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di pulce852004
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto Capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto Capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo Capitolo ***
Capitolo 8: *** Ottavo Capitolo ***
Capitolo 9: *** Avviso ***
Capitolo 10: *** NONO CAPITOLO ***
Capitolo 11: *** UNDICESIMO CAPITOLO ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***


UNFORGETTABLE PRIMO CAPITOLO
UNFORGETTABLE


Salve a tutti\tutte (sempre meglio specificare, è bene coccolare sia il pubblico femminile sia quello maschile), sono contenta che qualcuno di voi si sia prestato a leggere questa mia pazzia, chiedo perdono fin dall’inizio, ma questa è la mia prima FF quindi siate clementi…
È molto che leggo FF e tra una lettura e l’altra…
Se non offendo nessuno, vorrei dire che apprezzo tantissimo le FF di Report dalle quali traggo ispirazione. Nessuna nota di demerito alle altre autrici, ci sono molte FF che ho apprezzato nei miei due anni di frequentazione di EFP, ma cito proprio Report poiché ho letto tutte le sue FF e devo dire che le trovo tutte bellissime, adoro da morire il suo modo di vedere Kagome, sotto varie sfaccettature.
Vi lascio un appunto per capire meglio questa FF: il primo capitolo sarà solo un’introduzione e si svolge nel presente narrativo, mentre i successivi capitoli della storia saranno sostanzialmente degli enormi flashback per spiegare come siamo arrivati ai fatti del presente e poi la fase conclusiva dove si tirerà le somme.
So che ancora non si capisce niente, ma non voglio svelare molto, il bello è scoprire piano piano!
La FF è ambientata in un ipotetico periodo di pace dopo la sconfitta di Naraku, in cui però Kikyo non è morta, e comparirà proprio per inasprire la vita dei nostri amati protagonisti.
Spero che i personaggi non risultino troppo OOC.
La storia è completamente ambientata nell’epoca Sen Goku.
“Parlato”    -Pensato-
Detto questo, vi lascio alla trama di questa mia follia di mezzanotte!
Nota: i personaggi non mi appartengono, ma sono della fantastica Rumiko. I personaggi sono maggiorenni e comunque non esistono nella realtà.

PRIMO CAPITOLO



Ho paura.
Ho tanta paura.
Mi sento come in bilico su un baratro, lottando per mantenere l’equilibrio.
In questo momento desidererei chiudere gli occhi e lasciarmi andare.
Smettere di lottare.
Smettere di soffrire.
Ma non posso.
Non devo.
L’ho promesso.
L’ho promesso a me stessa.
Sento il dolore pervadermi e resto qualche attimo senza fiato.
Non so dove trovo la forza di resistere ormai.
Gli spasmi stanno peggiorando di momento in momento, lasciandomi qui distesa e sofferente.
Non saprei dire se sono minuti o ore.
A me sembra un’eternità.
Piango. Sommessamente.
Piango per sfogarmi.
Piango per reprimere la mia rabbia mista alla delusione.
Credevo di aver finito tutte le mie lacrime, ma ho scoperto che non c’è fine al dolore.
Che non tutti i sogni si avverano. Che la vita non va mai come speri.
Non credo più in niente ormai.
Tutto quello per cui ho vissuto finora non ha più valore.
La mia famiglia? La mia casa? I miei amici? Gli studi?
Tutto dissolto.
Come l’alone su un vetro.
Non mi pento di aver distrutto la Shikon no Tama. Ma il prezzo è stato caro. Troppo.
Il più caro che io abbia mai pagato.
Insieme ad essa è svanito anche il legame tra i miei due mondi.
Non mi pento della mia scelta.
So di aver preso la decisione giusta, ma in un battito d’ali ho visto la mia vita troncata di netto.
Che ironia della sorte.
Io, che viaggiavo dal presente al passato, adesso non ho più il mio di passato.
Non sono riuscita neppure a dir loro addio. Alla mamma, a Sota, al nonno.
È stato tutto così improvviso che forse mi sono resa conto troppo tardi delle conseguenze della scomparsa di quella maledettissima sfera.
Ma non è questo che mi ha distrutta.
No.
Quello era solo l’inizio della fine.
Avrei accettato tutto dalla vita, e sempre col mio solito sorriso sulle labbra.
Avrei superato tutto grazie a quell’unica ancora di salvezza.
La mia luce nelle tenebre dell’oblio.
Ma la felicità si è dissolta, come quel ti amo morto sulle mie labbra.
Come quel sentimento che adesso ricaccio in fondo al mio cuore ogni qualvolta vi faccia capolino.
Avrei donato la mia vita per LUI. Per NOI.
Ma non è servito a niente tutto il mio sacrificio.
Aver lasciato la mia casa per LUI, aver perso la mia famiglia non è contato niente.
Adesso la mia vita è finita.
Si finita. Perché IO oggi sono morta.
Non fisicamente certo. Ma nello spirito.
Sono solo un corpo che sopravvive senza volerlo.
Ma la mia anima?
La mia vitalità, la mia energia, la mia voglia di vivere?
Tutto è stato annientato. Tutto è nero.
Come i miei occhi. Come il mio sguardo, un tempo di un luminoso color cioccolato.
Sorridevano i miei occhi, sorridevano di gioia e di amore, ma tutto si è consumato, come la tenue luce di una candela.
Tutto si è spento in un attimo.
Con una parola.
Con un’accusa.
È bastato un istante e LUI mi ha uccisa.
Direi a sangue freddo quasi.
Ora anch’io sono morta.
Morta, come LEI. Ma non fino in fondo.
LEI è solo un frammento di anima senza un corpo.
IO un corpo senza più il soffio della vita, che si muove d’inerzia.
L’ho sempre saputo che eravamo opposte.
Solo LUI non se n’è mai accorto.
Vedeva LEI in me? Vedeva i suoi occhi nei miei? Le sue labbra sulla mia bocca? Il suo cuore nel mio petto?
Ma come poteva? Come poteva dimenticarsi che abbiamo due spiriti differenti? Due cuori con un diverso battito?
Ma che dico?LEI neppure l’ha un cuore che batte.
Eppure l’ha fatto.
Ha ferito i miei sentimenti, ha spezzato il mio cuore, ma non posso odiarlo.
No.
Vorrei.
Ma l’ho amato troppo. Più di me stessa.
Amato? Forse lo amo ancora.
Ma è un sentimento sommerso dall’amarezza.
Dalla delusione e dal dispiacere.
Un sentimento a senso unico.
Un amore che morirà dentro di me, uccidendomi a sua volta.
Ma non tutto è perduto.
Qualcosa di bello c’è ancora nella mia vita grazie a LUI.
L’appiglio che mi ha permesso di non affondare in questi mesi.
Il primo fiore che sboccia sotto la fredda neve invernale.
Potrò ancora amare.
Amare ed essere ricambiata.
Senza secondi fini.
Senza illusioni.
Incondizionatamente.
Finalmente non sarò sola.
In questa epoca, che oramai è casa mia, non sarò più sola.
Ma adesso, fragile come sono, non riesco a farmi bastare questa misera consapevolezza.
Adesso che, più che mai, avrei bisogno di LUI al mio fianco.
Avrei bisogno di essere guidata, cullata, protetta.
Invece sono qui.
Sola.
In balia dello scorrere della vita.
Sola non per scelta.
Sola perché ripudiata.
Da LUI.
LUI che non ha capito.
Che mi ha accusato del peggiore dei tradimenti.
LUI che, denigrandomi, mi ha costretta ad allontanarmi dagli sguardi taglienti che mi venivano rivolti.
Dalle dicerie degli abitanti del villaggio Musashi, che mi colpivano alle spalle come pugnalate.
Solo Sango, Miroku, Shippo, Rin e la vecchia Kaede mi sono rimasti vicini discretamente.
Dandomi un po’ di conforto.
Un po’ di pace.
Anche quando gli impegni li sovraccaricano, trovano sempre un momento da dedicarmi.
Miroku e Sango vivono del loro lavoro di sterminatori di demoni per riuscire a racimolare qualche soldo per la propria famiglia.
Le gemelle hanno allietato la loro vita, soprattutto quella di Miroku, che, con tanta determinazione, continuava a chiedere un erede a Sango, anche dopo la scomparsa del Kazana inflittogli da Naraku.
Shippo fa la spola dal villaggio Musashi a quello dei demoni volpe per diventare sempre più forte.
Oramai non si può più considerare un cucciolo. Nei quattro anni passati dal nostro primo incontro è cresciuto incredibilmente.
Mentre la vecchia Kaede e Rin passano appena gli addestramenti di Rin e i pellegrinaggi lo consentono.
LUI?
LUI non è mai venuto neppure una volta.
Per questo mi trovo qui, in una capanna abbandonata proprio vicino al fiume, al limitare del bosco. Un po’ dispersa come mi sento IO da qualche tempo.
Da cinque mesi questa è la mia casa.
Lontana dal villaggio, lontana dalle critiche ipocrite, lontana da LUI.
Non lo ammetterei neppure sotto tortura, ma mi uccide il fatto di saperlo con LEI, quando il suo posto sarebbe qui vicino a me in questo momento.
Egoista.
Non LUI.
IO.
IO che lo amo ancora. IO che farei di tutto per riaverlo perché non sono riuscita ancora ad accettarlo. Ad arrendermi.
LUI è andato da LEI. Ha scelto LEI.
E questo mi fa sanguinare il cuore.
Eccone un’altra.
Ormai ci siamo.
Spero che questa tortura alla quale i Kami mi stanno sottoponendo duri ancora per poco.
Sento le forze venirmi meno e la solitudine non aiuta di certo.
Invano sarebbe gridare aiuto.
Nessuno passa mai di qui.
Nessuno che non ne sia intenzionato almeno.
Le fitte si fanno sempre più frequenti.
Meno male che mi sono preparata tutto il necessario già da giorni.
Il fuoco è acceso e l’acqua calda è sul fuoco.
Mentre vicino al mio futon, adesso adagiato a ridosso alla parete, c’è una grande bacinella con dell’acqua fresca.
Lì accanto dei panni puliti che avevo preparato per l’occasione.
La vecchia Kaede mi ha spiegato tutto. Mi ha addestrato ad ogni possibile circostanza, infondendomi un po’ del suo coraggio, che adesso non trovo ugualmente dentro di me.
Mi aveva promesso che mi sarebbe stata vicina per monitorarmi, come d'altronde stava facendo nelle ultime settimane, ma ieri è stata chiamata per un rituale nel villaggio vicino e non ha potuto rifiutarsi.
Mi ha assicurato che sarebbe tornata per domani pomeriggio al massimo, ma sarà già troppo tardi.
Non è colpa sua. Sia IO che la vecchia Kaede eravamo tranquille, avevamo previsto l’evento per la fine della prossima settimana.
Ma i Kami non ne hanno voluto sapere di aspettare.
Ho sempre pensato che in un momento del genere avrei avuto accanto mia madre a confortarmi col suo calore, con la sua presenza, Sota che avrebbe saltellato per tutta la casa urlando come un ossesso per l’agitazione e il nonno chiuso nel tempio a invocare il favore dei Kami con quei suoi riti bizzarri.
E poi LUI.
LUI che mi teneva la mano mentre io gridavo dal dolore.
LUI che m’incoraggiava.
LUI che mi stava accanto sussurrandomi che saremo stati felici.
Finalmente felici e liberi.
LUI che mi ringraziava per il dono che gli avevo fatto.
LUI che…
BASTA!
LUI non c’è.
E mai ci sarà.
Kagome Higurashi ce la farà da sola. Senza l’aiuto di nessuno.
Cerco di infondermi un po’ di forza nell’unico momento della mia vita i cui avrei potuto dimostrarmi debole e fragile.
Mi sento una bambina imprigionata in un corpo di una donna, in fondo ho solamente diciannove anni.
Molte delle mie coetanee nella mia epoca starebbero fuori con i ragazzi e le amiche, senza le responsabilità, gli obblighi o i doveri che sono riuscita ad addossarmi IO in questi quattro anni.
Ma non è questo il momento per infantilismi.
Ancora una.
Quest’ultima è stata più forte delle altre.
Il momento si avvicina.
Mordo una pezza e conficco le unghie nel legno del pavimento nel vano tentativo di soffrire meno.
Inutile.
Sento il kimono che ho usato per coprirmi farsi pesante come un macigno e rovente come la lava.
M’impongo di stare sdraiata a cercare di rilassarmi per non disperdere le energie, ma non ci riesco.
Sento il ventre contrarsi di nuovo.
Adesso gli intervalli si fanno più ridotti e le contrazioni più durature e dolenti.
Sento il desiderio di spingere, ma ancora è presto.
Devo resistere.
Devo farcela.
Devo farlo.
Devo…
Non resisto più. Non ce la faccio.
Sento le forze venirmi meno, e la vista offuscarsi.
Che i Kami mi perdonino…
Con le ultime forze rimaste sussurro il nome dell’unica persona che non potrò avere mai più prima di perdere i sensi, accasciandomi contro il futon.  
 “Inu…ya…sha”.
FINE PRIMO CAPITOLO

E siamo così giunti alla fine del prologo.
Mi dispiace, ma per sapere cosà succederà a Kagome dovrete aspettare almeno un paio di capitoli, giusto il tempo di spiegare il passato.
Cosa ne pensate?
Fa schifo completamente?
Penso che ormai vi sarete fatte un’idea di cosa sta succedendo a Kagome, anche se il fulcro della storia è ancora un mistero.
Ma non vi preoccupate.
Aggiornerò entro una settimana, sperando che a qualcuno sia gradito.
Aspetto tanti commenti, anche negativi (ma non siate troppo cattivi, vi prego!).
Vorrei porgere una domanda: come risulta il mio modo di scrittura? È scorrevole? Ci sono molti errori? A voi lettori il giudizio.
Alla prossima…
SPOILER: Nel prossimo chappy leggerete di come tutto ebbe inizio.
Baci a tutti.      

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


UNFORGETTABLE



SECONDO CAPITOLO


Ringrazio tutti quelli che hanno commentato e tutti quelli che avranno il coraggio di leggere il secondo capitolo.
Devo dire che sono felicissima che qualcuno abbia apprezzato l’inizio di questa FF. Sono più che lusingata.
Confesso che non sapevo proprio come impostare i capitoli successivi, poi ho optato per il più banale dei modi, ma di sicuro il più chiaro e leggibile, per affrontare e comprendere fino in fondo i sentimenti che voglio esprimere attraverso Kagome.
Vorrei dedicare questa storia, che spero sia la prima di molte, a mio marito e mio figlio.
Ebbene si! Ho ventitre anni e sono mamma di un bellissimo cucciolo di otto mesi!
Proprio per questo voglio dedicare questa FF in primis a mio marito (che talvolta considera questa mia passione per Inuyasha quasi un tradimento e questa mia mania di leggere FF a raffica un raptus ossessivo), per fargli capire quanto è stato importante nella mia gravidanza e dopo la nascita del nostro tenero bimbo.
Senza di lui non ce l’avrei fatta.
Appunto per questo ho voluto provare a immaginare cosa avrebbe potuto significare affrontare questo importantissimo passo da sola, senza una persona speciale con la quale condividere gioie e dolori di questa delicatissima fase.
Vi lascio al secondo capitolo, sperando di non avervi annoiato troppo.
 
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito.
Ho apprezzato tantissimo i commenti.
Spero recensiate anche il secondo capitolo. Baci baci a tutti.






SEI MESI PRIMA

Ancora una volta ero sgattaiolata via dalla capanna della vecchia Kaede per rifugiarmi vicino al pozzo mangia-ossa.
Sapevo benissimo che il legame tra i due pozzi era andato perso con la scomparsa della Shikon no Tama, ma era più forte di me.
Speravo.
Speravo che i Kami mi ascoltassero.
Che aprissero anche solo una volta il portale per poter tornare da loro.
Per vederli un’ultima volta. Abbracciarli. Baciare la mamma, il nonno e Sota. Dir loro addio.
Già.
Per andare, ma non per restare.
Sì.
Perché la mia decisione era da tempo che l’avevo presa.
Anche se il portale non si fosse chiuso, non avrei mai lasciato la mia vita qui.
Accanto ai miei amici. Accanto a lui. Inuyasha.
Non è solo per una promessa. Forse è più per me stessa che per lui.
Sono io che non saprei vivere senza vedere ogni giorno il suo sguardo illuminarsi d’oro al mattino, diventando tutt’uno con la tenue luce del sole.
Senza quel ghigno arrogante che abbellisce il suo viso quando è consapevole di aver ragione in pieno o quando sa di avere la vittoria in pugno.
Senza di lui la mia esistenza non avrebbe più lo stesso significato.
Quando è entrato come un fulmine al ciel sereno nella mia vita, Inuyasha mi ha donato anche una ragione per vivere, uno scopo per sentirmi speciale, unica.
Una meta a cui ambire, un traguardo da raggiungere mettendo in gioco me stessa in primis.
Per questo gli sono rimasta accanto. Sempre.
Anche quando Naraku voleva uccidermi. Anche quando i demoni mi attaccavano mettendo a repentaglio la mia vita.
Perché nel mio cuore sapevo che lui era al mio fianco.
Che mi avrebbe protetta. Come io segretamente proteggevo il suo cuore, troppo a lungo vittima della solitudine.
Quel giorno al Goshimboku, quando lo liberai dal sigillo di Kikyo, la sensazione che provai, quel brivido nella schiena quando vidi quegl’occhi fissarmi con rancore, mi fece male.
Non ne ero consapevole, ma il suo odio nei miei confronti mi distruggeva dentro.
Eppure era un estraneo. Però…
Non tolleravo la sua ostilità, il suo modo di penetrarmi con lo sguardo, fino a farmi sentire nuda davanti a lui, spogliata delle mie difese.
Da allora sono già passati quattro anni.
Si.
E finalmente Naraku è stato sconfitto. Ma il vero nemico non era lui.
Era la sfera a manovrarlo. A dettare le regole di quel macabro gioco di vite infrante.
Ma ora è finita. La sfera è stata distrutta. Io l’ho fatto. Io ho espresso l’unico desiderio giusto.IO.
Quindi tutto quello che è successo poi è solo la conseguenza delle mie azioni.
Ma se guardo oltre la tristezza per non poter più rivedere la mia famiglia, gli amici, o i luoghi in cui sono nata o cresciuta, mi rendo conto che la sfera ha preso per me la decisione che non sarei mai riuscita a concretizzare.
Diciamoci la verità. Sarei riuscita a dire addio a tutto?No, non ce l’avrei fatta.
Forse ora posso capire fino in fondo il sentimento di Inuyasha per Kikyo.
Non è per niente facile dire addio al proprio passato. Soprattutto quando di mezzo ci sono sentimenti così importanti.
Certo. Mi fa male anche ammetterlo. Ma loro si amavano. Un amore che è andato ben oltre la morte. Oltre il tempo.  
Stringo i pugni per trattenere la rabbia.
Basta.
Non voglio pensarci.
Tutta quest’angoscia mi mette addosso solo un pessimo karma negativo.
Ma in fondo a me stessa non riesco a non chiedermi cosa sceglierà Inuyasha.
Chissà se ancora vorrà rincorrere il suo obiettivo di diventare un demone completo? O seguire Kikyo ovunque lei decida di andare?
Mi affaccio un’ultima volta per guardare all’interno del pozzo, quasi per scorgere il passaggio temporale al suo interno, sporgendomi un po’ troppo e finendo per perdere l'equilibrio.
Attimi.
Attimi in cui precipito con gli occhi chiusi aspettando l’impatto e augurandomi che non sia troppo doloroso.
Attimi che sembrano infiniti.
Attimi in cui… Non sbatto la faccia contro il pavimento.
Apro gli occhi e mi accorgo di essere a penzoloni, raggomitolata in forma fetale, a vari metri dal fondo del pozzo.
Riprendo la cognizione del mondo circostante.
Ma dove sono rimasta appesa?
Mi sento tanto… un salame!
Alzo lo sguardo e noto un particolare che mi agghiaccia il sangue nelle vene.
Inuyasha, che con una mano si tiene aggrappato al bordo e con l’altra mi sostiene dalla maglietta della divisa, ha un sorriso malefico da orecchio a orecchio.
I “Per quello che stavi per fare, meriteresti di sbattere il muso a terra!”
K “Co…Cosa? Ma di che stai parlando?”
I “Non stavi cercando di tornare dall’altra parte senza neppure salutarmi?”
Ah…ah…ah…
Ma quanto lavora di fantasia quando ci si mette.
Ma meglio chiarire subito.
Sono troppo svantaggiata per propinargli una delle mie solite ramanzine e ancor peggio un bell’OSUWARI.
K “In verità sono solamente scivolata nel pozzo… comunque non ti preoccupare, non potrei mai andarmene senza vederti un’ultima volta.”
Sono malefica.
Ma non sono riuscita a trattenermi.
Mi è piace troppo metterlo in imbarazzo.
È così buffo quando diventa tutto rosso con le sue orecchiette deliziose che si muovono esagitate per l’imbarazzo.
Com’è kawaii!
Ultimamente è il nostro gioco preferito.
Ci stuzzichiamo maliziosamente come due bambini per giornate intere e devo dire che per ora sono sempre in vantaggio io.
Vivere in un’epoca in cui ci sono molti meno tabù a qualcosa deve pur servire no?
Riesco ad avere sempre l’ultima battuta.
E lui tutte le volte se ne va via stizzito col suo solito “Tks”sbuffando come un treno.
Già pregusto la dolce vittoria, se di vittoria si può parlare, quando mi sento lanciare in aria al di fuori del pozzo.
K “MA CHE FAI? SEI IMPAZZITO?”
Sento il mio corpo lanciato verso l’alto arrivare al culmine del lancio e precipitare a picco.
K “AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”
D’improvviso mi trovo stretta nelle vigorose braccia di Inuyasha, che mi ancorano al suo petto e mi stringono più a lui.
Che sensazione di beatitudine. Deliziosa direi.
Sento un calore pervadermi in tutto il corpo.
Quanto vorrei che questa sensazione durasse per sempre.
I “Non è che te ne stai approfittando Kagome?”
O Kami!
Volto lo sguardo verso quello di Inuyasha e noto il suo sorriso, questa volta non beffardo e ironico ma spontaneo.
Adesso si che mi sento vulnerabile.
Sento le mie gote andare a fuoco.
Sicuramente hanno assunto anche un tenue color scarlatto.
Cerco di voltare il viso altrove pur di non dargliela vinta, ma con due dita riporta i miei occhi nei suoi.
Luce e ombra. Miele e cioccolato. La perfetta fusione di due opposti che si mischiano.
I suoi occhi sono così… languidi. Come una cascata d’oro fuso.
Credo che la mia faccia stia passando dal rosso al viola.
O Kami! O Kami! O Kami! O Kami! O Kami!
Ma cosa sta facendo?
Sono talmente pietrificata che non riesco neppure a respirare.
TU TUM… TU TUM… TU TUM…
Lo vedo avvicinare le sue labbra al mio orecchio e soffiarci quasi dentro un lieve sussurro.
I “Allora in questo caso ti perdono. Ma se pensassi anche per un momento di scappare sappi che ti troverei in ogni parte del mondo e in qualsiasi tempo tu possa trovare rifugio. Perché tu… Sei…Mia!”
Aiuto.
Aiuto.
Ho bisogno d’aria.
Non riesco a respirare.
Non è possibile.
Ho capito bene?
Ha davvero detto…
K “I…Inu…Inuyasha… C…Co…sa”
Bene. Anzi benissimo. Ora balbetto pure.
Abbasso gli occhi tremendamente imbarazzata.
Non so da quanto tempo aspettavo che Inuyasha mi dicesse una cosa del genere.
Ma non mi sarei mai aspettata una frase di così impatto da quello zuccone.
Forse un “Mi piaci” o un “Sto bene con te”.
Ma mai un “Sei mia”.
Sono sua?
Sua?
Mi considera sua?
Sua cosa?
La sua donna?
La sua compagna?
Ma dopo essermi persa nei labirinti dei miei pensieri, forse per secondi, forse per minuti, alzo nuovamente lo sguardo e ciò che vedo mi lascia senza parole.
Inuyasha, completamente rosso, impegnato a trattenere il fiato cercando di non scoppiarmi a ridere in faccia, ma senza riuscirci completamente.
Infatti…
I “AHHHH…AHHHH….AHHHH…AHHHH…”
Io lo guardo stupita.
Le parole mi muoiono in bocca…
O meglio gli insulti.
Sì perché gli epiteti che mi vengono in mente poco si converrebbero a una signorina “solitamente” educata come me.
Gonfio le guance, che si fanno subito bordeaux, nel vano tentativo di fargli capire che non ho apprezzato molto questa burla, ma quel che ottengo va oltre le mie aspettative.
Inuyasha mi lascia andare di peso facendomi finire a terra e battere in modo brusco il sedere e buttandosi a terra lui stesso trattenendosi la pancia per le troppe risate.
Mentre io ancora seduta a terra mi massaggio la parte indolenzita e lancio a quello zoticone qualcuno di quei famosi appellativi poco prima pensati, lui continua insensibilmente a rotolare per terra tra una risata e l’altra.
I “AHHHH…AHHHH…AHHHH…AHHHH…”
Ok. D’accordo!
Per una volta ha vinto lui, anche se ha usato un colpo basso, ma non c’è bisogno di morire dalle risate.
Vabbè che vinco sempre io, ma non festeggio i miei trionfi umiliandolo come una deficiente come invece sta facendo lui adesso.
Sì.
Mi sento abbastanza umiliata.
Devo ammettere che rispetto ai soliti scherzetti che ci facevamo reciprocamente, questo è stato veramente pesante.
BASTA!
Sarò infantile ma stavolta sarò io ad andarmene con il broncio sbuffando come un treno.    
K “CAFONE!”
Faccio per alzarmi quando mi sento di nuovo trascinare per giù, aderendo completamente alla terra con la schiena.
È questione di un attimo e Inuyasha m’immobilizza le braccia sopra la testa trattenendomi per i polsi.
Se non fossi così arrabbiata sentirei sulla pelle l’imbarazzo della situazione.
Lui è sopra di me.
Ma ora non c’è nulla di malizioso in questo.
No.
Questa è solo una tortura.
Il suo modo di tormentare il mio animo.
Di nuovo occhi negli occhi.
È una tortura resistere a quel magnetismo.
È come essere catapultata in un vortice senza appigli e vie di fuga.
Ci fissiamo intensamente e stavolta per il mio orgoglio ferito non volto lo sguardo altrove.
I “Come mi hai chiamato?”
Lo dice quasi ringhiando, ma so che non è arrabbiato.
I suoi occhi ridono.
E capisco. Il gioco non è ancora concluso.
Ma sento di non aver la forza di lottare oltre.
Lascio che sia lui a condurre il gioco.
Ormai la mia dignità è stata calpestata ed è meglio che la situazione non degeneri.
Se gli mostro che ha toccato un tasto dolente gli avrò dato in mano un’arma vincente.
Un’arma dalla quale non so difendermi.
I miei sentimenti per lui e il mio desiderio di averlo mio.
Sì perché non si può difendere il proprio cuore, soprattutto se ci si sta lottando noi stessi.
Quella si che è una lotta che non vincerò mai.
Sì perché il mio cuore lo ama, ma la testa mi dice che lui non sarà mai mio. Che lui appartiene ad un’altra.
Cerco di concludere velocemente.
Provo a liberarmi dalla sua stretta e andarmene, per non doverlo guardare in faccia un minuto di più.
Ma i miei tentativi di divincolarmi sono inefficaci.
Così, in difesa del mio onore, affondo la spada anch’io, tentando di non uscire dall’incontro completamente sconfitta.
K “Ti ho chiamato cafone, perché…non mi hai sentito?”
Forse il mio tono era più pungente di quanto volessi.
Il suo ghigno si allarga sul volto, sa che sono irritata e la cosa lo compiace da morire.
I “E perché sarei un cafone?”
Mi provochi? Insolente!
K “Lo sai benissimo!”
I “Perché ti ho detto che sei mia?”
Ho paura che l’ha già scoperto il mio punto debole.
Ha trovato una crepa e adesso sta tentando di abbattere anche quello che rimane della barriera che proteggeva me stessa e il mio fragile ego.
Fragile come quello di un qualsiasi cuore innamorato.
Avrei voglia di urlargli contro.
Di dirgli che darei l’anima per far si che fosse la verità.
Per sentirmi sua. Per sentirlo mio.
Mi guarda quasi a volermi leggere dentro e di nuovo sento le guance imporporarsi.
Siamo ancora sdraiati per terra e lui non sembra intenzionato a muoversi da sopra di me.
Adesso che la rabbia sta scemando lasciando posto al rammarico, inizio davvero a essere imbarazzata dalla situazione.
Possibile che lui sia così sicuro di sé in una situazione del genere?
Che non senta quanto il mio cuore stia battendo all’impazzata per uscire dal petto?
Forse questa è solo l’ultima fase del suo diabolico piano per mortificarmi.
Sì perché sono sicura che stia percependo lo scompiglio emotivo che sta provocando in me.
Lo vedo prendere fiato.
E impotente, senza difesa alcuna, aspetto l’ultimo atto di questa tragedia.            
I “Kagome…”
K “……”
I “Tu pensi che stessi scherzando prima?”
TU TUM… TU TUM… TU TUM...
Sento il mio cuore esplodere.
Le lacrime pungono gli occhi cercando di uscire.
Questo è troppo.
Basta scherzare.
Così mi fa stare solo male.
Questo non è più un gioco.
Questo è solamente un supplizio.
Non mi sarei mai aspettata che Inuyasha fosse un carnefice senza cuore.
Ed io stolta che non riesco neppure a trovare le forze per rispondergli a tono.
Apro la bocca per prendere fiato e reagire quando…
Inuyasha si avvicina e nella frazione di un secondo posa le sue labbra sulle mie.
E il tempo si ferma.
Spalanco gli occhi dallo stupore.  
Ma…cosa sta succedendo?
Io non capisco.
No.
Inuyasha mi sta baciando?
Ma…
Io…
Lui…
Se è una beffa per deridermi ha toccato davvero il fondo.
Dovrei mantenere la lucidità senza lasciandomi trasportare dalle dolci frizioni dei baci di Inuyasha, ma non ci riesco.
Finalmente mi lascio andare e mi abbandono a quel leggero lambire di labbra.
Adesso non ho più certezze.
La corazza è caduta nel momento che mi sono abbandonata al suo bacio.
Gli ho dischiuso il mio cuore come un’incosciente, non sapendo se davvero avessi fatto bene ad aprire così palesemente i miei sentimenti.
Ma non riesco ad interrompere questa dolce danza di carezze che le nostre labbra si concedono.
Sento le sue mani lasciare la presa sui miei polsi e insinuarsi sotto la mia maglietta, carezzando la pelle della schiena con tocchi leggeri e frementi.
Con impeto Inuyasha approfondisce il bacio, travolgendomi come un fiume in piena.
Sento la sua lingua accarezzare la mia, invadendo la mia bocca con un dolce gusto di menta.
Dove le sue mani sfiorano la mia pelle lasciano scie di fuoco che accendono la mia passione.
Non riesco a credere che un bacio potesse farmi sentire così viva.
Sento il mio corpo fremere dall’eccitazione.
Allaccio le mie braccia intorno al suo collo e mi lascio trasportare in questa spirale dei sensi da cui non voglio sottrarmi.
Sento il sospiri di Inuyasha farsi più affannosi e le carezze più audaci.
Ma davvero riesce a fingere in un momento del genere?
Eppure non sembra stia ancora giocando.
O Kami vi prego.
Non lasciate che questo momento finisca.
Lasciatemi per sempre qui abbracciata a lui.
Sento sotto le dita il corpo di Inuyasha tremare impercettibilmente.
Che anche lui provi la mia stessa trepidazione ora?
Che anche lui senta lo stesso desiderio che io provo per lui?
Sento la bocca di Inuyasha scivolare giù, posando lungo la linea del mento un’infinità di baci e sfiorare con la punta della lingua la dolce curva del collo, per poi risalire fino al lobo dell’orecchio dove inizia uno sconvolgente tormento.
I “Mia…Mia…Mia…Solo mia!”
O Kami!
Sto impazzendo.
Vorrei che questo momento non finisse mai.
Vorrei, se fosse un bel sogno, non dovermi svegliare al mattino.
Mi sento tremendamente accaldata.
Non avrei mai creduto di poter provare sensazioni simili.
Le sue parole mi rimbombano nella testa e a stento riesco a credere che possano essere rivolte a me.
Adesso riesco ad percepire maggiormente i fremiti del suo corpo.
Ma cosa…
Questo non è un normale tremore.
Sembra quasi uno spasmo da quanto è forte.
Le sue mani si fermano e la sua bocca interrompe quelle carezze che tanto mi portavano in paradiso.
Sento il suo corpo surriscaldarsi e farsi rovente come la lava.
Cosa ti sta succedendo Inuyasha?
Cosa devo fare?
K “Inu…yasha?”
Gli afferro il volto con entrambe le mani e cerco di guardarlo negli occhi.
Devo vedere che sta bene. Rendermi conto di cosa gli sta succedendo.
Ma lui è più veloce di me.
I “NO!” Urla e si allontana rapidamente da me.
Come si fosse scottato col mio corpo.
Mentre con un guizzo balza via lontano, riesco per un istante a fissare nella mia mente il suo sguardo un attimo prima di scappare via.
E la consapevolezza di aver fatto qualcosa di profondamente sbagliato mi lascia basita.
Rimango a sdraiata a terra nella stessa posizione per non so quanto tempo.
Non trovo la forza di muovermi.
O forse mi manca solo il coraggio.
Ancora non riesco a credere che ci siamo baciati.
Ancora non riesco a non pensare a quegli occhi di sangue che fuggivano via da me.   


