Uzumaki Company

di lele06
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                                                                                                                                      CAPITOLO  1
 
Un raggio di sole, proveniente dalla finestra vicino al letto, si riflesse sul viso di una ragazza, la quale si girò nella direzione opposta del fascio di luce, ritornando a dormire. Appena richiuse gli occhi, la sveglia, che aveva impostato sul telefonino il giorno prima, suonò, costringendola ad aprire nuovamente gli occhi ed ad allungare il braccio per spegnerla. Di conseguenza decise di alzarsi per poi recarsi in bagno, dove aprì l’acqua per farla scorrere. Si tolse i vestiti per poi entrare nel box doccia, dove si pose sotto il soffione dal quale scendeva acqua calda, che bagnò i suoi capelli lilla e la sua soffice pelle. Prese sulla mensola la boccia di bagnoschiuma, il quale lo versò sulla sua mano per poi spalmarlo su tutto il corpo, facendo la stessa cosa per i capelli. Dopo essersi risciacquata per togliere la schiuma, chiuse il gettò d’acqua ed uscì dalla doccia. Si legò l’asciugamano, che aveva posto sulla sedia prima di entrare, per poi prenderne un altro per asciugare i capelli. Uscendo dal bagno si recò nella piccola cucina per fare colazione. Mise sul fuoco il pentolino con il latto, prese dalla dispensa una ciotola dove aggiunse i cereali. Quando il latte fu scaldato, prese il pentolino e versò nella ciotola il liquido. Si sedette a tavola ed appena assaggiò il primo cucchiaio, alzò gli occhi verso l’orologio e vedendo l’ora rimase schiccata, in quanto era molto tardi. Se non finiva in fretta avrebbe fatto tardi al colloquio di lavoro. Consumò velocemente la colazione per poi dirigersi altrettanto velocemente in camera per vestirsi. Impiegò circa dieci minuti per prepararsi e dopo aver preso tutto il necessario uscì di casa per recarsi al colloquio di lavoro. Durante il tragittò pensò che era già il settimo che sostenesse da quando aveva finito l’università. Sperava che questo che stesse per affrontare sarebbe andato per il verso giusto. Quelli precedenti erano andati male, in quanto quando leggevano il suo cognome chiedevano sempre la stessa cosa “Come mai una persona come lei, il cui padre è il presidente di una delle più grandi aziende del paese vuole lavorare per noi?”  Lei usava sempre la stessa risposta “Perché voglio intraprendere una strada diversa da quella di mio padre”, facendo rimanere senza parole la persona di fronte a lei, incapace di capire la sua motivazione. Veniva sempre scartata, in quanto le aziende presso le quali aveva fatto richiesta non volevano inimicarsi una delle aziende più importanti del paese, anche se il campo in cui lavoravano erano diversi. Infatti lei aveva inviato domande ad aziende che lavoravano nel campo della musica. Suo padre aveva insistito molto per farla lavorare nell’azienda di famiglia, ma lei aveva rifiutato categoricamente, in quanto lui voleva questo solo per poi usarla per imparare tutto quello che sapeva a suo sorella minore, poiché quest’ultima era stata designata dal suo stesso padre come suo successore, in quanto aveva un carattere più forte rispetto al suo. Nonostante questo aveva un ottimo rapporto con la sorella. Quando il padre le propose di lavorare con lui, rimase sorpreso dal fatto che la figlia rifiutò la sua offerta poiché lei amava la musica e per questo voleva lavorare in quell’ambiente.  Venne riportata alla realtà dal suono del suo telefonino che stava squillando nella sua borsa. Aprì quest’ultima e quando vide chi la stesse chiamando, sul suo viso sorse un piccolo sorriso, per poi rispondere
< Sorellonaaaaa > urlò la voce nel telefono
< Hanabi, ti prego non urlare > affermò la ragazza, una volta avvicinato il telefonino, visto che quando aveva accettato la chiamata la sua amato sorellina aveva deciso di farla diventare sorda, all’orecchio
< Stai andando al colloqui? > domandò informandosi
< Mi sto recando proprio in questo momento in azienda > rispose
< Sono convinta che questa è la volta buona che vieni assunta > affermò la sorella minore tutta euforica
< Lo spero anche io > disse la ragazza sospirando leggermente, il quale non passò inosservato alla persona dall’altra parte del telefono
< Hai fatto come ti ho detto io? > chiese curiosa se avesse seguito il suo consiglio
< Si, si ho fatto come mi hai consigliato > rispose, anche se non credeva che il risultato potesse cambiare solo modificando il cognome
< Mi raccomando metticela tutta. In bocca al lupo > affermò la sorella
< Crepi > disse la ragazza chiudendo la chiamata, per poi vedere l’orario ed iniziare a correre, altrimenti rischiava seriamente di arrivare in ritardo.
Mentre stava correndo, a causa della fretta, urtò accidentalmente una persona ed a causa di questo cadde. Venne aiutata a rialzarsi dalla persona che aveva casualmente urtato
< Scusami tanto > affermò una volta alzatasi
< Non ti preoccupare > disse l’uomo, che la teneva ancora per il braccio
< Ora vado, mi dispiace ancora > dichiarò la ragazza mortificata, per poi riiniziare a camminare, ma il suo tentativo fu vano in quanto l’uomo non le aveva ancora liberato il braccio. Dopo aver fatto il movimento per riprendere il cammino, l’individuo con uno strattone l’aveva portata vicino a se ed una volta avvicinatosi all’orecchio della ragazza
< Credi che ti lasci andare così > affermò con tono aggressivo, facendo tremare la ragazza, la quale non riusciva a liberarsi dalla sua presa.
L’uomo iniziò a incamminarsi in una direzione opposta a quella che lei stava seguendo prima di scontrarsi con lui. Tentava invano di liberarsi ma con scarsi tentativi, anzi più cercava di svincolarsi dalla sua presa, più questa diventava più forte. Quando pensò che ormai non poteva fare più niente, sentì il rumore di una brusca frenata. Si girò per vedere che cosa fosse successo, rimanendo sorpresa di vedere una Ferrai 458 Italia rossa fiammante di fianco a lei. Il finestrino dell’auto si abbassò e da dietro di essi spuntò un ragazzo con capelli biondi e occhi azzurri che si avvicinò al finestrino
< Finalmente ti ho trovata > pronunciò, facendo rimanere sconvolti sia l’uomo che la ragazza, la quale ripresasi dalla sorpresa inflisse un calcio nei gioielli di famiglia dell’uomo, il quale lasciò andare la presa sul braccio della ragazza e si inginocchiò a terra dolorante. La ragazza corse subito verso la macchina ed una volta entrata ed aver chiusa la porta, l’auto partì sgommando a tutta velocità.
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Appena l’auto partì, il ragazzo di fianco a lei, la guardò
< Ti conviene metterti la cintura > affermò e sorridendo accelerò superando un camion mentre nell’altra corsia stava giungendo un’altra auto. Dalla paura la ragazza chiuse gli occhi e una volta sentito il clacson dell’altra auto li riaprì e voltandosi verso il ragazzo
< Ma sei pazzo? Volevi morire? > domandò con un tono furente, ottenendo come risultato una grande risata da parte del ragazzo, che invece di rallentare accelerò ancora di più costringendo la ragazza a chiudere gli occhi a causa della paura. Quando l’auto si fermò, lì aprì di nuovo notando che si erano fermati a causa del semaforo rosso.
< Ti sei divertita? > chiese il ragazzo voltandosi verso di lei
< Mi stai prendendo in giro > rispose la ragazza con tono alterato < Credevo di morire > continuò, provocando un’altra risata da parte del ragazzo, che una volta asciugatesi le lacrime agli occhi
< Certo che tratti proprio bene la persona che ti ha salvato > affermò e sentendo ciò la ragazza si calmò. Non lo aveva ancora ringraziato per averla aiutata con quell’individuo. Prese un bel respiro per calmarsi ed una volta tranquillizzatasi
< Ti ringrazio per quello che hai fatto > disse voltandosi verso di lui
< Non c’è di che. Io sono Naruto > affermò
< Io sono Hinata > disse la ragazza allungando la mano per stringere quella del ragazza. Con suo stupore vide che questo stava abbassandosi la cerniera del pantalone. Sconvolta da ciò
< Cosa credi di fare? > chiese urlando distogliendo il viso, rosso per l’imbarazzo
< Riscuotere la ricompensa > rispose in modo felice, sconvolgendo la ragazza, che si girò verso di lui e con mano aperta gli diede un bel ceffone
< Pervertito > affermò scendendo dall’auto sbattendo la portiera, facendo scorgere sul viso del ragazzo un piccolo sorriso. Pensò che doveva essere davvero una ragazza interessante, era stata l’unica che lo aveva rifiutato.
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Dopo essere scesa dall’auto, non riuscì ancora a credere a quello che l’era capitato. Non poteva immaginare che il ragazzo volesse che lei gli facesse quella cosa. Al solo pensiero divenne rossa come un pomodoro. Era vero che era un bel ragazzo, da quello che aveva potuto vedere, ma questo non era abbastanza per fare una cosa come quella. Dopo ciò prese il telefonino per vedere l’orario, e quando vide che era tardi decise di correre di nuovo. Arrivò all’entrata dell’azienda con cinque minuti di ritardo, per poi recarsi subito all’ultimo piano. Quando le porte dell’ascensore si aprirono, si avviò verso l’ufficio dove si tenevano i colloqui. Una volta giunta lì, notò che si erano presentate molte ragazze e avvicinandosi verso una di queste
< Per caso i colloqui sono già iniziati? > domandò ad una ragazza
< Non ancora > rispose l’interpellata ed appena sentì quelle parole, Hinata tirò un sospiro di sollievo. Pensò che nonostante avesse fatto tardi, non aveva compresso niente.
Dopo cinque minuti, la porta dell’ufficio si aprì e da essa apparì una donna, con capelli rossi e occhiali
< Prego entrate > affermò scostandosi dalla porta. Hinata restò sorpresa da questo, era la prima volta che faceva un colloquio di gruppo. Una volta entrate rimase ancora più sorpresa, nel vedere seduto dietro la scrivania il ragazzo che l’aveva salvata poco prima. Quando i loro occhi si incrociarono, il ragazzo sorrise
< Non c’è più bisogno di fare questa sceneggiata. Tu sei assunta > disse indicando Hinata < Benvenuta all’Uzumaki company > aggiunse sorridendo.
 
Note autore:
Eccomi ritornato con questa terza storia.  Come vi sembra? Spero questo capitolo sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali. Alla prossima.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


                                CAPITOLO 2
    Erano passati solo tre giorni da quando Hinata venne assunta, come segretaria, all’Uzumaki Company. In quei tre giorni, non aveva fatto niente di attinente alla musica e già questo la rese al quanto triste, ma la cosa che la fece innervosire ancora di più, fu il fatto di essere la segretaria di Naruto Uzumaki, il ragazzo che l’aveva aiutata giorni prima, nonché figlio del presidente. Il loro ufficio si occupava nel scoprire nuovi talenti, ma nonostante Hinata mostrasse i cd, che i giovani cantanti mandassero alla compagnia, fino a quel momento, Naruto aveva sempre rifiutato di ascoltarli. Anche quel giorno, appena arrivata in azienda, si recò alla reception per vedere se c’era qualcosa per il loro ufficio. 
< Buon girono Iruka > pronunciò la ragazza, appena avvicinatasi, sorridendo
< Giorno anche a te Hinata > disse Iruka
< Hai qualcosa per me anche oggi? > domandò appoggiando le mani sul bancone della reception
< Come sempre > rispose porgendo tre cd alla ragazza, che li prese, sperando che il suo capo li avrebbe almeno ascoltati
< Spero che almeno questi li ascolti > affermò la ragazza sospirando alla fine. Gli altri cd che Naruto aveva rifiutato di ascoltare, lei li aveva sentiti e non gli erano apparsi nemmeno tanto male
< Me lo auguro anche io > disse Iruka e sentendo quelle parole Hinata incrociò le dita per poi dirigersi verso l’ascensore.
Giunta al suo piano, raggiunse la sua scrivania ordinata, dove appoggiò la borsa e prese delle cartelle, per poi indirizzarsi verso la porta dell’ufficio di Naruto. Quando fu di fronte all’entrata sperò di non trovare quello che aveva trovato nei tre giorni passati, ovvero Naruto con una ragazza nuda sul divano letto, posto nel suo ufficio. Prese un gran respiro ed aprì la porta. Non vide nessuno seduto alla scrivania, quindi si girò in automatico verso il divano letto, dove trovò Naruto, stretto ad una ragazza, ancora dormiente.
< Buon giorno capo > disse la ragazza, alzando leggermente il suono della sua voce. Ma questo non provocò nessun effetto sperato, anzi dalle labbra del ragazzo uscì solo qualche mugugno.
Sospirando la ragazza raggiunse la scrivania dove posò i tre dischi, per poi dirigersi fuori dall’ufficio, dove estrasse dalla sua borsa una piccola bottiglia d’acqua, per poi rientrare di nuovo. Mentre si avvicinò al divano aprì la bottiglia ed una volto raggiunto, la versò sulla faccia di Naruto, che appena sentì l’acqua sul suo volto si alzò di scatto, per poi voltarsi verso la causa del suo traumatico risveglio
< Buon girono capo > esordì la ragazza sorridendo
< Ti ho detto che mi devi chiamare Naruto. Se mi chiami capo mi fai sentire vecchio > affermò il ragazzo, che iniziò a scuotere la ragazza di fianco a lui, per farla svegliare, senza riuscirci
< Aspetta faccio io > disse Hinata, svuotando completamente la bottiglia sulla ragazza, la quale sollevò immediatamente votandosi verso Hinata
< Cosa ci fai tu qui? > domandò strofinandosi gli occhi
< Io lavoro qui > rispose Hinata
< Conciata in questo modo? > fece notare la ragazza. Sentendo ciò Hinata abbassò lo sguardo verso i suoi vestiti e non riuscì a capire cosa ci fosse di male nell’indossare scarpe comode, pantalone e un maglione
< Non ci trovo niente di male > affermò Hinata leggermente piccata
< Se lo dici tu > disse la ragazza alzando le mani
< Lo sai che in questa bottiglia c’era acido! > affermò Hinata indicando l’oggetto < Questo vuol dire che se non ti vai a lavare subito rischi di scioglierti > aggiunse, facendo uscire di scatto dal letto la ragazza, che abbandonò immediatamente l’uffico.
< Questa era cattiva > fece notare Naruto, una volta che la porta dell’ufficio fu chiusa, facendo uscire dalle labbra di Hinata un leggero “Tsk”
< Anche oggi sono arrivati dei cd, spero che li ascolterai > affermò Hinata, voltandosi verso il ragazzo, ancora a letto
< Li ascolterò se esci da qui, visto che non posso uscire dal letto poiché ho un piccolo problema alle parti bassi > disse il ragazzo, indicandosi la sua asta.
Quando Hinata vide dove stesse indicando, divenne rossa come un peperone per l’imbarazzo e gli lanciò a dosso le cartelle che aveva in mano, per poi dirigersi verso la porta
< Aspetta un attimo > disse Naruto, facendola voltare. Il ragazzo la guardò e dopo pochi secondi < Problema risolto. Basta guardarti per far passare ogni voglia > aggiunse
< Sei proprio un coglione > urlò la ragazza sbattendo la porta una volta uscita e provocando le risate del ragazzo.  Lo sapeva anche lei che non era una bella ragazza, non poteva fare niente per questo, ma quando si sedette alla scrivania gli venne in mente una ragazza che forse l’avrebbe potuta aiutare.
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Arrivata l’ora della pausa pranzo, Hinata si recò alla mensa. Un posto enorme, con molti tavoli e sedie e con una grande varietà di cibo. Dopo aver fatto la fila per prendere da mangiare, raggiunse il suo solito tavolo, dove l’aspettava una ragazza che lavorava nel reparto costumi e cosmetico
< Ciao Ino > pronunciò appoggiando il suo vassoio sul tavolo e poi sedendosi
< Ciao Hinata > disse Ino alzando gli occhi dalla sua insalata. Hinata non sapeva ancora come riuscisse a reggere tutta la giornata solo con un po’ di insalata. Quando glielo chiese, Ino gli rispose “Per apparire belli, bisogna soffrire” facendo rimanere di sasso Hinata, la quale pensò di non poter reggere un’intera giornata con solo un po’ di verdura.
< Hai trovato ancora un’altra ragazza stamattina? > domandò Ino
< Secondo te? > le chiese la Hyuga
< È inutile rispondere, tanto già si sa > replicò, mangiando un’altra forchettata di insalata
< Ino ti posso chiedere un favore? > domandò Hinata
< Certo dimmi pure > rispose Ino, che dopo aver ascoltato quello che la ragazzo voleva fare < Come mai vuoi fare questo? > chiese curiosa
< Perché questa mattina ha detto che “basta guardarmi per far passare ogni voglia” > rispose battendo il pugno sul tavolo
< Non ti preoccupare lo faremo rimanere a bocca aperta >affermò Ino piena di rabbia.
Ino si alzò di scatto dalla sedia, prese la mano di Hinata e si diresse correndo verso la sezione costumi e cosmetici.
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 Il tragitto mensa-ufficio non era mai stato così lungo. Quel tratto in ascensore non finiva più. Si tirava continuamente la gonna, per lei, troppo corta ma per Ino troppo lunga. Alla fine avevano trovato un compromesso, mentre per la camicia non ne avevano trovato nessuno. Anzi Ino per evitare che Hinata si abbottonasse la camicetta fino al collo, aveva scucito i primi tre bottoni. Perché secondo lei grazie a quei due gommoni che si trovava davanti, avrebbe steso qualunque ragazzo. Il suono dell’ascensore, che segnava l’arrivo al piano, la fece leggermente saltare. Prima che le porte si aprissero, chiuse gli occhi e fece un gran respiro per poi uscire dall’ascensore ed incamminandosi verso l’ufficio del ragazzo con andatura lenta, poiché Ino l’aveva costretta ad indossare dei tacchi vertiginosi. Bussò alla porta e quando sentì “avanti” l’aprì. Quando Naruto la vide entrare rimase a bocca aperta. Indossava una gonna, che arrivava poco sopra il ginocchia, ed una camicia che metteva in risalto i suoi abbondanti seni. Studiò ogni movimento della ragazza, la quale aveva deciso di attuare una camminata sexy, muovendo i fianchi in modo sinuoso. Una volta avvicinatasi alla scrivania, Naruto la guardò negli occhi e pensò che era davvero un bocconcino prelibato.
< Hai deciso quale cd ascoltare? > chiese in modo sensuale Hinata, sedendosi sulla scrivania, accavallando le gambe e girando leggermente il busto verso il ragazzo facendogli vedere meglio la scollatura. Notò che gli occhi di Naruto si mossero su di essa
< Allora hai deciso? > domandò di nuovo e nuovamente il ragazzo non disse niente, rimanendo con lo sguardo sull’abbondante seno della ragazza. Di conseguenza Hinata pose due dita sotto il mento del ragazzo per alzargli il viso
< La mia faccia non sta qui > affermò indicando la sua scollatura < Ma qui > aggiunse indicando la sua faccia con l’altra mano. Ma appena allontanò le dita dal mento del ragazzo, questo abbassò di nuovo lo sguardo verso la sua scollatura aprendo leggermente la bocca. A quella vista, Hinata scese dalla scrivania per uscire dall’ufficio, sorprendendo Naruto, per tornare subito dopo. Si avvicinò alla scrivania per poi girargli intorno e ruotare la sedia del ragazzo verso la sua figura. Si inclinò leggermente verso il volto del ragazzo
< È meglio asciugare la bava che ti sta uscendo dalla bocca > affermò sorridendo, tamponando con un fazzoletto le labbra del ragazzo, il quale rimase meravigliato da ciò, in quanto credeva che la ragazza lo stesse per bacare < E pensare che stamattina avevi detto che “basta guardati per far passare ogni voglia” > aggiunse sorridendo
< Mi sa che invece ti ho fatto venire voglia > affermò la ragazza, dopo pochi secondi di silenzio vedendo ancora Naruto scioccato. Notando che non si riprendeva < Aspetta un attimo, vengo subito > continuò uscendo di nuovo dall’ufficio. Appena uscì, Naruto si alzò di scatto dalla sedia per recarsi nel piccolo bagno, posto nel suo ufficio, dove si lavò la faccia con acqua fredda. Una volta asciugata, si guardò nello specchio e pensò che non era possibile che quella appena uscita dal suo ufficio fosse Hinata. Era impossibile che gli fosse venuto duro a causa di quella ragazza. Ripensando ciò si lavò di nuovo la faccia. Autoconvincendosi che non fosse possibile quello che fosse accaduto poco fa, uscì dal bagno per tornare nell’ufficio dove trovò la ragazza seduto alla sedia posta davanti la scrivania. Man mano che si avvicinava notò che la ragazza si era cambiato e stava indossando di nuovo gli abiti che aveva la mattina, facendolo tranquillizzare. Una volta sedutosi
< Quale dovremmo ascoltare secondo te? > chiese guardando i tre cd
< Quello centrale > rispose Hinata
< Ok, allora ascolteremo quello di destra > affermò Naruto, facendo gonfiare le guance della ragazza e trovando quell’espressione alquanto buffa
Inserì il cd nello stereo sulla scrivania ed iniziarono ad ascoltare la canzone. Alla fine di questa
< Non è affatto male > fece notare Naruto < Mettiti in contatto con loro. Domani falli venire qui > aggiunse
< Ok > affermò la ragazza alzandosi dalla sedia e avvicinandosi verso la porta
< Hinata ancora una cosa > disse il ragazzo facendo voltare la ragazza < Mi raccomando indossa sempre vestiti come quelli che stai indossando > continuò
< Certo > affermò la ragazza, sorpresa da quella frase e appena chiuse la porta sorrise soddisfatta. Gli aveva fatto vedere che anche lei sapeva far venire la voglia ad un ragazzo.
 
Note autore:
Ecco il secondo capitolo.
Come vi sembra? è stato di vostro gradimento? Spero proprio di si
Voglio ringraziare Azul5, Sasuhina_95 e fushihiyugi per aver recensito il primo capitolo. Voglio ringraziare coniglietto 94 per aver aggiunto questa storia tra le preferite ed silvy_921 per aver aggiunto questa storia tra quelle da seguire. Vorrei ringraziare anche tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


                                    CAPITOLO 3
Il giorno successivo, Hinata si recò prima in ufficio in quanto quella mattina sarebbe arrivata la band, che aveva mandato il demo. L’appuntamento era fissato per le ore 9:30 del mattino ed un minuto prima che scoccasse l’orario prefissato dalla porta, che portava all’interno della compagnia, entrarono una ragazza, dai capelli rossi ed occhi colo oro con una carnagione abbronzata ed un ragazzo, dai capelli biondo chiaro ed occhi scuri anch’egli di pelle bronzea. Una volta entrati i ragazzi sembravano spaesati e da quell’atteggiamento Hinata capì che dovevano essere proprio loro. Si vedeva che fossero alle prime armi. Si avvicinò, visto che erano rimasti impalati davanti alla porta e quando li raggiunse
< Siete voi i Only Rock? > domandò
< In carne ed ossa > rispose il ragazzo, con in bocca un chupachups
< Prego seguitemi > affermò Hinata facendo strada
Entrati nell’ascensore, Hinata spinse il pulsante per il penultimo piano e mentre stavano salendo in silenzio
< Che tipo è il capo? > domandò il ragazzo interrompendo la calma. A quella domanda Hinata poggiò un dito sul labbro per pensare e dopo poco
< È una persona con cui si lavora facilmente > rispose mentendo, certo non poteva dirgli che era un pervertito e nullafacente.
Usciti dall’ascensore percossero il corridoi che li portò davanti alla porta dell’ufficio di Naruto, ma prima di entrare Hinata posò la borsa alla sua scrivania, in quanto quando era arrivata in ufficio non era proprio salita, ma era rimasta direttamente al piano terra. Si avvicinò a passi lenti verso la porta, sperando che quando aprisse questa non trovasse niente di strano come i giorni precedenti. Aprì lievemente la porta per sporgere leggermente la testa in direzione del divano per vedere se era con una ragazza, ma per sua fortuna quella mattina era tutto in ordine. Quindi l’aprì completamente per far entrare i ragazzi, i quali appena misero piede nell’ufficio
< Benvenuti > affermò sorridendo Naruto seduto alla sua scrivania, per poi alzarsi ed avvicinarsi per salutarli
< Salve > dissero entrambi
< Prego sedetevi > dichiarò indicando le sedie, poste davanti alla scrivania
Una volta che i ragazzi raggiunsero le sedie, anche lui raggiunse la sua, mentre Hinata si posizionò di fianco a Naruto
< Incominciamo con le presentazioni > iniziò < Io sono Naruto, mentre la ragazza al mio fianco è la mia segretaria, Hinata > aggiunse indicandola e ringraziando il celo che avesse indossato dei vestiti normali, non come il giorno prima.
< Io sono Karui, piacere di conoscervi > disse la ragazza
< Mentre io sono Omoi > affermò il ragazzo, sempre con il chupachups in bocca ed appena finì di dire il suo nome ricevette uno schiaffo dietro la nuca dalla ragazza
< Potresti almeno levartelo da bocca quel coso quando parli > fece notare la ragazza, ricevendo come risposta solo un’occhiataccia da parte del ragazzo, intento a massaggiarsi il collo
< Devo dire che siete proprio simpatici > affermò Naruto sorridendo, facendo rimanere di sasso i ragazzi, i quali immaginavano di essere cacciati dopo quello che era successo. Un po’ come succedeva sempre. Avevano mandato molti demo a varie case discografiche, ma quando venivano chiamati, venivano sempre rifiutati per un episodio come quello appena accaduto
< È vero che sei stato tu a lanciare Sasuke Uchiha? > domandò Omoi, dopo aver superato lo stupore
< Certo che sono stato io > rispose Naruto fiero di ciò, battendosi il pugno sul petto
< Non ci posso credere che lavorerò con lo scopritore del mio cantante preferito > affermò euforico il ragazzo, che venne calmato da un'altra sberla della ragazza
< E calmati, sembri un bambino che riceve il suo primo regalo > disse Karui incrociando le braccia assumendo un’espressione spazientita, facendo sorridere leggermente Hinata, la quale si trovava d’accordo con Naruto sul fatto che quei ragazzi fossero proprio dei tipi simpatici.
< Adesso vorrei sentire una vostra canzone dal vivo > affermò Naruto alzandosi dalla sedia < Seguitemi > aggiunse per poi avviarsi alla porta.
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Arrivati nella sala studio , gli occhi di Hinata brillarono. Era una stanza enorme con una piattaforma mixer gigantesca e dietro di questa c’erano una miriade di strumenti da far impazzire qualsiasi musicista. Una volta fatti accomodare i ragazzi, questi impugnarono gli strumenti per accordarli, Naruto si sedette vicino al mixer prendendo una cuffia ed avvicinando una sedia vicino alla sua
< Siediti e prendi anche tu una cuffia > affermò guardando verso Hinata, la quale non si fece pregare più di tanto.
< Potete iniziare quando volete > disse l’Uzumaki avvicinatosi vicino al microfono per comunicare con la stanza dove si trovavano i ragazzi, i quali appena sentirono quelle parole cominciarono subito a suonare. Hinata rimase sorpresa dal sound creato. Era un suono che trasmetteva carica, che ti faceva alzare dalla sedia e saltare tanta l’energia che ti trasmetteva. Si voltò verso Naruto per osservare l’espressione sul suo viso, rimanendo sorpresa. Il ragazzo aveva assunto un atteggiamento serio, da farlo sembrare figo. Appena vide il suo volto, il suo cuore aumentò di battito e decise subito di guardare verso i ragazzi. Pensò che quell’incremento di batticuore fosse dovuto alla canzone suonata da Omoi e Karui. Quando questi finirono di cantare, raggiunsero Hinata e Naruto, il quale
< Siete stati proprio bravi > affermò appena li vide < Rendete meglio dal vivo > aggiunse battendo le mani
< Veramente bravi, mi avete trasmesso tanta energia > fece notare Hinata, sorprendendo Naruto, il quale non riusciva a credere che a Hinata potesse piacere il genere rock
< Però c’è un ma… > iniziò dicendo
< Scusa e quale sarebbe? > domandò Hinata, interrompendolo, al quanto seccata da quello che il ragazzo aveva detto
< Se non mi avessi interrotto, forse lo sapresti > rispose il ragazzo, facendo innervosire di più la ragazza < Mi piacerebbe sentire la stessa canzone con l’aggiunta della batteria e della tastiera > continuò
< Ma non dire cavolate > affermò Hinata in modo alterato
< Ti ricordo che il professionista qui sono io > disse Naruto in modo piccato < Sono io che ho scoperto Sasuke Uchiha, non tu. Quindi se dico che bisogna aggiungere queste cose, devi dire solo si > continuò battendo il pugno sul mixer
< Per caso siete fidanzati? > domandò Omoi, notando che tra i due ci fosse un leggero feeling, facendo rimanere i ragazzi di sasso
< Impossibile > urlò Naruto guardando Hinata < è assolutamente impossibile che una ragazza come lei fosse la mia ragazza > aggiunse indicandola dal basso verso il basso, facendo nascere sul volto della ragazza enorme stupore. Quando sentì quelle parole, Hinata sentì il cuore leggermente stringersi, non sapeva perché quella frase l’aveva resa triste
< Fatti un po’ gli affari tuoi > disse Karui colpendolo alla testa, cercando di allentare leggermente la tensione che si era venuta a creare e facendo riprendere Hinata
< Se è una tastiera è quello che avrai > affermò alzandosi < Seguitemi ragazzi > aggiunse entrando nella stanza degli strumenti, rimanendo Naruto disorientato da quel comportamento. Quando vide la ragazza vicino la tastiera, rimase ancora più sorpreso. Non immaginava che sapesse suonare
< Indossa le cuffie > affermò Hinata ed Naruto obbedì.
Subito dopo i ragazzi partirono e l’Uzumaki rimase stupito dalla performance della ragazza dai capelli corvino. Era una vera bomba a suonare la tastiera e mentre guardava la figura della ragazza, la quale faceva dei piccoli movimenti con i fianchi, il suo cuore perse un battito.
Finita l’esibizione, i ragazzi raggiunsero Naruto
< È stata proprio una figata > fece notare Omoi, pieno di entusiasmo
< Devo dire che è molto meglio così > affermò Hinata
< Cosa odono le mie orecchie! > esclamò Naruto, mettendo una mano dietro l’orecchio
< Avevi ragione > dichiarò Hinata a voce bassa
< Non riesco a sentire > affermò il ragazzo, alzandosi per avvicinarsi vicino alla ragazza
< Avevi ragione tu > disse voltandosi di lato
< Ok dopo questo, andiamo sopra a firmare un contratto > dichiarò Naruto, facendo esulate Omoi e Krui.
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Dopo aver firmato il contratto
< Adesso scrivete altre canzoni, così possiamo fare dei concerti in dei piccoli locali > affermò l’Uzumaki e ricevendo come risposta un accenno affermativo con il capo da parte dei ragazzi, i quali subito dopo uscirono dall’ufficio. Dopo ciò Naruto si alzò dalla sedia per raggiungere Hinata, la quale si trovava davanti la scrivania
< Non sapevo che suonassi la tastiera > fece notare
< Devi scoprire ancora molte cose su di me > affermò la ragazza, la quale si incamminò verso la porta ed una volta chiusa, sulle labbra di Naruto sorse un piccolo sorriso. In quel momento ragionò sul fatto che Hinata fosse davvero una ragazza interessante, proprio come pensò la prima volta che l’aveva vista.
 
