Nelle sue mani

di Lady Samhain
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


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La prima volta che Credence incontra Percival Graves è in un vicolo.

Le mani del ragazzo sanguinano dopo l'ennesima punizione e lui sta rannicchiato su sè stesso in un angolo, tra polvere e neve che presto si mescoleranno per diventare fango.

Il dolore va e viene dalle escoriazioni sui palmi e lui non sa cosa fare. Se si concentrasse potrebbe fare quella cosa per farlo passare, ma... no! Oh, no! Quello no! È un peccato e lui non vuole vendersi a Satana. Già è nato marchiato, non vuole bruciare all'inferno per ottenere un attimo di sollievo. Quel dolore è buono e lui lo sopporterà in silenzio, pregando per avere la forza necessaria.

Con gli occhi appannati dalla lacrime che non vuole versare, Credence non si accorge di una figura con un lungo cappotto grigio ferro che lo ha raggiunto nel vicolo.

Solleva lo sguardo solo quando un lembo del cappotto lo sfiora e uno sconosciuto si è accoccolato accanto a lui.

-Come stai?-

Gli chiede l'uomo, come se si conoscessero da sempre.

Credence non sa cosa rispondere perchè onestamente sta provando troppe cose tutte insieme per poterle spiegare.

-Stai sanguinando. Lascia che ti aiuti-

-No! Il dolore è buono. Io sono cattivo-

Lo ripete da una vita ormai, tanto da essersene convinto.

-Cattivo? No, ragazzo mio, sono sicuro che tu non sei cattivo-

Credence sgrana gli occhi. Nessuno gli ha mai parlato così.

La voce dello sconosciuto è bassa, calda, gli sembra una promessa troppo bella per poterla anche solo pensare.

Il ragazzo lo studia attentamente.

Quell'uomo gli fa una strana impressione.

Emana autorità, ma è un'autorità diversa da quella di Madre.

La forza di Madre fa paura, quella dello sconosciuto è qualcosa che gli promette sostegno.

-Sei ferito. Tu non meriti queste ferite-

Le mani dell'uomo sono calde quando si richiudono sulle sue.

L'inverno è freddo a New York. E Credence è solo un ragazzo con le mani escoriate dai colpi di cinghia, ed è intirizzito dal freddo perchè Madre vuole purificare il suo sangue deviato attraverso la mortificazione corporale.

E c'è un uomo che gli offre conforto dal freddo e dal dolore.

-Shh... tranquillo, puoi fidarti di me. Io non ti farò del male-

Quando l'uomo gli gira il palmo delle mani all'insù usa una delicatezza che Credence non ha mai sperimentato.

Il calore si è diffuso in tutto il suo corpo e lo fa stare bene come non ricorda di essere mai stato.

Lentamente l'uomo sfiora i tagli uno per uno con una cura ed una tenerezza completamente sconosciuti, e sotto le sue dita le mani di Credence tornano quasi intatte.

-Perdonami, ragazzo mio. Mi dispiace di non poter fare più di così, ma se guarissero completamente saresti punito di nuovo-

Credence è come intontito da quel nuovo benessere. Le sensazioni gli arrivano ovattate e deve fare un grosso sforzo per esprimere l'idea che gli è venuta in mente.

-Lei come sa che...-

-Lo so e basta. E so che non è giusto. Non c'è niente di giusto nel modo in cui questi umani trattano le persone come noi-

In quel momento Credence realizza le tre cose più importanti della sua vita: la prima è che lui non è solo, la seconda è che la magia non è uno strumento del demonio e la terza è che anche se lo fosse, a lui non importerebbe più.


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Nel cerchio della Strega


Benvenuti.

Dopo aver visto il film ed aver collezionato mucchi di fanart a proposito di Credence e di Percival Graves ho deciso che dovevo dare anche io il mio contributo alla causa.

Il rapporto tra loro due è costruito straordinariamente bene. Non sto assolutamente giustificando il modo di agire di Grindewald, anzi lo trovo spregevole, ma proprio perchè lo trovo spregevole sono contenta che lo abbiano portato sul grande schermo.

Il non affidarsi mai completamente a qualcuno è sempre un buon insegnamento.

Quanto alla mia storia, non preoccupatevi se trovate che Percival Graves sia troppo sdolcinato: ricordate che è solo il punto di vista di Credence.

Grazie per aver letto questo primo capitolo e spero che anche gli altri possano essere interessanti.


Lady Shamain



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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



Credence tornò a casa al tramonto con la testa che gli girava per tutte le informazioni che aveva ricevuto.

La magia esisteva. La magia non era cattiva. Tutto ciò che sua madre predicava sulle streghe non erano altro che sciocchezze; erano sciocche superstizioni e retaggi del medioevo.

Il signor Graves era stato molto chiaro su questo punto: esistevano maghi cattivi come esistevano nomag cattivi, ma anche il mondo dei maghi cercava di arginare la sua criminalità e mantenere l'ordine, esattamente come facevano i nomag.

E Percival Graves era dalla parte della giustizia, di questo Credence non dubitava minimamente, perchè da quando conosceva il mago la sua vita era nettamente migliorata.

Quel giorno, mentre il signor Graves curava i segni della cinghia sulle sue braccia, Credence aveva scoperto che i maghi controllavano alcuni aspetti della società nomag, come ad esempio bambini maghi nati in famiglie nomag.

"Questi bambini sono in pericolo. Non possono liberarsi della magia che è dentro di loro, ma nemmeno vogliono usarla. È come se rifiutassero una parte del loro corpo e volessero in ogni modo amputarla, e questo li porta a soffrire molto. Immagini cosa deve essere, Credence? Essere spaventati da sé stessi, considerarsi un mostro, addirittura desiderare di morire. Non è giusto, Credence. Sono bambini, non sono creature malvage, ed il loro talento deve solo essere coltivato nel modo giusto. So per certo che uno di questi bambini è molto vicino a Mary Lou Barebone, ed è lui che, senza farlo apposta, sta provocando tutta questa distruzione a new York. Io devo trovarlo, Credence, prima che lo faccia il MACUSA, altrimenti lo condanneranno a morte, capisci? Tu non vuoi che un bambino venga ucciso perchè è stato giudicato male, non è vero?"

"Certo che no, signore"

"Allora devo chiederti un grande favore. Io non posso interrogare direttamente tua madre perchè so che negherebbe tutto, ma tu puoi aiutarmi. Tu vedi quei bambini ogni giorno. Osservali al posto mio, e poi riferiscimi se noti qualcosa di strano, qualsiasi cosa"

"Sì, signore. Lo farò, signore"

"Bene, sapevo di poter contare su di te. Aiutami per il bene di un innocente, e dopo che lo avremo trovato ti prometto che ti porterò via da quella casa. Tu appartieni al nostro mondo, Credence, ed io voglio restituirti il posto che ti appartiene"

Quella sera, steso sulla tavola dura del suo letto, per la prima volta Credence coltivava una speranza.

