Inversione

di DarkJuls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New beginning ***
Capitolo 2: *** Memorie ***
Capitolo 3: *** Decisione ***
Capitolo 4: *** Trasferimento ***



Capitolo 1
*** New beginning ***


Il grande drago rosso è morto, l’hanno ucciso insieme…adesso Will ha compreso fino in fondo la “bellezza” di cui parlava Hannibal, l’ha provata…è diventato ciò che lo psichiatra ha sempre voluto che lui diventasse… non solo capace di entrare nella mente del killer ma essere a sua volta il killer; Will si è trasformato, non è più il buon vecchio profiler dalla parte della legge, quell’uomo non esiste più…ora è diventato il Chesapeake ripper! La fusione empatica si è completata, i due sono diventati una cosa sola…devono solo ribattezzarsi, rinascere sotto questa nuova forma. Will li fa quindi precipitare nell’acqua rigeneratrice ma non potrà mai immaginare cosa succederà poi…
 
Jack Crawford e la sua squadra sono arrivati alla casa ma trovano solo il cadavere insanguinato di Dolarhyde, non ci sono gli altri…nemmeno Will, solo molto sangue… “non può essere solo il sangue del drago”, disse Jack ai suoi uomini, “…a giudicare dalle tracce di sangue e dai segni della colluttazione presenti sul corpo dell’uomo deve esserci stata una lotta intensa e feroce prima che morisse quindi nemmeno il Dottor Lecter e il signor Graham devono esserne usciti illesi…ma dove sono finiti? Di certo non sarebbero potuti andare lontani, inoltre se fossero venuti verso di noi li avremmo visti...dunque c’è solo un’altra via che avrebbero potuto scegliere…ma nelle loro condizioni non so come ne possano uscire!”, indicando la scogliera. “Perlustrate la zona, li voglio davanti a me entro l’alba! Vivi o morti” aggiunse poi e se ne andò, arrabbiato e al tempo stesso preoccupato per essersi fatto sfuggire Lecter.
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Sono le 7:03 di mattina, Alana Bloom è ancora a letto accanto a sua moglie quando viene svegliata dalla suoneria del suo cellulare…guarda lo schermo ma non riconosce il numero, non è uno di quelli che la chiama spesso altrimenti se lo sarebbe ricordato…decide comunque di rispondere, è Jack Crawford che chiama dall’ospedale: “li hanno trovati Alana, sono entrambi ridotti molto male…vieni qui”, “va bene Jack, parto immediatamente…dammi solo il tempo di attraversare la città” risponde lei ancora mezza assonnata e confusa. Quando si alza si rende conto veramente di quello che l’agente dell’FBI le ha detto e stranamente si sente più preoccupata del solito…
Con Will non c’era più il legame intimo di un tempo; prima del suo ritorno, si sentivano raramente con qualche messaggio però l’affetto per lui non era mai svanito…Con Hannibal la questione era più complicata, c’era la vera passione…coltivata nei tanti anni in cui lui le ha sempre fatto da mentore, prendendola sotto la sua ala “protettrice”, e sbocciata poco prima il suo arresto; anche se di fatto è un mostro perverso e ha giurato di ucciderla, lei non sarebbe mai riuscita a smettere di provare un misto di attrazione, amore ed odio verso lui…verso quell’uomo che ha continuato a vedere ogni singolo giorno da fuori della sua cella, con cui ha parlato, interagito, esercitato per una volta il suo potere (prendendosi a volte le sue piccole rivincite) e con cui ha sempre scambiato sguardi, emozioni, sensazioni, odori, pulsazioni, impercettibili movimenti che nonostante dopo tutto quello che era successo tra di loro, continuavano a mantenere il loro legame vivo sotto la dimensione del conscio.
Alana si è lasciata andare ai ricordi, alle emozioni…il suo cuore non accenna a decelerare, non riesce a capire il motivo del suo stato fino in fondo; si è autoconvinta di non amare più Hannibal e di voler vivere felice solo con sua moglie e suo figlio però ora ha paura, non vuole perderlo. Quando era nell’ospedale psichiatrico era lei ad avere il controllo, sapeva sempre cosa stesse facendo e conosceva bene le sue condizioni di salute ma ora? Decide di non perdere altro tempo, non lascia scritto nulla a Margot e si dirige subito in ospedale...Jack ha bisogno di lei.
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Jack la sta aspettando fuori dalla stanza di Will…i medici gli hanno detto che l’hanno dovuto operare d’urgenza e mettere in coma farmacologico per via delle numerose ferite che ha subito ma sono fiduciosi del fatto che si riprenderà completamente e ritornerà come prima nel giro di qualche mese, senza danni permanenti poiché non ha subito nessun trauma cranico.
Alana cerca di mantenere il controllo di sé, non sembra più la leonessa di qualche giorno prima ma piuttosto una gatta indifesa alla ricerca di qualche genere di protezione e conforto. Vede Jack, rallenta, si sistema gli abiti e con nonchalance gli chiede di farle un breve aggiornamento. Appena lui finisce di riferirle ciò che gli hanno detto i medici a proposito di Graham lei chiede: “…e dove hanno messo Hann-…il dottor Lecter?”; Crawford stranito le risponde “Il dottor Lecter è in terapia intensiva, ha subito dei traumi cerebrali e al momento è in coma; non sanno dirci molto i medici, dipende tutto da lui...”
La dottoressa Bloom lo guarda fisso negli occhi poi distoglie lo sguardo e dice: “tecnicamente è ancora sotto la mia responsabilità quindi devo conoscere il suo stato e soprattutto devo assicurarmi che non tenti di scappare”
“non ti devi preoccupare di questo” risponde Jack “i miei agenti lo hanno incatenato al lettino e inoltre stanno di guardia”.
 
