Code Lyoko: Cortex expansion

di DeltAmb3r
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incubi: un nuovo inizio? ***
Capitolo 2: *** Cortex: il primo viaggio ***
Capitolo 3: *** XANA: Amica o nemica? ***
Capitolo 4: *** Giorno: Abituarsi alla realtà ***
Capitolo 5: *** Problemi: Nemico inaspettato ***
Capitolo 6: *** Voce: Primo giorno di scuola ***
Capitolo 7: *** Hopper: il ritorno del creatore ***
Capitolo 8: *** Paure: Incubi senza fine ***
Capitolo 9: *** Ultimatum: un segreto inquietante ***



Capitolo 1
*** Incubi: un nuovo inizio? ***


PROLOGO


 



"Mamma guarda!" la piccola Aelita giocherellava con la neve, disegnandoci con un bastoncino "ho disegnato papà!"
"Tesoro stai attenta." la richiamò la madre, con tono amorevole e sguardo dolce, abbracciata a suo marito.
"Tranquilla, sto attenta! Adesso che torni troverai un bellissimo pupazzo!" rispose la bambina dai capelli rosa. Le piaceva davvero giocare con la neve il pomeriggio, per poi stare la sera al caldo con la sua famiglia. Mentre camminava per raccogliere la neve, la piccola inciampò su un sasso che non aveva notato e per poco non cadde di faccia nella terra bianca. Venne in tempo fermata da due mani che la avevano presa per il busto e presa in braccio. Aelita, con il muso un po' sporco di neve, vide in faccia chi l'aveva salvata. Una ragazza, coperta da un giaccone, la teneva stretta a sè in braccio. La prima cosa che notò furono i lunghi capelli neri raccolti in una treccia, e il suo sorriso nel vedere la rosa così piccina.

“Dovresti stare più attenta, vostra altezza, potrebbe farsi del male.” Le rispose.
Aelita sorrise nel vederla, e la chiamò per nome. Non sentì alcun suono. L'immagine si sfocò per un istante. L'ambiente si fece più cupo, i suoi genitori erano spariti. La ragazza la guardava con un volto cupo e un viso triste e inquietante. Dai suoi occhi cominciarono a scendere lacrime nere, sempre più a somigliare a delle piccole cascate. La figura era sul punto di sciogliersi come neve al sole. La sua ombra travolse la bambina che teneva con sé.



Aelita si svegliò con affanno, nel suo letto. Si girava e rigirava tra le coperte ormai sgualcite dal troppo tirrare. Era completamente bagnata dal sudore. Lo sguardo spento di chi aveva visto cose orribili. Realizzò, poi,  di essere nella sua stanza, coprendosi il viso con le lenzuola, dandosi della stupida per aver creduto che fosse tutto reale.
Era sempre lo stesso sogno. Vedeva sempre la stessa figura, la stessa ragazza, ma non aveva la minima idea di chi fosse. Non ricordava, o forse non voleva ricordare. Sta di fatto che non conosceva quella persona in nessun modo.
Poco dopo la sveglia suonò. Aelita fece fatica a spegnerla, nonostantew fosse lì vicno. Erano le sette del mattino e doveva prepararsi a lasciare la stanza per andare a lezione.

"Buongiorno Aelita." la salutò Jeremy, appena la vide scendere dalla rampa di scale.
"Buongiorno." la sua voce era stanca e triste. Segno non positivo.
Odd se ne accorse subito. "Che ti succede principessa? Non hai dormito bene questa notte?"
"Sempre lo stesso sogno?" domandò il biondo. Aelita annuì.
Non era passato molto tempo da quando avevano distrutto Xana e spento il supercomputer. Aelita aveva cominciato a parlare di strani sogni che disturbavano il suo sonno. Diceva di sognare una persona che non aveva mai visto. Questo insospettì Jeremy non poco. Forse Xana era sopravvissuto inoltrandosi nella memoria di Aelita e provocandole incubi durante la notte? Probabile ipotesi ma assurda. Sperava davvero che non fosse così. La rosa aveva tirato fuori l'opzione di controllare il computer, ma venne scartata. Non voleva tornare. Avrebbe solo peggiorato le cose. Eppure Lyoko le mancava così tanto. Era come una seconda casa per lei.
Ulrich era intento a incenerire con lo sguardo William, il quale era in compagnia con Yumi. La ragazza parlava, ma l'altro sembrava stranamente assorto nei suoi pensieri, sembrava non ascoltarla. Il castano si sorprese. Notò subito un paio di particolari. Guardò lui, poi Aelita, poi di nuovo lui. 
"Jeremy, c'è qualcosa che non va."
Tutti si voltarono verso di Ulrich. Evitò commenti sarcastici. L' altro domandò cosa ci fosse di strano e lui indicò William "È nello stesso stato di Aelita. Sembra insonne."
"Non mi sembra strano." giustificò Jeremy, ma si insospettì subito. Aveva ragione "Però, per sicurezza, sarebbe meglio controllare."
 Il ragazzo annuì, serafico. Dopotutto, non era mica un mistero che reputasse Yumi una distrazione non da poco.

Alla vista dei guerrieri Lyoko verso di sé, il corvino era teso come la corda di un violino. Non ricordava nulla di quando era sotto il controllo di Xana, ma si sentiva tremendamente in colpa per aver causato una quantità immane di problemi a loro. Soprattutto a Yumi, con cui cercava di riallacciare i rapporti.
"William, che ti è successo?" domandò Odd, chiudendo le mani a pugno e puntellandole sulle anche, il quale non era abituato a vedere il ragazzo in quello stato. Era il primo che a Lyoko si divertiva a prenderlo a calci, ma non era questo il punto.
"Non ho dormito per tutta la notte." rispose il corvino.
"Hai studiato? L'apocalisse è vicina?" Scherzò.
"Macchè." rispose a fatica "Ho avuto una serie di incubi."
Aelita sussultò "Che genere di incubi?"
"Perchè volete saperlo?" corrucciò lo sguardo "Non è nulla. Davvero."
"Perchè potrebbe essere un virus che Xana ti ha lasciato come regalo nella tua testa, e non voglio correre il rischio che tu e Aelita diade di matto nel bel mezzo della giornata." Jeremy assecondò la rosa, convinto del rischio di un attacco.
Lui spalancò gli occhi, battendo le palpebre un paio di volte di troppo, a testimonianza che no, non era a conoscenza della cosa. Sospirò, rassegnato "Okay, va bene. Ogni sera sogno cose diverse, ma sogno sempre la stessa persona. Il più frequente è quello in cui sono a Lyoko, mi dice delle cose strane , poi si dissolve nel nulla."
"Una persona? Puoi descriverla?"
Quello si grattò la testa, cercando di ricordare nitidamente che aspetto avesse "Una ragazza. Statura media, vestita di nero." si ricordò di un particolare strano "Ha dei capelli bianchi raccolti in una treccia."
"È lei!" la rosa si svegliò dalla sua fase di dormiveglia quando sentì la descrizione di William, quasi gridando. Questo spaventò non poco il povero ragazzo, che ancora non capiva.
"Aelita, non dicevi che i capelli erano neri?" domandò Yumi, la quale era a conoscenza dei sogni della sua amica.
"Si, ma erano raccolti in una treccia!" rispose.
"Ragazzi, ma cosa succede di tanto strano da parlarne in questo modo? Spero che il nostro segreto non c’entri nulla." domandò William.
“’nostro’? ti ricordo che tu sei stato bandito. A causa della tua stupidaggine, ti sei fatto catturare da Xana come il più inetto degli inetti.” Lo attaccò il castano, fermato a stento dalla corvina.
“Non è questo il punto Ulrich.” ribatté “Non stiamo parlando di me.”
“Forse è quello che pensi tu!”
“Calmi. Time out! Nessuno parlerà più riguardo a questo.” li rimproverò Yumi “Se bene non ti ricordi Ulrich, lo scyphozoa ha catturato sia me, che Aelita. Pensate se fosse accaduto a voi!”
Il ragazzo arrossì dall’imbarazzo. In effetti lei aveva ragione, ma ciò era accaduto solo una volta. Come poteva sapere che sarebbe accaduta una cosa del genere?
"Quello che stiamo cercando di dire “ riprese Jeremy, rivolto al corvino “è che tu e Aelita sognate la stessa persona." 
Il ragazzo si pietrificò in un istante. Il suo viso divenne attento a cosa gli avevano detto. Come potevano sognare la stessa persona se nemmeno si conoscevano?
“Siete proprio sicuri che parliamo della stessa persona? Ci avrò anche combattuto nei miei sogni, ma ho anche visto altro.”
“Tipo?” domandò Jeremy.
“Tipo…” William cercò di ricordare cosa aveva visto nei suoi precedenti suoni “Tipo… conversare, ma non sentivo nulla di ciò che dicevamo. Mi dispiace non potervi dare una mano.”
"Potrebbe davvero esserci lo zampino di Xana." dedusse Jeremy. Ci rifletté su, ma poi sospirò rassegnato "Va bene Aelita. Riaccenderemo il supercomputer, ma solo per scannerizzare te e William e vedere cosa non va in voi."
“N-no. Per me potete anche lasciar perdere. Davvero, non ne ho bisogno.”
Il corvino non era affatto entusiasta della cosa. Era in uno stato tra il voler recuperare la loro fiducia e il non tornare a Lyoko per rientrare tra le grinfie di Xana ancora una volta, ma decise comunque di accettare, perchè i continui incubi lo stavano facendo impazzire.
“Insisto. Se si tratta davvero di un attacco e rimanessi posseduto? Non vorresti correre questo rischio, vero?”
“Jeremy, per l’ultima volta. Xana è andato distrutto. Lo avete visto tu e Aelita con i vostri occhi. I tempi di Lyoko sono finiti ormai.”
“Cosa ne sai Ulrich? Una cosa del genere non può essere normale.”
“Si, pensaci. E se fosse un attacco diretto contro di noi? Non vorresti mica due Xanificati in giro per la scuola?” nonostante non ci fosse nulla di divertente, non poterono non sorridere almeno a una delle pessime battutacce di Odd, tirate sul momento.
In effetti a questo non aveva pensato. E se fosse veramente accaduto, come avrebbe potuto recuperare la fiducia dei suoi unici amici? Mai. Ecco la risposta che si diede nella sua stessa mente. Dovette ammettere che avevano ragione. Era meglio non rischiare.
“Va bene. Speriamo che non sia nulla di grave.”
Un lampo illuminò il cielo attraverso i nuvoloni scuri, inducendoli ad alzare i nasi per aria. Pochi secondi appena, e un tuono si propagò tutt'intorno, facendo preoccupare Odd, che era consapevole del fatto che Kiwi, il suo cane, aveva paura dei lampi, e temeva per la sua incolumità. Scusandosi con gli amici, corse in camera di tutta fretta.
   “Sta per iniziare a piovere”, mormorò il corvino con una smorfia. "Sarà meglio entrare in classe, o ci ammaleremo...”
Jeremy concordò con lui, perciò furono costretti a salutarsi in fretta e a dividersi nuovamente. Non prima di aver dato un ultimo avvertimento: dopo le lezioni, sarebbero andati tutti alla fabbrica. Nessuno escluso.





 

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Capitolo 2
*** Cortex: il primo viaggio ***


Dopo che anche le ore pomeridiane finirono, e che aveva smesso di piovere, nonostante i continui battibecchi con la figlia del preside, il gruppo si recò alla fabbrica per riaccendere il supercomputer dopo un bel pezzo. Odd era eccitato nel ritornare nei panni di Lyoko, sperando che potesse iniziare una nuova avventura nel mondo virtuale. Quando riaccese il generatore con prudenza, Jeremy mandò i due nella stanza degli scanner, mentre il resto del gruppo era insieme a lui.
"Scanner Aelita. Scanner William." Le immagini dei due guerrieri Lyoko apparvero sul monitor.
"Allora?" domandò la ragazza "Cosa non va?"
"Qui mi sembra tutto normale..." rispose, continuando a battere i tasti "I dati sono a posto. La matrice anche. Non ho idea di cosa non vada..." si bloccò "Aspetta. Il codice genetico?" il suo volto si trasformò in una smorfia di sorpresa "... aspetta un momento." il ragazzo aveva notato qualcosa che entrambi avevano in comune. Questo attirò l'attenzione degli altri.
"Cosa succede?"
"Non lo avevo mai notato prima, ma parte dei loro codici genetici sono stati rimossi. I loro sogni non sono altro che ricordi che sono stati cancellati, e che in qualche modo stanno ricordando nel sonno."
"Si possono recuperare, giusto?" domandò Odd.
"Li sto rintracciando nella rete. Avvio il programma." Nemmeno aveva pigiato un tasto che si aprì un'altra casella. Jeremy si sistemò gli occhiali dalla sorpresa. "E questo cos'è? Un processo di materializzazione?"
"Di chi?"
"Non lo so. Non ho mandato nessuno su Lyoko." rispose "Ma sembra che durerà non poco. Il supercomputer non ha abbastanza energia per continuare."
"Quindi?" chiese Ulrich.
"Il processo potrebbe durare una settimana, forse due, ma non ho la più pallida idea di chi si stia materializzando."
"Non importa, Jeremy, vederemo più tardi, ma adesso puoi identificare i nostri codici genetici?" domandò la rosa, appena arrivata con il montacarichi assieme a William.
"Ah, si...è difficile, dato che il segnale proviene da Interntet, cioè dal mare digitale." spiegò il biondo "Ma vedo che posso fare. Intanto inizio con spedirvi a Lyoko nel quinto settore."
"Senza la Skidbladnir però non potremmo fare un granché. Come facciamo a rintracciare quei codici?" domandò Ulrich.
"Semplice: ho fatto una copia del programma, in caso ce ne fosse stato bisogno. E li conservo ancora."
Odd commentò "Tel'ho mai detto che sei un genio, Einstein?"

"Woo hoo! Prepariamoci per il lancio!" Odd era entusiasta di ritornare nei panni di guerriero Lyoko un'altra volta, al contrario dei suoi due amici "Forza, non vedo l'ora di prendere a calci qualche altro mostro!"
"Non ce ne sarà bisogno. Dobbiamo trovare dei codici, non disattivare una torre o distruggere una replika." Yumi non era esattamente al settimo cielo, anche se anche lei era contenta di ritornare a Lyoko almeno un'ultima volta, come facevano ai vecchi tempi, quando combattevano Xana.
"Eddai Yumi, non fare così, so bene che anche tu non vedi l'ora di tornare." ridacchiò la rosa.
"Okay. Pronti per partire." Affermò Jeremy, poi rivolgendosi a William, accanto a lui "come mai non hai insistito?"
"Non credo di voler ritornare, ma se ce ne fosse bisogno, sai cosa fare." rispose il corvino "Dopotutto è colpa mia se sono stato sotto il controllo di Xana per molto tempo. Non voglio che riaccada se si scopre che è ancora vivo." era visibilmente atterrito da una cosa del genere.
"Va bene. Allora procediamo." cominciò a pigiare i tasti della console come se non ci fosse un domani, quella sensazione un po' mancava anche a lui "Trasferimento Ulrich. Trasferimento Yumi. Trasferimento Odd." 
I dati cominciarono a caricarsi e gli scanner, dopo tanto tempo, preparavano i loro guerrieri per Lyoko "Scanner Ulrich. Scanner Yumi. Scanner Odd."
Erano quasi pronti a ciò che li aspettava.
"Virtualizzazione." In un attimo, i tre guerrieri furono virtualizzati nell'emisfera del quinto settore.
"Evviva! I guerrieri Lyoko sono tornati!" esclamò il biondo gatto, estasiato oltre i limiti.
"Speriamo sia solo per poco." commentò il samurai accanto a lui.
Dopo poco tempo, venne virtualizzata anche Aelita, che si unì al gruppo.
"Bene. Dirigetevi all'Hangar della Skid."
disse Jeremy "Vi aspetterà una bella sorpresa." li informò, estraendo la scatola di un CD dalle tasche del pantalone. Lo aprì e inserì il dischetto nel supercomputer. Cominciò a lavorare il programma mentre gli altri erano quasi arrivati all'hangar. Giunti a destinazione, il luogo giaceva vuoto.
"Jeremy, qui non c'è niente." Mormorò Odd "Sicuro che ha funzionato?"
"Dammi un attimo, ho quasi......finito." dopo aver toccato l'ultimo tasto, dall'altra parte, sotto i loro occhi, un raggio di luce ricreò pezzo per pezzo la nuova nave, unguale in tutto e per tutto alla prima che avevano utilizzato tempo fa, sotto lo sguardo stupito e i loro "woah" che resero Jeremy orgoglioso del suo lavoro ben fatto.
William era sorpreso di vedere come il biondo fosse capace di premere i tasti del computer così velocemente.
I quattro ragazzi erano entrati nella nave, pronti per spiccare il volo. Dopo poco tempo, si ritrovarono sopra al mare digitale del settore deserto.
"Pronti per navigare?" 
"Pronti." rispose la rosa ai comandi.
In un attimo, la Skid scese in picchiata e si tuffò nel mare digitale, tutta intera.
"Siamo dentro Jeremy."
"Bene. Il segnale è molto più forte. Vi guido io. Dirigetevi a Nord-Ovest."
Il viaggio durò più a lungo del previsto, ma secondo le indicazioni di Jeremy, il gruppo arrivò davanti a una grande sfera, come quelle che contenevano le replike. Questa era insolitamente aperta. 
"Il segnale è fortissimo. Devono trovarsi sicuramente qui."
"Incredibile." commentò Aelita "Non pensavo che ne esistessero ancora. Chissà che settore sarà."
La rosa dovette fare i conti riguardo a questo. 
Intanto sullo schermo apparve una nuova casella "Cosa? Il... 'Cortex'? Che cosa stà succedendo?" domandò Jeremy, sorpreso. Non aveva mai visto prima una cosa del genere.
Non appena i ragazzi uscirono dal mare digitale, si ritrovarono davanti a un settore completamente diverso da come se lo aspettavano. La nuova Replika aveva la forma di un disco gigantesco color verde acqua, con postazioni nere e grigie ovunque, con un enorme nucleo grigio-blu che faceva da cuore, attorno al quale ruotano senza sosta degli anelli. Il nuovo settore aveva sfumature color verde scuro e azzurro, molto singolare dai settori a Lyoko.
Uno stupore immenso colpì gli altri, che non poterono trattenersi dall'esclamare dalla sorpresa.
"Ragazzi, che settore è?" chiese Jeremy.
"Non ho mai visto niente del genere." rispose Aelita "Ti mando un  immagine."
Anche Jeremy e William furono sorpresi nel vedere questa nuova replika. 
"Quindi questo è l'aspetto del Cortex?"
William un po' meno "È come se avessi visto già quel posto." aggiunse.
"Eh? Davvero?"
"Si, ma deve trattarsi di un ricordo. Non lo so." si portò le mani alla testa.
"Non preoccuparti William. Ricorderai tutto non appena recupereremo quei codici. Andiamo avanti." lo consolò il ragazzo.
"Vedo una torre. Attracchiamo lì."
Non appena scesero dalla loro nave, i ragazzi non si diedero animo a esplorare le vicinanze. Un settore nuovissimo che non avevano mai visto era per loro come un nuovo parco giochi, o almeno lo era per Odd.
"Ragazzi. Il segnale proviene da dentro la cupola in mezzo al settore. Vediamo di cosa si tratta." 
Gli altri eseguirono i comandi e cominciarono a dirigersi verso il centro del settore. Jeremy programmò per loro i veicoli e subito partirono e in poco tempo lo raggiunsero. Da lontano sembrava più piccolo ma da vicino era immenso. Sembrava la sfera del quinto settore. Tuttavia l'entrata era serrata.
"E adesso come facciamo ad entrare?" domandò Yumi.
"Einstein? Stai pensando a qualcosa?" Odd era molto teso, come la corda di un violino.
"Ehm...adesso provo ad accedervi." ma nemmeno lui sapeva cosa fare.
Aelita si avvicinò di più al nucleo. Passo dopo passo sentiva una strana sensazione addosso. Non sapeva se prenderla per bene o per male.
Un rumore sinistro addirò l'attenzione di Ulrich. Un tintinnio metallico da dietro un blocco. Qualcosa stava arrivando da dietro le loro spalle "Attenzione ragazzi." comunicò, portando le spade alla mano "Qualcosa mi dice che non siamo soli qui."
"Vedo qualcosa sullo schermo, ma che cos'è?"
In effetti, dallo schermo si potevano intravedere dei pallini blu, proprio dietro i nostri guerrieri.
Avvisati dal ragazzo, gli altri portarono le armi alla mano, pronti a qualunque cosa ci fosse in quella direzione.
Comparvero lentamente un gruppo di figure, dei mostri neri, umanoidi, con attorno delle righe color verde acqua. Nella loro semplicità avevano delle spade al posto del loro braccio sinistro, come il Kolosso, e dai loro occhi luminescenti si capiva che non sembravano avere intenzioni amichevoli. Avevano un simbolo strano sul petto. Non quello di Xana. Era un cerchio diviso a metà da una linea, e racchiuso in una forma romboidale.
"Jeremy. Qui ci sono delle creature umanoidi che non ho mai visto prima." disse Yumi.
"Somigliano un po' ai Creeper." rispose Odd.
"No. Per niente."
Il gruppo di cinque esseri si fiondò verso di loro in tutta corsa, con i loro arti, e pronti a colpire duramente "Aelita! Stai lì vicino! Noi ci occupiamo di questi cosi!" gridò Odd, fiondandosi a gatto su uno di loro e sparando agli altri una raffica di colpi laser. Ulrich e Yumi ne combattevano due alla volta ma sembravano tosti. Si difendevano con le loro spade e piccole scintille cadevano dalle lame affilate. 
Aelita si avvicinò al nucleo, che Jeremy, dopo un po' era riuscito ad aprire.
"Presto Aelita! Entra dentro!" le urlò "Nasconditi e trova i dati di cui abbiamo bisogno!"
La rosa fece come gli fu chiesto, ed entrò di corsa all'interno.
Sembrava molto più grande e simile al quinto settore, ma le mura erano più scure e grigiastre. La ragazza cominciò a vagare per il nuovo e inesplorato mondo. Nonostante tutto, era come se fosse un gigantesco labirinto di celle vuote e blocchi digitali dappertutto. Era difficile trovare un'interfaccia. 
"Jeremy non trovo niente qui. Mi dici cosa sto cercando?" aspettò qualche minuto ma il ragazzo non rispondeva "Jeremy?"

"Aelita? Aelita? Rispondimi Aelita!"
"Che succede Jeremy?" chiese il ragazzo accanto a lui.
"Non riesco a rintracciare Aelita nel nucleo!" affermò preoccupato "Non risponde!"
I guerrieri erano intenti a cercare di colpire le nuove creature senza successo. Erano troppo agili e schivavano ogni colpo fatale. Fortunatamente non erano imbattibili. Grazie al lavoro di squadra, Ulrich con Yumi era riuscito a distruggerne uno infilzandogli una delle sue spade nel sinbolo, per poi disintegrarsi.
"Non preoccuparti per Aelita, sa come cavarsela." rispose Odd, intento a prendere letteralmente a calci due mostri, che caddero a terra. Si rialzarono e ognuno colpì l'altro, perchè il ragazzo fu abbastanza agile da schivare l'attacco che stava per arrivare "Avanti, ditelo che sono troppo forte." vaneggiò.
"Sempre a fare lo sbruffone eh Odd?" borbottò scherzosamente il samurai, mentre parava un colpo diretto a lui.
"Ohh, di che ti lamenti? Lo so benissimo che sei geloso della mia imbattibile potenza." sbeffeggiò l'amico, non accorgendosi del mostro che stava quasi per colpirlo.
"Odd! Attento dietro di te!" lo avvisò Yumi, la quale lanciò i suoi ventagli dritto verso il bersaglio che fu colpito in pieno. 
Il biondo si spaventò per l'impatto improvviso "woooh grazie Yumi. Non so davvero cosa farei senza di te."
"Figurati, non c'è di che." rispose la ragazza, facendo l'occhiolino al suo amico "Vedi che non sei così in forma come vuoi far notare?"
"Ehi! Non è giusto dirmi così!" la richiamò Odd, sbattendo i piedi a terra.
Era rimasto soltanto un mostro, che , notando lo svantaggio numerico, indietreggiò dai nemici, che lo minacciavano a vista. Decise comunque di provare un ultimo tentativo, e si fiondò su Ulrich, che parò il colpo e venne immobilizzato.
"Non ci pensare neanche." rispose il castano.
Prima che potesse sferrare un altro colpo, venne infine distrutto dagli altri due amici. 
"Yee, adesso sapranno chi è che comanda!"
"Ragazzi sbrigatevi! Aelita non è ancora uscita e non  mi risponde! Andate a controllare!" disse Jeremy, in pensiero.
"Va bene Einstein. Entriamo subito." rispose la corvina, quando improvvisamente accadde qualcosa.
Si sentì un gigantesco boato ferreo che spaventò i ragazzi, costretti a coprirsi le orecchie con le mani. Un grande terremoto colpì il settore.
"Coooosa sssta succcedendoooo?" urlò il biondo mentre cercava di trattenersi dal non cadere a terra. Il terremoto cessò ma adesso si sentiva un rumore sinistro di ferro. Si voltarono dalla fonte e con stupore videro che il nucleo del Cortex si stava chiudendo.
"Forza! Dobbiamo tenerlo aperto abbastanza a lungo da far uscire Aelita!" gridò Yumi. Tutti corsero davanti alla porta per evitare che la grande si chiudesse, invano.
"Jeremy, fai qualcosa!"
"Ci sto provando! Posso solo rallentarla!" il biondo pigiò i tasti come se fosse la sua ragione di vita.
Odd prese a urlare all'interno del nucleo "Ehi Aelita! Se mi senti sbrigati a uscire! Aelita!"

La ragazza non era capace di sentire i suoi amici, si era addentrata all'interno della cupola, in cerca di un interfaccia da cui potesse accedere. 
"Maledizione." mormorò "Senza Jeremy non posso fare molto. E adesso cosa faccio?"
Si guardò attorno. Era un luogo cupo e inquietante, ma la strana sensazione su di lei non accennava a sparire, anzi, era ancora più frequente. 
Forse era un qualcosa di temporaneo, o erano i suoi ricordi che la stavano chiamando? 
Decise di seguire la strada dettata dal suo istinto e si incamminò, fino a vedere una gigantesca interfaccia alla fine.
"Non posso crederci. L'ho trovata!" alla sua esclamazione, da una specie di sala chiusa da una porta a codici, si sentì ansimare, e la ragazza se ne accorse. Non era pesante, ma con il silenzio che c'era, non era difficile non sentirlo.
Aelita si era resa subito conto di non essere sola.


Angolo di Amber
Salve a voi! In questo angolino non scriverò molto, perchè sono parecchio breve. Prenderò spunto dalla serie Evolution, anche se non mi piace parecchio. infatti come avete notato, se ci avete fatto caso, è che non ho descritto il nucleo del Cortex com'è veramente, ma è tutta farina del mio sacco.
Beh, che dire, spero che questo capitolo vi piaccia e che continuerà a piacervi anche il resto della storia! Arriveranno presto nuove sorprese, personaggi, e sopratutto nuovi mostri inventati dalla sottoscritta!
Ciao e alla prossima!

-Amber

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Capitolo 3
*** XANA: Amica o nemica? ***