Se lo avesse aiutato a trovare il bambino, il signor Graves lo avrebbe portato via.

Basta con le punizioni, con le prediche, basta essere considerato un pazzo dai passanti che non volevano mai i suoi volantini, basta sentirsi un rifiuto.

Magari sarebbe stato adottato da una famiglia di maghi che gli avrebbero insegnato a vivere come loro, o magari addirittura il signor Graves lo avrebbe preso con sé.

Lui avrebbe fatto di tutto per essere un buon figlio, ne era certo, si sarebbe sforzato per amore e non per paura.

Si addormentò pensando al bambino da salvare, certo, ma anche pensando a come sarebbe stato avere un padre come Percival Graves.


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Nel cerchio della Strega


Salve a tutti e grazie per aver letto questo nuovo capitolo.

Per prima cosa voglio ringraziare Gyal e LightCross che hanno già messo la mia raccolta tra le preferite. Grazie, non credevo che potesse interessare da subito.


Orbene, ci siamo arrivati: io aggiungerei che Credence cerca una figura paterna, oltre all'ovvia attrazione che il ragazzo prova per Graves in quanto uomo più maturo.

Non è del tutto campata per aria come interpretazione; dopotutto dal punto di vista psichico e il rapporto genitore/figlio non esclude la pulsione erotica (semmai il contrario, se il buon vecchio Freud ci ha insegnato qualcosa).

E quindi sì: oltre ad essere una relazione asimmetrica e manipolatrice, il loro rapporto è anche ai limiti dell'incesto.

Mi resta il dubbio di come affrontare la questione del perchè Credence non rivela da subito a Graves di essere lui l'obscuriale, ma in meritò ho già una mia teoria che svilupperò più avanti.


Lady Shamain



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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



Il vicolo è sempre lo stesso. Dopo un paio di volte che si incontrano lì, Credence comincia a sospettare che il signor Graves abbia fatto un qualche incantesimo che rende quell'angolo di New York invisibile a chiunque.

È confortante sapere di avere un posto in cui nessuno lo vede, perché se nessuno lo vede nessuno può giudicarlo, nè per la sua pettinatura fuori moda nè per i suoi vestiti da prete.

In quel vicolo Credence si sente completamente libero.

-Ci sono due bambini che sono particolarmente silenziosi, signor Graves. È da un pò che li osservo. Sono entrambi dell'orfanotrofio St.Clarence-

-Cosa hai notato in loro?-

-Ecco, loro sono... non solo non parlano mai con nessuno, ma a volte sembrano dormire ad occhi aperti. Stanno seduti immobili a guardare nel vuoto e non rispondono quando gli adulti li chiamano. Spesso non rispondono nemmeno se vengono scossi. Poi è come se si svegliassero da un incubo e a volte scoppiano a piangere o gridano e picchiano le persone-

Mentre Credence parla il signor Graves continua ad annuire con un'espressione concentrata. Sta davvero ascoltando ogni sua singola parola e questo fa sentire il ragazzo importante.

È una bella sensazione. Gli piace che qualcuno lo ascolti, specialmente se è il signor Graves.

Gli sta dando informazioni importanti, lo capisce da come lo guarda, e Credence sente il petto gonfiarsi di orgoglio all'idea di essere utile a qualcosa.

E poi il mago cura ogni volta che può le ferite lasciate dalle punizioni di sua madre, lo fa stare bene, ed è per pura gratitudine che Credence impiega tutto sé stesso nell' aiutarlo nella sua missione.

-Molto bene, Credence. Continua ad osservarli. La prossima volta che si verifica uno di questi episodi, prendi nota di che giorno e di che ora è. Conto su di te, ragazzo mio, e fino ad ora non mi hai mai deluso. Ci vedremo presto, Credence-

Sta per andarsene di nuovo, ma prima che succeda Credence ha una domanda che preme dentro di lui da troppo tempo; il fatto di aver fornito informazioni utili gli dà abbastanza coraggio da trattenere il mago prima che questi sparisca inghiottito dalla folla fuori dal vicolo.

-Signore, posso fare una domanda?-

-Certo che puoi, Credence-

Ecco, è il momento. Il signor Graves non si arrabbierà, o almeno non quanto si arrabbia sua madre.

-Perchè ha scelto proprio me?-

-Credevo di avertelo detto: perchè tu sei speciale, Credence-

-Mi chiedevo se... se non fosse una cosa più...- non ha il coraggio di dirlo, ma a quel punto Graves insiste.

Gli fa sollevare il viso e gli offre tutta la comprensione dei suoi occhi scuri.

-Cosa ti turba, Credence?-

Glielo chiede perché vuole aiutarlo. Come sempre. E allora Credence non ha più paura.

-Signor Graves, lei è come me, e mi ha trovato, ed è sempre gentile, quindi pensavo che... mi chiedevo se... Signor Graves, lei è mio padre?-

Dalla sorpresa che balena negli occhi di Graves, Credence crede di aver fatto un terribile sbaglio, ma un attimo dopo la sorpresa si trasforma in tenerezza e commozione.

-Oh, Credence...-

Percival Graves gli prende il viso tra le mani per scrutarlo qualche secondo e poi lo attira in un abbraccio.

Per un attimo gli fa mancare il fiato. Non gli è mai successo niente di simile, e adesso è sopraffattto da tutte quelle nuove sensazioni.

Essere chiuso dentro una bolla di sicurezza, tanto vicino al signor Graves da sentire l'odore del suo dopobarba e sentire il battito del suo cuore come qualcosa che rimbomba dentro di lui.

Sente la voce dell'uomo vibrare contro la sua fronte quando riprende a parlargli.

-Credence, mio straordinario, coraggioso ragazzo. Purtroppo no, non sono tuo padre. Ma sarei orgoglioso se lo fossi-

E allora la commozione che gli ha gonfiato il petto si schianta tutta in una volta e Credence scoppia a piangere.

Si aggrappa alla camicia del signor Graves e si lascia stringere e confortare da quell'uomo straordinario, l'unico che dimostra di amarlo.

Non è suo padre, ma in fondo Credence scopre di non esserne affatto deluso.


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Nel cerchio della Strega


Stavolta ci siamo arrivati senza ombra di dubbio.

Credo che sia plausibile che Credence si faccia questa domanda considerato come agisce Percival Graves nei suoi confronti.

Insomma, quale ragazzo maltrattato non sogna che prima o poi i suoi veri genitori verranno a riprenderselo?


Grazie a Morgana_Altea e a Padme83 per aver aggiunto la stora alle seguite.


Lady Shamain




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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


-L'oscuriale si è manifestato stamattina presto. Credence, è più importante che mai: hai trovato il bambino?-

Doveva sforzarsi di restare cosciente. Doveva farlo per il signor Graves. Non poteva dirgli che aveva dormito male a causa di incubi senza forma e che per questo non aveva fatto il suo dovere.

