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Prima
di iniziare a raccontare la fanfic faccio un breve
riassunto della situazione generale in modo che tutto sia più comprensibile.
Sono
passati ormai due anni dal giorno in cui yu e miki sono tornati insieme dopo aver scoperto con grande gioia di non essere fratello e sorella .
La
loro relazione da quel momento è andata avanti in perfetta armonia; Yu avrebbe cominciato da lì a poco il tirocinio presso un importatestudiod’architettura.
Miki si trovava
all’ultimo anno di fashion design a Toryo.
Erano pronti ad andare a vivere insieme.
Per
quanto riguarda Meiko, ora lei vive in Europa dove
sta scrivendo il suo terzo libro. E’ diventata ormai una famosissima
scrittrice.
Il matrimonio con Nick
comincia però ad essere ostacolato dalle prime difficoltà.
Ha
perso ormai i contatti con i suoi cari vecchi amici.
Ginta e Arimi hanno finalmente
annunciato la data del loro matrimonio, erano stati costretti in precedenza a
rimandare ogni preparativo alla saputa della scomparsa dei genitori di Arimi durante un incidente
aereo.
Susy
è diventata invece una richiesissima modella non che
attrice.
Alessandro
gira il mondo accompagnato da Angela.
Hanno
formato insieme un gruppo jazz apprezzato a livello internazionale.
Nella
vita quotidiana lì unisce un sentimento che va oltre la musica ma che con
fatica riescono a confessare a causa della paura di soffrire ancora.
Non sanno che entrambi provano
le stesse sensazioni.
Ci
saranno poi molti altri personaggi che faranno la loro comparsa in diverse
situazioni per movimentare ulteriormente l’intero racconto.
Queste
le premesse.. adesso inizia la vera storia che sarà
caratterizzata da un fantasia infinta di colorate sfumature che chiuderanno in
sé tutte le emozioni che caratterizzano il cuore dei giovani,innamorati e
complessati, unici ma uguali,i giovani di Marmalade
boy
Ho
mantenuto i nomi italiani dei protagonisti e non quelli originali in modo di
avere una percezione più immediata
Buona
lettura!!
Mi
raccomando leggete leggete e
soprattutto commentate..ditemike
ne pensate..kosa vorreste che succedesse..cosa non vi piace..mi
raccomando!
Era
una graziosa giornata di fine marzo e i raggi filtravano sbarazzini dalle
fessure della finestra.
Illieve calore
che entrava nella stanza si andava a riflettere sul dolce viso di Miki accompagnandola nel risveglio.
Vicino
a lei il corpo addormentato di Yuu, rapito da un
lenzuolo color pesca che lasciava però scoperta quasi come se volesse
godere anch’essa del calore mattutino,la sua
schiena.
Perfetta al tatto, penso Miki mentre
dolcemente la sfiorava con la bocca e godeva della ineguagliabile fragranza che
il corpo di lui emanava. Lo stesso profumo che la mandava in estasi ogni volta
che riceveva un suo abbraccio,un suo bacio, ogni volta
che facevano l’amore.
Come
nella notte appena passata dove le loro anime si erano incontrate senza
esitazione.
Poi
si strinse a lui aspettandone il risveglio.
Questa
mattina era molto importante per loro.
Yu aveva preso
appuntamento con un’agenzia immobiliare.
Paradossalmente vivevano insieme
già da quattro anni ma questa volta avrebbe
avuto sicuramente un significato diverso il campanello riportante:
CASA
MATSURA-KOSHIKAWA .
Finalmente
gli occhi di Yu si aprirono. Miki
non aspettava altro.
-Buongiorno
dormiglione…Cos’è abbiamo fatto le ore piccole stanotte?-
–Diciamo che c’era una rompiscatole che mi ha tenuto
occupato contro la mia voglia-
-Ah
si? Sai mi ha detto quella rompiscatole che dopo la
tua performance.. ecco ..come dire poco soddisfacente ha serie intenzioni di
lasciarti!-
Si
presero in giro per un po’, poi tutto ad un tratto tornarono
seri.
Occhi
negli occhi desiderosi l’uno dell’altra.
Yu la strinse a
se.
–Guarda che se continui cosi te lo scordi di andare a vivere insieme-
Miki stava per controbattere quando
lui gli sussurrò teneramente ti amo, bastarono quelle due parole e
quella sua voce che l’aveva sempre confortata e che le donava sicurezza.
Lei si era già arresa.
Si
baciarono.
I
loro corpi ancora nudi si sfiorarono trasformando quel gioco di labbra in un
vortice di passione.
Cavolo
già le undici! Pensò Miki mentre raccoglieva frettolosamente i suoi lunghi capelli in
un fermaglio blu. Si fini poi di truccare, quel poco
che le donasse il giusto colorito alle guance ma che non le invadesse i
lineamenti delicati.
-Sbrigati
Yu siamo in ritardo!-
Yurise sotto la doccia, non era abituato al lato materno
della sua fidanzata.
-Sicura
che non vuoi raggiungermi?-
-Non
ti rispondo neanche. Vado a vedere chi è al telefono e quando torno
voglio trovarti vestito e pronto per uscire!-
-Vabbene mamma!-
Ma
è possibile che sia diventato cosi stupido nel
corso degli anni?E adesso chi sarà?Ma dove cavolo si è ficcato
quel maledetto telefono? La testa di Miki sembrava
assomigliare ad un quiz a premi ricco di domande e ne continuava a formulare a raffica mentre andava alla disperata ricerca del cordless.
Trovato.
-Pronto?-
Buongiorno, è
possibile parlare con il signor YuMastura?
-In
questo momento è occupato ma può dire a
me-
Sono dell’agenzia immobiliare,volevo informare lei e suo marito che a causa di un
imprevisto l’agente che vi avrebbe dovuto presentare gli appartamenti non
potrà venire oggi ma se volete potete passare,vi daremo le chiavi con
gli indirizzi e potrete fare una prima visita da soli in attesa che vi
raggiunga qualcuno.
-Va benissimo,mi
dica solo verso che ora possiamo raggiungere l’agenzia per prendere le
chiavi-
Se
per lei va bene vi attendiamo qui tra mezz’ora.
-Saremo
puntuali, a dopo-
A dopo signora Mastura.
Signora
Matsura??Lei e suo marito?
Saremo puntuali?
Miki tento di rimanere seria per tutta la durata della
telefonata,non poteva certo cominciare a ridere mentre
la segretaria parlava,ma appena schiaccio il tasto rosso segno di fine
chiamata,scoppiò in una pazza risata.
Le
uscivano le lacrime e teneva le mani sulla pancia.
Si
stava cosi divertendo da sentirsi quasi male.
Quando
si calmò,divenne improvvisamente rossa.
Presto sarebbe diventata veramente la
signora Matsura.
Un brivido la scosse,cominciò
a fantasticare sul giorno del loro matrimonio,poi venne interrotta proprio
dall’oggetto dei suoi pensieri.
-Ma
si può sapere perché stavi ridendo in quel modo?-
-No
niente, sai uno di quei miei attacchi di pazzia improvvisa-
-Sarà.. comunque tutta sana te non sei-
-ah!
chi era al telefono?-
-L’agenzia.. credo proprio caro mio
che oggi dovremmo cavarcela da soli-
-Ovvero?-
-Te
lo spiego in macchina su ora andiamo che siamo in ritardo!-
Miki decise di non rivelare a Yu il
vero motivo di quella stravagante risata, almeno per adesso.
In
realtà,stranamente, aveva paura della reazione
del ragazzo,cosi preferì tacere.
In
macchina gli spiegò la situazione con l’agenzia immobiliare
tralasciando alcuni particolari.
Poi,
complice forse il racconto della chiamata fatto a Yu,
scoppiò nuovamente a ridere.
-Ah
Miki non cambierai proprio mai-
-Lo
so!-
Rispose
con aria soddisfatta,come se amassa
sapere di essere una caso clinico senza via di recupero. Poi si girò
leggermente per vedere il paesaggio scorrere dal vetro del finestrino pensando
che non c’era cosa che desiderava di più
al mondo,voleva diventare la signora Matsura!
Capitolo 3 *** la felicità che credevo di aver ottenuto ***
3
3CAPITOLO
La felicità che
credevo di aver ottenuto
-Signora
Mary, scusi se la disturbo, è arrivata una lettera indirizzata a lei-
-Grazie
Hana, posala pure vicino a me sulla scrivania-
-Ah!
Sa per caso se Nick tornerà per cena?-
-No,
il signor Namura non ha ancora chiamato-
-Va
bene vada pure e se avverte me lo faccia sapere-
Il
leggero sbattere della porta conseguenza della sua chiusura, risuonò
nella testa di Mary come un fastidiosissimo rumore difficile da poter
sopportare.
Le
girava la testa da più di un’ora e le era impossibile concentrarsi
sul romanzo che stava scrivendo.
Questo
le accadeva ormai già da due settimane.
Il nervoso che l’accompagnava, non rendeva certo le cose
più semplici.
Stava
passando un periodo di stress dovuto alle tante preoccupazioni.
La
casa editrice premeva per la consegna della prima stesura del libro,i suoi improvvisi giramenti di testa la distoglievano con
facilità e Nick assorto nel suo lavoro non le
dava più l’importanza di una volta ferendo involontariamente la
sua anima
-Basta
Mary, devi smettere di pensare che tutto vada male, la tua vita è
felice, tuo marito ti ama e te non potresti desiderare niente di meglio di
quello che già hai-
Mary
se lo ripete in continuazione,mentre posa i gomiti
sulle pagine stampate e regge la testa dolorante con le mani.
Abbassa
gli occhi,li chiude a momenti,le scende una lacrima.
Poi
sospirando, alza lo sguardo e si accorge di quella lettera. È timorosa
nel vedere chi la manda, crede sia l’ennesimo invito alla consegna della
“Loesher”.
Decide
di ignorarla.
Pochi
instanti dopo, la curiosità o forse la voglia di pensare semplicemente a
qualcos’altro, le fa cambiare idea, senza esitazioni la stringe nelle
mani e ne cerca il mittente.
Capisce subito che non era la sua editoria
che le scriveva…
Cara Mary,
Da dove cominciare?
Sono ormai quasi due anni
che non ci vediamo e che tento di chiamarti,compongo
il numero ma poi riattacco.
Forse non te l’ho mai
detto ma quando penso a te,un improvviso senso di
fierezza mi avvolge.
Ho avuto la fortuna di
averti come amica,di poter passare dei momenti
meravigliosi con la tua persona,di conoscerti.
Tra pochi giorni sarà
il tuo compleanno e sicuramente il coraggio per chiamarti e augurarti tutto il
bene che meriti non lo troverò,ecco perché
ti scrivo.
Mi piacerebbe rincontrarti,anche per poco e riassaporare il ricordo di un tempo
passato che so,purtroppo, non tornerà più
Forse leggerai in queste
righe un po’ di tristezza magari di pura malinconia,però,
voglio che tu sappia che nel scriverti sto provando esattamente il contrario.
Quante cose sono cambiate,ho perso addirittura il pregio-difetto
dell’insistente parola.
Abbi cura di te Mary, ora
comprendo perché sei partita,comprendo tutte le
tue decisioni.
Stavi soltando
cercando la felicità..
Ed è per questo che
ti dico che hai fatto la scelta migliore.
Ti lascio.
Resterai sempre nel mio cuore.
Con enorme affetto,
Steave.
-Oh
Steave…-
Sussurrò
il suo nome, con le lacrime che le bagnavano gli occhi.
Non
poteva crederci o forse non voleva.
Come
era
possibile che l’unica persona che avesse mai fatto soffrire davvero,le
dimostrasse ancora tutto quel bene e le desse ragione pur nel torto?
Lesse
e rilesse quella lettera un’infinità di volte.
Spalancò
gli occhi.
Stavi soltando
cercando la felicità..
Ed è per questo che
ti dico che hai fatto la scelta migliore.
Un’enorme
dubbio
sormontò tutti i suoi pensieri.
Aveva
trovato realemente la felicità che tanto
desiderava?
-Oh
Steave perché le tue parole mi fanno cosi
dubitare?-
-Oddio sono esausta…non credevo fosse
cosi stancante cercare casa!-
Finalmente di ritorno.
Miki si buttò sul divano
sospirando.
Oggi avevano visitato ben 11 appartamenti diversi: tre erano
collocati troppo lontano dal centro della città, due troppo piccoli,uno troppo grande, gli altrisemplicemente, non andavano bene.
Ma si erano diverti.
Momenti in cui litigavano per il colore della camera da letto.
Minuti di tensione quando lo scherzo finiva e i loro sguardi si
incontravano. Ore passate insieme senza il timore di essere davvero
felici.
-Ah eccoti! Come mai non sei entrato con me?-
-Ho preferito riporre la macchina nel garage è
più sicuro-
-Sai ci avrei scommesso che ti
avrei trovata sul divano a lamentarti di quanto sei stanca-
-Quanto non ti sopporto! Mi stavo
riposando un attimo…sei sempre il solito. Ora dovrai farti
perdonare…-
-E sentiamo cosa dovrei fare?-
Yu si avvicinò al divano
inginocchiandosi.
Le sorrise. Le sfiorò le labbra.
Miki rispose a quei suoi gesti.
-Lo sai bene-
Si baciarono dolcemente. Il cuore d’entrambi batteva
come la prima volta in cui le loro bocche giocarono unite.
La segreteria telefonica spezzò la magia.
Ci sono due nuove messaggi
-E
adesso chi sarà-
-Non lo so proprio Yu-
Tasto On
Primo messaggio:
Ragazziiiiiii sono i vostri fantastici genitori che vi
parlano dalla città dell’amore Parigi.
Qui si sta benissimo abbiamo fatto proprio bene a prenderci questo
mese di vacanze per girare l’Europa. Voi due piccioncini
come state? Supponiamo molto bene visto che non ci avete risposto per tutto il
giorno. Beh chiamateci al più presto. Ciaooooo
-Oddio ma quei quattro sono proprio matti-
-Che ridere! Però pensa
amore ci hanno laciato la casa per un mese..sono
stati carini..domani li chiamiamo.OraYu fammi sentire il secondo messaggio magari sono
ancora loro e ridiamo un altro po’-
Secondo messaggio:
Ma si può sapere dove siete finiti? Sono
ore che io e Arimi vi cerchiamo..Ci invitiamo a casa
vostra questa sera. Saremo lì per le nove portiamo noi la cena..si
mangia messicano!
A dopo maleducati!
-No,non erano i nostri genitori ma
sempre dei matti-
-Addio cena romantica Miki-
-Eh già..andiamo a preparare la tavola,sono già le nove men un quarto-
-Era tutto buonissimo..come hai detto che si chiama quel ristorante Arimi?-
-Piedra del sol Miki, sapevo che ti sarebbe piaciuta questa
idea..invece a te Yu
ti vedo un po’ disorientato-
-Diciamo che non digerisco molto il
piccante…-
MentreYu,
Miki e Arimi conversavano, Ginta andò a prendere le partecipazioni di nozze da
mostrare agli amici.
-Eccoli ragazzi..guardate che belli!-
-Gintadammi dammi voglio vedere!-
Miki entusiasta, sopra le gambe di
Yu guardava con occhi lucidi le presentazioni
SuouGintaSuzukiArimi
Presso ilSantuario Toshogu
Il giorno 12 Giugno 2005 si scambieranno una promessa d’amore
eterno
Le ragazze contimuarono a parlare
del matrimonio.Miki era un vulcano di domande a cui Arimi rispondeva compiaciuta e un po’ emozionata.
I ragazzi stavano preparando un aperitivo
mentreYu prendeva in giro Ginta
ripetendogli in continuazione verso quale grande errore stesse andando.Ginta si tratteneva nel non rispondere sapeva che cosi
avrebbe fatto il gioco dell’amico iù che
divertito.
-Ragazze venite di qua,gli
aperitivi sono pronti-
-Si arriviamo-
Si unirono in salotto per sorseggiare un fresco cocktail ,omaggiare la primavera, e chiacchierare un po’.
Non sapevano che piega avrebbe preso quella conversazione…
Capitolo 5 *** Cosa è successo in questi due anni? ***
5 CAPITOLO
5
CAPITOLO
Cosa è successo in questi due anni?
I due divani del salotto furono occupati.
Miki sedeva con Yu stringendogli la mano.
Arimivicino aGinta riprese il discorso del matrimonio con un velo
di tristezza.
-Sapete, non è stato facile
riorganizzare tutto in cosi poco tempo e con il morale non esattamente
appropriato alla situazione. Ma so che i miei avrebbero
voluto questo ed il solo pensiero mi rincuora facendomi sentire bene-
-Oh Arimi non sai quanto ti
ammiro, hai dimostrato una forza enorme, io non so se al tuo posto ce l’avrei fatta-
-Vedi Miki quando si ha qualcuno vicino tutto è più
semplice ed io avevo Ginta, avevo voi amici miei-
-Allora ditemi un po’ quante brutte facce dovrò
rincontrare il giorno del matrimonio?-
Yu conosceva bene Arimi e sapeva che le faceva ancora male parlare dei suoi
cari cosi pensò che cambiare discorso fosse la cosa più opportuna
da fare.
-Ovviamente ci saranno tutti i nostri parenti quindi
preparatevi a riabbracciare i mio caro vecchiocuginetto William..verrà con
Lisa pare che quella santa ragazza riesca ancora a sopportarlo-
-Speriamo solo che non vi proponga un’altra delle sue
scommesse!-
-Arimi mi stavi dicendo prima che
pochi giorni fa hai sentito Angela..verranno
anche loro?
-Si Miki Angela e Alessandro saranno
presenti mi hanno anche promesso che eseguiranno
alcuni dei loro brani più famosi-
-Ma come ti è sembrata
Angela? Perché circa un mese fa mi ha chiamato Alessandro e mi ha detto che andava tutto bene anche se dal tono di voce che
aveva sembrava il contrario-
-Beh, Miki mi ha detto che hanno avuto dei problemi lei ed Ale un po’ di tempo fa ma che ora si era tutto
sistemato-
-Vedete ragazze il problema è che si amano ma non riescono a confessarsi i loro sentimenti, in
questo modo si creano delle tensioni e lo scontro è inevitabile-
Un’approvazione generale fu data alla riflessione di Yu.
Attimi lievi di silenzio accompagnati
inconsapevolmente da quattro pensieri diversi ma uguali.
La malinconia era nell’area. I ricordi degli anni
passati nelle loro teste.
-La cosa di cui più siamo felici io e Miki è che abbiamo saputo che Steave
uscirà tra dieci giorni dalla comunità e potrà quindi
venire al matrimonio-
-Davvero? Ma è una notizia
stupendo Yu!-
-Bene, visto che ci saranno anche Susi, Michael,
Jinny, Brian con Steavesaremo al completo..ma ci pensate
sarà come ai vecchi tempi…oh Arimi
sarà bellissimo il nostro matrimonio-
Lo sguardo di Miki si freddo in un attimo.L’euforia
scomparse.
Il suo pensiero? Mary.
Strinse forte la mano di Yu. Lui
capì subito. Lei sospirò e si fece
coraggio, doveva chiederglielo.
-Avete invitato..anche
Ma..Mary?
-Credimi Mikite lo avrei detto..non potevo non mandarle almeno l’invito-
-No
capisco…scusate non mi sento tanto bene-
Miki si stava dirigendo verso la sua camera.
Yu le aveva lasciato la mano come
se le volesse dire che comprendeva il bisogno di
starsene da sola per un po’.
Arimi si sentiva in colpa. Si
alzò di scatto e la bloccò per un braccio.
-Fermati Miki. Parliamone almeno!-
-No Arimi! Non ce la faccio! Non ce la faccio!!-
Miki cadde a terra piangendo tra
le braccia di Arimi che
cercava di trattenere le lacrime.
Yu stava lì immobile
soffrendo anche lui conoscendo il perché di quel dolore.
Ginta odiava quello che Mary aveva fatto e si chiedeva
perché avesse assecondato l’idea di Arimi di mandarle l’invito per le nozze
L’atmosfera dipingeva ogni parete di nero.
La serata si concluse.
Yu accompagnò Arimi e Ginta salutandoli in un
abbraccio che valeva più di mille parole.
Poi corse da lei, dalla sua unica ragione di vita che stava
sdraiata su quello stesso divano ma non per stanchezza, per dolore.
Lui si inginocchiò
nuovamente, le accarezzò il viso.
-Ci sarò
sempre Miki..ci sarò
sempre-
Ma cosa era successo?
Cosa aveva fatto Mary di cosi
sbagliato da aver allontanato da lei anche la sua migliore amica, l’unica
persona che l’avrebbe compresa fino alla fine?
-Miki hai chiamato un’ambulanza?
Stanno arrivando?-
-Si Yu mi hanno detto
che saranno qui tra dieci minuti tu contimua a
tenerlo sveglio-
Steave stava lì.
Yu lo teneva stretto e cercava di
rianimarlo.Vicino a lui una scatola semivuota di
sonniferi e un busta vuota. Anfetamine.
Miki continuava a chiedersi il
perché di quel gesto.
Il corpo del povero ragazzo tremava e gli occhi si aprivano a intervalli mostrando un’espressione vuota. Un gesto
disperato.
-Ragazzi il vostro intervento è stata
la sua salvezza. Lo rimetteremo tra qualche giorno ma necessità di cure. La
cosa migliore per lui è una comunità dove potrà comprendere ciò che ha fatto e
guarire, voi dovete aiutarmi a convincerlo che questa è la
soluzione migliore-
-Ma certo dottore tutto per il bene
e la salute di Steave. Noi siamo d’accordo con lei ha
bisogno di essere aiutato e il nostro sostegno non basta-
-Ragazzo, Yu giusto? Mi sembri
molto legato a Steave, la vostra amicizia deve essere
molto importante-
-E lo è! Lo considero un fratello,
infondo, quello che ci divide è solo un cognome diverso. Ciò che mi fa più male
è il fatto di non aver capito subito come si sentiva, credevo che le fosse
passata la delusione avuto con Mary la sua ex ragazza ma
evidentemente non lo conosco fino in fondo-
-Gli hai salvato la vita. Questo vale più di mille pensieri..più di
mille frasi-
Il medico diede una pacca a Yuu segno di conforto e fierezza.
Nel frattempo Miki ancora un po’sconvolta pensò che dovesse avvertire Mary.
Da quando lei aveva deciso di trasferirsi i loro rapporti erano inclinati e piano piano
avevano perso quella complicità unica che caratterizzava la loro amicizia.
Compose il suo numero speranzosa.
-Pronto?-
-Mary sono io..ecco..ti ho chiamato
perché beh Steave è in ospedale ha tentato il
suicidio questa mattina..e quando lo abbiamo trovato
svenuto in bagno.. vicino a lui c’era una vostra foto-
-Cosa? Oddio mi
dispiace davvero Miki.. ma.. io non posso farci niente--
-Mary stai scherzando? Lui harischiato la sua vita per te e tu non puoi
farci nulla?
-E cosa dovrei fare? Rimettermi con lui..ti
ricordo che sono sposata con Nick e domani parto per
l’Europa-
-Credi che io sia cosi stupida?
Speravo solo che prima di partire saresti potuta
passare in ospedale per salutarlo..tuttoqu, sarebbe stato un bel gestoi-
-Mi dispiace no ho tempo e poi Nick credo non
approverebbe. Scusami ma ora ho da fare ci vediamo domani in aeroporto-
-No Mary io non verrò domani. Saluterei una persona a me
estranea, una persona che ha spento il suo cuore, una persona che era la mia migliore amica e che io rivoglio ma che sento
cosi lontana.
Mary vieni in ospedale ti prego..rimettiamo in piedi la
nostra amicizia-
-Ti ho già detto che non posso. Beh allora Miki
credo sia arrivato il momento dei saluti. Domani parto, non so se ci rivedremo,
voglio solo che tu sappia che stai parlando con la vera Mary questa sono ed ho capito che non ti vada molto a genio la mia
persona, e allora come pretendi di restaurare un rapporto? Addio Miki-
Il cuore di Miki all’ascolto di
quelle parole si spezzò in mille pezzi.
Aveva la voce soffocata dalle lacrime ma
si prese forza e realizzando ch forse quella sarebbe
stata l’ultima volta che avrebbe parlato con la sua Mary mise via il rancore,
la delusione, l’inutile speranza. E sorridendo ad un’immagine di loro mentre
prendono un caffè amiche
inseparabiliconlude la chiamata…
-Mary solo una cosa, sappi che..ti..ti..ti voglio davvero bene-
Tutututututut. Finiva un amicizia come giorno dopo giorno ne finiscono tante.
Ma questa era cosi speciale. Incancellabile
il suo ricordo. Penso Miki distrutta dal dolore.
Buttò il cellulare a terra, corse cercando Yu ovunque. Lo trovò.
Miki si prepara un tè e lo
gusta seduta su una comoda sdraio nel giardino di
casa.
Il lieve vento le sposta leggermente i capelli davanti agli
occhi ma il solletico che essi istigano non le da affatto
fastidio.
È passata una settimana da quella triste sera in cui
i ricordi la sono venuta a trovare.
Adesso sta bene anche se a volte il
volto dell’amica le si fa avanti nei pensieri e un blocco allo stomaco le
fa capire quanto ancora, infondo, le manchi.
