Behind the scenes

di DoubleMoonVB
(/viewuser.php?uid=960213)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 2014. ***
Capitolo 2: *** 2015. ***
Capitolo 3: *** 2012. ***
Capitolo 4: *** 2010. ***
Capitolo 5: *** 2016. ***
Capitolo 6: *** 2014. ***
Capitolo 7: *** 2016. ***
Capitolo 8: *** 2015. ***
Capitolo 9: *** 2010. ***
Capitolo 10: *** 2016. ***
Capitolo 11: *** 2012 ***



Capitolo 1
*** 2014. ***


Louis

2014

Sono ubriaco già da mezz'ora quando l'ennesimo concerto decide di cominciare.

Urla. Luci. Rumore.

Non sono mai state fatte per me.

“Ciao Lima!” Urla Liam correndo sul palco, subito seguito da Niall.

Sono saliti al solo scopo di animare la folla, e a me non va di salire.

E la mia mente è già troppo confusa.

E i miei piedi già troppo vicini a quelli di Haz.

-

Mi sento rifiutato, d'altronde, si sa, quando sei famoso sentirsi rifiutato diventa quasi una piccola morte.

“Tu non mi vuoi.” Piagnucolo permettendo ai primi lacrimoni di fare capolino da sotto le palpebre.

Mi giro di spalle stringendomi nella mia tristezza. “Hey, hey. Lou, non fare così.” Mi consola lui.

Concedo al mio volto di girarsi, per pochi secondi, e in quei cinque secondi vedo quanto di più bello potessi trovare.

Ha i capelli tirati all'indietro da una bandana, la pelle arrossata a causa della circolazione accelerata.

Ha paura che io possa lasciarlo.

E nonostante tutto, capisco.

Capisco che con lui non posso fare lo stronzo come con tutti.

Capisco di avere davanti quanto di più diverso abbia conosciuto fin ora.

Assurdo. Spalle da gigante di cui tanto si vantava e cuore fragile come quello di un bambino non ancora cresciuto. E forse è proprio così.

-

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2015. ***


Louis

2015

“E come va tra te ed Harry?” Spiccica lui passandomi la sua sigaretta.

“Normale.” Faccio spallucce io.

“Fico.”

“Già.”

Sembra ansioso. Lo conosco sin troppo bene.

“Ho scritto una canzone.” Dice pochi minuti dopo.

“Un'altra?” Domando allora io lanciandogli uno sguardo tranquillo.

“Già.” Annusce pronunciando quella che nel tempo si era rivelata essere la sua parola preferita.

Passano i minuti. Quando la sigaretta è bella che finita il suo sguardo si mette a scrutare tutti particolari dei quadri posti sulla parete bianca di fronte al letto sfatto della mia camera da letto.

“Lou.” Comincia allora girandosi a guardarmi. “Mi hanno offerto un contratto.” Dice timoroso.

Aggrotto la fronte, come se non avessi capito l'ovvietà di quella frase.

“Per produrre un disco mio, indipendente.” Chiarisce. “E' molto vantaggioso.”

Paura. Terrore mi attanagiano lo stomaco.

Nella mia testa c'è solo panico in quel secondo. Tutti gli altri sentimenti si sono annullati. Non può lasciarmi. Non da solo. E sappiamo entrambi che per quanto possa amare Harry sarebbe distruttivo per me perdere il mio unico vero amico in questo mondo di stronzi.

Non può farlo. “Non puoi farlo.” Dico con convinzione.

“Non puoi.” Parlo scuotendo la testa come un bambino al quale è stata portata via una caramella.

Lascio che la mia voce si incrini.

Quello che succede dopo non lo ricordo, o forse è solo troppo doloroso da ricordare.

Ricordo solo che piango tanto da esaurire le lacrime.

Alla fine non c'è molto da fare.

Non possiamo costringerlo a restare. Non posso.

Ore dopo, con la testa tra le sue ginocchia in un tentativo disperato da parte sua di consolarmi, ricomincio a parlargli.

“Ti voglio bene Zay.”

“Sarai felice anche senza vedermi ogni giorno.” Sussurra accarezzandomi i capelli.

“Promesso?” Chiedo.

“Promesso.” Risponde.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 2012. ***


Harry

2012

Flash a destra. Giornalista a sinistra. Dietro di me una folla urlante.

Qualcuno mi afferra il polso. “Avanti, muoviti.” Ridacchia lui facendo diventare i suoi occhi due piccole fessure.

