Domesticity Arc di Faith Grace (/viewuser.php?uid=38646)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Decenza ***
Capitolo 2: *** Eden ***
Capitolo 3: *** E uno steccato bianco ***
Capitolo 4: *** Un oggetto blu ***
Capitolo 5: *** Il prezzo del silenzio ***
Capitolo 6: *** In amore e in guerra ***
Capitolo 7: *** Coming out ***
Capitolo 8: *** O qualcosa del genere ***
Capitolo 9: *** Inaugurazione della nuova casa ***
Capitolo 1 *** Decenza ***
Domesticity
Arc
1. Decency
Si stanno baciando, ma si stanno baciando come dei selvaggi. Vederli
mangiarsi a vicenda, vedere il loro brancolare frenetico...è
(quasi) sufficiente per essere imbarazzati per loro.
Non si accorgono neanche del suo arrivo, troppo assorti in un altro
bacio...come se uno di essi potesse sparire da un momento all'altro.
Si schiarisce la gola.
Loro si fermano, ancora avvinghiati, ma hanno la grazia di apparire
imbarazzati per essere stati beccati. Non sembrano, comunque, avere
alcuna fretta di lasciarsi l'un l'altro - staccano a malapena le labbra.
“Scusate” Kurapika li snobba per aprire la porta.
Sente Leorio balbettare un “K-Kurapika...” prima
che il rumore della porta che si chiude sovrastasse qualsiasi altra
cosa l'uomo più grande avrebbe potuto dire.
Salvo nell'appartamento, Kurapika si appoggia alla porta per togliersi
le scarpe.
Si chiede per la millesima volta perché Leorio non riesca ad
mostrare un po' di senso del pudore quando si tratta dei suoi
appuntamenti, perché Leorio non riesca a capire che il
corridoio non è il luogo adatto per questo comportamento, e
perché Kurapika debba sempre
imbattersi in queste cose.
Lo infastidisce ogni volta. Ancora di più dopo una dura
giornata.
Si fa strada nella sua camera e getta la sua borsa sulla sedia con
più forza di quanto sia effettivamente necessario. Cerca di
dissipare parte della sua irritazione pulendo i pochi libri sparsi
sulla sua scrivania per poi riporli al loro posto sullo scaffale.
A Kurapika non
importa che Leorio porta le donne a casa. Desidera solo che il suo
amico abbia la cortesia di limitare le sue relazioni alla sua
camera da letto o qualunque altra parte che non sia il condominio. Ha
gli incubi su ciò che accade nel bagno quando è a
lavoro.
E odia
tornare a casa e trovare una coppia intenta ad
“arrampicarsi” da ogni parte fuori la sua porta.
Ha avuto una giornata particolarmente lunga. È irritabile. E
odia i party.
La porta si apre e si chiude.
“Kurapika!” Leorio sembra quasi dispiaciuto
“Dove sei andato?”
Kurapika non ha voglia di parlare, così, invece di
rispondere inizia a svestirsi. Non sa perché pensa che il
silenzio possa dissuadere l'altro, dopotutto conosce Leorio da anni.
Com'era prevedibile, la sua porta si apre non appena ha finito di
sbottonare la camicia del suo completo. Istintivamente, tiene la
camicia chiusa e guarda male il medico dietro le sue spalle "Ti
dispiace?"
“Macché” osserva Leorio, probabilmente
soppesando la gravità del suo cattivo umore e
valutando se valesse la pena iniziare una nuova discussione o no
“Senti, volevo solo scusarmi per quella cosa. Credevo che non
saresti tornato per un altro paio d'ore”
“Sono le due del mattino” Kurapika solleva un piede
per togliere un calzino, e poi ripete l'azione con l'altro piede
“E non è per me...si tratta di mantenere un certo
autocontrollo” getta i calzini nella cesta del bucato
“Non potevi trovare un posto migliore di quello davanti alla
porta?"
Leorio non sembra vergognarsi "Come hai detto tu, sono le due del
mattino. E comunque, eravamo silenziosi"
“Ho sentito i suoi gemiti appena sono uscito
dall'ascensore” sottolinea l'altro seccamente.
Leorio si stringe nelle spalle. "Beh, almeno ho dimostrato ai nuovi
vicini che non
dormiamo insieme"
Kurapika vacilla "Cosa?"
Il suo compagno di stanza ridacchia "Pensano
che tu sia strano"
"Non importa quello che loro
pensano"
“Eppure ti interessa abbastanza il fatto che io e Maya che ci
baciamo dove gli altri possano vedere o sentire”
“Baciare? È così che chiami quello che
stavi facendo?” chiede il biondo accigliandosi “E
non ricordo di aver mai visto Maya da queste parti prima
d'ora”
“Casual date*, niente di importante. E scusami se te lo
chiedo, ma cosa intendi con 'è così che chiami
quello'?” l'uomo ringhia in direzione dell'altro.
Kurapika si avvicina al computer alla sua scrivania per controllare la
posta. Non c'è niente di urgente, nessuna questione di
lavoro che deve sbrigare domani – o meglio oggi.
Può sentire la collera dello sguardo truce di Leorio, si
sente soddisfatto e finalmente risponde “Esattamente quello
che ho detto”
“Non sei serio” sembra furibondo “Tu non
sei serio”
Il biondo chiude il programma di posta, gli lancia
un'occhiata e inarca un sopracciglio “Ho toccato un
tasto dolente?”
“Maledetto...cos'è stata l'ultima cosa che hai
baciato, il dizionario?”
“Tasto dolente” commenta il minore “E
comunque non stavi baciando, la tua lingua non era neanche nella sua
bocca. Quello si chiama
leccare”
“E scommetto te l'ha detto il dizionario, vero?
Perché non te lo sposi?”
“Non sono pronto per questo tipo di impegno” il
tentativo di Kurapika di attenuare la situazione non va in porto.
È ancora irritabile “Vuoi uscire dalla mia camera?
Sono stanco”
“No, no, no. Non abbiamo ancora finito perché tu hai qualcosa da
dirmi”
“D'accordo” Kurapika lo esamina con sguardo fisso
“Leorio, baci come un cane”
“Bene” l'espressione di Leorio è ora
minacciosa “Allontana il culo da quel computer”
Il biondo lo fa solo nell'interesse di preservare il computer, e si
domanda se sono in procinto di venire alle mani “Io
non...” con due falcate l'uomo è sopra di lui, che
intanto è indietreggiato verso la libreria
“Leo...!”
Kurapika è stato baciato un paio di volte, ma l'azione
sembra completamente aliena ora. Non sa se è
perché non se l'aspettava, o perché è
stanco e irritabile, o perché è passato
così tanto tempo, o perché è Leorio.
Stordito com'è sente che avrebbe dovuto fare qualcosa
– e in un primo momento pensa, ovviamente, che qualcosa sta scappando
– ma la bocca di Leorio, la lingua di Leorio, sta tirando
fuori una parte di lui che cerca in tutti i modi di fare l'opposto, e
lui sta ricambiando il bacio anche se si chiede, Cosa sto facendo?
È stato il più lungo, difficile e doloroso bacio
che egli abbia mai avuto. È intrappolato contro la libreria
e la schiena gli sta facendo male. Resiste ma non è sicuro
del perché, sente che Leorio ha bisogno di aria fresca
– ed è sicuro che anche Leorio pensa lo stesso di
lui – ma sembra che non riesca a fermarsi.
Sta ancora cercando di raccogliere le forze per interrompere il bacio e
scappare quando Leorio lo libera. Il suo amico si tira indietro
bruscamente per respirare, e i loro sguardi si scontrano.
Leorio appare sorpreso proprio come Kurapika.
“Scusa” pronunciano all'unisono. Non sono sicuri di
cosa si stiano scusando o se fanno
sul serio, comunque alcune loro parti non sembrano per
nulla dispiaciute.
“Dobbiamo parlare, vero?”
Kurapika si chiude di nuovo la camicia, inizia a scuotere la testa, ma
si ferma e dice, a bassa voce "Forse domani?"
Non è qualcosa che vuole affrontare adesso.
“Uhm. Domani” Leorio sembra disorientato, come se
gli fosse stata offerta un'alternativa che non aveva considerato prima.
“Bene” le dita di Kurapika si stringono attorno
alla piega della camicia.
Magari si dimenticheranno di questa faccenda. Magari no.
“Ehm...buona notte allora” è il debole
saluto di Leorio, ma le sue mani sono ancora sulle spalle dell'altro e
i loro fianchi sono ancora in contatto.
“Dovremo dormire su questo” Kurapika sospira
tranquillamente.
Lui non intendeva letteralmente,
ma hanno dormito nella stessa stanza per la prima volta da quando
Kurapika aveva 19 anni e nello stesso letto per la prima volta in
assoluto...e non è stato male.
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
* Casual date: Appuntamento tra persone desiderose di un'avventura che
possa rimanere confinata nell'ambito del divertimento senza vincoli o
impegni
Angolino inutile
dell'autrice.
Salve sono Faith,
è la prima volta che mi permetto di pubblicare qualcosa in
questa sezione (se devo farlo mi assicuro di avere qualcosa di concreto
tra le mani v.v) ma qualcuno dovrebbe già conoscermi per
qualche sporadica - e neanche tanto - recensione.
Se siete arrivati fin qui
mi congratulo con voi.
Questa storia in origine
è stata scritta dalla bravissima Mina Lightstar (QUI ci sono
tutti i suoi credit), che è stata tanto gentile da
permettermi di tradurla, spero di aver fatto un buon lavoro scorrevole
anche perchè a volte i suoi modi di dire e delle espressioni
mi hanno fatto andare in crisi XD
Fatemi sapere se vi
è garbato questo primo capitolo (please *-*), vi lascio alle
anticipazioni del prossimo.
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2. Eden
"Resta in linea" ride all'improvviso "Fammi chiedere a mia moglie"
Kurapika si irrigidisce [...]. E 'uno scherzo, è stato uno
scherzo da quando si sono trasferiti a vivere insieme, ma adesso lo
colpisce fin troppo.
Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
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l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni
di scrittori.
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Capitolo 2 *** Eden ***
Domesticity Arc
2. Eden
Kurapika apre gli occhi alle 5:47 perché il sole
è quasi sorto e si è dimenticato di chiudere le
tende.
Il suo letto è tra la finestra e il comodino: una posizione
ideale per essere svegliato dalle mattinate luminose
– sempre se vuole essere svegliato o meno!
Sfortunatamente il cordone della tenda è troppo lontano da
lui per essere afferrato in modo da chiuderle.
Realizza che tale movimento richiede un'azione - che non è
affatto disposto ad eseguire al momento - così comincia a
rotolare, in modo da voltarsi semplicemente dall'altra parte così
da dare le spalle al sole e tornare a dormire.
Ha appena iniziato a muoversi quando scopre di avere un problema:
c'è un braccio appoggiato sulla sua vita, un corpo caldo
occupa metà materasso.
Non è solo nel suo letto.
Lo può sentire adesso: il flebile respiro del corpo accanto
al suo. Leorio,
realizza con un quieto sussulto.
Certo, la scorsa notte
loro...si sente teso, ma si accorge di ciò che
sta facendo e si costringe a rilassarsi. Non è successo niente,
si trova a ragionare. Controlla per ogni eventualità, solo
per essere sicuro, e tira un sospiro di sollievo quando si accerta di
indossare ancora i pantaloni.
...Costosi pantaloni eleganti, ricorda con un sussulto, ed emette un
gemito. È un bene che il suo vestito non sia stato
affittato, ma poi pensa Perché
mi sto preoccupando per un paio di pantaloni? dal momento
che ha altro di più importante di cui preoccuparsi.
“Leorio” mormora per svegliare il suo amico, ma la
sua voce è troppo debole.
Leorio sospira soddisfatto nel sonno e inizia a muoversi. Finisce
ancora più vicino, facendo aderire il proprio corpo con
quello di Kurapika.
“Ehi” protesta il biodo appoggiandosi su un gomito
e lancia un'occhiata al suo compagno di stanza “Il letto
è abbastanza grande perché tu posso tornartene
laggiù” precisa ignorando il fatto che l'altro
è addormentato e quindi non sta ascoltando una parola di
ciò che dice.
Il sorriso di Leorio si allarga improvvisamente, e Kurapika si chiede a
cosa stia pensando. Probabilmente
Maya. Fa una smorfia e si lascia cadere sulla schiena. Se sta sognando Maya, io...Lui
cosa?!
Fino alla scorsa notte era sicuro che i casual date dell'amico
non lo infastidivano. Un bacio dopo e lui è...Leorio
borbotta qualcosa di insensato e si muove di nuovo.
È piuttosto comico realizzare che un uomo della sua taglia
sta cercando di raggomitolarsi...ciò che non è
divertente è che si sta accoccolando contro di lui,
affondando il viso nel suo collo.
“Imbarazzante”
non è la parola giusta.
Chiude gli occhi alla luce del sole e ascolta il respiro ritmico di
Leorio, sente
le sue calde esalazioni sulla propria pelle.
Improvvisamente l'oggetto dei suoi pensieri sbuffa, si solleva appena e
abbassa lo sguardo sul biondo, battendo gli occhi assonnati. Sembra
confuso e disorientato.
Kurapika lampeggia e non può fare a meno di notare come essi
appaiano: Leorio indossa ancora i pantaloni, ma il modo in cui
è stretto al ragazzo, una mano su entrambi i fianchi,
è come se...
”Leorio?” prova a chiamarlo, realizzando che il
più grande non ha ancora detto nulla
“Leorio?”
Si chiede cosa stia succedendo nella mente del suo amico.
Leorio era quello che aveva iniziato il bacio, quello che lo aveva
preso per un braccio e guidato a letto, quello che gli si era
arrampicato addosso e si comportava come se fosse la cosa
più naturale da fare. Forse
si rammarica di tutto ciò, si ritrova a
pensare, e onestamente non è sicuro se sia un bene o un male.
E poi Leorio fa un sorriso a trentadue denti, come se fosse l'uomo
più felice della terra.
Kurapika inarca un sopracciglio, ignorando il modo in cui quel sorriso
ha fatto saltare il suo cuore.
L'uomo mormora “Pancakes” e torna a dormire.
Il biondo chiude di nuovo gli occhi, sentendo che gli sta
venendo un forte mal di testa. Non ha avuto neanche tre ore di sonno.
Avrebbe dovuto alzarsi, spingere Leorio sul pavimento e camminare su di
lui prima di rivendicare il letto per se stesso.
Gira la testa e studia attentamente il suo amico, sdraiato ancora una
volta su un fianco e apparentemente felice “Come puoi dormire
in un momento come questo?” mormora sollevando una mano per
ripararsi gli occhi dal sole.
In risposta alla sua stessa domanda, Kurapika sbadiglia
improvvisamente. Finalmente decide che è troppo stanco per
preoccuparsene e volta le spalle alla finestra, sistemandosi sul suo
lato per tornare a dormire.
Finisce rannicchiato contro il petto del moro, ma è
praticamente addormentato quando se ne rende conto.
È più caldo in questo modo. Si chiede come abbia
mai fatto senza di esso.
***
Si sveglia di nuovo quando Leorio si muove – lentamente,
molto lentamente - dal letto.
Visto che l'amico ha fatto un enorme sforzo per non svegliarlo,
Kurapika sta al gioco e finge di dormire mentre l'altro si avvia in
punta di piedi verso il bagno.
Si mette a sedere una volta che l'altro ha iniziato a farsi la doccia e
si stropiccia gli occhi. Secondo l'orologio sono le 11:16, ma nessuno
dei due ha da fare oggi, così Kurapika non si sente come se
avesse perso tempo.
D'altra parte questo significa che sarebbero stati insieme tutto il
giorno.
Sto esagerando,
dice a se stesso, scivolando giù dal letto e andando a
caccia dei suoi vestiti. Un bacio non significa niente, lui lo sa.
Naturalmente, dice a se stesso, dato che la sua sessualità
era stata raramente esplorata, sta ancora pensando alle labbra Leorio e
come si sono sentiti dopo, e come il suo addome si era irrigidito
quando Leorio lo aveva messo a letto, e al corpo Leorio e come era
caldo e...perché
sto piegando i suoi vestiti?!
Immediatamente getta la camicia e giacca sul tappeto e va a fare il
caffè.
***
Sbatte la tazza sul tavolo.
Si sente pervaso da una compiaciuta soddisfazione quando Leorio
sobbalza e grida "Ma che diavolo?!"
“Il caffè è pronto” cinguetta
fingendo di non notare che alcuni schizzi sono finiti sulla
tovaglietta, o che Leorio lo sta fissando con incredulità.
Si avvia al lavandino e comincia a lavare i piatti, non
perché ne ha voglia o perché è il suo
turno, vuole solo qualcosa che lo tenga occupato.
“Ehi” l'altro azzarda con esitazione
“Stai bene?”
“Proprio bene, perché?"
“Nessun motivo...” risponde con un tono che
vorrebbe dire che invece un motivo c'è.
Kurapika borbotta tra sé e sé e decide di
ignorare il suo amico per il resto della giornata. È
più facile che irrompere con l'argomento di cui avrebbero
parlato di prima o poi. Non vuole essere quello che lo tira in ballo,
perché Leorio non ha pronunciato parola a riguardo e non
è sicuro di ciò che significhi.
Il telefono squilla.
Leorio raggiunge il cordless situato sul tavolo della cucina e risponde
“Pronto?...Ciao! Come Stai?..Tutto bene”
Kurapika si chiede se sia Maya. O forse Lina. L'ultima era Lina, vero?
“...oggi? Ehi, non è per caso quel nuovo locale
sulla 5th Avenue?...Umm, è quello che ho pensato. Resta in
linea” ride all'improvviso “Fammi chiedere a mia
moglie”
Kurapika si irrigidisce, le mani strette sullo straccio e sul piatto
che sta lavando. È uno scherzo, è stato uno
scherzo da quando si sono trasferiti a vivere insieme, ma adesso lo
colpisce fin troppo.
“Kurapika” lo chiama Leorio coprendo il ricevitore
del telefono in modo che non sentissero dall'altra parte.
“Cosa?” torna a strofinare il piatto, si tiene
occupato in modo da non doversi voltare.
Leorio faceva il gioco della moglie tutte le volte, ma non gli ha mai
realmente chiesto alcun permesso...
“È un collega al telefono...ti ricordi di Kenji
vero?”
“Certo” un'immagine affiora alla mente: un uomo
allegro e dall'aspetto giovanile che si tinge i capelli a seconda della
stagione.
“Vuole che mi unisca a lui per un convegno - ho dimenticato
che Morita-sensei avrebbe dato un discorso oggi – e poi dopo
a prendere un drink al Sakura”
“Sembra divertente”
“... non ti dispiace se vado?”
Kurapika lampeggia, non del tutto certo di aver sentito bene.
“Perché dovrebbe dispiacermi?”
“Quindi è un no?”
Kurapika si volta per fulminarlo con lo sguardo “No, non mi dispiace.
Onestamente, Leorio, non posso credere che tu me lo stia chiedendo! Non
mi sono mai infastidito quando tu sei uscito in precedenza e
non ho intenzione di iniziare oggi, ok?”
Si dispiace subito di tutto quel che ha detto, ma ciò che
è peggio è che Leorio non sembra sorpreso da
quella sua esplosione. Anzi, pare contemplare l'amico e mantiene il suo
sguardo fisso su di lui mentre porta di nuovo il telefono all'orecchio
“Kenji?..si, non posso venire...ci sentiamo dopo ok? Stammi
bene” e attacca.
Kurapika si volta di nuovo, infila le mani nell'acqua calda e torna a
strofinare il piatto “Avresti dovuto andare, sembrava
interessante”
Leorio ridacchia “Non ho voglia di uscire”
Rimangono in silenzio per alcuni minuti, poi Kurapika sente le gambe
della sedia strusciare sul pavimento appena Leorio si alza. Tiene gli
occhi sui piatti nel lavandino, continuando a strofinare
meccanicamente lo stesso piatto, ma inizia ad agitarsi quando Leorio
appare direttamente dietro di lui.
"Sai ..." l'uomo più alto lo guarda alle spalle
“non devi lavar via anche i disegni”
“Guarda...” inizia il minore, ma poi vacilla
perché le braccia dell'altro si stringono improvvisamente
intorno a lui “...Leorio” sussurra ma non protesta.
Il suo amico appoggia il mento nell'incavo della spalla di Kurapika,
che finalmente ha abbandonato il piatto nel lavandino, “Hai
intenzione di dirmi cosa c'è che non va?”
Lo odio, si
ritrova a pensare sebbene non sia vero.
“Leorio” ringhia lasciando lo straccio e iniziando
a lottare per voltarsi verso di lui “Se sei così
stupido che devi anche chiedere cosa c'è che non
va...”
“Non lo sono” Leorio lo rassicura, e quando sono
uno di fronte all'altro, il più alto si getta a capofitto in
quello che è il loro secondo bacio.
Stranamente, Kurapika si sente meno in conflitto a riguardo rispetto
all'ultima volta. Il
bancone della cucina è molto più confortevole
della libreria, riflette. Poi smette di pensare,
perché è difficile farlo mentre l'altro sta
succhiando la sua lingua.