Alana sorride e si incammina verso l’uscita insieme all’amico che l’accompagna ad un cafè per la colazione…il silenzio tra i due si spezza solo quando una cameriera piuttosto allegra – troppo secondo la Bloom  – arriva a prendere l’ordinazione: un thè nero con delle uova e del bacon per la dottoressa (aveva bisogno di qualcosa di forte per tirarsi su) e un caffè con due french toast per l’agente. “Sapere che sono pure loro vulnerabili, che si possono rompere, è piuttosto strano però non devi essere così preoccupata per Will o per i tuoi impegni di lavoro (intendendo le faccende legali riguardo alla detenzione di Hannibal)” disse Jack…Alana non accenna a rispondere; arriva la colazione e dopo aver terminato di mangiare dice: “Ora dobbiamo solo aspettare che si risveglino”.
 
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Note: questo è il primo di numerosi capitoli (spero), grazie per averlo letto, lasciate un commento per farmi migliorare dato che sono una nuova fanfictioner /. ….spero vi sia piaciuto, continuate a seguire la storia!!! baciiiii

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Capitolo 2
*** Memorie ***


Will si è risvegliato dal coma indotto dopo l'operazione, si sente leggermente intontito però meglio di prima. In realtà era convinto di essere morto dopo essersi gettato dalla scogliera con Hanniba, l'uomo che aveva compreso fino in fondo ed era diventato parte di lui. Si guarda intorno e vede di essere da solo in stanza, il suo pensiero va a Lecter, l'assassino che nonostante tutto ama, con cui ha un legame profondo. Quella caduta nell'acqua generatrice voleva essere un nuovo inizio per lui e il suo amore, voleva stare con lui per sempre da quel momento in avanti...non importava dove, non importava se da vivo o da morto, voleva solo lui.
​Un' infermiera si accorge che si è svegliato e si affretta ad andare nella sua stanza per controllare la sua condizione fisica post intervento e si accerta che tutti i valori siano nella norma. Successivamente Will si addormenta.
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Jack ritorna in ospedale con Alana e i due si accingono a chiedere informazioni ai medici sullo stato di salute del consulente e dello psichiatra. Alana si sente sollevata del fatto che Will si stia riprendendo bene ma non può far a meno di nascondere la sua preoccupazione per quello che un tempo era stato i suo amante. Ad un tratto l'agente dell' FBI riceve una chiamata urgente dalla centrale per un nuovo caso di omicidio successo a Philadelphia e, dopo aver salutato dolcemente l'amica, se ne va.
​Alana attende qualche momento e poi si dirige spedita verso la stanza del dottor Lecter. Fuori dalla porta ci sono due agenti di guardia a cui però ordina di andar via per una mezz'ora. A quel punto entra, chiude la porta a chiave e si siede di fianco ad Hannibal, immobile, fermo, legato al lettino e con un'aspetto sconvolto...se non fosse per il fatto che conosca la sua vera natura, gli sarebbe sembrato semplicemente un uomo attraente, inerme e dolce...
​Quella visione le fa tornare alla mente tanti ricordi, tante notti di passione, tanti momenti di gioia e ammirazione. Inizia così a parlare con Hannibal e a rivivere quei momenti carichi di emozione, mentre gli accarezza dolcemente la mano. 
​Ad un tratto percepisce qualcosa, sente un piccolo movimento, debole ma allo stesso tempo carico di energia; la sua presenza lì gli fa bene, pian piano si sta risvegliando dal coma e Alana non può fare a meno di essere agitata, non sa cosa aspettarsi, ha paura! Hannibal apre gli occhi ma lei non li riconosce, non sono gli stessi che ha visto l’ultima volta, non sono quelli del serial killer…sembrano piuttosto quelli di un cervo spaesato e indifeso ma pur sempre maestoso.
 