Divertente. Quando finge di essere felice i suoi occhi sono sgranati, ma quando è felice, felice veramente, come durante la notte precedente, diventa tutt'un altro personaggio.

Diventa vero.

“Dai!” Mi trascina. La mie gambe si muovono e i miei occhi corrono alla sua ricerca.

“Lou! Aspettami!” Mi obbligo a dire, anche se sono felice come non mai.

E' sempre stata tutta scena, la nostra. Gli ONE DIRECTION. Wow. Una delle band più famose al mondo.

CONCERTI IN OGNI NAZIONE, COMPRATE ANCHE VOI UNA CIOCCA DI CAPELLI DI ZAYN.

Eppure, io ho sempre tentato di dirvelo. Cazzo. Sono bisessuale, Sono Bisessuale, SONO BISESSUALE. Ma non so come fare.

Mi avvicina a se, qui, davanti a tutti, grazie al cielo non ci sono telecamere.

“Mi concede questo ballo?” Gli sussurro all'orecchio.

In lontananza notai Niall intento a salutare Ed. Quest'ultimo, nel vederci, mano nella mano, ci lancia uno sguardo dolce.

Niall se ne accorge e si gira, guardandoci.

“Vi shippo.” Mima con le labbra, facendo un cuore subito dopo, e Louis ride, facendogli un immortale dito medio.

Questa festa per “pochi intimi” si svolge in una grande stanza, trasformata in un locale serale, a tema halloween, siamo circondati da celebrità di ogni genere, e sono anche abbastanza sicuro di aver visto Justin Bieber e i Five second of summer da qualche parte.

E quando Louis lascia la mia mano mi sento come se parte di me abbia deciso di spostarsi tre passi più in la.

E le nostre mani cantano.

E i nostri piedi ballano.

E si muove a ritmo di musica, senza perdere mai il mio sguardo, senza osare proferir parola.

Lo osservo; le dita bianche, i polsi sottilissimi, il respiro affannato di chi ha appena finito di correre attraverso una fitta ragnatela di fotografi.

Ma quando mi guarda, quando mi guarda davvero, come se stesse cercando di comprendere la nebbia dentro le mie pupille, capisco per la prima volta che sotto lo sguardo di tutti era perfettamente nascosta, da una persona che nasconde se stessa da una vita, una velata malinconia, contornata da occhi freddi.

Ci ho messo circa un anno e mezzo a capire che Louis non è nulla di ciò che mostra, e non mi riferisco alla sua sessualità, ma al fatto che oltre questo ragazzo, anzi, quest'uomo, quello che firma autografi e fa foto di cui protagonista è il suo sorriso, c'è solo una persona.

Una persona che ha paura, che soffre.

Credete davvero che un ragazzino che a diciotto anni diventa parte di una delle band più famose al mondo vivrà una vita normale?

Cazzo, tutti i problemi che si potrebbero avere a vent'anni vengono amplificati per milioni.

Milioni di fans, milioni di haters, milioni di avances, milioni di sterline, o dollari, insomma.

Quest'inverno la sua pelle è bianca, sopratutto a causa dei problemi con il cibo ha avuto, e, cazzo, voglio baciarlo, allora più che mai.

Quando parte un pezzo strumentale lo avvicino a me. Lo faccio con sicurezza, ma delicatamente; afferrandolo per i polsi.

Merda Harry, fallo. Mi dico con rabbia.

Sarebbe il nostro primo bacio in pubblico.

Allora mi avvicino, lasciando che i nostri nasi si sfiorino. Le sue labbra si schiudono,

Allora sfioro le mie labbra con le sue e- “Non mi sembra il caso, Harry.” Mormora lui guardandosi attorno e scuotendo la testa.

“Lou.” Sussurro guadagnandomi il suo tanto agognato sguardo azzurro. “Nessuno ti darà fastidio.” Gli sorrido allargando le braccia e tentando di tranquillizzarlo.

“Puoi staccare la testa per un secondo da quella merda lì fuori? Cazzo, ho sempre sognato di farlo, di potere essere ciò che sono inseme a te, perchè-” e mi bacia.

Mi bacia con passione, come se per lui non esistesse altro.

Mi bacia leccando le mie labbra, danzando con la bocca appena aperta, col respiro senza fiato.

Ancora non so guardarti anch'io nel modo giusto.

“Ti amo.” Sussurro sulle sue labbra.

“Lo so” Ridacchia.

