Ed
io dove troverò un'altra come te?
Lauren fu l'ultima persona
a cui mi
legai fortemente.
Dopo di lei, nessun altro.
Forse perché ho
sempre avuto paura
delle altre persone, o forse perché lei non fu l'unica ad
essere il
mio sole e poi ad andarsene. Prima di Lauren venni già
abbandonata.
Io non faccio altro che
perdere legami,
nella vita. Qualsiasi cosa accada, prima o poi mi attende una fine.
Mi sentivo così
vuota che non avevo
alcuna parola con cui spiegarmi il mio umore.
Non sapevo quali fossero le
vere cause
del dolore al petto, dei singhiozzi e degli occhi rossi, un continuo
lacrimare caldo.
Sapevo solo che Lauren fece
molto per
me, mentre io, invece, riuscii soltanto a comportarmi da imbranata,
sempre.
Se stavo male io, lei
c'era. Sapeva
prendermi, capirmi, e calmarmi perché somigliava a me.
Se stava male lei, io
facevo del mio
meglio. Un meglio che per il mio punto di vista non fu mai
abbastanza.
Eppure, nonostante tutto,
io sapevo che
quando stavo con lei non mi serviva nient'altro, persino nei momenti
in cui avrei voluto dire delle parole più giuste di quelle
che dissi
o fare cose che solo nella mia mente riuscii a compiere.
Come un abbraccio, per
esempio. Tante
volte avrei voluto abbracciarla, ma non lo feci.
Avrei voluto ringraziarla,
ma non lo
feci.
Avrei voluto migliorare per
lei, ma non
lo feci.
Lasciai trasparire il
peggio di me
nonostante sapessi della mia antipatia verso me stessa.
Lauren, invece, era il mio
meglio e
neanche lo sapeva.
O forse sì, ma
mai avrebbe potuto
vedersi come la vedevo io.
Avrei voluto ascoltare le
sue risate e
i suoi pianti per ancora moltissimo tempo, dar retta ai suoi sfoghi,
stare attenta alle sue confidenze anche se parlava più lei
di me.
Ma forse era meglio
così, che io non
parlassi troppo. Spesso dicevo cose senza senso, cose che non avevano
alcuna logica e che mi facevano sentire stupida. Lei, invece,
sì che
sapeva parlare.
Venni a sapere troppo tardi
che se ne
andava. Doveva partire per un'altra città per studiare.
Quando la vidi per l'ultima
volta aveva
già preparato tutto, ed io neanche me lo immaginavo.
Mi disse che aveva paura
del
cambiamento, che sarebbe stata via per cinque anni.
A quel numero mi sentii
crollare il
pavimento sotto i piedi. Perché me lo disse soltanto il
giorno prima
della partenza? Non capivo niente.
Nonostante il bruciore di
quella
sensazione, quella di esser stata l'ultima a sapere della
novità,
lasciai tutto scorrere. Volli mettere da parte la delusione e pensare
a quegli ultimi attimi con lei, perché poi avrei dovuto
lasciarla
andare e vederla chissà quando.
Là, sotto i
portici, ci fu il suo
ultimo sfogo. Mi parlò del suo ragazzo e delle
difficoltà avute per
la sua imminente partenza. Lui stava male, lo potevo capire.
Lei anche, sembrava volesse
piangere
mentre mi parlava ininterrottamente. I suoi occhi verdi mi parvero
più chiari del solito e non riuscivo più a
smettere di guardarli
mentre lei si confidava con me.
Mi disse anche che le
sarebbe mancata
Jane. Lei, che andava così d'accordo con Lauren e che io
vedevo come
una persona migliore di me.
Oh, certo. Jane ti
mancherà. Ed io?
Non
ebbi il
coraggio di chiederglielo, mi sembrava stupido farlo.
Forse
perché mi
vergognavo, o forse perché non avrei voluto sentire la
risposta.
Quando
arrivò il
momento di salutarla, ci ritrovammo ancora faccia a faccia, dopo aver
camminato verso la mia macchina.
Parlammo
di nuovo
della situazione con il suo ragazzo.
“Dove
troverò un altro come lui?”
Io non
seppi come
risponderle, ma provai a comprenderla.
Il
nostro ultimo
abbraccio fu uno dei più stretti che lei mi abbia mia dato.
Sorrisi
quando mi promise che sarebbe tornata a trovarmi, ma adesso mi chiedo
come io sia stata capace di farlo.
Cosa sorridi,
stupida? Tu non sei
felice, cazzo!
Sapevo
bene che per
lei non sarebbe stato facile, quindi feci un po' fatica ad
immaginarla di nuovo con me, in un futuro.
Non
avrei voluto
lasciarla andare.
La vidi
allontanarsi da me mentre avanzavo affianco al marciapiede con la
macchina.
Mi
chiesi chissà
quando l'avrei rivista, quando l'avrei riabbracciata, quando avrei
riso ancora con lei, quando l'avrei aiutata goffamente nei momenti
bui.
Il mio
tempo era
scaduto e probabilmente avrei dovuto lasciare il mio posto ad
un'altra persona.
Lasciare
che
qualcun altro mi superasse e che fosse più bravo a prendersi
cura di
Lauren.
Lasciare
che
qualcun altro fosse come Jane.
Quando
ormai ero
lontana, cominciai a piangere.
Piansi
per ore, da
quel momento.
Vuota,
nera dentro,
abbandonata di nuovo.
Ci risiamo.
“Dove
troverò un altro come lui?”
Lauren
si chiese
questo. Io, invece, qualcos'altro.
Ed io dove
troverò un'altra come
te?
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