 
Note Autore:
Ecco il terzo capitolo. Come vi è sembrato?
Spero che sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare XxVenus, Abyss_Walker94, Dark_Angel_love per aver aggiunto la storia tra le seguite; iris1996 , Itacina , Xxvenus per aver aggiunto la storia tra le preferite; 20florina01 ed Xxvenus per aver aggiunto la storia tra quelle da ricordare, Azul5 per aver commentato il capitolo precedente
Alla prossima

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


                                                                                                                                             CAPITOLO 4
Dopo una lunga settimana di lavoro era finalmente arrivata domenica. La sera prima, Hinata aveva impostato la sveglia alle 10:30, così poteva riposare un po’ di più ed aveva anche la possibilità di riordinare casa, poiché durante la settimana tornava talmente stanca da riuscire solo a mangiare e a farsi un bagno per distendersi. Venne svegliata dal suono del telefonino e quando si sporse per staccare la sveglia, notò che il suono non era dovuta alla sveglia da lei impostata la sera prima, ma era una chiamata. Quando vide il mittente, imprecò mentalmente e rispose a malincuore
< Buongiorno > disse per non dire qualche altra cosa
< Hinata mi devi aiutare. Devi venire di corsa a casa mia > affermò la voce al telefono
< Cosa è successo Naruto? > domandò leggermente preoccupata dal tono della voce del ragazzo
< È una questione di vita o di morte > rispose Naruto con tono austero
< Dammi una mezz’oretta e sto da te > affermò la ragazza dopo aversi fatto dare l’indirizzo di casa dal
< Fai più in fretta possibile > disse il ragazzo staccando la chiamata.
Hinata si alzò dal letto, recandosi in cucina per fare una colazione veloce, per poi tornare in camera a cambiarsi ed uscire subito dopo.
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Giunta alla strada indicatole dal ragazzo, notò che il ragazzo vivesse nella parte ricca della città. Su entrambi i lati erano situate mega ville con grandi giardini. Incominciò ad incamminarsi per individuare la casa del ragazzo e quando vide il numero civico 45 affisso fuori ad una villa, si avvicinò ad essa e bussò al citofono
< Chi è? > domandò una voce proveniente dal citofono
< Sono Hinata > rispose la ragazza. Appena la persona sentì il nome, aprì immediatamente il cancello. La ragazza entrò percorrendo il vialetto, delimitato dalla Veronica umbrosa, per raggiungere la porta di casa, la quale si aprì appena giunse lì vicino.
< Menomale sei arrivata > affermò il ragazzo appena la vide riprendendo fiato, facendo sorprendere la ragazza, la quale non lo aveva mai visto in quello stato.
Naruto si spostò dalla porta per permettere ad Hinata di entrare ed una volta dentro
< Qual è questo problema urgente? > domandò, incrociando le braccia e voltandosi verso il ragazzo
< Eccolo lì il problema > rispose indicando verso una parte della casa.
Quando la ragazza si voltò verso la direzione segnalata da Naruto, rimase letteralmente sorpresa da quello che vide. Seduto sul divano del salone, si trovava un bambino intento a leggere un piccolo libro. Dopo aver visto il bambino, si voltò di nuovo verso il ragazzo
< Non sapevo che avessi un figlio > affermò, sorpresa anche lei da quello che aveva scoperto
< Ma che mio figlio, è il figlio di mia cugina > dichiarò il ragazzo < Io sono sempre attento quando ho dei rapporti > aggiunse e facendo storcere il naso ad Hinata, la quale avrebbe fatto a meno di sapere quest’ultima cosa
< Non vedo nessunissimo problema qui > affermò la ragazza, guardando nuovamente il bambino
< Come non c’è nessun problema > disse Naruto, iniziando a gesticolare < è lui la seccatura > continuò indicando il bambino. Hinata notò che se ci fosse stato qualcuno tra di loro ad avere dei problemi, quello era proprio il ragazzo, ma decise di non dirglielo.
< Non ho ancora capito perché mi hai fatto venire qui > fece notare la ragazza
< Mi dovresti aiutare con lui > disse il ragazzo con tono supplichevole < Non ci so proprio fare con i bambini > aggiunse
< Ok ho capito, ti aiuterò > affermò la ragazza, facendo illuminare gli occhi del suo capo
< Adesso ti lascio da sola con il bambino, mentre io torno a dormire > disse con nonchalance il ragazzo, che mentre si stava incamminando per raggiungere la sua camera, venne fermato dalla ragazza, la quale lo afferrò per il colletto della maglia
< Cosa hai detto? > domandò con tono infuriato
< Che me ne torno a dormire, visto che ieri ho fatto le ore piccole, poiché ho soddisfatto una ragazza molte volte ieri sera > rispose il ragazzo fiero di quell’ultima cosa detta, mentre Hinata sentì una stretta al cuore sentendo quest’ultima frase
< Quindi tu mi hai fatto venire qui solo per permettere a te di ritornare a dormire? > chiese per capire se avesse intuito bene
< Certo > rispose e sentendo quella risposta, la ragazza lasciò il colletto del ragazzo per avviarsi verso la porta
< Cosa stai facendo? > domandò curioso il ragazzo
< Sto tornando a casa. Ho parecchie cose da fare. > rispose in modo piccato
< Si sì come no, scommetto che ieri sera non sei nemmeno uscita > fece notare il ragazzo
< Se sono rimasta a casa non sono affari tuoi > affermò la ragazza, iniziando ad innervosirsi
< Eddai, ti prego. Solo per questa volta > disse il ragazzo
< Non se ne parla proprio > affermò la ragazza puntando i piedi
< Se lo fai, farò qualsiasi cosa tu vorrai > disse il ragazzo unendo le mani a mo di preghiera
< Ok accetto > affermò la ragazza, allettata dall’idea di poter chiedergli qualsiasi cosa.
Appena sentì quelle parole il ragazzo esultò saltando per raggiungere la sua camera da letto, mentre Hinata iniziava a pensare qualche punizione da infliggere al ragazzo.
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La ragazza posò la borsa sul tavolo della cucina, per poi raggiungere il bambino sul divano intento ancora a leggere. Appena si accomodò
< Ciao > pronunciò attirando l’attenzione del bambino, il quale si girò verso di lei per poi riportare lo sguardo nuovamente sul libro
< È interessante il libro che stai leggendo? > domandò
< Diciamo > rispose il bambino incurvando leggermente il naso e a quella risposta la ragazza si sporse per vedere di cosa trattasse il libro e quando vide su una pagina un’immagine di un uomo e una donna intenti a fare quella cosa
< Fammi vedere un po’ > affermò leggermente allarmata la ragazza, strappando il libro dalle mani del bambino. Quando lesse il titolo rimase schioccata. Non riusciva a credere che con un bambino in casa, l’imbecille del suo capo non avesse nascosto quel genere di libro e poi non riusciva a capire il motivo del perché Naruto avesse quel libro
< Fammelo finire di leggere > disse il bambino, porgendo le mani verso la ragazza
< Non credo che sia un libro adatto a te > affermò Hinata, leggermente in imbarazzo. Non credeva che il libro del Kamasutra era una lettura adatta ad un bambino
< Ma se è pieno di immagini > disse il bambino come se fosse la cosa più banale del mondo. Quando Hinata udì quelle parole, non sapeva come spiegare a quel bambino il motivo del perché non poteva leggerlo, quindi decise di cambiare discorso
< Che ne dici se disegniamo? > domandò pregando che il bambino accettasse quella proposta
< Si > rispose euforico il piccolo con gran sollievo da parte sua
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Dopo un’ora, mentre la ragazza guardava il bambino disegnare, gli venne una brillante idea guardando il pennarello, che il bambino stringeva tra le dita
< Che ne dici se facciamo uno scherzo a tuo zio? > domandò la ragazza attirando su di se l’attenzione del bambino
< Sono tutte orecchie > rispose, per poi sorridere dopo aver sentito quello che voleva fare Hinata.
Salirono con passo lento le scale, cercando di fare meno rumore possibile e quando il bambino indicò la porta che portava nella stanza dello zio si avvicinarono con molta cautela. Hinata abbassò piano la maniglia della porta, per poi aprirla gradualmente per vedere se Naruto stesse ancora dormendo. Sporse la testa e quando vide il ragazzo dormire come un ghiro decise di attuare la sua puniziaone. Quindi fece cenno al bambino di entrare dietro di lei ed una volta raggiunto il letto, Hinata guardò il volto del ragazzo, il quale era rilassato e quando lo vide il suo cuore accelerò. Per non pensare a quest’ultima cosa, tolse il tappo al pennarello che aveva in mano ed iniziò a disegnare sulla faccia di Naruto, cercando di trattenere le risate. Dopo aver fatto qualche disegno lasciò il campo al bambino e dopo che quest’ultimo finì scesero in salone, sempre con passo felpato.
Giunti nel salone, la ragazza guardò l’ora all’orologio che portava sul polso destro e decise che fosse arrivata ora di mangiare. Preparò anche un piatto in più per Naruto, così quando quest’ultimo si sarebbe svegliato avrebbe potuto cenare. Quando finirono di pranzare,
                  < Ti va di giocare all’xbox? > domandò il bambino, mentre la ragazza era intenta a lavare i piatti
 < Certo, finisco di lavare questi e vango > rispose sorridendo Hinata < Inizia ad accenderla e scegli il gioco > aggiunse, mentre il bambino si iniziò a recarsi in salone.
Finito di lavare i piatti lo raggiunse ed una volta sedutasi vicino a lui iniziarono a giocare a MotoGP.
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< Non è giusto > urlò il bambino dopo aver perso la sesta gare < Credevo che non sapessi giocare > aggiunse
< Ti sbagliavi su quest’ultima cosa > affermò Hinata < Solo perché sono una ragazza non è detto che non sia brava con le console > continuò. Hinata pensò che se era brava doveva ringraziare la sorelle, visto che a lei piacevano la costringeva sempre a giocare con lei.
< Cos’è tutto questo casino? > domandò Naruto, fermo alla fine delle scale, stropicciandosi gli occhi.
Quando i due si voltarono verso il ragazzo, scoppiarono a ridere sdraiandosi sul pavimento e mantenendosi la pancia per le troppe risate. A quella vista
< Cosa c’è da ridere così tanto? > domandò leggermente irritato il ragazzo
< I-l tuo v-viso > rispose Hinata, cercando di non ridere, per poi scoppiare di nuovo a ridacchiare.
Quando sentì quella frase, Naruto corse in bagno e quando si guardò allo specchio
< COOOOOOOOSSSSSSAAAAAA > urlò per poi ritornare in salone trovando i due ancora sdraiati per terra a ridere. In quell’istante decise di vendicarsi. Si avvicinò alla ragazza e le si posizionò sopra iniziando a farle il solletico ai fianchi. Quando le mani di Naruto, le toccarono i fianchi, Hinata fu sorpresa, non si aspettava che il ragazzo agisse in quel modo
< T-ti prego b-basta > affermò la ragazza continuando a ridere
< Ancora un altro po’ > disse il ragazzo, sorridendo, mentre la ragazza cercava di divincolarsi inutilmente. Quando Naruto finì di farle il solletico, Hinata aprì gli occhi e questi si specchiarono in quelli di Naruto. Quando vide gli occhi azzurri del ragazzo, la ragazza rimase senza fiato da tale bellezza, mentre il suo cuore perse un battito, il quale riprese un battito normale grazie al bambino
< Zio adesso mi devi vendicare > affermò il bambino < Hinata non mi ha fatto vincere nemmeno una gara > continuò avvilito da ciò
< Fai fare a me > disse Naruto sorridendo e riprendendosi. Mentre toccava i fianchi della ragazza, rimase estasiato dal bellissimo sorriso di quest’ultima e quando aprì gli occhi rimase spaesato davanti a quegli occhi di color perla. Se il bambino non sarebbe intervenuto, avrebbe potuto stare a fissare quegli occhi per l’eternità.
< Tu credi di vincere contro di me? > domandò la ragazza sedutasi, incrociando le braccia
< Certo > rispose sicuro di ciò il ragazzo < E se vinco mi devi dare una ricompensa > aggiunse con aria strafottente
 < Ok, ci sto > disse la ragazza, accettando la sfida
< Faremo tre gare e chi ne vincerà due sarà il vincitore > affermò Naruto guardando la ragazza, che acconsentì con un cenno del capo.
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< Siiii ho vinto io > urlò di gioia Naruto alzandosi ed iniziando a saltare per il salone come un bambino
< Non ci posso credere > affermò Hinata sconvolta da ciò
< Adesso è l’ora della ricompensa > disse il ragazza iniziando a sfregarsi le mani
< Cosa devo fare? > domandò Hinata, sperando che non fosse niente di indecente
< Mi devi dare un bacio >rispose sorridendo l’Uzumaki
< COSSSSAAAA > urlò la ragazza, credendo di non aver capito bene
< Mi devi dare un bacio sulle labbra > disse indicandosi la bocca < Hai perso e ti tocca > aggiunse ed Hinata rassegnata da ciò si avvicinò al ragazzo. Mentre si avvicinava alle sue labbra suonò il campanello e si allontanò a causa dello spavento
< Chi cacchio è a quest’ora! > esclamò Naruto leggermente alterato dall’essere stati interrotti.
Quando aprì la porta,
< Mamma > urlò il bambino correndo incontro alla madre, la quale lo prese in braccio
< Piccolo come stai? > domandò la madre, accarezzandogli i capelli
< Bene > rispose il piccolo sorridendo
< Ti sei divertito con lo zio?  >chiese curiosa
< Si, grazie ad Hinata > rispose indicando la ragazza, la quale inclinò leggermente la testa come segno di saluto
< Lo sai che ti stanno proprio bene i fiori sul viso > fece notare la cugina a Naruto
< Lascia stare Karin > affermò il ragazzo abbassando il capo < L’ho notato anche io. Mi mettono in risalto gli occhi > aggiunse dopo pochi secondi non essendo più arrabbiato per quello scherzo
< Grazie per aver guardato mio figlio > disse Karin per poi andarsene.
Dopo di questo Hinata recuperò la borsa in cucina e si avvicinò alla porta
< Te ne vai di già? > domandò un po’ deluso da ciò il ragazzo
< Si, devo riordinare un po’ la casa > rispose < Sulla tavola sta un piatto di pasta per te > aggiunse, sorprendendo il ragazzo.
Dopo di che, la ragazza si avvicinò a Naruto, si mise sulle punte e gli diede un piccolo bacio sulle labbra
< Adesso siamo pari > affermò la ragazza sorridendo e chiudendo la porta, mentre Naruto rimase stordito dal bacio. Stava pensando alla morbidezza delle labbra della ragazza e che lo avesse voluto far durare ancora di più. Quando chiuse la porta, Hinata poggiò la schiena ad essa con il cuore che le batteva all’impazzata. Pensò che le labbra di Naruto erano davvero morbide e che avesse far voluto durare il bacio ancora di più. Con quest’ultimo pensiero, il volto della ragazza divenne totalmente rosso e decise di avviarsi a casa.
 
Note autore:
Ecco il quarto capitolo.
Come vi sembra? Spero che sia stato di vostro gradimento.
Vorrei ringraziare Kurama09 , _Sakura_kudo_,vanegeno,kureiji13  per aver aggiunto questa storia tra le preferite;  Abyss_Walker94 , kaede93, _Sakura_kudo_ per aver aggiunto questa storia tra le seguite;  _Sakura_kudo_ per aver aggiunto la storia tra quelle da ricordare ; Azul5 per aver recensito il capitolo precedente e un ringraziamento a tutti quelli che stanno leggendo questa storia.
Alla prossima

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


                        CAPITOLO 5
La mattina seguente, quando la sveglia suonò, Hinata alzò leggermente il capo dal cuscino per poi allungarsi per spegnere la sveglia e poi ripoggiare il capo sul cuscino. Era troppo stanca per alzarsi, in quanto non era riuscita a prendere sonno. Appena chiudeva gli occhi, gli veniva in mente il bacio dato a Naruto, ma la cosa che la sorprendeva di più era che quel bacio le fosse piaciuto.  Quindi decise di alzarsi e di buttarsi sotto la doccia per schiarirsi le idee. Uscita dal bagno, Hinata si recò nella propria stanza, dove prese il telefonino per controllare l’ora. Appena la vide, lanciò il cellulare sul letto, iniziando a correre per la camera in cerca di vestiti. Se non si sbrigava avrebbe fatto tardi. Appena finì di vestirsi, uscì di casa iniziando a correre.
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Quando giunse all’ingresso della compagnia, si fermò per riprendere fiato. Aveva fatto il tragitto fermata autobus-ufficio a gran velocità. Dopo aver ripreso fiato, decise di recersi al bar vicino alla compagnia per fare colazione, visto che a causa della fretta non era riuscita a farla a casa. Giunta al bar si avvicinò alla cassa
< Salve > pronunciò < Un cornetto alla cioccolata > aggiunse prendendo i soldi dalla borsa
< Certo > disse la ragazza dietro alla cassa, consegnando ad Hinata lo scontrino.
Dopo averlo preso, si avvicinò al bancone per poi tendere lo scontrino al ragazzo dietro al bancone, il quale prese da una vetrinetta il cornetto, per poi porgerglielo. Hinata lo prese e si incamminò verso il grande atrio. Appena giunse lì, vide Ino che stava entrando
< Ciao Ino > disse per poi dare un morso al cornetto
< Ciao Hinata > pronunciò Ino < Cosa stai facendo? > aggiunse chiedendo con fare sconvolto
< Faccio colazione > rispose Hinata, dando un altro morso al cornetto
< Colazione si fa con la frutta, non con quel coso > disse la ragazza, indicando il dolce in questione, ma Hinata rispose assaggiando nuovamente il cornetto
< Con te ho perso tutte le speranze > affermò Ino scuotendo la testa < Per caso hai dormito poco? > aggiunse domandando, curiosa. Appena si era avvicinata all’amica aveva notato delle profonde occhiaie
< Diciamo di sì > rispose Hinata
< Di chi è la colpa? > chiese Ino, sentendo la curiosità crescere in lei
< Non te lo dico > rispose la ragazza, incamminandosi verso l’ascensore
< Non è giusto > affermò Ino sbuffando, per poi raggiungere Hinata
Appena le porte dell’ascensore si chiusero, Ino decise di ripartire di nuovo con le domande
< Vi siete divertiti ieri sera? > chiese Ino
< Non è a causa di quello che pensi tu, che io non ho dormito > rispose Hinata
< Allora qual è la causa? > domandò
< È a causa di un bacio > rispose Hinata
< Ho capito. Forse so anche chi è che ti ha causato questo > affermò Ino sicura di se
< Chi sarebbe secondo te? > domandò Hinata leggermente preoccupata da ciò
< Scommetto che si tratta di un ragazzo biondo ed occhi azzurri > rispose, sperando di vedere una reazione da parte dell’amica. Quando vide che il volto di Hinata divenne rosso, si congratulò con se stessa per aver fatto bingo < è stato facile da capire, perché ultimamente quando mangiamo in mensa, lo guardi in continuazione > aggiunse dopo pochi secondi, facendo diventare ancora più rosso il volto di Hinata
< Per adesso te la cavi così, visto che sono arrivata al mio piano > affermò la ragazza uscendo dall’ascensore sorridendo.
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Giunta al suo piano, Hinata si recò alla scrivania per posare la borsa sulla sedia e si avvicinò alla porta dell’ufficio di Naruto. Più si avvicinava e più diventava nervosa. All’ungo la mano, tremante, alla maniglia, l’abbassò e prima di spingere la porta, inspirò ed espirò un paio di volte. Quando entrò vide Naruto seduto dietro la scrivania, facendo rimanere di stucco Hinata, la quale si guardava intorno per guardare se il suo capo avesse lasciato qualche traccia della sera precedente.
< Sei in ritardo > fece notare Naruto alzando il capo e guardando verso la ragazza, rimasta vicino alla porta. Naruto più la guardava e più credeva che Hinata quella mattina era molto più bella dei giorni precedenti, anche se indossava pantaloni lunghi e il maglione.
< Scusami > affermò la ragazza abbassando il capo < Stamattina non mi sono riuscita a svegliare in tempo, poiché non ho dormito molto bene ieri sera > aggiunse per poi alzare il capo ed avvicinarsi alla scrivania
< Per oggi non fa niente > disse Naruto, in quanto anche lui quella mattina aveva fatto giusto in tempo ad arrivare puntuale in ufficio, in quanto la sera precedente neanche lui riuscì a chiudere occhio. Anzi quando li chiudeva ricordava il bacio datole da Hinata. In quel momento decise di constatare se si era sbagliato oppure no il giorno prima. Si alzò dalla sedia e raggiunse la ragazza, ferma davanti la scrivania, la quale si voltò verso di lui, leggermente incuriosita da quell’atteggiamento.
Il ragazzo si posizionò di fronte alla ragazza, avvicinando il volto piano piano e notando che la ragazza non faceva niente di strano, la baciò per poi allontanare le sue labbra da quelle di Hinata, rimasta a bocca aperta, a causa di quello che aveva fatto il ragazzo
< Cosa credi di fare? > domandò sconvolta, dopo aver dato uno schiaffo a Naruto
< Dovevo vedere una cosa > rispose massaggiandosi la guancia e notando che il giorno prima non si era sbagliato. Pensò che le labbra di Hinata fossero davvero morbide e che le avrebbe volute baciare di nuovo
< Inventati un’altra scusa > affermò Hinata, la quale afferrò la cravatta di Naruto per portarlo alla sua altezza e dandogli un bacio sulle labbra, facendo rimanere di stucco Naruto
< Per cosa era questo? > chiese il ragazzo, ancora sorpreso dal gesto della ragazza
< Dovevo constatare qualcosa > rispose Hinata, notando che il suo cuore avesse accelerato quando aveva baciato il ragazzo
< Ah sì > affermò Naruto per riavvicinarsi alla ragazza e baciandola. All’inizio Hinata cercava di allontanarlo, ma successivamente ricambiò il bacio, che da dolce divenne pieno di passione. Le due lingue iniziarono una guerra e mentre Hinata stava per togliere la giacca al ragazzo
< Se è un disturbo posso venire quando avete finito > affermò un voce vicino la porta
Sentendo quelle parole, i ragazzi si separarono e si voltarono verso la fonte del suono
< Sasuke cosa ci fai qui? > domandò sorpreso Naruto
< Ti devo chiedere un favore > rispose il ragazzo avvicinandosi ai due
< Dimmi tutto > affermò Naruto, anche se maledisse mentalmente Sasuke per averlo interrotto.
< Tra tre giorni ho un concerto al Budoukan e la band di apertura mi ha abbandonato > disse Sasuke sospirando
< Cosa vuoi da me? > chiese andando dritto al punto
< Mi chiedevo se avessi una giovane band tra le mani > rispose Sasuke
< Capiti proprio al momento giusto. Ho una giovane band che potrebbe servirti > affermò Naruto
< Allora conto su di te > disse Sasuke salutandolo ed andandosene
Appena chiuse la porta, Naruto si voltò verso Hinata, ancora rossa come un peperone
< Chiama gli Only Rock e falli venire immediatamente qui > affermò Naruto, sperando che i ragazzi avessero scritto già qualche canzone.
< Ok > disse Hinata uscendo dall’ufficio e appena chiuse la porta, Naruto si promise che presto avrebbero continuato quello che stavano facendo prima di essere stati interrotti da Sasuke.
 
Note autore:
Salve a tutti. Ecco il quinto capitolo.
Come vi è sembrato questo capitolo?
 Mi scuso per eventuali errori grammaticali. Alla prossima.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


                                                                 CAPITOLO
 Appena uscì dall’ufficio di Naruto, la ragazza si diresse immediatamente alla sua scrivania, dove dopo aver preso la rubrica e trovato il numero di Karui, afferrò la cornetta e compose il numero.
< Pronto > disse Karui, dopo appena due squilli
< Ciao Karui, sono Hinata > pronunciò Hinata
< Come mai mi chiami? > domandò Karui
< Dovete venire immediatamente in ufficio, Naruto vi vuole vedere > rispose Hinata
< È successo qualcosa di grave? > chiese con una certa apprensione la ragazza dall’altro capo del telefono
< Non è una cattiva notizia, anzi è una bella notizia > rispose Hinata < Lo avvisi tu Omoi? > aggiunse chiedendo
< Sta qui con me > rispose Karui < Stavamo giusto provando una nuova canzone > continuò
< Ok, bene. Vi aspettiamo in ufficio > affermò Hinata chiudendo la chiamata, sperando che i ragazzi avessero scritto tre o quattro canzoni nuove. Anche lei sapeva che questa era un’opportunità da cogliere la volo visto che occasioni così non capitavano sempre e che quando sbucavano non si doveva lasciare scappare. Fare da gruppo di apertura ad un cantante come Sasuke, sull’onda della cresta del momento, poteva essere un’importante trampolino di lancio per i Only Rock.  Dopo ciò Hinata aprì la borsa, dalla quale estrasse una piccola bottiglina d’acqua, grazie alla quale si dissetò, per poi posarla sulla scrivania. Guardando la bottiglia, si ricordò di quando la svuotò per svegliare Naruto e la ragazza insieme a lui, stesi sul divano letto dell’ufficio. Ricordando ciò, spuntò sul suo viso un piccolo sorriso. Da quel giorno, per fortuna, non aveva trovato più nessuna ragazza. Ma sapeva che questo non voleva dire che il ragazzo non avesse rapporti occasionali con molte donne. Almeno aveva avuto l’accortezza di andare in un love hotel. Anche se quando pensava questo, provava una strano senso di tristezza e di voler strangolare le ragazze di turno, nonostante non sapesse chi fossero, comunque le voleva uccidere.
 Inconsciamente passò il dito sulle labbra, che poco fa avevano baciato le labbra di Naruto. Il ricordo di ciò, la fece arrossire leggermente e si annotò mentalmente di ringraziare Sasuke per averli fermati, perché non si sarebbero fermati di certo ai baci. Anzi sarebbero andati sicuramente oltre e questo forse avrebbe compromesso le cose sul lavoro. Questo lei non lo avrebbe mai voluto, anche se ……, ma proprio quando stava finendo quel pensiero, il telefono sulla sua scrivania squillò
< Hinata, vai da Ino e Sai. Di loro di tenersi pronti, in quanto dopo faremo anche le foto per il mini album > affermò Naruto
< Ok, adesso vado > disse Hinata, attaccando la cornetta ed alzandosi dalla sedia, credendo che fosse meglio non pensare a quello successo prima.
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Giunta nel reparto sia di Ino e Sai, Hianta si recò verso l’ufficio della sua amica, ma quando raggiunse la porta socchiusa, sentì delle voci provenire da dentro la stanza. Aprì leggermente la porta e notò il ragazzo e la ragazza baciarsi in modo appassionato. Sorpresa di ciò, socchiuse di nuovo la porta, cercando di far meno rumore possibile. Una volta riaccostata, busso in modo dolce con le nocche e quando sentì la voce di Ino urlare “Entrate”, aspettò due secondi per permettere ai ragazzi di sistemarsi per poi entrare. Una volta aperta la porta, notò Ino seduta su una sedia, mentre Sai si era adagiato sul piccolo divano.
< Hinata! > esclamò sorpresa Ino di vedere la sua amica nel suo ufficio. Di solito non veniva mai e quando si recava lì chiamava sempre per vedere se lei era occupata
< Proprio voi cercavo > affermò Hinata, indicando entrambi, che appena sentirono ciò si guardarono a vicenda, non capendo ciò che intendesse la ragazza
< Cosa volevi da noi? > chiese Sai, volgendo lo sguardo verso Hinata
< Naruto mi ha detto di tenervi pronti. Tra poco arriveranno i Only Rock. Ino li deve truccare, mentre tu devi fare la foto di copertina per il mini-album > rispose
< Allora vado a preparare tutto l’occorrente > affermò Sai, alzandosi dal divano e donando un dolce bacio sulla fronte di Ino, sorpresa da quel gesto < Tanto prima o poi sarebbe venuta a saperlo di noi > aggiunse sorridendo, per poi chiudere la porta
< Da quanto tempo vi frequentate? > chiese curiosa Hinata, dopo aver fatto riprendere l’amica dal bacio del fidanzato
< Circa tre mesi > rispose Ino a voce bassa e chinando il capo
< Non credevo che ti piacessero quei tipi di ragazzi > fece notare Hinata < Credevo che fossi interessata a tipi sportivi e con un corpo ben definito > aggiunse
< Anche per me è una scoperta > affermò Ino < Non riesco a credere che mi sia innamorata di un tipo come lui. È l’opposto del mio ragazzo ideale. So solo una cosa e questa cosa è che lo amo da impazzire > aggiunse abbassando leggermente il capo per non far vedere le gote lievemente arrossate.
< Sono contenta per te > disse Hinata avvicinandosi verla Ino ed abbracciarla
< Ho scoperto che è anche bravo a disegnare e non solo a fare foto > fece notare Ino fiera di ciò
< Come lo hai scoperto? > domandò incuriosita Hinata
< Perché mi ha ritratta dopo aver fatto l’amore, come mamma mi ha fatta > rispose Ino < Vuoi vederlo? > aggiunse chiedendo, iniziando ad aprire il cassetto della scrivania
< No no grazie, passo per questa volta > rispose Hinata, gesticolando con le mani. Non aveva nessuna voglia di vedere la sua amica nuda in un disegno
< Fai come vuoi > affermò Ino alzando le spalle
< Magari la prossima volta > disse Hinata < Adesso preparati per vestire e truccare i ragazzi > continuò uscendo dall’ufficio e lasciando Ino con i preparativi
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Un’ora dopo dall’ascensore uscirono Omoi e Karui, che quando le porte dell’ascensore si aprirono, si recarono in modo veloce verso la scrivania di Hinata
< Cos’è successo di così urgente da farci venire qui? > domandò con il fiatone Karui
< Venite con me > rispose Hinata, alzandosi dalla sedia e raggiungendo la porta dell’ufficio di Naruto, che quando si aprì il ragazzo volse lo sguardo verso loro tre.
< Sarò molto diretto con voi > affermò Naruto , una volta che i ragazzi si avvicinarono < Tra tre giorni aprirete il concerto di Sasuke Uchiha >aggiunse
< DAVVEROOO! > urlò Omoi volgendosi verso Hinata e quando vide che quest’ultima fece cenno di sì con il capo, abbracciò Karui, rimasta ancora schioccata dalla notizia
< C’è un però > disse Naruto, facendo calmare immediatamente Omoi < Mi servono due canzoni nuove. Se non avete canzoni nuove non si fa niente > continuò
< Le abbiamo, le abbiamo > affermò Omoi < Se vuoi te le possiamo far sentire anche adesso > aggiunse pieno di speranza
< Era proprio quello che volevo sentire > affermò sorridendo Naruto < Andiamo tutti nella sala registrazione > continuò alzandosi dalla sedia, per poi dirigersi alla porta con il seguito alle sue spalle.
Giunti nella sala di registrazione, tutti presero posto su delle sedie, per poi disporsi in modo circolare. Una volta sistematosi, Omoi estrasse dalla custodia di fianco a lui una chitarra. La poggiò sulla sua gamba ed iniziò a pizzicare leggermente le corde, mentre Karui incominciò a cantare. Quando Karui finì di cantare
< Dobbiamo migliorare alcuni punti della canzone > fece notare Naruto
< Certo > affermarono contemporaneamente Omoi e Karui
< Per adesso incideremo la canzone che avete mandato per demo > disse Naruto
< Come facciamo senza batterista e pianista? > domandò perplesso Omoi
< Li hai proprio davanti a te le persone che ti servono > rispose Naruto, per poi voltarsi verso Hinata, la quale rimase perplessa da quello che il ragazzo avesse appena finito di dire
< Davanti a me, ci siete solo voi > fece notare Omoi, non riuscendo a capire quello che Naruto volesse intendere
< Io suonerò la batteria > affermò l’Uzumaki < Mentre Hinata la tastiera > aggiunse, sorprendendo la ragazza. Era vero che sapesse suonare il piano, ma non aveva mai registrato una canzone. Iniziò a sentirsi leggermente nervosa
< C’è un altro problema > disse Karui < Chi starà dietro la console? > continuò domandando
< Ottima domanda mia cara Karui >rispose Naruto < Ci sarà un mio amico > aggiunse, per poi estrarre dalla tasca dei pantaloni il telefonino e mandare un messaggio.
Dieci minuti dopo, aprì la porta della sala di registrazione una ragazzo con una capigliatura simile ad un ananas, con un’area leggermente scocciata
< Cosa vuoi da me? >domandò rimanendo vicino la porta
< Cara Shikamaru > affermò Naruto raggiungendolo < Dovresti sederti dietro la console e controllare che tutto vada per il meglio > aggiunse rispondendo alla domanda posta dall’amico
< Lo sai che non lo faccio da tanto tempo > fece notare Shikamaru
< Non ti preoccupare, so per certo che sai ancora come funziona > affermò Naruto facendolo avvicinare alla console
< Questo ti costerà caro > disse Shikamaru, sedendosi sulla sedia
< Ho già pronti due biglietti per delle terme, per te e per la tua ragazza > affermò sorridendo Naruto
< Affare fatto > disse Shikamaru, voltandosi verso l’amico e stringendogli la mano. Appena sentì le parole dell’amico, pensò che grazie a quei biglietti avrebbe fatto felice Temari, la quale si lamentava sempre di non andare mai da nessuna parta.
< Noi iniziamo a posizionarci > affermò Naruto, spingendo i ragazzi prima che il suo amico cambiasse idea. Mentre Hinata raggiungeva la sala dietro la console, il suo sguardo era rivolto verso Shikamaru. Più lo guardava e più credeva di averlo visto già da qualche altra parta, però in quel momento non gli veniva in mente. Dopo di che raggiunse la tastiera ed una volta posizionatasi dietro, avvicinò le mani, che iniziarono a tremare, verso i tasti. Appena notò il leggero tremore le tirò indietro ed iniziò ad ispirare ed espirare. Notando questo, Naruto la raggiunse
< Tutto bene? > domandò leggermente preoccupato, prendendo le mani della ragazza
< Diciamo di sì > rispose Hinata, lievemente calmatasi appena il ragazzo afferrò le sue mani
< Andrà tutto bene > affermò Naruto sorridendo < L’altra volta sei stata grande > aggiunse, provocando un leggero rossore sulle guance della ragazza, la quale pensò che quello era il secondo complimento che riceveva da lui
< G-grazie > disse balbettando leggermente, per poi riposizionare le mani sulla tastiera
< Ottimo, iniziamo > affermò euforico Naruto, quando raggiunse la sua posizione e dando il ritmo con le bacchette della batteria.
 