Non è il nostro primo ti amo, ma ricordo questo momento comunque con affetto

-

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 2010. ***


Harry
2010

Quando lo vedo per la prima volta non penso nulla di particolare. E' come vedere un piatto di uova strapazzate, nulla di nuovo, ma sempre buonissimo.

Mi da una sensazione di familiarità.

Giusto una frazione di secondo, anche se è abbastanza per farmi ricordare di lui per i seguenti sei anni.

Mia madre mi trascina per il braccio. “Mamma! Mi fai male!” Gemo io massaggiandomi il braccio.

“Eri rimasto a fissare il vuoto Harry, o così, o così ti posso far fare le cose.”

“Io manco ci volevo venire qui.” Borbotto lanciando un'occhiata alla grande X davanti a me.

La gente oggi è tanta quanta mai ne ho vista.

E mentre Anne tenta di incollarmi il cartoncino con il numero, lancio sguardi a destra e a sinistra alla ricerca di quel ragazzo con cui, se fossimo passati entrambi, avrei potuto diventare amico.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 2016. ***


Louis

2016

 

“SEI ANDATO A LETTO CON QUELLA TROIA?” Urla lui scuotendomi per le spalle.

“No.” Mormoro io con poca convinzione.

“Dimmi la verità! Cazzo, non sai mentirmi, non- NON PUOI.” Lasciando che la sua voce si incrinasse.

Si passa le mani tra i capelli con nervosismo. Guardo dal bordo del letto la sua schiena.

E' abbronzata, nonostante il tempo non permetta tale colorito.

“Harry io-” Cerco di giustificarmi. “Cosa? Cosa Louis? Vuoi dirmi che non l'hai fatto apposta? Eh? E' questo che stai cercando di dirmi?”

Non posso perderlo. Non posso lasciarlo andare. Non può lasciarmi anche lui.

Si gira. Gli occhi rossi di lacrime.

“La verità è che tu hai paura di credere che quello che abbiamo-” fa svolazzare un dito tra me e lui. “noi sia vero.”

Scuote la testa.

“Forse sarebbe meglio non vederci per un po'.” Annuisce lui.

“Briana sarà felice di diventare ricca con i tuoi soldi.” Mormora.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 2014. ***


Louis

2014 

La mattina dopo mi sveglio con tante domande: Siamo stati così tanto emotivi a causa degli alcolici? Abbiamo fatto nulla in pubblico che avrebbe potuto potenzialmente distruggere la nostra fama? E la risposta arriva quando una mano mi scuote per la spalla.

“Porca troia Louis, che cazzata abbiamo fatto?” Borbotta Zayn col telefono all'orecchio.

“Harry? Che succede?” Domando al ragazzo seduto accanto a me che mi sta accarezzando i capelli.

“Questo.” Risponde lui divertito mostrando un filmato dal suo telefono.

Il video rappresenta me e Zayn intenti a- ah. Si, adesso ricordo.

Mi ero lasciato convincere da Zayn a fumare quella merda che lui chiama erba, ma credo che quella fosse principalmente detersivo e hashish.

Comunque, tra alcool, amarezza e fumo avevamo finito per girare il famoso video che vedeva me e Zayn intenti a descrivere la nostra lucidità.

Divertente per noi? Ovvio.

Per la Modest! che adesso era costretta a cancellare da ovunque il sopracitato video, un po' meno.

E comunque il succhiotto sull'addome mi faceva un male cane.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 2016. ***


Harry

2016

La mattina dopo apro gli occhi nell'ormai nostra casa. Sento il suo sguardo addosso che accarezza i miei fianchi morbidi, i miei capelli castani, resi quasi biondi dalla luce che filtra da fuori dalle finestre.

Mi giro a mia volta per guardarlo.

Quasi avrei preferito non farlo. E' una di quelle poche mattine in cui mi risveglio completamente sobrio, e l'effetto di vederlo veramente e senza l'ausilio di alcool è come un veleno per il mio cuore, che rischia di cadere tra le lenzuola bianche e di imbrattarle di rosso amore.

“Hei.” Dice con tranquillità avvicinando le dita al mio viso accarezzandolo.

Non dico nulla, ma gli regalo un sorriso storto, di quelli che non necessitano di chissà quale impegno.

“Buongiorno.” Esordisco allora lasciandogli un bacio dietro l'orecchio.

“Hei tigre, vai a prepararmi la colazione.” Ride lui dandomi una pacca sul sedere e facendomi alzare.

“Bastardo.” Mi piego io dandogli un bacio a fior di labbra.