-Ah ma sei qui-
-Eh Yuuho
preparato del tè, ne vuoi?-
-Si grazie, ma posso fidarmi?-
-Scemo! Vieni vicino a me-
Yu porse la mano a Miki, la fece alzare dalla sdraio,
si sedette al suo posto e dolcemente la posò su di se con una tale cura
come se avesse tra le mani un oggetto di enorme valore.
-Sei comoda?-
-Mai stata meglio…amore non sai
quanto sono emozionata per il ritorno di Steave. Lui adesso
sta molto bene e poi sono contenta perché so quanto tieni a lui e
saperti felice mi rende allo stesso modo-
Yu la strinse a se. Miki chiuse gli occhi facendosi cullare dal suo respiro.
-Stavo pensando che sarebbe bello
organizzare una piccola festa. Anche se tornerà tra due giorni e non so
se abbiamo abbastanza tempo…forse è solo un’idea stupida-
-Organizzeremo la festa più bella che si sia vista
per tutto il Giappone..Yu vedrai che Steave sarà
felicissimo di essere accolto in questo modo da tutti noi-
Miki per dimostrare a Yuu di essere davvero convinta si alzò in piedi e alzò una mano verso il cielo.
Yu la guardava divertito.
Il piacevole vento che tirava cominciava a non essere
più tanto piacevole.
-Rientriamo dai o va a finire che ti ammali ed addio festa-
-Agli ordini signor capitano! Però
ad un patto..mi devi prendere in braccio per portarmi dentro o resto qui
anche tutta la notte!-
-Ok come vuoi a domani! Ah ah ah vieni qui dai-
Yu la prese in braccio.
Ridevano insieme. Era come se in ogni secondo passato
insieme, il loro amore si fortificasse sempre più. Yu
porto poi Miki nella loro camera e la sdraiò sul letto.
Lui la segui. Abbracciati nel buio
della stanza.
-Sai stavo pensando per la festa
possiamo chiamare quel catering fuori città
conosco una ragazza dell’università che lavora lì-
-Miki?-
-Si?-
-Abbiamo tutto domani per parlare della festa-
-Hai ragione..e sentiamo che cosa vorresti fare?-
-Parlare di noi-
-Vedi..io comincerò a lavorare tra un paio di mesi..-
-Si lo so-
-E a te manca solo la tesi per
laurearti-
-Si..-
-Ecco stiamo cercando anche casa, e..-
-E..-
Yu voleva confessarle di quale
incredibile voglia avesse di sposarla.
Ma non trovava il coraggio di
dirglielo o forse quella situazione non era delle più romantiche.
Ma cosa importava. Lui c’era,
lei anche, e l’atmosfera la creavano i loro corpi vicini che parlavano a
sottovoce nell’oscurità della stanza dove tante volte si erano
incontrati.
-E…ecco Miki io ho una
voglia incredibile di..-
Suona il telefono
-Vado io aspettami qua principessa-
-Va bene..sbrigati!-
Le sensazioni che provò Yu in
quell’istante erano in
contrasto.
Da una parte si sentiva quasi sollevato ma dall’altra
tremendamente scocciato.
Ci pensò poco e rispose al telefono.
-Pronto?-
-………-
-Pronto? C’è qualcuno?
-Yu…sono Mary-
Yu rimase immobile nel sentire
quel nome.
-Cosa vuoi?-
-Parlare con Miki, ti prego-
-No Mary, lei ha già sofferto troppo a causa tua. Per
favore lasciala in pace. Lascia tutti noi in pace-
-Non ti permetterò di farle ancora del male, ne a lei né a Steave-
-Va bene come vuoi,
hai ragione sono stata una stupida scusami. Addio Yu-
Riattaccò il telefono.
Uno strano nervosismo gli invase il corpo. Sensazione che
poco conosceva.
Ma cosa voleva adesso Mary? Yu si chiese anche seavessa fatto la cosa giusta non passandole Miki.
Ci pensò. Era stata la cosa migliore.
Tornò da lei.
-Amore chi era?-
-Ma, sai che non ho capito bene,
cercavano una certa Eriko.Gli ho detto
che avevano sbagliato numero-
-Non è che questa Eriko è la tua amante?..Dai
vieni qui, facciamo che quello che mi dovevi dire me lo dici domani adesso ho
solo voglia di stringerti-
Yu si sdraiò su di lei.
I loro baci misti di dolcezza e passione.
Loro cosi desiderosi.
Si unirono le loro anime anche quella notte più
volte.
Capitolo 8 *** Susi..ieri ed oggi niente cambia ***
8 CAPITOLO
8
CAPITOLO
Susy..ieri
ed oggi ma niente cambia
-Ok benissimo ancora un paio,
girati, sorridi. Sei bellissima Susi contimua cosi!-
-Basta sono ore che poso, credete
che una pausa sia possibile?!-
-Come vuoi Susi..-
-Menomale..-
Il noto fotografo NickKnight non amava molto perdere tempo e Susi aveva
già chiesto tre pause da questa mattina.
Era diventa famosa. Una bellissima
donna ormai.
Sedeva su una sedia di pelle nera mentre
le aggiustavano il trucco, quando notò un avviso di chiamata da parte di
Arimi. Senza esitazione la rischiamò.
-Pronto
Susi sei tu?-
-Si ciao Arimi! H notato solo ora
il tuo avviso di chiamata..dimmi-
-Vedi questa sera Steave uscirà finalmente dalla comunità ed
abbiamo organizzato una piccola festa per accoglierlo, niente mi chiedevo, sempre se ti trovi in città se andrebbe di
venire-
-Sono piena di impegni per oggi..ma sai che ti dico? Per il mio cuginetto
questo ed altro. Ci sarò!-
-Dimmi solo dove-
-A casa di Yu e Miki-
-Ciao Su-
-A questa sera-
Susi tornò sul set fotografico con una nuova energia.
Un sorriso a 360° e la voglia di
finire al più presto.
Ritorno nell’appartamento. Susi può prepararsi
con tutta la calma.
-Un bel bagno caldo è quello che ci vuole dopo una
giornata cosi stressante-
Sali minerali provenienti dall’India. Ricorda quella
sua sfilata a Bombay.
L’idromassaggio. Funzione relax. Candele profumate.
Musica.
Come nuova.
- Voglio cercare un po’ di vecchie foto da portare a Steave anzi
credo che farà piacere a tuttifare un salto nel passato..evitando ovviamente
le foto con Mary..-
Susi prese una scatola nascosta tra le
altre posta sopra un armadio.
Era abbastanza grande. Gialla, un po’ impolverata.
L’aprì senza esitazione. Era piena di foto. Era
ricca di ricordi.
-Guarda questa che buffa..Ginta e Will che litigano..se non sbaglio
risale al periodo del liceo quando Arimi si era
appena messa con Ginta..e pensare che adesso si
stanno per sposare-
Ce n’erano tante. Gite al mare. Capodanno. Natale. Semplici
giornate passate insieme.
Poi ne trovò una, quasi per caso. Divenne rossa.
Un primo piano di Yu.
La ragazza sospirò. Fu triste.
Lui non era mai stato suo eppure quanto lo aveva desiderato.
Troppo piccola per essere
considerata prima. Credeva di aver dimenticato quello che provava.
Ma quella foto riaccese una fiamma
che nel profondo non si era mai spenta.
-Oh Yu chissà se forse tu
mi vedessi adesso cosi cambiata, finalmente cresciuta
magari…ma cosa dico tu ami Miki hai sempre
amato Miki-
-.........-
-Devo togliermelo dalla testa. Si ma
come farò questa sera..-
Avrebbe seguito il suo istinto o forse la soluzione migliore
era reprimere ancora una volta tutto. Odiava quella
strana sensazione e odiava il fatto di aver cercato
quelle foto.
Dopotutto però quelle stesse
emozioni se non avesse visto quella foto,le avrebbe comunque provate quando al
suono di quel campanello lui l’avrebbe accolta in casa abbracciandola.
-Buongiorno sto cercando il signor Miwa, mi saprebbe dire dove posso trovarlo? Finalmente oggi
esce…sono un suo amico-
-Oh certo Steave! Che caro ragazzo..dovrebbe
scendere da un momento all’al…ehm si giri-
-Yu! Stavi importunando
l’infermiera?-
-Steave! Eccoti! Non sai quanto
sono felice!-
I due amici si riabbracciarono commossi. Quante volte si
erano detti che un uomo non deve piangere. Ma in questa occasione fecero uno strappo alla regola.
Yu aveva finalmente ritrovato uno
dei suoi punti di riferimento più importanti.
Steave era stato accolto da suo
fratello.
-Allora che ne dici di prendere le valigie ed andare?-
-Dico cheanche troppo tempo che sto qua dentro!-
Il ragazzo salutò tutto il personale che lo aveva accompagnato
ed aiutato lungo il percorso in quel posto che all’inizio gli sembrava una
prigione ma che si era rilevato poi la sua casa.
Tutti si erano affezionati a lui, sempre pronto alla
battuta. A tutti sarebbe mancato.
Prima di andare via, si girò verso il grande
cancello d’entrata e un po’ malinconico sospirò. Si confessò con quella persona
fatta di mattoni.
-Mi mancherai…-
-Andiamo Yu..mi
devi offrire un caffè e raccontarmi cosa mi sono
perso in questi mesi!-
I due ragazzi si allontanarono ricchi di un’energia positiva.
Entrarono in una caffetteria del centro. L’odore del posto
diventò nuovamente familiare.
-Allora ti vedo in gran forma, dì la verita secondo me là dentro te la spassavi alla
grande!-
-Ah si! Soprattutto con quell’infermiera
che hai conosciuto oggi..-
-Ma se avrà avuto si e no sessant’anni!-
-Appunto! Ah ah ah…ma
tu dimmi come vanno le cose con Miki?
-Va tutto benissimo, ti ricordi che ti avevo accennato di
voler comprar casa, beh abbiamo cominciato a girare le
prime agenzie-
-Quindi la cosa si fa seria…beh a questo punto mi prenoto
come testimone-
-Saresti il primo se ci fosse un matrimonio in vista…ma non
c’è-
Lo sguardo di Yu si oscurò per un attimo.
Quante volte aveva cercato di esprimere a Miki quanto
davvero l’amassa ma poi si bloccava e tutto quello
che voleva dire diventava fumo.
-No? Beh caro mio dovresti sbrigarti o va a finire che te la portano via..sai ci stavo giusto facendo un pensierino-
-Ah te la cedo volentieri..apparte tutto, in realtà
non so perché non affrontiamo ancora il discorso forse vogliamo goderci il
momento e poi verrà naturale-
-Se c’è una cosa di cui sono sicuro siete voi due insieme quindi..se sto
tranquillo io te che motivi hai di preoccuparti?.. E poi giusto te riesci a
sopportare quella matta di Koishikawa-
Risero insieme divertiti mentre continuavano
a prendere in giro le strane manie di Miki.
Finalmente di nuovo insieme. Due libri aperti che si
scambiano nozioni.
Restarono in quel locale per un buon’ora, poi Yu controllo
l’orario e pensò che ormai a casa tutto era pronto per accogliere l’amico. Cosi
si avviarono verso casa. Steave era entusiasta.
In macchina affrontarono però un discorso impossibile da
evitare.
-Sai, poco più di una settimana fa ho mandato una lettera a Mary-
Stupore. Gli occhi di Yu.
-Non fraintendere ormai quello per me è un capitolo chiuso
non voglio più pensare a lei però se dovevo concludere
lo dovevo fare nel modo migliore e cosi gli ho spedito un foglio di poche righe
con la mia firma-
-Hai fatto bene. Forse al tuo posto avrei fatto anche io
cosi, però Steave giurami che ormai per te è tutto finito-
-Yu non ho perso tempo in questi
otto mesi. Ho imparato ad aprire gli occhi-
-Ne ero sicuro! Ora devo chiederti un favore-
-Vedi Miki non ha ancora superato
tutto quello che c’è stato tra lei e Mary e qualche giorno fa ha avuto una
crisi. È stata davvero male ed io non sopporterei di
vederla ancora cosi. Ti prego per il bene non solo di lei ma anche per il tuo,
evitiamo di parlare di Mary.-
-Sai che su di me puoi contare e comunque
basta argomento chiuso. Adesso comincia una nuova vita-
-E sarà bellissima Steave. Ci scommetto!-
Per il resto del viaggio affrontarono mille argomenti. Il matrimonio
tra Ginta e Arimi. I racconti
dei ragazzi che Steaveaveva
conosciuto in comunità. Il nuovo lavoro di Yu. I progetti
di Steave.
Adesso si che si poteva
ricominciare. Le carte da giocare c’erano tutte.
La prima? Una casa bi-famigliare, degli amici, tanto bene.
-Te l’ho detto in ufficio ho avuto delle pratiche da sbrigare-
-Non è vero sei un bugiardo Nick! Ho
chiamato in ufficio quasi due ore fa e sai che mi hanno detto? Mi dispiace il
signor Namura è già andato via questa sera-
-Ah brava adesso ti metti anche a
controllarmi! Tu sei tutta matta-
Nick non sapeva davvero che
rispondere. Mary era venuta a conoscenza del fatto che
non si era protratto in ufficio fino a tardi. Come spiegare adesso la
situazione?
-Dimmi dove sei stato! Nick ti prego dimmelo-
-Eh va bene, mi sono visto con Romy…è in città da alcuni
giorni e..ci siamo
incontrati per caso-
Mary era disperata. Piangeva da ore e pensava che venire a
sapere dove fosse stato il marito l’avrebbe in qualche modo calmata, ma ebbe la
reazione inversa.
-Hai rivisto Romy? E non mi hai
detto niente? Ahhhhhhhhhhhhhhhhh…perché l’hai rivista??Perché???-
-Calmati cazzo. Non è come credi
siamo solo rimasti buoni amici. Mi ha chiamato e mi ha detto se volevamo vederci-
-No Nick non ti credo. Ma il vero problema non sta nell’incontro tra te e Romy. Il
vero problema siamo noi due. Tu non mi ami più-
Mary continuava ad alternarsi tra urla
pianti e momenti in cui il suo corpo tremava. Non capiva più niente quando senti un dolore atroce forte all’esterno ma
incredibilmente duro dentro.
Nick le aveva dato
uno schiaffo.
Si posò una mano nel posto dove poco prima la sua dignità
era stata attaccata.
Si fece cadere a terra. Non aveva più lacrime.
-Oddio amore mio cosa ho fatto? Scusami credimi non volevo-
-Alzari vieni qui-
-Non osare più toccarmi. Fuori da
questa casa. Tu non sei mio marito-
Mary si alzò con fatica. Era distrutta le girava la testa e
si odiava.
Nick le se avvicinò per aiutarla ma lei lo scansò. Corse in camera
continuando ad urlare che questa non era la vita che voleva.
-Non è questa la vita che volevo. Non è questa la vita che
volevo. Nonquesta
la vita che volevooo!-
Nick pensò che fosse meglio
lasciarla da sola. Fece un dormiveglia contimuo
dettato dai sensi di colpa. Sperava di risolvere tutto il giorno dopo.
-Non so signore questa mattina mi sono svegliata alle sei e
mezza e non ho sentito alcun rumore.--Sarà andata a fare delle compere-
Nick decise di andarla a cercare. In
macchina avrebbe potuto avere più possibilità di ritrovo.
Corse per prendere le chiavi poste
all’ingresso quando notò una busta bianca.
PER NICK
Caro Nick
Sono in partenza. Non so ancora dove il cuore mi porterà ma so che devo allontanarmi da te da tutto per
riflettere e poter capire qual è la mia vera strada.
Voglio che tu sappia che ti amo ancora e come prima ma ho
bisogno di tempo.
Voglio che in
questo periodo in cui io mancherò,tu riesca a pensare
a cosa provi per me. Stare lontani servirà ad entrambi.
Capiscimi e non giudicarmi io non l’ho mai fatto con te.
Non cercarmi mi farò sentire io. Tornerò
questa è una promessa.
Aspettami. Ti amo
Mary
-Oh Mary ma dove sarai andata?-
Nick era preoccupato. Ma decise di rispettare la sua decisione.
Miki cosi com’era concentrata sui
fornelli,balzò a quel drin scottandosi-
-Dev’essere sicuramente Yu-
-Arrivoooo-
Un sorriso splendente, le mani infarinate
i capelli legati in una stretta coda.
Aprì la porta.
-Ah siete voi! Ciao Ginta..Arimi..ehm Susi?-
-Si l’ho chiamata io oggi e gli ho detto
che sarebbe stato carino ci fosse stata anche lei ad accogliere Steave-
-Ah ma che bella idea Arimi che hai avuto..-
-Sempre che non ti dia fastidio-
-Ma scherzi! Entrate prego, Yu e Steave saranno qui tra poco-
In realtà non è che le facesse
molto piacere. Non vedeva Susi da mesi e doveva proprio ammettere che era diventata bellissima. Non che non si fidasse di Yu solo che come si dice, l’occhio vuole la sua parte.
Miki fece accomadare
i suoi ospiti in salotto. Arimi l’aiutò
nell’apparecchiare la tavola mentre Susi e Gintachiacchieravano allegramente del più e del meno.
Povero campanello questa sera non aveva pace.
-Gintavai per
favore vaiteee-
-Va bene Miki-
Che agitazione. Steave
era al settimo cielo.
-CiaoooooooSteave!-
-Ehi Ginta! Fatti abbracciare!
Come stai?-
-Tutto bene vieni vieni!-
Yu si godeva la scena ancora sulla
porta mentre tutti salutavano l’amico commossi.
Felici.
Si accorse anche di Susi. Com’era cambiata.
La tavola gli odori che provenivano
dalla cucina. Tutto perfetto e grazie a Miki. Come
apprezzò quel suo aiuto un po’ sbadato a volte ma cosi vero.
SovrapensieroYu.
Lo raggiunse lei lo strinse forte da dietro.
-Ehi non entri in casa, cos’è hai paura di quello che ho
cucinato e allora preferisci rimanere tutta la sera vicino alla porta?-
-Grazie amore mio. È tutto bellissimo-
-Era il minimo. Guarda Steave come
si diverte con gli altri. Sembra come se fossimo tornati
indietro-
-Mi sento cosi bene adesso. Non vorrei più staccarmi.. ma ho lasciato Arimi
in cucina da sola-
-E allora non possiamo rischiare di mandare tutto a fuoco..anche se con te non è che
possiamo stare più tranquilli..-
-Spiritoso..dai vai a salutare gli altri..hai
visto c’è anche Susi..-
-Corro e te vai in cucina-
-Agli ordini-
-Aspetta..-
Yu la fermò per un braccio. La strinse
a se e le diede un bacio affettuoso ripetendole ancora una volta
mentre sfiorava le sue labbra un grazie. Susi osservava tutta la
situazione.
Finalmente dopo i saluti di Yu e
un po’ di confusione tra i fornelli si misero tutti a tavola.
-Non vorrei dire niente ma..eccoMiki mangiavo meglio in
comunità-
-Steave lo vedi questo…adesso ti
arriva bello bello dritto in
faccia-
-E cmq mi ha aiutato Arimi quindi è anche colpa sua!-
-Ah no mi dispiace ma la mia dolce Arimi non cucina cosi male-
-Ho capito ce l’avete con me
stasera..ma io sono superiore e non vi rispondo..anzi vado a buttare la torta buonissima che ho preso in
pasticceria oggi-
-Nooooooo-
(un coro proveniente da tutti)
-Miki non li stare ad ascoltare sono
invidiosi..guardatemi io ci vivo con lei eppure sono ancora
sopravvissuto-
-Ecco perché mi sembravi cosi dimagrito-
-Steaveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee non
osare più prendermi in giro!!-
Passarono la cena tra divertenti battute e anche se per
pochi attimi, a conversare di argomenti “seri”.
Finito di mangiare e sparecchiata la tavola. Si trasferirono
in giardino. Erano i primi di aprile.
Una dolce atmosfera.
Miki era seduta su le gambe di Yu lui si trovava sulla stessa sdraia dove avevano passato
tante sere assieme. La loro sdraia.
-Yu vai a prendere la torta,
possiamo mangiarla qui-
-Va bene anzi, la taglio
direttamente di la e ne porto di qua le porzioni..sei
giusto?-
-Esatto..ahYu vengo io con te, ti aiuto-
-Ok Susi-
I due ragazzi si diresserono verso
la cucina. A Miki non è che andasse
molto a genio ma infondo pensava che non ci fossero motivi per preoccuparsi. In
realtà sembrò un po’ strano a tutti il fatto che Susi
si fosse offerta in quel modo ma nessuno proferì parola su quel pensiero.
Intanto in cucina si preparavano le porzioni.
-Yu, posso farti una domanda?-
-Certo Susi-
-Te e Miki avete intenzione di
sposarvi?-
-Non è ancora tra i nostri progetti-
-Davvero? Strano avrei pensato il contrario-
-Beh ci sposeremo sicuramente solo vogliamo prima sistemarci,
trovare casa, non affrettare troppo le cose-
-Capisco..quindi sei proprio sicuro di Miki-
-Si Susi, ogni giorno di più. La mattina mi basta sentire il
suo respiro alternarsi con il mio mentre dorme per
stare bene, non so se puoi capire che sensazioni si provano. Ma
è come volare-
-Diciamo che quelle sensazioni
credevo di averle provate con Alessandro ma non è andata poi cosi bene, lui
amava Angela. Forse però le ho sentite davvero una volta e le sento ancora-
-Ah si? E chi sarebbe il fortunato?-
Questa sarebbe stata l’ultima vera grande opportunità
per Susi.
Doveva confessarle il suo amore o se ne sarebbe
pentita per sempre.
Non gli interessava la risposta forse perché già la
conosceva.
Quello che voleva era solo aprire il suo cuore.
-Sei tu Yu..non
ti ho mai dimenticato-
Yu fece cadere il coltello a terra.
Rimase sorpreso da quelle parole. Dal coraggio che le aveva dimostrato,
confessandogli di amarlo ma sapendo già di trovare una porta chiusa.
La strinse a se. Era un abbraccio affettivo, di protezione. Quasi
fraterno.
Susi lo capì. Si separò dal suo corpo
anche se l’istinto le diceva di rimanergli vicino. Ma
che senso avrebbe avuto? Assaporare per un attimo quel contatto sapendo che non
sarebbe mai stato suo.
-Miki è davvero fortunata-
-Troverai anche te una persona
capace di farti volare-
-Lo spero Yu..lo
spero-
-Forza ora andiamo o chi li sente quei pazzi là fuori-
-Va bene Susi..ah solo una cosa..non ti
considero più una ragazzina.
Susi gli rispose sorridendo. Ora si sentiva quasi sollevata
ed il dolore c’era ma ogni passo che faceva questo
diminuiva. Aveva un amico accanto a sé e questo le sarebbe
bastato.
La serata contimuò in perfetta
armonia. Si concluse ancor meglio.
Perché gli amici sono angeli silenziosi che ci aiutano a
rimetterci in piedi quando le nostre ali non si
ricordano più come si fa a volare.
-Non si può stare a suonare fino alle tre di notte-
-Ehi Ale non ti lamentare, infondo l’abbiamo voluto noi-
-Ma chi si sta lamentando!-
-Ok ho capito non parlo più..vado a
dormire buonanotte-
-Notte..-
Niente di nuovo. Poche parole. Incomprensione. Chi in una
stanza chi nell’altra.
Eppure si volevano cosi bene e
più ripremevano tutto dentro più non si
capivano.
Quella sera Alessandro si rese conto di aver sbagliato lei
le aveva risposto carinamente e lui le aveva urlato
contro. Voleva scusarsi cosi andò a bussare
alla sua porta.
Nel profondo non era scusarsi il vero motivo che lo spinse a
raggiungerla.
-Posso entrare?-
-Vieni vieni..-
-Dimmi, ti serve qualcosa?
-Ecco io volevo solo chiederti scusa per prima-
-Non fa niente, non me la sono presa..ormai sono abituata-
-Adesso non metterti a fare la vittima!-
-Ecco vedi Ale lo stai rifacendo..ma perché?
Perché…-
Angela scoppiò in lacrime. Non capiva cosa stava
succedendo tra di loro.
Il vero motivo era l’amore.
Alessandro le se avvicinò asciugando le sue lacrime
con le mani.
-Dobbiamo parlare..Angela io non sopporto più questa situazione-
-Lo dici a me Ale? Dobbiamo parlare..dobbiamo
parlare..ma di cosa?-
-Alla fine giriamo sempre attorno ai discorsi-
-Forse dovremmo staccarci per un po’..per capire-
-Già..-
Ma cosa stavano dicendo? Nessuno dei
due avrebbe sopportato la distanza dall’altro.
Ale decise che sarebbe partito il
giorno dopo, sarebbe andato a trovare Michael. La stessa
città. Una casa diversa. Furono d’accordo
entrambi.
Le 8. Alessandro sarebbe partito tra un quarto d’ora.
Angela si svegliò di colpo. Non avrebbe fatto nulla
per impedirgli di andar via per quella settimana.
Poi improvvisamente le venne in mente un discorso che le
fece Miki poco più di due anni fa.
Non ti lascerò Yu e sai perché? Perché è l’unica persona che tira fuori
il meglio di me.
