Opposti

di anegone
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La nascita di un Mondo ***
Capitolo 2: *** Morte e Oscurità ***
Capitolo 3: *** L'Enigma ***



Capitolo 1
*** La nascita di un Mondo ***


OPPOSTI
Una triade di raccontini senza molte pretese, solo quella di far riflettere.
RACCONTO PRIMO

<La prima sensazione provata dalla creatura primordiale fu quella di esistere.
Prima ancora che si accorgesse dell’esistenza di un mondo in cui lui era l’unica forma vivente, già aveva dentro di sé il sentore di avere una parte importante nella vita. Quale vita? Non aveva importanza.
Era lei, la creatura, la più forte.
Un essere antichissimo, vecchio come il mondo… era naturale fosse l’essere più importante esistito su quel mondo. Era lei la più forte.
Molto lentamente la creatura iniziò a sviluppare i cinque sensi; si accorse così di stare sdraiata sopra a qualcosa. Difficile dire se fosse un solido, un liquido, un fluido, o chissà cos’altro.
Era … qualcosa.
Impossibile da definire.
Era lei la più forte.
Dopo aver fatto le prime constatazioni sul luogo dove si trovava, la creatura aprì gli occhi. Si era aspettata di vedere stelle. Non c’era niente in cielo (se quello era il cielo), eccetto una tenue luminosità azzurrina. La creatura strizzò gli occhi. Non distingueva nient’altro.
Era lei la più forte.
Ad un tratto, all’improvviso, il cielo si accese di milioni e milioni di stelle, che crepitavano come fuochi d’artificio in una buia notte. Potenze divine? Mostri terribili? La creatura non se ne spaventava, assolutamente.
Era lei la più forte.
Le luci accese dalle miriadi di stelle illuminarono la landa dove stava sdraiata la creatura. Ecco dov’era, dunque. In quel mondo non c’era altro che erba. Erba verde e frusciante, che si muoveva spinta da un vento inesistente. Il primo lampo di vita di un nuovo mondo. Potenza della vita, potenza enorme … la creatura, però non era affatto intimorita.
Era lei la più forte.
Il terreno si increspò, le roccie si appuntirono, crebbero le montagne, salirono dritte fino al cielo, le cime coperte da sfavillanti ghiacciai, le pinete scure scure e le foreste di quercie alle pendici. Più giù, nelle valli crescevano velocemente miriadi di alberi grossi e massicci. La creatura non si sentiva sovrastare.
Era lei la più forte.
Le depressioni si colmarono d’acqua, mentre sulla superficie crescevano ninfee enormi, nel liquido primordiale una creatura fece un balzo.
La vita!
La vita era nata!
Molte altre zone del mondo brulicavano di strani esseri, che cominciavano a zampettare di qua e di là. La creatura si rese finalmente conto di chi era, mentre un bianchissimo sole sorgeva dietro di lei.
Lei era… Mew!
Il più potente fra tutti i Pokèmon!
Era lei la più forte.
Ma il mondo non era stato creato da lei, no…
?

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Capitolo 2
*** Morte e Oscurità ***


RACCONTO SECONDO (slegato dagli altri due)

 

Alzò lo sguardo e si rese conto di essere disteso su di un pavimento, vicino a tanti cadaveri insanguinati.

Era forse lui la causa di tutto questo?

No, non era lui. Non poteva essere lui. Impossibile. Il ragazzo cercò di eliminare ogni filo di consapevolezza dalla sua mente.

Ma quello davanti a lui – lo riconosceva – era il cadavere del suo stesso padre.

Del suo padre. Del suo stesso padre.

Perché era morto?

Chi aveva potuto permettere cio?

Il ragazzo lo sapeva.

Era stato lui.

Lui. Voleva solo sperimentare la sua libertà, ecco tutto. Suo padre era così severo e noioso – come aveva potuto pensare ciò per davvero? non gli avrebbe mai permesso di diventare allenatore di Pokèmon. Come si può distruggere così il sogno di un bambino? Appena cresciuto abbastanza, il ragazzo scappò di casa e cercò di inseguire il suo sogno. Come fare per diventare un esperto allenatore di Pokèmon? si chiedeva.

Si era unito al Team Rocket. Non aveva altra scelta. Era davvero così? No. Il ragazzo mentiva a sé stesso.

Era salito di rango rapidamente ed era diventato un’autorità assoluta, competendo perfino con Giovanni.

Un giorno gli venne affidata come missione quella di reperire un antichissimo e preziosissimo reperto archeologico. Appena il ragazzo lesse la missione gli venne un colpo al cuore: il proprietario del reperto era suo padre! Se la ricordava quella pietra che tenevano sempre su un cassetto. Doveva partire per la spedizione?

Lo fece.

Suo padre si spaventò quando lo vide lì. Era dimagrito. Dimagrito per la perdita di un figlio. Gli disse parole. Parole dure e difficili da sopportare. Suo figlio era tornato.

Rifiutò di consegnare il reperto. Sapeva che importanza avrebbe avuto e che pericolosità conteneva. I Rocket lo circondavano.

Uno lo minacciò. Fu allora che il ragazzo corse a difendere il padre. Lo protesse dalla furia scannatrice dei soldati del Team Rocket. Il padre sorrise, commosso. Il figlio era davvero tornato.

