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Lista capitoli: Capitolo 1: *** CAPITOLO I - Ordinary Day *** Capitolo 2: *** CAPITOLO II - Raccontami di te *** Capitolo 3: *** CAPITOLO III - Sorprese *** Capitolo 4: *** CAPITOLO IV - La situazione di Lui *** Capitolo 5: *** CAPITOLO V - La situazione di Lei *** Capitolo 6: *** CAPITOLO VII - Welcome to the jungle *** Capitolo 7: *** CAPITOLO VI - Silenzio *** Capitolo 8: *** CAPITOLO VIII - Sguardi *** Capitolo 9: *** CAPITOLO IX - One *** Capitolo 10: *** CAPITOLO X - La regola dell'amico *** Capitolo 11: *** CAPITOLO XI - Epilogo ***
Avviso: I personaggi che utilizzo in questa ff sono stati creati da J.K.Rowling. Io, da semplice fan, mi limito a fantasticare su avvenimenti che potrebbero essere accaduti xD... diciamo che tengo conto del settimo libro, eccezion fatta per i deceduti. E', palesemente, una Draco/Hermione. I personaggi che si vedono diciamo che sono un po' tutti, anche se la storia è concentrata su Draco e Hermione e il conflitto di Draco con Weasley
CAPITOLO I - Ordinary Day
Un giorno ordinario
Era una calda mattina di settembre, la scuola era cominciata da solo tre giorni, eppure l'autunno alle porte incombeva: ansioso di avvolgere tutti con le sue foglie variopinte.
Una ragazza, con i capelli che ricadevano sulle sue spalle in riccioli morbidi che rilucevano al sole come caramello bruciato e, gli occhi color miele che scorrevano quello che aveva appena scritto su un foglio; le labbra rosse che sussurravano la poesia che aveva scarabocchiato su un tovagliolo.
Lui che la osservava attentamente, leggendole il labiale: incantato E che diamine... No! Lui No! non sarebbe stato ossessionato da Lei...
Stupito da quanto fosse assorta, sorrise senza rendersene conto sistemandosi nuovamente con la schiena conto la corteccia dell'albero, al cui punto opposto sedeva lei. Tornò compostamente in se stesso, compiaciuto che la ragazza non si fosse accorta di lui: che la stava spiando, osservando gli pareva meno squallido pensarla così.
"Brilla la notte
dentro i suoi occhi
di ghiaccio.
Argento liquido
sulla pelle, innocente,
di chi agogna quel freddo passaggio.
Freddo tocco lunare
freddo, come la pioggia.
Caldo intrecciarsi
di animi inquieti.
Persi nel buio del suo animo
nel suo tocco freddo"
Carina pensò lui, non è da lei leggere certe cose, ah, già... innanzi tutto pensarle, poi scriverle e infine, leggerle si inerpicò sulle fronde dell'albero senza essere udito e l'ascoltò cantare:
"Just a day,
Just an ordinary day.
Just tryin to get by.
Just a boy,
Just an ordinary boy.
But he was looking to the sky.
And as he asked if i would come along
I started to realize
That everyday you find
Just what he's looking for,
Like a shooting star he shines.
[...]
Just a boy,
Just an ordinary boy.
But he was looking to the sky.*"
Però, è brava constatò ma forse è meglio non farglielo sapere.
Così dicendo saltò giù dall'alberò con estrema grazia e atterrò al suolo senza troppo rumore. Certo che sa proprio fare tutto... Quello che le ho visto fare fino ad ora pensò leggermente perverso.
- Non pensavo volessi fare l'usignolo, mezzosangue.- Approccio sbagliato, approccio sbagliato cambiare impostazione di sistema... gridava qualcuno nella sua testa datti una calmata...
- Taci Malfoy, che vuoi da me? - ribattè la ragazza quieta e rilassata, l'altro ignorò la risposta e, sedendosi di fronte a lei a gambe incrociate, proseguì con un ghigno: - I tuoi amici conoscono quest'altra tua "dote", Granger oppure sono troppo impegnati a copiarti gli appunti per ascoltare le tue scale e tutto il resto? - Hermione sorrise e ribatte con un tono così amabilmente melenso da farle rigirare lo stomaco - No Malfoy, ti sbagli, io non permetto a Herry e Ron di copiare i miei appunti, correggo i loro compiti e non passo i miei.- Draco fece spallucce e proseguì: - Però scommetto che non lo sanno...- sorrise poi, quasi sincero ed Hermione gli rispose - Questa volta hai ragione furetto, ma ciò non spiega il motivo per cui sono stata spiata.- e sorrise vittoriosa mentre il bian-furetto in questione (Draco... nd Malfoy) aveva già pronta la scusa: - Ero seduto dall'altra parte e ho sentito una rana stonata.- E che diamine l'ho fatto di nuovo... Hermione lo fissò per due secondi con gli occhi raggelati, duri come ambra per poi tornare in se e rispondere:- Ora sai perchè non canto i pubblico.- Draco si alzò e si diresse verso la scuola, fece un cenno con la mano senza voltarsi e disse: - A presto caro il mio usignolo mezzosangue.- e se ne andò nello svolazzare della sua veste nera, verde e argento.
{ Coming out of my cage
And I've been doing just fine
Gotta gotta be down
Because I want it all }**
- A mai più rivederci Malfoy.- aveva sibilato lei ben conscia del fatto che sarebbe stato impossibile non incontrarlo di nuovo.
Caro diario,
E' stata una giornata strana:
prima le lezioni vengono sospese;
poi Malfoy che mi sente cantare (spero solo che non diventi un abitudine.)
quel ragazzo è strano, e cattivo: entro due giorni lo sapranno tutti...
lo ucciderò uno di questi giorni.
Hermione Granger
P.s. Harry e Ron non sanno nulla di tutto ciò, ne lo sapranno mai.
P.s.2. Non lo sa nemmeno Ginny
Aveva scritto così, Hermione, sul suo diario e poi, pensierosa, si era distesa sul letto a baldacchino: dopo pochi minuti si lasciò cullare dalle braccia di Morfeo.
Si svegliò inquieta. Un sogno che non ricordava. Grattastinchi saltò sul letto e le si acciambello sulle gambe incrociate - Hey Grattastinchi tu non puoi aiutarmi vero? -.
No, era ovvio, Grattastinchi non poteva aiutarla. Si rassegnò. Uscì dal dormitorio dopo aver stregato i suoi capelli cespugliosi. - Hermioooonee...- lei non si voltò nemmeno - No Harry, smettila, non ti farò copiare storia della magia.- lui le si affiancò e rispose - Ma come puoi pensare che ti chieda una cosa del genere? - lei lo guardò scettica e lui riprese - solo gli appunti, un occhiata piccola, minuscola...- fece gli occhi da Bimbo-Sopravvissuto-Bastonato e la ragazza disse minacciosa - Potter o ti metti in riga o i M.A.G.O non li supererai, non c'è solo Difesa contro le Arti Oscure all'esame Herry... Lo stesso vale per te Ron... solo che nel tuo caso non so davvero in cosa ti potresti salvare.- replicò severa prima che Weasley facesse uscire qualche suono dalla bocca già aperta che si richiuse con uno scatto - Ma Hermione se poi io e Ron non passiamo gli esami? - lei, in risposta, scrollò le spalle e il discorso fu chiuso.
Una nuova giornata con pochi professori presenti e tanta gioia fra gli studenti, sopratutto quelli del settimo anno che, finalmente, tiravano un sospiro di sollievo; tutti compresi Herry James Potter e Ronald Billius Weasley che stavano placidamente seduti al tavolo della sala comune di Grifondoro a scopiazzare gli appunti di Hermione mentre la Granger si era volatilizzata, dopo aver preso in prestito parecchi libri dalla biblioteca con grande disappunto di Madame Pince che, sebbene conoscesse l'assidua frequentatrice di quel luogo polveroso, non era mai troppo felice quando tanti libri lasciavano la loro casa, i loro, polverosi, scaffali in mogano.
In realtà la povera ragazza stava solo cercando un po' di pace, certa che nel luogo dove si stava recando ce ne fosse.
Il nostro (magari! NdTuttexD) Malfoy, intanto, era assillato dalle molte oche che come sempre lo "vezzeggiavano" a modo loro; era una cosa che solitamente non gli dispiaceva, ma quel giorno - No! No! E di nuovo NO! Vattene a cercare qualcun altro con cui soddisfare i tuoi "bisogni".- disse secco all'ennesima Oca rompiscatole... Sono tutte così, così dannatamente concentrate su quello che vogliono loro che non capiscono che non voglio... Eh ma, ma cosa voglio? così si avviò verso l'unico posto che ritenesse tranquillo accompagnato da un libro di pozioni, sicuro che quello che cercava lo avrebbe trovato in quella stanza.
Hermione si era appisolata nella stanza calda e accogliente in cui stava leggendo in completa tranquillità, la stanchezza accumulata in quei mesi l'aveva stressata all'inverosimile; l'insonnia era frustrante e la rendeva irritabile.
Quando Malfoy arrivò alla stanza delle necessità, desiderando un posto tranquillo, si trovò la Granger addormentata su di un tavolo, con il naso tra le pagine di un grosso libro e i ricci che le ricadevano scomposti. Sbattè le palpebre incredulo, sorrise intenerito, si tranquillizzò e si ri-scompose così come si era ricomposto Maledizione a lei, sporca mezzosangue, e all'effetto che mi fa... Non è che voglio diventare suo amico?... Il sospetto gli era nato quando, avendo scoperto un suo segreto, non aveva sentito il bisogno di dirlo a mezzo mondo. Chissà perchè è qui! Non è ne con Checca-Potter ne con Checca-Weasley, che abbiamo litigato? No, no, è da escludere: il trio dei miracoli separato per uno stupido litigio. Era impossibile e impensabile. Desiderò un letto per poter usufruire del tavolo occupato dalla Grifondoro. In realtà voleva sol oche dormisse comoda, altrimenti si sarebbe accontentato di una banda, comparve un letto ampio a due piazze con le coperte in raso nero e Malfoy (caro lui NdA) vi ci adagiò la stupida mezzosangue, potevi rimanere nel tuo dormitorio a riposare... poi pensò che Non mi sono mai preoccupato per lei e guardatemi ora, no anzi che nessuno mi guardi, mi veda: a parte lei. Che nessuno apra quella porta dall'esterno. Detto, anzi pensato, ciò la stanza fece il suo dovere. Lui si sedette al tavolo e, desiderando un succo alla pesca, cominciò a bere e a studiare pozioni accompagnato dal dolce respirare della ragazza che dormiva alle sue spalle.
Note:
* Ordinary Day - Vanessa Carlton
** Mr.Brightside - The Killers
Note d'autrice: pezzo estremamente breve su quella che, spero, diventerà una long fiction su Draco/Hermione... Non avrei mai detto che ne avrei scritta una Fa schifo lo so, ma sarei contenta se commentaste :*... Se vi piace la continuo ^^
Raccontami di te, di quello che vedono i miei occhi quando sono dentro i tuoi.
Raccontami di te, di tutto quello che non riesco a capire, perchè in realtà non ti conosco.
Hermione si svegliò con una piacevole sensazione di raso sulla pelle, mise a fuoco la stanza e sbattè gli occhi perplessa, non si ricordava di aver evocato un letto morbido su cui dormire, ne di aver preso sonno. Ricordava solo un caldo eccessivo che le annebbiava i sensi, aveva desiderato del fresco e del venticello le era stato concesso, ma poi, poi doveva essersi addormentata. E come ci sono finita io qui? sbattè nuovamente le palpebre perplessa, ricordava di aver provato calore per un paio di minuti, un calore umano distaccato dal suo corpo, un battito veloce e incessante di tamburi, rapidi battiti; a volte quel cuore ne perdeva uno, ma poi ripartiva, veloce: come un treno.
Eppure ora non c'è nessuno, possibile che stessi solo sognando? Sì, possibile... Poi qualcosa catturò la sua attenzione, un libro di pozioni lascito sul tavolo, aperto. Lei non stava studiando pozioni, almeno così ricordava, anzi non aveva proprio portato il libro in quella stanza e di questo era certa; inoltre il suo libro aveva annotazioni laterali, mentre quello era immacolato, girò una pagina e ritirò quello che aveva pensato, c'erano annotazioni anche su quello, con una calligrafia bella ed elegante, sottile e precisa. Controllò se vi fosse scritto il nome del proprietario disattento e per poco non le venne un colpo: "Draco Lucius Malfoy".
Era uscito correndo dalla stanza appena aveva sentito la Granger svegliarsi, ma si accorse solo in sala comune di aver scordato il libro di pozioni nella stanza delle necessità e sperò con tutto il cuore che la mezzosangue non se ne accorgesse. Quando arrivò in sala comune tutti si girarono a guardarlo, lui non se ne stupì, ma quando vide che non lo salutavano e lo guardavano storto si chiese il perchè di quello strano comportamento da parte di tutti i presenti.
Nott gli si avvicinò e disse: - Draco è passata una mezzosangue che aveva qualcosa per te, quando ha saputo che non c'eri mi ha pregato, no in realtà mi ha solo chiesto - si corresse -, di dirti che ha lei il tuo libro di pozioni... Ma cosa combini te la fai con la Granger ora? Con tutte le ragazze che ti ronzano attorno vai a prenderti una piattola mezzosangue? - Malfoy lo guardò, poi chiuse gli occhi, stanco, e disse ad alta voce, per farsi sentire da tutti i presenti: - Non mi faccio la mezzosangue, ho lasciato il mio libro in biblioteca per sbaglio e si vede che la piattola dello Sfregiato e Weasley non aveva di meglio da fare che andare lì e così lo ha trovato.- mentì Malfoy senza il minimo segno di preoccupazione.
Nott lo guardò e annuì dicendo:- Ora si spiega tutto amico...- tutti allora lo salutarono, Blaise Zabini però non credette ad una sola parola pronunciata dal ragazzo biondo con tanta noncuranza, troppi epiteti dispregiativi nella stessa frase non erano da Draco, da Malfoy sì, ma non da Draco, perciò lo seguì in dormitorio con due bicchieri di scoth e glie ne offrì uno dicendo:- Draco puoi fregare Nott e gli altri, ma non me. Sebbene sia ben lungi dal pensare che ti scopi la Granger deve essere successo qualcosa è arrivata con i capelli scompigliati e sembrava appena sveglia. Se avesse preso il sonno in biblioteca la rompipalle di Madama Irma Pince l'avrebbe cacciata con la scopa. Senza contare che sono passato davanti alla biblioteca e ho trovato le due Checche Potter e Weasley soli a studiare con Madama che li osservava di sottecchi come sempre per accertarsi che Weasley non impiastricciasse i libri di caramello. Allora? - Draco boccheggiò non sapendo bene che cosa dire ma Zabini parlò nuovamente senza lasciargli il tempo di ribattere: - Puoi anche non dirmelo Draco, non sento il bisogno viscerale di sapere esattamente chi ti entra nel letto, o lo evita per poco. Attento a quello che fai però, gli altri sono Serpeverde per qualcosa. Principe delle Serpi presta attenzione, i Grifoni posso far male anche a te.- e detto ciò si avviò verso la porta, ma Malfoy gli rispose:- Non faccio nulla con la Granger Blaise.- l'altro sorrise e se ne andò lasciando Draco solo.
Caro diario,
Oggi è stata una giornata strana:
ancora niente professori,
la Granger lontana da quei due Checca-Men,
la Granger appisolata su un tavolo della stanza delle necessità,
la Granger che voleva restituirmi il libro e che per farlo affrontava una sala comune di Serpeverde.
Che tipa strana...
Ora vado a pranzo
Non dirò nulla a nessuno.
Draco Lucius Malfoy
P.s. Blaise ha scoperto la balla ma non mi ha chiesto spiegazioni. Menomale. Non che ci fossero cose da nascondere ma vabbeh insomma l'importante è che nessuno lo sappia.
Spero che la Granger non lo spifferi a San Potter e Lenticchia.
P.s.2 E nemmeno alla sorella di Lenticchia, quella cotta dello Sfregiato.
