Non fratelli, molto di più

di karter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10. ***
Capitolo 11: *** 11. ***
Capitolo 12: *** 12. ***
Capitolo 13: *** 13. ***
Capitolo 14: *** 14. ***
Capitolo 15: *** 15. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


1.

-Giochiamo a palla?- chiese un bambino sui tre anni dai ribelli capelli corvini sorridendo felice e mostrando il suo nuovo pallone da calcio.
La bambina interpellata lo guardò qualche secondo perplessa. Stava realizzando una coroncina di margherite per la loro mamma, non poteva interrompere il suo lavoro.
-Ti prego!- la supplicò il fratellino facendo gli occhioni da cucciolo e arricciando il labbro inferiore.
Sapeva che la sorella non riusciva a dirgli di no davanti a quell'espressione.
La bimba bionda si ritrovò a sospirare, prima di annuire, suo fratello giocava sporco, decisamente.
-Andiamo!- disse alzandosi e iniziando a correre seguita a ruota dal corvino che rideva felice.
Adorava giocare a palla con lei.
E corsero tanto tra un sorriso e l'altro quando d'un tratto il bambino sbarrò gli occhi.
La sua sorellina era caduta e non si rialzava.
Senza pensarci due volte corse verso di lei e si inginocchiò al suo fianco.
-Yuki!- la chiamò mentre grandi lacrimoni premevano per fuggire agli argini di quegli splendididi occhi di ghiaccio -Yuki!- la chiamò ancora preoccupatissimo.
Aveva tanta paura!
Stava per correre a chiamare aiuto quando percepì chiaramente il suono di una risata cristallina a lui ben nota.
-Scherzetto!- disse la bambina aprendo gli occhi e facendo la linguaccia al corvino che la guardò prima sbalordito, poi furioso e infine felice.
-Non farlo mai più!- le disse abbracciandola forte prima di tirarle per scherzo una ciocca bionda.
Yuki sorrise felice stretta tra quelle braccia. Voleva troppo bene a suo fratello!
-Te lo prometto Ryo!-


 

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Capitolo 2
*** 2 ***


2.


Un lampo squarciò il cielo notturno, mentre il fragore di un tuono risuonava tutt'intorno. Era da ore che andava avanti quel temporale. Il tg aveva consigliato di rimanere chiusi in casa per evitare incidenti. Era da molti anni che una tempesta tanto violenta non si abbatteva sulla città del nord.
Chiusi in casa due bambini si rigiravano nei loro lettini. Avevano paura dei tuoni, ma si ritenevano troppo grandi per andare a cercare rifugio nel lettone della loro mamma.
Il bambino stringeva forte le manine intorno al lenzuolo, mentre la bimba nascondeva la testa sotto le coperte. Volevano dimostrare di essere forti loro, di essere coraggiosi e non avere paura di nulla.
Stavano per rilassarsi un attimo, quando un nuovo fulmine squarciò il cielo.
A quel fragore il bambino dai capelli corvini mise da parte tutto il suo orgoglio e si avvicinò al letto della sorella in punta di piedi. Non voleva farsi sentire nelle altre stanze.
-Yuki...- sussurrò scuotendo leggermente la sorella e facendola voltare verso di sé per spiegarle ciò che voleva, ma la bionda non gli diede neanche il tempo di parlare che scostando le coperte lo invitò a dormire con lei.
Ryo la guardò sorpreso qualche secondo, ma non se lo fece ripetere due volte.
Immediatamente s'intrufolò in quel letto che avevano condiviso per tantissimo tempo facendo posare il capo della sorella sul suo petto.
Fuori il temporale incombeva, ma raggomitolati tra le coperte e stretti l'uno all'altra Yuki e Ryo dormivano finalmente sereni.

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Capitolo 3
*** 3. ***


3.