“Questo bastardo è un bastardo che paghi con del divertentissimo sesso.” Ridacchia sporgendosi a prendere il cellulare per scattarsi una foto.

“Bravo, inquadra pure lo sfondo, ti sembra che i menager siano così stupidi da lasciarti pubblicare una foto del genere? E poi sei troppo sexy, non te lo permetto.”

“Sono troppo stupidi per capirlo, ma le fans della nostra coppia no, quindi speriamo bene.” Allora Louis si alza, si avvicina a me e sussurra: “Sempre nel mio cuore, tuo Louis Tomlinson.”

E questa è la mia volta di baciarlo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 2015. ***


Harry

2015


“Due minuti ragazzi. Siamo in ritardo!” Stanno provando a forzare la maniglia grigia della porta.

“Boo, dovresti proprio alzarti.” Gli sussurro accarezzando la sua guancia con la mano destra.

E' coricato in posizione fetale. I capelli a nascondere la fronte sudata e una, mia, maglietta bianca a coprirlo.

La luce dello specchio rende la sua pelle color olivastro. Ogni tanto mi piace fermarmi a osservarlo, come se avessi costantemente la consapevolezza di non avere altre chance di lasciare scorrere il mio sguardo sul suo corpo. Come se facessi una lista di com'è, semplicemente di quanto bello è.

La bellezza è un concetto semplice, ma può essere spiegato solo osservando, non parlando.

Quindi osservo il naso all'insù che forma una dolce curva e rende al suo viso quest'aria sfacciata che tanto amo.

Quando lascio correre il mio sguardo sulle sue labbra rosee tutto sembra rischiararsi.

Sono socchiuse come se stessero aspettando solo di essere sfiorate e di sbocciare in rosa.

“Hazz... sono stanco.” Borbotta cercando una coperta alla cieca con la mano sinistra.

“Ancora due minuti.” Annuisce affondando la testa nel cuscino.

Mi avvicino ancora di più al suo viso avvicinando e sfiorando più volte le mie labbra con la sua guancia, lascio una mia mano vagare alla ricerca di una bottiglietta che l'ha ridotto in questo stato.

Ogni tanto ha questi giorni di depressione. Giorni in cui scompare per tutto e tutti, dove si rifugia a letto sotto le coperte con le sue paure e scheletri nell'armadio.

Lancio sotto il letto la bottiglia e avvicino le nostre labbra permettendo ai suoi occhi di aprirsi alquanto lentamente.

-

“Louis, non puoi uscire nudo, cazzo. Metti queste.” Gli lancio.

Lui prende al volo dei jeans e la maglietta bianca che aveva prima.

Io indosso la giacca verde militare, alla quale sono più legato affettivamente che esteticamente.

Circa cinque minuti dopo, una volta usciti dal camerino, mentre ci dirigiamo verso la zona per il servizio fotografico, noto Louis battere i denti.

“Merda Harry, perchè non mi hai detto che faceva così freddo?”

Se fossi stato lucido te lo saresti ricordato da solo. Borbotto tra me e me decidendo di tenere il becco chiuso, ma quando lui avvolge il suo braccio destro attorno il mio busto sorreggendosi a me, cedo e mi lascio trasportare da quest'aria di dolcezza.

“Prendi, forza.” Sorrido coprendolo con la mia giacca. Sono quasi triste quando si allontana da me per indossare la giacca, ma il mio cuore si riempie di gioia quando lui alza lo sguardo e mi lancia un sorriso riconoscente. “Grazie tesoro.”

-

“Louis, potresti metterti al posto di Liam per piacere? Vorrei un abbinamento un po' più dinamico.”

Domanda il fotografo facendo un cenno al liscio.

“Perfetti.” Sorride soddisfatto. Il culo di Louis sembra ancora più bello coperto dalla mia giacca.

“Fermi tutti, e adesso tutti guardate in camera. Ricordate che stiamo parlando del vostro nuovo singolo, non della lista della spesa!” Ride falsamente lui.

“Dite tutti cheese!”

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 2010. ***


Louis

2010

[Video Diary, X Factor] 

“Puoi solo smettere di fare... lo sai...” Mormora i riccio andando a sedersi sugli scalini dell'appartamento.

“Fare cosa Styles?” Ridacchio allungando la mano per accarezzare i suoi capelli.

Avvicino il suo corpo al mio, volendo provocarlo, stuzzicarlo, voglio vedere fino a dove questa verginella sa arrivare.