Guardami sto
piangendo, sono cosi stupida, troppo sensibile ancora
un po’ infantile.
Ma quando sto
con Yu so che lui mi ama per questo. Non lascerò
scappare tutte quelle sensazioni che provo anche solo guardandolo. Lo sfioro e
vivo. Sento la sua mano e volo.
Io so che prima o poi anche te troverai la persona in grado di darti
tutto questo.
E quando l’avrai trovata lo capirai da
te. Non riuscirai a parlare di fronte a lui. Penserai che ti odia.
Non vi capirete mai. Ma nel buio di una stanza lui
sarà con te.
Angela so che quella
persona esiste tu nondovrai fartela scappare come io
tengo stretto a me Yu perché so che è
la parte mancante di me.
-I..io..l’ho trovata..Alessandro
sei tu!-
-Alessandroooooooooooooooooooooooooooooooooo-
Si affacciò dalla finestra che dava sulla via
principale.
Un taxi giallo era parcheggiato. Vicino a lui una valigia
nera ed una mano. La sua.
Doveva raggiungerlo.
Corse per la scale non le importava
del suo cuore.
Aprì di fretta il portone. Il taxi stava per partire.
Lei dietro di lui. Li divideva una macchina gialla.
Alessandro si accorse di una ragazza che correva dietro il
suo taxi poi spalancò gli occhi. Era Angela.
-Fermi il taxi lo fermi subitoo!-
Scese dalla macchina andandole incontro.
La strinse a sé. Lei aveva perso i sensi.
La portarono di corsa al pronto soccorso.
Il suo cuore aveva fatto un po’ di capricci. Tutto
apposto.
Ale la riportò a casa.
-Ma come ti è venuto in mente di fare una cosa del
genere?-
-Se ti fosse successo qualcosa io non
ce l’avrei mai fatta a sopportarlo..sei troppo
importante-
-Alei..io..dovevo dirti una cosa troppo importante..-
-Shhh..adesso
riposati me lo dirai quando ti svegli-
-Non ho sonno..ti prego fattela dire..Ale devo
dirtela!-
-Ecco vedi io..-
-Angela già lo so..ti amo
anche io-
Alessandro le se avvicinò
accarezzandole il viso. Era timoroso nel provare quella sensazione che
si era ormai scordato. La baciò prima teneramente poi con più
trasporto.
Si addormentarono vicini. Tutti i loro dubbi erano spariti adesso esistevano solo per volare insieme.
Miki sembrava una bambina.
Girovagava per Atelier sognando quale di quei preziosi vestiti sarebbe stato
suo. Arimi aveva provato già una decina d’abiti ma l’indecisone era
tale che non sapeva davvero quela potesse essere il
più giusto per lei.
-Miki e che ne dici di questo?-
-Anche questo è bello Arimi, semplice, lungo-
-Però anche quello di prima non era
affatto male-
-Certo io eh..mi sono detta portati Miki che ti
consiglia ma te sta più indecisa di me-
-Ah ah ah hai ragione Arim…i-
-Mikiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii-
Miki cadde a terra. Si riprese
poco dopo. Forse un giramento.
Arimi preoccupata e dedita all’amica
decise di portarla comunque al pronto-soccorso per
accettarsi che tuttu andasse bene.
Miki fu visitata. Le fecero delle
analisi.
-Signorina potrà passare questo pomeriggio e le
faremo sapere i risultati delle analisi-
-Avrà anche un consulto medico-
-Va bene grazie-
-Arrivederci-
Le ragazze tornarono a casa. Arimi
l’accompagnò fino al suo portone, raccomandandosi di starsene al
riposo. Entrò poi casa e fu subito accolta con calore da Yu.
-Non dirmelo..cominci a lavorare!-
-Eh già..hai davanti a te un architetto-
-Oh come sono fiera di te, sapevo
che ce l’avresti fatta. Ora tutti gli sforzi che
abbiamo fatto quando sei andato a studiare all’estero non valgono più
nulla. Ce l’hai fatta!-
-Giàààà-
La prese in braccio e la fece girare.
Miki lo fermò. Si stava
sentendo nuovamente male.
-Amore cosa succede, non stai bene?-
-No sono dei capogiri devo avere l’influenza, mi
è successo anche oggi con Arimi mi ha portato
al pronto soccorso devo andare a ritirare delle analisi questo pomeriggio. Non ti
preoccupare-
-Ci andremo oggi insieme. Adesso vai a letto, ti preparo
qualcosa di calmo-
-Ma dobbiamo festeggiare..-
-Abbiamo tutta una vita insieme per festeggiare. Forza vai!-
Una vita insieme. I giramenti? Già passati. Una frase
di Yu? Più efficace di
mille medicine.
Nel frattempo, un’aereo
atterrava. Sopra una giovane scrittrice dal cuore confuso.
-Ecco glielo chiedevo perché..vede signorina lei è
incinta-
-I..incinta? ma ne è proprio sicura?-
-Le analisi non mentono mai, ecco spiegati i suoi giramenti-
-Ed il mio ritardo… oddio sono
incinta-
-Mi sembra cosi strano-
Non sapeva se gioire o rattristarzi.
Avrebbe tanto voluto un figlio da Yu ma erano troppo giovani.
Lei doveva finire l’università, lui aveva
appena iniziato a lavorare.
Però una strana sensazione di euforia
le attraverso il corpo. Era felice. Sarebbe diventata mamma.
Ora doveva dirlo a Yu. Non ne aveva il coraggio lo avrebbe fatto a casa.
-Ah eccoti..sei stata parecchio allora tutto apposto?-
-Si si adesso andiamo a casa però-
-Va bene principessa-
Arrivati a casa. Il momento della verità.
Ma come dirglielo? Era cosi felice per il suo lavoro. Ed
ora presentargli questa nuova situazione.
Miki aveva paura. Rimandò ancora.
-Cosa vuoi che ti prepari questa sera?-
-Come sei dolce..ma
non ho molta fame..scusa-
-Non ti preoccupare però domani sera preparati che ti porto
in un bel locale per festeggiare-
-Facciamo cosi, è ancora presto sono le sette vado da Steave per vedere come sta. Posso lasciarti da sola o mi
svieni?-
-Ma quanto sei scemo! Corri da Steave gli farà piacere-
-Ok scappo. Prima vado prima
torno-
-Ciao Yu!-
Gli diede un bacio e corse a trovare l’amico.
Mikidoveva
confidarsi con qualcuno pensò di chiamare Arimi.
-Pronto?-
-Arimi
sono io..senti
devo parlarti-
-Miki dimmi..hai avuto i risultati delle analisi?-
-Si..ecco..sono incinta-
-Davvero? Ma è una cosa fantastica!-
-Dici? Io..non lo so-
-Ma certo Miki..oddio Yu
deve essere al settimo cielo!-
-Ancora non gliel’ho detto-
-Cosaaaaa? Ma stai
scherzando devi dirglielo vedrai sarà contento. Stai sicura-
-Ho paura-
-Non devi Miki..vi unirà ancora di più. Devo
scappare adesso, purtroppo mi hanno chiamato i legali dei miei genitori hanno detto che mi hanno lasciato una lettera. Forse un
testamento-
-Appena finisco lì
giuro che vengo da te cosi parliamo cn calma..e stai
tranquilla capito!-
-Grazie Arimi-
-Ma di cosa..ah che
bello sarò zia..ti voglio bene Miki!-
Ha ragione Arimi.
Ora Miki non vedeva l’ora di
confessarlo a Yu. Era cosi felice.
Aeroporto. Quante volte si era trovata lì trepidante in attesa di Yu di ritorno dall’America.
I ricordi dei suo viaggi. Questi pensieri
la rassicurarono anche se per un attimo impercettibile.
Poi tornò alla realtà. Lei era seduta su quella poltroncina
rossa. Vicino un bar.
Il momento della resa dei conti.
Ogni passo in avanti era una tacca in più di rabbia. Ogni
passo in avanti era rendersi conto di quanto infondo le fosse
mancata. Ma questa volta Miki
non avrebbe seguito il cuore ma la testa. Le avrebbe detto
addio. Non volevo più vederla.
-Sei venuta.. non mi sembra vero
oddio quanto mi sei mancata..-
-Si sono venuta, ma solo per mettere in chiaro una volta per
tutto che non ho intenzioni di ascoltarti-
-Miki ma..-
-No Mary adesso sei te quella che deve
soffrire. Sai cosa vuol dire perdere la persona su cui contavi di più al
mondo? Tu eri la mia migliore amica, tu eri il mio
punto di riferimento. Mai neanche Yu riusciva a
capirmi come facevi te o come credevo tu facessi-
-Miki ti prego no, so che ho sbagliato ma ascoltami, proprio per quello che ci legava-
-A me sembra che tu sia partita comunque.
Sbaglio o Steave poteva anche morire ma tanto tu
avevi l’aereo il giorno dopo e poverina mica potevi perderlo..
che schifo..-
Mai nella sua vita Miki si era
dimostrata cosi fredda nei confronti di qualcuno.
Mai aveva avuto
dentro cosi tanta rabbia.
Era delusa, e le sue parole entravano in Mary come spade
affilatissime.
-E che avevo paura.. sono scappata.
Io voglio chiederti scusa voglio chiedere scusa a Steave. Voglio farvi capire che la Mary
a cui volevate bene è ancora qui. Guardami Miki sono io!-
-Si sei te..una
perfetta stronza, una persona falsa e senza cuore-
-Non ti biasimo per quello che stai dicendo, infondo hai ragione ma io so che con il tempo Miki
capirai.. io lo so-
-Infondo? Beh Mary a questo punto possiamo
anche dirci addio.. capire mai impossibile. Salutami Nick è! Buon viaggio e guai capito guai se ti azzardi solo a rivedere Steave-
-Non sto partendo.. rimarrò qui per
un po’.. Miki io non mollo-
-Beh la città per mia fortuna è molto grande.. è inutile sperare Mary adesso ho una mia famiglia. -----Adesso ho una nuova vita, tutti noi da quando te ne sei
andata abbiamo una nuova vita e siamo felici. Ora devo andare-
Il tono di Miki
, nella comprensione che quello era veramente un addio, cambiò improvvisamente.
Un nodo alla gola per entrambe.
-Voglio solo dirti Mary che nonostante tutto, non riesco ad
odiarti. Mi sei mancata, e forse ti voglio ancora bene…ma
resterai per me per sempre un bellissimo ricordo. Non c’è posto nel mio cuore
adesso. Tutto lo spazio che occupavi è stato lacerato senza riparo-
-Oh Miki..-
Mary l’abbracciò forte. Mikiall’inizio restia, ricambiò l’abbraccio.
Per un attimo amiche inseparabili di un tempo passato.
Poi Miki si spostò. Tentò di
nascondere le lacrime. Inutile.
Un lieve sorriso. E l’allontanarsi
piano piano.
Come faceva male dentro. Corri Miki corri. Scaccia i tuoi pensieri.
Questo si ripeteva mentre incalzava
nel passo. Corse per le scale.
Capitolo 16 *** L'avrei amato difendendolo con la mia vita ***
16 CAPITOLO
16
CAPITOLO
L’avrei amato
difendendolo con la mia vita
-Salve! Sto cercando la signorina MikiKoshikawa, so che è stata portata qui-
-Si si la ragazza la ragazza
è stata portata qui circa venti minuti fa ma d’allora non ho
più notizie-
-Si sieda e si calmi appena so qualcosa prometto
che l’avverto-
-Va bene-
Yu era disperato. Non aveva
notizie di Miki ed aveva paura che le fosse successo
qualcosa di grave. Come avrebbe potuto anche solo immaginare una vita senza di
lei? No ipotesi da ignorare. Era impossibile. Miki
stava bene. Doveva convincersi e calmarsi.
Quando all’improvviso vide una
giovane donna. Stava lì seduta con la testa china.
Una chioma di un
castano chiaro. La riconobbe. Era Mary.
Corse verso di lei. L’afferrò per le spalle e la
scossè.
-Cosa gli hai fatto? Cosa è
successo?-
-Nulla Yunullaa!
Non so cosa sia successo di preciso, se ne stava andando correva per le scale e
credo sia inciampata non lo so. È
caduta… ha sbattuto la testa-
-Non ho potuto fare nienteee..niente-
Mary si sentiva incredibilmente in colpa. Se
solo non l’avesse chiamata quella sera.
Piangeva. Yu continuava ad andare
avanti ed indietro in attesa di sapere qualcosa.
Nel frattempo arrivarono Arimi e Ginta avvistai da Yu.
Non diedero alcuna importanza a
Mary. L’unico pensiero era rivolto all’amica.
Ad un tratto uscì finalmente la
risposta ad ogni loro domanda. Il dottore che si era occupato di Miki e che fortunatamente si trovava in aeroporto di
ritorno da una viaggio di lavoro.
Il suo intervento era stato fondamentale.
-Dottore la prego mi dica come sta?-
-Lei è un suo parente?-
-Dobbiamo sposarci. Loro sono i suoi più cari amici. Può
parlare liberamente-
-Va bene. La ragazza ha avuto un’ emorragia
interna. Mi trovavo in aeroporto quando questo
è accaduto e sono intervenuto subito. Adesso sta bene per fortuna. Si rimprenderà tra pochi giorni-
-Oddio dottore grazie grazie.
Ha salvato la persona più importante della mia..vita-
Yu tratteneva a stento le lacrime.
La sua piccola principessa stava bene.
Tirò un sospirò. Una sensazione
di pace gli attraversò il corpo.
AncheGinta
e Arimi commossi erano cosi sollevati.
Mary continuò a piangere. Quante cose provava dentro.
Poi il medico riprese.
-Ma ragazzo mio non ho fatto
nulla.. purtroppo però-
-Cosa?-
-Miki ha perso il bambino. Questo è
stato inevitabile-
Quella frase rimbobbò nella
testa di Yu. Ha perso il bambino..ha perso il bambino..ha perso il bambino..
Miki era incinta. Lui non sapeva
niente.
Rimase sconvolto. Non trattenne più le lacrime.
Si sentì crollare.
-Il..il..il bambino..cosa? Non non riesco a capire..non capisco..scusate-
Corse via. Cos’era quella sensazione che gli straziava
il cuore.
Preso in giro da colei per cui
avrebbe dato la vita. Non più padre ormai di un
bambino che avrebbe amato e protetto con il sangue.
Il respiro ora accelerava cosi come la rabbia e il dolore.
Ginta lo raggiunse.
-Fermati Yu..
ragiona-
-Non sapevo nulla..sarei diventato padre di un bambino che non conoscevo-
-Non ho neanche iniziato ad amarlo e lui se n’è
già andato-
Ginta lo abbracciò. Strinse l’amico cercò di rassicurarlo.
Lui tremava come un bambino impaurito.
Decise di portarlo a casa e di farlo calmare.
Arimi sarebbe stata vicino aMiki nel frattempo.
Si Arimi. Che
non giudicò Mary in quel momento, non se la sentiva ma che non le
rivolse parola.
Anche lei stava male.
Si ricordava di
quella loro telefonata quante cose possono cambiare in
poche ore.
-Lo desiderava cosi tanto..cosi tanto-
-Perché Dio perché?-
-So che non mi credi ma mi
dispiace..è colpa mia..oddio
sono stata una stupida-
-Si Mary l’hai detto bene è
colpa tua. Se solo non fossi stata cosi egoista da
voler tornare per parlare con lei..adesso tutto
questo non sarebbe successo-
-Ed ora scusami ma non ho voglia di
parlare, devo pensare solo a Miki. Avrà bisogno
di tutto l’appoggio dei suoi veri amici per riprendersi-
-Tolgo il disturbo allora. Non merito di essere definita un’amica.
Quando Miki si sveglia per favore digli quanto gli
voglio bene e quanto mi dispiace-
-Lo farò..addio Mary-
Quanto è dura ammettere che
niente è per sempre.
Che tutto cambia.
Perdere una cara amica.
Abbandonare la vita di un figlio ancora non nato.
Rendersi conto che la felicità avvolte è
qualcosa di cosi poco percepibile che appena la sfiori
lei già corre via.
Miki finalmente sveglia. Cerca lui ma non lo trova.
-Buongiorno dormigliona-
-Ci hai fatto prendere un bel
spavento lo sai?-
-Arimi ciao..oddio mi gira la testa..ah buongiorno dottore-
-Ciao Miki..allora
come ti senti?-
-Beh mi fa male un po’ la testa ma
per il resto sto apposto..sonoun’osso
duro io dottore-
-Ma come è successo?-
-Hai avuto un emorragia interna. Hai perso i sensi ma è andato tutto bene-
-Grazie mille dottore..scusate ma dov’è Yu? Certo non
immaginavo di dirglielo in un letto di ospedale che
diventerà papà però visto che ci siamo-
-Ecco Miki dobbiamo parlare un
attimo-
Arimi era seduta accanto a lei e
la stretta della mano si fece più forte.
Miki non capiva cosa
stesse succedendo. Volevo solo Yu. Voleva solo
dirle del bambino che portava dentro di sé.
-Vedi Miki..quando sei caduta purtroppo siamo riusciti a fermare l’emorragia
ma..ecco vedi..il tuo
bambino non ce l’ha fatta..purtroppo hai avuto un
aborto spontaneo-
Miki non ci credeva. No era troppo ingiusto.
Lei, Yu, il loro bambino non si meritavano tutto questo.
-No dottore mi dica che sta
scherzando…Arimi non è cosi vero non è cosi dimmelooo-
-Oh Miki amica mia.. mi dispiace-
-Nooo voglio Yu,
dov’è Yu? Ho perso il mio bambino..l’ho perso..mi sento vuota-
-No Miki devi reagire.. tu e Yu avrete tante occasioni
per metter su una famiglia splendida. Miki non
piangere ti prego.. andrà tutto bene-
Miki non ascoltava. Le parole di Arimi erano impercettibili continuava
a ripetere il nome di Yu.
Voleva lui vicino e nessun’altro.
Chiese di restare da sola per un po’.
Arimi uscì dalla camera distrutta.
Per tre giorni era stata vicino all’amica. Stava male
per lei.
Per loro. Chiamò Ginta.
-Pronto?-
-Amore sono io..Miki si è svegliata..inutile
dirti come sta..chiede di Yu
non so che dirle-
-Dammi ancora un po’ di
tempo. Yu adesso è frastornato, confuso
ma riuscirò a convincerlo-
-Ma è ancora dell’idea di non vedere Miki?-
-Si purtroppo. Non digerisce
il fatto di non aver saputo del bambino, è convinto che se lei glielo avesse
detto adesso esisterebbe ancora vita in Miki-
-MaMiki
lo sapeva solo da due giorni. Gliel’avrebbe detto quella sera. Yu non può fare cosi quella che soffre più di tutti è Miki e lui non può lasciarla sola proprio adesso-
-Hai ragione ma capisci anche lui è sconvolto. Dobbiamo far
ragionare entrambi-
-Adesso corro a dire a
Yu che si è svegliata vediamo come reagisce-
-Ho un brutto presentimento-
-Non devi amore. Non devi andrà tutto bene. Stai vicino aMiki-
-Ci sentiamo questa
sera-
-Ti amo-
Arimi tornò in stanza per portare
qualcosa da mangiare a Miki.
Lei aveva lo stomaco chiuso. Ancora una volta chiese con
occhi preoccupati dove fosse la sua forza.
-Arimi ti prego dimmi..dov’è Yu?-
-Vedi dopo aver saputo che eri incinta e che il bambino..ecco..è
rimasto sconvolto cosi Ginta ha pensato di portarlo
qualche giorno fuori città è andato anche Steave con
loro-
-Sarà cosi deluso da me. E se mi odiasse?-
-Non ti azzardare nemmeno a dirlo. È impossibile.. è solo che ha avuto cosi tante emozioni insieme-
-Si forse hai ragione..-
-Arimi?-
-Dimmi..-
-Sai sarei stata una brava madre.
Arimi la strinse forte. Le sussurrò
ad un orecchio che tutto sarebbe andato bene.
Non doveva sentirsi sola. Lei ci sarebbe stata sempre.
-Si sta bene anche se mi ha detto Arimi che quando ha saputo del bambino non ha reagito
positivamente si è chiusa in stanza tutta la mattinata-
-Sta soffrendo..state soffrendo Yu dammi retta
vai da lei-
-Ha ragione Steave. Non ha fatto
altro che chiedere di te tutto il giorno-
-Questa situazione dovete superarla insieme con il vostro amore-
-Ragazzi non so se sia la cosa
migliore. Sono ancora cosi arrabbiato con lei. La tratterei
male e poi mi crociffiserei per averlo fatto-
-CazzoYumetti la rabbia da parte. Stiamo parlando di Miki della persona a cui tieni di
più al mondo. E poi mi ha detto Arimi che lo sapevo
solo da due giorni e che quella sera stava preparando una sorpresa per te per dirtelo-
-Avete ragione…avete ragione.. ma
cosa ci sto a fare ancora qui?-
-Ginta prendi la macchina..Steave
aiutami con i borsoni. Si torna da Miki-
-Ora si che si ragiona! Corro a
prenderla!-
-Ah ragazzi! Grazie..grazie davvero-
Yu aveva finalmente capito quanto fosse sbagliato essere arrabbiati. Sarebbe tornato da lei
che il suo angelo. Avrebbero chiarito.
Sperava solo che niente tra di loro
si fosse spezzato.
-Yu sei te..finalmente. Perché mi hai lasciato da
sola?-
Yu entrò e chiuse
la porta alle sue spalle. Spostò lo sgabello e lo avvicinò al letto di Miki.
Lei aveva il viso stanco. Gli occhi rossi segno di lacrime.
Capì che era stato uno stupido. Le prese la mano.
-Non avrei mai dovuto..lo so. È che quando ho saputo del bambino..scusami-
-No Yu scusami te,
te lo avrei detto quella sera quella maledetta sera. Aveva programmato tutto e
invece…mi odio è colpa mia se adesso il nostro bamb…-
-Shhhh..non
ci pensare. È stato il destino. Abbiamo un futuro insieme Miki.
Stai tranquilla-
Yu capiva perfettamente lo stato
d’animo di lei. Si sentiva in colpa.
La rassicurò per un po’. I medici preferivano tenerla ancora
sotto osservazione.
Lui gliprimise
di rimanerle sempre vicino.
-Ora devo andare. Tornerò domani mattina vedrai che il padre
di Steave capirà la situazione-
-No Yu io me la caverò qui, verrà Arimi a tenermi compagnia,tu cominci
a lavorare…oddio ti ho rovinato anche uno dei giorno più importanti della tua
vita-
-Miki se non ci sei tu niente è importante-
-Ehi e adesso perché ti metti a piangere?-
-Perché ogni giorno di più mi rendo conto di quanto sono
fortunata ad averti vicino-
-Forza ora vai..ci vediamo domani-
-Io vado ma te basta con le
lacrime! Ti amo Miki..lo
sai-
Yu in realtà aveva avuto una
bellissima idea. Voleva farle una sorpresa.
Cosi corse fuori dall’ospedale e
compose il numero di Susi.
-Pronto?-
-Susi sono Yu
senti ricordi la sera che sei venuta a casa che mi hai
detto che si liberava un appartamento nel tuo stabile?-
-Si certo. Il vecchio inquilino se n’è andato cinque giorni fa. Se vuoi
ti fisso un colloqui con il responsabile-
-Saresti un angelo. Ricordo che a Miki piaceva tantissimo il posto. Spero non sia già
in vendita-
-Facciamo cosi ti
richiamo io tra una mezz’ora-
-Ok grazie ancora Su a dopo!-
La chiamata non esitò ad arrivare. Susi informò Yu di aver incrociato per le scale, subito dopo averlo
sentito, il proprietario dell’appartamento e che quest’ultimo
fosse ben disposto ad incontrarlo la sera stessa.
Si diedero appuntate al castle’sdoorun ristorante
al centro della città.
La cena andò splendidamente. Yu
fermò il locale per prova per alcuni mesi.
Non lo comprò voleva la conferma di
Miki. Preferì un contratto in affitto.
Salutarono il signor Namoki. Poi
Susi invitò Yu a prendere qualcosa da lei.
Lui all’inizio diffidente accettò poi.
-Ma da quant’è
che non vieni a casa mia?-
-Da un bel po’ ora che ci penso.
Questo quartiere è stupendo..mi piace moltissimo-
-Ma ci pensi Yu che se verrai a
vivere qui sarai il mio vicino di casa?-
-Saremo..-
-Beh si certo, tu e Miki..approposito come mai lei
non c’è?-
-Immaginavo non lo sapessi..ha avuto un incidente in
aeroporto, è cascata..un’emorragia interna-
Raccontava e allo stesso tempo pensava di quanto in quel
frangente la vita fosse stata ingiusta per la sua
principessa. Doveva starle vicino, lei era quella che soffriva maggiormente.
-Oddio non ne sapevo niente Yu..mi dispiace domani andrò a trovarla-
-Il tuo sguardo non mi convince dimmi
la verità come sta?-
-Bene..migliora giorno per giorno. Ma…-
-Cosa Yu?-
Lui si sedette sul divano quasi come gesto d’arresa.
Susi leggeva nel suo sguardo una tristezza mai vista
nell’amico.
Si avvicinò a lui sedendosi sullo stesso divano. Percependo
uno strano disagio.