All'interno della cella che si trovava accanto all'interfaccia, Aelita vide una figura accovacciata nell'angolo, persa tra i suoi pensieri. Chi mai poteva esserci all'interno? Incuriosita da ciò, la ragazza la richiamo: "Ehi, scusami?" 
Era una ragazza, la quale si volse di scatto verso di lei. La sua espressione era un misto tra la paura e la sorpresa, e per un attimo Aelita era convinta che fosse spaventata da lei. Poi la si accorse che non aveva paura di lei in quel modo. Semplicemente non era contenta di vederla, ma perchè? Per un attimo pensò che si stesse domandando cosa ci facesse lì un'estranea. Dopo un pò, la ragazza accovacciò la testa tra le braccia, sperando in cuor suo che Aelita se ne andasse via e la lasciasse in pace. 
"Chi sei?" domandò la rosa, che non aveva idea di chi avesse davanti, ma si poteva vedere l'evidente aspetto di una persona trascurata e triste. Una forza istintiva, spinta anche dalla curiosità, le diceva di non andarsene "Aspetta, ti tiro fuori di qui." 
Questo causò una reazione. La figura si alzò di scatto in piedi e, si incamminò a passi veloci verso di lei. Inizialmente fu spaventata, ma ciò le permise di vedere finalmente che aspetto avesse.
Aelita sussultò per la sorpresa. Era lei! Quella era la ragazza che vedeva nei suoi sogni! I lunghissimi capelli bianchi e raccolti in una treccia le ricadevano sul viso rigato da due segni rossi, come il colore dei suoi occhi. Indossava un camice bianco-verde e i suoi piedi erano completamente scalzi. Aveva un aspetto terribile, con un' espressione malinconica. Nonostante tutto, Aelita si scosse dai cinque secondi di trance e si concentrò nel volerla far uscire. Forse le avrebbe dato informazioni riguardo suo padre, e anche su se stessa. 
Non pensandoci due volte, con un campo energetico colpì il pannello di controllo, e la cella si aprì all'istante. Tuttavia l'altra non sembrava convinta a voler uscire. Stava tremando. Doveva essere proprio spaventata.
"Non aver paura, posso farti uscire." senza nemmeno chiedersi perchè, afferrò la ragazza per mano, trascinandola contro la sua volontà fuori da quel posto cupo. L'altra non dava segno di volersi ribellare, o forse era troppo debole per farlo. Aelita, però, senza le indicazioni di Jeremy, aveva perso il senso dell'orientamento, e per un po' entrambe girovagarono all'interno di un grande labirinto. Sembrava di essere davvero nel quinto settore di Lyoko.
Cominciò a suonare un'allarme di provenienza sconosciuta, le pareti avevano assunto un colore rossastro e l'altra cominciò ad agitarsi sempre di più. Dovevano aver scoperto la sua evasione, un motivo in più per uscire immediatamemte da lì.
Dopo aver svoltato l'ennesimo angolo, si trovarono davanti due di quelle figure umanoidi. Aelita si spaventò, indietreggiando, ma quelli non sembravano interessati a lei, ma alla bianca, la quale strinse la sua mano tremante. Aelita ebbe, per qualche motivo, l'istinto di proteggerla parandosi davanti a lei, lasciandola e creando già due campi energetici pronti a colpirli.
"Non avvicinatevi!" raccolse tutto il suo coraggio, e ne distrusse uno che stava per fiondarsi su di lei. L'altro la prese in contropiede, facendola inciampare, ma, mentre stava per devirtualizzarla, venne colpito e distrutto da una serie di colpi laser. Con stupore, Aelita vide che, chi aveva sparato era una manta nera di Xana che volava sopra di loro. Aelita, senza porsi domande, preparò un altro campo energetico, ma venne fermata da una mano poggiata sulla sua spalla.
"Eh?" la bianca scosse la testa. Non voleva che la colpisse, parandosi davanti a lei. Si avvicinò alla manta, la quale scese di quota. Aelita stava per intromettersi, quando con sorpresa vide che il mostro stava semplicemente poggiando il muso tra le sue braccia, in quello che sembrava una specie di abbraccio, mentre la manta emise il suo  verso stridulo per rispondere. L'altra la accarezzò come fosse un cucciolo. Aelita era a dir poco stupita e non sapeva cosa dire. La manta nera appariva solo in presenza di William, ma questo quando era posseduto da Xana. Cominciarono a sorgere dubbi sulla misteriosa identità della ragazza.
Le forze vennero meno, e la bianca cadde a terra priva di sensi, mentre il mostro cominciò a girarle intorno, emettendo una serie di versi, come se fosse preoccupato per la sua incolumità.
Aelita si avvicinò cautamente, e alla manta sembrava non interessare. Poggiava il muso sulle braccia della svenuta, voleva portarsela sul dorso, ma da sola non ci riusciva. Lasciò che Aelita si avvicinasse a lei e che la prendesse in braccio. La manta si poggiò quasi a terra.
"Vuoi portarla tu?" chiese.
Il mostro non esitò a emanare versi di consenso.
Aelita decise di lasciare le cose strane per dopo, e nonostante non si fidasse, laciò che la prendesse con sè. La manta però non si alzò dal terreno. Aelita pensò che volesse farla salire, quindi si portò in piedi sul dorso. Ella partì subito con le due ragazze verso l'uscita della cupola, la cui entrata si stava chiudendo. Aelita, nonostante fosse spaventata dal cavalcare una manta, riuscì a sentire le voci dei suoi compagni che la chiamavano. Ripresero le comunicazioni che si erano bloccate.
"Aelita! Ti prego, se mi senti, esci da lì, immediatamente!"  la avvertì Jeremy "La porta si stà chiudendo! Non posso fare più nulla per fermarla!"
"Forza principessa!" Odd stava cercando di bloccare le porte, con Ulrich che aveva incastrato le sue spade nell'invano tentativo di fermarle. Anche Yumi cercava in tutti i modi di tenerla aperta il più lungo possibile. Prima che si chiudesse completamente, qualcosa schizzò fuori a una velocità immane. 
"Whoa! Ma quella è Aelita!" gridò esterrefatto Odd "Aelita!? Dove hai preso quell'affare!?" 
"Aelita che significa?" domandò Jeremy, che aveva visto sulla mappa il mostro "Da dove esce questa manta?"
"Nooooon lo soooo." La rosa urlò, non abituata a cavlacare una manta volante ad una tale velocità. Quella non si fermò, dirigendosi di tutta fretta verso la torre a cui era attraccata la Skid. I guerrieri Lyoko la seguirono, con le armi alla mano, pronti ancora per distruggerla se necessario, ma si spostava in continuazione.
Arrivati alla destinazione, Aelita non vide l'ora di scendere da quell'affare. Senza pensarci due volte, la manta scaricò tra le sue braccia l'altro passeggero. L' arrivo degli altri complicò le cose. Stavano per distruggere il mostro, quando videro chi ci fosse con la ragazza.
Il mostro si innalzò in aria, e cominciò a girare in circolo sulla torre, senza stranamente attaccare la nave.
"Aelita cosa succede?" domandò l'informatico, ancora una volta "E chi c'è lì accanto a te?
"Davvero non lo so Jeremy. Ho trovato la ragazza nei miei sogni! Era imprigionata nella cupola, ed ora è in uno stato di incoscienza. Penso che manta l'abbia chiamata lei." 
"Questa sarebbe?" domandò Odd, non appena fu abbastanza vicino da vedere una nuova persona.
"Non ne ho idea. Ma chiunque sia, è la ragazza che appare nei miei sogni, e credo che sia anche quella che vede William."
"Sembra che abbia una bassa quantità di punti vita. Se vogliamo parlare con lei, dobbiamo farla entrare nella torre." disse Jeremy.
"Jeremy, prendi bene le decisioni." lo raccomandò il samurai castano "Potrebbe essere una trappola di qualche tipo."
"Ulrich ha ragione" rispose William.
"Xana ci ha già fatto questo scherzo, è vero, ma non possiamo rischiare di lasciare questa ragazza così. Non sappiamo nemmeno se si tratta di un qualche programma."
"Non lo so. Hai detto tu stessa che quella ragazza ha richiamato una manta di Xana." Yumi non era molto convinta "Non pensi che sia sospetto? Potrebbe essere pericolosa."
"Infondo non abbiamo nulla da perdere, giusto?" domandò Odd, ricevendo in rislosta delle occhiatacce "...giusto??"
La rosa annuì "Ok, io entro." Senza nessuna protezione, Aelita entrò nella torre, con in braccio l'altra, mentre la manta continuava a volare attorno alla torre con sospetto.
"I suoi punti vita si stanno rigenerando." notò Jeremy  "Ma la carta non mostra nessuna immagine."
La bianca si svegliò dopo un po', riprendendo i sensi. Incurante del fatto che fosse in una torre, cominciò ad agitarsi. Scese a terra dalle braccia della rosa. Aelita se ne accorse, e si affrettò a calmarla "Siamo in una torre. Non preoccuparti, sei in salvo." 
Quella tirò un sospiro di sollievo, poggiandosi le mani al petto. Cercò di rialzarsi da terra ma non ci riusciva. Aelita dovette prenderla per le spalle da dietro per alzarla.
"Ora... puoi dirmi chi sei? Mi conosci?"
L'altra fece segno di smetterla con tutte quelle domande. Non disse una parola.
"Non... parli?"
Scosse la testa. Aelita pensò che fosse a causa di un virus, o della mamcamza di qualche parte della memoria, ma poi ebbe il brivido che fosse davvero un programma creato da qualcuno incapace di parlare. La bianca indicò con lo sguardo il piano superiore, e prese per mano Aelita, in modo che entrambe potessero salire per accedere all'interfaccia. Un po', sorpresa per il gesto inaspettato, Aelita si laciò portare da lei al piano successivo, e la schermata si aprì. 
La ragazza fece per poggiarci la mano, ma si bloccò. Fissò Aelita per un tempo indeterminato, con espressione sconnessa.
Aelita si chiese perchè non volesse aprire lei l'interfaccia, ma la lasciò fare. Voleva sapere di chi si trattava. Con un sospiro, ella si decise a poggiare il palmo della mano sull'interfaccia.
I caratteri grandi del codice apparvero. La torre, dal suo aspetto color cobalto all'interno, assunse un colorito rossastro. 
Quando lesse i caratteri, rimase sconvolta, ma esternamente fu impassibile.
CODE XANA
"Tu... sei Xana, non è così?" fu l'unica cosa in grado di rispondere. Le sue mani tremavano. L'altra non rispose con voce. Si limitò semplicemente ad annuire.
"Xana? È davvero lei?" l'espressione di Jeremy andava oltre l'invredulità, ma dopo poco si riprese "No, no, no! Xana non esiste più! È impossibile!"
Dovette ricredersi quando il super scanner registrò una torre attiva tipica di un attacco.
"Xana? Quella ragazza è Xana? Proprio lei?" William era sul punto di rimanere in stato di shock, come lo erano anche gli altri guerrieri Lyoko, che avevano sentito tutto. Cominciarono a parlare tra di loro  riguardo la situazione che si era venuta a creare.
Alla risposta di lui, la ragazza socosse la testa in disapprovazione. Cominciò a cercare tra i programmi della torre che accedevano al Cortex, ma non quelli del nucleo, hackerando alcuni file come solo il vero Xana sapeva fare. Aelita ne era ben consapevole.
"Lo Xana che abbiamo combattuto per tutto questo tempo... eri tu, è così?" non ricevette risposta "Perchè adesso che sono davanti a te non usi questa opportunità? Hai sempre cercato di fare del male ai miei amici, e hai distrutto mio padre. Pensi che io possa fare qualcosa per te?" la rosa avrebbe voluto sfogarsi per tutto. Ciò che aveva fatto era imperdonabile per lei. Se non fosse virtuale, avrebbe voluto piangere "Rispondimi!" Aelita non ce la fece più e le diede un forte scossone, per cercare di farla rispondere. Poco dopo si pentì di averlo fatto. Ora che sapeva di chi si trattava, aveva un po' paura di lei, aspettandosi un colpo che non arrivò mai. Tutto ciò che ricevette dall'altra fu uno sguardo assente, privo di vita. 
Xana, senza dire nulla, si lasciò andare dalla sua presa, continuando a lavorare sull'interfaccia in modo alquanto affannato. 
Jeremy ricevette da lei un e-mail contenente una serie di codici. Quasi gli caddero gli occhiali dal capo "Questo è il codice genetico... di Franz Hopper! Xana mi ha appena inviato quello che penso che sia!? E va a combaciarsi con il pezzo mancante del processo di materializzazione!"
Annuì, sbuffando. Non era contenta di quello che lei stessa stava facendo.
"Vuoi dire che mio padre è ancora vivo e che stà per ritornare sulla terra!?" Aelita scosse di nuovo l'altra, che annuì nuovamente. Xana chiuse l'interfaccia e digitò un CODE LYOKO, in modo da disattivare la torre. Tutto tornò come prima: il colore rosso ritornò ad essere blu tipico delle torri, in modo che adesso potessero tornare a Lyoko ad attraccare la Skid nell'hangar. Senza guardare l'aspressione mista che Aelita aveva sul suo viso, scese dal piano, ma quasi non scivolò e cadde. Era totalmente innoqua con quell'aspetto pelle e ossa. Era molto debole, ma poteva ancora creare mostri.
La rosa non sapeva più in che cosa credere. Suo padre sarebbe tornato, oppure era solo uno degli sporchi trucchi che Xana utilizzava di solito? 
Solo il tempo lo avrebbe detto.
Prima di uscire dalla torre, Xana controllò che Aelita fosse vicino a lei. Era consapevole di cosa le aspettasse fuori. Infatti la prima cosa che vide quando riaprì le palpebre furono tre paia di occhi contro di lei, e anche due sciabole puntate all'altezza del petto. Le stesse che avevano scacciato la manta volante via dalla torre, poco prima che uscissero.
"D'accordo, vediamo cosa sai fare in prima persona, ora che non ci sono i tuoi mostriciattoli a difenderti." la minacciò Ulrich sotto il suo sguardo corrucciato. L'intervento di Aelita bastò per calmarli di poco.
"Perfavore no! Non la attaccate! Se avesse voluto farolo mi avrebbe già fatto del male nella torre!" 
Xana annuì, davanti a lei. 
Eppure, con un gesto che nessuno si sarebbe mai aspettato, la ragazza fu tanto abile da prendere con l'inganno una delle sciabole del ragazzo. Tutti, dalla sorpresa portarono le armi alla mano, tranne Aelita. Xana non sembrava avere intenzioni ostili, infatti non sembrava di voler fare del male a qualcuno. Anzi, aveva intenzione di recidersi, con la spada il suo stesso collo.
"Stà cercando di devirtualizzarsi?" domandò Yumi. La corvina attendeva un segnale di concordanza prima di voler perdere tutti i suoi punti vita.
"Lasciamola fare." disse Jeremy "Se ti ha aiutata ad uscire dal nucleo non avrà davvero cattive intenzioni... Almeno credo."
"Jeremy sei sicuro?" chiese William, il cui fatto di ritrovarsi davanti la stessa Xana non piaceva poi così tanto.
"Ci sei sempre tu qui." rispose.
"Non lo so... Lo sai benissimo che non vorrei finire come l'ultima volta. Stiamo attenti."
A questa frase, Xana ebbe un sussulto, e le sue mani tremarono per un attimo.
"Ad ogni modo non abbiamo niente da perdere." fece una lunga pausa.
Alle parole di assenso di Jeremy, Xana si lasciò infilzare dalla spada, la quale cadde a terra subito dopo. Il processo di devirtualizzazione apparve rapido sul monitor.
"Ragazzi. Voi pensate alla Skid. A Xana ci pensiamo noi."
Jeremy lasciò di corsa la postazione di comando per scendere con William fino alla sala degli scanner. Effettivamente uno degli scanner si aprì con una nuvola di vapore. All'interno giaceva la ragazza, in una posizione accovacciata. I suoi capelli erano diventati neri e più corti, raccolti in una treccia, ma comunque spettinati. Il suo corpo era estremamente esile e  ossuto, ed era coperta solo da una maglia di lana nera e dei pantaloncini grigi. Non aveva scarpe di alcun tipo.
Xana guardò prima Jeremy, poi William, poi di nuovo Jeremy, mentre entrambi i ragazzi la osservavano. Non sembrava capace di alcun movimento fisico. Era lì, immobile, senza dire una parola.
William la riconobbe subito. Era davvero la ragazza che vedeva ogni notte nei suoi sogni. Era proprio Xana, con cui combatteva nella sua mente.
Jeremy abbassò la guardia e si avvicinò alla corvina, stando comunque all'erta. La aiutò ad uscire dallo scanner, ma alla ragazza tremavano le gambe e non riusciva a reggersi in piedi da sola. 
"Sei ridotta piuttosto male." si sentì dire dal biondo.
Xana cercò di evitare di guardare negli occhi sia lui che William, il quale nel frattempo, la aveva fatta appoggiare alla sua spalla, come se lei fosse un'ordinaria ragazza, e non colei che lo aveva tenuto prigioniero per mesi al suo volere.
"Non è possibile. Tu dovresti essere un sistema multi agente. Invece sei qui e in carne ed ossa." 
Annuì, ma poco dopo scosse la testa.
Tirarla fuori dallo scanner fu più difficile del previsto. Ogni suo arto sembrava non volerne sapere proprio di muoversi. Jeremy sperò che non fosse paralitica, ma si sollevò nel sapere dalla stessa che non lo era, dopo averglielo ovviamente chiesto. Poco dopo tornarono da Lyoko anche gli altri, che si erano devirtualizzati, non volendo lasciare Jeremy da solo, sopratutto con William e Xana. Insieme.
La scena che trovarono davanti a loro fu la sguente: i due ragazzi cercavano di tenerla costantemente in equilibrio, mentre la corvina, le cui gambe tremavano convulsivamente, non riusciva proprio a reggersi da sola. Non erano molto sottili, ma comunque non era capace di tenersi in equilibrio, e inoltre, erano troppo sensibili al dolore, a giudicare dal fatto che, quando Jeremy le pestò un piede a furia di farla entrare frettolosamente nel montacarichi, questa, nonostante non emise alcun suono, fece una smorfia di dolore, per poi scivolare a terra. Se non fosse per il fatto che la situazione non fosse tanto stramba, di sicuro sarebbe stata una scena comica. Il biondo e impacciato ragazzo tentò di scusarsi, ricevendo come risposta due piccole e deboli pacche sulle spalle, facendogli capire che non era stata colpa sua.
Nella stanza del supercomputer, la poveretta tutta pelle e ossa si era rannicchiata su se stessa come lo era nello scanner, in posizione fetale, costantemente tenuta d'occhio.
"Non mi avevate mai detto che Xana fosse una ragazza." disse William, che non smetteva di staccarle gli occhi di dosso. 
"Ah non lo sapevamo." rispose Odd "Questa è una sorpresa bella e buona."
"Non sappiamo nemmeno se non sia una persona posseduta." fece notare Yumi, la quale non si fidava affatto.
"E poi... Non avrei mai pensato che fosse una... Ragazza."Odd si sentì dei brividi scivolargli dietro la schiena quando rivevette un'occhiataccia da parte dell'interpellata.
Se avesse potuto fulminarlo con lo sguardo lo avrebbe fatto. Volendo avrebbe potuto anche fulminarlo veramente, ma a quale scopo.
Ulrich li richiamò tutti "In un modo o nell'altro di Xana che ne facciamo? Non possiamo lasciarla andare in giro come se nulla fosse."
"Ammesso che riesca ad alzarsi in piedi." fece notare Odd, fissandola di nuovo.
"In ogni caso, non possiamo nemmeno lasciarla qui in questo stato." rispose Aelita, la quale soffriva a vederla così. Nelle sue visioni sembrava davvero così felice con lei. Non avrebbe mai pensato che si trattasse proprio di Xana.
Cos'era successo?
Yumi spalancò gli occhi "Spero che tu stia scherzando. Dopo tutto quello che ci ha fatto? Per non parlare di tutto quello che ha fatto a te!"
"Avrà avuto i suoi buoni motivi." la rosa la giustificò.
"Aelita ha ragione." Jeremy prese le difese "Finchè non sappiamo la vera versione dei fatti non possiamo con certezza sapere se sia stata colpa sua. Dovremmo aspettare che il supercomputer finisca di recuperare abbastanza energia affinchè  Franz Hopper torni sulla terra. Ammesso che si tratti veramente di lui."
"Io ho visto il codice. Era esattamente quello di mio padre!" 
"Aelita, non possiamo dirlo con certezza." rispose il biondo. Aveva ragione ma non aveva nemmeno torto. Non si poteva mai sapere se in realtà non fosse tutto un trucco.
I battibecchi dei guerrieri di Lyoko vennero disturbati da una serie di rumori strani. Tutti si girarono verso Xana, dove proveniva la fonte, la quale si stringeva le ginocchia contro il petto, con un espressione imbarazzata e il viso completamente rosso. Odd, il primo tra tutti, conosceva benissimo quel rumore.
Xana stava morendo di fame.
Chissà da quanto tempo non mangiava qualcosa. O da quanto tempo fosse nel mondo virtuale.
Fu solo dopo poco che Odd si alzò, rovistando tra la tasca dei pantaloni, e si avvicinò a lei con una merendina "Tieni."
Alzò il capo, con fare interrogativo.
"Si vede che hai proprio fame. Mangia su."Era più confusa di quanto immaginasse, la testa le girava moltissimo.
"Non può saziarsi con solo quella roba." informò Aelita, con le mani tra i fianchi e un espressione di disapprovazione.
"È tutto quello che ho. Volevo mangiarla io, ma non riesco a vedere una persona che muore di fame." disse Odd, sentendosi solidale verso la corvina. "Sopratutto per qualcuno che non mangia forse da anni. Anche se si tratta di Xana in persona."
"Anzi. In ossa. Dovremmo portarle qualcosa dalla mensa." suggerì Jeremy, mettendo in sandby il supercomputer, e alzandosi dalla sedia.
 
Era quasi scesa la sera, e il gruppo decise di aiutare Xana ad uscire dalla fabbrica. La corvina non era ancora capace di muovere le gambe, quindi per poco tratto dovettero fare fatica. Il problema fu portarla al Kadic attraverso le fogne, ma il problema, nonostante le continue difficoltà, si era risolto. 
Sorse un altra preoccupazione: come far entrare Xana nel collegio senza che altre persone se ne accorgessero. Anche se in giro non c'erano molti studenti, giravano ancora parecchi insegnanti, e Jim più di tutti. Dovevano fare parecchia attenzione a lui. Trasportare nella scuola una perfetta sconosciuta a braccetto era anche molto sospettoso. 
Giunti quasi a destinazione, per ironia della sorte, l'insegnate sopracitato gironzolava per ispezionare i corridoi della scuola. 
"Indietro! Indietro! Stà arrivando Jim!" li avvisò Odd a bassa voce. Tutti fecero dietro front, per evitare il grosso ostacolo. Non potendo arrivare alla camera di Jeremy, optarono per una soluzione alternativa. A passi falsi, senza farsi notare, erano riusciti ad arrivare.
"Non posso credere che ce l'abbiamo fatta." commentò il biondo "È stata un'impresa titanica. Sembra quasi una missione di spionaggio." scherzò.
 Entrati nella camera da letto di Aelita, appoggiarono la mezza invalida, che aveva iniziato a mantenersi in piedi in equilibrio, sul letto della ragazza. Questa cominciò a sentirsi a disagio nel momento in cui si sedette sul materasso, schiacciando col palmo della mano le coperte diverse volte prima di appoggiarci sopra anche le gambe. 
A quel punto era consapevole del fatto che l'avrebbero tempestata di domande, limitandosi a guardare le loro espressioni tinte di sospetto. 
Il primo a parlare fu Jeremy "Allora Xana, come sei riuscita a sopravvivere al mio programma multi-agente? Pensavamo di averti distrutto-" si corresse "ehm.. distrutta per sempre." 
Incapace di formulare una risposta a voce, tossì un paio di volte, e con le mani cercò di mimare il gesto dello scrivere con carta e penna.
"Oh andiamo, non dirmi che hai perso la lingua." Disse Ulrich, irritato, venendo fulminato dagli occhi, quasi privi di luce della corvina. Quando ebbe avuto in mano una matita e un blocco appunti, fu lieta di scrivere velocemente la risposta. Riusciva almeno a muovere abbastanza bene il braccio sinistro con cui scriveva.
-Non pensare ciò di cui non sei sicuro. Quello che hai distrutto non ero io, ma il programma multi-agente che che controllavo a distanza.- scrisse Xana, consegnando il blocco al biondo. Il quale rispose: "A-aspetta, cosa? Scusa ma non sei un'intelligenza artificiale? Che bisogno c'era di creare un programma del genere per controllarlo a distanza?" 
Xana si riprese il foglio e scrisse: -L'intelligenza artificiale era una copertura, un codice segreto. In realtà sono un vero e proprio essere umano, come tutti voi.- e mostrò la scritta ai presenti, che sussultarono, abbastanza sorpresi.
"...per tutto il tempo abbiamo combattuto contro una persona normale con manie di grandezza che voleva conquistare il mondo? Wow, sembra proprio la trama di un film!" commentò Odd, e notando come gli altri lo guardavano, si limitò a chiederle: "ehm...si, ma perchè?"
Questa volta ci mise di più a scrivere, e aveva uno sguardo intriso di rabbia, e la risposta venne a galla -Per vendicarmi su Waldo Scheaffrer e sui membri dell'organizzazione per cui lavorava. Aelita, tuo padre mi ha abbandonato nelle loro mani, e in tutto questo lasso di tempo non hanno fatto altro che torturarmi e trattarmi come una cavia per gli esperimenti. Se non fosse stata per la mia permanenza nel mondo virtuale sarei spirata presto, ma avrei comunque preferito quello alle continue scosse elettriche. Mi hanno anche tolto i dati per la voce, perchè erano stanchi di sentirmi pregare per farli smettere, perchè erano convinti che fossi divenuta un programma che non provasse dolore.-
Erano tutti un po' scioccati da quanto letto. Insomma, in meno di un giorno avevano scoperto tantissime cose di cui erano all'oscuro su Xana? E di come avesse passato gli ultimi decenni? E del perchè non fosse in grado di parlare, adesso.
"Mio padre ti avrebbe abbandonato nelle loro mani? È impossibile! Ci dev'essere un'altra spiegazione!"
-Credimi Aelita. Io vivevo con i tuoi genitori, durante i loro progetti riguardo al progetto Cartagine. Mi hanno accolto nella loro famiglia dopo aver perso la mia, lavoravo con loro grazie alle mie conoscenze, e contemporaneamente mi occupavo di te, ma un giorno cercammo di scappare non appena scoprimmo cosa avevano in mente riguardo ai loro percorsi, ma prima di andarcene, tua madre venne rapita dagli uomini in nero, e tuo padre perse completamente il senno. Durante la creazione di Lyoko, mandò me a cercarla. Quando arrivai nel Cortex, riuscirono a intrappolarmici dentro. E da lì iniziò tutto.- 
Xana cambiò im un espressione malinconica mentre scriveva, essendo consapevole di cosa aveva fatto, e non aveva il coraggio di vedere le loro faccie mentre leggevano ogni riga di ciò che stava raccontando.
Prese il blocco e continuò a scrivere: -Eri così triste. Non riuscivo a guardarti in quel modo. Così, per aiutarti, io e tuo padre lavorammo insieme per cercarla. Questo era uno dei motivi per cui sono stata mandata a Lyoko.-
"Uno dei motivi? Perchè, avevi più di un motivo?" domandò Jeremy.
Xana annuì e, posato il quadernino, cominciò ad alzare il maglione e la canotta nera che aveva sotto.
Nonstante gli sguardi dapprima imbarazzati dei ragazzi, che voltarono o si coprirono gli occhi, il gruppo fu sorpreso di vedere che almeno metà del suo busto era completamente fasciato e sporco di sangue secco.
Poi abbassò velocemente tutto, e riprese a scrivere: -Quando rapirono Anthea, la piccola Aelita stava per essere colpita da un colpo di pistola. Riuscì a evitare che accadesse una tragedia, ma fui colpita. Quando arrivammo qui in Francia per costruire Lyoko, avevo poche speranze. Stavo quasi per morire. Allora Franz mi usò come cavia. La permanenza a Lyoko fece si che la ferita guarisse in poche settimane, ed ero come nuova. Ma avevo paura di tornare sulla terra, così ogni tanto Aelita veniva a farmi compagnia ad esplorare il nuovo mondo creato solo per noi.-
"...Xana. Perchè io non mi ricordo di te.? Se eri legata a me perchè non mi hai parlato subito di questo?" domandò Aelita, con quasi le lacrime agli occhi.
La corvina, lievemente agitata, frenò la matita sul taccuino, e a furia di fare pressione sul foglio, la punta si staccò e schizzò via. Cominciarono a lacrimarle gli occhi, e alcune goccie le scendevano in viso.
Jeremy, per evitare altre interruzzioni, le porse una penna, e quella cominciò a scrivere.
-L'idea fu mia, ma venni appoggiata da tuo padre. Eri ancora molto piccola, e avevi scoperto cosa stavamo facendo per ritrovare Anthea. Per evitare che tu ti intromettessi in faccende pericolose, abbiamo reciso quella parte dei ricordi che riguardava tutto quello che aveva a che fare con Lyoko. E decisi che per lavorare senza sosta, avrei dovuto anche togliere dalla tua mente tutto quello che riguardava me. Anche se un po' titubante, Franz Hopper decise di appoggiarmi, e creammo una specie di codice. Per tutta l'organizzazione ero diventata un programma multi-agente.-
Aelita era visibilmente scossa.
"Avresti dovuto raccontarcelo molto tempo fa! Ci saremmo risparmiati davvero un sacco di guai!" esclmò Odd.
-Mi avreste creduto? Non credo proprio. Avevo pensato a spedirvi un messaggio di aiuto, ma poi mi accorsi che la prima e unica cosa che volevo era vendicarmi, ormai non mi importava più di nulla.-
In effetti aveva ragione. Nessuno l'avrebbe mai creduta. Nemmeno loro. Figurati se dopo il suo primo attacco avesse avuto il coraggio di spedire loro un e-mail con su scritto "SOS. Sono una prigioniera, venite a liberarmi." e poi dei ragazzini cosa mai avrebbero potuto fare? Cavolo, quanto si sbagliava -E poi, oltre che per Aelita, è anche grazie ai miei guai che siete diventati tutti amici, o sbaglio?- continuò a scrivere.
Aveva ragione, anche se continuavano a negarlo. Se non fosse stato per Xana, ognuno di loro avrebbe continuato la sua monotona vita senza conoscersi tra di loro e instaurare un profondo legame. Era anche merito suo se avevano conosciuto Aelita.
"Non è questo il punto." la rimproverò la rosa "Hai tu i miei ricordi e quelli di William? E perchè hai rubato dei ricordi anche a lui, si può sapere?"
"Vorrei avere spiegazioni anche io se è possibile, Xana." si intromise William, con sguardo quasi accusatorio, in contrasto con quello lievemente intimidito della ragazza.
-No. Sono nel Cortex, in un firewall sicuro che possiamo aprire solo io e Hopper.- scrisse. Cercò di scrivere altre righe, ma cominciò a cancellare e a scarabocchiare diverse parole. Le tremavano convulsivamente le mani.
-Io non ti lasciavo sempre sotto controllo William. Dopo la distruzione di Lyoko, ho evitato che tu morissi nel mare digitale. Creai un programma per impedirlo e ti trasportai in una Replika a caso. Costruii uno scanner per trasportarti nel mondo reale quando perdevi tutti i tuoi punti vita.   Arrivato sulla terra la prima volta, avemmo l'occasione di parlare con te. La prima cosa che ti dissi fu: "Non avresti dovuto comportarti da incosciente. Non dovevi nemmeno immischiarti."-
Il ragazzo in questione leggeva attentamente ciò che aveva scritto, con lei che nascondeva la faccia con il taccuino.
"Cosa vuol dire che non dovevo immischiarmi? Sei stata tu ad avermi attaccato con quel mostro!" esclamò lui.
La ragazza scrisse velocemente: -Ecco. Poi mi hai risposto in questo identico modo. E io un'altra volta ti rispondo così: Se tu avessi  ascoltato Aelita e fossi scappato, il mio mostro non ti avrebbe catturato. Dovevi fare più attenzione.-
Il ragazzo tacque per un attimo
 Cercò di controbattere, ma non aveva perole per farlo.
"...Senti tu-"
Sentirono bussare violentemente alla porta.
"Stones, sei dentro?" era Jim, e nella stanza si creò il panico. 
"Ehm...si? Qualche problema?" rispose la proprietaria della stanza, con un filo di tremarella alla voce.
"La cena è quasi pronta. Se non vuoi fare ritardo ti conviene uscire. E, se puoi, chiama anche i tuoi amici Belpois, Della Robbia e Stern, che è da questo pomeriggio che non li vedo."
"Si, arrivo. Un minuto per prepararmi e scendo. Grazie mille."
Non appena sentirono dei pesanti passi allontanarsi, poterono tirare un sospiro di sollievo.
"Cavolo, quanto è tardi." notò Yumi "Devo proprio tornare a casa. I miei genitori mi uccideranno di sicuro."
"Speriamo di no. Altrimenti senza di te come la facciamo domani l'esercitazione in classe?" ridacchiò William, facendo sorridere Yumi e rendendo Ulrich leggermente stizzito.
"Ci vediamo domani allora. Arrivederci."  li salutò.
"Arrivederci." ricambiarono gli altri, e la corvina uscì dalla porta.
"Bene. Possiamo tornare a noi." continuò Jeremy, ma fu sorpreso di notare che la ragazza sembrava voler chiudere gli occhi da un momento all'altro. Era stanca e ancora affamata. Quella merendina e quei minuscoli dolcetti di sicuro non le erano bastati. Doveva mangiare qualcosa di più sostanzioso se voleva stare meglio.
"Jeremy, credo che sia meglio smetterla per questa notte. Potremmo continuare domani pomeriggio. Il sabato non ci sono lezioni, possiamo farlo tranquillamente." consigliò Aelita.
"Si ma di lei che ne facciamo? Non possiamo essere sicuri di cosa potrebbe fare se noi non ci siamo." fece notare il castano.
"Io non mi fido ancora di Xana, ma con le condizioni che ha non credo che possa scappare o fare qualcos'altro." rispose Jeremy, sperando di poter dire il vero.
"Inoltre, credo che la qui presente sia piuttosto affamata. Perchè non ceniamo e non andiamo a rubarle qualcosa di sostanzioso da mangiare? Stasera ci sono le bistecche!" disse Odd, gia con l'acquolina in bocca.
Xana prese per un attimo il blocco appunti, per poi scrivere: -È mai possibile che pensi solo a mangiare? E poi sei sempre così magro come uno stecco-. In realtà anche lei era ansiosa di voler mettere qualcosa sotto ai denti, e sentire la parola 'bistecca' le provocò un brontolio di stomaco.
"Per l'ultima volta." sottolineò il ragazzo "Io non sono magro come uno stecco, sono asciutto. A-S-C-I-U-T-T-O. Chiaro?"
"Tutte scuse." rispose William, abbastanza divertito da aver dimenticato il battibbecco di prima con Xana.
 
"Allora tu resti qui. Noi ti portiamo qualcosa da mangiare, va bene?" le disse Aelita "Io chiudo la porta a chiave. Se arriva qualcuno, tipo Jim, e apre la porta nasconditi nell'armadio, ok?"
Xana annuì, prima di venire chiusa a chiave nella camera, e lasciata finalmente in pace, almeno dopo tanto tempo. Libera e in pace. Si stese a tuffo sul morbido letto di Aelita e sprofondò nelle coperte invernali. La testa era comodissima sopra a quel cuscino bianco latte, era al settimo cielo. 
Notò poi Mr. Puck, il tenero pupazzetto di Aelita. Lo prese tra le mani e lo fissò con attenzione. Era davvero un lavoro ben fatto. Tutte quelle ferite provocate dall' ago e le lezioni di Anthea nel cucire le stoffe erano servite a qualcosa. Voleva tanto stupire la bambina con qualcosa di speciale per Natale, così lei e la madre avevano preparato tutto il necessario per farle uno splendido regalo. 
Sapeva che la piccola Aelita adorava quel genere di personaggi.
Rivedere dopo tanto tempo il suo primo e ultimo capolavoro la fece commuovere. Era felice di essere di nuovo reale, ma aveva ancora la sensazione di essere in un sogno. Inoltre, non credeva che i guerrieri Lyoko volessero vederla in giro molto spesso. Quei ragazzi avevano speso tempo e fatica per aiutare la rosa e suo padre ad uscire dai guai che aveva causato per vendetta. Una tale determinazione non l'aveva vista in nessun'altro.
La ragazza strinse a se il peluche prima di rimetterlo al suo posto, senza che Aelita lo venisse a sapere.
Le sorsero i primi  dubbi. Si chiese cosa mai dovesse in una situazione del genere. Di sicuro non l'avrebbero voluta in giro troppo spesso ma dovevano comunque tenerla sotto controllo. Aelita però sembrava aver messo i suoi timori da parte, forse perchè voleva sapere di più riguardo alla sua famiglia. Inoltre, mettendo in primo piano la situazione di Franz Hopper...
È vero che non era morto. Era ancora nella rete, nascosto in modo che nessuno potesse trovarlo. Quando lo aveva distrutto si era subito accorta di un fantoccio. Nello stesso momento tutto quello che vedeva attraverso il programma si offuscò, e si ritrovò nuovamente nel suo corpo, rinchiusa nell'inferno, questa volta con l'intento di rimanerci fino alla morte.
Scacciò quei pensieri dalla testa. Aveva preso una decisione abbastanza azzardata, e voleva aspettare il ritorno del padre di Aelita per poterla mettere in atto.
Aspettò pazientemente, ma non riuscì a tenere gli occhi aperti abbastanza a lungo, e si appisolò, abbracciando il cuscino, sognando per la prima volta dopo tanto tempo.
 