Si sforzò di concentrarsi nonostante la nausea e la sensazione di essere ogni istante ad un passo dallo svenire.

-Forse sì, signor Graves. Oggi Michael, il bambino della St.Clarence ha avuto una crisi durante la messa. Me lo ha detto mia sorella Chastity-

-Cosa gli è successo?-

-Mi ha detto che è caduto a terra all'improvviso. Era tutto rigido e tremava ed urlava in una lingua sconosciuta. Mia madre vuole chiamare un esorcista-

Il signor Graves si irrigidì e gli sfuggì qualcosa che somigliava ad un'imprecazione. Credence non lo aveva mai sentito imprecare.

-Ascoltami, Credence, io adesso devo andare. Devo cercare questo bambino ed impedire che egli facciano del male. So come fanno gli esorcismi e... Credence?-

Per quanto si sforzasse di restare in piedi, il ragazzo non ce la faceva più: si sentiva incredibilmente debole. Era come avere la febbre alta ma era diverso. Era stato così tutta la notte ed anche la mattina. Aveva dormito di giorno per la prima volta dopo anni.

-Stai male, Credence?-

Si sentiva tutto il corpo dolorante come se avesse sbattuto ripetutamente contro qualcosa, ma non ricordava che gli fosse successo niente del genere.

-Non so cos'è, signore, ma è da stanotte che...-

Un capogiro lo fece vacillare.

Fortunatamente il signor Graves fu svelto a sostenerlo.

-Avresti dovuto dirmelo dall'inizio. Coraggio, mangia questo. Ti farà bene-

Gli mise tra le labbra qualcosa che Credence ci mise un pò di tempo ad identificare come cioccolato.

Sussultò per la sopresa: era caldo, gli restituiva le forze, ed era il suo primo peccato di gola.

-Torna a casa adesso. Per ora hai fatto abbastanza-

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Nel Cerchio della Strega


Dopo un paio di capitoli quasi a vuoto era doveroso tornare alle indagini sull'oscuriale, ed ecco la mia teoria: l'obscurus è una manifestazione inconscia.

Credence non sa di essere l'oscuriale perchè l'obscurus si manifesta quando lui è incosciente, come ad esempio quando dorme o quando sta male.

Insomma, quando il controllo razionale su sé stesso viene meno.

Questo perchè la sua magia è fortemente repressa. Man mano che Credence riesce a prendere confidenza con la magia (attraverso Percival Graves) la rifiuta sempre di meno, e quindi riesce a riprendere un minimo di controllo su di essa.

Nel mio headcanon funziona così, se avete altre interpretazioni fatemelo sapere; per ora grazie per essere arrivati alla fine di questo capitolo.

Grazie a BlacklandLupin e Patry48 che hanno aggiunto la storia alle seguite.

Sono sorpresa e contenta di avere sei persone che seguono la mia storia, perchè non pensavo che potesse piacere tanto.

Come regalo di Natale per tutti voi allego questa fan art, che ovviamente NON MI APPARTIENE, ma che trovo perfetta.


Lady Shamain

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***



Spesso il signor Graves lo salutava con una pacca affettuosa sulle spalle.

Quando lo fece quella sera per poco Credence non urlò di dolore.

-Credence! Che succede, stai bene?-

Lui non rispose. Aveva gli occhi che gli bruciavano e doveva stringere i denti per resistere alle ondate di dolore che gli infiammavano la schiena.

Il signor Graves lo scrutò con le labbra strette ad una linea sottile, gli occhi che lampeggiavano di rabbia.

-Ti ha punito ancora, non è vero?-

Credence annuì. Non aveva senso negare visto che il Signor Graves sapeva già che veniva regolarmente picchiato.

-Ma stavolta è stato peggio del solito. Vuoi dirmi cosa è successo?-

Il viso del ragazzo divenne improvvisamente rossissimo per l'imbarazzo.

Il signor Graves non gli chiedeva sempre perchè sua madre lo puniva, anzi di solito si limitava a curarlo. Credence avrebbe preferito che fosse una di quelle volte.

-Credence? È successo qualcosa di particolare?-

Gli tremavano le labbra.

-Signor Graves... stavolta credo di averlo meritato-

-Ne abbiamo già parlato, Credence. Nessuno merita questo. Frustate sulla schiena... Non sei una bestia da soma, ragazzo mio!-

Credence rabbrividì. Quella volta era stato davvero peggio del solito.

-Ti fidi di me, Credence? Ti dirò io se davvero hai meritato una punizione-

Lui non sapeva davvero cosa fare: era troppo combattuto tra il desiderio di sentirsi dire che non aveva fatto niente di male e la paura che il signor Graves fosse disgustato.

In fondo cosa ne sapeva lui di cosa pensavano i maghi di certe cose?

Il mago aspettava paziente, senza forzarlo a fare o dire niente.

Nei suoi occhi castani Credence trovava solo comprensione.

Alla fine decise che il signor Graves meritava che lui fosse onesto. Se non altro, lui non lo avrebbe punito a colpi di cinghia.

-Stavolta è stata davvero colpa mia. Io ho fatto un sogno e... e...- non trovava il modo di dirlo. Qualunque cosa gli sembrava sporca, disgustosa. Orribile.

-E sono caduto... in tentazione...-

Aggiunse alla fine. Si sentiva talmente umiliato che non osava alzare gli occhi verso il signor Graves, di cui sentiva ancora lo sguardo su di sé. Sperò che avesse capito, perchè non sarebbe riuscito ad esprimersi con più chiarezza senza morire di vergogna.

-Mia madre mi ha visto mentre lavavo i vestiti. Lo ha capito e... e... stavolta ha fatto bene a punirmi, signor Graves-

All'accenno a "Lavare i vestiti" il mago emise un piccolo "Oh" di comprensione, salvo poi sbottare in un "Che cosa?" oltraggiato.

-Credence! Stai cercando di dirmi che hai avuto un'eiaculazione spontanea mentre dormivi e che tua madre ti ha picchiato per questo? Guardami, Credence!-

Lo aveva afferrato per le spalle per costringerlo a guardarlo in faccia, ma Credence era paralizzato dalla paura.

Che aveva fatto?! Era normale che il signor Graves, si fosse arrabbiato, che si aspettava?

-Mi dispiace- riuscì ad esalare con un filo di voce.

Le lacrime premevano per uscire ma lui non poteva. Non aveva il diritto di piangere.

Il signor Graves prese un paio di respiri profondi come se dovessa calmarsi, ed in effetti Credence non lo aveva mai visto tanto alterato.

-Perdonami Credence. Ho reagito male. Non voglio dire che tu abbia fatto qualcosa di sbagliato-

Il ragazzo fu incredibilmente sorpreso quando il signor Graves gli mise una mano sulla guancia per accarezzarlo -Perdonami se ti ho spaventato-

-Mi dispiace- Ripetè, ancora tremante, ma il mago scosse la testa.