Detto ciò si avviò verso la sala grande con il preciso intento di mangiare e basta, ma durante il pasto si sorprese più di una volta ad osservare di sottecchi la mezzosangue. Scosse la testa dopo la quarantesima volta che alzava gli occhi a osservarla mangiare. Si scusò con se stesso pensando che probabilmente la fissava perchè voleva indietro il suo libro di pozioni.
Finito il pranzo, durante in quale spiegarono che le classi erano ancora in ristrutturazione dopo la fine della guerra e quindi inagibili Malfoy si alzò in fretta e uscì sotto gli ultimi raggi estivi, si distese sul prato, vicino al lago, sotto l'albero in cui aveva spiato Hermione qualche giorno prima e si fermò a guardare il cielo.
{Just a boy,
Just an ordinary boy.
But he was looking to the sky.}*
Hermione era intenta a cercare un Malfoy che ci provava con qualcuna, ma, non trovandolo, si diresse sotto l'albero che preferiva: aveva la vista sul lago nero. Lo trovò lì, ha fissare le strane forme delle nuvole pensando a chissà cosa. Si stese di fianco e gli mise il libro di pozioni vicino. Lui ruppe il ghiaccio:- Granger, baciami.- lei sbuffò e disse:- Hai bevuto Malfoy? Non sapevo che il succo di zucca fosse alcolico.- lui si girò su un fianco per osservarla:- Non vuoi baciarmi Mezzosangue? - lei lo fisso negli occhi azzurro ghiaccio e vi trovò il gelo, non quel gelo spiacevole e distaccato, ma il nevischio familiare che, d'inverno, ricopriva il prato verde dei giardini della scuola. Lui dal canto suo fu colto da un sole troppo forte e caldo, per non sciogliersi sotto i suoi raggi, così si abbandonò ad un sorriso vero e quando lei rispose:- Malfoy non scherzare...- lui rispose:- Fai bene a non baciare il primo che passa, ma ti prego non baciare Lenticchia e rifiutare me, non...- lei concluse:- Non reggeresti il colpo Malfoy? - lui si limitò a dire:- Non ti merita.- lei sbattè le palpebre confusa, lui le scompigliò i capelli, prese il suo libro e se ne andò dicendo: - A presto mio usignolo Me... mi raccomando: niente baci con Checca-Weasley.- lei ribatte urlando:- E tu chi sei per raccomandarmi certe cose? Chi ti dice che lo farò? -
Lui si voltò, le sorrise, sincero: era uno di quei sorrisi che ti sciolgono il cuore, ma la Grifona non si doveva certo sciogliere, lì il ghiacciolo era sempre stato lui. Di colpo Draco Lucius Malfoy aveva preso una grossa botta in testa.
Era un giorno come un altro, ma c'era qualcosa di diverso dal solito.
{ And he said he my take my hand,
Live while you can,
Don't you see your dreams right in the palm of your hand. }*
Tornò in sala comune che ancora pensava ai suoi occhi incatenati a quelli di Malfoy da chissà quale sortilegio oscuro, del suo fuoco che scioglieva quel ghiaccio che nessuno aveva mai mutato in acqua tiepida. Herry e Ron si chiesero che cosa passasse per la testa alla loro amica; Ron azzardò:- Magari ci sono le cavallette che rimbalzano da una parte all'altra del suo cervello...- disse, riferendosi al loro primo incontro.
Lei lo sentì e per nulla contenta si infilò nel dormitorio femminile prima che a uno dei due venisse la brillante idea di rivolgerle la parola. Perchè erano così stupidi? Ok, era inutile prendersela con Harry che non aveva fatto nulla ma Ronald che cosa voleva da lei?
Ron d'altro canto non vedeva di buon occhio la luce strana che notava negli occhi di Draco Malfoy quando guardava Hermione, ne l'allegria che lei sembrava aver sviluppato da qualche giorno. Herry preferiva tacere, non aveva mai visto la sua amica così euforica e non gli andava di rovinale il bel periodo, così sopportò coraggiosamente gli sproloqui del rosso prima di dirgli:- Ron sono stanco, vado a dormire e tu dovresti seguire il mio esempio, ha ragione Hermione i M.A.G.O. saranno davvero tosti.- Detto ciò salì le scale e, non appena fu sotto le coperte, sprofondò in un lungo sonno tranquillo, dopo sette anni di incubi. Era dalla fine dello scorso anno che Harry Potter era finalmente come i suoi compagni, fatta eccezione per la cicatrice, ovviamente, ma quella era solo un ricordo ormai. Solo il ricordo dei sui genitori, era quello che testimoniava che lui non stava vivendo un sogno, lui era un mago, uno potente, anche, e aveva finalmente trovato la sua famiglia. Ora la sua migliore amica, che, per affetto, poteva essere paragonata ad una sorella, sembrava dannatamente euforica e lui sperò con tutto il cuore che il suo sogno, conscio o meno, si realizzasse: qualunque fosse. Herry era davvero stupido per le faccende sentimentali, ma a tutta la stupidità c'era un limite, oppure aver passato tutto quel tempo con Hermione lo aveva fatto diventare più intelligente, si addormentò pensando che probabilmente era la seconda possibilità e ciò lo fece sorridere divertito.
Sebbene non creda più alle persone spero che un giorno queste saranno nuovamente degne di fiducia... Pensava Draco, pensava che la Granger fosse strana e che in qualche modo, scavando dentro di lui, avesse toccato la sua umanità sepolta sotto metri di falsità, sotto le ingiustizie e i soprusi subiti, dietro l'apparenza di un ragazzo senza sentimenti. Lui le aveva chiesto un bacio, ma lei, ovviamente, glie lo aveva negato.
Viviamo in un mondo che ci impedisce di essere ciò che siamo veramente, se sei un tipo di persona allora non sei nulla per gli altri. Hermione rifletteva silenziosa davanti al camino della sala comune Grifondoro, ora che tutti erano andati a letto, quando invece ne era uscita, a causa dell'insonnia. Pensava a Draco. Lui le aveva chiesto un bacio, ma lei, ovviamente, glie lo aveva negato.
Hermione Jane Granger non provava piacere nel trasgredire le regole, finché queste erano giuste, ma uscire, quella notte, a suo parere, non era proprio come trasgredire alle regole, anche se lo era. Non riusciva a chiudere occhio, gli venivano in mente dei sottili capelli biondissimi che coprivano, leggermente lunghi, degli occhi glaciali quanto stupendi che facevano nascere il lei un disagio che, per l'appunto, le impediva di dormire.
Draco Lucius Malfoy non si era mai preoccupato troppo delle regole, sopratutto perchè lui si sentiva esonerato dal doverle seguire , ma uscire quella notte, comunque, non era proprio come trasgredire alle regole, anche se lo era. Non riusciva a dormire, Morfeo quel giorno era un gran bastardo, a suo parere: ogni volta che chiudeva gli occhi, infatti, una cascata di caramello bruciacchiato gli occupava il campo visivo, i suoi occhi color miele lo stregavano anche nel buio quieto e rassicurante della sua stanza mettendogli addosso una strana sensazione che identificò come disagio, cosa che lui non aveva mai provato, e che, per l'appunto, gli impediva di chiudere occhio.
Se domani dormirò sul banco sarà tutta colpa sua. Pensava Hermione senza badare a dove camminava.
Domani le farò un bel discorsetto, non può rompere le scatole anche nei sogni... Pensava invece Draco, ma nemmeno lui prestava attenzione a dove lo stava conducendo il suo subconscio.
- Ahi! Che male! Scusi non guardavo dove camminavo...- disse Hermione all'ombra contro il quale era andata a sbattere, non le passò nemmeno per la testa che potesse essere un professore a cui dare spiegazioni, aveva guardato la Mappa del Malandrino, presa in prestito da Harry, poco prima ed era piuttosto sicura che tutti i professori, preside compresa, fossero nei rispettivi alloggia a ronfare beatamente.
- Ahi! Accidenti, guarda dove metti i piedi! Dovresti essere nel tuo dormitorio ragazzina!- disse il ragazzo all'ombra sconosciuta che le era piombata addosso, poi però disse - Scusa comunque non guardavo dove mettevo i piedi...- Hermione riconobbe la voce di Draco e per poco non le venne un colpo - Anche tu dovresti essere a letto Malfoy.- Lui riconobbe il tono autoritario di Miss S. Tutto-io e per poco, frustrato, non si girò per sbattere la testa sul muro.
Hermione sibilò - Lumos - e lo guardo negli occhi, quella volta non vi lesse disprezzo, ma solo un immensa frustrazione.
{ Raccontami di te, se hai voglia ancora di parlare,
un po' di verità stasera non può farmi male }**
Note: * Ordinary day - Vanessa Carlton
** Raccontami di te - Marco Masini
Note d'autrice: Bene questo Herry sciocco mi piace xD alla fine lui è così, almeno nella mia mente bacata. Scusate eventuali errori ma le lenti a contatto fanno le stupide xD...
Ora i Commenti, che sono stati graditissimi:
Rituzza_95 E' mia precisa intenzione continuarla, ho anche una chiara idea dello scegliersi della storia.
erigre Grazie millissime, spero solo che questo capitolo non abbia deluso le tue aspettative...
Writer92 Waaa grazie dei complimenti, si la "poesia" su Draco l'ho scritta iu, spero ti piaccia questo capitolo e che aggiorni presto la tua ^-* ciauuuu cara
Non sempre le sorprese sono buone, ma sono pur sempre sorprese che l'uomo chiama eventi sfortunati, ma chissà, forse da una serie di eventi più o meno infausti porteranno a una sorpresa migliore più grande, di una gioia momentanea ed effimera.
Sedevano entrambi sotto l'albero vicino al lago, senza guardarsi, fissando il pelo dell'acqua calmo, piatto a differenza dei loro animi, irritati, e inquieti come l'acqua che si increspa quando viene gettato un sasso che sia grande o piccolo.
- Ehmm...- cominciò Hermione, a cui la situazione pesava.
Si erano sbattuti addosso e senza fiatare si erano allontanati assieme dai corridoi della scuola, il rumore dei tacchi delle scarpe rimbombava sulle pareti di pietra e la paura di essere scoperti metteva da parte le altre questioni.
- Si? - Chiese lui.
- Ehmm...- riprese lei, lui la guardò, sorrise del suo vero sorriso, che però mutò subito nel suo solito ghigno beffardo: - Granger ci sei? Ehmm... Non è una frase di senso compiuto.- disse lui scimmiottandola, lei irritata fece la linguaccia e Draco rimase esterrefatto poi entrambi scoppiarono a ridere e i loro sguardi si incrociarono. Era tutto così dannatamente pericoloso, ma perfetto. Lui è pericoloso... ma è così... Hermione ma che cazzo pensi? Lei era soprappensiero e lui anche E' così dannatamente perfetta, pericolosa e perfetta. Ma che cazzo pensi Tu sei un Malfoy! si ripeteva Draco desiderando baciare le labbra di lei, color ciliegia.
- Granger ho un problema...- provò lui. Lei lo fissò e chiese - Che genere di problema?- e lui rispose malvolentieri:- Ho bisogno di ripetizioni in Babbanologia.- lei sbuffò e rispose:- E ti pareva? Vedi: tu e il tuo disprezzo verso i mezzosangue! - Lui la guardò perplessa mentre si chiamava "Mezzosangue".
- Allora me le dai ripetizioni Granger? - lei lo guardò sorrise radiosa e disse: - Solo se la smetti di insultarmi e non sveli il mio segreto.-
- Eh ma due per uno non vale...- lei lo guardò stralunata sperando non gli chiedesse una cosa come "Canta per me così mi faccio due risate". Lui la sorprese:- Vieni con me al ballo che, so, verrà organizzato per Natale.- lei si chiese se fosse impazzito e si rispose che lui lo era sempre stato, pensò che avesse bevuto, ma si ricordò che lui l'alcol lo reggeva piuttosto bene perciò non trovo cause a questo imprevisto. - Certo! così poi tutta la scuola saprebbe che sai tutto in anticipo e ti seguirebbe, anzi, perseguiterebbe...- disse sardonica, lui la squadrò deciso:- Vuoi che ti inviti Lenticchia? - e alzò una delle sopraciglia bionde - No perchè potrei anche offenderti... E far finire Weasley in Infermeria.- lei provò l'irrefrenabile impulso di ucciderlo istantaneamente, ma si trattenne per riversare la sua rabbia in un mucchio di parole:- Tu! Stupido furetto impazzito... Mi dici che ti salta in mente? Come pretendi di sapere cosa provo per Ron? Tu che il cuore non lo hai?! Tu che hai il gelo negli occhi, nel sangue e nelle parole? TU che di puro hai solo il tuo immenso Ego che fa si che il mondo ti appaia come un tuo possesso.- beccata pensò lui, in realtà lo pensò anche lei - "Non parlarmi così, non infangare me e il mio cognome con la tua stupida lingua mezzosangue" avanti dillo furetto, so che vuoi solo dire questo! - Draco pensò che effettivamente in altre circostanze lo avrebbe fatto, ma qualcosa lo tratteneva e disse solo: - Lascio il tempo a Ronald di chiederti di andarci, visto che verrà comunicato questa sera penso che due mesi siano più che sufficienti per tirare fuori le palle, altrimenti ti inviterò IO e tu ACCETTRAI... frena, frena -le disse anticipando una sua replica- TU accetterai di venire con ME per farlo ingelosire.- lei lo guardò male ma disse solo:- E, di grazia, Malfoy tu cosa ci guadagni? Ben lunghi dal voler fare qualcosa per te, ma non ne vedo la ragione.- lui ghignò:- Sai, se non lo avessi capito, sono leggermente DESIDERATO nella scuola.- Hermione avrebbe giurato che quel "desiderato", marcato così tanto, con tono basso e sensuale, roco quasi, avesse ben poco a che fare con un paio di volteggi nella sala grande, ma si astenne dal rendere partecipe il biondo di questa sua riflessione e lui proseguì - Le oche che mi gironzolano attorno sono mortalmente irritanti, Pensy va al ballo con Zabini li ho avvisati ieri e la Parkinson è saltata in braccio a Blaise quando lui le ha chiesto se voleva accompagnarlo, certo che quella tipa è strana, Daphne da quel che ho capito ci va con quello schizzato di Paciock a cui sta dietro da settimane, cose da non crederci, spero che lui accetti il suo invito perchè non potrei reggere Daphne triste per più di mezzo secondo senza voler uscire dalla stanza per evitare un sicuro mal di testa, Astoria, la sorella di Daphne è insopportabile, amica della vostra Borwn rientrano precisamente nel gruppo di oche che voglio evitare, perciò mia cara Granger tu sei la persona più squilibrata e testarda che potrebbe venire con me in quel mattatoio senza rischiare di spararci per la noia o la mancata conversazione, perchè in quello siamo due geni, Entrambi.- puntualizzò per poi riprendere fiato.
