Tu riesci a vedermi davvero

di flur
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Okay, ci proviamo ***
Capitolo 2: *** Il nostro piccolo Paradiso ***
Capitolo 3: *** Non so se questo è amore ma non importa ***



Capitolo 1
*** Okay, ci proviamo ***


Tu riesci a vedermi davvero
Okay, ci proviamo
Non ero ancora sicura della mia scelta, probabilmente mi stavo cacciando in qualcosa di più grande di me ma ormai non potevo più tirarmi indietro. Avevo accettato di andare con Saul a fare ripetizione in un ‘’posto speciale’’. Ancora non sapevo quale fosse la sua idea di posto speciale e sperai che non intendesse il suo letto. Il mio prof di latino mi aveva chiesto di aiutarlo a studiare e fino ad allora lo avevo sempre fatto volentieri, voglio dire a chi non piacerebbe guardare quei bellissimi capelli biondi abbastanza lunghi da coprirgli gli occhi blu scuro, tutti i giorni davanti ad una buona tazza di cioccolato firmata Kake’s. Ogni giorno ci vedevamo alle tre per studiare in un piccolo bar in centro ma ieri ero dovuta scappare via alle 17:00 perché come al solito ero in ritardo. Dovevo vedermi con un amico. David, un simpatico e dolce ragazzo che frequentava il mio stesso corso di letteratura inglese. Quando l’avevo detto a Saul per giustificare la mia improvvisa fuga l’avevo visto rabbuiarsi un po’, fin quando non se né uscito con quest’idea del posto speciale. Ammetto di essere spaventata.
Mi guardo allo specchio per la centesima volta. Le precedenti 99 ero sempre riuscita a trovare qualcosa che andava: una sbavatura dell’eyeliner, braccialetti che improvvisamente non mi piacevano più, una macchia sulla maglietta (bhe ammetto di esser stata felice di averla trovata). Al centesimo sguardo mi sembravo abbastanza okay. La maglietta bianca si adattava al mio corpo senza risultare volgare e i pantaloni neri creavano un bel contrasto con la maglia e le scarpe anch’esse bianche. Mi ero truccata giusto per non avere la stessa faccia di un cadavere e avevo sistemato i miei lunghi capelli castano scuro con delle forcine. Ero piuttosto soddisfatta nel complesso. Direi che adesso ero un’Alessia abbastanza carina. Non appena il campanello suonò il mio cuore mancò un battito per poi accelerare paurosamente il suo ritmo. Afferrai la borsa con i libri e subito uscì di casa trovando Saul in tutta la sua bellezza appoggiato alla sua auto grigio metallizzata. Indossava dei jeans che gli fasciavano le gambe in modo divino e i muscoli di braccia e petto sembravano chiamarmi, deliziosamente fasciati dalla maglietta bianca che indossava. Bhe, di certo se era il sogno di ogni ragazza che lo avesse visto anche solo di sfuggita c’era un motivo. E ora mi stava sorridendo mentre si avvicinava a me. Sentì la gambe molli e ebbi la certezza che i miei capelli avessero preso vita propria attorcigliandosi in maniera tanto ridicola da giustificare quel sorriso. Eppure la parte razionale di me sapeva che ciò non era possibile e che il suo non era un sorriso di scherno. Non appena mi raggiunse mi posò un delicato bacio sulla guancia inondandomi col suo profumo.
‘’E’ un piacere rivederla ,dolce signorina’’ Ricambiai il suo sorriso e mi sentì subito più a mio agio.