Il dottor Lecter si gira verso Alana, la guarda e poi richiude gli occhi, privo di forze. La dottoressa Bloom gli lascia la mano e si affretta a chiamare il medico responsabile, che gli somministra dei medicinali in endovena. “Sarà meglio togliergli queste manette perché non si sa come possa reagire al suo risveglio trovandosi legato” dice la psichiatra agli agenti che nel frattempo erano accorsi. Il medico conferma e aggiunge che per le sue condizioni di salute, per i medicinali e i sedativi non sarebbe capace di reagire in modo veloce e violento. A quel punto i due agenti lo liberano e aspettano fuori dalla porta per fare la guardia.
Alana decide di rimanere nella stanza con Lecter poiché ha visto che risponde bene agli stimoli lanciati da lei. Tuttavia teme per la sua vita, teme di quella promessa fattagli tempo fa a casa del killer…ad un certo punto si addormenta sulla poltrona ai piedi del lettino e si risveglia quando sente una strana sensazione, una strana energia che le arriva; è Hannibal che la guarda. “Chi è lei?” dice con la voce flebile, Alana rimane in silenzio e stranita…certo, potrebbe aver perso la memoria dopo essere precipitato, ma non se lo sarebbe mai aspettato…un uomo come lui, un serial killer sociopatico che si dimentica di esserlo…Alana non nasconde la sua felicità, è come se potesse riscrivere la sua vita, la sua identità…e magari la loro storia. Non sa bene come rispondere e lui le chiede ancora “chi è lei? La conosco? Mi conosce? Mi dica per favore chi sono”. “Ti chiami Hannibal, sei un-“, “cosa sono?” risponde lui…” sei uno psichiatra, eri il mio mentore e poi siamo diventati colleghi”. Mrs. Bloom si avvicina a lui e si mette al suo fianco; “riconosco questo profumo…ma non mi ricordo di te. La mia mente è come un buco nero, piena di cose che non vedo.”. “Sono felice che tu sia vivo, Hannibal”, gli dice dolcemente accostandosi all’orecchio. Tra i due scatta qualcosa, ad Hannibal sembra familiare, il suo corpo, il suo odore sembrano di casa ma questa è solo una sensazione poiché non si ricorda nulla di lei a livello conscio…si baciano, intensamente come se due cuori si fossero ritrovati dopo un lungo periodo di assenza; Hannibal le accarezza il viso e mentre la guarda negli occhi “non eravamo solo colleghi, non è così?” lei abbassa lo sguardo e il suo silenzio conferma quella lontana verità. “Ora devo andare, parlerò con i miei colleghi della tua amnesia e decideremo un trattamento opportuno” afferma velocemente mentre si dirige verso la porta. “Aspetta, dimmi il tuo nome e come sono finito qui”, “è successo un’incidente e sei precipitato da una scogliera…il mio nome ti ritornerà in mente”.
 