Il gruppo stava rientrando in camera di Aelita, con l'intento di portare il pasto recuperato in mensa alla ragazza chiusa dentro. Odd aveva messo in pratica le sue abilità di arraffare il cino, chiamata 'persuasione' mentre gli altri avevano deciso di nascondere una piccola porzione dei loro. Aelita però ne aveva lasciato un bel po'.
Ci vollero più fazzoletti del previsto per nascondere tutto.
Il castano aveva anche portato via una bottiglina d'acqua fresca su consiglio di Jeremy.
"Certo che abbiamo preso un bel bottino eh?" vaneggiò il più basso di tutti "Come sono fiero di me stesso!"
"Tutto questo solo per aver sacrificato le tue polpette? E poi ne avevi tante." scherzò Ulrich.
"Se non le piacciono pe mangerò io." rispose.
"Ah ecco." disse la rosa "Attenzione perchè credo che rimarrai a bocca asciutta stavolta."
"E come fai ad esserne convinta, principessa?"
"Odd, a tutti piacciono le polpette!" rispose lei, provocando ilarità nel gruppo. Solo William si sentiva a disagio.
Arrivati davanti alla porta non sapevano davvero cosa aspettarsi, forse si erano sbagliati a lasciarla da sola. Aelita inserì la chiave nella serratura della porta e girò il pomello. Xana dormiva profondamente in una posizione strana: le gambe erano sul letto, il resto del corpo penzolava per terra. La ragazza stava dormendo a testa in giù, mentre teneva stretto il cuscino nel suo abbraccio. Evidentemente è rotolata nel sonno senza accorgersene.
"Uhm... Speriamo non le vada il sangue nel cervello." commentò Odd.
Cercarono in tutti i modi di non trattenere una risatina. Aelita la trovava stranamente adorabile. E non era l'unica.
"Sarà da molto tempo che non dorme come si deve." disse Jeremy "Ma deve pur mangiare qualcosa."
Aelita si avvicinò lentamente alla dormiente e le picchiettò la fronte "Ehi?" poi le scosse le spalle "Dai, svegliati."
Xana aprì lentamente gli occhi, battè le palpebre tre volte e, per lo spavento, cadde per terra portandosi dietro cuscino e coperte. Si raddrizzò e si strofinò la testa, sbadigliando.
"Scusa se ti ho svegliato, ma hai bisogno di mangiare. Ti abbiamo portato un po' di cose dalla mensa che penso che potrebbero piacerti." Senza farselo ripetere due volte, la ragazza si alzò, cercando di tenersi in equilibrio. Adesso almeno riusciva a stare in piedi. Fece due passi verso il letto e si sedette. La rosa le poggiò tra le mani un cestino improvvisato di tovagliolini di carta, con una forchetta, e la bottiglina d'acqua che aveva preso Ulrich. Il cestino era ripieno di ogni leccornia: polpette, patate al forno, due pezzi belli grossi di pollo, prosciutto, e anche una porzioncina di frittelline. 
La prima cosa che pensò all'inizio fu come avessero fatto a trasportare così tanto ben di Dio in una manciata di tovaglioli, ma poi ci diede poca corda, le stava venendo quasi la bava alla bocca e gli occhi le brillavano. 
Guardò il cibo, poi gli altri, e poi di nuovo il cibo.
"Su, cosa stai aspettando, serviti pure." la incitò la rosa, sorridendole.
Xana afferrò la posata, per poi cominciare a mangiare qualcosa, a cominciare dalla portata, principale, ai contorni e al prosciutto. In un attimo finì tutto, anche l'acqua. Adesso la fame doveva essersi placata. Non si era nemmeno accorta che Aelita le si era seduta accanto, e si scostò subito da vicino a lei, con sguardo deluso dell' altra. Desolata, la corvina prese il blocco, la penna e scrisse: -Scusa, non fraintendere. Non sono ancora abituata.- poi scrisse -Ero così affamata che non mi sono accorta di voi. Di solito quando mangio voglio stare da sola.-
La ragazza tossì un paio di volte, per poi ritrovarsi con due goccie di sangue tra le dita delle mani.
"Santo cielo! Stai bene?" esclamò Odd. 
Lei scrisse subito: -Si, stò bene. Forse devo solo riposare. Deve essere ancora qualche residuo per quella ferita. Dovrei togliere le bende.-
"Lo farai domani. Pensa solo a riposare." le rispose Jeremy.
"Si, genio ma dove? Qui nella stanza di Aelita non c'è un letto." 
Non presero in considerazione l'idea di farla dormire in un'altra camera, questo era certo.
"Ho il futon che Yumi mi ha dato per dormire a casa sua la prima volta che sono tornata sulla terra. Ormai me lo ha regalato, possiamo usare quello." disse Aelita. "Non preoccuparti Xana, per questa sera dormirai qui. Domani vedremo cosa fare." le sorrise.
Era deciso. I ragazzi, a malincuore, erano rientrati nelle loro stanze. William non era per niente tranquillo. Non sentivano di lasciare Aelita da sola con Xana, ma la rosa aveva un po' di fiducia in più nei suoi confronti. Questo la metteva a suo agio. 
"Buonanotte Xana." le augurò la ragazza.
L'altra avrebbe voluto risponderle, ma incapace, si limitò a sorriderle. Poi sprofondò nel cuscino e, dopo pocji secondi cadde in un sonno profondo.
Ben presto Aelita avrebbe riavuto suo padre, e lei avrebbe potuto vivere finalmente in pace con se stessa.
Poi, tutto il dolore sarebbe scomparso per sempre.





Mi scuso per il precedente capitolo, che era molto corto... ritornando con  uno un po' più sostanzioso? Lo spero..
Anche se non ho avuto una recensione, sonop felice che almeno 70 persone abbiano letto lo scorso capitolo ^^"
Mi accontento lo stesso.
Arrivederci e buona lettura!





 

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Capitolo 4
*** Giorno: Abituarsi alla realtà ***


"Anthea! Oh cielo, sei qui! Finalmente ti ho trovato! Non sai quanto sono contenta di vederti!"
"Tesoro mio..."
"Perfavore sbrigati! Dimmi dove sei! Io e Waldo verremo a prenderti! Aelita si sente così sola senza di te."
"No! Scappa! Devi fuggire da lì! È una trappola! Scappa!"
"Co...cosa? Che vuoi dire una trappola?"
...
"...Anthea?"
 
Xana aprì gli occhi di scatto, e battè le palpebre più volte per focalizzare la vista. Rivivere quel brutto momento come un sogno -dopo tanto tempo che di sogni non ne faceva- non era affatto piacevole, ma non poteva controllare le sue sensazioni. Avvertiva i raggi del sole in viso e dovette chiudere gli occhi e sfregarseli. Realizzò di essere nella camera di Aelita, in pieno giorno, ma la rosa non c'era. Guardò la sveglia, che portava le ore 6:35 del mattino. Un po' prestino per l'inizio delle ore scolastiche. Si alzò da derntro il futon e si portò in piedi. Notò un biglietto sulla scrivania che ieri non c'era. Lo aprì con cautela e lesse: "Sono in bagno a farmi la doccia. La porta è chiusa a chiave, torno subito. Aelita."
Si tranquillizzò e si sedette sul letto, sospirando. 
A proposito di doccia...
Il pomello della porta venne girato in modo forte, e lei sobbalzò all'indietro. 
"Ma che?" sentì dire da dietro. Era Jim. Che rompiscatole. L'uomo cominciò a bussare violentemente "Stones! Sei dentro? Svegliati, Stones! È ora di alzarsi!"
Stones...? Ah! Il cognome finto di Aelita! Ecco perchè non le quadrava. Era abituata solo al suo vero cognome. 
Spaventata, la ragazza non sapeva cosa fare se non nascondersi nell'armadio. Lo aprì, fece spazio all'interno, si avvolse nelle coperte del futon e ci entrò dentro, facendo molta attenzione a chiudere piano l'anta, mentre il professore continuava a bussare e a chiamare Aelita. Per quanto tempo, però? Che strazio!
Non ci volle molto perchè la rosa aveva appena finito di fare la doccia e stava tornando nei suoi alloggi, e si allarmò nel vedere l'uomo.
"Jim! Cosa stai facendo?" lo richiamò.
"Ah! Signorina Stones, sei sveglia." si sorprese "perchè la porta della tua camera è chiusa a chiave?"
"Ehm, perchè il letto è ancora sfatto, e non volevo che nessuno entrasse." si inventò una scusa sul momento, ma l'ansia la stava torturando.
Ci fu' un minuto di silenzio, ma poi Jim rispose: "Ah, se le cose stanno così... Allora preparati per la colazione, perchè è già pronta!"
"Sicuro!"
Quando si assicurò che se ne fosse andato, aprì la porta della sua camera e immediatamente entrò e ci si chiuse dentro, sospirando. L'ansia svanì, pericolo scampato. Si voltò e vide che non c'era traccia della coinquilina. 
"Xana? Sono io, Aelita." disse preoccupata, non vedendola nella camera.
Improvvisamente l'anta dell'armadio venne violentemente aperta con un calcio, facendola saltare dalla paura. La corvina cadde a terra come un sacco di patate, arrotolata nella coperta del futon come un involtino,  mentre cercava di uscire da quell'involucro morbidoso.
La rosa, dapprima incapace di capire cosa stesse succedendo, non riuscì a trattenere una piccola risata, mentre Xana si fermò un attimo di divincolarsi,  guardandola meglio, senza nessun segno di cattiveria nel suo sguardo perennemente insonne. L'altra se ne accorse, e le chiese:"Che c'è? Qualcosa non va?"
Xana riprese conoscenza, scosse la testa e riuscì finalmente a liberarsi dalla coperta, prese due minuti di tempo per riprendere le forze, si alzò e prese il blocco appunti sulla scrivania. 
-Niente. È solo che mi sono resa conto che è la prima volta dopo tanto tempo che ti vedo sorridere.- scrisse.
"Oh." Aelita, nel prendere in mezzo questa conversazione, decise di farle una domanda che le ronzava in testa dalla sera precedente "Senti, Xana. Posso farti una domanda?" quando vide che lei annuì, ne fu sollevata.
-Qualunque domanda. Io risponderò a tutto quello che mi chiederai.-
"Per quanto tempo sei stata nel mondo virtuale?"
Xana sembrò pietrificarsi. Con la pressione, quasi non stava per fare un buco nel foglio, ma poi, dopo un profondo sospiro, chiarì le idee confuse che aveva in testa e prese a risondere, scrivendo marcatamente: -Da sedici anni e mezzo.-
"Se-sedici anni!?" esclamò stupita Aelita.
-Si. Cinque anni li ho passati a Lyoko per cercare Anthea, undici li ho passati in quella prigione. Compreso l'anno e mezzo in cui il mio programma pasticciava con voi. A quest'ora dovrei avere la bellezza di trentun' anni.-
"Mi... mi dispiace."
-E per cosa? Non hai nessuna colpa, come io non dovevo avercela con te. Sono stati tuo padre e i suoi continui salti indietro nel tempo a mandarmi in paranoia. Quando mi consegnò a loro, persi anche quel poco di fiducia che riservavo in lui.-
La rosa rimase in profondo silenzio. Un silenzio tesissimo, poi rispose: "Se hai perso la fiducia in lui, perchè vorresti riportarlo indietro?"
-Perchè mi sono accorta che non mi piace vederti triste. Tutte le volte che ti rendevo triste mi sentivo inconsciamente male, ma era come se ci fossi abituata.- scrisse.
L'altra si stupì, poi sorrise dlocemente e le rispose: "Tu hai tutta la mia fiducia, nonostante quello che dicono gli altri." portò le sue mani a quelle di Xana "e quando papà tornerà sulla terra, tu avrai modo di parlare con lui."
La corvina la guardò attentamente. Le brillavano gli occhi, tanto che cominciò a lacrimare dalla gioia. Era sparita l'espressione assente che aveva da quando era stata liberata, e non le importava.
Aelita, allarmata dall'inizio dello sfogo, si limitò a dire: "Xana? Tutto bene? Ho detto qualcosa di sbagliato? Scusa, non volevo!"
-Non puoi dire sul serio.- scrisse mentre piangeva lacrimoni da sopra il viso, anche se la scritta era diventata illeggibile -Non me lo merito dopo tutto quello che ho fatto.-
La rosa si calmò subito, e si commosse "Anche se non ricordo, farò di tutto pur di aiutarti." le sorrise e l'abbraccio "Te lo prometto. D'accordo?"
 
Intanto Ulrich, Odd e Jeremy stavano aspettando la loro amica nel giardino prima di andare a lezione. Ormai il tempo era poco, e la rosa tardava ad arrivare. Cosa che fece preoccupare non poco gli altri.
"Dannazione. Dove si è cacciata Aelita?" si domandò il castano "La lezione comincerà tra poco."
"Mi chiedo se sia stato saggio lasciare Xana nella sua camera." Jeremy era molto preoccupato, e batteva il piede a terra a intervalli di due secondi "Speriamo non le abbia fatto del male." 
"Voi due vi preoccupate troppo." commentò Odd, indicando una figura che correva verso di loro, sventolando la cartella "Vedete?Eccola là, sana e salva."
"Ehilà!" li richiamò la ragazza, arrivata giusto vicino a loro, ma dovette fermarsi e respirare profondamente per riprendersi. Una volta che i battiti del cuore si fecero regolari, si alzò verso di loro, e con un gioioso sorriso disse loro: "Buongiorno!"
"Whoa! Principessa! Che ti succede? Sembra che qualche folletto ti abbia lanciato un incatesimo." rispose il biondino, scherzando e sghignazzando "Come mai così felice?"
"Non lo so! Mi sembra di non essere mai stata felice come ora!" gli rispose, sotto gli sguardi preoccupati di Ulrich e Jeremy.
"Ehm, sei sicura di star bene Aelita?" le chiese Jeremy.
"Assolutamente si!" annuì lei, sorridendogli.
"E Xana? Ti ha fatto qualcosa?" aggiunse Ulrich, leggermente in ansia.
"Certo che no! Anzi. Questa mattina abbiamo parlato, per modo di dire. Mi ha scritto così tante cose riguardo a quando ero piccola e passavo il tempo con lei e mia madre. Tutto quello che ha raccontato è vero! Mi ha detto anche di cose che solo io e mamma conoscevamo! Non riesco ancora a crederci! Chi se lo aspettava da Xana!" era proprio entusiasta.
"Aelita, non dirmi che credi davvero a quello che ti ha detto!" rispose Ulrich.
"Dai, scontroso. Ammetto che ci ha fatto passare un bel po' di guai, ma anche io mi comporterei così se fossi stato rinchiuso in una prigione per molto tempo eh." si scomodò Odd.
"Comunque non abbiamo prove a riguardo, quindi non so dire con certezza se sia vero o che sia una storia fondata." dedusse Jeremy "E poi questi racconti può anche averli presi dai diari di tuo padre che ha distrutto." 
"Ne dubito Jeremy." gli disse lei "Papà non ne era il tipo. E poi mettiamo anche caso che i diari li abbia distrutti perchè era stata filmata."
"Aelita, non siamo ancora sicuri di questo. Pensaci, potrebbe davvero essere una trappola." la persuase Ulrich.
"Si però..." interruppe Odd "A quale scopo? In questo mondo Xana non può farci niente, giusto? Quindi è completamente innocua."
"Questo è quello che pensi tu. Chi ti dice che non ci tradirà per toglierci di mezzo e conquistare il mondo?" ripresero le prediche del castano.
Jeremy intanto pensava intensamente alla situazione. Credere o non credere? Xana aveva dei pro e dei contro per fare ciò che aveva fatto, ma confidarsi con loro che senso aveva? Nessuno. Nulla portava a qualche atteggiamento ostile da parte della corvina "Credo che però potremmo almeno darle una possibilità, vero Ulrich?"
"Sei forse impazzito?"
"Daaai amico, non fare così. Almeno provaci." lo canzonò il biondino "Non potrai tenerle il muso per sempre."
Proprio nel bel mezzo della conversazione, la campanella che segna l'inizio delle lezioni suonò, e i ragazzi dovettero interrompere la loro discussione.
"Ne parleremo più tardi." aggiunse l'informatico "Per adesso andiamo in classe."
La giornata passò molto lentamente, ma per il resto non ci furono problemi. Nessun attacco, e sopratutto nessuno che impazziva. Jeremy e Ulrich si sentirono un po' più sollevati, mentre Aelita era molto calma. Intanto anche Yumi e William, erano abbastanza tranquilli. Il giovane però, sembrava avere la testa tra le nuvole. Guardava da tutt'altra parte. Tuttavia quando l'insegnante lo richiamò per fargli una serie di domande, le rispose tutte. Quindi, non guardava ma era piuttosto attento, nonostante lo stupore della professoressa. Era un po' strano anche per uno come William.
Durante il pranzo si era persino messo in disparte, ma aveva comunque lasciato qualcosa da mangiare per la coinquilna di Aelita.
"Sarà, ma mi sembra che la presenza di Xana lo abbia un po' turbato." sospirò Odd. 
"Tu dici?" rispose Yumi "Oggi sembrava uno zombie, ma aveva ascoltato le spiegazioni lo stesso."
"Strano. Ascoltare non è proprio da lui." aggiunse il castano.
Il corvino si era poi liquidato, e mentrecpassava, senza dire una parola, lasciò agli altri il piatto con il cibo restante, poi uscì dalla mensa, sotto gli sguardi interrogativi degli altri.
"Si vede che non sta' affatto bene." soggiunse Aelita.
Dopo pranzo, prima delle ore pomeridiane, ebbero il tempo di portare a Xana il cibo che le avevano lasciato. La ragazza fortunatamente mangiò di gusto la portata del giorno. Aelita le disse che il giorno dopo, che non c'erano lezioni pomeridiane, le avrebbe portato almeno qualche vestito nuovo, mentre Yumi le portò qualche suo indumento, e calzature di ricambio, che aveva negli angoli più remoti del suo armadio, dato che Xana e lei avevano quasi la stessa corporatura. Non poteva mica andare in giro scalza e con le gambe quasi in vista. Inoltre, la corvina aveva un gran bisogno di farsi una doccia e togliere finalmente le bende seccate dal suo sangue. anche la giapponesina aveva iniziato a fidarsi di lei, anche se di poco.
La giornata filò con le ore pomeridiane, solo Odd sembrava annoiato. Niente azione o avventura di alcun tipo lo rendeva pigro.
Aelita ripensava alla giornsta trascorsa e all'evento accaduto.
Le vennero in mente le sue stesse parole: 'Combattere Xana è il mio lavoro.'
"Combattere Xana..." ripetè "Prima non avrei mai pensato di pensare più al contrario. Adesso cosa faccio?" si scosse la testa tra le mani, molto confusa.
Aelita aveva riposto la sua fiducia in Xana, ma gli altri?
Odd la pensava come lei, ma Jeremy, Ulrich e Yumi? Inoltre William sembrava proprio non volerne sapere di tutta questa storia. Xana come li avrebbe convinti a fidarsi di lei? 
Finite anche le ultime lezioni, la ragazza si diresse velocemente al suo alloggio, liquidando con un gesto i suoi amici e scappando via come una furia, sotto i loro sguardi avviliti. Con il fiatone, arrivò in corridoio, proprio diretta alla porta di camera sua. Aspettò un attimo prima di entrare, ma si sentì tossire dall'altra parte. Girò la maniglia della porta e quello che vide la fece rimanere senza parole. Le ci vollero pochi minuti di riflessione per capire cosa fosse successo.
Xana era avvolta nell'accappatoio rosa della ragazza -un po' corto per lei- mentre, con un asciugamano bianco, cercava di asciugare l'ammasso di capelli arruffati che aveva in testa, scuotendola violentemente.
Quando la corvina sentì aprirsi la porta, vedendola, quasi non le venne un infarto. Tuttavia si sollevò in modo preoccupante nel vedere che era soltanto Aelita. Prese il foglio del quaderno e la penna per scrivere spiegazioni.
Purtroppo, la domanda venne spontanea: "Cos'hai fatto mentre non c'ero?"
Xana, presa dal panico, scrisse velocemente: -Scusami tanto! Ho pensato che questo fosse il momento adatto per andare a fare una doccia! Non c'era nessuno e io ne avevo tanto bisogno!-
"...Ah." commentò la rosa. In effetti non ci aveva pensato. Dopo tanto tempo che non ne faceva uno, ne aveva tutta la necessità "Va bene allora."
-Eh? Tutto qui? Non sei arrabbiata?- le domandò, l'altra, stupefatta, scrivendo sul foglio. In effetti doveva essere più arrabbata per l'accappatoio che per altro.
"No. Non preoccuparti, anzi hai avuto un'ottima idea. Solo che adesso dovresti usare un'asciugacapelli per asciugarli più in fretta, sai?" 
-Si però se fosse passato qualcuno, mi avrebbe sentito usarlo.- rispose subito -Quegli apparecchi fanno troppo rumore.-
"Giusto." accordò imbarazzata Aelita per non averlo pensato "Non preoccuparti, ora che ci sono io, possiamo usarlo. Va bene?"
-Va bene. Anche perchè non so come avrei fatto ad asciugarli.- scrisse, ridacchiando.
Sentirono bussare tre colpi alla porta, ed entrambe girarono gli sguardi. 
"Aelita, sei dentro?" era Jeremy. Probabilmente in compagnia di Odd e Yumi.
Allarmate, le due ragazze si fissarono per due secondi. Poi Aelita si diresse alla porta, mentre Xana si buttò a capofitto dentro l'armadio, per coprirsi in fretta con le coperte del futon.
"Un momento!" esclamò lei, con tono preoccupato, aprendo lentamente con la chiave. Una volta assicuratasi che la ragazza fosse ben coperta, spalancò ai suoi amici, ma non li fece entrare. Xana si affacciava da dentro l'armadio per far vedere che era ancora lì. Subito si notarono i capelli sciolti e bagnati, e che aveva iniziato a tremare dal freddo.
"Uhm... Yumi? Puoi aiutarmi un attimo?" le chiese Aelita, quasi con una faccia da ebete, e imbarazzata "Xana è andata a farsi una doccia, ma non ha niente da mettere...e con niente intendo...niente."
A questa confessione, la vergogna fece il resto: i tre ragazzi si allontanarono a passo svelto dall'entrata, visibilmente imbarazzati. 
"Aehm... Io devo andare a studiare. Scusatemi." li liquidò Jeremy, coprendosi mezza faccia con le mani, nonostante gli occhiali. 
"Io e Odd invece ce ne andremo in camera." il castano prese l'amico per un braccio, trascinandoselo a forza, nonostante le proteste "A più tardi." salutò Yumi, e chiuse la porta.
Xana sospirò distrutta, non sapendo come uscire da quella imbarazzante situazione. Decise di lasciarsi andare alle cure delle due ragazze, senza pensarci troppo.

 
 
Intanto, dall'altra parte della Francia...
"CHE DIAMINE VUOL DIRE CHE IL SOGGETTO È EVASO?!" un losco figuro vestito in modo elegante, sbraitava a squarciagola verso un gruppo di scienziati, intenti a beccarsi il gigantesco vocione dell'uomo "Razza di ignoranti! Non capite come quella mocciosa fosse importante per il nostro progetto?! E come ha fatto a fuggire?!" 
"S-signore, non lo sappiamo ancora con certezza. Dovremmo verificare i file video per controllare come sia stato possibile." rispose uno di quelli. Uno scienziato alto e secco, anziano e con la puzza sotto il naso "Possiamo prendere in considerazione l'idea che sia stata aiutata."
"È vero!" ne rispose un altro. Una figura in carne e più bassa, ma con un volto non convincente "Non abbiamo nemmeno controllato gli infrarossi del programma! Deve essere successo qualcosa di anomalo."
"E PERCHÈ NON VI SBRIGATE A CONTROLLARE?! SOSPENDETE OGNI ESPERIMENTO FINO AL SUO RITROVO!" ordinò, alzando la voce. 
"Ma signore! Non possiamo!" strillò il terzo: una donna scura di pelle, occhialuta e ben truccata, che portava con se diverse cartelle mediche "Ci sono numerosi soggetti riusciti a nostra disposizione! A che cosa ci serviva quella ragazzina comunque?"
"Te lo dico io a che cosa! È il primo soggetto sperimentale riuscito! Ergo, potrebbe farci perdere tutti i dati su cui abbiamo lavorato per tutto questo tempo! Inoltre quella ragazzina serve a ricattare Anthea! Se sapesse cosa è successo, terminerebbe i test del progetto e cercherà in tutti i modi di scappare nella rete! CAPISCI ORA A COSA SERVE?!" seguirono una serie di insulti ai tre scienziati per la loro inutilità, e di come l'urlare gli facesse venire il mal di testa e l'innalzamento della pressione "Voglio subito che la troviate! Non importa in che modo! E fatelo immediatamente!"
L'uomo, dopo aver finito la predica, e aver lasciato il trio imbambolato come un'orda di zombie, si recò a passi forti verso quello che doveva essere il suo ufficio. Entrò e, senza farsi vedere da nessuno, sbarrò la porta con i codici a barre.





E dato che lo avevo già scritto, in buona parte, vi porto anche il quarto capitolo!
Un po' corto, narriamo qualche cosa comica sul momento, come Xana che non si capacita ancora di come sia bello tornare a mangiare e di quanto una doccia fredda faccia bene a tutti!
Lo ammetto. Un po' noioso.
Ma non temete! Da come avrete già capito, i veri problemi arriveranno presto!
Alla prossima!

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Capitolo 5
*** Problemi: Nemico inaspettato ***


"Xana. Andiamo svegliati." Aelita scosse il bozzolo di coperte del futon, non ottenendo risposta. La rosa sollevò lentamente le lenzuola corpose e, riuscendo finalmente a vederla, le scosse delicatamente una spalla. Era incredibilmente calda e la pelle aveva riacquistato colore "su sveglia."
Xana dormiva profondamente.  Era crollata sotto le coperte la sera prima dopo aver messo piede nel suo letto, alla fine di quella che sembrava un'eterna battaglia infinita con asciugacapelli e spazzola. Aveva addirittura pensato di tagliarsi i capelli corti. Poi ci aveva ripensato, ci teneva troppo ai suoi capelli. Nonostante la guerra vinta e un cambio di vestiti -che Yumi aveva dato ad Aelita in caso di bisogno- data la corporatura esile, ma abbastanza alta di Xana. Un po' alta per i vestitini della rosa, al contrario della giapponesina. Dopo cena sembrava ancora distrutta, nonostante non avesse fatto nient'altro per tutto il giorno. Aelita pensò che ciò era dovuto al fatto che dopo molti anni in un mondo virtuale, dormire le era divenuta una cosa quasi impossibile.  Non sembrava sentirla comunque. Dormiva così beatamente che  avrebbe voluto non svegliarla. 
Non ci volle molto però che vide un movimento. Xana si allungò con le braccia e le gambe, stiracchiandosi e sbadigliando, con una faccia che voleva dire -...'giorno.-
"Buongiorno bella addormentata." rispose l'altra. "Non te l'ho mai chiesto prima, ma avevi dimenticato come fosse dormire?"
Xana si prese il tempo svogliato di alzarsi, magari aggiustarsi anche i  capelli -adesso morbidi al tatto-, e prendere in mano il blocco appunti di Aelita.
Scrisse: -Avevo immaginato una simile domanda da parte tua. Dormirei per sempre, se potessi.- un leggero filo di malinconia volteggiò per aria, ma poi lei domandò -Che c'è per colazione oggi?-
"Se siamo fortunate..." la rosa si alzò e aprì la porta della sua camera per sbirciare fuori dal corridoio, nel caso in cui Jim si fosse nuovamente presentato "...credo qualcosa di molto dolce."
Xana sorrise, scarabocchiando: -Spero che siano pancake. Non è un piatto comune della Francia, ma io stravedo per i pancake.- 
Dopo aver letto questa affermazione, ad Aelita si illuminò una lampadina, poi le chiese un dubbio "Tu non sei esattamente francese, vero? Da che paese vieni? Hai caratteri orientali, come Yumi." 
In effetti, nessuno ne aveva mai parlato. La risposta di Xana la lasciò di sasso.
-I miei genitori erano originari del Giappone, ma io e mia sorella siamo nate in Svizzera.- scrisse.
Ci furono molti istanti di silenzio. Quel filo di malinconia e tristezza divenne sempre più teso.
I genitori di Xana... Aveva dei genitori... E una sorella?
"Una sorella?" ripetè, sconvolta "Hai anche una sorella?"
-Avevo. Da quando mi hanno portato via da piccolina, non ho più rivisto né loro, né lei.-
Per un attimo si sentì empatica nei suoi confronti. Lasciare i genitori e una sorella quando ancora era piccolissima non era proprio una bella cosa da pensare. E se fossero morti?
Chissà quanto aveva sofferto.
"Mi-mi dispiace..."
-Non preoccuparti.- le scrisse l'altra, sorridendole con compassione -Ormai bisogna pensare al presente.-
"... Giusto. Comunque." rispose Aelita "Non pensavo fossi proprio del Giappone." rivelò "Sei nata in Svizzera?" domandò nuovamente dalla sorpresa.
-Si. Non mi hanno mai spiegato il motivo, però sono nata lì.- rispose, stiracchiandosi e passando una mano tra i capelli.
"Caspita, hai davvero tante cose da dire allora!" esclamò la rosa, fingendo di essere entusiasta per risollevarle il morale. Un po' funzionò.
-Ci sono molte cose che voialtri non sapete di me.- confessò, abbozzando a una risatina contagiosa.
"Giusto." annuì l'altra "Ecco un'altra cosa che devo annotarmi." confessò, mentre si preparava i vestiti per andare a fare colazione. 
Occorsero diversi minuti di preparazione per la ragazza, in cui Xana la osservava in silenzio, seduta sul comodo letto di lei, con il quadernetto su un lato delle coperte, e Mister Puck tra le sue gambe incrociate, messo in una posizione tale come se anche lui  stesse guardando la sua padroncina. 
In un batter d'occhio, Aelita era pronta per uscire.
"Bene. Io vado. Vedo cosa posso portarti, va bene? Se c'è qualche problema, nasconditi." le raccomandò, con la sua espressione sorridente "A presto!"
Xana la fermò un attimo prima che potesse varcare la soglia, strattonandola delicatamente per una mano. Prima che lei potesse chiedere spiegazioni, la corvina le fece leggere quanto aveva scritto.
-Aelita, aspetta un attimo, devo chiederti una cosa.-
"Si?" domandò curiosa "Di cosa si tratta?"
-Hai ancora quegli incubi? Voglio dire, rivedi ancora quei pezzi del passato che ti ho portato via? Ti disturbano per caso?-
"Si, ma adesso non sono poi tanto forti e inquietanti come lo erano prima." spiegò. Dopo la permanenza di Xana, alcuni ricordi si erano come dileguati. Meglio così "Forse tu c'entri inconsciente qualcosa." ipotizzò.
Xana rimase in silenzio. A riflettere.
"C'entri qualcosa... Non è così?" Il viso della ragazza, da sorridente, si fece un po' più cupo e serio.
La corvina se ne accorse, e si affrettò a scrivere una risposta.
-Forse si. Non ho idea di come funzioni lo storcere con la forza dei ricordi, anche dopo tutti questi anni. Volevo che tu mi vedessi per come sono davvero. Una persona codarda e patetica. Ma non preoccuparti. Una volta tornati nel Cortex e riportati indietro i tuoi genitori, non dovrai più preoccuparti di questo. E tu potrai avere la vita che hai sempre voluto e che io ti ho ingiustamente sottratto. Ho solo bisogno che dopo la scuola, tu ed io andiamo alla tua vecchia casa per cercare diverse cose. Tutto quello che ti chiedo per ora è di fidarti di me. Tutto qui.-
Aelita era davvero senza parole. Xana, con uno sguardo di felicità ma allo stesso tempo malinconia, si era definita davvero come persona codarda e patetica, mettendo da parte il suo orgoglio e concentrandosi solo su cosa era giusto fare. Un'altra delle cose che la stupiva da un ex-intelligenza artificale che credeva di conoscere bene. Quante cose le passarono per la testa in quel momento.
Troppe cose del suo passato che cerca ancora di lasciarsi addietro.
Con un gesto che neanche l'altra poteva prevedere, la rosa si buttò letteralmente tra le braccia di lei, facendole cadere il blocco appunti tra le mani, abbracciandola più forte che poteva. Xana, dal canto suo, inizialmente confusa e smarrita, realizzò un po' più tardi  cosa Aelita stesse facendo, e ricambiò l'abbraccio con espressione a metà tra il felice e il pianto.
"Non sei patetica e codarda. Sei solo una persona che ha avuto delle brutte esperienze. Tutti meritano una seconda possibilità." le mormorò, staccandosi a malincuore da lei. Ci furono alcuni minuti di riflessione "Allora io vado. A più tardi." si diresse nuovamente verso la porta d'uscita e, salutando l'ospite, uscì definitivamente, lasciandosela alle spalle.
Xana rimase ferma per un attimo, poi raccolse il quaderno da terra, e un sospiro uscì fuori dalle due labbra.
Grazie, per avermi dato almeno una seconda possibilità.
Credimi, c'entro molto più di quanto tu possa immaginare.

 
"Oggi vado alla fabbrica per verificare come stia andando il processo di trasferimento. Secondo i miei calcoli, è quasi completo." spiegò l'informatico occhialuto davanti ai suoi amici, sorridente. 
"Questa è una notizia fantastica Jeremy!" esclamò l'altro biondo "Finalmente Aelita potrà riabbracciare tuo padre! Non sei contenta?"
La rosa annuí "Non vedo l'ora. E quando insieme troveremo anche mia madre, niente e nessun'altro ci separerà." rispose, immaginandosi di nuovo il candido viso della madre mentre l'abbracciava di nuovo.
"... A questo proposito, Aelita." Jeremy interruppe il sogno ad occhi aperti della sua amica "Credo che dovremmo parlare di questo problema."
"Cosa intendi con questo Jeremy?" 
"Non possiamo ancora fidarci del tutto di Xana." le rispose il biondo occhialuto "Anche se non rappresenta un pericolo per noi, potrebbe diventarlo se ritornasse a Lyoko."
"Anche se non mi sembra giusto." rispose l'altro biondo con i capelli alzati "Non ci pensate nemmeno voi a darle un'altra possibilità."
"Non dirmi che ci sei cascato Odd." lo canzonò il castano "È evidente che stia architettando qualcosa di spiacevole."
"Ma non farmi ridere. Se avesse potuto fare qualcosa di male contro di noi, lo avrebbe già fatto." rispose irritato il ragazzo vestito di viola.
"Calmatevi voi due." li riprese Yumi. Ulrich cadde un po' nell'imbarazzo mentre Odd deglutì.
"Il punto è che non sono convinto di nulla. Non capisco se tornerà il vero Franz Hopper, non sappiamo assolutamente niente del Cortex e di cosa ci sia esattamente lì. Non credo sia una buona idea ritornarci così, di punto in bianco." le spiegò cautamente, nonostante la situazione tesa come la corda di violino. Non voleva ferire i suoi sentimenti ma doveva essere chiaro, non brusco "Innanzitutto, finchè le cose non si saranno chiarite, in nuovo mondo verrà considerato come territorio off limits."
"Andiamo Einstein, non puoi dire di no a un'esplorazione del genere." sbuffò l'amico, il quale, per la noia, aveva cominciato a giocherellare con le posate e con il bicchiere di vetro come se fosse una batteria musicale.
"Mi dispiace ma è così. Ho bisogno di studiare potenziali pericoli prima di rispedirvi di nuovo lì." 
"Jeremy ha ragione." affermò la ragazza giapponese "E se non potessimo più tornare nel mondo reale una volta devirtualizzati? Pensaci."
"Inoltre non sappiamo nemmeno se Xana abbia creato di proposito quella replika per salvarsi dalla distruzione." sollecitò Ulrich, con una dose in più di pessimismo "Pensa se da un momento all'altro pensasse di pugnalarci alle spalle."
"Non lo farà." affermò la rosa, abbastanza determinata.
"Perchè ne sei tanto convinta? Ragiona. Non ti ha fatto il lavaggio del cervello o qualcos'altro." 
"Perché me lo sento." rispose con semplicitá, alla domanda che la stava facendo innervosire.
"Non puoi davvero credere che il mostro che ha provato più volte a farti cadere nel mare digitale e a distruggerci tutti, adesso voglia aiutarti a riunirti con la tua famiglia. Sei forse impazzita per caso?" adesso la discussiome tra i due era divenuta molto accesa.
"Non chiamarla mostro." si alzò bruscamente lei, spaventando gli amici "E se anche voi credete che io sia pazza, meglio che me ne vada." e, cupa in volto, si diresse verso l'uscita.
"Jeremy." lo fece riprendere Odd "Credo proprio che tu abbia esagerato." 
Il ragazzo, non appena si rese conto di ciò che aveva fatto, si risvegliò come da un incubo, e si portò una mano sulla fronte.
"Che mi è preso, diamine." si battè il polso sulla testa più volte "Sono proprio uno stupido. Ho pensato talmente tanto alla situazione che non ho pensato ad Aelita." si lasciò cadere con la testa dul tavolo, mentre gli altri si guardarono tra loro, preoccupati. 
William era in disparte e stava osservando la scena. E qualcosa non lo convinceva molto.
 
