Meditazioni di un piccolo uomo

di malditerra
(/viewuser.php?uid=984469)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La marca dell'estintore ***
Capitolo 2: *** Un viaggio per uno ***



Capitolo 1
*** La marca dell'estintore ***




 
Alle persone interessa sempre sapere se la mia bassa statura influisca in qualche forma sul mio modo di guidare, visto che sono stato designato – o meglio, obbligato dalle circostanze – tassista del gruppo. Dicono che Mini non è la marca della mia auto ma del mio esistere, oppure si mordono la lingua credendo che battute su questo argomento possano offendermi o che possano, invece, non offendermi, ma loro non sanno che in entrambi i casi non riusciranno ad entrare nelle mie larghe tasche. Io so come si distinguono i rifiuti biodegradabili dalle vere pannocchie. Comunque sia, una buona norma è che restare in silenzio non è mai peccato, perché altrimenti non avrei mai potuto assodare che la mia macchina fa insoliti rumori quando cambio marcia e che quindi va aggiustata o rottamata o completamente buttata. È sempre meglio restare zitti per evitare di dire stronzate dunque, sebbene questo tipo di tecnica non posso certamente farlo mio senza sentirmi porre domande come “ma stai bene?” o “sei arrabbiato?”, oppure la più retorica “stasera restiamo a casa?”. Io parlo fin troppo, così tanto che a volte ‘penso ad alta voce’. Oppure non rifletto proprio. Nel momento in cui mi rendo conto che l'imbarazzo ha preso il sopravvento, perché ho riportato a casa tutti gli amici, eccetto quello che mi piace un casino, e che anche lui deve aver notato le lacune meccaniche del mio veicolo, non riesco proprio più a riflettere. Per questo, pur di non restare ad ascoltare quel ticchettio sopportabile ad ogni cambio di marcia, travalicando il postulato massimo già citato, gli chiesi quale fosse la sua marca di estintore preferita. Non so come sia stato possibile, ma appena ho sostato sotto il suo palazzo mi è saltato addosso sorridente e mi ha baciato.
Non male per uno scemo come me.


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un viaggio per uno ***




Ricordo che il giorno dopo aver prenotato un volo per due, destinazione Nantes, ero in fibrillazione per molteplici motivi, come ad esempio il prezzo stracciato a soli 4 mesi dalla partenza, o il viaggio in sé, ricavato da una smartbox ricevuta in regalo a Natale un anno prima, e il fatto che ci sarei andato con uno che i canoni della normalità neppure li sfiora lontanamente, sotto ogni punto di vista. Ossia, scappare per un weekend oltre il confine con un ‘amico’ che tale non sarà mai nella propria fantasia, non solo non sembra reale, ma appare addirittura come una classica situazione da cartoni animati giapponesi per femmine. Il mio umore era alle stelle e i miei colleghi non ne avrebbero avuto mai abbastanza di ascoltare i miei discorsi vacanti di trama durante l’orario di lavoro. Che fossi contento lo sapevamo solo io e dio, per fortuna, perché un mese prima della partenza, provavo tutto il contrario: lui aveva deciso di andare a lavorare a Venezia, dove avrebbe eccentricamente ricevuto infiocchettati lavoro da direttore e supervilla a tre piani. E a questo punto la domanda è lecita: che importanza ha? Non solo ha avuto ripercussioni sul viaggio, che ha imperturbabilmente annullato mediante sms con la scusa dei turni, ma anche su tutto il nostro rapporto – progredito durante siffatti mesi d’attesa. Ci ero rimasto di sasso, perché non c’era stato preavviso per entrambi, non c’era stato originariamente un motivo preciso da rifilarmi con la sicurezza di tenere sedata al suo posto la mia curiosità. L’intoppo non era mica la distanza. Sapevo a cosa sarei andato incontro presentandomi ugualmente il giorno fissato sui biglietti all’aeroporto, ma non avrei mai potuto immaginare che l’uomo nei miei sogni è, in realtà, pure un agente segreto.
Menomale che la smartbox ha due anni di autonomia.


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3584907