Anime Gemelle

di Mapi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Colpo di fulmine ***
Capitolo 2: *** La mia nuova vita. ***
Capitolo 3: *** Preparativi. ***
Capitolo 4: *** Scontri... ***
Capitolo 5: *** Shopping ***
Capitolo 6: *** Rose rosse ***
Capitolo 7: *** Festa ***
Capitolo 8: *** Sole,cuore,amore ***
Capitolo 9: *** Verità o bugie? ***
Capitolo 10: *** Ti amo e ti amerò per sempre... ***
Capitolo 11: *** Dolore... ***
Capitolo 12: *** Riconciliazione... ***
Capitolo 13: *** Conosciamo la suocera... ***
Capitolo 14: *** Campeggio? ***
Capitolo 15: *** Aiuto,aiuto,aiuto... ***
Capitolo 16: *** è solo musica... ***
Capitolo 17: *** Sogni e desideri... ***
Capitolo 18: *** discussioni... ***
Capitolo 19: *** Nottata intensa... ***
Capitolo 20: *** proposta.... ***
Capitolo 21: *** Date e luoghi... ***
Capitolo 22: *** disperazione.... ***
Capitolo 23: *** futuro.... ***
Capitolo 24: *** confessioni... ***
Capitolo 25: *** Dopo l'ombra.... ***
Capitolo 26: *** le luce.... ***
Capitolo 27: *** supereroe... ***
Capitolo 28: *** Telefonata... ***
Capitolo 29: *** scoperte... ***
Capitolo 30: *** attacco... ***
Capitolo 31: *** nascondigli... ***
Capitolo 32: *** aspettando il.... ***
Capitolo 33: *** matrimonio... ***
Capitolo 34: *** ricevimento... ***
Capitolo 35: *** viaggio di nozze... ***
Capitolo 36: *** rientro... ***
Capitolo 37: *** gioie e preoccupazioni... ***
Capitolo 38: *** voglie... ***
Capitolo 39: *** ecografia... ***
Capitolo 40: *** sorpresa.... ***
Capitolo 41: *** nascita... ***
Capitolo 42: *** angeli... ***
Capitolo 43: *** favoloso mondo..... ***
Capitolo 44: *** istanti di... ***
Capitolo 45: *** terrore.... ***
Capitolo 46: *** sogni... ***
Capitolo 47: *** doppia identità... ***
Capitolo 48: *** doppia identità 2... ***
Capitolo 49: *** incubi.... ***
Capitolo 50: *** di nuovo insieme...ma... ***
Capitolo 51: *** piani... ***
Capitolo 52: *** battaglia... ***
Capitolo 53: *** la fine di tutto... ***
Capitolo 54: *** EPILOGO.... ***



Capitolo 1
*** Colpo di fulmine ***


introduzine-incontro casuale!

Eccomi di nuovo qui.....spero che questa mia nuova storia vi piaccia! Fatemi sapere....Buona lettura...ci vediamo a fine pagina...

Stavo entrando nella mensa, dirigendomi al mio solito tavolo, quando fu allora che la vidi, li seduta intenta a leggere un libro con i capelli castano ramati che le accarezzavano il volto,pallido e dolce, e le scendevano fino alla schiena definendosi in morbidi boccoli, una figura esile di una bellezza eterea. Ma chi era? Chi poteva essere? Restai folgorato dai suoi occhi quando guardandosi intorno si imbatterono nei miei, profondi occhi color cioccolato. Delle scariche elettriche percorsero tutto il mio corpo, lei distolse lo sguardo ma io rimasi per qualche minuto interdetto da quella creatura che non potevo far a meno di scrutare e fissare, quando la voce dei miei amici mi riportarono alla realtà

“Lele , che fai? Non ti siedi per pranzare?” Il mio amico Marco si girò verso il nostro tavolo e disse “ah adesso capisco! Ma chi è? È stupenda!”

Appena captai un piccolo interesse nella voce di Marco lo apostrofai “Non provarci nemmeno lei è mia!” Sentivo già possessione per quella ragazza. Non la conoscevo, non sapevo se lei aveva provato le stesse sensazioni guardandomi ma già la sentivo mia e non avrei permesso a nessun ‘altro di intromettersi.

“Mia” disse marco “non esagerare. Non la conosci neanche e già è tua e se non gli piacessi?

Non dovresti lasciare a lei il diritto di scelta?”

Si aveva ragione non sono nessuno per comportarmi così, e inoltre non sono il genere di ragazzo che prende in giro le ragazze, ma il suo viso, la sua bellezza mi hanno talmente sconvolto che se fosse stato per me le sarei saltato subito addosso…No, no io non sono così, Lele smettila.

“Si hai ragione, lascerò a lei la scelta ma tu stalle alla larga”

“Povero il nostro Lele. Colpo di fulmine.” Mi canzonò Matteo. Adesso lo uccido…

“Vale anche per te” sottolineai.

“Ok ,basta che mangiamo perché ho veramente fame.”

Senza neanche pensarci mi diressi al nostro tavolo, anche se c’era lei la volevo conoscere e scoprire più cose possibili. Ma ad un tratto si alzò e si diresse verso qualche aula dell’università. Volevo seguirla con tutto me stesso ,il suo corpo era una calamita per me.

“Lele se non ti muovi addento il tuo braccio”

“ Va bene Matteo ho capito” . Per questa volta è meglio che mi sieda a tavola non volevo sembrare un pazzo che la rincorre, forse è meglio che la incontri casualmente. Magari facendo la posta fuori dall’uni. Si , si proprio casualmente. Risi di me stesso.

Angolo scrittrice:

Allora ? Si, avete capito non siamo in america....Vedrete!Spero di avervi incuriosito.... continuate a leggere....commentate....

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Capitolo 2
*** La mia nuova vita. ***


Nuova città,nuova vita, nuovi incontri. Aggiungo subito il secondo capitolo perchè non resisto: Buona lettura.
Questa volta è Renesmee a parlare.




Da qualche mese io e la mia famiglia ci eravamo trasferiti in Italia in una cittadina sempre piovosa come la nostra Fork.

Purtroppo il mio povero nonno Charlie ci aveva ormai lasciato e quindi mia madre che tanto aveva posticipato la nostra partenza acconsenti al trasferimento. D’altronde mio padre non l’avrebbe mai ferita e il resto della mia famiglia neanche.

Sempre uniti noi Cullen. Era quello il nostro punto di forza. Mia madre Bella e mio padre Edward si amavano come il primo giorno o forse ancora più profondamente, allo stesso modo tutti i miei zii e i miei nonni. Tutti riversavano il loro amore su di me. Avvolte mi sentivo un po’ soffocata ma l’unica cosa che mi impediva di infuriarmi era la consapevolezza che volevano proteggermi e non farmi pesare la mia diversità o la mia solitudine. Che purtroppo avvolte diventava pesante da sostenere.

Per mia madre è stata dura superare la morte di mio nonno. Lei era sempre stata legata a lui. Era uno dei legami umani a cui non rinunciò con la sua trasformazione in vampira perché anche se lui sentiva la sua diversità la volle sempre al suo fianco. Il cambio di città e nazione non poteva che farle bene. Quando seppi che la nostra meta era l’Italia fui contentissima.

Avrei potuto visitare molte città , frequentare l'università, fare shopping e poi sicuramente le mie dolci zie Rosalie e Alice mi avrebbero portato a qualche sfilata,magari per la settimana della moda a Milano. Senza considerare le numerose giornate da trascorrere al mare. Si ci sarebbe stato da divertirsi….

In aereo avevo visto la mia mamma pensierosa . < Mamma stai bene? >

< Si piccola, tranquilla >

*papà non ne sono convinta* lui mi fa cenno con la testa.

< Bella tesoro ne sei sicura ? > gli chiede mio padre.

Lei per risposta alza il suo scudo e vedo mio padre sorridere.

< Ehi voi due mi dite che vi state dicendo? >

< No niente Reneesme > precisò mio padre con un tono di voce strano. sicuramente qualcosa di intimo! Meglio non indagare.


Per questione di comodità , vivevamo tutti insieme in una cascina tipica del'l'entro terra ligure..

.In perfetta simbiosi con la natura la nostra nuova casa offriva numerose stanze pronte ad accoglierci.La mia stanza era piccolina ma molto carina,il letto era vicino alla finestra,la scrivania nella parete opposta al letto e, ovviamente come la zia Alice aveva deciso, la cabina armadio. Le tendine in organza erano rosse,il mio colore preferito. Abbellii il tutto solo aggiungendo delle fotografie mie da piccola sia da sola che con i miei e con la mia famiglia.


Sul mio comodino invece lasciai il posto alla mia foto preferita,scattata nell'estate del mio quinto anno di vita, che ritraeva me e i miei genitori nella nostra casetta abbracciati sul divano insieme al nonno charlie.

Non distante da casa nostra sorgeva un piccolo comune chiamato Masone, caratterizzato dal le sue stradine e le sue vie. Ci preparavamo ansiosi di cominciare la nostra nuova vita.

Chissà quali sorprese avrebbe portato tutto questo cambiamento.

Dal canto mio non mi aspettavo molto. A me bastava vivere con la mia famiglia serena e felice.

E poi c'era l'università. Questo pensiero mi faceva un pò paura. I ragazzi ? Mi sarei fatta nuovi amici? I professori? vedremo...cosa accadrà! Lo scopriremo solo vivendo!

Arrivò il primo giorno di lezione. Eccitatissima e spaventatissima mi tuffai in quel nuovo mondo da sola. Avevo espressamente detto, infatti che avrei frequentato l'università sola per potermi relazionare con gli altri senza che qualcuno dei miei familiari mi facesse da balia. Avevo bisogno di mettermi alla prova.
Entrai nell' aula ancora vuota. Presi posto nella terza fila, per non destare troppo l'attenzione degli altri. Mentre mi preparavo tutto l'occorrente per poter prendere appunti mi sentii dire
< Ciao > alzai gli occhi dal mio quaderno e mi resi conto che una ragazza molto carina mi si era avvicinata e aveva preso posto accanto a me.
< Ciao > risposi cortese.
< Piacere, sono Marta. Anche tu frequenti quetso corso? che stupida se sei qui di certo la tua risposta sarà si. Speriamo che il professore sia tranquillo, ho sentito dire che se è di luna storta in aula non deve volare una mosca perchè altrimenti...mamma mia scusa non ti ho lasciato parlare. >
In effetti ero un pò strordita dal suo flusso di parole. Mi stavo giusto domandando se riuscisse a respirare.
Le sorrissi < Tranquilla! io sono Renesmee e so quale sarà la tua prossima domanda. Non sono italiana vengo da un paesino degli states. Parlo italiano così bene dei miei nonni italiani (piccola buggia lo so ). Io e la mia famiglia ci siamo trasferiti da poco. > Dopo una breve pausa di silenzio ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere. Si ,era nata una bella amicizia.
Dopo quelle tre ore di lezione si era fatto già mezzogiorno. chiesi a Marta se le andava di fare uno spuntino ma purtroppo lei aveva ancora 2 ore di lezione quindi ci salutammo dandoci appuntamento per il pomeriggio.
Mi diressi da sola a mensa, mi sedetti ad un tavolo e consumai velocemente il mio panino per poter leggere il mio libro preferito:La casa degli spiriti.
Ma mentre leggevo mi sentivo osservata. ma non era come quando mi osservavano attirati dalla mia natrura vampiresca. Lo sguardo che percepivo era pieno di ammirazione e curiosità, alzai lo sguardo e li vidi.
Incontrai i più bei occhi verdi che avessi mai visto. A quel contatto virtuale sentì una scossa percorrermi tutto il mio corpo. Distolsi lo sguardo imbarazzata. Anche se avevo il super udito,presa dallo stordimento di quelle fortissime emozioni, riuscii solo a capire che quel ragazzo si chiamava Lele e che quello dove mi ero seduta era il loro tavolo. No . Ma che fanno vengono qui al tavolo? ok scappare. Mi alzai velocissima e mi dileguai all'interno dell'università.

Angolo scrittrice:
e si siamo in Italia.
ihihh,bello vero?
Ho pensato di portare la nostra famiglia preferita in italia non solo per affrontare i Volturi ma anche per scelta loro una volta tanto.
che ne dite? fatemi sapere. commentate, commentate,commentate.
Grazie. Bacini Mapi.

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Capitolo 3
*** Preparativi. ***


Festa.... Nuovo capitolo.Buona lettura!


Lele:

Ancora scosso da quel che mi era capitato consumai il mio pranzo quasi meccanicamente e completamente immerso nei miei pensieri.
< Lele ci sei? Sei dei nostri o stai pensando ancora alla ragazza? >
< Matteo che c'è ? > < Niente ho saputo che il preside ha concesso la nostra festa di inizio anno! >
< E quindi? > < come e quindi? ti sembra un evento da poco? ci siamo sempre divertiti a questa festa! ok ho capito entusiasmo zero.Comunque se non ci avessi pensato zuccone potresti invitarla. >
Mi ritornò il sorriso. No, non ci avevo proprio pensato. E poi però avrei dovuto prima conoscerla non posso sbucarle davanti e dirle "ciao vuoi venire alla festa con me?". Come minimo mi dice di no e non mi rivolge più la parola. Senza considerare che mi manca proprio il coraggio di invitarla. Rimango sempre u ragazzo timido.
< Ecco Marco, l'abbiamo perso di nuovo. > Tutti e due i miei amici scoppiarono a ridere. Scosso da quelle risate mi ridestai.
< Ho capito, va bene , verrò alla festa. Raccoglierò tutte le mie forze e chiederò a quell'angelo di accompagnarmi. >
< Si, è proprio cotto !> Esclamarono insieme i miei amici.
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Renesmee :
Non riuscivo a smettere di pensare a quel Lele. Era molto carino. Ma che dico carino per gli standard umani è molto bello.
Fisico perfetto incornicito nei muscoli presenti ma non esagerati. Viso stupendo, pelle scura, come del resto tutti qui, sono così abbronzati, occhi verdi come il mare e capelli nero corvini. Si ,molto bello.
Ma quel ragazzo non è solo bello, mi ha anche stregata.Quando i nostri occhi si sono incrociati non ho potuto fare a meno di sentire delle scosse,e in più ero come avida di quel contatto,avrei voluto restare immersa nel suoi occhi.
Non mi era mai capitato di pensare a un ragazzo così. Non mi era mai capitato di sentirmi così attratta. cosa mi stava capitando? Amore?Passione? o che altro...
Me ne stavo chiusa nell'aula dove mi ero data appuntamento con Marta. Non mi andava di stare in giro anche perchè se lo avessi incontrato di nuovo questa volta non so se fossi riuscita al resistere ad un contatto fisico e non solo visivo.Magari prenderlo per mano, abbracciarlo, sfiorarlo.
< Renesmee!l'ho pronunciato giusto questa volta il tuo nome? > Marta.Saltai per la sorpresa di essere chiamata. Era la seconda volta nella giornata che i miei sensi di vampira non funzionavano perchè troppo distratta.
< Che ridi? > io ridevo? mamma mia che brutta figura. < Non rido. Si comunque si lo hai detto giusto. >
< O si che ridevi. Un pò inebetita. Non ti offendere ma sembravi su un altro pianeta. > ok meglio negare anche se evidente.
< No , no ti assicuro di no >
< Ok non mi vuoi dire il motivo. ok . comunque ho una novità >
Ancora novità, già mi sentivo scombussolata.
< Il preside ha concesso il suo permesso per la Festa di inizio anno! >
O mamma una festa. Questo lato di avversione per le feste l'ho sicuramente eeditato da mia madre.
< Si?. > risposi con poco entusiasmo.
< Hei non metterci troppo entusiasmo che ti vengono le rughe! > Forse 'avevo un pò ferito la sua gioia.
< Scusa ma ho sentito la parola Festa e mi sono un pò spaventata. Non sono molto abbituata > ed era vero. Non mi ero molto mescolata agli umani in verità.
< Bene questa volta ti farò cambiare idea. Ma dobbiamo fare un sacco di cose! >
< Cioè ? > chiesi preoccupata.
< Vestito, scarpe , accessori, ragazzo. >Alla parola ragazzo mi sentii ribollire perchè il mio cuore sapeva che l'unico ragazzo che volevo al mio fianco era Lele. Ma che dico nonb lo conosco nemmeno.
Di sicuro Marta sarebbe piaciuta alle mie zie. In effetti ora che la osservavo bene noto che è il tipo di ragazza che tiene molto nel vestire, non in modo esaggerato ma è molto carina. Capelli lunghi neri ,occhi neri corpo esile e anche lei molto abbronzata. Indossava un paio di jeans neri a sigaretta e una cmicia bianca., scarpe ballerine argentate in coordinato con la borsa. Si molto carina.
< ok . ok , faremo tutto quello che ci sarà bisogno. > e scoppiammo a ridere insieme. restava da dirlo ai miei. Non che me lo avrebbero impedito ma di sicuro li avrei dovuti rassicurare.
Il professore entrò nell'aula ormai piena di gente e tutto il parlottare cessò. Era la mia ultima lezione del giorno quindi ero libera di andare a casa.Raggiusi la volvo, ormai mia, e mi apprestai alla guida fino a casa. Chissà cosa avevano combinato loro. Di sicuro appena avrei messo piede in casa le mie zie e mamma mi avrebbero rapito per l'interrogatorio. Mia non ci avevo pensato, e papà.. A lui non potevo nascondere Lele. dovrò chiedere alla mamma di nascondermi sotto il suo scudo. Anche se così si insospettirà. Ma no dai starò attenta a non pensarci. Eccomi a casa.
Il primo a venirmi incontro fu zio Emmett.
< Tesorino, sei tornata. Allora quanti mi toccherà uccidere stanotte per averti solo guardata? > e mi stritolò nel suo abbraccio.
< Zio dai soffoco, tranquillo nessuno sono stati tutti educati, mi guardavano ma con rispetto. >
< Emmett mettila giù . > Grazie papà. Mi si avvicinò e mi baciò la fronte. Mio padre era sempre molto dolce con me.
< Com'è andata tesoro? >
< Bene papà ! ho anche conosciuto una ragazza >
< Marta? >
< Hei , almeno lasciamelo dire! >
< Scusa! > si rattristì un pò. Allora feci quello che facevo da bambina. feci finta di andarmene e poi gli saltai in braccio aggrappandomi alle sue spalle e gli depositai un Bacino sul collo. < Perdonato! >
Lui mi prese al volo mi tenne stretta per un pò e poi mi fece scendere.
Esme e Carlisle si godetero la scena e poi mi salutarono anche loro. < Bentornata! > < Hai fame ?ti preparo qualcosa?> cara nonna Esme.
< Si grazie, addenterei un panino. >
Finalmente l'abbraccio che aspettavo < Mamma! > < Amore mio ci sei mancata > < Anche voi ! >
< Nipotina vieni subito qui. > le mie zie e zio Jaz mi aspettavano in cima alle scale.
< Ci devi raccontare tutto. > < come se già tu non sapessi giusto? > la canzonai.
< Io non so niente . Alice non ci ha detto niente. Vuole che sia tu a raccontarci della festa! > < Zia Rose meno male che non sapevi niente.>
< Quale festa? > fece subito mio padre preoccupato. Mia madre lo raggiunse e lo abbracciò.
Zio Jaz scese le scale mi schioccò un bacio sulla fronte e andò vicino mio padre. < Calmati Edward. non è niente di che. > mi misi a ridere.
< Si papà veramente, non è niente di chè. Il preside ha autorizzato la festa di inizio anno e a me mi piacerebbe partecipare. Anchre perchè la mia amica ne è entusiasta e non vorrei deluderla. tutto qui. >
< Bella hai sentito tutto qui. Ma tesoro e se qualche ragazzo avesse brutte intenzioni. Io lo so come pensano. >
< Papà dimentichi che sonomoltro più forte di dieci di loro messi assieme. e quindi è veamente tutto qui! >
< Ma lo so che ti saprsti difendere ma mi preoccupo che tu non resti scossa da brutte esperienze. >
< dai Edward , tranquillo ho già visto e la nostra piccolina tornerà a casa integra anche perchè..... > meno male che chiuse la bocca . chissà cosa le poteva scappare, anche se ero io la prima a voler sapere cosa mi sarebbe successo.
< Alice com mai l'inno italiano? > disse mio padre.
< Niente cercavo di adattarmi alla mia nuova patria > Grande zia Alice.
< E tu piccola non andarle dietro > Ecco aveva letto < Si , Si ho proprio letto. > < Ops! > Risi.
< Allora papà ti sei convinto? > lui mi scrutò bene e alla fine disse < Si >
contenta abbracciai entrambi i miei genitori.< Ma ti prego stai attenta! > < Si papà tranquillo! >
< Renesmee vieni ora che dobbiamo parlare? > Zia Rosalie mi pretendeva ora.
< Si Arrivo. Mamma vieni anche tu! > Mi era mancata tanto e volevo stare un pò con lei. La presi per mano e salii le scale.
Ci mettemmo nella camera della zia Alice. Tutte le donne di casa Cullen, tranne la nonna che comparve subito con il mio panino.< Nonna apettavamo solo te! > Addentai il panino.
< Allora ? > Zia alice si stava spazientendo. < Mamma ci proteggi con il tuo scudo? > Mia madre rise. < Amore lo sto già facendo da quando siamo entrate in stanza. Conosco tuo padre e il suo senso di protezione. e conosco tuo zio Emmett che lo tortura per sapere cosa ci staremo per dire! > Ridemmo tutte. Poi un dubbio mi assalì < E se ascoltassero!?>
< A questo penso io! > Zia rose si alzò dal letto ed mise la testa fuori dalla porta. < Emmett se origliate pagherai con un mese di astinenza. Anche se origlia uno dei tuoi fratelli.> Si sentì solo
< Andiamo ragazzi fa sul serio. > E la porta di casa sbattere con Edward e Jasper che si lamentavano per essere lasciati.
Scoppiammo tutte a ridere di gusto. < Ben fatto zia Rose. del nonno di certo non mi devo preoccupare. > Ed era vero mio nonno era sempre gentile e discreto. C'era sempre stato ma la sua presenza era silenziosa. < Allora ho un amica che si chiama Marta e sicuramente vi piacerà, è simpatica e molto divertente. Sicuramente vorrà fare shiopping e quindi sarete tutte invitate. E poi... >






Angolo scrittrice.:
Vi lascio un pò così. cosa succederà? avrà il coraggio di dire del nostro lele?.....e come reagiranno?
Fatemi sapere se vi piace e se ne vale la pena continuare. Bacini commentate, commentate.

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Capitolo 4
*** Scontri... ***


Scontri! Vi ho lascito così:
< Allora ho un amica che si chiama Marta e sicuramente vi piacerà, è simpatica e molto divertente. Sicuramente vorrà fare schopping e quindi sarete tutte invitate. E poi... >

Buona Lettura:



< E poi tesoro... .>. Mia madre vide l'incertezza nei miei occhi. < E poi ho conosciuto un ragazzo. Conosciuto è un parolone. Ho solo incrociato il suo sguardo e mi sono sentita completa. Occhi verdi capelli neri , fisico giusto proprio un bel ragazzo. > Le mie zie applaudirono contente la nonna mi abbracciò e la mamma invece restò immobile.
< Mamma che c'è? perchè non sei contenta? > Gli occhi di mia madre erano incerti. Non sapevo cosa la preoccupasse.
< Mamma! > riprovai.

< Niente tesoro non è che non sono contenta, mi preoccupo. >
< In un attimo mi rendo conto che adesso sei una donna, al quale interessano i ragazzi. e il problema lo sai qual è ? Non so se tu e questo ragazzo starete insieme ma di sicuro ci sono buone possibilità,tra me e tuo padre è cominciata proprio così! >
Cosà? di certo Lele mi piace ma non avevo pensato a questa eventualità, di averlo come compagno. < Ma io sono immortale! >
< Capito la mia preoccupazione amore? Non voglio che tu soffra. > Mi rattistii di botto. Aveva ragione lei. Come avremmo fatto a stare insieme? E se gli avessi fatto del male?
< No Renesmee non pensare che gli potresti fare del male, sei l'essere più buono esistente sulla terra. > Cara zia Alice.

< Io dico di lasciare le cose al caso. Se sarà destino ti innamorerai e tutto si aggiusterà tranquillamente. Se non sarà destino ti aiuteremo noi a non soffrire. > zia rosalie è sempre la più pretica.
< Si Rose ha ragione, tu vivi la tua vita e non pensare a niente. Se vi amate in un modo o in un altro le cose funzioneranno! > disse nonna Esme.
Mamma rise.
< Lo hai detto anche per me ed edward! >
< Ed è quello che è accaduto, vi siete sposati hai una figlia bellissima, hai reso mamme un pò anche noi e vivi la tua esistenza felice > rispose nonna.


< Si è vero. Ho fatto le mie scelte e sono contenta di tutto quello che ho vissuto. Non avrei mai rinunciato ne a te Renesmee ne a tuo padre. Mai . Anche se questo significava morire. >

Gli occhi mi si inondarono di lacrime al pensiero di ciò che aveva passato mamma per mettermi al mondo, e alla gioia che avevo provato nel vederla viva e bellissima da immortale. Il bello di essere mezza vampira è che i ricordi non sono fragili come quelli umani. Ma vivi e concreti.
< No tesoro non piangere. Se tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto senza cambiare una virgola. E poi ancora non ci hai detto come si chiama. > mamma tentava di distrarmi e ci riuscì.
< Lele, si chiama Lele! Sarà un diminuitivo di qualche nome anche se non so di quale! >
< Bene allora avrò un genero che si chiama Lele e poi? > disse mamma .

< E poi non so perchè il suo nome non me lo ha detto lui ma lo sentivo mentre scappavo dalla mensa. >aggiunsi.
< Non ci credo sei scappata? e perchè ? > mi chiese zia Rose.
< Zia ero imbarazzatissima e se ne sarebbe accorto io posso arrossire ricordi? >
< Mmm..> zia Alice mi guardava strana.

< Vi conoscerete, anche se non ti dico come, ma ti pego non fare la timida, perchè anche lui lo è altrimenti non andrete da nessuna parte. Poi di alla tua amica che per lo shopping domani pomeriggio va bene. Tornerai con lei dall'università e poi andremo insieme. Tutte donne ovviamente. tu sarai nostra sorella ,ovviamente, per il resto dei legami di parentela come sempre. Tutti adottati da Esme e Carlisle. Ok? > Mia zia aveva organizzato già tutto fino a domani sera, solo lei riusciva a fare certe cose.
< Si zia, ma andiamo solo noi o gli uomini vengono con noi? > chiesi.
< La nonna ha da fare con il nonno quindi solo noi e la tua amica.I ragazzi a casa. Non vorrai far venire un infarto a Marta . Siamo tutti belli e lei non resisterebbe. quindi e meglio conoscerci piano piano. >
< Ok. Hai ragione.>
< Vi prego non dite niente a papà altrimenti mi chiude nella stanza più remota dell'antica torre mette un drago a sorvegliarmi e butta la chiave! >

< Ma no tranquilla. > Fu la mamma a rassicurarmi e ne fui subito sollevata.
Andai a caccia con mamma e nonna. Mi feci un bel bagno caldo. Diedi la buona notte a tutti e poi sazia e rilassata mi misi a letto, sognando.

La luce del Sole mi svegliò prepotente. Il sole? forse allora questo pomeriggio i nostri piani sarebbero saltati. MI alzai a fatica dal letto e mi decisi a prepararmi. Jeans neri aderenti, magliettina fuxia a maniche corte, gilè nero di jeans, ballerine nere. I miei capelli erano sciolti in modo da far ricadere i miei boccoli sulle spalle.Scesi le scale e incontrai zia Alice.
< Zia ,c'è il sole. >

< Tranquilla di pomeriggio no. > dovevo immaginarlo che lo aveva predetto. Le sorrisi e andai in cucina. Mia madre e mio padre mi stavano preparando la colazione. In perfetta sincronia i miei si aggiravano per la cucina.Vederli mi ridava un pò di fiducia in quello che avrei potuto vivere.
< Buongiorno ai miei genitori. >
< Amore, ti stavo venendo a chiamare altrimenti avresti fatto tardi > mi disse mia mamma.

< No , eccomi. >
< Che sei bella stamattina.Lo sei sempre ma oggi... Ti vedo qualcosa negli occhi.Su chi vuoi far colpo? > mi chiese papà.
< No papà che dici, su nessuno. > sapevo che mio padre se ne sarebbe accorto, mi conosce troppo bene per potergli sfuggire qualcosa , e ne io ne mamma saremmo riuscite a non dirgli la verità a lungo, quindi gliene avrei parlato questa sera. Lo doveva sapere da me. Presi le mie fette biscottate con la marmellata un bicchiere di latte, salutai i miei e lo zio Emmett, che ci aveva raggiunti in cucina , e volai all'università per non arrivare in ritardo.

Nel parcheggio incontrai Marta. < Ciao , Marta >
< Ehi ciao >
< Allora oggi andiamo a fare compre con le mie sorelle? ti va? >
< Si certo che mi va > alla parola compre i suoi occhi si illuminarono.
< Quando finiamo di seguire le lezioni andiamo con la mia macchina a casa mia prendiamo le mie sorelle e poi andiamo a spendere un pò di soldi! Sei venuta con la macchina? la portiamo a casa se vuoi? >le chiesi
< No sono venuta con l' urbano. Però dopo mi potete riportare a casa altrimenti non posso fare tardi per riprendere l'urbano.>

< Non c'è problema ti riaccompagnamo noi! >
< Perfetto allora a dopo, siamo in ritardo io vado! >

Per quanto mi fossi sforzata di non essere in ritardo ci ero proprio riuscita. Di corsa mi diressi verso l'aula, sperando che il prof fosse in ritardo. Mentre correvo mi stava scivolando dalla borsa il quaderno. Mi voltai leggermente per rimetterlo dentro ma qualcosa mi ostacolò la corsa scontrandomici di botto. Finii a terra fortunatamente non dolorante perchè la mia natura di vampira non me lo permetteva. Ad un tratto sentii una voce forte ma dolce dirmi < Scusa, scusa. Non ti ho vista proprio. > alzo gli occhi e lo vedo,Lele.
< No....Scusami tu , stavo correndo senza guardare avanti. >

Mi aiutò ad alzarmi porgendomi la mano.
< Grazie! >dissi imbarazzatissima a quel contatto.Di nuovo occhi negli occhi,di nuovo scosse di elettricità pura. < Scusa devo andare sono in ritardo >

Stavo ricominciando a correre quando mi sentii afferrare per il polso. Alla faccia della timidezza.
Che stupida non me ne ero accorta. < Grazie
di nuovo! >
Acchiappai il telefonino e scappai via. In pochi minuti mi sedetti in aula , il professore stava ancora sistemando le sue cose e non badò a me. Iniziò subito dopo e quindi non ebbi tempo di pensare a quel contatto ma mi sentivo tutta sgombussolata. Pronta ad andare a pranzo aspettavo Marta davanti all'entrata della mensa. Eccola li mi veniva incontro con unostrano sorriso sulla faccia.

< Renesmee oggi ho conosciuto un ragazzo che ci ha invitato a pranzare con lui e i suoi 2 amici, forse mi invita alla festa, quindi ti prego non darmi buca! > Vidi i suoi occhi supplicanti, non potevo dirle di no. < Si Marta tranquilla . Dove sono? >
< Stanno arrivando. > La vidi alzare il braccio e salutare dietro di me, mi voltai di scatto e lo vidi. Camminava insieme ai suoi amici bello come non mai e mi veniva incontro. Non riuscivo a muovermi ero come pietrificata. Sentii Marta spingermi leggermente in avanti per raggiungerli.

< Ciao Matteo, lei è Renesmee la mia amica >
< Piacere > Risposi in un attimo di lucidità.

< Ciao Renesmee io sono Matteo, loro sono Lele - e indicò il mio angelo- e
Marco > Sorrisi a tutti.
Lele poi fece una cosa che non mi aspettavo mi prese la mano e mi costrinse a guardarlo negli occhi.

< Finalmente so il tuo nome, stamattina sei scappata > Tutti si girarono verso di me.
< Si ero in ritardo, scusa ancora per esserti salita addosso. >

< Tranquilla, quando vuoi. > e mi sorrise. Ci accomodammo tutti insieme chiaccherando del più e del meno. Dei corsi frequentati, degli esami sostenuti, e poi l'argomento scottante "la festa".
< Andremo tutti insieme vero! > Disse Matteo.
< Io passo a prendere Marta e poi passo a prendere voi. ok? > dai Lele prendi coraggio e invitami.

< Si ok . > Disse Marta. Era proprio timido. O forse non gli piacevo.In effetti dopo quello che aveva detto mia mamma su come era cominciata con papà lo davo per scontato ma forse non gli piacevo.
< Domani pranziamo insieme? domandò Matteo. >
< Si con piacere,vero Renesmee? > disse Marta.
< SI ,si > Era ora di tornare a lezione. Salutammo tutti i ragazzi e non potei fare a meno di guardare Lele negli occhi. Ancora scossa.

< Marta , allora alle 16 alla mia macchina? > < Si , a dopo. > acconsenti lei.
< Perfetto >

Le lezioni terminarono e io non avevo fatto altro che pensare a Lele.Ero sovrapensiero e sbattei di nuovo contro qualcuno.

< No , di nuovo tu. Scusa! >
< Questa volta però non ti lascio scappare > mi rialzò da terra.
< Scusa ma ho un appuntamento con Marta. > gli risposi.
< Ti accompagno alla tua macchina >mi propose.
< Ok >

< Ti posso chiedere una cosa? >

< Come ti ritrovi questo nome? >
< Bè è un misto tra i nomi delle mie nonne Renè ed Esme. >
< Non sei italiana vero? >

< No,sono americana. >
< Non lo avrei mai detto, parli bene l'italiano > Per sbaglio le nostre braccia si sfiorarono mentre camminavamo. Sussultai. < Ho i nonni paterni italiani.> risposi riprendendomi a stento.
< Ma tu.. >E dai chiedi .< ma tu.... che devi fare con Marta ? > UFFA......
< Non ci prendere in giro e non ridere ok ? >
< Giuro . > Mi disse con aria furbetta.
< Andiamo a fare shopping >

Lui rise. Ecco lo sapevo. Feci la faccia imbronciata < Avevi promesso > e gli tirai un buffetto sulla spalla stando attenta a dosare la forza.
< ok , ok scusa >

Arrivò Marta. < Ciao Lele. >
< Ciao Marta, io vado, ciao Renesmee > mi prese la mano e vi depositò dolcissimo un bacino.
< Ciao Lele > e scappò via. Marta ci guardò sconvolta ma non proferì parola. Salimmo in macchina diretti verso casa mia. < Non dirmi niente. > le dissi guardandola di sottecchi.
< Niente?????? Racconta e sbrigati. > oh no un' altra curiosa.

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Angolo scrittrice:
Nuovo capitolo . spero sia di vostro gradimento! A me è piaciuto e mi sono divertità a scriverlo.Fatemi sapere. Vi prego il vostro giudizio per me è importante.
Bacini Mapi

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Capitolo 5
*** Shopping ***


Shopping! Buona lettura!




< Dai Renesmee, dimmi ,dimmi. Ti prego. >
< Non c'è niente da dire.Gli sono andata a sbattere contro due volte,la prima sono scappata la seconda mi ha bloccata e mi ha chiesto il mio nome che origini aveva e da dove venivo! >
< Non me la dai a bere. Ho visto come vi guardate, i vostri occhi luccicano e quando siete l'uno in presenza dell'altro state sempre a scrutarvi. Senza considerare il bacia mano di prima e la tua faccia quando matteo ha proposto di andare alla festa insieme. >
Si in effetti mi ha proprio beccata. Non potevo mentirle.< Mi hai beccata Marta! Si non ti posso negare che mi piace. >
< Lo sapevo! > disse lei convinta.
Scoppiammo a ridere entrambe.Mentre eravamo arrivati a casa.

Mia mamma, e le zie ci stavano aspettando. Scendemmo dall'auto e presentai Marta.
< Ma...Marta queste sono Bella, Alice e Rosalie. > Vidi Marta sgranare gli occhi davanti a quella piccola parte della mia famiglia. Continuai.
< Bella , Alice e Rosalie sono le mie sorelle adottive..L'unico che è mio fratello di sangue è Edward che sta con Bella. Quando conoscerai gli altri miei fratelli adottivi ti spiegherò il resto della parentela Ok? >
< Ok > disse lei ancora un pò sconvolta.< Comunque piacere io sono Marta, una collega di vostra sorella. >

< Piacere Marta, Renesmee mi ha parlato di te. > le disse mamma
< Pronte per lo shopping? > Disse Alice
< Prontissime > Esclamammo insieme io e Marta.

Salimmo in macchina , io mamma e Marta dietro zia Alice guidava e Rosalie accanto a lei.
< Allora che cosa volete comprare? > chiese Rosalie.
< No,non proprio. > dissi.

< Alice tu che dici ? > Chiesi alla zia per capire se aveva visto qualcosa.
< No, Renesmee . Vedremo cosa troviamo. > Tanto sapevo che lei aveva visto ma non voleva accennare niente.

< Marta parlaci di te! > disse mamma
< Mia mamma si chiama Luisa e mio papà Giorgio. Sono la più grande di 3 figli. Io, mio fratello Stefano e mia sorella Sonia. Mia mamma è infermiera e mio padre medico si sono conosciutii proprio in ospedale, si sono innamorati sposati e sono nata io e poi i miei fratelli. Tutto qui. >
< All'ospedale del paese? > chiese Alice.
< Si > rispose Marta.

< Allora conoscerano nostro padre Carlisle. >
< Non so, non sapevo che vostro padre fosse un dottore. >
< Si in effetti Marta molte cose non sai di me, di noi.Scusami. Nostro padre non è in verità il nostro padre biologico. Lui e sua moglie Esme ci hanno adottato tutti poichè non possono avere figli. Nonostante ciò ci trattano come se fossimo i suoi figli naturali. >
< Capisco. Comunque non ti sentire in colpa. Ci conosciamo da così poco tempo. Mi meraviglio che io abbia legato subito, di solito sono molto diffidente ma con te è diverso. >
< Sono lusingata, grazie, recupereremo. Anche se già sai qualcosa che qui le mie sorelle ignorano! > Mamma e zia Rose si girarono verso di me di scatto, zia Alice mi lanciò un occhiata furba dallo specchietto. Sicuramente lei sapeva.
< Dicci subito!!! > mi ordinò zio Rose.

< Oggi ho conosciuto Lele. La prima volta mi sono scontrata con lui poichè ero in ritardo correvo, non ho guardato avanti un secondo e quindi... Ma sono scappata subito. Poi Marta a pranzo ha invitato un suo amico e quindi abbiamo pranzato insieme, ma non abbiamo parlato molto. Poi mentre raggiungevo la macchina a fine lezione gli ho sbattuto di nuovo contro. Ma questa volta non mi ha lasciata scappare mi ha accompagnata alla macchina e nel traggitto mi ha chiesto l'origine del mio nome e se ero italiana. e basta... >
< Renesmee ti dimentichi qualcosa ? >aggiunse Marta.
< oh h h h h Ma non si può.... Mi ha baciato la mano. Contenta? >
< Si si molto. >
< Che carino .Edward approverebbe! > Disse mia mamma facendomi l'occhiolino. Certo un gesto tipico dei suoi tempi.
< Ti ha chiesto di accompagnarti alla festa? > Mi chiese zia Rose.
< No , ma andremo tutti insieme, noi e i suoi amici Marco e il suo Matteo. >dissi ammiccando verso Marta.
< Non so se gli piaccio. > disse lei.

< Si che gli piaci > Aggiunse Alice < Cioè come fai a non piacergli. > si è salvata in calcio d'angolo.
< Grazie Alice ma non lo so proprio. >

< Si , si . sicuramente. anche Lele sarà cotto di te Renesmee. > Non osai replicare, se lo diceva lei. Arrivammo al centro commerciale.
Ci fiondammo dentro tanti di quei negozzi che persi subito il conto.
Dopo circa 2 ore avevamo almeno i vestiti. Quello di Marta era un vestito. Molto carino. Con le maniche lunghe con lo scollo a V in maglina, lungo poco più sopra del ginocchio l'abito si concludeva con un leggero sbuffo.La scollatura era contornata da pagliette e aveva una piccola cinturina in vita sempre della stessa stoffa del vestito.
Il mio era invece un completo.Un pantalonincino bianco con un a maglietta a fascia che arrivava poco più sotto della vita al quale vi era allacciata una cintura nera verniciata. Chissà se papà approvava?
dopo tutto non avrebbe potuto dirmi niente ,l'ho compratro con la mamma.Mancavano le scarpe. Dopo un' altra ora avevamo entrambe le scarpe. Le mie nere verniciate. E quelle di Marta erano viola di raso. Dopo aver convinto zia Alice ad andare soddisfatte ma sfinite uscimmo dal centro commerciale. Accompagnammo Marta a casa per poi diriggerci verso casa nostra.
Ora veniva la parte più difficile, parlare a papà di Lele.Chissà come l'avrebbe presa.
< Renesmee sei sicura di ciò che vuoi fare? > Mi chiese zia Alice.
< Si Zia, non mi piace mentirgli,e poi la mamma non reggerà ancora per molto. E vorrei essere io a raccontargli della mia prima cotta. Tu che ne dici? >
< Tranquilla capirà , ma sai com'è tuo padre.Quando tua mamma era umana per proteggerla tendeva un pò ad esagerare! Vero Bella? >
< Un pò? Renesmee un giorno ti racconterò! >
< Mamma aiutami tu! > mi rivolsi a mia madre con sguardo implorante.
< Tranquilla piccola, ti aiuterò >
Arrivati a casa lo chiamai con il pensiero*papà possiamo parlare?* . Lui arrivò subito forse preoccupato dal tono dei miei pensieri.
< Renesmee che succede? >
< Niente papà, calma . Ti devo solo raccontare una cosa! >
< Mi devo preoccupare? Perchè non mi fai leggere nella tua mente? > Mamma mi stava coprendo con lo scudo.
< No , papà non ti preoccupare. La mamma mi sta solo aiutando perchè vuole che sia io a raccontartelo e non tu a leggerlo! > Si stava spazzientend,anche se non lo dava a vedere .
< Allora dimmi! >
Chiusi gli occhi presi fiato e..........
< Papà mi sono innamorata! > La sua faccia resto immobile, come tutto il suo corpo. Il suo sguardo si fece vuoto, le iridi diventarono nere. In quel momento avrei voluto tanto sapere cosa gli passava per la testa. Passarono vari minuti. Io guardavo papà , papà guardava me e la mamma guardava entrambi. Tutto questo silenzio stava diventando pesante da sostenere.
< Papà ,papà! Allora ti ho detto questa cosa perchè volevo essere io a dirtela, senza intercessione di nessuno. Non so dirti come sia successo. L'ho incontrato a mensa, si chiama Lele, non ci siamo neanche parlati, solo i nostri sguardi si sono intrecciati e io mi sono sentita completa- A quelle parole il viso di papà si spostò sul viso della mamma.-non so se mi ama, ma io si. A dire la verità zia Alice mi ha accennato qualcosa! >
< Si Edward, la nostra piccola è cresciuta,è innamorata, e si, è la stessa cosa che è capitata a noi. > Era un pò sconvolto.
< Ma sei ancora così piccola? > Finalmente era riuscito a mettere due parole in fila..
< No, papà non sono piccola. Resterò sempre la tua piccola , ma non sono più piccola. >
< Ti prego papà tu meglio di qualsiasi altra persona mi puoi capire. Tu sai cosa si prova e come mi sento. Non so dirti cosa succederà, ma vorrei vivere questo momento con serenità e con la vostra benedizione. > I tratti del suo viso si addolcirono.
< Renesmee io ti comprendo, ma tu cerca di capire me. Appunto perchè so cosa provi l'ultima cosa che volevo per te è che tu provassi la mia angoscia e la gioia provata quando ho capito che non potevo più esistere se al mondo non ci fosse stata Bella. Era come sentirmi in paradiso al centro esatto dell' inferno. Io amavo tua mamma e amo tua mamma con un amore tanto profondo che un cuore umano non potrebbe sostenere e porre fine alla sua vita era impensabile e solo il pensiero mi faceva soffrire.Quindi sono preoccupato che tu possa soffrire. >
< Papà, non puoi sentirti ancora in colpa. Il vostro amore vi ha portato me.>
< Non dico che non sia stato giusto amarci, ma soltanto che abbiamo sofferto entrambi per questa felicità. >
< Edward , non è stata una scelta tua trasformarmi, io ho scelto. Io, anche se la nostra piccola non fosse qui davanti a noi, sarei diventata un immortale. E lo sai. > Si intromise mamma.
< Bella voglio solo che Renesmee non soffra. > Aggiunse papà.
< Anche io. Ma che pensi che se ora non le diciamo che appoggiamo le sue scelte, non soffrirà! > A quelle parole mio padre non seppe ribbattere. La mamma lo conosceva proprio bene, a lei non serviva leggergli nel pensiero lei sa bene cosa la sua mente pensa.
< Hai ragione. Ma ti prego, Renesmee ti prego se accadesse qualcosa, qualsiasi cosa che ti faccia soffrire, trova conforto in noi, non ti chiudere in te stessa e non prendere decisioni affrettate. Questo non lo sopporterei e neanche tua madre.Promettilo. >
< Già piccola mia non fare come papà. > papà la fulminò con gli occhi e mamma rise.
< Ve lo prometto! > mi lasciai abbracciare forte dalle loro braccia. Poi nella stanza comparve Emmett.
< E bravo il mio fratellino, e io che avevo scommesso che avremmo dovuto ricomprare la casa! >lo canzonò lo zio.
< Te l' avevo detto Emmett, non resiste, l'amore per sua figlia è più forte di qualsiasi altra paura.Quindi pagare! > disse zio Jaz.
In quel momento entrarono anche il resto della mia famiglia.
< Ragazzi smettetela. Sapete quanto gli sia costato! > li ammonì nonna Esme.
Subito dopo Emmett,con un sorrisetto aggiunse < Renesmee facci vedere cosa hai comprato. > Ma tu guarda che zio che mi ritrovo.
< Si > Risposi. Molto cautamente uscii il mio completo dalla busta, mossa azzardata però.
Gli occhi di papà diventarono di nuovo neri.
< No, Renesmee questo no. Tu non metterai quel completo per la festa. >
< Ma papà è solo un pantaloncino, mica sono nuda. E poi l'ho scelto con la mamma > Mamma , la mia ancora di salvataggio.
< Che significa,ci mancherebbe poi . Di certo anche se non sono cortissimi questo non gli impedirà di pensare cose sconce su di te. Tranquilla,poi , che ce n'è anche per tua madre > Che non smetteva di ridere tra le altre cose.
< Finchè pensano chi se ne frega l'importante e che non toccano! > Ops . forse è la risposta sbagliata.
A quelle parole papà ruggi.
Di nuovo Emmett < Pagare prego! >
< No mio caro non ti devo niente, quella di prima l'ho vinta io quindi siamo pace. > disse zio Jaz. Ma non avevano altro da fare che scommettere su di me.
Allora intervenì il nonno che non poteva far a meno di ridacchiare.
< Calmatevi tutti, dai. Voi due smettetela di scommettere, e tu Edward calmati ti dimentichi che tua figlia è mezza vampira e quindi anche se si avvicinassero con una gomitata li farebbe arrivare dall'altra parte del globo. > grande nonno!

< Renesmee!!! > ecco, forse era il caso di andare a letto.
< Dai papà scusa ma ha ragione > Scoccai un bacio a lui e a mamma e poi diedi la buona notte a tutti. Ero sfinita.
Salendo le scale sentii la voce di zio Emmett dire < Tranquillo fratello se qualcuno la tocca lo desintegro. >
Tutti risero e io non potei far a meno di ridere.





Angolo scrittrice:
Eccocci, finito, è statoun pò faticoso ma ce l'ho fatta.
Aspetto i vostri commenti. Ditemi se vi piace, se ho sbagliato qualcosa o se è meglio che non mi faccio più vedere. ihihih:-) Grazie per tutti i commenti che ricevuto! Per rispondere a una mia lettrice: si credo nel colpo di fulmine e nelle anime gemelle!
Bacini Mapi

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Capitolo 6
*** Rose rosse ***


rose rosse! Nuovo aggiornamento. Buona lettura....


Un 'altra giiornata di lezione mi attendeva all'università.
Chissà se avrei incontrato Lele? Mi sarei dovuta ricordare di farmi dire quale fosse il suo nome vero. Dovevo vincere la timidezza e sforzarmi di parlare.
Arrivata nel pargheggio scesi dalla macchina e voltandomi me lo ritrovai di fronte.
< Uao non mi aspettavo di trovarti qui. > dissi sorridendogli.
< Buongiorno, si ti stavo aspettando! > Cosa? aiuto mi stava aspettando!
< Buongiorno anche a te. Dimmi ti posso aiutare? >
< Forse....> Aggiunse un pò rattristito.
< Allora forza parla. >
< Renesmee ma tu ? ma tu ? ma tu a che ora ti parti da casa per arrivare così presto ? >
Ma che domanda è questa? Ho come la netta sensazione che non era questo ciò che mi voleva domandare. Che comportamento strano.

< Bè dipende se ho lezione presto o meno ! Comunque ci impiego all'incirca mezzora. > Quando non schiaccio a tavoletta l'accelleratore, pensai dentro di me.
< Ok grazie. > si è proprio strano forse è meglio se lo aiuto un pò.
< Ma era questo ciò che mi volevi domandare? > lo spronai
< No, ma fa niente. >
< Dai dimmi. >
< No > uffa ma che testardo.
< Allora te la faccio io una domanda! >
Il suo sguardo si fece curioso < Chiedi pure! >
< Qual è il tuo vero nome? >
< Ma come non ci sei arrivata, eppure non è difficile da intuire >
Come? ma chi me lo deve dire a me? < Non conosco tutti i nomi Italiani alla perfezione! > Misi un piccolo broncetto.
< Emanuele ... Ti prego non ti arrabbiare. Ma parli così bene l'italiano che avvolte mi scordo che non lo sei! > mi prese di nuovo la mano e mi diede un bacino su quella.
< Perdonami >

I suoi occhi erano così profondi che non potei far a meno di dire < Perdonato >
< bene allora andiamo! > iniziò a trascinarmi per il parcheggio verso l'università ancora tenendomi per mano.
Un pò imbarazzata mi bloccai e gli chiesi < Emanuele! la mano ....>
< Cosa ? >
< mi stai tenendo per mano dal parcheggio ! >

< oh scusa ti dà fastidio Renesmee ? > aiuto autocombustione.
< No non mi da fastidio >
< Allora andiamo! > e continuando a tenermi per mano entrai all'università che non toccavo terra per quel contatto!


Lele:
Ma quando arriva? è sempre puntuale e mattiniera. Per essere qui così presto ho obbligato Matteo ad alzarsi all'alba! OH eccola.... ma quanto è bella!
oggi indossa una gonna blu che le arriva fino a sopra il ginocchio, una camicia bianca che le mette in risalto il corpo esile e un paio di ballerine bianche. E' stupendo il mio angelo. Ora mi avvicino!
< Uao non mi aspettavo di trovarti qui. > mi disse sorridendomi. Non così ti prego , mi stai abbagliando. Forza Lele riprenditi.
< Buongiorno, si ti stavo aspettando! >

< Buongiorno anche a te. Dimmi ti posso aiutare? >
< Forse....> Aggiunsi in preda al panico. Sveglia Lele raccogli tutto il tuo coraggio e chiedigli di farti d'accompagnatrice alla festa
< Allora forza parla. >
< Renesmee ma tu ? ma tu ? ma tu a che ora ti parti da casa per arrivare così presto ? > Ma che domanda è questa? Sono un cretino.E mi sa che se nè accorta.

< Bè dipende, se ho lezione presto o meno ! Comunque ci impiego all'incirca mezzora. > si adesso lo so mi crede un cretino.
< Ok grazie. > aggiunsi sconfitto.
< Ma era questo ciò che mi volevi domandare? > ecco se ne era accorta.
< No, ma fa niente. > che cosa mai le potevo dire?

< Dai dimmi. >
< No > stupido ma che ci vuole a dirlo. Renesmee vuoi essere la mia fidanzata? o no ma che dico? Vuoi venire alla festa con me? niente meglio tacere.
< Allora te la faccio io una domanda! >
mi incuriosii < Chiedi pure! >
< Qual è il tuo vero nome? >
< Ma come non ci sei arrivata, eppure non è difficile da intuire >

< Non conosco tutti i nomi Italiani alla perfezione! > Mise un piccolo broncetto.No angelo mio scusa non ti volevo far arrabbiare.
< Emanuele ... Ti prego non ti arrabbiare. Ma parli così bene l'italiano che avvolte mi scordo che non lo sei! > le presi la mano e le diedi un bacio. < Perdonami >
la supplicai .
< Perdonato > ma che dolce parola.

Dopo ci incamminammo verso l'università fino a che si fermò
< Emanuele! la mano ....>
< Cosa ? >che voleva dire.
< mi stai tenendo per mano dal parcheggio ! >
< oh scusa ti dà fastidio Renesmee ? > la sua mano era intrecciata con la mia e non potevo far più a meno di quel contatto. Era così soffice e morbida.
< No non mi da fastidio >
< Allora andiamo! > e continuando a tenerla per mano la accompagnai nella sua aula!
< Ci vediamo dopo > mi disse la mia fata.
< Aspetta mi daresti il tuo numero? > sorpresa della mia domanda restò un pò basita ma poi acconsentì.
< Ok a dopo Renesmee! > le risposi.
Mi volatilizzai tra la folla sentendo il suo sguardo su di me. Ma adesso dovevo proprio andare. Qualcosa almeno l'avevo ottenuta:il numero di telefono.Non avrei seguito le lezioni ma sarei andato dal fioraio per una sorpresa. Visto che a parole non avrei mai avuto il coraggio meglio agire con i fatti.


Renesmee:
Dopo tutta la mattinata passata a pensare a lui e a provare ad ascoltare il professore finalmente era arrivata l'ora della pausa pranzo.
Mi spostai verso la mensa ansiosa di poterlo incontrare. Ma entrando mi accorsi che mentre i suoi amici e Marta erano già seduti , lui ancora non c'era.
Mi presi il mio vassoio e poi mi spinsi contro il loro tavolo. < Ciao ragazzi! >
< Hei Renesmee! Che faccia ? > mi disse Marta. Ridendo.
Ok mi dovevo riprendere,altrimenti non mi mollava più.
< No perchè che faccia ho?sono solo un pò stanca. > tutti ridevano. Ma che gli prendeva? e poi perchè Lele ancora non c'era? uffa...
Poi il mio telefono squillo!
< Renesmee, ciao sono Lele. Potresti venire alla tua macchina? >
< Ciao, ma che succede? > o mamma la mia macchina!
< Niente, ti aspetto > e interrompe la comunicazione.
< Che succede? > Mi chiese Matteo.
< Non lo so. Era Lele. Mi sta aspettando alla macchina! >
Li lasciai lì e corsi verso la mia macchina , ma non c'era nessuno. Ma cosa è successo?
Mi accorgo che un nastro rosso con un bel mazzo di rose rosse ,dieci rose rosse e una bianca erano sopra il parabrezza. Erano bellissime. Tra le rose c'era incastrato il biglietto.
"Vuoi venire alla Festa con me? "
Il mio cuore scoppiava nel mio petto.Avevo la tachicardia galoppante.
Ancora imbambolata nel guardare le rose mi sentii abbracciare alle spalle e sussurrarmi all'orecchio.
< Allora , vuoi? >
Mi voltai lentamente, mi persi in quei occhi profondissimi e lo baciai sulla guancia. < Si >.
Ricambiò il mio bacio sulla mia guancia.
< Era questo che mi volevi chiedere stamattina? >gli chiesi.

mi rispose
< Mi prometti una cosa? Da ora , ti prego, dimmi tutto quello che ti passa per la testa.Non ti fare prendere dalla timidezza!>
< Ok....Te lo prometto, ci proverò! >
< Torniamo dagli altri ? >
< Si, andiamo. > mi prese per mano e ritornammo al tavolo .
Un pensiero mi venne in mente. Tutti al tavolo durante la telefonata ridevano.
Arrivati al tavolo < Voi lo sapevate! > li accusai.
< Si , Renesmee scusaci ma ci ha fatto promettere di non dirti niente > Disse Marta.
< Bravi , bravi . > e tutti ridemmo.



Angolo scrittrice:
Piaciuto?
Dolcino questo capitolo vero?
Grazie a tutti coloro che commentano e inoltre un grazie va ai miei lettori.
Bacini.....Mapi.

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Capitolo 7
*** Festa ***


Festa Renesmee:

< Basta zia ti prego, sono pronta! >
Alice non ne voleva sapere. < Ecco, adesso sei pronta! >
Finalmente dopo due ore mi aveva lasciata libera. Più volte avevo chiesto l'aiuto di mia mamma e di mio papà,ma loro non potevano nulla contro la zia Alice soprattutto se aiutata da zia Rose. Tutti aspettavano nel salone che facessi la mia entrata.
Zia Alice scese prima e attirò l'attenzione di tutti. < Renesmee scendi! > meglio obbedire.
Scesi le scale e attesi i loro commenti!
Zio Emmett mi venne incontro fischiando < Sei uno Schianto!!!!! >
< Grazie zio. > In effetti la zia era stata proprio brava. Avevo indossato il mio completo che essendo bianco metteva in risalto la mia figura esile, slanciata dai tacchi. La mia cinturina era accoppiata con le scarpe, entrambe nere verniciate. Il trucco appena accennato in viso e al collo portavo la catenina che mi avevano regalato i miei genitori il mio primo natale, da quel momento era stata sempre sul mio collo. Al braccio portavo un bracciale alla schiava argentato. I miei capelli ricadevano sulle mie spalle e sulla mia schiena lasciando morbidi i boccoli.
< Carlisle tieniti pronto!Al suo umano gli verrà un infarto! > La zia Rose gli tirò una gomitata sulle costole.
< SMETTILA! Emmett.... > Mio padre questa volta si era un pò arrabbiato.
Poi suonarono alla porta. *papà ti prego tieni lo zio Emmett a bada*supplicai.
Mia nonna andò ad aprire . < Benvenuto, tu devi essere Emanuale... Io sono la mamma di Renesmee > in quelle parole c'erano un fondo di verità. Esme e le mie zie erano come delle mamme per me.
< Piacere signora .Si sono Emanuele > disse il mio amore molto imbarazzato.
Stava proprio bene. Aveva un pantalone bianco , con la giacca bianca e una polo blu. Adesso ho capito perchè la zia mi ha costretta a prendere il mio completo bianco e non nero. Mamma mia che bello!
Mio padre sgranò gli occhi. *scusa*
< Ciao Lele > si accorse di me e i suoi occhi non mi lasciarono più.
< Ehi amico riprenditi. > Zio Emmett!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
< Ciao io sono Emmett, lui è Jasper e lui è Edward. Siamo i fratelli di Renesmee.> disse emmett.
< Piacere di conoscervi >
Poi parlò mamma < Io sono Bella, lei è Alice e lei è Rosalie. Siamo le sorelle di Renesmee. >
< E io sono Carlisle il papà di Renesmee. Piacere > aggiunse nonno.
< Piacere mio >Il mio amore era sconvolto... e quindi decisi di andare in suo soccorso.
< Andiamo altrimenti facciamo tardi. >
< Si andiamo.Arrivederci e buona serata. >
Mi misi a mente di chiedere a papà cosa Lele stesse pensando. < Ciao, ciao > Uscimmo e salimmo in macchina diretti alla festa.
In macchina regnava il silenzio. Troppo imbarazzante.
< Emanuele, ricordi la promessa? >
< Si Renesmee. Scusa ma sono senza parole.Hai una bella famiglia e Sei bellissima! >
< Grazie, anche tu sei molto carino. >
< Tu mozzi il fiato però. > risi imbarazzata.
< Sono un pò curioso, ti posso fare una domanda? > Sa quante domande mi voleva fare.
< Certo chiedi. >
< Esme e Carisle non sono i tuoi genitori vero? >chiese sottovoce.
< Tranquillo non mi ferisci. Loro sono i miei genitori adottivi comunque li amo come se fossero i miei genitori naturali.Se non ti dispiace però non mi va di parlarne. >
non voglio mentirti amore mio, magari un giorno ti dirò la verità.
< Grazie per aver risposto > Mi prese la mano me la baciò e intrecciò le sue dita con le mie. Quanto lo amo!
Arrivammo alla festa. C'era un clima di gran allegria,Matteo non aveva occhi che per Marta che con il suo bel vestito lo teneva proprio in pugno. Marco ballava al centro della pista e appena ci vide ci trascinò con lui, imbarazzata trascinai con me Marta e quindi Matteo. Io e Marta ballavamo vicine, poi la musica cambiò e si trasformò in un lento. Emanuele mi abbracciò io misi le mie braccia intorno al suo collo e tra le sue braccia ballai il mio primo lento con il ragazzo che amavo profondamente,e tutto il mondo intorno a me scomparve.
< Te l'ho detto quanto sei bella? >
< Si in macchina e ti ringrazio. > fermati cuore.
Mi strinse di più. Poi iiziò a baciare le braccia, il collo e la guancia. E li vidi il mio cuore fare le valigie e dirmi -ok ora sbrigatela da sola-.....
Ma non continuò, ancora una volta gli mancò il coraggio.
Ma questa volta a me no, aspettai che mi guardasse negli occhi e poggiai le mie labbra su le sue. Vorrei che questo momento magico non finisse mai. Aveva le labbra morbidissime e il suo fiato nella mia bocca mi faceva impazzire, avevo bisogno di aria e mi staccai. Poi aggiunsi < Ti ho ricordato la promessa. > Rise mi diede un bacio in fronte e poi mi strinse ancora di più se possibile.Avevo dato il mio primo bacio. La musica cambiò diventando movimentata e quindi ci staccammo, ma non mi lasciò le mani e mi fece volteggiare nella pista.
< Sono un pò stanca, ci fermiamo un attimo? > Chiesi, e lui subito mi accontentò. Uscimmo dalla sala e ci accomodammo. Non mi permise di sedermi sulla panchina, ma mi tirò a se e mi fece sedere su di lui. Rivolsi lo sguardo in alto < Il cielo questa sera è stupendo, ci sono un sacco di stelle >
< Già, il cielo! Io ne ho una seduta su di me > Mi accorsi che mi stava fissando. Mi avvicinò ancora di più e ricevetti il mio secondo bacio più dolce del primo. Le mie mani finirono nei suoi capelli. A fatica si staccò da me e disse< Non so che mi hai fatto Renesmee. Ma se sto con te mi sento in paradiso.Sei come una calamita per me > Concluse il suo discorso e lo abbracciai facendomi piccola piccola tra le sue braccia. < Anche per me è così! >
Poi rientrammo . Divertendoci e ridendo, anche con i nostri amici, la serata si concluse.
Mi riaccompagnò a casa. Scese dall'auto e mi aprì la portiera, mi porse la mano, che io afferrai e sempre mano nella mano ci fermammo sotto il portico.
< Eccocci..... > disse.
< Già ! >
< Non so come resisterò fino a domani. > Aggiunse.
< Facile, sognami. >
< Questo sicuramente, ma a patto che lo faccia pure tu! >
< Si Emanuele, ti sognerò. > gli promisi. Mentre ci promettevamo di sognarci cominciò a baciarmi le braccia e poi il collo e poi...
Le sue labbra furono di nuovo sulle mie. Era la terza volta che mi baciava ma io non riuscivo ad abituarmi alle sensazioni che provavo per quel contatto, le sue braccia mi strinsero di più in vita e mi sollevarono da terra e i miei capelli gli finirono in faccia. Si staccò dal nostro bacio poggiò il suo viso sul mio petto, visto che ero ancora sospesa, inspirò il mio odore e poi mi mise giù. Io sentì un rumore in casa, impercettibile al suo udito, mi ero quasi dimenticata che in casa c'erano 8 vampiri curiosi tra cui i miei genitori. Meglio lasciarlo andare.
< Buona notte Emanuele.... >
< Notte Renesmee ! >
Aspettò che entrassi in casa e poi sentii il motore della sua macchina partire.
Entrata non ebbi il coraggio di accendere la luce, ma ci pensò Emmett. Mi accorsi che erano tutti lì .
< E brava la mia nipotina! > mi prese in giro lo zio Emmett.
< Siete degli spioni! > li accusai scherzando.
< Abbiamo temuto che tuo padre lo uccidesse > aggiuse ancora lo zio.
< Papà ! > Mi voltai verso di lui, ma capii subito che lo zio stava scherzando.
< Non che per me sia stato facile guardarti mentre il tuo ragazzo ti baciava, ma ti farà piacere sentire che non ha pensato a te minimamente a sfondo sessuale, ma solo con amore. Ti desidera certo ma tiene di più al tuo amore. Ma tu guarda se mi tocca dirti queste cose! > non dissi nulla, ma piena di gioia gli saltai addosso e gli diedi un bacino sul collo. < Grazie paparino ! >
< Allora racconta! > mi esortò zia Alice.
Mi staccai da mio padre e cominciai. < Mi ha baciata tre volte >
< Ok io vado a caccia > disse mio padre.
< Edward, tranquillizzati > lo esortò zio Jaz
< Papà dai, mi ha solo baciata ed è stato molto carino, hai letto anche tu nei suoi pensieri le sue intenzioni >
< Renesmee, solo baciata?Che volevi? si ho letto ma sono sempre il tuo super padre super protettivo > continuò mio padre.
< é per questo che ti voglio bene > adesso era ko.
< Tu sai i miei punti deboli, almeno quanto tua mamma >
< Ma mi spiegate perchè se battibeccate voi due ci vado sempre di mezzo io ?> disse mamma.
< Perchè ti amiamo > esclamammo io e papà insieme e la abbracciammo.
Zio Emmett non resistette e ci abracciò anche lui trascinando zia Rose, che tirò zia Alice che tirò zio Jaz.Ovviamente finemmo a terra , ma cosa importava .
Nonno e nonna ci guardavano orgogliosi e in quel momento sperai che anche nonno Charlie ci vedesse.
Si, era stata proprio una bella serata.




Angolo scrittrice :
Finito,siete arrivati vivi alla fine?
Spero di si altrimenti chi legge poi.
Secondo voi Lele è un ragazzo da sposare?
Commentate Bacini!


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Capitolo 8
*** Sole,cuore,amore ***


Sole ,cuore,amore. Rieccoci... nuovo capitolo! Buona lettura.


