Oh come on, this is fun!

di A r y a
(/viewuser.php?uid=436676)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Who drags the other under the mistletoe ***
Capitolo 2: *** Who starts a snowball fight ***
Capitolo 3: *** Who hangs up the ornaments on the tree ***



Capitolo 1
*** Who drags the other under the mistletoe ***


Who drags the other under the mistletoe

(Decisamente Jemma Simmons, ma una volta, quando erano soli, Fitz)



È sempre stato così, da quando Leo e Jemma avevano capito cosa provavano l'uno per l'altra - o meglio, da quando lei aveva capito di amarlo, lui lo sapeva da un bael po'. Era Jemma quella che trascinava l'altro sotto il vischio, più precisamente sotto ogni vischio che incontravano al loro passaggio, dovunque fossero.
Fitz faceva finta di essere annoiato le prime volte, come se questi baci rubati gli dessero fastidio, ma in realtà li adorava. Timido com'era, diventava però puntualmente rosso, come il vestito che Jemma indossa sempre il giorno di Natale, quello in raso con lo scollo a V, lungo fino alle ginocchia, che altrettanto puntualmente faceva perdere la testa a Leo ogni 25 Dicembre.
"Be', è giusto farti un regalo in più ad ogni Natale, non trovi?" aveva detto quest'anno Jemma appoggiandosi allo stipite della porta della loro camera, dopo essersi messa il Vestito, con le braccia incrociate sul petto.
Fitz le si era avvicinato con riverenza, come se fosse un oggetto prezioso, e le aveva delicatamente liberato le braccia, ponendogliele lungo i fianchi, per vederla meglio. Il suo sguardo aveva attraversato in lunghezza tutto il suo corpo, con una tale intensità da far diventare anche Jemma un po' più rossa.
Dopo aver deglutito sonoramente, Jemma aveva detto:"Lo metto ogni Natale, Leo. Non puoi avere sempre questa reazione".
Leo non l'aveva lasciata nemmeno finire e l'aveva baciata come se fosse l'unica cosa giusta da fare in quel momento, un bacio un po' troppo umido e un po' troppo disordinato, tutto mani nei capelli, mentre Simmons teneva le sue sul petto di lui, stringendo a volte la camicia azzurra, quando il bacio si faceva più intenso. Si erano staccati senza fiato, entrambi, e avevano appoggiato le fronti l'una contro l'altra.
"Non mi importa se lo metti ogni anno" aveva detto Leo, con gli occhi chiusi e le mani intrecciate in quelle di lei "non smetterai di stupirmi e io non smetterò mai di ringraziare il giorno in cui ti ho conosciuta, Jemma Simmons."
Lei aveva sorriso, un sorriso genuino che l'aveva fatta ridere e scuotere la testa e l'aveva ancora baciato leggermente sulle labbra, per poi spostare lo sguardo momentaneamente verso l'alto. "Oh guarda, Fitz!"
Sopra di loro, appeso sulla porta, c'era un piccolo rametto di vischio.



ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti! Salve?! Be', oh, buogiornissimo! "Salve" è tremendo in questi casi.
Ad ogni modo, sì, sentivo la mancanza dei miei piccoli tesori. Appena ho visto questo post di headcanon varie tu tumblr, non mi sono pututa trattenere dall'immaginare cosa avrebbero fatto i FItzSimmons. Poi si è aggiunta la mia Emma, una delle persone a cui più tengo in assoluto, che mi ha proprio detto di immaginarlo, e allora mi sono decisa. Questo post urlava Fitzsimmons, era dovere scrivere qualcosa a riguardo.
Ed eccomi qui, con la prima flashfic, un po' disordinata e scritta di getto, ed è da così tanto che non scrivo.
Il titolo della raccolta si riferisce ad una frase che Leo e Jemma useranno speso, in altre flashfic. Ho utilizzato l'imperfetto e il trapassato prossimo per rendere il tutto più vivo, ma allo stesso tempo quotidiano, come se i fatti potessero succedere in un qualsiasi giorno e in qualsiasi momento. Se trovate la cosa snervante, non esitate a dirmelo! Accetto ogni critica, davvero, mi sprona solo a migliorare!
Spero questa prima flashfic vi sia piaciuta quanto a me è piaciuto scriverla! 
Un abbraccio e un grazie infinito.
P.S: a Emma e Mars, perchè sì.

