Happy Father' s Day

di LarryBooHazzy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** capitolo due ***
Capitolo 3: *** capitolo tre ( 1 pt ) ***
Capitolo 4: *** capitolo tre ( 2 pt ) ***
Capitolo 5: *** capitolo quarto ***
Capitolo 6: *** capitolo quinto ***
Capitolo 7: *** capitolo sesto ***
Capitolo 8: *** capitolo settimo ***
Capitolo 9: *** capitolo otto ***
Capitolo 10: *** capitolo nono ***
Capitolo 11: *** capitolo dieci ***
Capitolo 12: *** capitolo undici ***
Capitolo 13: *** capitolo dodici ***
Capitolo 14: *** capitolo tredici ***
Capitolo 15: *** captito quattordici ***
Capitolo 16: *** #extra1 ***
Capitolo 17: *** capitolo quindici ***
Capitolo 18: *** capitolo sedici ***
Capitolo 19: *** capitolo diaciasette ***
Capitolo 20: *** capitolo diciotto ***
Capitolo 21: *** capitolo dicianove ***
Capitolo 22: *** capitolo venti ***
Capitolo 23: *** capitolo ventuno ( 1 parte ) ***
Capitolo 24: *** capitolo ventuno ( 2 parte ) ***
Capitolo 25: *** capitolo ventidue ***
Capitolo 26: *** capitolo ventitre ***
Capitolo 27: *** cqpitolo ventiquattro ***
Capitolo 28: *** capitolo venticinque ( 1pt ) ***
Capitolo 29: *** capitolo venticinque ( 2 pt ) ***
Capitolo 30: *** capitolo ventisei ***
Capitolo 31: *** capitolo ventisette ***
Capitolo 32: *** capitolo ventotto ( 1pt ) ***
Capitolo 33: *** capitolo ventotto ( 2pt ) ***
Capitolo 34: *** capitolo ventotto ( 3pt ) ***
Capitolo 35: *** capitolo ventinove ( 1 pt ) ***
Capitolo 36: *** capitolo ventinove ( 2 pt ) ***
Capitolo 37: *** capitolo trenta ***
Capitolo 38: *** capitolo trentuno ***
Capitolo 39: *** capitolo trentadue ***
Capitolo 40: *** avviso ***
Capitolo 41: *** capitolo trentatrè ***
Capitolo 42: *** capitolo trentaquattro ***
Capitolo 43: *** EVERYTHING I NEED IS RIGHT HERE ***
Capitolo 44: *** Sequel ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Stiles e Derek erano sposati da quasi due anni, e ormai stavano insieme da quando il primo aveva finito le scuole superiori. Stiles si era ormai stabilito da Derek, praticamente quasi subito l' inizio del loro rapporto. Derek ormai erano anni che soppportava un ragazzino logorriìoico, iper attivo e con manie di dieta sana ( visto che il suo adorato padre, mangiava le peggiori schifezze di questo mondo ).

 

Stiles da quasi dieci minuti si era chiuso nel bagno con un test di gravidanza, stava aspettando il risultato del test, ma aveva troppa paura di guardare il risultato. Sapeva che Derek al momento non voleva figli, dopo tutto quello che era successo con Decaullion. Ma purtroppo per sua sfortuna il test aveva avuto come risultato due linette rosa. Adesso come avrebbe fatto? Era sicuro che Derek lo avrebbe lasciato a crescere loro figlio da solo.

 

Sentì il rumore della porta che si chiudeva e uscì velocemente dal bagno, dopo aver buttato via il test; ma non fece in tempo ad uscire completamente che andò a sbattere contro un corpo caldo. << Ciao Stiles >> gli sussurò Der vicino all' orecchio. Il cuore di Stiles prese a battere velocemente non facendo trasparire nessun tipo di paura, sapendo che suo marito lo avrebbe avvertito nell' aria il suo cambiamento. << Ciao Der, che succede? >> chiese senza troppi giri di parole. Derek lo abbracciò e gli baciò la fronte << Giù ci sono gli altri, devo fare gli allenamenti, vuoi venire insieme a noi? >> chiese, sapendo già che Stiles gli avrebbe risposto di si; << No...io in realtà devo andare da mio padre alla centrale, sono due giorni che non lo vedo, ti dispiace? >> chiese in un sussuro.

 

<< No, tranquillo ci vediamo più tardi, a dopo >> e così dicendo gli diede un bacio a stampo e ritornò dagli altri; nel frattempo Stiles si stava finendo di prepare. Una volta pronto, scese le scale del loft e si meravigliò a trovarsi l' intero branco di fronte a lui. Nessuno gli disse niente, lo salutarano con un gesto della mano e ritornarono a fare quello che stavano facendo.

 

 

Stiles una volta arrivato alla stazione di polizia, chiese del padre, ma quando gli disserò che era già fuori a pranzo con Melissa, si entusiasmò così tanto che Parrish lo guardo strano.

Salì in macchiana e si diresse verso Deaton, ua volta davanti alla clinica, rimase in macchina non sapendo bene cosa fare. Ma fu proprio lo stesso dottore a distoglierlo dai pensieri, quando gli aveva busssato al finestrino; gli apri lo sportello della macchina e lo fissò per un minuto buono. << Allora Stiles, avete ancora intenzione di rimanere lì a sedere? >> chiese fin troppo felice, Stiles lo guardò felice; aveva appena compreso che Deaton lo avrebbe supportato in questa situazione.

 

Scese di macchina e seguì il dottore dentro la clinica, si miserò a sedere nello studio e Stiles stette in silenzio per cinque minuti buoni, << Come te ne sei accorto? >> << Stiles il tuo odore è cambiato, il tuo corpo sta iniziando ad emettere ormoni che sono in grado di sentirli solo io e Derek >> disse il dottore con un sorriso sulla faccia.

<< Perchè solo vuoi due? >> domandò Stiles confuso, << Beh ragazzino io sono il vostro emissario nel branco, e Derek perchè è il tuo compagno. Lui li sente perchè il suo istinto ha bisogno di tenervi al sicuro, di proteggervi, e di sapere che il bambino sta bene, ma di sapere soprattutto che TU stai bene. Se queste cose non coincidono con il suo essere lupo e umano, ci sarà una durà lotta dentro sè stesso >> rispose il dottore tutto d' un fiato.

 

<< Pensi che se ne sia accorto anche lui? >> domandò, più a se stesso che al dottore. << Dimmi, oggi voleva che tu andassi con lui? >> chiese, << Si >>. Merda. Adesso Derek lo sapeva, come avrebbe fatto lui a portare avanti quella gravidanza, senza suo marito, senza la persona che lo faceva ridere, senza qullo sgorbutico Sourwolf, come avrebbe fatto?

 

Non si era nemmeno accorto che il dottore si era avvicinato per abbracciarlo, dopo che aveva iniziato a piangere, lo tenne stretto a sè fino quando non si calmò.

<< Ragazzino cerca di stare calmo, almeno per i primi tempi, ok? Vai a casa e parlane con Derek sono sicuro che capirà >> disse lasciandogli una carezza sulla guancia << Grazie Deaton >>. Dopo averlo ringraziato, Stiles si alzò e uscì fuori, dirigendosi verso la sua Jeep.

 

 

 

Quandò tornò a casa, la trovò immersa nel buio, il che significa che Derek non era ancora rientrato. Ma un rumore lo distrasse, si girò verso l' immensa finestra e vide Derek che se ne stava li in piedi che guardava fuori dalla finestra.

<< Tutto bene Stiles? - si girò verso suo marito e gli lanciò un' occhiata truce – Perchè non eri da tuo padre? >> chiese Derek << Io ci sono andato, solo che lui non c'era così sono stato un pò in giro >>.

Derek non disse nulla alla sua affermazione e lo guardò truce, si avvicinò e lo strinse così forte che Stiles emise un gemito di dolore.

<< Non te ne andare mai più in giro da solo nelle tue condizioni, non sai che paura mi hai fatto venire, e ringraziami perchè sono riuscito a calmare tuo padre >> a quelle parole Stiles,lo guardò non sapendo cosa dire; instintivamente lo abbraccio a mia volta.

<< Grazie Der >> << Ringrazia Deaton per avermi fatto ragionare, non è che l' avessi propria presa nel migliore dei modi, ho quasi ucciso Isaac quando Deaton mi ha chiamato e mi ha confermato quello che avevo sentito stamattina >>. Sorrido felice alle sue parole.

 

 

 

UNA SETTIMANA DOPO.

 

 

 

Siamo entrambi a casa di mio padre, devo dargli la bella notizia. Diventera nonno. Oddio il mio vecchio è diventato veramente vecchio, magari sul discorso vecchio quando ci parlo mi sa che lo eviterò.

 

Derek con una scusa dopo pranzo si è dileguato, in modo da lasciarci entrambi soli per poter parlare, ma il problema è che non so come iniziare il discorso.

 

<< Papà...io...ti dovrei dire una cosa.. - mio padre mi fa cenno di continuare alle mie parole – solo che non so come dirtela, ma ti prego non mi odiare per quello che sto per dirti. Beh io vedi...io aspetto un bambino >> dico le parole tutte d' un fiato, cercando di non farmi venire un attacco di panico.

Mio padre rimane in silenzio e guarda davanti a sè con uno sguardo perso << Papà ti prego di qualcosa....urlami, tirami uno schiaffo, ma ti prego di qualcosa >> cerco di trattenere le lacrime, ma quando mio padre si girà verso di me, mi asciugo velocemente le lacrime << Vattene >> mi dice senza troppi giri di parole. Cosa?!

Avevo paura che Derek mi abbandonasse, invece quello che mi sta abbandonando è proprio lui. La persona che mi ha dato la vita e che mi ha cresciuto.

 

Mi alzo e prima di correre via, sussuro un mi dispiace, prima di scappare verso la macchina di Derek.

Appena entro nella camaro di Derek, non gli do nemmeno il tempo di dir nulla << Ti prego, andiamo a casa >>.

 

 

NDA:

 

Salve Gente, perdonatemi già in anticipo, ma è la mia prima ff che scrivo su teen wolf, spero che la il capitolo vi sia piaciuto.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** capitolo due ***


DEREK

 

Sono due giorni che Stiles se ne sta rinchiuso in camera da letto, mangia appena e dorme pochissimo, ma la cosa che mi preoccupa di più è che per due giorni è rimasto in silenzio. Lui che non riesce a dare un filtro alla sua bocca.

Non capisco perchè lo sceriffo abbia reagito così alla notizia della gravidanza. Ok forse non è del tutto normale per un maschio poter partorire, ma da quando fa parte del mio mondo non mi stupisco più di nulla.

 

 

 

Sono quasi le cinque del pomeriggio quando entro in camera da letto e trovo Stiles che singhiozza, con un movimento veloce, vado verso di lui, abbracciandolo da dietro. Una volta dietro di lui, Stiles scoppia definitivamente a piangere << Shh piccolo, va tutto bene, ci sono io qui con te >>, cerco di farlo calmare con la speranza che non gli venga un attacco di panico.

Deaton quando l'ho chiamato mi ha detto che per nessun motivo ne deve avere, perchè può compromettere la crescita del piccolo.

 

 

<> gli asciugo le lacrime cercando di farlo stare calmo. << Piccolo calmati vedrai che si risolverà tutto – annuisce alle mie parole – hai fame piccolo? >> fa un accenno con la testa e si sposta leggermente per farmi alzare.

 

 

 

 

Una volta in piede, vado in bagno apro l' acqua calda e la lascio scorrere, ritorno in camera e faccio il giro del letto, prendo in braccio Stiles che si lamenta e lo porto in bagno, gli sfilo la maglia e i boxer e una volta che mi sono spogliato anche io, ci mettiamo entrambi sotto il getto dell' acqua.

Stiamo per un pò sotto l' acqua calda e sento che Stiles si sta leggermente rilassando << Grazie amore >> rimango colpito dalle sue parole, << Stiles non sto facendo nulla. Faccio solo quello che mi riesce meglio, ovvero prendermi cura di te >> alle mie parole Stiles mi fa un' enorme sorriso e mi bacia l' angolo della bocca.

 

Dopo aver fatto una lunghissima doccia, mi vesto velocemente e vado al piano di sotto a preparare qualcosa da mangiare; mentre Stiles è rimasto su in camera a vestirsi con calma.

 

 

 

Sento il cuore di Stiles che batte freneticamente, forse ha voglia di sentire il padre, ma ha paura che gli chiude il telefono in faccia. Andiamo piccolo, provaci, sono sicuro che ci sarà un motivo dietro a quelle parole. Niente. Il cuore di Stiles è ritornato a battere regolarmente. Mi dispiace che mio suocero si stia comportando così.

 

 

 

 

Dopo pochi secondi sento scendere Stiles, così mi giro e apro le braccia; quando mi vede, corre ad abbracciarmi. Gli do uno di quegli abbracci che fanno mancare il respiro, e poi lentamente lo bacio. Ci baciamo, finchè Stiles non si stacca da me ridacchiando. Lo guardo con un sopraciglio alzato e mi scoppia a ridere in faccia, << Der sei davvero un pessimo cuoco >> alle sue parole mi giro e con orrore scopro che l' hamburger è totalmente andato, ma le patatine per fortuna no. << Sai ragazzino sei davvero cattivo >>, Stiles alle mie parole mi abbraccia da dietro, mentre io continuo a controllare che il cibo stia cuocendo a dovere.

 

 

Dopo aver preparato altri due hamburger e spazzolato via il resto della cena, ci mettiamo a guardare un film della Marvel, onestamente non mi interessa molto, ma a quanto pare Stiles ogni volta che vede un certo Loki, il suo cuore sussulta. Non posso essere geloso di un personaggio di un film. No, proprio non posso. Ma non so perchè ad un certo punto le mie labbra sono attacate al collo di Stiles che succhiano una porzione di pelle. Non posso fare a meno di enebriarmi del profumo di eccitazione che emette mio marito, adesso si che si ragiona come si deve. Geme di pura soddisfazione e quando stacco le labbra dal suo collo, Stiles piagnucola e si mette a cavalcioni su di me << Adesso che ha iniziato, finisci >> non me lo faccio dire due volte e ritorno a baciare la labbra del mio adorato marito.

 

 

Lo preparo nel modo più dolce e lento possibile, e quando mi accorgo che è pronto, entro di lui piano facendogli sentire ogni centimetro del mio membro. Una volta dentro, ritorno a prestare attenzione all' altro lato del collo, lasciando un succhiotto pure lì. << Amore ti prego, fa qualcosa >> mi sussura direttamente nel padigliore auricolare. Le parole di Stiles sono peggio della droga, cosi lo accontento, iniziando a muovermi piano, fin quando Stiles decide di prendere il comando e farmi perdere il controllo.

Facendo iniziare una lotta interiore con me stesso. I miei occhi passano dal rosso al verde in meno di due secondi per tutto il tempo, fino a quando rimangono rossi e vengo dentro mio marito.

 

 

 

Rimaniamo entrambi fermi sul divano, Stiles è appoggiato a me. La sua faccia è nascosta nell' incavo del mio collo mentre la sua mano accarezza la mia barba.

Stiamo entrambi rilassati, fino a quando non sento il respiro di Stiles farsi regolare, segno che si è addormentato. Lentamente mi alzo con in braccio mio marito e mi dirigo verso la nostra camera da letto.

 

Lo metto sotto le coperte e una volta infagottato per bene, scendo di nuovo per prendere il telefono di Stiles. Cerco il numero di Scott e gli mando un messaggio.

 

S: Scott sono Derek, domani vieni a casa nostra, abbiamo bisogno di parlarti.

 

Dopo neanche due secondi mi arriva la risposta.

 

 

Sc: Domani a pranzo va bene? Prima devo lavorare. Magari di pomeriggio passo un pò di tempo insieme al mio migliore amico, visto che sono due giorni che non risponde alle mie chiamate e ai miei messaggi.

 

S: E' perfetto, solo non prendere quello che ti diremo come un rifiuto, Stiles per una reazione simile è stato male per due giorni.

 

Sc: Oddio Derek sta bene?

 

S: Adesso si, ci vediamo domani. Buonanotte.

 

 

 

Dopo aver riposato il telefono di Stiles sul tavolo, ritorno in camera e mi metto dietro a mio marito e ascoltando il battito del suo cuore, mi addormento pure io.

 

 

 

NDA:

salve gente allora cosa ne pensate? Questo capitolo era più incentrato su Stiles dopo la reazione del padre. Dal prossimo ci saranno delle novità che purtroppo non vi spoilero.... ;)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Alla prossima pubblicazione. ;)

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Capitolo 3
*** capitolo tre ( 1 pt ) ***


I CAPITOLI SONO TUTTI DAL PUNTO DI VISTA DI DEREK, ECCETTO IL PRIMO.

COMUNQUE SE FARò UN POV DA PARTE DI STILES, VERRA' SCRITTO COME NELPRECEDENTE CAPITOLO. DETTO CIO' BUONA LETTURA, SPERO CHE IL CAPITOLO VI GARBI ( COME DIONO I TOSCANI ) ;)

ALLA PROSSIMA PUBBLICAZIONE

 

 

 

Prima parte

 

 

Stiles durante la notte si è svegliato urlando per almeno una decina di volte, e ogni volta urlava il nome del padre. Questa notte è stata davvero un inferno, non solo perchè urlava il nome del padre, ma perchè ogni volta che vedeva me e non il padre scoppiava a piangere, addormentandosi dopo pochi minuti.

 

Devo assolutamente parlare con lo scheriffo, questa situazione va risolta e io non so più cosa fare per farlo stare bene. Quel tipo di vuoto lo può riempire solamente suo padre.

 

Da quasi un' ora Stiles dorme profondamente senza risvegli bruschi, così mi alzo lentamente e vado al piano inferiore e una volta recuperato il cellulare chiamo il cinese e prenoto il pranzo per tutti e tre.

 

Ho bisogno di parlare con qualcuno, magari Deaton mi può aiutare.

( quello in grassetto sono le risposte di Deaton )

 

 

 

D: Ciao doc, sono Derek, ho bisogno di parlarti di Stiles, sono tre giorni che non sta bene, quando ci possiamo vedere?

 

D: E' un problema se passo adesso da te? Ero in zona per controllare un cane, fra meno di dieci minuti dovrei essere da voi

 

D: No è perfetto, grazie doc.

 

 

 

 

 

Aspetto con impazienza che Deaton arrivi, ma un rumore mi distrae, così mi concentro su quel rumore e appena sento il fruscio delle lenzuole che si spostano, mi dirigo verso le scale, e appena sto per mettere il piede sul primo gradino, mi ritrovo un corpo caldo addosso. << Ciao piccolo, pensavo dormissi, che ci fai sveglio? >> chiedo prendendolo in braccio e portandolo con me sul divano.

Stiles emette uno sbuffo e nasconde il suo bel faccino nell' incavo del mio collo << Perchè non sei a letto con me Sourwolf? Ti sei già stancato di me? >> ridacchio alle sue parole e poso un bacio su i suoi capelli, inspirando il suo buono odore << Se mi fossi stancato di te, ti avrei già lasciato anni fà...ma >> non riesco a finire la frase perchè il suono del campanello distrae entrambi << Papà? >> mi domanda mio marito con un sorriso sulle labbra.

 

Alla sua domanda negò con la testa e lo sposto delicatamente per andare ad aprire a Deaton. Non riesco a non percepire l' odore di tristezza che mio marito ha appena emesso.

 

Appena apro la porta con " molta gentilezza " Deaton mi scansa e corro felice da Stiles, lo guardo ringhiando. Ma ahimè Deaton non si scompone e sorride felice a mio marito << Allora ragazzino, come sta il mio adorato nipotino? >> cosa?! Da quando mio figlio è suo nipote? Stiles sembra essere felice alle parole del dottore, << Bene Deaton >> risponde felice.

 

Li guardo e appena mio marito sposta lo sguardo verso di me e mi sorride, involontariamente ricambio il suo sorriso, perdendomi in un mondo che è solo nostro; ma un colpo di tosse,mi riporta alla realtà << Doc, dobbiamo parlare >> mi fa un cenno con la testa e velocemente sposto lo sguardo verso mio marito, << Piccolo dovresti chiamare mia sorella e dargli la bella notizia >> dico cercando una pessima scusa per restare da solo con il dottore. Stiles scatta in piedi come una molla e prende il mio telefono e chiamando così mia sorella.

 

 

Ne approfitto della sua assenza per spiegargli velocemente la situazione, e quando ho finito Deaton guarda il punto in cui Stiles poco prima è sparito. << Sarò onesto Derek, Stiles deve risolvere la faccenda con suo padre, il fatto che per due giorni non abbia quasi toccato cibo e non abbia dormito quasi nulla e che questa notte ha avuto attacchi di panico se così si possono definire, non gli fa bene. Lui non è un lupo, quindi il bambino assorbirà parecchio delle sue energie, è importante che mangi e dorma abbastanza, ma sopratutto che non abbia attacchi di panico di nessun tipo >>.

<< Doc certe volte non ci riesco >> rispondo affranto alle sue parole; << Derek in questi casi ti consiglio di fare solo una cosa, cerca di spostare la sua attenzione verso il bambino, da quel che ho capito il bambino lo fa sentire meglio. >> detto ciò si alza e mi saluta, ricordandomi di salutare anhe Stiles.

 

 

Dopo un paio di minuti, mio marito si lancia addosso su di me e mi guarda felice << Tua sorella, per poco non si trasferiva qui, meno male che sono riuscita a farla rimanere a casa sua >> << Ha preso bene la notizia piccolo >> lasciando un bacio sulle sue labbra.

 

 

NDA:

ok il capitolo è corto ma è solo di passaggio.

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Capitolo 4
*** capitolo tre ( 2 pt ) ***


Seconda parte

 

 

Veniamo interroti dal suono del campanello, annuso l' odore e mi rilasso appena sento l' odore di Scott, << Sai piccolo credo che dovresti andare ad aprire la porta, io devo chiamare Cora, gli devo chiedere una cosa >> detto ciò, mi alzo e prendo il telefono e vado nell' altra stanza.

 

Il campanello suona di nuovo e sento urlare Stiles " arrivo ".

Dopo neanche due secondi sento un urlo felice da parte di mio marito, gridando il nome di Scott, li sento che parlano felici, mentre io decido di chiamare mia sorella.

 

Io e Cora parliamo un pò di quello che succede nel suo branco e dopo avermi riempito la testa di assurdità del fatto che si trasferirà da me per tutta la gravidanza di Stiles. Quando riesco a smollare mia sorella dopo vari ringhi torno nell' altra stanza dve ci sono mio marito e il suo migliore amico. Sento Stiles che parla felice, di un film appena uscito; vado verso di lui e mi abbasso e gli bacio i capelli; ma vengo distratto dal rumore della macchina, mi affaccio alla finestra e appena vedo il tipo brufoloso del cinese, prendo i soldi per pagarlo.

 

Apro la porta e lo aspetto sull' uscio, a questo tipo tutto pieno di brufoli gli piace Stiles, solo che c'è un piccolo dettaglio. Lui non piace a me.

Non posso farci nulla se sono geloso e possessivo, ma Stiles mi ha sposato così, evidentemente gli va bene.

Pago tutta la roba e gli chiudo la porta in faccia.

 

<< Venite a mangiare >> dico attirando la loro attenzione; mio marito appena vede le buste del cinese mi lancia un' occhiataccia ma alla fine non dice nulla.

 

 

Stiles e Scott mentre mangiano non fanno che parlare, mentre io sto cercando un modo per andare a parlare da mio suocero; ma quando mi trovo Stiles in braccio a me, lo guardo confuso << Stai bene? Non hai toccato nulla, scusa se ho finito anche le altre vaschette, ma avevo fame >> << Stai tranquillo Stiles, hai fatto bene. Che ne dici se diamo la buona notizia anche a Scott? >>. Stiles alle mie parole gli si illuminano gli occhi, a quanto parre il dottore aveva davvero ragione.

 

<< Che notizia? Perchè sono l' ultimo a sapere le cose in questo branco >>, sto per rispondere alle parole di Scott ma una terza voce ci fa girare a tutti e tre << Nipote, avresti dovuto dirmelo che il tuo adorato marito aspetta un piccolo Hale, via via non ci si comporta così con chi sta per diventare bis zio, così mi offendi >> dice Peter con un ghigno strafottente.

Mio marito alle parole di mio zio, si rannicchia addosso a me e stringe la mia maglia << Va tutto bene Stiles >> gli sussuro lasciando delle carezze lungo la schiena.

 

 

 

Guardo Scott che è rimasto del tutto spiazzato e dopo quello che a me sembra un' infinità Scott si alza e si lancia ad abbracciare Stiles.

<< Sto per diventare zio >> urla Scott, mio zio lo guardo accigliato << McCall mettiti in fila, ci siamo prima io e Cora. Smamma ragazzino, questo bambino porterà avanti lo sperma degli Hale >> << Peter!!! >> urliamo tutti e tre contemporaneamente indignati.

Dopo la sua frase Peter se ne va, lasciandoci di nuovo da soli.

 

 

 

Dopo aver finito di mangiare, Stiles è andato a letto, non riusciva a tenere gli occhi aperti, onestamente un pò la cosa mi preoccupa perchè Stiles ha sempre sonno e dormirebbe nella prima superficie disponibile.

Meno male che Scott non ha reagito come Jhon, già per Stiles e difficile non vedere suo padre, figuariamoci anche il suo migliore amico.

 

Guardo mio marito dormire sul divano insieme a Scott, << Ora hai capito il perchè dei miei messaggi? >> chiedo sperando che non debba spiegare tutto << Si, l' altro giorno lo sceriffo è venuto a casa nostra, e l' ho sentito parlare con mia mamma, ha detto che non vuole perdere Stiles, ora ho capito a cosa si riferiva >> dice Scott guardando il suo migliore amico.

 

<< Devo sbrigare una cosa, non ci metterò molto, ti va di rimanere un pò con lui? - annuisce alle mie parole – se ci dovrebbero essere dei problemi chiamami >>.

Prima di uscire, bacio mio marito nel collo e inspiro un' odore diverso da quello che ha di solito mio marito; forse sarà l'odore di Stiles mischiato a quello del bambino, ne parlerò con Deaton appena posso.

<< Der? >> sussura Stiles mezzo addormentato, << Continua a dormire piccolo. Scott rimane qui con te, vado a sbrigare una cosa, torno fra un' ora al massimo >> dico posando un bacio sulla fronte.

Una volta fuori, prendo la camaro e mi dirigo verso casa di mio suocero.

 

 

 

Dopo una decina di minuti arrivo a casa di mio suocero, ma quando non vedo la macchina di servizio, rimetto in moto e parto per andare alla centrale.

Quando arrivo trovo mio suocero che parla con Melissa, scendo dalla macchina e appena Jhon mi vede viene verso di me con Melissa dietro di lei.

 

<< Come sta Stiles? >> chiede preoccupata Melissa, << Meglio, grazie >>; guardo mio suocero << Possiamo parlare Jhon? - annuisce alle mie parole, e rimane in silenzio – Senti Jhon davvero mi dispiace per la situazione. Ma quel bambino è tuo nipote ma sopratutto Stiles è tuo figlio. Ha passato tre giorni a piangere, non ha quasi mangiato e non sta bene neanche adesso, non starà mai bene, se non ci sei tu al suo fianco, parlaci Jhon lui ha bisogno di te >>.

 

Dopo quasi dieci minuti, guardo affranto Melissa e Jhon e risalgo in macchina per tornare a casa, ma appena metto in moto, il mio cellulare inizia a squillare e vedo il numero di Stiles. Sorrido felice.

<< Ciao piccolo..>> non fiisco neanche di parlare che sento Stiles che piange << Arrivo fra cinque minuti >> dico, sgommando con la macchina, fregandomene sopratutto di essere di fronte ad una stazione di polizia.

 

 

 

Nda:

 

allora che ve ne sembra?

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Capitolo 5
*** capitolo quarto ***


Una volta tornata a casa, ho trovato Scott che mi guardava con uno sguardo afflitto, << Cosa è successo? >> chiedo preoccupato, << Non lo so Derek, si è svegliato, è andato su in camera per farsi una doccia e ad un certo punto ha tirato un urlo, quando ho provato ad aprire la porta era chiusa. E poco fa è arrivato anche Deaton >>.

 

Corro su in camera e appena entro, trovo mio marito che ride con il dottore, annuso l' aria e sento odore di pianto, panico e felicità << Stiles >> appena lo chiamo, corre verso di me e mi abbraccia.

Guardo Deaton e mi fa cenno che è tutto ok e mi aspetta giù per parlare; << Der guarda i miei occhi >> lo guardo ma non riesco a vedere nulla nonostante i miei occhi da mannaro. Stiles li chiude e dopo pochi secondi li riapre e vedo che ha gli occhi di colore diversi. Ma che sta succendo?

 

Lascio Stiles in camera e vado di sotto e appena vedo Deaton << Doc che sta succedendo a Stiles? >> urlo, il dottore alle mie parole non si scompone << Derek calmati innanzitutto, non fa bene al bambino, ma soprattutto a Stiles. Ti spiego brevemente ciò che sta succedendo. Non è solo un bambino come pensavo, sono due, a quanto pare hanno già ereditato il tuo lato mannaro, visto che uno è un' Alpha e l' altro è un Beta o forse un' Omega, questo ancora devo capirlo. A quanto il piccolo Alpha comanda sul corpo di Stiles e su quello dell' altro feto, visto che questa manifestazione la possono fare solo gli Alpha, non so bene ancora come; ma non tutti gli Alpha possono farlo. Da quel che ne so, possono farlo solo le antiche famiglie e tu discendi da una di quelle >>; sto per ribattere alle parole di Deaton, ma un corpo caldo si appoggia a me, stringendo la maglia.

 

 

<< Stiles stai bene? >> domanda il suo migliore amico preoccupato, << Andate via tutti, lasciatemi da solo >> urla, mi giro velocemente e lo abbraccio, << Falli andare via ti prego >> soffoca un sighiozzo nella mia maglia.

 

Sento la porta chiudersi lentamente, << Piccolo ehi va tutto bene >>, si allontana da me e corre in camera da letto, rimango un attimo pietrificato e appena sento sbattere la porta, mi riscuoto dal mio stato di trance e vado anch'io in camera.

 

Appena apro la porta lo trovo infagottato sotto le coperte che piange, mi sdraio sopra di lui e annuso il suo collo. Ecco cosa era quell' odore, sono i loro odori mischiati.

Lascio un bacio sul suo collo e lo stringo più forte che posso, lasciandolo sfogare. Dopo un pò sento il suo respiro farsi regolare e vedo che si è addormentato, mi alzo lentamente e scendo di sotto, recupero il cellulare e mando un messaggio a Scott.

 

 

 

 

D: Scott scusa per il comportamento di Stiles, ma non so che cosa gli sta succedendo. Appena so qualcosa ti faccio sapere.

 

 

 

Dopo un paio di secondi mi arriva un messaggio da parte di Deaton, dicendomi che fra dieci minuti sarebbe ritornato a casa mia.

Poggio il cellulare sopra il tavolino e mi siedo sul divano, aspettando la risposta di Scott, che però non arriva.

Sento la macchina di Deaton che si ferma e mi avvio ad aprirgli la porta. Appena lo vedo a un' enorme sorriso sul viso e lo guardo con un sopracciglio alzato, chiedendomi cos' abbia così tanto da ridere.

<< Doc perchè ridi? >>, alza la mano facendomi vedere una scatola della pasticceria << Spero che non sia cioccolata, perchè Stiles non ne può mangiare, visto che è allergico >> non mi risponde e va verso la cucina a mettere il dolce nel frigo.

 

Torna da me e si mette a sedere sul divano, << Dov'è? >>, << Doc, lascialo dormire, questi sbalzi di umore mi stanno facendo impazzire >> dico grattandomi la nuca per l' imbarazzo.

<< Derek, sono qui per parlarti di questo, prima Stiles non me lo ha permesso. Da quel che ne so, gli Alpha che sono portati in grembo sono inclini a comandare anche se non sono nati, come prima quando ti ha mostrato i suoi occhi. Tra l' altro il piccolo Alpha attraverso Stiles vede tutti come una minaccia tranne io e te. Tu perchè sei suo padre, ma sopratutto perchè riconosce il tuo odore e non ti vede come una minaccia, visto che il tuo odore e mischiato a quello di Stiles, prima ancora del concepimento...>> << E tu che c' entri Doc? >> la voce di mio zio Peter ci fa girare entrambi.

<< Beh io...i bimbi non mi vedono come una minaccia perchè sono il dottore che seguirà Stiles, ma sopratutto quello che per prima li ha riconosciuti. Quando ho detto a Stiles del bambino, lui era felice perchè aveva trovato un punto di riferimento oltre a te Derek.

Al momento i bambini stanno bene con chi sente al sicuro Stiles, è a quanto pare ci riusciamo solo noi. Ma ti consiglio di farlo abituare anche ad un' altra persona, almeno in questo modo è al sicuro >>.

 

 

L' unica persona che mi viene in mente e Scott, non saprei di chi fidarmi, mio zio non se ne parla e degli altri lasciamo stare. Potrebbe magari funzionare con Jhon. Ma non so come spiegargli la situazione. Cazzo. Che situazione.

<< Scott o suo padre? >> domando grattandomi la nuca, << Scott non va bene, per quanto sia il suo migliore amico, è un' Alpha. Il piccolo lo vedrebbe una minaccia per tutti e tre..>> << Tutti e tre? Di chi stai parlando Deaton? >>, << i due bimbi e Stiles, comunque dicevo forse suo padre lo può aiutare, dovrò imbastire un bel discorso prima di parlarci, ma forse lui potrebbe essere la soluzione al nostro problema >> finisce di parlare e guarda le scale, mi giro anche io e vedo Stiles sull' ultimo scalino.

 

 

Grazie a dio mio zio ha avuto la prontezza di prenderlo al volo e non farlo cadere, gli sorride ringranziandolo e viene verso di me.

Lo abbraccio e gli lascio un bacio sui capelli, ma entrambi ci giriamo verso il dottore che in mano ha un' enorme dolce di cioccolato.

 

Gli lancio uno sguardo truce mentre Stiles si fionda velocemente sul dolce. Lo divora in meno di cinque minuti e mi guarda con un sorriso felice e pieno di cioccolato su tutta la faccia.

<< Grazie Doc >>, e con queste parole corre ad abbracciarlo, facendomi emettere un ringhio pieno di rabbia.

 

 

 

 

 

Nda:

 

allora che ve ne pare? Scusate se non ho pubblicato, ma c'è stata la pasqua e ieri che era pasquetta sono andata alle cinque terre e quando son tornata non avevo la forza di stare in piedi. Detto ciò spero che abbiate passato tutti ua buona pasqua e che il capitolo vi sia piaciuto.

Nei prossimi capitoli ( rullo di tamburi ) tornerà anche lo Sceriffo, con le sue mille preoccupazioni. Mi spiace ma non posso anticiparvi altro ;)

 

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Capitolo 6
*** capitolo quinto ***


Sono passate due settimane, e ancora non avuto notizie da parte di Deaton, spero solo che sia riuscito a parlare con lo sceriffo. Stiles in queste settimane non ha avuto nessuna crisi di panico, ritornando ad essere il ragazzo logoroico che ho conosciuto.

 

 

Stamattina quando mi sono svegliato, Stiles non era accanto a me, l' ho cercato in bagno ma non c'era traccia, quando sono sceso giù ho visto qualcosa che non credevo fosse possibile. Un bellissimo lupo bianco che guardava fuori dalla finestra, appena mi sono mosso, il lupo si è girato verso di me. Iniziando a scondinsolare. Non capisco cosa ci faccia un lupo in casa nostra, non che la cosa sia strana intendiamoci, ma in questo momento sono più preoccupato per mio marito.

 

" Derek? Non mi riconosci sono Stiles ". Cosa?! Oddio quel meraviglioso lupo è mio marito?! Come diavolo è possibile? Ancora non si spiegava come era possibile che lui e suo marito riuscissero ad avere quel tipo di comunicazione. Non riusciva davvero a capire, ma la cosa gli piaceva. Amava ascoltare la voce di Stiles.

 

 

 

Mi avvicino e lo accarezzo, dopo un paio di minuti, gli guardo gli occhi e li vedo entrambi rossi. A quanto quel piccolo demonio di mio figlio, ha deciso di farlo trasformare in un bellissimo lupo.

Vado verso il divano con Stiles davanti a me che cammina felice, una volta recuperato il cellulare, mi siedo sul divano e Stiles non mi da neanche il tempo che si mette addosso a me, acciambelato sulle mie gambe.

 

( il grassetto sono le risposte di Deaton )

 

D: Doc, ciao ho bisogno di vederti con urgenza, c'è qualcosa che dovresti vedere.

 

 

 

D: Adesso non posso, appena chiudo la clinica, ovvero prima di cena, passo da voi. Che succede di preciso?

 

D: Fidati è meglio che lo vedi con i tuoi occhi, ci vediamo stasera, se ti fa piacere, sentiti pure il benvenuto per cena. Cucino io, visto che Stiles al momento non può. ;)

 

D: Derek che usa gli smile? Sicuro di star bene? Non so se stare con Stiles ti abbia fatto bene oppure ti abbia rincoglionito del tutto. Grazie, accetto volentieri il vostro invito

 

 

 

Dopo quello breve scambio di messaggi, Derek tornò a prestare la sua attenzione a quel bellissimo lupo che era suo marito. Passò una mano in quel morbido pelo, il lupo a quelle carezze fece dei versi di apprezzamento. << Perchè sei diventato un lupo? >> chiese più a se stesso che a Stiles, l' unica rispose che ottenne fu una leccata sulla guancia da parte di suo marito.

 

Stettero sul divano quasi tutto il giorno, Stiles si beava delle coccole che Derek gli stava facendo; fino a quando non decise di alzarsi per iniziare a prepare da mangiare, ma successe una cosa che non si sarebbe mai aspettato; Stiles gli ringhiò contro per essere stato spostato. Derek si abbassò e gli posò una mano sotto la pancia, mostrando i suoi occhi rossi, dopo neanche un secondo Stiles smise di ringhiare. << Piccolo devo preparare la cena, fra poco arriva Deaton, non possiamo farlo digiunare e poi devo anche prepararti da mangiare >> a quelle parole Stiles incominciò a scondinsolare felice.

 

 

 

Dopo una buona mezz'oretta che stavo cucinando, un rumore mi distrae, appena mi giro vedo mio marito che asssume la sua forma umana. Sorrido felice e allargo le braccia, Stiles ci si fionda senza neanche pensarci due volte; << Bentornato piccolo >> << Grazie amore. Giuro che tuo figlio non lo sopporto più, sta diventando un piccolo tiranno, anche se devo ammettere che essere stato un lupo non è stato male... >> Stiles non finisce di parlare che suo marito lo tira verso di me, baciandolo come non faceva dalla sera prima.

<< Mi è mancato non poterti baciare >> dice sulle labbra di Stiles, << Anche a me, ma tuo figlio ha fame, quindi mi daresti da mangiare? >> chiede pigolando sulle labbra di suo marito, << Si ma vatti a vestire, anche se ti preferisco senza nulla addosso. Ma non voglio che altri occhi oltre a me posino il suo sguardo su ciò che è mio >> sussurò al suo orecchio. Stiles corse su in camera e si vesti velocemente, perchè dopo neanche due minuti era tornato da me.

 

 

Quando è di nuovo vicino a me gli do una fettina di pane e Stiles mi guarda indignato, << Stai scherzando spero! Io ho fame, del misero pane non mi sazia >>, Derek lo guarda e gli da un bacio a stampo << Pazienta amore mio, la cena è quasi pronta e Deaton dovrebbe arrivare a momenti >> detto questo, si rigira e Stiles si aggrappa a lui come un koala.

Ma a Derek non da fastidio, anzi gli piace; ogni tanto posa un bacio delicato sulla fronte di Stiles.

 

 

 

 

 

Quando suonano alla porta Stiles scende dalle spalle per correre ad aprire la porta.

Ma un' odore che non riconosco subito, mi fa girare, facendomi preoccupare, rimaniamo entrambi in silenzio quando vediamo anche lo sceriffo sulla porta.

 

<< Pa....papà? >> chiede Stiles con gli occhi lucidi, lo sceriffo non risponde e abbraccia suo figlio; << Scusami figliolo, mi dispiace. Non volevo farti soffire >> contuinua a dire quella frase come una litania, Stiles continua a piangere sulla camicia del padre.

 

<< Avete fame sceriffo? >> chiedo, entrambi si staccano, ma un cuore che batte all' impazzata mi fa distrarre da quella scena facendomi guardare intorno; << Derek quello che senti sono i battiti dei neonati, fanno così perchè non riconoscono l' odore dello sceriffo, vedrai che col tempo si abituano >>, il dottore mi tranquillizza.

Spero che nascano presto perchè prima della fine della gravidanza, mi farò rinchiudere da qualche parte, io che non ho paura di niente e di nessuno, adesso al minimo rumore ho paura di tutto.

Non ho paura per me, ho paura che possa succedere qualcosa a Stiles, forse sarà il " legame " che abbiamo con questa gravidanza.

 

Ceniamo in tutta tranquillità se così si può dire, l' assenza dello sceriffo si è sentita parecchio. Mio marito sta parlando a macchinetta da quando suo padre ha messo piede in casa nostra, io e Deaton li guardiamo entrambi con un sorriso stampato sulla faccia.

<< Oddio Stiles >> lo sceriffo si alza da tavola preoccupato, oserei dire terrorizzato, Stiles guarda prima me e poi il dottore. Appena vedo gli occhi di colore diverso, capisco.

 

<< Sceriffo stia tranquillo. Stiles sta bene, i bimbi volevano solo farsi " vedere ". Succederà ogni volta che il bambino non si sente al sicuro, ecco perchè è qui. Se io e Derek non ci siamo, Stiles dovrà stare con lei. So che può sembrare complicato, ma quello che deve capire e che se i bimbi non si sentano al sicuro, non ci si sentirà nemmeno suo figlio >> afferma il dottore con tutta tranquillità.

<< A proposito di tranquillità doc, devo dirle una cosa. Stiles oggi si è trasformato in un lupo; bianco per la precisione >> cerco di dire prima di essere interroto << Cosa? >> urla lo sceriffo, massaggiandosi la fronte.

 

 

 

<< Sceriffo stia calmo, già il bambino la vede come una minaccia, se continua così li spaventa ancora di più, impaurendo anche Stiles >>, Jhon rimane in silenzio e guarda suo figlio.

<< Allora Derek, l' unica cosa che posso dirti è che il bambino voleva assumere quella forma. Anche tua madre lo faceva quando aspettava te e le tua sorella Laura. Essendo Alpha avete il controllo del corpo di chi vi sta portando in grembo. Se il piccolo ne sentirà la necessità lo farà ancora. Ma ricorda Derek, devi ricordare sempre a Stiles che la sua forma non è quella di un lupo, ma quella umana >> guarda mio marito con le sue ultime parole.

Appena mi giro verso mio marito che guarda fuori dalla finestra.

<< Stiles? >>

<< Mhhh? >> ritorna a guardarmi con entrambi gli occhi rossi, << Stai bene? >> annuisce alle mie parole, << Solo mandali via, sono stanco e loro....>> non finisce il discorso che incomincia a singhiozzare.

 

Jhon si sposta velocemente, mettendosi di fronte a suo figlio, << Stiles va tutto bene, sta tranquillo siamo noi >>, a quelle parole scatta indietro verso di me, rannicchiandosi verso di me.

 

Poso una mancia sulla sua pancia e mostro i miei occhi rossi << Va tutto bene piccolo, è solo tuo padre. I piccoli si devono solo abituare al suo odore. Adesso li mando via e stiamo un pò da soli >> sussurò vicino al suo orecchio. Dopo quelle parole Stiles si è rilassato.

 

<< Credo che sia ora di andare via sceriffo. Stiles sta bene, i piccoli devono solo capire che lei non è una minaccia e mescolare il suo odore a quello di Stiles >> lo sceriffo annuisce a quelle parole poco convinto.

 

<< Sceriffo se domani vuole tornare, non si faccia problemi. Porti con sé anche una maglia o una camicia poi le spiego il perchè >>; torno a prestare attenzione a mio marito.

 

 

 

Dopo qualche minuto Jhon e Deaton vanno via, lascio tutto apparecchiato, prendo mio marito e lo porto in camera. Gli sfilo la maglia e i pantaloni e lo faccio mettere sotto le coperte, faccio la stessa cosa con i miei vestiti e dopo qualche secondo lo raggiungo a letto. Lo abbraccio e dopo poco Stiles si gira, in modo da essere faccia a faccia. Non so come, ma ci ritroviamo a baciarci, un bacio fatto di lingua e saliva. Stiles si mette a cavalcioni su di me, e mi guarda malizioso << Cosa vuoi fare piccolo? >> << A te cosa piacerebbe fare? Io ho un' idea >> dice posando un bacio sul mio collo.

 

 

Ci scambiamo dei baci, fino a quando non decido che i nostri boxer sono di troppo, con i miei artigli strappo i suoi e Stiles mi guardo dispiaciuto << Erano di Loki quei boxer.. >> << Se proprio ci tieni, te le ricompro. Ma adesso ho bisogno di voi >> dopo quelle parole, mio marito si aggrappa alle mie spalle, sfilo leggermente i miei boxer in modo da far uscire solo il membro.

Gli poso due dita sulla bocca e Stiles le lecca come se fosse un gelato, ringhio a quelle attenzioni << Non giocare con il fuoco piccolo >> << Oh ma a me piace giocarci >> dice con un ghigno divertito.

 

 

Sfilo le dita dalla sua bocca e le porto vicino alla sua entrata, infilo un dito con delicatezza sentendo la sua entrata, appoggio la fronte sulla sua spalla emettendo un ringhio. Inserisco anche il secondo e inizio a sforbiciare nel modo più lento possibile << Der ti prego, abbiamo bisogno di te >> a quelle parole, poso un bacio sul suo collo e sfilo entrambe le dita.

Posiziono il mio membro alla sua entrata, e lentamente entro di lui, ci rilassiamo entrambi un attimo, fino a quando mio marito non prende il comando. Lo lascio fare e dopo quello che mi sembra un secolo arriviamo entrambi all' apice del piacere.

 

 

 

Stiles e disteso sopra di me, cercando di regolarizzare il suo respiro. Lascio un' ultima carezza ed esco da quel posto caldo e accogliente, vado in bagno e recupero una salvietta umida; ripulisco entrambi e mi rimetto sotto le coperte.

Non mi da neanche il tempo di sistemarmi, che Stiles ha nascosto la faccia nell' incavo del mio collo << Ti amo amore >> dice posando un bacio sul mio collo.

<< Ti amo anch' io piccolo, ora cerca di dormire un pò >>, dopo qualche secondo noto che Stiles si è addormentato di botto.

 

Lo fisso dormire, fino a quando non mi addormento anche io.

 

 

 

NDA:

allora che ve ne sembra? Lo sceriffo è tornato per la goia di tutti ( e anche per la mia ). Scusate se non ho aggiornato prima. Al prossimo capitolo e buon fine settimana a tutti voi. :)

 

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Capitolo 7
*** capitolo sesto ***


Vorrei innanzitutto ringraziare le persone

che hanno messo la storia fra le

preferite, ricordate, e chi recensisce,

ma anche solo chi la legge.

Mi fa piacere che la storia vi piaccia,

mi dispiace che i capitoli non sono

lunghi, ma purtroppo non

ho molto tempo.

Vorrei ringraziare Jeff Davis che ha messo

questi due personaggi,permettendoci di

fantasticare su di loro.

Ma bando alle ciancie,

buona lettura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

UN MESE DOPO

 

 

 

Finalmente Stiles ha riallaciato i rapporti con suo padre, quando non è a lavoro e fisso a casa nostra, permettendomi di perlustrare la riserva con mio zio in tutta tranquillità. I bimbi iniziano a crescere, adesso si inzia a vedere a vedere un leggero rigonfiamento.

Deaton si sta prendendo cura dei piccoli dal punto di vista medico e Melissa quando può ci da una mano anche lei.

Beh per quanto riguarda il branco è stato uno shock per tutti, ma alla fine hanno preso abbastanza bene la notizia. Quello che mi preoccupa di più è il fatto che Stiles dorme quasi sempre.