Per tutto il resto della giornata, Aelita non parlò con nessuno dei suoi amici, se non per rispondere alle domande dei professori riguardo la lezione del giorno. Quando rientrò nella sua camera, in fretta, come una furia, Xana le aveva chiesto cosa l'avesse fatta così tanto arrabbiare, ma lei rispose solo che Jeremy e il resto del gruppo non si fidavano ancora di lei.
-Posso comprenderli, dopotutto.- le scrisse -Qui io sono un'estranea per loro.-
"Non è questo il punto. Non vuole che ritorniamo nel Cortex per prelevare altri dati, e in più non alza spesso la voce." sembrava sull'orlo di una crisi di nervi.
Solo che Xana non la pensava proprio in questo modo, mentre scriveva una risposta -Non mi sembra saggio tornarci ora. Prima di andare a prendere dati, bisognerebbe bloccare in qualche modo il portone d'ingresso con qualche firewall. Ce ne dovrebbero essere alcuni nascosti a casa tua.-
"Allora oggi, dopo le lezioni pomeridiane, andremo noi due insieme!" esclamò, facendola sobbalzare.
-Noi due? Da sole? Sei sicura?-
"Assolutamente." le rispose decisa "Senza nessuno."
-Non lo so. I tuoi amici potrebbero pensare a qualcosa di sbagliato e continuerebbero a fidarsi molto meno.- continuò a scriverle -Però va bene. Qualunque cosa per te.-
"Ottimo." lei sorrise.
Sentirono bussare alla porta, ma prima che Xana scattasse per rinchiudersi nell'armadio, la voce di Odd fece capolino dal corridoio.
"Aelita, sono io. Posso entrare?" le domandò il ragazzo. "Per favore."
La rosa andò ad aprire la porta e il ragazzo, entrando, potè con sorpresa, vedere una Xana avvolta come un raviolo sul procinto si buttarsi nel guardaroba della sua coinquilina e nascondercisi dentro. 
"Uh... Ho interrotto qualcosa per caso?"
"No. Non preoccuparti per questo." le rispose, guardando Odd, Xana che intanto scivolava per terra sulla parete, di nuovo Odd "Anzi, grazie per aver preso le difese oggi contro Jeremy."
"Lo so." rispose l'altro, grattandosi la testa "È da oggi che si comporta in modo strano. Se non fosse per qualcosa potrei dire che sia stato posseduto." cercò di fare una battuta e finse una risata nervosa, tanto per sdrammatizzare la situazione pesante in cui si trovava, ma l'unica reazione che provocò fu quella di Xana che sbattè una mano sulla fronte, per poi farla scivolare sul viso, rendendo la tensione ancora più aggravata di quanto già non lo fosse "Ehm... Scusa Xana."
L'altra rispose con un pollice in su. Nessun problema, forse.
"Comunque, come mai sei qui?" le domandò la ragazza, per cambiare discorso.
"Stavo pensando, magari, di poter parlare con te di una cosa. Ma mi serve il tuo aiuto." gli venne il sorriso sulla faccia "Senza dire niente agli altri, sto preparando il discorso per convincere il preside a trasferire Xana come interno."
Le due ragazze si sorpresero. La corvina uscì fuori dalle sue coperte come se si fosse spaventata, con un espressione imbambolata in viso.
Per un periodo di tempo Odd e Aelita stavano preparando in segreto l'iscrizione come interno di Xana. In modo che 'fosse una sorpresa'. Ovviamente la corvina in questione non ne sapeva nulla, perciò, non appena sentì la notizia, si mise a piagnucolare e ad abbracciare il peluche della ragazza in modo quasi ossessivo. I due amici dovettero pazientarsi per farle passare la commozione. Il discorso poi riprese, qualche abbraccio più tardi.
"Dici sul serio?" le domandò stupefatta la rosa "Hai quasi finito i preparativi?"
"Siamo più che pronti. Basta parlare con il preside e inviare sotto mail falsa il documento di trasferimento ed è fatta."
"E il problema quale sarebbe...?"
"... Non ho il documento di trasferimento." si giustificò "Dovrei scaricarne uno dal computer, ma sai che non ne sono capace. E Jeremy non sembra proprio convinto dell'idea di volerla fare soggiornare qui in modo permanente. Potresti farlo tu?"
"Certo. Nessun problema!"
Per tutto il tempo, i tre amici, anzi, Aelita, lavorò al modo di procurarsi il documento direttamente dalle cartelle personali del preside. Nonostante le molte difficoltà, Xana le indicò un paio di passaggi per un buon Hackeraggio. Alla fine, i ragazzi poterono con successo stampare diversi fogli di carta.
"Perfetto. Basterà solo compilarlo." 
La corvina prese i vari fogli, si posò sul letto e con l'ausilio del suo blocco appunti che le fece da tavolo, cominciò a compilare i documenti, sotto lo sguardo silenzioso dei due, e mentre Xana scriveva, Aelita leggeva, e potè finalmente scuogliere uno dei più grandi misteri di quegli ultimi giorni.
"-Xanadu Kurasa...?- è questo il tuo nome?" le chiese, sorpresa.
Dopo che ebbe terminato di sovrascrivere i dati, prese il foglio bianco degli appunti, e le scrisse una risposta.
-Certo che si. Ovvio che non mi chiamo solo Xana. Il mio nome completo è Xanadu, non Xana, che è un abbrevizione, e non un acronimo. Quanto al cognome, questo è falso. Non vorrei avere problemi, dato che forse il preside potrebbe aver già sentito in passato il mio vero nome danubile da tuo padre.- le spiegò cautamente.
"Capisco." rispose Aelita.
"Allora. Tutto a posto?" domandò Odd. Xana gli consegnò i documenti compilati con ogni dettaglio "Perfetto. Ora, se permettete, avrei una visitina da fare al preside. Ci becchiamo più tardi, ciaooo!" e, sventolando i foglì, uscì dalla stanza, sotto lo sguardo confusionario delle due.
"Va bene. Adesso possiamo andare."
Xana sobbalzò -Ma come? Adesso?-
"Si. Per oggi la scuola è finita. Possiamo andare all'Hermitage insieme."
-Se lo dici tu... Va bene. Andiamo pure.- le rispose, non molto convinta.
Le due ragazze riuscirono con molte difficoltà ad uscire dalla scuola senza farsi vedere e raggiungere l'Hermitage nei fitti cunicoli delle fogne, che fortunatamente ricordavano a memoria. Entrambe erano arrivate stanche alla casa diroccata. La giornata era piuttosto tesa per loro, ed Aelita preferì non farsi alcune domande prima dell'arrivo. Si limitò solo a parlarle in modo arrabbiato di come Jeremy sia proprio un insensibile oppure cose del tipo come avesse fatto la corvina a nascondersi così bene nella mensa per andare a mangiare dei biscotti il giorno prima. Xana invece continuava a rispondere scrivendo sul taccuino, come se parlasse con lei. Il suo handicap non dava assolutamente fastidio alla rosa, ma lei le scrisse di come le mancasse parlare, e delle cose che aveva imparato dal liceo, visto che, a detta sua, non ha mai frequentato la scuola, ma solo le lezioni private di suo padre. Dal collegio aveva scoperto quanto fosse nauseante l'odore dell'erba tagliata in una giornata d'estate dove il sole era maledettamente bollente, oppure di come la musica techno fosse l'ideale da ascoltare sotto la doccia... anche se, ammettè che tutte quelle informazioni le aveva ricevute quando era nella mente di William.
Le aveva confessato di come le dispiacesse aver usato il ragazzo come arma contro di loro, solo per poterle fare del male, ed era sicura che lui non le volesse rivolgere la parola, ma Aelita le aveva gentilmente risposto che "tutto appartiene al passato" e che, di sicuro l'avrebbe perdonata. Anche se con passato, intendeva solo mezzo mese fa.
Erano finalmente arrivate alla casa, in modo che Xana potesse finalmente mostrare diverse cose tenute nascoste. Si diressero al secondo piano della casa, che nonostante tutto era molto solida.
Giunte nella ex camera da letto di Franz Hopper, la corvina cominciò a cercare tra le sue cose.
"Che stai cercando esattamente?" le chiese la rosa, e l'altra, non avendo con se il suo taccuino, avendolo posato da qualche parte, mimò con le mani un quadrato di esagerate grandezze.
"Una grande scatola?" domandò. La ragazza annuí "Beh, non sarà difficile."
Cominciarono a cercare tra i mobili buttati a terra con forza tempo fa. Controllarono ovunque nella camera. "Beh... Non è nemmeno troppo facile..." 
Decisero quindi, di dividersi e cercare in tutta la casa. Aelita continuava a controllare di sopra, mentre l'altra era di sotto. 
La rosa decise di controllare in camera sua. Una scatola grossa poteva essere ovunque. Quindi... Le venne un illuminazione. Se fosse una scatola, dove l'avrebbe nascosta una persona?
Subito dopo essersi fatta la domanda, controllò prima sotto il letto di suo padre, non trovandoci nulla. Poi, controllò sotto al suo letto, scostando le lenzuola. Con il buio non vide nulla, ma, controllando meglio, notò un qualcosa di abbastanza definibile a un grosso rettangolo. Si acquattò per terra e allungò le mani sotto al letto con l'intento di prenderlo, e ne tirò fuori con forza un basso e largo scatolone, altrettanto pesante, con sopra scritto a caratteri cubitali "XANA".
"Bingo!" esclamò la ragazza, piena di entusiasmo. Si alzò e si spolverò i vestiti, portando sopra al letto il grosso pacco, curiosa per quanto riguardasse il contenuto. 
Purtroppo non ebbe tempo di aprirlo, perchè dal piano di sotto fu spaventata da un grande frastuono. 
"Xana? Che succede?" le urlò di sopra, in modo da verificare se fosse tutto a posto. Tuttavia il fracasso continuava, e Xana non poteva chiaramente dare voce su ciò che stava accadendo. Temendo il peggio, la rosa si precipitò a vedere, e notò il corridoio completamente sfracellato da cassetti e davanzali di metallo semi distrutti. Adesso la baraonda veniva dal soggiorno. La rosa udì persino un suono di sbattimento e un suono di un pianoforte rotto. Aelita corse subito, per poi vedere che cosa stesse succedendo. La scena che le si presentò davanti fu impensabile da parte sua. Xana barcollava tremante, tenendosi in piedi con una chiave inglese tra le mani, che però cadde al suolo, facendo rimbombare il rumore in tutta la casa. Dietro di lei, si presentava un'altra Xana, che era stata spinta con forza sullo strumento musicale di suo padre, ormai andato completamente in pezzi. Dopo una breve serie di intermittenze, la corvina si alzò dalle macerie senza problemi, e prese ad attaccare l'altra con violenza inaudita. Con le mani al collo, il fantasma cercava di stritolarla abbastanza da farle perdere conoscenza. Aelita non ci pensò due volte a raccogliere la chiave inglese e ad accorrere all'amica, colpendo lo spettro polimorfico in testa. Quest'ultimo cadde per terra, e la rosa potè così aiutare l'altra ad alzarsi. Xana respirava a fatica e non riusciva a tenersi abbastanza forte a lei.
"Coraggio, dobbiamo uscire da qui!" la incoraggiò Aelita, tenendola per il braccio e apprestandosi ad uscire dalla casa. Ma non ci volle molto che lo spettro tornasse all'attacco sotto un nuovo aspetto.
 
"Odd, dove eri finito?" lo sgridò il suo compagno di stanza "Sei sparito nel nulla per un'ora e mezza di fila."
"Tranquillo amico rilassati." gli rispose "Adesso sono qui quindi non sentire la mia mancanza." Abbracciò il suo amico ma venne spinto indietro dallo stesso castano. 
"Smettila di fare l'idiota. Spero solo che tu non abbia messo a soqquadro la nostra camera."
"Stai tranquillo, è tutto esattamente come lo abbiamo lasciato. Anche il mio letto sfatto." scherzò.
"Ad ogni modo-" il biondo occhialuto stava per iniziare a parlare, quando dal suo zaino cominciò a suonare un incessante suono. Il ragazzo fece per prendere il suo computer per verificare quale fosse il problema.
"Che succede Einstein?" domandò curioso Odd.
"Una torre attiva?" Jeremy si sorprese "nel settore ghiaccio?"
"Aha! Lo sapevo! Non c'era da fidarsi di lei!" Esclamò il castano. L'unico, oltre a Yumi, che ancora non si fidava di lei.
"Calmati Ulrich? Non è stata Xana ad attivare la torre." Jeremy cercò di sistemare quella accusa messa su due piedi "Il suo simbolo manca."
"E allora chi è stato?" domandò Yumi, volendo sapere chi altro fosse in grado di attivare una torre, se non lo stesso Jeremy, Hopper o Xana.
"Non può essere Franz Hopper. Il suo processo di materializzazione in corso non può permettergli di farlo. Io...io non lo so." balbettò il biondo, incapace di sapere la risposta.
"L'unica risposta probabile sarebbe chi teneva prigioniera la vera Xana per tutto questo tempo." Si intromise nella conversazione il ragazzo corvino con i capelli spettinati, che aveva notato l'agitazione del gruppo.
Tutti guardarono William con fare interrogativo. Da quando si interessava di Xana in un modo del genere? Dopo tutto quello che ha fatto in quegli anni addietro? Sul serio?
"Potresti avere anche ragione." affermò l'altro, anche se non era molto convinto.
Di sicuro erano gli unici a poter fare una cosa del genere. Ma chi in particolare?
"Bisogna capire quale sia l'attacco in questo momento." raccomandò un alquanto apprensivo Odd "Ricordatevi che potrebbe essere diretto anche a ognuno di noi."
"Tuttavia sarà meglio controllare che Xana e Aelita siano incolumi. Potrebbero anche cercare di riportarla a Lyoko con la forza." Jeremy era davvero molto preoccuoata per la rosa, ma non sapeva che lo era anche qualcun'altro. 
"Potrebbe essere. Raggiungiamole!"
I ragazzi corsero più in fretta che poterono, ovviamente non senza dare sospetto. Nonostante i richiami funesti di Jim, nessuno di loro si era fermato, capendo la gravità della situazione.
Purtroppo ebbero l'amara scoperta che entrambe non erano nella camera della rosa.
"Accidenti. Ma dove si saranno cacciate." fece Ulrich, seccato.
"Se non sono qui." dedusse Yumi "Di sicuro devono essere alla fabbrica."
"Fammi controllare." Jeremy prese il suo portatile dallo zaino, e lo poggiò sul letto. Il ragazzo stava tracciando il segnale GPS del cellulare di Aelita, in modo che potesse trovarla. Odd, invece, si era predisposto di chiamarla semplicemente, ma non rispondeva.
"Non è possibile." si lasciò sfuggire il biondo.
"Allora Jeremy? Dove sono?" domandò l'amico accanto a lui.
"All'Hermitage. Cosa sono andate a fare lì?" 
"Non importa cosa ci facciano lì. Dobbiamo sbrigarci."
I guerrieri Lyoko, questa volta si diresse verso il parco, il più in fretta possibile.
Arrivati all'Hermitage, con l'affanno, il gruppo si apprestava a varcare la soglia della baracca, ma non passa neanche il tempo di avvicinarsi, quando improvvisamente, come in una scena di un film horror, si udì uno strillo acuto provenire proprio dalla casa.
"È Aelita!" esclamò Jeremy, con l'angoscia a mille "Corriamo!" 
Corsero più veloci che potevano verso il luogo diroccato, molto preoccupati per la sorte della loro amica. Non appena la porta venne aperta a calci, videro Xana, che cercava di trattenere uno spettro polimorfico dalla forma simile a quella di un uomo dei servizi segreti, biondo, con occhiali da sole, vestito in giacca e cravatta. Quest'ultimo era bloccato dagli arti tremanti della ragazza, la quale, in qualche modo, lo stava fermando a fatica. Aelita era a terra, dietro di loro, probabilmente aveva cercato di fermare lo spettro, senza successo. 
Non appena notò che i suoi amici erano arrivati, ella strillò immediatemte: "Vi prego aiutatela! È stremata!" 
Xana cercava di resistere con tutte le sue forze, ma quello era molto più forte di lui, trattenendo una smorfia di dolore.
"Caricaaaaaa!" urlò Odd, caricando tutto il suo corpo verso la figura, che si dissolse per un attimo, permettendo alla corvina di fuggire alla sua presa, mentre il poveretto che aveva fatto da ariete finì a sbattere per terra.
"Odd! Tutto bene?" Ulrich lo aiutò ad alzarsi, mentre Aelita e Yumi aiutarono Xana. 
"Forza! Tutti fuori!" Gridò Jeremy. Il gruppo corse giù per le scale come un fulmine, in direzione della fabbrica. Tramite il passaggio secondario della casa, i ragazzi dovettero correre nelle fogne per raggiungere al più presto la fabbrica abbandonata. Per evitare sforzi, William caricò sulle spalle la ragazza, ancora incapace di correre, non solo perchè non era ancora al pieno delle sue forze, ma anche perchè lo spettro di prima si era rivelato davvero un osso duro da battere. 
Arrivati alla fabbrica, raggiunsero velocemente il montacarichi, fino ad arrivare alla sala del supercomputer.
"Quello che avete fatto voi due è stata una stupidaggine." li rimproverò Jeremy "Aelita, ti avevo detto di non fare cose azzardate perchè ancora non possiamo fidarci."
"Se non fosse stato per te, non saremmo andate da sole all'Hermitage! Ora capisci che Xana non c'entra nulla?" protestò la ragazza, ancora arrabbiata con lui per la loro questione. 
"Andiamo voi due, non ricominciate a litigare." li rimproverò Ulrich "Siamo nel bel mezzo di un problema qui."
"Ulrich ha ragione." si intromise William "Non è il momento per pensare a cose così puerili. Dobbiamo pensare a risolvere questo problema."
Ulrich lo scrutò meglio: da quando William gli dava ragione? E quando mai aveva pensato a cose del genere?
No, davvero, da quando? Il corvino sembrava essere diventato molto più maturo di quanto non lo fosse prima.
"William ha ragione." accorse Yumi "Prima disattiviamo questa torre, meglio sarà per tutti noi."
"Va bene." si rassegnò il ragazzo biondo "Allora William rimane con me e Xana nel caso di un nuovo attacco, mentre voialtri andate a Lyoko."
Jeremy si fermò al piano del super calcolatore, con William, il quale posò la ragazza, facendola sedere vicino al computer. Tossì un paio di volte e si sfregò la gola arrossata. Lo guardò , ma subito distolse lo sguardo, cosa che stupì non poco il ragazzo, ma decise di stare comunque in silenzio.
 
"Trasferimento. Scanner. Virtualizzazione!"
Yumi, Odd, Aelita e infine Ulrich atterrarono nelle lande fredde e desolate del settore ghiaccio. Nessuna torre in vista per adesso. Nessun potenziale nemico. Niente di niente.
"Jeremy. Ci siamo." lo informò il castano "E adesso da che parte?"
"Nord-ovest." affermò il biondo "Vi spedisco i veicoli."
"Un po' lontanuccio, ma con i nostri mezzi la raggiungeremo in un attimo." disse entusiasta il gatto viola, saltando con un giro della morte sul suo overboard. Aelita salì sull'overwing di Yumi, e Ulrich sul suo overbike. Insieme, partirono verso le coordinate, con la speranza di poter disattivare la torre nel minor tempo possibile.
Il territorio non era seminato di nemici di nessun tipo. Era completamente deserto.
Anche nella sala del super calcolatore era tutto tranquillo. Nessuna traccia di alcuno spettro. Almeno per ora. Xana era molto nervosa e non voleva dare troppo nell'occhio, eppure Jeremy fece capolino dalla sua parte un paio di volte. Quieta e silenziosa, le sue mani sfregavano frequentemente il collo. Il colpo doveva essere stato parecchio forte, ma anche lei non era in condizioni ottime per un combattimento, nonostante si stesse rimettendo in sesto giorno dopo giorno. Non aveva creato problemi, si era sempre resa più distante possibile. Ma ancora non era convinto della sua indole. Dopo questa giornata dovette finalmente ricredersi. Non solo per essersi dimostrata compassionevole nei confronti di Aelita, ma anche perchè era diventata involontario -o forse no- bersaglio di un qualcosa di indefinito. Non poteva essere sicuro se ci fosse qualcuno a muovere i fili di Lyoko, o qualcosa come una vera intelligenza artificiale senziente, almeno questa volta.
In quegli ultimi istanti di pensiero, qualcosa attirò la sua attenzione. 
La corvina alzò di scatto il volto verso l'uscita. Un' inavvertita scarica elettrica uscì dal pannello del montacarichi. In quella stanza fecero tutti diversi passi indietro.
"Ragazzi, sbrigatevi. Lo spettro stà arrivando." li avvertì Jeremy.
"Ci siamo quasi." rispose Aelita dall'altro lato. Ancora nessun mostro in vista. Tutto a Lyoko era tranquillo e vuoto. Tranne che per le forti pulsazioni che portavano alla torre.
Il fantasma uscì dal montacarichi senza troppa fatica. Mentre Jeremy e Xana si allontanavano, William si portò in assetto da combattimento, anche se un po' azzardato.
"Stai indietro!" lo avvertì, portandosi in avanti.
Non ci volle molto, infatti, che il ragazzo venisse sbattuto violentemente verso il muro da diverse scariche elettriche. Il poveretto cadde al suolo da seduto e fece fatica ad alzarsi. 
L'uomo puntava proprio sul bersaglio indicato, impassibile. Xana prese lestamente ad allontanarsi spaventata. Quello però fu più veloce di lei, e la prese per il braccio, strattonandola. Lei cercò di dimenarsi ma venne colpita da altre scariche elettriche che la sfinirono. Jeremy allora tentò un po' di coraggio, e si buttò verso di lui urlando, come aveva fatto Odd. Lo spettro si dissolse per un diverso tempo, in modo che il ragazzo potesse aiutare l'altra ad alzarsi e a portarla via.
William bloccò ancora più frequentemente lo spettro, in modo da guadagnare tempo, ma l'unica reazione che potè fare fu quella di un potente boato elettrico, che fece cadere a terra i presenti.
"Basta giocare." parlò il fantasma, con voce profonda e corrotta "Non ho tempo per pensare a voi mocciosi."
Xana si rialzò, e prese ad aiutare Jeremy questa volta, ma venne nuovamente bloccata e tirata indietro. Era sul punto di attaccare, quando, all'improvviso, non si dissolse sul posto nella massa nera di pixel, e scomparve tra i cavi elettrici del computer. 
Aelita aveva inserito il Codice Lyoko e aveva disattivato la torre prima che potesse succedere il peggio.
 
"Quindi non avete avuto problemi nel disattivare la torre?" chiese Jeremy, rimettendosi in postazione di comando.
"No, nada de nada." rispose Odd, stiracchiandosi.
"Nessun nemico. Nessun problema. Tutto assolutamente normale. Tranne che per la torre blu." li informò Ulrich.
"È strano." disse Yumi "Sembrava solo un attacco di prova."
"Prova per cosa?" domandò il ragazzo corvino, che si stava massaggiando nelle parti in cui era stato maggiormente colpito.
"Non lo sappiamo, ma chiunque sia stato, attaccherà di nuovo." riprese Aelita "Poco ma sicuro."
"La cosa importante è che per adesso possiamo rimanere tranquilli." parlò Jeremy, aggiustandosi gli occhiali "Ad ogni modo, ho l'impressione di sapere di chi si tratti. E credo che anche Xana lo sappia. Giusto?" le domandò, voltandosi verso di le, la quale annuì e si sfregò le mani.
"Ci dispiace tanto, il fatto è che con tutti i disastri che ci hai fatto passare, è difficile fidarsi di te." le rivelò Ulrich, un po' imbarazzato. 
Odd intervenne seccato "Parla per te. Io ho già passato da un pezzo quei momenti."
"Ad ogni modo. Ci vuole comunque del tempo, lo sai..." continuò il biondo occhialuto, ma la ragazza in questione alzò la mano come segno di silenzio, abbozzando un sorriso e annuendo. 
Aelita si poggiò vicino a lei e la abbracciò, sotto gli occhi attoniti dei suoi compagni. Non per qualcosa in particolare, ma ogni volta che lo faceva, avvertiva quel gran senso di nostalgia di casa. Le sembrava di essere in qualche modo tornata la bambina di un tempo. Anche senza i suoi ricordi, avvertiva la presenza di Xana accanto a sè, e ogni senso di inquietudine verso il suo nome svanì.
Eppure lei doveva essere l'ultima che doveva fidarsi di lei, dopo tutto quello che le aveva fatto.
 Alla domanda del perchè si trovassero all'Hermitage, la rosa le spiegò tutto. Anche della strana scatola che avevano trovato, e per il terrore di poter perdere misteriosamente il contenuto, Jeremy le diede il permesso di tornare nella casa incriminata per portarla via. E così fecero.
I guerrieri Lyoko avevano optato per un diverso tipo di approccio con la corvina.
Yumi, ancora non del tutto fiduciosa, aveva messo tra le mani un "tre strike e sei fuori" anche se uno su tre erano già andati.
Quando lei tornò a casa, e il resto dei ragazzi tornarono al Kadic, William si era rititato nella sua stanza, ancora ferito e pieno di dubbi. Il resto era nella camera di Jeremy. Aelita, aiutata da Ulrich, aveva ancora con se la scatola, ed era sul punto di aprirla. La poggiò sul letto del ragazzo, e con l'ausilio di un coltellino, riuscì ad aprirla e vederne il contenuto.
Dentro vi si trovavano diversi CD, tante, moltissime foto, e la custodia di un violino.
Aelita si sorprese. Erano tutte le foto in cui appariva Xana. Ce n'erano di tutti i tipi. Una, ad esempio, ritraeva la corvina da piccola, accanto ai suoi genitori. Aelita si trovava ancora nel pancione della mamma. Un'altra era molto più allegra. Una foto di famiglia, con un'Aelita, ancora giovanissima, tra le sue braccia. Ce n'erano altre, alcune sembravano ritrarla in luoghi che non aveva mai visto, ma aveva un'aria triste. 
Dovevano essere molto felici insieme.
Scavando più a fondo, vide una foto che sembrava molto vecchia. Essa ritraeva una piccola Xana, con un'altra bambina accanto a lei. Erano entrambe identiche. Dietro, quelli che dovevano essere i suoi veri genitori.
L'istinto di piangere venne poco dopo ad Aelita. Sembrava aver ripreso vecchi ricordi rimasti ancora inconsci dentro di lei, sopiti fino a quel momento.
Anche senza i suoi ricordi, lei la sentiva parte della sua vita.
Dopo essersi calmata, lasciò andare tutte le foto nella scatola. Le avrebbe conservate in camera sua.
Jeremy prese i CD, e domandò alla corvina cosa fossero.
-Diversi firewall e programmi che ho conservato.- scrisse sul blocco apounti -Forse ti torneranno utili in qualche modo.-
"E questo violino?" domandò Ulrich, prendendo in mano la custodia e sentendo che era piena. Dentro effettivamente c'era un violino.
-Quello è mio. Ma non credo che sia ben accordato.- gli scrisse -Lo farò quando ne avrò occasione.-
In quella situazione, tra la tranquillità generale, solo in quel momento Odd si ricordò di una cosa importantissima.
"Oh no! Ho dimenticato di spedire la mail!"
Jeremy e Ulrich lo fissarono confuso, mentre Aelita e Xana fecero finta di niente.
"...Quale mail? Odd, di che stai parlando?"
 
 
 
 
Angolo dell'autrice che ha la febbre alta
Finito! Finalmente.
Devo dire che ogni capitolo di questa storia è un parto, ma neanche la febbre riuscirà a fermarmi.
Come ho anticipato nel precedente capitolo i problemi arrivano. E scusatemi se non c'è stata azione su Lyoko, ma il nuovo nemico non è mica scemo. Li stà solo studiando per vedere cosa sono capaci di fare. Molto presto i guai veri arriveranno, fidatevi.
Altrimenti, avrei disegnato le atwork di nuovi mostri per niente?
Spero che questo capitolo non sia troppo corto, ma non riesco a vederlo dato che scrivo in gran parte con il cellulare. Così spiego anche eventuali errori grammaticali.
Ah, e in caso non lo avreste capito, la Xana-Aelita-Odd sono da ora in poi la mia brotp preferita di Code Lyoko!
Ci vediamo ad un nuovo capitolo! Alla prossima!

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Capitolo 6
*** Voce: Primo giorno di scuola ***


Mentre il professore cercava di tranquillizzare quella banda di adolescenti scalmanati, Yumi e William erano seduti, ognuno al loro posto, pensando alla situazione venutasi a creare.
Ancora, dopo quasi diverse settimane, non riuscivano a crederci.
Xana. Umana. Che gironzolava come se nulla fosse. Per tutta la scuola. Con Jeremy e Aelita appresso per evitare spiacevoli fraintendimenti e attachi inaspettati, almeno nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno. Yumi non smetteva di pensarci. Nonostante si fosse ripresa un po' e non avesse un'aria tanto pericolosa, era comunque Xana. Il loro peggio- la loro peggior nemica.
Era quasi l'unica a non avere fiducia in lei.
William era più turbato di vederla in carne ed ossa, e non nelle sue visioni. Eppure sembrava davvero che tra loro due non ci fosse rancore in quegli pseudo-incubi che continuavano a perseguitarlo.
Dopo tutto, era venuto in suo aiuto, no?
"La lezione comincerà tra poco. Ma prima ho un annuncio da fare." disse in docente, distraendo i due ragazzi dai loro pensieri. 
"Oggi accogliamo una nuova studentessa qui al Kadic." spiegò il professore, attirando così l'attenzione degli altri ragazzi, i quali gia si stavano chiedendo le qualità della nuova arrivata. Yumi sbuffò, tirando un'occhiata a William e notando che stava scarabocchiando qualcosa su un foglio, per nulla interessato alla notizia "Prego cara, entra." continuò il docente, mentre la ragazza nuova entrò a passo svelto nell'aula. 
Ci fu un silenzio generale da parte di tutti quando entrò la figura nuova.
Appena alzò lo sguardo, Yumi stabuzzó gli occhi dall'incredulità. A William quasi cadde la matita dalla mano. Accanto al professore e di fronte a tutti, Xana sfoggiava un sorriso di neutrale simpatia verso gli altri studenti. Sembrava un'altra persona con i vestiti nuovi che le aveva comprato Aelita durante il weekend, e aveva anche assunto un aspetto piuttosto normale -dopo una settimana passata a mangiare-; una sciarpa rossa le ricopriva il collo abbastanza da non vedere le ossa che ancora sporgevano, accompagnato da un maglioncino nuovo di colore grigio, una giacca nera e dei pantaloni di jeans neri e lunghi. Gli stivaletti neri erano accompagnati da un cinturino color argento, e dal suo braccio penzolava una tracolla brillante.
La ragazza si inchinò ai suoi nuovi compagni di classe. Ovviamente senza ancora dire una parola. Yumi rimase pietrificata, ma non come lo fu William. Se non sapesse chi fosse, di certo le avrebbe chiesto di uscire dopo nemmeno tre giorni. I suoi occhi scuri brillavano intensamente poggiati su di lei.
No. Che cosa diavolo stava pensando di fare? 
Tornarono entrambi con i piedi per terra quando sentirono il loro professore parlare nuovamente.
"Allora, ti va di presentarti?" domandò, ricevendo come risposta un espressione spaventata da parte della ragazza.
A quel punto Yumi prese parola e si alzò dal banco, consapevole del fatto che Xana non potesse, o non volesse parlare con nessuno "Professore, se permette vorrei fare io le presentazioni." e si incamminò verso la cattedra sotto gli sguardi interrogativi degli altri, incluso il professore e William, il quale si stava chiedendo cosa avesse in mente. Yumi si affiancò alla ragazza, la quale tremò al solo contatto della sua mano contro la spalla "Si chiama Xana. È una mia amica d'infanzia e viene da Hokkaido, in Giappone. La prego di scusarla, ma non è molto loquace, anche perchè non ha ancora imparato correttamente la nostra lingua e spero che qui in Francia possa integrarsi meglio." spiegò ad un confuso insegnante, che si limitò ad annuire. 
"Allora... bene, Xana, spero che qui al Kadic tu possa sentirti come a casa." riprese il docente, osservando se nella classe ci fosse un banco vuoto in cui far andare a sedere la nuova studentessa "Per ora puoi andarti a sedere vicino a William, se vuoi." 
William sussultò e riprese la ragione, notando che anche Xana lo fissava con aria di sconforto. Cavolo, proprio vicino a lui doveva capitare un banco vuoto? Purtoppo non ce n'erano altri liberi, quindi dovette arrangiarsi. Sorrise falsamente al docente e si accomodò al banco vicino al corvino, non degnandolo di uno sguardo, al contrario di William.
Davvero non capiva cosa non andasse in lei. Mesi fa lo trattava come se fosse un burattino tra le sue mani...e adesso nemmeno lo guardava. William era infastidito non poco.
E le aveva pure salvato la pelle. Più o meno, dato che ci aveva rimesso la sua, di pelle.
Cosa? Ancora!? Perchè non riusciva a scacciare quei pensieri dalla testa!? Perchè si sentiva come un peso sulla coscienza? Non riusciva a essere arrabbiato con Xana, dopo tutto quello che gli aveva fatto, e nemmeno sapeva il perchè. Non poteva sapere di certo, come Yumi invece si era accorta, che la ragazza lo stava evitando proprio perchè era terribilmente dispiaciuta per ciò che gli aveva fatto. Era sicura che lui non l'avrebbe mai perdonata. Comunque era un comportamento abbastanza umano da parte sua. 
Terribilmente umano, pensò la corvina dai capelli corti. 
Per tutta l'ora, quasi mezza classe la stava fissando come un predatore guardava il suo futuro pranzo. Xana non era abbastanza tranquilla.
Valli a capire gli adolescenti. Lei, dopotutto, non era mai stata a scuola. Sembrava che l'ora non finisse mai.
 