A r y a
X.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Who starts a snowball fight ***


Who starts a snowball fight

(Oh andiamo, sappiamo tutti che è Jemma)



Era la vigilia di Natale e Jemma era riuscita miracolosamente a trascinare Leo fuori dalla cucina, dove si era rinchiuso sin dalla mattina perché doveva "preparare tutto per domani e c'è così poco tempo! Non ce la farò assolutamente e Simmons, non ridere, non è affatto divertente! E poi si gela fuori, sei matta?"
Dopo sonore proteste di Fitz, Jemma ce l'aveva però fatta. Ci era voluto parecchio e la promessa che, una volta rientrata, si sarebbe fatta perdonare. "Be' allora dopo mi aiuti a cucinare, stanne certa", le aveva risposto Leo, guadagnandosi un'alzata di occhi al cielo di Jemma, che aveva sicuramente altri piani in mente. 
Gli aveva preso la mano ed erano usciti, con indosso i loro pesanti giacconi invernali per coprirsi dal freddo e dalla neve.
Il cielo aveva deciso di regalare loro un paesaggio quasi surreale: ogni cosa era ricoperta da uno spesso manto nevoso, non troppo alto da interferire con i trasporti, ma nemmeno così sottile da far scivolare chiunque sul marciapiede.
Si erano incamminati verso il parco, mano nella mano, anche se le loro mani, così fuori dalle tasche, stavano semplicemente congelando. 
"Okay, Fitz, non voglio andare in ipotermia" aveva detto Jemma, con tono quasi colpevole per averlo trascinato così fuori al freddo, un po' seccata per aver quasi ammesso che, sí, era meglio fare come diceva lui.
Leo le aveva preso gentilmente le mani e le aveva circondate con le sue, cercando di riscaldarle soffiandoci sopra, mentre diceva "Cercherò di darti io un po' di calore"*.
Jemma aveva sorriso, ricordando di quando, quella sera all'hotel, aveva agito nello stesso modo, al ricordo della loro prima volta insieme come mai prima, alla felicità e al l'imbarazzo di quei momenti. All'inesperienza di lui e alle sue continue scuse perché "sto sbagliando tutto, oh Dio, mi sento così stupido". 
Il sorriso di lei aveva contagiato Fitz, che aveva scostato lo sguardo dal suo ora, con una felicità negli occhi che Jemma adorava vedere.
"Andiamo a casa, allora" aveva detto Leo, iniziando a camminare con farse vittorioso, lasciandola indietro.
Jemma l'aveva guardato allontanarsi e aveva pensato che no, non gliel'avrebbe data vinta così facilmente. Si era quindi abbassata e aveva raccolto un po' di neve fino a formare una palla delle dimensioni di una mela e l'aveva scagliata contro la schiena di Fitz, centrandolo in pieno.
"Jemma! Cosa accidenti stai facendo?! Fa terribilmente freddo già cosi!" le aveva detto Leo, con le braccia aperte e le sopracciglia incurvate verso l'alto, con fare bonariamente esasperato.
"Oh, andiamo Leo, è divertente!" Aveva risposto Jemma, con le sopracciglia incurvate allo stesso modo, quasi a motteggiarlo. 
"Guerra sia" le aveva nuovamente detto, con fare determinato e una nota di malizia negli occhi, una luce diversa che, da sola, aveva generato una scintilla di calore in Jemma.
Fitz aveva quindi frettolosamente definito un'altra palla di neve e l'aveva scagliata contro di lei, colpendole una spalla.
La battaglia andava avanti per più o meno venti minuti quando Jemma era corsa contro Fitz, buttandolo a terra fra la neve e atterrando sopra di lui.
"Oh, guardaci, sembriamo appena usciti da una stupida commedia romantica" aveva affermato Jemma, sbuffando e sorridendo allo stesso tempo.
"Adoro uscire dalle stupide commedie romantiche", le aveva risposto Fitz, imitando la sua voce mentre pronunciava le ultime parole.
Jemma aveva iniziato a baciarlo lentamente, sorridendo, prima sulla fronte, poi sulle guance e agli angoli delle labbra, e Fitz si era stufato di aspettare e le aveva preso il viso, scontrando le sue labbra con quelle di lei, soffocando un gemito di sorpresa dalla bocca di Jemma.