Deaton non ha fatto che rassicurarmi, ma non vederlo muovere o parlare in continuazione mi preoccupa, ma sopratutto mi manca;

 

 

 

Oggi facciamo la prima ecografia, Stiles è più eccitato di me. Non fa che parlare con il bambino, anche se a fatica riesce a tenere gli occhi aperti.

<< Tutto bene piccolo? >> domando appena chiude gli occhi, << Mhh si, sono solo stanco. Sai cosa stavo pensando, la prossima volta che mi trasformerò in lupo...beh si ecco...magari ti potresti trasformare anche tu >> mi dice con la mani che attorcigliano la mia maglia.

<< beh piccolo forse ci potrei fare un pensierino, ma non ti aspettare nulla >> apre di scatto gli occhi e mi guardo con un sorriso malizioso << Davvero lo faresti?! >>, annuisco alle sue parole e poso un bacio sulla sua fronte.

<< Vai a prepararti che fra meno di mezz' ora dobbiamo andare a recuperare tuo padre a lavoro e poi andare alla clinica >> << Vieni con me a fare la doccia? >> mi domanda con uno sguardo che la dice lunga. << No piccolo, se vengo con te non usciamo più. E se non andiamo dal dottore, verrano tuo padre e il dottore a casa nostra, quindi muovi quel bellissimo sedere e corri a prepararti che stasera andiamo a cena fuori >>, lo lascio andare non prima di avergli dato un bacio come si deve.

 

 

Una volta pronti, siamo andati a prendere lo sceriffo per andare da Deaton; e ovviamente Stiles si è addormentato durante il tragitto. C'è da dire che vederlo dormire hai suoi vantaggi, vederlo fermo che respira piano con entrambe la mani posate sul suo grembo è qualcosa di meraviglioso.

 

 

 

 

<< Ciao Deaton >> diciamo tutti e tre una volta arrivati allo studio veterinario, << Oh salve gente, come state Stiles? >> << Bene anche se a volte faccio fatica a stare sveglio >> lo guardo con un sopraciglio alzato << Fatica a stare sveglio? Praticamente dormi ovunque >> dico con un sorriso sulle labbra.

 

Appena finita la visita Stiles si spalma addosso a me, << Stiles, i piccoli crescono bene, devi solo magiare di più sei leggermente sotto peso, ecco perchè sei sempre stanco. I bambini assorbiscono gran parte delle tue energie, ti consiglio di mangiare più carboidrati, i lupi ne hanno bisogno. Per me stai benissimo, ci possiamo vedere per la visita il prossimo mese se per te ve bene >> annuiamo entrambi alle parole di Deaton << Oh finalmente mi posso ingozzare di schifezze grazie a mio nipote – a quelle parole Stiles, lancia uno sguardo omicida a suo padre – o forse no >> dice afflitto.

 

 

Dopo la visita abbiamo riaccompagnato Jhon a casa, mentre noi siamo andati alla riserva, << Amore perchè siamo qui? >> mi domanda mio marito guardandosi intorno; scendiamo dalla macchina e lo attirò verso di me, lasciando un bacio a fior di labbra << Seguimi e lo scoprirai >>, lo prendo per mano e lo conduco vicino al nemeton, il posto dove ho chiesto di sposarlo.

 

Arrivati alla radura, Stiles guarda le lucciole che vorticano al nemeton per poi guardarmi << Questo posto..>> << Si piccolo questo è il posto dove ho chiesto di sposarti. Guarda meglio adesso >>, si rigira verso il nemeton << Hai fatto tutto questo per me? >> annuisco alle sue parole e lo porto vicino all' albero, dove c'è una coperta con del cibo sopra.

Ho schiavizzato i miei beta per fargli questa sorpresa, e devo dire che è ne valsa la pena. Non c'è niente di più bello che vederlo sorridere felice.

 

 

 

 

Dopo aver finito di cenare, rimaniamo per un' oretta sdraiati a guardare il cielo sopra di noi, << Ti ho mai detto quanto ti amo? >> dice posando un bacio vicino alle mie labbra << Si, ma mi fa sempre piacere sentirtelo dire >>.

Dopo quelle parole non so come, ma ci ritroviamo entrambi nudi, abbracciati a far l' amore, forse sarà la magia del nemeton o forse l' odore che emana mio marito, ma ogni volta che sento Stiles gemere vicino al mio orecchio è come stare in paradiso.

 

 

<< Oh mio dio, è stato semplicemente fantastico, perchè non ci siamo più venuti qui dopo il matrimonio? >> << Beh piccolo siamo stati impegnati, e adesso lo saremo ancora di più con questi piccoli tiranni >> dico lasciando un bacio nei suoi capelli.

 

Dopo un paio d' ore torniamo a casa, Stiles esce di macchina e corre per le scale, lo seguo preoccupato e appena entro vedo, qualcuno che non mi sarei mai aspettato. Braeden.

 

 

 

NDA:

lo so lo so, sono stronza, insomma Braeden. Ma mi andava di smuovere un pò le acque. Che ve ne sembra del capitolo? Al prossimo aggiornamento.

 

Buona serata.

 

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Capitolo 8
*** capitolo settimo ***


Che diavolo ci fa qui Braeden? È sopratutto come è riuscita ad entrare in casa nostra senza il sistema di allarme si sia attivato.
Mio marito si avvicina a lei guardandola in cagnesco << Che cosa vuoi Braeden? Devi andartene >> urla Stiles, << Ma come Stiles non l'hai ancora capito? Sono qui per Derek, e per il profondo legame che c'è tra di noi >> gli risponde con uno sguardo malizioso rivolto verso di me.

Mi avvicino a Stiles e poso la mia mano sul suo grembo, magari ad occhi esterni può sembrare un gesto di protezione; ma in realtà non è solo quello. La mia mano in quel punto preciso, serve in primis per calmare i piccoli e poi per stringerlo ancora di più verso di me.          
<< Non ho idea di cosa tu stia parlando Braeden, ma io sono sposato con Stiles, e se proprio vuoi saperlo ci tengo a mio marito e non ho nessuna intenzione di lasciarlo >> dico lasciando un bacio sui suoi capelli, inspirando il suo odore.

 

 

Braeden ci guarda e sposta lo sgardo su Stiles << Non finisce qui ragazzino >>, si dirige verso l' uscita, ma prima di andare via mi lascia un bacio sulla guancia, non ho avuto neanche il tempo di rendermi conto di quello che stava per fare, che l' aveva già fatto.

<< Io la uccido >> urla Stiles con gli occhi rossi, dopo che Braeden ha lasciato casa nostra, << Forse sarà il caso di calmarsi piccolo >> , lo abbraccio cercando di farlo calmare, ma sopratutto di far tornare i suoi occhi al suo colore normale; << Vieni piccolo andiamo a letto sono stanco, e ho bisogno di voi >> lo prendo per mano, portandolo in camera da letto.

 

Ci mettiamo entrambi a letto, e dopo qualche minuto Stiles si addormenta profondamente. Rimango sveglio, non ho per nulla sonno, ma Stiles ha bisogno di riposare il più possibile, così alla fine lo attirio ancora di più verso di me e lo stringo, lasciando un bacio sulla sua fronte.
Non mi ero reso conto di essermi addormentato, fino a quando non ho sentito il vuoto accanto a me, apro di scatto gli occhi e cerco qualche traccia di mio marito, ma un rumore leggero di voci che parlano, mi indica la posizione di mio marito.


Scendo giù e trovo Stiles che mangia della cioccolata, che poi dove l'abbia trovata non ne ho idea.                                                                << Ehi piccolo che ci fai qui? >> mi metto a sedere accanto a lui e lo guardo, << Scusa non volevo svegliarti, ma i tuoi figli avevano voglia di cioccolata >> mi risponde continuando a mangiare, << Eh dimmi dov'è l' hai trovata visto che noi ne abbiamo, per scelta tua, se così si può dire >> poso un bacio sul suo collo << L'ho preso dalla scorta di mio padre, ne tiene un sacco in camera sua, solo che non gli ho mai detto che lo so >> mi guarda e mi avvicina un quadretto di cioccolata, lo prendo direttamente dalle sue mani, leccando appena la punta delle sue dita.

<< Sourwolf smettila >> << Non sto facendo nulla, se poi se un pervertito non è colpa mia >> rispondo con un ghigno strafottente << Der ti giuro che ti lascio in bianco >> << Non lo faresti mai >> dico sicuro, conosco mio marito non lo farebbe mai.

 

Posa la cioccolata di lato e si posiziona a cavalcioni su di me, posa un bacio sull' angolo delle mie labbra per poi spostarsi sul mio collo, inizia a leccare e succhiare un pezzo della mia pelle << Stiles >> emetto un ringhio di frustrazione; a quel suono mio marito si stracca e mi guarda divertito << Bene, adesso che sono sazio, posso ritornare a letto >>, si alza velocemente e inizia a dirigersi verso le scale, lo guardo divertito per poi alzarmi anch'io, << vieni qui piccola canaglia che non sei altro >> iniziamo a rincorrerci per tutta la casa, fino a quando non finiamo tutti e due distesi sul letto a ridere.



 

<< Dio sourwolf, nonostante stiamo insieme da tanti anni non mi abituerò mai al suono della tua risata, non c'è suono più bello >> si gira verso di me e mi guarda sorridendo, lascio un bacio sui suoi capelli, fino a quando non mi viene un' idea. Mi metto a cavalcioni su di lui, e lo guardo felice,inizio a fargli il solletico << Non ti prego Der >> dice ridacchiando, mi piace vederlo felice.

 

 

 

<< Sei stato cattivo sourwolf >> << Sei stato tu che hai iniziato piccolo. Se vuoi giocare ne paghi le conseguenze – poso un bacio all' angolo della sua bocca – dormi piccolo >> lo abbraccio e lo stringo forte a me.

 

 

NDA:

 

allora che ve ne è sembrato del capitolo? Spero che vi sia piaciuto, mi spiace che è più corto degli altri, ma come vi ho già detto, riesco a scrivere solo quando non sono troppo impegnata.

Al prossimo aggiornamento e buona giornata.

 

 

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Capitolo 9
*** capitolo otto ***


Sono passate due settimane, di Braeden ancora nessuna notizia, meno male, al solo nominarla Stiles diventa un matto. I bambini per la gioia di mio marito crescono bene, un pò meno per la mia. Stiles è diventato un mix di dolcezza e urla; i suoi sbalzamenti di umore mi stanno facendo ammattire. Chiede delle cose improponibili a qualsiasi ora della notta e del giorno. Facendo degli intrugli assurdi; come stanotte che mi ha chiesto le patatine insieme alla nutella e alla maionese, dio che schifo. Quando glielo fatto notare, mi ha urlato e poi è scoppiato a piangere; nonostante tutto l'ho abbracciato facendolo sentire al sicuro. Dopo poco si è calmato chiendendomi scusa.

 

<< Der >> Stiles attira la mia attenzione, noto che è sporco con della cioccolata all' angolo della bocca e ridacchio, mi guarda confuso e mi avvicino alla sua sedia << Sei sporco proprio qui >> indico con un dito. Gli pulisco l' angolo della bocca, facendogli passare la mia lingua su quella porzione di pelle.

<< Amore >> dice allacciando le braccia dietro al mio collo, le nostre lingue incominciano una danza che è tutta sua, dimenticando quella che un tempo era la nostra colazione.

 

Stiamo per fare l' amore contro il tavolo della cucina, ma un ringhio ci distrae a tutti e due, mi giro e trovo mio zio Peter che ci guarda con uno sguardo malizioso, << Scusa nipote, non volevo rompere questo momento idiallico, ma ho bisogno di parlarti di Decaullion >>, sposto lo sguardo su Stiles, ma quando noto che è calmo, riguardo mio zio, facendogli un cenno con la testa.

<< Deacullion si trova ai nostri confini, ha chiesto se può restarci fino a quando non ci sarà nessun tipo di attaco, fino ad allora non entrerà nel nostro territorio. Gli ho risposto che avrei comunque dovuto parlare con tutto il branco, e tutti hanno delegato la scelta a te, o forse dovrei dire a Stiles, visto che è il tuo compagno >>, mio marito si sposta da dietro la mia schiena e mi guarda << Cosa c'entro io Der? >> << Nipote non gli hai detto ancora nulla? >> alzo gli occhi alle parole di mio zio << Sai Peter, siamo stati impegnati >>, avrei preferito fare a Stiles questo discorso molto poi che prima; << Si ho notato come siete impegnati >>, Stiles arrosisce fino alla punta dei capelli, mentre io ringhio verso mio zio. Peter se la ride di gusto alle nostre reazioni << Appena avete finito di essere impegnati, fammi sapere cos' ha deciso Stiles >> e com'è venuto se ne va.

 

 

 

Guardo mio marito e lo faccio sedere sul tavolo della cucina, infilandomi in mezzo alle sue gambe, appoggia una mano sulla mia guancia e gli bacio con dolcezza il palmo della sua mano; << Scusa se non te ne ho parlato prima, ma speravo di evitare l' argomento, almeno per un pò. Comunque quello che intendeva Peter è che come compagno di un' Alpha devi prendere delle decisioni per tutto il branco. Essere il mio compagno significa che tu fra tutti sei quello più obiettivo, e sono sicuro che saprai valutare i pro e i contro della situazione, mi dispiace se ti ho messo in questa situazione >> dico dispiaciuto. Mi guarda facendo un' enorme sospiro e appoggia la fronte sulla mia spalla. Dopo una decina di minuti alza di scatto la testa e mi guarda << Credo che tu debba accettare l' offerta, per quanto non mi sia simpatico, avere una sua alleanza ci farà comodo per entrambi. Voglio dire se dovesse succedere qualcosa, con loro saremo numericamente di più, e poi lui ha messo un branco di Alpha, il che vuol dire che sono tutti forti. Nel branco apparte tu, Peter e Scott, gli altri sono quelli che regerrebero di meno, per quanto tengano duro >> << Amore ti stai perdendo nei meandri dei tuoi discorsi, chiamo Peter e gli dico che accettiamo >>.

 

 

<< Scusa si ogni tanto succede >> dice triste << Solo ogni tanto? >> chiedo ridendo, facendo ridere di conseguenza anche lui.

 

 

 

Sistemata la faccenda di Deacullion, faccio preparare Stiles, e lo porto fuori. Andiamo alla riserva e una volta scesi di macchina, andiamo verso il nemeton.

Ci fermiamo vicino all' albero << Ricordi cosa mi hai chiesto un paio di giorni fa? >> mi guarda con un' espressione di pura confusione, così mi allontano un pò e lo guardo, trasformandomi in lupo; Stiles si avvicina mi accarezza il pelo e si abbassa alla mia altezza mostrandomi i suoi occhi. Stavolta sono diversi, fa una risata e dopo poco si trasforma anche lui nel bellissimo lupo bianco.

 

 

 

Cammina all' indietro e inizia a far muovere la coda da una parte all' altra, con quei gli occhi pieni di vitalità; si gira e incomincia a correre, stando attendo a non allontanarsi troppo dal nemeton. Mi sdraio sopra il nemeton e lo guardo andare da una parte all' altra del campo, dopo un pò si ferma e mi guarda. Corre verso di me, mi metto su tutte e quattro le zampe, si mette vicino a me, per poi strusciare il suo muso sotto al mio collo; glielo lascio fare finchè un ululato attira la nostra attenzione.

 

Mi metto di fronte a Stiles, e poco dopo vedo tutti quelli del nostro branco che ci accerchiano. Isaac sta per partire ma mio zio lo blocca, << No Isaac fermati, non sono un pericolo, sono Stiles e Derek >>, tutti ci guardano perplessi << Come diavolo è possibile? >> chiedono tutti all' unisco, ritorno alla mia forma umana, mentre Stiles rimane ancora con le sembianze di un lupo, mi siedo di fronte a lui, mentre Stiles si mette disteso accanto a me, gli accarezzo il pelo morbido e rispondo a tutti << Ragazzi i bambini hanno ereditato quasi tutto da me, e questa è una delle tante cose, ci riuscivamo anche io e Laura, ancora prima di nascere. Deaton ci ha detto che è normale, i bambini a quanto pare, quando vogliono possono far assumere a Stiles queste sembianze. E già successo, solo che non abbiamo avuto modo di dirvelo >> << Si questo perchè eravate occcupate a fare delle cosacce >> risponde Peter con un ghigno sulla faccia.

 

 

Stiles a quelle parole, alza la testa, ringhiando verso mio zio, << A cuccia >> dice mio zio ridendo; Stiles corre verso mio zio ringhiando, Peter si trasforma e ringhia contro Stiles. Vado verso mio marito e mi metto in mezzo fra mio zio e mio marito, << Stava scherzando Stiles. Nessuno di loro, vi farà del male >> smette di ringhiare e inizia a scondinzolare con la coda.

<< Der che succede? >> chiede Scott preoccupato, << Nulla Scott, vuole solo che riprenda le sembianze di un lupo. Credo che tutti voi di vostreste trasformare in modo che i bambini sentono il vostro odore, in modo tale che Stiles non vi veda come un pericolo >>.

 

 

Riprendo le sembianze di un lupo e dopo poco una alla volta si trasformano tutti in lupi, Stiles non sa a chi ad avvicinarsi prima, ma dopo poco si gira verso un punto esatto della riserva. Mi avvicino, leccando la punta del suo naso, sperando che si calmi. Ma un rumore ci fa girare tutti, ma per mia sfortuna Stiles, inizia a correre verso quel rumore.

 

Lo seguo, e dopo poco ci seguono anche gli altri; ma appena vedo Stiles fermo mi preoccupo. Lo sento ringhiare verso un' odore femminile, mi blocco anche io quando vedo Breaden. Inizio a ringhiare anche io. Cavolo questo non ci voleva.

 

 

Quando si ritrova tutto il branco pronto ad attacarla, mi lancia un' occhiata e se ne va.

Vado vicino a Stiles e poggio la testa sotto il suo muso, a quel gesto si calma all' istante e si mette a sdraiato sull' erba, mi giro verso il branco e poco dopo ci lasciano da soli.

Mi sdraio anch'io, faccio alzare la sua testa, per metterci sotto la mia, godendoci così quel poco che resta di sole.

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Capitolo 10
*** capitolo nono ***


DEREK

 

 

 

Ieri sera siamo rimasti per tutto il tempo nella riserva, siamo rientrati dopo l' alba. Stiles si è divertito a scorazzare per tutto il campo dopo che è sorto il sole; adesso è da suo padre a fare colazione.

 

Io invece mi sto annoiando senza mio marito, ne sono diventato dipendente a tal punto che dopo cinque minuti che è fuori mi manca così tanto, ma ho bisogno di stare con altre persone, oltre a me. Stare un paio di ore con i ragazzi ieri non può avergli fatto che bene. Prendo un libro di Stiles e mi metto a leggerlo, ma dopo solo dieci minuti lo chiudo sbuffando, come farà a leggere queste cose noiese?!

Recupero il cellulare e mando un messaggio a Stiles

 

Ti prego dimmi che torni presto. Mi annoio senza di voi. DH

 

 

Ho quasi finito di fare colazione, papà fra poco mi accompagna. Volevo venire con la mia bambina, ma lo sceriffo si è messo a urlare. Uffa >.< . SS

 

 

Non ti azzardare a prendere quel cartorcio di macchina. Non quando i miei figli sono con te. DH

 

 

 

Mi piace. SS

 

 

 

 

Cosa?DH

 

 

 

 

Che i miei figli sono con me. Ma tu mi manchi tanto, tantissimo. Perchè papà ci mette una vita a vestirsi? Voglio essere a casa con te <3 SS

 

 

 

Anche io lo voglio piccolo. Ti amo DH

 

 

 

 

Ti amiamo anche noi <3 SS

 

 

Rido quando l' ultimo messaggio. I miei bambini, così bisognosi di affetto. Spero davvero che non prendano il mio carattere scorbutico e spero che eriditano il suo. Anche se sarà dura, stare in casa con tre persone iperattive e logorroiche; ma non mi importa li amerò lo stesso.

 

 

 

 

Sento un' odore femminile che si avvicina a casa mia, mi alzo e decido di controllare alla finestra, ma non riesco a riconoscere la macchina, eppure quell' odore l' ho già sentito da qualche parte, ma non ricordo dove.

Mi giro immediatamente quando sento il campanello suonare e vado ad aprire, appena vedo Braeden rimango a fissarla. Il mio lupo interiore inizia a scalpitare perchè non vuole lei, ma Stiles. Entra senza che io le abbia dato il permesso.

<< Che cavolo ci fai qui?>>

<< Non si trattano così i vecchi amici. Suvvia Der, almeno per una volta fai il gentiluomo>>

<< Faccio il gentile solo con chi voglio, e tu non sei gradita. Non te l' ho dirò una volta Braeden va fuori da qui >>

<< Dov'è Stiles? O forse dovrei dire il tuo adorato marito >>

<< Non osare Braeden. Non lo devi nemmeno nominare >>

<< Addirritura gli occhi rossi Derek. Via via non c'è bisogno >>

<< Vattene >>

 

Mi avvicino alla porta e le faccio segno di uscire, si avvina alla porta, ma prima di andare via, mi da un bacio sulle labbra, la sposto talmente forte che cade per terra. Passo una mano sulle mie labbra per levare il suo odore; ma un' altro odore intrinso di tristezza, mi fa spostare velocemente. Riconoscerei quei passi ovunque. Stiles. Maledizione questa non ci voleva.

Lancio un' occhiata truce a Braeden, ed esco dal loft per mettermi a rincorrere mio marito; ma appena scendo in strada, trovo la macchia dello sceriffo. Vedo lo sceriffo che mi lancia un' occhiata truce << Ringrazia i miei nipoti se non ti ho ucciso >> sale in macchina e se ne va, insieme a Stiles.

 

 

Rimango in piedi fermo in mezzo alla strada, ma una mano sui miei capelli mi fa trasalire << Ci sono io qui >>, mi giro verso Braeden e le afferro il polso, talmente forte che emette un gemito di dolore. << NON OSARE PIU' TOCCARMI. VA. VIA. DI. QUI. >> urlo quelle parole; si allonta senza dire nulla.

Corro verso casa dello sceriffo e appena arrivo, trovo lo sceriffo che i guarda con uno sguardo furibondo << NON. OSARE.TOCCARE. MIO. FIGLIO >> << Sceriffo, almeno mi faccia spiegare, non è come sembra >>; mi fa segno con la testa, con la mano appoggiata sulla pistola. Gli spiego tutto e mi guarda con un sguardo pieno di compassione? << Lasciagli sbollire la rabbia, di sicuro adesso non ti vorrà parlare >> << Ma...>> guardo la finestra di Stiles, ma appena mi vede richiude immediatamente la tendina. << Derek vai a casa, ci parlo io con Stiles, vedrai che domani sarà di nuovo da te >>. Sospiro affranto, mi allonta da casa dello sceriffo, ma dopo un paio di metri torno indietro e mi arrampico all' albero, lo voglio vedere.

 

 

<< Non voglio più vederlo papà >> a quelle parole, scendo dall' albero e mi trasformo in un lupo, inizio a correre verso la riserva. Corro fino al nemeton e appenami ricordo la giornata che abbiamo trascorso ieri, lascio andare una lacrima ed emetto un ululato di disperazione, panico e rabbia.

 

 

 

STILES

 

 

 

Avrei preferito non vedere quella scena, sono corso da mio padre con le lacrime agli occhi. Sono sicuro che ci sarà una spiegazione, ma aver visto quel bacio, mi ha fatto. Fa dannatamente male.

Una volta a casa di mio padre,mi sono chiuso in camera, non voglio vederlo e non voglio vedere nessuno del braco, beh apparte Deaton e mio padre.

Sento delle voci fuori, così mi affaccio, ma non riesco a sentire la conversazione. Dannazione per una volta che voglio sentire cosa dice, i miei figli non me lo permettono. << Oh andiamo piccoli >> mi tocco la pancia; ritorno a guardare fuori dalla finestra e appena vedo che Derek mi guardo, chiudo velocemente le tendine. Accidenti. Mi metto a sedere sul letto e dopo qualche minuto sento mio padre che sale le scale di corsa.

 

<< Figliolo, devi parlarci, è stato un malinteso >>

<< Non voglio più verderlo papà>>

<< Andiamo Stiles, ragiona. E tuo marito e tu hai bisogno di lui >>

<< Evidentemente lui non ha bisogno di me. E adesso lasciami da solo >>

 

Mio padre esce dalla camera, e io mi butto sul letto, chiudo gli occhi, ma le labbra di Derek appoggiate a quelle di Braeden tornano a tormentarmi.

Mi asciugo una lasciata libera dal mio controllo; recupero il cellulare e trovo vari messaggi. Li apro e quello che leggo mi fa spaventare un pò.

 

 

 

Cosa è successo Stiles? Derek ha appena emesso un ululato pieno di rabbia e tristezza, che mi ha appena messo i brividi addosso. SM

 

 

Stiles che cazzo stai combinando? Non sentivo ululare Derek da quando casa nostra è stata bruciata. PH

 

 

Mi ha chiamato Peter, che sta succendo Stiles? CH

 

 

 

 

Provo a chiamare Derek, ma non mi risponde; provo un paio di volte, ma ogni volta Derek non risponde. Sarà arrabiato con me? Approfitto dell' assenza di mio padre e prendo la Jeep per andare a casa mia. Appena arrivo al loft trovo la porta aperta. << Derek? >> non ottengo nessuna risposta.

Chiudo la porta e vado in camera nostra, mi spoglio velocemente e mi infilo una maglia di Derek. Provo a richiamarlo, ma non ottengo nessun risultato.

 

 

Papà sono a casa, non ti preoccupare. Ti voglio bene. Stiles.

 

Provo a chiamare ma Peter, ma non mi risponde. Preso da un impeto di rabbia, lancio il telefon al muro, facendolo rompere.

Mi accascio a terra con le gambe al petto e incomincio a sussurare il nome di Derek.

 

 

Mi sveglio sul letto con gli occhi di mio padre che mi guardano arrabbiato. << Sei impazzito Stiles? Se non fosse per Deaton ti sarebbe venuto un' attacco di panico. Meno male che è arrivato in tempo >> a quelle parole, mi rannicchio ancora di più verso la parte di Derek. Ho bisogno di sentire il suo odore.

 

 

<< Sceriffo, lasciamolo riposare in pace, venga giù. Peter le vuole parlare >> escono entrambi dalla stanza, lasciandomi da solo. Ho bisogno di Derek. Senza di lui è come se mi mancasse l' aria.

 

 

 

 

 

 

 

DUE GIORNI DOPO

 

 

Sono passati due giorni, e di Derek ancora nessuna notizia. Peter e il resto del branco l' ha cercato per tutta la riserva, ma hanno perso le sue traccie. Volevo unirmi anch'io ma Deaton mi obbligato a rimanere a casa, pregandomi di non affaticarmi; quando sono provato a scappare e mi hanno beccato, si sono messi a farmi da guardia, sopratutto mio padre.

<< Papà....io ho bisogno di lui >>, corre ad abbracciarmi e piango bagnandogli la sua maglia, << Vedrai che lo troveremo, sta tranquillo >>, quelle parole non mi calmano, anzi mi fanno preoccupare ancora di più.

 

Mio padre mi ha portato a fare colazione fuori, non che avessi così tanta fame, ma il dottore non ha fatto che ripetermelo per due giorni, così mio padre lo ha preso alla lettera.

Quando siamo in fila alla cassa, un' odore familiare mi fa girare e vedo di sfuggita Derek che mi guarda da fuori il locale.

Lascio mio padre in fila senza nemmeno avvertirlo e corro fuori.

Appena esco me lo trovo davanti che mi guarda senza nessun tipo di emozione; come un fulmine lo abbraccio << Mi sei mancato così tanto Der >> a quelle parole rimane fermo, anzi mi allonta e mi guarda con quegli occhi da Alpha.

<< Der? >> pigolo, ma lui continua a guardarmi e non dice nulla, << Devo andare >> << No, aspetta. Scusami tanto. Perchè non sei tornato a casa? Non mi vuoi più? Ora che sto ingrassando non mi vuoi più? Dimmi la verità preferisci Braeden a me >> non mi fa finire di parlare che mi abbraccia. << Non voglio nessuno che non sia TU. Non sono tornato perchè tu non volevi. E no, non stai diventando una mongolfiera >> a quelle parole, nascondo le faccia nell' incavo del suo collo, annusando il suo dolce profumo. Ripenso a quelle parole, ma quando mi torna in mente le ultime parole, mi sposto e gli batto una mano sul petto << Ehi non sono una mongolfiera >> dico indignato << Una balena si?! >> dice ridacchiando. Appoggio la fronte sulla sua spalla << Stronzo >> lascio un bacio sopra la sua maglia. Sento le sue mani che mi abbracciano sui i fianchi e mi rilasso del tutto.

 

NDA:

 

allora gente che ve ne sembra? Spero che vi piaccia. ;)

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Capitolo 11
*** capitolo dieci ***


La mia vita con Stiles è tornata alla normalità. Decaullion non sembra darci molto fastidio, anzi si sta rivelando prezioso il suo aiuto.

 

Non abbiamo un momento di pace, sembra che casa nostra sia diventato lo spettacolo di un circo, tutti vogliono Stiles; per fortuna i bambini si sono abituati alla loro presenza, un pò meno a quella di Scott, visto che anche lui è un' Alpha.

 

Oggi per fortuna, siamo solo noi quattro, mi è mancato non poter toccare mio marito, senza occhi che ti guardano come se ti volessero staccare la testa, in paricolar modo lo sceriffo e Scott.

 

 

Preparo dei pancake con dello sciroppo d'acero, nel frattempo che mio marito dorme; è bello sentire il suono dolce che emette quando dorme. Finsico di preapare tutto, sistemo tutto su un vassoio e vado versa la nostra camera. Appena la apro, rimango a fissarlo per un minuto buono, Stiles è dalla parte del mio letto, che dorme con la faccia appoggiata sul mio cuscino; poso il vassoio sul suo comodino e lo sveglio piano.

<< Forza dormiglione, sveglia. Non penserai di rimanere a poltrire tutto il giorno >> a quelle parole Stiles, si gira dall' altra parte mugugnando qualcosa di incomprensibile.

<< Stiles, non ho intenzione di stare rinchiuso a casa tutto il giorno >>, mi alzo, spostando le lenzuole dal suo corpo << Stronzo di un Sourwolf >> sussura, ma io lo riesco a sentire lo stesso, ridendo alle sue parole.

 

<< Va bene, va bene sono sveglio adesso. Contento?! >>

 

<< No. Forza alza quelle bellissime chiappe. Ti ho portato la colazione >>

 

Si mette a sedere e si stiracchia come un gatto; si sporge verso il mobile e appena vede quello che c'è sul piatto, si lancia fra le mie braccia.

 

<< Grazie Sourwolf >>

 

Mi metto dietro di lui, e poi gli metto sulle gambe il vassoio con la sua colazione dentro, inizia a mangiare; ad unn certo punto si gira verso di me e mi guarda, bacio l' angolo della sua bocca che è sporca di sciroppo e torno a baciare il suo collo.

 

<< Non hai fame Der? >>

 

<< Nah, sto già avendo la mia colazione preferita >>

 

Alle mie parole, il suo odore cambia improvvisamente; eccitazione. Speravo che avesse questo cambiamento di odore. Poggio una mano sul suo grembo, e l' altra lentamente la lascio scorrere verso i suoi boxer; li sposto leggermente e faccio uscire il suo membro, quello che basta per inizare a fare in su è giù con la mia mano. Quando si è ingrossata, con il pollice faccio dei movimenti circolari che lo fanno andare fuori di testa. Vedo che stringe forte le lenzuola, tenendo gli occhi chiusi a forza, << Avanti piccolo aprili, voglio vederti mentre vieni – li lascia chiusi ed emette un suono osceno – se non lo fai smetto >>.

 

Smetto il movimento della mano e di colpo apre gli occhi, cambiando il suo bellissimo colore, da rosso a azzurro al nocciola; riprendo il movimento della mano e dopo qualche secondo viene, sporcandosi.

 

<< Oddio Der, tu mi vuoi far morire >>

 

<< Nah. Ma devo ammettere che è stato meraviglioso vederti cambiare colore degli occhi >>

 

 

<< Cosa?! >>

 

 

<< Non ti sei reso conto, che è il lupo interiore dei nostri figli ha iniziato a fare una lotta contro di te >>

 

Rimane in silenzio alle mie parole, ma il suono del campanello ci fa riemergere dal silenzio

<< Io ammazzo Lydia >> sposto Stiles velocemente mi pulisco le mani e scendo giù ad aprire la porta.

 

<< Ciao Martin, dimmi cosa vuoi, e poi va fuori di qui >>

 

<< Ciao anche a te Der. Da te non voglio proprio nulla, dal mio migliore amico, si. Sveglialo dobbiamo andare da una parte >>

 

<< Non andrai da nessuna parte con Stiles. In questi giorni è sempre stato con voi, adesso lo voglio io >>

 

 

<< Sourwolf non sono un pacco postale >>

 

 

<< Stiles >>

 

ringhio il suo nome facendogli capire che questo non è una trattativa, come quando vuole qualcosa.

 

<< Un' ora Der? >>

 

 

<< No Stiles. Avevamo degli impegni >>

 

 

<< Der, solo cinque minuti >>

 

 

<< Ma che siano cinque. Se fra cinque minuti non sei fuori di qui, ti ci porto fuori io Lydia >>

 

 

Salgo in camera a farmi la doccia.

Quando esco dieci minuti dopo sento Lydia e Stiles che chiaccherano felici. Lo sapevo che Stiles non l' avrebbe mandata via subito. Scendo giù e mi dirigo verso la cucina; appena la rossa mi vede, getta un' occhiata felice a Stiles, per poi salutarmi prima di andare via.

 

 

 

<< Sai Sourwolf, dovresti essere più gentile con le persone >>

 

 

 

<< Ma io sono gentile. E solo che odio quando ci interrompono, il che è diverso >>

 

 

<< Andiamo Der, si trattava solo di Lydia. A proposito, ci ha preso un appuntamento per vedere una cosa. Ci andiamo? >>

 

 

 

<< Vuoi andare adesso? >>

 

 

 

Annuisce alle mie parole, << Beh va a farti una doccia, appena hai finito, andiamo ovunque tu voglia >>. Corre per le scale, e dopo pochi secondi sento il rumore dell' acqua; mi metto a sedere sul divano e una volta recuperato il cellulare mando un messggio a Lydia.

 

 

 

 

Che stai combiando?. DH

 

 

 

Nulla di cui preoccuparsi. Mi sono dimenticata di dire a Stiles, che il posto che dovete andare è vicino alla casa dello sceriffo. LM

 

 

 

Cosa intendi dire? DH

 

 

 

Che dovete andare cinque case più avanti di quello dello sceriffo. Vi aspetta una signora sulla soglia di casa. LM

 

 

 

LYDIA IO TI UCCIDO. DH

 

 

 

 

<< Ehi Sourwolf perchè hai gli occhi rossi? >>

 

 

<< Uno di questi giorni squarcio la gola alla tua migliore amica >>

 

Mi tira una pacca sulla spalla, scappando dopo tre secondi; ringhio e dopo un paio di secondi inizia a correre, seguito qualche istante dopo da me; finiamo entrambi distesi sul divano che ridiamo felici.

Rimaniamo sul divano per un pò, ma il forte odore che emana mio marito insieme al fatto che mi sta facendo i grattini sulla nuca, mi fanno rilassare.

Ma il cambiamento della sua posizione, mi fa stringere le braccia, ancora di più sul suo corpo.

 

 

<< Ehi Der, va tutto bene. Non andiamo da nessuna parte senza di te, mi stavo mettendo solo più comodo, prima di andare via >>

 

 

<< Cazzo l' appuntamento. Me ne sono completamente dimenticato. E questo per colpa tua >>

 

 

Mi alzo velocemente e mi trascino uno Stiles stanco.

 

 

 

Arrivati alla casa che mi ha detto Lydia, vedo una donna davanti all' abitazione che fa avanti e indietro per la casa, faccio scendere Stiles e dopo qualche secondo, la signora ci accoglie con un' enorme sorriso sul volto.

 

 

<< Voi dovete essere i signori Hale?! >>

 

 

<< Si siamo noi. Io sono Stiles, e lui è mio marito Derek. Lei è? >>

 

 

<< La signora Emily Gilmore. Forza venite dentro. La signorina Martin mi ha lasciato un biglietto per voi >>

 

 

Seguiamo la donna dentro casa, e appena Stiles si guarda intorno inizia a diventare irrequieto, poso una mano alla base della sua schiena e gli sussuro all' orecchio di stare calmo.

 

La signora ci porge un biglietto e Stiles dopo due secondi lo apre.

 

 

 

 

 

 

Questa casa, è meravigliosa. La volevo comprare per me, ma poi mi sono resa conto che è perfetta per i piccoli Hale.

Dietro a un' enorme guardino con tanto di piscina, e visto che ci stiamo avvicinando all' estate direi che è perfetta per Stiles; visto che ingrasserà quanto una balena e non vorrà uscire di casa.

Ho pagato già la caparra, basta solo una firma, e la casa sarà vostra con tutti gli auguri del branco.

Se non lo volete fare per noi, almeno fatelo per i piccoli.

 

Vi voglio bene Lyds.

 

 

 

 

PS: il biglietto l' ho scritto davanti alla signora, ecco pechè è così felice

 

 

 

Sposto lo sguardo fra mio marito e la signora, che mi guardano tutti è due con degli occhi pieni di lacrime, dalla felicità.

 

 

<< Da come mi guardi, penso che tu abbia già deciso >>

 

 

<< Per favore Der, questa casa è meravigliosa. Possiamo? >>

 

 

<< Non lo so piccolo, fammi almeno riflettere sulla cosa >>

 

 

 

L' agente immobiliare, si avvina a noi e sorride << Signor Hale, questa casa non sarà ancora a lungo in vendità. Ho fatto un piacere alla vostra amica. Vi do tempo una settimana. Vi lascio il mio biglietto da visita, se cambiate idea >>, mi passa il suddetto biglietto e poco dopo ci accompagna fuori.

 

 

 

NDA:

 

Innanzitutto scusate per l' enorme ritardo nella pubblicazione, ma sono stata incasinata con lo studio.

Il nome dell' agente immobiliare è quella della nonna di " Una mamma per amica ", stamani lo stavo guardano è mi è venuta in mente di metterla, visto che nella serie è una donna eccentrica con dei gusti raffinati.

 

 

Secondo voi la prenderanno la casa o rimarrano nel loft?

 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto; inoltre spero di poter aggiornare il prima possibile.

 

Buona giornata.

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Capitolo 12
*** capitolo undici ***


QUATTRO GIORNI DOPO

 

 

 

 

Ho deciso che comprerò la casa, all' insaputa di Stiles, ho pensato bene di fargli una sopresa e sono sicura che riuscirà benissimo, visto quanto gli piaceva. Restituirò anche i soldi a Lydia, non mi va che una parte della casa l' abbia acquistata lei.

 

Stiles stamattina ha deciso di dormire addosso a me, stanotte abbiamo fatto parecchio movimento, e a quanto pare l' ho stancato parecchio; nonchè di solito non lo sia di suo, ma forse avremmo evitare il fatto di fare così tanto movimento per tutta la notte, anche se devo ammettere che i suoni che emettava dubito che si lamenterà.

 

<< Smettila Sourwolf >>

 

 

<< Di fare? >>

 

 

<< Di pensare. Di solito quella è una cosa che faccio io. Ricordi sono io la mente pensante in questo branco >>

 

 

<< Mhhh, allora scendo a preparare il pranzo >>

 

Si mette a sedere di scatto e si voita verso il comodino dove sopra è posto un' orologio digitale

 

 

<< Sourwolf dovevi svegliarmi. Se fra dieci minuti non sono da mio padre, mi mette in punizione a vita >>

 

 

Si alza e inizia a girare per tutta la casa come una trottola; mentre lui si ditrae io rimango a letto a bearmi di quella bellissima meraviglia che mi gira per casa. Ma il suono di un messaggio arriva al cellulare mi distrae, recupero il cellulare di Stiles, e leggo il messaggio

 

 

 

Dove diavolo sei? Dovevi essere qui venti minuti fa. SCERIFFO

 

 

Jhon, salve sono Derek, Stiles è in ritardo perchè stanotte non si è sentito bene. Si è addormentato all' alba, non sapevo che avesse un appuntamento con lei. Comunque si sta preparando, fra poco arriva. DH

 

 

Digli di non muoversi, vengo io a casa vostra. SCERIFFO

 

 

 

Appena alzo lo sguardo dal cellulare, vedo mio marito che mi guarda furioso, gli faccio un sorriso abbagliante; ma a quanto pare non funziona, perchè inizia a battere il piede in terra in modo irrequieto.

 

<< Der, muoviti. Ti do due minuti; se non sei pronto, giuro che ti lascio in bianco e vado in giro con la mia bellissima Jeep >>

 

 

A quelle parole ringhio verso mio marito, che non si scompone nemmeno.

 

<< Ti aspetto giù lupastro. Muoviti >>

 

Dopo quelle parole, mi lascia solo in camera, mi alzo e mi faccio una doccia; non sia mai che mi presento davanti a mio suocero con i capelli sparati in aria e con un odore che sa di sesso.

Finisco in tempo di vestirmi, che la voce di Stiles e suo padre risuonano per tutta la casa.

 

 

<< Allora figliolo come stai? Derek mi ha detto che sei stato male >>

 

 

<< Veramente io sto bene >>

 

 

<< DEREK HALE, TRASCINA QUI IMMEDIATAMENTE IL TUO CULO >>

 

 

Rido a quelle parole, e scendo solo per il semplice fatto che voglio mio marito a casa con me

 

 

 

<< Salve Jhon >>

 

 

<< Razza di lupo che non sei altro...perchè mi hai detto che Stiles stava male? >>

 

 

<< Perchè è la verità. Suo figlio oltre ad essere iperattivo e logorroico e diventato anche smemorato >>

 

 

Stiles, mi guarda confuso, con quell' aria come ' ma io sto benissimo '. Ricambio il suo sguardo, facendogli capire del perchè non voglio che suo padre sappia del fatto che ha fatto tardi.

 

<< Ohhh si....Der ha ragione, non è che io sia stato così bene >>

 

 

 

Il padre lo guardo con un sopracciglio alzato, e mi lancia un' occhiata truce. Ma per fortuna Stiles, lo distrae parlandogli dei bambini; io sparisco al piano di sopra per chiamare Deaton

 

 

 

 

Chiamata in corso fra Derek e Deaton

 

 

 

<< Doc, quando vieni a vedere Stiles? >>

 

 

<< Ciao anche a te Derek. Questa settimana è un casino, che ne dici della prossima? >>

 

 

<< Ok, ma cerca di tenere le mani lontano dal mio ragazzo >>

 

 

<< Mhh qualcuno qui è geloso. Devo suppore che il lupo si sta facendo sentire. Cerca di non essere troppo possessivo >>

 

 

<< .....>>

 

 

 

 

<< Derek, non ringhiare con me; sai benissimo che entrambi vogliamo il bene di Stiles e dei bambini >>

 

 

<< Ci vediamo la prossima settimana >>

 

 

 

Chiudo la chiamata senza nemmeno dargli il tempo di rispondere; mi sdraio sul letto, con un braccio a coprirmi la faccia. Ma dopo pò un' odore forte, mi fa spostare lo sguardo.

 

 

<< Da quanto sei li? >>

 

 

 

<< Vediamo....dieci minuti..forse. Lupastro stai facendo cilecca? >>

 

 

Ringhio a quelle parole, e mi alzo mostrandogli gli occhi rossi.

 

 

<< Vuoi vedere come sono bravo a fare cilecca? >>

 

 

Annuisce, emanando un forte odore di eccitazione. Lo prendo in braccio e lo porto con me sul letto. Lo adagio sulle mie gambe e inizio a succhiare una porzione di pelle del suo collo. Emette un gemito di pura soddisfazione; a quel suono gli strappo la maglia con gli artigli, permettendo al mio lupo di prendere il sopravvento.

Stringo forte i fiachi di Stiles, finchè non mi posa una mano sulla guancia. Mi allontano da lui, quel poco, per riprendere fiato ma soprautto per cercare di ripredrendere il controllo di me stesso.

 

<< Shhh, va tutto bene, ci siamo noi qui con te >>

 

 

 

Immergo la faccia nell' incavo del suo collo e mi concentro su quella frase che Stiles continua a ripetermi come una litania. Sospiro pesantemente, quando ho recuperato la lucidità. Mi fa spostare lo sguardo verso di lui, e mi sorride felice.

 

 

<< Stai meglio? >>

 

 

<>

 

 

<< Sourwolf smettila con questo scambio di ruoli. Sono io quello incontenibile >>

 

 

Rido a quelle parole, e, riprendo a baciarlo, facendo l' amore con mio marito.

 

Quando l' orgasmo ci coglie inaspetatti, ci sdraiamo sul letto; o per meglio dire Stiles è spalamato addosso a me. Se fossi umano non potrei districarmi da questo abbraccio, ma essendo un lupo mannaro potrei farlo in un secondo; solo che sono io che non voglio. Stare insieme a lui, mi da quel senso di pace e sicurezza, che non avevo da molto tempo. L' ultima volta che è successo è stato quando mia madre era ancora viva; ma dopo la sua morte non ho permesso a nessuno di far parte del mio mondo. Stiles ci è entrato lentamente, donandomi il suo amore, senza chiedere nulla in cambio. Ma a quanto pare il mio lupo la pensava molto diversamente.

Visto che lo ha scelto come compagno di vita.

 

<< Der? >>

 

<< Mhhh??!! >>

 

<< Sei sicuro di star bene? Sei più silenzioso del solito >>

 

<< Si scusa stavo pensando a mia mamma >>

 

<< Ti manca? >>

 

<< A volte. Ma sai come sono fatto. Preferisco tenere per me queste cose >>

 

<< Quando la mia è morta, chiedevo spesso a papà di portarmi sulla sua tomba, i primi giorni lo ha fatto, il quinto giorno invece che accompagnarmi, e rimasto a casa con una bottiglia di alcool. Da quel momento odiato il fatto che lei fosse morta. Papà quando era ubriaco mi dava la colpa, per un pò ho pensato sul serio che fosse colpa mia. Melissa e Scott ci hanno messo quasi due anni per convincermi del contrario. E quando è successa tutta la questione del Nogitsune quella sensazione è ritornata violentemente. E anche adesso mi sento in colpa >>

 

 

Asciugo quelle lacrimi, che ormai mio marito non controlla più. Lo stringo forte a me, cercando di calmarlo.

 

<< Shhh picccolo. Non è colpa tua. Tua mamma era malata. E tu non avresti potuto salvarla >>

 

 

<< Non è vero, se non fossi nato, non le sarebbe venuta quella malattia. E colpa mia Derek >>

 

 

<< Cerca di non darti la colpa di nulla. Tu non hai nessuna colpa >>

 

 

<< E se per colpa mia, i bambini nascessero con qualcosa che non va?! >>

 

 

<< Shh, non gli succederà nulla. Ci siamo noi e un intero branco a proteggerlo. Okay? Cerca di riposarti un pò adesso >>

 

Chiude gli occhi alle mie parole; dopo poco si addormenta. Ma per mia sfortuna il sonno non è così traquillo come speravo. Stiles hai iniziato a muoversi nel sonno, nominando spesso la madre. Qualche volta ha anche urlato, senza mai svegliarsi. Lo abbraccio più forte, calmandosi all' istante.

Recupero il cellulare di Stiles, e mando un messaggio a Deaton.

 

 

Doc, devi venire immediatamente. DH

 

 

Che succede? Deaton

 

 

Stiles sta male. Credo che abbia una crisi di panico. DH

 

 

Arrivo. Deaton

 

 

Poggio il cellulare sul comodino e torno a stringere mio marito.

 

 

 

 

NDA:

 

 

Allora che ve ne sembra del capitolo? Vi ricordo che ci sono sulla mamma di Stiles sono di pura invenzione.

 

Al prossimo capitolo ;)

 

Buona giornata.