Me ne stavo tranquilla nel mio lettino,e visto che era domenica non mi sarei dovuta alzare per andare all'università.
Oggi c'era il sole e non solo splendeva alto nel cielo ma anche nel mio cuore! Ad un tratto sentii il mio telefonino vibrare, un messaggio. " Buon giorno angelo mio, oggi ho preparato una sorpresa per te. Ti passo a prendere tra un ora.Mettiti il costume. Bacini. Emanuele."
Bellissimo...... premetti il tasto rispondi: " Ti aspetto e sono ansiosa di vederti!Bacino anche a te. "
Costume uguale mare. Si, non vedo l'ora! Zia Alice arrivò in camera mia avendo un bichini tra le mani, un triangolino con la coppa di un unico colore :blu scuro.
< Grazie zia, sei grande > < Lo so nipotina mia e prego. >lo posò sul mio letto e uscì dalla stanza.
Afferrai il bichini e mi diressi in bagno a fare una bella doccia. Infilai il costume e uscii dal bagno.
< E dove va la mia bambina? > Mi disse la mamma.
< Credo a mare, Emanuele mi viene a prendere tra- guardai il suo orologio e mi terrorizzai- mezz 'ora. Mamma sono in ritardo. Mi devo finire di preparare. Scusa. >
< Vai, ti preparo la colazione >
< Grazie mamma > gli urlai dalla camera.
Allora cosa mi sarei messa? Pensa Renesmee, pensa. La salopet a gonellina di jeans nera mi sembrava al mio caso e magari con una maglietta blu a maniche corte di sotto e le convers nere. Si, poteva andare. Un leggero trucco e... pronta.Scesi e come tutte le mattine mamma e papà in cucina si destrggiavano per prepararmi la colazione.
< Buon giorno, papà ! >
< Ciao tesoro! > mi rispose.
< Allora dove vai con il tuo ragazzo? > mi chiese.
< Forse al mare, non mi ha detto niente >
< Amore mio ti brillano gli occhi! > mi disse mia madre.
< Grazie mamma! >
< Renesmee, tesoro, fa attenzione , ti prego. > caro, caro papà.
< Si, papà te lo prometto >
Suonarono alla porta,afferrai la borsa poco prima preparata con un asciugamano e qualche altro accessorio come mp3. Sia mia madre che mio padre fecero come per andare ad aprire ma li bloccai. < Fermi lì.Vado io ! Ci vediamo dopo! >
Aprii la porta e il mio amore mi stava aspettando di spalle. Gli saltai alle spalle abbracciandolo. < Buon giorno! >
< Buon giorno angelo mio > Mi rispose e sentendo la sua voce mi ero resa conto di quanto mi era mancato. Il suo profumo mi investì in pieno,buonissimo profumo.
Di ritorno da questa giornata sarei dovuta andare a caccia. Non perchè desiderassi il suo sangue, erano altre le cose che desideravo da lui, ma non volevo che qualche episodio di qualunque genere rovinasse il mio rapporto con lui.
Sempre appesa alle sue spalle mi sorresse e iniziò a camminare finchè non fummo vicino alla macchina. Mi fece un sorriso furbo, mi aprì la portiera e mi diede un bacino a fior di labbra. Salii in auto ed aspettai che anche lui salisse < Dove mi porti ?> gli chiesi.
< e no, è una sorpresa > mi rispose. Mise in moto la macchina e partimmo. Destinazione sconosciuta,almeno per me.
Arrivammo in meno di un ora e scendemmo dalla macchina.
Non credo di aver mai visto in tutta la mia esistenza un posto così spettacolare. La scogliera faceva bella mostra di se dall'alto specchiandosi nel mare che, anche se profondo, era cristallino, quasi del colore dei suoi occhi. Spostando l'occhio di poco a est notai che vi era anche una piccola spiaggetta riservata,quasi inaccessibile, poichè per raggiungerla dava le sue difficoltà. Ma anche li la natura era stupefacente. La spiaggetta sembrava un angolo di paradiso, la sabbia sembrava fina e il mare li era pulitissimo e poichè un pò più basso verde smeraldo.
< Ma è stupendo ! > esclamai quasi senza accorgermene.
< Ti piace sul serio? > mi chiese.
< Si certo...Non ho mai visto un posto così >
< Ok allora scendiamo > Scendere dove? si sarebbe potuto fare male.
< Dove ? >
< Alla spiaggetta, tranquilla ti aiuto io ! > Lui che aiuta me, con due salti se avessi calibrato bene la forza ci sarei arrivata senza sforzi, ma per lui? .... è pericoloso.
< Non è pericoloso? >adesso mi preoccupava.
< No, ci vengo spesso. Fidati > e come potevo fare altro. Mi dovevo fidare in fin dei conti quello era il suo mondo.
< Ok, mi fido >
In effetti non fù così difficile. La spiaggetta era come l'avevo vista da su, sabbia fina e mare smeraldino.
Stendemmo l'asciugamano, molto vicini ovviamente. Ci spogliammo e fui folgorata dalla sua bellezza, il suo costume era a pantaloncino largo ma corto bianco con dei fiori rossi . I suoi pettorali erano scolpiti come anche i suoi addominali con le braccia muscolose. Ma il bello è il perfetto equilibrio tra di loro e le sue gambe anche muscolose il tutto reso più stupendo dalla sua altezza. Non mi aspettò, forse perchè sentiva caldo, con una giornata così fantastica e con il sole su in alto.
Appena rimasi in costume lo raggiunsi in acqua, che non era molto fredda, mi aspettavo di peggio per essere fine settembre.
Mi immersi completamente per bagnarmi anche i capelli e rimasi alcuni secondi giù, la mia super vista mi fece notare quanto fosse stupendo il mare,con un fondale così. Riemersi e mi accorsi che mi stava fissando un pò imbambolato, poi la sua espressione mutò e sul viso gli comparve un sorrisino furbetto. Mi avvicinai cautamente. Appena fui abbastanza vicina mi attirò a se,mi afferrò dalla vita mi sollevò e mi lanciò come se fossi una pallina.
appena fuori dall'acqua< ah si vuoi la guerra? > per un attimo lasciai defluire la mia forza nella braccia così lo schizzai con un onda anomala, mi fermai per un attimo per controllare se stava bene, e ripresi con gli schizzi. Lui rideva e provava ad acchiapparmi e ci riuscì. Si abbassò in modo da immergere il corpo sott'acqua, sistemò le mie gambe intrecciate dietro la sua schiena ,i nostri corpi non erano stati mai così vicini e a contatto,
e mi diede un bacio molto passionale, le sue labbra morbide, la sua lingua il suo fiato mi fecero quasi mancare l'aria, le mie braccia intorno al collo e le mie mani che si muovevano nei suoi capelli. Un bacio all'acqua salata stupendo. Ebbi un tremore per l'emozione che lui interpretò come brivido di freddo.
< Esci stai sentendo freddo, mi faccio una nuotata e ti raggiungo. >
forse era meglio fare come diceva lui prima che la situazione ci sfuggisse di mano.
< Si, in effetti ho un pò di freddo, vado. > Mi diressi verso l'asciugamano e mi ci stesi sopra presi il pettine dalla borsa, e pettinai i capelli in modo da farli asciugare prima al sole. mi stesi sull' asciugamano ma con gli occhi rivolti al mare per non perdermi la spettacolo di lui che usciva dal mare. Bellissimo, ovviamente. Mi raggiunse subito mi schizzò con le goccioline che gli cadevano sul corpo e poi si sdraio accanto a me. Dopo un pò : < Facciamo un gioco per conoscerci meglio? ti và? >
e ora bugie o verità, sarebbero meglio mezze verità. Ma in fondo volevo conoscerlo anche io, non so quasi nulla di lui. So solo che lo amo.
< Ok, ma con la facoltà di non rispondere a una domanda, che saremo noi a scegliere quale, e poi comincio io. ok? > almeno avrei avuto un asso nella manica.
< Ok> rispose divertito.
< Qual è il tuo cognome? >
< Emanuele Elia è questo il mio nome completo. E il tuo? >
< Renesmee Carlie Cullen. Quanti anni hai? >
< 22. TU? >
Ecco adesso che gli dico. Mi feci un rapido calcolo; 7 di vita normale più 13 anni di eternità fanno 20. Si , ok 20.
< 20. Come si chiamano i tuoi genitori?>
< Danilo e Mariapia....Renesmee se ti faccio qualche domanda che potrebbe ferirti dimmelo però. ok? > che premuroso il mio angelo.
< ok tranquillo chiedi! >
< I tuoi genitori come si chiamavano? >
< Isabella ed Anthony. Hai fratelli ? >mezza verità.
< Una sorella più piccola. Si chiama Sara. >
< Quelli che ho conosciuto a casa tua sono tutti tuoi fratelli? > certo chissà quanto gli siamo sembrati strani.
< Non di sangue. Solo Edward. Io e lui siamo stati adottati da Carlisle ed Esmecome gli altri. Ma Rosalie e Jasper sono anche loro fratelli di sangue. >
< Ma tra tutti loro c'è una strana complicità!> Mi misi a ridere, certo che c'era complicità si amano tutti.
< Si , perchè Edward sta con Bella, Alice con Jasper e Emmett con Rosalie. Si amano. Il caso ha voluto che si innamorassero. >
< E i vostri genitori adottivi non hanno detto niente di questa situazine ? >
< No, sono molto comprensivi. Come reagiresti se ti impedissero d' amare qualcuno che ami?L'interesse dei miei genitori è tenere la famiglia unita. >
< E com..... >
< E no tocca a me e ben due domande di fila! > si bloccò e attese la mia domanda.
< Quante ragazze hai avuto? >
< Dai ma che domanda è questa? >
< Una domanda! mi devo preoccupare? >
< No per niente. Ho avuto una storia importante con una sola ragazza. Ma ormai è finita da tempo. > e chi è questa?
< Come si chiama? >
< Si chiama Noemi, ci siamo conosciuti alle superiori e siamo stati insieme per tutti e cinque anni di scuola ma poi è finità! >
< e perchè? >
< Ho scoperto che se la faceva anche con il mio migliore amico! > Povero amore mio.
< Mi dispiace! >
< NO ti prego ormai l'ho superata. Allora è il mio turno? Tu quanti ragazzi hai avuto? > mi chiese curioso.
< Nessuno. Mi sono solo innamorata una volta! >
< Non ci credo, sei bellissima e simpaticissima e non hai mai avuto nessun ragazzo? >
< No, nessus ragazzo. Dopo che sono stata adottata, per quanto fossi stata sommersa dall'amore della mia famiglia, sono sempre stata molto in solitudine, come se ubriaca di malinconia ,perchè mi sentivo diversa. >
< Renesmee sei una creatura celestiale. Non sentirti diversa, ti prego, forse non ti vedi con gli stessi occhi con i quali ti vedo io... > e poi lasciò cadere il discorso.
< Ah ...mi volevi sviare vero? di chi ti sei innamorata ? >
Si avevo tentato di sviarlo ma lui era tornato prepotente sullo stesso discorso. Ma a quella domanda avrei risposto, non solo con sincerità ma con la verità pura.
< Ma di te sciocco! > Rimase paralizzato. Forse non se lo aspettava. Ma a quella domanda non avrei mai potuto mentire,non volevo e non potevo. Ad un tratto lo vidi sdraiarsi su di me, mi bloccò la faccia con le sue mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
< Anche io Ti amo. Dall'istante che ti ho visto a mensa, da quando mi sei arrivata addosso, da quanto di ho accompagnato all'auto, da quando ti ho chiesto se volevi venire alla festa con me, forse ti amo da sempre e ti stavo solo aspettando. Credimi Renesmee ti sto dicendo la verità! >
e come potevo non credergli era stato così anche per me. Ancora una volta mi baciò appassionatamente. Poggiò la testa sul mio petto e restammo in quella posizione per attimi, minuti ,ore, mesi, non saprei quantificare. So solo che quel momento sembrava infinito.
Purtroppo la giornata era finità, ci alzammo e risalimmo per raggiungere la macchina.
Mi riaccompagnò a casa, nel primo pomeriggio, meno male che avevo fatto una colazione abbondante. Ma non avevo solo fame, ma anche sete.
Arrivato davanti a casa spense il motore .
< Ti sei divertita? > Mi chiese.
< Si moltissimo ! >

< Si è molto carina, ci potremmo tornare senza fare il bagno? >
< Si certo, potremmo provare a resistere al richiamo dal mare. >
< Ok vado. Ci sentiamo dopo > gli dissi.
< Si a dopo. > e mi depositò un bacino sulla spalla.
Scesi dalla macchina al settimo cielo. Entrai in casa ed erano tutti li ad aspettarmi.



Angolo scrittrice:
prima domanda: Sicuramente i due piccioncini prima o poi concluderanno quindi fatemi sapere dove vi piacerebbe che lo facciano!!!!!vorrei sapere solo il luogo al resto penso io.....
Piccole note: Io sono Mariapia e danilo è il mio ragazzo. Ed Emanuele è il figlio che vorrei avere quando finalmente mi sposerò. Se mi immagino un figlio lo vorrei proprio come ve l'ho descritto. Sogno lo so, ma sognare non fa male.
Per la parte in cui Lele esce dall'acqua me lo idealizzato come quando raul bova esce dal mare in "Questo piccolo grande amore " Il film. Ho fatto bene?
Fatemi sapere che ne pensate.E poi chiha visto l'ultima puntata dei cesaroni? a me è piaciuta tantissimo,veramente. Voi, vi siete emozionati come me che alla fine ha pianto come una disperata?
Grazie a coloro che leggono e coloro che mi recensiscono e a tutti quelli che mi hanno aggiunta tra i preferiti o seguiti. Un grazie particolare va a Lory che mi segue sempre e mi fa tantissimi complimenti, grazie di cuore.

Bacini Mapi.

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Capitolo 9
*** Verità o bugie? ***


Verità o bugie? Renesmee:


< Non ditemi di raccontare perchè non vi racconto niente. > Questa volta non transigo, troppo intimo.
< Dai un piccolo particolare solo ? > disse Emmett.
< Mi ha detto che mi ama. ok? adesso vado a farmi una doccia. > Li lasciai lì e scappai in bagno, mi infilai nella vasca e mi lasciai cullare da quel calore. Mi persi nei miei pensieri.
Avevo vissuto questa settimana a mille e adesso cosa sarebbe successo? Lui mi ama ma io come farò a stargli accanto? gli dovrò dire la verità e questo mi spaventa da morire. Se scappasse da me per la mia natura o per quella della mia famiglia non riuscirei a sopravvivere. Se poi avesse paura di me? Tutte queste domande mi fanno scoppiare il cervello e anche soffrire.
Papà aveva ragione, si soffre maledettamente per amore, ma non amare non sarebbe peggio?
Non so, non so proprio cosa aspettarmi, forse scapperà o forse mi amerà senza remore. Lo potrei chiedere a zia Alice, ma mi spaventa anche questo,maledettamente. Contro voglia ma per necessità di andare a caccia uscii dalla vasca. Strano che papà sentendo i miei pensieri non mi sia venuto a coccolare, o forse la mamma mi sta proteggendo con lo scudo.
Di certo dovrò parlare con loro e chiedergli cosa per loro sarebbe meglio fare. L'ho promesso che se avessi sofferto sarei corsa da loro anzichè chiudermi in me stessa, anche perchè ho veramente bisogno di loro e del loro amore.
Pronta per andare li chiamai. < Mamma, papà .Mi accompagnate a caccia? >
< Certo tesoro andiamo! > Erano già pronti. Allora ebbi la conferma, papà sapeva cosa pensavo ma voleva lasciarmi libera di decidere cosa fare.
Dopo che fui sazia e che anche i miei genitori avevano concluso la loro caccia, ci sedemmo in luogo molto simile alla loro radura.
< Mamma, papà cosa devo fare? adesso so che mi ama, almeno che ama Renesmee la ragazza, ma amerà anche me dopo che gli avrò detto la verità? questa cosa mi spaventa? >
< Tesoro mio, non saprai mai la sua reazione se non raccogli tutto il coraggio che hai e affronti questa situazione. > Proferì mia madre.
< E se poi non gli piacessi più, se mi odiasse e odiasse la mia natura. Se mi respingesse o peggio si impaurisse di me? >
< è normale che tu prova queste paure, anche io temevo che tua madre scappasse da me. Ma la verità è meglio di qualsiasi bugia. Mentire non porta mai da nessuna parte, senza considerare che poi le bugie ti ritornano addosso e con gli interessi. >disse mio padre.
< Papà ho troppa paura di perderlo >
< Se ti ama veramente, come credo, riconoscerà la ragazza di cui si è innamorato .>
Quanto desideravo che quelle parole fossero vere. Quanto volevo che la verità non mi avrebbe fatto perdere l'unico ragazzo che abbia amato.Una lacrima solitaria mi rigò il volto.
I miei genitori mi abbracciarono, erano riusciti a infondermi un pò di speranza ma adesso a me toccava il compito più atroce dirgli tutto. Ma dovevo farlo, avrei trovato il momento giusto e lo avrei fatto.
< Che ne pensi di invitarlo a casa stasera per cena, così conosce anche noi? >propose mamma. Tutto sommato questa era una buona idea. Almeno avrebbe visto chi in realtà eravamo.
< Si mamma appena arrivo a casa lo invito! Ma voi come farete a mangiare? >
< Vi faremo fare una cenetta e poi rientreremo al momento giusto! > buona idea papà.
< Si , lo chiederemo anche agli altri. Esme sarà contenta di preparare per voi e poi Emmett adrà su di giri per questi piani. Senza considerare che farebbero di tutto per te.>
Rientrammo e trovai nonna ai fornelli e zia Alice venirmi incontro < Tranquilla nipotina li ho avvertiti io, sanno già cosa fare! >
< Questo significa che accetterà visto che ancora non l'ho chiamato? >
< Si Renesmee! >
Presi il telefono e feci per scrivere un messaggio " Ti va una cena a casa mia?tranquillo saremo soli! Ti aspetto?Bacini Renesmee."
Pochi minuti dopo il mio telefonino vibrò sapevo già la risposta ma volevo sapere cosa avrebbe scritto. "Anche se non fossimo stati soli la mia risposta sarebbe stata la stessa cioè SI ! Verrò per le otto baci tesoro mio."
Che carino.Salii in camera per prepararmi. Optai per un jeans bianco e una magliettina bianca a maniche corte con su stampati gli angeli della Fiorucci! Adoravo quella magliettina e i 2 bimbi... ballerine nere e....pronta.
Nonna Esme lasciò tutto pronto sul tavolo della sala da pranzo apparecchiata in modo divino.Tutti uscirono e mi lasciarono sola ad attendere il mio amore.Non sapevo cosa fare,o meglio per l'agitazione non riuscivo a fare niente. Accesi il televisore ma le immagini cambiavano senza che io me ne rendessi conto. L'orologgio segnò le otto e il campanello suonò!Ma stava aspettando le otto dietro la porta?
Corsi ad aprirgli. Finalmente era lì davanti a me, d' un tratto tutte le paure svanirono. < Emanuele, finalmente sei qui ! > gli saltai addosso con le braccia intorno al collo.
< Si, tesoro non riuscivo a resistere infatti sono puntualissimo. > Tesoro....io.....
Appena mi allontanai da lui mi accorsi che aveva un braccio dietro la schiena, mi stava nascondendo qualcosa...Mi spinsi per capire cosa anche se il mio superolfatto mi dava una mano, sicuramente un fiore, ma lui me lo mostrò.
Era un girasole con un fiocco rosso. < per il mio sole! > mi disse imbarazzato.
Non resistetti, colmai la distanza tra le nostre labbra per donargli un bacio dolcissimo per ringraziarlo delle sue parole.
< Vieni entra, mia mamma ha preparato una cenetta! > gli dissi.
< Hai una bellissima casa >
< Grazie! > Ci accomodammo al tavolo e iniziammo a cenare.
< Renesmee, quando tornano i tuoi!? >
< Mi hanno detto dopo cena. perchè? >
< Volevo sapere quanto tempo potevo passare solo con la mia ragazza! > la sua ragazza? o amore mi vorrai ancora dopo la verità....
< Sono la tua ragazza? Mi vuoi? > non potei far a meno di chiederglielo.
< Certo che sei la mia ragazza, io ti amo e non mi immagino senza di te! Tu mi vuoi?> il cuore mi si inondò di gioia...ma che stupida domanda!
< Certo che ti voglio,anche io ti amo. E passerei la mia esistenza con te. > ops...
< Per tutta la vita te lo posso garantire, per l'esistenza mi sto attrezzando! > e rise, io invece impallidii. Lui mi voleva anche oltre la morte a costo della vita?
< Tu mi vorresti anche se fossi immortale? > domandai
< Anche se fossi una strega ! ti amo amore > una strega no ma una creatura immortale si. Forse dovrei parlare ora...forse dovrei...
Ma alcuni rumori ci fecero sobbalzare. Tutta la mia famiglia era entrata in casa.
< Renesmee sorellina che combini? >
< Niente Alice, proprio niente.> Mia zia aveva il volto preoccupato. Cosa aveva visto?
< Buona sera a tutti > Disse Lele. Tutti ricambiarono il saluto. Ancora non mi ero ripresa dall'intrusione.
< Allora avete finito di cenare? > chiese zia Rosalie.
< Si > dissi io.
< Bene, allora partita a Monopoli? giochiamo a coppie almeno possiamo giocare tutti. >
< Si sarà divertente.Perfetto, allora rispettiamo le coppie anche nella vita. > Emanuele arrossì e io con lui.
< Emmett sta attento che Rosalie se perde ti riduce ai lavori forzati >lo canzonò papà. Beccati questa zio.*Grazie papà*
Giocammo per quasi due ore e io ed Emanuele eravamo il re e la reggina del monopoli. Si vede che ci sapeva fare con le compravendite.
Alla fine della serata, dopo che si fù congedato da tutti, lo accompagnai alla macchina.
< Mi sono divertito stasera con te e la tua famiglia >
< Grazie Amore > abbassai lo sguardo per la vergogna.Ma lui mi abracciò e mi strinse, mi alzò il mento per costringermi a guardarlo negli occhi.
< Ti prego non vergognarti ! Anche tu sei il mio amore >
Mi baciò come non aveva mai fatto, sentivo che mi desiderava quanto io desideravo lui. Ma si staccò e dopo avermi lasciato un bacino sulla fronte si mise in macchina .
Entrata in casa cercai la zia Alice < Zia perhè ci hai interrotto ?>
< Renesmee era necessario che lui conoscesse la nostra famiglia senza pregiudizzi per poter accettare tutto di te >
< Tranquilla gli abbiamo fatto una buona impressione e... Renesmee ti ama veramente ! > Mi disse papà.
Stanca morta salii in camera e mi buttai sul letto. Domani sarebbe stato un altro giorno.



Angolo scrittrice:
Ma allora vi piace la mia ff o no?
ricevo pochi commenti e mi dispiace perchè così non riesco a capire se scrivo cose che vi piacciono o no e quindi modificare qualcosa?Nello scorsocapitolo vi avevo domandato quale sarebbe per voi il posto migliore dove i due piccioncini si amino! Sono aperta a suggerimenti!!!!
Bacini Mapi

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Capitolo 10
*** Ti amo e ti amerò per sempre... ***


ti amo e ti amerò per sempre Allora ,nuovo capitolo. Pronti ? via.....

Reneesmee:

Oggi sarebbe stato il grande giorno. Il mio amore doveva sapere la verità, doveva sapere cosa in realtà io fossi. Ci sarei riuscita, lo avrei fatto.
Ancora nel mio letto cercavo di trovare il modo migliore per poter dire al mio angelo tutto! Quali sono le parole migliori per confessare ? Amore mio ti amo ma sono una mezza vampira concepita prima che mia mamma diventasse vampira come il resto della mia famiglia? Si così sviene e poi scappa.
Il trillo del mio telefonino mi fece sussultare,un messaggio: "Buon giorno principessa ti aspetto all'università mi manchi ti amo" premetti il tasto rispondi e scrissi:
"Mi manchi anche tu. Oggi ti devo parlare. Ti amo tanto! Reneesmee."
Ecco adesso era fatta, lui sapeva che gli dovevo parlare quindi non sarei potuta tornare indietro. Mi alzai, mi preparai, e scesi a fare colazione.
< Allora hai deciso? > mi chiese zia Alice.
< Si , ho deciso. >
< Lo vedo. Vuoi che ti dica cosa succederà? >
< No, non voglio sia quel che sia. Il fatto che lo amo non cambierà. > le risposi.
< Tesoro mio, qualsiasi cosa accada ricordati che noi ti vogliamo bene e che saremo qui ad aspettarti! > mi disse mio padre abbracciato a mia madre.
< Grazie papà! Vi voglio bene! >
Uscii di casa presi la macchina e mi diressi all'università.Posteggiata la macchina cercai Lele con gli occhi. Lo trovai appoggiato ad un albero che mi fissava! Lo raggiunsi , lui era un pò freddo forse allarmato dal mio messaggio.
< Emanuele! >
< Ciao Renesmee > il mio nome pronunciato così mi fece venire i brividi.
< Allora mi volevi parlare? > mi disse in modo altrettanto freddo.
< Si, ma perchè mi tratti così male ? >
< Dai non fare la finta tonta... >ma cosa gli prende?
< Davvero amore non ti seguo.. >
< Amore? mi prendi in giro? mi vuoi lasciare e mi chiami amore? > ma è pazzo?
< Io ti voglio lasciare? Ma chi te lo dice ? >
< Il messaggio... >
< Ma nel messaggio oltre a dirti che ti volevo parlare c'era scritto che mi mancavi e che ti amo e tu invece di vedere le cose esplicite leggi tra le righe le cose implicite? Ma ti sembra normale? Io non ti voglio lasciare. >
< Davvero non mi vuoi lasciare? >
< Amore mio no! > Gli posai una mano sulla guancia e gli faci una carezza. Quasi d'istinto mi afferrò per un braccio mi attirò a se e mi strinse forte. Mi baciò con premura, passione , dolore. Come hai potuto pensare che ti potessi lasciare...
< Io non potrei mai vivere senza te, stiamo insieme da pochissimo , ma è come se ti amassi da sempre. Io ho non mai provato per nessuno quello che provo per te. Forse
dopo quello che ti dirò,forse mi lascerai tu! > gli dissi.
< No ,Amore questo no ! >
< Non fare promesse per favore! Se poi non volessi mantenerle ne uscirei devastata. >
< Mi stai facendo preoccupare. Ma si può sapere cosa mi devi dire? > mi guardai intorno e vidi molti curiosi intenti a osservarci.
< Non qui. Ti va se andiamo alla spiaggetta? >
< Ti porto dove vuoi ! > ci dirigemmo alla macchina e poco tempo dopo eravamo seduti sulla spiaggia occhi negli occhi.
Il peso della mia confessione mi stava schiacciando.
< Tesoro per favore dimmi... >
Presi un profondo respiro e cominciai. < Ti amo Emanuele e nulla di quello che ti dirò potrà cambiare ciò. Ma ci sono delle cose su di me che non sai. Ti ricordi quando ti ho detto che ti amavo più della mia stessa esistenza? >
< Si, certo che me lo ricordo >
< Bene. Non mi sono impappinata con le parole, io ho veramente un esistenza davanti a me. >
< In che senso ? >
< Sto cercando di dirti che sono immortale > Rimase un attimo in silenzio.
< Non capisco
.Cosa vuoi dirmi? >
< Sto cercando di dirti che sono una mezza vampira! > ecco l'ho detto. Il peso che angosciava il mio petto era scomparso anche se adesso veniva il momento peggiore: la sua reazione.
< Cosa sei? >
< Si, una mezza vampira. Mi nutro di sangue animale per non essere un mostro ma riesco a sopravvivere anche con il cibo umano. A differenza dei vampiri dormo, il mio cuore batte ed la mia temperatura corporea è poco più alta della tua e sono immortale. > La sua espressione era indecifrabile,immobile mi guardava negli occhi.
< Ma come è possibile? >
< Mia mamma è rimasta incinta di mio padre, un vampiro, da umana .Mi ha concepito da umana ma il parto non è stato affatto facile, infatti, per salvarle la vita l'ha dovuta trasformare in vampiro. I miei genitori si chiamano Bella ed Edward. >
I suoi occhi parlavano per lui, facendosi due calcoli aveva capito di chi stessi parlando.
< Ma ...ma ...non sono i tuoi fratelli? >
< No amore mio perdonami se ti ho mentito, anche se non del tutto perchè mia mamma si chiama Isabella ma si fa chiamare Bella e mio padre si chiama Anthony di secono nome. >
< E loro ..loro..sono... >
< Vampiri? Si . Ma noi non ci nutriamo di sangue umano. Io e la mia famiglia ci definiamo vegetariani. Per sopravvivere ci nutriamo di sangue animale. >
< Non ci credo. Sto sognando > Improvvisamente mi lasciò le mani e si alzò di scatto.
< Emanuele ti prego perdonami e capiscimi. Prima che ti incontrassi io non sapevo cosa fosse l'amore. Non avevo un posto in questo mondo, mi sentivo diversa e inutile. Ma poi sei arrivato tu ,amore mio, e io sono rinata. Sono diventata una donna, tu mi hai fatto sentire amata e desiderata come una donna e non potevo non dirti la verità. >
< Ma perchè non me lo hai detto subito? >
< E quale sarebbe stata la differenza. Io ti ho amato dal primo istante e per me niente può cambiare ciò >
< Per te no ma per me si > Eccole le parole che mai avrei voluto sentire.
Sussurrando gli chiesi< Te ne vuoi andare ? >
< Si >adesso il mio cuore era solo polvere...
< Allora vai ! >
< E tu? > ma come fai a preoccuparti ancora per me?
< Non ti preoccupare chiamo mio padre. > e senza dire niente mi voltò le spalle e se ne andò.


Lele :
Non volevo lasciarla li ma dovevo andarmene, non avrei resistito ancora a lungo. Ma come aveva fatto a non dirmi nulla? E io come avevo fatto a non accorgermi di nulla? La sua famiglia era troppo perfetta , tutti troppo belli per essere veri. Infatti non lo sono, loro sono vampiri.
Sono uno stupido ,ma che ho fatto , perchè l'ho lasciata lì io la amo. Ma sono troppo confuso adesso per poterci capire qualcosa. Mi scoppia la testa, ero tremendamente arrabbiato ma non con lei ma con me stesso, se lei era una mezza vampira che cosa avrei potuto fare io? Lasciarla? Andarmene via?
Dirle che sarebbe stato come se non fossi mai esistito.... Ma io soffrivo a tutte quelle ipotesi. Il mio cuore si rifiutava di acconsentire anche ad una sola di quelle opzioni.
NO,non ci sarei mai riuscito ad andarmene, non ce l'avrei mai fatta. Mi conosco, sono più testardo di un mulo e quando mi metto in testa qualcosa è difficile che io non segua la mia decisione e purtroppo o per fortuna non sono così forte. Io la amo. La amo da morire. Ma è proprio questo il punto sarei disposto a morire per lei? Lo so che lei non me lo ha chiesto , ma per stare insieme io la vedo come unica soluzione. Io continuerò a vivere crescere ed invecchiare. Ma lei ? Bella ed eterea per il resto della sua esistenza.Dovevo stare un pò solo a riflettere.

Renesmee.
Ero disperata,non facevo altro che piangere. Il mio angelo mi aveva voltato le spalle e mi aveva lasciata. Adesso cosa mi restava, che cosa avrei mai potuto fare, non mi riesco nemmeno a immaginare senza di lui. Ma perchè mi è capitato tutto questo? E adesso mi trovavo sola in quel posto, dove ogni cosa mi parlava di lui, se alzavo gli occhi al cielo rivedevo i suoi occhi innamorati, se guardavo il mare mi ricordavo di lui bello come il sole venirmi incontro.Adesso tutto mi sembrava vuoto, nessuno mi avrebbe potuto dare quello che lui si è portato via,il mio cuore resterà per sempre suo. Non c'era niente che riuscissi a fare, niente che mi andasse di fare,non c'era niente da vedere. restai su quella spiaggia deserta non so per quanto tempo, non mi andava niente. Ma poi ripensai alla mia famiglia, a ciò che gli avevo promesso, loro non si meritavano di soffrire per causa mia. Bastava la mia di sofferenza, bastavo io a torturarmi. Presi il telefonino composi il numero dell'unica persona che avrei voluto al mio fianco e premetti il tasto chiamata.
< Papà sono io > Dissi al telefono in lacrime.
< Tesoro che è successo? >
< Se nè andato papà. Mi vieni a prendere? >
< Dove sei? >
< Alla spiaggetta! >
< Arrivo, non ti muovere di lì !!!! >e riagganciò.


Angolo scrittreice:
Oggi non ho note in particolare da scrivere. Spero vi sia piaciuto.
Al solito, recensite e grazie a tutti quelli che mi seguono. Bacini....

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Capitolo 11
*** Dolore... ***


doore... Renesmee:


Papà e mamma arrivarono in meno di un quarto d'ora. Io ero distesa sulla spiaggia ancora in lacrime.
< Tesoro mio, quanto avrei voluto risparmiarti tutto questo. > Mio padre mi abbracciò con amore e mi strinse a se. Io mi attaccai a lui come quando un naufrago alla deriva trova un tronco e vi si attacca con tutta la forza che ha perchè capisce che è quella la sua ancora di salvezza.
< Mamma cosa farò adesso ? >
Lei mi accarezzò il volto < Non ti preoccupare amore, tutto passerà. >
< NO, mi sento devastata. Non mi riprenderò! > a quelle parole mio padre mi strinse più forte.
< Si , invece. Ci siamo noi. La tua famiglia , sarà sempre con te e vedrai che piano piano ti sentirai meglio. > disse mamma.
< Ma è andato via ! Non ne vuole più sapere di me! >
< Renesmee rifletti un attimo. Sarebbe stato meglio non incontrarlo e non amare? > aggiunse mio papà .
< No , questo mai. > Prima ero imprigionata in quella dimensione di vuoto, ora lui mi aveva riportata alla vita anche se al momento stesso condannata. Ma anche se affranta dal dolore non avrei rinunciato a un secondo di vita passato con lui. Solo adesso comprendevo le parole di mia madre fino in fondo , quando affermava che se fosse tornata indietro non avrebbe cambiato una virgola.
< Allora piccola mia, tranquilla ora ti sembra tutto buio, ma vedrai ti aiuteremo ad riavere la luce. > concluse mio papà.
Mi dovevo fidare delle sue parole, dovevo e volevo credergli anche se il dolore al petto in quel momento era straziante. Mio padre mi prese in braccio e iniziò a correre stringendomi a se, come l' oggetto più prezioso posseduto, con mia mamma al suo fianco. Tanta era stata preoccupante la mia telefonata che non avevano preso neanche la macchina.
Arrivati a casa, sentii zia Alice venirmi incontro < Nipotina mia, mi dispiace! >.
La nonna stava peggio di lei a vedermi in quello stato. Mio padre mi portò nella loro stanza , mia madre mi spoglio mi fece fare un bagno caldo ,forse per farmi tranquillizzare, e poi come quando ero piccola mi fecero coricare tra di loro. Mia mamma abbracciava me e mio papà abbracciava entrambe. Cullata da entrambi i miei genitori sprofondai nel mondo dei sogni, anche se speravo di non sognare affatto, volevo stare quelle poche ore in pace senza il peso angosciante che in quel momento non mi faceva vivere.

Edward:
< Ecco si è addormentata! > disse Bella.
< In cosa abbiamo sbagliato ? > dissi senza fiato.
< In niente Edward ! >
< In qualcosa si invece. Guardala è distrutta! > non facevo altro che stringerla e guardarla, e vedere lo stato in cui era mi uccideva.
< Edward , non è colpa nostra. Lei aveva il diritto di amare, restare scottata, e vivere la sua vita. >
< Forse abbiamo dato troppa fiducia a quel ragazzo? >
< No, lui la ama di questo ne sono sicura. Sarà confuso e spaventato. Ma sono sicura che capirà cosa ha fatto. > Forse aveva ragione lei ma con mia figlia ridotta così tra le mie braccia mi riusciva un pò difficile crederle.
< E poi non ci ha raccontato tutto! Non sappiamo cosa le abbia realmente detto... Era troppo sconvolta per parlare . O tu lo hai visto nella sua mente? >mi chiese Bella.
< No, ho solo letto la sua disperazione! >
< Bene, allora confidiamo in quel ragazzo e nella nostra prima impressione . Se non ritornasse la aiuteremo noi. Ritraslocheremo se sarà necessario. > Si, è quello che avremmo fatto se non fosse tornato da lei. Ce ne saremmo andati. Tutto pur di risollevarla.
< Si sta agitando nel sonno. Forse dovrei chiedere a Jasper di tranquillizzarla almeno per farla riposare? >
< Si,amore mio ,hai ragione chiamiamolo e lasciamolo con lei. >
< Jasper ! > Sussurrai sicuro che potessi sentirmi. Subito sentii bussare alla porta.
< Eccomi Ed! Vuoi che resti io con lei? >
< Si per favore, almeno nel sonno vorrei che fosse tranquilla. >
Mio fratello prese il mio posto abbracciandola ed usando il suo potere su di lei, subito smise di agitarsi.
< Bene, però non lasciarla sola, se vuoi scendere chiamaci che ti sostituiamo. >
< Tranquillo Ed, è anche un pò mia figlia. > Si Renesmee era sempre stata la piccola di casa. Ognuno dei miei fratelli aveva un ruolo preciso ed importante nella sua vita.
Presi per mano Bella e scendemmo nel salone.
< Come sta ? > mi chiese mia madre.
< Dorme tranquilla ora con Jaz ! > risposi.
Alice era seduta sul divano e nella sua mente vedevo una gran confusione.
< Alice che cos'è ? >
< Non lo so , sto provando a capire cosa Lele deciderà, ma è ancora troppo confuso. > mi rispose.
< Carlisle dopo potresti visitarla? Credo che fisicamente stia bene, ma vorrei anche il tuo parere. >
< Certo figliolo dopo le darò un occhiata > acconsentì senza remore.
< Come possiamo aiutarla? > mi chiese Rosalie.
< Lo so io. Portiamo qui Emanuele e torturiamolo. > Per un momento presi in considerazione la proposta di Emmett se non avrebbe fatto peggiorare l'umore di mia figlia.
< In nessun modo. Solo standole vicino > Rispose Bella, che in quel momento era più saggia di me.
< Vado a prepararle qualcosa da mangiare, quando si sveglia avrà fame! >
< Grazie mamma > disse Bella.
< Dovremmo farci raccontare tutto! > propose Emmett.
< No , lo farà lei quando si sentirà pronta! > Questa era l'unica cosa di cui ero certo.

Renesmee:

Lentamente aprii gli occhi. Mi sentivo abbracciata, sentivo un respiro fresco sul mio collo,ma non erano i miei genitori lo sentivo dall 'odore. Mi voltai lentamente e mi trovai un paio di occhi color dell'oro guardarmi. Zio Jasper mi stava stringendo a lui e io mi sentivo calma e tranquilla ma sapevo che dipendeva solo dal suo potere, nonostante questo non potei far a meno di piangere.
< Shh. shh... Bimba non piangere >
< Ma zio se ne andato. > Nel frattempo tutta la mia famiglia entrò nella stanza dei miei genitori.
< Te la senti di raccontarci tutto! >Mi chiese.
Anche se parlarne mi faceva male , dovevo parlarne,mi dovevo sfogare. < Si zio, ne ho bisogno!Vi racconterò tutto. > e quindi cominciai a parlare.
Dopo almeno un ora che parlavo e piangevo < Ecco e questo è tutto! Mi ha voltato le spalle e se n'è andato! >
< Ma come ha potuto lasciarti lì ? > chiese zia Rose.
< No, zia l'ho mandato via io. Fino all'ultimo si è preoccupato di me, ma non voleva stare più li con me e quindi l'ho lasciato andare >
< Ma Renesmee ,se non ho capito male ,non ha detto che non ti vuole. > mi disse zia Alice.
< No,ma il fatto che se ne sia andato non mi dovrebbe bastare zia ? >
< No Renesmee >
< Tu avevi previsto che finisse così? > le chiesi.
< No io ho visto solo che se ne sarebbe andato,ma non che ti avrebbe abbandonato, infatti la mia visione si è avverata. >
< Che vuoi dire che tornerà? > In un attimo il mio cuore, che ormai non sentivo più, ebbe un sussulto.
< Non riesco a vedere ancora è molto confuso. >
< Quindi deve decidere ancora? >
< Si,amore mio non disperare. >Ma potevo stare aggrappata a quella speranza? Alla speranza che mi amasse nonostante tutto?
< Certo che devi sperare > Mi rispose mio padre.
< Per favore però zia non dirmi cosa deciderà.Lo devo sentire con le mie orecchie altrimenti non crederò. >
< Come vuoi! >mi promise zia Alice.
< Vorrei restare un pò sola. >dissi.
< Ma , tesoro non vuoi mangiare? > cara nonna Esme .
< Dopo nonna. Ti prometto che scendo tra un pò . >
< Andiamo. > mio padre esortò tutti a lasciare la stanza.
Ero sola adesso. E il mio amore mi mancava più di ogni altra cosa . Mi accorsi che sul comodino vi era il mio telefonino, lo presi incerta se scrivergli un messaggio o no.
Ma ormai cosa avevo da perdere?Dovevo fare un ultimo tentativo, dovevo provare. " Amore mio,perdonami se puoi, ma sappi che quello che abbiamo provato insieme era tutto vero.Ti amo. Tua per sempre. Renesmee." Si così può andare, invio e adesso avrei dovuto solo aspettare.
Mi alzai e scesi sotto a mangiare,non volevo far preoccupare la mia famiglia più del dovuto.


Lele:
Me ne stavo in camera mia con le cuffie del mio mp3 nelle orecchie per non sentire niente, sperando di non riuscire a sentire neanche i miei pensieri. Ma purtroppo le parole di Renesmee mi rimbombavano nella mia mente: "Sono una mezza -vampira,nella mia famiglia invece sono tutti vampiri. "
Ma come faccio a passare sopra a questa cosa! Forse non devo passarci sopra ma accettarlo ed andare avanti, tornare da lei.Poi il mio telefono si illuminò:

" Amore mio,perdonami se puoi, ma sappi che quello che abbiamo provato insieme era tutto vero.Ti amo. Tua per sempre. Renesmee."
Ecco,sono ufficialmente un cretino. Anche io la amo,ma cosa mi passa per la testa,io non posso starle lontano,non riesco a vivere senza di lei. Ma ancora troppi ma e se mi ronzano in testa. Cosa devo fare? Cosa?

Angolo scrittrice:
Allora ecco un altro capitolo....
Qui a siracusa c'è un temporale e devo spegnere il pc prima che mi esplode...
Fatemi sapere che ne pensate...Bacini....

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Capitolo 12
*** Riconciliazione... ***


riconciliazione. Renesmee:
Era passati tre giorni e Lele non si era fatto ancora ne sentire ne vedere.Avevo bisogno di uscire,avevo bisogno di prendere un pò d'aria,infatti non presi neanche la macchina , uscii di casa mi chiusi la porta alle spalle,e cominciai a correre. Lasciai che il vento e il sole mi accarezzasse il viso, corsi per non so quanto tempo,mi sentivo rinascere,sentivo tutta la mia angoscia scivolarmi da dosso almeno temporaneamente.
Senza neanche accorgermene mi ritrovai nella spiaggetta. La osservavo dalla scogliera con malinconia, ricordandomi tutto quello che avevo vissuto. Presi un pò di rincorsa lasciai che tutta la mia forza fluisse nei miei muscoli e spiccai un salto, mi bastarono solo due salti per raggiungere senza sforzi la spiaggia,avevo calcolato bene la prima volta che ero venuta con lui.
La nostra spiaggetta era più bella che mai, il mare bagnava e sfiorava la sabbia con le onde. Me ne stavo seduta nel bagnosciuga con i piedi in acqua, quel contatto fresco mi faceva bene e mi tanquillizzava per quanto fosse possibile. Sentii un rumore alle mie spalle, mi voltai di scatto e senza neanche accorgermene una lacrima mi rigò il viso.
Emanuele. Il mio amore. Il mio unico amore era li e mi tendeva le braccia. Senza poter resistere a quell'invito mi alzai e con la mia velocità lo raggiunsi in meno di un secondo. Gli piombai addosso forse con troppa forza e cademmo a terra, io sopra di lui.
< Ops. > Fu l'unica cosa che riuscii a dire.Lo sentii ridere, lo aiutai a metterci seduti e lo fissai negli occhi,quanto mi erano mancati quegli occhi,quanto mi era mancata la sua pelle,il suo sorriso. Io stavo ancora piangendo e mi accarezzò,catturò una lacrima e asciugò le altre, mi sussurò
< Non piangere,amore mio non piangere , sono stato uno stupido e mi sono maledetto ogni istante per averti lasciata qui da sola, per averti lasciata.Non mi importa niente,te l'ho detto potresti essere anche una strega ma io ti amo e niente cabierà questa cosa! >
< Tesoro mio mi sei mancato tantissimo, ho temuto veramente che non mi volessi più ! >
< Per un attimo,Renesmee è stato così, mi dispiace dirtelo,ma non mi rassegnavo a quello che mi avevi detto. Non ho mai creduto ai vampiri e a tutte le creature soprannaturali, ma poi scopro che non solo esistono ma che la donna che amo è una di loro.
Puoi perdonarmi? >
< Sei tu che mi devi perdonare.Ma dovevi sapere la verità, io non volevo mentirti più,ti amo troppo per nasconderti la mia natura! >
Se questo è un sogno per favore non savegliatemi. Si sdraiò sulla sabbia mi fece stendere su di lui e la sua mano scivolò dalla mia faccia alla mia vita mi strinse a lui .
Gli immobilizai il volto con le mie mani lo guardai negli occhi e posai le mie labbra sulle sue, quel contatto era dolce, delicato,intimo,forte. Ne desideravo sempre di più,desideravo lui sempre di più.Lasciai che la sua lingua disegnasse il contorno delle mie labbra,poi feci la stassa cosa, mi sentivo felice, eccitata e allo stesso tempo spaventata. Io non avevo mai baciato nessuno figuriamoci fatto l'amore. Poi si fermò, forse aveva sentito la mia insicurezza.
Tutto ad un tratto mi chiese < Renesmee cosa è stato? >
< Cosa è stato cosa? >
< Ho visto delle immagini nella mia testa di noi due che facevamo l'amore. > No, non ci posso credere ero così distratta che gli avevo inviato una visione, avevo perso così tanto il controllo che non ero riuscita ad arrestare il mio potere, mamma mia che imbarazzo.
< Scusa, sono stata io. Scusa amore,sono imbarazzatissima. Non mi sono controllata. >
< Ma cosa hai fatto di preciso! ? >
< Vedi, io ho un dono. Riesco a far fluire le immagini dalla mia mente alla mente delle persone che tocco. >
< Ma lo lo fai sempre o lo controlli ? >
<
Questo potere è controllato dalla mia volontà, che a quanto hai capito, prima era nulla.
> aiuto, ci mancava solo questa.Rise di gusto a quellemie parole. Certo tu ridi io tra un pò esplodo per l'imbarazzo.
< Amore mi racconti tutto su di te?Voglio sapere tutto senza nessuna omissione. > Mi sembrava una richiesta ovvia, glielo dovevo dopotutto quello che avevamo passato.
< Allora. Nella mia famiglia sono tutti vampiri. Ma noi non siamo come gli altri vampiri,noi non vogliamo essere dei mostri ,non ci nutriamo di sangue umano ma di sangue animale. S e c'è qualcosa che non ti torna fermami e domanda pure. ok? >
< Si , fino ad ora tutto chiaro! >
< Mio nonno Carlisle è il capo famiglia. Lui ha creato tutti tranne mia mamma Bella,Jasper ed Alice! Lui fu trasformato per sbaglio, odiava la sua natura, il mostro che era diventato, quindi scelse di nutrirsi di sangue animale. Con anni di sacrifici ed autocontrollo mio nonno è riuscito ad diventare dottore e fu così che conobbe mio padre Edward. Era il 1918 e mio padre stava morendo di spagnola,una febbre contagiosa che portava al delirio e alla morte. Così spinto da alcuni motivi e dal fatto che mio padre era in fin di vita lo trasformò! >
< E come? >
< Mordendolo. Oltre a essere bellissimi, essere dotati di sensi e forza impareggiabili, per immobilizzare le prede possediamo un velono che fuoriesce quando addentiamo la preda! >ora scappa. < Hai paura di me? > E adesso se mi avesse risposto di si cosa avrei dovuto fare?
< No, sono qui mi fido di te! Ti amo so che mi ami e non mi faresti mai del male > Tirai un sospiro di sollievo.
< é così veramente. credimi.... >
< Continua ti prego >
< Si. Fece la stessa cosa con sua moglie Esme e con Rosalie, erano entrambe in fin di vita. Negli anni poi Rosalie trovò Emmett che era stato quasi sbranato da un orso e se ne innamorò, lo portò dal nonno e lui ltrasformò anche l'ultimo dei suoi figli. Per Alice e Jasper è stato un pò diverso. Loro erano già vampiri quando si unirono alla mia famiglia. Mia zia ha un dono anche lei. Vede il futuro, riesce a vedere la strada che decide di prendere la persona, quindi vide mio zio Jasper nelle sue visioni,sapeva che sarebbe diventato il suo compagno e così è stato. Poi ha visto che esisteva un modo per poter sfuggire alla loro natura e quel modo era la famiglia Cullen e così si unirono a loro diventando una vera famiglia. >
< Ma tua madre allora come è diventeta una vampira? >
< Mamma e papà si sono conosciuti a scuola, non molti anni fà. Si sono immamorati ma lei era umana e per nulla al mondo mio padre avrebbe rinunciato alla sua mortalità.Ma lei testarda e cocciuta era riuscita a convincerlo,anche perchè restare umana per lei era una sfida continua. Dopo il matrimonio l'avrebbe trasformata ma poi in viaggio di nozze lei restò incinta contro ogni previsione, perchè non è molto normale che un umana resti incinta di un vapiro. La gravidanza fù dura da portare a termine, mia madre ha rischiato la sua vita ogni giorno per poter avermi ed era quasi morta poichè il parto era stato molto violento, se non fosse stato per mio padre che la trasformò appena in tempo. ... Io sono mezza vampira per questo, ho ereditato la parte umana da mia mamma e la parte vampiresca da mio papà. >
< Ma tu e tua zia siete le uniche a possedere un dono? >
< No, mio zio Jasper è empatico, riesce a sentire le emozioni altrui e manipolarle, mamma è uno scudo cioè riesce ad esssere immune ai poteri che riguardano la psiche, tranne con me, e papà legge nel pensiero. >
< Cosa? tuo padre mi ha letto nel pensiero? >
< Si, in verità si, ma tranquillo molto spesso non invade la mente degli altri per una questione di privasy. Anche se con te non ha tenuto fede a questo suo proposito! > risi divertita lui invece un pò meno mi disse < Tuo padre mi ha frugato nella mente? >
< Si ma ti prego capiscilo, sono la sua unica figlia ed ha dovuto soffrire per avermi e proteggermi, quindi è un pò protettivo! >
< No, amore mio non hai capito, quando avremo una figlia sfrutteremo fino all'osso il suo potere per sapere cosa penserà il ragazzo che ci presenterà come suo fidanzato! > restai pietrificata voleva dei bimbi da me!
< Vorresti dei figli da me!? >
< Io voglio tutto da te, so che qualsiasi cosa venga da te sarà stupenda ! > mi sentii invadere dalla gioia e dalla tristezza contemporaneamente.
< Che c'è amore? tu non vuoi dei figli da me? >
< Non è questo,
i o non so se possiamo avere dei bambini. Io sono unica come creatura e quindi non sappiamo se ho questa possibilità >
< ah. Ok , mal che vada li adotteremo! > Mamma mia quanto lo amo,non solo non mi odiava per il fatto che non potessi dargli figli ma anche sarebbe disposto ad rinunciare a questa possibilità.
< Renesmee mi mosrti il tuo potere? > Presi il suo viso fra le mani, lo guardai negli occhi e lasciai che le immagini fluissero dalla mia mente alla sua.
L'immagine del nostro primo incontro, dei nostri scontri, delle nostre chiaccherate, delle nostre risate, dei nostri baci, delle nostre carezze, di quanto mi fosse mancato e infine di quanto lo amassi e di come mi ero sentita quando lui mi era apparso tendendomi le braccia,poi gli inviai un pensiero "Ecco amore mio ora sai tutto, tutto quello che c'è da sapere,sai quanto ti amo e quanto . Interruppi il contatto e lo guardai. Era un pò sconvolto, ma sapevo che le stesse mie sensazioni erano state le sue.
Estasiato mi supplicò < Ancora ti prego è così intimo,così piacevole sentire cosa pensi. > Lo accontentai subito mostrandogli come mi ero sentita in quel parcheggio quando mi aveva regalato le rose e di come quando mi ero persa nei suoi occhi il giorno che mi era venuta a prendere per andare alla festa. Di come desideravo che lui mi toccasse e mi baciasse. Ma per imbarazzo non riuscii ad andare avanti. Mi vergognavo troppo a mostrargli quelle immagini.
< Ti prego non vergognarti! >
< è solo che prima di te io non avevo neanche baciato un uomo e quindi tutte le sensazioni che provo sono nuove e mi imbarazzano! >
< No amore mio io ti amo e anche io ti desidero più di ogni altra cosa al mondo e poi.. . > Lasciò la frase in sospeso
< E poi cosa? >
Mi scompigliò i capelli e aggiunse < Ricordati la promessa, niente timidezza. Da questo momento in poi solo e sempre verità >
< Te lo giuro. Non ti mentirò o nasconderò niente. Ma vale anche per te. Se in un momento hai paura di me , o qualsiasi cosa pensi me lo dirai. >
< Te lo giuro ! >
Restammo sulla spiaggia abbracciati a coccolarci per non so quanto tempo.



Angolo scrittrice:
E riconcilazione è stata! Spero di non avervi deluso!



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Capitolo 13
*** Conosciamo la suocera... ***


conosciamo la suocera.... Emanuele:


< Emanuele, come facevi a sapere che ero qui ? >
< Non lo sapevo , il mio istinto mi ha guidato qui, mi ero solo messo in macchina per fare una passeggiata e poi mi sono ritrovato qui, ti ho vista dalla scogliera e ho capito tutto! >
he buffo quello che è capitato a me.Cosa hai capito ? >
< Che ti amo troppo per poter rinunciare a te, ed il resto è passato in secondo piano !> grazie amore mio , grazie per avermi capito ed aspettato.
< Dovresti tornare a casa, i tuoi si potrebbero preoccupare! >
< No, preoccupare no,zia Alice avrà visto e li avrà avvertiti. Ma sul fatto di tornare a casa si ,ho fame e muoio dalla vogia di dirgli che mi ami! >
Risi. < Ok allora andiamo! Hai la macchina? >
< No,veramente sono venuta di corsa! > cosa ?di corsa?
< da casa tua a qua? > avevo la faccia sconvolta
< Si, cose da vampiri .Un giorno ti mostrerò ! > ridendo e baciandoci risalimmo la scogliera per poter infilarci in macchina ed andare a casa. Ero l'uomo più felice al mondo.

Finalmente mi sentivo in pace con me stesso, finalmente ho il mio amore accanto. Quanto mi era mancata in questi giorni, era come se fossi diviso in due , come se il mio cuore non fosse più li dove doveva essere. Mi sentivo al settimo cielo,sono stato uno stupido a pensare di non volerla più , lei è tutto per me , non si può vivere senza ragione di vita, lei è la mia ragione.
Ancora adesso non riuscivo a credere che ci eravamo riappacificati, non mi sembra vero che una creatura così stupenda ed eterea sia mia. Ma questa è una certezza,ormai. Io la sento mia e io so di essere suo, io e lei ci apparteniamo,siamo fatti l'uno per l'altro.
Per questo era meglio non pensare a ciò che stavo per fare, non tutti i giorni si conosce una famiglia di vampiri. Anche se già li conosco, adesso però loro sanno che io so. E poi inoltre i miei suoceri all'anagrafe erano più giovani di me ,almeno al punto della trasformazione.
E poi si sa la prova dei suoceri è la prova del nove. Qui mi finisce come in "Ti presento i miei " il film con Ben Stiller, innamorato follemente della sua ragazza, ma deve necessariamente conquistare la fiducia del padre perfetto. Però Robert de Niro non è un vampiro.Che cosa complicata, mi scoppia la testa. Ma perchè ci sto pensando , avevo detto che non ci volevo pensare! Renesmee sicuramente si accorse della mia agitazione.
< Amore tranquillo!>

< Renesmee ma come faccio? loro sanno che io so! > le dissi.
< Loro sanno anche che io ti amo e che tu mi ami . Sanno che sei la mia felicità e quindi già ti adorano! > che dolce il mio tesoro... ma...
< Ma io resto sempre agitato! > mi prese la mano e me la strinse e non potei far a meno più di quel contatto. Eccoci eravamo appena arrivati , posteggiai difronte la grande casa.
< Pronto? >mi chiese Renesmee.
< No, ma andiamo! > eravamo molto vicini. Mi lasciò un bacino sul naso e si apprestò a scendere dalla macchina.
Tutta la famiglia ci stava aspettando in salotto. Appena entrati Bella ed Edward corsero incontro a Renesmee e l'abbracciarono con un tale trasporto che mi sentii in imbarazzo nel guardarli, erano sicuramente una famiglia molto unita.
Si allontanò da loro mi strinse in un abbraccio e poi disse < Mamma ,papà io e Lele stiamo insieme! > al mio amore gli brillavano gli occhi.
Alice e Rose si alzarono insieme di scatto e iniziarono a saltellare nella stanza, Emmett mi diede una pacca sulla spalla e solo lui sa quanto si stava trattenendo, lui era quello che più mi intimoriva visto la sua stazza. Esme mi abbracciò e carlisle mi strinse la mano e sinceramente mi disse < Benvenuto in famiglia! >
< Bella , Edward, io amo vostra figlia . Lei è la persona più speciale che io conosca. Vi prego di scusarmi se inzialmente mi sono comportato così. > Dovevo dirglielo, dovevo scusarmi con loro, sono stato imperdonabile.
Bella mi si avvicinò < Emanuele noi non dubitiamo del tuo amore per lei. Ma saprai starle accanto e renderla felice? >
< V
i giuro che l'amerò per sempre > Era quella la mia promessa. Io l'avrei amata per il resto dei miei giorni, che fossero stati eterni o no. Alice mi guardò per un attimo strano, ma poi distolse lo sguardo.
< Papà non dici niente? > aiuto ora mi fa fuori.
Edward rise, a già legge nel pensiero! < Non ti preoccupare, Emanuele! >
< Grazie Edward ! > dissi.
< Ehi voi due, che è successo? > chiese Renesmee.
< Niente tesoro . Sono contento per voi. Avete la mia benedizione. >Si legò a sua moglie e le schioccò un bacio sulla fronte. Erano veramente una bella coppia e Renesmee gli somigliava molto. I capelli erano dello stesso colore dei capelli di Edward ma i boccoli erano di Bella e anche gli occhi almeno la forma perchè il colore era differente . In effetti ora che ci facevo caso avevano tutti gli occhi color dell'oro tranne Renesmee. Chissà perchè?
< Il colore dei nostri occhi è dato dalla nostra alimentazione, per così dire. Invece gli occhi di mia figlia sono gli stessi della mamma prima della trasformazione, i suoi non cambiano. > Edward aveva sentito la mia muta domanda e aveva risposto.
< Cosa papà ? > disse il mio angelo.
< Niente tesoro , Emanuele si stava chiedendo il perchè dei nostri occhi. > chiarì suo padre.
Carlisle era un uomo molto educato e premuroso.
< In verità si. Scusate la mia curiosità, ma come fate ad uscire alla luce? > mi sentivo ridicolo!
< Il sole non ci fa sciogliere come tutti credono. Sono solo leggende, noi al sole brilliamo, per questo non usciamo ,solo perchè si vedrebbe la nostra diversità! > mi rispose. Brillano?
< Si, un giorno magari te lo mostreremo... > mi informò Edward.
< Vi sono altre leggende? > chiesi.
< Niente aglio, ne crocifissi ne paletti d'argento! > Emmett era quasi euforico.
< L'aglio non vi fa niente? > ero scioccato, quante stupidagini c'erano in giro.
< Puzza ma non ci fa assolutamente niente! > Jasper finalmente parlò, lo aveva fatto così poche volte. Lui controllava gli umori, sicuramente all'inizio si sarà sentito schiacciare dalla mia apprensione. Poi un' altra domanda mi venne in mente < Ma come fate ad avere i vostri doni? >
Questa volta fu Carlisle a parlare
< Questo si nota molto Carlisle >
< Grazie Lele. >
Adesso capivo cosa intendeva Carlisle quando parlava di sua moglie. Esmee era molto premurosa, questo l'avevo notato anche la prima volta che l'avevo incontrata, l'avevo capito da come guardava Renesmee. Adesso sapevo che il mio angelo non era sua figlia, ma il suo modo di guardarla restava invariata.
< Si nonna grazie, io si ! Tu amore? > Renesmee si voltò verso di me.
< Si Esme grazie! > Risposi con grande cortesia.
< Ok ,allora vi preparo qualcosa! > Sparì in cucina e tornò poco dopo con un vassoio con dei panini .
< Vedi Lele -continuò Carlisle -ognuno di noi ha una storia che lo forma e lo aiuta a sostenere la sua eistenza, io ad esempio non mi davo pece per ciò che ero diventato,non volevo sopravvivere a costo di altre vite umane, e quindi ho trovato la soluzione con il sangue animale, prima l'ho accettata e compresa io e poi l'ho insegnata ai miei figli e a mia moglie. Inoltre ho studiato e sono diventato dottore, ho messo la mia esistenza al servizio degli esseri umani. E non l'avrei mai potuto fare se prima non avessi sofferto imparando a controllare la mia natura. >
< Quindi è per te, per i tuoi insegnamenti che voi non siete come gli altri vampiri? >chiesi.
< Si in parte si, loro sanno che io ne resterei deluso anche se continuerei ad amarli infinitamente ! >mentre diceva quelle parole osservava uno a uno i suoi figli con un amore tale che sembrasse travolgerli.
< Cosa si prova quando ti mordono? >Renesmee mi strinse più forte la mano. La mia domanda li lasciò un pò interdetti, ma io volevo saperlo.
Edward mi guardò negli occhi e poi iniziò < è un grande dolore fisico.Per circa tre giorni, è come se fossi preso da un fuoco che ti brucia.Poi ad un tratto il fuoco sparisce e il cuore si ferma, il veleno ha completato la sua trasformazione. >
Quindi un fuoco,un fuoco che ti brucia dentro < E poi? >
< Poi apri gli occhi e vedi tutto come non hai mai visto, senti tutti gli odori come non li hai mai sentiti, è come svegliarsi da un sonno. > Bella forse lo ricordava bene,forse lei lo aveva provato da poco.
< Si Lele mia moglie è la più giovane tra noi è solo 20 anni che è vampira ! > solo vent'anni, per me 20 anni sono tantissimi.
< Quando si ha di fronte l'eternità la concezione del tempo varia. > rispose ai miei pensieri.
< La stessa età di Renesmee ? > domandai.
< Si ,in viaggio di nozze restai incinta.La mia fù una gravidanza un pò strana i,nfatti partorii più o meno un mese e mezzo dopo. Ma il parto non fu dei più semplici e quindi Edward mi ha trasformata,ma ha solo anticipato ciò che avremmo fatto se non fossi rimasta incinta. Renesmee è la nostra vita, il frutto del nostro amore e vederla respirare mi ricorda che quello che abbiamo passato per averla sarei pronta a rifarlo subito! > ed era la verità lo si leggeva nei suoi occhi e in quelli di suo marito. Bella era stata molto coraggiosa.Avrebbe dato la sua vita se fosse stato necessario.
< Renesmee che giorno sei nata? >
< Amore compio gli anni il 10 settembre. Per quanto può essere importante.... > Importante? tutto di lei era importante per me.
mi chiese il mio tesoro.
< Il mio compleanno è il 14 ottobre. Lo stesso giorno del compleanno di mia mamma! >
< Veramente ? che bel regalo le hai fatto! >
< E si,un pò prepotente perchè sono nato una settimana in anticipo. > Ero stato sempre premuroso nella mia vita,avevosempre affrettato le mie scelte. Ma questa volta sentivo che era la volta buona, sapevo che era la strada giusta da percorrere. Lei era la donna che amavo e che mi amava.E sarebbe stato così per tanto tempo.



Angolo scrittrice:
e adesso cosa succederà? vi lascio con il dubbio.
Quale sarà la prossima mossa di Lele o di Renesmee?
Lo scoprirete continuando a leggere.

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Capitolo 14
*** Campeggio? ***


campeggio? Renesmee:
Ormai erano quasi due mesi che io e Lele eravamo diventati inseparabili. Tutto con lui era meraviglioso. L'università andava a gonfie vele, Marta e Matteo erano diventati una coppia, tutto andava benissimo.Mi sentivo felice come non lo ero mai stata.
Tra un pò di giorni sarebbero cominciate le vacanze di Natale e quindi proggettavamo con i miei amici un week-end in campeggio.
< Allora andiamo in campeggio questo fine settimana? > Ci chiese Matteo.
Eravamo seduti al nostro solito tavolo per la pausa pranzo, beatamente stretta dalle braccia di Lele.
< Per me va bene ! Per te tesoro ? > disse Lele.
< Non ci dovrebbero essere problemi! Marta tu? >
< Si dai ci divertiamo un pò e stiamo a contatto con la natura. Si a me va! >
< Allora è fatta organiziamoci e venerdì pomeriggio partiamo ! >
< Matteo ma dove possiamo andare? >
< Renesmee conosco un posto bellissimo non molto distante da qui, l'ho scoperto per caso e me ne sono innamorato ! >
< Ok ci fidiamo. Ma con le tende? >
< Si Lele ! Ci portiamo tutto l'occorrente e cuciniamo li. C'è anche un ruscello e quindi abbiamo anche l'acqua! >
Lele guarda nel mio orologio e si accorge che è l'ora di entrare in aula per lui e per Matteo.
< Matteo dobbiamo andare, si sta facendo tardi. >
< Si ,andiamo. Quindi restiamo che venerdì si parte. La spesa andiamo a farla di pomeriggio io e Marta! >
< Ma io non ho la tenda? > esclamò Marta.
< Alle tende penso io , in America ci davamo spesso al trekking. > Almeno quello era il motivo apparente.
< Bene , risolto. A dopo allora. > Matteo diede un bacio a Marta e poi afferrò Lele sotto braccio per trascinarlo via, visto che mi stava ancora baciando ,e scomparvero all'interno dell'università, lasciandoci sole al tavolo.
< Bene, bene, Renesmee allora non mi racconti niente? > la guardai perplessa!
< Scusa cosa ti dovrei dire? >
< Dai Renesmee con Lele va benissimo , e c'è una tale intimità che sicuramente non mi hai detto qualcosa... >
< Non ti seguo Marta ,onestamente. >
< Insomma l'avete fatto si o no? > cosa? ma è pazza ?
< Marta !!!!!!!! >
< Forza Renesmee, se vuoi ti dico di me e Matteo. Si l'abbiamo fatto. ora tocca a te! > ma perchè era così curiosa!
< ...........mMmmM......... > non riuscivo a parlare per l'imbarazzo.Lei mi guardò male.
< NO , ancora no ! > Risposi infine.
< NO? non ci credo, sembrate in tale simbiosi. > certo che eravamo in simbiosi sapeva tutto di me e non dovevo fingere niente.
< Bè è vero,ma ancora niente! >
< Perchè ? > oooo insomma.....
< Non c'è stata l'occasione. Ecco. >
< Renesmee hai pensato che due notti in tenda potrebbero essere l'occasione? > Certo che ci avevo pensato, mi fa così ingenua.
< Certo che ci ho pensato, ma vorrei solo che non programmassimo niente, perchè sia tutto perfetto e spontaneo. > quella era la pura verità non è dove lo fai ma con chi lo fai. La conversazione cadde li perchè era l'ora di andare a lezione.
Dopo tutto il pomeriggio all'università, finalmente era arrivata l'ora di tornare a casa. Lele mi stava aspettando alla sua macchina.
< Andiamo a casa amore? >
< Si, non ne possò più di stare qui. > Mi diede un bacio sulla fronte e ci dirigemmo a casa mia.
< Siamo a casa!!! > Entrando tutta la mia famiglia ci venne incontro. Mamma e papà, seduti al piano ci fecero un gran sorriso.
< Bentornati -nonna la prima ad abbracciarci- Fame? >
< Si , ma non ti preoccupare ora vado a farli io due panini >
< Non se ne parla,torno subito>
< Allora, campeggio? > Zia Alice la sapeva lunga. Lele ormai abbituato al fatto che lei sapesse tutto prima che noi glielo dicessimo, non ci faceva più caso, tanto che fù lui a risponderle.
< Si Alice, ci siamo organizzati con Marta e Matteo per questo fine settimana ! >
< Bene ma portatevi qualcosa di molto pesante , ci sarà la neve! > grande zia Alice, meglio del meteo.
< Ma qui è difficile che nevichi! > Lele non ci credeva.
< Lele che fai non mi credi? > lo guardò torva.
< Si, si ok ti credo. > e tutti risero.Povero amore mio.
< Papà dove sono le tende? >
mi chiese.
< Due. >
< Ecco il vostro spuntino > Nonna Esme era tornata con dei squisiti tramezzini. Finito di mangiare dissi a Lele: < Amore ti va di fare una passeggiata? >
< Certo ! >
Usciti, fece come per andare alla macchina e a me venne un idea.
< Senti ti va se andiamo a piedi? >
< Si,anche se non sono molto abbituato. >

< Renesmee ti dico che non sono abituato a camminare e tu proponi una corsa ? > non aveva capito.
< No. Corro io tu ti godi il vento. >
< Cosa? mi dovresti portare tu? >
< Si>
< Non se ne parla. >
< Ma sono più forte di te ,di che ti preoccupi? > non capivo io ora.
< No e no>
< Ma perchè ? >
< Non è molto virile da parte mia e in più ho una certa paura. >
< Non avere paura ho dei sensi impareggiabili! > Stava per replicare, ma non lo lasciai fare lo caricai in spalla e cominciai a correre per il bosco.
< No , renesmee ti prego> Ma non lo ascoltavo più. Dopo circa un minuto lo sentii rilassarsi. Io correvo, libera, lasciavo fluire tutta la mia forza ai muscoli e mi beavo del contatto con il suo corpo, entusiasta di dar sfogo a tutta la mia forza.Appena vidi una radura mi ci fermai e lo feci scendere.
< Allora? Come è stato? >
risi.
< Ti abbituerai. > gli risposi.
< Cosa? Non esiste non salgo più, grazie. >
< Lo sai che anche mia mamma disse la stessa cosa . E poi correre con mio padre divenne la cosa più naturale per lei. >
< Forse da vampira? >

< Aiuto, quindi non ho scampo? >
< e no amore, credo proprio di no> aveva la faccia sconvolta, era proprio buffo.
< Lele ti devo dire una cosa ma mi manca il coraggio...> non potevo più fare finta di niente la conversazione con Marta mi aveva un pò turbata.
< L'ultima volta che mi hai detto così, ho scoperto che sei una mezza vampira.Adesso? > mamma mia era proprio traumatizzato.
< Non è un segreto è più una mia paura. >
< Di cosa hai paura amore? >
< Della tua reazione in parte... >
< Non devi, ci siamo giurati di dirci sempre tutto, quindi forza. > Ma io non riuscivo proprio a parlare quindi gli posai le mani sul viso e glielo mostrai.
L'immagine di noi due in tenda che facciamo l'amore.Interruppi il contatto.
< é di questo che hai paura? di fare l'amore con me? >
< No , non proprio.Ho paura che siccome è la prima occasione che siamo realmente soli sia una cosa sforzata e non voglio. >Mi si avvicinò mi strinse forte e mi sussurrò all'orecchio.
aveva fatto centro era quella la mia paura.
< Grazie amore, anche per me sarà così. Era quella la mia paura il fatto di programmare. Voglio che sia indimenticabile e unica! >
< e così sarà >E mi diede un bacio passionale. Così passionale che mi tremarono le gambe, il suo e il mio respiro spezzato , mi mandava in estasi.
< Pronto a tornare a casa? > gli dissi.
< Se faccio storie serve? >
< Non molto! >
< Allora si! > in meno di dieci minuti eravamo di nuovo a casa.
< Sai avevi ragione , mi sto abituando. >
< Hai visto! > Gli schioccai un bacio a fior di labbra ed entrammo.
< Lele hai una faccia. che ti è successo? > Emmett è sempre il solito.
< Niente tua nipote mi ha fatto correre! > rispose lui.
< Ahhhh. Ora capisco. Ti è andata bene sai. Dovresti correre con Edward, lui si che va veloce. >
< Che vorresti dire zio che io non corro veloce? > gli feci la linguaccia.
< No, no per carità ma tuo padre va a mille. >
< Questo è vero! > aggiunsi.
< Amore io ora vado ci vediamo domani. Non ho lezione però se vuoi ti passo a prendere lo stesso? >
< No, tranquillo, vado sola poi ci vediamo di pomeriggio e partiamo con i ragazzi. ok? >
< Come vuoi, allora sarò da te per le due. Ciao tesoro >
< Ciao amore> Mi abbracciò e mi baciò e poi se ne andò.
< Nipotina? > che c'è ora ,io non gli davo retta e lui insistette.
< Nipotina? >
< Che c'è? >
< Mamma e papà ti vogliono parlare ! > e di cosa?
< Ok vado,ma perchè ridi? >
< tu vai! > ma lui non smetteva di ridere.
< Ok, ma non me la racconti giusta! >
Entrai nella camera dei miei e li trovai seduti tutti e due sul letto che mi guardavano. Ma...non li avevo mai visti così.
< Ehi mi dite che succede , perchè lo zio non faceva altro che ridere? > i miei impallidirono se possibile.
< Renesmee dobbiamo parlare! > Tono solenne, ma che hanno?
< Dimmi papà ! >
< Renesmee , andrai in campeggio con il tuo ragazzo e noi ti vogliamo parlare .... > mio padre si fermò e guardò mia mamma che non lo guardava.
< Adesso tocca a me? > disse lei sentendosi il peso del suo sguardo.
< Ok amore. ti vogliamo parlare di Sesso !! >
Non ci credo, ma che sono pazzi? ma perchè sono tutti interessati alla mia vita sentimentale.Anche loro.....
Angolo scrittrice:

Mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo. A voi è piaciuto? vi prego commentate.
Grazie a tutti quelli che leggono e mi hanno aggiunto tra preferiti e seguite. E a LOR
Y che commenta sempre. Sono ansiosa di sapere cosa pensi di questo capitolo. Bacini mapi.