‘’Piacere mio’’ 
‘’Allora pronta ad una giornata di puro e fantastico divertimento con l’uomo dei tuoi sogni?’’
‘’E io che pensavo dovessimo studiare!’’
‘’Nah, e poi non hai negato che sono l’uomo dei tuoi sogni’’ Mi guardò alzando un sopracciglio e facendomi arrossire fino alla punta dei piedi, ma non diedi per vinta.
‘’Non l’ho mai nemmeno detto’’ dopo ciò mi avvicinai alla sua auto non credendo nemmeno io a ciò che avevo appena detto. Lo sentì ridere dietro di me e dopo avermi raggiunta mi afferrò un braccio impedendomi di salire.
‘’Farò in modo che tu lo dica’’ mi lasciò lì confusa e dopo avermi sorriso di nuovo salì in macchina.
Eravamo in viaggio da circa 10 minuti e per tutto il tempo non avevo fatto altro che  guardare fuori dal finestrino alla ricerca di indizi che mi potessero indicare dove mi stava portando.  Nonostante le mie continue proteste non aveva voluto dirmi niente, anzi per tutta risposta alzava gli occhi al cielo e aveva preso canticchiare le canzoni che passavano alla radio. Quando poi l’avevo spenta mi aveva rivolto uno sguardo che non prometteva niente di buono, specialmente se associato a quel sorriso tentatore. Lo guardai aspettandomi che facesse qualcosa ma tutto ciò che ottenni fu un ‘’dopo’’ prima che riaccendesse la radio. Non l’avrei mai ammesso ma mi stavo divertendo da morire.
‘’Eccoci qua’’ la sua voce mi riscosse dalle miei riflessioni. Uscì dalla macchina guardandomi intorno ma tutto ciò che vedevo era uno sterrato circondato da un bosco.  Lo vidi camminare verso il bosco e quando si girò vedendomi ancora saldamente ancorata alla sua macchina scoppiò a ridere.
‘’Oh insomma hai così poca fiducia in me?’’
‘’Non si tratta di fiducia stai bellamente cercando di farci sbranare da qualche orso e poi come studiamo se non hai portato nemmeno un libro?’’
‘’Solo tu saresti riuscita a passare da orsi sbranatori, che tra parentesi non ci sono in questi boschi, alle ripetizioni’’ feci spallucce, in effetti aveva ragione
‘’Bheee, tu non hai risposto alla mia domanda e poi il fatto che non ci siano orsi non vuol dire che non potremmo finire col perderci, o potremmo morire di fame, o perdere il senso dell’orientamento…’’ okay stavo evidentemente cercando delle scuse ma l’idea di entrare in quel bosco da sola con lui mi metteva in ansia. Non perché temessi che mi facesse del male o che realmente ci accadesse qualcosa, più che altro perché mi sembrava tutto così assurdo. Interruppe il mio monologo sui pericoli del bosco avvicinandosi a me e appoggiandomi le mani sulle guancie. Trattenni il fiato ma subito dopo mi diedi dell’idiota per averlo fatto, aveva un odore buonissimo.
‘’Pensi davvero che permetterei che ti accadesse qualcosa di male?’’
‘’N-no mi fido di te è solo che… non lo so io…’’
‘’Non ti preoccupare, non farò niente che  tu non voglia e ti prometto che ci divertiremo e che ti riporterò a casa sana e salva.’’ Sorrisi e mi avvicinai leggermente a lui che mi abbracciò con dolcezza. Strinsi le braccia attorno al suo collo mentre le sue mani mi accarezzavano dolcemente la schiena.
 Sorrisi  contro la sua spalla.
 