ANGOLO AUTRICE
Mi è venuta una carie. No, numerose carie. 
Ma il fluff mi rende debole, i Fitzsimmons mi rendono debole, e sono a casa malata, non ho niente da fare.
*"Cercherò di darti io un po' di calore" è la mia traduzione approssimativa di "I'll try to power through" di Quella Santa Puntata Patrimonio Dell'Umanità, perché non ho idea di come l'abbiano resa in italiano.
P:S.: ho scoperto che sono tipo le mie muse e scrivo super di getto quando si tratta di loro, figli 100% confirmed

A r y a 
X.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Who hangs up the ornaments on the tree ***


Who hangs up the ornaments on the tree

(Fitz ci prova anche, ma è troppo basso e alla fine usano un D.W.A.R.F.)



Jemma Simmons e Leo Fitz avevano questa strana tradizione di preparare l'albero di Natale pochissimi giorni prima del 25 Dicembre. Più che una tradizione, era un "avvenimento del tutto casuale dovuto alla strabiliante abilità nel procrastinare", come l'aveva definito Jemma, mentre parlava al telefono con Daisy, il 22 Dicembre, a giustificazione del ritardo nei preparativi.
"Come dici tu" aveva risposto la ragazza, e dalla sua voce si capiva che stesse sorridendo divertita "L'importante è che sia pronto dopodomani, sapete quanto Coulson tenga agli alberi di Natale".
Jemma ricordava come il Direttore si fosse divertito a preparare l'abete da tre metri che aveva comprato lo stesso giorno di Leo (e, senza nemmeno saperlo, si erano trovati alla cassa con lo stesso albero). Coulson aveva canticchiato le canzoni di Natale, con il maglione pieno di glitter per tutti i festoni che stava arrotolando attorno a quel povero abete, ed era corso a prendere una scala per raggiungere la cima, ben al di fuori della sua portata, e mettere la stella in punta.
"Fitz! La stella!" aveva urlato lei, riportato alla mente quel ricordo. Non aveva idea di come sarebbe potuta arrivare fino alla sommità per posizionarla correttamente.
"Quale stella? Che succede?" aveva risposto Fitz, correndo per la cucina ed il salotto, preoccupato che Jemma si fosse fatta del male per il grido che aveva lanciato. La ragazza aveva trattenuto una risata, guardando il grembiule tutto sporco di farina che indossava il suo fidanzato, quello che la nonna di Jemma gli aveva regalato la volta in cui i due avevano cucinato insieme, in Inghilterra ("Oh Jemma, questo ragazzo è da sposare" le aveva detto l'anziana, e lei era diventata completamente rossa, sorridendo imbarazzata).
Come ogni anno, Fitz si era chiuso in cucina per giorni, in vista del Natale.
Lui era rimasto spaesato per una frazione di secondo, ma, capito quale fosse il problema, aveva messo le mani sui fianchi con fare altezzoso e aveva affermato, completamente siuro di sé "Tranquilla, ci penso io!".
Inutile dire che anche il povero Leo era troppo basso per raggiungere la cima, ma continuava a provarci imperterrito, e Jemma rideva di gusto, sdraiata a terra, mentre lui saltava con la stella dorata in mano e un grembiule sporco in vita. E mon si era nemmeno accorda che Fitz avesse smesso di provarci e fosse andato via. Si era alzata, sbuffando un po' per quanto il ragazzo fosse permaloso e l'aveva cercato in cucina. Non trovandolo, era tornata in salotto, dove Leo stava beatemente pilotando un D.W.A.R.F., che, planando verso la cima dell'albero, stava posando la stella dorata sulla punta.
Leo si era voltato verso Jemma e, con un sopracciglio inarcato, aveva detto "Visto? Te l'avevo detto che ci avrei pensato io".
Simmons aveva alzato gli occhi al cielo e aveva incrociato le braccia sul petto, mentre Fitz si avvicinava a lei e le baciava la punta del naso.
"Il fine giustifica i mezzi" aveva poi detto lui, con un sorriso sghembo. E lei non aveva potuto fare a meno che sorridere a sua volta, perché amava quel ghigno e amava Leopold Fitz, anche quando barava per mettere la stella sulla punta dell'albero di Natale



ANGOLO AUTRICE
Sono. Pessima.
Non mentirò, mi ero completamente dimenticata di questa serie. O meglio, me la ricordavo, ma mi mancava l'ispirazione. Per fortuna stasera avevo davvero voglia di scrivere e questa collezione di flashfic me ne ha dato l'opportunità.
Che aggiungere? Sono sempre i miei cuori, anche se la situazione è stata molto angosciante, nelle ultime puntate del Framework!
Grazie in anticipo, spero non mi odiate.

A r y a 
X.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3599321