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Dopo tre ore riuscirono a registrare la canzone. Ci volle più tempo del previsto in quanto provarono una decina di volte. Una volta finito di registrare la canzone
< Hinata adesso accompagnali prima da Ino e poi da Sai > ordinò Naruto alla sua segretaria , che acconsentì con un cenno del capo per poi uscire dalla stanza e fare strada ai ragazzi
< Vedendoti suonare la batteria mi sono venuti in mente tanti ricordi > pronunciò Shikamaru, una volta rimasti soli, appoggiando la schiena allo schienale della sedia e sospirando
< A chi lo dici > affermò Naruto con una certa nostalgia nel tono di voce < Erano quattro anni che non suonavo più la batteria in un gruppo >aggiunse
< Ho notato che te la cavi ancora bene > disse Shikamaru, guardando verso l’amico
< Di tanto in tanto vengo qui e là suono > affermò Naruto
< Ti sei pentito di aver abbandonato la carriera di artista? > chiese a brucia pelo Shikamaru
< No non mi pento di niente. Era solo il sogno di quattro amici > rispose Naruto, voltandosi verso il ragazzo
< Però uno di quei quattro amici, c’è l’ha fatta > disse Shikamaru
< Questo perché ha perseverato nel suo sogno, mentre noi abbiamo deciso di prendere strade diverse > affermò Naruto
< Secondo te come sarebbe stato essere delle celebrità? > chiese Shikamaru
< Sicuramente saremmo stati circondate da tantissime ragazze > rispose sorridendo Naruto
< Anche adesso sei circondato da tante ragazze. > affermò Shikamaru < Ti posso dire dare solo un consiglio. Trova quella giusta e non lasciartela scappare > aggiunse alzandosi ed avviandosi alla porta
< Se ti serve ancora il mio aiuto, basta che mi chiami > affermò, voltandosi, una volta raggiunta la porta
< Ok e grazie ancora per oggi > disse Naruto, mentre la figura dell’amico girava verso destra per tornare nel suo ufficio.
Quando rimase solo, iniziò a pensare su quell’ultima frase pronunciata dall’amico, “Trova quella giusta e non lasciartela scappare”, e giunse alla conclusione che era veramente difficile trovare la persona giusta. Aveva avuto molte ragazze, ma nessuna di queste aveva accesso il suo interesse. Appena pensò quest’ultima parola, si bloccò. C’era una ragazza che lo aveva incuriosito, ma era impossibile che tra loro potrebbe accadere qualcosa. Non era per niente il suo tipo. Alla fine scosse la testa per far scomparire quest’ultimo pensiero ed iniziò ad ascoltare la canzone appena registrata per vedere se doveva essere migliorata
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Una volta finite di fare le foto, raggiunsero Naruto nella sala registrazione. Appena entrarono videro il ragazzo armeggiare con la console
< Non sei ancora soddisfatto? > domandò Hinata, ricevendo in risposta un urlo da parte del ragazzo. Era talmente concentrato che non aveva sentito nemmeno i rumori dei passi
< Con quest’ultimo cambiamento è perfetto > rispose Naruto, con la mano ancora sul cuore, il quale non si era ancora calmato a causa dello spavento < Prima di entrare, sei pregata di bussare altrimenti rischi di farmi venire un infarto la prossima volta > aggiunse
< Ok, allora la prossima volta farò ancora meglio di adesso > disse Hinata con aria di sfida
< Tu brutta scimmia > affermò Naruto indicandola con un dito
< Uomo con poco cervello > affermò Hinata, innervositasi da quello che il ragazzo avesse detto
< Il mio cervello è molto sviluppato a differenza del tuo > disse Naruto
< Allora devi avere qualche altra cosa di piccolo > affermò Hinata, indicando le parti bassi del ragazzo, provocando un piccolo sorriso ad Omoi e Karui
< Ti posso assicurare che nessuna ragazza si è mai lamentata del mio attrezzo > disse Naruto < Anzi mi fanno sempre i complimenti appena finiamo di fare sesso > aggiunse fiero di quest’ultima cosa
< Le ragazze sanno mentire molto bene > affermò Hinata incrociando le braccia < Questo ne è un esempio > continuò sorridendo. Proprio quando Naruto stava per controbattere
< Che ne dite di andare a festeggiare? > domandò Omoi, cercando di far finire quel battibecco tra i due
< Ottima idea > enunciò Karui, appoggiando l’idea dell’amico
< Bravo è proprio una bella idea > fece notare Naruto < E so anche dove dobbiamo andare > aggiunse, alzandosi dalla sedia e prendendo il cellullare dalla tasca dei pantaloni per poi comporre un numero di telefono.
Appena terminò la chiamata
< Seguitemi > affermò l’Uzumaki, incamminandosi verso la porta
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Arrivati a destinazione, i ragazzi rimasero sorpresi dal posto in cui Naruto li aveva portati, non si avrebbero mai immaginato di festeggiare al karaoke.
< Stai facendo sul serio? > domandò Hinata, ancora incredula
< Certo > rispose in modo serio Naruto < C’è una bella sorpresa nella nostra stanza > aggiunse per convincere le atre persone ad entrare.
I tre incuriositi dalla sorpresa lo seguirono e quando entrarono nella stanza che gli spettasse, rimasero a bocca aperta. Ad aspettarli c’erano tre ragazze e due ragazzi, mentre sul piccolo tavolo sei bottiglie di sakè. Una volta entrati e sistematosi, iniziarono con un brindisi al successo degli Only Rock, per poi cominciare a cantare.
Era passata un’ora da quando avevano iniziato a festeggiare e le bottiglie di sakè non erano sei, ma bensì due. Non cantava più nessuno, in quanto erano impegnati a fare altro, come Karui intenta a baciare prima un ragazzo e poi anche l’altro, oppure Naruto che si faceva toccare da quelle tre ragazze. Gli unici rimasti soli erano Hinata ed Omoi, seduti vicini. Hinata, più guardava Naruto divertirsi con quelle ragazze, più sentiva la sua gelosia crescere. Non poteva credere che quel cretino stesse facendo il cascamorto davanti a lei. Anche se lei non aveva nessun diritto di essere gelosa, in quanto loro non erano nemmeno fidanzati. Nonostante questo, le dava fastidio che il ragazzo toccasse altre ragazze. Quando vide Naruto baciare una di quelle, prese il giubbino di fianco a lei
< Io me ne torno a casa > affermò, voltandosi verso Omoi ed informandolo della sua decisione, al quanto irritata da quello appena visto, per poi alzarsi e dirigersi verso la porta per uscire. Ma proprio quando stava per aprire la porta
< Te ne vai già? > domandò Naruto, alquanto brillo
< Si, domani mi devo alzare presto > rispose Hinata al quanto piccata. Sarebbe voluta rimanere, se almeno il ragazzo avesse parlato con lei, ma visto che non si scollava da quelle tre era inutile rimanere ancora lì
< Forse sei solo gelosa di non essere stata scelta da nessuno dei due ragazzi che ho chiamato > fece notare Naruto, per poi sorridere
< Hai ragione tu, forse sono una scimmia > affermò Hinata, con un’espressione triste < Ma tu sei un coglione > aggiunse
< Aspetta Hinata vengo anche io con te > affermò Omoi raggiungendo la ragazza ed uscendo dalla stanza insieme.
Quando vide i due uscire insieme, Naruto provò un po’ di gelosia. Anche quando stavano seduti vicini e stavano parlando provò l’istinto di alzarsi e sedersi proprio in mezzo ai due. Per dimenticarsi di questo, aprì un’altra bottiglia di sakè, bevendosi due bicchieri.
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Quando misero piede fuori dal karaoke, Hinata si strinse nel giubbino a casa del freddo
< Si vede proprio che è arrivato l’inverno > fece notare Omoi, intento a mangiare il suo chupachups
< Già > disse Hinata, per poi iniziare a camminare
< Aspetta che ti accompagno a casa > urlò Omoi, raggiungendola
< Non ti preoccupare > disse Hinata
< Non potrei mai far tornare a casa una ragazza da sola > affermò sorridendo, mentre Hinata acconsentì con la testa.
Durante il tragitto, entrambi i ragazzi restarono in silenzio, fino a quando Omoi non decise di interromperlo
< Secondo me sbagli atteggiamento > fece notare
< Riguardo cosa? > chiese Hinata, non capendo a cosa si riferisse il ragazzo
< Mi riferisco a Naruto. Visto che ti piace, dovresti essere più dolce verso di lui > rispose Omoi, guardando verso Hinata, che appena sentì la parola “piace” divenne leggermente rossa e non a causa del freddo < Lo so che ti piace. Stasera anche se parlavi con me, il tuo sguardo cadeva sempre su di lui > aggiunse vedendo che la ragazza non rispondeva
< Ma mi fa sempre innervosire > affermò Hinata sospirando
< Devi essere paziente > disse Omoi < Naruto è ancora un bambino, in un corpo da adulto. Se lo tratterrai con più dolcezza, forse ti noterà > continuò, certo su quell’ultima cosa detta
< Proverò a fare come hai detto > affermò Hinata, per poi tornare di nuovo in silenzio.
Poco dopo raggiunsero l’appartamento di Hinata
< Grazie per avermi accompagnata > affermò la ragazza
< Di niente e buona notte > disse il ragazzo, voltandosi verso la direzione dalla quale erano venuti, mentre Hinata si incamminò verso le scale, per raggiungere il suo appartamento. Appena chiuse la porta, poggiò la schiena su di essa e pensò che Omoi fosse davvero un bravo ragazzo. Dopo quel pensiero decise di farsi una bella doccia e poi andare a dormire. Sfortunatamente verso le due di notte dovette alzarsi, a causa dei rumori provenienti fuori la sua porta. Quando avvicinò l’occhio allo spioncino per vedere chi fosse, si meravigliò di vedere un ragazzo fuori alla sua porta. Una volta aperta la porta
< Cosa ci fai tu qui? >domandò sorpresa di vedere quel ragazzo ….
 
 
 
Note autore:
Ecco il sesto capitolo
Come vi è sembrato questo capitolo? Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare Sasuhina_95 e John Smith per aver recensito il capitolo precedente; Azul5 per aver commentato il capitolo 4.
Un ringraziamento a tutti coloro che leggono questa stori.
Alla prossima

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


                                                                           CAPITOLO 7
 Hinata si svegliò nel cuore della notte a causa del baccone proveniente dal pianerottolo. Si alzò dal letto, per vedere a cosa fosse dovuto e quando arrivò nel piccolo salone, si accorse che qualcuno stava battendo la mano sulla sua porta. Spaventata da ciò, si avvicinò piano alla porta e posando l’occhio vicino allo spioncino, riuscì a notare il colore dei capelli della persona che stesse facendo tutta quella confusione. Allontanò l’occhio dallo spioncino, alquanto sorpresa di vedere quella persona fuori al suo appartamento, per poi posare la mano sulla maniglia, chiedendosi il motivo della visita del soggetto
< Cosa ci fai tu qui? > domandò con una nota di sorpresa nella voce. Sentendo quella domanda la persona, alzò lo sguardo verso il volto della ragazza per poi accasciarsi a terra. Vedendo ciò
< Naruto stai bene? > domandò iniziando a preoccuparsi ed abbassandosi per vedere se il ragazzo stesse bene, notando poi che quest’ultimo stesse dormendo. Decise di girarlo con le spalle rivolte verso il pavimento per poi prendergli le mani ed iniziare a trascinarlo verso la camera da letto. Mentre lo trascinava notò che il ragazzo fosse alquanto pesante e dovette fermarsi per riprendere fiato. Si mise in posizione eretta e guardò il volto del ragazzo. In quel momento pensò che si fosse preso proprio una bella sbronza, infatti mentre lo trascinava aveva sentito puzza di alcol. Dopo aver ripreso fiato, prese nuovamente le mani del ragazzo e continuò quello che aveva interrotto poco prima, riuscendo poco dopo a portarlo in camera sua. Dopo molti tentativi, riuscì a stenderlo sul letto ed una volta ultimata questa pratica
< Naruto, Naruto > lo chiamò dandogli dei piccoli schiaffi in faccia, ma il ragazzo non dava segno di volersi svegliare. Di conseguenza si recò in bagno, dove riempì un secchio pieno di acqua fredda per poi ritornare in camera da letto. Prese un respiro profondo per poi svuotarlo sulla faccia del ragazzo
< È FREDDA >urlò alzando il busto e guardandosi intorno, rimanendo spaesato nel non conoscere la stanza nella quale si trovasse. Quando individuò la figura di Hinata di fianco al letto con il secchio in mano, rimase sbalordito nel vedere la sua figura non capendo il motivo della sua presenza
< Cosa ci fai tu qui? > domandò Naruto toccandosi la fronte, in quanto aveva avuto un leggero giramento di testa
< Veramente lo dovrei dire io a te questo > rispose in modo leggermente piccato la ragazza, posando una mano sul fianco
< Dove ci troviamo? > chiese Naruto stendendosi sul letto
< Ti trovi a casa mia > rispose la ragazza, poggiando il secchio a terra
< E come mai mi trovo a casa tua? > domandò il ragazzo < Mi volevi per caso violentare? > aggiunse domandando ripiegandosi su se stesso per non farsi stuprare dalla ragazza
< Se non la finisci di fare il cretino, ti svuoto un altro secchio di acqua fredda a dosso > affermò Hinata, alquanto innervositasi da quell’ultima frase detta dal ragazzo, il quale appena udì “acqua fredda”
< No ti prego no, una mi è già bastata > urlò Naruto, sperando che la ragazza gli evitasse un'altra doccia di acqua fredda. Quella di prima gli era già bastata.
< Cosa ci fai a casa mia? > chiese la ragazza, curiosa di sapere il motivo della visita del suo capo
< Non ne ho idea > rispose, mentendo alzando le spalle. Lo sapeva benissimo il motivo. Quando vide Omoi uscire insieme a Hinata, sentì la gelosia crescere in lui e dopo aver bevuto altri due bicchieri di sakè decise di recarsi a casa della ragazza, per vedere se quest’ultima fosse tornata sana e salva nel suo alloggio. Poiché non sapeva l’indirizzo di casa di Hinata, dovette andare in ufficio a prenderlo, ma a causa della sbornia trovarlo fu molto difficile
< Cosa vuoi da me? > chiese Hinata posando le mani sui fianchi ed iniziando a muovere il piede
< Non mi ricordo > rispose il ragazzo < Ma adesso vorrei tanto qualcosa che mi facesse passare questo mal di testa > aggiunse, toccandosi la testa
< Aspetta qui che vado a controllare se ho qualcosa che ti può aiutare > affermò la ragazza uscendo dalla stanza. Naruto guardò la figura della ragazza allontanarsi e quando non fu nella stanza, trasse un sospiro di sollievo. Fortunatamente non era successo niente con Omoi, si era preoccupato inutilmente. Sentendosi più tranquillo, chiuse gli occhi, per farli riposare
Hinata, quando tornò in camera, trovò Naruto con gli occhi chiusi e credendo che stesse dormendo appoggiò sul comodino il bicchiere d’acqua e la medicina per il mal di testa, per poi dirigersi verso l’armadio e prendere una coperta per il ragazzo. Una volta sistemata, diede un piccolo bacio sulle labbra del ragazzo
< Buona notte Naruto > disse una volta allontanate le labbra e dopo aver accarezzato i capelli del ragazzo, si posizionò ai piedi del letto per poi poggiare la testa sul materasso.
Naruto, aprì leggermente un occhio per vedere se la ragazza stesse dormendo e quando notò che quest’ultima aveva gli occhi chiusi, aprì completamente i suoi, al quanto sorpreso per quello che avesse appena fatto la ragazza e domandandosi cosa significasse quel dolce bacio. Pensò un bel po’ sul cosa potesse rappresentare quel bacio, catalogandolo come un semplice bacio della buona notte. Con quest’ultimo pensiero decise che fosse meglio dormire e chiuse gli occhi.
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Naruto fu svegliato dal suono del telefono. Alzò leggermente il busto per appoggiarlo alla testata del letto. Quando vide il volto addormentato di Hinata , non sentì più il suono del telefono proveniente dal salone né nessun altro rumore. Fu rapito dalla bellezza del volto della ragazza illuminato dai raggio del sole, che filtrava dalla finestra. Rimase ad assolverla per qualche secondo e più la guardava più aveva voglia di accarezzarla, coccolarla tra le su braccia. Istintivamente la mano si mosse per toccarle i capelli e quando lo fece, dalle labbra di Hinata uscì un piccolo mugugno, facendo ritrarre la mano di Naruto, il quale notò la morbidezza dei capelli della ragazza. Decise di richiudere di nuovo gli occhi per dormire un altro po’, ma i suoi piani andarono in fumo dal suono del telefonino della ragazza posto sul comodino di fianco al letto, il quale fece svegliare Hinata, che alzò il capo e guardando verso Naruto
< Buon giorno > disse sorridendo
< Giorno > affermò il ragazzo, ricambiando il sorriso, notando un aumento di battito del suo cuore quando vide il sorriso della ragazza
< Mentre fai la doccia, preparo la colazione > disse la ragazza, alzandosi da terra, per poi uscire dalla stanza.
Poco dopo Naruto scese dal letto per farsi una bella doccia e schiarirsi le idea, in quanto pensò che fosse impossibile aver trovato bello il sorriso di Hinata. Forse era dovuto alla sbronza della sera prima e con questa convinzione si recò in bagno. Intanto in cucina Hinata, mentre preparava la colazione, ripensò al viso di Naruto appena sveglio. Quando lo aveva visto, gli era venuto spontaneo sorridere e inoltre il suo cuore aumentò di battito. Scacciò questo pensiero scuotendo la testa per poi ritornare a preparare la colazione. Appena ebbe finito, si sporse dalla porta della cucina
< È pronto > urlò ricevendo un “ok” dal ragazzo, appena uscito dal bagno.
Quando stava per ritornare in cucina, il suo sguardo cadde sulla segreteria vicino al telefono che indicava la presenza di un messaggio. Incuriosita si avvicinò all’aggeggio e quando stava per premere il pulsante per sentire il messaggio
< Certo che sei rimasta proprio all’epoca di pappagone > affermò Naruto sorridendo
< Era già presente quando ho preso in affitto l’appartamento > fece notare la ragazza, schiacciando il pulsante per riprodurre il messaggio
  “Ciao Hinata. Sono Konohamaru, come stai? Spero che stai bene. Ti ho chiamato perché volevo parlarti di una cosa”
Quando la riproduzione finì, Hinata rimase sorpresa da quel messaggio, mentre Naruto sentì una leggera irritazione verso il proprietario della voce.
< Chi è Konohamaru? > domandò il ragazzo al quanto piccato da quel messaggio. Voleva proprio sapere chi fosse quel ragazzo, ma cosa più importante voleva sapere cosa desiderava lui da Hinata
< Non è una cosa che ti riguarda > rispose la ragazza < Facciamo colazione prima che si freddi tutto > aggiunse per tornare in cucina, facendo rimanere il ragazzo in silenzio. Naruto pensò che la ragazza avesse ragione sul fatto che non fossero suoi problemi, ma nonostante questo lui voleva sapere chi fosse il ragazzo della registrazione
< Se non vieni mangio tutto > affermò la ragazza dalla cucina
< Sei cattiva > disse il ragazzo, mettendo il broncio
< Lo so > affermò Hinata una volta che Naruto la raggiunse in cucina, facendo una linguaccia al ragazzo, il quale quando la vide smise di tenere il broncio sostituendolo con un piccolo sorriso.
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Dopo aver finito di far colazione, Hinata si recò in stanza per cambiarsi, mentre Naruto iniziò a dare un’occhiata in giro e mentre osservava la piccola libreria, posta nel piccolo salone, i suoi occhi caddero su una foto posta sullo scaffale del mobile. La prese e vide che insieme alla ragazza ci fossero altre tre persone: Hinata stava al centro abbracciata con una bambina dai capelli bruni e con i suoi stessi occhi, mentre ai lati c’erano un uomo e una donna. Appena sentì il rumore di passi provenire verso la sua direzione, posò la foto dove l’aveva presa per poi girarsi verso la direzione dalla quale proveniva il rumore. Quando si voltò , trovò Hinata con le braccia conserte
< Mica stai facendo qualche guaio? > domandò leggermente preoccupata
< Stavo solo dando uno sguardo in giro > rispose Naruto, per poi indicare la foto < Credo che questa sia la tua famiglia? > continuò domandando
< Si quella è la mia famiglia > rispose la ragazza avvicinandosi per guardare la foto
< Lo sai che sei identica a tua madre > fece notare il ragazzo
< Me lo dicono in molti > affermò la ragazza fiera di ciò < Siamo uguali soprattutto nel carattere > continuò
< Ovvero siete entrambe sfacciate? > domandò il ragazzo sorridendo
< Non dire scemenze > rispose la ragazza, dando un piccolo schiaffo sul petto del ragazzo < Siamo entrambe dolci > aggiunse
< Perché non mi hai ancora fatto vedere quel lato del tuo carattere? > domandò alquanto piccato Naruto mettendo il broncio, facendo sorridere Hinata, la quale pensò che quando il ragazzo assumesse quel comportamento sembrasse proprio un bambino
< Se continui così non lo vedrai mai > affermò per avvicinarsi alla porta < Adesso andiamo oppure faremo tardi > continuò aprendo la porta
< E dai non fare così > disse il ragazzo raggiungendola e quando chiuse la porta, pensò che forse già aveva visto il suo lato dolce e quando ripensò a quello successo la sera prima, il suo cuore aumentò di battito
< Sei venuto con la macchina? > domandò Hinata, catturando l’attenzione del ragazzo, il quale era rimasto al ricordo della sera precedente
< Certo > rispose Naruto con aria soddisfatta
< Allora io prendo l’autobus > affermò Hinata incamminandosi verso le scale
< Perché? > domandò il ragazzo, al quanto insoddisfatto da quella affermazione della ragazza. Voleva passare altro tempo in sua compagnia, quindi se lei andava in ufficio con un altro mezzo di trasporto si sarebbero dovuto dividersi e questo lui non lo voleva
< Perché quando sono venuta nella tua auto, me la sono fatta sotto dalla paura > rispose in modo sincero
< Questa volta prometto che andrò piano > affermò il ragazzo posando la mano sul cuore
< Ok, mi fido di te > disse la ragazza, sperando che Naruto avesse mantenuto la parola. Quindi lo seguì per raggiungere la vettura ed una volta entrati e aver messo la cintura di sicurezza
< Sei pronta? > domandò con un ghigno beffardo il ragazzo
< Per cosa? > chiese la ragazza avvertendo la paura crescere in lei
< Per questo > rispose il ragazzo, sorridendo, accendendo la macchina e sgommando a tutta velocità, facendo chiudere gli occhi alla ragazza a causa della paura provocata dall’alta velocita.
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Appena Naruto parcheggiò l’auto nel posto a lui riservato
< Non verrò mai più in auto con te > urlò Hinata appena scese dalla vettura
< Era troppo divertente la tua faccia > affermò Naruto mantenendosi la pancia a causa del troppo ridere < Dalla tua faccia traspirava tutto il tuo terrore > aggiunse continuando a ridere
< Sei proprio un cretino > disse la ragazza raggiungendo l’ascensore
< Dai non fare così > affermò il ragazzo, asciugandosi le lacrime agli occhi, raggiungendola
< Ti prometto che la prossima volta andrò veramente piano > disse, una volta entrati in ascensore
< Si sì non ti preoccupare proprio > affermò con tono sarcastico, facendo sorridere il ragazzo, mentre Hinata si indispettì vedendo il sorriso sulle sue labbra.
Giunti al piano designato, i due uscirono dall’ascensore e quando si avvicinarono alla porta dell’ufficio del ragazzo, trovarono davanti questa le figure di Omoi e Karui
< Buon giorno > affermarono entrambi quando videro Naruto ed Hinata raggiugerli
< Giorno > disse Naruto < Siete pronti per continuare il lavoro di ieri? > aggiunse domandando
< Siamo sempre pronti > rispose Omoi battendosi il pungo sul petto
< Allora andiamo nella sala registrazione > affermò in modo euforico Naruto incamminandosi di nuovo verso l’ascensore , seguito anche dagli altri.
Quando entrarono nella sala registrazione, Shikamaru era già seduto davanti alla console
< Pronti per iniziare? > chiese notando il loro arrivo
< Lo puoi dire forte > rispose Omoi sorridendo, per poi dirigersi nella stanza alle spalle della console. Una volta che ognuno si era posizionato alla sua postazione, Naruto dettò il tempo con le bacchette per poi iniziare a suonare.
Dopo due ore, i ragazzi uscirono dalla stanza per fare una piccola pausa e quando raggiunsero Shikamaru, quest’ultimo
< Questo pezzo era perfetto > affermò con una certa soddisfazione < Fate lo stesso lavoro anche con l’altro > aggiunse, mentre gli altri prendevano posto sulle sedie per riposarsi.
Mentre stava seduta ad Hinata venne l’idea di chiamare Konohamaru per chiedere cosa volesse. Si alzò dalla sedia per raggiungere la borsa, posta in un angola della stanza, dalla quale estrasse il telefonino. Una volta preso quest’ultimo ritornò dove si trovava prima
“Ciao Konohamaru. A Tokyo tutto bene. Stamattina ho ascoltato il tuo messaggio. Cosa mi devi dire di urgente?”
Scrisse nel messaggio per poi mandarlo. La risposta arrivò immediatamente
“Ciao Hinata. Sono contento che stai bene. Ti volevo dire che io e Hanabi veniamo a vedere il concerto di Sasuke Uchiha a Tokyo e ci stavamo chiedendo se ci potevi ospitare. Ma la notizia bomba è che io e Hanabi ci siamo fidanzati J
 Quando Hinata lesse l’ultima parte del messaggio diede un piccolo urlo di gioia, catturando l’attenzione dei presenti
< Cosa ti viene all’improvviso? > domandò Naruto incuriosito dall’atteggiamento della ragazza
< Ho ricevuto una bella notizia > rispose la ragazza sorridendo, per poi ritornare a guardare il suo cellullare. Incuriosito da ciò, Naruto si avvicinò, con la sedia, alla ragazza per cercare di leggere il messaggio che questa aveva ricevuto. Ma quando stava per sporgersi per guardare lo schermo
< Cosa fai? > domandò la ragazza portando il cellullare vicino al petto
< Volevo solo vedere il messaggio > rispose in modo sincero il ragazzo
< Mi dispiace ma non puoi vederlo > affermò Hinata < Quindi vai via > aggiunse dando una piccola spinta alla sedia di Naruto
“Certo che potete stare da me. Sono molto contenta per la notizia che mi hai dato. Sono contenta per voi due”
Scrisse la ragazza sorridendo, mentre Naruto si chiedeva quale fosse la bella notizia ricevuta dalla ragazza. In quell’istante ripensò al messaggio in segreteria di quella mattina e al nome del ragazzo che aveva lasciato il messaggio, provando una leggera rabbia verso di lui
< La pausa è finita > affermò Shikamaru attirando l’attenzione degli altri, i quali appena sentirono ciò si alzarono dalle sedie per raggiungere nuovamente le loro postazioni.
Appena finirono di registrare la terza ed ultima canzone
< Ci vediamo domani pomeriggio verso le cinque al Budoukan > affermò Naruto ricevendo come conferma un cenno positivo da parte di Omoi e Karui, che subito dopo lasciarono la sala registrazione
< Allora ci vediamo domani > disse Hinata prendendo la borsa e raggiungendo la porta
< A domani > affermò Naruto, il quale si stava chiedendo se la ragazza prima stesse massaggiando con quel certo Konohamaru. Il solo pensare a quel ragazzo lo rendeva furioso. Aveva fatto nascere in lui l’istinto di uccidere qualcuno. Con quest’ultimo pensiero anche lui uscì dalla sala registrazione.
 
Note autore:
Ecco il settimo capitolo.
Come vi sembra? è stato di vostro gradimento? Spero proprio di sì. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente; maryantony1406 per aver aggiunto questa storia tra quelle da seguire; Anna_mia per aver aggiunto la storia tra le preferite.
Ringrazio anche tutti coloro che leggono la storia