Il più grande lo avvicina di più a sé,
le dita si arricciano sul tessuto della sua canottiera blu e Kurapika
porta le braccia al suo collo - deve aggrapparsi in qualche modo.
Leorio non indossa ancora la camicia, il suo profumo è
così buono, e i suoi capelli appena lavati sono
così morbidi.
Non sa per quanto tempo rimangono intrappolati in quell'abbraccio,
travolti da baci e timide carezze. Quando finalmente si sciolgono dalla
presa, a Kurapika sembra che soltanto il bordo del bancone possa
aiutarlo a tenersi in piedi.
Leorio ansima, sembra allo stesso tempo bramoso e frustrato "Noi ... io
e te ...."
Il biondo sa di avere un'espressione simile, se non identica.
“Questo” deglutisce – non riesce a capire
perché perché la sua gola è
così secca dopo tutta la saliva che si sono scambiati
– “questo potrebbe essere un errore molto
grande”
“Errore?” gli fa eco Leorio.
“Io non credo che
questo...” si strofina contro Kurapika,
facendogli sentire la sua eccitazione quando si schiaccia sul suo
stomaco“...o questo...”
porta una gamba tra quelle di Kurapika e spinge contro la sua erezione,
facendolo così ansimare “...sia un
errore”
“Leorio...” Kurapika respira a fatica
“Noi...”
Ha ancora dei dubbi, un po' di paura...ma svanisce tutto quando Leorio
lo bacia di nuovo.
Quando finiscono di baciarsi, Leorio si allontana e prende una sua mano
“Vieni?” chiede apparentemente stupito ma felice,
molto felice.
“Dove?” mormora il biondo anche se lo sta
già seguendo - ha la sensazione che avrebbe seguito Leorio
ovunque.
L'altro gli sorride mentre lo guida.
“Torniamo a letto”
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
Angolino dell'autrice.
Ben ritrovati! E anche il
secondo è andato...solitamente quando aggiorno sono molto
veloce ma questa traduzione è un bel lavoraccio,
poi c'è lo studio, l'università, i miei
vagheggiamenti inutili e quindi mi riduco sempre all'ultimo minuto...
ma mi piacciono le sfide!
Diciamo che i primi due
sono una sorta di prologo/introduzione alla storia, gli altri capitoli
saranno un po' differenti!
Ringrazio chi ha
commentato e chi ha inserito la storia tra i preferiti, mi rende
davvero felice leggere le vostre opinioni e sapere cosa ne pensate dal
momento che per me è un lavoro molto faticoso, far felici i
lettori è la prima cosa quindi voglio migliorare sempre di
più.
Alla prossima *w*
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3. And a White Picket
Fence
“Hai comparato i miei occhi a un ammorbidente”
“Stavo cercando di essere romantico!"
“Ammorbidente
non è romantico”
“Kurapika tu sai cucinare, pulire, fare il bilancio e mettere
al tappeto i malviventi...avrei dovuto sposarti anni fa”
Campagna
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l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni
di scrittori.
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Capitolo 3 *** E uno steccato bianco ***
Domesticity
Arc
3. And a White
Picket Fence
“Oh no”
mormora fermandosi a
meditare, con una mano a mezz'aria. Essa rimane così per
qualche
istante finché lentamente si abbassa e le sue dita vanno a
coprire
la bocca spalancata.
E ora?
Kurapika di
professione è un Blacklist Hunter, lavoro che cambia a
seconda del
suo stato d'animo e della sua motivazione, e al momento è
impiegato
come bodyguard per una famiglia benestante.
A dire
il vero, il suo attuale lavoro è più che altro
un'“apparenza
professionale”, dal momento che è molto
più sicuro di molte delle sue precedenti occupazioni.
Tuttavia, data
la sua scelta di carriera - e per non parlare della vita che
conduceva prima –
decidere in una frazione di secondo può fare la differenza
tra la
vita e la morte, vittoria e sconfitta.
E
ancora non riesce a decidere tra EverSoft
e GotFluff.
Sono entrambi in
sconto. Dov'è la
fregatura?
Kurapika alza
nuovamente una mano e raggiunge una bottiglia di entrambe le marche
per esaminarle.
Il
contenitore di GotFluff è blu e guadagna
punti perché il blu è il suo colore preferito.
Però EverSoft è
quello che usano sempre a casa, mentre l'altro non lo ha mai visto
prima d'ora. È combattuto tra la fedeltà alla
marca e un nuovo
favorito potenziale.
Se potesse fare
qualcosa per le
nostre camicie...
Il filo
dei sui
pensieri si interrompe e lampeggia un paio di volte, preso dalla
strana sensazione che ultimamente lo investe ogni volta che pensa a
cose come “noi” e “nostro”. Si
sente confuso perché non gli
avevano mai fatto quell'effetto.
Certo,
anche prima Kurapika pensava a molte cose che includevano Leorio,
però adesso è diverso. È
solo che ci sono più cose a cui
pensare!
L'amore
rende le
persone strane.
Non che lui lo sia,
perché sa di non essere innamorato, però se lo
fosse sarebbe stato
molto strano. Probabilmente.
Sente un carrello
della spesa arrivare dietro di lui, giusto un attimo prima che un
sospiro familiare raggiungesse le sue orecchie.
“Non
posso credere che sono ancora così preso da te” e
prosegue prima
che Kurapika possa aprire bocca “No aspetta, io
ci credo.
Sono solo sorpreso che non hai ancora perso il tuo vizio”
Il
biondo si gira
aggrottando le sopracciglia e lancia un'occhiata al carrello quasi
pieno dell'altro “Cos'hai preso?” chiede curioso,
facendo un
passo avanti.
“No!”
Leorio si sporge in avanti, facendo un mezzo tentativo di coprire la
parte superiore del carrello con il suo corpo - Kurapika non gli fa
notare che comunque si vede tutto anche se si mette davanti o no.
“Non
guardare! Altrimenti inizierai a confrontare tutti i prodotti,
cercare i pro e i contro e fare la loro tracciabilità da
quando
stavano ancora crescendo nella campagna. E noi staremo qui tutto il
giorno”
“Oh
ma io non lo farei”
mise il broncio e si voltò.
“...e,
davvero, tu stai pensando troppo” Leorio prosegue
“Lo dico
sempre ma non mi ascolti mai. Tu pensi troppo a lungo e troppo
intensamente anche su cose come il formaggio spalmabile. Non ci
vogliono dieci minuti per scegliere una marca di formaggio”
L'altro gli l'ancia
un'occhiataccia da sopra la spalla “Stavo solo cercando
l'affare
migliore”
“L'affare
migliore era quello con il cartellino rosso, quello contrassegnato
come l'affare migliore”
A quel punto
Kurapika si sporge nuovamente “È meglio per te se
non hai preso
gli articoli più costosi"
“Ho
detto non guardare!” Leorio sorpassa il carrello e lo prende
per le
spalle per farlo voltare nuovamente verso il ripiano
“Concentrati
sul mistero dell'ammorbidente...anche se mi piace quello che
già
usiamo...è morbido"
Il
ragazzo vorrebbe fare un commento sarcastico ma preferisce tenerlo
per sé “Va bene, prenderemo EverSoft”
e lo porge a Leorio in modo che lo metta nel carrello.
Il castano lo fa ma
sembra perplesso “Perché mi hai
ascoltato?”
“Cosa?”
chiede stranito dalla domanda.
Leorio indica il
contenitore giallo che è ora vicino al succo di frutta
“Ti ho
detto prendi quello e tu hai detto ok”
“...e
hai qualche problema con ciò?” Kurapika sembra
ancora più
confuso.
“Si!
Perché non l'hai mai fatto. Stiamo qui e discutiamo per
cinque
minuti prima di esser d'accordo su qualsiasi prodotto – beh a
parte
le cose che abbiamo comprato quando siamo andati a vivere insieme -.
Ma non abbiamo...cioè non hai mai
detto 'certo' e fatto quello che io ho detto”
“Io
ti ascolto...”
“Non
è vero, bugiardo!”
“...quando
hai ragione” Kurapika alza lo sguardo “In ogni caso
ti sbagli.
Siamo d'accordo su un sacco di cose, solo che io cerco il meglio
mentre tu il più veloce”
“Ti
concentri troppo sul prezzo” brontola Leorio
“Prezzo
contro vantaggio” chiarisce Kurapika “Per questo
pianifico il
bilancio...sono attento con il denaro perché per molto tempo
ne
avevo poco e con difficoltà” aggiunge poi
aggrottando le
sopracciglia.
“Lo
so” la sua espressione si addolcisce.
Improvvisamente
l'uomo più alto alleggerisce l'umore indicando il ripiano
più alto
dello scaffale, dove si trova la marca Breeze
Spring
“Oppure potremmo fare un compromesso e prendere quello.
È del
colore dei tuoi occhi”
Il
biondo sussulta
“Non puoi averlo detto...”
“Perché?
Cosa c'è di sbagliato con quello che ha detto?”
“Hai
comparato i miei occhi a un ammorbidente”
“Stavo
cercando di essere romantico!"
“Ammorbidente non
è romantico”
Leorio
si avvicina “Beh, non c'è bisogno di perdere la
calma sulla mia
apparente mancanza di romanticismo...il che,
se posso aggiungere, è sbagliato, perché io sono
romantico e tu sai che lo sono perché l'hai detto ieri sera,
quindi
non...”
Kurapika
incrocia le braccia e si gira sui tacchi “Andiamo. Finiamo la
spesa
prima di ucciderci a vicenda.
“Oh...ho
toccato un tasto dolente?”
Il biondo non si
volta indietro, ma solleva un pugno “Stai mettendo alla prova
i
miei riflessi?"
Leorio alza la
voce di un'ottava “Forse dovrei dire all'intero magazzino
cosa
succede quando mordo il tuo...”
"Leorio, ti lancio tra
quegli scaffali, te lo giuro”
L'uomo non replica, ma per
qualche motivo, Kurapika si sente di aver perso questo round.
***
Quando
Leorio menziona che sta per andare a stirare, Kurapika realizza
qualcosa.
“Oh”
dice con un tono che suggerisce che è venuto a conoscenza di
qualche
rivelazione personale.
“Oh?” gli
fa eco Leorio inclinando la testa “Oh, che cosa? Oh, ti sei
dimenticato di fare il bucato? Oh, non hai niente che ha bisogno di
esser stirato? Cosa?”
Kurapika alza lo
sguardo dal suo lavoro al computer e guarda il migliore amico che
è
diventato qualcosa di più “... hai stirato
prima...” mormora a
se stesso.
L'altro lo guarda in modo strano “Sì, l'ultima
volta che ho stirato è stata la settimana scorsa”
“No,
voglio dire...prima”
spiega girandosi di nuovo verso il suo schermo.
Sembra frustrato, anche se non lo è, si sente solamente
confuso.
“Prima
quando? Dammi almeno un indizio” di sua spontanea
volontà Leorio
fa un giro della camera da letto Kurapika alla ricerca di eventuali
camicie che hanno bisogno di una stirata.
“Prima...” al biondo non piace
usare parole come "noi" o "ci" ad alta voce in
tale contesto, perché potrebbe suggerire delle cose
“Prima
che... prima che noi cominciassimo a baciarci”
Dal momento che Leorio non risponde,
Kurapika gira attorno alla sua sedia per guardare l'altro.
Il medico sembra avvilito “Che cosa ha a che fare lo stirare
con il
baciare?”
Soddisfatto, il più piccolo torna al lavoro
“Guarda, non è cambiato nulla”
“Tu...sei così strano”
***
Non
è cambiato nulla. Tutto quello che facevano prima di
diventare una
coppia, lo fanno ancora adesso che sono
una coppia, e da una parte Kurapika si sente sollevato
perché un
cambiamento era l'ultima cosa che voleva. Dopotutto gli piaceva
quello che avevano: una profonda e confortevole amicizia, una di
quelle che richiede anni per perfezionarsi, e per questo aveva paura
di compiere un passo che avrebbe potuto rovinarla.
Però
il fatto che questo “passo” non
abbia rovinato nulla lo confonde ancora di più.
Egli è
perplesso perché niente
è cambiato, perché era sicuro che le cose sarebbero
cambiate, ma non è stato
così,
anche se logicamente avrebbero dovuto
perché prima non erano innamorati mentre ora in un certo
senso lo
sono
– e in genere,
a quanto ha sentito, l'amore dovrebbe cambiare certe cose e...
“Kurapika
lo stai facendo di nuovo. Smettila”
“Cosa
sto facendo?”
“Non lo so, ma hai finito di tagliare
le carote circa due minuti fa e ora il tagliere si sta chiedendo cosa
ti abbia mai fatto di male"
Kurapika si ferma subito adocchiando il
tagliere che stava maltrattando e aggrotta le sopracciglia.
“Oh Dio hai quello
sguardo...metti subito giù il coltello”
Il biondo obbedisce, solleva il
tagliere e lascia cadere le carote in pentola “Quale
sguardo?”
“Lo sguardo che mi dice che stai
pensando troppo” Leorio si appoggia sulla scopa e lo guarda
attentamente “Sai cosa ho intenzione di fare? Andare in
farmacia,
comprare quelle pillole che ti mandano in estasi e poi metterti a
sedere su quella grande poltrona in salotto, così tu potrai
stare
nel tuo
felice stato di spensieratezza per un giorno intero e io
potrò avere
pace e tranquillità”
L'altro
lo fulmina con lo sguardo “Come fa il mio pensare disturbare
la tua
pace e tranquillità?” si informa mentre aggiunge
delle spezie alla
zuppa.
“Semplicemente,
lo fa” risponde Leorio tornando a spazzare “Vuoi
parlarne?”
“No”
risponde con una voce che non sembra la sua.
“A
me sembra il contrario” il castano finisce di pulire mentre
Kurapika mescola la minestra e alza il fuoco.
“Ho
anche cucinato per noi”
mormora pensieroso, fissando la turbinante massa di ingredienti che
sarebbe diventata la loro cena.
“Abbiamo
bisogno di un dispositivo di traduzione da
Kurapika a Leorio,
così almeno avrò un idea di cosa tu stia
parlando”
“Che
cosa hai detto a Maya?” chiede improvvisamente il kuruta
“Deve
aver chiamato ad un certo punto, no?”
“Maya?
Oh intendi quella ragazza così raffinata? Le ho detto che
mia moglie
era gelosa” Leorio accenna un sorriso che subito svanisce
alla
vista dell'espressione dell'altro “Ehi, stai iniziando a
preoccuparmi. Cosa c'è che non va? “
“Non
è cambiato niente” quest'ultimo sbuffa, cercando
di capire se sia
tutto un grande errore.
Kurapuka
è intelligente, sa di esserlo, ed è cordiale e
comprensivo. Non gli
dispiace aiutare gli amici con i loro problemi emotivi. Sono i suoi
che
lo mettono in difficoltà.
“Cambiato?”
chiede il medico con un'espressione smarrita.
“Facciamo tutto
quello che prima eravamo soliti fare: facciamo i turni, puliamo e
cuciniamo...e litighiamo al supermercato. Avevo paura che questo
ci avrebbe reso diversi, ma dal momento che non lo siamo mi sento
solo più confuso”
C'è un motivo per
cui Kurapika non ha mai avuto alcun rapporto serio, neanche dopo i
Ragni: semplicemente non è mai stato pronto.
Leorio sembra
prendere in considerazione le parole del biondo “Beh, anche
io
credo che non ci comportiamo in maniera tanto diversa...però
facciamo molto sesso!"
Kurapika
si portò
una mano in piena faccia e sospirò.
“Che c'è? È
vero!”
“Leorio, tu mi
ami?”
“Cosa? Cosa
intendi?” il medico lampeggia, sembra sorpreso, e continua
dopo una
breve pausa “Vuoi dire che non mi ami?”
“Beh, non lo so, è quello che
sto cercando di capire!”
“Perché, hai
anche bisogno di capirlo?”
“Cosa
dovrei pensare allora quando tutto ciò che
è cambiato è che
dormiamo in una stanza invece che in due?”
borbotta Kurapika guardando male la zuppa indifesa.
“Umm...c'è
quell'arco di tempo in cui noi non stiamo
propriamente
dormendo”
“Leorio,
il sesso non costruisce una relazione”
“In realtà..."
“Calmo...non
darmi alcun tecnicismo, tu sai cosa voglio dire”
“Non è come quando in genere gli
amici si incontrano e non vogliono poi che nulla possa cambiare
quello che c'è tra loro?” il più grande
scuote la testa e si
avvicina “Perché è stato bello
cominciare insieme e per questo si
sono innamorati, vero?”
Kurapika smette di agitarsi e abbassa
il fuoco sotto la pentola, continuando a dargli le spalle “Ho
sempre pensato che sarebbe stato diverso...'cambiamenti',
è
quello che ho sempre sentito dire”
L'altro rimugina per qualche secondo e
inarca un sopracciglio “Cos'è, vuoi che ti compri
un grembiule e
metta un recinto bianco in giardino proprio come nei film?”
“Leorio...viviamo in un appartamento”
cerca di fargli notare voltandosi verso di lui.
Ma lui continua imperterrito “...e tu
ti senti diverso, ma non lo dici perché ci rimugini
troppo”
Ora
gli è di fronte e lo circonda con le sue braccia. Il biondo
dal suo
canto ha scoperto di amare gli abbracci dell'altro così
appoggia la testa contro il petto di Leorio e ascolta il suo battito
cardiaco.
“Credi davvero che io penso troppo?”
“Si” risponde senza esitazione
Leorio “Ma va bene, credo. Anche se a volte, avresti bisogno
di
abbandonarti a ciò che ti succede intorno senza rifletterci
tanto”
“Ma io lo faccio...” Kurapika
ribatte ricordando quella fatidica notte di Martedì scorso
“...a
volte”
“Già, ma quella volta non
conta...perché non credo che qualcuno possa pensare mentre lo
sta
facendo”“Credi che siamo
innamorati, razza di donnaiolo?”
“Kurapika tu
sai cucinare, pulire, fare il bilancio e mettere al tappeto i
malviventi...avrei dovuto sposarti anni fa”
Il più piccolo
ride e pensa che forse anche lui è davvero
innamorato.
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
Angolino dell'autrice.
Bene, ok, ho fatto quasi un mese di
ritardo...però il capitolo è più
lungo! Il fatto è che
ultimamente ho iniziato la stesura di un libro quindi mi prende un
po' di tempo.
Anyway tornando al capitolo come
potrete ben notare non è propriamente una storia continua ma
una
raccolta di one-shot, a parte i primi due che fungevano da
inizio/prologo agli eventi ridicoli/raccapriccianti/imbarazzanti che
si susseguiranno da ora in poi.
Volevo fare una noticina, a volte
nei pensieri di Kurapika mancano le virgole o ce ne sono troppe...la
cosa è voluta proprio per sottolineare quanto siano
ingrovigliati XD
Infine volevo aggiungere solo
un'ultima piccola cosina prima di lasciarvi alle anticipazioni.
Ho notato che la mia storia ha
ricevuto molte visite e svariate persone l'hanno inserita tra i
preferiti e le
storie seguite
– persone che ringrazio
dal profondo
del cuore (oltre quelle che hanno
commentato)– e, so
di essere una grande scocciatrice e che mi sto dilungando troppo,
però sarei ancora più felice e invogliata a
pubblicare se oltre a
leggere lasciaste una recensione,
dopotutto EFP è fatto apposta per scambiarsi pareri e
commenti e io
stessa sono pro-recensioni (potete vederlo anche dal mio
profilo XD)...quindi niente, spero di aver fatto breccia nel vostro
cuoricino.
Alla
prossima
NEXT
4.
Something Blue
Dovrei
portargli qualcosa. Un regalo o una cosa del genere...ma cosa? Come
ci si scusa per una discussione sul sesso?
Poi
ricorda che non lontano da lì c'è un sexy shop.
Campagna
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Dona
l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai
felice milioni di scrittori.
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Capitolo 4 *** Un oggetto blu ***
Domesticity
Arc
4.
Something Blue
Non
c’è niente di meglio di una Domenica mattina. Puoi
dormire, non
devi andare a lavoro, ed è sempre bello quando non
c’è
assolutamente nulla che richiede la tua attenzione. L’unica
cosa
che a Leorio piace di più di una Domenica mattina
è il Venerdì
notte. Non perché è la notte “Birra e
Onigiri”, ma perché è
la notte del lungo, interminabile e incredibile sesso. Qualche volta
anche più di una.
Quando
Leorio apre gli occhi alle 10:37, si siede contento sul letto dopo un
grande sbadiglio e si sente ampiamente soddisfatto e pronto per
affrontare la giornata.
E
poi lo sente.
***
“Vieni
qui” dice Kurapika, preparandogli una tazza di
caffè. Leorio inala
profondamente l’odore che aleggia fino alle sue narici.
Continua
a sentirlo, ma non sa perché, eppure lui è un
dottore, ma non lo
capisce. Forse sta esagerando. O allucinando. O forse si sta
restringendo. Aspetta un attimo, non può
essere…
“Leorio,
stai bene?”
