l'acqua saponata... preparala ti prego e facciamo le bolle, vengo con te in cucina e ti aiuto '' disse Ken supplichevole

'' E vabbene Ken allora andiamo in cucina ''.

I due fratellini Ichijouji si diressero in cucina silenziosamente, cercando di fare il meno baccano possibile, per non disturbare gli adulti che stavano discutendo di questioni importanti. Entrarono in cucina, il fratello maggiore era seguito dal più piccolo, una donna dai capelli rosso fuoco e gli occhi sbarazzini ed astuti esultò con entusiasmo nel salutare il fratello maggiore, facendogli le feste come un cane scodinzolante e abbracciandolo calorosamente.

'' Osamu tesoro! Sei Sempre più bello ogni volta che ti vedo! E sempre più bravo ed intelligente soprattutto!, bravo tesoro mio, sai stavamo giusto parlando di te con tua madre, sei davvero un genio, sei bravissimo a scuola, e nello sport... complimenti! continua così noi tutti siamo cosi fieri ed orgogliosi di te, sei un bravissimo e bellissimo ragazzo ''

'' Grazie zia '' disse sorridendo modestamente il più grande dei fratelli Ichijouji. La donna imperterrita e compiaciuta continuò.

'' Ma guardati quanto sei cresciuto, stai diventando un ometto, sei davvero in gamba e speciale, tua madre ha detto che hai il massimo dei voti in tutte le materie vero? E che vai fortissimo in tutti gli sport scolastici, che studi e ti alleni duramente, sei davvero un ragazzo d'oro Osamu, tutti dovrebbero essere come te, vieni qui tesoro fatti abbracciare di nuovo '' e lo abbracciò teneramente una seconda volta, sembrava non volerlo lasciare da quella stretta calorosa. Dopo un po' finalmente mollò la presa e l'attenzione cadde sul più piccolo dei fratelli Ichijouji, che se ne stava in disparte in un angolino della cucina, sforzandosi di essere invisibile, di non essere notato, avevo lo sguardo mesto e gli occhi bassi, mentre fissava distrattamente il pavimento lucido.

'' A quanto pare ci sei anche tu Ken, non ti avevo notato, vedi tuo fratello quanto è in gamba? Dovresti imparare da lui! È bravissimo a scuola ed in tutti gli sport, sta dando grandi soddisfazioni ai vostri genitori, è davvero un bravissimo ragazzo, e tu invece? Cosa fai per rendere orgogliosi i tuoi genitori? Vedi lui quant'è in gamba? Ma tu non lo sei.. tu pensi solo a giocare ed infastidisci tuo fratello distraendolo dai suoi studi, non sei per nulla un bravo bambino, dovresti solo vergognarti dei tuoi voti scolastici, pensi solo a giocare, sei proprio un'idiota. '' disse la donna crudelmente ferendolo nel profondo del suo animo fragile e sensibile. Ken rimase pietrificato sentendo quelle parole.

Con gli occhi azzurri spalancati, feriti, e congelati, non riuscì a dir nulla in sua discolpa, docile com'era, totalmente incapace di difendersi o di giustificarsi. La donna volendo affondare ancora di più il dito nella piaga continuò imperterrita

'' Sei davvero uno stupido Ken, un bambino viziato, lo vuoi capire che non puoi continuare cosi? Sei solo un buono a nulla, che non è capace di ottenere nessun risultato, devi svegliarti! E diventare in gamba come tuo fratello, prendi esempio da lui. Finchè penserai solo a giocare e non migliorerai i tuoi voti sarai sempre e solo un peso per i tuoi genitori lo capisci o no? Non puoi continuare cosi, devi prendere esempio da tuo fratello Osamu, vedi quanto è in gamba e bravo? È un ragazzo maturo ed intelligentissimo, e tu? Cosa sei tu? Non sei per niente un bravo ragazzo ''

Questa volta gli occhi fragili di Ken non resistettero più alla pressione, al dolore e al senso di colpa che ora si faceva strada arrogantemente dentro di lui senza dargli pace. Lacrime minuscole affiorarono lentamente in quegli occhi blu color della notte.

La donna crudele a vedere le lacrime non si arrese e ancora continuò

'' E adesso che fai? Piangi? Una persona non ti può dire nemmeno come la pensa e tu già piangi? Non sei in grado di accogliere neppure un consiglio..Sei solo uno stupido moccioso piagnucolone, lamentoso e permaloso. No, non credo tu diventerai mai intelligente come Osamu, sei un caso disperato, sei troppo immaturo. ''

Poi rivolta alla signora Ichijouji disse: '' Ma come è possibile che due fratelli siano cosi diversi tra loro? Osamu è così in gamba ed è un vero genio, Ken è un moccioso piagnucolone e buono a nulla ''

'' Agrito basta smettila! '' urlò rabbiosa la mamma dei 2 fratellini. E poi sottovoce le sussurrò '' non vedi che stai esagerando? Stai facendo piangere Ken ''.

Ken scappò di corsa in camera sua piangendo sommessamente, per il senso di colpa che si era insinuato letale come un serpente velenoso nella sua anima, adesso non riusciva darsi pace perchè la sensazione di essere una nullità lo logorava..

' Non sei un bravo ragazzo, sei solo un piagnucolone, vedi tuo fratello? '

Le parole della donna lo martellavano in testa insistentemente, incessantemente e lo divoravano. Il piccolo Ken si rannicchiò sul letto mettendosi le mani sugli occhi mentre piangeva sommessamente.