{ raccontami di te,
di come riesci a respirare
questi giorni soffocati dalla solita allegria,
vuoti a perdere sui prati, che la gente butta via, }*
Lei rise e chiese:- E dimmi Malfoy da quand'è che al biondo impossibile non piacciono le ragazze che vogliono scaldare il suo lettuccio verde e argento? - lui sbarrò gli occhi con fare scandalizzato:- E da quando sai com'è addobbata la mia camera Granger? Ero ubriaco?!- chiese con evidente doppio senso e lei arrossì. Lui ghignò, ma lei si riprese: - In realtà ho buttato a casaccio nella mia stanza di caposcuola ho i colori Grifondoro così pensavo che i tuoi sarebbero stati del colore di Serpeverde. Comunque rispondi alla prima domanda Furetto.- lui rise ironico:- A letto va bene, ma le conversazioni intelligenti e le oche sono due strade parallele: viaggiano vicine e nella stessa direzione, ma non si incontrano mai.- un venticello scompiglio i boccoli di lei e i capelli leggermente lunghi di lui portandosi via le loro risate divertite seguite da un commento dei Hermione: - Al massimo furetto potremmo insultarci a vicenda per ravvivare la festa.-
Un nuovo scroscio di risate incontrollate e l'impressione che fosse tutto così sbagliato li accompagnò fino a quando lei chiese:- Mi hai messo tu sul letto Malfoy? - lui la guardò e rispose semplicemente: - Dormivi come un ghiro, Mione, e a me serviva il tavolo su cui eri candidamente sonnecchiante.- la verità, glie lo si leggeva negli occhi - Vedo che sai anche tu come trovare i posti tranquilli...- poi aggiunse sconcertata - Scusa, Dray ma da quando sei passato dal "mezzosangue" a "Mione"? Che c'è freghi i nomignoli di "Potter" ora? - disse imitandolo nel modo di chiamare il suo migliore amico. - Mi scusi sua signoria dei Mezzosangue - disse - E Potty inviterà finalmente la P.W. a questo dannatissimo ballo? - Hermione era confusa: - La P.W.? - chiese - La Piattola Weasley...- spiegò lui, come se fosse la cosa più logica del mondo, ovviamente. Hermione fecce una faccia sdegnata, ma disse: - Malfoy, sei così ben informato sui pettegolezzi di Grifondoro che, se non ti conoscessi e non ti vedessi quella divisa addosso e - proseguì senza respirare - non avessi il cognome che hai, allora direi che vorresti essere dei nostri.- lui sbuffò ironico:- Sì certo contaci Granger. Allora spero, per te, che stasera Weasley ti inviti a quel ballo...- disse - E ma se non lo sa...- ribattè lei, ma lui replicò:- Lo comunicheranno questa sera, assieme a una serie di uscite a Hogsmade per via dei vestiti, sono proprio curioso di vedere come ti vestirai per questo ballo Usignolo, e spero che avrai un cavaliere che non assomigli o voglia assomigliare a Krum... Sai non eravate un bello spettacolo.- e detto ciò prese il suo il libro di pozioni e se ne andò lasciando Hermione a consultare il lago perplessa.
{ questo tempo senza tempo, che non ci accarezza mai,
dentro a un labirinto di cemento, questa fabbrica di eroi. }*
Un avvicinarsi di passi non la toccò minimamente, ma la voce che ne seguì la destò immediatamente dai suoi pensieri che, casualmente, avevano un tono biondo e, altrettanto casualmente, avevano un colore azzurro ghiaccio e, sempre per rimanere nelle casualità, aveva un cognome decisamente Malfoy:- Signorina Granger...- disse la professoressa McGranitt, nuova preside dopo la morte di Silente:- Mi fa piacere vedere che lei e il signorino Malfoy cominciate ad avere un rapporto "civile", perchè stavo appunto per informarla di una cosa che pensavo l'avrebbe mal disposta e invece, quale insperata fortuna, la trovo a parlare in toni allegri con il Caposcuola Serpeverde.- disse Minerva regalandole uno dei suoi rari sorrisi, soprattutto dopo la morte di Albus, ragion per cui la ragazza non si sentì di mandare in pezzi quella convinzione appena formatasi.
{questi eterni fallimenti di ogni splendida utopia,
la processione dei rimpianti, nel freddo dell'ipocrisia, }*
Senza pensare alle conseguenze di quelle parole. Lei, Hermione Jane Granger, non aveva prestato attenzione al fatto che, la professoressa, aveva usato l'espressione "avrebbe mal disposta" e "Caposcuola Serpeverde" e quindi del tutto ignara del destino che, di lì a breve, avrebbero avuto i suoi preziosi, quanto fragili, nervi.
La vita era la solita lì al castello, quieta e rilassante, per alcuni, grazie alla recente scomparsa di Colui-che-non-doveva-essere-nominato, per altri invece, i cui M.A.G.O erano alle porte, avevano crisi isteriche, nausee persistenti e stress accumulato che veniva somatizzato e provocava fumo dalle orecchie, svenimenti e una quantità indefinita di ricoverati in infermeria per acne da stress. Per altri l'arrivo dei M.A.G.O non erano così temuti e i tempi dell' "Esercito di Silente", che ora non serviva più, erano bellamente conclusi lasciando, nei fedeli del vecchio preside, una sensazione di nostalgia che, i più, sostenevano fosse dovuta al fatto che, gli studenti, sono la specie che più in assoluto gode nel infrangere i regolamenti, in quanto essi esistono, a parer loro, per essere infranti.
La sera giunse presto al castello e il sole si ritirò pigramente oltre le sponde opposte del lago nero, le cui acque, così calme in superficie quanto tumultuose nelle profondità, erano gelide: anche in settembre.
Hermione venne presto raggiunta dal fresco e, dopo vari brividi, rientrò al castello per posare i libri prima della cena. Inutile dire che quel pomeriggio, che sperava di dedicare allo studio, era stato all'insegna delle sorprese che le avevano impedito di leggere anche solo mezza riga del suo libro di Trasfigurazioni.
{ questo vivere aspettando che qualcosa cambierà,
in questo indifferente girotondo, oltre questa libertà! }*
Quella sera stessa la bomba fu sganciata su tutti gli studenti, la McGranitt si era alzata e dopo un breve preambolo aveva annunciato il ballo di Natale e aveva incitato tutti ad andarci in coppia rimandando la decisione dei componenti dello staff ad un giorno in cui la sala fosse stata più quieta, oppure voleva semplicemente vedere come si evolvevano le cose -ma se così era, nessuno lo capì-.
Draco aveva visto giusto: Daphne aveva invitato Neville, che, rosso d'imbarazzo, aveva accettato volentieri l'invito, inaspettato, della serpeverde meno serpe che la scuola avesse mai conosciuto. Herry e Ginny si erano trovati a farsi la medesima proposta nello stesso momento, cosa che provocò ilarità generale un venerdì sera, a cena. Semuns e Dean si sarebbero presentati a braccetto con le gemelle Patil, Blaise e la Parkinson facevano, contrariamente a ogni previsione, coppia fissa, ciò, tra l'altro, fece presumere che nei giorni seguenti si sarebbero presentati anche i segni dell' apocalisse e sarebbero piovute rane. La cosa più impressionante però andava ben oltre Daphne e Neville o Herry e Ginny o Semus e Dean con el Patil o Zabini e Pensy: il principe delle serpi infatti aveva respinto la fila infinita di ragazze, dal primo all'ultimo anno di tutte le case, che lo avevano invitato al ballo in svariati modi.
Così il più seducente, sexy, prestante, influente, ambito, e un' altra serie di epiteti che fecero ridere Hermione, era ancora senza accompagnatrice, come Ron d'altronde da cui Hermione sperava un invito.
Alle porte di Novembre la situazione era una scuola con gli ormoni in subbuglio eccezione fatta per Hermione Granger, Draco Malfoy, Luna Lovegood e Ronald Weasley che sembravano gli unici esenti dall'eccitazione generale.
Hermione, quella sera, andando a cena, pensò di proporre alla Corvonero di andare al ballo assieme così da tenersi compagnia mentre facevano da tappezzeria, il che includeva due vantaggi, visto che il rosso non sembrava intenzionato a invitarla: uno era che avrebbe avuto un' interlocutrice per nulla stupida, sebbene un po' strana; la seconda, e più importante, non avrebbe dovuto accompagnare Malferret dato che, in fin dei conti, era pur sempre al ballo con qualcuno, che fosse maschio o femmina importava davvero?
Quando entrò in Sala Grande, però, un silenzio preoccupante l'avvolse e lei volse il capo vero il tavolo Grifondoro e cercandolo tra i suoi compagni di casa trovo Harry particolarmente concentrato sulle molliche del pane che reggeva in mano, Ginny al suo fianco, invece, con gli occhi sbarrati, guardava avanti a se, verso il tavolo dei Corvonero dove, vide Hermione voltandosi, un Ronald Weasley piuttosto imbarazzato, e quindi rosso fino alla punta delle orecchie, era intento ad invitare Luna Lovegood all'evento di Natale.
La ragazza dagli occhi azzurri lo guardò e, dopo una breve occhiata ad un Hermione sull'orlo del pianto ancora in piedi sul portone, disse - Perdonami Ronald, ne sono lusingata, ma vedi: io e Hermione avevamo deciso di rifiutare eventuali offerte nel caso che una delle due non avesse avuto l'accompagnatore e andarci assieme, quindi sono costretta a rifiutare.- semplice, diretta, crudele non ave va detto al rosso che il vero problema non era che aveva invitato una delle due, ma chi delle due. L'altro imbarazzassimo farfugliava intanto - Sì, scusa, mi spiace, non c'è problema, non ti preoccupare.- quindi era tutto risolto, almeno così pareva, ma, ovviamente, non poteva andare tutto liscio: Malfoy, infatti, era entrato nella stanza poco dopo Hermione e aveva visto, in quella situazione, la sua occasione, al diavolo la faccia:- Maddai Weasl. non pensavo sbavassi dietro a Luna... -sospese i nomignolo- e non pensavo nemmeno che mi hai levato da una situazione spinosa: vedi nessuna ragazza voleva invitarmi -metà delle ragazze della scuola sbottarono indignate- così pensavo che la...-si corresse velocemente- Pensavo che Hermione potesse accompagnarmi, ma mi aveva detto che aveva questo "patto" con la ragazza.- ed indicò Luna - Ma visto che ora l'hai invitata tu Hermione può venire con me, Vero gattina? - disse, fingendo di sussurrare le cose all'orecchio della ragazza, e lo sentì tutta la scuola che, già si era soffocata a sentir dire che ci andavano assieme, rimase pietrificata. Lui prosegui imperterrito mentre sentiva Hermione dibattersi tra le su braccia - Quindi Weasl. Grazie.- ghignò. Minerva, che aveva assistito alla scena, si alzò e disse - Sono contenta di vedere tutta questa collaborazione fra di voi signorino Malfoy, sono contenta, quindi, di annunciarvi che, da qui, al giorno di Natale lei e la signorina Granger lavorerete assieme in classe e dormirete nella stessa stanza, confidando nel vostro buonsenso: la stanza del signor Malfoy serve al professore di Difesa contro le Arti Oscure che arriverà...- Remus J. Lupin comparve sulla porta - Scusami tanto Minerva, pioveva.- un bisbiglio concitato si diffuse per la stanza, lei annuì e proseguì - Dicevo servirà al Professor. Lupin che riavrà la sua cattedra.- Draco sbarrò gli occhi, però ghignò riprendendosi e sussurrò, questa volta per davvero - Eddai Granger sarà verde d'invidia...- con un cenno verso Ron. Lei fuggì dalla sala in lacrime, tutti si voltarono a guardarla uscire correndo, ma Draco disse - Vado io...- e detto ciò si lanciò all'inseguimento della ragazza.
Note d'autrice:
eccomi qui con un nuovo capitolo
penso sia un po’ più incasinato del previsto, ma spero,
comunque, che vi piaccia, chiedo scusa per gli errori, ma l'orario non gioca molto a mio favore
Ringrazio dal profondo chi ha recensito lo scorso capitolo, chi ah aggiunto la storia tra i preferiti e anche solo chi legge.
Writer92: sono contenta che ti sia piaciuto anche questo capitolo, ma come vedi non ha riscosso molto successo, non mi butto giù però, spero che continuerai a leggere.
Capitolo 4 *** CAPITOLO IV - La situazione di Lui ***
CAPITOLO IV - La situazione di Lui
Perchè nessuno si ferma mai veramente a guardare: quanto sono diversi e quanto sono simili.
Ho sonno, ma non riesco a dormire. Sono stanco, stranito, confuso. Perché? Perché d’improvviso voglio sapere quello che fa, quello che pensa, dov’è e con chi? Insomma io sono Draco Malfoy, non mi interesso a una stupida mezzosangue come lei: Ok, forse non stupida.
E’ come se fosse tutto diverso, se la guerra avesse cambiato ogni cosa: come se la fine di questa avesse fatto cessare l’astio che mi muoveva contro di lei. La insulto ancora, ma non è come prima, no: nulla è come prima. Una volta era per ferirla, ora è per scherzare, anche se non sembra, anche se non si nota. No, invece, si vede la differenza, se ne sono accorti tutti.
E’ più carina dell’anno scorso, o forse sono io che ho aperto ora gli occhi solo ora.
I riccioli più lunghi, il viso più fino e adulto, gli occhi, sempre gli stessi sempre troppo indagatori, così maledettamente attraenti… Ma Draco che cavolo pensi? Non so, non lo so mi sembra tutto così strano: naturale, ma insolito. Sono confuso. Quando dorme sembra un angelo. I capelli scomposti che invadono un po’ il mio cuscino la bocca rosea schiusa che sembra un invito a baciarla, le lunghe ciglia che nascondono quegli occhi magnetici. Non so come Lenticchia abbia potuto invitare la Lovegood, cioè, che era stupido lo sapevamo già tutti, ma fino a questo punto? Chi lo avrebbe mai detto? Penso nemmeno io. Ma si può sapere poi perché me ne sono venuto fuori con quella sparata? E la McGranitt è impazzita, da quando mischia casate e ragazzi anche di sesso opposto in una stanza? Ha detto che dovremmo collaborare, inoltre poco fa è arrivato questo foglietto in cui c’è scritto: Cari ragazzi, so che la mia decisione può sembravi strana e assurda, ma il professor Liliun Keating ve ne sarà immensamente grato; i sotterranei servono al docente (che come ben sapete è, come un vostro ex professore un lupo mannaro) durante la luna piena e, visto che l’aula di difesa contro le arti oscure è ancora in ristrutturazione dopo la guerra contro Lord Voldemort, abbiamo dovuto dividere i serpeverde in altre stanze tra le diverse casate per poter garantire un alloggio comodo a tutti (e sicuro). Ho notato che nell’ultimo periodo entrambi avete, saggiamente, deposto le armi (risata) e accantonato i vecchi dissapori, contando che, frequentate le stesse lezioni e siete dello stesso anno, pensando poi che fosse più saggio che fosse il signor Zaini ad occupare la stanza con il signor Potter, il signor Weasley e i compagni, ho pensato che l’unica soluzione fosse la stanza da caposcuola della signorina Granger. I Caposcuola delle altre case si sono categoricamente rifiutati di accettare simili disposizioni e hanno acconsentito ad occupare i più giovani ospitanti della casata si Salazar. Per i loro pregiudizi sono stati adeguatamente puntiti, ma hanno comunque rifiutato preferendo la punizione al signor Malfoy in camera, anche, e soprattutto (stranamente aggiungerei) le ragazze (risata): signor Malfoy a quanto pare non ha una bella reputazione. Arrivato a questo punto mi stava per saltare l’arteria del collo. Sorvolando, sono quindi giunta alla conclusione che la cosa migliore fosse mettervi in stanza assieme confidando nel buon senso della signorina Granger (inutile sperare nel suo, a quanto pare). secondo me ha bevuto troppo whisky incendiario prima di scrivere questa. La stanza, come certamente avrete notato, è arredata con i colori delle due casate e i letti sono agli opposti (ride) ma allora è un vizio… Auguro ad entrambi una buona notte. P.s. Sono lieta di informarvi, inoltre, che sarete voi a dirigere i ragazzi (prefetti e altri caposcuola) nell’allestimento del ballo. Ossequi, Preside Minerva McGranitt
Eravamo rimasti entrambi di stucco. Bah cose assurde, si è addormentata poco dopo che ancora piangeva e non aveva nemmeno protestato quando avevo affiancato i nostri due letti. E’ stato terribile sentirla singhiozzare nel buio, anche mentre dormiva. Mi ha afferrato la mano e io mi sono sentito strano. E’ ancora là la mano, la sua mano sulla mia: so che però sta sognando lui, lo sussurra al buio, alla notte, nella speranza che la luna gli mandi i suoi messaggi, i suoi messaggi per lui, i suoi sogni con lui: con il rosso. E’ orribile, sento un vuoto all’altezza del petto. Forse non mi è mai stata indifferente: ci sono tanti nati-babbani brillanti al castello eppure a papà ho sempre raccontato tutte le litigate con lei, perché io ho litigato solo con lei… perché era amica di Potter… non solo, c’è qualcosa in lei che mi attira, sempre e in qualunque caso: nel bene e nel male. Nell’Odio e nell’Amore, non ci sono mezze misure per due come noi che si incontrano così. Aspetta… aspetta… Cosa cavolo ho detto?... Ok lo ammetto forse un po’ mi piace… Ora mi sento strano: leggero e ora ho sonno… tanto soo-o-on-n-o…
Si è addormentato con questi pensieri senza sentire - Grazie Draco…-
Spazio per la sottoscritta xD:
Kyryu: Grazie della recensione, sarei molto felice se continuassi a seguire la storia e a dare la tua opinione :)
MaryLisa: Grazie davvero, grazissime continua a seguire
anna96: Eheheh cosa combineranno buh... xD
Writer92: visto tesoro ho aggiornato *.* già povera Herm, Ron è piuttosto stupido come abbiamo già notato u.u
erigre: Umh... non so come fare ... *si fa minuscola* anche me talpa ciecata u.u comunque sono contenta che ti piaccia :*
PrincessVanilla: Eh visto ora quanto è tremenda a dare le notizie???? xD
Rituzza_95: ti basti sapere che mentre scrivevo lo pensavo anche io ehhhh *sbuffa* vediamo qui cosa ne esce xD
Capitolo 5 *** CAPITOLO V - La situazione di Lei ***
Attenzione: Mi scuso per eventuali errori (o orrori)
CAPITOLO V - La situazione di Lei
Perchè nessuno si era mai accorto che nei suoi occhi dietro la fierezza, dietro l'orgoglio, ci fosse anche la speranza in un' abbraccio che non arrivava.