FINE SECONDO CAPITOLO.

Cosa ne pensate?
Ve l’avevo detto che per sapere come finirà per Kagome avreste dovuto aspettare.
Intanto ecco a voi un inizio alquanto movimentato a mio avviso.
Credo che possiate immaginare cosa sia successo a Inuyasha no?
Comunque i colpi di scena non sono finiti.
Via via che scrivo la storia prende un senso inaspettato che non m’immaginavo potesse coinvolgermi così tanto.
Quando sono davanti alla tastiera, non so, sento le dita fremere e le parole venir fuori da sole.
Ringrazio tutti per avermi seguito e vi lascio in attesa del terzo capitolo, ancora più movimentato del secondo.



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Capitolo 3
*** Terzo capitolo ***


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TERZO CAPITOLO




Ringraziamenti:
Vorrei ringraziare tutti quelli che seguono la mia FF e in particolare:
·    Fantasy_Mary88
·    mikamey
·    sassybaby
·    cucciola90
·    kaggy95
·    Luluchan
Ringraziamenti speciali:
·    ryanforever: Grazie mille per i complimenti, sono contenta di averti tra i miei lettori. Sai incappo spesso nei tuoi commenti in FF che mi piacciono molto. Devo dire che mi sento lusingata. Non sottovalutare però il mio genio malefico. Forse non è tutta colpa di Inuyasha se Kagome si trova da sola, ma non posso sbottonarmi più di tanto. Sennò finisce tutta la magia no? Per le questioni “personali”, non mi dispiace affatto (sempre che tu non sia un serial killer appostato dietro casa mia… scusa… lo so… non ha fatto ridere, però ogni tanto mi diverto proprio male) il mio cucciolo si chiama Dennis (sono patita dei cartoni animati, si nota vero? A parte gli scherzi volevo un nome semplice, non classico, divertente, ma che non si potesse prendere in giro… ed eccolo qua! Devo dire che mi sono fatta una condanna otto mesi fa all’anagrafe, ma ho deciso! Il prossimo\a figlio\a lo\a chiamo Benedetto, Santo, Serena, o Candida… A parte tutto non so se i nomi influenzano la vita dei bambini, ma sto per certo che sfidare la sorte come ho fatto io non conviene mai. No, scherzo (insomma, dopo otto mesi di notti perse e un diavoletto in giro per casa… scusa ma sono un po’ spossata!) tornassi indietro rifarei tutto come ho fatto. Dennis è la mia gioia più grande. Ora ti saluto e ti auguro buona lettura sperando di annoverarti tra i miei recensori anche per i prossimi capitoli. Kiss!    
·    mikamey: Ciao! Ti ringrazio per aver commentato entrambi i capitoli. Spero non ti dispiaccia, ma credo che lasciare i capitoli con un finale in sospeso sia parte del mio modo di scrivere. Mi piace troppo. Da un pizzico di suspense e di pepe alla storia, no? Sono contenta che la FF ti sia piaciuta molto. Per le anticipazioni ho la bocca cucita, comunque come qualcuno ha capito c’entra il sangue demoniaco di Inuyasha. Anch’io ho adorato scrivere la scena della caduta nel pozzo di Kagome. Il bacio poi… Spero di essere stata all’altezza nella scena del bacio, di aver descritto bene soprattutto i sentimenti oltre che ai “contatti” fisici. Spero continuerai a leggere anche i successivi capitoli. Ti auguro una buona lettura. Kiss!
·    inukag4ever: Ciao, grazie mille per il commento. Anche troppo generosa! Comunque sì, Kagome sta partorendo da sola, ma forse non è tutta colpa di Inuyasha. Ma ho già detto troppo. Non voglio svelare nulla, anche perché non voglio deludere anticipando fatti che magari, grazie alla mia mente contorta, verranno inesorabilmente cambiati. Spero che continuerai a seguirmi e a farmi sapere come ti sembra. Buona lettura. Ps. Mi piace molto il tuo soprannome. Kiss!
Adesso vi lascio al terzo capitolo di quest’avventura pazzescamente romantica.
Grazie a tutti coloro che mi seguono, anche se… è stata letta così tante volte e lasciate solo cinque recensioni… Che amarezza! Scherzo, ma mi farebbe piacere che qualcuno commentasse anche le cose che non gli piacciono della FF.
Comunque devo chiudere la bocca per prima visto che al 90% delle volte seguo le FF dal cellulare e mi risulta impossibile caricare il login in modalità WAP, quindi non recensisco quasi mai. CHIEDO PERDONO!!!
Adesso, dopo che vi ho stufato per bene e molti di voi avranno già cambiato FF da leggere, vi lascio alla storia. DAVVERO!



“Sei mia… Sei mia… Sei mia… Sei mia… Sei mia… Solo mia!”
Sento gli occhi bruciarmi e di malavoglia tento di aprirne uno.
Mi rendo conto solo adesso che il sole è alto nel cielo e l’intensa luce mattutina mi offusca la vista.
Sbuffo ripetutamente e mi alzo svogliatamente mettendomi seduta sul futon.
Abbraccio il kimono, che uso come coperta, per riparare dalla brezza le mie gambe scoperte dalla divisa.
Sembra quasi impossibile.
Degli spifferi d’aria così pungenti in una calda mattina di primavera come questa.
Sbadiglio sonoramente, stiracchiandomi un po’.
Ho ancora un sonno tremendo.
Sono giorni che non riesco a riposare bene.
Tutta colpa sua.
Quelle maledette parole mi rimbombano nella testa per tutto il giorno e la notte mi tormentano ancora di più.
Inuyasha no baka!  
Ma non è solamente questo.
No.
Da quel giorno, da quando ci siamo baciati, Inuyasha è diventato come un fantasma.
Riesco a malapena a percepire la sua presenza in lontananza, e quando mi avvicino… svanisce.
Sono giorni che non abbiamo neanche il benché minimo contatto.
Riesco a salutarlo appena, che già non è più nel mio raggio visivo.
E pensare che l’unica cosa che vorrei sarebbe riuscire a chiarirmi con lui.
Già.
Facile a dirsi.
Impossibile da concretizzare.
Inuyasha mi evita.
Oserei dire con tutte le sue forze.
Credo che l’abbiano capito anche i sassi.
E per di più lui non demorde.
Pur di starmi lontano, Inuyasha parte la mattina per qualsiasi commissione che gli abitanti del villaggio abbiano da affidargli e non si ferma un momento fino a sera tarda.
Ogni volta, quando tento di avvicinarmi, m’ignora fin quando possibile e se gli chiedo qualche attimo per parlare, insistendo più del dovuto, lui scappa via dicendomi che è molto occupato.
Ho provato anche ad aspettarlo alzata la sera, tentando di coglierlo nelle uniche ore di riposo, ma puntualmente, per quanto aspettassi, mi addormentavo prima che lui tornasse dai suoi impegni quotidiani.
Talvolta mi sono chiesta se la notte Inuyasha non tornasse neppure…
Anche se… a volte ho creduto di riuscire a distinguere l’odore di muschio silvestre aleggiare nella capanna al mattino.
Forse era solo la mia immaginazione.
Accidenti.
Mi ributto di peso sul futon.
Non ho proprio voglia di alzarmi oggi.
Per cosa?
Per ripetere la solita routine ogni volta.
Io che passo le giornate tra gli impegni al villaggio e l’impossibile missione di avvicinarmi a lui.
Non c’è più nessuno nella capanna della vecchia Kaede.
Oggi sarebbe pure un giorno speciale.
Iniziano i preparativi della festa di primavera ed io non sono neanche a dare una mano.
Mi crederanno una pigrona.
Ma ora non m’importa.
Sono talmente demoralizzata che credo sarei solo d’impiccio.
Chissà se lui pensa ancora che io sia un impiastro?
Dopotutto non manca mai di farmi pesare quanto sia fragile la mia natura di ningen.
Mi accoccolo meglio, raccogliendo le ginocchia con le braccia e lasciandomi di nuovo cullare dai battiti amari del mio cuore quando…
Percepisco un’aura..
No.
Non è possibile…
Non sarà…
Sembra così strano.
Non tenta neppure di nascondere la sua presenza.
Forse è un invito.
Ma non per me.
Per lei io non sarò mai la benvenuta.
Mi alzo di scatto e mi precipito fuori dalla capanna.
Adesso so di certo dov’è Inuyasha.
Cammino attraversando il bosco, lasciandomi guidare da questa percezione anche se… so benissimo dove mi condurrà.
Ancora una volta soffrirò.
Sì, ma non riesco a non infliggermi un’ulteriore ferita.
Devo vedere.
Vedere con i miei occhi che sia effettivamente così.
Che lui sia lì.
Che lui sia lì con lei.
Arrivo nelle vicinanze e scorgo vicino al Goshimboku gli spettri portatori di anime di Kikyo.
Non mi stupisco più di tanto.
Sapevo già che lei era lì.
Sono ancora troppo lontana perché distingua rumori o cose.
Mi avvicino cautamente acquattandomi dietro un grosso albero.
È come un dejà vu.
Di nuovo tutto come quella volta.
O quasi.
Lui è lì.
Con lei.
Sembrano… come dire… intimi.
Come dei vecchi amici.
Come degli amanti di lunga data.
Sospiro sommessamente.
Devo smetterla.
La gelosia mi sta accecando.
Io non sono così meschina.
Continuo a osservare.
Sento un battito doloroso nel petto.
Vorrei essere io lì con lui.
Vorrei essere io al centro dei suoi pensieri.
Essere io la sua confidente.
Essere io la sua donna.
E per un attimo, al limitare di questo bosco, mi sono illusa che potesse essere realmente così.
Invece…
Inuyasha torna sempre da lei.    
Kikyo è seduta sulle radici del grande albero sacro mentre Inuyasha le sta davanti, nascondendomi buona parte della figura di Kikyo.
Tendo l’orecchio per captare qualche parola, ma parlano troppo fittamente per riuscire a udire qualcosa.
Cerco di avvicinarmi.
So che è rischioso.
Inuyasha percepirà sicuramente il mio odore.
Ma devo farlo.
Devo capire da quanto durano questi incontri.
Devo sapere se… lui pensa ancora a lei.
Se anche in quel momento pensava a lei.
Se tutte le sue fughe da me in questi giorni sono riconducibili a lei.
Non voglio mostrarmi debole ma le lacrime premono per uscire.
Nulla.
Non riesco a sentire niente.
Ma forse è meglio così.
Mi sento così in difetto.
Nascosta dietro un albero come una ladra, nell’attesa di ascoltare la sua condanna.
Forse sarebbe meglio me ne andassi il più velocemente possibile.
In fondo neanche dovrei essere qui.
Non ho l'intenzione di farmi scoprire e scendere a un livello così infimo.
Non riesco neanche a tenere la testa alta.
Abbasso gli occhi coprendoli con la frangetta corvina.
Adesso posso solo ritirarmi.
Come pesa quest’orgoglio ferito.  
Muovo un piede all’indietro, voltandomi, per andarmene.
Per buttarmi tutto alle spalle e dimenticare quello che ho visto.
E anche quello che ho provato.
Sì.
Dimenticare anche tutto il resto.
Quel bacio dato con troppa leggerezza.
Quelle labbra superbe e peccaminose.
Quel palpito che mi ha fatto sperare.
Cerco di svignarmela il più velocemente possibile ma, nello scatto, urto qualcosa di solido bloccare la mia ritirata, facendomi sbilanciare, e rischiando per questo di cadere per il contraccolpo.
Pochi attimi e sento due braccia afferrarmi e stringermi, impedendomi di finire a terra.
I “Kagome cosa ci fai qui?”
Non alzo neppure gli occhi.
Ora non ho voglia di mostrarmi come un pulcino bagnato.
Devo essere forte.
Non ho la minima intenzione di dargli questa soddisfazione.
Alzo la testa senza guardarlo in faccia e mi strattono dalla sua presa riacquistando l’equilibrio perso.
K “Niente! Passavo di qui per caso… ma ora sono in ritardo, gli altri al villaggio mi staranno aspettando da un po’ quindi… io vado…”
I “Kagome…”
Non so come faccio, ma con tutte le mie forze m’impegno a dipingere sulla mia faccia il sorriso più spontaneo che posso.
Credo che le persone normali lo chiamerebbero “smorfia” o qualcosa di simile.
Ma non m’importa.
Non riesco a fingere che sia felice di averli visti di nuovo insieme.
Faccio qualche passo nella direzione del villaggio, quando Inuyasha attira la mia attenzione.
I “Kagome io… Io e Kikyo…”
K “Non devi giustificarti con me Inuyasha. Sono affari tuoi con chi decidi di incontrarti. Io non ne voglio sapere niente, quindi va…”
I “No Kagome stai sbagliando. La questione che io e Kikyo stavamo discutendo riguarda anche te e si…”
K “Inuyasha basta!”
È una richiesta disperata, sussurrata a denti stretti.
Lo sto supplicando.
Non volevo più essere tormentata così.
Se lui aveva scelto lei, sarei riuscita a farmene una ragione.
Mi sarebbero serviti anni.
Secoli.
Ma ci sarei riuscita prima o poi.
Sento il suo sguardo su di me.
In questo momento, in silenzio, mi sento tremendamente imbarazzata.
Ma perché sono venuta qua?
Perché mi sono di nuovo umiliata per lui?
Non vale la pena mettersi in gioco così quando si è sicuri di perdere.
Ed io ho perso.
Di nuovo.
Per quanto amore possa provare per lui, Inuyasha tornerà sempre da Kikyo.
Lui muove un passo verso di me.
No.
Non ti avvicinare.
Non voglio.
Inuyasha non lo capisci che così peggiori le cose.
I “Kagome…”
Sento le sue mani sfiorarmi le braccia sopra la divisa e mi divincolo come scottata da quel tocco.
Ma stavolta non riesco a liberarmi perché Inuyasha m’imprigiona al suo petto.
Mi dimeno come un’ossessa senza però ottenere alcun effetto.
Sento un calore avvolgermi dentro.
No.
Il mio cuore vuole cedere.
Ma non devo.
Sento il suo abbraccio farsi più intenso e deciso.
Non resisto più.
Non ho la forza necessaria per oppormi.
Non riesco più a lottare contro me stessa.
Senza più energie mi abbandono contro il petto di Inuyasha.
Sento le lacrime fuggire dai miei occhi.
Non posso impedirlo.
Per un attimo vorrei dimenticare.
Dimenticare tutto quello che è successo negli ultimi giorni.
Scordare dove siamo.
Ignorare che Kikyo è a pochi passi da noi.
Ma non sono una bambina.
Non posso più sognare sapendo che, svegliandomi, la realtà sarà ancora più amara.
I “Perché stai piangendo?”
K “…”
I “Kagome…”
K “Inuyasha lasciami andare. Ti prego.”
I “No Kagome. Questa volta no. Non ti lascio andare. Devi ascoltarmi. Io…”
K “Inuyasha non perdere tempo… Va da lei.”
I “Cosa?”
K “Kikyo ti sta aspettando. Non è giusto farla attendere oltre, non trovi?”
I “Ma Kagome io…”
K “Io torno al villaggio. Ci sono molte cose di cui mi devo occupare prima della festa. Non posso trat...”
I “Io ho bisogno di te.”
TU TUM… TU TUM… TU TUM… TU TUM…
Di nuovo.
Altre parole.
Non le stesse.
Ma anche queste mi colpiscono nel profondo.
Anche queste mi spiazzano.
Anche queste non me le sarei aspettata.
K “…”
I “Ho un disperato bisogno di te.”
TU TUM… TU TUM… TU TUM… TU TUM…
K “…”
I “Perché non parli? Perché non mi guardi?”
K - Stai mentendo Inuyasha. -
I “Kagome, ti prego, di qualcosa.”
K “Ora… Devo andare.”
Sento l’abbraccio sciogliersi e il mio cuore riacquistare un ritmo più pacato.  
I “Kagome… Non te ne andare così… Ho bisogno di parlarti…”
K “E tu dove eri in questi giorni, quando anch’io avevo bisogno di te?”
I “Kagome io… Scusa. Non potevo… Ti prego… Devi capire…”
K “A che gioco stai giocando Inuyasha? Io non riesco a capirlo…”
I “Non sto giocando. Tu non sai cosa ho passato…”
K “Hai ragione Inuyasha io non lo so. E non potrò mai saperlo finché scapperai invece di aprirti con me, ma questo… non avverrà mai giusto?”
I “…”
K “Loquace come sempre. Sarà meglio che vada. Non voglio rovinare ancora il tuo incontro romantico.”
I “Vengo con te. Ti accompagno al villaggio.”
K “No!”
I “Invece si!”
K “Invece no!”
I “Invece si!”
K “Guarda… Kikyo se ne sta andando!”
I “Cosa? Kikyo aspetta un attimo…”
Approfitto della sua distrazione e inizio a correre a più non posso verso il villaggio.
So che con due balzi Inuyasha sarà in grado di raggiungermi, ma l’adrenalina mi aiuta a mantenere a freno la rabbia.
In questo momento avrei tanta voglia di strangolarlo.
Prima mi bacia, poi sparisce.
Dopo s’incontra con Kikyo e poi mi dice di aver bisogno di me.
Ma è possibile che non sappia ancora prendere una decisione chiara dopo quattro anni?
Siamo così diverse.
Eppure lui non riesce a scegliere.
Io vitale e vivace.
Lei altera e austera.
Ma soprattutto io viva e lei no.
Ma per lui non importa.
Per me è impossibile pensarlo, ma…
Con i suoi sensi di hanyou, com’è possibile non ci sia differenza per lui tra il calore del mio corpo e il freddo della morte di un fantoccio fatto da terra e ossa?
Tra il bacio che ha dato a me e quello che ricevette da lei?
Tra il mio cuore che martella facendomi fremere dentro e il suo corpo impassibile al tempo e alle sensazioni umane.
Continuo a correre.
Sento le ginocchia tremare dallo sforzo e i polmoni svuotarsi dell’aria che li sostenta.
Mi piego su me stessa un secondo, poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
In fin dei conti hanno ragione gli youkai a considerarci insulsi.
Basta una piccola corsetta e qualche emozione di troppo per ridurci in uno stato indicibile.
Grazie ai Kami i miei polmoni finalmente hanno ripreso la loro funzione.
Mi ergo in posizione per riprendere la corsa, ma una veste rossa mi para la visibilità.
Alzo lo sguardo accigliata.
Che cosa vuole ancora?
I “Dove stai andando?”
K “Al villaggio. Dove dovrei andare sennò?”
I “Ah si? Sei sicura?”
K “Certo che sono sicura. Dove credi che io…”
Un momento.
Fermi tutti.
Inuyasha ha ragione.
Non ho preso il sentiero del villaggio.
Senza rendermene conto mi sono diretta al pozzo.
Ma perché?
Inconsciamente volevo tentare di fuggire?
Scomparire senza lasciare traccia?
Oppure volevo solo rifugiarmi nel luogo che, più di tutti, mi lega a lui.
I “Finalmente te ne sei accorta.”
K “…”
Vedo Inuyasha osservare un punto preciso vicino al pozzo.
È così serio e pensieroso.
Tiene lo sguardo fermo.
Kami però…
Perché il cielo ha voluto farlo così bello.
Sembra una statua di un dio greco.
Che proibita tentazione.
K “Inu… ya… sha…”
Pessima mossa attirare la sua attenzione.
Ora Inuyasha mi sta guardando.
Intensamente.
Troppo intensamente.
Rivedo sul suo volto gli stessi occhi.
Lo stesso penetrante sguardo.
Noto Inuyasha arrossire leggermente e… capisco.
Capisco cosa stava guardando un attimo fa.
Questo è il luogo dove io e Inuyasha… qualche giorno fa…
Sento le gote andare a fuoco.
Certamente avrò già assunto una splendida tinta color pomodoro maturo.
Non riesco più a reggere i suoi occhi.
Pesano almeno quanto una colata di quel metallo prezioso che contengono.
E altrettanto roventi.
No.
Non deve succedere tutto questo.
Non di nuovo.
I “Kagome io… mi dispiace… Kikyo mi ha…”
Devo ringraziarlo.
Quando il cuore mi spinge verso di lui, Inuyasha mi respinge ricordandomi sempre di restare al mio posto.
Mi ricorda la cruda verità.
Tra me e lui c’è SEMPRE lei.
Come ho fatto a scordarlo.
Ancora.
K “BASTA! INUYASHA NON NE POSSO PIU’, NE’ DI TE, NE DI LEI!”
I “Kagome tu hai frainteso, io e Kikyo…”
K “NON VOGLIO SAPERNE NIENTE DI VOI DUE.”
I “IO NON VOGLIO PARLARTI DI ME E LEI, ma non mi lasci mai finire…”
K “Inuyasha… Sei solo un insensibile bugiardo.”
I “Non è vero. IO NON TI HO MAI MENTITO KAGOME.”
K - Ed io dovrei crederti quando, invece di venire da me, corri sempre da lei?-
K “…”
I “Ho capito… Non mi credi eh?”
K “Già.”
I “Sei sempre la solita. Sei più dura di un mulo! Quando decidi di non voler sentire ragioni non c’è nulla che ti possa persuadere eh?”
K “ADESSO SAREI IO IL MULO COCCIUTO?”
I “SI. SEI TESTONA COME UN MULO!”
K “NON TI PERMETTERE MAI PIU’ DI CHIAMARMI COSI’!”
I “Come? MULO! MULO! MULO! MULOOO!”
K “AH SI? INUYASHA NO BAKA ME LA PAGHI! OSUWAR…”
Sbarro gli occhi.
Mi sento tremendamente scombussolata.
Sta succedendo di nuovo.
Le sue labbra sono sulle mie.
Il suo respiro caldo sul viso.
Le sue mani che mi tengono stretta.
Perché?
Perché lo voglio così tanto?
Perché mi accontento del secondo posto?
Sento il suo bacio accendersi di passione ed io, troppo debole, non riesco a oppormi.
Chiudo gli occhi cedendo ai desideri del mio cuore.
Le sue carezze si fanno più audaci e sento i suoi respiri aumentare d’intensità.
Poi…
In un momento di perdizione vedo di nuovo lei.
Il loro bacio.
I loro incontri segreti.
Le parole non dette.
Gli guardi.
I gesti.
Gli abbandoni.
La consapevolezza.
Punto le mani, cercando di spingere via Inuyasha.
Premo fin quando non sento le nostre labbra allontanarsi.
E il freddo dividere i nostri corpi contigui.
Vedo il suo sguardo incupirsi.
Non deve aver gradito le lacrime che fanno capolino dai miei occhi.
Sembra ferito, ma non posso ancora illudermi.
I “ Kagome?”
K “Allontanati da me Inuyasha!”
I “Stai scherzando?”
K “No, Inuyasha. Vattene via. Non voglio vederti.”
Devo averlo colpito.
Il suo sguardo è imbronciato.
Offeso.
Ma almeno gli farò capire cosa si prova a essere trattata nella maniera in cui lui tratta me.
Nel modo in cui lui mi abbandona sempre.
Forse così aprirà gli occhi e farà la sua scelta.
Forse capirà che non si può tenere il piede in due staffe.
Però c’è una cosa che non posso ignorare.
Ora siamo soli.
E lui non è fuggito via.
Forse c’è ancora una speranza.
Almeno per poter chiarire.
K “Perché Inuyasha? Perché lo hai fatto?”
Meglio andare subito al punto.
Sono stanca di parole non dette e di sguardi allusivi.
Lo vedo innervosirsi e abbassare lo sguardo, mostrando un velo di rossore sulle guance, contratte in un risolino nervoso.
La mano gratta dietro la nuca.
L’ho messo in imbarazzo.
Lo so.
Ma ho bisogno di risposte.
E forse sotto pressione sarà in grado di darmele.
K “Perché mi hai baciato Inuyasha? È così difficile essere sinceri? Oppure la verità è così scomoda da non poter essere neppure pronunciata?”
I “…”
K “ALLORA?”
I “…”
K “Cos’è? Dovevi trovare qualcuna su cui sfogare i tuoi istinti più animali e Kikyo non si è prestata?”
Lo vedo irrigidirsi.
Farsi teso come una lama.
Che sia davvero così?
Allora per lui sono davvero la brutta copia?
Sento un crack venire dal mio cuore incrinato.
Non credevo finisse così fra noi.
Noi.
Non c’è neanche mai stato un noi, vero Inuyasha?
Lo sento sospirare.
Se vuole confessare la sua colpa lo faccia pure.
Ma non sarò la sua redenzione.
Mai più.
I”Perché fraintendi tutto Kagome? Perché pensi di conoscermi così bene quando invece non sai nulla di me. Tu mi chiedi il perché? Bene! Io chiedo lo stesso a te. Perché hai accettato i miei baci? Avresti potuto respingermi, ma non l’hai fatto!”
Touché.
K “…”
I “Non è facile parlare neppure per te Kagome eh? Oppure un serpente ti ha morso la lingua?”
K “…”
I “ALLORA?”
Spalle al muro.
Adesso posso solo difendermi o attaccare.
K “Non lo so. Forse è stato solo un impulso involontario. Forse non sapevo cosa fare…”
Me tapina.
Che scusa patetica.
I “Davvero?”
Se n’è accorto pure lui.
Non sono stata mai brava a mentire.
Ma questa volta ho veramente fatto pena.
K “Si davvero e allora? Sto aspettando ancora la tua risposta?”
Mi sento una vigliacca.
So che sto mentendo.
E lo sa anche lui.
Glielo leggo in faccia.
Quel ghigno divertito che sfoggia compiaciuto.
Ci trova gusto in questo gioco sleale.
I “Perché ti ho baciata? La prima volta per scherzo. Sì. Sì. Per scherzo!”
Per scherzo.
PER SCHERZO.
Devo calmarmi.
Su Kagome rilassati.
Respira.
Inspira.
Espira.
Non devo reagire.
Mi sta solo provocando.
K “Non è una risposta Inuyasha.”
I “E allora nemmeno la tua era una risposta!”
Vero.
Ma non sono riuscita a elaborare di meglio in pochi secondi.     
I “La seconda volta…”
La seconda volta…
I “Prima è stato solo per tapparti la bocca!”
Sbianco.
Per tapparmi la bocca?
Mi avrebbe baciata per tapparmi la bocca?
Vedo Inuyasha ridere come un invasato, senza neanche cercare di trattenermi.
Si diverte a vedermi infuriata?
Si diverte a prendersi gioco di me?
L’AMMAZZO!
LO TRUCIDO!
LO DISINTEGRO!
Te lo faccio vedere io…
Mi avvicino velocemente a Inuyasha e alzando la mano gli mollo un ceffone.
Né troppo piano.
Né troppo forte.
Il primo risultato l’ho ottenuto.
Inuyasha ha smesso di ridere e si strofina la guancia con la mano.
Mi fissa negli occhi stupito.
K “Questo invece è il mio modo per farti stare zitto!”
E scoppio a ridere come non facevo da giorni.
Rido di gusto.
E lui ride con me.
Non so se è un buon segno.
Ma forse Inuyasha ha ragione.
Devo ancora imparare molto su di lui.
E forse quello che so non è ancora abbastanza per comprendere a fondo il suo cuore afflitto dalla mancanza di amore.
Mi avvicino e lo abbraccio, suggellando una tacita promessa a me stessa.
Quella di prendermi cura di lui come lui si è preso cura di me fin’ora.
    
 


Che ne pensate?
Non mi piace moltissimo il capitolo, però dovevo mettere un passaggio transitorio per aprire una finestra sullo stato interiore di Kagome.
Sul suo sentirsi inferiore e inadeguata rispetto a Kikyo e Inuyasha.
Aspetto tanti commenti.
Baci a tutti.
A presto.   
        

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Capitolo 4
*** Quarto Capitolo ***


UNFORGETTABLE





QUARTO CAPITOLO

Salve a tutti.
Eccomi di ritorno con un altro capitolo.
Avviso tutti che alla fine del capitolo ci sarà una scena lime (credo sia più appropriato che lemon), quindi invito le persone troppo sensibili o che non gradiscono a saltare la parte finale del capitolo.
Ora vi lascio al capitolo e vi aspetto alla fine per i ringraziamenti.