Mentre le sue lacrime scorrevano come un fiume in piena e non davano adito di voler cessare ad un tratto sentì un tocco delicato che batteva dietro la porta. Era la sua mamma che bussava preoccupata per il suo stato d'animo, per quello che era appena successo quella sera. Ken addolorato non rispose nulla, ma la donna non si arrese e con coraggio invadendo la sua privacy aprì la porta e lo trovò accoccolato sul letto con gli occhi bagnati.

'' Ken.. tesoro, dai non fare cosi, la zia ha esagerato, non darle retta, tutte le cose che ti ha detto non sono vere, anche tu sei un bravissimo ragazzo e sei speciale proprio come Osamu, sei molto importante per me e per papà, noi ti vogliamo bene ''

Queste dolci parole fecero cessare le sue lacrime, alzò gli occhi lucidi guardando dritto negli occhi quella donna dai lineamenti delicati, con un portamento da principessa, era la bontà e la tenerezza in persona.

'' Ken, piccolo mio, scendi giù dai, vieni qui fatti abbracciare ''

Ken tirò su col naso, poi si asciugò velocemente le lacrime e scese dal letto a castello, la donna lo abbracciò con slancio e con estremo amore, come solo le mamme sanno fare verso i loro piccoli, gli accarezzò le guance diventate rosse per il pianto, e gli asciugò le poche lacrime superstiti. Gli baciò la fronte e gli sussurrò '' Tesoro mio, ti prego non dar retta alla zia, tutto quello che ha detto non è vero, sei unico e speciale proprio come Osamu, non voglio più vederti piangere, non immagini neppure quanto ti voglio bene amore mio '' e lo abbracciò di nuovo, baciandolo sulla testa questa volta.

La donna finalmente lasciò la stretta e si allontanò dal suo piccolo che per un attimo rimase fermo incapace di decidere la sua prossima mossa. Ma qualche istante dopo la seguì. La donna si diresse in cucina dove la spietate donna dai capelli rossi stava ancora tessendo le lodi del fratello maggiore e non dava segno di voler smettere.

'' Osamu... ma quanto sei bello! Tu non hai idea di quanto tu sia bello, sei davvero un bellissimo ragazzo sai? Immagino che a scuola farai stragi di cuori non è vero? Già immagino tutte le ragazzine che impazziscono d'amore per te. Tu sei davvero un gioiello. Guarda che occhi stupendi... hanno colore della notte, hai un fascino tenebroso ''.

Osamu non rispose nulla, non sapeva cosa rispondere, semplicemente arrossì imbarazzato davanti a tanti apprezzamenti. Ma la donna ancora non cessò, spavalda e spietata ancora non chiudeva il becco.

'' Osamu tesoro, devo dirti una cosa, ho un regalo per te, per il fatto che tu sia cosi bravo a scuola, ti meriti un premio per tutti i tuoi sforzi, dopo aver studiato duramente durante l'anno, ti meriti una vacanza. Sai ho comprato i biglietti per un luna park sul mare a Shingiuku, una settimana in un hotel a 5 stelle con massaggiatori, piscina, giostre di tutti i tipi, montagne russe e ruota panoramica, inoltre ci sono feste tutte le sere, ci sono i fuochi d'artificio e tante prelibatezze da mangiare. Li ci sono gli chef più bravi del Giappone e i ristoranti più chic ed eleganti. Ho comprato 2 biglietti per portarci i tuoi cuginetti, ma ho preso anche un terzo biglietto apposta per te, te la meriti davvero una bella vacanza tesoro, sarà un onore averti con noi una settimana, ti divertirai un mondo con i tuoi cuginetti. ''

'' Grazie zia, sei stata gentile, ma Ken? Non può venire anche lui con noi? ''

'' Oh tesoro, no! perchè prima di tutto non se lo merita, non ha mica studiato duramente come te! Non ha avuto i tuoi voti a scuola ed i tuoi risultati e poi queste vacanze costano un occhio della testa, mi potevo permettere solo un altro biglietto e ho deciso di regalarlo a te che sei davvero in gamba, sei un bravo ragazzo e lo meriti dopo tutti i tuoi sforzi e la tua buona volontà. I ragazzi d'oro come te vanno premiati. Ken invece non merita nulla a mio avviso, è solo un buono a nulla ''

'' Oh.. vabbene, allora grazie zia '' riuscì solo a dire il maggiore dei fratelli Ichijouji.

Dietro l'uscio della porta socchiusa tacitamente, un bambino aveva assistito tristemente a tutta la scena, non sapeva a cosa pensare. Un Nuovo sentimento si fece spazio arrogantemente nel suo cuore: l'invidia. Perchè lui si ed io no? Perchè lui potrà divertirsi ed io no? Perchè lui è sempre nei loro pensieri mentre per quanto riguarda me mi nominano solo e soltanto per puro caso?. Queste domande lo tormentavano anche se non disse più nulla quella sera, si sentiva solamente ferito per l'accaduto, per come Osamu riuscisse sempre ad essere il migliore, il vincitore in ogni battaglia, il più amato, il più bello, il più desiderato. Ma perchè?

 

Fine Flashback


Il giorno stava nascendo impudentemente. L'alba rischiarava quella piccola collina che ospitava quella base testimone di tanto dolore. Ma ci sarebbe voluto molto di più del sorgere del sole per mettere pace in quell'animo tormentato.

Wormmon si era accucciato ai piedi di Ken come un cagnolino che cerca di elemosinare una coccola dal suo padrone crudele. Si avvicinò all'esile gamba e cominciò a strusciarsi vicino con la testa. In risposta Ken gli diede un calcio seccamente, infastidito da tante smancerie. Eppure forse un tempo avrebbe desiderato come l'acqua nel deserto, in una giornata di sole cocente, dopo aver camminato chilometri sotto il sole di mezzogiorno, un po' di coccole simili a queste attenzioni che gli rivolgeva questo insulso verme minuscolo.