Un prato, quello della scuola, verde smeraldo: primavera. L'albero forte che si ergeva vicino alle sponde del lago, sempre lo stesso. Il pelo dell'acqua increspata, leggermente. Mi siedo sotto quelle fronde ombrose e profumate di fiori. Tranquillità. Una risata cristallina, calma e allegra sconvolge il silenzio quieto che circondava il paesaggio.
- Ron...?- chiedo, anche se so che non è lui. Ma allora chi è?
- Hermione...- una voce roca, bassa molto diversa da quella di Ronald Weasley, una voce molto più simile a quella di Malfoy... e che diavolo c'entra ora Draco? e maledizione da quando lo chiamo così? Ho scritto la mia prima poesia pensando a lui oggi: è un bel soggetto su cui comporre. Non ho mai scritto una poesia, fino ad oggi, preferisco la razionalità. Non ho mai composto una poesia: nemmeno per Ronald.
- Ronald...?- ritento. Mi volto e vedo una testa rossa chinata su una bassa ragazza bionda, con i piedi scalzi: Luna. Pizzicorio sugli occhi. Lacrime calde. Piango.
- Addio... Ron...- fiumi di lacrime. Mi avvicino al lago, silenziosa. Il punto degli ultimi cinque anni. Il punto della mia quasi relazione con... con... Ronald Billius Weasley. Tutto a farsi friggere direi. Nuove lacrime. Copiose sul mio volto. Ho la strana mania di razionalizzare tutto, tutto: dalla scuola alla mia vita alle mie relazioni sentimentali. Comincio a strappare cinque anni di vita, cinque anni di storie, cinque anni di sentimenti, cinque anni al diavolo...
Le lacrime si fondono sulla carta a pezzi che, lentamente, si adagia sul pelo dell'acqua: si bagna: come i miei vestiti; si accartoccia: come i miei pensieri; e, a pezzi: come il mio cuore, affonda nelle acque del lago che torna placido e dormiente, scombussolato solo per pochi attimi. Il mio passato era affondato in pochi secondi.
Mi ero scordata della voce. Mi volto e vedo solo una camicia bianca leggermente aperta, due forti braccia mi stringono senza far male: - Calma, va tutto bene... E' solo uno stupido, è solo un rosso lenticchioso. Ci sono io, sono qui...- parole dolci, strano sentirle proferire dalla sua bocca, la stessa che ha sempre lasciato scivolare cattiverie contro di me.
- Grazie Draco...- lo dissi, senza pensare. Incredibile come riuscissimo ad essere sinceri, ma forse era solo perchè ero dentro un sogno e si sa che "i sogni son desideri di felicita chiusi in fondo al cuore". Volevo davvero essere consolata da Draco Lucius Malfoy? Sì, lo volevo. Poteva essere vero, poteva, il furetto, tirarmi su dal pozzo di tristezza in cui ero precipitata? Probabilmente Sì. Voleva farlo veramente, nella realtà? Probabilmente no.
In realtà non mi importava. La sera dell'incursione di Sirius Black al castello, durante il mio terzo anno, sentii Silente dire una frase che era caduta nel dimenticatoio della mia mente.
"Perchè con i sogni entriamo in un mondo che è interamente nostro..." forse il mio mondo comprendeva me, i miei amici e Draco Malfoy. Impensabile, impossibile, ma così assurdamente vero. Pezzi diversi di uno stesso puzzle:
Io durante il primo anno che aiutavo Neville a cercare il suo rospo: Oscar. Malfoy che se la rideva.
Lucius Malfoy che parla con Harry -riconduco il ricordo al secondo anno: Diagon Alley, il ghirigoro-, - Devi essere molto coraggioso se pronunci il suo nome, o molto sciocco...- la sua voce, un sibilo fastidioso - La paura di un nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa.- lo dico senza pensare, lui si gira mi guarda, mi osserva, mi scruta, mi studia e poi dice, solo un secondo dopo:- E tu devi essere... La signorina Granger...- si volta verso il figlio già bello, ma ancora nel pieno dello sviluppo, per avere una conferma; un cenno quasi invisibile, poi lui si gira nuovamente verso di me:- Si Draco mi ha detto tutto di te e della tua famiglia... Babbani...- E che diamine: c'e n'eano decine e decine di nati babbani come me.
Terzo anno, l'immagine vivida di me che schiaffeggio Malferret e lui che se ne va promettendo vendetta. Ancora più chiara, Fierobecco che ferisce Draco io, spaventata, corro e incito Hagrid a portarlo in infermeria.
Quarto anno il finto Malocchio che trasforma Draco in un furetto, esilarante al momento pericoloso a ben pensarci.
Quinto anno G.U.F.O., ufficio misteri, Sirius.
Sesto anno Silente, non era stata colpa di Draco.
Era solo una pedina nelle mani di qualcuno contro cui non poteva nulla.
Era curioso come io e lui non avessimo una via di mezzo, noi non avevamo il grigio nel nostro rapporto solo bianco o nero. Era più spesso nero che bianco però. Odio o Amore. Amore? Naaa, io non sono innamorata di lui. Io amo Ron, ma lui non ama me. Però mi piace anche Furetto... A questo punto se vedo qualcuno che mi piace, non solo fisicamente, oltre la persona che "amo" allora forse, forse non è vero "amore" con la "A" maiuscola. Forse è solo affetto.
Addio... Ron...
Grazie... Draco...
Dormendo non si era accorta di aver intrecciato le dita con le sue, di avere la mano sulla sua, per cercare riparo in un gesto d'affetto. Non si era accorta che lui non dormiva. Non aveva potuto notare che lui non aveva scostato la mano, ma che invece l'aveva stretta forte.
Ma lo aveva sentito, quando nel sogno si era aggrappata alle sue parole, stringendosi in un abbraccio consolatorio.
Nel sogno in cui si trovava, dove la coscienza era solo di contorno, non aveva potuto notare che lui l'aveva abbracciata davvero: senza accorgersene mentre la teneva per mano e cadeva, finalmente, tra le braccia di Morfeo. Con il naso tra i suoi capelli che profumavano di camomilla.
Spazio alla sottoscritta:
Writer92: Hai indovinato, ma va! Sono prevedibile. Spero ti piacciano anche i pensieri di lei... mi odiavo a mettere sempre in mezzo Ron... bla, bla, bla Weasley xD... Spero di non deluderti ora ma ho una scusate sono le 0.03 e ho cominciato a scrivere una ventina di minuti fa *chiede perdono e promette di stirarsi le mani come Dobby se lei glie lo chiede* Ho aggiornato presto però xD
SailorUranus: hhh oh si, Draco frustrato era parecchio da ridere... spero di aver fatto capire anche i sentimenti di Herm in questo capitolo, che poveretta è frustrata pure lei.
BarbaraC: Ossì, si nota... e meno male xD... a me Ron-Ron irrita parecchio nei libri, anche quiBarbaraC lo voglio riproporre irritevole ma tenerosamente... okok non anticipo nulla >_< xD *tira le testa sulla scrivania per non lasciarsi sfuggire notizie*
PrincessVanilla: Spero che ora avrai adorato entrare nella testa di Hermy, povera Mione l'ho trascurata un po'... beh mi perdonerà dopo questo capitolo *ora gira con il copri teiera di Dobby in testa e i calzini bicolori* che ne pensi?
Capitolo 6 *** CAPITOLO VII - Welcome to the jungle ***
CAPITOLO VII - WELCOME TO THE JUNGLE
Spesso, in mezzo alla gente, perdiamo le voci di chi amiamo: è come trovarsi in una fitta giungla di cui non conosci le leggi. A volte, per i più stupidi, l'amore non esiste. A volte non si scopre mai se si prova qualcosa per qualcuno, realmente, perchè l'amore ci appare come un gioco di cui non conosciamo le regole.
A volte scopriamo cos'è l'amore e le parole si confondono in un groviglio sudato di sussurri perdendosi nella giungla dei nostri sentimenti.
La scuola era in tumulto, tutti impegnati per i preparativi.
Le ultime vicende sentimentali della scuola erano state da Beautiful. Gli unici a non saperne nulla erano il caposcuola Serpeverde, per la maggior parte del tempo occupato a bisticciare, con la sua collega Grifondoro, su come addobbare la sala e altre piccolezze importanti.
Si vociferava che il bel Zabini avesse trovato la sua carissima fidanzatina a letto con Theodor Nott, si diceva, anche, che Blaise ne fosse rimasto sconvolto e che per giorni fosse uscito dal dormitorio di Herry e Ron solo per le lezioni. Il bambino sopravissuto e il suo lentigginoso amico erano piuttosto dispiaciuti per il ragazzo, che si stava rivelando simpatico. Dalle indiscrezioni, che giunsero alle orecchie di Ginevra Weasley, Blaise voleva fare una sorpresa alla sua fidanzata, che, da oca qual'era, gli aveva lasciato la parola d'ordine dei Tassorosso, dove era ospitata assieme a Daphne, Nott e qualche altra Serpe; si era premurato di portarle delle belle rose rosse e una volta aperta la porta della camera di lei l'aveva trovata nuda sotto un Theodor piuttosto su di giri; sempre secondo le medesime voci, Zabini aveva gettato le rose a terra, che si erano tutte sciupate e rotte, spargendo petali rossi ovunque, e aveva sbattuto la porta in faccia a Pansy prima che questa, rivestitasi, potesse far nulla. In realtà, il moro, non voleva picchiare Nott: non ne valeva la pena.
Daphne e Neville non erano durati molto e Daphne e Blasie si erano consolati a vicenda terminando in un bacio in mezzo alla sala grande due settimane dopo.
Neville e Luna erano, da allora, inseparabili e, lei, aveva scaricato Ron che ormai aveva capito di non provare nulla per lei se non una grane amicizia. Paciock si era fatto coraggio e aveva invitato Luna al ballo, sotto lo sguardo sognante di tutto il resto della scuola, eccettuati i due caposcuola che cenavano nella loro stanza per i compiti da finire.
Si erano, dunque, scombinate tutte le coppie. Hermione e Draco, all'oscuro di tutto, non si vedevano quasi mai fuori dagli orari scolastici. Il lavoro per il ballo non dava pace: problemi, risoluzioni e nuovi problemi. Un susseguirsi interminabile di decisioni, quasi sempre discordanti.
Loro due e il loro "odio" sembravano ancora l'unica cosa certa che la scuola vedesse nella vita dei propri studenti.
Ron non ebbe, mai, durante tutte le due settimane prima del 25 Dicembre, l'occasione di invitare Hermione e strapparla, così, dalle "grinfie" di Malfoy.
Ginny, durante la gita a Hogsmade, non disse nulla alla sua amica: per la miseria Ron l'aveva fatta soffrire abbastanza.
Hermione dal canto suo era troppo impegnata per star male per Ron e, anche durante la scelta dell'abito, con Luna e Ginny, parlò solo di quanto fosse insopportabile Malfoy. Le ragazze non erano proprio tanto convinte le lei lo odiasse, anzi, ma quando glielo fecero notare lei negò e smise i raccontare di quando, "quell'impertinente", era uscito dal bagno con solo l'asciugamano legato alla vita e le si era avvicinato troppo facendola divenire bordeaux dalla vergogna.
Luna scelse un bel vestito blu, lungo, che le stava a pennello, assieme alle decoltè intonate, con i capelli biondi lunghissimi e gli occhi azzurri fuori dalle orbite: le donava.
Ginny ne preferì uno poco pratico, ma che le stava un incanto: Nero lungo fino ai piedi, che calzavano delle scarpe lucide, nere con un tacco non esagerato, l'abito era senza maniche di raso, che le fasciava la vita snella.
Quello che Hermione scelse, indecisa tra quello e uno rosso corto, era lungo dal taglio stravagante: pieno di tulle e trasparente in vita, azzurro, senza maniche abbinato a de sandali dal tacco notevole, argentati come la collana e gli orecchini.
Tornarono al castello soddisfatte anche se un po' infreddolite.
Hermione e Draco cenarono, come sempre, in camera discutendo le ultime cose riguardo alla cena, agli orari, alla musica e tutto il resto.
Si trovarono in disaccordo sul primo, sul secondo, ma non sul terzo punto. Entrambi avevano, infatti, categoricamente escluso la musica da discoteca. Draco come sempre era stato cristallino:- Preferirei una mazzata nel luogo in cui non batte il sole.- Hermione aveva riso e aveva detto:- Preferirei baciarti, piuttosto.- lui aveva ghignato e lei gli aveva tirato un cuscino. Avevano fatto a cuscinate tutta la sera, fino a mezzanotte, quando erano stramazzati sui materassi, sotto una pioggia di piume, guardandosi intensamente negli occhi. Lui era rotolato nel materasso di lei, ancora unito al suo letto, sotto l'insolita pioggia e le aveva sussurrato ad un millimetro dall'orecchio:- Granger, non sei così rivoltante da non farmi prendere in considerazione l'idea di baciarti.- lei era avvampata e lui le aveva tolto un ricciolo ribelle dalla guancia accaldata, le si era avvicinato e aveva ispirato il suo profumo: fragola; quello dei suoi capelli: miele. E... la porta era stata aperta da un disturbatore involontario: Ginny non sapeva se ridere o urlare per la posizione equivoca in cui aveva trovato i due.
Hermione sotto, in pigiama, e Malfoy sopra di lei come un lupo con la preda sotto il naso e il viso fra i capelli di lei, che sembravano un ragazzo e una ragazze che... Ginny divenne fuxia, viola, rossa quanto i suoi capelli e si era lasciata sfuggire un urletto sconvolto. Draco Malfoy, in tutta la sua prestante presenza, si era voltato e, con un sorriso furbetto, aveva sussurrato, con la sua voce sexy: roca e bassa, una cosa che fece volatilizzare la piccola Weasley: - Welcome to the jungle*...- questa a udire quelle parole, con quella voce, chiuse la porta e si avvio a passo deciso (correndo ndMe) nella sua camera a farsi mille domande su ciò che aveva visto (come dire che si stava facendo seghe mentali NdDraco).