Una bambina dalle codine bionde guardava estasiata una rivista di moda. Anche se non sapeva ancora leggere adorava osservare tutte quelle ragazze sfoggiare abiti meravigliosi. Alcune di loro parevano delle vere principesse. Sfogliò a lungo le pagine rimanendo man mano sempre più incantata fino a quando i suoi occhi non incrociarono la figura di una ragazza diversa dalle altre. Era bellissima. Aveva fluenti capelli rosso rubino lasciati cadere morbidi sulle spalle, che le incorniciavano l'ovale perfetto del volto mettendo in evidenza due bellissimi occhi color dello smeraldo che osservavano decisi davanti a loro, pareva nulla potesse spaventarli. Il corpo magro era coperto da un vestito principesco. Il corpetto aveva uno scollo a cuore che le fasciava il seno valorizzando la misera seconda della modella e fasciandole i fianchi magri. La gonna, in tulle, presentava numerosissime balze che le davano un effetto voluminoso, e arrivava a terra con un leggero strascico sul retro. Il tutto era di un meraviglioso petrolio che valorizzava maggiormente i bellissimi occhi che la ragazza si ritrovava. Yuki osservò la pagina per qualche secondo prima di sorridere e buttarsi sul divano dove Ryo seguiva una corsa automobilistica.
-Ti piace?- gli chiese la bambina frapponendo tra la tv e lo sguardo del gemello la foto che l'aveva incantata.
Ryo, però, pareva non darle ascolto, troppo impegnato a non perdersi neanche un minuto di quello spettacolo. Quella si che era una vera gara automobilistica, non quelle di cui si vantavano i suoi amici!
-Yuki levati!- le disse il fratello tentando di continuare a seguire la corsa.
Erano all'ultimo giro, mancavano poche curve al traguardo, non poteva perdersi la parte più emozionante!
La bionda lo guardò indispettita.
Come poteva essere che il suo Ryo preferisse guardare una stupida gara piuttosto che parlare con lei?
Con una strana scintilla negli occhi Yuki posò la sua adorata rivista sul tavolino davanti la tv e senza farsi notare dal gemello prese tra le mani il telecomando.
Il corvino era incantato. Mancavano pochi metri all'arrivo eppure non si riusciva ancora a capire chi fosse il vincitore.
Stavano per tagliare il traguardo, quando d'improvviso tutto divenne nero.
Ryo sbarrò gli occhi senza riuscire a muoversi. Nero. La tv si era spenta sul più bello.
Come un automa si voltò in direzione della gemella che se ne stava seduta accanto a lui a osservare la sua rivista, mentre un sorriso soddisfatto le incorniciava le labbra rosee.
Non poteva essere stata lei, vero?
-Cosa c'è Ryo?- chiese la bambina sentendo lo sguardo di ghiaccio del fratello puntato su di sé e guardandolo con i suoi occhioni da cucciola.
Ryo sospirò alla vista di quello sguardo.
Sua sorella era un vero demonio travestito da angelo, pensò, mentre un sorriso spontaneo gli nasceva sul volto, ma lui l'adorava anche per quello!

 

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Capitolo 4
*** 4. ***


4.



Due bambini correvano sorridenti tra le varie giostre. Non pareva quasi vero che finalmente avessero potuto mettere piede fuori casa. Erano così felici di sentire i dolci raggi del sole accarezzare loro la pelle dopo un'intera settimana che li aveva costretti in casa.
Senza smettere di sorridere un secondo si lanciarono rapidamente sulle altalene. Adoravano quella giostra. Spesso, quando si dondolavano a occhi chiusi, avevano la sensazione di librarsi nell'aria come due uccelli e poter arrivare a sfiorare il cielo, prima di ricadere a terra e lanciarsi di nuovo. Era una sensazione bellissima per due bambini come loro che sognavano di poter volare nel cielo e osservare il mondo da lassù.
-Sono così felice!- esclamò la bambina bionda tendendo una manina ad afferrare le nuvole, mentre gli occhi le brillavano d'emozione.
-Già!- concordò il bambino dai capelli neri con un sorriso -Ma sarebbe ancora più magico riuscire a volare davvero!- affermò con la voce carica di desiderio.
La bambina lo guardò triste dandosi una nuova spinta. Anche se era ancora piccola sapeva bene che il loro sogno era irrealizzabile. Le persone non potevano volare.
-Sai che non è possibile!- sussurrò chinando il capo.
-Ti sbagli!- l'ammonì il fratello facendole sollevare il capo fino a far scontrare i loro occhi, ghiaccio nel ghiaccio -Noi voleremo, te lo prometto!- sentenziò deciso come mai era stato.
Yuki lo osservò attentamente prima di sorridere di nuovo raggiante. Quando Ryo le faceva una promessa la manteneva sempre!
 

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Capitolo 5
*** 5. ***


5.

I corridoi erano affollatissimi. La ricreazione era appena suonata e decine di bambini si stavano riversando in quello spazio comune prima di correre nel cortile per respirare un po' d'aria. Anche se la mattinata non era ancora finita erano già esausti. La scuola era devastante.
Tra tutta la massa di bambini si distinguevano perfettamente un maschio e una femmina che, avvolti dai loro grembiulini blu con nastro azzurro e rosa, mangiucchiavano la loro merenda ridendo.
-È stato troppo bello!- esclamò la bambina senza smettere di ridere mentre mangiucchiava il suo panino.
-Già, mi pare ancora di sentirla!- le diede corda il bambino drizzando la schiena, chiudendo gli occhi e sollevando l'indice della mano destra -Siete due irresponsabili! Non avete rispetto per nessuno! Mai in tutta la mia carriera ho avuto a che fare con due indisciplinati come voi! Maleducati! La sospensione vi meritate, solo quella! Aspettate che torni il preside e vedete cosa succede! Vi farò vedere io chi comanda qui dentro!- esclamò con voce solenne imitando la maestra che li sgridava per aver posizionato una lucertola morta nel registro di classe, facendo piegare in due la sorella.
Non credevano di riscuotere tanto successo con il loro scherzo innocente!
-Siamo stati grandi!- proclamò fiera Yuki asciugandosi una lacrimuccia ribelle sfuggitale per il troppo ridere.
-Lo siamo sempre!- replicò Ryo facendole l'occhiolino e dandole un buffetto sulla fronte -Non per niente siamo i gemelli terremoto!-
E Yuki non poté evitare di riiniziare a ridere al ricordo della prima volta che la loro maestra in prima elementare li aveva definiti a quella maniera.
Eppure non sembrava importare a nessuno dei due, perché finché sarebbero stati assieme avrebbero potuto affrontare ogni cosa.