Allora cosa era cambiato?

 

Flashback

 

Ore 19: casa Ichijouji

Era una serata nel cuore dell'autunno. Quella sera Ken era caduto giocando a calcio nel cortile sotto casa, scivolando in una pozzanghera e ferendosi ad una caviglia, fiotti di sangue rossi fuoriuscivano ininterrottamente da quell'esile gambina, che bruciava come fuoco che inceneriva la legna del caminetto in una notte d'inverno. Ken si rialzò di scatto dal terriccio e lasciata la palla dove si trovava si mise a correre velocemente nonostante il dolore pungente che avvertiva, si diresse verso casa, fece le scale in quattro e quattrotto mentre gemeva per il dolore, emettendo lamenti impercettibili. Entrò in casa e si diresse in cucina accasciandosi sul divano mentre minuscole lacrime quasi invisibili scaturivano dai suoi occhi color diamante. Sua madre che aveva sentito aprire la porta corse in cucina per controllare '' Ken.. tesoro.. Sei tornato? '' chiese prima di addentrarsi, e poi lo trovò accovacciato sul divano mentre teneva con dolore e sforzo la gamba ferita tra le mani. Vedendo il sangue la donna si preoccupò e si avvicinò al figlioletto allarmata '' Ken tesoro mio che cosa ti è successo? Sei ferito! ''

'' No niente mamma tranquilla ''

'' Ma stai sanguinando! Dobbiamo subito disinfettare la ferita o potrebbe infettarsi, dimmi come te la sei fatta? ''

'' Sono scivolato mentre giocavo a calcio ''

'' Vabbene tesoro non preoccuparti, adesso ti medico, torno subito ''.

Si diresse nella camera accanto ed in un batter d'occhio era già di ritorno con tutto l'occorrente per le ferite, più una valigetta di pronto soccorso.

'' Ascoltami tesoro adesso che ti disinfetterò ti brucerà un po', ma tu cerca di resistere ok? ''

La donna disinfettò la ferita con la tintura di iodio, Ken urlò fortemente per il dolore e ritrasse la gamba allontanandola.

'' Tesoro ti prego, devi resistere lo so che adesso ti fa male, ma se non la disinfettiamo potrebbe infettarsi e farti molto più male, ti prego cerca di stare fermo ok? Non ci metterò molto ''

'' vabbene mamma '' annuì Ken.

Questa volta fu più coraggioso e sopportò valorosamente il dolore, emettendo di tanto in tanto piccoli gridolini e ritirando la gamba. La donna sterilizzò la ferita con la tintura di iodio, poi ci mise dell'acqua ossigenata per meglio eliminare possibili germi, infine asciugò la zona con dell'ovatta e gli medicò la ferita con una garza sterile.

'' Ecco, abbiamo finito Ken, sei stato bravo tesoro, cerca di fare più attenzione quando giochi a calcio ok? ''

'' vabbene mamma '' rispose il piccolo Ken.

'' Ok tesoro allora io torno alle mie faccende ''

Mentre la giovane donna si allontanava Ken la fissò, voleva chiederle una cosa.

'' mamma? ''

'' Si? .. che c'è tesoro? ''

Ken non ebbe il coraggio ed esitò in imbarazzo '' No niente mamma ''

'' Dai.. dimmi tesoro, mi puoi dire qualunque cosa lo sai ''

'' Ecco.. mi fai una carezza? Oppure mi abbracci o mi dai un bacio come fai sempre con Osamu? Con me non lo fai mai..'' disse Ken arrossendo visibilmente. La donna rimase spiazzata e non sapeva cosa rispondere, come aveva potuto essere cosi cieca e non accorgersi di aver riservato tutte le attenzioni ad Osamu privando Ken del medesimo amore? Come aveva potuto essere cosi crudele?. La donna congelata disse '' Certo tesoro vieni qui..''. Ken stava per avvicinarsi ma ad un tratto successe qualcosa, la porta si spalancò violentemente e con un atteggiamento di sommo entusiasmo ed allegrezza un ragazzino varcò la porta gioioso e soddisfatto annunciando '' Mamma, papà ho vinto il primo premio alle Olimpiadi di matematica, la professoressa ha detto che sono il più bravo di tutta la regione. ''.

A sentire queste parole la donna si commosse e gli corse incontro fiera ed orgogliosa della sua spiccata intelligenza e bravura, lo abbracciò fortemente con tutto il calore e l'amore possibili

 

'' bravissimo amore mio, sei davvero bravissimo sono tanto fiera di te, ti voglio tanto bene, tu mi stupisci sempre e mi rendi sempre cosi felice, ti amo infinitamente, sei davvero speciale '' disse la donna piangendo di commozione e di gioia, baciandolo sulla fronte ed accarezzandolo. In risposta il padre che si trovava sotto la doccia ma aveva sentito tutto urlò

 

'' bravissimo figliolo sono tanto fiero di te, continua cosi, sei la luce dei nostri occhi ''

 

Osamu sorrise di vero cuore per aver reso felici i suoi genitori. Nessuno si era chiesto che fine avesse fatto Ken, che aveva assistito a tutta la scena, supplichevole di avere anche lui una carezza, ma per lui non ne rimanevano più, abbassò la testa tristemente desideroso di poter essere almeno un pochino bravo a scuola come il suo fratellone, almeno cosi avrebbe potuto rendere orgogliosi i suoi genitori, ed essere apprezzato ed amato anche lui.