-Non deve dispiacerti, Credence. Ormai sei un uomo, non puoi ignorare i tuoi bisogni. Uno sfogo sessuale alla tua età è normale come la fame e la sete. Sono certo che è successo qualcosa qualche giorno prima che tu facessi quel sogno, non è vero?-

-Io... hem...-

-Andiamo, ormai il peggio è passato, no? Pui dire tutto il resto-

Allora Credence gli raccontò delle foto che aveva trovato per caso qualche giorno prima.

Non lo aveva fatto apposta: c'era una busta da lettere aperta fuori dal cassonetto ed il contenuto era sparpagliato per terra, e lui le aveva viste prima di rendersi conto di cosa fossero, cioè foto esplicite anche se in bianco e nero di rapporti tra un uomo ed una donna.

Era fuggito via senza nemmeno gettare la sua spazzatura nel cassonetto ma ormai quelle immagini lo avevano contaminato.

Quando ebbe finito di raccontare era ancora molto imbarazzato ma più tranquillo.

Come aveva detto il signor Graves, ormai il peggio era passato.

-Capisco. C'è altro che vuoi dirmi?-

-Io... signore... non ho peccato?-

-No, Credence. Peccato è che tu sia represso e frustrato nelle tue necessità. Non c'è alcuna colpa in ciò che hai fatto e che non puoi controllare. Anche se potessi controllarlo non dovresti farlo. Mi hai capito, Credence? Mai, non devi mai farti del male nè devi lasciare che te ne facciano gli altri-

Le parole del signor Graves riuscirono a confortarlo come sempre.

Era più facile credere alla sua voce bassa e confortevole che a tutte le minacce di inferno di sua madre.

-Ho capito, signor Graves. Grazie, signore-

-Non ringraziarmi. Ti sto restituendo ciò che è tuo. La tua facoltà di pensare, il tuo corpo, e presto, molto presto, quando i maghi potranno finalmente uscire dall'ombra, anche la tua capacità di usare la magia. Il che mi ricorda che c'è ancora qualcosa di cui devo occuparmi-

Credence credette che si riferisse a qualche compito importante che lo attende, invece il signor Graves gli posò una mano sulla nuca per attirarlo a sé.

-Mi permetti?-

Si fermò poco prima di sollevargli la camicia e la giacca.

Era una sensazione strana che gli faceva girare la testa.

Era così diverso da come lo trattava sua madre!

Mary Lou gli strappava la camicia di dosso a frustate se lui non era veloce a spogliarsi per ricevere la sua punizione, il signor Graves invece gli chiedeva il permesso per curarlo.

Credence si limitò ad annuire, perchè come ogni volta che era trattato con gentilezza gli si era formato un nodo in gola che gli impediva di parlare.

Il signor Graves lasciò che si aggrappasse a lui per resistere al dolore ogni volta che sfiorava una delle escoriazioni per guarirla.

Il dolore che provava era come una nuova frustata nonostante l'unguento con cui lo aveva medicato sua sorella Chastity, ed ogni sfregameto della camicia gli faceva strizzare gli occhi nel tentativo di trattenere le lacrime.

-Credence. Se senti il bisogno di piangere, fallo. Non farti del male, ricordi? Se piangere ti aiuta, fallo pure-

Era quello di cui aveva bisogno: come se il permesso del mago gli avesse tolto un peso dal petto, Credence si trovò con le guance bagnate ed il viso affondato nel cappotto del signor Graves.

Persino l'odore del suo dopobarba era rassicurante, come la sua voce che mormorava parole incomprensibili e la sua mano che cercava di lenire il dolore senza procurargliene di nuovo.

Aveva delle mani incredibilmente gentili, per quanto fossero mani grandi e forti, e Credence si fidava ciecamente perchè non gli avevano mai fatto del male.

Si lasciò cullare dalla sensazione del dolore che svaniva e dall'avere, anche se per pochi minuti in un vicolo, qualcuno che si prendeva cura di lui.

-Ecco fatto, Credence, ora è a posto. E ricordati che se avrai altri dubbi o anche solo semplici curiosità potrai chiedere a me. Ci sono modi meno traumatici di scoprire il sesso che non la pornografia-

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Nel cerchio della Strega


Benritrovati.

Forse stavolta ho un po' esagerato. Immagino che Credence sia cresciuto represso anche dal punto di vista sessuale, e quindi Graves/Grindewald potrebbe doversi occupare anche di questo.

Comincerei a provare pena per lui, se non fosse che sappiamo tutti quanto si comporta da bastardo con Credence alla fine.

Fatemi sapere se per trattare queste tematiche devo alzare il rating da arancione a rosso.

Non so bene quale sia il confine esatto tra un arancione scuro ed un rosso, per cui chiedo consiglio a voi, gentili lettori che siete arrivati alla fine di questo capitolo.

Grazie a Wales-Kirkland per aver aggiunto la storia alle seguite e alle ricordate ed a Tony Stark per averla messa tra le preferite.


Lady Shamain






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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


-Cosa è successo stavolta, Credence?-

Il ragazzo lo guardò senza capire.

Di solito il signor Graves aveva un talento particolare -magico- per individuare proprio le cose che lui voleva tenere celate, ma quella volta Credence non aveva idea di cosa intendesse: non era stato picchiato più spesso o più forte del solito, non gli aveva nascosto nessuna informazione sulle sue ricerche sui bambini, perciò non capiva il motivo della domanda.

-Che intende, signore?-

-Qui. Non è sangue questo?- gli fece sollevare il viso prendendogli il mento tra pollice ed indice e con l'altra mano sfiorò appena una striatuta rossa sulla mascella.

Gli piaceva la sensazione delle mani del signor Graves su di lui. Sì, gli piaceva proprio tanto.

Più del solito.

Quando il signor Graves lo toccava era sempre per curargli segni di cinghia o di bacchettate sulle mani, quindi forse il dolore faceva da filtro a ciò che lui provava realmente.

Ora, senza nessun dolore a distrarlo, poteva godersi appieno il contatto.

Il calore della pelle asciutta dell'uomo, la leggera ruvidità dei polpastrelli, quel modo di stringerlo, abbastanza forte da trattenerlo ma mai tanto forte da fargli del male.

-Credence?-

-Ah... sì! No, cioè... no, non è successo niente. È solo che io non sono bravo a radermi-

Era un sollievo per una volta non avere niente di brutto da raccontare.

Rispetto al solito, un graffio da rasatura per lui non era niente.

-Capisco. Sarà meglio farlo sparire comunque. Non vogliamo che le ragazze si impressionino, giusto?-

Credence avvampò sia per l'allusione sia per lo sfregamento sulla sua pelle ancora sensibile dopo la rasatura.

-Ah! Sei arrossito, ragazzo mio. C'è forse qualche signorina che ti interessa?-

-No, signore!- rispose precipitosamente -Cioè... io non... non ci penso a queste cose. Mia madre non permette-

Lo sguardo del Signor Graves si oscurò a quelle parole, come se fosse calata un'ombra che appannava un cristallo fino a poco prima brillante.

