Lauren & Cassie

di Universe_
(/viewuser.php?uid=205897)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettera per Lauren ***
Capitolo 2: *** Ed io dove troverò un'altra come te? ***



Capitolo 1
*** Lettera per Lauren ***


Lauren & Cassie

Lettera a Lauren


Per me il tempo non è mai abbastanza. Scorre, non si guarda indietro, non aspetta nessuno.

E tanto meno non aspetta una come me, che non sa misurarlo e si ritrova sempre a rincorrerlo, proprio come adesso. Gli chiedo di rallentare la sua corsa, ma lui non ha orecchie per sentirmi. Ha solo gambe per correre.

Io avrei voluto avere più tempo per tante cose...

Ed una di queste è la tua presenza nella vita di tutti i miei giorni. Sì, perché io ormai la considero uno degli elementi fondamentali che mi servono per sorridere.

E tu lo sai, Lauren, che per me stare bene è importante per non cadere in quegli abissi che tu conosci e che sai comprendere.

Io sorrido per non piangere e ho scelto di farlo con te, anche se a volte tu non ne sei stata in grado perché c'erano i tuoi, di abissi, a cui pensare. Ma tu non lo sai, però, che a volte siamo riuscite a metterli da parte e a curarci a vicenda.

“Non ho voglia di stare qui, andiamo via?” mi hai chiesto in quelle mattine in cui non volevi saperne niente della scuola.

Ed io ti ho porto la mano rispondendoti “Dai, andiamo!” pensando che se fossimo scappate davvero, sarebbe stata una bella avventura, una di quelle in cui non ti importa nulla dei rischi e che non dimenticheresti mai nella vita.

E come scordare quelle volte in cui volevamo mollare tutto e andare in città? Lasciare le nostre ansie e paure e pensare solo a stare bene?

Se potesse ricominciare da capo, questo anno, rifarei volentieri tutte le cosa fatte con te.

Soltanto una cosa correggerei: il modo in cui mi sono offerta di starti vicino nei momenti critici.

Ho l'impressione (se non la certezza) che io non ti sia stata sufficientemente d'aiuto, certe volte. Non mi sono mai sentita abbastanza. In tanti momenti avrei voluto usare le giuste parole per farti passare l'ansia e i tuoi mali, invece ho farfugliato cose a caso con la paura di non esserne capace.

E me ne vergogno. Mi vergogno di non essermi comportata come avrei voluto o come avresti voluto tu.

So che ci sono molte persone più di brave di me nel renderti felice e nel toglierti dalle grinfie delle tenebre che si insidiano nella tua mente, ma cosa ci si può aspettare da una ragazza che prova a fare star bene gli altri quando lei è la prima a stare male?

D'altra parte, invece, sono soddisfatta dei miei tentativi e di quel poco che sono riuscita a fare per te, e sai perché?

Perché tu sei riuscita a risvegliare in me qualcosa che fino a poco tempo fa credevo fosse morto per sempre: l'affetto per un'amica davvero importante in cui credere. Nelle tue attenzioni, nei tuoi sorrisi, nei tuoi “Ciao Cassie!” e nelle tue mani che stringono le mie quando piango, ho visto la figura di una migliore amica che per tantissimo tempo mi è mancata.

E adesso, se penso che il nostro tempo è finito, mi sento sprofondare di nuovo.

E dico “di nuovo” perché io questo vuoto lo conosco già ed è quello che tu hai saputo colmare in questi due anni di amicizia.

Grazie di tutto, Lauren.

Ci rivedremo, lo so, ma detesto pensare che da oggi tutto sarà diverso da prima.

E mi auguro davvero con tutto il cuore che questa non sia la stessa fine che, anni scorsi, ho incontrato con altre persone e che ho sofferto. Ho paura per questo, davvero tanta, ma spero che stavolta sarà diverso.

Mi mancherai tantissimo, Lauren.

E lo so per certo perché in quei lunghi periodi in cui non sei venuta a scuola ho sentito la tua mancanza...

E anche perché hai già cominciato a mancarmi in questi giorni al solo pensiero della tua partenza.

Non mi scorderò mai dei momenti di risate, di lacrime, di abbracci e della mia goffaggine che ho usato per farti stare meglio, ma almeno quando scrivo posso dire che io, goffa, non mi ci sento per niente.

E' per questo che ho deciso di scriverti una lettera: per farti provare una gran gioia usando il mio cavallo di battaglia senza il timore di sbagliare.

Vai Lauren, che la parte migliore della tua vita deve ancora arrivare!

E spero che almeno una piccolissima parte di te possa pensare ancora a me in futuro.

Image and video hosting by TinyPic

----------

Tratto da una storia vera, la mia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ed io dove troverò un'altra come te? ***


Ed io dove troverò un'altra come te?

Lauren fu l'ultima persona a cui mi legai fortemente.

Dopo di lei, nessun altro.

Forse perché ho sempre avuto paura delle altre persone, o forse perché lei non fu l'unica ad essere il mio sole e poi ad andarsene. Prima di Lauren venni già abbandonata.