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Capitolo 15
*** Aiuto,aiuto,aiuto... ***


aiuto aiuto aiuto Renesmee:
< Ok amore. ti vogliamo parlare di Sesso !! >
Non ci credo, ma che sono pazzi? ma perchè sono tutti interessati alla mia vita sentimentale.Anche loro.....
< Tu non hai ancora fatto..... >
< Papàààààààà.No >
< Fiuuuuu.....meno male > il viso di mio padre si tranquillizzò.
< Tesoro, calmati è normale che affronti questo argomento con noi! >
< Mamma forse ti sfugge che so già tutto del sesso, visto che ho già chiesto all'altro medico di casa qualche anno fa! >mi ero già informata con il nonno, ma non perchè lo volessi praticare ma solo per pura curiosità.
< Renesmee,sappiamo che sai tutto sull'atto fisico, infatti noi vorremmo parlare dell'aspetto sentimentale. >iniziò mio padre.
< In che senso? > chiesi.
< La natura vampira è molto stabile quindi delle forti emozioni come quelle date quando fai l'amore con il tuo ragazzo può destabilizarla, per te dovrebbe essere un pò diverso,più facile visto che sei per metà umana ma ciò non toglie che devi concentrarti per non far del male a Lele! > Quindi alla paura della mia prima volta, alla paura di non essere all'altezza adesso mi devo preoccupare anche che potrei fargli del male? Bene , di bene in meglio.
< Come farò a non fargli del male? >
< Amore tranquilla non è detto che tu gli faccia del male, ma la concentrazione è importante per il tuo autocontrollo. >
< Papà spiegati meglio, cosa si prova? >
< Non ti posso dire cosa proverai, ti posso solo dire che le sensazioni che proverai saranno fortissime e la loro intensità sarà più forte in base all'amore che provate l'uno dell'altro. Quando tua mamma era umana ho dovuto combattere molto per non ucciderla mentre ci amavamo. Poichè non controllavo la mia forza e in più lei non ne voleve sapere di non provocarmi con i suoi completini sexy.- Mamma rise-Tu ridi vero, io ho fatto uno sforzo sovraumano e meno male che ho solo morso un cuscino e rotto una testiera del letto di Esme! >
Mamma non ce la smetteva di ridere, e così iniziai pure io.
< Ma brave vi divertite! > disse papà.
< No , no papà ho capito devo solo stare attenta e controllare le mie sensazioni visto che ne sarò trasportata! Comunque tranquilli, io e Lele non abbiamo deciso di farlo,anzi non abbiamo deciso niente,prenderemo solo quel che viene,vogliamo che sia più naturale possibile e quindi non deve essere per forza questo fine settimana. >
< Grazie al cielo! >
< Papà!!!!!! >
< Edward !!! >
< Ma Bella è la nostra bambina! > disse mio padre.
< Si Edward e lo sarà per sempre, ma ne abbiamo già parlato. Abbiamo deciso di lasciarle vivere la sua vita solo consigliandola e aiutandola. Noi non eravamo così, e se tu fossi stato meno cocciuto avremmo fatto di peggio e senza che mio padre lo sapesse. Quindi meglio lei che ci dice tutto e non ci nasconde niente. >
Papà stava per ribbattere ma mamma gli tappo la bocca con un bacio, e lui non ebbe più la volontà di staccarsi da lei.
Ormai erano le due ed era tutto pronto,mancava solo il mio amore, che non tardò ad arrivare.
< Ciao tesoro. Tra un pò arrivano anche Matteo e Marta! >
< Ma andiamo solo con una macchina? >chiesi.
< E'quella l'idea. >
< Ok, allora aspettiamo! >
La nostra attesa non durò molto, il loro arrivo fu segnalato da due colpi di clacson. Io salutai la mia famiglia, mentre Lele caricava tutto nella macchina di Matteo.
< Renesmee mi raccomando, sta attenta! >
< Si papà, non ti preoccupare ti prego! >Papà abbracciò me e la mamma. Gli zii mi diedero un abbraccio collettivo. Nonno e nonna mi accompagnarono fuori.
< Lele , mi raccomando bada alla nostra bambina! > disse Carlisle facendo l'occhiolino al mio amore.
< Certo, non preoccuparti ! > disse Lele.
Matteo venne incontro ai nonni < Salve io sono Matteo, è un piacere conoscervi! >
< Ciao Matteo , il piacere è nostro. Io sono Esme e lui è mio marito Carlisle >
< Io sono Marta, piacere >
< Piacere > disse Carlisle.
< Andate che si fa tardi. Buon divertimento >
Li abbracciai e sussurrai alle loro orecchie < Vi prego dite a papà di non preoccuparsi ! > mi strinsero più forte e sciolsero l'abbraccio.
Salimmo in macchina, io e Lele seduti dietro e Matteo alla guida con Marta al suo fianco. Lele mi teneva abbracciata, e dopo aver cantato a squarcia gola mi addormentai poggiata a lui. Ero felicissima.
< Amore? > mi sentivo chiamare da lontano. < Renesmee siamo arrivati ! >
Tentai di aprire gli occhi, Lele mi diede un bacio in fronte. < Ben svegliata Tesoro! > Restituii il bacio ma in bocca e dissi < Grazie >
Il posto era magnifico, era una piccola radura circondata da una parte dal bosco e dall'altra scivolava lento un rusciello con l'acqua purissima. Vi era un tavolo in legno con delle panchine anche esse in legno. Spostando la vista più in là il bosco faceva bella mostra di se, era veramente meraviglioso, molto rigoglioso.E in fine vi era un piccolo spazio piano per piantare le tende.
esclamammo io e Marta insieme.
< Sono contento che vi piaccia! > Matteo sembrava proprio fiero.
< Allora sistemiamoci che poi facciamo una passeggiata? > propose Lele.
< Si, forza! > aggiunsi io.
Con calma montammo le tende ed accendemmo un bel fuoco, vista l'ora decidemmo di cenare. Una volta finita la cena, pulimmo tutto e finalmente ci avviammo per la passeggiata.
< Allora ragazzi, spero vi stiate divertendo! > disse matteo.
< E come, qui è dutto bellissimo,ogni singola cosa sembra animata. > Lele era profondamente affascinato.
< Il bosco è fantastico,anche di sera !> dissi.
< Sarà stupendo ma a me fa un pò di paura! >
< Ma no Marta tranquilla > la rassicurai.
Marta non ne voleva sapere di calmarsi.
< Torniamo alle tende, per stasera direi di andare a letto. > così Matteo fece strada.
Arrivati ci demmo la buona notte e Marta e Matteo si rifuggiarono nella loro tenda e io e Lele nella nostra. Lui attese cortesemente fuori che mi mettessi il pigiama, poi io uscii e lui si mise il suo, presi una coperta nel frattempo che aspettavo lui e mi sedetti davanti al fuoco. Lele mi raggiunse.
< Amore, non andiamo a letto? > mi chiese.
< Si, mi stavo godendo un pò il fuoco. > risposi mentre lui si sedette vicino a me riparandoci tutti e due sotto la coperta. Lui mi coccolava e mi cullava.
< non hai paura di me? >
< Renesmee quante volte te lo devo dire, no >
< Neanche un pò! ? >
< No, ho paura per te! >
< Per me,io non rischio quasi mai la mia vita. > dissi ridendo.
< Sarà ma sai non è da tutti avere una super ragazza! e se ti succedesse qualcosa? >
< l'unico che rischia sei tu, ho paura di non sapermi controllare... >
< Amoreio ti amo e non ho paura di te, neanche un secondo. > Lo baciai con tutta me stessa, ma che avevo fatto per meritarmi tutto questo amore?
Mi prese in braccio e mi portò nella nostra tenda, mi adaggiò sul saccoapelo e mi strinse
senza smettere di baciarmi.




Angolo scrittrice:
Allora allora, vi lascio su più bello? come ha detto Renesmee quel che sarà sarà!
Bacini Mapi.
A dimenticavo...commentate commentate, commentate! Volete che i due piccioncini concludano?

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Capitolo 16
*** è solo musica... ***


è solo musica! Finalmente dopo 16 capitoli ci siamo. Non credo sia compromettente, e che ci sia niente di troppo spinto...cmq è sempre una scena di sesso quindi se non siete abituati o è sgradevole per voi leggere queste cose lasciate stare....Comunque io ne consiglio la lettura perchè descrivo più i sentimenti che l'atto fisico in se, infatti c'è solo l'essenziale.




Renesmee:
Continuava a baciarmi avido delle mie labbra, ogni tanto si spostava sul mio collo, sulla mia clavicola, completamente steso sopra di me.Adesso so cosa voleva dirmi mio padre, mi sentivo presa da quelle sensazioni che non lasciavano mai il mio corpo, mi trasportavano mi facevano sentire viva e bramosa.
Mi sbottonò il pigiama, lasciandomi in reggiseno. Mi baciava con passione, e desiderio. Sapevo che lui mi desiderava quanto io desideravo lui. Le sue mani non smettevano mai di accarezzarmi, le sue labbra di baciarmi. Poi posò il suo capo sul mio petto, ascoltava il mio cuore e calmava il suo respiro affannato al ritmo di questo.
< Lele ? >
< Dimmi, amore. > ecco era proprio per parlare che mi mancava il coraggio. Sentii la mia indecisione nel parlare e sollevò la testa poggiandosi su un gomito per potermi guardare.
< Che c'è Renesmee? > alzai una mano e gli sfiorai il viso. Sentivo l'immagine di lui che continuava a baciarmi e che mi spogliava fluire dalla mia testa alla sua.
Lui rise. < Ma come devo fare con te? - poi si fece serio-Lo vuoi veramente? >
< Si. > secco e deciso.
< Tu? >
< E me lo chiedi, non so neanche io come ho fatto a fermarmi prima! >
< Ho solo una paura? >
< Quale Renesme? >
< Di non essere all'altezza!Per me è la prima volta... >
< No, amore , non avere questa paura. Comunque se ti può consolare è la stessa mia paura, è la prima volta che faccio l'amore con una mezza-vampira > già questo è vero, e poi con lui come potevo avere paura.
Ricominciò a baciarmi con più passione di prima. < Non c'è più niente che ora non farei, perchè ora sei qui con me e ti stai donando a me!Dimmi che sei mia? > Aggiunse.
< Sono tua, sono mille volte tua
,sono sempre stata tua! > gli risposi.
Spostò le mani sui miei fianchi per far scivolare il sotto del mio pigiama, io gli sfilai la maglietta e mi beai della visione del suo torace nudo. Ero sotto di lui, solo in intimo, ma stranamente non ero imbarazzata, le sue mani scrutavano ogni centimetro del mio corpo.
Con una rapido movimento ci rivoltammo e fui io sopra di lui, gli tolsi i pantaloni e lo lasciai in boxer neri. Era stupendo.Mi misi a cavalcioni su di lui e lo baciai ovunque, i miei capelli che gli sfioravano il petto e gli facevano venire i brividi. Trovai la sua bocca e cominciai a baciarlo, il mio respiro nel suo, descrivere quello che stavo provando era impossibile. Stavo vivendo un sogno, la realtà era chiusa fuori dalla nostra tenda. Esistevamo solo io e lui.
Lo tirai su e ci sedemmo l'uno difronte all ' altro, i baci continuavano a fioccare, ogni suo tocco lasciava su di me una striscia di fuoco, mi sentivo bruciare. Le sue mani raggiunsero il gancetto del reggiseno e me lo sganciarono, poi mi fece stendere di nuovo fra le coperte mi sfilò gli slip e così restai completamente nuda davanti all'uomo che amavo e che avrei amato per sempre. Lui mi osservava fiero e contento, sbalordito del mio corpo. < Sei bellissima >
< Lo sei anche tu! > si sfilò i boxer e adesso eramo entrambi nudi.
< Se ti faccio male in qualche modo, ti prego fermami ! >fermarlo? ero io quella che doveva stare attenta.
< Tranquillo Lele siamo stati creati per amarci! > ed era la verità, non immagino nessun altro uomo al mio fianco,non voglio essere toccata da nessun 'altro se non lui.
Mi dischiuse gentilmente le gambe con il ginocchio ed entrò in me. Inizialmente sentii un leggero fastidio e lui lo avvertì perchè si fermò subito, ma una volta abituata spinsi il bacino contro di lui.Era dentro di me e io mi sentivo completa, come se fossimo un corpo solo ed un anima sola.
Le sue spinte erano dolci, premurose, amorevoli, mi sentivo amata e protetta, i nostri respiri spezzati erano come musica e suono al mondo più bello non c'è.
< Mi vuoi? > mi chiese
< Si, ti voglio e con tutta me stessa, ti prego non fermarti! >
< Renesmee sei il mio dolce tormento, amo tutto di te, amo come ti piace dimostrarti capace di portarmi fino alla folla, amo la nostra intesa di sguardi i tuoi sorrisi , amo come ti vivi. Sei proprio unica. >
mi sentivo in paradiso.
Mentre mi dichiarava il suo amore sentivo un fuoco dentro di me, e lo sentiva anche lui perchè le sue spinte aumentarono e arrivammo tutte e due all'apice del piacere. Altro che marea mi sentivo in preda alle correnti, sbalzata da un punto ad un altro. Il mio cervello reggistrava tutte quelle emozioni, non mi sentivo priva di autocontrollo, forse perchè non stavo facendo altro che assecondarlo, ma il mio autocontrollo non era leso per niente.
Si rilassò sul mio petto baciando il mio seno, io gli accarezzavo la schiena e lasciavo che le mie mani disegnassero su di essa.
< Ascolta ... > dissi
< Cosa? >
< Senti il mio cuore? ti sta dicendo che ti ama e che sono tua > rise e continuò a baciarmi. Mi sdraiai di lato , mi abbracciò da dietro e mi baciò le spalle, i miei capelli erano completamente sopra i cuscini, avevo il collo nudo. Mi accarezzava i capelli con dolcezza infinita , sentivo il sonno farsi strada dentro di me ma prima di addormentarmi sussurrai < Ti amo > lui mi si avvicinò all'orecchio e mi disse < Dormi amore mio, anche io ti amo, anche io sono tuo > e scivolai tra le braccia di morfeo felice.
Mi svegliai così come mi ero addormentata,
con il mio amore accanto. Eravamo entrambi nudi ma coperti dal pesante saccoapelo, lui ancora dormiva. Mi divincolai dalle sue braccia e mi voltai di fianco, con il mio viso rivolto verso il suo. Dormiva beatamente e io non osavo muovermi per non svegliarlo, ma non potevo resistere e quindi gli rubbai un bacio a fior di labbra e mi accoccolai di più al suo petto. Ad un certo punto sentii sfiorarmi i capelli, incosciamente mi diede un bacio su questi. Riusciva a dimostrarmi il suo amore anche quando dormiva, che tesoro.
Sentii il suo cuore ricominciare a battere normale, il suo respiro stava diventando regolare,si stava svegliando.
< Buongiorno amore mio! >
E lui mi rispose nello stesso modo < Buongiorno amore mio! >
< Hai dormito bene? > gli domandai.
< Benissimo, sei straordinariamente comoda! > ancora sonnecchiava, ma io ormai ero sveglia da tanto e mi sentivo sola.
< Ehi ma sei sveglio, mi sento sola! > fece finta di niente.
feci un balzo e gli diedi le spalle imbronciata.
< Ma guardalo il mio tesoro che fa finta di essere imbronciata! > Mi lasciai girare lo vidi serio che si avvicinava alle mie labbra ma poi a tradimento iniziò a farmi il solletico, conoscieva tutti i miei punti deboli. Mi faceva male la pancia per le troppe risate. < Basta ti prego ! >
< Ti arrendi? > mi chiese.
< Ma se non mi sono proprio difesa ! >
< Si, in effetti . Ok mi hai convinto.> e smise di farmi il solletico.
< Adesso vieni qui che ti do il buongiorno > Scivolò sopra di me e cominciò a baciarmi ovunque con infinita dolcezza,poi si fermò.
< Credi ancora che io stia dormendo ? >
< MmM.... non saprei magari con qualche altro bacio.... > risposi.
< Sei insaziabile ! > Ed era vero non potevo smettere di baciarlo, mi mancava subito se non mi era vicino, era come se non mi sazziassi mai della sua presenza o delle sue carezze. Sarei potuta stare in apnea per svariati minuti ma sarei morta se entro tre secondi non respiravo lui.
< Lele ? >
< Dimmi amore... >
< Voglio fare di nuovo l'amore con te! >
Non rispose ma cominciò a bacarmi passionalmente e capii subito che mi avrebbe accontentata, infatti riprendemmo il discorso da dove l'avevamo lasciato la sera prima. E' vero che la seconda volta è più bella, non è vi imbarazzo, anche se io non avevo provato molto, e poi sapevo come muovermi per poter provare entrambi più piacere.
Mi sdraiai sopra di lui, e cera una cosa che dovevo chiedergli < Lele ? >
< Ti rendi conto che è la terza volta da ieri sera che mi chiami e poi mi fai una domanda? Questa non te la faccio fare, rispondo prima...>
< E come fai, mica sai leggere nel pensiero? >
< Proviamo? > mi sfidò.
< E dai ... >
< Si mi è piaciuto , tantissimo, passerei tutto il resto della mia vita a fare l'amore con te. Allora ho indovinato? >
Ero sconvolta era proprio quello che gli volevo chiedere. < Come hai fatto? >
< Tesoro, facile ti conosco. > e soppiammo a ridere tutti e due.
< Ehi piccioncini, ma non ne volete sapere di alzarvi voi stamattina? > Matteo ci chiamava da fuori la tenda.
< Si arriviamo! > rispose Lele.
Ci vestimmo e poi uscimmo dalla tenda pronti per far colazione e affrontare un'altra passeggiata nel bosco, magari lontani dai lupi.



Angolo scrittrice:
Infinitamente dolce, è questo il mio giudizio, non ci vedo niente di sconcio, che chiunque non possa leggere.
Ditemi che ne pensate e se il caso di cambiare raiting magari ad arancione...Che ne dite?

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Capitolo 17
*** Sogni e desideri... ***


Sogni e desideri... Renesmee:

Se di sera il bosco era stupendo di giorno lo era ancora di più bello. Andando in giro qua e la tutto sembrava animato, tutto sembrava avere vita propria, non avevo mai visto un bosco così.Faceva più freddo del giorno prima, ma era normale stando alle previsioni della zia Alice in questi giorni avrebbe nevicato.
< è tutto bellissimo >dissi contenta.
Appena finite dire queste parole si parò di fronte a noi un grosso lupo. Ma che sfortuna,non si era accorto di me? perchè non fuggiva?
< Cercate di stare immobili ! > Il lupo non ne voleva sapere di andarsene. Allora dovevo aggire per forza non potevo lasciargli fare del male.
< Indietreggiate lentamente! >dissi.
< Renesmee! > Lele mi prese per mano.
< Lele tranquillo, fai come ti dico! > lui si fidò di me e mi lasciò la mano.
Tutti indietreggiarono,io mi aquattai pronta a saltargli addosso, con le braccia aperte in posizione di difesa per i miei amici. Avevo tutti i muscoli tesi, se si fosse mosso lo avrei dovuto uccidere, e poi spiegare . Che situazione. Provai a ringhiare piano,ma niente non ne voleva sapere, ma non percepiva il pericolo? Ringhiai di nuovo, e finalmente se ne andò. Questa volta è andata bene. Mi rilassai subito, Lele mi abbracciò insieme a Marta.
< Stai bene? > mi chiese Matteo.
< Si , certo fortunatamente si è spaventato. >
< Ma come hai fatto a mandarlo via? >Chiese Marta. Vedi ha capito che se avesse continuato gli sarei saltata al collo e lo avrei prosciugato. No meglio di no.
< Niente è una tecnica che mi ha insegnato mio padre, se ti mostri decisa e non è affamato se ne và. Certo mi è andata bene, ma se fossimo scappati ci avrebbe rincorso. >
< Avete sentito come ringhiava? > disse Lele facendomi l'occhiolino.Lui aveva capito che a ringhiare ero stata anche io?
< Si >disse Marta.
< Torniamo, è già ora di pranzo > Matteo era tornato tranquillo e cercava di tranquillizzare Marta.
Camminando Marta e Matteo ci lasciarono un pò indietro e appena Lele ne ebbe occasione mi chiese < Stai bene sul serio? >
Che carino si preoccupava per me < Certo, non ho rischiato la vita nemmeno un attimo. Mi preoccupavo solo di due cose. >
< Quali ? >
< Sicuramente di svelare la mia vera identità agli altri e poi... >
< E poi? >
< Che tu capissi quanto è dispezzante la mia natura e scappassi da me e da quel che sono ...> sussurrai piano, quell'opportunità era sempre presente.
< Ma sei pazza? Non arriverei mai a disprezzarti,ma anzi... comunque te lo vuoi mettere in quella testolina che ti amo? > Mi picchiettò piano sulla testa.
< Mi ami ok ho capito.... > Lasciai cadere il discorso perchè anche solo pensare alla possibilità che lui mi disprezzasse mi uccideva.
< Amore ma ti poteva ferire quel lupo ? > mi chiese
< No e poi - risi- anche se fosse sarei guarita in pochi minuti!Vista la mia natura le ferite guariscono quasi subito! >
< Questo non lo sapevo! > esclamò il mio amore stupefatto.

Dopo tutta la mattinata passata a scarpinare ,stanca morta ci dirigemmo verso il campo, preparammo da mangiare e poi di nuovo a scarpinare.
Finalmente era arrivata la sera, senza incidenti. Dopo cena ci sdraiammo vicino al fuoco per osservare lo spettacolo offertocci dal cielo, dove le stelle facevano bella mostra di se.
Ero accucciata tra le braccia di Lele e mi sentivo in paradiso.
< Forza ragazzi , tenete pronto il desiderio, che se vedete una stella cadente non ci sarà il tempo di formularlo. > dissse Marta.
< Come un desiderio? > Chiesi.
< Si, Renesmee qui in italia abbiamo una tradizione, se si vede una stella cadente si esprime un desiderio che si dovrebbe avverare. >mi spiegò matteo
< Ma lo devo esprimere ad alta voce? > ingenua me
< No > mi urlarono tutti e tre insieme.
< Ok,ok ho capito. Allora ,pensiamo. > La lista era lunga, vivere per sempre felice con Lele, ma questo troppo generico. Desiderare che la mia famiglia resti sempre così unita anche se adesso c'è anche il mio amore, non perdere i miei amici, infine le cose più frivole come laurearmi, sposarmi, non che fossero frivole ma da ragazze normali. Poi un desiderio mi rimbombò nella testa, l'unica cose che desideravo e che forse non avrei mai potuto avere era un figlio. Av ere un bambino con il mio Lele è l'unica cosa al mondo che vorrei.I sogni o i desideri diventano realtà?
< Eccola, eccola, eccola! >
< Marta , dove ? > gli chiese matteo
< Lì , lì, > indicando con il dito.
< Io l'ho vista. Tu Lele? > dissi io contenta per aver espresso il mio desiderio
< Anche io l'ho vista > rispose serio, chissà cosa aveva desiderato...
< Ragazzi, io e Renesmee andiamo a letto-continuò- buona notte ! > ma cosa aveva? era diventato proprio serio.
< Buona notte ragazzi! > Salutai Marta e Matteo e ci infilammo nella tenda, dopo aver messo il pigiama ci sistemammo stretti sotto il saccapelo.
Mi stringeva forte , come se avesse paura di perdermi.
< Lele che hai? >
< Niente! >
< Non è vero, mi sono accorta del tuo comportamento di prima, appena dopo aver visto la stella >
< Renesmee non è per te che mi sono rattristito,ma ho fatto dei pensieri... >
< E non vuoi dirmeli? >
< Ho paura che tu non mi comprenda... >
< Dai Lele, il fatto di dire tutte le mie paure non può valere solo per me! > rise, almeno ero riuscita a farlo sorridere.
< Si hai ragione! Dunque da dove comincio? > si fece pensieroso.
< Che ne dici dall'inizio? > lo spronai.
< Si. Ma giurami che non ti arrabbi o che quello che ti dirò cambi le cose tra noi > Mamma mia era così grave?
< Te lo giuro > L'avrei amato comunque....
< Ok. Voglio vivere per sempre con te! >
< Lo faremo, resterò sempre con te! > come poteva spaventarsi a dirmi una cosa che già avremmo fatto!
< Non hai capito, per sempre sempre, per l'eternità > cosà? ora si che avevo capito, voleva essere traformato.
< Come puoi chiedermi di ucciderti? > domandai sconvolta.
< Non di uccidermi. ma di farmi restare al tuo fianco. >era serissimo.
< Non sai cosa mi stai chiedendo? >
< E invece si, so quali sono i pro e i contro, e ho scelto ! > ne era convinto.
< Da quanto ci pensi? > chiesi.
< Da quando sono tornato da te, voglio amarti per sempre. >
< Amore la nostra non è una vita , ma una non vita, ci spostiamo sempre, uccidiamo... >
< Animali > MI rispose.
< Guarda che ci vuole tanto di quel tempo per controllarsi dall'uccidere umani che non hai idea e poi tu non saresti come me ma un vampiro. > Dovevo provare a dissuaderlo.
< Non mi importa essere vampiro, mezzo vampiro o altro, voglio vivere per sempre con te. Non mi importa, veramente. > mi accarezzava la guancia.
< Dovresti lasciare la tua famiglia,non vederla più per il rischio di far loro del male,perchè non invecchi e per i tuoi occhi che inizialmente saranno rossi. > non sapevo più che dirgli per convincerlo a rinunciare, non volevo che lui morisse, certo mi spaventava l'idea di perderlo, ma che il suo cuore non battesse più non era un eventualità da considerare.
< Lo so che non potrei vederli più ma io voglio te, devo proseguire con la mia vita. >
< Appunto amore, proseguire con la tua vita.Non fare questo per me ti prego, non voglio che tu metta fine alla tua vita. >
< Renesmee farei tutto per te e per me, io sono tuo per sempre e voglio solo che ciò sia possibile. > ma che cocciuto.
< E poi
io non potrei comunque farlo, non sono velenosa. Dovresti rivolgerti a qualche altro vampiro > Lo sfidai.
< Dici che mi manca il coraggio? > niente questa sera non si poteva ragionare con lui.
< ooooooooo!!!! Basta dormiamo ho sonno. > Mi girai di lato dandogli le spalle, ma lui non mi lasciò andare, mi stringeva forte e come la sera prima mi accarezzava i capelli per farmi addormentere. < Ok, adesso dormi, ma non mi arrendo, ti amo. >
Non risposi, non volevo ricominciare a discutere con lui. Lentamente cullata e accarezzata dalle sue mani mi addormentai, sperando che dimenticasse tutto e non mi chiedesse più di trasformarlo.
La mattina dopo mi svegliai rivolta dalla sua parte ancora abbraciata a lui, e con i suoi occhi che mi scrutavano dentro.
< Buon giorno amore > mi disse sereno. Forse la bufera era passata.
< Buon giorno anche a te tesoro. > sondai il terreno.
< Sai, fuori c'è la neve. > e mi baciò con passione. Si la bufera, almeno quella dentro la nostra tenda era passata.
Vesititi e usciti dalla tenda, lo spettacolo che ci si parò era irripetibile. Tutto era ricoperto di bianco, tutto sembrava dipinto come in uno di quei quadri di nonno Charlie che teneva appesi a casa sua.
< Marta , Matteo uscite dalla tende che c'è una sorpresa per voi > Li chiamò Lele. Li aspettavamo appena dietro la tenda con delle palle di neve pronte ad essere lanciate. Appena misero piede fuori dalla tenda partì la guerra a palle di neve. Dopo un ora, tutti bagnati e congelati, deponemmo le armi.
Sentii squillare il mio telefonino.
< Ciao Alice! > mi domandavo come avevano fatto a resistere dal chiamarmi.
< Nipotina, so che ti stai divertendo > La zia era la solita, e se lei sapeva tutti sapevano, chissà come l'hanno presa i miei.
< Si, Alice tutto ok grazie. > dovevo salvare le apparenze.
< Mi dispiace interrompere la vostra gita, ma dovete tornare.? >
< é successo qualcosa? > chiesi allarmata.
< No ma succederà se non vi ripartite subito, ho previsto che ci sarà una bufera di neve e potrebbe essere pericoloso. >
< Ok,arriviamo. > e interrompemmo la comunicazione.
< Amore cos'è successo? > Lele era preoccupato come gli altri.
< Niente ,niente ma Alice ha visto il telegiornale e dicevano che arriverà una bufera di neve. Ci ha consigliato di ritornare perchè investirà questa zona. >
< Meno male che c'è il telegiornale! > Disse Lele schiacciandomi l'occhiolino.
< Bene, allora prepariamocci. > proferì Matteo.
Dopo aver sistemato tutto ci mettemmo in macchina per ritornare a casa.
Anche se interrotta era stata la più bella vacanza trascorsa....


Angolo scrittrice:
Il nostro Lele ha maturato la sua scelta ma Renesmee lo lascierà fare?
Io ovviamente già lo so....ihihih.
Allora spero che il precedente e questo capitolo vi siano piaciuti...
Un ringraziamento va a tutte le persone che mi hanno aggiunto tra i preferiti e a quelle che mi hanno aggiunto tra le seguite e poi ovviamente anche a auelle che leggono solamente!
Ringrazio,anche in particolar modo
lory_lost_in_her_dreams che ha sempre il tempo di recensire questa storia. Grazie mille se non ci fossi....
Ammetto che mi farebbe piacere ricevere più recensioni....Bacini Map
i

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Capitolo 18
*** discussioni... ***


discussioni EMANUELE:

Io so cosa voglio, io so a cosa sono destinato. Amo la mia fidanzata e voglio passare la mia esistenza con lei ,una vita non mi basta. So che lei non accetterà mai che il mio cuore smetta di battere, ma questa non è una sua scelta. Se la guardo, seduta accanto a me in macchina mentre ritorniamo dalla nostra gita, la mia decisione diventa ancora più ferma. Adesso so perchè Alice mi guardò strano il giorno che conobbi la sua famiglia vampira, io avevo già deciso allora anche se non ne ero completamente consapevole. Lei accetterà, lo chiederò alla sua famiglia, loro mi capiranno, Bella mi capirà , lei sa cosa significa voler non lasciare mai la persona che si ama e la paura costante che questo accada.Il desiderio che ho espresso si avvererà , io restrerò per sempre con lei. Non posso rinunciare a lei, non voglio. Povero amore mio pensi che mi sia arreso, aspetta che arriviamo a casa.
Scendendo dalla macchina e salutando i nostri amici ci apprestammo ad avvicinarci alla casa. La porta si spalancò e tutta la famiglia ci venne incontro.
< Ragazzi siete tornati! > Rosalie ed Emmett erano entusiasti.
< E bravo il nostro ragazzo... > Disse Emmett, ma cosa gli aveva detto Alice? Non avevo pensato a lei. Quindi tutta la famiglia sapeva? o povero me.Non risposi,non osai alzare gli occhi verso Edward.
< Emanuele , Renesmee , figli miei siete a casa finalmente! > Bella, era la prima volta che mi chiamava così , non potevo far a meno di essere al settimo cielo, sapevano e non mi volevano uccidere.
< Ci sono andato vicino, ma tranquillo la mia splendida moglie è più saggia di me> Edward rispose ai miei pensieri.
< Allora grazie....> Era l'unica cosa che potevo dire. Grazie di aver acconsentito e di avermi donato tua figlia, la amo.
< Lo so è per questo che non ti ho ucciso! >a bene....
Renesmee, fino a quel momento distratta da sua nonna e dalle sue zie, si voltò verso di noi preoccupata.
< Ehi cosa succede? > chiese
< Niente amore, si parla della mia mortalità. >
A quelle parole tutti si voltarono verso di me.
< Per favore Emanuele, tesoro, guardami. Non ora ti prego > Mi stava supplicando costringendomi a guardarla negli occhi. Ma io non mi lasciai imbambolare, daltronde sarebbe bastato pochissimo, solo pochi secondi in più immerso nei suoi occhi e le mie convinzioni sarebbero cadute.
< No, Renesmee ne abbiamo parlato ed è giusto che la tua famiglia sappia cosa sta succedendo. > le risposi.
< Noi sappiamo cosa succede, Lele > Mi disse Edward.
< Lo avevo previsto da tempo, ma abbiamo deciso di non dire niente, sperando che tu cambiassi idea. > Mi spiegò Alice.
< Lo sapevate e non mi avete detto niente? > Renesmee era sconvolta.
< No tesoro, te l'ho detto speravamo che lui cambiasse idea, ma è troppo innamorato di te e ti vuole. > disse Bella.
< Ma non voglio che lui rinunci alla sua vita per me > Parlavano come se non si trattasse di me, come se io non fossi li.
< Scusate , ma state parlando della mia vita. Sono io che dovrei decidermi, o avere problemi. >
< Non è solo tua la decisione, se decidi di entrare nella nostra famiglia,devi attenerti alle nostre regole e questo implica lasciare la famiglia, sei disposto? > Jasper aveva ragione ma per me non c'è niente più importante di lei.
< Si, lo sono, voglio Renesmee. Voglio restare con lei, la amo.> mi voltai verso Renesmee e l'abbracciai, aveva cominciato a piangere.
< No, non piangere amore mio, ti prego, è vero e lo sai > La strinsi più forte. Era tutto per me ,tutto.
< Renesmee è vero è una sua scelta! > Edward ci lasciò tutti basiti, avevo pensato che avrei dovuto convincere lui prima di tutti.
< Papà > disse il mio amore ancora in lacrime.
< Si, tesoro. Quando ho lasciato tua mamma convinto che fosse la cosa giusta siamo quasi morti tutti e due. E la mia ostinazione nel non trasformarla ci ha quasi separato. Quindi , si è una sua decisione. > Continuò Edward. Mi appoggiava completamente.
< Ti prego però non deve essere subito, quando sarai pronto e quando ne sarai convinto! > Finalmente Renesmee aveva capito le mie ragioni. dovevo concedergli almeno quello, lo dovevo a me stesso e poi a lei.
< Te lo giuro, per adesso mi basta che tu capisca cosa provo. Ti prego però smetti di piangere. >
< Non ci riesco. > mi rispose tra i singhiozzi. E' troppo bella per essere vera, la guardai intensamente e poi risi. Le sue fossette erano adorabili.
Gli altri contagiati dala mia risata risero anche loro, così alla fine anche lei si arrese e rise.
< Voi mi volete nella vostra famiglia? >
< Ma certo diamine, certo che ti vogliamo. > Emmett era sempre il solito.Mi aveva quasi fracassato una spalla.
< Grazie Emmett. > il resto della famiglia annuì e mi sorrisero.
< Grazie a tutti voi. > Aggiunsi.
< Alice hai avuto una visione precisa? > chiese Carlisle cordialmente a sua figlia.
< No papà , purtroppo no. > rispose lei.
< Hai visto chi lo farà? > continuò.
< Si , sarai tu papà > disse lei.
< Certo era plausibile, per il mio autocontrollo. > concluse Carlisle.
Si, ormai avevo preso la mia decisione, non mi sarei tirato indietro, la voglio con tutto me stesso, dire che la amo ormai non basta più, è poco.
Poi lo sguardo di Alice si fece vacuo segno di una visione. Forse sapevo cosa aveva visto ma se parlava non l'avrei perdonata. Mi guardò e il suo sorriso si allargò fino alle orecchie. Ricambiai il suo sguardo , ma il mio non era felice ma suplicante nella speranza che capisse di non spifferare niente. Poi mi voltai verso Edward, scrutando anche la sua espressione, non sembrava turbato di quello che aveva visto. Forse mi ero sbagliato. Comunque pensai * ti prego non dire niente, se vuoi parliamo, almeno io prima vorrei parlare co te ,anzi con voi* impercettibbilmente annuì.
Alice afferrò Renesmee.
< Tesoro, vieni andiamo a caccia. >
< Ma zia, non sono assetata. >
< Lo sai non devi rischiare. > Rosalie aveva capito le intezioni di sua sorella e la assecondava.
< Ok ho capito, andiamo. > il mio a more non poteva niente contro le due sorelle.
< Amore aspettami qui tra un ora saremo di ritorno. > Mi disse Renesmee.
< Certo che ti aspetto! > risposi io.
Una volta uscita Renesmee, io e il resto della famiglia , cioè Carlisle , Emmett ,Edward ,Bella ed Esme ci accomodammo sul divano.
< Preferisci che restiamo soli? > mi chiese Edward.
< Cosa ? > disse Bella.
< NIente Amore Lele ci vuole parlare. > chiarì lui.
< No , non c'è bisogno. Credo sia giusto parlarne anche con loro. > risposi io.
< Bene , si forse hai ragione. Allora parla. >
Presi un lungo respiro ed iniziai < Bella , Edward,la vita non poteva essere più generosa con me, ho avuto la fortuna di trovare vostra figlia, di provare qualcosa per lei e di essere ricambiato, voglio veramente passare il resto della mia vita con lei , sono disposto a rinunciare a questa, e voglio legarmi a lei in tutti i modi possibili ed immagiabili. >
< Insomma cosa gli stai dicendo, mi sono perso ai sentimenti provati.... > Emmett.
< Sto cercando di dire che la amo e la voglio sposare. > pausa di silenzio. Tutti erano rimasti scioccati, tutti tranne Edward che aveva visto la visione di Alice. E io continuai
< Voglio che lei sia mia moglie e volevo prima comunicarlo a voi che siete la sua famiglia e che la amate quanto la amo io. >
< Uaoooooooooo! Fantastico..... Benvenuto in famiglia per la seconda volta. > Ancora Emmett.
Bella abbandonò il fianco di suo marito e mi raggiunse mi prese le mani nelle sue gelide
< Lele , hai ragione a dire che noi la amiamo quanto la ami tu, per gli altri è così, ma sai io l'ho partorita ed Edward mi ha aiutata a farlo, noi siamo i suoi genitori e quindi perdonami se ti faccio questa domanda. Sarai in grado di prenderti cura di lei? > era una domanda leggittima, loro mi dovevano affidare il frutto del loro amore, la persona per cui avevano dovuto soffrire e gioire insieme.
< Certo che ti perdono, chiederei la stessa cosa a quel pazzo che vorrebbe sposare mia figlia. E comunque la mia risposta è che ci proverò, non posso prometterti che lo farò perchè le cose della vita non si sanno mai, ma tutto quello che dipenderà da me io lo farò.Te lo giuro. >
Bella sembrava più serena, quello che parlò dopo invece mi lasciò interdetto < Sai Lele che non sappiamo se tu e Renesmee avete quel genere di possibilità, non so se tu e lei possiate avere figli. Sarai disposto ad rinunciare a questo , o sarà motivo di rancore tra voi? > Carlaisle la sapeva lunga, sapeva che la paternità era importante.
< Si, rinuncio a tutto per lei, non mi interessa avere figli se non sono i suoi, se lei non è la madre dei nostri piccoli. >
La schiettezza e la velocità con il quale parlai fece piacere
a tutti, tanto che Esme mi si rivolse dicendomi < La cosa che hai detto è bellissima, se non è lei la mamma non ti importa avere bambini. E' fortunata anche mia nipote ad averti trovato. > mi si avvicinò e mi baciò le tempie come si fa con i propri figli.
L'unico che non parlava era Edward. Poi alzò gli occhi < Lele , Emanuele, io vedo che il tuo cuore è sincero, la tua mente è sincera, ha ragione mia mamma nel dirti che anche lei è stata fortunata nel trovarti. Lasciare nostra figlia a te ci comporta un enorme sacrificio, è come se ci togliessi la luce, ma per lei e il suo bene te l'affidiamo! ha ragione Emmett. Benvenuto in Famiglia figliolo! > mi sentii sollevato. Mi alzai di scatto, presi le mani di Bella, la alzai dal divano, o meglio si lasciò sollevare e la abbracciai, poi fu la volta di Esme e del resto della famiglia. < Grazie di credere in me. >



Angolo srittrice:


Allora piaciuto?
sono un pò stanca devo studiare per l'esame e non mi va....aiuto... torniamo al capitolo: lele ce l'ha fatta....anche se non si sa quando succederà, quindi continuate a seguirmi e lo scoprirete....Grazie a tutti Bacini....l

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Capitolo 19
*** Nottata intensa... ***


Nottata intensa Renesmee:

Tornammo prima dalla caccia poichè stava cominciando la tormenta di neve. Entrando in casa trovai il mio amore seduto sul divano ad parlare con il resto della mia famiglia che non era venuta a caccia con me.
< Tesoro ... > appena mi vide gli si illuminarono gli occhi.
< Ehi non sei scappato! > Lo presi in giro un pò.
< E no amore mio ormai non posso più. > si voltò verso i miei genitori e gli schiacciò l'occhiolino.
< Cosa mi sono persa? >
< Niente R enesmee abbiamo solo chiarito alcuni punti con Lele. > disse mamma.
< Cioè? > chiesi
< Mamma mia che curiosa, niente ok è tutto apposto. > mio padre mi venne incontro e mi baciò sulla fronte.
< Ok io vado a fare una doccia. mi aspetti un attimo faccio in fretta? >
< Si tesoro vai io resto qui sul divano. >
< Veramente , non è molto prudente che tu vada in giro con la macchina, con questa neve è pericoloso! > Aggiunse nonna, la mia nonna, sempre premurosa.
< Si, è vero Lele , resta qui, domani potrai andare. > dichiarò Papà. Avevano ragione, non era prudente , si sarebbe potuto fare male.
< Si Lele per favore, non farmi stare con il pensiero! >lui mi guardò e poi mi abracciò.
< Si, resto con te. Ma dove dormo? >che tenero.
< Con me,ovviamente. > gli risposi.
< Hei signorina con calma. >mi avvertì papà.
< Papà le ultime due notti abbiamo dormito insieme, perchè ora no? > gli domandai un pò stizzita. Evidentemente avevo ragione perchè restò interdetto solo dopo un pò continuò < O daccordo ma attenti a quello che fate, non costringermi a fare irruzzione nella tua camera..... > no di certo non l'avrei permesso.
< Si certo come se fosse una porta chiusa a chiave il problema !!!! >
< Papppààààààààààà >
Ad interrompere il nostro battibecco si intromise Lele.< Insomma, tranquilli, io non sono qui. State solo parlando di me e della nostra vita privata > tutti a quelle parole scoppiammo a ridere. In effetti forse quella conversazione era un pò imbarazzante.
< Vieni Lele, ti faccio vedere la camera e ti mostro il bagno, se vuoi ti puoi fare anche una doccia. > gli dissi tranquilla.
< Ok ti seguo, aspetta che prendo lo zaino con il cambio pulito. >
< Nel frattempo vi preparo qualcosa per cena! >
< Grazie nonna! >
Salimmo su e dopo esserci divisi ci rincontrammo di sotto per la cena. La nonna aveva preparato gli spaghetti con il pesto e della carne a cotoletta. Dire che era tutto squisito è poco. E per finire il dolce, un budino al cioccolato buonissimo.
< Complimenti Esme, sei bravissima ai fornelli. >
< Grazie Lele, sei gentile . >
< Allora piccioncini, facciamo una partita con la wii ? >
< Si Emmett che ne pensate di fare un torneo di pallavolo, o una corsa con le macchinine? > Emanuele era entusiasta. Maschi e i loro video giochi.
Coinvolsero anche me, io e mamma contro Emmett ed Edward. Vinciamo io e Mamma. Poi è la volta di Lele e Jasper contro di noi, e anche quello è un successone.
Restavano solo Alice e Rosalie da battere, ed infine Carlisle ed Esme. E così fu.
< Non potete battere la vampira più giovane e sua figlia, capito ragazzi > Mamma si era proprio divertita, solo solo per l'espressione di Emmett ed Jasper.
< Certo, vieni che conosco un altro gioco, dove guarda caso ti fai battere. >
< Edwar!!!! >
< E si amore , tranquilli che non tradisco alcun segreto. >
< Edward!!!! >
Mamma imbarazzata, papà spavaldo. ok è meglio andare a letto.
< Noi andiamo a letto. Buona notte. >
< Notte > augurò Lele.
< Mi raccomando! > mio papà non ce la voleva smettere.
< Certo tu si e loro no vero caro paparino? > Mamma sei grande.
< Bella non davanti alla bambina >
< Si, si bambina,notte cara. >mamma mi baciò e scomparve in camera.
< Notte papà! > era ancora un pò sulle nuvole, stava cercando di capire cosa stesse facendo mamma dai rumori provenienti dalla camera.
Salimmo in camera ci mettemmo il pigiama e ci intrufolammo sotto le coperte.
< Finalmente un pò di pace! > mi strinsi a lui e mi lasciai cullare dalle sue braccia. Si avvicinò al mio viso, trovò le mie labbra ed avido le baciava.
Non potei far a meno di sentire la sua pelle, così gli sfilai la maglietta e mi tolsi anche la mia. I nostri corpi sembravano fremere, baci, carezze, baci e ancora carezze.
Poi si staccò e mi disse: < aspetta non possiamo. >
< Perchè? >
< Tuo padre! >
< Mamma ci sta proteggendo con lo scudo, altrimenti era già qui. > sicuramente altrimenti nell'istante in cui avevo pensato di restare a torso nudo la porta si sarebbe frantumata.
< Bene, ma uno non voglio deludere la tua famiglia, e due ho paura di tuo padre quindi principessa mia dormi. >
< Ma Lele!!! > piagnucolai.
< Lele niente, dormi amore mio, ti amo. Addormentati tra le mie braccia, a me basta questo. >
< Ecco appunto, anche a me, ma se prima ..... > mi guardò minaccioso, io risi ma acconsentii.
< Ok, dormo dormo. > E in effetti non ci misi molto ad addormentarmi, con le sue carezze sui capelli ed i suoi baci raggiunsi subito il mondo dei sogni.


Edward:
Ma cosa combina di sopra. Ma tu guardase un vampiro più che centenario può essere messo in difficoltà da una vampiretta e sua figlia.
Mi diriggo in camera e trovo il mio amore, la madre di mia figlia, la mia Bella sdraiata sul letto con un completino tutt'altro che casto.
< Hai intenzione di sedurmi? > le chiedo.
< No perchè sei seducibile? > mi risponde maliziosa.
< Non so, se penso a prima, forse no! >
< Tu fai il papà con lei, ma mio caro non lo devi fare anche con me >
< In che senso? >
< Ma tesoro, come? non vuoi fare l'amore con tua moglie? > Bè in effetti con quella cosa striminzita addosso èuna piacevole tentazione.
< Mia sorella Alice ha avuto la meglio su di te? dov'è la mia Bella? la mia cucciola che si vergognava? >
< Si , è vero mi vergognavo ma se ci pensi, eri tu che mi fermavi, tu e il tuo autocontrollo, altrimenti... >
< Altrimenti cosa? >
< Non credo che nemmeno charlie con la pistola ci avrebbe fermato. >
< Ma a me i proiettili non avrbbero fatto niente! >
< A te no, ma a me si!!! >mi rispose il mio amore.
Nel frattempo mi ero avvicinato al letto e lei mi era venuta incontro restando in ginocchio sul letto. Il suo corpo fasciato da quel corpetto era fantastico. Mi mise le braccia intorno al collo e si arrestò a un millimetro dalla mia faccia. Sapeva bene come provocarmi, e infatti non resistetti, colmai la distanza tra le nostre labbra e la baciai. Poi lei si staccò da me e mi disse < Meno male che ero io quella che si faceva battere a questo gioco! ? > ecco cosa voleva dimostrare.
< Si ma amore, non hai capito, mi sono proprio arreso. > la strattonai sul letto e mi stesi sopra a lei.
< Sai credo che l'avvertimento sia servito, dormono >dissi e Bella rise.
< Che ridi? > poi la consapevolezza si fece strada nella mia mente.
< Li stai coprendo con lo scudo? >
< Si > non la smetteva di ridere .
< Ritrailo subito,o vado in camera loro. >
< Ok ,ok lo ritraggo tanto credo di avergli dato un buon vantaggio. >ora la mordo.
< Si , dormono, meno male hai rischiato che ti mordessi. > Poi fece una cosa che mi lasciò interdetto, si spostò i capelli da un lato del collo e mi lasciò lo spazio per affondare i miei denti su quella pelle liscia e morbida, era un invito che non potevo rifiutare.


Emanuele:
Si svegliò e per errore mi strattonò e così caddi rovinosamente dal letto.
< Renesmee! >
< Amore scusa, ma un letto singolo è stroppo piccolo per due. Stai bene? > non la smetteva di ridere.
< Si, solo un pò indolenzito. >
< Vieni torna qui. > mi alzai e mi rinfilai nel letto.
< Allora dormito bene? >mi chiese.
< Si, benissimo apparte il risveglio. > in effetti cadere nel sonno non è il modo migliore per svegliarsi.
< Allora oggi che facciamo? >mi chiese, mi mostrai pensieroso.
< Devo fare una cosa? >
< Cosa? >
< E no, amore mio , è una sorpresa, sappi solo verso le sette di questa sera ti passo a prendere e ceniamo fuori. >
< Dammi almeno un indizio? >
< No, e no >
< ok , dai se è una sorpresa. Ti amo lo stesso. >
< Ahhh grazie, ti amo anche io comunque. >
Ci alzammo e ci preparammo le diedi un bacio a fior di labbra mi misi in macchina, visto che ormai era sorto il sole la neve si era sciolta del tutto e partii per preparare la mia proposta di matrimonio.

ANGOLO SCRITTRICE:
è un capitolo di passaggio, ma se leggete bene capirete che vi ho dato qualche indizio per il prossimo capitolo.
Baciu ciao mapi

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Capitolo 20
*** proposta.... ***


proposta2 Renesmee:


Avevo passato un giorno intero lontano dal mio amore, mi mancava terribilmente, e in più la curiosità di sapere dove mi avrebbe portata questa sera non mi lasciava un attimo.
La giornata era trascorsa lentamente, domani sarebbe stata la vigilia di Natale e grazie alla zia Alice ero riuscita a comprare un bellissimo regalo ad Emanuele. Tra un orologgio e un bracciale avevo preferito un bracciale, dove su suggerimento di mamma avevo fatto incidere i nostri nomi e la data in cui ci siamo messi insieme. Non vedevo l'ora di darglielo e di vedere la sua faccia, che gli sarebbe piaciuto lo sapevo ma vedere la sua reazione sarebbe stata un altra cosa.
Finalmente era arrivato il pomeriggio, finalmente mi sarei cominciata a preparare tanto da avere le mani occupate e far in modo che il tempo corresse veloce e che mi riportasse lui.
< Renesmee vuoi che ti aiuti, magari la zia Rosalie ti acconcia i capelli? > perchè privarle di questo divertimento e poi in compagnia le lancette forse non resteranno piantatate.
< Si zia, grazie. > Sapevo di aver posto una firma sulla mia condanna ma che ci posso fare sono le mie Zie.
< Rosalie, Bella, venite! - le chiamò.- Così parliamo un pò! > ecco la fregatura.
Mia mamma e mia zia si presentarono in camera mia. < Vieni piccola il bagno è pronto! >
Mi immersi nella vasca e lasciai che i dolci profumi dei bagnoschiuma mi inondassero le narici, le mie zie e mamma si sedettero sul bordo della vasca e mi guardavano convinte che avrei iniziato a parlare ma prima < Mamma! >
< Si tesoro siamo tutte sotto lo scudo > grazie mamma...
< Allora che dire, è stato bellissimo. > Tutte e tre erano con il fiato sospeso e mi guardavano con gli occhietti luccicosi. < Lui è stato dolcissimo, mi ha amata, e stretta a se con una tenerezza infinita, e poi mi sono sentita...come dire...protetta. >
< Sono contenta che la tua prima volta sia stata stupenda, ricordo ancora la mia e tuo padre con me è stato lo stesso. > non mi era difficile imaginare papà dolce con mamma lui lo era sempre, ogni carezza era come se sfiorasse una bolla di sapone attento a non romperla.
< Ma hai avuto proplema con il tuo autocontrollo? > Mi chiese zia Rosalie.
< No, per niente. Stavo attenta a dosare la mia forsa, ma diciamo che ho lasciato fare a lui, è stato lui a guidarmi . Ero concentrata anche se ho fatto una fatica enorme quando....be si avete capito. > Tutte e quattro ridemmo.
< Ma il suo sangue? >
< No zia Alice, il suo sangue non mi ha mai tentata neanche quando non eravamo in certe situazione. Il suo profumo è inebriante ma per i miei sensi non per il mi appettito. Non ve lo so spiegare , non sono attratta da lui per quello ma è l'amore che spinge a stargli accanto. > risposi.
< Lo capiamo Renesmee, anche per me è stato così, daltronde ero solo una vampira neonata quando ti ho tenuto in braccio la prima volta, ma tu, il tuo profumo non mi odorate come quello di una preda ma come profumo di un esserino che mi apparteneva completamente, molte volte, sia per me che per tuo padre, anche quando ero umana, l'amore ci ha salvato. E anche per loro-disse indicando le zie- e il resto della famiglia è così. > mamma sembrava commossa.
< Hai ragione mamma. Vi voglio bene. >
< Forza , anche noi ti vogliamo bene, ma se non esci di li sarai un pulcino bagnato al tuo appuntamento. > Zia Alice fremeva per farmi fare da cavia, quindi mi sciaquai ed uscì dalla vasca.
Dopo due ora e quaranta minuti ero pronta. Ero sfinita ma stare con loro mi aveva aiutata a soffrire meno la lontananza di Lele. Indossavo un vestitino bianco lungo fino a sopra il ginocchio , e le maniche a tre quarti. La scollatura mi scendeva morbida sui seni e un fiocco mi srtingeva sotto questo. Sopra avevo abbinato un cappottino nero molto elegante e le scarpe erano nere con il tacco. Il mio medaglione al collo e una mollettina mi teneva fermi i capelli che mi scendevano morbidi sulle spalle. Il trucco, ovviamente come la zia Alice preferiva,era leggero.
< Scendi sbrigati, ti voglio guardare bene prima che esci, non vorrei che al tuo umano verrebbero strane idee. > Lo zio Emmett non la smetteva di urlare.
< Mamma mia, sto scendendo. > Urlai altrettanto.
Scesi le scale con gli occhi di otto vampiri addosso , aiuto ora mi mordono.
< Tesoro sei stupenda. >
< Grazie papà. > arrossii un pò .
< E si hanno fatto proprio un buon lavoro. >
< Zio Emmett diciamo che c'è buona materia prima! > beccati questa. Tutti risero.
Emmett stava per ricominciare ma papà < Basta Emmett, la mia bambina è bellissima. Non provare a dire altro. >
< La stavo solo prendendo un pò in giro, lo so che è bellissima. Se non fossi impegnato per l'eternità e non fosse mia nipote, se non fosse solo un pò mia figlia, ci farei un pensierino. >
< Mi dispiace ZIO sono solo un pò impegnata anche io. > Il campanello suonò e il cuore mi finì in gola, ma perchè ero così agitata stasera.
Il mio cuore galoppava e vedere Emanuele con un pantalone ed un camicia nera di sopra, di certo non mi aiutava.Era un bellissimo spettacolo.
< Sei bellissima amore! > mi disse emozionato.
< Grazie anche tu stai molto bene! Allora andiamo? >
< Si andiamo > mi rispose quando si riprese.
Usciti da casa e finalmente in macchina chiesi < Mi dici dove mi porti? >
< Renesmee , tesoro, un pò di paziensa! > uffa non riuscivo proprio a farlo vacillare.
Poi l'auto si fermò davanti a un ristorante, parcheggiò e da vero gentiluomo mi aprì la portiera dalla macchina dandomi la mano per poter scendere. Il posto era magnifico, una terrazzina ma tutta al chiuso, con una vista fantastica. Dopo esserci accomodati ed ordinato
< Allora , ti stai divertendo? >
< Si Lele è una serata magnifica. Ma cosa festeggiamo? >
< Niente non posso portare la mia ragazza fuori a cena? >
< O certo che puoi, e ne sono contenta ma è tutto così stupendo che ho paura di essermi persa qualcosa! >
< Amore hai ragione, da oggi in poi festeggeremo qualcosa in questa giornata. >
< Non ti seguo. > dichiarai sconfitta.
< Capirai dovrai solo aspettare la seconda parte della serata >
Avevo sicuramente sul viso un espressione incerta e ditubante. Ma da quando era così criptico.
La serata prosegui alla grande, tutte le portate furono squisite e il vino era buonissimo. Finalmente sarebbe cominciata questa benedetta seconda parte della serata che tanto mi stava mangiando il cervello. Ad un certo punto si alzò.
< Dobbiamo andare? >
< Si andiamo in un posto speciale per noi! >ooooooooooooooo, ma che sono tutti questi misteri.
Interdetta mi alzai lo seguii alla macchina e dopo un pò di strada capii che stavamo andando alla spiaggetta, la nostra spiaggetta.
< Ho capito dove mi stai portando, non vorrai mica fare il bagno, fa troppo freddo per te. >
< Amore , rilassati ok ? devi solo pazientare un altro pochino. > Ecco, giusto quello che non volevo più fare, aspettare.
La spiaggetta come sempre era isolata e bellissima.Prese uno zaino dalla macchina e...
< Renesmee non vorrei ci facessimo male entrambi a scendere, saltiamo? > cosa? voleva che saltassi con lui in spalla?
< E da quando tutto questo coraggio? > chiesi ironica.
< Diciamo pure che ho paurissima ma che mi fido di te. >risi di gusto.
< Ok, ok sali. >
Dopo due salti ben calcolati eravamo sulla sabbia. La luna risplendeva sul mare e quella sera non c'era neanche freddo. Prese lo zaino lo aprì e tirò fuori due coperte, una la stese e l'altra la teneva in mano. < Siediti che ci copriamo. >obbedii all'istante.
Abbracciata a lui sotto la coperta non mi interessava più scoprire cosa mi stesse nascondendo. Tutto quello che volevo era li, e niente di più e niente di meno.
< Allora non mi chiedi più niente? > interruppe il flusso dei miei pensieri.
< Mi hai distratta con la coperta e le coccole! - confessai- però certo che lo voglio sapere! >
< Allora facciamo così ,io ora inizio a parlare, e tu non mi interrompi ok. Poi ti chiederò di fare una cosa e tu la farai senza batter ciglio. > forse aveva bevuto troppo vino.
< ok ! > cosa altro avrei potuto dire.
< Amore mio,fin da quando ti ho conosciuta sapevo che il mio destino eri tu,quello che voglio è restare con te , adesso non è più possibile l'idea di perderti, sei fatta apposta per restare mia. Non riesco ad immagginarmi senza di te. Sono disposto a tutto, adesso ed in futuro, per poter viverti.- si alzò e mi sollevò lasciandomi impiedi davanti a lui, poi fece una cosa che proprio non mi aspettavo, si inginocchiò - Renesmee mi vuoi sposare. > tra le sue mani vi era un astuccio di velluto blu che conteneva l'anello più bello del mondo. Un piccolo solitario con un diamante al centro che sembrava una stella di quanto luccicasse, fine semplice e stupendo. Le gambe mi iniziarono a tremare, non riuscivo a smettere di torturarmi il labbro inferiore con i denti(come mamma!), i miei occhi erano spalancati e persi nei suoi che attendevano la mia risposta.
< Si,si mille volte si > lui sorridente ed imbarazzato si alzò e mi diede un bacio dolce, frenetico, passionale.
< Grazie amore mio sono l'uomo più felice del mondo. >
< Ed io la mezza vapira più felice al mondo. >





Angolo scrittrice:
Allora a chi non piacerebbe stare su una spiaggia di sera con la persona che ami che ti chiede di sposarti? è un suggerimento per il mio ragazzo...ihihih
comunque spero vi piaccia e che mi facciate sapere cosa pensate realmente...
Bacini Mapi....



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Capitolo 21
*** Date e luoghi... ***


date e luoghi Renesmee:
Descrivere la gioia provava in quel momento è praticamente impossibile.Gli saltai al collo aggrappandomi a lui con tutta la forza che avevo,attenta a non ferirlo. Ma la mia esuberanza fu comunque troppa tanto che perse l'equilibrio e atterrammo sulla coperta.
< O amore, amore mio...>non faceva che ripeterlo e il mio cuore nel sentirlo non faceva altro che battere più forte nel mio petto, mi sentivo viva.
Stretti ad osservare le stelle iniziammo a fantasticare.
< Allora quando ci sposiamo? > mi chiese.
< Non saprei...>
< Decidiamo l'anno almeno. >
< Siamo a Natale,anzi oggi è già la vigilia, quindi direi entro l'anno prossimo?
< Si, ok entro l'anno prossimo > aggiudicò lui.
< Bene abbiamo l'anno! >
< Così daremo anche alle tue zie il tempo di organizzarsi. > risi.
< Non ti preoccupare per questo, sarebbero capaci di organizzare tutto in due giorni se glielo chiedessimo! >
< Già sono una forza della natura! >
Poi un pensiero mi balenò in mente< Loro sapevano tutto vero? >
< Si tutti sanno tutto...>
< Anche mamma e papà? >chiesi sbalordita.
< Si, ho già parlato con loro e abbiamo la loro benedizione >
Sapere che la mia famiglia era al corrente di tutto e che erano d'accordo mi riempì di felicità, non che mi aspettassi che non lo fossero, ma come dicono loro sono la loro " Bambina" .
< Papà l'ha presa bene vero? Lui ha voluto sposare mamma prima di trasformarla, si è voluto legare a lei in tutte le forme umane possibili prima di renderla immortale... >
< Si , mi ha fatto promettere di prendermi cura di te. E ti giuro Renesmee che lo farò. >
< Ti credo, Lele, ti credo > ed era la verità, era impossibile non credergli, la sua voce era così ferma e sicura.
< Andiamo avanti, scegliamo il giorno ! > Su quello non avevo dubbi, il giorno del matrimonio dei miei se lui fosse stato d'accordo.
< Se sei d'accordo, e non hai un altra idea in mente , mi piacerebbe sposarmi il giorno del matrimonio dei miei. >
< Quando? >
< IL 13 Agosto >
< Non ci crederai ma è anche la data del matrimonio dei miei genitori ! >
< Allora deciso? >
< Si > rispose.
< Che bello abbiamo anche una data > dissi contenta e gli stampai un bacio sulle labbra.
< Posso esprimere un desiderio? > chiesi.
< Certo che puoi! da questo momento in poi se non lo fai mi arrabbio. > che tesoro.
< Ci sposiamo qui , su questa stessa spiaggia ? è sempre stata un teatro per il nostro rapporto e adesso è giusto che sia testimone del nostro matrimonio. >
< Ma amore, come facciamo ad allestire tutto qui? >
< Ti stai dimenticando della mia famiglia vampira e poi soprattutto che due di quelle vampire si chiamano Rosalie e Alice ed Esme! >
< Si be, hai ragione, quindi direi che abbiamo anche il luogo. > disse tra le risate.
Lo guardai negli occhi e lo baciai di nuovo piena d'amore.
< Dove mi porti in viaggio di nozze? > chiesi interrompendo il nostro bacio.
< Mmm, vediamo , c'è un posto in cui vorresti andare ? >
< Non conosco l'europa. Magari però tu vorresti andare in america? >
< Si in effetti, mi piacerebbe, ma abbiamo tutta l'eternità per andare > mi si gelò il sangue, avevo accantonato in quel momento quel pensiero,ebbi un brivido che lui interpretò male.
< Hai freddo? >
< No, Lele, il mio brivido è dovuto alle tue parole ! >
< Amore, ti prego abbiamo già parlato , ti amo e ti amerò per sempre e una vita non mi basta >
< Lo capisci che le parole che ti dico sono dettate dall'amore,dal mio amore per te, non voglio che tu diventi un mostro, non voglio che lasci la tua famiglia. >
< Tu non sei un mostro , sei la creatura più bella che io abbia mai visto ed incontrato. Per la mia famiglia non preoccuparti, dopo il matrimonio gli diremo che partiamo per l'america per frequentare l'università, quando sarò in grado di controllarmi mi rifarò vivo. Basta ti prego voglio godermi il momento non parliamone >>
< Va bene! ti amo > aveva ragione lui , stavamo vivendo un momento magico e non è giusto rovinarlo con assurdi pensieri, anche se so che per me farebbe tutto io non riuscirei mai a chiedere una cosa simile.
< Ti amo anche io amore mio.Vieni da me, stringiti a me, fidati di me. >
Ce ne restammo li per quasi tutta la notte accoccolati , stretti e felici, non so neanche se avessimo dormito, tanto era sottile il confine tra il sogno che stavamo vivendo e la realtà. Vedere il sole sorgere al confine del mare, come una palla infuocata scacciava la notte e illuminava i nostri visi. Quello era l'inizio di un nuovo giorno, la consapevolezza che mai , mai più mi sarei sentita sola o fuori posto. Adesso avevo trovato il mio amore, che porta il sapore in più alla vita, come sale di una vita che ha senso solo con lui al mio fianco.Ogni pensiero , ogni movimento, ogni respiro, sarebbe stato per lui, tutto intorno sembra più blu, era tutta la vita che lo aspettavo e adesso era mio e io sua. Vivo e vivrò per sempre per lui. Nei suoi occhi vedevo il mio sguardo e il suo amore si rifletteva nei miei, I miei capelli volavano nel vento e lui giocava un pò con quelli. L'alta mare bagnava la sabbia, le piccole onde si infrangevano negli scogli, tutto sembrava magico.
< Ti voglio, Renesmee fai l'amore con me... > Lele interruppe il silenzio.
< Anche io tesoro mio ti voglio> Con quelle dolci parole d'amore mi fece scivolare sopra di lui e a quel punto i baci divennero incontabili, senza respiro, senza paure facemmo l'amore con desiderio. La nostra passione scivolava tra i nostri corpi e li infuocava, la pace, l'aria fredda,piangevo dalla felicità, per le sensazioni provate e per la completezza che provava tutto il mio corpo.
< Amore perché piangi? > mi sussurrò in un orecchio.
< Si può morire di felicità? >
< o no amore, non ti azzardare, questo è solo l'inizio, il nostro amore è solo all'inizio. > Il mio cuore bruciava come il nostro amore. Ci viene incontro il mondo, se stiamo insieme tutto sarà perfetto. Non fermarti amore, il mondo ci è stato regalato, tocca a noi trasformarlo incantato.
< Meraviglioso il tuo odore. > disse inspirando sulla mia pelle.
Stremati ci sdragliammo sulle coperte uno di fianco all'altro,il mio stomacò brontolò.
< Andiamo dai Renesmee ,hai fame > che figura.
< No , no. posso sopravvivere ti prego. > implorai. Mi abbracciò forte e mi sussurrò < Ancora qualche minuto ma poi andiamo >
< Lele? >
< Dimmi tesoro. >
< Mi faresti conoscere la tua famiglia? > sembrerò stupida, forse lo sono, ma la risposta a quella domanda mi faceva molta paura, e se non voleva, e se non gli fossi piaciuta, e se....
< Perchè hai quella faccia? mmmm...Vediamo....stai pensando che magari non potresti piacergli. Vero? >
< Sei più fastidioso di mio padre! > ridemmo entrambi.
< Certo che te li faccio conoscere, e poi sicuramente come me resteranno folgorati a prima vista.E poi sanno che ti avrei chiesto di sposarmi, indirettamente ma ti conoscono. >
< Hai parlato con loro di me? >
< Certo! > poi di nuovo il mio stomaco...
< Andiamo,ora prima che mordi me. >

Entrammo in casa e stranamente non c'era nessuno a vista. < Venite fuori traditori, siete salvi, ho detto di si! > urlai ma non perchè non mi potessero sentire ma per gioia.
< AAAAAAAAAAAAA > zia Alice e Rose furono le prime due ad abbracciarmi, poi gli zii e i nonni ,appena lasciavano le mie braccia si fiondavano su Lele.
< E alla fine ci sei caduto anche tu! > disse zio emmett abbracciandolo.
Infine i miei genitori se ne stavano alla fine delle scale fermi a guardarmi sorridenti, mi avvicinai a loro < Mamma papà sono contentissima >
< O amore mio , la tua felicità è la nostra > disse papà stringendo me e la mamma.
< Allora la data? > Zia Rose stava diventando impaziente.
< Io lo so! > proferì zia Alice
< Ecco e non dire niente ! > la ammonii.
Guardai Lele < Pronto? >
< Si >
< 13 agosto ! > come previsto tutti esultarono e papà strinse ancora di più la presa.
< Si, avete capito bene! Stranamente, forse perchè era destino che incontrassi lui, anche i suoi genitori si sono sposati il 13 agosto e quindi è stato facile deciderci! >
Papà e mamma mi baciarono ogni centimetro del viso e poi mamma disse rivolgendosi a mio padre< Ma cosa abbiamo fatto per meritarla secondo te? >
e lui molto sicuramente rispose < Ci siamo amati, lei è frutto del nostro amore. > io arrossii profondamente.
< Renesmee, amore io vado, sono un pò stanco ci vediamo stasera. >
< Lele aspetta- lo chiamò Esme- stasera se i tuoi genitori non festeggiano con i parenti perchè non ceniamo tutti insieme? > quella proposta mi lasciò interdetta.
< Ma come farete a mangiare? > chiesi.
< Tranquilla Renesmee, faremo finta e poi io voglio conoscere i miei futuri suoceri > aggiunse la nonna schiacciandomi l'occhiolino.
< Si Esme , saremo dei vostri. I miei saranno sicuramente a casa. Grazie > contenta saltai addosso alla nonna. < Grazie Nonna. >
< Ehi anche io voglio un abbraccio, anche io dovrò mangiare quelle schifezze! > disse zio Emmett. Non glielo potevo negare e mi precipitai nelle sue braccia.
< Ok a dopo allora > Lasciai lo zio e andai da Lele gli diedi un bacino e lo salutai < A dopo amore. > e uscì.
< Renesmee sei obbligata a raccontare tutto. >mi ordinò zia Alice .
Mi accomodai tra i miei genitori stretta a loro. < Che dire, una serata che sicuramente rientra tra le mie prime dieci più belle > Mamma e papà risero anche se non so perchè ( nota autrice:se ricordate in eclipse nella tenda parlavano delle loro migliori dieci).
< Tranquilla pensiamo noi a fare tutto . Metteremo un bel gazzebò alla spiaggia e ....... >
Non terminò la frase e più cose successero insieme, lo sguardo di Alice si fece vacuo e spaventato e papà mi strinse più forte a lui. Mi sentivo con un brutto presentimento.
< Zia che succede? - la chiamai ma non mi rispondeva- zia, zia! > lei si ridestò e mi fissò negli occhi.
< Renesmee tesoro, Lele >
< Cosa zia, parla >
< Ha avuto un incidente. >
No ,no,no, il mio cervello reggistrò la notizia , svenni tra le braccia di mio padre. In lontananza mi sentivo chiamare < Renesmee > mia mamma
< Carlisle che succede? > mio padre preoccupato
e poi il buio.