“Hah?”
rispose guardando l’amante dall’altra parte del
tavolo. “Sembra
che non stia bene?”
“No”
“Infatti,
non sto bene”. Leorio aggrotta le sopracciglia al pensiero
“Hai
fatto qualcosa di…diverso…la scorsa
notte?”
Kurapika
gli fece un occhiolino, portando la tazza alle labbra.
“Differente
in che senso?”
“Differente
nel senso…dolorosamente differente?”
Ora
è confuso. “No, non ricordo di aver fatto nulla al
di fuori
dell’ordina…aspetta!”
lo guarda preoccupato “Leorio,
non puoi essere…o sei…ehm, dolorante?”
Leorio
sussulta. “Un po’, si”
Kurapika
lo fissa e resta in silenzio per un po’. Alla fine dice
“Davvero”,
e nasconde il volto nella tazza.
“Hey!”
scatta Leorio, proteso in avanti e puntandogli contro il dito.
“Cos’era quella cosa che hai fatto proprio
ora?”
“Cos’era…cosa?”
“Quello!
Quel…sorriso!”
“Quale
sorriso?” domanda Kurapika. Ed era ancora lì,
trattenuto a stento.
“Quel
sorriso!” gli fece notare puntandolo di nuovo,
più forte. “E
non dirmi che non stavi sorridendo perché ormai ho capito
che
sorridi sempre in quella maniera quando stai per
metterti
contro di me o altro di ugualmente ambiguo e pervertito!”
“Hey!”
Kurapika alzò la voce, “Non sono
pervertito”. Mise giù la tazza
facendogli uno sguardo ferito.
“Porca
miseria, non lo sei”, brontolò Leorio.
“Ma non è questo il
punto. Il punto è che stai ridendo di me mentre
sto cercando
di parlarti di qualcosa di importante!”
“Non
sto ridendo di te” lo rimprovera Kurapika. “Ho
appena…beh, a
dire il vero, per un secondo l’ho fatto, pensando che
fosse…divertente”
“E
posso chiederti perché?”
“Beh,
perché…” Kurapika muove la testa,
guardandolo con timidezza, ma
ancora divertito. “Non ho mai avuto nessun
problema nel
soddisfarti. Si porta la mano sulle labbra ridendo sotto i baffi.
“Ok,
brutto figlio di…” Leorio si alza con
così tanta forza che fa
muovere il tavolo, “se vuoi iniziare a fare paragoni sulle
dimensioni, prendiamo semplicemente il metro e…”
“Non
essere assurdo”. Kurapika gli tocca le labbra. “Sei
sicuro che
non stai esagerando o immaginando cose? O forse ti sei fatto male da
solo in un altro modo, e pensi che sia a causa della scorsa
notte?”.
Non sa proprio cosa suggerirgli per fargli capire come probabilmente
si è fatto male proprio lì da
solo. “E quella non è
nemmeno stata la prima notte per te”
“Perché
devo essere io il problema?” chiede Leorio. “Non
sei forse tu
il problema? Forse sei tu che non sei attento?
Forse sei tu
che non sai rallentare?
Kurapika
vacilla, guardandolo apologetico e colpevole. “Ma non hai mai
detto nulla nel mentre” risponde.
Leorio
lo fulmina con lo sguardo.
“Beh,
non sono pazzo!”. Gli dà uno
sguardo implorante. “Se non
sono stato attento, ti chiedo scusa. Non intendevo farti del
male”
Quello
sguardo era perfetto. Maledetto! “Voglio
una lista delle
scuole in cui sei stato!”
“…perché?”
Kurapika sembra confuso.
“…non
importa” Leorio agita la mano. “Senti, sono ancora
arrabbiato
perché mi fa male un po’ quando mi
siedo…”
“Mi
dispiace”
“…e
tutto ruota attorno alla comunicazione sai? Se stai
per
provare qualcosa di diverso, dovresti come minimo chiedermelo prima
di iniziare.”
“Non
ho fatto niente di diverso!” scatta Kurapika. È in
piedi anche
lui, guardandolo furioso. “E voglio approfittare di questo
momento
per puntualizzare che nemmeno una volta, mai, ho protestato! Nemmeno
quando facevi qualcosa quando avresti dovuto farne un'altra!”
“Non
ho mai fatto una cosa per un’altra!”
“Oh
sì, lo
hai fatto,
ma sai cosa? È ok, perché capisco che a volte ti
fai trascinare
troppo!” Kurapika gli toglie la tazza del caffè e
versa il resto
del suo contenuto nel lavandino. “Vado a rivedere il
budget” dice
camminando verso Leorio.
“Devi
farlo” brontola Leorio, portando il naso
all’insù. “Io
sto uscendo!”
“Ad
ogni modo”. Kurapika lo ferma in prossimità della
porta della
cucina e si avvicina, “forse dovresti mettere del ghiaccio la
sopra”
***
Per
il momento Leorio riesce a placare la sua rabbia (ci vogliono
entrambi i blocchi di ghiaccio) e inizia già a pensare a
come
sistemare le cose. Litigano sempre, a volte è anche un modo
per
mostrare affetto, ma non hanno mai discusso sul sesso prima.
Beh,
ad essere onesti, stiamo facendo sesso da circa sette mesi. Forse non
ne abbiamo mai avuto motivo? Leorio
si sente terribile. Sa che non hanno mai avuto intenzione di farsi
del male l’un l’altro, e Kurapika ha ragione: il
biondo non si è
mai lamentato dopo averlo
fatto. È
anche sicuro
che involontariamente è stato duro una o due volte.
Dopotutto sono
solo esseri umani.
Spera
che lavorare sul budget faccia passare la rabbia a Kurapika,
perché
non se la sente di essere trattato col silenzio quando torna a casa.
Dopo
aver pensato a ciò lungo una delle strade principali della
città,
Leorio inizia ad avviarsi verso il loro appartamento. Poi si ferma,
pensando, dovrei
portargli qualcosa. Un regalo o qualcosa del genere. Ma di che tipo?
Come si fa a chiedere scusa su una discussione sul sesso?
Poi
si ricorda che non è molto lontano da uno dei sexy shop.
Ride.
Neanche
per sogno! Perché
non hanno ne hanno mai usati…mai sentito il
bisogno…nulla se non
loro due.
Ma
poi pensa, forse
qualcosa
di nuovo? Potrebbe
portare il sesso ad un nuovo livello, completamente nuovo.
Stava
andando verso il negozio senza rendersene conto.
***
Kurapika
realizza che niente lo calma meglio della contabilità e un
buon
libro. Considera se stesso un intellettuale a cui capita di
guadagnarsi da vivere pestando la gente e mandandola in prigione.
Ma
gli piacciono anche i libri!
E
Leorio è stupido, ma perdonato.
La
porta d'ingresso si apre, annunciando il ritorno del suo amante.
Kurapika rimane seduto alla scrivania vicino al computer e annuncia
“Ho appena fatto quadrare i nostri conti. Vieni ad insultare
un
altro po' la mia bravura e forse migliorerò il nostro
credito”
“Questo
significa che sono perdonato?” risponde Leorio, e Kurapika lo
sente
sfilarsi le scarpe.
“Uhm,
Probabile”
“Bene”
invece di andare nell'ufficio come si aspetta Kurapika, Leorio si
dirige nella cucina, dove si sente un rumore di imballaggio
aperto. “Il tuo colore preferito è
sempre il blu vero?”
“Era
blu ieri...” risponde ironicamente.
“Perfetto”
Leorio arriva nell'ufficio “Indovina cosa ti ho
portato?”
“...la
tua dignità?”
“Non
sei per niente divertente. Ad ogni modo...” sente Leorio
trafficare
in un sacchetto di carta “dai un'occhiata a questo”
e
regge l'oggetto davanti alla sua faccia: un bagliore blu scuro.
“Oddio!”
Kurapika barcolla all'indietro e nell'alzarsi colpisce Leorio con la
sedia facendolo urlare e fa cadere qualunque cosa abbia in mano.
“Il
mio dito” piagnucola.
Kurapika
però è occupato su ciò che si trova
sulla sua tastiera “Leorio
che diavolo...?”
Leorio
è inginocchiato e massaggiandosi il piede risponde:
“Sai cos'è
no?”
“Beh...si
ma...”
“Ma?”
Il
biondo guarda Leorio in modo strano “È blu”
“E
molto attraente!” il castano aggiunge allegramente alzandosi
in
piedi “Era anche costoso. Non so perché”.
In
realtà Leorio non ha mai usato davvero vibratori prima
d'ora...senza
contare quella volta che ha ingannato una ragazza usando uno di
questi per farla venire. Ovviamente quello che ha usato quella volta
non assomigliava per niente a questo blu.
“E
tu...” Kurapika parla lentamente “...hai comprato
questo...”
“Questi!”
lo corregge.
“Eh?”
Leorio
ridacchia e raccoglie il sacchetto caduto e lo avvicina all'altro
“Avanti, metti la mano dentro”
Kurapika
mette immediatamente le mani dietro la schiena e guarda l'altro con
fare sospetto “Perché?”
“È
una sorpresa” Leorio mostra il suo miglior sorriso.
“No...la
cosa non mi piace” mormora il biondo allungando comunque la
mano.
Leorio
sorride compiaciuto guardando in che modo i suoi occhi verde acqua si
spalancano quando tira fuori quello rosa.
“Quindi,
quindi? Cosa ne pensi?”
La
bocca di Kurapika si apre e si chiude un paio di volte prima che esca
qualche suono “...penso che non dormirò
mai più con te”
Leorio
sospira “Beh allora è un bene che ho comprato i
vibratori”
***
“Mi
chiedo quando quanto dureranno le batterie” si domanda Leorio
tenendo entrambi i modelli e comparandoli. Quello rosa è
sottile e
lucido, decorato con perline lungo il manico flessibile e ha varie
velocità, anche se Leorio non le ha ancora sperimentate.
Quello blu
scuro è più simile a un pene con una punta
tondeggiante, ed è così
liscio che Leorio vorrebbe fargli quasi un servizietto.
Mette
giù quello rosa e prende a sfregare la mano su quello blu.
“Non
posso credere quanto sia liscio questo”
Kurapika
mette giù violentemente il suo cucchiaio “Smettila
di giocare
con quei cosi sul tavolo della cucina!”
“Cosa...sei
geloso?”
“Perché
mai dovrei essere geloso di....no, non continuerò questa
conversazione” il biondo si concentra sulla sua zuppa.
“Mi
domando cosa si possa sentire la sotto” medita il castano
strofinandosi l'oggetto sulla guancia.
“Mio
dio...vorresti almeno lavarlo prima?”
“Era
nella confezione! E non l'ho infilato da nessuna parte”
“Io...”
Kurapika si massaggia le tempie, si alza e va fuori dalla cucina
“Io
vado a fare una doccia”
“Vuoi
portare un vibratore con te?”
“No,
assolutamente”
***
Kurapika
è quasi addormentato quando sente un debole ronzio. Si mette
a
sedere e si gira velocemente con una mano pronta a colpire
“Non ci
provare”
Leorio
si pietrifica pronto a ritrovarsi con un occhio nero
“Uh...stavo
solo giocando. Hai visto come vanno veloci?”
Kurapika
resta seduto ancora per un po' “Perché non te ne
vai nella tua
stanza per quello?”
“Ehm...questa
è la mia camera”
“Sai
cosa intendo”
“Allora
perché non te ne vai tu nella tua
stanza?”
“Bene!”
borbotta iniziando ad alzarsi, ma Leorio lo blocca per un polso.
“Non
volevo dire questo. Rimani?”
“Va
bene” Kurapika sbuffa “Ma se provi a fare qualcosa
ti ficco
quello rosa nel posteriore”
“Serve
proprio a quello!”
Kurapika
si porta una mano al volto e mugugna qualcosa.
Per
qualche minuto la camera è tranquilla a parte il lieve
ronzio del
giocattolino rosa.
“Ehi”
Leorio rompe il silenzio “Sei sicuro che non vuoi
tenerlo?”
“Abbastanza”
“E
quello blu? È migliore” chiede porgendoglielo
“Dai...l'ho
comprato perché è il tuo colore
preferito!”
Kurapika
sospira ma alla fine accetta “Non ci posso credere. Se il
vibratore
è la tua idea di regalo “giusto per”
cosa diavolo farai per il
mio compleanno?”
Leorio
risponde con un sorriso maniacale “Aspetta e vedrai”
L'altro
sospira “...però è liscio”
Il
castano ridacchia, si china e gli bacia l'orecchio “Non
dobbiamo
usarlo per forza stasera se proprio non
vuoi”
Kurapika
è combattuto perché Leorio vuole evidentemente
usarli “Beh
e se...” esita “...e se li sperimentassimo domani?
Domani è
domenica”
Sente
Leorio sorridere contro il suo collo “Certo potremo anche
farlo”
Kurapika
sospira di nuovo, questa volta è soddisfatto
“Anche se....sono
contento che non ne hai comprato uno con il colore di pelle
tradizionale”
“Perché?”
chiede l'altro facendo correre la punta del vibratore rosa
sull'avambraccio del biondo che non si tira indietro “Ti
avrebbe
fatto andare fuori di testa?”
“No”
Kurapika sorride “Ne ho già uno
così” lascia cadere la mano tra
le cosce di Leorio e i vibratori sono dimenticati.
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
Angolino dell'autrice.
C'è ancora qualcuno sintonizzato su queste frequenze? D:
Ritardo assurdo, sono deplorevole ma sono molto pigra
ho avuto tanti
impegni e esami. Che dire a proposito del capitolo, penso che si
commenti da solo XD e spero che vi sia piaciuto...per chi aspetta
l'arrivo di Gon e Killua, la loro attesa sarà ripagata nel
prossimo capitolo :D ma dovete incitarmi nella pubblicazione u.u
Prima di tutto vorrei ringraziare il mio amico moshi super
strettissimo Rebel_3
che mi ha aiutato nella traduzione e a velocizzare il tutto e a cui
voglio tanto bene <3
e ora ringrazio chi ha recensito gli scorsi capitoli, ha inserito la
fic tra le preferite, seguite, robe varie e chi legge solamente (spero
di non aver dimenticato nessuno)
akima
B
A L A L A I K A
Crazyforever
Elhisoka
Jules
Lawliet
Keyla99
kirauchiha97
LenShiro
micchan91
Orosaiwa
STchaviskij
Sunight
Will_Power
NEXT
5. Enough to go by
Poi i suoi occhi marroni si illuminano "Oh si!
Qual'è stata l'ultima stanza in cui avete fatto sesso?"
"Co-cosa?" farfuglia Leorio e nota che a Kurapika cade una pentola,
spera che non ci fosse niente al suo interno.
"Gon" Killua sibila afferrando l'orecchio del suo
migliore amico.
"Cosa?" Gon guarda Leorio implorante "Ho chiesto perché
volevo solo sapere quale camera aveva avuto più tempo per
arieggiare"
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Farai felice milioni
di scrittori.
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Capitolo 5 *** Il prezzo del silenzio ***
Domesticity
Arc
5. Enough to Go By
Quando il loro campanello suona Leorio risponde ai visitatori senza
neanche verificare la loro identità al citofono. Se ne rende
conto solo dopo aver aperto la porta del palazzo. È una
delle sue cattive abitudini. Oh
beh, pensa senza preoccuparsene troppo, perché
se per qualche ragione è qualcuno che non ha proprio buone
intenzioni...beh è questo il motivo per cui ha sposato un
Blacklist Hunter. Non che non possa difendere adeguatamente se stesso,
sia ben chiaro!
Tuttavia pensa che sono fortunati perché vivono in un bel
quartiere.
Quindi Leorio si rimette a sedere sul divano e poggia una mano sulla
coscia di Kurapika.
“Hai aperto di nuovo senza controllare”
Non è una domanda quindi il castano mugugna solo un assenso.
“E se fosse qualche venditore?” chiede Kurapika
“L'ultimo continuava a parlare anche dopo che gli abbiamo chiuso
la porta in faccia”
“Risponderemo alla porta nudi dicendo ci scusi signore, eravamo
occupati”
Ci furono dei colpi alla porta e Leorio si alza per andare a
rispondere, lasciando un Kurapika borbottante. Apre la porta senza
neanche guardare chi sia.
“Ciao!” trillò l'allegra e familiare
voce di Gon accompagnata da un entusiastico gesto della mano.
“Yo” aggiunge Killua alzando una mano in segno di
saluto.
Leorio chiude immediatamente la porta con un tonfo.
“EHI”
“Leorio!” lo rimprovera Kurapika facendosi strada
verso la porta “Che diavolo...?”
“Zitto” sibila l'uomo “Zitto e nascondi i
vibratori”
“Oh” è l'unico suono che esce dalla
bocca del biondo prima che fugge in un lampo. Si erano dati da fare
nella doccia prima e non tutte le prove erano state ancora rimosse.
“Ragazzi di cosa state parlando?” la voce di Gon
è curiosa ma confusa “Perché non ci
fate entrare?”
“Trovati!” arriva la voce di Kurapika dal bagno.
“Scusate” Leorio apre di nuovo la porta grattandosi
la nuca con una mano “Ci stavamo solo assicurando che la casa
fosse pulita”
Killua lo guardò sospettoso.
“Quindi, quindi?” Gon gli sorride e l'uomo fa
altrettanto di rimando. Non importa quanti anni abbia Gon, a diciotto
anni continua ad avere quel suo tipico fascino infantile
“Siete sorpresi?”
“Puoi scommetterci” risponde Leorio, poi nota i
loro zaini e il sorriso si allarga “Cosa vi porta
qui?”
“Visita a sorpresa” Killua si fa strada
dentro dopo essersi tolto le scarpe.
“Dov'è Kurapika?” chiede poi Gon
guardandosi attorno.
“Proprio qui” cinguetta il biondo apparendo dalla
cucina “Eravate da queste parti?”
“Nah” Killua agita una mano “Ma non
abbiamo bisogno di un motivo in particolare per farvi visita,
no?”
“No, certo che no” Leorio è abbastanza
nervoso, ma non sa il perché. Probabilmente ha a che fare
con tutto il sesso che ora si consuma nell'appartamento.
“Certo che no” gli fa eco Kurapika. Le sue mani
sono nella tasca della felpa verde scuro che indossa, e il medico spera
che i vibratori non siano nascosti lì.
“Grande!” a quel punto esulta Gon.
Killua, d'altra parte, li guarda con occhio critico “State
bene?”
“SI!” rispondono all'unisono. Segue un silenzio
imbarazzante ma Leorio cerca un modo per rompere il ghiaccio
“Come...uhm...come sta la zia Mito?”
“Sta bene” ribatte Gon con tono soddisfatto
“Le fa piacere quando le porto dei gingilli da ogni parte del
mondo”
“Le fa piacere anche quando noi non ci siamo”
aggiunge subito l'albino “Dice che mangiamo troppo”
“È sempre bello vedervi” afferma
Kurapika prima di scivolare in cucina “Rimanete a cena vero?
Il venerdì non è niente di speciale, possiamo
ordinare qualcosa”
“Il venerdì è la Notte Birra e Onigiri”
spiega il medico leccandosi le labbra “L'abbiamo provato una
volta e ci è piaciuto così tanto che lo facciamo
ormai ogni venerdì”
“Birra e onigiri?” ripete Gon un po' perplesso.
“Lo proverò per una volta” mormora
Killua “Dopotutto abbiamo fame”
“Tanta fame”
“Sostituiremo la birra con un bicchiere di vino dolce per voi
due” suggerisce Kurapika “È quello che
bevo anche io...odio la birra”
“Più birra per me allora!” dichiara
Leorio entusiasta ma la sua felicità si placa quando cattura
l'occhiata del biondo “Uh?”
“Meglio di no” lo mette in guardia
“Potresti diventare...amichevole”
“Oh giusto” deglutisce e poi termina con una sonora
risata “Non vorremo traumatizzare il povero Gon”
“No” annuisce Killua “Non vorremo
affatto”
“Accidenti non state parlando con un bambino” Gon
sembrava esasperato ma poi i suoi occhi marroni si illuminano "Oh si!
Qual'è stata l'ultima stanza in cui avete fatto sesso?"
"Co-cosa?" farfuglia Leorio e nota che a Kurapika cade una pentola,
spera che non ci fosse niente al suo interno.
"Gon" Killua sibila afferrando l'orecchio del suo migliore amico.
"Cosa?" Gon guarda Leorio implorante "Ho chiesto perché
volevo solo sapere quale camera aveva avuto più tempo per
arieggiare"
“A...arieggiare?”
“Zitto stupido!” Killua lo raggiunge e porta una
mano sulla bocca dell'amico.
“Mm-mm-mmm!” prova a controbattere il moro.
Leorio cerca di recuperare la sua compostezza, si strofina il viso con
entrambe le mani “Perché...perché
comunque volete saperlo?”
“Perché staremo qui un paio di giorni”
spiega Killua “E gli ho detto che voi avevate bisogno solo di
un letto e che quindi ci avreste prestato l'altra camera da letto
invece del divano. E Gon...” indica l'amico ancora tra le sue
braccia “...non ha ancora imparato che non bisogna essere
così diretti quando si parla di sesso”
“Beh credo che una notte sul divano potrà porre
rimedio” riflette Leorio ma poi scuote la testa allo sguardo
afflitto dell'amico più piccolo “Gon non ti faremo
dormire sul divano, ma cosa vi fa pensare che potete piombare qui
annunciando che non ripartirete prima di un paio di giorni?”
