I Cacciatori di Ombre

di _Corin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ombra ***
Capitolo 2: *** Senza chiudere gli occhi ***



Capitolo 1
*** Ombra ***


Ombra

 

 

 

Grace è luce.

Lo penso, mentre le mani stringono la stoffa del suo vestito e le gambe scivolano sul pavimento, lente, seguite dalla gonna, il ritmo segreto di una canzone che non suona nessuno.

Grace mi guarda, con i suoi capelli di sole e i suoi occhi di cielo, mi guarda e, per qualche secondo, mi vede. È solo per qualche secondo, prima che il valzer termini – è sempre una nota stonata, la fine.

Poi, di nuovo, sparisco nell’ombra di cui sono fatto.

 

-Vuoi ballare?

Il cuore nel mio petto suona un ritmo frenetico e disordinato. Trecentododici martellate contro le costole e un secondo – si gira a guardarmi -, un battito mancato e la consapevolezza della ciocca disordinata che non trova il suo posto e mi dondola in mezzo alla faccia – incontro il suo sguardo – un calore decisamente insolito al pensiero che devo necessariamente essere morta – lo sai che non potrei mai dire di no a quegli occhi, vero Daisy?

La banda suona una canzone troppo veloce che io non so ballare, e forse avrei dovuto pensarci prima – non avevo pensato che avrebbe potuto rispondere di sì – ma è immediatamente la mia canzone preferita.

-Questa musica è bellissima- dico in uno slancio di felicità, il cuore che pompa adrenalina e sangue, sangue che affluisce alle guance, invase da un sorriso larghissimo. Non mi importa quasi neanche dei palmi sudati – quasi.

Ci metto qualche secondo a notare che James non mi ascolta, troppo impegnato a guardare qualcuno che è appena entrato. Qualcuno di più biondo di me, un paio di occhi a cui non può davvero dire di no, un vestito meno carino del mio ma che cade come se fosse stato cucito sulla ragazza più bella del mondo e poi la ragazza più bella del mondo l’avesse indossato. Ecco Grace. Gli occhi di James si riempiono di luce, e con uno stacco che mi sembra troppo netto l’orchestra smette di suonare.

James si allontana, forse mi dice qualcosa o forse no, prima che io possa sentire alcun suono che non sia il ronzio lento del sangue che continua a scorrere, indifferente.

In un attimo sono tornata nell’ombra, un bicchiere troppo pieno di un liquido non ben definito in mano e Lucie che accanto a me dice qualcosa che non afferro e mi guarda comprensiva. C’è una nuova canzone, ora, una canzone lenta e perfetta, di quelle in cui si può stare più vicini di quanto sarebbe altrimenti permesso. Jamie chiede a Grace di ballare, lei sorride e concede un po’ del suo sole a chiunque possa vederla.

Dondolano insieme ed è perfetto. Della mia bella sonata allegra non rimane altro che un’ombra slavata.

 

 

 

Note Autrice

Torno su questo fandom dopo secoli e sono felicissima; avevo questa marea di cosette corte e varie su Shadowhunter che prendevano polvere nel computer e quindi credo che aggiornerò piuttosto in fretta (non è vero, me lo dimenticherò).

Ah, spero che vi sia piaciuta questa prima Flash, perché ho intenzione di proporvi sia James che Cordelia altre volte (non necessariamente insieme, eh), e che magari abbiate voglia di lasciarmi un commentino (magari. Dai).

E quindi… alla prossima!

 

 

 

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Capitolo 2
*** Senza chiudere gli occhi ***


Note: alla fine, ho davvero dimenticato queste storie. Spero che a qualcuno possano interessare comunque.

Senza chiudere gli occhi

 

Le labbra di Jessamine sono morbide. Sono buone – meno zuccherate di quanto Will le immaginava, per chissà quale motivo avrebbe detto che Jessie avrebbe avuto il sapore del miele e del limone.

Ha le mani piccole e le dita sottilissime, le sente poggiarsi sulle sue spalle, oltre il tessuto della camicia. Sono mani perfette, dal polso sottile alle dita affusolate, ma Will sa che c’è un callo identico al suo, sul suo pollice, che ne rovina la delicata eleganza. Sono mani da signora che usa una spada.

Will ha gli occhi aperti e può vederla, tutte onde dorate e ciglia e uno spruzzo di lentiggini che non aveva mai visto sotto il velo di cipria. Tiene gli occhi aperti tutto il tempo, quando Jessie entra nella stanza dietro di lui e chiude la porta alle sue spalle (li sgrana un po’), quando gli si avvicina e le sue mani piccole e bellissime si stringono intorno alle sue, per sfilargli il coltello dalle mani (li assottiglia, spicchi sottili di azzurro e rabbia), quando si avvicina troppo e poi quando incontra le sue labbra (sono solo labbra, sorprendentemente, solo labbra e niente di più). Ha gli occhi aperti e vede Jessie, che ha un reticolo di vene leggere sulle palpebre chiuse e l’espressione di completo abbandono. Will è stregato, non reagisce, sta fermo immobile con gli occhi aperti.

La prima a staccarsi è Jessamine. Ha gli occhi aperti ed è di nuovo separata da lui – lui che non si è ancora mosso. Lo guarda per un po’, traballante nelle scarpette, con un’espressione che Will non è sicuro di saper decifrare, forse tristezza – ma non è lui quello che sa comprendere le persone.

«Sono una signora» gli ricorda con tono altezzoso. La sua voce è la stessa del solito, Will non sa perché se ne sorprende. «Questo è quello che fanno le signore.»

Will inarca debolmente un sopracciglio. «Richiudersi in stanze oscure con cattivi ragazzi?»

«No. Prendere quello che vogliono senza togliersi i guanti» un sorrisetto saputo le si dipinge sulle labbra a cuore – Will conosce il sapore segreto di quelle labbra. «Sei abbastanza bello, Will Herondale, ma non sei abbastanza».

Jessie sparisce oltre la soglia della stanza con un danzare elegante della gonna color indaco, neanche minimamente scomposta. Will espira il suo sollievo, scioglie le spalle. È abbandonato contro il muro, in un attimo, uno spiraglio di luce a ricordargli che ora la porta è aperta e Jessamine non è più con lui – il pensiero non è miele e non è limone, è solo un pensiero.

È, indubbiamente, felice di non essere abbastanza. Lei vuole disperatamente amare qualcuno e lui vuole disperatamente non essere amato. Va bene così.

Qualche settimana, forse qualche mese dopo, mentre si allena con un Cartwright particolarmente antipatico che si vanta delle sue prodezze amorose con Jessamine Lovelace, Will sa che sta mentendo (un sorriso che si riflette negli occhi feroci, individua una falla nella sua difesa) e che il primo bacio di Jessamine Lovelace – Jessie - è stato e sarà sempre solo suo. Questo non glielo potrà mai togliere nessuno. È abbastanza.

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