Spazio autrice:
Ciao a tutti!!! Finalmente sono riuscita a pubblicare questa storia. Era nata come una one-shot ma poi ho pensato di suddividerla in 3 capitoli pubblicati uno oggi, uno domani e uno dopodomani.  Il suo unico scopo è raccontare un momento d’amore tra due ragazzi ancora alla scoperta del forte sentimento che provano.  Spero che la storia vi piaccia e mi raccomando lasciate una recensione così da farmi sapere cosa ne pensate.
Baci Flur                                                                                                                                       

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Capitolo 2
*** Il nostro piccolo Paradiso ***


Il nostro piccolo Paradiso
Dopo esserci allontanati aveva aperto il bagagliaio dell’auto mettendoci dentro la borsa con i miei libri e facendomi scoppiare a ridere. Aveva poi preso un piccolo cestino e al mio sguardo interrogativo mi fece segno di non far domande. Sorridendo mi prese per mano e ci inoltrammo nel bosco. Ogni tanto mi afferrava per i fianchi aiutandomi a superare tronchi abbattuti probabilmente da qualche fulmine. Non so per quanto tempo camminammo ma nessuno dei due disse niente, ci limitavamo a tenerci per mano. Ad un certo punto si mise dietro di me coprendomi gli occhi con una mano.
‘’Benvenuta nel mio piccolo Paradiso’’ Ci spostammo in avanti di qualche passo e quando tolse la mano vidi una bellissima radura inondata di sole, i cui raggi si riflettevano sulla superficie di un laghetto al centro di quel piccolo Paradiso. Sorrisi alla vista di quella meraviglia e mi avvicinai al lago quasi correndo . Lo sentì ridere dietro di me ma non mi fermai. Una volta arrivata alla sponda mi sedetti osservando l’acqua talmente limpida che si vedeva il fondale. Attorno ad un piccolo gruppo di rocce al centro del lago tutto ciò che si vedeva era un blu scuro segno che l’acqua lì era più profonda. Mi girai, curiosa di sapere perché avesse deciso di condividere con me tutto questo. Lo trovai steso di fianco sul prato con la testa sorretta dal braccio. Il cestino l’aveva messo poco lontano da lui. Quando i nostri sguardi si incrociarono mi fece segno di avvicinarmi a lui. Lo feci e quando fui abbastanza vicina mi afferrò un braccio, tirandomi finche non finì distesa accanto a lui sull’erba. Mi scappò un grido per la sorpresa e lui sorrise. Quel sorriso non prometteva niente di buono e in fatti in un attimo mi trovai preda della risate per il solletico che mi stava facendo.  Non riuscivo a smettere di ridere e lui si unì alla mia risata. Non avevo mai riso così tanto  e non l’avevo mai sentito ridere con così tanta libertà. Quando finalmente smise di torturarmi mi trovai ansimante sotto di lui. I suoi capelli mi solleticavano le guance e i nostri nasi si sfioravano. Pensai che mi avrebbe baciata e io di certo non l’avrei fermato. Ma non lo fece e si allontanò da me stendendosi al mio fianco.
‘’Questo era per la radio’’ mi sorrise, cercando di nascondere l’imbarazzo che si era creato. Gli sorrisi ancora rossa in viso e rivolse lo sguardo verso il cielo.
‘’Come hai scoperto questo posto?’’
‘’Quando ero piccolo durante una gita mi sono allontanato dalla mia classe perché avevo visto un uccello volare in questa direzione e volevo vederlo da vicino. L’ho seguito fino a qui. Da allora ci vengo ogni volta che ho bisogno di pensare o di stare un po’ da solo. Non ci avevo mai portato nessuno.’’
‘’Però io sono qui… perché?’’ si girò verso di me fissando i suoi occhi nei miei. Blu contro marrone.
‘’C’è qualcosa in te che mi impedisce di starti lontano… so che può sembrare strano ma non riesco a fare meno di… ‘’ Non l’avevo mai visto così in difficoltà con le parole,di solito era sempre così abile. Prese un bel respiro e poi continuò a parlare.