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Capitolo 6
*** 6. ***


6.

 

Il cielo era cupo quel giorno. Enormi nuvoloni neri coprivano quella distesa che sarebbe dovuta essere di uno splendido azzurro. Piccoli fiocchi di neve danzavano tutt'intorno sospinti da un forte vento che li portava in ogni dove prima di lasciarli liberi di posarsi al suolo e raggiungere i loro fratelli che dormivano sereni.
Da un'enorme finestra due bambini osservavano estasiati quei bellissimi fiocchi. Era uno spettacolo meraviglioso!
-È bellissima!- disse Yuki con sguardo sognante provando a seguire con lo sguardo uno di quei cristalli di ghiaccio che tanto le piacevano.
Ryo annuì senza fiatare. Anche lui adorava la neve. Era qualcosa di magico che riusciva a tenerlo con il naso attaccato alla finestra per ore, senza mai stancarsi.
Adoravano guardarla, ma ancora di più amavano scendere a giocarci e rotolarsi in quel manto bianco che si insinuava tra i vestiti inzuppandoli completamente.
Quante volte dopo un pomeriggio a giocare all'aperto il giorno dopo si erano ritrovati a letto con la febbre alta ad ascoltare le lamentele della loro mamma su quanto fossero irresponsabili, ma a nessuno dei due importava. La amavano troppo.
-Senti Ryo...- iniziò Yuki in un sussurro non staccando un solo secondo lo sguardo da quel vetro che la separava dal suo adoratissimo parco giochi.
-Si...- rispose il bambino senza permettere alla sua sorellina di terminare la frase.
Sapeva bene cosa voleva dirgli. Era la stessa cosa che pensava lui.
La biondina si aprì in un enorme sorriso a quella risposta, prima di prendere la mano del fratello e dirigersi in camera loro.
Il giorno dopo si sarebbero beccati una bella influenza con conseguente ramanzina da parte della loro mamma, ma l'avrebbero affrontata, come ogni volta, insieme!

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Capitolo 7
*** 7. ***


7.


-Come ti è andata la verifica?- chiese un bambino di undici anni dai capelli corvini uscendo da scuola assieme alla sorella.
-Suppongo bene- rispose la bambina iniziando a sbottonare il grembiulino blu che era costretta ad indossare durante le lezioni, non lo sopportava proprio! -Ho copiato tutto da Matsumoto-chan e lo sai che lei è una secchiona!- aggiunse tranquillamente sciogliendosi la lunga chioma bionda che aveva tenuto raccolta in una treccia durante le lezioni.
-Beata te!- replicò sospirando il fratello -Io ero circondato da una massa di idioti- continuò sconsolato facendo ridere la bionda di cuore.
-Sai che la mamma si arrabbia se prendi un altro votaccio?- gli ricordò Yuki sospirando.
Voleva un gran bene a suo fratello, però in quanto a furbizia non le somigliava per nulla!
-Ma non è colpa mia se la signorina Suzuki ci separa sempre!- protestò Ryo incrociando le braccia al petto, prima che un sorriso furbetto gli increspasse le labbra -E comunque la mamma non deve saperlo per forza!-
E Yuki rise di cuore a quelle parole prima di scambiarsi uno sguardo complice con il fratello.
Nessuno dei due avrebbe mai abbandonato l'altro!

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Capitolo 8
*** 8. ***


8.