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


                                                                       CAPITOLO 8
Il pomeriggio seguente, Hinata arrivò al Budoukan cinque minuti prima dell’ora designata. Appena intravide la porta che introduceva all’ingresso secondario, notò la presenza di due persone intente a discutere. Quando si avvicinò si accorse che si trattava di Omoi e Karui
< Salve ragazzi > pronunciò
< Ciao Hinata > disse Karui voltandosi verso la ragazza
< È successo qualcosa? > domandò Hinata < Quando vi stavo raggiungendo, ho notato che stavate discutendo > aggiunse sperando che si sbagliasse
< Questo qui è leggermente nervoso > rispose Karui, indicando il ragazzo al suo fianco < Se continua così farà innervosire anche me > aggiunse sospirando
< È normale essere nervosi prima di un concerto che potrebbe cambiare per sempre le nostre vite > affermò Omoi con tono aggressivo
< Ti ho detto che devi stare calmo, altrimenti fai agitare anche me > urlò Karui
< Adesso state calmi > affermò Hinata cercando di far calmare i ragazzi < è normale essere nervosi prima di un concerto > aggiunse
< Vedi! > esclamò Omoi < Anche Hinata è d’accordo con me > aggiunse guardando Karui
< Non ho mai detto che sono d’accordo con te > disse la ragazza < Ho detto solo che è normale, ma tu stai esagerando > aggiunse osservando il viso del ragazzo, che abbassò il capo per nascondere l’espressione triste che aveva sul volto. Hinata lo raggiunse
< Sono sicura che andrà tutto bene > disse poggiando la mano sulla sua spalla, facendo rialzare il volto del ragazzo < Farete sicuramente una brillante esibizione > aggiunse sorridendo
< Ha ragione Hinata. Riscalderemo per bene il pubblico > affermò Karui con voce grintoso
< Avete ragione voi. Spaccheremo tutto > disse Omoi sorridendo < Grazie Hinata > aggiunse
< Di niente > affermò la ragazza < La cosa che mi preoccupa è l’assenza di Naruto > continuò guardandosi attorno, sperando nella comparsa della figura in lontananza del ragazzo
< Se cerchi Naruto è già dentro > disse Omoi come se fosse la cosa più ovvia del mondo
< È già arrivato? > chiese con un certo stupore Hinata
< Sta qui dalle quattro > rispose Karui < Sta provando con i ragazzi che suoneranno con noi > aggiunse, facendo sorprendere ancora di più Hinata. Non credeva possibile che Naruto Uzumaki si fosse presentato all’appuntamento un’ora prima dell’ora prefissata
< Vi siete portati l’ombrello per dopo? > domandò Hinata, stupendo i ragazzi per la domanda e notando la confusione nascere sul volti sia di Omoi che di Karui < Dopo verrà sicuramente a piovere > aggiunse
< C’è un cielo limpidissimo > fece notare Omoi, alzando lo sguardo verso l’alto < E poi perché dovrebbe piovere? > aggiunse domandando
< Come perché > disse Hinata sorpresa da quella domanda < Perché Naruto è arrivato puntuale all’appuntamento e lui non è mai puntuale > aggiunse marcando l’ultima parola, ma vedendo che sul volto dei ragazzi regnava ancora confusione
< Entriamo ora > disse raggiungendo la porta mentre gli altri due la seguivano
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Quando giunse alle tende che dividevano il palco dal dietro le quinte, rimase meravigliata dalla grandezza della sala concerto ed in quel momento aveva capito il perché Omoi era agitato. Si sarebbe spaventata anche lei se avrebbe dovuto suonare lei, se la sarebbe fatta sotto dalla paura
< Finalmente siete tornati > urlò Naruto dal palco, facendo ritornare in se Hinata
< Non fare così > affermò Hinata < I ragazzi sono già nervosi, se continui così aggraverai solo le cose > aggiunse
< Non stavo parlando con te, anzi non avevo proprio notato la tua presenza > disse Naruto < C’è l’avevo con i due dietro di te > aggiunse guardando con lo sguardo Omoi e Karui
< Scusami, adesso è tutto risolto > disse Omoi superando Hinata e raggiungendo Hinata, la quale si era innervosita dalle parole dette dall’Uzumaki
< Visto che sei arrivata, vai a vedere se Sasuke sta nel suo camerino > affermò Naruto, per poi voltarsi verso i membri della band
< Ai vostri ordini, direttore scimmia > disse Hinata, ancora irritata da prima, girandosi ed incamminandosi. Mentre si dirigeva verso il camerino pensò che era impossibile che Naruto non l’avesse notata. Era stata la prima persona a raggiungere il palco, mentre Omoi e Karui si trovavano dietro di lei. Appena pensò questo, si fermò di colpo e si domandò il motivo per cui era così arrabbiata. Si rispose che era dovuto al fatto dal non essere stata notata dal ragazzo. Scosse la testa a questa risposta e continuò di nuovo a pensare a qualche altra risposta, senza nessun risultato. Appena capì che il motivo era proprio non l’essere stata notata dal ragazzo, sentì il cuore leggermente dolorante.
disse a voce bassa < Povera me > aggiunse sempre con tono basso, per poi riprendere il cammino verso il camerino, sperando che il cantante Sasuke fosse già arrivato.
Appena giunse di fronte alla porta del camerino di Sasuke , bussò per accertarsi la presenza del cantante
< Avanti > disse una voce provenite dalla stanza. Hinata aprì la porta, rimanendo sconvolta da quello che vide
< Tu non sei Sasuke > fece notare
< Su questo non c’era nessun dubbi > affermò la persona, seduta nella stanza, sorridendo < Sasuke è andata un attimo in bagno, dovrebbe tornare a momenti. Intanto accomodati > aggiunse indicando il piccolo divano presente nel camerino. Quando Hinata si accomodò sul piccolo sofà
< Scusa l’impertinenza > disse < Tu chi sei? > domandò curiosa di sapere chi fosse quella persona presente nella stanza
< Sono Sakura Haruno > rispose < Sono la fidanzata di Sasuke > aggiunse marcando la parola fidanzata ed appena Hinata sentì quella parola capì il motivo della presenza della ragazza nella stanza
< Piacere mio, sono Hinata Hyuga > disse < Sono la segretaria di Naruto > aggiunse sospirando
< Spero che non ti ha fatto niente di male quel baka > affermò Sakura, leggermente preoccupata
< Non ha fatto proprio niente di male > disse sorridendo Hinata
< Eppure le altre si lamentavano di trovarlo la mattina sempre con ragazze diverse nella stanza del suo ufficio > fece notare Sakura
< Quello mi è capitato > affermò Hinata < Una volta l’ho trovato mentre dormiva con una ragazza e per svegliarlo ho usato l’acqua > aggiunse sorridendo, ricordandosi la scena di quella mattina, e facendo ridere anche Sakura
< Solo immaginandomi la scena rido > disse continuando a ridacchiare
< Cosa sono tutte queste risate? > domandò una persona vicino alla porta, facendo girare le ragazze verso di esse
< Sasuke! > esclamò Sakura, contenta di vedere il suo fidanzato
< Cosa ci fa tu qui? > chiese Sasuke guardando verso la ragazza seduta sul divano
< Non essere scortese con lei > affermò Sakura
< Naruto mi ha chiesto di vedere se fossi arrivato > rispose Hinata alla domanda postale dal ragazzo prima < Non mi dire cosa vuole, perché non lo so proprio > aggiunse prima che il ragazzo gli chiedesse il motivo del perché Naruto volesse sapere la ragione della sua presenza lì
< Ok, allora vado a vedere cosa vuole > disse Sasuke uscendo dalla stanza, seguito dalle ragazze
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< Cosa vuoi da me? > chiese Sasuke, alquanto infastidito, appena raggiunse il palco. Naruto sentendo quella domanda, capì immediatamente di chi apparteneva quella voce
< Volevo solo che motivassi i ragazzi > affermò guardando verso il suo amico < Sono alquanto nervosi > aggiunse indicandoli
< Allora è proprio vero che apriremo il concerto del grande Sasuke > disse il ragazzo seduto alla batteria
< Non è proprio così grande > affermò Naruto guardandolo < Siamo alti lo stesso > aggiunse incrociando le braccia la petto
< Sei proprio un baka > disse Sasuke sospirando, sapeva che il suo amico non era molto intelligente ma questo era troppo < Non si riferiva all’altezza, ma alla fama > continuò mantenendosi la testa con la mano, mentre alle sue spalle sia Hinata che Sakura erano intente a ridere
< Ah, adesso ho capito > affermò l’Uzumaki sbattendo il pungo sul palmo della mano < E tu la prossima volta parla in modo più chiaro > continuò voltandosi verso il ragazzo seduto alla batteria
< L’unico che non aveva capito eri solo tu > fece notare Hinata, avvicinandosi vicino Sasuke
< Ci sei anche tu, non ti avevo proprio visto > affermò Naruto guardando la ragazza, mentre sulla fronte della ragazza si stava gonfiando una vena per il nervoso. In quell’istante gli venne un’idea. Fuori vicino la porta sul retro aveva notata un cartellone e senza degnare di risposta il ragazzo si recò verso la sua meta, rimanendo di stucco il ragazzo, il quale si aspettava come minimo un insulto.
< Certo che sei proprio un cretino > fece notare Sakura avvicinandosi al fidanzato
< Ti trovo bene Sakura > disse Naruto sorridendo
< Invece tu sei sempre lo stesso > affermò Sakura sospirando
< Lasciamo stare quest’argomento > disse Naruto < Sasuke dì qualche parola di incoraggiamento > aggiunse spronando il suo amico , il quale prese un grande sospiro
< Allora vi dico delle semplice parole > iniziò < Se fate qualche cazzata vi uccido > continuò per poi dirigersi verso il suo camerino, facendo rimanere di stucco i presenti, tranne Sakura e Naruto poiché sapevano come era fatto.
Quando sentì quelle parole Omoi, si irrigidì e istintivamente lasciò la prese sulla sua chitarra, facendola cadere a terra
< Sei cretino > affermò Karui leggermente innervositasi da quello che aveva fatto il ragazzo, il quale a causa delle parole di Sasuke, era ancora immobile
< Non ti preoccupare e stai calmo > disse Naruto raccogliendo la chitarra ai piedi del ragazzo per poi porgliela < A quel ragazzo piace sempre scherzare > aggiunse anche se sapeva che Sasuke fosse capace di uccidere una persona che avrebbe potuto rovinare un suo concerto. Ma quest’ultima cosa se la tenne per se.
< Sei ancora nervoso Omoi? > chiese Hinata, notando che il ragazzo era rigido come un sasso
< U-un p-poco > rispose il ragazzo con vece tremante
< Dove sei andata poco fa? > domandò Naruto, guardando la ragazza e quando la figura della ragazza fu messa a fuoco dagli occhi del ragazzo, questo rimase stupito da quello che la ragazza avesse in mano
< Sono andata a fare un piccolo cartello > rispose Hinata, mantenendo un bastone con attaccato sopra un cartello, sul quale aveva scritto “Hinata è qui” con una freccia verso il basso
< Perché hai fatto quella cosa? > chiese Karui alquanto curiosa di sapere il parere della ragazza
< Visto che una certa persona non nota la mia presenza, ho pensato di fare questo > rispose < Sono sicura di non passare inosservata con questo > aggiunse guardando Naruto
< Ottima idea > fece notare l’Uzumaki sorridendo
< Lo so. Dalla mia mente escono solo idee brillanti > affermò soddisfatta di quello che aveva appena detto, per poi andarsene. Mentre Naruto fissava la figura della ragazza allontanarsi, pensò che quella non era proprio una buona idea, in quanto con quel cartellone l’avrebbero notata anche altre persone e quest’ultima cosa non andava bene. Prima aveva detto di non averla vista solo perché si divertiva a stuzzicarla. In quel momento decise che doveva far sparire quel cartellone
< Adesso fate un po’ di pausa > affermò rivolgendosi alla band
< Ma se già la stavamo facendo > disse Karui appena sentì quelle parole
< Continuatela, adesso ho qualcosa da fare > affermò il ragazzo dirigendosi verso la direzione dove era andata Hinata poco prima.
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Cinque minuti prima che il concerto iniziasse, la band stava vicino alla tenda che divideva il palco dal dietro le quinte
< Mi raccomando fate una bella esibizione > affermò Hinata raggiungendoli
< Certamente > disse Karui voltandosi verso di lei
< Dovete cantare solo due canzoni. Mi raccomando fatele bene > affermò Naruto giunto anche lui e posizionatosi di fianco ad Hinata
< Il cartellone che fine ha fatto? > domandò l’Uzumaki guardando ai piedi della ragazza e non notandolo
< Non saprei. Ero andata nella tua stanza a riposarmi un attimo e quando mi sono svegliata non c’era più > rispose la ragazza alquanto delusa di aver perso il cartellone
< Come mi dispiace > affermò Naruto simulando la sua tristezza. Sapeva molto bene dove stava quel cartellone, in quanto era stato proprio lui a buttarlo
< Lo so che non ti dispiace > disse Hinata, incrociando le braccia al petto, sbuffando leggermente. Si era impegnata a creare quel cartellone solo per farsi notare da lui, ma qualche cretino lo aveva sicuramente preso. Non avrebbe mai perdonato la persona che aveva compiuto quel gesto
< Tra un minuto tocca a voi > fece notare un addetto al sipario avvicinatosi a loro. Sentendo ciò i ragazzi oltrepassarono la tenda e si avvicinarono ognuno ai propri strumenti. Appena erano usciti, dagli spalti un urlo di euforia che fece tremare le gambe ad Hinata, la quale si stava iniziando ad innervosire
< Andrà tutto bene > disse Naruto, notando che la ragazza al suo fianco si stava pian piano agitando
< Lo spero proprio > affermò Hinata unendo le mani e pregando che tutto andasse per il verso giusto.
Quando finirono di sistemare gli strumenti, i ragazzi della band si scambiarono uno sguardo e subito dopo il batterista batte il tempo con le bacchette e quando queste fecero il terzo tocco i ragazzi iniziarono a suonare e cantare, facendo andare in visibilio il pubblico. Guardandoli Hinata rimase sorpresa. La folla era in visibilio
< Avevi proprio ragione > fece notare Hinata sorridendo
< Come sempre > affermò Naruto sorridendo, mentre la ragazza sbuffò
< Sono proprio bravi > disse una voce alle loro spalle, facendoli saltare dalla paura
< Sasuke > affermò Naruto aggiunse ancora spavento con la mano sul petto
< Non ho fatto niente di che. Adesso vado a prepararmi > disse Sasuke per poi sparire di nuovo
< Certe volte non lo capisco proprio quel ragazzo > disse Naruto sospirando
< Anche io alcune volte non ti capisco > affermò Hinata a voce bassa
< Hai detto qualcosa? > chiese Naruto guardandola
< Niente > rispose Hinata spostando lo sguardo per non far vedere il suo viso rosso a causa dell’imbarazzo. Non credeva che Naruto l’avesse sentita. Doveva avere proprio un buon udito.
Appena la band finì di suonare, la loro uscita dal palco fu accompagnata da moltissimi applausi
< Siete stati proprio bravi > fece notare Hinata sorridendo mentre batteva le mani
< Adesso andate a farvi una bella doccia in camerino > disse Naruto < Ve la siete meritata > aggiunse battendo il cinque ad ogni ragazzo della band.
Mentre la band stava dirigendosi verso i camerini, Naruto notò Hinata armeggiare con il telefonino
< Ti è arrivato un messaggio? > domandò curioso di sapere se avesse ricevuto un messaggio da Konohamaru e quando pensò quel nome strinse i pungo a causa del nervoso
< Si. Sono piaciuto anche a due miei amici > rispose la ragazza, sorridendo, guardando verso il ragazzo
< Non sapevo che stavano anche due tuoi amici qui > fece notare il ragazzo, rimanendo al quanto turbato nel vedere il sorriso della ragazza
< Mi hanno avvisato quando stavamo registrando che sarebbero venuti > disse Hinata
< Se me lo avessi detto , gli avrei dato dei biglietti per il backstage > affermò Naruto
< Non ti preoccupare. Già avevano comprato i biglietti e poi ci vedremo dopo il concerto > disse Hinata
< Vi vedrete dopo il concerto?> domandò Naruto allarmatosi appena sentì quelle parole
< Certo, visto che verranno a dormire a casa mia > rispose la ragazza come se fosse la cosa più normale del mondo < Anzi adesso gli mando un messaggio con scritto di vederci alla fine del concerto alla porta sul retro > aggiunse sbloccando il telefonino e scrivendo il messaggio, mentre Naruto sentiva crescere in lui irritazione verso quel ragazzo. Non poteva credere che avrebbe dormito a casa di Hinata. Doveva fare assolutamente qualcosa.
 
Note autore:
Ecco l’ottavo capitolo.
Come vi sembra? è estato di vostro gradimento? Spero proprio di sì.
Vorrei ringraziare Azul5,John Smith e NikkyBabbans per aver commentato il capitolo precedente; Sasuhina_95 per aver aggiunta la storia tra quelle da seguire; un ringraziamento anche a tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


                                        CAPITOLO 9
Appena il concerto di Sasuke finì, Hinata salutò tutti i presenti per poi dirigersi verso l’uscita secondaria. Quando la ragazza si voltò , Naruto seguì con lo sguardo la sua figura fino a che non scomparì dalla sua vista. Decise in quel momento di seguirla, per vedere con chi si dovesse incontrare. Una volta raggiunta la porta, l’aprì leggermente per vedere con chi si trovasse la ragazza. Quando la individuò abbracciata ad un ragazzo, sentì nascere dentro di lui irritazione. Pensò che quell’abbraccio stesse durando troppo tempo, anche se lui aveva iniziato a vedere da qualche secondo. Notando che i due non si allontanassero, aprì la porta senza farsi sentire e a grandi falcate li raggiunse. Una volta arrivato, staccò il ragazzo dalla ragazza, la quale lo guardò con in volto un’espressione di stupore
< Adesso basta > esclamò Naruto reggendo il ragazzo per il colletto della maglia
< Cosa ci fai qui Naruto? >domandò Hinata ancora sorpresa di vedere lì il ragazzo. Credeva che andasse a festeggiare con tutti gli altri, mentre lei aveva dovuto rifiutare in quanto doveva incontrarsi con la sorella e il fidanzato di quest’ultima
< Volevo solo vedere la sorpresa che ti aspettava fuori la porta di servizio > rispose l’Uzumaki rivolgendo un’occhiata piena di ostilità al ragazzo, il quale appena vide l’espressione arrabbiata del biondino distolse lo sguardo a causa della paura. Non sapeva perché c’è l’avesse tanto con lui, ma per farlo arrivare a tanto doveva esserci una buona ragione di fondo pensò.
< Ti presento mia sorella Hanabi, mentre quel povero ragazzo è Konohamaru > affermò Hinata indicando prima la sorella e poi il ragazzo < Credo che adesso lo puoi anche lasciare andare > aggiunse, mentre si chiedeva il motivo del suo comportamento verso il povero Konohamaru. Eppure non aveva fatto niente di male, anzi appena li aveva raggiunti, subito si avvicinò per abbracciarla. In quell’attimo, pensò che Naruto era sopraggiunto proprio quando il fidanzato di sua sorella era stretto a lei. Forse il suo comportamento era dovuto proprio a questo? Si chiese e rispose immediatamente di no. Non era possibile che Naruto fosse gelose di lei. Proprio mentre rifletteva su ciò, decise di mettere il ragazzo alla prova, tanto sapeva già che era impossibile che Naruto provasse gelosia solo perché un ragazzo la stesse abbracciando.
< Lui è il mio ex-ragazzo! > esclamò Hinata, facendo rimanere a bocca aperta sia Naruto che Konohamaru, il quale pensò di allontanarsi dal biondino, ma proprio quando stava per spostarsi venne afferrato nuovamente per il colletto dal ragazzo di fianco a lui. In quel momento capì che dopo quella sera avrebbe dovuto gettare quella maglia, a causa di tutte quelle tirate. Mentre era impossibilitato a muoversi, guardò Hanabi intenta a ridere. Non sapeva proprio cosa ci trovasse da ridere la sua ragazza in quel momento. Non aveva neanche avuto nessuna reazione quando la sorella aveva affermato che lui era il suo ex-ragazzo e questo lo aveva leggermente rattristito
< Non credo che sia una grande notizia > affermò mentendo Naruto con una certa disinvoltura per poi distogliere lo sguardo dalla ragazza. Quando quest’ultima aveva detto poco prima che il ragazzo di fianco a lui fosse il suo ex, lo aveva afferrato senza neanche accorgersene. Il suo braccio si era mosso da solo, senza che lui avesse dato l’ordine
< Mi andava di dirtelo > disse Hinata in modo naturale < E adesso lascialo andare > continuò. Appena allentò la presa dal colletto della maglia, il ragazzo corse immediatamente vicino le ragazze
< Tutto bene ? > chiese Hinata, piuttosto preoccupata, poggiando la mano sulla spalla di Konohamaru, il quale in risposta fece cenno di sì con il capo, mente in Naruto cresceva l’odio verso di lui. Pensò che la ragazza non era mai stata così dolce con lui e questo lo rese leggermente triste
< Credo che sia ora di andare > fece notare Hanabi, attirando l’attenzione del suo fidanzato e di sua sorella
< Aspettate un attimo > affermò Naruto < Dove andrete a dormire voi due? > continuò chiedendo, avvertendo crescere in lui l’agitazione
< Dormiranno a casa mia > disse Hinata voltandosi verso Naruto, il quale non poteva credere che la ragazza potesse permettere ciò. Non era una cosa normale far dormire a casa propria un proprio ex
< Casa tua è piccola, andrete stretti > fece notare Naruto
< Vuol dire che ci stringeremo > affermò Hanabi, facendo rimanere disorientati sia Naruto che Hinata
< Perché non vieni a dormire da me? > chiese Naruto guardando il ragazzo, il quale intuì che se avesse declinato il suo invito, in un modo o nell’altro gliel’avrebbe fatta pagare. Per evitare questa circostanza aveva deciso di accettare il gentile invito e proprio quando stava rispondendo
< Non se ne parla proprio > rispose Hinata, alquanto piccata da quella domanda, mentre Konohamaru si annotò in testa di ringraziare dopo la ragazza, la quale si voltò e proprio quando stava per iniziare a camminare
< Aspetta > disse Naruto afferrandogli il braccio, arrestando il suo movimento, facendola voltare verso di lei
< Cosa c’è adesso? > domandò la ragazza, sperando in un proposta diversa dal ragazzo, il quale non sapeva cosa gli era preso. Quando aveva visto che Hinata stava per andarsene aveva afferrato il suo braccio inconsapevolmente. Sapeva solo che non voleva che la ragazza dormisse nella stessa casa con il suo ex
< Il ragazzo fallo dormire da me > affermò di nuovo Naruto, abbassando il capo sperando in una risposta affermativa questa volta dalla ragazza
< Ho detto già di no > disse Hinata liberandosi il braccio dalla presa dell’Uzumaki < Non sono problemi tuoi se stiamo stretti > aggiunse per poi raggiungere gli altri due ed iniziando ad indirizzarsi verso casa. Intanto Naruto rimase scosso dalle parole della ragazza. Aveva perfettamente ragione lei, non erano problemi suoi. Non poteva fare niente per evitare il problema, in quanto era solo il capo della ragazza, non certo il suo fidanzato. Quando pensò a quest’ultima cosa, sentì il cuore stringersi leggermente. Si bloccò nuovamente
< Non posso credere di aver appena pensato di poter essere suo ragazzo > disse a voce bassa per poi ridere di quello che aveva appena detto.
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Appena giunti a casa, dopo essere andati a prendere le valigie lasciate in stazione
< Cosa ti è preso Hinata? > domandò Konohamaru, alquanto irritato per quello che aveva fatto la ragazza poco prima, voltandosi verso la sorella della propria fidanzata
< Volevo solo rendermi conto di una cosa > rispose < Scusami se ti ho usato > aggiunse con fare dispiaciuto e quando il ragazzo vide il volto mortificato della ragazza
< Oggi ti perdono > affermò sospirando < E tu perché non hai detto niente? > continuò chiedendosi voltandosi verso Hanabi
< Non ho detto niente, perché Hinata non è il tipo di ragazza che mente. Ci doveva essere un buon motivo se ha voluto ingannare quel ragazzo > rispose guardando verso la sorella, la quale quando incrociò gli occhi con Hanabi distolse lo sguardo
< Vi posso assicurare che c’era un buon motivo > affermò Hinata
< Ok per me va bene così > disse Hanabi soddisfatta di quello che aveva detto la sorella
< Aspetta un attimo > affermò Konohamaru < A me non va proprio bene invece. Voglio sapere perché hai detto quella bugia > aggiunse alquanto irritato dalle parole della sua fidanzata
< Ha detto che c’era un buon motivo e questo mi basta. Adesso basta fare domande > disse Hanabi al quanto indispettita dall’atteggiamento del ragazzo
< Io invece voglio saperlo. Sono stato messo io in mezzo, non certo tu > urlò Konohamaru
< Adesso basta voi due > affermò Hinata, sperando di calmare gli animi < Ho mentito per vedere solo la reazione di Naruto > continuò chinando il capo verso il basso
< Per caso ti piace quel ragazzo? > domandò Konohamaru guardando la ragazza
< Forse > rispose a voce bassa non alzando il viso per non far vedere il leggero rossore sulle gote
< Credo che anche tu gli piaccia > fece notare Hanabi
< Impossibile > affermò subito Hinata alzando il capo < Sono sicura che mi vede solo come una dipendente > continuò
< Secondo me ti sbagli > disse Hanabi, la quale aveva notato che quando Naruto aveva aperto leggermente la porta sul retro della sala concerti, appena aveva visto la sorella abbracciata al suo fidanzato, si era subito fiondato per dividerli. Da quell’azione intuì che per Naruto la sorella non poteva essere solo una semplice dipendente
< Speriamo > affermò Hinata a voce bassa riabbassando di nuovo il capo
< Hai detto per caso qualcosa? > domandò Hanabi , la quale aveva sentito qualcosa uscire dalla bocca della sorella
< N-no n-niente > rispose Hinata, balbettando, alzando immediatamente il capo, rossa per l’imbarazzo
< Cosa più importante > disse Konohamaru attirando l’attenzione delle ragazze < Come ci organizziamo per la notte? > domandò
< Ovviamente dormiremo tutti insieme > rispose sorridendo Hanabi
< Io posso dormire sul divano > affermò Hinata
< Non se ne parla proprio > urlò Konohamaru < è troppo piccolo per dormirci > aggiunse indicando il divano
< Facciamo come ha detto Hanabi > disse poco dopo
< Ha solo idee geniali il mio cervello > affermò la ragazza soddisfatta della sua idea
< Si come no. Solo quando dormi > disse sorridendo Konohamaru
< Chi si fa per primo il bagno? > chiese Hinata prima che la lite degenerasse in qualcosa di peggio
< Vado io > rispose euforica Hanabi correndo verso il bagno per poi chiudersi dentro
< Secondo te si accorgerà di aver scordato di prendere la biancheria dalla valigia? > domandò Konohamaru
< Sicuramente appena uscirà dalla doccia  > rispose Hinata ridendo
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La mattina seguente, Hanabi aprì di scatto gli occhi
< Ma chi è a quest’ora del mattina > disse, a voce bassa per non svegliare gli altre due, alquanto irritata dalla presenza della persona che stesse bussando alla loro porta.  Scese dal letto cercando di far meno rumore possibile ed una volta avvicinato l’occhio allo spioncino rimase sorpresa di vedere fuori la loro porta il capo di Hinata. Pensò che forse aveva ragione lei. Naruto non la vedeva solo come una dipendente. In quell’attimo decise di aiutare la sorella, si diresse nella camera da letto, dove dall’armadio prese una coperta, la quale la sistemò sul piccolo divano una volta ritornata in salone. Dopo aver sistemata questa, decise di aprire la porta
< Tu cosa ci fai qui? > domandò strofinandosi gli occhi ancora pieni di sonno
< Visto che mi trovavo in giro, ho deciso di venirvi a trovarvi > rispose mentendo Naruto. Da quando si era sistemato nel letto, non era riuscito a prendere sonno. Pensava continuamente ad Hinata, costretta a dormire con il suo ex. Quando ricordò i due andarsene insieme, strinse i pugni a causa della rabbia. Non lo avrebbe perdonato se avesse fatto qualcosa di ingiusto ad Hinata. Lui era il solo che la poteva farla arrabbiare.
< Gli altri due stanno ancora dormendo, visto l’ora, credo che sia meglio che te ne andassi > affermò Hanabi. Il ragazzo stava per andarsene, quando il suo occhio cadde sul piccolo divano
< Chi sta dormendo lì? > domandò indicando l’oggetto
< Ci sto dormendo io, mentre Hinata e Konohamaru dormono in camera da letto > rispose sorridendo Hanabi, sperando in una bella reazione da parte di Naruto, il quale appena sentì le parole della ragazza, entrò con forza e per farsi perdonare dalla ragazza le porse una piccola busto con dentro dei dolci per poi dirigersi velocemente verso la camera da letto. Appena entrò, i suoi occhi trovarono immediatamente la figura di Hinata, la quale dormiva in modo beato. Pensò che fosse l’essere più bello della terra in quel momento e mentre rifletteva su ciò il suo cuore accelerò di un battito. Successivamente la vista cadde sul ragazzo di fianco alla ragazza e mentre Konohamaru, ancora dormiente, si avvicinò un po’ di più alla ragazza, Naruto si recò rapidamente in bagno.
Quando ritornò in stanza, poggiò a terra i secchi, per poi guardare di nuovo i ragazzi e notare che Konohamaru si era avvicinato ancora di più. In quel momento stabilì che era meglio svegliarlo prima che potesse fare qualcosa ad Hinata. Prese il secchio alla sua destra e lo svuotò su Konohamaru, il quale appena sentì l’acqua sulla testa si alzò con uno scatto felino, guardandosi intorno per vedere chi fosse il colpevole. Quando vide Naruto di fianco al letto
< Sei impazzito > urlò contro il ragazzo < Era congelata > aggiunse cercando di scaldarsi strofinandosi le braccia. In risposta il biondino prese l’altro secchio alla sua sinistra e lanciò il contenuto verso la faccia del ragazzo
< Se non te ne sei accorto sono già sveglio. È stato inutile il secondo secchio > fece notare Konohamaru alquanto irritato dal secondo bagno
< Lo sapevo che eri sveglio. L’ho fatto perché così mi sento meglio > affermò sorridendo Naruto, il quale guardò la figura dormiente di Hinata, per poi ringraziare il celo di non averla colpita con l’acqua.
< Adesso per colpa tua sono costretto a farmi un’altra doccia > disse Konohamaru alzandosi dal letto per poi dirigersi nel bagno, mentre Naruto soddisfatto di quel che aveva fatto si avviò verso la cucina
< Io vado, non dire ad Hinata che sono venuto > affermò il biondino vicino la porta della cucina
< Te ne vai già? > chiese sorpresa Hanabi guardando verso il ragazzo
< Si ho delle cose da fare > rispose
< Almeno fai colazione con noi > disse la ragazza
< Ma… > iniziò a parlare Naruto per poi essere subito interrotto
< Non accetto no come risposta > affermò Hanabi posando sul tavolo un piatto con dentro i dolci che il ragazzo aveva portato < E adesso vai a svegliare mia sorella > aggiunse per poi dirigendosi verso il frigorifero, mentre Naruto iniziò ad incamminarsi verso la camera da letto. Una volta giunto lì, si avvicinò al letto e si collocò ai piedi di questo
< Svegliati Hinata > disse all’orecchio della ragazza
< Per caso sei un angelo? > domandò la ragazza guardando gli occhi azzurri della persona di fronte a lei
< Sono solo Naruto > rispose sorridendo
Quando la ragazza udì il nome della persona, drizzò immediatamente la schiena e una volta strofinatasi gli occhi per mettere meglio a fuoco il ragazzo
< È vero sei solo Naruto > affermò la ragazza rimanendoci al quanto male alla vista del ragazzo
< Mi dispiace non essere un angelo > disse Naruto, leggermente risentito dalle parole della ragazza, alzandosi < Alzati e vieni a fare colazione > aggiunse per poi incamminarsi verso la cucina. Mentre il ragazzo si allontanava, Hinata fissava la sua figura con la mano posta sul petto. Aveva il cuore che andava a mille. Quando vide gli occhi azzurri del ragazzo, il suo cuore aveva perso un battito. Pensò alla frase che aveva detto al ragazzo appena aveva aperto gli occhi ed il solo ricordarla la fece arrossire, perché Naruto per lei era bello come un angelo, anzi anche più attraente di un una creatura celeste. Aveva notato che più lo guardava e più la sua figura era luminosa ed anche che quando Naruto era vicino ad un altro ragazzo, la presenza di quest’ultimo non la toccava per niente. L’unica persona che vedeva era Naruto. Con questo pensiero adagiò la schiena sul materasso e sospirò, riflettendo sull’essere proprio cotta del suo capo.
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Quando Naruto giunse in salone, notò la presenza di Konohamaru vicino la porta della cucina
< Vedo che sei stato veloce a lavarti > fece notare il ragazzo
< Sono famoso per la mia velocità > affermò Konohamaru voltandosi verso la fonte dei guai
< In molti casi non è un bene essere veloci > disse Naruto < Sai le ragazze potrebbero rimanere male se arrivi subito al sodo > continuò provocando il ragazzo
< Non ti preoccupare non si è mai lamentato nessuno > affermò Konohamaru < Posso sapere perché mi odi così tanto? > continuò domandando
< Non saprei. So solo che la tua presenza mi infastidisce > rispose Naruto avvicinandosi di poco al ragazzo
< Ma se ci siamo visti solo ieri, come puoi dire che ti infastidisco > affermò Konohamaru facendo un passo in avanti verso il biondino < Forse so io perché la mia presenza ti dà così fastidio > aggiunse sorridendo
< Illuminami > disse Naruto. Appena Konohamaru sentì quella parola, si avvicinò al biondino, il quale rimase sorpreso da quell’atteggiamento
< Forse la mia presenza ti dà fastidio solo perché sono l’ex ragazzo di Hinata > affermò a voce bassa all’orecchio di Naruto, il quale quando ascoltò la parola si irrigidì e strinse inconsapevolmente i pugni dalla rabbia. Quell’atteggiamento venne notato da Konohamaru
< Ho indovinato > disse sorridendo < Ti dico una cosa che potrebbe renderti felice. Io non sono mai stato l’ex di Hinata, anzi sono il fidanzato di sua sorella > aggiunse avvicinatosi di nuovo all’orecchio del ragazzo. Sentendo ciò il corpo di Naruto si rilassò e l’Uzumaki sentì il suo cuore più leggero
< Allora perché Hinata ha detto che sei il suo ex? > domandò curioso di sapere il motivo
< Ha detto che voleva rendersi conto di una cosa > rispose Konohamaru voltandosi per poi entrare in cucina, rimanendo Naruto a riflettere in salone. Il ragazzo iniziò a pensare al motivo che aveva spinto la ragazza a mentire ed arrivò ad una solo conclusione. Sicuramente voleva osservare il suo comportamento a quella notizia. Ma perché fare una cosa del genere? si chiese per poi rispondersi che forse la ragazza provasse qualcosa per lui. Quando considerò quest’ultima cosa, scosse la testa. Era impossibile che Hinata nutrisse dei sentimenti verso di lui , visto che lo trattava sempre in modo sgarbato.
< Perché non stai in cucina? > domandò una voce vicino a lui, facendolo ritornare dal mondo dei sogni
< Stavo solo riflettendo su una cosa > rispose Naruto, voltandosi verso la direzione del suono, toccandosi i capelli a causa dell’imbarazzo. Quando si girò vide la figura di Hinata dinnanzi a lui ed una volta messo a fuoco la ragazza, notò che la sua figura fosse più luminosa rispetto a prima
< Per caso ti preoccupa qualcosa? > domandò Hinata leggermente preoccupata per il comportamento del ragazzo
< Niente di niente non ti preoccupare > rispose Naruto sorridendo
< Se ti posso aiutare, non farti tanti scrupoli a chiedere il mio aiuto > disse Hinata per poi sorpassarlo per recarsi in cucina. Appena venne superato dalla ragazza, Naruto giunse alla semplice conclusione di provare qualcosa per la ragazza. Quando l’aveva vista di fronte a lui, il suo cuore aveva accelerato e l’aveva valutata come l’essere più bello sulla terra. Con questa pensiero si diresse anche lui in cucina per fare colazione.
 