"Allora, com'è andata la lezione?"
"Malissimo!" Rispose in tono sarcastico un alquanto contento Odd ad una Aelita confusa "La professoressa Hertz ancora non crede che abbia preso un buon voto! Tutto merito delle indicazioni di Xana." spiegò il biondo, nominando la ragazza come se fosse una sua grande amica e non una creatura pericolosa quale fosse. Un'amicona, insomma.
"Nemmeno io riesco a crederci." commentò il castano vicino a lui, canzonandolo.
"A proposito. Chissà come se la sta cavando Xana al suo primo giorno di scuola." si domandò Jeremy, ancora non molto convinto che iscriverla fosse stata una buona idea. Avrebbero potuto normalmente lasciarla stare nella fabbrica, ma avrebbe avuto accesso ai dati del supercomputer. Ancora non si fidava completamente, nonostante Odd e Aelita, avevano già preso confidenza con lei. 
La sera prima, dopo che Aelita le spiegò quello che stavano facendo lei e Odd, si arrabbiò molto. Comunque dovette ammettere che che anche lui ci era andato piuttosto pesante, quindi decise di aiutarli. E Ulrich andò con Odd dal preside per spiegargli il tutto.
Doveva ammettere che, dopo una settimana, Xana non aveva tentato di attaccare nessuno. Aveva pensato alla sua "riabilitazione", passandola a mangiare parecchio per riprendere il peso che aveva perso in parecchi, osava dire, anni rinchiusa in un mondo virtuale.
Jeremy sospirò, tirando uno sguardo a Ulrich, il quale intravide, al suonare della campana, la figura della sua amica di allenamenti uscire per prima dalla sua aula, con Xana al suo seguito, la quale, non appena la vide, corse verso Aelita a passo svelto, allarmando lui, e il resto della combriccola. 
Macchè. La ragazza, con aria preoccupata, si aggrappò forte al braccio della rosa, mettendosi dietro di lei, con l'affanno. A seguirla, le figure di Yumi e William, stranamente taciturne.
"A voi com'è andata invece?" chiese Odd, notando il comportamento allarmato di Xana.
"Jeremy. C'è qualcosa che forse hai dimenticato di dirmi?" si impuntò la ragazza davanti al suo amico.
"Ecco... Non è stata proprio una mia idea." rispose, alzando le mani in segno di resa "L'idea è stata principalmente di Aelita e Odd."
"Traditore." l'amico gli fece la linguaccia "Come hai potuto?" lo accusò in modo palesemente teatrale.
Aelita intervenne "Non possiamo continuare a nasconderla in camera mia. Prima o poi verrà scoperta, quindi abbiamo deciso di iscriverla come studente interno." spiegò alla sua amica "Adesso ho una nuova compagna di stanza!" finì la frase accompagnata da un gridolino di emozione.
E Xana davvero non riusciva a comprendere tanta eccitazione.
"Avreste potuto avvertirci." li rimproverò William "Ho quasi avuto un infarto. E Yumi ha dovuto raccontare ai professori che Xana è una sua amica di penna."
"Veramente voi ve ne siete andati quasi subito ieri." rispose bruscamente Odd "Io ci ho provato. Almeno la scusa è buona."
"Si ma adesso cosa racconto ai miei?" 
"Dì loro che era un'amica dell'asilo. Con me funziona sempre." intervenne il suo amico biondo.
"Comunque" prese parola di nuovo la rosa "Come mai sembra così spaventata?" domandò, notando che poi l'altra scosse la testa, sempre cercando di tenere sotto controllo il battito cardiaco stranamente accellerato.
"Penso che non sia abituata ad essere il centro dell'attenzione." dedusse l'informatico, sistemandosi gli occhiali, e rendendosi conto che aveva ragione quando quella annuì.
"Infatti la guardavano tutti." informò il corvino, voltanosi verso Xana, mantendo lo sguardo fisso verso di lei "Quasi nessuno le toglieva gli occhi di dosso."
Xana lasciò andare lentamente il braccio della ragazza, con fare abbastanza lamentoso, e prese a camminare senza nessuna ragione apparente e in direzioni sconnesse. Non era davvero abituata a tutte quelle attenzioni, o forse vi era qualcos'altro dietro? 
Erano forse i troppi sguardi a disturbarla continuamente? Attenzioni dovute agli esperimenti che aveva subito?
"Hey. Aspetta. Dove vai?" le chiese la rosa, raggiungendola e tenendola per un braccio "Resta qui."
Come al solito non ottenne risposta dalla corvina, mentre Aelita la trascinava indietro. Xana sembrava un po' confusa.
Le loro attenzioni vennero riportate alla realtà da una voce.
"Bene, bene, bene. Che bello rivedere insieme la combriccola dei perdenti." una alquanto fastidiosa Sissi si avvicinò al gruppetto con le due solite e tonte compagnie dietro "Oh , ma vedo che ne abbiamo una in più. Una in più a cui dare tormento." La ragazzina battè le mani, in segno di contentezza.
Xana non fu molto entusiasta della cosa, la quale rispose con uno sguardo in tono seccato.
"Se comprendi la mia lingua, ti avverto che sprechi solo tempo con questi. Se vuoi dei veri amici ti conviene frequentare persone fantastiche come me." disse, mettendosi in mostra, con tanto di sfondo brillantinato nella sua testa.
Xana corrucciò lo sguardo, in disapprovazione. Scosse la testa, non voleva saperne nulla di una persona del genere. Aveva già avuto modo di vedere il suo comportamento quando non era spaventata, messa in crisi o vittima dei suoi attacchi. Una persona da evitare. A braccia conserte fece capire all'altra che dei suoi consigli se ne infischiava altamente.
Quell'altra si indispettì "Come osi rispondermi in questo modo!?" disse, sbattendo il piede a terra.
"Ma veramente non ti ha risp-" Nicolas intervenne con la sua solita espressione da ebete, ma Sissi lo fece tacere con uno "Stai zitto!" poi, con espressione calma riprese il filo del discorso "Figurati se mi importa avere in giro una nullità come te. Mi portesresti solo guai a non finire come questi due idioti. Sei solo gelosa di quello che posso avere e che tu non avrai mai."
Con un espressione abbastanza indispettita, abbastanza inespressiva e cupa, Xana la fissò in  modo abbastanza inquietante. 
La figlia del preside cominciò a sentirsi a disagio "Ok, tu sei troppo strana. Solo, stammi alla larga. Non sembri il tipo in cerca di amici qui" e se ne andò con i suoi tirapiedi, leggermente infastidita.
"Wow. L'hai lasciata proprio senza parole!"
Alla battuta di Odd, la corvina non riuscì a trattenere un sorriso. Come tutti, del resto, che risero di gusto.
"Beh. Almeno sembra tranquilla adesso." fece notare l'informatico "Ora sarebbe meglio andare. Tra poco inizia la prossima ora." li informò Jeremy, guardando l'orologio "Per ora possiamo stare calmi."
Xana sbuffò. Non sembrava molto contenta della cosa. E già non si sentiva bene. Stava diventando rossa.
"Tranquilla, prima o poi ti ci abituerai." le disse la rosa, cercando di tranquillizzarla.
La giornata sembrava come tutte le altre, nonostante passasse lentamente. Xana stava già facendo finta di non vedere nessuno, per provare a non dare nell'occhio. Nonostante i compagni, si trovava bene con le spiegazioni della professoressa Hertz.
Intanto Aelita stava pensando a cosa chiedere a suo padre quando sarebbe tornato dalla rete. Ormai mancava pochissimo tempo per il processo di trasferimento dati.
Jeremy prendeva appunti sulla lezione di inglese, ma comunque non riusciva a capire nulla della sopracitata lingua, al contrario di Odd che eccelleva in tale materia. Tipico del ragazzo scarso in materie teoriche e bravo in pratiche. Ulrich aveva altro a cui pensare che alla lezione.
Sembrava una giornata normale. Niente di assolutamente strano o eroico.
Era arrivata ora di pranzo, ed erano quasi tutti in mensa. 
"Che noooia." sbadigliò Odd a bocca aperta "Oggi non succede nulla di interessante."
"Per fortuna." rispose Jeremy "Così avrò tempo di vedere che cosa contengono quei dischi. Inoltre oggi potremmo anche pensare di visitare il Cortex." affermò.
"Davvero? Ma è fantastico." esultò contenta Aelita "Potremmo scorpire molte più cose su quella nuova replika!"
"Si, ma fino ad allora" si intromise Ulrich "Cerchiamo di goderci il tempo finchè possiamo."
"Eddai amico, non essere così pessimista." lo riprese il compagno, poggiandogli un braccio sulle sue spalle "Vedrai che non succederà nulla."
E quelle furono le ultime parole famose.
All'improvviso, diverse scariche elettriche mandarono in cortocircuito tutte le lampadine della mensa, che esplosero una ad una, spaventando quasi tutti gli studenti ignari di quello che stava succedendo. 
Con delle espressioni perplesse, i ragazzi rimasero imbambolati per diversi secondi.
"...Okay. forse non avrei dovuto dirlo." commentò poi il biondino.
I professori cercarono di calmare tutti gli alunni e di farli uscire in fretta fuori dalla mensa. Jim, in primis, li fece uscire come piccoli soldatini, urlando :"In fila per uno! Muoversi!"
Il gruppo si portò in disparte. Di Yumi, William, e Xana neanche l'ombra. E la loro classe doveva già essere uscita da un pezzo.
I quattro amici si stavano dirigendo verso la sala principale della scuola senza essere visti da Jim. Intanto Jeremy stava controllando con il suo computer un minimo segno di torre attiva.
"Allora?" chiese uno dei due amici.
"Niente. Nessuna torre attiva." affermò lui "Forse è stato solo un cortocircuito."
"Un cortocircuito non fa esplodere tutte le luci contemporaneamente." commentò Ulrich.
"Comunque sia. Sarebbe meglio andare a controllare." sibilò Aelita "Non si sa mai."
"Tu ti preoccupi troppo." le puntò il castano "Vedrai che stanno bene."
"Ehi." la voce di William venne fuori dal nulla del corridoio della scuola, facendoli sobbalzare "Che ci fate qui fuori? Non dovreste essere in mensa?"
Gli amici si voltarono verso i tre ritardatari, che stavano tranquillamente arrivato.
"Che infarto!" strillò Odd, stupito "Ehi ragazzi. Dove eravate finiti?" domandò.
"Tutto a posto?" chiese la rosa ai suoi amici in modo preoccupato. Xana guardò Aelita con fare interrogativo.
"Che succede Aelita? Qualcosa non va?" le domandò l'altra corvina.
Odd si avvicinò alla sua amica "Le lampadine della mensa sono tutte esplose nello stesso momento. Ma il superscanner di Einstein dice che non ci sono torri attive." 
"E non può essere stato un cortocircuito?"
"Hai visto? Lo ha detto anche lei!" sbuffò l'occhialuto "Comunque sarebbe meglio controllare dopo la scuola. Non si sa mai."
Sembrava che la situazione si fosse parzialmente tranquillizzata tra il gruppo di amici. Ed erano pronti per tornare alla loro calma.
Eppure la corvina dai capelli lunghi non sembrava avere una bella cera. Tremava compulsivamente.
"Xana? Qualcosa non va?" le chiese Jeremy, poggiandole una mano sulla spalla.
Poi accadde l'inaspettato.
Xana cominciò a tossire compulsivamente e a sputare dalla bocca un bel po' di sangue, il respiro era affannato, la vista le si era offuscata di colpo. Il suo viso era completamente arrossato e le uscivano le lacrime agli occhi. In un attimo cadde a terra a peso morto, priva di conoscenza.
Sembrava un cadavere.
Aelita, spaventata come non mai, urlò, Odd andò a chiamare aiuto, mentre Ulrich e William, accorsi subito, la sollevarono dal freddo pavimento, notando come fosse incredibilmente leggera nonostante il cibo che mangiava regolarmente da diversi giorni. 
Quando arrivarono in fretta i soccorsi -Jim e l'infermiera Jolanda, spaventati dal casino generale-  Xana venne portata in infermeria e controllata attentamente. 
Jim li rimproverò per essere stati così incoscienti da andare via ma era più concentrato per la salute della studentessa.
L'attesa era straziante.
Dopo qualche controllo con lo stetoscopio, Jolanda uscì dall'infermeria e informò gli studenti sulle condizioni: "Si tratta di un'infezione."
"Infezione? Che genere di infezione?" chiese un allarmato Jeremy, già consapevole di cosa potesse aver scatenato quel colpo alla povera ragazza. 
"Un infezione alle corde vocali, mi sembra. È qualcosa che non ho mai visto, sembra che l'apparato vocale non ci sia nemmeno. Chiamo subito un'ambulanza. Se aspettiamo potrebbe anche diventare un problema grave."
Ad Aelita vennero i brividi lungo tutta la schiena nel sentire una cosa del genere, ed era molto in ansia per quello che stava accadendo.
Quindi togliere quei dati poteva anche fare una cosa del genere?
Il gruppo era alquanto preoccupato, e sapevano benissimo il perchè.
"E adesso che facciamo?" domandò Odd bisbigliando al gruppo.
"Senza quei codici non potrà resistere a lungo in quelle condizioni." disse sottovoce Jeremy, che dovette rompere le sue stesse promesse "Dobbiamo agire in fretta. Aelita, tu vieni con me, Odd e Ulrich alla fabbrica. Andremo a recuperare i dati vocali dal Cortex. Yumi e William, voi occupatevi di Xana e state attenti a non farvi scoprire. Alla mia chiamata dovete portarla alla fabbrica, tutti d'accordo?"
"Puoi contare su di me Einstein!" 
Non ci mise molto che arrivò l'ambulanza. Yumi e William dovettero pregare lo stesso preside per poter entrare nella vettura che portava all'ospedale. Dopo un paio di negazioni, alla fine l'uomo dovette cedere. Questo grazie alla scusa dell'amicizia di infanzia tra Xana e Yumi. Stranamente le stava bene questa volta.
Il resto del gruppo dovette al solito infischiarsene delle ore scolastiche per andare alla fabbrica. Tanto dovevano per forza lanciare un ritorno al passato. Anche se avessero avuto successo, l'infezione non sarebbe terminata e avrebbe potuto ucciderla. 
Aelita era in ansia. Si era premessa di portare a termine quella missione il più velocemente possibile.
Non poteva sapere, d'altro canto, che il loro nuovo avversario stava per attaccare.
 
"Trasferimento Odd. Trasferimento Ulrich. Trasferimento Aelita." Jeremy stava inserendo gli ultimi dati "Scanner. Virtualizzazione!"
I tre amici vennero virtualizzati nel quinto settore. Direttamente nell'hangar della Skid.
"Woah Jeremy. Stai migliorando!" si complimentò Odd "La prossima volta saremo direttamente nella nave!"
"L'idea sarebbe questa. Posizionatevi sui trasportatori. Direzione: Cortex!"
I ragazzi fecero come era stato detto, e vennero trasportati nel mezzo gigantesco.
Aelita, ai posti di comando, sganciò la nave dagli attracchi "In partenza!"  e la Skid si librò fuori dall'hangar. Si posizionò davanti a uno dei tubi di dati del quinto settore.
"Vi apro la porta, signori!" scherzò Jeremy, e premendo diversi tasti, riuscì ad aprire il varco. 
Aelita la pilotò fuori dal settore, in direzione del mare digitale "Entriamo fra tre. Due. Uno." ed entrò, come risucchiata dal mare stesso "Ci siamo. Inviami le coordinate." disse, rivolta dall'altro capo, mentre la Skid stava prendendo assetto da viaggio.
"Stanno arrivando." li informò il biondo, che spedì i dati al database della nave "Adesso sarà più facile raggiungere la nuova replika."
"Ricevuto!" La rosa, con un gesto dei controlli, fece partire la nave a tutta velocità verso la direzione indicata dalla bussola interna.
"Whoa." si sentì male Odd "Un po' più veloce no eh?"
"Jeremy." lo riprese Ulrich "A che punto sono Yumi e William?" chiese, abbastanza seccato, anche perchè il castano non era affatto contento che i due fossero insieme.
"Li stò chiamando adesso." dal supercomputer, il programma del cellulare chiamò Yumi, la quale rispose dopo pochi minuti "Yumi?"
"Jeremy, ci sono novità?" domandò la giapponese.
"Gli altri si stanno dirigendo a tutta forza verso il Cortex." rispose "E da voi come vanno le cose?"
"Non molto bene." disse, dall'altro capo del telefono "I medici hanno detto che ha urgente bisogno di essere operata." lo informò "In questo momento stanno preparando la sala operatoria." 
Xana era inerme distesa su un letto d'ospedale, William fissava Yumi mentre ella parlava a telefono.
"Questo è grave." rispose l'amico "Se la operano scopriranno che non ha corde vocali, e le cose potrebbero mettersi molto male."
"Questo lo so." Yumi stava per dire qualcos'altro ma improvvisamente la porta si aprì, e un uomo in camice entrò "Jeremy. Ti richiamo dopo." disse, e staccò il telefono.
"È tutto pronto per l'operazione." disse l'uomo, abbastanza giovane, forse sui trentacinque anni "Bisogna solo portarla dentro." 
Entrarono con urgenza una squadra di infermieri e dottori, attrezzati di barella e varie flebo, in modo da poggiare la ragazza sopra l'attrezzo medico, senza che i suoi amici potessero fare nulla per fermarli.
"Oh no." sussurrò la corvina, quando, inaspettatamente, la porta si riaprì di nuovo.
I dottori, tranne il primo, e i due ragazzi, rimasero per un attimo pietrificati. 
Dalla porta entrò lo stesso medico di prima, che era rimasto imbambolato per la situazione che aveva davanti. Per un attimo credette di essere davanti a uno specchio.
Con espressione confusa, l'uomo gridò: "E tu chi diavolo sei!?" mentre William e Yumi già sapevano cosa sarebbe successo, scattando verso l'impostore. 
Fu un attimo. Con una velocità immane, l'uomo che era entrato prima fece esplodere un boato elettrico che scagliò via il dottore e paralizzò lo squadrone medico, che si allontanò spaventato, incoscienti di cosa fosse appena successo. Lo spettro prese la ragazza su una spalla come un sacco di patate, e corse in tutta fretta fuori dalla sala.
"Fermo!" i due ragazzi partirono all'inseguimento dell'uomo, impossibilitato a correre per via della troppa gente che si trovava in corridoio. Buttava a terra con sfrontatezza chiunque fosse davanti al suo cammino.
Ma non sapeva che neanche i due avevano intenzione di fermarsi "Fermatelo! Vuole farle del male!" 
Scesero giù dalle scale come dei pazzi. La corsa si era prolungata di molto. Erano quasi sfiniti. Ma non si arrendevano.
Diversi infermieri, che passavano di là per caso, accorsero all'aiuto, e cercarono di rallentare l'uomo, anche se non sapevano ancora perchè. Bastò il tempo perchè William, con il cuore in gola, scattò a passo lesto davanti a Yumi e si buttò a volo d'angelo verso l'uomo, il quale si dissolse in un attimo sotto lo stupore generale delle persone. Il ragazzo fece in tempo a portare Xana via dalle sue grinfie, d dopo averla presa sulle spalle, lui e Yumi si diressero immediatamente verso l'uscita della clinica. Non c'era tempo per riprendere fiato.
"No!" gridò lo spettro, con voce sconnessa e distorta, lanciando fulmini a destra e a manca, in modo da liberarsi dall'ingorgo di infermieri, i quali finirono stesi per terra. Corse verso di loro come una furia, ma ormai i due erano già all'uscita e avevano fatto perdere le loro tracce. Fermatosi un attimo, quello sbattè un pugno, furioso, contro il muro bianco dell'ospedale, che si sbriciolò "Maledetti mocciosi!"
Yumi e William erano in cammino verso la fabbrica. Si erano nascosti agli occhi dello spettro, andato completamente fuori di sè.
La corvina stava chiamando il suo amico al computer per spiegargli l'accaduto. Dopo un paio di squilli, il ragazzo rispose: "Yumi? Che succede?"
"Uno spettro polimorfico stava quasi per portare via Xana. Lo abbiamo fermato in tempo ma non ci metterà molto a trovarci. Ci stiamo dirigendo alla fabbrica."
"Uno spettro polimorfico?" sussultò "Ma non ci sono torri attive a Lyoko. Il superscanner non dà segni di virus o problemi vari" disse "...a meno che..." Jeremy riflettè sulla situazione. Lyoko non era più l'unico posto munito di torri. Controllò il superscanner e fece una serie di modifiche. Gli sembrava troppo strano per essere vero. Alla fine, riuscì a trovare quella dannata torre attiva "Ecco perchè non appariva nei dati! La torre attiva si trova nella replika!" gridò.
"Oh fantastico." rispose una alquanto seccata  Yumi.
"Aelita ha raggiunto il Cortex senza problemi. Stà attraccando la Skid in questo momento. Vi aspettiamo."
Jeremy chiuse la chiamata e sospirò "Aelita. C'è una torre attiva sul Cortex. Uno spettro dà la caccia a Yumi e William. Dobbiamo fare presto!"
"Ricevuto. Siamo vicini al nucleo!" le rispose "Solo il tempo di entrare e trovare quei codici e ci dirigiamo alla torre!"
"Non avete tempo!" li affrettò. Per diversi minuti, la sua testa si era come bloccata. La situazione si stava facendo abbastanza complicata. Si prese un attimo per riflettere. Non ce l'avrebbero fatta in tempo. Pensò a una soluzione semplice. 
Poi gli venne un'idea. I CD che avevano all'hermitage e che fortunatamente aveva con sè. Potevano contenere qualcosa di utile. Si allontanò dalla sedia e prese tutti i dischi che aveva dalla sua borsa. Li lesse velocemente. Molti di loro erano firewall di diversi sistemi: porte magnetiche, programmi di altri generi, matrice deframmentata, ma uno in particolare aveva la scritta "Programmi senzienti. Versione 2.0"
Fece entrare il disco nel processore del computer, e analizzò il  contenuto. Un programma di creazione apparve davanti a lui. Programmi semi-senzienti, e il quantitativo di energia che serviva a crearli "Non avrei mai pensato di dirlo, ma grazie Xana!" Quello che ci trovò dentro lo fece sorridere all'istante. Era molto più che interessante "Ragazzi, vi stò mandando un piccolo aiuto. Datemi un attimo."
Aelita aveva attraccato la Skid e si stava dirigendo al nucleo in volo, seguita dai due amici sui loro mezzi. Quello che disse il ragazzo li fece confondere "Di cosa stai parlando Einstein?"
Diversi versi molto familiari fecero voltare il trio, che si stupì non poco quando, vicino a loro, apparvero nuotando nel cielo tre mante volanti molto amichevoli. Aelita sorrideva entusiasta.
"Nooooo vabbè!" esclamò Odd "Enstein, d'ora in poi ti chiamerò Frankenstein!"
Il biondo incorciò le braccia e gongolò fiero di sè "Questi amici vi terranno compagnia nel caso di ospiti indesiderati, mentre Aelita potrà lavorare indisturbata all'interfaccia."
"Ma allora è fatta!" rispose il biondino.
I due ragazzi si fermarono, mentre Aelita, volando, si portò davanti alla porta del Cortex. Jeremy pigiò diversi tasti, e il grande ingresso si aprì. 
"Sbrigati. Con il nuovo firewall in prova non so per quanto tempo riuscirò a tenerla aperta." gli disse il ragazzo. Lei rispose con un: "Ricevuto!"
Due mante seguirono la ragazza dentro, mentre la terza rimase insieme al duo di guerrieri "Si prospetta un viaggio molto noioso." commentò Odd, sbadigliando. Non ci volle molto però, che udirono degli strani versi distorti venire verso la loro direzione.
La manta volante che si trovava con loro girava in tondo, ma si fermò non appena fiutò il pericolo. Sembrava molto nervosa.
"Io non direi così, amico." gli rispose il castano, che aveva iniziato ad armarsi di entrambe le spade "Non abbiamo nemmeno iniziato."
In men che non si dica, erano circondati da figure umanoidi parecchio ostili. Jeremy li aveva classificati come 'Avatar', ovvero gli abitanti del Cortex, dei programmi semi-senzienti come i mostri di Xana. E questa cosa non gli andava affatto giù per vari motivi.
Per Aelita questa volta fu facile raggiungere l'interfaccia, in quanto, durante tutto il tempo del tragitto venne guidata dalle mante volanti. Ma anche lei incontrò non pochi ostacoli. Gli avatar erano molti, ma la cosa bella era che non potevano colpire verso l'alto. Quindi i mostri si divertivano a volare ad alta quota e a farli esplodere a furia di colpi laser. La priorità rimaneva comunque Aelita, quindi dovettero, a loro dispiacere, lasciare il divertimento per la sicurezza della ragazza. Così la rosa potè lavorare tranquillamente e spiare tra i file del Cortex, mettendosi alla ricerca dei codici vocali di Xana, nascosti da qualche parte.
 
Yumi e William, il quale aveva sulle spalle una poco cosciente Xana, erano finalmente giunti di corsa alla fabbrica, e sapevano che dovevano scattare da un momento all'altro, dato che lo spettro era proprio dietro di loro, furioso.
Il corvino fece scendere prima la ragazza, poi scese lui, delicatamente. Proprio mentre si trovavano davanti al montacarichi, in attesa che quest'ultimo arrivasse, il fantasma polimorfico si aggrappò alle corde e come un pazzo, e stava piombando su di loro. Fortunatamente anche l'acensore arrivò, e prima che potesse fare qualcosa, il trio era già dentro e si stava dirigendo nella stanza degli scanner. 
"Jeremy. Siamo qui, ma lo spettro è proprio sopra di noi." lo informò Yumi. 
"Ricevuto. Non appena uscirete bloccherò il montacarichi." rispose l'informatico, accendendo le telecamere di sorveglianza e controllando ogni passo dello spettro. Vide che quello saltò giù verso il montacarichi a nove metri d'altezza, atterrando proprio al di sopra "...Credo che sarà più dura di quanto pensassi."
"Jeremy!" gridò Odd, dall'altro lato "Mandaci anche tre Krab se puoi, qui abbiamo bisogno di una mano!"
"Stà arrivando di meglio." rispose comunque, poi, rivoltosi ai ragazzi nella sala degli scanner, gli disse:"Gli altri hanno bisogno di voi. Lasciate Xana negli scanner mentre vi virtualizzo su Lyoko."
"E lasciare Xana qui da sola?" domandò Yumi "Meglio che io rimanga qui."
"Aelita ha quasi i codici, e finchè sarà nello scanner chiuso non le accadrà nulla di male." le rispose "E laggiù c'è bisogno di tutto l'aiuto possibile."
"Ma come facciamo ad arrivare fin laggiù?"
"Con i dati che sto ricevendo dal sonar della Skid posso virtualizzarvi direttamente nel Cortex." spiegò "Ora andate. Presto!"
I due ragazzi, che non avevano più altro da dire, entrarono negli altri due scanner, e Jeremy avviò il trasferimento.
"Trasferimento Yumi. Trasferimento William. Scanner. Virtualizzazione!"
In un momento, i due ragazzi si trovarono alla replika. Solo che Yumi atterrò per terra. William, invece, atterrò proprio sulla manta volante, confondendosi ancora di più, scivolando e cascando al suolo. In un istante si ritrovò circondato da un numeroso gruppo di avatar che lo attaccarono, ma che lui respinse con un lesto colpo di spada, uscita fuori da una nuvola di fumo "Finalmente si fa festa." disse, finalmente sicuro di sé.
Il suo vestiario non era cambiato da quando lavorava come burattino sotto gli ordini di Xana. Anche il simbolo era rimasto dov'era.
"Era ora che arrivassi, amico." Odd gli diede il suo benvenuto.
Ulrich era parecchio in difficoltà, ma adesso, grazie all'aiuto dell'amica, insieme riuscrono a sconfiggere un certo numero di mostri.
"Bello rivederti." gli disse Yumi, non accorgendosi che un avatar puntava la sua spada su di lei, minaccioso.
"Yumi, attenzione!" Ulrich le fece da scudo, e non ebbe nemmeno il tempo di poter controbattere che venne immediatamente devirtualizzato.
Il ragazzo uscì fuori dai vapori dello scanner, esausto. Eppure non potè nemmeno fare qualco's altro che lo spettro polimorfico uscì da fuori al montacarichi, puntando verso Xana.
"Ehi tu." gli si parò davanti "Non pensarci nemmeno." e con una mossa di arti marziali, lo fece dissolvere per pochi secondi. Quello fece diversi passi indietro, e decise che era arrivato il momento di cambiare forma e combattere sul serio.
"Jeremy! Ti stò mandando i codici vocali!" gridò la rosa, pigiando tra l'interfaccia.
"Bene, procedo." rispose il ragazzo, che, con l'ausilio dei tasti del computer, avviò il processo di trasferimento dati. Lo scanner in cui Xana giaceva inerme si chiuse. Sullo schermo si aprì una nuova interfaccia con la sagoma virtuale della ragazza e diversi codici di DNA. Jeremy e Aelita lavorarono incessantemente per mettere, pezzo per pezzo, i dati al loro posto, in modo molto delicato.
Ulrich, stava combattendo con una alquanto realistica copia digitale di Yumi. Lo spettro si era trasformato per avere un diverso numero di vantaggi. Il programma si era dimostrato anche abbastanza senziente e intelligente.
"Chiunque tu sia, sei decisamente un essere spregevole." commentò il castano, in una posa da combattimento.
"Imparo molto in fretta le debolezze dei miei avversari." rispose il clone polimorfo, attaccando velocemente il ragazzo.
Il processo terminò. Si aprì lo scanner con all'interno la ragazza, la quale, al termine, si massaggiò delicatamente la gola, e aprì gli occhi. La vista era un po' sfocata. Ulrich cadde proprio davanti al grosso tubo di metallo, e, rialzandosi con le braccia, fissò per un attimo la corvina che si trovava al suo interno. 
"Ciao. Come va?" gli chiese il castano.
Xana guardò lui, poi dietro di lui, e spaventata, gli indicò con la mano il pericolo. Il castano si voltò per un istante e vide lo spettro che alzava minacciosamente contro di lui una spranga di ferro. Ulrich fece una capriola alla sua sinistra e si salvò per poco dal colpo. 
"Aelita! Esci subito!" la richiamò Jeremy.
"Ma i ricordi?" domandò lei, con ancora le mani tra l'interfaccia.
"Non c'è proprio tempo per quello. Bisogna disattivare la torre in fretta. Ulrich è nei guai. E il firewall non durerà a lungo." 
"Va bene." la ragazza spense l'interfaccia e corse verso l'uscita, accompagnata dalle mante volanti. Portò a sè le sue ali e spiccò il volo verso l'uscita. 
"Questi mostri sono ovunque!" esclamò lei, vedendo l'attuale numero di avatar che continuavano a salire di numero. Alcuni iniziarono a salire in spalla ad altri, a tal punto da poter raggiungere diversi metri d'altezza. Adesso le cose si facevano più complicate per Aelita, costretta a schivare le loro lame affilate. Le mante, con i loro colpi laser, li buttavano giù come birilli, ma purtroppo una di loro volò troppo a bassa quota e venne gravemente ferita da una di quelle sottili lame e venne distrutta "Oh no!" 
L'altra manta decise di non scherzare più, e, aumentando la velocità, riuscì a raggiungere la sua protetta, e senza che lei potesse dire nulla, se la caricò addosso, sotto lo stupore della rosa. Effettivamente andava anche più veloce.
La manta volante schizzò fuori come un siluro. Il firewall si spezzò e il portone si chiuse sbattendo e schiacciando diversi di quei mostri.
"Vai principessa, la torre!" indicò Odd, che era parecchio in difficoltà. Non ci volle molto che però il ragazzo venne trafitto e devirtualizzato all'istante. Il ragazzo uscì dallp scanner nel peggiore dei momenti. Ulrich era  in difficoltà, e quindi si intromise nel bel mezzo del combattimento urlando: "Banzaaaiii!" 
A combattere su Lyoko erano rimasti solo William e Yumi.
"Vai Aelita, ti copriamo noi!" esclamò la ragazza. Aelita partì in tutts fretta verso la torre attiva, che poteva vedere dall'alto. Tuttavia il posto era anche pieno zeppo di truppe nemiche. 
Elaborò velocemente una strategia "Va bene piccolina, vediamo di cosa sei capace." disse, accarezzando la manta "Al mio segnale, devi lanciarmi in avanti, capito?"
Il mostro rispose con un verso di approvazione. Poi, si lanciò in picchiata verso la torre attiva. Aelita lanciò simultaneamente due campi energetici che sbaragliarono buona parte della folla "Adesso!"
Come le era stato detto, il mostro si fermò, e con uno scatto, la ragazza si buttò in avanti, e atterrò proprio all'interno della torre. Il suo piano aveva funzionato. La ragazza salì al piano superiore, poggiò la mano sull'interfaccia e inserì il codice Lyoko. 
Il colone di Yumi, in quello stesso momento, svanì, senza lasciare traccia. Odd tirò un sospiro di sollievo. Ma la festa fu breve. Xana iniziò a tossire di nuovo e a sputare una grande quantità di sangue. 
"Ulrich! Abbiamo bisogno di un ritorno al passato!" 
"Ricevuto!" l'amico prese velocemente le scale che portavano di sopra, verso il super calcolatore. Jeremy lo sentì arrivare e si voltò per vedere chi fosse. Dalle scale uscì fuori il castano, preoccupato "Jeremy. Lancia un ritorno al passato. Xana sta' male."
"Va bene." egli avviò immediatamente il programma del computer, in modo che tutto tornasse indietro "Ritorno al passato, ora!" a Jeremy bastò pigiare il tasto invio, per avviare il salto indietro nel tempo. Tutto venne travolto dalla luce.
E la giornata ricominciò daccapo.
 