Nell'altra stanza, intanto, Hermione era scoppiata a ridere, Draco si era girato e aveva inarcato le sopraciglia e lei aveva spiegato:- Mi hai ricordato una canzone che mi piace un sacco!- lui boccheggiò e chiese:- Spero non sia Welcome to the jungle dei Guns 'n Roses perchè altrimenti mi preoccupo...- lei lo guardò:- Ahn tu ti dovresti preoccupare? Qui la babbana di nascita sono io! E non sono quella tra i due con la fissa per il sangue puro!- lui la fulminò:- Li ho scoperti quest'estate, in negozietto di Barcellona che vende musica Rock. Se mio padre lo sapesse si ucciderebbe, un figlio che ascolta musica babbana.- disse atono, con un punta di tristezza, lei gli accarezzo i capelli e, infischiandosene di chi avrebbe potuto pensare male, lo abbracciò. La testa di lui appena sotto il mento di lei, nell'incavo: rifugio perfetto. Lei, lo sguardo perso nel soffitto, mentre gli accarezzava i biondi capelli lunghi. Entrambi a pensare a quanto era strana la vita, completamente isolati dal tumulto Holliwoodiano che si respirava fuori dalle quattro mura di pietra fredda, della loro calda camera.
Note:
* Welcome to the Jungle - Guns 'n Roses
Spazio della Rosellina scema:
Ed eccomi con un nuovo capitoletto (etto, etto, etto per questa volta) magari il prossimo sarà più lungo, questo volevo finisse così. Spero di aver espresso bene il senso di familiarità alla fine, lo stesso che ho provato nello scrivere quel pezzo. Detto ciò penso di essere stata crudele con Blaise e Daphne, ma adesso sono più tranquilli senza oche di torno. Luna e Neville sono una coppia che ho preso poco in considerazione fino ad oggi, ma avendo già deciso come concludere la storia, che presto arriverà al capolinea, era una buona idea.
Ginny mi sta sempre più simpatica, Ron sempre più antipatico, ma inspiegabilmente lo tengo libero.
Herry in questo capitolo non ha fatto una fava: eh poveretto, anche lui un po’ di ferie se le merita.
E ora:
PrincessVailla: Umh... non è proprio un parere diverso (lui è stupendo) però lo vedo come una persona comune, in fondo alla faccenda.
anna96: spero non mi lincerai ora, avevo in mente di ammazzare Ron a causa di una pozione mal riuscita, ma recenti avvenimenti mi hanno spinto ad astenermi. Ron avrà comunque un ruolo importante, ma inutile al contempo. Alla fine della faccenda sarà quello che starà più male e bene al contempo. E' difficile da spiegare senza spoilerare i prossimi tre capitoli xD...
FraFri95: Concludersi al meglio? Dipende dai punti di vista, ma concludersi al meglio penso di no, chiedo immensamente perdono.
Writer92: Sorellina perduta dopo il blocco di questa mattina alle 14 e 00 mi sono rimessa a scrivere e ho finito ora. Devo calibrare bene i prossimi, ultimi capitoli. Devo ancora decidere se 10 compreso l'epilogo o no quindi 11 capitoli (APRO IL SONDAGGIO xD)
francy_hurt_16: Qui rivediamo un po' (poco, poco) del Draco strafottente e pervertito di una volta (che peccato-si fa per dire-! ndMe)
Rituzza_95: E che ne pensi di questo?
I vestiti delle ragazze sono:
Quello di Luna:
Quello di Ginny:
Quello di Hermione:
CAPITOLO VI - SILENZIO Guardare indietro, annegare nei dolori o nelle gioie passate spesso è più facile che guardare avanti.
Nulla è così buio come il futuro, a noi ignoto, nemmeno la più buia delle notti senza luci: Senza Luna e senza Stelle.
La spire di incoscienza li aveva, finalmente, avvolti entrambi. Ogni parola di troppo era inutile.
Futile scusarsi, superfluo parlare. Le cose importanti erano i piccoli gesti.
Attenzioni, strane, inconsuete per i due nemici.
Lui era cambiato: aveva detto addio a tutte le sue convinzioni, agli insegnamenti, alle parole di sempre che lo facevano sentire speciale, privilegiato. Ora era solo un ragazzo come gli altri, anche se il suo nome lo avevano pronunciato in tanti con vari toni: disprezzo, odio oppure ammirazione, desiderio.
Lui, ora, non si sentiva più nulla di tutto ciò. Era solo se stesso: era Draco Malfoy.
Lei era mutata: aveva nascosto i pregiudizi, quando lo aveva visto chiedere aiuto a Harry, aveva accantonato i dissapori, aveva cancellato sei anni di insulti. Perchè, troppo, spesso i pregiudizi negano la conoscenza e, senza la conoscenza, non si ha la giusta oggettività nel prendere una posizione. Entrambi avevano sbagliato, ed entrambi avevano imparato.
Hermione durante l'estate aveva avuto una relazione con Ron. Una cosa disastrosa, a dirla tutta: lui per il loro primo mese, per esempio, si era accidentalmente dimenticato che lei era allergica ai gigli e lei non aveva smesso di starnutire se non dopo un paio di giorni e, sempre per esempio, lui aveva bellamente ignorato il desiderio, della ragazza, di fare una passeggiata per una partita a Quiddich. Anche Harry lo aveva rimproverato, ma più il tempo passava, più entrambi si accorgevano che era tutto sbagliato, da rifare. I confini erano da rivedere.
E' facile scambiare una profonda amicizia per qualcosa di più. Un errore comune, che anche la studentessa più brava della scuola poteva permettersi di fare, ma lasciava il segno.
Hermione era ancora ferita da quell'esperienza e la sceneggiata in sala grande era la prova inconfutabile che, in realtà, Ron sapesse veramente poco di sentimenti.
Si svegliò di scatto, con la netta impressione di essersi scordata qualcosa di fondamentale: di veramente importante.
Sentì un immenso calore che l'avvolgeva e le fece venir voglia di riprender sonno, dimenticandosi di quella sensazione, beandosi di quel calore: così umano, così vicino e così piacevole. La testa le faceva male, un altra buona ragione per lasciarsi scivolare, nuovamente, nell'incoscienza.
Un lieve rumore, soffice, tranquillo, beato e... caldo. Quel rumore le fece voltare la testa, lentamente poiché le girava, la scena era piuttosto paradisiaca: un angelo, dannato e caduto dal cielo, l'abbracciava; il volto, coperto dai soffici, e setosi, crini biondi accarezzati dal sole, sfiorava l'angolo delle sue labbra; le mani che l' avvolgevano in un casto abbraccio di conforto. Un espressione mesta. L'albeggiare rendeva il tutto anche più ultraterreno. Si sentì mancare il fiato. Ecco cosa aveva scordato: Draco Malfoy; Malfoy in stanza con lei.
Il ricordo della sera prima le fece pizzicare gli occhi, istintivamente si strinse al petto del ragazzo candido quanto la camicia che non si era tolto.
Draco aveva passato l'estate in Europa, a Barcellona. Sotto la cappa, onnipresente, di caldo; tra le vie luminose della Rambla de Santa Mónica. Di notte, come di giorno, pensando a tutti gli avvenimenti che avevano stravolto la sua vita. Già il solo padre che si era ritrovato era una impressionante per un bambino qual'era stato, anche, lui: con i suoi sogni, chiusi nel cassetto e mai rivelati, per sempre sotto lucchetto di cui non trovava la chiave; con la sua ribellione, frenata dall'educazione impostagli. Tutto era appassito nel tempo a causa delle lezione, impartitegli dal padre, sulla purezza del sangue, sulla vendetta e le fesserie che ne conseguivano; come un fiore poco curato, che muore lentamente sotto gli occhi inermi di chi è allergico al suo profumo e non può fare nulla per salvarlo.
Così la Spagna era stata un unguento portentoso sulle sue ferite. Come un oasi in un deserto che, si spera sempre, non sia che un miraggio, amara ricompensa della fatica.
Aprì gli occhi, anche lui, e, questi, si andarono a fondere in quelli castano chiaro della Gryffindor che nascondevano nuove lacrime. La voglia di baciarlo la prese così, d' improvviso: quella mattina di Novembre in cui la nebbia, fitta e gelida, sembrava avviluppare ogni cosa in un velo inquietante e misterioso, confondendo le persone e rendendole solo ombre che si perdevano nell'immensità di quel grigio tenue che ricordava i suoi occhi.
Ma non lo fece. La voglia di baciarla lo prese così, d'improvviso: poco dopo che il sole, che tanto ricordava le pagliuzze dorate negli occhi di lei, fosse stato avvolto da quello strato di umido tipico delle giornate di routine.
Fu questo che li fece desistere. Si scambiarono un sorriso, colpevole e accusatorio, ma sincero. Si prepararono in silenzio, senza futili discorsi, ad una giornata come le altre. Giornata che avrebbe contato, come sempre era stato, della presenza dell'altro. Perchè lo avevano capito: in un modo, o nell'altro, erano stati sempre vicini. In una maniera naturale, seppure tutta loro e quanto meno strana, erano sempre stati presenti. Mai un assenza, mai una mancanza...
Note Mie:
anna96: grazie, vedrai che Ron se ne andrà presto. Non in senso effettivo e carnale della cosa xD Povero Conto che commenterai ancora*-* ci tengo eh...
PrincessVanilla: Sì, ha capito, ma fa male comunque non credi? Non sempre la presa di coscienza di una cosa triste ci fa diminuire il dolore. Per la statua a Draco alla fine è solo un ragazzo comune (dotato di una bellezza non comune... NdT)
Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo. Aspetto un opinione.
SailorUranus: Si le persone frustrate sono divertenti e frustrate, direi! Spero apprezzerai anche questo excursus sulle esperienze estive dei due, Oh povera Herm.
Writer92: Tesoro, Carissima spero che questo capitolo sia di tuo gusto. Non so se eguaglia gli altri.
Rituzza_95: Ai suoi ordini, signor sì signora! Visto: ho aggiornato. Lo so un po' tardi, ma non avevo ispirazione. Spero ti piaccia
FraFri95: Eccolo a te.
Scusate gli errori è tardi, almeno per me.
CAPITOLO VIII - SGUARDI Annegare, annegare nell'immensità di uno sguardo e più tremendo che annegare nell'oceano, solo che non fa così male
Era il 23 Dicembre, ormai, il tempo era volato. Draco sarebbe tornato nel suo dormitorio, i lavori, nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure, erano quasi ultimati. Ginny fu irremovibile quel giorno: dovevano decidere tutto per l'indomani, così da non ridursi all'ultimo minuto. Hermione sbuffava, sbottava e borbottava infastidita:- Ginny tanto staremo coooomunque cinque ore a sistemarci. Ti conosco.- calcò il "comunque" con quella sua solita aria da so-tutto-io. Erano nella camera di lei, Draco era in biblioteca: eh sì, dopo la scoperta della musica Draco si era rivelato anche un ottimo lettore.
Ginny fece tanto di occhioni dolci:- Eddai Hermioooone, per favore!- la Granger la guardo e sospirando acconsentii; la rossa tirò un urletto soddisfatto. Non avevano mai parlato di quello che aveva visto il giorno delle piume, ma Hermione sapeva che il discorso era imminente e non sapeva, davvero, cosa inventarsi.
Blaise Zabini, fidanzato ufficiale di Daphne Greengrass, la sua ragazza e Ginevra Molly Weasley erano diventati amici, che, in questo caso, consisteva sopratutto nel parlare di Draco Malfoy e Hermione Granger e della loro assoluta stranezza: bisticciavano ancora, ma per divertimento; si tiravano insulti, ma non seriamente; e sembravano cercarsi anche a colazione, lezioni, pranzo, uscite e cena: sempre per bisticciare, logicamente; Più di una volta si erano, a quanto diceva Ginny, trovati sul punto di baciarsi, ma, almeno da quel che sapevano, non era mai accaduto; Blaise era stranito, Daphne stupita e Ginny incommensurabilmente curiosa, anche se gli altri non erano da meno; ultima cosa, ma non meno importante: Draco Lucius Malfoy e Hermione Jane Granger non avevano ancora disdetto la loro partecipazione, in coppia, al Ballo di Natale. Zabini diceva, come anche Harry, che Ron era diventato, se possibile, anche più insopportabile e che ogni volta che vedeva i due diventava rosso, di rabbia, e poi verde, d'invidia. Di sera sospirava, sempre, prima di andare a dormire, come una vecchia ottantenne che ricorda i momenti felici, vissuti in gioventù.
Ginny, che stava con Herry, cercava, assieme a quest'ultimo, di tenere Ron a debita distanza da Hermione e ciò non era molto difficile visto che, lei, evitava il rosso come la peste.
Il pomeriggio fu orribile, faticoso e stancante. Risero moltissimo, ma senza accennare a Malfoy o Ronald.
Fu verso sera che, mentre Draco stava per aprire la porta, Ginny chiese ad Hermione:- Herm', ma tu cosa provi per Draco? - il ragazzo, improvvisamente interessato si sedette vicino alla porta, attento a non far rumore, per ascoltare la conversazione, che si preannunciava interessante.
Hermione, sconvolta, chiese:- E cosa mai dovrei provare, io, per Draco Malfoy? - Ginny fece la finta tonta:- Mha, non saprei davvero, però dei ammettere che è carino...- Hermione scosse la testa:- Oh si certo, perchè non lo hai visto con l'asciugamano addosso, con solo quello -precisò- che sia bello non ci sono dubbi... bhf, ma da qui a giurare amore eterno ci passa il Tamigi...- Draco ghignò quando lei lo definì "bello", ma poi ritornò attento, le parole della Granger lo ferivano, giù, nel profondo, in un luogo di cui non ricordava più, nemmeno, l'esistenza, vicino ai polmoni, poco più giù: all'altezza del cuore. Dannata crescita! pensò lui, ma quello che gli faceva male non era un dolore come quello intercostale o alle giunture che prendono i ragazzi durante l'adolescenza, Draco Malfoy era maggiorenne, grande e vaccinato: eccetto contro un unica malattia, che, casualmente, aveva recentemente contratto. Ah... il mal d'amore... lo abbiamo provato tutti no? Farfalle nello stomaco, occhi che si illuminano, gambe molli, il cuore a mille, il volto bordeaux, che nel caso di Malfoy era un leggero rosato, appena percettibile, quasi invisibile, diffuso sul volto, la gelosia; era quello: il mal d'amore, ma lui lo negava. Eh, lo abbiamo negato tutti: c'è ancora chi, nell'evidenza lo nega per paura; chi per vergogna.
Poi la mezzosangue riprese a parlare:- Ma forse mi piace - (ambulanza per Draco Lucius Malfoy, purosangue 17 anni Figlio di due Mangiamorte ricchi sfondati: Narcissa Black e Lucius Malfoy, Mondo, Europa, Gran Bretagna, Hogsmade, Hogwarts, Torre Grifondoro, Dormitori, porta, all'esterno, Stanza della Caposcuola Hermione Jane Granger, nata da babbani, di professione dentisti, miglior studentessa, assieme a Lily Evans, (madre del bambino-che-è-sopravissuto) della scuola ndMe) Ginny sghignazzò e chiese:- Quanto?- la riccia non rispose subito, ma poi sussurrò:- Abbastanza... ma...- Ginevra la guardò scettica e severa:- Ma?! Ma?! Ma cosa Hermione? Spero non avrai ancora per la testa quel decelerato, psico-leso, schizzato, psicotico di mio fratello, VERO?!!!!- stava urlando ed Hermione divenne minuscola sotto lo sguardo raggelante dell'amica che sbottò infastidita: - Beh al ballo ci vai con Malfoy quindi tanto meglio, sono certa che ti farà dimenticare quel pezzente di mio fratello...- disse sprezzante, fu allora che Hermione riprese la parola e disse: - ma a lui, di me, non importa nulla.- ferma, convinta, idiota. Ginny sbuffò e con lei, anche, Draco, in segreto, poi la rossa disse:- Intanto domani gli verrà un infarto quando ti vedrà.- Hermione disse:- sì buna idea, perchè noi, Malfoy, lo vogliamo morto, no? Herry ti salterà a dosso domani, sarai meravigliosa Ginny.- Ginny ridacchiò, arrossì e aggiunse bonaria, ma contrariata:- Sì hai capito ciò che voglio dire, Malfoy non ti staccherà gli occhi di dosso cosa tu vuoi, Ron morirà di infarto, cosa che vogliamo -Draco annuì vigorosamente fuori dalla porta- TUTTI -a Draco parve di essere stato scoperto dalla Piattola Weasley- e Harry mi salterà a dosso e Nessuno lo fermerà.- ridacchiò e Hermione con lei.