Invece lui non era un genio, per niente, non era bravo a scuola e non eccelleva in nulla in particolare.. mai ostentava i suoi pensieri a causa del suo carattere timido sensibile ed introverso, lui viveva solo nell'ombra, nascosto, invisibile e dimenticato. Non c'era posto per lui in quella famigliola perfetta.. li poteva vedere ogni sera: la mamma che chiamava il fratellone Osamu a sedersi in mezzo a loro sul divano per guardare insieme un film che avevano lasciato scegliere ad Osamu, e non c'era posto per lui, non in quella realtà.. mai lo avevano invitato a sedersi insieme a loro. Quella sera il piccolo Ken dimenticato osservava la scena nascosto da dietro la porta socchiusa, nessuno lo avrebbe visto, ne si sarebbero chiesto dov'era, poiché c'era nell'aria un entusiasmo ed un'euforia esagerata per il sommo premio che aveva ricevuto Osamu, addirittura il più bravo della regione. Ken non versò neppure una lacrima quella sera, anche se la tristezza si era completamente impadronita di lui, non tanto perchè suo fratello era migliore di lui, né perchè non aveva mai avuto affetto nè attenzione da parte dei suoi insensibili genitori, ma perchè quella sera di quel freddo autunno un bambino tanto solitario, offuscato e dimenticato era venuto al mondo. Era infatti proprio quella sera il giorno del suo compleanno.. il piccolo Ken compiva 8 anni, ma i suoi genitori se ne erano dimenticati completamente presi dall'entusiasmo della vittoria del loro figlio maggiore. Adesso Ken avvertiva la solitudine come un animale feroce che faceva parte di lui, arrogantemente e crudelmente lo sentiva addosso e lo dilaniava, non lo avrebbe abbandonato mai più proprio come una presenza perenne e immortale che non l'avrebbe lasciato vivo, micidiale come l'odio che infiamma gli animi più delicati e feriti, quelli più puri che semplicemente hanno visto troppo o hanno sofferto di più. Adesso questo animale feroce lo divorava, rendendo il suo cuore un mucchio di brandelli sanguinolenti.

 

Fine flashback

 

Wormmon si rialzò dal pavimento dopo essere stato scaraventato a terra dal calcio vigoroso di Ken. Poi il fedele digimon verde gli chiese:

'' Ken? È quasi giorno, hai fame? Che ne dici di fare colazione? I ragazzi verranno solo nel pomeriggio dato che adesso sono a scuola ''

Queste parole giunsero a Ken insonorizzate, ma poi si accorse che quello stupido verme aveva ragione: i ragazzi non sarebbero tornati presto, loro avevano scuola al mattino, lui invece l'aveva decisamente lasciata per sempre, non aveva più intenzione di tornarci, lui era molto più avanti rispetto ai suoi coetanei, aveva raggiunto il livello di preparazione dei professori, anzi ne sapeva più di loro, e la sua presenza in quel posto frequentato da insetti cosi insulsi ed ignoranti rispetto al suo genio lo infastidiva, lo disgustava, non erano degni di stare al suo cospetto, lui era molto più avanti ed era un vero e proprio genio.

Wormmon si allontanò un secondo e quando tornò portava nelle minuscole zampine una scodella carica di dolcetti squisiti per la colazione, sperando con tutto se stesso che Ken li gradisse e si decidesse a mangiare qualcosa.

'' Ken.. guarda questi buonissimi dolcetti li hanno preparati i Gekomon insieme a Digitamamon sono davvero deliziosi ti va di assaggiarli? '' chiese Wormmon fiducioso

'' No, non mi va, non ho fame '' disse Ken rudemente ed indifferentemente.

'' Ma Ken.. ti prego sono già 2 giorni che non mangi devi prendere qualcosa altrimenti puoi sentirti male, o peggio ancora puoi collassare sei già cosi magro, io ho sentito dire che voi esseri umani dovete mangiare almeno 3 volte al giorno per stare in salute, e tu non mangi neppure 1 volta, ti prego Ken.. assaggiane solo uno, sono squisiti, dammi retta ti prego..'' disse supplichevole

'' Adesso non ne ho voglia ''. rispose glaciale.

Il suo animo era ancora inquieto e turbato, gli angosciosi pensieri non volevano proprio lasciarlo andare, poi un altra memoria malinconica seppellì ogni tipo di sentimento ancora presente in lui. Quegli innocui biscotti erano diventati letali poiché gli fecero tornare in mente un vecchio angoscioso frammento della sua infanzia... Continua

 

Fine Capitolo

 

Buongiorno a tutti XD ok forse questo capitolo è eccessivamente triste e drammatico.. mi è uscito cosi perchè ho cercato a tutti i costi di mettermi nei panni del Ken bambino di 8 anni, che ha provato sulla sua pelle queste emozioni.. spero solo di non aver esagerato XD però credo che i suoi sentimenti siano stati questi, o almeno spero di esserci andata vicina... Secondo me le radici da cui poi è nato il Digimon Kaiser sono queste... a parte il seme delle tenebre, Ken è stato sempre messo nell'ombra e dimenticato, e deve aver sofferto atrocemente a causa della mancanza di attenzione da parte dei suoi genitori che avevano occhi solo per Osamu, del senso di inferiorità ed del successivo senso di colpa.. :'(... adesso viene da piangere anche a me per quello che ho scritto... :'(... comunque fatemi sapere cosa ne pensate! :), se lo trovate eccessivo o fuori luogo o noioso eliminerò questo capitolo! ogni idea, consiglio o critica è ben accetta! :)... un bacio.. <3

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Capitolo 3
*** Il Natale di una volta ***


Il Natale di una volta

 

Flashback

 

Vigilia di Natale.