 
Nel tardo pomeriggio l’agente Crawford telefona ad Alana per avere notizie dei due ricoverati all’ospedale e lei “Jack, Hannibal non si ricorda nulla…soffre di amnesia ma non so ancora di che genere, mi sarebbe molto utile portarlo da qualche parte per dei controlli, ma non nel mio centro…non voglio che si ricordi di essere un serial killer…dovremmo fargli una mappatura cerebrale per controllare le aree lese e poi procedere con qualche tecnica psicanalitica, sperando che non si ricordi la sua parte peggiore. Per ora non possiamo dirgli tutta la verità perché comprometterebbe la cura. Vorrei portarlo in una casa di proprietà dei Verger sul fiume.”. “Alana, ti rendi conto di quanto sia rischioso quello che vuoi fare? Se ti stesse solo raggirando come ha già fatto in passato? Sinceramente non sono d’accordo con questa tua idea; dovremmo prima chiedere degli accertamenti neuronali in ospedale e forse ti posso dare la mia autorizzazione. Non possiamo permettere che scappi di nuovo e uccida altre persone.”. “Va bene Jack, domani mi recherò in ospedale e parlerò con i neurologi. Buona serata”.
Alana riattacca senza aspettare la risposta del collega e ritorna a casa da suo figlio e sua moglie, dopo aver rivissuto nella mente qualche ricordo di antica passione tra lei e il suo mentore, a casa di questo.

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Capitolo 3
*** Decisione ***


Dopo vari accertamenti Will viene dimesso, ma prima di andarsene chiede di poter vedere Hannibal e così un’infermiera lo porta alla sua stanza. Entra in silenzio e si accomoda sulla poltrona in fondo alla stanza, fissando con dolce preoccupazione il suo alter ego. Hannibal è in uno stato di dormiveglia e quando si accorge che seduta di fronte a lui c’è una persona si affretta a chiedere: “Alana, sei già qui?”. Will rimane colpito dalla domanda, come è possibile che non lo abbia riconosciuto? E soprattutto, perché Alana sarebbe dovuta passare? A quel punto Will si avvicina e risponde: “Hannibal, sono io, Will”. Dopo quelle parole lo psichiatra apre velocemente gli occhi come se il suo passato fosse ritornato tutto all’improvviso. “ Mi dispiace, io non mi ricordo di lei…”. A sentire quella risposta Will sbianca e cerca di rispondere alla meglio, poi se ne va, chiedendosi tra sé e sé se quella loro rinascita insieme sia stata solo l’epilogo di una vecchia storia e l’inizio di una nuova ed oscura vita.

Hannibal resta sul lettino con gli occhi sbarrati ad osservare il soffitto, riflettendo su quello che era appena successo, fino a quando non viene interrotto dalla voce dell’infermiera che gli comunica che nel giro di pochi minuti sarebbe arrivato il medico per fargli fare uno screening cerebrale.

Nel frattempo la dottoressa Bloom aspetta in sala d’attesa per il referto immediato del test che ha richiesto per il dottor Lecter e decide che quel giorno non andrà a fargli visita, per valutare il più oggettivamente possibile il da farsi.

Dopo circa mezz’ora il neurologo a cui si era rivolta chiama Alana nel suo ufficio. “Dagli accertamenti le lesioni cerebrali non sono così gravi da avergli cancellato la memoria del suo passato, è molto probabile che la sua amnesia sia frutto dello shock subito e quindi deve essere risolta attraverso un metodo psichiatrico, magari proprio da lei che ha già qualche legame con lui e quindi potrebbe risvegliargli qualche ricordo.” La dottoressa è contenta di sapere che certi ricordi sono ancora svegli in lui ma non nasconde la sua preoccupazione nel sapere che quindi il suo lato oscuro è ancora presente, anche se in modo latente. “Per le dimissioni come possiamo fare?”, chiede Alana, “Il paziente può tranquillamente essere dimesso nel giro di qualche giorno, però dovrà essere tenuto d’occhio il suo stato di salute…un’infermiera dovrà controllarlo almeno una volta al giorno per una settimana per lo meno”, risponde il medico. “D’accordo, nel giro di due giorni tornerò qui per firmare le dimissioni e prenderlo sotto la mia custodia; grazie mille” e così se ne va.