‘’Non so perché, né come mai ma non riesco a starti lontano e nemmeno voglio farlo. Tutti coloro che sono intorno a me non mi conoscono. Voglio dire, sono stato con parecchie ragazze lo ammetto e forse ho anche sbagliato. Ma nessuna di loro ha mai cercato di vedere qualcosa di più in me. Mai nessuno dei miei ‘’amici’’ si è mai interessato a qualcosa che non sia sesso o ragazze.  Si nascondono tutti dietro un muro di falsità. Quando sei con loro sei il migliore che possa esistere, ma appena volti le spalle c’è sempre un buon motivo per parlarti dietro. Tu non sei così. Tu non ti nascondi, se faccio qualcosa che ti dà fastidio o che trovi stupido me lo dici e basta. Sei sempre la stessa. E sei sempre fantastica.’’
Rimasi a bocca aperta, col cuore che batteva all’impazzata. Non ero mai stata brava con le parole e lui mi aveva appena fatto il discorso più bello che io avessi mai sentito. Non smetteva di guardarmi, probabilmente si aspettava che dicessi qualcosa, ma non riuscivo. Non volevo rovinare il momento dicendo la cosa sbagliata ma lui interpretò male il mio silenzio.
‘’Mi dispiace io… non volevo infastidirti o correre troppo io…’’
‘’No tu non hai fatto niente di male’’ Mi avvicinai a lui e gli accarezzai la guancia. Si mise a sedere avvicinandosi a me e io lo abbracciai.
‘’Non volevo che pensassi di aver sbagliato qualcosa. Nessuno mi aveva mai detto cose così dolci e…’’ Cercai di trovare le parole giuste ma sapevo che niente di ciò che avrei potuto dire sarebbe stato all’altezza . Quindi mi allontana leggermente da lui, che mi guardò confuso, e gli bacia la guancia. Premetti le labbra contro la sua pelle per diversi secondi prima di allontanarmi e ricambiare il suo dolce sorriso. La sua mano risalì lungo la mia schiena con dolcezza fino ad arrivare alle forcine che avevo tra i capelli. Le sfilò dolcemente lasciandole cadere tra l’erba e infilò le dita tra i miei capelli.
‘’Così ti piacciono di più?’’
‘’Si direi di si’’
Restammo a guardarci negli occhi fino a quando un rumore ci fece sussultare. Ci voltammo e vedemmo un piccolo uccellino cinguettante appoggiarsi su un albero. Scoppiammo a ridere e poi lui si alzò.
‘’Okay ora facciamo il bagno!’’
‘’Il bagno? Nel lago? Ora?’’
‘’Si perché’’ chiese mentre cominciava a togliersi la maglietta. Rimasi incantata da tanta meraviglia. Tatuaggi neri coprivano parte del suo corpo e io volevo accarezzarli uno per uno e sapere cosa significavano. Quando però cominciò a slacciarsi i pantaloni mi girai di scatto dall’altro lato.
‘’Oh mio Dio! Ma sei impazzito?!’’
‘’Oh andiamo che c’è di male! Sarà divertente!’’
‘’Non ho il costume! E nemmeno tu e poi se ci fossero i pesci?’’
‘’Hai l’intimo?’’
‘’Si’’
‘’E allora sei a posto. E poi non ci sono pesci stai tranquilla.’’
‘’Quando usciremmo moriremmo di freddo’’
‘’Nah vedrai che un modo lo troviamo’’
Non lo sentì più trafficare con i vestiti e fui tentata di girarmi per vedere cosa stesse facendo. Ma prima che mi muovessi un paio di braccia mi circondarono la vita, stringendomi contro un petto muscoloso e pericolosamente nudo. Sussultai e girai il viso di scatto trovandomi il suo a pochi millimetri. Lascia correre le sguardo lungo le sue braccia muscolose osservando i suoi tatuaggi. Volevo toccarli e probabilmente lui se ne accorse perché mi afferrò una mano posandomela sul suo braccio.  Arrossì ma non mi fermai, anzi disegnai il contorno di ogni tatuaggio che riuscivo a raggiungere in quella posizione. E da come aveva affondato il viso tra i miei capelli non sembrava dargli fastidio. Quando però cominciai a scendere lungo il suo petto mi fermò.
‘’Forse è il caso di fermarsi ora’’  il suo respiro era veloce e corto come il mio.
 ‘’Si f-forse hai ragione’’ Si alzò e con una breve corsa si tuffò in acqua.
 