Il sorriso che gli rivolge Killua è contagioso
“Per piacere...non ci faresti andare alla ricerca di un
hotel?”
“No, ovviamente no” Leorio accondiscende e poi
indica il soggiorno “Fate come se foste a casa vostra, io
vado ad assicurarmi che l'audacia di Gon non abbia fatto
svenire Kurapika e che non manchi molto alla cena”
“Suona bene” esclama l'albino mentre il
più grande dei tre scompare in cucina.
***
“Certo che era inaspettato” Leorio sussurra
all'orecchio del biondo.
“C'è abbastanza spazio per quattro,
andrà tutto bene” sussurra tranquillamente l'altro.
“Come sapevano che questa settimana eravamo in
vacanza?” si domanda a quel punto Leorio. Non è
infastidito, dopotutto non vedono Gon e Killua da molto tempo,
è solo curioso.
“In realtà sarebbe colpa mia” confessa
inaspettatamente Kurapika per poi guardare l'altro dietro di
sé “Ho parlato con Gon la settimana scorsa...spero
che non sei arrabbiato”
“No, no” Leorio mantiene la sua presa intorno alla
vita di Kurapika.
"E 'un po' strano però" continua il più giovane
“"Loro lo sanno, ma non hanno mai visto, quindi...."
Leorio si stringe nelle spalle “Andrà tutto
bene”
“No...intendo che prima eravamo tutti amici, quindi potrebbe
essere strano che due di questi amici siano diventati qualcosa di
più”
“È strano che sono quasi le otto e io non ho
ancora cenato” la voce di Killua fa capolino da fuori la
cucina “Ehi, vecchio, togli le mani da lui così
può finire di preparare la cena, ok?”
“Chi sarebbe
il vecchio?” Leorio grida e si gira agitando un
pugno in direzione del ragazzo che se la rideva sotto i baffi
“Sembra che qualcuno passerà la notte sul
divano”
“Quello potresti essere tu se non ti comporti bene!”
“Quel ragazzino mi farà impazzire”
Leorio borbotta bonariamente e poi da un colpetto nel fianco del biondo
che se la rideva “Perché stai ridendo? Ti comporti
come se fossi io l'unico che possa essere condannato al
divano”
“Davvero? Allora fatti da solo i tuoi onigiri”
“Non è davvero giusto, lo sai?”
Kurapika si stringe nelle spalle, il suo tono è giocoso
“Prendere o lasciare”
Quando sono soli Leorio continua le discussioni come questa e in genere
qualsiasi attività che li occupano di evolve in
qualcos'altro. Ma questo quando sono soli, e ora non sono soli
così si limita solamente a picchiettare sulla spalla
Kurapika di nuovo e dice “Me ne ricorderò e ci
sarà una vendetta”
“Ohh” Kurapika non sembra convinto.
“Ehi” Leorio si sporge verso l'orecchio dell'altro
“Comunque dove sono i...tu sai cosa?”
“Segreto”
***
"Allora, è divertente essere sposati?" chiede Gon curioso,
Kurapika e Leorio sollevano le sopracciglia all'unisono. Killua pensa
che la loro sincronizzazione fa quasi paura.
"Beh" dice Kurapika proprio mentre Leorio inizia a parlare "Uh" e si
fermano di nuovo.
"Siete divertenti" dice Killua ridendo "Gon, non sono neppure realmente
sposati. È solo che un giorno Kurapika ha deciso che, dato
che ha già sprecato tanti anni con Leorio, tanto valeva
restare con lui per sempre"
"Io" inizia Kurapika, che subito dopo si ferma.
"Ehi" Leorio sembra disturbato "lui
è strano...glielo dico tutto il tempo... ma non è
questo...“
"Allora, come funziona?" Gon cambia rotta "Come, si fa a decidere chi
pulisce la cucina e cose del genere?"
A quel punto il medico cerca di ricordare. “Bè,
all'inizio, quando siamo andati a vivere insieme, abbiamo pensato di
affidare questi lavoretti di routine a chi li sapeva svolgere meglio"
"Ma questo avrebbe significato che avrei finito per fare tutto
io” taglia corto Kurapika.
"Zitto, alla fine abbiamo deciso di fare i turni."
"Prima di sposarti, vuoi dire?"
"Ehm, è tutto vago sai?" dice Leorio grattandosi la testa
"Ora è una specie di chi, dove, come,
quando…siamo entrambi piuttosto occupati"
"Sono contento" Gon sospira felice "Voglio dire, sapevo che voi due
eravate come me e Killua, ma..."
"Ma siamo contenti che questi anni insieme non vi hanno fatto uscire
fuori di testa" chiarisce Killua sorridendo di nuovo "Cattive
abitudini, stranezze, e così via."
"Non è così male" Kurapika li rassicura.
"Nemmeno discutere per dieci minuti su che qualità di mele
acquistare" dice Leorio.
"O sul non lavaggio delle lenzuola per mesi, non posso
credere che dormi su quelle federe."
"Non avrebbero bisogno di essere lavate spesso se tu non ci sbavassi sopra."
"Io non…"
"Vuoi che faccia vedere a tutti come le macchie provano la mia teoria?"
"Io…io non lo faccio apposta"
"E alla fine lo ammette! Voi ragazzi siete testimoni".
"Certo" dice Gon. Il suo mento è appoggiato sulle mani,
guardando la discussione con interesse "Il matrimonio è
cool."
"Yo" interrompe Killua "state discutendo così dopo potrete riconciliarvi a
modo vostro?"
"No" Kurapika nega proprio ciò che Leorio dice "Certo"
***
Kurapika ha difficoltà a dormire. Probabilmente ha qualcosa
a che fare con il modo in Leorio lo rimprovera. Egli infatti continua
ad insistere sul lavaggio delle lenzuola e delle federe sputandoci
sopra per rappresaglia.
"Vuoi smetterla?" sibila ferocemente. Ma Leorio è
profondamente addormentato e non può sentirlo. È
occupato con qualche sogno erotico che sta facendo.
Kurapika sospira, e cerca di trattenersi dallo spingere il sedere
contro l’erezione di Leorio (è una sua vecchia
abitudine)
Poi sente un tonfo e delle risatine imbarazzate. Per un attimo
dimentica il maniaco sessuale che non la smette neanche quando dorme, e
cerca di capire cosa sta succedendo dall'altra parte del corridoio
nell'altra camera da letto, nella sua
camera da letto.
Sente le molle del letto cigolare, e subito dopo il silenzio.
"Assolutamente no!". Kurapika si siede, anzi, quasi si alza dal letto.
Leorio sbuffa. Sentendosi uno sciocco, Kurapika si sistema di nuovo. Probabilmente sto immaginando le
cose. Forse. Un’altra ipotesi è che
il suo rapporto con Leorio è così avvincente da
fargli venire sospetti anche su Gon e Killua.
"Che cosa c'è che non va?" Leorio borbotta assonnato.
"Assolutamente no!" sussurra ancora "Non può essere che Gon
e Killua…”
"Non può essere che Gon e Killua cosa ...?" Poi Leorio ci
ripensa "Aspetta, stai parlando delle molle del letto cigolanti? Allora
non le ho immaginate"
"Shh" sussurra Kurapika. "Non fare rumore…"
"Non è possibile, non stanno facendo nien...ok, si" Leorio
cambia idea.
Mentre Leorio fa per andare nell'altra stanza per professare pace e
tranquillità, Kurapika lo raggiunge, gli afferra il braccio
per trattenerlo, ma involontariamente finisce per toccargli il petto.
"Ehi" protesta Kurapika, dimenticandosi di sussurrare. Leorio gli copre
la bocca.
"Shh" lo intima. “Faremo piano." Si sporge in avanti e
sussurra qualcosa all'orecchio di Kurapika. "Ho pensato che se gli
ospiti possono fare sesso in una delle nostre camere da letto, allora
possiamo farlo anche noi."
Ma non sappiamo se sono
a letto insieme! è ciò Kurapika
vorrebbe dire, ma la mano di Leorio gli copre la bocca.
"È tutto ok?" gli chiede Leorio, vedendo Kurapika annuire
suo malgrado.
Indossano ancora la biancheria intima, ma è facile da
aggirare questo problema.
***
Kurapika sta preparando il caffè, quando la testa di Gon gli
appare alle spalle chiedendogli: "Cosa si prova durante il sesso?"
Si era aspettato una domanda del genere da parte di Gon, ed era pronto
a rispondergli, tant’è che non ha rovesciato
l’intero contenitore dello zucchero nella tazza di Leorio.
"...Perché me lo chiedi?"
"Oh, sono solo curioso" lo rassicura Gon, seguendolo in cucina e verso
il tavolo.
"Gon, c'è qualche motivo particolare per cui sei la mia
ombra stamattina?"
"Uhm, beh…sai…" dice osservando Kurapika come se
fosse una specie di animale "Ho sentito...che...quando una cosa del
genere succede tra due ragazzi, uno dei due il giorno dopo non riesce a
camminare dritto…ma tu ci riesci bene ora"
"Dipende da...no Gon, aspetta, dovresti scoprire questo genere di cose
con la persona che ti piace." Kurapika agita il suo caffè e
ne beve un sorso.
"Fa male?"
"Di solito no" Kurapika risponde con qualche senso di colpa.
"No, non solo
lì. Intendo l’intera cosa.
C'è qualcosa che fa male?"
"Dipende..." sfugge a Kurapika. "Qualcuno dice sì, qualcuno
sperimenta ancora...ma mi fermo adesso"
"Cosa mi sai dire di questo?" dice Gon indicando un livido da morso che
Kurapika ha sul collo. "Ha fatto male?"
Kurapika inconsciamente alza una mano per coprire il morso. Se ne era
dimenticato; la sua canottiera non lo nascondeva. "Questo..." spiega
Kurapika esitante "...è il prezzo del silenzio."
"Sembra che faccia male" l'altro si china di più per vederlo
e Kurapika si ritrae, perché a volte ha ancora dei problemi
ad accettare il fatto che Gon e Killua ora sono alti come lui "Vuoi
che morda Leorio per te?"
"Ah, no, posso farlo io stesso."
"D…davvero…?”
"...non ti rispondo più”
***
"Ehi zio! Ho sentito che hai scosso il mondo la scorsa notte. Ottimo."
Killua gli dice queste cose per punzecchiarlo, e lui lo sa. Ma in ogni
caso, reagisce prendendolo scherzosamente a bastonate.
"E cosa te lo fa pensare?" chiede, strofinandogli una mano nei suoi
capelli soffici.
"Gon mi ha detto che Kurapika ha un bel livido sul collo"
"Senti chi parla" ironizza Leorio. "Avete svegliato Kurapika. Grazie
per questo, tra l'altro."
"Eh?" Killua è confuso. "Di cosa stai parlando?"
Leorio inizia a fare il sarcastico. “Stanotte il divertimento tuo e
di Gon ha tenuto svegli tutti”
"Il nostro...divertimento?"
Ora Leorio è a disagio. Forse Kurapika aveva ragione: forse
i rumori non erano ciò che sospettavano.
"Scusa…forse abbiamo frainteso…"
"Aspetta…ho capito…" Killua ride. "Nah, non
è successo niente; è che le mie abitudini e
quelle di Gon non sono cambiate molto. Ci spostiamo ancora in lungo e
in largo sul letto fin quando uno di noi di solito finisce per terra."
Ridacchia. "Ieri sera ho preso a calci Gon facendolo cadere"
"Ah…" Leorio si sente completamente imbarazzato ora.
"Ehm...senti…mi dispiace molto per il fraintendimento, spero
di non aver…"
"Di non aver...?" Qualcosa cambia nel tono di Killua, e la sua
espressione si fa più seria.
Leorio sospira. "Spero di non aver rovinato niente." Se non fosse per
il fatto che forse ha già rovinato qualcosa, e che forse non
si può fare nulla per rimediare.
Killua si appoggia sui cuscini. "No, non hai rovinato niente."
"Sicuro?" insiste Leorio. "Voglio dire, avrei dovuto sapere che voi
ragazzi non eravate ehm…non stavate
facendo…oddio, non stavate lavorando su
qualcosa...."
“Bè, il fatto è che non è
colpa mia, io a volte mi trovo ad agitare quasi delle bandiere per
farmi notare e per fargli capire cosa provo per lui, ma lui non ne vede
il significato e di conseguenza non reagisce”
“Lo vedo” pensa Leorio. “Non puoi
semplicemente dirglielo e basta?”
“Come vorrei” Killua arrossisce e distoglie lo
sguardo. “Sai com’è sciocco Gon quando
gli si dicono cose del genere. Risponderebbe 'oh sì, ti amo anche
io Killua', e poi subito dopo chiederebbe un un
gelato.”
“Quindi…? Lo ami o no?”
“Ma come faccio a saperlo? Come faccio a capire se
è innamorato?”
“Chiedi a Kurapika” gli suggerisce Leorio.
“Sta scrivendo una specie di saggio su questa cosa”
“Mmm”
***
Quando Gon e Kurapika tornano dal fare la spesa, Leorio li prende con
la forza e li mette davanti alla televisione, sintonizzata su una
commedia. Mezz'ora dopo l’inizio del film dice: "Accidenti,
dovevamo prendere delle bevande. Dammi una mano Kurapika."
Kurapika risponde distrattamente: "Non hai bisogno di me.
Ah…si…ok, sto arrivando"
"Avete bisogno di privacy vero?" li segue la voce di Killua.
***
"Sì, so che Gon e Killua non fanno sesso." Dice Kurapika
strofinandosi il braccio appena strattonato.
"Davvero?"
"L'ho capito quando Gon mi ha chiesto come ci si sente dopo averlo
fatto" Kurapika lancia un’occhiata verso la porta che conduce
al soggiorno. "É...curioso però."
"E Killua sembra molto interessato" aggiunge Leorio spiegandogli poi
sussurri sulle precedenti conversazioni. "Allora, cosa pensi che
dovremmo fare?"
"Perché, dovremmo fare qualcosa?" risponde il biondo.
"Stanno andando bene le
vostre cose in cucina?" Gon grida.
"Sì" gli urla il più grande.
Kurapika si strofina gli occhi. "Guarda, è evidente che
entrambi ci stanno pensando, ho la sensazione che sta per accadere
qualcosa, e sono certo che accadrà. Si parla di Gon e Killua
dopotutto."
"Che tenerezza" ammette Leorio. "Sono entrambi lì, sentono
la stessa cosa ma nessuno dei due fa un passo avanti." Dà a
Kurapika uno sguardo supplichevole. "Non possiamo neanche dar
loro solo un suggerimento? Tipo organizzargli un appuntamento?"
"Non mettergli fretta!" intima Kurapika, usando il tono di
voce a cui Leorio sa di non dover risopndere.
"Ok, non lo faremo." Sorride quando Kurapika gli prende la mano per
tornare al divano.
"Wow, è stato veloce vero?" ridacchia Killua.
***
Kurapika si sveglia di soppiatto alle 4:25 perché sente un
colpo di pistola. Proviene dalla televisione, ovviamente, e si rende
conto che Gon e Killua l’hanno dimenticata accesa prima di
andare a letto. Così si districa da Leorio e scivola fuori
dal letto.
Il soggiorno è immerso in una luce bluastra; Kurapika vede
il telecomando sul tavolo. Poi si accorge che Gon e Killua non sono
andati in camera da letto. Si sono addormentati sul divano,
completamente vestiti e impigliati tra di loro. Gon ha la testa
appoggiata sulla spalla di Killua e il braccio Killua è
posato con noncuranza sul dorso Gon.
"Sono così carini". La voce di Leorio irrompe sussultando,
posizionandosi alle spalle di Kurapika.
Kurapika si appoggia contro di lui e spinge delicatamente il tasto di
spegnimento del telecomando.
Il televisore si spegne e la camera diventa nera.
E ritornano a letto.
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
Angolino dell'autrice.
Questa volta ci ho messo quasi un mese per aggiornare, sto facendo
progressi...e tutto grazie a VOI e alle vostre splendide recensioni
<3 grazie mi avete fatto un bel regalo di compleanno
(sì, è oggi u.u) quindi premiate la mia
fatica con una bella recensione XD Sì perchè dipende tutto dai vostri incoraggiamenti v.v
Ad ogni modo, sono entrati in scena anche Gon e Killua, non sono
carini insieme? E soprattutto non è carino il fatto che i due piccioncini stanno diventando più alti di
Kurapika? Ok basta la smetto XD
Oggi l'angolino sarà breve perché tra poco devo
scappare ma prima di chiudere i RINGRAZIAMENTI!
Prima di tutto un sentito grazie al mio moshi preferito Rebel_3 che
ormai sembra vuole prender parte alla traduzione della fic xD
ed un grazie a (sperando di non dimenticare nessuno):
akima
B
A L A L A I K A
Crazyforever
Elhisoka
ESTchaviskij
Flame
Drago del Fuoco
Jules
Lawliet
kirauchiha97
LenShiro
micchan91
Orosaiwa
Sunight
Will_Power
Death
Angel
NEXT
6. In Love and in War
"San Valentino?" Leorio sussurra ma poi la realizzazione lo colpisce.
Abbiamo un problema.
Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni
di scrittori.
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Capitolo 6 *** In amore e in guerra ***
Domesticity
Arc
6.
In Love and War
Leorio
ascolta Kurapika gorgogliare il collutorio in bagno per una trentina
di secondi prima di fare il primo passo “Non mi avevi detto
che ti
stava venendo il mal di testa”
“Ti sei lanciato nella mia
bocca” Kurapika borbotta, il suo tono trasuda veleno da tutte
le
parti “Non potevo dire nulla”
“Beh”
continua Leorio, “Non doveva essere così male dato
che non mi hai
fermato”. Si ferma a contemplare per qualche secondo il muro
della
stanza e si chiede se i vicini fossero a casa. Spera di no.
Il
biondo riappare sull'uscio della porta, sorreggendo un bicchiere di
acqua e due aspirine, e gli lancia uno sguardo astioso.
“Avrei
dovuto morderti”
Leorio fu colto da un'idea geniale “Dovremo
avere una parola d'ordine per situazioni come queste. Tipo
Hisoka”
Kurapika rabbrividisce e butta giù le pillole senza
commentare.
“O Mito-san. Come ti sembra?”
“Non
abbiamo bisogno di una parola d'ordine” ribatte il biondo
“Abbiamo
bisogno solo di non non farlo mai più”
Leorio
mette il broncio, perché gli piace quel po' di violenza che
ogni
tanto ci mettono, e sa che piace anche a Kurapika. “Oh non
dire
così. Mi dispiace” si gratta la nuca
“Non sapevo che stavo
sbattendo la tua testa nella parete un po'...diciamo...un po' troppo
forte”
“Come hai fatto a non sentirlo?” Kurapika
appoggia con violenza il bicchiere sul comodino “Io penso che
le
persone in fondo al corridoio abbiano sentito
magnificamente”
“Possiamo per piacere ricordare la foga
del momento? È stato bello no?” gli occhi del
castano sono quasi
chiusi mentre ripercorre ciò che avevano fatto la notte
precedente:
era come se stavano lottando e Leorio non può dimenticare
l'ebbrezza
di avere Kurapika prima contro il muro, poi sul pavimento e poi nei
suoi pantaloni.
“La
testa mi fa male!” il Kuruta lo guarda minacciosamente.
Il
senso di colpa è così forte da far sentire un
coltello piantato
nello stomaco di Leorio, ma invece di ritirarsi dalla discussione, ci
tiene a puntualizzare “Ehi, ti ricordi di quando mi hai rotto
il
culo? Ti ho perdonato?”
Kurapika
sospira infelice e disarmato.
“E comunque non ti sei
lamentato quando ti ho preso per i capelli e ti ho detto di
farlo!”
Leorio si sente giustificato.
Il
biondo con una scrollata di spalle sale sul letto, e quando sprofonda
tra i cuscini l'altro parla di nuovo. “Se domani sei ancora
dolorante possiamo giocare al dottore?”
Il suo amante
borbotta qualcosa che può assomigliare sia ad un
“Certo, va bene”
o a uno “Stai zitto, ingrato”.
Leorio si sporge verso di
lui “Ehi... sono perdonato vero? Non volevo farti
male”.
Dopotutto ha il presentimento che Kurapika sia più
infastidito dal
rumore che avevano fatto piuttosto che al modo in cui lo aveva spinto
freneticamente contro il muro. E poi cavolo, lui lotta contro i
criminali. Può gestire un paio di bernoccoli in testa.
Il più
grande trattiene a fatica un sorriso al ricordo dello sguardo
intontito di Kurapika dopo l'accaduto, non si ricordava di averlo mai
visto lamentarsi per un mal di testa fino a quel punto... ma forse
perché questa volta aveva una commozione cerebrale.
Il biondo
si gira così che Leorio può vederlo
“Sì sei perdonato”, e
detto questo si mette un cuscino sulla testa.