Note autore:
Ecco il nono capitolo.
Come vi sembra? È stato di vostro gradimento?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali (spero che c’è ne siano meno rispetto ai capitoli precedenti).
Vorrei ringraziare Azul5; NikkyBabbans e Kurama09 per aver commentato il capitolo precedente; amike4ever per aver aggiunto la storia tra quelle da seguire e tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


                                     CAPITOLO 10
< Ci vediamo domani in ufficio Hinata > disse Naruto alzandosi da tavola
< Ok > affermò Hinata sollevandosi anche lei per accompagnare il ragazzo vicino la porta
< Voi due siete invitati alla festa di mercoledì > disse il ragazzo voltandosi vero Konohamaru ed Hanabi
< Quale festa? > chiesa Hanabi tutta allegra
< La festa della nostra compagnia. È per festeggiare il 30 anno di attività > rispose l’Uzumaki sorridendo
< Sei sicuro che possono venire? > domandò Hinata
< Se ci ha invitati possiamo di sicuro > rispose Hanabi per conto di Naruto
< Non lo ha chiesto a te > fece notare Konohamaru
< Tu stai zitto > affermò Hanabi sbuffando per l’intromissione del suo fidanzato < Non ti va di vedermi con un bel vestito da sera? > chiese con tono suadente guardando Konohamaru
< Veniamo sicuramente > affermò sbattendo il pugno sul tavolo facendo ridere sia Naruto che Hanabi. Non si sarebbe perso per nessun motivo quella festa.
< Allora ci conto > disse Naruto per poi incamminarsi vicino la porta seguito da Hinata.
< Grazie per aver portato i dolci > affermò la ragazza aprendo la porta < Erano buonissimi > aggiunse sorridendo
< È stato bello fare colazione con altre persone. Di solito la domenica mangio da solo > disse Naruto
< Puoi venire quanto vuoi > affermò Hinata facendo sorgere sul viso del ragazzo un gran sorriso
< Ok. Allora ci organizziamo > disse Naruto oltrepassando la soglia della porta < Ci vediamo domani > aggiunse per poi allontanarsi. Quando Hinata chiuse la porta, poggiò la schiena contro di essa e ripensò a quello che avesse detto poco prima, pensando che non fosse possibile che lo avesse invitato a venire quando voleva. Quando aveva sentito che mangiava sempre solo, si sentì un po’ triste per lui ed inconsapevolmente lo aveva invita di nuovo. Sapeva anche il motivo di questo. La ragione era che volesse passare più tempo con lui. Si sentiva un po’ egoista, lo voleva monopolizzare.  Appena pensò ciò sorrise per poi recarsi in cucina
< Certo che sei proprio sfacciata ad invitarlo di nuovo > fece notare Hanabi < Cosa vuoi fare la prossima volta che viene? > chiese con tono seducente
< Niente di quello che pensi tu > rispose Hinata, indignata da quella domanda, incrociando le braccia al petto. Anche se fare quello che la sorella intendesse non era una idea da scartare. Appena pensò a lei e Naruto in quel modo, il suo viso divenne totalmente rosso
< Hai pensato a qualcosa di sconcio > affermò Hanabi indicando il viso della sorella
< Non è vero > urlò Hinata per poi abbandonare la cucina di corsa, mentre Hanabi si manteneva la pancia a causa delle tante risate.
                                   ------------------------------
Una volta allontanatosi dall’appartamento di Hinata e salito in macchina, prese dalla tasca del jeens il telefonino per vedere che ora fosse e quando guardò che fossero le 11 e mezza decise di andare a trovare un amico. Accese la macchina e partì sgommando verso la sua nuova direzione.
Giunto fuori casa del suo conoscente, parcheggiò l’auto ed una volta sceso si avvicinò al portoncino dove bussò il citofono
< Chi è? > domandò una voce proveniente dal telefono
< Sono Naruto > rispose , ricevendo come risposta l’apertura del cancello, il quale venne aperto dal ragazzo che si incamminò verso il lungo vialetto.
Giunto difronte alla porta, questa venne aperta prima che il ragazzo potesse bussare
< Cosa ci fai qui? > chiede una ragazza con le mani poggiate sui fianchi
< Buon giorno anche a te Sakura > disse il ragazzo sorridendo
< Giorno > affermò Sakura < Cosa ci fai qui? > richiese
< Sono venuto solo a farvi un saluto > rispose il ragazzo. La ragazza sentendo quelle parole inclinò leggermente la testa pensando che non fosse da Naruto passare solo per un saluto. Sicuramente ci doveva essere qualcosa sotto.
< Ok entra > disse la ragazza lasciandolo passare
< Sasuke dove sta? > domandò il ragazzo oltrepassato la porta d’ingresso
< Sta in cucina a leggere il giornale > rispose Sakura chiudendo la porta
< Mi sembri proprio un vecchio > fece notare appena giunse in cucina, dove vide il suo amico seduto a capotavola con il giornale in mano
< Cosa ci fai qui? > domandò il ragazzo abbassando leggermente il giornale, il tanto che bastasse per vedere il viso di Naruto
< Anche tu con questa domanda! > esclamò il biondino sospirando < Vi sembra così strano che vi venga a trovare? > continuò domandando
< Si > risposero sia Sasuke sia Sakura che li aveva appena raggiunti
< Siete cattivi > affermò Naruto sedendosi, mettendo il broncio, facendo nascere un sorriso sulle labbra dei suoi amici, i quali pensarono che il biondino non fosse proprio cambiato durante quegli anni
< Vuoi dirci cosa sei venuto a fare qui. Noi abbiamo da fare > disse Sasuke chiudendo il giornale poggiandolo sul tavolo
< Mi trovavo da queste parti e visto che voi abitate qui ho pensato di venirvi a trovare > affermò Naruto in modo disinvolto
< Si come no. Questa cazzata dilla a qualcun’altra > disse Sasuke < Ora dimmi la verità > aggiunse poggiando il gomito del braccio destro sul tavolo per poi poggiare il mento sul pungo della mano destra
< Volevo solo sapere come hai confessato i tuoi sentimenti a Sakura > disse Naruto abbassando leggermente il capo < Poiché di solito le ragazze vengono loro da me, non mi sono mai dovuto dichiarare a qualcuna. Non saprei proprio come fare > aggiunse rimanendo con il capo lievemente abbassato , per non far vedere il leggero imbarazzo sul suo viso. Quell’argomento lo metteva al quanto a disagio.
< C’è una ragazza che ti piace? > urlò Sakura incredula a quello che aveva appena sentito
< Non c’è bisogno di urlare > fece notare Naruto alzando il capo, mentre teneva coperte le orecchie a causa dell’urlo della ragazza
< Ma questa è una notizia bomba > affermò Sakura contenta < Naruto Uzumaki che si innamora è una novità > continuò facendo arrossire lievemente l’amico
< Non dire così altrimenti lo metti in imbarazzo > fece notare Sasuke
< Tu stai zitto > affermò Sakura guardando Sasuke < Chi è la fortunata? > domandò
< È una ragazza che lavora con me > rispose a voce bassa Naruto
< Per caso è una ragazzo con capelli corvino ed occhi bianco perla? > chiese Sakura guardando il volto del ragazzo, che appena sentì la descrizione della ragazza uscire dalle labbra dell’amica, divenne totalmente rosso < Ho indovinato > affermò tutta euforica l’amica
< Come si fa a spegnerla? > domandò Naruto guardando verso Sasuke
< Non saprei altrimenti l’avrei già fatto > rispose sospirando il ragazzo
< Allora mi vuoi dire come ti sei confessato? > domandò nuovamente Naruto, cercando di ritornare al motivo per il quale era andato a trovare i suoi amici
< Non ho mai detto che mi fossi confessato per primo > rispose Sasuke
< Non dire scemenze > disse Sakura ricevendo un’occhiata da parte del suo ragazzo, il quale sperava che la sua dolce metà non raccontasse quel momento imbarazzante della sua vita
< Sei stata tu a dichiararti per prima Sakura? > domandò l’Uzumaki voltandosi verso la ragazza
< No è stato il tuo caro amico Sasuke > rispose
< Gli basta sapere questo adesso basta > disse Sasuke leggermente allarmato da come si stava svolgendo la questione
< Voglio sapere tutto > affermò Naruto
< Ok allora stammi a sentire > disse Sakura

**flashback 3 anni prima**

< Sei stato un grande > affermò Naruto appena il suo amico tornò dietro le quinte per lasciare il posto all’altra band
< Grazie > disse Sasuke battendo il cinque con l’Uzumaki < Ti è piaciuta la canzone? > continuò domandando guardando verso la direzione di Sakura
< Era una bomba > rispose sorridendo la ragazza, la quale l’aveva trovata veramente buona come canzone
< Ok adesso tutti a festeggiare > urlò Naruto euforico come non mai
< Io passo > disse Sasuke sorprendendo l’amico, il quale credeva di festeggiare fino alla sera successiva
< Anche io devo declinare l’invito > affermò Sakura, facendo abbattere il povero Naruto
< Ho capito siete degli asociali del cazzo > disse Naruto, con il capo abbassato, incamminandosi verso l’uscita leggermente depresso per i rifiuti ricevuti dai suoi amici. Vedendo come era ridotto Naruto,
< Abbiamo fatto bene a non andare con lui? > chiese Sakura
< Non ti preoccupare, sono sicuro che troverà qualche altra cosa da fare sicuramente > rispose Sasuke < Adesso vado a cambiarmi e poi andiamo a mangiare > aggiunse per poi posare la mano sulla spalla della ragazza, che acconsenti con un leggero movimento della testa. Vedendo ciò Sasuke si diresse verso il camerino, mentre Sakura rimase lì ad aspettarlo. Non poteva ancora crederci che Sasuke il giorno prima l’avesse invitata a cena. Non era una cosa da lui. Ripensò a quando il ragazzo le aveva chiesto di andare a cenare con lui dopo il concerto. Ovviamente aveva risposto immediatamente si, in quanto era innamorata di lui
< Andiamo? > domandò Sasuke appena tornato, facendo ritornare dal mondo dei sogni la ragazza
< Si > rispose sorridendo, seguendo il ragazzo
Appena arrivarono al ristorante, subito vennero fatti accomodare in quanto Sasuke il giorno prima aveva prenotato un tavolo solo per loro.
< Ancora complimenti per il concerto > disse Sakura per interrompere quel silenzio che si era venuto a creare
< Abbiamo suonato una sola canzone. La strada è ancora molto lungo > affermò Sasuke
< Se continuerai a scrivere canzoni come quella che hai suonato prima, scommetto che diventerai famoso molto presto > disse la ragazza sorridendo
< Mentre scrivevo quella canzone ho pensato a te, ecco perché è venuta così bene > affermò Sasuke, prendendo dal tavolo il menù per nascondere il viso leggermente rossi, mentre Sakura rimase sorpresa da quell’affermazione. Non poteva crederci che il ragazzo avesse scritto quella canzone pensando a lei. Cosa voleva significare ciò? Aveva qualche possibilità con lui? si chiese per poi rispondersi che ciò fosse altamente improbabile. Riflettendo su ciò, sentì il cuore stringersi a causa della tristezza
< Volete ordinare? > domandò un cameriere, facendo saltare i due ragazzi sulla sedia
< Si si > rispose Sasuke indicando le portate scelte da lui < Vuoi anche tu queste? > chiese guardando Sakura, che acconsentì con un leggero movimento di testa
< Ok > disse il cameriere per poi andarsene, facendo regnare il silenzio tra i due
Fortunatamente l’antipasto arrivò quasi subito
< È davvero buono > fece notare la ragazza sorridendo, appena assaggiò la pietanza
< Questo ristorante mi è stato consigliato da mio fratello > fece notare il ragazzo, assaporando la portata, ma proprio quando stava per prendere un altro assaggio gli vennero delle fitte allo stomaco
< Scusami un attimo Sakura > disse alzandosi da tavola
< È successo qualcosa? > chiese la ragazza alquanto preoccupata
< Niente di niente, vado un attimo al bagno > rispose allontanandosi di corsa. Appena giunse in bagno aprì la porta, abbassò i pantaloni e si sedette sul water pensando che le cose non stessero andando proprio come dovevano. A causa della tensione gli era venuto anche il mal di pancia. Pensò a quello che aveva detto prima, sul fatto che aveva scritto quella canzone pensando a lei. Il solo ricordare quella frase lo fece diventare rosso dall’imbarazzo. Perché ho dovuto dirle quella cosa? si chiese per poi rispondersi che il motivo fosse uno solo, lui era innamorato di lei.
Intanto in sala, Sakura stava ancora aspettando il ritorno dal bagno del ragazzo. Si stava leggermente preoccupando, ci stava mettendo davvero molto. Decise di andare a dare un’occhiata. Si alzò da tavola, per poi dirigersi verso il bagno degli uomini. Giunta vicino alla porta, si diede un’occhiata intorno per vedere se qualcuno stava nelle vicinanze. Notando che non ci fosse nessuno, prese un grande respiro ed abbassò la maniglia della porta. Appena entrò tirò un sospiro di sollievo, per fortuna non c’era nessuno nemmeno in bagno
< Sasuke dove sei? > domandò la ragazza a voce bassa, mentre il ragazzo si irrigidì sentendo quella frase e chiedendosi il motivo della presenza della ragazza in quel luogo
< Sono nell’ultima porta > rispose, mente la ragazza si avvicinava
< Come stai? >chiese
< Prima stavo meglio > rispose Sasuke, sperando di morire in quel momento. Era troppo imbarazzante quella situazione
< Visto che ci stavi mettendo troppo, ho iniziato a preoccuparmi > affermò Sakura
< È solo colpa mia, scusa se ti ho fatto preoccupare > disse Sasuke < Il fatto è che sono un po’ nervoso > continuò
< Perché mai dovresti essere nervoso? > chiese Sakura
< Volevo dirti una cosa importante questa sera > rispose Sasuke, rosso dall’imbarazzo. Pensò che fosse una fortuna che la ragazza non lo potesse vedere in quel momento
< Sono tutte orecchie > disse Sakura
< Non mi sembra il luogo adatto per parlare di quello > affermò Sasuke
< E dai non fare il bambino > disse la ragazza < Adesso mi hai incuriosita > aggiunse, di conseguenza Sasuke prese un respiro profondo e decise che tentar non nuoce. Al massimo poteva ricevere solo un rifiuto
< Mi sei sempre piaciuta, vorresti essere la mia ragazza? > domandò tutto d’un fiato
< C-cosa h-hai d-detto? > chiese Sakura balbettando incredula dall’aver sentito quelle parole
< Vuoi essere la mia ragazza? > richiese il ragazzo, con il capo abbassato
< Siiii > urlò la ragazza ed appena sentì quella parola Sasuke alzò il capo ed aprì la porta
< Davvero? > chiese incredulo
< Chiudi la porta scemo > urlò la ragazza coprendosi gli occhi
< Ah scusa > disse Sasuke richiudendo la porta < Scommetto che adesso non vuoi più essere la mia ragazza > aggiunse con tono triste
< Sei proprio un cretino se pensi questo. Mi sei sempre piaciuto. Non riesco ancora a crederci che i miei sentimenti sono ricambiati dal ragazzo che mi piace > affermò la ragazza, dai cui occhi iniziarono a scendere lacrime di gioia
< Perché piangi adesso? > domandò il ragazzo notando i singhiozzi da parte della ragazza
< Sono lacrime di gioia queste > rispose Sakura sorridendo < Sono davvero felice in questo momento > continuò
< Anche io > affermò Sasuke sentendosi il cuore più leggero e notando che il mal di pancia fosse passato < Se esci dal bagno ti raggiungo in un minuto > aggiunse
< Ok, allora mi trovi di fuori > disse la ragazza uscendo dal bagno, intenta ad asciugarsi le lacrime. Non poteva crederci che Sasuke si fosse confessato a lei. Pensò che quello fosse il giorno più bella sua vita.

**fine flashback**

< Non posso crederci che ti sei confessato in un bagno > affermò Naruto ridendo di gusto
< Stai zitto baka > disse Sasuke con le gote leggermente rosse a causa dell’imbarazzo. Anche lui non era fiero di aver confessato i suoi sentimenti in un bagno
< Io l’ho trovato romantico > affermò Sakura facendo rimante di sasso sia il suo fidanzato che Naruto
< Tu non stai bene > fece notare l’Uzumaki < Adesso è meglio che vado > aggiunse alzandosi dalla sedia
< È meglio che non ti fai più vedere qui > fece notare Sasuke
< Normale altrimenti ti riderei in faccia > affermò sorridendo di nuovo e ricevendo in risposta un giornale in faccia < Ok è meglio che vada > continuò correndo verso la porta prima che il suo amico l’avesse ucciso
Una volta che il biondino se ne andò
< Mi è venuto in mente che quando Naruto tornò da Osaka aveva detto di aver conosciuto una bellissima bambina > fece notare la ragazza
< Adesso che mi ci fai pensare è proprio vero > affermò Sasuke < Non faceva altro che parlare di lei > aggiunse
< Per caso ti ricordi il nome di quella ragazza? >chiese Sakura, mentre Sasuke iniziò a pensare
< Ricordo che mi disse che aveva degli occhi bellissimi, simili al colore della luna > rispose il ragazzo per poi pensare meglio < Ah, adesso ricordo. Mi disse Naruto che conoscesse solo il cognome di quella ragazza > continuò
< Qual era? > chiese Sakura
< Hyuga > rispose il ragazzo < Se non mi sbaglio > aggiunse
< Chisà se l’ha più rivista > affermò Sakura
< Boh > disse Sasuke scrollando le spalle
 
Note autore:
Ecco il decimo capitolo.
Come vi sembra? è stato di vostro gradimento?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali (spero che errori grammaticali siano diminuiti rispetto ai capitolo precedenti)
Vorrei ringraziare Azul5; Sasuhina_95 e NikkyBabbans per aver commentato il capitolo precedente; Aine per aver aggiunto la storia tra le seguite. Un ringraziamento anche a tutti i lettori silenziosi
Alla prossima

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


                                   CAPITOLO 11
17 ANNI PRIMA
urlò Naruto, incrociando le braccia al petto
< Non fare così. Staremo via solo tre giorni > disse la madre del piccolo
< Perché dobbiamo andare ad Osaka? > chiese Naruto
< La mamma deve andare a trovare una sua amica > rispose la donna
< Kushina siete pronti? > domandò un uomo vicino la porta d’ingresso, dopo aver finito di sistemare i bagagli nel taxi
< Stiamo venendo Minato > rispose voltandosi verso il marito
< Io lo stesso non voglio venire > affermò Naruto restando irremovibile sulla sua decisione < Visto che devi andare a trovare una tua amica non puoi andare solo tu? > domandò alzando lo sguardo per vedere il viso della madre. Quando Kushina sentì quella domanda, pensò che quando l’avevano avvisata della scomparsa della sua amica, aveva pensato di andare al funerale solo lei, ma poi pensò che al funerale ci sarebbero state anche le figlie della sua compagna e queste dovessero essere giù di morale. Quindi decise di portarsi anche il figlio, visto che fosse un bambino molto socievole e simpatico. Forse con il suo aiuto avrebbe potuto alleviare leggermente il dolore alle ragazze
< Facciamo così > disse Kushina flettendo le gambe per mettersi alla stessa altezza del figlio < Se vieni con noi, quando torneremo ti compreremo la batteria > continuò, mentre gli occhi di Naruto alla pronuncia della parola “batteria” si illuminarono
< Raggiungiamo subito papa > urlò sorpassando la madre per raggiungere il padre che li attendeva fuori.
Una volta che anche la donna li raggiunse, i tre entrarono in taxi
< Dove andiamo? > domandò il tassista voltandosi verso di loro
< Alla stazione > rispose Minato, mentre l’uomo al voltante dell’auto si voltò e partì
< Quanto tempo ci vuole per arrivare ad Osaka? > chiese Naruto, appena il taxi partì, voltandosi verso la madre
< Tre ore > rispose la donna sperando che il figlio non si lamentasse per il troppo tempo
< Mi scoccio di stare nel treno per tre ore > affermò il bambino appena sentì la risposta della madre, la quale sbuffò quando il figlio brontolò
< La vuoi la batteria? > domandò Kushina guardando il figlio
< Certo che la voglio > rispose
< Allora vedi di resistere > affermò la madre con tono che non ammettesse repliche
                                --------------------------
       < È durato davvero poco il viaggio > fece notare Naruto, appena scese dal treno, stiracchiandosi
< Lo dicevo io che non ci avessimo messo niente ad arrivare > disse Kushina guardando verso il figlio
< Tutto questo è successo perché avete dormito come due ghiri > affermò Minato
< Non è proprio vero > disse Kushina guardando il marito
< Il primo ad addormentarsi è stato Naruto e successivamente tu lo hai seguito a ruota > affermò Minato < In questo caso si dice tale madre tale figlio > aggiunse
< Se è così, vuol dire che sono bellissimo, visto che la mia mamma è bellissima > fece notare il bambino per essere poi abbracciato subito dopo da Kushina, la quale lo adorava quando diceva quelle cose
< Meglio recarci in albergo per posare le valigie > affermò Minato
< Certo > disse Kushina sciogliendo l’abbraccio e prendendo Naruto per mano, seguendo il marito fuori la stazione. Una volta usciti, presero un taxi che li portasse all’albergo presso il quale avevano prenotato. Posate le valigie, scesero per mangiare visto che fosse l’ora di cena per poi salire, farsi una doccia e poi andare a dormire, visto che la mattina del giorno successivo dovessero andare alla cerimonia funebre.
                                 -------------------------------
 
La mattina seguente mentre Minata era sceso per fare colazione, Kushina tentava ancora di svegliare il figlio
< Naruto svegliati > urlò mentre il bambino si abbracciava il cuscino. Vedendo che il figlio non si svegliasse, decise di abbandonare la dolcezza per usare la forza.
< Ahia > urlò Naruto, dopo aver ricevuto un pugno in testa dalla madre, massaggiandosi la parte colpita
< Muoviti a vestirti. Dobbiamo scendere a fare colazione > disse Kushina indirizzandosi verso il bagno, mentre il figlio richiuse di nuovo gli occhi. Non sentendo nessun rumore, la donna si affacciò dal bagno e vedendo il bambino ancora dormiente
< NARUTO > urlò facendo balzare dal letto il figlio < Se non ti muovi ti spezzo tutte le ossa del corpo > aggiunse con tono malvagio
< Faccio in un lampo > affermò il biondino scendendo di corsa dal letto, in quanto sapeva che non bisognasse far arrabbiare la propria mamma altrimenti erano guai.
Dopo mezz’ora i due raggiunsero Minato, il quale stava già mangiando, seduto ad un tavolino
< Papà potevi aspettarci > fece notare il bambino
< Non è colpa mia se tu ha fatto tardi > disse Minato guardando suo figlio
< È stata la mamma che mi ha rallentato > affermò indicando Kushina, la quale appena sentì quelle parole uscire dalla bocca del figlio si girò di scatto verso la sua direzione per poi avvicinarsi piano piano con sguardo assassino
< Cosa hai detto? > domandò per capire se avesse sentito bene
< Ho detto che sei la madre migliore del mondo > rispose Naruto sorridendo, cercando di far calmare la madre con quelle parole
< Anche io ho sentito questo > disse Minato sperando di calmare la moglie. Sapeva che quando si innervosiva erano guai
< Ok > affermò Kushina calmandosi < Vado a prendere qualcosa da mangiare > aggiunse per poi incamminandosi verso il buffet mentre il marito ed il figlio tirarono un sospiro di sollievo.
Dopo aver mangiato uscirono dall’albergo per recarsi al cimitero dove si celebrava il funerale. Durante il rito oltre alle parole del prete si sentiva il pianto di una bambina in prima fila abbracciata alla gamba di un uomo. Quando Naruto la guardò pensò che quella bambina dovesse essere la figlia dell’amica della madre, mentre l’uomo al quale era abbracciata dovesse essere il padre. Notò anche un’altra persona di fianco alla bambina. Aveva dei capelli a caschetto color lilla, non era neanche molto alta. Da queste due cose pensò che dovesse avere la sua stessa età
< Mamma > chiamò a voce bassa e strattonandogli la maglia < Chi è quella bambina? > domandò additandola, mentre la madre guardò verso la direzione indicatagli dal figlio
< È la figlia maggiore della mia amica, mentre quella al suo fianco è la sorella minore > rispose a voce sottile Kushina < Ha la tua stessa età > aggiunse per poi volgere lo sguardo sul prete, mentre Naruto pensò di aver indovinato sul fatto che avessero la stessa età. Più la guardava e più si domandava il perché non stesse piangendo come la bambina più piccola. Più ci rifletteva e più non ne riusciva a capirne il motivo, per questo decise che appena la cerimonia fosse finita, sarebbe andato a chiederglielo di persona.
Quando la funzione finì
< Andiamo > disse Kushina prendendo la mano di Naruto dirigendosi verso l’uscita del cimitero , mentre il bambino si votò nella direzione opposta per guardare la figura della bambina dirigersi nella direzione opposta alla sua. Arrivati al cancello lasciò andare la presa dalla mano della madre
< Vengo subito > affermò < Aspettatemi qui > aggiunse per poi tornare indietro. Mentre correva iniziò a sperare di raggiungere quella bambina in tempo. Proprio quando si trovò vicino alla tomba notò una figura di fronte alla lapide. Si fermò per riprendere fiato e mentre il suo respiro tornava normale guardò meglio la persona davanti alla pietra tombale. Quando notò che ci fosse quella bambina, iniziò a muoversi con passo lento
< Ehi > pronunciò una volta raggiunto la bambina, la quale quando sentì la voce del biondino saltò dalla paura
< C-ciao > disse balbettando voltandosi verso il bambino mentre aveva le mani poggiate al petto per poi abbassare il capo
< Mi dispiace per la morte di tua madre > affermò l’Uzumaki < Se non ti disturba potresti parlarmi un po’ di lei? > chiese sedendosi a gambe incrociate, mentre la bambina alzò lo sguardo di scatto quando sentì quella domanda, chiedendosi il perché quel ragazzo volesse sapere di sua madre. Nonostante le sembrasse strana quella richiesta, decise di accontentarlo
< M-mia madre era una donna solare, bellissima, dolce e timida > iniziò la bambina < Era una musicista di musica classica. Suonava il piano > disse
< Davvero? > domandò Naruto incredulo
< Si > rispose la bambina < Ha fatto anche molti concerti > continuò
< Anche io voglio diventare un musicista > affermò l’Uzumaki
< Quale strumento suoni? > domandò la bambina curiosa di sapere
< Per adesso ancora niente > rispose < Ma voglio imparare a suonare la batteria > aggiunse sorridendo
< Io sono il piano > affermò la bambina < Me l’aveva insegnato mia madre > continuò sentendo gli occhi inumidirsi
< Cos’altro ti ha insegnato? > domandò Naruto notando gli occhi lucidi della bambina, sedutasi anche lei
< Oltre al piano, mi ha imparato a preparare una torta e a cucinare qualche pietanza > rispose ricordandosi i momenti in cui la madre le insegnava e mentre quegli attimi le ritornarono in mente dagli occhi iniziarono a scendere copiose lacrime < Scusami > aggiunse asciugandosi gli occhi e ricevendo in risposta dal bambino un abbraccio, facendola rimanere sorpresa da quell’atteggiamento
< Non ti devi scusare di niente > affermò stringendola più forte < Piangi quanto vuoi > aggiunse. Non sapeva neanche lui il perché la stesse abbracciando. Fu sorpreso anche lui dal suo atteggiamento, sapeva solo che quando vide scendere le prime lacrime volesse stringerla forte e anche confortarla
< G-grazie > disse la bambina balbettando, stringendo le braccia intorno alla schiena del bambino continuando a piangere.
Dopo dieci minuti, la bambina si allontanò
< G-grazie > disse balbettando ponendo fine all’abbraccio ed alzando il capo < Ti ho bagnato tutta la maglietta > aggiunse dispiaciuta per l’accaduto
< Si asciugherà subito con questo caldo > affermò il bambino guardando la maglia < Durante la funzione mi chiedevo perché non stessi piangendo > aggiunse cambiando discorso
< È solo perché non mi va di piangere davanti alle altre persone > disse la bambina, pensando di aver pianto proprio un attimo fa davanti a lui. Non ne conosceva il motivo preciso, però si trovava a suo agio con lui.
< Ed io che credevo che non andassi d’accordo con tua madre > affermò l’Uzumaki sollevato da quello che la ragazza avesse detto
< Impossibile non andare d’accordo con mia madre. Oltre ad essere mia madre era anche la mia migliore amica > disse la bambina alzando lo sguardo verso il cielo imitato anche dal biondino
< Anche io un anno fa ho perso una persona molto cara per me > dichiarò continuando a guardare il cielo azzurro
< Chi era? > chiese la bambina < Sempre se vuoi dirmelo > aggiunse abbassando il capo
< Era lo zio di mio padre > rispose riportando lo sguardo sulla figura della bambina < Si chiamava Jiraya. Era uno scrittore > continuò
< Che libro ha scritto? > domandò
< Non ricordo bene il titolo. Credo però che fosse presente la parola “pomiciata” > rispose
< “Pomiciata”? > chiese la bambina per essere sicura di aver sentito bene
< Si proprio pomiciata > rispose il bambino < Devi sapere che lui era un grande pervertito > continuò ridendo
< Non è una grande cosa essere un pervertito > fece notare la bambina
< Lo so, ma quando stavi insieme a lui le risate erano garantite > disse sorridendo < Ad esempio quando mi portava alle terme all’aperto, tentava sempre di sbirciare le donne, ma puntualmente veniva sempre pestato per questo > aggiunse ridendo contagiando anche la bambina. Quando la vide ridere pensò che avesse un sorriso bellissimo. La guardò meglio e arrivò alla conclusione che fosse davvero una bella bambina, con la quale si poteva parlare in modo tranquillo non come accadeva con le sue compagne di classe che ogni volta si avvicinava loro si allontanavano. Manco avesse la peste.
< Doveva essere una persona molto simpatica > fece notare la bambina
< Lo era > disse
< Allora era come te > affermò < Anche tu sei molto simpatico. Grazie a te mi sento molto meglio > aggiunse, mentre Naruto arrossì leggermente dopo aver sentito quelle parole. Nessuna ragazza gli aveva ancora detto di essere simpatico, anzi gli dicevano sempre che fosse fastidioso.
< Adesso esageri > disse strofinandosi i capelli con fare imbarazzato < Però sono contento che stai meglio > continuò felice di averle risollevato il morale per poi alzarsi
< Te ne vai già? > domandò la bambina con in volto un’espressione triste. Voleva passare più tempo con lui
< Mi aspettando i miei genitori all’ingresso > rispose Naruto. Anche lui voleva restare ancora con lei. Si trovava stranamente a suo agio in sua compagnia.
< Allora ci vediamo > disse la bambina alzandosi
< Cercherò di tornare di nuovo ad Osaka > affermò Naruto
< Grazie ancora e scusami nuovamente per la maglietta > disse la bambina
affermò sorridendo. Quel sorriso fece scattare qualcosa nel cuore della bambina. Quando lo vide il suo cuore accelerò, non ne conosceva il motivo ma sapeva solo che fosse un sorriso stupendo. Un sorriso che illuminava completamente il viso del bambino
< Meno male > disse guardando negli occhi Naruto, il quale quando incrociò lo sguardo della bambina, rimase esterrefatto dalla bellezza dei suoi occhi. Erano di un colore particolare. Erano di un bianco color perla. Si poteva specchiare nei suoi occhi e mentre continuava a guardarli, il suo cuore perse un battito. Voleva rimanere ancora a guardarla, non voleva andarsene.
< Ti conviene di andare > disse la bambina < Altrimenti i tuoi genitori potrebbero arrabbiarsi > aggiunse con tono leggermente preoccupato. Non voleva che il bambino fosse rimproverato per causa sua
< Allora ci vediamo > affermò per poi voltarsi ed iniziare a correre.
Quando si allontanò un po’ si fermò di scatto, in quanto aveva ricordato che non avesse chiesto il nome della bambina. Pregò che quella stesse ancora lì e quando si girò e la vide fu davvero felice
< Scusa > urlò < Ma ho dimenticato di chiederti come ti chiami? > domandò
< Mi chiamo Hinata Hyuga > gridò
< Io sono Naruto Uzumaki > strillo < Ci vediamo > aggiunse salutandola con la mano per poi voltarsi ed iniziare a correre. Mentre correva pensò che quella bambina avesse davvero un bellissimo nome.
                                  -------------------------------
Appena giunse all’ingresso del cimitero
< C’è ne hai messo di tempo > fece notare il padre guardando l’orologio al polso destro
< Scusami tanto > disse Naruto riprendendo fiato
< Dove sei stato? > domando la madre
< In giro > rispose in modo vago il bambino < Dobbiamo per forza andarcene oggi stesso? > domandò
< Purtroppo stamattina mi hanno chiamato dall’ufficio. Dobbiamo ritornare immediatamente > rispose Minato
< Uffa > disse Naruto sbuffando
< E pensare che non volevi neanche venire > fece notare Kushina sorridendo
< Allora quando veniamo di nuovo? > domandò il bambino sperando di ritornare il prima possibile, sorprendendo i genitori da quella domanda
< Non lo so > rispose Minato < Perché vuoi tornare di nuovo? > domandò guardando verso il figlio
< Ho incontrato una bambina bellissima > rispose < La voglio rivedere > continuò sorridendo, ripetendosi in mente il nome della ragazza.
 