Ci siamo.
Do un'ultima controllatina al kimono.
Forse l'obi è troppo largo.
Meglio stringerlo un po'.
Devo dire che questo kimono che mi ha prestato la vecchia Kaede mi sta proprio bene.
E' bellissimo.
Un magnifico kimono nero con bordi rossi e decorato da fiori blu e bianchi.
E il contrasto tra lo scuro del kimono e questo obi rosso, finemente ricamato, è semplicemente delizioso.
Non per essere presuntuosa, ma mi calza a pennello.
Direi che mi sta... Incantevolmente.
Non vedo l'ora che Inuyasha mi veda.
Sono sicurissima che non potrà non notarmi.
Per la prima volta in vita mia mi guardo e non vedo la ragazzina impaurita che sono sempre stata.
Al contrario.
Oggi mi sento davvero la giovane donna che sono.
E, modestamente parlando, direi persino una bella giovane donna.
Con i capelli raccolti con delle bacchette di legno e il viso leggermente truccato quasi non mi riconosco stasera.
Mi sembra quasi quella fiaba occidentale che mia madre mi raccontava la sera da piccola e che tanto amavo.
Stasera Cenerentola non resterà in disparte ricoperta di stracci.
D'accordo.
Io non sono certo una Cenerentola ricoperta di stracci, anche se la mia divisa, ormai consunta dal tempo e dalle battaglie, si avvicina molto all'essere un ammasso di stracci cuciti insieme.
Ma stasera non è solo l'abito che mi fa sentire diversa.
Questa è la prima volta che mi sento veramente parte di questo mondo.
Forse mi sto rassegnando all'idea che questa sia la mia nuova casa.
Anche se non mi rassegnerò mai all'idea di aver perso la mia famiglia.
Tutti mi trattano bene e mi fanno sentire una di loro.
E poi...
C'è Inuyasha.
Anche se non abbiamo avuto un vero chiarimento, ho deciso di non calcare la mano più del necessario.
Devo essere io a conquistare la sua fiducia e a far si che lui VOGLIA dividere con me le sue emozioni.
Che patetica sono stata.
Volevo a tutti i costi una confessione.
Volevo sapere.
Per non dover soffrire.
Per non rischiare.
Ma ho sbagliato.
L'ho capito.
L'Amore è anche questo.
E' cogliere il frutto quando è maturo.
E poi godere della bontà del suo squisito sapore.
Ma c'è bisogno di tempo.
Attendere pazientemente.
Senza forzare la natura degli eventi.
L'errore l'ho commesso io.
Credo sempre di poter avere tutto sotto controllo.
Ma l'Amore non è cosa che si possa schematizzare o sottomettere al proprio comando.
Ed io ho imparato un'importante lezione.
Non imparerò mai a conoscere bene Inuyasha se non mi metto in testa che lui non è un semplice ningen come me.
Abbiamo nature diverse.
Modi di agire diversi.
Persino lo scorrere del tempo è diverso per noi.
Essere un hanyou non è mai stato semplice per Inuyasha.
E' la cosa che più di tutti ha condizionato il suo io.
Ed io non posso capirlo senza capire cosa vuol dire essere un hanyou.
Da quando ho compreso questa verità va molto meglio.
Ha smesso di evitarmi come fossi un virus da debellare.
Anzi.
Passiamo molto tempo insieme.
Quando ormai non ci speravo più, tra noi si sta finalmente instaurando un clima di intimità e complicità.
Sto imparando a guardare Inuyasha sotto una luce completamente diversa.
Adesso con me Inuyasha si sta aprendo.
Come un fiore che sboccia tardivo al termine della primavera.
Comunque anche lui ha capito che io non avrei mai potuto comprenderlo finché lui non si sarebbe esposto in prima persona.
Adesso mi parla del suo passato.
Dei suoi dubbi.
Dei suoi pensieri.
Delle sue emozioni.
E' già un passo avanti.
Liscio la stoffa del kimono con le mani, mentre le parole dell'ultima nostra discussione si fanno vive nella mia mente.  
-FLASHBACK-
K "Inuyasha?"
Inuyasha, sdraiato sull'erba con le mani dietro la nuca, apre gli occhi senza però voltarsi.
Mi avvivino a  lui e mi siedo al suo fianco.
I "Dimmi?"
Prendo un bel respiro e attiro la sua attenzione.
K "Posso farti una domanda?”
I “Mph...”
K “Cosa ti rende diverso da tuo fratello? Cosa rende così diversi gli hanyou dagli youkai?"
Lo vedo guardarmi storto e poi sfoggiare il suo solito ghigno.
So che è un argomento delicato e che all'apparenza può sembrare banale.
Ma voglio sapere cosa ha spinto Inuyasha a desiderare di essere uno youkai per tutta la sua vita.
E forse per sapere se questo è ancora ciò che veramente vuole.
I "Ma che domande fai? Tutto! Siamo completamente diversi. Specialmente io e Sesshomaru. O forse non l'hai notato?"
Mi sbaglio o nell'ultima frase c'era un lieve accento malizioso?
Mi guarda con un sorriso beffardo ed io arrossisco.
K "Baka. Certo che l'ho notato. Ma io intendevo dire... Si...Insomma... Oltre al fatto che non sei mai stato accettato né dai ningen né dagli youkai, perché vorresti essere come gli youkai? E' solo una questione di forza fisica?"
I "...No...Non è solo questo Kagome... Vedi, come sai, nel mio corpo scorre sangue youkai, come in quello di Sesshomaru, ma il mio corpo è semi-umano... Il mio cuore e la mia testa invece lo sono completamente."
L'ultima parte l'ha quasi sospirata, come fosse doloroso per lui ammettere una tale debolezza.
K "Si, ma qual'è la differenza per te? Cosa vuol dire avere sangue youkai mentre il cuore e la testa sono...umani?"
I "Non è la forza che ci rende diversi, né chi ci accetta... Persino il fatto che gli hanyou perdono il potere derivante dal sangue demoniaco in determinati periodi non è lo squilibrio maggiore che caratterizza noi mezzosangue. La vera diversità sta nel come ningen e youkai gestiscono gli impulsi, gli stimoli esterni e i sentimenti, e come questi reagiscono con il loro essere.”
K “Cioè?”
I “E' difficile spiegarlo Kagome... Io provo le tipiche emozioni umane... Rabbia, angoscia, paura, solitudine, passione, desiderio... Ma molto più amplificate a causa del mio sangue demoniaco, e per il mio corpo e la mia mente è semplicemente impossibile contenere una tale pressione senza venirne soggiogato. Questo è quello che invidio a Sesshomaru. Non è la forza fisica che lo rende più forte di me. È solo che... Le sue emozioni non prendono mai il sopravvento grazie al suo sangue freddo.”
K “Ma tu hai la Tessaiga. Lei serve proprio ad impedire questo, no?”
I “Kagome la Tessaiga impedisce che la paura e l'istinto di sopravvivenza mi trasformino in una bestia. Ma oramai non è solo questo che scatena il mio sangue demoniaco...”
K “E cos'altro allora?”
I “Sono un uomo Kagome, anche se solo per metà.”
Quegli occhi fissi nei miei.
Sole e terra.
Grano e caffè.
Attimi negli attimi.
Secondi che paiono eterni.
Cosa stai cercando di dirmi Inuyasha?
Perché sento che c'è qualcosa che non afferro?
Cosa altro ti rende come me?
Cosa mette in pericolo il tuo cuore più della paura di perdere la tua stessa vita?
K “...”
I “Kagome io... Ho una terribile paura che potrei arrivare a farti del male. E non voglio che questo succeda. MAI!”
K “Ma Inuyasha... Io lo so che non mi faresti mai del male... Non credo sia possibile...”
I “Tu credi che non ci sia nulla che possa farmi perdere il controllo fino ad accecarmi? Che possa farmi dimenticare che ho promesso di proteggerti da tutti i pericoli, anche da me stesso?”
K “Ma tu non sei un pericolo per me! Perché dovresti diventarlo?”
I “Sei una sciocca Kagome... Io sono il maggiore pericolo per te e io sono anche così stolto da non riuscire ad allontanarti... Nemmeno per il tuo bene.”
K “Ma io non voglio andarmene da te. Non potrei vivere senza starti accanto...”
I “Tutti coloro che mi sono stati vicino hanno sofferto... Prima mia madre... Poi Kikyo... Io... Io voglio solo saperti al sicuro... Anche da me... Persino se questo significa non poterti più stare accanto.”
Abbassa gli occhi per nascondermi quella sofferenza che ho imparato a distinguere da tempo.
La sua più grande paura è di ritornare ad essere solo.
Ma questo non accadrà mai.
Io ci sarò sempre.
Lui non vuole illudersi, e per questo non mi crede.
Ma io ci sarò.
E deve capirlo.
Mi avvicino e gli prendo il viso con le mani.
Lo vedo sussultare.
Lo guardo negli occhi.
Se non fosse troppo orgoglioso gli chiederei di piangere.
Di buttare fuori tutto questo dolore represso nel suo cuore.
Ma non posso.
Non senza scalfire il suo ego.
Preferisco guardarlo negli occhi e lasciare che siano loro a parlare per me.
Sento la distanza fra noi farsi meno.
Non so se sia io ad annullarla oppure lui.
O forse entrambi.
Sento il calore delle sue labbra ancor prima che mi sfiorino.
I nostri respiri fondersi nell'attesa del magico contatto.
Poi...
Inuyasha si scosta velocemente allontanandosi qualche metro ed io rimango lì.
Ferma.
Immobile.
Cos'è successo?
Cos'ho sbagliato?
Inuyasha mi fissa intensamente.
Sembra rammaricato.
Non capisco.
K “Inuyasha... Cosa succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Io non volevo. Non do...”
I “Kagome tu non puoi... Devi starmi lontana... Non posso combattere con me stesso e contemporaneamente con te...”
K “Inuyasha io...”
Faccio qualche passo avanti ma lui si allontana di più.
I “NON AVVICINARTI TI HO DETTO!”
Ma che gli prende.
Io non lo capisco.
È troppo enigmatica la sua mentalità per poterla comprendere in questo momento.
K “Inu...ya...sha...”
I “Kagome io... non posso più starti vicino... Non posso più permettermi di perdere il controllo rischiando di farti del male... Non sono in grado di restarti accanto rimanendoti indifferente. Non posso rimanere al tuo fianco senza desiderare di sentirti mia! E questo è totalmente sbagliato.”
TU TUM... TU TUM... TU TUM... TU TUM...
Alt!
L'ha ridetto.
Ha di nuovo detto che vuole che io sia sua.
Allora lui...
E' questo il problema.
Lui mi vuole.
Ma allora...
K “E' a causa mia se perdi il controllo. È così Inuyasha? Sono io ciò di cui tu hai paura?”
Lo vedo trasalire di nuovo.
Centrato in pieno.
O Kami.
Che stupida.
Adesso è tutto chiaro.
La consapevolezza del desiderio di Inuyasha mi confonde e mi imbarazza.
Ecco a cosa alludeva poco fa.
Non teme solo l'istinto di salvezza.
Ma anche l'istinto di “sopravvivenza della specie” se così si può definire.
I “A volte basta anche solo il tuo odore a farmi perdere il controllo... Vorrei ignorare le sensazioni che mi nascono dentro quando ti sono vicino... Ma non ce la faccio. Sono un debole Kagome. Non sono più capace neanche di resisterti ormai.”
Un dubbio mi sorge spontaneo.
E lei?
K “Ma... Ma... Kikyo... Come...”
I “Non ho mai avuto di questi problemi con lei. Non l'ho mai desiderata... In modo così... Così... Ignobile.”
Lui non...
Lui considera la sua attrazione per me... Ignobile.
K “Mi stai facendo sentire sporca Inuyasha. Quello che sta succedendo tra noi è così riprovevole per te?”
I “...”
Lo vedo distogliere lo sguardo e sento un duro crack provenire dal mio cuore.
Senza accorgermene una goccia salata scivola lungo la guancia sinistra.
Sento la tensione crescere nel petto.
Mi sento svuotata.
Per lui tutto quello che è successo è stato solo un basso istinto da soddisfare?
Solo una rea passione?
Che stupida che sei Kagome.
Lui non ha mai detto di amarti.
Per lui sono solo una tentazione.
Una tentazione per il suo corpo.
Non per il suo cuore.
Sento Inuyasha abbracciarmi e stringermi a sé.
Non sento calore nel suo abbraccio.
Solo il ghiaccio che gela il mio cuore frantumato.
La sua mano mi accarezza la testa.
Cosa spera di fare?
Di cancellare quello che ha appena insinuato?
I “Kagome... Tu non sei sporca... Sei pura come un fiore di ciliegio. Proprio per questo non posso permettermi di sporcarti.”
K “IO NON SONO UNA VERGINE DA SACRIFICARE AI KAMI INUYASHA! Io ho il diritto di scegliere no? Voglio essere padrona del mio destino. Non mi è concesso di sbagliare? Non mi è concesso di amare?”
Mi stringe di più a sé.
Sento il suo cuore martellare nel petto.
Perché si ostina a voler seguire la mente se essa lo porta così lontano dal cuore?
I “Kagome... Tu sei parte del mio cuore... Anzi... Sei la parte più importante. Proprio per questo non dobbiamo spingerci oltre. Almeno finché non sarò capace di reprimere la mia natura.
K “Sei sicuro che sia la cosa giusta? È proprio la tua natura a renderti quello che sei. A renderti speciale. Stai commettendo un errore.”
I “Forse. Ma se non mi sbagliassi la posta in gioco sarebbe troppo alta. Non posso permettermi di rischiare te.”
K “Non credere che io sia così fragile Inuyasha. Sono diventata molto più coriacea di quanto tu creda.”
I “Io non voglio perderti Kagome. Preferirei morire piuttosto. Ma non voglio condannarti ad una vita di esilio. Anche se al villaggio non vengo più denigrato e emarginato, coloro che si accompagnano agli hanyou non sono ben visti. Non voglio che tu venga allontanata dai tuoi simili. Non voglio... Rivedere in te gli stessi occhi, lo stesso sguardo di mia madre.”
Mi sciolgo.
Non posso impedire al mio cuore di sentirsi abbattuto.
Ma capisco il timore di Inuyasha.
Lui sa cosa vuol dire perdere le persone che ami.
Lui sa cosa vuol dire... Perdere le persone che ami per propria mano.
Rimaniamo abbracciati ancora per un po'.
Assaporando attimo per attimo il calore del nostro abbraccio.
Sperando che questo momento non finisca mai.
In fondo quello che ha più bisogno di questo calore è lui.
Io, in questo momento non posso prendere decisioni che spettano a lui.
-FINE FLASHBACK-
E' tutto il giorno che penso a queste parole.
Inuyasha è stato esplicito.
Mi sento arrossire.
Lui mi vuole.
Ma io?
Io cosa voglio?
Ora sono confusa.
Forse è un bene che Inuyasha stia temporeggiando.
Ho bisogno anch'io di schiarirmi le idee.
Non so neanche io cosa stia succedendo.
L'unica cosa che so... E' che...
Quando sto con lui...
Quando ci guardiamo...
Quando mi bacia...
Quando mi accarezza...
Solo allora mi sento veramente viva.
Si.
E' vero.
Solo quando sto con lui sento di essere me stessa.
La vera Kagome.
Chissà se anche per lui è la stessa cosa?
Sento il fruscio della stola all'ingresso della capanna.
Mi volto e vedo Sango avvolta in un kimono rosso che mi sorride compiaciuta.
S “Dovresti iniziare ad indossare più spesso gli abiti di quest'epoca. Trovo che ti stiano meglio della tua vecchia divisa. Oramai è da buttare no?”
K “Già. Hai ragione. Ci farò un pensierino.”
S “Si ma ora è tardi. Ci penserai dopo. Ora siamo in ritardo. Andiamo? Miroku ci starà già aspettando.”
K “Ecco perché tutta questa fretta. Devi correre dal maritino?”
S “Divertente. Molto divertente. Andiamo, prima che ti lasci qui da sola.”
Le vie del villaggio Musashi non sono mai state così belle.
Tutto sembra così vivo.
Così fiorente.
Gli alberi in fiore donano un'atmosfera speciale.
Romantica.
E le fiaccole accese lungo i bordi delle strade emanano un calore che riscalda il cuore.
Un po' di malinconia si affaccia nel mio animo al ricordo dell'ultimo capodanno passato al tempio a pregare con la mamma e il nonno.
È già.
Sebbene fosse molto più rustica, questa celebrazione somiglia molto a quelle che venivano organizzate al tempio Higurashi nella mia epoca.
Io e Sango camminiamo in silenzio tra le bancarelle allestite da pietanze, preparate dalle donne del villaggio, oggetti fatti a mano degli artigiani del villaggio, stoffe preziose e abiti pregiati o quant'altro si potesse immaginare.
Tra la folla scorgiamo Miroku intento a convincere un uomo anziano ad acquistare a basso costo alcuni fuda.
Devo ammetterlo che da quando si è sposato con Sango, Miroku ha messo un po' la testa a posto.
Ora le prime cose a cui pensa sono Sango e il suo benessere.
Non faccio a tempo a pensarlo che vedo Sango fiondarsi su Miroku.
Come al solito si è arpionato al sedere di una giovane come un polipo.
La seconda rimane sempre correre dietro ad ogni gonnella del villaggio.
Come farà Sango a fidarsi di un libertino così impenitente.
Sento un frastornate boato.
Come al solito Sango non c'è andata leggera.
Vedo la cinquina stampata sulla guancia di Miroku mentre corre via cercando di raggiungere Sango.
Un sorriso si affaccia sulle mie labbra.
Questa è una di quelle cose che mi fa sentire a casa.
Come una grande cena in famiglia dove ognuno si scambia i soliti consueti gesti.
Sento una mano posarsi sulla spalla.
Mi volto e vedo Kaede che mi fissa quasi ammaliata.
K a “Piccola mia sei incantevole. Ho avuto davvero un ottimo occhio a scegliere quel kimono per te.”
K “Grazie Kaede. Ti ringrazio per tutto quello che fai per me.”
Ka “Sei da sola ora che Sango e Miroku sono spariti dai paraggi?”
K “Già. C'è sempre da aspettarselo da quei due. No?”
Ka “Si. Che ne dici di venire ad aiutarmi con la distribuzione degli amuleti che abbiamo preparato?”
Avrei voluto cercare Inuyasha, ma...
K “D'accordo. Andiamo!”
Passo la seguente ora a distribuire amuleti portafortuna per la semina, contro gli spiriti maligni, per  invocare il favore dei Kami...
Mi sposto tra la gente con il cesto in mano, passando tra gli alberi di ciliegi e le bancarelle cercando con gli occhi ciò che il cuore desidera vedere.
Scruto ogni angolo.
Ma di Inuyasha nessuna traccia.
Che non sia venuto alla festa?
Mi addentro nelle viuzze secondarie sperando di scorgerlo in un angolo solitario, com'è suo solito fare.
Ma niente.
Non lo trovo.
Accidenti.
Vedo i ragazzi del villaggio guardarmi con occhi diversi.
Oserei dire cupidi.
Mi sento a disagio.
Non mi piace avere questo genere di attenzioni su di me.
Preferirei stare in disparte e non essere notata da nessuno.
Uno di questi mi si avvicina e mi si para davanti.
? “Salve bellissima fanciulla. Ha per caso un talismano che fa al caso mio?”
Ma chi è questo?
Un lontano cugino di Miroku?
K “Forse. Cosa desidera? Un amuleto per la fortuna. Oppure... Vediamo...Per la buona salute...”
? “Ne vorrei uno per conquistare il cuore di una giovane forestiera.”
Perché ho la netta sensazione che si stia riferendo a me?
K “Beh... Non so... Gliene posso dare uno per chiedere il favore dei Kami in amore. Le va bene?”
? “Non so... Verresti a fare una passeggiata con me? Non avrei bisogno del favore dei Kami se tu dicessi di si:”
Aiuto...
E ora...
K “Non credo di potermi allontanare... Kaede ha bisogno del mio aiuto e poi...”
? “Dai. Non farti pregare...”
Mi afferra per un braccio cercando di trascinarmi via.
Non voglio...
Punto i piedi cercando di opporre resistenza.
Accidenti.
Guardo intorno in cerca di aiuto.
Ma la zona è semi deserta.
Sono tutti radunati a svariati metri da me, attenti ai cantastorie che narrano i racconti epici.
Con tutto il frastuono e la musica in lontananza dovrei ricorre ai più alti toni della mia voce per farmi sentire.
E non vorrei turbare la tranquillità del villaggio.
Cerco di divincolare il braccio intrappolato senza però riuscire a sottrarmi alla presa del ragazzo.
Faccio per prendere aria per lanciare un urlo, che possa essere sentito al di sopra del trambusto della festa, quando il ragazzo mi tappa la bocca con la sua.
O Kami.
No.
Le lacrime scendono lungo le gote.
Sento il suo alito fetido di alcol.
Il puzzo di sakè mi da il voltastomaco.
Sento la sua lingua premere contro i miei denti per farsi largo nella mia bocca.
Apro la bocca quanto basta per intrappolare la sua lingua e l'addento.
Percepisco il sapore del sangue invadermi e donarmi un altro conato di vomito.
Sento l'imprecazione del ragazzo sussurrata tra i denti.
La sua rabbia è quasi tangibile.
Ma quello che mi riversa contro mi ferisce più di quello che stava per farmi.
? “Sei solo una sgualdrinella che preferisce adescare hanyou dal sangue impuro. Sei immeritevole di rimanere tra l'onesta gente di questo villaggio. Sei soltanto una sporca meretrice.”
Vedo la sua mano alzarsi per colpirmi.
Chiudo gli occhi, incapace di oppormi dopo essere stata svuotata dalle cattiverie che mi sono state rivolte contro.
Attendo.
Aspetto ciò... Che non avviene.
Sento un sordo rumore causato da un tonfo e immediatamente riapro gli occhi.
Vedo il ragazzo a terra e un'oscura figura che si cela nelle tenebre vicina al suo corpo.
Sento un ringhio cupo vibrare nell'aria.
E un fulmine scarlatto e argenteo scagliarsi nuovamente contro il ragazzo.
Solo un consapevole sussurro sfugge dalle mie labbra.
K “Inu...ya...sha...”
Lo vedo voltarsi e una fitta mi colpisce al petto.
Le sue pupille sono due lame di ghiaccio immerse nel sangue.
No.
Inuyasha.
Mi avvicino tremante.
Ho paura.
Non per me.
Paura che Inuyasha possa commettere una sciocchezza.
Ormai quell'incosciente è svenuto a terra.  
Anche se non ha tenuto un comportamento rispettoso verso di me...
Non posso certo lasciare che Inuyasha lo massacri.
Devo fermarlo.
Devo aiutarlo.
Devo riuscire a calmarlo.
Mi avvicino il più velocemente che posso.
Anche se le gambe tremanti mi danno l'impressione di cedere da un momento all'altro.
Il terrore mi attanaglia lo stomaco.
Inuyasha non è cosciente.
O meglio.
La sua anima non lo è.
Il corpo è solamente un guscio vuoto manovrato dalla rabbia repressa del suo sangue.
In questo momento colui che guardo negli occhi non è Inuyasha.
È una belva famelica.
Pronta ad attaccare tutto ciò che più le aggrada.
E in questo momento, dal suo sguardo, capisco che la preda sono io.
Lo vedo sogghignare e passarsi la lingua sulle labbra.
O Kami.
Le parole di Inuyasha si fanno vivide nella mia mente come una sferzata di aria fredda.
Lui temeva questo.
Temeva di diventare un carnefice.
Il mio carnefice.
Mi sento congelata.
Vorrei scappare, ma...
Non ne ho la forza.
Non ho la forza di lasciare Inuyasha in questo stato.
Lo vedo eseguire un balzo nella mia direzione per poi atterrare a pochi centimetri da me facendomi trasalire.
Persino le parole mi sembrano bloccate in gola.
Quasi fossero pietrificate.
Quel ghigno sul suo volto sembra quasi una maschera di crudele ferocia.
E la sua vicinanza in questo momento non mi aiuta di certo.
Sento le sue mani afferrarmi per i fianchi e stringermi a lui.
Anche se sono consapevole che non è il momento più adatto, sento le mie gote velarsi di rosso e un calore vivido pulsare nel petto.
Percepisco il suo respiro caldo sulla pelle del collo.
Mi sta odorando.
Quasi volesse assaporarmi.
I “Sento l'odore di quel lurido ningen su di te. Se qualcuno oserà solo toccarti di nuovo... E' condannato a perire tra gli atroci dolori che gli infliggerò.”
Mi scosto per guardarlo nel viso.
Sperando di vedere quegli occhi color del sole che amo tanto, e quelle striature violacee sparite come fosse stato solo un brutto sogno.
Speranze vane.
Forse però non ha perso del tutto la lucidità.
Forse la mia vicinanza lo inibisce un po', impedendogli di trasformarsi in un mostro.
Potrei riuscire a invertire la trasformazione.
K “Inuyasha calmati adesso. Il pericolo è passato. Possiamo torn... Inuyasha ma che stai facendo?”
Sento le sue mani scorrere lungo la schiena mentre intrufola il viso tra i miei capelli.
Forse sarebbe opportuno che prendessi in considerazione il fatto che Inuyasha non mi stia ascoltando.
Anzi...
Le sue mani scorrono su tutta la lunghezza della schiena come un magico tocco d'angelo.
Che paradosso.
I “Dannata... Stavolta non riuscirai a sfuggirmi... Questa notte... Diventerai... Mia.”
Mi soffia questa scomoda confessione nel orecchio mandando il mio cervello in tilt.
K “Inuyasha... Adesso calmati... Non sai cosa dici... Su... Torniamo alla festa insieme...”
I “Sciocca ningen, tu credi che io non sia in me? Io sono più in me di quanto non sia stato mai. Il mio corpo ti desidera da troppo tempo e il tuo mi sta dicendo che anche tu mi desideri, non è così piccola ningen?”
K “Il mio corpo non ti sta dicendo proprio nulla Inuyasha. Smettila di fare il despota.”
I “Il mio naso non si sbaglia.”
Sento le sue labbra posarsi sul mio collo e posare un'infinità di baci incandescenti, mentre una mano si spinge fino a ghermire un seno.
Mi lascio sfuggire un gemito sommesso e lo sento ridere compiaciuto.
I “Mia cara... Vedi. Basta poco per accenderti.”
Maledizione.
Ha ragione.
Se non fermo io questa insensatezza, questa situazione potrebbe sfuggirmi di mano.
I “Hai un odore così delizioso... Sapessi da quanto anelo di gustare il tuo sapore... Inebriarmi del tuo corpo caldo che mi accoglie... Sentire i tuoi voluttuosi sospiri mentre diventi mia per sempre...”
Credo...
No.
Sono sicura.
Sono viola.
Sento il sangue impazzire nelle vene e la temperatura salire di diversi gradi.
Non devo cedere.
Non devo.
Non...
Non ci riesco.
Non quando anche io desidero nei miei sogni più segreti di essere amata da lui.
Sento le sue labbra cercare smaniose le mie e bramare un contatto più profondo.
Ci baciamo.
Come fosse la prima volta.
Come fosse l'ultima.
Le nostre lingue si intrecciano come le fiamme di un incendio.
Le mani si insidiano tra i tessuti delle nostre vesti.
Non c'è tempo.
Non c'è spazio.
Ci sono solo due corpi che si cercano.
Che si vogliono.
Che vogliono fondersi e diventare un tutt'uno col paradiso.
Sento Inuyasha sollevarmi da terra e prendermi in braccio.
Il vento mi scompiglia i capelli e mi solletica il viso.
Bastano solo pochi balzi e ci ritroviamo di fronte al Goshimboku.
Io fisso il maestoso albero sacro e poi torno a guardare Inuyasha negli occhi.
K “Inuyasha... Non qui... Sarebbe un sacrilegio.”
I “No. È qui che iniziata e qui che si concluderà. Sarà lui testimone di questa notte in cui tu diverrai una donna... La mia donna.”
Mi abbraccia e con una leggera pressione degli artigli recide di netto l'obi, lasciando libero il kimono di schiudersi ai suoi occhi.
Che strano.
Credevo che quando sarebbe arrivato questo momento sarei stata tesa.
O quanto meno nervosa.
Invece i suoi occhi, così magnetici in questo momento, non lasciano spazi a dubbi o ripensamenti.
Mi ipnotizzano.
I “Sei la creatura più bella su cui il mio sguardo si sia mai posato.”
Eppure fatico a credere che Inuyasha non sia in sé.
Sembra calmo.
Sereno.
Anche se mantiene i tratti demoniaci... E' tranquillo.
Non sembra la bestia che mi ero immaginata.
Sembra solo più... Estroverso.
Espansivo.
Sento le sue mani carezzare la pelle del ventre e risalire sfiorando i seni, inturgiditi dal contatto con le dita di Inuyasha.
Non si sofferma.
Sale fino alle spalle sfilandomi il kimono e lasciandolo scorrere lungo tutta la lunghezza delle braccia.
Non c'è traccia di rossore sul suo viso.
Lui sa quello che vuole.
E sa come ottenerlo.
Al contrario di me.
Trovo difficile credere che mi stia abbandonando a lui con una tale remissività.
Ora sono nuda davanti al suo sguardo.
Non posso non arrossire scorgendo il desiderio che leggo nei suoi occhi.
Inuyasha si sfila il kariginu e lo poggia per terra, per creare un giaciglio per noi, per poi tornare a sovrastarmi incatenando il mio sguardo.
Stavolta non si muove.
Non una sola carezza o un bacio.
Mi scruta.
Quasi a volersi imprimere ogni particolare che la vista gli permetta.
Questi attimi sembrano secoli.
L'attesa mi snerva.
Anche io lo voglio.
E non è lui l'unico in grado di condurre questo gioco.
Mi avvicino e poso le mie mani sul tessuto dell'haori, scostandolo e rivelando ai miei occhi uno squarcio di pelle di Inuyasha.
Sento i brividi scorrere lungo la schiena, ma non sono intenzionata a fermarmi.
Questa notte sarò sua e nessuno potrà cambiare ciò.
Questa notte lui sarà mio.
Stanotte noi saremo NOI.
Poggio le mie labbra sul suo mento e lascio che proseguino giù, lungo la pelle del collo.
Lo sento gemere sotto le mie attenzioni e la cosa mi compiace.
Con le mani cerco la cinta e, con qualche indugio, riesco a rimuoverla e far si che i calzoni della veste del cane di fuoco scivolino via lungo le gambe di Inuyasha.
D'istinto lo sguardo si posa sul gonfiore che rivela la passione con la quale mi desidera.
Devo dire che non mi sento propriamente a mio agio.
Distolgo lo sguardo e sento due dita sfiorarmi il mento e sollevare il mio sguardo fino ad incontrare gli occhi dell'hanyou che mi ha strappato il cuore.
I “Cos'è? Provi pudore nel vedere l'effetto che mi fai? Sai quante giorni e quante notti ho passato sopprimendo la voglia di te, soprattutto quando il tuo odore si faceva cosi... Così... Invitante in determinati periodi. Sei solo una sciocca ningen. Cosa ne puoi sapere tu della intensità con la quale il mio desiderio pulsava nelle vene e mi faceva male da lasciarmi senza fiato.”
Abbasso gli occhi quasi colpevole.
Come riesce a farmi sentire così.
Mi stringe di nuovo a sé e mi fa distendere sulle nostre vesti e si distende a sua volta su di me.
Mi eccita la pressione del suo petto sul mio seno.
Lo vedo scrutarmi attentamente.
I suoi occhi sono ancora una volta languidi come oro liquido sotto la tersa luce del giorno.
Inuyasha si rimpossessa delle mie labbra mordicchiandole e succhiandole fino a sentirle tumide.
La sua lingua esplora ogni centimetro della mia pelle, iniziando dal collo e scendendo dal mento sul collo.
Sento le sue labbra indugiare sul fosso alla base del collo per poi scendere e insinuarsi sui miei seni, carezzandone dolcemente le sommità con la lingua.   
L'eccitazione che cresce mi ottenebra la mente.
Gli ansimi che sfuggono dalle mie labbra riempiono l'atmosfera e i miei respiri, ormai irregolari, rivelano a Inuyasha il risultato delle sue attenzioni.
Quando Inuyasha scende fino a baciarmi là, dove nessuno ha mai osato, la mia testa perde completamente il senno.
I fremiti mi pervadono e la voglia di sentirlo dentro di me si fa insopportabile.
Irresistibile.
Con un sospiro attiro l'attenzione di Inuyasha, facendo si che interrompa questa eccitante tortura.
K “Inu...Inuyasha... Ti prego...Io voglio...”
Lo vedo leccarsi le labbra compiaciuto.
È soddisfatto.
Appagato.
Felice di vedermi in uno stato così confusionale e strettamente emotivo.
I “Tu vuoi...”
K “Inuyasha ti prego. Lo sai benissimo.”
I “Dimmelo allora.”
K “Voglio te, Inuyasha. Ti desidero da impazzire.”
I “Farà male.”    
K “Lo so, ma non ho paura. Non adesso... Che sono qui con te.”
Sento una mano insinuarsi dentro di me, procurandomi un piacere spasmodico.
Il mio corpo si muove involontariamente, accogliendo le carezze delle mani di Inuyasha.
Lo vedo sorridere.
Ma è solo apparenza.
Dentro sente lo stesso turbine d'emozioni che sta travolgendo me.
Si sta trattenendo.
Mi vuole pronta.
Inuyasha si posiziona su di me e con infinita dolcezza mi prende una mano e la lega alla sua.
Lo vede che sono tesa.
Non potrei non esserlo.
È la mia prima volta.
La nostra prima volta.
Sento la sua eccitazione premere delicatamente in me e nell'attimo in cui divento donna non posso fermare una lacrima impertinente, sfuggita ai miei occhi, ma che Inuyasha prontamente raccoglie con la punta delle labbra.
Mi sento rigida.
Come mi avessero tagliata in due.
Inuyasha è fermo.
Mi guarda e attende che il dolore sia passato.
Che il dolore lasci il posto al piacere.
Mi bacia dolcemente.
E sotto il suo tocco mi rilasso.
Lo sento iniziare a muoversi lentamente aspettando che io lo segua in questa danza sensuale.
I nostri corpi si frizionano innescando una passione che mi brucia dentro.
Il ritmo diventa più frenetico, scandito dai nostri gemiti e dai sospiri.
I nostri corpi madidi di sudore sono fusi.
I nostri cuori battono all'unisono.
Non siamo più due persone distinte.
Siamo ognuno una parte di NOI.
I baci si susseguono a brucianti carezze.
Le carezze ai sospiri.
I sospiri ai gemiti.
I gemiti agli ansimi.
È come la danza di due anime.
Lo scontro di due fiumi di fuoco.
Due mondi che si uniscono in un'unica passione.
Sentire i suoi artigli modellare delicatamente il mio corpo e sfiorare le parti più sensibili con estrema maestria.
Come ci conoscessimo da anni.
Come fossimo sempre stati amanti.
Come ci fossimo sempre appartenuti.
Continuiamo ad amarci senza freni fin quando, avvolti in una spirale di sensi e lussuria, raggiungiamo l'apice del piacere.
Sento un'onda travolgermi e spazzare via ogni traccia di raziocinio dalla mia mente.
In quel preciso istante sento una dolore incredibile che si irradia dalla base del collo.
Piano piano i sensi si intorpidiscono fino a perdere conoscenza.
E il buio avvolge la mia mente.
 