Spazio autrice:
Eccomi qui come promesso con il secondo capitolo della storia! Spero che vi stia piacendo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate dell’ambientazione, dei personaggi o dei loro modi di fare tramite una recensione. Mi raccomando :)  la vostra opinione sulla storia mi interessa molto. Ci vediamo domani con il gran finale della storia! Mi raccomando non perdetelo e recensite :)
Baci Flur
 

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Capitolo 3
*** Non so se questo è amore ma non importa ***


Non se questo è amore ma non importa
‘’Coraggio Ale l’acqua è fantastica!’’
‘’Okay magari bagno un po’ i piedi’’
‘’Sei senza speranze!’’ Ignorai la sua risata mentre mi sedevo sulla sponda del lago con i piedi immersi in acqua. Era un po’ fredda ma di sicuro fantastica. Si avvicinò a me e mi afferrò le caviglie cominciando a disegnarvi dei cerchietti sopra.
‘’Coraggio Ale non è bellissima?’’
‘’Si ma…’’ le mie proteste erano sempre più deboli e sapevo che alla fine l’avrei fatto il bagno con lui.
‘’Coraggio metti la mia maglia e muoviti’’ Sorrisi
‘’Non mi guardare’’
‘’No’’
‘’Ti devi girare per non guardarmi’’
‘’Nah’’ Risi e lui si girò. Cercai di spogliarmi il più in fretta possibile e infilai subito la sua maglietta.
‘’Hai finito?’’
‘’Si’’ Si girò verso di me squadrandomi da capo a piedi e la sua maglietta che arrivava a coprire poco più di metà coscia non aiutava. Cercavo di nascondere il mio imbarazzo camminando verso la riva ma sentivo il suo sguardo sulla pelle quasi fosse fuoco. 
‘’Ti ho già detto che non sono una gran nuotatrice?’’
‘’Nel senso che poi entri in acqua e sei una nuotatrice olimpica?’’
‘’No nel senso che sto a galla e faccio qualche bracciata.’’
‘’Okay tranquilla ti prendo io’’ Mi sedetti sulla riva e lui mi afferrò per i fianchi aiutandomi ad entrare in acqua. Era molto più fredda di quanto sembrasse ma non ci pensavo dal momento che la maglietta era bianca e io avevo un reggiseno nero. Quando vidi il suo sguardo accarezzare tutto il mio corpo cercai di coprirmi premendomi contro di lui e facendolo irrigidire.
‘’Se stai cercando di nascondere le tue… grazie… premersi contro il petto di un uomo non è esattamente la scelta migliore’’ Arrossì all’istante e mi allontanai.
‘’Se tu non fossi un pervertito io non avrei bisogno di nascondermi’’ alzai il mento con aria orgogliosa per la mia risposta
‘’Oh ma insomma se fossi un pervertito non mi sarei limitato a guardare’’ disse alzando gli occhi al cielo. Sbuffai e dopo avergli dato uno schiaffetto sulla spalla, okay lo ammetto ho ceduto alla tentazione, mi allontanai e mi diressi verso le rocce che avevo visto prima. Mi sedetti su di esse e lo guardai nuotare verso di me.
‘’Mi piacciono le tue gambe’’ disse come se niente fosse afferrandomi le caviglie e cominciando a salire sempre di più con  le carezze.
‘’Non avevi detto che toccare è da pervertiti?’’
‘’Si bhe però tu sei mia quindi posso farlo’’
‘’Ah davvero? Da quando sono tua?’’
‘’Da quando hai accettato di venire qui con me’’
‘’Non sapevo di aver firmato un contratto. Fa tanto 50 sfumature di grigio’’
‘’Se vuoi possiamo fare anche quello’’ alzò le spalle e in contempo inarcò un sopracciglio. Scoppia a ridere e lui si unì a me. Le sue mani continuavano a muoversi sulle mie gambe lasciando scie di fuoco ovunque passassero e facendomi ringraziare il cielo per essermi depilata quella mattina. Quando superò il ginocchio gli feci segno di no con la testa e lui fece il labbruccio, ma comunque rispettò la mia scelta. Non volevo arrivare vergine al matrimonio né pretendevo niente di particolare, ma era la nostra prima uscita e non ero ancora sicura di cosa sarebbe successo una volta tornati a casa. Dopo aver smesso di accarezzarmi si sedette vicino a me e mi circondò le spalle con un braccio facendomi avvicinare al suo petto. Lo abbracciai e lui affondò il viso tra i miei capelli posandomi l’altra mano sulla vita. Sarei rimasta così per sempre, potevo sentire i battiti del suo cuore e sapere che stava battendo veloce come il mio mi faceva piacere. Quando però cominciò a tirar vento rabbrividì e lui se accorse perché sciolse l’abbraccio e mi prese il mento tra le dita facendomi alzare il viso verso di lui.