Angolo scrittrice:
Lo so sicuramente non ve lo aspettavate e io neanche vi ho avvertito, mi sarei bruciata l'effetto sorpresa . Perdono.
Sono comunque curiosa di scoprire se vi piace la nuova piega che la mia ff sta prendendo! Fatemi sapere , bacini . Mapi.

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Capitolo 22
*** disperazione.... ***


disperazione... Renesmee:

Non volevo,non volevo svegliarmi, non volevo tornare alla realtà. Il mio cuore soffriva tremendamente non sapevo neanche cosa fosse successo. La vita finalmente sembrava sorridermi e invece era di nuovo buio, di nuovo tenebre. Aprii contro voglia gli occhi e il volto di mia madre si materializzò davanti a me.
< Amore, come ti senti piccola? > vedevo il suo sguardo pieno di tormento, ma io non riuscivo a parlare, non riuscivo a connettere, ma dovevo risponderle.
< Mamma, mamma perché? > appena che aprii bocca tutto il dolore provato mi piombò addosso ancora di più come una zavorra che mi trascinava nel profondo, le lacrime mi rigarono il volto e i singhiozzi non mi lasciavano respirare.
< Shh , tesoro, non piangere, ti prego calmati! > mi disse lei la vidi lanciare uno sguardo altrove e immediatamente mi sentii invadere da una innaturale calma, feci per sollevarmi e sedermi sul letto dove mi ero risvegliata.Mi accorsi che lo zio Jasper era in piedi di fronte a me.
< Dov'è Lele ? > chiesi con terrore.
< è all'ospedale! > rispose zio.
< Come? mi dite cos'è successo? > il mio cuore si stava distruggendo definitivamente.
< Amore ha avuto un incidente, un animale gli ha attraversato la strada all'improvviso e lui per non sbattergli contro ha sterzato ed ha sbattuto contro un albero. >
Perché si era fermata doveva dirmi ancora la cosa più importante < Come sta? >
< Renesmee-fu zio a parlare accarezzandomi il volto- appena Alice ha visto tuo padre, Carlisle , Emmett e lei sono usciti per andarlo a cercare. Lo hanno trovato e lo hanno portato subito in ospedale > si ma ancora non mi rispondevano.
< Per favore ditemi come sta? > ne mia mamma ne mio zio parlavano ed insieme abbassarono lo sguardo.
< Perché non parlata, perché? > non mi ero neanche resa conta di star urlando. Mia mamma finalmente ebbe il coraggio di guardarmi < Tesoro , non lo sappiamo, tuo nonno è con lui ma quando l'hanno trovato aveva perso molto sangue. >
< No, no, no non può essere, perché perché? > mi strinsi a mia madre con il cuore definitivamente in pezzi, non riuscivo a muovermi, la mia zavorra era aumentata ti peso e mi stava soffocando. Neanche il potere dello zio mi calmava, ma perché non volevo essere calmata, il mio dolore era troppo forte. Ma dovevo reagire, per lui. Dovevo stargli accanto, gli avrei dato la mia vita se necessario, non mi sarei arresa, avrei combattuto per lui e per me.
< Portatemi da lui, subito! > dissi spostandomi dal petto di mia mamma.
< Si, cambiati ed andiamo tuo padre è lì con gli altri, ci stanno aspettando. > mi rispose lei. Cambiarmi? non mi ero neanche accorta di essere vestita con gli stessi abiti della sera prima. Mi alzai di scatto dal letto, corsi in camera mia, mi fiondai dentro la cabina armadio afferrando il primo paio di jeans e maglietta che mi capitarono a tiro e spiccai un salto per evitare le scale. Tutto il resto della mia famiglia era nel salone ad aspettarmi, tutti con gli occhi tristi per quello che era successo, e io mi sentii ancora più male.
< Andiamo! > ordinai quasi.
Salimmo subito sulla mercedes del nonno e sfrecciammo all'ospedale, io stretta dalle braccia di zia Rose e mamma , mentre zio Jasper guidava con nonna accanto, sicuramente lo zio manteneva il controllo emozionale su di me ma ciò mi impediva solo di non urlare, perché per quanto riguarda il dolore al mio petto era acuto e forte.Arrivati non ci fu difficile notare papà e zia Alice appoggiati al muro della sala di aspetto del pronto soccorso, gli corsi incontro
< Papà ci sono novità, zia vedi qualcosa? > li interrogai.
Mio padre aveva il viso sconvolto ma attento, era come se non mi prestasse attenzione, la zia lo sguardo perso.
< Tesoro il nonno è con i medici in sala operatoria sto cercando di mantenere il contatto con la sua mente. Ancora la situazione non si è stabilizzata! >
< Che significa? > gridai strattonandolo.
< Sta subendo un delicato intervento all'addome e ancora non hanno finito, il tutto è aggravato dalla sua perdita di sangue > Mi sentivo di nuovo scivolare nel buio, ma dovevo resistere.
< Zia tu che mi dici? >
< Mi dispiace mi sto concentrando ma non riesco a vedere niente, dipende da lui e dalla sua voglia di vivere, i medici fanno il possibile e visto che c'è Carlisle anche l'impossibile. >
Ecco, il baratro mi aveva ripresa, le tenebre mi stavano avvolgendo, mi sentivo le gambe cedere e gli occhi chiudersi, stavo per toccare terra ma le braccia di mio padre furono più veloci. Questa volta non persi conoscenza, era come su il mio cervello si rifiutasse di dare segni di vita ma nello stesso tempo era vigile a tutto ciò che mi circondava.Mi sentii presa in braccio e sedere sulle gambe di mio padre credo, si sicuramente il suo odore era inconfondibile.
Poi udii Emmett tienila tu. Prima ho parlato con un infermiera ora vedo se mi fanno entrare per discutere con Carlisle, se non la rassicuriamo non uscirà da questo stato di schok! > mio padre mi passò a suo fratello e lo vidi allontanarsi sparendo nella sala accanto. Mio zio mi cullava, mi stringeva mi baciava le tempie, mi sentivo protetta ma ancora in catalessi. Il dolore era troppo forte da sopportare. Mi sembrava strano che il mio zio orso fosse capace di tanto amore, sapevo che lo provava ma lui era sempre stato il mio compagno di giochi e scherzi, invece adesso era lì a consolarmi e ad abbracciarmi con l'amore di un padre.
Da lontano sentii una voce che mi svegliò dal mio coma < Salve siamo Elia , nostro figlio è qui ci avete chiamato a casa cosa è successo? > l'infermiere non sapeva cosa rispondere e cercava informazioni nella sua cartelletta. Poi mi alzai e mi diressi verso di loro, erano i genitori di Lele. Sua madre aveva i suoi inconfondibili occhi e suo padre era praticamente la sua copia nel tempo.
Mi presentai davanti a loro incapace di parlare. Sua madre appena mi vide mi guardò negli occhi e dopo aver scrutato in me mi abbracciò.
< Dov'è mio figlio? >mi chiese in lacrime, il padre ci guardava interdetto chiedendosi perché sua moglie abbracciasse una sconosciuta.
In effetti era così io e quella donna non ci eravamo mai viste , mai parlate, lei sapeva di me dai racconti di suo figlio eppure mi aveva riconosciuta, aveva riconosciuto in me la ragazza di Lele.
< Signora è in sala operatoria , mio padre è con lui. > risposi anche io in lacrime.
< Tu sei Renesmee? > mi chiese il padre.
< Si , perdonatemi se non mi sono presentata, io sono Renesmee e questa è la mia famiglia, i miei fratelli - e li indicai - e mia madre Esme. >
La nonna subito si fece avanti e si presentò< Certo sarebbe stato meglio conoscerci in altre circostanze, mi dispiace.Io sono Esme. >
Anche se sconvolti i genitori di Lele si presentarono < Io sono Mariapia e lui è mio marito Danilo.Sapevamo dell'invito a cena per questa sera Lele mi ha chiamata subito. Appena ho chiuso con lui a distanza di quindici minuti mi hanno chiamata dall'ospedale. Ma come sta? >
Sapevo che toccava a me parlare < ancora non si sa niente, ma appena si saprà qualcosa mio padre ci avvertirà, è un medico dell'ospedale. >
< Non mi sembra vero, sto vivendo un incubo. > disse sbiancando.
Poi sussultò < Sara , non sa niente dovrei andarla a prendere da una amica! > continuò guardando il marito.
< Signora, sono Emmett e lei e Rosalie, siamo i fratelli di Renesmee se vuole mi da l'indirizzo e andiamo noi, la porteremo qui, so che non ci conosce ma gli spiegheremo la situazione nel modo migliore. > grazie zio, sicuramente non si sarebbero voluti allontanare.
dopo un'occhiata fugace con il marito fu lui a parlare < Grazie Emmett, tieni le chiavi della macchina! vieni ti faccio vedere dov'è parcheggiata. >
< Non si preoccupi- disse lo zio- abbiamo la nostra basta che mi spieghi come arrivare a destinazione. > e fecero per allontanarsi.
Non appena vidi papà venirmi incontro mi affrettai a chiarire la situazione, anche se forse, lui aveva già intuito dalla loro mente.
< Edward, questi sono i genitori di Lele- dissi indicandoli entrami visto che il marito era tornato al fianco della moglie- lui è mio fratello gemello Edward. >
< Piacere mio- -poi si rivolse a me- Allora sembra che l'intervento si stia risolvendo ma ciò che li preoccupa è la ferita in testa , ha subito un forte trauma cranico.Tra un pò Carlisle verrà da noi. >concluse lui.
Le lacrime ormai non ce la smettevano di scendere giù, il mio mondo stava crollando. Il mio amore , la mia unica ragione di vita, combatteva tra la vita e la morte.
Mi sentii afferrare per una mano. < Alla fine si è deciso, è da un quasi un mese che si portava l'anello in giro per trovare il coraggio di chiedertelo. Mi ha costretta ad accompagnarlo per aiutarlo a scegliere. Spero ti piaccia, io non sono tagliata per gli anello troppo vistosi! > adesso capivo si riferiva al mio anello.
< Certo signora e l'anello più bello che abbia mai visto o sognato, e si me lo ha chiesto ieri sera, questa sera lo avremmo comunicato a tutti. > il suo sguardo si fece triste, forse perché come me pensava all'imminente futuro che sarebbe dovuto essere roseo e felice. Suo figlio, prossimo alla laurea, giovane e bello aveva incontrato la donna della sua vita e si stava per sposare. Sospirai quasi sconfitta dal dolore.Dovevo provare a rincuorarla.
< Lo so che siamo giovani e che magari sarebbe meglio aspettare ma io amo suo figlio e le giuro che il nostro futuro insieme si avvererà, fossi costretta a tutto lo farò. > ed era vero, adesso più che mai comprendevo Lele e il suo terrore della vita , questa è facile a scivolare via e la mia esistenza senza lui non ha senso, lo trasformeremo ora se necessario.
< Renesmee cara, ora più che mai capisco perché mio figlio ti ama, la tua tenacia è ammirevole e l'amore che hai per lui è sconfinato. Lo so che non lo lasceresti mai al suo destino, e sul fatto di essere giovani non mi importa. Fin da piccolo, Lele ha sempre puntato in alto, si è sempre battuto per ciò che desiderava e io so che se lui ha deciso di passare la sua vita con te lo fà perché ne è convinto. E' la persona più determinata che conosca. E tu sei la benvenuta in famiglia. > Le sue parole mi stregarono e mi lasciarono perplessa, cosa significa non lo abbandoneresti al suo destino? che quella donna sapesse? non gli avrà mica detto qualcosa? Le mie domande restarono mute solo lo sguardo di mio padre mi fece ridestare, fissava la donna ma poi spostò lo sguardo verso la porta della sala d'attesa. Arrivarono Carlisle e un altro medico.
< Salve siete i famigliari di Emanuele? >
< Si , siamo i genitori prego parli. >
< Signori Elia, vostro figlio ha subito un intervento all'addome riuscito bene. Per ora è fuori pericolo, ma ciò che ci preoccupa è il suo trauma cranico,lo ha portato in uno stato di coma > il medico si bloccò, fece un sospiro, il nonno mi fissò in faccia.
< E? > lo esortò il papà di Lele.
< Non sappiamo come reagirà, se si sveglierà. Dipende da lui e dalla sua forza di volontà. > Le stesse parole di zia Alice.
Le stesse parole , le uniche parole che non volevo sentirmi dire. E il buio questa volta mi abbracciò non lasciandomi scampo.



Angolo scrittrice:
Si, ci voleva proprio un pò di movimento....
la mia ff è dolcina perchè sono più brava a descrivere sensazioni felici quindi spero che questo capitolo non vi deluda. Aspetto le vostre recensioni con ansia. Bacini Mapi.

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Capitolo 23
*** futuro.... ***


piani..
Renesmee:
< Che è successo? > chiesi stralunata.
< Sei svenuta tesoro mio! > la voce di mio padre mi arrivò cristallina. Dopo un attimo di sbandamento riuscii a mettere a fuoco la stanza,ero sdraiata in un lettino d'ospedale probabilmente in una stanzetta del pronto soccorso, mio padre e mia madre accanto a me che mi stringevano le mani.
Appena i miei occhi incontrarono i loro le lacrime cominciarono a scendere e rigarmi il volto, i singhiozzi mi scuotevano il petto.
I miei genitori cercarono di calmarmi < Shh , shh Renesmee calmati, ci siamo qui noi. >
Lo so, e per fortuna perchè altrimenti sarei già sprofondata in quel limbo di dolore che mi soffocava.
< Lele è ancora in rianimazione? >
< Si amore, sua mamma è con lui quando sei pronta potrai darle il cambio. >
< Posso entrare? >
< Si, grazie a Carlisle. >
< Mamma papà se non si sveglia? >
< O tesoro si sveglierà, tranquilla non ti lascerà qui, ricorda che ti ama. > quanto volevo che quelle parole fossero vere e se non si fosse svegliato, se fosse rimasto così per chi sà quanto tempo e se fosse morto...no.
< Trasformiamolo subito! non posso rischiare di perderlo! > urlai disperata.
< Purtroppo non possiamo. Dobbiamo aspettare che i medici facciano il loro lavoro, coviene lasciare la trasformazione per quando non vi saranno più possibilità! > mi disse mio padre. Ma come poteva pensare che avessi aspettato.
< No, non voglio. >
< Renesmee ragiona, ci potrebbero scoprire e...> cosa?
< Pensi che me ne importi qualcosa? >
< Non sono preoccupato per noi ma se ci scoprissero dovremmo fuggire oppure potremmo andare incontro alla morte per mano dei volturi per aver svelato il nostro segreto. Dobbiamo pensare a qualche cosa di più sensato e non aggire di fretta e in modo sconsiderato, per poterlo realmente aiutare! > concluse mio padre.
< Pensa che ci dovremmo anche giustificare con la sua famiglia, come spiegheremo la scomparsa di Lele dall'ospedale? > aggiunse mia madre.
< Carlisle potrebbe dichiararlo morto! > incalzai io.
< ed è morto in ospedale gli farebbero l'autopsia. > ma è tutto il mondo contro me?
< Papà e se qualcosa andasse storto, io perderei l'amore della mia vita! > gridai fra le lacrime.
< Renesmee ti devi fidare di noi,non lo lasceremo morire > mamma mi guardava dritta negli occhi.
< Giuratemelo >
< Te lo giuramo! > con quelle parole mi sentii un pò più sollevata, poichè avevamo trovato un alternativa. Sapevo che le cose potevano peggiorare da un momento all'altro ma sperare era l'unica cosa che mi dava la forza di andare avanti. Mio padre mi abbracciò forte quasi per suggellare quel patto appena stretto.
< Papà mi è venuto un dubbio, la mamma di Lele sa? > chiesi ripensando alle sue parole " so che non lo lasceresti mai al suo destino".
< Diciamo che si immagina qualcosa? >
< In che senso? > chiese mia madre.
< Quando vi siete separati, quando gli hai detto la tua natura, vedendo soffrire il figlio le è stata vicina! >
< E Lele le ha raccontato tutto? > domandai incredula.
< No, ma non ha neanche negato , è una donna perspicace e ha capito che siamo creature speciali ! Certo non si immagina Vampiri! > spiegò lui.
< E il marito? > chiese mia mamma esponendo un domanda anche mia.
< Lui non sa niente. >

Dalla porta difronte al mio letto entrò mio nonno con una cartelletta in mano.
< Come stai Renesmee ? >
< Bene nonno, Lele? >
< Mi dispiace ma non ci sono novità , ma devi parlargli, fagli sentire che sei li con lui. >
< Posso vederlo? >
< Si, ti accompagno. >
Uscii dalla stanzetta seguendolo, mi portò per un lungo corridoio tutto bianco, attraversammo una porta come quelle d'emergenza e mi fece indossare calzari , camici, mascherina e cappellino verdi.
< Io ti aspetto qui, tu attraversa questa porta, troverai la sua stanza subito a destra. Lo troverai disteso su un letto addormentato,potresti restare scossa quindi
mi raccomando Renesmee. > mi baciò la fronte e mi spinse oltre la porta.Attraversai la porta e mi voltai verso la stanza che mi aveva indicato il nonno.Dovevo aprire gli occhi e guardarlo, per un infinito minuto mi mancò il coraggio, ma io avevo promesso che sarei stata forte per noi e così aprii gli occhi. Vederlo in quel letto mi ferì come se mille lame attraversassero il mio corpo. Il suo corpo sembrava privo di vita , i suoi occhi erano chiusi e spenti, la sua testa era fasciata, attaccato alle macchine per monitorare le sue funzioni vitali. Mi avvicinai cauta con le lacrime agli occhi, lui sempre pieno di vita e di gioia serenità costretto ad un sonno forzato in quel letto .
Gli presi la mano me la portai al volto e lo baciai, trattenni il fiato prima di parlare come se mi stesse ascoltando.
< Amore mio, sono vicino a te, mi senti? l'unica certezza che abbiamo è il nostro amore, per favore aggrappati a questo combatti, combatti per noi. Me lo hai giurato, mi hai giurato che mi saresti stato vicino per l'eternità, mi hai cambiato la vita ed ora non ti puoi arrendere. So che sei lontano e so che mi puoi sentire, vieni, torna da me. Non mi puoi lasciare qui ,tutto il mio mondo è per te. Svegliati,svegliati ti prego. > le mie lacrime ormai scendevano libere. Mani dentro mani mi abbassai sul suo volto e fummo bocca dentro bocca , come se gli volessi passare tutto il mio amore, un pò della mia immortalità. Poi posai le mie mani e lasciai che le immaggini e le sensazioni provate per lui e vissute con lui fluissero nella sua mente.
Il nostro primo incontro a mensa,i nostri scontri, la mia sensazione del suo petto posato sulla mia schiena il giorno che trovai le rose sulla mia macchina, il nostro primo bacio, i miei capelli che gli sfioravano il viso, quando mi ha detto che mi amava posando il suo viso sul mio petto a mare, la gioia provata quando mi ha accettata come vampira,i nostri pomeriggi, la prima volta che ho corso con lui sulle spalle, la prima volta che abbiamo fatto l'amore, le sue carezze e i suoi baci sul mio corpo, i suoi occhi che brillavano alla luna quando mi ha chiesto di sposarlo, la nostra promessa di appartenere l'uno all'altro, la promessa di vivere un amore immenso e puro.
< Adesso hai visto tutto quello che c'era da vedere , mi immagino le tue fossette mentre mi rimproveri di essere sincera e non timida. Ho conosciuto i tuoi genitori e sai avevi ragione angelo mio, tua mamma mi adora, che stupida che sono.Mi avevi tenuto nascosto che tu hai il suo stesso colore degli occhi. Chissà se avremo dei figli, ti svelo un segreto, il mio desiderio per la stella cadente è quello di avere un figlio tuo, una creaturina nostra da amare e coccolare. >
Improvvisamente il bip del monitor accellerò e subito un infermiera entrò nella stanza e si avvicinò al letto.
< Che succede? > chiesi in preda all'ansia.
< Signorina esca per favore! >
< Mi dica che succede > riprovai.
< Signorina esca, sta arrivando il medico. >
< Non esco se non mi dice cosa ha? > risposi sgarbata.
< è una crisi respiratoria, adesso esca lasci ai medici spazio. >
< Lele restisti hai capito, resisti > gli urlai e poi sconvolta uscii dalla sala rianimazione. Subitò papà e mamma mi vennero incontro per sostenermi. Vidi passare davanti a me molti medici , tra questi riconobbi il nonno.
Lo afferrai per il camice e lo trattenni guardandolo dritto negli occhi gli dissi < Salvalo ti prego! >
Lui ricambiò il mio sguardo e mi sussurrò < Farò tutto ciò che posso! > per gli altri presenti forse quella frase sarebbe stata scontata ma io sapevo cosa significava, lui sapeva cosa io gli stessi chiedendo.
< Giuramelo >
< Te lo giuro! > e lasciai il camice. Sapevo di potermi fidare di lui, mi ha cresciuta, mi ha amata e mi ama, io per lui sono il risultato di tutti i suoi sacrifici, la risposta a tutto quello che ha fatto nella sua esistenza, tutto ciò in cui crede e che la nostra natura stessa non sia così spregevole. Io mi dido di lui.
Abbracciata a mio padre in quella sala d'attesa il tempo sembrava non passare mai. Ogni minuto, ogni secondo, ogni istante erano interminabili, tutto era insopportabile. I genitori di Lele sedevano accanto a noi anche loro stretti in un abbraccio, chi l'avrebbe mai detto che adesso per loro e per me ero pronta a trasformare Lele in vampiro pur di non perderlo. Prima per la sua vita e per il dolore dei loro famigliari provato per la scomparsa di un figlio avrei anche rinunciato a lui e adesso mi ritrovo ad aspettare un destino che ormai sembra inevitabile. Come farò a giustificarmi? come faremo a spiegargli che per un bel pò non potranno vedere loro figlio? e ancora peggio se qualcosa andasse storto adesso come farò a guardarli negli occhi sapendo di non aver fatto tutto il possibile per salvarlo?
Poi la tanta odiata porta si apri e venne fuori Carlisle, subito mi ci fiondai davanti.
< Allora? >
< Mi dispiace , la crisi respiratoria ha lasciato il suo corpo molto debilitato, l'ha superata ma lo ha ancora più affaticato, da medico, non so se si sveglierà. > sussurrò le ultime parole ma mi rimbombarono in testa come se le avesse urlate. La mamma di Lele si strinse a suo marito.
Io iniziai a battere i pugni contro il suo petto < No, tu lo devi salvare, lo devi salvare! >
Lui amorevolmente, come solo lui poteva fare, mi strinse forte nel suo abbraccio cercando di calmarmi, ma io non ne volevo sapere continuai a dimenarmi, fino a quando le forze mi mancarono e non appena capii che mi ero comportata da stupida ricambiai il suo abbraccio freddo. Mi aggrappai a lui , stremata e tremante.
Lo guardai negli occhi , guardai quella stramaledetta porta e sussurrai < Amore mio ci penso io a farti avere un futuro! > Lasciando in sospeso quelle parole, come se lui mi ptesse sentire. Ma le mie non erano solo parole, la mia è un promessa!


Angolo scrittrice:
Allora ecco il mio nuovo capitolo...Alla fine oggi l'esame non l'ho potuto fare perchè il prof ha disertato e io per dispetto ho passato tutto il pm a mare! bello ,bello.
Spero che questo capitolo vi piaccia...è un pò triste ma pieno d'amore...Bacini Mapi..
.

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Capitolo 24
*** confessioni... ***


confessioni Renesmee:
Me ne stavo seduta nella sala d'attesa dell'ospedale, pensando e ripensando a quale fosse il modo migliore per salvare Lele,spiegare tutto a i suoi genitori
senza coinvolgerli troppo, per evitare rischi, uscire Lele dall'ospedale ancora vivo.Mi scoppia la testa, non riesco a pensare lucidamente.
Dopo qualche minuto mi accorsi di non essere più sola, la mamma del mio amore era seduta al mio fianco con dei crakers in mano, attendeva pazientemente che mi risvegliassi da quello stato di quasi incoscienza.
< Signora, mi scusi, non mi ero accorta che fosse qui. > dissi cortesamente.
< Lo so non ti preoccupare, stavo aspettando, infatti, che ti accorgessi di me! Vuoi dei crakers? >
< No, la ringrazio ma non ho proprio fame! > rifiutai gentilmente.
< Devi mangiare cara, sono giorni che non mangi, dovrai mantenerti in forze per aiutare mio figlio. > ancora una volta mi sbalordì. A quelle parole restai di sasso, mi fissava negli occhi e non distoglieva lo sguardo. Ok, era arrivato il momento di parlare.
< Signora, le posso chiedere una cosa? >
< Dimmi. > mi disse
< Vorrei sapere Lele cosa le ha detto di me? > restai senza respirare attendendo la sua risposta.
< Lui non mi ha detto nulla > fiuuu, ricominciai a respirare.
< Ma, mio figlio, avvolte mi crede superficiale. Si dimentica che l'ho partorito io e l'ho cresciuto. Conosco profondamente i suoi pensieri, i suoi modi di fare, le sue espressioni, i suoi stati d'animo e so che c'è dietro molte più cose di quelle che mi voleva far credere. > ecco, adesso non respiro più definitivamente.Papà aveva ragione,è molto perspicace e come tutte le mamme , conosce suo figlio.Forse notò il mio sconvolgimento nel mio volto e continuò.
< Tranquilla, cara, mi ha solo detto che sei speciale e pur di non perderti era disposto a fare qualsiasi cosa, "qualsiasi sacrificio"queste sono state le sue parole, "anche se avrebbe dovuto rinunciare a noi per un periodo di tempo. >
Dovevo essere sincera il più possibile che mi era permesso < é ,vero, signora sono speciale e anche la mia famiglia lo è , non come crede lei.... >
< Renesme non importa, non voglio sapere cosa sei e a cosa devo rinunciare , io voglio che mio figlio viva. >
< è quello che voglio anche io ,ma non so fino a che punto sia giusto che lui rinunci a se stesso, non mi fraintenda anche io lo voglio salvare, non sono in grado di vivere se al mondo non c'è lui (ihihi....new moon). Ma non sarà lo stesso, sarà come noi. > era importante che lei capisca che si sarebbe trasformato.
< E cosa c'è di male se sarà come voi! In questi giorni siamo stati molto a contatto e io vi vedo più umane di molti altre persone > Colpita e affondata ,lei sentiva che non eravamo umani. < Renesmee voglio solo sapere se lui sa a cosa va incontro... >
< Si signora lo sa e lui sa anche tutti i miei segreti. > quasi sollevata dalle mie parole continuò.
< Renesmee tu mi sottovaluti, ti ho detto che sono una persona attenta, una buona osservatrice, e in più mi basta uno sguardo per capire le persone che incontro, chiamalo sesto senso, intuito, come vuoi >
< Già , sarà stata dura crescere per suo figlio con una mamma a cui non si può mentire > risi e anche lei ricambiò il sorriso, ma poi tornò seria.
< Non so cosa sei , ma so che ami mio figlio, l'ho capito subito appena ti ho vista, non ti conoscevo neanche ma sapevo che eri tu la mia futura nuora. E sai perchè ?
Nei tuoi occhi ho riconosciuto la stessa profondità degli occhi di Lele, lo stesso sentimento, lo stesso amore. Non mi importa se dovrò rinunciare a lui ma io voglio che lui sopravviva e che viva felice con te. >
< Non è spaventata dal fatto che per molto tempo non lo vedrà? > chiesi con curiosità, dove la prendeva la forza quella donna?
< No, preferisco saperlo vivo anche se lontano,la morte di un figlio è qualcosa , un dolore che nessun genitore dovrebbe provare.>
< Parla come se sapesse? > dissi quasi senza pensare < Mi scusi sono stata indelicata >
< Ti prego non ti scusare, anche io voglio farmi conoscere da te, ti devi poter fidare di me. Si è così mia sorella è morta a ventidue anni e una parte dei miei genitori è morta con lei. Sarò egoista , ma non voglio provare quel dolore, mi è bastato già il lutto che ho subito, lei era la mia unica sorella. Io sono riuscita ad andare avanti anche se mi manca ancora ora, ma i miei hanno faticato per risalire la corrente. > ero molto affaccinata, sembrava una roccia ai miei occhi, scalfita dall'entemperie della vita ma ancora presente e viva.
< Lo farò, signora, salverò Emanuele e le giuro che un giorno lo riporterò da lei. Si prepari già da ora però, non sarà lo stesso di adesso, sarà sempre Lele nell'anima , il suo essere sarà suo per sempre, cambierà solo fisicamente. >
< è un sacrificio che posso compiere. > disse convinta.
< Avrò bisogno del suo aiuto, dovremo portarlo fuori dall'ospedale, a casa mia. Mio padre le dirà come fare. La prego parli lei con suo marito, non penso che si fiderà di me. >
< Forse momentaneamente no, ma di me si. E tranquilla in futuro anche di te. >
< Appena sarà in grado di parlare la farò chiamare, subito. >
< Renesmee , ho una domanda. >
< Dica... >
< Quanto tempo passerà? >
< Il tempo che ci vorrà. Quando si sentirà pronto, dipende da lui. >
< Bene, allora te lo affido! >
< Non la deluderò , sono in grado di salvarlo e lo farò. Glielo giuro. >
< Ho un altra domanda! Quando avevate deciso di sposarvi? >
< Il 13 agosto! > rimase sbalordita e commossa così continuai < Lo so che è la data del vostro matrimonio, ma non le sembrerà vero,è anche la data del matrimonio dei miei. > risposi sorridente.
< Una cosa devi promettermela. Io voglio essere presente al vostro matrimonio, vi prego >
< Non mi preghi signora, non mi sarei mai sposata senza di voi, che sia quest'anno o l'anno prossimo o un'altra data saremo tutti presenti. > non avrei mai potuto dirle di no, e poi non avrei mai fatto questo a Lele.
< Grazie.Chiamami per nome ti prego. >
< Ci proverò. Sono io a doverle dire grazie per l'incondizionata fiducia ! > ci abbracciammo e restammo abbracciate a confortarci entrambe finchè non arrivò Carlisle. Entrambe alla sua vista scattammo in piedi.
< Papà, siamo pronte ! > lo sguardo del nonno era interrogativo.
< Lasciatemi parlare con mio marito, saremo qui tra poco. > e si dileguò alla ricerca di suo marito.
< Renesmee cos'è successo? Le hai parlato? > mi chiese lui.
< Si, sa quel poco che deve sapere, papà ti avrà spiegato di quanto sia perspicace. Ha capito da sola che non siamo persone. Non le ho detto nulla di cosa siamo in realtà. L'ho avvertita della lontananza che dovranno sopportare, ma è disposta a tutto. > gli chiarii .
< Ho capito. Firmerà il consenso per far uscire Lele dall'ospedale e portarlo a casa? >
< Si, sai è una donna forte. Il suo animo è stato segnato ed adesso è
forse più forte di noi. >
< Ok allora avverti gli altri, a casa il mio studio deve essere sistemato e dobbiamo essere pronti ad accogliere il mio nuovo figlio. Io sbrigo le pratiche dell'ospedale. >
Lo strinsi di slancio. < Grazie nonno. > mi baciò la fronte, mi sorrise e scomparve.
Chiamai papà con la mente "papà ci sei? mi senti? Porta qui gli altri. " Passarono pochi minuti e li vidi tutti difronte a me.
< Ho già spiegato tutto, e alcune parti le abbiamo sentite. > mi disse mio padre.
< Bene, allora se siete al corrente della discussione avuta con la mamma di Lele, organiziamoci. > risposi.
< Si, allora, Esme ,Rosalie,Emmett, tornate a casa a preparare tutto. Io, Bella, Alice e Jasper restiamo qui per prevenire problemi con i medici e genitori di Lele, casomai il padre non fosse così tranquillo. > parlò mio padre scambiando una occhiata con zio Jasper.
< Il nonno non mi ha detto quanto tempo passerà. >
< Non fa niente dobbiamo essere pronti! > zia Rosalie.
< Grazie a tutti. > dissi piena di amore nei loro confronti.
< Renesmee faremmo tutto per te e per Lele. > Mia nonna mi strinse a se,io affondai il viso nella sua spalla, come quando ero bambina e mi facevo coccolare.
Mi lasciò e con gli altri andò verso l'uscita.




Angolo scrittrice:
Vi lascio questo nuovissimo capitolo.
Anche questo è un pò triste ma carico di verità...
Fatemi sapere cosa ne pensate....Leggete.Commentate e buon divertimento...Bacini Mapi...

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Capitolo 25
*** Dopo l'ombra.... ***


nuovo Renesmee:
Tutto era andato liscio, neanche mi sembrava vero che fossimo su un ambulanza per portare Lele via da quell'ospedale. Mio nonno controllava sempre le funzioni vitali continuamente, papà era salito con noi giusto per avere un altro medico a bordo per sicurezza e poi c'ero io che non mi sarei più separata dal mio amore.
Arrivati a casa subito sistemammo Lele nello studio del nonno e adesso toccava la parte più difficile e dolorosa per lui, la trasformazione.
< Nonno posso restare due minuti sola con lui? >
< Va bene renesmee ma fa presto prima agiamo meglio è! > rispose lui, e io annui con la testa.
Gli presi la mano e iniziai a parlare < Amore mio, perdonami se puoi per il dolore che proverai, sappi che lo faccio per te, per noi . So che è quello che volevi,ma per me è una grande sofferenza farti provare tutto questo dolore, perdonami, perdonami..... > iniziai a piangere a dirotto mi sentivo profondamente in colpa. Improvvisamente il monitor iniziò a suonare < Nonno, papà nonno, vi prego venite subito > entrarono immediatamente.
< Non c'è più tempo dobbiamo aggire subito. > disse papà.
< Edward tu tienilo > papà gli strinse i polsi.
La mamma mi abbracciò stretta mentre io urlavo < Vi prego , salvatelo. >
Il nonno si abbassò sul collo di Lele e lo morse richiudendo la ferita infertagli leccandolo in modo da far restare ilveleno all'interno, ma Lele non si mosse e il monitor continuava a suonare. Qualcosa non andava e infatti papà se ne accorse. < Qualcosa non va,Carlisle >
Lui prese il polso e lo morse rifacendo tutto lo stesso procedimento. Ma ancora niente.
< Che succede, perchè non funziona? > gridai nel panico.Ma loro neanche mi guardavano erano intenti nel loro lavoro.
< Edward mordilo anche tu! > disse nonno.
< Cosa? >chiese lui.
< Si subito , il mio veleno non basta! > rispose lui.
Papà non se lo rifece ripetere due volte. Fece sprofondare i suoi canini nell'altro polso e sul petto, in modo da essere più vicino al cuore. Poi il nonno si abbassò alle caviglie e lo morse anche li, il monitor smise di suonare per un attimo sprofondai nel vuoto ma poi il bip del cuore divenne frenetico.
< Che succede? > chiesi di nuovo.
Fu Carlisle a rispondermi < La trasformazione è iniziata > disse quasi stremato.
< E perchè non si muove? > domandò zio Emmett.
< è la morfina , anche Bella non si muoveva e sembrava che dormisse. > rispose papà. Lasciai le braccia di mia mamma e mi fiondai in quelle di mio padre.
< Grazie papà >
< Forza piccola ,ora stagli accanto e non ti preoccupare il peggio è passato. > annuii. Mi staccai da papà e mi rifuggiai in quelle del nonno.
< Grazie anche a te > lui non fiatò ma mi abbracciò così forte che non ci furono bisogno di parole.
< Zia Alice cosa vedi? > domandai.
< Vi vedo insieme. > Feci un respiro di sollievo.
< Usciamo Lasciamoli un pò soli. Io ed Edward dobbiamo andare a caccia. > profedì il nonno e tutti uscirono di nuovo lasciandomi sola nella stanza.
< Perdonami , amore mio! >
Emanuele:

Tutto era buio intorno a me, sentivo che la mia vita mi stava scivolando via dalle mani, il mio cuore era affannato stanco, il mio corpo tramortito, tutto non aveva senso.
Il buio mi avvolgeva , mi cullava per costringermi a quel sonno che non volevo fare, Renesmee, la mia piccola, non volevo lasciarla, la mia famiglia, no non volevo dormire, non volevo. Mi aggrappai con tutta la mia forza ai miei ricordi, loro le persone che amavo mi avrebbero salvato. Mentre il mio cuore rallentava inesorabilmente la sua corsa, qualcosa di forte , un fuoco divampò nel mio corpo. Sentivo quel calore prima lentamente e poi sempre più forte fino a che non esplose. Il mio corpo era in fiamme, tutto. Non vi era una piccola parte di me che non bruciava e il mio cuore si fermò per un secondo. Un lunghissimo secondo, prima di cominciare la sua corsa, batteva di nuovo e più forte di prima.Non riuscivo a muovermi, avrei voluto gridare, urlare, supplicarli che quella tortura finisse, ma niente. L'unica cosa che potevo fare era aspettare che mi inghiottisse, che si arrestassse da solo,che fosse lui ad uccidermi.Iniziai a sentire voci.
< Che succede? > Renesmee il mio amore era lì.
< La trasformazione è iniziata > disse qualcuno più vicino a me, forse Carlisle.La trasformazione? Si, ma certo, le fiamme, il dolore, mi stavo trasformando.
< E perchè non si muove? >
< è la morfina , anche Bella non si muoveva e sembrava che dormisse. > anche Bella, già lei sapeva cosa provavo allora, sperai che non dicesse niente a nessuno di ciò che sentivo, non volevo si sentissero in colpa per avermi salvato dal buio eterno.
< Grazie papà > ancora il mio angelo.
< Forza piccola ,ora stagli accanto e non ti preoccupare il peggio è passato. > si anche io la desideravo al mio fianco, solo lei poteva darmi la forza per resistere.
< Grazie anche a te > ma con chi parlava?
< Zia Alice cosa vedi? >
< Vi vedo insieme. > Sentii i un respiro di sollievo.
< Usciamo Lasciamoli un pò soli. Io ed Edward dobbiamo andare a caccia. >sentii la porta chiudersi.
< Perdonami , amore mio! > Renesmee, no amore mio, ma di cosa ti dovrei perdonare, di amarmi?di starmi accanto? di donarmi te stessa?di avermi salvato?
no, tesoroio ti amo e sapevo a cosa andavo incontro, anche se devo ammetterlo non pensavo che il dolore fosse così acuto e in più non potevo muovermi, la morfina avevano detto. La mano di Renesmee stringeva la mia, il suo tocco sempre delicato , pensai che se mi fossi concentrata su quello sarei riuscito a soffrire meno.
Speravo, ma il dolore non mi lasciava molto per pensare. Restai immobile per non so quanto tempo,ilmio corpo ancora non rispondeva ai miei comandi. Un rumore la porta si aprì.
< Allora come va? > una voce mi arrivò alle orecchie, la riconoscevo ma era più lmpida più cristallina.
< è sempre immobile. > rispose il mio tesoro, anche la sua voce era diversa.
< Tranquilla, sono passati due giorni tra poco finirà tutto! > due giorni, due giorni in quello stato.
< Si , ma ho paura,mamma. Sta soffrendo è chiaro ma non si muove. > allora è Bella.
< Lo so, anche io scelsi di non muovermi per non far soffrire papà. >
< Mi sente? >
< Si > rispose lei.
< Amore, sta per finire, non ti preoccupare, tra un pò tutto svanirà. >mi disse avvicinandosi la mia mano ala sua bocca,vi depositò un bacino e io mi beai di quel contatto.
< Renesmee sono giorni che non mangi, vai dalla nonna ti ha preparato qualcosa! Resto io con lui. >
< No, non lo voglio lasciare >
< Tesoro sarà questione di pochi minuti vai, se si muovesse ti ciamerò subito. > la mia piccola non mangiava da giorni? non poteva soffrire anche lei.Fortunatamente si convinse. Sentii che si alzava, mi diede un bacio sulla guancia e mi susserrò < Torno subito! > ed uscì. Io non mi sarei mosso, non volevo che si sentisse in colpa anche per quello, perchè non era presente al mio primo movimento. Sentivo molte cose intorno a me, il fuscio del vento negli alberi, rumore di macchine. Ma certo adesso capivo non erano le voci ad essere diverse ero io ad essere diverso, sentivo tutto e benissimo, oltre i confini della casa fino alla strada.Passò ancora tempo.
Il fuocofinalmente si stava spegnendo, i miei piedi le mie gambe, le mie mani erano quasi libere. Però il dolore al petto era ancora insopportabile. Sentivo che il cuore da un momento all'altro sarebbe esploso.
< Papà, mamma , nonno venite! > Renesmee quando era tornata al mio fianco, neanche me ne ero accorto tanto quel tormento mi soffocava.
< Sta quasi per terminare! > disse forse Edward.
< Si , tra un pò si sveglierà! > ribadì qualcuno.
< Renesmee sei per metà umana forse il tuo odore lo potrebbe confondere. > disse qualcun'altro non molto distante da me.
< No, non lo lascio, starete con me se succederà qualcosa lo bloccherete ! > ma come potevano pensare che avessi potuto fare del male al mio amore, annusai l'aria, in effetti un odore più forte e più invitante copriva gli altri anche essi straordinariamente buoni, quell'odore mi faceva sentire strano,ma non mi veniva istintivo attaccarlo. Non avrei mai ferito quell'odore, perchè vivere senza sarebbe stato molto peggio. Come se ormai fosse necessario, come aria.
Ecco, il petto sta esplodendo, non si ferma. Poi contrariamente a ciòche sembrava non percepii più il mio battitto, il mio cuore non batteva più e l'incendio era stato spento del tutto.
< Nonno? >
< Si , è finita! >
Volevo aprire gli occhi e il mio corpo aggi come su comando.
Non avevo mai visto niente di più bello, tutto era diverso, i colori erano diversi, io vedevo anche ciò che non avrei dovuto vedere, come ad esempio le piccole crepe del muro, fino a quando non la vidi , la creatura più bella e perfetta che eistesse al mondo, eterea, celestiale, stupenda.Non l'avevo mai vista veramente. I miei occhi erano ciechi. La fissavo e non riuscivo a smettere lei mi sorrise e si avviciò molto lentamente a me.
< Sei bellissima! > dissi senza pensarci meravigliandomi della mia voce. Il suo sorriso si aprì di più e io ne fui abbagliato.



Angolo scrittrice:
Scrivere questo capitolo è stato faticosissimo. Confesso che ho fatto un pò riferimento alla trasformazione di Bella per renderla più fedele possibile a come sarebbe dovuta essere. Se ci fate caso non stravolgo mai le caratteristiche dei personaggi della Mayer perchè è così che lei li ha scritti e non mi sembra giusto cambiarli, anche se ho letto delle ff in cui questi si adattavano perfettamente alla storia descritta, restando piacevolmente sorpresa per la loro fantasia.
Sono io che sono di coccio.ihihihihih :-) fatemi sapere se vi piace il capitolo e cosa ne pensate dei miei personaggi. Grazie mille. Bacini. Mapi.

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Capitolo 26
*** le luce.... ***


risveglio1 Emanuele:

Il suo sorriso mi abbagliò.
< Amore stai bene? > mi chiese tornando seria. Ma io stavo bene? come mi sentivo realmente? Decisamente non sto male, almeno il mio corpo, lo sentivo forte e vigoroso, energico. Stavo immobile e non sentivo il desiderio di muoversi ne l'esigenza. Tutta la famiglia era schierata davanti a me. Carlisle era di fronte a me in prima fila affiancato da Emmett e Jasper dietro di loro le donne di casa tranne Renesmee che era accanto a me con dietro i suoi genitori. Mi sembravano tutti bellissimi molto di più di quando li avevo conosciuti. I miei occhi percepivano tutto, i loro movimenti i loro corpi e poi sentivo la mia mente spaziosa, capace di registrare più informazioni possibili. Renesmee alzò una mano e mi accarezzò la guancia. Il suo tocco era sempre dolce di come me lo ricordavo ma caldo, la sua pelle era caldissima sulla mia, ma anche per quello ero io ad essere cambiato, ero io ad essere più freddo. Mi spostai di scatto per quel contatto inaspettato e mi ritrovai dall'altra parte della stanza.
< Ti sei spaventato? >credeva mi fossi spaventato?
, il suo volto si incupì. No non doveva pensarlo.
< Non mi sono spaventato! ho solo pensato di spostarmi e poi invece mi sono ritrovato qui. >pensai ad avvicinarmi a lei e subito mi trovai difronte a lei. Allacciai i miei occhi ai sui occhi intensi, alzai la mia mano e gli accarezzai il volto, la sua guancia morbida , delicata, soffice. Edward mi guardava fisso come se ad un tratto avessi potuto perdere il controllo.Ma lei era tranquilla, si avvicinò cauta e mi circondò con le sue braccia la mia via, io non potei resistere, la strinsi a me e mi lasciai circondare dal suo odore, fortissimo, dolce, dissetante. Poi fu un attimo, Renesmee mi venne sfilata dalle braccia e mi sentii tener stretto dalle spalle da Emmett e Jasper.
Non mi opposi a quella stretta ma domandai < Perché ? >
< Hai pensato che fosse dissetante! e finché non ti nutri non è prudente che ti lasci andare a quelle sensazioni. > rispose Edward.
< Papà lasciami non ti preoccupare, mi fido di lui > Lui la lasciò e lei si avvicinò.
< Lasciatelo per favore. >disse ai suoi zii.Loro mi lasciarono e io restai immobile.
< Non temere amore, sono tua, ricordi. > profonda verità.
< Si, ti amo! > altra profonda verità.
< Anche io. >
< Cosa ricordi? > mi chiese Carlisle.
< Ricordo l'incidente, ma non proprio bene. >
< Hai avuto l'incidente il 24 dicembre, sei stato ricoverato in ospedale.Oggi è il 10 gennaio. > cosa? 10 gennaio? ero rimasto privo di senso per quasi 20 giorni?e i miei?
< I miei genitori? >
< Tranquillo amore, loro sanno l'indispensabile, ci hanno aiutato a poterti accompagnare fuori dall'ospedale. Sanno che non ti possono vedere ma gli ho promesso che avresti chiamato. > mi disse Renesmee.
< Andiamo a caccia! ?>trillò una voce cristallina da dietro tutti gli altri, si fece avanti e mi resi conto che a parlare era stata Alice.
< Si , ma non so come si fà. > sentii un pò di turbamento per quello che avrei dovuto fare, ma subito un innaturale calma mi colpì.
< Scusa Lele, ma non ti devi agitare. > disse Jasper. Già, il suo potere controllava le emozioni.
< Andremo io, Edward , Alice e Jasper, e anche tu Renesmee ti devi nutrire. > aggiunse Carlisle.
< Bene allora. Andiamo. > Feci per uscire dalla porta e tutti mi seguirono.
Renesmee mi prese per mano, e uscimmo da casa.
< Ma come andiamo? > chiesi, non prendevamo la macchina? tutti mi guardarono e risero.
< Ma tesoro, correndo! Vedrai, è facile, lascia che la tua forza fluisca ai tuoi muscoli, seguici.> e Renesmee mi spinse un può, lei iniziò a correre e mi venne naturale imitarla.Era come diceva lei sentivo tutta la mia forza scorrere dentro d me, riuscivo a evitare gli ostacoli, a scansare gli alberi e a tener d' occhi gli altri. Poi si fermarono.
< Qui va bene, non sento nessuno! > disse Edward.
< Allora Emanuele, chiudi gli occhi, ascolta il bosco, e annusa l'aria! > Mi spiegò Carlisle. Obbedii , percepivo i rumori del bosco e in lontananza mi accorsi di due cervi.
< Cosa senti? > mi chiese continuando.
< Sento due cervi verso ovest! -pronunciate quelle parole la gola mi partì a fuoco- Ho la gola in fiamme.> risposi.
< é normale è la sete, appena avrai cacciato il dolore si attenuerà. >mi disse Renesmee.Un altra sferzata di vento raggiunse il mio naso, sentivo il mio corpo rigido e pronto a scattare.
< Vai Lele , segui l'istinto, lasciati guidare! > aggiunse Jasper sentendo la mia eccitazione. Cominciai a correre nella direzione della mia preda,non me lo feci ripetere due volte,la mia gola bruciava troppo. Anche se lontano cominciavo a vedere la mia preda. Si, perché io ero il cacciatore e quella era la mia preda, ormai il mio istinto aveva sopraffatto la mia ragione,non avrei mai potuto perderla o lasciarla scappare. In un balzo atterrai uno dei due cervi, si dimenava ma io ero molto più forte di lui, lo strinsi e affondai i miei denti affilati nella sua gola, il suo sangue era ambrosia, placava la mia smania, la mia sete. Sentivo scenderlo dentro me , il mio corpo già forte si rinvigoriva ,i tendini tesi si rilassavano. Appena finii abbandonai quel corpo privo di vita,mi accorsi che ero tutto sporco e la mia camicia era leggermente strappata,strano durante la caccia non me ne ero neanche accorto. Tutto il mio gruppo era intorno a me, a debita distanza ma presente, mi osservavano.
< Niente male amore! > Renesmee era sopra il ramo di un albero, spiccò un salto e in un attimo mi fu di fronte. Come una calamita il suo corpo mi attirava a se, l'elettricità che provavo da umano era quintuplicata, e sentivo che sarebbe aumentata ancora di più se lei mi avesse sfiorato. Volli provare, alzai una mano e le sfiorai la guancia, e come mi aspettavo mi sentii invaso da una scarica elettrica, la sua pelle morbida mi chiamava, mi voleva, mi tentava, poi la calma mi invase.
< Resta concentrato Lele! > mi ammonirono in coro Edward e Jasper. Lei rise e arrossì. Il suo viso roseo era stupendo.
< Adesso rifai tutto da capo finché non ti sentirai sazio. > commentò Alice.
< Ma non sono stato bravo per niente, sono tutto sporco. >
< Amore ma che pretendi di uscirne illeso subito? è la tua prima caccia. A mamma gli si strapparono tutti i vestiti e papà per farla tornare a casa gli dovette far indossare la sua camicia! > disse Renesmee.
< Tutto sommato allora mi è andata bene. > e ridemmo tutti.
Odore, scia, cervo. Scattai in avanti e corsi di nuovo in preda all'istinto. Questa volta la camicia si ruppe , ma quel cervo meritava il suo sapore era buonissimo.
Non lontano da me vidi Renesmee che ne atterrava un altro. Con una grazia inaudita affondava i denti prendeva la linfa vitale da quel corpo. Poteva essere ancora più bella? risposta : No. Era stupenda la sua forza tenuta nascosta fino a quel momento era disarmante, il suo corpo perfetto era slanciato, armonioso.
Una creatura divina e senza alcun dubbio incantevole. Lasciò la sua preda e mi sorrise.
< Che guardi!? > chiese.
< Sei stupenda, veramente tesoro, non ti avevo mai vista veramente. > lei arrossii.
< Grazie amore! Anche tu sei bellissimo! >già ancora non mi ero visto.
< Vieni! > mi prese per mano e mi condusse in prossimità di un ruscello.
< Guardati! > ordinò. L'acqua limpida rispecchiava la mia figura. Non ero cambiato molto, ma i miei lineamenti erano più scolpiti, più forti più virili, i capelli lucenti e di un nero corvino, i miei occhi....avevo gli occhi rossi! Mi spostai di scatto.
< Lo so, mancheranno anche a me i tuoi occhi Verdi. Quei due specchi sono l'unico mio rimpianto, ma tranquillo il rosso infuocato scomparirà, più ti nutrirai di sangue animale più questi diventeranno di un caldo color oro. > non avevo detto niente ma lei sapeva cosa mi turbava. Mi tranquillizzai, anche perché il fatto che mi accarezzò il viso durante il suo discorso mi distasse inesorabilmente.Ma cos'erano quelle sensazioni?
< Amore, quando mi sfiori mi sento morire, sento tutto il mio corpo che reagisce al tuo tocco. > rise.
< è normale, è la nostra attrazione fisica insieme al nostro amore. Tutto è moltiplicato, ti sentirai insaziabile per i primi periodi. > chiarì un pò imbarazzata.
< Quanto dura? > domandai.
< Dipende, tra zio Emmett e zia Rose è durata 10 anni ed hanno distrutto anche tre case. I miei non anno distrutto niente ma ancora dopo 20 ne sono preda, ma tra loro credo non finirà mai. Si amano troppo e profondamente. Il loro sogno d'amore è stato pieno di risvegli, incubi. Adesso che sono tranquilli se la godono alla grande. > e scoppiammo a ridere insieme.
Mi guardai intorno < Ma dove sono gli altri ? >
< Ne hanno approfittato per cacciare, siamo stati tutti in ansia. Adesso che la tensione è scemata, riprendono la loro vita. > mi sentii un pò in colpa.
< Tranquillo Lele, lo hanno fatto con piacere e amore sia per te che per noi. >ma mi leggeva nella mente?non indagai.
< Ti senti sazio? > mi chiese.
< Si più o meno si! >
< No,tesoro, o si o no. Non è giusto correre rischi! >
< Si direi di si allora! > rise affascinandomi.
< Allora chiamo gli altri . Possiamo tornare a casa! > urlò.
< Ti va sappiamo torniamo a casa se chiamiamo i miei? > chiesi.
< E me lo chiedi? Se sei pronto tu, non mi devi chiedere niente. > mi rispose.
< Andiamo, gli altri stanno arrivando. > continuò correndo e saltando oltre l'altro letto del ruscello.
< Ehi come hai fatto? > dissi senza gridare certo che mi avesse sentito.
Un 'altra risata cristallina < Semplicemente salta! > era davvero così facile? < vuoi che venga li e te lo rimostri? >
< No, farò come hai detto. > presi una leggera rincorsa e semplicemente saltai. Il mio corpo spiccò un salto, sentivo di toccare il cielo con un dito. Forse però calcolai male le distanze perché finii proprio sopra Renesmee. Lei mi prese quasi al volo, ma inesorabilmente toccammo terra.
< Ops, scusa ti ho fatto male? > chiesi impaurito di averla ferita, ma lei se la rideva e mi stringeva, in effetti la nostra posizione era invitante. Io completamente sdraiato su di lei, il suo corpo caldo sotto il mio. Avvicinai la mia bocca alla sua e senza aspettare altro colmai la distanza. Lei accolse la mia bocca con infinita dolcezza e ovviamente il turbinio di sensazioni mi avvolse. Poi lei si staccò < Amore qui no, e poi sai mio padre, mio nonno, mia zia, mio zio. Non voglio già perderti. > e rise. Si, aveva ragione, meglio non ora. Mi alzai e barcollai un pò.
< Non ti preoccupare ci farai l'abitudine. a muoverti così velocemente appena riuscirai a controllare meglio la tua forza. > l'aiutai ad alzarsi e prendendomi per mano corremmo verso casa....nostra.



Angolo scrittrice:
Ragazzi sono un pò giù perchè negli ultimi due capitoli non ho ricevuto recensioni.Mi sto scoraggiando. Forse la mia ff non vi piace più?
Grazie a tutti coloro che leggono e alle 15 persone che hanno inserito la mia storia tra i preferiti e le 13 che l'hanno inserita tra le seguite. Spero di non deludervi. Bacini Mapi.

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Capitolo 27
*** supereroe... ***


Super eroe... Emanuele:

Non mi sentivo cambiato, dentro mi sentivo sempre io , certo il mio corpo era al massimo delle sue potenzialità, la mia forza, la mia velocità , la mia vista, il mio udito, la mia bellezza, la mia voce. Tutto superlativo e in più avevo lei, il mio angelo, l'amore della mia esistenza. La mia famiglia mi mancava, ,ma resistevo per la speranza che avevo che questa separazione non sarebbe durata per sempre.
Da lontano vidi la casa che iniziava a sbucare all'orizzonte, era ancora lontana ma con pochi minuti di corsa la raggiungemmo. Davanti alla porta c'era il resto della famiglia che ci aspettava ,sicuramente attirata dai nostri rumori e dai loro...nostri super sensi.
< Com'è andata? > chiese Esme con la sua peoccupazione materna.
< Guarda la mia camicia? > dissi sconfortato.
< è stato bsravissimo, ed ha sentito subito i suoi istinti! > Rispose Carlisle che nel mentre si ricongiunse a sua moglie posandole un bacino sulla fronte.
< Bene ! però adesso fila a fare una doccia. Poi parleremo di tutto! Renesmee accompagnalo, sul tuo letto ci sono degli abiti per il suo cambio. > Bella aveva pensato a tutto.
< Grazie Bella, anche a te Edward per il cambio. > ringraziai.Tutti risero.
< Ma Lele, pensi che i suoi vestiti , così piccoli ti potrebbero entrare? i vestiti sono miei > chiarì Emmett. Risi.
< Scusate , ma siccome ha parlato Bella avevo dato per scontato che gli abiti fossero di Edward. >
< No, forse prima, ma con la trasformazione, non credo che staresti comodo con i miei vestiti . > riuscì a dire Edward tra le risate.
< Bene andiamo! > Renesmee mi prese per mano e mi tirò entrando a casa.
Il mio tesoro mi portò in camera sua prese i vestiti , mi portò in bagno e mi preparò la vasca.
< Fai con calma. Ti aspetto di sotto. > mi disse lei. Ma come?
< Te ne vai? > la bloccai fermandola per un polso.
< Si amore, ricordi? Famiglia, vampiri. > ridendo si strinse a me.La baciai e poi la lasciai andare. Uscendo chiuse la porta.
Annusai l'aria,era satura di vaniglia, l'odore del bagnoschiuma,l'odore di Renesmee. Mi spogliai ed entrai nella vasca.L'acqua era piacevolmente calda,mi immersi completamente, e sentii il mio corpo rilassarsi.Non so quanto passai sott'acqua ma stranamente non sentivo la necessità di riemergere ma qualcuno bussò alla porta e quindi fui costretto < Lele ,tutto ok? è un ora che sei li dentro! > quanto tempo era passato? a me sembravano pochi minuti, il mio angelo era spaventato.
< Renesmee entra sono ancora nella vasca. > non se lo fece ripetere due volte.
< Ma che fai? >
< Niente , scusa non mi ero reso conto che fosse passato tutto questo tempo,è tutto apposto cara. - la rassicurai.- mi è successa una cosa stranissima, sono rimasto sott'acqua per tutto questo tempo. > lei mi guardò e poi rise.
< Che c'è ? > chiesi.
< Amore adesso sei un vampiro non ti serve più respirare. Lo fai meccanicamente ma non ti è necessario per vivere. Puoi anche non respirare più ma è un pò fastidioso perchè non senti gli odori. > restai sbalordito. Ecco come avevo fatto a resistere. < Adesso vestiti, ti aspetto giù > ed uscì di nuovo.
Subito provai la mia nuova caratteristica. Smisi di respirare e aveva ragione lei , non ero in difficoltà, non avevo problemi nè disagi, ma l'odore del bagnoschiuma non lo percepivo più. Questo mi avrebbe potuto aiutare in caso di pericolo per qualche umano. Se avessi sentito un odore che mi piaceva tra i loro avrei smesso di respirare. Uscii dalla vasca e mi asciugai, mi infilai i vestiti e scesi di sotto. Erano tutti in salotto, ognuno dei maschi Cullen vicino a le proprie mogli, allora io presi posto vicino alla mia fidanzata.
< Sono pronto! raccontatemi! > esordii.
< Hai detto che ti ricordi dell'incidente. Zia Alice ti ha visto avere l'incidente e subito Carlisle, zio Emmett , mio padre e Lei ti hanno soccorso e portato all'ospedale. Lì hanno avvertito i tuoi e abbiamo aspettato che Carlisle ci portasse tue notizie. Hai subito un intervento all'addome , ma il truama cranico era la ferita più problematica. L'ematoma era esteso ed quindi sei entrato in coma. Durante una mia visita in sala rianimazione, hai avuto una crisi respiratoria e il tuo corpo già debilitato ha avuto il colpo di grazia. C'erano pochissime possibilità che ti risvegliassi, così tua mamma, che sapeva , aveva capito che non eravamo normali, ci ha permesso di portarti via dall'ospedale.Ma questo te lo posso mostrare se vuoi. > anuii e mi tocco il volto. Tutti i suoi ricordi della conversazione con mia mamma mi invasero la mente. Che dolore provai nel vederle in quello stato, ma mia madre voleva fidarsi di Renesmee, comprendeva il suo amore ed il mio.
La mia piccola staccò le mani dal mio volto e poi continuò a parlare. < Una volta a casa un improvviso arresto cardiaco ti stava portando via da me, sono serviti sia il veleno di Carlisle che quello di mio padre. Il battito è tornato e la trasformazione è iniziata Tutto questo due giorni fà, stamattina all'alba del terzo giorno hai aperto gli occhi. Ed è tutto. > restai immobile ed spiazzato da quel riassunto.
< Ho capito! Certo vi ho fatto disperare! > dissi per alleggerire la tensione del racconto.
< O hh, puoi giurarci fratello! > Emmett è il solito simpaticone, tutti ridemmo.
< Quindi i miei sanno e non sanno. > chiesi.
< Sanno solo quello che la loro fantasia gli suggerisce e che inoltre sei salvo. Ma chiamali se ti senti pronto. > affermò Edward.
< Non so se sia meglio adesso! > Jasper.
< Deve scegliere lui > Emmett.
< E se si preoccupano? > Jasper.
< Sicuramente sentirlo li rassicurerà > Edward.
< Si , è giusto. > Carlisle.
Tutte quelle parole mi vorticavano in testa, mi confondevano, mi agitavano, le voci erano troppo alte.Bastaaaaaa.Chiusi gli occhi,improvvisamente silenzio. Riaprii gli occhi e li vidi tutti immobili e zitti. Cosa avevo fatto? L'unica che si muoveva era Bella.
< Emanuele? >
< Bella non so cosa ho fatto! >
< Niente, forse hai un dono, rilassati e tutto tornerà come prima. > appena mi calmai tutti ripresero il loro parlare senza che si fossero accorti di qualcosa.
Bella rise di gusto.
< Bella cara perchè ridi? > gli chiese Edward.
< Perchè non vi siete accorti di niente, ma il nostro Lele ha un dono! > rispose lei. Tutti si voltarono verso di me.
< Non so come ho fatto, ma mi stavate facendo impazzire con le vostre grida ho chiuso gli occhi per estraniarmi e quando li ho riaperti eravate tutti immobili e zitti.Tranne Bella. Appena mi sono calmato è tornato tutto come prima e a quanto pare non ve ne siete accorti. > mi spiegai.
< Hai detto che Bella era immune? > chiese Carlisle.
< Si >
< Allora si tratta di qualcosa che riguarda la mente! > concluse lui.
< Io mi sono solo accorto improvvisamente che non volevo più dire niente e ho taciuto. > Disse Emmett.
< Lele hai desiderato che noi stessimo zitti? > mi interrogò Edward.
< Si , scusatemi! > pregai.
< No , non ti scusare, abbiamo esagerato non ti dobbiamo stressare, sei un neonato e da neanche 12 ore. Quindi scusaci tu, e poi devi essere tu a decidere se chiamare i tuoi o no! > mi disse Edward.
< Lele, desidera che noi starnutiamo. > mi ordinò Carlisle.Che richiesta strana. Neanche finii di pensarlo che fu un coro di starnuti. Tutti tranne Bella.
< Nonno che significa? > ciese Renesmee.
< Significa che Lele piega alla sua volontà le persone. Si intrufula nella mente senza rendersene conto e ti fa fare cosa desidera. Ovviamente Bella è immune perchè nella sua testa non si entra per via del suo scudo. > concluse Lui.
Tutti restammo senza parole. Io ero capace di questo, di privare della volontà? Mamma mia, che strano "potere" . Subitò mi sentii in colpa per quello strano scherzetto che potevo tirargli.
< Scusatemi, non so come faccio. Mi controllerò. > mi scusai immediatamente.
< Non ti preoccupare ti insegneremo noi ad usarlo. Ancora sei così giovane. >
< E bravo l'amore mio, ecco perchè da umano era impossibile dirti di no, non ero io la pazza d'amore che faceva tutto quello che volevi, almeno non del tutto pazza! >
e Renesmee mi baciò sulla guancia, mentre io scoprivo il nuovo potere e la mi nuova vita.