“Forse sarebbe
stato meglio se ti avessi appoggiato alla parete” riflette il
castano, accarezzando con una mano la schiena di Kurapika,
“Però...una cosa del genere non sarebbe stato
adatta al gioco,
doveva essere rude”. Il biondo non risponde, ma sa che non
sta
dormendo ancora. “Ehi” Leorio lo punzecchia con un
dito “Domani
penso che rincaserò tardi. Vuoi ordinare la cena oppure te
ne occupi
tu?”
Questa volta il borbottio di Kurapika è udibile
“Ti
aspetto”
A Leorio piace la sensazione di sollievo che segue
dopo che è stato dichiarato che va tutto bene.
***
Quando
la sveglia inizia a suonare alle sei in punto, Leorio getta un
braccio sul comodino alla ricerca del bottone
“off”. Lo trova
quando Kurapika ha iniziato a stirarsi e si sente geloso del biondo
perché lui non deve alzarsi prima di un ora.
Leorio rotola
giù dal letto, lasciando Kurapika dormire da solo nella
pozza della
sua stessa saliva, e si appresta alla sua solita routine
mattutina.
Neanche un ora dopo il medico lascia
l'appartamento, armato con la sua valigetta e finisce col prendere
l'ascensore con uno dei loro vicini, Ishida, e si accorge della
strana occhiata che gli lancia l'uomo.
Tira un sospiro di sollievo
quando, al piano di giù, entrano altre persone. Il castano
ascolta
il brusio soffuso della conversazione, vinto dalla curiosità
dei
banali pettegolezzi della vita quotidiana, ma si sente
improvvisamente paralizzato quando qualcuno accenna all'imminente
arrivo del San Valentino.
"San Valentino?" Leorio
sussurra ma poi la realizzazione lo colpisce.
Abbiamo un
problema.
***
Sono
quasi le nove di sera quando Leorio irrompe nell'appartamento, senza
fiato, perché aveva preso le scale invece dell'ascensore.
Kurapika
è seduto sul divano con il telefono ancora in mano
perché aveva
appena ordinato la cena. Inarca un sopracciglio alla vista
dell'aspetto arruffato del suo amante. “Stai bene?”
Leorio
si unisce all'altro sul divano, dopo aver gettato la valigetta su una
sedia. “Sapevi che San Valentino è tra meno di una
settimana?”
Kurapika lo guarda perplesso “Sì e
allora?”
Immediatamente l'uomo si inginocchia davanti
all'altro, le dita stringono la stoffa dei pantaloni in segno di
nervosismo. “Kurapika, vuoi sposarmi?”
“Co-cosa?”
cerca di assimilare la domanda “Perché?”
“Rispondimi e
basta” Leorio sembra disperato “Sì o
no!”
“Ok allora:
no, non voglio”
“Dannazione” borbotta il castano
tornando a sedersi sul divano con fare imbronciato.
“Non
arrabbiarti” lo ammonisce il ragazzo “Non mi hai
neanche regalato
un anello. Sei andato sull'economico”
Leorio è stravaccato
sul divano con braccia conserte ma si volta appena alle parole del
Kuruta “Se ti comprassi un anello allora diresti di
sì?”
"No."
"Dannazione"
Kurapika
aggrotta le sopracciglia al comportamento dell'altro. "Leorio,
perché mai vorresti sposarti?"
"In
realtà non voglio."
Ora Kurapika lotta contro
l'urgenza di strangolarlo “Allora perché me l'hai
chiesto?”
“Per
vedere se avresti iniziato a fare i salti di gioia, piangere e dire
di sì”
“...a volte mi chiedo se mi conosci davvero. E se
avessi detto sì?”
“Oh, ti avrei sposato ovviamente. Tanto
siamo già praticamente sposati”
Il biondo lo guarda incerto
per qualche istante “Però questa dovresti
spiegarmela”
“Come
ben sai il giorno di San Valentino sta arrivando” inizia a
spiegare
con tono pensieroso.
“Questo non significa che dobbiamo
sposarci” lo rassicura Kurapika, proprio come se stesse
parlando
ad un bambino.
“Lo so! Ma a San Valentino le ragazze fanno
dei regali ai ragazzi”
“...E?”
“Beh...uno di
noi dev'essere la donna”
È
così difficile non ridere in faccia a Leorio.
“Perché?”
“Perché
uno di noi deve fare un regalo e l'altro deve fare altrettanto nel
White Day!”
Kurapika sta per rispondere ma viene interrotto
dal suono del campanello. La cena è arrivata. Si alza per
andare ad
aprire al ragazzo delle consegne e una volta tornato indietro con le
ordinazioni, scuote il capo “Leorio, la tua logica
è...interessante. Ma dovrei essere io quello ad aver avuto
una
commozione cerebrale la scorsa notte, o sbaglio?”
“Stavo
solo cercando di realizzare chi dovrebbe essere la ragazza per San
Valentino” si difende Leorio “Se conosci un modo
migliore allora
sono tutto orecchie”
“D'accordo. Mi vuoi
sposare?”
“Cavolo no! Non indosso mica un
vestito”
Kurapika prende le sue bacchette di legno e le
divide “Hai sentito? Quello è il suono del mio
cuore
infranto”
“Stai zitto! Tu sai anche truccarti... dovresti
essere tu la ragazza”
“Perché non ci scambiamo regali in
entrambe le feste?” suggerisce allora.
"No,"
Leorio risponde dopo aver mangiato il suo raviolo al vapore. "Mi
rifiuto di essere castrato solo per beneficio di qualche compagnia di
cioccolato"
"Ok allora perché non ci asteniamo dal
festeggiarle entrambe?"
“Cosa? No! Sono delle feste
dell'amore e
siccome noi ci
amiamo dobbiamo celebrarle”
“A me sembra che sono più
delle feste della cioccolata
ma va bene comunque. Tiriamo una monetina?”
“Non
posso credere che stai scommettendo il mio pene con una
monetina”
“Non posso credere che stiamo facendo questa
discussione”
“Beh se è stupida allora perché non fai
la
ragazza?”
"No."
“Perché no? Qualcuno
dovrà pur esserla”
“No, è stupido. Non sono una ragazza
e non farò neanche la sua controfigura”
“Ma sarebbe come
prendere due piccioni con una fava”
“Sei un idiota e la
risposta è no!”
“Ma...!”
“E sei così
terribilmente attaccato alla tua cosiddetta
'mascolinità'”
Kurapika ruba un raviolo dal cartone di Leorio
“Cos'è, sei
insicuro?”
“Se sei così fiducioso in te stesso allora fai
la ragazza!”
"No."
Leorio ringhia sotto
voce e borbotta "Tutti comunque hanno sempre detto che sei mia
moglie"
Kurapika assottiglia pericolosamente lo sguardo.
"Spero che hai trovato i vibratori perché potrai
dimenticarti
di me stanotte"
"Visto?" Leorio sbraita.
"Donna!"
***
Quella
mattina Leorio esce prima del normale, così Kurapika non sa
se sono
ancora sull'argomento della sua castrazione per San Valentino
–
ovviamente spera che l'uomo abbia deciso di abbandonare l'argomento
lasciar cadere la questione
Onestamente, proporre un matrimonio a
causa di una stupida festa della cioccolata, e
tutto solo
perché uno dei due debba fare la donna per un giorno? E
poi la
gente dice che sono IO quello strano.
La tranquillità
regna sovrana nella casata Yamada tanto che il pezzo forte della
giornata di Kurapika è dover andare a prendere la piccola
Aiko
Yamada a scuola – Proprio come a casa Nostrado,
pensa ironicamente.
Quando torna a casa, però, il maggiordomo lo
informa che è arrivata una consegna per lui.
“Hai
avuto un regalo?” Aiko gli chiede curiosa dopo che il
maggiordomo
si allontana per andare a ritirare il pacco.
Il biondo
risponde con una scrollata di spalle perché sospetta chi
c'è in realtà dietro quella inaspettata consegna
– e perché era
stata recapitata a casa Yamada invece del suo appartamento.
Quando
il maggiordomo ritorna con un bouquet di una dozzina di rose rosse,
Kurapika nasconde la faccia tra le mani.
“Carino!” esclama
Aiko.
***
Leorio
è con i pazienti quando il suo cellulare squilla. Dalla
suoneria
capisce che è Kurapika, e quindi la prima cosa che dice
quando
risponde è: "Baby, ciao, come stai?"
"Ti odio
così tanto."
"È così crudele" osserva
Leorio. "Qualcosa non va?"
"Ci sono dodici cose
che mi danno fastidio. Cosa stai facendo?"
Leorio sorride
ampiamente perché Kurapika non può vederlo. "Sto
solo cercando
di fare l'amante più bello del mondo"
"Non sono per
niente lusingato."
Leorio sposta il telefono lontano.
"Vuoi dire che...non ti piacciono?" Mette un po di dolore e
di esitazione nella voce.
Sente Kurapika combattuto all'altra
estremità. "Sto per attaccare il telefono"
"Bye-bye,
cupcake."
E' difficile riagganciare il cellulare con
violenza, ma immagina che Kurapika lo stia facendo.
***
Kurapika
è in genere il primo ad arrivare a casa, e quindi di solito
finisce
di preparare la cena proprio quando Leorio ritorna.
Non
oggi però.
Si
aspetta di ritrovarsi un mazzo di fiori in faccia, ed è
sorpreso
quando non succede nulla. Anzi, è ancora più
sorpreso di trovare le
rose in un vaso sul tavolo della cucina.
"Mio Dio, l'ho
trasformato in una donna."
Ma non è così perché
Kurapika sta riposando sul divano e sembra essere ancora un ragazzo.
Il medico posa le sue cose e va a sedersi sul bordo del divano
accanto all'altro, facendolo svegliare quando inizia a tracciargli
la linea della mascella.
Le rose più che altro erano uno
scherzo, ma il fatto che Kurapika le avesse comunque tenute gli
provoca un nodo allo stomaco.
"Non
sono una donna" borbotta Kurapika e Leorio inizia quando vede
gli occhi azzurro-verdi che gli danno uno sguardo semichiuso.
"Un
po sì dai" Leorio risponde girandosi e spostandosi sopra al
biondo.
Stranamente però incontra resistenza. Guarda la sua
piccola (ma forte) mano contro il suo petto, che lo trattiene.
"Kurapika?"
"Ho detto, non sono una donna."
dice Kurapika spingendolo, ma finiscono entrambi sul pavimento.
Per
la prima volta da quando sono insieme, lottano per
chi deve
stare sopra.
***
Leorio
sente dolori ovunque, soprattutto sulla schiena. Le unghie di
Kurapika sono troppo piccole per far danni, ma il biondo sa benissimo
come far male comunque. Ha un livido sul braccio sinistro, un altro
sulla coscia destra e un segno di morso sulla spalla sinistra.
(Nonostante il suo insistere sul “io non sono una
donna”,
Kurapika a volte non esita ad usare denti e unghie). E lui non sa
cosa ha fatto a Kurapika, eccezion fatta per un enorme livido sul suo
fianco destro.
Non
pensa che la notte scorsa è stata particolarmente
soddisfacente per
entrambi. Non ci sono stati né vincitori, né
vinti; solo un sacco
di wrestling.
La
sua segretaria si affaccia nel suo ufficio. “Sensei?
C'è un
pacchetto per lei alla reception”
Leorio
geme perché non vuole muoversi. “Va
bene” dice, e mette la sua
firma per la consegna. Ha la sensazione che sa chi è il
mittente.
Ha
ragione.
“Sensei”
dice dolcemente una delle sue segretarie. C'è un leggero
rossore
sulle sue guance e si porta una mano sulla bocca. “E'
così
romantico!”
“No,
non lo è. E' soltanto una rappresaglia”. Leorio
non fa nemmeno
caso alle rose e scarta il pacchetto. È una scatola di
cioccolatini,
a forma di cuore ovviamente, perché Kurapika è un
idiota. Ne mangia
uno e legge il biglietto. Quando lo legge, diventa rosso come la
carta che li conteneva.
“Per
mia moglie”
...quella
puttanella.
***
Kurapika
sorride quando sente squillare il cellulare. Dalla suoneria capisce
che è Leorio. Era per strada, ma c'era così tanto
traffico e
procedevano così lentamente, che rispose.
“Si?”
“Hai
delle belle gambe” gli dice Leorio. “Pertanto,
ricordi quella
gonna che hai indossato qualche anno fa durante il fiasco dell'asta
di York Shin? Dovresti indossarla per me stanotte.”
“No,
penso che TU debba indossarla per me”
“Oh,
non credo proprio. Penso anche che dovresti tornare a casa prima di
me, se sai cosa è bene per te.”
“Ma
io sono...”
“Hai
anche la macchina oggi. Io devo tornare a casa portando tutti questi
pacchetti in metropolitana.”
“Ma,
non dovresti essere al lavoro?”
“Sono
uscito prima. Il direttore mi ha lasciato uscire prima per incontrare
la mia amante. Lei ovviamente è sposata”. Leorio
attacca.
Kurapika
resta immobile al telefono per qualche secondo. Subito dopo gira in
una strada per uscire dal traffico, e poi prendere la strada di casa.
***
L'ascensore
ci mette troppo tempo ad arrivare, così Kurapika corre per
le scale.
Mentre apre la porta pensa al fatto che stavano diventando troppo
ridicoli e a cosa abbia in mente Leorio.
Si
fionda nell'appartamento e chiude la porta. La prima cosa che nota
è
un nuovo componente della famiglia: un enorme orso marrone con un
altrettanto enorme cuore in mano, seduto sulla sedia nel salotto.
“Molto
divertente” borbotta, sapendo che Leorio è
probabilmente in camera
giudicare dalla luce che sotto la porta chiusa. “Quest'orso
è
adorabile. Penso che dormirò con lui stanotte”.
Mentre
si dirige verso la stanza, cambia rapidamente direzione per la
cucina. Sorride quando vede una gran quantità di rose sul
tavolo. A
quanto pare anche Leorio aveva conservato le sue.
Quando
apre la porta della camera da letto, si sente preso alla sprovvista.
Le luci e le ombre provengono da dozzine di candele sparse per la
stanza, sono tutte accese nonostante ci siano delle rose vicino, le
lenzuola sono di colore blu scuro e di esse poggiano dei petali.
Quella stanza sembrava il negozio di un fioraio.
“...Leorio,
qua rischiamo di far incendiare tutto”
“Non
credo” la porta viene chiusa e Leorio, che si stava
nascondendo
dietro di essa, gli salta addosso.
***
Più
tardi, l'odore delle rose è tutto ciò che riesce
a
sentire...assieme alle fragole, alla panna montata e a Leorio.
È
stata un'ottima tattica, ammette Kurapika.
Si ritrova a pensare a
un modo per colpirlo di nuovo, anche se in maniera più
delicata,
perché non è in vena di fare chissà
cosa al momento. Leorio
intanto si diverte a raccogliere i petali e a lanciarli sui loro
corpi. Poi accarezza quelli che si trovano sulla schiena di Kurapika.
“Basta.”
Kurapika rompe il silenzio dopo un po'. Stava cercando di dormire e i
petali lisci assieme alle mani di Leorio, gli davano fastidio.
“Questo
perché adesso odori come una ragazza?”
Kurapika
si irrigidisce, ricordando che sono ancora nel mezzo di una
pseudo-guerra. “Ci vuole ancora tempo per San
Valentino”. Si
chiede, ancora ora, a come possono risolvere questa situazione,
perché nessuno dei due vuole essere la
“donna” nella coppia.
Leorio non vuole perché tiene troppo alla sua
mascolinità,
Kurapika semplicemente per principio.
“Come
pensi di risolvere questa cosa?” disse Leorio,
“sono stato bravo
no?”
Kurapika
morde il cuscino per evitare di dire qualcosa di brutto.
***
Leorio
è sicuro di aver speso più soldi per Kurapika la
scorsa settimana
rispetto a quanto abbia mai fatto da quando si conoscono.
Nei due
giorni prima di San Valentino, la loro casa era diventata una sorta
di foresta di fiori, avevano più cioccolato di quanto
potessero
immaginare e condividevano la casa con una decina di orsacchiotti di
varie dimensioni. Leorio addirittura si spinse oltre e prese una
collana di perle a Kurapika.
Ma Leorio pensava di aver vinto,
e sorrise. Non solo aveva riservato un tavolo al “The Gilded
Platter”, ma Kurapika tornò a casa senza nessun
regalo. Forse
questo significava che aveva accettato la sconfitta. Forse
otterrà
tanto cioccolato domani.
***
Leorio
non riceve cioccolata, cosa
in realtà lo fa incespicare all'indietro, lontano dal piano
della
cucina è una piccola scatolina nera
“Co-cosa?”
La parte
peggiore è che è
davvero carino
“Dunque?” domanda il
biondo quando appare nel corridoio “Cosa ne pensi?”
“Penso...”
Leorio deglutisce e serra i pugni “Penso...”
“Vuoi
sapere cosa penso io? Io penso che ho vinto” compare un
sorrisetto
sul viso di Kurapika e si avvia in cucina per fare il caffé.
Leorio
ridacchia e continua per così tanto che Kurapika si volta
per
guardarlo con preoccupazione.
“Leorio, stai bene?”
“Hai
vinto” canticchia trionfante, lasciando un Kurapika sgomento.
Il
castano prende la scatola e ne tira fuori l'anello “E sì,
voglio sposarti”
“Ah?”
chiede l'altro stupidamente.
“Come hai indovinato la misura
del mio dito così così perfettamente?”
Leorio si infila l'anello
e porta la mando alla luce per vedere come luccicavano i
diamanti.
Ora Kurapika sembra nervoso “Leorio, cosa stai
facendo?”
L'uomo simula sorpresa “Sto accettando la tua
proposta ovviamente”
“Nono
non ti ho proposto proprio nulla” il biondo si avvicina per
riprendersi l'anello.
Leorio
si ritrae con l'anello fuori dalla presa dell'altro “Non puoi
riprenderti qualcosa del genere indietro”
“Oh sì che
posso” Kurapika cerca di afferrarlo, ma Leorio riesce a
prendergli
il polso e gli infila l'anello al dito.
“Ti
amo anche io” gli dice godendosi l'occhiataccia che
riceve.
“Smettila e ridammelo. Mi è costato 245,348
yen."
Leorio fischietta sorpreso “Spero per te che hai
conservato lo scontrino”
“Certo!” mormora imbronciato il
più giovane “Avresti dovuto tirarmi un pugno per
aver ricevuto un
anello e non mettertelo”
“Ma ho imparato la lezione”
risponde Leorio “Nessuno di noi farà la donna.
Possiam essere
ermafroditi”
“ È
fantastico, ora ridammelo” boccheggia quando Leorio gli
toglie di
nuovo l'anello e se lo tiene per sé. Kurapika si sporge sul
mobile
della cucina e ricominciano una lotta per l'anello, ma si ferma
quando vede l'espressione seria di Leorio.
“Dopo?” Leorio
gli chiede e si avvicina chiedendo un bacio. L'anello è
ancora
qualcosa di estraneo al suo dito ma vuole che Kurapika senta i
diamanti sulla sua pelle.
Il Kuruta indietreggia appena, però
dietro di lui c'è la credenza quindi non può
muoversi più di
tanto. Il cuore di Leorio si appesantisce per un istante, pensando
che magari il biondo è ancora arrabbiato per quello che
aveva fatto.
Ma
tutto quello che Kurapika dice è “Spegni prima la
macchinetta del
caffé”.
***
Quel
pomeriggio portano indietro l'anelo e finiscono per dare in
beneficenza tutti i pupazzi acquistati ai bambini dell'ospedale
locale. Però tengono per sé la cioccolata e i
petali di rosa sono
una frequente aggiunta al loro letto
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
Angolino
dell'Autrice.
C'è ancora qualcuno sintonizzato su queste
frequenze? *Faith esce cautamente dal suo angolo oscuro* Ormai
Togashi mi ha infettato.
Scusate per questo immenso ritardo ma
dopo che ho pubblicato il precedente capitolo ho iniziato a studiare
per gli esami e....perché
intanto hai pubblicato un'altra
fic?
Ok, sono pigra. MA
se continuate ad incoraggiarmi nel magnifico modo in cui state
facendo ora a breve ci saranno delle sorpre, prima di tutto tra un
paio di capitoli ci sarà un
intero capitolo dedicato alla KiruGon
(da lì in poi saranno ospiti fissi della fic) e ora passiamo
al
televoto.
Nel prossimo capitolo cosa preferite:
a) primo
piatto di sesso LeoKura accompagnato da un contorno di KiruGon (ossia
seguire il normale andamento della fic)
b) le strambe teorie di
Leorio e la sua ossessiva paura che Kurapika si stia tramutando in
una donna (ossia saltare il capitolo più spinto)
Aggiornerò
quando mi farete sapere perché non ho davvero idea di cosa
fare
(quindi vi conviene recensire buahahaha XD) sapete, non vorrei urtare
nessuno!