Ryo osservava nervosamente la porta in legno che lo separava dalla sorella. Erano più di due ore che sua sorella era rinchiusa in bagno e non voleva saperne di uscire.
-Yuki!- la chiamò per l'ennesima volta battendo un pugno dietro alla porta.
Sarebbero dovuti uscire di casa già da dieci minuti per non essere più in ritardo del solito, ma questo a sua sorella pareva non interessare.
-Un attimo!- rispose la voce della ragazza da dietro la porta.
-Lo hai detto anche mezz'ora fa, eppure sei ancora lì dentro!- protestò il corvino sospirando.
Nonostante conoscesse sua sorella da tutta la vita riusciva sempre a farlo esasperare.
-Quanto sei noioso!- esclamò la bionda facendo scattare la serratura e facendo sorridere il fratello.
Finalmente era pronta!
Peccato che il sorriso gli morì sulle labbra non appena i suoi occhi di ghiaccio notarono la figura della gemella.
-Come sto?- gli chiese Yuki con un sorriso soddisfatto.
Ci aveva impiegato un sacco di tempo a prepararsi, ma ne era valsa la pena.
Ryo la osservò attentamente senza fiatare.
Indossava un tubino blu notte senza spalline che le arrivava a metà coscia mettendo in risalto le forme ancora acerbe della quindicenne e lasciando scoperte le gambe perfette. Ai piedi portava delle stivalette color ghiaccio con diverse fibbie che le davano un tono leggermente più sportivo, ma molto intrigante. I lunghi capelli biondi erano lasciati sciolti e ad incorniciarle il volto dai lineamenti ancora infantili. I meravigliosi occhi color del ghiaccio erano contornati da una linea di eyliner blu notte che ne risaltava lo sguardo furbo e malizioso, mentre le labbra erano state ricoperte da uno strato di gloss.
-Allora?- chiese impaziente la ragazza.
Conoscere il parere del fratello era molto importante per lei.
Il corvino sorrise debolmente.
-Stai molto bene...- iniziò facendo nascere un sorrisone sul volto della sorella -Ma non uscirai di casa vestita così!-
Yuki lo osservò qualche secondo senza smettere di sorridere, prima di avvicinarsi all'ingresso e prendere il suo giubbino di pelle color ghiaccio.
Non era mica pazza, faceva ancora troppo freddo per uscire vestita a quel modo.
Ryo inarcò un sopracciglio vedendola.
-Yuki...- la richiamò facendola voltare verso di sé con sguardo interrogativo.
Non capiva perché suo fratello l'avesse richiamata.
-Tu non metterai piede fuori casa con indosso quel coso- specificò parandosi davanti all'uscita.
Se Yuki pensava di raggirarlo si sbagliava di grosso.
-Ma...- iniziò la bionda guardando ad occhi sgranati il fratello.
Prima le diceva di stare bene e poi di non poter uscire vestita così? Non aveva senso!
-Sei bellissima sorellina!- confessò perdendosi in quegli occhi così simili ai suoi e facendo imbarazzare la ragazza -Proprio per questo non posso farti uscire vestita a questo modo!- ammise sostenendo lo sguardo incredulo della ragazza.
La bionda non riusciva a capire.
Sapeva che suo fratello era sempre stato molto protettivo nei suoi confronti, come lei verso di lui, ma ora le pareva stesse esagerando.
-Non ho intenzione di passare tutta la sera a tenere malintenzionati lontani da te, quindi vai a cambiarti!- le spiegò vedendola ancora ferma nello stesso punto.
Yuki a quelle parole si innervosì.
Come osava parlarle a quel modo?
-Nessuno ti costringe a farlo!- esclamò stizzita prendendo la pochette blu come il vestito e scrivendo un messaggio ad un'amica.
Se Ryo pensava di convincerla si sbagliava di grosso.
Il corvino a quella vista inarcò un sopracciglio. Qualcosa gli diceva che Yuki non avesse afferrato il concetto.
-Levati di lì, siamo già in ritardo!- gli disse infatti portandosi una lunga ciocca bionda dietro un orecchio e rivelando il piercing di neanche due settimane.
Vedendola il fratello sospirò.
Se non veniva ascoltato con le buone, avrebbe usato le cattive.
Senza fiatare si spostò dalla porta facendo sorridere la bionda. Sapeva che il fratello gliel'avrebbe data vinta. Stava per aprire la porta quando si sentì sollevare di peso e si ritrovò su una spalla di Ryo.
-Mettimi giu!- si lamentò scalciando e battendo i pugni sulla schiena muscolosa del corvino.
Ma Ryo non si scompose, del resto se l'era cercata lei.



Due ragazzi passeggiavano per le strade affollate della città. La ragazza aveva un leggero broncio sul volto, mentre il volto del ragazzo era incorniciato da un sorriso.
-Sei un idiota!- affermò la ragazza lisciandosi i jeans che il fratello le aveva fatto indossare a forza.
-E tu sei una testarda!- rispose il ragazzo senza smettere di sorridere al ricordo della lotta che li aveva coinvolti nella stanza della bionda e dalla quale ne era uscito vincitore.
-Antipatico!- replicò Yuki facendogli una linguaccia e facendo ridere il fratello.
Era davvero buffa a volte.
-Ti voglio bene anch'io Yuki!- rispose stringendola in un abbraccio e facendola sorridere.
Del resto nulla contava se si ritrovavano stretti in un caldo abbraccio.

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Capitolo 9
*** 9. ***


9.






-Cosa c'è?- chiese Yuki esasperata entrando in casa e sbattendosi la porta alle spalle.
Era tutta la sera che Ryo non la degnava di uno sguardo o se lo faceva si limitava a fulminarla e la cosa le dava alquanto fastidio. Non sopportava essere trattata a quel modo dalle persone, men che meno dalla persona più importante della sua vita.
Il ragazzo d'altro canto non la degnò di uno sguardo, anzi si sedette sul divano e iniziò a fare zapping tra i canali alla ricerca di un qualche programma da seguire.
Non aveva nessuna intenzione di prestare attenzione a sua sorella. Sapeva di non starsi comportando nella maniera più appropriata ma non poteva farci nulla, non riusciva a guardarla.
Ogni volta che per sbaglio incontrava i suoi occhi non era lei che vedeva. No. La sua mente non riusciva a cancellare l'immagine della lingua di quel depravato che s'insinuava tra le labbra rosee della sua sorellina o le sue viscide mani che s'infilavano sotto la sua gonna.
Non poteva farcela, non riusciva ad immaginare cosa sarebbe potuto accadere se lui non fosse arrivato in tempo, se non l'avesse fermato. Non voleva neanche pensarci.
-Ryo!- lo richiamò la sorella frapponendosi tra il suo volto e la tv.
Voleva che la guardasse negli occhi. Voleva che la rassicurasse come solo lui sapeva fare. Voleva sentirsi cullare dalle sue braccia e stringere forte contro il suo petto.
Aveva davvero bisogno di lui.
-Sei un'inconsciente Yuki!- sbottò il ragazzo fulminandola come solo lui poteva fare.
La bionda sbarrò gli occhi a quelle parole. Ce l'aveva con lei per ciò che stava accadendo alla festa. Non riusciva a perdonarle di essere stata tanto frivola. E la cosa che più la distruggeva è che sapeva suo fratello avesse ragione. Se non fosse arrivato lui molto probabilmente avrebbe permesso a quello schifoso di prendersi la sua verginità senza muovere un dito sottomessa dai fumi dell'alcool. Aveva ragione Ryo, era stata un'incosciente!
-Grazie!- si limitò a rispondergli chinando il capo e lasciando suo fratello sbalordito.
Non era da lei chiedere scusa, eppure l'aveva appena fatto e qualcosa gli diceva che quel grazie celasse dietro di sé molti più significati di quelli che avrebbe mai potuto immaginare.
-Vieni qua, zuccona!- le disse stringendola a sé in un caldo abbraccio, perché non importava più ciò che stava per accadere, in quel momento erano insieme e quella era l'unica cosa importante!