Era davvero un peccato. Era molto più bello quando gli sorrideva con quell'aria maliziosa e complice.

-Perdonami, Credence. Avrei dovuto capirlo da me. Sono stato inopportuno e ti faccio le mie scuse-

Credence si mosse a disagio.

-Non fa niente, signore-

-Ciò non toglie che tu debba imparare a raderti come si deve. In questo mediocre, sciagurato mondo dove l'apparenza è l'unica cosa che conta, un uomo non può pensare di essere apprezzato se non riesce ad essere un buon barbiere per sé stesso-

-Certo, signore. Imparerò, signore-

-Non mi sono spiegato bene. Intendevo dire che ti avrei insegnato io-


***


Pochi giorni dopo Credence aveva sperimentato la strana sensazione della smaterializzazione congiunta.

Uno strappo dietro l'ombellico, un braccio del signor Graves saldamente stretto attorno al suo corpo, e si era trovato davanti alle porte di un esclusivo club di New York.

Nessuno sembrava fare caso a loro, nonostante Credence sapesse perfettamente di non avere l'abbigliamento nè l'atteggiamento adatto per stare in un posto del genere.

-Signore? Nessuno ci ha fermato. Non è che...?-

Non ebbe il coraggio di terminare la domanda.

-Molto bravo, Credence, davvero molto bravo. Siamo protetti da un incantesimo e nessuno si accorge di noi-

-Ma non è...-

-Illegale? Certamente. Ma a che serve essere me, essere il capo e fare le regole, se poi non ti diverti ad infrangerne qualcuna. Da questa parte, ragazzo-

Attraversarono un ampio salone per poi imboccare un corridoio che portava nel bagno più incredibilmente lussuoso in cui Credence avesse mai messo piede.

Lui era abituato a lavarsi con un catino di acqua fredda ed una tovaglia ruvida, per questo l'acqua corrente, calda, le spugne morbide, le asciugamani di lino erano decisamente troppo per lui.

Cercò di farsi più piccolo che poteva, come ogni volta che era a disagio.

-Signor Graves, no, non c'è bisogno. Davvero, lei potrebbe avere dei guai per questo-

-Ritengo di avere abbastanza giudizio da decidere da me se voglio avere dei guai oppure no. Se può tranquillizarti, non appena tornerò al ministero provvederò a sporgere una solenne denuncia contro me stesso. E adesso a noi. Hai portato il tuo rasoio?-

Credence si affrettò a toglierlo dalla tasca e a porgerlo al signor Graves.

Lui lo aprì, fece scorrere la lama di pitto sul palmo, lo osservò da varie angolazioni con aria critica e man mano che l'esame procedeva la sua espressione si incupiva.

-La lama è smussata, e questi segni di ruggine non vanno affatto bene. Immagino tu sappia cos'è il tetano-

-Mi dispiace, signore-

-No, ragazzo. È a me che dispiace. Vedremo di rimediare-

Pochi tocchi della bacchetta ed il vecchio rasoio di Credence, cedutogli per pietà da Padre Mattew, era nuovo fiammante: un manico in avorio con piccoli intarsi per facilitare la presa, una lama perfettamente affilata ed il meccanismo di chiusura liscio come la seta.

Credence non aveva mai posseduto niente di così bello.

Non ebbe molto tempo per ammirarlo perchè il signor Graves aveva riempito un lavandino di acqua calda, si era tolto la giacca e slacciato la cravatta ed aveva in mano un rasoio identico al suo.

Il pensiero di avere qualcosa in comune con quell'uomo di classe provocò in Credence una specie di sussulto di orgoglio.

-Vicino a me, ragazzo. Osserva e segui le mie mosse-

Credence rimase ad osservarlo incantato mentre stendeva uno strato di schiuma su mento, mascella e guance.

Ogni gesto di Percival Graves era perfetto, calibrato, elegante e sicuro.

Faceva scorrere il rasoio sulla pelle con un gesto fluido, poi lo immergeva nell'acqua per eliminare la schiuma e ricominciava daccapo.

Credence si sentiva a disagio per due motivi: il primo era che il momento della rasatura gli sembrava strettamente privato, ed il secondo era che lui sapeva di essere goffo ed imbranato.

Sentiva già la vergogna per quando avrebbe dovuto ripetere gli stessi gesti, facendo sicuramente la figura dell'inetto.

Il signor Graves non lo guardava. Era attento a fare scorrere la lama del rasoio seguendo le curve del viso.

Credence avvampò di imbarazzo quando si sorprese a pensare che gli sarebbe piaciuto accarezzare la pelle perfettamente liscia dove il rasoio era appena passato.

Scosse la testa per scacciare quella tentazione e mormorò una preghiera per tentare di dimenticare ciò che aveva appena pensato.

Con altri rapidi passaggi il mago aveva finito di radersi.

Si prese qualche momento per controllare il risultato allo specchio e, quando fu soddisfatto, si passò sul viso un'asciugamano bagnato per eliminare le ultime tracce di sapone.

-Bene. Tocca a te, Credence. Prego-

Un tocco di bacchetta e l'acqua era tornata limpida e tiepida.

Credence dovette deglutire un paio di volte.

Lui non ne sarebbe mai stato capace. Che gli era saltato in mente di accettare? Lui non poteva, non poteva e basta.

Già mentre cercava di formare la schiuma fece cadere la saponetta nel lavandino, e nel tentativo di recuperarla troppo in fretta fece schizzare fuori l'acqua e finì per inzupparsi metà della manica.

Nello specchio vide il signor Graves che scuoteva la testa ma aveva negli occhi un luccichio divertito.

-Mi sembra di capire che tu sia un po' nervoso. Non sarebbe prudente che tu maneggiassi il rasoio in queste condizioni. Perdona la franchezza, ma ho il serio timore che finiresti per taliarti la gola-

-Mi dispiace, signore-

-Oh, no, non devi scusarti. L'arte di radersi non si impara in un giorno. Mi permetti?-

Credence realizzò cosa intendeva fare non appena gli ebbe riconsegnato il rasoio.

Si lasciò guidare, docile, mentre il signor Graves gli faceva voltare la testa da una parte e dall'altra per riformare la schiuma sulle sue guance.

Era una schiuma molto più soffice rispetto a quando aveva provato a farla lui.

In quel modo aveva un buffo aspetto, come se avesse già la barba bianca di un patriarca.

E la sensazione della mano del signor Graves che gli accarezzava il viso era incredibilmente piacevole.

-Ora non avere paura. Stai tremando, ragazzo. Se tremi così forte rischio di tagliarti e non voglio. Fidati di me. Non c'è niente di cui avere paura-

Credence dovette fare un paio di respiri profondi per calmarsi. In fondo era vero: non c'era niente di cui avere paura. Con il signor Graves era sempre stato al sicuro.