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Capitolo 13
*** capitolo dodici ***


<< Stiles ti prego calmati. Respira con me. Va tutto bene >>

 

<< Non...non respiro >>

 

<< Si c' è la puoi fare. Ricorda respira con me >>

 

<< Io...io....>>

 

Guardo mio marito mentre respira a fatica, non sembra avere nessun miglioramento; anzi sembra che la cosa stia diventando più grave del solito.

Mi posiziono dietro di lui, in modo tale che la sua schiena sia appoggiata al mio petto, e lo stringo, facendo dei respiri calmi; magari in questo modo si calma anche lui.

 

<< Piccolo cerca di respirare insieme a me. Lo so che c'è la puoi fare. >>

 

 

Continua a respirare a fatica ancora per qualche minuto, fino a quando i suoi respiri non sono in sincronia con il mio. Non pensavo che avrebbe funzionato.

 

<< Bravo piccolo. Continnua così >>

 

 

<< Der >>

 

 

<< Mhh? >>

 

 

<< Grazie >>

 

 

<>

 

Continua a respirare con calma, mentre io appoggio una mano sulla sua pancia. Poso un bacio delicato all' attaccatura dei suoi capelli; rimanendo in silenzio finchè non sento la macchina di Deaton fermarsi nel parcheggio.

 

<< Piccolo vado ad aprire a Deaton. Arrivo >>

 

 

Lascio Stiles, con riluttanza e scendo giù ad aprire la porta. Appena Deaton entra senza troppi giri di parole, mi chiede cosa gli sia successo, glielo spiego brevemente e mi guarda storto.

 

 

<< Cosa? >>

 

 

<< Stiles ha quanto pare risente della mancanza della madre >>

 

 

<< Doc, non ne hai mai risentito così tanto >>

 

 

<< Vero. Ma devi considerare il fattore gravidanza. Lui si sta immedesimando nella situazione di sua madre, quando aspettava lui. I bambini gli faranno sentire tutte le sensazione amplificate. E ricorda che i bambini stanno ereditando una parte di te, quindi sarà in grado di fare quasi tutto quello che fai tu. Adesso dov'è ? >>

 

 

<< Su in camera >>

 

Saliamo entrambi in camera, e lo troviamo raggomitolato su se stesso; Deaton si avvicina a lui, ricevendo in risposta la sua lontananza.

 

<< Stiles, va tutto bene. Siamo solo noi >>

 

 

<< Derek >>

 

 

Mi siedo vicino a lui, e immergo una mano nei suoi capelli, a quel tocco si calma all' istante. Ma appena Deaton gli poggia una mano sul braccio, incomincia a tremare. Mi abbasso e sussuro al suo orecchio di star traquillo; ma quando sento l' odore di imbarazzo che emana Deaton, mi rimetto a sedere, continuando a lasciare delle carezze su i suoi capelli.

Noto Deaton che prende delle goccie, appoggia il flaconcino sul comodino e si alza, per poi uscire dalla stanza; quando ritorna ha una tazza fumante in mano, mette cinque goccie all' interno di esso e me lo porge facendomi segno di farglielo bere.

 

<< Stiles, forza devi bere questo thè >>

 

 

<< Non lo voglio. Ho sonno e sono stanco >>

 

 

Guardo Deaton, e risponde al posto mio

 

 

<< Stiles, sei stanco perchè non dormi. Almeno non abbastanza. I piccoli hanno bisogno di riposo assoluto, lo so che per te è difficile, ma ci devi provare. Avanti Stiles, tuo padre non vorrebbe vederti in queste condizioni >>

 

 

Stiles si mette a fatica a sedere nel letto, e gli porgo la tazza, la beve lentamente, mentre lo faccio appoggiare al mio petto; quando finisce di bere, mi porge la tazza, l' appoggio sul mio comodino e lo lascio rilassare sul mio petto. Sposto tutta la mia attenzione al ritmo del suo cuore e quando sento che batte calmo, mi abbasso a guardarlo, notando che si è addormentato.

Lo sposto delicatamente in modo che sia appoggiato sul letto comodamente, gli tiro su le coperte, così che rimanga al caldo.

 

 

Faccio segno a Deaton di scendere giù; ci dirigiamo in cucina e mi preparo un caffè.

 

<< Ne vuoi Doc? >>

 

 

<< No grazie Derek >>

 

 

<< Cos'erano quelle goccie? >>

 

 

 

<< Dei tranquillanti. Dovrebbe dormire almeno per un paio d' ore. Sperando che facciano effetto. Di solito su una gravidanza normale fanno effetto. Ma su questa non ne sono sicuro. Di solito quelle poche volte che tua madre stava male, usavo quelle che si usano per gli animali; ma con Stiles non voglio rischiare. Comunque te le lascio. Potrebbero servirti. Cerca solo di non farle finire in mano a Stiles, non vorrei che ne abussasse. Non fanno particolarmente bene i farmaci in gravidanza. Se è tutto, io andrei >>

 

 

Annuisco alle sue parole, e dopo poco esce da casa nostra. Mi avvio in camera con una tazza di caffè, e mi metto a sedere a terrà, di fronte al letto, mentre guardo mio marito dormire.

 

Rimango cosi fino a quando la vibrazione del cellulare al piano di sotto, mi distrae; non preoccupo al momento, fino quando non lo sento di nuovo. Spospiro frustato e mi alzo per andarlo a recuperare.

 

Ringhio appena lo sento di nuovo vibrare.

 

 

 

Ho capito, perchè Stiles si è comportato così.Deaton

 

Stiles è un piccolo omega.Deaton

 

Tuo figlio è un' omega. Deaton

 

 

Che diavolo vuol dire che Stiles è un' omega? Voglio dire, lui è un umano. Non può essere un' omega. Se fosse stato un lupo mannaro omega, me ne sarei accorto dal suo odore. Ma sopratutto non gli avrei ringhiato dal primo momento che l' ho visto.

 

 

 

Doc, sicuro di non esserti fatto di qualcosa? Posso capire mio figlio. Ma Stiles? Com'è possibile che sia un' omega? Non è possibile, me ne sarei reso conto dalla prima volta che ci siamo visti. DH

 

 

 

Sto dicendo solo che se fosse un lupo, avrebbe sicuramente ereditato i geni degli omega. Deaton

 

 

Quando sto per riposare il cellulare, un altra vibrazione mi fa emettere un ringhio forte

 

 

 

Ricorda che se Stiles, è così coccoloso, e perchè tuo figlio glielo fa fare. Deaton

 

 

 

 

Poso il cellulare e la tazza sopra il tavolino e ritorno su in camera. Con immensa gioia vedo che Stiles, si è spostata dalla parte del mio letto, con la faccia sprofondata sul mio cuscino. Mi sdraio vicino a lui, e respiro il meraviglioso odore che emana il suo corpo.

 

 

 

Un raggio di sole mi fa aprire gli occhi di scatto; quando controllo Stiles, sento il suo respiro caldo sul collo e con un dito fa dei dei cerchi sulla mia maglia. Lo stringo più forte a me, respirando di un odore che non riesc a riconoscere.

 

<< Buongiorno >>

 

 

<< Quanto ho dormito? >>

 

 

<< Non più di un paio d' ore. Come ti senti? >>

 

 

<< Come se mi fosse passato un tir addosso; ho sonno >>

 

 

<< Allora continua a dormire >>

 

 

<< No. Preferisco stare sveglio insieme a te. Mi è mancato il tuo odore >>

 

 

 

<< A me il tuo >>

 

 

 

<< Come li chiamiamo? >>

 

 

<< Chi? >>

 

 

<< I nostri figli Der >>

 

 

<< Non lo so. A te come piacerebbe chiamarli? >>

 

 

<< Per le femmine mi piacevano Talia e Claudia e per il maschio uno come il nome di tuo padre e l' alltro non lo so. Tu? >>

 

 

 

<< A me va bene qualsiasi nome, basta che sono sani >>

 

 

 

<< Amore...provaci >>

 

 

<< Mi piacciono i nomi da femmina che hai scelto, ma anche Laura non mi dispiacerebbe, sicuramente Peter no. Quello di mio padre non mi dispiacerebbe. Anche se devo amettere che mi piacerebbe avere per casa un maschio e una femmina >>

 

 

<< E se fosse davvero così? >>

 

 

<< Piccolo Stilinski se fosse davvero così ci penseremo. Anzi mi è venuta in mente un' idea. Crea un gruppo su whatsapp e vedi che nome femmile piace di più >>

 

 

 

<< DEREK! Non sarà la sorte a scegliere il nome di nostro figlio o figlia >>

 

 

 

<< Non stiamo facendo scegliere alla sorte, stiamo chiedendo un' opinione >>

 

 

 

Stiles prende il cellulare e crea questo famoso gruppo.

 

 

 

Gruppo Whatsapp

 

oggetto: Nome

 

 

Stiles ha aggiunto:

Jhon

Malia

Scott

Liam

Kira

Lydia

Peter

Cora

Mason

 

 

 

 

 

 

S: Vi piacciono come nomi femminili Laura, Talia e Claudia?

 

J: Io voto per Claudia

 

Peter: io voto per peter

 

S: Peter lascia perdere

 

Sc: a me piacciono tutti

 

K: a me piace Laura

 

L: che ne pensate di Lydia?

 

M: per me è indifferente

 

Cora; LAURA

 

Malia:..........

 

S: Malia così non ci aiuti...

 

Malia: .....

 

S: mi consulterò con Derek, anche se non mi siete stati molto d' aiuto.

 

 

 

<< Quindi per cosa hanno deciso? >>

 

 

<< Derek amore mio, non gli chiederò mai più nulla >>

 

 

<< E perchè? >>

 

 

<< Non sanno prendere la decisione di un nome, figuarati se sanno decidere una cosa per il branco. Ecco perchè io e te siamo la mente e il braccio di questo cervello >>

 

 

<< E che braccia >>

 

<< Dimmi te con chi mi sono imparen.....Aspetta era una battuta? >>

 

 

<< Amore fai cilecca? >>

 

 

Scappo dopo aver detto quelle parole, e Stiles inizia a corrermi dietro.

 

 

<< DEREK HALE APPENA TI PRENDO LO VEDRAI COSA SUCCEDE >>

 

 

 

 

 

 

 

 

NDA:

 

 

Allora cosa ve ne sembra del capitolo? Spero che l' attesa sia valsa la pena.

Scusate se ci sono errori di battitura, ma non ho avuto il tempo di leggerlo. :(

Al prossimo capitolo. :)

 

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Capitolo 14
*** capitolo tredici ***


Innanzitutto vorrei scusarmi per non aver aggiornato prima,

ma fra il lavoro, lo studio e le varie visite mediche non mi

è stato permesso, considerate che mi è assalita la pigrizia anche.

Lo so sono veramentte imperdonabile,

ma spero che il capitolo possa ripagare la vostra attesa.

Buona lettura.

 

 



 

 

UN MESE DOPO

 

 

 

 

 

Stiles adesso sta molto meglio, da quando ha saputo che ho acquistato la casa è felice, per la contentezza non sta più nella pelle. I bambini crescono, e la pancia di Stiles ne è la dimostrazione vivente. Per fortuna i suoi attacchi di panico non si sono più presentati.

Oggi è l'ultima notte che staremo nel loft, da domai ci trasferiamo nella nuova casa; il branco ci ha dato una mano, o per meglio dire noi abbiamo sgobbato e mio marito impartiva ordine. Ci è mancato poco che Jackson non lo uccidesse, ma questo non sembra averlo toccato, perchè si sta beando delle nostre attenzioni.

 

<< Der >>

 

<< Mmmm?? >>

 

 

<< Ti mancherà il loft? Voglio dire questo posto è stato casa tua....>>

 

 

<< Casa nostra Stiles. Questo posto è casa nostra e si un pò mi mancherà, ma mi mancheresti di più tu. Infondo casa mia e dove ci sei TU >>

 

 

Mi appoggia una mano sulla guancia e posa le sue labbra sulle mie. Lo stringo ancora di più a me, e sentire il suo meraviglioso odore, mi manda in tilt il cervello.

Faccio intrecciare le nostre gambe e mi perdo nel colore dei suoi occhi.

Lo guardo che si addormenta piano piano, e dopo qualche minuto scendo in cucina, prendendo il pc di Stiles, guardo fra le varie compagnie aeree e cerco un volo per Parigi. Non sono mai stato quel genere di persona, o meglio lo ero quando stavo con Paige, ma dopo che sono stato con Kate e Jennifer, il mio punto di vista sull' amore è molto cambiato. Sposare Stiles, è stata la miglior cosa dopo tutto quello che mi è successo; lui mi ha sempre dato tanto, e io voglio fare qualcosa per ricambiare, non che lui me lo abbia mai chiesto; ma adesso la nostra vita sta cambiando, non penso che avremmo molto tempo per stare ancora da soli.

Smetto di pensare quando sento Stiles che si è mosso, ma per fortuna il suo respiro regolare, mi fa capire che non si è svegliato.

Prenoto l' aereo e recupero il cellulare.

 

Mando un messaggio a Chris, sperando che mi possa aiutare.

 

 

Ciao Chris, sono Derek. Scusami per l' ora, ma volevo chiederti se conosci qualche hotel a Parigi. DH

 

 

 

Hotel Derek? Sul serio? Ti sei dimenticato che io ho una casa a Parigi. CA

 

 

 

Lo so bene, ma non è per questo che ti ho cercato. Mi sai consigliare qualche posto? DH

 

 

 

Si. Casa mia. CA

 

 

 

Non vorrei disturbare. DH

 

 

Voi non disturbate affatto. Fai come fossi a casa tua. Fammi solo sapere quando pensi di andare che avviso, la donna delle pulizie. CA

 

 

Ok grazie infinite Chris. Dille di non usare roba chimica troppo forte, ci sarà anche Stiles con me. DH

 

 

 

Ohhh che carini. Fate una fuga romantica? CA

 

 

 

Sta zitto. Se questa cosa si viene a sapere in giro, ti giuro cacciatore, che ti darò la caccia. DH

 

 

 

Okay messaggio ricevuto. CA

 

 

 

 

Torno su in camera, e guardo mio marito che dorme con la faccia sprofondata sul cuscino e con una mano posizionata al centro della sua pancia come a voler proteggere i nostri figli. Mi metto sotto le coperte e abbraccio mio marito, mettendo la mia mano sopra la sua facendo intrecciare le nostre dita, e dopo poco mi addormento anch' io.

Mi sveglio quando sento un dito che tocca le mie labbra, continuo a tenere gli occhi chiusi, godendomi le attenzioni di mio marito. Lascia scendere in giù il dito, fino al mio ombelico, e quando sento risalirlo, mi lascio sfuggire un gemito di frustrazione.

 

 

<< Perchè hai smesso ? >>

 

 

<< Buongiorno, non volevo svegliarti >>

 

 

<< Beh ora, che sono sveglio, puoi continuare a fare quello che stavi facendo? Possibilmente con il dito che segue la traiettoria in basso >>

 

 

<< Pervertito. - ridacchia - Alzati oggi ci dobbiamo trasferire >>

 

 

<< Piccolo e dolce Stilinski, ti ricordo che da qui non ci ricorre nessuno. E io vorrei ancora godere di quel trattamento >>

 

 

<< Mr. Hale, facciamo così, tu adesso ti alzi insieme, facciamo colazione, finiamo di sistemare il resto delle cose e poi andiamo nella nuova casa....>>

 

 

<< Mr. Hale io non sento parlare di nessun trattamento qui. Pensa in fretta a qualcosa che mi faccia alzare senza troppe obiezioni >>

 

 

Si avvicina al mio orecchio e mi sussura < e poi volendo posso continuare il mio trattamento, anche tutta la notte se preferisci >, a quelle parole il mio lupa ulula di felicità.

Mi alzo dal letto, trascinandomi dietro mio marito, facendo tutto quello che ha elencato, ma neanche un' ora dopo inizia a lamentarsi di essere stanco.

 

 

<< Non provare a mandarmi in bianco stanotte, perchè potrei chiedere sul serio il divorzio >>

 

 

<< Mmmm????? >>

 

 

 

<< STILES!!!! >>

 

 

Ridacchia alle mie parole, e mi guarda felice, facendomi segno di avvicinarmi a lui. Mi abbasso a baciare le sue labbra, ma quando sto per rimettermi in piedi, mi stringe la maglia e mi guarda malizioso.

<< Non credo che stanotte mi lamenterò delle tue attenzioni, marito >>

 

<< No, non credo che lo farai. Ma credo che mi lamenterò io delle tue attenzioni marito, se non adempi al tuo dovere >>

 

 

<< Cercherò di svolgerlo nel miglior modo possibile >>

 

 

Lascio un bacio sui suoi capelli e mi rimetto in piedi, per finire di sistemare le poche cose che Stiles ha lasciato in giro per la casa.

 

Sono le sette quando lasciamo definitivamente il loft. Sarei andato via prima, se Stiles non si fosse addormentato dopo pranzo. Il suo concetto di sonnellino pomeridiano, equivale alle mie sei ore di sonno; l'ho lasciato anche dormire, se staserà starà più sveglio del solito.

Partiamo andando verso la nuova casa, Stiles non riesce a contenere il suo entusiasmo.

 

 

<< Sourwolf, penso che i nostri figli adoreranno la nostra casa, hai fatto bene ha decidere per questa casa, non che il loft non fosse bello, ma non credo che fosse addatto per far crescere due bambini....inoltre..>>

 

 

<< Stiles! Smetti di parlare, mi stai facendo sanguinare le orecchie. Già mi toccherà sentire la tua voce stanotte, almeno per il momento lasciami godere cinque minuti di silenzio >>

 

 

 

Borbotta qualcosa di incomprensibile, e poi si mette a sedere sulle mie gambe affondando la faccia nell' incavo del mio collo, sussurandomi vicino all' orecchio mi dice << Oh io credo, che ti piacerà sentirmi parlare stanotte. Più che parlare emtterò dei suoni interessanti >>; inizia a succhiare il lobo del mio orecchio, e d' istinto stringo il volante, facendo fuoriuscire gli artigli. Emetto un ringhio basso, e Stiles si stacca, scoccandomi un' occhiata truce e poi felice.

Si mette a sedere al suo posto, e io mi lamento per la mancanza del suo calore. Una volta arrivati davanti casa, trovo tutto il branco ad aspettarci, compresa mia sorella Cora; parcheggio dietro il Van nero. Mi giro verso mio marito e noto che mi sta sorridendo felice, faccio uno di quei sorrisi che sono rivolti solo a lui e alle rare occassioni, lascio un bacio veloce sulle sue labbra e scendo dalla macchina. Scende anche Stiles e inizia a correre verso il branco, ma quando noto che si blocca, mi giro anch' io a guardare la scena. A primo impatto non sembra che ci sia nulla di che, ma quando mi fermo ad osservare mio marito, noto che sposta il peso da un piede all' altro e mi lancia uno sguardo pieno di imbarazzo.

Cora le sorride felice e appena muove un passo verso di lui, Stiles ne fa tre indietro verso di me.

Già, non ci avevo pensato; i bambini non riconoscono l' odore di Cora, come fa con tutto il resto del branco. Mi avvicino a mio marito, e poso il palmo della mia mano sulla base della sua schiena, lascio un bacio sulla sua nuca, e lo sposto leggermente in avanti, facendo attenzione a rimanere dietro di lui.

 

Appena siamo davanti a tutti, Stiles rimane in silenzio e mi lancia uno sguardo di scuse.

 

<< Ciao a tutti – mi giro verso mia sorella – e bello vedere anche te Cora >>

 

Scott si lancia fra le braccia di mio marito, e dopo qualche secondo, la bocca di mio marito inizia a farmi sanguinare le orecchie da quante parole riesce a dire in un minuto.

Vado verso mia sorella e le lascio una carezza fra i capelli, mi sorride, e non posso fare a meno di pensare a quanto assomigli a nostro padre.

 

<< Cora, mi dispiace per l' atteggiamento di Stiles, ma i bambini non riconoscono il tuo odore, e hanno paura, e questo amplifica anche le paure di Stiles. Fra un paio di giorni, ti amerà ancora di più alla follia >>

 

Veniamo interroti da Stiles << Veramente io amo ancora alla follia Cora >>, lancio un' occhiata a mio marito e mi fa uno sguardo timido. Lascio un bacio all' angolo della bocca, e Stiles mi stringe la maglia per non farmi allontanare, sentendo poco dopo Cora che dice ' questi due mi faranno ricoverare per il troppo diabete ', ma non le prestiamo attenzione.

 

<< Figliolo sei in punizione, per il resto della tua vita e tu Derek, giù le mani da mio figlio >>

 

Stiles si stacca da me, e corre a salutare il padre, quando sono sicuro che mio marito e fra le braccia di suo padre, decido di fare lo spavaldo.

 

<< Jhon, credo che ormai è passata la fase di tenere le mani apposto. Semmai dovrebbe dire a suo figlio di allungarle ogni tanto >>

 

 

<< Hale, il fatto che i miei nipoti portino il tuo cognome, non ti darà la possibilità di passarla liscia. Ti ricordo che ho una pistola >>

 

Sentiamo le risate del resto del branco, e sento mio zio Peter che mi sfotte insieme a mia sorella Cora, sul fatto che sono in bianco da parecchio tempo, mi giro verso di loro ed emetto un ringhio forte, in cambio ottengo il suono della risata ancora più forte.

Mi dirigo verso la macchina e inizio a scendere gli scatoloni, e dopo qualche secondo mi trovo il resto del branco con le nostre cose in mano; gli apro la porta dicendo di lasciare tutto all' entrata, fanno come hanno chiesto ed escono velocemente dirigendosi verso la casa dello sceriffo.

 

<< Vi aspettiamo per cena >>

 

<< Okay papà, ci vediamo fra un' oretta >>

 

 

Stiles viene verso di me trottelerando, e quando è quasi vicino mi salta in braccio, lo prendo al volo ed entriamo dentro casa. Facciamo un piccolo tour per la casa, lasciando la camera da letto per ultima; quando entriamo in camera, la troviamo piena di candele profumate nella semi oscurità, guardo mio marito e mi sorride.

<< Lydia mi ha dato una mano, sai io ero un pochino impegnato nell' altra casa e non avrei mai potuto fare tutto questo con te che giri per casa. Se non ti piace possiamo farne a meno di tutto questo >>

 

Non lo lascio finire, che afferro la sua nuca e lo bacio, uno di quei baci che hanno poco a che fare con quelli che ci siamo davanti a tutto il resto del branco; questo sa di amore, fedeltà, adorazione, e di possesso. Stiles si stacca dal bacio, respirando a fondo, cercando di riprendere il controllo del cuore; lo abbraccio e Stiles nasconde la faccia sul mio petto.

 

<< Non voglio andare a cena da mio padre, rimaniamo solo noi. Io e tu. >>

 

<< Piccolo, per quanto mi piacerebbe accontentare questa tua richiesta, non posso. Il branco non ti ha quasi mai visto e tuo padre in un mese ti ha visto si e no una volta. Facciamo così, andiamo a cena da tuo padre, mangiamo il minimo indispensabile e poi torniamo a casa nostra. La vedi male piccolo? >>

 

 

<< No, solo che rimango dell' idea di stare da soli >>

 

<< Due ore piccolo, e poi ti trascino fuori da casa di tuo padre >>

 

 

 

 

 

 

 

 

Altro che due ore, siamo rimasti a casa dello sceriffo per oltre cinque ore. Melissa ha fatto delle lasagne e delle bistecche che non ci hanno permesso di alzarci dal tavolo, fino a quando non abbiamo spazzolato tutto, non perchè ci avesse costretto, ma perchè erano così buone che era impossibile smettere di mangiare. Per nostra fortuna anche Stiles, ha mangiato quasi tutto quello che c'era sulla tavolo, senza correre verso il bagno.

 

 

E adesso posso dire alla mia serata di sesso sfrenato, visto che Stiles sta dormendo profondamente sul divano di casa di suo padre. Mi avvicino e gli poso una coperta sul corpo, apre lentamente gli occhi e quando vede che sono io, mi fa un piccolo sorriso e si avvolge nella coperta, per poi tornare a dormire.

<< Scusa Derek, se ho rovinato la vostra serata nella casa nuova >>, mi giro alle parole di Melissa e la guardo con affetto << Non preoccuparti. L' imporante e che lui sia felice. E sopratutto che abbia una persona come te su cui contare >>.

Mi lascia una carezza sulla guancia e torna in cucina da Jhon. Mi siedo per terra, lasciando delle carezze sui capelli di mio marito e dopo poco sento " Grazie amore mio per questa serata ". Da quando Jhon e Melissa stanno insieme?! Se lo saprebbe il piccolo Stilinski farebbe i salti di gioia, ma per il momento lo lascio dormire. Posiziono dietro di lui e mi addormento anche io con un sorriso sulle labbra.

 

 

NDA:

 

Allora che ve ne sembra? Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate. :)

 

 

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Capitolo 15
*** captito quattordici ***


Un ringhio mi fa svegliare, appena apro gli occhi vedo Stiles trasformato in un lupo che ringhia contro Cora, Melissa e Jhon; quest' utlimo cerca di calmarlo senza ottenere nessun risultato, anzi facendolo ringhiare ancora di più, decido di alzarmi e mi avvicino a mio marito, appena poso una mano sulla sua testa, smette di ringhiare, ma rimane sulla difensiva.

Guardo le persone di fronte a noi e poi mio marito, << Che succede? >> domando cercando di capire, perchè i bimbi lo abbiano trasformato ma sopratutto perchè sta ringhiando contro suo padre.

<< Non lo so Derek >>, << Ne è sicuro Jhon? >> mi guarda con uno sguardo confuso, non capendo bene la mia domanda, lo guardo con un sopraciglio alzato; Jhon fa un passo in avanti e Stiles riprende a ringhiare, mi abbasso all' altezza di mio marito e poso una mano sul suo collo, << Va tutto bene Stiles. Stiles puoi riprendere la tua forma umana? >>, mi guarda con i suoi occhi rossi ringhiandomi contro.

Mi rimetto in piedi e mi incammino verso l' uscita; dopo qualche minuto Stiles mi raggiunge nella sua forma umana, istintivamente sorrido verso mio marito, ma lui rimane sul ciglio sulla porta tenendo su un broncio adorabile e intrecciandosi le mani con fare nervoso.

<< Ciao Stiles. Vieni andiamo a fare un giro >>, torniamo verso casa nostra e recuperiamo la camaro, sposto leggermente il sedile indietro e dopo poco Stiles, si mette a sedere sulle mie gambe. Mi abbraccia e nasconde la sua faccia nel mio petto, gli lascio una carezza sul collo e metto in moto la macchina.

 

 

 

 

Raggiungiamo la riserva una ventina di minuti dopo, fermo la macchina e rimaniamo così, in silenzio. Guardo mio marito con gli occhi chiusi e lo abbraccio, a quel tocco Stiles apre gli occhi, ma non si muove dalla sua posizione. << Tu lo sapevi? >>, << Sapevo cosa? >>, si stacca dal mio petto e mi guarda male << Di mio padre e Melissa >>, oh quello. Pensavo che l' idea di suo padre insieme a Melissa lo rendesse felice, ma a quanto pare non è così. << Sourwolf >> mi guarda con uno sguardo arrabbiato, << Si lo sapevo. - dico con un tono duro - Oh meglio l'ho scoperto ieri sera, dopo che tu ti sei addormentato. Volevo dirtelo oggi, ma a quanto pare mi hai preceduto >>, si sposta da me, ed esce velocemente dalla macchina, si trasforma in un lupo e inizia a correre verso la riserva; alzo gli occhi al cielo e mi trasformo anch'io, inseguendolo attraverso il suo odore.

Lo ritrovo dopo qualche minuto, nella vecchia villa di casa mia, disteso sotto il portico con gli occhi tristi; mi posiziono di fronte a lui e gli lecco la bocca. In risposta Stiles, alza la testa e libera una lacrima dai suoi bellissimi occhi. Voglio capire cosa sta succedendo, ma il rumore di un ramo spezzato ci distrae entrambi, ringhiamo entrambi verso quella direzione e ci troviamo di fronte mia sorella Cora. Si incammina verso di noi e Stiles inizia a ringhiare ancora più forte, guardo mio sorella e le faccio segno di non avvicinarsi, o Stiles potrebbe attacarla sul serio.

 

<< Derek devi farlo ragionare, lo sceriffo sta dando di matto dopo che lui si è trasformato. E Melissa e io non lo riusciamo a calmare... >> a quelle parole Stiles si alza mettendosi in posizione di attacco. Sto per fargli capire che se ne deve andare, quando la voce di Peter si intromette << Cora, trascina via le tue chiappe da qui. Mai disturbare una coppia di lupi, sopratutto quando uno di loro e in dolce attesa. Non farlo mai più, se non c'era tuo fratello Stiles a quest' ora ti avrebbe già morso >>, << Ma Peter....>>, ma mio zio la guarda male << Cora ti facevo più sveglia per essere una Hale, non te lo ripeterò un' altra volta. VA. VIA. DI. QUI. Chiama Deaton e digli di venire al loft. Adesso va >>. Mia sorella cerca di dire qualcosa, ma il mio ringhio la fa rimanere in silenzio, ci guarda a tutti e tre dispiaciuta e dopo qualche secondo se ne va.

 

<< Derek abbiamo un problema. Cerca di calmare Stiles e poi raggiungici al loft >> dopo quelle parole, si allonta; assicuratomi che mio zio se ne sia andato, mi giro verso Stiles e lo trovo a sedere nudo sotto il portico, nella sua forma umana. Riprendo anch' io la mia forma umana e prendo in braccio Stiles, portandolo dentro casa. Lo adagio sul divano e vado nella mia vecchia camera, recupero due pantaloni della tuta e due maglie. Mi vesto velocemente e porto i vestiti a Stiles; lo trovo con le gambe incrociate, con lo sguardo fisso nel vuoto.

<< Stiles >> a quelle parole, mi guarda e appena vede i vestiti in mano, si mette a sedere in maniera composta. Alza le braccia e gli infilo la maglia, mi abbasso e gli sfioro la caviglia e alza quel poco il piede per infilare il pantalone. Dopo che l' ho vestito, lo faccio stendere e mi stendo anch'io, nascondendo la faccia nell' incavo del suo collo, respirando a pieni polmoni i loro odori.

Mi accarezza i capelli e rimaniamo in silenzio. Non penso che per lui sia molto facile da gestire tutto questo, lui che è sempre stato indipendente da tutti, adesso si trova tutti che gli stanno dietro, e le persone che prima vedeva praticamente tutti i giorni adesso li vede poco, tenendosi sempre all' erta. << Mi dispiace per la reazione che ho avuto. Se non fossi incinto avrei preso la notizia bene saltellando dalla felicità per ogni parte della casa, non capisco davvero, perchè mi sto comportando così >>, una stretta nei miei capelli mi fa capire che se non calcolo bene le mie parole, potrebbe risuccedere quello che è appena successo.

<< Piccolo, credo che tu abbia reagito così, solo perchè pensi che tuo padre abbia dimenticato tua madre, ma fidati non è così. Tuo padre non potrebbe mai dimenticare tua madre >> mi sposta leggermente la faccia dal suo collo e mi guarda confuso << E tu come lo sai? >>, sorrido << Ti sei mai guardato allo specchio? Mia mamma mi diceva sempre che sei la copia maschile di tua mamma. Non credo che tuo padre si possa mai dimenticare di lei. Attraverso te, tuo padre ricorderà sempre Claudia. E credo che sia giusto che si rifaccia una vita, dopo tanti anni che è rimasto da solo. Se lo merita. Considera anche questa cosa, dopo che Claudia è morta, Melissa è stato un punto di riferimento nella tua vita. La conosci e la conoscono anche i nostri figli >>, gli asciugo una lacrima e gli bacio lo zigomo bagnato. Mi sussura un " grazie " e torna a stringermi ancora più forte.

 

 

 

 

 

 

Una volta arrivati al loft, Stiles venne trascinato via da Deaton, tutti mi guardavano in maniera preoccupata, in particolare Peter. Di solito mio zio e calmo e posato, non facendo trasparire nulla, ma non questa volta, si guardava intorno sempre in' allerta per poi posare lo sguardo su di me. Scott sembrava distrutto, così come anche Lydia. Sono tutti strani. Mi stavo innervosendo, non capisco cosa stia succedendo.

<< Peter mi spieghi che succede? >> << Derek quando partite? >> e lui come faceva a saperlo? Non avevo avvisato nessuno eccetto Chris Argent, << Dimmi che diavolo sta succedendo? >> dissi l' ultima frase incazzato; << Credo che sia meglio che non partiate e che rimaniate qui. Chris stamani mi ha chiamato e mi ha detto che ci sono cacciatori di tutto il mondo che stanno cercando Stiles. Non sa più come tenerli a bada. Sono venuti a conoscenza che lui è dalla nostra parte, le sue azioni sono in continua sorveglianza dai Calavera. Chris mi ha anche detto che i Calavera hanno un codice d' onore da rispettare come tutti i cacciatori, e loro non si fermeranno davanti a niente e nessuno, finchè non avranno Stiles e i bambini. Di solito e tuo marito la mente pensante in questo gruppo, ma non stavolta, dobbiamo fare in modo che lui sia al sicuro insieme ai bambini, ma sopratutto dobbiamo avere un piano. Argent mi ha detto che i cacciatori saranno qui molto presto. Dobbiamo prendere in considerazione ogni possibilità e...>> Peter non riesce a finire la frase che un urlo felice di Stiles riempe la stanza. Ride felice verso Deaton << Doc posso dirglielo? >>, annuisce alle sue parole. Viene verso di me e mi trascina verso la stanza dal quale è uscito e mi fa vedere le immagini dell' ecografia.

Le guardo non capendo bene cosa ci sia di strano, e poco dopo mi trovo le braccia di Stiles intorno al mio collo, sussurandomi vicino all' orecchio " ti presento ufficialmente tua figlia e tuo figlio ", a quelle parole lo abbraccio, ma l' odore di tristezza del branco mi riporta alla discussione di poco. Non voglio che gli accada nulla. Voglio che sia al sicuro come è giusto che sia.

 

<< Non sei contento Sourwolf? >> mi domanda con un tono triste, << Certo piccolo che sono contento >>,rispondo con un tono non troppo entusiasmante, si stacca da me e mi guarda confuso << Non è vero. Tutte le volte che sei felice per davvero, non me lo dimostri così. Ogni volta che sei felice, il tuo sorriso farebbe recuperare la vista perfino ad un cieco. Dimmi che succede? >>, gli lancio uno sguardo dispiaciuto ed esco dalla stanza, lasciandomi indietro Stiles, torno nel salone e guardo Scott << Portalo via di qui e non farti nemmeno scappare una parola McCall >>, dopo poco arriva Stiles nervoso e arrabbiato, il che rende ancora più nervoso me. Scott prova a portarlo via un paio di volte, ma senza successo, quando ormai sono al limite della pazienza, Deaton riesce a portarlo via, con la scusa che deve mostrargli qualcosa su una ricerca sul nemeton. Stiles si lascia convincere e dopo poco vanno via, avrei voluto tanto abbracciarlo e dirgli che sono la persona più felice di qesto mondo, ho sbagliato ad avere quella reazione, ma non posso fare a meno di pensare che rischierò di perderlo, e tutto questo per colpa mia.

 

Rimaniamo in silenzio per un paio di minuti, e poco dopo Peter prende il controllo della situazione, impartendo ordini a tutti, chiedendo in maniera " gentile " a Lydia di fare qualche ricerca sui cacciatori, visto che Chris non ci può aiutare, mentre il resto del branco dovranno tenere sotto controllo Stiles, a parte quando ci sono. Peter ha chiesto anche di tenere al sicuro lo sceriffo, per quanto sia capace di segnare un colpo, i cacciatori hanno delle armi più forti di una semplice pistola, in questo caso la sicurezza non è mai troppa. Io e Peter andremo a parlare con Decaullion, sperando che accettino la nostra richiesta di aiuto, non voglio pensare che qualcosa vada storto. Non posso permettere che qualcuno di estraneo si porti via la mia famiglia come è già successo una volta. Non potrei perdonarmelo.

 

 

 

Sono rientrato a casa che è notte fonda, Decaullion ha deciso che sarà con noi in questa impresa, il resto del suo branco non era molto d'accordo, ma mi ha detto che se lo sta facendo è perchè doveva saldare un vecchio conto con mia madre. Ho provato a chiamare un paio di volte Chris, ma ogni volta il cellulare era spento. Spero davvero che non si debba arrivare ad uno scontro con troppe perdite, ma che soprattutto non perda la persona più importante della mia vita.

Quando entro in camera trovo Stiles addormentato e Deaton accanto alla finestra, che guarda fuori; << Sai Derek a volte dovresti saper controllare meglio le tue emozioni, credo che Stiles stia sospettando che tu e il resto del branco gli stiate nascondendo qualcosa, gli ho fatto credere che non è così. Ma mi ha detto di tuo zio stamattina, e sembrava davvero preoccupato, se volete nascondere quello che sta succendendo, penso che dobbiate mentire un pò meglio di così. Comunque novità? >> si gira quando finisce di parlare e lancio uno sguardo a mio marito << Sai che non mi sarà molto facile nascondergli qualcosa. Sai com'è fatto. Ho parlato con Decaullion e mi ha detto che è con noi, ma entreranno in scena solo in caso di necessità, non vuole che nessuno del suo branco si faccia del male >>, << Come tutti Derek. Stiles non ha fatto che chiedere di te, ad un certo punto gli stava venendo un attacco di panico, ma per fortuna sono riuscito a calmarlo. Per sicurezza gli ho dato dei calmanti, dovrebbe dormire ancora per un paio d' ore >>, annuisco alle sue parole e lo ringrazio, mentre mi avvicino a mio marito, poco dopo sento la porta di casa che si chiude piano e rimango a sedere accanto a mio marito e lo guardo dormire.

 

 

Rimango così fino a quando non vedo che Stiles strizza gli occhi, segno che da li a poco li aprirà; mi siedo sul letto e poso una carezza sui suoi capelli, quando apre gli occhi, li vedo intrinsi di tristezza. << Buongiorno bellezza. Come ti senti? >>, << Sono stato meglio credimi >> si gira dall' altra parte sospirando pesantemente e sprofonda la faccia nel cuscino. Mi alzo e vado verso l' armadio, quando prendo il pacchetto e lo appoggio sul letto vicino a Stiles, mi guarda confuso << Forza aprilo. E per voi >>, a fatica si mette a sedere e prende il pacchetto in mano; mi fa segno di mettermi accanto a lui, mi siedo ai piedi del letto, mi lancia un' occhiata arrabbiata e apre il pacchetto. Appena vede quello che c'è dentro si lancia fra le mie braccia felice.

<< Tu lo sapevi? >>, << Diciamo che ci speravo e quando ieri mi hai dato la conferma, ero veramente felice. Dentro c'è una cosa anche per te >>, si allunga a recuperare la scatola e appena vede che all' interno del pacchetto c' è una maglia con la stessa stampa, mi sorride felice. Mi bacia felice e quel sorriso così caloroso mi fa dimenticare quello che dovremmo affrontare.

<< Derek sono meravigliose queste stampe sulle tutine. Io non ci avrei pensato di mettere dei piccoli cuccioli di lupo nelle tutine >>, << Mio padre quando ero piccolo andava in giro fiero di poter indossare la stessa stampa che hai tu, diceva che così ci avrebbe portato sempre con sé durante i suoi viaggi di lavoro, così ho pensato che ti avrebbe fatto piacere avere anche a te, perchè penso che non ti allontanerai molto facilmente dai nostri figli >>, nega con la testa ridendo felice, come immaginavo.

 

Stiamo per un pò uno fra le braccia dell' altro, finchè lo stomaco di Stiles non inizia a reclamare del cibo, lascio un bacio vicino all' angolo della sua bocca << Cerca di trattenere la fame, almeno per i prossimi dieci minuti, il tempo che ti preparo qualcosa da mangiare >> dico allontanandomi quel poco che basta per lasciare un veloce a stampo; << Posso darti una mano? >>, lo prendo in braccio e mi dirigo con lui verso la cucina. Lo faccio sedere sul bancone della cucina, recuperando tutto quello che mi serve per fare delle uova strapazzate insieme a del bacon. << Cos'è la festa del colestorolo alto? >>, ridacchio alle sue parole e inizio a preparare la colazione, Stiles apparecchia canticchiando qualcosa che non riesco ad associare a nessuna canzone. Un quarto d' ora metto tutto in tavolo, Stiles si mette a sedere, distribuendo le cose in modo uguale per entrambi.

Non faccio in tempo a sedermi che suonano alla porta di casa, quando sento il forte odore di sangue e quello di mio zio, mi irrigidisco, apro la porta e quando mi trovo Chris mal ridotto e Peter, li faccio entrare, li faccio mettere sul divano, ma poco dopo fa il suo ingresso Stiles con un pezzo di bacon in bocca, si allarma immediatamente e mi guarda << Che diavolo sta succedendo? Perchè Chris è ridotto in questo stato? >>, guardo mio zio, maledicendolo di averlo portato qui a casa nostra; meno male che dovevamo tenere la cosa all' oscuro di Stiles, ma la faccia di mio zio mi fa capire che dietro c'è qualcosa di ben più grosso.

 

<< I calavera stanno arrivando >> dice Chris prima di svenire.

 

 

 

 

 

NDA:

Allora che ve ne sembra del capitolo? Spero che sia stato abbastanza movimentato. Cosa vorrano mai da Stiles i cacciatori di tutto il mondo? Al prossimo capitolo :)

 

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Capitolo 16
*** #extra1 ***


Peter

 

 

 

Non posso permettere che accada qualcosa a Chris, non dopo che l' ho ritrovato dopo tanti anni. Lui è sempre stato il mio pezzo mancante del puzzle della mia vita.

 

 

 

Flashback

 

 

 

Quando eravamo giovani, le nostre famiglie non si potevano vedere, semplicemente perchè la famiglia di Chris erano e sono dei Cacciatori mentre la mia quella di Lupi mannari, e seguendo il cerchio della vita, NOI non potevamo parlare, figuriamoci stare insieme.

Ma entrambi eravamo giovani con gli ormoni a palla, e di quello che pensavano le nostre famiglie non ci importava poi molto.

Avevamo due amiche al liceo, che ci coprivano le spalle, il loro aiuto era prezioso per coprire i nostri odori.

Stavamo in una zona che di solito nessuno si avventurava per via degli strapiombi, ma a noi piaceva andare in quel posto, proprio perchè sapevamo che nessuno sarebbe andato li; non importava se stessimo in silenzio oppure no, l' unica cosa che importava era essere l' uno fra le braccia dell' altro.

Spesso andavamo quanda calava il sole, ci perdevamo in quel posto che per noi era il nostro paradiso, fino a quando non seppi che Chris si doveva sposare con Victoria.

 

 

 

<< Pulce che succede? Di solito non riesco mai a farti star zitto, oggi hai deciso di scioperare? >>, lo guardo senza nessuna emozione negli occhi, sapendo già che ho perso la cosa più importante nella mia vita, << Quando me lo avresti detto? >>, mi guarda confuso, non capendo il significato delle mia parole. Mi accarezza una guancia, ma dopo qualche secondo mi sposto, alzandomi in piedi, andando troppo vicino allo strapiombo << Maledizione Peter vieni via da lì, non ho idea di cosa tu stia parlando, ma la cosa non mi piace >>, si alza e mi raggiunge, ma io mi sposto ancora più indietro, fino a quando Chris non mi prende per una mano e mi guarda pieno di rabbia. Nascondo la faccia nel suo petto, non riuscendo più a trattenere le lacrime, mi abbraccia, facendomi spostare in avanti allontanandomi in questo modo dallo strapiombio. Passa la sua mano lungo la mia schiena, lasciandomi delle carezze e rimanendo in silenzio; dopo quello che mi sembra una vita mi fa spostare la faccia dal suo petto, << Dimmi che succede >> lo guardo e non voglio ancora farmi più male di quanto già non me ne stia facendo, ritorno ad appoggiare la faccia nel suo petto e sussuro << Quando ti sposi? >>, sento Chris che sussulta a quelle parole e dopo pochi secondi inizia a ridere di gusto, mi sposto dal suo petto e lo guardo male << Dio Pet, se volevi lasciarmi potevi trovarti una scusa migliore. Io non mi sposo e non credo che al momento rientri tra le mie priorità, a dire il vero non credo che lo farò, semplicemente perchè l' unica persona a cui voglio mettere un anello al dito, quello sei tu, e al momento le nostre famiglie si odiano, giusto un pochino >>, dal battito del suo cuore capisco che mi sta dicendo la verità, allora perchè continua a girare la voce che si sposerà con Victoria? E se... Merda. Suo padre non glielo ha ancora detto. Ecco perchè mi ha risposto così.

Stringo forte la sua maglia e nascondo la faccia nell' incavo del suo collo, << Pet che succede? Pensavo che la mia risposta ti avrebbe fatto piacere, non so se lo hai notato ma era un modo indiretto per chiederti di sposarti >>, non voglio fingere una vita che non sia la mia, non voglio essere il suo amante, << Non possiamo Chris >>, << Che stai dicendo? Certo che possiamo >>, << Non possiamo perchè la tua famiglia ha già deciso con chi farti sposare. E quella persona non sono io >>, mi lascia un bacio sui capelli e mi stringe ancora più forte. << E chi dovrei sposare sentiamo >>, << Ieri sono venuto a casa tua, perchè volevo lasciarti una cosa sopra la scrivania, ma non l'ho fatto, perchè ho sentito parlare tuo padre insieme ad un' altra persona. Vogliono che sposi una certa Victoria. Da quello che ho capito anche lei è una cacciatrice. Ammazzerà me e il resto della mia famiglia. Non possiamo continuare a stare insieme. Per quanto sia doloroso dobbiamo lasciarci >>, non voglio lasciarlo, se potessi scapperei insieme a lui in un posto lontano, dove nessuna possa trovarci; ma è anche vero che se il padre di Chris ci troverebbe mi ammazzerebbe senza neanche pensarci una volta.

<< E quello che voglio non conta? >> le sue parole piene di rabbia mi riportano alla realtà, << Non credo che a Gerard importi qualcosa, visto che ti sposerai fra una settimana >>, mi stringe ancora più forte e rimaniamo in silenzio, sento il suo cuore che batte all' impazzata, non avrei mai voluto sentire quella conversazione, ma sapevo che Gerard non glielo avrebbe mai detto.

Lascio un bacio all' angolo della sua bocca e scappo via. Me ne sono andato via come il peggiore dei codardi, ma non potevo rimanere ancora fra le sue braccia, mi avrebbe ucciso ancora di più.

 

 

 

Fine Flashback

 

 

 

Ricordo ancora che Chris mi chiamava nel cuore della notte dando di matto, mentre io rimanevo in silenzio, non faceva che ripetermi che avrebbe ucciso il padre. E io lo lasciavo sfogare perchè sapevo che ne aveva bisogno.

La sera prima del matrimonio mi chiamò, ma mio cognato mi disse che se non avessi risposto avrei accettato il fatto che lui non sarebbe stato più nella mia vita. Non sapevo come facesse a saperlo di me e Chris, ma ancora oggi gli sono riconoscente del fatto che non abbia mai fatto parola con nessuno, neanche con mia sorella.

Fino a quando non mi sono deciso di farmi del male il giorno del suo matrimonio.

 

 

 

 

Flashback

 

 

 

Tutti sapevano che Chris Argent quel giorno si sarebbe sposato, cacciatori e non, mio cognato mi aveva supplicato di non farmi ancora più male di quello che già non mi stavo facendo, ma io non gli avevo dato ascolto, volevo vederlo nel " giorno più importante della sua vita ", così lo raggiunsi al ricevimento.

 

 

Il luogo in cui si tenne il ricevimento, era vicino al mare, recuperai il cellulare e gli mandai un messaggio aspettandolo sulla spiaggia.