-Ecco vedi..Miki
era incinta ed ha perso il bambino. È anche per questo che ho deciso di prendere casa. Voglio farle capire che nonostante tutto il
nostro rapporto è ancora fortissimo e questa mi sembra una giusta dimostrazione-
-Oh Yu..
non so che dire.. scommetto che ci tenevate cosi tanto a questo bambino-
-Già ma adesso dobbiamo andare avanti. Sono stato uno
stupido. Per tre giorni non ho voluto vedere Miki
come se fosse stata colpa sua. Se ci penso mi
prenderei a pugni-
Susi strinse le mani di Yu. Era commossa
da quello che gli aveva raccontato.
Poi lo abbracciò forte come se volesse fargli capire che in
qualsiasi momento ne avesse avuto bisogno lei ci
sarebbe stata.
Quello sguardo indifeso lo rendeva ancora più bello ai suoi
occhi.
-Ora è meglio che vada Su.. grazie
per avermi sopportato e grazie per il tuo aiuto con la casa. Sei stata
gentilissima-
-Adesso sono in debito con te-
Yu si alzò. Prese la giacca e di indirizzò verso la porta.
Saluto l’amica con un dolce bacio sulla guancia.
Un occhiolino. Il suo saluto finale.
Quando Susi corse verso di lui e lo
baciò.
Yu rimase fermo. Gesto che lo
sconvolse.
-Diciamo che adesso Yu, siamo pari-
Lui abbandonò quell’appartamento
con una strana sensazione.
Non capiva cosa avesse provato con quel bacio.
I pensieri erano rivolti a Miki.
Si sentiva in qualche
modo colpevole di quello che in realtà non aveva fatto.
La casa era vuota senza la presenza della sua padrona
19
CAPITOLO
Una passione..un tradimento
La casa era vuota senza la presenza della sua padrona.
I suoi libri, la sua scrivania, il
suo letto. Tutto pareva senza significato.
AncheNick
ormai comprendeva la sua assenza.
Lui stava nel suo studio. Seduto sul divano, leggeva il giornale sorseggiava il caffè.
Pensava.
-Signore scusi se la disturbo. L’attendono in soggiorno-
I suoi occhi assunsero un’espressione di speranza.
Inconsciamente desiderava che fosse Mary.
-Mary sei tu!-
-No Nick sono io..
mi dispiace-
-R..Romy? che ci fai qui?-
-Ho saputo di Mary.. ho chiamato il
tuo capo e mi ha informato-
-Credo che sia finita. Abbiamo grandi problemi.. ho fatto una cosa mostruosa-
-Ti va di uscire? Prendiamo un caffè
e mi racconti tutto..magari ti fa bene-
-Si dammi solo dieci minuti-
I due amici uscirono. Andarono in un bar vicino. Tranquillo e
riservato.
Lo stesso in cui si erano visti giorni prima.
Nick gli raccontò quello che era
successo e gli fece leggere il messaggio lasciato da Mary.
-Spero che non sia stata io la causa della vostra litigata,
non pensavo che l’idea di rivederti avrebbe fatto soffrire Mary-
-No Romy il fatto è che si erano create
troppe incomprensioni. Colpa mia suppongo. Lavoravo cosi
tanto che quando tornavo a casa non la degnavo di uno sguardo..ho rovinato tutto-
-Non ti dare troppe colpe, io ti
conosco so quanto tu sia buono. Forse doveva solo succedere. Magari lei torna e
voi chiarite tutto-
-Ho fatto tremila ipotesi..ma non sono più sicuro di niente..-
Contimuarono a parlare. Si fece ora di cena. Romy invitò Nick a restare.
Avrebbero mangiato nell’albergo in cui lei alloggiava. Sarebbero stati ancora un po’ insieme.
Lei doveva partire il giorno dopo.
La cena si concluse. I due rimasero
a parlare nella holl.
-E cosi domani parti..torni in Giappone-
-Già anche se ti confesso che mi avrebbe
fatto piacere rimanere ancora un po’ qui. L’aria di Londra in qualche
modo mi rilassa-
-Mi mancherai Romy.. mi mancherai
davvero tanto. Ora è tardi te domani hai l’aereo
presto. Meglio salutarci-
-Addio Nick..mi
raccomando prenditi cura di te. Spero che tutto si sistemi-
Nick si allontanò. Raggiunse l’uscita
e si voltò sorridendole.
A quel punto le vennero in mente tutti
i bei momenti passati con lui. Quanto l’avesse amato. Quanto ancora l’amava. Lo chiamò ad alta voce.
Lui con passo svelto la raggiunse.
-Romy dimmi..-
-Resta con me questa notte.. solo
una notte. Ti prego-
Salirono in camera.
Nick non sapeva bene cosa stesse facendo. Quello che sapeva era che la
desiderava.
Cominciarono a baciarsi, prima dolcemente poi con più intensità sempre più a fondo.
Nick la prese in braccio e la mise
sul letto. Le tolse la camicetta. Scoprì il suo corpo.
Romy chiudeva gli occhi. Era felice. Finalmente possedeva Nick.
Più volte i loro corpi si unirono. Ogni volta in maniera più
forte.
Nick si addormentò sul suo petto
nudo. Romy lo fissava accarezzandogli il viso.
-Ti amo Nick..ti
amo-
Le sussurrò quelle parole. Lei credeva che Nick stesse dormendo.
Lui in realtà era sveglio. Ma non
gli avrebbe risposto.
Ancora una volta non
era Romy la donna che voleva al suo fianco.
-Buongiorno! Stavo cercando la signorina Momoi
Romi alloggia qui no?-
-Si certo. È nostra ospite. Il numero della sua camera è il
487 terzo piano. Vuole che l’avvisi della sua
presenza?-
-No grazie non ce n’è bisogno. Siamo amiche di vecchia data-
Mary, caso del destino era lì. Tornata poche ore prima dall’inferno
passato in quella che era la sua città con quelli che erano i loro amici.
In aereo aveva pensato che gli avrebbe fatto bene confidarsi
con qualcuno che l’aveva sempre capita. Protetta. Sperava di trovare in Romi un’amica
e soprattutto sperava di comprendere il comportamento del marito tramite lei
che lo conosceva cosi bene.
Da quel posto legato a troppi ricordi che
le facevano male.
Yu la stava portando in quell’appartamento dove immaginava che una nuova vita
insieme avrebbe avuto inizio.
Non riferì a Miki dell’incontro
con Susi. Troppo presto.
lei troppo fragile ancora per
capire.
-Attenta..ok ci siamo-
-Finalmente! Mi stavano cominciando a far male gli occhi con
questa benda-
-Sei la solita! Dai vieni qui te la
tolgo-
Gli occhi di Miki videro di nuovo
la luce. Davanti a sé una porta.
Si girò intorno. Quartiere residenziale. Già da lei
conosciuto.
Stava realizzando piano piano
quello che significava quella porta.
-Ma..Yu..-
-Già Miki questa è la nostra casa-
-Non ci posso credere! La nostra casa?-
-Si..hai capito bene ecco le chiavi..forza
che aspetti ad aprirla?!-
-D’accordo..ancora non mi sembra
vero-
Il cuore le batteva forte.
Inserì la chiave. Tumtum
La girò. Tumtum
Sapeva che aprendola i dubbi, le paure che ogni tanto le facevano
visita sarebbero scomparsi.
Entrarono insieme mano nella mano.
L’appartamento non molto grande era graziosissimo. Luminoso e
con gli giusti spazi.
-Allora qui mettiamo lo studio..e qui la cucina..qui il salotto è perfetto c’è anche il camino-
-E da là c’è la camera da letto-
-Ehm..e l’altra camera da letto? Non penserai mica di dormire
insieme a me mio caro..-
-Ah no infatti per te c’è il
divano..-
-Ma possibile che riesci sempre a trovare la battuta per controbattermi!-
-Modestamente..-
Yu la raggiunse e la strinse
forte.
-Allora sincera.. ti piace?-
-Ne sono completamente innamorata-
Non si sapeva bene a chi Miki si riferisse. Forse anzi sicuramente a tutti
e due.
-Beh in attesa di poter progettare
la nostra futura casa credo che questa sia perfetta-
-Eh già adesso sei un architetto! Grazie..ecco mi fai sempre
piangere-
Miki nascose la testa nel forte
abbraccio di lui.
Yu soddisfatto della sua idea, era
colmo di gioia. Per lei. Per lui. Per loro.
Poi contimuarono a girovagare per le varie stanze. Decidendo
cosa comprare come arredo.
Lei lo amava cosi tanto. Si ritrovò da sola in camera da
letto e finalmente capì.
Voleva aprirsi fino in fondo. Glielo doveva.
-Ehi che ci fai qui tutta sola..vieni ordiniamo una
pizza-
-Yu..devo
parlarti. Siediti vicino a me-
-Va bene..-
Miki sospirò. Che
emozione.
Gli strinse forte le mani.
-Vedi non so da dove cominciare..è difficile per me.-
-Non sai quante volte ho provato ad
esternare i miei sentimenti. Quello che provo per te.
Poi ti guardo e mi blocco e l’unica cosa a cui so pensare è che sono cosi fortunata ad averti accanto. Yu io ti amo..amo
te perché senza di te io non riuscirei a vivere. Amo te perché se chiudo gli
occhi nel buio ti vedo e tanta paura non ce l’ho. Amo te
che sei cosi speciale. Il mio angelo. Le mie ali. Scusami
per tutte le volte in cui ti sono sembrata strana. In cui non
riuscivo a farti capire che se ora sono una persona migliore io lo devo a te.
Non lasciarmi mai o smetterei di respirare.. Tu sei
tutto per me..tutto.. non so cosa succederà, non so
come il mondo cosi pazzo cambierà , ma so che noi due nel bene o nel male resteremo
insieme.. Yu..-
-Oh Miki..-
-Yu tu ed io siamo
una cosa sola ed io non posso farti del male senza ferirmi-
Miki non riuscì a trattenersi dal
pianto. Lo strinse forte più forte.
Poi se ne accorse. Anche lui stava piangendo.
Lui cosi forte. Aveva ceduto alle lacrime.
Le loro labbra bagnate si incontrarono.
I loro cuori battevano cosi forte.
Nel buio di quella stanza. In quel mondo che Miki aveva definito cosi pazzo in
quel momento c’erano solo loro due.
I due protagonisti di
una storia dove tutti gli altri erano solo spettatori attenti di un
meraviglioso spettacolo.
A volte è difficile esternare quello che si prova.
Ma riuscirci ti libera e ti fa
provare delle sensazioni cosi forti che tutte le barriere crollano. Ed era cosi che Miki si sentiva in
quel momento.
Rimasero in silenzio cuore contro cuore
per diverso tempo.
Poi Yu la guardò. Le spostò i
capelli che si erano impadroniti del suo occhio.
E dolcemente le sussurrò una frase
valeva più di mille parole.
-Miki..tu
mi riempi la vita-
Ancora una volta le loro anime si incontrarono
senza timore ma ancora pi desiderose l’una dell’altra ora che si sentivano cosi
libere.
I problemi, le preoccupazioni, il semplice vivere. Tutto si
era fermato per un istante.
Quell’istante che si trasformò per
loro in una magica eternità.
Capitolo 21 *** Troppo bello per non essere conteso ***
21 CAPITOLO
21
CAPITOLO
Troppo bello per non
essere conteso
-Amore sbrigatiiiiisiamo in ritardo e sono troppo curiosa di vedere la loro
casa!-
-Un attimo sono indeciso su cosa portargli. Dei fiori? No dei
cioccolatini!-
-Ah ah ah mi fai morire! Ti ho
detto prima quando ti eri fermato in quel negozio che
gli ho già fatto io un regalo, l’ho preso ieri-
-Mi sa che mi è sfuggito.. sai
succede a noi veri uomini-
-Si si certo basta crederci.. forza
andiamo adesso-
I due ragazzi erano stati invitati da Miki
come primi ospiti ufficiali dell’appartamento.
Arimi era finalmente sollevata
grazie soprattutto alla chiacchierata con l’amica fatta la sera prima. Tutto sistemato.
Tutto andava bene.
Ginta come suo solito cercava di
nascondere l’emozione ma il suo buffo comportamento
non ingannava la sua ragazza, ormai lo conosceva troppo bene.
Continuarono a scherzare per strada. Ridevano di tutto.
Ad un tratto si accorsero di Susi che correva dall’altra
parte della strada.
-Ehi guarda c’è Susi!-
-Salutiamola..Susiiiiiii-
Susi riconobbe subito la voce dell’amica. Decise di
raggiungerli.
-Salve ragazzi! Come state?-
-Tutto benone grazie. Te invece, che ci racconti?-
-Le solite cose..niente di nuovo insomma-
-Ah! Come sta Miki?-
-Sembra che finalmente adesso vada tutto bene..hanno
preso casa nel tuo quartiere. Lo sapevi no?-
-Si si Ginta, sono stata io a
mettere in contatto Yu e il proprietario…però non
sapevo che si erano già trasferiti Yu non mi ha detto
nulla-
-Capisco, beh gli sarà passato di mente oggi comincia anche
a lavorare e poi in questi giorni si è dedicato completamente a Miki-
-Menomale..vedo che la storia del bacio non ha rovinato niente, adesso
mi sento sollevata-
-Ehm..Susi quale bacio?-
Arimi non capiva. Ginta idem.
Quel bacio? Cosa era successo?
-Oddio credevo lo sapesse..no va beh una
stupidaggine niente di che-
-No, adesso mi spieghi questa storia-
-Arimi niente davvero-
-C’è solo stato un bacio tra me e Yu..gliel’ho dato io e allora
ecco..pensavo che Yu ve lo
avrebbe detto-
-No non ci ha detto niente! Ma io dico come ti è passato in
mente di baciarlo..oddio che nervoso-
-Calmati amore..SusiYu ha ricambiato?-
-Pensate veramente che se avesse ricambiato ora starebbe con
Miki?-
-Sei stata un’ incosciente! Ma lo
vuoi capire che quei due si amano veramente e che come non gli hai fatto
cambiare idea a Yu quattro anni fa non è che cambia oggi-
Arimi era nervosissima. Non capiva.
Sapeva solo che doveva difendere quell’amore.
Susi aveva combinato un altro guaio. Non si
immaginava però che Yu avrebbe taciuto tutto.
Ginta doveva parlare con Yu e chiarire la situazione.
Ad un tratto il viso sempre luminoso di Susi si incupì.
-Certo che siete bravi a giudicare! Ma che ne sapete voi di
cosa significa amare una persona per tutto questo tempo e non sentirla tua.. ho sbagliato lo so ma è più forte di me..scusate ci vediamo!-
Corse via lasciando i due amici a riflettere.
Nello stesso momento stessi
pensieri.
E se Ginta
non mi amasse? E se Arimi
non mi amasse?
Soffrirei anch’io. Decisa risposta nelle menti d’entrambi.
-Ed ora che facciamo? Lo diciamo a Miki?-
-Io credo che dovrebbe dirglielo lui..forse non l’ha fatto perché
Miki era ancora scossa per la perdita del bambino e
dirgli anche di Susi l’avrebbe fatta solo preoccupare di più-
-Beh Ginta forse Yu gliel’ha già detto e magari hanno preferito lasciare da
parte questa storia non dicendoci niente-
-Tutto è possibile..tutto-
-A me preoccupa Susi..non li lascerà in pace-
-Dai non ci pensare Yu ama Miki questo lo sappiamo benissimo.
Andiamo ora-
I due ragazzi si allontanarono, meta casa Matsura-koshikawa.
Speravano che per l’ennesima volta le cose si sistemassero.
-Allora Yuri questo è il tuo
ufficio. È un po’ piccolo..ma
cambierà infretta-
-Va benissimo signor Satoshi, non
potrei chiedere di meglio-
-Bene ragazzo..ti faccio portare dalla nostra segretaria le prime
pratiche. Mi sembra si tratti di alcune ville fuori
città, poi ne discutiamo insieme-
-D’accordo sarà un piacere-
Che sensazione di conquista provava
Yu in quel momento.
Faceva il lavoro per cui si era
tanto sacrificato. Era un architetto.
Poi il pensiero volò a Miki. Sentì
un brivido mentre ripenso alle parole della ragazza
della notte prima. Ora ne era ancora più innamorato.
I pensieri furono interrotti dal bussare alla porta.
-Avanti-
-Buongiorno signor Matsura mi chiamo Ami e sono la sua segretaria-
-Salve..ma hai la mia stessa età stai tranquilla mi puoi chiamare
solo Yu-
-Come vuole-
-E puoi darmi anche del tu-
-Sei gentile-
Ami era una bellissima ragazza di
origine spagnola.
Yu ne fu colpito proprio per questo. Ci fu subito una
simpatia tra i due.
-Si può?-
-Ehi Steave! Sei in ritardo..io ti
farei licenziare-
-Magari Yu..magari, sue giorni che lavoro qui e già mi annoio-
-Ah ciao Ami..hai conosciuto Yu!-
-Eh già Steave, è toccata anche a
me questa fortuna-
-Oh oh un’altra vittima del tuo fascino Yu-
Eh già. Era bastato uno sguardo ad Ami per rimanere
fulminata da lui.
D’altronde era cosi bello. Cosi gentile. Ma assolutamente
fidanzato.
-Beh ragazzi vi lascio-
-Ah Yu ti preparo del caffè?-
-Si grazie portalo anche per questo pazzo-
-Ok due caffè
in arrivo-
Ami chiuse la porta dietro di se e si appoggiò alla stessa.
Lavorare le sembrava molto meno faticoso adesso.
Aveva un nuovo obbiettivo. Conquistare quel bel biondino del
suo pseudo-capo.
-Vedi Romi.. ho il bisogno di
parlare con qualcuno. Ti prego non abbandonarmi anche te-
-Mary..io
adesso..ecco, si facciamo cosi mi faccio una doccia
te aspetti nella holl di sotto ed io ti raggiungo
subito. Stai tranquilla-
Panico totale.
Romi non poteva far entrare per nessuna ragione al mondo la
ragazza in camera.
Avrebbe scoperto una verità che l’avrebbe uccisa.
Mary non comprendeva quella strana inadeguatezza in Romi. Insistette
nell’entrare, disperata nell’animo e speranzosa di trovare un appoggio.
-No Mari non insistere! Aspettami qui c’è un casino in
camera..poi
non sono vestita-
-Non ti darò fastidio. Romi perché non vuoi che io entri?-
-Ok ho capito come vuoi me ne vado
ti aspetto di sotto-
La ragazza si arrese evitando di insistere maggiormente. Con
lo sguardo affranto si voltò per raggiungere le scale. Quando
la sentì. Senti quella voce.
-Romi chi era alla porta?-
Gli occhi sgranati, le mani che tremavano, sperava si aver sentito male. Sperava di essersi sbagliata.
Corse verso la porta della stanza ormai chiusa. Cominciò a
bussare con tutta la rabbia che aveva dentro. Ad urlare.
-Hai capito bene la
segretaria mi ha detto un attimo che le passo suo
fratello. Cos’è devi far colpo su di lei e non gli puoi dire
che in realtà non hai una sorella ma una fidanzata?-
-Pensavo avesse capito la battuta..
e poi ti ricordo che anche se fossi stata mia sorella sarei stato con te
comunque e per sempre-
A quelle parole quanti ricordi.
Si erano riabbracciati in quella fredda e violentaManhattan giurandosi amore anche se il destino li
aveva disegnati come fratello e sorella. Che sollievo
sapere poi di aver sbagliato.
- Eh va bene sei
perdonato per questa volta..a che ora stacchi?-
-Sto qui ancora una mezz’ora..cos’è già ti manco?-
-Adesso non montarti
troppo la testa..è che mi piacerebbe pranzare insieme-
-Però andiamo fuori che di avvelenarmi non è che mi vada
molto oggi..sai nel caso tu cucinassi..-
-Giuro che prima o poi quel bel faccino te lo riempio..-
-Di baci?-
-No di pugni!-
Un’armonia ritrovata. Cosi liberi entrambi. Cosi felici.
Contimuarono a scherzare ancora per un po’ poi Yu si ricordo della chiamata ricevuta nella mattina dai
genitori.
-Ah hanno chiamato i nostri.. sai
che cosa si sono inventati adesso?-
-Sentiamo..anche se
posso immaginare-
-Vogliono rimanere a vivere in Europa. Ho parlato con Katia che mi ha detto che i nostri
padri possono benissimo chiedere il trasferimento..insomma
concludendo hanno detto che torneranno per chiedere per vendere casa e per
parlare alle ditte in cui lavorano-
-Non ci credo..ma io dico alla loro età..ahahah..beh questa sera li chiamiamo e capiamo un attimo
bene le loro intenzioni. Sai se vendessero la casa mi
dispiacerebbe abbiamo cosi tanti ricordi legati la dentro..-
-Ehi cos’è quella voce triste.. dai
mi sbrigo a firmare alcuni documenti e sono subito da te-
-Ti aspetto..ti
amo-
-Mai quanto io amo te-
Riattaccò subito Yu.
Sapeva che se non lo avesse fatto sarebbero andati avanti
per ore con il giochino io di più io di più io di più.
Nel frattempo rientrò Ami.
-Tutto apposto?-
-Si si..ah comunque quando chiama Miki senza
che mi chiedi se voglio prendere la chiamata,vai tranquilla passamela-
-Sai anch’io sono molto legata a mia sorella
anche se lei abita a Barcellona-
-Ahahah-
-Mi spieghi perché ridisempre quando dico “sorella”?-
-Perché Miki non è mia sorella ma
la mia fidanzata-
-D-davvero? Ma Steave
mi aveva detto che..-
-Si sarà sicuramente spiegato male..
i miei genitori sono diciamo sposati con i suoi..insomma
un bel casino..l’unica cosa facile da comprendere è
che io e lei stiamo insieme-
-Capisco..-
Ami si senti infastidita. Lui non
era libero e da come gli brillavano gli occhi mentre
parlava di lei doveva anche essere parecchio innamorato. Poi si disse che avrebbe trovato il modo per conquistarlo.
L’estate era ormai alle porte cosi come il matrimonio tra Ginta ed Arimi.
La storia tra Miki e Yu andava sempre meglio. C’era stato un momento di tensione quando lui gli raccontò del bacio di Susi. Poi tutto
come prima. Si amavano.
Avevano passato un fine settimana in Francia in compagnia
dei genitori. Eh si, la decisione di trasferirsi era stata presa e in parte già
attuata.
Yu aspettava il momento giusto per
chiedere a Miki di sposarlo.
Steave amava di nuovo la vita.
Si sarebbe rincontrati tutti il giorno
prima nozze.
Il gruppo ancora una volta insieme cosi come se niente in
quegli anni fosse cambiato..o quasi.
-Oddio che sonno..ma che ore sono? Ah è presto oggi è domenica possiamo
ancora dormire-
-Amore..-
-No tranquillo contimua a dormire
oggi è domenica e non abbiamo niente da fare. Non capisco perché abbia suonato
cosi presto-
-Concordo..notte-
I due ragazzi aveva cosi sonno che
non si erano accorti che quella mattina i loro più cari amici si sarebbero
sposati ed il bello è che loro sarebbero stati i testimoni.
Yucontinuò a
dormire stanco dalla notte prima. Miki aveva
perso il sonno c’era una sensazione strana che non le permetteva di rilassarsi.
Era come se si fosse dimenticata qualcosa…
-Oddio è vero..ahahahaha ce ne stavamo dimenticando..-
-Ma cosa ridi…ahahahaha
e siamo anche i testimoni-
-Forza alzati che Ginta ti starà
aspettando da due ore si e no..ed
io devo correre da Arimi-
Non fecero neanche colazione. Presero gli abiti, le fedi e
corsero a casa dei due amici.
Si salutarono promettendosi di rivedersi prima dell’inizio del matrimonio per vedere chi vinceva la gara d’eleganza e
stile. Un dolce bacio..poi due..come era difficile
staccarsi anche se per poco.
-Arimieccomiii..scusa il ritardo è che io e Yu-
-Si si ho capito..ma anche il giorno del matrimonio..siete
incorreggibili!-
-Ma cosa hai capito!!.. che bel
trucco che hai!-
-Grazie..corro a mettere il vestito c’è di la il parrucchiere che ti
aspetta e la truccatrice!-
-Wow proprio in grande stile..corro!-
Come era bella Miki.
Indossava un abito rosso dalle mille sfumature che riflettevano perfettamente
il colore dei suoi lunghi capelli lasciati sciolti e raccolti solo da una parte
da un fermarglio. Regalo di Yu.
Il suo corpo esile era accarezzato da una dolce stoffa.
L’abito lungo presentava un corpetto che la racchiudeva fino
alla vita per poi liberarsi in dolci strati un po’ sbarazzini.
-Ma A..Arimi
sei bellissima-
-Che fai ti commuovi? Guarda che ti
si rovina il trucco-
-Scusa sono cosi felice per voi
due..oddio sei perfetta!-
-Ehi vieni qua..abbracciami e attenta allo strascico!-
Un momento che entrambe avrebbero sempre portato nel cuore.
Miki era bellissima si. Ma quel giorno era Arimi la vera
regina.
Dopo tanto cercare aveva trovato il vestito che meglio la
rappresentava.