-Bene, così va meglio. Ora ti aiuto io-

Gli rimise il rasoio in mano, ma invece di lasciarglielo posò la mano sulla sua per tenerla ferma e guidarla.

Rifece su Credence gli stessi gesti che aveva fatto su sé stesso, solo più lentamente per dare al ragazzo il tempo di assimilarli.

Presto Credence smise di pensare per concentrarsi solo su come la mano del signor Graves muoveva la sua; non doveva sforzarsi troppo, doveva solo sentire.

Se fosse stato chiunque altro a pretendere di passargli una lama affilata sul collo, Credence sarebbe scappato a gambe levate, ma con quell'uomo tutto era diverso.

Era così bello avere qualcuno di cui fidarsi ciecamente, qualcuno che non lo giudicava e soprattutto non lo puniva.

La sua schiena era a contatto con il torace dl signor Graves e Credence aveva l'impressione che se si fosse concentrato a fondo avrebbe potuto sentire il battito del suo cuore come probabilmente l'uomo sentiva il suo.

Quel pensiero lo fece rabbrividire di qualcosa di dolce e insieme proibito, e fortunatamente in quel momento il rasoio era lontano dalla sua pelle.

Sentì le guance scaldarsi e, santo cielo, non sapeva più dove guardare.

Rimase teso per tutto il resto dell'operazione e riuscì a rilassarsi solo quando il signor Graves sciacquò il rasoio un'ultima volta e si staccò da lui.

Credence era senza parole: di nuovo troppe sensazioni tutte insieme.

C'era il sollievo per non essere più tentato da pensieri impuri, ma anche il vuoto spiacevole lasciato dalla mancanza di contatto.

E poi c'era la sensazione del tutto nuova della sua pelle rasata di fresco per bene, senza il grattare di un rasoio smussato o il bruciore di piccoli tagli causati da movimenti maldestri.

Credence osava appena sbirciare verso lo specchio. Se ne stava a testa bassa, come sempre quando non capiva cosa gli stava succedendo e sentiva il bisogno di mettere uno scudo tra sé ed il mondo.

Il calore delle mani del signor Graves che gli prendevano il viso gli giunse assolutamente inaspettato ed amplificato dal fatto che la sua pelle era molto più sensibile del solito.

Stavolta Credence avvampò. Sapeva che avrebbe dovuto divincolarsi ma non voleva farlo.

-Testa alta, Credence. Non permettere a nessuno di schiacciarti-

Il mago lo guardava negli occhi senza permettergli di sottrarsi in alcun modo.

La presa sulla sua mascella era salda ma non era fatta per fargli male, era fatta per trasmettergli sicurezza.

Per un attimo Credence si sentì scuotere da un'ondata di orgoglio.

Per un attimo si sentì forte, capace, degno di rispetto come Percival Graves.

Schiena dritta e testa alta come l'uomo che gli stava insegnando tante cose.

-Bene, ragazzo mio, molto bene-


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Nel cerchio della Strega


Non so se tutto ciò sia troppo fluffoloso. Ho voluto concedermi un capitolo più "leggero" prima del tuffo definitivo nell'angst.

Nel mio headcanon Grindelwald prova a modo suo un certo affetto per Credence.

In fondo il ragazzo è vittima della stessa ingiustizia che costringe i maghi alla clandestinità, quindi per Grindewald potrebbe rientrare nella categoria di "persone da salvare dall'ignoranza dei babbani".

Però Grindewald è anche una persona pratica, per cui non esita a mollare Credence quando crede che non gli serva più.

E intanto, per conquistarsi la sua fiducia, gli dà tutta la considerazione di cui Credence è disperatamente affamato.

La scena della rasatura è un mio personale richiamo al film "Saving Mr. Banks", in cui Colin Farrell (Percival Graves) interpreta il padre di Pamela Travers, autrice di Mary Poppins,.

Grazie ancora una volta per essere arrivati alla fine del capitolo e grazie a Brakko per aver messo la storia tra le seguite.


Lady Shamain








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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


-Signor Graves, posso chiederle una cosa?-

-Certo, ragazzo-

-Io pensavo... cosa ci faccio qui? Perchè ho vissuto con Mary Lou? Se voi maghi controllate i bambini maghi nati nelle famiglie nomag, perchè io sono rimasto con lei?-

Il signor Graves parve scrutarlo con più intensità del solito e Credence distolse lo sguardo dal suo. Gli sembrava di aver osato troppo, come se in realtà avesse qualcosa da rimproverargli. Era ingrato da parte sua, visto che il signor Graves lo aveva sempre trattato bene.

-Guardami quando parli con me, Credence-

E lui fu costretto ad obbedire.

-È vero: la comunità magica ti deve delle scuse. Ti spiegherò io fin dove potrò. Tu hai diciotto anni. Sei nato nel 1908. Ci sono state due grandi epidemie di vaiolo di drago nel mondo dei maghi, come per i nomag ci sono state le epidemie di febbre spagnola e di colera. Sono stati tempi davvero duri, Credence, e molti bambini sono rimasti orfani, come te. C'erano troppe cose di cui occuparsi e poche persone che potessero farlo. Per questo tu e forse altri come te sono finiti fuori dal mondo magico. Oh, Credence, so che a te il nostro mondo sembra meraviglioso, ma credimi, non è così. Forse i tuoi genitori sono morti durante un'epidemia e tu sei finito in un orfanotrofio nomag, o forse i tuoi genitori erano nomag ma tu sei nato con i poteri, e prima che qualcuno del nostro mondo potesse recuperarti eri già stato affidato a Mary Lou. Poi ti ho già spiegato comem funziona lo statuto di segretezza. La società magica preferisce perdere alcuni elementi piuttosto che esporsi al rischio di essere scoperta dai no-mag. È una terribile ingiustizia, lo so, per queto io sto cercando di cambiare le cose. Non so di preciso cosa ti sia successo, Credence, e forse nè tu nè io lo scopriremo mai, ma ora che conosci una parte della tua storia puoi renderti meglio conto di quanto sia importante la tua missione. Devi trovare il bambino, Credence. Lui sta soffrendo quanto te, forse di più. Aiutami a trovarlo, aiutami a fare uscire i maghi dalla clandestinità, ed io ti prometto che nessun bambino dovrà più soffrire per l'oscurantismo dei nomag. E nemmeno tu-

-Lo farò, signor Graves-

-Ma adesso hai un'altra domanda da farmi, non è vero?-

Credence cercò di farsi più piccolo che poteva. Essere capito era una cosa che gli piaceva, ma a volte lo metteva a disago.

-Andiamo, Credence, lo sai che puoi farlo. Chiedi, se per te è importante-

-Va bene. Mi chiedevo se mia madre sapeva cosa ero quando mi ha adottato. Sapeva che avevo la magia dentro di me?-

Il viso del signor Graves fu attraversato da una smorfia, come ogni volta che si parlava di Mary Lou Barebone.