‘’Forse dovremmo uscire…’’
‘’Si forse è meglio’’
Una volta arrivati a riva tirò fuori dal misterioso cestino 3 coperte. Una me la mise sulle spalle e, dopo avermi  sorriso e scompigliato i capelli, ne stese una a terra e una se la prese lui.
‘’Comincio a pensare che il bagno nel lago non fosse poi così improvvisato’’
‘’Si bhe diciamo che c’era l’intenzione e quindi per precauzione…’’
‘’Farò finta di crederti’’
‘’Oh andiamo ammetti di esserti divertita molto di più con me oggi che con David ieri?’’  si sedette sulla coperta e io mi sistemai accanto a lui.
‘’Che centra David adesso?’’
‘’Lo prendo per un si?’’ Lo guardai, con i  capelli sgocciolanti che gli coprivano gli occhi e un sorriso che era sia dolce che provocatorio. Ieri David mi aveva portata in pizzeria e poi eravamo andati al cinema. Certo ero stata bene ma con Saul oggi era stato magico. Avevo improvvisato e mi ero lasciata andare, sapevo che con lui sarei stata al sicuro e sapevo anche che aveva ragione. Mi ero divertita molto di più con lui.  Ma non glielo avrei detto e mi limitai ad alzare le spalle.  Il mio sorriso però lasciava chiaramente intendere la risposta. Sorrise e aprì la sua coperta come un chiaro invito. Mi sedetti tra le sue gambe e lui mi abbracciò circondandomi anche con la coperta. Per tutta riposta lo abbracciai anch’io e lasciai che il suo corpo aderisse al mio quando lo circondai con la mia coperta. Sorrise e tirò fuori dal cesto due panini con cotto e sottilette. Scoppiai a ridere.
‘’Wow molto improvvisato!’’
‘’Ei mi sono impegnato’’
‘’Oh si lo vedo’’ Sorrise soddisfatto quando iniziai a mangiare e quando finimmo era ormai buio. Non ci eravamo resi conto dello scorrere del tempo tra chiacchiere e palline di carta fatte con i fazzoletti. Eravamo ancora abbracciati.
‘’Sono stata bene oggi’’
‘’Potremmo rifarlo’’
‘’Così non studieremo più e il prof dirà che ho una cattiva influenza su di te’’
‘’Ma per favore! Tu una cattiva influenza? Su di me?! Caso mai il contrario!’’
‘’Maschilista’’ Rise. Mi guardò negli occhi e prese ad avvicinare il viso al mio fino a quando i nostri nasi non si sfiorarono.
‘’Cosa mi hai fatto Ale? Quando sono con te è come se tutto il resto sparisse, mi basta che tu sia felice per esserlo anch’io. Non voglio altro che stare con te’’
‘’Bhe se devo essere sincera mi piace che tu voglia stare solo con me’’
‘’Non so se questo è amore ma so che non posso vivere senza di te e so che hai paura e che non ti fidi facilmente delle persone. Ma io ti chiedo solo una possibilità. Prometto che non ti deluderò.’’
Sorrisi.
E poggiai le labbra sulle sue.
Fu una bacio caldo, le nostre lingue si sfioravano e le mie mani corsero fra i suoi capelli. Saul mi accarezzò il viso con una mano e con l’altra mi avvicinò di più a se fino a farmi sedere a cavalcioni su di lui. Quando sentì qualcosa di duro sotto di me risi fra le sue labbra e lui si allontanò da me guardandomi con una dolcezza infinita.
‘’Bhe sono pur sempre un uomo’’
E risi più forte.

Spazio autrice:
E siamo arrivati all’ultimo capitolo :(  Mi dispiace mi ero affezionata a questi personaggi nonostante la storia sia abbastanza breve.  Spero vi sia piaciuta come a me è piaciuto scriverla. Fatemi sapere con una recensione se la storia vi è piaciuta. Ringrazio tutti coloro che la hanno letta e spero che vi abbia fatto estraniare per un po’ dalla realtà
Alla prossima, Baci Flur
 

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