Uno di quei bastardi del Team osò sparare al ragazzo. Il padre si interpose (aiutato dal suo Xatu) ed fece da scudo al figlio prima che questi venisse colpito dal proiettile. Il ragazzo sopravvisse. Lui no. Xatu no. I Rocket vennero colpiti dal proiettile deviato e morirono tutti.

Prima di esalare l’ultimo respiro, il padre disse le ultime parole al ragazzo: “Sai perché non ho mai voluto che tu allenassi i Pokèmon?” “No” “Tua madre è morta uccisa da un Pokèmon furioso. Avevi due anni”.

E morì.

Il ragazzo ora era solo, ma sapeva che altri soldati del Team Rocket, capeggiati da Giovanni, sarebbero venuti presto ad ucciderlo.

Chi poteva permettero tutto questo?

RINGRAZIAMENTI PER IL PRIMO CAPITOLO:

@ angel92: spero ti piaccia questo nuovo capitolo, ho cercato di renderlo triste, non so se ci sono riuscito, fammi sapere. A fra poco il 3!

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Capitolo 3
*** L'Enigma ***


RACCONTO TERZO

 

Tanto tempo fa il mondo dei Pokèmon vide il suo inizio. Quello di allora era un mondo molto diverso da quello che conosciamo noi. Ogni filo d’erba, ogni goccia di rugiada, ogni singolo ramoscello spezzato conteneva una potentissima forza vitale, datale fin dalla nascita.

Il mondo era giovanissimo.

Pulsava di vita. Perfino le stelle del cielo apparivano più vicine, e in un certo senso anche amichevoli, a quel mondo, e se si saltava forse si riusciva a toccarle. Polveri luminose fluttuavano ovunque.

Il Pokèmon più forte di tutti, Mew, viveva su una montagna e continuava a meditare su chi avesse creato tutto quello che vedeva. Era venerato da tutti i Pokèmon, che gli facevano spesso visita. Anche altri Pokèmon erano più saggi di altri, ed erano interpellabili in caso di dubbi o necessità.

*

Dieci piccoli Pokèmon stavano rincorrendosi giù per un crinale erboso.

Erano tutti molto giovani e spensierati, stavano andando a trovare un saggio di un villaggio vicino al loro.

Stavano giocando a rincorrersi. Chi doveva essere preso era Aipom.

“Sei morto Aipom!”

“Ti abbiamo preso Aipom!”

Aipom, furbo, usò la sua coda per agganciarsi in alto su una stella e rimase lì, imprendibile per gli altri. Un Pidgey sbuffò : “eddai, così non vale!”. “Non ho fatto nulla di contario alle regole” disse Aipom, sogghignando.

“Basta!” gli urlò dietro Charmender, il più assennato di tutti.

“Dobbiamo andare a trovare il saggio!”

E si diressero da lui.

*

“E così” disse il saggio, iniziando a versare il thè misurando con perizia le foglie “siete venuti qui per sapere chi sia davvero Mew”. I dieci annuirono. “Lui” disse Charmender “dice di non aver creato tutto questo” e aprì le braccia nell’evidente sforzo di comprendere tutto il paesaggio “non è lui il progettista di tutto questo”. “E come potrebbe esserlo” rispose il vecchio “se ha la stessa età di questo mondo?”

“Eh?”

“Ora mi spiego: lui non è esistito prima di tutto questo, solo con la nacita del mondo è nato anche lui. Vecchio come il mondo, ma non oltre. Quello – o meglio Chi – cerchiamo vive al di fuori del tempo e dello spazio”. “E chi è allora?”

“Non lo so” rispose il vecchio “ma scommetto che la gente impiegherà molto per scoprirlo. Qualcuno non crederà ad un essere senziente sopra agli altri, altri impazziranno per questo, ma voi dovete tenere questo ricordo nel cuore”.

“E secondo lei” proseguì Zigzagoon “quanto tempo ci metterà la gente a scoprire l’identità di… Dell’Essere Senziente?”

“Anni”

“Anni?”

“Migliaia di anni”

Il saggio aveva ragione.

Nessuno gli diede torto.

 

 

NDA: TA-TAAAAAAAAAAAAA!!!!!! Un’altra fic finita! E’ la prima che pubblico qui, spero che questa trilogia di raccontini vi sia piaciuta. Il messaggio di fondo è diventato molto, moooolto evidente in quest’ultimo capitolo. Se non l’avete acchiappato, rileggetevi le parole del vecchio saggio. Ora passiamo ai ringraziamenti:

@ angel92: ancora tu commenti! Sono contento che ti sia piaciuta questa fic, non perderti la mia prossima… ha ha ha, ci sarà da ridere!

Ma ora basta chiacchierare, perché sta per arrivare l’attesissimo – forse – trailer della mia prossima fic (reperibile solo nelle migliori pagine di EFP).

POKEMON STORIES – IL GRAN FESTIVAL DI ORANGE

Ebbene sì, la mia nuova fic farà parte di una mia piccola saga chiamata “Pokèmon Stories”, in questo capitolo Ash & Co. faranno un viaggetto per prendere i 5 fiocchi di Orange! Ci sarà da ridere!

TRAILER

NARRATORE: Cantami o Roselia, dell’allenatrice Lucinda l’ira funesta che infiniti dolori addusse… ad Ash & amici!

LUCINDA: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAASH! VOGLIO ANDARE AL FESTIVAL DI ORAAAAAAAANGE!

ASH: Mmmm… sì…

NARRATORE: Pokèmon Stories – il Gran Festival di Orange. Disponibile al più presto su EFP!

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