FINE QUARTO CAPITOLO

Eccoci qua.
Speriamo bene.
È la prima volta che scrivo una scena lime (non credo si possa definire lemon).
Ho cercato di descrivere l'atto con una buona dose di eleganza.
Per Kagome è stato un momento magic
Però voglio ricordare che la prima parte della storia è vista solamente dal punto di vista della nostra protagonista.
Ma la verità può avere svariate sfaccettature no?
Cosa ne pensate?
È venuto una completa schifezza?
Ci sono molti errori?
Dissonanze?
Spero in tanti commenti, come state già facendo in molti...
Al prossimo capitolo.

Ringraziamenti:
・    nimi_chan: Grazie per aver recensito. Sono contenta che ti piaccia. Lo so che sono cattiva e lascio tutto il lato di Inuyasha in sospeso, ma se svelassi tutto subito che gusto ci sarebbe? Come dicevo anche a inukag4ever Inuyasha e Kagome hanno un rapporto speciale. Anche se non lo ammetterebbero mai si conoscono bene. Anche i litigi non sono mai definitivi e conclusivi. Sono più dei chiarimenti molto ma molto movimentati. Detto questo vorrei sapere cosa ne pensi del quarto capitolo. Ti è piaciuto? Tanto o poco? Un kiss.
・    inukag4ever: Allora. Una cosa per volta. Per quanto riguarda il dialogo con Kikyo ancora è un mistero (per voi, io lo so benissimo... :-) che cattiva che sono!), si scoprirà solo più avanti quando cambierà la prospettiva e verranno affrontate le emozioni di Inuyasha. Poi... La parola touché significa letteralmente “toccato” in francese e come si può dedurre si usa quando si vuole far capire che si è centrato l'argomento e cose del genere. O almeno ho sempre creduto volesse dire questo. Se mi sbaglio qualcuno mi corregga. E ora passiamo al tuo dubbio. Fondamentalmente la litigata è partita... diciamo leggera... per poi intensificarsi... per poi ritornare essere più pacata. Lo schiaffo di Kagome era solamente un gesto simbolico (Insomma diciamocelo... che male poteva fare uno schiaffetto ad Inuyasha, abituato a trovarsi conficcato nello stomaco ogni genere di cosa?) Per questo alla fine dopo lo schiaffo c'è una sorta di riappacificazione... Inuyasha e Kagome si conoscono da tempo. Hanno affinità... Anche se non la sanno esprimere... La risposta di Inuyasha più che cattiva era ironica. Voleva solo deviare l'attenzione usando il suo solito atteggiamento brusco e indelicato... Era più facile atteggiarsi arrogantemente piuttosto che  mostrarsi indifeso. No?Almeno io mi sono immaginata un Inuyasha simile al manga\anime. Sensibile ma insicuro. Forte ma timido (anche se mi immagino che dopo quattro anni passati con Kagome abbiano influito a renderlo più estroverso. Poi diciamo che ho ricostruito il genere di rapporto che ho con mio marito. Quando litighiamo un granello di sabbia diventa un deserto per poi essere spazzato via con un semplice sorriso. Siamo strani magari... Ma ci vogliamo bene. Che dici sono stata esaudiente? Non vorrei che non mi fossi spiegata a dovere nella FF. Ora torniamo al quarto capitolo. Come l'hai trovato? Ti è piaciuto? Fammi sapere. Aspetto ansiosa il tuo commento. Kiss.
・    mikamey: Credo che Inuyasha abbia conquistato molto più che la sua fiducia non trovi? Come l'hai trovato questo capitolo? Che dici... E' stato all'altezza? Spero di ritrovarti qui con un'altra recensione. Un kiss.
・    ryanforever: Grazie per la tua ennesima recensione. Sento che sotto sotto siamo molto affini su questa FF. Anche io penso che Kikyo sia una persona importante, ma il passato dovrebbe rimanere tale secondo me. In questa FF Kikyo non sarà la solita str..za che cerca di riprendersi Inuyasha, ma sarà a causa sua che... Lo scoprirai presto, massimo fra due capitoli. :-) Non che non sei una serial killer... (Ma allora chi è quella appostata sotto casa mia?) A parte gli scherzi non è che mi piace il nome Santo o Benedetto (Serena si, è un nome che mi piace)... E' solo che... Spero che il prossimo bambino abbia un carattere più mite, e se il  nome influisce... Meglio sceglierne uno... Come dire... Pacato. Capirai che Dennis (la minaccia) non è propriamente di buon auspicio. Detto questo torniamo alla FF. Ti è piaciuto questo capitolo? Com'è andata? Hai gradito la parte finale? Fammi sapere. Aspetto con ansia la tua prossima recensione. Kiss. Alla prossima.   
・    animalcrossing94: Grazie mille. Sono lusingata. Mi sento tanto un gattino che fa le fusa. Comunque non ti preoccupare. Non ho intenzione di abbandonare a metà la mia FF. Non mi piace lasciare a metà le cose. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo. Fammi sapere. Kiss.
・    Indelible: Ti ringrazio moltissimo. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Spero in un tuo commento. Un kiss.
Ringrazio anche coloro che mi hanno inserito tra i preferiti e chi segue la mia FF
Ora vi saluto.
Al prossimo capitolo.


 
         


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Capitolo 5
*** Quinto Capitolo ***


 UNFORGETTABLE






QUINTO CAPITOLO


Cerco di aprire gli occhi.
Mi sento così spossata.
Il freddo mi attanaglia le ossa.
Sento la schiena indolenzita, quasi fossi caduta da chissà che altezza.
Che sensazione sgradevole.
Sposto le mani a tastoni in cerca di corpo caldo accanto al mio.
Niente.
Sotto i miei palmi solo l'erba fresca, bagnata dalla rugiada.
Com'è possibile?
Mi decido a riprendere conoscenza il più in fretta possibile.
E quello che vedo non mi piace per niente.
L'aurora albeggia, ma ancora intorno a me dominano le tenebre.
Mi rannicchio su me stessa impaurita e mortificata.
Il ricordo della notte scorsa mi distrugge l'anima.
Mi alzo da terra prendendo in mano il kimono e l'obi.
Devo riuscire a scaldarmi con qualcosa.
Non è proprio il massimo ritrovarsi nuda in un luogo isolato alle prime luci dell'alba.
Come pensavo.
L'obi è completamente inutilizzabile.
È completamente lacerato.
Mentre il kimono...
Beh...
E' alquanto umido.
Ma non posso minimamente pensare di sgattaiolare fino alla capanna della vecchia Kaede senza nulla addosso.
La rabbia e lo sconforto mi invadono.
Mi sento così afflitta.
Perché lui non c'è?
Perché non è qui con me?
Lascio le lacrime libere di scendere a loro piacimento.
Non può avermi lasciato qui così...
Deve esserci per forza un motivo.
Una ragione.
Ma più mi spremo la mente, più non riesco a venirne a capo ugualmente.
Appena Inuyasha mi capita sotto tiro riceverà così tanti OSUWARI...
Più di quanti ne ha ricevuti negli ultimi quattro anni.
Corro verso il villaggio con le mani strette in grembo per tenere chiuso il kimono.
Forse è un incubo.
Il peggiore che abbia mai fatto.
Allora perché non riesco a svegliarmi?
Perché vorrei solo aprire di colpo gli occhi e trovarmi abbracciata a lui?
Non mi è mai sembrata così lunga la strada verso il villaggio.
Mi pare che persino gli alberi siano lì a giudicarmi.
Si.
Perché la mia coscienza sta emergendo.
Mi sento così...
Una stupida.
Una povera baka.
Ma perché i Kami mi hanno donato un cuore così capace di attaccarsi ad ogni minima illusione.
Ma questa volta...
Questa era più di un'illusione.
Era concreto.
Io.
Lui.
Noi.
Le sue labbra.
Le nostre carezze.
Le sue mani su di me.
I nostri ansimi.
Mi fermo nei pressi del limitare del bosco dove scorre un ruscello.
Non ero mai passata così vicino al fiume.
Noto persino una piccola casetta di legno.
Di sicuro appartiene a qualche abitante del villaggio.
O forse è abbandonata.
Non sento rumori.
Né vedo anima viva nelle vicinanze.
Mi avvicino adagio verso la sponda.
Voglio lavare via il disagio che sento dentro al cuore.
Cancellare con la limpidezza dell'acqua la mia anima contaminata dall'afflizione.
Mi libero dal kimono e mi immergo fino alla vita.
Non mi interessa quanto sia ghiacciata l'acqua.
O che qualche demone possa attaccarmi.
Voglio solo liberarmi da questa morsa che mi attanaglia lo stomaco.
Abbasso gli occhi e mi specchio nel riflesso sull'acqua.
Sembro identica a ieri.
Eppure...
So che non ci sarà più nulla di uguale nella mia vita d'ora in poi.
Il mio sesto senso mi dice che non ci sono spiegazioni plausibili per quel che è successo.
Non poteva farlo.
Non doveva.
Eppure sono qui da sola.
Porto la mano alla base del collo.
Che strano.
Avverto un leggero formicolio.
Sfioro la parte con le dita e sento sotto la pressione dei polpastrelli delle lievi lacerazioni.
Mi guardo attentamente nel riflesso del fiume che mi attornia.
Cos'è?
Sembra quasi un morso.
Non umano.
Come il morso di un... Cane.
Inuyasha.
E come un flash l'ultimo ricordo della scorsa notte mi torna vivido alla mente.
Ma perché l'avrà fatto?
Noto intorno al morso un livido violaceo con i contorni rossastri.
Come sarà riuscito a fare una cosa del genere?
È il livido più strano che abbia mai avuto.
Anzi.
Che abbia mai visto.
La cosa strana è che... Non fa male.
Solo questo strano formicolio.
Quando vedrò Inuyasha gliela farò pagare anche per questo.
Mi affretto ad uscire dall'acqua.
Non ho intenzione di trasformarmi in uno spiedino gelato per qualche demone.
Mi rimetto addosso il kimono rendendolo ancora più bagnato.
Mi sistemo come meglio posso e tengo i bordi allacciati con le mani.
In dieci minuti di passo spedito arrivo nella capanna della vecchia Kaede.
Entro silenziosamente.
Non voglio farmi vedere in queste condizioni.
Non saprei cosa dire.
Come giustificarmi.
Ringrazio solamente che, benché sia l'alba, la vecchia Kaede dorma ancora.
Degli altri qui non c'è traccia.
Neppure di lui.
Riprendo la mia vecchia divisa scolastica e la indosso il più velocemente possibile.
Il kimono lo risistemo in una cassapanca che Kaede mi ha permesso di usare per le mie cose.
Sistemo la divisa cercando di nascondere il più possibile il collo.
Ringraziando i Kami il colletto copre quasi perfettamente l'ematoma che parte poco sotto la gola.
Ora non devo perdere tempo.
Devo trovare quel baka.
Voglio proprio sapere cosa si inventerà questa volta per giustificarsi.
Neanche riesco a immaginarlo.
Almeno io non riesco a capire cosa sia successo di così grave da doversi allontanare da me dopo quello che era successo da noi, senza neanche svegliarmi.
Esco dalla capanna e corro verso la prima meta.
L'albero al limitare del villaggio dove Inuyasha si rifugia quando vuole rimanere da solo.
Niente.
Non c'è.
Torno al Goshimboku.
Vado al pozzo.
Raggiungo persino la grotta di Onigumo.
Niente.
Di lui non c'è traccia.
Come può essersi volatilizzato?
Qualcuno forse l'ha visto?
Vado verso i campi.
Al villaggio.
Chiedo a tutti quelli che incrocio per strada.
Nessuno l'ha visto da prima della festa.
Torno alla capanna della vecchia Kaede che il sole è già alto nel cielo.
Ka “Bambina mia sei tornata. Dove sei stata per tutta la mattina?”
L'ultimo tentativo.
K “Vecchia Kaede, lei ha per caso visto Inuyasha? È tutta la mattina che lo cerco e nessuno sembra averlo visto da prima della festa.”
Ka “In effetti anche io non lo vedo da un po'.”
K “Com'è possibile che se ne sia andato senza dirmi nulla?”
Ka “Suvvia Kagome. Forse Inuyasha si è semplicemente allontanato per qualche ora. Non è nulla  di grave. Vedrai che starà più che bene.”
Devo ammettere che non mi era minimamente passato per la testa che potesse stare male o che potesse essergli successo qualcosa.
Lo credo sempre invulnerabile.
Che niente e nessuno possa fargli del male.
Adesso inizio a preoccuparmi.
Ma dove si sarà cacciato quel baka.
Stupido stupido baka.
…............................................................................................................................................................
Apro gli occhi e fisso il soffitto della capanna di Kaede.
Non riesco a riposare bene ultimamente.
Sono passati dieci giorni dalla festa e di Inuyasha neanche l'ombra.
Miroku e Sango mi hanno detto che è andato da Totosai per affilare la lama della Tessaiga e cercare di potenziarla ulteriormente.
Ma possibile che ci metta tutto questo tempo?
Insomma.
Poteva almeno avvisarmi.
Chiedermi se volevo andare via con lui.
Non andare via nel cuore della notte come un bandito.
Lasciandomi lì al mercé di chicchessia.
Non so se sono più delusa o arrabbiata.
Mi decido ad alzarmi.
Tanto qui distesa non risolverò niente.
Mi alzo e prendo la ciotola col latte e qualche biscotto che ogni mattina Kaede mi fa trovare accanto al futon.
È sempre così gentile.
Quasi come la nonna che non ho mai conosciuto.
Assaporo piano il gusto di ogni particolare.
Mi è impossibile non paragonare tutto questo alla mia epoca.
Si.
Là tutto era sofisticato rispetto a qua.
Ma i sapori dell'epoca Sen Goku sono così genuini che fanno passare in secondo piano tutto il resto.
A volte mi chiedo come sarebbe prendere il meglio di ogni epoca per creare un mondo migliore.
Che utopia.
Non credo che qualcun'altro al posto mio avrebbe apprezzato questi gustosi biscotti caserecci.
O la limpidezza del cielo stellato la sera.
Oppure la bellezza dei paesaggi quasi incontaminati dall'uomo.
Certo.
Mi mancano le comodità dell'era moderna.
Ma non cambierei tutto questo mai.
È troppo più vitale l'esistenza qui.
E riuscire ogni giorno ad andare avanti è talmente gratificante.
Addento l'ultimo pezzo di biscotto che ho tra le mani e lo metto in bocca.
O Kami.
Sento lo stomaco sottosopra quasi fossi appesa a testa in giù.    
L'ultima volta che mi è capitato ero sulle montagne russe con Eri e Ayumi.
Non è stato piacevole.
Corro fuori dalla capanna e rimetto tutto quello che ero riuscita a mangiare.
Che sensazione orribile.
Anzi.
Disgustosa.
Sento che lo stomaco è tornato al suo posto.
Anche se mi è rimasta una tremenda nausea.
Penso che per stamattina non sia il caso di mangiare niente.
Passo alcune ore ad aiutare Kaede a medicare alcuni contadini che si sono feriti durante la mietitura.
Stamani anche la vista della più piccola goccia di sangue mi da il voltastomaco.
Mi sembro una bambinetta alle prime armi.
Anche quando sono arrivata qui quattro anni fa non ero così sdegnosa.
Sarà colpa di un virus.
O forse la stanchezza e lo stress sono un cocktail che il mio corpo non riesce più a reggere.
Kaede mi fissa pensierosa.
Da brava guaritrice com'è si sarà accorta che non sono propriamente in forma oggi.
Quando abbiamo finito di curare tutti mi fa cenno di seguirla e mi guida verso la sua capanna.
No.
Oggi non me la sento di ricevere una ramanzina sul fatto che se non sto bene mi devo riguardare.
Io non sto male.
Sono solo un po'... Indisposta.
Si siede e aspetta che io faccia altrettanto.
Ka “Kagome dimmi che sintomi hai?”
Lo sapevo.
E ora come posso svincolarmi senza mancare di rispetto a colei che tanto fa per me?
Semplice.
Non posso.
E mi arrendo alle amorevoli, ma indesiderate, attenzioni della vecchia Kaede.
K “Kaede non si preoccupi. Non ho nulla. Solo un leggero mal di testa lo stomaco sottosopra. Sto bene. Forse avrò mangiato qualcosa che non avrei dovuto.”
Credo che non mi abbia minimamente ascoltata per la metà del tempo.
Ka “E dimmi. Da quanto tempo non hai il tuo ciclo?”
E questo che c'entra.
K “Non lo so. Saranno tre settimane. Giorno più giorno meno. Perché?”
Ka “E da quanto hai nausee e mal di testa?”
K “Solo oggi. Ma perché? Cosa la preoccupa Kaede?”
Ka “Piccina mia. Non c'è niente che mi preoccupi. Non è in gioco la tua salute. È successo qualcosa durante i giorni della festa della primavera? Intendo dire con qualcuno?”
Ma a cosa sta girando in torno Kaede?
Non riesco proprio a seguirla.
E poi.
A cosa si riferisce con “qualcosa” e “qualcuno”?
Che abbia capito cosa è successo tra me e Inuyasha?
Ma come è possibile?
Io non ne ho fatto parola con nessuno.
Neppure con Sango che è la mia migliore amica.
E lui non è ancora tornato.
Ka “Il tuo silenzio è eloquente. Non sarà successo qualcosa contro il tuo volere?”
K “NO. Questo no. Però...”
Ka “Non ti chiedo di parlarmene se ti mette a disagio. Però sarà bene che tu stia a riposo e eviti gli sforzi eccessivi. Ti farò preparare una capanna tutta per te dagli abitanti del villaggio. Intanto devi prendere ogni mattina un estratto di queste erbe. Così per i prossimi mesi le nausee e i dolori alla testa saranno sopportabili. Provvederò io stessa a far sistemare la capanna in modo da poterti accogliere nel migliore dei modi.”
Riposo?
Evitare gli sforzi?
Una capanna tutta per me?  
Prossimi mesi?
Ho paura di sapere la risposta alla domanda che sto per fare a Kaede.
K “Kaede. Lei pensa che io sia... Incinta?”
Ka “Non lo penso. Lo sei. I segni sono chiarissimi. Sei bianca come un cencio. Hai nausee. Mal di testa. Stanchezza. Insonnia. Sai ti ho osservato molo in questi giorni Kagome. E vedendo con quanta precocità si sono manifestati i sintomi direi che quello che porti nel grembo ha sangue youkai nelle vene. Sei la mia teoria è giusta fra sei o sette mesi al massimo avremo al villaggio un altro piccolo hanyou.”
Un piccolo...Hanyou...
O Kami.
Porto una mano a coprire la bocca.
Non può essere.
Io sono... Incinta.
Diventerò madre.
No.
Non può essere.
Non è vero.
K “Kaede può darsi si stia sbagliando. Insomma... L'ultimo ciclo l'ho avuto neppure un mese fa...Forse sono solamente un po' affaticata.”
Ka “Sono più di trent'anni che assisto a tutte le gravidanze che avvengono nel villaggio. So riconoscere una donna incinta anche ad occhi chiusi. E tu sei chiaramente incinta. Solo che, di consueto, quello che ti sta succedendo in una gravidanza normale avviene intorno al secondo mese.”
Sento il battito del cuore farsi insopportabilmente svelto e la testa leggera.
Ka “Comunque non ti preoccupare ti seguirò con accuratezza e non dovrai preoccuparti di nulla. L'unica cosa che non posso garantirti è che il villaggio accetti senza remore il tuo compagno. Molti mi muoveranno certamente qualche obiezione. Ma se tu mi garantisci che il padre del bambino non danneggerà né il villaggio né i suoi abitanti, posso dare la mia approvazione a ospitarlo qua da noi. Infondo anche Kirara e Shippo sono youkai e sono ben accettati qui da noi. Per quanto riguarda il bambino, penso che nessuno gli farà pesare di essere un hanyou. Infondo... Siamo abituati ad Inuyasha, no?”
Il mio volto si scurisce.
Kaede pensa che il padre del mio bambino sia un estraneo.
Uno youkai per giunta.
Perché non pensa che possa essere Inuyasha?
Io non voglio ancora espormi.
Non prima di aver chiarito definitivamente con lui.
K “Come mai non pensa che possa essere di Inuyasha questo bambino?”
Ka “Semplice. Se fosse nato dall'unione di una ningen e di un hanyou, il nascituro avrebbe avuto quasi completamente sangue ningen e quindi la gravidanza sarebbe stata una normale gravidanza umana. Non vedo altre possibilità che possa essere andata diversamente.”
Secondo Kaede, mio figlio sarebbe figlio di uno youkai.
Quindi Inuyasha in quel momento era...
Ka “Non vuoi dirmi chi è il padre vero?”
K “No Kaede. Per ora no. Preferisco prima che il padre sappia di tutto questo. Poi sarò libera di parlarne.”
Ka “Come preferisci. Quando vorrai parlarmene o quando avrai bisogno io sarò qui per te.”
Che calore che emana la vecchia Kaede.
Con quel tono di voce pacato e rassicurante saprebbe calmare persino il più infuriato degli youkai.
O quasi.
Faccio per alzarmi quando Kaede mi trattiene per la manica, attirando la mia attenzione.
Ka “Quando hai intenzione di dirlo a Inuyasha? Infondo ha diritto di saperlo. No trovi? Anche se so che la cosa gli spezzerà il cuore.”
Già.
Dovrò affrontarlo prima o poi.
Dovrò dirgli tutto e sapere tutto.
Sapere se mi vuole al suo fianco.
Sapere se vuole un figlio al suo fianco.
K “Quando avrò chiarito col padre del bambino lui sarà il primo a saperlo.”
Sento un fruscio verso la porta d'entrata e ci voltiamo di scatto tutte e due.
Vedo Inuyasha in piedi con le braccia serrate e due occhi di ghiaccio.
I “Non importa che tu mi dica niente. Ho sentito tutto Kagome.”


FINE QUINTO CAPITOLO


 
Stavolta ho aggiornato presto. Cosa ne pensate di questo capitolo? Adesso comincia il bello della storia...
Adesso passo ai ringraziamenti:
Innanzi tutti ringrazio tutti quelli che seguono i capitoli della mia FF.
Specialmente:
•    animalcrossing94
•    baby_dark
•    cucciola90
•    kaggy95
•    Luluchan
•    nimi_chan
•    pillina28
•    Vale728
Poi tutti coloro che mi hanno aggiunta ai preferiti.
•    abbie
•    animalcrossing94
•    comoeight
•    dolcekagome
•    Fantasy_Mary88
•    Hope35
•    Indelible
•    kaggy95
•    Kagome19
•    Mew_Paddy
•    mikamey
•    report
•    sassybaby
•    Vale728
E adesso i ringraziamenti speciali a coloro che mi hanno lasciato la recensione:
•    Mew_Paddy: Mi scuso tantissimo per non aver pubblicato il ringraziamento insieme al capitolo precedente, ma mi sono accorta della recensione solo dopo aver pubblicato il quarto capitolo. Infinite scuse. Spero vivamente che tu legga ancora la mia FF dopo questa gaffe. Come hai trovato il quarto capitolo? Ti è piaciuto? E il quinto? Forse sono troppo esigente verso ciò che scrivo, è per questo che voglio sempre che i capitoli siano quasi perfetti. E finisco per non apprezzare a pieno i capitoli che non mi danno soddisfazione. Ad esempio trovo che il primo capitolo sia il migliore. Gli altri mi piacciono ma quello rimane il mio preferito. Comunque sono contenta che ti piaccia e spero che gli aggiornamenti non siano troppo lontani gli uni da gli altri. Kiss.
•    dolcekagome: Grazie mille. Mi fa molto piacere che tu mi segua con tanta passione. Le mie scuse sono rivolte anche a te. Mi dispiace tantissimo non essermi accorta di altre due recensioni al terzo capitolo. Spero comunque che tu continui a seguire la FF anche se ho commesso questo irreparabile errore. Ti ringrazio per tutti i complimenti che mi hai fatto. Ma dimmi come hai trovato il quinto capitolo? Fammi sapere. Mi dispiace che dopo la scena di fuoco ci sia stata una brusca sferzata d'aria fresca. Ma mi farò perdonare. Kiss.
•    Indelible: Ti ringrazio con tutto il cuore. Mi fa piacere che hai commentato il mio modo di scrivere e di esporre i sentimenti che accompagnano la FF. Si Inuyasha è un un po' OOC, ma penso che il carattere di fondo sia lo stesso. Sempre un po' timido e impacciato a momenti, mentre in altri più spontaneo e spigliato. Solo che ho deciso di far prevalere il secondo aspetto. Altrimenti tutta la storia non sarebbe stata in piedi. No? Come hai trovato il quinto capitolo? Decente? Fammi sapere...Kiss.
•    ryanforever: Grazie per tutte le cose belle che mi hai detto. Sono troppo contenta che ti piaccia. Come hai trovato il capitolo stavolta? So che magari e un brusco cambio di direzione. Ma tutto è importante, anche le cose brutte no? Bella psicologia...Mi sarebbe piaciuta anche a me. Comunque si... Quello era il marchio. Ma ora che tutte le carte sono in gioco cosa succederà? Sapresti fare una specie di premonizione??? Spero tu segua anche  i prossimi capitoli. Grazie della perseveranza con cui mi segui. Mi fa piacerissimo che interagiamo così bene su questa FF. Spero continui così e soprattutto spero di non deluderti. Kiss.
•    mikamey: Tanks! Tanks! Tanks! Grazie per il commento sull'ultima parte del capitolo. Ero molto insicura sulla riuscita della scena. Non ne avevo mai scritta una. Ma devo dire che è piaciuta e ne sono felice. Spero di non aver deluso le aspettative con il quinto capitolo. Tanti kiss e spero di ritrovare un'altra tua recensione che mi fanno sempre molto piacere.
•    Inukag4ever: Grazie per le recensioni. Sono felice di averti aiutato con la delucidazione. Non è solo sesso tra di loro, ma se Kagome era lucida e seguiva il cuore, Inuyasha era in balia del suo sangue demoniaco, per questo non c'è riferimento ai sentimenti nelle parole che Inuyasha rivolge a Kagome, ma se guardiamo bene bene i gesti (a parte l'abbandono naturalmente) si nota del sentimento no? Non è stato solamente un atto puramente carnale. Ma ricorda che la scena è vista dalla prospettiva di Kagome e questo può ingannare. Ma a tempo debito arriveranno le dovute spiegazioni. Ti ringrazio di tutto. Come hai trovato il quinto capitolo? Kiss.
•    report: Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Sono più che lusingata. Di più. Sai ti invidio tanto. O meglio mi piacerebbe saper scrivere delle bellissime AU come fai tu. Riesci sempre ad incastrare perfettamente come un puzzle i caratteri dei personaggi e ad inventare sempre un quadro diverso ma estremamente stupendo. Prima o poi mi cimenterò anche io. Spero di non deluderti nella stesura dei prossimi capitoli. Un grosso kiss.
•     THangel: Ciao. Grazie mille per la recensione. Sono contenta che ti sia piaciuto il primo capitolo. È il mio preferito. E non vedo l'ora di raggiungere la scena descritta nel primo capitolo. Ora manca poco. Forse un paio di capitoli. Spero che tu continui a seguire. Un kiss.
•    nimi_chan: Ciao. Si era scontato fosse Inuyasha. Non sarà che tutta la storia è poco originale vero? Non mi piace quando le cose si fanno troppo prevedibili. Comunque ti ringrazio per il commento e spero che continuerai a seguire e apprezzare la FF. Alla prossima. Un kiss.
•                
 Allora vi lascio e alla prossima. Un bacio a tutti. Spero di aggiornare il prima possibile.