Il bianco perla le donava
particolarmente. I capelli erano raccolti in un torcion impreziositi da una coroncina. Quel taglio d’abito cosi semplice ma cosi incisivo. Splendeva nei
particolari.
Arrivò l’autista.
-Ragazze andiamo?-
-Si solo un attimo scusi..vorrei parlare con la
sposa un momento-
-Come vuole signorina..vi aspetto fuori-
Miki aveva gli occhi lucidi. Gli
tremava la voce. Prese la mano dell’amica cosi radiante
in quel giorno che sarebbe stato per lei il più bello al mondo.
-Vedi Arimi..so
quanto avresti voluto vicino a te tua madre in questo momento. Non sono niente
in confronto a lei ma voglio che tu sappia che io sono
fiera di te. Ti auguro tutto il meglio. Ti voglio bene-
-Oh Miki grazie..grazie davvero-
Nell’auto Arimi trovò un mazzo di tulipani
azzurri. I suoi fiori preferiti. Sopra un biglietto.
Sei sicura di volermi sopportrare per tutta la vita?
Eccoli due grandi amici prima rivali d’amore prima ora come fratelli su quell’altare.
Entrambi emozionati. Entrambi felici.
-Allora emozionato?-
-No Yu perché dovrei infondo mi
sto solo per sposare-
-E non prendermi in giro che ti ho visto con gli occhi
lucidi prima..-
-Si sai l’allergia..comunque sono davvero felice per voi due-
-Lo sarete anche te e Miki..e vediamo se quel giorno parlerai ancora di allergia-
La cerimonia iniziò. QuandoYu vide Miki ne rimase fulminato.
Com’era bella la sua sposa.
Ed ecco Arimi.
Tutti in piedi..si proprio tutti..
Steave cercava di far calmare
Doris e Jinny che piangevano come due fontane.
Angela teneva forte la mano di Alessandro
mentre sorrideva a Will che si trovava vicino a Micheal, quanto tempo era passato. William occhiolino
pronto accanto alla sua Lisa.
Susi teneva chiusi i suoi sogni con tristezza vedendo lui
con lei ed immagindoli presto sullo stesso altare
come protagonisti comunque felice per i due amici.
Tutti i parenti..tutti gli amici..tutti riuniti
per lo scambio di quella promessa.
Ogni momento era tanto significativo
quanto emozionante.
Lo scambio di anelli. La commozione
di Miki. Lo sguardo di Yu
rassicurante.
E poi finita la messa, foto, auguri
generali, saluti e rimpatriate.
Infine meta il rinfresco. Il luogo
era incantevole, un piccolo agriturismo molto elegante.
Musica dal vivo. Un sole splendente.
Miki si trovava seduta su una
panchina. Osservava i cari vecchi amici divertirsi. Ballare.
Quanti ricordi in quel momento. Malinconia poi un sorriso.
Non vedeva Yu da un po’ ma non era preoccupata quando si senti prendere da
dietro.
-Vieni con me-
-Dove Yu?-
-Seguimi…-
-Come vuoi-
Yu la portò poco distante si
poteva ancora respirare l’aria di festa che c’era.
La strinse forte poi si baciarono.
-Ehi ehi..cos’è questa passione tutta insieme-
-Ti amo..ti amo..ti amo..-
-Sai dovremmo andare più spesso ai
matrimonio se ti fanno quest’effetto Yu-
-Miki voglio stare con te per
sempre..tutta
la vita-
-Anch’io..anch’io-
Yu non avrebbe trovato momento migliore
di questo per tirar fuori l’anello che costudiva
ormai da un po’ e chiederle finalmente di sposarlo.
L’atmosfera. Il dolce vento che tirava a tratti
tutto lo invitava a quella domanda.
-Miki ecco io..vuoi..-
-Ah ecco dove vi eravate cacciati..che combinavate piccioncini!-
Come non detto. L’arrivo di Micheal
e Angela “rovinò” i progetti del ragazzo.
-Michael certo che non cambierai mai eh!-
-Ormai mi conosci Miki..vi siamo venuti a cercare perché tra un po’ ci sarà il
lancio del bouquet e chi lo prende sceglier il ragazzo con cui ballare.
-Ah allora non ce lo possiamo
perdere..amore non ti azzardare a prenderlo sai che
figura..-
-No non ti preoccupare Yu non ci
tengo molto-
Risata generale.
-Io invece spero di afferrarlo e di invitare Alessandro-
-Ma come Angela non inviti me??-
-No Micheal..-
-Ah Angela poi mi racconti tutti i
particolari della tua storia con Ale eh!-
-Ah queste donne..vieneYu amico mio andiamo!-
Avrebbero avuto altre occasioni. Sperando di non trovare
nuovamente Micheal in giro.
Si avviarono tutti verso la sala dove Arimi
avrebbe tirato il mazzo di fiori.
Miki aveva detto di non tenerci ma
come aveva mentito anche Yu sperava che fosse lei la
ragazza che avrebbe lo avrebbe preso. Non c’era modo
migliore di terminare la giornata con un ballo insieme.
Un mucchio di ragazze. Single, non
single, divorziate, in ricerca di un’anima gemella.
Tutte agguerrite per la vittoria rappresentata da quel mazzo
di fiori.
-Bravissima Susi! Forza adesso dicci con chi vuoi ballare..hai la
sala tutta tua-
Purtroppo Miki sapeva bene con chi
avrebbe scelto di ballare la ragazza cosi come lo sapevano bene Arimi, Ginta e soprattutto Yu il diretto interessato.
La ragazza si diresse proprio verso di lui. Le tese una
mano.
-Beh un ballo me lo devi..-
Yu non potè
rifiutare d’altronde davanti ad un centinaio di persona sarebbe stato
molto sconveniente. Prima di ballare si voltò per guardare Miki. Voleva rassicurarla ma la
ragazza non ricambiò lo sguardo. Mentre ballavano i commenti degli ospiti si sprecavano.
“che coppia perfetta”, “stanno bene
insieme” “ chissà quando si
sposeranno”
Che male faceva sentire e non poter
replicare. D’altronde erano tutti solo spettatori di una bella
scena. Scena in cui Miki però non appariva.
Quel giorno cosi bello finì.
I due giovani sposi salutarono amici e parenti. Erano in partenza per l’America.
Pian piano la sala si svuotò.
Il vecchio gruppo però decise di rincontrarsi il
giorno dopo nella nuova casa di Yu e Miki.
Già nella loro casa dove stavano tornando.
In macchina pur
essendo giugno tirava una strana aria. Freddo.
-Adesso mi spieghi perché dopo il ballo con Su non mi hai rivolto la parola per l’intera serata..scusa ma cosa potevo fare? Rifiutare davanti a tutti?-
-Non avresti fatto male sapendo che
intenzioni ha quella vipera-
-Smettila..prima di tutto non è una vipera secondo poi
può avere tutte le intenzioni che vuole ma a me non me frega niente. Quante volte te lo dovrò ripetere?-
-Anche tutti i giorni se questo fosse
necessario. Ti ricordo che ti ha baciato un mese fa ed io ho dovuto
sorvolare per il quieto vivere e se ben ti ricordi l’ho anche
giustificata ridendoci sopra. Ma se permetti adesso no
e tu la istighi e poi sentilo la difende anche. Guarda che abita di fronte a
noi..non
ci metti molto a raggiungerla se vuoi è!-
-Quando ti comporti cosi sembri una ragazzina-
-Evito di risponderti-
Il silenzio regnò sovrano per il resto della strada.
Miki guardava lo stesso finestrino
dove mesi prima immaginava la sua vita da signora Matsura.
Ora una lacrima scolpiva il suo viso. Un’unica lacrima
e tanta rabbia.
Yu aveva immaginato un finale
migliore per quel giorno. Adesso non pensava neanche lontanamente di chiederle
di sposarlo.
Rientrarono a casa.
-Vado a dormire..buonanotte!-
-Aspetta Miki ti prego ragioniamo..-
-Cos’è ora ti metti a
ragionare con una ragazzina..noYu scusa ma sono nervosa e
direi cose di cui mi potrei pentire poi. Voglio solo dormire adesso-
-Fai come vuoi ma non è cosi
che risolveremo i problemi del nostro rapporto-
Miki era troppo irritata in quel
momento che preferì andare dritta verso la camera da letto.
Yu quella notte dormì sul
divano. Entrambi troppo arrabbiati. Entrambi troppo orgogliosi.
Non aveva chiuso occhio tutta la
notte. Pensava a lui. Lui poco distante li divideva una porta, un letto ed un
divano.
Miki pensò che la mattina
dopo si sarebbe fatta perdonare in qualche modo. Aveva esagerato e poi per
quanto lo amava tutto passava in secondo piano.
Si svegliò tardi però. Lui era già
tornato a lavoro.
-Gli farò una sorpresa-
Gli tornò il sorriso di sempre. Quel sorriso che
tanto la distingueva dagl’altri. Quello che
tanto piaceva a Yuri.
Nel frattempo Yu fissava la loro
foto. Di lavorare quella mattina non se ne parlava proprio.
La mente vagava in altri posti.
Entrò Ami e gli portò
i costi di un preventivo per un palazzo fuori città.
-Ehi tutto apposto? Mi sembri strano oggi..giu di morale-
-Effettivamente, cavoli non pensavo
si notasse cosi tanto-
-Ma è andato male il
matrimonio? Sei stanco perché hai fatto tardi ieri?..oh scusa non dovrei impicciarmi è..che..ecco ci tengo a te e quindi mi preoccupo-
-Sei carinissima Ami comunque no
per fortuna il matrimonio è andato benissimo. Ho litigato con la mia
ragazza ed è raro che ci capiti di farlo-
-Capisco..se vuoi parlarne abbiamo la pausa pranzo..che dici ti offro qualcosa?-
-No ma grazie lo stesso magari un’altra volta-
-Insisto e guarda che finchè
non mi dici di si non ti consegno gli altri documenti..e non vorrai rischiare di consegnare in ritardo il lavoro-
-Ok se la metti cosi..ma mangiamo un panino e torniamo subito qui!-
-Va benissimo capo!-
Yu voleva solo distrarsi un po’.
Che fosse Ami o un'altra persona. Voleva evadere anche
solo per pochi minuti da quei pensieri cosi cupi.
Si diressero verso una tavola calda a circa duecento metri
dallo studio.
Poco dopo Miki raggiunse il
palazzo dove Yu lavorava.
-Salve stavo cercando il signor Matsura, me lo può chiamare per favore?-
-Lei è?-
-La sua ragazza..mi chiamo Miki-
-Ah va bene. Comunque il signor Yuri è uscito poco fa con la sua segretaria. Credo siano andati a mangiare un panino alla tavola calda qui
vicino. Sa è pausa pranzo-
-Mi potrebbe dire come posso raggiungerlo?-
-Guardi non ci vuole molto. Si trova
vicino al cinema principale proprio di fronte. Sono si
e no duecento metri-
-Ah si credo di aver capito..grazie mille. Arrivederci!-
La ragazza doveva, voleva far pace
con il suo grande amore.
Corse in ricerca della tavola calda. Si ricordava di esserci
stata anni prima.
Una cosa di cui aveva un ricordo nitido era lo style del locale. Un giardino molto carino all’entrata
ricco di fiori.
-Ah ecco il cinema…e quindi… Trovato!-
-Yusperiamo tu
mi capisca. Ho anche un po’ fame-
Miki si avvicinò
attraversando la strada per raggiungere il ristorante.
Riconobbe Yu. Lo avrebbe trovato
tra mille. Poi si fermò. Chi era quella bellissima ragazza con lui?
La sua segretaria? Decise di non preoccuparsi o sarebbe finita come la sera prima.
Si avvicinò ancora. Un momento. Quella scena la fece
tremare. Si tenevano la mano. Ridevano insieme. Una rosa rossa vicino a lei.
Come era possibile. Quello non
poteva essere Yu.
Non cercò altre conferme. Tornò nel suo
studio. Lo avrebbe aspettato per chiedere spiegazioni.
Per fargli capire come stava male in quel momento.
Yu stava seduto a quel tavolo con
Ami…
-Hai fatto bene a prendere quella rosa. Piacerà molto
a tua sorella. Quando hai detto che arriverà?-
-L’aereo atterrerà
per le sette. Starò lì per quell’ora.
Mi sono presa un po’ di giorni per stare con lei-
-E cosi è stata lei a
impararti a leggere la mano è..-
-Eh già da piccoline ci divertivamo a leggerla in
spiaggia ai turisti..-
-Vedrai quando dirò a Miki che mi hai letto la mano e che hai visto un nuovo
amore nella mia mano..comincerà a dire io lo
sapeva quell’amore è Susi..è Susi-
-Ma no te l’ho detto mentre
ti stavo leggendo la mano ho visto una linea che rappresenta uno stesso amore
finito e ricominciato..il vostro-
Ami sospirò. Yu era stato tutta l’ora a parlarle di Miki e di quanto l’amasse.
Di come poi era stata difficile la storia
in precedenza.
-Devo fartela conoscere..basta che poi non si
ingelosisca anche di te-
-Ah ah ah..beh
la capisco Yu sarei anch’io gelosa se ti
avessi-
Yu preferì non dar peso a
quelle parole.
Tornarono in ufficio. Dopo quel pranzo Ami aprì doppiamente gli occhi.
Da una parte si sentiva senza speranze Yu era troppo innamorato. Dall’altra lo
desiderava sempre di più , le era bastato un’ora
per capire quanto fosse speciale.
Lui tornò in ufficio. Aprendo la porta la
trovò seduta su quella poltrona nera.
Lo sguardo basso. Gli occhi lucidi.
-Miki cos’è successo?-
-Ero venuta a cercarti..volevo chiederti scusa. Ma mi sono
accorta che ti sei consolato subito. Bravo complimenti-
-Ancora per Susi? Miki basta dai..-
-No per la ragazza con cui stavi a quella tavola calda-
-Ma dici Ami? Ahahah
è solo la mia segretaria-
-Bastaaaa. Non sono una cretina. Yu ti ho visto..ed io che volevo solo fare pace-
-Adesso invece mi sento cosi male..cosi presa in giro-
-Aspetta Miki devi aver frainteso..si hai
capito male..fattelo dire anche da Ami. Non stavamo
facendo nulla ho parlato di te a lei solo di te-
-Scusami ma se ti lasci baciare da una modella di terza
categoria e non fai niente per evitarlo e poi ti scambi dolci gesti con la tua
segretaria..beh permetti se adesso non ti credo-
Miki si alzò. Gli passò
a fianco. Voleva urlare.
Si avvicinò alla porta se ne stava
andando via.
Yu la fermò abbracciandola
-Aspetta amore..non è come credi!!-
Miki rifiutò l’abbraccio.
Non riusciva a guardarlo.
-Yu mi dispiace..qualcosa tra di noi si
è spezzato-
Chiuse la porta. Corse via.
Ami seguì la scena. Non fece
nulla per evitarlo.
Yu si accovacciò a terra. Pianse.
Quelle stesse lacrime che aveva versato giorni
prima quando la sua principessa le aveva dichiarato quanto lo amasse,
adesso ricoprivano il suo sguardo vuoto.
Yu era tornato nel loro appartamento ma lei non c’era.
La città era grande. I posti dove riflettere tanti.
Poi l’istinto lo condusse nella loro vecchia casa.
Miki si trovava proprio lì. Quel luogo
la tranquillizzava.
Abbracciata a un cuscino legata a
mille ricordi.
Ad un tratto sentì la porta aprirsi.
-Sapevo di trovarti qui-
-Yu ti prego lasciami sola..ho
voglia di riflettere-
-No Miki devi ascoltarmi. Hai frainteso
tutto-
-Ogni volta la stessa frase..lo capisci che non è
facile per me? Vivo ogni giorno con la paura che tu mi possa abbandonare per un’altra-
- Non ho sicurezza e non ce l’avrò
mai allora meglio stare da sola-
-S..sola? No io non potrei mai lasciarti Miki
mai-
-L’hai già fatto una volta. Hai preferito
i tuoi studi a me e se quel giorno al campeggio non ti avessi
cercato e non ti avessi detto quanto ti amavo tu cosa avresti fatto? Saresti ripartito
lasciandomi nelle mani di Alessandro-
-Miki sai benissimo che stavo come
un cane dopo la tua decisione di non continuare il rapporto a distanza che
avevamo. Io non avrei mai voluto..mai-
-E quando hai saputo che eravamo
fratelli? Te ne sei andato strappandomi il cuore per la seconda volta..sono
venuta io a New York..io, sempre e solo io Yu-
D’improvviso Miki
si ritrvovò a rinfacciare tutti i suoi gesti d’amore
puro.
Si sarebbe pentita di quelle parole ma
in quel momento parlava la rabbia, la delusione.
Yu replicava a stento. Forse lei
aveva ragione. Forse lui non gli aveva mai dimostrato niente.
Ma l’orgoglio spingeva entrambi in
un vortice di giudizi e frasi sbagliate.
-Se pensi che sia solo tu a credere veramente in questo
rapporto allora io posso anche andarmene-
-Mi chiedo perché tu sia venuto! Tornate da Susi o da quell’altra sai quanto me ne
frega-
-Miki perché stai reagendo in
questo modo? È assurdo..-
-Guarda questa casa.. è nato tutto
qui. Non so cosa darei adesso per tornare a quel periodo-
-Miki non puoi basare la tua vita
sui ricordi. Tutto passa tutto-
-Si hai ragione Yu
tutto passa. Anche il tuo amore per me..-
-No questo non te lo permetto! Non puoi
offendere in questo modo i miei sentimenti..la sera in cui ti sei
aperta completamente con me ho pianto..quelle lacrime
valevano più di mille pazze dimostrazioni-
-A me non basta mi dispiace. Se un
giorno scoprissi che mi stai tradendo io non sopporterei il dolore. Yu ti amo in un modo tale che mi fa soffrire e non so il perché..e poi
non so rendirti felice-
-Ti stai arrendendo quindi? Lasci e non combatti..-
-Yu con te un attimo sto in paradiso ma quello dopo sprofondo all’inferno-
Miki pianse di nuovo. Yustringeva i pugni voleva
abbracciarla, cancellare tutto.
Qualcosa lo frenava
Si stavano ferendo a vicenda.
-Questo sono io..prendere o lasciare-
-Lascio-
Ma cosa stava dicendo Miki? Non era il suo cuore a parlare.
Yu non credeva a ciò che aveva
appena sentito uscire da quella bocca che amava baciare.
Quelle parole lo freddarono.
-Bene se è questo che vuoi…addio Miki-
Si voltò cercando di raggiungere il prima possibile quella
porta.
Voleva andarsene sperando che tutto fosse solo un incubo.
Poi si fermò. La guardò ancora.
Miki stava a
terra. Piangeva. Non voleva lasciarla.
Prese il cofanetto che conteneva l’anello
che le avrebbe tanto voluto dare.
Lo buttò a terra vicino a lei.
-Sai lo tenevo con me da non so quanto tempo..volevo
passare tutta la mia vita con te. Volevo sposarti..adesso non ha più senso
niente..ricordati solo che ti amo principessa-
Aprì la porta e se ne andò
sbattendola dietro di se.
Corse in macchina incredulo di quello che
era appena accaduto. Poggiò la testa sul volante.
Si sentiva vuoto..
Si sentiva vuota. Le tremavano le mani. Quella scatolina blu
stava lì, vicino a lei.
Inutile aprirla sapeva già cosa c’avrebbe
trovato dentro. Poi si fece coraggio.
Un anello splendeva tra le sue lacrime.
Ma cosa aveva fatto? Voleva forse
morire..l’unica
scusa plausibile per aver abbandonato ciò che la teneva in vita. Che le dava la
voglia di andare avanti sempre e comunque.
-Eh già siamo tornati..sai amore questi sono
stati i quindici giorni più belli della mia vita-
-Dici? Per me no..-
-Ginta! Come sarebbe scusa?-
-Il giorno più bello della mai vita è stato il
giorno del nostro matrimonio-
-Ah ma era sottointeso quello..-
Si baciarono ancora più amanti. Ancora più
sicuri l’uno dell’altra.
Erano tornati dal loro viaggio di nozze. Quindici giorni di
puro divertimento.
Adesso ricominciava la vita di tutti i giorni e con quella
non potevano mancare i loro migliori amici.
-Tesoro chiamo Miki..voglio raccontargli tutto!-
-Si va bene! Poi passami Yu cosi gli domando come sta andando il lavoro!-
-Certo-
Il numero è composto. Arimi
attende la risposta.
Dall’altra parte la voce di Yu.
Ogni volta che il telefono squillava lui sperava fosse Miki ma anche questa volta la sua fragile speranza si
spezzò realizzando che dall’altra parte
del telefono c’era Arimi.
-Destino? Yu ma che dici?..tu adesso vieni con me da lei-
-No questa volta devo lasciarla decidere senza che io dica
niente..lei
mi ha lasciato e lei deve tornare se vuole..io
l’aspetto-
-No non ti capisco..non vi capisco..-
-Credo che accetterò la proposta del mio capo..-
-Scusa? Non ti sto seguendo..adesso che
c’entra?-
-Vedi mi ha proposto di partire per tre mesi per New York-
-Forse al mio ritorno tutto ritornerà come prima..-
-Non lo fare..l’hai già fatto una volta e l’hai
persa!-
Eh già. Yu aveva ricevuto
quella proposta più di un mese.
Voleva cosi tanto stare con Miki
che lasciò da parte quell’idea. Mai
sarebbe partito.
Adesso vedeva quel viaggio come unica soluzione.
Sarebbe partito? I pensieri, cosi confusi non trovavano
risposta.
Nel frattempo bussarono alla porta. Andò Ginta ad aprire.
Davanti a lui una ragazza mora, dai tratti mediterranei,
molto bella.
Sconosciuta però.
-Ciao tu devi essere Ginta..piacere io sono Amy-
-Ciao..ma come fai a sapere chi sono?-
-Ecco Yu mi ha parlato molto di te..sono
la sua segretaria-
-Ah capisco..devi entrare?-
-Beh veramente si sono venuta a
trovare Yu..sai in questi giorni è cosi giu di morale-
-Beh entra..anche
se non penso abbia voglia di vedere gente in questi giorni-
-Strano sono parecchie sere che vengo qui..-
Ginta si sentì preso in
giro per Miki. Non conosceva questa ragazza ma già non la sopportava.
Arrabbiato per quello che aveva appena deciso salutò
freddamente l’amico.
-Beh Yu adesso hai compagnia..io
tolgo il disturbo-
-Ma Ginta..-
-No ora capisco perché non te ne frega un cazzo di tutta questa situazione..bravo complimenti..scusami adesso vado da quella poveraccia che sta distrutta
sempre che te ne freghi qualcosa-
Non diede diritto di replica. Se ne andò
molto alterato.
Yu odiava sempre di più
quella situazione. Di Ami non gliene fregava niente.
Capitolo 28 *** Io ho fatto questo errore ma tu no! ***
-Ne vuole ancora
-Ne vuole ancora?-
-No grazie, mi porti il conto-
Sigaretta in mano e due bicchieri vuoti vicino. Questa Mary,
gli occhi gonfi dal continuo pianto.
Ad un tratto i momenti salienti della sua vita le erano
passati avanti come un treno ad alta velocità.
Era tornata in Giappone. Ogni posto della sua vecchia casa
le ricordava quel lurido uomo che aveva sposato. Non avrebbe cercato nessuno. Temeva
solo di fare ancora errori.
Poi ad un tratto lo vide.
Da quel bar dell’aereoporto la
vetrata non mentiva.Yustava lì,
valigia in mano sguardo assente. Solo…senza Miki.
Si chiese il perché di quell’assenza.
Si avvicinò per capire la situazione facendo bene attenzione
a non farsi riconoscere.
Ad un tratto parse vicino a lui una
ragazza mora dai tratti mediterranei. Senti i loro discorsi.
-Sei sicuro che non vuoi avvertire nessuno del tuo viaggio?-
-Preferisco cosi, se vedessi Miki
qui ora non avrei il coraggio di partire-
-Capisco..però
voglio che tu sappia che io ci sarò sempre!-
-Eh lo so Amy ma come amica..-
-Si certo come vuoi, è per questo che non capisco perché parti-
-Solo per farla riflettere io amo Miki
ancora da morire ma lei deve capire se ama me-
-Se lei avesse saputo che saresti partito e se fosse venuta qui a fermarti avresti avuto la prova non pensi?-
-Non lo so..dai ti offro la cena mentre aspetto che chiamano per l’imbarco-
Mary era confusa. Era certa dei cambiamenti avvenuti mentre lei non c’era.
Non voleva che Yu partisse. O meglio non voleva che lo facesse tenendo all’oscuro Miki.
Lei aveva appena perso il suo grande amore non desiderava
che la sua migliore amica facesse lo stesso errore
anche se per Mary l’unico errore fatto fu quello di non capire prima di che
razza di persona lui fosse.
D’istinto corse verso la prima cabina telefonica e compose
il numero dell’amica.