Dopo una decina di minuti, senti il suo odore mischiato all' odore salmastro del mare, ma non ebbi nemmeno il coraggio di girarmi, forse mio cognato non aveva tutti a dirmi che stavo facendo un' enorme cazzata. << Eccolo qui lo sposo più bello sulla faccia della terra >>, ma le sue parole mi fecero capire che lui ancora ci teneva a me e che forse avevo fatto bene ad andare. Mi abbracciò da dietro, baciandomi la nuca, ispirando il mio odore. Dio quanto mi era mancato quel gesto. Non pensavo che si potesse fare a meno delle piccole cose.

Prese le mie mani fra le sue e mi trascino in un posto appartato. Si mise a sedere facendomi segno di sedermi accanto a lui, cosa che non facevi perchè mi misi a sedere fra le sue gambe.

<< Lo sapevo che l' avresti fatto. Le vecchie abitudini sono difficili a morire >> gli scoccai un' occhiata maliziosa e lui mi sorrise premendo le sue labbra sulle mie; << Non sarei dovuto venire, questo posto è pieno di cacciatori e...>> << E avresti fatto male. Non sai quanto mi sei mancato. Mi dispiace averti chiamato nel cuore della notte, scaricando la mia rabbia su di te, ma non sapevo che altro fare. Sto impazzendo. Tutte quelle persone sono felici di questo giorno, ma io non lo sono. Lo sono adesso. Ma per quanto? Dieci minuti?! Poi la mia vita ritornerà ad essere una farsa che mio padre ha voluto >>, gli accarezzai la guancia baciandogli l' angolo della bocca.

Chris ne approfittò per baciarmi, ma era un bacio pieno di possesso e di desiderio. Cose che io non gli avrei mai più potuto dare, perchè adesso c'era lei, e io non volevo essere un peso per nessuno.

Cercai di allontanarmi dal quel bacio e dal suo abbraccio, ma non me lo permise, anzi mi strinse ancora di più a lui << Non t' azzardare ad andartene. Non lo sopporterei di nuovo >>, << Chris tu lo sai che questa è l' ultima volta che ci vediamo. Adesso tu hai lei, e io...io >> << Maledizione Peter, io non voglio lei. Voglio te. Come te lo devo far capire?! Se vuoi che la uccida, lo farò. Ma io ho bisogno di te >>, non volevo che si spingesse fino a quel punto per me. Mi sarei accontentato di guardarlo da lontano.

<< Non voglio che tu faccia niente del genere. Solo lasciami andare. Ti prego >>, << Se è questo ciò che vuoi, allora vattene >> ma il suo odore di tristezza, panico e rabbia mi fecero capire che le sue parole non rispecchiavano affatto la verità. Lui mi voleva con lui, e non gli sarebbe importato delle conseguenze che avrebbe dovuto affrontare.

Mi alzai, guardandolo nel suo bellissimo smocking griffato, mi sorrideva, avrei voluto immortalare quella immagine per averla sempre con me. Lui sarebbe sempre stato la persona più importante della mia vita. Ma quando mi girai per andarmene, mi sentii afferare per un braccio, mi girai e le sue labbra presero possesso delle mie. Chiusi gli occhi a quel gesto, beandomi di quelle attenzioni; mentre ci baciavamo mi condusse verso una casetta fatta di legno, era un pò isolata, ma non me ne importava nulla, sapevo cosa stava per accadere, e avevo bisogno di sentire il suo odore mischiato col mio almeno per l' ultima volta.

 

Una volta dentro, incominciò a spogliarmi con fretta, ma io non volevo essere quello di una botta e via, così mi presi il mio tempo nel spogliarlo. Dopo essere rimasti nudi entrambi, chiusi gli occhi, sapevo che stavo facendo un' errore madornale, ma avevo bisogno di sbattere la testa da qualche parte prima di rendermi conto della realtà, e sapevo che finchè ero con lui non mi sarebbe successo nulla.

Una sua carezza mi fece aprire gli occhi, questa volta non sorrideva, aveva uno sguardo serio che con me lo usava ben poche volte, ma che riusciva a rassicurarmi lo stesso facendomi sentire protetto << Va tutto bene pulce. Non verrà nessuno. Ci siamo solo Noi >> quelle parole, mi fecero capitolare, mi attacai alle sue labbra come se mi mancasse l' aria dal corpo.

Per tutto il tempo che facemmo l' amore, mi sentii al sicuro, protetto e amato.

Ma come ogni cosa bella, arriva alla fine, quando mi rivestì con le lacrime agli occhi, mi accorsi che Chris non si era ancora mosso, non capivo cosa stava aspettando, << Che succede Chris? >>, << Fammi pensare.... A parte il fatto che te ne stai andando piangendo e io non ti vedrò più, direi che non succede nulla >>, dio a volte era così vulnerabile, che non sapevo come comportarmi, non sapevo cosa dire, era lui quello forte emotivamente.

<< Sapevi che sarebbe successo >> dissi finendomi di vestire; si alzò mostrandomi il suo meraviglioso corpo, avvicinandosi pericolosamente, sapevo che se avrebbe messo le sue mani sul mio corpo sarei caduto di nuovo nella tentazione di fare l' amore con lui. Ci avevo provato ad allontanarmi dal suo abbraccio, ma il mio corpo mi tradi facendomi rilassare fra le sue braccia, appoggiai la fronte sulla sua spalla e lui nè approfittò per abbassare la faccia sul mio collo, mordendolo talmente forte da lasciarmi il segno; che però non durò neanche due minuti, visto che la pelle si stava di nuovo ricostruendo.

<< Devo andare Chris >> dissi cercando di trattenere le lacrime, ma a quelle parole mi strinse ancora di più. Ma il vociare in lontananza di alcune persone mi fecero allontanare dalla sua presa ferrea e prima di uscire fuori dal quella casetta che era stato il nostro rifugio d' amore gli dissi << Ricordati che ti amerò sempre, qualunque cosa accada. Ma adesso vestiti più in fretta che puoi, sta arrivando qualcuno. Addio Chris >>. Mi nascosi non troppo lontano dalla spiaggia e mi concentrai solo su di lui, Victoria lo aveva raggiunto, preoccupata della sua assenza, quando stavo per adarmene, senti solo ' Sei un bastardo ad avermi lasciato un succhiotto il giorno del matrimonio. Ma ricordati che ti amerò anch'io qualunque cosa accada'.

 

 

 

 

 

 

Fine flashback

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da quel giorno in poi, la mia vita era andata letteralmente a puttane, non ero più riuscito ad amare qualcuno che non fosse Chris. La stronza di Kate Argent aveva bruciato la mia famiglia viva, lasciando me e i miei nipoti vivi. E io in quegli anni, avevo ' odiato Chris ' per quello che gli aveva permesso di fare nella mia vita. Sapevo che dopo quell' incendio era venuto diverse volte all' ospedale all' insaputa di tutti, ma non l' avevo mai ringraziato, semplicemente perchè ero ancora arrabbiato con lui. Non potevo permettermi che altri Argent mi portassero via quello che rimaneva della mia famiglia.

Dopo che conobbi sua figlia, il mio cuore si finì di rompere in mille pezzi. Sono arrivato al punto di odiarla e di odiare il resto del branco che mio nipote stava rimettendo in piedi, fino a quando il Nogtsune non uccise Allison. Fu allora che mi resi conto, che l' unica persona che odiavo era me stesso; dopo aver cercato di allontanare quei sentimenti dal mio cuore per troppo tempo, mi resi conto che avevo fatto un' enorme cavolata a lasciarlo andare dalla mia vita.

Dopo sei mesi dalla morte di Allison, Chis venne a bussare alla mia porta, e quando me lo trovai davanti con quel sorriso che faceva sempre quando eravamo insieme, il mio cuore si ricompose. Mi spinse dentro casa, baciandomi con irruenza e io l' avevo lasciato fare.

Siamo stati insieme all' insaputa di tutti fino ad adesso, e non voglio rischiare di perdero. Non voglio perderlo per la seconda nella mia vita, non potrei mai perdonarmelo.

 

 

 

 

 

NDA:

 

due aggiornamenti in un giorno! ;) spero che il capitolo extra vi sia piaciuto.

 

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Capitolo 17
*** capitolo quindici ***


DEREK

 

 

Rimaniamo tutti e tre in silenzio, mio zio puzza di ansia da tutti i pori, e non capisco il perchè, di solito ha sempre avuto un atteggiamento menefreghista verso tutti e invece adesso si sta preoccupando di un cacciatore, e non di un cacciatore qualunque, ma di Chris Argent.

<< Okay adesso mi spiegate cosa succede >> le parole piene di rabbia di Stiles mi strappano via dai miei pensieri, lo guardo non sapendo bene cosa dire e mio zio risponde al posto mio << Non succede nulla. Me la sbrigo io con i Calavera. Mi dispiace di essere venuto qui Derek, adesso ce ne andiamo >> sto per rispondergli ma Stiles lo fa al posto mio, << Non ho idea di cosa stia succedendo, ma se vengo a scoprire cosa succede, voi due – indicando sia me che mio zio – siete morti. E no, non vai da nessuna parte, chiamo Deaton e gli chiedo di venire qui >>, mi guarda furioso e poi esce dalla stanza.

Dopo che Stiles ha chiamato Deaton, mio zio è tornato vicino a Chris, lo guardo cercando di capire cosa stia succedendo, quando nel suo odore sento oltre a quello di ansia si mischia quello della paura.

<< Peter perchè ti stai comportando così con Chris? Noi non ci siamo mai presi cura dei cacciatori, nonostante stiano dalla nostra parte >> Peter a quelle parole scatta e in un secondo si trasforma in un lupo, e in conseguenza alla sua azione mi trasformo anche io.

<< Anche tua madre la pensava così. Tua madre, mia madre e tutto il resto del branco, l' unico a pensarla in maniera diversa era tuo padre. Porterai anche il nome degli Hale, ma non sarai mai come tuo padre. Sei come tutti gli altri >> dice emettendo un ringhio, non aveva mai ringhiato contro di me; mi metto sulla difensiva appena sento l' odore di Stiles vicino a me, proteggendolo da un possibile attacco.

<< Adesso basta. Tutti e due >> tuona mio marito. Ritorno alla mia forma umana, ma Peter continua a ringhiarmi contro, << Peter è arrivato Deaton – quelle parole lo riportano al suo aspetto normale – Ha bisogno di te. Io e Derek andiamo nell' altra stanza a parlare >>, mi prende per mano e mi guarda facendomi segno d' andare nell' altra stanza. Mi guarda in un modo che non ammette repliche, così lo seguo, e nel frattempo che noi usciamo Deaton fa il suo ingresso.

Abbraccio mio marito, una volta che siamo in cucina, sento Peter che spiega al dottore quello che è successo, ma una carezza sui miei capelli mi fa spostare l' attenzione su mio marito.

<< Der dimmi che sta succedendo. Perchè Chris è ridotto in quelle condizioni? >> lo guardo e gli spiego brevemente che sono successi un pò di casino con dei cacciatori. Non è che poi sia del tutto una bugia, diciamo solo che è qualche omissione di dettagli. Certo Stiles non la penserebbe davvero così, ma al momento è l' unica cosa che posso dirgli senza far frullare troppo infomazioni nella sua testolina; anche se sono sicuro che avrà iniziato a fare mille ipotesi, di ogni genere.

Si allontana da me e mi guarda in un modo che non riesco a decifrare, << Tu faresti di tutto per salvarmi Sourwolf? >> che razza di domande sono? Certo che farei di tutto per tenerlo al sicuro, non potrei mai perdonarmi se gli succedesse qualcosa.

<< Stiles, perchè mi stai facendo questa domanda? Certo che farei qualunque cosa per te >>, << Anche mentire Der? >> annuisco alla sua domanda e mi guarda come se non sapesse bene cosa fare.

Poche volte gli avevo visto questa espressione sul viso. La prima è stata quando mi disse che mi amava e la seconda fu quando mi disse che aveva combinato un casino con un libro degli incantesimi di Deaton.

<< Credo che tu zio stia insieme a qualcuno e credo...>>, << STILES >> mi guarda male e gli faccio segno di continuare a parlare, << Dicevo, credo che quel qualcuno sia Chris >>. No. Non è possibile, mio zio non avrebbe mai fatto una cosa del genere alla nostra famiglia.

Lascio mio marito bruscamente, ed entro come una furia nell' altra stanza, << TU! Mi devi una fottuttissima spiegazione >> dico ringhiando, Peter non mi guarda nemmeno, e troppo concentrato su Chris.

<< E tu invece dovresti uscire da qui >> mi risponde Deaton arrabbiato. Lo guardo male e rimango nella stanza, finchè il rumore di alcuni passi veloci, mi fanno spostare l' attenzione. Stiles. Corro per casa, fino a quando non lo trovo nel bagno che rimette anche l' anima. Mi metto dietro di lui e passo una mano lungo la sua schiena, cercando di farlo stare meglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DEATON

 

 

 

Dopo aver medicato le ferite di Chris, sposto lo sguardo su Peter. Dio mio non l' avevo mai visto così distrutto. Mi metto vicino a lui, ma il suo ringhio mi fa capire di non avvicinarmi troppo, << Peter va tutto bene. Fra un paio di giorni sarà come nuovo, stai tranquillo >> dico cercando di risollevargli il morale. << Non avrei dovuto permettere che andasse da solo. E colpa mia >>, << No, non lo è >> dico cercando di non farlo innervosire troppo, << Si che lo è. Avrei dovuto fare più attenzione. Se non lo avessi lasciato da solo, tutto questo non sarebbe successo. Non posso permettermi di perderlo, non adesso che ci siamo ritrovati >> lo guardo che prende la mano di Chris fra le sue. << Peter stai insieme a Chris? >> chiedo per avere la certezza di quello che già sapevo, alza lo sguardo dalle loro mani, e mi mostra i suoi occhi blu. << Non voglio fare nulla contro di voi. Chris una volta mi disse che avrebbe ucciso, se qualcuno ti avrebbe fatto del male, ma quando mi disse quelle parole non avevo capito il significato di quelle parole. Adesso ne comprendo il motivo >>, mi guarda con gli occhi pieni di lacrime e mi ringrazia.

<< Non ringraziarmi Peter, faccio solo quello che devo. E per quel che mi riguarda, sei libero di amare chi vuoi. Talia non aveva mai compreso il vostro rapporto, ma a quanto pare tuo cognato si, visto che ha fatto in modo che tu non andassi alla rovina, dopo che lo avevi lasciato >>, mi rivolge uno sguardo confuso << Da quanto lo sai? >>, << Dal primo giorno che sono stato l' emissario del branco di Talia. E come vedi non hai mai detto nulla su questa storia, e non inizierò di certo adesso >>, mi abbraccia facendomi mancare il respiro, ma sono contento per lui, se la merita questa felicità con Chris.

Lascio delle medicine a Peter per Chris e gli spiego il dosaggio che deve usare perchè guarisca nel migliore de modi. Fortuna che Stiles non si è ancora reso conto di quello che sta succendendo veramente, ma sono sicuro che Derek terrà a bocca chiusa al momento, ne va per il bene di tutti.

Guardo per un' ultima volta le mani unite, e mi rendo conto con immenso dispiacere che Talia, per una volta nella sua vita si era sbagliata, nonostante fosse un Capo Alpha eccezzionale. Credo che Peter non abbia avuto molte alternative nel lasciarlo, e adesso non posso di certo biasimarlo nel voler salvare la vita del suo Compagno a tutti i costi.

 

Raduno le mie cose e raggiungo Stiles e Derek, e dopo essermi preso cura anche di quel ragazzino logorroico e iperattivo e di un lupo musone me ne ritorno a casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PETER

 

 

 

Rimango in silenzio accanto a Chris, fino a quando la sua mano stringe la mia. Speriamo che stia bene, sennò uccido Deaton.

<< Mmmm Pulce dovresti smetterla di preoccuparti per me >> dice con voce tremolante, ridacchio a quelle parole e gli sussuro " Lo sapevo che me lo avresti detto. Alcune abitudini sono difficile da far morire ", ripensando alle sue parole, che mi disse nel giorno del suo matrimonio.

Bacio l' angolo della sua bocca, ma l' odore di Derek, mi fa spostare bruscamente da Chris. << E per questo che sono morti i miei genitori? Perchè tu non riuscivi a non farti scopare da Chris?! >> emetto un ringhio, ma la stretta che mi da Chris, mi fa calmare leggermente. << TU non sai nulla di quello che ho dovuto rinunciare nella mia vita. Ti ricordo che è per colpa tua se la nostra famiglia è morta. Tua e di nessun altro. Sei stato tu che hai permesso a Kate Argent di bruciare la nostra famiglia, non io, e nemmeno Chris >>. Mi lancia uno sguardo pieno di rabbia, ringhiandomi contro << IO ho sbagliato. Ma mi sono reso conto dei miei errori. Tu invece? Hai continuato a stare insieme a Chris dopo tutto quello che è successo. Non so se mia madre avrebbe mai approvato e perdonato quello che stai facendo >>. Chris mi stringe ancora più forte la mano, cercando di farmi calmare. Lascio la sua mano e mi alzo in piedi fronteggiando mio nipote, << Di quello che pensava tua madre, mi importava fino a un certo punto. Di tutta la famiglia, quello che mi importava davvero a parte te e Cora, era tuo padre. Se non fosse stato per lui, a quest' ora non sarei vivo. E per quanto mi riguarda posso anche smettere di far parte di questo branco e..>>, << Adesso basta. Peter tu non andrai via dal branco, sei parte essenziale in questo branco, e poi lo sai che se non ci sei tu a sostenere le mie idee in pratica starei chiuso dentro casa a vita per colpa di un lupo musone e sgorbutico , e per quello che mi riguarda puoi stare insieme a chi vuoi. E tu Derek falla finita. Mi dispiace per quello che è successo nella vostra famiglia. Ma non è stato Chris ad appicare l' incendio, e non so se te ne reso contp Derek, ma Chris in tutti questi anni ci ha sempre aiutato >> dice furioso, mostrandoci i suoi occhi rossi, per poi cambiarli immediatamente facendoli ritornare al suo colore naturale.

Sento la presa di Chris allentarsi, e mi giro a guardarlo. Capisco che si è addormentato, per via delle medicine che Deaton gli ha somministrato prima di andare via. Adesso devo pensare a salvare la vita ai miei piccoli nipoti, guardo Stiles con un sorriso e sussuro << Grazie Stiles >> prima di uscire di casa, andando alla ricerca dei Calavera.

 

 

 

 

NDA:

Allora cosa ve ne sembra? Lo so che è il capitolo è più corto rispetto agli altri, ma siccome i prossimi giorni sono impegnata, non sapevo quando avrei aggiornato.

Fatemi sapere cosa ne pensate. :)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** capitolo sedici ***


PETER

 

 

 

E' passata una settimana da quando Chris è stato aggredito; dei Calavera ancora nessuna notizia. Ho provato a chiedere in giro, ma nessuno sa che fine abbiano fatto da una settimana a questa parte, e la cosa mi preoccupa parecchio.

Stiles sta dando di matto, non riesce a stare tranquillo e di conseguenza innervosisce tutto il branco, visto che Derek fa allenare i suoi beta a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Chris invece si sta riprendendo lentamente, i segni dei tagli che aveva addosso si stanno rimarginando poco alla volta e questo significa che dovremmo fare a meno di lui, al meno per il momento.

Dopo non aver trovato nulla neanche stavolta, decido di tornare a casa. Appena arrivo davanti casa sento la voce di Deaton che parla con Chris, così decido di rimanere fuori ad ascoltare quello che si dicono.

<< Lo sai che hai rischiato ad andare da solo. Avrebbero potuto ucciderti. Se è davvero come pensi tu, Gerard non si fermerà davanti a niente >>, e adesso che cosa c' entra Gerard in tutto ciò. Se lo trovo, lo ucciderò con le mie mani, non mi importa che sia il padre di Chris. << Lo so Deaton. Quel branco per quanto possa essere formato da un gruppo di ragazzi più giovani è come se fosse la mia famiglia. Lo so che Gerard non si fermerà davanti a nulla, quando sono ritornato a stare insieme a Peter, mi ha detto che l' avrebbe ucciso, peccato che gli sia andata male, visto che glielo impedito >>, dopo quelle parole, mi concentro sul battito del cuore di Chris, e quando lo sento che batte in modo regolare, capisco che è la verita.

Quel figlio di puttana mi vuole vedere morto, ma non gli darò questa soddisfazione. Li lascio parlare e con un balzo decido di entrare dalla finestra della nostra camera. Mi dirigo a passo spedito verso un angolo dell' armadio e prendo quel foglio ormai ingiallito che mio cognato mi lasciò prima di morire. Mi metto a sedere di fronte all' armadio e apro quel foglietto dove c'è ancora quello che resta della mia famiglia.

Sto iniziando a leggere quando un rumore mi distrae; appena alzo la testa vedo Chris che mi guarda con un sorriso felice, faccio un lieve sorriso e torno a prestare attenzione a quel foglio.

<< Lo sai Pet che ci sono le porte? >> risposto la mia attenzione su di lui e gli lancio uno sguardo pieno di stupore, << Si lo so. Ma a me piacciono le finestre >> dico indicando la finestra in questione, << Che stai combinando Pet? >> lo guardo e gli indico il foglio. << Stavo per leggere questo foglio. Ho bisogno di rileggere queste parole a volte per avere le idee più chiare >>, si sposta verso la mia direzione e si posizione dietro di me. Sposto l' attenzione su di lui << Che stai facendo Chris? >>, << Rimango qui, accanto a te. Nel caso avessi bisogno di me pulce >>, chiudo il foglio e lo metto di fronte a me, mi appoggio al suo petto, facendo attenzione a non fargli male. << Pet mi dici cosa c'è scritto in quel foglio? Parlami qualsiasi cosa sta succedendo >>, rimango in silenzio, non sapendo bene cosa dire. Non so se gli piacerà quello che leggerà in quel foglio. << Nulla di cui preoccuparsi >>, mi lascia un bacio sulla fronte e si appoggia a me.

Gli sono grato del fatto che non mi abbia chiesto nulla, non saprei davvero come spiegargli quelle parole che ci sono scritte. Mio cognato spesso sapeva essere molto obbiettivo sulle cose, almeno per quanto riguardava la mia vita senza Chris.

<< Tu lo sai vero che ci sono io qui con te >> annuisco alle sue parole e chiudo gli occhi, concentrandomi sul battito del suo cuore.

<< Quando questa storia sarà finita, ti farò leggere quel foglio che mi ha scritto mio cognato >>, << Doveva essere una persona meravigliosa >> sposto lo sguardo verso la finestra << Lo era, mi ha aiutato a rimanere in piedi, quando tutto sembrava perso >>, << Ti riferisci a Victoria? >>, quelle parole mi fanno ribollire di rabbia, << Si e no. E non mi va di parlarne, non adesso. Dobbiamo preoccuparci dei tuoi amici " cacciatori " >>, mi stringe forte, chiedendomi scusa per tutto ciò che stiamo passando, ma al momento l' unica cosa che voglio, e stare fra le sue braccia. Per il momento il sovrannaturale può prendersi una pausa da noi due.

 

 

 

 

 

 

 

 

DEREK

 

 

 

 

Sto allenando il resto del branco nella vecchia villa Hale, non vedo mio zio da quasi una settimana, anche se Cora ha fatto in modo di tenermi aggiornato sulla ripresa di Chris, non riesco a capire come sia stato possibile che mio zio si sia messo insieme a un cacciatore.

Quando torno a prestare attenzione al branco, mi accorgo che Scott sta entrando in casa. Che diavolo sta combinando? Mi concentro sul cuore di mio marito e sento che batte in maniera regolare, anche troppo per i miei gusti. Mi sembra strano che non stia combiando qualche casino dei suoi. Forse starà dormendo, dopo andrò a controllare.

Un rumore di un ramo spezzato fa mettere subito in allerta tutto il branco, ma quando vedo che Deaton e Jhon, traggo un sospiro di sollievo e dico al resto del branco di continuare ad allenarsi.

Dopo qualche secondo si avvicinano e Deaton e mi mostra la carta di una pasticceria, guardo il pacchetto e poi lo scheriffo, beccandolo a leccarsi i baffi, << Mi dispiace Sceriffo, ma questo dolce non è per lei – dice guardandolo felice – ma per Stiles. A proposito dove si trova il mio nipotino preferito? >> mi guarda come a sottilenare il fatto che Stiles non è con noi.

<< Stiles è dentro, credo che stia dormendo, era stanco oggi, credo che sarebbe rimasto volentieri a letto, ma dovendo allenare il resto del branco, visto che quello scansafatiche del suo migliore amico non lo sta facendo; non volevo che rimanesse da solo, soprattutto quello che sta succedendo con i cacciatori >>, annuisce e si avvia verso la casa; lo sceriffo si sposta accanto a me e mi posa una mano sulla spalla, << Stasera siete invitati a cena, e come padrone di casa, mi farebbe davvero piacere se portasse con voi un dolce >> lo guardo con un sopraciglio alzato e mi lancia un' occhiata disperata, << Sono anni che sono a dieta ferrea per colpa di mio figlio. Speravo che quando si fosse sposato insieme a te, avrei potuto riprendere un pò delle vecchie abitudini, sai con quel cibo spazzatura, ma mio figlio continua a sorvegliarmi e quel che è peggio, mi fa anche la spesa, visto che io non ho mai il tempo. Ascoltami bene figliolo, sei la mia unica speranza. Quindi ti prego stasera porta un dolce che mi faccia salire il diabete alle stelle, te o chiedo per favore >> rido di gusto alle sue parole, ma il rumore di una finestra rotta mi fa girare di botto.

Scott è stato lanciato fuori dalla finestra, e dopo qualche secondo mi avvicino a lui, ma quando vedo che Deaton esce arrabbiato da casa mia, il suo sguardo mi fa venire un brivido lungo la schiena.

<< Di un pò ma sei impazzito? >> urla Deaton Scott, non l' avevo mai visto così arrabbiato; di solito gli emassari sono persone molto tranquille e calme, difficimente perdono la pazienza. << Ti giuro Deaton, che non l' ho fatto a posta, quell' odore mi ha attirato dentro e io non sono riusciuto a fermarmi >>, a quelle parole, annuso l' aria e sento l' aria impreagnata di Calore. Quel tipo di odore succede fra Alpha e Omega, strano che non me ne sia reso conto subito. << Avresti potuto fargli male e ....>> Deaton non finisce di parlare, che inizio a ringhiare contro Scott; lo prendo di peso e lo sbatto contro una colonna del portico << Ti giuro se solo hai osato toccare Stiles, io ti uccido, non mi importa il fatto che tu sia un' Alpha come me, puoi starne certo che lo farò >>, il resto del branco cercva di dividerci, ma senza nessun risultato.

<< Sourwolf >> il sussuro che emana Stiles da dentro la casa, ci fa girare entrambi, riporto lo sguardo su Scott che non smette di guardare l' entrata della casa, ringhio più forte e dopo qualche secondo riporta l' attenzione su di me, << Vi voglio fuori da qui, entro cinque minuti – dico rivolgendomi al branco – e riguardo a te McCall puoi scordati Stiles, fino alla fine dei tuoi giorni >>, lo sposto con rabbia e appena vedo che sono tutti ancora li fermi a guardare la scena, mi giro verso di loro << FUORI. DA. QUI. ADESSO >> urlo, in meno di due minuti sono spariti tutti tranne Jhon e Deaton.

<< Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo? >> urla furioso lo sceriffo, sto per spiegargli cosa è il Calore, ma Deaton mi blocca il discorso sul nascere, << E difficile da spiegare. Però le posso assicurare che in questo momento l' unico che può fare qualcosa è Derek. Stia tranquillo e in buone mani. Venga, nel frattempo che l' accompagno a casa le spiego cosa succede >>, Jhon mi guarda confuso << Tieni mio figlio al sicuro >>, Stiles apre la porta e si porta una mano a coprire la bocca, mentre con l' altra si gratta i capelli, lo guardo e mi rendo conto di quanto mi sia mancato. Apro le braccia e viene verso di me felice, sposto lo sguardo verso Jhon, e quando vedo che ci guarda felice, non posso che rispondergli con un sorriso a trentadue denti.

<< Se hai bisogno chiamami >> gli lancio uno sguardo d' intesa e dopo pochi secondi se ne vanno. Prendo in braccio Stiles e lo porto dentro, ci sediamo sul divano e si appoggia al mio petto, quando riporta lo sguardo su di me, noto che i suoi occhi sono di un azzurro intenso, emettendo a sua volta quel particolare odore di quando gli Omega sono in calore. Bacio il suo collo e la sua pelle emana quell' odore in maniera più forte, poggia una mano sui miei capelli ed emette un gemito di piacere; quel maledetto suono mi manda il cervello in tilt, << Sourwolf posso chiederti una cosa? >> annuisco sul suo collo e mi lascia una carezza sul petto << Der se non vuoi farlo, per me va bene, si no cioè voglio dire, non devi sentirti obbligato solo perchè sono io. Davvero se non vuoi basta dirlo e io non farò storie te lo prometto >>, << STILES! >> rispondo impazziente, << Dio Sourwolf, se davvero acido oggi. Cosa hai mangiato mentre io non c'ero? - ringhio sul suo collo facendolo smettere di dire cose senza senso – Si si scusa, ho capito. Quello che sto cercando di dirti e..vorrestifarel'amoreconme? >> dice le ultime parole tutto d'un fiato, << Credevo di doverti strappare di dosso i vestiti >>, << Hale...io sono serio >> mi tira uno schiaffo sul petto, << Anche io lo sono Hale >>.

 

 

Alla fine i vestiti sono stati davvero ridotti a brandelli, il mio lupo per tutto il tempo non ha fatto che scalpitare felice, peccato che Stiles non la pensi allo stesso modo, visto che sono dieci minuti che tiene su un' adorabile broncio.                                                            
Tiene la sua mano sul mio petto e ci mette appoggia il mento, in modo da guardarmi in viso << Derek adesso come ci torno a casa? Non posso mica tornare nudo >>, bacio le sue labbra e rido felice, << Sourwolf non ridere. Ti ricordo che stiamo a venti metri da casa di mio padre >>. Già, lo sceriffo. Dovevamo essere a cena da lui stasera. << Dobbiamo andare a cena da tuo padre. Vado a prenderti qualcosa, nella mia vecchia camera. Di là c'è un dolce che a portato Deaton, stasera gliene offriamo un pezzo allo sceriffo >>, mi districo da quell' abbraccio caldo, mi rivesto velocemente e appena sto per mettere un piede sullo scalino, Stiles mi salta sulle spalle, bacio un neo sul braccio << Sourwolf se non vuoi andare in bianco diciamo da qui al resto dei tuoi giorni, dimmi come ha fatto mio padre a convincerti a farsi offrire un pezzo di dolce >>, lo guardo respirando a fatica, bacio l' angolo della sua bocca << Disperazione piccolo. Tuo padre ha voglia di dolci >>, << Sono io quello incinto >> piagnucola e con cura lo faccio scendere dalle mie spalle, recupero alcuni dei suoi vestiti e ritorno da lui. << Se ho fatto bene i miei calcoli, il tuo Calore dovrebbe ritornare fra qualche ora, perciò ti propongo un compromesso. Tu stasera lasci tutta la torta a tuo padre, in cambio staremo a casa tutti e due nudi soddisfando tutte le tue voglie, finchè non sarà finito il Calore >> annuisce alle mie parole, si lascia vestire, << Perchè sono in Calore? >> domanda confuso, gli prendo la mano e lo trascino fuori casa, spiegandogli cosa sta succendendo e poco dopo ci dirigiamo verso casa dello sceriffo.

 

 

 

 

 

NDA:

 

Allora che ve ne sembra? Scusate se non sono riuscita ad aggiornare prima, ma in questi giorni sono stata presa dagli impegni.

Al prossimo capitolo! ;)

 

PS: se ci sono errori ditemelo, perchè non ho avuto modo di ricontrollare il capitolo, grazie. :) 

 

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Capitolo 19
*** capitolo diaciasette ***


Innanzitutto scusatemi infinatamente

se non ho aggirnato prima,

ma la mia pigrizia ha preso il sopravvento!

Questo capitolo come vedrete ha solo il pov

di Derek, quindi è inutile che ve

lo scriva.

Detto questo, vi lascio leggere in pace ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

' Due corpi. Due lingue. Un bacio.
Ecco cosa sono Stiles e Derek. Sono due persone che si amano. Due corpi in un' anima sola. Ecco cosa succede durante il calore. Due corpi che si amano, che si toccano e che non smetterano mai di volersi, di cercarsi, ma sopratutto di amarsi reciprocamente. '

Le ricordo ancora le parole di mia madre quando mi parlava dell' amore fra un' Alpha e un Omega.
Solo che allora non capivo, ero troppo piccolo, ora invece lo capisco anche troppo bene. Stiles è diventato un pezzo fondamentale nella mia vita, senza lui, la mia vita non ha senso. E adesso che lui è qui accanto a me, non posso fare altro che amarlo ancora di più.

 

 

 

 

 

Sono passati quattro giorni dal Calore, e io sono stra felice di questa cosa. Sono stati giorni pieni di amore. Amore puro, incondizionato e senza sosta; e pensare che non mi piaceva nemmeno gli Omega, ma Stiles in versione Omega è qualcosa di meraviglioso. Giuro che in tanti anni che conosco Stiles, non l' avevo quasi mai visto in imbarazzo. Ogni volta che partiva un complimento da parte mia, Stiles diventava rosso come un peperone coprendosi la faccia con le mani, mi piaceva vederlo arrosire anche se gli dicevo qualcosa senza rendermene conto, ma poi, ad esseri sinceri ci avevo preso gusto a vederlo arrossire, per ogni minima cosa e avevo continuato anche se, Stiles teneva su un broncio adorabile.
E adesso vorrei tanto che quel Calore non fosse mai finito, Stiles ha pensato bene di alzarsi e di rincominciare a girare come una trottola per tutta la casa.
Quando sento che la manipola della doccia viene girata, mi giro a pancia in giù non badando al fatto che non sono nemmeno con un paio di boxer e annuso il cuscino dove fino a qualche minuto fa ha dormito Stiles.
Mio marito riemerge dal bagno, con un alone di vapore caldo, << D...Der...Derek >> cerca di chiamarmi ma con scarsi risultati, sorrido e sento il suo cuore che batte all' impazzata, speravo di ottenere questo effetto. << Ti piace quello che vedi? >> domando con un tono malizioso, rimanendo sempre nella stessa posizione, si avvicina e mi lascia una lunga scia di baci sul collo e sussura sul mio collo << Sempre. E tutto questo è mio, e di nessun altro >>, giro la testa verso di lui, e mi guarda con le labbra all' insù, ma i suoi occhi bassi mi fanno capire che c'è qualcosa che non va.

Mi sposto e mi metto di fronte a lui, << Che succede? >> ma non ottengo nessuna risposta, lo bacio e lui risponde al mio bacio, mette una mano sui miei capelli e li accarezza piano.

Ci stacchiamo quando non abbiamo più fiato, istintivamente sposto lo sguardo nelle sue mani, e quando vedo che in mano hai pantoloni, capisco il perchè del suo sguardo. Non riesce ad infilarsi i pantaloni da solo. Stampo un bacio sulle sue labbra << Vuoi una mano? >> domando consapevole che si arrabbierà; mi lancia uno sguardo truce e si alza dal letto e prova ad infilarsi i pantaloni. Ci prova un paio di volte, ma senza risultati, torna a sedersi, dandomi la schiena e lancia i pantaloni il più lontano possibile << Non provare a dir nulla >> ridacchio lasciando un bacio sulla sua spalla nuda, ma appena si gira con uno sguardo arrabbiato, capisco che forse era meglio se non emettevo nessun tipo di suono.

Mi alzo e recupero i suoi pantaloni, mi inginocchio di fronte a lui e gli do un colpetto sulla caviglia, alza prima un piede e poi l' altro, lo faccio alzare e gli infilo i pantaloni. Recupero una maglia con la stella di Capitan America e gliela faccio indossare, una volta pronto, lo abbraccio, lasciando lungo la sua schiena delle carezze.

<< Grazie Sourwolf >>, << Non dirlo nemmeno. E la prossima volta che hai bisogno di una mano, basta chiedere. Adesso mio adorato marito se hai finito di fare lo scorbutico, mentre io faccio la doccia mi preparesti la colazione? Muoio di fame. Perchè se rimaniamo ancora dentro questa stanza, ti giuro che ti scopo qui seduta stante >>, mi fa un sorriso da ebete << Non è che per caso ti serve una mano con la doccia? >>, lo stringo a me e annuso il suo collo, deposito un bacio << Sempre. Ma non vorrei trovare tuo padre morto in casa per via del diabete o per il colesterolo troppo alto >>, a quelle parole si stacca da me, e mi punta il dito contro << Se riprende a mangiare le vecchie schifezze, ti giuro Hale che puoi dire addio ai tuoi giorni di sesso sfrenato. Con me. >>, mi stacco da lui e faccio un saluto militare << Non succederà. Ricordi abbiamo un patto. E poi so come farlo tornare sulla retta via >> mi guarda male << Sarà meglio per te >> lascia la stanza e va in cucina. Prendo i vestiti e vado in bagno; faccio una doccia al volo. Appena entro in cucina, non sento l' odore del caffè come al solito, guardo mio marito che prepara dei pancake per poi rispostarlo sulla caffetteria vuota.

<< Mio adorato marito, perchè non c'è il caffè? >> domando guardandolo perplesso, Stiles continua a girare troppo concentrato l' impasto dei pancake, mi avvicino e gli poso delicatamente una mano sulla sua, alza lo sguardo confuso su di me, << Stiles il caffè? >>, il suo sguardo da confuso diventa dispiaciuto << Sourwolf io non l' ho fatto. Prima, mentre te lo stavo preparando mi è venuta la nausea, così ho deciso di non farlo. A dir la verità lo volevo buttare, ma poi ci ho ripensato >> mi risponde senza neanche riprendere fiato. Dannate nause. E io adesso come faccio senza il caffè? Lo so, dormirò tutto il giorno. Meno male che non l' ha buttato ho avrei dato di matto. Ma la puzza di tristezza mi fa riemergere dai miei pensieri,<< Non ti preoccupare. Per oggi posso farne a meno >>, << Ma Derek..>> lo bacio prima che faccia un discorso a senso unico. << Grazie >> mi risponde; << E adesso mio caro marito, posso avere la mia colazione? >>, mi guarda sorridendo e torna a mescolare l' impasto dei pancake.

 

Recupero il cellulare e mando un messaggio a mio zio.

 

D: Ciao Peter, penso sia il caso di parlare di quello che è successo con Chris. Mi dispiace per come mi sono comportato. Ho sbagliato, lo so, non avrei dovuto comportarmi in quel modo e dire quelle cose. Fai le scuse anche da parte mia a Chris.

 

 

 

Sento Stiles canticchiare felice una canzone. Felicità. Speriamo che duri ancora a lunga. Si arrabbiaerà quando verrà a sapere cosa gli stiamo nascondendo tutti noi. Non mi perdonerà mai per non averglielo detto. Mi auguro che Chris abbia avuto qualche fuga di notizia, ho continueremo a brancolare nel buio più totale.

 

<< Eccoti. Ti ho chiamato un paio di volte, ma non mi hai risposto. Sourwolf credo che dovresti fare un' esame dell' uditp >> le parole di Stiles mi riscuotono dai miei pensieri; lo guardo alzando il sopraciglio e lo guardo male << Dillo di nuovo se ne hai il coraggio >> chiede con un tono giocoso, << Sei sordo Der?! Tutti i miei gemiti ti avranno fatto perdere l' udito >> risponde malizioso. Sto per rispondergli per le righe, ma il cellulare che vibra insistentemente sul comodino, mi fa emettere un ringhio furente.

Lo recupero e rispondo senza nemmeno guardare chi è.

 

" Derek, stanno arrivando a casa vostra. Non so come. Ma hanno scoperto dove state ora. Devi portare Stiles via di li. Immediatamente. Io avverto il resto del branco ", non ho il tempo di rispondere a Peter, che la comunicazione si stacca.

Stiles mi guarda confuso e arrabbiato. Deve aver sentito una parte della concersazione. Prendo un borsone e metto delle cose di Stiles all' interno. Li butto dentro alla rinfusa. Ma il tono minaccioso di Stiles << DIMMI COSA STA SUCCEDENDO >> mi fa bloccare per qualche secondo, lo guardo dispiaciuto per poi tornare a fare quello che stavo facendo.

 

Lo trascino verso il SUV nero, senza neanche dire una parola e una volta che mi sono assicurato che ' sia tutto a posto ' parto, per andare verso la vecchia scuola di B.H.

Non ascolto nemmeno lo sproloquio di Stiles in questo momento, lo so che ha bisogno di sapere le cose. Ma ho bisogno di essere lucido per poter pensare in più fretta possibile.

Arriviamo nel tunnel della sua scuola e dopo poco sento uno sparo in lontanza. Cazzo sono più vicini di quel che pensavo.

Dannati cacciatori.

 

 

 

NDA:

 

Eccovi qui l' aggiornamento. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Al prossimo capitolo. :)

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** capitolo diciotto ***


AVVISO:

questo capitolo contiene personaggi del

" Il diario del vampiro " e " Thiwlight ", avevo bisogno di

personaggi vampiri e lincatropi per aiutare i nostri Sterek.

 

 

 

 

 

 

DEREK

 

 

 

 

Dopo aver sentito lo sparo dei cacciatori, apro la cripta e spingo all' interno Stiles, gli lascio un bacio sulla fronte e lo guardo con uno sguardo di scuse << Mi dispiace piccolo, quando tutto questo sarà finito ti spiegherò tutto; ma ora ho bisogno che siate tutte e tre al sicuro >>, annuisce alle mie parole, ma posso sentire benissimo l' odore di rabbia, e di preoccupazione.

<< C'è ne avete messo di tempo. Lo sceriffo è già dentro che ti aspetta >> ci giriamo entrambi alle parole di Braeden, Stiles mi stringe forte la mano, sono sicuro che avrebbe voluto dire qualcosa, ma non lo fa.

<< Che ci fai qui Braeden? E sopratutto come sei entrata nella cripta? Visto che possiamo prima solo noi Hale >>, mi guarda come se ovvio, sposta lo sguardo di lato e ci fa segno con la testa, sento l' odore di Peter insieme a quello di Chris, e si spostano dall' ombra per mettersi in quel poco di luce che c'è.

<< Mi dispiace Derek; so che non sei in buoni rapporti con Braeden; ma lei è una mercenaria ed è stata addrestata dai Calavera, quindi sa come muoversi in queste guerre >> Chris mi guarda agitato; ma la mano di Peter alla base della sua schiena gli fanno distendere il volto in modo che si rilassi del tutto; li guardo e poi sposto lo sguardo verso Stiles, che guarda le loro mani intensamente, come se fosse geloso di quel contatto che noi non riusciamo ad avere.

<< E' okay Chris, adesso ci lasciate due secondi da soli? >> chiedo volendo restare da solo con mio marito. Chris e Peter escono insieme dopo pochi secondi, ma lo sguardo di Braeden verso di noi mi fa ricordare che lei non smetterà mai di pensare a me in quel modo; ringhio verso di lei e poco dopo esce come hanno fatto gli altri, noto che è uscito anche lo sceriffo e li sento parlare con gli altri fuori dalla cripta.

Prendo entrambi le mani di Stiles, e gli bacio il polso destro, sentendo la sua vena che è indirizzata al cuore che batte in maniera anormale, << Stiles piccolo guardami – si gira verso di me con gli occhi pieni di lacrime – ho bisogno di te. Ho bisogno che tu stia qui al sicuro, insieme ai nostri figli. Ti chiedo solo una cosa, quando tutto questo finirà, spero solo che mi potrai perdonare senza odiarmi troppo >> asciugo una lacrima e gli bacio uno zigomo, mi abbraccia e singhiozza nell' incavo del mio collo, fra i singhiozzi sento solo " Torna a casa da noi "; credo che ancora non si sia reso conto di quello che sta succedendo, e quando lo farà si incazzerà peggio di un cacciatore, già me lo immagino che urla. Stringe forte la mia maglia come se non volesse che andassi via quando sente la voce dello sceriffo, << Stiles lasciami, prima risolvo questa cosa, prima torneremo a casa >> lo sposto dal mio abbraccio, ma dopo neanche un metro me lo trovo di nuovo addosso. Chiudo gli occhi e mi faccio coraggio mentalmente per lasciarlo andare; mi giro e gli poso un bacio sulla fronte e lo lascio andare per la seconda volta.

Peter chiude velocemente la cripta dopo che sono uscito, e sento Stiles che urla il mio fra le lacrime, sono tentato di riaprire la cripta, ma Peter mi blocca, estraggo gli artigli e ringhio verso mio zio; << Non adesso Derek. Dobbiamo occuparci dei Calavera e del resto dei cacciatori >> li seguo lasciando il mio cuore nella cripta con Stiles.

 

 

Quando arriviamo di fronte alle porte trovo oltre al resto del branco, persone che non avevo mai visto, ma i loro odori mi fanno capire che non sono cacciatori, ma fanno parte del nostro mondo.

<< Una rapida presentazione – mi indica Peter, partendo dalla sua destra fino arrivare in fondo – loro due sono Demon e Stefan Salvatore, lei e Elena Gilbert che sono vampiri, Bonnie la strega, Shinici e Misao sono due gemelli kitsuni, poi abbiamo la famiglia Cullen al completo sono anche loro dei vampiri e Jacob con il suo branco di licantropi >>, guardo mio zio e mi domando dove abbia trovato tutte queste persone, sopratutto dei vampiri.

Sto per chiederglielo ma uno di loro prende parola, << Io sono Jasper, ho il potere di controllare gli stati emotivi di tutti, quindi ascoltatemi bene, Jacob e i suoi lo sanno di già, ma voglio dirlo anche a voi, visto che tanti di voi sono lupi mannari, se vi trasformate in lupi non permette mai al vostro nemico di prendervi per il collo, non sopravivveste neanche un secondo, e cosa più importante non dategli MAI le spalle dopo che lo avete affrontate, se ho capito bene, i cacciatori sono persone fredde e calcolatrici, quindi dobbiamo usare questa cosa a nostra favore >> dice le ultime parole guardando Chris; da come si sono guardati penso che a Chris gli sia costato molto dare quelle informazioni a persone che non conosce.

Mi guarda e mi fa segno che è tutto okay. Prendo la mia forma animale, come altri dei mio branco e quello di Jacob, appena siamo tutti trasformati, sentiamo dei rumori all' interno della palestra, ci devono aver sentito arrovare, e quando apriamo le porte, ci troviamo almeno un centinaio di cacciatori, in prima fila ci sono i Calavera, che mi guardano solo di sfuggita per posare lo sguardo solo su Chris.

 

<< Lo sapevo Lobito che avresti scelto da che parte stare, tuo padre me lo aveva già detto - sento il ringhio furioso di Peter, riporta l' attenzione su di me – Derek Hale, tu sai cosa vogliamo. Dacci quello che vogliamo e noi toglieremo il disturbo >>, emetto un ringhio di rabbia e questo fa calare il silenzio per alcuni minuti. Ma, un ulutato che non avevo mai sentito, mi fa perdere la concentrazione sui cacciatori, << Lo senti Lobito, uno dei miei ha preso il tuo prezioso Stiles, siete corsi tutti corsi qui, ma non vi siete assicurati di tenere la cripta al sicuro. Penso che me ne andrò insieme ai tuoi adorati figlioletti, loro invece resteranno qui ad eliminarvi uno a uno >> ride a quelle parole e si allonta insieme ai suoi uomini fidati.

Corro verso la cripta e la trovo vuota, non c'è traccia dello sceriffo ne di Stiles. Ululo e sento i primi colpi di pistola, dopo qualche secondo mi raggiungono Chris, Deaton e Peter.

Li guardo e corro verso l' uscita con loro dietro di me, appena siamo tuttoi fuori, io e Peter annusiamo l' aria e iniziamo a correre verso quella direzione, mentre Deaton e Chris prendono la macchina e ci seguono.

 

 

 

 

 

 

NDA:

scusatemi immensamente per l' enorme ritardo, ma sono venuti a trovarmi amici che non vedevo da un sacco e poi mi sono anche ammalata ( in realtà lo sono ancora ) ma non volevo ancora farvi aspettare, spero che per il prossimo capitolo non dobbiate aspettare ancora tanto.