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Capitolo 6
*** Sesto Capitolo ***


UNFORGETTABLE


SESTO CAPITOLO


I “Non importa che tu mi dica niente. Ho sentito tutto Kagome.”
I suoi occhi sono impenetrabili.
Cupi.
Sembra quasi di guardare in faccia Sesshomaru.
Forse anche peggio.
Sesshomaru trasmette freddezza.
Indifferenza.
Superbia.
Mentre adesso negli occhi di Inuyasha leggo solo... Odio.
Astio.
Ira allo stato puro.
Mette i brividi in questo momento.
Sembra quasi... Non so.
Somiglia più all'Inuyasha che liberai dal sigillo di Kikyo anni fa.
Come se non fosse passato neppure un attimo da quel giorno.
Si rispecchia in lui la stessa durezza.
La stessa voglia di mostrarsi superiore a noi ningen.
Lo stesso accanimento contro di me.   
La vecchia Kaede sposta lo sguardo da me a lui.
È senza parole pure lei.
Non credo che possa essere terrorizzata.
Sa bene che Inuyasha non ci farebbe mai del male.
Ma è a disagio.
Resta lì.
Posata, ma in allerta.
Non teme per sé stessa.
Ha paura per me.
Per il mio stato.
Se non fossi così preoccupata apprezzerei una così tale dedizione alla mia persona.
Ma ora ho ben altri pensieri per la testa.
Devo spiegare tutto ad Inuyasha.
Ma non so da dove iniziare.
Vorrei essere felice per la bella notizia che ho ricevuto, ma l'espressione di Inuyasha mi sta gelando il sangue nelle vene.
Credo che sia scontato dire che sa già del bambino.
Ma allora cos'è che lo sta rendendo così furioso?
Che non lo voglia?
Non ho neanche preso in considerazione l'idea.
Ma forse... E' così?
Non lo so.
Ma forse...
Che abbia creduto che lui non fosse il padre?
In effetti è proprio da Inuyasha prendere queste sviste.
Certo che le parole di Kaede erano molto equivoche.
E le mie risposte altrettanto.
Ma non può aver creduto che io abbia potuto...
Per giunta dopo quello che era successo fra noi...
Un'illuminazione mi schiarisce la mente.
Mi batto una mano sulla fronte.
È proprio da Inuyasha.
Ma non ha imparato nulla in questi anni?
Ha fatto così anche con Koga.
È proprio un baka.
Mi lascio sfuggire un lieve sospiro e le mie labbra si piegano in un lieve sorriso.
Da un lato la sua gelosia mi commuove.
Infondo vuol dire che ci tiene a me.
No?  
Faccio per aprire bocca quando lo vedo voltarsi e uscire dalla capanna lestamente.
Rimango qualche istante attonita a fissare l'uscita della capanna e la stola che continua a oscillare.
Non so neppure cosa pensare.
Sono scioccata.
Ritorno coi piedi per terra quando la voce di Kaede mi risveglia.
Ka “Cosa aspetti Kagome. Va da lui. Forza!”
Annuisco col capo e mi precipito fuori dalla capanna.
Mi volto in ogni direzione per scorgerlo tra le capanne e la gente.
Niente.
Non è più nel mio campo visivo.
Inizio a correre a perdifiato per tutto il villaggio.
Non mi fermo neppure a chiedere informazioni.
Passo svelta scansando le persone che mi si parano davanti, rischiando più volte di scontrarmi.
Sento il cuore a mille.
Dove può essere finito Inuyasha?
Inizio a perdere le speranze di trovarlo quando lo vedo uscire dalla capanna di Sango e Miroku.
Mi precipito di fronte a lui e mi paro davanti per impedirgli la fuga.
Ma a chi lo voglio far credere.
Con un balzo potrebbe superarmi ad occhi chiusi.
Ma non importa.
Se ce ne fosse bisogno lo cercherei anche in capo al mondo.
Però... Non sembra intenzionato a sfuggirmi.
Ma neppure a darmi la possibilità di parlare.
Il suo sguardo è ferreo e la mascella serrata.
Sembra quasi impercettibile, ma credo che stia ringhiando.
È solo un sibilo, ma mi riecheggia nelle orecchie come il più assordante dei tamburi.  
K “Inuyasha dobbiamo parlare. Vedi io...”
I “Non abbiamo nulla da dirci. Ho capito tutto benissimo e non ho intenzione di ascoltare dell'altro.”
K “Ho i miei dubbi che tu possa aver capito tutto, visto il tuo atteggiamento ostile nei miei confronti.”
I “E sentiamo... Come dovrei comportarmi con te... Stupida ningen.”
Stupida ningen?
Mi ha davvero chiamato così?
K “Che ti prende Inuyasha? Lo so che è una cosa inaspettata. Ero certa che non avresti fatto i salti di gioia... Ma non mi aspettavo certo che mi avresti ringhiato, insultandomi contro!”
I “E allora dimmi cosa dovrei fare? Congratularmi con te forse?”
K “Guarda che certe cose non le ho fatte da sola. Non è solo colpa mia chiaro?”
Inuyasha stavolta è seriamente alterato.
Sembra davvero una belva inferocita pronta ad attaccare per uccidermi.
Il suo volto è una maschera di odio puro.
Mascella contratta.
Denti digrignati.
Occhi talmente sottili da sembrare lame.
Sopracciglia aggrottate.
Cerco di avvicinarmi e di posare una mano sul suo viso ma lui, immobile, mi scansa e mi fissa con rabbia negli occhi.
K “Inuyasha tu hai frainteso tutto. Perché te ne scappi sempre via senza lasciarmi spiegare?”
I “Non mi rivolgere nemmeno la parola. Non ne sei degna. Sei solo un'inutile ningen che crede di giocare a vivere. Apri gli occhi Kagome. Non me ne frega niente di come hai scelto di passare il resto della tua futile ed effimera vita, ma quello che hai fatto supera tutte le aspettative. Non credevo fossi così meschina. Sei solo un'egoista. Che ne sarà di tuo figlio? Emarginato da tutti. Ningen e Youkai. E quando tu non sarai più con lui? Avrai sulla coscienza la sua vita. Una vita fatta di dolore e solitudine. Sei pronta per ciò che ti aspetta? Sarai sola ad affrontare   
tutto questo. Ne sarai capace?”
Sento la delusione crescere in me.
Ci speravo.
Speravo che Inuyasha fosse stato felice di avere un bambino da me.
Che saremo stati una famiglia.
Che saremo stati... Felici.
Ma così non sarà.
Lui non vuole questo bambino.
A pensarci bene lui non vuole neanche me.
L'ha detto chiaro.
Sarò sola a crescerlo.
E poi?
Che ne sarà di mio figlio dopo che io non ci sarò più?
Lui non neanche preso in considerazione la possibilità che ci sia lui col bambino.
Lui già lo disprezza.
D'altronde disprezza pure sé stesso visto che è tutta la vita che rinnega la sua natura.
È normale che non voglia avere un figlio di cui non andare fiero.
Un altro abominio che lo faccia sentire maggiormente imperfetto.  
Porto la mano a sfiorarmi le guance.
Neanche me n'ero accorta che stavo piangendo.
Che figura patetica.
Mi sento proprio una baka.
Kagome no baka.
Ma la mia condanna non è stata ancora pronunciata.
I “Perché piangi dannata ningen. Dovresti essere felice di portare in grembo il figlio di uno youkai  superiore no? Benché il frutto del tuo peccato sia un hanyou, dovresti esserne più che onorata. Per quello che vali, non avresti meritato la preferenza di nessuno youkai con tutte e rotelle al posto giusto. O forse... Che lo youkai ti abbia già abbandonata dopo essersi divertito con te?”
Youkai superiore?
Ma... Di cosa sta parlando?
Non riesco a capire.
K “Inuyasha tu stai farneticando. Cosa ti avrebbe fatto pensare che io sia stata l'amante di uno youkai?”
Un luccichio di speranza si riaccende del mio cuore.
Ma perché comprendere Inuyasha deve essere così difficile?
Perché la sua mente deve essere così enigmatica e contorta?
I “Non è difficile sentire ancora il suo odore su di te. Me ne sono accorto subito. La mattina dopo la festa della primavera, quando sono venuto a cercarti, ho percepito anche a distanza i vostri profumi che si sono uniti. Per questo ho preferito tenermi in disparte e aspettare. Volevo proprio vedere se il tuo amante si sarebbe fatto vivo dopo il vostro amplesso o se tu fossi stata così sciocca da lasciarti sedurre dalla malia di uno youkai. Infatti non mi sono sbagliato. Sei solo una sgualdrina che si è lasciata abbindolare e che ora porta in grembo il frutto delle sue colpe.”
Ma di cosa parla?
K “Inuyasha ma cosa stai inventando? Unione di profumi? Di cosa parli? Non riesco neppure a seguirti.”
I “Oramai che ci sei potresti pure confessare no? O sei anche una bugiarda?”
K “IO NON SONO ASSOLUTAMENTE UNA BUGIARDA! L'unico che abbia mai amato se...”
I “Non mi interessano le tue ignobili bugie. Mi chiedo come posso essermi fidato di te. Infondo è solo colpa mia. Eri la reincarnazione di Kikyo. Però la tua anima è molto più infida della sua. Almeno lei mi ha tradito perché è stata ingannata. Ma tu? Cosa ti ha spinta? Cos'è avevi bisogno di un contatto più voluttuoso o è solo la tua sporca inclinazione?”
Sento l'aria fuoriuscire dai polmoni senza però rientrarvi.
Vedo la gente del villaggio attorniarci curiosa.
Molti mi guardano come se non mi avessero mai vista.
Come un'estranea di troppo.
Una peccatrice immeritevole della loro ospitalità.
Mi porto una mano alla gola, cercando di recuperare un po' di calma per analizzare il tutto.
Non ci riesco.
Mi gira tutto.
Sento la testa vorticarmi e lo stomaco fare una doppia giravolta su se stesso.
Le gambe cedono sotto il peso di una tale pressione e nel giro di qualche secondo scivolo a terra sulle ginocchia.
Alzo la testa per vedere il suo viso.
In questo momento è la trasfigurazione del volto che ho sempre amato.
Nei miei occhi l'amore.
La sofferenza.
Nei suoi solo avversione.
Non avrei mai creduto potesse guardarmi così.
Il cuore mi si stringe in una morsa che mi uccide.
Non può essere successo.
Com'è possibile?
Come può non ricordare?
Eppure, anche quando ha perso il controllo trasformandosi in youkai, ha sempre ricordato a grandi linee quello che faceva.
Eppure...
Lui non sa.
Lui non sa di quella notte.
Di me e lui.
Di noi.
Come posso fare?
Non deve andare così.
Non deve sentirsi tradito da me.
Io non potrei mai...
Non oso neppure pensare di amare qualcuno che non sia lui.
I “Hai ancora il coraggio di tenere la testa alta dopo quello che hai fatto?”
Le lacrime scendono incontrollate.
Si.
Sono debole.
In questo momento sono una debole.
Ma le forze ormai sono venute meno.
E il respiro segue il ritmo frenetico del cuore.
Con l'ultima goccia di forza che mi rimane cerco di alzarmi per recuperare la mia vita.
Lotto contro il mio corpo che sembra voler cedere pur di non rimettersi in piedi.
Lascio sfuggire dalle mie labbra la confessione più dolorosa che abbia mai ammesso.
Una rivelazione velata in un sussurro.
Che solo lui possa udire.
I “Inuyasha... Sei tu... Il padre... Di... Mio figlio...”
La vista perde fulgore e si annebbia.
Mentre la mia anima precipita in un oblio senza fine, sento due mani forti stringermi, impedendomi di cadere rovinosamente a terra, prendendomi in braccio.         
Sento la voce di Miroku chiamarmi e poi... Il nulla.
…............................................................................................................................................................

Sento un calore invadermi dentro.
Cos'è questo tepore?
Apro piano gli occhi e metto a fuoco il possibile data l'oscurità.
Sono in un futon, coperta con un kimono e non riconosco l'ambiente.
Non mi sembra la capanna di Kaede.
Mi metto seduta e scorgo una piccola finestra aperta.
La falce della luna, coperta dalle nubi, si mostra fiammeggiante in questa sera di primavera.
È l'unica luce che mi permetta di distinguere almeno le forme nella stanza.  
Ma dove sono?
Mi alzo cautamente e mi avvicino alla porta.
Sento delle voci.
Ma sono...
Apro la porta e mi ritrovo in un corridoio.
Lo attraverso e scorgo le luci che illuminano a giorno la stanza principale della capanna.   
Entro sapendo già cosa avrei trovato dall'altra parte.
Vedo le facce dei miei migliori amici guardarmi quasi allibiti.
Miroku e Sango mi guardano benevoli.
Shippo gioca tranquillo con Kirara.
In un angolo scorgo la vecchia Kaede.
Immagino già sappino quello che anche io ho scoperto solo poche ore fa.
Mi avvicino e mi siedo vicino a Sango.
Subito la cacciatrice mi abbraccia con le lacrime agli occhi.
S “Kagome come ti senti? Sappi che se mi capita Inuyasha per le mani giuro che io... AHH! Non so neanche io cosa gli farei. Ma è impazzito? Trattare così una donna nel tuo stato! Perché non l'hai messo a terra con uno dei tuoi OSUWARI?”
K “Sango calmati. Non sono moribonda. Aspetto solo un bambino. Non lo schiantato a terra solo perché volevo parlargli seriamente. Ma non me ne ha dato il tempo e l'occasione. È il solito baka.”
S “Si, ma Kagome... Se tu ha scelto... Lui non deve intromettersi...
K “Sango ma cosa...”
S “Come sono contenta per te! Sai ti ci vedo proprio come mamma. Ma chi è il padre?Lo conosciamo? Forse è Koga?”
Crack!
Sento il mio cuore già frantumato andare in mille e più pezzi.
Anche loro credono sia possibile una cosa del genere?
Come possono considerarmi una persona così abbietta?
Persino la mia migliore amica...
Colei a cui ho sempre raccontato tutto.
Che amicizia può mai essere quella che non è fondata sulla sincerità?
Sorrido di circostanza.
Anche se... I miei occhi non ridono con me.
Abbasso il capo.
Non ho lo spirito per poter sostenere lo sguardo di nessuno.
K “Scusatemi. Risponderò dopo a tutte le vostre domande. Ora dovrei parlare urgentemente con Inuyasha. Dov'è?”
M “Divina Kagome... Sappia che Inuyasha non l'ha presa bene. Non è tornato per tutto il giorno al villaggio. È sparito nella bosco e non l'abbiamo più visto. Forse sarebbe il caso che lo lasciasse riflettere un po' prima di...”
K “D'accordo. Ragazzi ci vediamo dopo.”
Mi alzo da terra e mi incammino verso l'uscita quando Miroku mi si piazza davanti.
Si capisce subito che non è intenzionato a lasciarmi passare.
M “Divina Kagome non è prudente per lei addentrarsi nel bosco nel suo stato.”
K “Non preoccuparti. Porterò con me l'arco e la faretra in caso di bisogno. Va bene?”
S “Kagome... Miroku ha ragione. Non puoi andare da sola. Lascia che ti accompagni io almeno. Staremmo più sicuri sapendoti in compagnia piuttosto che da sola nel bosco e facile preda di chiunque voglia aggredirti.”
K “No. Devo andare da sola. Ora per favore fatti da parte Miroku.”
Lo vedo scansarsi di un passo e liberare l'uscita.
Sento gli sguardi puntati su di me.
Ma ora non devo fare altro che trovare Inuyasha.
Voglio sapere cosa vuole fare.
Con me e il bambino.
Sono sicura che mi abbia sentito quando gli ho detto la verità.
Ma il fatto che non fosse là ad aspettare il mio risveglio non mi fa presagire nulla di buono.
Nel migliore dei casi Inuyasha sarà alquanto confuso.
Nel peggiore...
Non ci voglio neppure pensare.
Dopo aver lasciato la capanna di Sango e Miroku passo un momento alla capanna della vecchia Kaede.
Sarò pure impaziente i sentire il responso di Inuyasha, ma uscire disarmata dal villaggio sarebbe quasi una condanna a morte.
Mi incammino circospetta verso il bosco.
Al villaggio nessuno aveva visto Inuyasha da tutto il pomeriggio.
Devo dire che gli sguardi gelidi degli abitanti del villaggio Musashi mi penetravano come lame dietro la schiena.
Sembra che la discussione di oggi pomeriggio con Inuyasha abbia fatto presto il giro del villaggio velocemente.
Ho paura che abbiano frainteso tutti.
D'altronde le accuse che lui mi ha rivolto sono gravi.
Ed io, esterrefatta, non mi sono preoccupata neppure di scagionarmi agli occhi della gente.
Al momento non era la mia preoccupazione peggiore.
Ma a mente lucida, credo che sarebbe stato meglio mettere tutte le carte in tavola subito.
Senza equivoci.
Senza paure.
Attraverso la fitta boscaglia e mi fermo un attimo quando arrivo davanti alle fronde dell'unico testimone del mio amore per lui.
Il Goshimboku mi mette sempre soggezione.
Se lui potesse parlare...
Ma non può.
Mi avvicino al tronco e vi poggio una mano.
K “Inuyasha dove sei? Torna da me.”
Una preghiera.
Una speranza che vola via nell'aria.
Riprendo la ricerca sperando che sia più fruttuosa.
Cammino.
Arrivo vicino al pozzo.
Sento dei rumori in lontananza.
Mi nascondo dietro uno degli ultimi alberi che delimitano la distesa dove è situato il pozzo.
E lì... Il mio cuore si ferma.
Vorrei persino che non riprendesse più a battere.
Non avrei mai voluto vedere una scena del genere.
Neanche nei miei peggiori incubi.
Lui è lì.
L'ho trovato.
Dove ci siamo baciati la prima volta.
Sento le lacrime scendere giù e stavolta non posso mettere un freno.
Queste vengono direttamente dal cuore.
Un cuore frantumato.
Che batte stonato come un orologio disarmonico.
Resto basita.
Incapace di muovermi.
Incapace di voltarmi e rinnegare anche a me stessa ciò che ho palesemente sotto gli occhi.       
Non ho bisogno di vedere in faccia chi è con lui.
Quella folta cascata nera che ricopre la schiena nuda è inconfondibile.
Kikyo.
Di lei scorgo solo i capelli.
Così fini e lisci.
Così neri.
Lei mi è di spalle.
Le mani appoggiate al legno del pozzo e le gambe allacciate al bacino di Inuyasha.
Lui rivolto verso la mia direzione.
Ma troppo occupato da accorgersi di me.
Di una povera stolta che a diciannove anni crede ancora nelle favole.
Pagherei oro per non vedere il suo viso contratto dal piacere mentre la possiede.
Gli occhi che irradiano torbidi la passione.   
Non sono un'ingenua.
So benissimo cosa stanno facendo.
Ma non ci voglio credere.
Mi tiro un pizzicotto sulla guancia nel vano tentativo di svegliarmi da questo insopportabile strazio.
L'unico risultato che ottengo è una guancia pulsante mentre le immagini che volevo cancellare sono ancora lì davanti ai miei occhi.
Sento i loro ansimi attraversarmi la mente, aggiungendo sale sulle ferite.
Fuoco su un cuore già martirizzato.
Istintivamente porto una mano sul ventre ancora piatto.
Vorrei correre via.
Vorrei andare dalla mamma.
Essere abbracciata da lei.
Addormentarmi nel suo dolce profumo.
Dimenticare tutto.
Tutto ciò che sono.
Tutto ciò che sento.
Dimenticare che, nonostante tutto, non sono sola.
Che stupida che sono stata.
Non erano abbastanza chiari i segnali?
Si è preso il mio corpo e mi ha abbandonata nuda alla portata di qualsiasi youkai o brigante che fosse passato nei paraggi.
Dopo di che non si è fatto minimamente vivo, cercando di evitarmi come la peste.
Cosa volevo di più?
Che lo mettesse per iscritto che di me non gli interessa niente?
Non ci credo che in fondo al suo cuore lui non abbia sentito niente quella notte?
Non è cosa che si possa cancellare l'Amore.
Non è possibile che non ricordi proprio nulla.
La consapevolezza di ciò mi uccide di più.
Sono stata usata.
E poi gettata via come una scarpa rotta.
Sostituibile e sostituita.
Ma perché sto qui a cercare di convincermi. Tanto non cambierà i fatti.
In fin dei conti... Lui non ha mai detto di amarmi.
Solo parole dettate dalla passione del momento.
Sensualità.
Possessività.
Lussuria.
Ma davvero credevo che quello fosse Amore?
Per me lo era.
Ma per lui.
No.
Per lui era solo sesso.
Impulsivo e liberatorio.
Però solamente sesso.
Mi maledico da sola per la mia stupidaggine.
Che bambina che sono.
Come posso crescere un bambino quando non ho ancora imparato a vivere io stessa?
Non importa.
Io ce la farò.
Si pentirà delle sue scelte.
E quel giorno, presto o tardi, rimpiangerà di non aver scelto noi.
Con la mano mi asciugo le lacrime.
Devo essere forte.
Almeno per il mio bambino.
Se io sto male... Anche lui sta male.
E questo non deve accadere.
Lui è la sola cosa che tiene uniti i frammenti del mio cuore.
So che devo andare avanti per lui.
Inuyasha evidentemente ha scelto.
Se non vuole né me né il nostro bambino... il MIO bambino...
Allora così sia.
Non ci avrà mai più.
Mi riscuoto in fretta dal colpo.
In questa notte la luna mi sia testimone.
Addio Inuyasha.
Metto un piede dietro l'altro, andando all'indietro per imprimere meglio nel mio cuore quanto possa fare male l'Amore.
Per non amare più.
Mai più niente e nessuno.
Eccetto me e colui che cresce dentro di me.
Con me.
Insieme.
Inevitabilmente spezzo col peso del mio corpo una radice secca che si trovava sul mio cammino.
Abbasso gli occhi un istante per rendermi conto di cosa è successo.
Li rialzo di colpo.
Vedo i suoi occhi.
Mi sta fissando.
Sul viso una smorfia presuntuosa.
I suoi occhi non si staccano dai miei mentre il suo corpo è ancora avvinghiato a quello di Kikyo.
Se è il suo modo di ferirmi...
Bene.
C'è riuscito pienamente direi.
Lo vedo spostare il suo sguardo da me alla sua amante e unire le sue labbra a quelle di lei.
È una provocazione.
Il suo sguardo di prima...
Era uno sguardo di sfida.
Non riesco a mantenere la calma in una situazione come questa.
Mi sento morire dentro.
Mi volto velocemente e fuggo via.
Lontana da colui che avrà sempre immeritatamente il mio cuore spezzato.
Le lacrime scivolano via col vento che mi schiaffeggia la faccia.
Correre lontana per ora è l'unica cosa che mi possa far sentire ancora viva.
Che riaccenda per qualche attimo il mio cuore flagellato.
Corro finché non torno in prossimità del fiume.
Vado spedita a colpo sicuro.
Un'unica meta.
Una nuova casa.
Una nuova vita.
Lontana dal villaggio.
Lontana da chi crede che io possa essere una sacerdotessa impura.
La concubina sfacciata di uno youkai.
Distante da tutti.
Ma soprattutto lontana da lui e il mio dolore.
 
     
Ciao a tutti.
Ho aggiornato prima su gentile richiesta di chi cortesemente recensisce questa FF.
Cosa fate intorno a me? Suvvia... Non siate così incavolate...
No... Mettete giù i coltelli... Cosa ci faccio con le valigie in mano...
No. Nulla... Così... Non stavo scappando. No.
Vi chiedo perdono.
Scusate.
Sono stata un mostro vero?
Io stessa piangevo immaginandomi la scena.
Vi prego non mi abbandonate così.
Credetemi... il bello deve venire...
Solo una delucidazione.
Vi lascio una mia interpretazione su come si sono svolti alcuni fatti spiegati in questo capitolo:
•    Inuyasha e Kagome sono stati insieme quando lui era trasformato in youkai. (Era più che palese.)
•    La versione spiegata da Kaede (che coincide con il mio modo di vedere la storia) è la seguente: La gravidanza normale (ningen – ningen) dura nove mesi. In alcune FF ho letto che la gravidanza in cui il nascituro presenta sangue demoniaco dura sui cinque o sei mesi. Ora io mi sono sempre chiesta cosa. Cosa sarebbe venuto fuori da un ningen e un hanyou? Io la vedo così: un po' come i fattori genetici e quelli RH del sangue. La X è il fattore “umano” e la Y invece è quello “demoniaco”



 
    X    Y       
X    XX    XY       
X    XX    XY    

    Quindi. Se Inuyasha hanyou avesse concepito il bambino, il nascituro avrebbe potuto essere     
    sia ningen che hanyou. Mentre se Inuyasha fosse stato youkai (con il sangue demoniaco         risvegliato per intenderci) il bambino sarebbe stato hanyou con le caratteristiche prettamente     semi demoniache al 100%. Così ho tagliato la testa al toro. Avevo bisogno che il bambino     crescesse velocemente e fosse hanyou. (Scusate... A volte è complicato anche per me     seguirmi).
    
•    Ultimo appunto: Quando Inuyasha parla di un odore sul corpo di Kagome, io ho immaginato (in relazione con l'anime e per l'esattezza le puntate della creazione di Tokijin, dove Sesshomaru percepisce dall'odore che Inuyasha si è trasformato in youkai e dice che prova paura al suo cospetto) che Inuyasha non riconoscesse il suo odore nel momento in cui è trasformato e poi uno youkai potente (o superiore) proprio perché anche il potente Sesshomaru, principe degli youkai e prossimo youkai superiore, teme il suo stesso sangue.    

Ora passo ai ringraziamenti.
A chi legge questa FF.
A chi l'ha messa tra i preferiti.
A chi l'ha segnata tra le FF seguite.
A chi commenta.
•    abbie
•    animalcrossing94
•    baby_dark
•    camoeight
•    cucciola90
•    dolcekagome
•    Fantasy_Mary88
•    fmi89
•    Hope35
•    Jordy Klein
•    kaggy95
•    Kagome19
•    laretta
•    Luluchan
•    Mew_Paddy
•    mikamey
•    nickyxx91
•    nimi_chan
•    pillina28
•    report
•    sassybaby
•    Vale728
•    victoriavandort

Per chi ha recensito:

•    nimi_chan: Grazie mille. Mi fa molto piacere che mi segua e che la storia ti piaccia. Come avrai capito dal capitolo Inuyasha non era propriamente in sé. Infatti ora non si ricorda cosa è successo con Kagome e si può dire che la sua è stata una vendetta molto crudele. Infatti non l'ha capito che è lui il padre. Ma c'era da immaginarselo no? Ci sei rimasta male vero? Mi dispiace... Ma prometto che mi farò perdonare.... Seguimi ancora e fammi sapere come hai trovato il capitolo. Ci tengo. Un kiss.
•    Mew_Paddy: Ciao. Sono molto contenta di ritrovare ogni volta una tua recensione. È stata dura fare la scena d'amore. Non sapevo come fare. Avevo paura di cadere di stile. Insomma, non volevo metterci nulla di volgare. Spero che non ci sia rimasta troppo male per il capitolo. Saprò farmi perdonare vedrai. Un kiss.
•    Jordy Klein: Grazie mille. Mi fa veramente molto piacere. Sai. A volte passo giornate intere a rileggere ogni minima frase cercando la combinazione di parole giuste. Mi piace molto la musicalità di questa FF. Quasi avesse un ritmo proprio. Sono contenta che lo apprezzi. Come hai trovato il capitolo? Scioccante? Te l'aspettavi? Ti ho delusa? Fammi sapere. Un kiss.  
•    ryanforever: Che dire. Ci avevi preso in pieno. Ma il finale te lo aspettavi così? No ma che fai? Posa quel forcone... Vedrai che si aggiusta tutto... A parte gli scherzi... Come hai trovato il capitolo? Sono stata troppo cattiva? Grazie per le recensioni che puntualmente mi lasci. Sono uno stimolo ad aggiornare prima possibile. Un kiss.
•    dolcekagome: Come vedi sono tornata qui il più in fretta possibile. Che ne dici? Faccio le valigie e scappo? Sono stata troppo malvagia? Ti ringrazio della recensione anche se so che con questo capitolo mi sono giocata molti lettori... Mi viene da piangere... Spero di non averti delusa. Fammi sapere come lo hai trovato. Un kiss.
•    mikamey: Nada. Il babbeo (ho detto abbassate i forconi grazie!) non ricorda nulla e ha frainteso tutto. Tipico dei maschietti e soprattutto del nostro amatissimo hanyou! Sono contenta di trovarti ad ogni capitolo. Ma dimmi? Sono stata troppo cattiva? Volevo un capitolo d'impatto... Ma forse ho esagerato... Che dici... Fammi sapere. Un kiss.
•    report: Che dire, Grazie della recensione! Terminata questa ho una mezza idea per una AU e spero di metterla in cantiere presto. Sai... ho in mente un ruolo per Inuyasha che calzerebbe a pennello... ma prima voglio concludere questa. Muoio dalla voglia di arrivare al momento del parto. Infatti non so se aggiorno prima per i lettori o per me... Sono strana eh? Comunque che ne pensi? Sono stata troppo cattiva? Ti ho delusa? Fammi sapere se puoi. Un kiss.
   
 
 Al prossimo capitolo.
Un kiss a tutti.      

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Capitolo 7
*** Settimo Capitolo ***