-Non so risponderti su questo. L'unica che conosce la risposta è lei, ma per il tuo bene ti consiglio di non chiederglielo direttamente-

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Nel cerchio della Strega


Buon inizio di anno a tutti!

In questo capitolo ho voluto mettere una piccola pezza su quello che a me è sembrato un buco di trama e cioè sul perché un bambino con poteri magici sia stato lasciato in mano ad un mostro di oscurantismo medievale come Mary Lou Barebone.

Grazie a tutte le persone che seguono e recensiscono.


Lady Shamain


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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Credence era fermo davanti allo specchio. Aveva il pettine in mano ma non si decideva a passarlo tra i capelli.

Tanto a che sarebbe servito? Anche se si pettinava il suo taglio restava terribile. Non solo era fuori moda, era ridicolo.

Gli sarebbe piaciuto poter portare i capelli come i ragazzi che vedeva per strada.

Gli sarebbe piaciuto indossare qualcosa che non fosse nero.

Gli sarebbe piaciuto che le ragazze lo guardassero e sorridessero per una volta, invece di distogliere lo sguardo ed evitarlo.

Sospirò pesantemente.

Poteva sembrare una cosa di poco conto, ma una delle prime cose che voleva fare appena fosse stato libero era proprio trovare un nuovo taglio di capelli.

Forse era lui a essere un completo disastro e su di lui qualunque pettinatura sarebbe stata malissimo.

In fondo anche il signor Graves aveva i capelli molto corti sulla nuca e poi più lunghi, ma il mago era tutt'altro che fuori luogo o inadeguato.

Percival Graves era sempre e comunque affascinante. L'unica parola che Credence riusciva a trovare per descriverlo era quella, sebbene subito dopo si fosse fatto precipitosamente un segno di croce.

Avrebbe dato chissà cosa per assomigliargli almeno un poco.

Poteva almeno tentare.

Bagnò leggermente il pettine nell'acqua e, invece di appiattirsi i capelli sulla fronte come al solito, provò a pettinarli all'indietro.

La mano gli tremava. Che stava facendo? Non aveva nenche il coraggio di guardarsi allo specchio. Se sua madre fosse entrata a chiamarlo e lo avesse sorpreso a perdere tempo per un peccato di vanità... ma doveva almeno provare.

Solo un momento, per essere per pochi minuti qualcosa di diverso dallo sfigato strambo che distribuiva volantini bigotti.

Con un altro po' d'acqua e pochi passaggi rapidi finalmente gli sembrò che i suoi capelli stessero a posto senza cadergli sulle sopracciglia.

Era una sensazione stranissima avere la fronte libera, ed era anche piacevole.

Tese l'orecchio per accertarsi che non ci fossero passi in avvicinamento, e solo quando ne fu assolutamente sicuro osò gettare un'occhiata obliqua allo specchio.

Quello che vide lo face sussultare per lo spavento.

Non era più lui.

Il ragazzo che lo guardava con occhi sgranati dalla finestra del piccolo specchio da toletta non gli somigliava più.

Era un giovane ancora impaurito, tremante, e confuso, ma con i capelli tirati indietro in quel modo somigliava molto più a Percival Graves che a Credence Barebone.


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Nel cerchio della Strega


Sentivo il bisogno di scrivere qualcosa sui capelli di Credence, perchè mentre vedevo il film sentivo il bisogno di enrare nello schermo ed di aggiustargli quella pettinatura improponibile.

A parte questo, volevo ringraziare book_addicted per aver messo la stroria tra le seguite.


Lady Shamain


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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


-Grazie, signor Graves-

-Per cosa?-

-Per tutto. Io... da quando la conosco va meglio. Non ho più paura di mia madre come prima. Io... forse potrei contrastarla se lo volessi-

-Credence...- Cominciò il signor Graves. Probabilmente voleva ripetergli quanto fosse importante che lui restasse al suo posto. Ma Credence non voleva dire che avrebbe lasciato la chiesa, anzi lui intendeva proprio il contrario.

-Ma non lo farò- aggiunse lui in fretta -Non mi ribellerò perchè se lo facessi mia madre mi caccerebbe dalla congregazone, e allora non potrei più fare nessuna ricerca. E allora sarebbe tutto inutile, giusto?-

Il mago lo scrutò a lungo con le sopraccigglia aggrottate come se lo stesse valutando attentamente, e Credence dovette fare uno sforzo enorme per non distogliere lo sguardo.

Non voleva più essere un codardo, lui voleva essere come il signor Graves.

-Resterai? Sei disposto a sacrificare te stesso?- Gli chiese il mago.

-Io... sì, signor Graves-

Non si aspettava di essere abbracciato.

Fu tanto forte da sbilanciarlo e farlo finire addosso al mago, ma Percival Graves lo stringeva come se ne andasse dalla sua vita.

-Credence, ragazzo mio, non puoi immaginare quanto io sia fiero di te. Quando ti ho incontrato eri ancora un bambino impaurito, e invece guardati adesso: un coraggioso, giovane uomo pronto a lottare-

Lo allontanò da sé ma continuava a stringergli le spalle.

-Tu sei speciale, e ti giuro che il mondo se ne accorgerà-

Lo lasciò per allontanarsi in fretta e sparire nel nulla come al solito, e lasciò Credence in uno stato di stordimento.

Era una specie di ebbrezza che gli dava le vertigini e gli faceva sentire un calore nuovo nel petto.

Quell'abbraccio era durato troppo poco. Lo aveva lasciato ancora affamato di sentire il corpo del signor Graves contro il suo, il calore della sua pelle, il modo in cui aveva sentito il suo cuore battere per pochi secondi contro il suo. Avrebbe voluto sentire ancora una volta la carezza calda del suo respiro contro il collo mentre gli diceva qualcosa, qualsiasi cosa.

Era un sentimento colpevole e peccatore, ma non aveva più intenzione di negarlo.

Voleva di più, non poteva negarlo a sé stesso: desiderava Percival Graves in un modo che non aveva più nulla di casto o di innocente.

Avrebbe desiderato le sue carezze per ore ed ore, altro che pochi secondi rubati in un vicolo.

Voleva che Graves lo guardasse con lo stesso desiderio che si agitava dentro di lui.

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Nel cerchio della Strega


Per tutti coloro a cui era mancato lo slash (sottoscritta compresa) ecco che la storia torna sul binario giusto.

Come forse ho detto in capitoli precendenti, più che uno slash palese è un complesso gioco di seduzione tra un uomo che sa di essere carismatico ed un ragazzo insicuro che si getta sulla minima manifestazione di affetto.

Ed il coinvolgimento romantico è ovviamente a senso unico da parte del funghetto adorabile di Credence.


Lady Shamain

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Credence non era più riuscito a togliersi dalla testa le parole di Henry Shaw quando gli aveva restituito il volantino.

"Riprendilo, strambo. Buttalo nella spazzatura dove dovete stare"

E lui aveva solo potuto incassare la testa tra le spalle e andarsene. Quanto lo aveva odiato!