Detto questo, spero che non vi dispiace se ho fatto un pò di Crossover, ma come vi ho detto avevo bisogno di persone nuove per questa guerra, e sono sicur che tanti di voi conosceranno i personaggi.

Comunque questo capitolo è solo di passaggio state tranquilli, scusatemi se ci sono errori ;)

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Capitolo 21
*** capitolo dicianove ***


AVVISO:

Il capitolo contiene personaggi del

" Il diario del vampiro " e " Twlight ", avevo bisogno di

personaggi vampiri e lincatropi per aiutare i nostri Sterek.

 

 

 

 

 

 

DEREK

 

 

 

 

Dopo un paio di chilometri sia io che Peter veniamo balzati indietro, per colpa del sorbo. Dannati cacciatori; non ci avevo pensato che avrebbero potuto fare una cosa del genere, anche perchè ero impegnato a tenere buono mio marito. Ringhiamo forte e Deaton esce dalla macchina di Chris, spezza il cerchio del sorbo e riprendiamo la nostra corsa fino a raggiungere la nostra vecchia villa. Da lì l' odore di Stiles cessa. Maledizione questo non ci voleva. Mi allontano iniziando a perlustrare intorno alla villa, ma appena mi sposto di qualche metro l' odore smette e inizia un odore che mi fa venire il voltastomaco Entro dentro la villa e riprendo la mia forma umana, mi vesto velocemente e torno dagli altri.
<< Perchè non sento l' odore di Stiles? >> chiedo preoccupato a Deaton; rimane in silenzio e annusa l' aria, e non capisco dalla sua espressione cosa vuole dirmi, noto che Peter e Chris si sono allontanati, ma non gli presto molta attenzione, riporto la mia attenzione su Deaton e mi guarda serio, richiama i due e inizia la sua spiegazione.
<< Allora non sentiamo l' odore di Stiles, perchè prima l' hanno portato qui, e poi Arya ha fatto usare dai i suoi uomini la canfora. Adesso vi spiega di cosa si tratta. La canfora è una sostanza cerosa, bianca o trasparente con un forte odore aromatico. Si trova in parecchi vegetali, ma viene estratta principalmente dal legno della Cinnamomum camphora (Laurus camphora), un grande albero sempreverde, e anche della Dryobalanops aromatica (Canfora del Borneo), un gigante delle foreste del Borneo. Ma va usata in grande quantità e usata con attenzione se non ci si vuole fare del male. Si può trovare anche in piante come il , basicolo, coriandolo, maggiorana, rosmarino e salvia e..>> vengo interroto da Peter, << Dottore non ci serve una lezione sulle erbe >> dice con un ghigno strafottente, ma Chris gli rifila una gomitata che lo fa zittire immediatamente, << Dicevo, viene anche usata in medicina. La canfora è assorbita velocemente attraverso la pelle, produce una sensazione di raffreddamento simile a quella del mentolo e funge da leggero anestetico locale, è pericolosa soprattutto per i bambini, e per le persone che ne assumono quantità superiori a quelle consigliate per lunghi periodi di tempo. In grandi quantità, la canfora è velenosa quando viene ingerita e può causare convulsioni, confusione, irritabilità, iperattività neuromuscolare, allucinazioni, nausea, vomito e vertigini. In casi estremi, anche l'applicazione locale di canfora può portare a epatotossicità il che significa che può portare danni al fegato. Dosi letali negli adulti sono di 50–500mg (per via orale). Generalmente 2g provocano tossicità gravi e 4g sono potenzialmente letali. Un sovradosaggio prolungato (0,5 ml/kg di peso corporeo) può provocare il coma o gravi danni renali. Quindi o i Calavera sono appena diventati dei dottori, o ne hanno corrotto uno >> spiega con una voce preoccupante.

<< Come lo troviamo? >> domando cercando di restare il più lucido possibile, anche se, dopo le sue spiegazioni, ammazzerò qualsiasi cacciatore che ci sia sulla faccia della terra. << Semplice nipotino. Seguiamo l' odore del mentolo, anche se devo ammettere che mi da la nausea >> suggerisce mio zio guardando negli occhi Chris. Quei due mi stanno nascondendo qualcosa, e devo capire cosa. << Cosa non mi stai dicendo Chris? >> domando emettendo un forte ringhio, butta uno sguardo a Peter e mi guarda in modo deciso << La canfora la adoperiamo solo in casi estremi. La usiamo solo quando non permettiamo ai neolupi di trasformarsi e in dose molto massiccie di quelle che ha appena descritto Deaton, portandoli così alla morte. Ma la canfora è un metodo che pratichiamo rare volte quindi sarà difficile trovarlo. Nella mia famiglia è stato usato una volta quando avevo vent'anni, non saprei come muovermi in queste circostanze >>. Peggio di così la situazione non poteva andare.

<< Che si fa Deaton? >> chiedo al dottore, mi guarda pensieroso e dopo un paio di minuti mi risponde << Dividiamoci. Tu, Peter e Chris continuate a seguire l' odore della canfora, provate a sentire anche l' odore dello sceriffo, magari quello vi può aiutare. Io chiamo Melissa e torno alla clinica, cercando di trovare un farmaco, il più naturale possibile da somministrare a Stiles quando sarà a casa. Ora andate, mi terrò in contatto con Chris >>.

Riprendo la mia forma da lupo e inizio a correre seguito da Peter e Chris verso quell' odore nauseante, con la speranza di trovare la mia famiglia. Ne ho già persa una volta per colpa di un cacciatore, e non permetterò che questa accada di nuovo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALLA PALESTRA DELLA BHHS

 

 

 

SCOTT

 

 

 

 

 

 

Tutti contro tutti.
Cacciatori contro vampiri, lupi e streghe.
A quanto pare hanno avuto tutti la stessa idea, ossia quella di far scaricare il caricatore ai cacciatori e poi attaccare, ma sembra che le munizioni non finiscano mai.

Ognuno ha preso il suo gruppo di cacciatori, qualcuno è stato ferito dei lupi, ma nessuno sembra che gliene importi. Stanno lottando tutti per la sopravvivenza dei loro mondi. Certo tutti hanno uno scopo. Ma il branco di Beacon Hills, ha tre motivi in più, rispetto a tutti gli altri. Stiles e i piccoli.
Tutti siamo presi dall' imminente combattimento, quando ad un certo punto l' urlo di Lydia ci fa smettere.
I cacciatori si sono immediatamente tappati le orecchie, il branco di Jacob si è appena contorto dal dolore, a quell' urlo carico di dolore, e i vampiri sembrano impazziti. L' unica che sembra ancora resistere e Bonnie.

 

Le si avvicina, sembra immune dal suo urlo. Appena smette, Bonnie le chiede << Sei una Banshee. Tu prevedi le morti. E uno dei nostri? >>, le fa segno di si con la testa, mantenendo sempre quell' aria assenta. Bonnie si gira verso i fratelli Salvatore e Elena e le fa solo un accenno con la testa, tutti e tre insieme ai Cullen si girano verso i cacciatori e li attaccano facendoli morire sul colpo.
E lo stesso fanno anche quelli del mio branco, mentre il branco di Jacob li accerchia e dopo qualche secondo attaccano anche loro.
Io rimango fermo a guardare Lydia. Il che mi fa pensare a Stiles, i piccoli e suo padre. Lydia sposta l' attenzione solo su di me e mi guarda dispiaciuta. Le rispondo con uno sguardo carico di dolore.
Dopo svariati minuti quasi tutti i cacciatori sono morti e quei pochi che sono rimasti feriti, sono ancora agonizzanti in terra.

 

 

Chiamo Chris e cerco di farmi dare qualche buona notizia, ma non appena sento che Stiles è scomparso, sbriciolo il telefono ed esco dalla palestra, iniziando a seguire l' odore di Derek. Dopo pochi secondi mi ritrovo tutti dietro che mi seguono; i vampiri corrono più lentamente visto che non sanno che odore di seguire di preciso.
Corro verso la clinica e appena arriviamo lì, ritorniamo tutti alla forma umana ( almeno per quanto riguarda i lupi ) e entriamo nella clinica, ma lo sguardo pieno di lacrime di mia madre, mi fa spezzare il cuore.

Deaton ci spiega velocemente quello che è successo. Nessuno di noi è tranquillo. Non tutti i cacciatori sono stati uccisi. I calavera per mia sfortuna sono ancora tutti vivi. E questo non è per niente un bene. Appena troverò quella pazza della matriarca, le strapperò la giugulare con le mie zanne, se non lìhanno fatto prima Derek e Peter.

Deaton ci dice quello che dobbiamo fare e dopo qualche secondo corriamo tutti fuori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NDA:

Allora che ve ne pare? Spero che il capitolo vi sia piaciuto e scusatemi immensamente per gli errori ma non ho tempo di rileggerlo, appena posso la prossima settimana correggo tutti gli errori di battitura. ;)

 

Buon fine settimana e buon mare ( a chi ha la possibilità di andarci ;) )

 

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Capitolo 22
*** capitolo venti ***


STILES

 

 

Quando mi sveglio mi ritrovo immerso in una pozza di sangue. Mi guardo in basso e vedo i pantaloni pieni di sangue. No. I miei bambini. Non posso crederci, li hanno uccisi, adesso come l' ho dirò a Derek?

 

Derek dove sei? Perchè non sei qui con me? Ho bisogno di te.

 

Sento una porta che sbatte, e dopo qualche secondo mi ritrovo accanto qualcuno che zoppica, ma non riesco a vederlo, si è piazzata sotto quella poco luce che emette la lampadina. << Ti sei svegliato finalmente! Ragazzino dormi troppi per i miei gusti. Certo che è stata un' emozione vedere tutti quei vampiri, licantropi, streghee il tuo adorato padre uccisi >> mi dice con un tono freddo. Scivola una lacrima sulla guancia, e guardo in faccia l' uomo. << Non può essere. Loro non sono morti. Loro a differenza di te, non riescono a morire facilmente e... >> vengono interroto da quell' uomo, << Dolce Stiles, se non fossi in queste condizioni tutto questo non sarebbe successo. Ma a me, serviva un banalissimo motivo per attaccare il vostro branco, e tu, me l' hai servito su un vassoio dì' argento >>. No. Non è possibile. Come ho fatto a non riconoscerlo prima? << GERARD. SEI UN MALEDETTO BASTARDO – urlo a piei polmoni – AVREI DOVUTO CAPIRLO CHE C'ERI TU DIETRO A TUTTO QUESTO. ORA CAPISCO PERCHE' CHRIS TI HA LASCIATO >> non riesco a calmarmi.

Sempre il solito e pazzo Gerard.

In risposta alle mie parole, mi arriva una scossa di elettricità.

 

Mi fa gridare di dolore.

 

Quando non la sento più, cerco di riprendermi il più velocemente possibile, ma ho la vista appanata. Redendomi conto solo in quel momento che sono legato alle sbarre laterali di un letto. Devo tener duro. Per tutti loro.

La porta si apre di nuovo e sento i passi di un' altra persona che si avvicinano, << Lobito non l' ho ammazzare. Almeno non adesso. Ci serve vivo per quando arriverà il resto del branco. Poi se vuoi divertiti, lo puoi ammazzare; ma solo alla fine >>.

Sento due risate glaciali e dopo qualche secondo una porta che si apre e si richiude.

Non sento più nulla. Devo pensare ad un modo per scappare da qui. Devo portare via mio padre, e devo raggiungere gli altri. Hanno bisogno di me. E io ho bisogno di mio marito.

 

Mi vengono in mente le parole che mi aveva detto quando ci siamo amati per la prima volta.

 

" Penso a te, ogni secondo della mia inutile giornata se non sei con me, bramo a te tutti i momenti, il mio amore per te non ha limiti, non da' spazio più a niente, a nessuno, non vede altro che i tuoi occhi, il tuo meraviglioso profilo, il tuo cuore ricolmo di gioia e voglia di vivere... sono felice se stiamo insieme anche solo sfiorandoci il viso con un tenerissimo bacio, una tua carezza, ogni tuo sguardo regala alla mia anima un bagliore, una intensa luce... la luce che solo un vero amore può donare. La nostra vita insieme è un sogno che si avvera dopo mille sofferenze e dolori, ma non pensarci è meglio, perchè nei nostri cuori possiamo finalmente rimanere estasiati dall'arcobaleno che con i suoi colori cancella e ridipinge il nero che avevamo dentro. "

 

Voglio risentirle ancora quelle parole. Voglio poter guardare quei gli occhi pieni di speranza e di malizia che portano il nome di mio marito.

Non posso arrendermi.

Non posso farlo adesso. Non me lo perdonerebbero mai, nè lui nè mio padre e neanche Scott.

 

Pensa Stiles. La tua arma è sempre stato, il cervello. Adesso mettilo in uso. Provo a pensare a qualcosa; ma sono troppo stanco.

 

<< D...Der...>> cerco di sussurare, ma l' oblio mi assale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CHRIS

 

 

Rimango alla clinica veterinaria, mentre Deaton sta cercando di trovare una cura per Stiles, io mi perdo a pensare Peter.

Non oso immaginare la sua rabbia verso noi cacciatori. A volte mi domando come sia possibile che mi sia rimasto accanto, dopo tutto quello che la mia famiglia ha fatto alla sua.

Io non so se sarei mai riuscito a perdonare, quello che è successo a lui.

<< Continuare a rigirarti il foglio non ti aiuterà di certo a rimanere calmo e lucido. E no; non ti odia. E rimasto accanto a te perchè ti ama >> le parole di Deaton mi riportano alla realtà. Dannati emissari. << Io...io credo che invece dovrebbe farlo >> rispondo incerto, mi guarda con un sorriso pieno di felicità, e mi indica il foglio ripiegato che ho fra le mani, << Peter non si è suicidato dopo che ti sei sposato per via di quello c'è scritto. James e Talia lo sapevano, come lo sapevo io. Ti conviene leggerla, così capirai anche il perchè in tutti questi anni non ha mai smesso di amarti. Tu ti sei aggrappato a lui, e lui ha fatto lo stesso con te >>, dopo quelle parole mi lascia da solo e se ne va a cercare qualcosa.

 

Mi siedo e apro quella lettera.

 

" Dicono che la vita è solo un lungo cammino verso la morte, insensato, secondo me;
… che la morte e la liberazione delle anime che vagano dentro il nostro corpo;
dicono che la felicità la incontri solo una volta nella vita, che passa come un treno e tu …devi saperlo prendere o lasciarlo andare via, scegliendo senza volontà un povero taxi per raggiungere la destinazione…
Dicono che la morte non perdona, ma non lo fa’ neanche la vita stessa
allora perché continuare ad incolpare l’unico dono che noi abbiamo??
A volte, sai, mi ricordo i sogni che facevo da ragazzo, anche se sembrano lontani e so’ di aver desiderato almeno per una volta di poter cambiare tutto il destino dell’umanità’.
Non è facile cambiare ciò che ha già un percorso ben stabilito, ma so’ che lo sai anche tu, amore mio …

Vedo in te un un tesoro, una via d’uscita, una porta su cui posso entrare ed uscire ogni volta che voglio stare lontana dal mondo …
Qui, nel tuo universo tutto è diverso, perfino la luce brilla di più e nelle tue braccia mi addormento come facevo da ragazzo, sai …non potrei stare senza di te, neanche volendo, riuscirei a toglierti dalla mia mente,
ormai sei inchiodato nel mio animo e niente porterà via da me il tuo sentimento;
Dicono che l’amore non ha età … e questo è vero; che potresti scalare la montagna più alta del mondo senza paura, che un angelo vive solo se resta lì in cielo, la terra per lui è inferno …
Dicono che un bambino piange per nulla e trova la gioia anche nelle piccole cose,così come fa anche un vecchio.
… che una goccia d’acqua basta nel deserto per annaffiare tutte le 1000 piante che stanno per morire,

mi rendo quindi conto che la vita è contraddittoria, che potresti fare in un solo attimo tutto ciò che non hai fatto in una vita intera,
che potresti innamorarti solo guardando un sorriso; che potresti affidare il tuo cuore a chi non conosci senza fare domande, senza pensare al passato, al futuro, ma solo al presente;
… che anche un elefante ha bisogno di un topolino, a volte, cosi come il re ha bisogno di una regina,
..che la vita non è solo un gioco in cui giri la ruota migliaia di volte, ma che conta solo il tempo, le ore che scorrono senza tornare più …
mi rendo conto della diversità delle cose, delle persone …ferma per un attimo in mezzo a tutta questa follia mi chiedo io come sono;
sono un brigante che ha bisogno di una formica per proseguire il suo destino?
..sono la regina in cerca del re per proteggere le mie debolezze?
Mi chiedo, mentre la vita passa vicino chi sono e cosa sto’ cercando …
ho mille domande senza risposta, mille paure, mille pensieri, ed ogni volta che mi ritrovo davanti ad un bivio cerco te …
cerco te, che mi fai sentire il brigante, nonostante a volte sono solo una formica;
cerco te, che mi fai sentire una regina, nonostante non porto la corona;
cerco te, che mi fai ridere anche quando nel mio cuore il sole svanisce completamente;
cerco te, che mi dai la forza di andare avanti, piangendo insieme a me ed asciugando le mie lacrime;
te, che a volte ti fermi insieme a me in mezzo alla follia, rischiando di sembrare pazzo come il mondo intero, pur di avere un mio sorriso;
te, che regali le rose che non muoiono mai, le rose dell'amore che crescono nel giardino del tuo cuore;
ti cerco, ti cerco disperatamente ogni volta che voglio stare sotto le ali di un angelo custode, perche tu mi proteggi;…
ed hanno ragione … la vita, come la morte, non vale nulla se non c’e l’amore …
ed io tutta la mia vita la devo a te …
"

 

Trattengo le lacrime. Lui non hai smesso di amarmi. Ora capisco perchè mi ha detto del perchè continuava a dirmi che questa lettera erano parole di James. Erano le sue parole di amore verso di me.

Ora capisco perchè è rimasto vivo. Mi continuava a guardare sempre da lontano; guardava il mio sorriso, che nonostante tutto riusciva a tenerlo ancora in vita. E capisco perchè tiene così tanto ai bambini di Derek.

 

 

 

 

Flashback

 

Eravamo al solito posto, in piena notte. L' unica luce era quella della luna piena.

Sapevo che Peter durante la fase di luna piena aveva bisogno di un' Ancora per calmarsi, e io, lo aiutavo a mantenere la calma.

Di solito in quelle serate non facevamo molto. Parlavamo molto, cosa che di solito non facevamo in certi giorni, quando il nostro modo di comunicare, erano le lingue, le carezze e i gemiti.

 

<< Che stai facendo Pet? >> alza lo sguardo su di me e mi sorride, << Nulla amore. Sto solo giocando con le tue bellissime dita affusolate >> mi deposita un bacio sotto il mento e torna a guardare le nostre dita intrecciate, continuando a giocarci.

<< Piccolo posso chiederti una cosa? Ma non ridere per quello che sto per dirti >>, alza la testa e annuisce sul mio collo, << Quando finalmente potremmo stare insieme alla luce del sole, ti andrebbe di adottare insieme a me un bambino? >>, sghignazza alle mie parole, e gli tiro uno scapellotto.

<< Piccolo sono serio >>, mi guarda divertito e annuisce. Poi improvvisamente capisco. Lo vuole anche lui.

<< Sei serio Pet?! >>, si mette a calvacioni su di me, e mi sorride. << Si Argent. Voglio un figlio da te. Adorerò il fatto di poterlo stringerlo in qualsiasi momento e di poterlo sgridarlo insieme a te, e di farlo diventare malizioso come me e te. Si Christopher voglio un bambino o bambina. Una cosa magnifica nelle nostre già stupende vite. Un' altra Ancora di guida e di fermezza nella mia vita >>.

lo stringo nelle braccia e nasconde la faccia nell' incavo nel mio collo, sospirando felice.

 

 

 

Fine Flashback

 

 

 

Mi alzo e raggiungo Deaton, << Lo sapevi che gli avevo chiesto di voler adottare un bambino?! >> dico a bruciapelo, si gira a guardarmi e mi fa un sorriso. << Si. Quella mattina era corso da me a dirmelo. Emanava felicità da tutti i pori. Ma poi è successo tutto quello che è successo. Comunque quando questa storia sarà finita, magari glielo potresti dire di nuovo, sono sicuro che questa volta sarà quella giusta >> rimango a li a pensare un piano elaborato insieme a Deaton, con la speranza che questa volta il mio più grande desiderio si realizzerà.

 

 

 

 

 

NDA:

 

Cosa ne pensate del capitolo? Spero che vi sia piaciuto. Al prossimo aggiornamento :)

 

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Capitolo 23
*** capitolo ventuno ( 1 parte ) ***


Parte uno

Buona lettura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CHRIS

 

 

Dopo aver aiutato Deaton con la cura di Stiles, torno a casa. Ma appena entro, noto che c'è qualcosa che non va. Mi muovo all' interno della casa nel modo più silenzioso possibile, e, quando arrivo in camera da letto, tiro un sospiro di sollievo. Peter.


 

Lo adoro in versione lupo.


 

Mi siedo accanto a lui, e gli accarezzo il muso. Fa le fusa e si mette a sopra le mie gambe. Mi stendo e dopo qualche secondo appoggia il muso sopra il mio petto. Sospira e rimane immobile addosso a me. Non avrei mai voluto, leggerle quelle parole, sapere che ha pensato al suicidio è una cosa che mi fa male. Lui forse avrebbe smesso di soffrire, ma la mia di sofferenza non sarebbe mai cessata. Quando ti muore la persona che ami di più a questo mondo, non smetti mai di soffrire, anche se qualcuno ti fa sorridere; il suo nome, il suo ricordo, rimane sempre li. Al centro del petto. A ricordati che lui c'era. E continuerà ad esserci sempre, anche se in modo diverso.


 

Si alza e ritorna nella sua forma umana. Nudo, in tutto il suo splendore. Mi tiro su, appoggiandomi alle mani. Lo guardo con un sorriso ebete sul volto, ma il suo sguardo carico di dolore, fa sparire immediatamente il mio sorriso. Si mette a cavalcioni su di me, e mi guarda con uno sguardo che non riesco a decifrare.

<< Come stai? >> chiedo in una calma apparente; che poi tanto calmo non lo sono. Se lui non è calmo di conseguenza non lo sono. Aveva ragione Deaton quando mi ha detto che io e lui ci sosteniamo a vicenda, e questo tipo di rapporto non vorrei cambiarlo per nulla al mondo.

<< Sono in ansia per Stiles, ma sopratutto per Derek. Mio nipote per quanto sia scontroso e arrogante ha trovato la sua ancora in quel ragazzino logorroico. Se da una parte sono felice così, dall' altra la paura sta prendendo il sopravvento, perchè Stiles, ha la capicità di tenerlo a bada, ma anche di far scatenare una guerra cruenta fra lupi e cacciatori >> dice con un filo di voce; gli lascio un bacio sulla guancia << Un pò come Noi >>. Fa un breve sorriso e mi appoggia la sua guancia sulla mia spalla.


 

Non so come, ma ci ritroviamo a fare l' amore. Avevamo bisogno l' uno dell' altro e questo a volte il modo migliore per dimostrarcelo. So che Peter farà fatica a tornare lucido. Quando si tratta di uno della sua famiglia, nonchè del suo branco, da fuori di testa, nonostante sia il più " anziano ".

<< Calmati. Rilassati. Ho bisogno di te. >> queste parole sembrano portarlo alla realtà. In meno di due secondi, punta gli occhi nei miei. Sta per dire qualcosa, ma il bip del mio cellulare ci fa girare entrambi. Torno a guardare il suo profilo, appoggio una mano sul suo collo, freme a quel tocco, ma continua a guardare il mio cellulare; << Lo guarderò dopo >> dico con estrema calma, ma un altro bip lo fanno spostare in avanti, facendogli prendere il cellulare.

Dopo qualche secondo rimane pietrificato, non gli avevo mai visto quello sguardo. Gli sottraggo il cellulare e appena vedo quello che stava guardando rimango pietrificato. Stiles. Stiles che viene torturato dai Calavera, e insieme a loro riesco a capire anche chi è quella figura che è messa di spalle; mio padre. Maledetto lui, e la sua dannata voglia di uccidere, qualsiasi lupo sulla faccia della terra. Dovevo capirlo che c'era lui dietro a tutto questo.

<< Pet, ehi ascoltami >> dico con un tono malfermo, si alza velocemente da me e inizia a girare in modo furioso per tutta la stanza. << Io lo uccido. Non mi importa nulla che sia tuo padre. Quei pazzi devono morire, e fidati sarà per mano mia >>, si avvicina alla finestra e con un balzo felino esce.

Emette un ululato e sento i rumori di cespugli che si rompono.

Chiamo immediatamente Deaton e lo avviso delle ultime novità, accordandoci di vederci alla clinica, e dopo qualche secondo esco anch' io di casa.


 


 


 


 


 


 


 


 






 

DEREK


 


 


 

Sono sotto la doccia quando sento l' ululato di Peter. Quell' ululato carico di rabbia, mi mette i brividi addosso. L' ultima volta che è successo, e stato quando la nostra famiglia è morta, in quel dannato incendioche hanno appicato i cacciatori. E quella volta come questa è stata colpa mia. Io porto la morte ovunque vado. Quella volta ho permesso a Kate Argent di portarmi via la mia famiglia, e questa volta è successo in modo indiretto con Stiles. Solo che questa volta sono cresciuto, e non mi posso permettere, di farmi portare le tre persone più importanti della mia vita.

Raggiungo velocemente mio zio nella riserva, e lo trovo in forma umana. Mi guarda con uno sguardo sadico << So dove si trova Stiles. C'è l'ha Gerard >> non dice nient' altro e iniziamo a seguire mio zio, corriamo a più non posso, fino a quando non ci troviamo insieme agli altri. Peter ci scruta tutti << Stiles è con Gerard. Tutto questo è opera sua. Quel maledetto bastardo morirà, fosse l' ultima cosa che faccio >>, il resto del nostro branco ci guarda preoccupato, ma improvvisamente mi sento calmo. Ringhio verso uno di quei vampiri, e mi guarda con determinazione.

<< Jasper, non osare troppo con un branco che non conosciamo come quello di Jacob. Si tratta sempre di un loro membro, e normale che siano arrabbiati >> gli dice Carlisle, mi piace quell' uomo. E una di quelle persone che sanno dire la parola giusta al momento giusto. Si guardano e nessuno emette un fiato.

Voglio mio marito a casa con me, il prima possibile. Non oso pensare che metodi staranno usando qui bastardi, se ci penso, mi viene voglia di piangere. Io sono abituato, ma Stiles no. Lui ha sempre sfruttato il cervello e il sarcasmo come miglior arma. Spero solo che stia bene e con loro anche i miei figli, perchè se è successa qualcosa a qualcuno di loro, non ci sarà lupo o vampiro a questo mondo che mi terrà fermo.


 

Me li ricordo ancora le parole di mio padre che disse a mio zio, solo che allora ero troppo piccolo per comprendere a pieno il significato. Diceva qualcosa riguardanti i sentimenti.

" Sentimenti.. arrivano quando meno te li aspetti, poi spariscono in fretta portando con se pezzi del tuo cuore, e facendoti sentire dentro ad una trappola da cui non riesci a liberarti...

Sentimenti... ti confondono le idee, ti fanno amare di nuovo come se fosse la prima volta, e poi ti accorgi che il cuore e il destino si sono alleati per farti l'ennesimo scherzo: renderti nuovamente schiavo dell'amore...

Sentimenti.. Corrono via, ti bendano gli occhi, imponendoti di vedere il ragazzo che già sta impazzendo d'amore per te... "


 

Quelle parole erano dirette a mio zio Peter, non avevo capito che quelle parole erano indirizzate verso la sua Ancora. Ora le comprendo a pieno, e capisco ciò che comporta difendere la persona che si ama di più. Il mio lupo ha scelto Stiles prima che io come persona me ne rendessi conto. Ma se mi guardo indietro fino ad oggi, sono contento di averlo sposato e amato, come se fosse la cosa più preziosa a questo mondo.


 


 

Mi ricordo come se fosse adesso la sua promessa di matrimonio. Era così emozionato che quasi andava in iperventilazione, ma dopo era la persona più felice di questo mondo.

"COS'E' L'AMORE? Chissà in quanti c'è lo chiediamo. Già cos'è? Stiamo li ad aspettarlo, a passare le notti a guardare le stelle finché non arriva. L'amore è quel sentimento che ci rende migliori e peggiori allo stesso tempo, ci rende diversi, ma forse per la prima volta siamo noi stessi. Tira fuori ciò che siamo, riesce a farci essere come non eravamo mai stati. L'amore ti fa scrivere da qualunque parte i tuoi pensieri, le tue emozioni le tue sensazioni più profonde.. sul diario, sul quaderno, sui libri o anche sui banchi di scuola. L'amore è infinito e te ne accorgi quando passi intere giornate a guardare i suoi occhi. Ci vedi una luce riflessa e mentre ti dice cose carine, scopri che quella luce è l'amore che prova per te. Fissi attentamente quegli occhi, e ti accorgi che il vostro amore durerà per sempre. L'amore riesce a non farti dormire anche quando decidi che ormai è tardi e devi andare a letto. L'amore non conosce mezzi, sa renderti la vita più bella, difficile e misteriosa al tempo stesso. L'amore ti rende paranoico e geloso, fa tremare il cuore se vi dice che vi sentirete ad un orario ben preciso, mentre invece questo squillo non arriva.. e tu attendi.. attendi con ansia. Poi quando finalmente arriva ti senti bene e non ti manca più il respiro. L'amore è un caso che arriva per caso. Anche quando non lo volevi.. come te amore mio, so che è una lettera "fatta" ma sinceramente è la verità e non sapevo dire di meglio come quelle parole... perché il sentimento che provo per te è amore. Derek Hale Ti Amo. Sei la mia vita e tutto ciò che ho e di cui ho bisogno. Amore mio la nostra storia per sempre e per sempre resisterà a tutti i pericoli che il destino ci vorrà mettere contro. Ti amo amore della mia vita. "


 

Voglio risentirla ancora quella promessa di matrimonio. Quelle parole dopo tanto mi hanno fatto sentire come se il mondo andasse per il verso giusto. E tutto questo lo devo a Stiles.

Dopo che Peter ha spiegato il piano, corriamo tutti verso il posto che ci ha detto.

Lo stesso posto che io e Peter siamo rimasti prigionieri.


 


 

Dopo che arriviamo in quel tunnel, sento l' odore di sangue insieme a quello di Stiles.


 

Mi divido dagli altri e inizio a cercare mio marito; non ci vuole molto prima di trovarlo legato ad un letto in una pozza di sague ormai seccato. Corro vicino a lui, e sento il suo cuore che batte lentamente, anche troppo. Prendo una sua mano e cerco di assorbire qualunque cosa, ma purtroppo il suo cuore non ne vuole sapere di pompare di più di quello che deve. Dopo poco, sento la porta aprirsi, mi giro e inizio a ringhiare verso tutti. C'è anche Deaton insieme a Chris. Quel maledetto bastardo. E colpa sua se Stiles è in questo stato. Mi trasformo in un lupo e sto per attaccarlo, finchè non mi ritrovo Peter davanti, che mi guarda con uno sguardo blu elettrico. Quel colore. Quel dannato colore, mi fa ricordare che quel blu elettrico portano con sè morte. Ringhio verso mio zio, << I Calavera nipote - dice come se sapesse farmi attirare l' attenzione su altre persone – Ci dobbiamo occupare di loro. Deaton si prenderà cura di Stiles. Vieni con me. >>. Sparisce oltre la porta e solo in quel momento vedo lo sceriffo in piedi. A lui non hanno fatto nulla, volevano solo mio marito.

Corro dietro verso mio zio e ci dirigiamo fuori, alla ricerca dei Calavera. << ricordati sempre che Chris è dalla nostra parte, era con me quando gli è arrivato quel maledetto messaggio. E lui ci tiene a noi. E con noi non intendo solo io e lui, ma anche a tutto il resto del branco >>


 


 


 


 


 


 

NDA:

Allora cosa ve ne sembra? Stiles finalmente e libero.


 


 


 

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Capitolo 24
*** capitolo ventuno ( 2 parte ) ***


Parte due

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo capitolo è

dedicato a Mary che

oggi compie gli anni,

e in bocca al lupo

a Roberta per il suo

saggio.

Buona lettura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DEATON

( QUALCHE ORA DOPO A CASA )

 

 

 

 

 

Dopo aver visitato Stiles, mi rendo conto che uno dei " bimbi " non c'è l'ha fatta. Ancora non so chi dei due non sia riuscito a soppravvivere, lo scoprirò quando il bambino ci mostrerà il colore dei suoi, anche se ho un vago sospetto.

Sarà un duro colpo per Derek, ma sopratutto per Stiles. Non oso immaginare il loro dolore. Questa situazione porterà con sè del dolore, che nemmeno come emissario posso lenire.

Dò un blando sedativo e torno dagli altri, che mi aspettano in ansia.

Appena entro in sala, Derek esce, facendomi segno di parlare dopo; << Deaton come sta mio figlio? >> mi chiede lo sceriffo preoccupato per la salute di Stiles, lo guardo e prendo un respiro profondo.

<< Credo che sia il caso che vi sediate tutti quanti – fanno come gli ho chiesto, e prendo anche io una sedia. Parlo a voce un pò più alta in modo che mi senta anche Derek e inizio a spiegare – Quello che dovete sapere è che ha Stiles hanno somministrato la canfora. È una sostanza cerosa, bianca o trasparente con un forte odore aromatico. Si trova in parecchi vegetali, ma viene estratta principalmente dal legno della Cinnamomum camphora (Laurus camphora), un grande albero sempreverde, e anche della Dryobalanops aromatica (Canfora del Borneo), un gigante delle foreste del Borneo. Ma va usata in grande quantità e usata con attenzione se non ci si vuole fare del male. Si può trovare anche in piante come il , basicolo, coriandolo, maggiorana, rosmarino e salvia e viene anche usata in medicina. La canfora è assorbita velocemente attraverso la pelle, produce una sensazione di raffreddamento simile a quella del mentolo e funge da leggero anestetico locale, è pericolosa soprattutto per i bambini, e per le persone che ne assumono quantità superiori a quelle consigliate per lunghi periodi di tempo. In grandi quantità, la canfora è velenosa quando viene ingerita e può causare convulsioni, confusione, irritabilità, iperattività neuromuscolare, allucinazioni, nausea, vomito e vertigini. In casi estremi, anche l'applicazione locale di canfora può portare a epatotossicità il che significa che può portare danni al fegato. Dosi letali negli adulti sono di 50–500mg (per via orale). Generalmente 2g provocano tossicità gravi e 4g sono potenzialmente letali. Un sovradosaggio prolungato (0,5 ml/kg di peso corporeo) può provocare il coma o gravi danni renali. Quindi o i Calavera sono appena dive

Stiles è stato esposto a questo veleno per almeno due giorni pieni. E fino a quando non avrò le analisi del sangue, non so dirvi quanto gliene hanno somministrato, comunque ognuno deve sapere gli effetti indesiderati comuni.

Esposizione alla canfora per assorbimento attraverso la pelle può causare gravi implicazioni per la salute , come problemi respiratori, dolori al petto , irritazione della pelle ed eruzioni cutanee . Questi problemi sono fatali in certe situazioni . Ciò accade quando canfora è assorbito attraverso l'applicazione di creme e lozioni sulla pelle. Pertanto, prodotti per la pelle non diluiti o concentrati che contengono canfora devono assolutamente essere evitati, perché possono causare tossicità e irritazione . Inoltre, i prodotti per la pelle - canfora contenente non devono mai essere riscaldati o scaldati , in quanto questo può causare un'esplosione e provocare gravi ustioni. Alcuni di questi potrebbero essere un problema per i suoi attacchi di panico, e non ho trovato nessun tipo di ustione sulla pelle; ma l' emoraggia e quella che mi preoccupa di più. Tuttavia, il consumo orale di canfora è sicuramente pericoloso sia per il portatore e il bambino durante la gravidanza. Non si conoscono altri effetti sulla canfora in gravidanza. Spero di essere stato abbastanza chiaro ed esaustivo nella spiegazione. Adesso se permette vado a ricontrollare Stiles. E credo che sia il caso di andare tutti a casa in modo che Derek rimanga con lui >>. Mi alzo e torno in camera da letto. Appena apro la porta, trovo Stiles ancora addormentato e Derek seduto vicino al letto che guarda suo marito.


 


 


 


 


 

<< Derek >> sussuro cercando di non fare troppo rumore, mi fa segno di uscire fuori e lo seguo nel silenzio più assoluto.


 

<< Non mi devi nessuna spiegazione. Ho sentito tutto quello che hai spiegato agli altri. I bambini come stanno? >>, mi giro e guardo Stiles che dorme, << Quanti cuori senti? >> dico indicando suo marito, si gira anche lui e noto con la coda dell' occhio che si concentra su Stiles; torna a gurdarmi male, con quello sguardo che ha sempre avuto, prima di mettersi insieme a lui. << Dimmi che non è come penso. Credo che le mie orecchie hanno qualche problema >>, << No Derek. Stiles ha perso uno dei bambini. Penso che abbia perso quello con lo status di Omega. L' alpha e rimasto in vita, perchè ha preso tutte le sue energie da Stiles, e lui non ne aveva abbastanza per tutti e due i gemelli. Mi dispiace cosi tanto Derek, non avrei mai voluto una cosa del genere per lui >>, appoggio una mano sulla sua spalla per confortarlo, ma il ringhio basso e profondo mi fanno capire che adesso è incazzato con tutto il mondo, e che se qualcuno proverà a toccare di nuovo Stiles, morirà per mano sua.


 

Lascio la casa insieme al resto del branco. E appena noto di sfuggita il ghigno di Peter e Chris, mi rendo conto che quei due stanno combinando qualcosa.


 

Ringrazio gli altri branchi per il loro aiuto, e offro anche il nostro in caso avessero bisogno.


 


 


 


 


 




 

DEREK

( UNA SETTIMANA DOPO )


 

Lo sceriffo si è praticamente trasferito a casa nostra, per la precisione nella camera degli ospiti. Non ancora detto nulla a Stiles che ha perso uno dei gemelli, non mi è sembrato il caso, visto che ha passato una settimana d' inferno. Gli attacchi di panico hanno peggiorato già una situazione molto precaria. Penso che non usciremo molto presto. Sono sicuro che quando glielo dirò quegli attacchi torneranno ancora più forti di prima, non voglio che prenda altre medicine al momento.


 

<< Derek >> sussura Stiles, mi avvicino accanto al letto, e mi siedo accanto a lui, gli accarezzo i capelli. Sospira felice e apre lentamente gli occhi. Mi guarda con i suoi bellissimi occhi rosso cremisi e stringe la mia maglia fra le sue mani.


 

<< Mi dispiace, - dice iniziando a respirare a fatica – io non c'è l' ho fatta a salvarli. Non so cosa sia successo di preciso li dentro, ma quando mi sono risvegliato la prima volta ero immerso in una pozza di sangue. Lo so che tu ci tenevi così tanto a questi bambini, ma io sono SOLO un semplice umano, di pelle e ossa. Non sono un' enorme lupo come voi. Mi dispiace così tanto amore. Spero solo che un giorno riuscirai a perdonarmi per quello che è successo e...>> non lo faccio finire di parlare che lo bacio per farlo stare zitto.


 


 

Non so quanto tempo sia passato, ma mi stacco quando sento i passi dello sceriffo per la casa. Dopo due secondi, viene in camera nostra, e appena Stiles lo vede corre ad abbracciarlo.

<< Mi sei mancato così tanto papà >> dice con le lacrime agli occhi, lo sceriffo lo stringe ancora più forte e mi guarda, domandandomi silenziosamente se gli ho spiegato la situazione. Nego con la testa. << Stiles, vieni qui accanto a me? >> domando gentilmente ma con tono fermo; si stacca dall' abbraccio del padre e lo tiene ancora per la maglia. Jhon gli fa una carezza sulla schiena e lo spinge verso di me; << Tu rimani qui, vero papà? >> annuisce alle sue parole e viene a sedersi di fronte a me.


 

Poso un bacio delicato fra i suoi capelli << Stiles piccolo, non hai perso tutti e due i bambini, ne hai perso uno solo. Deaton mi ha spiegato che il più forte ha preso tutte le energie da te, e l' altro bambino non è riuscito a sopravvivere. Mi dispiace così tanto >> si tocca la pancia, e le sue guancie sono rigate da due grosse lacrime. Gli passo un dito, e succede qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Mi abbraccia. Un abbraccio che trasmette Amore, Fiducia, Felicità.

Lo abbraccio anch'io e dopo qualche secondo ci troviamo altre due braccia che ci abbracciano stringendoci forte.

Come avrei voluto tanto che mia mamma fosse qui in questo momento.


 


 


 


 

NDA:


 

Lo so, il capitolo è più corto, ma dovevo aggiornare. Allora che ve ne pare? Spero che vi sia piaciuto. Come avrete notato ho ripreso la spiegazione della canfora, in uno dei precedenti capitoli, volevo solo che avesse un quadro generale della situazione.

Detto questo, al prossimo aggiornamento.

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Capitolo 25
*** capitolo ventidue ***


PETER

 


 


 

Sento la portiera della macchina di Chris sbattere violentemente, segno che lui è arrabbiato. Quello che dovrebbe essere arrabbiato in questo momento sono io, visto che lui ha letto quella dannata lettera, quando io invece non avrei mai voluto che lo facesse.

Sento la porta di casa chiudersi e dopo qualche secondo me lo ritrovo alle mie spalle, con le mani appoggiate al divano. Appoggio la testa sul bordo del divano e lo guardo, appena i nostri sguardi si incrociano, mi fa un lieve sorriso e si abbassa a darmi un bacio; ma io mi scanso e mi alzo dal divano per andare nell' altra stanza. Ma, la sua mano mi blocca sul nascere quell' azione, <> lo guardo male << Christopher sono io che non voglio parlare >> rispondo freddo.

<< Perchè? Perchè ho scoperto che quando ci siamo lasciati, ho meglio tu mi hai lasciato, che hai tentato il suicidio?! Dovrei essere io quello arrabbiato e non tu! >>, addesso la colpa sarebbe mia? << Non darmi la colpa di nulla. Se ti ho lasciato e stato perchè tu hai deciso di sposare LEI. Di certo non è stato una mia scelta, semplicemente io mi sono basate sulle TUE scelte. Tu hai deciso di sposarla, e sei sempre stato tu che hai deciso di farci una famiglia, ma sopratutto una figlia. Stai pur tranquillo che se fosse stato per me, non ti avrei nemmeno lasciato e non avrei nemmeno pensato al suicidio, quindi non addossarmi colpe che non ho >>. Lascio la sua mano violentemente ed esco dalla stanza.


 


 


 


 

Esco di casa, e inizio a camminare, e senza neanche rendermene conto mi ritrovo di fronte alla clinica di Deaton. Entro e lo trovo da solo che cura un Alano, gli accarezzo la testa e sbuffo per tutta quella situazione. A volte mi sono sempre domandato come sarebbe stata se la mia Ancora non fosse stata Chris, ma qualcun'altro. << Saresti stato di merda. E no, non saresti stato la persona che sei adesso. Chris è riuscito dove tutti gli altri hanno fallito miseramente >>, le parole di Deaton non solo mi riportano alla realtà, ma sembrano aver dato risposta ai miei pensieri. << Dannati druidi >> borbotto continuando ad accarezzare quell' enorme cane. << Tu lo sai che prima o poi dovrai spiegargli questa situazione. E comunque glielo detto io di leggerla quella lettera. Aveva bisogno di sapere, perchè in tutti quegli anni che non siete stati insieme, non l'hai mai odiato. Mi ha persino detto indirettamente che avresti dovuto farlo, e detto onestamente non sono per niente d' accordo. Io ti capisco Peter. Lui è sempre stato la tua Ancora, l' unica persona in grado di calmarti con un solo sguardo quando eri incazzato con tutto il mondo, e ci riesce ancora. E sempre riusciuto a farti ragionare quando la tua famiglia non ci riusciva. Lo so che per te, è stata una batosta quando si è sposato, e quando è nata Allison; ma almeno tu sapevi che lui era vivo, anche se lo guardavi da lontano. Ti sei mai chiesto invece, a lui cosa sarebbe rimasto?! Nulla Peter. Perchè per lui, tu sei tutto. Hai sempre contato più di tutti. Quasi più di Allison. Credo che dovresti tornare a casa e parlarci >>. Non so davvero cosa dire. Deaton riesce sempre a farci fare pace. Lo guardo con un sorriso che coinvolgono anche gli occhi ed esco velocemente dallo studio.


 


 

Appena arrivo a casa, cerco Chris per tutta casa, trovandolo nel suo " studio ", se così si può chiamare. Quella stanza è piena di proiettili di strozzalupo, che potrebbero ucccidere interi branchi. Lo guardo mentre pulisce una delle sue pistole << Vuoi farmi fuori? >> chiedo con un tono giocoso, si gira a guardarmi e posa l' arma sul tavolo, << Fino a due ore fà, eri in cima alla lista. Ma adesso non più. Odio quando non parli con me >>, si alza velocemente e viene ad abbracciarmi.


 

Mi spoglia velocemente e dopo qualche secondo si spoglia anche lui, << Credo che tu debba farti perdonare >>, oh signore, con Chris nudo sarà facile farsi perdonare. << Lo penso anch' io >> rispondo con un tono malizioso, baciando l' angolo della sua boca. << Nono piccolo, quello che pensi tu, servirà per festeggiare il tuo perdono, in realtà stavo pensando ad un altro modo per farti perdonare >> sento il suo cuore che batte in modo irregolare, << Stavi pensando ad un pompino? >> domando piegando la testa di lato e regalandogli un sorriso, mi guarda felice << Beh sicuramente quello sarebbe un buon modo per farti perdonare, ma la risposta non è quella >>. Che cosa?! << Come sarebbe a dire?! - domando irritato – Christopher Argent, hai tipo tre secondi per dirmelo >> sussuro sulle sue labbra, fa scontrare i nostri bacini, facendomi scappare un gemito che di casto ha ben poco, e inizia a baciarmi il lobo dell' orecchio. Nascondo la faccia nell' incavo del suo collo e lo lascio fare, smette dopo quello che sembra un' eternità e mi sussura direttamente nel padiglione auricolare << Faresti una cosa per me? >> annuisco e lascio un bacio sul suo collo, << Ti piacerebbe cambiare cognome in Argent? >>, esco da quel porto sicuro che è il suo collo e smetto di respirare. Lo guardo perplesso e cerco di dire qualcosa, ma ogni tentativo fallisce miseramente. << Sai piccolo, speravo in un si, voglio dire mi farebbe davvero piacere fare una famiglia insieme a te, ma in questa cosa dobbiamo essere in due, perchè sennò....>> non lo finisco di far parlare che mi attacco alle sue labbra. << SI, assolutamente si. Oddio, si che ti sposo Chris >> dico direttamente sulle sue labbra.


 


 


 


 


 

Abbiamo festeggiato tutta la notte, con due bottiglie di spumante – che non ho idea da dove siano uscite – e abbiamo fatto l' amore per ogni superficie della casa. Alla fine ci ritroviamo sdraiati sul divano del salotto, appagati e felici.

Chris e messo seduto dietro di me, e non fa altro che accarezzarmi i capelli e continua a baciarmi la nuca, mentre io lo lascio fare, godendomi le sue attenzioni. << Credo che dovremmo avvisare Deaton >> dico spostando lo sguardo su di lui, << No piccolo,lo sa di già, ha trovato qualche giorno fa la scatolina >> lo guardo non capendo di cosa stia parlando, si sposta leggermente e recupera da sotto il divano una scatolina di velluto nero.

<< Perchè stava li sotto? >> domando curioso, << Perchè è l' unico posto dove non guardi mai, quando non trovi il telecomando. Sapevo che sarebbe stato al sicuro >>, metto su un broncio, che però va via dopo che Chris mi ha baciato.