"La lezione comincerà tra poco. Ma prima ho un annuncio da fare." disse in docente che avevano avuto già la mattina prima. Il giorno era ricominciato da quella scena.
"Oggi accogliamo una nuova studentessa qui al Kadic." spiegò il professore. Yumi e William non poterono stupirsi stavolta, dato che già conoscevano l'identità della nuova compagna "Prego cara, entra." continuò il docente, e Xana, sorridente, entrò a passo svelto nell'aula. Yumi la salutò con la mano, e l'altra contraccambiò "Oh, ma credo che tu già conosca Yumi, a quanto pare." 
"Si, professore." Yumi si alzò e si affiancò a lei, la quale sembrava molto più tranquilla rispetto all'ultima volta "Si chiama Xana. È una mia amica d'infanzia e viene da Hokkaido, in Giappone. La prego di scusarla, ma non è molto loquace, anche perchè non ha ancora imparato correttamente la nostra lingua e spero che qui in Francia possa integrarsi meglio." spiegò ad un confuso insegnante, con le stesse parole di prima. Poi Yumi si sentì tirare.
"Non fa niente. Yumi."
La ragazza si voltò di scatto verso di lei. William alzò la testa, sorpreso. Ricordava di averla sentita già la sua voce, anche se era un pò più rauca e bassa, forse perchè era la prima volta che parlava davvero dopo molto tempo. Poi, rivolta al professore, gli disse: "Scusatemi tanto, ma ho un brutto mal di gola. Spero di riprendermi al più presto."
"Allora... bene, Xana, spero che qui al Kadic tu possa sentirti come a casa." riprese il docente. 
"Credetemi, mi sento già a casa." gli rispose felice.
Il professore, quindi, osservò la classe, per verificare se ci fosse un banco vuoto in cui far andare a sedere la nuova studentessa "Per ora puoi andarti a sedere vicino a William, se vuoi." 
"Certamente." rispose cordialmente, e andò a sedersi vicino al ragazzo. Questa volta salutò anche lui, nonostante rimase imbambolato per diversi secondi. Adesso sembrava più fiduciosa di se stessa. William le sorrise ricambiando. 
La lezione era molto più facile se rivista una seconda volta. Un'ora passò in fretta e il gruppo si ritrovò di nuovo a parlare tra di loro durante lo spacco. All'arrivo dei tre ragazzi, Odd diede il benvenuto "Allora, com'è andata con le presentazioni?"
"Molto meglio del previsto." rispose Yumi.
"Anche se non ho ripreso del tutto la voce, almeno non avrò più bisogno di scrivere." commentò poi Xana.
"Xana! Hai ripreso a parlare!" gridò entusiasta la rosa, abbracciandola.
"Cavolo!" esclamò il biondo "Questi prossimi giorni devi passarli con latte e miele! Ti assicuro che Rosie è una donna molto comprensiva."
La corvina rise "Va bene Odd." 
"Adesso che hai recuperato quasi del tutto la voce, potrai spiegarci per bene diverse cose." riprese Jeremy "Come il Cortex. La replika, anzi, il mondo che si trova laggiù si presenta molto ostile. Quelle creature attaccano al primo segno di vita."
"Si, hai ragione." gli disse la ragazza "Sono mostri agli ordini di Tyron che  hanno il compito di fare da sistema immunitario: devono distruggere qualunque intruso entri all'interno della scheda madre."
"Ed eccoli che iniziano." Ulrich si battè una mano sulla fronte "Potreste parlare di queste cose più tardi, perfavore?"
"Anche se..." continuò Aelita "Come mai il codice Lyoko funziona anche laggiù? Il Cortex non fa parte del nostro supercomputer." 
"È irrilevante." le rispose la corvina "Il codice Lyoko serve esclusivamente a disattivare le torri. Non importa dove ci troviamo. È grazie a quello se le torri ci riconoscono." le spiegò.
"Questo spiega anche perchè il nostro nuovo nemico sia capace di attivare torri su Lyoko." dedusse Jeremy "Chiunque sia."
"Oh-oh." Odd li avvisò del pericolo imminente che stava per abbattersi su di loro "Stà arrivando la cornacchia."
La figlia del preside camminava fingendo di non essere vista da loro "Bene, bene, bene. Che bello rivedere insieme la combriccola dei perdenti." Sissi si avvicinò con i suoi tirapiedi, con il solo scopo di dar fastidio "Oh, ma vedo che ne abbiamo una in più. Una in più a cui dare tormento." La ragazzina battè le mani a ritmo.
Xana inarcò un sopracciglio, con sguardo completamente apatico e menefreghista.
"Se comprendi la mia lingua, ti avverto che sprechi solo tempo con questi. Se vuoi dei veri amici ti conviene frequentare persone fantastiche come me." disse, mettendosi in una ossessiva posa di bellezza, come l'altra volta.
"Tu-" Odd voleva intervenire questa volta ma venne interroto proprio dall'amica in questione.
"Come te?" le rispose la corvina "Non sono mica così disperata io."
I suoi amici presero a ridere per la sua risposta, causando però anche la stizza della ragazza.
"Come osi!? Razza di ingrata! Non hai rispetto per le persone che sono di un gradino più alto!"
"Oh. È un complimento per una come te." sussultò "Comunque io non ho rispetto per le persone che si credono migliori solo perchè sono così antipatici da non avere amici ma servitori ambulanti." questa fu la sua risposta alla provocazione. Odd cercava di nascondere la sua risata, senza successo "Non è così Elizabeth?"
"Io mi chiamo SISSI, non ELIZABETH! Non chiamarmi mai più così!" strillò la furiosa corvina, sbattendo i piedi a terra e andandosene molto arrabbiata dai commenti di Xana.
"È insopportabile quando fa così." Concluse il castano.
Xana, con fare falsamemte innocente, si portò le mani alla bocca "Oops, sarà per qualcosa che ho detto?"
Odd, particolarmente e follemente divertito, riprese parola "Sei proprio una forza! Le hai fatto proprio vedere chi è che comanda!"
"Non mi era mai stata particolarmente simpatica." confessò "Sempre a prendersela con i più piccoli."
Parlava in questo modo come se parlasse di se stessa. Era un po'triste.
Yumi sospirò "Che possiamo farci. È Sissi. Non cambierà mai." 
La campanella suonò. Era ora per i ragazzi di tornare a lezione. 
"Bene. Questa volta sono preparato! In guardia professoressa, stò arrivando!" esclamò Odd, seguito dalle risate dei suoi amici.
 
"Salti indietro nel tempo? Davvero? Ti avvali anche di un meccanismo del genere?" stette in silenzio per qualche istante "Nemmeno uno scherzetto del genere può salvarti dal tuo eterno destino. Un giorno tutto si ritorcerà contro di te, stanne certa." nel profondo rimbombò una risata che sfociò in una frazione di secondi, in un urlo maniacale.
La battaglia era appena cominciata.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo della tizia che non ha proprio voglia di studiare oggi
E anche questo capitolo è fatto. Personalmente, sono contenta di essere già a questo punto della storia.
Xana da antagonista principale, è passata a principessa di super Mario. Che vergogna. Ma che ci può fare. In quello stato non era nella migliore delle situazioni. Ma adesso stiamo sicuri che senza quella brutta infezione e con la libertà di girare per il Kadic saprà fare molto di più!
Inoltre, nuovi aggiornamenti aspettano il supercomputer! Nuovi veicoli (anzi, no. Dato che SPOILER ALERT parliamo del Megapod) e NUOVI MOSTRI. Finalmente arrivano anche loro!
E indovinate chi altri farà ritorno? Lo scoprirete nel prossimo capitolo che arriverà non molto, lo spero!
Lasciate anche qualche recensione, mi raccomando!
Ciao e alla prossima! 

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Capitolo 7
*** Hopper: il ritorno del creatore ***


Tutto normale.
La giornata procedeva in modo calmo e stranamente normale. Nessun attacco e bessun disturbo durante le ore di lezione. Era ora di pranzo e gli studento del Kadic erano in mensa a mangiare tranquillamente. Tra questi c'era anche Ulrich, che stava pranzando beatamente con un panino con poco e niente dentro, in pace con sé stesso. Era completamente da solo, degli altri non c'era traccia. I suoi amici di classe si erano come volatilizzati in una nuvola di polvere.
Ad un certo punto castano alzò lo sguardo, e vide la sua amica Yumi entrare in mensa e venire verso di lui, tranquilla. L'altro, felice di vederla, le diede il benvenuto salutandola, e poi la invitò a sedere con un gesto della mano.
"Come mai gli altri non sono con te?" chiese con disinvoltura la ragazza all'amico.
"Mhm." borbottò poichè aveva la bocca piena, e lui, in modo maldestro, ingoiò il cibo, allora le rispose: "Sono tutti andati alla fabbrica. 'Tu sai chi' ha trascinato via il mio compagno di stanza idiota alla fabbrica per qualcosa che mi sfugge. Poi, quando Jeremy è venuto a sapere della piccola scappatella non autorizzata di Xana e Odd, lui e Aelita sono corsi subito per evitare..." fece delle virgolette con le mani "...eventuali danni." ridacchiò, "Sembrava veramente fuori di sé, avresti dovuto vederlo. Comunque tranquilla, che lei non sembrava avere cattive intenzioni."
"Ooh." Yumi si sorprese, ma tornò calma e distaccata "Ora capisco. Per questo oggi Xana sembrava così entusiasta da uscire per prima dalla classe e dirigersi verso i dormitori abbastanza di fretta? Mi ero un po' insospettita, devo ammetterlo."  confessò al castano "Che sono andati a fare comunque?"
"Ah io non ne ho idea." rispose, riprendendo a mangiare un misero morso di pane "Qualunque cosa faranno, di sicuro entrambi avranno una bella strigliata dal nostro caro Einstein di quartiere."
I due risero di gusto. E decisero di lasciarsi alle spalle le preoccupazioni per affondarsi in una calma chiacchierata tra amici-amici.
Intanto, sulla strada che portava verso la diroccata fabbrica, Jeremy sembrava davvero furioso. Era tutto rosso in viso con una perenne espressione caparbia e irata. Come avevano pensato di andare alla fabbrica senza permesso!? Inoltre Xana, da sola, con il supercomputer tra le mani, chissà cosa avrebbe mai potuto combinare. Anche Odd aveva oltrepassato il limite, non doveva dimenticarselo. Ed era la seconda volta che accadeva una cosa del genere! 
Anche se la prima volta il guaio di portare un estraneo lo aveva combinato lui.
Aelita cercava in tutti i modi di calmarlo "Sono sicura che non stanno facendo nulla di male." gli diceva "Non prendere la cosa dal lato negativo." E più la ascoltava, più non era convinto. Aelita si era affezionata a lei morbosamente, molto prima di quanto pensasse, conquistando la sua fiducia con la sua "finta" innocenza. E proprio non capiva il perchè. Ci doveva essere per forza qualcosa di losco sotto a tutta questa faccenda.
Stavano finalmente scendendo ai piani bassi, in modo da prendere i due ragazzi con le mani nel sacco. Tuttavia il rumore dell'ascensore non passò inosservato. Appena il montacarichi si aprì, la prima cosa che il ragazzo notò fu Xana, seduta sul posto di comando, e Odd, seduto per terra alla sua destra, con un Gameboy tra le mani.
"Oh ehilà! Ciao Einstein, e signora. Come va?" li salutò Odd, contento anche di aver battuto il boss del suo videogame, dopo un bel po' di partite finite molto male.
Il ragazzo sopracitato avrebbe voluto rispondere, ma era più preoccupato per la corvina, quindi lo ignorò. Solo Aelita rispose: "Bene Odd, bene. Jeremy era solo un po'...preoccupato."
"Xana." la riprese, battendo a ritmo il piede per terra. Segno che la cosa si  stava facendo brutta. "Che cosa diamine stai facendo?" chiese il biondo, perplesso di vedere la ragazza davanti al monitor del supercomputer e pigiare tasti di codici che non conosceva.
"Uh, potresti cominciare con 'ciao', comunque." rispose lei, ironicamente. Stava cercando di non ridere per lo smacco dato al compagno "Cambio solo il mio avatar. Semmai dovessi tornare di nuovo su Lyoko, anche se spero che non accada, non voglio apparire come un paziente malato." spiegò lei, mostrando a Jeremy la sua nuova immagine virtuale che ruotava nello schermo indicato "Ho passato l'ora di informatica a disegnarlo, anche perchè il compito lo avevo già finito."
Già da qualche giorno era divenuta molto loquace e chiacchierona, ed era tutto merito della grande quantità di miele che aveva mangiato nei tempi precedenti, in modo che la voce le ritornasse più velocemente. In particolare adorava metterlo nel tè verde. Adesso sembrava molto più tranquilla e serena di quanto non lo fosse mai stata prima. Era anche tornata alla normalità. O quasi, almeno. Era ancora molto turbata, dato che si era ritrovata ad essere il bersaglio involontario numero uno di una qualche persona, o essere senza scrupoli. Non ne avevano ancora idea di cosa li avrebbe riservato il futuro.
"Si..." il ragazzo, fatto il punto della situazione, si calmò un po' "Ma avresti potuto avvertirmi." rispose lui con fermezza, quasi in tono di superiorità "Che cosa ti è saltato in mente?"
"Calmati Jeremy. Sono venuta qui solo per un paio di modifiche.  Non volevo fare nulla di male, giuro." gli disse.
"...Va bene. Ma se era solo per questo, non mi sarei tanto allarmato!"
"-E non hai un'arma?" chiese Aelita, cercando di interrompere quella che poi sarebbe diventata una brusca litigata.
I due ragazzi, quindi, decisero di smettere.
"In effetti si. Penso abbiate capito che sono un'abile spadaccina..." guardò Aelita "ma la mia arma classica è una sorpresa."
"Una sorpresa di classe." rispose scherzoso Odd "Degna di una regina." lui sapeva di cosa si trattava evidentemente.
"Odd, finiscila." lo riprese la corvina, ma anche lei stava ridendo "In più..." continuò Xana, aprendo una finestra sul monitor con sfondo nero che chiedeva una password a caratteri grandi "Voglio mettere a vostra disposizione vari programmi che appartengono a me." inserì la password: "AELITA. Così sarà più facile da ricordare." 
In un attimo la finestra si chiuse e numerose altre cartelle si aprirono come in una reazione a catena "Queste cartelle contengono alcuni programmi tra i quali, principalmente, la creazione dei mostri, anche se posso farlo personalmente e direttamente su Lyoko, la possessione degli esseri umani e gli esperimenti che conducevo nelle replike, tra cui la creazione di scanner funzionanti e di sistemi artificiali indipendenti. Anche tutti i firewall che aprono numerose combinazioni, gli indicatori di energia per le mie creazioni, e diversi punti di miglioramento per il vostro assetto da battaglia." Xana lasciò la postazione a Jeremy "Tutto vostro."
A quel punto il biondino si alzò da terra "Hai capito quante freccie al secondo potrei sparare!? Sarà una cosa pazzesca!" esultò contentissimo.
Jeremy rimase basito "Di-dici sul serio? Posso veramente accedere ai tuoi programmi?" ormai il ragazxo non sembrava per niente arrabbiato. Anzi. Aveva assunto la stessa espressione di un bambino davanti a un negozio di caramelle. "N-non posso crederci! Grazie!" un grande sorriso si dipinse sul suo volto, era al settimo cielo, così come anche Aelita. La rosa era di certo molto contenta che la ragazza si stesse integrando al gruppo così velocemente.
"Meh. Oltre le armi e quant'altro, sono tutte cose da nerd." sbuffò il biondo basso con i capelli alzati.
"Spero che tu non ti riferisca al fatto che io abbia costruito un programma ideale e più veloce idoneo alla creazione e al potenziamento di nuovi veicoli." gli disse Xana, un po' seccata per la provocazione subita.
"Ritiro tutto. Sei un mito."
La corvina scese dalla stazione di controllo e si stiracchiò "Ho una buona notizia per te. Aelita." il suo tono di voce cambiò presto. Da emotivo a emozionato a freddo e calcolatore come quello di un computer. Un po' strano, considerando che non la stava nemmeno guardando. Era girata di spalle.
La ragazza interpellata sobbalzò nel sentirsi chiamare "S-si?"
"Questo pomeriggio." fece una piccola pausa "Il caricamento del processo di materializzazione avrà fine. Tuo padre stà per tornare a casa." si voltò verso di lei senza cambiare posizione, mantenendo le braccia conserte. La sua espressione però, era tutt'altro che felice. Abbozzava un sorriso, certo, ma era anche parecchio forzato.
Al contrario, l'espressione di Aelita fece una serie di cambiamenti: all'inizio stupita, poi incredula, e alla fine, senza esitare, un grande sorriso apparve sul viso della rosa "Di-dici sul serio?? O mio Dio non riesco a crederci! Papà stà per tornare a casa!" non potè mantenere un grido di gioia.
"Si...che gioia..." replicò l'altra quasi sbuffando. E qui si capì subito che qualcosa non andava. 
Quel senso di odio nei confronti fell'uomo non era affatto scomparso. 
Aelita si avvicinò con cautela alla sua compagna di stanza, appoggiandole una mano sopra la spalla e facendola sobbalzare "Non so di preciso cosa papà abbia fatto di male, ma sono sicura che insieme potremo confrontarci e parlare apertamente." l'abbracciò da dietro ed essendo più bassa di Xana, dovette alzarsi in punta di piedi "So quanto tu sia frustrata, ma odiare non porta a nulla. Per favore." fece una breve pausa "Potresti dargli una seconda chance?" 
L'altra rimase silente per pochi minuti, ma quando stava per replicare con un "no" secco, Aelita riprese "Tutti hanno diritto a una seconda chance."
La corvina si arrese all'evidenza di avere un marshmallow rosa con degli occhioni da cerbiatto attaccata alla schiena che, modestamente, aveva ragione. Lei ha subito avuto una seconda chance, ed era il momento di seppellire l'ascia di guerra e andare avanti con la vita cge non ha mai avuto "Hai ragione... Ci proverò, Aelita." rispose.
Jeremy si calmò. Temeva che sarebbe accaduto il peggio con una risposta del genere, ed era il momento di riprendere in mano la situazione "Sarà meglio che torniamo a scuola. Più tardi verremo qui ad accogliere Franz Hopper e discutere con lui." si accostò più vicino alla sua compagna di classe "Va bene?"
"Va bene." rispose Xana "Va bene."
Alla fine decisero che era meglio tornare alla fabbrica più tardi.
Per tutto il tempo Xana non riusciva a togliersi dalla testa  un pensiero ben preciso. Non era Hopper che la preoccupava. Non lo temeva ma sapeva cosa egli e tutti i suoi ex colleghi fossero in grado di fare.
Era una situazione terribile, e un qualcosa di ben più grande. Con lui avrebbe potuto ritrovare sua moglie, sua collega, e anche la madre della sua piccola principessina.
Il problema più grande era come perdonarlo e come non farsi prendere tanto dalla rabbia da non dare di matto e ritornare alle origini: un parassita.
Un virus.
Tutto quello che era da quando mise piede a Lyoko per la prima volta, anzi, da quando si sentì venire al mondo. 
Perciò avrebbe voluto sparire dopo aver trovato Anthea. 
E che modo migliore di farlo se non su Lyoko? Dove tutto era iniziato?
Era da vigliacchi lasciare tutto il male alle spalle. Ma in fondo, lei lo era. 
Una vigliacca.
E non vedeva l'ora di sparire.
Sorrise all'idea, ma al contempo ne era amareggiata.
Questo era il pensiero fisso che le martellava in testa per tutto il giorno provocandole un bel mal di testa. 
Yumi la riprese un paio di volte, riportandola alla nuda e cruda realtà "Ehi, tutto bene?"
"...Si. Va tutto bene."
La corvina dai capelli corti attribuì questo suo comportamento distratto a quello che Jeremy le aveva detto. Che il padre di Aelita sarebbe tornato a casa. 
Doveva essere difficile per lei, ma si era resa conto, in questi anni, che non era il tipo di persona da sottovalutare.
"Se è per Franz Hopper, puoi parlarne se ti va. Siamo amiche dopotutto." le disse sorridendo.
Amiche... mai avrebbe pensato di sentire questa frase.
"Non è per quello."
Yumi rimase un po' sorpresa da quella negazione "Allora come mai sembri così distratta?"
Xana rispose però con un'altra domanda "Secondo te, vivere in un mondo virtuale è più semplice che vivere nella realtà?"
L'altra non sapeva proprio cosa le passasse per la testa, e quella domanda la colse proprio alla sprovvista. Non sapeva proprio che rispondere.
William era in disparte, ma era più impegnato a guardare altrove che prestare attenzione alla lezione. Lui, però, conosceva la risposta a quella domanda.
"Lascia stare Yumi, scusami, stò solo cercando di 'scaricare' la tensione." ne uscì fuori con un sorrisetto e una pessima freddura, che però la fece ridere.
Non era possibile sapere che un carattere tanto spensierato nascondesse un terribile senso di nauseante depressione.
Per fortuna non ci volle molto che anche l'ultima campanella delle lezioni mattutine suonasse rumorosamente, dando il via a urletti di gioia scalmanati e corse verso la porta d'ingresso delle aule.
In poco tempo il gruppo di amici si riunì e poterono finalmente avviarsi verso la fabbrica. Il trasferimento sarebbe finito in poco tempo.
Jeremy e Aelita sembravano molto emozionati. Non appena il ragazzo controllò che mancavano appena pochi secondi al termine del caricamento, fece scendere tutti nella sala degli scanner.
"Ci siamo." esclamò il ragazzo.
Lo scanner iniziò a funzionare. Il rumore del marchingegno era diventato abbastanza forte e le porte scorrevoli si chiusero, in modo da lavorare alla progettazione del corpo.
Non appena il processo finì, lo scanner si aprì, lasciando uscire una fittissima coltre di vapore. Una mano emerse da quella nebbia, poi il corpo intero ri accatasciò a terra, rialzandosi a fatica. Non appena si rese conto di cosa fosse successo, si bloccò immediatamente.
La prima cosa che vide fu il volto colmo di lacrime di sua figlia.
"Aelita, mia cara." anche lui fu quasi sul punto di piangere.
La rosa era in preda alle lacrime e si lanciò sul padre in uno stretto abbraccio. Dopo tanto tempo, padre e figlia si erano finalmente riuniti. Nemmeno uno come Odd non potè non commuoversi davanti a una scena del genere.
"Papà!! Sono così felice di rivederti!! Credevo che non ti avrei mai più rivisto!!" pianse la rosa, ancora più forte di prima, per la felicità.
"Oh Aelita cara. Sono così contento di riaverti ancora stretta tra le braccia, tesoro mio." rispose il padre, poi si voltò verso gli altri guerrieri Lyoko "Non so davvero come ringraziarvi per tutto quello che avete fatto, ma ci provo lo stesso. Vi ringrazio di cuore."
Il padre di Aelita non potè non notare una persona in più. Una persona che, ahimè, conosceva benissimo.
"Xana!" esclamò quasi commosso, in contrasto con l'espressione imbronciata di lei "Quanto sono contento di rivederti." il suo sguardo era un qualcosa di completamente diverso rispetto  alla corvina, la quale si tirava indietro. L'uomo stava per portarle la sua mano in segno di pace, ma questa, con non molta sorpresa da parte di tutti, la rifiutò con uno schiaffo secco.
"Scusami Aelita, ma proprio non ce la faccio."
Non voleva nemmeno stringergli la mano. Doveva davvero odiarlo per una qualche ragione. Xana era furiosa, tremendamente furiosa, e l'uomo, affranto, tentò di dissuaderla dall'essere tanto schiva "Capisco. Volevo solo ringraziarti per avermi riportato nel mondo reale."
Ci fu qualche secondo di alquanto imbarazzante silenzio, abbastanza da permettere ai guerrieri Lyoko di scambiarsi delle occhiate tese.
"Non l'ho fatto per te. L'ho fatto per Aelita e per Anthea. So che sarebbero tristi senza di te, ringrazia loro se sei ancora vivo." Xana ruppe la quiete che si era formata. 
"Xana. Ascoltami. Tutto questo è solo un grande sbag-"
"Tu sai come stanno le cose." gli rispose davvero con tono arrogante e furioso "È inutile che rispondi in questo modo. È comunque colpa tua!" Esclamò, sbattendo i piedi a terra "E dopo tutti questi anni hai anche il coraggio di parlarmi!" La ragazza scappò velocemente verso il montacarichi, attivandolo, senza che nessuno potesse fare nulla per fermarla.
"Xana, aspetta!" cercò di fermarla la rosa, nonostante l'ascensore fosse già stato messo in funzione.
"Mi dispiace Aelita, ma non ce la faccio." fu la sua risposta prima che le porte dell'ascensore si chiusero.
"Lasciala stare Aelita." la richiamò suo padre affranto, cingendole le braccia "Ha ragione. In parte è colpa mia."
La figlia lo squadrò, con espressione sospetta "Papà, perfavore. Che cosa è successo tra voi due?"
Per la prima volta, Aelita sentì un bruttissimo presentimento nei contronti di suo padre.
"Xana non vuole ascoltarmi, ma credimi cara, è tutto nato da un terribile fraintendimento."
I guerrieri Lyoko, accompagnati da Franz Hopper, si spostarono nella sala del supercomputer, in modo che potessero ascoltare la vera storia dell'uomo e quella delle due ragazze. Per non parlare della collaborazione con la sconosciuta organizzazione.
"Ho iniziato a lavorare per la Green Phoenix due mesi prima di sposarmi." Iniziò a raccontare "All'inizio non ero a conoscenza di quello che stavamo progettando. Ci dicevano che si trattava di un progetto a fine benevolo, che avrebbe aiutato molte persone." dal suo tono di voce, sembrava veramente affranto "Quando scoprimmo le loro vere intenzioni, era troppo tardi."
"E cosa c'entra Xana in tutto questo?" domandò Jeremy
"Xana era un soggetto sperimentale di un progetto a cui io e uno dei miei collaboratori, Tyron stavamo lavorando, assieme al progetto Cartagine. Quel posto per lei era come una prigione, e disgustati da ciò, io e Anthea l'abbiamo adottata quando tu eri ancora molto piccola, Aelita, perchè eravamo le uniche persone con cui interagiva. Nonostante la sua giovane età, era già un'abile hacker, e la usarono come esperimento per un nuovo codice genetico artificiale, che permette di controllare oggetti elettronici. Fortunatamente questo esperimento venne archiviato come fallito." prese una pausa, come per riprendere fiato "Mentre lavoravamo al progetto Cartagine per conto dell'organizzazione, scoprimmo che quello a cui stavamo segretamente lavorando non era un progetto benigno, ma una mostruosità che avrebbe riportato gravi conseguenze per il nostro futuro, così decidemmo di scappare. Abbiamo creato Lyoko per nasconderci, tutti insieme. ma Tyron fece in modo di mandare alcuni agenti per rapire Anthea e ricattarci." si tolse gli occhiali e li pulì, tanto che erano appannati.
"Così, con la completa costruzione di Lyoko, abbiamo deciso di sfruttare il mondo virtuale per intrufolarci nel suo computer per ritrovare Anthea, ma fu difficile. Io e Xana abbiamo tutto quello che potevamo  per cercarla. Lei non si dava pace giorno e notte. Aelita era distrutta, e non poteva accettarlo. Quando è finalmente giunta nel loro supercomputer, al Cortex, Tyron lo scoprì, e ha approfittato della situazione per imprigionarla e continuare a studiarla per riaprire nuovamente la catena di esperimenti chiusa in passato."
"È una cosa davvero terribile.." Aelita stava immaginando tutto lo scorrere della sua vita.
"Era terrorizzata. E io non potevo fare nulla per aiutarla."
"Ma perchè ha reagito in modo aggressivo in tutto questo tempo, se posso permettermi?" domandò il genio biondo, che meritava delle risposte tanto quanto Aelita.
"Lei crede che l'abbia abbandonata io nel Cortex. Tyron le ha fatto credere che fossi un traditore tutto il tempo." sospirò "Il suo metodo prevede costanti iniezioni e cure con l'elettroshock per sviluppare intelligenza istintiva, ma con i contro di un profondo odio e aggressività.
Anche William rimase più che spiazzato. Fosse stato al suo posto, anche lui avrebbe reagito in quel modo, odiando tutto e tutti.
Come poteva aver subito una tale inumanità e restarne comunque abbastanza lucida in quel poco tempo?
"Papà. Perchè, anche se ha vissuto con noi, io non mi ricordo affatto di lei?" 
L'uomo stette zitto per un momento "Avrei dovuto dirtelo prima, ma temevo per la tua protezione." prese un respiro profondo "Quando tu scoprì Lyoko la prima volta, fu quando venivi a trovare periodicamente Xana, che non poteva uscirne a causa della sua ferita. Quando scopristi che il nostro obbiettivo principale era quello di recuperare tua madre, hai fatto di tutto per venire anche tu, portandola all'esasperazione. Da un punto doveva essere sempre all'erta, dall'altro doveva proteggerti. Un giorno, per la tua incolumità, mi chiedette il permesso per cancellare i suoi ricordi dalla tua testa, in modo che tu non fossi a conoscenza di lei, e di tutta Lyoko." riprese fiato "A malincuore, mi trovai d'accordo, e mentre tu eri a Lyoko per il tuo ultimo incontro con lei, io feci sparire tutte le sue foto e i suoi oggetti personali."
Aelita, ascoltando tutta la situazione, cambiò tono di voce. 
Si sentì tradita dal suo stesso padre "E tu eri d'accordo con una cosa del genere!?" 
"Era per il tuo bene che tu non ti ricordassi più di lei." fu l'unica risposta dell'uomo.
"Se non l'avessi fatto ci saremo risparmiati questi anni di combatterla! Potevamo liberarla molto prima!" gridò la rosa.
"Non eravate...abbastanza forti. Dovevate combattere per apperendere abbastanza esperienza per arrivare fino a questo punto."
Aelita si zittì, lasciandosi calmare. La rabbia era svanita, lasciando il posto a un completo sconforto.
"Comincio a capire cos'abbia provato. E non è niente di piacevole."
Indietro, William avrebbe voluto dire qualcosa. Era una persona empatica, ed era arrabbiato. L'uomo ha fatto un qualcosa di immorale. Avrebbe dovuto riferirlo prima. Almeno avrebbe fermato una battaglia sbagliata contro il nemico sbagliato.
La tua più grande paura è quella di restare solo, non è vero?
Il ragazzo si prese un colpo, attirando l'attenzione degli altri.
"Che c'è che non va William?"
"Ho ricordato una frase... Credo, di quando ero prigioniero di Xana." si massaggiò la testa "La tua più grande paura è quella di restare solo."
L'uomo impallidì, ma tornò suoi suoi passi.
Non andartene anche tu
E io che cosa ci guadagno?
Non vogliamo stare da soli. È una cosa che ci accomuna
Noi non abbiamo in comune niente di niente
E se ti dicessi che ti sbagli?

Queste frasi gli colpirono la testa per tutto il resto della giornata, lasciandolo riflettere profondamente su cosa mai avesse passato sotto la sua influenza.
L'unico modo per chiarire una volta per tutte la faccenda, era quella di parlare direttamente con lei.
Non era difficile capire dove fosse andata.