Io non faccio altro che perdere legami, nella vita. Qualsiasi cosa accada, prima o poi mi attende una fine.




Mi sentivo così vuota che non avevo alcuna parola con cui spiegarmi il mio umore.

Non sapevo quali fossero le vere cause del dolore al petto, dei singhiozzi e degli occhi rossi, un continuo lacrimare caldo.

Sapevo solo che Lauren fece molto per me, mentre io, invece, riuscii soltanto a comportarmi da imbranata, sempre.

Se stavo male io, lei c'era. Sapeva prendermi, capirmi, e calmarmi perché somigliava a me.

Se stava male lei, io facevo del mio meglio. Un meglio che per il mio punto di vista non fu mai abbastanza.

Eppure, nonostante tutto, io sapevo che quando stavo con lei non mi serviva nient'altro, persino nei momenti in cui avrei voluto dire delle parole più giuste di quelle che dissi o fare cose che solo nella mia mente riuscii a compiere.

Come un abbraccio, per esempio. Tante volte avrei voluto abbracciarla, ma non lo feci.

Avrei voluto ringraziarla, ma non lo feci.

Avrei voluto migliorare per lei, ma non lo feci.

Lasciai trasparire il peggio di me nonostante sapessi della mia antipatia verso me stessa.

Lauren, invece, era il mio meglio e neanche lo sapeva.

O forse sì, ma mai avrebbe potuto vedersi come la vedevo io.




Avrei voluto ascoltare le sue risate e i suoi pianti per ancora moltissimo tempo, dar retta ai suoi sfoghi, stare attenta alle sue confidenze anche se parlava più lei di me.

Ma forse era meglio così, che io non parlassi troppo. Spesso dicevo cose senza senso, cose che non avevano alcuna logica e che mi facevano sentire stupida. Lei, invece, sì che sapeva parlare.




Venni a sapere troppo tardi che se ne andava. Doveva partire per un'altra città per studiare.

Quando la vidi per l'ultima volta aveva già preparato tutto, ed io neanche me lo immaginavo.

Mi disse che aveva paura del cambiamento, che sarebbe stata via per cinque anni.

A quel numero mi sentii crollare il pavimento sotto i piedi. Perché me lo disse soltanto il giorno prima della partenza? Non capivo niente.

Nonostante il bruciore di quella sensazione, quella di esser stata l'ultima a sapere della novità, lasciai tutto scorrere. Volli mettere da parte la delusione e pensare a quegli ultimi attimi con lei, perché poi avrei dovuto lasciarla andare e vederla chissà quando.

Là, sotto i portici, ci fu il suo ultimo sfogo. Mi parlò del suo ragazzo e delle difficoltà avute per la sua imminente partenza. Lui stava male, lo potevo capire.

Lei anche, sembrava volesse piangere mentre mi parlava ininterrottamente. I suoi occhi verdi mi parvero più chiari del solito e non riuscivo più a smettere di guardarli mentre lei si confidava con me.

Mi disse anche che le sarebbe mancata Jane. Lei, che andava così d'accordo con Lauren e che io vedevo come una persona migliore di me.

Oh, certo. Jane ti mancherà. Ed io?

Non ebbi il coraggio di chiederglielo, mi sembrava stupido farlo.

Forse perché mi vergognavo, o forse perché non avrei voluto sentire la risposta.




Quando arrivò il momento di salutarla, ci ritrovammo ancora faccia a faccia, dopo aver camminato verso la mia macchina.

Parlammo di nuovo della situazione con il suo ragazzo.

Dove troverò un altro come lui?”

Io non seppi come risponderle, ma provai a comprenderla.

Il nostro ultimo abbraccio fu uno dei più stretti che lei mi abbia mia dato. Sorrisi quando mi promise che sarebbe tornata a trovarmi, ma adesso mi chiedo come io sia stata capace di farlo.

Cosa sorridi, stupida? Tu non sei felice, cazzo!

Sapevo bene che per lei non sarebbe stato facile, quindi feci un po' fatica ad immaginarla di nuovo con me, in un futuro.

Non avrei voluto lasciarla andare.

La vidi allontanarsi da me mentre avanzavo affianco al marciapiede con la macchina.

Mi chiesi chissà quando l'avrei rivista, quando l'avrei riabbracciata, quando avrei riso ancora con lei, quando l'avrei aiutata goffamente nei momenti bui.

Il mio tempo era scaduto e probabilmente avrei dovuto lasciare il mio posto ad un'altra persona.

Lasciare che qualcun altro mi superasse e che fosse più bravo a prendersi cura di Lauren.

Lasciare che qualcun altro fosse come Jane.

Quando ormai ero lontana, cominciai a piangere.

Piansi per ore, da quel momento.

Vuota, nera dentro, abbandonata di nuovo.

Ci risiamo.




Dove troverò un altro come lui?”

Lauren si chiese questo. Io, invece, qualcos'altro.

Ed io dove troverò un'altra come te?

Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3585379