'' Osamu figliolo abbiamo un bellissimo regalo per te, te lo sei proprio meritato, sei stato veramente bravo quest'anno hai ottenuto i voti più alti di tutta la scuola ed io e mamma siamo davvero orgogliosi di te, tu sei la nostra gioia più grande, tieni aprilo '' disse l'uomo dai capelli castano scuro, leggermente in sovrappeso, che aveva comprato quel regalo molto costoso per il figlio più meritevole.

'' Grazie papà ''.

Il pacco era enorme e accuratamente infiocchettato, decorato divinamente, la carta da regalo era di un rosso fuoco acceso, che esprimeva perfettamente l'atmosfera natalizia di quei giorni. Sopra la carta c'erano disegnate delle campane e delle renne che trainavano la slitta di babbo natale.

Sopra il pacco c'era un bellissimo biglietto d'auguri dipinto a mano artigianale con sopra disegnata una renna gigante sorridente, all'interno c'era scritto '' Per il nostro amato figliolo, nonché il nostro piccolo genio, siamo fieri di te, con amore mamma e papà ''

Nel leggere queste parole Osamu sorrise di cuore.

Il ragazzino aprì delicatamente e lentamente il dono ricevuto, avendo cura di non distruggere la bella carta da regalo, era molto attento agli oggetti e lo era sempre stato, essendone anche molto geloso, non voleva infatti che nessuno toccasse le sue cose. Ne estrasse con somma gioia e sorpresa quel regalo favoloso ed estremamente costoso: l'ultimo modello di computer portatile appena uscito in Giappone, il più potente, il più veloce, e il più dispendioso, il migliore in circolazione. Suo padre aveva sicuramente speso tutto lo stipendio di un mese intero di lavoro per acquistare quel piccolo gioiellino, ed Osamu lo capì, comprese gli enormi sacrifici che avevano fatto i suoi genitori per acquistare per quel fantastico regalo.

'' Grazie papà, grazie mamma, è davvero stupendo, solo che è davvero troppo per me, immagino dovete averlo pagato tantissimo, mi sento in colpa ''

'' Ma no figliolo, te lo sei meritato, per noi è una gioia prenderci cura del nostro piccolo genio e poi ne avevi davvero bisogno per studiare soprattutto. Ma dimmi ti piace, sei felice? ''

'' Si papà sono davvero felice, mi piace tantissimo, è perfetto ''

'' Molto bene figliolo '' disse l'uomo e gli passò una mano tra i capelli affettuosamente accarezzandoglieli e spettinandoglieli allo stesso tempo.

'' Siamo tanto fieri di te piccolo mio '' disse la dolcissima donna con piccole lacrime agli occhi di commozione.

 

Ken era seduto al tavolo con loro, sorridendo sinceramente per quell'atmosfera natalizia di serenità che si era creata, nel vedere il suo fratellone cosi felice quel giorno, ed aspettava con curiosità e trepidazione il suo regalo di Natale.

Poi La donna dai capelli castani disse: '' Oh Ken, tesoro perdonami, ma abbiamo speso tutti i nostri risparmi di mesi di lavoro per comprare questo computer a tuo fratello, e purtroppo non ci è rimasto nulla per poterti comprare un degno regalo di Natale, perdonaci ti prego, purtroppo lo stipendio di papà non è altissimo, ma io ti prometto che presto avrai un computer uguale a quello di Osamu anche tu tesoro, io e papà stiamo già risparmiando per poterlo comprare anche a te al più presto. Scusaci ancora tesoro. Naturalmente ho preso un regalino anche a te, ma non è niente di speciale, non è un regalo all'altezza di quello di Osamu, ti prego non avercela con noi, ti prometto che avrai un computer come quello di tuo fratello ''

 

'' Si il computer lo regaleremo anche a te, ma vogliamo che prendi almeno la metà dei voti che prende Osamu hai capito? Devi impegnarti di più Ken, altrimenti per te non ci sarà nessun computer siamo intesi? '' la voce severa dell'uomo rimbombò duramente nell'enorme cucina ed anche nella sua testa, intristendolo e facendolo sentire nuovamente in colpa, non all'altezza, indegno di ricevere anche lui un regalo così favoloso, o di ricevere l'amore, l'affetto e le attenzioni che riceveva Osamu.

No, lui non le meritava, lui non meritava tutto quell'amore, lui non era per niente perfetto come suo fratello. Abbassò la testa leggermente, il senso di colpa per non essere bravo a scuola come Osamu, già lo dilaniava.

Poi finalmente cambiò espressione distratto dalla donna che gli porgeva sorridente un pacchetto gigante incartato con una carta da regalo blu notte, senza nessun disegnino posto sopra che esprimeva l'atmosfera natalizia come il pacco di Osamu. Era un pacchetto regalo piuttosto semplice, come quelli del supermercato, non era accompagnato da nessun biglietto di auguri con parole amorevoli come quello di Osamu, ma gli occhi di Ken si illuminarono comunque per la gioia di avere qualcosa che fosse soltanto sua. Scartocciò energicamente e velocemente il pacchetto distruggendo la carta aggressivamente, e ne uscì una scatola enorme di gustosi biscotti, dolcetti e cioccolatini per tutti i gusti ed i palati. Cioccolatini alla menta, alla fragola, all'arancia, alla mela, alla vaniglia, cioccolato al latte, fondente, cioccolato bianco. Biscotti di tutti i tipi, di tutti i gusti e dimensioni: c'erano i grisbi, biscotti con le gocce di cioccolato, biscotti ripieni al cacao e alla nocciola ( Nota dell'autrice.. non si nota che ho fame vero? x_x.. sto letteralmente morendo di fame xD ). Quella grande scatola era il Paradiso dei piccini ( anche degli adulti eh! x) ).