Angolo scrittrice:
Vi è piaciuto il nuovo potere di Lele? Uno dei più forti vampiri in giro. Protteggerà bene la nostra Renesmee.
Devo ringraziare
mv3028 e aras1796 per avermi ridato un pò di fiducia con i loro commenti....e tutte le persone che leggono semplicemente... Baci Mapi...

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Capitolo 28
*** Telefonata... ***


telefonata... Renesmee:

< Adesso però è giusto chiamare i tuoi genitori.Hanno il diritto di sentirti loro si sono fidati di noi e io devo ricambiare la loro fiducia. > lo incoraggiai.
< E se non mi riconoscessero? > O amore mio...
< No. Lele , certo che ti riconosceranno, sei loro figlio,e inoltre aspettano questa telefonata da giorni > Continuò mia madre.
< E se... >
Capendo il suo disagio proposi < Facciamo così, prima parlo io e poi te li passo. Ok? >
< Si , facciamo così Renesmee > mi rispose un pò sollevato.
Anche io ero agitata per quella telefonata, ma la mia era sicuramente gioia, tutta la disperazione provata per la paura di non riuscirlo a salvare e tradire così la sua famiglia mi aveva portato via almeno 10 anni di esistenza.Presi il telefono composi il numero e attesi risposta.
< Pronto... > la mamma di Lele.
< Ciao Mariapia, sono Renesmee! >
< Renesmee , piccola mia dimmi presto non mi far stare in ansia. >
Super contenta di dare quella notizia continuai < è salvo, ce l'abbiamo fatta. > dall' altro lato della cornetta scoppiò un pianto liberatorio che non mi permisi di interrompere. Suo marito entrò nella stanza e gli disse < Tesoro perché piang?, mary perché piangi? dimmelo, Lele? >
< Si, è vivo! > e poi un abbraccio credo.
Si ricordarono di me al telefono e < Renesmee, grazie, non sapremo mai come sdebitarci! >
< Mariapia, non lo dica neanche per scherzo, non c'è nulla di cui sdebitarsi, io amo vostro figlio. >
< Possiamo parlare con lui? > mi chiese il padre.
< è qui accanto a me, ve lo passo > e passai il telefono a Lele, che per tutto il tempo mi aveva osservato e ci aveva ascoltato ,lo guardò senza prenderlo. Allora gli presi la mano e glielo porsi. < Coraggio amore > sussurrai alle sue orecchie.
< Pronto. Mamma ,papà. > disse dopo aver preso un bel respiro.
< Tesoro, amore mio. > Mariapia era veramente emozionata.
< Lele, figlio mio >
< Si papà sono io >
< Lo sento che sei tu! > e Lele tirò un sospiro di sollievo.
< Come stai? > chiesero in coro.
< Bene , sto cercando di abituarmi alla nuova situazione. >
< è quello che volevi tesoro? > chiese sua mamma , la stessa domanda che aveva fatto a me, adesso ero io quella agitata per quella risposta.
< Si, mamma, voglio lei per sempre e sapevo a cosa andavo incontro. >rispose lui deciso. E questa volta tutti tirammo un respiro di sollievo,so che lui voleva diventare vampiro per stare con me ma una cosa e dirlo e un ' altra è farlo.
Poi rapido cambio di discorso < Allora ti sposi? finalmente hai trovato il coraggio di chiederglielo? >
Lui rise < Si, mamma! e sai il giorno: 13 agosto se tutto va bene,adesso ! >
< Ormai andrà tutto bene, sei vivo tesoro >disse il padre.
< Vi chiedo di perdonarmi, vi ho fatto preoccupare e adesso purtroppo non mi potete neanche vedere. E poi... >
< Lele basta, a noi basta saperti e felice con la donna che ami, questa separazione non è definitiva, ho fatto giurare a Renesmee che saremmo stati presenti al vostro matrimonio, siamo a gennaio quindi se non ci potremo vedere prima io sto contando già i giorni che ci separano. >
< Mamma non mi sarei mai sposato senza di voi e neanche Renesmee! >
< Allora amore mio forza, prima o poi saresti andato via di casa, tutti i genitori lo mettono in conto che i propri figli prima o poi li lasciano. Tranquillo, io e tuo padre siamo forti, tu sei nostro figlio ricordi, l'hai presa da noi la forza. Lo so che quando vivi aspettando un giorno sembra una vita, ma ti aspettiamo tesoro. >
< Grazie mamma! >
< Ti dobbiamo strappare un 'altra promessa però... >
< Quale mamma? >
< Almeno una telefonata a settimana. > tutti ridemmo per la sua caparbietà.
< Te lo prometto anzi, ve lo prometto > rispose il mio amore.
< Ok allora a presto , Ti amiamo tesoro! >
< A presto, vi amo anche io > e la telefonata si concluse. Il volto di Lele era un pò triste.
< Se ti saprai controllare, anche prima di agosto! > gli dissi abbracciandolo. Lui ricambiò la mia stretta e mi rispose < Lo spero, mi impegnerò per fargli una
sorpresa.>
Ci riaccomodammo sul divano,ma adesso che tutto era sistemato volevo stare un pò sola con lui, ormai era sera.
< Andiamo in camera io ho sonno! > proposi e lui rise.
< Perché ridi? > gli chiesi.
< Io non ho sonno > mi disse fra le risata.
< Bene allora io vado sola! > mi alzai dal divano con un broncetto. Ma mi riprese appena poggiato il piede sul primo gradino della scala. Mi sollevò, mi prese in braccio e mi disse < Dove vorresti andare senza di me, da questo momento in poi è costretta a non separarsi mai da me,capito signorina,potrei morirne. >
< Bene, sono pronta a scontare la condanna > e tutti e due ridacchiammo.
< Ehi aspettate voi due abbiamo una sorpresa per voi! > lele si voltò verso zia Rosalie con me in braccio.
< Venite seguiteci! > Disse zia Alice seguita dal resto della famiglia e da noi.
Arrivammo davanti alla porta di una della stanza degli ospiti e nonna Esme cominciò< Allora visto che adesso siete in due vi abbiamo preparato una stanza più grande, c'è anche il bagno in camera per essere più tranquilli! > tutto mi aspettavo tranne questo.
< Ma quando l'avete preparata? io non mi sono accorta di niente! > dissi sbalordita.
< Be tesoro tu non ti sei mossa dalla stanza di Lele per due giorni, e noi siamo vampiri non c'è voluto niente. > spiegò nonna.
< Forza aprite! > dissero mamma, e le zie in coro.
Lele senza mettermi giù abbassò la maniglia della porta ed mi condusse dentro la stanza. Le finestre erano aperte e lasciavano entrare gli ultimi raggi di sole del giorno, le tendine erano rosso porpora, il letto a baldacchino, in legno intagliato , era al centro della stanza, con il tulle sempre rosso porpora che scendeva morbido sul letto pieno di cuscini. Difronte al letto ci stava una toletta con uno specchio dorato, e accanto un'altra porta. Aprendola c'erano dentro tutti i miei vestiti e quelli nuovi di Lele.
< Ma come facevate a sapere come sarei diventato? > chiese Lele.
< Ehi mi sottovaluti! > disse la zia Alice quasi seccata.
< Grazie di tutto ! > le lacrime non poterono fare a meno di scendere. Finalmente le cose sembravano andare bene.
< Anche io vi devo ringraziare di tutto, mi avete salvato la vita! >
< Lele so che non sono tuo padre, ma benvenuto in famiglia figlio mio > il nonno ci abbracciò e poi < Adesso andiamo lasciamoli un pò soli >.
Tutti si dileguarono, mamma e papà furono gli ultimi ad uscire dopo averci abbracciato ed augurato una buona notte.
Io e Lele eravamo in piedi a guardarci negli occhi.
< Allora, finalmente soli. > alzai una mano e la intrecciai alla sua.
< Si, amore! >
< Come ti senti ? il tuo primo giorno da vampiro sta quasi per finire! > chiesi intrecciando l'altra mano.
< Mi sento benissimo, pieno di forze. > risi.
< Bene.Mi aspetti qui mentre mi faccio la doccia? >
< No amore faccio la doccia con te > mi rispose malizioso.
Mi riprese in braccio ed entrammo in bagno, riempimmo la vasca e ci spogliammo a vicenda.
Legai i miei capelli in una coda alta per non bagnarli e mi immersi ,versai il mio bagnoschiuma alla vaniglia e aspettai che Lele si immergesse. Si poggiò con la schiena sul mio petto e lasciò che gli intrecciassi le gambe ai suoi fianchi.
< Mi ha fatto piacere sentire come sei in confidenza con i miei genitori! > mi disse all'improvviso.
< Si, ci siamo avvicinati molto. Appena arrivati in ospedale, mentre tuo padre chiedeva all'infermiera notizie su di te, tua madre mi è venuta incontro e senza che mi presentassi mi ha abbracciata. > gli confessai.
Lui rise < Si, a mia mamma basta uno sguardo per capire le persone. >
< è stato così.Mi ha detto che gli è bastato guardarmi negli occhi e riconosce in nei miei il tuo stesso amore. >Nel frattempo presi la spugna e iniziai a accarezzargli il petto con questa.
< C'è una cosa che ti devo confessare! >
< Dimmi tesoro >
< Mentre ero in coma, ti ho sognata! >
< In che senso? > chiesi curiosa.
< Si, ho rivisto tutti i momenti vissuti con te e mi sono attaccato con tutte le mie forze a quel sogno.Sentivo la mia vita scivolarmi via e ho combattuto per tutto quello che abbiamo vissuto > a quelle parole mi sentii il cuore in gola, lui aveva visto, aveva sentito tutto quello che gli avevo mostrato e aveva resistito alla morte.
Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai < Amore non lo hai sognato, sono stata io con il mio potere a trasmetterlo. Speravo che potessi sentirmi. >
Si voltò leggermente verso di me e mi fissò negli occhi < SI, TESORO MIO , ti ho sentita, nel buoi totale e soffocante tu sei stata la mia stella cometa per ritrovare la luce e ti amo, ti amo ti amo, ti amo! > ad ogni ti amo mi depositava un bacino sulle labbra.
< Anche io ti amo ed adesso staremo insieme per sempre >
< Per sempre > ripeté Lui. La nostra era una promessa reciproca. Si riadagiò sul mio petto e si rilassò.
< Sai non ti nascondo che ho un pò di paura, ho paura di far del male a qualcuno. >
< Non temere ci saremo noi. Non ti permetteremo di fare sciocchezze e poi il tuo potere sicuramente ti servirà. > lo rincuorai spingendolo leggermente in avanti per poter detergergli la schiena.
< Perché? > mi chiese.
< Perché per controllarlo devi controllarti. E questa sarà la marcia in più per il tuo autocontrollo. > involontariamente sbadigliai.
< Hai sonno vero? >
< Un pò si. Io sono anche umana sai! >
< Si lo so e perdonami da ora in poi starò attento alle tue esigenze. > Uscì dalla vasca e si avvolse in un accappatoio, mi aiutò ad alzarmi e mi porse il mio, uscimmo dal bagno. Io mi infilai nella cabina armadio e presi l'intimo e il pigiama per entrambi. Dopo esserci sistemati per la notte ci infilammo sotto le coperte.
< Spero tu non ti annoia mentre dormo > gli dissi.
< No, non pensarlo neanche, ti coccolerò anche nel sonno. > Mi accucciolai tra le sue braccia e in men che non si dica ero già quasi addormentata. Dopo tutto erano quasi quattro giorni che non dormivo e tutta la stanchezza, la paura e la tensione ebbero la meglio facendomi sprofondare in un sonno profondo.

Angolo scrittrice:


Grazie grazie grazie...
Sono contentissima che il potere di Lele vi sia piaciuto!
è stato difficile pensarlo perchè non volevo ripetermi ne con i libri originali ne con le altre storie che ho letto...
e quindi mi sono chiesta cosa vorremmo tutti e la risposta è stata far fare agli altri quello che vogliamo. Alcuni sfruttano questo dono in modo subdolo ma le persone buone lo usano per migliorarsi e migliorare. Ovviamente Lele è buono, anche se da vampiro neonato forse avrà qualche problema all'inizio...
Leggete e scoprirete....Bacini....Mapi...

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Capitolo 29
*** scoperte... ***


scoperte... Emanuele:


Tenerla stretta tra le mie braccia mi infondeva una tranquillità infinita, era così dolce, calda. I miei ricordi da umano non erano lucidissimi ma i gesti teneri che compievo con lei non erano scomparsi per niente, infatti
si era addormentata in pochi minuti con me gli accarezzavo i capelli ,povero amore mio, era veramente stanca.In questi giorni è stata troppo male ed adesso che mi ha vicino è finalmente rilassata.
< O amore mio , mi potrai mai perdonare per tutto lo spavento che ti sei presa, tutta l'angoscia, tutta la paura. >
Te lo giuro Renesmee, non lascerò mai più che tu ti preoccupi così, da ora in avanti ti proteggerò io e non sarà mai più il contrario, e la strinsi più forte.
Osservandola mi ero reso conto di quanto i miei occhi da umano non avevano capito a fondo la sua bellezza. Il suo viso a cuore era perfetto, il taglio degli occhi era da cerbiatta, grandi e profondi con ciglia lunghe, le guance poco paffute e sempre rosa, e le labbra, mamma mia che labbra, morbide e setose leggermente carnose,e infine i capelli lunghi fino alla vita lisci con le punte che si chiudevano in soffici boccoli.Una creatura divina e non solo nel viso ma anche nel corpo. Tutto di lei mi faceva impazzire. Dormiva rannicchiata al mio petto e ormai a giudicare dal suo ritmo del cuore anche profondamente. Era proprio sentire il suo battito, quel ritmo che mi rendeva tranquillo,mi perdevo in quel suono. Alzai una mano, attento a non disturbarla e cominciai ad accarezzarle il braccio, la spalla lasciata scoperta dal pigiama, il collo, poi presi una sua mano e cominciai a baciarle le punta delle dita. Quella mano perfetta , come il resto del suo corpo sembrava fatta apposta per la mia bocca.
Poggiai la sua mano sul mio viso per poter annusare il suo odore e improvvisamente nella mia testa fu un esplosione di colori. M spostai dal suo tocco per capire cosa fosse successo e le immagini svanirono. Poi capii, era lei, il suo potere quando dormiva non lo controllava,bastava tenerle la sua mano sul mio volto per vedere cosa la sua mente stesse sognando. Che bella scoperta!
Ripresi la sua mano e me la riposai sul volto, di nuovo un esplosione di colore appena questi si attenuarono vidi i contorni del sogno che si delineavano.
Sognava me e lei. Il posto lo riconoscevo, era l'università, un albero vicino questa, e noi seduti sotto quest'albero abbracciati. Non parlavamo, non ci muovevamo, eravamo solo seduti abbracciati e lei aveva un sorriso che mi rendeva molto felice,sia il me nel sogno che io che la osservavo.Non resistetti lasciai la mano e la baciai anche se era addormentata. Le sue labbra anche se addormentate mi corrispondevano, poi udii il suo cuore e capii che era sveglia.
< Lele, tesoro che succede? > chiese.
< Succede che ti amo e non ho resistito. > e continuai a baciarla.
< Ammettilo, ti stavi annoiando! >
< No, anzi , ho fatto una bella scoperta > le dissi. La sue fronte si aggrottò interrogativa.
< Cosa hai scoperto? >
< Che quando dormi non controlli il tuo potere e quindi mi basta poggiarmi la tua mano sul viso per sognare con te! > le risposi felice. < e siccome il sogno era interessante non ho resistito e ti ho baciato! > continuai.
Lei arrossì < Cosa stavo sognando? >
< Noi sotto seduti sotto l'albero all'uni che ci abbracciavamo, non facevamo niente ma eri felicissima con un sorriso abbagliante e sereno. > le chiarii.
< Per un attimo mi ero preoccupata! > mi disse ridendo.
< Dai scusa se ti ho svegliata ora torna a dormire! >
< E no amore mio ormai sono sveglia. >
Senza che riuscissi ad opporre resistenza,no che volessi, ma me la ritrovai a cavalcioni su di me che con dei movimenti sensuali si toglieva il sopra del pigiama e restava con il suo reggiseno nero che la fasciava, mi tolse anche a me il sopra del pigiama lasciandomi a torso nudo. Quando si sciolse i capelli e suoi boccoli mi accarezzarono il torace mi vennero i brividi. Le sue mani calde ed avide mi accarezzavano i muscoli del ventre e appena si abbassò per baciarmi, tutti gli sforzi per trattenermi furono vani.Mentre la baciavo si fermò un attimo < Aspetta Lele, siamo in una casa piena di vampiri con super udito,non è che potresti desiderare che non ci ascoltino? >
< Amore ma su tua madre non funzionerà ! >
< Mia mamma capirà ! >
Mi concentrai un attimo < Ok, credo di esserci riuscito,anche se non so per quanto funzionerà e se riuscirò a tenerlo, sai ogni tuo tocco è un viaggio per il paradiso e ritorno, tendo a distrarmi! > ridemmo insieme e ricominciò a baciarmi. Liberarci degli indumenti superflui non fu per niente difficile. Il seno era modellato per la mia mano, e accarezzarlo mi dava una scossa elettrica, e lo stesso effetto aveva su di lei.
Fare l'amore era più di un viaggio paradiso e ritorno, era un vorticare di sensazioni e piacere che mi lasciavano tramortito. Già da umano facevo fatica a restare vigile, adesso da vampiro era praticamente impossibile.
Le sue gambe cedevoli mi accolsero in lei,
le sue mani e le sue carezze, la sua bocca e i suoi baci, il suo corpo caldo sul mio gelido, estate e inverno, fuoco e ghiaccio, ma ciò nonostante due corpi complementari, un corpo e un'anima. Con un rapido scatto lasciai che lei stesse sopra di me. Il piacere ci raggiunse subito e dopo lei si distese completamente su di me, lasciando che le accarezzassi la schiena nuda, mi lasciò un bacino sul petto e sentii il suo cuore rallentare,si era riaddormentata. Le presi la mano me la poggiai sul viso e sognai con lei.
La notte era passata lasciando il posto alla mattina, il mio amore ancora mi dormiva sopra ,e io non potevo far a meno di osservarla. I suoi lineamenti erano rilassati e felici, il suo cuore e il suo respiro stavano riprendendo ritmo, si stava svegliando. Alzò la testa e mi salutò < Buon giorno amore >
< Buon giorno amore! > ricambiai con le sue parole come era nostra abitudine salutarci di mattina.
< Ho dormito comodissima! > mi disse.
< Lo so... >
< E come lo sai? > mi chiese.
< L'ho visto > infatti i suoi sogni erano sereni e la sua espressione era contenta.
< Ehi spione! > mi iniziò a mordicchiare, e non voleva smettere.
< Aia aia! Renesmee non mi fare intervenire! > ma niente. Allora la presi e rivoltai le nostre posizioni,io sopra lei, le immobilizzai le braccia lei mi guardava con quegli occhi da cerbiatta che adoravo tanto e che mi ammaliava . Infatti appena la vidi ferma sotto di me abbandonai il proposito della vendetta e mi fiondai sulle sue labbra che mi chiamavano.
< Bene, bene, oltre che spione fai il seduttore? > mi disse lei stuzzicandomi.
< Vorresti dirmi che ti dispiace se ti bacio così? > e cominciai a far su e giù con le mie labbra nel suo collo.
Lei non riuscii a ribattere questa volta e si lasciò coccolare.
< Ma come siamo arrendevoli... > la presi in giro.
< Zitto e baciami! > e io non mi azzardai a disubbidire.
< Sai pensavo: sei ancora la mia fidanzata? >
< Ma tesoro sono molto di più ora, sono la tua compagna per l'eternità! >
< Che cos'è una minaccia? > le chiesi scherzando.
< No , è una promessa,la mia promessa d'amore eterno! > mi rispose seria.
< Bè signorina Cullen, si prepari a diventare la signora Elia allora! > le risposi altrettanto seriamente.
< Non vedo l'ora > e il suo sorriso si illuminò.
< Io ti giuro invece che farò tutto il possibile e anche l'impossibile per vedere questo sorriso per l'eternità. >



Dopo quel giorno ne seguirono molti altri, molto simili.Ormai era più di un mese che ero vampiro e tutto scorreva seneramente. I miei occhi erano quasi dorati,con leggerissime striature rosse, e in più Edward e Bella mi avevano insegnato ad utilizzare il mio potere, molto interessante e strano giudicherei.
Mi bastava desiderare che la persona o vampiro in questione si piegasse alla mia volontà facendo ciò che avevo desiderato e subito annullava la sua volontà.

La mia sete era controllabile, non avevo bisogno di cacciare tutti i giorni ma ancora non riuscivo a resistere per più di tre.
Ormai quasi esperto mi lasciavano cacciare senza che mi stessero addosso e inoltre non uscivamo più in cinque ma a coppia. Io e Renesmee,infatti eravamo soli.
< Lele , qui puoi cacciare. > mi disse lei.
< Ok > mi acquattai ed aspettai che i miei sensi entrassero in contatto con la natura. Ed eccoli, cervi. Scattai verso il bosco e ne abbattei uno. Renesmee mi raggiunse < Bravo, stai diventando velocissimo >
< Lo so, ormai mi viene naturale. > risposi.
Poi l'inevitabile, sentii un odore delizioso, che mi rinvigoriva, che mi chiamava, ero un vampiro e il suo odore più buono degli altri mi stregava. Mi abbandonai ai sensi.
< Amore cosa c'è ? > mi chiese. Ma io non avevo la forza di rispondere, lei annusò l'aria.
< Lele no, controllati >
ma io ormai avevo deciso, scattai nella direzione dell'odore e corsi.
Quell'uomo stava piantando una corda, io mi bloccai studiai la mia vittima. Troppo facile, desiderai che si bloccasse, e lui inizialmente lo fece, ma poi si sposto e prese il martello. Ma come? perché si muoveva? desiderai di nuovo che si fermasse e questa volta ci riuscii, ma lui si mosse di nuovo. Avevo perso la pazienza, tanto o fermo o si muovesse, lui era la mia preda non poteva combattere contro un vampiro. Sentivo che Renesmee alle mie spalle stava arrivando, ma il veleno nella mia bocca era troppo, dovevo prenderlo, volevo prenderlo.
Mi piegai sulle gambe e balzai più vicino a lui, avevo fatto così piano che neanche se ne era accorto.Adesso ero pronto, tesi i muscoli e scattai.



Angolo scrittrice:
Non mi uccidete se vi lascio così ma un pò di suspance ci vuole. Vi avevo anticipato che Lele avrebbe combinato qualcosa...Ma Renesmee lo fermerà?si fermerà da solo? Non si fermerà? Vedremo ora che mi invento....Grazie a tutti, lettori ,preferiti e seguiti e ovviamente a chi recensisce, siete la mia forza....
Bacini Mapi....

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Capitolo 30
*** attacco... ***


attacco Renesmee:
< Lele no, controllati ! > gli urlai, ma lui era ormai troppo soggiogato da quell'odore buonissimo, che se non fossi stata una mezza vampira vegetariana ormai da vent'anni avrebbe ipnotizzato anche me. Ma io non avevo mai considerato gli umani come cibo. Forse perché avevo vissuto a loro stretto contatto o forse semplicemente perchè per metà ero come loro, fatto sta che non avevo mai ne attaccato ne ucciso un essere umano.
Ma adesso , il mio amore lo stava per fare, e io dovevo impedirglielo, non poteva uccidere si doveva controllare. La sua corsa era molto più veloce della mia per via della sua forza da neonato ma io continuai a correre seguendo la scia del suo odore, già lo vedevo in lontananza, fermo ad osservare. In quei pochi istanti di corsa, valutai cosa fare. Uno scontro con lui mi sarebbe costato, sia per la sua forza e sia perché mi veniva difficile attaccarlo e valutare i suoi punti deboli, ringhiargli contro per farlo ridestare dalla sua furia anche solo per un attimo, ovviamente quell'uomo non si doveva accorgere di niente.
Appena gli fui vicino lui balzò ancora più vicino all'uomo. Sentivo dei ringhi come se fosse infastidito da qualcosa. Girai intorno in modo da arrivare alle spalle di quella persona, gli diedi una leggera botta in testa e lui svenne, mi sarei preoccupata dopo di vedere se gli avessi fatto troppo male. Oltrepassai il suo corpo e mi posizionai di fronte a Lele in posizione difensiva, piegata leggermente sulle gambe e con le braccia spalancate.Lui mi guardava negli occhi i miei sempre marroni i suoi neri come la pece.
< Fermati! > gli ordinai , in risposta ottenni un ringhio.
< Spostati, è la mia preda! >
< No, è una persona , un essere umano! > risposi.Altro ringhio, sapeva che avevo ragione, il suo sguardo da cattivo divenne sofferente.
< Non ce la faccio, sto impazzendo il mio corpo non risponde ai miei comandi >
< Controllati! > continuai senza cedimenti.
< Il suo odore mi arroventa la gola > stava soffrendo veramente.
< Ti devi controllare, cerca la forza dentro te! > si accasciò leggermente piegandosi in due.
< No, lo voglio ora! > ringhiò di nuovo e si ridrizzò in posizione di attacco, guardando solo l'uomo dietro di me.
< Guardami, Lele, guardami, sono Renesmee combatteresti contro di me? >
< No , infatti spostati! > cocciuto.
< Allora preparati a combattere, perché non mi sposto, uccidimi pure, morirò se necessario a non farti fare una cosa della quale ti pentiresti per il resto della tua esistenza. > vidi un attimo di cedimento , alzò il suo sguardo da quell'uomo ai miei occhi, allora continuai. < sé una persona Lele, è il marito o il padre di qualcuno. Potrebbe essere tuo padre!Controllati ! > a quelle parole si ridestò dal suo stato e mi guardò sconvolto,poi mi voltò le spalle e scappò via. Via da quel luogo, via dalla sua sete e via da me. Ma adesso non potevo corrergli dietro dovevo pensare a quell'uomo. Presi il telefonino e chiamai mio padre.
< Papà , vieni. Sono dove cacciamo di solito, ti spiego dopo, ma vieni subito, porta il nonno! >
< Arrivo! > rispose
senza controbattere
come se avesse avvertito l'urgenza nella mia voce .
E fu così, arrivo in meno di dieci minuti, lui, il nonno e zio Emmett...
< Cosa è successo?Lo ha attaccato? > mi chiese mio padre.
< No, l'ho colpito io per non fargli vedere niente! > risposi.
Mio nonno si abbassò sul corpo di quell'uomo, esaminò il suo capo < Non ha niente! tra qualche minuto si sveglierà, è solo svenuto! Cos'è successo? >
< Stava cacciando ed ha sentito l'odore di questa persona, è stato più forte di lui, era quasi proto a lottare contro di me, ma è riuscito a resistere, ma adesso è fuggito. > spiegai.
< Ora lui dov'è ? > continuò mio padre.
< Non lo so! senti i suoi pensieri? >
< No, si sarà allontanato abbastanza! >
Mi alzai e iniziai a tastare l'aria in cerca del suo odore, lo percepii nella direzione che aveva preso. Stavo cominciando la mia corsa quando mio padre mi fermò.
< Vengo con te, potrebbe essere troppo pericoloso. >
< No, papà devo andare sola, non mi farà del male , fidati di me! >
< Edward, ha ragione se ci vedesse tutti potrebbe reagire male! > mi appoggiò Nonno.
Mio padre mi lasciò il polso che aveva preso per fermarmi < D'accordo, ma ti prego sta attenta! > gli baciai la guancia e cominciai a correre.
Sentivo il suo odore, aveva corso parecchio, continuai seguendo la sua scia, poi il suo odore scomparve. Mi guardai intorno, ero in un piccolo spiazzo, gli alberi erano molto alti, ma io non lo vedevo. Mentre la sua scia finiva lì.
< Lo so che sei qui! > dissi, ma non ottenni risposta. Bene era il momento del monologo.
< Lele, ti prego, vieni qui parliamo. Ti sei controllato , quella persona sta bene, so che stai soffrendo, ma per fortuna non è successo niente. >
< Niente, dici che non è successo niente. - scese da un ramo e si mise davanti a me- Ho quasi ucciso un uomo e quasi sicuramente lo avrei fatto se non ci fossi stata tu! >
< Lele l'importante è che ti sei fermato. > feci un passo verso di lui e lui indietreggiò. Quel semplice gesto fu per me come una pugnalata.
< No, sono un mostro.Non ti merito! > mi diede le spalle.
Non sopportavo più quella distanza tra noi, mi aggrappai alle sue spalle spingendomi sulle punte.
< Ma che dici? non sei un mostro, sei il mio amore, sei la mia vita!Hai rinunciato a tutto per me. >
Non si muoveva, teneva serrati i pugni lungo i fianchi. < Non sono scappato, Renesmee, se non fosse stato per te l'avrei ucciso. > la sua freddezza era angosciante. < Smettila, smettila, non è vero.
Sapevi che non sarebbe stato facile e adesso devi essere forte, non puoi nasconderti, non ti devi arrendere, oggi hai fatto un grande passo, stavi cacciando eri completamente soggiogato dall'odore eppure ti sei controllato! > finalmente si voltò verso di me, mise le sue mani sui miei fianchi e finalmente il suo sguardo si era addolcito.
< Ma cosa ho fatto per meritarti? > e mi depositò un bacino sul naso.
< Niente, sciocco. Veramente amore, dalla prossima volta non sarà così difficile. E io sarò sempre al tuo fianco! > le lacrime mi scesero tristi sul mio volto.
< Ti prego non piangere, scusa se ti ho fatto preoccupare. Grazie per essermi stata accanto. > e mi asciugò le lacrime.
< Ti amo > gli dissi annullando le distanze tra le nostre bocche.
< Ritorniamo a casa? > gli chiesi.
< Si, torniamo devo chiedere scusa anche alla tua famiglia. >
< Lele > lo richiamai, non si poteva fare così, ma sicuramente parlare con loro l'avrebbe aiutato. Non continuai , presi la sua mano e iniziammo a correre verso casa.
Come da me previsto la mia famiglia gli spiegò che era stato molto forte a resistere per a non lasciare che il vampiro dentro di lui avesse la meglio.
Mentre discutevamo mi ritornò in mente che durante l'attacco lui sembrava come se qualcosa lo facesse infuriare molto di più.
< Lele ma perché eri così furioso verso quell'uomo? > gli chiesi.
< Perché riusciva a divincolarsi dal mio potere. Vedi , mi vergogno come un ladro, ma mentre pianificavo il mio attacco ho desiderato che la mia perda stesse immobile. Ma lui continuava a vincere il mio volere, pronto a continuare le sue attività! > mi spiegò.
< Quindi, fammi capire, riusciva a sottrarsi al tuo volere? > gli chiese mio padre.
< Si, e ho notato che riprendeva la sua attività! > continuò il mio amore.
< Forse quell'uomo era troppo intento in ciò che faceva. E la sua volontà di portarlo a termine era troppo forte da vincere! > propose mio nonno.
< Non te lo so dire Carlisle ma fatto sta che questo fatto mi spingeva ancora di più a perdere il controllo. > detto ciò si incupii. Questa disavventura se la sarebbe portata dentro per tutta l'eternità e purtroppo ormai faceva parte di lui. Ma poteva solo imparare da ciò che era successo in modo da riuscire a resistere.
Quella era l'unica nostra condanna e il tempo lo avrebbe aiutato.



Angolo scrittrice:
Ecco a voi il nuovo capitolo.Mamma mia sono arrivata a 30.... Spero come sempre che vi piaccia e attendo le vostre mitiche recensioni!
Bacini Mapi

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Capitolo 31
*** nascondigli... ***


preparativi. Renesmee:

Ormai era quasi luglio e il matrimonio era alle porte. Tutta la mia vita adesso era perfetta, avevo accanto a me il vampiro delle mia esistenza, la mia famiglia e la felicità che in tutti quegli anni avevo rincorso. Lele finalmente aveva quasi superato il periodo da vampiro neonato e quindi avrebbe potuto incontrare presto i suoi genitori.
La zie e la nonna e mamma non ci mollavano un attimo per i preparativi del matrimonio. La zia Alice entrava a tutte le ore in camera nostra per propormi alcune novità apportate al vestito, per comunicarmi che le tovaglie avrebbero stonato con il resto degli addobbi. Meno male che aveva il dono della preveggenza altrimenti in alcune occasioni sarebbe stato abbastanza imbarazzante.
< Renesmee per favore di alle tue zie che non ingrasserò quindi non c'è bisogno di provarmi il vestito ogni giorno! > povero amore mio, lo stavano proprio torturando.
Ma chi avrebbe potuto fermare l'uragano Alice? Nessuno credo! E poi mica era solo lui la sua vittima.
< Alice , ti prego io non sarò lo sposo, perché devi schiavizzare anche me con le prove del vestito? >
< Ma Edward è vero tu non sarai lo sposo, ma il padre della sposa! Non vorrai far sfigurare tua figlia? >
< Alice! per essere così piccola sei una bella spina nel fianco! > battibeccavano quasi sempre ma si volevano molto bene.
Mentre cercavo di sgattaiolare via mia zia mi fermò < Dove vai signorina, adesso tocca a te la prova! >
< Zia, dai ! >
Ma lei non ne voleva sapere. < Andiamo, mi fate perdere più tempo in storie e batti becchi che nel provarvi il vestito. > Mi prese per mano e mi trascinò in camera sua. Tirò fuori dall'armadio un astuccio lungo e lo adagiò sul letto.
< Dove sono la mamma,zia e nonna? > chiedetti stupendomi che non mi fossero tutte intorno.
< Mamma e zia sono andate a scegliere i fiori che dovremmo usare per gli addobbi, nonna invece è in pasticceria a definire gli accordi per la torta! > mi rispose.
< Ho capito! >
< Zia è l'ultima prova? >
< Una delle ultime > Cosa ancora?Strabuzzai gli occhi. Lei rise della mia espressione.
< Ma cosa è rimasto da fare? a me sembra perfetto! >
< Ma sei pazza? > o mamma cosa avevo detto...
< No,zia non scherzo. >
< Ancora devo rivedere la lunghezza e poi dovresti decidere se vuoi qualche altro accessorio. >
< Ok allora facciamo che più tardi andiamo a comprare le scarpe e magari anche dei guanti , mi piacerebbero lunghi. > finalmente la smise di guardarmi male.
< Adesso parli come una vera sposa! >
< Però aspettiamo anche le altre. Ok ? >
< Si - un attimo il suo sguardo si fece vacuo e poi continuò - Allora verso le sei usciamo. > rispose lei.
< Sei una forza zia... > e la abbracciai. < Grazie. >
< Sei la mia nipotina, ti adoro, è più facile organizzare il matrimonio con te che con tua madre. > ridemmo tutte e due.
Mi tolsi il vestito e lo riponemmo di nuovo nell'astuccio e poi nell'armadio. Uscii dalla stanza e mi rifuggiiai in quella mia e di Lele. Ne approfittai per sistemare qualcosa.Alcuni vestiti miei e di Lele erano sparsi per la stanza , li presi ed dopo averli piegati mi incamminai verso la cabina armadio. Appena aprii la porta i vestiti mi saltarono all'aria , io sussultai per lo spavento. Lele era seduto a terra sotto i vestiti appesi con le ginocchia al petto. Ma come avevo fatto ad non accorgermi della sua presenza? ero troppo sovrappensiero immersa nei preparativi per il nostro matrimonio.
< Amore che fai qui? >
< Shhh, mi sto nascondendo! >
< Ma da chi? > chiesi un attimo preoccupata.
< Da Alice! > nel pronunciare il nome di mia zia il suo volto si fece ansioso. Non potei far a meno che ridere.
< Tu ridi,io sono terrorizzato. >
Mi sedetti accanto e mi strinsi a lui. < Ma come un vampiro grande e grosso come te ha paura di una piccola vampira come mia zia? > lo presi in giro.
< Tu la definisci l'uragano Alice e poi mi dici di non aver paura di lei? Sei contraddittoria amore mio! > mi accolse tra le sue braccia.
< Lo so, hai ragione, ma tieni duro tra un mese e mezzo non ti dovrai più nascondere. >
< MmM... un mese e mezzo? > mentre diceva quelle parole si lasciò scivolare per terra e mi trascinò con lui, mi trovai sopra di lui . < Mi dovrai dare qualcosa in cambio per resistere tutte questi giorni. > mi disse malizioso.
< Sentiamo. Cosa ti dovrei dare in cambio? Non basta tutta me stessa? >
< Si, ma voglio il supplemento? >
< Quale supplemento? > chiesi mentre lasciavo che i miei capelli si liberassero dall'elastico e gli facessero il solletico in faccia.
< Già va bene così! ma adesso mi devi promettere che mi riempirai di baci per il resto della nostra esistenza. >
< Ok è un compito che posso assolvere! Anzi comincio subito! > ed iniziai a baciarlo ovunque, suo viso, sul collo, il petto. Il suo corpo ebbe un brivido, ma non sentiva freddo, lui non poteva più sentire freddo, il suo brivido era dettato dall'eccitazione.
< Fai l'amore con me ! > la sua non era una richiesta ma un desiderio, identico al mio.
< Ora e sempre! Farò l'amore con te per tutta la mia esistenza... > e lasciai che la nostra passione ci travolgesse. Facemmo l'amore lì , nella cabina armadio, ad un passo dal lettone. Ma cosa importava il posto, eravamo io e lui e il resto non contava. Ci completavamo e non potevamo fare a meno di stare insieme, di baciarci, di coccolarci, non ce la facevo a stare lontana da lui , la mia calamita, il mio sole , la mia metà perfetta.
< Ti amo piccola mia! >
< Ti amo anche io! >
Dopo la nostra dolcissima parentesi pomeridiana mi alzai di controvoglia e visto che ero nella cabina armadio presi i vestiti che avrei dovuto indossare per uscire.
< Esci? > mi chiese ancora sceso sul pavimento con le braccia dietro la nuca.
< Si, devo comprare le scarpe per il vestito e altri accessori. >
< Ho capito. Questo significa che Alice sarà con te e che quindi questo pomeriggio potrà andare in giro per casa senza timori? >
< Si > sul suo volto si dipinse un sorriso furbo.
< Adesso vado, altrimenti questa cabina armadio sarà troppo affollata se la zia non mi trova! >
Mi chinai per baciarlo, mi restituii il bacio e aggiunse < Ok, ma torna presto da me! >
< Prestissimo... > ed mi incamminai verso il salotto.


< Zia Alice queste mi piacciono. Non le voglio scomode ed troppo elaborate, queste mi sembrano perfette. >
< Si tesoro, hai ragione, queste sono molto carine > Mi disse mia madre..
< Allora se ti piacciono sul serio le prendiamo, anche secondo me con il vestito vanno benissimo! > Perfetto due ore e sei negozi dopo finalmente ero riuscita ad comprare le scarpe. Erano con un tacco fino non molto alto,leggermente aperte davanti con un gioiello sopra.
(http://www.noisposi.net/wp-content/uploads/scarpe-sposa03.jpg). Bellissime.
< Renesmee dobbiamo comprare anche l'intimo. > Mi ricordo la zia Rosaline. Quindi il successivo negozio fu quello di lingerie, dove scelsi un body bianco con delle calze auto reggenti e una giarrettiera bianca con un fiocchetto di raso blu.
< Amore questa te la regalo io >
< Mamma! >
< Che c'è non lo sai che la giarrettiera si regala? >
< Si, ok ma non lo dire a papà! >
< Non ti preoccupare, anche perché tua zia mi sta costringendo a tenerci tutte sotto lo scudo per evitare che lui ti veda prima del giorno fatidico. > mi rassicurò lei.
< Brava zia, sono sicura che sbircerebbe tutto. > E tutte ridemmo.
< Adesso andiamo però voglio tornare a casa >
< Tranquilla Lele non scappa . Anche se quando mi sente si chiude nella cabina armadio. >
< Lo sai allora dove si nasconde.... >
< Certo ma oggi non vi ho voluto disturbare. >
< Ah . Grazie zia. > ridendo uscimmo dal centro commerciale per dirigerci alla macchina. Arrivate a casa diedi tutte le buste a zia Rosalie che le nascose nel suo armadio.
Appena risolta la questione nascondiglio mi fiondai alla ricerca del mio amore, che era seduto in poltrona che giocava alla play station con zio Emmett. Vedendomi si distrasse e lo zio lo fece fuori.
< E anche adesso ti ho stracciato. > gli urlò Emmett.
< Non vale mi ha distratto, anche se è una dolce distrazione. > e mi baciò dolcemente.
< Anche se non ti sposi con me potresti darmelo un bacio. >
< Ma certo zio Emmett. > e schioccai un bacio sulla guancia dello zio.
< Lele , amore andiamo a letto sono sfinita. > lui mi prese in braccio e senza sforzo mi portò in camera nostra.




Angolo scrittrice:
Mamma che fatica sto matrimonio. E ancora non ho scelto il vestito. Scusate il ritardo ma tra pochi giorni ho un esame .
Fatemi sapere che ne pensate. Grazie a voi che commentate e leggete. Bacini Mapi.

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Capitolo 32
*** aspettando il.... ***


aspettando il... Emanuele:

< Lele sta calmo per favore! > mi disse Emmett mentre cercava di sistemarmi la cravatta. Si calmo, certo come no calmo. Più facile a dirsi che a farsi. Tanto dovevo solo incontrare la mia famiglia che non vedevo da sette mesi, cercare di non mangiarli e poi...a si....Sposarmi!
Ormai il tempo era volato, il 13 agosto era arrivato. Aspettavo con ansia che gli ultimi minuti che mi separavano dall'incontro con la mia famiglia e del matrimonio.Dire che ero agitato era dir poco, ero un fascio di nervi, e rimpiangevo la distanza di Jasper allontanatosi per condurre i miei genitori da me prima della celebrazione.
La tensione mi attanagliava la mente, anche se era spaziosa non riuscivo a calmarmi, a tranquillizzarmi. Sapevo cosa mi avrebbe calmato, il mio angelo, solo lei avrebbe potuto sedare il mio animo elettrizzato da tutti questi eventi, il suo respiro sul mio viso, le sue carezze, i suoi baci.Non vederla per un giorno intero mi stava mandando al manicomio,altro carico per la mia tensione.
Sentii una innaturale calma espandermi nel mio essere e capi che Jasper era di nuovo in casa e che che quindi anche i miei dovevano essere arrivati, emisi un gemito che non avrei saputo come catalogare: se di shok, di sorpresa, di paura.
< Adesso vedi di controllarti ok? non farmi intervenire! > Emmett mi guardò fisso negli occhi cercando di convincermi. Calma e controllo. Calma e controllo. Calma e controllo. Calma e controllo. Non facevo altro che ripetermelo.L'odore dei miei famigliari mi raggiunse subito.
< Prego, benvenuti. Vostro figlio vi sta aspettando,è di sopra con mio figlio Emmett che finisce di vestirsi. > Carlisle li accolse con la sua solita gentilezza e cortesia.
< Grazie Carlisle. Lele come sta? >
< Venite vi accompagno > Esme invece era sempre premurosa.
Udivo i passi dei miei che piano piano si avvicinavano alla mia stanza, la loro tensione era pari alla mia ma Jasper che li accompagnava controllava tutta la situazione,povero Jasper sono sicura che se fosse potuto scappare lo avrebbe fatto, e onestamente io con lui, non per paura ma per raggiungere il mio amore.
La porta della camera si aprì, e il caramello dei capelli di Esme si fece visibile < Tesoro, sono arrivati i tuoi > e alle parole accompagnò il gesto di aprire la porta, dove oltre si scorgevano i volti dei miei genitori e di mia sorella. Mi resi conto che non li avevo mai visti. Dopo che avevo quasi ucciso quell'uomo avevo deciso di aspettare fino al matrimonio per rivederli e quindi non avevo ancora avuto il tempo di metabolizzare il cambiamento che sicuramente avrei notato.
Mia madre era sempre bella ma il suo volto era come illuminato da una nuova luce, i suoi occhi che prima vedevo solo miele adesso li percepivo con delle striature di verde, i capelli di uno speciale biondo cenere, si era veramente bella. E poi il suo corpo fasciato in quel vestito blu notte la rendeva ancora più attraente. Era come se il tempo non avesse effetto su di lei. E poi mio padre, lui era il ritratto della felicità stringeva mia madre. Da dietro le spalle dei miei la mia piccola sorellina si sporgeva per sbirciare. Di certo anche io gli sembravo cambiato, sicuramente, ma nei loro volti leggevo solo allegria, compiacimento, stupore e gioia, non riuscivano a parlare e nemmeno io, ma come sempre quando le parole con i miei genitori scarseggiavano ci pensò Sara a scuoterci.
< Fratellone sei ancora più bono di quanto mi ricordassi ! > scavalcò i miei e mi abbracciò fortissimo per le sue deboli braccia umane,sentii un brivido, forse il contatto con la mia pelle fredda o forse l'emozione del momento. Io ero emozionatissimo,lei era mia sorella,la mia gola bruciava ma era facile ignorarla travolto dalle mie emozioni forti.
< Mi sei mancata tantissimo , Sara. > le stampai un bacio sulla guancia.
< A me no la stanza è tutta mia! Scherzo! Mi sei mancato anche tu! > si girò verso i miei senza lasciare la presa su di me.
< Mamma,papà è Lele! > mia sorella si rivolse ai miei che erano ancora impalati per l'emozione.
Mia madre si scostò da mio padre, e fece dei passi verso di me lentamente, ma poi si lanciò tra le mie braccia come aveva fatto Sara. Il suo abbracciò ci accolse entrambi e iniziò a piangere. < Finalmente, finalmente vi posso abbracciare tutti e due insieme. > Anche se ero più grosso di lei mi lasciai cullare dalle sue braccia, li tutte le mie preoccupazioni svanirono,come sempre nella mia vita lei mi dava la forza di essere forte.
Mio padre si avvicinò a noi e mi poggiò una mano sulla spalla, anche lui mi era mancato molto e non potei fare a meno di abbracciarlo. Intorno a noi Jasper, Emmett e Esme ci osservavano estasiati, quest'ultima singhiozzava e Emmett la stringeva per consolarla.
< Come stai? > mi chiese mamma.
< Benissimo e agitatissimo. Tra meno di un ora mi sposo. > risposi. Tutti risero della mia battuta anche io risi ma la mia era più una risatina isterica.
< Ho visto Renesmee. E' bellissima. > mi disse Sara.
< Lo so, lo immagino anche se non vedo l'ora di stringerla. >
< Non ti possiamo dire niente altrimenti Alice ci fa fuori. > continuò lei.
< So anche questo > aggiunsi.
< Mi ha chiesto di portare le fedi! > gongolò mia sorella.
< Bene allora mi raccomando, non scappare, ci potrebbero servire. > la canzonai.
< E dove vuoi che vada, il mio fratellone si sposa e mi sa che se non lo tengo per mano scappa lui. > e di nuovo tutti a ridere.
< Zia Raffaella e zia Mariapia ci saranno vero? > chiesi, le sorelle di madre erano per me importantissime, le uniche della mia famiglia che volessi vicine.
< Certo anzi conviene che andiamo, ci siamo dati appuntamento, sai che tuo zio Riccardo è molto puntuale.Sarebbero venuti tutti e quattro con una macchina,zia Raffaella e zio Riccardo con zia Mariapia e zio Marco. Invece i tuoi cugini avrebbero preso la macchina di Luca . > I miei cugini, Luca e Stefano figli della prima coppia e Cristina e Sofia figli della seconda. Loro erano quasi come dei fratelli per me,da sempre mi ricordo le nostre riunioni di famiglia e gli interi pomeriggi passati a divertirci al mare da bambini e ora mi stavo per sposare, menomale che il concetto di tempo non faceva più parte della mia vita altrimenti mi sarei depresso all'istante.
< Dai, noi andiamo allora ci vediamo alla spiaggia! > mi disse mio padre stringendomi un ultima volta.
< Bene si, tra un pò vi raggiungiamo, sto aspettando solo che Alice mi dia il via e mi metta un fiore nella mia giacca. > gli spiegai.
Alice entro nell'istante in cui la nominai, diede un rapido bacio a Jasper e poi mi si avvicinò.
< Eccomi , aspetta che ti sistemo questa rosellina e ... sei pronto. >
< Grazie Alice! >
< Non c'è di chè nipotino > mormorò l'ultima parola in modo da essere percepita solo da orecchie vampire. Le sorrisi e le baciai la mano.
< Allora andiamo noi...Sara .... > la chiamò mia madre.
< No, Sara va in macchina con lui, è la damigella. > spiegò Alice. Il sorriso di mia sorella si aprì , sapevo che ora che mi aveva ritrovato non si sarebbe staccata facilmente da me , e neanche io , poi eravamo fratelli e il nostro legame era fortissimo. E poi nessuno osava contraddire Alice.
I miei uscirono dopo averci salutato. Alice si rivolse di nuovo a me.
< Allora , te la sei cavata benissimo. Adesso però devi realmente concentrarti Renesmee è quasi pronta. Ti manda a dire che ti ama e che non vede l'ora di essere tua moglie, quella piccoletta mi ha preso per un messaggero, ma oggi è il giorno del suo matrimonio e quindi gliele faccio passare tutte. Ma tu calmo ok? > io ero calmo ma lei? non aveva fatto una solo pausa in tutto quel discorso. Non aveva preso una boccata d'aria in tutto quel lungo discorso. Le poggiai le mani sulle spalle e tentai di parlare.
< Io sono calmo, almeno finché tu sai chi- piccola allusione a Jasper, che però non potevo nominare visto la presenza di mia sorella- sarà qui ma calmati anche tu. Tutto andrà bene, e tu meglio di chiunque altro lo dovresti sapere, tranquilla non ho intenzione di scappare. >
< Ti conviene ragazzo! > si intromise Emmett ridendo.
< Ok adesso basta tutti giù è ora di andare > disse Esme.
Alice si riprese < Si tu e Sara aspettate che Rose vi dia il via libera. Emmett recupera la macchina e poi andate. >
< Agli ordini tenente. > la prese in giro. Quindi io, Sara , Rose ed Emmett. E Jasper? No io senza di lui non mi muovo.
< Alice forse è meglio.... >
Ma non mi fece finire < NO . Dobbiamo andare da Renesmee, non sei solo tu quello agitato.In questo assomiglia tutta a sua madre. > risi anche il mio angelo era agitato. E poi Alice sparì con Jasper, Esme ed Emmett scesero giù.
Restammo da soli io e Sara.
< Sei Bellissima anche tu sai? > le dissi ammirando la sua figura snella. I suoi capelli erano raccolti e il suo vestito champagne le conferiva un aspetto elegante e molto chic nonostante i suoi 17 anni e alla sua freschezza. Era stupenda.. Lei non disse niente mi si avvicinò e mi abbracciò.
< Finalmente Lele ti vedo felice. Ho avuto paura di perderti! >
< Per un momento è stato così, vi avevo persi, ma poi tutto si è risolto e devo la mia vita a questa famiglia. > dissi con un tono di gratitudine.
< Anche noi doviamo tutto a loro e sono contentissima che ti sposi con Renesmee! Però mi devi promettere che mi porterai in America mamma e papà non mi lascierebbero andare mai sola. > Scherzò per alleggerire l'atmosfera.
< Te lo giuro >
La porta si aprì < Ehi siete pronti? Possiamo andare? >
< Si Rose , siamo pronti! > sciolsimo l'abbraccio e ci dirigemmo verso la macchina. Chissà cosa stava facendo Renesmee in questo momento!?



Angolo scrittrice:
Avrete capito che ormai manca poco al matrimonio. E si proprio poco. Intanto eccovi un nuovo capitolo. Grazie a tutti voi che leggete e commentate.
Il mio esame è andato bene, mi sono beccata un bel 25. Ma purtroppo ancora non ho finito, mi manca un altra materia per giorno 13 luglio. Aiuto questa è tosta.
Comunque buona lettera e bacini Mapi.

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Capitolo 33
*** matrimonio... ***


matrimonio...
Renesmee:


Chissà Lele cosa starà facendo?
Sicuramente stava per rincontrare la sua famiglia e togliersi finalmente quel velo di tristezza dagli occhi che tanto cercava di nascondermi. Perché per quanto cercasse di apparire tranquillo e di far finta che non soffrisse a tutto il resto della mia famiglia a me non poteva mentire, non poteva celare la sua malinconia. Finalmente adesso sarebbe stato felice,la sua felicità sarebbe stata completa.E anche la mia. Non chiedevo altro,soltanto che lui fosse felice e che non si pentisse mai della scelta fatta. La mamma mi guardava mentre le zie mi giravano intorno per aiutarmi nel vestirmi. La zia Alice reggeva il vestito e la zia Rosalie mi chiudeva la lunga fila di bottoni del mio corpetto intimo.
< Renesmee ma sei ingrassata? > mi chiese improvvisamente zia Rose.
< No zia! ma che dici? >
< Ma qui non si chiude! > continuò lei.
< Aspetta trattengo il respiro. > presi un respiro e gli ultimi bottoni del corpetto si chiusero.
< Ok , adesso è chiuso > trillò lei soddisfatta.
< Infilati il vestito! > e la zia mi aiutò a indossare il mio vestito. Sentii la seta morbida scivolare sulla mia pelle, attenta a non rovinare la mia acconciatura o a sporcare il vestito con il trucco. Il mio abito a bratellina di uno splendido color avorio, non era molto elaborato, tutto un unico pezzo la parte di sopra mi fasciava il seno e la vita per poi allargarsi in una coda, il tutto arricchito da un ricamo. Bellissimo, la zia Alice lo aveva disegnato e fatto realizzare per me. E uno volta visto il disegno era stato amore a prima vista.Adesso ero pronta. Pronta per coronare il mio sogno d'amore. Mio padre entro con una scatolina in mano e mia madre gli andò incontro.
< Ti stavo aspettando > gli disse mia mamma.
< Per cosa mamma ? > chiesi curiosa.
< Questi fermaglietti me li diedero nonno Charly e nonna Renee il giorno del nostro matrimonio. Erano di nonna Swan. Vorremmo che adesso li indossassi tu! >
Gli occhi iniziarono a luccicarmi, cercavo di trattenere le lacrime.
< No, no, non si piange, non perderemo ore di trucco. >
Ricacciai indietro le lacrime e cercai di riprendere il controllo di me stessa. Mi spostai verso i miei genitori e presi la scatolina ammirandone il contenuto, un bellissimo fermaglietto per capelli con sopra delle pietre,zaffiri. Quindi adesso avevo anche qualcosa di blu.
< è bellissimo! > esclamai sistemandomelo tra i capelli.
< Tu sei bellissima! > mi disse mio padre. Non potei far a meno di stringermi a loro, io abbracciai mamma e papà abbracciò entrambe. Il loro affetto mi raggiunse subito e mi rasserenò, le loro braccia erano il mio rifugio sicuro, loro avevano sempre protetta e amata, la mia nascita stessa era stata per loro una sfida ma con il loro amore avevano superato tutto. Io ero il frutto del loro amore, avrei voluto anche io avere un esserino mio e di Lele al quale dare il nostro amore. Chissà se questo desiderio si sarebbe mai avverato!
< Allora sei pronta adesso vado da Lele, lui esce e poi andiamo noi > ci ordinò zia Alice.
< Perfetto > risposi ancora stretta ai miei.
< Papà senti i pensieri di Lele? >
< Si, ha rivisto i suoi ed è andato tutto bene. Sua sorella è stata provvidenziale > mi rispose lui.
< Perché ? > chiesi.
< Sara non si è lasciata fermare dal suo aspetto, gli è corsa tra le braccia mentre ancora i suoi erano paralizzati per la sorpresa. > mi chiarì papà.
< Sono contenta che sia andato tutto bene... Temeva quest'incontro. Adesso sarà tutto in discesa. > continuò la mamma.
< Meno male! Sono agitatissima, papà tra un pò mi sposo.... >
Zia Alice entrò in camera con zio Jasper e la calma si fece strada nel mio essere.
Mi sporsi verso di lui e lo abbracciai. < Zio, grazie. >
< Figurati tesoro! Sei bellissima >
< Grazie due volte >
< Eccoci, Rose Emmett ti aspetta, potete andare lo sposo è pronto. >

Arrivai alla spiaggia e l'emozione che provavo era veramente tanta, se non ci fosse stato lo zio Jasper non so come avrei fatto. Dalla scogliera vedevo il baldacchino in legno intagliato dove Lele mi aspettava.
I miei famigliari avevano fatto un ottimo lavoro. Davanti al baldacchino una piattaforma in legno addobbata con orchidee accoglieva gli ospiti seduti , la spiaggia era bellissima, non era stata mai così stupenda, le onde del mare facevano da sottofondo musicale e il sole era presente ma nascosto dietro la scogliera conferendo un atmosfera magica. Sulla piattaforma in legno avevano sistemato il pianoforte che avrebbe dovuto suorare le note della marcia nuziale. Zia Rose era già pronta seduta al meraviglioso strumento,lasciando che le sue meravigliose dita lo accarezzassero.La mamma,nonna e zia Alice e Jasper con zia Alice e Emmett occupavano la prima fila del lato che avrei dovuto sedermi io. Mentre i genitori di Lele e i suoi zii erano tutti sistemati dal suo lato. I suoi testimoni erano suo padre e sua madre e curiosamente anche i miei testimoni erano i miei genitori.
< Allora tesoro sei pronta? > mi chiese mio padre.
< Si > e quel si , risuonò nell' aria sicuro.
Sara era pronta a sfilare davanti a me, io sorretta da mio padre e mio nonno eravamo pronti a far la nostra entrata. Mio padre mi avrebbe accompagnata all'altare ma desideravo anche che mio nonno mi accompagnasse,lui era come un secondo padre per me e come tutte le volte in cui questi due uomini mi avevano guidata nella mia vita, anche per il mio matrimonio mi avrebbero accompagnati entrambi in quel evento che avrebbe segnato l'inizio di una nuova vita. Le note segnarono il momento del nostro ingresso,iniziammo a camminare per la passerella e potevo sentire chiaramente il mio cuore perdere qualche battito e le gambe tremare , presi i miei due accompagnatori sotto braccio.
< Ehi voi due non mollate la presa su di me ! > li avvertii sicura che se avessero solo per poco allentato il contatto sarei scivolata a terra dall'emozione.
Tutti e due risero e strinsero di più . I passi erano lenti ma decisi, guardandomi intorno vidi gli sguardi dei nostri famigliari ma io avevo occhi solo per i mio amore, era li che mi aspettava con gli occhi pieni d'amore e felicità. Nel suo smoking era perfetto e bellissimo. Se fosse stato per me in quel momento avrei lasciato le braccia di mio nonno e di mio padre e gli sarei corsa incontro. Ma ormai potevo resistere, pochi passi ci separavano. Mio padre mi prese la mano e la posò su quella di Lele, lui mi strinse la mano,mi alzò il velo e depositò un bacio sulla fronte. La cerimonia defluii tranquilla, ci scambiammo le nostre promesse e in fine in quel turbinio di sensazioni ed emozioni sentii le parole che mi avrebbero legato per la vita al mio tesoro < Vi dichiaro marito e moglie!Adesso puoi baciare la sposa! > i nostri familiari scoppiarono in un applauso Lele mi posò una mano sulla schiena e mi avvicinò a se posando delicatamente le sue labbra sulle mie. Quello era il nostro primo bacio da marito e moglie, lento, dolce , passionale. Non potei far a meno di sentire le risatine di tutti, ma non me ne importava esistevamo solo io e lui. Lele si staccò da me a
si allontanò di qualche passo e allargò le braccia < Sei bellissima! > Non riuscii a rispondere ma sentii le mie lacrime bagnarmi le guance.
Lele mi prese per mano e affrontammo la passerella correndo per correre in contro ai nostri familiari che si erano posizionati alla fine di questa.Erano tutti pronti, una pioggia di riso ci investì in pieno
.Tutti ci vennero in contro per abbracciarci. Tutti erano felici ed esultanti per noi.
< Amore siamo felici per te > Mamma e papà mi abbracciarono fortissimo, se fossi stata solo umana mi avrebbero stritolata. Sentivo zia Rosalie e Nonna singhiozzare per la felicità, nonno le stringeva per calmarle ma la sua gioia traspariva da ogni sua parte del corpo. Zio Emmett mi prese in braccio e mi lanciò in aria e quando mi riprese mi stampò un bacio < Sii felice nipotina mia > Non lo avevo mai sentito parlare così seriamente, gli buttai le braccia al collo e gli baciai le guance < Grazie zio! > poi fu il turno di zio Jasper e zia Alice che mi bracciarono come una figlia < Grazie zia è stato tutto perfetto >
< E ancora manca metà della serata! > mi strinsi di più a loro fino a quando sentii dei colpetti di tosse, Lele mi reclamava.
Salimmo in macchina e urlai dal finestrino < Ci vediamo a casa! > mi accomodai sul mio sedile strinsi il braccio di Lele e gli sussurrai

e lui subito mi rispose < Ti amo anche io! > mise in moto e ci dirigemmo verso casa dove si sarebbe svolto il ricevimento.
Da quel momento iniziava quella bellissima parte di eternità che tanto avevamo agognato e che adesso era perfetta.





Angolo scrittrice:

Matrimonio...ihihih.. finalmente aggiungerei,manca solo il ricevimento che non tarderò a postare...Non vi anticipo niente su cosa succederà anche se forse leggendo questo capitolo qualcosa...Basta ho detto troppo. Vi inserisco la foto dell'abito di Renesmee, spero vi piaccia.
Fatemi sapere.....
dimenticavo: Grazie alle 19 persone che mi hanno inserita tra i preferiti e alle 18 tra le seguite...Sono lusingata. E ringrazio anche le mie due affezionatissime commentatrici per i loro complimenti,spero di non deludervi!

abito Renesmee BACINI, MAPI.

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Capitolo 34
*** ricevimento... ***


ricevimento... Renesmee:

Il giardino di casa Cullen era stupendo. I tavoli erano sistemati sul prato abbellite da delle tovaglie bianche con sopra le orchidee che su ogni tavolo avevano un colore diverso, rosa, gialle, bianche, borboux. Le poltroncine erano eleganti rivestite da un imbottitura bianca damascata, sul tavolo del buffet vi era cibo a volontà per i nostri ospiti umani. Appena entrati passando sotto un piccolo arco partì un altro applauso di gioia. Papà ci portò due bicchieri di Champagne e tutti alzammo i calici, il papà di Lele urlò < Agli sposi ! > segui un scampanellio dei nostri bicchieri che si incontrarono. Dopo il mio braccio e quello di Lele si incrociarono e brindammo, io assaggiai anche se poco ma Lele si bagnò solo le labbra e fece una faccia disgustata. Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò < E pensare che prima ne andavo matto! >
Iniziò la musica e il mio amore mi portò sulla pista.
< Sei felice signora Elia? >
< Si moltissimo, sono al settimo cielo. > risposi sbalordita dal mio nuovo cognome, il cognome di mio marito.
< Anche io. Penso che Jasper ci starà odiando. > e sorrise.
< Ma no lui è abituato! >
< Si si, anche se... > e questa volta ridemmo entrambi.
Mio padre tamburellò sulla spalla di Lele. < Posso ballare con la sposa? > chiese in tono serio.
< Ma certo! > e presi posto tra le braccia di mio padre.
< Allora bambina mia ti diverti? >
< Si papà,molto. >
Mi strinsi di più a lui, era mio padre, la mia forza, il mio migliore amico, la mia guida gli volevo tanto bene e pensare che mi sarei dovuta separare da lui, da mia madre mi faceva rattristire un pò.
< Tesoro , non pensare a questo, noi non ci separeremo mai, l' eternità è nostra, noi faremo sempre parte di te e tu farai sempre parte di noi. Adesso sei una donna, io ti chiamo ancora bimba ma so che sei una donna e adesso hai tuo marito. E oggi sei una magnifica sposa. > quelle parole mi rasserenarono.
< Hai ragione papà. Vi adoro, tu e la mamma siete parte di me e io non immagino la mia vita senza voi, o senza la mia famiglia. >
La musica finì e mio padre mi diede un bacio con il quale mi trasmise tutto il suo amore. Lele che nel frattempo aveva ballato con sua madre mi raggiunse e mi prese per mano guidandomi verso i suoi zii che ancora non mi conoscevano benissimo.
Le zie di Lele erano due bellissime donne. Raffaella era alta quanto mia suocera, lunghi capelli neri le scendevano giù per le spalle con profondi occhi marroni. Maria pia invece aveva i capelli castani scuri ma corti sulle spalle, più bassina della sorella ma con le labbra carnose a cuoricino.
< Renesmee, queste sono zia Lella e zia Pia > mi presentò.
< Piacere di conoscervi. > Entrambe si sporsero verso di me e mi abbracciarono.
< Anche noi siamo felici di conoscerti. Benvenuta in famiglia. >
< Grazie mille. >
< Lele complimenti la mia nuova cuginetta è bellissima! > sentii una voce alle mie spalle.
< Stefano, è sposata! > Lo ammonì Lele.
< Ehi era solo un complimento- comunque piacere io sono Stefano, e lui è mio fratello Luca > continuò lui tra le risate.
< Accetto il complimento- io sono Renesmee! > e strinsi le loro mani.
< Ragazzi, state buoni - piacere Renesmee io sono Riccardo il marito di Raffaella. >
< E io sono Marco il marito di Maria pia! >
Feci un piccolo inchino. Al gruppo si unirono Sara accompagnata da due ragazze belle come la madre, Pia.
< Ciao Renesmee siamo Cristina e Sofia. >
< Piacere! >
< E così il nostro Emanuele si è sposato! > esclamò Raffaella.
< Si zia , sposato, mi fa strano anche a me dirlo. > lo guardai con lo sguardo truce e tutti risero e anche io non ne potei fare a meno.
< Ehi cognatina! > Sara mi abbracciò.
< Alice vi cerca dovete tagliare la torta! > continuò.
< Allora avviciniamoci tutti! > dissi e ci spostammo verso il tavolino che portava la torta,tutta di panna con dei petali di rose rosse che facevano da contrasto.
Tagliammo la torta e questa volta Lele non pota fare finta e divorò con disgusto il suo pezzettino di torta che gli offrivo. A me la torta piacque molto , tanto che me ne presi una fetta bella grossa.
Ricominciammo a ballare e finalmente ero di nuovo stretta a Lele.
< Di la verità hai rischiato con quel pezzettino di torta vero? >
< Ti prego non ricordarmelo, per poco non lo sputavo. >
< Amore stringimi di più ti prego! > gli chiesi.
< Tesoro che c'è? >
< Niente ho bisogno di sentirti. >
< Ma sono con te e lo sarò per sempre, ti amo. >
< Ti amo. >
Dopo quel momento di pace ballai con tutti gli uomini presenti alla festa vollero ballare con me. Zio Jasper, zio Emmett, nonno Carlisle, il papà di Lele, i suoi cugini i suoi zii. I suoi si congratulavano i miei mi salutavano a loro modo per la piccola separazione che ci attendeva, il viaggio di nozze, tra un ballo e l'altro mi brontolava lo stomaco per la fame e la mia provvidenziale zia Alice con gli occhi luccicanti mi portò un altra piatto di torta,che divorai all'istante,la panna era buonissima dolce,soffice,buonissima.
Lo stress del matrimonio mi aveva scombussolata tutta e aveva amplificato la mia fame.Finita la torta presi il mio buquet e richiamai le ragazze che si disposero tutte dietro di me a una limitata distanza.
< Pronte? >
< Siiiiii! > urlarono.
< Uno, due e tre. > tutte pronte ma non lasciai il mio buquet.
< eh iii! > si lamentarono.
< Uno ,due, tre! > e questa volta lo lanciai .
Voltandomi vidi che era finito dritto dritto tra le mani di zia Rosalie. Zio Emmett guardava la scena sconvolto, e ci credo si sarebbero sposati per l'ennesima volta.
< Di nuovo? > disse lui. subito la zia gli si avvicinò e guardandolo dritto negli occhi disse. < Che vorresti dire? >
< Niente,che ti sposo anche subito! > rispose lui preoccupato.
< Ah, mi era sembrato! > e lo baciò,lo zio Emmett si era salvato in calcio d'angolo.
Poi Lele mi si avvicinò, mi alzò leggermente la gonna della mio vestito e sparì sotto la mia gonna. Le sue mani mi accarezzavano la gamba e i brividi mi attraversarono tutto il corpo. Avvicinò le sue labbra alla mia gamba e gentilmente mi sfilò la giarrettiera con i denti. Tutti urlavano e se Lele avesse potuto sarebbe diventato rosso.
La mia giarrettiera finì da sola tra le mani di mio padre, che appena si rese conto di cosa stava succedendo corse da mia madre e l'abbracciò forte e la baciò. Quindi ci sarebbero stati altri due matrimoni in famiglia.
La zia Alice e tutte le donne mi vennero a prelevare quasi di forza per farmi cambiare anche se avessi voluto non avrei potuto oppormi.Baciai velocemente Lele trascinata da tutte.
< Andiamo , ti devi cambiare >
< Si zia ho capito, arrivo! >
Salimmo sopra e molte mani mi sfilarono l'abito da sposa e mi infilarono un elegante pantalone anche se comodo con una camicia bianca di seta. Qualcuno mi sciolse i capelli lasciandomeli liberi sulle spalle. Pronta scesi giù e vidi Lele già pronto. Dopo molti saluti e molti abbracci cercai i miei genitori ,messi un pò in disparte con lo sguardo rattristito.
< Mamma papà vi prego torno presto! >
< Lo sappiamo piccola mia ma ci mancherai tanto. > disse mamma.
< Anche voi mi mancherete. > posai una mano sui volti dei miei lasciando fluire le immagini di me da piccola con loro, tutti i momenti più felici che avevamo trascorso. Mi strinsero di più e mi baciarono forte. Salutai gli altri miei familiari e raggiunsi Lele.
< Abbi cura di lei! > disse papà a Lele.
< Certo Edward! La amo! >
< Lo so! > concluse mio padre.
< Renesmee mangia mi raccomando ! > zia Alice.
< Si tranquilli mangio! > risposi.
< Si si, ma sta attenta non ti sforzare! > continuò lei.
< Ok Alice tranquilla ci penso io! > e Lele mi prese in braccio passò la soglia della porta e mi sistemò sul sedile della nostra macchina, lui fece il giro e salì in macchina. Mi baciò e mise in moto la macchina e cominciò a suonare il clacson per salutare tutti.Destinazione viaggio di nozze: Parigi. Mi lasciai scivolare sul sedile ero veramente stanca e assonnata.
< Dormi tesoro, appena arriviamo ti chiamo! >
< Grazie tesoro sono stanchissima! > lo baciai e mi addormentai sognando la meravigliosa giornata trascorsa.