Mi sono dilungata troppo quindi purtroppo oggi non posso
elencarvi tutti ma ringrazio
- Rebel_3, co-traduttore della fic
-
TUTTI quelli che hanno recensito
- gli 8 preferiti
- le 23
seguite
- le 2 ricordate
- e infine chi continua ad inserirmi
tra gli autori preferiti *si commuove*
Alla prossima
:3
Campagna
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Farai
felice milioni di scrittori.
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Capitolo 7 *** Coming out ***
Domesticity Arc
7. Coming Out
Il telefono squilla, ma loro se ne accorgono solo perché
è verso la fine del tavolino, proprio vicino le loro teste.
Ma lo ignorano.
Kurapika gli morde il pomo d'Adamo quando cambia la sua posizione dal
loro groviglio di corpi. Leorio invece apre le braccia sperando che il
biondo prenda nota della postura di sottomissione e scenda su di lui.
Ma nel fare ciò finisce per schiacciare il tasto verde del
telefono squillante, entrambi si irrigidiscono all'istante. Leorio
trattiene il respiro. Kurapika si stacca, separando i loro corpi sudati
e si sorregge con le braccia che tremano leggermente.
Oops? Fa segno Leorio.
Kurapika aggrotta le sopracciglia e si schiarisce la voce
“Pronto?”
“Pronto?” la voce di Gon riecheggia
nell'appartamento “Pronto? Che figo c'è il
vivavoce?”
“Gon” lo saluta Kurapika “Come...Come
stai?”
Il biondo sembra così normale, come se non avesse appena
limonato con Leorio...su di lui, tra i cuscini del divano.
Questo fa ricordare a Leorio cosa il suo amante dovrebbe star facendo e
lo tocca di nuovo (è solo Gon dopotutto, non è
che non sa).
L'effetto è soddisfacente: Kurapika appare
scioccato all'audacia di Leorio e nasconde la faccia nel collo del
castano per non fare rumori. Rabbrividisce quando Leorio gli strofina
la schiena con una mano e cerca di apparire normale nonostante le dita
inquisitorie dell'altro.
“Bene, bene!” risponde Gon, ignaro della situazione
critica in cui versava il biondo “Che state facendo
voi?”
Kurapika è incapacitato così risponde Leorio al
suo posto “Oh, stiamo facendo solo sesso”
Il corpo sotto la sua mano si irrigidisce.
“Davvero?”
“S--ARGH--no, stavamo solo passando del tempo
insieme” fa una smorfia sapendo che rimarrà il
segno dove Kurapika l'ha appena morso “E tu?”
Leorio sa che dovrebbero sedersi e parlare normalmente, ma proprio non
riesce a farlo. E poi si chiede se questa è una di quelle
fantasie che può sbarrare sulla sua immaginaria 'lista delle
cose da fare': sesso mentre è al telefono con qualcun altro.
“Leorio,” Kurapika sussurra sul suo collo con voce
sforzata.
Il castano a quel punto ritira le sue dita, solo per prendere un po' di
lubrificante dalla scodella accanto al divano.
“Ho grandi notizie!” esclama Gon, suonando
impaziente ed eccitato ora che è il suo turno di parlare.
“Oh?” Leorio risponde con un sorriso. Il suo
sorriso è diretto sia all'amico che al modo in cui il suo
amante si stava dimenando, e questo gli rendeva le cose più
semplici “Cosa succede?”
“Volevo prima ringraziarvi ragazzi! Se non fossimo venuti a
trovarvi non sarebbe mai successo”
Leorio ha il presentimento di sapere cosa sta per dire l'altro e il suo
sorrisetto si allarga “Qualcosa con Killua?” gli
chiede mentre esorta Kurapika a sedersi e riaggiustarsi. Le sue mani
possono muoversi liberamente adesso ma la sua erezione si sente
trascurata, così allunga un braccio per raggiungere il
lubrificante e lo lancia nelle mani del biondo.
All'inizio l'altro scuote freneticamente la testa in senso di diniego,
ma qualche insistente spinta giù in basso gli fa cambiare
idea, ed è costretto a piegare la testa all'indietro e
mordersi il labbro per non fare alcun rumore. E così non
può fare altro che tornare a dedicarsi ai lavoretti che
stava precedentemente facendo a Leorio.
“Io e Killua...beh, abbiamo parlato”
dice Gon
“E lui sembrava piuttosto nervoso, la cosa era divertente e
anche abbastanza tenera. Ma poi mi ha regalato della cioccolata per San
Valentino! Io non l'ho mai festeggiato da piccolo quindi all'inizio ero
un po' confuso, ma poi mi ha fatto così felice!
Così al White Day, mi sono chiesto, come potrei mai
ripagarlo e mostrargli che davvero tenevo anche io a lui?”
“Gli hai regalato della cioccolata?” ipotizza
Leorio, sperando che non deve parlare ancora per molto
perché intanto Kurapika gli sta facendo un servizietto
e...oh Dio...
“Gli ho dato un orgasmo!” esulta il più
piccolo.
Leorio strabuzza gli occhi mentre invece Kurapika scivola e cade
proprio “sopra” Leorio – il che gli
lascia una strana espressione in volto, come se non sa se sentire
dolore o piacere.
“Due volte!” aggiunge sempre Gon.
Leorio deve provare ben tre volte prima di riuscire a parlare.
“Da-davvero?”. Forse è perché
è nel bel mezzo del sesso o perché è
proprio un pervertito, ma proprio in quel momento si immagina Gon che
scende giù per il corpo di Killua dentro la doccia.
E non sa se la cosa lo eccita o lo disturba.
“È stato così divertente”
prosegue Gon “Anche se non avrei mai pensato che Killua fosse
così timido, eheheh” e Leorio riesce ad
immaginarsi il ragazzo che si gratta mestamente la nuca.
“Ma non mi dire!” farfuglia Leorio
“Siamo...felici...per voi due!”
“...Ehi ragazzi, sicuri che non state facendo sesso? Si sente
un imbarazzante ansimare dalla vostra parte”
“Siamo sicuri” ansima Leorio, ma poi si rivolge al
biondo e gli da una pacca sulla coscia “Hai intenzione di
stare lì seduto tutto il giorno?” sussurra
disperatamente, non preoccupandosi che magari Gon possa sentire
“Muoviti pigrone...”
“Ci sto provando” Kurapika sussurra in risposta, il
suo intero corpo sta tremando “Ma...” e fa un cenno
verso il telefono “Non posso...”
“Comunque vi ho chiamato anche per un consiglio...avete
presente tutte quelle cose profumate che voi usate? Killua dice che
possiamo usare qualcosa trovata in casa ma io sono sicuro che Mito-san
si accorgerebbe se iniziassero a sparire gli oggetti, quindi sarebbe
meglio se li comprassimo”
Leorio non vuole pensare a tutte quelle cose eccitanti. Non quando
Kurapika è aggrovigliato a lui a lui...e non si è
ancora mosso.
“E..beh...volevo sapere, quale marca è la
migliore? Perchè Killua potrebbe....ehi, Killua! Finito con
la doccia? Stavo giusto...”
“Gon!” Killua sembra esterrefatto “Cosa
stai facendo?!”
Poi seguono suoni di lotta, risate e discussioni.
“Ragazzi” Leorio riprende la parola afferrando il
telefono “Vi metto in attesa giusto per un minuto, rimanete
in linea” e schiaccia il bottone prima che questi possano
protestare. Ormai non ne può più.
“Scendi” si rivolge a Kurapika, che esegue subito
l'ordine.
Il biondo si lascia afferrare da Leorio, quest'ultimo lo gira e lo
scopa sul divano. È veloce, violento e rumoroso ma ormai ne
hanno abbastanza della pazienza e della calma.
Sono ancora avvinghiati sullo schienale del divano quando Leorio preme
nuovamente il bottone per riprendere la chiamata “Ci siete
ancora”
“Ma che diavolo?” sbotta Killua. In sottovoce sente
delle strilla e degli strani versi, ed immaginaria che l'ex assassino
stia tenendo l'altro ragazzo per il collo “Che avevi in testa
lasciandoci in attesa per tutto quel tempo?”
“Scusa, scusa” ridacchia Leorio con un sorrisetto
“Stavo dando un orgasmo a Kurapika”
“Cosa?” sbraita Killua proprio mentre Gon urla un
“Forte!”
A quell'affermazione, Kurapika gli da una gomitata, ma l'altro non
può far altro che sorridere.
“Ma solo una volta” aggiunge.
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
Angolino dell'Autrice.
È vero,
è vero avevo detto che avrei aggiornato presto, ma si sa che
l'estate porta pigrizia con sé...volevo farlo a inizio
settembre, ma poi mi sono ritrovata con l'altra fic tra le mani, un
esame brutto come la morte e ho iniziato pure a pubblicare una fic in
inglese...poi mi sono ricordata che il 29 settembre era una data
importante e allora ho detto “sì questo
è il giorno!”. Esatto gente se avete adocchiato
bene le date, oggi Domesticity Arc compie 1 anno su EFP...la versione
italiana ha 1 anno, quella originale tra un po' ne compie 10 xD
Passiamo a noi!
Ma quanto posso amare le
vostre recensioni? *-* E non solo quelle, ci sono anche gli mp e le
seguite, preferiti e ricordate...sappiate che vi adoro tutti e spero
che questo capitolo un po' più piccante, seppur breve, vi
sia piaciuto.
Ho tradotto questo capitolo di tutta fretta, diciamo che
da quando ho fatto l'esame ho passato i miei giorni tra documenti word
e telefono perché la gente
è stata abbagliata dalla mia resurrezione dal mondo
universitario e ha colto l'oppurtunita xD. Spero di aver usato un
linguaggio consono e che non sfociasse nel volgare, ci tenevo a non
alzare il rating e nonostante questo non ho fatto censure mediaset
dovrebbe prendere da me. Adesso però mi
metterò seriamente di impegno e cercherò di
aggiornare regolarmente e non fare pause mostruose, tanto adesso non ho
più corsi da seguire all'univeristà ma solo tesi
e due esami quindi...sì ce la devo fare!
\\(°w°)// ma mi raccomando, esortatemi anche voi
Bella gente, come sempre
vi esorto a farmi sapere le vostre opinioni in merito...accetto anche i
pomodori addosso ma fatevi sentire :3
NEXT
8. Or Something like It
Leorio pensa che erano come sposati da quando hanno iniziato
a convivere ma non l'aveva mai realizzato. A questo pensiero il suo
cervello gli chiede “Come
puoi essere gay e non essertene
mai accorto?” e Leorio spiega “Beh,
perché
questo non è essere gay, sai?” e il
suo cervello
risponde “Sai
almeno di che stai parlando?” e alla
fine Leorio non può che ammettere “No”
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai
felice milioni di scrittori.
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Capitolo 8 *** O qualcosa del genere ***
Domesticity Arc
8. Or Something Like It
Leorio si agita sulla sedia. In quel
momento dovrebbe rivedere un elenco di un elenco di pazienti che ha
visitato quel giorno ma che avrebbe dovuto vedere nuovamente in
futuro. Naturalmente non sta prestando molta attenzione
perché oggi
è Venerdì e Kurapika, che è stato via
per tutta la settimana,
torna proprio stasera.
Leorio pensa che da quando hanno
iniziato a convivere, loro erano come sposati ma non l'aveva mai
realizzato. A questo pensiero il suo cervello gli chiede “Come
puoi essere gay e non essertene mai accorto?” e
Leorio spiega
“Beh, perché questo non è
essere gay, sai?” e il suo
cervello risponde “Sai almeno di che stai
parlando?” e alla fine
Leorio non può che ammettere “No”
Va tutto bene,
però, perché è Kurapika che si occupa
della comunicazione e dei
risvolti psicologici. Leorio non è stupido, è
solo che non gli
piace prendere le cose, romperle in due e analizzare il loro interno
se comunque funziona tutto perfettamente. Pensare troppo fa male alla
salute... non che Kurapika lo ascolti mai, però quelle poche
volte
che lo fa è come se mettesse il loro rapporto su tutto un
altro
piano, almeno secondo le prospettive di Leorio. Perché,
davvero,
Kurapika non ascolta nessuno a meno che non è costretto o
non sa che
quella persona ha ragione... o perché vuole,
il che significa
che quando Leorio chiede qualcosa al biondo ha il cinquanta percento
di possibilità che quest'ultimo possa essere
accondiscendente. O
forse è il trenta percento, perché sa che a
Kurapika gli piace dare
del filo da torcere quasi quanto ama uscirsene improvvisamente con
frasi tipo “Certo Leorio, hai ragion, faremo
così” per tenerlo
all'erta. È come se Kurapika abbia preso una laurea
nell'arte di far
uscire pazzi gli uomini oltre alle lezioni per acquistare il suo
perfetto Sguardo di Disapprovazione.
Quel pensiero lo fa ridere
perché, onestamente, solo Kurapika può altalenare
tra ragazzo mite
e gentile e casalinga intelligente... con un pizzico di combattente
del crimine per insaporire il tutto. È proprio come un
personaggio
dei fumetti.
Kurapika è davvero, davvero
strano. Però riesce ad accendere il desiderio in Leorio, il
che
significa che anche Leorio dev'essere strano. E questo lo riporta al
pensiero di quella cosa del matrimonio.
“Dovrei telefonare i vicini”
mormora a se stesso “E chiedere loro come facevano a saperlo
prima
di noi”
Kurapika non parla mai davvero con i vicini; lui va
e viene come il vento. Correntemente, lavorando come bodyguard per
una ricca famiglia e venendo pagato fin troppo bene per quel lavoro,
Kurapika è spesso via per essere usato come un accessorio
carino a
feste o viaggi di lavoro.
La prima volta che Leorio ha portato
una donna nel loro appartamento, immagina che le grida di lei abbiano
svegliato la famiglia Ishida perché il giorno dopo il marito
ha
avuto il coraggio di chiedergli se avesse tradito Kurapika.
Leorio
si ritrova a ridacchiare, ricordando quando aveva riso quella
volta.
“No” disse “Io e lui siamo solo
amici”
E
Ishida gli diede una di quelle occhiate che dicevano che non credeva
ad una di sola parola. Nelle seguenti conversazioni con tutti gli
altri vicini, beh, l'opinione generale era che solo Kurapika era
gay.
Solo che Kurapika non è gay neanche ora. È solo
Kurapika.
Il che significa che probabilmente neanche Leorio è
gay, perché dopotutto lui apprezza sempre le belle donne. Il
castano
era solito dire che lui amava le donne ma non era innamorato di loro:
gli piace cacciare, flirtare, fare il romantico e le cene. Se
ciò
porta al sesso allora è ancora meglio; se non è
questo il caso, si
è comunque divertito. Se questo porta ad una storia
d'amore... beh è
successo solo una volta.
Ma in questi ultimi mesi sente di non
aver bisogno di andare a caccia, segno che si trova più che
bene con
Kurapika. È consapevole, infatti, che se va a casa dopo il
lavoro
troverà la migliore preda perché tra di loro non
c'è stato nessun
inseguimento.
Capisce quindi perché tutta la cosa per Kurapika
sia un po' confusionaria; tutto quello tra loro è successo e
basta.
E Leorio non sa a chi dare la colpa: lui stesso perché
è andato
spedito, dritto verso il biondo e l'ha baciato, o Kurapika,
perché
ha praticamente sfidato Leorio a farlo.
Però
riflettendoci non è una questione di chi deve addossarsi la
colpa
perché quel primo bacio non è stato affatto male,
anzi è stato una
rivelazione. Qual'era quel detto, 'essere ciechi davanti
all'ovvio'?
Ecco perché pensa che loro siano stati una coppia
ancora prima di saperlo. Erano sempre stati compagni in tutto...
tranne che a letto. E alla fine anche questo è arrivato,
improvvisamente, e da allora Leorio è orgoglioso di dire che
loro
hanno compensato a tutti quegli anni persi. Era stato solo un bacio a
far capire tutto.
Non è che Leorio non ha mai saputo che
Kurapika era bello. Lo sapeva e lo ammetteva regolarmente, ma questo
non conta perché
chiunque pensa che Kurapika sia bello. L'intera
città pensa che Kurapika sia bello... ma irraggiungibile,
neanche da
provarci.
Leorio sorride e lancia uno sguardo all'orologio.
Sette meno dieci. Il volo di Kurapika dovrebbe atterrare a breve e
lui dovrebbe tornare in un paio d'ore al massimo. Prima che il biondo
partisse, Leorio gli aveva offerto di andare a prenderlo, dopo che
avesse finito di scortare il suo capo a casa, ma Kurapika aveva
declinato.
Leorio non si era mai accorto di quanto
l'appartamento senza di lui sembrava così solitario. Questa
è stata
la prima volta che con la casa vuota a disposizione non si era
portato nessuna donna. E questa sarà anche la prima volta
che
Kurapika non avrà niente da dire sullo stato del bagno.
***
Leorio non vuole addormentarsi prima
dell'arrivo del ragazzo, ma lo fa, inevitabilmente, e si risveglia
solo al rumore delle chiavi e della porta che si apre. Appoggia tutte
le sue carte sul tavolo, vicino la lampada e va a salutare il suo
amato.
Un abbraccio è d'obbligo, si dice. Un caldo abbraccio,
un bacio profondo e qualche domanda sulla loro settimana e una
constatazione sul fatto che dovrebbero andare a letto il prima
possibile.
Ma Leorio sa anche che lui e Kurapika non sono come
le altre coppie: loro sono Leorio e Kurapika.
Così il medico sospira “Immagino che
non sono così importante da meritarmi una chiamata,
eh?”
Come
si aspettava, Kurapika è subito indignato
“Beh” sbotta “Le
persone che hanno un cellulare dovrebbero assicurarsi che esso sia
acceso”
“Beh, ovviamente qualcuno non sembra ricordare che
possediamo un telefono fisso” Leorio
incrocia le braccia e
lancia un'occhiata esasperata al biondo “Quanti anni hai, 23?
Troppo giovane per perdere già la memoria. Che
peccato”
“La
linea fissa è ancora più efficiente con una
segreteria telefonica,
che abbiamo e che dovresti controllare più spesso”
Kurapika fa una
pausa, esita e poi aggrotta la fronte “E comunque, che razza
di
saluto è mai questo?” e guarda il castano come se
stesse
aspettando qualcosa di meglio.
“Era un 'ciao'... o qualcosa
del genere” ride l'altro.
“Non era un ciao” Kurapika
sembrava non voler altro che mettere via il suo bagaglio, fare una
doccia, dare un pugno nello stomaco a Leorio e andare a letto.
Ciò
nonostante, si ricompone nella sua miglior posa da maestrina e da
il via alla sua sviolinata. “Quella era un'accusa
perché tu
ritieni che io non ti abbia chiamato per avvertirti, cosa che ho
fatto, quindi la tua accusa è inutile
perché tu non ti degni
neanche di controllare la segreteria”
“Il tuo rimprovero è
più debole e pigro rispetto agli altri” l'altro
risponde con
disapprovazione.
“Sono stanco” gli ricorda Kurapika
“E le riunioni dei consigli di amministrazione sono
noiosi”
Leorio
ridacchia. Gli piace sapere di essere l'unico che può vedere
Kurapika lamentarsi.
“Ecco” prende la valigia del biondo “Vai
a fare una doccia”. Dopo un ripensamento, aggiunge
“Usiamo la mia
stanza? Il letto è sfatto... è come tornare a
casa”
“Io
sono appena tornato a casa” Kurapika puntualizza ma poi
sorride
quando si avvicina all'altro. “Potrei addormentarmi nella
doccia,
se non sono fuori tra una ventina di minuti vieni a
controllarmi”
“Lo farò” risponde il castano, lui
vorrebbe andare a controllarlo subito, magari per fargli compagnia ma
si frena. Ha aspettato un'intera settimana, adesso può
aspettare
quindici minuti. Kurapika è esausto quindi un materasso
è
preferibile alla vasca. Inoltre potrebbero rompere di nuovo l'asse
della tenda.
Così Leorio si limita ad andare nella sua
stanza, pulisce un po', si siede sul letto e lo aspetta, ascoltando
il rumore dell'acqua corrente in sottofondo. Il suo amato lo
raggiunge diciassette minuti dopo con la pelle arrossata e i capelli
umidi.
***
Leorio chiama la loro
relazione proprio così: una relazione. Non la denomina come
omosessuale perché rimane comunque dell'opinione che loro
non sono
gay, non lo sono. È successo solo che si sono innamorati e
per caso
sono entrambi uomini. Non che Leorio ha un problema con l'idea di
essere gay ma sa di non esserlo, nonostante la sua relazione con
Kurapika sia più profonda della semplice attrazione sessuale.
Il signor Leorio, genio-rivelazione
dell'ospedale più prominente della città, ben
conosciuto e ben
rifiutato da ogni dottoressa, infermiera e segretaria, lui non
è
certamente gay.
Ma Kurapika, il geniale Blacklist
Hunter che era così concentrato sui suoi obiettivi che, per
un tempo
infinito, non ha mai pensato al sesso e non aveva mai visto un
reggiseno in vita sua (e se era mai successo, era probabilmente per
sbaglio).... beh, qualche volta, Leorio pensa davvero che lui lo sia.
Però la cosa non gli interessa, quello che lo infastidisce
è che i
vicini se ne siano accorti per primi. Di nuovo.