Gli occhi di Ken scoppiavano di gioia, si spalancarono e gli venne l'acquolina in bocca di fronte a così tante squisitezze, li guardava avidamente ed era pronto a divorare il primo. Poi una voce severa lo bloccò, infrangendo cosi il suo sogno.

'' Ken.. Non essere goloso ed avido, non si mangiano adesso ma dopo aver pranzato e soprattutto e non ne devi mangiare tanti altrimenti ti verrà il mal di pancia.. mi hai capito? '' spiegò suo padre austeramente con un autorevolezza che intristiva chiunque lo ascoltasse. Ken di scatto si fermò, ritrasse la piccola manina congelata, da quell'atmosfera glaciale che si era appena venuta a creare in quel frangente di secondo. Si intristì, il viso e gli occhi mesti e feriti da quel giusto e normale rimprovero inaspettato. Il suo stomaco che solo pochi secondi prima faceva le feste alla vista di tante squisitezze adesso si bloccò, e gli passò del tutto l'appetito e l'acquolina. Non rispose nulla, rimase in silenzio con lo sguardo abbassato mentre fissava quella scatola succulenta senza più desiderio alcuno ed inespressivamente.

 

'' Un'altra cosa Ken.. non devi finirli tutti tu, devi dividerli con tuo fratello. Non devi essere egoista ed ingordo, né troppo goloso. Hai capito? '' disse di nuovo la voce severa e rude di suo padre.

'' Si papà, vabbene '' disse sottomesso Ken.

Poi la mamma intervenne '' Ascolta tesoro lo so che questo regalo non è nulla di speciale, ma spero che ti piaccia comunque, e poi cosi potrete mangiarne per un bel po' di tempo, visto che ce ne sono tanti, allora ti piace? ''

'' Si mamma grazie, è un bellissimo regalo ''

'' Menomale, ne sono felice ''.

 

Il pranzo fu abbastanza tranquillo quella giornata. Anche se Ken essendo rimasto ferito per l'accaduto e non spiccicò neppure una parola a tavola. Mentre invece Osamu era un fiume in piena e non faceva altro che raccontare tutto nei minimi dettagli dei suoi trionfi e delle lodi che gli tessevano i professori ogni giorno, era diventato l'orgoglio dell'intera scuola.

 

'' Sei davvero eccezionale figliolo, siamo davvero fortunati ad avere un figlio in gamba come te '' disse l'uomo con un tono di voce più pacato ed affettuoso rispetto al tono severo da padrone che dettava legge che assumeva col suo figlio più piccolo.

 

'' Ma non ci hai detto una cosa importante figliolo, con le ragazzine come va? Non vorrai mica tenercelo nascosto non è vero? '' e ammiccò confidenzialmente.

Osamu arrossì imbarazzato di fronte a quella domanda cosi esplicita ed indiscreta. E cercò di divincolarsi dal rispondere. Ma l'uomo imperterrito continuò curiosamente.

'' Dai figliolo perchè sei in imbarazzo? Non vorrai mica tenerlo nascosto a me e a tua madre? Dai su raccontaci tutto, sono sicuro che con il tuo fascino hai già conquistato tutte le ragazze della tua classe, non è vero? '' disse suo padre facendogli l'occhiolino.

'' beh ecco.. si.. si papà, in effetti c'è una bambina che mi interessa, mi piace molto, lei è cosi bella... '' disse arrossendo come un peperone

'' Ecco lo vedi? È meraviglioso figliolo, con la tua bellezza, il tuo fascino e le tue fantastiche qualità sono sicuro che lei è già innamorata pazza di te e aspetta solo che tu glielo dica..''

'' Beh non lo so papà.. '' disse Osamu arrossendo ancora.

'' Comunque figliolo sono fiero di te, sono sicuro che se lei lo sapesse ne sarebbe felice, tu sei un ragazzo cosi speciale, sei perfetto... ma dimmi come si chiama la fortunata? La nostra futura nuora? '' disse l'uomo sempre più curioso e ammiccante

'' beh ecco.. ''

'' Dai caro, non mettiamolo in imbarazzo! '' disse la donna '' Osamu tesoro se non te la senti non devi parlarcene per forza, ma di una cosa sono certa, tu sei un ragazzo meraviglioso e qualunque ragazza vorrebbe essere la tua fidanzatina '' disse amorevolmente la donna..

'' Beh..'' disse Osamu ancora imbarazzato.

 

Ken invece si era ammutolito, gli occhi bassi, fissi sul piatto quasi intero. Non aveva spiccicato parola e nessuno dei suoi familiari sembrava averlo notato, né sembrava si curasse di lui.

Fissava incessantemente il piatto mezzo pieno che proprio non riusciva a finire, poiché il suo stomaco si era già riempito di tristezza e di veleno.

Mentre i 2 genitori continuavano ad adorare e lusingare Osamu, innamorati follemente di lui all'improvviso sentirono bussare al campanello.