Note autore:
Eccoci arrivati all’undicesimo capitolo.
Come vi sembra? Lo avete trovato interessante?
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente e tutti i lettori silenziosi.
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima.
 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


                                           CAPITOLO 12
< Non le indosserò mai > affermò Hinata guardando le scarpe che Ino aveva appoggiato sulla sua scrivania. Avevano un tacco vertiginoso. Erano ancora più alte di quelle che le prestò l’altra volta per dimostrare a Naruto che anche lei potesse saper far venire voglio ad un uomo.
< Perché mai? > chiese Ino guardando le scarpe < Io ne indosserò un paio con un tacco ancora più alto > aggiunse cercando con quelle parole di convincere la sua mica
< Perché se cado mi romperò l’osso del collo > rispose Hinata < Se tu vuoi indossarne un paio ancora più alto sono preoccupazioni tue, certo non sono problemi miei > continuò tentando di convincere Ino
< Sono sicura che con queste scarpe e con l’abito che ho scelto per te sarai una bomba sexy > affermò Ino
< Illuminami su quest’abito > disse Hinata sperando che fosse un vestito sobrio
< Ti dico solo che ha una bella scollatura e un bel spacco > affermò Ino fiera di aver scelto quell’abito per lei
< Ecco > disse la ragazza < Questo è un altro problema > aggiunse confondendo Ino
< Quale sarebbe la tua preoccupazione? > chiese Ino
< Il problema è l’abito > rispose Hinata < Da come lo hai descritto è un po’ troppo per me > continuò, facendo nascere sul viso di Ino un’espressione di confusione. A lei sembrava che non fosse niente male quell’abito.
< Non mi interessa tu quella sera indosserai quel vestito > affermò Ino non ammettendo repliche dall’amica < Per quanto riguarda le scarpe possiamo giungere ad un compromesso > aggiunse e sentendo quelle parole Hinata tirò un sospiro di sollievo. Poteva sopportare l’abito, ma non riusciva proprio a mandar giù di indossare quelle scarpe. Erano troppo alte per i suoi gusti. Poteva seriamente farsi male se le indossava.
< Tu come ti vestirai? > domandò Hinata curiosa di sapere
< Il vestito è una sorpresa > rispose < Ma ti posso far vedere le scarpe > continuò alzandosi dalla sedia per avvinarsi all’armadio, dal quale estrasse una scatola color bianco. Una volta appoggiata sulla scrivania, l’aprì ed estrasse una scarpa che quando HInata la vide rimase sconcertata da quanto fosse alto il tacco
< Tu sei pazza > fece notare < Se cadi da quei cosi ti farai tanto male > aggiunse
< Non cadrò in quanto ho un cavaliere che mi sorreggerà > disse Ino sorridendo
< Non mi sembra un valido motivo per indossare quei cosi > affermò Hinata inorridita guardando quelle scarpe
< Ma sono così carine > disse Ino
< Ino sono dei trampoli > sottolineò Hinata credendo che fosse una cosa certa < Sono simili a quei cosi che usano i clown al circo > continuò sperando di convincere la sua amica a non indossarli
< Rischierò >affermò Ino facendo rassegnare Hinata. Quando Ino si metteva una cosa in testa era molto difficile, anzi impossibile, farle cambiare idea
< Ok ok sono problemi tuoi > disse Hinata sperando che quella sera Ino tornasse a casa sana e salva
< Come sta procedendo con il tuo biondino? > domandò Ino facendo irrigidire Hinata
< Sempre lo stesso > rispose scoraggiata la ragazza
< Vedrai che quando indosserai l’abito che ho scelto per te, cadrà ai tuoi piedi > affermò Ino certa di ciò, mentre Hinata pensò che al massimo potesse sbavare per la generosa scollatura
< Lo scopriremo solo mercoledì > disse la ragazza alzandosi dal divano < Ora vado ci vediamo dopo > aggiunse salutando l’amica ed uscendo dal suo ufficio. Mentre tornava al suo piano, pensò che se volesse fare qualche mossa, la festa per il 30 anniversario sarebbe stata un’ottima opportunità.
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< Come procedono i preparativi della festa ? > chiese Naruto alla madre mentre controllava dei documenti
< Tutto bene > rispose Kushina < Sarà una festa meravigliosa > aggiunse sorridendo
< Ma cosa più importante > disse il ragazzo sollevando gli occhi dai documenti per guardare la madre < Come mai sei venuta qui in ufficio? > domandò, pensando che ci dovesse essere qualcosa che non andasse
< Sono venuta solo a trovare mio figlio sul lavoro > rispose
< Sicura? > chiese non essendo soddisfatto dalla risposta della madre. Era strano che si fosse scomodato solo per vedere se stava bene. Di solito lo chiamava per vedere se era tutto intero.
< Veramente una cosa c’è > rispose catturando l’attenzione del figlio < Ho incontrato Shiho > continuò, mentre Naruto sentendo il nome detto dalla madre si irrigidì domandandosi il perché la ragazza non l’avesse chiamato quando era ritornata in Giappone
< Quando l’hai vista? > domandò
< L’ho incontrata ieri mentre facevo shopping > rispose < Mi ha chiesto come te la stessi cavando >
< Tu cosa gli hai detto? > chiese sperando che la madre non avesse rilevato niente di importante
< Gli ho fatto sapere che sei ancora single > rispose facendo l’occhiolino al figlio, il quale quando sentì le parole della madre abbasso il capo sconsolato. Si chiese il perché la madre non si facesse gli affari suoi? per poi rispondersi perché era sua madre
< Non credo che fosse un’informazione da dirgli > affermò il ragazzo, al quanto seccato da quello che avesse fatto la madre, sollevando il capo
< Non ho fatto bene a dirglielo? > domandò sorpresa dall’atteggiamento del figlio. Pensò che avesse fatto i salti di gioia. Sapeva che quando Shiho andò a studiare a Londra il figlio soffrì per questo, in quanto Shihi era stata la sua prima ragazza.  Guardando l’espressione del figlio pensò che non gli avrebbe fatto piacere ricevere una visita dalla sua ex
< Certo che non hai fatto bene > rispose in modo piccato Naruto sospirando < Adesso non sono più innamorato di lei > aggiunse
< Adesso ti piace qualcuno? > chiese curiosa
< Nessuna in particolare > rispose Naruto distogliendo lo sguardo della madre, la quale quando vide quello capì che il figlio stesse mentendo, in quanto da piccolo Naruto ogni volta che mentiva distoglieva lo sguardo
< Ne sei sicuro? > domandò Kushina sperando che il figlio rilevasse qualche informazione in più
< Sicurissimo > rispose il ragazzo
< Ok > disse Kushina < Comunque ho invitato Shiho alla festa > aggiunse sorridendo
< Non riesco a credere che hai fatto una cosa come questa > affermò Naruto esterrefatto dal comportamento della madre
< Credo che tu le piaccia ancora > fece notare Kushina
< A me lei non interessa più lei > affermò Naruto esasperato da quella discussione
< Bhe > iniziò dicendo la madre < Ormai l’ho invitata, non posso farci più niente > continuò alzando le spalle
< Una cosa la puoi farla > affermò l’Uzumaki < Ed è quella di non farla venire > aggiunse
< È scortese fare una cosa di questa > fece notare Kushina
< Su questo hai ragione > disse Naruto, dove averci ragionato su < Ormai quel che è fatto è fatto. Non possiamo farci più niente > continuò sospirando e pregando che alla festa non succedesse niente di male. Proprio in quel momento bussarono alla porta dell’ufficio
< Avanti > urlò
Quando la porta si aprì apparvero le figure di Hinata e Sasuke
< Cosa c’è Hinata ? > domandò Naruto
< Sasuke ti voleva parlare > rispose chiudendo la porta e quando Kushina vide la ragazza rimase sorpresa. Più la guardava e più credeva che fosse la copia sputata di una sua vecchia amica e appena pensò a questo ricordò che il figlio quando la vide entrare la chiamò Hinata. Questo nome non le era nuovo. Anche la figlia della sua amica aveva lo stesso nome e quindi pensò di indagare
< Ciao > disse guardando la ragazza < Io sono Kushina Uzumaki, la madre di questo ragazzo > continuò indicando il figlio, il quale non capì cosa volesse fare la madre
< Piacere mio sono Hinata > affermò inchinando il capo
< Assomigli molto ad una mia vecchia amica > fece notare la donna, mentre Hinata non sapeva cosa dire o fare < Per caso conosci una persona di nome Hayama? > chiese e quando Hinata sentì quel nome rimase sorpresa
< Mia madre si chiamava così > rispose la ragazza facendo nascere sul viso della madre del ragazzo un grande sorriso
< Per caso sei di Osaka? > domandò per averne la certezza
< Si sono di Osaka > rispose la ragazza ricevendo un grande abbraccio dalla donna
< Non ci posso credere che sei proprio tu > affermò < Sei proprio cresciuta e soprattutto diventata una bella donna > aggiunse guardandola per bene
< Non ne abbiamo la certezza che mia madre fosse la sua amica > fece notare
< Ne sono sicura al 100 per cento, siete due gocce d’acqua > affermò sicura di se < Non trovi anche tu che è un bel bocconcino Naruto? > chiese guardando il figlio, il quale non sapeva cosa rispondere, mentre Hinata diventava rossa per l’imbarazzo, inoltre sapeva già cosa avrebbe risposto il suo capo
< Io la trovo veramente una bella ragazza > disse Sasuke sorprendendo i presenti
< Io non lo avevo chiesto a te > evidenzio Kushina al quanto piccata
< Ho solo dato una mia opinione >disse il ragazzo
< Sta di fatto che l’ho chiesto a mio figlio > sottolineò Kushina aspettando una risposta dal figlio, il quale non sapeva come comportarsi. Se avesse risposto di sì avrebbe rilevato qualcosa invece se avrebbe risposto di no avrebbe di sicuro fatto infuriare la ragazza e quest’ultima cosa non voleva che accadesse.
< Non è né brutta né bella, è una via di mezzo > rispose sperando di accontentare la madre
< Ma forse non ci vedi bene? > domandò Kushina leggermente infuriata dalla sentenza del figlio
< Ci vedo benissimo > rispose Naruto
< Secondo me non tanto > affermò Kushina < è impossibile dire che Hinata non sia una bella ragazza > aggiunse
< Infatti non ho detto che fosse brutta > disse Naruto esasperato da tutte quelle domande
< Credo che la possiamo anche finire qui > affermò Hinata < è già tanto che non ha detto che fossi brutta. Adesso vi lascio soli > aggiunse voltandosi con in volto un’espressione triste per poi incamminarsi verso la porta. Quando Naruto vide l’espressione sul viso della ragazza, rimase dispiaciuto per essa. Non era sua intenzione ferirla. Anzi avrebbe voluto dire che fosse super bella, ma se l’avesse detto di fronte alla madre sarebbe stato un problema
< Contenta adesso? > chiese Naruto, con tono aggressivo, guardando la madre, la quale non riusciva a capire a cose si riferisse il figlio
< Dai Naruto non fare così > affermò Sasuke cercando di calmare il suo amico, avendo notato l’espressione della ragazza
< Tu perché sei venuto? > chiese voltandosi verso di lui
< Volevo solo chiedere se gli Only Rock potessero essere il gruppo apri concerto ad ogni mia esibizione > rispose il ragazzo
< Si può fare > disse Naruto < Mandami tutte le date dei tuoi concerti, così le faccio sapere agli Only Rock > aggiunse
< Ok le vado a prendere e subito te le porto > affermò voltandosi per poi uscire dall’ufficio
< Adesso puoi andare mamma > disse Naruto < Devo lavorare > continuò riprendendo in mano i documenti
< Ok > affermò la madre < Ci vediamo mercoledì > aggiunse non capendo perché il figlio si fosse comportato in quel modo
Quando uscì dall’ufficio, trovò una persona, appoggiato vicino la scrivania della segretaria, ad aspettarla
< Non dovevi andare a prendere le date dei concerti? > chiese Kushina appena vide la figura di Sasuke
< Veramente le avevo già con me > rispose sorridendo < Volevo solo parlare con lei > aggiunse incuriosendo notevolmente Kushina
< Sputo il rospo > affermò
< Avete notato che quando Hinata è uscita dall’ufficio aveva un’espressione triste? > chiese Sasuke
< Non sono riuscita a vedere l’espressione in quanto aveva il capo abbassato > rispose Kushina
< Vi posso assicurare che fosse così > disse < Io e Naruto lo abbiamo visto > aggiunse, facendo scattare qualcosa nella mente di Kushina
< Forse è per questo che si è comportato in quel modo quando la ragazza aveva abbandonato l’ufficio? > domandò
< Esatto > rispose Sasuke sorridendo < La ragazza è rimasta triste dalle parole di Naruto, mentre lui si è infuriato perché è stato lui a causare quel sconforto > continuò
< Quindi mi stai dicendo che entrambi si piacciono? > chiese per esserne sicura
< Bingo > rispose Sasuke sorridendo
< Allora perché non se lo dicono a vicenda? > domandò
< Questi sono problemi loro > rispose Sasuke < Certo non miei > continuò staccandosi dalla scrivanie per raggiungere l’ascensore. Quando la figura del ragazzo si allontanava, Kushina pensò di aver fatto un bel casino.
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Appena uscì dall’ufficio del suo capo, Hinata si recò immediatamente da Ino
< Cosa ci fai di nuovo qui? > domandò sorpresa di vederla
< Sono venuta a prendere le scarpe. Infondo le avevi scelto per me > rispose Hinata, non riuscendo a credere a quello che avesse appena detto. Non sapeva perché lo stesse facendo, anzi lo sapeva eccome. Quando aveva sentito le parole dette da Naruto, il suo cuore si strinse, quindi decise di fargliela vedere lei.
< Ne sei sicura? > chiese Ino non capendo il motivo di quella decisione
< Sono sicurissima > rispose Hinata e quando Ino vide gli occhi della ragazza pieni di determinazione, si alzò dalla sedia per prendere lo scatolo contenente le scarpe, per poi darlo alla ragazza
< Ti conviene di indossarle in questi due giorni > affermò Ino < Così ti ci abituerai > continuò
< D’accordo > disse Hinata < Grazie > aggiunse uscendo dall’ufficio dell’amica, mentre quest’ultima si stava ancora domandando da cosa fosse dovuto quell’improvviso cambiamento di opinione.
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Quando giunse a casa, la ragazza trovò la sorella intenta a cucinare
< Cosa cucini di buono? > chiese Hinata, facendo voltare la sorella verso la sua direzione
< È una sorpresa > rispose Hanabi sorridendo < Cosa hai in quella busta? > domandò appena la vide
< Sono le scarpe che indosserò mercoledì > rispose Hinata tirando lo scatolo fuori dalla busta
< Fammele vedere > disse Hanabi euforica
< Ok > disse la ragazza aprendo lo scatolo e facendo rimanere esterrefatta la sorella
< Non ci credo che indosserai questi cosi > fece notare Hanabi incredula anche lei che la sorella indossasse delle scarpe cosi. Di solito prediligeva scarpe comode oppure con un tacco non molto alto. Non si sarebbe mai aspettata una cosa come quella.
< Neanche io credo di farcela > affermò Hinata
< Basta che ti ci abitui > disse Hanabi sorridendo < Konohamaru vieni un attimo qui > aggiunse urlando
< Cosa c’è adesso? > chiese il ragazzo giunto di corsa in cucina
< Adesso aiuterai Hinata a camminare con queste scarpe > rispose la ragazza, mentre il ragazzo abbassò lo sguardo per vedere l’oggetto nello scatolo
< Tu sei pazza > urlò il ragazzo appena le vide < Non sono scarpe, sono dei trampoli > continuò
< Lo sappiamo ed è per questo che devi stare vicino a lei mentre cammina in casa con questi cosi > disse Hanabi < Su ora indossali e inizia a camminare, mentre io finisco di cucinare > aggiunse tornando vicino ai fornelli.
Una volta indossate le scarpe, Hinata si alzò dalla sedia
< Certo che è davvero alto > affermò facendo ridere sia la sorella sia Konohamaru
< Sei pronta? > domandò il ragazzo prendendo il braccio della ragazza, la quale acconsentì con un cenno del capo. Era intenzionata ad imparare a camminare su quei trampoli anche a costo di rompersi le ossa. Doveva far vedere a Naruto che lei non fosse ne brutta ne bella, ma soltanto bellissima.
 
Note autore:
Ecco il dodicesimo capitolo.
Come vi sembra? è stato di vostro gradimento?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente e tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima
Ps.
Il nome della madre di Hinata l’ho inventato in quanto nel manga non è stato mai detto.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


                                CAPITOLO 13
 La sveglia quella mattina suonò alle sette. Appena Hinata sentì la suoneria che aveva impostato, allungò il braccio per far terminare quell’odiosa canzoncina per poi alzarsi dal letto. Quando poggiò i piedi sul pavimento, notò che le gambe le facessero davvero male. Quando aveva prese le scarpe da Ino due giorni prima, le aveva indossate quasi sempre ed il solo pensiero di doverle mettere alla festa le provocava mal di testa. Nonostante era riuscita a camminare in modo decente su quei trampoli, purtroppo non si trovava ancora a sua agio con quelle scarpe. Sospirò a quel pensiero e decise di recarsi in bagno per farsi una bella doccia calda. Forse un bel bagno bollente l’avrebbe fatta sentire meglio. Dopo essersi lavata si recò in cucina dove trovò Hanaba intenta a preparare la colazione
< Buon giorno > disse Hinata sedendosi facendo voltare la sorella
< Giorno > affermò sorridendo ritornando a preparare la colazione < Ti fanno ancora male le gambe? > aggiunse chiedendo leggermente preoccupata
< Mi fanno un male cane > rispose Hinata massaggiando i polpacci
< Se è così allora non le mettere questa sera alla festa > affermò Hanaba voltandosi verso la sorella
< Non se ne parla > disse con in volto un’espressione determinata
< Fai come vuoi > affermò Hanabi, la quale quando vide l’atteggiamento della sorella capì che nessuno potesse farle cambiare idea, scrollando le spalle < Portati anche un paio di scarpe comode. Almeno se non c’è la fai più, puoi metterti quelle > aggiunse
< Credo che seguirò questo tuo ultimo consiglio > disse Hinata pensando che quando fosse arrivata al limite avrebbe fatto il cambio
< Tanto hanno affittato un albergo intero, quindi dopo la festa puoi andare direttamente in camera senza che torni a casa > fece notare Hanabi
< Certo che stamattina ti sei svegliata con tante idee geniali > fece notare la sorella maggiore sorridendo
< Io ho solo idee geniali > affermò Hanabi voltandosi verso la ragazza ricambiando il sorriso < Non sono mica come il mio ragazzo > aggiunse sospirando
< Cosa centro io? > domandò Konohamaru fermo sulla sogli della porta della cucina, sbadigliando mentre si grattava l’addome
< Tu centri sempre > rispose la fidanzata < Sei come il prezzemolo > aggiunse avvicinandosi per donargli un dolce bacio sulle labbra
< Per caso hai la febbre? > domandò il ragazzo controllando la fronte della ragazza, sorpreso da quel bacio < Sei fredda > rispondendosi da solo alla sua domanda e ricevendo in cambio un piccolo pugno sul petto da Hanabi, provocando un piccolo sorriso sul viso di Hinata. La quale pensò che da quando i due fossero a casa sua, il tempo trascorresse molto più veloce. Era davvero bello vivere con loro, peccato solo che non sarebbe durato ancora per molto
< Per quanto ancora resterete qui? > chiese Hinata sperando che il loro soggiorno durasse ancora per qualche altro giorno
< Per caso ci stai cacciando? >domandò Hanabi sentendo le parole uscite dalla bocca della sorella
< Non mi permetterei mai > rispose alzando le mani < Stavo solo pensando che da quando state qui, il tempo trascorre molto più velocemente rispetto a prima> aggiunse abbassando il capo e quando Hanabi udì quella frase corse ad abbracciare la sorella maggiore, la quale ricambiò molto volentieri quell’abbraccio
< Anche io mi sono divertita molto > disse Hanabi
< Anche io mi sono trovato molto bene > affermo Konohamaru abbracciando le ragazze, le quali rivolsero un’espressione interrogativa al ragazzo
< Sai sempre come rovinare l’atmosfera > fece notare Hanabi allentando l’abbraccio
< Quale atmosfera? > chiese non capendo cose avesse fatto tanto di male, facendo nascere sul viso delle ragazze un piccolo sorriso
< Non hai fatto niente di male > rispose Hinata, facendo rimanere ancora più confuso Konohamaru
< Siediti e mangia > disse Hanabi posando a tavola un bel piatto di pancake
< Pancia mia fatti capanna > urlò Konohamaru sedendosi
< Il mio fidanzato non è un uomo ma è un bambino > fece notare Hanabi sospirando e facendo imbronciare il ragazzo
< Almeno così è più divertente > affermò Hinata, sorridendo, prendendo un pancake e posandolo nel piatto di fronte a lei . Quando sentì quelle parole, Hanabi dovette concordare con la sorella, ma decise di tener per lei quel pensiero.
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< Oggi niente tacchi alti? > domandò Naruto appena vide Hinata entrare nel suo ufficio
< Per carità > rispose la ragazza < Li devo mettere già stasera > aggiunse facendo una smorfia al solo pensiero di indossarli nuovamente, provocando una risata a Naruto
< Ti fa ridere la mia sofferenza? > domandò poggiando le mani sui fianchi
< Tantissimo > rispose il ragazzo ridendo più di prima < Comunque se ti fanno tanto male, non metterli > disse tornando serio, sorprendendo Hinata
< Ormai ho già deciso > affermò la ragazza
< Perché ti intestardisci tanto? > domandò Naruto
< Perché devo farmi notare da una certa persona > rispose, studiando la reazione del ragazzo, il quale fece un’espressione sorpresa. Non sapeva che la ragazza volesse far colpo su qualcuno
< Posso sapere chi è? > domandò sperando che la ragazza gli desse un indizio
< Ma anche no > rispose immediatamente, non voleva fargli sapere che fosse proprio lui il ragazzo sul quale volesse far colpo
< Dai non fare così > disse leggermente piccato. Voleva sapere chi fosse il ragazzo al quale Hinata aveva puntato. Quando poco prima aveva sentito quelle parole uscire dalla bocca della ragazza, strinse i pugni istintivamente
< Per caso lavora in questa compagnia? > chiese l’Uzumaki
< Si > rispose la ragazza, pensando che con quella risposta non avrebbe comunque capito di chi si trattasse. Dopo aver risposto notò il ragazzo al quanto pensieroso
< Perché non parli più? > chiese Hinata
< Stavo pensando ad una cosa > rispose il ragazzo riprendendosi
< Posso sapere su cosa stavi riflettendo? > domandò
< Certo > rispose Naruto sorridendo, sorprendendo la ragazzo < Certo che no > aggiunse subito dopo facendola innervosire
< Sei sempre lo stesso > disse distogliendo lo sguardo, mettendo il broncio, mentre il ragazzo iniziò a ridere appena vide l’espressione sul viso della ragazza. La trovava alquanto carina.
< Comunque chiama gli Only Rock e digli che saranno la band apri concerto di Sasuke in ogni suo concerto > disse il ragazzo
< Davvero? > domandò Hinata voltandosi verso di lui
< Sono serissimo. Ieri era venuto per dirmi questo > rispose il ragazzo sorridendo
< Sono contenta per loro > disse Hinata sorridendo
< Mica per caso hai una cotta per Omoi? > domandò Naruto iniziando a preoccuparsi. Aveva notato che i due andassero molto d’accordo e quando gli aveva detto che sarebbero stati la band apri concerto sembrò molto contenta per loro. Quindi Naruto raggiunse alla conclusione che la ragazza forse provasse qualcosa per il ragazzo
< No è solo un amico > rispose Hinata mentre il ragazzo tirava un sospiro di sollievo < Anche se… > aggiunse per poi smettere di parlare
< Anche se > affermò il ragazzo invitando la ragazza a continuare quello che stava finendo di dire
< Credo che faccio meglio a tenermelo per me > disse sorridendo
< Adesso devi finire di comunicare quello volevi dire > affermò sbattendo il pugno sulla scrivania, facendo sorprendere Hinata per quel comportamento
< Non sono cose che ti riguardano > disse la ragazza < E scusami ma adesso vado a dargli questa bella notizia > aggiunse voltandosi ed avvicinandosi alla porta. Appena uscì, Naruto si diede dell’idiota da solo. Quando aveva visto che la ragazza non aveva voluto continuare quello che stesse dicendo sentì una grande rabbia dentro di lui. Si domandò se forse tra i due ci fosse qualcosa per poi rispondersi che tutto era possibile. Lo avrebbe scoperto sicuramente alla festa.
Intanto Hinata appena si posizionò sulla sedia dietro la scrivania, trovò strano il comportamento del ragazzo ed iniziò a pensare che si fosse infuriato solo perché non aveva continuato a dire il suo pensiero su Omoi. Appena rifletté su questo si bloccò sulla sedia. Forse Naruto era geloso di Omoi? Si domandò per poi rispondendosi che non poteva essere perché tra lei ed Omoi non c’era niente, c’era solo un legame di amicizia.
Dopo aver riflettuto su questo, compose il numero di Karui per poi portare la cornetta vicino all’orecchio
< Ciao Karui, sono Hinata > disse
< Ciao Hinata > affermò la ragazza dall’altro lato del telefono < Come stai? > aggiunse chiedendo
< Tutto bene > rispose < Ti ho chiamata per darti una grande notizia > continuò per poi rimanere in silenzio
< Non mi tenere sulle spine > affermò Karui < Se continui a rimanere in silenzio mi farai morire > aggiunse
< Farete da band apri concerto per Sasuke in ogni suo concerto > disse tutto d’un fiato per poi allontanare la cornetta dall’orecchio a causa delle urla di Karui
< Non è che mi stai prendendo in giro? > domandò appena finì di urlare
< Non sono il tipo di ragazza che scherza su queste cose > rispose
< Non ci posso ancora credere > affermò Karui dai cui occhi iniziarono a scendere delle leggere lacrime
< Lo chiami tu ad Omoi per dargli questa bella notizia? > chiese Hinata
< Lascia fare a me > rispose Karui mentre si asciugava le lacrime
< Ok allora ci vediamo stasera alla festa > disse Hinata
< A stasera > affermò Karui staccando la chiamata , mentre Hinata riattaccava la cornetta e mentre stava riagganciando notò uscire dalla porta dell’ufficio Naruto
< Dove vai? > domandò guardando verso il ragazzo
< Un attimo da Shikamaru > rispose sorpassando la scrivania e dirigendosi verso l’ascensore.
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Appena giunse sul piano dove si trovava l’ufficio dell’amico, uscì dall’ascensore per dirigersi verso la sua destinazione. Arrivato di fronte alla porta dell’ufficio, busso ma non avendo nessuna risposta decise di aprire la porta. Tanto già sapeva cosa stava facendo Shikamaru. Una volta entrato, infatti, trovò l’amico steso sul divano con un braccio d’avanti agli occhi
< Lo sai che non si dorme in ufficio > fece notare sorridendo il ragazzo
< Tu stai zitto > affermò Shikamaru mantenendo il braccio davanti agli occhi < Tu fai cose peggiori di questa > aggiunse
< Le facevo, adesso non le faccio più > disse Naruto sedutosi sulla sedia difronte alla scrivania
< Allora sei migliorato > affermò il ragazzo sdraiato sul divano, mentre Naruto sorrise
< Come mai in questi giorni sei così stanco? > domandò l’Uzumaki, anche se questa non era una novità. Infatti da quando lo aveva conosciuto, era giunto alla conclusione che Shikamaru fosse nato stanco. Poteva dormire anche 20 ore di fila, ma quando si svegliava era più stremato di prima
< Temari da quando ha scoperto di essere incinta è diventata insopportabile > rispose Shikamaru
< Aspetta un attimo > disse Naruto fermando l’amico < Temari è incinta? > aggiunse chiedendo per capire se avesse sentito bene
< Si è incinta di tre mesi > affermò Shikamaru togliendo il braccio davanti gli occhi < Se continua così non so se riesco ad andare avanti così per altri cinque mesi > aggiunse sospirando, mentre Naruto iniziò a ridere di gusto. Sentendo ciò Shikamaru tolse il braccio davanti agli occhi muovendo il capo leggermente per guardare meglio il ragazzo
< Certo che sei un grande amico > affermò, avendo come risposta altre risate
< Scusa scusa > disse Naruto asciugandosi le lacrime < è solo che non ti vedo proprio come padre > aggiunse
< Neanche io > affermò Shikamaru spostando lo sguardo verso il soffitto per poi sospirare
< Ehi > disse Naruto per attirare l’attenzione del suo amico < Stavo solo scherzando > aggiunse < Sono sicuro che sarai un grande padre > continuò facendo rivoltare verso di se Shikamaru
< Ne sei sicuro? > domandò per accertarsi di quello che aveva appena sentito
< Sono convintissimo di quello che ho detto > rispose sorridendo < Chi si deve preoccupare sono io. Non mi ci vedo proprio a fare il padre > aggiunse
< Su questo hai ragione > affermò Shikamaru < Povero bambino quello che si ritroverà come padre un baka > continuo sorridendo indicando il ragazzo
< Grazie per le belle parole > disse Naruto distogliendo, lo sguardo gonfiando le guance, provocando ancora più risate in Shikamaru
< Vedo che questa cosa ti fa divertire molto > fece notare l’Uzumaki
< Tantissimo > affermò l’amico
< Anche tuo figlio non se la vedrà molto bene > affermò il biondino facendo voltare verso di se l’amico
< E perché scusa? > chiese
< Come perché > rispose Naruto < Si ritroverà un padre dormiglione e pigro > aggiunse fiero di quello aveva appena detto
< Su questo non ti posso dar torto > affermò Shikamaru < Povero bambino > continuò provocando un sorriso a Naruto
< Certo che i nostri figli saranno molto fortunati ad avere dei padri come noi > fece notare l’Uzumaki
< Tantissimo > affermò Shikamaru ridendo < Comunque come mai sei venuto qui? > chiese tornando serio. Era strano che Naruto fosse andato nel suo ufficio solo per parlare. Di solito si recava lì solo quando aveva bisogno di qualche consiglio
< Niente di che. Volevo solo parlare un po’ con te > rispose in modo vago
< Sicuro? > domandò Shikamaru
< Veramente una cosa c’è > rispose Naruto < Dovresti chiedere una cosa ad Ino > aggiunse
< Cosa c’entra Ino adesso? > chiese Shikamaru
< Sai Ino è un’amica di Hinata > rispose
< Cosa c’entra Hinata ora? > domandò non capendo dove volesse andare a finire l’amico
< Sai Hinata mi ha detto che alla festa vuole fare colpo su un ragazzo > rispose Naruto < Mi chiedevo se Ino sapesse chi fosse quella persona > aggiunse
< Anche se lo sapesse, non me lo direbbe mai > affermò Shikamaru < Quella ragazza sa mantenere bene i segreti > continuò mentre Naruto abbassava il capo sconsolato. Pensava che con questo stratagemma avrebbe saputo il nome del ragazzo verso il quale Hinata provava qualcosa
< Perché vuoi sapere se ad Hinata piace qualcuno? > domandò Shikamaru incuriosito di conoscere la risposta
< Solo per curiosità > rispose in modo vago il biondino grattandosi la guancia con un dito
< Non me la racconti giusta > fece notare Shikamaru < Ci deve essere qualche altra cosa che non mi dici >
< Te l’ho già detto è solo pura curiosità > disse Naruto
< Va bene ti credo > affermò Shikamaru
< Ora è meglio che torno in ufficio > fece notare il ragazzo alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la porta
< Ci vediamo stasera alla festa > aggiunse
< A stasera > disse Shikamaru riportando il braccio sopra gli occhi.
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Una volta tornata a casa, Hinata si diresse direttamente in bagno per lavarsi per poi prepararsi per la festa. Uscita dalla camera da letto, si diresse nel piccolo salone dove la stavano aspettando Konohamaru ed Hanabi seduti sul divano. Proprio quest’ultima quando la vide
< Certo che sei proprio uno schianto > affermò guardando la sorella dall’alto in basso
< Io credo che questa vestito è un po’ troppo scollato > fece notare guardando l’abito
< Non è vero > affermò Hanabi < è solo che al posto del seno hai due gommoni > aggiunse facendo diventare rosso il viso della sorella maggiore a causa dell’imbarazzo
< Allora mi cambio > disse Hinata girandosi per ritornare in camera da letto
< Fermati. Stavo solo scherzando > affermò Hanabi facendo bloccare Hinata, la quale si voltò verso la sorella < Stai davvero bene vestita così > aggiunse sorridendo
< Non la pensare > disse Konohamaru < Lei è solo gelosa perché è piatta a differenza tua > aggiunse ricevendo un piccolo pungo dalla fidanzata
< Lo puoi dire forte > affermò Hanabi < Siamo sorelle e non mi spiego il perché io non le ho anche così > continuò indicando il decolté della sorella
< Per me sei perfetta così come sei > disse Konohamaru abbracciando da dietro la fidanzata
< Davvero? > domandò Hanabi
< Davvero > rispose il ragazzo donandogli un piccolo bacio sulla guancia, facendo arrossire la ragazza
< Credo che sia meglio andare > fece notare Hinata avvicinandosi alla porta per poi aprirla, mentre gli altri due la seguirono.
 