Leorio si chiede solo perché gli ci è
voluto tutto quel tempo per realizzarlo. Così quando entra
nell'ascensore per raggiungere il loro piano, rivede alcuni dei punti
più strani riguardo il suo amante che di cui non si era mai
chiesto
prima.
Uno, Kurapika si è travestito. Questo da solo non ha
molto significato; una volta la vendetta per Kurapika significava
più
della sua stessa vita e Leorio era sicuro che il biondo avrebbe
venduto anche i suoi testicoli per quella causa. Vestire abiti da
donna non importava... quello che importava era che Kurapika ce li
aveva ancora. Sono in fondo all'armadio e quello spaventa
Leorio.
Due, i vestiti tribali di Kurapika. A Leorio non
interessa ciò che dice Kurapika: non è
assolutamente possibile che
tutti gli uomini Kuruta indossavano gonne. È impossibile.
È anche
vero che Kurapika adesso li indossa raramente, ma anche quelli,
comunque, sono nel suo armadio.
Tre, Kurapika risulta bello
con qualsiasi cosa addosso. Ok, questo non è un punto valido
ma a
Leorio piace pensarci.
Quattro, a Kurapika piace cucinare.
Normalmente Leorio attribuirebbe questo al fatto che il ragazzo abbia
dovuto vivere da solo fin da piccolo, eccetto per il fatto che
Kurapika ci tiene ad abbinare i cibi. Usa verdure e spezie per scopi
decorativi.
Cinque, Kurapika fa sesso con Leorio... tanto
sesso. Questo non è un motivo valido, ma a Leorio piace
pensare
anche a questo.
Sei, anche dopo tutto quel fiasco di San
Valentino in cui rifiutava di essere preso per donna, Kurapika
continua a portare fiori a casa – anche se non sono le rose
con cui
giocare a letto.
Sette, a Kurapika piace stare sotto. In
realtà non dice che gli piace, e probabilmente non lo
farà mai, ma
è ovvio che gli piace. Questo comunque non significa che a
Leorio
non piace stare sopra e sa che non è un valido argomento, ma
l'uomo
adesso è distratto e sa esattamente cosa farà
quando vedrà il
biondo.
“Leorio-Kun!” una voce femminile lo
rimprovera “Hai un'espressione malvagia. Cosa stai
pianificando?”
“Ah?” chiede Leorio, stupidamente, e
improvvisamente si ricorda di non essere da solo nell'ascensore
“Oh... Ishida-san. Ciao” sorride.
La signora Ishida
risponde al sorriso “Quindi, quindi? Come mai così
eccitato? Stai
già pianificando qualcosa di grande?”
“Grande?”
Lei
gli da qualche colpetto col gomito “Dai, a me puoi dirlo.
Mancano
solo un paio di settimane; devi aver pensato a
qualcosa”
“Qualcosa?”
La signora mette il broncio
e Leorio si chiede come fa una donna di trent'anni ad essere
così
carina. “Per Kurapika-kun! Il suo compleanno è tra
poco no? Il 4
Aprile”
"... Oh. Oh.
Uh, no, non ho ancora pianificato
nulla”. Deve ancora andare al sexy shop e, cavolo, i
loro vicini
davvero sapevano tutto. E se avevano delle telecamere nascoste nel
loro appartamento?
“E cosa stai aspettando?” lei gli
chiede in un tono che gli ricordava sua madre.
“Uh...ehm...oh! È il nostro piano”
le porte dell'ascensore si aprono “Ishida-san, godoti il
resto
della giornata. A domani!”
“A-ah. Abbi cura di te, Leorio-kun”
lei risponde camminando verso la sua porta. Sono troppo vicini,
riflette Leorio, lui e Kurapika hanno troppi soldi per rimanere
confinati in un palazzo così affollato.
Leorio la saluta con la mano ed entra.
“Sono a casa” saluta, sbattendo la
porta e togliendosi le scarpe. Aggrotta la fronte in disappunto
quando però il saluto non è corrisposto, si mette
le ciabatte e si
avventura per casa. “Kurapika?” lo chiama mentre si
toglie giacca
e cravatta.
È in salone quando vede attraverso la
porta scorrevole che Kurapika è fuori al terrazzo. Il biondo
è
inginocchiato ad aggiustare qualcosa... che cavolo? Sono vasi di
fiori? Vede Kurapika alzarsi, mettere a posto gli ultimi vasi,
spolversarsi i vestiti e rientra dentro.
“Oh. Quando sei arrivato?” chiede
sorpreso quando vede Leorio.
Il medico lo studia per un momento,
notando le macchie di sporco. Il biondo sta indossando un paio di
vecchi jeans e una delle “orrende” magliette di
Leorio.
“Proprio
ora” sorride ferino “E ho fame”
“Oh?” Kurapika
spaesato “Non ho ancora preparato la cena”
Il castano è
visibilmente deluso e la sua libido perisce a causa di quelle parole
e quando si accorge di quanto piccolo sembrava Kurapika con la sua
maglia.
“Vuoi qualcosa di leggero o sostanzioso?” chiede
Kurapika mentre va in bagno e si toglie la maglia “Faccio una
doccia e preparo”
Il più grande volta il capo verso le
piante che decorano il balcone, verso il suo ragazzo in ritirata e
imita il broncio di Ishida-san. Tra l'improvvisa stranezza e Kurapika
che in deliberatamente ignora le implicazioni della dichiarazione di
Leorio, questi si riduce a borbottare contrariato.
“T-Tu...
io ero pronto per un round sul divano, sai?”
“Oh? Allora
vengo per il prossimo round”
“E voglio il curry!”
***
Kurapika è molto, molto
strano. Leorio l'ha sempre saputo, e l'ha sempre trovato sconcertante e
tenero allo stesso tempo: il biondo trova rilassanti
cose come regolare il budget e troppo spesso ha il naso così
immerso
in libri più grandi di lui che, Leorio giura che
può appendersi
tutto attorno al suo corpo prima che lui se ne accorga. Può
impiegarci anche quindici minuti per scegliere una marca di salsa di
soia e comprare anelli di fidanzamento per vincere
discussioni.
Quindi quando Kurapika inizia a fare cose come a caso
trasformare il loro balcone in un giardino...beh, Leorio non
chiede neanche più.
Invece dice “Carini i fiori”. Riesce a
vedere il piccolo giardinetto dal divano, allunga un braccio per
prendere un pezzo di curry dal suo piatto che è sul tavolino
basso.
È ancora caldo e saporito... la loro era stata davvero una
sveltina.
“Mmmm”
“Non ti dispiace?” Kurapika sembra leggermente
sorpreso.
“Perché dovrei?” chiede il castano
con un boccone di pollo in bocca “Non usiamo il balcone per
altro”
Il più piccolo si muove sotto di lui, cercando di
districare i loro corpi, senza successo “Posso avere il mio
curry
ora? Non mangio da stamattina”
Leorio gli da un boccone
“Come mai?”
“Ho avuto ospiti” l'altro risponde con un
tono che implica che non vuole dare altre spiegazioni.
“Non
parlare con la bocca piena”
Almeno adesso Leorio sa perché
di tutti quei fiori.
***
Kurapika è fin troppo soddisfatto del suo piccolo giardino.
Quando il tempo
è
bello, si siede fuori e legge, la schiena contro la porta. Leorio si
domanda anche di questo ma siccome leggere non è un nuovo
hobby, non
chiede altro. Dev'essere un libro davvero bello perché il
biondo sta
fuori finché non fa buio e non può leggere senza
la luce del
salotto... ossia finché Leorio non lo tira dentro.
Tre notti
dopo la creazione del giardino, Leorio borbotta “Il libro e
le
piante ti hanno rapito”. Tutto ciò è
stupido e ingiusto perché
non si tratta di una donna ma di piante e un libro, solo che Leorio
si ostina a pensare che sia colpa loro. È geloso? Sospira e
si sente
ridicolo e insicuro, per la prima volta in tanti mesi.
Kurapika
appare sorpreso e poi genuinamente apologetico. Mette il libro da
parte e racchiude Leorio in un abbraccio.
Quella sera però non
fanno sesso perché non è così che
risolvono le cose.
***
Verso la fine della
settimana, Leorio spera che il fascino di Kurapika verso nuove piante
sia diminuito, in un certo modo. Venerdì è Birra e Onigiri Night
con sesso per dessert, ed è sempre stato
così. Lui pensa che sia
viziato: Leorio non è abituato a non avere Kurapika per
sé quando
sono entrambi a casa. Ma ora invece deve competere. Con delle
piante.
Per fortuna Leorio trova gli onigiri sul tavolo quando
arriva in cucina e scorge Kurapika contro il bancone per salutarlo
entusiasta. Tutto è tornato alla normalità, pensa
sollevato.
Pensa
ciò finché la mattina seguente, avventurandosi in
cucina in cerca
di caffè, non trova Kurapika con una tazza in mano. Si
sofferma
qualche istante in più, assicurandosi di vedere proprio
quello che
pensa di vedere e poi sbianca.
Kurapika sta sfogliando un
catalogo, guardando delle tende.
“Questo è molto peggio”
Leorio pronuncia, ignorando l'espressione dubbiosa che gli rivolge il
biondo.
“Cosa intend...EHI! Che stai-?”
“Oh...bene”
sospira Leorio dopo aver controllato “Sei ancora un
maschio”
“...
di che stai parlando?”
“Ho bisogno di caffè” prende la
tazza di Kurapika e ingurgita tutto il contenuto.
“Ne hai
avuto. Adesso preparamene altro”
“Solo se giuri che non
sottoscriverai un abbonamento a riviste femminili e iniziare a fare
quiz tipo 'Quanto sei sexy?'”
Kurapika guarda Leorio come se
davanti a sé ha un pazzo “Non posso credere che tu
pensi che
quello strano sia io”
***
Leorio ama Kurapika. Gli piace pensare
che amerà sempre Kurapika, non importa cosa il biondo possa
essere o
diventare: maschio, femmina, cane... ok forse non cane, ma quello
è
il senso. Il punto è che Leorio può gestire un
Kurapika maschio,
potrebbe gestire un Kurapika femmina, ma non riuscirebbe a gestire
qualcosa a metà. Kurapika è abbastanza strano
com'è
normalmente.
Quando Leorio torna a casa e trova Kurapika
intento a sorseggiare il caffè e sfogliare una rivista di
interior
design, perde la testa.
“Ok questo è troppo!” urla, sbattendo
le mani sul tavolo “Gardami, guardami, guardami,
guardamiguardamiguardami”
“Ti sti guardando” dice
Kurapika asciutto. Non suona neanche un po' sconvolto o impaurito
dall'improvviso scatto di Leorio, perché sono cose naturali
da parte
del castano. Prende un altro sorso di caffè.
“Guarda, se vuoi essere così tanto
donna perché non me lo dici? Possiamo farti fare
un'operazione, se
vuoi... Kurapika stai bene?”
Ci vuole un po' per farlo
smettere di soffocare, e Leorio fa una smorfia prima divertita, poi
di disgusto quando vede il caffè schizza prima sul tavolo e
poi sul
pavimento... e poi annuisce con approvazione perché
è una buona
distanza, considerando che il caffè è gli
è uscito dal
naso.
“Di-cosa-stai-parlando?” il biondo domanda tra un
colpo di tosse e l'altro.
Il può grande lo colpisce tra le
scapole “Tu! Tutto questo... fiori e cose da femmine.
E che cavolo,
mi hai fottuto il cervello la prima volta quando scherzavo sul fatto
che tu fossi la donna e ora vuoi diventarne una?”
Kurapika
lo fulmina con lo sguardo “Non ho fatto niente e non sto
facendo
niente!”. Si alza arrabbiato “E se questo
è qualche stupido
stratagemma per convincermi a indossare quella gonna a
letto...”
“Oh, lo faresti?” chiede l'altro con tono
sognante, augurandosi di essere accattivante.
“No! E
comunque, da dove ti è venuta quell'idea?”
“Oh non so...
magari tutte quelle abitudini femminili...”
“Stai
stereotipizzando... e ti piace l'idea che so cucinare e pulire quindi
stai zitto! Anche tu cucini e pulisci!”
“Ma io non mi
comporto da ragazza!”
“Non fare l'idiota!”
“E
TU STAI DIVENTANDO RUMOROSO ED EMOTIVO”
“Perché diavolo continui ad imporre
stereotipi femminili su di me?!”
“Sto cercando di essere
supportivo! Ed è quasi il tuo compleanno, quindi deciditi
perché
devo sapere se regalarti un boxer o un reggiseno”
A volte
però Leorio dimentica che Kurapika sferra dei potenti ganci
destri.
Quando si risveglia, qualche minuto
dopo, si ritrova sul divano. Kurapika è seduto sulla
poltrona e
quando Leorio si mette a sedere, trova acqua e aspirina sul tavolo,
che prende senza fiatare. “Ok... forse me lo sono
meritato?”
“Non
proprio” Kurapika acconsente “L'ho fatto per amore.
Stavi
diventando indubbiamente pazzo... qualcuno doveva farti
rinsavire”
“Non l'hai fatto per amore, piccolo
stron-”
“Stai zitto o ti stendo di nuovo, sono un po'
arrabbiato”
Leorio si massaggia la faccia “Avrò
un bel livido”
“... mi dispiace”
“Sì lo
so”
“Perché quella stupida asserzione?”
“Essere
donna non è male, no?”
“No ma... oh non lo capisco
neanche io. Se iniziamo a parlare di questo non ci fermeremo
più”
sospira il biondo “Perché non mi hai chiesto
solamente cosa stavo
vedendo nei cataloghi?”
Leorio scrolla le spalle “Pensavo
che non volessi che te lo chiedessi. Tu sei davvero strano, lo sai?
Perché non mi hai detto tu perché li stavi
sfogliando?”
“Pensavo
che non fossi interessato. Sei stato così assorto nel tuo
lavoro
ultimamente, comunque ti avrei detto tutto una volta che avrei deciso
cosa fare”
“Cos'hai deciso di fare?”
“Cambiare
sesso”
“Oh, ok... ehi! Non prendermi in giro,
stronzo!”
“Leorio, abbiamo vissuto qui per anni. Voglio
cambiare almeno il bagno. È così... beh, la
pittura sta iniziando a
scrostarsi e così via. Potremo ristrutturarlo
e...” esita per un
secondo “... e stavo pensando che magari potremo togliere di
mezzo
una delle nostre camere e fare una vera stanza per gli ospiti con un
letto matrimoniale...sai, per Gon e Killua”
Leorio inizia a
sentirsi un idiota "... Oh. Oh. Oh." sorride. “Volevi
solo cambiare un po'. Capisco. E pure il giardino?”
“Oh”
Kurapika sorride, ma è più rivolto a se stesso
che altro “No, il
giardino, ehm, hai presente Ana-san del piano terra?” Leorio
annuisce “Era qui l'altro giorno e mi ha fatto notare che non
avevamo piante nell'appartamento. Non so come, abbiamo iniziato a
parlare di giardini e vengo a sapere che a lei piace tanto il
giardinaggio proprio come piaceva a mia madre, e questo mi ha fatto
ricordare...”
Leorio si massaggia le tempie e si domanda per
quanto tempo Kurapika si era portato dentro questo velo di nostalgia,
mentre lui era sommerso di lavoro e lontano da casa. Ora si sente
male per aver tenuto il biondo dai ricordi tutte quelle volte
“Scusa.
Avrei dovuto accorgermene”
“Va tutto bene” risponde
Kurapika facendo capire che era quello che sentiva davvero
“Tu sei
qui ora e questo è più importante dei soli
ricordi”. Ora stanno
iniziando a diventare sdolcinati così si affretta a cambiare
argomento “Mi vuoi aiutare a scegliere le nuove tendine per
la
doccia?”
“Va bene” acconsente Leorio “Ma scelgo io
i
colori”
Alla fine decidono verde, proprio come un giardino.
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
Angolino di Faith.
Solo oggi mi sono accorta che tra
pochi gironi sarebbero scoccati due mesi dall'aggiornamento,
così mi
sono messa sotto e ho sfornato il nuovo capitolo! E dato che dovevo
farmi perdonare ho unito ben DUE capitoli xD. Devo ammettere che mi
sono abbastanza divertita con questo capitolo che si potrebbe
chiamare “Le pippe di Leorio... o qualcosa del
genere”. Mi sono anche accorta che ho detto troppe volte la
parola 'capitolo' ma è sempre meglio abbondare... capitolo!
Il prossimo capitolo (!) sarà
finalmente tutto su Gon e Killua che fanno gli sporcaccioni eheh.
Oh angolo news. È uscito il nuovo
trailer sul secondo film di hxh, *-* Per chi non lo sapesse si chiama
HunterxHunter - The Last mission e se avete voglia seguitemi su tumblr
dove
ogni tanto posto qualche notizia akuroku-perfectillusion.
Scusatemi
se non ho risposto alle recensioni ma vado di frettissima, come
sempre vi ringrazio tantissimo sia per le bellissime recensioni che
per preferiti, seguite ecc che aumentano sempre di più
e allo stesso tempo vi esorto sempre a continuare così
perché questo è un sito in cui scambiarsi
opinioni è fondamentale <3 oh se
avete tempo e voglia e vi piace Kingdom Heart vi rimando ad un'altra
fic che sto scrivendo, Viva
la Vida
Detto ciò ci rivedremo al prossimo capitolo... ovviamente ci
rivederemo solo se invece di leggere solamente mi lascerete anche un
parere u.u
NEXT
9.
Housewarming
“Non essere
cattivo!” Gon prende a saltellare sul letto per protesta
“Dimmi perché
vuoi trasferirti?”. Deglutisce, sentendosi
colpevole, ma pòoi realizza che non ha fatto nulla per cui
sentirsi in colpa.
“È... Ho... ho
fatto qualcosa di sbagliato? AH!” afferra la mano di Killua
“È a
causa della bruciatura sul tappeto? Killua mi dispiace
tanto! Ti prometto che non
lo faremo più sul pavimento!”
Campagna
di Promozione Sociale
- Messaggio No Profit:
Dona l’8‰
del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di
scrittori.
|
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Capitolo 9 *** Inaugurazione della nuova casa ***
Domesticity
Arc
9.
Housewarming
Killua
si sta versando una tazza di caffè quando arriva Gon. I
capelli sono
spettinati, l'aria ancora addormentata e l'alito pesante di chi si
è
appena svegliato; sembra essere rotolato giù dal letto senza
essersi
fatto neanche una doccia.
“Buongiorno”
farfuglia mentre si strofina un occhio. Si avvicina a Killua ma
quest'ultimo gira il capo per evitare un bacio sulla bocca.
“Hai
chiuso la porta a chiave, vero?” Killua chiede quando le
labbra di
Gon raggiungono invece il suo orecchio “Non voglio che la zia
Mito
veda il casino”
“Certo
che l'ho chiusa” Gon ridacchia e si gratta la nuca
“Non vorrei
mai che vedesse quello”. Improvvisamente
appare abbattuto e
aggiunge “Ma sai...probabilmente dovremo chiederle come
pulire”
Killua
freme a quelle parole ma cerca di non far trapelare un certo
nervosismo “Stupido, non può essere tanto
difficile da pulire...
Probabilmente funzionerà pure lo shampoo”
“Lo
pensi davvero?” il volto di Gon si illumina.
Killua
si prende giusto il tempo di un sorso del suo caffé prima di
rispondere.
“Comunque
ho una bruciatura da tappeto sul ginocchio”
“Oh...” Gon
appare stupito, senza parole, per alcuni secondi e poi si affretta ad
aggiungere un imbarazzato “Scusa?”, ma Killua fa
spallucce e gli
assicura che non è niente di importante perché in
realtà sta
ripesando alle Cose™ che hanno fatto e che gli hanno
provocato
quell'escoriazione. Non gli dispiace affatto, in realtà.
***
La
sua intenzione era di parlarne prima con Gon, in privato, ma poi per
qualche motivo ha sparato tutto a cena quella sera.
“Me
ne vado” annuncia di punto in bianco e il quieto trafficare
per la
cucina cessa immediatamente.
“Killua?”
chiede confusa Mito, “Te ne vai dove?”
Gon
nel frattempo gli rivolge un'occhiata che praticamente gli dice
“E
quando ti saresti degnato di dirmelo?”
“In
un appartamento tutto mio” spiega il ragazzo cercando di non
essere
troppo irruento con le parole. Non è che a lui non piaccia
vivere
qui, perché lui vuole davvero bene a zia Mito
però... “Ho bisogno
del mio spazio”
“Il
tuo spazio?” Gon gli fa eco, colpito nel vivo
“Ma...ma-”
Mito
si avvicina con fare ansioso “Ma perché?”
“Niente
di personale” Killua si affretta a rassicurarli
“È solo che...”
è solo che vorrebbe essere normale per una volta, come tutti
gli
altri ragazzi “Sto crescendo, no?”
“Anche
io se è per questo” ribatte Gon, con aria ferita
come se Killua lo
avesse tradito in qualche modo “E io-”
“Gon.
Dopo, okay?”