'' Oh, hanno bussato, chi sarà a quest'ora? '' disse perplessa la donna e si alzò per andare ad aprire. Erano una coppia sulla quarantina, l'uomo alto, possente con le spalle larghe ed un volto sorridente che esprimeva al meglio quell'atmosfera di festa, la donna bassina ed in sovrappeso, i capelli rossicci a caschetto, portava in mano un pacchetto regalo festosamente.

'' Oh salve! Che piacere vedervi! Signori Matsumoto, prego accomodatevi mio marito è di là ''

'' Caro? Ci sono qui i signori Matsumoto ''

'' Oh i miei colleghi di lavoro '' disse l'uomo

'' Prego accomodatevi '' disse affabilmente la donna.

I due bizzarri coniugi si sedettero a tavola con la famiglia Ichijouji, e parlarono per un po' del più e del meno. I coniugi Matsumoto non facevano altro che esprimere la loro ammirazione per quel bambino prodigio che era Osamu, ne tessevano le lodi non senza un pizzico di invidia nei loro toni.

Poi suo padre disse '' Osamu figliolo, che ne dici di suonarci un pezzo con il pianoforte, sono sicuro che i nostri ospiti gradirebbero ''

'' Oh no no! Non vi disturbate! Abbiamo sentito Osamu suonare tantissime volte e la sua maestria è eccezionale, davvero non ci sono parole per descrivere quanto sia bravo '' disse l'eccentrica donna.

'' Ma se vuole può recitarci una bella poesia natalizia per allietarci un po', lui è bravissimo a recitare le poesie quando l'ho ascoltato l'ultima volta mi sono commossa, ci mette dentro tanta espressività ed una tale enfasi che a nessuno al mondo riesce cosi bene. Per non parlare di quelle che scrive lui, i versi che lui scrive sono straordinari. Allora Osamu ci vuoi recitare una delle tue meravigliose poesie? che ne dici? '' domandò la bizzarra signora.

'' Ma certo! Osamu figliolo recitaci una bella poesia dai ''

'' vabbene papà '' disse Osamu.

 

All'improvviso Ken che non aveva spiccicato parola per tutto il pranzo disse inaspettatamente '' Posso dirla io la poesia! ''

Tutti lo fissarono stupiti e meravigliati, perplessi, forse si erano totalmente dimenticati della sua presenza dato che era rimasto attonito tutto quel tempo.

Poi il padre disse '' No Ken, meglio se la recita Osamu figliolo, lui è molto più bravo ed oggi è festa, non vorremmo fare brutta figura davanti ad i nostri ospiti '' disse il padre sorridendo scherzosamente.

 

'' papà ti prego posso farcela anche io, non vi farò fare brutta figura ''. Supplicò Ken.

Suo padre lo fissò per alcuni istanti interminabili in silenzio stupito e meravigliato di fronte a quella richiesta, incapace di dire qualunque cosa, poi per rompere quell'atmosfera tesa che si era venuta a creare si sforzò di sorridere agli ospiti e disse

'' figliolo facciamo cosi, adesso Osamu ci recita una delle poesie che ha scritto che sono veramente belle, e più tardi anche tu ci reciti una delle tue, che ne dici, ci stai? ''

 

Ken abbassò lo sguardo mestamente, questa volta visibilmente più ferito e sottomesso disse solamente '' si papà '' con lo sguardo inchinato, guardando verso il piatto addolorato.

 

Osamu recitò una poesia meravigliosa che lui stesso aveva scritto, facendo commuovere gli ascoltatori, in particolare la donna bizzarra che non riusciva a trattenere le lacrime, all'ascolto di tanta maestria, davanti a versi cosi struggenti per un bambino della sua età. Tutti applaudirono estasiati, sinceramente affascinati e colpiti.

 

'' Quanto sei bravo Osamu, sei davvero una forza della natura, mi sono commossa, le tue poesie sono sublimi, e tu sei davvero eccezionale '' disse la donna eccentrica.

Il padre e la madre di Osamu erano fieri di lui, l'orgoglio che provavano era evidente nei loro occhi. Osamu era davvero la pupilla dei loro occhi.

Ken non disse nulla per il resto del pomeriggio.

Verso le 5.30 l'allegra combriccola si sciolse. I signori Matsumoto rinnovarono gli auguri di Natale con entusiasmo e se ne andarono.

I genitori di Ken si alzarono da tavola, e lo stesso fece Osamu, nessuno si era ricordato che Ken doveva loro recitare una poesia di Natale proprio come era spettato ad Osamu, ma lui non glielo ricordò.

Osamu si diresse entusiasta di quel fantastico dono che aveva ricevuto da poche ore nella sua camera, felice come una Pasqua di avere un gioiellino cosi bello, era pronto ad attivarlo e vagliarne le numerose funzionalità.

Lo accese con somma esultanza, pronto a provarlo, ma si accorse che occorreva una password per accenderlo, cosi speditamente corse in cucina dove si trovava lo scatolo per cercarla. Ken nel vedere quell'ultimo modello favoloso con grande curiosità si addentrò nella camera di suo fratello desideroso di toccarlo soltanto. Osamu entrò in camera e lo trovò che con un dito toccava lo schermo lucido e divenne furibondo

'' Ken! Cosa stai facendo? Quante volte devo dirti di non toccare le mie cose senza il mio permesso? Te l'avrò ripetuto mille volte! '' urlò furiosamente con un aggressività che non apparteneva al suo carattere mite e gli diede uno schiaffo possente sulla minuscola e paffuta manina provocandogli un piccolo livido viola. Non sembrava neppure lui in quei momenti, quando qualcuno toccava le sue cose diveniva una belva furiosa. Probabilmente questo era il lato oscuro del suo carattere.