Mi rigiro nel suo abbraccio e dopo qualche secondo ci troviamo faccia a faccia. Mi bacia la fronte e sento il suo cuore che batte all' impazzata, << Sei pronto? >> domanda più a se stesso che a me. Annuisco e dopo quello che mi sembra un tempo interminabile, apre la scatolina, mostrandomi all' interno due anelli in oro. Sono meravigliosi. << Allora Peter Hale, mi faresti l' onore di diventare mio marito? >>, getto le braccia sul suo collo e lo guardo << Stavo aspettando questo momento da una vita. Si certo che ti sposo >>. mi bacia e mi morde il labbro inferiore. Si stacca e mi prende la mano sinistra, << Allora posso? >> faccio ruotare gli occhi all' insù spazientito << Se non ti muovi, chiedo il divorzio >> non riesco a finire la frase, che l' anello e già al suo posto.

Lo guardo per paio di secondi sul mio dito, e sposto lo sguardo su Chris, << E meraviglioso amore, grazie >> dico posando un bacio sulle sue labbra, ricambia il mio bacio e dopo che ci siamo staccati, mi sorride << Dentro c'è un' incisione. C'è scritto ' Peter Argent ' >> gli scocco un bacio sulle labbra e sempre sulle sue labbra gli dico << E' perfetto. Non potevi farmi un regalo più bello di questo >>.


 


 


 


 

E passata una settimana, da quando Chris mi ha proposto di sposarlo, e io sono l' uomo più felice sulla faccia della terra. Per tutti questi giorni, non abbiamo fatto che stare l' uno fra le braccia dell' altro; devo ammettere che è davvero una bella sensazione. Sono sicuro che mio cognato sarebbe felice per me, un pò meno Talia. Ma a me non importerebbe nulla di quello che pensano gli altri, perchè finalmente sono felice con la persona che amo di più a questo mondo.

Sposto lo sguardo su Chris che sta dormendo sereno, e faccio scorrere un dito lungo il suo addome. Poso delicatamente un bacio sul suo collo e continuo a fare dei arabechi sul suo corpo; ma il rumore di alcune macchine che si fermano, mi fanno interrompere quello che stavo facendo. << Giuro che se non continui, chiedo il divorzio >> riporto l' attenzione su Chris e lo vedo che tiene gli occhi chiusi ed ha un sorriso stampato sulla faccia, << Mi piacerebbe continuare, ma sai abbiamo tutto il branco davanti alla porta di casa. Stanno ancora decidendo chi deve suonare il campanello >> dico con un sorriso sulle labbra; Chris mi stringe ancora di più a lui e mi lascia un bacio sulla fronte, << Ignorali piccoli. Come ho fatto io al telefono per tutto il resto della settimana. E adesso puoi gentilmente continuare a fare quello che stavi facendo? >>, rido alle sue parole e bacio le sue labbra.

Sto per riprendere a fargli le carezze quando la voce incazzata di Stiles perfora i miei poveri timpani << Peter Hale in Argent, alza il culo dal quel letto e vieni ad aprirci. Non è bello far aspettare un intero branco sulla porta >>, emetto un ringhio furioso e mi alzo dal letto. Guardo Chris e noto che si è girato dall' altra parte del letto. Eh no. Gli sposto bruscamente le coperte, << Christopher Argent alza il tuo favoloso culo da quel letto. O giuro che rimani in bianco per tutto il resto della tua vita >>, si alza di malavoglia dal letto, e iniziamo a vestirci.

Scendiamo di sotto, Chris va verso la cucina, mentre io vado ad aprire la porta. << Certo che per essere un lupo non sei così veloce a venire >> dice Stiles, ma per fortuna mio nipote gli tira uno scapelloto in testa; quando si è reso conto di quello che ha detto inizia a ridere, entrando in casa, accomodandosi sul divano, seguito a ruota da tutti gli altri. Una volta tutti dentro, li guardo storto << No no ma fate pure con comodo. Tanto a noi non date fastidio >>, ma un bacio sulla nuca mi fa rilassare, << Cerca di stare calmo, andranno via fra un paio d' ore al massimo >>, mi giro a guardare Chris e sposto la testa di lato, << Basta che non vai via tu >> gli rispondo con una luce di malizia negli occhi; << Ehi voi due, invece di amoreggiare, venite qui, dobbiamo organizzare un matrimonio >> ci riprende Stiles con quel tono di voce che non amette repliche.

<< Auguri nipote >> dico rivolgendomi a Derek, in tutta risposta si schiaffa una mano in faccia << Non potevo rimanere single? >>, ma la gomitata di Stiles che gli rifila a Derek, mi fa pensare che questa è la vita che voglio e che non la cambierei per nulla al mondo.


 


 


 


 


 


 


 

NDA:


 

Allora che ve ne sembra? Mi dispiace se non ho aggiornato prima, ma sono stata occupata. Spero che il capitolo abbia ripagato l' attesa :)

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Capitolo 26
*** capitolo ventitre ***


Okay gente amatemi, due aggiornamenti in cosi

poco tempo non era mai successo.

Si vede che il caldo mi fa sfornare idee.

Vi avviso che i prossimi capitolisaranno Chris x Peter

o Peter x Chris, decidete voi. Tanto sonosempre loro. ;)

 

Buona lettura

 

 

 

 

 

 

CHRIS

 

 

E più di un' ora che Stiles sta parlando ininterottamente con Lydia e io non lo sopporto già più. Voglio dire, gli voglio bene, ma a volte mi domando come faccia Derek a sopportarlo per ventiquattro ore consecutive.

 

Sposto la mia attenzione su Peter sta dormendo con la testa appoggiata sulle mie gambe e noto che i succhiotti che gli ho fatto stanotte sono ancora lì sul suo collo. Che strano, di solito vanno via dopo qualche secondo, non rimangono mai così tanto. Porto una mano sul suo collo e copro quei segni. Speriamo che non sia nulla di che, anche se onestamente la cosa mi sta preoccupando e neanche poco direi. Lascio delle carezze sul suo collo e lo sento rilassarsi mentre sta dormendo. Dio non ci posso credere che fra un pò ci sposeremo. Finalmente si realizza quello che ho voluto veramente nella mia vita, e questo è tutto merito suo. Mi avrebbe fatto piacere conoscere il padre di Derek, doveva essere una persona eccezionale, proprio come suo figlio.

<< Okay Stiles direi che può bastare. Tu e Lydia potete finire di parlare del matrimonio da un' altra parte. Io devo parlare con Chris. Da soli. Senza persone che ascoltano anche a venti metri di distanza. Quindi siete pregati di uscire >> avvisa Deaton con un sorriso, a quelle parole torno a prestare attenzione a tutti gli altri; Stiles lo guarda male << Fammi capire Doc, ci stai buttando fuori di casa? >>, Deaton annuisce e li guarda << Se non ricordo male, tu e Derek avete appena acquistato una casa e >>, << Okay Doc, c'è ne andiamo >>, prende Derek per un braccio e se lo trascina dietro, a ruota lo seguono anche tutti gli altri.

Ridacchio a quella scena e appena escono tutti; Deaton si assicura che siano andati tutti via e viene verso di noi, si siede sul tavolino di fronte a noi, e mi sposta la mano. Peter emette un ringhio basso appana sente la mancanza di quel calore, Deaton si guarda intorno e cerca qualcosa nella sua borsa da veterinario. Estrae una piccola torcia e la punta sul collo di Peter.

<< Deaton >> sussuro preoccupato, mi guarda sicuro e torna a prestare la sua attenzione a quella parte del suo collo che è costellata dai succhiotti. Appena Deaton sposta le mani su i suoi capelli, Peter si irrigidisce aprendo di colpo gli occhi, cercando di sottrarsi al tocco del veterinario. << Va tutto bene Pet >> dico lasciandogli una carezza nei suoi capelli; Deaton sposta la torcia appena sotto la maglia e dopo una rapida occhiata, mi guarda pensieroso.

 

<< Deaton che succede? >> domando preoccupato, << Non guarisce Chris. Quei segni non dovrebbero nemmeno esserci sul suo collo >> lo guardo male << Ma non mi dire >> rispondo con sarcasmo, << Credo che Peter abbia perso i suoi poteri >> dice preoccupato. Cosa?! Guardo Peter che si alza velocemente dal divano ed esce dalla stanza, sto per seguirlo ma Deaton mi ferma. << Credo che abbia perso i suoi poteri dal momento in cui ha accettato di sposarti. Di solito anzi raramente ci sono questo tipo di unioni fra lupi mannari e cacciatori. E successo solo una volta, quando una tua lontana parente ha deciso di sposare un lupo. Ma da quello che ne so, i suoi poteri sono ritornati >> guardo le scale e sono combattuto se restare li ad ascoltare Deaton oppure andare da Peter, ma il rumore di un vetro rotto mi fa decidere.

 

Salgo le scale velocemente, e appena entro in camera trovo lo specchio rotto. Peter ha la mano sanguinante. E la camera e sottosopra, sembra che ci sia passato un tornado. Mi avvicino velocemente e prendo la sua mano insaguinata, la esamino e lo guardo male, << Di un pò, sei impazzito? Avresti potuto sul serio farti male. Cosa ti passa per la testa? >> domando arrabbiato. Lo porto con me nel bagno e gli metto la mano sotto l' acqua, << Grazie >> sussura Peter vicino al mio orecchio, lasciandogli poco dopo un bacio. Lo guardo con un sorriso ebete, gli accarezzo la mano; chiamo Deaton al piano inferiore e gli faccio fasciare la mano.

<< Peter i tuoi poteri torneranno, devi solo avere pazienza. Credo che tutto questo sia successo perchè il tuo lupo si è sottomesso. Hai accettato di legarti a qualcuno che non fa parte di un branco di lupi, ma credo sia normale. D' altronde se non sarebbe successo adesso, sarebbe successo parecchi anni fa >> ci rassicura il dottore. Ma io non sono per niente rassicurato. Non so come potrebbe reagire Peter se dovesse davvero perdere in via definitiva i suoi poteri. << Bene adesso che qui ho finito, vado anche io. Se avete bisogno per qualsiasi cosa, non esitate a contattarmi, sono stato chiaro? >> Peter gli fa un saluto da militare a quelle parole, e io lo guardo ridendo.

Lo accompagno alla porta e lo ringrazio per il suo aiuto, appena chiude la porta mi trovo Peter. Mi sbatte contro la porta e mi guarda con un sorriso malizioso mi stampa un bacio sulle labbra, e dopo qualche secondo mi stacco per informarlo delle ultimi decisioni prese << Dovremmo ringraziarlo a dovere per averci liberato di quel ragazzino logorroico e iperattivo. Credo che un regalo da Las Vegas sarebbe davvero l' ideale >>, << Che cosa abbiamo in mente Mr. Argent?! >> chiede curioso, << Mmmm pensavo ad un matrimonio a Las Vegas, starci per una settimana e poi stare due settimane a Parigi >> dico sulle sue labbra. << Vada per il matrimonio a Las Vegas, ma se vuoi andare a Parigi non andremo nella tua casa dove stavi con loro. Penso che la mia nuova casa sia pronta per essere inaugurata >> risponde malizioso. << Io preparo le valigie e tu prenoti l' aereo >> dico staccandomelo di dosso, << Agli ordini marito >>.

 

 

 

Ci stacchiamo e ognuno sbriga le proprie faccende, mando un messaggio al resto del branco, avvisandoli che io e Peter per tutto il mese non saremmo raggiungibili e spengo il cellulare, lasciandolo sul comodino. Recupero la scatolina con i due anelli di matrimonio e finisco di fare le valigie.

Dopo un paio di minuti mi raggiunge Peter e si stende sul divano, appoggiando la testa sulla mano, e mi guarda felice.

<< Che c'è? >> domando fermandomi di colpo nella stanza, mi fa un cenno con la testa e mi domanda << Ti ho mai detto quanto ti amo? >>, lascio cadere una delle sue maglie e mi metto a cavalcioni su di lui, << No. Credo che oggi tu non me l' abbia mai detto >> e poso un bacio sulle labbra.

Mi sto per alzare ma Peter mi blocca << Rimani qui con me >>, << Sai piccolo non finiranno di farsi da sole queste valigie >> gli lascio un bacio a stampo e recupero la sua maglia finendo di fare le valigie.

 

 

Sei ore dopo siamo su un aereo di prima classe diretto a Las Vegas.

 

 

 

 

 

 

 

 

LAS VEGAS

 

 

 

 

Il viaggio è stato a dir poco turbolento, e non perchè il tempo fosse brutto, ma perchè Peter avrebbe ringhiato verso chiunque che posava gli occhi su di me. Per tutto il viaggio è stato spalmato addosso a me, grugnendo ogni qual volta qualcuno mi chiedeva qualcosa. Meno male che era stanco, o non avrei saputo trattenerlo ancora a lungo. Voglio dire non potevamo fare sesso su un aereo. Non sarebbe stato carino nei confronti degli altri passeggeri.

 

<< Ti avviso Chris al ritorno prendiamo un aereo privato. Non starò insieme ad altre persone che non sia tu >>, rido alle sue parole; la sua gelosia non ha limiti.

Usciamo dal Luxor, uno degli alberghi più lussuosi della città e cerchiamo un posto dove cenare.

Quando rientriamo in albergo, i vestiti fanno decisamente una bella chiaccerata con le assi del parquet, mentre noi ci dedichiamo a noi stessi.

 

 

Un raggio di sole mi fa svegliare, appena mi guardo intorno mi rendo conto che questa non è la stanza di casa nostra, ma è la lussuossima stanza d' albergo. Guardo Peter dormire e noto che tutti i succhiotti sono spariti. Bene vuol dire che i suoi poteri sono ritornati.

Lascio una scia di baci lungo il suo profilo e lo sveglio lentamente, appena apre gli occhi, un celeste color mare mi danno il buongiorno, sorrido come un' ebete e mi attacco alle sue labbra. << Doccia, e poi usciamo >>, mi alzo trascinandomelo dietro e lo sento borbottare sul perchè non siamo rimasti a letto ancora un pò.

 

 

Dopo aver fatto colazione, per me si può definire così per Peter un pò meno, visto che ha spazzolato via tutto quello che c'era al buffet. Usciamo dopo un' ora esatta e ci dirigiamo verso la chiesa che esegue i matrimoni.

 

 

 

 

Parlo col pastore e dopo neanche cinque minuti, siamo altare, che ci teniamo per mano, sorridendo come degli ebeti e felici.

<< Signori quando siete pronti, potete pronunciare le vostre promesse >>, sobbalzo a quelle parole, e guardo confuso il pastore, << Le promesse >> sussura Peter. Oh si, le promesse.

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Ieri è trascorso, domani deve ancora venire,noi abbiamo solo oggi. Stavo percorrendo il rettilineo della mia vita, la tua bellezza mi ha fatto sbandare. Il tuo amore non è un di più, ma l’essenziale di cui non posso fare a meno neanche per un istante.
Tu splendida emozione, tu splendida realtà, tu splendida certezza.
Il sole è la vita della terra, l’amore è la vita dell’uomo e tu, amore, sei la mia vita perché io ti amo.
Tu sei come il sole, mi illumini e mi riscaldi. Continua a risplendere!
Due sono le grandi gioie nella vita di un uomo: la prima quando la prima volta può dire Amo, l’altra, ancora maggiore, quando può dire sono Amato.
L’amore risolve tutti i problemi: con te non posso preoccuparmi del buio, perché sei luce; non temo il freddo perché sei fuoco;non mi perdo nel dubbio, perché sei verità.
Grande è il desiderio di averti vicino, quando non ci sei mi sento vuoto.
Ho bisogno di te per sentirmi vivo e felice. Il nostro amore mai si spezzerà, il nostro amore durerà per sempre, perché siamo come i fiori sotto il chiaro di luna, ombra e sostanza di un essere solo.

Ti amo Peter >>.

 

Guardo Peter ne gli occhi e li vedo di un azzuro intenso piene di lacrime. Non mi ero preparato un discorso, ma quelle parole sono la semplice e pura verità. Appoggio una mano sulla sua guancia e si sposta a baciarmi il palmo della mano con delicatezza e amore. Estraggo l' astuccio e prendo uno degli anelli, glielo infilo all' anulare torno a guardarlo. Felice. Ecco come mi sento.

 

Mi guarda per un secondo e inizia a parlare << Ti sposo perché... non esiste altro uomo che vorrei al mio fianco..E sai amarmi come voglio essere amato
Ti sposo perché... è stato quasi per gioco che ci siamo legati senza soste per la vita... niente e nessuno ci ha mai divisi, ma uniti ancor di più l'uno all'altro
Ti sposo perché... hai detto che ti ho riempito la vita come tu hai riempito il mio cuore e mi hai fatto ricredere nell'amore... è un viaggio e insieme supereremo tutti gli ostacoli della vita.
Ti sposo perché... siamo una squadra e se siamo insieme possiamo affrontare qualsiasi cosa! Ti sposo perché... sei al centro del mio universo. Ti amo! Ti sposo perché... con te ho scoperto un nuovo significato per la parola felicità.Ti sposo perché... mi completi... mi fai ridere... mi far star bene... mi ascolti... Ti sposo perché... ovunque io sia con te, mi sento sempre a casa! Ti sposo perché... mi completi! Non posso più fare a meno di te...! Ti amo! Ti ho sposato perché... insieme siamo una cosa sola e da soli il nulla
Ti sposo perché... sei nel cuore del mio cuore, per l'eternità. Niente e nessuno potrà mai separarci. Ti sposo perché... non avrei mai immaginato di sposarmi prima di incontrarti! Ti sposo perché. sei unico, bellissimo e nessuno potrà mai darmi quello che mi hai dato tu! Ti sposerei ogni giorno! Ti sposo perchè.hai saputo accompagnarmi verso la luce in un momento buio... e grazie a te ora conosco davvero il significato della vita e dell'amore >>.

Mi infila l' anello al dito e mi guarda con uno sguardo pieno d' amore.

 

Non poteva farmi una promessa più bella ed emozionante. Sto per baciarlo, ma il pastore si schiarisce la voce, lo guardiamo entrambi storto e inizia a parlare << Auguri per questo giorno speciale che possa segnare l’inizio di un lungo viaggio insieme e che la gioia che provate ora vi accompagni per tutta la vita e questo giorno rimanga, per voi, un ricordo indimenticabile. I miei migliori auguri ad una coppia stupenda nel ricordo del vostro giorno più bello e che la passione, l’amore, la stima vi leghino sempre l’uno all’altra come in questo giorno di festa. Congratulazioni per aver coronato il vostro grande sogno. Auguri di cuore. Adesso potete baciarvi >>.

Non facciamo finire il pastore, che le labbra di Peter sono sulle mie. Aspettavo questo giorno da una vita, lo prendo per i fianchi e lo bacio con passione.

 

Ringraziamo il pastore e usciamo dalla chiesa.

<< Peter Argent >> dico sulle sue labbra, << Mr. Argent credo che debba svolgere i suoi doveri di coniuge >>, lo trascino verso l' hotel e inziamo a ridere felici.

 

 

 

 

 

 

NDA:

Allora che ve ne sembra? Al prossimo aggiornamento. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

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Capitolo 27
*** cqpitolo ventiquattro ***


Okay scusate per non aver aggiornato prima.

E scusatemi immensamente per l' inizio

di capitolo abbastanza strappalacrime,

ma mi sembrava giusto anche affrontare

il dolore di una perdita.

 

 

Vi avviso, questo capitolo,

( e i prossimi )

contiene solo i nomi

dei personaggi di The Maze Runner.

 

 

Buona lettura.

 

 

 

 

 

 

DEREK

 

 

 

 

 

 

Sto guardando mio marito che dorme sereno nel letto,sembra passata una vita dall' ultima volta che è successo. Ma, con tutto quello che è successo con Gerard non mi aspettavo niente di diverso. Quel bastardo ha solamente aggravato una situazione già precaria di suo.

 

 

Stiles ne ha risentito molto della perdita di uno dei bambini; a volte mi domando come faccia ad avere un sorriso per me o per suo padre, nonostante riesco a percepire che se potesse si butterebbe da un ponte dal dolore.

Ma il leggero sospirare di Stiles mi fa smettere di pensare, e riportare lo sguardo su mio marito. Capisco che è sveglio anche se non si muove, rimango in silenzio, finchè non spezza il silenzio. << Amore posso dirti una cosa? - annuisco alle sue parole e riprende fiato prima di continuare – Non pensare mai che mi sono dimenticato di uno dei nostri figli, sto solo cercando di abituarmi alla sua assenza, anche se ancora non era nato. A volte mi piace pensare che il venticello che entra dalla finestre sia la carezza di nostro figlio che non potremmo mai avere >>, lo guardo con gli occhi lucidi e rimango a fissarlo nel silenzio più assoluto.

 

E sempre stato lui quello più loquace, io sono sempre stato quello con le emozioni costipate come gli piace definirmi, ma devo ammettere che, Stiles in questo momento ha bisogno di rassicurazioni che al momento io non so dargli, semplicemente perchè, mia madre è morta prima di potermi fare capire cosa si prova in certe circostanze. Ho affrontato il mio dolore per la morte di Paige nel peggiore dei modi. Ho incanalato il mio dolore con la rabbia verso tutti; ma adesso non mi posso permettere una cosa del genere. Stiles è troppo fragile per affrontare una perdita così enorme da solo.

 

<< Piccolo anche io sto soffrendo questa perdita. E no, non penso che tu ti sia dimenticato di lui o lei, la stai affrontando a modo tuo. E va bene così. Ma voglio dirti una cosa. E importante che mi ascolti attentamente, non darti assolutamente la colpa di aver avuto questo aborto. Non è colpa tua. Voglio dirti anche un' altra cosa, che se stiamo insieme non avrò paura di affrontare questa perdita, e puoi piangere quanto vuoi, non devi nasconderle con me le lacrime. Io ti porterò sempre al centro del mio cuore, del mio mondo, in questo viaggio di sola andata, e mi ci è voluto un attimo per capire che il mio angelo sei tu, anzi siete voi >> non mi fa finire che scoppia a pingere, nascondendo la sua faccia nell' incavo del mio collo. << Grazie >> sussura talmente piano sul mio collo. Gli accarezzo i capelli e lo lascio piangere, sono sicuro che sfogarsi gli farà bene.

 

 

 

 

 

Stiles ha iniziato finalmente a ridere di nuovo. E così bello vederlo felice.

 

 

 

 

Stamattina quando sono rientrato in casa, ho sentito Stiles imprecare, quando mi sono affacciato in camera a vedere cosa era succeso l' ho trovato che borbottava contro il telefono, continuando a nominare Peter e Chris, << Piccolo che succede? >> domando curioso di sapere cos'ha attirato la sua attenzione, si gira e mi punta il dito contro << Tu lo sapevi! >> lo guardo con un sopraciglio alzato non capendo a cosa si riferisca, << Derek, Peter e Chris si sono sposati senza di noi. E tu lo sapevi, e non mi hai detto nulla >>. Che cosa?! Gli strappo il cellulare di mano e leggo il messaggio che ha ricevuto da parte di mio zio.

 

' Ciao Stiles, come stai? Lo so che non stai passando un bel periodo, ma spero che la notizia che sto per darti, ti renda almeno un pò felice. Mi sono sposato con Chris. Mi dispiace se ci sei rimasto male ma volevamo fare questa cosa da soli. Spero che ci perdonerai, e per dimostrartelo, ti lascerò prepare l' evento del nostro ritorno.

Ti voglio bene.

Peter :) '

 

 

 

 

Rileggo il messaggio un paio di volte e dopo un pò guardo mio marito che sorride felice. Mi butta le braccia al collo e spazza via il mio broncio. << Quei due me la pagheranno. Io e Lydia ci vendicheremo >> dice ridacchiando, curvo le mie labbra all' insù e gli lascio un bacio sulle labbra.

<< E bello vederti di nuovo sorridere figliolo >> ci giriamo entrambi alle parole dello sceriffo, e Stiles si stacca da me per andare ad abbracciare l' uomo più importante della sua vita, oltre a me, ovviamente.

 

 

 

Li guardo e penso che non voglio cancellare nulla di questa mia vita. Ogni cosa, ogni minima cosa, mi ha reso quello che sono adesso. Le cose belle mi hanno insegnato ad amare la vita. Le cose brutte, a saperla vivere.

 

E con Stiles e semplice amare la vita, perchè lui è vita. La mia vita. E non la cambierei per tutto l' oro del mondo.

 

 

 

 

 

 

 

PARIGI

 

 

 

 

 

PETER

 

 

Siamo arrivati a Parigi da nemmeno un giorno e gli amici di Chris gli hanno organizzato una festa. E questa cosa mi fa parecchio incazzare, non è per via della festa, ma perchè mi ha presentato come un suo amico, e non come suo marito. Non pensavo che mi sarei dovuto nascondere, almeno non di nuovo.

<< Allora che fine ha fatto il tuo dolce licantropo? Se non ricordo male tua sorella l' ha ucciso insieme al resto della sua famiglia? Beh se nel caso fosse così, meglio così almeno ne abbiamo uno in meno da uccidere >> gli dice con un ghigno sadico il suo amico, sto per righiare contro di lui, quando la mano di Chris si appoggia alla base della mia schiena e gli risponde serio << E vivo. E no, quella pazza di mia sorella non è riuscito ad ucciderlo, ci ha provato ma gli è andata male, ma ci sono quasi riusciuto io... >>, << Oh bene Chris >> gli lancia uno sguarda di fuoco e riprende il suo discorso con un tono duro che non ammette nessuno tipo di replica << Dicevo, ci sono quasi riuscito io e non perchè gli ho sparato, ma perchè l' ho lasciato per sposare qualcuno che non amavo. E comunque prima ti ho presentato Peter come mio amico, ma in realtà lui è Peter Hale, mio marito quello che mia sorella ha cercato di uccidere insieme al resto della sua famiglia >>, tutti i cacciatori ci guardano come se fossimo un mostro con tre teste. In meno di due secondi ci puntano le pistole contro, quando uno di loro ci sorride e si avvicina, si rigira verso i suoi amici e gli dice << Amici miei, quelle non vi serviranno. Se proviamo anche solo ad attaccare uno di loro ci ritroveremmo tutti i branchi di lupo contro. Per quello che mi riguarda, Chris può fare della sua vita quello che vuole, e liberissimo di amare chi vuole. Come ho fatto io >> solo allora mi rendo conto che nel gruppo c'è anche un altro licantropo, Alpha.

<< Grazie Teresa >> gli dice Chris, si rigira e lo abbraccia, ma il ringhio furioso del suo Alpha mi fa mettere sulla difensiva. << Credo che a Newt non sia andato ancora giù il fatto che abbracci gli altri >> dice ridacchiando, Chris le sorride di rimando e mi prende per mano, gliela tengo finchè non c'è ne andiamo.

 

 

 

 

Una volta fuori dal locale, gli lascio la mano ed entro in macchina senza neache aspettarlo; entra anche lui e inizia a guidare. Poggio la fronte sul finestrino e inizio a guardare fuori, concentrandomi sul battito cardiaco di Chris. Lo sento che batte in modo regolare, e la cosa mi destabilizza parecchio.

<< Mi dispiace di averti presentato così >> dice allungando la sua mano verso la mia, non gli rispondo, perchè se lo facessi gli urlerei contro tutto quello che mi passa per la mente, e non voglio farlo. Per quanto sia doloroso quello che ha fatto, adesso io e lui siamo sposati, e non voglio litigare in questi giorni.

Si accosta lungo la strada << Perchè ti sei fermato? >>, mi guarda e appoggia una mano sulla mia guancia << Pet, non ci provare a cambiare argomento. Lo so che ti stai trattenendo dall' urlarmi contro. Avanti parlami >>. Scendo dalla macchina e mi fermo a guardare il vicolo di fronte a me, dopo pochi secondi sento Chris che scende dalla macchina e si posiziona di fronte a me, mi abbraccia. Lo lascio fare, << Perchè? >> e dentro a quella semplice domanda ci sono tutti i miei dubbi, mi da un bacio sul collo e dopo qualche secondo sento la maglia bagnata << Sapevo che l' avrebbero fatto. Volevo proteggerti, e il risultato è stato disastroso. Ho finito col ferirti ancora. Ti ho sempre ferito, e oggi l' ho fatto nel peggiore dei modi. Scusa >> mi risponde con uno tono mal fermo, sto per rispondergli quando entrambi ci giriamo verso il vicolo. Il pianto di un bambino ci ha distratto dal nostro momento di dramma.

Ci dirigiamo verso quel pianto e troviamo un bambino di 4/5 anni al massimo che piange rannicchiato su stesso, Chris prova ad avvicinarsi, ma un ringhio pieno di paura lo fa allontanare. Cambio il colore dei miei occhi e mi avvicino a lui, poggio una mano suoi sui capelli ricci; sposta le sue manine dal suo faccino e mi guarda con il viso pieno di lacrime e con gli occhi di un colore che non mi sarei aspettato. Blu elettico. Appena vede il colore dei miei occhi si fionda nelle mie braccia e mi stringe forte – per quanto gli sia possibile – gli lascio una carezza lungo la sua schiena, << Ciao piccolo, dove sono mamma e papà? >> domanda Chris appoggiando la sua mano sopra la mia. << Non ci sono. I cacciatori li hanno portati via >> ci risponde fra i singhiozzi, lancio uno sguardo carico di rabbia verso Chris e mi bacia la fronte, chiedendomi scusa.

 

<< Vieni piccolo, ti portiamo a casa con noi al momento >>, lo prendo in braccio e ci dirigiamo verso la macchina; Chris mi apre lo sportello posteriore e mi infilo dentro con il bimbo in braccio. Entra anche Chris, mette in moto e ci dirigiamo verso casa.

Durante il tragitto il piccolo ha giocato con il mio anello e mi ha regalato un timido sorriso, << Piccolo come ti chiami? >>, si appoggia sul mio petto e si mette il police in bocca, << Mi chiamo Thomas, ma la mamma mi chiamava sempre Tommy >>, gli lascio un bacio sui capelli e lo stringo forte al mio petto.

 

 

 

Appena arriviamo in casa, porto il piccolo in camera da letto e lo faccio sedere sul letto, Chris ci guarda dallo stipite della porta con un sorriso sulle labbra. << Allora nano, io sono Peter e questo signore dietro di me è Chris. Cercheremo i tuoi, fino ad allora resterai con noi >>, mi butta le braccia al collo e mi sussura << Non mi abbandonate anche voi >>, a quelle parole gli regalo un sorriso rassicurante e lo abbraccio. << Dolcezza adesso andiamo a fare il bagno e poi a nanna >>, si guarda le mani e le nasconde dietro le spalle << Ma io non sono sporco e non ho sonno >> mi risponde con un tono giocoso, << Oh guarda sei sporco qui >> dico allegro, si guarda la maglia e gli lascio un buffetto sul naso, ride di gusto e si copre il naso.

Lo svesto nel frattempo che Chris gli prepara il bagno, appena sento l' acqua chiudersi lo porto in bagno e delicatamente lo immergo nell' acqua tiepida.

 

Non c'è suono più bello della risata di un bambino, Thomas si è divertito un sacco a fare il bagno, anche se in realtà lo abbiamo fatto anche noi per colpa sua, visto che ha schizzato acqua dappertutto.

Chris è di là in camera da letto con il piccolo, entrambi già cambiati che ridono. Appenan entro in camera vedo che Chris gli sta facendo il sollettico sul pancino, appena il bambino mi vede mi urla felice << Papà vieni anche tu >> il mio cuore di colpo smettere di battere a quelle parole e Chris mi guarda con un luccichio negli occhi, Thomas ci guarda come se avesse detto qualcosa di sbagliato e sussura << Scusa >>, sto per rispondergli quando Chris gli dice << Non c'è nulla di cui ti devi scusare piccolo >>, Thomas allunga le manine verso di me, gliele prendo e gli scocco un bacio sui capelli.

 

Il piccolo nasconde la faccia sul mio collo e mi stringe forte la maglia, << A nanna scricciolo >>, lo rimetto sopra il letto e si mette sotto le coperte e noi lo seguiamo.

 

Thomas si strige al mio petto e lo abbraccio, sentendomi a mia volta abbracciato da Chris, mi accarezza un fianco e mi sussura << E' una bella sensazione quella che si prova. Se sono stato accanto a Victoria in tutti questi anni è stato solo per Allison. Ma se un giorno vorrò essere di nuovo padre, voglio esserlo insieme a te >>, mi sporgo oltre Thomas e gli lascio un bacio sulle labbra, facendo attenzione a non svegliare il piccolo.

<< Si è davvero è una bella sensazione >> gli dico con la fronte appoggiata sulla sua.

 

 

<< Dovremmo chiamare la Dottoressa Paige >>, lo guardo confuso e mi stringe più forte a sè << E' l' emissario che si occupa di questo territorio. Potremmo iniziare da lei, per chiedere informazioni sui genitori di Thomas >> guardo Thomas addormentato e gli lascio una carezza sulla guancia, << Oppure potremmo chiedere ai tuoi amici cacciatori. Visto che hanno preso i suoi genitori, e molto probabilmente li hanno già uccisi >> rispondo con un tono duro, << Peter >> mi richiama come se non volesse portare ancora avanti quel discorso, << No, preferisco chiamare Deaton. Mi fido di lui, e poi è il nostro emissario, se vuole, la può chiamare lui >>, smetto di parlare quando Thomas si muove nel sonno, con la paura di poterlo svegliare con il nostro vociferare.

<< Come vuoi, per me non ci sono problemi, se ti senti più sicuro così, allora faremmo così. Ma una cosa voglio dirtela, non ti ho sposato perchè sei un lupo, ti ho sposato perchè per me, sei semplicemente Peter. La persona di cui mi sono innamorato quando avevo sedici anni e da allora non ho mai smesso. Il fatto che sono un cacciatore a quanto pare ti sta mandando parecchio in crisi, se vuoi ' mordermi ' non devi fare altro che agire >>, lo guardo come se avesse detto una mostruosità assurda e ritorno a guardare il piccolo prima di rispondergli; << Non ho problemi con te. Il problema sono i tuoi amici cacciatori per quello che fanno. E scordati il pensiero di essere trasformato perchè non lo farò >>, ci guardiamo e dopo un pò ci addormentiamo.

 

 

 

 

 

 

NDA:

 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Al prossimo aggiornamento. :)

Buon inizio settimana.

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Capitolo 28
*** capitolo venticinque ( 1pt ) ***


Questo capitolo sarà diviso in due parti,

perchè sennò sarebbe venuto troppo lungo.

 

 

 

 

 

 

PARIGI

( DUE GIORNI DOPO )

 

 

 

 

 

 

 

 

CHRIS

 

 

 

 

Sono in cucina che parlo al telefono con Deaton riguardo i genitori di Thomas, quando Peter mi abbraccia da dietro. Mi giro e nasconde la faccia nell' incavo del mio collo, respira il mio odore, gli lascio una carezza sui capelli e sospira felice per quelle attenzioni; ma purtroppo le notizie non sono per niente positive. I genitori di Thomas sono stati uccisi. Peter emette un ringhio furioso e gli lascio una carezza sul collo, facendolo calmare all' istante.

Poso il cellulare di Peter sul bancone della cucina e poso un bacio sulla fronte di Peter, mette le mani intorno al mio collo e mi abbraccia, lo prendo da sotto le gambe e lo faccio sul sedere sul bancone.

<< Che facciamo adesso? >> mi domanda Peter nel panico più assoluto, gli prendo la mano, quella dove c'è la fede di matrimonio e gliela stringo, << Potrebbe rimanere con noi. Sempre che tu sia d' accordo. Voglio dire, abbiamo sempre voluto avere una famiglia tutta nostra e adesso possiamo farlo. Un' altra Ancora di guida e di fermezza da poter amare >> rispondo ricordando le sue parole di tanti anni fà.

<< E con il resto del branco come facciamo? >>, lo guardo e penso che al momento dei bambini nelle nostre vite, sarebbero delle cose belle, << Stiles sta aspettando un bambino, non penso che un altro bambino faccia la differenza. E poi è avvantagiato, è un piccolo lupo, Stiles l' adorerà e anche il resto del branco >> dico posando un bacio sul suo collo.

 

 

 

Sposto interamente l' attenzione su mio marito, ma dopo qualche minuto sentiamo un rumore nell' altra stanza << Dimmi che sta ancora dormendo. Per quanto adori quel bambino, è troppo attivo per i miei gusti >> dico rassegnato verso Peter, ridacchia felice, sta per baciarmi, ma il suo bacio viene interroto da una vocina che ci richiama all' ordine.

<< Papi >> trilla Thomas felice, ci giriamo e corre verso di noi, inciampando sui suoi piedi, per fortuna riesco a prenderlo al volo, prima che caschi, << Grazie papi >> dice Thomas, << Sai che ore sono? Perchè non sei a letto come qualsiasi altro bambino? >> domanda Peter; Tommy si arrampica su uno sgabello e si mette a sedere accanto a Peter, gli si siede in braccio e con le manine gli prende le labbra fra di esse e sorride << Papà ho una fame da lupi. E poi tu e papi non eravate al letto con me per le coccole >> dice posando un bacio sulle labbra di Peter, li guardo sorridendo e mi avvicino a loro, poso un bacio fra i capelli di Thomas baciando successivamente Peter, << Cosa ti piacerebbe mangiare? >> chiedo sapendo già quello che avrebbe fatto; mi fa segno di metterlo giù, così lo accontento e corre verso il frigo.

Apre il frigo e lo guarda per cinque minuti buoni, quando finalmente ha deciso, svuota l' ultimo scaffale del frigo, per poi guardarci con il pollice in bocca.

Strabuzzo gli occhi, a quello che ha posato sulla sedia, non ci voglio credere. Uova, pane, bacon, e cioccolata. << Non vorrai mangiare quelle cose di prima mattina >> domando più a me stesso che a Tommy, mi fa uno sguardo indispettito con gli occhi blu elettrico, si mette le mani sui fianchi e mi lancia uno sguardo di sfida. << Thomas Argent non ci provare >> gli dice Peter, ringhiandogli piano. Il mio povero cuore ha smesso di battere a quelle parole, << Perchè invece di mangiare quelle cose, non mangiamo solo del pane con la nutella con un pò di succo?! >> domanda Peter, il bimbo annuisce sconfitto e corre ad abbracciarmi, lascio una carezza sulla testa e mi abbasso alla sua altezza.

<< Pulce puoi avere tutto quello che vuoi, basta chiederlo con calma >>, annuisce e tira su col naso.

 

 

 

Dopo che abbiamo finito di fare colazione ed esserci vestiti tutti, usciamo per le strade parigine, ci avviamo verso un centro commerciale per comprare qualche vestito nuovo al piccolo.

Appena entriamo dentro al negozio, Thomas si fionda sulle magliette dei supereroi. << Papà possiamo comprarla? >> mi chiede con il pollice in bocca, lo guardo sorridendo, pensando al fatto che Stiles sarebbe così felice delle sue scelte in fatto di abbigliamento, << Quale ti piace? >>, << Tutte papà >> ridacchio felice e ne prendo qualcuno dallo scaffale, e gliele faccio provare. Alla fine ha deciso per quelle degli Avengers e di Star Wars, << Dimmi che non diventerà come Stiles >> dice Peter posandosi una mano sulla faccia, rido a quella frase, sapevo che l' avrebbe pensato anche lui. << Papi chi è Stiles? >> ci guardiamo << Te lo dico appena arriviamo a casa >> diciamo entrambi simultaneamente.

Paghiamo alla cassa le maglie e le camicie insieme a qualche pantalone e usciamo dal negozio.

Mangiamo qualcosa al ristorante e facciamo un giro per Parigi, ordiniamo il cinese da asporto e verso le otto torniamo a casa.

 

 

 

Dopo cena, ci mettiamo sul divano a guardare un cartone che trasmettono alla televisione, fino a quando Peter e Thomas sussultano, guardando verso la porta. << Pet che succede? >>, mi guarda preoccupato << Aspettavi qualcuno? >> domanda, faccio segno di no con la testa e mi alzo dirigendomi verso la porta.

Apro la porta e vedo Ava Paige che sta per suonare il campanello, mi lancia uno sguardo severo ed entra in casa, chiudo la porta e le dico << Ma fai con comodo Ava >>, mi lancia un' occhiata e sposta lo sguardo su Thomas e Peter, << Thomas devi venire con me >> dice risoluta. Tommy si attacca alla maglia di Peter e non le risponde. Sto per rispondergli, ma il campanello suona di nuovo, vado ad aprire la porta imprecando; mi trovo Deaton insieme al padre di Scott, li faccio accomodare e appena Peter li vede sussura qualcosa vicino all' orecchio di Thomas.

<< Ava quel bambino non si muoverà da qui >> dice Deaton, mostrandole dei documenti. Me li passa e appena apro la busta vedo che sono dei documenti di adozione. Adoro Deaton. << McCall ha una penna ha portata di mano? >> chiedo e dopo qualche secondo me la porge, << Non osare Chris. Quel bambino deve rimanere qui >> l' emissario mi scocca un' occhiata arrabbiata, << Ci dica il perchè >> le chiede Peter.

Rimane in silenzio e Deaton le risponde al posto suo, << Avanti diglielo Ava. O vuoi che lo faccia io? Hai fatto uccidere i suoi genitori per poterlo vendere nel mercato della pedofilia. Ma ti rendi conto? Ora voglio sapere perchè? >>, << Non sono affari vostri >> tuona con un sguardo furioso.

<< Forse non saranno affari loro, ma sono affari che mi riguardano. Dottoressa Ava Paige la dichiaro in arresto per pedofilia >> dice il papà di Scott. Le mette le manette e apre la porta agli agenti. La conducono verso l' uscita e prima di uscire definitivamente si gira << Quel bambino non rimarrà a lungo con voi >> dice con un tono gelido.

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Capitolo 29
*** capitolo venticinque ( 2 pt ) ***


 SCUSATEMI PER L’ IMMENSO RITARDO
 
BUONA LETTURA.
 
 
 
 
 
 
DEREK
 
( BEACON HILLS )
 
 
 
Finalmente lo sceriffo ha lasciato casa nostra.
Stiles sembra che riprendersi molto lentamente; per fortuna gli attacchi di panico non ci sono più, ogni tanto ha qualche crisi di pianto per quello che è successo, ma credo che alla fine sia normale.
Vado in bagno, e gli preparo un bagno rilassante, pieno di acqua calda insieme a delle candele profumate, ritorno in camera e lo sveglio lentamente, prendendo in braccio, istintivamente porta una mano sul mio collo e mi stringe a sé.
Una volta in bagno lo faccio spogliare lentamente, per poi farlo immergere nell’ acqua. Mi immergo anch’io nell’ acqua, spostandomi dietro di lui e Stiles si appoggia con la mia schiena sul mio petto. Poggio una mano sul suo pancione  e lascio un bacio sul collo di mio marito, respirando il forte odore di Alpha che nostro figlio gli fa emanare.
<< Mi manca >> dico non pensando di averlo detto ad alta voce, Stiles mi guarda confuso e mi domanda << Chi ti manca amore? >> a quelle parole, nego la testa, facendogli capire che non voglio portare avanti il discorso. Stiles si gira, mettendosi a cavalcioni su di me e mi guarda, lascia un bacio sullo zigomo e mi stringe forte a sé. Non so come ma mi ritrovo la mano sulla sua pancia, respira profondamente e mi bacia il collo << Sourwolf non fare il lupo con le emozione costipate. Cosa credi? Manca anche a me, non so perché proviamo questo sentimento. Nostro figlio non era ancora nato, è già faceva parte di me, di noi. E normale che ti manchi. Continueremo sempre a sentire la sua mancanza. Penso a lui o lei ogni secondo della giornata. Ogni tanto ci provo, ma non ci riesco. Me lo sono sempre immaginato come te però in versione femminile. Una piccola Laura Hale. Già mi immagino cosa faceva tua sorella quando eri piccolo >> ridacchio alle sue parole, dandogli poi un piccolo bacio sulla fronte. Già, Laura quando era piccola si divertiva a truccarmi con i trucchi di nostra madre, meno male che la papà veniva sempre a salvarmi in tempo. Che padre fantastico, vorrei essere almeno la metà di lui come padre.
 
<< Amore >>, Stiles mi fa tornare alla realtà, e appena sento odore di eccitazione emetto un ringhio pieno di rabbia. No; non farò questa, non dopo quello che è successo.  << Stiles scordatelo. E non ci provare a fare uno dei tuoi sproloqui perché con me non attacca >>, dico ringhiando verso mio marito. Stiles mi mostra i suoi occhi rossi con una piccola sfumatura di blu e mi guarda deluso, ferito, emanando odore di rabbia.
<< Ma Derek, Deaton..>> gli scocco un’ occhiata truce ed esco dalla vasca. << Non mi interessa cosa pensa o dice Deaton. Non ti toccherò mettitelo bene in testa ragazzino >>, esce anche lui e mi urla contro << Già adesso per te, sono tornato il ragazzino. Pensavo fossimo sposati, ma a quanto pare il tuo cuore come sempre deve tenermi lontano dalle tue emozioni. Mi dispiace di aver perso il bambino, mi dispiace è stata colpa mia. Ma va bene così. Ci farò l’abitudine, anche su questo >>, esce dalla stanza ancora gocciolante e sbatte la porta della camera degli ospiti.
 
Merda. Non volevo farlo sentire in colpa, volevo solo fargli capire che ho paura di farli male. Maledizione. E adesso come risolvo questo benedetto casino che ho appena combinato?
 
 
 
 
NDA:
 
scusatemi se l’ aggiornamento è corto, ma sono ancora in fase post laurea  ;) vi prometto che il prossimo sarà più lungo, e ci saranno anche peter e chris

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Capitolo 30
*** capitolo ventisei ***


BUONA LETTURA

 

 

 

 

 

 

PETER

 

 

 

( PARIGI, QUALCHE ORA DOPO )

 

 

 

 

Alla fine dopo aver firmato i documenti di adozione di Thomas, Deaton si mette di fronte al bimbo e lo squadra dalla testa ai piedi. Stringo a me il piccolo e Tommy si infila il pollice in bocca << Grazie Dede >> dice facendogli un sorriso felice. Deaton sorride e il piccolo si allontana da me, per mettersi di fronte al veterinario, gli poggia una mano sulla guancia, e dopo qualche secondo Deaton lo ringrazia.

 

Io e Chris ci guardiamo non riuscendo a capire cosa stia succendo, ma sopratutto mi domando, come mai Thomas si sia fidato così tanto di lui. << Glielo mostri tu? >> domanda il veterinario al piccolo, annuisce per correre verso Chris e rifare quello che ha fatto poco fa con Deaton; poi corre verso di me e lo fa di nuovo. Come diavolo è possibile? Come fa a mostrarci tutto quello che fa con un semplice tocco della mano.

Il piccolo si arrampica sulle gambe di Chris, che si è messo a sedere accanto a me, e lo abbraccia, facendosi a sua volta abbracciare da mio marito.

<< Ora vi spiego – ci dice Deaton guardando il piccolo – voi sapete che di solito i nostri mondi non devono essere mescolati. Sono rari gli accompiamenti fra varie specie sovrannaturali; come ad esempio voi due. Io conoscevo i genitori di Thomas e conoscevo già il piccolo. Il fatto sta che il piccolo, diciamo se così si può definire, è speciale; riesce a mostrarvi tutto quello che vuole con il tocco di una mano, come ha fatto poco fa, perchè come vi dice poco fa uno dei sua nonna si è messo insieme ad un lupo. Di solito sono poteri che hanno solo vampiri, e che non vengono tramandati, ma questa volta è diverso. Sua nonna prima di essere una vampira, era un' umana trasformata da un loro amico vampiro, successivamente alla fecondazione è stata morsa, e l' unica figlia che ha avuto ha preso tutti i poteri del padre, che era un Alpha di nascita, quindi il bimbo è per metà vampiro e per metà lupo. Diciamo che al momento il suo lato di lupo si sta mostrando solo perchè il suo lupo vuole stare insieme al tuo Peter. Ecco perchè non vi ha mai mostrato questo potere. E non credo che verrà fuori spesso, visto la presenza di un branco >>, mi giro verso Tommy e gli lascio una carezza sui capelli, mi guarda con un sorriso e mi giro verso Deaton << Forse dovremmo trovare anche un clan di vampiri, non credo sia giusto che usi solo i suoi poteri di lupo >>, ma il ringhio basso emesso dal bimbo, mi fa capire che non è della mia stessa idea.