Draco uscì dalla torre di Grifondoro riflettendo: lui era un Malfoy e, i Malfoy, prendevano ciò che volavano senza chiedere; lui lo aveva sempre fatto, ma non con lei. Lui non la meritava, non la meritava nemmeno Lenticchia, ma almeno lui era sempre stato un "eroe", uno dei "buoni": uno di quelli che si sarebbe aggiunto alla collezione di figurine di "streghe e maghi famosi" nelle cioccorane, assieme a Potter e a Herm... HEM... alla Granger. Lui no, lui era solo i figlio di due nobili casate purosangue: i Malfoy, malevoli di cog-nome e di fatto, e i Black che vantavano tutti, a parte qualche eccezione di diseredati, un anima nera quanto il loro nome; oltre al sangue puro (ma putrido di menzogne, morti e servilismi) non aveva più nulla da offrirle, nemmeno i soldi: quelli erano voltati via dopo il processo dei suoi davanti al Wizengamot. Chiese colloquio con la preside e le chiese di poter aggiungere anche un esibizione, al ballo, e questa, con una strana luce negli occhi, accettò. Decise, quindi, Malfoy, di fare per lei tutto quello che poteva entro il ballo e poi sparire per sempre alla sua vita, proprio come una figura evanescente, Draco Malfoy si sarebbe confuso tra la marmaglia di studenti e studentelli, mentre l'eco delle sue parole e dei suoi passi si sarebbe persi per sempre nella nebbia.(liberamente ispirata dall'ultima frase de "L'ombra del Vento"* di quel mito di Carlos Ruiz Z. ndMe)
Erano scesi tutti a cena, tranne Draco e Hermione che ancora rivedevano tutto per il giorno successivo.
L'alba arrivo sui verdi prati, spenti, di Hogwarts. I gufi portavano la posta ai destinatari, era Giovedì**, un Giovedì speciale. Era il 24 Dicembre 1998 e le lezioni erano terminate il giorno prima per la gioia di tutti, che ora chiacchieravano allegramente in Sala Grande, a colazione. Draco e Hermione furono gli ultimi a svegliarsi, stanchi per le ore piccole, e, quando arrivarono, Ron e Harry erano già usciti per una visita ad Hagrid. Ginny era seduta al tavolo e sfogliava le pagine del "Settimanale delle Streghe" con "La Gazzetta del Profeta" di fianco e "La gazzetta di Hogwarts" sul posto affianco, che venne preso da Hermione che si mise a sfogliarlo curiosa. Luna davanti a loro leggeva attentamente, al rovescio, una copia de "Il Cavillo" gustandosi un pane tostato con burro e marmellata. Draco si sedette vicino a Blasie e Daphne e comincio a mangiare uova e bacon e poi una fetta biscottata con burro e zucchero e del succo all'arancia, la medesima colazione della riccia, ma nessuno dei due se ne accorse. Dopo colazione tutta la fauna femminile del castello si chiuse nelle stanze per prepararsi. Sarebbero uscite da quel posto solo alle otto e mezza, orario dell'inizio della festa.
Ginny correva freneticamente da una parte all'altra della stanza, il respiro affannato a ogni "stop" che durava meno di un secondo. Vesti di qua, vestiti di là; scarpe altre di là scarpe della divisa di qua. Un putiferio. Ginny fece un trattamento completo a Hermione, che poi fece altrettanto. Sebbene non se ne intendesse aveva imparato tutto osservando l'amica poco prima. Alle otto e un quarto Ginevra Molly Weasley si disse soddisfatta e, infilandosi le scarpe sperò che la serata andasse bene: aveva una strana sensazione.
Scesero le scale, Harry per poco non sfondò il pavimento con la mandibola e disse: - Hermione attenta, così Malfoy ti salterà addosso.- risate generali che aumentarono, quando il biondo in questione entrò dall'arazzo della Signora Grassa dicendo:- Stavate parlando di me?! - non aveva guardato nessuno, si era passato la mano sui capelli e, solo in un secondo momento, aveva guardato Luna che stava aspettando Neville, Hermione non lo sapeva ancora, ed era rimasto shockato; aveva guardato la Weasley e la bocca si era schiusa in un "oh" di stupore e, quando, finalmente, aveva posato lo sguardo sulla sua dama per poco non era svenuto. Lui svenire.. bfh ma, quando mai?! Lui era un Malfoy e nulla lo faceva svenire... a parte, forse, la sua mezz... si fermò a metà pensiero. No! Avrebbe dovuto finirla: da li a poche ora sarebbe sparito dalla sua vita: per sempre. Era strano come quelle due paroline gli facessero male, sempre lì: all'altezza del cuore.
"Per sempre" significa "fino alla fine, e oltre" nel bene e nel male. Diciamo "Per Sempre" nei giuramenti, al matrimonio, quando pronunciamo "Ti Amo", ma anche quando diciamo "Ti Odio" eppure lui era sempre stato convinto di odiare la Mezzosangue, invece, a vederlo ora non sembrava fosse mai esistito tale sentimento. E' incredibile, quanto vero, che il confine tra Odio e Amore sia così labile da poter essere cancellato così semplicemente, in modo devastante. Era innamorato della Granger, quella ragazza glie ne giocava sempre una. Aveva abbandonato l'idea di andarsene solo in quel momento. Il dolce viso di Hermione, contornato dai suoi riccioli mossi, gli occhi luccicanti di una luce magica e il pensiero di non poterla vedere, di nuovo, ogni momento della giornata, come quando lei leggeva sul letto e lui le rompeva le scatole giusto per divertimento o quando l'ammirava sonnecchiante o quando la contemplava mentre faceva la so-tutto-io, lo avrebbe distrutto: annientato, ucciso. Ecco l'unico modo per disfarsi di Draco Lucius Malfoy. La tempesta infuriava fuori dalla scuola, ma nessuno se ne curava, specialmente due paia di occhi che non smettevano di fissarsi: sorridersi segretamente, amarsi nel profondo. Al riparo da occhiate torve, da espressioni deluse, lontano dal mondo, dal tempo e dallo spazio; nel loro nascondiglio segreto, l'uno nell'anima dell'altro, in un solo sguardo, si amavano: semplicemente, senza regole, senza problemi, senza pensieri, ingoiati dal profondo nulla piano del tutto che erano solo la presenza l'uno dell'altro, con la netta impressione che all'esterno di quel nulla, di quella bolla, la gente fosse immersa in un tutto riempito del nulla, della banalità, della stupidità, sprecando la propria vita alla ricerca di qualcosa di molto più semplice di ciò che si pensa, paga della sua mediocrità. E, senza staccarsi da quel contatto così assurdamente lontano, ad occhi esterni, aspettarono che tutti andassero via. Immersi com'erano non si accorsero dello scambio di coppie e di Ron che passandole vicino tentava di pararle, senza successo.
Quando entrarono nella Sala Grande, ormai gremita di gente, tutti i presenti trattennero il respiro, mentre la coppia più strana e affascinante della scuola faceva in suo ingresso in silenzio, a braccetto, e si posizionava in centro alla pista mentre partiva una canzone in italiano di cui nessuno conosceva la traduzione. Piacque, sebbene fosse insolita, e tutti cominciarono a danzare quella musica che, in realtà, era fatta per essere ascoltata: vissuta.
Note:
*L'ombra del Vento, è un opera dello scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafon, la cui storia è, appunto, ambientata a Barcellona
**Il 24 Dicembre 1998 era, precisamente, un Giovedì^^
Scleri della qui presente [qui scrivente (si corregge)]:
Allooooooors cosa tragica, non voglio finire questa storia: non voglio scrivere i prossimi due capitoli: sarà tragico e non voglio MISERIACCIAAAAAA. Ok, stà calma. bene passando a voi:
Writer92: Ho optato per l'undici, mi hai convinta. Ma shiob me triste non vuole mettere quella fine eppure, mi sembra l'unica "FINE" quindi sarà quella.
PrincessVanilla: Si a morte Ron... e nei prossimi due capitoli lo odierai anche di più. *sguardo funereo e aria triste*
Rituzza_95: ho aggiornata lol, spero ti piaccia.
Uno: il numero di persone che un uomo riesce ad amare veramente con tutto se stesso
Mentre la prima canzone si spegneva, e la seconda iniziava con tono vivace, Draco sussurrò – Hermione che ne dici di uscire a fare una passeggiata? – lei, che fino a poco prima non vedeva l’ora di ballare sotto la loro opera ora aveva i piedi che le dolevano troppo, anche, solo, per tentare così fece un cenno con il capo e lo seguì fuori.
L’aria era pura e fresca, tipica dei giorni invernali. Quel pomeriggio aveva piovuto perciò un odore muschiato si espandeva in quei luoghi. Hermione ispirava profondamente e Draco non rise solo perché la capiva: quello del terriccio bagnato era un odore delizioso, delicato e forte al contempo, proprio come lei. Le si avvicinò e le cinse i fianchi da dietro, lei sorpresa sussultò, ma non si scansò: per vari minuti si crogiolò nel calore delle sue braccia forti che la cullavano, proprio come si culla un neonato, con amore, ma un amore diverso o forse cullava con amore l’amore appena nato. Nessuno dei due lo sapeva bene, in realtà, nessuno di loro se ne preoccupava. D’altro canto, nascosto dietro un cespuglio stavano quattro impiccioni con gli occhi lucidi: re di loro dalla contentezza, uno dall’irritazione e dall’odio. Ronald Billius Weasley non era, come si suol dire, uno stinco di stanco, ma il fatto di essere stato al fianco del famoso Harry Potter lo faceva sentire migliore. E si sa, l’odio non paga mai bene.
Harry si voltò verso il suo migliore amico e disse - Ron, mi spiace, ma questa te la sei voluta tu. - l’altro lo guardò truce.
Blaise, Harry e Ginny se la ridevano, mentre l’umore di Lenticchia precipitava nel sottosuolo. – Lui non la merita…- ringhiò e sua sorella gli mollò un ceffone degno delle sue orcovolanti, il rosso la guardo di sbieco e lei disse – Perchè invece tu la meriti, non è vero? – era furibonda e le sue orecchie rosse, come i capelli, lo confermavano.
Poi qualcosa scricchiolò nel buio e tutti si voltarono verso i due interessati che stavano passeggiando avvolti nell’oscurità, solo qualche stella era visibile oltre la coltre di nuvole che solo in pochi punti si assottigliava, o diradava; la luna, al contrario del resto, era ben visibile: alta e splendente nel cielo.
Un rombo squarciò il cielo e i fulmini blu e bianchi si abbatterono a terra con forza devastatrice. L’umidità muto in pioggia, battente, incessante e gelida. Sebbene fosse freddo la temperatura era ancora troppo alta perché nevicasse. Ginny si aggrappò a Harry terrorizzata e Zabini la guardò divertito quindi Harry intervenne – Ragazzi forse è meglio se andiamo, a quanto pare Ginny ha paura dei tuoni…- lei scosse la testa e disse – N-no…- un fulmine e lei si aggrappò con più forza alla camicia di Potter – Ah no? – disse Blaise alzando un sopraciglio le lo guardo e scosse la testa – Non ho paura dei lampi…- un rombo e un urlo, il rosso si voltò verso i tre e disse – Ginny ha paura dei tuoni, Zabini, da sempre…- Harry le accarezzò i capelli e si incamminò verso la scuola con lei fra le braccia, seguito da Blaise che pensava di essere seguito dall’uomo- lenticchia. Ron però era ancora appostato dietro la siepe.
- Hermione… - disse Draco
- Sì, Draco? – lui la guardò, le sorrise e le disse – Sta sera è più bella del solito Miss Granger…- Lei avvampò, la temperatura scendeva velocemente.
Smise di piovere.
- Draco… Io…- Lui la guardò perplesso e decise che era venuto il momento di diglielo.
L’attirò a se, è senza pensare, il suo istinto, decise di non parlare.
E sotto le stelle e i fiocchi di neve, la baciò.
Lei non lo respinse e rispose al baciò, con stupore di entrambi.
{ One love,
One blood,
One life}*
Dopo essersi staccati notarono il turbine di neve che scendeva.
- Entriamo… ho una sorpresa per te. – disse lui e l’altra lo guardo sospettosa.
Ron era rimasto spiazzato da quei due, aveva una voglia matta di pestare a sangue Malfoy, ma lei non lo aveva rifiutato.
Rientrò anche lui in Sala Grande appena in tempo per vederli prendersi per mano ed entrare così, immergendosi nuovamente nella folla che ora mangiava quietamente dopo vari balli.
Tutti si voltarono a guardarli stralunati, anche peggio di quando avevano fatto la loro comparsa assieme.
Sembrava di stare allo zoo.
Quando la McGranitt li vide fece un cenno col capo, non sapendo bene come interpretarlo si sedette vicino a Harry, Ginny e Blaise. Draco salì le scalinate che portavano al tavolo dei professori e, puntandosi la bacchetta alla gola disse – Sonorus…- e la sua voce si diffuse in tutta la sala: se c’era una cosa che Draco Malfoy sapeva fare davvero bene, tolte altre tremila doti, era parlare. Con voce suadente e bassa disse – Signori e Signore, Ragazzi e Ragazze, Intelligenti e … - guardo Ron – Stupidi… Signori quadri e signore quadri Elfi e Elfe Domestici, sono lieto di presentarvi un talento, una voce fori da comune e, no, non è la mia…- disse con il suo solito ghigno made in Malfoy. Hermione ebbe un fremito impercettibile: no magari era solo un’ impressione, non era davvero possibile.
Tutta la sala lo guardò, tutti attenti e concentrati – Sono lieto di presentarvi la futura Auror più famosa del mondo, la studentessa migliore della scuola e la più bella ragazza della sala. Sì cari spettatori oggi per i corridoi di Hogwarts rimbomberà la voce celestiale di Hermione Jane Granger. – lei lo guardò come fosse pazzo. No, lui era pazzo.
- Allora, amore, cosa vuoi cantare? – lei lo guardò male e lui le si avvicinò e, dopo aver spezzato l’incantesimo, le sussurrò – Sei la migliore Hermione, mi hai esterrefatto quel giorno di settembre, la tua voce era un vento caldo nell’autunno che incombeva, sciogli questo gelo.- lei annuì piano e optò per qualcosa che richiedesse parecchia voce, così da poter scaricare la tensione e non dover pensare a tutta la gente presente. – Sonorus. – la incantò Draco e lei salì sul palco facendo partire le quiete note di Stand My Ground dei Within Temptation(*)
La scuola intera spalancò gli occhi, nessuno voleva credere che Hermione Jane Granger cantasse, quel genere di musica poi…
Finita l’esibizione abbracciò Draco che aveva un sorriso soddisfatto stampato in viso e gli sussurrò – Io e te facciamo i conti, in camera…- lui sogghignò – come preferisce miss Granger…- e si avviarono verso la torre di grifondoro per l’ultima notte da coinquilini. Mentre uscivano videro Weasley immerso nella faccia di Lavanda Brown e Draco si chiese se davvero non ci fosse limite alla stupidità umana.