UNFORGETTABLE




SETTIMO CAPITOLO

Non ne posso più.
Sembra che il tempo non passi mai.
Ho appena finito di stendere alcuni capi di biancheria.
Kaede me l'ha categoricamente vietato.
Viene lei stessa almeno una volta a settimana per prendere il mio bucato sporco.
Ma non sopporto l'idea di non poter essere autosufficiente.
Così nascondo la maggior parte della biancheria e lascio a lei solo qualche capo.
Fa anche troppo per me.
Fino ad ora ha trascurato anche i suoi doveri di sacerdotessa pur di starmi accanto il più possibile.
Mi sento in colpa.
Se io fossi rimasta al villaggio questo non sarebbe successo.
Non avei pesato così tanto su di loro.
Ma non potevo.
No.
Ero stufa di sacrificare solo me stessa.
Sono stufa.
Anche se questo significava gravare sui miei amici.
Ma, in ogni caso, non avrei cambiato per niente al mondo le mie scelte.
Non sarei restata lì un minuto di più.
Non volevo rischiare di vedere lui.
Di vedere lei.
Loro.
Insieme.
Stringo i pugni fino a far diventare le nocche bianche.
In questi mesi ho costretto me stessa a odiarlo.
Ad addossare tutte le colpe della mia vita storta a lui.
Ma nonostante la testa, razionalmente, mi dice di odiarlo, il cuore non smette di tormentarmi.
Mi sfugge un sorriso tirato sulle labbra.
Che sciocca questa mia natura.
Così fragile.
Così instabile.
Amare chi ti ha ucciso.
Desiderare chi ti ha straziato l'anima.
Ma adesso non sono più così debole.
La solitudine di questi mesi mi ha aiutato.
Adesso ho un altro scopo nella vita.
Un progetto nuovo.
Che non comprende e non comprenderà mai lui.
Inuyasha ha perso tutti i diritti su di me.
Su MIO figlio.
E sulla nostra vita.
Io sarò forte.
Lo crescerò.
Gli insegnerò a vivere.
Lo amerò.
Come la mia famiglia ha amato me.
Sento il bambino darmi un lieve calcio.
Sorrido mentre poggio una mano sul ventre.
È enorme.
Ormai manca poco al parto.
Due settimane al massimo secondo Kaede.
Ho un po' paura.
Non lo so neanche io di cosa.
Forse di soffrire.
O forse della mia nuova vita.
Kaede vorrebbe che io tornassi a vivere al villaggio con lei.
Nella sua capanna.
Dice che senza di me si sente sola.
Se io volessi, altrimenti, mi farebbe costruire una piccola capanna tutta per me.
Ma io non voglio.
Ritornare significherebbe affrontare un problema al quale non ho trovato ancora una soluzione.
Forse più avanti.
Quando il mio cuore sarà riuscito a costruire una corazza di pietra impenetrabile .
Forse.
Ancora ricordo il mio ultimo giorno al villaggio, quando tutti cercarono di convincermi a rimanere.
- FLASHBACK -
Ka “Perché vuoi sapere se puoi alloggiare alla capanna sul fiume? Non ti trovi bene qui con me Kagome? E poi... No. Non è il momento più adatto per isolarsi. Devo controllare la tua gravidanza. Non puoi...”
K “Kaede la prego. Io... Non posso rimanere qui al villaggio. Vede... Io...”
Ka “So cosa pensi. La tua gravidanza ha suscitato molto scalpore, ma vedrai che le chiacchiere cesseranno presto e passerai la tua gestazione tranquillamente.”
K “No Kaede. Io non voglio rimanere qui. Io... Non mi sento più parte di questo villaggio. Quello che è successo non si dovrà ripetere. Non permetterò a persone che non sanno nulla su di me di giudicarmi e condannarmi. E poi... Ho tanti altri buoni motivi per non restare.”
S “Sei un'incosciente Kagome. Non ci possono essere buoni motivi per quello che stai facendo. Potresti sentirti male. Essere attaccata da uno youkai. Dai briganti. E chissà cos'altro. Io non ti permetterò di affrontare la gravidanza da sola. Sono la tua migliore amica Kagome.”
M “Divina Kagome. Sango ha ragione. Potrebbe accadervi di tutto e noi saremo troppo lontani per soccorrervi in tempo. La prego. Ci pensi su un altro po'. Vedrà che a mente lucida capirà che non può passare da sola questi mesi. Non riusciremo a stare tranquilli sapendola in pericolo costantemente. Nessuno di noi.”
K “Siete tutti molto gentili con me. Ma questa è una decisione che spetta solamente a me. Ed io ho già deciso. Sono irremovibile.”
Sh “E' per Inuyasha vero?”
Il cuore mi si ferma un secondo.
Non avevo considerato il fatto che Shippo avesse il fiuto fino simile a quello di Inuyasha.
E ora?
Cosa ha già capito Shippo?
Cosa potrà rivelare?
K “No Shippo... Che dici... Inuyasha non c'entra nulla.”
Mi guarda con occhi stretti a fessure e io mi sento morire.
Sh “Lui non ha accettato il bambino vero?”
Che altro posso fare?
Negare o confessare?
Non avrei mai voluto ammettere che il padre di mio figlio mi ha usata e poi gettata via.
Come uno strofinaccio vecchio.
Per poi disinteressarsi completamente della creatura che avevamo concepito.
Non ho più scelta.
Sono con le spalle al muro.
K “Già. Lui non l'ha accettato.”
La mia ammissione è un sussurro a denti stretti.
Brucia.
Mi brucia l'anima ammetterlo.
Ma è così.
Shippo mi guarda con gli occhi pieni di malinconia.
Quei grandi occhi verdi che abbagliano come smeraldi.
Che rispecchiano tutta la sua innocenza,
Ma che ora esprimono disapprovazione.
Rammarico.
Mi osserva con tenerezza e con gli occhi quasi velati.
Che abbia capito tutto?
S “Shippo cosa importa che Inuyasha abbia accettato o no il bambino? In fondo lui non è il padre e poi se Kagome ha scelto un'altra persona al suo fianco è colpa sua. Ne ha avute mille di possibilità. Ma lui era troppo occupato a correre dietro a Kikyo per coglierle.”
Le parole di Sango mi pugnalano il cuore.
Le uniche parole che possono farmi stare male come un veleno.
Tutte in un'unica frase.
Padre.
Inuyasha.
Kikyo.
Sento Shippo digrignare i denti.
Lo fa sempre quando è nervoso.
Lo vedo alzarsi di scatto e avviarsi verso l'uscita della capanna.
Rabbrividisco.
Dove va?
Non vorrà parlare con...
K “Aspetta Shippo...”
Shippo si volta e mi guarda con un sorriso triste.
Sh “Non ti preoccupare Kagome. Io devo preparare il necessario per il viaggio al villaggio dei kitzune-youkai. Comunque sono d'accordo con te. Hai il diritto di scegliere dove passare la tua vita. Se qui o altrove. Io ti considero più forte di quanto tutti qui ti stiano valutando. Ce la farai. Anche se non approvo la situazione non farò niente che possa interferire con le tue decisioni.”
Detto questo si dilegua.
Quel bambino non finirà mai di stupirmi.
Non ha svelato il mio segreto.
Forse sa più di quanto credessi.
-FINE FLASHBACK-
Già alla fine di quella giornata avevo radunato le mie cose e mi ero trasferita in questa capanna.
La solitudine mi aiuta a ricordare quanto sono stata sciocca.
L'Amore serve solo ai deboli.
Ed io ero debole.
Ora sono cresciuta.
Sono cambiata.
Adesso il mio cuore non deve temere niente.
La mia vita sarà perfetta.
Con mio figlio al mio fianco.
Io e lui.
Soli.
Ma insieme.
Sento un rumore.
Mi volto di scatto e osservo tutto.
Niente.
Non vedo niente.
Sarà stato qualche animale.
Saranno tutte le stupidaggini che mi hanno rifilato.
Youkai.
Briganti.
Di qua non passa mai anima viva.
Sono cinque mesi che mi trovo qui è gli unici che sono passati di qui sono stati proprio i miei amici.
E poi cosa potrebbero volere da me?
Non ho ricchezze e nulla che possa interessare.
E per gli youkai...
Beh.  
Sono ancora una sacerdotessa.
Posso sempre creare barriere e difendermi.
Forse è il mio stato che mi rende così suscettibile e protettiva.
Mi incammino verso la capanna e ne esco con un cestello di legno con tutto quello che serve per un bel bagno caldo.
Fortunatamente qua vicino c'è un laghetto termale.
Anche se siamo in autunno sembra inverno inoltrato.
Il freddo gela persino le ossa.
E qualche giorno fa è caduta persino la prima neve.
Nonostante ciò, farsi un bagno è proprio quello che ci vuole per alleviare la tensione.
Arrivata ai piedi della fonte mi svesto.
Mi tolgo il kimono e lo lascio piegato a terra.
Sento l'aria ghiacciata infrangersi sulla mia pelle.
Ma non è solo quello.
Sarà l'ansia.
O la tensione della gravidanza.
Ma spesso ho come l'impressione di essere spiata.
Come in questo momento.
È sgradevole.
Spesso passo giornate intere a guardarmi intorno imbracciando l'arco che ho nella capanna.
Anche adesso mi volto in ogni direzione cercando di captare qualsiasi segnale.
Un minimo rumore.
Un'aura ostile.
Niente.
L'ho detto.
La gravidanza e la solitudine mi hanno reso un po' ossessiva.
Prendo la stoffa che uso di solito per avvolgermi.
Sono talmente grossa che neanche si chiude più.
Mi immergo immediatamente per riscaldare il mio corpo dal freddo circostante.
Che bella sensazione,
Sembra quasi un abbraccio.
Il suo abbraccio.
Scuoto la testa freneticamente.
Non ci voglio più pensare.
Lui non si merita neppure questo.
Da quando me ne sono andata non l'ho più visto.
Vigliacco.
È solo un vile.
Una volta, per curiosità, chiesi a Kaede di Inuyasha.
Kaede fu sbrigativa.
Mi disse solamente che lui non passava che poche ore al giorno al villaggio.
Nessuno sapeva dove andava.
A volte non tornava per giorni interi.
E alla mia domanda se lui avesse mai chiesto di me, Kaede ha abbassato il capo mesta e ha scosso la testa in segno di diniego.
Mi sono sentita una stupida anche solo a chiederlo.
Ma il mio cuore sperava ancora.
Sperava che forse sarebbe tornato da me.
Ma come al solito sono stata una stolta.
Di quante prove avrebbe avuto bisogno il mio cuore prima di arrendersi alla realtà?
Sento dei leggeri spasmi al basso ventre.
Ultimamente mi capita spesso.
Kaede dice che sono contrazioni che preparano il mio corpo al parto.
Ma oggi sono particolarmente forti.
Forse è meglio rientrare.
Esco dall'acqua e mi rivesto velocemente.
Mi dirigo a passo svelto verso la capanna.
Stavolta le contrazioni non cessano come al solito.
Le altre volte duravano solo alcuni secondi.
Ed erano più lievi.
Accidenti.
Ho paura che mi si siano rotte le acque.
Mi appoggio alla parete della capanna e mi lasci scivolare giù.
No.
Non può accadere ora.
Kaede non c'è.
Non c'è nessuno.
Sono sola.
No.
Cammino a carponi fino al futon e mi sdraio.
Sento la paura invadermi.
Non può accadere ora.
Non sono pronta.
Ho paura.
Tremendamente paura.
Il dolore aumenta e non riesco a reprimere un urlo che riecheggia tra le pareti.
Ora mi pento di essere così distante dal villaggio.
Ma non si può piangere sul latte versato.
No?  
Qualche lacrima sfugge al mio controllo.
Che i Kami mi assistano.    
Che qualcuno mi aiuti.     



FINE SETTIMO CAPITOLO.




Ringrazio tutti quelli che mi seguono e mi scuso se non inserisco i ringraziamenti e le risposte alle recensioni.
Prometto che verranno inserite nel prossimo capitolo.
Aggiornerò il prima possibile.
Ps. Vi comunico che dal prossimo capitolo ci sarà un cambio di "prospettiva".
Non posso aggiungere altro.
Tanti kiss.
Eva

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Capitolo 8
*** Ottavo Capitolo ***



UNFORGETTABLE





OTTAVO CAPITOLO

Qualche ora prima.



Stupida.
Stupida.
Stupida ningen.
E maledettissimo questo mio cuore umano.
Vorrei strapparmelo dal petto e impedirgli di pulsare.
Di battere ancora per LEI.
Di trepidare al solo pensarla.
Eppure sono qui.
Da minuti.
Da giorni.
O forse mesi?
Non lo so più.
Quando il tempo non scandisce il battito del tuo cuore non è facile seguirne il corso fluentemente.
Sembra ieri il giorno che LEI lasciò il villaggio per rifugiarsi qui.
In questa capanna al limitare del bosco.
Isolata dal mondo.
Lontana da tutti quelli che le vogliono bene.
Lontana da me.
Maledizione.
Mi sconvolge.
La sua assenza mi distrugge.
Mille volte ho giurato a me stesso di togliermela dalla testa.
Di dimenticarla.
Di odiarla.
Più di qualsiasi altra cosa abbia mai odiato.
Più della mia natura a metà.
Anche più di Naraku.
Lui mi aveva tolto tutto.
Tutto quello per cui avevo lottato e che faticosamente avevo ottenuto.
Aveva fatto in modo che io e Kikyo ci odiassimo.
Mi aveva portato via l'unica cosa che mi premeva nella mia vita.
Ma la scelta l'ho fatta io.
La colpa è stata soprattutto mia.
Io non ho avuto fiducia.
Io ho creduto che Kikyo potesse essere colpevole di un tale peccato.
Ma adesso...
Con LEI...
Io non ho avuto scelte.
Sono stato un burattino nelle mani di colei che credevo mi amasse.
Uno stolto.
Avevo abbattuto le barriere del mio cuore solo per LEI.
Una semplice ningen indegna del dono prezioso che le avevo concesso.
Avevo aperto la mia anima.
E lo sapeva.
LEI sapeva quanto mi costava.
Come era difficile per me credere.
Sperare.
Amare di nuovo.
Ma ho sbagliato.
Ci ho messo molto a capire l'errore.
Ma ora non sono più uno sciocco inconsapevole.
No.
Anche se me ne sto qui.
Non lo faccio per me.
Né per lei.
Solo non voglio... Che le accada nulla.
Non sono così meschino.
Non lascerei fare del male a una donna incinta e indifesa.
Già.
Incinta.
Di un altro.
Come ha potuto?
Come ha osato?
Con uno youkai per giunta.
Abbiamo passato mesi della nostra esistenza a dare la caccia ad esseri del genere.
Ad esseri come me.
Ma LEI ha scelto uno di loro.
Anche a LEI non andavo bene come sono.
A nessuno vado bene così come sono.
Kikyo mi voleva umano.
Forse LEI mi voleva youkai?
Voleva qualcuno suo pari?
Alla sua altezza?
Voleva il potere?
Scuoto la testa mille volte.
Non ci posso neppure pensare.
Quello che ha fatto è peggio di una pugnalata al cuore.
Il peggiore dei tradimenti.
E per rincarare la dose andava in giro a pavoneggiarsi con quel disgustoso odore addosso.
Come un trofeo.
Non ha tentato neppure di nascondermelo.
E poi...
Quelle parole...
Quello che mi disse...
Ma chi avrebbe creduto a una storia del genere?
Un bambino.
Mio.
Io e lei non abbiamo neppure...
Lo saprei.
Se fosse successo io... Non avrei potuto dimenticarlo.
Anche se...
Talmente tante sono le volte che l'ho sognata da credere che potesse essere vero.
L'ho desiderata tanto.
Con rispetto.
Con dedizione.
Ho assaporato ogni gesto.
Ogni parola.
Ogni suo battito.
Ma mi sono illuso.
LEI era come le altre.
LEI è come le altre.
Non esiste al mondo qualcuno che mi possa amare.
Che lo faccia senza volere niente in cambio.
Un bambino...
Lei sarà mamma.
Ed io?
Io sarò solo.
Come sempre d'altronde.
Non è cambiato nulla nella mia vita.
Solo ero e solo sarò.
Ma non è stata solo ombra la mia esistenza.
Per un po' la solitudine non è stata la mia sola compagna.
Grazie a LEI... Non ero solo.
Avevo ricominciato a vivere.
E non solo fisicamente perché mi ha liberato dal sigillo di Kikyo.
Ha liberato anche il mio cuore.
Per poi colpirlo a morte.
E per cosa?
PER COSA?
LO VOGLIO SAPERE!
Voglio sapere il perché.
Perché anche lei mi ha lasciato.
Perché?
Io l'ho amata.
E dentro so che la amo ancora.
Ho cercato in tutti i modi di convincermi del contrario ma non posso.
Non posso negare che LEI sia stata la cosa più bella della mia vita.
L'unica cosa.
La più preziosa.
E io la rivoglio.
Ne ho un viscerale bisogno.
Una primaria necessità.
Come l'aria che respiro.
Per questo me ne sto qui.
Non è solo semplice senso di protezione.
È l'insulsa speranza di riaverla che mi blocca qui.
Appollaiato sulle fronde di un albero accanto alla capanna dove alloggia da mesi.
Ho provato ad andarmene.
A lasciarla da sola.
Abbandonarla a suo destino.
Ma non ce l'ho fatta.
Il mio cuore mi riportava sempre qui.
Per vegliarla.
Guardarla anche solo per un istante.
Per non sentirmi solo.
All'inizio volevo solo scoprire se il suo amante si sarebbe fatto vivo dato che LEI non era più al villaggio.
Ma poi...
Giorno dopo giorno.
Ora dopo ora.
Nessuno è andato da LEI.
Solo i nostri compagni.
Kaede.
Sango.
Miroku.
Rin.
Shippo.
Ma nessun altro.
Nessuno youkai.
Nessun altro ningen.
Neanche nelle vicinanze.
Me ne sarei accorto.
Ha passato gli ultimi mesi da sola.
Anche se, inconsapevolmente, sola non era.
Io c'ero.
Ma non lo ammetterei mai.
Mai confesserei che passo tutte le ore del giorno e della notte ad osservarla.
A guardare quel viso perennemente cupo.
Quelle labbra imbronciate.
Quegli occhi scuri.
Non sembra quasi più la stessa ragazza felice e piena di vita di qualche mese fa.
La guardo anche ora mentre compie quei piccoli gesti che la rendono tremendamente goffa.
Anche stendere i panni col pancione è diventato un impiccio per LEI.
Quella pancia che giorno per giorno ho visto crescere sotto i miei occhi.
Che rabbia.
Come può quell'essere che ha fatto questo averla abbandonata così.
Come può aver rifiutato un così grande dono.
Come può aver rifiutato LEI.
Darei l'anima per essere davvero io il padre di quel bambino.
Avrei avuto finalmente la vita che sognavo.
La famiglia che non ho mai avuto.
Eppure...
Neanche questo mi è stato concesso.
Perché allora me l'avrebbe detto?
Perché?
Più ci penso e più non ne vengo a capo.
Forse era per salvarsi?
Non pensava che avrei scoperto che non era la verità?
Non la facevo così stupida.
Strana si.
Ma stupida...
Non lo era mai stata.
Quando è entrata nella mia vita ho creduto in lei.
Ho sperato di poter sentire di nuovo quel calore nel petto.
Lo stesso che provavo nell'abbraccio di mia madre.
Lo stesso che avrei dovuto sentire nella vicinanza di Kikyo.
Ma che così non è stato.
Kikyo è stata solo uno sfogo.
Una stupida vendetta.
Verso di LEI.
E verso il mio cuore che le aveva ceduto così facilmente.
Sapevo che mi avrebbe cercato.
Speravo che mi vedesse con la mia amante.
Volevo colpirla.
Umiliarla.
Farle capire che LEI non era l'unica.
Ma non ho fatto bene i conti.
Ho pensato solo con la testa senza ascoltare il cuore.
Ma quando nel bosco l'ho vista, il mio battito si è fermato per un istante.
Il mio cuore voleva LEI.
Voleva che io corressi da LEI.
Ma il mio orgoglio...
No.
Il mio orgoglio continuava a spingermi e avvinghiarmi al corpo di Kikyo.
La mia ancora di salvezza.
L'unico modo per mettere a tacere il mio animo.
Gliela volevo fare pagare.
Farla sentire come lei ha fatto sentire me.
E a cosa mi ha portato tutto ciò?
Niente.
Io sono solo.
Ugualmente.
LEI è sola come me.
Non c'è stato nessun vincitore.
Anzi.
Non mi è mai sembrata così distante la felicità come adesso.
Non ho più uno scopo.
Un motivo per andare avanti.
Era LEI.
Solo per LEI.
Senza di LEI... Io non sono più vivo.
A volte distrattamente ascoltavo le conversazioni che faceva con Miroku, Sango o Kaede.
Tante volte le hanno chiesto del padre del bambino. 
E tutte le volte LEI non ha risposto.
Perché non vuole rivelare chi è?
Ha paura di una ritorsione?
Da parte di chi?
Forse è stato proprio il padre del bambino a chiedere di mantenere il silenzio?
O forse... Si sentiva talmente sporca da non trovare la redenzione neppure confessando tutto ai suoi amici più cari?
Solo una volta l'ho sentita chiedere di me a Kaede.
Giustamente Kaede non ha potuto dire nulla a mio riguardo.
Da quando LEI se n'è andata dal villaggio, praticamente, me ne sono andato pure io.
Ma quello che mi ha lasciato basito è la freddezza con cui LEI ha appreso la notizia.
Né una richiesta di spiegazioni.
Né il minimo interessamento.
Solo un'altra domanda.
Tks.
Se io avessi chiesto di lei?
Che cosa avrei dovuto chiedere a Kaede quando avevo questa maledettissima ningen sotto gli occhi tutta la giornata?
La vedo entrare nella capanna con i panni asciutti appena stesi e uscirne con un cestello di legno e un lenzuolo.
Lo so dove va.
Dovrei lasciarle un po' d'intimità, ma la curiosità e l'ossessione di averla sempre sotto gli occhi mi attanaglia.
La seguo cautamente.
Non devo fare il minimo rumore.
LEI non deve sapere che sono qui.
Non voglio concederle anche questa soddisfazione.
La vedo fermarsi di fronte alla fonte termale e iniziare a spogliarsi.
Volto lo sguardo e sento il viso accaldato.
So che non mi vederebbe nessuno.
Ma non riesco a farle una cosa del genere.
Sarebbe troppo... Da Miroku.
Io non ne sono il tipo.
Ma non riesco a restare voltato a lungo.
Faccio per voltarmi e quello che vedo mi lascia senza fiato.
Spero che nessun'altra donna in dolce attesa mi scateni i sensi come sta succedendo in questo momento con LEI.
Altrimenti potrei veramente essere considerato un maniaco, anche peggio di Miroku.
Non c'è nulla di volgare in quello che vedo.
Il suo corpo è più sensuale e allettante di quando è arrivata qui anni fa.
I seni sono sodi e superbi.
I fianchi pieni e modellati la rendono estremamente armoniosa.
Una sinfonia di dolci note che deliziano la vista.
E la pancia gonfia dona quel giusto tocco di tenerezza che mi solletica il cuore.
È una visione.
Un flash nella mia mente.
Perché ora mi immagino dietro di LEI, mentre le carezzo il pancione e baciandola sul collo, là dove...?
Che strano pensiero.
Un marchio.
Che stupido.
Ho un'immaginazione fervida.
Anche troppo.
Per un momento ho immaginato un marchio su quel collo diafano.
Il mio marchio.
Com'è possibile?
Che deficiente.
Basta.
Scuoto la testa mille e più volte.
Mi distraggo un momento e spezzo col peso del corpo un piccolo ramoscello sul quale sono appoggiato.
Pessima mossa.
La vedo voltarsi in ogni direzione.
Se non mi muovo non riuscirà di certo a scovarmi.
I rami sono troppo folti.
Aspetto immobile per qualche minuto in una posizione inumana.
Poi la vedo rilassarsi e immergersi nella fonte.
Il suo viso passa dal cupo, al sereno.
La vedo scuotere la testa e lasciare sfuggire un sorriso triste dalle sue labbra.
Solo ora rivedo il viso della donna della quale mi sono innamorato.
Quel sorriso.
Quel senso di pace che emanava.
Vorrei morire pur di non ammettere che mi manca.
Ma è così.
Mi manca in maniera quasi ossessionante. 
Vorrei provare ad andare da LEI.
Vedere la sua reazione.
Sapere se è felice o triste.
Se le manco o se non sono significato davvero nulla.
D'improvviso sento scrosciare l'acqua.
La guardo alzarsi e rivestirsi velocemente.
Strano.
Di solito si concede più tempo per il bagno.
La vedo camminare a passo svelto verso la capanna.
Sembra... Debole.
Dolorante.
Che si sia fatta male?
No.
E anche se fosse...Non mi interessa minimamente.
Non deve interessarmi minimamente.
La seguo con la coda dell'occhio rimanendo immobile, poi quando scompare dalla mia visuale la seguo saltando di albero in albero.
Si accascia all'entrata della capanna.
Sento un odore strano solleticarmi il naso.
Non so.
È qualcosa che ho già sentito, ma non ricordo dove.
Sento persino l'odore del suo sangue.
Poi...
Quelle smorfie sul suo viso.
I denti serrati.
Ma certo.
È ovvio.
Il travaglio ha avuto inizio.
Sento un urlo disperato provenire dalla capanna e reprimo il desiderio di correre in suo aiuto.
Mi ripeto ancora altre mille volte che non sono io quello che le deve stare a fianco in questo momento.
Sento i rumori nella capanna come fossi lì ad osservare il tutto.
Non impreca.
Non viaggia da un capo all'altro.
Non urla senza sosta come un'invasata.
È sempre stata forte.
Anche più di me.
La sua anima è forte.
Sento gli urli sommessi.
Mi aggrappo al legno conficcandoci gli artigli.
Non devo correre da lei.
Non si merita il mio aiuto.
Sento il suo grido di dolore che arriva dritto al cuore.
Lo sento sciogliersi.
Non posso.
Devo andare da LEI.
Può aver bisogno di aiuto.
No.
Io sono solo uno spettatore passivo.
LEI ha fatto le sue scelte e deve accollarsi anche le conseguenze.
Stringo di più i palmi delle mani, rompendo il legno, e conficcandomi gli artigli nella carne.
I rivoli di sangue mi striano di rosso i palmi.
Il dolore neanche lo sento.
Ora come ora sento solo il battito doloroso del mio cuore e la mia coscienza che scalpita impazzita.
Solo l'orgoglio mi trattiene su questo albero.
Solo il mio stupidissimo orgoglio e il mio desiderio di non cedere più.
Né a LEI né a nient'altro.
Poi lo sento.
Chiaro.
Nitido.
Un sussurro.
Lieve come una carezza del vento.
Ma a me sembra urlato.
LEI mi ha chiamato.
Ha chiamato me.
Resto basito solo un istante prima di catapultarmi giù dall'albero e precipitarmi dentro la capanna.
Il cuore accelera fino a sentirlo scoppiare nel petto.
Entro imperioso.
Avrei travolto qualsiasi ostacolo pur di raggiungerla il più velocemente possibile.
Quello che vedo mi terrorizza.
È svenuta.
No.
Non deve succedere.
Deve lottare.
Non è una codarda.
Né una debole.
Mi avvicino e la prendo in braccio.
Che nostalgia.
Il delicato profumo di vaniglia mi invade le narici.
Quanto mi è mancato.
Averla così vicina.
Averla per me.
Stare con LEI.
Ma ora non è il momento per perdersi in inutili rimpianti.
Ora in gioco c'è la sua vita.
La loro vita.
La mia vita.
I “Kagome... Kagome... Kagome!”
La scuoto un attimo prima che riprenda conoscenza.
La vedo aprire piano gli occhi e sbattere le ciglia più volte.
Mi guarda.
I suoi occhi si illuminano per un istante.
Sembrano... Felice.
Sulle sue labbra un lieve sorriso.
Il mio animo si scioglie. 
Allunga una mano verso il mio viso.
Lo sfiora quasi impaurita.
K “Sei vero Inuyasha?”
I “Si Kagome sono io.”
Ma il suo sorriso si spegne.
I suoi occhi tornano cupi e rigidi.
La sento irrigidirsi sotto il mio tocco.
K “Inuyasha... Ti prego... Vattene. Non voglio che tu resti qui. Posso proseguire da sola.”
Serra le labbra e le morde con i denti.
Vedo il suo ventre contrarsi e gli occhi riempirsi di lacrime.
I “Kagome non ti preoccupare. Adesso ci sono io con te. Non avere paura.”
K “Inuyasha io non... Vattene. Ora.”
I “No. Non puoi restare da sola in un momento del genere. Ora non preoccuparti di nulla. Dobbiamo solo pensare a far nascere il bambino. Qualsiasi dissapore ci possa essere stato fra noi ora non ha importanza. Dopo quando sarà tutto finito avremo tempo per discutere. Ora ci sono altre priorità.”
Annuisce col capo.
I “Allora... Ricorda cosa ti ha spiegato Kaede. Devi fare dei bei respiri e trattenere la voglia di spingere finché puoi. Devi aspettare di essere nella contrazione. E rilassarti e riprendere fiato subito dopo.”
Vedo Kagome guardarmi allibita.
So cosa pensa.
Non ci vuole un genio per intuire che io abbia spiato le sue conversazioni con Kaede.
Ma ora non importa nulla di tutto ciò.
La vedo rilassarsi e spingere quando la contrazione è al culmine.
La faccio sdraiare e aiuto il bambino a nascere.
Gli urli ora si fanno più atroci.
Mi penetrano l'anima.
Sento le gambe molli.
Cerco di dare forza a LEI, ma io non so dove trovarne per me.
LEI urla.
E quel che mi sconvolge di più è che urla il mio nome.
Mi chiama ripetutamente.
Infinitamente.
Mi chiede di non lasciarla.
Di non abbandonarla.
E ora mi sento un verme.
Cosa le ho fatto?
Perché mi sono comportato così con LEI?
Non se lo meritava.
Mi sono accanito solo perché non aveva scelto me.
Ma la mia amicizia doveva sopperire alla tristezza del mio cuore.
Ho sbagliato.
Solo ora me ne rendo conto.
Sono stato un vigliacco.
Uno stolto innamorato che ha cercato di uccidere l'Amore.
LEI è l'unica che mi ha sempre voluto bene.
Ed io le ho reso la vita un inferno.
Mi verrebbe voglia di prendermi a pugni da solo.
Ma dopo.
Ora la MIA Kagome ha bisogno di me.
Ancora qualche spinta.
Finalmente il bambino è fuori.
Prendo subito un telo pulito e l'avvolgo dentro.
Mi avvicino a Kagome e le mostro suo figlio.
Io neanche ho il coraggio di guardarlo.
Troppa è la paura che somigli al padre.
In fondo tengo in braccio la certezza che Kagome non sarà mai mia.
LEI tende le braccia debolmente.
Il parto l'ha stremata.
Appoggio il bambino sul suo petto.
O la bambina?
Non lo so.
Non ho avuto la forza nemmeno di controllare.
Vedere LEI che abbraccia quel tenero fagotto mi riempie di gioia e dolore allo stesso tempo.
La vedo sorridere.
Il sorriso più radioso che le abbia mai visto.
I suoi occhi risplendono di luce propria.
Sono come un sole che riscalda la terra brulla dopo l'inverno.
Gli stessi occhi che per così tanto tempo sono stati posati nei miei.
Vi leggo lo stesso sentimento.
La stessa felicità che di riflesso mi avvolgeva l'anima nella più completa appagatezza.
Poi volge la testa stancamente verso di me.
Le sue labbra si increspano in una smorfia che poco ha a che fare col sorriso di prima.
Il suo sguardo si è spento in un attimo.
Mi guarda triste.
Corrucciata.
K “Ti ringrazio Inuyasha.”
Che abisso tra le parole appena pronunciate e il tono con cui si è rivolta a me.
L'une così gentili.
L'altro così stizzito.
K “Ma ora... Vorrei restare sola. Puoi tornare al villaggio. O dove si richiede la tua presenza. Non so. Fai tu.”
Sbarro gli occhi e mi ritrovo a fissarla.
Non mi vuole qui.
Con LEI.
Con suo figlio.
Perché?
L'ho aiutata.
Mi sono preso cura di LEI.
Più dello stesso padre che LEI aveva scelto per suo figlio.
Già.
Che sciocco.
È per LUI.
Forse lo aspetta.
Ancora attende il suo ritorno.
Sento un lieve bruciore agli occhi, ma non le darò anche la soddisfazione di vedere le mie lacrime.
I “E' per LUI vero? Lo stai ancora aspettando? Come puoi attendere il ritorno di una creatura così meschina e abbietta che ti ha abbandonata per tutta la tua gravidanza. Anche ora se non ci fossi stato io... Non so cosa sarebbe potuto succedere. A te e al bambino. Come puoi volerlo ancora al tuo fianco. COME? DIMMELO KAGOME.”
La vedo alzarsi seduta su futon e poggiare quel piccolo fagotto sul futon accanto a lei.
Prontamente mi avvicino per sorreggerla.
Le mie mani si posano sulle sue spalle, ma Kagome le scaccia e mi guarda furiosa.
Se potesse incenerirmi con lo sguardo credo che sarei già un mucchietto di polvere.
K “Inuyasha non mi toccare. Non ho bisogno di te e della tua pietà.”
La vedo abbassare gli occhi e nasconderli dietro la frangetta.
La porzione di viso che rimane visibile viene solcata da qualche lacrima che scivola giù posandosi sul kimono con il quale è coperta.
K “Non sto aspettando nessuno Inuyasha.”
I “Perché non mi permetti di rimanere allora? Hai bisogno di aiuto. Sei debole e non puoi farcela da sola. Lascia che ti rimanga vicino.”
Vedo la sua bocca incurvarsi in un sorriso.
Il sorriso più amaro che abbia mai visto.
K “Ho giurato a me stessa che tu non avresti più fatto parte della mia vita. Né in quella di mio figlio. Tu hai scelto Kikyo quella notte al pozzo. Ed io ho scelto di conseguenza.”
I “Tu avevi già scelto un altro. Cosa dovevo fare? Ero arrabbiato... Deluso... E' stato solo uno stupido errore. Io volevo te... Solo te. E nessun'altra.”
La sento singhiozzare e le lacrime farsi più copiose mentre i pugni stringono convulsi il kimono.  
K “IO NON HO MAI SCELTO NESSUN ALTRO STUPIDO BAKA!”
Il bambino inizia a piangere, spaventato dalle urla di Kagome.
Forse non dovrei stare qua se la mia presenza la agita così tanto.
La vedo prendere il bambino in braccio e voltarsi un poco dandomi le spalle.
Lascia cadere il kimono con cui proteggeva la sua figura dai miei sguardi e accosta a sé il bambino per allattarlo.
Subito il suo pianto disperato si placa e la stanza torna silenziosa, quasi fosse vuota.
Questo silenzio mi inquieta.
Kagome non parla.
Non mi dice di andarmene.
Ma neppure di restare.
Non so che fare.
Non oso parlare per primo.
Faccio vagare gli occhi sulla sua figura di spalle.
Osservo la sua schiena, coperta per tutta la sua lunghezza dalla folta capigliatura corvina.
I capelli madidi di sudore sono incollati sulla pelle e coprono scomposti quella splendida visione.
Squadro ogni centimetro di pelle lasciata libera al mio sguardo.
Con la mente già la tocco.
Passo le mie dita tra quella morbida colata di pece assaporandone il delicato aroma di vaniglia.
Scosto i capelli per posarli su una spalla e scorro le dita sul suo collo così invitante.
I miei occhi si posano su una strana cicatrice.
Un marchio.
Il mio marchio.
Poggio le mie labbra su quello sfregio.
K “Inuyasha cosa stai facendo?”
Riprendo conoscenza e il sangue mi si gela nelle vene.
Sono arpionato alla schiena di Kagome come un polipo e le mie labbra sono incollate al suo collo.
O Kami.
Mi ucciderà.
Per un momento credevo di stare di nuovo sognando.
Quello stupidissimo sogno.
Non riesco a togliermelo dalla testa.
Adesso lo rivivo pure anche ad occhi aperti.
Però...
Abbasso lo sguardo in cerca di una conferma.
I miei occhi si soffermano su quel particolare.
È sempre rimasto nascosto dai capelli.
O dai vestiti.
Ma quel che vedo è inconfondibile.
Incredibile.
Ma tangibile come l'aria che entra in me.
Poggio le mie dita per sfiorarlo.
Percepirlo.
Una serie di flashback mi passano veloci davanti agli occhi.
Kagome che viene aggredita.
Le labbra di quel maledetto che violano le sue.
Io che lo scaravento via.
Il Goshimboku.
Dei fiori bianchi e azzurri che scivolano via dalla sua pelle.
Noi che ci baciamo.
Lei che diventa mia.
Io che lascio il mio marchio su quella pelle diafana.
Io che me ne vado perché mi sento in colpa per quello che le ho fatto.    
O Kami.
No.
No.
NO.
Non può essere vero.
Giro immediatamente intorno a Kagome fino a ritrovarmela di fronte.
Non è lei che attira la mia attenzione.
No.
Sono quelle piccole orecchiette bianche sopra la testa del bambino.  
O Kami.
Quel bambino...
E'... Come me...
Identico a me.
Tranne che per qualche ciocca ebano sulla capigliatura avorio.
Persino gli stessi occhi ambrati.
Non è possibile.
Mille domande si affacciano nella testa.
Provo una sensazione agghiacciante.
Come essere uno scoglio dove si infrangono un'infinità di onde.
Come essere al centro di un ciclone.
Alzo gli occhi sbigottito e vedo quegli occhi fissarmi.
Non leggo emozione dentro di essi.
Come è potuto succedere una cosa del genere?
Come ho potuto fare quello che ho fatto?