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Capitolo 10
*** 10. ***


10.





-Ryo!- urlò una ragazza dai lunghi capelli biondi avvolta in un semplice asciugamano azzurro che metteva in risalto le curve acerbe da sedicenne.
-Ma che urli!-  la rimproverò il fratello dandole un tenero buffetto sulla fronte prima di iniziare a cercare qualcosa nell'armadio -Come se non ti avessi mai vista mezza nuda!- la prese in giro prima di tirar fuori da uno dei cassetti una t-short degli AC/DC, la loro band preferita.
-Sei un'idiota!- lo rimproverò la bionda lanciandogli contro una ciabatta che il corvino riuscì ad evitare prontamente sghignazzando.
-Ti voglio bene anch'io!- la prese in giro il ragazzo chiudendo la porta dietro di sé prima che Yuki gli lanciasse contro anche l'altra!

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Capitolo 11
*** 11. ***


11.



Una ragazza dai lunghi capelli biondi sorseggiava tranquillamente la sua cola, osservando distrattamente l'orologio che portava al polso.
Erano le sedici e tredici minuti.
Suo fratello era decisamente in ritardo.
Prese un altro sorso dal suo drink iniziando a scrivere un sms a Ryo per incitarlo a muoversi.
Tutti coloro che la conoscevano sapevano quanto odiasse aspettare.
-Hey bambolina!- la chiamò un ragazzo dai corti capelli mori accostandosi al marciapiede vicino a lei -Cosa ci fa una così bella ragazza tutta sola?- aggiunse mostrando un ghigno malizioso sul volto.
Yuki, però, non gli diede corda continuando a bere la sua cola che iniziava a scaldarsi.
Non aveva nessuna intenzione di ritrovarsi un ennesimo idiota alle calcagna.
-Bambolina!- la chiamò ancora una volta il tipo scendendo dalla moto e avvicinandosi al tavolino dov'era seduta la ragazza -Sto parlando con te!- aggiunse strattonandole un braccio e facendole cadere il bicchiere a terra.
Yuki osservò sbalordita i resti del bicchiere. Come aveva osato quel troglodita versare la sua bibita?
-Come hai osato?- sibilò la ragazza puntando i suoi occhi di ghiaccio in quelli del ragazzo che rimase sorpreso.
Non aveva mai visto degli occhi come quelli che ora lo guardavano con disprezzo.
-Scusa il ritardo Yuki...- urlò Ryo correndo verso la sorella con un sorriso felicissimo sul volto rimanendo sorpreso di vedere la bionda fulminare con lo sguardo un ragazzo moro che la fissava sorpreso -Che succede?- chiese in tono duro guardando con astio l'interlocutore di sua sorella.
Se si era permesso di sfiorarla anche solo con un dito l'avrebbe pagata cara, era una promessa la sua.
-Andiamo via Ryo!- rispose la sorella dando le spalle al ragazzo -Tanto il conto lo paga il nostro "amico" qui- aggiunse inacamminandosi assieme al fratello che la guardava senza capire.
Quando ci si metteva Yuki era davvero incomprensibile e nemmeno lui riusciva a capirla.
-Allora...- iniziò la bionda sentendo lo sguardo del fratello sulla pelle -Come mai così in ritardo?-
Ryo la guardò qualche secondo prima di sorridere come mai aveva fatto in vita sua e tirare fuori il portafogli sotto lo sguardo curioso della gemella.
Che diavolo combinava?
-Guarda un po' qua- le disse porgendole ciò che lo rendeva tanto orgoglioso.
Yuki lo osservò per qualche secondo scettica prima di riconoscere quel tesserino che suo fratello le mostrava e lanciarglisi letteralmente addosso.
-Auguriiii- gli disse orgogliosa dandogli un bacio sulla guancia e imbarazzandolo.
Non era più abituato a quegli slanci d'affetto da parte della ragazza.
-Sono orgogliosa di te, finalmente sei riuscito a prendere la tua agognata patente!- aggiunse sorridendo di uno di quei sorrisi che dedicava solo al suo Ryo.
E il corvino non poté che essere più felice.
Finalmente entrambi erano sempre più vicini ai loro sogni e presto li avrebbero realizzati, assieme!