“Cosa
ti ha spinto a prendere questa decisione?” chiede Mito di
soppiatto
“Perché così all'improvviso? Non ti
piace più qui?”
“Certo
che mi piace!” cerca di spiegare Killua ma Mito non ne vuole
proprio sapere.
“Allora
puoi stare! Non sei un problema, e non mi fai neanche penare come
Gon”
“Zia
Mito!”
“Grazie”
risponde Killua con un cenno del capo “Ma mi sto
già organizzando.
Non andrò lontano... però... però
vado” si affretta ad
aggiungere alla vista delle loro facce orribili. Dopo aver mollato la
bomba sui due, si alza da tavola scusandosi e sa che la cena non
continuerà in silenzio e che la questione non
sarà certamente
chiusa, perché dopotutto Gon è Gon.
***
Gon
si sente un pochino ferito. O forse non proprio un pochino.
Killua è il suo tutto e lui ne è certo. Ne hanno
passate così
tante insieme che non può non considerarlo il suo tesoro
più
grande, e il fatto che Killua abbia preso una decisione del genere
senza neanche consultarlo... fa male, ecco.
“E
comunque!” borbotta allo specchio del bagno “Quando
sei
sposato-... non saresti tenuto a portare con te la persona con cui
sei sposato quando decidi di trasferirti?”
Alla
fine conclude che Killua sta facendo lo scemo, e quando finisce di
spazzolarsi i denti, si precipita nella sua camera (la loro camera) e
chiude la porta con un tonfo.
“Sì,
Gon?” gli chiede Killua con calma senza muoversi dal letto.
“Tu!”
il ragazzo gli punta un dito accusatore “Tu avevi promesso
che
saresti stato con me per sempre!”
Killua
appare considerare la sua esclamazione per qualche secondo
“Non
capisco come questo mi costringa a starti sempre appiccicato in ogni
momento della giornata”
“Non
essere cattivo!” Gon salta sul letto e il materasso protesta
sotto
quell'improvviso peso “Dimmi perché te ne vuoi
andare”.
Deglutisce sonoramente, sentendosi colpevole, ma poi si rimprovera
perché è sicuro di non aver fatto niente di cui
sentirsi colpevoli.
“È che...cioè... ho fatto qualcosa di
sbagliato?- Ah!” afferra
la mano di Killua “ È a causa della tua bruciatura
da tappeto?
Killua, mi dispiace tantissimo! Non lo faremo mai più sul
pavimento!”
“No,
stupido!” l'altro si scansa e colpisce Gon con un pugno
giocoso
dritto in testa “Tu non hai fatto niente”
“Eh?
Allora... quello è il problema? Che non ho fatto
niente?” domanda
preoccupato facendo gli occhi a cui sa che Killua non sa resistere
“Eh, Killua?”
Il
ragazzo dai capelli argentati sospira.
“Senti
Gon... è che non mi va più di vivere a spese di
zia Mito”
Gon
sembra pensarci qualche secondo prima di realizzare, pochi secondi
dopo, cosa Killua voglia davvero dire.
“Guarda
che non sei un problema” fa eco alle parole della zia,
“Zia Mito
vuole che stiamo qui con lei! Le piace fare il bucato e tagliarci i
capelli e prepararci la cena e-”, fa una breve pausa e
corruccia la
fronte “E comunque stiamo raramente qui con lei, quindi qual
è il
problema?”
Gon
lo guarda speranzoso, Killua invece sembra avere dei conflitti
interni.
“Gon,
la mia famiglia è ricca. Abbiamo un'intera regione per
noi”
L'altro
inclina la testa “Sì...?”
“Non
ho mai fatto niente di normale come vivere per conto mio, in un mio
piccolo spazio personale” Killua spiega con espressione
accigliata
“Voglio solo qualcosa del genere. Trovare un appartamento, un
lavoro e vivere una vita normale”
“Non
hai bisogno di un lavoro, siamo Hunter e-”
“Non
è questo il punto!” Killua incrocia le braccia al
petto e sposta
lo sguardo “Se non capisci, lascia cadere la questione e
fammi fare
quello che voglio”
Le
parole di Killua risuonano amare nella stanza e per l'ennesima volta
Gon, testardo com'è, non si da per vinto, getta infatti le
braccia
attorno all'altro e lo stringe in un forte abbraccio “Io
penso che
questa sia solo una tua fase” afferma con un sorriso
“Ma va bene.
Fai quello che vuoi, l'importante è che non vai troppo
lontano!”
“Tranquillo”
gli promette Killua, non riuscendo a trattenere un sorrisetto quando
Gon lo spinge in posizione prona “Ti ho dello che sarei stato
con
te per sempre, no?”
“E
così sarà!” cinguetta felice Gon,
perché sta già pensando a
quella cosa.
***
L'ultima
cosa al mondo che vuole Mito è che loro crescano,
però allo stesso
tempo è quello che desidera. Vuole che imparano a prepararsi
da soli
la cioccolata calda e le uova fritte, però allo stesso tempo
vuole
mandarli via dalla cucina e vedersela lei con tutti i preparativi.
Vuole che imparano a dividere bene i bianchi dai colorati,
però non
appena li mette a lavoro vorrebbe abbracciare i loro morbidi golfini
e lavarli lei stessa per i suoi bambini. Le piace l'idea di aver
insegnato loro l'igiene e le buone maniere a tavola, eppure le manca
il suo Conto Alla Rovescia per le Pulizie e
schiaffare la mani
di Gon quando non usa la forchetta.
Soprattutto,
le piace far finta di non sapere che fanno sesso al secondo piano
della sua casa. Gon sa di non poter mentirle e così non lo
nasconde
nemmeno.
I
suoi ragazzi stanno crescendo e lei non è sicura di come
debba
prenderla. Le piace sfoltire le acconciature maschili e la lavatrice
piena di boxer... Le piace il caffé bollente che aspetta lei
non
appena entra in cucina.
A
Mito piace essere madre, soprattutto perché non le capita di
esserne
una molto spesso - non più ormai. E la parte più
difficile di
essere madre è stare dietro quando i bambini lasciano il
nido.
***
Killua
passa le successive ventiquattro ore a preparare tutte le sue cose e
raggiunge una cittadina vicino per andare alla ricerca di qualche
appartamento. Non cerca niente di stravagante perché la
metà del
suo tempo conta di passarlo comunque insieme a Gon in giro per il
mondo. Ha semplicemente bisogno di un posticino in cui mangiare,
dormire e lavarsi la biancheria. E magari guardare la tv.
Alla
fine riesce a trovare un appartamentino in un piccolo condominio. Non
è male ma non lo convince neanche del tutto, non riesce
neanche a
chiamarlo 'condominio' perché è stato a casa di
Leorio e Kurapika,
e, cavolo, quello
è un vero condominio!
“Penso
che lo prendo” mormora e vede gli occhi del proprietario
illuninarsi nonappena le sue parole lo raggiungono. Killua gli
assicura che sarebbe tornato il giorno successivo e caccia il
cellulare una volta rimessosi in viaggio verso la casa di Gon.
“Pronto?”
dopo qualche squillo risponde la voce di Leorio.
“Ehi,
vecchio, parlami un po' del mondo degli adulti” Killua
sorride.
"...dovresti
restringere il camp," risponde Leorio dall'altro capo.
"Okay,
allora consigliami a quale pay-tv abbonarmi"
***
Quando Gon torna a casa dopo aver
fatto compere
con la zia Mito, i bagagli di Killua non sono più
nell’angolo della loro camera dove li aveva riposti in
precedenza.
Il ragazzo storce il naso ma non ci bada troppo, non troppo almeno.
Dopotutto ha un piano.
***
“Zia
Mito” esordisce a cena “Che ne pensi se andassi a
vivere per
conto mio?”
Sua
zia si blocca momentaneamente, con la forchetta ancora in mano, come
se stesse combattendo una guerra dentro di sé.
La vede spostare lo sguardo sulla sedia vuota di Killua – non
è
tornato per cena – e finalmente sussurra “Sarei
triste ma
capirei.” dopo una breve pausa continua poi con voce decisa
“Avete
viaggiato e visto tante cose... come potrei aspettarmi di tenervi
legati qui su questa isola oer sempre? La tua carriera di Hunter ti
ha portato lontano, Gon. Ti meriti di meglio di questa casa di
campagna”
“A
me piace questa casa!” insiste il ragazzo
“È casa mia, ma...”
non può mentire alla zia Mito “Sai che ho ancora
tante cose da
fare, cose da vedere. E noi... e noi-” la sua voce va pian
piano
affievolendosi quando giunge alla realizzazione di quello che sta
davvero accadendo.
“...rimarremo
sempre in contatto,
vero?” conclude
lei riscuotendolo dai suoi pensieri e incontrando il suo sguardo.
“Certo!”
conferma lui - come se potesse mai dimenticarla, del resto “E
ovviamente verrei a trovarti!”
È
difficile per lei, glielo si legge in faccia. Per lei non è
stato
facile lasciarlo andare quando aveva dodici anni. Ma la zia Mito
è
una delle persone più forti che conosce e sa che se
è stata bene
allora, lo stesso sarà adesso.
“Allora
torno più tardi”
“Vai
a vedere la casa di Killua?”
Gon
ridacchia e si gratta il capo “Qualcosa del genere”
Prima
di andare, aiuta la zia a lavare i piatti e a mettere tutto a posto.
Durante il cammino, caccia il cellulare dalla tasca del pantalone e
compone il numero che ormai conosce a memoria. Dopo qualchr squillo
si ricorda di aver dimenticato del fuso orario e si dispiace quasi di
sentire la voce assonnata di Kurapika dall’altra parte della
linea.
“Pronto?”
“Lavori
domani?” Gon taglia a corto tutti i convenevoli, optando
invece per
arrivare dritto al sodo.
“...no,
perché?”
“Okay,
bene. Posso parlarti?”
Kurapika
sembra più sveglio adesso “Cosa succede?”
Anche
se Killua spesso lo chiama stupido, Gon in realtà
non lo è
per niente. Sa esattamente
cosa sta facendo.
***
Killua
sta ispezionando il piccolo appartamento per decidere dove mettere le
cose quando sente bussare alla porta, e subito si chiede cosa possa
volere il padrone di casa a quell’ora, perchè
, ovviamente, lui era l’unico a sapere che si era trasferito
qui...
e invece-
“Come
facevi a sapere che ero qui?” chiede immediatamente una volta
aperta la porta.
Gon
inarca un sopracciglio “Killua, hai detto tu stesso che non
saresti
andato lontano e questo è l’unico palazzo in cui
ci sono posti
disponibili. Non ci vuole un genio per capirlo”
Ora
è Killua a fare una faccia scettica ma lo lascia comunque
entrare e
lo invita ad aggirare una pila di roba ammassata vicino la porta.
“E
questo è tutto?” Gon sbatte le palpebre e lo
guarda perplesso
“Dove sono i mobili?”
“Li
ho nascosti”
“Eh?
E come hai- ehi! Cretino” gli diede uno spintone, imbarazzato
perché stava cascando in una delle sue prese in giro.
Killua
si scansa con un ghigno “Scemo sono appena arrivato qua,
è normale
che non ho ancora i mobili”
“E
quando mi avresti detto che ti saresti trasferito?” con uno
scatto
Gon si avvicina pericolosamente a lui e si compiace quando vede che
Killua indietreggia come intimorito.
“Non
arrabbiarti, sarei tornato stanotte. Volevo solo...beh sai, volevo
rendere la casa presentabile per quando saresti venuto a
vederla”.
Fa così strano parlare di cose del genere. Killua, in tutte
le sue
esperienze e in tutti i suoi viaggi, non ha mai fatto una cosa
così
semplice come arredare e rendere accogliente un appartamento vuoto.
“Queste
organizzazioni dovremo farle insieme” lo rimprovera Gon con
severità.
Killua
lo guarda accigliato, quasi sul punto di arrendersi, e Gon sfrutta
quel momento per afferrarlo per i polsi e tirarlo a sé. Non
importa
che non ci sia letto, un futon, un divano, o neanche un tappeto nella
nuova casa di Killua, da un paio di giorni a questa parte le cose
sono state tese tra loro ed è il momento che vengano
sistemate.
***
“E
comunque” annuncia Gon più tardi
“Dovremo trasferirci insieme”
si muove in cerca di una posizione più comoda, anche e la
parete è
tutt'altro che comoda.
Killua
alza il volto dalla spalla di Gon dove si stava dedicando e sospira
“Lo sapevo che l'avresti detto. Per questo non mi sono
allontanato
troppo, così saresti potuto stare con la zia Mito”
“Questo
è? Hai fatto tutto questo per la zia Mito?”
“Non...
non volevo portarti via da lei” ammette Killua con un po' di
difficoltà. Ora è il suo turno di muoversi dalla
sua posizione
distesa tra le gambe di Gon, ma l'altro stringe la presa attorno al
busto del suo ragazzo perché non hanno ancora finito.
“Killua”
mormora Gon “La zia Mito vuole che facciamo quello che
vogliamo,
che viviamo come vogliamo e dove vogliamo” fa una breve pausa
“È
quello che mi ha detto prima che venissi qui da te. Lei non si
rattristerà”
Killua
rimane in silenzio per un po' mentre giocherella con i capelli
appuntiti di Gon. Alla fine, afferma con spirito ritrovato
“Penso
che sarebbe veramente fantastico. Sai, per avere un appartamento
tutto nostro, un lavoro, e fare qualche viaggetto di tanto in
tanto.... e fare tutte le cose insieme come abbiamo sempre
fatto”
Gon
annuisce e si avvicina ancora di più all'altro con un colpo
di
bacino “E possiamo fare anche questo
molto più spesso, senza preoccuparci di essere colti in
flagrante da
zia Mito”
“Scemo”
Killua ridacchia e si appoggia di nuovo sulla spalla di Gon.
I
due rimangono in silenzio per qualche minuto, godendo il piacere
della sola vicinanza dei loro corpi, e poi Gon parla di nuovo,
prendendo Killua alla sprovvista “Penso che dovremo
trasferirci più
lontano”
“Eh?”
Il
ragazzo sorride felice “Hai detto che vuoi vivere una vita
normale,
o comunque quello che ci è concesso dal nostro status di
Hunter, no?
Ma vorresti davvero vivere in campagna, sull'Isola Balena per tutta
la tua vita? Non succede molto da queste parti...”
“Ma
Gon-”
“E
il lavoro qui sarebbe noioso qui, non ci sono molte opzioni per noi
Hunter” Gon fa finta di rifletterci qualche secondo e scuote
il
capo “Hmmm, no. Anche se mi piace andare a trovare la zia
Mito, non
penso che io e te apparteniamo qui”
Killua
lo fissa basito e sa che Gon sta architettando qualcosa “E
allora
dove apparteniamo?”
“Mah...
forse Yorkshin City?” il sorriso di Gon diventa ancora
più ampio
“In un enorme palazzo”
“Gon!
Mi staresti dicendo che dovremo trasferirci con Leorio e
Kurapika?!”
Gon
ride sotto ai baffi alla vista dell'espressione scioccata di Killua
“No, non con loro ma nello stesso palazzo! C'è un
appartamento
libero al piano inferiore al loro” esclama eccitato
“E a quanto
pare ci sono un sacco di lavori disponibili” gli da un bacio
sulla
guancia “E vivono un sacco di ricconi in quella
città, questo
significa che-”
“I
bodyguard sono in voga” conclude l'altro, ricordando cosa
aveva
detto loro Leorio una volta, e sorride “Vuoi che diventi
bodyguard?”
Gon
annuisce “Potresti fare viaggi di lavoro e vedere un sacco di
posti
nuovi... e poi saresti il miglio bodyguard del mondo!” lo
stringe
forte “Kurapika ha detto che avrebbe parlato con il suo capo,
magari di assumerti direttamente o di suggerire il tuo nome a qualche
altro uomo d'affari. E Leorio ha detto che se vogliamo
quell'appartamento vacante loro potrebbero pagare subito la cauzione
per noi per fermarcelo finché non siao pronti per partire.
Sono
degli amici davvero fidati, voglio loro un mondo di bene, ti
piacerebbe come piano? Eh, Killua?”
Killua
considera quella proposta, nel frattempo Gon gli sorride e gli
accarezza i morbidi capelli argentati. Alla fine il ragazzo sorride e
risponde “Siamo ancora giovani, Gon. Qualche anno qui,
qualche anno
la, non importa dove li passiamo, basta che sia divertente è
che
stiamo insieme. E devo ancora firmare il contratto di
locazione”
“Quindi
è un sì?” Gon esulta.
“Chiamiamo
Leorio” Killua ridacchia alla sua espressione e abbraccia
l'altro
“Ma non ora”
***
Non
una lacrima viene versata quando i due salutano la zia Mito, lei vede
la loro partenza come se si stessero imbarcando in una nuova
avventura. Loro sono i suoi bambini, la andranno a trovare spesso e
non saranno mai troppo grandi per gli abbracci. Le va bene
così.
***
Dato che non hanno mobili o molti
bagagli con loro, Gon e Killua sono liberi di correre e fare gare di
velocità su per le scale, fino al piano di Leorio e Kurapika.
“Buongiono,
Ishida-san!” esclama Gon quando
la vicina di casa apre la porta di casa proprio quando i due ragazzi
hanno raggiunto quella degli amici.
“Oh, ciao!” la
donna li saluta “Siete
tornati per una visita?”
“Più o
meno!” risponde Killua, incrociando
le braccia dietro la nuca, senza distogliere lo sguardo da Gon
intento a bussare.
Quando Leorio risponde, Gon gli
salta addosso
gioioso. Killua rotea gli occhi, divertito dall'atteggiamento del suo
ragazzo e saluta la signora prima di entrare in casa e chiudere la
porta.
“Qui ci sono le vostre
chiavi” dopo tutti i
convenevoli, Leorio consegna a ciascuno dei due un portachiavi e
comincia con le spiegazioni “La fattura dei mobili e tutto il
resto
è in cucina, ma vi lascerò sistemarvi prima di
chiedervi i soldi”
ridacchia “Non sono entrato a vedere com'è la
situazione da quando
abbiamo fatto le ordinazioni che avete chiesto. Kurapika è
in una
strana fase di interior designer ultimamente, quindi, nel caso,
preparatevi. Ho dovuto fare del mio meglio per tenerlo lontano da
quelle mura spoglie, ma non posso controllarlo tutto il giorno,
no?”
“Allora andiamo a dare
un'occhiata alla casa
e torniamo qui!” risponde Gon, prendendo la mano di Killua
per
trascinarlo al piano inferiore. “Ci vediamo dopo!”
“Tornate per
cena” ribadisce l'uomo
affacciandosi alla porta “Penso che Kurapika avrà
delle news per
Killua quando torna a casa”
“Okay!”
Killua non può fare a
meno di sorridere mentre
si lascia trascinare da Gon.
***
I
due ragazzi si innamorano a prima vista dell'appartamento. È
molti
simile a quello di Leorio e Kurapika, solo che è un pochino
più
piccolo perché ha una stanza in meno. Però
è comunque spazioso, è
quasi completamente arredato grazie ai loro amici, e si trova nel
cuore di una città enorme e piena di opportunità.
E soprattutto,
quell'appartamento è tutto loro. Possono fare tutto quello
che
vogliono, anche decorarlo (dato che a quanto pare Kurapika non ha
avuto la possibilità di farlo). Girandosi attorno hanno
visto che il
biondo ha lasciato un messaggio, “Per piacere
mettete almeno le
tende”.
Gon è super eccitato per
l'inizio di questo
nuovo capitolo della loro vita.
“Non so cosa
dire” confessa con voce
soffocata dall'emozione.
“Allora non dire
niente” risponde Killua
con un ghigno.
E così, per prima cosa,
inaugurano il loro
nuovo letto.
***
Questo
è il decimo anno dalla prima
pubblicazione di Domesticty Arc, come vola il tempo.
Scommetto che nessuno si
sarebbe più
aspettato un aggiornamento, sempre se è ancora sopravvissuto
qualcuno che seguiva questa storia e se non fosse stato per la mia cara amica Scarlett non credo che l'avrei mai fatto. Negli ultimi anni sono cambiate
un po' di cose, prima di tutto mi sono laureata, ora sto per
laurearmi di nuovo e vivo in Inghilterra, ho cambiato vari fandom, mi
sono fatta conoscere su EFP e poi l'ho abbandonato in cerca di
qualche riconoscimento internazionale su AO3 – a proposito di
questo, dovrei aggiornare anche lì.
Mi dispiace aver lasciato
così questa storia, vi prometto che non lo farò
più, o meglio,
cercherò di essere più decente con gli
aggiornamenti.
So che i capitoli
precedenti sono meno
fluidi, ero ancora inesperta, e anche se vorrei tanto riaggiustarli
non credo che lo farò per mancanza di tempo e voglia so,
bare
with me.
Prima di lasciarvi ringrazio tutti per le vostre recensioni,
per i messaggi privati che mi mandate e per i preferiti, seguite ecc
ecc. Grazie mille <3
Nel prossimo
capitolo
10. Reality
bytes
“Non
ti permetterò di impostare sfondi di pornografia lesbo su un
computer che porterai a casa e a lavoro”
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