Aelita fu la prima a varcare la soglia della casa diroccata, poi suo padre, e a seguire William, infine anche gli altri decisero di entrare. Franz Hopper si fermò a guardare la sua vecchia sala da pranzo, un po' triste nel rivederla conciata così, e  cominciò a scartare tra le macerie, avvertendo gli altri di salire per primi. I ragazzi salirono facendo meno rumore possibile. Aveva ragione, Xana era lì, accovacciata sul vecchio letto di Aelita,  coperta dalle logore lenzuola opache e polverose, in un bozzolo. Nonostante il silenzio, la corvina si accorse della loro presenza, e si accinse a poggiare la testa sul muro.
"Andate via." ordinò "Lasciatemi in pace."
"Xana, perfavore. Renderai solo peggiori le cose. Ho bisogno di sapere qualunque cosa riguardo a te."  la rosasi avvicinò a lei, ma dovette fermarsi per il tono di risposta. Freddo e omicida.
"Sai già tutto riguardo a me." uscì fuori con la testa dalle coperte "Sono un sadico mostro a cui piace fare del male, e che fà tremende ingiurie a tutti gli esseri umani. Non hai bisogno di conoscere altro. Per te, per tutti voi io rimango comunque l'intelligenza artificiale che vuole conquistare il mondo. Fatevene una ragione." 
"Non puoi dire questo! Non è affatto vero! Altrimenti non mi avresti aiutato!" esclamò Odd, il quale non andava a genio che si definisse come un mostro.
"Xana. Odd ha ragione, non avresti nemmeno aiutato me con il marabunta." riprese Jeremy "E non ho potuto nemmeno ringraziarti per quella volta." disse con espressione di sconforto, ricordandosi del guaio che aveva combinato con i dati che aveva preso dal diario dello scienziato."
"Si, hai ragione" si soffermò "Lo hai detto tu stesso che io rimango il vostro peggior nemico. Non sono migliore di nessuno di voi, e voi non siete migliori di me. Perciò andatevene." sospirò.
Avevano ragione, ormai sono diventata davvero un programma senza emozioni
Non voleva saperne nulla. 
"Xana." si sentì chiamare. Il padre di Aelita entrò nella camera, circondato dagli altri ragazzi, con un grosso bauletto tra le braccia.
Affannato, lo poggiò ai piedi del letto, sollevando un gran polverone "Questo contiene delle cose che ti appartengono di diritto."
La ragazza si dimostrò esitante, poi, senza neanche guardarlo, portò a se la scatola di legno con facilità. Fece scattare i due meccanismi di ferro e la aprì. Un grosso nuvolone di polvere ne uscì fuori, con la sorpresa degli altri. Tossì un pò e si strofinò gli occhi, concentrandosi poi su cosa ci fosse dentro. 
La sua espressione fu varia. I primi due secondi, per realizzare cosa ci fosse dentro, ebbe un viso impassibile. Aelita si avvicinò, seguita da tutti i ragazzi al suo seguito.
"Le tenevo nascoste ma non ho mai avuto il coraggio di buttarle."
Principalmente il bauletto conteneva molte, se non centinaia di vecchie foto, dei vecchi CD e una collana spezzata.
"Mi dispiace tanto, credimi." le disse l'uomo "Grazie per tutto quello che hai fatto per me. Anche tu sei una persona importante per la nostra famiglia." 
Le mani della ragazza tremavano. 
"...Perchè?"
"Mh?" Franz si portò la mano agli occhiali e se li sistemò.
"Perchè Waldo, perchè mi ringrazi!?" urlò in rabbia travolgente "Per colpa tua sono finita in una prigione, ho fatto del male a te, Aelita, a questi ragazzi! E tu ti scusi e mi ringrazi anche!?" fece una lunga pausa in cui non si sentì volare nemmeno una mosca "...Come puoi perdonarmi se non riesco nemmeno a perdonare me stessa?"
L'uomo le sorrise dolcemente e, a sorpresa di lei, poggiò una mano sulla testa "Perchè tu in fondo sei una persona buona. So che non potrai mai perdonarmi, ma ti chiedo questo sforzo." 
Xana abbassò la testa.
Si sperava che la cosa finisse nel migliore dei modi.
"...Mi hai lasciata da sola a Lyoko. Per quindici anni sono stata alla mercè dei collaboratori di cui tanto ti fidavi. Il sistema multi-agente che ho creato per seminare caos in questi ultimi anni è andato distrutto. Per tutto questo tempo hanno cercato di sbarazzarsi completamente di me. Mi hanno anche tolto la voce. Pensi davvero che, mostrandomi le cose a cui tengo di più, ti avrei perdonato?"
Aelita, che stava ascoltando, era arrabbiata con lui per una moltitudine di cose. In primo punto, era perchè era all'oscuro di tutto. Se suo padre aveva ragione, la realtà a cui credeva Xana era assolutamente uno sbaglio. Ma aveva capito, in queste settimane, che lei è una persona ragionevole, e che avrebbe capito che tutto quello a cui Tyron gli aveva fatto credere fosse soltanto una mera menzogna... ma se non fosse così? Suo padre le aveva fatto in parte tutto questo? Aveva addirittura allontanato la sua famiglia?
Era arrabbiata anche con la corvina per essere stata d'accordo in tutto questo, ne era complice in tutto e per tutto.
Con un sospiro rassegnato, Xana allargò le braccia "Forza muoviti, mi fanno ancora male gli arti." rispose. 
L'uomo si sentì graziato, e abbracciò quella che considerava sua figlia adottiva, la quale ricambiò l'abbraccio.
"Sei uno sciocco, Waldo." Xana non potè trattenersi. Dopo essersi stretta nel suo abbraccio, quella versò tutte le lacrime che aveva in corpo. Goccioloni le sgorgarono dagli occhi, che bagnarono il camice dell'uomo "Uno sciocco stupido idiota." disse tra una lacrima e l'altra.
"Si." affermò l'uomo "Hai proprio ragione."
L'aria tesa che circondava il luogo svanì. Erano tutti sollevati che la situazione fosse finita nel migliore dei modi. Era tornato il buonumore.
"Anzi, no. Non ti perdono." fece Xana mettendosi a braccia conserte , gambe accavallate e fare offeso, solo che era palese il suo tono ironico "Ti perdono se mi porti qualcosa."
L'uomo, e anche i ragazzi, non avevano idea di che cosa stesse parlando "Cosa?"
"Tu sai di cosa stò parlando." era girata di spalle ma stava sorridendo.
A quel punto, Franz Hopper capì, e con finto fare rammaricato, rispose: "Al momento mi manca un'adeguata somma di denaro per acquistare del gelato. Facciamo un'altra volta, Xanadu?"  
Si tirò un sospiro di sollievo, e anche qualche risata. 
"Uffa. Va bene, va bene." rispose ridendo.
La situazione era finita nel migliore dei modi, ma Franz sapeva bene che non era ancora tutto concluso. 
Nonostante gli animi addolciti, bisognava stare in guardia da qualunque cosa.
Era solo un momento di gioia, ma quella sarebbe stata la quiete prima della tempesta. Presto o tardi il nemico avrebbe colpito, anche più potente di prima.

 

 

 

"Mi ha fatto chiamare, signore?" domandò dall'altro capo del monitor una voce senza la parvenza di alcuna emozione.
"Si, esattamente." rispose aspramente l'uomo, il quale sembrava molto affaticato "Dai miei recenti controlli..." si schiarì la gola tossendo "Mi pare che quest' oggi tu non abbia messo in atto nessun progetto per recuperare il soggetto in fuga, è così?"
"Si, signore. Nessuno." rispose senza alcuna esitazione il suddetto interpellato.
"Allora mi sento in dovere di darle un'adeguato rimprovero, se non vedo provvedimenti seri, mi rendo conto?" rispetto a quando parla con i suoi sottoposti, stava parlando in modo più cordiale ma nella sua voce si accennava un pizzico d'ira "Spero che non si riveli un fallimento totale."
"Non si preoccupi, signore. Io imparo dai fallimenti. Questa volta ho osservato il loro comportamento in modo da adeguarmi. Tra qualche giorno farò in modo che il soggetto torni di nuovo al suo posto."




Salve!
In questo capitolo, lo so, non succede un bel niente ed è scritto coi piedi, ma era già preparato per metà.
Inoltre, facciamo godere a tutti un po' di tempo libero prima di far casino!
Ed è tornato il nostro caro Franz Hopper, almeno lui.
Spero che questo capitolo possa piacervi. E per farmi perdonare pubblico immediatamente il prossimo!
 

 

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Capitolo 8
*** Paure: Incubi senza fine ***


La giornata era terminata per il meglio, e il tramonto del sole lasciò spazio alla sera. 
I compagni di scuola avevano deciso di tornare ai dormitori, mentre Xana e Aelita, prima di rientrare, avevano deciso di restare con Franz Hopper all'hermitage almeno per dare una pulita in modo che l'uomo potesse passare la notte in modo confortevole. Del problema del cibo e di altri argomenti importanti se ne sarebbero occupati più tardi. 
Il problema più grande fu togliere quella fastidiosa moltitudine di polvere da sopra il letto matrimoniale e cambiare tutte le lenzuola, in modo che l'uomo potesse dormire tranquillo.
"Grazie mille per l'aiuto, ragazze mie. Ci vediamo in settimana." fece lui, salutando a malincuore le due ragazze "Xana. Aelita. Occupatevi l'una dell'altra come meglio potete."
"Senz'altro." replicò la corvina, prima di andarsene a braccetto con l'amica verso la scuola, stanchissime. Fecero attenzione ad aprire il portone ormai chiuso per il coprifuoco, senza farsi vedere e percorsero i corridoi silenziosamente per non essere beccate, e si chiusero a chiave nella stanza.
"Uff." Sospirò Aelita "Che faticaccia. Fortunatamente ce l'abbiamo fatta prima che arrivasse notte fonda."
Entrambe risero.
"Faremo meglio ad andare a dormire, prima che ci scoprano. Se vuoi un resoconto accurato, Jim gira per i corridoi nell'arco di un' ora e mezza alla volta." borbottò Xana "I prossimi giorni saranno molto duri se vogliamo sapere di più sui nostri nemici."
"Ma tu non sai esattamente chi ti ha tenuto prigioniera?" domandò Aelita.
"Non l'ho mai visto di persona. Ma ho sempre sentito la sua voce." rispose "Quell'odiosa voce..." la corvina si ricompose "Dai, andiamo a letto."
"Si, hai assolutamente ragione. Meglio andare subito a dormire. Domani ci aspetta una giornata veramente faticosa." rispose la rosa, che aveva l'aria di dover svenire dal sonno in qualsiasi momento.
"Bene."
Dovettero cambiarsi velocemente in modo che fossero pronte per la notte. Si imbacuccarono ognuno nel proprio lettino ma non riuscivano a dormire per il troppo caldo. Le due ragazze trascorsero il resto della serata a parlare a bassa voce riguardo a vari argomenti. 
"Credo che tu ti sia ambientata bene nella scuola, ho ragione?"
"Abbastanza." la corvina rispose "Anche se avevo occasione di girare per i corridoi da spettro poliforme tempo fa."
Aelita ridacchiò "Sai..."
Xana si voltò verso di lei.
"All'inizio è stato strano approcciarmi con te." iniziò a raccontare "Per due anni hai attentato alla vita dei miei amici e della mia, hai fatto molte cose discutibili, ma io sono qui a parlare amichevolmente con te."
L'altra sospirò "Mi dispiace."
"Non è colpa tua. Erano loro, quelle persone, che ti hanno portato verso una strada sbagliata." rispose la rosa.
"E pensare che avremmo potuto evitare di scontrarci, se avessi ragionato meglio, ma avevo la testa completamente annebbiata dall'odio." 
Aelita pensò che forse avevano toccato il fondo, decise allora di cambiare discorso.
"Allora... Per caso c'è qualcosa di interessante che ti piace di questa scuola?"
"Uhm..." Xana ci pensò su "Non molto. È solo un'ordinario collegio."
Non stava funzionando. 
"Quindi... C'è qualcuno nella tua classe che di piace?"
Xana rimase interdetta per un po' di tempo.
"Cos- no, certo che no." si limitò a rispondere "Aelita..." la corvina parlò "Posso andare a dormire?"
"Ah! Allora c'è qualcuno che ti piace!"
"N-no!" però la corvina arrossì "Non ho tempo per pensare ai ragazzi, specialmente per la situazione in cui siamo messe."
"Allora è qualcuno che conosco." arrivò alla conclusione giusta, dato che Xana iniziò ad agitarsi.
"Aelita, per favore." sospirò lei. "Non posso permettermi altre distrazioni come questa, davvero. Ho troppo a cui pensare..."
Ma la rosa non ci stava "Devi anche imparare a prendertela comoda, però. Non sei più una macchina."
"Ma vorrei solo che tutta questa storia finisca in fretta." confessò "Ho sempre paura che io in realtà sia in coma e che questo sia tutto un bellissimo sogno." tacque per un secondo "Un sogno da cui non vorrei più svegliarmi."
Aelita si sollevò. "Va bene, va bene. Scusami." rispose "Ma sappi che se hai un problema o qualcosa di cui vuoi parlare, io ci sarò sempre." sorrise.
Xana ricambiò "Beh, se adesso me lo chiedi così..." enreambe passarono una serata tranquilla parlando del più e del meno prima di cadere in un sonno profondo a causa della stanchezza. 
Nel buio della notte, dove tutti dormono, c'è sempre qualcosa, anzi qualcuno, che agisce indisturbato.


Aelita trotterellava nel bosco illuminato, vestita come un incrocio tra un'elfa pucciosa e cappuccetto rosso, con il cestino pieno di deliziose leccornie. La ragazzina canticchiava allegramente mentre era in cammino per la stradina di casa.
Dove andava? E che ci faceva in un luogo del genere?
Il bosco era fitto, ma bellissimo, lussureggiante e pieno di fiori e frutti.  
C'erano diversi animaletti che scorrazzavano in giro, e c'erano anche farfalle colorate che si posavano sui fiori bagnati dal ruscello e dai raggi del sole.
Un posto felice insomma.
Forse un po' troppo. 
Ma nei boschi non ci sono solo quelli.
Che stà succedendo?
Davanti a lei apparve una casuccia piccola e un po' rovinata.
"Finalmente a casa!" esultò la rosa con forte emozione, correndo verso l'abitazione.
No, aspetta. 
Non andare.

Si avvicinò sempre di più alla casa, ma di conseguenza il bosco era sempre più cupo e sinistro.
Anche Aelita cominciava a dare segni di preoccupazione, mentre si accingeva ad avvicinarsi alla porta.
Avvertiva un brutto presentimento.
"Mamma, sono a casa. Ho portato le cose buone che mi hai chiesto di comprare al mercato."  disse lei, bussando alla porta. Ma non ricevette mai risposta.
Torna indietro.
"Mamma?" poggiò la mano sul chiavistello e aprì la porta.
Con orrore vide traccie di sangue ovunque. Il cadavere della donna ergeva al di sotto di un lupo gigantesco e affamato, con le fauci color cremisi e un ringhio minaccioso sul muso. 
Aelita era così in preda al terrore che non riusciva a muoversi.
Ebbe solo il tempo di scorgere i suoi piccoli occhi rossi, prima che esso balzasse su di lei e la facesse a pezzi. Si udì un urlo straziante. 
E a quel punto Xana si svegliò di colpo.

La corvina balzò in piedi sul letto, spaventatissima e con il cuore in gola. Ci vollero almeno dieci minuti per calmarsi abbastanza da tornare cosciente e capire che si trattava solo di un sogno.
"Menomale" si disse.
Si voltò verso Aelita che era girata di spalle e dormiva profondamente. Era mattina presto.
Solo dopo si accorse che Aelita stava mugugnando qualcosa nel sonno "Urghhh....no. no." 
Forse altri incubi? Sarà per quei frammenti di memoria che ancora non aveva riavuto?
"Aelita?" La scosse dolcemente, chiamando il suo nome "mi senti?"
"No...  non..." la rosa si stava agitando nel sonno.
Xana si bloccò. Cosa voleva dire? Ebbe un sospetto molto fondato. Stava sognando lo stesso delirio onirico? Com'era possibile?
"Aelita, svegliati! Ti prego svegliati!!" Provò a scuoterla nuovamente, chiamandola ad alta voce, anche gridando. Ma la ragazza non si svegliava. Era tormentata dagli incubi.
Le venne un'illuminazione. Non era un caso. Perchè una cosa del genere agli esseri umani poteva farlo anche lei.
Spaventata per la situazione, uscì dalla stanza e corse verso le camere dei suoi compagni al piano di sopra. Entrò nella camera di Odd e Ulrich. 
"Forza, sveglia!" scosse entrambi ma non ci fù nessun tipo di risposta. Entrambi si lamentavano e si dimenavano vonvulsivamente nel sonno Corse verso la stanza di Jeremy, trovandolo a dormire e a lamentarsi dallo spavento con la testa sulla tastiera "Forza, è mattina!!" 
Ma nessuno rispondeva. Lamenti di agonia si udivano in ogni stanza. Sicuramente erano tutti nelle stesse condizioni. E con tutti, intendeva tutti. Corse per le stanze ma nessuno le rispose. Solo borbotti e lamenti.
Erano tutti intrappolati nei loro stessi sogni, anzi, nei loro incubi. E chissà, forse non era solo la scuola, ma anche l'intera città.
Non c'era nessuno in grado di darle una mano. Che fossero balbini o adulti. Nessuno.
"Io... Sono sola..." cadde a terra sulle sue ginocchia "Io non avrei mai potuto creare un danno simile. Solo a poche persone. Quale programma può mai fare così tanto?" si chiese. Tornò affranta e a piedi scalzi nella sua stanza. Aelita si agitava nel sonno, richiusa nel suo incubo e incapace di uscire fuori.
Xana ai mise le mani tra i capelli.
"Che... che cosa faccio adesso? Non voglio andare, ma non posso nemmeno lasciarvi così."
Nessuno poteva aiutarla, era in balia di qualsiasi attacco. 
"Già mi manchi, sorellina." sospirò "Mi mancate tutti. Ho paura." cominciò a ripetere "Ho tanta paura, ma devo essere forte."
Accese il computer. Sapeva che la torre attiva si trovava nella sua ex prigione. Il Cortex. E che lì ad aspettarla c'erano parecchi Avatar.
"Posso provare ad Hackerare il sistema di sicurezza e controllare la mappa." prese a pigiare sulla tastiera, e rimase attaccata allo schermo per almeno mezz'ora, cercando di entrare.
"Finalmente." era riuscita ad entrare dentro la struttura fisica del mondo virtuale, e come sospettava, in un punto preciso di essa, gli Avatar pululavano da ogni parte. 
"Ora so l'esatta posizione della torre, ma..." c'era un altro punto poco più lontano dalla destinazione in cui vigeva un cerchio di mostri.
"Mi aspettano lì. Sicuramente. Questo vuole dire che alla fabbrica qualcuno mi stà attendendo."
Doveva trovare un rimedio. Doveva tornare laggiù e disattivare la torre. Aveva paura di tornarci, si, ma avrebbe fatto di tutto per i suoi amici. Si vestì in fretta e si diresse verso il tombino che porta alla fabbrica. Il lugubre spazio di alberi adesso le sembrava terribilmente quel boschetto del suo sogno, ed aveva paura di ritrovarsi davanti all'entrata, un lupo famelico in cerca di carne fresca "Cavolo, spero di no." si disse.
Prima passò dal capanno del giardiniere, trovando quest'ultimo addormentato come tutti, disteso sul prato delirante e col cellulare stretto in mano "Certo, è ovvio." sbuffò.
Entrò nel capanno per poi uscirne pochi minuti dopo con sguardo interrogativo e con una grossa mazza chiodata "Che ci fa una cosa del genere in un capanno per giardinieri?" Volse lo sguardo verso il giardiniere ronfante "Dopo tutto questo devo documentarmi sulla vita privata di quest'uomo..." aggiunse, temendo qualche trascorso malavitoso.
Fortunatamente quando giunse a destinazione non c'era nulla a bloccare il percorso, tranne le foglie cadute dagli alberi. Ma chissà, magari un lupo si trovava nelle fogne pronto a sbranarla in qualsiasi momento. Xana deglutì "Devo smetterla con questi pensieri negativi. Concentrati!" si ripetè.
Scese nelle fogne attraverso il passaggio segreto. Prese uno skateboard e si diresse immediatamente verso la fabbrica abbandonata. Da fuori si sentivano lamenti di ogni tipo. Sembrava un film dell'orrore di quelli che vedeva Odd. Varcò l'entrata e scese nel montacarichi. Il supercomputer era acceso.
"Bene bene. Guarda chi è arrivata." si espresse qualcuno che giaceva seduto sulla sedia "Ti stavo aspettando." non  fu sorpresa di vederci sé stessa, una copia digitale che la fissava con quel suo sorrisetto maligno.
"Lo so." rispose Xana "Ma non sono qui per parlare." 
"Se è per questo nemmeno io, ora che ho tolto di mezzo l'intera città." spiegò il clone "E tra non molto per loro non rimarrà davvero nulla."
"Stai lentamente uccidendo degli innocenti solo per me, lo sai?" domandò Xana "Le persone possono morire nel sonno per la troppa paura. E tu lo sai! Perchè lo stai facendo!?"
"Semplice." rispose l'altra "Perchè secondo i miei calcoli è il modo giusto per toglierti di mezzo."
"Che vuoi dire?" La corvina domandò.
"Se torni indietro io disattiverò la torre immediatamente, lasciando tutti liberi. In caso contrario ti costringerò con la forza e vedrai i tuoi amici agonizzare fino alla morte!" esclamò il sadico programma.
"Sei un mostro." mormorò Xana.
"Chi sei tu..." rispose il clone "...per dirmi di essere un mostro?" sorrise maliziosamente "Se non sbaglio, anche tu avresti voluto vedere gli umani soccombere sotto i nostri programmi." 
"Io non sono come te."
"Lo vedremo." si alzò dalla sedia verso la sua direzione "Avanti, che cosa scegli?"
"Andrò a Lyoko, ma non tornerò mai indietro con voi."
"E come pensi di riuscirci? Sei da sola e ho il computer dalla mia parte. Ti ho in pugno."
Ed era vero. Non c'era nessuno che potesse aiutarla. Come avrebbe fatto ad uscirne inerme? 
Tacque per un minuto.
"Visto? Sei davvero patetica." si avvicinò a lei "Muoviti, vai allo scanner e torna indietro." la prese per il collo.
"Non dirmi quello che devo fare." Xana strinse il polso contro quello del clone "Non me la fai tanto facilmente. Non hai attivato una torre per programmare questo spettro non è vero?"
"Che sciocchezz-"
Xana la colpì con il bastone chiodato sul braccio, che si infranse in piccoli pezzettini digitali. Lo spettro urlò dalla sorpresa.
"Vuol dire che posso distruggerti solo qui nel mondo reale. Mi sembra strano che tu non abbia pianificato questo." 
"Maledetta..." sussultò il clone "Ma non la scamperai!" esclamò e con il braccio ancora integro lanciò fulmini verso la sua direzione. Xana si scansò e si lanciò contro di lei.
"Hai fatto un errore gravissimo" disse Xana "Hai speso così tanta energia in una torre che hai creato un clone imperfetto." sorrise "Ora, grazie a te, posso andare direttamente nel Cortex senza la nave." sghignazzò "Non sei tanto sveglio come sembra."
"Non la passerai tanto liscia." rispose ciò che rimaneva del clone "Hai sconfitto me, ma ci sono ancora i miei giocattoli che penseranno a te." cominciò a ridere "Un giorno di questi riderò davanti al te, ridotta a un misero cadav-" la ragazza diede il colpo di grazia e lo spettro scomparì in una nuvola che si dissolse velocemente in un mare di pixel.
"Questo si vedrà." disse Xana in tono minaccioso. Anche se, in realtà era parecchio nervosa.


Trasferimento.
Scanner.
Virtualizzazzione.
In un attimo Xana fu circondata da una grande quantità di Avatar pronti all'attacco per catturarla. Fortunatamente non era da sola.
"Non ho più paura di voi adesso." la corvina aveva portato con sé la cavalleria: almeno cinque Krab e una quindicina di Hornet. Più una manta volante come mezzo di trasporto. 
In poco tempo si scatenò il putiferio, in cui Xana trovò il momento giusto per lasciar giocare i suoi mostri tra i nemici e svignarsela volando a cavallo della manta, ma voltandosi vide le sue creazioni che vennero facilmente fatte a pezzi dagli Avatar. I nemici corsero nella sua stessa direzione.
Fantastico, nemici in più da battere.
"Cavolo, avrei dovuto farne di più." si disse.
Qualcosa però andò storto.
Un campo energetico si abbattè sulla manta volante, la quale precipitò assieme alla corvina, sbattendo rovinosamente contro il pavimento e distruggendosi. Xana schizzò di un paio di metri più in là.
"Ma cos-" la ragazza dai capelli bianchi si alzò da terra solo per vedere Aelita colpirla con un altro campo energentico e farla ribaltare per terra. 
"Pensavi veramente di farmela così? Tu non hai la più pallida idea di cosa io sia capace di fare e che tu non puoi." disse minacciosamente la rosa, che ergeva sopra quella matassa di creature verdognole "È completamente illogico sprecarsi a tanto per delle persone che non molto tempo fa avrebbero potuto ucciderti. Pensi veramente che ti accettino davvero dopo tutto quello che hai fatto passare loro? Ma per piacere, docresti essere contenta di vederli finalmente morire."
Xana si rialzò. Non era Aelita, ma solo un mero clone che le stava davanti ai piedi, ridacchiando "Sei tu che non capisci. Anche io ero come te, ma adesso sono libera." si volse a lei "E anche se fosse, anche se loro non mi volessero, a me stà bene così, perchè mi hanno dato una seconda possibilità, e combatterò per loro finchè potrò!" dalla sua mano, emerse una bolla nerastra che a poco a poco assunse la forma di una gigantesca falce nera e grigia, con in bella viata il suo simbolo rosso "Perciò, fatti sotto!"
Con un gesto della mano, il clone di Aelita ordinò ai nemici di circondarla "Non dirmi che non ti abbia avvertito." 
I mostri si lanciarono verso di lei, ma Xana dimostrò una velocità incredibile nel respingerli, anche contemporaneamente. 
Purtroppo, anche da sola non poreva farcela. Si era subito stancata.
"Bene. Tempo di provare i miei nuovi poteri." dopo aver respinto un'orda di nemici, incluso i campi energetici del clone, congiunse le mani e richiamò a sé le ombre degli Avatar, creando in questo modo delle vere e proprie copie al suo servizio. Venne circondata da essi, atti a proteggerla da ogni pericolo.
"Mi stai prendendo in giro." si irritò lo spettro "I tuoi rinforzi scadenti non possono competere con i miei potenti mostri."
"Questo lo vedremo! Carica!" E le ombre balzarono a raffica contro i mostri avversari, mentre la stessa Xana si ritrovò contro la falsa Aelita. Il clone era molto abile a schivare i colpi della bianca ma non aveva occasione di colpirla in nessun modo, quindi si scostò lontano da lei e assunse una nuova forma: William, con la sua enorme spada.
Caricò Xana con tutta la forza che potè e oa fece balzare abbastanza indietro. Intanto mostri e ombre cadevano come mosche. L'esito era abbastanza incomprensibile.
"Troppo pesante." disse il clone. La lama si rivelò più lenta del dovuto, quindi si vide costretto a cambiare forma, prendendo quella di Ulrich.
"Hai finito di copiare i miei amici per corrompermi! Non funziona, fammi vedere chi sei veramente!" gli urlò contro Xana frustrata. L'altro ridacchiò, rispondendole: "Un giorno, magari, quando tu sarai tornata dietro le sbarre!"
Xana si lanciò all'attacco in contrmporanea con lo spettro, ma nel momento dello scontro, un grosso polverone nero  si levò, accecando il nemico.
"Dove sei, codarda?! Fatti vedere! Ti faccio a oezzi con le mie mani una volta che le avrò nel tuo collo!"
Ma Xana era completamente scomparsa. Il clone si fece prendere dal panico.
Con un colpo ben assestato, la bianca decapitò il fantasma senza nessuna pietà, facendolo devirtualizzare immediatamente "Ti stà bene così? Togliti dai piedi la prossima volta."
Prima che anche gli altri mostri potessero inseguirla, Xana corse verso la torre attiva più in fretta che potè, portandosi dietro un piccolo plotone di ombre, capace da sè di occuparsi delle guardie restanti. Un mostro fu quasi vicino al devirtualizzarla, ma lei fu più svelta e riuscì a entrare in tempo nella torre. Le venne l'affanno, ma esultò. Ce l'aveva fatta! Aveva combattuto le sue paure con sangue freddo? Con emozione e mani tremanti disattivò finalmente quella maledetta torre.


"Aelita! Aelita svegliati! Vieni a Lyoko!" 
La rosa sobbalzò fuori dalle coperte come una pazza. "Xana!" esclamò. Ma nella stanza non c'era nessuno.
L'ultima cosa che ricordava era la chiacchierata di sera prima. Poi si era ritrovata in un orribile incubo in cui vedeva gli uomini in nero portare via tutta la sua famiglia e i suoi amici. L'unica cosa che sentiva erano i richiami della sua amica che tentava di svegliarla.
"Lyoko." sussurrò "Devo andare a Lyoko." 
Non pensò agli altri, non si vestì neanche. Il suo unico punto fisso era la fabbrica. Corse più in fretta che potè, prima che si svegliassero tutti. Era tremendamente in ansia. Appena mise le mani alla consolle del computer, prese a chiamarla.
"Xana! Xana mi senti!? Sei qui? Xana!"
"Aelita!" rispose lei "Che ci fai qui?" Xana era a Lyoko, nella torre di servizio di Cartagine "Non importa! Sono così contenta di sentirti!" Sembrava sul punto di piangere.
"Aspettami, arrivo!" e decise di trasferirsi a Lyoko anche lei, dove trovò ad aspettare la bianca nella torre protetta da alcune mante. Non appena entrò Xana le saltò addosso abbracciandola fino al quasi trozzamento.
"Aelita! Non sai quanto sia stata in pensiero per tutti voi! Ho disattivato la torre tutta da sola! È stato terribile ma sapevo di farcela!" disse tutto d'un fiato. "Ti piace la mia nuova uniforme?"
Aelita si diede del tempo per alzarsi e squadrarla. Era uno stile quasi identico al suo, ma con un pattern di colori diverso, e con il suo simbolo rosso che non può mai mancare, raccolto in una forma romboidale e con una gonna abbastanza particolare che ricordava delle ali da pipistrello. Indossava anche degli stivaletti decorati con delle gemme rosse e un bracciale romboidale sul braccio sinistro.
"Particolarmente carino." rispose la rosa.
"Aww, ma come?" disse Xana "Ci ho messo tanto per prepararlo. Spero che almeno agli altri piaccia. A proposito, dove sono?"
"A dormire." 
Rimasero in silenzio.
"Cosa? Ancora?"
Aelita sorrise. Per la prima volta dal suo arrivo vedeva Xana comportarsi come una ragazza normale e sopratutto divertita. E questo la riempiva di gioia.
Era dannatamente felice.
 
 
 
Ehilà!
Innanzitutto dovete scusarmi se è così piccolo in confronto al precedente, ma in questo momento presento un blocco. E dovete anche scusarmi se non posto una pic decente del nuovo design di Xana su Lyoko, ma mi rifarò nel prossimo capitolo, non temete. Cercherò di farmi sentire prestissimo!
Ciao e alla prossima!

 

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Capitolo 9
*** Ultimatum: un segreto inquietante ***


"È stato un inizio giornata terribile." sbuffò Xana, asciugandosi una lacrima di stanchezza "Col rischio di far crepare mezza città. Menomale che state tutti bene."
"Puoi dirlo forte." continuò Odd "Se non fosse stato per te, non so proprio come sarebbe andata a finire."
"Che non avresti potuto più fare nulla." commentò la sua amica.
"Lo so, lo so. Era un fattore sottinteso." tirò un sospiro di sollievo "...Però sono contento che tu stia bene."
"Sono felice che quell'orribile sistema artificiale non ti abbia catturato e riportato a Lyoko." confessò Aelita, la quale era visibilmente rattristata "Mi dispiace solo averti lasciato da sola."
"Aelita." Xana si fermò sul posto e si volse verso di lei "Non preoccuparti per questo. Non c'era nulla che potessi fare per me in quelle condizioni, e io avevo l'assoluto dovere di aiutarti, come tutti voi. Non hai nulla di cui scusarti. Va bene?"
L'altra tacque per un secondo. Quando Xana le parlava così avvertiva un frivolo senso di nostalgia. Inquietudine mista a timore, forse perchè a spaventarla ogni tanto erano quegli sguardi ultra-seri che faceva quando parlava di argomenti riguardanti l'organizzazione. Come quello che stava facendo in quel momento.
"Va bene Xana, va bene." si limitò a rispondere.
"Hai avuto paura, tutto a posto?" le domandò la corvina, con sguardo un po' più dolce, accortasi che forse aveva esagerato "Scusami non volevo, mi dispiace." e l'abbracciò "È solo che..."
"Che?" ripetè l'altra.
"Porto così tanto rancore verso quelle persone... Ma credo che portarlo dentro per troppo tempo non mi faccia bene. A volte sembro-"
"La Xana di un tempo, vero?" Questa volta fu Jeremy a interromperla nuovamente, per poi riprendere di nuovo "Ok, va bene, la smetto, scusa. Anche se era quello che stavi per dire." 
Xana rimase in silenzio "Hai ragione." disse "Dai, non pensiamoci più. Non ho al momento la voglia di toccare questo argomento."
"Va bene parlarne con gli altri però. Se tu ne hai voglia ci siamo sempre noi ad ascoltarti." le disse la rosa "Me lo prometti che verrai a dirmelo?"
Xana non potè trattenersi molto davanti a quegli occhioni e abbozzò un sorriso "Promesso." 
Quando finalmente le acque si calmarono, ognuno tornò nelle proprie stanze, mentre Aelita e Xana camminavano in corridoio per raggiungere il bagno delle ragazze.
Xana voleva davvero rilassarsi sotto una calda doccia.
La corvina sembrava sovrappensiero, in silenzio, con la mente da un'altra parte.
"Qualcosa non va?" le chiese la compagna, notando questo cambiamento cupo. Ella sospirò.
"Oh, no, niente di importante." rispose l'altra, che si allontanò a passo svelto e sbadigliando, cambiando subito personalità in modo tale da non farla preoccupare "Fortuna che oggi è domenica? Ah, eh si, oggi è anche domenica, quindi posso stare a letto!" Esultò.
"Aspettami!" la seguì Aelita "Non andare così di fretta!" poi continuò "Non ne hai abbastanza di dormire per oggi?"
Xana la guardò "Scherzi?" rispose "Per colpa di questo attacco improvviso ho perso più ore di sonno di quanto credi. L'unica cosa a cui voglio pensare al momento è il letto. E ora sbrighiamoci ad andare in bagno prima che sia tutto occupato. Voglio fare una bella doccia calda."
"Uh uuuh, guarda chi si incontra ultimamente." le sorprese una voce davanti a loro e le due ragazze non poterono non sobbalzare dalla sorpresa.
Sfortunatamente era Sissi, ancora in un pigiama che sembrava più una veste, con i capelli spettinati avvolti in una fascetta da notte.
Xana non potè trattenere una risata soffocata.
"Che hai da ridere, tu?" Domandò in modo arrogante e infastidito.
"Uh, niente di importante, ma la moda dello scorso secolo non ti dona affatto." Anche Aelita stava ridendo.
Sissi sembrava molto infastidita "Beh, scusami allora se ti supero di gran lunga rispetto a quell'orribile cosa che hai addosso."
Xana ridacchiò "Carissima, dovresti davvero prendere lezioni. Il nero e il rosso stanno bene su tutto." 
"Inoltre stà bene anche con il rosa." interruppe Aelita posando un braccio sulla spalla della corvina, in punta di piedi.
Xana si incamminò verso il bagno con la rosa con il braccio dietro la sua schiena prima di poter sentire una risposta da parte di quell'antipatica.
"Tch. Almeno io non sembro una emo che cerca di attirare l'attenzione."
"Scusa non ti sento, se vuoi dirmi qualcosa, dimmela in faccia." parlò Xana, ridendo.
Sissi la odiava tanto. Era entrata da poco nel suo collegio, nel suo territorio, nella sua vita e si comportava come se qui ci abitasse da sempre. Inoltre pensava di poter essere migliore di lei? Che ipocrita! Ma un giorno di questi avrebbe scoperto il suo segreto, in modo da smascherarla davanti a tutti e renderla uno zimbello da cui stare alla larga.