-Pronto?-
-M..Miki-
-No non ci credo
ancora tu..Mary cos’altro vuoi da me?-
-Nulla stai tranquilla..non so neanche se mi crederai ma..-
-Cosa?-
-Yu sta partendo..l’ho incontrato qui in aeroporto..vuole andare via per farti riflettere. Miki
non farlo andare via da te-
-Ma come faccio a crederti? Come?-
-Prova a pensare che al telefono ci sia la Mary
di un tempo..che senso avrebbe mentirti ora che la
mia vita non ha più senso?-
-Va bene voglio fidarmi..quindi lui sta..sta partendo?-
-Ti spiegherò tutto
poi non perdere tempo corri qui-
-Si certo-
La ragazza senza motivo si fidava stranamente dell’amica.
Ora il pensiero volava al suo amore in
quei quindici giorni passati non si erano rivolti parola. Non si erano
mai visti. Più per volere di lei che di lui.
Ora doveva fermarlo. Amy, Susi,
solo fantasmi. Fastidiose macchie di un quadro perfetto che nel complesso anche
se macchiato rimane sempre spettacolare.
Arrivò come un fulmine. La paura di non trovarlo le faceva
mancare a tratti il fiato.
Lo cercò tra la folla. Cominciò a pensare che forse era pazza e che se fosse tornata a casa lo avrebbe trovato
nel loro appartamento.
poisbrirciare
su quel cartellone..
ORE 22.15 TOKYO-NEW
YORK IN DECOLLO
Non sapeva dove lui fosse diretto
ma nell’istante in cui lesse quell’annuncio sentì
qualcosa mancare.
-Tu..tu non osare parlare mi fai schifo, sapevi che lui stava
con me e intanto ci provavi-
-Guarda che è stato inutile-
Lo sguardo di Amy,
che aveva notato già da un po’ Miki e che aveva
deciso di intervenire solo dopo quell’urlo di sforzo,
era uno sguardo di pura sconfitta interna.
-Miki lui ama te e solo te..non capisco perché sia partito
forse per paura di un tuo no-
-Ma se solo me lo avesse detto..se mi avesse dato solo un
minuto per..-
-Ormai l’hai perso..l’abbiamo perso-
-No non è detto!-
La voce di Mary risuonò nel discorso. Guardò Amy con sfida e corse dall’amica senza gesto alcuno.
Ma le fece forza.
-Non è detto..ho sentito il suo discorso..ho
visto i suoi occhi. Miki niente è finito-
-Ma ma..come faccio?-
-Parti..raggiungilo-
-Sarebbe da pazzi-
-Forse, ma cosa non è da pazzi in amore?-
Miki non poteva far capire che era
piacevole sentire Mary vicino. Le sorrise leggermente.
Poi si fece forza. Decise che dopo la tesi sarebbe partita
per chiedere a Yu di infilargli quell’anello
che lei teneva sempre con se.
-E cosi non sei arrivata in tempo… non capisco ancora come abbia osato
partire senza dire niente a nessuno-
29 CAPITOLO
Un’amara vendetta
-E cosi non sei arrivata in tempo…
non capisco ancora come abbia osato partire senza dire niente a nessuno-
-Non puoi immaginare il vuoto che ho provato in quel preciso
istante..e
quando Ami mi ha detto che ormai l’avevo perso, beh, ho temuto il peggio-
-Non avrei mai pensato di poterlo dire ma
credo tu debba ringraziare Mary..pensa se lei non ti
avesse fatto sapere niente?-
-Già forse hai ragione…e pensare che fino ad un mese fa era tutto cosi diverso..cosi
perfetto-
Miki sorseggiava il suo the al limone mentre la sua mente era attraversata da mille
pensieri.
Arimi percepiva benissimo la
tristezza della’amica. Cercava in tutti i modi di
rassicurarla.
-E adesso che intendi fare?-
-Vorrei raggiungerlo anche se ho
paura ed il bello è che non so neanche di cosa abbia realmente paura-
-E’ normale, da una parte ti senti
tradita ma poi pensi a lui e l’unica cosa logica è
raggiungerlo-
-Farò cosi…io devo dare ancora un’ultima possibilità alla
nostra storia-
Questa volta Miki stava reagendo
diversamente. Nel suo viso le lacrime non conoscevano posto ma un lieve sorriso
e due occhi pieni di speranza la illuminavano.
-Quando ho raccontato a Ginta
della partenza di Yu..beh,
puoi immaginare come abbia reagito. Non ci ha visto più continuava a ripetere
che non te lo meritavi-
-Sembra come se il nostro passato stia
tornando..io e Yu ci siamo
lasciati..di nuovo Mary e te ancora con quegl’occhi che mostrano paura..devi
stare tranquilla Ginta ama te..-
-Ma come hai fatto a capire a cosa stavo pensando?-
-Non ti conoscessi Arimi..-
-Beh comunque sto bene veramente, Miki io so che una parte di Ginta
sarà sempre dedicata a te e non posso pretendere nulla. So anche che lui però
ha scelto me-
-Quanto vi invidio..avete dei problemi e riuscite a risolverli continuando a strare
vicini-
-Tutto si sistemerà..fidati di me-
-Beh io continuo a sperare !-
Altri giorni passarono..ed ogni giorno di più Miki si
chiedeva se la sua storia con Yu fosse destinata a
continuare. Tante le decisioni prese. Sarebbe partita..avrebbe
detto grazie a Mary..e se il mondo le avesse
sottoposto un’altra crudele sfida lei l’avrebbe affrontata senza abbattersi
neanche un momento.
-Mi è mancata la lode ma si..devo ammettere che sono stata un genio!-
-Ehi Miki adesso non montarti la
testa..infondo
ti sei solo laureata!-
-Spiritosi..tutti quanti! Finalmente ho concluso
qualcosa di buono nella mia vita!-
I ragazzi si erano radunati in un locale vicino per
festeggiare la tanto attesa laurea di Miki.
Arimi e Ginta
erano cosi fieri e per un attimo l’espressione di Miki
aveva perso quell’aria cosi malinconica. C’era anche
Susi che ne approfittò per chiederle scusa di tante
cose…ed ancora suoi amici di università e un simpatico telegramma di Alessandro
e Angela. Stranamente era presente anche Ami ma nessuno si chiese il perché.
C’erano davvero tutti ma mancava
lui, e senza di lui quel tutti si annula in un
istante.
Lo sguardo malinconico a quel pensiero, a quella
mancanza si perse nuovamente tra i pensieri.
Gli amici si accorsero di quel suo cambiamento e pensarono
che dandogli il regalo fatto per l’occasione gli avrebbe tirato su il morale.
-Tieni Miki questo è per te..da
parte mia e di Ginta-
-Grazie ragazzi ma non dovevate!..Vediamo..m..ma è un biglietto
aereo-
-Esatto e precisamente un biglietto aereo per New York..solo
andata!-
-Oddio ma voi siete due angeli-
-Diciamo tre..vedi è stata Mary ha darci lo spunto per questa idea-
-Ringrazierò tanto anche lei..dopo il viaggio qualunche cosa succeda credo che mi farà bene cercare di
riallacciare un minimo di rapporto con lei-
-Cosi si che ci piaci! E adesso
vieni qui e facciamo un bel brindisi!-
-A Miki!!!!!-
Un coro di auguri si alzò.
Dormire su quel letto cosi grande per Mikiquella sera fu meno doloroso.
Aveva come la sensazione che tutto si sarebbe sistemato.
-Si si tutto apposto grazie Giuly..faccio una chiamata e ci rimettiamo a lavoro!-
-Ok io intanto vado a prendere due
caffè-
Yu staccò la spina per un attimo,
stava lavorando ad un progetto molto importante e gli avevano
assegnato un collaboratore. Si chiamava Giuly
e nel mese passato aveva lavorato cosi tanto a stretto contatto con lei che
ormai la considerava un’amica. Era per questo che le
aveva raccontato della sua storia con Miki e dei suoi
dubbi.
Si avvicinò al telefono e compose un numero.
-Pronto?-
-Ami sono io..-
-Yu..che piacere sentirti-
-Come stai?-
-Si va avanti..suppongo
tu mi abbia chiamato per Miki-
-Esatto..-
Yuri prima di partire si
raccomandò ad Ami.Doveva controllare Miki. Doveva accertarsi che stesse
bene e l’unico modo per farlo era avere qualcuno che la potesse seguire. Questo
il ruolo della ragazza. Di certo Yu non aveva
immaginato quanto potesse farla soffrire essendo lei
innamorata di lui. Quel dolore e quella gelosia in Ami
si trasformarono in vendetta.
-Vedi Yu non so come dirtelo..oggi sono andata alla
festa della sua laurea e l’ho vista con un ragazzo..si
stavano baciando..mi dispiace-
-Ma ne sei certa?-
-Purtroppo si..non me
lo sarei mai aspettato da lei..sembrava cosi felice-
-Me lo merito! Ma non
può finire cosi..-
-Yu vicino a te ci sono sempre io..lei
non ti meritava!-
-Scusami Ami
buonanotte e grazie!-
Odio, rabbia, pentimento. All’improvviso la stanza sembrò un
tunnel nero senza fondo.
E la luce che rappresentava Miki era sempre più lontana.
-Yu che ti succede? Sembra che tu
abbia visto un fantasma!-
-…..-
-E’ per via della telefonata? Hai saputo
qualcosa su Miki?-
-Già proprio cosi..-
-Ti va di parlarne? Magari ti calmi anche un po’-
-Scusami ma adesso non sono dell’umore giusto-
-Guarda che se ti tieni tutto dentro poi è peggio. Forza cosa
succede?-
I due ragazzi uscirono per una passeggiata. La fredda New York illuminata splendidamente agli occhi di Yu appariva scura, vuota. Caffè
in mano. Cuore in gola.
Parlò a Giuly della telefonata con
Ami e della cruda realtà che essa conteneva.
La ragazza da vera amica cercò di rassicurarlo. Non conosceva
Miki ma da come Yuri la
descriveva lei non sarebbe stata mia capace di un tale
torto nei confronti del suo amato se pur per vendetta.
-Chiamala, fidati di me. Solo lei potrà confermarti tutto..cos’è
ti fidi più di Ami che di Miki?-
-Conosci già la risposta-
-Appunto, adesso torniamo all’appartamento, alzi quella
maledetta cornetta e la chiami prima di subito o quanto è vero Dio ti
rispedisco in Giappone a cal..meglio
non continuare ma mi hai capito-
-Sai non ti facevo cosi sboccata!-
-Ah dopo che ti consolo e risolvo i tuoi problemi di cuore
mi dai anche della sboccata? Andiamo bene! Almeno ti ho fatto ridere, qualcosa
di buono-
Tra loro si era creata una certa complicità. Tornarono nell’appartamento
dove stavano lavorando.
Yu non aveva il coraggio di
chiamarla. Temeva di ascoltare una verità che gli avrebbe strappato a pezzi
invisibili il cuore. Nella sua indecisione Giuly si
aprì completamente.
-Non ti capisco sai, magari avessi avuto
io anche la minima possibilità di sperare che tutto quello che avevo scoperto
era falso, inventato. Ed invece no. Io stavo lì,immobile e davanti ai miei occhi la persona per cui avrei
dato la vita a letto con un’altra. Ho ancora in mente quell’orribile
immagine. Yu guarda come mi sono ridotta, non riesco
più a fidarmi di nessuno. Ti prego se puoi evita di diventare come me..fidati
di Miki, alza quella cazzo
di cornetta e chiamala!-
-Di me ti fidi?-
-Ma adesso che c’entra?-
-Di me ti fidi?-
-Ecco io..si
Il ragazzo la strinse a se e le lacrime di
lei gli bagnavano dolcemente la camicia. Yu non
capiva perché ma aveva bisogno di stringerla a se. Si guardarono per un po’ timidamente.
Si baciarono poi.
Entrambi sapevano che era
sbagliato. Entrambi se ne sarebbero pentiti. Entrambi desideravano stringersi. Quella notte la passarono insieme.
Il risveglio di Giuly fu la
conferma dei suoi pensieri. Mentre con la testa appoggiata sul petto di lui apriva lentamente gli occhi realizzò di come Yu stava soffrendo. Il ragazzo credeva che lei stesse
ancora dormendo ma non sapeva che le sue lacrime
bagnavano i capelli di un’anima cosciente.
-Non trattenere le lacrime Yu-
-Ma non sto piangendo-
-Non mentirmi ho detto che mi fido
di te non farmi cambiare idea...non ti preoccupare so che mentre stavi con me
pensavi a lei e pensi a lei ancora adesso come io penso a chi non mi ha voluto-
-Ma cosa abbiamo fatto?-
-Voglio farti una proposta, questo sarà il nostro piccolo
segreto, diciamo che avevamo entrambi bisogno di
conferme-
-Ma mi sento un verme..uno schifo totale-
-Non devi, non dobbiamo..non dobbiamo-
-Ed allora perché adesso sei te che
piangi?-
-Forse perché non sono cosi forte come pensavo-
Si rivestirono distrattamente. Lui in camera, lei in bagno. Ciò
ch’era successo poteva essere definito solo uno
stupido errore. Quella notte sarebbe rimasta solo
quella notte.
Non parlarne più, la soluzione migliore. Far finta di niente
l’opzione più logica.
-Eccomi di nuovo a New York, ah quanti ricordi
di me e Yu sono legati a questa città-
Miki era arrivata nella grande
Mela. Aveva deciso di partire subito dopo la festa per la sua laurea.
Per tutto il viaggio continuò ad immaginare la scena del suo
tanto desiderato riappacificamento con Yu. Scrisse anche un piccolo discorso ma, tipico della sua sbadataggine,
lo buttò in un cestino dell’aereoporto.
Adesso doveva solo trovare l’indirizzo che lo studio di Yu le aveva dato.
I cuore le batteva a mille. Salivazione
a zero. Eh si era proprio innamorata.
-Ah finalmente..trovato!-
-Buongiorno signorina posso aiutarla?-
-Veramente..lei è il portiere?-
-Si si..mi dica pure-
-Ecco cercavo il signor Matsura-
-Ah Yuri! Che bravo ragazzo..comunque
si trova al terzo piano. Se non sbaglio dovrebbe essere l’appartamento 26 A-
-Grazie grazie grazieeeeeeeeeeeeeeeeee
vado!-
-Ma di niente signorina…(certo che ne girà di gente strana-
Miki si trovava davanti alla sua
porta. Sentiva già il suo profumo. Lo stesso con cui prima si
svegliava ogni mattina. Bussò, suonò non sapeva
cosa fare.
La maniglia si aprì lentamente..ad ogni movimento i
battiti del cuore aumentavano.
Poi fermarsi di colpo. Ad aprirgli non lui ma lei…
-Ciao, ecco io stavo cercando YuMatsura ma
credo di aver sbagliato appartamento-
-Miki?..non
posso sbagliarmi devi essere tu!-
-Beh veramente io..si..ma..ci conosciamo?-
-Vieni, entra che ti spiego tutto!-
-Come vuoi..-
Nel cuore di Miki tante le
sensazioni. Troppe le domande.
Chi era quella ragazza? Perché
si trovava nell’appartamento di Yu? Perché Come faceva a conoscerla?
Entrò e diede una breve occhiata alle varie stanze.
Poi su una sedia buttato senza cura
il maglione di Yu. Come non riconoscerlo, lo avevano
comprato insieme alcuni giorni prima del Natale.
La ragazza la fece accomodare su un comodo divano di pelle
scura.
-Ti preparo un caffè?-
-No grazie..in realtà vorrei capire-
-Prima di tutto piacere io sono Giuly
e sono la collega di lavoro di Yu. Ci hanno assegnato
questo appartamento per lavorare insieme ad un
progetto molto importante ecco perché mi trovo qui-
-Capisco..quindi tu e Yu avete vissuto
insieme in questa casa-
-Non proprio..sai prima che scoprissi il mio ex con un’altra
dormivo da lui-
-Mi dispiace-
-Sono cose che succedono, non ti preoccupare…e cosi
finalmente ti conosco! Non sai quanto Yu mi abbia parlato di te, passava
giorni interi a descrivere la vostra storia ed ora finalmente ho davanti a me
la protagonista-
-Quindi suppongo tu sappia anche che adesso non stiamo
più insieme-
-Già, ma è anche vero che Yu
ha sempre sperato in un miracolo ed ora eccolo qui..sei a New York!-
Miki continuava il suo viaggio
mentale nella confusione di sempre. La ragazza parlava di Yu
con una tale scioltezza tanto da far pensare che lo conoscesse nel profondo.
Nello stesso tempo la gelosia nei suoi confronti faceva posto alla speranza.
Sentire che Yu non aspettava altro che un miracolo e
che quel miracolo era proprio lei la riempiva di energie.
Non capiva però dove si
trovasse in quel momento il ragazzo. Si informò.
-Posso sapere dov’è adesso Yu?-
-Mi ha detto che aveva voglia di
fare una passeggiata ma dovrebbe tornare a momenti!-
-Lo spero..-
-Allora Miki so che ti sei
laureata..complimenti!-
-Scusami ma come fai a saperlo? In teoria neanche Yu lo dovrebbe sapere-
-Ecco..ma si te lo dico! Vedi in questo periodo Yu voleva essere sicuro che tu stessi bene e cosi ha
incaricato una sua amica, credo si chiami Ami di “seguirti” ed
informarlo di come te la cavavi-
-Pazzesco! Ed io non mi sono
accorta di niente-
-Pare proprio di no..-
Il tono della ragazza cambiò di colpo. L’ironia
di quella frase irritò leggermente Miki.
Voleva capire la sua ambiguità. Prima dolce e
premurosa poi diffidente.
-Scusa che vorresti dire?-
-Vedi Miki forse è un mio
difetto ma quando penso una cosa poi devo dirla o scoppio!-
-E quindi scusa?-
-Beh potevi evitare di baciare quel ragazzo il giorno della
tua laurea. Ami ha detto tutto a Yu-
-Cosaaaa?-
Le cascò il mondo adesso. Ma
quale ragazzo?
Era schifata dalla cattiveria di quella
Ami. Poi il pensiero volò a Yu, sperava
con tutto il cuore che lui credesse alle sua parole.
Alla sua verità.
Si sentiva anche in colpa. Se non lo avesse raggiunto a New
York il ragazzo sarebbe andato avanti con il dubbio di
un tradimento mai esistito.
-E’davveroincredibile
dove possa arrivare la cattiveria di una persona!-
-Ti riferisci ad..-
-Si proprio a quella stronzadi Ami..come ha osato mentire in
quel modo. Si è inventata tutto-
-Dici davvero?-
-Dio solo sa come ho trascorso il tempo in assenza di Yu..piangevo e basta!-
-Quindi Miki tu non hai tradito Yu-
-Nooo! E
non lo farei mai!-
Ma lui lo aveva fatto. Per ripicca
o a causa della debolezza ma lo aveva fatto.
Giuly era tranquilla perché
Yu sapeva del ragazzo con cui era stata Miki ed il senso di colpa che provava nei suoi confronti
poteva in qualche modo mettersi da parte. Ma ora, se il ragazzo fosse venuto a conoscenza della verità sarebbe morto dal
dolore di aver tradito l’unica persona davvero importante nella sua vita.
Miki continuava ad essere confusa.
Non le tornavano i conti di troppe situazioni.
-Cos’è
non mi credi?-
-No Miki non è questo
è solo che..sono felice e sorpresa che non sia come avevamo creduto-
-Oddio chissà cosa avrà pensato Yu quando
l’avrà saputo..ed il brutto è che
di Ami si fidava e sicuramente ha creduto a lei..e
pensare che fino a qualche mese fa stavamo comprando casa insieme-
-Ehi calma dai..non piangere! Si sistemerà tutto-
Giuly si avvicinò alla
ragazza in lacrime e cercò di tranquillizzarla.
Pochi attimi dopo un paio di chiavi si impossessanon della serratura.
-Giuly sono tornato!-
-Yuuuuuu!-
-M..Miki?-
Miki corse ad abbracciarlo.
Rimasero uniti senza parlare.
Erano di nuovo insieme e quel momento era solo loro e di nessun’altro.
-Forse è meglio se vi lascio soli...dovete parlare-
-Grazie Giuly-
La ragazza chiuse la porta dietro
di sé sommersa da mille pensieri.
Yuri stringeva sempre più forte Miki per essere certo che quello
che stava accadendo non fosse solo un bellissimo sogno. La ragazza aveva messo
da parte i buoni propositi e si era mostrata ancora tanto fragile piangendo tra
le sue braccia.
-Yu non ho baciato nessuno! Ami ha detto un mare di bugie..oddio
ti prego credimi!-
-Ma..ma come ho fatto a credere a lei e non a ciò che mi diceva
il mio cuore-
-L’importante è che ora io stia
qui con te freghiamocene di tutto e ritorniamo insieme ti prego!-
-E me lo chiedi anche? Ti amo Miki..sempre di più-
Finalmente si baciarono. Ma nello stesso momento in cui le labbra di lei lo sfiorarono Yu si
senti mordere dai sensi di colpa. Cosa doveva fare adesso… Dire
la verità o tacere tutto?
Il bacio diventava più forte cosi
come il rimorso.
Poi capì.
-Miki aspetta un attimo..-
-Yu che succede? Non mi credi non
capisco..-
-No, il fatto è che devo confessarti una cosa e credo che se
non te la dico adesso e se non sono fino infondo sincero con te allora non ti merito-
-Va bene parliamo..sono pronta-
-Vedi, Dio com’è difficile…la scorsa notte dopo la
telefonata di Ami non c’ho visto. Temevo di averti
perso, mi sentivo solo ed ecco..-
-Cosa?..cosa
hai fatto?-
-Sono stato con Giuly-
Miki non disse nulla. Si avvicinò
alla finestra che dava vita a milioni di luci. Appoggiò
il capo su questa continuando nel suo silenzio. Yuri osservando
la sua reazione temeva il peggio.
Poi la ragazza si girò verso di lui sorridendogli.
-Ti capisco…ti sei sentito tradito, perso ed hai reagito in
questo modo-
-Arrabbiati, urlami contro Miki me
lo merito!-
-No Yu è qui che posso davvero dimostrare
quanto ti amo…vedi la mia mano? Questo anello non l’ho mai tolto, mai. Ogni sera
tornava sul nostro letto e prima di addormentarvi immaginavo il giorno in cui
finalmente avremmo capito che non importa quanto la gente ci voglia lontani perché
noi staremo insieme per sempre. Non voglio togliermi quest’anello…voglio
dare ancora una volta una possibilità a noi due…-
-M..Miki..-
-Yu io ti perdono-
Il ragazzo corse ad abbracciarla. Miki
soffriva all’idea di Yu con un’altra
ma senza di lui si sarebbe spenta piano piano
ed era per questo che decise di perdonarlo senza pensarci, senza chiedersi
niente. Aveva solo bisogno di lui. Si baciarono ancora.
Poco dopo Yu corse a fare le
valigie sarebbe tornati nella loro casa per vivere la
loro vita.
Sono passate due settimane dal ritorno di Yu e Miki in Giappone.
Tutto è tornato come
prima.
La loro casa è di
nuovo loro. Il loro amore è ancora loro. Loro.
Arimi quel giorno passò a trovare
l’amica per parlare un po’.
-Allora come stai?-
-Bene Arimi… bene-
-Sono contenta per te..sai quando mi hai detto quello che Yu
ha fatto..come ti ammiro-
-Mi raccomando Arimilo sai solo te..preferire che
nessuno venisse a sapere di questa storia-
-Tranquilla..passati gli incubi?-
-No..non ce la faccio. Quando facciamo
l’amore, quando mi bacia. Nella notte ho sempre quell’immagine..lui..l’altra..ed io in un angolo-
-Passerà, l’importante è che tu sia sicura che quello che
volevi era perdonarlo e dimenticare-
-Si lo so..cioè lo ero..cioè..non riesco a
vivere come prima. Ho sempre paura-
-Questo è normale hai paura che possa succedere di nuovo, ma
non sarà cosi stai sicura..Miki pensa piuttosto che tra qualche giorno cominceremo la
caccia al vestito da sposa e alle bomboniere!-
-Eh già Mary proprio cosi..
io la capisco o meglio condivido il fatto di aver perdonato Yu,
ma perché l’ha fatto se ora non vuole più sposarlo?-
-Io non ho mai perdonato Nick e anche
se fino a poco tempo fa il mio cuore batteva ancora per lui, sarebbe stata
insopportabile l’idea di vivere a fianco ad una
persona che ti ha tradito, forse Miki se ne è
resa conto adesso..-
-Si, potremmo passare un’intero giorno ad elencare i motivi per cui adesso Miki si sente cosi confusa, il problema è un
altro…se Miki lascia Yu
e non lo sposa ho paura che questa volta la loro storia finirà davvero e
senza alcuna speranza-
-Quant vorrei poter parlare con Miki per capire cosa le passa per
la testa…sono l’ultima persona però che può
permettersi di farlo-
-Adesso Miki sta male, soffre per
quello che ha scoperto. Io credo di nuovo in te e vedrai che anche lei lo farà-
-Hai ragione, adesso l’importante è aiutarli in
un modo o nell’altro-
Le due ragazze contimuarono ad esprimere idee ed opinioni
contrastanti sulla storia dei loro amici mentre consumavano una pizza a casa di Arimi.
Nello stesso frangente Yu tornava
a casa dopo un’intera giornata di lavoro in ufficio.