 

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Capitolo 12
*** 12. ***


12.~~






Correva.
Non riusciva a credere che proprio lui le avesse voltato le spalle.
Lui che era sempre stato la sua ancora, il suo punto di riferimento. Lui che era tutto il suo mondo le aveva fatto del male, più di chiunque altro.
Correva Yuki, mentre calde lacrime le rigavano il volto pallido e stanco.
Voleva solo fuggire da tutta quella sofferenza che lentamente la stava uccidendo dentro.
Corse a lungo, le gambe le dolevano, il fiato era sempre più corto, ma pareva non interessarle. Finché avrebbe avuto anche un solo briciolo di forza sarebbe andata avanti, senza mai fermarsi.
Stava attraversando la strada davanti la loro vecchia scuola elementare quando sottili gocce di pioggia iniziarono a cadere dal cielo, in maniera sempre più violenta.
Stava diluviando e lei, coperta solo dal suo golfino grigio preferito e un paio di jeans chiari era ormai fradicia come un pulcino e non riusciva a smettere di tremare dal freddo.
Ma nemmeno questo riuscì a fermarla, almeno non finché non inciampò nei suoi stessi piedi e si ritrovò a terra. Una caviglia slogata e fango ovunque, ma nemmeno questo pareva importarle.
Rimase lì, ferma, immobile a versare tutte le sue lacrime ancora e ancora con la sola compagnia della pioggia, unica amica in quel momento di malinconia e sconforto.
-Rischi di ammalarti a startene qui...- le disse una voce, mentre la pioggia smetteva di cadere su di lei.
Yuki non si mosse di un millimetro a quelle parole, rimase nel suo silenzio stretta nel suo doloroso abbraccio.
Ryo sospirò.
Se lo sarebbe dovuto aspettare. Come poteva pretendere che gli rivolgesse la parola dopo il modo in cui l'aveva trattata solo poche ore prima. Era stato un imbecille, avrebbe dovuto fidarsi di lei, invece si era lasciato imbambolare da quegli occhioni cioccolato che troppo spesso lo distraevano in quel periodo.
-Mi dispiace...- iniziò sedendosi al suo fianco e continuando a coprire entrambi con l'ombrello -Avrei dovuto avere più fiducia in te, come ho sempre fatto, invece...- continuò senza trovare la forza di osservare il suo profilo  -Invece mi sono lasciato incantare dagli occhi cioccolato di Haruna e non ti ho creduto. Mi dispiace sorellina- aggiunse in un sussurro.
Non si era mai sentito tanto idiota in tutta la sua vita.
Yuki, però, se ne stava in silenzio. L'aveva capito che quella ragazzina aveva colpito il fratello, ma non avrebbe mai immaginato che sarebbe riuscita a metterlo contro di lei. Non lui che le era sempre stato accanto e che l'aveva sostenuta anche quando davvero stava sbagliando!
-Yuki...- provò ancora una volta il ragazzo, ma fu prontamente messo a tacere.
La sua sorellina si era voltata verso di lui e con gli occhi pieni di lacrime gli aveva dato uno schiaffo.
-Come puoi permettere a una ragazzina di mettersi tra di noi...- gli urlò contro senza riuscire a trattenere le lacrime -Come puoi accettare che lei ci divida?- aggiunse senza riuscire a celare tutto il male che si portava dentro.
E Ryo si sentì mancare a quelle parole, ma non rispose. Sua sorella aveva tutto il diritto di avercela con lui. Perché era un imbecille lui, perché non si meritava una sorella meravigliosa come lei che mai l'aveva abbandonato ma l'aveva sempre difeso da tutto e tutti, mettendosi contro tutte le persone che osavano dubitare di lui. Era un pessimo fratello!
-Ti odio Ryo!- continuò la bionda iniziando a colpire il petto del fratello -Odio non essere la persona più importante della tua vita come tu lo sei per me!- sussurrò calmandosi leggermente e iniziando a piangere sul petto del fratello che impotente la stringeva forte a sé.
Vederla in quelle condizioni lo stava distruggendo!
-Tu sei importante per me, Yuki!- iniziò Ryo cercando di tranquillizzarla come meglio poteva -Sei la persona più importante della mia vita. Senza di te io sono perso, non saprei cosa fare, dove andare. Tu sei la mia ancora, Yuki, e mi dispiace davvero averlo dimenticato nel momento in cui avevi bisogno di sapermi al tuo fianco-
La bionda pianse a quelle parole lasciandosi cullare da quella bellissima sensazione di amore e sicurezza che solo quelle braccia riuscivano a trasmetterle.
-Sei un idiota, Ryo...- disse la bionda provando ad asciugare quelle lacrime ribelli -Ma sei il mio idiota!- aggiunse aggrappandosi con tutte le sue forze alla sua unica ancora di salvezza, mentre una risata cristallina veniva liberata dalle sue labbra seguita subito dopo da quella del fratello.
Perché avrebbero potuto litigare anche altre mille volte, loro due si sarebbero sempre ritrovati.