Angolo scrittrice:
Altro capitolo. Spero vi piaccia! Sono arrivata a 20 preferiti e 18 seguiti! grazie infinite, spero di fare cifra tonda il prossimo capitolo...ihihih
Bacini Mapi. Cerco di allegare la foto del vestito di Renesmee...

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Capitolo 35
*** viaggio di nozze... ***


viaggio di nozze... Emanuele:

Povera la mia piccolina dormiva esausta sul sedile della nostra macchina. Lo stress dei preparativi, il matrimonio, il ricevimento, tutte le emozioni provate, e adesso anche il viaggio non le avevano lasciato scampo. Se non fosso stato un vampiro avrei ceduto molto prima di lei.Le avevo abbassato leggermente il sedile per farla riposare meglio e adesso finalmente la vedevo tranquilla. Ormai era quasi l'alba,l'alba di un nuovo giorno, il primo come marito e moglie,sfrecciavo sull'autostrada ormai vicino all'albergo. Tra le tante mete alla fine aveva vinto lei,saremmo andati a Parigi, dopo che mi aveva praticamente convinto anche se a me non dispiaceva e poi per me accontentarla era l' importante. Vagando nei miei pensieri fermai l'auto davanti al lussuosissimo albergo prenotato, erano le nove di mattina, avevo guidato tutta la notte ed ancora Renesmee dormiva, mi dispiaceva svegliarla ma non potevo far altrimenti.
< Tesoro > la chiamai baciandola delicatamente,ma lei non ne voleva sapere e allora continuai < Amore siamo arrivati! > . Dopo qualche minuto aprì gli occhi e si specchiò nei miei.
< Finalmente dormigliona, hai dormito tutta la notte come un sasso > si sollevò leggermente e si sporse verso di me.
< Buon giorno amore mio! > mi disse ancora assonnata.
< Siamo arrivati,scendiamo, se hai ancora sonno potrai riposare su un letto adesso. >
< Ma che ore sono ? > mi chiese.
< Le nove > risposi. Spalancò gli occhi finalmente sveglia, più o meno.
< Si , si scendiamo > aprì lo sportello e scese, io presi le valigie dal cofano e la vidi aspettarmi davanti all'ingresso,la raggiunsi. Subito un ragazzo in divisa ci venne incontro.
< Benvenuti all'Hotel Deluxe, lasciate pure i bagagli a me. Venite vi accompagno alla hole. > ci disse cortesemente facendo strada.
< Grazie > Cinsi la vita di Renesmee e seguimmo il ragazzo. Ci portò davanti alla recepicion e un signore altrettanto gentile ci salutò < Salve e benvenuti con chi ho il piacere di parlare? > chiese l'uomo.
< Salve sono Emanuele Elia e lei è mia moglie. Abbiamo prenotato la suite per il nostro viaggio di nozze. > spiegai. L'uomo sembrò capire subito.
< Ah certo, vi aspettavamo. Si la vostra suite e la numero tre, ecco la chiave, buon soggiorno a Parigi e all' hotel deluxe. Michael,accompagna i signori.>ci augurò.
< Grazie mille. >
Il ragazzo si apprestò ancora a fare strada, Renesmee aveva gli occhi spalancati dallo stupore, e anche io. Tutto l'hotel era lussuoso e molto sfarzoso, tutto sulle tonalità del dorato, poltroncine dorate imbottite di rosso, le tende dorate, il pavimento in marmo, le pareti rivestite di stoffa rossa sopra ogni poltroncina specchi in cornice dorata. Salimmo sull'ascensore che ci condusse al nostro piano e alla nostra suite. Aperta la porta il ragazzo lasciò le valigie e ci consegno la chiave, gli diedi la mancia e finalmente eravamo soli. La hole dell'albergo era solo un piccolo assaggio della nostra stanza, ma che dico stanza era un piccolo appartamento. La moquet in tutto l'appartamento, davanti a noi un piccolo salotto con un mega schermo e un divano enorme. La presi in braccio e l'accompagnai per tutto l'ambiente, la camera da letto era stupenda, con un letto in ferro battuto i comodini in coordinato e una cassettiera con uno specchio enorme. Posai sul letto Renesmee, il resto poteva aspettare, e dal suo sguardo capii che era sulla mia stessa lunghezza d'onda.
< Ti devo proporre una cosa... > mi disse maliziosa.
< Dimmi signora Elia. >
< Facciamo che anziché la prima notte di nozze, prolunghiamo il tutto per il primo giorno di nozze? > ma guarda che furbetta.
Feci finta di pensarci...
< Che fai ci pensi? > mi chiese ridendo.
< Volevo valutare i pro e i contro! >
< Sentiamo... >
< Farai tutto quello che ti dico io? >
< Ummm e tu? >
Mi stava fregando lo so ma come dirle di no. < Certo e tu? >
< Si! Bene però inizio io...fammi un sacco di coccole! > mi disse. E di certo non mi doveva convincere. Iniziai a baciarle le mani, le spalle , la clavicola per poi arrivare alla mia meta ambita le sue dolci labbra. Fare l'amore con lei è sempre bellissimo e il desiderio di lei non finisce mai, tanto da fare l'amore con lei tutto il giorno e in tutti gli angoli di quella meravigliosa piccola casetta. Verso sera ordinai la cena per Renesmee che dopo un intero giorno a digiuno di cibo umano finì tutto in un istante, a dire la verità molto velocemente, ma lei non può vivere di solo amore come me, deve nutrirsi più spesso.
I giorni a seguire furono fantastici, grazie alle nuvole previste da Alice, facemmo tutto il giro di Parigi, che definirla stupenda è dir poco, il giro sulla Senna di notte,Versaile, La torre Eiffel, il Louvre, i numerosi parchi. Facevamo sempre numerose passeggiate poiché il mio amore si era proprio innamorata di questi meravigliosi parchi.
< Amore sediamoci in questa panchina, la vista da qui è fantastica > mi disse.
< Come vuoi! >
Dopo una piccola pausa a contemplare la veduta Renesmee fece un gran sospiro.
< Cosa c'è?perché questo sospirone? > le chiesi.
< Niente, pensavo a quanto siamo felici. >
Le presi il viso tra le mie mani e la baciai appassionatamente.
< Felici? io rasento l'euforia. > e continuai a baciarla.
< Peccato che i nostri giorni stiano per finire... > continuò.
< Non preoccuparti abbiamo l'eternità davanti! >
< Si ma questo è il nostro viaggio di nozze! >
< Vuol dire che mi toccherà di nuovo chiederti di sposarmi... >
< Io ci sto >
e ridemmo entrambi.
< E poi ancora ci manca l'ultima cosa da visitare qui a Parigi.... >
< e cosa? >
< DisneyLand > e tiro fuori i biglietti. I suoi occhi adesso luccicano.
< Quando li hai comprati?come facevi a sapere che mi sarebbe piaciuto andarci? >
< Un attimo una domanda alla volta! Li ho comprati prima di partire e per la seconda domanda diciamo che anche io conosco una vampiretta veggente! >
< Zia Alice! ahhhh si Che bello! > non la smetteva di saltellare qua e là.
< Amore calmati, dai torniamo in albergo, devi mangiare >
< No dai restiamo un altro pò, non ho molta fame , ancora! >
E come non accontentarla, si sedette di nuovo e si strinse a me. Mano a mano che il tempo passava sentivo la sua stretta rilassarsi, si era addormentata. Forse la troppa emozione, ma sicuramente in questi giorni era diventata un ghiro, si addormentava ovunque.
Gli ultimi giorni a Parigi furono bellissimi, il parco divertimenti chiuse in bellezza il nostro viaggio di nozze. Era tempo di tornare a casa, ed iniziare la nostra nuova vita, dovevamo continuare gli studi, avevamo trascurato l'università e adesso non potevamo più rimandare, c'erano da sistemare le ultime mille cose per la nostra casetta e poi magari saremmo potuti andare un pò dai miei nella loro villa estiva. Il futuro si prospettava radioso e perfetto. Dopo tante sofferenze finalmente la nostra felicità.
< Tesoro sei pronta? > le chiesi mentre spostavo le nostre valige nell'ingressino.
Renesmee uscì dal bagno con una mano sulla bocca.
< Che hai? ti senti male? sei bianchissima. > la raggiunsi in un lampo.
< Tranquillo non è niente ho solo avuto un capogiro e mi ha portato un pò di nausea. >
< Cosa? ma ti è mai capitato? >
< No, in effetti, no. >
< Sbrighiamoci ti porto da Carlisle. >
< Emanuele sta calmo non è niente, è già passato. >
< Ma io mi sentirò più tranquillo se ti visita. >
< D'accordo ma non ti preoccupare, sarà solo un pò di stanchezza, dopo tutto il divertimento si paga così. >
< Stanchezza? ma se dormi sempre! >
< Si ma non molto di notte amore mio, siamo un pochino impegnati, e da tanto che non mi faccio tutta la notte di fila, in più mettici lo stress, Parigi e questo è il risultato. >
< Ok allora da questo momento in poi di notte si dorme non voglio che tu ti senta male. > dissi serio.
< Ma sei pazzo,non esagerare, io mica mi sono lamentata, appena saremo a casa, tutto tornerà normale.Vedrai. > disse seccata lasciando un tenero broncetto sulle sue labbra.
< Scusa tesoro, lo sai che farei l'amore con te tutti i momenti da qui all'eternità, ma non voglio che tu stia male. > il broncetto le si sciolse in un sorriso.
< Tranquillo, sarà tutto apposto. > e mi diede un piccolo bacino sulle labbra. < Appena saremo a casa mi farò visitare dal nonno te lo prometto. > e continuò a baciarmi in un modo non molto casto.
< MmM tesoro purtroppo dobbiamo andare. Dobbiamo lasciare la stanza. >
< Peccato, ti volevo mostrare che sto benissimo. >
< Bè tranquilla, a casa ne avrai tutto il tempo.... > la presi in braccio e la portai all' entrata dove con un ultimo sguardo salutammo quel meraviglioso angolo di paradiso.



Angolo scrittrice:
Parigi...prima o poi ci andrò...Il viaggio di nozze è concluso ma le sorprese no.
Lo so che avete capito cosa sta succedendo... Grazie , Grazie ,Grazie...
Bacini Mapi....

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Capitolo 36
*** rientro... ***


rientro.... Renesmee:

Avevamo trascorso le due settimane più belle in assoluto, Parigi ci aveva stregati. Ma eravamo, ormai, vicino casa, il nostro viaggio di nozze si era concluso.
Come da un pò di tempo a questa parte, metà del tragitto per casa lo avevo trascorso dormendo.
< Speriamo siano tutti a casa, non vedo l'ora di vederli. >
< Certo, cara saranno tutti ad aspettarci. >
< Ma non sapevano che saremmo tornato oggi! >
< Renesme mi meraviglio di te, dimentichi il piccolo folletto! >
< Già, ma se fosse impegnata con il suo Jasper? >
< Pensi che i tuoi la lascierebbero in pace? e poi scommettiamo che non si sarà fatta sfuggire l'occasione di fare una festa di benvenuto? > si sicuramente...
< Anche tu adesso vuoi scommettere? lo zio Emmett ti ha contagiato? > gli chiesi ridendo.
< no no, ma ormai conosco Alice, ha tre grandi amori. Jasper, le feste e lo shopping. Anche se non so se l'elencazione è corretta. >
< Dai, che sei cattivo! > lo rimproverai.
< Ok, appena arriviamo a casa ne riparliamo. >

Giunti a casa, lasciammo la macchina davanti l'entrata per la fretta di salutare tutti. La casa era identica a come l'avevo lasciata, la strana paura che qualcosa fosse cambiato mi aveva accompagnata per tutta la durata del nostro viaggio. Ma ora davanti al tutto immutato avevo realmente capito che ero io ad essere cambiata, adesso ero sposata.C'era qualcosa che stonava comunque , era deserta anche se percepivo benissimo i loro odori e anche qualcun 'altro.Sapevo che erano la nascosti da qualche parte pronti a urlare. E infatti appena Lele mi raggiunse una folla di persone urlarono
< Bentornati! >
Erano tutti li ad aspettarci, i miei genitori,i miei nonni i miei zii, i suoi genitori e la piccola Sara che subito ci saltò addosso per abbracciarci.
< Ecco gli sposini... Ciao ci siete mancati tantissimo,com'è andata?che avete fatto? vi siete divertiti?com'è Parigi? >
< Sara lasciaci respirare, entrare e magari riusciamo a rispondere > le disse Lele.
< Si, scusate... >
A turno ci abbracciarono tutti accogliendoci con molto affetto.
< Tesoro mio, sei un pò pallida stai bene? >
< Si mamm... >
Neanche mi fece rispondere che Lele mi interruppe per dire la sua < Non è vero ha avuto un capogiro e un pò di nausea prima di partire! Carlisle per favore la puoi visitare? >
< Certo che posso! Vieni Renesmee! > rispose mio nonno.
< Ma non subito, lasciatemi raccontare il nostro viaggio,abbiamo scattato mille foto. > cercai di ribattere.
< No tesoro per favore, vai ora! >
< Lele >
< Renesmee farai stare tutti più tranquilli > stranamente nessuno dei miei familiari si intrometteva, neanche mio padre che di solito era molto preoccupato,ma non mi andava ci sarebbe stato tempo per visitarmi.
< Per favore dopo! > ma appena finito di dire queste cose mi sentii una vampata in viso,come se le fiamme mi avvolgessero, iniziai a vedere le immagini sfocate e poi il buio mi avvolse.
Piano piano riuscii a ritrovare la luce, a uscire da quello stato di incoscienza,forse non avrei dovuto posticipare la visita, avrei dovuto sentire subito mio marito e mio nonno. Che strano chiamarlo mio marito. Mi risvegliai nel lettino dello studio di mio nonno con papà ,mamma,nonno e Lele intorno a me. Aprendo gli occhi mi sentivo come se non fosse successo nulla, un pò stanca ma niente di più,cosa mi stava succedendo?
< Amore stai bene? >
< Si, credo, sono solo un pò stanca! >
< Hai visto, te l'avevo detto, avresti dovuto farti visitare subito > mi rimproverò.
< Sapevo che l'avresti detto, ma veramente io mi sento bene sono solo un pò stanca ma niente di più. >
< Renesmee dimmi quali sintomi hai! > mi disse il nonno.
< Sono solo molto stanca! >
< Non è vero! > mi rimproverò < Mangia e dorme, dorme tantissimo >
< Ho sempre avuto un buon appetito e poi sonno è sinonimo di stanchezza! > conclusi io guardandolo minacciosamente.
< Ha avuto anche un pò di nausea. > Lele era determinato a non trascurare niente.
< Quindi stanchezza, sonno ,fame e nausea. > fece il punto mio nonno.
< Nonno cosa ho? >
< Tesoro non ti preoccupare credo di sapere cosa hai e in più la zia Alice ci ha già dato qualche dritta. > continuò lui.
< Alice? > disse Lele.
< Zia Alice? > feci eco io.
< Non hai ancora capitò Renesmee? > mi chiese mia madre.
Ma cosa dovevo capire, io non mi sento male. Poi una lampadina mi si accese, stanchezza, sonno, fame, nausea, sbalzi di umore: Sono incinta.
Incinta, il mio desiderio si era avverato, la mia stella cadente aveva esaudito il mio desiderio, avere un figlio dal mio amore. I miei occhi si colmarono di lacrime di gioia e stupore e felicità e poi non so quante altre cose.
Lele vedendomi così sconvolta subito mi chiese < Tesoro cosa è successo? >
< Lele sono incinta! >


Emanuele:

< Per favore dopo! > Renesmee questa volta era categorica. Ma qualcosa non andava, in viso era diventata tutta rossa. Improvvisamente svenne, per poco non arrivò a terra, se non fossi stato un vampiro non sarei riuscito a prenderla al volo.
< Renesmee , tesoro, renesmee. Che hai? >
Ma non mi rispondeva , e il panico si impossessò di me la tenevo in braccio e il mio cervello si rifiutava di collaborare, anche se molto più reattivo io non riuscivo a reagire ,lei era svenuta, e vederla così non mi aiutava. Intorno a me non sentivo niente, tutta la stanza era svanita, i miei , i suoi.
< Lele >
mi sentivo chiamare ma non sapevo chi fosse.
< Lele, vieni portiamola nel mio studio! > studio, quindi Carlisle.Si lui sapeva cosa fare, finalmente ripresi il controllo di me.
< Si , andiamo! > risposi. Subito la poggiai sul lettino e lui le sbottonò un pò la camicetta e le ascoltò il battito cardiaco, le misurò la febbre, la pressione. Dopo un attenta visita disse < Non è niente di brutto > niente di brutto ma allora qualcosa c'era.
< Cosa intendi. Qualcosa ha allora? > domandai.
< Si Lele ma tranquillo non è nulla di grave > ma perchè non voleva dirmi niente, così mi stava solo facendo preoccupare di più. Stavo per continuare con le domande a raffica ma notammo che Renesmee si stava svegliando.
< Amore stai bene? > le chiesi apprensivo.
< Si, credo, sono solo un pò stanca! > ancora minimizzava.
Adesso mi avrebbe sentito< Hai visto, te l'avevo detto, avresti dovuto farti visitare subito >
< Sapevo che l'avresti detto, ma veramente io mi sento bene sono solo un pò stanca ma niente di più. >
< Renesmee dimmi quali sintomi hai! > si intromise Carlisle.
< Sono solo molto stanca! >
< Non è vero! > la interruppi < Mangia e dorme, dorme tantissimo >
< Ho sempre avuto un buon appetito e poi sonno è sinonimo di stanchezza! > mi guardò minacciosa.
< Ha avuto anche un pò di nausea. > forse finalmente si era arresa.
< Quindi stanchezza, sonno ,fame e nausea. > fece il punto Carlisle.
< Nonno cosa ho? > chiese il mio amore,adesso un pò preoccupata.
< Tesoro non ti preoccupare credo di sapere cosa hai e in più la zia Alice ci ha già dato qualche dritta. > continuò lui.
< Alice? > dissi
< Zia Alice? >
< Non hai ancora capitò Renesmee? >
Adesso io non capivo più niente, cosa c'entrava Alice? Cercavo nel suo viso una qualche spiegazione, per chiederlo Bella a lei sicuramente lei ci sarebbe arrivata prima di me.
E così infatti fu, sul suo volto comparve una smorfia di stupore e poi le lacrime si fecero strada nei suoi occhi. < Tesoro cosa è successo? >
< Lele sono incinta! > Cosa? adesso ero io sotto shock. Incinta? In effetti i sintomi erano quelli, ma io pensavo che per noi sarebbe stato difficile se non impossibile visto che Renesmee è un essere speciale in tutti i sensi.Ma adesso era vero, adesso era reale. Aspettava un figlio, mio e suo. Un esserino nostro. Ecco spiegato il convolgimento di Alice, lei aveva previsto! Renesmee aspettava una mia reazione, ma come prima ero in trans.
Mi voltai verso Carlisle e lo guardai dritto negli occhi.
< é vero? >
< Serve un ecografia, se si fa vedere, ma si credo che ci sono buone possibilità. > Ci disse lui.
Sentii i singhiozzi di Renesmee, mi voltai verso di lei e la strinsi fortissimo.
< No, amore attento, adesso dobbiamo stare attenti >
< Si, hai ragione tesoro, hai ragione. >
< Sei felice? > temeva che non fossi felice?
< Ma certo vita mia sono felicissimo, diventerò papà.
< E tu mamma! >
< Si, certo una bellissima mamma. >
< E tu un bellissimo papà! > ridemmo tutti e due così contenti e felici. Adesso avevamo tutto.
< Dobbiamo fare l'ecografia.... > si intromise Carlisle.



Angolo scrittrice:
Il momento tanto atteso è arrivato. Ha scoperto di essere incinta. Che Bello vero?
Adesso ho bisogno di voi: maschio o femmina! Cosa volete?
Fatemi sapere e io cercherò di accontentarvi!
Bacini Mapi.

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Capitolo 37
*** gioie e preoccupazioni... ***


non so Renesmee:


La felicità che provavamo in quel momento era riflessa nei nostri occhi. C'era un bambino in viaggio,il mio più grande desiderio avverato. Chissà a chi somiglierà? se sarà una femminuccia o in maschietto, se la mia gravidanza sarà come quella di mia madre, sono incinta di un vampiro ma il mio fisico è molto più forte e io mi nutro naturalmente di sangue, sono una mezza vampira il mio corpo sopporterà questa gravidanza? adesso tutte le mie preoccupazioni si facevano strada dentro di me, la paura che qualcosa andasse storto o nuocesse il bambino era insopportabile. Ma avevo un pò di speranza , io sono una mezza vampira.
Tuttavia non potevo fare a meno di pensare tutte queste complicazioni.
< Nonno ma la mia gravidanza sarà difficile come quella della mamma? > chiesi spaventata.
< Renesmee come per quando è stato della tua nascita anche questa volta brancoliamo nel buio > rispose lui.
< E allora? >
< Lele calma, non credo sarà così difficile perché lei è più forte! Ma di sicuro se è il bambino è avvolto nella stessa membrana in cui era avvolta lei dovremo non dovremo aspettare un parto naturale ma programmare un cesareo per evitare danni alla mamma. > spiegò mio nonno.
< Certo non dobbiamo mettere la sua vita in pericolo - continuò mio padre- Però sapremo tutto dopo l'ecografia se si vede qualcosa! >
< Allora facciamo questa benedetta ecografia! > urlammo sia io che la mamma.
< Si, avevo già preparato l'ecografo. > Detto ciò mio nonno avvicinò il macchinario al lettino in cui ero sdraiata, prese il gel < Questo è un pò freddo > mi avverti e dopo avermi cosparso quel gel veramente congelato sul mio ventre avvicinò l'apparecchio in modo da iniziare la visita. Le immagini iniziarono ad illuminare l'ecografo.
Dopo un momento di smarrimento poiché le immagini erano confuse ma poi eccolo, il mio piccolo era già abbastanza grande da ciucciarsi il pollice. Era dolcissimo.
< Aiuto, non capisco com'è messo. > disse Lele.
< Si scusa, allora questo è la gambina, sono sovrapposte,immaginalo di profilo,questa è la testolina e questo è il suo pollice che se lo sta attentamente ciucciando. > spiegò mio nonno.
Il suo viso mentre spiegava la posizione del nostro piccolo era emozionata, stava per far nascere la terza generazione della sua famiglia, e lo stesso vedevo guardando mamma e papà, abbracciati che fissavano il monitor.
Ma il viso che più mi attirava, ovviamente, era quello di mio marito, stupefatto, stupendo, felice, soddisfatto, appagato,ora che capiva come l'immagine gli si presentava davanti. E sicuramente la mia faccia era identica alla sua, piena di gratificazione, allora ero capace di procreare,ero realmente una donna. E tutto grazie al mio amore. Lui mi ha amata , mi ha dato uno scopo nella vita amarlo e adesso il nostro bambino era la conferma del nostro amore, il frutto del nostro amore.
< Aspettate! > la mia gioia fu interrotta da quella parola. Cosa voleva dire?
< Nonno cosa c'è? sta male? >
< Edward lo vedi pure tu? >
< Cosa? > domandò Lele.
Ma i due medici non parlavano, papà si avvicinò al monitor, fissavano,fissavano,ma non parlavano.Mamma si avvicinò a me e mi cinse le spalle cercando di calmarmi.
< Mamma che succede? >
< Aspettate cari ora ce lo diranno. Già che si vede è tanto. Tu eri completamente nascosta. >
I sorrisi del nonno e di mio padre si aprirono in sincronia. Le loro espressioni mi tranquillizzavano ma cosa avevano visto?
< Glielo dici tu? > chiese mio nonno a mio padre.
< Si > rispose lui- < Siete pronti? >
< Pronti a cosa! > chiese Lele.
< A diventare genitori di due gemelli? >
< Cosa? > sembrava che Lele sapesse dire solo questo.
< é vero? sono due? >
< Si > rispose papà.
< Sono due.... > affermai sbalordita.
Le lacrime mi scendevano sole rigandomi il viso,due, due piccolini da accudire amare, stringere.
< Ma nonno si fanno vedere,significa che non hanno la membrana che avevo io? >
< La membrana c'è ma non è spessa come la tua, li proteggerà! > mi chiarì lui.
< A che mese sono? >
< Ecco, la crescita è più veloce di quella umana ma più lenta della tua quindi direi di 15 settimane. So quale sarà la tua prossima domanda. Mi dispiace ma il sesso non si vede sono messi di profilo. Per questo sembrava uno, ma poi ho visto troppe gambiane e papà mi ha dato la conferma. > concluse ridendo.
< Mamma mia due gemelli! > esclamai contenta.
Nessuno parlava adesso e capivo il perché. Lele non aveva ancora detto niente, se ne stava lì a fissare il monitor come se capisse tutto ciò che vedeva e cercasse la conferma.
< Lele? > lo chiamai.
< Amore...rispondimi > ma non ne voleva sapere, fino a che non si voltò verso di me.
< Sono due. > mi disse.
< Si, tesoro. Saremo genitori due volte e in una volta sola! >
< Non ci credo > Era sotto shock, allora presi la sua mano e me la poggiai sulla pancia. In quel momento come se avessero sentito il loro papà, i due piccolini,diedero un colpetto a turno. Lele alzò il suo viso cercando il mio.
< Hai sentito? > mi chiese.
< Certo che ho sentito, sono dentro di me! > dissi sorridendo.
Poi fece una cosa che non mi aspettavo ma che mi colmò di gioia. Spostò la mano e depositò un bacino sul mio ventre. Gli presi la mano e lo avvicinai a me.
< Ehi adesso anche uno alla mamma! >
Rise e mi riempì di baci < Uno solo!? > ......
Tutto era perfetto, tutto era magico.
< Adesso dobbiamo avvertire gli altri! > dissi ,loro erano tutti di sotto ad aspettare notizie su cosa mi fosse successo. Mi asciugai la pancia e scesi dal lettino, aiutata da mio marito e da mio padre.
< Loro penso che lo sappiano. Alice Sapeva che tu fossi incinta da prima che partiste. Ma ha aspettato per dircelo. > chiarì mia mamma.
< Ma come lo sapeva e non ce lo ha detto? > disse Lele.
< Non ti arrabbiare con zia Alice, non ci voleva rovinare questo momento. La conosco,avrà fatto una fatica a tenere il segreto! >
Scendemmo le scale e tutti sorridevano quindi sapevano,ma forse ancora li potevamo scioccare...
< Voi lo sapevate... > gli accusai.
< Si è vero lo confesso lo sapevo e l'ho detto agli altri. Ma sono felicissima per voi e mi farò perdonare con il mio nipotino, vi basta? > proferì la zia Alice.
Io e Lele ci guardammo e poi corremmo verso di lei per abbracciarla.
Tutti come prima ci vollero abbracciare, contenti della nostra novità.
< Ma chissà se la zia Alice ha previsto tutto. > interruppe Lele.
< A già > aggiunsi io.
< Che volete dire, certo che ho visto tutto. > disse lei in piedi davanti al divano.
< SONO DUE GEMELLI ! > urlammo io e Lele insieme. Prima le faccie erano sconvolte ma poi si sciolsero in un sorriso.
< Ahhhh zia due volte a soli 17 anni.... > gridò Sara.
< Nonni due volte! > urlarono i miei suoceri.
< Bis nonni due volte > disse più pacatamente Carlisle abbracciando Esme che ancora non era riuscita a riprendersi.
< Nonni > disse Edward abbracciando mamma.
< E noi tutti bis zii, bene due pesti da coccolare. >zio Emmett ....
Zia Alice ancora non aveva parlato, appena aveva sentito che erano due si era seduta sul divano per lo stupore, come se le ginocchia le avessero ceduto.
< Ma zia veramente non te ne eri accorta!? >
< No, Renesme. Sicuramente uno è più simile a te che a Lele, perchè uno lo vedo chiaramente ma sai ora che so capisco la mia visione. >
< Cioè? > chiese Lele.
< Ho visto te che tenevi in braccio... >
< Aspetta zia ancora non sappiamo il sesso. Vorremmo scoprirlo noi. > la interruppi.
< Ok , quindi ho visto Lele con un pupo e te che reggevi qualcosa ma siccome a te ti vedo sempre un pò sfocata non capivo cosa fosse. Ma adesso è tutto chiaro. Era un altro pupo. >
< Dovremo allargare la casa ! > disse zia Rose.
< Si, intanto potrebbero ancora usare la loro stanza qui? >suggerì zio Jasper.
< Si, certo, staremo qui per tutta la gravidanza Renesmee deve avere i suoi speciali medici sempre vicini > Lele aveva già deciso.
< Amore sono incinta mica malata! >
< Si ma non sei solo umana e sono due pargoletti, vuoi farmi vivere tranquillo! ? > risi per quanto si preoccupava.
< Lele ha ragione, amore starò più tranquillo anche io > aggiunse mio padre, ecco era tornato il solito apprensivo. Mi fissò con uno sguardo ammonitore.Ma avevano ragione, i miei piccoli dovevano avere tutto l'aiuto possibile.
< Ok , mi avete convinta. > dissi sconfitta.
Che giornata interessante, non solo scoprimmo che saremmo diventati genitori ma anche che lo saremmo stati per due volte.



Angolo scrittrice:
Due...ihih... Mi è piaciuta molto quest'idea suggerita da mv3 e l'ho accontentata. Spero che il capitolo non vi deluda.
Per sapere il sesso, vedremo, ancora un pò magari. Tranquilli non vi farò penare molto. Anche se non ho capito cosa volete che siano, io ho una mezza idea,ma mi piacerebbe sentire altri suggerimenti.
Bacini Mapi.

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Capitolo 38
*** voglie... ***


voglie... Emanuele:

Era la terza volta che mi alzavo dal nostro letto, ed erano ancora solo le tre di notte. Ma Renesmee aveva voglia di un panino con la mortadella e quindi da buon marito mi ero alzato per accontentare lei e i nostri piccoli. Meno male che sono un vampiro perché altrimenti sarei stato uno straccio.La prima volta mi aveva chiesto dell'acqua, la seconda di accompagnarla al bagno e la terza lo spuntino di notte con un buon panino con la mortadella. Ormai era quasi al settimo mese,anche se erano trascorsi due mesi e una settimana, visto che condensava tre mesi un uno.Aveva un gran pancione, anche se era bella come non lo era mai stata, i suoi lineamenti perfetti erano leggermente più paffuti ma non era grossa,aveva solo il suo pancione che le impediva quasi tutti i suoi movimenti. Mancavano si e no tre settimane al parto e poi avremmo avuto due marmocchetti in giro per casa.Uscito dalla stanza non potei far a meno di pensare alle sue voglie strane, si può mai desiderare un panino con la mortadella in piena notte? Ma le voglie le aveva e non solo di notte.
Scesi le scale ed incontrai Edward.
< Voglie notturne? > mi chiese ridendo.
< Si, mi sta facendo impazzire con queste voglie! >
< Cosa ti ha chiesto questa volta? >
< Un panino con la mortadella! > gli risposi.
< A quest'ora? >
< Si, a quest'ora! Il suo palloncino non lieviterà spropositamente se continua così? >
< Bè, ha già mangiato ieri sera e da medico le direi di darsi una frenata, ma da padre come te da marito l'accontenterei in tutto. Comunque domani durante l'ecografia le faremo fare una bella ramanzina da Carlisle. > mi rassicurò.
< Già domani l'ecografia,chissà se si vedrà questa volta il sesso? >
< Già quei due piccolini si nascondono sempre.Bene a domani Bella mi aspetta.E anche Renesmee aspetta te. >
Gli feci un sorriso e scappai in cucina aveva ragione lui, se non volevo che addentasse me era meglio portarle subito il suo panino. In cucina trovai Esme che preparava una torta.
< Esme sei qui, scusa non ti volevo disturbare. > le dissi.
< Ma quale disturbo sto facendo una torta per Renesmee, per domani. > mi rispose. Si domani,se sentiva l'odore ne avrebbe pretesa una fetta subito.
< Carlisle? > mi faceva strano non vederli insieme.
< Ha il turno di notte e così impiego il mio tempo.
Cosa ti serve? >
< Renesmee e piccoli desiderano un bel panino con la mortadella. > a quella mia affermazione scoppiò a ridere.
< Te lo preparo subito! >
< Ma no, non ti preoccupare, ora lo faccio io.Tu continua pure. > ma non ne volle sapere.
< Ci metto un attimo e poi con la torta ho finito,la devo infornare. >
La osservai mentre tirava fuori l'occorrente per il panino. Esme aveva un forte senso materno. E daltronde era comprensibile, aveva perso il suo bambino e nella sua nuova vita aveva riversato tutto quell'amore per quel figlio perduto nei suoi figli adottivi. Lei era una mamma in tutto e per tutto, la sua comprensione, il suo amore, quell'umanità mai persa che la rendeva speciale. Chissà se noi come genitori saremmo stati bravi come lei e Carlisle? Renesmee sicuramente si era stata allevata da persone eccezionali e lei le somigliava tantissimo più di quanto immaginasse. Ma io? si anche i miei erano eccezionali ma io sarei stato capace di mettere in pratica i loro insegnamenti?
< Che hai Lele?Mi sembri preoccupato... > la mia seconda mamma.
< In effetti mi chiedevo se fossimo stati capaci di essere bravi genitori come voi. Renesmee sicuramente si,ma su di me non saprei che dire... > le confessai.
< Sarete entrambi bravissimi >
< Ma come fai a dirlo? > non potei far a meno di chiederlo.
< Facile, ti conosco, conosco mia nipote e so che sarete fantastici. Non ti sottovalutare, non c'è un manuale per i bravi genitori, guarda Edward e Bella. Renesmee è arrivata all'improvviso e hanno sofferto tanto per averla,ma se la sono cavata alla grande. >
< Si ma... >
< Niente ma.... questa sai come si chiama? paura. Ricordati solo di prenderti cura dei tuoi figli, agire secondo il tuo istinto ma non troppo avventatamente e di consultarti sempre con tua moglie. Il resto sarà tutto in discesa vedrai,adesso vai il panino è pronto. >
Mi alzai abbracciai Esme < Grazie...Mamma. > mi strinse di più, presi il panino e uscii dalla cucina per tornare dal mio amore.
< Eccomi con il vostro panino. >
< Ohh amore finalmente. >
< E si scusa mi ero fermato a parlare con Esme. >
< Come mai? >
< Niente. Due chiacchiere con la mia seconda mamma. > dissi fiero. Non volevo farla preoccupare con le mie ansie. Ne avevamo già parlato e lei aveva mi aveva rassicurato, lei era sempre così sicura di me.
< Ok ho capito! Le tue ansie. Ma non voglio parlarne adesso ho troppa fame > e addentò il panino.Io lasciai cadere il discorso non la volevo stressare.
< Sei pronta a sapere il sesso dei nostri piccoli? >
< Si.Non vedo l'ora ! > mi rispose .
< Che ne pensi di scegliere i nomi? > le chiesi.
< adesso? >
< Si ,sei sveglia, attiva perché stai mangiando,meglio di ora? >
< Ok , si hai ragione. > mi disse ridendo della mia battuta.
< Mettiamo il caso sia di due maschietti... Quali ti piacerebbero? >
< A me piacerebbe Michele e Mattia. Che ne dici? >
< Si, mi piacciono.Sai io avevo pensato anche Anthony > le dissi.
< Sai io avrei evitato i nomi dei nonni per evitare che qualcuno ci resti male. > sempre premurosa la mia dolce Renesmee.
< Facciamo così, i bimbi sono due quindi uno sarà un nome della mia famiglia e uno della tua. Ok? > cercai di convincerla. So che lei ci tiene molto e voglio accontentarla.
< Ok facciamo come tu! >
< Bene, mio padre di secondo nome si chiama Giuseppe e il tuo Anthony quindi i nomi per i maschietti sono decisi? >
< Si > disse lei soddisfatta.
< E per le femminucce!? > le chiesi.
< Non saprei mia mamma non ha secondi nomi! >
< Mia mamma si chiama Marie, aspetta .... idea. Tua mamma si chiama Mariapia e la mia Marie allora una bimba la chiamiamo Maria. > Che bella idea.
< è geniale. Bravissima. E per la seconda ? >
< Tua sorella come si chiama di secondo nome? >
< Si chiama Eva ! >
< Perfetto ,mi piace tantissimo questo nome. Allora Maria ed Eva! che ne dici? >
< Bellissimi , come la loro mamma! Se sono un maschietto e una femminuccia però quali scegliamo? >
< Io direi Maria ed Anthony. >
< Si e gli altri due per secondi nomi. ok? >
< Si deciso. allora piccolini,mettiamoci d'accordo domani i nonni vi visitano, mi raccomando lasciatevi vedere. > disse tamburellando sulla suo pancione.
Io mi avvicinai e poggiai la mia testa sul suo ventre. Quella posizione mi tranquillizzava, e tranquillizzava anche loro. Il suo panino era finito e le sue mani si infilarono tra i miei capelli.
< Ti è piaciuto il panino? >
< O si era buonissimo! >
Iniziai a baciare i miei piccoli attraverso la sua pelle e quel contatto gli diede i brividi.
< Ehi li dentro, sbrigatevi a crescere io vi voglio stringere a me, e la mamma anche. >
In risposta sentii un debole calcetto. Renesmee rise.
< Senti senti, questo piccolino mi ha risposto. L'altro che fa? >
< Secondo me dorme! Non sta muovendo adesso,oppure è semplicemente tranquillo. Sai quando li tocchi sulla mia pancia entrambi si calmano. >mi rispose.
< I nostri piccolini. Se sono due femminucce, spero che siano identiche a te. >
< Ma no, saranno due maschietti... Lo sento... >mi disse.
< Adesso però cuccioletti lasciamo riposare la mamma >
< Amorino ,mi fai addormentare con le carezze e i bacini?
Quando i piccolini nasceranno come faremo a dividerti?
> che cucciola pure lei.
< Sarò al vostro servizio, per la mia regina e i miei principini. > ed iniziai a baciarla e accarezzarla.
Sentii che il suo respiro si stava rilassando e il suo cuore rallentava il battito, con l'eco dei nostro piccoli.Presi la sua mano, e me la poggiai sulla guancia per vedere cosa stava sognando, come ormai facevo tutte le sere che la guardavo dormire, e trascorremmo quello che restava della notte prima della fatidica ecografia.



Angolo scrittrice:
Ancora un capitolo e saprete il sesso. Però adesso sapete i nomi.
Spero vi piacciano le alternative che vi ho scritto.
Per quanto riguarda le voglie, ho scelto il panino con la mortadella perchè mia mamma mi ha raccontato che quand'era incinta di me faceva colazione con i panini con la mortadella per i primi sei mesi... Poi però il suo ginecologo l'ha messa a dieta per il resto della gravidanza.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo. Bacini. Mapi.

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Capitolo 39
*** ecografia... ***


ecografia... Renesmee:


Quella mattina mi svegliai molto agitata,finalmente avremmo saputo il sesso dei piccolini,sempre se non si fossero nascosti come le altre volte. Oggi forse sarebbe stata l'ecografia decisiva. Non che mi importasse molto, l'unica cosa di cui mi preoccupavo era la loro salute, la loro crescita velocizzata nel mio ventre. Li avrei amati comunque, se due femminucce o maschietti.
< Buon giorno amore,digerito bene il panino? > mi disse Lele pendendomi in giro.
< Si, grazie. > e gli stampai un bacio sulle labbra.
< Ho fame però > continuai.
< Ma hai mangiato tre ore fa più o meno... >
< Lele ma che vuoi. Che colpa ne ho io se i tuoi figli sono dei mangioni? >
< Ti ricordo che sono anche i tuoi figli, e per appetito hanno preso sicuramente da te, perché io anche da umano non mangiavo tanto. > mi rimbeccò.
< D'accordo è vero, ma io mangio per tre ricordatelo >
< Non temere me lo ricordo di sicuro >
< Che fai ti stai lamentando ,signor Elia? >
< Ma non mi permetterei mai signora Elia, ho giurato che sarei stato il tuo schiavo per l'eternità, e onestamente non chiedo altro. Vivere con te e i nostri piccoli e coccolarvi e viziarvi all'infinito. > Al nominare i nostri piccoli posò la sua mano fredda sul mio pancione,che da quando ero incinta era diventato leggermente più freddo rispetto alle altre parti del corpo. Quel gesto d' infinita dolcezza e le parole che mi aveva detto mi fece commuovere così da far precipitare le lacrime giù dai miei occhi. Subito lui mi sollevò e mi mise a sedere sulle sue gambe per cullarmi.
< Tesoro che c'è? >
Ma non risposi ero troppo scossa.
< Amore ti fa male qualcosa? > la preoccupazione del suo volto mi fecero rinsavire.
< No, non ti preoccupare. >
< E allora perché piangi? >
< Le parole che mi hai detto, le tue carezze mi hanno fatto scattare qualcosa! > gli dissi singhiozzando.
< Ma che piccola il mio tesoro. >
< Scusa. >
< E di cosa? >
< Non ti volevo far preoccupare ! > piagnucolai.
< Tranquilla Amore i tuoi ormoni sono diventati miei amici ormai! > quella battuta mi fece scattare dentro qualcosa di nuovo, e dal pianto passai alle risate.
< Sai non ho mai visto qualcuno passare così velocemente dal riso al pianto. >
< Maledetti ormoni! > mi lamentai.
< Ora ti farò un offerta che non potrai rifiutare: Ci alziamo, ti lavi, ti vesti e scendiamo per la colazione. Esme stanotte stava preparando una torta > Se nella parte alzarsi ,lavarsi e vestirsi ero incerta appena nominata la torta mi aveva già convinta.
< Sei impossibile, appena ho detto la parola torta ti si sono illuminati gli occhi. > e scoppiò a ridere.
< Se ti dicessi che c'è un cervo che ti aspetta giù tu come reagiresti? > mi scompigliò i capelli e mi aiutò a mettermi in piedi,che ormai con quel pancione era diventato un vero problema.
< Hai ragione amore mio. > mi condusse sostenendomi in bagno e mi aiutò in tutto. Una volta pronta mi prese in braccio per non farmi fare le scale e mi portò in cucina.
< Buon giorno nipotini. > Lo zio Emmett ci salutò. Mi venne incontro mentre tamburellava con le dita sul pancione mi diede un bacio sula fronte. Era il suo modo per salutarci.
< Ciao zio! >
< Allora dormito bene!? >
< Si a parte lo spuntino notturno. > risposi.
< Già lo so, tuo padre mi ha raccontato che quel povero ragazzo si fa i viaggi di notte per accontentarti. > rise di gusto e sferrò una pacca sulla spalla di Lele.
< Zio ma la nonna? >
< Si, ha detto che purtroppo la torta gli si era bruciata e che andava a ricomprare gli ingredienti per rifarla... > No, la torta, che peccato. In una situazione normale non avrei reagito facendo colazione con qualsiasi altra cosa,ma adesso per i miei ormoni era una tragedia. Sentivo che stavo scoppiando a piangere e una lacrima solitaria scese giù per la mia guancia.
Zio Emmett se possibile sbiancò.
< Emmett smettila di prendere in giro mia figlia. Non puoi farla piangere per una torta. > la mamma entrò in cucina.
< Bella. Ma che sapevo che piangeva per questo? >
< Dovresti saperlo che le donne incinte sono soggette a sbalzi d'umore. > Ma cosa c'entra la mia torta con tutto questo?
< Tesoro la torta è in forno e adesso te la prendo! > mi rassicurò mia mamma.
Il mio volto si rinfiammò di nuovo,la mia torta era salva. Appena la vidi feci sicuramente una faccia strano perché tutti quelli presenti nella cucina scoppiarono a ridere.
< Ma insomma ho fame e allora? è un delitto? >
Ma loro risero ancora più forte.
Mia mamma prese la torta ne tagliò una fetta, prese un bicchiere di latte e me li porse.
< No, amore non è un delitto. Buon appetito. >
Mentre mangiavo finalmente,entrò in cucina il resto della mia famiglia.
< Allora,vediamo, sarà una bella sorpresa! > disse zia Alice entrando.
< Zia davvero? Non vedo l'ora. >
< E complimenti per la scelta! > pesai a cosa si riferisse.Ma Lele f più veloce di me.
< Grazie Alice! >guardai titubante entrambi. Ero troppo concentrata sulla mia torta per capire al volo.
< Amore i nomi! > mi suggerì Lele.
< A già, si stanotte abbiamo deciso i nomi! >
< Bene- disse mio padre.- Non pensateci però perché voglio godermi la sorpresa. >
< Tranquillo Edward sto desiderando che ne io e ne Renesmee ci pensiamo, sapevo che ci tenevi. > tutti e due si scambiarono un sorriso complice.
< Nonna questa torta è buonissima. >
< Grazie Renesmee! >
L'unico che mancava all'appello era il nonno, che presa com'ero dal cibo non me ne ero neanche accorta. Ma adesso che si era unito anche lui alla compagnia entrando mi richiamò. < Siete pronti!? > chiese a me e a Lele.
< Si ! > rispondemmo all'unisono.
Mentre cercavo di alzarmi aiutata da Lele e da mio padre per incamminarci verso il suo studio, ormai a metà della cucina notai che tutto il resto dei miei famigliari restavano impalati.
< Che fate li fermi,non volete conoscere i vostri nipotini? > li apostrofai.
< Vuoi che ci siamo pure noi? > mi chiese zia Rose.
< Che domande. Certo. Andiamo. > Vidi la faccia delle mie zie e di mia nonna addolcirsi.
Ormai nello studio sdraiata sul lettino,fremevo per sapere il sesso. Non era come avevo sempre detto, volevo sapere il sesso dei miei piccoli. Forse in cuor loro tutte le mamme desiderano saperlo.
< Renesmee sai cosa fare! > mio disse mio nonno e io obbedii. Mi sollevai la maglietta e lasciai il mio enorme pancione scoperto. Era come una calamita, quasi tutte le mani dei presenti scattarono verso di lui.
Appena il nonno si voltò li rimproverò < Ehi fatemi visitare! > tutti si ricomposero e lasciarono lo spazio all'ecografo.


< Nonno sei sicuro che si vedano? >
Guardavo il viso di mio nonno mentre mi visitava per scoprire il sesso dei miei piccolini.Mio padre era altrettanto attento come zia Rosalie. Dopo che tutti i medici di famiglia approvarono la sua ipotesi mi disse < Sono un maschietto e un femminuccia. >
< Ahhhhhhhh! Una femminuccia, un maschietto. Che bello! > urlai piena di gioia. Era proprio ciò che desideravo.Cercai un abbraccio con mio marito. Io avevo il mio principino e lui la sua principessa.Gli altri anche furono contentissimi della rivelazione.
< Si, un nuovo membro della famiglia a cui insegnare i footbooll. > zio Emmett e zio Jasper.
< Un 'altra membro della famiglia da convertire allo shopping! > zia Alice e zia Rose.
Invece i miei genitori e miei nonni non parlarono, si abbracciavano solamente.
< Nonni per la prima volta di due bellissimi gemelli! > disse mio padre quasi scioccato.
< Edward non ti lamentare. Noi per la seconda volta! Sai per la prima volta nella mia vita mi sento vecchio. > disse nonno Carlisle, e tutti risero.
< E per la cronaca non torturerete i piccoli chiaro? > mio padre aveva rivolto il suo avvertimento ai suoi fratelli.
< O papà non ti preoccupare, li adoreranno come li adoro io, e poi li vizierete, solo come voi sapete fare. E io e Lele saremo i genitori più felici del mondo. > mio padre mi sorrise e io mi strinsi di più Lele.
< Allora i nomi? > chiese zio Emmett impaziente.
< A si ecco. Parlandone con Renesmee abbiamo pensato di chiamarli....... > e Lele si fermò. Li voleva far stare sulla graticola
< Siete pronti? > lo assecondai.
< Dai! > urlarono quasi in coro.
< Abbiamo l'onore e il piacere di presentarvi Anthony e Maria Elia. > Il volto dei miei genitori si illuminò.
< Aspettate che vi spieghiamo- continuò Lele- Anthony per Edward. Il secondo nome del piccolo sarà Giuseppe, il secondo nome di mio padre. Per Maria invece abbiamo pensato che visto che mia mamma secondi nomi non ne ha e visto che tu Bella di secondo nome ti chiamo Marie. Abbiamo italianizzato il tuo nome e mantenuto il primo di mia mamma. Maria di secondo nome si chiamerà Eva come il secondo nome di mia sorella. Vi piacciono? >
Entrambi i miei genitori ci vennero incontro e ci abbracciarono.
< Grazie ragazzi ! Grazie per averci regalato questa gioia ! > disse mio padre.
< Siete stati bravissimi! Io non ci avrei mai pensato! > confessò zia Alice.
Dopo che finalmente avevamo scoperto i nomi e che avevamo scoperto il sesso, la visita terminò. Nonno ci aveva assicurato che i piccoli stavano benissimo e che non sarebbe passato tanto tempo dal conoscerli. Presto li avrei potuti stringere tra le mie braccia.




Angolo scrittrice:
Il mistero è svelato. Sono un maschietto e una femminuccia. Spero che il capitolo vi piaccia. E spero che mi lasciate viva per scrivere il prossimo visto il madornale ritardo. Perdono, perdono, perdono.Continuate a recensire. Voi siete la mia ispirazione.
Baci Mapi.

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Capitolo 40
*** sorpresa.... ***


sorpresa.... Sorpresa:


< Ehi sorellina! dormi? >
< No dimmi... >
< Secondo te faremo male alla mamma? >
< No non credo,papà è sempre attento e poi ci sono i nonni e gli zii. >
< Ma perché nonno Edward non sente i nostri pensieri? >
< Questo non lo so,forse nonna Bella ci protegge? >
< Forse.... >
Ormai mancava poco alla nostra nascita e sia io che mia sorella eravamo preoccupati di far male alla mamma venendo al mondo, parlavamo sempre di questo. Cioè pensavamo.Era certo che io e mia sorella potevamo comunicare con la mente ma chissà perché il nonno non ci sentiva. Forse aveva ragione lei,la nonna Bella ci proteggeva con quella cosa che tutti chiamavano scudo.
< Maria. ihih mi fa strano chiamarti così. Ti piace il tuo nome? >
< Si,mamma e papà sono stati molto bravi. E a te piace il tuo? >
< Anthony e proprio un bel nome e poi sono contento anche di portare il secondo nome del nonno Edward. E anche il secondo nome di nonno Danilo. >
< Il mio invece è il nome di tutte e due le nonne vero? >
< Si e il secondo è del zia Sara: Eva >
< Meno male che i nonni hanno bei nomi altrimenti... >
< Siamo stati fortunati. >
La mamma adesso stava dormendo tranquillamente nel suo letto con papà che ci abbracciava. Sentire la mano di papà e attraverso mamma era bellissimo.
< Già è veramente bello,papà è sempre così buono e affettuoso, è il nostro papà. Mamma dice che è bellissimo. >
< Anche la mamma è bella. >
< La mia mamma è bellissima e papà anche. >
< Ehi è anche la mia mamma! >
Dentro di me risi.Ancora non ci eravamo visti e già litigavamo. Forse mamma e papà di questo non sarebbero stati contenti.
< Anthony ho un pò di fame... >
< Anche io! >
< Però non voglio svegliare la mamma... >
< Ok allora aspettiamo un altro pò. >
< Proviamo a parlare con il nonno? Forse se lo chiamiamo tutti e due insieme ci sente... >
< Sei pronto? >
< Si >
< Allora al mio tre... >
< Uno, due, tre.... NONNO! > urlammo tutti e due...
< Ci ha sentiti secondo te? >
< Aspettiamo un pò! >
Aspettammo ma non venne. Forse il nonno non ci ha sentito. Chissà perchè non ci sente. Anzi sicuramente altrimenti sarebbe già venuto. Papà adesso accarezzava la mamma,prima sulla pancia,poi le guance, la bocca. Che tenero!
< Maria adesso ho proprio fame però! >
< Anche io! >
< Chiamiamo la mamma? > mi chiese la mia sorellina.
< Si , dai facciamo come facciamo quando abbiamo fame pensiamo tutti e due a qualcosa da mangiare, così poi lei si sveglia. Tu cosa vuoi? >
< MmM.... Latte e biscotti? >
< Buoni, si si buonissimi. >
< Sei pronta ? pensiamo. Latte e biscotti,Latte e biscotti, Latte e biscotti,Latte e biscotti >
La mamma sospirò e piano piano si stiracchiò < Buon giorno amore mio > disse papà a mamma.
< Ciao tesoro >
< Ti sei svegliata presto questa mattina. Come mai? > gli chiese papà.
< Ho un pò di fame! >
< Che domanda stupida che ti ho fatto. >
< Dai non prendermi in giro. Lo sai che ho sempre fame... >
< E cosa piacerebbe mangiare ai miei tesori. > Papà è sempre papà.
< Vorrei un tazza di latte con i biscotti ! > Siiiiiiiiiiii. Esultammo io e mia sorella.
< Allora andiamo, vieni lasciati prendere in braccio. Ti porto in cucina. > mamma si fece prendere, quando fu in braccio a papà aspirò il profumo di papà. Era buonissimo. Non sapevo a cosa si potesse paragonare,ma era stupendo. < Vero Maria? >
< Si Anthony papà è proprio profumato. >
Arrivati in cucina papà lasciò la mamma sulla sedia e poi iniziò a scaldare il latte.
< Sono sicuro che Esme ti ha fatto dei biscotti ma non so dove li ha messi. > disse papà alla mamma.
Nonno Edward entrò in cucina. < Sono nello scaffale. Li in alto. >
< Grazie Edward. >
Mamma aveva iniziato a mangiare, e noi ci gustavamo la nostre colazione.
< Papà, ma come mai non senti i gemelli? a me mi sentivi ... >
< Non saprei Renesmee! >
< Edward sentivi i pensieri di Renesmee nella pancia di Bella? >
< Si. >
< Papà pensavo...E se fosse una questione di geni? >
Sentii la porta della cucina aprirsi < Ehi ragazzi, ciao. Come ti senti questa mattina Renesmee? >
< Benissimo nonno. Mi sono svegliata con la fame. >
< Si, lo immaginavo. >
< Carlisle stavamo parlando del fatto che non sento i pensieri dei bambini ! > disse nonno Edward.
< Si, ci ho riflettuto. Pensavo che forse dipende dalla genetica. >
< Anche io ho detto lo stesso a papà nonno. Io pensavo che magari,siccome io ho in parte i geni della mamma, forse uno dei miei figli ha ereditato lo scudo dalla nonna Bella. >
< Ma Bella può alzare i l suo scudo. > disse papà.
< Bella ha imparato a utilizzare e controllare il suo scudo non gli viene naturale. > disse nonno Edward.
< Quindi magari uno dei due piccoli è uno scudo. > disse papà.
< Si ,in effetti non fa una piega. > confermò nonno Carlisle.

< Hai sentito Maria. Ma come facciamo a non far funzionare questo scudo? e poi chi dei due è uno scudo? >
< Mamma una volta ha detto che la nonna si concentra e sposta il suo elastico. >
< Come lo sai? >
< Mentre dormivi una volta mamma lo ha raccontato a papà. >
< Allora concentriamoci e poi chiamiamo il nonno!Ma non facciamolo insieme altrimenti non sapremo chi dei due è lo scudo. >
Mi sforzai di riuscire a sentire questo scudo,poi chiamai < NONNO > ma lui non mi rispose. Allora non ero io lo scudo.
< Maria non sono io prova tu! >
Dopo un pò lei gridò < Nonno > e qualcosa accadde.
< Renesmee l'ho sentito... >
< Cosa ? > disse mamma.
< Ho sentito uno dei gemellini chiamarmi. >
< Cosa? > ridisse la mamma. Ma solo questo riesce a dire.
< Tesoro cambia domanda uno dei tuoi figli si è lamentato che dici solo questo. > le spiegò il nonno. Ma ora sente pure me? com'è possibile.
< Piccolini ci sentite? > chiese papà.
< Si > rispondemmo insieme.
< hanno detto si! >
Mamma iniziò a piangere.
< Nonnino di alla mamma di non piangere, non vogliamo che soffra. > la mia sorellina aveva ragione.
< Renesmee smetti di piangere non vogliono che tu soffra. >
< Ma io non soffro piccolini miei.... Sono solo felicissima. > mamma ci accarezzava.
< Papà non ti sentiamo più. Nonno papà è lì? >
< Si tesori papà è qui ma ha una faccia.... Lele riprenditi e parla ai tuoi figli. >
< Amori miei vi amo e non vedo l'ora di conoscervi! >
< Anche noi papà! >
< Hanno detto che anche loro vi vogliono conoscervi. >
< Edward ma perchè ora li senti? >
< Già chissà come mai? >
< Sono stata io nonno.Ho fatto come fa nonna Bella,sono uno scudo anche se non so cosa significa. >
< Significa che i poteri che riguardano la tua mente non ti possono fare niente. Ma come mai sento anche il tuo fratellino? >
< Nonno noi possiamo sentire i nostri pensieri, siamo collegati. >
< Ho capito quindi proteggevi anche Anthony. Brava la mia nipotina. >
< Papà mi dici cosa vi state dicendo > disse mamma.
< Si, praticamente la piccola Maria è come Bella: uno scudo. E proteggendo lei ,proteggeva anche suo fratello. A si le loro menti sono collegate si possono leggere nella mente nella mente. >
< Ho due bimbi prodigi! > disse papà ridendo.
< Nonno mi sento strana > gli riferì Maria
< Anche io nonno. > in effetti anche io mi sentivo strano.
< Cosa vi sentite? > ci chiese il nonno allarmato.
Ma non ci fu il tempo di rispondere,mamma emise un gridolino.
< Tesoro che hai? > papà e i nonni erano preoccupati.
< HO AVUTO UNA CONTRAZIONE!!!!! >



Angolo scrittrice:
Vi è piaciuta la sorpresa?
Scusate l'enorme ritardo ma sono stata impegnata. Spero che con questo capitolo mi faccia perdonare....
Fatemi sapere se vi piace. Grazie mille di tutto...
Bacini Mapi.

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Capitolo 41
*** nascita... ***


nascita Renesmee:

< Come una contrazione? >disse Lele.
< Una contrazione? > disse papà.
Sentii un liquido caldo scendere giù per le gambe.
< Ops. > esclamai.
< Cosa ? > chiese mamma.
< Mi si sono rotte le acque. > le risposi.
Tutti mi guardavano sconvolti, Lele se ne stava fermo davanti a me, papà mi guardava e non si muoveva.Ma io sentivo che quella contrazione era passata e che ne stava per arrivare un altra.
< Ahhh > non riuscì a trattenere un gridolino, il dolore era stato un poco più acuto ma ancora sopportabile. Avevo bisogno d'aiuto, ma erano troppo sconvolti,fortunatamente al mio secondo gridolino finalmente qualcosa li risvegliò.
< Ehi sveglia, voiiiiiiiii, non cadete in trans, ha bisogno di aiuto, sbrigatevi, allestite lo studio io la preparo. > la mamma fortunatamente li fece reagire.
< Si, Bella ha ragione, sbrighiamoci, ci vorrà del tempo ma dobbiamo essere pronti. > Il dottore che c'era in Carlisle prese il sopravvento.
Mia madre si avvicinò per prendermi in braccio e portarmi in bagno.
< Mamma ho paura! >
Lei mi accarezzò il volto < Sta tranquilla ti aiuteremo ma tu devi essere coraggiosa. > mi fissò negli occhi. Non potevo non farmi forza, i miei piccoli hanno bisogno di me, sono dentro di me e mi chiedono di metterli al mondo, il mio più gran desiderio si stava per avverare. Mamma iniziò a camminare.
< Lele? > lo chiamai.Alzò lo sguardo e iniziò a muoversi seguendo mamma.
Un'altra contrazione. questa volta chiusi solo gli occhi, ma non sfuggì ne a mia mamma ne a mio marito.
< Tesoro un'altra vero? fa molto male? > mi chiese Lele.
< Ancora è sopportabile. > lo rassicurai.
Entrati in bagno mamma mi affidò a Lele che mi prese in braccio e mi mise a sedere su di lui.
< Tienila mentre le preparo il bagno. >
Lui cercava disperatamente di tranquillizzarmi, ma la cosa che gli sfuggiva era che ancora io ero più o meno calma.
< Lele amore ti prego calmati! > lo rimproverai.
< Lo so hai ragione ma tra qualche ora sarò padre, non ci riesco, e se accadesse qualcosa? >
< Avrò i due migliori medici. Andrà tutto bene, ma ho bisogno di te, non mi mollare ora, desidera che tutto vada per il meglio. >
< Questo lo sto già facendo da quando ho saputo che eri incinta. > uscì a entrambi una risatina isterica.
< Ma tu guarda se devi essere tu a rassicurarmi. > disse lui quasi esasperato.
Mamma in tutto il nostro discorso non aprì bocca, lasciò a noi questo momento. Il bagno era pronto, mi misero in piedi e mi spogliarono, mi infilarono in vasca.
< Cerca di rilassarti, se arriva una contrazione ricorda di controllare il respiro. > mamma che praticamente aveva fatto il corso pre parto con me, tentò di ricordarmi tutto quello che zia Rose, la mia ostetrica personale mi aveva spiegato.
< Mamma dov'è la zia Rose? > mia mamma esitò.
< Mamma? >
< Ok ora te lo dico, non andare in palla. E' a caccia con zio Emmett e Jasper... >
< Cosa? > aiuto.
< Tranquilla stanno arrivando, al massimo un ora. >
< Cosa? >
< Renesmee calma, ancora ci vorrà del tempo. Appena abbiamo finito qui andiamo dal nonno e controlla quanto hai di dilatazione. Ora aspetta qui con Lele io vado a prendere la camicia da notte. >
Prima che si alzasse qualcuno bussò alla porta.
< Ecco la camicia da notte, guarda che carina, con questo merlettino >
< ALICE! > urlò mio padre da sotto.
< Ok, ma deve partorire nuda? > brontolando la zia Alice si avvicinò e lasciò la camicia da notte.
< Grazie zia Alice > le dissi ridendo.
< Prego tesoro so che tu mi capisci. > e uscì dal bagno.
Mi asciugarono con cura mi infilarono la mia elegantissima camicia da notte e poi Lele mi prese in braccio e mi portò nello studio del nonno dove ci aspettava lui insieme a papà. Mi adagiò sul lettino senza lasciarmi la mano.
< Allora Renesmee vediamo come vanno le cose! > Nonno e papà si avvicinarono entrambi e mi visitarono. Durante la visita ebbi qualche contrazione.
< Direi che sei a quasi quattro centimetri di dilatazione. >
< Di già! >
< Si tesoro sei già in pieno travaglio! >
< In pieno travaglio? > fece eco Lele.
< Si >
< Bene, state calmi ! >
< Ahhh! >
< Amore? >
< Si , nonno sono un poco più forti! >
< E' normale. Mi dispiace dirtelo ma saranno sempre più forti, i tuoi piccoli vogliono proprio nascere. > mi rispose lui.
< Ma non devi stare coricata, passeggia nella stanza e nel corridoio. Lele quando ha una contrazione sorreggila. > mio nonno ci lasciò le sue istruzioni.
Mi alzai a fatica dal lettino. Lele e mio padre mi sostennero.
Mi sembrò di fare chilometri per quel corridoio .
< Tesoro eccomi! >
< Zia Rose. > le lacrime non riuscivo più a trattenerle. Zia Rose prese il posto di papà.
< Allora forza respiriamo insieme. > E ricominciammo la nostra maratona in casa.Ormai le contrazioni erano a meno di cinque minuti l'uno dall'altra e sempre più dolorose. Lele ogni qual volta arrivava una contrazione mi stringeva al suo petto e mi sussurrava parole dolci e battute al mio orecchio per potermi distrarre.
< Non ce la faccio più! >
< Forza amore l'ultimo sforzo. > mi rassicurò mia zia.
< Rose a che distanza sono le contrazioni? >
< Più o meno due minuti. >
< Carlisle è quasi pronta! >
< Si lo penso anche io. Ma prendila in braccio Lele. > Lele mi prese subito e mentre ero in braccio a lui ebbi una contrazione fortissima.
< H AAAAAA! > Lele strinse la presa.
Mi posò sul lettino in fretta, nonno e papà mi rivisitarono.
< Renesmee, sei pronta vedo quasi la testa del bambino. Alla prossima contrazione spingi. > mi spiegò mio padre.
< Arriva! >
< Cosa? > domandò Lele. Io scoppiai a ridere.
< Amore la contrazioooooooonnnneeee! > non riuscii neanche a finire di parlare.
< Spingi! > urlarono insieme nonno e papà.
< Perfetto,alla prossima ripeti quello che hai fatto. > disse zia Rose.
< AHHHHHHHH! >
< Spingi! >
< La testa è passata la prossima sarà l'ultima spinta e il bimbo esce. >
< AHHHHHH ! >
< Ecco vi presento Maria. > La piccola iniziò a piangere.
Le lacrime scendevano giù per il mio viso,guardai Lele e lui era commosso quanto me , se avesse potuto piangere lo avrebbe fatto come mia mamma, mio padre, mio nonno e zia Rose. < Piccola mia > Una piccola testolina piena di capelli neri si voltò e smise di piangere. Nonno me la passò e due piccoli occhi color cioccolato mi fissarono. I miei occhi, gli occhi di mia mamma,ma i suoi capelli erano neri come quelli del padre, aveva i lineamenti paffuti e dolci.
< Assomiglia a te da piccola > disse mia mamma.
< Sei bellissima piccola mia, sarai amata e coccolata. > lei si accucciolò il mio petto. Ma sentii che qualcosa ancora non andava. A si c'era l'altro piccolino.
Stava arrivando un'altra contrazione. < Lele prendila! > Lele non se lo fece ripetere due volte. La strinse le diede un bacino sulla fronte.
< Dalla a me la lavo! > disse mamma. Eccola un' altra contrazione.
< AHHHH >
< Forza tesoro mio, sei stata bravissima. La nostra piccola è bellissima. >
< Si è bellissima. >gli risposi.
< AHHHHH >
< L'ultima spinta Renesmee! > mi disse mio padre che era tornato dopo una rapida visita a Maria.
< AHHHHH >
< Benvenuto piccolo Anthony. >
< Amorino piccolo! >
Come per Maria, appena parlai lui si voltò e smise di piangere. Anthony mi guardò e il più bel paio di occhi verdi,profondi come quelli del padre mi scrutarono.
I suoi capelli erano del mio stesso colore e del colore del nonno: castano rossicci. Anche i suoi lineamenti erano perfetti.
Lele me lo poggiò sul petto e anche lui come la sorella si accucciolò a me, sentivo le forze abbandonarmi, la stanchezza del parto adesso mi stava sopraffando.
Mamma intuì il mio stato e prese il piccolo e lo lavò come aveva fatto prima con la sorellina.
< Riposati tesoro! > Lele mi baciò in ogni parte del mio viso.
< Vai dai piccoli amore. >
< No,non ti voglio lasciare. >
< Non ti preoccupare. Io starò benissimo e poi dormirò vai dai piccoli e appena sono pronti torna qui con loro. >
A quelle parole si convinse. Mi diede un bacio sulle labbra e mi disse < Ti amo.Mamma. >
< Ti amo anche io papà. > uscì dalla stanza lasciandomi con nonno,mamma che era appena tornata e zia Rose.
< Perfetto Renesmee direi che sei stata bravissima > disse nonno.
< Nonno ho sonno! >
< Dormi tesoro,mamma e zia Rose si occuperanno di te ti puliranno e ti metteranno degli abiti puliti. > rispose lui.
E inesorabilmente obbedii. Mi addormentai sfinita ma felicissima, mentre sentivo le dolci mani dei miei angeli che si prendevano cura di me.