<< Non credo che al momento lo voglia, comunque, sono rimasto in contatto con alcuni Vampiri, un giorno se vorrà, li potrà cercare da solo >>, Deaton si alza, prende le sue cose e si dirige verso la porta.

<< Devo andare via, ho l' aereo fra meno di due ore, voglio sapere e vedere come sta Stiles >> dice, prima di fare un saluto generale e uscire fuori da casa nostra.

 

Chris mi fa segno di avvicinarmi e con un braccio mi stringe a sè, non troppo per non schiacciare il piccolo.

<< Sonno >> sentiamo dire in mezzo allo sbadiglio di Thomas, Chris mi lascia e si alza con il piccolo in braccio, mi fa segno di aspettarlo qui, e dopo qualche minuto ritorna.

<< Voleva che rimanessi con lui, ma dopo avergli infilato una delle tue maglie, e crollato >> mi avvisa mio marito, avvininadosi a me; appoggio la testa sulle suo petto e mi stringe a sè, << Non so davvero come gestire questa cosa, di solito riesco a gestire abbastanza bene le varie situazioni, ma questa volta non credo di poterlo fare. Voglio dire, con un altro lupo o cacciatore so come comportarmi, ma con un vampiro, davvero no >>. Chris mi lascia un bacio sulle labbra, e non so come sia potuto succedere, ci ritroviamo a fare l' amore sul divano.

 

 

Dopo l' amplesso, Chris mi guarda e mi scocca un bacio veloce sulle labbra, << Stai tranquillo pulce, troveremo una soluzione. Ora mettiti qualcosa addosso e andiamo da nostro figlio, prima che si svegli e ci trovi nudi sul divano >>, faccio quello che mio marito mi suggerisce; e appena stiamo per arrivare in camera, troviamo Tommy che si sfrega un occhio con la mano destra assonato mentre viene verso di noi.

Chirs lo prende in braccio e il piccolo si infila il pollice in bocca, prima di addormentarsi di nuovo.

Lo mettiamo nel letto e lo Chris si mette accanto a lui, e io lo seguo a ruota, ci abbraccia e mi guarda con un sorriso stampato sul volto, << Sarà bello vederti andare in crisi quando dormirà nella sua stanza quando torniamo a casa >>, lo guardo come se avesse appena detto una mostruosità. Stringo il piccolo e gli scocco un' occhiata truce, << Sarà uno spasso vederti >> dice baciandomi per non farmi controbattere.

 

 

<< Christopher non ci provare nemmeno, mio figlio, anzi nostro figlio dormirà con noi >> dico, << Si si come no. Anche quando faremo quello che abbiamo fatto poco fa, dormirà con noi? >>, ci penso un paio di secondi << Okay, domani gli prenoto la camera su internet >> dico pensando al fatto di non poter più toccare mio marito come ho fatto poco fà, << Wow Signor Argent come abbiamo cambiato in fretta idea >>, dice regalandomi un bacio e stringendoci ancora più forte a lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DEREK

 

 

 

( BEACON HILLS )

 

Seguo Stiles nella camera degli ospiti e quando provo ad aprirla, la trovo chiusa dall' interno, mi sarei dovuto aspettare una reazione del genere. Poggio le mani ai lati della porta e sospiro cercando le parole esatte.

 

<< Mi dispiace piccolo, non intendevo dirti quelle cose. Non è vero che non voglio toccarti, il mio lupo scalpita da giorni per poterlo fare, e che, ho solo paura. E tu lo sai meglio di me, che quando ho paura allontano le persone da me. Ma non voglio allontanarti da me, voglio che tu resta insieme a me. Non è colpa tua se uno dei bambini non c'è l' ha fatta; e no, non affronterai questo dolore da solo. Ricordati che adesso siamo una famiglia e la famiglia rimane sempre unita. Non ti ho sposato perchè sei un ragazzino combina guai, ti ho sposato perchè ti amo. Si l' essere combina guai fa parte di te, ma non ti cambierei con nessun altro al mondo. Stiles sei la cosa più importante della mia vita. Dopo la morte della mia famiglia, non credevo che mi sarei mai messo insieme a qualcuno, e guardami adesso. Sono felicemente sposato, grazie a te. Tu e nostro figlio siete la mia Ancora. Il mio mondo gira intorno al vostro e .. >> non finisco di parlare che la porta si apre e Stiles mi abbraccia con le lacrime agli occhi.

 

<< Dannati ormoni >> borbotta Stiles, felice con le lacrime agli occhi. << Sai perchè ti ho chiesto di fare l' amore con me?! Perchè ho paura che dopo, non riuscirei a farmi toccare da qualcuno, neanche da te. Voglio farlo adesso, per poter superare questa cosa. Sourwolf io ti amo, e tanto, ma ti prego fa l' amore con me. Ti prometto che se non c'è la faccio, te lo dirò >>

 

Lo guardo con un sopraciglio alzato e poso l' indice sul suo ventre che piano piano sta crescendo, lentamente lo faccio scorrere in giù e dopo qualche secondo Stiles inizia a tremare, emando un forte odore di paura, << Non chiedermi di farlo, mentre tu tremi di paura. Ti prometto che lo faremo, ma quando accadrà non tremerai più di paura. Ho bisogno di te, al momento questo mi basta. Ma hai ragione tu, non porteremo questa paura avanti ancora per molto. Credimi quando accadrà, ti domanderai come abbiamo fatto a essere nudi, stesi e accolati da qualche parte senza che tu te ne sia reso conto >> dico, posando una mano sul suo collo, baciandolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

NDA:

 

scusate per il capitolo cortissimo, spero che vi sia piaciuto. Buona serata, al prossimo aggiornamento.

 

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Capitolo 31
*** capitolo ventisette ***


Salve gente, piccolissimo aggiornamento.

Non ho tempo, sono in giro a cercare lavoro :(.

spero il più presto possibile di aggiornare, e se non avete

un aggiornamento al più presto, sappiate che il pc,

mi ha abbandonato.

 

 

 

 

 

 

Buona lettura.

 

 

 

CHRIS

 

 

( BEACON HILLS )

 

 

 

 

Alla fine siamo dovuti ritornare a casa.

 

 

 

Peter è da stamattina che tiene su un broncio adorabile, Tommy invece è felicissimo di partire con l' aereo – privato – ovviamente, non sia mai che Peter riesca a trattenere la sua gelosia.

 

<< Papi, ma di preciso dov'è che stiamo andando? Perchè papà mi ha detto che faremo un viaggio lungo, ma non mi ricordo come si chiama, anche se una volta ci sono stato quando siamo andati a trovare Dede >>, Peter lo guarda con un sorriso stampato sul volto e gli risponde << Tommy stiamo tornando a casa. Andiamo a Beacon Hills, a casa nostra. Io e tuo padre eravamo a Parigi per un viaggio di piacere >>, il bimbo sembra pensarci e lo guarda confuso, << Perchè quella non era casa nostra? >> chiede ancora più confuso di prima, prendo il piccolo in braccio e gli lascio una carezza sui capelli, << Thomas certo che quella è casa nostra. Ma noi viviamo a Beacon Hills, come ti ha già detto papi eravamo qui solo per un viaggio di piacere. Devi sapere che io e tuo padre quasi un mese fa ci siamo sposati, ecco del perchè del viaggio >>, ci guarda entrambi e poi inizia a piangere, << Ehi nano che succede? Perchè stai piangendo? >> chiede Peter mostrando i suoi bellissimi occhi blu; Thomas si sposta in braccio a Peter e gli risponde fra le lacrime << Vi ho rovinato il viaggio >>, li abbraccio entrambi e rispondo prima che possa farlo Peter, << No pulce. Non ci hai rovinato nulla. Anzi sei stato un dono bellissimo >>, Thomas si sfrega l' occhio << Davvero? >> domanda singhiozzando. << Tu sai cos'è un' Ancora nano? - domanda Peter, il bimbo nega con la testa – un' Ancora per noi lupi e una cosa fondamentale. L' Ancora è quella persona che è in grado di farti ragionare, quando nessun altro ci riesce, o calmarti quando c'è la luna piena; in poche parole è la persona che riesce a tenerti con i piedi per terra. L'unica. La mia per tutti questi anni è stata Chris, e adesso ci sei anche tu. Quindi nano, ti confesserò un segreto, voi due siete le mie Ancore. Quando sarai grande ne troverai una anche tu >> gli dice Peter soddisfatto di aver fatto smettere il piccolo di piangere.

 

Appoggia le sue mani sulle nostre facce e ci mostra quello che non credevamo fosse possibile. Siamo noi la sua Ancora. Io e Peter adesso siamo l' Ancora di nostro figlio.

Guardo mio marito pieno di orgoglio e gli stampo un bacio sulle labbra.

<< Dovete farlo per forza? >> domanda Tommy imbronciato, << Cosa baciarci? Cos'è sei geloso? Se vuoi ti riempo di baci fino a quando non atterriamo >>, il bimbo guarda Peter e trilla << Papi >>, Peter mi guarda e mi fa un sorriso felice.

<< Chris al mio segnale, puoi scatenarti di baci >>, Thomas corre per tutto la cabina, mentre io lo inseguo, facendo finta di non riuscire a prenderlo, appena ci riesco lo riempo di baci. Sorride felice e Thomas si gira verso Peter, che ci guarda felici.

 

 

 

 

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Capitolo 32
*** capitolo ventotto ( 1pt ) ***


Scusatemi immensamente,

se non ho aggiornato prima,

ma sono stata occupata.

Spero di poter aggiornare anche

domani, visto che poi non avrò tempo.

Perchè parto per un viaggio.

 

Spero che il capitolo vi piaccia.

Come noterete, ritornano i nostri

amati Sterek.

 

 

 

 

 

 

Buona lettura.

 

 

 

 

 

 

DEREK

 

 

 

<< Stiles per l' amor del cielo calmati. Già sentire il cuore di nostro figlio che batte a duemila mi mette in ansia, se poi ti ci metti anche tu, vado nel panico >> dico cercando di farlo calmare.

Deaton ci guarda con un sorriso sulla faccia, << Sourwolf già Peter e Chris si sono sposati senza di noi, e adesso tornano anche con un bambino. Io sono calmissimo >> dice facendo chilometri in giro per la stanza, lo guardo con un sopraciglio alzato << Si si certo come no >>.

 

<< Stiles stai tranquillo. Stanno tutti bene e poi siete sempre in tempo per fargli la famosa festa che tu e Lydia pensavate di fargli >> gli dice Deaton, cercando di farlo pensare ad altro.

Si ferma per un secondo e poi corre a prendere il telefono, smanetta al cellulare per un paio di secondi, e poi ci guarda, << Se ne occuperà Lydia. Io non ne ho la forza >>, si siede accanto a me,e si accocola fra le mie braccie.

Sento il suo cuore calmarsi lentamente e dopo poco si addormenta.

<< Meno male >> dico rivolgendomi verso il veterinario, ridacchia alle mie parole e si siede nel divano di fronte a me.

<< Fra poco arrivano. Cerchiamo di non farlo agitare troppo. C'è una cosa che non vi ho detto, il bambino è per metà lupo e per metà vampiro. Ma il suo lato vampiro non verrà fuori al momento, perchè il suo lato mannaro, vuole stare insieme a Peter, e questa cosa ne verrà a nostro vantaggio. Il bambino è molto attaccato a tuo zio, da quello che ho capito sia Peter che Chris sono diventati la sua Ancora, quindi per quello siamo apposto >>, gli lancio uno sguardo << Apposto un cavolo Deaton. Mio marito non rischerà di nuovo la vita per un' essere soprannaturale di cui non conosciamo nulla >> dico ringhiando piano.

<< Io conosco lui, e conoscevo i suoi precedenti genitori. E questo basta. Ti ho già detto che il piccolo è calmo, anzi è in ansia di conoscere Stiles, solo perchè ama i supereroi >>.

Si mette a pensare, e lo guardo come se qualcosa non andasse, << Doc, cosa non mi stai dicendo? >>, mi guarda stupito e mi dice << Come affronterà Stiles la luna piena? Più il bambino cresce, più sarà sotto l' influenza della luna piena. Per quanto riguarda gli altri sono apposto visto che ognuno di voi ha un' Ancora. Ma il bambino non ne ha ancora una, quindi mi stavo domandando quanto influirà >>, ascolto il suo discorso e sposto lo sguardo verso mio marito che dorme.

 

Non avevo pensato ad una cosa del genere. Adesso la pancia incomincia a vedersi e questo è un problema. Non tanto per me, ma per Stiles. Si farà mille paranoie sul fatto di essere grasso.

Al momento sta usando le mie magliette visto che gli stanno largo il doppio.

 

 

 

 

 

Strizza gli occhi e capisco che si sta svegliando dal suo pisolino, se così si può chiamare, visto che sono quasi passate due ore.

Poco dopo apre gli occhi, si copre con la mano lo sbadiglio e si rilassa fra le mie braccia, << Amore perchè l' odore di tuo zio e di Chris è coperto da quello di un vampiro? >> domanda con noncuranza; sposto lo sguardo verso la finestra e posso sentire in maniera forte tutti e tre gli odori.

Deaton mi lancia uno sguardo e poco dopo si alza ad accoglierli in casa nostra.

 

 

Appena apre la porta, un piccolo tornado, irrompe in casa nostra. Si guarda intorno e dopo aver salutato Deaton in maniera calorosa, si gira e sposta lo sguardo su mio marito << Stiles >> trilla il bambino, Stiles apre gli occhi stanchi, ma dopo aver visto la maglietta con tutti i supereroi sopra, si sveglia di colpo, iniziando a straparlare con il bambino di personaggi dei fumetti e di cartoni animati.

Peter e Chris si schiaffano una mano sulla faccia e sento sussurare Chris << Che Dio c'è ne scampi se cresce con la mania dei supereroi, se poi il suo mentore è Stiles, allora si che siamo apposto >>, io e Peter ridacchiamo.

Ci avviciniamo a loro, e Deaton si informa su una certa Ava Paige, ma appena ottiene la risposta che si aspettava, sposta lo sguardo sul bambino. Sposto lo sguardo anch'io e vedo che il bambino non si fa toccare, mi domando perchè. Il picccolo si sposta a guardare i suoi genitori, e poi corre per farsi prendere in braccio da Chris, gli poggia la mano sulla guancia e dopo qualche secondo lo vedo annuire.

<< Deaton mi daresti delle spiegazioni >> ringhio verso il veterinario, ma il piccolo che si muove verso mio marito, mi fa spostare l' attenzione. Poggia una manina sul grembo e una sulla sua guancia. Stiles fa una faccia, prima preoccupata e poi divertita, << Oddio, Thomas è fichissimo. Come ci riesci? Voglio farlo anche io. Derek è magnifico, questo bambino riesce a comunicare con un semplice tocco della mano. Perchè nostro non può farlo? >> mi domanda indispettito, il piccolo ride felice, ma dopo poco si gira verso Peter e corre ad abbracciarlo.

 

Gli posa una mano sulla guancia e mio zio gli risponde che va tutto bene. Guardo mio zio preoccupato e Deaton lo guarda esattamente come me.

<< Ehi Thomas ti piace la cioccolata? >> gli domanda Stiles, il bambino annuisce e poco dopo si fa mettere giù per seguire mio marito in cucina.

 

Appena escono dalla stanza, guardiamo tutti mio zio e se ne esce con un sorriso smagliante, per poi allontanarsi e sedersi sul divano.

<< Peter che stai combinando? >> domanda Deaton con fare curioso; Peter si porta due dita sugli occhi e li strizza fra di loro, come se fosse stanco.

<< Nulla di che. Sono solo stanco, non preoccuparti >>, lo guardo e gli rispondo << Non è vero. Lo sento dal tuo odore che c'è qualcosa che non va >>. Chris si siede accanto a mio zio e gli poggia una mano alla base della sua schiena, gli lascia un paio di carezze e poi gli bacia la tempia. << Deaton che succede quando un lupo divide l' Ancora in due parti? >> domanda Chris preoccupato; il veterinario lo sguarda scioccato e poi urla << TU SEI PAZZO >>, Peter gli fa segno di far piano, e lo guarda con uno sguardo duro << Non è una cosa che ti interessa Deaton. Ho preso questa decisione, e ne pagherò le conseguenze >> dice al veterinario, si gira verso di me << Chris vado a casa, ci vediamo dopo >> ed esce arrabbiato.

 

<< Deaton mi spieghi per favore >> chiede Chris, ci guarda preoccupato e si siede stanco, << Certo che mi date da fare voi. E raro che un lupo divida la sua Ancora. Di solito lo può fare solo chi è un' Alpha di nascita. E anche per loro non è semplice dividere la sua Ancora. Se da una parte è un bene, dall' altra è un male. Nelle fasi di luna piena, Peter avrà bisogno della sua Ancora se vuole rimanere calmo; questo vuol dire che sia tu che Tommy dovrete essere con lui; anche perchè Tommy avrà bisogno di entrambi in questa fase. E comunque non so quali siano le conseguenze di cui parlava Peter, cercherò di avere maggiori informazioni. Adesso vado così vi faccio sapere. >> detto questo se ne va.

 

 

 

 

 

 

 

To be continued......

 

 

 

 

 

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Capitolo 33
*** capitolo ventotto ( 2pt ) ***


Forse, domani potete sperare in un doppio aggiornamento.

 

AVVISO: gli aggiornamenti riprenderanno in

maniera costante, da settembre.

 

 

Vorrei ringraziare tutti voi, che avete recensito,

o che avete messo la storia fra le vostre preferite.

Grazie di cuore.

Buone vacanze e buon studio a tutti voi ;)

 

 

 

 

Buona lettura.

 

 

 

 

 

CHRIS

 

 

Stiles e Tommy rientrano in stanza poco dopo che Peter è andato via. Il bambino si guarda intorno e poi corre verso di me, << Papi ma papà? >> domanda irrequito, lo guardo con un sguardo pieno d' amore e gli rispondo << E' andato a casa. Doveva fare una cosa. Ci aspetta, andiamo? >>, mi guarda e annuisce.

Prima di uscire, Derek mi ricorda che io la sua Ancora, annuisco e poi esco da casa Hale.

 

 

Appena arriviamo a casa nostra, Tommy corre verso la porta, aspetta con impanzienza che la apro; una volta dentro, si catapulta alla ricerda di Peter. Lo trova disteso sul divano, con le zanne e gli artigli fuori, ma questo non sembra spaventarlo, anzi si avvicina a lui e gli posa una mano su una guancia, e lentamente ritira gli artigli, appena li raggiungo Peter si mette a sedere e mi trascina con lui sul divano; gli stampo un bacio sulla fronte e ritira anche le zanne.

Ci incastriamo tutti e tre come pezzi di un puzzle, e dopo che Tommy si è addormentato lo porto nella sua nuova camera a dormire; ritorno di là e ritrovo Peter a sedere composto che mi guarda.

<< Perchè non mi hai detto nulla delle conseguenze? >> chiedo senza troppo giri di parole, abbassa gli occhi e si sfrega le mani, << E' complicato da spiegare. Non sono nemmeno io bene come funziona. Ma so, che se non ho voi accanto a me, potrei trasformarmi nel mostro che sono >>. Gli alzo il mento e vedo i suoi occhi blu velati di lacrime, << No. Non sei un mostro. E io ti amo per quello che sei. E lo stesso vale per Tommy >>.

 

 

<< Chris >>, lo guardo e capisco di cosa ha bisogno. Ha bisogno della sua Ancora. Ha bisogno di me.

Gli bacio la fronte e poi gli sfilo la maglia, emette un ringhio basso e profondo, come se dovesse non c'è la facesse a controllarsi, << Shh, va tutto bene pulce. Ci sono io qui con te, e di là, se ti concentri sul suo odore, c'è anche il piccolo >> dico cercando di farlo calmare, ma non sembra funzionare.

Appena mi sfilo la maglia, Peter si attacca alle mie labbra, lo prendo per i fianchi e lo stringo più forte a me; questo contatto al momento sembra calmarlo un pò, ma non abbastanza per farlo rimanere del tutto calmo.

Peter sfila i pantaloni ad entrambi in tempo record, e dopo poco, mi ritrovo seduto sul divano con Peter messo a cavalcioni su di me.

 

Mi basta uno sguardo per capire di cosa ha bisogno, ma non voglio fare sesso per calmarlo, voglio farci l' amore. Perchè è questo il nostro; è amore incondizionato. Gli lascio una carezza lungo la sua schiena e lo guardo negli occhi, << Chris ti prego >> mi chiede implorante, << Lo so Pet di cosa hai bisogno. Ma voglio che prima ti calmi e finchè non sarai tranquillo, non accadrà nulla >>, mi guarda con uno sguardo implorante e appoggia la sua faccia nell' incavo del mio collo. Lascio una carezza sui suoi capelli, e appena mi rendo conto che qualcosa di bagnato è sul mio collo, capisco che Peter non c'è la fa più.

 

Gli strattono leggermente i capelli e gli faccio alzare il viso, gli faccio segno di si, e lo bacio. Peter non se la fa ripetere una seconda volta, e dopo qualche secondo, il nostro bacio diventa scoordinato, fatto di labbra, lingue e denti.

Si cala sulla mia erezione e si accascia sul mio petto, emette un gemito di soddisfazione, lo abbraccio per i fianchi << Va meglio adesso? >>, annuisce sul mio petto e stiamo per un pò così.

Dopo quello che mi sembra un' eternità, Peter incomincia a muoversi, di solito sono io che prendo il controllo, ma questa volta glielo lascio fare a lui, con i suoi tempi e i suoi bisogni.

Le nostre labbra non si mai staccate, le nostre mani sono rimaste li, una incastrata all' altra.

 

 

 

Siamo sdraiati sul divano, Peter si è messo sdraiato quasi su di me, in questo modo riesco ad accarezzare la sua schiena, in tutta la sua lunghezza, mentre l' altra mano, e occupata a tenere la mano di Peter. Finalmente si è calmato.

<< Saranno tutte le fasi lunari così da oggi in poi? >> domando posando la sua mano sul fianco, si sistema meglio e mi guarda spaesato, << Io credo di si. E un problema per te? >> risponde preoccupato, lo guardo e nego con la testa.

<< A proposito com'è che nostro figlio non si è svegliato? >> mi domanda baciandomi l' angolo della bocca, sorrido e lo guardo soddisfatto, << Ho trovato un metodo infallibile. Gli ho infilito come pigiama, una tua maglia, che stranamente porta anche il mio odore. Appena glielo infilato si è addormentato di sasso, quindi credo che dormirà tutta la notte.

A proposito di dormire perchè non andiamo a letto anche noi? Il jetlag mi uccide ogni volta >>, recuperiamo le nostre cose, e quando per sta per infilarsi dentro il letto, gli lancio una maglia e un paio di boxer, lo guardo confuso di Peter mi fa capire che non ha colto il messaggio e gli rispondo << Sai dolcezza, non siamo solo io e tu. Adesso con noi c'è un bambino che è nostro figlio, e sai non vorrei traumatizzarlo; non voglio che ci trovi nudi, nel caso si svegliasse e avesse bisogno di noi >>, mi guarda oltraggiato, e mi rilancia gli indumenti.

 

Chris si avvicina con gli indumenti e mi guarda serio, << Pet per favore non incominciare a fare i capricci. Sù adesso ti vesto e poi andiamo a nanna >>, mi guarda offesso << Non sono Thomas sai >>, appena ci finiamo di vestire entrambi, il bimbo fa la sua comparsa in camera nostra.

 

 

<< Papà? >> domanda mezzo addormentato, sfregandosi l' occhio, << Dimmi piccolo >> gli rispondo, << Posso dormire con voi? Non riesco a calmarmi >>, Peter scende dal letto e lo prende in braccio; il piccolo si abbandona fra le sue braccia e dopo essersi sistemati nel letto, gli lancio uno sguado pieno d' amore e li raggiungo.

 

 

 

 

 

To be continued.....

 

( il prossimo capitolo sarà incentrato sugli sterek )

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Capitolo 34
*** capitolo ventotto ( 3pt ) ***


Oggi doppio aggiornamento.

 

AVVISO: gli aggiornamenti riprenderanno in

maniera costante, da settembre. :)

 

 

Vorrei ringraziare tutti voi, che avete recensito,

o che avete messo la storia fra le vostre preferite.

Grazie di cuore.

Buone vacanze e buon studio a tutti voi ;)

 

 

 

 

Buona lettura.

 

 

 

 

STILES

 

 

 

Siamo in sala davanti al televisore, Derek sta guardando una vecchia replice di baseball, non so come chiedergli quello che ho sentito prima. Mi attira a sè, e fa passare un braccio intorno al mio fianco, e posa la sua mano sul mio grembo, mi rilasso immediatamente, e il bambino proprio in quel momento decide di farsi sentire, tirandomi un calcio.

Rimango senza fiato per un secondo e guardo Derek, che a sua mi volta mi guarda, con un sorriso pieno d'amore.

<< Ciao anche a te >> dice Derek guardando la pancia, lo guardo con un sopraciglio alzato << Sai Sourwolf io sono qui >> dico sarcastico, mi guarda << Non parlavo con te. Parlavo con nostro figlio o figlia. La mia piccola Ancora >>, lo guardo e colgo la palla al balzo.

<< Hai fatto anche tu la stessa cosa che ha fatto Peter? >>, mi guarda con uno sguardo confuso, << Vi ho sentito prima, mentre ero in cucina con Thomas. Lo so che non sono un lupo, ma solo semplicemente un umano, ma non voglio che tu affronti le stesse conseguenze che dovrà affrontare tuo zio. Lo so, forse il mio può sembrare un discorso da egoisti, e forse sbaglio a chiedertelo, ma non dividere la tua Ancora >> dico con gli occhi velati di lacrime.

Mi guarda con uno sguardo colpevole e capisco al volo che anche lui l' aveva fatto. Mi alzo e con uno sguardo che non ammette repliche, << Si, in realtà l' avevo fatto. L' avevo divisa in tre parti; la maggior parte era per te, e in quantità minori l' avevo fatto per i piccoli. Ma dopo quello che è successo con Gerard ho rispostato tutta la mia ancora su di te >>.

 

Mi rimetto a sedere sulle sue gambe e gli alzo la faccia, ha due enormi lacrime agli angoli degli occhi, gli bacio uno zigomo << Perchè? >> domando appoggiando una mano sul suo viso; prende un profondo respiro e si gira verso la finestra. << Quando Gerard ti ha rapito, io avevo già spostato una parte della mia Ancora sui piccoli, ti giuro mi sembrava di impazzire per non avervi accanto. Non sai come mi sono sentito. E come se qualcosa dentro di me, o meglio dentro il mio lupo si fosse spezzato, mi sono sentito ferito e abbandonato; non che tu lo abbia fatto di tua volontà, sia chiaro. Ma nonostante tutto, quello che provavo ho continuato a tenere duro, per quella piccolissima Ancora che erano, è nostro figlio.

Mi dispiace se non te l' ho detto, ma non mi sembrava il caso. Quando ti abbiamo ritrovato, stavo per dare di matto, e quando Deaton mi ha fatto capire che uno dei piccoli non c'è l' aveva fatta, avrei voluto uscire da questa casa e spaccare qualsiasi cosa. Non importava cosa e...>>, gli giro la faccia verso di me e lo guardo negli occhi < Perchè non l' hai fatto? Cosa ti ha trattenuto dal farlo? >> domando curioso; mi abbraccia e nasconde la faccia nell' incavo del mio collo, posa un bacio e dopo qualche secondo emette un sospiro e mi risponde << TU. Non mi ero reso conto di aver rispostato tutta la mia Ancora su di te. Tu nel tuo star male, mi hai tenuto con i piedi per terra. Tu avevi bisogno di me; non potevo permettermi nessun tipo di sbaglio. Fino a quando non sei entrato nella mia vita; ho fatto le peggiori cazzate, Paige, Jennifer, Braeden. Ma quando mi sono reso conto di essere innamorato di te, il resto del mondo è sparito. Ed è stato un bene. Mi hai reso la persona che sono adesso. Stiles è merito tuo se sono di nuovo felice, se la mattina mi sveglio con il sorriso sulle labbra, se gli occhi mi brillano di malizia ogni volta che sei di fronte a me. Se sono sposato con il peggiore ragazzo logorroico è merito tuo. Non ti ho mai chiesto niente, ma mi hai sempre dato tanto. E non smetterai mai di farlo. Quindi grazie per avermi sposato; grazie per avermi reso la persona più felice di questo mondo. Grazie di tutto quello che fai per me, senza che io te l'ho chieda >>.

 

 

Dopo il suo discorso, incomincio a pensare al fatto, che, lui non è stato l' unico a soffrire. Ero talmente perso nel dolore della perdita di nostro figlio, che non mi sono accorto che mio marito stava soffrendo, forse più di me.

Sento un altro calcio da parte del bambino, e capisco che forse è arrivato il momento.

Ho bisogno di mio marito, ho bisogno di toccarlo e di essere toccato, ho bisogno del suo calore, delle sue mani che esplorano il mio corpo, ho bisogno di fondermi con lui; non so perchè proprio adesso, forse è nostro figlio.

 

 

 

<< Fa l' amore con me >>, si sposta bruscamente e mi guarda con un sopraciglio alzato, come se quello che gli ho appena detto, sembra un' eresia. << Non penso che sia il momento giusto >> mi risponde preoccupato, << No è qui che ti sbagli. E proprio questo il momento giusto. Penso che sia nostro figlio che voglia che accada ciò, e poi da quel che ne so, so che il sesso fa bene al bambino. Non chiedermi come lo so, credo di averlo letto mentre lo studiavo a scuola >> dico iniziando a perdermi nei meandri dei miei discorsi.

<< Mi giuri che mi fermerai, qualsiasi cosa non andasse >>, faccio un segno di si con la testa, e mi guarda con amore, dedizione e preoccupazione.

Fa scorrere un dito lungo la mia maglia e poco dopo me la sfila, mi guarda il grembo preoccupato e ci lascia scorrere un dito fino ad arrivare al bordo dei pantaloni della tuta; mi guarda con decisione e appena gli do il consenso, me li abbassa quel poco che gli basta, dove finisce la rotondità della mia pancia. Depone un bacio, proprio al centro del mio grembo.

 

Si alza in piedi e si spoglia, mi allunga una mano, e la prendo fidandomi incondizionatamente di mio marito.

Andiamo in camera, e facciamo l' amore, con calma. Derek mi tratta come se fossimo oggetto di cristallo, come se abbia paura di rompermi.

Ma io ho bisogno di lui, << Der >> sussuro come ne andasse della mia vita, smette di muovere e mi guarda con amore << Va tutto bene piccolo, cerchiamo di andare con calma. Ne abbiamo bisogno entrambi piccolo >>, allaccio le braccia intorno e lo stringo a me, lo bacio. Ma è un bacio pieno d' amore, e di ringramento per tutto quello che ha fatto per me, in questo momento. Anche se lui non se ne rende conto, in certi momenti e lui che non mi ha fatto perdere la voglia di vivere dopo quello che è successo con Gerard e i Calavera.

 

Sarò anche la sua Ancora, ma lui è la mia nei momenti bui.

 

 

 

Siamo distesi nel letto fra le lenzuole disfatte, che sanno di amore, lo uso come cuscino e lascio una carezza sul suo fianco, << Grazie per tutto quello che fai per me. Per sopportarmi, per togliermi dai guai, ma sopratutto perchè ti stai prendendo di cura di noi. Non tutti l' avrebbero fatto; ma sopratutto grazie per avermi detto quello che hai provato, quando io non mi ero accorto di nulla, perchè ero troppo preso dal dolore della perdita. Lo so che per te non è stato facile, ma voglio lo stesso ringraziarti per avermi reso dei tuoi sentimenti. E grazie di averlo fatto calmare >> dico passandomi una mano sulla pancia.

Ci appoggia anche la sua, facendola intrecciare, << Ti amo Stiles. E vi proteggerò sempre, qualsiasi cosa accada, non devi ringraziarmi, sono io che devo ringraziare TE per la splendida vita che mi hai dato in questi anni >>, gli bacio l' angolo della bocca << Ti amo anch'io >>.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NDA:

 

e con questo si conclude il capitolo.

Buone vacanze.

 

Ci rivediamo a settembre ;)

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Capitolo 35
*** capitolo ventinove ( 1 pt ) ***


WOW SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE

DOPO DEL PREVISTO.

SPERO CHE IL CAPITOLO POSSA

RIPAGARE L' ATTESA.

SCUSATE IL RITARDO, MA AHIME'

ERO IN VACANZA, A GODERMI UN PO'

L' ATLANTICO.

DETTO CIO', BUONA LETTURA.

 

 

 

 

 

 

 

 

CHRIS

 

 

 

 

<< Perchè è così agitato Peter? >> domando curioso, guardando nostro figlio, che smania nel letto mentre sta dormendo; la mano di Peter si intreccia con la mia << Lo credo bene che è agitato. Non sente più il tuo odore, semplicemente perchè prima l'ho coperto con il mio. Non pensavo gli avrebbe dato così fastidio >> dice accarezzando la testa al piccolo.

<< Non potevi dirmelo prima? >> domando sarcastico, mi guarda e fa roteare agli occhi, e con un ghigno soddisfatto mi dice << Oh scusa, ma sai, fino a qualche giorno fa eravamo solo io e te >>, lo guardo con un sorriso malizioso e mi allungo per dare un bacio a mio marito.

 

Mi alzo dal letto, e sento il bambino che piagnucola, alla mancanza del mio calore, faccio il giro del letto e una volta che sono dalla parte di Peter mi abbasso e gli sussuro, << Vado a fare la doccia. Da solo >>, se prima i suoi occhi erano pieni di malizia, adesso il suo broncio infantile lo è ancora di più.

Mi giro e vado nel bagno, adiacente nella nostra camera, e mi faccio una doccia in tempo record. Appena sto per asciugarmi, mi ritrovo Peter in bagno, che mi guarda come se fossi un' animale. Un cacciatore che segue la sua preda. Ma il singhiozzo che proviene da camera nostra, lo fa girare e tornare indietro, faccio un segno con la testa e mi inizio ad asciugare.

Quando torno in camera con l' asciugamo stretto in vita, sento Peter che sussura qualcosa a Tommy, ma non riesco a capirlo; mi vesto velocemente e ritorno al letto, insieme alla mia famiglia.

 

<< E normale che si sia agitato così tanto? >> domando con curiosità, Peter mi stringe la mano e mi fa un cenno con la testa, << Si è normalissimo. Un pezzo della sua ancora era coperta da me, cercheremo di equilibrare la cosa, durante la fase di luna piena, al momento non saprei come altro fare. Domani andrò da Deaton e cercherò di capirne qualcosa di più >>, lo guardo per un attimo e gli risponde << Amore mio, cercheremo. Insieme come abbiamo sempre fatto >>, mi sorride e ci stringe di più a sè.

 

 

 

 

Sono passati dei giorni dalla fine della fase di luna piena, e io sono più stanco di ieri sera. Adoro Peter e Thomas, ma, in questi giorni mi hanno dato parecchio da fare. Era un continuo ringhiarsi per potermi stare accanto, e io come al solito, ho dovuto cercare di tenere a bada mio marito per via della sua gelosia nei confronti di nostro figlio; per nostra sfortuna Deaton non ha saputo dirci nulla di tutto quello che speravamo. Maledizione.

Il bip del cellulare mi fa distrarre dai miei pensieri, e quando recupero il cellulare e vedo che il messaggio e da parte di Lydia, la cosa mi preoccupa.

 

 

" Spero per voi tre che nel pomeriggio siate liberi. E se

non lo siete, LIBERATEVI.

Avete un impegno a cui non potete mancare.

Ci vediamo nella vecchia villa Hale.

A dopo Lydia. "

 

 

Cosa diavolo stanno combinando? L' idea di Lydia che sta combinando qualcosa non mi piace per nulla.

<< Perchè emetti odore di preoccupazione? >> smetto di fissare il cellulare e mi giro verso Peter, mi guarda con una faccia stanca e si accocola fra le mie braccia. << Oggi abbiamo un impegno, organizzato da Lydia nella tua vecchia villa di famiglia. Pet c'è qualcosa che vorresti dirmi? >>, mi guarda e ci pensa un paio di secondi, << In realtà si. Se quel piccolo nano si azzarda ad alzarsi dal letto e venirci a disturbare, te lo giuro Chris, morirà per mano mia >>, sto per rispondergli, ma una vocina risponde al posto mio << Papà mi dispiace ma Papi non te lo permetterebbe >> dice accocolandosi anche lui fra le mie braccia.

<< Ragazzi lo sentite questo odore? - mi guardano confusi – questo odore di famiglia >>, Peter e Thomas si guardano di sottecchi e mi sorridono, baciandomi entrambi gli angoli della bocca.

Quando si rendono conto di quello che hanno appena fatto iniziano a ridacchiare, e Peter in braccio al bimbo e si sistemano meglio su di me. Lascio una carezza ad entrambi e torno a dormire.

 

 

 

 

Quello che mi sembra un' eternità, sento il calore delle coperte abbandonarmi, mi copro gli occhi con il braccio e mi rimetto a dormire, o meglio ci provo.

<< Su amore alzati, dobbiamo andare all' appuntamento con Lydia. Ma sopratutto dobbiamo andare a pranzo. Abbiamo fame >>, mi rigiro dall' altra parte del letto e appena apro gli occhi vedo Tommy che mi guarda con un cipiglio sul viso e mi dice << Ho fame. Tanta fame. >> richiudo gli occhi e immergo la faccia nel cuscino.

<< Papi >> urla arrabbiato Thomas, << Ho capito. Sono sveglio >>, dico alzando il più lentamente possibile, << Chris muoviti, un bradipo in confronto a te sarebbe più veloce. Sbrigati abbiamo fame >>, mi faccio una doccia veloce e quando esco dal bagno mi ritrovo mio figlio e mio marito a braccia conserte che mi guardano male.

Mi vesto velocemente dopo neanche dieci minuti usciamo di casa.

 

Quando saliamo in macchina, guido verso una piccola caffetteria e appena parcheggio, mio figlio e mio marito si catapultano sul primo tavolino libero, appena li raggiungo, si lamentano che il cameriere non è ancora arrivato a prendere le ordinazioni.

Dopo aver aspettato per quasi dieci minuti; arriva un cameriere e prende le nostre ordinazioni, ma appena va via, una voce che non sentivo da tanto tempo, fa il suo ingresso nelle nostre vite.

<< Peter. O mio Dio, da quanto non ci vedevamo? >>, Peter la guarda per un paio di secondi e si alza ad abbracciarla, << Amanda. Che bello rivederti. Eh ne sono passati di anni, l' ultima volta che ti ho visto, mi sembra che avessi 16 anni giusto? >>, guardo mio marito con uno sguardo carico di gelosia, ma lui non mi guarda nemmeno, anzi è troppo impegnato nella sua conversazione con Amanda.

Thomas si mette in braccio a me e mi guarda con gli occhi blu elettrico, gli lascio un bacio all' attaccatura dei capelli e mi domanda chi è quella donna. << Faceva le scuole insieme a noi, quando eravamo adolescenti >>, Thomas rivolge lo sguardo verso Peter << Papà? >>, Peter si gira e gli sorride, lo prende in braccio e lo presenta ad Amanda; << Oddio Peter ma è bellissimo tuo figlio >> si avvicina per accarezzarlo, ma lui si scansa, << Papà abbiamo fame noi >>, a quelle parole, Amanda si sporge per vedere chi è la persona che nostro figlio ha appena nominato, << Chris che piacere rivederti >>, dice con uno tono di voce irritato, gli lancio uno sorriso irritato e rispondo nel suo stesso modo << Non si può dire lo stesso di te >>, Peter mi lancia uno sguardo ammonitore, ma sinceramente me ne frego.

<< Amanda, è stato un piacere rivederti. Scusa ma come avrai capito, mio figlio e mio marito hanno fame. Ci rivediamo in giro. Buona giornata >>, si salutano e appena Peter è ha sedere, Tommy ci chiede di come ci siamo conosciuti.

Ci guardiamo entrambi e Peter gli dice solamente che ci siamo conosciuti a scuola, quando facevamo entrambi il liceo, quella risposta sembra andargli bene al momento, vistp che non ha chiesto più nulla.

 

 

 

Sono rimasto in silenzio per tutto il tempo, fino a quando non siamo arrivati a villa Hale, appena scendiamo, sentiamo una Lydia incazzata che urla a qualcuno di sbrigarsi.

Appena stiamo per andare in direzione di Lydia, Stiles e Derek ci raggiungono; << Oh ma guardali Sourwolf ci hanno degnato della sua presenza. Vi giuro che questa me la pagherete sopratutto tu Peter >>, dice puntandogli l' indice contro. << Vi conviene andare da Lydia, i miei poveri timpani stanno sanguinando a forza di sentirla urlare >>, ci dice invece Derek al quanto disperato.

 

Ci dirigiamo da Lydia e appena ci vede, ci guarda con un' enorme sorriso stampato sul volto. Appena ci rendiamo conto di quello che sta succedendo ci blocchiamo entrambi sul posto. Matrimonio. I ricordi di quel giorno, mi investono come un treno, se è doloroso per me ricordare, figuriamoci per Peter. << Tutto bene? Pensavo che vi avrebbe fatto piacere, ma a vedere le vostre facce non si direbbe >>, Peter a quelle parole, lascia la mano del piccolo e si dirige verso casa. << Scusalo Lydia, non è colpa tua; perchè non finisci di organizzare il tutto? >> gli dice Deaton, gli fa un cenno della testa non troppo convinta.

<< Chris lo sapevate entrambi che sarebbe successo, ma a quanto pare per Peter è più difficile del previsto. Perchè non vai a parlargli mentre io tengo Tommy? >> mi incita Deaton, annuisco e lascio la mano al piccolo mentre io mi dirigo verso la vecchia casa ormai abbandonata da tanti anni.

Cerco nelle varie stanze, ma di Peter neanche l' ombra; lo trovo dopo dieci minuti in camera di sua sorella, che fissa fuori dalla finestra.

<< Eccolo qui lo sposo più bello del mondo >>, non si gira neanche a guardarmi, mi metto di fronte a lui e sospiro cercando di equilibrare le parole.

<< Non sarà come tanti anni fà Pet. Questa volta ci saremo solo noi due. Io e Te contro tutto il resto del mondo. Non dobbiamo più nasconderci. Adesso stiamo insieme e nessuno ci dividerà. Te lo prometto Pet, e sai che sono in grado di mantenere le promesse >> dico posando una mano sulla sua guancia. << Qualche volta, Chris eri e sei, l' unica ragione per cui desidero alzarmi la mattina. Quindi si facciamolo, solo non ci abbandonare >>, lo guardo un pò ferito e gli rispondo << Mai >>

 

 

 

 

to be continued....

 

 

 

 

 

NDA:

 

Lo so scusate, sono in ritardo di un mese, ma ho ripreso il lavoro e sono più incasinata di prima. Non so quando riuscirò a fare il prossimo aggiornamento. Spero che vi sia piaciuto.

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Capitolo 36
*** capitolo ventinove ( 2 pt ) ***


 

DEREK

 

 

 

 

Guardo mio marito che parla con Lydia e ride felice come non succedeva ormai da qualche tempo; il bambino lo ha tenuto parecchio occupato, e Stiles otteneva occupato me, visto che ogni volta che il bambino lo svegliava con un calcio, lui di conseguenza svegliava, maledicendomi di averlo messo in quella situazione, per poi scusarsi dopo qualche minuto.

Mi lancia uno sguardo e sorrido raggiungendoli, << Va bene piccioncini, vi lascio da soli, vado a recuperare i due sposi >> detto questo se ne va, come solo Lydia Marrtin sa fare. << Tutto bene? Stanotte non mi hai svegliato >>, appoggia la faccia sul mio petto e annuisce, lo abbraccio e mi rendo conto che c'è qualcosa che non va, << Stiles >>, mi guarda e risponde << Derek >>, ruoto gli occhi al cielo e gli domando << Stiles cosa c'è che non va?! >>, riappoggia la testa sul mio petto ed emette un sospiro stanco, << Sono solo stanco, tutto questo trambusto mi fa venire sonno. Di solito sarei iperattivo, ma tuo figlio mi stanca solo non facendo niente >>, gli lascio un bacio sui capelli, e annuisco alle sue parole.

<< Non credo che la cerimonia inizierà prima di un' ora, che ne dici se vai dentro e ti metti un pò sul divano? >>, annuisce e dopo qualche secondo sento l' odore di tristezza, lo abbraccio ancora più forte e cerco di capire di che cosa ha bisogno, << Vuoi un pò di compagnia li dentro? >> l' odore di tristezza non c'è più, ormai sostituito da quello di allegria di Stiles.

Mi prende per mano e lentamente ci avviamo verso casa, sento in lontananza lo sceriffo che dice << Non lo faranno vero? >>, Deaton ride di gusto e gli dice << No sceriffo, non credo che faranno nulla. Credo che Stiles sia solo stanco, magari va solo a riposarsi, o forse no, chi lo sa >>, mi sento lo sguardo dello sceriffo addosso, ma continuo a camminare in direzione della casa.

 

 

Stiles si mette in braccio a me, e lo copro con una coperta, si rannicchia quel che può, visto che adesso la pancia e ancora più grande e si addormenta neanche due secondi dopo. Appggio la testa sul divano, e ne approffitto anche io per dormire, almeno una mezz'oretta, ma non faccio in tempo a chiudere gli occhi, che sento l' odore di Deaton. << Va tutto bene Derek? >>, annuisco e vedo che rimane sulla porta, quando fa così, capisco che vuole sapere altro << Dimmi cosa vuoi >> rispondo in modo brusco, << Come sta Stiles? >> chiede in maniera gentile, << E' stanco. La notte dormiamo poco, il bambino lo sveglia scalciando a più non posso e di conseguenza lui sveglia anche me. Ogni notte è cosi, mi ci vogliono almeno due ore prima di farlo riaddormentare >> dico stanco, mi guarda con quel suo sguardo pensieroso e dopo un pò mi dice << Credo che sia normale. Se il bambino fosse stato un' omega ci avresti meno di mezz'ora. Sappiamo entrambi come funzionano i legami fra Alpha e Omega; però questa gravidanza diciamo che è diversa. Credo anzi ne sono certo che il piccolo, quando inizierà a gattonare, inizierà la trasformazione, quello che voglio dire e che sarà già in grado di trasformarsi in un lupo. Nei primi mesi, questa non accadrà perchè per prima cosa ha bisogno di Stiles e per seconda cosa vorrà proteggerlo. Non riuscirai a sentire il suo odore, perchè innescherà un meccanismo di autodifesa, facendo emettere il suo lato umano, credo che questa serva per tenere al sicuro Stiles dai cacciatori, quindi non ti preoccupare se non sentirai subito l'odore di Alpha. Dopo ci raggiunge anche un' altro emissario, che ha già avuto un caso come questo. Così mi farò dare maggiori informazioni. Adesso vi lascio riposare >> detto questo se ne va, lasciandomi a pensare a quello che succederà dopo la nascita del picccolo. Ormai mancano due mesi e mezzo al parto e Stiles, a volte e così stanco che non riesco a capire come faccia a poltrire tutto il giorno, fortuna che i libri e fumetti lo tengono impegato, sennò darebbe di matto.

 

 

 

Struscia il naso sul mio collo ed emette un gemito stanco, << Quanto ho dormito sourwolf? >>, lascio una carezza sulla sua schiena, << A quanto pare non ha abbastanza >>, mi guarda e sbadiglia, tornando ad appoggiarsi sul mio petto, << Dovremmo alzarci per andare al matrimonio di tuo zio >> dice non accennandosi per niente a muoversi, << Lo credo anch'io. Ma ammettiamolo nessuno si accorgerà della nostra assenza, eccetto che tuo padre >> dico lasciando un bacio fra i suoi capelli; neanche due secondi arriva lo sceriffo, e appena vede Stiles in dormiveglia emette un sospiro di sollievo. Lo guardo con un sopraciglio alzato e mi dice che fra poco faranno il taglio della torta, annuisco e dopo pochi secondi esci.