-Amore sono tornato…Miki?-
-Sono qui, scusa non ti avevo sentito rientrare-
-Non ti preoccupare..ti vedo stanca tutto bene?-
-Si solo un po’ di stress..vado a letto notte!-
-No aspetta! Sono appena le nove e poi sono tornato ora,
stiamo un po’ insieme..ti prego-
-Non ne ho voglia scusami-
-Questa storia va avanti da giorni..Miki capisci che cosi io
non ce la faccio? Credevo mi avessi perdonato..-
-E l’ho fatto! Solo che
è difficile..è cosi difficile far finta di niente-
-Me ne rendo conto e non voglio assillarti però se
andiamo avanti in questo modo, senza un dialogo, non riusciremo mai a risolvere
i nostri problemi-
-Son davvero stanca scusami..ti
aspetto di la, la cena è in cucina..notte..-
La ragazza raggiunse infretta la
camera da letto, nascose il corpo tra le lenzuola e pianse. Poi si
addormentò.
Yu quella notte dormì accanto a lei, stringendola
forte e approfittando di quegl’attimi
cosi preziosi e cosi rari da un po’ di tempo. Poi si fece cullare anche
lui nel mondo dei sogni.
Il mattino seguente la sveglia fu causa del risveglio.
Yu si accorse che Miki non si trovava nel letto, sicuro di trovarla
in cucina si diresse velocemente lì, ma la ragazza non c’era. In
salotto, nel bagno, nel piccolo terrazzo. Lei non c’era.
Si sedette tristemente sul divano in
attesa di una sua chiamata. Di un suo segno.
Poco dopo si accorse di un bigliettino blu posto sulla
bacheca post-it .
Mikigiel’aveva
regalata qualche mese fa in modo che lui potesse
segnare con precisione tutti gli impegni lavorativi. Quanti ricordi..passati.
Incuriosito si avvicinò per prendere il biglietto.
Inconfondibile. Era la scrittura di Miki.
Sopra poche righe ma ricche di significato:
“ Ho bisogno
di una pausa..Ti amo ancora immensamente Miki”
A quelle parole le poche certezze di Yu
crollarono in un secondo.
L’aveva persa. I periodi di pausa non centravano
niente. L’aveva persa.
Stracciò in mille pezzi quel bigliettino.
Poi sfogò la sua rabbia, la sua
impotenza, il suo dolore.
-M..Miki! ma che piacere rivederti..no aspetta dimmi te che ci fai su un aereo direzione
Barcellona..io, beh lo sai torno a casa-
-Aveva bisogno di fare un viaggio..il primo biglietto che ho
trovato..-
-Capisco..beh ti vedo benissimo! Sempre più bella!-
-Smettila dai!-
-Preparati signorina perché in queste lunghe ore ti
terrò sveglia..mi devi raccontare tutto di te..della
laurea..e soprattutto di come sta Yu!-
-Beh credo che non basterebbe un anno..-
Miki si sentiva sollevata. Una
faccia amica.
Daniel era un ragazzo di origine
spagnola che per alcuni anni era andato a vivere in Giappone per studiare designe-teconologico, era il fratello di una cara amica di Miki conosciuta nell’agenzia di viaggi dove lei aveva
lavorato per un breve periodo.
Era stata proprioMiki a far iscrivere Daniel nel suo corso universitario e
da lì, era nata una bellissima amicizia.
Non si vedevano da quattordici mesi.
-Come mai l’idea improvvisa di un viaggio senza una
destinazione precisa?-
-Sto scappando dalla mia vita..-
-Ti va di parlarne…-
-Guarda che è una storia lunga-
-Sei stata un angelo per me e per mia sorella, è solo
che un piacere, sempre se ti va, ascoltare i tuoi problemi..e magari darti qualche
consiglio!-
-Beh allora…-
Nelle sei ore di viaggio rimanenti, Miki
raccontò tutto quello che le era successo.
Credeva che parlandone il dolore l’avrebbe
uccisa ma invece si accorse che mentre raccontava di Yu,
ora dopo ora il dolore diminuiva.
Sono passati ormai due mesi da quandoMiki è partita per la Spagna.
Si sentiva quasi ogni giorno via e-mail ed una massimo due volte a settimana per telefono con Arimi e Ginta.
Yu non aveva sue notizie, o meglio
Ginta all’insaputa di Arimi gli raccontava come stava vivendo la ragazza in
quella città dal calore mediterraneo.
Una sera Yu, tornato da lavoro
trovò nella cassetta della posta immersa tra pubblicità e bollette una lettera
di Miki. Corse in salotto, buttò alcune pratiche che aveva in mano per terra e lesse la lettera.
Caro amore mio,
ricordi la sera in cui girando per una libreria del centro mi hai fatto
notare un cartellone dove sopra c’era scritto “ se ami davvero una persona
lasciala libera di cogliere ogni attimo senza voler far di quell’attimo
qualcosa di tuo”.
Per troppi anni ho cercato in
tutti i modi di impadronirmi senza contegno di ogni
tuo attimo, di ogni tuo respiro e solo ora capisco che in questo modo ho
allontanato le incertezze in te ma nello stesso momento ti ho conosciuto in
ogni lato, in ogni faccia ed ho perso il gusto di scoprirti piano piano.
Se guardando indietro nella
strada della mia vita vedo qualcosa di buono è solo
grazie a te, ti ho amato dal primo momento in cui i tuoi occhi si sono incorciati con i miei e so, anche se fa male doverlo
riconoscere che ti amerò in questo modo cosi profondo per tutta la mia vita, ma
sono arrivata ad una decisione…
Le nostre strade si devono
dividere, solo Dio sa quanto soffrirò per questo, quanto ti sto facendo male
dentro, ma tutto passa ed un giorno per magia ci sveglieremo e alzando gli
occhi al cielo non proveremo più quella stretta al cuore, e i nostri visi non
saranno più bagnati dalle lacrime..un giorno ci alzeremo pensando che i ricordi servono per andare
avanti e non per morire nel buio di una stanza..quel
giorno io ti penserò e so che tu farai lo stesso, ma nei nostri occhi splenderà
una nuova luce.
Ti auguro tutto il bene di
questo mondo.
Tutti compiamo
errori, ma non pensare che quello che è successo a New York mi abbia fatto
prendere questa decisione, forse doveva semplicemente andare cosi..resterai sempre la stella più lucente del mio piccolo
mondo, sarai sempre il mio angelo custode, ma adesso ho bisogno di dimostrare a
me stessa che posso farcela da sola..e quando mi
mancherai (sempre credo) guarderò l’anello che porto sul mio dito, stringerò i
pugni e non piangerò te lo giuro.
Ti prego non odiarmi per questa
decisione se puoi.. non cercarmi perché renderesti
tutto ancora più difficile per entrambi.. ma ti supplico mai..mai..non scordarmi mai..
Ti ho amato..ti amo..ti amerò sempre..
La tua Miki
Seduto su quel divano Yu, si rese conto
di essere solo.
La loro storia era finita e questa volta per sempre.
Un sorriso del frutto del suo amore per Ginta
la fece sorridere poi.
Eh già..Arimi e Ginta avevano coronato la
loro storia d’amore con la nascita del loro piccolo, Juri
in onore dello “zio” modificando però la lettera iniziale.
Si sarebbero rincontrati ancora una volta
tutti insieme per festeggiare questo evento.
Quante cose però erano cambiate dal giorno del loro
matrimonio…
-Ehi ormai è andata cosi..Miki si sposerà
tra pochi mesi con Daniel è giusto che Yu lo
venga a sapere..per troppo tempo, nei giorni in cui Miki ci è venuta a trovare le abbiamo chiesto di
tenere nascosto tutto per il bene di Yuri-
-Lo so, lo so..e poi lui adesso sta con Giuly..solo
che-
-Cosa?-
-Niente, spero solo siano felici entrambi-
-E poi chissà, temiamo tutti che l’incontro tra
loro due finirà male ma, a mio parere sono
sicura che, proprio per quanto si sono amati si ritroveranno più amici
che mai-
-Questo lo spero proprio! Ricordo
lo scorso Natale, il gelo più completo..è stata davvero
imbarazzante non che molto triste quell’episodio-
-Stai tranquilla andrà tutto bene..veroJuri!
Oddio quanto è bello-
-Beato lui che ancora non capisce!-
-Beh io non direi cosi..hai visto come si è aggrappato a Susy ieri? Ah ahah-
-Ah ah ah ricordo bene! Beh mica
è stupido..non capita tutti i giorni di essere preso in braccio da una
top-model!-
Un clima più rilassato in casa sovrastò quello
malinconico che l’aveva circondato poco prima.
In una stanza di un Grand Hotel,
su un aereo destinazione Tokyo city, in un salotto tra
il sorriso di un neonato, volava lo stesso pensiero..cosa
sarebbe successo?
-Credo di siGiuly..voglio
comportarmi da persona matura questa volta..voglio
parlare con lei, sapere come sta-
-E’ la cosa migliore, ormai
sono passati due anni e tante cose sono cambiate. Rivederla sarà un piacere,
scoprirai una nuova amica-
-Beh lo spero davvero..forza adesso andiamo-
Yu viveva ormai con la sicurezza
di aver rimosso ogni emozione per Miki. Partiva per
il battesimo nella convinzione di riuscire a parlare di nuovo con lei, di dirle
quanto le mancava, di riabbracciarla ma solo come un buono amico…ed
allora perché mentre i suoi pensieri volavano precisi proprio a lei, un
tuffo al cuore fece venire i brividi a Yu..l’aveva
veramente dimenticata?
-Credo di si Daniel..voglio comportarmi da persona matura questa volta, ha il
diritto di sapere che tra pochi mesi ci sposeremo-
-E’ la cosa migliore, ormai
sono passati due anni e tante cose sono cambiate. Andrà tutto bene
amore-
-Beh lo spero con tutto il cuore…dai andiamo adesso-
Miki era pronta a confessarsi
completamente a Yu, a mostrargli la sua nuova vita.
Non aveva paura di provare quella presa allo stomaco nel
rivederlo. Non aveva paura di amarlo ancora. Per lei non era cosi..era
sicura di non amarlo.
Ed allora perché mentre i suoi pensieri volavano
precisi proprio a lui, i ricordi di quello che c’era un tempo la fecero
tremare..una
lacrima scense dopo tanto tempo..l’aveva
veramente dimenticato?
Preferì correre a cercare riparo nelle braccia di
Daniel scacciandone il pensiero
Arimi corre ad aprire entusiasta,
sa già chi rivedrà nell’aprirla.
-Mikiii ciao! Che
bello rivederti!-
-Amica mia..ma sei in splendida forma, però ti ha fatto bene avere
questo bambino!-
-Cosa vorresti dire che prima non
lo ero?-
-Ma no dai che scherzo! Ah scusami, ti ricordi di Daniel no?-
-E come dimenticarlo dopotutto vi sposate tra poco-
-Gia..ciaoArimi ed auguri per il
piccolo-
-Grazie Daniel..prego entrate-
I due ragazzi entrarono.
Arimi fermò Miki
lungo il corridoio che portava nel salotto.
La prese da parte e l’avvertì della presenza di Yu e Giuly.
Miki provò una strana sensazione..gelosia.
Nascose ciò che realmente era,fingendo a se stessa.
Raggiunse gli altri..c’erano propri tutti, poi salutò Yu.
La serata che precedeva il battesimo
scorse allegramente tra racconti del passato e progetti per il futuro. Fortunatamente
non si erano create strane tensioni, né momenti di imbarazzante
silenzio.
Dopo cena il gruppo si divise, chi
uscì in giardino per fumare una sigaretta, chi guardò vecchie foto, chi si
preparò un the caldo.
Yu preferì uscire per una
passeggiata.
Miki si accorse di ciò e decise di
raggiungerlo, intenta a parlargli dell’ emminente matrimonio.
Yu stava seduto su una panchina,
quanti ricordi di loro racchiusi in quel parco.
-Ti disturbo?-
-Miki..no
figurati-
-Ecco, è strano tornare a parlarti dopo due anni..beh,
come stai?-
-Si va avanti..e tu che mi dici?
-Il mio lavoredi
arredatrice mi piace molto, adoro vivere in Spagna-
-La Spagna…stai
con Daniel giusto?
-Già..e ti vorrei parlare di una cosa molto importante-
-Dimmi-
-Abbiamo deciso di sposarci..esattamente tra due mesi,
so che forse avrei dovuto dirtelo prima ma..-
Yu non la fece terminare.
Per entrambi, confessarlo ed accettarlo non fu facile.
Il ragazzo le se avvicinò, la guardò negli occhi e
sorridendole l’abbracciò
Miki ricordava ancora
perfettamente quel profumo. Caldo e dolce. Protettivo.
Ricambiò l’abbraccio.
-Ti auguro tutta la felicità di questo mondo Miki-
-Grazie, questo per me è molto importante, rimani ancora la persona che ha dato un senso alla mia vita-
-Sai a volte mi capita di rileggere la tua lettera, è un po’
come un angelo custode, nel leggerla tutto diventa chiaro-
-Forse non avrei dovuto lasciarti tramite un foglio di
carta, ma ero sicura che se ti avessi rivisto, non avrei
mai avuto il coraggio di dirti addio. Mi sei mancato..vederti ora, riuscire a
parlare..avrei dovuto farlo prima ma qualcosa, in
realtà non so bene cosa, mi fermava-
-Come ti capisco..ma
adesso siamo qui, insieme, e va bene cosi. Credo che al tuo posto avrei fatto lo stesso, e poi avrei cercato di convincerti
che non potevi dirmi addio proprio perché io ti amavo da star male-
-Lo stesso valeva per me Yu. Ma avevo
paura che con quella lettera ti avrei perso per
sempre-
-Siamo legati da una catena che non può spezzarsi..ricordiMiki?
Me lo dissi proprio tu..eravamo amici prima di tutto e lo saremo sempre-
-Mi devi raccontare del tuo lavoro..ho perso due anni della
tua vita e voglio rimediare assolutamente-
-Lo stesso vale per me-
Passarono più di due ore, seduti su quella panchina a
raccontare come della loro vita.
Sembravano due compagni di scuola che si rivedevano per caso
durante una festa. Ma loro aveva condiviso molto più
di un libro ed una penna.
Ridevano, scherzavano.
Il rancore, il rimorso, ormai si erano fatti da parte.
Erano di nuovo complici. Di nuovi
amici. Non più amanti però.
Mentre tornavano a casa di Arimi, Miki si fermò di colpo.
-Sai stavo pensando che domani
mattina, visto che il battesimo ci sarà nel pomeriggio, ecco potremmo far
colazione insieme..che ne dici?-
-Dico che mi farebbe molto piacere..però solo noi due, devi finirmi di raccontare le tue
avventure spagnole-
-E te devi dirmi che fine ha fatto
quella strega di Amy-
-Allora verrai?-
-Potrei mai mancare?-
-Domani..diciamo verso le otto nel nostro vecchio,solito, posto-
-Ci sarò principessa-
-Principessa..mi mancava anche questo sai-
Per un attimo ad entrambi, tornò in mente quel posto. Quel “principessa”
I cornetti caldi che Yu faceva
trovare a Miki la mattina..i dolci baci al gusto di
una cioccolata calda.
I
Entrarono in casa, era come se in quelle due ore il tempo si
fosse fermato.
Yu andò via con Giuly..Miki
con Daniel.
Entrambi quella notte chiusero gli occhi distrattamente,
aspettando con anzia di rivedersi.
-Eccomi! Scusa il ritardo, non ha suonato la sveglia..è
tanto che aspetti?-
-No tranquilla solo dieci minuti e
poi, ricordami una volta in cui ti sei presentata in orario..-
-Guarda signorino, che in questi due anni sono diventata
molto più responsabile-
-Ah..allora scusami-
Un lieve sorriso si impadronì
della bocca di Yu.
La loro conversazione fu interrotta poco dopo da una
cameriera.
-Volete ordinare?-
-Si grazie! Per me un succo tropicale ed un cornetto, per
lei un caffè caldo e delle frittelle farcite
con marmellata d’arancio-
-Va bene!-
La ragazza si allontanò, colpita dalla bellezza di Yu.
Miki si accorse della situazione e
ne scherzo con il ragazzo.
-Hai fatto colpo! Ricordo che ero gelosissima di te, avevo
la strana sensazione, quando camminavamo per strada, che gni
singola ragazza si girasse per guardarti e..-
-E questo ti mandava in bestia..me ne hai fatte poche di
scenate!-
-Adesso non esagerare dai! Sai, è incredibile..-
-Cosa?-
-Che ricordi ancora cosa prendo per colazione, questo mi fa piacere-
Miki arrossì dolcemente
rendendosi conto di quanto ancora Yu tenesse a lei.
Risero insieme ancora un po’, mischiando uno strano
imbarazzo e una preziosa felicità.
-Allora cambiamo discorso..dimmi di te e Giuly..-
-In realtà non è molto che la frequento, dopo quello che purtroppo è successo a New York ...ho
preferito chiudere ogni rapporto con lei, ma poi ci siamo rincontrati ed ora
stiamo insieme..non ho in progetto nessun matrimonio
e non sono sicuro che lei sia la donna che cerco-
-Capisco..ed il lavoro? Mi stava dicendo Ginta
ieri sera che ti hanno proposto di lavorare in Italia per il progetto di una
nuova struttura acquatica-
-Si, dovrei partire il prossimo autunno con il padre di Steave..è una grande
opportunità, ma non ne sono del tutto sicuro-
-Perché? Secondo me dovresti andare..-
-E lasciare di nuovo tutto? Anche
se adesso rispetto a quando sono partito per studiare
in America non è che abbia molto da perdere..-
Miki si ricordò di quanto
avesse sofferto nel periodo in cui Yu lasciò
il Giappone per studiare nella Grande Mela.
Lo sguardò di Yu, divenne poi, molto serio.
-Sei sicura di voler sposare Daniel?-
-Si…-
-Sai ho sempre pensato che prima o
poi ci saremmo sposati noi due, ed adesso…-
-Tutto cambia, ma devi sapere che fino a tre anni fa, ti avrei sposato mille e mille volte ancora-
-Gia, tre anni fa…-
-Verrai?-
-Al matrimonio? Credo di no-
-Lo capisco, io credo che avrei fatto
la stessa cosa ed è per questo che non ti obbligo-
-Hai gli occhi lucidi-
-No, è solo un po’ di vento..-
Mikitratteneva
a stento le lacrime, aveva bisogno della presenza di Yu
al suo matrimonio.
Aveva bisogno di lui.
La conversazione durò ancora un
po’, consumarono lentamente la colazione.
Fecero poi una passeggiata.
-Ehi Yu, ti ricordi quel negozio?-
-Ah ah ah..e
come dimenticarlo, volevi comprarti per forza un orrendo cappello viola-
-Non era orrendo! Casomai un po’ eccentrico-
-Era orrendo fidati!-
-Forse ripensandoci..ahahaha-
Camminarono a lungo fino a quel luogo.
La loro casa. Quell’appartamento dove tutto era iniziato e finito.
Yu, strinse la mano
di lei. Miki ricambiò con forza al
gesto.
Si abbracciarono.
-Yu perché fa ancora cosi male?-
-Io..io non lo so-
Poi Miki sussurrò una frase
importantissima al ragazzo
-Sei ancora la persona più importante della mia vita-
-Lo stesso, sei tu per me-
I loro occhi si incrociarono, e
prima di rendersene conto le loro labbra si sfioravano.
Si baciarono a lungo, emozionandosi in ogni singolo momento
in cui i loro corpi erano più vicini.
Poi d’improvviso il gelo. Miki
si staccò dalle braccia di Yu.
-Non avremmo dovuto farlo-
-Ma…no, forse hai ragione-
-Io devo andare, ci vediamo questo pomeriggio-
-Faremo finta che niente sia accaduto-
-Si, credo sia meglio cosi..scusami-
Miki corse via
mentre il ragazzo rimase fermo lì, incredulo a ciò che era
successo.
Entrambi avevano riscoperto
emozioni cosi forti mai provate.
-So che non è facile per te…hai appena detto addio alla
persona più importante della tua vita-
-No è che..-
-Aspetta fammi finire..voglio solo che tu sappia che io ti amo e che sono pronta a
starti vicino pur sapendo che non avrò mai la stessa importanza che ha per te Miki-
-Sei sicura?-
-Si, non voglio perderti..-
Giuly abbracciò stretto il
ragazzo. Lui ricambiò, sorpreso dalle parole della ragazza.
In seguito decisero di andare insieme in Italia per il
lavoro di Yu.
Sarebbero partiti il giorno in cui Miki
avrebbe legato la sua vita a quella di Daniel.
-Di nuovo a casa… Finalmente! Non sei felice amore?-
-Sai bene che questa non è la mia casa…-
-Scusa cosa vorresti dire?-
-Semplicemente che non sono poi cosi
felice d’esser tornata ma solo per il fatto di aver dovuto salutare
tutti i miei amici per l’ennesima volta-
-Ma dai li rivedrai tutti tra due
mesi!-
-Non è proprio cosi..-
-Ahhh adesso capisco, non stai
pensando ai tuoi amici vero?!-
-Come scusa?-
-Stai pensando a Yuri…dovevo
immaginarlo!-
-Oddio…tu sei matto! Ma chi ha nominato Yu!-
-Tu..con gli occhi lo nomini sempre..-
-Io..ecco io non credevo che..-
Miki si rese conto di quanto
potesse essere difficile per Daniel quella situazione.
Decise di rassicurarlo, mentendendo
forse ancora una volta a se stessa.
-Vieni qua, dammi le mani..ti amo capito? Ti amo e
tutto il resto non conta.. in primis Yu, lui è il mio passato tu sei il mio presento e
soprattutto il futuro. Adesso non pensiamoci più, andiamo a dormire ok?-
-Va bene..ti amo anch’io-
-Lo so lo so..-
Nella notte Miki tra le braccia di
Daniel continuava a chiedersi se Yu fosse davvero
solo il suo passato.
Sapeva bene che non era cosi, ma decise comunque
di fingere e chiudere gli occhi sperando di non sognarlo anche quella notte
come faceva già da un po’.
Capitolo 39 *** La notte prima del matrimonio/viaggio ***
CAPITOLO 39
CAPITOLO 39
LA NOTTE PRIMA DEL MATRIMONIO/VIAGGIO
-Ancora in piedi?-
-Non riesco a dormire Arimi..-
-Beh è normale,sei agitata..
ricordo che la sera prima del mio matrimonio per cercare di dormire finìì una scatola intera di camomilla..approposito ne vuoi un po’? Te la vado a fare-
-No no grazie,adesso mi
allungo,chiudo gli occhi e vedrai che riuscirò a dormire-
-Beh come vuoi, in ogni caso sai che io sono di là,
per qualunque cosa chiamami!-
-Grazie-
Miki continuò a rigirarsi
nel letto cercando di dormire.
Ogni tentativo era inutile. Continuava a pensare a Yu.
Decise di scendere in cucina per bere un bicchier d’aqua.
Conosceva bene quella cucina. La prima colazione che da
giovane innamorata aveva preparato a Yu, i dolci
momenti di passione,le cene in cui tutto sembrava
essere solo loro e di nessun altro.
La ragazza aveva deciso di sposarsi in Giappone, e quella
notte dormivano insieme a lei nella casa dei genitori
anche Arimi, Angela e Susi.
Nel buio, mentre cercava di trovare l’interruttore
della luce, una voce la spaventò.
-Sei sicura di quello che fai?-
-Oddio Susi! Ma sei matta, mi hai fatto prendere un colpo!-
-Scusami non volevo..è che ho sentito qualcuno scendere le scale e mi
sono svegliata-
-Prendo un bicchiere d’aqua
e risalgo-
-Mi rispondi Miki?-
-A cosa scusa? Se sono sicura di quello che sto facendo?-
-Si!-
-Certo! Che domande sono..guarda che io amo
Daniel!-
-Non lo metto in dubbio..ma non riesco a capire come tutto sia potuto finire
tra te e Yu-
-Sono cose che succedono..un giorno ti svegli e
capisci che quella che ti dorme accanto non è la persona che realmente
vorresti vicino a te-
-E a te succede quando ti svegli
accanto a Daniel-
-Si..cioè no! Mi stai confondendo Susi!-
-Credi davvero?-
-Non lo so..non so più a cosa credere in realtà-
-Miki so che in passato abbiamo
avuto dei problemi,delle incomprensioni..ma poi sono riuscita a capire che bella persona sei ed
è per questo che adesso ti sto chiedendo se sei sicura di quello che
fai, come l’ho chiesto a Yu tre mesi fa..ma se mi sto sbagliando, se sei realmente felice con
Daniel allora ok, chiudo la bocca a ti auguro tutta
la felicità di questo mondo-
-Questa è solo una domanda..e se non lo fossi cosa dovrei fare?-
-Guidare fino all’aereoporto,
raggiungereYu e non farlo
partire per L’Italia-
-Sta partendo adesso?-
-Si tra meno di due ore ha l’aereo-
-Ma secondo te posso mandare tutto
a puttane cosi?-
-Scusa cosa manderesti a puttane? Un matrimonio che non
vuoi, una vita che non vuoi?-
-No Susi, davvero ti ringrazio e sono ancora più
convinta che tu debba essere una delle mie damigelle
d’onore ma..adesso salgo in camera, mi metto a
dormire e domani sarò pronta a dire si-
-Va bene Miki, io c’ho provato..beh sarai una
sposa bellissima-
-Grazie Susi..grazie-
Le ragazze si abbracciarono. Poi Susi strinse forte
l’amica cercando di trasmetterle sicurezza e forza. Miki
salì le scale, entrò nella sua camera, si sdraiò sul
letto, chiuse gli occhi.