Angolo scrittrice:
Vi piace? spero di si....I piccoli sono nati e finalmente la famiglia è al completo.
Per sapere il seguito dovrete aspettare qualche settimana,perché tra un può di giorni parto e non rientrerò prima di due settimane. Se potete perdonatemi, sappiate che ho in mente ancora tante sorprese. Quale saranno i loro poteri?come se la caveranno i nostri genitori preferiti?e poi.... e poi ....non posso dirvelo.
Grazie a tutti lettori che scelgono questa ff, a coloro che mi hanno inserita come autrice preferita. Sono lusingata di tutti i vostri commenti e complimenti... Vi adoro tutti.
Siete speciali. Non mi abbandonate se non aggiornerò,vi prometto un continuo pieno d' imprevisti. Baci Mapi.....


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Capitolo 42
*** angeli... ***


angeli... Renesmee:

Mi trovavo in un castello con finestre ampie e vetrate arricchite di mosaici che filtravano la luce colorata,arazzi pendevano conferendo solennità a quella stanza dove il dorato dei troni presenti brillava .Intorno a me delle sagome scure mi guardavano e mi scrutavano come se aspettassero una mia reazione. Ma per che cosa? per cosa dovevo reagire? I volti delle sagome erano sfocati, sconosciuti.Ma un particolare era strano in quei occhi, misteriosi, profondi, oscuri, neri. Mi sentivo agitata, preoccupata.Tra le braccia,due di loro stringevano e nascondevano qualcosa di piccolo. I due si voltarono e mi mostrarono cosa avevano tra le braccia, i miei bambini.
Anthony e Maria appena mi videro iniziarono a strillare e dimenarsi, si sporgevano verso di me allungando le loro candide manine. A quel punto cercai di raggiungerli ma una forza invisibile mi costrinse a terra lasciandomi in preda agli spasmi, urlai anche io. Una voce mi chiamò < Renesmee , tesoro > la voce era dolce, inconfondibile, bellissima, era la voce di Emanuele.
< Renesmee , amore svegliati > svegliarsi? era un sogno? solo un sogno? Cercai la forza dentro di me.A fatica trovai la via di fuga da quell'incubo e riaprii gli occhi.
Mia madre, mio padre , mio nonno e mio marito.
< Renesmee , cosa è stato? > mi chiese mia mamma.
< Ho avuto un incubo! > risposi .
< Ma come ti senti? > continuò.
< Sono solo un pò stanca. Dove sono i miei piccoli? > domandai spaventata.
< Calma amore, sono li nella loro culla, stanno dormendo abbracciati. > Emanuele mi stringeva la mano e mi accarezzava il viso.
< Quanto ho dormito? >
< Circa tre ore. Ti devo visitare! >
< Nonno sto bene. Mi sento solo un pò stanca e affamata. >
< Nonna ti sta già preparando qualcosa, se te la senti puoi mangiare, e appena sarà possibile andrai a caccia.Devi recuperare le forze. > continuò lui.
< Obbedisco! >
< Come stanno? > senza il bisogno che specificassi lo sguardo di tutti i presenti si addolci, ma gli occhi di Lele brillavano.
< Stanno benissimo. Scoppiano di salute. > disse compiaciuto papà.
< Voglio vederli! > alle mie parole sentimmo dei piccoli lamenti.
< Ti vogliono vedere pure loro, appena ti hanno sentito si sono svegliati. Mi stanno chiamando! > disse mio padre sorridendo.
Lele e mia madre si avvicinarono alla culla e presero i due cuccioletti in braccio. Maria era bellissima, il suo volto era perfetto, dolce. I capelli neri e molto ricci ma non molto lunghi ,il nasino a patatina, le labbra a cuoricino rosee. Indossava una tutina tutta rosa con delle nuvolette ed un orsetto disegnati. L'essere più vicino alla perfezione era mia figlia. I suoi occhi mi guardavano e mi scrutavano fino a che non si aprirono in un sorriso, i suoi dentini splendevano bianchi e perfetti che mi fecero venire un dubbio.
< Cosa mangiano? >
< Tesoro sono come te! Dei perfetti mezzi vampiri. > mi rispose mamma.
< Ma io credo di avere il seno pronto ad allattare! > spiegai.
< Bene, appena avrai mangiato potrai provare. >
Spostai la piccola su un braccio e misi l'altro pronto per accogliere il mio maschietto.
Anthony era la copia della sorella ma con i lineamenti più mascolini. Il suo viso era anche perfetto, i suoi occhi erano verdi e profondi, i capelli castano rossicci e le labbra più sottili rispetto a Maria. Anche lui appena mi vide si illuminò e mi sorrise. Non appena li ebbi entrambi in braccio scoppiai a piangere. Un pianto di gioia , liberatorio. L'incubo di prima svaniva stringendoli forte al mio petto,coccolandoli , baciandoli. La loro pelle era morbida ma impenetrabile, calda come la mia e dura come quella del padre. I loro occhietti mi guardavano e mi riempivano il cuore.
< Amori miei, sarete amati, coccolati e la vostra famiglia non vi abbandonerà mai. Vi vogliamo bene >
Emanuele si avvicinò e ci abbracciò fiero.
< Già scriccioli, la mamma ha ragione. >
< Papà cosa pensano? > chiesi a mio padre.
< Vi adorano e sono entrambi ammaliati dalla tua bellezza. E.... >
< Cosa papà ? >
< Niente, hanno fame.... > disse mio padre ridendo.
< Avete ragione, ora mangio così proverò ad allattarvi. > mi rivolsi a loro compiaciuta del fatto che loro già mi potevano capire.
Insieme a nonna Esme, che mi portava il mio pasto su un vassoio con due biberon di sangue, entrò tutta la famiglia. Mamma prese Anthony e papà prese Maria, mentre Emanuele mi aiutava a mettermi in una posizione più comoda per poter mangiare. Nel momento in cui papà prese Maria notai uno strano luccichio nel suo sguardo,anche la mamma con Anthony reagì allo stesso modo ma con papà era diverso. Guardava la piccola come se fosse la cosa più bella e preziosa che avesse, come guardava me, come guardava la mamma.
< Papà , ti sei innamorato? > lui che fino a quel momento non mi aveva dato una sguardo perso com'era nel ammirare sua nipote alzò gli occhi e mi rivolse il suo sorriso sghembo.
< E si tesoro, è come se avessi in braccio te. Stringerla mi riporta indietro di parecchi anni e in più la gioia che provavo ogni volta che mi guardavi in modo furbetto. Ti somiglia moltissimo in questo. > mi rispose mio padre.
< Non ti nego che fa lo stesso effetto a me. > Aggiunse mamma.
< E adesso siete nonni > li prese in giro zio Emmett.
< E voi prozii, se penso che avete viziato me non immagino cosa combinerete con loro. > continuai io.
Zio Emmett e zio Jasper si guardarono, cosa che a me non sfuggi.
< Certo, tra qualche giorno insegneremo ad Anthony a reggere una mazza da baysbool. > puntualizzarono.
< é fuori discussione. So che adesso Anthony diventerà la vostra mascotte ma trattatelo per l'età che ha. Un neonato ok? >
< Ohh d'accordo ma non ci impedirai di farlo saltare in aria. > disse zio Jasper.
< In che senso? >
Ma feci una domanda stupida. Anthony si sporse dalle braccia di mia madre verso Emmett e lui lo prese subito soddisfatto della loro intesa. Il piccolo si fece lanciare in aria divertito e con me che li guardavo terrorizzati.
< Fermati per favore. > quasi urlai.
Emmett si fermò e appena lo fece Anthony cominciò a piangere.
< Hai visto anche a lui piace. > ribattè subito lui.
< Ma non se ne parla. > rimarcai io.
Anthony continuava a piangere e questo mi fece quasi rattristire senza considerare che anche il piccolo zio Emmett aveva la faccia triste.
< Ok, ok. Ma non davanti a me se non volete farmi venire un infarto. > appena sentite queste parole mio zio tornò a ridere.
< Anthony puoi smettere ci ha detto di si! > e lui smise.
< Ehi.... > urlai. Ma con chi dovevo combattere. La vedevo proprio brutta per gli anni a venire.
Tutti comunque risero della scena che gli si era appena prospettata davanti. In quel clima dolce e giocoso finii di mangiare. A turno e quasi litigando si passarono i miei figli per poterli coccolare, ognuno a modo proprio. Zia Alice e zia Rose parlavano a Maria dei numerosi completini che le avevano comprato e ad Anthony dei numerosi giocattoli. Zio Jasper e zio Emmett sulle numerose marachelle che avrebbero compiuto con Anthony e sul fatto che nessun ragazzo si sarebbe potuto avvicinare a Maria. Tutti e quattro, nonni e bisnonni li ammiravano e li stringevano.
< Papà passami Maria, provo ad allattarla. > Mio padre me la mise tra le braccia. Io mi scoprii il seno e aspettai con pazienza che decidesse di cominciare a succhiare.Passò quasi mezzora prima che Maria riuscisse nel suo intento. Anthony stava buono con nonno Carlisle che gli parlava ma io cominciavo a chiedermi se da li a poco non avremmo dovuto sentire di nuovo le sue urla per la fame. Persi un attimo lo sguardo nel vuoto e vidi un biberon fluttuare verso Anthony. Scioccata dissi < Guardate! > inizialmente nessuno capì a cosa mi riferivo ma poi voltandosi tutto fu chiaro.
Il biberon senza che nessuno lo toccasse planò tra le manine del piccolo, che tranquillamente lo afferrò e iniziò a succhiare avidamente.
Risatine isteriche uscirono dai presenti, Anthony era capace di spostare gli oggetti con la forza della mente. Dopo tutto suo padre era capace di forzare le altre persone al suo volere e lui era capace di forzare gli oggetti a suo piacimento.
< Cosa pensa papà ? > riscossi tutti con la mia domanda.
< Niente in particolare, aveva fame e gli scocciava aspettare ancora la sorellina. > concluse mio padre.
Avevo due figli prodigi. Maria uno scudo e Anthony telepatico. Mi voltai verso Emanuele che sorridendomi,scherzando mi disse < E lo so...sono figli miei che ti aspettavi. >



Angolo scrittrice:

Eccomi fresca fresca di vacanze. Scusate l'attesa.
Nuovo capitolo che risponde ai quesiti che mi avete lasciato nelle recensioni....
Spero vi piaccia, fatemi sapere, come al solito.Mapi.
Come sono andate le vacanze?

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Capitolo 43
*** favoloso mondo..... ***


gioei e preoccupazioni.... Renesmee:

Da quando ero diventata mamma il tempo passava allattando, cambiando pannolini , facendo bagnetti. Era passata una settimana dalla loro nascita e i miei piccoli crescevano a vista d'occhio.Potevano passare per dei bimbi di tre mesi che riuscivano a stare perfettamente seduti senza l'ausilio di nessuno. I boccoli di Maria le arrivavano sulle spalle, dolci e molto morbidi le carezzavano leggermente la schiena ed erano di un nero corvino, le sue labbra carnose erano leggermente pronunciate e di un rosso simile a petali di rose per la loro delicatezza e morbidezza. Il mio stupendo maschietto diventava sempre più bello e simile a suo padre con i capelli castano ramati come quelli del nonno ma con un paio d'occhi verdi che già sapeva sfruttare per ottenere ciò che voleva. Come me pronunciarono la prima parola entrambi a una settimana esatta in una situazione molto buffa, seduti entrambi sul tappeto giocavano tranquilli quando volendo lo stesso giocattolo stavano per iniziare a litigare,Maria gridò 'papà' e Anthony gridò 'mamma', con una semplicità e fermezza che sembro a loro la cosa più naturale del mondo. Io e Lele scattammo verso di loro estasiati e orgogliosi , e loro ci guardarono entrambi come se non capissero cosa fosse accaduto di così strano. Ma io e mio marito eravamo così entusiasti che non fummo neanche in grado di spiegare loro perchè eravamo così sconvolti.
Lele era il più meraviglioso dei padri,attento premuroso dolce,coccolone,protettivo. Il momento più bello della giornata era la sera quando dopo la poppata ci sdraiavamo tutti e quattro sul lettone e i nostri bimbi si facevano strapazzare di coccole fino a quando il sonno non li accoglieva. In quel momento quando guardavamo e vegliavamo sul sonno dei nostri piccoli Lele ci guardava come i suoi gioielli preziosi . E io mi beavo di quello sguardo carico d'amore finchè non scivolavo anche io nel mondo dei sogni che in quel periodo erano solo pieni di incubi.
I miei sogni erano l'unico neo in quel perfetto mondo che era la mia vita. Gli occhi oscuri mi scrutavano in modo spaventoso, avevo paura di quelle sagome e mi terrorizzavano. Ogni sera si aggiungevano dei piccoli particolari, ma non riuscivo a vedere i loro volti . Chi potevano essere? perchè volevano i miei figli? ma se ci fosse qualche problema zia Alice lo avrebbe previsto.Mi sentivo inquieta , ma durante il giorno i miei piccoli e la mia famiglia mi facevano dimenticare tutto per quanto brutto potesse essere. La mia famiglia era altrettanto felici per noi ed adoravano quelle due piccole pesti dei miei figli. Mio padre era praticamente innamorato di Maria ed adorava Anthony. Mamma coccolava i suoi nipotini,gli zii li viziavano e i nonni ogni volta che i miei figli gli gironzolavano intorno il loro sguardo era molto orgoglioso .Carlisle li guardava crescere fiero di aver e una famiglia così unita nonostante la nostra natura. Fiero di suo figlio Edward e di Bella , del loro amore così tormentato ma sincero e forte tanto da avere me e che io che a mia volta avevo costruito la mia famiglia. Fiero di tutti i suoi figli che lo seguivano e adottavano i il suo stile di vita. Il suo riscatto per una vita che nessuno di noi aveva scelto. Era uno stupendo pomeriggio i miei piccoli giocavano c
on Emmett e Rosalie sul divano
e cantavano delle canzoncine che riconobbi subito,visto che le cantavano anche a me e io riposavo accanto a loro mentre attendevo il ritorno di Emanuele e Jasper andati a caccia.
< E' l'ora dello spuntino! > dissi rivolgendomi ai miei cuccioli.
< Di che gusto lo volete lo yogurt? > continuai.
< NO,mamma ! > si lamentarono tutti e due.
< Si, invece. Avete sentito nonno Carlisle, anche cibo umano... >
< Ma Renesmee non li puoi accontentare una volta? > emmett. Se fosse stato per lui sarebbero stati i bimbi più viziati di questo mondo.
< Emmett già loro non ne vogliono sapere tu li assecondi... > Rosalie rimproverò Emmett con un sorriso.
< Ma hanno ragione quello yogurt non ha un buon odore > continuò lui.
< Devono crescere e bene. Voglio che se non potessero cacciare per una non so quale ragione non si trovino in difficoltà. > gli spiegai.
< Mamma io alla mela > disse Maria.
< Io alla pera > disse invece Anthony.
Diedi uno yogurt alla zia Rosalie che affidò Maria tra le braccia di Esme e le fece fare lo spuntino. Emmett reggeva Anthony mentre io gli davo lo yogurt. Mio zio non poteva fare a meno di fare la faccia schifata ma non aggiunse più nulla e lasciò che il piccolo completasse il suo spuntino.
Sentimmo qualche rumore da fuori, segno che Lele e lo zio erano rientrati.
Subito i gemelli si sporsero verso il padre appena lo videro. Lele mi baciò e prese entrambi in braccio. Nel frattempo non mi ero accorta che tutta la mia famiglia era in presente nel salone.
< Siete pronti? > chiese Alice.
< Per cosa? > risposi alla sua domanda con un 'altra domanda.
< Per la nostra sorpresa! > aggiunse mamma euforica.
< Quale sorpresa? > Lele non ne sapeva più di me.
< Seguiteci e lo capirete. > Continuò Alice.
Seguirli? e dove? Sulla faccia avevo un grande punto interrogativo disegnato e sicuramente tutti se ne accorsero. < Aspetta e lo saprai.. ... > mi rassicurò mio padre.
Presi Anthony e Lele prese Maria cominciammo a correre. Entrambi i bambini adoravano correre stretti dalle nostre braccia. Ma non fu una corsa molto lunga. Nascosta nella vegetazione molto fitta una piccola cascina faceva bella mostra di se.
< Ci avete regalato una casa? > chiesi tramortita.
< Si, vi meritate un pò di privacy > confermò mio padre.
< Una casa? > richiese Emanuele.
< Si si ! > disse Alice esultante.
< Allora non entrate? > ci rimproverò Emmett.
< o non vi piace? > domandò Esme < Credo che questo sia il tuo stile piccola mia. Tutti mi hanno aiutato e speravo che ti piacesse. >
Mi spostai per avere il suo meraviglioso viso davanti e le dissi < non mi piace? è stupenda già da fuori. Figuriamoci dentro. Grazie nonna. > e la abbracciai. La mia dolcissima nonna Esme ricambiò il mio abbraccio. Ringraziammo tutti e ancora sconvolti entrammo in casa. Il salone era ampio, con un piccolo ingressino. Anche se da fuori sembrava un rudere antico dentro era arredato con mobili moderni. Il contrasto era eccezionale. Entrando sulla sinistra c'erano un divano bianco difronte ad un camino e una televisione enorme. Alle spalle del divano un enorme tavolo sempre in legno bianco con le sedie in legno bianche imbottite. Un muretto divideva il piano cottura da questo saloncino. Ovviamente la cucina era anche essa in legno bianco e super tecnologica. Il frigo invece era di un rosso sgargiante. Il tutto era completato da un bagnetto molto grazioso. Salendo le scale vicino all'entrata al piano di sopra vi erano tre stanze e un bagno. La ma e di Lele era identica a quella della casa grande.
< Sono gli stessi mobili? > chiesi.
< Si, abbiamo pensato che ci foste affezionati. > mi spiegò mamma.
< è così infatti. Solo che non mi sono resa conto di quando avete fatto il trasloco! > dissi.
< O be cara, i tuoi zii sono davvero silenziosi. >
< Grazie ... > mi voltai verso di loro e diedi un bacio a entrambi.
La camera dei bambini era deliziosa. Una parte era tinta di rosa e sul muro vi era scritto Maria e l'altra parte era azzurra con sopra scritto Anthony. nella loro stanza vi era la moquette così da lasciarli giocare a terra tranquillamente.
< E la terza stanza? >
< é sempre per i piccoli. La loro stanza dei giochi. > mi chiarì zia Rosalie.
La stanza era veramente piena di giochi. Le pareti erano ognuna di un colore diverso, una blu, una rossa, una gialla e una arancione. I bambini appena la videro impazzirono.
Tutto era fantastico, stupendo. Non ce la smettevo di ringraziare tutti.
< Ok ora noi andiamo. > disse poi Alice. < e ci portiamo i nostri nipotini >
< Zia perchè? >
< Tesoro non vuoi inaugurare la tua nuova casa con tuo marito? >
< Zia ALICE! >
< Ma insomma.... > sbuffo lei. Spinse tutti fuori e io non ebbi neanche il tempo di baciare i piccoli.
< Be Alice resta sempre un uragano vero? > mi chiese Lele.
< Si hai proprio ragione.... > risi rispondendogli.
< Ma ammetto che le sono grato! >
< Lele! >
< Ho voglia di stare solo con te, coccolarti e magari fare un fratellino ai gemelli . > mi disse sfacciato stringendomi a lui.
< Ehi frena , è solo due settimane che siamo genitori! >
< Si, i più fortunati del mondo. Sono due angioletti bellissimi. >
< Si sono molto orgogliosa di loro. >
< Io sono orgoglioso anche della loro mamma. Sei stupenda e molto... sexy. >
< Lele stai cercando di sedurmi? >
< Sei seducibile? > imbeccò lui.
< Si diciamo di si! > risposi.
< Ok allora si , sto cercando di portare a letto mia moglie. >
Non potemmo resistere oltre. Venimmo presi da quella frenesia che ci lasciò solo quando finimmo di amarci e coccolarci. Ognuno nelle braccia dell'altro.Ognuno stretto nell'altro. Lui dentro la mia anima e io nella sua. La mia vita era veramente meravigliosa e in quel momento nulla poteva rovinare quella perfezione. Nessun brutto sogno si poteva intromettere. Io ero sua lui era mio e i nostri bambini finalmente nati e felici.



Angolo scrittrice:


Scusate per gli aggiornamenti così distanziati ma dovrei studiare anche se il clima mi suggerisce mare,mare e solo mare...
Le mie vacanze sono andate benissimo sono stata una settimana tra assisi e roma e una a lecce da miei parenti....
Ecco un nuovo capitolo...Spero che vi piaccia... vi prego commentate perchè vorrei capire se sta diventando troppo lunga e vi sta scocciando o posso continuare tranquilla....
Bacini Mapi...

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Capitolo 44
*** istanti di... ***


terrore... Renesmee:

Il sole sorgeva tranquillo e distante,ma i suoi raggi accarezzavano il mio viso svegliandomi. I colori infusi nella stanza facevano brillare ogni singolo pulviscolo di polvere che si agitava e fluttuava solitario nell'aria. Due braccia forti e fredde mi strinsero da dietro e mi avvolsero nel loro abbraccio sensuale e amoroso.
Teneramente mi fece voltare scivolando sopra di me e depositando baci che infuocavano la mia pelle.
< Finalmente sveglia! > Mi disse mio marito.
< Ho avuto un buongiorno magnifico! > risi compiaciuta.
< I piccoli? > continuai.
< Dormono... > mi rispose Lele.
< Allora hai un pò di tempo per coccolarmi.... > gli ordinai scherzando.
< Ma certo signora...ma mi spieghi una cosa, perché non me le fa lei due coccole? > ribbattè lui.
< Che cosa vuoi dire che ti trascuro? > chiesi con finto sbalordimento .
< Si... >
< Menti spudoratamente.... > lo rimproverai.
< Si è vero ,ma voglio essere coccolato. >
< Ok ,se è un ordine obbedisco. > Iniziai a baciarlo facendolo adagiare sui cuscini ribaltando le nostre posizioni.
< Mamma,papà! > mi poggiai desolata sul suo petto.
< Lele facciamo finta di niente > proposi.
< Mamma ,papà! > Maria si era svegliata ed aveva svegliato Anthony.
< I tuoi figli ti reclamano >
< Sono anche i tuoi figli! > puntualizzai io. Scoppiammo a ridere e ci alzammo per andare dalle nostre creature che ci aspettavano in piedi nelle loro culle.
< Amori miei buon giorno.... > dissi a quei tesori.
< Mamma > Anthony si sporse verso di me e io mi diressi verso le sua culla. Lele prese in braccio Maria e io mi avvicinai con il piccolo in braccio per poter baciare la sorellina.
< Mamma ho fame! > proferì Maria dopo la sua dose di coccole da parte del padre.
< Anche io mamma ,anche io. > si accodò Anthony.
< Perfetto allora scendiamo che vi preparo la colazione. >
Scendemmo al piano di sotto e subito mi misi a lavoro. Lasciai il bimbo a suo padre, che teneramente spupazzava entrambi sul divano. In poco tempo i biberon di latte erano pronti. Evitavo sempre di dare del sangue quando ero sola con Lele , lui era ancora un neonato e per quanto il suo autocontrollo era eccellente non volevo farlo soffrire, perchè sapevo che per lui era una sofferenza.
Appena videro i biberon le mie due pesti iniziarono a ridere. Maria attese che io gli porgessi la sua colazione, Anthony mi fece volare di mano il biberon.
< Anthony, non si fa. Devi aspettare, non devi usare il tuo potere per questo, e neanche così facilmente. > Lele lo rimproverò subito, e lui guardò me in cerca di aiuto.
< é inutile che guardi me, papà ha ragione > continuai il rimprovero. Sapendo di avere torto, ne disse qualcosa ne pianse. Fece volare il biberon verso di me.
< Bene, grazie. > diedi prima il biberon a Maria e poi a lui.
< Tieni adesso è tuo. > lo apostrofai.
Mentre loro finivano il loro pasto, io e Lele ci spostammo in camera da letto per prepararci e prendere il necessario per i gemelli.
< Amore vieni a caccia con me oggi ? >
< Si , ma dobbiamo vedere se qualcuno può tenere i piccoli. > risposi.
< Certamente. Chiamo Esme? > propose.
< Si, avrà molto tempo a disposizione visto che Alice e Jasper sono in viaggio. > spiegai ridendo. Mia zia era un vero terremoto e mia nonna ogni volta le correva dietro per tutta la casa.
Preparammo tutto e come avevo previsto Esme accettò subito.
< Bimbi io e mamma stiamo andando a caccia. Tra un pò arriva nonna Esme. Fate i bravi . > si raccomandò Lele.
Quelle due pesti fecero due faccine d'angelo e ovviamente annuirono. Esme arrivò quasi subito.
< Ciao tesori della nonna. > ci salutò a tutti.
< Nonna Esme. Nonna Esme > urlarono i bambini.
< Sei una Bisnonna bellissima. > le baciai la guancia e continuai. < Non staremo via molto. Te lo prometto, se ti fanno arrabbiare poi me lo dirai vero? >
< Si, ma sono sicura che non sarà così. > disse lei schiacciando l'occhiolino.
Io e Lele baciammo i nostri figli e ci avviammo verso il bosco per la nostra battuta di caccia. Uscendo di casa un brivido mi attraversò la schiena. Non avevo mai provato questa sensazione. Solo quando ero sul punto di perdere Lele mi ero sentita così. Scacciai velocemente quella angosci,a presi mio marito per mano e insieme iniziammo a correre. Il bosco era come sempre animato da creature che al nostro passaggio si nascondevano nelle sue profondità. L'armonia regnava sovrana e il vento soffiava leggero.La mia vista mi permetteva di scrutare i suoi segreti celati, la rugiada,ormai quasi asciutta per la presenza del sole caldo di maggio, bagnava le foglie. In quell'ambiente tranquillo e sereno fu un piacere cacciare. Anche se la natura influenzava il mio stato d'animo quello strano turbamento restava e mi destabilizzava,quasi mi perseguitava. La caccia era una buona distrazione ,ma non era abbastanza.Mi fermai sul ramo di un albero possente e riflettei su cosa poteva scatenare in me una tale sensazione. Lele si accorse che ero pensierosa e mi si avvicinò.
< Amore che c'è? > mi chiese.
< Non sarà niente di preoccupante ma sono un pò ansiosa. > risposi.
< Forse è perchè è una di quelle poche volte che lasciamo i bambini? > mi suggerì.
< Forse. Ma non sò. Mi sento strana. Come se sapessi che deve succedere qualcosa e non riesco a capire cosa! >
< Sei influenzata dai tuoi sogni. >
< Sicuramente. > sbuffai.
< Stanotte lo hai risognato. >
Alzai gli occhi e lo fissai. < Pensavo che non lo sapessi. >
< Amore non mi perdo mai i tuoi sogni. Sappi che sogni anche altro ma poi improvvisamente quell'incubo si ripresenta e stranamente ricordi solo quello. >
< Non so che dire. Quel sogno mi inquieta. Durante il giorno riesco a scordarlo, sia con il tuo aiuto che con quello dei piccoli. Poi in momenti come questi però mi ripiomba tutto addosso. > gli spiegai.
< Torniamo a casa così avendo i bambini vicini tutto passa. Sono sicuro che è la lontananza. > concluse lui baciandomi dolcemente le labbra.
Acconsentii e mi tirai su dal ramo. Il mio telefonino inaspettatamente suonò.Feci per prenderlo dalla mia tasca. Il display visualizzava il nome di mia zia Alice.
< è Alice. Pronto Alice. > le risposi.
< Renesmee dove sei? > mi chiese con una voce alterata.
< A caccia con Lele. > risposi.
< Renesme i bambini dove sono? >
< A casa con Nonna Esme. Alice che succede? > domandai spaventata.
Ma non sentii risposta. Controllai il telefonino, nell'eventualità che fosse caduta la linea,ma niente il telefono era perfetto e la chiamata ancora inoltrata.
< Alice che accade? vi è successo qualcosa? >
< Non a me... > rispose lei sconsolata.
< E a chi? > adesso avevo veramente paura. Sapevo qual'era la risposta. Sapevo chi dovevo salvare. Sapevo da chi dovevo correre. Ma la mia mente e il mio cuore si rifiutavano categoricamente.
< Ai bambini. Qualcuno li ha presi. > disse in un sussurro. Lasciai scivolare il telefono, che dall'altezza in cui eravamo , si ruppe inevitabilmente e rovinosamente toccando il suolo. Lele mi guardò terrorizzato.
< I bambini. > dissi in preda all'ansia.
Nessuno di noi due parlò. Fu quasi un istinto,balzammo dall'albero e corremmo tutti e due verso casa. Se prima il bosco era un rifugio, adesso era un ostacolo insormontabile e insuperabile.Ogni albero,ogni ramo,ogni radura. Correvo,correvo e correvo. Al mio fianco Lele correva con me, sentivo la sua presenza e non mi preoccupavo di controllare. Arrivati a casa ci fiondammo velocemente nel salone passando per la porta che era aperta. Smaniosamente cercavo i miei piccoli,ma come i miei sogni mi avevano preannunciato qualcuno li aveva presi. Non trovavamo neanche Esme,che l'avessero presa con loro?
< Esme? > ad un tratto sentii Lele.
< Forse l'hanno presa? > ripetei il mio sospetto.
< Sento il suo odore troppo forte. E' ancora in casa,ne sono sicuro. >
Salimmo le scale velocemente e trovammo Esme svenuta nella stanza dei giochi, giaceva a terra posizionata su un fianco e i suoi capelli aperti a ventaglio,il balcone aperto e la scia forte dell'odore dei nostri figli.
< Occupati di lei. Io provo a seguire la scia. > mi disse un secondo prima di saltare dal finestrone.
< Lele attento per favore... > urlai certa che mi sentisse.



Angolo scrittrice:
Mi dispiace lasciarvi così ma un pò di suspance ok?
Aggiorno presto giuro...Anche perchè non penso di poter resistere molto.
Ovviamente tengo alla vostra opinione. Bacini Mapi...


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Capitolo 45
*** terrore.... ***


istanti di .... Renesmee:

I miei figli erano stati rapiti,mio marito era uscito per inseguire i rapitori e mia nonna, una vampira era svenuta. Il panico si impossessò di me in breve tempo.
< Tesoro cos'è successo? > mio padre,mia madre,zia Rosalie e zio Emmett erano entrati nella stanza e io presa com'ero dal cercare di rianimare Esme non li avevo proprio sentiti.
< Papà i bambini, la nonna era con loro. >
< Emanuele dov'è ? > Chiese mamma.
< Sta seguendo la scia dei rapitori. > risposi.
Papà e zio Emmett si scambiarono uno sguardo complice < Andiamo! > esclamò papà. Entrambi saltarono dalla finestra.
< Vengo con voi, lo scudo potrà servire, se Esme è svenuta!! > e così anche mamma saltò lasciandomi con la zia.
< Zia che possiamo fare? > le chiesi. Rosalie dopo un accurato esame,rispolverando le sue conoscenze di medicina,mi rassicurò < E' solo svenuta. Portiamola in bagno e cerchiamo di rianimarla con dell'acqua. >
La prendemmo in braccio e mentre lei la sorreggeva io le spruzzavo dell'acqua in faccia. Dopo alcuni minuti finalmente si riprese.Aprì i suoi occhi e mi fissò negli occhi.
Improvvisamente iniziò a singhiozzare, senza lacrime, una delle dolorose eccezioni dei vampiri. Mi mise le braccia intorno al collo e singhiozzò più forte.
< Perdonami...perdonami..ti prego.... >
< Shh....Non ti preoccupare!Si aggiusterà tutto > volevo crederlo,dovevo crederlo, mi aggrappai a quella speranza con tutte le forze per non sprofondare nel baratro che lentamente mi stava trascinando verso le più cupe e nere tenebre.
< Come fai a dirmi questo? i bambini... i bambini...li ha portati via. >
< Chi nonna? Cosa è successo ti prego dimmelo.. >
< Non lo so chi era..non lo conosciamo. Era solo. Gli sono saltata addosso,ma lui mi ha subito atterrata.Improvvisamente ho sentito la forza sparire dal mio corpo e sono svenuta. Non ha parlato.Era alto,biondo,e vampiro. > mi rispose lei ancora singhiozzando.
< So che hai provato a difenderli. So che hai fatto il possibile, nonna. Non potrò mai avercela con te. > solo adesso notavo i suoi graffi sul suo braccio sinistro. Ma anche senza quei segni sapevo, ero certa che lei li avrebbe difesi anche a costo della morte. La tenni abbracciata finché non si calmò. Anche se era una calma apparente,per tutte e tre. Io cacciavo indietro le mie lacrime.Non potevo crollare adesso,per i miei figli non potevo.
Dei piccoli rumori provenivano da fuori.Intuii subito che il resto della mia famiglia stava tornando.
Appena entrato Lele mi venne incontro stringendomi.
< Allora? > chiesi in un sussurro per paura della risposta.
< Le tracce si perdono su un sentiero dove li attendeva una macchina. Sono spariti nel nulla! > e finalmente le tenebre che mi chiamavano,mi abbracciarono.
< Renesmee > fu l'ultima parola che udii poi il nulla.


Mi sentii stringere forte da quelle braccia che avrei riconosciuto tra mille,le braccia di mio marito.Ma io ero nulla e buio.Mi sentivo annullata dal dolore,dal timore di aver perso i miei piccoli definitivamente.Un vampiro sconosciuto si era introdotto in casa e li aveva strappati alla loro famiglia. Chissà se sono spaventati? se li trattano bene? se gli faranno del male? No.Allontanai quest' ultima opzione dalla mia testa,altrimenti rischiavo d' impazzire.Lele mi strinse più forte,accorgendosi che ero sveglia.
< Andrà tutto bene.Li ritroveremo. > mormorò al mio orecchio.
Mi voltai verso di lui.Eravamo stretti sul letto della nostra camera. Quando i miei occhi incontrarono i suoi non potei far a meno di lasciare che le lacrime solcassero le mie guance.
< Ho paura Lele! >
< Lo so.Ma ti prego non ti abbattere,ho bisogno di te per ritrovarli. > aveva ragione lui ma in quel momento era più forte di me.
Continuai silenziosamente a piangere nascosta nel suo petto.
< Renesmee,guardami! > mi originò. Alzai gli occhi e due iridi color dell'oro mi fissavano.< So che sei sconvolta,ma ti prego reagisci. >
< Non ci riesco > dissi singhiozzando. < Non riesco.Perdonami. >
< Perdonarti amore mio? perdonami tu!Non sono riuscito a proteggerli. > disse quasi soffocando.
< No, ti prego.Non ti sentire in colpa,entrambi siamo genitori ed nessuno a colpa. Qualcuno sta giocando con noi e sarà lui che chiederà perdono per tutto il male che ci sta facendo. > non era da me essere cattiva.Non avevo mai aggredito nessuno,ne mai avevo pensato di vendicarmi di qualcuno,ma adesso gli unici sentimenti che provo sono paura e rabbia.
< Renesmee ti giuro che li ritroveremo, ti devi fidare di me! Li ritroveremo! > certo che mi fidavo di lui.E così capii,dovevo reagire,lui e i miei piccoli avevano bisogno di me.
< Allora andiamo a riprenderci i nostri figli! > smisi di piangere e ci alzammo dal letto.
< Gli altri sono giù? >
< Si. > mi disse lui seguendomi.
Scesi le scale e notai che l'intera famiglia era li. Carlisle ,E,sme,papà,mamma,Emmett,Rosalie,Jasper,Alice. Tutti li per i miei piccoli.
< Scusate ma non ho retto! > mi scusai .
Mamma e papà mi vennero incontro e mi abbracciarono,come quando ero bambina. E come allora il loro abbraccio mi rasserenava.
< Nonna come stai? > chiesi.Se ne stava tra le braccia del nonno con un espressione mortificata .Sapevo che il senso di colpa non la lasciava.
< Bene piccola mia grazie... > disse silenziosamente. Non volevo insistere e così deviai il discorso.
< Allora cosa facciamo? > esclamai ad alta voce.
< Renesmee hai sentito o visto qualcosa di strano in questi giorni? > mi interrogò Jasper.
< No zio,nulla. >
< E' strano, è molto strano! non so se avremmo potuto evitare il rapimento,ma ci saremmo dovuti accorgere che qualcuno come noi si aggirava da queste parti. > continuava con i suoi ragionamenti e tutti seguivamo in silenzio.
< Ha dei poteri particolari e molto singolari,forse per questo non ci siamo accorti di niente! > proferì mia madre.
< l'unico vampiro che conosco che ti priva dei sensi è Alec! > disse mio padre.
< Non era lui. E poi non è che non sentivamo gli odori,non sentivamo il suo! > continuò Alice.
Alec? Uno dei Volturi.....e come i tasselli di un puzzle tutto si rimise al suo posto. Le sagome, il palazzo, i troni.
< Sono i Volturi. > urlai.
< Come fai a dirlo? > mi domandò il nonno.
< Già Renesmee,io no ho visto niente. > aggiunse mia zia.
< Il tuo sogno! > anche Lele c'era arrivato.
< Quale sogno? > chiesero questi tutti all'unisono.
< é dal giorno che ho partorito che sogno delle sagome in un palazzo lussuoso con dei troni,che tengono in braccio Maria ed Anthony. > spiegai .
I visi sconvolti della mia famiglia mi fissavano.
< Ma io non ho visto niente! > ribadì Alice.
< Forse i volturi ancora non sono coinvolti ? > disse Carlisle.
< Ma lo saranno! > affermai sicura nella voce.
< puoi tenerli d'occhio per noi Alice? > chiese mio padre a sua sorella.
< Lo farò, ma ragioniamo un attimo... Questo vampiro sconosciuto sembra un vero fenomeno, se fosse lui che non mi fa avere previsioni? >
< Intendi che blocca il tuo potere? > la interrogò Carlisle.
< Si, i volturi saranno pure coinvolti ma sarà lui la più grande minaccia. Jane ,Alec ,Chelsa li possiamo tenere a bada con lo scudo di Bella,ormai lo padroneggia molto bene anche in pieno combattimento e quindi forse il vero problema è proprio lo sconosciuto... > il ragionamento di Alice non faceva una piega.
< Di certo ci dovremo preoccupare di lui,ma sono convinta che i Volturi siano i responsabili e la loro indole malvagia mi spaventa. Nei piccoli scorre sangue,forse non moriranno ma tremo al pensiero che possano fare loro del male. > e un brivido mi percorse realmente e Lele strinse la presa sul mio corpo.
< Non possiamo agire con fretta,un nemico ignoto è più pericoloso di tutti i volturi messi insieme. > spiegò zio Jasper che tra tutti aveva più dimestichezza con le battaglie per il suo travagliato passato.
< Si, temo che dovremo aspettare... Odio dirlo e odierò farlo ma è necessario. > concluse mio padre.
< Ma cosa? aspettare cosa? > sbottò Lele.
< Un segno, ripercorreremo la scia e rivedremo le tracce. > papà si allontanò con dalla mamma e si avvicinò a noi < Lo so figliuoli sarà dura ma tutti vi aiuteremo e sosterremo. > detto ciò ci poggiò le mani sulle spalle e ci abbracciò. Aveva ragione lui sarebbe stata infinitamente dura ma necessario... Aspettate tesori miei e non abbiate paura,vi salverò.Lo giuro.


Angolo scrittrice:
Allora eccomi.....
Ho bisogno del vostro aiuto: un bel nome per un vampiro cattivo.Ne ho pensati alcuni ma vorrei conoscere anche i vostri desideri...ve lo devo,mi seguite sempre e tengo alla vostra opinione.ok? fatemi sapere... Bacini Mapi....

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Capitolo 46
*** sogni... ***


sogni... Renesmee:


Aspettare ,aspettare e aspettare...L'unica cosa che mi distruggeva fare era proprio questa. Volevo agire,dovevo agire altrimenti la mia psiche ne sarebbe uscita sconvolta. La scia non aveva portato a nulla. L'odore dei bambini era ancora presente,ma solo il loro. Nessun vampiro,essere umano o mezzo vampiro come me, aveva lasciato traccia. E senza un punto di partenza i nostri tentativi di salvare i miei figli risultava vana. Cosa voleva questa misteriosa presenza da noi?chi poteva essere? quando avrei potuto abbracciare i miei piccoli? Speravo con tutte le mie forze che non stessero soffrendo e che anche se ancora piccoli si proteggessero a vicenda.Sicuramente Maria,la mia Maria, teneva alto il suo scudo,ed Anthony magari riusciva a deviare qualsiasi cosa che tentasse di fargli del male. Poi un pensiero mi attraversò la mente,e se li avessero separati? Potendo solo augurarmi che non fosse così tentai di scacciare tutti questi orribili supposizioni.
Mi giravo e mi rigiravo nel mio letto con la pena e l'angoscia nel cuore. Erano passati ormai due giorni dal rapimento. Alice non riusciva a vederli chiaramente, percepiva solo dei piccoli flash back per nulla chiarificatori. Da questo deducevamo che sicuramente le decisioni del rapitore ancora non erano state prese e quindi noi dovevamo solo aspettare.Stesa su quel letto ad occhi chiusi, incontrai una mano morbida e familiare. Non mi ero neanche accorta che mentre ero persa in tutte quelle congetture, Lele era entrato nella nostra camera da letto, nella nostra casetta,che senza i bambini sembrava vuota. Lui non palesò la sua presenza credendo che dormissi. Al tocco della sua mano ,aprii gli occhi.Incontrando i suoi addolorati non potei far altro che scoppiare a piangere. Lui subito mi afferrò spostandomi e accogliendomi al suo petto. E senza dire niente mi cullò finoachè le mie lacrime non si fermassero. La mia anima gemella sapeva che in quel momento le parole non sarebbero servite. E la mia anima gemella lo sapeva perchè la mia angoscia era anche la sua.
< Ti ho bagnato tutta la maglietta. >
< Fa niente, Alice me ne comprerà altre due! > mi disse lui per farmi sorridere. E così fu, entrambi fummo colti dal pensiero di mia zia che ci rimproverava per non averla buttata visto che ormai era rovinata, da poi che cosa non lo so.
Ma quando finì la comicità di quel momento tutto sembrò ancora più nero e oscuro di quanto già non lo fosse.Mi strinsi ancora di più a mio marito e lui ricambiò la mia stretta.
< Non ce la faccio più ad aspettare! > esclamò Lele in preda alla rabbia controllata.
< Nemmeno io, ci stavo giusto pensando. O facciamo qualcosa o impazzisco.Ma sembra che non possiamo fare altro >
< Ha chiamato Alice prima.... > lasciò la frase in sospeso.
< E... > dissi in un attimo di ansia.
< Niente, ancora niente,purtroppo. > disse lui. Poi non riuscì ad aggiungere altro, e nemmeno io. Sospirammo insieme.
< Sono stremata. Stanchissima, ma non riesco a chiudere occhio. Ogni volta che lo faccio, i miei pensieri iniziano a vagare. >
< E invece dovresti > mi suggerì.
< Lo so,ma non riesco proprio. >
< Prova ad addormentarti il resto lo faccio io > e così dicendo mi sistemò meglio tra le sue braccia ed iniziò ad accarezzarmi i capelli, come solo lui sapeva fare. In un modo dolce, delicato,pieno d'amore e di tenerezza. Sia perché ormai erano quasi due giorni che non chiudevo occhio,sia perché i continui pianti mi sfiancavano e sia perché non riuscivo alle sue coccole, finalmente scivolai nella braccia di morfeo.

Stavo sognando, ero sicura di essere in un sogno, ma era maledettamente reale ed inoltre sentivo il mio cervello attivo e pronto a rispondere a qualsiasi stimolo. I miei sensi erano attivi. Ed inspirando forte un forte odore di salsedine mi riempì le narici. Il mio udito percepiva uno strano vento, i miei occhi vedevano una porta di legno scuro, spessa abbastanza da non farmi sentire alcun rumore oltre quella.
Avevo paura ad attraversarla, ma il mio istinto mi spingeva oltre quella porta, trascinandomi e attirandomi a se. E così feci, afferrai la maniglia e la abbassai.Entrando il buio mi colse, era molto buio e io non riuscivo a mettere a fuoco niente all'interno di quella stanza. Ma poi l'odore cambiò e divenne familiare, sentivo che mi apparteneva.C'era qualcuno con me in quella stanza ma non avevo più paura il suo odore mi aveva rassicurata.
< Mamma? > mamma?
< Maria? >
< Si mamma sono io! >
< Dove sei tesoro? > dossi in preda all'ansia. < Dové tuo fratello? >
< Sono qui mamma! > erano insieme .
< Dove siete amori miei? > ripetei la mia domanda.
< Siamo qui mamma voltati! > mi girai di scatto. Ed erano veramente li. Tutti e due,mano nella mano, sistemati in una culla.Mi avvicinai subito e li strinsi a me forte, fortissimo tanto che avevo paura di aver fatto loro del male. < Sto sognando. Sto sognando. > me lo ripetevo cercando di restare con i piedi per terra il più allungo possibile sicura che quelle immagini erano frutto della mia immaginazione.
< Si mamma stai sognando,siamo io e Anthony che ti stiamo contattando. > mi spiegò la piccola.
Restai sconvolta < e come fate? >
< Insieme abbiamo un potere. Riusciamo a contattare le persone ma solo se ci sono familiari e se queste hanno le difese mentali abbassate come quando accade nel sonno. >
< Ma avete solo pochi mesi.? >
< Che ci fate qui? chi vi ha portato? > domandavo, ripresami dallo stupore, mentre li riempivo di baci.
< Non sappiamo chi sia, è un vampiro.Noi vediamo solo lui.Ci porta del latte e da mangiare,ma non ci fa mai uscire.Ha detto che vuole vendetta! > disse Anthony.
< Vendetta? > ripetei.
< Si mamma. Mamma devi venire a salvarci. Per favore abbiamo paura. > la mia piccola Maria era terrorizzata.
< Si, tesoro, si. Abbiate pazienza ,io e papà e tutti gli altri troveremo il modo. > li rassicurai.
Mi guardai intorno e osservai i miei bambini. La stanza era piccola e sempre al buio. Mentre mi interrogavo sentivo una forza contraria trascinarmi via. Tentai di oppormi immediatamente.
< Avete detto che non vi fa uscire,quindi non avete visto il paesaggio di qui intorno? > chiesi speranzosa di qualche indizio.
< No, abbiamo solo visto questa stanza. > Mi rispose Anthony.La forza contraria insisteva e i miei sforzi diventarono vani.
< Che succede? > chiesi ad alta voce.
< Ti stai svegliando... > disse Maria quasi piangendo.
< Non piangete tesori miei, siate forti la mamma verrà presto. Vi salveremo,statene certi. > non feci in tempo ad baciare entrambi che venni sbalzata alla realtà.


Riaprii gli occhi e misi a fuoco la stanza.Non potevo aver solo sognato tutto. Lele non era al mio fianco e quindi mi alzai subito precipitandomi dalle scale.
< Lele , Lele? > urlai.
< Amore sono qui ti stavo preparando qualcosa da mangiare. >
< Lele ho sognato i bambini sono insieme e stanno bene. > Lele mi guardò con gli occhi compassionevoli. Non avevo ottenuto la reazione che mi aspettavo.Mi venne vicino < Amore! >
< Non mi sono inventata niente. Insieme hanno un altra dote riescono ad entrare nella mente di qualcuno che gli è familiare solo quando la sua difesa mentale è bassa come nel sonno. > spiegai tutto d' un fiato. A Lele cadde il piatto con il mio pasto a terra rovinosamente. Ma come me anche lui era rimasto sconvolto.Tremendamente sconvolto.
< Cosa? >
< Si, stanno bene ma hanno paura. > ero ancora molto agitata.
< Tesoro , ti prego calmati il tuo cuore sta volando. > mi disse stringendomi in un abbraccio.
< Non capisci hanno paura! > quasi urlai.
< Certo che lo capisco ma non voglio che tu ti senta male....Calmati e raccontami tutto con calma. >
Aveva ragione lui mi devo calmare, altrimenti non potrò aiutare i miei piccoli.
< Allora... Mi sono addormentata, ero sicura di star sognando ma ero stranamente cosciente. Una porta si è parata davanti a me e oltrepassandola sono entrata in una stanza buia ma con un odore familiare. I bambini mi hanno chiamata e voltandomi ho trovato i bambini , mi hanno spiegato la loro dote e mi hanno detto che loro vedono solo un vampiro.Gli hanno sentito dire che vuole vendetta. > conclusi il mio breve racconto e i miei occhi si incatenarono ai suoi.
< Ti hanno detto qualcos'altro? > mi chiese.
< No, mi sono svegliata. > risposi.
< Dobbiamo avvertire gli altri. Subito. > disse infine.
< Andiamo. >
Uscimmo dalla porta ed iniziammo a correre il più veloce possibile e in poco tempo arrivammo a casa del resto della mia famiglia.
< Mamma, Papà. > urlai entrando in casa.Subito loro comparsero e con loro tutti gli altri.
< Tesoro che succede? > mi chiesero quasi tutti in coro.
Raccontai tutto,non tralasciando nulla. Anche loro come me e Lele restarono sconvolti.
< Ma sono prodigiosi! > esclamarono mio nonno e mio padre.
< Si! > dissi orgogliosa.
< Renesmee cerca di ricordare qualche altra cosa! > ci riportò alla realtà mio zio Jasper.
< Cosa intendi zio? >
< Avrai visto qualcosa che ci possa indicare dove si trovano? >
< Già Renesmee qualcosa ....è importante. > aggiunse zia Rose.
< Loro non hanno visto niente,sono in questa stanza buia e non li fa mai uscire. > chiarii.
< Ma tu avrai visto pur qualcosa... > disse zia Alice.
< No > ribadii io.
< Magari non visto,ma sentito o percepito. Come un odore. > un odore? già mia mamma aveva ragione,l'odore prepotente del mare.
< Si bravissima tesoro. > disse mio padre che sicuramente mi aveva letto dentro.
< Cosa? > urlò seccato zio Emmett.
< Si, scusate. Ho appena ricordato che un fortissimo odore di salsedine mi aveva colpito prima di passare quella porta.
< Benissimo, abbiamo un indizio. > esclamò nonna.
< Ma non possiamo cercarli in tutta la costa di tutti i paesi del mondo... >
< Renesmee cara sono passati solo due giorni, e loro ti hanno detto che sono sempre stati li. Non saranno molto lontani. Anche se noi non conosciamo benissimo questa zona possiamo iniziare le ricerche. > tentò di consolarmi mio nonno.
< Sentendo quell'odore come ti sei sentita? >
< Perché me lo chiedi zio Jasper. >
< Perché noi vampiri immagazziniamo bene i ricordi quanto le sensazioni che questi ci provocano. > mi spiegò lui.
Allora feci come disse lui.Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da quell'odore. Ricordavo quella sensazione,lo zio aveva ragione,la ricordavo familiare. Tanto familiare da sentirmi bene ricordando. Poi dei flash back mi tornarono in mente,eravamo io e Lele sdraiati sulla nostra spiaggia la sera che mi ha chiesto di diventare sua moglie. Mi voltai verso Lele.
< La spiagetta!!!! > urlai sicura.




Angolo scrittrice:
Finito....fiuuuuuuu...che fatica....Scusate il ritardo ma ho avuto esame...
Allora? vi piace?
Ragazzi non mi avete dato il nome del vampiro cattivo....Come faccio io?
Commentate in tanti e ditemi cosa ne pensate del capitolo e che nome questo cattivo vampiro dovrebbe avere...ok?
Bacini Mapi.

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Capitolo 47
*** doppia identità... ***


doppia identità... Renesmee:(vi avevo lasciato così: )

Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da quell'odore. Ricordavo quella sensazione,lo zio aveva ragione,la ricordavo familiare. Tanto familiare da sentirmi bene ricordando. Poi dei flash back mi tornarono in mente,eravamo io e Lele sdraiati sulla nostra spiaggia la sera che mi ha chiesto di diventare sua moglie. Mi voltai verso Lele.
< La spiagetta!!!! > urlai sicura.
< Tesoro ne sei sicura? > mi chiese lui.
< Si,sicura >
< Io non ricordo nessuna casa su quella scogliera! >
< Ma tu la guardavi con occhi umani... >
< Ha ragione lei ,Lele, magari da qualche parte nascosta c'è una casa... > mi appoggiò mio padre.
< Bene ,andiamo. > continuai io.
< Aspetta Renesmee... > mi bloccò mio zio Jasper.
< No,no e ancora no. Sono stufa di aspettare,i miei figli sono nelle mani di un vampiro psicopatico,hanno paura,non voglio più aspettare > esplosi.Tutta la rabbia, la paura il terrore provato in quel momento esplose dentro di me,tanto da prendermela anche con i miei familiari,che restarono paralizzati dal mio sfogo. Mia madre subito mi venne vicina e mi abbracciò. Le lacrime iniziarono a rigarmi il volto.Lei mi strinse e come aveva fatto per tutta la mia vita nei momenti brutti mi consolò.
< Bambina mia lo sappiamo che stai soffrendo.Anche noi. Ma Jasper ha ragione,non possiamo presentarci lì senza sapere come agire, o chi affrontare. Rischieremmo di mettere i gemelli ancora più in pericolo. >
Aveva ragione,aveva maledettamente ragione.
< Scusate! > fu tutto quello che riuscii a dire.
< Bene come agiamo allora? > chiese Lele, che nel frattempo aveva preso il posto di mia madre stringendomi a lui.Anche lui era impaziente, ma riusciva a controllarsi e il chè era straordinario considerando che ancora era un neonato.
< Di questo vampiro sappiamo che è capace di far perdere i sensi e che non si può avvertire la sua presenza visto l'assenza del suo odore.... > ragionò ad alta voce mio nonno.
< Alice non ci può aiutare visto che è estremamente indeciso. > continuò mio padre.
< E non sappiamo se il potere di belle o magari di Lele ci possa aiutare. > puntualizzò Emmett.
< Bene intanto direi che potremmo individuare la casa e spiarlo. Il rischio è che ci senta arrivare. > zia Rose aveva avuto una buona idea.
< Dobbiamo rischiare. Altrimenti non riusciremmo a rintracciarlo. Lele puoi provare a desiderare che nessuno ci noti. >
< Si faremo come dici tu papà. Proveremo. Zio Jasper che ne pensi? > mio zio dopo il mio sfogo era rimasto completamente in silenzio.
< è un buon piano. > Mi venne vicino. < Tesoro scusami per prima non ho pensato a come ti potessi sentire,anche se lo percepivo chiaramente. >
< Scusami tu zio,ma sono scattata. > lasciai le braccia di Lele e mi strinsi a lui. Zio jasper era sempre li,sempre pronto ad aiutarmi e consolarmi,a offrirmi la sua spalla per piangere, a ridere ,a divertirci.Non ce l'avrei mai avuta con lui. Il suo passato, il periodo in cui addestrava neonati lo avevano fatto diventare un bravo signore della guerra,ma per quello stesso passato era diventato l'uomo che era adesso e che mi avrebbe aiutato a salvare i miei figli.
< Alice andrà bene? > chiese da dietro la mia nuce ancora stretto nel mio abbraccio.
< Vedo noi che troviamo la casa ma poi la visione si ferma li. >
< Ci può bastare.Per ora! Andiamo. >
Uscimmo tutti e tutti correvamo ad una velocità impressionante. La casa era li,dove zia Alice l'aveva vista. Incastonata come un diamante nella scogliera invisibile agli occhi umani. Piccola, che si affacciava sul mare, che poteva essere raggiunta solo con grandi salti vampireschi.
Dalla casa non proveniva nessun rumore,odore,o parola. Eravamo nascosti nella fitta vegetazione, e comunicavamo tra di noi solo sussurrando.
< i bambini non sono lì dentro! > disse Lele.
< Cosa? >
< Amore senti battere cuori? > Già adesso che ci facevo caso non sentivo respiri e neanche battere cuori.Mio padre si voltò di scatto.

< Mi chiedevo quanto ci avreste messo ad arrivare qui! > una voce alle nostre spalle mi riscuoté.
Ci voltammo,il vampiro biondo era eretto sul ramo di un albero. Come la prima volta non lo avevamo sentito arrivare, forse mio padre aveva percepito i suoi pensieri,ma neanche zia Alice era riuscito a prevederlo.Ma cosa le provocava questi buchi.Non poteva essere così bravo nel decidere tutto solo quando era un atto già compiuto.
< Vi aspettavo. > disse con aria altezzosa.
< Chi sei? > urlai.
< Mia cara,sono il tuo peggior incubo. > a quelle parole tutti ringhiammo. Ma cosa lo rendeva così sicuro di se. Aveva una schiera di dieci vampiri davanti e lui se ne stava li tranquillo con quel sorrisetto stampato in faccia.
< Su questo ti sbagli.Ti posso assicurare che io sarò il tuo peggior incubo. > zio emmett era pronto a scattare. Pronto a farlo diventare cenere.
< Già, dovrei provare paura.Ma io vi guardo e non tremo. Avete bisogno di me per riavere i vostri piccoli. > ci paralizzammo.
< Che vuol dire? > chiese Lele.
< Che se io non resto vivo non saprete mai dove sono i vostri piccoli. >
< Cosa vuoi dai nostri figli? >
< Vendetta. >
< Ma insomma chi sei? >
< Ma certo che sgarbato. Il mio nome è Mark. >

< Ma non sappiamo neanche chi sei come puoi volere vendetta? >
< Mia cara tu non sai chi sono ma io so chi sei tu! >
< Non chiamarla cara! > ringhiò Lele.
< Il maritino è geloso....Ma è normale sei così bella.....e speciale. > lele ringhiò ancora. Mio padre e mia madre si agitavano come Lele.
< Spiegami cosa vuoi... > continuai io.
< Sono venuto per vendicarmi di te.Di quello che avete fatto a mio padre. Di quello che i volturi hanno fatto a mio padre per causa vostra. Di come sono costretto a nascondermi da loro per poter vivere. >
< Tuo padre? > chiesi.
< Si. Non lo conosci ma è per merito suo che ti sei salvata dai volturi quando eri ancora una bambina. >
< Tuo padre? >
< Si mio padre.... > ma di chi parlava? io non avevo fatto del male a nessuno.
< I volturi non hanno avuto pietà! > urlò.
< Non so di cosa tu stai parlando? >
< Ma certo,la deliziosa Renesmee. >
Ma questo che voleva da me e dalla mia famiglia,dai miei figli.Io non avevo mai incontrato suo padre.
< Spiegati... >
< Mio padre era Joham. >
Joham? ancora non mi era chiaro...
< Era anche il padre di Nahuel. Dopo che lui lo ha accusato ai volturi per salvare te,questi lo hanno ucciso. >
Adesso era tutto chiaro. Nahuel mi aveva salvato dimostrando che non sarei stata un pericolo per il mondo dei vampiri,ma aveva anche fatto il nome di suo padre. Un vampiro che si sentiva uno scienziato e che voleva creare una nuova specie. I volturi devono aver messo fine a quella pazzia uccidendolo.
< Mi dispiace per tuo padre,ma io non ho fatto niente.I volturi lo hanno ucciso per i suoi progetti.Lui ha sfidato la loro supremazia.Ha dichiarato di volerli sfidare e loro non ammettano questo genere di interferenze.Io non c'entro niente. >
< E invece si, perché per causa tua loro hanno scoperto quello che lui faceva e lo hanno giustiziato. >
< Lei non è la causa della sua esecuzione. Lui è stato l'artefice del suo destino. > lo interruppe mio padre.
< Non si sfidano i volturi.Nessuno è in grado di poterlo raccontare,non sopravvive. > disse Jasper .
< Ma voi siete vivi! Li avete sfidati e siete vivi di raccontarlo. >
< Noi non avevamo fatto nulla di male. Mia figlia è un miracolo.Il frutto dell'amore tra me e mio marito.Tuo padre lo faceva per le sue manie di grandezza e non perché amava i suoi figli. > mia madre era molto provata.Stringeva i pugni e il suo respiro era affannato.
< Amava me e a me non importava degli altri. > la sua voce era piena di risentimento.
< Tu non sei un ibrido vero? > chiese mio nonno.
< No. >
< E allora perché ? >
< Perché? perché mi ha creato,perché mi ha scelto,perché ho vissuto con lui.Mi ha accudito e insegnato a vivere come vampiro nei miei primi anni da vampiro. Tu non hai fatto niente di diverso da quello che faceva lui.Ti sei fatta mettere incinta e hai partorito degli ibridi.Anche tu devi essere punita. >
< Tu sei pazzo! > gli urlò contro zia Rose.
< I miei figli sono un atto d'amore e non manie di potere. Lo vuoi capire? noi non sfidiamo i volturi.Noi chiediamo di vivere tranquilli. > disse Lele.
< Bene e non o farete. Sono contento che vi rovinerò i piani. >
< Adesso è troppo io lo faccio fuori. > Lele diventava sempre più impaziente.
< ahahahah! Sta calmo! o non rivedrai i tuoi figli. >
< Perché continui a dire questo? > chiesi.
< Come hai fatto a rapirli da solo? > domandò mia nonna.
< Tu sei la più debole,la più materna,la più inesperta e poi chi ti dice che io fossi solo. >
Tutto ad un tratto successero diverse cose. Mia zia Alice ebbe una visione,il vampiro saltò nel ramo più alto e iniziò la sua corsa. Alcuni di noi facemmo per inseguirlo.
< Lasciatelo andare,adesso vedo. >



Angolo scrittrice:
Nuovo capitolo,spero vi piaccia.
Riuscite a capire qualcosa?sono stata chiara nella spiegazione? ditemi di si per favore! Grazie per i vari nomi.Ho scelto questo. Ne sceglierò anche un altro perchè....poi capirete.....
Adesso tutte le verità saranno svelate...un altro pò di pazienza.vi prego non mi abbandonate.
Bacini Mapi.

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Capitolo 48
*** doppia identità 2... ***


doppia identità 2... Allora prima di lasciarvi al capitolo vi spiego un pò di cose:1)Mark è figlio Joham. Se ben ricordate dal quarto libro della saga di twilight, è il vampiro che ha messo incinta una umana che concepì Nahuel, il mezzo vampiro che dimostrò la non pericolosità della loro specie. Ma per figlio intendo come il rapporto tra Edward e Carlisle:creatore. 2) Mark è psicopatico come il suo creatore.Infatti il loro rapporto non è di amore e comprensione come quello tra Ed e Carl,ma di aspirazione al potere e alla supremazia della razza dei mezzi vampiri. In pratica l'ho pensato così: Joham si è creato un compagno ,Mark,al quale ha insegnato i suoi principi e le sue ambizioni.Ma Joham viene ucciso dai Volturi che dopo l'incontro con i cullen(fine 4 libro) scoprono che c'è appunto questo vampiro che sta mettendo in pericolo la loro supremazia.Adesso Mark cerca vendetta su Renesmee per aver fatto scoprire con la sua esistenza il mondo dei mezzi vampiri ai Volturi. E quale migliore vendetta di.....non ve lo dico lo scoprirete in questo capitolo. 3) doppia identità perchè....non vi posso dire neanche questo ma vi giuro che questo capitolo sarà chiarificatore.
Raccomandazioni:leggete bene la fine dello scorso capitolo...



Renesmee:
< Lasciatelo andare,adesso vedo. > disse zia Alice ancora sorretta da zio Jasper.
< Alice? >
< Si Edward, è come hai visto. > continuò lei.
< Per favore spiegate anche a noi. > li pregai.
< Non qui andiamo a casa... >
< Ma zia potremmo inseguirlo... >
< No,andiamo,ho visto tutto.Servirà un piano. >
< Ma ... > rimbeccai io senza risultato però.
< Fidati di me,fidatemi di me. > e come non potevo fidarmi. In silenzio presi la mano di Lele ed iniziammo a correre insieme verso casa.Mano nella mano.Dandoci quella forza che ci permetteva di continuare a correre nonostante la gravità della situazione.I nostri figli erano stati per due giorni a portata di mano e noi non eravamo riusciti a salvarli.Un vampiro psicopatico ci minacciava di vendetta. E dulcis in fundo una sensazione spiacevolissima mi stringeva il cuore non lasciandolo battere liberamente. Arrivati a casa ci sistemammo nel salone e ognuno di noi prese posto di fianco al suo compagno e compagna.I miei genitori erano in piedi alle spalle mie e di Lele che poggiavano una mano sulla spalla di entrambi. Adesso era il momento,il momento della verità.
< Allora? > chiedemmo impazienti io e mio marito.
Mia zia fece un sospiro e iniziò a parlare.
< I bambini saranno nelle mani dei Volturi entro stasera. > decretò. Il mio cuore perse un battito e nove vampiri non poterono far a meno di accorgersene.
< Renesmee,amore stai bene? > bene? non lo so stavo bene? era come se un macigno mi fosse caduto addosso. Sapevo che i Volturi sarebbero stati coinvolti,ma la certezza mi fece sprofondare.
< No, ma ti prego zia vai avanti. >
Mia zia stava per iniziare a parlare ma zio Emmett la interruppe. < Non possiamo impedirlo? Dopotutto hai detto che accadrà entro stasera. >
< Ho visto già questo scenario.Ho già saggiato questo finale, e la risposta è si potremmo ma alcuni di voi poi sparivano dalle mie visioni. >
< E allora? > chiese zio Emmett.
< Chi? > domandò zia Rosalie.
< Voi,Carlisle ed Bella. > rispose in un sussurrò Alice. Alla fine di quel sussurro il silenzio gelò l'aria.Papà e la nonna non poterono far a meno di stringere il nonno e la mamma.
< A me non importa se devo combattere lo farò! > Emmett come sempre dimostrava il suo coraggio.
< No,non sono disposta a perdere nessuno di voi. E neanche a mettere qualcuno di voi in pericolo. > urlai.
< Renesmee sai che sarei pronta anche a morire se servisse. > disse mamma. A quelle parole papà la strinse ancora di più,con urgenza e la guardò negli occhi,sapendo che se mamma avesse rinunciato a vivere l'avrebbe seguita. No.
< Lo so, lo so,già l'avete fatto una volta ed è fuori discussione che accada di nuovo. E me lo dovete giurare. Giurate di non mettere mai in pericolo la vostra vita,per quanto sia disperata la situazione se non volete morta anche me. Giuratelo. >
Tutti giurarono,tutti tranne uno.
< Lele giura! >
< Come faccio a giurarti che non proteggerò te e i nostri figli fino alla morte? > capivo cosa intendeva. Io sarei stata pronta anche a morire per loro.Ma da quella situazione saremmo dovuti uscire tutti integri.
< Allora mettiamola così. I nostri figli resteranno orfani,perchè io per impedirti qualsiasi pazzia sarò disposta a tutto. > ero egoista? si...decisamente.Ma non ne volevo sapere. Lui doveva vivere.Non volevo gesti improvvisi e sprovveduti da parte di nessuno.Tanto meno da lui.
Sconfitto e sospirando disse < Lo giuro >
< Bene,per favore Alice continua. >
< L a seconda opzione è parlare e discutere con i Volturi. >
< Alla fine non abbiamo infranto alcuna regola. > disse Esme.
< Si ma i bambini sono dei veri prodigi. Ricordate? e basta che Aro tocchi uno di noi per scoprire i loro poteri.Dei gioielli per la sua collezione. > papà aveva ragione.
Aro, meschino per quant'era,avrebbe sicuramente architettato qualcosa.
< Zia terza opzione? >
< Combattere contro di loro. >
< Come combattere contro un vampiro no e l'intera guardia dei volturi si? Alice sei sicura? > chiese zia Rose.
< Rose,non è uno il vampiro. >
< Come? ! > urlammo sbalorditi tutti.
< Mark ha un "fratello" ... >
< Come un compagno? I bambini mi hanno detto di aver visto sempre e solo lui. >
< Non ho detto compagno,ho detto "fratello" >
< Mi sta venendo l'emicrania. Alice spiegati. > Lele si massaggiava le tempie.
< Mark ha un fratello gemello anche lui vampiro. Quel vampiro psicopatico che li ha trasformati ci ha visto giusto. Come tutti i gemelli possiedono molti più poteri,poiché la loro forza sta proprio nell'essere sdoppiati in due persone,individualmente sono forti ma insieme lo sono ancora di più.Una doppia identità che converge in una e diventa molto forte. Come i nostri piccoli dopo tutto. Singolarmente uno è uno scudo e l'altro un telecinetico.Insieme abbattono le barriere mentali. E ancora sono piccoli e non sono mai stati messi in condizioni di difendersi.Chissà cosa combinano? > a quella affermazione spuntò un sorriso sul viso di tutti.
< Fammi capire se combattiamo contro i gemelli psicopatici non abbiamo scampo ma contro i volturi forse ce la caviamo? > chiese mio zio Jasper.
< Non ti saprei dare certezze per un' eventuale battaglia contro i volturi ma di sicuro combatteremmo alla pari. >
< Aspettate,se convinciamo i volturi che questi due pazzi vogliono spodestarli sicuramente combatterebbero al nostro fianco. Dopo tutto è proprio quello che vogliono.Questa volta la sua mente non ha avuto segreti per me. >
< Si Edward, lo farebbero. > confermò zia Alice.
< é assurdo,due gemelli ed entrambi vampiri.ecco perchè non riuscivi a vedere.Uno prendeva una decisione e l'altro un altra in modo da confonderti. Bel giochetto. > zio Jasper era arrivato alla conclusione prima di tutti.
< Che furbi! Ma di sicuro ci hanno spiati! >
< Si Emmett. Ho visto e non riuscivamo a sentire l'odore perchè uno dei due ha il potere di nasconderlo. > mio padre aveva letto anche questo.
< Quindi Alice non c'è scampo,questa volta dovremmo combattere? > chiese mio nonno,usare la violenza andava contro ogni suo principio.
< Se i volturi fanno il lavoro per noi e ci restituiscono i piccoli,non credo ce ne sia bisogno.Ma se una delle due eventualità dovesse andare male,combattere sarà inevitabile. > spiegò lei.
< Mi dispiace nonno. >
< Renesmee non è colpa tua se la natura di alcuni vampiri è prettamente malvagia e spinta dall'odio. Fidati di me,non è la prima volta che devo difendere la mia famiglia da attacchi esterni. Potrebbero fare di tutto ma non toccare la mia famiglia. E' l'unica possibilità che mi spinge a combattere. > e mi abbracciò.
Mio nonno come al solito era il più compassionevole di tutti noi.
< Bene allora andiamo ora dai Volturi!? > chiesi ad Alice.
< Si.Mettiamoci prepariamoci per il viaggio,appena saremo pronti partiremo. > mi rispose lei.
Scattammo tutti ai suoi ordini. Presi la mano di Lele e dissi < Noi andiamo a casa,prenderemo qualcosa anche per i bambini. >
< Fate presto! > ci avvertì zia Rose.
Annuimmo ed uscendo dalla porta iniziammo la nostra forza verso la nostra casetta. Entrare in quella casa mi mise angoscia,sembrava vuota senza i piccoli.Lele capì subito il mio stato d'animo e mi strinse la mano.
< Forza tesoro,ora più che mai devi essere forte. > Mi tirò a se e mi strinse così forte da mozzarmi il fiato. Mi lasciai cullare dal suo odore.Ma le lacrime avevano già iniziato a scendere.
< Ti prego non piangere.Mi si stringe il cuore nel vederti piangere.Non lo sopporto. > mi sollevò il mento con un dito e mi diede un dolce bacino sulle labbra.
< Ti amo. > non c'era altro da dire.
< Ti amo anche io.E amo i nostri figli. > mi strinse più forte e poi ci demmo da fare per poter partire subito.