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Capitolo 13
*** 13. ***


13.




Il cielo era pieno di stelle quella notte. Era uno spettacolo meraviglioso che troppo spesso veniva ignorato, perché un cielo senza luna era ritenuto "noioso". Ryo non la pensava a quel modo. Amava passare intere notti steso sull'erba ad osservare il cielo stellato. Lo faceva stare bene. Riusciva a calmarlo e a farlo entrare in una dimensione astratta dove non esisteva nient'altro che lui e quelle meteore infuocate che attraversavano lo spazio e che persistevano nell'universo da non sapeva quanti anni. Gli piacevano quelle serate in cui poteva starsene solo con i suoi pensieri a immaginare come sarebbe stata la sua vita se fosse nato stella. Gli piaceva immaginare come potesse essere il mondo osservato da lassù.
Era perso tra i suoi pensieri più profondi quando sentì un qualcosa di freddo posarsi sulla sua fronte facendogli spalancare gli occhi per la sorpresa e causando ilarità nella persona appena giunta al suo fianco.
-Avresti dovuto vedere la tua faccia!- gli disse questa tra una risata e l'altra sedendosi al suo fianco.
-Sei sempre la solita!- replicò il corvino mettendo un broncio che subito si trasformò in un sorriso non appena la sorella gli passò una lattina di aranciata.
-Sei un ingrato Ryo-chan!- lo prese in giro lei -Io mi preoccupo per te e tu come mi ripaghi?-
-Si certo!- le rispose aprendo la sua lattina e prendendone un sorso -Ammetti che ti annoiavi e volevi divertirti in qualche modo-
Yuki sorrise a quelle parole. Suo fratello la conosceva troppo bene non avrebbe mai potuto ingannarlo con scuse tanto banali.
-Visto che sei qui- iniziò il corvino con uno strano tono che catturò l'attenzione della ragazza -Cerchiamo di far passare questa serata- aggiunse buttandola a terra e iniziando a farle il solletico.
Yuki si ritrovò a ridere catturata dalla meschina trappola del fratello.
E passarono così la serata tra una risata e un dispetto affettuoso.
Del resto a loro bastava essere assieme per divertirsi.
 

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Capitolo 14
*** 14. ***


14.









-Ma non avevi detto di averla controllata prima di partire?- chiese Yuki scendendo dalla macchina e sistemandosi il vestitino bianco e azzurro che aveva scelto di indossare per la festa in campagna alla quale si sarebbero imbucati assieme ad alcuni amici.
-Infatti!- rispose Ryo nascoto per metà dal cofano della macchina, mentre con occhi attenti osservava il motore, le varie valvole o qualsiasi altra cosa potesse aver causato il blocco alla macchina -E prima di partire non c'erano problemi!- aggiunse dando un rapido sguardo al motorino, lasciandosi sfuggire un sospiro.
Anche quello era apposto.
-E allora perché ci siamo fermati?- chiese la bionda guardandosi attorno.
Erano praticamente nel bel mezzo del nulla.
Nessuna casa, nessuna macchina in vista, nessun cartello e nemmeno un mezzo passante.
Niente di niente se non alberi, erba e tantissimi insetti fastidiosi!
Non vedeva l'ora di andarsene!
Ryo sospirò infastidito.
Non sapeva cosa rispondere a sua sorella.
Nonostante la sua grande competenza nei motori, non era da tutti infatti lavorare in un officina da quando aveva quindici anni, non aveva la più pallida idea di dove mettere mano e la cosa era alquanto frustrante.
-Non lo so!- ammise esasperato -Prova a chiamre qualcuno, conviene farci venire a prendere- aggiunse sbucando fuori per qualche secondo, prima di riabbassarsi per tentare di capirci qualcosa.
Ok ammettere la sconfitta, ma darsi per vinto, mai!
Yuki annuì distrattamente a quelle parole tirando fuori il telefono e sbarrando gli occhi.
Doveva essere un incubo!
Con sguardo concentrato sul displey provò a muovere qualche passo in varie direzioni, alla ricerca di un briciolo di speranza, inutilmente!
-Non è possibile!- urlò in fatti in preda ad una crisi di nervi.
Ok perdersi quella stupida festa.
Ok sgualcire il vestito nuovo.
Ok avere la macchina in panne.
Ma non avere campo al telefono era davvero troppo!
-Che succede?- chiese spaventato da quell'urlo il corvino osservando distrattamente la sorella.
Se aveva richiamto la sua attenzione perche le si era strappato il vestito l'avrebbe strozzata!
-Succede che non abbiamo campo e quindi non posso chiamare aiuto!- rispose esasperata la ragazza fulminando il fratello.
Non sopportava quando la guardava in quel modo.
Ryo sbarrò gli occhi a quelle parole.
Non era proprio una bella notizia quella, decisamente no!
-Vedrai che prima o poi passerà qualcuno e ci faremo dare una mano!- cercò di incoraggiarla, richiudendo il cofano anteriore e andando ad abbracciarla.
Quella situazione non piaceva ad entrambi ma sapevano  che assieme sarebbero riusciti a superarla in qualche modo.
Ce la facevano sempre loro due!
E rimasero così, seduti sull'erba a chiacchierare liberamente come facevano quand'erano bambini, incuranti di ciò che stava accadedno fuori dal loro piccolo mondo, ma poco importava, se erano assieme il resto del mondo diventava insignificante.
E stavano chiacchierando di un ricordo lontano quando gli occhi di Yuki si illuminarono catturando l'attenzione del fratello.
-Siamo salvi, Ryo!- urlò alzandosi di colpo imitata dal fratello prima di lanciargli le braccia al collo.
In lontananza si intravedeva quello che doveva essere un furgone bianco e stava procedendo proprio verso di loro.
Ryo sorrise davanti all'entusiasmo della sorella.
Effettivamente erano stati fortunati e anche molto.
Immediatamente si sbracciarono per permettere al guidatore del veicolo di notarli.
Non potevano lasciarsi sfuggire un'occasione del genere.
-Buona sera!- salutò cortesemente Yuki avvicinandosi al finestrino dell'uomo che aveva accostato al loro fianco.
Doveva avere all'incirca sessant'anni, forse qualcosa in più non avrebbe saputo dirlo, due enormi baffi bianchi e dei capelli dello stesso colore.
-Buonasera!- rispose l'uomo affabile -Cosa ci fate fermi qui?- chiese osservandoli attentamente senza che i due se ne accorgessero.
-Abbiamo avuto un guasto alla macchina e siamo rimasti a piedi!- spiegò brevemente il ragazzo avvicinandosi alla sorella -E come se non bastasse in questa zona non c'è campo!-
L'uomo annuì comprensivo a quelle parole.
-Siete stati fortunati, non faccio questa strada tutti i gioirni, forza salite su!- li invitò cordialmente facendo nascere un sorriso di gratitudine sui loro volti.
Nonostante la strana apparenza quel vecchietto era stato davvero gentile.
-Grazie mille!- dissero in coro i gemelli aprendo il retro del furgone e salendoci entusiasti di abbandonare quel luogo e poter tornare a casa, al diavolo quella stupida festa!
Ma troppo presi dalla loro felicità nessuno dei due notò il ghigno sadico e allo stesso tempo soddisfatto nato sul volto dell'uomo.
Forse quella volta nemmeno insieme sarebbero riusciti a cavarsela...
 