FINE OTTAVO CAPITOLO

Chiedo perdono per l'immane ritardo. Non voglio trovare scuse.
Solo... Cercate di perdonarmi please!!!
Scusate se ho rivisto la parte finale del capitolo. Ma così mi sembrava più adatta.
Cosa ne pensate? Preferivate quella di prima o questa?
Fatemi sapere...
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e tutti quelli che hanno seguito la mia FF fino a qui!!! Grazie di cuore per il vostro incoraggiamento!!!

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Capitolo 9
*** Avviso ***


è stato modificato il capitolo 8. Un bacio a tutti quanti.

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Capitolo 10
*** NONO CAPITOLO ***


    UNFORGETTABLE



NONO CAPITOLO

Sembrano istanti infiniti quelli che avvolgono questo momento.
Non avrei mai pensato che Kagome potesse guardarmi così.
Due gemme di caffè ricolme di afflizione.
Mi guarda affranta.
Senza parole.
O meglio...
Forse è solo stanca di ripetere sempre le stesse cose.
Me l'ha detto.
Più di una volta.
Ma io non le ho creduto.
Quell'odore...
Quel terribile odore su di lei...
Un profumo malvagio.
Oscuro.
Maledetto.
Era mio.
Non avrei mai creduto potesse essere possibile.
Ma è così.
Lo so.
Ne sono consapevole in ogni fibra del mio essere.
Ora ricordo tutto.
Ogni minimo particolare.
Ogni sentimento provato.
Ogni pensiero.
E vorrei sprofondare di nuovo nell'oblio in cui ero avvolto.
Preferirei non dover affrontare la mia coscienza dopo quello che le ho fatto.
Sono stato...
Non so neanche come definirmi...
Stupido.
Terribilmente stolto.
Cieco.
Ecco.
Si.
Cieco.
Ma non solo della vista.
No.
Anche della ragione.
Accecato dalla gelosia e dal dolore.
Si.
E' vero.
Ma questo non mi giustifica.
Ora che tutti i tasselli sono tornati al proprio posto non posso ignorare il fatto che ho ferito il mio angelo.
Lei.
L'unica.
La sola.
Colei che portava una parte di me dentro di sé.
L'unico raggio di sole che riscaldava l'inverno della mia anima.
K “Inuyasha...”
Riacquisto coscienza di me e la guardo di nuovo negli occhi.
Adesso non sono vuoti.
Ma quello che leggo non alleggerisce il mio peso.
Compassione.
Pietà.
Mi guarda come guarderebbe un animale ferito.
Io non voglio la pietà di Kagome.
Non la voglio.
Ma non la merito neppure.
Lei è troppo per me.
Ed io riesco solo a far soffrire coloro che mi stanno vicini e che mi amano.
Porta i suoi meravigliosi occhi da me al bambino che tiene fra le braccia e poi sorride mesta.
K “Avvicinati Inuyasha.”
Come un burattino e mi siedo sulle ginocchia di fronte a lei.
Abbasso lo sguardo verso quel tenero bambino che tiene in braccio.
È così...
Non so...
Perfetto?
Sento una mano sfiorarmi il volto e istintivamente guardo la proprietaria di quel tocco gentile.
K “Inuyasha... Ti prego... Basta piangere. Va bene? Non riesco proprio a vederti così.”
Piangere?
Porto una mano sulle mie guance.
Che scemo.
Neanche me n'ero accorto.
Che figura penosa.
Sono un uomo.
Non dovrei abbassarmi così.
Ma...
E' più forte di me.
Non riesco proprio a trattenermi.
K “Inuyasha... Vorresti aiutarmi col bambino per favore?”
Ho capito bene?
Lei vuole... Il mio aiuto?
I miei occhi si illuminano.
Davvero vuole questo?
Non desidera più che io me ne vada?
I “Ce... Certo!”
Nei successivi minuti ci occupiamo insieme di fare un bagnetto caldo al bambino.
Lei sembra così...
Brava.
Esperta.
Sembra sappia già fare tutto.
Quasi avesse una schiera di figli attaccati alla gonna.
Io invece...
Non so neppure da dove incominciare.
La guardo e seguo i suoi ordini alla lettera.
Per lo più alimento il focolare e le passo il necessario per cambiare il bambino.
K “Perché mi guardi così imbambolato Inuyasha? Cosa c'è?”
I “Niente. È solo che... Mi sembri così... Capace.”
K “Capace?”
I “Si. Sei così brava. Io invece...”
K “Hai dimenticato che sono una sorella maggiore? Non è la prima volta che ho a che fare con un bambino piccolo. Poi l'ho visto fare così tante volte alla mamma che...”
Si ferma un istante.
La sento tirare su col naso.
E le lacrime velare i suoi occhi splendidi.
Che scemo.
Sota.
Sua madre.
Suo nonno.
Sono un insensibile.
Non avrei mai dovuto ricordarle una cosa del genere.
Posso solo immaginare quanto soffra lontano da casa.
Qui.
Da sola.
Per causa mia.
E in un momento del genere.
Si asciuga con il dorso le lacrime e mi sorride.
Un sorriso un po' svogliato.
K “Chissà come sarebbe stato felice Sota di essere zio? E la mamma? Sarebbe impazzita di gioia per un nipotino...”
I “Kagome... Io... Perdonami... Mi dispiace.”
K “Non è colpa tua. Ho scelto io. Non sono stata obbligata...”
I “Si ma... Se il pozzo non si fosse chiuso tu avresti potuto tornare dalla...”
K “Se il pozzo non si fosse chiuso sarei rimasta ugualmente qua.”
I “Ma la tua famiglia...”
K “Eri tu la mia famiglia Inuyasha...”
L'ho sentito.
Era un sussurro lieve.
Quasi una carezza di vento.
Ma era reale.
Ora più che mai ripenso al mio intento di prendermi a pugni da solo.
Potesse servire a qualcosa almeno...
Si asciuga gli occhi col dorso della mano e sorride avvilita.
K “Inuyasha... Vorresti prendere in braccio il bambino... Sempre che tu lo voglia...”
I “Si... Si che lo voglio.”
Mi porge questo fagottino e lo adagia sulle mie braccia.
Mi aiuta a sistemarlo e a metterlo comodo.
È così bello.
Il suo profumo poi...
E' così simile al suo.
E al mio.
È la perfetta fusione dei nostri odori.
Anche se di aspetto somiglia più a me.
Mi guarda e impercettibilmente sento che mi sta annusando.
L'ha fatto prima anche con sua madre.
L'odore di una madre.
Che nostalgia.
Quanto vorrei poter riassaporare ancora una volta il suo dolce profumo.
In un istante l'immagine di mia madre si sovrappone con quella di Kagome.
Quanto hanno sofferto entrambe.
Entrambe per colpa mia.
L'una che mi portava in grembo.
L'altra che invece portava mio figlio.
Lo scruto nuovamente, imprimendomi tutto di lui.
Non riesco ancora a crederci.
Il pensare alle parole di prima mi fa gelare l'anima.
Io stesso ho pensato che il padre del bambino fosse un bastardo ad averli abbandonati così.
Sono io quel bastardo.
Avrei potuto perderli entrambi.
Ero io quello che le doveva stare accanto.
Mi trema il cuore al pensiero che se non fossi arrivato in tempo...
Basta.
Ora non voglio più pensarci.
Rimedierò ai miei errori.
Fosse l'ultima cosa che faccio.
Anche se...
Effettivamente non so cosa fare.
Non so cosa deve fare un padre.
Non l'ho mai avuto un padre.
Non so come deve amare un padre.
Non so neppure che razza di padre potrò mai essere.
Mille dubbi mi attanagliano la mente e mi sento perduto.
E lei che vorrebbe crescere il nostro bambino da sola...
Come pensa di potercela fare?
Sarebbe una pazzia.
Io non lo posso permettere.
Io devo essere al suo fianco.
Io... Lo voglio.
Cullo il mio bambino come fosse la cosa più fragile del mondo.
Anche se so di persona quanto possano essere coriacei gli hanyou.
Gli occhioni ambra sono esausti.
Infatti lo vedo addormentarsi sulle mie braccia.
Io guardo Kagome.
Nel mentre ha indossato un semplice kimono e si è sistemata i capelli.
I segni del parto però sono ancora ben visibili sul suo bel viso spossato.
È così bella.
Dannatamente bella.
Da far male.
Vorrei dirle un sacco di cose.
Ma non so da cosa iniziare.
E probabilmente finirei per dire l'unica cosa che la farebbe infuriare.
Così... Spontaneamente... Le chiedo come si sente.
“Sono a pezzi Inuyasha. Non credevo fosse una faticaccia così. Al solo pensare a tutte quelle donne che mettono al mondo una schiera di bambini mi vengono i brividi. Sinceramente non sopporterei di ripetere quest'esperienza un'altra volta.”
Sorrido.
È sempre la stessa.
La stessa che ha stregato il mio cuore.
Nel bene e nel male.
L'Amore in fondo è come una medaglia che rotea in aria.
Le due facce volteggiano alternandosi e scandendo il ritmo della vita.
La vedo avvicinarsi e prendere il bambino dalle mie braccia e posarlo nel futon.
È incredibile.
Ancora quando mi tocca sento un brivido freddo lungo la schiena.
E il suo odore mi inebria la mente.
Vorrei poterle far sentire il calore che arde nel mio cuore in questo momento.
Mi sento vivo.
Mi sento... Infinitamente bene.
Anche se so... Che sarà breve.
Ancora la tempesta si deve abbattere su di me.
K “Dovremo dargli un nome Inuyasha.”
E' ancora voltata di spalle.
Vorrei chiederle cosa vuole farne di me.
Di noi.
I “Si. Ma... Non saprei...”
K “Io... Sempre che tu voglia vorrei chiamarlo... Kai. Sai... Era il nome di mio padre. Mi piacerebbe...”
I “Va bene... Kai... Mi piace.”
K “Ti ringrazio.”
La guardo intensamente.
Credo che anche lei stia cercando di rimandare i chiarimenti e le discussioni...  
Forse sarebbe meglio.
Godrei ancora un po' del calore di questa atmosfera familiare.
Di questo squarcio di futuro che ho distrutto con le mie mani.
Ma no posso.
Devo sapere.
Devo capire se ho ancora una possibilità.
Devo sapere se e quanto mi odia.
Così, con un coraggio che nemmeno credevo di avere in questo frangente, respiro profondamente e attiro la sua attenzione.
I “Kagome io...”
K “Inuyasha io...”
Ammutoliamo entrambi.
I “Parla tu Kagome.”
K “Io... Volevo parlare del bambino. Io ho riflettuto molto... Mentre ero da sola...”
Quel “sola” mi stringe il cuore.
K “Io... Non tornerò a vivere al villaggio. Sarei solo di peso per Kaede, mentre qui... Ho tutto quello che mi serve...Io... Inuyasha... Io... Vorrei solo sapere cosa vuoi che dica ai nostri compagni sul bambino. Io ho sempre taciuto l'identità del padre. Ma ora... Credo che sia ovvio no? Quindi... Dimmi tu... Che spiegazione dovrò dare loro?”
Le sue parole sono...  Terribili.
I suo tono è indecifrabile.
Lei ha già progettato la loro vita.
Senza di me.
I “Non so.”
Che bugiardo che sono.
So già cosa vorrei dire loro.
La verità.
La pura e semplice verità.
A discapito mio si intende.
Già.
Quando sapranno tutto Sango e Miroku passerò un brutto, anzi bruttissimo quarto d'ora, ma ne vale la pena.
La voce di Kagome mi riporta con i piedi per terra.
K “Inuyasha io... Avrei pensato... Ad un diversivo... Alquanto improbabile... Ma in effetti... Sarebbe anche possibile...”
I “Kagome non ti seguo...”
K “Ho pensato che... Per non coinvolgerti... Avrei potuto dire che... CheilpadresiaSesshomaru...”
Cosa ha detto?
Giuro che neppure con un udito raffinato come il mio ho capito una parola.
I “Scusa puoi ripetere?”
Non ho capito nulla, ma la sua faccia mi fa capire che forse sarebbe un bene se rimanessi all'oscuro di tutto.
Per non parlare del fatto di “non coinvolgermi”.
Prende lentamente fiato.
K “Per non coinvolgerti... Avrei potuto dire agli altri che... Il padre del bambino... Sia... Tuo fratello Sesshomaru. Così non avresti problemi con il resto del gruppo e...”
Non ci credo.
Ditemi che non ho sentito bene.
Che non ha detto di voler dire che MIO figlio è di Sesshomaru e non MIO.
Non può fare una cosa del genere.
Involontariamente le ringhio contro.
I “Perché? Non vuoi che sappiano che il bambino è mio? Preferisci che credano che sia Sesshomaru il padre?”
K “Non lo preferisco affatto Inuyasha.”
E' accigliata.
Mi guarda severa.
Poi i suoi occhi si addolciscono un po'.
K “Ti assicuro che preferirei dire loro la verità, ma... Così facendo... Sai già a cosa andrai incontro. Dopo non avrai scelta. Miroku e Sango non ti permetteranno di non riconoscere il bambino. Sai come sono fatti. E...”
I “E chi ti ha detto che non voglio riconoscere il bambino? Quello è MIO figlio! È sangue del mio sangue. Sono IO suo padre.”
La vedo titubante.
Mi guarda confusa.
K “Io credevo che... Pensavo... Che... Non volessi...”
I “Certo che lo voglio! Come voglio anche te!”
Sussulta impercettibilmente.
Avverto il leggero tremore del suo corpo.
K “Mi dispiace Inuyasha... Ma questo non è possibile... Io non posso...”
I “Kagome so di avere sbagliato. È giusto che paghi. Ma ti prego... Concedimi la possibilità di farmi perdonare. CONCEDIMI LA POSSIBILITA' DI AVERE UNA FAMIGLIA. LA MIA FAMIGLIA.”
K “Non ti impedirò mai di vedere Kai. Lui avrà bisogno anche di te. So cosa vuol dire crescere senza un padre. E... Non è questo che voglio per mio figlio... Ma io... E' Kikyo la tua famiglia ora. Non io. Inuyasha.”
I “Io non voglio lei. IO AMO TE. SOLO TE KAGOME”
Mi dispiace vedere nuovamente le lacrime scivolare sulle sue guance.
E per l'ennesima volta per colpa mia.
K “Non sai quanto avrei pagato per sentire queste parole... Avrei dato anche la mia anima... Ma ora è tardi Inuyasha. Hai calpestato il mio cuore. Non immagini neppure quante volte... Quante volte ho rimpianto di essere nata... Ho sperato di non aprire gli occhi il giorno successivo... Quante volte... Ho rivisto quella scena davanti ai miei occhi... Tu e lei... TU MI HAI UCCISO. Ora non puoi venire qui e credere che io finga che non sia accaduto niente. Che sia stato solo un incubo. Io non ci riesco. No. Non intralcerò in alcun modo il tuo rapporto con Kai... Ma io ho già preso la mia decisione...”
Sapevo che riaverla non sarebbe stato facile, ma sentirsi dire queste parole mi ha messo davanti ad una voragine.
Tutti i miei buoni propositi si frantumano come un vetro che va in mille pezzi.
Non ci sono parole...
Non c'è niente che io possa dire o fare...
Quanto vorrei tornare indietro...
Correggere gli sbagli.
Non dubitare di lei.
Quanto lo vorrei davvero.
Cancellare quel maledetto giorno.
Perché?
Perché devo essere così stupido?
Quello che mi fa più male è sapere.
Sapere che lei mi ama ancora.
Si.
Lo sento.
Lo percepisco.
Le sue sono le parole di una donna ferita.
Il suo odio altro non è che la speranza di soffocare quel sentimento che ancora la tiene legata a me.
Ed è questo che mi strazia.
È il sapere che il suo cuore è ancora mio ed io non posso averlo.
K “Adesso vorrei riposare un po'. Sono esausta.”
I “Si certo. Posso fare qualcosa per te? Per voi?”
K “No. Hai già fatto tanto Inuyasha. Grazie.”
Mi sorride sincera mentre si corica insieme a Kai nel futon.
La guardo addormentarsi e quando sono sicuro che stia dormendo mi avvicino a lei silenzioso.
Senza indugi poso le mie labbra sulle sue e le sussurro un “Ti amo” prima di baciare anche il piccolo Kai ed uscire dalla capanna.

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Capitolo 11
*** UNDICESIMO CAPITOLO ***