In quel momento come in un flash, pezzi di vita le tornarono
in mente.
“ono
dell’agenzia immobiliare,volevo informare lei e
suo marito che a causa di un imprevisto l’agente che vi avrebbe dovuto
presentare gli appartamenti non potrà venire oggi ma se volete potete
passare,vi daremo le chiavi con gli indirizzi e potrete fare una prima visita
da soli in attesa che vi raggiunga qualcuno”(cap
2)
“ecco glielo chiedevo perché..vede
signorina lei è incinta-I..incinta? ma ne è proprio sicura?”(cap
14)
“Vedi Miki..quando sei caduta purtroppo siamo riusciti a fermare
l’emorragia ma..ecco vedi..il
tuo bambino non ce l’ha fatta..purtroppo hai
avuto un aborto spontaneo-“(cap 17)
“-Ma..Yu..--Già Miki questa
è la nostra casa--Non ci posso credere! La nostra casa?” (cap 20)
“Non sai quante volte ho
provato ad esternare i miei sentimenti. Quello che provo per
te.Poi ti guardo e mi blocco e l’unica
cosa a cui so pensare è che sono cosi fortunata
ad averti accanto. Yu io ti amo..amo te perché senza di te io non riuscirei a
vivere. Amo te perché se chiudo gli occhi nel buio ti vedo e tanta paura
non ce l’ho. Amo te che sei
cosi speciale. Il mio angelo. Le mie ali. Scusami per tutte le volte in
cui ti sono sembrata strana. In cui non riuscivo a farti
capire che se ora sono una persona migliore io lo devo a te. Non lasciarmi
mai o smetterei di respirare.. Tu sei tutto per me..tutto.. non so cosa succederà, non so come il mondo
cosi pazzo cambierà , ma so che noi due nel bene o nel male resteremo
insieme.. Yu..”(cap
20)
“ tu ed io siamo una cosa sola ed io non posso farti
del male senza ferirmi”(cap 20)
“Vieni con me--Dove Yu?-Seguimi…--Come vuoi-Ehi ehi..cos’è questa
passione tutta insieme--Ti amo..ti amo..ti amo..--Sai dovremmo andare più spesso ai
matrimonio se ti fanno quest’effetto Yu--Miki voglio stare con te per
sempre..tutta la vita--Anch’io..anch’io-”(cap 24)
“Yu mi dispiace..qualcosa
tra di noi si è spezzato”(cap 25)
“Questo sono io..prendere o
lasciare--Lascio”(cap 26)
“Vedi, Dio com’è difficile…la
scorsa notte dopo la telefonata di Ami non c’ho
visto. Temevo di averti perso, mi sentivo solo ed ecco..--Cosa?..cosa hai fatto?--Sono stato con Giuly--Yu io ti perdono”(cap 32)
E poi quella lettera. Tutto era
finito.
Miki pianse lacrime di gioia e di
dolore mentre la sua vita con Yu gli scorreva davanti.
Si alzò di scatto, scese
correndo le scale e sveglio Susi.
-Cosa ha risposto Yu? Cosa??-
-Ma che stai dicendo..sono le due di notte..-
-Si, tu prima hai detto che hai
chiesto anche a Yu cosa stesse facendo della sua
vita..lui cosa ti ha risposto??-
-Che è dal giorno in cui ti ha persa
che non sa cosa sta facendo della sua vita..che
l’Italia, il Giappone o gli Stati Uniti sono solo un posto in cui cercare
di farsi una ragione sull’averti perso-
-E poi??-
-Che ti ama ancora..-
-A che ora parte il suo aereo??
-Miki ma..alle tre!-
-Ho ancora un’ora, Susi io vado
da lui-
-Lo sapevo! Dai ti accompagno, dobbiamo sbrigarci!-
-Mi devo vestire!-
-Ma che ti frega!!Daiandiamoooo-
-Okok
arrivo..non
ci credo lo sto davvero facendo!-
-Si Miki e non si torna indietro!-
Le due ragazze montarono in macchina.
Musica a tutto volume. Agitazione e battiti a mille.
La strada verso l’aereoporto
sembrava cosi lunga.
Arrivarono.
Miki e Susi chiesero
ovunque dove si faceva il check-in per l’Italia.
Trovarono un hostess che le
aiutò nella ricerca.
Ed a un tratto tra mille volti, tra
mille sguardi lo vide.
Era ancora più bello. Era il suo Yu.
-Susiiii eccolo! L’ho visto..e
adesso cosa faccio?-
-Cosa fai? Corri da lui..vaiMiki andrà tutto bene-
-Correre da lui..si! incrocia le dita per me!-
-Vaiiiii forza!-
Passo dopo passo sentiva il cuore impazzire.
Sapeva che quel suo gesto avrebbe portato tante
complicazioni, ma in quel momento l’unica cosa di cui aveva veramente
bisogno era lui..lui..lui.
Yu si girò prima di
imbarcarsi nella speranza di un segno, di un qualcosa per cui
poter non partire.
Si girò ancora, sorrise a Giuly
e realizzò che niente sarebbe successo.
-Quante volte te l’ho detto? Non voglio venire al tuo
matrimonio, non voglio vederti con un altro uomo ed è inutile che tu venga qui per chiedermelo-
-Yu se solo tu mi facessi parlare!-
-No Miki, sto partendo, tu hai
fatto una scelta e vederti ora qui mi fa solo più male..adesso è meglio che vada..ancora tanti auguri-
Yu si allontanò velocemente pieno
di rabbia.
Non era da lui perdere la calma in quel modo
ma si sentiva preso in giro e non comprendeva il perché della venuta di Miki.
La ragazza non voleva arrendersi.
-Yuuuu fermati!-
Lo raggiunse stringendolo forte.
Il ragazzo ricambiò confuso l’abbraccio.
-Vuoi sapere perché sono qui?-
-Sentiamo…-
-Sono qui perché è giusto che sia cosi-
-Continuo a non capire-
-Yu..ero
a casa, stavo cercando di dormire, ma non ci riuscivo…poi come in un film la
nostra vita insieme mi è passata davanti ed ho capito che..ecco..stavo
commettendo un errore..-
-Miki…ascolta..-
-No ascolta tu! Per troppo tempo ho negato a me stessa che
ti amavo ancora e che non mi ero dimenticata di te! Per troppo tempo mi sono detta che Daniel era quello giusto..ma
non è cosi!-
-Mi lasci senza parole…non so cosa
dire-
-Di che anche te provi le stesse cose, dillo..dillo..dillo!-
In quel momento silenzio.
Una voce estranea dall’alto annunciò l’ultimo imbarco per
l’Italia. Il volo di Yu.
Il ragazzo si sentiva morire dentro.
Ricambiava Miki all’estremo ma per il suo bene decise di mentire ancora una
volta a lei e soprattutto a se stesso.
Poco prima di incontrare Miki,
aveva infatti ricevuto una chiamata di Arimi, preoccupata per la scomparsa dell’amica.
Arimi disse a Yu
che Miki le aveva confermato
quanto amasse Daniel ma che era molto spaventata.
Yu credeva che la reazione della
ragazza fosse quindi dettata solo dalla paura.
Avrebbe finto di non amarla più. Lei si sarebbe calmata e
l’indomani sarebbe stata una bellissima sposa.
-Mi dispiace Miki, vorrei dirti che ti amo
ancora ma non è cosi…è passato troppo tempo..sono
cambiate troppe cose..-
-No non è vero! Non ti credo Yu
non ti credo..forza adesso guardami negli occhi e dimmi che non conto più
nulla che la nostra storia, il nostro bambino, la nostra casa, e quel benedetto
bacio non contano niente per te! Dimmelo…se hai il coraggio..-
-E’ cosi..mi dispiace..adesso devo andare ho un aereo che mi aspetta..-
-Nooonoo
non può finire cosi Yu!-
-Adesso basta piangere Miki!
Ascolta…domani sposerai Daniel e sarai bellissima…sarai felicissima con lui, te
lo prometto.. ma adesso lasciami andare..-
-Ed allora perché stai piangendo?-
-Perché questa volta…tra noi due..è davvero finito tutto-
-Non finirà mai tra noi due..lo sai..mai..maiiiYu!-
-Non dire cosi! Miki ti ho tradito!
Ti ho fatto male..ti ho
spinta nelle braccia di un altro!-
-Ma ho sopportato tutto questo perché ti amavo
e ti amo…Yu non potrà mai finire tra di noi!-
-Credimi è meglio cosi..per entrambi-
-No forse è meglio per te..solo per te..oh mio dio, domani mi dovrei sposare eppure sto qui a
dirti che ti amo! Non mi guardi è? –
-…..-
-E cosi sei davvero convinto..-
-Si, credimi un giorno capirai perché l’ho fatto..un
giorno ci rincontreremo e sarà bello ricordare insieme quello che è stato..rideremo di ciò..-
-Un giorno..un giorno..chissà se un giorno
avrà ancora senso la mia vita..-
-Ma certo che sarà cosi Miki…questa
è l’unica cosa che posso prometterti..-
-Allora è finta davvero..-
-Addio principessa mia..-
-Ti lascio andare..lascio andare tutto quello che possiedo mentre ti dico
addio..addio amore mio..-
Miki gli sfiorò la bocca.
Yu desiderava cosi ardentemente
baciarla. Lo fece.
Un ultimo bacio. Un ultimo tocco d’anime.
La fine di una storia.
Yu sarebbe tornato ad essere
semplicemente YuMatsura e
non il marmaladeboy dagli
occhi nocciola con la passione per l’architettura e un cuore che batteva solo
per lei.
Miki sarebbe tornata ad essere
semplicemente MikiKoshikawa
e non la principessa dall’animo insicuro con il non talento
per la cucina e un cuore che batteva solo per lui.
Si baciarono.
Un bacio salato. Le lacrime.
Un bacio amaro. La rabbia.
Un bacio.
Yu le sorrise accarezzandole il
viso. Si allontanò.
Agli occhi di Miki appariva sempre
più piccolo. Più lontano.
La ragazza si accasciò a terra e pianse pianse…aveva perso il suo angelo e questa volta per
sempre.
Poco dopo la raggiunse Susi. Non disse niente la strinse solo accarezzandole il viso bagnato.
-Oh Miki! Dio mio che spavento ci hai fatto prendere! Ma dove siete finite?!-
-Arimi calmati..Miki era agitata ed ho
pensato che una passeggiata le avrebbe fatto bene..siamo
arrivate in centro e tornate, tutto qua..adesso però
facciamola riposare!-
Miki non parlava.
Gli occhi rossi tradivano la tristezza che la ragazza
provava dentro.
Si allungò sul divano del soggiorno, ed altri mille ricordi
di loro due insieme su quello stesso divano la laceravano
piano piano..
Nel frattempo le ragazze raggiunsero la cucina per preparare
del the caldo.
-Ma io dico Su! Potevi farmi almeno
una telefonata-
-Arimi non ci ho pensato..-
-Mi sono cosi preoccupata che ho
addirittura chiamatoYuri per chiedergli se
avesse qualche informazione al riguardo-
-Cosa hai fatto??-
-Abbassa la voce che stanno dormendo tutti! Ho chiamato Yu…perché ho fatto male scusa? Non
sapevo che fine avevate fatto..-
-OkArimi,
avevo promesso a Miki di non dirtelo
ma…vedi Miki..-
-Cosa?-
-E’ andata a cercare Yu perché è ancora innamorata di lui…-
-Scusa ma se lui si trovava in aeroporto..-
-Appunto..l’abbiamo raggiunto lì..e..e..-
-E?-
-E lui l’ha rispinta!
Ti rendi conto? Ha detto che non l’amava più..ma io so che non è cosi!-
-Questo si che è un bel casino…Oddio
Su!-
-Cosa?-
-E se fosse per la telefonata che ho fatto?-
-Che intendi dire?-
-Vedi ho chiamato Yu..e poi gli ho detto che, prima che Miki
scappasse, avevo parlato con lei e lei mi aveva detto di amare immensamente
Daniel e di volerlo sposare, ma che allo stesso tempo aveva molta paura..-
-Ma è stata Miki
a dirti questo?-
-Beh no..si..cioè..a grandi linee-
-Arimi! Ora si spiega tutto…Yu si è sentito un ripiego alle paure di Miki e ha deciso di mentirle per farla
tornare a casa..da Daniel..ma
lei non vuole questo!-
-E adesso Su?-
-Dobbiamo dirglielo..dobbiamo..-
Le due ragazze confuse da quella strana nottata, si
avvicinarono a Miki.
Su spiego passo passo
quello che era successo.
Arimi si scusò una due, tre volte.
Poi il silenzio. Attendevano la risposta di Miki.
Quest’ultima arrivò amara e
decisa.
-E’ troppo tardi! Se tutto questo è successo, un motivo c’è. Devo sposare
Daniel…devo dimenticare Yu..adesso
scusate, vorrei dormire un po’ sono molto stanca…buonanotte ragazze-
-Ma!-
Susi si stava ribellando a quella decisione cosi fredda.
Arimi la fermò con un cenno basso
della testa.
La prese per una mano ed insieme
raggiunsero le rispettive stanze.
Un bellissimo ragazzo dai capelli biondi era sceso.
Con lui una graziosa ragazza dallo sguardo malinconico.
-Di nuovo in Giappone è Yu!-
-Mi sembra un secolo…e sono solo tre mesi-
-Che intenzioni hai adesso?-
-Non lo so, adesso come adesso voglio godermi questi giorni
di vacanza-
-Io raggiungo l’albergo, vieni con
me?-
-No preferisco fare un giro…ci vediamo più tardi Giuly!-
-Va bene come vuoi..-
Presero due direzioni diverse.
Il giovane architetto, ormai più che affermato aveva deciso
di prendersi dei giorni di lavoro dal duro lavoro
svolto in Italia.
Era tornato nel suo mondo. Era tornato nel mare dei ricordi.
Una domanda viaggiava nella sua mente..chissà come stava la sua
piccola Miky.
Le strade, i sapori, tutto di quella grande e tecnologica
città gli era mancato.
Tutto e soprattutto tutti.
Yu decise che nei giorni successi
sarebbe andato a trovare i cari amici lasciati mesi prima.
Per ora il semplice camminare per quelle strade lo
rilassava.
Si soffermò su un negozio di giocattoli. Pensò di prenderne
uno per il bambino di Ginta e Arimi.
Ad un tratto senti una mano sfiorargli la spalla da dietro.
Era lei.
-Non te l’ha mai detto nessuno che di solito si avvisano gli
amici del rientro a casa?-
-Miky…-
Era ancora più bella. Era ancora più dolce. Era ancora la
sua principessa.
Si abbracciarono. Miky sembrava
felice.
Yu trovava conferma nei suoi
sorrisi, di aver fatto la cosa migliore ad aver mentito sui suoi sentimenti.
-Che ne dici ti va di prendere un caffè
insieme?-
-Mi farebbe molto piacere!-
-Andiamo dai ho la macchina
parcheggiata qui vicino…guidi te!-
-Andiamo…-
L’aria apparentemente calda e amichevole nascondeva
freddezza, rabbia, amarezza.
Arrivarono in un caffè del centro
inaugurato solo pochi giorni fa.
I ragazzi cominciarono a conversare un po’ imbarazzati su le
domande da porre.
Yu voleva assolutamente sapere
come andava con Daniel, ma nello stesso tempo aveva paura della risposta. Si fece coraggio quando Miki lo
anticipò.
- Sai sono davvero felice con Daniel, ho trovato la mia tranquillità-
-Ne sono felice, ne ero sicuro
ricordi?-
-Si Yu, avevi davvero ragione,
pensa che abbiamo intenzione di avere un bambino molto presto-
-Che bella notizia…-
Yu stringeva i polsi. Sorrideva fingendo.
Sembrava felice. Stava recitando.
-E tu dimmi, come va con Giuly? Del lavoro non ti chiedo niente perché ho letto un
articolo uscito due settimane fa dove ti stimano uno dei più promettenti architettidelramo imprenditoriale..-
-Eh già..beh con Giuly…si si con Giuly va tutto molto molto bene-
-Avete in progetto di sposarvi?-
-Si , appena finiti i lavori in Italia-
-Ehi voglio essere assolutamente invitata!-
-Certo..-
Quanta finzione. Quel caffè,
teatro di una recita perfetta…oppure no?
Erano davvero cosi felici? Erano realmente riusciti a
trovare la giusta pace?
-Sai stai veramente bene con questo
nuovo taglio di capelli…non so quante volte abbia detto a Daniel di
tagliarseli..ma non mi ascolta-
-Sai va molto di moda in Italia!-
-Deve essere un posto meraviglioso dove vivere..-
-Beh vienimi a trovare con Daniel no?-
-Si questa sera glielo propongo!-
-Bene…beh adesso si è fatto un po’ tardi devo scappare in albergo-
-E’ stato bello rivederti..che ne
dici di organizzare una bella cena una sera di queste?-
-Dico che è perfetto..-
Si salutarono. Sembravano il ritratto perfetto di due cari amici
Semplicemente amici.
Miki giunse a casa di Arimi.
-Ehi! Come mai hai fatto cosi
tardi? Ti aspettavo per le cinque..-
-Scusami ma non ci crederai mai..-
-Cosa?-
-Indovina che ho incontrato oggi?-
-Mmm..non
lo so..dimmi!-
-Yu…-
-E’ tornato?-
-Già..-
-E dimmi com’è andata?-
-Benissimo Arimi..benissimo-
-Quindi gli hai raccontato tutto!-
-Certo! Gli ho detto di quanto sono felice ora co Daniel, che vogliamo avere un
bambino..-
-Mi sono persa qualcosa?-
-Ahahaha…sono completamente
impazzita è?!-
Miki rideva senza motivo.
Arimi cambiò sguardo. Una nuova
atmosfera. Serietà.
-Miki..mi
spieghi perché?-
-Non lo so Arimi, non lo so..è
stato più forte di me-
-Immagino quanto abbia sofferto nel
sentirlo..-
-Ahono
guarda! Stai tranquilla…mi ha detto che ha nei
progetti futuri un bel matrimonio con quella vipera di Giuly
quindi..-
-Ma cosa c’entra! Dovevi dirgli la verità!!-
-Lo so hai ragione..ma
ormai lui ha rinunciato a me..per sempre..ed..ed io..non voglio più
soffrire-
-Quindi meglio mentire?-
-si meglio mentire…scusa sono
stanca torno a casa..-
-Ma la cena!-
-Non ho fame..scusaArimi..ci sentiamo più
tardi..-
-Hai preparato tutto?-
-Si sono pronta..ci accompagna Ginta? O dovrò chiamare un taxi?-
-No no si è preso un giorno dal lavoro tranquilla!-
-Ecco vedi..come te lo spiego..nei prossimi
giorni ci sarà una cena con tutti i miei amici e..-
-Si?-
-Dovresti fingere di essere ancora
la mia ragazza!-
-Tu sei tutto matto!..ti ricordi che sei stato tu a darmi il benservito e su un
aereo per di più!-
-…-
-Cos’è vuoi continuare a fingere
di essere il ragazzo che ha dimenticato il suo unico grande amore e che adesso è
tanto felice con la ragazzina americana?..No grazie-
-Ti prego..ho bisogno di fingere, ho bisogno di credere che se adesso Miki è felice con Daniel a me va bene..ho
bisogno di te..-
-Quanto avrei voluto sentire queste
parole da te in altre circostanze…e va bene Yu..fingeremo.-
-Grazie..davvero. Notte!-
Una prima risposta alla domanda “E se non fosse finzione?”
era giunta
Yu aveva lasciato Giuly subito dopo aver parlato con Miki
quella notte in aeroporto
Non l’aveva mai amata…ma le voleva
bene.
Yu tornò in camera. Una doccia
veloce. Il letto.
La mattina dopo il suono del cellulare lo svegliò.
-ahhhhhhh….Pronto
chi è?-
-Ehm..dallo sbadiglio credo di averti svegliato!-
-Ginta!Amico mio come stai?-
-Bene bene..e te invece? Quando ieri Arimi mi
ha detto che ti trovavi in Giappone ti giuro ero
veramente felice!-
-Sono felice anch’io di sentirti..senti mi vesto, mezz’ora e
ci vediamo per la colazione che ne dici?-
-mi piacerebbe ma devo accompagnare
Miki in stazione...dopo prenderà l’aereo..o la devo accompagnare in aeroporto?..oddio
non ricordo più eh eh..la vecchiaia..-
-Scusa come? Miki e Daniel partono? Non me lo aveva detto, e dove vanno?-
-Ahahah questa si
che è bella Yu!..cos’è hai imparato tutto insieme il
senso dell’umorismo dagli italiani?-
-Continuo a non capire!-
-Ma dai lo sai benissimo! Miki ha lasciato Daniel solo all’altare..non si è presentata al
matrimonio no?!-
-…-
-Ehi? Ci sei rimasto..credevo lo sapessi..anche perché il
motivo di questo sei tu!-
-Io..lei..non è sposata..ma…e sta
partendo?-
-Si vuole cambiare un po’ aria..l’ospiterà Su per un po’-
-Capisco..quindi non si è sposata..mi ha
mentito..come io ho mentito a lei..pazzesco..-
-Cosa Yu, scusa non ho capito..-
-Nulla nulla Ginta…ascolta!-
-Dimmi? Non farla partire..fingi che non funzioni la
macchina..sentiti male..ma
non farla partire!-
-Ma…ma Yu??
Pronto?...e adesso che mi invento con Arimi?-
Sarebbe proprio da dire altra corsa, altro giro..o
meglio altro volo.
Yu non credeva possibile che fosse
vero. Non si era sposata. Non amava Daniel
Notò che la macchina era ancora lì posteggiata. tirò un respiro di sollievo.
Suono al campanello..gli aprì l’amico.
-Ginta! Dov’è Miki?-
-Yu..ma
come faccio a dirtelo?-
-A dirmi cosa?-
-All’ultimo momento ha deciso di
prendere un taxi..credo si trovi già in aeroporto-
-Va bene..-
-Si?-
-Certo che problema c’è…mi presti la macchina?-
-Se proprio insisti..tieni le chiavi…buona fortuna amico mio!-
-Corroooo…-
La macchina si allontanava, nel frattempo Arimi uscì e strinse forte la mano del marito.
Speravano..speravano..Yu, sperava.
Il ragazzo arrivò confuso ma stranamente felice.
Girò per quell’immensa struttura
in cerca di lei.
Non riusciva a comprendere molto da quel via vai di persone,
cosi decise di chiedere aiuto e si recò nella zona informazioni…sorpassò tre,
quattro persone che facevano la fila davanti a lui. Mandò
al diavola l’educazione a lui tanto cara.
-Buongiorno..scusi la prego mi dica che il volo per San Francisco non è
ancora partito-
-Un attimo controllo..-
-Faccia in fretta..è importante..-
-Si..si..-
-Si cosa?-
-E’ partito..grazie arrivederci!-
-Perfetto..perfetto..-
Yu continuò a girovagare per quel
posto.Con un solo pensiero.
Miki.
Aveva perso le speranze..si avvicinò al vetro
posto nella sala d’attesa da cui si scrutavano gli aerei in partenza.
Era finita.
Doveva andare cosi…e la gente partiva..e la gente arrivava.
FINE…..OPPURE NO?
Il ragazzo stava risalendo sulla macchina di Ginta per diretto in albergo.
Salutare gli amici e tornare in Italia. Questo
ora desiderava.
Quando…
-Sei gentile a darmi un passaggio..-
-Miki?!-
-Non sarei mai partita…in realtà non mi sono mai nemmeno sposata-
-Ed io non ricordavo neanche il nome di Giuly…-
Ci fu silenzio. Si guardavano. Si amavano.
-Ed il biglietto che hai in mano?-
-Partenza Tokyo arrivo Italia…all’ultimo
momento ho cambiato il mio biglietto..volevo
raggiungerti…Yu non voglio perderti-
-Ti amo Miki…vieni
qui-
Si baciarono..finalmente si strinsero.
Di certo per tutte le bugie, l’emozioni
compresse l’uno per il “bene” dell’altro, avrebbero benissimo potuto
vincere un Oscar.
Yu le accarezzava i capelli. Gli
occhi di Miki splendevano di una luce ritrovata.
Si amavano e questa volta la loro favola non si sarebbe persa tra le pagine grigie di un libro sbagliato…
Yu guardò la sua principessa. Sorrise.
Erano felici..
-Sai una cosa?-
-No dimmi?-
-Mi hanno detto che sposarsi a
Venezia sia bellissimo…mi accompagni a fare un altro biglietto per l’Italia?-
-Ehm..Yu?-
-Si?-
-Già fatto…-
-Ti amo principessa…-
-Ti amo marmaladeboy…-
La vita a volte spinge le persone a fare o a dire cose di
cui non sono realmente convinte.
La vita a volte sbaglia, a volte
siamo noi che sbagliamo per lei…
L’amore, quello vero però riconosce ogni errore…e pur
perdendo tutte le battaglie..