Note:
* One - U2
Scleri di....:
Allora gente! Lo so ho scritto meno del solito, ma siamo alla fine perciò... Beh vi rendete conto ancora due capitoli e poi concluderò la mia prima fanfiction... è stato bellissimo avervi come lettrici e spero mi seguirete ancora quando posterò il seguito di questo storia di cui non vi svelo ne titolo ne protagonisti :P lo capirete all'epilogo... cioè fra due capitoli! Dai lo so che potete tenere duro (no in realtà non vi importa vero?) Un piccolo indizio per chi non avesse capito il titolo: 'E se fosse diverso da come pensi?' questo è l'indizio. Questo titolo ha due significati ecco il secondo indizio e ora taccio sennò capite xD
Risposte alle lettrici:
PrincessVanilla: Beh grazie dei complimenti, sì visto alla fine si sono svegliati e visto che si è svegliata anche lei in questo capitolo? come avrai notato in questo capitolo Ron rosica parecchio, beh staremo a vedere...
anna96: Tranquilla, se perdonatissima, spero ti sia piaciuto questo capitolo e spero seguirai la prossima ff che presumo avrà gli stessi capitoli di questa... umh... devo ancora decidere ciau ciau
Writer92: Carissima mi fai sempre troppi complimenti *w* visto ho aggiornato (anche se non proprio presto) visto che razza di sorpresa che ha fatto Draco? Scommetto che qualcuno si era anche dimenticata che lei sapeva cantare *-*
Rituzza_95: Visto! Visto! Visto che l'uomo lenticchia la paga stavolta? Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo ciau, ciau ti aspetto al penultimo capitolo mi raccomando xD
Yellow_B: Sì è valsa la pena aggiungere la tua storia alle seguite, spero per te leggere questa sia stato altrettanto grazie per tutti i complimenti nei capitoli passati ne sono lusingata, spero che anche tu decida di seguire la prossima fan fiction che posterò il giorno in cui pubblicherò l'epilogo di questa xD Visto che ho avuto l'ispirazione (spero ti sia piaciuto il capitolo) ciau, ciau alla prossima
Capitolo 10 *** CAPITOLO X - La regola dell'amico ***
Capitolo X - La regola dell'amico
Non tutti i sentimenti si possono esprimere a voce, a volte e meglio guardarsi negli occhi e tacere.
La scuola, i compiti, le persone in se e per se sembravano cose lontane. Le cose non erano cambiate di molto, alla fine, da quella sera. Io e Hermione preferivamo tenere tutto per noi. Era bella quella sensazione di familiarità che avvertivo quando ci insultavamo per i corridoi, in perfetta sintonia: come sempre. Era bello trovarsi a studiare e a parlare nella stanza delle necessità, con quel senso di tepore che ti avvolge quando sei a casa nei giorni freddi e ti alzi con l’aroma del caffé che ti penetra nei polmoni e si attacca alla pelle, anche se non ti piace il caffé è una sensazione unica. Era bello ammirarla, la sua carnagione era pallida, ma non come la mia. La sua era tinta caffellatte, quello con poco caffé e troppo latte quello buono, insomma. Lei invece diceva che la mia carnagione assomigliava al latte, quello fresco, quello che, quando lo bevi, ti immagini le montagne, i pascoli e le margherite sulle piste che d’inverno sono coperte dal candido manto di neve. Mi associava al latte dicendo che sebbene fosse fresco, non era freddo come la neve: io non ero, secondo lei, freddo come la neve, ma come il latte fresco. Era bello osservarla nei minimi dettagli anche quando non mi era vicino: come si rassettava la gonna della divisa, come indossasse solo accessori d’argento o acciaio, come si muoveva senza ancheggiare volgarmente, ma con passo cadenzato quasi militare. Tutto in lei era razionale, tutto tranne quello che provava per me. Non ci eravamo mai detti “Ti Amo” sono parole, solo parole: gli sguardi valgono molto di più. Sfregiato e Lenticchia non sospettavano ancora nulla, allora eravamo davvero bravi, ma il rosso non si staccava da lei un secondo e l’abbracciava in maniera ben poco amichevole sembrava sempre sul punto di saltarle addosso. Eh ma dico io! A dispetto di tutto quello che si potrebbe pensare non siamo mai andati oltre il bacio. Ci siamo tatuati entrambi una rosa nera sull’interno del polso. Secondo le ultime Pansy è stata “messa in riga” da niente di meno che Gorge Weasley, ho avuto un mancamento quando l’ho saputo però ora sembra davvero felice. La piattola e Potter sono sempre appiccicati… staranno recuperando il tempo che lui ha perso a fare l’eroe a destra e a manca? Beh almeno lui è più intelligente di Paciock, ho sentito che è stata luna a dichiararsi a lui e non il contrario… assurdo. La Greengrass e Blaise tubano come due colombe in primavera. L’altro degli inseparabili Weasley se la fa con Angelina Johnson, quella cacciatrice di Grifondoro a cui fa il filo da un po’… Krum con Cho, quella corvonero tutta lacrime, sinceramente? Non so chi sia messo peggio… Oliver Baston ora insegna volo qui, per chi non lo sapesse, e si dice che esca con la vecchia Spinnet, Alicia? Un'altra giocatrice dei vecchi grifoni. Kate Bell, tanto per rimanere in tema di vecchie conoscenze, a quanto pare ha una simpatia per Lee Jordan. Dean Thomas e Seamus stavano ancora con le Patil… Assurdo davvero. Hey, ma chi mi fa perdere tempo con questi assurdi pettegolezzi? Daphne, Pansy e la piattola Weasley mi hanno contagiato… Hermione mi avrebbe ucciso mfp… oppure si sarebbe fatta un sacco di risate un sacco di risate… Oh un buon pretesto per sentirla ridere: ha una risata cristallina, sembra che si espanda in un eco, invece sei solo tu che ti sei fatto contagiare. Ha delle espressioni buffissime poi, la osservo, anche in classe, quando è concentrata corruga la fronte in un espressione preoccupata, quando è arrabbiata ha un cipiglio degno della McGranitt e quando mi vede le brillano gli occhi, come brillano a me, quando vedo lei, di una luce che le illumina tutto il viso e la fa sembrare ancora più bella, in una maniera impossibile e allora mi sento brutto, io, no dico: io… l’algido, freddo e imperturbabile principe delle serpi... come mi ero ridotto… come mi ero ridotto? Non sapevo se sarebbe finita… ma so che non smetterò mai di amarla, sapevo che non le avrei mai detto ti amo perché è troppo banale e semplice per quello che provavo, dirlo a voce avrebbe reso il tutto un eufemismo. A volte mi sembrava tutto un sogno con un immenso castello, un castello di carte che avevo paura di mostrare al mondo. Pensavo che, finché l’avessi protetto, il vento non sarebbe giunto a distruggerlo.
Mi avviai per la stanza delle necessità quando, venni colto di sorpresa, alle spalle… era lei, mi cinse i fianchi appoggiano la sua testa sulla mia schiena e sussurrando – Mi sei mancato Mon Amour…- un brivido mi percorse la schiena – Vous aussi, ma petite mezzosangue… les hours du la lession semblent interminable sans vous…(*) - soffocò una risata che non mi sfuggì - mais nous avons en commun toutes les lession…(**) - risi anche io – Tu ris du moi?(°) – fece cenno di sì, lo sentii contro la stoffa del maglione e disse – Oui, Oui mon Amour(°°) –
Ci avviamo verso la stanza delle necessità mano nella mano, ignari che, per l’ennesima volta, un paio di occhi gelosi ci seguissero, o meglio “perseguitassero”, fino a vederci scomparire dietro una bella porta lucida, in ciliegio.
Assumeva spesso quell’aspetto, il luogo dove ci eravamo incontrati, la copia esatta del posto nei pressi del lago nero con una bella imitazione di esso. Lei portava uno di quei vestiti in velo e stoffa fina, che si adatterebbero bene all’immagine babbana delle ninfette, era bianco, entrò nell’acqua con quello, acqua che io sapevo essere calda. La seguii e l’abbracciai mentre un filo di vento che io avevo creato faceva da pretesto ad un abbraccio pieno d’affetto e calore. Si voltò è i suoi occhi color del miele si persero nei miei color tempesta. O forse ero io che mi infrangevo come un onda in quegli occhi dai riflessi ambrati? Non lo so bene, so solo che quando ci guardavamo tutto cessava si esistere e l’oro e l’argento diventavano una cosa unica, noi diventavamo un'unica entità e il resto, il resto era nulla.
- Hey mezzosangue? – sussurrai, un appellativo non più un insulto
- Si Principe delle serpi? – un nomignolo non più un titolo.
- Lo sai che taccio le cose che provo per te…- mi crogiolai nel suo sguardo fino a sentirne il calore nella pelle, bruciava di un fuoco antico come l’eternità
- Non importa se taci, io spero che privo, nel tuo sguardo si scioglie il ghiacciaio di secoli…- mi soffiò sulle labbra
- solo perché viene scaldato dall’ardere dei tuoi occhi, diversi dai soliti.- lei mi sorrise e io le accarezzai una spalla con la mano e lei seguì il movimento con gli occhi – Le tue mani, sono calde…- soffiò – e grandi…- aggiunse. Poi alzò nuovamente lo sguardo e la distanza già minima si cancello. Sfiorai le sue labbra con le mie e gradatamente, come una lenta tortura approfondii il bacio: passionale, ma volgare; impetuoso, ma non pretenzioso; pieno d’amore e d’affetto, ma non per questo casto. E che diamine ero ancora Draco Malfoy!
{ la regola dell'amico non sbaglia mai
se sei amico di una donna
non ci combinerai mai niente }*
Dall’altra parte del castello, ero scappato, mi trovavo a parlare con Neville e Harry cercando di capire cosa dicessero, per me nulla di tutto quello aveva senso. Non capivo, davvero, e per questo mi sentivo arrabbiato e al contempo triste, ma avrei voluto rompere tutto - soprattutto la faccia di Malfoy – Harry disse solo – Sei frustrato Ron, ma Hermione è una ragazza, molto bella talaltro, solo perché tu te ne sei accorto ora non significa che tutti siamo come te…- Avrei scommesso che aveva represso un “tonti”, ma lasciai correre ero troppo… come aveva detto? Frustrato, non aveva un bel suono quella parola. Ma ormai dovevo rassegnarmi e sperare in qualcosa che non dipendeva dalla mia volontà. La vedevo dura, si amavano, anche se si fossero lasciti non avrebbero mai smesso di provare quei sentimenti l’uno per l’altro, lo sapevo, sarebbe stato un tacito accordo di tutti e basta. Si amavano, non lo dicevano, si insultavano ancora per salvare il salvabile anche se ormai lo sapevamo tutti, non se lo dicevano, lo sapevo, li avevo seguiti e le orecchie oblunghe entravano anche dove non potevo arrivare io. Si amavano solo guardandosi negli occhi, da distante, e sarebbe stato così per sempre: che io volessi o meno, indipendentemente dalla volontà di chicchessia. Si guardavano da distante ed erano più vicini ti qualsiasi cosa vivesse in simbiosi con un'altra. Se uno guardava l’altro, anche l’altro lo stava guardando, e quest’ultimo si trovava vicino al primo: lontano anni luce da chi stesse abbracciando al momento o dalla persona con cui stesse parlando. Era come un calore che si espandeva, o un gelo che si diffondeva, per cercare freddo, o caldo, nell’altro. Mi rivoltava solo pensarle quelle cose, ma erano vere: terribilmente vere. Esistevano e sembravano quasi prendere vita in un soffio. Non sono tipo che piange, ora che ho diciotto anni, ma se fossi stato l’ingenuo undicenne che aveva pensato «Spero che non finisca nella mia stessa casa» o che aveva detto, al primo anno, «Quella ha bisogno di rivedere le sue priorità» probabilmente avrei pianto o avrei urlato di rabbia. Ma sono “grande” e se sono stupido almeno non voglio fare la parte del piagnone.
Note:
(*) Anche voi, piccola mia. Le ore di lezione sembravano interminabili senza di voi.
(**) Ma noi abbiamo in comune tutte le lezioni...
(°) Tu ridi di me?
(°°)Sì, Sì Amore mio
Boh ho l'assoluta certezza di aver scritto tutto correttamente (anzi), sono due anni che non faccio più francese e sono arrugginita xD... Ma mi andava di inserire quel pezzo così...
*LA REGOLA DELL'AMICO - 883
Angolino:
-1 non me ne rendo nemmeno conto. Manca così poco. Mi mancherete con le vostre recensioni.... e mancherete anche a Herm e Drauccio oh sì, sì, sì (avete presente l'amica di piedino della valle incantata? ecco xD). E' stato bello leggere quello che pensavate di ciò che scrivevo per questo vi riserverò una "sorpresa" anche se non vorrei, ma devo. *sis stira mani e orecchie stile Dobby* Ditemi.... posto presto o tardi? Suspance or not suspance? xD Al prossimo capitolo "Epilogo" tireremo le fila di quanto è stato... Leggete e (se proprio vi va e non avete di meglio da far) commentate!!
francydenis: Sì, si sono svegliati eccome visto? Ti prego non mancare al gran finale ti aspetto ;P
Writer92: Tesoro mi hai sopportata per tutti questi lunghi capitoli... sostenendomi anche quando giungeva la crisi da foglio bianco (e io aspetto tuoi aggiornamenti), anche quando avevo le giornate no,perciò grazie di tutto *.* spero ti piaccia questo capitolo e spero ti piacerà anche il prossimo Baci!
anna96: Sì Ronald è un cretino! Ma questo era chiaro no? Mi spiace che finisca ma spero mi seguirai con una ff collegata a questa. Mi mancherai anche tu con i tuoi "scleri" su draco Un Bacio!
PrincessVanilla: per te è il tuo Draconicesimo eccoti il capitolo! Spero ti piaccia... Però Ron qui mi fa un po’ pena Spero di non deluderti col finale... Ciau!
single93: Sì li conosco e mi piacciono tanto! Visto ho postato (quasi) presto! Baci
Yellow_B: Eccomi qui col nuovo capitolo! Piaciuto *trema al solo pensiero della risposta*? Ci vediamo all'ultimo... Kiss
Questo capitolo è stato scritto basandosi sulla traccia dell'epilogo di Harry Potter e i Doni della Morte di J.K.Rowling anche i personaggi descritti in questa fic sono suoi. La Ff è scritta per divertimento e non ha altri scopi.
[cit.HP7] Quell’anno l’autunno arrivò presto. La mattina del primo settembre era croccante e dorata come una mela, e quando la famigliola attraversò la strada rumorosa verso l’enorme stazione fuligginosa, i fumi delle auto e il fiato dei pedoni scintillavano come ragnatele nell’aria fredda.
Due grandi gabbie sbattevano in cima ai carrelli stracolmi spinti dai genitori; i gufi all’interno gridavano indignati e la bambina con i capelli rossi si trascinava in lacrime dietro ai fratelli, aggrappandosi al braccio del padre.
.Hermione}
« Non manca molto, fra poco ci andrai anche tu » Tentò di consolarla Harry, era sempre il solito.
« Fra due anni » protestò Lily, lei era una di quelle bambine che, quando ti guardavano con gli occhini tristi, ti facevano sentire mortalmente colpevole per qualsiasi cosa le negassi.
I pendolari fissarono incuriositi i gufi quando la famiglia si aprì la strada verso i binari nove e dieci. Harry udì di nuovo la voce di Albus nel frastuono; i suoi figli avevano riprese la discussione cominciata in macchina. Li anticipammo di un poco scivolando dentro il binari qualche minuto prima invisibili dietro la calca di pendolari e turisti che si apprestavano a tornare a casa o andare al lavoro. Feci in tempo a sentire il piccolo dire « Non voglio! Non voglio essere un Serpeverde!» un rovo mi si strinse al cuore e le sue forti spine mi fecero sanguinare l’anima.
« James, piantala!» Intervenne Ginny. Ginevra era la solita: la mia migliore amica e un fenomeno con le orcovolanti.
« Io ho detto solo che potrebbe » ribattè James, sorridendo al fratello minore. « Non c’è niente di male. Potrebbe essere un Serpe… » Ma James colse lo sguardo della madre e tacque. L’avevo detto, no? Ginny è un fenomeno quando si arrabbia. Poi scivolai dietro la barriera, prima che loro si avvicinassero ulteriormente e sorrisi.
[cit.HP7] I cinque Potter si avvicinarono alla barriera. Con un’ occhiata impertinente al fratellino, James prese il carrello dalla madre e cominciò a correre. Un attimo dopo era sparito.
« Mi scriverete, vero? » Chiese subito Albus, approfittando della temporanea assenza del fratello.
« Tutti i giorni, se vuoi » rispose Ginny.