{\rtf1\ansi\ansicpg1252\deff0\deflang1040{\fonttbl{\f0\froman\fprq2\fcharset0 Times New Roman;}} {\*\generator Msftedit 5.41.21.2508;}\viewkind4\uc1\pard\lang1023\f0\fs24\par \par \par \par \par \par \par \par     UNFORGETTABLE
\par
\par
\par
\par
\par
\par DECINO CAPITOLO
\par
\par I “Da bravo Kai. Ora torna verso di me. Su...\par Così... Bravissimo!”
\par Mi volto nella loro direzione e vedo Kai fare i suoi primi passetti.
\par Com'è cresciuto il mio cucciolo.
\par Sembra ieri il giorno in cui è nato.
\par Invece sono passati quasi sette mesi.
\par Inuyasha mi ha spiegato che gli hanyou, rispetto agli esseri umani,\par crescono molto più velocemente nei primi due anni di vita.
\par Infatti il mio piccolo Kai sembra già un bimbo di un anno.
\par Cammina, ancora un po' a stento, dice le prime paroline e non sta fermo\par neppure un momento.
\par Anche le notti non sono delle migliori.
\par Sto cercando di abituarlo a dormire nel proprio futon ma, per una scusa\par o per l'altra, mi sveglia tutte le notti per intrufolarsi nel mio letto\par e dormire abbracciato a me.
\par Ma va bene così.
\par Anche se... Sono distrutta.
\par Ringraziando il cielo Inuyasha è sempre al mio fianco e mi\par aiuta tantissimo col bambino.
\par Senza di lui non so cosa farei.
\par È sempre presente e attento a tutti i bisogni di Kai.
\par Continuo imperterrita a rassettare la capanna.
\par Con quella piccola peste in giro, somiglia più ad un porcile\par che ad un'abitazione.
\par Sorrido raccogliendo dei piccoli giocattoli in legno, regalo di Sango e\par Miroku.
\par Già.
\par Ricordo ancora le facce che fecero quando videro Kai.
\par Se avessi avuto una macchina fotografica con me...
\par FLASHBACK
\par Saranno dieci minuti che il silenzio la fa da padrone.
\par Nessuno fiata.
\par Gli sguardi si spostano ritmicamente da me a Kai ed infine ad Inuyasha.
\par Le loro bocche sono spalancate.
\par Credo che la batosta sia stata grande.
\par La prima che prende parola è Sango.
\par S “Kagome ma... Tuo figlio è... Lui... Il padre...\par E' davvero...Non ci posso credere!”
\par Guardo di soppiatto Inuyasha che contraccambia deciso il mio guardo,\par incitandomi ad andare avanti.
\par K “Si Sango. E' come pensi.”
\par M “Perchè non ci avete detto niente divina\par Kagome?”
\par K “Io...”
\par E adesso?
\par Cosa posso dire?
\par Non credevo che potesse essere così difficile dire la\par verità.
\par Non che la stessa si possa ritorcere contro di me.
\par Ma, anche se a torto, il mio cuore non vuole colpevolizzare Inuyasha.
\par Questa lotta tra ragione e passione mi uccide.
\par Mi sento spaccata in due.
\par Una parte che cerca di sopprimere l'altra.
\par L'una dominata dall'amore.
\par L'altra dal rancore.
\par Vedo Inuyasha spostarsi davanti a me.
\par Un dejà vu.
\par Mi sento come confortata da questa nostalgia.
\par Quella posa.
\par Lui che mi protegge.
\par Schierato davanti a me.  
\par Come sempre durante le battaglie.
\par I “Lei non ha colpe. Quello che ha sbagliato sono io. Lei ha\par solo agito di conseguenza per il bene suo e del bambino. Voleva solo\par proteggere Kai...”
\par S “Ma non riesco a capire Kagome. Perché non dire\par nulla neppure a me... Io sono la tua migliore amica! Abbiamo sempre\par condiviso tutto...”
\par K “Sango non potevo.”
\par S “E tu Inuyasha? Come hai potuto far finta di nulla fino ad\par ora? Come hai potuto permettere che lei vivesse da sola per tutto\par questo tempo, nella condizione in cui era, sapendo che portava in\par grembo tuo figlio?”
\par Sussulto.
\par Mi volto verso Inuyasha.
\par Tiene il volto basso e stringe i pugni, saldamente ancorati lungo il\par corpo.
\par I “Io... Io non sapevo che il bambino fosse mio... MA LEI NON\par E' MAI STATA SOLA! Io sono sempre stato qua a vegliare su di lei. Non\par avrei potuto mai e poi mai\par abbandonarla...”    
\par Il battito del mio cuore di colpo si fa doloroso.
\par Lui è sempre stato con me?
\par È SEMPRE stato vicino a me?
\par Ora capisco.
\par Anche se non ero propriamente lucida durante il parto ricordo bene le\par sue parole.
\par Il mio stupore...
\par *-I “Allora... Ricorda cosa ti ha spiegato Kaede. Devi fare\par dei bei respiri e trattenere la voglia di spingere finché\par puoi. Devi aspettare di essere nella contrazione. E rilassarti e\par riprendere fiato subito dopo.”-*
\par Tutto ora è così chiaro.
\par Ecco il perché mi sentivo sempre osservata.
\par Una parte di me tira un sospiro di sollievo.
\par Credevo davvero di stare diventando paranoica.
\par M “Dalle vostre parole ne deduco che ci sono cose delle quali\par noi non siamo a conoscenza e che forse non sapremo mai. Comunque sia...\par Congratulazioni ad entrambi.”
\par Ci sorride benevolo guardandoci con approvazione.
\par Miroku è il primo a scherzare e a essere superficiale, ma\par nei momenti di vera necessità, sa essere responsabile e\par coscienzioso come nessun altro conosca.
\par S “Allora tu e Inuyasha finalmente state...”
\par Un lamento più forte di Kai attira l'attenzione di tutti.
\par Grazie al cielo il pianto del bambino rompe sul nascere un argomento\par troppo doloroso da poter essere affrontato.
\par FINE FLASHBACK
\par Da allora ricevo spesso le visite di Sango e Miroku.
\par Anche Shippo, Rin e la vecchia Kaede vengono quando possono a fare\par visita  a Kai.
\par Sono tutti così affezionati a questo piccolo marmocchio.
\par Devo dire che più cresce e più somiglia al padre.
\par Purtroppo ha ereditato da lui anche il pessimo carattere.
\par Spero che col crescere smussi un po' quei lati così\par spigolosi del suo temperamento.
\par Scosso la testa.
\par Non so se quest'ultimo pensiero sia effettivamente dedicato a mio\par figlio.
\par Io...
\par Alzo gli occhi e osservo Inuyasha con Kai in braccio.
\par Sono bellissimi.
\par Eppure...
\par Quanta finzione fra di noi.
\par Non da parte sua.
\par No.
\par Lui mi ama.
\par Non fa altro che dimostrarmelo da quando è nato Kai.
\par Ma io?
\par Io non riesco a lasciare tutto alle spalle.
\par All'apparenza sembriamo una famiglia felice.
\par Ma fra di noi non c'è contatto.
\par Non c'è... Amore.
\par È come una bellissima e coloratissima scatola vuota.
\par So che è colpa mia.
\par Ci ho provato.
\par Ci sto provando.
\par Ma io non riesco a lasciarmi andare.
\par Ho paura.
\par Paura di soffrire come ho sofferto nei mesi della mia gravidanza.
\par Certamente la responsabilità è mia se il nostro\par rapporto è fermo ad un punto morto.
\par Sono io che non voglio mettere in gioco me stessa.
\par Tutte le notti i battiti aspri del mio cuore mi ricordano che non\par riuscirò più ad amare come prima.
\par Tutte le notti lo stesso sogno.
\par Lo stesso incubo.
\par Lui.
\par Lui con una donna che non sono io.
\par Eppure...
\par Basterebbe così poco per tornare felici.
\par Basterebbe che io dimenticassi.
\par Che dimenticassi che il mio cuore da allora è spezzato in\par due.
\par Non c'è un solo momento in cui riesco a togliermi quelle\par immagini dalla testa.
\par Forse perché....
\par In fin dei conti...
\par Mi rendo conto che mi ha solo usata.
\par Quella notte.
\par La nostra prima e ultima notte insieme.
\par La notte in cui fu concepito Kai.
\par E poi?
\par Messa da parte nel peggiore dei modi subito dopo, come una scarpa\par scomoda.
\par Serro la mascella dalla rabbia.
\par Perché ha dovuto fare una cosa del genere?
\par È solo un baka.
\par BAKA!
\par Ma nel profondo del mio cuore io amo quel baka.
\par Mordo le mie labbra nervosamente al ricordo del nostro ultimo bacio.
\par FLASHBACK
\par Addormento Kai sulle mie gambe.
\par So che lo vizio, ma è l'unico contatto di cui non riesco a\par privarmi.
\par Ho perso troppo e lui è l'unica persona che mi resta.
\par Lui ed Inuyasha.
\par Anche se...
\par I “Posso rimanere qui per stanotte? Mi sentirei\par più sicuro sapendovi qui vicini a me...”
\par K “Inuyasha... Me lo chiedi tutte le sere. La mia risposta\par non cambia. Tu sei il padre di Kai. Puoi rimanere quanto vuoi. Non\par sarò di certo io ad impedirti di restare vicino a tuo\par figlio.”
\par I “Sono solo... Il padre di tuo figlio?”
\par Mi mordo le labbra.
\par Potevo benissimo starmene zitta.
\par Perché ho dovuto ribadire per l'ennesima volta il suo ruolo.
\par E metterlo davanti alla realtà.
\par Che tra me e lui non...
\par Lo vedo alzarsi e prendermi Kai dalle gambe.
\par Solo lo sfiorare delle sue mani sulla stoffa del mio kimono mi da dei\par brividi immensi.
\par Tanta è la voglia di tentare.
\par Tanta è la speranza di un futuro diverso.
\par Ma...
\par Non lo so.
\par Sento sempre una stretta al cuore che mi blocca.
\par Lo guardo teneramente mentre poggia Kai nel futon.
\par I “Kagome...”
\par Drizzo la schiena colta in flagrante.
\par K “Dimmi Inuyasha.”
\par I “Vorrei chiederti se hai seriamente pensato a quello che ti\par ho detto?”
\par Sento il sangue congelarsi nelle vene.
\par K “Inu...Ya...Sha... Io...”  \par  
\par I “Lo so... Ti ho detto che ti avrei concesso un po' di tempo\par per pensarci... Ma non riesco più ad aspettare. È\par passato un mese ed io ho bisogno di sapere...”
\par K “Io... Si... Ci ho pensato... Per me va bene se ti\par trasferisci definitivamente nella capanna con noi. Sono sicura che sia\par la cosa più giusta da fare per Kai. Ha diritto ad avere\par vicino sia me che te.”
\par I “E per quanto riguarda noi?”
\par Colpita e affondata.
\par Non so proprio cosa dire.
\par Pensare?
\par Si ci ho pensato un milione di volte.
\par E non ho mai trovato una risposta.
\par Vorrei provare ma... Troppo è il terrore...
\par Un immenso e insormontabile terrore di scottarmi nuovamente.
\par Mi accorgo della vicinanza di Inuyasha solo quando è\par già ad un palmo da me.
\par Le sue mani si muovono fino a sfiorarmi il viso gentilmente.
\par I “Lo sai che io ti amo da impazzire. Farei di tutto... Darei\par anche l'anima pur di farmi amare di nuovo da te.”
\par Sento il battito del mio cuore accelerare impazzito.
\par Quante volte ho sognato di sentirmi dire una frase del genere.
\par Quante volte ho sognato di buttarmi fra le sue braccia subito dopo.
\par Invece...
\par Il mio corpo è paralizzato.
\par La mente offuscata.
\par Solo un lieve formicolio mi risveglia dal torpore dei miei pensieri.
\par Inuyasha mi è vicino.
\par Tanto vicino.
\par Troppo vicino.
\par Tanto che la punta dei nostri nasi si sfiorano appena.
\par Il suo respiro mi solletica i viso.
\par I nostri occhi uniti.
\par Quasi mi sembra di tuffarmi nel sole.
\par Non posso non provare un fremito per la sua vicinanza.
\par Sento le barriere che faticosamente ho eretto dentro di me\par incrinarsi.   
\par Le sue labbra lentamente si impossessano delle mie come fosse la prima\par volta.
\par Come potesse essere l'ultima.
\par Percepisco la sua stretta salda sul mio corpo.
\par Che strano.
\par Non sento più le forze dentro di me.
\par Non sento più di essere me stessa.
\par Mi sembro solo un misero burattino nelle mani di un sapiente giocoliere.
\par Cosa devo fare?
\par Cosa posso fare?
\par Mi sento rigida e sono sicura che anche lui avverte la mia tensione.
\par Tenta più volte invano di approfondire il bacio ma la mia\par freddezza lo frena.
\par I miei occhi sono sbarrati.
\par Non riesco a lasciarmi trasportare.
\par Non posso.
\par Dentro la mia testa solo infinite immagini che non riesco a dimenticare.
\par Sento le mie labbra farsi fredde man mano che il contatto con quelle di\par Inuyasha viene meno.
\par Le sue mani meccanicamente asciugano le mie lacrime.
\par Lacrime amare come fiele.
\par Tremo quando le sue labbra raccolgono quelle piccole gocce salate dalle\par mie guance, sostituendosi alle mani.
\par I “Scusami. Saprò aspettare Kagome. Non\par rinuncerò mai a voi. A Kai. E soprattutto a te.”
\par Detto questo si dirige verso il suo futon e vi si corica sopra.
\par FINE FLASHBACK
\par Guardo il sole alto nel cielo e mi avvio nella cucina per preparare il\par pranzo.
\par Preparo tutti gli ingredienti per una zuppa di carne e lì\par sistemo sul focolare.
\par Sono passati due mesi ed Inuyasha non mi ha mai fatto pressione.
\par Non ha neanche più cercato di riaprire il discorso.
\par Da una parte lo ringrazio.
\par Non saprei davvero cosa dirgli.
\par Ci penso giorno e notte, ma le mie paure, invece che indebolirsi, si\par rafforzano.
\par Ma, se devo essere sincera...
\par So cosa vorrebbe il mio cuore.
\par E più che mai so cosa vorrebbe il mio corpo.
\par Sarei una pazza a non capire quanto una parte di me lo desideri ancora,\par nonostante tutto.
\par Quando lo guardo ancora mi manca il fiato.
\par Quando sorride poi...
\par Mi sento morire.
\par Eppure in ogni mio incubo rivedo lui.
\par Lui e Kikyo.
\par I loro corpi.
\par Il rumore dei loro gemiti.
\par Il suono del mio cuore che si sbriciola.
\par Scuoto la testa per ricacciare indietro le lacrime.
\par Basta.
\par Accidenti a me.
\par Non posso continuare a rovinarmi la vita per questo.
\par Ho il diritto di andare avanti.
\par La domanda è... Con o senza lui?
\par Quanto pagherei per avere una sfera di cristallo per consultare il\par futuro.
\par Sarebbe tutto più facile.
\par E meno doloroso.
\par Sono diventata anche una codarda.
\par Ma non me la sento di rischiare.
\par Troppo alta è la posta da perdere.
\par C'è in ballo tutta la mia vita.
\par La mia felicità e quella di Kai.
\par Ed io non posso e non devo pensare solo a me stessa.
\par Sento dei rumori alle mie spalle.
\par Mi volto e trovo Inuyasha con Kai sulle spalle.
\par Ka “Ma...Ma...Ma...”
\par Allungo le braccia e prendo Kai in collo.
\par I “Fra quanto è pronto il pranzo?”
\par K “E' già pronto. Serviti pure che io vado ad\par allattare Kai.”
\par Sgattaiolo via come un ladro.
\par Come sempre.
\par Come ogni volta che quelle fastidiose immagini mi sconvolgono l'anima.
\par Ho assolutamente bisogno di rimanere sola.
\par Di lasciare libero il dolore.
\par Di non reprimere più le lacrime che premono ardentemente di\par uscire.
\par I “Kagome?”
\par Mi fermo di scatto senza voltarmi.
\par K “Dimmi pure.”
\par I “No... Niente. Vai pure.”
\par …............................................................................................................................................................
\par
\par Kai si è addormentato.
\par É veramente un mangione.
\par Si riempe così tanto che alla fine non riesce nemmeno a\par tenere aperti gli occhi.
\par Lo sistemo nel futon e mi siedo con la schiena appoggiata alla parete.
\par Le gambe strette al petto.
\par La testa tra esse.
\par Mi sento così sciocca.
\par Così...
\par Vorrei solo scordare tutto.
\par Dimenticare quanto ho amato.
\par Scordare quanto ho perso.
\par Mia madre.
\par Nonno.
\par Sota.
\par Tutto.
\par Reprimo a sforzo i singhiozzi.
\par Non voglio certo che Inuyasha mi senta.
\par Sono solo una bambina.
\par Non sono matura abbastanza per essere madre.
\par Non riesco ad essere responsabile neppure di me stessa.
\par Figuriamoci quanto possa essere responsabile di un'altra vita.
\par Mi sento una fallita.
\par Kai ha bisogno di qualcuno che gli insegni a crescere.
\par Non di una povera stolta come me.
\par Quanta la voglia di urlare.
\par Quanta la voglia di sfogarmi.
\par Quanta la voglia di farmi male sperando di non sentire più\par questo dolore nel petto.
\par Cerco a tastoni un lembo del futon per asciugarmi gli occhi rossi e\par gonfi.
\par Lo afferro e tiro verso di me, ma non si muove.
\par Accidenti a me.
\par Devo decidermi a riordinare come si deve.
\par Chissà dove sarà rimasto impigliato?
\par O cosa avrò più probabilmente lasciato sopra?
\par Alzo la testa leggermente per capire da cosa sia bloccato.
\par Sento il cuore smettere di battere e il respiro bloccarsi nel petto.
\par Seduto sul futon c'è Inuyasha.
\par Gambe incrociate così come le braccia, strette saldamente al\par petto.
\par I suoi occhi mi scrutano impassibili.
\par Non riesco neppure a decifrarli.
\par Non so se sono arrabbiati o malinconici.
\par Frustrati o stizziti.
\par Non so cosa darei per fuggire da questa situazione.
\par È così tanto tempo che cerco di scappare da\par questa circostanza che, involontariamente ho abbassato la guardia\par quanto basta per impedirmi di rimandare i chiarimenti.
\par I “Perchè?”
\par Cerco velocemente di sottrarmi, sperando di lasciar cadere una\par discussione complicata, ma il suo corpo mi incolla alla parete,\par premendosi contro il mio, per impedirmi l'ennesima fuga.
\par K “Lasciami. Inuyasha lasciami. Hai capito?”
\par Mi divincolo come un'ossessa, ma non serve poi a molto.
\par Lui è troppo forte per me.
\par I “No. Kagome. Stavolta non scappi e mi ascolti. Sono stufo\par di vederti fuggire via da me. Ogni volta che siamo vicini trovi sempre\par una scusa per allontanarti il più possibile. Io non posso\par continuare così. Si. Ti amo. Ti amo e darei la vita per te.\par Darei la mia vita pur di farmi perdonare. Pur di cancellare quella\par dannatissima notte. Per tornare indietro e starti vicino durante la\par gravidanza. Ma non posso. Non è possibile. E lo sai bene. Ma\par tu... Tu non mi dai neppure l'occasione per poter rimediare al mio\par errore. Io sto impazzendo. Non riesco più ad ignorare le\par lacrime che versi. I tuoi occhi spenti. Le labbra continuamente\par screpolate. Ti osservo sai? Percepisco tutto quello che fai... Tutto\par quello... Che senti. Non sono un segreto per me le tue emozioni... Le\par sensazioni che provi... E... Neppure i tuoi sogni.”
\par Credo che il mio cuore abbia perso un battito.
\par Mi sento come svuotata di tutto.
\par Non riesco neppure a capire cosa sto provando..
\par Mi sento confusa.
\par Sento una bufera dentro me tanto da rendermi insensibile a tutto.
\par Sono... Attonita.
\par Scioccata.
\par Non può essere.
\par Quello che dice è solo un tranello per farmi cedere.
\par Lui non sa nulla di me.
\par Ne sono più che convinta.
\par Lui non ha mai capito nulla di me.
\par Non può saperlo.
\par Non lo so neppure io veramente.
\par K “Tu non sai nulla invece. Tu non sai certo...”
\par I “Quanto dolore provi quando, ogni notte, chiudi gli occhi\par ed hai lo stesso incubo? Forse! Ma so il terrore che provi prima di\par addormentarti. Le preghiere dette in silenzio. E poi... L'oggetto di\par tutti i tuoi sogni più angosciosi. Tutti riguardanti la\par notte in cui io ero con Kikyo immagino. No?”
\par Sobbalzo.
\par Non credevo che potesse fare così male sentirlo dire da lui\par così.
\par Quella notte in cui io ero con Kikyo.
\par Io ero con Kikyo.
\par Con Kikyo.
\par Più cerco di rimuovere quell'assillo e più questo\par trova il modo per farmi del male.
\par K “Io... Non è vero. Non essere così\par egocentrico da pensare che tu sia il mio unico pensiero fisso. Io non\par sogno affatto quella scena. Anzi... Se devo essere sincera... Non ci\par pensavo proprio più!”
\par Come sono ipocrita.
\par Allora perché piangevo fino a due minuti fa?
\par I “Sincera? Allora... Regina della sincerità...\par Sentiamo! Perché piangi durante il sonno, chiamando il mio\par nome e quello di Kikyo?”
\par Ah!
\par Cosa?
\par Ed ora?
\par Come ne esco?
\par Non so davvero che dire.
\par Non sono brava a mentire.
\par Quanto mi sento stupida.
\par I “Allora?”
\par K “Allora cosa? Di sicuro o ti sei sbagliato ed ha\par frainteso... Oppure ti stai inventando tutto!”
\par I “Non mento. Non ne ho bisogno. Forse sei tu che menti a te\par stessa. Perché continui a soffrire per  niente?\par Quello che c'è stato con Kikyo non è stato\par nulla!”
\par K “QUELLO CHE C'E' STATO TRA VOI E' DI SICURO PIU' IMPORTANTE\par DI QUELLO CHE C'E' STATO TRA TE E ME. Per mesi neppure ricordavi quello\par che era successo tra noi.”
\par I “Come te lo devo dire? NON ERO IN ME!”
\par Non eri in te Inuyasha?
\par E quando?
\par Quando mi hai usata e poi abbandonata o quando eri con Kikyo senza fare\par “niente”?
\par K “Tze! Non so se mi fa più male sapere che non\par eri in te quando mi hai usata o che eri consapevole quando te la\par spassavi con Kikyo mentre io morivo dentro.”
\par I “Io NON ti ho usata!”
\par K “Ah no? Chissà perché l'ho sempre\par creduto. Forse perché... Dopo che eravamo stati insieme mi\par hai abbandonato nuda in balia di chicchessia... O perché\par dopo quella volta non ti sei più fatto vivo? O forse\par perché ti ho sorpreso con la tua amante dopo che ti avevo\par detto aspettavo tuo figlio? Non so Inuyasha. Forse ho frainteso io...\par Cos'è? Non ti ho soddisfatto abbastanza da restarti\par impressa? O da non meritare neppure una spiegazione? Per te quella\par notte non è contata nulla. Tu sei qui solo perché\par ti senti in colpa per Kai. Tu credi di amarmi, ma... Ti stai solo\par facendo il lavaggio del cervello. Tu... Non credo che tu mi abbia mai\par amato. Forse ti facevo pena... O credevi che l'affetto che provavi per\par me fosse qualcosa di più... O forse ero solo il ripiego in\par attesa di Kikyo... Ma ti assicuro che non mi hai mai amato. Lo dimostra\par il fatto che solo il tuo lato primitivo mi ha desiderato tanto da\par possedermi. Ma quello non eri tu. Giusto?”
\par I “Ti sbagli di grosso STUPIDA BAKA!”
\par K “Non ti credo. Mi dispiace ma... Il tuo comportamento parla\par chiaro. Sono stupida. È vero. Potevo arrivarci\par prima.”
\par Sento le sue mani sfiorarmi il collo e istintivamente mi ritraggo.
\par I “Ferma!”
\par Lo sento sfiorare la pelle del collo laddove fui morsa proprio da lui.
\par Sento uno strano formicolio ancora attraverso la cicatrice.
\par Come se quel tratto di pelle avesse volontà propria.
\par Una volontà indipendente dal resto del sistema nervoso del\par mio corpo.
\par I “Sai cos'è questo?”
\par K “E' un morso che ha lasciato una brutta cicatrice Inuyasha.\par E allora?
\par I “Non è solo un morso. Questo è un\par marchio. Il mio marchio.”
\par K “Marchio?”
\par I “Io, come tutti quelli che hanno sangue Inu-youkai nelle\par vene, imprimiamo un marchio su colei che sarà la nostra\par compagna. La compagna per la vita. L'unica e la sola. È\par brutto a dirsi ma tra i demoni il marchio è come un\par contrassegno di proprietà.”
\par Un marchio?
\par Non credevo potesse essere qualcosa di così importante.
\par Anzi.
\par Non credevo che potesse essere qualcosa.
\par Solo una cicatrice lasciatami da Inuyasha in un momento in cui la\par passione gli ottenebrava la\par mente.      \par  
\par Ma allora io sono una proprietà?
\par K “Io non appartengo a nessuno. E poi... Anche se questa\par stupida cicatrice significasse qualcosa... Non vuol dire che io non\par abbia scelta. Decido io a chi appartenere. Ed io sono libera. Non\par accetterò mai di essere una bambolina di tua\par proprietà con la quale ti diverti in attesa di trovarne\par un'altra.”
\par I “Allora non capisci? Io...”
\par Lo vedo arrossire all'inverosimile.
\par Vorrei non provare questa tenerezza nel cuore mentre lo guardo.
\par I “Io... Ti ho scelto. Anche se non ero propriamente in me,\par so quello che provavo. Quello che provo. Ero consapevole delle mie\par scelte. Tu sei... La mia sposa.”
\par Credo di avere un disturbo all'udito.
\par Devo aver capito male.
\par Sposa?
\par Io sono la sua sposa?
\par Bella sposa.
\par E poi un morso cos'è?
\par Magari non sono l'unica ad avere questo segno.
\par K “Non mi interessa. Chissà... Forse ce l'ha anche\par Kikyo una cicatrice così. Quante “spose”\par scegliete voi? Dieci? Cento? Quante ne volete?”
\par I “Ma mi hai sentito prima? Il marchio è riservato\par alla sola donna della tua vita. Quello che voi ningen chiamate\par matrimonio.”
\par K “E perché non me l'avresti detto\par prima?”
\par I “Ma se quando mi avvicino scappi. Non avevo mai l'occasione\par di fare un discorso serio con te.”
\par K “Scusa se scappo... Ma il guardarti in faccia mi fa\par soffrire enormemente. Non posso non guardarti e scordare la sofferenza\par che ho provato. Non ci riesco. Sarò stupida... O pazza... Ma\par non sopporto più di stare male a causa tua.”
\par Tua e di lei.
\par I “Kagome...”
\par K “Ti prego... Lasciami in pace.”
\par Lo sussurro con la voce rotta dai singhiozzi.
\par I “No Kagome. Devi affrontare le tue paure. Ti stai facendo\par dominare da esse. Non devi...”
\par K “NON DEVO? Tu non puoi dirmi cosa devo o non devo fare. Non\par potrai mai capire cosa ho provato e cosa io provi ancora.”
\par I “Invece lo so. Cosa credi? Anche per me è stato\par difficile. Mi sono maledetto infinite volte per quel dannatissimo\par errore. Ancora ricordo i tuoi occhi quella notte e... Ti giuro...\par Potessi ti lascerei vivere la tua vita, rimanendo nell'ombra,\par perché lo so di non meritarti. So che tutto questo mi fa\par male perché ti amo. So di averti ferita e non sai che verme\par mi senta per questo. Ma credo che insieme potremmo superare anche\par questo. Noi ci amiamo. Ci siamo sempre amati. Tutti sbagliano Kagome.\par Lo so che in fondo al tuo cuore tu mi ami ancora. Ne sono\par certo.”
\par K “E allora? Non importa se io ti ami ancora o no. Non voglio\par più soffrire così. Non voglio più\par amare. Non voglio più sperare. Non voglio...”
\par Un bruciore incredibile si irradia sulla mia guancia, lasciando su di\par essa un alone di rossore.
\par Porto la mano a coprire la gota che stento pulsare sotto il mio tocco.
\par Non ci credo.
\par Inuyasha mi ha dato uno schiaffo.
\par Lui...
\par Non aveva mai osato tanto.
\par Lo fisso allibita.
\par Non ne aveva il diritto.
\par Lui... Non doveva.
\par Lo vedo abbassare gli occhi colpevole e nasconderli sotto la frangia\par argentea.
\par Passano attimi.
\par Secondi.
\par Minuti.
\par Il silenzio che si è creato non ha nulla dell'umano.
\par Solo i suoi occhi si spostano in cerca dei miei.
\par Sento il suo sguardo fisso su di me ed io mi sento in difetto.
\par Mi sento piccola davanti a lui.
\par Come se le colpe fossero solo mie.
\par Ma quali sono le mie colpe?
\par Io non ho ripudiato l'uomo che amo.
\par Non l'ho tradito.
\par Non l'ho abbandonato in un periodo così delicato della sua\par esistenza.
\par Eppure mi sento colpevole.
\par Colpevole di non so quale colpa.
\par Sicuramente responsabile di aver voluto tracciare per me un destino\par così avverso.
\par Può davvero l'Amore condannarti alla dannazione eterna?
\par Può sul serio farti toccare le più alte vette del\par paradiso per poi scaraventarti subito dopo nei più reconditi\par meandri dell'inferno?
\par I “Tu non sei così Kagome. Tu... Hai perso la\par voglia di vivere. Sono sicuro che non riesci neppure a godere a pieno\par le gioie che Kai ti dona. Lo vedo ogni giorno. Vedo il tuo sguardo buio\par appena apri gli occhi. L'unico momento in cui vi è una\par parvenza di luce è solo quando si posa su nostro figlio per\par poi svanire drasticamente quando invece si posa su di me. Non sai\par quanto mi manchi la Kagome piena di vita che mi è sempre\par stata al fianco durante tutta la battaglia con Naraku. Quella che\par trasmetteva pace anche solo con lo sguardo. Quella ragazzina\par spensierata che mi ha ridato la vita.”
\par K “Inuyasha... Quella Kagome non esiste più.\par È morta. L'hai uccisa tu.”
\par Lo sussurro con le lacrime che ormai bagnano le mie labbra.
\par I “Ti ho ferita. Molto. E non smetterò mai di\par pagare per questo. Ma tu sei viva.”
\par K “E perché sarei viva? Solo perché ho\par ancora un corpo che non è di terra e ossa? O\par perché il cuore mi batte nel petto? Si. Sono viva. Ma a che\par prezzo? La mia anima è dilaniata. Distrutta. ”\par  
\par I “Te lo giuro. Tu mi hai restituito la vita distruggendo il\par sigillo che mi legava al Goshimboku. Ora tocca a me. Sarò io\par a renderti la vita.”
\par K “Inuyasha cosa...”
\par Tutto succede in un attimo.
\par Le sue labbra si impossessano delle mie e il mondo prende a vorticare\par velocemente.
\par Io...
\par Non...
\par Cerco di liberare i polsi, imprigionati dalle sue mani, ma tutto\par è inutile.
\par Lui non sembra cedere ed io sono alla sua mercé.
\par Sento le sue labbra posare candidi baci sulla mia bocca, spostandosi\par audaci prima sugli angoli e poi lungo il mento fino al collo.
\par Con abile mossa imprigiona i miei polsi con una sola mano sopra la\par testa, senza lasciarmi via di fuga.
\par K “Inuyasha basta... Non voglio. Non...”
\par Le parole mi muoiono in bocca quando sento la mano libera ghermire un\par seno e giocarne con la sommità da sopra il tessuto, mentre\par le sue labbra lambiscono le mie.
\par Mi sento come spaccata in due.
\par Una parte di me vorrebbe lasciarsi andare, mentre l'altra preferirebbe\par continuare una fuga senza fine.
\par O Kami.
\par Come detesto il mio corpo, così cedevole al suo tocco.
\par I “Lasciati andare Kagome.”
\par Le lacrime scendono lungo le guance mentre lo lascio approfondire il\par bacio.
\par Tanti attimi che sembrano infiniti.
\par Momenti in cui le nostre lingue giocano eccitate.
\par Improvvisamente si stacca da me e mi guarda dritto negli occhi,\par facendomi arrossire non poco, mentre lascia liberi i miei polsi dalle\par sue catene.
\par Ora sta a me.
\par È questo che lui vuole?
\par Mi sta lasciando libera di scegliere.
\par Ed io?
\par Passano secondi che non finiscono mai.
\par Lo vedo guardarmi con occhi interrogativi.
\par Nei miei solo confusione.
\par Incertezza.
\par Ed io...
\par Non muovo neppure un muscolo.
\par Si alza lentamente e si dirige all'uscita della capanna.
\par Non una parola.
\par Non un suono.
\par Distrattamente do un'occhiata a Kai che dorme ancora nel futon e mi\par precipito fuori dietro a Inuyasha.
\par Lo vedo camminare a passo lento, ma deciso, verso il limitare del bosco.
\par K “Dove vai?”
\par I “Sarà meglio che per stanotte io dorma qua\par fuori. Non posso rimanerti accanto. Mi dispiace. ”
\par Senza pensarci corro nella sua direzione e mi stringo alla sua schiena,\par poggiando la testa proprio all'altezza del suo cuore.
\par Lo sento trasalire.
\par Sento i battiti impazziti del suo cuore.
\par Sono come i miei.
\par Siamo... Uguali.
\par Lo stesso dolore.
\par Lo stesso amore.
\par La stessa consapevolezza.
\par Che i Kami mi proteggano.
\par Ma sono umana.
\par Sono dannatamente umana.
\par Tanto da maledire la mia natura che mi spinge tra le sue braccia.
\par Mi porto davanti a lui e senza esitazione gli allaccio le braccia al\par collo premendo le mie labbra sulle sue in cerca di un contatto\par più profondo.
\par Sento le sue braccia cingermi possessivamente e le mani carezzare la\par mia schiena.
\par Le sue labbra salgono dalla bocca all'orecchio, andandolo a lambire con\par la punta della lingua.
\par Sento le gambe molli tanto da chiedermi cosa succederebbe se Inuyasha\par non mi sostenesse.
\par I”Kagome... Sei davvero sicura? Prima... Non...”
\par Poggio un dito sulle sue labbra, che velocemente sostituisco con le mie.
\par Piano piano la ragione lascia il posto alla passione mentre Inuyasha mi\par solleva e mi riporta dentro la capanna per distendermi sul mio futon.
\par _-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-
\par Non ci credo.
\par L'ho cercata tanto.
\par L'ho desiderata così tanto da sembrarmi un altro magnifico\par sogno.
\par Ma questa volta so che non è solo un sogno.
\par Questa volta è reale.
\par Lei è reale.
\par Quando ho sentito il suo tocco sulla mia schiena...
\par Non so neppure io cosa ho provato.
\par Speranza.
\par Gioia.
\par Felicità.
\par Ritrovarmi Kagome tra le braccia poi...
\par Il suo bacio...
\par Un bacio donato con tutta se stessa.
\par Non rubato.
\par Ma voluto.
\par Io...
\par Non so quanto ho sperato che succedesse prima o poi.
\par Ho sperato tanto da star male.
\par Averla tra le mie braccia ora mi fa sentire vivo.
\par Mi fa sentire quello che fino ad ora ho sempre voluto non credere.
\par Mi sento un uomo.
\par Con i dubbi.
\par Le incertezze.
\par Le paure.
\par Le sensazioni.
\par Ha sempre avuto ragione lei.
\par Sono molto più uomo di quanto non immaginassi.
\par La faccio distendere sul suo futon e mi sdraio sopra di lei.
\par Le nostre labbra incollate.
\par Come fossero una sola cosa.
\par Come fossimo una persona sola.
\par Come fossimo un fuoco che divampa in un intreccio di lingue di passione.
\par Non so come abbiamo potuto fare a meno l'uno dell'altra.
\par Faccio scendere le mie labbra fino al mento per poi continuare fino\par alla base del collo.
\par Sento l'eccitazione crescere in me quando la mia bocca si posa su una\par vena pulsate che tradisce il battito furioso del suo cuore.
\par Il saperla così sconvolta e irrazionalmente labile...
\par Il sentire il mio corpo dominare il suo mi fa sentire... Forte.
\par Potente.
\par Preso dalla passione intrufolo la mano sotto la stoffa del kimono\par facendo scorrere le dita sul suo seno e, soffocando un ghigno di\par compiacimento, quando la sento inarcarsi cercando di approfondire quel\par contatto.
\par La sollevo leggermente tanto da permettermi di sciogliere l'obi e\par toglierle il kimono.
\par Senza accorgermene sfioro con la mia eccitazione la sua, sentendola\par fremere.
\par Sento l'odore di vaniglia pervadermi e mescolarsi con un odore\par dolciastro che riconosco.
\par Il SUO odore.
\par L'odore della sua eccitazione.
\par Cerco di calmarmi ed ignorarlo.
\par Difficile.
\par Non so quanto riuscirò a resistere prima di venirne\par soggiogato.
\par Quello che vedo poi non mi aiuta di certo a raffreddare il mio fervore.
\par Il solo guardare quella pelle di pesca mi infiamma di più.
\par Certo che il suo corpo è cambiato.
\par Il seno prosperoso per la maternità e i fianchi torniti la\par rendono stupenda.
\par Una bellissima donna.
\par La mia donna.
\par Cerco con la bocca la punta di quelle golose rotondità.
\par Sfioro con la lingua più volte fino a sentirli turgidi sotto\par il mio tocco.
\par I suoi gemiti sommessi accrescono la mia voglia di averla.
\par Ma ancora non è il momento.
\par Non devo forzare la mano.
\par Voglio che sia lei a dirmi che è pronta.
\par Che mi vuole.
\par Solo che...
\par E' tremendamente difficoltoso resistere avendola qua tra le mie braccia.
\par Scendo col la bocca a baciare il ventre fino all'ombelico per poi\par sfilare piano uno di quegli strani indumenti intimi della sua epoca.
\par Quando anche quella barriera è abbattuta la fragranza del\par suo desiderio mi invade senza lasciarmi scampo.
\par E cedevole continuo la scia di baci che mi conducono proprio\par là, da dove scaturisce quel profumo tentatore.
\par Senza indugio le sollevo la coscia e lascio che la mia bocca assapori\par quel frutto peccaminoso.
\par Sento i battiti del suo cuore aumentare d'intensità e\par divenire irregolari come il ritmo del suo respiro.
\par I sospiri che nascono dalle sue labbra sono una dolce melodia e i\par gemiti soffocati con i denti sulle labbra non fanno altro che spingermi\par più a fondo nell'esplorazione della sua\par femminilità.
\par Il suo gusto è ambrosia pura.
\par Il calore che emana già mi fa sognare.
\par Sento i brividi irradiare la mia virilità ormai\par dolorosamente gonfia.
\par Ma devo aspettare.
\par A mio modo mi infliggo la punizione che avrebbe dovuto infliggermi lei.
\par Ancora penso che non merito di stare qui con lei.
\par Non lo merito.
\par Lo so.
\par Ma non posso farne a meno.
\par L'amo troppo.
\par La desidero troppo.
\par Ed ora più che mai la sento mia.
\par La sento vicina.
\par Ora che sento il suo cuore in sincronia col mio.
\par Che percepisco il suo corpo modellarsi addosso a me alla ricerca della\par completezza.
\par Un po' troppo impaziente di aspettare aggiungo due dita alla tortura\par che già le imponevo.
\par Il solo sentire il suo corpo che si plasma intorno alle mie dita...
\par Il calore che le avvolgono...
\par Il succo che le agevola nel movimento...
\par Il solo immaginare di possedere il suo corpo caldo...
\par Il crogiolarmi nel frutto prodotto dalle mie attenzioni...
\par Sento il mio corpo invaso da scosse.
\par Conosco questa sensazione.
\par No.
\par Non può succedere di nuovo.
\par Io...
\par Non devo...
\par NO.
\par Sento la ragione che si offusca e la mente perde lucidità.
\par Solo la voce di Kagome mi tiene allacciato con la realtà,\par impedendomi di perdere la coscienza di me.
\par K “Inuyasha... Inuyasha...”
\par Cerco di allontanarmi.
\par Non voglio farle di nuovo del male.
\par Non voglio perdere il controllo.
\par Non voglio perdere lei.
\par Perché deve succedere questo?
\par Perché solo lei mi destabilizza così?
\par Maledetto questo sangue demoniaco.
\par Maledetto questo mio essere a metà.
\par Mi allontano velocemente da lei, notando già che gli artigli\par sono già più lunghi del solito.
\par Devo andarmene.
\par Prima di perdere la ragione del tutto.
\par Prima di diventare una belva senza senno.
\par Cosa penserà Kagome?
\par Come può perdonarmi dopo questo?
\par Io...
\par Come ho potuto pensare di poterla avere di nuovo per me senza mettere\par in conto l'implacabile effetto che il suo corpo sortisce sul mio sangue\par demoniaco?
\par Non dovevo...
\par Non devo.
\par Non posso amarla.
\par Non posso farlo senza renderla infelice.
\par Chi vorrebbe essere la compagna di un mostro?
\par Sento i canini ormai uscire dalle labbra e la percezione di\par ciò che mi circonda farsi più netta.
\par Sono sempre più deciso ad andarmene il più\par lontano possibile da lei quando sento le sue mani posarsi a coppa sul\par mio viso, cingendolo delicatamente.
\par Mi guarda tranquilla.
\par Mi sorride.
\par Cerco di allontanarla cercando di non farle del male, ma lei frena le\par mie mani e intreccia le sue dita con le mie.
\par K “Inuyasha... Non aver paura di te stesso... La tua natura\par è parte di te... Non cercare di scappare da essa... Devi\par solo... Accettarla.”
\par Mi posa una mano sul petto e mi spinge giù, facendomi\par sdraiare sul pavimento e sedendosi a cavalcioni su di me.
\par Piano slega il legaccio dei pantaloni e li spinge via , lasciando\par indugiare il suo sguardo sulla mia virilità.
\par Sorprendendomi non poco si china su di me e mi bacia, mentre con una\par mano si aiuta e lascia che il suo corpo scivoli lungo tutta la\par lunghezza della mia eccitazione.
\par Vorrei spingerla via.
\par Vorrei ma...
\par Non so come potrei rinunciare a questa miriade di sensazioni che mi\par travolgono.
\par Persino il mio istinto si sente ammansito e piano mi lascio coinvolgere\par da questa danza che mi lascia senza fiato.
\par Vedere lei che senza paura si lascia andare contro il mio corpo,\par facendomi sentire come un fiume in piena, mi lascia basito.
\par Sentirla ondeggiare su di me.
\par Vedere il suo seno che armoniosamente segue il ritmo dei suoi\par movimenti...
\par Con un colpo di bacino rovescio la situazione lasciando scivolare\par Kagome sotto di me.
\par È implacabile il desiderio che nasce dentro di me per questa\par ningen.
\par Non posso non paragonare per un istante quello che sto provando con\par Kagome con quello che successe con Kikyo.
\par Non posso nemmeno metterlo sullo stesso piano.
\par Nulla a che vedere con quello che mi sta donando la mia Kagome.
\par La rabbia verso me stesso mi punge sul vivo ora che so cosa mi sono\par perso per tutto questo tempo.
\par Scuoto la testa per scacciare questi infausti pensieri dalla mente.
\par Continuo a possedere il suo corpo sempre più cosciente che\par lentamente diveniamo un'anima sola.
\par La perfetta fusione del nostro amore.
\par Mi sento gratificato e compiaciuto dai suoi mugolii che sempre\par più intensamente mi riempiono la testa.
\par La sollevo portandola a sedere sopra di me senza interrompere il\par contatto.
\par Un impeto in più mi coglie sentendo il suo seno sobbalzare,\par accarezzando così il mio viso.
\par Il respiro si mozza quando lei accarezza prima e poi gioca, mordendo e\par succhiando, le mie orecchie.
\par Non mi sarei mai immaginato una sensazione di estasi così...\par
\par Da impazzire.
\par Lascio scivolare le mie mani lungo la sua schiena candida, intrecciando\par con giochi senza senso, le dita fra i suoi capelli corvini.
\par La sento sorridere mentre imperterrito continuo ad affondare le mie\par mani in quella cascata ribelle.
\par Ne afferro le estremità costringendola ad alzare il volto ed\par a lasciare scoperto il collo, sul quale lascio una scia di baci, alcuni\par dei quali lasciano deliziosi disegni rossastri su quella deliziosa\par pelle diafana.
\par Attiro Kagome verso di me e, dopo averla riportata sotto di me, la\par faccio girare penetrandola da dietro.
\par Sento un esclamazione di sorpresa da parte di Kagome che subito muta in\par velati sussurri di piacere , stupendomi ancora una volta del suo\par abbandonarsi incondizionatamente a me.
\par Tra carezze, baci, e parole sussurrate aumento l'intensità\par delle spinte, consapevole della crescente onda di desiderio che si\par spande dentro di me.
\par Sento Kagome muoversi ritmicamente insieme a me e aumentare anche lei\par d'intensità assecondando il mio ritmo fino a che con\par un'ultima spinta esco da lei e mi abbandono contro il suo corpo scosso\par , anch'esso dai medesimi brividi di piacere, e mi accascio a terra,\par trascinando Kagome con me e tenendola ben salda nel mio abbraccio.
\par Osservo soddisfatto i suoi capelli mescolarsi con i miei.
\par Sembrano un dipinto di ghirigori magistralmente dipinto.
\par Ebano e avorio che si uniscono fino a confondersi.
\par Vorrei tanto interrompere questo momento di estasi pura, ma non so\par perché, temo che Kagome mi possa sfuggire nuovamente, anche\par se così, abbracciata a me, sembra più vicina che\par mai.
\par I “Kagome...”
\par K “Mmm...”
\par Si volta lentamente con occhi socchiusi.
\par Occhi dolci.
\par Ricchi di felicità come non ricordavo neppure.
\par Si avvicina e posa le sue dolci labbra sulle mie.
\par Adesso so.
\par So che la mia vita ricomincia da qui.
\par Finalmente.
\par Le bacio la fronte e la faccio accoccolare meglio tra le mie braccia.
\par I “Mi dispiace. Non volevo... Prima... Non so come sia\par successo di nuovo... Ti giuro... Imparerò a controllarmi...\par Io...”
\par K “Calmati Inuyasha. Non è successo niente. Non ti\par sei neppure accorto che la tua trasformazione è regredita\par subito. Credo che tu debba solo accettare sia la tua parte umana che\par quella demoniaca. Non devi cercare di sopprimere né una\par né l'altra. Ed io ti aiuterò.”
\par Si Kagome.
\par Con te al mio fianco credo che possa finalmente sentirmi completo.
\par Con te e Kai ho trovato la mia casa.
\par La mia sola ed una casa.
\par La mia vera famiglia.
\par La mia prima famiglia.
\par
\par          \par  
\par \par \par }

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