Le sue labbra sono la cosa più sensuale che io abbia mai visto in tutta la mia vita, voglio vederlo cedere e entrare in questo mondo di merda, il sesso.

I suoi occhi sono ansiosi. Ho già visto questo sguardo, allo specchio.

Sono ansiosi di scoprire.

C'è tensione tra noi da qui a una settimana. La si potrebbe tagliare con un coltello.

“Avanti, non fare lo stupido tutto il tempo.” Lamenta allora scostando il mio braccio con un movimento infastidito della testa.

“Fammi smettere, allora.” Mormoro avvicinando le mie labbra alle sue lascivamente.

Lo noto esitare, come se non sapesse cosa dire, colto alla sprovvista.

Piccolo Harry.

“Forza.” Ridacchio io allontanandomi per fare una risata.

“Non prendermi in giro. Scommetto che sei fragile come me.” Dice con una nota di cattiveria in voce.

“Sarei capace di farti cadere in un secondo.” Continua accarezzando con la sua mano destra il mio ginocchio e lasciandola correre sulla coscia.

Tremo. Ha ragione.

“N- Non è vero.” Farfuglio scuotendo la testa con poca convinzione.

“Ah sì?” Sorride lui avvicinando la mano al bacino.

“Allora ragazzi, tutto pronto per riprendere?” Entra in stanza freneticamente Niall facendomi tirare un sospiro di sollievo.

Adesso ha il ragazzino il coltello dalla parte del manico, e la parte peggiore è che questa cosa mi piace da matti.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 2016. ***


Louis

2016

Harry mi odia, so che mi odia perchè mai mi tratta così. Fa sempre attenzione alle parole che mi dice come se fossi troppo fragile per sopportare una parola di troppo... e mi sa che così.

Dopo la partita stasera sono crollato. Sono crollato a causa del peso di tutto.

Harry, negli spogliatoi, da soli, si è avvicinato e mi ha detto di volere dire tutto. Mi ha detto di volere dire di noi, e io, no.

Io ho paura. Harry non mi merita cazzo. Faccio schifo, non sono neanche capace di dire cosa sono davanti a tutti.

E poi adesso ho un figlio che certamente non vuole crescere con un padre frocio.

Non riesco a connettere la ragione con la pancia, con il cuore. Tutto mi gira attorno e neanche mi accorgo di buttarmi a terra e di sbattere la testa a causa il dolore atroce che sto provando in cuore.

Sto male perchè non sono abbastanza. Non sono abbastanza per Harry, che ha bisogno di un marito capace di amarlo e scoparlo come solo una donna potrebbe. Sono contro natura, io non esisto.

E' quello che mi ha detto mio padre, e se l'ha detto lui dev'essere per forza vero, no?

Sono senza forze. Non mangio da due giorni e sono due giorni che saltello in giro da una parte all'altra solo per sembrare normale, ma io non sono normale.

Mentre la mia testa giace sul freddo pavimento di ceramica dimenticata di essere lì, faccio un rapido riassunto io so dove sono.

Sono all'after party della partita, ma non ricordo né come ci sono arrivata né con chi, né quando.

Avverto delle urla energiche provenire dal balcone sotto a quello del bagno in cui mi trovo. Ok, so una cosa in più: Sono in un bagno.

Cercando la forza di alzarmi faccio leva sulle braccia cado un paio di volte. Ricordo che ho bevuto “Come se non lo facessi già abbastanza.” Continuo ad alta voce.

Messa a fuoco la cabina mi incammino traballante verso il locale dove il party continua indisturbato.

In lontananza scorgo Harry Styles parlare con una ragazza bionda, carina, ma i miei sentimenti sono troppo doloranti per avere anche solo un sentore di gelosia, perciò a testa alta mi appresto a uscire in quel balcone che tanto aveva attirato la mia attenzione.

Un gruppo di ragazze di circa sedici o quindici (o quattordici? Non capisco) anni è appostato lì. Aspetta. Ho un vuoto da qui.

So che sono ritornato abbastanza lucido quando dico e comprendo la parola “...larry?”

Da qui vuoto di nuovo. Ho sonno. Tanto sonno. E sento lentamente le forze abbandonarmi quando riesco a sedermi e addormentarmi.

L'ultima cosa che ricordo è la voce preoccupata di un biondo tinto.

 

Tratto da: After party soccer Aid 2016. Louis Tomlinson ubriaco si avvicina a delle fans e dice “We're all gay.” poi “Harry likes to play with boxes.” e chiede a una fan “Are you larry?”