Note autore:
Eccoci arrivati al tredicesimo capitolo.
Come vi è sembrato questo capitolo? Spero che sia stato di vostro gradimento.
Mi scuso per eventuali errori grammaticali (spero che c’è ne siano meno rispetto ai capitolo precedenti).
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente e tutte le persone che leggono questa storia.
Alla prossima.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


                                        CAPITOLO 14
Quando giunsero fuori l’albergo, dove si sarebbe svolta la festa, Hinata, la sorella e Konohamaru rimasero esterrefatti dalla bellezza della struttura
< Di certo non hanno badato a spese > fece notare Hanabi a bocca aperta
< Gli sarà venuta una fortuna questa festa > affermò Konohamru ancora con un’espressione sorpresa in volto
< Dai entriamo > disse Hinata incamminandosi verso la porta girevole seguita dagli altri due.
La porta girevole dava su una grande hall, in fondo alla quale si trovava la reception, ai lati di questa erano poste delle piante, mentre al centro della stanza si trovavano dei divanetti con delle sedie, vicino ai quali erano sistemate delle piccole piante. I tre si incamminarono verso la reception per chiedere informazioni su dove si trovasse la sale in cui si svolgeva la festa
< Salve > pronunciò Hinata una volta avvicinatasi al bancone
< Buona sera > disse la signora della reception
< Volevo chiedere un’informazione > iniziò la ragazza < Vorrei sapere in quale sale si svolgesse la festa dell’Uzumaki Company > continuò
< Dovete andare nella sala principale > affermò indicando la direzione ai ragazzi, i quali dopo averla ringraziato si incamminarono verso le proprie camere per posare i piccoli bagagli per poi dirigersi verso la sala.
Giunti vicino alla porta che dava alla grande sala, rimasero sorpresa da quanto fosse grande. Alla fine della stanza era stato montato un piccolo palco, sul quale dei musicisti stavano accordando i propri strumenti, di fronte a questo era stato lasciato un spazio libero per permettere alle persone di ballare, mentre ai lati erano stati posizionati dei grandi tavoli con al centro una composizione di fiori
< Ciao Hinata > urlò Omoi, appena vide la ragazza vicino la porta, muovendo la mano per farsi notare, la quale quando sentì chiamare il suono, guardò verso la direzione del suono, ricambiando il saluto per poi avvicinarsi
< Ciao Omoi > disse appena raggiunse il ragazzo, il quale era seduto vicino una ragazza che non era Karui
< Ti presento mia sorella e il suo fidanzato > enunciò Hinata indicando i ragazzi al suo fianco
< Piacere mio > disse dando la mano prima ad Hanabi e poi a Konohamaru < Io sono Omoi, mentre questa ragazza è la mia fidanzata > aggiunse, sorprendendo Hinata
< Grazie per l’opportunità che hai dato ad Omoi > affermò la ragazza, guardando Hinata, inclinando il capo
< Non devi ringraziare me > disse < Devi ringraziare Naruto > aggiunse guardandosi in torno per vedere se riuscisse a vedere la figura del ragazzo
< Se cerchi Naruto è vicino al palco > fece notare Omoi
< Grazie > disse la ragazza < Anche questa sera con il chupachups? > chiese
< Sempre. Ormai è un mio marchio di fabbrica > rispose Omoi sorridendo fiero di ciò
< Glielo detto anche io che questa sera poteva anche farne a meno di mangiarlo > affermò la sua fidanzata scuotendo il capo. Era un vizio che non era riuscito a farlo togliere al suo ragazzo
< Una curiosità > iniziò Konohamaru < Hai mai avute carie? > chiese curioso di sapere la risposta
< Mai > rispose sorridendo
< Sei proprio fortunato > disse Konohamaru < Io quando mangiavo qualche caramella in più mi uscivano sempre delle carie > aggiunse triste per quella verità facendo sorridere Hanabi ed il ragazzo
< Io vado un attimo a salutare Naruto > affermò Hinata attirando l’attenzione su di se
< Ok > disse la sorella < Il cappotto lascialo a me > aggiunse tendendo le mani per prenderlo
< Lo tolgo dopo > affermò Hinata stringendosi il capo
< Tu lo lasci qui > disse con tono che non ammettesse repliche
< Va bene, va bene > pronunciò Hinata togliendoselo per poi porlo nelle mani della sorella
< Mi raccomando metti in mostra la tua dote > disse Hanabi, mentre la sorella la sorpassò con il viso di color rosso peperone a causa della parole usate dalla sorella
< Adesso ho capito perché gli hai fatto togliere il capotto > fece notare Konohamaru guardando la figura della ragazza allontanarsi
< Sicuramente con quei due airbag avrà tutta la sua attenzione > affermò Hanabi
< Sono d’accordo con voi > disse Omoi mentre osservava la figura di Hinata avvicinarsi lentamente al palco.
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Mentre si avvicinava al palco, Hinata sentiva crescere in lei l’agitazione. Non sapeva perché, ma più vedeva la figura del palco ingrandirsi più diventava nervosa. Pensò che forse fosse dovuto al fatto che era curiosa di vedere l’espressione del ragazzo alla sua vista. Se avrebbe detto che non fosse bella si sarebbe sicuramente intristita. Aveva lavorato duramente non solo per indossare quelle scarpe, ma anche per indossare quel vestito che metteva in mostra il suo generoso petto per non dire dello spacco che arrivava quasi alla vita.
Giunta vicino al palco, si guardò in torno per individuare la figura del ragazzo e quando la vide, istintivamente nacque sul suo viso un sorriso solare per poi scomparire appena vide Naruto parlare in modo amichevole con una ragazza bionda con un vestito molto sobrio, l’opposto del suo, con tacchi non troppo alti.
Si fermò di blocco, non sapendo se interromperli oppure solo salutarlo per poi lasciarli soli. Più li guardava e più notava che tra i due ci fosse buon feeling. Non aveva mai visto il ragazzo parlare così tanto con altre ragazze neanche con lei parlare molti, mentre con quella ragazza era come un fiume in piena. Notò che fosse sempre lui a parlare, mentre la ragazza di tanto in tanto rideva, forse per qualche stupida battuta detta da Naruto. Più li vedeva ridere e scherza e più il suo cuore si stringeva, quindi giunse alla conclusione di non disturbarli e di tornare dagli altri. Anche se lo avrebbe saluto dopo, non era la fine del mondo rifletté. Si voltò per tornare dalla sorella,
< Hinata sei tu? > domandò la voce alle sue spalle, bloccandola sul posto
< Ciao Naruto > affermò girandosi piano curiosa di vedere l’espressione sul viso del ragazzo, il quale quando vide la sua figura rimase a bocca aperta da quanto fosse bella. L’abito che indossava era uno spettacolo, anzi pensò che ad essere bello non fosse l’abito ma la ragazza. Quando si era voltato per guardare se in sala stava la figura di Hinata, intravide la sagoma di una ragazza voltata di spalle ed istintivamente pronunciò il suo nome senza sapere a chi appartenesse quella figura, rimanendo poi sorpreso che appartenesse alla ragazza che stesse cercando
< Stai davvero bene con questo vestito > disse a voce bassa il ragazza
< G-grazie > pronunciò Hinata, balbettando, abbassando il capo per non far vedere il leggero rossore del suo viso, mentre dentro di se faceva i salti di gioia per quel complimento
< In quale tavolo ti sei accomodata? > domandò il ragazzo
< Ci siamo accomodati al tavolo con Omoi > rispose < è stato il primo che ho incontrato > aggiunse mentre il ragazzo al solo nominare il nome Omoi sentì crescere in lui molto rabbia. Era stato molto tempo vicino la porta ad aspettare Hinata, per invitarla al suo tavolo. Purtroppo mentre aspettava era giunta alla festa Shiho, la quale aveva chiesto di farle vedere gli strumenti sul palco. In quel momento maledi la madre di aver invitato la sua ex alla festa. Controvoglia fu costretto a farle vedere e a spiegarle i strumenti e tutta la strumentazione. Per fare questo non aveva potuto invitare Hinata a sedersi al suo tavolo. In quel momento si diede dell’idiota. Avrebbe dovuto declinare l’invito di Shiho e continuare ad aspettare l’arrivo della ragazza. Dei colpi di tossi provenienti dal suo fianco lo riportarono alla realtà
< Lei è una mia amica del liceo > affermò Naruto, marcando principalmente le ultime parole
< Salve sono Shiho > disse la ragazza inchinando leggermente il capo
< Piacere mio, sono Hinata > affermò < Vi lascio continuare la vostra conversazione > aggiunse girandosi nuovamente
< Chi è quella ragazza? > domandò Shiho, una volta che Hinata si fosse allontanata, voltandosi verso Naruto
< Solo la mia segretaria > rispose il ragazzo, il quale pensò che purtroppo quelle parole fossero vere. Infatti voleva che la ragazza fosse qualcosa in più oltra la sua segretaria, ma questa cosa se la tenne per se < Andiamoci a sedere che tra poco si inizia > continuò avviandosi verso il proprio tavolo seguito da Shiho, la quale aveva intuito che il ragazzo provasse qualcosa di più per Hinata. Lo aveva capito dal tono di voce usato dall’Uzumaki.
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 < Salve a tutti > disse una voce proveniente dal palco, attirando l’attenzione di tutti i presenti. Appena Hinata individuò la persona alla quale appartenesse quella voce rimase a bocca aperta. Le ricordava Naruto, solo che fosse la versione del suo capo invecchiata
< Sono Minato Namikaze. Sono il fondatore insieme a mia moglie di questa grande compagnia > disse ricevendo gli applausi dalle persone sedute presenti < Vi ringrazio per essere venuti questa sera. Mi fa piacere la vostra presenza ed adesso dopo aver mangiato un po’, si aprono le danze > aggiunse per poi scendere dal palco e raggiungere il tavolo dove stava seduto la moglie. Una volta raggiunta, Kushina gli diede un dolce bacio sulle labbra per complimentarsi del discorso
< Queste cose fatele quando io non ci sono > affermò Naruto con tono nauseato
< Dai Naruto non fare così > disse Shiho < è bello che dopo tanti anni di matrimonio sono ancora follemente innamorati > continuò guardando i genitori del ragazzo, mentre questo con lo sguardo cercava la figura di Hinata. Quando la trovò, notò che stesse seduta vicino ad Omoi e il solo vederla parlare con quel ragazzo gli dava fastidio. Sentiva la rabbia crescere in lui. Si stava per alzare per invitarla a ballare, prima che Omoi la invitasse lui, ma fu anticipato dalla ragazza al suo fianco
< Andiamo a ballare Naruto? > domandò Shiho, prima che riuscisse ad alzarsi, guardando il ragazzo
< Certo > rispose, mostrando un sorriso forzato, alzandosi porgendo la mano alla ragazza, la quale accettò per poi dirigersi verso la pista da balla. Appena i due si allontanarono
< Ho fatto proprio un bel casino > fece notare Kushina attirando l’attenzione del marito
< Io credo che la festa stia riuscendo bene > affermò cercando di tirar su il morale della moglie
< Non parlo della festa > disse Kushina < Parla di aver invitato Shiho alla festa > aggiunse mentre Minato guardava il figlio ballare con la ragazza
< Se non ti dispiace, vorrei sapere anche io il motivo > affermò Minato
< Quando i due si sono alzati dal tavolo per dirigersi in pista, quella ragazza ha fatto davvero una faccio troppo triste > disse Kushina, indicando la ragazza in questione per un breve momento per farla vedere anche al marito, < Mi si è spezzato il cuore vedere il suo viso > aggiunse per poi sospirare. Vedendo la moglie in quello stato, il marito decise di fare qualcosa. Si alzò da tavolo, sorprendendo Kushina, la quale si voltò verso di lui
< Dove stai andando? > domandò
< A tirar su il morale di quella ragazza > rispose sorridendo < Dopo preparati che andiamo a ballare > aggiunse sorridendo per poi voltarsi e dirigersi verso la ragazza.
Intanto al tavolo in questione
< Sei sicura che non vuoi venire a ballare? > domandò Hanabi
< Dai non ti preoccupare vai a ballare con Konohamru > rispose sorridendo < Tanto la serata è lunga > aggiunse cercando di convincere la sorella
< Ok > disse Hanabi alzandosi dal tavolo, prendendo la mano di Konohamaru e raggiungendo la pista dove tutti stavano ballando. Non gli andava proprio di ballare. Quando aveva visto Naruto e la ragazza seduta vicino a lui alzarsi e dirigersi in pista, provò una certa invidia. Voleva essere lei la ragazza con Naruto sulla pista da balla. Guardò verso di questa e quando vide la figura dei ragazzi ballare sentì il cuore stringersi. Stavano un po’ troppo vicini per i suoi gusti, ma pensò che non poteva lamentarsi di questo, poiché lei era solo la sua segretaria e niente di più. Fu riportata alla normalità dal suono della sedia al suo fianco
< Siete già tornati? > domandò prima ancora di girarsi, per poi coprirsi la bocca < Scusi pensavo che fosse mia sorella con il fidanzato > aggiunse subito dopo cercando di rimediare all’errore
< Non ti preoccupare > affermò la persona < Ti ho chiamato, ma non mi hai proprio sentito. Il tuo sguardo era concentrato su una persona > aggiunse facendo irrigidire il corpo della ragazza, la quale guardò di nuovo Naruto e la ragazza ballare, incupendosi nuovamente
< Stavo sovra pensiero > disse Hinata abbassando il capo
< Ok allora per distrarti dobbiamo andare a ballare > affermò alzandosi dalla sedia
< Ma anche no > disse Hinata
< Non accetto un no come risposta > affermò donandogli la mano ed in quel momento la ragazza capì che Naruto forse avesse preso la testardaggine dal padre. Mentre si incamminavano verso la pista
< Vi avviso non so ballare molto bene > disse la ragazza abbassando il capo
< Non ti preoccupare, ti guiderò io > affermò sorridendo, voltandosi verso la ragazza, la qual alzò il capo e quando vide il sorriso del padre di Naruto notò che era uguale a quello del figlio. Era un sorriso che ti faceva sentire bene, ti calmava.
Mentre i due ballavano, lo sguardo di Hinata era rivolto sempre su Naruto
< Ti deve proprio piacere mio figlio > esclamò Minato attirando su di se lo sguardo della ragazza
< Forse > disse a voce bassa sperando che il padre non avesse sentito
< Non direi nessun forse, ma solo si > affermò mentre il viso della ragazza diventava di fuoco < Lo stai guardando da quando abbiamo iniziato a ballare e quando i vostri occhi si incrociano, distogli subito lo sguardo > aggiunse, mentre Hinata abbassò il capo colpevole
< S-scusi > disse balbettando
< Non ti devi scusare > affermò con voce dolce < Appena finisce questo ballo farò una cosa per te, anche se avevo promesso di ballare con mia moglie > continuò facendo scattare il capo della ragazza all’insù
< Non deve > disse < Non voglio che sua moglie si arrabbi > continuò preoccupata
< Non ti preoccupare, lei capirà > affermò facendo l’occhiolino
Appena la canzone finì
< Aspetta qui > disse allontanandosi per raggiungere il figlio e Shiho
< Ti posso rubare la dama? > domandò toccando la spalla del figlio, il quale si girò e lo ringrazio mentalmente
< Certo > rispose sorridendo per poi allontanarsi e dirigendosi vero Hinata, la quale stava in piedi nella pista sola
< Ti va di ballare? > le chiese una volta raggiunta
< S-si > rispose a voce bassa e balbettando
Appena la musica partì, il ragazzo prese la sua mano per poi poggiare l’altra dietro la schiena attirandola verso di se
< Ti avviso che non so ballare molto bene > affermò Hinata guardandolo negli occhi
< Non ti preoccupare ti guido io > disse il ragazzo sorridendo e quando vide quel sorriso il cuore della ragazza iniziò ad accelerare
< Devo dire che non sei male > affermò Hinata inspirando il profumo del ragazzo. Aveva poggiato la testa sulla sua spalla
< Nemmeno tu > disse < Ma c’è una cosa che mi dà fastidio > aggiunse facendo allontanare il capo della ragazza dalla sua spalla
< Cosa? > chiese Hinata curiosa di sapere di cosa si trattasse
< Quest’abito è troppo scollato > rispose sorprendendola, la quale credeva che gli sarebbe piaciuto
< Prima avevi detto che stavo bene > disse Hinata
< Stai bene > affermò Naruto < Ma così attiri l’attenzione anche degli altri ragazzi e questo mi fa irritare > continuò
< Perché ti dovrebbe innervosire? > domandò incuriosita ancora di più dopo aver ascoltato le parole del ragazzo, il quale pensò di aver parlato troppo.
< Te lo dico dopo la festa > rispose Naruto per poi avvicinarsi all’orecchio della ragazza < Appena finisce la festa, vieni nella mia stanza che ti devo dire una cosa importante > aggiunse per poi staccarsi, mentre Hinata poggiò nuovamente la testa sulla sua spalla continuando a ballare
< No è già finita > disse Hinata con tono dispiaciuto. Voleva stare e ballare con Naruto ancora e ancora
< Purtroppo si > affermò l’Uzumaki non allontanando la ragazza
< Lo sai che adesso arrivano i secondi? > chiese Hinata
< Lo so > rispose < Ma non mi interessa > rispose. Non voleva lasciarla andare. Non aveva intenzione di farla tornare al tavolo dove si sarebbe seduta vicino ad Omoi. La voleva ancora tenere stretta a se.
< Ci stanno fissando tutti > affermò la ragazza poggiando il capo sul petto del ragazzo, il quale guardandosi introno notò che le persone che prima fossero in pista, avevano preso tutti posto ai tavoli ed li stessero fissando. Nonostante questo non gli importava di niente. Non voleva lasciare la ragazza. Sapeva solo che desiderava rimanere in quella posizione.
< Non mi interessa > disse facendo sollevare il viso di Hinata incontrare il suo sguardo < Sto molto meglio qui > aggiunse sorridendo
< Anche io sto bene qui > affermò Hinata con sguardo dolce riappoggiando la testa sul petto del ragazzo, il quale quando vide l’espressione della ragazza il suo cuore aveva perso un battito ed aveva iniziato a battere velocemente. Sperò che la ragazza, avendo poggiata la testa sul suo petto, non notò l’aumento dei suoi battiti. Ma quando Hinata poggiò il capo, sentì il cuore del ragazzo battere all’impazzata. Rimase sorpresa di questo, in quanto anche il suo cuore in quel momento stava battendo alla stessa velocità. Questa cosa la fece arrossire e ringraziò il cielo di non essere vista dal ragazzo. Riflette sul fatto che forse avesse ancora una possibilità e quel pensiero fece nascere sul suo viso un piccolo sorriso di gioia.
 
Note auotre:
Eccoci al quattordicesimo capitolo.
Come vi è sembrato questo capitolo? È stato di vostro gradimento?
Vorrei ringraziare Azul5 che ha commentato il capitolo precedente e tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


                                 CAPITOLO 15
 < Certo che sono proprio carini insieme > affermò Kushina all’orecchio del marito, il quale confermò con un cenno del capo, continuando a guardare la figura del figlio e della ragazza al centro della sala da ballo. Pensò che formassero davvero una bella coppia. Osservò l’espressione sul viso di Shiho, la quale quando vide che Naruto e la ragazza rimasero immobili, l’uno vicino l’altra, abbassò il capo amareggiata da quello che avesse visto. Provava ancora qualcosa nei confronti di Naruto, ma guardando quella scena intuì che nel cuore del ragazzo non ci fosse più posto per lei. Quell’idea le fece stringere il cuore. In quell’attimo si pentì di averlo lasciato anni prima. Se sapeva che le cose sarebbero andate così, non sarebbe partita per andare all’estero. Credeva che quando fosse ritornata, nel cuore del ragazzo ci sarebbe stato ancora spazio per lei, purtroppo si sbagliava.
< Io andrei > disse alzandosi dal tavolo
< Dove vai? > domandò Kushina alzando lo sguardo per vedere il volto della ragazza
< Domani devo svegliarmi presto > rispose guardando nuovamente la figura del ragazzo
< Aspetta ancora un po’ > disse Kushina sperando che la ragazza rimanesse fino alla fine
< Dai Kushina non insistere > affermò Minato facendo voltare la moglie verso di lui. L’uomo aveva capito perfettamente perché la ragazza volesse andarsene. Aveva notato che quando il figlio rimase nella pista da ballo insieme ad Hinata, sul viso di Shiho comparì un’espressione triste. Da quello si accorse che la ragazza provasse ancora qualcosa per il figlio. Gli dispiaceva per lei, ma non poteva aiutarla in nessun modo. Non poteva farci niente se il figlio avesse scelto un’altra ragazza. Sperava solo che anche lei prima o poi avrebbe trovato un altro ragazzo.
< Grazie ma devo veramente andare > disse < Salutatemi Naruto > aggiunse per poi voltarsi ed uscire dalla stanza
< Spero che troverà presto una persona che la faccia sentire bene > affermò Minato appena la ragazza si fosse allontanata
< Lo spero anche io > disse Kushina sospirando. Sapeva che Shiho provasse ancora dei sentimenti per il figlio. Era dispiaciuta per lei, ma non poteva farci niente se Naruto avesse scelto un’altra. Anche se lei era molto contenta della scelta del figlio. Le piaceva Hinata ed era soddisfatta della sua scelta.
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Da quando la musica si era fermata, i ragazzi non si erano mossi di una virgola. Hinata era rimasta tutto il tempo con il capo poggiato sul petto del ragazzo, rimanendo estasiata dal suo battito, mentre quest’ultimo era inebriato dal profumo dei capelli della ragazza. Ma questa situazione fu interrotta da un rumore proveniente dallo stomaco del ragazzo che fece sorridere Hinata
< Non posso crederci che hai ancora fame > fece notare sorridendo rimanendo con il capo poggiato al petto
< Non ci posso fare niente se i piatti sono minuscoli qui > affermò, maledicendo il suo stomaco di aver deciso di fare i capricci nel momento meno opportuno di tutti.
< Non è colpa delle porzioni piccole > disse Hinata < Sei tu che sei abituato a mangiare porzioni gigantesche > aggiunse ricordandosi di quando andarono a mangiare in un chiosco di ramen. In quell’occasione il ragazzo mangiò quattro ciotole di ramen mentre lei solo una. Se non fosse stato per lei, il ragazzo ne avrebbe mangiate altre tre. In quel momento si domandò anche dove lo mettesse tutto quel cibo, ma a questa domanda non sape dare nessuna risposta
< Diciamo solo che sono una buona forchetta > affermò il ragazzo sorridendo, facendo sorridere anche la ragazza d’accordo su quello che avesse appena detto
< Allora andiamo a mangiare > disse Hinata allontanando lentamente il capo dal petto del ragazzo. Voleva stare ancora vicino a Naruto, ma non poteva farci niente se lo stomaco del ragazzo reclamava cibo.
< Siediti al mio tavolo > affermò Naruto, non volendo far sedere la ragazza vicino ad Omoi
< Ma non ci sono posti liberi dove sei seduto tu > fece notare la ragazza con voce triste. Sentendo quelle parole il ragazzo ricordò che fosse vero. Nel suo tavolo non c’erano posti liberi. Non poteva farci niente, anche se l’idea di vedere Hinata chiacchierare amichevolmente con Omoi non gli piaceva
< Hai ragione > disse a voce bassa sconsolato all’idea di allontanarsi dalla ragazza
< Allora ci vediamo quando le danze riprenderanno > esclamò Hinata alzando il capo incrociando gli occhi del ragazzo
< Certo > affermò sorridendo per poi dirigersi ognuno verso i rispettivi tavoli.
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Appena Hinata riprese posto al suo tavolo, notò che tutti gli sguardi fossero puntati su di lei facendola abbassare il capo a causa del disagio causato da quella situazione
< Per caso ho qualcosa sul viso? > domandò rimanendo con il capo chino
< Si > rispose la sorella facendo scattare immediatamente verso l’alto il volto della sorella maggiore preoccupata da quello che avesse detto Hanabi < Un sorriso a trentadue denti > aggiunse facendo arrossire Hinata
< Non credevo che rimanessi lì ferma sotto gli squadri di tutti > fece notare Konohamaru sorpreso dal comportamento della ragazza, la quale pensò che neanche lei sapeva come fosse riuscita a rimanere lì ferma. Anzi conosceva il motivo, ma non voleva divulgarlo agli altri. Quando la musica si era fermata e tutti le altre persone erano tornate ai propri tavoli, sapeva solo che lei voleva rimanere ancora tra le braccia di Naruto. Non voleva allontanarsi da lui. Stava bene insieme a lui. Le sue braccia la calmavano. È stato grazie a questo che era riuscita a resistere.
< Sono sicura che non se ne è nemmeno accorta degli sguardi di tutti su di loro > osservò Hanabi poggiando il gomito sul tavolo per poi posizionare il mento sulla mano guardando verso la sorella maggiore
< Non è vero, me ne sono resa conto di essere stata osservata > affermò Hinata tralasciando che se lo aveva notato anche se solo per un secondo.
< Sono sicura che se n’è subito scordata. Era impegnata a pensare ad altre cose > disse Hanabi cono tono malizioso, mentre Hinata le rivolgeva un’occhiataccia e vedendo quest’ultima < Ok ok la smetto > aggiunse sorridendo. Le piaceva un casino mettere in imbarazzo la sorella
< Io vi ho trovati carinissimi > fece notare la fidanzata di Omoi facendo arrossire la diretta interessata
< G-grazie > disse balbettando abbassando il capo cercando di non far notare il rossore alle gote. Anche se sapeva che fosse un tentativo vano, in quanto già l’avevano visto tutti
< Alla fine c’è l’hai fatta > affermò Omoi sorridendo, mentre Hinata pensava che non fosse ancora vero. Aveva fatto solo un passo avanti verso il suo obbiettivo.
Intanto nel tavolo di Naruto, appena quest’ultimo ritornò
< Dov’è andata a finire Shiho? > domandò guardando la madre
< È dovuta andare via > rispose osservando l’espressione rilassata del figlio, il quale diede un sospiro di sollievo. Pensò di avere un problema in meno da affrontare.
< Non sapevo che fossi così coraggioso > sottolineò Minato osservando Naruto, il quale non capì a cosa si riferisse il padre
< Per cosa? > domandò inclinando leggermente il capo
< Per essere rimasto da solo in bella mostra > rispose sorridendo, mentre il volto del ragazzo diventava lievemente rosso al ricordare quello accaduto poco fa. Sapeva solo che non voleva allontanarsi da Hinata e questo gli aveva fatto dimenticare gli sguardi di tutti su di loro.
< Dai non metterlo in imbarazzo > affermò Kushina sorridendo, contenta di vedere il figlio in quella situazione
< Non sono imbarazzato > affermò subito Naruto ricevendo in risposta un “sì sì” da entrambi i suoi genitori, i quali sapevano perfettamente che lo fosse.
< Allora quale sarà la prossima mossa? > chiese curiosa Kushina
< Adesso vuoi sapere troppo > rispose Naruto infastidito dal comportamento della madre. Quando voleva sapeva le cosa, sapeva essere molto irritante
< Dai lascialo stare > disse Minato, mentre il figlio lo ringraziò mentalmente < Come minimo ci sarà la dichiarazione > continuando sorridendo osservando il figlio strozzarsi con l’acqua
< Certo che voi due siete fatti proprio l’uno per l’atra > osservò Naruto
< Lo sappiamo > dissero all’unisono i due sorridendo infastidendo ancora di più il figlio, il quale pensò che non poteva fare niente contro di loro < Hai già deciso come farlo? > domandò subito dopo Kushina
< Certo che no > rispose Naruto mentendo. Aveva già deciso che dopo la festa si sarebbe dichiarato alla ragazza, per questo l’aveva invitata nella sua stanza. Voleva parlare con lei in un luogo appartato.
< Secondo me menti > fece notare Minato osservando l’atteggiamento del figlio
< Non sto mentendo > affermò Naruto < Non ho ancora deciso > continuò sperando che i genitori non chiedessero altro
< Va bene > disse Kushina < Ti crediamo > aggiunse, facendo tirare un sospiro di sollievo a Naruto, ignaro del fatto che i suoi genitori avessero capito che stesse mentendo.
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Quando le danza furono riaperte, Naruto si alzò dalla sedia per recarsi al tavolo di Hinata per invitarla
< Stai andando dove crediamo noi? > domandò Kushina attirando l’attenzione del figlio
< State zitti > rispose Naruto, infastidito da quella domanda, dirigendosi verso il tavolo della ragazza mentre sul viso dei genitori sorse un gran sorriso
< Credo che tra poco avrai una gran bella sorpresa > disse Hanabi guardando verso la sorella, la quale non capì a cosa si riferisse la sorella minore. Quest’ultima aveva notato Naruto avvicinarsi al loro tavolo. Questo voleva significare una sola cosa. Il ragazzo era venuto per invitare la sorella a ballare. Quell’idea la rese felice. Era contenta per Hinata, in quanto Naruto avesse iniziato ad agire. Hinata capì quello che la sorella volesse dire, quando sentì due mani poggiarsi sulle sue spalle. Appena sentì quel tocco capì istintivamente a chi appartenessero quelle mani.
< Naruto > esclamò senza nemmeno girarsi, sorprendendo il ragazzo, il quale non sapeva come avesse fatto a riconoscerlo
< Per caso hai gli occhi anche dietro la testa? > domandò curioso guardando tra i capelli della ragazza, facendo ridere quest’ultima
< Ho solo due occhi > rispose Hinata ridendo
< Allora sei tu Naruto > esclamò la ragazza di fianco ad Omoi, attirando l’attenzione del ragazzo, il quale si voltò verso la fonte del suono
< Si sono io Naruto > affermò osservando il volto della ragazza, cercando di ricordarsi se l’avesse vista da qualche parte
< Ti ringrazio per aver reso possibile il sogno del mio ragazzo > disse inchinando il capo, sorprendendo Naruto da quella frase.
< Scusa > iniziò < Chi sarebbe il tuo fidanzato? > domandò
< Sono io il suo fidanzato > affermò Omoi mentre Naruto esultava internamente. In tutto questo tempo si era sbagliato sul ragazzo ed Hinata. Era stata tutta una sua invenzione.
< Se l’è meritato > disse Naruto < Però il percorso è ancora molto lungo > aggiunse sorridendo
< Come mai sembri così felice? > chiese Omoi guardando il sorriso a trentadue denti del ragazzo, il quale quando scoprì che Omoi avesse la fidanzata, sul suo viso nacque istintivamente un gran sorriso
< Sono felice per te > rispose l’Uzumaki < Non sapevo che fossi fidanzato > aggiunse
< Veramente non l’ho detto a nessuno. Lo sa solo Karui > disse guardando la ragazza appena nominata
< Da quanto tempo state insieme? > chiese curioso Naruto
< Dal primo liceo > rispose Omoi fiero di ciò
< Non ci posso credere che lo sopporti da così tanto tempo > affermò Naruto sconvolto da quella notizia
< Ehi che cosa vuoi dire con questo ? > domandò Omoi incrociando le braccia assumendo un’espressione alquanto seccata dall’osservazione fatta dal suo capo
< Voglio dire che a questa ragazza devi fare una statua d’ora per averti sopportato tutto questo tempo > rispose Naruto, mentre Omoi guardò la sua ragazza ed una volta osservata per bene
< Forse hai ragione > disse Omoi riportando lo sguardo su Naruto
< Io non direi nessun forse > affermò la sua fidanzata
< Ti prometto che prima o poi ti farò una grande statua > promise Omoi
< Non mi interessa della statua > affermò la ragazza con voce dolce < Voglio solo restare con te per sempre ed inoltre voglio che mi inviti a ballare > aggiunse con sguardo dolce
Sentendo questo il ragazzo prese la mano della fidanzata e si diresse insieme a questa in pista. Furono seguiti da tutte le persone di quel tavolo, facendo rimanere soli Naruto ed Hiinata
< Andiamo anche noi? >domandò Naruto guardando la ragazza
< Si > rispose prendendo la mano del ragazzo e dirigendosi nuovamente sulla pista da ballo.
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Quando la festa fu finita, Naruto si avvicinò ad Hinata
< Ti aspetto dopo nella mia stanza > disse al suo orecchio
< Mi vado a cambiare le scarpe e ti raggiungo > affermò Hinata e dopo avergli ripetuto il numero della propria stanza il ragazzo si diresse lì.
Arrivato di fronte alla porta , aprì questa con la chiave per poi entrare e rimanere socchiusa la porta. Accese la luce e quando l’interno fu illuminato fu sorpreso di vedere una persona seduta sul letto
< Cosa ci fai qui Shiho? > domandò sbalordito di vederla. Credeva che ne se fosse andata via. Pensava di aver risolto il problema Shiho, ma in quel momento capì che non fosse vero
< Volevo solo parlarti > rispose guardandolo. Appena era uscita dalla sala dove si svolgeva la festa, pensò che volesse parlare da sola con il ragazzo. Così quando arrivò alla hall, si avvicinò alla reception e grazie all’aiuto di una piccola mazzetta riuscì a scoprire in che stanza si trovasse e con l’aiuto della persona della reception riuscì ad entrare nella sua stanza
< Di cosa vuoi parlare? > domandò Naruto togliendosi la giacca e poggiandolo sulla sedia vicino la finestra
< Volevo parlare di noi due > rispose Shiho
< Ormai non esiste più un noi > disse l’Uzumaki < Non esiste da quando hai deciso di studiare all’estero > aggiunse
< Ed è proprio per questo che mi trovo qui > affermò Shiho alzandosi e avvicinandosi a lui < Vorrei solo poter riiniziare da dove ci siamo fermati > aggiunse guardandolo negli occhi
< Mi dispiace > iniziò Naruto < Ma non provo più niente per te ora > aggiunse osservando l’espressione triste della ragazza
< Questo lo avevo capito > affermò Shiho aggrappandosi alla sua camicia < Ho visto come guardi Hinata. Prima guardavi me in quel modo > aggiunse stringendo ancora di più la camicia del ragazzo
< Se lo avevi capito, perché sei venuta lo stesso qui? > domandò
< Perché sono ancora innamorata di te > rispose alzando il capo per guardarlo dritto negli occhi
< Te l’ho detto già prima ma. > iniziò Naruto ma la ragazza posizionò un dito sulle sue labbra per non farlo continuare
< Lo so quello che hai detto prima > disse interrompendolo < Ma non ci posso fare niente > continuò < Sicuro che non c’è più posto nel tuo cuore per me? > domandò dopo pochi secondi guardandolo negli occhi
< Sicurissimo > rispose Naruto con voce sottile, mentre dagli occhi della ragazza iniziarono a scendere delle lacrime.
Quando vide le lacrime sul suo viso, Naruto l’abbraccio. Sapeva di averla ferita, ma non poteva fare niente se nel suo cuore c’era un’altra persona. Shiho si strinse forte a Naruto, come se non lo volesse far allontanare, anche se dentro di lei sapeva perfettamente che ormai non poteva fare più niente per farlo rimanere al suo fianco. Il suo cuore apparteneva già a qualcun’altra. Riflettendo su ciò, dai suoi occhi scesero ancora più lacrime e mentre singhiozzava sul petto del ragazzo, quest’ultimo le donava dolci carezze sul capo. Ormai poteva solo confortarla e niente di più.
Mentre accarezzava il capo della ragazza, Naruto sentì provenire dalla porta un “posso entrare?” e voltandosi verso quella direzione, individuò il volto di Hinata sconvolto. Non riuscì a capire subito il perché di quell’espressione sul suo viso, ma quando mise a fuoco la situazione in cui Hinata lo vide, si diede dell’idiota da solo. Allontanò Shiho da se e quando stava per avvicinarsi ad Hinata, questa uscì di corsa dalla stanza con le lacrime agli occhi.
< Scusami Shiho devo andare > affermò il ragazzo verso la ragazza per poi correre dietro ad Hinata.
 