Odiava le gente della redazione del giornale che fissava lui, sua madre e le sue sorelle come fenomeni da baraccone; odiava sua madre, che predicava infervorata tutte quelle sciocchezze senza rendersi conto che si rendeva ridicola e che rendeva ridicoli tutti loro.

Ed odiava Henry Shaw perchè poteva permettersi un taglio di capelli decente, perchè era ben vestito, perchè aveva un padre che si occupava di lui e perchè lo aveva chiamato strambo.

Stranamente nemmeno le parole di conforto del signor Graves erano riuscite a cancellare del tutto il sapore amaro dell'umiliazione.

Credence voleva davvero trovare il bambino. Se lo avesse fatto, i maghi avrebbero potuto uscire dalla clandestinità, mettere al loro posto i nomag, e lui avrebbe potuto imparare la magia.

E che ci provasse allora Henry Shaw, o chiunque altro, a chiamarlo strambo.

Quella sera si addormentò tardi e dormì un sonno più agitato del solito.

Rivedeva il giovane senatore, la sua smorfia di superiorità, il suo disprezzo, ed avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di cancellarle.

Qualsiasi.

Cosa.

***

Il giorno dopo i titoli dei giornali parlavano di una forza misteriosa che aveva brutalmente ucciso il giovane senatore Henry Shaw.

Credence si era svegliato con le ossa doloranti come se avesse lottato contro il diavolo, ma per qualche strano motivo provava un senso di soddisfazione.

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Nel cerchio della Strega


Sono rimasta piacevolmente sconvolta dalla violenza con cui è stato ucciso Henry Shaw.

Fino a quel momeno del film sospettavo che l'obscuriale fosse Modesty (soprattutto a causa della sua canzoncina inquietante), ma siccome avevo fatto caso a come il giovane senatore era stato fintamente gentile con Credence per poi farsi beffe di lui, ho cominciato a sospettare una vendetta.

Io l'ho capito quando l'obscurus ha lacerato il drappo con la fotografia di Henry Shaw, Credence invece non ha ancora capito.


Lady Shamain



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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Da qualche tempo Credence si sentiva dentro un'inquieudine indefinibile e nuova.

I suoi sogni erano più nitidi.

A volte riconosceva luoghi della città in cui era stato.

Spesso erano i luoghi delle prediche di sua madre, posti che lui odiava perchè era lì che si sentiva più anormale, diverso da tutti. Uno strambo, uno scherzo della natura.

Allora si arrabbiava ed avrebbe voluto far sparire quei posti dalla faccia della terra.

E quella notte il sogno gli aveva obbedito.

Di solito dopo quei sogni si svegliava stanco, quella volta invece no.

Si era svegliato con una nuova consapevolezza.

Per un attimo, anche se solo in un sogno, aveva provato una sensazione di onnipotenza.

Lui. Poteva. Fare. Tutto.

Pensava questo mentre si radeva cercando di imitare i movimenti che gli aveva insegnato il signor Graves.

Lui poteva essere molto di più di un ragazzo codardo, amorfo e con le spalle sempre curve, spaventato dalla cinghia nelle mani di sua madre.

Poteva essere qualcosa di più dell'imbranato che si tagliava perchè era incapace di radersi.

Voleva esserlo.

Voleva essere qualcuno come Percival Graves. Qualcuno degno di Percival Graves.

Voleva che il mago lo considerasse suo pari, non solo un ragazzino che piagnucolava per essere stato punito.

Credence desiderava fare parte del mondo magico, ma giorno dopo giorno si accorgeva di un altro desiderio più profondo e che osava a stento confessare a sé stesso.

Desiderava che il signor Graves fosse suo maestro, suo amico, suo...

-Atch!-

Si era tagliato di nuovo con il rasoio.

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Nel cerchio della Strega


Capitoletto tranquillo, più o meno, considerando che ci avviciniamo al grande botto.

E ormai Credence è innamorato perso di Graves come penso lo fossimo più o meno tutti a quel punto del film.


Lady Shamain

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Ci sarebbe stata la guerra, adesso che Henry Shaw era stato ucciso da una creatura magica.

Così almeno diceva il signor Graves.

Credence si rigirava nel letto con quel pensiero in mente, e tra le dita rigirava il ciondolo che gli aveva dato il signor Graves.

La guerra.

Ce n'era stata una anni prima, ma lui era troppo piccolo per capire esattamente cosa fosse, e comunque era stata in Europa.

Credence non sapeva niente della guerra. Sapeva che le persone morivano, e sapeva che quello era male, eppure desiderava che la guerra arrivasse.

Per combattere. Per essere libero.

Avrebbe riconquistato la sua vita o l'avrebbe persa nel tentativo.

Si sentiva pronto a lottare al fianco del signor Graves. Anche se non sapeva niente di magia voleva fare qualcosa per dimostrargli che era degno della sua fiducia.

Aveva stretto il pendente tra le mani tanto a lungo che ormai il metallo aveva assorbito il calore del suo corpo. Era caldo quando lo accostava alle labbra.

Doveva stare attento a come maneggiava quel pendente, o rischiava di richiamare il signor Graves per niente.

A volte pensava al mago con tanta intensità che si sorprendeva di non trovarlo davanti a sé quando riapriva gli occhi.

Rimise il pendente sotto la camicia da notte e si tranquillizzò nel sentire gli spigoli del triangolo contro il torace.

La verità era che Credence aveva fatto la sua scelta ancora prima di capire che aveva una scelta.

Da un lato c'era il dio di sua madre, che lui conosceva solo quando incaricava lei di punirlo.

Era una presenza astratta, che lo spiava e lo opprimeva continuamente, mai soddisfatto del suo comportamento e che non concedeva mai il conforto che prometteva.

Dall'altro lato c'era il signor Graves.

Il mago era gentile, era una presenza concreta ed era l'unico spiraglio di luce nella sua esistenza.

Era il signor Graves che curava le ferite inflittegli dal dio di sua madre.
Non c'erano dubbi su chi dei due scegliere, e se anche la magia fosse stata malvagia come diceva sua madre, lui preferiva votarsi al demone che lo consolava piuttosto che al dio che lo tormentava.

Sulla giacca nera appesa nell'armadio aveva appuntato il crocifisso, ma sotto la camicia, a contatto con la pelle, portava il ciondolo che gli aveva consegnato il signor Graves.

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Nel Cerchio della Strega


Ok, ok, ci avviciniamo al botto finale. E Credence è ancora felicemente illuso e più che mai innamorato.

Grazie alle persone che hanno aggiunto la storia tra le seguite, cioè IAmAFreeBitch00, Bloomst e NiniveDee7

E a HOLLY2530 che l'ha aggiunta tra le ricordate.


Lady Shamain


Ps: ho trovato questa fanart che mi piace molto, ve la allego come regalo per essere arrivati fino a questo capitolo

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