-06/06/2016

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 2012 ***


Harry 2012

“Un Sex on the beach e- tu che vuoi?” Mi domanda girandosi e lasciando i miei occhi scorrere sul suo viso, come se fosse la risposta a tutti i miei problemi.

Abbiamo preso un taxi e siamo venuti qui, nulla di programmato, è stato spontaneo.

Semplicemente ci siamo guardati negli occhi e lui ha detto, sfoderando in sorriso che mi ha tanto fatto innamorare, “Usciamo stasera.”

E poi abbiamo riso.

Riso come mai. Ho cacciato dall'armadio un cappotto probabilmente troppo leggero per la stagione e siamo scappati dalle nostre ansie e preoccupazioni, difendendoci l'uno con l'altro dal mondo.

Mi sono seduto sul morbido e poco pulito sedile del taxi inglese sotto casa nostra e ho buttato un occhio all'uomo accanto a me. Bello come il sole. Che tentava di farmi scoppiare a ridere dicendo una di quelle orrende barzellette che si trovano nei libri dei supermercati a due sterline.

Il paesaggio delle strade inglesi era vivo, decine di persone camminavano illuminate dalle calde luci dei lampioni.

“Harold?” Ridacchia lui “Ti sei ipnotizzato?”

“Uhm?” Scuoto io la testa senza capire. “Che vuoi che ti ordini?” Ripete.

Alza gli occhi al cielo tentando di restare serio ma fallendo miseramente lasciando correre un risolino tra le sue labbra.

“Anche una birra mi va benissimo.” Sorrido io. Quando non so che prendere opto sempre per una birra, soprattutto perchè ancora non ho ben capito cosa ci sia in tutti quei cocktail.

Obbiettivamente: ho bevuto veramente per la prima volta meno di un anno fa, la mia esperienza in merito fa piuttosto schifo.

La barista gli fa un cenno. E' bella, molto bella, e mentre prepara gli ordini lancia occhiate fuggenti al mio accompagnatore.

Louis. Il mio Louis.

Lui sembra non accorgersene mentre si avvicina seducentemente a me. “Mi concederesti questo ballo, mio cavaliere?” Domanda poggiando il suo braccio sul mio fianco con fare protettivo.

“Oh, signore, mi lusinga.” Sussurro attraentemente (o almeno spero) al suo orecchio.

La massa di gente in realtà non mi alletta molto, ma quando lui poggia le sue labbra sul mio collo con tale delicatezza capace solo ad un uomo come lui, il mio corpo risponde al posto mio trascinandolo nella calca.

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

“Louis, è ovvio che ho ragione io, non scherzare su queste cose.” Dico io .

“Ti dico che è vero” Borbotta.

Credo di avere esAgerato con l'acool. Non Riesco a leggere il messaggio che mi ha scritto Niall. Le lettere si muovono troppissimisiimo.

“Passivella, ti giuro che Mariah Carey scopava di più di Shakira nel 2005.” Esclamo.

“UNO” Urla lui “non sono io la passivella qui e il tuo culo lo sa.” Borb0tta dal cuscino a terra accanto al mio “DUE, ovviamente scopava di più Shakira, ma hai visto che tette?”

“Seh, come se tu le guardassi le tette.” Lamento io.

“TRE, vado in bagno, aspettami qui tigre.” Ride Tommo. “Che bel nome Tommo... ora lo chiamerò sempre Tonmoo. Mi piace un sacchisssimo.” Ridacchio a voce alta.. . “Credo.”

Da, quello che sembra, lontanissimo si avvicina una ragazza che arriva al mio fiancoo tipo tempo 10 secondi.

E mi dice qualcosa che non mi sforzo di ascoltare.

E poi qualcuno urla da lontano “ed è il mio RAGAZZO!” dandole uno spintone.

Questo lo sento perchè le mani di lei non sono più sul mio corpo e il volto di Louis, Tommo, è ad un centimetro al mio.

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Tratto da un video che vede Louis Tomlinson ed Harry Styles all'interno di un locale notturno dove l'unica cosa che si sente è un urlo di Louis che urla, appunto, “Boyfriend!”.

N.B.
L'ultimo paragrafo potrebbe presentare degli errori grammaticali o delle parole inventate: no, non sono impazzita ahahah, semplicemente Hazza è ubriaco e quindi non riesce a pensare come farebbe di solito.

Baci <3

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3529363