'' Non permetterti mai più sono stato chiaro? '' urlò

'' Scusa..'' supplicò Ken mentre invisibili lacrime cadevano dai suoi occhi come pioggia leggera che cade da un cielo limpido e puro. Osamu continuò

'' entrare nella camera di altri e toccare le loro cose senza permesso, solo le persone peggiori fanno questo '' disse fortemente irritato

'' Scusa.. scusa.. '' supplicò Ken con le lacrime agli occhi.

'' Per oggi già mi hai infastidito abbastanza, adesso ho da fare, fuori di qui! '' ordinò Osamu crudelmente.

'' Scusami '' supplicò Ken. E si allontanò ancora piangendo.

 

Solo le persone peggiori fanno questo...

solo le persone peggiori fanno questo....

solo le persone peggiori fanno questo...

 

Le parole spietate di suo fratello gli riecheggiavano nella mente come una lama affilata, come schiaffi vigorosi che gli percuotevano il viso.

 

Solo le persone peggiori fanno questo...

 

Rabbia. Solitudine e Tristezza. Era questa la triade di emozioni che ora viveva in lui, inesorabile ed implacabile. Lo possedevano completamente.

 

Solo le persone peggiori fanno questo...

solo le persone peggiori fanno questo..

solo le persone peggiori fanno questo...

 

come una bomba atomica quelle parole esplodevano e il gas che ne fuoriusciva gli impediva di respirare, e di trovare un sentiero per sfuggire al dolore.

 

'' Io non sono un bravo bambino '' pensò '' Io sono il peggior essere umano '' si disse. Ed una nuova consapevolezza scaturì in lui: lui non era all'altezza, lui era il peggiore, lui non aveva niente e ora il niente gli apparteneva completamente.

 

Fine flashback

 

 

 

Finalmente Ken si decise di guardare verso la scodella succulenta di biscotti con fare infastidito e seccato che Wormmon pazientemente teneva nella zampa con la speranza che Ken si decidesse a prenderne almeno uno. Vedendo che Ken adesso guardava i biscotti pensò che forse poteva essere interessato e decise di incitarlo ancora

'' Ken.. sono davvero buonissimi, ne ho assaggiato uno, ti prego assaggialo anche tu, sono davvero ottimi '' disse Wormmon cercando di apparire il più convincente possibile.

Ken sbottò con disappunto, fece un risolino ironico e disse '' Per chi mi hai preso stupido vermiciattolo? Io non sono un tipo goloso, né ingordo, credi davvero che mi lascio incantare da degli stupidi biscotti al cioccolato? Non mi attirano nemmeno un po', mangiali tu stupido verme e presto diventerai obeso '' e rise ancora ironicamente dopo aver proferito queste parole.

 

Wormmon non si arrese e continuò '' Ma Ken.. ti prego..almeno uno ''

 

'' Sta zitto stupido verme '' e gli diede un calcio questa volta un po' più leggero facendolo cadere sul fianco e lasciando cadere tutti i biscotti al cioccolato sul pavimento.

Wormmon pazientemente li raccolse uno ad uno.

 

'' Ken... visto che non vuoi i biscotti con cosa ti piacerebbe fare colazione? Dimmi quello che vuoi, qualunque cosa, dirò a Digitamamon di preparartelo, che ne dici di una tazza di thè? Mi sembra che tu non sia goloso, cioè non gradisci i dolcetti, né il cioccolato, forse ti va qualcosa di più leggero, allora che ne dici di una buona tazza di thè leggero? ''

Ken sbottò con disappunto nuovamente poi disse '' Una tazza di thè? Dovrei mangiare leggero? E perchè? Perchè me lo dici tu? Che devo ricoverarmi in ospedale che devo mangiare leggero? Stupido verme! Io non prendo ordini da te! Dì a Digitamamon che gradisco mezza tazza di cioccolata calda con del dolcificante ''

'' Vabbene Ken vado subito '' disse Wormmon questa volta il suo viso appariva rasserenato e rilassato, aveva convinto Ken a nutrirsi finalmente, erano 2 giorni che non mangiava ed era sinceramente preoccupato per lui. Anche se Wormmon ne era rimasto stupito.. Ken non era goloso, eppure aveva chiesto una tazza di cioccolata calda.. come mai? Perchè?.

Forse in una zona molto nascosta del suo animo inquieto e ferito aveva davvero bisogno di calore. Un calore che non poteva provenire da una semplice cioccolata calda, ma almeno ci andava vicino. Nonostante tutto la freddezza, la rigidità ed il distacco che ogni volta quel ragazzo mostrava aspramente, quella mattina Ken aveva chiesto una cioccolata, e cioè la bevanda più dolce che ci sia al mondo.. forse dentro di lui Ken aveva ancora bisogno di dolcezza.. ma questo non lo avrebbe ammesso mai, forse perchè non era ancora pienamente consapevole.


 Buonasera a tutti! :)  questo è il terzo capitolo dedicato alla fiction su Ken Ichijouji, spero che vi sia piaciuto, che non sia venuto un po' troppo triste e drammatico. Spero di non avervi annoiato soprattutto, comunque vi anticipo che questo è l'ultimo capitolo interamente introspettivo e nel prossimo inizia la storia vera e propria! :) vi avviso che ci saranno dei colpi di scena ma non voglio spoleirare nulla! :)... per favore fatemi sapere cosa ne pensate di questa fic :).. lasciatemi un commentino se vi va.. :)... grazie di cuore a tutti quelli che mi leggono, vi ringrazio davvero. Vi mando un grande abbraccio! Buonanotte a tutti :* <3 :). A presto!

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