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Capitolo 15
*** 15. ***


 15.






Sentiva un gran male dappertutto. Il suo corpo non rispondeva più ai suoi comandi e anche sollevare le palpebre le pareva qualcosa di infattibile.
Era così stanca Yuki, ma non si diede per vinta, voleva sapere se Ryo era al suo fianco e nulla gliel'avrebbe impedito.
Con uno sforzo immane provò ad aprire gli occhi restando abbagliata.
Quella stupida luce era troppo forte e non le permetteva di distinguere gli oggetti.
Attese qualche secondo per abituarsi a quel bagliore mentre man mano ogni cosa diventava più nitida davanti ai suoi occhi.
Non conosceva quel luogo, ne era certa.
Molto lentamente provò a girare il volto per cercare il fratello e per poco non sentì il fiato mancarle in gola.
Il suo corpo era attaccato a decine e decine di tubi in plastica nei quali scorrevano sostanze alle quali preferì non tentare di dare un nome.
Stava per gridare quando i suoi occhi videro un orrore ancora più grande.
A qualche metro da lei, steso su un lettino metallico come il suo, stava il suo Ryo anche lui circondato da macchine e tubicini che gli si infilavano sotto la pelle.
A quella vista Yuki sentì le lacrime premere per abbandonare il porto sicuro dei suoi occhi e rigarle il viso e la bionda non le trattenne, anzi le lasciò scorrere liberamente mentre dalla sua gola uscivano suoni sconnessi.
Da quanto tempo erano rinchiusi lì dentro? Se lo chiese solo un secondo. Non le importava più di tanto, voleva solo sapere se suo fratello stava bene.
-Ryo!- sussurrò flebilmente sentendo la gola bruciare ad ogni nuovo tentativo di urlare più forte il nome del fratello.
Doveva farlo svegliare, dovevano andare via insieme da lì.
E fu nel momento in cui la sua voce non era più un lamento che un ombra svettò sulla sua figura facendole sbarrare gli occhi.
-È ora di tornare a dormire!- le disse brandendo una siringa.
E a nulla valsero i tentavo di Yuki di ritrarsi, il suo corpo non le rispondeva, e così tra le sue proteste la bionda sentì gli occhi nuovamente pesanti.
Si era lasciata sconfiggere e non era riuscita a salvare il suo fratellino dalle grinfie di quel mostro.
-Perdonami Ryo!- sussurrò prima di cadere nuovamente in un sonno profondo e privo di sogni.











NdA:

Salve a tutti!
Ecco finalmete l'ultimo capitolo di questa mia raccolta incentrata sulla vita precedente di c17 e c18.
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno perso qualche istante nella lettura dei vari capitoli, chi l'ha inserita tra i preferiti/ricordati/seguiti, ma soprttutto quelle anime pie che si sono soffermate a recensire.
Grazie di cuore a tutti!
Alla possima
karter

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