« Non proprio tutti » si affettò a ribattere Albus. « James dice che gli altri ricevono lettere da casa una volta al mese».
« L’anno scorso gli scrivevamo tre volte a settimana » precisò Ginny.
« E non devi credere a tutto quello che ti dice su Hogwarts » aggiunse Harry. « A tuo fratello piace scherzare ».
Fianco a fianco, spinsero il secondo carrello, prendendo velocità. Quando arrivarono alla barriera Albus trattenne il fiato, ma non ci fu nessuno scontro.
.Hermione}
La famiglia emerse sul binario nove e tre quarti, oscurato dal denso vapore bianco che usciva dal rosso Espresso per Hogwarts, splendido, come ogni volta che lo vedevo. Sagome indistinte sciamavano nella nebbiolina che aveva già inghiottito James.
« Dove sono? » chiese Albus preoccupato, scrutando le forme confuse lungo il binario; io sorrisi senza far nulla per farci notare.
« Li troveremo » lo rassicurò Ginny.
Ma il vapore era fitto ed era difficile distinguere i volti; li persi di vista. Separate dai proprietari, le voci rimbombavano in modo innaturale. Harry riconobbe Percy impegnato in un’ animata discussione sulle norme relative ai manici di scopa, era sempre il solito, mi domandavo se fosse mai stato giovane, cosa stupida visto che lo avevo visto io stessa, ma era sempre stato troppo pomposo e ambizioso per ricordarmi un ragazzo; Harry fu lieto di avere una scusa per non fermarsi a salutare, e per chi sarebbe stato diverso?...
« Credo che siano loro, Al » disse Ginny a un’ tratto.
Emergemmo dalla nebbia, eravamo accanto all’ultima carrozza. Solo quando Harry, Ginny, Lily e Albus si furono avvicinati, riuscirono a distinguere le nostre facce.
« Ciao » li salutò Albus, immensamente sollevato.
Rose, che già indossava la divisa di Hogwarts nuova di zecca, da brava figlia di sua madre, gli sorrise radiosa.
« Tutto bene con il parcheggio? » chiese Ron a Harry. « Io sì. Hermione non credeva che sarei riuscito a superare l’esame di guida Babbana, vero? Pensava che avrei dovuto Confondere l’esaminatore » … o pagarlo, ma sapevo che l’aveva Confuso, mi limitai alla solita falsa.
« Non è vero » protestai, finta come non mai. « Avevo assoluta fiducia in te » e nel fatto che avresti confuso l’esaminatore, strano che questo ne sia uscito indenne.
« In realtà l’ho Confuso » sussurrò Ron a Harry, pensando di non essere ascoltato, mentre caricavano insieme il baule e il gufo di Albus sul treno. « Avevo solo dimenticato di guardare nello specchietto retrovisore e, diciamocelo, per quello posso sempre usare un Incanto Supersenso ». Scossi la testa contrariata.
Sul marciapiede Lily e Hugo, mio figlio –copia sputata di suo padre-, erano immersi in un’animata discussione sulla casa in cui sarebbero stati smistati una volta a Hogwarts.
« Se non finisci a Grifondoro ti diserediamo » intervenne Ron e io divorzio da te pensai malevola « ma non voglio metterti pressione ».
« Ron! »
Lily e Hugo risero, ma Albus e Rose erano serissimi e mia figlia guardava male suo padre.
« Non dice davvero » li rassicurammo io e Ginny, ma quello screanzato si era distratto sotto lo sguardo contrariato delle “donne della sua vita” come amava chiamarci, quel nomignolo mi dava il voltastomaco e Rose faceva spesso una faccia schifata e rabbrividiva come se un animale viscido le si fosse appiccicato alla pelle. Il rosso senior intercettò lo sguardo del suo migliore amico e accennò di nascosto a un punto a una cinquantina di metri da lì, evitava spesso di rendermi nota la presenza dei Malfoy, come se potessi davvero tornare da lui con i miei figli sulle spalle e lui il suo. In un’ altra situazione l’avrei fatto. La rosa nera sul polso bruciava, evviva lo sapevo che era lì! Voleva anche l’insegna luminosa?
No, sapevo che non la voleva, anche a lui bruciava il polso con la rosa: lo sapevo.
Il vapore si diradò un attimo e tre persone si stagliarono nitide contro la nebbiolina fluttuante.
« Guarda chi c’è ». Come se non l’avessimo visto! Idiota…
Era Draco Malfoy con moglie e figlio, un cappotto scuro e abbottonato fino alla gola. Stava cominciando a stempiarsi, il che enfatizzava il mento appuntito, ma non era brutto. Non lo era mai stato. Il ragazzino gli assomigliava quanto Albus somigliava ad Harry. Draco si accorse che Harry, Ron, Ginny ed io lo guardavamo, mi fissò un istante toccandosi il polso e vidi solo amore nei suoi occhi, il mare in tempesta e la tempesta stessa, poi fece un brusco cenno di saluto e si voltò.
Volevo andare lì e stringerlo a me come a scuola, volevo lavargli via quell’espressione triste e inebriarmi del suo profumo fresco, ma la scuola era finita ed io lavoravo al ministero e lui aveva scelto di lasciarmi per il mio bene e della mia carriera, mi aveva chiesto di sposare Ron, di provare ad amarlo e di dimenticarlo, avevo mantenuto solo in parte la parola data perché Ron lo avevo amato solo i primi cinque anni di matrimonio, ma era solo auto convincimento, e il suo nome era impresso con il fuoco nel mio cuore. Astoria Greengrass mi guardava con gli occhi accesi dall’ira, così mi voltai verso Rose che si era incantata a guardare il piccolo Malfoy senza farsi vedere da papà, e brava la mia figlioletta. Mi assomigliava, in tutto e per tutto: finisco, mente e occhi. I suoi capelli erano solo più corti dei miei, fino alle spalle e di un riccio-mosso con dei riflessi rossicci, pochi e quasi invisibili.
In estate diventava biondo cenere.
« E così quello è il piccolo Scorpius » commentò Ron sottovoce. « Cerca di batterlo in tutti gli esami, Rosie. Per fortuna hai il cervello di tua madre ». Ma dico io si era bevuto cervello?
No, scusate, lui il cervello non l’aveva mai avuto.
« Ron, per l’amore del cielo » ribattei, un po’ seria e un po’ divertita –dal mio precedente pensiero-. « Non cercare di metterli contro ancora prima che la scuola sia cominciata! »
« Hai ragione, scusa » concesse Ron, ma, come al solito, non riuscì a trattenersi e aggiunse: « non dargli troppa confidenza, Rosie. Nonno Arthur non ti perdonerebbe se sposassi un Purosangue ». O non la perdoneresti tu? Come non hai perdonato me e me lo rinfacci ad ogni litigata, eh, Weasley?
« Ehi! » il piccolo James era ricomparso, se mi avesse sentita chiamarlo piccolo mi avrebbe fulminata o si sarebbe offeso a morte; si era liberato di baule, gufo e carrello, e moriva dalla voglia di raccontare qualcosa, glie lo si leggeva negli occhi.
« C’è Teddy laggiù » ansimò, puntando alle sue spalle, verso la nuvola di vapore. « L’ho appena visto! E indovinate cosa sta facendo? Si bacia con Victorie! »
Guardò verso di noi, palesemente deluso dalla mancanza di reazioni.
« Il nostro Teddy! Teddy Lupin! Che si bacia con la nostra Victorie! Nostra cugina! Gli ho chiesto cosa stava facendo…»
« Li hai interrotti? » domandò Ginny, che di avere un figlio come suo fratello non ne voleva sapere. « Sei proprio come Ron… » disse a malincuore.
« … e lui ha detto che era venuta a salutarla! E poi mi ha detto di andar via. Si stavano baciando! » aggiunse James, come se si fosse preoccupato di non essere stato abbastanza chiaro.
« Oh, sarebbe bellissimo se si sposassero! » sussurrò Lily estatica. « Così Teddy farebbe veramente parte della famiglia! »
« Già viene a cena quattro volte la settimana » osservò Harry. « Perché non gli diciamo di venire a vivere da noi e la facciamo finita? »
« Sì! » esclamò James entusiasta. « A me non importa di dormire con Al… Teddy può prendere la mia stanza! »
« No » rispose Harry deciso e terrorizzato, « tu e Al starete in stanza assieme solo quando vorrò far demolire la casa ».
Guardò il vecchi orologio ammaccato che era appartenuto a Fabian Prewett.« Sono quasi le undici, è meglio se salite ».
« Non dimenticare di dare un bacio a Neville! » si raccomandò Ginny a James abbracciandolo.
« Mamma! Non posso dare un bacio a un professore! » non aveva tutti i torti questa volta.
« Ma tu sei amico di Neville… » povero ragazzo. James alzò gli occhi al cielo. E mentre Harry si avvicinava a suo figlio Al e lo rassicurava sui Thestral, gli ricordava un tè con Hagrid –inorridii ricordando i suoi biscotti e le caramelle mu che spesso ci rifilava-, mentre lo metteva in guardia da Pix, sui duelli e su suo fratello, mentre gli diceva che Severus era un grande mago ed era Serpeverde, quindi, sarebbe stato fierissimo di lui comunque. Che gli diceva che avrebbe potuto scegliere perché il cappello teneva conto di ciò che voleva. Intanto io mi avvicinai a mia figlia e gli consegnai un quadernetto dicendo « Leggilo solo dopo che sarai stata smistata, però prima mandami un gufo e sappi che conosco molti Serpeverde che valgono due volte tuo padre. Sii la brava ragazza di sempre, non farti ingannare dalle apparenza, ma sii prudente: Non essere come tuo padre, anche se so perfettamente che non sei lui e, ti prego amor mio non cacciarti nei guai. Se sei degna figlia di tua madre e tuo padre ci finirai senza cercali. Stai attenta a Scorpius Malfoy, suo padre lo conosco, ma di sua madre non mi fido. » Rose inclinò la testa di lato e io l’abbracciai « Oh, figliola mi mancherai… » lei disse « Anche tu mammina mia, ora che non ci sarò io dovrai sopportare papà. » io le sorrisi e dissi « Tranquilla, Dean, Semus e Ron sono sempre piantati alla televisione o al lavoro, lo vedrò poco. » mi sorrise comprensiva e aggiunse « Auguri per la specializzazione mamma so che ce la farai ma… in bocca al lupo » mi sarei specializzata in Medimagia. Essere capo di un dipartimento al Ministero non mi impediva di studiare. « Crepi… ora vai, è tardi » dissi, un ultimo abbraccio e mia figlia sparì sopra al treno.
Il libricino conteneva la storia che nessuno aveva mai raccontato, quella più semplice dell’amore più vero: quella mia e di Draco che mi era affianco ora e mi diceva sussurrando, dopo aver salutato il figlio « Mi mancherà…» lo guardai di sottecchi. « Anche a me » risposi. « Glie lo hai raccontato? » mi chiese. « Le ho dato una specie di diario, tu? » chiesi « Lo sa, ma sua madre gli sta inculcando brutti pensieri sui mezzosangue, lui regge bene, ma penso farà la farsa a scuola così che il figlio dei Zabini non spifferi nulla ad Astoria. » disse e io risposi « Povero Scorpius… » e lui ribatté « Povera Rosie. » lo guardai negli occhi esattamente come quando lo vedevo a scuola l’ultimo anno, come una scolaretta innamorata persa e lui sorrise del suo più dolce sorriso. Ci fissammo negli occhi per un attimo e fu una cosa fatale. Fu esattamente come tornare del ballo del nostro ultimo anno, oro e argento, fuoco e ghiaccio, Sole e Luna, bel tempo e tempesta e amore, un amore infinito in entrambe le iridi che sembravano liquide.
« Andranno d’accordo? » chiesi, lui ci pensò su. « O si Ameranno o si Odieranno, non so in quale sperare ». Ci sfiorammo con le spalle ed era l’unico contatto che potevamo permetterci « Ci vediamo al San Mungo Miss Granger » aveva bellamente ignorato il mio cognome da sposata e glie ne fui grata « Ci conti Signor Malfoy… » poi bisbigliò:« Spero tu abbia mantenuto la promessa » io scossi la tesa scocciata « In parte. » lui mi guardò e chiese « Quale parte hai tralasciato? » dissi solo « Abbiamo il nostro peccato negli occhi, inutile dirlo a voce » Ti amo pensai, e seppi che lo stava pensando anche lui. Poi mi allontanai avvicinandomi come nulla fosse a Ginny che disse « E’ tutto ok… » non era una domanda e io le sorrisi.
I ragazzi spuntarono dai finestrini assieme al resto degli studenti. Un gran numero di facce, sia sul treno sia sul binario, erano rivolte verso Harry.
« Cos’hanno tutti da guardare? » chiese Albus, mentre lui e Rose allungavano il collo per osservare gli altri studenti.
« Non farci caso » rispose Ron, e io mi stupii della sua maturità. « E’ per me. Sono estremamente famoso ». Come non detto. Albus, Rosie, Hugo e Lily risero. Il treno cominciò a muoversi e Harry lo seguì camminando, guardando il viso magro del figlio, già infiammato per l’emozione. Continuò a sorridere e a salutare, anche se era come un piccolo lutto vedere suo figlio allontanarsi… lo capivo.
[cit.HP7] L’ultima traccia di vapore svanì nell’aria autunnale. Il treno svoltò. La mano di Harry era ancora alzata in segno di saluto.
« Non avrà problemi » mormorò Ginny.
Harry la guardò distrattamente e abbasso la mano a sfiorare la cicatrice a forma di saetta sulla fronte.
« Lo so ».
La cicatrice non gli faceva male da diciannove anni. Andava tutto bene.
.Hermione} E’ incredibile quanto l’amore sia forte: quello vero sopravvive al tempo, alla lontananza e a tutto quello che comportano le scelte, giuste o sbagliate che siano. Non so se potrò, nuovamente, amare Draco Malfoy alla luce del sole. Quello che so e quello che penso è che questa è un’ altra storia e come tale io e lui siamo solo personaggi marginali. Ora è il tempo di una nuova generazione.
The End
Angolino:
Ora, lo so che volete uccidermi e tutto il resto, ma vi prego con tutto il cuore di fermarvi.
Lo so non avete tutti i torti a volermi morta, ma, contando che volevo uccidere Draco, direi di essere stata clemente. Mi spiace che sia finita così, ma ormai era deciso. L’ho deciso un giorno in cui ero triste, ero stesa sul letto senza voglia di fare alcunché e mettendo su la musica mi ero ritrovata a piangere con Diary of Jane dei Breaking Benjamin che era il titolo che volevo dare inizialmente alla Fan Fiction. Ho messo quel titolo perché, beh penso l’abbiate capito. Inizialmente era solo l’abbattersi dei pregiudizi e la differenza, il cambiamento, di Draco dopo la battaglia, che qualcuno in un'altra sede ha commentato come un OOC per il personaggio di Draco. Solo perché è cresciuto. Ma vabbè non può piacere a tutti.
Spero con tutto il mio cuoricino che vi sia piaciuto questo finale. Che non sia stato scontato… Vi prego inoltre di recensire la nuova Fic che penso abbiate capito di chi parlerà :P
Recensioni:
Yellow_B: Ora tremo per paura che il finale ti abbia delusa. Ho davvero paura, ma spero mi perdonerai. Spero ti sia piaciuto e che mi seguirai nella nuova fiction di cui troverai il link a fine pagina.
francydenis: esatto volevo evitare le cose alla Beutiful, ma spero ti sia piaciuto questo finale.
Writer92: Di te ho davvero paurissima invece, penso di averti deluso con questa cosa qui che vorrebbe essere una conclusione, ma spero non sia così.
Mi hai sostenuta sempre e comunque ti vi bi sorellina perduta.
Rintuzza_95: Perdonata se tu perdonai me per tutto questo, mi spiace, ma volevo finisse così.
MenionLeah: Ora devi lasciare un commento chilometrico Fede, ma lungo quanto la muraglia cinese eh!
Un Grazie a chi ha aggiunto la fiction tra i preferiti:
Siete la bellezza di 36 O.o