Note autore:
Ecco il quindicesimo capitolo.
Come vi sembra? È stato di vostro gradimento?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Ringrazio Azul5 e Sasuhina_95 per aver commentato il capitolo precedente; Haru_da96 per aver aggiunto la storia tra le seguite e tutti i lettori silenziosi.
Alla prossima

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


                                       CAPITOLO 16
Appena si cambiò le scarpe, Hinata uscì di corsa dalla sua camera per dirigersi verso quella del ragazzo. Una volta arrivata di fronte a questa, notò che fosse socchiusa, proprio come le aveva detto Naruto. Poggiò la mano sulla maniglia per aprirla
< Posso entrare? > chiese sperando che il ragazzo non si stesse cambiando, ma quello che vide la sconvolse ancora di più di vedere il ragazzo come mamma l’aveva fatto.
Vide Shiho abbracciata a Naruto, mentre quest’ultimo dava piccole carezze sul capo della ragazza. Sentì il suo cuore spezzarsi in due guardando quella scena, per non parlare di quando il ragazzo si girò verso la sua direzione. Sentì gli occhi inumidirsi e per non farsi vedere dal ragazzo piangere, pensò che fosse meglio uscire dalla stanza. Si rigirò verso la porta per poi iniziare a correre. In cuor suo sperava che Naruto la rincorresse, ma quando si voltò per vedere dietro di se, per guardare se la stesse inseguendo, non vide nessuno e questo le fece capire che forse lei fosse solo una segretaria per il ragazzo. Era quasi arrivata all’ascensore, ma poco prima di raggiungerla inciampò e cadde
< Cazzo > affermò Hinata, mentre le lacrime iniziarono a scendere in modo copioso, toccandosi la caviglia. Nonostante avesse cambiato le scarpe, le facevano ancora male i piedi. Le scarpe che Ino le aveva detto di indossare quella sera, le avevano ucciso le caviglie ed i piedi. Cercò di rialzarsi, ma questo fu un tentativo vano. Non riusciva a rimanere all’impedì. Le facevano troppo male le gambe, in più la storta presa poco prima certo non aiutava. Piano piano riuscì a raggiungere il muro e ad appoggiare la schiena vicino ad esso. Ripensò a quello che avesse visto nella stanza del ragazzo, per poi chiamarsi “scema” da solo. Aveva sbagliato quando aveva pensato che lei e Naruto si fossero avvicinati. Forse quando l’aveva invitata in camera sua, il ragazzo voleva parlare solo di una cosa di lavora, mentre lei aveva pensato a qualcosa in più.
< Scema scema scema > disse dandosi dei piccoli colpi sul capo mentre le lacrime riiniziarono a scendere per poi coprirsi gli occhi con le mani.
< Hinata > esclamò Naruto appena la vide seduta per terra ed appoggiata al muro. Appena sentì chiamare il suo nome, la ragazza volse lo sguardo verso la fonte del suono e quando vide il ragazzo avvicinarsi si sorprese di ciò. Pensò che l’aveva seguita e questo la rese un po’ più felice.
< Perché stai piangendo? > domandò il ragazzo una volta raggiunta Hinata e sedendosi di fronte a lei
< Sono caduta > rispose mentendo, distogliendo lo sguardo. Certo non poteva dirgli che il motivo per il quale stesse piangendo fosse proprio lui
< Ti sei fatta male da qualche parte? > chiese il ragazzo preoccupato osservando se c’era qualche ferita
< Ho preso solo una storta > rispose la ragazza abbassando il capo, non capendo il motivo di tanta preoccupazione da parte di Naruto
< Dobbiamo mettere subito del ghiaccio sulla caviglia altrimenti si gonfierà > disse il ragazza avvicinandosi alla ragazza per prenderla in braccio
< Non toccarmi > urlò Hinata facendo ritrarre il braccio del ragazzo < Cosa ci hai qui? > domandò abbassando il capo, impaurita dalla sua risposta
< Sono venuto perché ti dovevo parlare > rispose sperando che Hinata ascoltasse quello che volesse dirgli
< Di cosa volevi parlare? > domandò < Scommetto che è qualcosa riguardante il lavoro > aggiunse subito dopo
< Non è qualcosa inerente al lavoro > rispose Naruto < Riguarda qualcosa di personale > continuò abbassando il capo, mentre Hinata sentì il cuore stringersi in quanto forse il ragazzo voleva parlale di Shiho
< Se mi volevi dire che ti sei rimesso insieme a Shiho, potevi anche risparmiartelo > affermò < Ho visto già troppo per i miei gusti > aggiunse, mentre Naruto alzò il capo per guardarla negli occhi, i quali erano lucidi.
Allungò la mano, per toccarle la guancia, ma questa venne allontanata dalla ragazza
< Ti ho detto che non mi devi toccare > disse < Sei solo un pervertito e un cretino > aggiunse abbassando il capo, dando dei piccoli pugni sul petto del ragazzo, il quale ascoltò in silenzio le parole della ragazza, anche se rimase ferito da queste ultime
< Lo so che sono un pervertito ed un cretino > affermò attirando la sua attenzione. La ragazza non si sarebbe aspettata che Naruto avesse confermato quello che avesse appena detto < Nonostante questo sono innamorato di te >aggiunse urlando. Appena quelle parole uscirono dalla bocca del ragazzo, copiose lacrime scesero dagli occhi di Hinata, non credendo di aver sentito bene
< C-cosa? > domandò singhiozzando per chiedere la conferma
< Sono innamorato di te > rispose Naruto, asciugandogli le lacrime con le mani per poi avvicinarsi lentamente al viso della ragazza. Quando fu abbastanza vicino, le diede un dolce bacio sulle labbra. Durante quel bacio, Hinata notò il suo cuore andare a mille e la stessa cosa provò il ragazzo. Quando quest’ultimo si allontanò dalle labbra della ragazza
< Lo sai, anche se questo è stato un bellissimo bacio > affermò sorridendo < Questo è molto meglio > aggiunse fiondandosi sulle labbra del ragazzo per poi aprirle con la lingua e facendo nascere una guerra con quella di Naruto. Dopo cinque minuti, che per loro sembrarono ore i due si separarono solo perché dovevano riprendere fiato. Si guardarono negli occhi, nei quali erano scritti i sentimenti di entrambi.
< Ok adesso andiamo in camera a mettere del ghiaccio su quella caviglia > disse il ragazzo prendendo in braccio la ragazza, la quale inizialmente si rifiutò per poi cingere le braccia al collo di Naruto. Poggiando la testa sulla sua spalla, inalando il suo profumo.
Una volta arrivati nella stanza del ragazzo, la trovarono vuoto. A quella vista Naruto pensò che per fortuna Shiho se ne fosse andata. Si avvicinò al letto con passo lento, per poi adagiare delicatamente la ragazza sul letto
< Adesso vado a prendere il ghiaccio > affermò Naruto < Tu non ti muovere > aggiunse indicando la ragazza per poi uscire dalla stanza.
Quando uscì dalla stanza, Hinata si sdraiò sul letto pensando che non credendo a quello che fosse appena accaduto. Immaginava che fosse un sogno e per vedere se lo fosse si diede un piccolo pizzico sulla guancia
< Ahia > disse dopo aversi dato il pizzicotto per poi sorridere in quanto quella non era stata una finzione oppure una sua fantasia, ma la pura verità.

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Una volta preso il ghiaccio, Naruto ritornò in camera. Quando giunge difronte alla porta, prese un gran respiro, in quanto non sapeva come comportarsi. Non voleva dichiararsi in quel modo, ma ormai quello che si è fatto si è fatto, non poteva ritornare indietro. Aprì la porta e quando oltrepassò questa, vide la figura della ragazza seduta sul letto con lo sguardo rivolto fuori dalla finestra. Appena la vide il suo cuore perse un battito. Rimase incantato dalla sua bellezza. Poteva rimanere a fissarla per ore. Non si sarebbe mai stancato di guardarla
< Sei già tornato? > domandò Hinata voltandosi verso di lui, facendolo tornare dal mondo dei sogni, con in mano la borsa del ghiaccio
< Fortunatamente > rispose il ragazzo < Spero solo che non si gonfi > aggiunse incamminandosi verso Hinata
Una volta postosi di fronte a lei, si abbasso ed afferrò la caviglia. Appena poggiò la borsa del ghiaccio la ragazza ritrasse la gambe a causa del freddo provocato dal ghiaccio
< Scusa > disse Naruto, pensando che forse fosse stato troppo brusco
< N-non è colpa tua > affermò Hinata ponendo di nuovo la gamba sulla mano del ragazzo, il quale poggio lentamente, cercando di far più piano possibile, nuovamente la borsa del ghiaccio
< Cerca di sopportare > disse con voce dolce che il cuore della ragazza accelerò per la premura del ragazzo verso di lei.
< Posso farti una domanda? > chiese Hinata, dopo pochi minuti di silenzio, attirando l’attenzione di Naruto che sollevò il capo per guardarla negli occhi
< Dimmi tutto > rispose aspettandosi qualsiasi domanda da parte della ragazza
< Quando ti sei reso conto di essere innamorato di me? > domandò tutto d’un fiato
< Bhè > iniziò Naruto < Dalla prima volta che ti ho visto, ho pensato che fossi una ragazza interessante > disse
< Ovvero quando ti ho dato uno schiaffo la prima volta che ci siamo incontrati? > chiese per essere sicura
< Hai fatto centro > rispose sorridendo, come se fosse un bel ricordo < Diciamo che per me era impossibile non ricevere quella cosa da una ragazza, soprattutto se l’avevo anche salvata >continuò ricevendo uno schiaffo dalla ragazza, innervosita dal fatto che il ragazzo l’avesse paragonata alle altre
< Per cos’era questo? > domandò sconvolto dal ceffone ricevuto, massaggiandosi la guancia con la mano libera
< È solo che mi prudeva la mano > rispose Hinata in modo disinvolto grattandosi la mano
< Certo che sei proprio strana > fece notare Naruto, mentre Hinata gonfiò le guance. Quando vide l’espressione della ragazza, il ragazzo iniziò a ridere, facendo innervosire ancora di più Hinata
< Cosa c’è da ridere così tanto? > chiese mentre l’irritazione in lei cresceva
< È solo che ti trovo carina quando gonfi le guance > rispose sorridendo Naruto, mentre Hinata, arrossita da quel complimento, rimase sorpresa dalle parole del ragazzo e guardando il suo viso sorridente sentì scomparire la sua rabbia verso i suoi confronti
< Io ti trovo carino quando metti il broncio > disse Hinata ancora rossa come un peperone per quello che avesse detto il ragazzo poco prima, ma soprattutto per quello che avesse appena detto. Anche Naruto appena sentì quelle parole, rimase di sasso. Non credeva che la ragazza lo trovasse carino quando mettesse il broncio. Di solito le altre si lamentavano sempre quando succedeva. Pensò che però lei fosse diversa dalle altre. Era mille volte meglio di loro.
< Tu quando ti sei innamorata di me invece? > domandò Naruto curioso di sapere
< Forse quando sono venuta a casa tua > rispose dopo averci pensato un po’ su
< Allora è per questo che mi hai baciato quella volta? > chiese appena sentì la risposta della ragazza, la quale al ricordo di quella volta divenne rossa per l’imbarazzo
< N-non è vero > rispose distogliendo lo sguardo < L’ho fatto solo perché avevo perso la scommessa > aggiunse
< Sicura? > chiese Naruto inclinando il capo
< Allora tu che mi hai baciata il giorno dopo? > controbatte la ragazza guardandolo negli occhi, notando il viso del ragazzo fare una strano espressione
< Non stavamo parlando di quello > rispose distogliendo lo sguardo, facendo nascere un sorriso sul volto della ragazza
< Sicuro? > domandò Hinata inclinando il capo
< Sicurissimo > rispose voltandosi verso la ragazza, la quale quando i loro occhi si incrociarono iniziò a ridere, mentre Naruto non né capì il motivo
< Perché ridi? > domandò continuando a non capire
< Niente di particolare > rispose Hinata < Devo essere sincera, la prima volto che ti ho baciato è stato solo perché avevo perso la scommessa, anche se forse già mi piacevi allora. Ma la seconda volta è stato perché ho voluto > aggiunse avvicinandosi al viso del ragazzo e dandogli un dolce bacio sulle labbra, mentre Naruto rimase immobile sentendo quelle parole uscire dalla bocca della ragazza
< Credo che ti ho sorpreso dicendo quelle parole > fece notare Hinata osservando ancora il ragazzo stranamente silenzioso
< Forse si > affermò togliendo la borsa del ghiaccio dalla caviglia della ragazza < Credo che posso bastare > aggiunse
< Mi sento già meglio > disse Hinata muovendola
< Spero che non si gonfi > affermò Naruto abbassando il capo, pensando che se si sarebbe gonfiata fosse solo colpa sua. Era a causa sua se Hinata era caduta.
< Non dire così > disse la ragazza prendendo il mento del ragazzo per alzargli il volto per poi dargli un piccolo bacio < Non è colpa tua > continuò baciandolo nuovamente, ma a differenza del bacio di prima, questo fu molto più passionale. Quando le loro lingue si incontrarono iniziarono a combattere. Si dovettero staccare per riprendere fiato, ma subito dopo Naruto ritornò all’attacco alzandosi lentamente, mentre Hinata si faceva più al centro del letto
< Sei sicura? > domandò Naruto appena si allontanarono per riprendere fiato
< Si > rispose Hinata.
Quando il ragazzo sentì quella semplice parola, si fiondò nuovamente sulle labbra della ragazza come se non ci fosse un domani, introducendo la mano nella spaccatura del vestito e toccandogli sulla mutandina. Appena il ragazzo toccò la sua intimità, dalla labbra di Hinata uscì un piccolo gemito, che quando il ragazzo lo sentì, pensò di volerlo riascoltare nuovamente, ancora e ancora
< Fammi tua Naruto > affermò Hinata, quando Naruto iniziò a baciargli il collo. Il ragazzo sentendo quella richiesta non si fece pregare due volte, entrando in azione.
Appena il ragazzo, sfinito, si sdraiò al fianco di Hinata
< Devo dire che non sei niente male > osservò la ragazza posizionandosi sul fianco e guardando il ragazzo sorridere < Anche se mi aspettavo di meglio > continuò facendo voltare verso di se Naruto, con in volto un’espressione sconvolta
< Cosa? > domandò incredulo di aver sentito quelle parole. Nessuna ragazza si era mai lamentato di lui. Anzi dicevano sempre che fosse molto bravo.
< Stavo solo scherzando > affermò Hinata, mentre Naruto si calmò al suono di quelle parole < Devo dire che sei molto bravo > aggiunse sorridendo per poi posizionarsi sul ragazzo e dandogli un piccolo bacio sulle labbra
< Certo che sei proprio insaziabile > fece notare il ragazzo sorridendo < Abbiamo appena finito > aggiunse
< Non mi basta una sola volta > affermò iniziando a baciargli il collo
< Ed io sarei il pervertito? > chiese
< Forse > rispose Hinata, sorridendo, guardando il ragazzo negli occhi per poi iniziare a baciargli il petto. In quel momento Naruto pensò che avesse fatto veramente bene a scegliere lei come ragazza.

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La mattina dopo, Naruto fu svegliato dai raggi del sole che entravano dalla finestra. Si strofinò gli occhi e quando vide il viso della ragazza poggiato sul suo petto, sentì il suo cuore accelerare. Pensò che quando dormiva, la ragazza assumesse una figura angelica. Si avvicinò piano al capo per donargli un piccolo bacio. In quel momento Hinata aprì gli occhi. Dopo averli strofinati
< Buon giorno > disse alzando il capo per vedere il volto del ragazzo
< Giorno > affermò l’Uzumaki sorridendo e quando la ragazza vide quel sorriso, il suo cuore perse un battito pensando che il volto di Naruto appena sveglio sembrasse una visone celeste
< Che ore sono? > domandò la ragazza poggiando nuovamente il capo sul petto di Naruto, trovandolo alquanto comodo
< Sono le dieci > rispose e quando Hinata sentì che ore fossero, scattò subito in piedi, spaventando il ragazzo < Cosa è successo? > aggiunse chiedendosi preoccupato
< Mia sorella parte oggi > disse scendendo dal letto ed iniziando a raccogliere l’intimo per terra < Devo andare alla stazione a salutarla > aggiunse
< A che ora parte? > chiese l’Uzumaki
< Ha il treno alle undici meno un quarto > rispose la ragazza prendendo da terra il vestito
< Allora ti accompagno > affermò Naruto scendendo dal letto
< Hai la macchina nel parcheggio dell’albergo? > domandò Hinata sperando in una risposta affermativa da parte del ragazzo
< Si > rispose
< Allora mi affido a te > affermò Hinata, mentre sul volto del ragazzo nasceva un sorriso a trentadue denti
< Lascia fare a me > disse mettendosi le mutande
< Forse questa volta, la tua guida sportiva mi sarà utile > fece notare Hinata sorridendo guardando il ragazzo
< Non solo ti servirà questa volta, ma anche altre volte > affermò il ragazzo abbottonandosi il pantalone
< Ok ok > disse Hinata < Fai presto > aggiunse
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Appena Naruto fermò la macchina al parcheggio della stazione, i due scesero come fulmini
< Devo dire che anche questa volta me la sono fatta sotto dalla paura > osservò Hinata
< Come sempre > affermò l’Uzumaki sorridendo, mentre correvano per raggiungere il binario dal quale partiva il treno che doveva prendere la sorella della ragazza.
Quando arrivarono lì, trovarono Hanabi e Konohamaru vicino al treno
< Aspettate > urlò Hinata appena li vide attirando la loro attenzione
< Cosa ci fai qui Hinata? > chiese Hanabi sorpresa di vederla. Pensava che non la venisse a salutare
< Certe volte fai delle domande proprie stupide > rispose Hinata < Sono venuta per salutarvi > aggiunse
< Non dovevi fare tutta quella strada > affermò Konohamaru < Ci eravamo già salutati ieri > continuò
< Cosa più importante > iniziò Hanabi osservando la sorella < Perché sei scalza? > domandò incuriosita da ciò
< È una lunga storia > rispose la sorella
< Aspetta un attimo > disse Hanabi guardando meglio la sorella maggiore < Hai la caviglia gonfia > continuò allarmata
< Non ti preoccupare è una cosa da niente > affermò Hinata
< Come…> disse Hanbi ma fu interrotta dal fischio del controllore
< Dobbiamo andare Hanabi > fece notare Konohamaru
< Mi raccomando fate buon viaggio > disse Hinata abbracciando prima il ragazzo e successivamente la ragazza
< Tu > disse Hanabi indicando Naruto < Trattala bene > aggiunse additando la sorella. Aveva capito che tra i due fosse successo qualcosa, in quanto erano venuti insieme in stazione
< Certo > affermò Naruto stringendo la mano di Hinata, mentre i due salivano sul treno.
Una volta che il treno partì
< Ora che si fa? > chiese il ragazzo
< Io devo fare un servizio > rispose la ragazza
< Allora ti accompagno > disse Naruto
< Non puoi venire > affermò Hinata
< Perché? > domandò il ragazzo
< È una sorpresa > rispose la ragazza < Lo scoprirai domani > aggiunse sorridendo
  
                            ----------------------------

La mattina seguente, quando Naruto entrò nel suo ufficio notò la ragazza seduta sul divano. Rimase sorpreso nel constatare che quel divano non fosse quello che ci fosse prima
< Perché c’è un nuovo divano? > domandò curioso
< L’ho comprato ieri > rispose la ragazza sorridente
< Come mai? > chiese Naruto
< Perché su quel divano lo hai fatto con troppe ragazze > rispose Hinata < Su questo lo farai solo con me e ci creeremo dei bei ricordi > aggiunse sorridendo, osservando nascere il sorriso sul volto del ragazzo, il quale trovava molto affascinante quella cosa
< Come mai è di colore arancione? > domandò non capendo il perché la ragazza avesse scelto un coloro del genere
< Ho chiesto in giro ed ho scoperto che il tuo colore preferito è l’arancione. Così ho deciso di prenderlo di quel colore > rispose
< Ottima scelta > affermò Naruto chiudendo la porta a chiave per poi guardare la ragazza
< Vuoi per caso già provarlo? > domandò Hinata stendendosi
< Certo > rispose Naruto togliendosi la giacca per poi raggiungerla ed incominciandola a baciare. In quel momento capì di essere follemente innamorato di lei e che sarebbero stati insiemi per sempre.
 
Note autore:
Ecco il sedicesimo capitolo.
Come vi sembra? È stato di vostro gradimento?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare John Smith e Azul5 per aver commentato il capitolo precedente; Aeryn per aver aggiunto la storia tra le seguite e tra le preferite; un ringraziamento anche a tutti i lettori silenziosi
Alla prossima.

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Capitolo 17
*** Epilogo ***


                                      EPILOGO
 < Io vado signor presidente > enunciò la ragazza, sulla soglia della porta, attirando l’attenzione di Naruto che sentendo quelle parole alzò lo sguardo dai documenti che stava controllando, per dirigerlo sulla segretari che non era Hinata. Infatti quest’ultima dopo la nascita del loro primo figlio aveva continuato a lavorare ma dopo il parto della secondogenita aveva deciso di dedicarsi completamente a loro.
< Ottimo lavoro oggi > affermò sorridendo < Ci vediamo domani > continuò mentre la ragazza chiudeva la porta e Naruto riportava svogliatamente lo sguardo sui fogli. Guardò l’ora sul telefonino, decidendo, dopo aver visto l’ora che per quel giorno potesse anche bastare. Voleva tornare a casa per giocare con i suoi figli ed abbracciare la sua bellissima moglie. Aveva notato che da quando Hinata non lavorasse più lì, il tempo trascorreva molto lentamente. Non poteva farci niente in quanto aveva no deciso entrambi che era meglio che Hinata si dedicasse ai loro figli.
Si alzò dalla sedia per dirigersi all’attaccapanni posto vicino la porta. Mentre stava mettendosi il giaccone, il suo sguardo cadde sul divano arancione, comprato dieci anni fa. Il solo sguardarlo gli face nascere un piccolo sorriso sul viso, ricordando tutti gli eventi felici trascorsi su quel piccolo divano, come ad esempio la prima parola del loro primogenito oppure l’aver concepito la loro secondogenita.
Fu riportato nel mondo reale dal suono del cellullare nella tasca. Quando lo estrasse per vedere chi fosse, sorrise alla vista del numero
< Papa quando torni a casa? > domandò una voce dall’altro capo del telefono
< Sto appena uscendo dall’ufficio > rispose l’Uzumaki sorridendo sentendo la voce della sua bambina
< Fai presto > affermò
< Agli ordini capo > disse Naruto facendo il saluto militare per poi staccare la chiamata ed uscire dal suo ufficio
                        
            -------------------------------

< Papa sarà felice vedendo questo? > domandò la bambina guardando la madre
< Sono convinta che ne sarà entusiasta > rispose la madre sorridendo < In più il ramen è il suo cibo preferito > aggiunse girando il brodo sul fuoco
< Sono sicuro che non l’ho apprezzerà affatto > fece notare un bambino seduto a capo tavola
< Non dire così fratellone > affermò la bambina guardando il fratello
< Himawari scendi dalla sedia > disse Hinata preoccupata che la figlia potesse cadere da questa, in quanto non stava seduta ma all’impedi < E tu tratta un po’ meglio tuo padre > aggiunse dirigendo lo sguardo su suo figlio, che sentendo quelle parole sbuffò, mentre la sorella scendeva dalla sedia come le aveva consigliato la madre
< Non so perché vi date tanto da fare per quel vecchio > osservò il bambino
< Mi preoccupo per lui perché lo amo sempre di più. Più passano gli anni e più il mio amore per tuo padre cresce > disse Hinata arrossendo leggermente a causa delle parole appena dette
< Mamma non dire queste cose imbarazzanti > affermò il bambino disgustato dalle parole della madre
< Primo o poi anche tu ti innamorerai Boruto > osservò Hinata < Poi verrai a dirmi cosa si prova quando si è innamorati > aggiunse
< Ma anche no > affermò Boruto < Non amerò mai nessuno > continuò
< Non hai ancora trovato la persona giusta. Ecco perché dici questo > fece notare la madre
< A me piace già un bambino > affermò Himawari, intrufolandosi nella conversazione attirando l’attenzione dei due
< Cosa > urlò Boruto incredulo a quelle parole
< Sono contenta per te > disse Hinata sorridendo < Ma per il momento non lo dire ancora a tuo padre. Sai com’è fatto > aggiunse ricevendo in cambio un sorriso dalla figlia. Poteva solo immaginare cosa avrebbe fatto Naruto alla notizia che la sua piccola principessa avesse una cotta per un bambino. Come minimo sarebbe uscito a cercarlo ed una volto trovato lo avrebbe fatto scomparire dalla faccia della terra.
< Voglio sapere chi è > affermò Boruto sbattendo il pugno sul tavolo
< Non te lo posso dire > disse Himawari abbassando il capo per nascondere il leggero rossore sul suo viso
< Non mi interessa di quello che dici > affermò Boruto < Sono tuo fratello maggiore e pretendo di saperlo > aggiunse sperando di aver convito la sorellina con quelle parole
< Se ha detto che non vuole dirlo, lasciala stare > disse Hinata sperando che il figlio la finisse di insistere
< Te lo dico > affermò Himawari ancora con il capo abbassato < Devi promettermi però che non riderai > continuò alzando il viso
< Promesso > disse Boruto posando la mano sul cuore
< Mi piace Shikadai > affermò la bambina con le gote arrossate
< Per questo vieni sempre a giocare con noi? > domandò Boruto
< S-si > rispose la bambina balbettando abbassando il capo
< Ok allora da domani non verrai più > affermò Boruto, mentre il capo di Himawari scattò verso l’alto
< Perché? > domandò sentendo crescere la rabbia nei confronti del fratello
< Perché ho deciso così > rispose in modo disinvolto Boruto facendo innervosire ancora di più Himawari
< Mamma > urlò la bambina
< Boruto non fare il bambino > affermò Hinata sperando di convincere il figlio
< Non mi interessa > disse Boruto rimanendo fermo sulla sua posizione
< Per caso sei geloso di tua sorella? > domandò Hinata inclinando il capo
< Per carità > rispose < è solo una palla al piede ecco perché ho detto che non deve più venire > aggiunse 
< Non permetterti di parole così di tua sorella > disse Hinata con tono aggressivo
< E poi sono sicuro che Shikadai non ricambierà mai i tuoi sentimenti > affermò Boruto, mentre sentendo quelle parole dagli occhi di Himawari iniziarono a scendere delle lacrime, che appena furono viste dal fratello, quest’ultimo pensò di aver esagerato < Scusa Hima, non volevo…. > aggiunse
< Sei solo un cretino > disse la bambina interrompendo il fratello e correndo verso le scale che portavano al piano di sopra, dove erano situate le camere da letto
Proprio quando stava salendo le scale, sentì aprire la porta d’ingresso. Corse subito vicino ad essa e quando vide il padre lo abbracciò
< Cosa c’è Himawari? > chiese Naruto preoccupato, sentendo i singhiozzi della sua bambina
< Boruto è un cretino > rispose
< Boruto > urlò Naruto, facendo gelare il sangue del figlio
< Cosa hai detto a tua sorella per farla piangere? > domandò una volta raggiunta la cucina
< Solo che Shikadai non ricambierà mai i suoi sentimenti > rispose il bambino sperando che il padre si calmasse
< Di quali sentimenti stiamo parlando?> chiese Naruto allarmatosi da quelle parole
< Devi sapere che ad Hima piace il mio amico Shikadai > rispose Boruto, mentre sul volto di Naruto nasceva un’espressione omicida
< Ok adesso lo vado ad uccidere > affermò Naruto voltandosi per uscire nuovamente di casa
< Stai fermo lì > disse Hinata, bloccando sul posto il marito, il quale quando sentì le parole della moglie si voltò lentamente < Non devi fare proprio niente > continuò
< Ma aveva detto che sarebbe stata sempre con me > affermò Naruto abbassando il capo per guardare la figlia
< È stato tanto tempo fa papa > disse la bambina < E poi tu hai già la mamma > aggiunse sorridendo
< Infatti tu hai già me > affermò Hinata sorridendo avvicinandosi al marito e donandogli un dolce bacio sulle labbra
< Queste cose fatele quando state da soli > disse Boruto inorridito da quello che avesse appena visto, facendo ridere i suoi genitori
< Ma dai sono così dolci > affermò Himawari ricevendo in cambio un’occhiataccia dal fratello < Questo vuol dire che si amano ancora come se fosse il primo giorno > aggiunse guardando i suoi genitori
< Lo puoi dire forte > disse Naruto, voltando lo sguardo verso la moglie, sorpreso dal fatto che Hinata non avesse dette niente
< Mi hai anticipato > affermò la donna, facendo tirare un sospiro di sollievo al marito, il quale credeva che si fosse già stancata di lui < Il mio amore non ha fatto altro che crescere ancora di più > aggiunse, abbassando il capo, facendo rimanendo senza parole Naruto. Per farlo riprendere, gli donò un piccolo bacio sulle labbra
< Ancora con questi baci > disse Boruto disgustato da quello che aveva nuovamente visto, ricevendo in risposta un altro bacio dei suoi genitori
< Ok dopo questo vado in camera mia, altrimenti potrei vomitare > affermò il bambino alzandosi dalla sedia
< Tu non vai da nessuna parte > disse Hinata < Non puoi andare di sopra > aggiunse, ma proprio quando finì di dire quelle semplici parole, dal baby monitor si sentì il pianto di un bambino.
< Vado io tu continua a cucinare > affermò Naruto, mentre Hinata lo ringraziava mentalmente. Non sapeva cosa avrebbero combinato se avesse lasciato il marito insieme ai figli a cucinare. Di sicuro avrebbe dovuto comprare una cucina nuova
                      
                        --------------------------------

Appena aprì la porta della stanza da dove proveniva il pianto, si diresse immediatamente vicino alla culla dalla quale estrasse un piccolo bambino dai capelli rossi per poi sedersi sulla sedia vicino alla culla
< Dai fai il bravo Minato > disse Naruto mentre cullava il figlio < Papa è tornato > aggiunse e sentendo quelle parole, il piccolo cessò di piangere come se volesse le coccole del padre
< Bravo piccolo > affermò il padre toccandogli la piccola guancia paffuta, ricevendo in risposta una piccola risata che riempì il cuore di Naruto pieno di felicità
< Si è calmato? > domandò Hinata, che dopo aver preparato i piatti, salì al piano superiore per dare una controllata. Quando vide il marito con in braccio il loro terzogenito, sentì il cuore colmo di gioia. In quel momento ringraziò il cielo di avergli fatto conoscere Naruto.
< Così sembra > rispose Naruto alzandosi dalla sedia per poi avvicinarsi alla culla, dove poggiò dolcemente il figlio, il quale quando il padre lasciò la presa su di lui afferrò il suo indice, come se non lo volesse far andare via.
< Perché non lo portiamo giù? > chiese, voltandosi verso la moglie, con espressione da cucciolo bastonato che quando Hinata la vide non poté far altro che acconsentire.
Quando chiusero la stanza del bambino, sentirono suonare il campanello chiedendosi chi fosse. Non aspettavano nessuno a quell’ora. Capirono chi fosse, quando i figli andarono ad aprire la porta ed urlarono “Nonna”, mentre il piccolo in braccio a Naruto sorrise sentendo quelle grida
< A questo bambino piace la confusione > osservò l’Uzumaki sorridendo
< È normale è tuo figlio > affermò Hinata
< Cosa vuoi dire con questo? > chiese il biondino
< Che con te in giro c’è sempre confusione > rispose come se fosse una cosa ovvia < Ormai mi ci sono abituata anche io e non ne posso più farene a meno > aggiunse sorridendo, prendendo la mano del marito per scendere giù a salutare i suoceri.
< Ti amo alla follia > affermò Naruto fermando la moglie appena raggiunsero le scale
< Lo so > disse Hinata < Anche io ti amo alla follia > aggiunse abbassando leggermente il capo per nascondere il rossore sulle gote. Quando Naruto, vide il rossore sul viso di Hinata, sorrise e pensò che la moglie non fosse cambiata di una virgola da quando l’aveva conosciuta, fortunatamente aggiunse alla fine.
< Scendiamo che ci aspettano > affermò l’Uzumaki dopo aver dato un piccolo bacio sulla guancia della moglie, sorprendendola, iniziando a scendendo le scale e pensando che l’avrebbe amata sempre, fino alla morte.
                                                 FINE
 
Note autore:
Ecco l’ultimo capitolo.
Come vi sembra? Vi è piaciuto?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente; tutti coloro che hanno recensito i capitoli di questa storia; le persone che l'hanno aggiunta tra le seguite, tra le preferite e tra quelle da ricordare e tutti i lettori silenziosi.
Grazie mille.
Alla prossima

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