 

Alana sale in macchina e chiama Jack, che questa volta, sentita la risposta del neurologo, acconsente nel farle tenere Hannibal sotto custodia in una villa dei Veger, opportunamente sorvegliata dai suoi agenti.

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Capitolo 4
*** Trasferimento ***


“Margot, ti devo parlare”, le dice la compagna. “Dimmi amore”, risponde lei. “Domani parto e starò via per un po’ di tempo; andrò nella casa vicino fiume fuori Baltimora. È per lavoro quindi non puoi venirmi a trovare ma non ti devi preoccupare, tornerò a casa ogni tanto.”… “Certo…il tuo lavoro è sempre più importante…vabbè, non fa niente. Starò qui con nostro figlio.” “Ora vado all’ospedale. Ti amo”. Margot, senza dirle una parola la bacia intensamente per non lasciarla andare così di fretta ed anche per farla sentire un po’ in colpa. Alana la fissa negli occhi, capendo bene le intenzioni della sua amante, ma non vuole stare al gioco; così la saluta e si dirige verso la macchina.
 
 
Alana entra nella stanza di Hannibal con il foglio delle dimissioni per farlo firmare anche a lui e… “Alana, buongiorno”. Lei rimane stranita e gli risponde: “Hannibal, buongiorno…non ricordo di averti detto il mio nome, hai già iniziato a recuperare qualche ricordo?” “Due notti fa ho fatto un sogno”, le risponde, “ …probabilmente era un vecchio ricordo, ma non ne sono sicuro; non ti ho detto niente perché non ti ho più vista…”  “Che sogno hai fatto?”, ribatte lei. “ Eravamo all’università, era il primo anno che insegnavo ed ero giovane, tu volevi diventare la mia assistente ma ero ancora il tuo professore così appena finì il corso hai iniziato a venire nel mio studio qualche volta. Una sera ti ho fatto vedere alcuni casi interessanti e abbiamo lavorato fino a tardi; eravamo stanchi e ad un certo punto ci siamo baciati e poi mi è apparsa una parola: Alana e così mi sono svegliato”. La dottoressa Bloom si mette a ridere poi, con un tono malizioso afferma “Alana eh? Era un tuo desiderio inconscio avermi durante gli anni universitari? Haha…In realtà c’era del feeling, tu eri il mio mentore io la tua allieva migliore, ma non avrei mai avuto il coraggio di baciarti. Tuttavia ti sei ricordato il mio nome…” Hannibal, imbarazzato come se avesse fatto vedere una parte troppo intima di lui, non risponde e aspetta che sia lei a spiegargli il motivo della sua visita. La dottoressa Bloom a quel punto gli consegna il foglio da firmare e gli spiega quale sarà la prossima tappa.
 
“In macchina ho già delle valigie pronte, questi sono i vestiti che ti ho portato per cambiarti. Dimmi se vuoi partire direttamente questa sera oppure domani mattina, così poi faccio una telefonata”.
Hannibal è contento di uscire finalmente da lì, ma ancor di più di passare del tempo solo con quella donna: “Mi cambio e partiamo”. “Perfetto, io esco a fare una telefonata”.
 
“Jack, sono io…volevo avvisarti che partiremo tra una mezz’oretta dall’ospedale ed arriveremo per le 19.30 alla casa. Tu hai già finito di montare le telecamere?” “Ciao Alana, si…ho già concluso. I miei uomini staranno in una casa poco lontano e vi osserveranno”  “D’accordo però digli di stare attenti a non farsi vedere e soprattutto di non entrare nella mia proprietà; se è vero che Hannibal non si ricorda nulla non ci sarà pericolo per me…in caso contrario voglio vedere come agirà”, risponde lei. “Va bene Alana, lui è sotto la tua responsabilità medica tuttavia la tua sicurezza e la sicurezza del paese è sotto la mia e prenderò ogni possibile precauzione. Ora vado, ci sentiamo appena arrivi alla villa”. “Certo Jack, a dopo”.
 