Dopo ore di viaggio eravamo finalmente arrivati.Una donna ci venne incontro. Sarà la loro segretaria... Come mi aveva raccontato mamma.Scacciai quei pensieri,mio nonno si avvicinò e parlò < Sono Carlisle Cullen.Vorremmo parlare con i tuoi superiori. >
< Si asp..... >
< Tranquilla Elena ci penso io.... > Una ragazzina con lo occhi cremisi si avvicinò.Sapevo perfettamente chi fosse.La bellezza , il colore della pelle e degli occhi .
< Signorina Jane. > Elena la salutò e con una piccola riverenza si allontanò.
< Carlisle,che piacere,cosa vi porta qui?Ma vedo che ci siete tutti.... > disse con finta gioia.Fulminò me e mia madre con il suo sguardo Truce.
< Renesmee? è così che ti chiami vero?Non sei più una bambina. >
< No, non lo sono più. > confermai con un tono di voce acido che non mi apparteneva,ma con lei mi veniva naturale,conoscevo il suo "trascorso"con la mia famiglia.
< Ciao Jane... Il piacere è anche nostro. Vorremmo parlare con i tuoi signori. > Mio nonno fu cortese come sempre.
< Bene vi accompagno! >
E con la grazia dei vampiri iniziò a camminare, indicandoci la strada ....



Angolo scrittrice:
Allora "Doppia identità" perchè come avete letto i vampiri cattivi sono gemelli!
Spero di aver chiarito ogni dubbio. Ditemi se vi piace,se ci avete capito qualcosa,se devo continuare.
Recensite vi prego ho bisogno di una dose di fiducia.....Bacini e grazie in anticipo a chi legge, a chi mi aggiunge tra i preferiti e tra le seguite e a chi commenta. Mapi.

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Capitolo 49
*** incubi.... ***


incubo... Renesmee:


Ed eccolo li il mio incubo avverarsi...
Mi trovavo in un castello con finestre ampie e vetrate arricchite di mosaici che filtravano la luce colorata,arazzi pendevano conferendo solennità a quella stanza dove il dorato dei troni presenti brillava .Intorno a me delle sagome scure mi guardavano e mi scrutavano.Adesso davo un volto a quelle sagome. Mi sentivo agitata, preoccupata.Il futuro di me e della mia famiglia dipendeva dai quei vampiri centenari che stavano li a decidere di tutto e di tutti. Jane entrò in quella enorme stanza e si rivolse a tutte e tre quelle sagome.
< Miei signori,abbiamo visite! >
Tutti e tre si tenevano per mano con Aro che occupava la posizione centrale. Il suo modo per sapere cosa i suoi fratelli pensavano. Mi colpì quella strana posizione perchè tutti restavano con gli occhi chiusi.Udite le parole di Jane Aro disse < Riconoscerei questi odori ovunque. > ed aprì improvvisamente gli occhi ,come fecero gli altri due.
Aro,Caius ed Marcus,con quegli occhi, misteriosi, profondi, oscuri, neri. Quasi avevo dimenticato quegli occhi,se non fossero stati presenti nei miei incubi.

La faccia di Aro era imperscrutabile. Come del resto quelle degli altri.
< Carissimi amici! > esclamò con cordiale ,ma sicuramente finto, entusiasmo.
< Aro,Caius ,Marcus,che piacere ritrovarvi! > ricambiò mio nonno.
< Che piacere vedere che ci siete tutti! > continuò < Edward, Bella, che piacere rivedervi. Bella vedo che la tua bellezza è aumentata a dismisura con la dolce tonalità dorata dei tuoi occhi! > papà strinse più forte la mano di mamma. Chissà cosa Aro avesse pensato? Jane soffocò un ringhio.
< Jane non provarci! > disse mamma picchiettandosi la tempia. Le attenzioni di Aro avevano scatenato la sua gelosia. Ma mia madre ormai padrona fino in fondo del suo scudo non la temeva e sicuramente controllava già la situazione fin da quando avevamo messo piede all'interno di quel palazzo.
< Ti ho detto di no! > la riprese la mamma < Neanche con loro funziona il tuo trucchetto. Aro puoi dire alla tua Jane di non sferrare attacchi alla mia famiglia? >
< Jane,cara! > Aro non disse altro ma guardò Jane con uno sguardo tra l'adirato e orgoglioso di lei. Come un papà che guarda sua figlia dopo una marachella.
< Meglio... > la mamma aveva confermato che si era calmata.
< Allora cosa vi porta qui? > chiese di Caius.
< Rivogliamo i nostri figli. > furono le prime parole che pronunciai.
< I tuoi figli? > domandò. Come se non sapesse.
< Giochiamo a carte scoperte ok? So che i miei figli sono qui. > continuai.
Lui rise. Papà che era accanto a me mi trattenne per una spalla. < Di sicuro hai il carattere di tua mamma. Impulsiva. Come del resto la bellezza. Anche se assomigli molto a tuo padre. Tranne che per gli occhi. Quelli sono di tua madre,della tua speciale mamma umana. >
< Vedremo se mi sbaglio... > aggiunsi.
< Ma chi è il giovane vampiro che è al tuo fianco? > voleva perdere tempo.
< Lui è mio marito Emanuele. >
< Piacere. > disse lele.
< Credo di parlare a nome di tutta la mia famiglia a dir piacere nostro. > Lui si perse nel guardarlo.
< Aro? > richiamai la sua attenzione.
< Dimmi cara Renesmee. >
< Lascia che ti mostri tutto e così sicuramente sarà tutto più chiaro. > mi mossi verso di lui e ovviamente Lele non lasciò la mia mano,come mio padre non lasciò la mia spalla.
La guardie del corpo di Aro si mise in posizione di attacco,pronta a sbalzarci in aria, iniziandosi ad agitare.E quelli che mi ricordavo fossero Felix e demitri si strinsero più a Caius e Marcus.
< Calmati Renata, so cosa vuole fare. Il suo splendido dono. >
Lasciò che ci avvicinassimo,alzai una mano e gliela posai sul volto. La sua pelle era fredda. Ero abituata a quel contatto ma con lui era diverso,la sua pelle era glaciale come il suo spirito. Lui sussultò,il mio tocco era incandescente. Io ero calda,il mio cuore batteva,anche se avevo il dono dell'immortalità.
Lasciai che le immagini fluissero dalla mia mente alla sua mentre fissavo quegli occhi rosso rubino.Il mio amore con Lele umano,i nostri baci,le nostre carezze,la proposta di matrimonio, l'incidente ,la trasformazione, la nascita dei nostri figli e infine gli ultimi avvenimenti. Abbandonai il contatto ma lui mi riprese la mano
< Aspetta...Lascia che io veda tutto. > aggiunse.E così sicuramente fu.Anche le cose che magari la mia mente aveva tentato di nascondere,adesso gli erano chiare.Come ad esempio i doni che avevano sia i miei figli che Lele.Mi lasciò la mano e permise che io e la mia compagnia tornassimo dalla famiglia.Ci risistemammo ai nostri posti.
< Carlisle,non mi avevi detto che la tua famiglia possiede tali talenti... > continuò Aro.
< A cosa ti riferisci fratello? > chiese Caius.
< Lele ha il particolare dono di far piegare le persone al suo volere,e i bambini sono semplicemente sorprendenti.La piccola è uno scudo come la nonna > disse sorridendo a mia madre < Il piccolo è telecinetico. > concluse. Ovviamente non mi era sfuggito il modo in cui aveva chiamato mio marito, con il suo soprannome,al contrario di come lo avevo presentato io,il modo con cui lo chiamano i suoi cari.
< Hai ragione Aro,i miei figli sono talentosi. > se lo ingraziò mio nonno.
< Si talentosi. >
< Non è così Aro! > mio padre sicuramente aveva risposto a una domanda muta.
< A no? non siete qui per sfidarci? >
< No, rivogliamo solo i bambini,in nome di quelle regole che voi declamate e fate rispettare.E poi hai visto i pensieri di mia figlia. > continuò mio padre.Lui restò pensieroso.
< Aro, il fatto che sia una vampira non è la prova.... > puntualizzò mia madre.
< Si Isabella,è vero ma il vostro clan è forte e il dubbio è legittimo. > che bluff. Sapeva proprio recitare bene. La preoccupazione...come se non fosse realmente addolorato.Come se non fosse semplicemente un modo per dimezzare i Cullen.
< Il nostro non è un clan,ma una famiglia. Noi siamo insieme per amore e non potere. Vogliamo solo i bambini e ce ne andremo lasciando i nostri rapporti di amicizia intatti. > affermò deciso mio nonno.
< Lo vedo > disse Marcus che parlò per la prima volta.Aro sembrò infastidito da questa affermazione.
< Rivoglio solo i miei figli e se vi sentirete minacciati dalla nostra presenza ce ne andremo, lasceremo l' Italia. Ma per favore ridatemi i miei figli. > aggiunsi quasi in lacrime.
Poi due vocine arrivarono alle mie orecchie.
< Mamma! > notai i miei piccoli corrermi incontro,mentre scappavano da due vampiri a me sconosciuti. Ma non durò molto. Alec e Jane bloccarono la corsa dei miei figli e io immediatamente scattai in posizione di attacco come il resto della mia famiglia.Sentii un gridolino e capii all'istante che Jane stava usando il suo potere si Anthony,ma Maria o mia mamma alzarono lo scudo su di lui.Il fuoco mi invase le vene. Feci un balzo verso di loro affiancata da Lele, mamma e papà.
< Lasciate i miei figli! > ringhiai.
< Che piacere sentire la vocina di Anthony. > disse ridente Jane. Felix e Demitri si avvicinarono al nostro gruppetto.Come fecero
Zio Emmett e zio Jasper prontamente.
< Lasciateli. > continuai.
< Che cos'è una minaccia? > rimbeccò lei.
< No, un avvertimento. Ma ti consiglio di seguirlo. > Fece un piccolo ghigno che si spense subito convertendosi in ringhio.
I suoi occhi si chiusero a fessura. Poi più cose successero contemporaneamente. Anthony sfuggì dalla presa di Jane saltando nelle mie braccia, e sbalzò con il suo potere Maria nelle braccia di Lele. Sia io che mio marito posizionammo i bambini sulle nostre spalle,per poter avere le braccia libere. Jane si acquattò pronta ad attaccarmi e io raccolsi l'invito. Il resto della mia famiglia si preparò per aiutarmi < Fermi,lei è mia! Mi dispiace per te ma non ti dovevi azzardare a toccare i miei figli. Mamma prendi Anthony ed allontanatevi. >
< Renesmee? > mi chiamò mio padre.
< Fate come dico... > sentii solo il peso di Anthony scomparire dalle mie spalle poiché neanche mi voltai a guardarlo per non perdere di vista Jane. Tutti i miei parenti si allontanarono come fecero i volturi. Nessuno intervenne per fermare questo scontro.Mi scrutava come io scrutavo lei, il mio nemico.
Giravamo in tondo senza lasciare varchi.

< Con noi i tuoi trucchetti non funzionano e sarei curiosa di sapere se sei così brava. > le avevo lanciato una sfida ma la rabbia mi accecava.
< Ma come la piccola Renesmee combatte? > mi chiese ironica.
< Jane tu non sai cosa si è capace di fare per i figli. E' un amore che non conoscerai mai. > ringhiai. Mi saltò addosso tentando di mordermi il collo,ma mi scansai prontamente e il suo colpo andò a vuoto. Purtroppo per lei ero cresciuta con lo zio Emmett e zio Jasper, avevo imparato da loro le tecniche di lotta.Ci riprovò ma non riuscì di nuovo. Scansandola le afferrai un braccio e glielo portai dietro la schiena immobilizzandola, e dandole un morso sulla spalla. Il suo grido di dolore riempì la stanza.Le avrei potuto benissimo azzannare la gola,ma non lo feci,non volevo ucciderla,non era da me,e con quella semplice mossa la mia rabbia si stava affievolendo. Nessuno dei volturi si aspettava questo risultato. Alec si stava preparando ad attaccarmi e io mi feci scudo con il corpo di sua sorella.
< Fermi! > Aro parlò per la prima volta. < Prendete i bambini e andatevene. Avete la mia parole che nessuno della mia guardia vi fermerà.Andate in pace. >
Rilassai i miei muscoli e lanciai Jane nelle braccia di suo fratello,con quella sadica non mi riusciva di essere gentile. Aro non aveva intenzione di perdere membri della sua guardia, o forse no ,per la prima volta aveva abbassato la guardia. Per la prima volta aveva rischiato la vittoria.
Tirai un sospiro di sollievo presi mio figlio dalle braccia di mia madre e uscimmo tutti da quella maledetta stanza,con mezzo problema risolto. In giro ancora c'erano quei due gemelli che volevano vendetta.Forse avevano sperato che i Volturi ci avessero sterminato.Adesso toccava a loro.


Angolo scrittrice:
Spero con tutte le mie forze che vi piaccia. Finalmente Jane ha avuto una bella lezione. A da quando ho letto New moon che avrei voluto che qualcuno le desse una testata per stenderla.Ecco ci ho pensato io,una testata no,ma un bel morso si.
Commentate in tanti...Sono curiosa...Cosa avreste fatto voi a Jane?
Bacini Mapi.

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Capitolo 50
*** di nuovo insieme...ma... ***


di nuovo insieme..ma.. Renesmee:



Uscire da quel enorme castello vivi sembrava un sogno. Appena fuori tirammo tutti un sospiro di sollievo, ci allontanammo velocemente a piedi e non appena fuori Volterra iniziammo a correre per le campagne toscane,fortunatamente era una giornata nuvolosa e il sole non rappresentava un problema per il resto della mia famiglia,Anthony nascondeva la testolina nell'incavo del mio collo nascondendosi tra i miei capelli.Mi stringeva e il suo alito caldo mi accarezzava la pelle con cui era a contatto. Ci fermammo nei pressi del bosco dove avevamo lasciato le macchine. Appena arrestammo la corsa Maria si lanciò dalle braccia del padre alle mie assumendo la stessa posizione del fratello nell'altra mia spalla.
< Mamma, mamma! > entrambi iniziarono a singhiozzare. I miei bambini,erano sani e salvi tra le mie braccia. Stringerli non mi sembrava vero. Tutti ci osservavano con uno sguardo carico d'amore. Lele ci si avvicinò e ci strinse tutti e tre nella sua presa. In quel momento così perfetto non potei far a meno di piangere pure io. Non volevo piangere per non spaventare i bambini ma era più forte di me. Tutta la paura provata in quei terribili giorni, tutta l'angoscia che mi aveva schiacciata finalmente mi scivolava via con quel pianto liberatorio.
< Shh , buoni tesori miei,calmatevi ora siete al sicuro > Lele cercava di calmare i bambini e di sicuro anche me. Dopo qualche minuto di sfogo io finalmente ero più calma ma i bambini ancora no.
< Forza cuccioli papà a ragione calmiamoci. > dissi poco convinta. Anthony si sporse verso suo padre e lui lo prese in braccio, e si strinsero anche loro,mentre Maria restava attaccata a me.
< C'è qualcun ' altro che vi vuole salutare.... > continuai.Mio padre mi si era parato davanti con la chiara intenzione di strigere la piccola. < Maria prima che nonno Edward impazzisca nell'attesa vai ad abbracciarlo. > Maria sollevò il visino da sotto i miei capelli, con gli occhietti ancora rossi dal pianto,mi guardò e poi si voltò verso suo nonno.
< Nonno Edward! > quasi urlò. La stritolò e la piccola fu vittima di uno di quegli abbracci che quand'ero piccola mio padre mi riservava.
< Piccola mia!!! > disse mio padre commosso. La stessa scena si ripetè con Anthony e mamma. E poi con il resto della mia famiglia.
< Adesso è il mio turno! > zio Emmett aveva preso in braccio tutti e due i piccoli dalle braccia di Rose e li lanciò in aria come solo lui faceva e i bambini iniziarono a ridere.Una sola persona ancora non si era avvicinata. Allora mi avvicinai ai miei figli e pianissimo al loro orecchio in modo che solo loro potessero sentire sussurrai
< Andate ad abbracciare nonna Esme! > quegli scriccioli non se lo fecero ripetere due volte.
< Nonna Esme ! > questa volta gridarono. Scesero dalle braccia di mio zio Jasper e correndo le saltarono addosso. Mia nonna inizialmente restò spiazzata ma poi reagì subito all'abbraccio.
< Perdonatemi piccoli miei se non sono stata in grado di proteggervi! >
< Ma cosa dici nonna quel brutto ti ha fatta svenire io ho visto! > gli disse Maria.
< Non vedo l'ora di essere grande come voi così lo sistemo io > Nel dire quelle parole nel tenero faccino di Antony comparve una fossetta per lo sforzo.Tutti scoppiammo a ridere.
< Credi di saperlo fare tesoro? > gli chiesi.Inizialmente mi guardò poi fece una faccia interrogativa.
< Papà poi mi insegni? > tutti ridemmo di nuovo.
< campione sicuramente la mamma è più brava di me in questo momento. > dicendo quelle parole mi strinse da dietro e mi baciò la guancia.
< Già Renesmee, ci hai fatto morire di paura... > mia madre era ancora scossa < se tuo padre non mi avesse trattenuto... >
< No mamma era un conto in sospeso con lei,non doveva neanche provare ad usare il suo patere sui miei figli e soprattutto se non fossi stata io a reagire Aro non avrebbe permesso lo scontro. Giusto papà? >
< Si Renesmee è così. Era convinto che tu perdessi. Se poi uno di noi fosse intervenuto avrebbe avuto l'opportunità di farci attaccare con la scusa di tradimento.Ma tu,piccola mia, sei stata abile e Aro ha temuto per i suoi e ha preferito rinunciare. >
< Ma come può essere che si sia arreso? > chiese Jasper.
< Il suo desiderio di dimezzarci era forte ma afferrandole il polso e vedendo tutto quello che non gli aveva mostrato.I poteri dei bambini,lo scudo di Bella ormai forte,ha temuto di soccombere. > spiegò mio padre.
< Bimbi,mi dite come siete scappati da quei due vampiri? > domandò zio Jasper.
< Si zio, ho usato il potere mamma... > mi disse il piccolo Anthony quasi scusandosi.
< Mamma non ti arrabbiare. Anthony gli ha tirato tutti i mobili addosso e siamo scappati.Mi stavano prendendo perchè sono caduta mentre correvo,ma poi Anthony mi ha fatto volare e siamo entrati dove eravate voi.Poi quelli con cui stavate parlando ci ha fermati. > Maria giustificò il fratello.
< Come potrei arrabbiarmi? Io e papà ti abbiamo insegnato che il potere va usato nelle giuste situazioni.Quella era giusta amori miei. >
< Non sei arrabbiata mamma? > mi disse Anthony.
< No,per niente. >risposi.
< E tu papà? > chiese Maria.
< No, neanche io. Siete stati bravissimi. > Lele aprì le braccia e quelle due piccole pesti saltarono addosso a me visto che il padre abbracciava me.
< E bravi i miei nipotini. Sicuramente avranno paura di voi in futuro. > Zio Emmett gli strizzò l'occhio e loro risero contenti.
< Dovremo andarcene... Non voglio che la mia famiglia sia così vicino a Loro e soprattutto non voglio che pensino che li vogliamo spodestare. > affermò mio nonno Carlisle.
< è quello che faremo ma ci sono ancora due vampire da fermare.Poi andremo ovunque volete. > disse Lele.
< Lele non so come si evolverà questa storia. Quei due stanno ancora usando il trucchetto delle decisioni.Cambiano idea di continuo. Non si aspettavano che sopravvivessimo ai Volturi. >
< Alice non permetterò che restino vivi. > chiarì mio marito.Lei lo guardò come se cercasse una visione per poterci rassicurare.Una visione che sicuramente non sarebbe arrivata.
< Zia Alice,Lele ha ragione non possiamo vivere con questa spada di Damocle sulla testa.Quei due sono pazzi e non voglio che possano architettare altri guai.Voglio che i miei figli vivano tranquilli,e lo voglio anche per voi,se adesso cercassero tra i miei cari un altro bersaglio? No,non lo permetterò. > tutti annuirono.Sapevano che avevo ragione.
< D'accordo, torniamo a casa e sistemiamo una volta per tutte questa situazione. > Mio padre ci incitò a salire in macchina. Io, Lele, i piccoli e mamma salimmo sulla mercedes. Zia Alice e zio Jasper nella 911 gialla.Nonno e nonna nella Bmw insieme a zio Emmett e zia Rose. Prima di salire mi rivolsi agli altri.
< Andiamo a casa nostra?vorrei che i piccoli dormissero sereni nei lori lettini. > tutti annuirono.
Il viaggio non durò molto,ma i miei bambini si addormentarono inevitabilmente. Vederli riposare li al sicuro nelle mie braccia era una gioia immensa.Appena arrivati a casa aprirono gli occhi.
< Avete fame? > chiesi.
< Si mamma. > risposero insieme.
< Bene.Mamma puoi preparare i loro biberon mentre io e Lele gli facciamo un bagnetto? >
< Certo. Tranquilla ci penseremo io e papà alla pappa. Vero nonno Edward? >
< Ma certo nonna Bella. > sentire tutta quella felicità intorno era bellissimo.Finalmente respiravamo un pò di serenità.
< Andiamo sopra piccoli quel che ci vuole è un bel bagnetto. >
Preparai la vasca del bagno. Lasciai scivolare il loro bagnoschiuma alla vaniglia e immersi i bambini con l'aiuto di Lele. Maria fu la prima ad uscire dalla vasca, di solito facevano sempre storie.Il momento del bagnetto era puro divertimento per loro ed uscire dall'acqua era un trauma,sicuramente erano molto stanchi perchè questa volta tutto avvenne con una tranquillità surreale.
< Ecco qui,la prima è sistemata. > le avevo messo il suo pigiamino rosa con dei cuoricini disegnati. Era un amore,un regalo della zia Alice ovviamente.
Poi fu il turno di Anthony che anche lui si fece rivestire senza storie. Il suo pigiamino era blu con disegnate tante stelline e tante piccole lune. Anche questo regalo della zia Alice. Presi in braccio Anthony e Maria andò in braccio al padre. Scendemmo dalle scale e notai che il resto della famiglia era arrivata e che era comodamente seduta in soggiorno.
< I biberon sono pronti! > disse mio padre.
< Dammi Maria a me ci penso io. > continuò lui.
< Ad Anthony lo dò io > zia Rose si sporse verso il piccolo che si strinse subito a lei. < Voi rilassatevi e discutete tranquilli. > zia Rose aveva ragione anche se ero una mezza vampira la fatica di quei giorni adesso mi stava schiacciando. Mi lasciai cadere sul divano e Lele si sedette accanto a me abbracciandomi.
< Allora dei due vampiri sappiamo solo che uno ha un potere che ti stordisce e l'altro neutralizza gli odori, o per lo meno i loro odori. I piccoli ci hanno detto che avevano fatto svenire Esme,sicuramente Maria aveva alzato lo scudo solo sul fratello. > iniziò zio Jasper.
< Pensi che con lo scudo si neutralizza questo potere? > chiese mia mamma.
< Credo di si. La mente di Anthony è sempre coperta dallo scudo di Maria lei lo fa naturalmente è come se proteggesse la sua. Sicuramente non proteggeva Esme perchè non si aspettava una minaccia. > spiegò ancora.
< Si lo penso anche io. Se hanno solo questi poteri ora che non hanno come ricattarci sarà facile disfarci di loro. > disse Lele.
< Il problema sta proprio lì e se non avessero solo quei poteri?Se come i vostri figli,hanno un potere che possono sfruttare solo insieme? > le domande retoriche di zia Alice mi lasciarono perplessa. E' vero che era un rischio,ma dovevo rischiare.
< Zia dovrò rischiare. >dissi.
< Dovrai? che pensi che ti faremo fare da sola? > mi interruppe zio Jasper.
< Lo so che mi starete vicini e che mi aiuterete,ma ..... >
< Niente ma Renesmee sai come ci muoviamo in queste situazioni. La famiglia è sempre unita a maggior ragione in momenti critici. > nonno Carlisle fu categorico. Ripiombammo nel silenzio in attesa che qualcuno di noi avesse un idea su come sconfiggere questi gemelli malefici.


Angolo scrittrice:
Allora eccomi qua....spero che vi piaccia anche se è un capitolo di passaggio. Siamo ormai alle battute finali. Mi dispiacerà un sacco scrivere il capitolo finale a questa ff. Ma non ci facciamo prendere dallo sconforto.... Ancora per qualche capitolo vi romperò. Commentate e fatemi sapere cosa ne pensate come al solito. Bacini Mapi.
Ovviamente infinitamente grazie.

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Capitolo 51
*** piani... ***


non so 2 Renesmee:



La mia intera esistenza e quella dei miei cari era in pericolo per due vampiri gemelli che per una stupida vendetta. Seduta sul divano con tutti i miei familiari intorno e stretta a Lele eravamo ancora in silenzio.
< Basta dobbiamo agire... dobbiamo affrontarli. E' inutile riflettere ancora iniziamo la caccia. > disse zio Emmett lasciando intravedere la sua forza e la sua praticità.
< Emmett non è così semplice! > esclamò mia zia Rosalie.
< Lo so,ma aspettare un loro attacco è inutile. Gli daremmo l'opportunità di organizzarsi. > replicò lui.
< Questo è anche vero,ma non conosciamo la forza del nostro nemico. > aggiunse zio Jasper.
< e non la possiamo prevedere visto che Alice è cieca. > mio padre aveva ragione come lo zio Emmett.
< Ma è troppo pericoloso... > la voce di nonna Esmee era molto preoccupata.
Era pericoloso ma lasciare tutto nelle mani di quei due era ancora più pericoloso.
< Dobbiamo agire... > alle mie parole tutti si voltarono verso di me con uno sguardo angosciato. Erano le prime parole che pronunciavo dopo un lungo silenzio.
< Renesmee... >
< Mamma lo so che è pericoloso ma aspettare che la mente di quei due escogitino qualcosa.Giocano con le visioni di zia Alice,riescono ad evitare che noi ci accorgiamo della loro presenza e i loro pensieri sono l'unico modo d'individuarli. Se saremo di nuovo vittime dei loro piani sarà peggio. > continuai.
< L'effetto sorpresa è forse l'unico modo di vincere e ...sopravvivere. > zia Alice pronunciò l'ultima parola quasi sussurrandola.
< Allora li affronteremo! > dichiarò nonno Carlisle.
< Alice che prospettive ci sono? > chiese mio padre.
Lei poggiò la schiena sul divano mettendosi comoda e si abbandonò alla visione. I suoi occhi dorati divennero vitrei e zio Jasper le poggiò un braccio sulle spalle iniziandola ad interrogare.
< Cosa vedi? >
< Li attaccheremo alla spiaggia. > rispose.
< Saremo tutti? >
< Vedo tutti. Stiamo discutendo ma non vedo altro. > zia Alice tornò presente.
< Alice hai capito se hanno qualche potere supplementare insieme? > chiese mamma.
< No! > secco e deciso.
< Alice però si tenevano per mano.... > sicuramente papà leggendo i suoi pensieri aveva colto quel particolare.
< Si, forse quello è il loro modo di scatenare il loro potere.... > aggiunse nonno.
< Bene ,basterà evitare che si prendano per mano! > esclamò zio Emmett.
Sentii dei rumori da sopra, alzai gli occhi al soffitto e guardai mio padre.
< Si stanno svegliando. > confermò lui.Neanche finì di pronunciare quelle parole che due faccine ci guardavano dalla ringhiera delle scale.
< Piccolini vi siete svegliati.... > mi alzai e mi diressi verso di loro. Iniziai a salire le scale e i bambini mi vennero incontro aggrappandosi al mio collo.
Mi sedetti sul divano e quei due cuccioli si sistemarono tra le mie braccia e quelle del padre,ancora un pò assonnati.
< Avete fame? > chiese Lele.
< No.... > risposero insieme.
Io e Lele ci guardammo in faccia,ero sicura che anche lui aveva la stessa immagine di terrore,dovevamo raccontare ai bambini cosa sarebbe accaduto.
< Anthony ,Maria dobbiamo parlare. > i bambini si girarono verso di me,anche se a parlare era stato suo padre.
< Mamma non vi vogliamo lasciare... > Accarezzai la guancia di mia figlia con una naturale tenerezza.
< Non è il momento di lasciarci. Quello che vi vogliamo dire è che dobbiamo fermare quei due vampiri,che forse ci dovrete lasciare > nel momento che dissi quelle ultime parole alzai lo sguardo verso i miei genitori e poi lo lasciai scivolare verso Lele che annuì silenziosamente.I vampiri attorno a noi restarono immobili.
< Non ci chiedere di abbandonarti! > disse mia mamma.
< Quei psicopatici vogliono me e non loro. Tenterò tutto per poterli fermare,farò anche l'impossibile ma voi mi dovete giurare una cosa... >
< Cosa ? > chiesero all'unisono.
< Voi tutti siete le uniche persone al quale affiderei la mia stessa vita,ma voglio che siate voi a pensare ai nostri figli se accadesse qualcosa. Mi avete amata in tutti i modi possibili ed impossibili, e adesso vi affido la vita dei miei bambini,so che li crescereste come avete fatto con me sommergendoli con il vostro amore. > Non distolsi mai lo sguardo dai loro occhi e strinsi forte la mia bambina in braccio a me più forte.
< Amore non mi puoi chiedere di scegliere tra te e i tuoi figli...Non puoi chiederci di dividere il nostro cuore. > mia madre ormai quasi singhiozzava.
< Renesmee ha ragione,con voi saranno al sicuro e se voi non gli vorreste così bene non riuscirei a sopportare il distacco da loro, se mai ci fosse. >
< Non ci sarà nessuna separazione. > disse mio padre.
< Vi chiedo di proteggerli come avete fatto con me fino ad ora. > continuai calma.
< Come continueremo a fare... > mia madre non mollava.
< No, me lo dovete giurare.... > affermai decisa.Mi alzai dal divano e mi posi davanti ai miei genitori ancora stringendo Maria tra le braccia.
Mio padre mi guardò negli occhi e dopo una lunga riflessione < Ve lo giuriamo. > Pronunciò il suo giuramento sulla testolina di mia figlia che ci guardava con i suoi occhioni. Mi voltai verso mia mamma e mi confermò quanto detto da mio padre. La piccola si sporse verso mio padre e lui la prese in braccio facendo combaciare le sue labbra con la fronte della piccola.Abbracciai mia madre e mi andai a risedere accanto a mio marito.
< Come agiamo? > chiese zia Rosaline.
< Mi chiedo se sia giusto seguire la visione di Alice o provare altre strade. > ipotizzò zio Jasper.
< Andremo tutti ma direi che sicuramente dobbiamo sfruttare le nostre doti. >
< Cosa intendi Alice? >
< Andiamo vedrete cosa intendo. >
< Alice sei sicura? > chiese mia madre.
< Si ,fidatevi. >
< Ci fidiamo,cambio i bambini e andiamo. > mi alzai in piedi e tesi le braccia verso Maria.
< Dobbiamo portarli con noi? > chiese Lele.
< Si , non voglio lasciarli. > dissi decisa.
< Ok . > non so perchè o cosa aveva visto nei miei occhi ma non replicò più fortunatamente perchè ero sul punto di scoppiare a piangere.
Lele mi seguì su per le scale portando Anthony con lui. Inconsapevolmente o forse no, vestii i piccoli con un abbigliamento resistente a qualche giorni di viaggio.
Io e Lele non parlammo per tutto il tempo.Poi però < Mamma ,papà abbiamo paura.... > Maria proferì la sua affermazione usando il plurale,perchè sapeva che quelli fossero i sentimenti del fratello.
< State tranquilli,ci siamo io e papà e poi gli zii e i nonni.Nessuno vi farà del male. > affermai baciandole la guancia.
< Ma non per noi,non vogliamo che vi facciano del male. > il mio piccolo ometto aveva paura per noi.
< No Anthony non vi dovete preoccupare per noi. Vi proteggeremo e poi pensi che qualcuno possa farla alla zia Alice? > Lele tentò di far ridere i piccoli.
< No, è vero. > risero tutti e due.
< State tranquilli. > dissi io. Anche se fino in fondo non credevo in quello che avevo detto.
Presi in braccio Maria,Lele prese in braccio Anthony e scendemmo giù dal resto della famiglia che ci attendeva ansiosi.
< Siete pronti? > ci chiese nonno Carlisle.
< Si > forse pronti non lo saremmo mai stati ma era giunto il momento di concludere questa storia e donare alla mia famiglia la serenità che meritava,se avessi fallito ero sicura che ci sarebbero stati i miei genitori a prendersene cura.
Corremmo dentro il bosco fino a raggiungere la spiaggia. Era strano come quel luogo continuava a essere presente nella mia esistenza. In tutti i momenti importanti era stata presente. Ricordo nitidamente quando Lele mi portò qui per la prima volta, dichiarandomi il suo amore. In quel preciso istante la mia vita rifiorì.Non potevo far a meno di chiedermi se magari adesso quella spiaggia sarebbe stata scenario della mia fine. Mio padre si voltò verso di me e quasi ringhiò. Aveva sentito i miei pensieri. Gli regalai il mio sorriso più convincente e continuammo la nostra folle corsa.


Angolo scrittrice:
Giuro che ci siamo quasi.....Spero che anche questo capitolo vi piaccia, e come sempre spero che commentiate....
Scusate l'immenso ritardo,non è da me.Ma ho avuto un esame e adesso sono raffreddata persa. Non me la sentivo proprio di accendere il pc...Grazie a tutti i miei lettori che mi supportano e sopportano.Bacini Mapi.

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Capitolo 52
*** battaglia... ***


battaglia.... Renesmee:

Il mio destino camminava verso di me,verso di noi,verso tutta la mia famiglia.Tutti noi osservavamo quei due vampiri avanzare lentamente,molto lentamente,strisciando come due serpenti. Erano due creature bellissime, la loro altezza li rendeva ancora più spaventosi, biondi con i lineamenti del volto perfetti la pelle pallida e due occhi color rubino, sicuramente avevano da poco spento qualche vita.E poi erano due gocce d'acqua, identici e perfettamente indistinguibili. Ci squadravano e studiavano,le nostre posizioni, i nostri punti deboli, e soprattutto mi guardavano. Ero io quella da abbattere,la mezza vampira che li aveva lasciato senza una guida.
Una guida altrettanto pazza quanto loro,fissata con la superiorità e il potere.Sarebbe stato difficile fargli cambiare idea e altrettanto difficile evitare la lotta.
Il mare era lo specchio del mio umore,le onde si infrangevano sulla battigia e sulla scogliera producendo un rumore fragoroso. Dalla posizione che avevamo scelto per affrontare quei vampiri riuscivo a vedere quello spettacolo,mi sarei persa nell'osservarlo se la mia attenzione non gravitasse altrove. Alle nostre spalle la vegetazione era rigogliosa e ci proteggeva le spalle lasciando una via di fuga,non per me,io avrei affrontato il pericolo,ma i miei figli no,loro dovevano avere una scappatoia.
< Ci rivediamo! > ghignò il vampiro di nome Mark.
< Si! > risposi e Maria strinse la presa sul mio collo.
< Sarà l'ultima. > continuò e osservò suo fratello per scambiarsi uno sguardo d'intesa.
< Già > promisi io. Sarebbe stata l'ultima volta che mi avrebbero vista perché sarebbero morti,o sarei anche morta io ma loro non sarebbero sopravvissuti.
I due vampiri si fermarono difronte a noi irti nella loro superbia.
< Ciao Renesmee ,noi non ci conosciamo,io sono Rupert. > disse con finto piacere.
< Hai intenzione di fare del male a me e alla mia famiglia? > chiesi.
< Si,io ti odio. >
< E allora non mi interessa il tuo nome,non fingere con me. Basta con i sotterfugi ,inganni trucchi. Ne ho abbastanza. Siate onesti una volta nella vostra vita. > ero realmente esasperata.
Inizialmente restarono in silenzio, si scambiarono uno sguardo fugace.
< Bene. Si,hai ragione,non ho piacere nel conoscerti,ma di sicuro ce lo avrò nell'ucciderti. > rise sadico.
< Apprezzo. > dissi sarcastica. < Anche se ancora non capisco perché... non ho ucciso io il vostro creatore, ma i volturi. >
< E invece sei tu...il problema sei tu....Non avrebbero scoperto niente se non fosse stato per te. > rispose Mark.
< E allora perché avete preso i miei figli? >
< Ma come ancora non ci sei arrivata. Volevamo farti provare lo stesso dolore che tu hai fatto provare a noi. I volturi dovevano ucciderli ,ma purtroppo sono codardi,vecchi vampiri che vantano fama,avevano l'occasione di decimarvi e non l' hanno sfruttata.Uccidendo i tuoi preziosi figli avrebbero fatto molto peggio che porre fine alla vostra esistenza.Vi avrebbero uccisi dentro.Non avreste avuto la forza di continuare a vivere. >
Avevano fatto un piano perfetto.
< Peccato non aver considerato la tua forza. E' stato un piccolo neo nel nostro progetto.Ma tranquilla rimedieremo di persona. >aggiunse Mark dopo la lunga spiegazione di suo fratello.
< I volturi volevano uccidere anche me...l'intervento della mia famiglia e dei loro amici mentre ero poco più di una bambina mi ha salvato. > spiegai.
< Nostro padre non aveva nessuno! > ringhiò Rupert.
< Aveva voi..o no? > il loro occhi si gelarono.Lanciai una occhiata a mio padre anche se sapevo benissimo cosa stessero pensando...
< Adesso capisco > continuai calma < Voi siete fuggiti. Non lo avete aiutato. >
< E sarebbero i volturi i codardi.... > zio Emmett non pota far a meno di fare una battutina. Ma sicuramente dava voce a tutti i nostri pensieri.
< Zitti... voi non potete sapere cosa sono capace di fare quei vampiri. > urlò Rupert.
< Ma certo che lo sappiamo, tutti qui siamo al corrente di come realmente siano. > rispose mia madre. E i suoi ricordi ne erano la prova. Lei stessa,persino da umana aveva saggiato la loro crudeltà.
< La verità e che siete dei codardi e siete gelosi di quello che noi Cullen siamo. Noi si che possiamo definirci una famiglia. Non come voi che avete abbandonato vostro padre proprio nel momento del bisogno. > dissi disgustata.
< E cosa potevamo fare,morire con lui? >continuò Mark.
< Esattamente. Loro morirebbero per me e io per ognuno di loro. Forse sarà proprio questo il mio destino. > ero convinta che fosse una delle più profonde verità.
< Bene adesso vedremo. > Rupert si avvicinò a Mark con l'intento di prenderlo per mano. Quello che dovevamo evitare. Dei ringhi iniziarono a farsi strada nel petto dei miei famigliari.
< Lele ordinagli di non farlo! > sussurrai.
< Ci sto provando ma la sono molto tenaci. > mi rispose.
Zio Jasper iniziò a muoversi.
< Aspetta. > lo fermò mio padre.
< Cosa? > gli chiese mamma.
< Non è un potere offensivo. E' lo stesso di Lele. Si sono traditi ci hanno pensato per un piccolissimo istante. >
< Non possiamo rischiare che ci provino. Se lo scudo di Bella non funzionasse? >
< Si hai ragione. Provochiamoli. > disse mio padre.
< Come? > chiesi.
Ma mio padre non mi rispose e iniziò. < Rupert, subito il vostro super potere. Non vuoi un corpo a corpo con me? o sei ...come dire...codardo? > mia mamma sbiancò in viso,più pallida del solito. E io ero sicura di essere il suo riflesso." Papà no" pensai. Ma lui diede un bacio alla mamma < Resta fuori dai combattimento e reggi al massimo lo scudo su me e gli altri. > lo sguardo intenso che si scambiarono ci costrinse a distogliere lo sguardo da loro,poi papà si avvicinò a me e mi baciò la fronte,si sistemò davanti a me dandomi le spalle e continuò. < Io lo so che sei stato tu il primo a scappare,io so che sei stato nascosto per giorni prima di uscire da quel buco per poter ricominciare a correre senza una meta.L'importante era correre.Lontano da lì.... > pronunciò le ultime due parole più lentamente.Sicuramente erano i pensieri del vampiro. La risposta di Rupert fu immediata. Un ringhio gli nacque nel petto e subito scattò verso mio padre.
< No,stupido vieni qui. > urlò Mark. Ma era troppo tardi mio padre e suo fratello avevano già cominciato a lottare. L'eleganza di mio padre era incredibile. Mark era molto più feroce,non mandava un colpo a fondo,mio padre ne anticipava sempre le mosse veloce e letale.
Mark fece per aiutare il fratello ma subito Lele,lasciandomi Anthony tra le braccia, e zio Emmett lo bloccarono.
< E no. Non vuoi combattere un pò? > zio Emmett era capace d scherzare anche in momenti come quelli. E anche loro iniziarono la loro danza. Zio Jasper e Carlisle si avvicinarono a papà ma non intervenivano,anche se la loro attenzione era per quel combattimento.Velocemente mi guardai intorno,alle mie spalle vi era una roccia sporgente, feci un balzo e appoggiai i bambini su quella roccia.
< No, mamma! > Maria non voleva scendere dalla mia schiena.
< Si, Maria lasciami,potrebbero avere bisogno di aiuto. >
< No,Mamma ho paura. > continuava lei.
< Tranquilla amore lasciami. Ti giuro che non correte rischi. > poi mi rivolsi a Anthony che era molto più controllato della sorellina ma anche lui spaventato. < Fai volare qualsiasi cosa si avvicini a voi. Pietre, rami, i due vampiri...mi hai capito tesoro lo farai per mamma e papà? >
< Posso usare il mio potere? >
< Si ,amore puoi usarlo proteggi te stesso e tua sorella sempre. > diedi un lungo bacio ai miei bambini.Non sapevo se quello fosse stato l'ultimo ma adesso dirgli addio era la cosa giusta da fare.
Rispiccai un salto e poi dissi < Mamma Nonna,state con i bambini per favore. >
< Renesmee... >
< Mamma per favore,tu non puoi combattere,usa lo scudo da lì e nonna solo tu puoi evitare che si spaventò a morte. Proteggeteli. >
< Si. > dissero insieme e scomparvero vicino la roccia.
Mi avvicinai a mio padre e in un attimo iniziai a combattere con lui.
< Ma bene la signorina si è decisa a combattere... > Rupert si era accorto di tutti i miei spostamenti.
< Si > lo guardai truce < e signora prego. > e mi scagliai contro di lui.
< Renesmee no... > urlò mio padre.
Ma ormai era tardi,continuavo a muovermi ed a sottrarmi ai suoi colpi. Era molto veloce, ma io ero anche allenata,anche zia Alice era molto veloce.
I miei denti cercavano sempre di addentargli il suo collo, ma appena lo riuscivo a puntare subito mi sfuggiva. Allora una lampadina mi si accese nel cervello ripensai a uno dei miei allenamenti con zio Jasper:
Era pomeriggio nella fredda forks, eravamo nel giardino della villa bianca che per tanti anni era stata la mia seconda casa. Il sole mai spuntato,poichè coperto dalle nuvole, stava tramontando.
< Renesmee per i vampiri che sembrano fragili perchè minuti la miglior difesa è l'attacco. Tu sei piccola tesoro,attacca con intelligenza, non puntare sulla forza ma sulla velocità e scaltrezza. >
< E come zio? >
< Guarda come faccio io! >

Le sue mosse tornarono a galla,quindi, balzi in aria e poi mi abbassai di colpo,gli afferrai le gambe e lo strattonai ,lui preso alla sprovvista cadde a terra. Con un ringhio gli morsi il collo quel tanto che bastava per renderlo inoffensivo, a finirlo ci avrebbero pensato gli altri adesso volevo solo correre verso Lele e sapere cosa stesse succedendo a lui. Lo lasciai a terra mi rialzai e commisi l'errore più grande che un combattente potesse fare:diedi le spalle a quel vampiro,al mio avversario.
Lui ne approfittò subito,mi saltò al collo e affondò i suoi canini nella mia carne,mi aveva morso, e io non sentivo più niente solo dolore.
< RENESMEE... > qualcuno urlò.
Nei pochi istanti di lucidità, visti zia Alice mio padre e mio nonno chini su di me.C'erano anche altre sagome ma io non riuscivo a distinguerle. Ma che facevano,non potevano pensare a me, i vampiri , i bambini, l'altro combattimento. No,c'erano così tante cose a cui pensare e loro erano su di me?
< Adesso mentre sono distratti! > poi non udii più nulla e l'incoscienza e il buio presero il sopravvento. Stavo morendo? addio Lele amore mio.Addio bambini miei. Addio mamma papà,grazie di avermi voluta. Addio famiglia grazie di avermi amata.



Angolo scrittrice:
Allora lo so non uccidetemi per favore. Altrimenti non saprete come finisce.
Vi giuro che merito di sopravvivere....lo scoprirete.Spero che commentiate...Sono a 89 recensioni, il mio sogno,oltre al fatto che la mia storia vi piaccia fino alla fine,sarebbe arrivare a 100 recensioni.....Mi accontenterete?Spero di si....
Bacini Mapi.

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Capitolo 53
*** la fine di tutto... ***


battaglia 2 ... Emanuele:


Il mio avversario mi guardava,scrutava, analizzava le mie mosse e i miei movimenti. La mia Renesmee stava anche lei combattendo contro il suo avversario e non potevo far a meno di seguire quello scontro quanto più mi era possibile.
Sembrava che danzasse leggiadra nel cielo, e ogni volta che schivava i colpi del suo nemico il mio cuore avrebbe potuto perdere un battito.Ma se non volevo perdere il mio incontro avrei dovuto concentrarmi. Anche io schivavo i colpi, eravamo alla pari, io affondavo qualche colpo e ne incassavo qualche altro. Emmett seguiva questo combattimento pronto ad intervenire.I suoi pugni erano ben piazzati. Totalmente concentrato un urlo mi obbligò a voltarmi.
< RENESMEE... > Alice aveva la faccia sconvolta chissà cosa aveva previsto.Ma purtroppo la sua visione anticipava la sua realtà di poco. Renesmee aveva voltato le spalle a Rupert e lui non si lasciò scappare l'occasione di saltagli alla gola e morderla. Alice si precipitò su di lei e anche Carlisle.
< Amore mio. > lasciai il braccio di Mark e corsi verso di lei. Vederla a terra ferita e sanguinante mi uccideva,mi straziava. L'amore della mia vita ,la madre dei miei figli era ferita e io non riuscivo a muovermi ero pietrificato. Dopo alcuni secondi mi chinai su di lei e la strinsi forte a me cercando di infonderle tutta la forza possibile. Sussurrò qualcosa e poi chiuse gli occhi. In quell'istante mi sentii morire di nuovo.
< Renesmee amore mio, no...amore mio ti prego resisti...resisti.... > il mio cuore non era solo straziato ma anche ormai vuoto e perso.
< Mamma mamma.... > in un attimo i bambini furono su di lei, sfuggiti a Rose e a Bella che gli correvano dietro.Si fermarono un attimo a contemplare il corpo della madre e poggiarono le loro manine sul suo viso e iniziarono a piangere. Vedere i nostri figli così affranti,loro piccoli ed indifesi mi fece provare ancora più dolore.
< Carlisle ti prego fai qualcosa! > gli urlai in preda all'angoscia.
Lui si chinò su noi quattro e disse < Lele pensa ai bambini, io penso a lei. > Non me lo feci ripetere due volte.
< Bambini > li chiamai < Amori venite qui lasciate la mamma così il nonno potrà curarla. > cercai di attirarli a me e quando finalmente si decisero poggiarono le loro testoline stringendomi forte. < Papà , la mamma sta male...Guarirà? > disse Maria.
Sapevo che mi avrebbero posto questa domanda. Una domanda al quale non avevo risposta. Una domanda che non avrei mai voluto pormi.Guarirà? non lo so.
< Tesori miei non lo so. Ma vedrete il nonno si prenderà cura di lei. > meglio essere sinceri. I due Vampiri ci guardavano soddisfatti del loro intento.
Ero sconvolto. Ma dovevo reagire,dovevo farmi forza,per mia moglie e per i miei bambini,che non la smettevano di singhiozzare. Intorno a noi potevo percepire anche il dolore del resto della mia famiglia. Edward e Carlisle erano chini su Renesmee. Bella era stretta nell'abbraccio materno di Esme,con gli occhi persi chissà dove,così come Rose stretta ad Emmett e Alice stretta a Jasper.
< é solo svenuta > decretò Carlisle.
La mia Renesmee,il mio grande amore,il mio amore eterno.Sapevo cosa il resto della mia famiglia provava. Dolore,dolore puro. Il dolore che ti logora e ti dilania,il dolore che non ti fa respirare,che non ti fa vivere...Il dolore di aver poter perdere una persona amata. Bastava anche solo la probabilità di perderla a farti cadere nel baratro.Un baratro da dove nessuno ti fa risorgere, un baratro che è sempre più nero e sempre più profondo.
< Si papà,la mamma guarirà. > Anthony aveva sollevato il suo faccino dalla mia spalla e aveva pronunciato quelle parole. I suoi immensi occhioni non ammettevano repliche. Erano sinceri ,erano veri,erano speranzosi. E fu quello che mi fece reagire. La speranza nei suoi occhi e nelle sue parole. Lui aveva speranza, aveva fiducia in sua madre. E io anche.
Dovevo avere speranza. Dovevo avere fiducia in lei. A lei dovevo l'intera mia esistenza,l'esistenza dei miei figli. Il nostro piccolo miracolo,i nostri gioielli.Come un salvagente mi aveva salvato quando ero in fin di vita e mi aveva salvato con il suo incommensurabile amore.
< Però la ferita non è pulita,bisogna portarla a casa e medicarla. > Edward mi risvegliò dai miei pensieri.
Adesso il sorriso nelle facce di Rupert e Mark erano scomparsi.
< Adesso pagherete tutte le lacrime dei miei figli. > gli urlai contro.< Carlisle, Edward portate a casa Renesmee e i bambini io mi occuperò di questi due. > Non avrei lasciato che si avvicinassero ancora alla mia famiglia,le loro esistenze si sarebbero spezzate presto.
< Esme, Bella prendete i bambini! > Subito Esme prese Anthony e Bella prese Maria.
< Papà... papà... >
< Maria andate con le nonne,vi porteranno a casa con mamma. >
Mi voltai verso Edward e con tutta l'intensità che potevo dare ai miei pensieri cerai di trasmetterli a Edward.
" Ricordi la promessa? "
< si > rispose lui.
" ti prego,se mi dovesse succedere qualcosa, proteggili a costo di ogni cosa al mondo. "
< Lo faremo! > tutti ascoltarono il nostro scambio in silenzio.
< Non sei solo Lele, ci siamo noi con te. > Rosalie mi si avvicinò e mi posò una mano sulla spalla.
< Facciamo fuori sti sbruffoni per favore, ho una partita alla play da finire. > disse Emmett per spezzare la tensione.
I due vampiri erano vicini e in piedi di fronte a me. Eretti con il loro orgoglio.
< Fermateli. > urlò Edward con in braccio Renesmee ancora svenuta.
Subito sia io che Emmett scattammo verso di loro,ma purtroppo non facemmo in tempo. Le loro mani si erano unite suggellando un silenzioso patto. Immediatamente ci immobilizzammo. Al mio corpo fu ordinato di immobilizzarsi e così fece.
Non riuscivo a muovermi ne a parlare. I giochi erano conclusi. Avevano vinto nessuno ci avrebbe salvato,nessuno ci avrebbe liberato dall'influsso del loro potere.
< E adesso siete inoffensivi. Siete dei leoni in gabbia. > disse Rupert.
< Potremmo farvi uccidere tra voi. Combattere tra voi. Morire tutti per mano vostra. La vostra sacra famiglia. > aggiunse Mark.E potevano davvero perchè il mio corpo non rispondeva ai miei comandi.Nonostante avessimo lo stesso potere e sapendo come funzionasse non riuscivo ad avere un atto di volontà tale da sopraffarli e liberarmi così da quella trappola. Ma quelle catene celate sembravano che non si potessero spezzare. Non si potessero distruggere.
Stavamo per morire,ma non avevo paura.I miei unici timori erano per i miei cari. I miei bambini ,la mia Renesmee la mia famiglia,non potevo permetterlo,ma non sapevo cosa fare non sapevo come avrei potuto rimediare e salvare le loro esistenze.
< Adesso avete paura vero? > ci prese in giro Rupert.
Sempre mano nella mano si avvicinarono cautamente a me.Ma non ero io o noi ad aver paura. Erano loro.Ne sentivo l'odore ,sentivo che anche se ci sapevano sconfitti e ormai inoffensivi loro avevano paura. Paura di morire. Loro non erano pronti a sacrificarsi per nessuno,neanche per uno di loro. Non potevano capire cosa significasse la parola amore.Quel sentimento e il suo potere erano a loro sconosciuti.
Mark mi diede un pugno nello stomaco con una ferocia ed un odio sconfinato. Non potendo muovermi non riuscii a piegarmi in due per il dolore di quel pugno.
< Adesso non sei più tanto spavaldo,tanto temerario. > continuò. Ma si sbagliava,io aspettavo solo un loro passo falso,una sola distrazione e avrebbero rimpianto tutto.
Si spostarono da me e si diressero verso Esme che teneva in braccio Anthony.
< Adesso vedrai soffrire i tuoi figli e non potrai far niente per salvarli. Ti uccideremo per ultimo. > disse quel sadico di Mark.
No,no questo non potevo sopportarlo,non potevano far questo.Uccidetemi,bruciatemi.Vidi Esme stringere più forte Anthony. Istintivamente chiusi gli occhi per sottrarmi a quella vista. Il dolore provato fino a quel momento sembrava triplicarsi.
Poi successero più cose contemporaneamente.
< Ora ! > urlò Bella. Vidi Maria chiudere gli occhi e far nascere nel suo visino una fossetta sulla fronte,piccola fossetta che spuntava sempre quando cercava di concentrarsi. Lo stesso fece Bella. Sentivo che il mio corpo lentamente stava riprendendo il controllo. Sentivo i miei muscoli flettersi pronto per scattare. I loro scudi uniti divennero potentissimi.Successivamente Mark venne sbalzato in aria lontano da Rupert interrompendo il contatto delle mani e annullando definitivamente il loro potere. Divisi valevano meno di niente .
< Coprite gli occhi ai bambini ! > urlai. Non lasciai passare neanche un attimo.Mi avventai con rabbia verso Mark.
< Adesso pagherai tutto! Tutto il male che ci avete fatto e tutto quello che avete fatto alle vostre vittime. > lo afferrai per il collo e iniziai a stringere come per soffocarlo. Sapevo che non era possibile,che uno dei vantaggi di essere vampiri era quello di poter resistere senza respirare per questo feci spazio tra le mie dita e affondai i canoni nella sua pelle. Lui inevitabilmente urlò e le sue grida furono musica per le mie orecchie.Non ero mai stato così feroce e letale.Mai.Neanche con le miei prede,neanche quando ero preso dalla frenesia del loro sangue .
< Adesso rimpiangerete di aver solo pensato di far del male ai miei figli > Mi sentivo furente, lasciai il mio nemico e con l'aiuto di Jasper lo smembrammo. Non ero io,o almeno ero il vampiro, ero un essere dannato in quel momento.La mia umanità era sopravvissuta alla trasformazione e avevo fatto di tutto per trattenerla ma adesso era diverso ,ero un mostro.Ma era necessario per poter far a pezzi il mostro che avevo tra le mani. Sperai con tutto il cuore che i bambini non stessero guardando.
Alice e Rose avevano già preparato le pire. Presi tutti i pezzi e li gettai nel fuoco e lo stesso fecero Edward ed Emmett con l'altro corpo. Un forte odore di incenso mi colpì violentemente. Ma non storsi il naso,volevo sentire quell'odore,l'odore della vittoria.La certezza che la mia famiglia era calma,che avremmo più dovuto guardarci le spalle. Adesso dovevo solo pensare a Renesmee e ai bambini.Quanto avevano dovuto sopportare quelle fragili spallucce.
Dopo che il fuoco si spense,mi voltai verso gli altri ,mi avvicinai al corpo di Renesmee la presi in braccio e la strinsi forte a me.
< Andiamo a casa. > decretai sfinito. Può un vampiro essere stanco?si adesso ne possedevo le prove.Posai un dolce bacio sulle guance dei miei figli,a loro dovevamo la vita e iniziai a correre sicuro che la mia famiglia mi avrebbe seguito e aiutato.Sempre.




Angolo scrittrice:
Allora lo so.Vi prego non uccidetemi. Abbassate le armi....Mi sono fatta attendere .Ma volevo che fosse il più completo ed esauriente possibile.
Manca solo il gran finale. Non vi farò aspettare molto sto già scrivendo....Ok...al solito che ne pensate?
Vi prego lasciate un commento,perchè visto che è l'ultimo capitolo (infatti manca solo l'epilogo) vorrei raccogliere i frutti del mio lavoro...Vi è piaciuta la mia ff?
Grazie ...Bacini Mapi.

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Capitolo 54
*** EPILOGO.... ***


epilogo Renesmee:


Me ne stavo seduta alla mia toilette e mi osservavo allo specchio.I miei pensieri vagavano senza sosta...
< Mamma tutto bene? > La mia dolce Maria mi osservava dall'uscio della porta.
< Da quanto sei lì? > le chiesi.
< Non ti eri accorta della mia presenza? Da poco comunque. >
< Non tesoro,non mi ero accorta. Stavo pensando. >
< E a cosa mamma? >
< A quanto vi amo e a quanto siete cresciuti. Tu e tuo fratello. >
< Mamma perché questa malinconia? >
< Perché tremo difronte alla possibilità che mi potreste lasciare. > Lei abbandonò la sua posizione e mi raggiunse inginocchiandosi davanti a me abbracciandomi la vita.
< No mamma che vai a pensare... Ne io ne Anthony ne avremmo mai il coraggio. > che tenera.
< Lo farete ma è giusto così e non mi lamento. >
< Mamma ma... >
< Basta piccola mia forza vestiamoci altrimenti tua zia Alice ci fa fuori. >
Mi strinse ancora un pò e poi mi lasciò andare.
< Ti serviva qualcosa? > le domandai.
< Si veramente.Ti volevo chiedere di abbottonarmi gli ultimi bottoni del vestito. >
< Certo. > e mi apprestai a fare quello che mi aveva chiesto.
< Mamma come sto? sinceramente,oggi è un giorno importante e voglio essere bellissima. > mi faceva sempre la stessa domanda e io le davo sempre la stessa risposta.
< Sei stupenda tesoro. La tua bellezza è eterea,anche con uno straccio addosso staresti benissimo. >
< Mamma avevo detto sinceramente.... > si lagnò lei.
< Lo sai che lo sono. Guardati. > la trascinai difronte la specchiera e la feci osservare. La sua bocca si aprì in un dolce sorriso.Le stavo alle spalle e lei si voltò prontamente e mi abbracciò.
< Grazie mamma. >
< Prego tesoro. >

Dallo specchi vidi l'immagine di Lele riflessa.
< Ecco le mie donne... >
< Papà!!! > disse Maria.
< Siete bellissime. >
< Non dovresti essere qui. Ci devi aspettare giù all'altare. > ma io sapevo che non avrebbe resistito.
< E come potevo,stavo impazzendo! Volevo vedere! > rispose il mio amore.
< Allora due minuti soli. > permise nostra figlia.
< Dai ... > si lamentò.
< Ringraziami. Se fosse per la zia Alice neanche questi. > ci guardammo seri e scoppiammo a ridere in sincronia.
ci chiese la nostra curiosona.
< Io si... > risposi.Mi si avvicinò e mi strinse coinvolgendo anche la piccola.
< Mamma non devi non cambierà nulla staremo sempre insieme. >
< Io no... > ribatté lui. Ma dei passi ci fecero voltare.
< Ehi riunione di famiglia senza di me? > eccolo li l'altro mio miracolo.
< Papà che fai qui?La zia Rose mi ha mandato a cercarti. A quanto pare stai desiderando che non ti trovi altrimenti le sue visioni ti avrebbero già scovato. >
< Lele! > urlai.
< Dai amore credevi che me lo avrebbe permesso? > e le nostre risate non si fermarono più.
< Mamma sei bellissimi! >
< Grazie Anthony. >
< E anche tu sorellina. >
< Grazie fratellino. > L'unione di quei due era indissolubile. Ancora dormivano nella stessa stanza. Io e Lele avevamo proposto di creare una stanza per entrambi ma loro imperterriti avevano declinato l'offerta. Come quando erano piccoli, molte volte li trovavo a dormire nello stesso letto abbracciati. Ed era vero,se uno stava male l'altro piangeva. Non mi sarei mai aspettata un unione così viscerale,erano gemelli ma credevo che crescendo si separassero,ma non del tutto ma almeno da non condividere la stessa stanza. E invece no,uniti più di quando erano nel mio pancione se possibile.E sia io che mio marito non potevamo essere più felici di questo amore. Fraterno,ma sempre amore.
Mentre mi perdevo in questi pensieri Anthony abbracciò Maria e noi abbracciammo loro.
Ma..... Un tornado di nome Alice fece capolinea nella mia stanza.
< Eccovi! > urlò < Lo sapevo che eri qui.Non credi che bloccandomi le visioni non avresti confermato i miei sospetti? Fila Lele, al tuo posto > mio marito si paralizzò un attimo.
< Senza dubbio ma almeno ti ho rallentato. Su Alice dai! > tutti ridemmo tranne zia Alice che sicuramente stava per esplodere.
< NO, categorico .Ho detto FILA.... Lo sai che lo sposo non può vedere la sposa fino al momento fatidico. > non potè disubbidire.Scappò subito.
< E tu vestiti che manchi solo tu adesso. > neanche io potei disubbidire.
Afferrai il mio abito da sposa e lo lasciai scivolare sul bustino stando attenta che non mi rovinasse l'acconciatura che zia Rose aveva creato.La soffice seta mi si modellò addosso.
< Ecco,sono pronta. > Maria ultimò gli ultimi dettagli e poi disse < Dai possiamo andare. >
Le presi la mano libera dal bouquet e uscimmo dalla stanza.


Il mare era sempre stato bellissimo in quel meraviglioso posto. La nostra spiaggetta non era mutata in nulla. Erano passati vent'anni ma ancora era tutto intatto dall'ultimo giorno che l'ho veduta.Da quel triste giorno che quei due avevano minato la nostra felicità. Uniti avevamo superato tutto e ancora uniti eravamo lì. Io e Lele avremmo scambiato le nostre promesse di matrimonio ancora una volta lì. Anche perchè per un solo spiacevole episodio non avrei permesso che la nostra spiaggetta si ricordasse male.Quel posto era stato il teatro delle nostre emozioni e della nostra felicità e sarebbe continuato a esserlo. Per sempre.
Maria si sistemò davanti a me. Appena iniziarono le note della marcia nuziale suonata dalla zia Rose al pianoforte mi diede un rapido bacio sulla guancia e si avviò per fare il suo ingresso.Era bellissima,anche il suo abito era in seta celeste, sembrava un angelo caduto dal cielo.In mano reggeva il suo bouquet di rose bianche e camminava con passo elegante verso l'altare dove c'erano mio padre e mia madre che erano i miei testimoni di nozze,Lele , e Nonno Carlisle e nonna Esme che erano i suoi testimoni. Al mio fianco comparve Anthony.
< Sei pronta mamma? >
< Si tesoro,andiamo. > anche lui era bellissimo con un vestito blu di velluto che metteva in risalto la sua corporatura.
Mi accompagnò all'altare e sotto lo sguardo dei nostri familiari posò la mia mano su quella di Lele.
< Trattala bene papà! > scherzò Anthony. Lele stranamente non rispose.Era concentrato sul mio volto come del resto lo ero io.I suoi occhi dorati come il miele erano fissi nei miei color cioccolato.
< Scambiatevi le vostre promesse. > disse il pastore.
<
Comincio io. Renesmee . Sei la mia anima gemella. Prima di te nulla aveva un senso. Poi sei entrata nella mia vita,me l'hai salvata.Mi hai donato te stessa, mi hai regalato due figli stupendi. Voglio essere di nuovo tuo ,per questo ti ho chiesto di nuovo di sposarmi. La tua felicità è la mia gioia. Ti amo anima mia. >
< Lele ,amore mio.Sei la mia vita, lo sei sempre stato e lo sarai sempre. Mi hai donato tutto te stesso e io te ne sarò grata per l'eternità.Voglio essere di nuovo tua. Ti amo tesoro e non smetterò mai di farlo. > le nostre mani erano strette e intrecciate.
< Adesso vi dichiaro marito e moglie.Di nuovo. Puoi baciare la sposa. > Lele mi prese la vita e mi strinse a se fortissimo. Mi diede un lungo e tenerissimo e passionale bacio. Avevo la felicità alle stelle.
< Congratulazioni ! > Maria e Anthony ci saltarono addosso e ci abbracciarono forti.
Tutto era perfetto.Tutto era come doveva essere. Mi sembrava ieri quando vidi il mio amore in quella mensa universitaria. Fu un colpo di fulmine,non avrei creduto a nessuno se mi avessero predetto il futuro.
La mia vita era serena e piena di gioia e lo starebbe stata per il resto dell'eternità. Io e la mia anima gemella.
FINE


Angolo scrittrice:
Io piango....
Siamo arrivati alla fine.Spero di non avervi deluso all'ultimo capitolo. Dite la verità pensavate che a sposarsi era Maria?
Forse quella sarà un'altra storia.Ho pensato che la ff è incentrata su Renesmee ed Emanuele e così doveva concludersi.Con una riconferma del loro unico ed autentico amore. Che sfida tutto e tutti.
Ringraziamenti:

Grazie ai lettori che mi hanno aggiunta come autrice preferita:
1 - feddy3
2 - ichigo15
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Grazie alle persone che hanno commentato.Grazie per avermi,sopportata ,supportata e spronata e aiutata a fare sempre meglio.
E in fine grazie ai lettori silenziosi che so che ci sono visto che ogni capitolo è stato cliccato almeno 200 volte.
Grazie vi adoro....Tutti...
Spero mi facciate un ultimo commentino...giuro che poi non vi rompo più co sti commenti....e come sempre Bacini Mapi.



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