 

 

 

<< Dolcezza, credo che sia arrivato il momento di doverci alzare >>, Stiles alza la testa dal mio petto e mi guarda male << Perchè? Io sono stanco. >> dice lamentandosi, sorrido e gli bacio l' angolo della bocca, << Lo so che avresti voluto continuare a dormire, ma c'è il taglio della torta >>, si alza più velocemente che può e mi aspetta che mi alzo anche io. Mi stiracchio guardandolo con dolcezza.

Rimaniamo sulla soglia di casa, Chris, Peter e Thomas sono al centro del tavolo che tagliano tutti e tre la torta. Il piccolo si è appena impiastricciato le mani e la spalma sulla faccia di Chris e Peter; Chris ride di gusto mentre vediamo Peter con la torta ancora spalmato sul viso che rincorre Thomas per quello che ha appena fatto, urlandogli dietro che quella camicia era di fattura italiana. Vedo Chris ruotare gli occhi e continuare a ridere; il piccolo si nasconde fra le gambe di Chris e appena Peter si rende conto di trovarsi di nuovo di fronte a suo marito, lo saluta come se non fosse appena successo nulla. Scoppiano tutti fra le risate, anche Stiles e lo abbraccio da dietro posando la faccia nell' incavo del suo collo, respirando a pieni polmoni i loro odori. Stiles mi lascia un bacio sui capelli e poggia una mano sulla mia testa, lasciandomi delle carezze, << Tutto bene sourwolf? >> domanda preoccupato, annuisco sul suo collo e lascio un bacio su uno dei suoi nei.

 

Rimaniamo così, finchè Deaton non ci interrompe con un colpo di tosse, mi rimetto di mala voglia in una posizione corretta, e guardo il suo amico, cercando di capire chi sia. << Stiles vedo che dormire ti fa bene - dice Deaton con dolcezza – Senti Stiles te lo posso rubare solo per qualche minuto? Devo parlare con lui del regalo di Peter >>, Stiles getta un' occhiata al suo amico e mi risponde non troppo convinto << Certamente Deaton – si gira verso di me – vado da papà >>, ci lascia e si avvicina lentamente verso suo padre, non smetto di guardarlo finchè non è seduto accanto a suo padre.

Riporto lo sguardo su Deaton, << Derek, ti presento Jeff, lui è l' emissario di cui ti parlavo prima. Ci ho parlato e mi ha confermato quello che ti ho detto prima >>, lo guardo per un lungo istante e domando << Emissario di quale branco? >>, mi guarda confuso, sto per urlare a Deaton, ma mi precede << Derek, lui non fa parte di un branco di lupi. Era il vecchio emissario dei genitori di Thomas. Il piccolo neanche si ricorda neanche di lui. Vedi Derek ogni emissario diciamo che è specializzato in qualcosa, io lo sono con i lupi e lui con qualsiasi tipo di accoppiamento del sovranaturale. Ecco perchè sa più cose di me. >> dopo l' informazione di Deaton, guardo Jeff sulla difensiva, << Beh allora grazie Jeff. Qualsiasi informazione credo che sarà utile >>, lo saluto e dopo poco sento Chris e Peter che urlano il nome di Jeff. Mi allontano e vado da Stiles, mi siedo accanto a lui, ma lui non sembra essersi accorto della mia presenza.

<< Tuo padre dovrebbe mangiare meno torta e darla a te >> sussuro vicino al suo orecchio, mi guarda per un attimo confuso e poi volta lo sguardo su suo padre, << Papà ti giuro che dirò a Melissa di metterti a stecchetto >>, suo padre essere colpevole di aver finito anche il terzo pezzo di torta e sorride offrendosi gentilmente di andargli a prendere un pezzo anche per lui.

Ritorna dopo qualche secondo con due piatti in mano e ne posa uno davanti al figlio, Stiles lo guarda e gli dice << Non dovevi disturbarti di prenderne un pezzo anche per Derek >>, lo sceriffo guarda il piatto afflitto e dice << Oh si giusto Derek >>, e porge il piatto anche a me.

 

 

<< Sei davvero crudele >> dico baciandogli la tempia e inizio a mangiare la torta, ma appena ho finito la mia qualche secondo dopo, mi accorgo che Stiles non ha nemmeno toccato il suo piatto.

<< Stiles >>, mi guarda per un secondo smarrito e senza troppi giri di parole mi chiede è quell' uomo che sta parlando con Chris e Peter, mi giro anch'io e vedo Deaton, Jeff, Chris e Peter che parlano tutti allegramente, << E' un' emissario Stiles. Era il vecchio emissario della famiglia di Thomas, solo che lui non se lo ricorda >>, mi guarda stupito e dopo poco si appoggia sul mio petto, massaggiandosi la pancia, << Stiles credo che dovresti mangiare. Deaton non fa altro che raccomandarsi di farti mangiare >>, poggio la mia mano sulla sua e dopo poco si rialza con non poca fatica e inizia spillucare la torta; dopo venti minuti esatti finisce l' ultimo pezzetto di torta e si riappoggia a me.

 

 

<< Der, andiamo a casa? Sono stanco, credo che potrei dormire qui >>, stringo la sua mano << Okay. Salutiamo gli altri velocemente e andiamo a casa. >>; dopo aver fatto un rapido saluto a tutti, porto Stiles a casa.

 

Davanti la porta, ci troviamo una persona che non mi sarei mai aspettato. Mia padre.

 

 

 

 

NDA:

 

allora che ve ne pare? Lo so che il capitolo è più corto degli altri, ma in mia discolpa posso solo dire che il lavoro mi uccide e non ho tempo di aggiornare come avevo immaginato.

Al prossimo aggiornamento :)

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Capitolo 37
*** capitolo trenta ***


SCUSATEMI PER L' IMMENSO RITARDO,

MA ADESSO LAVORO Più ORE,

E SONO TALMENTE OCCUPATA CHE

LA SERA SONO DISTRUTTA,E

NON HO IL TEMPO PER AGGIORNARE.

 

 

BUONA LETTURA

E BUON FINE

SETTIMANA A TUTTI :)

 

 

 

 

 

 

 

STILES

 

 

 

 

 

 

Appena vedo quell'uomo il piccolo incomincia a scalciare a più non posso; mio marito e rigido come una pietra e vedo che lo guarda con uno sguardo pieno di rabbia, sto per chiedere chi è quest'uomo ma Derek, mi precede, << Stiles va dentro. Io arrivo fra meno di due minuti >>, sto per ribattere, ma dal suo sguardo capisco che è meglio non farlo, così con calma e fatica entro in casa.

Mi appoggio alla porta e porto una mano sul pancia, cercando di far calmare il piccolo, ma non ci riesco almeno per il momento. Li sento da dentro da dentro che parlano, o almeno quell'uomo ci sta provando, ma sento l'odore di rabbia di Derek, fin da qui, non ho ancora sentito la sua voce, il che mi preoccupa.

Sento un ringhio basso, << Perchè sei qui? La mamma prima di morire ha dovuto rimettere insieme tutti i cocci della nostra vita dopo che tu te ne sei andato. Perchè sei tornato adesso? Non potevi rimanere dov'eri fino a ieri? Non ci sei stato quando è morta la mamma e nemmeno quando è morta Laura. Non ci hai più voluto, quindi se permetti non ti voglio io adesso nella mia vita >>, mi scappa una lacrime a quelle parole, e mi sposto di poco dopo che ho sentito i passi di Derek.

Appena entra si chiude la porta dietro di sè, e viene ad abbracciarmi. Gli stringo forte la maglia, e inizio a piangere, non so se le mie lacrime sono dovute alla stanchezza o a quelle parole, o tutti e due le cose insieme, ma sta di fatto che adesso sono qui, che sto piangendo peggio di un bambino.

 

Mi lascia un bacio sui capelli, e inizia a massaggiarmi la schiena. Il bambino comincia a scalciare ancora di più facendomi emettere un lieve gemito di dolore; << Vieni ti porto a letto >>, si stacca da me, e mi conduce verso la nostra camera; ci spogliamo e ci infiliamo sotto le coperte, mi accocolo sul suo petto, cercando di calmarmi, ma l' odore di rabbia e tristezza che emette Derek, mi rendono ancora più nervoso. Cerco di non dirgli nulla, ma a quanto pare il mio filtro cervello – bocca e partito per la tangente; << Amore non voglio avere delle spiegazioni su chi sia quell'uomo, ho capito che è tuo padre, ma penso che almeno avresti dovuto farlo parlare, in modo che ti spiegasse perchè non c'è stato in tutti questi anni >>, Derek mi lancia uno sguardo duro e si appoggia sulla schiena, fermandosi a guardare il soffitto, << Stiles, non ne voglio parlare. Voglio solo che rimanga fuori dalle nostre vite, e da quella di Cora e Peter. Non mi interessa che cosa ha fatto in tutti questi anni, l' unica cosa che so è che non c'è stato >>, cerco di rispondere a quelle parole, ma non mi viene in mente nulla. In effetti tutti i torti non li ha; non so se sarei riuscito ad andare avanti come ha fatto lui, se mio padre avesse fatto una cosa del genere.

<< Der, puoi rimetterti come prima? Il bambino sta scalciando a più non posso, e a me, fa male la schiena >>, si rimette come prima e inizia a massaggiarmi la parte bassa della schiena, il piccolo piano piano, inizia a scalciare sempre meno, fino a smettere del tutto, << Grazie. Si è calmato adesso. Lo so che non ne vuoi parlare, ma almeno senti quello cha ha da dire tuo padre >>, rimane zitto alle mie parole e dopo qualche secondo mi lascia un bacio sulla fronte, << Ci penserò. Ne parlerò con gli altri, ma ad una condizione >>, alzo la testa a quella proposta e lo guardo annuendo alle sue parole, << E sarebbe? >>, << Tu, ragazzino logorroico, verrai con me, quando ci parlerò >>, ci penso su un attimo e gli rispondo << Non credi che dovreste essere solo voi della famiglia Hale? >>, mi stringe più forte a sè, << Dimmi se sbaglio. Sbaglio o tu porti il mio cognome? E poi questo piccolino nascerà, sarà anche lui un Hale. Stiles siete voi la mia famiglia adesso >>. Struscio il naso sul collo, e appena sento il suo odore, qualcosa dentro di me scatta, non so cosa sia, ma mi sento come se io gli appartenessi, penso che sia una cosa da lupi, << Va bene, faremo questa cosa insieme >>, dico d' istinto.

Fa scorrere la sua mano lungo la schiena e dopo poco mi addormento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DEREK

 

 

 

 

Dopo aver calmato e fatto addormentare Stiles, mi alzo dal letto e recupero il telefono. Mando un messaggio a Cora e Peter, ma ottengo due risposte completamente diverse.

Cora mi ha scritto che per lei può anche andarsene a quel paese, beh per quanto riguarda Peter, la sua risposta è più che entusiasmante. Mi chiedo il perchè di tanto entusiasmo. Mi arriva una foto di Lydia sul cellulare, siamo io e Stiles al matrimonio di mio zio. Accidenti a me, come ho fatto a non pensarci prima, mio padre sapeva di Peter e Chris, e poi mi ricordo della parole che mi ha detto quel giorno Peter quando Chris stava male.

 

Vado in cucina e mi preparo un tazza di caffè, e mando un messaggio a Deaton.

 

Derek: ' Da quanto lo sai di mio padre?'

 

Deaton: ' Da oggi. Si è presentato al matrimonio, mentre io stavo parlando con Jeff. E ora che ci penso, Jeff e tuo padre sembravano conoscersi, anche se non si sono salutati. Come sta Stiles? Ho visto che a mangiato a fatica al matrimonio '

 

Derek: ' Non ti ha detto perchè è ritornato dopo tutti questi anni? Voglio dire sei stato l' emissario del branco di mia madre per tanti anni, qualcosa dovrai pur saperla. Pensi davvero che Jeff e mio padre si conoscano? Stiles sta dormendo, il bambino scalcia a più non posso '

 

Deaton: ' E vero, sono stato l' emissario del vostro branco per tanti anni, ma tua madre, teneva fuori tuo padre da quello che riguardava il sovranaturale. Cercherò di avere qualche informazioni il più presto possibile. Per quanto riguarda Stiles, cerca di fargli mangiare il più possibile cibo ricco carboidrati '

 

 

Derek: ' Fammi avere tuo notizie al più presto. Ci proverò a fargli mangiare carboidrati, ma non sperare in nulla, lo sai com'è fatto '

 

 

Deaton: ' Ecco perchè te l'ho detto. Il bambino ha bisogno di crescere sano. Ci aggiorniamo più tardi '

 

 

 

Poso il telefono sul ripiano della cucina, e dopo qualche secondo sento dei piedi che strusciano per terra. Prendo la tazza e inizio a bere il caffè, e dopo qualche secondo arriva mio marito con una faccia disgustata, guardandomi male. Mi leva la tazza dalle mani e getta metà caffè nel lavandino, << Stiles >> lo richiamo in modo brusco, si gira e il suo viso fa una smorfia di disgusto, << Derek non ti arrabbiare. Ti giuro non lo sopporto quest' odore. Facciamo così, mio padre può avere tutti i dolci che vuole e tu..>>, << e io che cosa ci guadagno? >> domando non riuscendo a capire dove voglia arrivare, << Beh tu potresti andare da mio padre a prendere il caffè, senza che io te lo butti via. Ti prego fallo fino a quando il piccolo non sarà nato. Poi ti prometto che potrai fare caffè a quantità industriali, e ti dirò di più, lo prenderò anche io insieme a te >> dice sbattendomi gli occhi, come fanno i bambini piccoli.

<< Se rinizi a prendere il caffè, beh allora siamo apposto – mi tira uno schiaffo sulla spalla e mette su un broncio adorabile – bene allora è deciso. Ma poi non lamentarti con me, se tuo padre è ingrassato e mangia schifezze >>, ci pensa su per un momento e poi scrolla le spalle.

<< Lo riporterò nella retta via. So essere bravo, quando voglio qualcosa >>, mi lascia un bacio sul collo e se ne va, lo raggiungo e incomincio a baciarlo, sapendo bene cosa vuole.

 

 

 

 

 

 

 

 

NDA:

 

Allora che ve ne pare? Lo so che il capitolo non è lunghissimo, ma volevo dedicarmi un pò agli sterek, visto che li ho un pò abbandonati, per via di Peter e Chris, ma non demordete, la ff finirà con loro ;).

Cosa ne pensate del padre di Derek? Secondo voi cosa vorrà? Io ho in mente qualche cosa, ma i suggerimenti sono sempre ben accetti :)

Grazie a tutti voi che leggete <3

 

 

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Capitolo 38
*** capitolo trentuno ***


 

 

 

BUONA LETTURA

E BUON FINE

SETTIMANA A TUTTI!

SCUSATEMI PER L' IMMENSO

RITARDO.

 

LIEVI ACCENNI DI SESSO

( Io vi ho avvisati )

 

BUONA LETTURA E
BUON FINE SETTIMANA :)

 

 

 

 

 

 

 

JHON

 

 

 

 

 

Sento qualcuno che suona alla porta e guardo Melissa, mi guarda anche lei, come a dirmi che lei non aspetta nessuno. Mi dirigo verso la porta, e appena la vedo Derek sulla porta con un vassoio di dolci in mano. Non mi faccio troppe domande e lo faccio entrare in casa, ci dirigiamo entrambi in cucina e appena Melissa lo vede, lo saluta, iniziando ad apparecchiare anche per lui.

Ci sediamo e continuo a sorseggiare il caffè, << Jhon sono qui sotto richiesta di suo figlio - mi guardano entrambi sull' attenti e mi fanno cenno di continuare – Sono qui...beh perchè...oh insomma sono qui perchè Stiles non mi fa bere caffè, dice gli fa venire la nausea al solo odore, e quindi ha deciso che lei potrà mangiare dolci, in cambio se mi offre una tazza di caffè >> dice grattandosi la nuca.

Corro ad abbracciarlo, per poi prendere il vassoio, e iniziare a scartarlo, Melissa gli offre una tazza di caffè, e inizia a berlo, anche se è bollente. Melissa mi lancia uno sguardo severo dopo il quarto pasticcino, << Ma amore, mio figlio mi ha dato il permesso, dico bene Derek? >>, Derek annuisce ridendo, << Jhon adesso chiamo tuo figlio, e gli farò ritrattare tutto quello che ha detto riguardo il fatto che puoi mangiare dolci. Derek tesoro, noi domani ti aspettiamo per il caffè, e non portare assolutamente dolci con te >> dice Melissa con le mani in vita.

Derek sghignazza a quelle parole, e dopo poco inizia a ridere a crepapelle, << Vorrei che Stiles fosse qui, per vedere la sua faccia Jhon >> dice fra le risate. Guardo Melissa, stupito dal fatto che non l' avevo mai visto ridere così da tantissimo tempo; Melissa mi lancia uno sguardo compiaciuto e rido anche io.

Finalmente ha trovato di nuovo il senso di famiglia.

 

 

 

 

 

DEREK

 

 

Torno a casa dopo aver fatto colazione da Jhon e appena entro, sento un silenzio tombale in casa. Mi dirigo verso la camera da letto e trovo Stiles che dorme profondamente nel mio cuscino; mi siedo accanto a lui e inizio ad accarezzargli i capelli, dopo cinque minuti strizza gli occhi e si sveglia, << Buongiorno raggio di sole. Dormito bene? >>, si alza e appoggia sul mio petto, << Com' è andata da mio padre? >>, gli racconto quello che è successo, e dopo un pò lo sento borbottare << Ha fatto bene Melissa >>. Stringo mio marito e dopo poco sento l' odore di mio zio.

Lascio Stiles che sbuffa per quella perdita di calore, e lo faccio alzare, scendiamo in sala e lo faccio sedere lì, andando ad aprire successivamente a mio zio; << Peter cosa ci fai qui? >> domando sapendo già la risposta, si siede di fronte a Stiles e gli fa un sorriso ampio, tipico di mio zio.

<< Perchè è tornato? Perchè proprio adesso? >> dice sapendo che si riferisce a mio padre, mi siedo accanto a mio marito abbracciandolo, << Non lo so Peter. Pensavo che tu sapessi qualcosa, visto che eravate in buoni rapporti >>, rimane in silenzio a quelle parole e non sa cosa dire neanche lui.

Questa faccenda di mio padre ci sta mandando in confusione, << Forse è tornato adesso, perchè era in pericolo >>, Stiles attira la nostra attenzione, dopo aver detto quelle parole, << No Stiles non era in pericolo. L' avrei saputo se fosse stato per quello >> dice Peter ancora più scoraggiato. << Perchè non sei felice Peter? >> domando ricordandomi il suo messaggio, mi guarda per poi guardare Stiles, << Beh nipote sono cambiate molte cose dall' ultima volta che l'ho visto. Cerceherò di capire cosa vuole, sperando che dietro al suo ritorno non ci siano brutte notizie >>, si alza e si dirige verso la porta.

 

Guardo Stiles, << Non mi piace questa situazione. Sta mandando tutti nel pallone più assoluto >> dico, in cambio ricevo solo una mano posata sul viso, e degli occhi rossi che mi guardano pieni di vita. Metto un braccio sul suo collo e nascondo la faccia nell' incavo del suo collo, ridendo. Non credo che mio marito se ne sia reso conto ma questa situazione non mi piace per nulla.

 

 

 

 

Stiles mi baciò. Respirare, ormai, era diventato un lusso. Baciarlo, invece, era diventato una necessità. Sollevo le palpebre e si immerse nel castano intenso e profondo dei suoi occhi.

Delle goccioline di sudore imperlavano la mia fronte, il mio respiro era affannoso. Mi stavo trattenendo per non prenderlo con foga. Quando fui completamente dentro Stiles, lui ruotò le anche ancora di più, facendomi mugolare di piacere. << Guardami amore – lo guardai – bravo così. Resta con noi, guardaci >> li guardai dopo quelle parole, e vidi Stiles in tutto il suo splendore.

Ogni spinta era sempre più potente ed equilibrata. I secondi si allugarono fino a diventare minuti, e i minuti sembravano infiniti, dentro a quel corpo caldo ed accogliente.

Dopo l' amplesso mi buttai fra le braccia di mio marito stanco, facendomi invadere le narici dall' odore che emanava mio marito insieme a nostro figlio, era come stare in paradiso.

 

Il bacio più bello è quello inaspettato.

 

Me lo diceva sempre mia madre, ogni volta che mio padre, rientrando da lavoro o dopo aver sbrigato qualche commissione, la baciava. All' inizio ero geloso, di quel rapporto, ma dopo Stiles ne ho capito il significato. Perchè con Stiles i baci sono sempre stati belli e inaspettati, non sapevo mai, quando me l' avrebbe dato, ma sapevo che con quel gesto mi avrebbe trasmesso tutto il suo amore.

 

 

 

 

 

NDA:

 

Lo so che il capitolo non è lungo, ma è quello che posso fare al momento. Sono troppo occupata con il lavoro e non posso fare di più di quello che mi piacerebbe. Mi dispiace immensamente. :(

 

Al prossimo aggiornamento.

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Capitolo 39
*** capitolo trentadue ***


 

 

 

BEH CHE DIRE,

SONO RIUSCITA

AD AGGIORNARE PRIMA

DEL PREVISTO.

 

BUONA LETTURA E

BUONA SETTIMANA.

 

PS: non credi che

questo fine settimana

riuscirò ad aggiornare.

 

 

 

 

PETER

 

 

 

 

 

( PRIMA PARTE )

 

 

 

 

Sono rientrato a casa dopo di quello che avevo previsto. Chris non mi ha detto nulla, ma so che è preoccupato per me, riesco a sentire il suo odore di preoccupazione lontano da chilometri. Guardo Chris e Tommy che dallo stipite della porta, mentre Chris insegna al piccolo ad usare una balestra, in un altro momento avrei dato in escandescenza, adesso quello che mi preoccupa di più è mio cognato.

 

 

<< Papi guarda! >> Thomas mi riporta con i piedi per terra, e guardo il suo dito che punta verso il muro, noto che ha centrato l' obiettivo, gli faccio un sorriso timido ed esco dalla stanza, per andare in camera da letto; una volta arrivato, mi siedo, e mi sdraio coprendo gli occhi con un braccio, ma dopo poco sento un peso sul bacino, non mi ci vuole molto prima di capire che si tratta di Chris. << Sei stato davvero crudele con nostro figlio >>, annuisco alle sue parole, non preoccupandomi troppo del significato di quelle parole e dopo qualche secondo sento il peso di Chris diminuire, finchè non mi rendo conto che le sue labbra sono appoggiate alle mie. << Peter devi uscire da questo stato di preoccupazione perenne. Se lo sei, lo sono anch' io e di conseguenza nostro figlio. Ti devo forse ricordare che sei la nostra ancora?! E che noi abbiamo bisogno di te, e tu di noi?! >> mi lascia un bacio veloce dopo quelle parole e si sposta per andarsene; ma lo blocco, << Rimani qui con me Chris. Ho bisogno di parlarti – sposto il braccio dal viso e mi metto a sedere sul letto; Chris non si è nemmeno spostato dalla sua posizione – I ricordi Chris a volte fanno mancare l' aria. Per gran parte della mia vita, dopo che ti avevo lasciato, ho desiderato che qualcuno mi prendesse per mano e si occupasse di me.

 

Magari sembro una persona coraggiosa ai vostri occhi, che ha fatto tutto da sè, e invece mi sarei volentieri abbandonato alle cure di qualcuno. Queste parole significano che dopo la sua morte o quello che tutti noi credevamo morte di mio cognato, mi sono sentito perso, abbandonato. Non si può scappare da qualcosa che è dentro la propria testa, ogni volta che a dimenticarti, tu eri sempre lì, incastrato nel mio cuore...>> non riesco a finire il discorso che Tommy ci richiama all' ordine.

 

 

<< Aspettami qui >> , Chris si alza e va da nostro figlio, finchè io non mi perdo nei ricordi.

 

 

 

<< Sai pulce, la vera scelta non è con chi, ma senza chi; quello che voglio dirti è sei rimasto in piedi dopo che io ho fatto quello che ho fatto, e sei rimasto di nuovo in piedi, anche dopo che se n'è andato tuo cognato. Questo non significa essere deboli, signifa essere coraggiosi. Sei stato coraggioso nell' essere rimasto in piedi dopo tutto quello che è successo. Sarei voluto essere la sola persona in grado di cambiarti la giornata, avrei voluto te come cuscino in quegli anni, è difficile fare a meno dell' unica persona che vorresti avere accanto, ed è vero il mondo fa meno paura se si ha accanto qualcuno che ci stringe; ma tu, Peter, sei sempre stato la mia più grande occassione. E il tuo sorriso Pet, ricordatelo sempre è la mia vita. Amo da impazzire il tuo sorriso che c'è nei tuoi occhi quando sei con me. E ora abbracciami, perchè io in quell'abbraccio, ci passerei l' eternità. >> a quelle parole, lo abbraccio, attaccandomi a lui, e il mio lupo si attacca alla sua ancora.

 

 

<< Oggi io ti amo e ti amerò per il resto dei miei giorni. Signor Argent, mio caro Peter,, mio marito e mio respiro >> sento sussurarmi vicino all' orecchio

 

 

 

 

Veniamo interroti da Tommy che ci salta addosso, accocolandosi in mezzo a noi, e dopo qualche secondo mi porge il cellulare e appena lo apre leggo il messaggio.

 

Derek: ' non so come sia potuto succedere, ma il bambino ha deciso di far il suo ingresso nel nostro mondo prima del previsto. Noi andiamo da Deaton, avvisa tu il resto del branco. Adesso. '

 

 

Guardo Chris e balziamo entrambi in piedi, quasi il piccolo non stava per cadere, corriamo fuori da casa e ci dirigiamo da Deaton. Spero solo che questa situazione migliori e che questo bambino ci porti, quello di cui noi abbiamo bisogno: felicità e amore.

 

 

 

 

 

 

 

Nda:

mi dispiace aver finito così il capitolo, non mi uccidete <3. Spero che vi sia piaciuto, ma come vi ho già detto non ho molto tempo, e spero solo di poter riaggiornare il prima possibile.

Scusatemi già in anticipo, ma questo fine settimana non mi sarà possibile, perchè c'è il compleanno di mia sorella e poi devo anche fare il trasloco nella casa nuova ( finalmente vado a vivere da sola! Yup :) )

beh che dire ancora, aspetto con ansia tutti i vostri commenti :)

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Capitolo 40
*** avviso ***


Buongiorno a tutti voi. Volevo dirvi che il prossimo aggiornamento ritarderà di un mese, perché non posso scrivere al pc x via di una spalla rotta, quindi dovrete aspettare per il prossimo aggiornamento. Scusatemi immensamente.

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Capitolo 41
*** capitolo trentatrè ***


GIOITE ED AMATEMI!

SONO RIUSCITA AD

AGGIORNARE ANCHE CON

LA SPALLA ROTTA <3

 

 

 

PER IL PROSSIMO

AGGIORNAMENTO

MI SA CHE DOVRETE

ASPETTARE.

SPERO CHE

QUESTO CAPITOLO

VI PIACCIA.

 

 

 

 

BUONA LETTURA

E BUONA SETTIMANA.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STILES

 

 

Sono qui dentro da un tempo che a me sembra infinito.

Deaton, Melissa non fanno che tranquillizzarmi, ma io voglio Derek accanto a me. Vorrei solo che questo bambino sia fuori di me, per poter stare tra le braccia di mio marito e di nessun altro, ma loro non sembrano capirlo.

<< Stiles, devi aiutarci, il bambino non può stare ancora dentro, rischia di morire >> mi dice Melissa lasciandomi una carezza frai i capelli.

Già la morte. Avrei preferito morire, invece che vivere, guadando ogni giorno mio figlio, sapendo che uno di loro, adesso non c'è più, e io non so se riuscirò a sopportare questo per il resto della mia vita.

Una lacrima scende sulla mia guancia tradendomi, e facendo avvicinare Melissa, me l'ha asciuga e mi bacia i capelli con fare materno.

<< Voglio Derek >> sussuro piano, << Appena sarà nato, lo faremo entrare. Ma adesso, dobbiamo farlo nascere >> annuisco alle parole di Melissa, e mi lascio guidare dalla sua voce.

 

Noto con la coda dell' occhio che Deaton mi ha somministrato qualcosa, ma non ci presto molta attenzione, mi giro dall'altra parte, e il mio sguardo si ferma fuori dalla finestra, e si perde a guardare due bambini che giocano, insieme ad un labrador, e non posso fare a meno di pensare che anche io, avrei potuto godermi quella scena, se solo Gerard, non mi avesse portato via, un pezzo di felicità.

<< Stiles senti nulla? >> nego con la testa alle parole del veterinario; li sento parlare, ma le loro voci sono lontane, non so quanto tempo sia passato e non voglio nemmeno saperlo, voglio Derek con me, vorrei avere una cazzo di macchina del tempo, per portare indietro il tempo, e riprendere quello che quel bastardo mi ha portato via, ma so che non è possibile.

 

Sento il pianto di mio figlio, ma non mi preoccupo minimamente a guardarlo.

 

Non mi interessa, << Piccolo guarda, il vostro bambino vi assomiglia. E bellissimo. Non ho mai visto bambino più bello al mondo >> mi dice con dolcezza Melissa, me lo mette sul petto, e dopo pochi secondi, sento qualcosa che mi stringe la maglia.

Abbasso lo sguardo cautamente, e vedo un piccolo esserino che sembra la foocopia di Derek, poso un bacio sulla fronte e gli lascio una carezza lungo la sua piccola schiena.

<< Che nome gli mettiamo? >> mi domanda Deaton, mostrandomi una penna e il bracialetto, guardo il piccolo, e sposto lo sguardo su di loro, << Io...non lo so. Non avevamo ancora deciso con Derek >> dico imbarazzato.

<< Oh beh allora in questo caso lo facciamo entrare, anche perchè credo che voglia sapere come state; visto che ho chiesto a Jeff di insonorizare la stanza >> dice allegramente Deaton, lo guardo confuso, non riuscendo a capire le sue parole. << Cosa?! Ma perchè l'hai fatto? >> gli domando perplesso, mi guarda e si avvicina, per poi lasciare una carezza al piccolo, << L'ho fatto per il bene di entrambi. Se fosse successo qualcosa a te o al bambino, Derek non mi avrebbe permesso di salvare chi era salvabile. Fidati è stato meglio così, per tutti. Adesso te lo chiamo, noi usciamo, così potete restare un pò da soli, ma non ti affaticare tanto >> si volta, e dopo qualche secondo la porta aprirsi, per poi ritrovarmi la cosa più bella di fronte. Derek.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DEREK

 

 

 

 

 

Siamo alla clinica da almeno veti minuti, e io non riesco a sentire nè il cuore di Stiles, nè quello di mio figlio, e la cosa non mi piace per nulla. Il fatto di non riuscire a sentire i loro battiti mi fa impazzire; sto per sfondare la porta quando qualcuno mi ferma, mi giro e mi ritrovo Peter insieme al resto del branco, che mi guardano come se fossi una minaccia per mio marito.

<< Derek, cerca di stare calmo, non aiuti nessuno se sei così nervoso, sopratutto Stiles >>, lo guardo male non riuscendo a trattenere le parole << E tu che cosa ne sai?! >> gli urlo, per poi redermi conto di quello che gli ho detto, lo guardo mortificato, ma lui sembra non dar peso alle mie parole, mi fa un lieve sorriso e si mette e sedere accanto a Chris prendendo in braccio suo figlio.

 

 

Sposto la mia attenzione sulla porta, e non posso fare a meno di pensare che a pochi metri da quella porta c'è la mia famiglia.

 

Mi appoggio a quella dannatissima porta, e cerco di restare calmo, ma con scarsi risultati. Jhon si siede vicino a me, e lo guardo con un sopraciglio alzato, << Ero nervoso anch'io quando Claudia era nella sala parto. Lei non mi ha voluto dentro, diceva che la cosa la innervosiva. Se tornassi indietro, invece di non vedere l’ora che finissero i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa stupenda che viveva dentro Claudia era la mia unica occasione di collaborare con mia moglie alla realizzazione di un miracolo. Stiles è stato un miracolo, quando rimase incinta Claudia, le vennnero fuori le prime manifestazioni della malattia, solo che in quel momento non gli avevamo dato molto peso, e ora mi rendo conto, che se anche gli avessi dato peso, non avrei potuto fare nulla per salvarla, e non avrebbe assistere lo stesso a questo momento bellissimo >>, non so come ma le sue parole, mi hanno calmato.

 

 

 

 

Dopo quello che sembra un' infinità, seto la porta aprirsi, mi alzo velocemente, e mi trovo Deaton e Melissa, che mi sorridono, li scanso per entrare, ma la scena che mi trovo davanti, mi fa bloccare.

 

 

Stiles che stringe nostro figlio fra le braccia. Non c'è niente, di più bello.

E qualcosa che non si può descrivere, saper che mio figlio adesso è in braccio alla persona che amo, e una scena da mozzare il fiato. Sento il mio lupo che scalpita di felicità.

Poggio una mano su quella di Stiles, riala lo sguardo su di me, e intreccia le nostre mani sulla schiena di nostro figlio.

Mi abbasso e poso un bacio delicato sulla nuca del piccolo, per poi baciare mio marito.

<< Perchè mi fissi? >> domanda curioso, gli faccio un sorriso ampio e gli rispondo << Perchè sei bello, e mi piace guardare voi persone belle >>, mi afferra la maglia e mi da un bacio.

 

Mi sdraio vicino a lui, e lui di conseguenza, si appoggia me, li abbraccio e lascio un bacio fra i suoi capelli, non riuscendo a smettere di fissare le nostre mani che sono appoggiate su nostro figlio. Rimaniamo in silenzio, e ascolto i loro battiti che battono quasi in sincronia, << Amore, dobbiamo dargli un nome >>, Stiles mi riscuote e penso al fatto che ancora non avevamo deciso un nome.

<< Che nome ti piacerebbe? >> domando, mi guarda e mi lascia un bacio sotto al mento, << Che ne pensi di William? >>, << Come William Shakespeare? >> fa ruotare gli occhi e mi guarda male, << No, sciocco. Come Thomas William Hiddleston >>, lo guardo con un sopraciglio alzato, come a voler maggiore spiegazione, << William è il secondo nome del personaggio che fa Loki negli Avengers >>, mi schiaffo una mano sulla faccia, e non posso fare a meno di pensare che ho sposato un cretino, ma un cretino che amo con tutto il cuore. << E William sia >> dico, strappado un bacio da quelle soffici labbra.

 

 

 

 

 

NDA:

 

Allora che ve ne pare del capitolo? Spero che vi sia piaciuto :)

 

 

PS: scusate se ci sono errori

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Capitolo 42
*** capitolo trentaquattro ***


BEH CHE DIRE,

NON AGGIORNO PER

SETTIMANE INTERE,

E POI FACCIO DUE

AGGIORNAMENTI IN

SOLU DUE GIORNI.

GODETEVELI,

PERCHè FINIRA' LA

PACCHIA PER TUTTI

( ME COMPRESA ).

 

 

BUONA LETTURA.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CHRIS

 

 

 

Arriviamo a casa, dopo quasi cinque ore dalla nascita di William. Peter non sembra di essere dell' umore giusto, almeno al momento, in macchina l' unico rumore che si sentiva era il lieve russare di Tommy. Mio marito non ha emesso nessun suono, e la cosa mi mette i brividi.

Peter prende in braccio Tommy e lo mette a dormire sul suo letto, e poco dopo va ad aprire la porta, lo raggiungo anch'io e ci troviamo di fronte un uomo, più grande di noi, da come guarda Peter, ho il sospetto che si conoscano, ma io non ho idea di chi sia quest'uomo. Lo fa accomodare, e Peter si mette di fronte a me, come a volermi proteggere, poggio una mano sulla schiena cercando di farlo calmare, ma il mio tentativo fallisce miseramente, visto che è più rigido di una pietra.

<< Noto con gioia, che sei sempre vivo, e che, hai realizzato quello che volevi >> gli dice quell' uomo con un sorriso affettuoso, credo di aver capito chi sia, ma voglio la conferma da Pet; << Perchè sei qui James? Sei sparito per anni, e adesso torni come se niente fosse, perchè? >> gli dice rabbioso Peter, cercando di non alzare troppo la voce per non svegliare Tommy; << Sarei rimasto volentieri fuori dalle vostre vite, ma purtroppo avete fatto un casino. Vi siete messo contro non solo un emissario, ma anche una delle più antiche famiglie di lupi della Francia. Adottando Thomas avete creato una guerra >>, guardo quell'uomo con disprezzo, e lancio un' occhiata al corridioio, sperando che il piccolo non si svegli proprio adesso.

<< James non c'è bisogno che mi presenti, credo che lei sappia chi sono io, ma non siamo stati noi a voler questa guerra. Non siamo noi che ci siamo messi contro la Paige – Peter a quel nome ringhia furioso – e per quello che mi riguarda la famiglia Bonnet a me o meglio a noi non interessa. Ma deduco che lei abbia qualche legame con questa famiglia, perchè credo, anzi ne sono più che sicuro, che lei lavori per quella famiglia, o non si sarebbe scomodato per arrivare fin qui, dico bene?! >> dico con una sicurezza che nemmeno io credevo di avere, James ci guarda e si alza, si avvicina al muro e si mette a guardare delle foto che ci sono sul camino; una in particolare mira la sua attenzione, quella in cui ci sono tutti i membri della famiglia Hale, lui compreso, posa un dito sulla foto e sfiora con il dito il volto di Talia, ci si perde per un paio di minuti per poi rigirarsi verso di noi.

<< Ridate Thomas ai Bonnet e non succederà niente a nessuno. Io ve lo dico per il vostro bene. Ho appena saputo che mio nipote è nato, e non vorrei che lo perdesse già Derek >> dice come se fosse una sfida.

 

 

Il campanello suona di nuovo e io vado ad aprire, trovandomi di fronte Deaton, e non sono mai stato più felice di vederlo come ora.

Fa il suo ingresso, si guarda un attimo intorno e si mette accanto a Peter, seguito a ruota da me, << Non toccherai nessuno di questo branco. Per quanto riguardo i Bonnet, non scatenerano una guerra su un territorio che non è il suo, e dubito che qualcuno di questo branco si muoverà per andare a Parigi per combattere una guerra >>, James lo guarda a quelle parole, e gli spunta un ghigno sadico sul volto.

<< Sai Deaton, se fossi in te non ne sarei così sicuro >>, dopo quelle parole se ne va, lasciandoci tutti con l' amaro in bocca.

Peter ci guarda e ci mostra i suoi occhi blu, << Chi cazzo sono i Bonnet? Perchè è evidente che voi li conoscete meglio di quello che mi fate credere >> dice urlando, gli faccio segno di far silenzio, ma lui non sembra del mio stesso parere, prende la giacca ed esce di casa, sbattendo la porta; sussultiamo sia io che Deaton, << Credo che tu debba dirgli chi siano, e sopratutto del perchè vogliono Thomas; penso che tu debba andare a cercarlo >>, nego con la testa, sapendo bene che Peter si incazzerebbe ancora di più se lo seguissi.

<< Ti aggiorno appena so qualcosa. Passo dal piccolo per vedere come sta >> anuisco alle sue parole, e appena esce raggiungo la camera di Thomas, mi siedo accanto a lui e lascio una carezza sui suoi capelli. Mi sdraio accanto a lui, e me lo stringo addosso, sentendo il suo dolce profumo.

 

 

Il suono del cellulare mi fa svegliare di colpo, mi sposto facendo attenzione a non svegliare il piccolo e vado nell' altra stanza. Appena apro il messaggio, rimango pietrificato da quello che vedo; Peter insieme ad una donna, la sua mano è posata sul suo ginocchio, chi diavolo è quella donna?! Lancio il telefono contro il muro, rompendolo in mille pezzi, come adesso è il mio cuore.

 

 

 

Non può essere vero, lui non può aver fatto una cosa del genere. Perchè Pet? Mi lascio cadere per terra, e questa volta non ci riesco a compartimentalizzare le mie emozioni. Maledizione Peter.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

STILES

 

 

 

 

Siamo finalmente a casa, e io mi perdo ad osservare il piccolo William, nella sua culla. E bellissimo come suo padre, ma l' occhio mi cade sull' altra culla vuota e le lacrime tornano a farmi compagnia.

Mi sento stringere da dietro e sento l' odore di Derek che invade le mie narici, << Tutto bene?>> annuisco alle sue parole, e Derek porta una mano sotto la mia maglia, lì dove c'era nostro figlio, mi accarezza piano quella porzione di pelle e mi lascia un bacio leggero sul collo, e mi rilasso a quel contatto. << Lo so che c'è qualcosa che non va. Dimmi cosa ti turba >>, mi perdo un attimo fra i miei pensieri, prima di dar voce ai miei pensieri; << Lo so che non dovrei pensarlo, e sono sicuro che tu non approveresti quello che sto per dirti e mi dispiace, ma c'è stato un momento in cui...in cui ho pensato che non mi sarei mai meritato una felicità del genere. Odio pensare che vivrò sempre con il pensiero di non esser riuscito a salvare nostro figlio, se solo non fossi rimasto incinto, tutto questo non sarebbe accaduto. Gerard si è portato via un pezzo della mia felicità, e nessuno riuscirà a colmare quella sensazione di vuoto che mi opprime, neanche tu. E mi dispiace immensamente, ma io questo figlio non credo di meritarmelo e...>> non mi fa finire, che mi gira, mi guarda con uno sguardo arrabbiato, << Non pensare mai più una cosa del genere. E vero Gerard ci ha portato via un pezzo di felicità, ma questo bambino ha bisogno di noi, ma sopratutto ha bisogno di te. Stiles io non ho mai voluto una famiglia, finchè non sei entrato tu nella mia vita. Questo bambino, è un dono; piccolo è un dono. E io sono felice di questo piccolo miracolo; ho pensato di perdervi. Sai che vuol dire? Che sarei ritornato ad essere il solito lupo sgorbutico con le emozioni costipate, e se questo non è successo, e merito vostro e di nessun altro. Io vi amo così tanto che non permetterò mai a nessuno di farvi male, ti è chiaro? >> dice accarezzandomi la guancia.

 

Si gira a guardare nostro figlio, e fa un sorriso sbilenco, e dopo qualche secondo Will inizia a piangere, lo prendo in braccio e il piccolo smette immediatamente di piangere, << Sei davvero furbo mostricciatolo >> sussuro vicino al suo orecchio. Lo metto nell' incavo del mio collo e sospiriamo entrambi, io di felicità e lui per il sonno, infatti poco si riaddormenta; Derek si avvicina e ci abbraccia entrambi.

Il nostro abbraccio viene interroto dal suono del campanello, e Derek si stacca per andare ad aprire. Ritorna insieme a Deaton, entrambi hanno un sorriso sulle labbra, appena mi vede, mi fa segno di voler il bambino, ma qualcosa dentro di me scatta, facendomi stringere il bambino, come a volerlo proteggere, ma Derek mi assicura che va tutto bene.

<< Ok, Hale fuori da questa casa. Lydia vi aspetta, io mi occuperò del mio nipotino preferito; noi ci vediamo domani mattina >>, ci dice Deaton, facendomi ricordare quello che gli avevo preparato qualche giorno fa. Trascino Derek fuori di casa, senza che abbia il tempo di controbattere al veterinario.

 

Guido la sua camaro e dopo qualche minuto ci troviamo di fronte al suo vecchio loft, troviamo Lydia ad aspettarci con un' enorme sorriso sul volto, scendiamo entrambi di macchina e lei si avvicina a noi, mi lascia un bacio sulla guancia e scappa alla sua macchina, urlandoci << Divertitevi piccioncini >>, Derek a quelle parole mi guarda come se volesse delle spiegazioni, ma alzo le spalle.

 

Appena entriamo nel suo vecchio appartamento, Derek rimane senza parole, << Beh io..era una sorpresa che volevo farti prima che nascesse nostro figlio, ma ho dovuto rimandare di qualche ora >> dico grattandomi la nuca con imbarazzo, Derek si gira verso di me, e mi sorride, mi prende in braccio e mi sussura << Stiles è perfetto >> dice, ritornando a guardare la stanza.

Lydia ha sistemato la stanza alla perfezione, quelle lampadine che scendono dal soffitto, sono qualcosa di magico e straordinario.

Mi attacco alle sue labbra, mentre i nostri corpi ballano, una musica tutta loro, fatta di gemiti e carezze e di ti amo non detti.

 

Non vorrei una vita più diversa di questa, perchè loro sono la mia famiglia, ma sopratutto la mia VITA.

 

 

 

 

 

NDA:

Questa storia finisce qui, ma non demordete, ci sarà un seguito. Ne vedrete delle belle, nel prossimo capitolo vi lascio un' anteprima con il titolo della nuova storia.

Grazie infinite a tutti voi, che avete letto, recensito e GRAZIE MILLE PER IL VOSTRO SUPPORTO <3

 

 

 

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Capitolo 43
*** EVERYTHING I NEED IS RIGHT HERE ***


EVERYTHING I NEED IS RIGHT HERE

 

 

 

 

 

 

 

TOM BONNET

 

 

Mi aggiusto il completo elegante, e mi perdo a guadare il panorama dal velivolo in cielo.

Ci vorrano ancora un paio di minuti per arrivare a Becon Hills; finalmente potrò riabbracciare mio figlio Thomas.

Strana la vita, gli ho dato il mio stesso nome, e adesso ci troviamo separati, solo perchè quella pazza della Paige me lo voleva portare via una volta, e, la seconda volta c'era quasi riusciuta, ma per fortuna Alan glielo ha impedito.

Adesso devo riportamelo a casa, e che si fottano quello che pensano i miei genitori, quel bambino è mio, e non permetterò più a nessuno di portarmelo via, neanche alla mia famiglia.

Devo dire che Lizzie sta eseguendo i miei ordini in maniera impeccabile, quello che mi preoccupa e Mr. Hale, in questa cittadina c'è la sua famiglia, e l' emozioni potrebbero prendere il sopravvento, ma spero per lui, che questo non accada. E uno dei uomini più in gamba che ho mai avuto, mi dispiacerebbe ucciderlo.

 

 

 

Esco dall' aereo ed entro in macchina, mi siedo e mi perdo a guardare fuori dal finestrino, chissà se si sarà fatto grande il mio piccolo ometto. Dopo un'oretta ci fermiamo davanti ad una casa.

Guillermo del Toro il mio autista e confidente da ormai molti anni, mi guarda dallo specchietto e mi fa un sorriso incoraggiante, << Non credo di essere pronto. Mio figlio ha tre anni, e sono tre lunghissimi anni che non lo abbraccio Guillermo >>, mi scruta per un secondo, e poi fa quello che odio con il profonde del cuore; esce dalla macchina, per venire ad aprirmi lo sportello, scendo anche io, e ci fermiamo entrambi vicino alla macchina, << Motivo in più per riportarlo a casa Tom. Credo che Thomas sia stato troppo a lungo da casa nostra >> mi dice posado una mano sopra la mia.

 

<< Aspettaci qui, torno fra un paio di minuti >> dico lasciando la sua mano. Entro in casa passando da una finestra aperta; appena entro trovo Thomas che gioca con delle costruzioni, lo chiamo, e corre da me. Lo stringo forte e il mio cuore batte come se volesse uscirmi dal petto.

<< Thomas vieni, c'è qualcuno che vuole vederti >>, scruta per un momento la porta e quando gli faccio vedere dalla finestra chi ci aspetta, smania per andarlo a salutare, << Aspetta piccolo >> dico sistemandomelo meglio in braccio. Balzo fuori dalla fuori dalla finestra con il piccolo, e salgo in macchina. Sale anche Guillermo e parte, cercando di lasciarci alle spalle quella casa.

 

 

 

Nda:

Questo è l'anteprima della prossima ff, ovvero il sequel di Happy father's day.

Secondo voi che viso avrà Tom? Si accettano scommesse ;)

Spero che come trama vi abbia incuriosito.

Potete trovare nel mio profilo, il seguito della storia

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Capitolo 44
*** Sequel ***


Nel mio profilo trovate il seguito della ff. Grazie a tutti voi che mi avete seguito in questa meravigliosa avventura ❤

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