 

Sulla via del ritorno le due ragazze chiacchieravano tranquillamente, e  videro Jeremy passare per puro e inconvenzionato caso. Sembrava felice, ma mentalmente esausto. Il biondo le notò poco dopo.
"Ehi, eccovi." disse, notando che Xana aveva sciolto la treccia e aveva i capelli sciolti "Stai molto bene così."
"Buongiorno anche a te." gli rispose "e grazie, anche se non mi sento molto a mio agio."
"Non è vero, stai benissimo." rispose Aelita. Ella si rivolte poi al suo amico "È successo qualcosa?"
"Si, ho messo a punto i codici che ha raccolto Xana da quell'intelligenza artificiale e l'ho installato a distanza nel supercomputer. Ora possiamo devirtualizzarvi direttamente nel Cortex, senza bisogno della Skid. Ora è come se questo nuovo settore facesse parte di Lyoko stesso." spiegò in breve il ragazzo.
"Ma è fantastico!" esultò Aelita "Così possiamo interagire più facilmente nel Cortex e recuperare i codici che ci servono."
"Non lo so Jeremy." disse Xana "Io ero disperata, ma questo non porterà delle complicazioni?" 
"Che tipo di complicazioni?" domandò l'informatico.
"Invasioni di ospiti indesiderati su Lyoko. Se quel programma ha attivato una torre nel nostro computer è possibile che lo rifarà. E c'è la probabilità che non esistano solo avatar come mostri di difesa." spiegò.
"Anche questa è una probabilità da prendere in considerazione." rispose "Ma non preoccuparti, cercherò di mettere a punto un programma in grado di isolare il supercomputer." 
"Se hai bisogno di usare un clone polimorfo, fammelo sapere. Hai l'aria di uno che stà per crollare da un momento all'altro. " rispose la corvina.
"Inoltre... avrei un paio di domande da farti. Riguardo al progetto Cartagine." parlò, questa volta in modo serio. Forse, da quando Xana era ritornata sulla terra, ormai da quasi due mesi, non le aveva mai parlato in modo così sinistro.
"...come mai di punto in bianco?" chiese lei.
Aelita sentiva un filo di tensione salire tra i due amici.
"Mi sono sorti diversi dubbi, lavorando tra i diari di Franz Hopper, e ho l'impressione che tu sappia più di quando immagino, ho ragione?"
Xana sospirò, facendo una lunga pausa "Entriamo in mensa, che te lo spiego." e prese a sbadigliare "Non hai idea."
Il resto dei guerrieri Lyoko dalle rispettive camere si spostò in mensa, William venne un po' di tempo dopo, tuttavia si portò in disparte e andò via subito. La corvina sospirò. Era davvero così freddo con lei, ma capiva, forse non era il momento giusto per provare a migliorare il loro rapporto di amicizia... Se poteva essere definito 
Xana intanto si ritrovò una chiamata dal telefono di Aelita da parte di suo padre. L'uomo aveva comprato un vecchio modello usa e getta e l'aveva chiamata per chiederle riguardo l'accaduto.
La povera corvina dovette raccontare per filo e per segno quello che era accaduto, e che era stata direttamente presa di mira da un'intelligenza artificiale poco amichevole "C'è davvero qualcosa che non va con me." commentò la stessa, portandosi una mano in fronte.
Anche Yumi aveva chiamato da casa sua, ma Ulrich le rispose che si trattava di un attacco imprevisto risolto, e che quindi non c'erano problemi.
"È seriamente accaduto questo putiferio mentre noi eravamo a fare la siesta?" domandò Odd, ottimista come sempre, anche perchè aveva dormito più del dovuto.
"Non la definirei esattamente siesta." disse Jeremy "Le persone nel sonno possono morire a causa degli incubi."
"È esattamente quello che quel... qualunque-cosa-sia voleva fare. Annientare delle persone nel sonno solo per arrivare a me." assunse un'aria cupa "Perchè sono così importante per loro se mi hanno lasciato lì a morire...?" sbuffò.
"Non lo so, Xana, ma lo scopriremo molto presto. Dovremmo raccogliere più dati dal Cortex se vogliamo andare avanti." la confortò Jeremy. 
"Esatto, basterà solo andare e tornare, come i vecchi tempi in cui andavamo a fare le nostre scampagnate nel quinto settore."
"A tal proposito." Continuò Xana "Se avete bisogno di tutti i miei dati personali, da oggi in poi potete prelevarli nella mia stanza privata, all'interno della torre di Cartagine." 
"Hai una stanza privata? A Lyoko?" domandò Ulrich. 
"Già." parlò Aelita. "Prima mi era imaccessibile e ogni volta che cercavo di scendervi mi riportava di nuovo su. Invece adesso mi porta in posto stranissimo! Sembra di essere all'interno di un'interfaccia ma più grande e voluminosa! Possiamo immaginare qualsiasi cosa che appare davanti ai nostri occhi, come una bolla per la simulazione!"
Xana sapeva che stava esagerando. Era tutto un luogo buio in cui la corvina poteva creare qualsiasi illusione volesse. L'aveva portata a fare un giro in un'illusione della propria casa in Svizzera. Aelita si era poi resa conto che l'illusione poteva essere connessa col tempo reale; vedeva la propria casa cambiata con il tempo. Adesso vi era una famigliola felice che vi ci abitava tranquilla. Un uomo, una donna, due bambini e un husky. La rosa si era soffermata a guardare i due fratelli giocare nella neve con il cane, sotto gli amorevoli sguardi dei genitori.
"L'unico posto che non posso controllare da lì è il laboratorio annesso al Cortex, e non ho nemmeno la più pallida idea in quale paese del mondo si trovi." disse Xana, riportando la rosa alla realtà "Ho provato molte volte a identificarne il luogo. Ma sono molto protetti. Non mi meraviglierei se si trovasse anche sotto terra."
"Però sei sicura che Anthea si trovi lì?" domandò Jeremy.
"L'ultima volta le ho parlato in quel posto, prima di venire rinchiusa. Sono passati moltissimi anni... Però si. Ne sono sicura." disse, ma non era decisa. Poi sospirò "Vorrei passare la giornata a dormire, sono così stanca." e si poggiò con i gomiti sul tavolo, mettendo la testa tra le mani.
"Si, sarebbe meglio che adesso ti riposi. Del resto ce ne occuperemo tanquillamente." parlò l'informatico "E sono sicura che Franz Hopper sarà più che felice di darci una mano."
"Non ne dubito." disse, sbadigliando. Era molto stanca.
I guerrieri Lyoko, appena finirono la loro colazione, tornarono al dormitorio. Mentre Jeremy  era come sempre al lavoro sul suo computer, Odd e Ulrich tendevano a oziare nella loro camera, o meglio, il castano cercava di studiare gli argomenti per il giorno successivo mentre Odd ascoltava musica a tutto volume con le sue cuffie, isolato dal mondo esterno; Aelita e Xana decisero di concedersi una veloce pausa, per poi poter uscire e tornare all'Hermitage, da Hopper. Magari aveva bisogno di un paio di coperte e di provviste in più, se aveva intenzione di passare la notte in quella casa abbandonata. Per fortuna, l'uomo custodiva un po' di beni in una cassaforte segreta. I soldi, almeno, non erano un problema. Forse un portatile su cui lavorare non sarebbe stato male, ma si faceva bastare il supercomputer.
Le due varcarono il cancelletto della dimora apparentemente abbandonata
"Papà? Ci sei?" domandò la rosa.
"Scheaffrer, vieni fuori con le mani alzate." commentó invece l'altra, in tono scherzoso.
Nessuna risposta. In casa non c'era nessuno.
"Mh, strano. Sarà alla fabbrica, magari." ipotizzò Aelita, dando un'occhiata a Xana, che, invece, si guardava intorno "Xana?"
La corvina era intenta a fissare per terra e sulle pareti "C'è qualcosa che non va." disse.
Aelita avrebbe voluto chiedere ma fu interrotta "Ci sono segni recenti di colluttazione, e con recenti, intendo che sono stati provocati qualche ora fa.
L'altra si irrigidì di colpo. Era già in ansia.
"Che sarà mai successo?" si domandò la corvina "Per qualunque cosa, non dividiamoci per nessun motivo."
Ma non ci fu neanche il momento di pensare a qualcos'altro che un boato assordante colpì la casa circostante. Xana venne colpita da una scarica di onde invisibili e balzò di lato, finendo per terra. Aelita si spostò dall'altro lato e cadde più lontano dall'altra. 
"Ack...Tutto bene Aelita?" chiese la ragazza.
"Cos'è stato?" la rosa si voltò indietro per vedere chi o cosa fosse stato ad averle spinte. Anche Xana si volse a suo modo.
Ma non c'era nessuno.
"Oh, è davvero una bellissima sorpresa trovarvi qui. Mi avete risparmiato la fatica di venire a prenderti per i capelli." 
C'era qualcuno davanti a loro. 
Le due ragazze si voltarono in avanti soltanto per vedere un mero clone con le sembianze di Xana. La corvina trasalì.
"Questo significa che se prendo direttamente te, non ho più bisogno del vecchio rimbambito." 
Aelita urlò: "Cosa hai fatto a mio padre, mostro!?" ma l'unica reazione che ottenne fu quella di una Xana altamente pallida, che la fissava con gli occhi spenti. Lo spettro poliforme, invece, se ne uscì con una forte risata "Se questo è ciò che definisci mostro, non hai ancora visto niente!" 
Era sul punto di tirare un calcio alla rosa, ma Xana ebbe i riflessi pronti. Prima che potesse succedere qualcosa, Xana spinse l'amica indietro, in modo che il piede della falsa colpisse il suo braccio. Aelita, senza farsi notare, afferrò il suo cellulare.
"Sei veloce, devo ammetterlo." confessò l'altra Xana "Ma non puoi più fare questo!" e lanciò la vera corvina contro il muro opposto grazie a una scarica elettrica, lasciandola immobile.
"Xana!" pianse Aelita, il telefono che aveva in mano cadde per terra, strinse gli occhi, riversando poi la sua rabbia contro il programma poliforme "Insomma! Che ci trovi a fare del male in questo modo!? Cosa ci guadagni!?"
Il clone la scrutò, ma questa volta, lo sguardo la lasciò basita "Che ci guadagno?" ripeté. La sua espressione era diversa rispetto alle altre volte. Non mostrava disprezzo, odio o addirittura rabbia. Era come se fosse confusa dalle sue parole. "Mi hai stufato." Afferrò il braccio della ragazza, per poi tramortirla con una scarica elettrica. La rosa si inginocchiò per terra, incapace di muoversi.
"Aelita..! Aeli-" Xana fece per muoversi, ma non ci riusciva.
"Rimaniamo nei piano, si? Questo, cara, è per qualche ora fa." disse lo spettro, caricò la ragazza sulle spalle e uscì dalla porta. L'unica cosa che la corvina riuscì a vedere prima di svenire fu la sagoma informe delle due che spariva nel nulla.


 

William era disteso sul letto, nella sua stanza, fissando il soffitto immerso nei suoi pensieri.
Dannazione, non riusciva a farsene una ragione, sentiva che stava sbagliando approccio, che qualcosa non andava. 
Il ragazzo era già mentalmente stravolto, poi, quando la vide in mensa, per la prima volta con quei lunghi capelli corvini sciolti dalla solita treccia, non fu capace di formulare due parole in croce, e quindi se ne andò alla svelta da quel posto, prima che qualcuno potesse vederlo e giurare che stesse diventando rosso.
Che fare? Era giusto provare qualcosa per Yumi, ma allo stesso tempo provare qualcosa nei confronti di una persona che lo ha tenuto con sè per diversi mesi, mettendolo contro i suoi amici? Non soffriva di sindrome di Stoccolma, vero?
Eppure in petto ardeva quel desiderio incolmabile di, almeno per una volta, infilare di nuovo il palmo della mano tra quelle ciocche al tatto così morbide... anche se, pensandoci su, lui non lo aveva mai fatto... o forse si? E quando? Forse tornando a quei giorni...? Quel pensiero lo stava facendo impazzire.
William sbuffò, rotolando di lato "Che fare, che fare..." si diceva. Certo, era ancora innamorato di Yumi... o almeno per lui così sembrava. Ulrich però gli sembrava piuttosto distante, e non ostile come sempre, o almeno, quando faceva il filo alla sua innamorata.
Forse avrebbe dovuto parlare con lui, ma, pensandoci bene, il castano avrebbe solo potuto ridergli in faccia. Ma sentiva il forte bisogno di confessare questo problema con una persona... ma chi?
Scartò a priori Ulrich, Yumi, non se ne parlava proprio di chiedere a lei. Odd avrebbe potuto spiattellare tutto, non è molto pratico in fatto di cuori. Restavano Jeremy, Aelita e...Xana. Non sembrava per niente il momento di confrontarsi con lei. Quindi rimanevano solo i signori Einstein, bene. Loro sono delle persone a posto, piuttosto Aelita, avrebbe potuto dargli dei consigli o qualcos'altro. 
Il ragazzo schioccò le dita. Doveva parlanre subito con lei, era la più indicata per questo tipo di problema, per non parlare del fatto che era la più vicina alla sua infatuazione. William sospirò, si alzò dal letto e uscì dalla camera, dirigendosi verso la camera della rosa.
Come fu prevedibile, non trovò nessuno. Come non trovò anche gli altri guerrieri Lyoko. 
Dov'erano andati?
...c'era qualcosa che non andava.
Ed era sicuro che c'entrava qualcosa con un particolare mondo digitale.
...
...
"Xana? Ehi, Xana! Svegliati!"
La ragazza aprì gli occhi, sfocando l'immagine del ragazzino che aveva davanti. Anzi, dei tre ragazzi che aveva davanti.
"Jeremy? Ma come...?" fece per dire, ma venne interrotta dal ragazzo.
"Aelita. Mi ha chiamato al telefono e abbiamo sentito poche parole, ma ci sono bastate per capire dove trovarvi. Anzi, trovarti. Cosa è successo?"
Xana metabolizzò gli ultimi due minuti passati prima di svenire.
"Aelita!" sgranò gli occhi e si alzò di scatto "Ha preso Aelita! E Waldo! Ha preso entrambi!" la ragazza si portò in piedi. Tossì un paio di volte per la polvere che aveva inalato "Ma perchè? Vuole me, non loro... Non capisco."
"Non preoccuparti, sono sicuro che stanno bene." disse Ulrich, anche se lui a prescindere non era assolutamente sicuro. 
La conversazione fu interrotta quando a Xana arrivò un messaggio. Firmato anonimo. Xana lesse a mente le parole, poi a voce.
'Ultimatum, consegnati al Cortex in meno di due ore. Senza compagnia. In caso contrario, il vecchio e la tua sorellastra faranno una bruttissima fine.'
La corvina sospirò, esausta.
"E adesso?" domandò Odd.
"Adesso." ripetè la ragazza "Adesso andiamo alla fabbrica, disattivo quella torre e troviamo Aelita." disse decisa "Col cavolo che mi faccio di nuovo rinchiudere in quella struttura."
"Non puoi andare da sola." rispose Jeremy "Sono sicuro che il nostro nemico si sia preparato abbastanza questa volta."
"Ma hai letto il messaggio. Vuole che vada da sola. Entro, disattivo la torre e-" 
"E verresti di nuovo catturata. La torre è nel punto più vicino al nucleo del Cortex." continuò l'informatico "Facciamo così: tu e Odd andrete a Lyoko, Ulrich e Yumi cercheranno Aelita e Franz Hopper." 
"Si, ma dove può averli portati?" si chiese il biondino.
"Penso di sapere dove." rispose la corvina "Dove portai te e Yumi per il mio ultimatum. Quella cella frigorifera che si trova poco distante da qui."
"Chiamo Yumi, vado subito, so la strada." il ragazzo si avviò fuori, scomparendo.
"Bene, allora noi andiamo a Lyoko." esultò Odd "Non preoccuparti, Xana, salveremo presto la nostra principessa!"


 

"Siete veramente una noia."
Il programma digitale che aveva ancora l'aspetto di Xana era contro il muro, di fronte ai suoi due prigionieri.
"Rispetto a quando Xana rapì Odd e Yumi, devo dire che sei piuttosto loquace." rispose Aelita, seccata, per farla innervosire.
"Io non sono come Xana." rispose lo spettro, alquanto infastidito "Io sono migliore di Xana. Io non mi dedico al fallimento." 
Era veramente arrogante, per essere solo un'intelligenza artificiale. Sicuramente troppo. Xana si era sempre mostrata tranquilla, per certi versi. Almeno lei dava l'impressione di una macchina, cosa che alla fine non si era rivelato vero.
"Eppure quegli attacchi che hai lanciato di recente..." la ragazzina ghignò "...mi sembra che non abbiano portato a un successo."
"Aelita..." la riprese il padre, cercando di farla calmare, ma il loro rapitore fu più rapido con la lingua.
"Non indispettirmi, mocciosa! So fare molte più cose di quanto pensi!" lo spettro si avvicinò minacciosamente verso la rosa, indispettita "È solo questione di tempo. Ma non preoccupatevi, farò i conti anche con voi due."
Franz Hopper passò da uno sguardo rassegnato a uno preoccupato, non per sé stesso, ma per sua figlia "Non è stato un caso, il nostro rapimento, vero?"
"Bingo" il programma sorrise beffardamente "Certo che no, non è stato un caso. Siete eliminabili, ma finchè potete posso sfruttarvi ancora un po' come esca." ancora quell'espressione arrogante che infastidiva tanto Aelita "Per Xana, certo."
"Insomma, perché ce l'hai tanto con lei!?" Aelita non potè più trattenersi dall'urlare. Ma, questa volta, se ne pentì subito. 
Lo sguardo pieno di rabbia dello spettro la travolse subito "Io la odio, Xana. Io ho passato questa vita cercando di essere migliore di lei, ed alla fine, è stato così. Non venirmi a dire queste stupidaggini sentimentali, mocciosa!"
Aelita non capiva a cosa volesse arrivare "Ma di cosa stai...?" poi, fece due più due "...tu-"
"Cerca di usare la testa, altrimenti perchè non chiedi direttamente al tuo papino dietro di te?"
La ragazza fissò suo padre, in confusione. L'uomo stava nascondendo qualcosa di grave. 
"Ma non ha importanza adesso. Il bersaglio starà arrivando molto presto al Cortex per tornare a casa." Sorrise. Aelita sospirò. Non sapeva cosa fare. "Stà andando a Lyoko proprio adesso." nel mentre, la stava osservando. Osservava la corvina dirigersi verso la fabbrica con i due ragazzi biondi. 
"Intanto è già passata un'ora."
Xana, nel frattempo, ebbe la giusta sensazione che lo spettro giocasse sporco, e che non so sarebbe attenuato ai patti dell'ultimatum. Perciò non doveva darsi pace, per l'incolumità di Aelita. Che sciocchezza, preoccuparsi di qualcuno.
"Lavori per qualcuno?" il silenzio venne rotto dalla rosa, la quale provò ad instaurare un contatto, questa volta in modo calmo e razionale.
"Non è nella mia direttiva rispondere." rispose freddamente l'interlocutore "E non dovrebbe interessarti. Lo faccio solo per mia soddi personale. Quindi non impicciarti."
Fu così che Aelita ammutolì. Non aveva voglia di parlare con suo padre al momento, voleva solo tornare a casa, indietro nel tempo, quando viveva ancora in Svizzera con sua madre, Xana... se avesse potuto ricordare i suoi momenti felici con lei. Ma tornare al Cortex, ormai, stava diventando tutto troppo pericoloso.
La ragazza rabbrividì, ma non per la paura. 
Sentiva una sensazione familiare, quel legame con la terra di proprietà ormai sua. Sentiva che Xana aveva messo piede a Lyoko. 
Sembrava così; la ragazza era giunta a destinazione, ed era tornata di nuovo nel Cortex, per disattivare la nuova torre. Odd atterrò al suo fianco, a quattro zampe.
"Niente male l'uniforme." disse rialzandosi, scrutandola dai diversi angoli possibili. La bianca sorrise e ricambiò i complimenti. 
"Sbrighiamoci, dobbiamo disattivare la torreil prima
Franz Hopper si avvicinò alla figlia, essendo consapevole di ciò che lo spettro aveva intenzione di fare. Avrebbe fatto qualunque cosa pur di proteggere sua figlia. Anche morire, questa volta per davvero.
"Ugh!" esclamò il programma, leggermente irritato "Non ha rispettato i patti, doveva venire da sola!" scaraventò la porta della cella con rabbia verso l'esterno. Grazie a questo piccolo impulso emotivo, gli altri ospiti della struttura poterono, fortunatamente, individuare la sua presenza "L'Ultimatum è stato violato." lo spettro gignò "Beh, che dire. Alla fine Xana non è poi così tanto perfetta come sembra. Che pena, immagino che non sia cambiata dopo tutto. Peccato."
"Ti sbagli." rispose Aelita. Suo padre e il sosia si fermarono a guardarli. La ragazza non aveva paura, era molto più decisa di quanto non lo fosse prima, scrutando con odio quella che era la figura davanti a lei. L'uomo le tese una mano sulla spalla, che però non bastò a calmarla.
"Huh? Che intendi?" domandò lo spettro "Davvero credi alle parole di quell'assurda imperfezione che prima di me era il vostro peggior nemico?" 
"Xana è cambiata, e lo dimostra il fatto che ora si fida degli altri." continuò la rosa "È libera di fare ciò che vuole, e questo dimostra che è anche migliore di te."
A quel punto poteva succedere l'inevitabile.
Lo spettro scattò verso la ragazza, col viso colmo di rabbia e risentimento, volta ad afferrare il collo di lei con le mani "Non osare mai più. MAI PIÙ. A dire che quella insolente maledetta è migliore di me! È una cosa che personalmente dà molto fastidio. E ora, voi due stolti, ne pagherete le conseguenze!"
Aelita non riusciva a respirare. Era troppo spaventata per farlo.
"Prima." la fermò una voce "dovrai vedertela con me."
"Ulrich!" la chiamò la rosa.
"Lascia andare la nostra amica, chiaro?" esclamò Yumi minacciosamente. Il castano la guardò per un attimo.
Lo spettro cominciò a ridere "È uno scherzo, vero? È il meglio che Xana è riuscita a fare per salvarsi la pelle? Ma non fatemi ridere!" il fantasma sghignazzò istericamente  "Ma si! Sarà un vero piacere occuparmi di voi!" Con i suoi poteri elettrocinetici, attirò a sé una spranga di ferro "Fatevi sotto, ragazzini!"
Cominciò una rissa furiosa tra i tre individui, sotto gli sguardi atterriti dell'amica, confortata dal padre.


 

Nel mentre, a Lyoko non stava andando bene. Odd aveva serie difficoltà a combattere i mostri umanoidi a guardia della torre, dato che non disponeva di una qualche arma bianca ad eccezione del suo scudo, perciò la ragazza permise a due krab di accompagnarlo e difenderlo dai loro nemici. Il ragazzo si era abituato molto in fretta alla situazione. Xana proteggeva attraverso la sua falce, e senza sosta si diresse verso la torre. Era quasi vicina. Mancava poco.
"Xana! attenzione, alle tue spalle!"
La ragazza non si accorse di due Avatar che le tesero un'imboscata ai lati della torre. La ragazza sparì nella sua ombra e si allontanò a pochi metri dal suo obbiettivo. 
"Dannazione, grazie Jeremy." gli disse, poi urlò rivolta ai suoi avversari "Insomma! Non avete niente di meglio da fare!? Fatevi avanti!" 
La bianca vide immediatamente i due nemici dividersi in tre, poi in quattro, cinque, sei e sette altri mostri uguali in tutto e per tutto.
"Oh no. Ho esagerato." commentò Xana "Inoltre, è a dir poco antisportivo." La ragazza metabolizzò in fretta. Era ancora stanca perchè era la seconda volta in un giorno che andava a Lyoko. Non aveva abbastanza energie per utilizzare al meglio i suoi poteri, ma forse poteva farlo parzialmente "...Non avete ancora visto niente!" dalla sua ombra si proiettarono fuori esattamente sette ombre della sua grandezza e misura, che la circondarono, con il solo obbiettivo di proteggerla. Gli avversari apparvero molto confusi.
"All'attacco!" urlò la bianca e i suoi cloni d'ombra caricarono verso i mostri, che pronti a difendersi sfoderarono la loro spada. Nel momento dell'impatto, però, le figure svanirono in una nuvola di fumo, che permise alla vera Xana di sgattaiolare via, verso la torre.
"Fantastico, davvero sorprendente!" esultò Odd, distraendosi. In pochi secondi non si accorse che il suo nemico lo tranciò do netto a metà, devirtualizzandolo.
"No, Odd!" la corsa di Xana rallentò, permettendo ai combattenti vicini al suo amico di lanciarsi verso di lei con una velocità estrema e di colpirla alle spalle! La ragazza guaì e rotolò in avanti per terra. A pochi passi dalla torre.
"No! Hai perso troppi punti vita!" esclamò il ragazzo biondo.
"Stò...stò bene." si inginocchiò per terra, massaggiando la spalla danneggiata.
"Non stai affatto bene!" rispose l'altro.
Si vide completamente circondata da mostri. E adesso? Non aveva più energie per creare mostri, non era abbastanza in forze per usare i suoi poteri, non aveva alleati. L'avrebbero riportata indietro e avrebbero fatto del male ad Aelita, a Waldo, e sicuramente anche a tutti gli altri. Non poteva, non voleva rassegnarsi, ma in che modo sarebbe potuta sfuggire?
Non era come prima, non aveva vie di scampo.
Era la fine.
Udì un tonfo secco dietro di lei.
I nemici assunsero un carattere più aggressivo verso il loro bersaglio.
"Ma cosa...?" la ragazza si voltò di spalle per notare la presenza del corvino che, con la sua grande spada, tagliò di netto e distrusse due dei mostri in un solo colpo "William?"
"Ti sembra il momento di stare lì seduta? Hai una torre da disattivare!" rispose l'altro "Io li terrò a bada finché posso, tu vai!"
"Ma-"
"Vai! O devo spingerti io? Non è il momento di deprimersi, credevo fossi più forte di così!"
Il ragazzo ebbe un'illuminazione, come un senso di deja vù. Xana restò immobile con espressione  alquanto sorpresa. Era un qualcosa che si erano detti a quei tempi? Si alzò dal terreno e si portò al sicuro "Grazie." gli sorrise e si avviò verso la torre, entrandoci. Per un attimo, si ebbe l'impressione di un'aria piuttosto malinconica. William rimase a combattere i mostri con inaudita ferocia finché la ragazza non inserì in codice Lyoko e disattivò la torre.
Lo spettro si rese conto di ciò che era successo. Si rivolse a quel che restava dei due ragazzi malconci e a i due ostaggi. 
"Non è finita qui. Non finirà per niente qui." e sparì in un ammasso di pixel che si dissolsero in aria. Ulrich si alzò a fatica e aiutò la sua amica a sollevarsi.
"State bene? Tutto a posto?" le chiese Aelita.
"Veramente no." rispose Ulrich.
Quanto bastava per lanciare un ritorno al passato, per ripetere la giornata ancora una volta.


 

Si ritornò in mensa.
La ragazza rosa tendeva ogni tanto a girare un'occhiata verso la compagna di stanza, che, dopo mangiato, si limitò ad allontanare il piatto e a poggiare la testa sul tavolo per la stanchezza. 
"Non bisogna mai andare su Lyoko prima di 12 ore per viaggio..." raccomandò la corvina "Altrimenti nel mondo reale ti sentirai peggio di uno straccio."
"Lo terrò bene a mente." le rispose.
Andarono al supercomputer questa volta, non all'Hermitage come da programma. Questa volta, accompagnate dal gruppo intero. Ad aspettarle c'era un Franz Hopper molto preoccupato. 
"Mi dispiace molto per ciò che è successo, non ho saputo difendermi in tempo." disse, abbracciando le due ragazze.
Xana sbadigliò "Non fa niente, non fa niente. Anche io non sono riuscita a proteggere Aelita, anche io ho delle colpe."
"Sai che non sono una bambina, posso cavarmela da sola, lo sai." disse Aelita.
"Lo so, da tre anni." commentò la corvina.
"Arriviamo al dunque." si rivolse ai guerrieri Lyoko "Non dovrei farvi correre altri rischi, ma avete più volte dimostrato il vostro coraggio e la capacità di uscirne da ogni situazione, e questo è un fattore importante."
Odd si compiacque "Grazie, grazie, lo so che sono un grande."
Ulrich lo riprese simpaticamente con un paio di pacche sulla spalla "Si, certo." scherzò.
Jeremy rimase in silenzio, aveva tante domande da fare ma aveva bisogno di sapere ciò che l'informatico  doveva dire.
L'uomo si fece serio e si rivolse alla ragazza "Allora Xana. Vorrei sapere le tue impressioni su questo nuovo programma." le disse. 
Xana ribatté in fretta "Sai cosa ne penso, Waldo. Dovresti conoscermi."
La conversazione non stava portandosi da nessuna parte, dunque anche la rosa rispose: "C'era qualcosa di davvero strano, in quel programma."
"Non ne dubito." sbottò Ulrich. 
"No, non intendevo questo." Aelita trasse le prime impressioni sullo spettro "Da come parlava, non sembrava un programma multi agente. Nemmeno un adulto. Solo un' adolescente sgarbato, o addirittura un bambino." 
Waldo riprese: "Sai che significa." 
Xana sospirò, accennando con la testa "...si. Si, lo so. Stanno ancora lavorando a quel tipo di progetto comprendente cavie umane."
Tutti rabbrividirono. 
"Aspetta- Hai davvero detto cavie umane?" ripeté William, abbastanza inquietato da un'affermazione del genere.
"Purtroppo si. Ed io ero una di quelle cavie."
Aelita trasalì. Il padre poggiò una mano sulla spalla della corvina.
"Oh, mio... Mi dispiace." fu tutto quello che riuscì a dire Yumi. 
"Non devi." le rispose, in tono secco e abbastanza stanco.
A quel punto Jeremy rimase senza voce, e non aveva idea di cosa dire, e con voce tremante parlò: 
"Ehm...e- e in che consisterebbe questo progetto?"
Avrebbe non voluto dirlo.
L'uomo cortesemente lo informò: "Nello studio e nello sfruttamento  delle menti di giovani prodigi." disse "Il progetto Cartagine non si occupava solo di sviluppare software militari.  Si occupava anche di... Questo." indicando il supercomputer.
"Si dedica alla creazione di ambienti virtuali come basi di allenamento con il solo scopo di rovinare la vita di giovani ragazzi e bambini... Con il solo scopo governativo di creare soldati perfetti." continuò Xana, stringendosi le spalle. "La società per cui lavorava Waldo ha tutt'ora uno scopo davvero terrificante. I ragazzi vengono prelevati dalle loro famiglie o da elenchi pubblici degli orfanatrofi per abituarli ad esperimenti fisici e, in teoria, anche virtuali." la ragazza fece una breve pausa "Con virtuali, si, intendo che questi dovrebbero essere virtualizzati in uno spazio digitale costituito da laboratori connessi a camere di test per dimostrare e mettere in pratica le loro capacità fisiche, logiche e strategiche in campo reale."
"È davvero terribile." disse Odd, forse era la prima volta che lo si vedeva così inorridito.
"Fino a questo punto, pensavo avessero interrotto questo passo, ma mi rendo conto che non è così. Hanno continuato a farlo." Xana si voltò verso i suoi amici "Io ero il primo e l'unico soggetto sperimentale a sviluppare questo tipo di allenamento." sospirò "Era davvero tremendo: il peggio arriva quando fallisci un test. Ti fanno... esplodere e ri-digitalizzare nella cella, per poi punirti con brevi scariche elettriche e ricominciare tutto da capo finché non superi il test... Uno al giorno, prima una volta ogni settimana, poi ogni tre giorni, dopodiché tutti i giorni. Per un totale di fin'ora 128 test."
Questa era davvero bella.
Per la prima volta, i guerrieri Lyoko capirono di ritrovarsi in un qualcosa ben più grande di loro. Immensamente grande.
Ormai non erano più contro un singolo, ma con un'intera compagnia organizzativa dedicata ad atti criminali.
Eppure, non potevano lasciare che ciò continuasse ad accadere, giusto?
...
Giusto.




Ehi Salve!
Nel mentre continuo i miei studi, faccio di tutto per continuare a portare questo pezzo di storia ogni tanto. Anche se non  se la legge nessuno....
Nel prossimo capitolo, però, diciamo che Aelita si darà un po' da fare, salvando la situazione!
Non posso dire altro, perchè vado molto di fretta!
Alla prossima!

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