Alana ritorna nella stanza dove c’è Hannibal che si sta vestendo; vedere il suo corpo in quel modo le fa ritornare alla mente tanti ricordi e le risveglia una passione mai spenta. “Sei pronto? Possiamo andare?” dice lei, interrompendo il suo flusso di pensieri. “Possiamo partire”, risponde Hannibal entusiasta.
I due si dirigono alla macchina e durante il tragitto c’è uno strano silenzio tra i due…Alana non nasconde la sua preoccupazione, questo potrebbe essere l’ennesimo piano per tornare in libertà. In ogni caso caccia via i pensieri, sperando soprattutto che non siano veri, e infila nel lettore musicale un cd di musica classica…
Dopo qualche minuto “Tra poco saremo arrivati”, facendo un sorriso al passeggero per smorzare un po’ la tensione. “Mi piace, la trovo rilassante e distensiva questa musica” “E’ la tua preferita”, risponde lei con un tono da moglie. Lui non le risponde, chiude gli occhi e appoggia la testa indietro sul sedile…è a suo agio, è tranquillo come se quello fosse il suo posto.
 

 
Arrivati alla villa gli uomini di Crawford si appostano dietro gli alberi fuori dalla recinzione, pronti ad intervenire per una eventuale fuga di serial killer. La situazione però sembra calma e i due prendono le valigie dl bagagliaio e si avviano verso l’entrata, come una coppia di sposini appena tornati da una vacanza.
La casa è moderna e lussuosa ed Hannibal non tarda a notarne la bellezza.
“Ecco, questa è la cucina (mostratagli per prima nella speranza di cogliere qualche segnale utile per approfondire il suo stato dei ricordi), questo il salotto, il bagno di servizio, una camera degli ospiti, il suo bagno…ecco invece sopra c’è la camera da letto matrimoniale con un grande bagno con la vasca…” 
“E’ davvero meravigliosa, soprattutto per queste ampie vetrate, mi piace molto…poi il bosco attorno contribuisce ancora di più a creare un’atmosfera rilassante”
“Si, è stupenda…peccato che ci venga poco qui…
Se vuoi ti puoi sistemare dove preferisci…intanto vado a farmi una doccia e penso che dopo la voglia fare anche tu”
“Decisamente, ne ho davvero bisogno!”
 
Nel frattempo Alana porta di sopra due valigie, una contenente i suoi vestiti e l’altra quelli di Hannibal…così da farlo salire appena se ne fosse accorto…
Di fatto Hannibal, mentre stava disfando le due valigie, rimaste nella camera di sotto, si accorge che in una ci sono i vestiti della donna e con il pretesto di riportargliela sale, proprio mentre lei era andata a farsi un bagno…dalla porta lasciata semi-aperta Hannibal ha intravisto il suo nudo, sensuale e gustoso corpo e quell’immagine gli ha riportato alla memoria le precedenti notti romantiche a casa sua, nella sua villa dei ricordi.
 
Dopo cena Alana fa partire un disco di musa classica dal giradisci e si siede sul divano con un calice di chardonnay, osservando il comportamento del suo compagno. Hannibal non sembra essere particolarmente toccato da quelle note ma, come avrebbe fatto nella sua precedente vita, ha invitato la donna a ballare. I due corpi erano finalmente vicini, la chimica si innescava, i cuori battevano sempre più forte e i loro respiri si facevano affannosi…i due erano in un limbo, esisteva solo la passione….ma di colpo la musica finisce e Alana si allontana da quello che avrebbe voluto, ancora una volta possedere.
 

 
Hannibal, deciso a non lasciar andar via la donna, le prende la mano con cui accarezza dolcemente il suo collo…la guarda, rivede la sua bellezza e in un attimo la bacia. Alana, tirandosi indietro al primo tentativo, al secondo cede al desiderio e dimentica tutto ciò che le sta intorno, dimentica sua moglie, il motivo per cui si trova lì. Non vede più negli occhi di quell’uomo il mostro di prima, non riconosce più le sue mosse. Si lascia andare.
Hannibal la prende in braccio come una sposa, come una donna che ama, e a porta nel suo talamo. I due si isolano in un mondo a parte, nel loro mondo animale, istintuale, carnale ma dannamente piacevole e spensierato. Ci sono solo i loro corpi, nudi, i loro cuori, ricchi, i loro respiri, veloci, il loro piacere, profondo. Nient’altro intorno a loro, soltanto amore.
 

 
 
Alana si addormenta tra le sue braccia, con una domanda “è lui lo stesso uomo?”

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